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Legumi & Legami Tra natura, archeologia e storia Val Posina, scrigno di biodiversità 30 settembre 1 ottobre 2017 Sabato mattino 30 settembre Incontro pubblico (Posina-Vecchio Mulino-sotto il parcheggio del cimitero) Caffé di benvenuto ore 9.30 - ore 10.00 inizio lavori - "La coltivazione delle piante officinali nei terreni terrazzati nella Val d'Astico". (Francesca Tomasi - Fattoria Sociale Gianni Canton) - Pòsenata e Scalda - tutela e conservazione della varietà locali di fagiolo in Val Posina (Omar Oliviero) - Biodiversità e paesaggio terrazzato: sfide e opportunità di sviluppo sostenibile (Roberto Battiston-Musei del Canal di Brenta e World Biodiversity Association) - Presentazione della mostra "Legumi&Legami - Tra natura, archeologia e storia" (Antonio Dal Lago Museo Naturalistico Archeologico – Vicenza) Sabato pomeriggio 30 settembre Laboratorio di cucina all'agriturismo "Giglio Rosso" tenuto da Susy Miola - max 10 persone Via Zoari, 7 – Castana -sulla strada per Laghi. Orario 15.00 19.30 Preparazione di piatti tipici della Val Posina con cena finale. Iscrizione € 18,00 tel. 3407172572 (ore serali) entro 27 settembre. Domenica 1 ottobre (9.30-13.30 Ritrovo parcheggio del cimitero) Escursione : Paesaggio terrazzato e biodiversità agraria con osservazioni alle coltivazioni di fagioli (Antonio Dal Lago, Omar Oliviero). Itinerario; Posina, Contrade Ressi, Balan, Lèparo, Paoli e Mazzolati, Posina). Appuntamento su prenotazione entro il 27 settembre ([email protected] - 334 3580647 specificando se interessati al pranzo (prodotti locali: gnocchi, fagioli...) € 15,00 - presso una trattoria di Posina. In collaborazione con: . Con il patrocinio Comune di Posina Posina - Un anfratto tra i più sconosciuti della nostra Regione. Pochissimi gli abitanti in queste contrade sparse tra montagne d'altri tempi. Quella che un tempo era montagna viva ora è luogo di silenzi, di solitudine e di case in abbandono. www.magicoveneto.it La valle di Posina corrisponde a questa descrizione? L'autore di questa pagina web sicuramente non ha mai superato la strettoia che sta al margine dell'abitato di Arsiero, dove scorre il Posina prima di confluire nell'Astico. Riofreddo, Posina, Laghi e le loro innumerevoli contrade con le caratteristiche abitazioni alte e strette arrampicate sui versanti dei monti, sono un insieme complesso ricco di storia che non può essere banalizzato nella solitudine e nell'abbandono. Queste valli possono ritenersi isolate e poco note al grande flusso turistico diretto verso mete montane dai nomi blasonati, ma non certo luoghi sconosciuti e di solitudine. Le proposte escursionistiche sono molte, sia per numero di itinerari che per difficoltà. Le proposte enogastronomiche interessanti, originali e di qualità. L'attività agricola, pur essendo ridotta rispetto al passato, si dimostra vivace e con una spiccata tendenza al recupero e alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, esclusivi di questi territori. Val Posina, scrigno di biodiversità 30 settembre/ 1 ottobre 2017 Legumi & Legami Tra natura, archeologia e storia 2016 anno internazionale dei Legumi 2017 anno internazionale del turismo sostenibile

Legumi & Legami Tra natura, archeologia e storia · 2017-09-25 · Legumi & Legami Tra natura, archeologia e storia Val Posina, scrigno di biodiversità 30 settembre 1 ottobre 2017

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Legumi & LegamiTra natura, archeologia e storia

Val Posina, scrigno di biodiversità30 settembre 1 ottobre 2017

Sabato mattino 30 settembre Incontro pubblico (Posina-Vecchio Mulino-sotto il parcheggio del cimitero)

Caffé di benvenuto ore 9.30 - ore 10.00 inizio lavori

- "La coltivazione delle piante officinali nei terreni terrazzati nella Val d'Astico". (Francesca Tomasi - Fattoria Sociale Gianni Canton)

- Pòsenata e Scalda - tutela e conservazione della varietà locali di fagiolo in ValPosina (Omar Oliviero)

- Biodiversità e paesaggio terrazzato: sfide e opportunità di sviluppo sostenibile(Roberto Battiston-Musei del Canal di Brenta e World Biodiversity Association)

- Presentazione della mostra "Legumi&Legami - Tra natura, archeologia e storia"(Antonio Dal Lago Museo Naturalistico Archeologico – Vicenza)

Sabato pomeriggio 30 settembre

Laboratorio di cucina all'agriturismo "Giglio Rosso" tenuto da Susy Miola - max 10 persone Via Zoari, 7 – Castana -sulla strada per Laghi.Orario 15.00 19.30 Preparazione di piatti tipici della Val Posina con cena finale.Iscrizione € 18,00 tel. 3407172572 (ore serali) entro 27 settembre.

Domenica 1 ottobre (9.30-13.30 Ritrovo parcheggio del cimitero)

Escursione : Paesaggio terrazzato e biodiversità agraria con osservazioni allecoltivazioni di fagioli (Antonio Dal Lago, Omar Oliviero). Itinerario; Posina, ContradeRessi, Balan, Lèparo, Paoli e Mazzolati, Posina). Appuntamento su prenotazione entroil 27 settembre ([email protected] - 334 3580647 specificando se interessati alpranzo (prodotti locali: gnocchi, fagioli...) € 15,00 - presso una trattoria di Posina.

In collaborazione con: . Con il patrocinio

Comune di Posina

Posina - Un anfratto tra i più sconosciuti della nostra Regione. Pochissimi gli abitantiin queste contrade sparse tra montagne d'altri tempi. Quella che un tempo eramontagna viva ora è luogo di silenzi, di solitudine e di case in abbandono.

www.magicoveneto.it

La valle di Posina corrisponde a questa descrizione?

L'autore di questa pagina web sicuramente non ha mai superato la strettoia che sta almargine dell'abitato di Arsiero, dove scorre il Posina prima di confluire nell'Astico.Riofreddo, Posina, Laghi e le loro innumerevoli contrade con le caratteristicheabitazioni alte e strette arrampicate sui versanti dei monti, sono un insieme complessoricco di storia che non può essere banalizzato nella solitudine e nell'abbandono.Queste valli possono ritenersi isolate e poco note al grande flusso turistico diretto versomete montane dai nomi blasonati, ma non certo luoghi sconosciuti e di solitudine.

• Le proposte escursionistiche sono molte, sia per numero di itinerari che perdifficoltà.• Le proposte enogastronomiche interessanti, originali e di qualità.• L'attività agricola, pur essendo ridotta rispetto al passato, si dimostra vivace econ una spiccata tendenza al recupero e alla valorizzazione dei prodotti tipicilocali, esclusivi di questi territori.

Val Posina, scrigno di biodiversità

30 settembre/ 1 ottobre 2017

Legumi & Legami

Tra natura, archeologia e storia

2016 anno internazionale dei Legumi 2017 anno internazionale del turismo sostenibile

Un modo diverso per scoprire un territorio

Due sono i motivi che ci portano a conoscere queste valli, e sono i temi indicatidall'ONU per marchiare il 2016 e il 2017, rispettivamente anno internazionaledei “Legumi” e del “Turismo sostenibile”.Legumi - Queste valli sono famose per conservare, grazie alla sapiente manodell'uomo, due varietà di fagiolo. Turismo sostenibile - il turista viene accolto in un ambiente ricco di risorsenaturali, dove l'opera antropica ha saputo guidare lo sviluppo del territorio conrispetto ed equilibrio.

Nelle Valli di Posina e Laghi, una lunga tradizione di coltivazione di fagioli perautoconsumo familiare ha garantito la conservazione di due varietà che ancoroggi sono un’importante risorsa nell’economia domestica. Si tratta del fagioloScalda, appartenente alla specie (Phaeolus vulgaris) e della Fasòla pósenataappartenente alla specie (Phaseolus coccineus). Entrambi hanno fusto rampicanteche supera i due metri di altezza avvolgendosi ai sostegni di legno (infrascatura).Vengono seminati a mano a inizio giugno in un terreno fresco, sciolto, pocoargilloso. Maturazione tardiva con raccolta che si effettua a fine settembre.

Nel territorio sono presenti realtà agricole che collaborano con l'obiettivo divalorizzare la coltivazione delle varietà locali di fagiolo. Recuperare questi semisignifica riportare alla vita ciò che è stato selezionato da mani sapienti nellegenerazioni passate, ma non solo; significa rendersi conto che i saperi, le tipicitàdel territorio e la biodiversità potranno essere conservate in futuro solo attraversol’impegno di chi ha deciso di abitare e lavorare in queste valli. A Calvene, la“Fattoria Sociale Gianni Canton” della cooperativa sociale “La Locomotiva” diCogollo del Cengio, rivolgendo lo sguardo verso le valli di Posina e Astico,mantiene attiva la produzione di queste antiche varietà di legumi.

Ho conosciuto questi vecchi contadini un po' alla volta, senza fare una particolarefatica, perché è soltanto una diceria la loro proverbiale scontrosità...certo si tratta digente anziana, e quindi un po' titubante di fronte agli estranei; di gente di montagna, equindi abituata alla solitudine e al silenzio; di gente di pochi studi, e pertanto indifficoltà con le complicazioni della lingua cittadina, quell'italiano per loro ostico estraniero. Ma non sono certo dei selvaggi. Molto più selvaggi sono i visitatori della domenica,gli escursionisti del week-end: si aggirano per la contrada ciarlando e schiamazzandocome fossero a casa loro, non si rendono conto che la contrada è la casa deicontradaioli, un grande condominio orizzontale senza portineria e citofono, ma nonper questo meno privato e famigliare. (pag. 34)

Dai taccuini di rilevamento geologicodi Giuseppe Marzari Pencati (1779-1836)

Lì 2 agosto 1824Ascesi da Valle dei Siori, per S. Sebastian; e Pozza al Col di Posina.Dalle valli continua lo scisto fondamentale fino ad un'altezza considerevole.

Agosto 1824Le fucine sono ½ miglio lungi da Posina. Dalle fucine alla contrada di Castana,costeggiai per miglia 1 ½ il lato meridionale del Monte Ghemonda, non vedendo checalcare orizzontale, da ambe i lati. A Castana ascesi lungo il ruscello Zara che sboccanella Posina e nasce ai Laghi, lambendo così il Monte Ghemonda all'incirca all'est,giacché esso torrente Zara corre dal nord-nord-ovest al sud-sud-est. La Posina poi traPosina e Castana corre dall'est all'ovest. Sicchè il monte Ghemonda, ch'è triangolareè compreso tra questi due torrenti. Il terzo lato poi è un burrone che da Laghi ascendeal giogo detto la Sella. 26 agosto 1824

Ad Arsiero pranzai e feci un sonno al Pellegrin, presso il Meneghello, ove, compresi icavalli, mi si fece pagare, un fiorino in tutto!!Da Arsiero andando a Posina ascendesi per circa 300 piedi verticali (sempre sulcalcare) indi discendesi 250 piedi fino a Val di Rio Freddo, che si attraversa, perascendere poi quasi 200 piedi, e discendere di la sulla Posina.

I FAGIOLI DI POSINA

VARIETÀ LOCALI & ATTIVITÀ PER LA SALVAGUARDIA

Gli stessi ritmi di vita degli abitanti sono quelli di una volta, scanditi dalla luce delsole: sveglia all'alba, alle quattro o alle cinque del mattino; pranzo a mezzodì e cenaalle sei del pomeriggio. Alle otto di sera l'intera contrada piomba nel silenzio e nelbuio. Nella notte si sentono correre nel bosco le lepri selvatiche e negli orti i caprioli,scesi dal monte. Tutte le finestre sono scure, le luci spente; gli anziani dormono.Questo carattere di rustico abbandono, di antica quiete rurale, mi ha affascinato findal primo istante, conquistandomi fino a spingermi a vivere qui. (pag. 33)

La sua casa si affaccia sulla piazzetta centrale della contrada, che i residentichiamano “el salizo”, e sorge a cavallo tra due stradine sterrate. Dalle finestre dellasua cucina si può scorgere gran parte della contrada: il fontanile con la grande vascadove, fino a qualche anno fa, si abbeveravano le mucche; la stradina storta con lebarchesse e i fienili (…); la strada sterrata che porta al pianoro degli orti che icontradaioli chiamano “i fondi” , con ciò intendono l'intero piccolo altopianocoltivato a ortaggi o tenuto a prato; le case di pietra che sono ancora abitate e chesono collegate fra loro da ballatoi e terrazze di legno. (pp. 36-37)

Nella luce livida di un febbraio gelido e grigio mi ha mostrato con ammirazione itentacoli edilizi che riempiono ogni pertugio di questa pianura, e che s'insinuanodisgreganti su per i dossi e le prime colline delle Prealpi: uno squallore di dimensioniimponenti che in lui, invece, suscita sentimenti di genuina ammirazione. Il panoramadi fronte a noi mostrava, in tutta la sua grandezza, l'ottusa capacità devastatrice degliuomini. (pag. 54)

Da giorni ormai l'intera contrada si è risvegliata ne i fondi Maggio è un mesenel quale i lavori dell'orto abbondano e ogni giorno è necessario seguire levarie colture. Si sono completate le semine e i trapianti di pomodoro, peperoni,melanzane,e soprattutto fagioli e patate. (pag. 93)

"Le masiere che attraversano queste colline e queste montagne non sono altroche le antiche vie di comunicazione degli abitanti di queste contrade. Unavolta... uno smerdaro di anni fa... i nostri avi non usavano mica le strade dipianura per andare da una valle all'altra, ma tagliavano su per i pendii, per ipassi alpini, e in quattro e quattr'otto arrivavano a destinazione. C'erano dellelunghe piste che scavalcando i monti collegavano fra loro collegavanol'altopiano di Asiago, quello di Lavarone, Tonezzza, Posina... (pag. 77)

L’obiettivo è quello di promuovere la coltivazione di queste sementi, cherappresentano un patrimonio di una comunità rurale e, se integrate con altre forme diagricoltura e servizi, possono diventare anche motore di economie virtuose. Nelle vallidi Posina e Laghi la creazione di piccoli orti per la coltivazione di quanto necessarioper uso famigliare ha assicurato la conservazione delle varietà locali. Qui, oltre asingole persone che continuano, per tradizione e per passione, la coltivazione di fagioliper consumo domestico in fazzoletti di terra, recentemente si sono insediate piccolerealtà che coltivano e vendono le varietà locali di fagioli.

Dal convegno mondiale sui paesaggi terrazzati Terraced Landscapes 2016, tenutosi aPadova nell'autunno scorso e al quale anche il Muso Naturalistico Archeologico diVicenza ha partecipato, è stato accolto l'invito di elaborare nuove idee e proposte per ilfuturo dei terrazzamenti.Terrazzi_AMO nasce da questi spunti, con la volontà di catalizzare esperienze e creareprogetti finalizzati al recupero e alla valorizzazione dei paesaggi con muri a seccodell'altovicentino, nei quali si inserisce anche l'esteso complesso vallivo del Posinadove, fino agli anni ’60 del secolo scorso, esistevano ampi versanti terrazzati, destinatia vari tipi di coltivazioni. In passato, il bisogno di nuovi spazi agricoli portò l’uomo acoltivare terreni ripidi, fin verso la sommità dei monti, come documentato da fotostoriche e mappe catastali. Per essere messi a coltura, l'orografia venne modellata dauna innumerevole quantità di muri a secco, dalla base del pendio alle pareti rocciose.Come testimoniato da più voci nell'ambito del convegno, anche nelle Vallidell'altovicentino, negli ultimi due decenni si è verificata una certa ripresa dellecoltivazioni tipiche di quest'area montana, soprattutto grazie all'intervento di piccolerealtà agricole o da parte di privati, per uso famigliare.

La ripresa di queste pratiche ha portato notevoli benefici in valle, tra i quali:A - Mantenimento in loco di realtà agricole, anche se di piccole dimensioni e agestione famigliare che, praticando un'agricoltura con metodi biologici, contribuisconoal mantenimento di un ambiente naturale rispettoso di suolo-aria-acqua.

B - Aumento della biodiversità, non solo riferita alle due varietà di fagioli, ma anche ambientale. L’azione dell’uomo genera un mosaico di boschi prati e coltivi dove non mancano muri a secco e siepi. Ciò contribuisce alla differenziazione degli habitat e favorisce la diffusione delle fasce ecotonali.

PAESAGGI TERRAZZATI

C - Miglioramento del paesaggio: l’alternanza del bosco con aree aperte, coltivate oprative, contribuisce a rendere gradevole il paesaggio. Ciò è importante se si consideraanche la vocazione escursionistica e ricreativa delle vallate.

D - Recupero dei terrazzamenti con effetti positivi sui processi idrogeologici, inparticolare: migliore assorbimento dell’acqua nel terreno con riduzione dell’erosionesuperficiale.

I passi che seguono sono tratti da L'ultima Anguàna e La Valle dell'Orco, opere delloscrittore Umberto Matino, originario di Schio.

L'ULTIMA ANGUANA, 2011

Questa storia fantastica è ambientata in un angolo irreale, e l'eventuale ricerca della“vera” contrada Molini di Sopra potrà dar luogo unicamente a delle piacevoli mainfruttuose escursioni: una occasione comunque per scoprire le bellezze naturali e iprodotti enogastronomici di una piccola valle dal fascino antico. (pag. 278)

...per arrivare alla Val Posina bisogna infatti attraversare uno stretto passo alpino.Non è possibile raggiungere la valle senza passare per quell'orrido inciso in unaroccia umida e nera. La strada è scavata nella pietra e si dipana sotto massiincombenti. In mezzo ai dirupi il cielo quasi non si vede, trasformato com'è in unalunga fessura azzurra. Neppure i raggi del sole riescono a penetrare in quell'anfratto, e laggiù ci sonosempre un'ombra livida e un gran frastuono: è il rombo ossessivo del torrente chescorre nell'angusto passaggio. (pag. 17-18)

...lo scuro canyon pedemontano, che i valligiani chiamano con vaga onomatopea laStrenta, finalmente terminò e la valle si aprì di colpo sciorinando un gran pratogonfio d'erba e di fiori. La strada si manteneva sempre sulla destra, sotto la costadella montagna, mentre tutto attorno si scorgeva un susseguirsi di campicelli e diboschetti attraversati dal torrente, ora calmo e argentato sotto i raggi del sole. (pag.19)

Il cibo era molto condito e saporito ma Baldelli, che ormai si era abituatoall'esplosiva cucina calabrese, divorò tutto senza batter ciglio. Molto più pesante

invece da digerire si rivelò il vecchio campanaro. Dal Maso infatti, seppur noninvitato, si accomodò di fronte a lui e lo asfissiò per l'intera durata del pranzo con lasua fiatata alcolica e con la storia dei famosi fagioli di Posina. Da un ritaglio digiornale il sacrestano lesse stentatamente un articolo che elogiava quei legumiautoctoni, sostenendo che erano celebri in tutto il mondo con il nome di fasòlapòsenata. Fece un sospiro profondo e sillabò lentamente: ”Un cultivar appartenentealla specie Phaseolus coccineus”. (pag. 168)

...”L'emigrazione avrà anche svuotato le case, però a me pare che siano ancora in tanti ad abitare quassù, non c'è mica il deserto: c'è gente che lavora e che fatica” commentò più sobriamente Baldelli.“Certo sono veramente bravi a combattere e a darsi da fare, perché nei paesi dimontagna ogni giorno che passa si viene privati di qualcosa: la scuola, la farmacial'ufficio postale, …Quassù tutto viene tolto, tutto sparisce […] così come in un soffiolieve vola via la sfera pelosa del pisacàn”. (pag. 221)

LA VALLE DELL'ORCO, 2007

Montagne dell'Alto Vicentino, là dove si parla ancora l'antica lingua dei Cimbri, làdove la terra, per chi ci abita e vi affonda forti radici, vale quanto la propria vita. Làdove antiche leggende e superstizioni si mescolano alla realtà dura del quotidiano e alpeso della memoria, dove il tempo è scandito dal ritmo eterno delle stagioni, dove ilsilenzio delle valli boscose e dei dirupi nutre i pensieri e l'immaginazione, acuisce isentimenti e dà loro la durezza del ghiaccio e della roccia. (prefazione di EraldoBaldini).

Sarà l'esclusione della vista della pianura, con i suoi paesi, le strade, i capannoni, leferrovie, o sarà stata, invece, la visione cinemascope delle vette dei monti vicentini,ma l'impressione che si aveva di quel luogo era di essere completamente fuori dalmondo normale, distanti mille miglia dalle città di pianura. Una strana sensazione;sembrava di essere isolati in mezzo ad un grande palcoscenico naturale. (pag. 17).

"Le masìere" ha iniziato a declamare appena arrivati sul luogo della frana, leggendoun opuscolo della comunità montana," sono uno dei simboli della civiltà contadina diqueste valli.Per centinaia di anni generazioni di montanari hanno scavato, dissodato, scolpito ifianchi delle montagne, realizzando chilometri di muri a secco e migliaia di metriquadri di terrazzamenti con la sola forza delle proprie braccia." Si è interrottoguardandosi attorni e ha aggiunto : "si sono fatti un culo grande così!" Poi haconcluso, abbandonando il testo scritto: "Queste opere, che nel loro insieme sonoveramente ciclopiche, dovrebbero essere tutelate e restaurate dalle autorità Altro chevalorizzare la sopressa di Valli!" ha sospirato sarcastico, "le masìere e i terrazzamentisono un vero monumento alla civiltà contadina di queste Prealpi. (pag.76)

TRA FANTASIA E LETTERATURA