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L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE
La struttura e l’attività del sistema sanitario regionale
L’evoluzione della normativa nazionale e regionale in materia di sanità e le
relative conseguenze organizzative è stata seguita fino dal primo referto stilato
dall’allora Delegazione Regionale per la Lombardia della Corte dei conti
relativamente all’esercizio finanziario dell’anno 2000 e da allora lo sviluppo del
cosiddetto “Modello Lombardo” è stato annualmente descritto.
La regione Lombardia con l’approvazione della legge regionale n.
33 del 30 dicembre 2009: “Testo unico delle leggi regionali in materia di
sanità”, ha ritenuto di procedere al riordino e semplificazione della normativa
regionale procedendo, ai sensi della legge regionale datata 9 marzo 2006, n. 7:
“Riordino e semplificazione della normativa regionale mediante testi unici” a riunire
le disposizioni legislative regionali in materia di sanità come recita l’art 1 della legge
in parola.
In tal senso il titolo II della legge n. 33/2009, ha come oggetto le norme
sul servizio sanitario regionale e nell’art. 2: “Oggetto e disposizioni generali”
disciplina il servizio sanitario regionale nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione
in conformità, fra gli altri, ai seguenti principi: rispetto della dignità della persona;
libertà di scelta; piena parità di diritti e di doveri fra soggetti accreditati di diritto
pubblico e di diritto privato, nell'ambito della programmazione regionale, e concorso
degli stessi, nonché dei soggetti in possesso dei soli requisiti autorizzativi, alla
realizzazione dell'integrazione sociosanitaria; promozione dell'integrazione delle
funzioni sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza degli enti locali.
Inoltre, la Regione è chiamata ad esercitare funzioni di programmazione, indirizzo,
coordinamento, controllo e supporto nei confronti delle aziende sanitarie e degli
altri soggetti, pubblici o privati, che svolgono attività sanitarie, sociosanitarie e
sociali. Secondo quanto previsto dalla legge la Regione deve assicurare almeno
l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza previsti dalla legislazione nazionale ed
eventualmente, sulla base di proprie risorse, assicurare livelli più elevati. La
Regione contestualmente dispone sia sul reperimento delle risorse integrative del
fondo sanitario regionale e sia in ordine alla determinazione dei livelli di
partecipazione alla spesa dei cittadini. In ogni caso, sul Fondo Sanitario Regionale
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non possono gravare oneri differenti da quelli riferiti alle prestazioni sanitarie e
sociosanitarie.
Per quanto concerne il Piano Sociosanitario Regionale è il Consiglio
Regionale, su proposta del Presidente della Giunta Regionale, che lo approva quale
Strumento di Programmazione Unico e Integrato. In esso sono indicate, in
particolare, le attività sanitarie e sociosanitarie da erogare per ognuno dei livelli
essenziali di assistenza. Il piano ha durata quinquennale, può essere annualmente
aggiornato con il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria
Regionale (DPEFR). Il Documento definisce: il quadro previsionale dei bisogni della
popolazione lombarda; gli indicatori in base ai quali sono determinati i volumi di
attività per ognuno dei livelli essenziali di assistenza; gli indicatori di risultato da
impiegare per il controllo e la valutazione dell'efficienza, dell'efficacia e
dell'economicità delle prestazioni e dei servizi erogati; i progetti-obiettivo e le azioni
programmate da adottare per rispondere a specifiche aree di bisogno e le relative
modalità di finanziamento; le linee di indirizzo del sistema regionale integrato di
prevenzione secondo criteri di efficacia e appropriatezza.
Le Aziende Sanitarie Locali sono istituite sentite le province e gli ambiti
territoriali delle stesse coincidono con le circoscrizioni delle stesse, fatta eccezione
per il Comune di San Colombano al Lambro, che fa parte integrante della ASL di
Lodi e per i comuni appartenenti all'ASL di Vallecamonica-Sebino.1
1 Per le ASL della Provincia di Milano gli ambiti territoriali restano così definiti: a) ASL di Milano, con sede a Milano, comprende il territorio dei Comuni di Milano - Bresso - Cinisello Balsamo - Cologno Monzese - Cormano - Cusano Milanino - Sesto San Giovanni; b) ASL di Milano 1, con sede a Legnano, comprende il territorio dei Comuni di: Assago - Buccinasco - Cesano Boscone - Corsico - Cusago - Trezzano sul Naviglio - Bollate - Baranzate - Cesate - Garbagnate Milanese - Novate Milanese - Paderno Dugnano - Senago - Arese - Cornaredo - Lainate - Pero - Pogliano Milanese - Pregnana Milanese - Rho - Settimo Milanese - Vanzago - Arconate - Bernate Ticino - Buscate - Busto Garolfo - Canegrate - Casorezzo - Castano Primo - Cerro Maggiore - Cuggiono - Dairago - Inveruno - Legnano - Magnago - Nerviano - Nosate - Parabiago - Rescaldina - Robechetto Induno - S. Giorgio su Legnano - S. Vittore Olona - Turbigo - Villa Cortese - Vanzaghello - Abbiategrasso - Albairate - Arluno - Bareggio - Besate - Boffalora Sopra Ticino - Bubbiano - Calvignasco - Cassinetta di Lugagnano - Cisliano - Corbetta - Gaggiano - Gudo Visconti - Magenta - Marcallo Casone - Mesero - Morimondo - Motta Visconti - Ossona - Ozzero - Robecco sul Naviglio - Rosate - S. Stefano Ticino - Sedriano - Vermezzo - Vittuone - Zelo Surrigone - Solaro; c) ASL di Milano 2, con sede a Melegnano, comprende il territorio dei Comuni di: Basiglio - Binasco - Casarile - Lacchiarella - Locate Triulzi - Noviglio - Opera - Pieve Emanuele - Rozzano - Vernate - Zibido S. Giacomo - Carpiano - Cerro al Lambro - Colturano - Dresano - Mediglia - Melegnano - Pantigliate - Paullo - Peschiera Borromeo - S. Donato Milanese - S. Giuliano Milanese - S. Zenone al Lambro - Tribiano - Vizzolo Predabissi - Bellinzago Lombardo - Bussero - Cambiago - Carugate - Cassano d'Adda - Cassina de' Pecchi - Cernusco sul Naviglio - Gessate - Gorgonzola - Inzago - Liscate - Melzo - Pessano con Bornago - Pioltello - Pozzuolo Martesana - Rodano - Segrate - Settala - Trucazzano - Vignate - Vimodrone - Basiano - Busnago - Caponago - Cornate d'Adda - Grezzago - Masate - Pozzo d'Adda - Roncello - Trezzano Rosa - Trezzo sull'Adda - Vaprio d'Adda. 4. La ASL di Vallecamonica-Sebino, con sede a Breno, comprende il territorio dei Comuni di: Angolo Terme, Artogne, Berzo Demo, Berzo Inferiore, Bienno, Borno, Braone, Breno, Capodiponte, Cedegolo,
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L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti
l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle riabilitative,
di diagnostica strumentale, di laboratorio e ospedaliere, contemplate dai
livelli essenziali di assistenza definiti dal piano sanitario nazionale e dalla
programmazione regionale, a tutti coloro che ne hanno titolo, anche se
residenti in ambiti territoriali diversi dalla Regione. Ciò deve avvenire tramite
la stipula di contratti o convenzioni con strutture accreditate che disciplinano anche
la remunerazione delle prestazioni e l'adozione del sistema di verifica della qualità,
nonché attraverso la gestione diretta delle attività di competenza. L’art 4 della
legge 33/2009, confermando il principio della libera scelta da parte del cittadino,
indica che le aziende erogano direttamente le prestazioni necessarie per soddisfare
i livelli essenziali di assistenza non affidate ai medici di medicina generale e ai
pediatri di libera scelta, non acquisite dai soggetti erogatori pubblici o privati
accreditati e non altrimenti assicurate da terzi.
Le ASL, soddisfatte prioritariamente le esigenze del servizio sanitario
regionale, possono fornire, contro corrispettivo, prestazioni o altri servizi sanitari,
fermo restando, in ogni caso, il vincolo di pareggio del bilancio ed, inoltre,
esercitano le funzioni di cui all'articolo 14 della legge regionale 12 marzo 2008, n. 3
(Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e
sociosanitario).
Tra le altre funzioni affidate alle aziende sanitarie locali vi sono
quelle di vigilanza e controllo sulle strutture sanitarie e sulle unità
d'offerta sociosanitarie. I funzionari delle ASL incaricati di svolgere funzioni di
vigilanza e controllo, su indicazione delle direzioni generali competenti, operano
anche al di fuori del territorio dell'azienda di appartenenza. Le ASL hanno altresì
l’obbligo di aggiornare periodicamente sullo svolgimento di tali funzioni sia la Giunta
regionale e sia le commissioni consiliari competenti. Peraltro, in situazioni di
particolare rilevanza e impatto sul sistema sanitario o sociosanitario regionale, le
direzioni generali competenti possono esercitare direttamente le funzioni di
Cerveno, Ceto, Cevo, Cimbergo, Cividate Camuno, Corteno Golgi, Darfo Boario Terme, Edolo, Esine, Gianico, Incudine, Losine, Lozio, Malegno, Malonno, Monno, Niardo, Ono San Pietro, Ossimo, Paisco Loveno, Paspardo, Piancamuno, Piancogno, Ponte di Legno, Prestine, Saviore dell'Adamello, Sellero, Sonico, Pisogne, Temù, Vezza d'Oglio, Vione. 5. All'ASL di Vallecamonica-Sebino afferiscono i presidi ospedalieri di Edolo ed Esine e le strutture sanitarie situate nei comuni dell'ASL stessa.
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controllo avvalendosi di propri funzionari, eventualmente affiancati da personale
delle ASL o da professionisti, anche di area sanitaria o sociosanitaria, in possesso di
comprovata competenza ed esperienza. Le direzioni generali competenti su tali
attività di controllo hanno l’obbligo di comunicare ai direttori generali delle aziende
sanitarie sia l’attivazione e sia i relativi esiti, anche ai fini dell'assunzione dei
provvedimenti di rispettiva competenza.
I rapporti tra le ASL, i comuni e le province sono regolati da convenzioni
stipulate sulla base di direttive emanate dalla Giunta regionale.
La rete ospedaliera della Regione è organizzata secondo criteri, indici e
modalità determinati dalle normative nazionali e regionali di riferimento.
La legge n 33/2009 stabilisce che le aziende ospedaliere definite di
rilievo nazionale e già costituite alla data del 1° gennaio 1998 conservino la loro
natura giuridica. Altrettanto conservano la loro natura giuridica di aziende
ospedaliere di interesse regionale quelle già costituite alla data del 31 dicembre
2003.
I requisiti sulla base dei quali il Consiglio regionale costituisce, modifica o
estingue aziende ospedaliere di interesse regionale sono:
a) organizzazione dipartimentale;
b) adozione di sistemi di contabilità economico-patrimoniale dei centri di costo
secondo modalità stabilite dalla Giunta regionale;
c) disponibilità di patrimonio adeguato allo svolgimento delle attività istituzionali.
Inoltre, la regione considera ulteriori indicatori:
a) degli indici di funzionalità del singolo presidio o dei diversi presidi dell'azienda
ospedaliera in termini quantitativi e qualitativi;
b) degli indici di attrazione e dispersione per territorio di riferimento, con attenzione
ai volumi delle attività erogate secondo criteri di qualità e appropriatezza delle
prestazioni;
c) della collocazione geografica del presidio e della struttura sanitaria con
riferimento a ottimali criteri di accesso dell'utenza;
d) del valore aggiunto per la riqualificazione della rete ospedaliera.
Nel caso di incorporazione di presidi o strutture sanitarie nelle ASL, le
stesse assicurano i livelli essenziali di assistenza definiti dalla programmazione
sanitaria nazionale e regionale attraverso la gestione diretta delle attività sanitarie
e sociosanitarie, nonché attraverso contratti o convenzioni.
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La regione attraverso il testo unico delle leggi regionali in materia di sanità
stabilisce che le aziende ospedaliere devono erogare attività sanitarie ospedaliere e
specialistiche. Soddisfatte prioritariamente le esigenze del servizio sanitario
regionale e fermo restando il vincolo del pareggio di bilancio, possono fornire,
contro corrispettivo, prestazioni o altri servizi sanitari a terzi oppure a soggetti
accreditati, nonché ai gestori delle forme integrative di assistenza sanitaria.
Altrettanto, nel rispetto della principale attività di ricerca loro affidata, gli Istituti di
Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) concorrono ad assicurare la
realizzazione dei livelli di assistenza.
La trasformazione di una azienda ospedaliera in fondazione o la
costituzione di una fondazione può riguardare l'intera azienda o parte di essa,
purché sia garantita, negli organi di indirizzo, la presenza maggioritaria di membri
designati da soggetti pubblici. La regione stabilisce che in caso di costituzione di
fondazione si applicano le procedure di cui all'articolo 9-bis del decreto legislativo
30 dicembre 1992, n. 502: “Riordino della disciplina in materia sanitaria a norma
dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421”, nonché le linee guida approvate
dalla Giunta regionale. Il Consiglio regionale, nei limiti delle risorse disponibili, può
finanziare piani di ristrutturazione e ottimizzazione gestionale presentati dai membri
fondatori nella misura massima corrispondente al disavanzo dell'azienda
trasformata o afferita, quale accertato al momento della trasformazione o
conferimento e per il periodo di durata dei piani stessi, tesi al recupero degli
equilibri economici e operativi. Nel caso della trasformazione, da parte delle
ASL, in fondazioni di proprie strutture residenziali e semiresidenziali
dell'area sociosanitaria, si applicano le medesime procedure di cui all'articolo 9-
bis del d.lgs. 502/1992, nonché le linee guida approvate dalla Giunta regionale. E’
consentito che le ASL possano partecipare a fondazioni, fondazioni di
partecipazione, ad esclusione di quelle ospedaliere, ed associazioni, previa
autorizzazione della Giunta regionale. La partecipazione è limitata all'organo di
indirizzo o assembleare.
Il Consiglio regionale può deliberare l'afferimento, totale o parziale, di
aziende ospedaliere agli IRCCS risultanti dalle trasformazioni di cui al decreto
legislativo 16 ottobre 2003, n. 288: “Riordino della disciplina degli istituti di ricovero
e cura a carattere scientifico, a norma dell'articolo 42, comma 1, della legge 16
gennaio 2003, n. 3”. In questi casi le disposizioni normative di riferimento sono
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l'articolo 5, commi 1 e 2, del testo unico di riordino e l'articolo 5, commi 1, 2 e 3,
del d.lgs. 502/1992.
La regione Lombardia ha costituito una Azienda preposta allo
svolgimento compiti relativi all'emergenza urgenza, ovvero l'Azienda
Regionale dell'Emergenza Urgenza (AREU). Si tratta di una azienda dotata di
personalità giuridica di diritto pubblico, avente autonomia patrimoniale,
organizzativa, gestionale e contabile. Sono organi dell'azienda il direttore generale
e il collegio sindacale. Il direttore generale è coadiuvato, nell'esercizio delle sue
funzioni, dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario. Al direttore sanitario
e al direttore amministrativo si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni
previste per le medesime figure professionali operanti nelle aziende ospedaliere. La
Giunta regionale, acquisito il parere delle commissioni consiliari competenti,
definisce la sede, la struttura organizzativa, il patrimonio e le funzioni operative
dell'AREU, compreso il servizio di elisoccorso, secondo le indicazioni del piano
sociosanitario regionale.
In merito ai requisiti per l'esercizio di attività sanitarie e
sociosanitarie e accreditamento delle strutture sanitarie è stabilito che
l'autorizzazione all'esercizio dell'attività sanitaria è rilasciata dall'ASL ed è richiesta
per le strutture sanitarie di ricovero e cura, nonché per i centri di procreazione
medicalmente assistita e per la residenzialità psichiatrica. Tutte le altre strutture
sanitarie e le unità d'offerta sociosanitarie, fermo restando il possesso dei requisiti
minimi stabiliti dalle disposizioni vigenti, devono presentano una dichiarazione di
inizio attività alla ASL competente per territorio. L'ASL ha l’obbligo di provvedere
alle verifiche di competenza entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della
dichiarazione. Conseguentemente, la Giunta regionale, con deliberazione
comunicata alla commissione consiliare competente, stabilisce: l'iter procedurale
per il rilascio dell'autorizzazione allo svolgimento delle attività sanitarie e le
modalità di presentazione della dichiarazione di inizio attività, le modalità di verifica
del possesso e della permanenza dei requisiti necessari per l'esercizio delle attività
stesse e, infine, le modalità di raccolta e aggiornamento dei dati inerenti alle
strutture esercenti le attività sanitarie.
La regione Lombardia, stabilisce che vengono accreditate, nel rispetto degli
indici programmatori definiti dal piano sociosanitario regionale, in coerenza con la
normativa nazionale e regionale, le strutture sanitarie pubbliche e private
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autorizzate o che abbiano presentato dichiarazione di inizio attività secondo le
norme relative e che siano in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e
organizzativi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1997
E’ la Giunta regionale che disciplina le modalità per la richiesta di
accreditamento delle strutture, per la concessione e l'eventuale revoca dello stesso,
nonché per la verifica circa la permanenza dei requisiti richiesti per l'accreditamento
medesimo, mentre sono le ASL che procedono ad accreditare le strutture sanitarie
e a disporre eventuali variazioni dell'accreditamento. I provvedimenti di
accreditamento o di variazione sono comunicati alla competente direzione generale
della Giunta regionale entro quindici giorni, al fine di aggiornare il Registro
Regionale delle Strutture Accreditate. Per le strutture pubbliche e private la
procedura di accreditamento si perfeziona all'atto della iscrizione nel medesimo
registro. La richiesta di accreditamento deve essere inoltrata dal legale
rappresentante della struttura sanitaria alla ASL competente per territorio, con la
specifica indicazione delle attività che s'intendono svolgere. L'iscrizione nel registro
regionale delle strutture accreditate è condizione necessaria ma non sufficiente per
l'assunzione a carico del fondo sanitario regionale degli oneri relativi alle prestazioni
sanitarie e sociosanitarie erogate sulla base del fabbisogno sanitario del territorio e
nel rispetto dei limiti di spesa assegnati alle singole strutture tramite la
conseguente definizione dei rapporti per la remunerazione delle prestazioni rese.
Tramite una deliberazione comunicata alla commissione consiliare
competente, la Giunta regionale approva lo schema-tipo in base al quale le ASL
stipulano gli accordi contrattuali di cui all'articolo 8-quinquies del d.lgs. 502/1992. Il
provvedimento della Giunta regionale prevede:
a) l'accettazione delle tariffe stabilite dalla Regione per le prestazioni da rendere;
b) le modalità con le quali la Regione verifica la qualità delle prestazioni erogate e
la rispondenza delle strutture agli standard di accreditamento;
c) le modalità di esercizio dell'attività privata senza oneri a carico della Regione;
d) i tempi e le modalità di liquidazione delle prestazioni rese dalle strutture
accreditate;
e) le sanzioni da adottare in caso di inosservanza delle norme in vigore.
La Giunta Regionale verifica, sulla base degli accordi contrattuali stipulati,
con cadenza annuale, il mantenimento degli indici programmatori di fabbisogno
sanitario.
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Il possesso dei requisiti dichiarati ai fini dell'accoglimento della richiesta di
accreditamento da parte delle strutture sanitarie, è verificato secondo modalità
stabilite con atti amministrativi. Non possono essere accreditati i soggetti erogatori
privati che utilizzino, anche saltuariamente, in violazione delle disposizioni
contenute nell'articolo 4, comma 7, della legge 30 dicembre 1991, n. 412:
“Disposizioni in materia di finanza pubblica”, del personale che sia dipendente da
aziende sanitarie e da strutture sanitarie e sociosanitarie del servizio sanitario
nazionale.
Gli standard organizzativi e funzionali e gli indicatori che devono essere
posseduti dai professionisti e dalle strutture pubbliche e private soggette ad
accreditamento sono definiti con il provvedimento di accreditamento. La perdita dei
requisiti comporta l'automatica decadenza dei soggetti erogatori
dall'accreditamento e la revoca dei conseguenti rapporti con il servizio sanitario
regionale. La declaratoria di decadenza dall'accreditamento avviene, previa diffida,
con provvedimento dell'ASL. Tale decadenza dei soggetti erogatori dalla titolarità
dei rapporti con il servizio sanitario regionale può altresì essere dichiarata dalla
Giunta regionale, previa istruttoria del direttore generale della ASL, quando sia
accertata la reiterata applicazione distorta del sistema di remunerazione delle
prestazioni, sia sotto il profilo della qualità delle prestazioni stesse, sia sotto il
profilo della loro completezza, comprese la specialistica ambulatoriale e la
riabilitazione post acuti. La stessa reiterazione comporta, nel caso di soggetti
erogatori pubblici, la decadenza dalla nomina del direttore generale e la
conseguente risoluzione di diritto del contratto.
Per quanto concerne i soggetti privati accreditati, titolari dei rapporti con il
servizio sanitario regionale, assolvono al debito informativo necessario sia per
uniformare i sistemi di rilevazione delle informazioni necessarie per i governo del
sistema e sia dei dati economico-finanziari delle aziende, definendo gli schemi di
classificazione secondo le normative comunitarie e nazionali in materia. E’ previsto
che i soggetti privati accreditati tengano aggiornato l'elenco del personale che, a
qualsiasi titolo, presta la propria attività, attestando il possesso dei requisiti
necessari per l'assolvimento dei compiti affidati.
L'accreditamento è condizione inderogabile affinché siano posti a carico del
fondo sanitario regionale gli oneri relativi alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie
svolte dalle istituzioni accreditate pubbliche o private esercenti attività di
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Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), che possono svolgere le sole attività
sanitarie per le quali è stata presentata la dichiarazione di inizio attività. Le
strutture accreditate per lo svolgimento di attività di riabilitazione esercitano tale
attività nell'ambito dell'ASL cui sono attribuite le relative competenze di settore.
Compiti esclusivi delle strutture ospedaliere non possono essere svolti dalle RSA e
le attività specialistiche ambulatoriali possono essere esercitate dalle sole istituzioni
individuate dalla Regione come svolgenti prevalenti attività sanitarie.
Per quanto concerne le tariffe da corrispondere per le attività sanitarie delle
RSA sono determinate sulla base di costi standard prefissati dalla Regione, fermo
restando quanto disposto dall'articolo 11, comma 1, lettera k), della l.r. 3/2008 per
le tariffe relative alle attività sociosanitarie.
La regione Lombardia ha previsto ed organizzato le modalità di
coinvolgimento degli enti locali nella programmazione sanitaria e
sociosanitaria.
In tal senso la Conferenza dei Sindaci è composta da tutti i sindaci dei
comuni che fanno parte dell'ambito territoriale di ciascuna ASL e concorre alla
formulazione, nell'ambito della programmazione regionale, delle linee di indirizzo
per l'impostazione programmatica dell'attività sociosanitaria e sanitaria, esamina il
bilancio pluriennale di previsione e il bilancio di esercizio delle ASL e trasmette alla
Regione le relative osservazioni ed, infine, verifica lo stato di attuazione dei
programmi e dei progetti delle ASL, trasmettendo le proposte e le valutazioni ai
rispettivi direttori generali e alla Regione.
E’ contemplata dalla legge regionale inoltre l'Assemblea dei Sindaci,
istituita a livello distrettuale e composta da tutti i sindaci dei comuni compresi nel
territorio del distretto, o una sua rappresentanza autonomamente determinata
formula proposte e pareri alla conferenza dei sindaci in ordine alle linee di indirizzo
e di programmazione dei servizi sociosanitari ed esprime il proprio parere sulla
finalizzazione e sulla distribuzione territoriale delle risorse finanziarie. L'assemblea
distrettuale dei sindaci, il cui funzionamento è disciplinato da provvedimenti della
Giunta regionale, svolge le funzioni del comitato dei sindaci di distretto previsto
dall'articolo 3-quater del d.lgs. 502/1992. A livello distrettuale è garantita la
partecipazione dei cittadini.
Per l'esercizio delle sue funzioni la Conferenza dei Sindaci si avvale del
consiglio di rappresentanza dei sindaci eletto dalla conferenza stessa. Il Consiglio
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regionale disciplina le modalità per l'elezione del presidente nonché per la
convocazione e il funzionamento della conferenza, prevedendo che le votazioni
avvengano a maggioranza, secondo il metodo del voto unico e ponderato. Con la
stessa deliberazione sono disciplinati il funzionamento e le modalità di convocazione
del consiglio di rappresentanza dei sindaci.
Sempre in tema di coinvolgimento degli enti locali nella programmazione
sanitaria e sociosanitaria, in attuazione dell'articolo 2, comma 2-bis, del d.lgs.
502/1992, è istituita la Conferenza Permanente per la Programmazione
Sanitaria e Sociosanitaria Regionale quale sede istituzionale di partecipazione
degli enti locali alle attività regionali di programmazione sanitaria e sociosanitaria e
di raccordo tra comuni, province e Regione nella definizione e attuazione delle
relative linee programmatiche. Della conferenza fanno parte: il sindaco del comune
nel caso in cui l'ambito territoriale dell'ASL coincida con quello del comune, il
presidente della conferenza dei sindaci, ovvero il sindaco o i presidenti di
circoscrizione nei casi in cui l'ambito territoriale dell'ASL sia rispettivamente
superiore o inferiore al territorio del comune, i presidenti dell'Associazione
Regionale dei Comuni Lombardi (ANCI Lombardia), dell'Unione Province Lombarde
(UPL) e della Delegazione Regionale dell'Unione Nazionale Comuni Comunità ed Enti
Montani (UNCEM). Nei casi in cui ricorrono i presupposti di cui all'articolo 3-bis,
comma 7, del d.lgs. 502/1992 alla conferenza partecipa il sindaco del comune
capoluogo della provincia in cui è situata l'azienda ospedaliera. Le modalità di
costituzione e il funzionamento della conferenza, comprese le modalità per
l'elezione del presidente, è disciplinato da un regolamento regionale, prevedendo la
partecipazione alle sedute della conferenza dei componenti della Giunta regionale
competenti per materia. Con lo stesso provvedimento è disciplinato l'eventuale
raccordo della conferenza con il consiglio delle autonomie locali. Le risorse
finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi di integrazione sociosanitaria
devono essere messe a disposizione, in relazione alle rispettive competenze da
Regione e dagli enti locali.
Il testo unico delle leggi regionali in materia di sanità stabilisce che le ASL
e le aziende ospedaliere hanno personalità giuridica pubblica, autonomia
organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica e che
l’autonomia delle aziende sanitarie si esercita nell'ambito degli indirizzi
programmatici fissati dalla Regione.
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Le aziende sanitarie sono responsabili dello svolgimento di tutte le attività
tecnico-operative, gestionali, di raccolta ed elaborazione delle informazioni, secondo
modalità finalizzate a realizzare l'efficacia degli interventi per la tutela della salute e
l'efficiente impiego delle risorse. È obiettivo delle aziende raggiungere l'equilibrio
economico di lungo periodo.
Il Direttore Generale e il Collegio Sindacale sono organi della azienda
sanitaria. Il direttore generale, in possesso dei requisiti di cui all'articolo 3-bis,
comma 3, del d.lgs. 502/1992, è nominato con provvedimento della Giunta
regionale; il suo rapporto di lavoro è esclusivo ed è regolato da contratto di diritto
privato, che stabilisce anche la durata dell'incarico, comunque non inferiore a un
anno. Nel caso di aziende ospedaliere presso le quali si svolgono corsi delle facoltà
di medicina e chirurgia, la nomina avviene d'intesa con il rettore dell'università
interessata e l'intesa s'intende acquisita in assenza, entro le prime ventiquattro ore
dalla proposta regionale, di formale e motivato diniego da parte del rettore.
La sede di assegnazione per gli incarichi già conferiti dei direttori generali
di aziende sanitarie può essere mutata da parte della Giunta regionale e tale
modificazione non ha effetto sulla durata dell'originario contratto mentre la
mancata accettazione del reincarico comporta la risoluzione del contratto. Ai fini
della valutazione del possesso dei requisiti soggettivi per la nomina a direttore
generale sono considerate, tutte le cariche e le attività esercitate dall'interessato,
anche a titolo di mandato politico e amministrativo regionale, purché svolte nei
dieci anni antecedenti alla presentazione della candidatura. Nel caso di incarico di
direttore generale di durata inferiore a tre anni, la verifica del raggiungimento degli
obiettivi è effettuata entro il secondo mese antecedente la scadenza dell'incarico.
Per la nomina a direttore generale delle ASL, delle aziende ospedaliere e
degli IRCCS di diritto pubblico trasformati in fondazioni è richiesta, oltre ai requisiti
di cui all'articolo 3-bis, comma 3, del d.lgs. 502/1992, l'iscrizione nell'elenco degli
idonei. Per l'inserimento in tale elenco è necessario il certificato di frequenza del
corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione
sanitaria di cui al decreto del Ministro della sanità 1° agosto 2000 “Disciplina dei
corsi di formazione dei direttori generali delle aziende sanitarie” o l'attestato di
formazione manageriale di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10
dicembre 1997, n. 484: “Regolamento recante la determinazione dei requisiti per
l'accesso alla direzione sanitaria aziendale e dei requisiti e dei criteri per l'accesso al
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secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo sanitario del Servizio sanitario
nazionale” in corso di validità.
Il direttore generale è il rappresentante legale dell'azienda ed è
responsabile della gestione complessiva e qualora la Giunta regionale proceda alla
sospensione cautelare del direttore generale di aziende sanitarie pubbliche, la
stessa Giunta è chiamata a nominare, per il periodo corrispondente, un
commissario straordinario in possesso dei requisiti richiesti per la nomina a
direttore generale, cui viene corrisposta un'indennità da determinarsi in misura non
superiore a quella del direttore generale della relativa azienda. Laddove si dovesse
verificare la situazione di vacanza dell'ufficio di direttore generale e fino alla nomina
del nuovo, la Giunta regionale può procedere alla nomina di un commissario
straordinario qualora la gestione interinale affidata al direttore sanitario o al
direttore amministrativo più anziano di età non appaia congrua rispetto alle
peculiarità gestionali dell'azienda interessata e, nel contempo, il periodo minimo
previsto dall'articolo 3-bis, comma 8, del d.lgs. 502/1992 non appaia coerente
rispetto ai processi di riordino o riorganizzazione riguardanti l'azienda stessa. La
gestione commissariale non può protrarsi oltre dodici mesi. Entro novanta giorni
dalla nomina del nuovo direttore generale o del commissario straordinario si
provvede alla verifica straordinaria di cassa e dei valori custoditi in tesoreria nonché
delle poste patrimoniali. Alle operazioni di verifica partecipano il direttore generale
cessato dall'incarico, il nuovo direttore generale o il commissario straordinario, il
tesoriere e il collegio sindacale, che redige apposito verbale sottoscritto dai
partecipanti alla verifica stessa. Il collegio sindacale è nominato dal direttore
generale e svolge, in particolare la verifica la regolarità amministrativa e contabile,
vigila sulla gestione economica, finanziaria e patrimoniale ed esamina ed esprime le
proprie valutazioni sul bilancio di esercizio.
Nel caso delle aziende ospedaliere il collegio sindacale è composto da
cinque membri di cui due designati dalla Regione e uno dalla conferenza dei sindaci
della ASL sul cui territorio è ubicata l'azienda ospedaliera; gli altri due componenti
sono designati rispettivamente dal Ministro competente in materia di sanità e dal
Ministro dell'economia e delle finanze. Ai componenti del collegio sindacale delle
ASL e delle aziende ospedaliere spetta un'indennità per l'espletamento delle
funzioni in misura pari al dodici per cento della parte fissa della retribuzione
corrisposta ai direttori generali. Al presidente del collegio spetta un'indennità in
167
misura pari al quindici per cento della parte fissa della retribuzione corrisposta ai
direttori generali. Ai Commissari Liquidatori nominati ai sensi dell'articolo 2,
comma 14, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 “Misure di razionalizzazione della
finanza pubblica” competono le funzioni di legali rappresentanti delle gestioni
liquidatorie delle soppresse USSL. I commissari liquidatori svolgono altresì le
funzioni di legali rappresentanti delle gestioni liquidatorie delle aziende USSL
istituite con la legge regionale 15 settembre 1993, n. 28: “Ridefinizione degli ambiti
territoriali delle Unità Socio-Sanitarie locali” e venute a cessare con la legge
regionale 11 luglio 1997, n. 31: “Norme per il riordino del servizio sanitario
regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali”. Ai commissari
liquidatori, quali legali rappresentanti delle gestioni liquidatorie sopra richiamate,
compete la legittimazione attiva e passiva, sostanziale e processuale per le
controversie riguardanti debiti e crediti delle soppresse USSL e aziende USSL. I
debiti delle gestioni liquidatorie delle soppresse USSL e aziende USSL, nonché i
relativi atti esecutivi gravano unicamente sulle dotazioni finanziarie delle gestioni
liquidatorie. La legge 33/2009 prevede che sia esclusa ogni legittimazione passiva,
sostanziale e processuale della Regione per le controversie riguardanti debiti e
crediti delle soppresse USSL e aziende USSL.
La legge regionale testo unico delle leggi regionali in materia di sanità si
diffonde in merito alla organizzazione delle aziende sanitarie e in tal senso per
primo indica che le ASL, le aziende ospedaliere, gli ospedali classificati senza fini di
lucro, gli IRCCS di diritto pubblico e gli IRCCS non trasformati in fondazioni ai sensi
del d.lgs. 288/2003 adottano il Piano di Organizzazione e il Piano Strategico
Triennale e li sottopongono all'approvazione della Giunta regionale. Tali documenti
costituiscono la disciplina di quanto previsto dall'articolo 3-sexies, comma 4, del
d.lgs. 502/1992 alla Giunta regionale spetta il compito di definire i criteri per
l'aggiornamento o l'integrazione.
Le ASL assicurano l'esercizio delle attività e l'erogazione delle prestazioni
sanitarie e sociosanitarie attraverso i propri presidi e servizi, nonché attraverso i
presidi e i servizi sanitari e sociosanitari accreditati e a contratto o convenzionati.
Le ASL sono organizzate in distretti, presidi, dipartimenti, servizi, unità operative e
uffici, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
168
Le aziende ospedaliere sono organizzate in aree omogenee, presidi,
dipartimenti, servizi, unità operative e uffici, sentite le organizzazioni sindacali di
categoria maggiormente rappresentative. Il presidio, se di dimensione significativa
o di peculiarità specialistiche, può consistere in un singolo stabilimento ospedaliero
o in una singola struttura diagnostica o terapeutica. Negli altri casi, il presidio
raggruppa più strutture ospedaliere o diagnostiche omogenee per collocazione
geografica o per specificità. Al presidio è attribuita autonomia gestionale ed
economico-finanziaria, con contabilità separata all'interno dell'azienda. Nelle
aziende ospedaliere le unità operative sono organizzate in strutture dipartimentali. I
dipartimenti possono comprendere attività esercitate al di fuori del presidio o della
ASL, previa intesa tra le rispettive amministrazioni e sentite le organizzazioni
sindacali di categoria maggiormente rappresentative. Il dipartimento di emergenza
e urgenza è costituito nelle aziende e nei presidi individuati dalla programmazione
regionale.
In ogni ASL le attività sanitarie e sociosanitarie sono organizzate,
in particolare, nel dipartimento di prevenzione medico, nel dipartimento di
prevenzione veterinario, nel dipartimento dei servizi sanitari di base, nel
dipartimento per le attività sociosanitarie integrate. Il coordinamento della
medicina specialistica è assunto dal dipartimento dei servizi sanitari di base. In
ogni ASL deve essere altresì assicurato il coordinamento funzionale fra le attività
comuni del dipartimento di prevenzione medico e del dipartimento di prevenzione
veterinario, segnatamente per la sicurezza degli alimenti. Previa approvazione da
parte della Giunta dell'assetto complessivo dell'azienda stessa, l'attività delle
articolazioni distrettuali e organizzative dell'azienda è disciplinata, dal direttore
generale, che può individuare ulteriori modelli in base ai quali organizzare le attività
sanitarie ricomprese nelle aree, nei dipartimenti e nei distretti.
Il Dipartimento di Prevenzione Medico, è un organismo di
coordinamento ed è organizzato nei servizi di igiene e sanità pubblica, di
prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, di igiene degli alimenti e della
nutrizione e di medicina preventiva nelle comunità.
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, è un organismo di
coordinamento ed è organizzato nei servizi di sanità animale, di igiene della
produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli
alimenti di origine animale e loro derivati e di igiene degli allevamenti e delle
169
produzioni zootecniche. A questo dipartimento competono funzioni di
programmazione, coordinamento, supporto e verifica delle attività di sanità
pubblica veterinaria svolte dai distretti di medicina veterinaria.
E’ previsto che l’ASL organizzi tramite uno specifico servizio di medicina
legale le funzioni e le prestazioni medico-legali.
Al fine di erogare le prestazioni richieste, le ASL possono avvalersi della
consulenza, da attivarsi attraverso la stipula di apposite convenzioni, delle
università.
Il Dipartimento per le Attività Sociosanitarie Integrate - ASSI, è
istituito al fine di assicurare l'integrazione delle funzioni sanitarie con quelle
sociosanitarie di competenza delle ASL. Il funzionamento è definito da apposito
regolamento. Il Dipartimento ASSI deve assicurare l'erogazione delle prestazioni su
base distrettuale e interdistrettuale. Il direttore del dipartimento ne gestisce
l'attività anche attraverso la corretta distribuzione delle risorse umane, strumentali
ed economiche. L'attività dipartimentale può essere organizzata in servizi, unità
operative e uffici. Il direttore generale, sentito il direttore sociale, individua un
responsabile a livello distrettuale che coordina le attività assegnate al dipartimento
e gestisce la quota di budget destinata alle funzioni organizzate a livello
distrettuale. Nell'ambito della programmazione regionale e aziendale sono
individuati gli obiettivi e le risorse del fondo sanitario regionale, nonché le risorse
autonome della Regione da destinare alle attività svolte dal dipartimento per le
ASSI. L'ASL assicura apposita e separata contabilità sulla gestione delle attività
svolte dal dipartimento per le ASSI, ispirata al criterio del bilancio economico e
patrimoniale. Eventuali perdite di esercizio relative ad attività per le quali i comuni
hanno concluso accordi con le ASL sono a totale carico del bilancio dei comuni
stessi. I contributi erogati alle famiglie nell'ambito dei servizi di assistenza
domiciliare integrata sono compresi tra le prestazioni sociosanitarie a carico del
fondo sanitario regionale.
Gli atti amministrativi adottati dalle aziende sanitarie devono essere
conformi, fra l'altro, agli atti regionali di programmazione e di indirizzo sanitari e
sociosanitari, nonché agli altri provvedimenti di cui all'articolo 11 della l.r. 3/2008.
Le direzioni generali competenti, anche su indicazione del collegio sindacale o del
consiglio di rappresentanza dei sindaci dell'ASL, segnalano al direttore generale
dell'azienda sanitaria gli atti ritenuti non conformi alla programmazione e agli
170
indirizzi regionali, ai fini dell'eventuale esercizio del potere di autotutela. Ferma
restando la responsabilità patrimoniale e disciplinare derivante dall'adozione di atti
illegittimi, il comportamento del direttore generale che non sia intervenuto in sede
di autotutela è fonte di responsabilità contrattuale ed ha effetto ai fini della sua
valutazione annuale.
L’ambito territoriale sul quale ha competenza l’Azienda Sanitaria Locale è
articolato nel proprio Piano di Organizzazione in Distretti comprendenti ciascuno
una popolazione di norma non inferiore a 40.000 abitanti; nelle aree ad alta densità
abitativa tale rapporto è elevato fino a 100.000 abitanti. Nelle aree montane e nelle
zone a scarsa densità abitativa l'ambito territoriale può comprendere una
popolazione minima di 15.000 abitanti. Nel Piano di Organizzazione, l'ASL articola,
altresì, l'ambito territoriale in Distretti di Medicina Veterinaria. In relazione alla
complessità dei servizi da erogare, le attività sanitarie territoriali e sociosanitarie di
competenza delle ASL sono organizzate a livello distrettuale o interdistrettuale. Così
è il Distretto l'articolazione organizzativa su base territoriale il cui scopo è
assicurare il coordinamento degli operatori e delle relative funzioni, la gestione
dell'assistenza sanitaria, dell'educazione sanitaria, dell'informazione e prevenzione
e delle attività sociosanitarie e sociali di competenza delle ASL. Il Distretto assicura
l'analisi e l'orientamento della domanda sanitaria e sociosanitaria, al fine di
verificare la qualità dei servizi erogati e di garantire il diritto di accesso all'insieme
dei servizi offerti e la continuità assistenziale nei diversi luoghi di trattamento. Al
distretto è attribuita autonomia economico-finanziaria, con contabilità separata
all'interno del bilancio aziendale, nonché autonomia gestionale per lo svolgimento
delle proprie funzioni e per il conseguimento degli obiettivi aziendali, compreso il
coordinamento delle attività.
Il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo delle aziende
sanitarie sono nominati dal Direttore Generale e hanno i requisiti di cui all'articolo
3, comma 7, del d.lgs. 502/1992; i relativi rapporti di lavoro sono esclusivi e sono
regolati da contratti di diritto privato, che stabiliscono anche la durata dell'incarico,
comunque non inferiore a un anno. Ai fini della nomina a direttore amministrativo è
riconosciuta l'attività di direzione tecnica o amministrativa svolta in enti o strutture
pubbliche o private di media o grande dimensione, anche non operanti in ambito
sanitario, purché la durata complessiva dell'attività stessa sia stata di almeno
cinque anni, abbia comportato l'assunzione di responsabilità dirigenziale e/o
171
manageriale in ordine ai risultati dell'ente, struttura o azienda di riferimento e siano
state acquisite comprovate esperienze di natura giuridico-amministrativa. Ai fini
della nomina a direttore sanitario si fa riferimento agli articoli 1 e 2 del d.p.r.
484/1997 ed è di conseguenza necessario il possesso della specializzazione in una
delle discipline dell'area della sanità pubblica di cui al medesimo d.p.r. 484/1997 o
un titolo equipollente di cui alla tabella B del decreto del Ministro della sanità 30
gennaio 1998 “Tabelle relative alle discipline equipollenti previste dalla normativa
regolamentare per l'accesso al secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo
sanitario del Servizio sanitario nazionale” oppure la specializzazione in medicina
legale. Possono essere nominati direttori sanitari, indipendentemente dalla
specializzazione, coloro che nei cinque anni precedenti alla nuova nomina abbiano
già svolto tale incarico. I presidi dell'azienda ospedaliera sono retti da un dirigente
responsabile amministrativo e da un dirigente responsabile sanitario, individuati dal
direttore generale. I dirigenti operano nel quadro degli indirizzi emanati dal
direttore generale ed assumono la responsabilità delle strutture loro affidate. Il
direttore generale individua per ciascun presidio il dirigente responsabile della
gestione complessiva e nomina altresì i responsabili del dipartimento e del distretto.
Per la direzione e il coordinamento delle attività sociosanitarie e sociali di
competenza delle ASL in ogni azienda sanitaria il direttore generale nomina il
direttore dei servizi sociali, di seguito denominato direttore sociale. L'incarico di
direttore sociale è attribuito a persone che siano in possesso di diploma di laurea in
discipline attinenti alle funzioni da svolgere, che non abbiano compiuto il
sessantacinquesimo anno d'età e che abbiano svolto per almeno cinque anni una
qualificata attività di direzione in ambito sociale, sociosanitario o sanitario o che
abbiano già ricoperto l'incarico. Il relativo rapporto di lavoro è esclusivo ed è
regolato da contratto di diritto privato, che stabilisce anche la durata dell'incarico,
comunque non inferiore a un anno. Il trattamento economico del direttore sociale è
determinato dalla Giunta regionale. Analogamente a quanto previsto per la nomina
dei direttori generali delle strutture sanitarie pubbliche e con l’intenzione di elevare
la qualità del sistema sanitario attraverso la verifica della professionalità dei
soggetti che operano all'interno dello stesso la regione ha istituito gli elenchi da
utilizzare per la nomina di direttore amministrativo, sanitario e sociale. Per
l'inserimento negli elenchi sono necessari i citati requisiti richiesti per le medesime
figure professionali all'interno delle aziende sanitarie pubbliche, nonché il certificato
172
o l'attestato di frequenza del corso di formazione in materia di sanità pubblica e di
organizzazione e gestione sanitaria di cui al decreto del Ministro della sanità 1
agosto 2000 “Disciplina dei corsi di formazione dei direttori generali delle aziende
sanitarie” in corso di validità. E’ consentita l’iscrizione nell'elenco dei direttori sociali
anche a coloro che siano stati nominati in sede di prima applicazione della l.r.
31/1997 e che abbiano maturato un'esperienza almeno quinquennale nella
direzione sociale delle aziende sanitarie pubbliche.
La figura del direttore sanitario è una figura resa obbligatoria dalla Giunta
regionale lombarda nei casi delle strutture sanitarie private classificate come
dipartimento d'emergenza accettazione (DEA) o dipartimento d'emergenza e alta
specialità (EAS) o provviste di più di duecentocinquanta posti letto accreditati e a
contratto o appartenenti a un ente unico gestore di almeno due presidi ospedalieri
accreditati e a contratto
Agli elenchi creati devono fare riferimento: le strutture sanitarie pubbliche
per la nomina del direttore amministrativo, del direttore sanitario e del direttore
sociale, gli IRCCS trasformati in fondazioni per la nomina del direttore
amministrativo e del direttore sanitario e, infine, le strutture sanitarie private sopra
indicate per la nomina del direttore sanitario. E’ la Giunta regionale a costituire
aggiornare tali elenchi. A decorrere dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale
della Regione della deliberazione con la quale sono approvati gli elenchi, la regione
procede alle nomine secondo le disposizioni riportate fatti salvi i rapporti
contrattuali in essere fino al loro esaurimento.
Per quanto concerne la gestione della attività esercitate tramite il
dipartimento ASSI, questa è posta in capo al direttore del dipartimento stesso, che
risponde al direttore sociale.
Qualora si rendesse necessario il direttore generale può procedere alla
revoca degli incarichi affidati al direttore amministrativo, al direttore sanitario e al
direttore sociale. In ogni caso questi cessano dall'incarico entro i tre mesi successivi
alla nomina del nuovo direttore generale e possono essere riconfermati.
La legge regionale del 30 gennaio 1998, n. 2 “Istituzione, composizione e
funzionamento del Consiglio dei Sanitari” ha previsto la costituzione del Consiglio
dei Sanitari. In questo caso si tratta di un organismo elettivo delle aziende
sanitarie, con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria nei confronti del direttore
generale ed è presieduto dal direttore sanitario o da un suo delegato.
173
La legge regionale nuovo testo unico delle normative in materia di sanità
obbliga le strutture erogatrici ad organizzarsi in maniera di disporre di strutture e
strumenti finalizzati alla costante verifica della qualità delle prestazioni, al
potenziamento delle iniziative volte alla umanizzazione dell'assistenza sanitaria e
sociosanitaria, al mantenimento di corrette relazioni con il pubblico e con le
rappresentanze dei soggetti del terzo settore.
In tal senso nella Carta dei Servizi devono essere definite le modalità per
il concreto esercizio dei diritti dei cittadini, nonché i criteri per l'accesso alle
prestazioni, le modalità di erogazione delle stesse e le modalità di valutazione da
parte degli utenti o delle associazioni che li rappresentano. Inoltre, le aziende
sanitarie sono tenute a istituire un Ufficio di Pubblica Tutela (UPT) retto da
persona qualificata, non dipendente dal servizio sanitario, e un Ufficio per le
Relazioni con il Pubblico (URP) affidato a personale dipendente. La funzione del
responsabile dell'UPT ha natura di servizio onorario. Il direttore generale delle
aziende pubbliche provvede a regolare l'attività dell'URP e garantisce le condizioni
per l'esercizio indipendente dell'UPT. Quest’ultimo ufficio verifica che l'accesso alle
prestazioni rese dalle unità d'offerta avvenga nel rispetto dei diritti degli utenti e
alle condizioni previste nella carta dei servizi. La legge prevede anche,
l’istituzione, presso le direzioni generali competenti, di una struttura
organizzativa di pubblica tutela aperta al pubblico con il compito di
verificare che le aziende assicurino il libero accesso alle prestazioni da
parte dei cittadini.
Nell'ambito della propria organizzazione, in accordo con la Conferenza dei
Sindaci, l’ASL è tenuta ad individuare una struttura finalizzata a promuovere e
favorire gli strumenti di tutela delle persone incapaci e l'amministrazione di
sostegno.
La regione approva le linee guida relative alla organizzazione e al
funzionamento degli UPT, prevedendo forme di coordinamento tra questi e gli uffici
dei difensori civici degli enti locali e della Regione.
La Giunta regionale attraverso la nuova legge regionale ha fissato le
sanzioni per chi violi le norme relative ad autorizzazione ed
accreditamento, infatti, in tale senso, fatte salve le responsabilità di natura civile
e penale, nonché le sanzioni dovute al mancato rispetto di altre normative regionali
174
o nazionali, ogni struttura sanitaria di diritto pubblico o privato che operi in
violazione delle norme relative ai requisiti richiesti per l'autorizzazione e
l'accreditamento incorre nelle seguenti sanzioni:
a) da € 15.000 a € 150.000 per l'esercizio di attività sanitarie in strutture prive di
autorizzazione;
b) da € 15.000 a € 150.000 per l'erogazione di specifiche prestazioni sanitarie per
le quali la struttura non ha ottenuto l'autorizzazione;
c) da € 12.000 a € 120.000, se si tratta di strutture di ricovero e cura o di day
hospital, per l'assenza o il mancato mantenimento di uno o più requisiti minimi
autorizzativi o di accreditamento;
d) da € 12.000 a € 120.000, se si tratta di strutture di ricovero e cura o di day
hospital, per codifiche che non rappresentano in modo corretto le prestazioni
erogate;
e) da € 3.000 a € 30.000, se si tratta di strutture esclusivamente ambulatoriali, per
l'assenza o il mancato mantenimento di uno o più requisiti minimi autorizzativi o di
accreditamento;
f) da € 3.000 a € 30.000, se si tratta di strutture esclusivamente ambulatoriali, per
codifiche che non rappresentano in modo corretto le prestazioni erogate;
g) da € 500 a € 5.000 per il mancato invio alla Regione o alla competente ASL di
comunicazioni o flussi informativi.
I requisiti relativi a documenti, disposizioni procedurali, regolamenti interni
o linee guida sono considerati assolti solo se la suddetta documentazione risulta
conforme alla normativa vigente e la struttura vi ha dato regolare esecuzione.
In linea generale l'applicazione delle sanzioni spetta alle ASL mentre ricade
tra le competenze regionali unicamente nei casi di cui la stessa sia destinataria
delle comunicazioni e dei flussi informativi. Le somme riscosse a seguito
dell'irrogazione delle sanzioni sono introitate dai soggetti competenti per la loro
applicazione, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale 5 dicembre
1983, n. 90 “Norme di attuazione della legge 24 novembre 1981, n. 689,
concernente modifiche al sistema penale”.
In aggiunta alle citate sanzioni l’eventuale accertamento dell'assenza o del
mancato mantenimento dei requisiti autorizzativi o di accreditamento comporta,
previa diffida ad ottemperare entro un congruo termine ai requisiti medesimi o al
previsto debito informativo la sospensione dell'autorizzazione o dell'accreditamento
175
per un periodo minimo di sette giorni fino ad un massimo di sessanta. Inoltre, nel
caso di strutture erogatrici di prestazioni di diverse branche o il cui assetto è
composto da più unità operative, la sospensione può riguardare, in relazione al tipo
di requisito mancante, generale o specifico, tutta la struttura, una o più branche
specialistiche, una o più unità operative.
La giunta regionale ha stabilito che l’accertamento di una carenza di
requisiti autorizzativi o di accreditamento tale da comportare un grave rischio per la
salute dei cittadini, diretto e immediato o indiretto e potenziale, comporta la diffida
ad ottemperare ai requisiti medesimi con contestuale e immediata sospensione
dell'autorizzazione o dell'accreditamento per un periodo minimo di tre giorni fino ad
un massimo di sessanta.
Le violazioni delle disposizioni relative ai requisiti di autorizzazione o di
accreditamento nei casi precedentemente elencati alle lettere: c), d), e), f),
contestate alla medesima struttura per la terza volta nel corso dell'anno solare
comportano l'applicazione della procedura di diffida con contestuale e immediata
sospensione dell'autorizzazione o dell'accreditamento.
La mancata ottemperanza ai requisiti autorizzativi o di accreditamento in
seguito alla sospensione a causa di assenza o del mancato mantenimento dei
requisiti autorizzativi, o nel caso delle strutture che erogano prestazioni di diverse
branche o il cui assetto è composto da più unità operative, o qualora si riscontrino
carenze di requisiti autorizzativi o di accreditamento tale da comportare un grave
rischio per la salute dei cittadini, diretto e immediato, o indiretto e potenziale e
infine, qualora, tali carenze siano contestate alla medesima struttura per la terza
volta nel corso dell’anno solare comporta la revoca dell'autorizzazione e
dell'accreditamento.
La competenza nell’emanazione degli atti di diffida, sospensione,
sospensione con contestuale diffida e di revoca ricade sull’ente che ha concesso
l’autorizzazione o l’accreditamento.
Le disposizioni relative alle sanzioni conseguenti alla verifica delle
irregolarità sopramenzionate sono applicate anche alle strutture sanitarie soggette
all'obbligo di presentazione della dichiarazione di inizio attività che operino in
mancanza dei requisiti richiesti o comunque in violazione delle vigenti norme.
Nell'ipotesi di esercizio di attività sanitaria carente della dichiarazione di inizio
attività si applica la sanzione minima precedentemente indicate alle lettere a) e b).
176
In merito agli aspetti relativi la vigilanza e controllo sulla attività delle
aziende sanitarie la Giunta regionale, avvalendosi dei propri uffici, verifica presso
ciascuna azienda sanitaria l'effettiva introduzione e utilizzazione di sistemi di
verifica, di strumenti e di metodologie per il controllo di qualità dei servizi e delle
prestazioni, nonché della efficienza nelle modalità di impiego delle risorse
finanziarie. La Regione svolge tale funzione anche ricorrendo a organismi o agenzie
specializzate esterne. La verifica accerta il corretto rapporto tra le risorse
impiegate, la qualità e quantità dei servizi erogati, la realizzazione di economie di
gestione e il soddisfacimento dei bisogni sanitari della popolazione. La verifica è
altresì in funzione della promozione del controllo di gestione, come metodo
permanente di valutazione dei risultati.
A tal fine è stato istituito, presso il competente settore della Giunta
regionale, l'Osservatorio Regionale per la Salute nel quale è garantita la
partecipazione di rappresentanti delle associazioni degli utenti dei servizi; è la
Giunta regionale a disciplinarne l'organizzazione, assicurando alle province
l'informazione sulle strutture ubicate nel territorio di competenza.
La Giunta regionale esercita le funzioni di controllo previste dall'articolo 10
del d.lgs. 502/1992 sulle attività delle aziende sanitarie e degli altri enti erogatori,
nonché sulle attività dei professionisti accreditati, ogni altra competenza spettante
alle ASL in materia di controllo è confermata dalla legge 30/2009.
Ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
“Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni
pubbliche”, in ogni azienda sanitaria è istituito un servizio di controllo interno di
gestione, per la verifica della corretta ed economica gestione delle risorse, nonché
dell'imparzialità e del buon andamento delle attività aziendali. La verifica è da
svolgersi mediante valutazioni comparative dei costi, dei rendimenti e dei risultati.
Le aziende sanitarie assicurano lo svolgimento, secondo le norme ISO
9000, di tutte le attività necessarie per la realizzazione, l'erogazione e il controllo di
prestazioni e di servizi.
I provvedimenti delle aziende sanitarie soggetti al controllo della Giunta
regionale sono: il piano di organizzazione, i piani e i bilanci di previsione pluriennali
e relative variazioni, il bilancio di esercizio e le convenzioni con le università degli
studi. A tali attività di controllo si applicano le procedure di cui all'articolo 4, comma
8, della legge 412/1991. Il Piano di Organizzazione e il Bilancio di esercizio delle
177
aziende sanitarie, devono essere inviate al Consiglio regionale. Il termine per
l'esercizio del controllo da parte della Giunta sugli atti indicati è sospeso dal 1° al
31 agosto di ogni anno. Gli atti e i provvedimenti assunti dal direttore generale
sono pubblicati sull'albo dell'azienda. Sono immediatamente esecutivi quelli non
soggetti a controllo. La esecutività degli altri è subordinata all'esito positivo del
controllo della Giunta regionale. La Giunta regionale è impegnata dalla legge
regionale a fornire indicazioni per la realizzazione di un sistema di rilevazione della
qualità dei servizi e delle prestazioni.
Il finanziamento del servizio sanitario e sociosanitario regionale è
assicurato mediante:
a) le quote delle disponibilità finanziarie del servizio sanitario nazionale destinate ai
sensi della normativa nazionale vigente;
b) le entrate derivanti dalla mobilità sanitaria interregionale;
c) le quote di partecipazione al costo delle prestazioni, nonché le altre entrate
dirette delle aziende, compresi i redditi da patrimonio;
d) gli eventuali apporti aggiuntivi posti a carico del bilancio regionale;
e) i trasferimenti alla Regione per il finanziamento di spese in conto capitale,
nonché gli eventuali apporti aggiuntivi a carico del bilancio regionale o derivanti da
alienazioni patrimoniali delle aziende;
f) le entrate spettanti per le attività libero-professionali intramurarie;
g) le entrate derivanti dalle attività di polizia amministrativa;
h) gli introiti per ogni altra prestazione erogata dalle aziende a favore di persone
fisiche o giuridiche, pubbliche o private.
Le somme derivanti dalle le quote delle disponibilità finanziarie del servizio
sanitario nazionale destinate ai sensi della normativa nazionale vigente e gli
eventuali apporti aggiuntivi posti a carico del bilancio regionale, costituiscono il
fondo sanitario regionale corrente, mentre i trasferimenti alla Regione per il
finanziamento di spese in conto capitale, nonché gli eventuali apporti aggiuntivi a
carico del bilancio regionale o derivanti da alienazioni patrimoniali delle aziende
costituiscono il fondo sanitario regionale in conto capitale.
Tute le risorse precedentemente elencate sono destinate al finanziamento
dei livelli essenziali di assistenza definiti dalla programmazione nazionale e
regionale, degli investimenti, stabiliti con provvedimento della Giunta regionale,
sentita la competente commissione consiliare, finalizzati alla realizzazione,
178
all'acquisizione e all'ammodernamento di strutture, infrastrutture e attrezzature di
servizio, alla salvaguardia e all'incremento del patrimonio e, infine, degli interventi
diretti di competenza della Regione connessi al servizio sanitario regionale.
Le risorse nei casi in cui sia prevista l'approvazione regionale, degli
investimenti, stabiliti con provvedimento della Giunta regionale, sentita la
competente commissione consiliare, finalizzati alla realizzazione, all'acquisizione e
all'ammodernamento di strutture, infrastrutture e attrezzature di servizio, alla
salvaguardia e all'incremento del patrimonio, i progetti e le varianti in corso d'opera
sono approvati dalla direzione competente in materia di sanità, previo parere degli
organi tecnici regionali. In tal caso l'approvazione del certificato di collaudo ovvero
di regolare esecuzione dei lavori compete esclusivamente alla stazione appaltante.
La legge regionale n. 33/2009 stabilisce che annualmente la Giunta
regionale assegna alle ASL un finanziamento, la cui misura è calcolata sulla base
della quota capitaria determinata secondo parametri oggettivi, per la copertura dei
costi dei servizi erogati direttamente, nonché per il pagamento delle prestazioni
acquistate per i propri assistiti da tutti i soggetti erogatori accreditati pubblici e
privati.
Spetta alla Regione, determinare, secondo un rapporto di competitività, i
volumi e le tipologie di prestazioni di degenza ed ambulatoriali da svolgere presso
le strutture appartenenti al diritto privato e pubblico. Tale indicazione è fornita con
apposito piano annuale. Altrettanto, per quanto attiene i limiti finanziari, con
provvedimento della Giunta regionale, da emanarsi entro la fine di ogni anno, sono
fissati tali limiti attinenti alla spesa ospedaliera specialistica e diagnostica per tutte
le strutture, pubbliche e private, in ottemperanza alla normativa nazionale. In tal
senso la Giunta costituisce un fondo e ne determina le modalità di riparto e
assegnazione, finalizzandolo alla remunerazione delle funzioni non tariffabili. Per il
finanziamento dei progetti specifici, definiti dagli strumenti della programmazione
regionale, la Giunta regionale definisce le somme a carico del fondo sanitario da
attribuire alle aziende sanitarie con vincolo di destinazione.
Agli ospedali classificati ai sensi della legge 12 febbraio 1968, n. 132,
ovvero gli Enti ospedalieri e assistenza ospedaliera, di proprietà e gestiti da istituti
ed enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, esistenti alla data del 30 giugno 2008, la
Giunta regionale può riconoscere, in base all'articolo 8-quinquies, comma 2-quater,
del d.lgs. 502/1992, la funzione di integrazione dei servizi sanitari territoriali sulla
179
base di progetti approvati dalla Regione e attuati. La Giunta regionale, nel rispetto
dell'equilibrio economico-finanziario di sistema regionale, determina il relativo
finanziamento annuale in sede di definizione degli indirizzi di gestione del servizio
sociosanitario regionale.
Il testo della legge 30/2009 stabilisce che le fonti finanziarie delle aziende
sanitarie sono costituite:
a) dalla assegnazione delle quote capitarie, dalle risorse derivanti dalla mobilità
sanitaria attiva per le ASL e dai ricavi delle prestazioni per le aziende ospedaliere;
b) dalle risorse attribuite dalla Regione per remunerare eventuali funzioni non
tariffabili;
c) dalle quote di partecipazione alle spese dovute dagli assistiti;
d) da ogni altro provento o sopravvenienza attiva derivante da contratti per la
prestazione di servizi oppure dalla cessione di beni e servizi o provenienti da reddito
da patrimonio, lasciti o donazioni, ovvero introitati per attività di polizia
amministrativa;
e) da contributi eventualmente liquidati dalla Regione a titolo di riequilibrio;
f) da quote del fondo sanitario regionale a destinazione vincolata per l'attuazione di
programmi specifici definiti dagli strumenti della programmazione regionale;
g) da eventuali contributi in conto capitale assegnati dalla Regione.
Qualora la Giunta regionale, accedendo al mercato del credito nelle forme
previste dalla normativa vigente in materia, decida di anticipare le somme
necessarie a fronteggiare eventuali situazioni debitorie degli enti sanitari operanti
nel servizio sanitario regionale, gli oneri relativi sono da porre a carico degli stessi
enti sanitari.
Sono le aziende sanitarie locali a remunerare i soggetti erogatori,
pubblici e privati, ciò a prescindere dalla residenza dei cittadini che
usufruiscono delle prestazioni. Eventuali acconti riferiti alla predetta
remunerazione possono essere erogati nella misura e con le modalità stabilite dalla
Giunta regionale. La Regione, anche tramite le ASL, remunera le eventuali funzioni
non tariffabili riconosciute ai soggetti erogatori. Per gli assistiti provenienti da altre
regioni la remunerazione è effettuata dalla Regione che stabilisce le modalità di
compensazione con le regioni di provenienza degli oneri afferenti alla mobilità
sanitaria attiva e passiva; le prestazioni erogate nelle strutture di riabilitazione
extraospedaliera già convenzionate ex articolo 26 della legge 23 dicembre 1978, n.
180
833: “Istituzione del servizio sanitario nazionale”, nelle residenze sanitarie
assistenziali, nelle strutture sociosanitarie per disabili e nelle comunità terapeutiche
per tossicodipendenti sono remunerate dalla ASL di residenza dell'utente. Gli oneri
delle prestazioni sanitarie e di quelle sociosanitarie assicurate dalle strutture e dai
servizi sociali di competenza delle aziende sanitarie sono indicati in separati capitoli
di spesa nel bilancio delle aziende stesse.
Per le finalità indicate dall'articolo 9 del d.lgs. 502/1992, la Regione
favorisce, senza oneri per il bilancio pubblico, l'esercizio di forme integrative di
assistenza sanitaria anche attraverso forme assicurative e mutualistiche.
Con la legge testo unico delle leggi regionali in materia di sanità del 30
dicembre 2009 n. 33, la Giunta regionale è autorizzata, al fine di abbreviare i
termini di pagamento con conseguente riduzione delle passività finanziarie ad
attivare iniziative occorrenti per la gestione dell'esposizione debitoria delle aziende
sanitarie in osservanza, anche, delle finalità di cui all'articolo 41 della legge 28
dicembre 2001, n. 448 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002).
In merito allo sviluppo professionale continuo del personale
appartenente al servizio sanitario regionale attraverso provvedimenti della Giunta
regionale sono definite le modalità operative per l'attivazione del programma di
Educazione Continua in Medicina (ECM).
La Giunta regionale è impegnata dal testo normativo ad emanare direttive
per uniformare i sistemi di rilevazione delle informazioni necessarie per il
governo del sistema, nonché dei dati economico-finanziari delle aziende,
definendo gli schemi di classificazione secondo le normative comunitarie e nazionali
in materia. Le ASL e le aziende ospedaliere sono chiamate a dotarsi di sistemi
informativi tali da consentire la pianificazione delle attività, il controllo di gestione e
la verifica delle proprie attività sotto il profilo della efficacia e della efficienza;
fornendo, inoltre, ogni rappresentazione delle dinamiche aziendali, anche al fine di
soddisfare il debito informativo verso la Regione e ogni altra istituzione che ne
abbia titolo. Il mancato assolvimento del debito informativo può comportare
la cessazione della remunerazione, anche a titolo di acconto, corrisposta
dalle ASL ai soggetti erogatori o dalla Regione alle ASL.
181
Sia l'accordo Stato-Regioni dell'8 agosto 2001 e sia gli adempimenti
previsti dall'articolo 2, comma 4, del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347:
“Interventi urgenti in materia di spesa sanitaria”, convertito con modificazioni dalla
legge 16 novembre 2001, n. 405 prevedono che le regioni si dotino di strumenti
adeguati alla realizzazione di un efficace monitoraggio della spesa sanitaria
regionale, dando separata evidenza alla spesa del personale, la Giunta regionale
definisce il debito informativo relativo al personale delle aziende sanitarie e delle
strutture private accreditate. Il flusso informativo sul personale è strutturato in
modo da acquisire informazioni dettagliate per singolo dipendente, tramite
integrazione tra i sistemi informativi delle aziende sanitarie e delle strutture private
accreditate che gestiscono i trattamenti giuridici ed economici del personale,
osservando modalità di acquisizione e trattamento dei dati che tutelino la
riservatezza, ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196: “Codice in
materia di protezione dei dati personali”.
L'esercizio delle aziende coincide con l'anno solare e ogni azienda adotta il
Bilancio di Esercizio, il Bilancio Preventivo Economico Annuale, il Bilancio Pluriennale
di Previsione. Il Libro delle Deliberazioni del Direttore Generale, il Libro delle
Adunanze del Collegio Sindacale, il Libro Giornale, il Libro degli Inventari, il Libro
dei Cespiti Ammortizzabili e ,quindi, il Repertorio dei Contratti sono tutte scritture
obbligatorie; così come è obbligatorio per le aziende contabilizzare separatamente i
costi, i ricavi e i proventi derivanti dalle attività sociali e sociosanitarie, dalle attività
libero-professionali intramurarie e, infine, dagli accordi con le università per le
attività diverse da quelle assistenziali. Il direttore generale redige il Bilancio
D'Esercizio costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico e dalla
Nota Integrativa, predisposti sulla base di schemi adottati dalla Giunta regionale
in conformità a quanto previsto dal decreto interministeriale 20 ottobre 1994:
“Schema di bilancio delle aziende sanitarie e ospedaliere”. Al bilancio di esercizio è
allegata una nota per l'evidenziazione delle spese del personale. Il Bilancio
d'Esercizio deve essere redatto con chiarezza e rappresentare in modo veritiero e
corretto la situazione patrimoniale e finanziaria dell'azienda, nonché il risultato
economico dell'esercizio. Al bilancio d'esercizio si applicano le disposizioni di cui agli
articoli 2423 e 2423-bis del codice civile. Gli utili costituiti dal risparmio prodotto
dalla gestione dell'azienda sono accantonati ad una riserva del patrimonio netto da
utilizzare prioritariamente per i ripiani di perdite d'esercizio precedenti e,
182
successivamente, a discrezione dell'azienda, per investimenti e incentivi al
personale. Il direttore generale è tenuto altresì ad adempiere a quanto prescritto
dall'articolo 30 della legge 5 agosto 1978, n. 468: “Riforma di alcune norme di
contabilità generale dello Stato in materia di bilancio”.
Il Bilancio Annuale di Esercizio delle ASL, dei presidi delle ASL e delle
aziende ospedaliere è deliberato dal direttore generale e le ASL ne inviano copia
alla Conferenza dei Sindaci Entro il 30 aprile dell'esercizio successivo a quello di
competenza, deve essere depositata presso i competenti uffici regionali una copia
del bilancio e lo stesso è reso pubblico.
Il Bilancio Preventivo Economico Annuale fornisce la rappresentazione
del previsto risultato economico complessivo dell'azienda sanitaria per l'anno
considerato, determinato dalla contrapposizione dei ricavi, dei proventi e dei costi di
esercizio previsti, nonché dalle variazioni dello stato patrimoniale. Il bilancio
pluriennale è elaborato con riferimento al piano pluriennale e agli altri strumenti
della programmazione adottati dalle aziende e ne rappresenta l'attuazione in
termini economici, finanziari e patrimoniali nell'arco considerato. Il suo contenuto è
articolato per anno ed è annualmente aggiornato per scorrimento.
Il Bilancio Pluriennale e il Bilancio Economico Preventivo sono
deliberati dal direttore generale entro il 30 novembre di ciascun anno e devono
essere trasmessi, entro dieci giorni, alla Giunta regionale e, relativamente alle ASL,
alla Conferenza dei Sindaci; entro tale ultima data è altresì approvato, con le stesse
procedure, il Bilancio di Previsione per le Attività Sociosanitarie.
Il mantenimento dell'equilibrio economico-finanziario della
gestione e il rispetto degli obiettivi economico-finanziari assegnati in sede di
bilancio preventivo economico, in coerenza e in conseguenza con il Piano Strategico
e di Organizzazione Aziendale e con le linee di indirizzo approvate dalla Giunta
regionale per l'anno di riferimento, ai sensi dell'articolo 3 del d.l. 347/2001,
convertito dalla l. 405/2001, devono essere assicurati dai direttori generali delle
aziende sanitarie pubbliche I tal senso i direttori sono tenuti a presentare alle
direzioni generali competenti in materia sanitaria e sociosanitaria, ogni tre mesi,
una certificazione, corredata del parere del collegio sindacale, in ordine alla
coerenza della complessiva attività gestionale con gli impegni di equilibrio assunti
nel bilancio preventivo economico e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari.
In caso di certificazione di non coerenza delle condizioni di equilibrio complessivo e
183
di mancato rispetto degli obiettivi, i direttori generali delle aziende sanitarie
pubbliche sono tenuti contestualmente a presentare un piano, corredato del parere
del collegio sindacale, con le misure idonee a ricondurre la gestione nei limiti degli
obiettivi assegnati. La riconduzione della gestione nei limiti degli obiettivi assegnati
è assicurata, pena la decadenza automatica dall'incarico del direttore generale,
entro il 30 settembre, qualora la situazione di disequilibrio sia stata certificata alla
fine del primo o del secondo trimestre, ovvero entro il 31 dicembre qualora la
situazione di disequilibrio si sia verificata nel corso del terzo o quarto trimestre.
Se per esigenze straordinarie è necessario assumere iniziative di gestione
comportanti spese non previste e incompatibili con gli impegni di equilibrio, i
direttori generali devono ottenere preventiva autorizzazione, secondo i limiti e le
modalità definiti dalla Giunta regionale, fatti salvi i provvedimenti contingibili e
urgenti e i casi in cui ricorra il pericolo di interruzione di pubblico servizio per i quali
le aziende danno comunicazione alla Giunta regionale entro quindici giorni.
La decadenza automatica di cui all'articolo 52, comma 4, lettera d), della
legge 27 dicembre 2002, n. 289: “Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003)” opera nei seguenti casi:
a) mancata o incompleta presentazione della certificazione trimestrale di cui al
comma 10 nei termini definiti dalle direzioni generali competenti;
b) mancata presentazione del piano di cui al comma 10 nei termini definiti dalle
direzioni generali competenti;
c) mancata riconduzione della gestione nei limiti degli obiettivi assegnati al 30
settembre ovvero al 31 dicembre.
Le disposizioni inerenti il mantenimento dell’equilibrio economico-
finanziario della gestione e il rispetto degli obiettivi economico-finanziari assegnati
in sede di bilancio preventivo economico, all’obbligo da parte dei direttori generali
delle aziende sanitarie pubbliche a presentare alle direzioni generali competenti in
materia sanitaria e sociosanitaria, della certificazione attestante la coerenza della
complessiva attività gestionale con gli impegni di equilibrio assunti nel bilancio
preventivo economico e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari, alle
eventualità che nel caso di esigenze straordinarie si renda necessaria l’assunzione
di iniziative di gestione comportanti spese non previste e incompatibili con gli
impegni di equilibrio si applicano anche agli IRCCS non trasformati in fondazioni ai
sensi del d.lgs. 288/2003, in attuazione dell'articolo 1, comma 173, lettera f), della
184
legge 30 dicembre 2004, n. 311: “Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005)”.
E’ la Giunta regionale a definire gli indicatori in base ai quali dichiarare lo
stato di dissesto delle ASL e delle aziende ospedaliere. Lo stato di dissesto è
dichiarato con provvedimento della Giunta regionale e come prima conseguenza vi
è la decadenza dall’incarico del direttore generale decade con risoluzione del suo
rapporto contrattuale. Al suo posto la Giunta regionale nomina, secondo le modalità
di cui all'articolo 1 del decreto-legge 27 agosto 1994, n. 512: “Disposizioni urgenti
in materia di organizzazione delle unità sanitarie locali”, convertito dalla legge 17
ottobre 1994, n. 590, un altro direttore generale con il compito di adottare, entro
novanta giorni dalla nomina, un piano di rientro, di durata massima triennale,
comprensivo del piano finanziario e del piano di riorganizzazione e ristrutturazione
dei servizi, da proporre alla Giunta regionale per l'approvazione. La gestione del
piano è affidata allo stesso direttore generale.
Come previsto all'articolo 10 del d.lgs. 502/1992 la Giunta regionale
organizza il sistema informativo anche al fine di dare attuazione e di fornire gli
elementi conoscitivi necessari per rendere sistematiche la verifica e la
revisione della qualità e della quantità delle prestazioni e per valutare
l'efficacia e l'efficienza degli interventi sanitari. Il sistema informativo
sociosanitario (SISS), articolato a livello regionale e locale, assicura i flussi
informativi verso il Ministero competente in materia di sanità, l'ISTAT e gli altri
istituti centrali.
I criteri organizzativi individuati dalla regione per l’organizzazione del SISS
sono i seguenti:
a) costituire il centro di coordinamento operativo delle unità periferiche confluenti
nel sistema informativo locale;
b) raccogliere le informazioni derivanti da tali unità, elaborarne la sintesi in forma
omogenea e curarne la trasmissione ai settori competenti;
c) operare in stretto coordinamento con l'osservatorio epidemiologico regionale di
cui all'articolo 23, quale fonte dei dati che l'osservatorio elabora e utilizza per
adempiere alle proprie funzioni;
d) rendere tempestiva la diffusione di informazioni di carattere scientifico e
sanitario provenienti da fonti nazionali e comunitarie.
185
La Carta Regionale dei Servizi (CRS), è uno strumento di accesso al
sistema informativo sociosanitario e sostituisce, a far data dalla sua emissione, la
tessera sanitaria. La regione ha stabilito che al fine di dare attuazione alle
disposizioni nazionali in materia di monitoraggio della spesa nel settore sanitario e
di appropriatezza delle prestazioni, gli erogatori di prestazioni sociosanitarie a
carico del servizio sanitario regionale, compresi i medici di medicina generale, i
pediatri di libera scelta e i farmacisti, sono tenuti ad aderire al sistema informativo
sociosanitario utilizzando la piattaforma tecnologica e i servizi messi a disposizione
per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari, in modo da poter realizzare
il fascicolo sanitario elettronico. La mancata adesione al sistema informativo
sociosanitario da parte dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta
e dei farmacisti integra la grave infrazione prevista e sanzionata dai vigenti accordi
nazionali di categoria. La Giunta regionale adotta le necessarie indicazioni operative
e definisce le misure conseguenti, nel rispetto di quanto previsto dal d.lgs.
196/2003 e dal regolamento regionale 18 luglio 2006, n. 9: “Regolamento per il
trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta regionale, delle
aziende sanitarie, degli enti e agenzie regionali, degli enti vigilati dalla Regione
Lombardia”.
Nell'ambito della competente direzione generale della Giunta regionale ha
costituito l'Osservatorio Epidemiologico Regionale, tra i suoi compiti sono stati
individuati i seguenti:
a) promuovere l'istituzione, ai vari livelli del servizio sanitario, di opportuni
strumenti di osservazione epidemiologica secondo una metodologia di rilevazione
programmata al fine di produrre statistiche sanitarie omogenee;
b) raccogliere dai vari livelli del servizio sanitario dati che riguardino lo stato di
salute e la diffusione di malattie nella popolazione;
c) elaborare i dati provenienti dalle aziende sanitarie al fine di produrre statistiche
sanitarie correnti;
d) fornire tutte le informazioni di supporto necessarie alle diverse direzioni generali
della Giunta regionale per l'attuazione delle attività di programmazione sanitaria, di
valutazione dell'efficacia e dell'efficienza in materia sanitaria, di controllo di qualità
delle prestazioni sanitarie;
e) acquisire informazioni di interesse epidemiologico da fonti internazionali,
nazionali e regionali;
186
f) identificare i fattori responsabili della patogenesi delle malattie e individuare le
condizioni individuali e ambientali che predispongono all'insorgenza di malattie;
g) programmare e attuare indagini volte ad approfondire la conoscenza dei
fenomeni di interesse sanitario e a migliorare gli interventi sanitari;
h) assicurare il ritorno delle informazioni raccolte ed elaborate agli operatori delle
aziende sanitarie, nonché la diffusione ai cittadini, per quanto di interesse pubblico.
L'Osservatorio deve attivare collegamenti funzionali con gli osservatori
epidemiologici istituiti dalle altre regioni e con il laboratorio epidemiologico
dell'Istituto superiore di sanità.
L'attività contrattuale delle aziende sanitarie è disciplinata dalla
normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia, nel rispetto dei principi di
imparzialità, pubblicità e trasparenza nella gestione della spesa. La Giunta regionale
emana direttive in ordine all'attività stessa. L’approvvigionamento delle aziende
sanitarie avviene utilizzando i contratti o le convenzioni stipulati in base all'articolo
26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488: “Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000)” e all'articolo 1,
commi 449, 455 e 456, della legge 27 dicembre 2006, n. 296: “Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)”,
nonché le convenzioni stipulate dalla centrale regionale acquisti di cui all'articolo 1,
comma 4, della legge regionale 28 dicembre 2007, n. 33: “Disposizioni legislative
per l'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale,
ai sensi dell'articolo 9 ter della legge regionale 31 marzo 1978, n. 34: “Norme sulle
procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione” -
Collegato 2008”, fatta eccezione per singoli acquisti di cui sia dimostrata la
convenienza.
Per quanto concerne il personale del servizio sanitario regionale il
ruolo dello stesso e le variazioni conseguenti anche a processi di mobilità, previa
informazione alle organizzazioni sindacali regionali di categoria maggiormente
rappresentative viene aggiornato presso la competente direzione generale della
Giunta regionale. Le dotazioni organiche delle aziende sono approvate con
provvedimento del direttore generale, secondo la metodologia di determinazione
dei carichi di lavoro e con riferimento sia alle accertate necessità dei servizi, sia alla
disponibilità di risorse economiche, sentite le organizzazioni sindacali di categoria
maggiormente rappresentative. L'assunzione del personale avviene secondo le
187
modalità stabilite dal regolamento attuativo delle disposizioni di cui all'articolo 18
del d.lgs. 502/1992. I compensi per i componenti delle commissioni esaminatrici
sono liquidati nella misura stabilita dal decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 23 marzo 1995: “Determinazione dei compensi da corrispondere ai
componenti delle commissioni esaminatrici e al personale addetto alla sorveglianza
di tutti i tipi di concorso indetti dalla amministrazioni pubbliche”, ridotta del dieci
per cento. Le assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato da
parte delle aziende sanitarie pubbliche sono subordinate all'approvazione, da parte
della Giunta regionale, di un piano annuale presentato dall'azienda. Ai fini
dell'approvazione la Giunta regionale tiene conto del fabbisogno complessivo e dei
processi riorganizzativi delle aziende interessate, nonché dei vincoli di bilancio.
La regione autorizza l'erogazione di contributi a favore dei soggetti
privati che, alla data del 31 marzo 2007, operano da statuto senza fini di lucro e
che non sono controllati da società con fini di lucro e svolgono attività di ricovero e
cura in regime di accreditamento a contratto, con oneri a carico del servizio
sanitario regionale, in strutture ospedaliere ubicate in Lombardia. Tali contributi
sono da utilizzarsi per la realizzazione di progetti finalizzati a miglioramenti
organizzativi, strutturali e tecnologici in coerenza con gli indirizzi del piano
sociosanitario regionale e non possono superare il quindici per cento delle risorse
riconosciute a tali soggetti dal servizio sanitario regionale per gli assistiti lombardi
per l'anno di riferimento. In ogni caso l'entità del contributo non deve eccedere i
costi ammissibili correlati agli oneri del servizio pubblico. Qualora il soggetto non
profit controlli società con fini di lucro, il contributo è calcolato sulle risorse di sopra
menzioante, al netto del fatturato annuo delle società controllate verso il soggetto
non profit controllante L'ammontare dei contributi è fissato in ragione della qualità,
complessità e onerosità dei progetti presentati, tenuto conto delle azioni
programmate di continuità assistenziale tra ospedale e territorio. Sentite le
commissioni consiliari competenti, la Giunta regionale definisce i parametri di
carattere economico-finanziario e clinico-organizzativo, oltre che la corrispondenza
agli obiettivi programmatici sociosanitari regionali in base ai quali la direzione
generale competente procede alla valutazione e all'approvazione dei progetti,
garantendo il monitoraggio costante dei costi con un'attenta analisi da effettuarsi
nella fase iniziale di selezione, durante il loro iter realizzativo e alla loro
conclusione. Sulla base degli indicati criteri di valutazione, la direzione generale
188
sanità procede alla selezione dei progetti ritenuti meritevoli di finanziamento e
all'individuazione dell'ammontare dei contributi da assegnare a ciascun soggetto
proponente. La Giunta regionale è tenuta ad informare la commissione consiliare
competente dell'attuazione dei progetti prescelti e dei risultati ottenuti.
L'esecuzione dei provvedimenti attuativi previsti in ordine ai progetti concernenti
misure qualificabili come aiuti di Stato è subordinata all'esito positivo dell'esame di
compatibilità da parte della Commissione europea, ovvero al rispetto delle
condizioni del servizio di interesse economico generale (SIEG).
La legge regionale n. 33 del 30 dicembre 2009: “Testo unico delle leggi
regionali in materia di sanità” autorizza con l’eccezione delle prestazioni rese in
regime di mobilità sanitaria attiva, la maggiorazione sulle tariffe per le prestazioni
di ricovero e cura erogate dagli IRCCS di diritto pubblico e di diritto privato
accreditati e a contratto e dalle strutture di ricovero e cura pubbliche e private
accreditate e a contratto, convenzionate con le facoltà universitarie lombarde di
medicina e chirurgia come sedi didattiche per i corsi di laurea in medicina e
chirurgia. In relazione alle strutture di ricovero e cura pubbliche e private
accreditate e a contratto convenzionate con le facoltà universitarie lombarde di
medicina e chirurgia come sedi didattiche per i corsi di laurea in medicina e
chirurgia, la Giunta regionale determina annualmente la maggiorazione di sopra
indicate, anche per gli effetti di cui all’articolo 34, comma 1, fino ad un massimo del
25 per cento, in base al numero dei posti letto attivi destinati alle attività
didattiche, al numero degli studenti frequentanti il polo didattico al numero del
personale formalmente dedicato alla formazione e al tutoraggio.
Per gli IRCCS di diritto pubblico e di diritto privato accreditati e a contratto
la Giunta regionale determina, sulle tariffe per le prestazioni di ricovero,
annualmente la maggiorazione fino ad un massimo del 19 per cento, in base al
numero del personale addetto alle attività di ricerca per posto letto, al numero di
progetti di ricerca in corso di svolgimento presso la struttura, all’impact factor
standardizzato della struttura.
La maggiorazione tariffaria è riconosciuta ai IRCCS di diritto pubblico e di
diritto privato accreditati e a contratto e dalle strutture di ricovero e cura pubbliche
e private accreditate e a contratto, convenzionate con le facoltà universitarie
lombarde di medicina e chirurgia come sedi didattiche per i corsi di laurea in
189
medicina e chirurgia, su richiesta degli stessi, corredata da dichiarazione di formale
impegno a:
a) rispettare gli standard definiti dalla Giunta regionale in ordine all’instaurazione,
in via prioritaria e prevalente, di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con i
medici e con il personale infermieristico;
b) presentare il consolidamento dei bilanci con evidenziazione dei conti economici
relativi all’attività sanitaria;
c) perseguire la razionalizzazione dei costi dell’organizzazione delle attività e
conseguentemente delle prestazioni erogate nei piani strategici triennali per gli
IRCCS di diritto pubblico e per le strutture di ricovero e cura pubbliche
convenzionate con le facoltà universitarie lombarde di medicina e chirurgia come
sedi didattiche per i corsi di laurea in medicina e chirurgia, o in appositi documenti
programmatici a valenza triennale per gli IRCCS di diritto privato accreditati e a
contratto e per le strutture di ricovero e cura private accreditate e a contratto
convenzionate con le facoltà universitarie lombarde di medicina e chirurgia come
sedi didattiche per i corsi di laurea in medicina e chirurgia. Spetta alla Giunta
regionale determinare i parametri economici per la verifica del consolidamento dei
bilanci, tenendo conto della distinzione fra attività di ricerca e attività sanitaria
esercitata nella Regione, nonché le modalità di assolvimento degli impegni sopra
riportati. Il mancato assolvimento dell’impegno comporta la revoca di tali
maggiorazioni. Il riconoscimento della maggiorazione sulle tariffe questo preclude
sia l’attribuzione dei contributi economici erogati a favore dei soggetti privati
che, alla data del 31 marzo 2007, operino da statuto senza fini di lucro e che non
sono controllati da società con fini di lucro e svolgano attività di ricovero e cura in
regime di accreditamento a contratto, con oneri a carico del servizio sanitario
regionale, in strutture ospedaliere ubicate in Lombardia e sia quelli derivanti dalle
funzioni di didattica universitaria, di ampiezza del case mix e di integrazione
tariffaria per percentuale di pazienti extraregionali superiore alla media regionale. Il
relativo finanziamento annuale è determinato dalla Giunta regionale in sede di
definizione degli indirizzi di gestione del servizio sociosanitario regionale, in
relazione agli stanziamenti annuali del relativo bilancio di previsione, nel rispetto
dell'equilibrio economico finanziario di sistema.
I cittadini iscritti negli elenchi degli assistiti dalle ASL possono fare
ricorso all'assistenza ospedaliera in forma indiretta presso strutture sanitarie
190
autorizzate o accreditate e non a contratto con il servizio sanitario regionale
unicamente qualora le strutture sanitarie pubbliche o private accreditate e a
contratto con il sistema stesso siano nell'impossibilità di erogarla in forma diretta,
secondo i tempi di attesa previsti dalla normativa vigente. In tal caso, il ricorso
all'assistenza ospedaliera in forma indiretta è autorizzato dalla competente ASL in
rapporto alla sussistenza delle condizioni di impossibilità sopra richiamate. Il ricorso
all'assistenza indiretta è ammesso altresì per le prestazioni di comprovata gravità
ed urgenza, quando non sia stato possibile ottenere la preventiva autorizzazione e
sussistano comunque le medesime condizioni di impossibilità. Una volta autorizzato
il ricorso all'assistenza indiretta, l'ASL di residenza del cittadino provvede a
corrispondere il relativo rimborso, nella misura del cinquanta per cento della tariffa
corrispondente al relativo Diagnosis-Related Group (DRG).
La legge regionale n. 33 del 30 dicembre 2009: “Testo unico delle leggi
regionali in materia di sanità” indica, altresì alcune disposizioni varie che per brevità
si riportano in nota2
In ordine ai rapporti tra la Regione e le università della Lombardia
con facoltà di medicina e chirurgia per lo svolgimento di attività
assistenziali, formative e di ricerca sono disciplinati ponendo come principio
fondante il rispetto dei principi costituzionali afferenti alla dignità della persona, alla
2 1. Al fine di garantire l'integrazione e il coordinamento delle funzioni sociosanitarie svolte dalla ASL di Milano con quelle sociali di competenza del Comune di Milano, a quest'ultimo resta affidato, in deroga a quanto disposto dal presente titolo, un compito di generale organizzazione, programmazione e finanziamento dei servizi di assistenza sociale per l'intero territorio comunale. 2. I rapporti tra il Comune di Milano e la ASL di Milano sono disciplinati da un protocollo di intesa, il cui schema quadro è approvato con deliberazione della Giunta regionale. 3. L'ASL di Milano con il proprio piano di organizzazione individua e disciplina i distretti sociosanitari di Cinisello Balsamo e di Sesto San Giovanni. 4. I comuni appartenenti ai distretti sociosanitari di Cinisello Balsamo e di Sesto San Giovanni esercitano le funzioni previste dall'articolo 11, comma 1, mediante una specifica conferenza dei sindaci. Nell'ambito dei medesimi distretti sono istituite le assemblee distrettuali dei sindaci. 5. In applicazione delle disposizioni di cui al decreto del Ministro della sanità 10 febbraio 1995 (Modificazioni al decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1980, n. 616, in materia di assistenza sanitaria ai cittadini del Comune di Campione d'Italia), la Giunta regionale emana direttive per l'organizzazione e il finanziamento dello speciale distretto di Campione d'Italia. 6. Ai fini della realizzazione o dell'ampliamento di strutture di ricovero e cura, ovvero ai fini della trasformazione in strutture di ricovero e cura, non è richiesta l'acquisizione, da parte dei comuni, della verifica di compatibilità dei progetti con la programmazione sanitaria regionale. 7. Non possono essere esercitate attività sanitarie in discipline non previste e riconosciute dalla vigente legislazione, ad eccezione di iniziative sperimentali riconosciute dalla Regione. Non possono essere altresì esercitate attività sanitarie in discipline per le quali la struttura non sia stata autorizzata o per le quali non sia stata presentata la dichiarazione di inizio attività. 8. Sono favorite e incentivate a livello distrettuale sia la medicina di gruppo che, in generale, le forme di associazione e cogestione fra medici volte ad estendere e qualificare l'offerta di assistenza medica primaria, secondo linee guida o protocolli che assicurino un positivo rapporto costi-benefici.
191
tutela della salute e all'autonomia delle istituzioni universitarie e in conformità allo
statuto, significando che gli stessi in relazione alle attività delle facoltà di medicina
e chirurgia, sono svolti al fine di:
a) favorire l'attuazione del piano sociosanitario regionale;
b) garantire l'inscindibilità delle funzioni di assistenza, didattica e ricerca;
c) garantire l'apporto delle università alla programmazione sanitaria regionale;
d) agevolare l'integrazione sociosanitaria attraverso il contributo, ciascuno secondo
le proprie peculiarità, di enti pubblici e soggetti privati profit e non profit;
e) riconoscere e riaffermare, tenuto conto dei particolari livelli di produzione
scientifica e di qualità assistenziale e didattica, il ruolo di rilievo delle università
della Lombardia nello sviluppo della ricerca scientifica e dell'innovazione, per il
conseguimento degli obiettivi di sistema, stimolando la collaborazione e il dialogo
con i centri di ricerca e le comunità tecnico-scientifiche e professionali regionali,
nazionali ed extranazionali;
f) implementare il modello sanitario lombardo, fondato sui principi relativi alla
centralità della persona e alla libertà di scelta, a cui consegue l'organizzazione dei
servizi;
g) implementare la rete regionale integrata dell'assistenza, della formazione e della
ricerca, anche con l'identificazione di figure professionali e specialisti in base al
fabbisogno, tenendo conto della pianificazione regionale e delle segnalazioni delle
università;
h) valorizzare le attività di ricerca e di assistenza ai fini formativi e scientifici.
In tal senso la data del 27 febbraio 2010 è stata posta come scadenza per
la stipula tra la Regione e le università di un protocollo generale d'intesa, finalizzato
a disciplinare il rapporto tra le facoltà di medicina e chirurgia e i soggetti pubblici e
privati accreditati a contratto nel territorio regionale.
La Regione riconoscendo che l’assistenza, la didattica e la ricerca nelle
facoltà di medicina e chirurgia si intrecciano e coesistono sviluppando sinergie e per
assicurare la completa integrazione tra l'attività assistenziale, di didattica e di
ricerca delle facoltà di medicina e chirurgia, ha stabilito di avviare con le università
l’implementazione della rete regionale dell'assistenza, della formazione e della
ricerca, articolata in tipologie di strutture, queste ultime integrate secondo criteri di
organizzazione e funzionamento, definiti mediante l’accordo sopra richiamato e da
stipulare entro il 27 febbraio 2010, coinvolgendo oltre alla facoltà di medicina e
192
chirurgia altre competenze interdisciplinari, con particolare riferimento a quelle
tecnologiche. Lo stato di attuazione degli obiettivi programmati deve essere
verificato con modalità e procedure definite d'intesa dalla Regione e dalle
università.
Sono parte integrante della rete che in tale modo viene a realizzarsi:
a) i poli universitari, costituiti dall'insieme delle strutture sanitarie pubbliche e
private, accreditate a contratto, con le quali le università stipulano le convenzioni
per l'attivazione integrale dei singoli corsi di studio; in tal modo le facoltà di
medicina e chirurgia si rapportano con la rete delle strutture sanitarie ubicate sul
territorio, concorrendo al conseguimento degli obiettivi di queste ultime e creando
un legame articolato su aree geografiche e di competenza assistenziale e didattica;
b) gli ospedali e le strutture territoriali collegate, non compresi nei poli universitari,
ma coinvolti nella rete della formazione e della ricerca sulla base della collocazione
territoriale, della specificità, della qualità, delle reali capacità di partecipazione e
contribuzione agli obiettivi.
La giunta regionale, d’intesa con le università, individua con un proprio
provvedimento i poli universitari, gli ospedali e le strutture territoriali collegate e
per ciascun polo universitario è identificata la struttura sanitaria principale, intesa
come la struttura sulla quale insistono i corsi e le attività della facoltà di medicina e
chirurgia in misura prevalente rispetto alle altre. Nel rispetto dell'autonomia
universitaria, le facoltà di medicina e chirurgia nella formazione didattica di base e
specialistica privilegiano le unità operative delle aziende sedi dei corsi universitari.
Gli specialisti ospedalieri concorrono alla formazione didattica di base e
specialistica. I corsi di laurea in professioni sanitarie e loro specializzazioni, attivati
da università con sede in Lombardia, a seguito di convenzioni con la Regione, in
corso nell'anno accademico 2008-2009, sono disciplinati e possono essere rinnovati
secondo i principi precedentemente elencati.
Il Comitato di Indirizzo e Coordinamento (CIC), è un comitato istituito
quale strumento di partecipazione agli atti di programmazione regionale in relazione
alle strutture e ai servizi sanitari coinvolti nell'ambito della formazione sanitaria
universitaria. Il CIC è composto dal Presidente della Regione, che lo presiede, dagli
assessori e dai direttori generali competenti, dai rettori delle università e dai presidi
delle facoltà di medicina e chirurgia. Il predetto protocollo stipulato tra la regione e
le università, disciplina sia le modalità di funzionamento e sia i rapporti tra servizio
193
sanitario regionale e università nel rispetto del principio della leale cooperazione, al
fine di assicurare la promozione e l'integrazione delle attività assistenziali, di
formazione, di ricerca e di didattica del servizio sanitario regionale e delle
università.
In relazione alla dimensione e alle attività della struttura assistenziale
rapportata al numero degli studenti in formazione presso la facoltà di medicina e
chirurgia, il protocollo disciplina le modalità di collaborazione tra Regione e
università, sulla base dei seguenti criteri:
a) definizione delle linee generali della partecipazione delle università alla
programmazione sanitaria regionale e del ruolo degli attori del sistema lombardo;
b) indicazione dei parametri per l'individuazione delle attività e delle strutture
assistenziali funzionali alle esigenze di didattica e di ricerca della facoltà di medicina
e chirurgia e degli enti già indicati, secondo criteri di funzionalità e coerenza con le
esigenze di assistenza, di didattica e di ricerca e con l'identificazione degli indicatori
di risultato.
L'attuazione del protocollo è realizzata, sulla base di schemi concordati tra
Regione ed università, mediante apposite convenzioni stipulate dalle singole
università con ciascuna delle strutture sanitarie comprese nel polo universitario di
pertinenza. Nel protocollo la Regione e le università individuano congiuntamente i
parametri e le modalità per una valutazione qualitativa e quantitativa dell'attività
integrata svolta dagli atenei, tenendo conto delle prestazioni fornite, dell'attività di
didattica e di ricerca svolte e dei risultati conseguiti, anche attraverso il
coinvolgimento del personale ospedaliero. Fatta eccezione per le sperimentazioni
gestionali, gli aspetti organizzativi della presenza dell'università nelle strutture
sanitarie sono concordati tra struttura sanitaria e università, privilegiando modelli
organizzativi dipartimentali che sviluppano congiuntamente l'attività assistenziale,
di didattica e di ricerca. I direttori dei dipartimenti sono nominati dal direttore
generale delle strutture sanitarie, d'intesa con il rettore, con il parere dell’Organo
di Programmazione Congiunta, (OPC), organo istituito al fine di garantire
l'integrazione delle attività istituzionali di assistenza, didattica e ricerca e
l'ottimizzazione delle risorse, l'università e la struttura sanitaria principale, nel
rispetto delle reciproche finalità istituzionali ed autonomie. L’università e la
struttura sanitaria principale si impegnano a individuare modalità di
programmazione congiunta delle proprie attività, definendo congiuntamente le
194
rispettive responsabilità di processo. Tali modalità sono definite dall’Organo di
Programmazione Congiunta composto dal rettore, dal preside della facoltà di
medicina e chirurgia, dal direttore amministrativo dell'università, dal direttore
generale, dal direttore sanitario e dal direttore amministrativo dell'azienda sanitaria
principale. L'OPC esprime pareri sugli assetti organizzativi.
I rapporti tra università e strutture sanitarie afferenti ai poli universitari
sono improntati al principio di leale collaborazione e disciplinati da convenzioni, i cui
contenuti devono essere definiti in coerenza con i principi sopra indicati. Il direttore
generale della struttura sanitaria principale è nominato dalla Giunta regionale
secondo le medesime procedure previste per la nomina dei direttori generali delle
aziende sanitarie.
La specificità della mission dei poli universitari e degli ospedali è un fattore
che interviene nelle regole del sistema regionale di finanziamento di tali strutture.
La determinazione delle risorse avviene annualmente con deliberazione della Giunta
regionale in ordine alla gestione del servizio sanitario regionale. La Regione
istituisce, con il contributo delle direzioni generali coinvolte nelle attività di ricerca e
formazione, un fondo speciale per le attività didattiche e di ricerca, finalizzato allo
sviluppo e all'attuazione della programmazione regionale. Al sostegno delle attività
svolte dalle strutture sanitarie convenzionate concorrono risorse messe a
disposizione sia dalle università sia dal fondo sanitario regionale. Le università e la
Regione concordano le modalità di rilevazione dei dati contabili ed extra-contabili
necessari alla determinazione dei costi dei servizi e delle attività, quantificando i
reciproci apporti.
I professori e i ricercatori universitari convenzionati con le strutture
sanitarie della Lombardia esercitano coerentemente con il proprio stato giuridico,
funzioni assistenziali inscindibili da quelle di insegnamento e ricerca. L'impegno
orario del personale universitario convenzionato, onnicomprensivo delle tre
funzioni, è pari a quello del corrispondente personale ospedaliero. La presenza nelle
strutture aziendali è comunque rilevata secondo modalità oggettive e deve essere
pari almeno al cinquanta per cento dell'orario complessivo. Per remunerare il
contributo offerto alle finalità del servizio sanitario regionale, ai professori e ai
ricercatori universitari, nonché alle figure equiparate, oltre alla retribuzione
corrisposta dall'università, è previsto un trattamento aggiuntivo graduato in
relazione alle responsabilità connesse ai diversi tipi di incarico, pari all'intera
195
retribuzione di posizione conseguente alla graduazione delle funzioni dirigenziali,
prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza della sanità
pubblica, nonché un'indennità pari alla eventuale differenza negativa tra i
trattamenti economici di base previsti dai rispettivi ordinamenti.. E' altresì
riconosciuto un trattamento economico aggiuntivo in relazione all'effettivo
raggiungimento dei risultati ottenuti nell'attività assistenziale, pari all'intera
retribuzione di risultato così come disciplinata dalla struttura sanitaria, nel rispetto
dei vincoli contrattuali della sanità pubblica. L'indennità di esclusività è riconosciuta
per intero a coloro che abbiano optato per l'attività professionale intramoenia.
Le regole regionali prevedono anche che le funzioni di tutor possano essere
attribuite anche a personale ospedaliero in possesso di idonei requisiti di
professionalità.
Nella definizione degli assetti organizzativi e delle posizioni dirigenziali, le
aziende devono determinare le quote di risorse da destinare al personale
universitario nel pieno rispetto dei vincoli economici complessivi del sistema
sanitario lombardo.
Il Consiglio regionale deve essere informato dalla Giunta regionale sia in
merito agli sviluppi degli accordi tra la regione e le università della Lombardia con
facoltà di medicina e chirurgia e sia in merito ai risultati ottenuti nell'integrazione
delle attività di assistenza, formazione e ricerca, tra strutture universitarie e
sanitarie. A tal fine, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale una
relazione biennale che fornisce risposte documentate ai seguenti quesiti:
a) come risulta composta la rete regionale della assistenza, formazione e ricerca, in
termini di numero e tipologia degli enti coinvolti;
b) quali sono le attività individuate nei protocolli e nelle convenzioni stipulati;
c) in quale entità il personale universitario ha concorso alle attività di assistenza;
d) quali sono gli esiti della verifica degli obiettivi programmati e della valutazione
qualitativa e quantitativa prevista dal protocollo stipulato tra la regione e le
università laddove si individuano congiuntamente i parametri e le modalità per la
valutazione qualitativa e quantitativa dell’attività integrata svolta dagli atenei;
e) quali sono le attività svolte dal CIC e quale è l'apporto delle università alla
programmazione regionale in relazione alle strutture e ai servizi sanitari coinvolti
nell'ambito della formazione sanitaria universitaria;
196
f) come si è svolto il processo di istituzione degli OPC e quali sono le modalità del
loro funzionamento.
La relazione de quo è resa pubblica unitamente agli eventuali documenti
del Consiglio regionale che ne concludono l'esame.
Le regole regionali in merito ai trapianti, all'assistenza a domicilio del
paziente emofilico, alla dialisi a domicilio e all'assistenza del paziente
diabetico impegnano le strutture regionali a promuovere e sostenere, nel rispetto
della dignità della persona, ogni attività utile a preservare la vita umana anche in
caso di grave compromissione delle funzioni primarie ritenendo, altresì, importante
promuovere la formazione di una più ampia coscienza civile per la donazione di
organi come elemento di solidarietà sociale essenziale per la collettività. In tal
senso la regione considera fondamentali per migliorare la qualità dell'attività
assistenziale il potenziamento delle rianimazioni presso cui sono ricoverati i
cerebrolesi e delle strutture ospedaliere con unità operative di neurochirurgia
d'urgenza al fine di rendere più efficienti, le terapie intensive ove si svolgono
attività di recupero dei cerebrolesi acuti e i reparti e i servizi, compresi quelli
medico-legali che svolgono attività di espianto e/o prelievo di organi e tessuti a
scopo di trapianto o che concorrono a tale attività.
Inoltre, la regione indica per il raggiungimento del medesimo obiettivo il
miglioramento qualitativo clinico-scientifico delle unità ospedaliere autorizzate al
trapianto di organi, la qualificazione degli operatori sanitari dei settori sopra indicati
di per i quali è necessaria una elevata specializzazione, la attivazione dei collegi
medici di cui all'articolo 2, comma 5, della legge 29 dicembre 1993, n. 578: “Norme
per l'accertamento e la certificazione di morte” per non vanificare disponibilità alla
donazione di organi, l'organizzazione, il funzionamento e il controllo dei centri di
riferimento regionali per gli innesti corneali e delle altre banche di cellule e tessuti
umani.
La legge 33/2009 prevede che la Regione provveda ad assegnare appositi
contributi agli enti ospedalieri interessati al fine di garantire la formazione
professionale degli operatori necessaria ad assicurare il costante
progresso scientifico e tecnologico delle unità operative di rianimazione e
di trapianto di organi e di tessuti.
La Commissione Sanitaria per la Valutazione di parte terza dei
trapianti di rene e di fegato tra persone viventi è stata istituita nel rispetto
197
della legislazione di settore e in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 28
marzo 2001, n. 145: “Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio
d'Europa per la protezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere umano
riguardo all'applicazione della biologia e della medicina” e le spese per il suo
funzionamento sono a carico del servizio sanitario regionale.
La regione ha individuato la fondazione IRCCS Ospedale Maggiore
Policlinico Mangiagalli e Regina Elena di Milano quale centro di riferimento regionale
per l'attività di prelievo e di trapianto di organi e di tessuti. E in tal senso la Giunta
regionale è autorizzata a stipulare con la fondazione una convenzione per il suo
funzionamento. La fondazione svolge le funzioni previste dall'articolo 10, comma 6,
della legge 1 aprile 1999, n. 91: “Disposizioni in materia di prelievi e trapianti di
organi e di tessuti” per l'intero territorio regionale. Sono le strutture sanitarie
accreditate idonee a svolgere attività di prelievo e di trapianto di organi e di tessuti
a provvedere alla selezione dei malati candidati al trapianto e a trasmettere al
centro di riferimento i dati clinici e i campioni biologici, garantendo l'aggiornamento
dei dati stessi. Le modalità di controllo sul funzionamento del centro di riferimento e
di svolgimento delle relative funzioni sono stabilite da un apposito regolamento.
Per dialisi domiciliare la regione intende quella attività realizzata in locali
idonei. senza la presenza di personale sanitario. Gli enti ospedalieri dotati di
servizio di emodialisi possono svolgere attività di addestramento per
l'apprendimento delle pratiche necessarie all'esecuzione della dialisi domiciliare; al
termine dell'addestramento, i pazienti e i loro assistenti possono eseguire le
pratiche della dialisi domiciliare, applicando le tecniche apprese. Anche in questo
caso un apposito regolamento definisce l'organizzazione dell'attività di
addestramento e le modalità di esercizio della dialisi domiciliare.
La regione Lombardia ha stabilito che ai soggetti nefropatici cronici
sottoposti a trattamenti di dialisi sono erogati rimborsi per le spese di trasporto
sostenute dagli stessi per il tragitto dalla propria dimora al centro di dialisi più
vicino ove esista disponibilità di posti-letto e viceversa. Il rimborso è subordinato ad
autorizzazione rilasciata, su relazione del responsabile del servizio di dialisi che ha
in cura il paziente, dall'ASL di residenza, ed è determinato in questo modo:
a) rimborso totale delle spese sostenute per l'utilizzo di servizi pubblici di trasporto;
b) rimborso delle spese sostenute con mezzo proprio entro il limite di un quinto del
costo di un litro di benzina per il numero di chilometri percorsi;
198
c) rimborso delle spese sostenute in ambulanza, limitatamente ai casi in cui tale
mezzo è ritenuto indispensabile, sulla base delle tariffe e dei criteri determinati con
apposita deliberazione della Giunta regionale.
La regione Lombardia ha stabilito che per trattamento profilattico e
sintomatico domiciliare dell'emofilico intende la somministrazione terapeutica,
all'atto dell'insorgere di una emorragia spontanea o in occasione di un evento
traumatico, di specifici farmaci antiemofilici registrati, effettuata senza la presenza
di personale medico o infermieristico, previa adeguata formazione da parte della
struttura che ha preso in carico il paziente. Sono i presidi di riferimento per i difetti
ereditari della coagulazione responsabili dell’attività di addestramento degli emofilici
e dei loro assistenti alle pratiche necessarie per l'effettuazione del trattamento
profilattico e sintomatico domiciliare d'urgenza. Al termine dell'addestramento, i
pazienti e i loro assistenti possono eseguire a domicilio le pratiche di autoinfusione
o infusione di farmaci antiemofilici, applicando le tecniche con le cautele apprese.
Essi informano il personale medico della struttura che ha preso in carico il paziente
e redigono apposita modulistica. L'organizzazione dell'attività di addestramento per
lo svolgimento del trattamento profilattico e sintomatico domiciliare dell'emofilico è
disciplinata con regolamento.
In attuazione della legge 16 marzo 1987, n. 115: “Disposizioni per la
prevenzione e la cura del diabete mellito” la regione ha istituito un sistema di
prevenzione e cura del diabete mellito che persegue le finalità di prevenzione e
diagnosi precoce della malattia diabetica, di qualificazione delle metodiche di cura e
prevenzione delle complicanze, inserimento dei diabetici nelle attività scolastiche,
lavorative, ricreative e sportive, nonché reinserimento sociale dei soggetti colpiti da
gravi complicanze post-diabetiche la promozione della profilassi delle malattie
diabetiche e dell'educazione sanitaria dei diabetici e delle loro famiglie e, infine, la
preparazione e aggiornamento professionale del personale sanitario.
Il sistema, organizzato mediante le ASL, gli IRCCS e le strutture sanitarie
accreditate, cura il coordinamento tecnico delle attività, la raccolta di dati
epidemiologici ed elabora indirizzi e protocolli operativi. In particolare, svolge
attività relative a:
a) prevenzione primaria e secondaria del diabete mellito;
b) prevenzione delle sue complicanze;
c) terapia secondo le necessità cliniche dei pazienti;
199
d) consulenza diabetologica con il medico di medicina generale o il pediatra di libera
scelta e le altre strutture ove siano assistiti i pazienti diabetici;
e) consulenza attraverso le proprie articolazioni organizzative in occasione dei
ricoveri;
f) addestramento, istruzione, educazione dei pazienti diabetici.
Il sistema è strutturato su quattro livelli d'intervento: il Centro Regionale di
Riferimento per la malattia diabetica in età adulta e pediatrica, l’Unità Operativa di
Diabetologia, le Sezioni Specialistiche di Diabetologia e le cure primarie a livello di
distretto.
Il Centro di Riferimento Regionale deve trovare sede presso una struttura
sanitaria accreditata dotata di alta qualificazione specialistica e di idonea
organizzazione funzionale e deve assicurare, nel quadro degli indirizzi e delle
prescrizioni della programmazione regionale, il coordinamento delle attività per la
prevenzione e la cura del diabete mellito e svolgendo i seguenti compiti:
a) studi sulla prevalenza e sulla incidenza del diabete mellito insulino-dipendente e
non insulino-dipendente nella popolazione e indagini a scopo statistico-
epidemiologico sulla malattia e le sue complicanze;
b) coordinamento della prevenzione secondaria, da svolgersi attraverso
l'individuazione nella popolazione sana di soggetti a rischio della malattia,
proponendo ed esaminando protocolli diagnostici terapeutici da attuarsi per tali
soggetti;
c) definizione e conduzione, in stretta collaborazione con le altre articolazioni del
sistema, di attività coordinate tendenti alla standardizzazione e alla
omogeneizzazione dei criteri diagnostici, terapeutici e assistenziali.
Inoltre, il Centro di Riferimento Regionale deve assicurare l'applicazione e
lo sviluppo di tecnologie avanzate riguardanti sia le tecniche terapeutiche e
diagnostiche tendenti al miglioramento delle condizioni del paziente, sia la cura e il
controllo delle complicanze connesse alla malattia e l'assistenza diretta nei casi di
intervento diagnostico e terapeutico particolarmente qualificato e tecnologicamente
supportato quali, ad esempio, complicazioni vascolari della malattia, concepimento
e gravidanza in situazioni di insulino-dipendenza.
La regione prevede che presso il Centro di Riferimento Regionale sia
presente anche un servizio specialistico di diabetologia pediatrica con compiti di
coordinamento regionale delle attività di assistenza diabetologica pediatrica.
200
Le Unità Operative Diabetologiche rappresentano il livello comprensoriale e
sovrazonale del sistema di intervento e trovano la loro sede presso le strutture
sanitarie accreditate e gli IRCCS e sono organizzate secondo la disciplina propria dei
dipartimenti interdisciplinari polispecialistici di cui all'articolo 5, comma 1, lettera c),
della legge 115/1987. I presidi ospedalieri presso cui allocare le unità operative
devono essere dotati di tutte le specialità di base, al fine di assicurare la
completezza e la qualificazione delle prestazioni erogate ai pazienti diabetici.
Le Unità Operative Diabetologiche assicurano, oltre ai compiti di
prevenzione, diagnosi precoce, cura, prevenzione delle complicanze, educazione dei
pazienti e della popolazione, aggiornamento professionale, agevolazione
nell'inserimento o reinserimento nel mondo scolastico, sportivo e lavorativo, le
seguenti prestazioni minime comportanti l'uso di tecnologie complesse:
a) assistenza oculistica completa, inclusi fluorangiografia e laserterapia;
b) assistenza nefrologica completa, inclusa la dialisi;
c) diagnostica vascolare completa;
d) assistenza neurologica completa;
e) assistenza pediatrica da svolgere in divisioni o servizi idonei a gestire le
problematiche dell'età evolutiva, in cui operino pediatri con competenza
diabetologica pediatrica;
f) assistenza ostetrica e ginecologica per le gravidanze a rischio;
g) assistenza neonatologica del neonato di madre diabetica;
h) assistenza psicologica.
La regione prevede che l’Unità Operative Diabetologiche svolga,
normalmente, la propria attività mediante prestazioni ambulatoriali e day-hospital
per almeno cinque giorni alla settimana, avendo cura che l'orario di accesso dei
pazienti includa anche le ore del tardo pomeriggio.
Il Presidio Ospedaliero deve mettere a disposizione delle unità operative
appositi locali attrezzati per riunioni e dimostrazioni con uso anche di audiovisivi. Il
laboratorio del presidio ospedaliero assicura l'attività, oltre che di prelievo, di
esecuzione di analisi specialistiche diabetologiche, inclusa la radioimmunologia.
Presso non più di cinque unità operative sono collocati letti tecnici per le attività
diagnostiche di studio endocrino-metaboliche e per l'applicazione di infusori ad uso
esterno o impiantabile. In collegamento ai letti tecnici possono essere determinate
201
particolari qualificazioni per la prevenzione e cura di peculiari aspetti della malattia
diabetica.
Le Sezioni Specialistiche di Diabetologia sono strutture di intervento riferite
a bacini d'utenza di limitate dimensioni e, di norma, sono insediate in un presidio
ospedaliero che assicura le necessarie funzioni sanitarie connesse e complementari
e si organizzano come sezioni aggregate di unità operative di medicina generale o
di unità operative di endocrinologia. Le sotto elencate prestazioni minime sono
erogate, di norma in regime ambulatoriale o di day-hospital, dalle Sezioni
Specialistiche di Diabetologia, utilizzando direttamente le strutture del presidio
presso cui sono costituite.
a) accesso al controllo diabetologico per almeno cinque mattine e un pomeriggio
alla settimana;
b) agevole operatività per i prelievi di base e specialistici, garantendo il dosaggio
anche di emoglobulina glicosilata e microalbuminaria;
c) accesso ed assistenza oftalmologica, cardiologica e neurologica;
d) espletamento di programmi di educazione collettiva ai pazienti diabetici;
e) compilazione di diete personalizzate e assistenza psicologica.
Due sono le Sezioni Specialistiche di Diabetologia Pediatrica, una delle quali
collocata presso il centro di riferimento regionale con compiti di coordinamento.
Il momento di prima diagnosi, prevenzione e cura della malattia diabetica è
affidato ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta che a livello
distrettuale o infradistrettuale, assolvono a tal compito curando in modo particolare
l'informazione igienico-sanitaria e l'educazione ai fini della prevenzione. Le ASL
curano, anche attraverso le unità operative e le sezioni di diabetologia, il
coordinamento dell'attività di base fornendo le opportune indicazioni ai fini della
prevenzione, i protocolli diagnostico-curativi, nonché le schede per le rilevazioni
epidemiologiche. Le determinazioni del Centro Regionale di Riferimento, delle Unità
Operative Diabetologiche, delle Sezioni Specialistiche di Diabetologia, nonché delle
sedi ospedaliere presso cui allocarli e i criteri di individuazione dei bacini di utenza
vengono definiti con atti di programmazione regionale. La regione è impegnata sia
ad assicurare la formazione permanente degli operatori, medici e non medici, anche
in attuazione delle prescrizioni della legge 115/1987 e sia l'educazione sanitaria
202
rivolta ai malati diabetici, secondo modalità definite dalle competenti strutture. Ogni
unità operativa o sezione specialistica cura la partecipazione dei pazienti e dei
familiari a momenti educativi finalizzati all'autogestione della patologia, con
particolare riguardo ai soggetti in età pediatrica. Infine, nell’intento di consentire
studi sulla diffusione della malattia diabetica e l'elaborazione delle conseguenti
strategie di politica sanitaria, le informazioni sanitarie e i dati non sanitari dei
pazienti diabetici assistiti confluiscono in un sistema informativo organico,
impostato secondo modalità definite dalle strutture regionali competenti.
La legge nazionale cui fare riferimento per quanto concerne la materia della
tutela della salute mentale è la legge 833/1978 che in particolare agli articoli 34
e 64 prevede l'istituzione dei servizi territoriali a struttura dipartimentale che
svolgono funzioni preventive, curative e riabilitative relative alla salute mentale.
La regione definisce come di seguito elencato gli obiettivi di salute da
perseguire prioritariamente:
a) prevenzione primaria e secondaria dei disturbi mentali, da conseguire mediante il
collegamento dipartimentale delle unità operative di psichiatria e, qualora afferenti,
di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, con l'eventuale coinvolgimento
delle unità d'offerta sociosanitarie;
b) prevenzione delle conseguenze familiari, sociali e lavorative delle malattie
mentali, fondando gli interventi di cura e di riabilitazione sull'articolazione
territoriale dei servizi;
c) reinserimento sociale, di rilevanza terapeutica o finalizzato alla prevenzione
terziaria, delle persone con patologia psichiatrica;
d) per quanto attiene ai progetti terapeutici e alla prevenzione terziaria,
inserimento e mantenimento nell'attività lavorativa delle persone con problemi di
salute mentale, attuando interventi concordati con le rappresentanze
imprenditoriali, cooperativistiche e sindacali;
e) riduzione del ricorso al ricovero ospedaliero, in particolare di quello coatto,
attraverso il potenziamento dell'attività sul territorio, compresa quella al domicilio
del paziente.
Per raggiungere questi obiettivi la Giunta regionale ha stabilito l'istituzione
dei Dipartimenti di Salute Mentale. Il dipartimento di salute mentale è la
struttura organizzativa integrata e interdisciplinare che collega funzionalmente le
203
Unità Operative di Psichiatria e le Unità Operative di Neuropsichiatria dell'Infanzia e
dell'Adolescenza, qualora afferenti.
L'Unità Operativa di Psichiatria dispone di: centri psico-sociali per le attività
ambulatoriali terapeutiche e riabilitative, di un servizio psichiatrico di diagnosi e
cura ubicato in una struttura ospedaliera con un numero di posti letto non inferiore
a sette e non superiore a quanto previsto dalla normativa vigente, di strutture
residenziali psichiatriche con un massimo di venti posti per struttura e, infine, di
centri diurni. Gli standard organizzativi per detti presidi sono definiti dal d.p.r. 14
gennaio 1997.
La regione Lombardia in materia di prevenzione e promozione della
salute ribadisce di aver posto tra i propri obiettivi la finalità di una più elevata
tutela della salute dei cittadini, da ottenere mediante la disciplina di un sistema
integrato di prevenzione e controllo basato sull'appropriatezza, sull'evidenza
scientifica di efficacia e sulla semplificazione dell'azione amministrativa. In tal
senso, la Giunta regionale, nel rispetto delle linee di indirizzo fissate dalla legge
regionale n. 33/ 2009, è chiamata ad individuare idonee misure operative per
definire, in particolare:
a) il ruolo e il contributo dei soggetti del sistema integrato della prevenzione, anche
relativamente alle attività di controllo e vigilanza e di sviluppo degli strumenti di
informazione e comunicazione;
b) gli eventuali specifici interventi settoriali in ragione di eventi e situazioni
particolari o eccezionali;
c) gli indicatori di efficacia ai fini della valutazione degli interventi di prevenzione e
delle misure di controllo e vigilanza e ogni ulteriore elemento riferito alla rilevazione
degli effetti e dei benefici delle misure adottate;
d) i programmi di formazione del personale interessato;
e) le campagne di informazione e comunicazione, con il concorso delle ASL,
dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), delle autonomie
locali, di altri enti e istituzioni;
f) i flussi informativi tra comuni, ASL e ARPA, con particolare riguardo all'attività
degli sportelli unici;
g) i criteri di gestione integrata e le modalità di coordinamento degli interventi di
prevenzione, controllo e vigilanza da parte delle ASL e dell'ARPA.
204
La verifica del raggiungimento degli obiettivi della programmazione
regionale, al fine di assicurare l'uniformità degli interventi e delle
prestazioni sul territorio è tra gli impegni che la Giunta regionale si
assume. A tal fine, con frequenza annuale, le direzioni generali competenti in
materia di sanità e ambiente e l'ARPA redigono un rapporto congiunto sui risultati
conseguiti a seguito dell'attività di raccordo. Il rapporto è comunicato alla Giunta
regionale e alle commissioni consiliari competenti.
Sono le ASL a dovere svolgere attività di prevenzione e controllo
dei fattori di rischio per la popolazione e i lavoratori e di promozione della
salute, favorendo il contributo di altre istituzioni e di soggetti quali
associazioni e organizzazioni interessate al raggiungimento di obiettivi
comuni di prevenzione. Presso le ASL i Dipartimenti Medici di Prevenzione
svolgono funzioni in materia di igiene e sanità pubblica e di tutela della salute
negli ambienti di vita e di lavoro, che riguardano in particolare:
a) la raccolta e valutazione di dati sanitari della popolazione e la diffusione della
relativa conoscenza, nonché l'effettuazione di indagini epidemiologiche;
b) la prevenzione e il controllo delle malattie infettive e le attività vaccinali;
c) la prevenzione individuale e collettiva delle malattie cronico-degenerative;
d) l'organizzazione e la valutazione degli screening oncologici;
e) la predisposizione e la valutazione di piani e interventi di promozione della
salute;
f) la prevenzione nelle collettività e negli ambienti di vita;
g) l'attività di vigilanza e la formulazione di pareri sull'impatto sanitario di
insediamenti e infrastrutture, su progetti di bonifica, sui piani cimiteriali nonché sui
piani di governo del territorio;
h) il controllo ufficiale sugli alimenti di origine non animale e loro derivati e sui
prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare, compresi i relativi
imballaggi, nelle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione, in
collaborazione con il dipartimento di prevenzione veterinario qualora si tratti di
prodotti alimentari che richiedono la competenza di entrambi i dipartimenti;
i) la prevenzione e la promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso sia
l'individuazione e l'accertamento dei fattori di rischio nei luoghi di lavoro e il
controllo dello stato di salute dei lavoratori, la classificazione delle imprese in base
alla analisi e alla graduazione dei rischi e sia lo svolgimento di indagini finalizzate
205
all'accertamento delle cause di infortuni e malattie professionali e all'individuazione
delle misure efficaci a prevenirle;
j) il controllo e la vigilanza sulle acque destinate al consumo umano, sui gas tossici
e su altre sostanze pericolose, sull'impiego delle radiazioni ionizzanti e non
ionizzanti, sui fitofarmaci e sui presidi sanitari delle derrate alimentari
immagazzinate;
k) la vigilanza igienico-sanitaria sulle strutture sanitarie e sulle farmacie;
L) le attività di guardia igienica permanente e di pronta reperibilità, per garantire
un tempestivo ed efficace intervento per le urgenze ed emergenze igienico-
sanitarie, in stretta interazione funzionale fra le diverse strutture sanitarie e della
pubblica amministrazione.
In materia di Prevenzione e Promozione della Salute sono poste in capo alle
ASL le seguenti responsabilità:
a) la competenza in materia di autorizzazione all'installazione e all'esercizio di
apparecchiature a risonanza magnetica per uso diagnostico del gruppo A (con
valore di campo statico di induzione magnetica non superiore a 2 tesla) di cui
all'articolo 5 del decreto del Ministro della sanità 2 agosto 1991 e all'articolo 5 del
decreto del Presidente della Repubblica 8 agosto 1994, n. 542: “Regolamento
recante norme per la semplificazione del procedimento di autorizzazione all'uso
diagnostico di apparecchiature a risonanza magnetica nucleare sul territorio
nazionale”;
b) le funzioni in materia di indennizzi a favore di soggetti danneggiati da
complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e
somministrazioni di emoderivati di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 210
“Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a
causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati”,
nonché di vaccinazione antipoliomelitica non obbligatoria di cui all'articolo 3,
comma 3, della legge 14 ottobre 1999, n. 362: “Disposizioni urgenti in materia
sanitaria”;
c) le funzioni amministrative in materia di accertamento e irrogazione delle sanzioni
amministrative di cui all'articolo 7 della legge 11 novembre 1975, n. 584 “Divieto di
fumare in determinati locali e su mezzi di trasporto pubblico” per le infrazioni al
divieto di cui all'articolo 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 “Disposizioni
206
ordinamentali in materia di pubblica amministrazione”, ove si tratti di locali di
competenza regionale;
d) le competenze in ordine al rilascio delle autorizzazioni riguardanti la produzione,
la preparazione, il confezionamento, la detenzione e il commercio di additivi
alimentari, compresi i coloranti, e di aromi per uso alimentare;
e) le funzioni amministrative in materia di cosmetici e in particolare:
1) la raccolta, in appositi elenchi da trasmettere alla Regione, dei dati relativi alla
produzione, al confezionamento in proprio e per conto terzi, all'importazione e allo
stoccaggio di prodotti cosmetici;
2) le ispezioni igienico-sanitarie sull'applicazione delle disposizioni in materia di
produzione, confezionamento, importazione, commercializzazione e stoccaggio dei
cosmetici;
3) la vigilanza sugli effetti indesiderati correlati all'uso dei cosmetici.
L’ ASL deve comunicare gli esiti delle ispezioni e i dati relativi alla vigilanza
sopraelencate alla Regione. La legge regionale n. 33/2009 attribuisce alla Giunta
regionale il compito di determinare i criteri per lo svolgimento uniforme sul
territorio regionale dei servizi di sorveglianza, ispezione e raccolta dei dati sui
cosmetici, nonché le modalità operative per assicurare che l'attività ispettiva
interessi, in un periodo di tempo determinato, tutte le officine di produzione e di
confezionamento di prodotti cosmetici nonché i depositi degli importatori e dei
distributori.
Anche la prevenzione collettiva nelle scuole di ogni ordine e grado è
tra i compito assegnati alle ASL In tal senso la Legge regionale stabilisce
l’abolizione degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di medicina scolastica, degli
archivi delle cartelle sanitarie individuali, del certificato medico di riammissione
oltre i cinque giorni di assenza, nonché l'obbligo di effettuare periodiche disinfezioni
e disinfestazioni degli ambienti scolastici ove non sussistano esigenze di sanità
pubblica. Le operazioni di sanificazione, derattizzazione, disinfestazione degli
ambienti scolastici non dettate da esigenze di sanità pubblica sono a carico della
direzione scolastica. Sono il medico di medicina generale o dal pediatra di libera
scelta a dover rilasciare il certificato per l'esonero dalle lezioni di educazione fisica e
il certificato sanitario per l'ammissione ai soggiorni di vacanza per minori..
In merito alle misure di prevenzione nelle strutture sanitarie, al fine
di prevenire la diffusione di malattie infettive trasmesse da nebulizzazione derivante
207
da impianti di distribuzione dell'acqua sanitaria e di condizionamento, le strutture
sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate hanno l'obbligo di
compiere, in modo continuativo, in relazione agli esiti riscontrati, le azioni di
prevenzione, controllo e manutenzione dei seguenti impianti:
a) impianti di produzione e distribuzione dell'acqua calda sanitaria;
b) impianti di condizionamento dell'aria;
c) impianti per idroterapia non termale e aerosolterapia.
Le azioni di prevenzione, controllo e manutenzione indicate, da effettuare
con cadenza minima annuale e in caso di provata contaminazione o di malattia nei
pazienti, sono indicate con decreto della direzione generale competente in materia
di sanità. Gli oneri sono a carico delle strutture sanitarie e sociosanitarie. Le
operazioni sono certificate dalle ASL, registrate e controfirmate dal responsabile
della struttura o suo delegato. Per garantire la sicurezza igienico-sanitaria, le
aziende ospedaliere, le ASL e le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e
private della Regione procedono al trattamento dei rifiuti pericolosi a rischio
infettivo secondo le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio
2003, n. 254: “Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a
norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179”.
La legge regionale n. 33/2009, interviene anche nel merito della abolizione
o della conferma di alcune certificazioni, documenti e adempimenti sanitari.
Il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230: “Attuazione delle direttive
89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom e 2006/117/Euratom in materia
di radiazioni ionizzanti”, nell’intento di tutelare la popolazione e i lavoratori in
relazione ai rischi connessi all'impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti a scopo
medico prevede, tra l’altro, il rilascio del nulla osta all'impiego di sorgenti di
radiazioni classificato di categoria B, la regione Lombardia prevede che per le
pratiche comportanti esposizioni a scopo medico l'impiego di sorgenti di radiazioni
ionizzanti a scopo medico sia soggetto a nulla osta in relazione: all'idoneità
dell'ubicazione dei locali, dei mezzi di radioprotezione, delle modalità di esercizio,
delle attrezzature e della qualificazione del personale addetto, alle conseguenze di
eventuali incidenti e, infine,alle modalità dell'eventuale allontanamento o
smaltimento nell'ambiente di rifiuti radioattivi. La domanda di nulla osta va
presentata all'ASL competente per territorio in relazione alla località di svolgimento
della pratica e contiene i dati e gli elementi relativi al tipo di pratica che s'intende
208
svolgere, alle caratteristiche delle macchine radiogene, al tipo e alle quantità di
materie radioattive che s'intendono impiegare, alle modalità di produzione ed
eventuale smaltimento di rifiuti, all'eventuale riciclo o riutilizzazione dei materiali,
all'identificazione dei rischi connessi all'esercizio della pratica. La richiesta deve
essere corredata della documentazione redatta e firmata, per la parte di propria
competenza, dall'esperto qualificato di cui all'articolo 77 del decreto legislativo
230/95. Le spese derivanti dalle procedure per il rilascio del nulla osta sono a carico
dei soggetti richiedenti non pubblici.
Presso il Dipartimento di prevenzione medico delle ASL è costituita la
Commissione per la Radioprotezione che svolge le funzioni di organismo tecnico
consultivo ai sensi dell'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo in materia di
radio protezione, fornisce alla ASL il supporto tecnico-scientifico per affrontare le
questioni relative alla radioprotezione, nell'ambito delle attività di prevenzione dei
rischi da esposizione alle radiazioni ionizzanti ed esamina le istanze per il rilascio
del nulla osta all'impiego di categoria A, sottoposte a parere regionale ai sensi
dell'articolo 28 del decreto, su richiesta della direzione generale competente in
materia sanitaria. La commissione è presieduta dal direttore del dipartimento di
prevenzione medico della ASL o da un suo delegato ed è composta da: due fisici
specialisti in fisica sanitaria, iscritti nell'elenco degli esperti qualificati di cui
all'articolo 78 del decreto; un medico specialista in medicina nucleare o in
radioterapia o, in mancanza di tali specializzazioni, in radiologia; un medico
specialista in medicina del lavoro, preferibilmente incluso nell'elenco dei medici
autorizzati di cui all'articolo 88 del decreto; il direttore dell'ARPA o un suo delegato;
un rappresentante della Direzione Provinciale del Lavoro; un rappresentante del
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Il Direttore Generale dell'ASL, su proposta
del direttore del dipartimento di prevenzione medico e su designazione da parte
dell’ARPA, della Direzione Provinciale del Lavoro e del Comando Provinciale dei Vigili
del Fuoco, nomina, previa verifica del possesso dei requisiti, i componenti della
commissione. Laddove nella medesima provincia sono istituite più ASL, i rispettivi
direttori generali possono accordarsi per la costituzione di un'unica commissione
provinciale, anche in relazione al carico di lavoro prevedibile, definendo tramite
appositi accordi convenzionali la relativa sede e le modalità di concorso al
funzionamento della commissione stessa. Ciascuna commissione si deve dare un
regolamento organizzativo che definisce, in particolare, la periodicità delle riunioni,
209
le modalità di valutazione tecnica delle richieste di parere e il numero minimo dei
partecipanti ai fini della valida espressione dei pareri. La commissione dispone di
una segreteria amministrativa e resta in carica tre anni. Le spese per il
funzionamento della commissione sono a carico dell'ASL. Il direttore generale della
ASL competente per territorio, acquisito il preventivo parere della commissione,
provvede, entro novanta giorni dal ricevimento della domanda, al rilascio, al diniego
del nulla osta o alla modifica dello stesso. La commissione esprime il proprio parere
entro sessanta giorni dalla richiesta da parte del direttore generale e può disporre
eventuali sopralluoghi presso le installazioni dei richiedenti il nulla osta. Se per
l'espressione del parere della commissione sono necessari ulteriori documenti o
elementi conoscitivi, i termini precedentemente richiamati sono interrotti per una
sola volta e il parere è reso definitivamente entro trenta giorni dalla ricezione degli
elementi istruttori richiesti. La legge prevede che nel nulla osta siano inserite
specifiche prescrizioni tecniche relative:
a) alle fasi di costruzione, di prova e di esercizio, alla gestione dei rifiuti radioattivi,
al riciclo dei materiali e alla disattivazione degli impianti, compresa l'eventuale
copertura finanziaria per la disattivazione medesima;
b) al valore massimo di dose derivante dalla pratica per gli individui dei gruppi di
riferimento della popolazione ad essa interessata, tenendo conto dell'esposizione sia
esterna che interna;
c) all'eventuale smaltimento di materie radioattive nell'ambiente;
d) agli aspetti di radioprotezione del paziente.
Ogni cinque anni a decorrere dalla data del rilascio, il titolare del nulla osta
ha l'obbligo di inoltrare alla ASL una relazione tecnica relativa alla gestione
radioprotezionistica della pratica; la relazione è redatta e sottoscritta, per quanto di
rispettiva competenza, dall'esperto qualificato di cui all'articolo 77 del decreto
legislativo, dal medico addetto alla sorveglianza medica di cui all'articolo 83 del
decreto e dal responsabile dell'impianto radiologico di cui all'articolo 5, comma 5,
del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 187: “Attuazione della direttiva
97/43/Euratom in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli
delle radiazioni ionizzanti connesse ad esposizioni mediche”. Le variazioni nello
svolgimento della pratica che non comportino modifiche del provvedimento
autorizzativo o delle prescrizioni tecniche in esso contenute sono soggette a
preventiva comunicazione all'ASL. Il titolare del nulla osta può adottare le variazioni
210
qualora entro sessanta giorni la ASL non gli abbia comunicato l'avvio del
procedimento. L’ASL può procedere alla modifica del nulla osta in conseguenza della
richiamata relazione tecnica e su richiesta degli organi di vigilanza. La eventuale
procedura di sospensione o revoca del nulla osta è avviata dalla ASL nelle ipotesi
previste all'articolo 35 del decreto. La volontà di far cessare la pratica oggetto del
nulla osta è comunicata alla ASL che provvede alla revoca del nulla osta stesso,
fatto salvo le specifiche prescrizioni eventualmente previste in merito alle modalità
di disattivazione dell'installazione in cui la pratica è svolta. In tal caso il titolare del
nulla osta invia all'ASL, entro i termini previsti nel nulla osta medesimo, un piano
delle operazioni da eseguire per la disattivazione, comprendente le valutazioni di
sicurezza e protezione, con particolare riferimento sia alle modalità di gestione e
smaltimento dei rifiuti radioattivi risultanti dallo svolgimento della pratica e dalle
operazioni di disattivazione e sia alla sistemazione delle sorgenti di radiazioni
impiegate. Conseguentemente l'ASL, previo parere della commissione, autorizza le
operazioni di disattivazione stabilendo eventuali prescrizioni. La revoca del nulla
osta è subordinata alla verifica sulla conclusione della disattivazione stessa che
dimostri la mancanza di vincoli di natura radiologica sull'installazione in cui la
pratica è stata esercitata e la corretta sistemazione dei rifiuti radioattivi prodotti
nonché delle sorgenti impiegate.
La legge regionale n. 33 del 30 dicembre 2009, inoltre, riorganizza la
normativa in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali, di
assistenza farmaceutica e di sanità pubblica veterinaria.
Il Titolo V della Costituzione demanda alle Regioni la potestà regolamentare
sulle questioni relative alla sanità, fatta salva la determinazione dei LEA (livelli
essenziali di assistenza) che è rimasto di pertinenza dello Stato.
Le Regioni in virtù della propria autonomia economica, organizzativa e
gestionale, elaborano propri Piani sanitari regionali, fissano obiettivi di salute per la
popolazione; gestiscono risorse e rispondono direttamente degli eventuali
disavanzi. Gli enti regionali quindi, esercitano tutte le funzioni e i compiti
amministrativi in tema di salute umana e di sanità veterinaria, salvo quelli
espressamente mantenuti allo Stato e, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione,
curano gli aspetti concernenti l’organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale.
211
In particolare la Regione esercita tutte le funzioni e i compiti amministrativi
concernenti:
• l’approvazione dei piani e programmi di settore non aventi rilievo e
applicazione nazionale;
• l’adozione dei provvedimenti puntuali in materia di erogazione delle
prestazioni sanitarie;
• la verifica della conformità alla normativa nazionale e comunitaria di attività,
strutture, impianti, laboratori, officine di produzione, apparecchi, modalità di
lavorazione, sostanze e prodotti, ai fini del controllo preventivo, salvo quanto
previsto all’art. 115, comma 2, lettera c), del d.lgs. 112/1998, nonché la vigilanza
successiva, ivi compresa la verifica dell’applicazione della buona pratica di
laboratorio;
• le verifiche di conformità sull’applicazione dei provvedimenti di cui all’art.
119, comma 1, lettera d), del d.lgs. 112/1998;
• la verifica della coerenza dei piani strategici triennali delle aziende sanitarie
locali e delle aziende ospedaliere con gli indirizzi della programmazione regionale.
Il Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2009 è il "documento guida"
sull'organizzazione del sistema sanitario lombardo vigente in relazione alla verifica
sulla gestione del servizio sanitario regionale per l’anno 20093. Il Piano intende
ribadire le linee guida della l.r. 31/97 sulla sanità e conferma per la Regione il
ruolo di finanziatore e di Ente competente in materia di attività di indirizzo,
coordinamento e monitoraggio dell'erogazione dei servizi oltre che di
determinazione dei livelli qualitativi e quantitativi appropriati. La gestione
e l'organizzazione dei servizi è assegnata alle ASL che nelle scelte
programmatiche in ambito territoriale devono coinvolgere i Comuni, le
Province e le Comunità Montane. Il documento stabilisce le priorità d'intervento
e gli obiettivi di benessere sociale.
Il sistema di autorizzazione e di accreditamento fa parte del sistema di
valutazione e di controllo regionale, finalizzato al perseguimento della qualità del
Sistema Sanitario Regionale, deve svolgere anche una funzione di governo rispetto
al raggiungimento dello standard di 4,5 posti letto per 1.000 abitanti. La regione
3 Nel mese di novembre 2010 è stato approvato dal Consiglio Regionale con 38 voti a favore, 23 contrari e 4 astenuti, il Piano Socio Sanitario per gli anni 2010-2014
212
Lombardia ha proceduto ad organizzare il proprio sistema sanitario4, identificando
sulla base di specifici indicatori e parametri, le Aziende Ospedaliere e le Aziende
Sanitarie Locali; la regione, inoltre, ha periodicamente determinato indicazioni in
merito alla organizzazione interna delle stesse. Tali indicazioni, considerato quanto
previsto dal D. Lgs 502 in merito alla autonomia delle aziende, sono state ritenute
necessarie al fine di garantire l’omogeneità tra gli assetti aziendali e la tipologia di
attività svolta, con le strategie di politica sanitaria, la programmazione e la
progettualità di medio e breve periodo, definite a livello regionale. In tale contesto,
la Direzione Generale Sanità della regione è chiamata ad assolvere ad una funzione
di coordinamento secondo logiche tipiche di una “holding”. Per opportunità di sintesi
si fa espresso rimando alle predenti relazioni per un più preciso quadro sulla
gestione del servizio sanitario regionale lombardo .
La Giunta Regionale fornisce annualmente le proprie determinazioni in
ordine alla gestione del Servizio Sanitario Regionale tramite un proprio atto
deliberativo. In occasione del testo reso pubblico inerente la valutazione
dell’efficacia ospedaliera per gli anni 2004 – 2008 la regione fornisce la seguente
descrizione di tali documenti: “Regione Lombardia annualmente definisce le regole del sistema sanitario
regionale, adottando degli atti che contengono elementi di programmazione,
indirizzo, raccordo e di controllo tra le varie attività che sono collegate tra di loro.
Queste attività riguardano sia le aziende pubbliche, sia tutti i soggetti erogatori
privati. Inoltre il SSR, essendo parte del SSN (sistema sanitario nazionale), deve
rispettare le leggi nazionali e inserire in questa cornice più ampia la normativa e le
regole regionali in modo adeguato, al fine di rispondere in modo appropriato alle
specifiche necessità territoriali.
Le regole sono quindi gli strumenti attraverso cui l’istituzione regionale
svolge le sue funzioni, nel rispetto della normativa nazionale e regionale.
Le regole che Regione Lombardia ogni anno stabilisce hanno sinteticamente
queste funzioni:
• Dettano i principi di indirizzo per la programmazione sanitaria annuale.
• Tracciano il quadro di sistema per l’anno di riferimento.
4 Il provvedimento nazionale di riferimento è il D.lgs 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i., artt. 2. 3. 3-bis, 3-ter, 3-quater, 3-quinquies, 3-sexies, 3-septies, 7, 7-bis, 7-ter, 7-quater, 17, e 17-bis.
213
• Individuano le priorità, le risorse e gli ambiti di assegnazione.
• Indicano i piani per lo sviluppo ed i relativi programmi attuativi.
Il percorso che conduce alla formalizzazione e all’attuazione di tali regole
avviene secondo una serie di passaggi che possono essere sintetizzati in questo
modo:
• Individuazione delle priorità e condivisione di queste da parte della Giunta
Regionale.
• Consultazione di tutti gli attori del mondo sanitario (aziende sanitarie locali,
erogatori pubblici e privati, MMG, PLS, specialisti ambulatoriali, associazioni
sindacali) per rendere le regole il più possibile partecipate e condivise.
• Definizione complessiva e definitiva approvazione delle regole da parte della
Giunta Regionale attraverso una delibera.
• Circolare attuativa dei contenuti delle regole.
• Obiettivi aziendali di interesse regionale. La retribuzione dei DG (direttori
generali) ha per leggi regionali e nazionali una quota fissa e una variabile, legata al
raggiungimento o meno degli obiettivi. Quando la Giunta Regionale definisce le
regole di sistema, successivamente definisce gli obiettivi deiDGdelle aziende
sanitarie e ospedaliere, che evidentemente tengono conto della maggior parte di
queste regole: quindi iDGpubblici hanno anche interesse al raggiungimento degli
obiettivi anche perché questo incide sulla loro retribuzione variabile.
Principalmente le regole di governo del sistema riguardano tre aree di
intervento: la revisione dei criteri di finanziamento delle strutture sanitarie e la
definizione delle tariffe di rimborso delle prestazioni erogate, la definizione delle
priorità del sistema per l’anno in corso e la definizione delle attività di controllo.
Il primo aspetto è di importanza cruciale dal momento che ogni anno
l’assessorato definisce per ogni azienda sanitaria di riferimento il suo budget di
risorse finalizzato a negoziare le prestazioni dalle aziende pubbliche e dai privati
accreditati.
Per quanto riguarda la definizione delle priorità, Regione Lombardia ogni
anno definisce gli interventi e le attività più importanti rispetto alle quali indirizzare
le scelte di politica sanitaria regionale: l’equilibrio finanziario del sistema, la
ripartizione delle risorse nei diversi LEA (livelli essenziali d’assistenza), le attività di
prevenzione o di screening per la diagnosi di specifiche malattie, lo sviluppo di
specifici piani d’intervento (ad es. piano sicurezza luoghi di lavoro) e
214
l’implementazione di strumenti di valutazione delle tecnologie sanitarie sono tutti
validi esempi di priorità d’intervento che Regione Lombardia ha definito nel corso
degli ultimi anni”.
Per quanto concerne l’anno 2009, l’atto in questione è la deliberazione
N. VIII/8501 del 26 novembre 2008 con oggetto: “determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2009”. La delibera fa
riferimento a precedenti documenti di programmazione regionale e, segnatamente
in materia di programmazione sanitaria, al Piano Regionale di Sviluppo e
Documento di Programmazione Economico – Finanziaria Regionale 2006-2008
approvati dal Consiglio Regionale in data 26 ottobre 2005, alla Risoluzione
concernente il Documento di Programmazione Economico – Finanziaria Regionale
2007 – 2009 approvata con DCR n. VIII/188 del 26 luglio 2006 e al Piano Socio
Sanitario Regionale approvato con DCR n. VIII/257 del 26 ottobre 2006;
La delibera contiene le indicazioni operative riguardanti i seguenti punti:
• Indirizzi di programmazione.
• Il quadro del sistema per l’anno 2009.
• Gli acquisti delle Aziende Sanitarie: linee di indirizzo.
• Piani e programmi di sviluppo.
• Le attività di Prevenzione mediche e veterinarie delle ASL.
• Area Organizzazione e personale.
• Il progetto SISS.
• Sanità penitenziaria.
• Governo clinico territoriale e dote sanitaria.
• Attività di controllo.
• Psichiatria.
• Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza.
• Farmaceutica e protesica.
• La ricerca.
• Tariffe prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale.
• Indici di offerta – Negoziazione.
• Linee di indirizzo per i servizi socio-sanitari e di riabilitazione afferenti alla
competenza della Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale.
215
Per quanto concerne gli indirizzi di programmazione, argomento del
primo allegato tecnico della delibera organizzatrice delle regole del servizio socio
sanitario regionale per l’anno 2009, la giunta regionale conferma i ruoli che regione
ed aziende sanitarie assumono nel contesto del sistema sanitario locale, ovvero per
la prima la definizione delle regole di governo del sistema che rappresentano gli
strumenti di definizione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi
programmatici: criteri di finanziamento e definizione delle risorse, di
remunerazione, negoziazione e contratti, autorizzazione, accreditamento e qualità
ed il sistema dei controlli. Mentre le Aziende Sanitarie Locali assumono un ruolo di
regia in relazione alle tematiche della programmazione integrata; le stesse sono
indicati come gli enti deputati non solo a rafforzare le funzioni di tutela della salute
dei cittadini e consolidare il governo dei servizi sanitari territoriali rilevandone il
fabbisogno, ma anche a garantire, attraverso attività di monitoraggio, verifica e
analisi, l’appropriato soddisfacimento dei bisogni utilizzando la rete dei servizi
territoriali organizzata secondo diversi livelli di intensità di cura. Tale strutturazione
di regia non può prescindere dal coinvolgimento degli Enti locali (Comuni, Province,
Comunità Montane), prevedendo modalità di confronto che garantiscano l’apporto
positivo degli Enti stessi. In particolare dovrà proseguire il coinvolgimento dei
Comuni che dovranno essere contemporaneamente “responsabilizzati” in funzione
delle risorse concretamente a disposizione delle aziende sanitarie, fatta salva la
possibilità di intervenire tramite risorse “proprie”. Le ASL sono responsabili
dell’attività di programmazione, acquisto e controllo delle prestazioni sanitarie e
sociosanitarie rese nel proprio ambito territoriale e, pertanto, devono seguire le
attività di programmazione locale, intese come confronto e presa in carico delle
richieste dei cittadini di soddisfacimento dei vari bisogni sanitari e sociosanitari,
oltre che delle attività di controllo sull’uso delle risorse disponibili, in relazione al
contesto in cui ci si trova ad agire, in termini epidemiologici, socio-economici e
culturali, affinché possa essere perseguito il miglior esito in termini di efficienza e
appropriatezza delle attività sanitarie erogate sul territorio di competenza.
Attraverso il Dipartimento ASSI, le ASL, sono altresì responsabili delle
attività di verifica e controllo dello stato di attuazione dei Piani di Zona e di
rispondenza agli stessi obiettivi definiti dalla Regione. Secondo la delibera
menzionata, è riportato l’intento di attribuire, nel sistema di finanziamento dei PdZ
relativo al FNPS e al Fondo Sociale Regionale, sempre maggiore attenzione a criteri
216
di valutazione relativi alla capacità di spesa e alla coerenza tra gli obiettivi regionali
e la programmazione locale. L’ASL in tale sistema, dovrà esercitare azioni di
raccordo con gli Uffici Regionali, accompagnamento agli operatori degli Uffici di
Piano su specifiche indicazioni regionali, verifica e controllo dell’attuazione dei piani
e del corretto e pieno utilizzo delle risorse assegnate dalla regione. Tali funzioni
devono essere garantite prevedendo personale con preparazione adeguata a
sostenere tali compiti.
Anche per l'anno 2009, analogamente agli anni precedenti, la Giunta
regionale, ha disposto la predisposizione da parte di ciascuna ASL, di un documento
programmatico denominato "Programmazione e coordinamento dei servizi sanitari
e socio sanitari", dove devono essere indicate le politiche adottate dalle aziende
sanitarie in campo ospedaliero, ambulatoriale, dei servizi territoriali, dei servizi
sociosanitari e le correlate risorse disponibili. Il documento non è soggetto ad
approvazione regionale e un atto di sintesi dello stesso, deve essere inviato entro il
20 gennaio 2009 alle direzioni generali regionali competenti; sulla base di questo
documento le stesse direzioni potranno disporre eventuali ed ulteriori
approfondimenti, in relazione dei contenuti e degli obiettivi fissati dalla menzionata
delibera N. 8501/2008.
La prima parte del documento programmatico deve comprendere:
• Il quadro epidemiologico del territorio e caratteristiche socio-demografiche.
• Gli indicatori di domanda (consumi in termini di tassi di ricovero,
valorizzazione pro-capite, tempi di attesa, mobilità passiva, consumi per specifici
percorsi diagnostico-terapeutici).
• La struttura dell’offerta in termini quali-quantitativi (presidi, posti letto,
ambulatori, branche specialistiche, dotazioni tecnologiche).
• Gli indicatori di offerta (volumi e valorizzazione delle prestazioni rese,
saturazione, attrazione, case-mix).
Gli indicatori del sistema sociosanitario, devono tener conto della
programmazione regionale così come definita dai provvedimenti assunti.
La seconda parte dell’atto deve sviluppare le attività da svolgersi nel corso
dell’anno 2009 secondo quanto indicato dai documenti tecnici allegati alla
deliberazione.
Attraverso la DGR n. VIII/3776 del 13 dicembre 2006 “Determinazioni in
ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale per l’anno 2007” la
217
regione Lombardia ha approvato le linee giuda per l’adozione del Codice Etico-
Comportamentale e dei modelli di organizzazione e controllo delle aziende
sanitarie pubbliche; l’attività è proseguita nell’anno 2008 ai sensi della DGR n.
VIII/5743 del 31 ottobre 2007 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio
Socio Sanitario Regionale per l’anno 2008”. Con la delibera N. 8501/2009 la regione
stabilisce per l’anno 2009 l’entrata a pieno regime dei modelli organizzativi
individuati e introdotti dalle aziende stesse. La regione, in tal senso, stabilisce che,
con particolare riferimento alle procedure di Internal Auditing, le aziende sono
tenute a mantenere ed aggiornare il modello di organizzazione, gestione e controllo
mediante un sistema strutturato ed organico di procedure ed attività che assicurino
il costante rispetto della normativa nazionale e regionale di riferimento.
Gli scenari relativi al quadro del sistema per l’anno 2009 sono descritti
nell’allegato 2 della delibera organizzatrice, in tal senso la regione prevede il
rafforzamento del rapporto avviato negli anni precedenti e confermato dal
“Patto sulla Salute”, fra Stato e Regioni in materia di sanità basato sulla
necessità dell’equilibrio nella programmazione economico/finanziaria della
spesa sanitaria per garantire il raggiungimento degli obiettivi di finanza
pubblica.
La delibera indica la conferma per l’anno 2009, sia delle risorse disponibili
in 102,285 miliardi di euro e sia le regole per l’accesso alle risorse stesse già
contenute nell’Intesa del 23 marzo 2005 e aggiornate nell’anno 2006. L’accesso a
tali risorse da parte delle regioni, è condizionato al rispetto perentorio di molteplici
adempimenti definiti nella normativa vigente. Segnatamente, alla luce di quanto
previsto dal Patto per la Salute del 28 settembre 2006, il disposto della legge n.
311/2004 prevede che in caso di mancato adempimento da parte dell’ente
regionale degli obblighi previsti è precluso l’accesso alla quota di finanziamento
assegnata con conseguente immediato recupero delle somme eventualmente
erogate. Essendo nel caso della regione Lombardia la quota di finanziamento
sottoposta alla suddetta verifica circa il 3% del finanziamento complessivo, ovvero
circa 500 milioni di euro, la Giunta regionale, nell’elaborato tecnico, provvede a
richiamare sinteticamente, i principali adempimenti che coinvolgono tutti gli attori
del Servizio Sanitario Regionale:
a. Mantenere la stabilità e l’equilibrio di gestione del servizio sanitario regionale,
tramite misure di governo e contenimento della spesa;
218
b. Adempiere alle disposizioni in materia di acquisto di beni e servizi;
c. Adempiere agli obblighi informativi sul monitoraggio della spesa relativi all’invio
al Sistema Informativo Sanitario dei modelli CE, SP, CP ed LA;
d. Adeguarsi alle prescrizioni del patto di stabilità interno;
e. Mantenere l’erogazione delle prestazioni ricomprese nei L.E.A;
f. Adottare provvedimenti in base agli indicatori di utilizzo delle strutture sanitarie,
che prevedano uno standard di posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente
a carico del servizio sanitario regionale, in linea con quanto definito dall’Intesa
23/03/2005;
g. Adottare i criteri e le modalità di erogazione delle prestazioni che soddisfino il
principio di appropriatezza organizzativa e di economicità nella utilizzazione delle
risorse;
h. Attuare le adeguate iniziative per il contenimento delle liste di attesa definendo,
sulla base dei reali bisogni e con la collaborazione degli attori di sistema, i percorsi
diagnostici più adeguati e gestire correttamente la domanda di prestazioni
sanitarie;
i. Adottare i provvedimenti diretti a prevedere la decadenza automatica dei Direttori
Generali nell’ipotesi di mancato raggiungimento dell’equilibrio economico delle
aziende sanitarie ed ospedaliere;
j. Attivare sul proprio territorio il monitoraggio delle prescrizioni mediche,
farmaceutiche, specialistiche ed ospedaliere nonché la trasmissione telematica al
Ministero dell’economia e delle finanze di copia dei dati;
k. Adottare tutti i provvedimenti affinché le Aziende Sanitarie Locali, le Aziende
Ospedaliere e gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico comunichino
immediatamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze i dati relativi ai ricettari
consegnati ai loro specialisti;
l. Ripianare il superamento del tetto per la spesa farmaceutica, attraverso
l’adozione di specifiche misure in materia farmaceutica e/o di altre misure relative
ad altre tipologie di spesa come definito dall’art 5 comma 5 della L. n. 222/2007;
m. Garantire il conferimento dei dati al SISS nei tempi e modi stabiliti, anche
tramite l’utilizzo della carta CRS-SISS;
n. Adottare una contabilità analitica per centri di costo e responsabilità che
consenta analisi comparative dei costi, dei rendimenti e dei risultati delle aziende
sanitarie;
219
o. Adottare misure specifiche ai fini di prevedere il mancato rispetto in termini di
contenuto e tempi dei flussi informativi quale elemento per la confermabilità degli
incarichi di Direttore Generale;
p. Adottare provvedimenti che promuovano il passaggio dal ricovero ordinario al
ricovero diurno ed il potenziamento di forme alternative al ricovero, in linea con
quanto definito dall’Intesa 23/03/2005;
q. Assicurare adeguati programmi di assistenza domiciliare integrata, di assistenza
residenziale e semiresidenziale extraospedaliera;
r. Adottare il Piano regionale sulla Prevenzione in raccordo con le linee di indirizzo
nazionali in materia e con le attività sperimentali sin qui attivate e validate dalla
Regione Lombardia.
s. Promuovere lo sviluppo e l’implementazione di percorsi diagnostici e terapeutici
per livello di cura sia ospedaliero che territoriale;
t. Impegno delle Regioni a rispettare il vincolo dell’equilibrio economico-finanziario
in sede programmatica e obbligo di verifica trimestrale attraverso le certificazioni
delle Aziende sanitarie;
u. Obbligo costituzione accantonamenti per i rinnovi contrattuali del personale
dipendente e convenzionato, ai sensi della L. n. 248 del 2 dicembre 2005.
Gli adempimenti sopra sinteticamente illustrati, tratti dall’Intesa del 23 marzo 2005,
sono stati integrati con quanto previsto dalla legge 266/2005 (Legge Finanziaria
2006), dal Patto della Salute, dalla legge 296/2006 (Legge Finanziaria 2007) e dalla
legge 222/2007 (Legge Finanziaria 2008) .
La Giunta regionale attraverso l’allegato alla delibera menzionata fornisce
un quadro descrittivo delle azioni di governo dei costi che intende mettere in campo
al fine di consentire al Sistema Sanitario Regionale di mantenere e migliorare
l’equilibrio economico tra ricavi e costi, perseguendo obiettivi di miglioramento della
qualità assistenziale. In tal senso: “Le risorse nazionali del 2009 saranno ripartite
fra le regioni secondo criteri definiti in occasione del riparto 2007, che ai sensi del
“Patto per la salute” hanno valenza triennale, e quindi il presente atto programma
gli interventi sulla base di stime in attesa della formalizzazione dei documenti di
riparto tra regioni per l’anno 2009. A tale riguardo occorre tenere presente, in via
cautelativa, come i Presidenti delle Regioni abbiano aperto una riflessione su tali
criteri che potrebbe portare a modifiche già dal prossimo anno.
220
Tenendo conto di queste premesse, le risorse sopra previste e destinate al
finanziamento del servizio sanitario regionale sono riferite per 16.050 milioni di
Euro circa al finanziamento indistinto comprensivo delle risorse destinate al
riconoscimento delle prestazioni per cittadini di altre regioni e della stima, sulla
base dei dati storici, del finanziamento per obiettivi del Piano sanitario e per spese
vincolate.
Le risorse sopra definite saranno utilizzate dal Servizio Sanitario Regionale
per soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini lombardi che necessitano di assistenza
nel territorio della Regione, nelle altre regioni italiane e all’estero sulla base delle
normative regionali, nazionali, dell’unione europea e internazionali vigenti tenendo
altresì conto delle prestazioni ai cittadini non residenti che vengono rimborsate dalle
regioni competenti.
Nella seguente tabella sono individuati i finanziamenti per i diversi livelli di
assistenza che per i punti 1, 2 e 3 devono essere rispettivamente del 5,5%, almeno
del 51% e fino al 43,5%”
Livello essenziale di assistenza
Risorse disponibili
Incidenza programmata
1 – Prevenzione collettiva e sanità pubblica 856 5,50%
2 – Assistenza distrettuale 7.941 almeno del 51,00%
3 – Assistenza ospedaliera 6.773 fino al 43,50%
TOTALE 15.570 100,00%
Saldo di mobilità attiva per cittadini fuori regione 480
TOTALE COMPLESSIVO 16.050
La giunta regionale con la delibera n. 8501/2008 ha stabilito che, al fine di
garantire i livelli essenziali di assistenza, impegno che rientra nelle competenze ad
esse assegnate, le ASL: “saranno finanziate attraverso la determinazione della
quota capitaria calcolata in via sperimentale sulla base di costi standard territoriali
221
che a partire dalle serie storiche consentano alle ASL di migliorare l’erogazione dei
livelli essenziali di assistenza sul proprio territorio e quindi su tutto il territorio
regionale”.
Per addivenire al rispetto della coerenza e della competenza dei costi le
ASL devono definire precisi indicazioni agli erogatori, siano essi di diritto pubblico o
privato, per la verifica sulle documentazioni di ricovero e/o delle altre prestazioni,
della situazione degli assistiti, segnalando separatamente i cittadini residenti e
quelli domiciliati nonché quelli stranieri appartenenti alla UE o extracomunitari, al
fine di individuare correttamente quali di questi ultimi rientrino nella casistica
prevista dalle norme vigenti ai fini del rimborso da parte delle Prefetture. La regione
in merito aggiunge la considerazione che dall’anno 2007 l’assistenza ai cittadini U.E.
è regolata in sede di riparto delle risorse nazionali, le ASL e le strutture che
erogano prestazioni, sono direttamente responsabili della correttezza dei dati
inseriti nel flusso informativo specifico. Nel caso di mancato riconoscimento da
parte delle Amministrazioni centrali per carenze di dati, le prestazioni non saranno
rimborsate. Analogamente agli anni precedenti, le risorse per attività sanitarie che,
basandosi sulle valutazioni delle attività svolte negli ultimi anni si possono
considerare ormai “attività di sistema” (es. vaccinazioni, screening) da garantire in
modo omogeneo su tutto il territorio regionale sono state comprese nel
finanziamento definito attraverso i richiamati costi standard territoriali.
La Giunta regionale ha confermato anche per l’anno 2009 l’obiettivo
economico delle Aziende Ospedaliere e delle Fondazioni già indicato per gli esercizi
precedenti, ovvero: “il mantenimento/miglioramento dell’equilibrio economico
finanziario basato sulla valutazione delle attività rese e sulla puntuale
quantificazione dei ricavi aziendali, che dovranno tenere conto, anche in sede di
previsione, delle variazioni connesse a lavori di ristrutturazione e messa a norma, in
corso o programmati”. Pertanto, la responsabilità gestionale affidata ai Direttori
Generali che sono tenuti a perseguire obiettivi di equilibrio, non solo di breve
periodo, ma anche strutturale delle loro aziende assume particolare rilievo. In tale
senso l’allegato tecnico si diffonde sul ruolo dei direttori generali delle aziende
ospedaliere e sullle regole di sistema: “Il sistema di regole consente alle AO e
Fondazioni IRCCS di definire a preventivo le risorse soggette a contratto le voci di
ricavo delle AO (ricoveri, specialistica, psichiatria, file F ecc.) che, sommate alle
ulteriori quote di contributo finanziate dal sistema e vincolate a specifiche attività
222
(funzioni per servizi non tariffati), e le entrate proprie, rappresentano il monte di
risorse disponibili per il funzionamento delle attività. Lo sviluppo dei costi
conseguenti, nel rispetto delle normative vigenti e delle linee guida in materia
contabile che qui si richiamano integralmente e in particolare nel rispetto del
principio della competenza economica e patrimoniale, resta affidato all’autonomia
aziendale, ovviamente nell’ambito dell’equilibrio fra le varie voci (personale, beni e
servizi, ecc.) che necessitano di verifica e confronto a livello di sistema attraverso
l’attivazione di attività di benchmarking, ivi compreso l’obbligo di prevedere i
necessari accantonamenti, ai sensi della L. 248/2005, per il rinnovo dei contratti.
Nel quadro sopradescritto la responsabilità gestionale diretta dei Direttori Generali
sulla crescita dei costi assume, quindi, una sempre maggiore rilevanza. Regione
Lombardia procede, anzitutto, ad accantonare le risorse da destinare con successivi
provvedimenti al finanziamento di spese accentrate regionali e di altre voci di spesa
specifiche che non attengono al finanziamento dei costi standard per ASL :
• fino a 70 milioni di Euro per far fronte alle spese dirette regionali sostenute
per conto del SSR;
• fino a 80 milioni di Euro per la remunerazione delle prestazioni sanitarie a
favore dei dimessi dagli ex OP;
• 480 milioni di Euro per il pagamento dei ricoveri attivi, per cittadini non
lombardi, agli erogatori situati sul territorio della Lombardia; tale importo
rappresenta il saldo rispetto ai ricoveri e alle altre prestazioni passive a carico delle
rispettive ASL di cittadini lombardi che usufruiscono di prestazioni al di fuori della
Regione Lombardia;
• 1.445 milioni di Euro da destinare all’Assistenza socio-sanitaria integrata;
• fino a 150 milioni di Euro da destinare a progetti obiettivo di reale interesse
nazionale e regionale, in relazione al contenuto dell’accordo Stato Regioni del 1
luglio 2004 e Intesa Stato Regioni 23 marzo 2005;
• fino a 100 milioni di euro quale fondo regionale, stimato sulla base dei dati
storici in attesa degli specifici provvedimenti ministeriali di assegnazione, relativo
alle quote di EX FSN definite vincolate (veterinaria, legge 210/92); tale fondo sarà
poi assegnato alle singole aziende sanitarie attraverso specifici provvedimenti
regionali;
• 69 milioni di Euro quale fondo da destinare all’ARPA (Agenzia Regionale per
la Protezione dell’Ambiente);
223
• fino a 701 milioni di Euro per funzioni non tariffate ripartiti fra le ASL,
secondo la competenza territoriale degli erogatori;
• fino a 12.955 milioni di euro ripartiti fra le ASL, quale quota per il
finanziamento dei costi standard territoriali , anche tenendo conto dei livelli diretti
di spesa e di quelli di competenza degli erogatori, della necessità di garantire
l’equilibrio economico di sistema per l’esercizio 2009, in relazione ai 3 livelli
essenziali di assistenza precisando che tale importo è comprensivo dei costi di
sistema e delle voci relative a:
1. funzioni non tariffate per presidio servizi territoriali, per il trattamento di
pazienti anziani in area metropolitana e ad alta densità abitativa, oltre alla quota
per funzioni non tariffate sopradescritte, fino a 409 milioni;
2. concorso regionale ai progetti di governo clinico e percorsi
ospedale/territorio, anche con il coinvolgimento degli operatori del sistema fino a
150 milioni di euro;
3. informatizzazione sistema sanitario fino a 206 milioni di euro;
4. implementazione dei piani regionali, ricerca, ECM, formazione, prevenzione
fino a 150 milioni di euro;
5. per dare attuazione agli obiettivi PSSR fino a 200 milioni di euro;
6. per screening fino a 80 milioni di euro;
7. valutazione dell’equiparazione finanziaria sui trattamenti tributari IRAP e
IRES nei confronti degli erogatori pubblici rispetto agli erogatori privati quantificati
per il sistema pubblico fino a 150 milioni di euro;
8. concorso regionale alla valorizzazione delle prestazioni sanitarie rese dalle
aziende sanitarie pubbliche ai sensi della DGR n. 7856 del 30 luglio 2008, fino a
150 milioni di euro.
9. contributi a favore dei soggetti privati senza fini di lucro per la realizzazione
di progetti finalizzati a miglioramenti organizzativi, strutturali e tecnologici ai sensi
della legge regionale 28 dicembre 2007 , n. 34, fino a 60 milioni di euro;
Il finanziamento di parte corrente 2009 basato sui costi standard territoriali
sarà assegnato ad ogni singola ASL con atto del Direttore Generale Sanità, sentiti il
Direttore Generale Famiglia e Solidarietà Sociale e il Direttore Centrale
Programmazione Integrata, tenuto fermo, anche per le ASL, l’obiettivo
dell’equilibrio economico finanziario sulla base delle risorse assegnate dalla Regione
e delle altre entrate aziendali.
224
Si stabilisce inoltre (tenendo conto delle manovre tariffarie che
trasferiscono attività di ricovero ad attività ambulatoriali):
• le risorse regionali disponibili per la contrattazione delle prestazioni di
ricovero, fino a 5.150 milioni di Euro;
• le risorse regionali disponibili per la contrattazione dell'attività ambulatoriale
e di diagnostica strumentale, fino a 1.845 milioni di Euro.
Le risorse regionali, come sopra definite, non comprendono le attività di
neuropsichiatria infantile che dovranno essere documentate attraverso i flussi
informativi in essere.
A decorrere dall’anno 2009, in applicazione della normativa vigente, il tetto
per l’assistenza farmaceutica territoriale, comprensiva sia della spesa dei farmaci
erogati sulla base della disciplina convenzionale, al lordo delle quote di
partecipazione alla spesa a carico degli assistiti, sia della distribuzione diretta,
inclusa la distribuzione per conto e la distribuzione in dimissione ospedaliera non
può superare il 14 per cento del finanziamento cui concorre ordinariamente lo
Stato, comprensivo delle risorse vincolate di spettanza regionale e al netto delle
somme erogate per il finanziamento di attività non rendicontate dalle Aziende
sanitarie.
A decorrere dall’anno 2009 la spesa farmaceutica ospedaliera così come
rilevata dai modelli CE, al netto della distribuzione diretta, come definita al comma
5 dell’art. 5 della legge n. 222/2007, non può superare la misura percentuale del
2,4 per cento del finanziamento Gli obiettivi specifici alle singole ASL e alle Aziende
Ospedaliere saranno forniti contestualmente agli obiettivi economici; il tetto
regionale complessivo, per la spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, come
sopra definite, viene determinato fino a 2.632 milioni di Euro”.
La delibera che fissa le determinazioni della giunta regionale in ordine alla
gestione del Servizio Sanitario Regionale per l’esercizio 2009 esprime le scelte
strategiche e le varianti progettuali in corso d’opera nei progetti di edilizia
sanitaria. In tal senso analogamente all’anno 2008 e secondo quanto disposto
dalla legge regionale n. 17 del 18 giugno 2008 con particolare riferimento all’art. 1
comma 5, la regione prevede che le scelte strategiche delle aziende AO e ASL che
impegnano il sistema a lungo termine e/o che hanno valenza trasversale sui punti
di erogazione (ad esempio costruzioni nuovi ospedali o ristrutturazioni significative
225
e il lay-out dei nuovi ospedali, servizi interaziendali, AREU) siano preventivamente
validate dall’Assessorato alla Sanità rispetto alla programmazione di sistema e dalla
Direzione Centrale Programmazione Integrata della Presidenza in ordine agli impatti
finanziari, indipendentemente dagli adempimenti procedurali connessi
all'approvazione dei progetti e dei decreti di finanziamento, nell'ottica di un governo
delle decisioni strutturali che interessano il sistema sanitario lombardo. La regione
ha stabilito che in relazione alle varianti progettuali in corso d’opera, atteso che
la legge regionale 27 febbraio 2007, n. 5 all’art. 1, comma 12 stabilisce che la
validazione e l’approvazione dei progetti e delle perizie di variante in corso d’opera
sono nelle attribuzioni e nella piena responsabilità del Responsabile Unico del
Procedimento dell’ente appaltante e la DGR n. VIII/ 006268 del 21 dicembre 2007
ne da’ piena attuazione, per le varianti in corso d’opera relative ai progetti di
edilizia sanitaria, che usufruiscono di un finanziamento pubblico di qualsiasi
importo, con l’esclusione degli interventi cosiddetti migliorativi nel limite del 5%
dell’importo contrattuale, l’iter procedurale rimane quello vigente .
Prima di procedere agli adempimenti connessi all’approvazione delle perizie
di variante in corso d’opera, i soggetti interessati (Aziende Sanitarie, Fondazioni
IRCCS di diritto pubblico, Società Regionale Infrastrutture Lombarde SpA), devono
presentare, alla Direzione Generale Sanità, una relazione illustrativa sintetica, a
firma del Responsabile Unico del Procedimento e condivisa dal Direttore Generale,
che inquadri la proposta della variante evidenziando i seguenti elementi:
Inquadramento finanziario del progetto originario (legge di riferimento,
provvedimento di assegnazione del contributo, importo del finanziamento
regionale/statale, provvedimento di approvazione del progetto originario);
• le modifiche apportate rispetto al progetto originario approvato, la variazione
del piano economico gestionale dell’opera (anche con riferimento al piano delle
risorse umane), e l’eventuale modifica del piano delle dotazioni strumentali;
• il quadro tecnico economico comparativo di confronto;
• il costo dell’intervento di variante, con indicata la relativa copertura
finanziaria (ribasso d’asta, finanziamento suppletivo, autofinanziamento);
• i tempi di realizzazione;
• la coerenza con la programmazione sanitaria regionale e con le regole di
sistema. La Direzione Generale Sanità e la Direzione Centrale Programmazione
Integrata della Presidenza valuteranno la relazione illustrativa generale di cui sopra
226
al fine di verificare il raggiungimento e la coerenza degli obiettivi di
programmazione e più in generale della sostenibilità economica e finanziaria di
sistema, e comunicheranno ai soggetti interessati l’esito della valutazione.
La giunta regionale, inoltre, conferma sia la piena responsabilità dell’Ente
appaltante il rispetto della normativa vigente in materia di OO.PP., il rispetto delle
prescrizioni normative, tecniche e legislative comunque applicabili al progetto e il
mantenimento dei requisiti minimi di cui al D.P.R. 14/01/1997 e D.G.R.
38133/1998 e sia, per quanto compatibile con il provvedimento organizzzativo, ciò
che è stabilito nelle determinazioni in merito al finanziamento degli anni precedenti.
Le ASL devono ritenere eventuali risparmi voci di spesa per ricoveri e
ambulatoriale indisponibili per la copertura di altre voci di spesa, fatte salve le
compatibilità di sistema, al fine di assolvere alla necessità di un puntuale
coordinamento regionale nella gestione dell'erogazione delle prestazioni soggette a
contrattazione tra le ASL e gli erogatori pubblici e privati.
Infine, in ordine alla spesa farmaceutica, la regione Lombardia ribadisce
anche per l'anno 2009 che eventuali risparmi dovuti ad effetti di norme nazionali o
regionali sono da considerare indisponibili; mentre i risparmi derivanti dalle azioni
di governo poste in essere dalle ASL possono essere utilizzati con finalità diversa
esclusivamente tramite esplicita validazione preventiva da parte della Direzione
Generale Sanità dei progetti di intervento che devono necessariamente definire gli
effetti economici previsti in termini aziendali e di sistema regionale.
L’anno 2009 è, per l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, sia l’anno
di avvio a pieno regime di tutte le proprie attività e sia quello di ingresso a pieno
nel processo di programmazione regionale rispettando così le direttive e gli indirizzi
validi per le altre aziende sanitarie regionali a partire dal Bilancio economico di
Previsione 2009. Trimestralmente procederà alla redazione del Conto economico
Trimestrale e della connessa certificazione ai sensi della normativa nazionale e
regionale vigente. Il fianziamento dell’AREU per l’anno 2009 è disposto con apposito
decreto della Direzione Generale Sanità sentita la Direzione Centrale
Programmazione Integrata della Presidenza, comprensivo sia delle risorse per la
sottoscrizione delle convenzioni con le Aziende sanitarie pubbliche coinvolte nel
sistema dell’emergenza e urgenza sia delle risorse per il proprio funzionamento. La
227
delibera n. 8501/2008 prevede che ai fini della predisposizione dei Bilanci di
previsione dell’anno 2009 di tutte le aziende sanitarie, l’AREU deve procedere alla
stipula di specifiche convenzioni di servizio con le Aziende sanitarie interessate nelle
quali devono essere determinate le risorse riconosciute. In tal senso, le aziende
sanitarie interessate devono allegare al proprio Bilancio preventivo 2009 specifica
dichiarazione dell’AREU al fine di certificare l’importo riconosciuto quale ricavo per il
2009 a seguito della stipula della convenzione sopraccitata.
Con l’anno 2009 nei nuovi modelli di Bilancio delle aziende sanitarie è stato
previsto apposito conto economico riferito alla rilevazione dei ricavi e dei costi
dell’attività di emergenza urgenza extraospedaliera. L’AREU nella definizione dei
costi del personale deve, in relazione al personale dipendente, necessariamente
tenere conto delle stime derivanti dagli incrementi contrattuali.
Il secondo allegato tecnico della delibera 8501/2008 in ordine alla
gestione finanziaria delle Aziende Sanitarie Locali indica l’intenzione della
Giunta regionale di proseguire anche nell’anno 2009, nel graduale percorso di
gestione finanziaria centralizzata.
La regione nel confermare quanto previsto nelle regole di sistema a partire
dall’anno 2007, porta in evidenza che tutti i flussi informativi in materia, per dare
esecuzione alla suddetta operazione, costituiscono debito informativo e per quanto
riguarda il monitoraggio finanziario indica l’utilizzo da parte della Direzione
Generale Sanità, in particolare del sistema SIOPE avviato, per tutte la aziende
sanitarie, ormai in modo stabile dal gennaio 2008.
In attuazione delle DGR n. VIII/4680 del 9/05/2007 e n. 8368 del
5/11/2008, in relazione al pagamento verso i fornitori nell’anno 2009 la regione si
impegna a proseguire e migliorare l’attività del Fondo Socio-Sanitario. A tal fine,
proprio in applicazione del disposto della DGR n. 8368 del 5/11/2008, attraverso la
delibera la giunta indica che l’obiettivo da raggiungere e mantenere per l’anno 2009
è quello di tempi massimi di pagamento di 90 giorni e prevede che a decorrere dal
2’ trimestre del 2009 venga avviato un nuovo sistema informatico di trasmissione
dei flussi informativi mensili certificati, in corso di predisposizione da parte della
Società Lombardia Informatica S.p.A..
La regione impegna le prorio strutture a predisporre entro il mese di marzo
il nuovo modello di “mandato” da sottoscrivere con la Società Finlombarda S.p.A.
228
mentre per il primo trimestre 2009 le modalità di trasmissione dei flussi informativi
mensili verso Finlombarda rimangono quelle in vigore al momento della
approvazione della delibera con la precisazione che le scadenze per l’invio saranno
definite entro il 31.12.2008. Pertanto, le Aziende sono state chiamate ad attivare
tutte i miglioramenti organizzativi reputati necessari allo scopo di mantenere
l’obiettivo prefissato, con particolare riferimento ai settori aziendali deputati alla
liquidazione delle fatture anche avuto conto che tra gli obiettivi del Direttore
Generale è posto il raggiungimento dell’obiettivo sopra definito, precisando che
concorre all’ottenimento del risultato anche lo smaltimento dei debiti iniziali, che
devono essere stati esauriti entro il primo quadrimestre 2009 (fatto salvo
contenzioso comprovato).
Anche le azioni poste in essere all’interno dell’Azienda allo scopo di
responsabilizzare il personale coinvolto nei processi di liquidazione e pagamento
rientrano nella griglia degli indicatori utili per una positiva valutazione. Anche il
rispetto della qualità e della tempistica di inoltro dei flussi finanziari mensili e
trimestrali (Budget di Cassa e schede correlate) è stato considerato tra gli obiettivi
del Direttore Generale. Mentre ulteriore obiettivo del Direttore Generale con
esclusivo riferimento alle Aziende Sanitarie Locali, concerne la tempistica di
pagamento delle competenze spettanti agli Erogatori Sanitari privati sia per quanto
concerne gli acconti mensili e infrannuali sia per il pagamento dei saldi pregressi.
Infine, si stabilisce che riguardo alle erogazioni in conto competenza, le
rimesse devono essere assicurate ai beneficiari entro la fine di ogni mese nella
misura percentuale concordata nei singoli contratti, così come i saldi infrannuali
devono essere regolati non oltre il mese successivo alla scadenze pattuite
(trimestre e/o semestre) e i saldi pregressi devono essere interamente regolati con
gli Erogatori entro e non oltre i 15 giorni successivi dall’incasso delle relative
rimesse regionali (fatto salvo contenzioso comprovato).
Per quanto concerne il Limite degli investimenti autofinanziati la
giunta regionale fa riferimento a definito nelle DGR n. 3776/2006 e n. 5237/2007
con l’indazione che a decorrere dall’anno 2009 il rispetto di tale limite entra a far
parte degli obiettivi dei Direttori Generali con conseguente riflesso sulla valutazione
annuale complessiva. Al fine del rispetto degli equilibri complessivi del sistema
229
regionale resta evidente che gli oneri economici devono trovare copertura
all’interno dell’equilibrio economico finanziario che l’azienda deve mantenere.
L’istituzione della Provincia Monza e Brianza ha determinato alcune
necessità di adattamento dell’assetto organizzzativo del sistema sanitario lombardo
e in tal senso la DGR 19 marzo 2008 n. VIII/580: “Determinazioni in ordine
all’assetto organizzativo del sistema sanitario lombardo conseguenti all’istituzione
della Provincia di Monza e Brianza e alla ridefinizione degli ambiti territoriali delle
Aziende Sanitarie Lombarde” ha fornito le indicazioni operative prevedendo , tra
l’altro l’attivazione di un apposito Gruppo di lavoro al fine di avviare un confronto
fra le Aziende coinvolte e con la rilevazione dei beni immobili ed immobili per
trasferimento da effettuarsi entro la fine dell’anno 2008. Infatti, è stato previsto che
dal punto di vista contabile gli effetti del provvedimento citato siano operativi
partire dal 1 gennaio 2009. A tali adattamenti sono interessate le seguenti aziende
sanitarie: ASL Milano 3, ASL Milano 2, ASL Milano 1, ASL Milano città, AO
Vimercate, AO San Gerardo di Monza, AO Salvini di Garbagnate, AO ICP di Milano e
AO di Melegnano.
Le aziende sanitarie Locali sono state interessate da alcuni cambi di
denominazione oltre che dallo spostamento dei territori di alcuni Comuni e
contestualmente al passaggio dei territori, i competenti uffici della Direzione
Generale Sanità hanno proceduto a conferire il personale, i beni mobili registrati e i
beni immobili connessi alle attività sanitarie erogate nei territori interessati dal
passaggio di competenza. Ache alcune AO sono state interessate da cambi di
denominazione oltre che dallo spostamento di presidi ospedalieri e altre strutture
sanitarie; la continuità gestionale delle aziende stesse è stata mantenuta. Tali
mutamenti sono stati realizzati impegnando le aziende a porre in essere tutte le
attività idonee al fine di consentire di non comportare maggiori oneri per il Sistema
sanitario regionale.
In merito alla redazione dei Bilanci preventivi per l’anno 2009
l’allegato tecnico della deliberazione di Giunta regionale n. 8501/2008, rinvia a
successivi atti della Direzione Generale Sanità la definizione delle linee operative
per il finanziamento delle aziende sanitarie per l’anno 2009 e le conseguenti
previsioni economiche per la redazione del bilancio preventivo delle singole ASL.
230
La Giunta regionale fornisce la precisazione che in tema: “di ricavi da
inserire nel Bilancio preventivo 2009 le aziende sanitarie devono porre la massima
attenzione alla precisa distinzione nella classificazione delle poste di bilancio
distinguendo in particolare la natura pubblica/privata delle stesse e all'interno della
natura pubblica differenziare precisamente le poste provenienti da enti pubblici
diversi dalla Regione Lombardia. Altrettanta attenzione deve essere posta
nell'imputazione e nella descrizione in nota integrativa descrittiva delle eventuali
poste di ricavi legati a fatti/accadimenti a carattere straordinario (una tantum):
sopravvenienze attive ordinarie e straordinarie, rimborsi assicurativi etc. A tali
poste di ricavo devono eventualmente essere correlati costi di tipo non strutturale
ovvero una tantum, nell'ottica di un necessario e costante miglioramento degli
indici di Bilancio delle aziende. Nel caso di prestazioni/servizi tra aziende sanitarie
pubbliche occorre che venga garantita la piena corrispondenza di importo e di
competenza con i costi delle aziende interessate. Tale presupposto è infatti
essenziale per la garanzia di mantenimento dell'equilibrio economico finanziario del
Sistema Sanitario Regionale”.
La giunta regionale sottolinea la necessità per tutte le aziende sanitarie la
particolare attenzione da porre ai dati di ricavo per prestazioni sanitarie erogate a
cittadini di altre regioni italiane e ai cittadini di altre nazionalità.
Relativamente alle funzioni non tariffate finanziate nell’anno 2009, la
regione Lombardia ha confermato sostanzialmente le tipologie definite nell’anno
2008, ma contemporaneamente ha richiamato l’attenzione da porre al
potenziamento delle funzioni relative all’attività di ricerca degli IRCCS, alla didattica
universitaria della Facoltà di Medicina e Chirurgia, all’ampiezza del case-mix e
all’alta complessità dell’assistenza riabilitativa. Inoltre, ha precisato, altresì che: “in
considerazione del fatto che per quasi tutte le funzioni i costi possono essere definiti
solo a consuntivo, nel rispetto dell’ammontare complessivo pari a 701 milioni di
euro gli importi delle singole funzioni saranno meglio determinati nella
deliberazione di assegnazione”.
Le indicazioni operative relative alla formazione del bilancio preventivo per
l’anno 2009 prevedono che le funzioni riferite alle attività di trapianto, emergenza
urgenza, neuropsichiatria, terapia intensiva e trasporto neonatale e di formazione
universitaria del personale non medico sono da considerarsi a destinazione
vincolata. Per quanto riguarda le funzioni di PS il 10% dei fondi è destinato sulla
231
base della riduzione dei ricoveri urgenti con un giorno di degenza nel corso
dell’anno 2009 rispetto a quelli rilevati nel 2008, con la finalità di incentivare la
gestione dei pazienti in fase di diagnostica differenziale in una modalità alternativa
alla degenza. Anche per l’anno 2009 è stata prevista l’equiparazione finanziaria sui
trattamenti tributari IRAP e IRES nei confronti degli erogatori pubblici rispetto agli
erogatori privati. Per quanto riguarda i contributi vincolati da Regione e da Altri Enti
Pubblici questi contributi devono essere documentati con i relativi provvedimenti
formali di assegnazione, anche in questo caso facendo attenzione nella corretta
classificazione delle poste di bilancio distinguendo la natura pubblico/privato.
I Bilanci preventivi economici dell’anno 2009 devono essere approvati entro
il 31 gennaio 2009 ciò in relazione ai contenuti della DGR 8501/2008 e delle linee di
indirizzo operative conseguenti nonché degli obiettivi economici assegnati.
La Giunta regionale ha posto l’obbligo per i Direttori Generali di porre in
essere tutte le azioni utili al fine dell’approvazione definitiva dei bilanci preventivi
da parte della Regione entro il 30/04/2009 e queto risultato è valutato in sede di
verifica degli obiettivi aziendali di interesse regionale dei Direttori Generali per
l’anno 2009. Inoltre, la Regione ha previsto che il Collegio dei Revisori dei Conti in
sede di esame dei preventivi economici e dei bilanci, rilasci il proprio parere senza
condizioni e raccomandazioni e previa formale verifica di tutti gli adempimenti
previsti dalle norme nazionali e regionali.
Sono le ASL di riferimento territoriale a dovere validare formalmente i
ricavi di tutte le prestazioni sanitarie inseriti nei bilanci preventivi delle Aziende
Ospedaliere e delle Fondazioni IRCCS e le strutture regionali sono state impegnate
a fornire alle Aziende sanitarie indirizzi operativi sulle voci di costo standard
territoriale più significative (personale, spesa farmaceutica, protesica, costi per
assistenza di base - MMG, PLS, MCA ecc.).
Infine, la delibera indica che:
• ai sensi della normativa vigente il bilancio preventivo deve garantire
l'equilibrio economico finanziario;
• il Bilancio preventivo 2009, esecutivo, diviene l'obiettivo aziendale da
perseguire sia in termini di risultato economico che per l’aspetto programmatico, in
quanto attuativo delle linee di indirizzo definite.
• al fine di garantire l'equilibrio economico-finanziario del Sistema Sanitario
Regionale le indicazioni formulate con la delibera stessa possono essere
232
riconsiderato, anche nel corso dell'esercizio 2009, in relazione alla verifica degli
andamenti della spesa in occasione delle chiusure trimestrali e agli esiti dei tavoli di
monitoraggio nazionali sui Livelli Essenziali di Assistenza sulla spesa sanitaria,
nonché dagli atti formali connessi al riparto del Fondo Sanitario Nazionale per l’anno
2009.
Per quanto concerne le applicazioni contrattuali e segnatamente
l’accantonamento previsto per il personale, facendo seguito a quanto definito
con in ordine alla gestione del servizio sanitario regionale per l'esercizio 2008 con la
determinazione relativa al 2009 la regione ha precisato che per l’anno in questione
ai fini dell’accantonamento previsto dalla L. 248/2005 per le applicazioni
contrattuali di tutto il personale dipendente, personale universitario e
convenzionato le aziende procedano ad accantonare la percentuale del 3,70% sul
monte salari/convenzioni del 2007.
Con la delibera n. 8501/2008 “Determinazioni in ordine alla gestione del
servizio sanitario regionale per l'esercizio 2009” sono stati sia recepiti tutti gli
accordi Stato Regioni in materia sanitaria e socio-sanitaria approvati nel corso
dell’anno 2008 e sia dato mandato alla Direzione Generale Sanità e alla Direzione
Generale Famiglia e Solidarietà Sociale di promuovere i conseguenti atti ai fini della
fattiva applicazione degli stessi con la precisazione del fatto che in relazione a
quanto disposto dalle D.G.R. n. 68804 del 24/05/1995 e n. 7328 del 02/12/2001,
gli oneri quantificati in 3 milioni di Euro per l’anno 2007 a consuntivo e per gli anni
2008 e 2009 a livello previsionale non sono posti a carico del Fondo Sanitario
Nazionale.
Come prima conseguenza del recapimanto degli accordi Stato regioni in
materia sanitaria e socio sanitaria, la Regione richiama il contenuto dell’ art. 3,
comma 8, dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 in merito agli obiettivi di
mandato e confermabilità dell’incarico del Direttore Generale di ASL,
Aziende Ospedaliere e Fondazioni IRCCS e ribadisce che il mancato rispetto dei
contenuti e della tempistica dei flussi informativi ricompresi nell’NSIS e
puntualmente esplicitati negli obiettivi di mandato allegati al contratto sottoscritto
dai Direttori Generali costituisce grave inadempienza .
233
Le questioni relative al Risk Management/Patient Safety sono state
affrontate nel Sistema Sanitario Regionale Lombardo con la circolare 46/San del
dicembre 2004 e la Giunta regionale valuta il un modello come consolidato e
funzionale a garantire per ciascun livello di interazione con le strutture sanitarie un
buon grado di sicurezza per i pazienti e gli operatori. Inoltre, indica che la garanzia
della continuità del percorso intrapreso passa attraverso il consolidamento delle
iniziative avviate nel corso degli anni precedenti e la definizione delle linee
strategiche e delle azioni da intraprendere, in ambito di gestione del rischio, per
l’anno 2009, secondo il piano di azione di seguito delineato:
• Implementazione dei progetti operativi per l’anno di riferimento sulla base della
strategia aziendale definita nel piano annuale, in coerenza con gli obiettivi
internazionali per la sicurezza del paziente di Joint Commission Regionale e con le
raccomandazioni ministeriali in materia di rischio clinico.
• Prosecuzione del monitoraggio dei rischi RCT/O e relativa mappatura del
contenzioso nonché del monitoraggio delle cadute e degli infortuni.
• Organizzazione aziendale: operatività continua del Gruppo di Coordinamento per
la Gestione del Rischio al fine di definire ed attuare le politiche aziendali e del
Comitato Valutazione Sinistri (CVS) per migliorare la gestione dei sinistri.
• Consenso informato: prosecuzione dell’iniziativa attivata nell’anno 2008 in ordine
alla applicazione della check list relativa alla “Valutazione della procedura del
Consenso Informato” e attuazione da parte delle Aziende Sanitarie della verifica a
campione per la conoscenza del processo nelle diverse aree di interesse.
• Adesione, da parte delle Aziende Sanitarie, all’iniziativa programmata a livello
nazionale afferente il “Monitoraggio ed analisi degli eventi avversi – progetto
SIMES”.
• Rischio strutturale e tecnologico: estensione all’area tecnica dell’attività di
gestione del rischio prevedendo l’analisi di alcune aree funzionali di maggior criticità
e precisamente terapie intensive, blocco operatorio e patologia prenatale, mediante
il monitoraggio delle situazioni potenzialmente rischiose, utilizzando apposita
scheda approntata per la valutazione dei rischi.
Le indicazioni programmatico operative formulate dalla Regione in merito al
Risk Management/Patient Safety indicano sia l’intenzione di dedicare attenzione
particolare ai momenti formativi e di incontro e di scambio (network) che
234
coinvolgeranno i risk managers e i responsabili del CVS e sia la raccolta delle buone
pratiche adottate dalle strutture sanitarie e quindi la loro pubblicazione sul sito della
Direzione Generale Sanità nell’ottica di favorire la conoscenza e la condivisione delle
esperienze e delle soluzioni adottate.
Inoltre, sono espressi gli auspici verso la prosecuzione del dialogo con il
mercato assicurativo mediante l’istituzione di tavoli tecnici finalizzati
all’identificazione di nuovi meccanismi di quantificazione del premio assicurativo di
responsabilità civile per le Aziende Sanitarie lombarde: dall’attuale impostazione
basata sulle retribuzioni all’individuazione di nuovi parametri quali-quantitativi e,
infine, la valorizzazione delle politiche regionali attraverso l’armonizzazione a livello
nazionale, con particolare riferimento a quanto previsto dall’intesa stato regioni del
20 marzo 2008 concernente “La gestione del rischio clinico e la sicurezza dei
pazienti e delle cure”.
Le linee di indirizzo per l’esercizio finanziario 2009, relative agli acquisti
delle Aziende Sanitarie sono espresse dall’allegato n 3 della DGR n. 8501/2008
ove viene ribadita la linea di principio ispiratrice delle scelte della Giunta regionale
lombarda in merito alla questione degli acquisti, ovvero che: “gli acquisti della
Pubblica Amministrazione siano fondamentali anche per lo sviluppo di un sistema
socio-economico equilibrato e volto allo sviluppo costante”.
Come già indicato con le linee di indirizzo degli anni 2007 e 2008, per
l’anno 2009, nel chiamare le Aziende Sanitarie a continuare nel processo di
razionalizzazione stabilito dalle precedenti linee di indirizzo, la Regione Lombardia
conferma l’importanza posta nello sviluppo della funzione acquisti, sia nel contesto
dei mercati sempre più globalizzati, sia con riferimento all’evoluzione della
normativa e indica contestulmente l’intenzione di proseguire l’attività di verifica
dell’attività svolta delle Aziende sanitarie in materia di acquisti tramite
rendicontazione avente cadenza semestrale.
In merito alla organizzazione della funzione acquisti, la regione ha
disposto che le Aziende Sanitarie, coerentemente con l’organizzazione strutturale
del POA, definiscano le linee organizzative e funzionali che, a partire dal ruolo del
RUP, devono consentire l’effettiva strutturazione in funzione della trasversalità dei
processi e delle implicazioni a tutti i livelli aziendali. Per le forniture, il ruolo di RUP
deve essere svolto dal Responsabile degli Acquisti, mentre, per gli appalti di servizi,
235
le Aziende Sanitarie possono, in funzione della propria organizzazione, individuare
RUP diversi dal Responsabile degli Acquisti, fatta salva la necessaria integrazione
tra le diverse figure professionali inserite nel processo. E’ responsabilità dei
Direttori Generali affinchè siano assunte tutte le iniziative necessarie perché il RUP
sia adeguatamente supportato da tutte le funzioni aziendali coinvolte nel processo
d’acquisto, coerentemente con l’evoluzione della normativa in materia, le linee
guida regionali e gli obiettivi aziendali.
In merito al sistema degli acquisti del servizio sanitario regionale, la
regione Lombardia ha invitato le Aziende Sanitarie ad aderire o a contribuire alla
formazione di aggregazioni strategiche della domanda, nel rispetto di quanto
disposto dalla normativa vigente e dalle iniziative regionali, tenuto altresì conto
dell'operatività della Centrale Regionale Acquisti.
Le aggregazioni devono basarsi sia su un costante confronto tecnico che
consideri le opportunità offerte dal rafforzamento della domanda funzionali al
miglior compromesso tra utilizzo delle risorse e livello qualitativo delle prestazioni e
sia sullo sviluppo di un’intensa attività di marketing d’acquisto finalizzata a cogliere
le opportunità del mercato. Inoltre, la regione indica che la ricerca delle migliori
soluzioni si deve esplicare anche nell’individuazione delle formule più funzionali alle
esigenze delle Aziende Sanitarie e del SSR.
Fondamento della collaborazione interaziendale sono, comunque, i principi
d’evidenza pubblica ovvero: la qualità delle prestazioni, l’economicità, efficacia,
tempestività e correttezza e i principi comunitari di libera concorrenza, parità
trattamento e non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità.
L’Intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005 regola, tra l’altro le funzionalità
relative agli acquisti in funzione della presenza della CONSIP, in tal senso le
Aziende sanitarie pubbliche sono tenute a inviare, semestralmente, idonea
dichiarazione che evidenzi il rispetto dell’art. 2, comma 1, del decreto-legge 18
settembre 2001 n. 347 convertito con modificazioni dalla legge 16 novembre 2001
n. 405 così come modificato dall’art. 3 comma 168 della legge 24 dicembre 2003 n.
350 con particolare riferimento agli eventuali acquisti effettuati al di fuori delle
convenzioni e per importi superiori ai parametri di qualità e prezzo di riferimento.
La regione Lombardia, nel dichiarato intento di fornire al sistema degli
acquisti della Pubblica Amministrazione regionale una serie di opzioni volte al
miglior utilizzo delle risorse, ha promosso la costituzione e l’attivazione della
236
Centrale Acquisti Regionale. Questa si interfaccia con tutti gli Enti del Sistema
regionale definito ai sensi della L.R. n. 30/2006 e, come indicato dalla regione, ha
portato a regime la propria attività con diverse iniziative anche specifiche del
settore sanitario. L’allegato tecnico alla delibera n. 8501/2008 prevede che la
Centrale degli Acquisti Regionale sviluppi per l’anno 2009 la propria attività in modo
da offrire un supporto operativo alle AA.SS. L’elenco, con la relativa
calendarizzazione, delle procedure da esperire nell’anno 2009, deve essere fornito
entro il mese di gennaio in modo che le Aziende Sanitarie possano sviluppare la
propria azione di programmazione degli acquisti in maniera coerente. Tale
tempistica deve essere strettamente rispettata al fine di consentire alle Aziende
sanitarie di adempiere alle disposizioni della normativa vigente in materia e di non
incorrere in eventuali osservazioni da parte dei Collegi sindacali.
Attraverso la nota datata 3 settembre 2008 prot. n. 4223 la Centrale
Acquisti Regionale ha preannunciato che avvierà iniziative relative agli ambiti
definiti e di seguito riportati : Spesa comune: arredi da ufficio;energia elettrica, gas
naturale, gasolio da riscaldamento, materiale igienico sanitario, telefonia fissa,
telefonia mobile, trasferte di lavoro (agenzia viaggi). Spesa sanitaria: antisettici e
disinfettanti, ausili per incontinenti, farmaci generici, mezzi di contrasto,
ristorazione collettiva, servizio lavanolo, soluzioni infusionali, vaccini antinfluenzali,
vaccini umani. Inoltre, la regione ha previsto per l’anno 2009 l’attivazione
sperimentale della procedura regionale per la fornitura di farmaci ad alto costo.
In applicazione dell’allegato 3 della DGR n. 5743/2007, la regione nel corso
dell’anno 2008, ha operato una profonda rivisitazione e integrazione degli strumenti
informativi del sistema regionale degli Osservatori (Osservatorio Acquisti,
Osservatorio Gare e Osservatorio Regionale Prezzi Tecnologie).
La deliberazione organizzatrice dell’attività in materia sanitaria stabilisce
per l’anno 2009 la prosecuzione dell’attività di semplificazione e integrazione delle
procedure informatiche al fine di raggiungere l’obiettivo di creare un unico
strumento che, semplificando gli adempimenti connessi, consenta alla Direzione
Generale Sanità e alle Aziende di colloquiare on line sia per l’acquisizione dei dati
che per la restituzione di informazioni utili all’attività quotidiana degli operatori delle
Aziende. In tal senso la regione indica che le finalità del sistema degli Osservatori
spaziano dal controllo della spesa all’attività di benchmarking e pertanto “sempre di
237
più dovranno costituire strumento conoscitivo e di scambio utile a perseguire
un’appropriata e consapevole domanda di beni e servizi (comprese le tecnologie),
basata su evidenze scientifiche e su standard quali-quantitativi omogenei sul
territorio regionale”.
Infine, in relazione alle problematiche concerneti il sistema degli acquisti
nel contesto del Servizio Sanitario Regionale la Giunta della regione Lombrdia
attraverso la delibera che definisce le regole per l’anno 2009 indica le azioni da
intraprendere da parte delle Aziende Ospedaliere e delle Aziende Sanitarie
Locali.
Nel primo caso: “In coerenza con le esigenze del SSR e con le
caratteristiche ambientali e di mercato, le Aziende Ospedaliere rafforzeranno le
forme d’aggregazione della domanda di beni e servizi.
Le Aziende Ospedaliere valuteranno forme d’integrazione di servizi, in
materia di logistica e appalti di servizi, con altre aziende con ambiti territoriali
omogenei e/o esigenze comparabili, previa un’approfondita analisi del contesto di
riferimento e un’attenta valutazione del rapporto costi-benefici.
Anche negli appalti di servizi alberghieri e servizi di supporto e generali le
Aziende Ospedaliere verificheranno l’opportunità d’iniziative comuni, considerando
con attenzione le capacità del mercato di fornire risposte per macroaree.
Come per tutte le aggregazioni, dovrà essere prestata particolare
attenzione ad alcuni elementi:
• esigenze coerenti tra le Aziende Ospedaliere;
• capacità del mercato di dare risposte adeguate;
• livello qualitativo del servizio reso alle singole Aziende Ospedaliere.”
In merito alle Aziende Sanitarie Locali, queste: “sono tenute a conformare
la propria funzione acquisti, in prosecuzione degli indirizzi forniti nell’anno 2008,
valutando altresì l’opportunità di una gestione integrata dei magazzini con le altre
Aziende Sanitarie dalle caratteristiche ambientali tali da rendere il processo
d’integrazione funzionale, razionale, economico. Gli effetti economici restano nella
disponibilità delle aziende stesse.
Le ASL verificheranno con le Aziende Ospedaliere la possibilità di ricorrere
ai loro contratti.
238
Qualora non sussistessero le condizioni, le ASL privilegeranno, comunque,
forme d’acquisti aggregate.
Si invitano infine tutte le Aziende Sanitarie, nel rispetto della normativa
vigente, a porre in essere tutti gli accorgimenti al fine di garantire la tutela
dell’ambiente:
• tenere in considerazione nei criteri di aggiudicazione gli aspetti ambientali,
laddove possibile;
• invitare le imprese a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi, pur
garantendo il rispetto della normativa vigente e la sicurezza dei prodotti.”
Il quarto documento tecnico della delibera inerente le regole per il Sistema
Sanitario Regionale per l’anno 2009 è relativo ai Piani e Programmi di Sviluppo
e d’apprima si sofferma in merito ai processi di Internazionalizzazione del
Servizio Sanitario Lombardo in relazione alla generale tendenza alla progressiva
internazionalizzazione dei sistemi e delle realtà economiche, sociali ed
imprenditoriali. In tal senso, la regione Lombardia conferma quanto già indicato
negli anni precedenti ovvero l’intenzione di ulteriormente sviluppare le “tradizionali”
aree della cooperazione allo sviluppo e della progettazione europea e, inoltre, dare
impulso a quelle di recente avvio.
Gli argomenti su cui la regione fornisce indicazioni sono: alleanze sanitarie,
governance del sistema, la ricerca europea, iniziative di gemellaggio fra strutture
ospedaliere, assistenza sanitaria a favore di cittadini extracomunitari, ai sensi e per
gli effetti dell’art.32 comma 15 della l. 449/97, emergenze sanitarie internazionali.
In relazione ai Piani e Programmi di Sviluppo la delibera si diffonde in
merito alle RETI DI PATOLOGIA sulla base della considerazione del fatto che le
attività di diagnosi e di cura per patologie caratterizzate da elevata complessità
possono giovarsi della organizzazione in rete delle strutture e dei servizi. In tal
senso il Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale 2006-
2008 (DPEFR), evidenzia la necessità di sostenere e sviluppare la formazione di reti
(network) specifiche per patologia in quanto la regione ritiene che l’organizzazione
in rete favorisce la diffusione di conoscenze e di competenze tra i professionisti,
consentendo loro di indirizzarsi verso le opzioni terapeutiche più appropriate sulla
base di percorsi diagnostici e terapeutici condivisi che garantiscono equità di
trattamento e facilita l'accesso e la tracciabilità del paziente, permettendo al malato
239
di orientarsi in modo più consapevole all'interno di percorsi assistenziali di tipo
specialistico di elevata complessità.
Altrettanto l’Accordo del 29 marzo 2007 tra il Governo, le Regioni e le
Province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di obiettivi di carattere
prioritario e di rilievo nazionale per l’attuazione del PSN 2006-2008, individua le
linee progettuali per la realizzazione degli obiettivi citati e, in particolare, il punto 3
dell’allegato A “La razionalizzazione della rete ospedaliera”, evidenzia la necessità di
promuovere la realizzazione di reti regionali ospedaliere ed ambulatoriali per
particolari patologie o per le specialità non ancora integrate in modelli gestionali.
In regione Lombardia sono state implementate di reti collaborative tra le
strutture che erogano prestazioni per alcune patologie e nella implementazione di
dossier elettronici di malattia e la data del 31 gennaio 2009 è stata fissata come
scadenza entro la quale devono essere definiti dall’Assessorato i programmi di
attività e il conseguente piano operativo degli obbiettivi vincolanti per l’anno 2009
di tutte le reti attivate.
Le indicazioni operative fornite dalla Giunta regionale riguardano: la Rete
nefrologica lombarda, la Rete ematologica lombarda (REL), il Network malattia di
Parkinson e il Network neonatologia
La regione facendo riferiemento agli impegni sottoscritti nel Patto per la
Salute del 28 settembre 2006, in linea con il PSN 2006/2008 ed in attuazione di
quanto stabilito dal PSSR 2007/2009, che sottolinea l’esigenza di valorizzare le cure
primarie e di riequilibrare il sistema sanitario, spostato sul livello ospedaliero, affida
alla Direzione Generale Sanità la responsabilità di promuovere progetti che vedano i
medici di famiglia e i pediatri di libera scelta quale riferimento attivo degli assistiti,
attraverso modalità organizzative e percorsi di presa in carico e continuità
assistenziale integrata con gli specialisti ospedalieri e le diverse figure professionali
dei servizi sanitari, socio sanitari e sociali del territorio. Questo intendendo
promuovere la Continuità delle Cure e l’Integrazione dell’Ospedale con il
Territorio in quanto ritenuti elementi fondamentali di un sistema sanitario
improntato a principi di efficienza, efficacia, qualità e di autentica tutela della
salute. In tal senso la regione indica:
A. Assumendo che è centrale la considerazione,
240
− che l’integrazione (interdisciplinare, interprofessionale, intersettoriale)
rappresenta un principio ampiamente condiviso e che la continuità delle cure,
all’interno di un sistema a rete con al centro il medico di medicina generale
costituisce l’elemento irrinunciabile di risposte adeguate a bisogni complessi;
− che il bambino ha diritto a una risposta assistenziale con competenze pediatriche
durante l’arco delle 24 ore e sette giorni su sette e che ai soggetti in età pediatrica
occorre garantire i più elevati standard assistenziali, per cui se si vuole ottimizzare
il processo di diagnosi e cura a favore di questo settore della popolazione, si deve
prevedere e agevolare la collaborazione di tutte le componenti pediatriche che
operano nel territorio di riferimento;
− che la medicina di famiglia assume un ruolo nodale soprattutto nella gestione
delle malattie croniche e degenerative, che l’innalzamento della vita media ha
determinato un aumento di queste patologie, collegate spesso alla disabilità e che il
sistema attuale trova ancora difficoltà ad impostare la propria organizzazione per
riuscire ad intercettare assistenza nella loro globalità i bisogni della persona
ammalata e della sua famiglia, affrontandoli tempestivamente così da prevenire un
loro aggravarsi, evitando, in ultima analisi, che di tali patologie il sistema si faccia
carico solo quando sfociano in cause di ospedalizzazione che si svolge soprattutto in
emergenza o di ricovero in strutture residenziali;
− che la transizione demografica in atto, in Italia come in tutto il mondo, condiziona
l’aumento della frequenza delle malattie neurodegenerative nella popolazione,
facendo sì che tali patologie rappresentino un importante costo socio-economico
che sempre più andrà aumentando;
− che il territorio si può considerare la primaria sede di assistenza e di governo dei
percorsi socio-sanitari e che a tal fine una particolare attenzione va riservata allo
sviluppo delle cure intermedie, intese come un’area di servizi integrati, domiciliari,
residenziali e semiresidenziali, finalizzata a garantire la continuità degli interventi
dopo la dimissione ospedaliera e a favorire il rapido recupero funzionale e la
massima autonomia dei pazienti, oltre che la prevenzione dei ricoveri non necessari
e/o impropri;allo scopo di valorizzare le cure primarie in una prospettiva di
riequilibrio del sistema sanitario attraverso lo sviluppo della medicina di famiglia e
attraverso lo sviluppo della continuità delle cure e dell’integrazione tra i diversi
livelli assistenziali, sono promossi progetti innovativi che le ASL, in sinergia con i
241
soggetti erogatori accreditati del proprio ambito territoriale, devono avviare nel
2009.
I progetti innovativi finanziabili riguardano in linea prioritaria le seguenti
tematiche:
− Forme innovative sperimentali di collaborazione tra MMG/PLS e livello ospedaliero
in un’ottica di integrazione operativa e di continuità delle cure, con particolare
riguardo alla gestione delle patologie croniche, anche nella prospettiva di
definizione delle procedure diagnostiche, effettuate dai MMG/PLS e non più dagli
ambulatori specialistici ospedalieri.
− Percorsi di cura integrati ospedale-domicilio per malati con demenza precoce e
per pazienti con malattia di Parkinson avanzata.
− Integrazione e continuità dell’assistenza all’interno dei servizi del macrolivello
territoriale (medicina di famiglia – residenzialità – domiciliarità).
Sarà definito un apposito fondo destinato al finanziamento dei progetti
presentati dalle ASL entro il 28.2.2009. Ciascuna ASL potrà presentare 1 solo
progetto tra le 3 tematiche sopra indicate, secondo ulteriori e specifiche indicazioni
definite mediante nota esplicativa.
La Direzione Generale Sanità, in raccordo con la Direzione Generale
Famiglia e solidarietà sociale, avvalendosi di un nucleo di valutazione
appositamente nominato per condurre l’analisi del contenuto organizzativo e
scientifico, valuterà i progetti trasmessi, in coerenza con le linee programmatiche
ed economiche di propria competenza.
B. La Direzione Generale Sanità in raccordo con la Direzione Generale Famiglia e
solidarietà sociale, procederà al monitoraggio e alla valutazione delle iniziative
progettuali approvate e avviate durante il 2008 in questa area.
C. In considerazione che gran parte degli accessi non programmati in pronto
soccorso avviene in situazioni che non sono di urgenza, situazioni che potrebbero
essere sostenute e trattate dai medici di continuità assistenziale o dalla medicina di
famiglia, per alleggerire questo livello di intervento, oltre che l’estensione della
disponibilità oraria dei medici di medicina generale nelle ore diurne attraverso
l’associazionismo professionale, per assicurare un’efficiente assistenza sanitaria
rivolta anche ai problemi minori degli utenti che si rivolgono al pronto soccorso e,
cioè, per visite mediche non urgenti, prescrizioni, medicazioni e controlli che
possono essere soddisfatti a livello ambulatoriale, si ritiene opportuno prevedere la
242
costituzione sperimentale di ambulatori dei codici bianchi, nelle strutture dotate di
Pronto Soccorso, in appoggio al normale servizio di emergenza e urgenza e la
definizione di modelli organizzativi finalizzati alla razionalizzazione dei percorsi di
gestione intraospedaliera dei casi non critici.
La Direzione Generale Sanità nel 2009 condurrà la valutazione della
fattibilità, sostenibilità, efficienza, efficacia di progetti di integrazione dell’assistenza
intraospedaliera per i codici a bassa gravità.
Nel 2009 la Direzione Generale Sanità avvierà lo studio di fattibilità e di
sostenibilità di modelli organizzativi innovativi di erogazione delle prestazioni
ambulatoriali per ottimizzare i tempi di attesa degli utenti secondo preminenti
principi di sicurezza e di qualità.
In merito alla DONAZIONE E TRAPIANTO la regione Lombardia
attribuisce all’attività di prelievo a scopo di trapianto una funzione di elevato valore
etico e sociale connotata da una visibilità straordinaria, che sopravanza il semplice
dato statistico: In tal senso: “gli interventi di trapianto, che sono condizionati dalla
disponibilità di organi e tessuti, sono considerati un parametro significativo di
valutazione della validità e della qualità del sistema sanitario.”
Con la delibera n. 8501/2009 la Giunta regionale si impegna ad, assicurare
supporto e finanziamenti specifici al lavoro e alla formazione dell’equipe
multiprofessionale impegnata nel processo di donazione e di prelievo, allo scopo di
consolidare i risultati raggiunti e fissare nuovi obiettivi di crescita e di qualità.
La riorganizzazione delle attività di prelievo a scopo di trapianto è stata
definita tramite la DGR n. 7987/2002 suddividendo il territorio regionale in 18 aree
di coordinamento sotto la responsabilità del Coordinatore locale in quanto il
coordinamento per aree è apparsa la modalità organizzativa che meglio consente di
garantire il miglioramento quantitativo e qualitativo del prelievo di organi e di
tessuti. Per potenziare le attività locali di reperimento svolte dalle strutture
interessate, la Regione con la DGR 30 luglio 2008 – N. 7802 ha assunto ulteriori
determinazioni per l’incremento delle donazioni a scopo di trapianto, impegnando
gli enti del servizio sanitario regionale ad assumere iniziative volte a ottimizzare i
percorsi sanitari che conducono al prelievo di organi e di tessuti e a supportare i
compiti e l’operatività del personale interessato. In tal senso le Direzioni aziendali
devono dare piena attuazione ai provvedimenti di indirizzo del settore, dotando il
Coordinatore locale di mezzi e supporto per lo svolgimento dei compiti assegnati e
243
valutare l’introduzione o la reiterazione di forme di incentivazione, anche mediante
progetti finalizzati, per valorizzare il personale medico e non medico impegnato in
rianimazione e nell’intero processo di donazione e prelievo.
Per quanto concerne gli interventi e i progetti la Giunta regionale ha
stabilito che anche nell’anno 2009 le assegnazioni per la remunerazione delle
attività di prelievo e di trapianto mediante il provvedimento di finanziamento
delle funzioni sanitarie sono da considerarsi a destinazione vincolata e che le
Aziende e gli IRCCS impegnati nelle attività di prelievo e di trapianto devono,
secondo le potenzialità aziendali, definire un budget dedicato nell’ambito delle
risorse assegnate a destinazione vincolata e prevedere anche forme di
incentivazione di risultato legate alla misura del miglioramento quantitativo e
qualitativo dei prelievi di organi e di tessuti.
Ogni Azienda e ogni IRCCS beneficiari dei rimborsi regionali devvono
attestare la finalizzazione delle somme ricevute alla promozione e organizzazione
delle attività di donazione e prelievo e allo svolgimento ottimale delle attività di
trapianto.
Il coordinamento e la gestione dell’attività di trasferimento delle equipes
chirurgiche e di movimentazione di organi e tessuti a scopo di trapianto è stato
affidato dalla Regione alla Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico
Mangiagalli e Regina Elena di Milano, in quanto sede del Centro di riferimento
regionale – CRR dei prelievi e dei trapianti, nell’ambito della convenzione stipulata
ai sensi della DGR 21 dicembre 2007 – N. 6293 e il servizio viene svolto mediante
appalto a società di trasporto con specifico contratto. La convenzione di durata
biennale è stata sottoscritta tra le parti interessate l’8 aprile 2008 e giunge a
scadenza l’8 aprile 2010. Come noto in conseguenza della DGR 2 aprile 2008 – N.
6994 che ha attivato l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) e nell’intento
di perseguire risultati di sempre maggiore efficienza e qualità anche in quest’area
del programma regionale di prelievo e di trapianto, durante l’anno 2009, in linea
con le indicazioni della Direzione Generale Sanità, l’Azienda regionale e la
Fondazione devono provvedere ad approfondire gli aspetti organizzativi, gestionali,
economici, amministrativi del servizio descritto, compresa la necessaria
interoperabilità tra AREU e Fondazione, per le competenze e le prerogative del CRR,
244
in previsione del trasferimento delle funzioni operative dalla Fondazione all’Azienda
regionale per quanto riguarda il coordinamento della funzione di trasporto.
La Giunta regionale indica in occasione delle indicazioni operative per
l’anno 2009, che i piani regionali di settore e di sviluppo – progetti e ricerche
regionale costituiscono parte integrante e significativa delle iniziative per l’attività di
governo clinico orientate alla promozione della qualità ed efficacia e con l’obiettivo
di fornire al paziente prestazioni in grado di determinare il miglior esito possibile e
che l’attuazione del PSN e del PSSR 2007-2009, approvato con DCR n. VIII/0257
del 26 ottobre 2006, che conferma i contenuti dei piani Oncologico e
Cardiocerebrovascolare vigenti, forniscono le linee di riferimento anche per lo
sviluppo dei piano sangue, di salute mentale e di sviluppo dell’integrazione ospedale
territorio.
Di seguito si riporta integralmente quanto indicato dalla deliberazione in
merito ai contenuti e alla attuazione dei Piani Regionali di sviluppo e Obiettivi
Prioritari di Piano Sanitario Nazionale.
IL PIANO ONCOLOGICO
La centralità del paziente, assistito nelle fasi della sua malattia, viene
confermata così come definita dal piano oncologico approvato con d.g.r. VII/18346
del 23 luglio 2004 e ribadita dal PSSR 2007-2009 applicati, nell’ambito della Rete
Oncologica Lombarda (ROL), nel duplice aspetto clinico-assistenziale, avvalendosi di
un supporto tecnologico dedicato ed integrato.
L’implementazione in fase prototipale e la successiva validazione della ROL
saranno seguite dalla fase operativa di sviluppo con una ulteriore estensione (ROL
2) sempre in stretta connessione con la piattaforma CRS-SISS.
Rete Oncologica Lombarda
Nel 2009 si prevede la diffusione della ROL nei Dipartimenti Interaziendali
Provinciali Oncologici (DIPO), attraverso la progressiva estensione della rete a
nuove unità d’offerta, secondo le procedure di adesione alla ROL approvate con la
Commissione Oncologica Regionale/COR, e la piena integrazione con il SISS.
245
Saranno sviluppate inoltre attività progettuali innovative nell’ambito della
rete, confermando il coordinamento in capo alla Fondazione IRCCS Istituto dei
Tumori di Milano.
Si prevede un supporto ai DIPO attraverso borse di studio o contratti a
termine da destinare allo sviluppo della ROL. In particolare, nell’ambito della ROL si
prevede:
1. Linee guida: Saranno definite nuove linee guida, in aggiunta a quelle
prodotte nel 2006- 2008, per alcune tipologie di tumori che saranno selezionate con
il supporto della Commissione Oncologica Regionale, includendo anche
raccomandazioni per le cure palliative nella fase terminale di malattia.
2. Qualità e Appropriatezza: sarà avviato un percorso di qualità della rete, che
definisca indicatori e criteri per valutazioni periodiche, oltre all’attivazione di Tavoli
di collaborazione tra DG Sanità e professionisti per valutazioni di appropriatezza e
di qualità;
3. Qualificazione differenziale degli erogatori: Si prevede di completare l’analisi
dell’offerta oncologica nei DIPO (in modo da censire anche i servizi non tracciati nei
percorsi di accreditamento), e definire criteri per una graduale qualificazione dei
‘nodi’ della rete, finalizzata a perseguire il massimo livello di coordinamento, e a
valorizzare le competenze distintive delle singole strutture di offerta, agevolando
una maggior focalizzazione delle strutture su specifici target di utenza. Obiettivo è
fornire una risposta adeguata ai bisogni di salute in ogni DIPO, individuando PDT in
base al bisogno dei pazienti, realizzando nel contempo economie di scala.
4. Si prevede di fornire raccomandazioni in merito all’integrazione dei dati
generati dalla ROL coi dati generati da altri flussi sanitari (Registri Tumore,
Anatomie Patologiche, BDA, altre reti, ecc.), anche in base alle esperienze maturate
da progetti specifici già finanziati;
5. Saranno avviati progetti per realizzare strumenti e metodologie utili a
supportare la ricercacollaborativa in rete, e a promuovere l’uso della Rete per
processi di Health Technology Assessment, tra questi:
• Sviluppo della banca virtuale di campioni e tessuti biologici,
• Supporto e formazione ai Comitati Etici per promuovere le sperimentazioni in
rete.
• Gestione clinica della diagnostica molecolare per la terapia dei tumori.
246
Sviluppo Dipartimenti Interaziendali Provinciali Oncologici (DIPO)
La DG Sanità dovrà fornire linee di indirizzo per il funzionamento dei DIPO,
sviluppate di concerto con la COR (Commissione Oncologica Regionale), finalizzate
a promuovere l’integrazione ospedale/territorio nel nuovo contesto di sviluppo della
rete oncologica.
Sarà sviluppato un programma di formazione dedicato a promuovere
l’integrazione e il coordinamento organizzativo all’interno dei DIPO, in stretta
collaborazione con le ASL, con particolare riferimento ad approfondimenti sui
seguenti temi:
• strategie di fund-raising e partnerships nel DIPO, anche attraverso forme di
collaborazionepubblico-privato
• integrazione al CRS-SISS dei sistemi gestionali aziendali necessari per la
condivisione dei dati all’interno della rete oncologica.
Cure Palliative Oncologiche
Si dà mandato alla DG Sanità di emanare un atto di indirizzo condiviso tra
le due DD.GG. (Sanità e Famiglia) per ridefinire i criteri di accesso alle diverse
tipologie di offerta della rete delle cure palliative, promuovere una migliore
integrazione e complementarietà tra rete sanitaria e sociosanitaria, differenziando i
diversi livelli di intensità assistenziale, nonché un atto di indirizzo, condiviso tra le
due DD.GG. (Sanità e Famiglia), finalizzato a promuovere percorsi formativi ad hoc
per il personale che opera nella rete delle cure palliative oncologiche, definendo
obiettivi e percorsi formativi per i vari targets che operano nella rete (incluso il
personale medico, infermieristico, i MMG, le relative figure professionali dell’ambito
socio-sanitario e sociale e i volontari).
Con la DGR VIII/7933 del 6.08.2008 Regione Lombardia ha autorizzato,
per l’anno 2008, strutture sanitarie lombarde per il “Percorso di Ospedalizzazione
Domiciliare cure palliative oncologiche” che sostituisce e integra il più tradizionale
percorso in ospedale o in Unità di Cure Palliative o negli Hospice. Ulteriori richieste
di autorizzazione alla partecipazione a tale servizio sperimentale dovranno
pervenire da parte delle strutture interessate entro il 30 gennaio 2009, sulla base
delle indicazioni e della modulistica previste dalla DGR VIII/7180 del 24.4.2008,
tenendo anche conto delle precisazioni contenute nell’All. 1 alla DGR VIII/7933 del
6.08.2008. La Direzione Generale Sanità valuterà le richieste con criteri analoghi a
247
quelli indicati nei provvedimenti citati e sulla base della compatibilità
programmatica.
Progetti Integrati ASL
Nel 2009 vengono identificate linee tematiche di interesse da finanziare, a
seguito dell’implementazione sistemica dei risultati attuati, da proporre per lo
sviluppo di progetti esecutivi ASL, in stretta correlazione con i soggetti erogatori
accreditati del proprio ambito territoriale. In particolare gli ambiti di interesse
specifico riguardano:
• l’integrazione a livello territoriale di ASL con i DIPO, su temi che riguardano
il rapporto ospedale - territorio e la continuità e appropriatezza delle cure.
• la comunicazione e il coinvolgimento della medicina territoriale nel DIPO e
nella ROL.
• piani di coinvolgimento e strategie per la promozione di sinergie tra
associazioni di volontariato e strutture DIPO e servizi della rete socio-sanitaria e
sociale.
• Integrazione dei flussi di dati ROL con altri flussi informativi (BDA, registro
tumori, ecc.)
IL PIANO CARDIO CEREBRO VASCOLARE (PCCV)
Il Piano Cardio Cerebro Vascolare, approvato con d.g.r. n. VII/10592 del 14
febbraio 2005 prevede, anche per il 2009, azioni per il raggiungimento dei seguenti
obiettivi: promozione del ruolo attivo del cittadino, creazione di una rete integrata
di servizi, promozione di qualità e appropriatezza. Obiettivi di riferimento:
Area del controllo sui soggetti ad alto rischio
Per l’anno 2009, su indicazione della Commissione prevenzione
Cardicerebrovascolare, sono previste azioni rivolte alla prevenzione nei soggetti ad
alto rischio Cardiocerebrovascolare, con stretta integrazione tra specialisti e MMG e
con modalità di verifica basata sugli indicatori identificati dalla Commissione
Cardiocerebrovascolare.
Analogamente sono previste azioni riguardanti la definizione e la
sperimentazione di modelli di collaborazione tra reti di MMG e centri specialistici di
riferimento con l’obiettivo di ottimizzare l’attività preventiva in pazienti già affetti da
patologie CCV o da forme familiari di dislipidemia
Contemporaneamente sono previste azioni rivolte al miglioramento della
continuità/aderenza terapeutica per farmaci anti-ipertensivi, anti-dislipidemici e
248
anticoagulanti orali/antiaggreganti piastrinici, valorizzando l’integrazione dei dati
dei servizi farmaceutici e dei database della medicina generale.
Area urgenza emergenza
Nel 2009 sono previste azioni rivolte allo sviluppo dell’organizzazione in
rete delle unità di cura cerebrovascolare (UCV – stroke unit) riconosciute con DDGS
n.10068 del 18 settembre 2008, con una stretta integrazione tra le attività
intraospedaliere e l’attività di soccorso preospedaliero.
Analogamente sono previste azioni riguardanti la definizione dei modelli
clinico-organizzativi in rete per il trattamento del paziente con sindrome coronarica
acuta e la loro applicazione in ambito intra ed extraospedaliero; in abbinamento
verranno messe in atto azioni riguardanti la possibilità di attivare percorsi
extraospedalieri di gestione della sospetta sindrome coronarica acuta anche da
parte di personale dei mezzi di soccorso.
Costituiscono ulteriori fasi evolutive della progettualità in ambito urgenza
emergenza l’ulteriore diffusione dei progetti di defibrillazione precoce,
l’implementazione della relativa strumentazione, e degli aspetti formativi connessi,
con particolare riferimento ad aree di elevato rischio statistico epidemiologico.
Piani Di Progetto
Per l’anno 2009 le ASL possono presentare progetti di innovazione
diagnostico-terapeutica e gestionale nell’ambito cardiocerebrovascolare,
formalizzando la proposta alla segreteria della Commissione
cardiocerebrovascolare. La Direzione Generale Sanità, avvalendosi dello Steering
Commettee per l’analisi del contenuto scientifico, valuterà le progettualità
trasmesse in coerenza con le linee programmatico-economiche e gestionali di
propria competenza.
Le modalità di presentazione e gli specifici ambiti di interesse regionale
sono demandati a successiva nota esplicativa.
Nuove Reti Sanitarie Ambito Cardiologico
Nell’ambito delle Nuove Reti Sanitarie per l’anno 2009 è confermato per le
strutture già autorizzate il proseguimento dei servizi sperimentali, denominati
rispettivamente “Telesorveglianza domiciliare per pazienti con scompenso cardiaco
cronico medio grave” e “Ospedalizzazione Domiciliare riabilitativa post
cardiochirurgica” di cui alla DGR 2471 dell’11.5.2006; non sarà necessaria una
nuova contrattualizzazione con le ASL per il 2009 in quanto si intende prorogata
249
quella attualmente in essere. Sarà poi data l’opportunità a nuove strutture che
intendessero affrontare i due percorsi citati di presentare richiesta alla Direzione
Generale Sanità entro il 28 febbraio 2009, sulla base delle indicazioni e della
modulistica previste della circolare DG Sanità H1.2006.0002472 del 18.1.2006 e
successivi provvedimenti (vedi sito www.cefriel.it/nrs).
Sulla base delle valutazioni in atto sull’attività svolta e rendicontata dalle
25 strutture che stanno attuando il percorso di “Telesorveglianza domiciliare per
pazienti con scompenso cardiaco cronico medio grave” e dalle 4 strutture che
attuano l’“Ospedalizzazione Domiciliare riabilitativa post cardiochirurgica”, saranno
adottate, con successivo provvedimento, le indicazioni in merito all’adeguamento
tariffario delle prestazioni erogate. Per quanto riguarda altresì l’Ospedalizzazione
Domiciliare riabilitativa post cardiochirurgia, a partire dal 2009 sarà aggiornato il
protocollo in essere a seguito delle valutazioni cliniche emerse dall’analisi delle
informazioni raccolte.
La Commissione Cardiocerebrovascolare
Tra i compiti prioritari per l’anno 2009 sono previsti:
• definizione del modello integrato per la riabilitazione post evento
cerebrovascolare acuto, privilegiando contesti organizzativi di forte integrazione con
il sistema di riabilitazione sanitaria territoriale.
• identificazione di modelli organizzativi per il miglioramento dell’aderenza alla
terapia, del riconoscimento precoce dei sintomi evolutivi verso l’instabilità e della
continuità ospedale territorio dei pazienti con scompenso cardiaco.
• proposta di modelli di relazione tra ospedale e territorio, in linea con quanto
definito nell’ambito del supporto tecnologico fornito dal CRS-SISS − l’elaborazione
del documento tecnico relativo al modello organizzativo in rete per la gestione del
paziente con sindrome coronarica acuta; i riferimenti specifici alla gestione
preospedaliera ed ai percorsi intraospedalieri costituiscono gli elementi qualificanti
del documento.
• proposta di iter diagnostici condivisi, riferiti in particolare al corretto utilizzo
delle nuove tecnologie di bioimaging, da parte della sottocommissione specifica,
nell’ambito della DGR n.VIII/7856/08.
PIANO SANGUE REGIONALE
Nel corso del 2009, l’attenzione al sistema trasfusionale regionale sarà
focalizzata, in particolar modo, a garantire la massima sicurezza e qualità del
250
sistema trasfusionale, a tutela del donatore di sangue e del ricevente, anche
attraverso la messa in atto di azioni atte a verificare sul campo l’applicazione delle
disposizioni normative vigenti. Come, già chiaramente indicato nella l.r. 05/05 (c.d.
“V piano sangue”) e nella legge 219/05, i recenti decreti legislativi 207/07 e
208/07, in tema di prescrizioni per la rintracciabilità e la notifica di effetti
indesiderati ed incidenti gravi e di norme e di specifiche relative ad un sistema di
qualità per le strutture trasfusionali coinvolte nel processo donazione-trasfusione e
il decreto legislativo 261/07 in tema di qualità e di sicurezza per la raccolta, il
controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei
suoi componenti, disciplinano in maniera chiari gli ambiti descritti.
La promozione dell'associazionismo volontario, periodico, anonimo e non
remunerato, la standardizzazione di tutte le procedure trasfusionali attraverso
protocolli operativi, l’informatizzazione delle strutture trasfusionali, attraverso la
condivisione di un unico sistema informativo che andrà progressivamente ad
integrarsi con il sistema SISS, saranno i principali strumenti utilizzati per
mantenere e aumentare i livelli di sicurezza del Sistema Sangue.
Priorità indispensabile e imprescindile del sistema trasfusionale regionale
resta, in ogni caso, l’aspetto programmatorio finalizzato al mantenimento e
perseguimento dell’autosufficienza di sangue, emocomponenti ed emoderivati, che,
attraverso la continua sinergia di tutti gli operatori direttamente coinvolti nel
processo donazione-trasfusione- istituzioni, operatori sanitari, associazioni di
volontariato- permette alla nostra regione di poter garantire buoni livelli di
autonomia a supporto delle attività delle strutture sanitarie.
L’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU), istituita ai sensi della l.r.
n 32/2007«Istituzione dell’Azienda regionale dell’emergenza urgenza, modifiche e
integrazioni alla legge regionale 11 luglio 1997, n. 31 (Norme per il riordino del
Servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali) »”,
che, tra i suoi compiti, dovrà provvedere all’“organizzazione e gestione del
coordinamento intra-regionale e inter-regionale delle attività trasfusionali e dei
flussi di scambio e compensazione di sangue ed emocomponenti attraverso il
progressivo trasferimento delle funzioni del CRCC (Centro Regionale di
Coordinamento e Compensazione)”, permetterà di poter perseguire l’obiettivo del
processo di miglioramento continuo del sistema sangue regionale, come indicato
dalla l.r. 05/05, anche attraverso la definizione di un modello organizzativo
251
trasfusionale, che veda rispettate le specifiche competenze in un’ottica di
razionalizzazione di risorse, condiviso da tutti gli attori del sistema sangue. Le
priorità del 2009 soggette a sviluppo coordinato da AREU con il coinvolgimento dei
Dipartimenti di Medicina Trasfusionale ed Ematologia (DMTE) saranno:
• Il mantenimento della capacità di produzione finalizzato alla autosufficienza
regionale ed allo scambio interregionale, anche attraverso la valutazione
dell’appropriato e corretto utilizzo del sangue e dei suoi componenti.
• Il miglioramento continuo della qualità e della sicurezza dell'intero processo
trasfusionale attraverso la verifica dell'intero processo, implementando protocolli
operativi per la standardizzazione dell'attività.
• Lo sviluppo di sistemi per la corretta e completa rendicontazione delle
attività svolte dai singoli Servizi Trasfusionali, perseguendo l'implementazione della
base dati già oggi disponibile e gli indicatori di processo e di efficienza del sistema,
nonché la valorizzazione dei prodotti di competenza dei servizi trasfusionali.
• L'applicazione dei criteri per la definizione e lo sviluppo di modelli
organizzativi nell'ottica della razionalizzazione delle risorse, in linea con quanto
previsto dalla normativa nazionale.
Per quanto riguarda le assegnazioni per la remunerazione delle attività
connesse alla sicurezza con metodica NAT e connesse all’attività di produzione del
sangue e degli emocomponenti, sia le assegnazioni per la remunerazione delle
attività connesse alla conservazione di cellule staminali cordonali e alla ricerca e
conservazione del sangue raro attraverso le banche autorizzate sono da considerasi
a destinazione vincolata. L’autosufficienza degli emoderivati va perseguita anche
mediante forme di incentivazione di risultato legate alla misura del miglioramento
quantitativo e qualitativo della plasmaderivazione, nonché attraverso forme di
scambio interaziendale di materia prima destinata alla lavorazione industriale.
Nel corso del 2009 proseguirà il monitoraggio dei progetti avviati nel corso
del 2007 e 2008 e sarà definito un apposito fondo destinato a progetti presentati
entro il 28 febbraio 2009, secondo ulteriori e specifiche indicazioni definite
mediante nota esplicative.
PROGRAMMI DI SVILUPPO DI SETTORE
Gruppi di approfondimento su tematiche specifiche
Nell’ambito dei programmi di sviluppo settoriali si ritengono di specifico
interesse aspetti peculiari relativi alla gestione del paziente diabetico, in particolare:
252
l’uniformità delle prescrizioni, i percorsi di assistenza diabetologica al paziente
fragile e l’identificazione delle specificità della rete diabetologica.
Prosegue in ogni caso la raccolta di indicatori di risultato relativamente alla
gestione integrata attuata nel 2008 dei pazienti diabetici in analogia a quanto
attuato lo scorso anno per consolidare la raccolta e la qualità dei dati.
Si ritengono inoltre di particolare interesse la definizione dei protocolli
operativi preospedalieri clinici e gestionali nel contesto di un modello di integrazione
ospedaliera regionale, finalizzata alla risposta a situazioni di urgenze microvascolari
della mano e dei grandi segmenti. Rientrano negli obiettivi di interesse inoltre:
• La definizione dei parametri che caratterizzano l’intensità di cure da erogare
al paziente nei reparti di medicina interna con l’obiettivo di raggiungere un impiego
razionale delle risorse e della qualità assistenziale.
• Elaborazione dei criteri qualitativi per il finanziamento dei progetti
sperimentali di continuità assistenziale integrata tra ospedale e territorio in favore
di pazienti affetti da malattie cronico degenerative.
Le attività verranno svolte nell’ambito di specifici Gruppi di
Approfondimento Tecnico (GAT) attivati dalla Direzione Generale Sanità.
Rete delle Cure Palliative Pediatriche
Le Cure palliative pediatriche rappresentano una importante risposta ai
minori che si trovino in particolari condizioni di malattia inguaribile e/o terminale.
In attuazione all’Accordo tra lo Stato e le Regioni del 27 giugno 2007 ed al
successivo del 20 marzo 2008 con il quale è stato approvato il Documento tecnico
sulle cure palliative pediatriche, nel corso del 2009 si prevede di iniziare un
percorso tendente alla realizzazione della rete di cure palliative pediatriche su base
regionale, tenendo conto della necessità di provvedere sia ad una assistenza a
domicilio, sia ad un ricovero in ambiente dedicato e protetto.
In tal senso, in merito alla gestione del paziente pediatrico nel corso del
2009, in raccordo con la Direzione Generale Famiglia e solidarietà sociale, gli
interventi da compiersi saranno:
• condurre la stima della complessiva situazione di bisogno assistenziale del
minore ammalato e della sua famiglia compresi i criteri di eleggibilità e la
ricognizione delle esperienze in corso;
• progettare linee guida per la preparazione di protocolli organizzativi e
percorsi diagnosticoterapeutici e di presa in carico integrata sanitaria, socio-
253
sanitaria e sociale, compresi gli indicatori maggiormente rilevanti per valutare
qualità e appropriatezza di servizi e prestazioni;
• studiare iniziative di formazione rivolte alle diverse figure professionali
sanitarie e dell’ambito socio-sanitario e sociale coinvolte, ivi compresi i MMG/PLS,
ed i volontari;
• definire un programma di cure palliative pediatriche domiciliari, dove il
minore è seguito a domicilio;
• definire di modalità di integrazione in un’ottica di efficienza e di sinergia tra
la rete delle cure palliative pediatriche e non.
Nutrizione Artificiale Domiciliare
La nutrizione artificiale rappresenta uno strumento terapeutico insostituibile
che migliora il decorso clinico e la prognosi di numerose patologie, influenzandone
significativamente la morbilità e la mortalità. Permette inoltre di ridurre il tempo di
degenza ospedaliero e i costi conseguenti e può essere proseguita al domicilio,
comportando un’ulteriore riduzione dei costi ed un miglioramento della qualità di
vita del malato.
Si prevede l’aggiornamento della normativa regionale che risale al 1992, in
sintonia con le indicazioni del Piano socio-sanitario regionale e delle indicazioni delle
Società scientifiche (“Linee Guida sulla Nutrizione Artificiale Domiciliare”, ASSR -
Ministero della Salute, agosto 2006) e la formulazione di direttive necessarie per
una corretta esecuzione del servizio e di modalità di sincronizzazione degli attori
coinvolti nel percorso.
La procedura di realizzazione della NAD è particolarmente complessa e
richiede uno standard operativo di elevato livello. La NAD è una terapia
specialistica, sostitutiva di funzione d’organo, in cui tutti i nutrienti necessari
devono essere forniti in via artificiale e deve essere quindi affidata a Centri
Specialistici che gestiscano tutto l’iter diagnostico-terapeutico necessario.
Rete HPH (Health Promoting Hospital)
Prosegue per tutto il 2009 l’attuazione del progetto “Rete HPH”, nell’ambito
del programma triennale definito.
Per l’anno 2009 le strutture sanitarie possono presentare anche progetti
nuovi e innovativi, nell’ambito delle aree individuate nel programma HPH,
formalizzando la proposta alla segreteria della Commissione Scientifica HPH.
254
La Direzione Generale Sanità, avvalendosi della Direzione Scientifica HPH
per l’analisi del contenuto, valuterà le progettualità trasmesse in coerenza con le
linee programmatico-economiche e gestionali di propria competenza.
Le modalità di presentazione e gli specifici ambiti di interesse regionale
sono demandati a successiva nota esplicativa.
Entro il 31 gennaio 2009 con decreto del Direttore Generale della Sanità
saranno individuati gli obiettivi specifici per il 2009 in ordine a tutti i piani e a tutte
le reti di patologia.
AZIENDA REGIONALE EMERGENZA URGENZA
Con DGR n. 6994/2008 è stata attivata l’Azienda Regionale Emergenza
Urgenza e sono state implementate le prime azioni volte a razionalizzare e
ottimizzare il sistema di soccorso territoriale. È prevista per il 2009 l’applicazione
delle indicazioni della DGR di attivazione dell’AREU, con particolare riguardo a:
• Completamento delle procedure di convenzionamento con gli Enti ed
Associazioni di soccorso.
• Definizione e riorganizzazione della rete regionale dell’elisoccorso.
• Monitoraggio per la completa applicazione degli accordi convenzionali tra
AREU, Aziende Ospedaliere ed ASL, secondo quanto indicato dalla DGR istitutiva
dell’AREU.
• Razionalizzazione della rete di soccorso territoriale in particolare per i mezzi
di soccorso avanzato delle centrali operative.
• Collaborazione per i programmi di implementazione e sviluppo dei sistemi di
soccorso territoriale in maxiemergenza con le AO individuate come enti attuatori da
Regione Lombardia- DG Sanità.
Sono inoltre previste azioni puntuali volte alla implementazione delle
specifiche di competenza relative alle reti di patologia così come definite da atti
regionali.
ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE
Per l’anno 2009, in coordinamento con gli uffici comunicazione di ASL e di
A.O., verranno potenziate le attività di comunicazione sui servizi attivati per i
cittadini e sviluppata la funzione di immagine coordinata.
Per comunicare ai cittadini il concetto di sistema sanitario lombardo è
necessaria infatti una coerenza complessiva di immagine perché il messaggio venga
percepito dall’esterno come unitario e proveniente dalla stessa entità. Regione
255
Lombardia è infatti il centro di un sistema in cui tutti i soggetti - pubblici, privati e
del privato sociale - concorrono alla definizione ed elaborazione dei processi di
comunicazione.
Per migliorare i processi di comunicazione verrà dedicata particolare
attenzione alla formazione sul tema della comunicazione interna, come veicolo
principale per condividere qualsiasi tipo di messaggio, sia informativo che
funzionale, all’interno dell’ente e migliorare così l’efficacia comunicativa verso
l’esterno.
Le indicazioni operative inerenti le attività di Prevenzione mediche e
veterinarie delle ASL per l’anno 2009 sono contenute dall’allegato n. 5 che si
apre con una precisazione da parte della giunta regionale laddove si specifica che si
intende fare “riferimento all’insieme delle attività volte alla prevenzione ed alla
promozione della salute individuale e collettiva e quindi non esclusivamente
espletate dalle strutture dei Dipartimenti di Prevenzione: ciò nell’ottica di un
approccio integrato da parte delle Aziende Sanitarie, che sappia, a partire da
un’analisi del proprio contesto, individuare le priorità su cui allocare in modo
adeguato e coerente le risorse. A quest’ultimo proposito va rimarcato che il vincolo
ad utilizzare il 5,5% delle risorse, comprensivo di tutte le attività di cui si parla nel
presente allegato, costituisce dunque il minimo che deve essere garantito e
documentato, attraverso i flussi informativi in atto (FluPer, Controllo di gestione).
Le linee per la programmazione in materia di prevenzione dettate dalla
Direzione Generale Sanità, comuni e coerenti nei diversi provvedimenti regionali
sinora emanate (Piano Regionale di sviluppo, Documento di programmazione
economico-finanziaria regionale triennale ed annuale, Deliberazioni in materia di
gestione del servizio socio sanitario regionale e di definizione degli obiettivi dei
Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di rilevanza regionale, Deliberazioni e
Decreti regionali attinenti specifiche aree), si sono caratterizzate per i seguenti
principi-guida :
• la programmazione deve fondarsi su una preliminare analisi di contesto,
nell’ambito della quale sono individuate e motivate le priorità di azione, con
riguardo ai risultati in termini di riduzione dei danni alla salute prevenibili o
contenibili;
256
• interventi, iniziative, attività proposte debbono essere scelte a partire dagli
elementi disponibili circa la loro dimostrazione di efficacia;
• nella salvaguardia dell’autonomia organizzativa di ciascuna Azienda e delle
diverse competenze specialistiche presenti, va perseguita l’integrazione sia tra
Dipartimenti e Servizi interaziendali, che con Istituzioni ed Associazioni esterne,
quantomeno nella fase della programmazione annuale delle attività, operano nella
logica di rete.”
La regione nel confermare tali principi, prevede che le ASL, in coerenza col
Documento programmatico: "Programmazione e coordinamento dei servizi sanitari
e socio sanitari”, predispongano un Piano integrato per le attività di
promozione della salute, prevenzione e controllo, che deve tenere conto sia di
quanto indicato dagli specifici provvedimenti regionali, con particolare attenzione
alla DGR 4799/2007, sia in continuità con i Piani già adottati nel precedente anno.
Il piano integrato deve essere allegato al richiamato documento programmatorio e
deve sviluppare i seguenti argomenti:
1. Analisi del contesto sotto il profilo epidemiologico e del territorio, con
individuazione delle priorità di salute e indicazione delle relative motivazioni;
2. Attività, in coerenza con le priorità di cui al precedente punto, e rispettivi
obiettivi da mantenere/incrementare, che comprendano:
a. Attività di sorveglianza ed analisi epidemiologica, comprendente i sistemi di
rilevazione/registri di patologia, le caratteristiche demografiche e territoriali, le
prestazioni erogate;
b. Attività di promozione della salute, con particolare riguardo a corretti stili di vita
(che dovranno considerare quanto emerso nel percorso dei Laboratori di
valutazione attivati da IREF su indicazione della DGS);
c. Attività di profilassi e controllo delle malattie trasmissibili sia nel settore umano
che in quello zootecnico;
d. Attività di screening oncologico, in linea con i provvedimenti regionali con
particolare riguardo ai requisiti di qualità;
e. Attività di vigilanza e controllo negli ambienti di vita e di lavoro e nel settore
della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria.
3. Modalità di monitoraggio e rendicontazione delle predette attività, oltre a quanto
già previsto da differenti debiti informativi.
257
Nella tabella che segue, in relazione alle suddette aree di attività, sono
indicati gli obiettivi minimi cui la Direzione Generale Sanità deve fare riferimento
per ogni ulteriore provvediemento
Obiettivo Declinazione Completezza e qualità nella sorveglianza epidemiologica
Infortuni e Malattie professionali: La necessità di implementare gli strumenti di lettura del fenomeno degli infortuni e malattie professionali (sia quelle segnalate ai SPSAL per obblighi di legge, che quelle reperite attraverso l’approfondimento di casi clinici suggestivi), consentendo anche un loro inserimento nelle basi dati sanitari correnti, richiede che si vada approntando un sistema che, in modo sistematico ed informatizzato, sia in grado di raccogliere gli eventi patologici occorsi e i risultati delle indagini sull’esposizione lavorativa (prospettando anche la possibilità di agganciare dati della storia professionale derivanti dagli istituti previdenziali). Ciò consentirà di tracciare “storia” di ciascun soggetto, leggendo il singolo evento in un’ottica più complessiva. Obiettivo del 2009, da perseguire in collaborazione con le UOOML, sarà dunque la messa a punto di un sistema informativo con tali caratteristiche, capace di evidenziare casi di possibile malattia professionale, e nel quale far convergere le esperienze già condotte da ASL e UOOML per la ricerca dei casi di tumore professionale. Malattie infettive-trasmissibili: Obiettivi da perseguire nel 2009: - percentuale di casi delle malattie a segnalazione immediata inseriti con differenza tra data segnalazione e data apertura pratica inferiore a 3 giorni >70%; - completezza schede diagnosi-contagio-fattori di rischio delle malattie soggette a segnalazione immediata >70%; - concordanza nella scelta della patologia, rispetto ai contenuti della scheda diagnosi (per meningiti batteriche, m.i. pneumococcica-meningococcica-HIB, diarree infettive, tossinfezioni alimentari, parassitosi) >90%
Comunicazione ed informazione dati e attività di prevenzione
1. Predisposizione di relazione annuale comprensiva dell’analisi di contesto, individuazione delle priorità di salute, indicazione delle attività previste per l’anno e dei risultati ottenuti da queste ultime; 2. Predisposizione di report periodici sulle malattie trasmissibili; 3. Predisposizione di un report annuale sui rischi e danni da lavoro nel territorio di competenza, realizzato in collaborazione con le altre Istituzioni che concorrono agli obiettivi di tutela del lavoratore e con le forze sociali; 4. Mantenimento/attivazione delle interfacce col pubblico (siti web, urp, call center, sportelli informativi…) coordinate e visibili.
Sistema informativo della prevenzione per le attività di vigilanza e controllo
1. Partecipazione al progetto di sviluppo del Sistema Informativo della prevenzione regionale –I.M.Pre.Sa, ivi compreso l’utilizzo per i dati anagrafi delle strutture-imprese presenti nel proprio territorio dell’ Anagrafe Generale della Prevenzione; 2. Trasmissione dati sui controlli effettuati (secondo indicazioni della DGS) 3. Adeguamento dei propri sistemi gestionali al rispetto del debito informativo previsto dal 2010
Controllo delle malattie infettive e Vaccinazioni
1. Accertamenti a scopo epidemiologico: Tipizzazione pneumomeningo > 80%; Tipizzazione salmonella >60%; Sierologia morbillo>50%; 2. Verifica livello laboratori per analisi TB: completata ed adeguamento alla indicazioni regionali; 3. Anagrafe Vaccinale: informatizzazione, aggiornamento, invio a DGS classi di nascita 1991- 2009; Coperture vaccinali: Coorte nati residenti 2007 (Vaccino esavalente (polio- difto-tetanopertosse- epatite BHIB)>95% ; Morbillo- Parotite – Rosolia – 1a dose > 95%); Coorte nati residenti 2003 (Morbillo- Parotite-Rosolia – 2a dose >90%;
258
Obiettivo Declinazione Polio 4° dose > 95%); Soggetti appartenenti a categorie a rischio: >70% soggetti 0-18 aa , per le rispettive patologie, su denominatore BDA.
Promozione salute con riguardo a corretti stili di vita
Definizione/aggiornamento delle attività dell’area promozione salute con riguardo a corretti stili di vita (PIL), secondo i seguenti criteri: 1. La scelta delle specifiche popolazioni target deve essere motivata con criteri espliciti; 2. La scelta degli interventi deve fare riferimento documentato ad interventi di provata efficacia teorica, esperienze di buona pratica, raccomandazioni esitate dal percorso formativo Laboratori di valutazione. Dovrà inoltre essere prevista la produzione di reportistica annuale mediante schema definito da specifici provvedimenti regionali.
Prevenzione patologie neoplastiche con screening
1. Rendicontazione completa e secondo regole corrette in flusso specialistica ambulatoriale per tutte le attività; 2. screening mammografico: estensione >90%; rispetto intervalli di round; adesione corretta > 60%; 3. screening del carcinoma colo-rettale : estensione 100%; adesione corretta > 30%; 4. screening del carcinoma della cervice uterina: estensione 100% nelle asl con screening organizzato; inserimento in flusso specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni rese presso strutture accreditate e verifica percentuali di copertura effettive nelle asl con screening spontaneo, con individuazione della quota che non ha effettuato nell’ultimo quinquennio alcuna prestazione e relative proposte innovative di “reclutamento”
Prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro
Definizione delle attività dell’area ambienti di vita e di lavoro, secondo i criteri di cui alla specifica circolare. Realizzazione delle attività di controllo previste dal Piano suddetto secondo i seguenti parametri: 1. I controlli delle strutture, per cui l’asl individui un elevato grado di rischio, debbono costituire almeno il 60% del totale dei controlli; 2. la quota di controlli nell’area di tutela e sicurezza dei lavoratori non deve essere inferiore al numero di controlli assegnato per il 2008; 3. la quota di controlli nell’area della sicurezza alimentare deve comprendere, per le strutture per cui l’asl individui un elevato grado di rischio, almeno un controllo annuale; 4. la quota di controlli nell’area degli ambienti di vita, per le strutture individuate dall’asl come a medio-basso grado di rischio, deve prevedere l’effettuazione di controlli di tipo, causale con esplicitazione dei criteri utilizzati nella scelta del campione.
Per la redazione del Piano integrato per le attività di prevenzione,
promozione della salute, vigilanza e controllo le ASL dovranno attenersi alle
indicazioni derivanti dagli specifici documenti di indirizzo già emanati, con
particolare riferimento alla Circolare sui Piani integrati di prevenzione e controllo n.
19/SAN del 20 novembre 2008.
La Giunta regionale ha indicato gli ulteriori obiettivi da perseguire:
259
Obiettivo Declinazione Definizione degli standard di funzionamento dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione che si occupano di sicurezza alimentare
La normativa comunitaria in materia di sicurezza alimentare demanda agli Stati Membri il compito di organizzare un sistema di gestione delle attività inerenti il controllo ufficiale che sia in grado: - di verificare e valutare l'intera filiera della produzione alimentare; - di assicurare il conseguimento dell'obiettivo generale di un elevato livello di tutela della salute umana. Per far questo gli Stati Membri devono essere in grado di garantire la realizzazione di un sistema di controllo basato su procedure standardizzate e nel quale ciascun livello sia sottoposto a valutazione e verifica delle modalità operative; tali capacità sono sottoposte a verifica da parte dei Servizi Ispettivi della Commissione Europea. In concreto è necessario stabilire gli standard minimi di funzionamento dei Servizi come garanzia: - di trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare assoggettati ai controlli e dei consumatori - di omogenea valutazione della capacità degli operatori del settore di garantire con l'autocontrollo che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti, soddisfino i requisiti di igiene fissati dai regolamenti, compresa l'identificazione e la rintracciabilità degli stessi posti in commercio- di equivalenza dei controlli regionali alle garanzie internazionali richieste da Paesi Terzi come requisito per l’esportazione dei prodotti agro-alimentari - di capacità di verificare il proprio operato, in termini di organizzazione e di attività e con riferimento agli standard di efficacia del sistema Europeo sui controlli ufficiali, mediante la attuazione di audit interni ed esterni (di livello regionale e aziendale).
Completamento dell’integrazione dei sistemi informatici nel settore della Sanità Veterinaria
nell’ambito del miglioramento dell’efficacia degli interventi di programmazione, esecuzione e valutazione dell’attività di controllo da parte di tutti gi attori coinvolti nel settore della Sanità Pubblica Veterinaria a livello regionale (Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL, Regione, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna) in questi anni si è dato avvio ad un programma di razionalizzazione dei sistemi informativi esistenti. In questo senso uno dei principali obiettivi è stata la realizzazione di un sistema di integrazione tra le varie banche dati esistenti (Anagrafi zootecniche di Lombardia Informatica - Anagrafi e dati di controllo nel settore degli alimenti di origine animale – dati delle analisi di laboratorio dell’IZSLER) in modo da una parte di poter incrociare i dati e “attribuire” a ciascuna attività soggetta a controllo gli esiti dei controlli stessi e dall’altro di poter seguire in tempo reale lo stato di attuazione dei vari piani di controllo attuati sul territorio. Un ulteriore aspetto che si intende implementare è la possibilità di “preaccettazione” dei campioni inviati all’IZSLER in modo da garantire una più precisa e rapida acquisizione dei dati e degli esiti delle analisi con la possibilità di utilizzare i risultati dal punto di vista epidemiologico e per la valutazione del rischio. Il sistema di integrazione (realizzato dall’OEVR presso l’IZSLER) è strutturato in modo da poter essere a sua volta integrato nel sistema informativo della prevenzione di cui rappresenterà uno degli elementi di inserimento delle informazioni.
Programma straordinario di verifica deglistabilimenti che esportano prodotti alimentari di origine animale verso Paesi Terzi
la necessità di ampliare gli sbocchi di mercato per i prodotti alimentari da parte di varie aziende operanti nel territorio regionale ha portato a unnotevole aumento delle Ditte che hanno iniziato ad esportare direttamente o indirettamente prodotti alimentari di origine animale (in particolare a base di carne e di latte) verso Paesi Terzi. Ciò ha significato nel corso degli anni una continua attività di verifica in Lombardia da parte dei Servizi Ispettivi Veterinari dei principali Paesi terzi destinatari dei prodotti (USA – Australia – Giappone – Corea del Sud – Cina – Brasile – ecc.) con esiti non sempre positivi. La necessità di garantire, invece, ai Paesi Terzi la presenza di un sistema di controllo efficace e affidabile e di aziende in grado di applicare in modo completo e costante i requisiti richiesti dagli stessi Paesi Terzi (per altro non sempre ben definiti) impone uno sforzo di miglioramento dell’attività di controllo e di formazione degli operatori interessati. Si propone quindi un programma straordinario di verifica basato da una parte
260
Obiettivo Declinazione sulla definizione precisa dei requisiti strutturali e funzionali che le aziende devono garantire per poter accedere all’esportazione e sulle procedure di controllo da parte delle ASL e dell’altro sulla formazione del personale destinato a effettuare i controlli. E’ evidente che tutto ciò dovrà essere fatto anche con una preventiva condivisione e coinvolgimento delle organizzazioni di categoria interessate che, da parte loro, dovrebbero incentivare un analoga attività di formazione (eventualmente concordata con le Autorità di controllo) dei propri associati interessati all’esportazione
Attraverso la delibera in esame la regione ha modificato le pregresse
norme in merito alla Rendicontazione dell’attività e finanziamento sostituendo
numerosi sistemi di raccolta dei dati di attività delle ASL, cosiddetti output,
attingendo da informazioni derivanti da altri flussi già disponibili e dunque non sono
più richiesti, i dati relativi all’area dei servizi alla persona (in particolare vaccinazioni
somministrate, notifiche e inchieste epidemiologiche di malattie infettive,
organizzazione e inviti per screening oncologici) ed i dati sugli operatori (utilizzando
il flusso FLUPER, ove sono rendicontate le ore lavorate suddivise per qualifica e
Servizio di appartenenza). Inoltre, a completamento di tale percorso ha previsto la
possibilità di acquisire i dati delle attività di controllo (ispezioni, campionamenti,
misurazioni, verifiche documentali, inchieste infortuni…) dal Sistema Informativo
della Prevenzione- IMPreSa, che gestirà l’anagrafe generale della prevenzione e i
controlli provenienti dalle attività delle ASL.
Le ulteriori indicazioni in merito sono di seguito riportate integralmente:
“Infine, per quanto riguarda attività di prevenzione rese da Strutture organizzative
non afferenti ai Dipartimenti di Prevenzione (es.: vigilanza in strutture sanitarie,
statistiche di mortalità o CEDAP, prestazioni tariffate delle UOML, screening in
ambito consultoriale…), la UO Governo della prevenzione si farà cura di attingere
dai relativi flussi informativi gestiti all’interno della Direzione Generale Sanità.
L’approccio nell’attribuzione delle risorse per lo svolgimento delle attività di
prevenzione ha privilegiato, negli ultimi anni, l’assegnazione di risorse aggiuntive
tali da consentire l’implementazione o sviluppo di nuove attività: ne sono esempio
le risorse per l’avvio e completamento degli screening oncologici, per
l’approntamento dei Piani Integrati locali di promozione della salute, per
l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, per i piani di emergenza medica e
veterinaria, per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
261
Dopo la fase di avvio è tuttavia necessario che le attività si consolidino e
dunque il loro finanziamento rientri nei finanziamenti correnti, mantenendosi i
vincoli normativi che garantiscano la realizzazione degli obiettivi previsti e le
verifiche a posteriori di quanto effettuato.
Per tale motivo, ad esempio, le risorse necessarie all’effettuazione degli
screening oncologici, ormai giunti a regime in tutte le ASL, saranno definite non
sulla base della spesa storica di ciascuna asl per questa voce, ma sulla base
dell’effettivo fabbisogno (popolazione target x percentuale di adesione x tariffa
prestazione di primo livello); analogamente la remunerazione delle prestazioni, rese
generalmente da strutture specialistiche accreditate, rientrerà nel flusso della
specialistica ambulatoriale, il cui budget verrà proporzionalmente integrato,
inserendo le prestazioni stesse nei contratti, con vincolo di erogazione dei volumi
richiesti.
Ugualmente sarà per la spesa derivante dalla vaccinazione antiHPV, che,
per il solo 2008 è stata oggetto di finanziamento aggiuntivo; resta confermata
l’assegnazione per l’acquisto di vaccini antimeningococcico C ed antipneumococcico
eptavalente (in misura proporzionale alle somministrazioni del 2007), per la
somministrazione del vaccino antinfluenzale ( in misura proporzionale alle coperture
raggiunte nel 2007), per gli accertamenti a scopo di profilassi e controllo delle
malattie infettive (in misura corrispondente a quelli rendicontati con codice Q
nell’ambito del flusso informativo della specialistica ambulatoriale nel 2007).
Anche per quanto attiene l’attività derivante dai Piani integrati di
prevenzione e controllo, i contributi aggiuntivi assegnati nel 2008, unitamente alle
disposizioni regionali inerenti l’assunzione di personale, hanno consentito alle ASL di
migliorare i propri assetti, sia di risorse umane che di attrezzature e strumentazioni.
Gli ulteriori finanziamenti aggiuntivi saranno assegnati alle ASL :
1. Verificato il rispetto dei seguenti indicatori di processo:
a. verifica che i Piani integrati per le attività di prevenzione, promozione della
salute, vigilanza e controllo siano comprensivi di tutte le attività di prevenzione e
consentano una effettiva integrazione tra le diverse articolazioni organizzative
dell’intera ASL;
b. valutazione del rapporto tra attività svolte, secondo indicatori sintetici derivanti
dai flussi di attività, e personale assegnato, parametrando le ore lavorate derivanti
da Fluper;
262
c. verifica del rispetto degli indicatori di processo ( in particolare: le percentuali di
copertura vaccinale e di estensione/adesione agli screening oncologici; il rispetto
della quota dei controlli sulle strutture in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori
e di sicurezza alimentare) più sopra indicati tra gli obiettivi delle diverse aree.
2. Inoltre, ritenendo necessario che le attività di prevenzione siano sempre più
legate ad una loro efficacia dimostrabile e quindi generino un guadagno di
salute per la popolazione, verranno verificati i seguenti indicatori di risultato:
a. andamento degli infortuni sul lavoro segnalati all’INAIL, tra biennio 2006-2007
e 2008-1° semestre 2009 e verifica del trend in diminuzione;
b. variazioni di incidenza delle malattie trasmesse da alimenti tra biennio 2006-
2007 e 2008-2009, e proporzione attribuibile a esposizione al di fuori dell’ambiente
domestico, e verifica che non si verifichino incrementi significativi;
c. variazioni di mortalità evitabile; in particolare verranno considerati gli
scostamenti delle ASL dalla media regionale per le seguenti cause:
- tumori maligni delle prime vie aeree, dei bronchi e polmoni, per la
correlazione col fumo di sigaretta, al radon o altri cancerogeni professionali ecc;
- tumori maligni della mammella, per la loro correlazione con le attività di
screening;
- malattie ischemiche del cuore, per la loro correlazione con gli stili di vita;
- traumatismi ed avvelenamenti, per la loro correlazione con i comportamenti
alla guida, con particolare riguardo alla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di
sostanze stupefacenti;
saranno inoltre considerati come eventi sentinella (ossia con casi attesi pari a zero)
i decessi per morbillo, per la correlazione con il piano di vaccinazione.
In tal modo, a partire dal 2009, viene introdotto un sistema premiante
per le ASL che si pongano come obiettivo la valutazione di indicatori di
risultato, ossia di impatto sulla salute della popolazione.
Naturalmente, trattandosi di criteri la cui verifica non potrà che avvenire ad
anno avanzato, l’attribuzione effettiva del finanziamento, previsto per il 2009 nella
misura di 7.000.000 €, avverrà nel secondo semestre 2009, con vincolo ad
impegnare la quota attribuita nell’esercizio finanziario dell’anno.
Verso EXPO 2015: in prospettiva della realizzazione della manifestazione
avente come obiettivo “Nutrire il Pianeta, energia per la vita” si attiverà a livello
263
della Direzione Generale Sanità, in una logica di sistema regionale un attivo
coinvolgimento e collaborazione con operatori del settore agroalimentare, delle loro
Organizzazioni/Associazioni, Università e centri di ricerca al fine di pervenire, anche
nella logica di valorizzare i prodotti alimentari della nostra Regione e sviluppare la
ricerca sulle caratteristiche nutrizionali degli stessi in coerenza con i principi
contenuti nei diversi piani, all’adozione di uno speciale bollino (Bollino Expo 2015)
quale garanzia della sicurezza del prodotto. Pertanto iniziative volte ad affrontare le
diverse problematiche connesse a Expo aventi ricadute di natura sanitaria dovranno
essere tutte coordinate fra loro a livello regionale, in tal senso si provvederà a dare
opportune informative alle strutture sanitarie del sistema regionale. In aggiunta a
ciò, saranno attivati contatti a livello internazionale per la realizzazione di progetti
di collaborazione all’interno dei quali la Regione Lombardia possa condividere con
Paesi di altre aree del mondo le proprie esperienze e conoscenze nel settore della
produzione, valorizzazione e controllo dei prodotti agro alimentari e della zootecnia;
questi progetti saranno finalizzati al miglioramento della qualità e della sicurezza
delle produzioni alimentari senza interferenze nelle modalità tradizionali di
produzione dei Paesi coinvolti.
La DGR N. 8501/2008 fornisce le indicazioni operative anche in merito
all’Area Organizzazione e personale e segnatamente in ordine alla
programmazione e ai fabbisogni per il triennio 2009/2011 – Assunzioni
anno 2009. La Giunta stabilisce che le assunzioni di personale per l’anno 2009
dovranno essere ricomprese nei fabbisogni di personale determinati con
deliberazione della giunta regionale che dovranno essere considerate come tetto
massimo e pertanto inderogabili.
I fabbisogni ricomprendono il personale con rapporto di lavoro a tempo
indeterminato e il personale con rapporto di lavoro a tempo determinato su posto
vacante. Indicando che i fabbisogni devono essere calcolati riconducendo ad unità il
personale con rapporto di lavoro parttime e pertanto devono essere proporzionati
alle ore lavorate (es. 2 dip. al 50% =1 o 10 dip. al 70%=7) la regione indica i crteri
sulla base dei quali i fabbisogni medesimi devono essere individuati.
• Rispetto del protocollo d’intesa per la stabilizzazione del personale precario
del comparto e della dirigenza, approvati rispettivamente con DGR n. 5382 e
n.5383 del 14 settembre 2007;
264
• Eventuale riconoscimento incremento dei posti del fabbisogno per nuovi
servizi già accreditati, per la messa a regime degli stessi;
• Definizione degli organici a seguito delle riorganizzazioni prevista dalla
deliberazione di Giunta n. 8120 del 1 ottobre 2008 (Sanità penitenziaria) e dalla
Delibera del Consiglio Regionale n. 580 del 19 marzo 2008 (Nuovo assetto
organizzativo sistema sanitario lombardo conseguenti alla costituzione della
provincia Monza e Brianza); nonché di ulteriori eventuali ridefinizioni degli assetti
organizzativi a completamento di processi già in corso;
• Eventuali riconoscimenti di posti di fabbisogno derivanti da assunzione
legate alle attività di prevenzione e controllo di cui ai piani integrati, con particolare
riguardo alle professioni sanitarie della prevenzione (DGR n. 4799 del 2007).
Nell’intento di garantirne il rispetto e la coerenza in considerazione dei
criteri sopra indicati la regione stabilisce che i fabbisogni devono essere
costantemente tenuti sotto osservazione tramite i flussi informativi. Mentre le
assunzioni a tempo indeterminato nel corso del 2009 del personale del comparto e
della Dirigenza devono essere ricomprese nei fabbisogni definiti, le assunzioni di
personale con contratto di lavoro a tempo determinato devono avvenire nelle more
dell’espletamento delle procedure concorsuali per la copertura dei posti del
fabbisogno e attraverso apposite procedure selettive pubbliche e nel rispetto della
normativa vigente in materia di CCNL della sanità pubblica. Inoltre, la Giunta indica
la possibilità di realizzare, avuto conto della della normativa vigente, assunzioni a
tempo determinato per la sostituzione di personale assente a vario titolo (malattia,
sostituzione maternità, aspettativa ovvero per progetti derivanti dai piani integrati
di prevenzione). Alla copertura dei posti del fabbisogno complessivo a tempo
indeterminato deve corrispondere la contestuale risoluzione dei contratti di lavoro a
tempo determinato nonché altri contratti atipici (incarichi di consulenza ritenuti
inderogabili, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa), riferiti ai
medesimi posti.
La delibera stabilisce che il ricorso ad altre forme contrattuali atipiche per
l’anno 2009 deve essere limitato a situazioni straordinarie e circoscritte nel tempo e
per i periodi strettamente necessari per l’espletamento delle selezioni pubbliche per
il reperimento di personale con rapporto di lavoro strutturato (tempo indeterminato
e determinato). Nella programmazione delle assunzioni si deve avere conto anche
dell’incidenza per singola azienda delle limitazioni relative al personale in servizio
265
individuate per macroprofilo. Prima di procedere alle assunzioni di personale a
tempo indeterminato autorizzate nel Piano 2009 deve essere stata data completa
attuazione ai Piani di Assunzione riferiti all’anno 2008.
La Giunta regionale indica che le informazioni desunte dai flussi informativi
saranno anche utilizzate per la definizione degli elencati indicatori di efficienza,
efficacia ed economicità:
• Rapporto tra i costi del personale ed i costi totali del personale e ricavi;
• Rapporto tra contratti atipici e personale strutturato.
• Rapporto tra ore lavorate del comparto e della dirigenza, suddivise per
Dipartimenti.
• Rapporto tra numero di strutture semplici e dirigenti totali – tra numero di
strutture complesse e dirigenti totali e tra numero di strutture complesse e
semplici.
• Rapporto tra il numero del personale di ogni singola categoria e fascia
economica ed il numero totale del comparto.
• Rapporto tra il numero di personale di categoria e fascia economica ed il
totale di ogni singolo profilo del comparto.
• Rapporto tra il numero di posizioni organizzative e tutti i dipendenti di
categoria D.
• Rapporto tra il numero di posizioni organizzative ed il totale dei dipendenti di
categoria D suddiviso per singolo ruolo (sanitario, amm.vo, tecnico e prof. le).
• Rapporto tra il numero di posizioni organizzative, limitatamente al ruolo
sanitario e di assistenza sociale e tutti i dipendenti di categoria C appartenenti ai
ruoli anzidetti.
• Rapporto tra ore lavorate e costo dei dipendenti popolazione assistita nelle
ASL.
• Numero di prestazioni pro-capite.
• Rapporto tra ore lavorate e costo del personale dei Servizi Veterinari e capi
macellati (totale capi bovini + 1/5 capi suini) nelle ASL interessate.
• Turn-over personale comparto/Dirigenza.
• Rapporto personale part-time/personale tempo pieno.
• Rapporto personale a tempo determinato/personale a tempo indeterminato.
• Ore di utilizzo per seduta delle sale operatorie/personale dedicato.
• Ore di servizio per attività di diagnostica/dipendente.
266
• Mobilità fuori regione.
• Incidenza del personale con limitazioni nei diversi profili.
Questi indicatori possono anche essere utilizzati nell’analisi e valutazione
delle proposte aziendali dei Fabbisogni del personale 2009/2011 e dei Piani di
assunzione 2009 delle ASL, AO, Fondazioni IRCCS e AREU e per l’individuazione
delle aree professionali che risultano maggiormente carenti nel sistema sanitario
regionale.
Per quanto concerne la Spesa del personale, attraverso la propria
delibera organizzatrice, confermando per l’anno 2009 l’indicazione già fornita alle
Aziende di perseguire politiche di contenimento e razionalizzazione dei costi del
personale, nel rispetto comunque dei vincoli derivanti dalle disposizioni nazionali e
regionali in materia, la Giunta regionale ha stabilito che l’assegnazione delle risorse
per la copertura della spesa del personale dipendente deve essere effettuata
tenendo conto anche delle percentuali stabilite dai CCNL per l’applicazione dei
medesimi.
Le aziende, pertanto, devono attenersi nella determinazione delle politiche
retributive e nella definizione dei Fondi contrattuali strettamente agli stanziamenti
riconosciuti dalle disposizioni nazionali e regionali; eventuali scostamenti devono
essere finanziati a carico delle aziende nell’ambito delle compatibilità economiche
complessive di bilancio, indicando in modo dettagliato le voci di finanziamento.
Sono le aziende a dover provvedere agli accantonamenti per gli incrementi
contrattuali così come disposto dalla L.248/2005 e nel rispetto delle indicazioni
regionali specifiche nonché prevedere a carico del proprio bilancio la copertura del
25% del costo previsto dagli accordi sulle risorse aggiuntive regionali per i vari
comparti e la medicina territoriale.
La giunta regionale a proposito della Formazione del Personale indica
l’aupicio che a livello aziendale siano ripresi temi ritenuti strategici e affrontati a
livello regionale questo nell’ottica di una integrazione tra i contenuti del Piano di
formazione regionale per i dipendenti del Sistema Sanitario Regionale e i Piani di
formazione aziendali. In tal senso i temi affrontati nell’anno 2008 a livello centrale
per i quali la regione si augura una riproposizione a livello aziendale sono quelli
legati al rischio clinico in ambito anestesiologico e ematologico, il risk management,
la rete oncologica ed ematologica, le attività di controllo e ispettive, sia in ambito
amministrativo, che nell’ambito di prevenzione, l’implementazione delle reti di
267
patologia, con la predisposizione di eventi atti a favorire il trasferimento delle
conoscenze e l’integrazione tra i professionisti che vi operano.
Nel mese di dicembre 2006 si è concluso il primo quinquennio della
sperimentazione del programma di Educazione Continua in Medicina (ECM),
successivamente è stato siglato l’Accordo in sede di Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 1
agosto 2007 recante il documento “Riordino del sistema di Formazione Continua”,
entrambi gli accadimenti hanno portato alla definizione delle linee guida a cui
devono attenersi tutti gli attori (nazionali e regionali) del sistema di ECM. Il nuovo
sistema ECM costituisce un sistema integrato e solidale tra il livello regionale e il
livello nazionale, basato su regole comuni e condivise che ne assicurano
l’omogeneità su tutto il territorio nazionale ed una chiara ripartizione dei compiti tra
i rispettivi ambiti di azione. In tale nuovo contesto, il sistema lombardo di ECM/CPD
mantiene intatte gran parte delle sue peculiarità (si pensi, tra tutte,
all’accreditamento dei provider, esteso ora all’intero sistema di Formazione
Continua). Nel citato Accordo sono al contempo indicate alcune novità, ad esempio:
le ipotesi in cui i provider dovranno richiedere l’accreditamento nazionale, le attività
di registrazione e certificazione dei crediti formativi (affidate rispettivamente
all’ente accreditante e al COGEAPS), le nuove regole in tema di conflitto di interessi.
Conseguentemente la regione indica che la necessità di concordare tra Regioni e
con lo Stato le modalità attuative di tali innovazioni, ha determinato la necessità di
perpetuare gli attuali sistemi regionali anche per l’anno 2009.
La DGR 8501/2008 indica in merito alla Valutazione del personale che per
quanto concerne sistemi di incentivazione del personale del comparto e della
dirigenza gli stessi, nel rispetto della normativa nazionale vigente,questi non
devono essere basati su criteri di automatismi nella distribuzione delle risorse,
bensì devono contenere criteri e modalità specifiche volte alla concreta verifica del
raggiungimento degli obiettivi aziendali. Inoltre, le aziende possono erogare a titolo
di acconto, unicamente previa valutazione dello stato di avanzamento degli obiettivi
assegnati, un quota incentivante non superiore al 50% delle risorse complessive. La
parte restante può essere erogata esclusivamente previa valutazione a consuntivo
in relazione al raggiungimento dei risultati.
Seguono, quindi, in relazione all’Area Organizzazione e personale alcune
disposizioni a carattere organizzativo e in ordine ai flussi informativi.
268
L’allegato n. 7 della DGR n. 8501/2008 è dedicato alle indicazioni operative
relative agli sviluppi del Progetto SISS per l’anno 2009, nel testo la Giunta
regionale indica l’intenzione per tale anno di portare a conclusione tutti i processi
avviati, arrivando ad un Sistema Informativo Socio-Sanitario completamente
integrato nelle sue diverse componenti in ogni azienda sanitaria lombarda, sia
pubblica sia privata accreditata. In tal senso, si ribadisce che la l.r. 18/2007 ha
definitivamente sancito l’obbligatorietà di adesione e di utilizzo da parte di tutti gli
operatori sanitari e socio-sanitari e la Giunta nel corso dell’anno 2008 ha dato
ulteriori indicazioni attuative sia nei contenuti dei servizi e sia nelle modalità di
utilizzo per le diverse categorie di operatori. Le aziende private accreditate quindi,
seguendo i piani attuativi concordati con la task force regionale, devono completare
i loro processi di interfacciamento e di integrazione con il sistema SISS, rendendo
conseguentemente possibile l’avvio di una integrazione con i flussi esistenti che
alimentano DWH, BDA e Flussi di 28/SAN. Altrettanto anche le Unità d’offerta socio
sanitarie pubbliche e private devono seguire i piani attuativi da predisporre a cura
delle ASL e da concordare con la task force regionale. Negli intenti regionali vi è
l’intenzione che “tale integrazione in primo luogo significa mettere il cittadino
lombardo nelle condizioni di usufruire al meglio dei servizi sanitari. Inoltre il flusso
dati SISS alimenta le basi dati regionali necessarie alla programmazione sanitaria
mentre dall’altro l’integrazione all’origine col SISS delle basi dati delle singole
aziende sanitarie consolida un'anagrafe integrata. L’utilizzo del canale SISS
consente di ottemperare compiutamente anche alle esigenze di monitoraggio della
spesa sanitaria stabilite dall’art 50 e dalle successive leggi finanziarie.”
La regione indica per l’anno 2009 la necessità di porre particolare
attenzione alla prescrizione elettronica sia da parte dei MMG/PLS che degli
specialisti ospedalieri, nonché dei medici delle Unità d’offerta socio sanitarie
accreditate: infatti il decreto 26 marzo 2008 attuativo dell’art 1 comma 810, lettera
c) della legge 27 dicembre 2006, n.296 prevede la raccolta a livello nazionale delle
prescrizioni elettroniche al fine di poter, in analogia al modello lombardo, tracciare
completamente il ciclo prescrittivo fin dal suo momento iniziale.
Per quanto concerne l’attività delle Aziende Sanitarie Locali in merito al
Progetto Siss la regione indica che l’esperienza avviata nell’anno 2008 rispetto alle
verifiche funzionali che le ASL hanno svolto sul campo, nel corso dell’anno 2009,
deve essere affinata e potenziata. Pertanto è indicato che il ruolo delle ASL è
269
dunque di determinato coordinamento del progetto sul territorio, attraverso il
rapporto con tutti i soggetti coinvolti, in termini di nuovi sviluppi del Progetto e di
consolidamento. Una volta infatti individuate le eventuali criticità devono essere
prontamente affrontate e gestito il processo di risoluzione e superamento.
In particolare deve essere assicurato:
• Monitoraggio dei servizi SISS e del loro utilizzo da parte dei diversi attori sul
territorio.
• Integrazione effettiva dei processi interni sia in termini di anagrafiche
(ottimizzazione dei processi di esenzione) sia per quanto riguarda protesica e
vaccinazioni.
• Consolidamento dei progetti legati allo sviluppo e all’utilizzo del Fascicolo
Sanitario Elettronico che veda un ruolo determinante del MMG/PLS.
• Verifica del processo di rendicontazione delle farmacie che anche in base agli
ultimi aggiornamenti della convenzione rappresentano sempre di più uno snodo
essenziale del sistema (prenotazioni e raccolta del consenso).
• Coinvolgimento delle strutture sanitarie private accreditate e socio sanitarie
pubbliche e private accreditate secondo i piani di sviluppo regionali: con i diversi
percorsi attuativi.
Anche per l’anno 2009 nel decreto di assegnazione sono stati indicati tra gli
obiettivi dei direttori generali i piani esecutivi di dettaglio per il consolidamento del
SISS.
Durante l’anno 2008 presso le Aziende Ospedaliere è stato avviato il
processo di diffusione che ponendo particolare attenzione alla completezza e
tempestività dei referti deve, secondo le indicazioni della giunta regionale, essere
completato entro l’anno 2009.
La giunta regionale in tal senso indica che : “la campagna di distribuzione
dei lettori di smart card ai cittadini lombardi ha già creato delle forti aspettative
proprio nei confronti delle aziende ospedaliere: molte migliaia di famiglie nel giro di
pochi mesi avranno modo di verificare e controllare la storia clinica personale ma
anche i referti via Internet. Tra l’altro quest’ultimo aspetto andrà valutato dalle
singole aziende anche in termini di riorganizzazione dei propri processi interni di
consegna dei referti.
270
In particolare dovrà essere garantito:
• l’adozione di standard comuni di riferimento da parte degli erogatori per il
Fascicolo Sanitario Elettronico e lo sviluppo delle reti di patologia;
• il potenziamento dell’esposizione dei referti visibili ai cittadini, sia la
tempestività di pubblicazione
• l’esatta compilazione/rendicontazione del codice IUP (Identificativo Unico di
Prescrizione) proprio per permettere l’aggancio certo delle diverse informazioni
relative ad uno stesso cittadino
• la semplificazione di tutti diversi aspetti legati all’accoglienza per
l’eliminazione delle code agli sportelli: rilevazione dei tempi di attesa dei cittadini,
l’automazione dei servizi di pagamento tickets, la riorganizzazione interna.
Verranno inoltre estese le sperimentazioni in corso sia in termini di
dematerializzazione che di condivisione delle immagini in modo da sfruttare in
modo compiuto le potenzialità del SISS. Come per le ASL, anche nel 2009 verranno
fissati nel decreto di assegnazione degli obiettivi ai direttori generali, i piani
esecutivi di dettaglio per il consolidamento del SISS. Sia per le aziende ospedaliere
che per le ASL l’ impianto sulla privacy deve essere governato Nel Settembre 2009
si realizzerà completamente l’addendum al contratto SISS (DGR VII/17089 del
2004) che in questi anni ha permesso la realizzazione di tutti gli adeguamenti dei
sistemi informativi aziendali in funzione dell’integrazione con il SISS: come previsto
contrattualmente quindi tutti i beni che finora sono stati utilizzati dalle aziende in
comodato d’uso, passeranno definitivamente nel loro patrimonio, con la
conseguente gestione e manutenzione.”
Per quanto concerne le indicazioni della Giunta regionale in merito al CALL
CENTER e ai Servizi di prenotazione integrati al SISS la delibera organizzatrice
prevede che in relazione alle attività svolte nel corso del 2008, finalizzate ad
implementare il servizio di prenotazione tramite Call Center Regionale (CCR)
utilizzando solamente la tecnologia SISS, nel corso del 2009:
• deve essere consolidato in tutte le aziende pubbliche della Lombardia il
servizio di prenotazione di prestazioni specialistiche ed esami diagnostici tramite
Call Center Regionale, in modalità integrata SISS;
• parallelamente deve essere diffuso il servizio di prenotazione tramite altri
canali, ovvero farmacie, medici di medicina generale (sia singoli che in
associazione) e Internet (rendendo quindi in questo ultimo caso disponibile
271
direttamente al cittadino la possibilità di prenotare in prima persona, set di
prestazioni per cui non sia necessaria la presenza ed il supporto di un operatore).
A parere della regione la buona riuscita delle attività sopra dette implica lo
svolgimento di specifiche analisi e valutazioni inerenti le agende messe a
disposizione dei servizi di prenotazione e delle relative disponibilità di appuntamenti
effettivamente utilizzabili dai canali di prenotazione CCR, Farmacie, Internet.
Pertanto, le Aziende Ospedaliere in particolare, devono essere direttamente
coinvolte nelle attività di rilevazione delle agende/disponibilità di prestazioni
rappresentative delle specialità più erogate. Detta attività consentirà di monitorare
la numerosità delle agende/disponibilità concretamente rese disponibili per la
prenotazione tramite canali esterni alla struttura.
Il processo di progressiva integrazione delle Strutture Sanitarie
private accreditate al SISS, di coinvolge gli stessi enti nel progetto Call
Center Regionale. Tale adesione in un primo momento è prevista su base
volontaria, secondo i dettami in parte già previsti dalla d.g.r.VIII/6538 del
30.1.2008. Il finanziamento per il miglioramento/potenziamento dei sistemi
informativi aziendali prevede di consolidare la quota già prevista dell’anno 2008 e
prevede un ulteriore stanziamento di 6 milioni di euro che saranno successivamente
assegnati secondo criteri che saranno definiti nella task force regionale e condivisi
dal Gruppo di Coordinamento degli Erogatori Privati (GEP).
La Giunta regionale valuta che la sperimentazione attivata presso l’AO di
Cremona sull’archiviazione digitale delle cartelle cliniche ha dato buoni risultati.
Conseguentemente determina la previsione di completare tale sperimentazione
anche sull’ASL di Cremona e su un’altra azienda ospedaliera in modo da testare il
sistema e le procedure di digitalizzazione delle cartelle in modo uniforme per tutte
le aziende della Regione e per impostare la richiesta di autorizzazione alla
sostituzione del cartaceo con lo strumento digitale. Al contempo stabilisce che per
dare una soluzione definitiva al problema di archiviazione digitale nell’ambito del
progetto SISS la Direzione Generale Sanità deve coordinare gli avanzamenti
procedurali con Lombardia Informatica, in modo da definire entro il 2009 una
procedura di gara per la digitalizzazione, a partire dal 2010, delle cartelle cliniche
delle aziende pubbliche e curando, altresì, la razionalizzazione e la centralizzazione
degli archivi cartacei esistenti.
272
Per la prima volta nelle indicazioni operative inerenti la gestione del
servizio sanitario regionale lombardo la Giunta regionale ha inserito un apposita
sezione inerente la Sanità penitenziaria, infatti con l’entrata in vigore del DPCM
1.4.2008 vengono trasferite alle Regioni le funzioni sanitarie in capo al Ministero
della Giustizia e svolte dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. In
particolare il DPCM detta le modalità e i criteri per il trasferimento al SSN delle
funzioni sanitarie svolte nell’ambito degli Istituti Penitenziari per adulti e dei Centri
penali per minori, i rapporti di lavoro del personale sanitario in servizio al 15 marzo
2008 nonché le attrezzature, gli arredi e i beni strumentali utilizzati per le attività
sanitarie. Inoltre, al fine di dare completa attuazione al riordino della medicina
penitenziaria, con il medesimo DPCM (art. 5 e allegato C “Linee di indirizzo”)
vengono trasferite alle Regioni le funzioni sanitarie afferenti agli Ospedali
Psichiatrici Giudiziari (OPG). La Lombardia è l’unica Regione che, anticipando la
riforma del sistema Penitenziario, eroga assistenza sanitaria nell’OPG di Castiglione
della Stiviere ubicato nel proprio territorio, attraverso una convenzione tra l’A.O.
“C. Poma” di Mantova e il Ministero della Giustizia. Con l’anno 2009 deve essere
risolta la convenzione con il Ministero della Giustizia nelle more della definizione di
specifici indirizzi che verranno assunti nell’ambito dell’apposito Comitato paritetico
interistituzionale, istituito ai sensi dell’art. 5 del DPCM. La Regione Lombardia con la
DGR 8120 del 1 ottobre 2008 “Sanità penitenziaria – Prime determinazioni in ordine
al trasferimento al SSN in attuazione del DPCM 1.4.2008” ha recepito il Decreto
nazionale e ha stabilito che le Aziende Ospedaliere, individuate nell’allegato al
provvedimento, si devono fare carico del personale che svolge attività sanitaria
negli Istituti Penitenziari e nel Centro della Giustizia minorile, delle attrezzature,
arredi e beni strumentali per attività sanitarie (ponendo attenzione a non acquisire
materiale obsoleto o inadeguato). Inoltre le Aziende Ospedaliere individuate devono
mantenere le convenzioni in atto, fino a diverse determinazioni, al fine di assicurare
il mantenimento dei servizi in essere e la continuità assistenziale. L’assistenza
farmaceutica viene effettuata dalle Aziende Ospedaliere. Presso la Direzione
Generale Sanità è costituito un gruppo di lavoro interdirezionale e interistituzionale
con il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia minorile al
fine di definire gli aspetti organizzativi inerenti le attività sanitarie e gli interventi
relativi al trattamento e alla sicurezza del detenuto di competenza
dell’Amministrazione Penitenziaria. Le Aziende Ospedaliere di cui all’allegato A della
273
DGR 8120 del 1 Ottobre 2008, inoltre, si impegnano a rispettare le disposizioni
contenute nella DGR stessa e nel DPCM 1 Aprile 2008 e ad adottare tutti gli atti,
anche organizzativi, necessari a tal fine. Si evidenzia che il personale trasferito dai
Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile del
Ministero della Giustizia è demandato in modo specifico all’assistenza sanitaria negli
Istituti di detenzione. A tale riguardo, e considerata la netta prevalenza, nel
trasferimento, dei rapporti di lavoro non di ruolo, le aziende sono richiamate ad una
puntuale valutazione delle convenzioni in atto, sia con enti che con privati, al fine di
garantire la continuità dell’assistenza sanitaria per i pazienti detenuti nonché una
progressiva messa a regime dell’organizzazione dei rapporti di lavoro. La giunta
regionale stabilisce, inoltre, l’implementazione di uno specifico flusso informativo
nei confronti della DG Sanità che consenta di monitorare la situazione del personale
sanitario oggetto del trasferimento.
La Giunta regionale formula le sue indicazioni strategiche ed operative in
merito al Governo clinico territoriale e dote sanitaria nell’Allegato n. 9 della
deliberazione N. 8501/2008 che di seguito si riporta testualmente
Le ASL sono sempre più chiamate ad esercitare una funzione di tutela,
coordinamento e orientamento rispetto alla modalità appropriata di utilizzo e di
erogazione dei servizi sanitari e quindi nel corso del 2009 dovranno potenziare
l’azione rivolta a supportare, sostenere ed alleviare le problematiche dei pazienti
affetti da patologie croniche invalidanti attraverso un attento monitoraggio e
controllo della adeguatezza dei servizi a loro garantiti.
La maggior parte delle patologie croniche tra cui il diabete, l’ipertensione,
le cardiovasculopatie, le dislipidemie e le broncopneumopatie si caratterizzano per
l’elevato numero di soggetti coinvolti e per una storia naturale della malattia che
può permettere anni in buon compenso e senza disabilità.
La presa in carico di questi soggetti significa, in termini epidemiologici e
clinici: modificare la sopravvivenza, ritardare la comparsa di complicanze d’organo
e di disabilità. In termini esemplificativi basti pensare ad esempio al numero dei
soggetti affetti da diabete, in Regione Lombardia circa 450.000, per comprendere
l’impatto che possono avere sulla loro salute e sull’equilibrio del sistema percorsi di
diagnosi e cura che non rispondano ai più aggiornati requisiti di efficacia clinica ed
efficienza gestionale. Per costruire questi obiettivi, da contrastare sono innanzi
274
tutto: la frammentazione dei percorsi di cura, l’autoreferenzialità degli specialisti e
conseguentemente dei soggetti erogatori ove gli stessi operano, la scarsa
conoscenza da parte dei cittadini della rete dei servizi e, talvolta, l’inappropriato
utilizzo delle risorse.
Il cittadino va inoltre messo nella condizione di esercitare concretamente la
libera scelta e di poter scegliere quindi sulla base di adeguate conoscenze un
percorso assistenziale. Per fare questo è necessario integrare "operativamente"
intorno al cittadino tutto il sistema sanitario e sociosanitario, con percorsi più
semplici e più efficaci per la soluzione dei problemi posti.
E’ cruciale che la ASL esca da una strategia "difensiva", tendente ad evitare
opportunità di contatto con il cittadino [nel presupposto che sia solo un problema
degli ospedali o dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta o
comunque di chi fornisce, nell’ASL, direttamente una prestazione], che rischia di
relegarla tra gli "enti amministrativi" e che piuttosto adotti una strategia di
"apertura", diretta verso l'area più critica dell’accesso ai servizi di una parte di
cittadini, che per le ragioni più diverse, hanno delle difficoltà di accesso agli stessi
se non sostenuti nel percorso;
Nel 2009 le ASL dovranno contribuire al cambiamento riorientando e
riqualificando le proprie risorse per facilitare e promuovere le iniziative di risposta ai
bisogni supportando, sostenendo e “alleviando” le problematiche dei pazienti anche
attraverso una qualificata attività di ascolto, informazione ed orientamento per il
soddisfacimento del bisogno del cittadino (PSSR 2007-2009).
Nel documento di “Programmazione e coordinamenmto dei servizi sanitari
e socio sanitari” dovranno essere indicati gli strumenti e le azioni che l’Azienda
intende mettere in atto per supportare ed orientare il paziente soprattutto quello
affetto da patologia cronico-degenerativa o da altra disabilità di particolare
complessità.
In tale prospettiva è utile rimuovere fin da ora gli inutili “passaggi” a cui
sono costretti molto spesso i pazienti per acquisire il diritto alla erogazione delle
prestazioni. Gli obiettivi di tale semplificazione si possono riassumere in:
• evitare agli assistiti lunghi tragitti e facilitare iter procedurali e burocratici
complessi all’interno della rete dei servizi sanitari per le richieste varie (forniture,
autorizzazioni, ecc.);
275
• ridurre gli accessi specialistici mirati unicamente al rilascio di certificazioni di
patologia, riconoscendo a tal fine la precisa competenza e conoscenza del medico di
famiglia sui propri assistiti cronici;
• ridurre l'afflusso agli sportelli distrettuali, capillarizzando sul territorio i punti
di erogazione (sportelli comunali, farmacie, erogatori esterni);
• aumentare la possibilità di libera scelta da parte del cittadino, ad esempio
per quanto riguarda la tipologia di fornitore (officine protesiche, negozi specializzati,
ecc.);
• facilitare la comunicazione tra medici di famiglia e distretti/ASL, riducendo il
carico burocratico degli stessi tramite l’implementazione dei canali informatici;
Le possibilità di realizzazione delle proposte suggerite sono facilmente
attuabili per alcuni processi (protesica e certificazioni dello stato di cronicità)
mentre per altri occorre prevedere la strutturazione di un network decisionale ed
operativo composto da tutti gli attori coinvolti (direzioni di strutture ospedaliere,
rappresentanze sindacali di medici di famiglia e di farmacie, associazioni di fornitori)
che in sintonia e collaborazione analizzi, all’interno del singolo processo, le proprie
competenze e definisca le azioni necessarie.
Il MMG assieme al sistema delle cure primarie / distretto rappresenta la
chiave di volta necessaria ad assicurare una adeguata risposta al bisogno dei
pazienti affetti da patologia cronico - degenerativa. Ciò che serve in ottica di
sistema è modificare l’attuale modalità operativa che prevede un approccio hic et
nunc della erogazione delle prestazioni.
Per i pazienti affetti da patologia cronica il livello di programmazione in
termini di terapia e di follow-up è invece molto elevato. Occorre sfruttare questa
peculiarità per definire degli approcci diversi da quelli attuati storicamente che
prevedono di dare risposte puntiformi e discontinue solo quando il paziente si
presenta direttamente in ambulatorio. Viceversa, alcune esperienze mostrano
risultati positivi in termini di continuità di cura e adesione al PDTA, qualora il
paziente sia responsabilizzato ed informato circa il proprio stato di salute e
sollecitato a sottoporsi agli esami di follow-up. In questo modo alla discontinuità e
casualità dell’intervento si sostituiscono la regolarità e la continuità di cura con il
risultato di migliorare l’adesione al PDTA e di ridurre gli interventi clinicamente
inappropriati.
276
Potenziando questa linea di sviluppo vanno date ai MMG maggiori
opportunità e responsabilità nella gestione delle risorse relative ai loro pazienti. In
questo senso è possibile ipotizzare una sperimentazione con l’assegnazione di una
“dote” a gruppi di MMG, ovvero a comunità di professionisti (che comprendono
anche gli specialisti territoriali) che da tempo condividono conoscenze e metodi di
lavoro, finalizzata al follow-up relativo alle prestazioni di specialistica ambulatoriale
del paziente cronico. Diabete, ipertensione e TAO sono le patologie croniche che
hanno PDTA ben definiti e che in questa fase possono rappresentare l’ambito della
sperimentazione, ovviamente garantendo l’universalità dell’accesso di tutti gli
assistiti alle cure necessarie L’ammontare della “dote” assegnata ad ogni gruppo è
definito con l’utilizzo della BDA e di costi standard che sono determinati dal numero
e dalla tipologia degli interventi previsti dal PDTA e dal numero di pazienti affetti da
patologia cronica. Su questa base il gruppo, che può anche avere dei compiti
negoziali con gli erogatori, coordinandosi con la ASL, diventa il vero riferimento
della patologia cronica con compiti di integrazione locale dei servizi, di supporto
“terzo” per gli assistiti e di valutazione e monitoraggio della appropriatezza dei
percorsi diagnostico terapeutici. A consuntivo sarà verificato, a cura del Distretto,
per singolo paziente preso in carico: il livello di completezza del percorso e
l’ammontare della quota di “dote” utilizzata. Sulla base dei risultati misurati
saranno definiti gli incentivi da assegnare al gruppo di MMG ricomprendendo anche
eventuali contributi per l’acquisto di strumentazioni o di acquisizione di personale di
studio.
E’ demandato alla DG Sanità, entro il 31 dicembre del 2008, il compito di
individuare le ASL che parteciperanno alla sperimentazione della Dote Sanitaria e le
modalità di attuazione della stessa.
Sviluppo e controllo dei PDTA (percorsi diagnostico terapeutici) in
ambito territoriale
L’implementazione in ambito territoriale dei processi di gestione della cura
del paziente ha l’obiettivo di garantire ai cittadini i più elevati standard assistenziali
attraverso la presa in carico del paziente e l’integrazione tra l’ospedale ed il
territorio. Lo scopo di un PDTA è aumentare la qualità di cura, migliorare gli esiti
della malattia, promuovere la sicurezza e ottimizzare l’uso delle risorse. Molte sono
le ASL che hanno condiviso ed adottato con MMG e Specialisti i PDTA delle principali
277
patologie croniche (es. diabete ed ipertensione), ma i risultati ottenuti circa la reale
applicazione appaiono ad oggi del tutto insoddisfacenti. Tra le criticità che ne
ostacolano lo sviluppo vi è la difficoltà di monitorare i risultati conseguiti.
Per il 2009 è necessario realizzare e mettere in atto un metodo di controllo
analogo a quello utilizzato per il controllo dei ricoveri ospedalieri che consenta la
verifica puntuale di almeno il 5% dei PDTA dei pazienti cronici. In termini assoluti si
tratta a livello regionale di verificare 100/150.000 percorsi. La finalità del
monitoraggio e della verifica è quella di valutare il livello di adesione al percorso in
termini di: persistenza in terapia, utilizzo di farmaci equivalenti, controindicazioni
ed interazioni tra farmaci, frequenza e gamma delle prestazioni di specialistica
ambulatoriale, in particolare per la diagnostica per immagini e di laboratorio,
utilizzo degli ausili, etc. E’ evidente che tale azione di controllo è in primo luogo
finalizzata ad assicurare ai pazienti affetti da patologia cronica i corrispondenti
Livelli Essenziali di Assistenza.
Lo strumento fondamentale da utilizzare per effettuare le verifiche è la
Banca Dati Assistito (BDA) che, nel pieno rispetto della normativa vigente sulla
privacy, nasce dall’esigenza di conoscere, valutare e monitorare lo stato di salute, i
percorsi di cura ed i consumi degli assisti lombardi.
L’idea che ha dato origine alla implementazione della BDA è stata quella di
dare sostanza ad uno dei principi fondamentali della attuale politica sanitaria
regionale che pone i bisogni del cittadino al centro del sistema. Per fare questo è
stato rappresentato ogni cittadino come “chiave” di un database integrato la cui
lettura clinica epidemiologica è implicitamente desunta dagli eventi sanitari che lo
compongono.
La valutazione della storia di contatto dei singoli pazienti con il Servizio
Sanitario Regionale, ed in particolare la sequenza temporale delle attività e la loro
tipologia, permette di avere materiale per discutere di percorsi di cura e di
protocolli diagnostico-terapeutici. Le informazioni restituite dal metodo permettono
di ricostruire a posteriori e sul campo (cioè non a priori ed in teoria) i percorsi di
cura dei pazienti al fine di un loro confronto con linee guida o percorsi di riferimento
(PDTA).
Alcune analisi ad esempio, che sono state effettuate per verificare
l’aderenza del PDTA del diabete,hanno messo in mostra che solo il 25 – 30 % dei
soggetti può essere adeguatamente considerato “in percorso”.
278
Con software dedicati, che sfruttano la base dati della BDA, è possibile
richiamare il singolo paziente, classificare le prestazioni ad esso correlate per
tipologia ed ordinarle temporalmente. Il verificatore ha così la possibilità di
“sfogliare” le informazioni come in un fascicolo sanitario personale e formulare al
termine dell’operazione delle valutazioni di coerenza di processo adeguatamente
motivate e circostanziate.
Per evitare l’eccessiva discrezionalità della verifiche e consentire la
confrontabilità dei risultati delle attività di controllo entro il 31 dicembre del 2008
saranno definite a cura della DG Sanità ed in collaborazione con le ASL le specifiche
modalità di controllo e di rendicontazione dell’attività svolta riferite ai principali
PDTA.
I raggruppamenti di fenomeni sanitari da verificare riguarderanno i
seguenti aspetti: terapeutico con particolare riferimento all’utilizzo dei farmaci (es.
tipologia, posologia, continuità della terapia), follow-up (effettuazione degli esami
strumentali e di laboratorio previsti: specificità, periodicità, etc).
Per quanto attiene la sicurezza del paziente gli aspetti da considerare
riguarderanno le controindicazioni e le interazioni tra farmaci e l’eventuale
esecuzione di esami di controllo riferiti alla terapia in essere.
La valutazione della componente economica: utilizzo farmaci equivalenti,
eventuale shift terapeutico positivo o negativo a seguito di degenza/visita
specialistica (positivo = passaggio da molecola non equivalente a molecola
equivalente/ negativo= passaggio da molecola equivalente a molecola non
equivalente).
Infine, a livello di ASL / distretto e MMG e PLS è necessario definire un
modello di monitoraggio delle prestazioni "saltuarie" rivolte ai pazienti non esenti
per patologia. L’obiettivo del 2009 è quello di effettuare una classificazione precisa
delle principali fattispecie / modelli di percorso diagnostico. Anche in questo caso
l’utilizzo della BDA sarà fondamentale per ricostruire in modo deduttivo i principali
percorsi diagnostici. Dopo questa fase di individuazione e definizione dei problemi si
potrà passare alla definizione e pubblicizzazione di Percorsi Diagnostici per i
principali sospetti/quesiti diagnostici. Da qui la necessità che assolutamente tutte le
prescrizioni abbiano nel 2009 un quesito diagnostico preciso e circostanziato.
La regione, quindi, elenca le disposizioni operative inerenti le attività di
controllo sui servizi socio sanitari svolti in regione Lombardia ribadendo
279
come il monitoraggio, la verifica ed il controllo della appropriatezza clinica siano
diventati essenziali per il governo del sistema. Come prima cosa la Giunta regionale
conferma la necessità per l’anno 2009 che le direzioni strategiche delle ASL diano la
massima priorità, in termini di programmazione e di risorse dedicate, alla
attuazione della DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007. Valutando che una medesima
condotta può realizzare in alternativa o anche contestualmente rilievi di illecito
civile (regole contrattuali), di illecito amministrativo (sanzione pecuniaria) e di
eventuale illecito penale (nel caso in cui gli errori nella gestione clinica e/o
amministrativa delle attività sanitarie siano riconducibili a dolo) la regione rimarca
la triplice finalità dei controlli, la cui attività è tesa a:
• verificare che le attività oggetto di contratto si svolgano conformemente alle
regole specifiche generali e di settore;
• sollecitare (se del caso anche tramite diffida) gli erogatori al ripristino della
regolarità della gestione;
• porre in essere, nel caso di rilievo di fatti meritevoli di approfondimenti per
non conformità alle clausole contrattuali e/o alle regole di sistema, i provvedimenti
conseguenti (estensione dell’indagine a tutta la produzione, sanzioni amministrative
ed eventuale segnalazione all’autorità competente).
Così, secondo la Delibera organizzatrice del sistema sanitario regionale per
l’anno 2009, il controllo deve essere organizzato sui seguenti tre livelli:
• Controllo sulla unità di offerta. Si tratta del controllo teso a verificare
l’idoneità di una struttura ad erogare prestazioni di qualità. Questa esigenza viene
assolta attraverso il meccanismo dell’accreditamento e la verifica dei requisiti
necessari per il suo ottenimento e mantenimento.
• Controllo sulla domanda assistenziale. Si tratta del controllo di
appropriatezza (prestazioni appropriate pagate in modo appropriato). Un serio
lavoro sulla appropriatezza non potrà prescindere dal coinvolgimento dei
prescrittori.
• Controllo sulle regole contrattuali. Si tratta del controllo relativo alle
reciproche obbligazioni assunte con il contratto.
Previsto dalla DGR VII/15324/2003 del 2003, il Piano dei controlli, è il
principale strumento di programma di cui le ASL dispongono per declinare nel
concreto le linee di azione a supporto della mission aziendale e per integrare tra
loro le varie linee di intervento per tutte le aree oggetto di controllo. Le ASL entro il
280
31 gennaio 2009 devono predisporre ed inviare alla DG Sanità il piano dei controlli
relativo all’esercizio 2009.
I disposti della dgr VIII/4799 del 30 maggio 2007 prevedono:
• la non obbligatorietà del preavviso della visita ispettiva a suo tempo definito
in 48 ore “lavorative” dalla d.g.r. n. VII/8078 del 18.02.2002; con questa
indicazione si intende che l’eventuale preavviso non può essere inoltrato dalla ASL
alla struttura prima delle 48 ore precedenti il controllo e che il preavviso non è più
da considerarsi un obbligo.
• la non obbligatorietà della verifica del 2% di estrazione casuale della
casistica, così come prevista dalla d.g.r. n. VII/3826 del 16.03.2001; con questa
indicazione si intende che le modalità di estrazione della casistica da controllare
possono essere anche solo di tipo mirato.
• il superamento della limitazione di tipologia di controllo (appropriatezza o
congruenza della codifica) sulla stessa pratica, così come previsto dalla d.g.r. n.
VII/12692 del 10.04.2003;
• il superamento di quanto previsto dalla VII/12692 del 10.04.2003 alla voce
“calendarizzazione dei controlli”, dando la priorità alla verifica delle attività erogate
nel corso dell’esercizio di cui non sono state ancora saldate le attività che si
individua con il periodo che va dal 1° gennaio di un anno al 28 febbraio dell’anno
seguente, e alla voce “Modalità di attuazione dei controlli e gestione delle pratiche
oggetto di controdeduzioni” in quanto la procedura è quella prevista dalla legge
689/81 e s.m.i.;
• la non sospensione del controllo a seguito di “interpello” alla Direzione
Generale Sanità, così come previsto dalla circolare 37/SAN/2003, privilegiando, nel
caso di contestazione, l’interpretazione conservativa della modalità di codifica
proposta dalla ASL, che deve essere quella prevista dalle linee guida regionali
emanate a riguardo della codifica delle prestazioni e che riguarda le procedure
consolidate e storicizzate nella pratica clinica e quindi anche utilizzate in sede di
rilevazione dei costi e definizione delle tariffe delle prestazioni sia a livello nazionale
che regionale; • l’obbligatorietà dell’estensione del campione a tutta la casistica, nel
caso di rilevazione di errori che superano la soglia statistica di significatività;
• dare attuazione, come previsto dalla l.r. 8/2007, alla sovraterritorialità della
funzione di controllo prevedendo che le ASL verifichino le prestazioni a favore di
propri residenti erogate da strutture ubicate presso altre ASL, dando atto che la
281
possibilità di maggiore azione anche sul piano territoriale potrà essere una buona
garanzia di crescita dell’efficacia delle attività di controllo attraverso anche il
confronto tra e con diversi operatori, superando la previsione del d.d.g. Sanità n.
1375/05 e della dgr. n. VIII/3776 del 13.12.2006 – in tema di controlli tra ASL
viciniori;
• La Regione raccomanda la massima attenzione all’utilizzo dello strumento
interpello che è attivo sul sito della DG Sanità; Le risposte fornite dalla Regione ai
quesiti posti tramite Interpello sono pareri vincolanti tramite i quali vengono chiariti
i dubbi relativi all’interpretazione o all’applicazione di normative o disposizioni
amministrative già vigenti, garantendo così una applicazione omogenea sul
territorio regionale della funzione di controllo delle ASL.
Il ruolo dei NOC
Il Responsabile dell’ispezione NOC nell’esercizio della specifica funzione è
pubblico ufficiale: ha potere autoritativo (potere di imporre alla controparte un
“fare”, una attività, come ad esempio la sospensione della attività) e un potere
certificativo (potere di redigere un verbale). I componenti dell’equipe di quella
specifica ispezione concorrono, per le azioni compiute per le pratiche esaminate,
allo svolgimento dell’ispezione stessa e sottoscrivono il verbale di fine giornata. Nel
momento in cui il responsabile dell’ispezione NOC verifica una condotta illecita, è
tenuto ad applicare le relative sanzioni amministrative per le quali la norma non
ammette discrezionalità. Il verbale di accertamento di condotta illecita oggetto di
sanzione amministrativa deve necessariamente contenere la data, la generalità
trasgressore (legale rappresentante dell’ente), gli eventuali responsabili in solido, la
descrizione del fatto, l’indicazione della norma violata e l’indicazione della sanzione.
Ai sensi dell’articolo 79 della legge 133 del 06.08.2008 - legge
finanziaria 2009, ogni Azienda Sanitaria Locale, ha l’obbligo di verificare, -
almeno il 10% degli episodi di ricovero (di cui il 6,5% mirato ed il 3,5%
casuale) avvenuti sul proprio territorio di competenza e almeno il 3,5%
delle attività di specialistica ambulatoriale. La giunta regionale, in tal senso
stabilisce che nel piano dei controlli 2009 le ASL propongano, quindi, delle azioni
qualitativamente adeguate a riguardo delle attività di controllo summenzionate.
La regione stabilisce che i controlli sulle prestazioni ambulatoriali, possono
rappresentare nel corso dell’anno 2009 un costo per il SSR unicamente se le
282
relative richieste saranno correlate del quesito diagnostico prevalente formulato in
forma chiara e specifica.
Gli esiti delle attività di controllo devono essere trasmessi mensilmente
attraverso il flusso informativo stabilito con d.g.r. n. VII/12692 del 10.04.2003
dalle ASL alla Direzione Generale Sanità con cadenza mensile, al fine di consentire
alla Direzione Generale Sanità di fornire alle ASL stesse, con cadenza, bimestrale, i
dati aggiornati relativi all’andamento dei controlli rispetto agli erogatori del proprio
territorio e alle prestazioni usufruite dai propri residenti in ASL diverse in Regione
Lombardia.
Strumento per il controllo delle prestazioni di medicina fisica e riabilitazione
In materia di medicina fisica e riabilitazione, durante il 2008 è stato
elaborato, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa
(SIMFER), uno strumento denominato “Sistema Esperto” per la valutazione della
congruità e della appropriatezza del ricovero riabilitativo in una delle varie unità di
offerta (Riab.Specialistica, Riab. Generale Geriatrica, Riab. Mantenimento) di
pazienti di tipo neuro / osteomuscolare. Tale “Sistema Esperto” continua ad essere
uno strumento di controllo interno degli erogatori, del quale la ASL competente
territorialmente deve prevedere la verifica a campione della correttezza di
compilazione. Nel corso del 2008 sono iniziati dei lavori in collaborazione con le
società scientifiche maggiormente coinvolte nella erogazione dei servizi di
cardiologia riabilitativa con le quali è in fase avanzata di predisposizione un
documento che, similmente a quanto è stato fatto nel corso del 2008 per le attività
di riabilitazione neuromotoria, definirà dei criteri di appropriata erogazione delle
attività di ricovero erogate a favore dei pazienti trattati nelle UO di cardiologia
riabilitativa e dei criteri di valutazione della qualità e della efficacia dei servizi stessi.
L’approvazione del documento è stata prevista entro il 31 marzo del 2009 tramite
un decreto della DG Sanità
Supporto al controllo interno alle aziende ospedaliere
La giunta regionale ha previsto la diffusione da parte degli uffici regionali
agli erogatori di uno strumento (check list) utile a supportare le attività di controllo
interno effettuate dalle strutture sanitarie. Durante le ispezioni programmate, le
ASL devono verificare a campione l’utilizzo di tale strumento/check list, in modo da
favorire ed incentivare lo sviluppo di attività di internal auditing sempre più incisive
283
ed approfondite a riguardo delle attività di ricovero e cura e di specialistica
ambulatoriale.
Controlli sul File F - contabilizzazione
Per quanto riguarda la gestione contabile degli effetti dei controlli alle
strutture erogatrici di File F, La Giunta regionale per l’anno 2009 stabilisce che:
1) la struttura erogatrice, oggetto del controllo, come già indicato nella nota
prot. n. H1.2008.12810 del 27 marzo 2008, inserisce nel campo “destinazione
record” (posizione 154 file FF1 e posizione 86 del file FF2) il valore M (record
modificato a seguito di controlli);
2) la ASL riceve mensilmente dalla DG Sanità i record di File F e deve verificare
la corretta corrispondenza tra i record valorizzati con M dalla struttura e quanto
effettivamente controllato;
3) l’effetto economico dei controlli deve essere necessariamente ricompreso nei
flussi di validazione regionale;
4) l’effetto economico dei controlli, in termini di diversa valorizzazione delle
pratiche controllate, si intende valido sulla valorizzazione attribuita a livello
regionale;
5) a partire dal 2009 i controlli effettuati sul File F 2008 devono chiudersi entro
il 28/02/2009.
Customer Satisfaction
Il sistema della Customer Satisfaction per l’anno 2009 deve essere
orientato all’utilizzo integrato dei dati di customer satisfaction e delle segnalazioni
affinché le informazioni ottenute possano divenire strumenti dell’alta dirigenza in
una logica finalizzata alla costruzione di un modello futuro di qualità percepita.
Tempi di attesa. Azioni di governo e programmazione
La regione Lombardia facendo riferiemento ai contenuti dell’Intesa Stato-
Regioni del 28 marzo 2006, recepiti ed applicati in prima attuazione dalla DGR
VIII/2828, ed a seguito della delibera VIII/3069 tramite la quale sono stati fissati i
termini di attuazione, dando atto che tutte le ASL hanno provveduto alla
predisposizione e formalizzazione dei Piani Attuativi entro il 28 febbraio 2007 e in
considerazione del fatto che sono trascorsi due anni dalla formalizzazione dei Piani
Attuativi delle ASL, fissa per la data del 31 gennaio 2009 la scadenza entro la quale
le ASL predispongano e formalizzino gli aggiornamenti dei Piani attuativi vigenti con
l’obiettivo di attualizzarli rispetto ad eventuali nuove priorità e necessità. Le
284
scadenze fissate per le Aziende Ospedaliere e le Fondazioni IRCCS di diritto
pubblico sono, congruentemente con i nuovi Piani Attuativi delle ASL, la
presentazione dei Piani semestrali Aziendali di Governo dei Tempi di Attesa (PGTAz)
entro il 28 febbraio del 2009 ed entro il 31 luglio del 2009 dei PGTAz relativi al
secondo semestre del 2009.
Tempi di attesa. Il monitoraggio.
La Direzione Generale Sanità, in adempimento alla DGR VIII/5743 del 31
ottobre 2007, dal maggio 2008 sta raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche
mensili attraverso un portale web dedicato, messo a disposizione di tutti gli
erogatori, adeguatamente formati, che accedono attraverso ID e Password; questo
deve consentire un graduale passaggio dal sistema del giorno indice programmato
ad un sistema di rilevazione in tempo reale su un campione significativo di soggetti
erogatori, sempre più rappresentativo, dei tempi di attesa prospettici delle
prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto, tenendo conto dell’expertise ad oggi
conseguito. L’invio via web dei dati prospettici è stato sperimentalmente avviato
con alcune Aziende pilota, è stato esteso da maggio 2008 agli erogatori maggiori,
circa 130, che rappresentano circa il 90° percento dei volumi erogati in regione per
la specialistica ambulatoriale. A luglio la rilevazione è stata quasi pienamente
restituita via web da oltre 400 erogatori, dopo la formazione a cura delle ASL con la
collaborazione dei 130 erogatori maggiori che hanno fatto da trainer. Per i primi
mesi dell’anno 2009, la Giunta regionale ha previsto il consolidamento del nuovo
sistema di monitoraggio con funzioni sempre più raffinate di controlli formali
all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in tempo pressoché reale
da parte di ogni erogatore, delle ASL, fino ad arrivare a collegamenti con il Portale
della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di servizio ai cittadini utenti,
per consentire una rappresentazione dei dati utili anche alla libera scelta del
cittadino. La Regione Lombardia ha previsto, nel corso dell’anno 2009, sia la
realizzazione di 12 rilevazioni di prevalenza dei tempi di attesa delle prestazioni di
specialistica ambulatoriale e di ricovero e cura oggetto di monitoraggio e sia
l’individuazione di un campione significativo di erogatori, pubblici e privati
accreditati, che da coinvolgere in una rilevazione settimanale dei tempi di attesa
con la finalità di avere un monitoraggio sempre più puntuale delle attese che i
cittadini devono sostenere per ottenere le prestazioni ambulatoriali e quelle di
ricovero e cura.
285
I modelli e gli strumenti per una programmazione per la salute
mentale sono stati indicati dalla Regione Lombradia prima con il Piano Regionale
Triennale per la Salute Mentale (PRSM), approvato dalla Giunta Regionale il 17
Maggio 2004 e, successivamente, confermati e attualizzati dal Piano Socio-Sanitario
Regionale 2007 - 2009. La Regione attribuisce una importanza fondamentale alla
realizzazione di una integrazione tra i soggetti che svolgono un ruolo nella tutela
della salute mentale: “il PRSM ha definito le condizioni per responsabilizzare le ASL
in tema di promozione e tutela della salute mentale, i DSM e gli erogatori privati
accreditati in relazione alla organizzazione di percorsi di trattamento psicosociale
efficaci, interagendo in ordine a questi obiettivi, per il reperimento delle risorse
occorrenti e delle integrazioni utili al governo clinico, con le agenzie del privato
sociale e della “rete naturale”.
In tale contesto, è posto in primo piano il rapporto con gli Enti Locali,
principalmente i Comuni e le Province, per favorire la partecipazione della salute
mentale ai tavoli tecnici e agli ambiti di programmazione dei Piani di zona per tutti
gli aspetti di rilevanza sociale attraverso un istituto di coordinamento che
rappresenta il fulcro di una nuova polarità funzionale: l’Organismo di
coordinamento per la salute mentale.
L’identificazione di percorsi territoriali di cura coerenti con i diversi bisogni
dei soggetti affetti da disturbi psichici, la ridefinizione dei modelli clinico-
organizzativi della residenzialità psichiatrica, l’intervento in aree specifiche sono gli
obiettivi posti sul piano clinico-operativo dal PRSM e dal Piano Socio Sanitario 2007-
2009.
Sul piano gestionale è stata indicata la necessità di introdurre flessibilità
nei percorsi di assistenza, attraverso modelli di collaborazione pubblico-privato e
convenzioni con soggetti non istituzionali in modo da offrire opzioni di scelta agli
utenti e valorizzare la relazione terapeutica personale.
Per la Regione, il finanziamento di programmi innovativi per la salute
mentale ha rappresentato l’esempio fattuale dello sviluppo di un lavoro per progetti
che ha avviato la riorganizzazione dei servizi e l’elaborazione di nuovi percorsi
clinico-terapeutici. In tal senso : “La realizzazione di questi programmi è prova
concreta della creatività che si può sviluppare: è stata infatti premiata l’iniziativa di
tutti i soggetti in campo, pubblici e privati, evitando contributi a pioggia, ma
stimolando la capacità di creare nuovi ed efficaci modelli di assistenza, di dar vita a
286
progetti rispondenti ai bisogni delle persone affette da disturbi psichici specifici per
gravità e/o per diffusione”
Così la delibera organizzatrice dell’attività socio sanitaria in Lombardia per
l’anno 2009, in relazione alla tutela della salute mentale e all’organizzazione
sanitaria e socio-sanitaria dell’assistenza psichiatrica in Lombardia, indica che le
Aziende Sanitarie Locali, le Aziende Ospedaliere lombarde e i soggetti privati
accreditati, sono tenuti ad attuare le linee di indirizzo contenute nel documento:
“Sviluppo e innovazione in psichiatria: Linee di indirizzo regionali per il triennio
2009-2011”
Le linee di indirizzo, rese pubbliche attraverso la DGR 8501/2009,
costituiscono l’attuazione delle indicazioni contenute nel Piano Socio Sanitario
Regionale (PSSR) 2007-2009 ed un aggiornamento delle direttive previste dal Piano
Regionale Salute Mentale (PRSM) (dgr 17.5.2004). Attraverso tal linee di indirizzo
la Giunta regionale intende, nell’ambito strategico della psichiatria di comunità,
favorire l’ampliamento e lo sviluppo specifico delle attività territoriali nei
Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) e confermare la funzione integrativa
dell’Organismo di Coordinamento di Salute Mentale (OCSM) valorizzando il ruolo dei
soggetti che concorrono alla tutela della salute mentale, della rete sociale e degli
enti sussidiari nella prospettiva dell’innovazione.
L’OCSM, inoltre, sulla base della valutazione dei bisogni assistenziali rilevati
nell’ambito territoriale di competenza e dell’adeguatezza della rete di offerta
esistente, esprime il proprio parere, che dovrà essere validato dalla Direzione
Generale Sanità, relativamente all’accreditamento di strutture residenziali e
semiresidenziali,. L’accreditamento deve indicare i posti sia per le strutture
residenziali che per le strutture semiresidenziali. La Regione ha previsto per l’anno
2009 risorse aggiuntive destinate alle aree dell’innovazione territoriale e della
qualità e formazione per la salute mentale pari a Euro 10 milioni. Per quanto
riguarda i programmi innovativi realizzati dai DSM, il finanziamento deve essere
erogato sulla base della sottoscrizione di un contratto integrativo tra ASL e Azienda
Ospedaliera ed è da considerarsi fuori budget delle Aziende Sanitarie. Per quanto
riguarda l’area residenziale, la delibera prevede la stabilizzazione all’interno del
sistema sanitario regionale a far tempo dal 1 gennaio 2009 dei programmi
innovativi residenziali e di “residenzialità leggera” che abbiano già avviato le idonee
procedure formali, con contestuale conferma, per via di finanziamento ordinario e
287
con eventuale aggiornamento tariffario, del budget complessivo assegnato, così
come indicato dalle specifiche disposizioni regionali.
I compiti affidati alle ASL sono la prosecuzione del processo di
monitoraggio delle attività dei CPS e della residenzialità psichiatrica secondo le
indicazioni fornite dalla Direzione Generale Sanità con le note del 4 febbraio e del
28 marzo 2008 ad oggetto “Monitoraggio della tipologia e appropriatezza delle
attività territoriali e delle residenzialità psichiatrica”.
A tale fine le ASL devono:
• monitorare l’attuazione dei programmi residenziali e la loro durata secondo
le indicazioni contenute nelle precedenti disposizioni regionali e nel citato
documento;
• dedicare particolare attenzione alla riduzione del flusso 43/San relativo ai
ricoveri in strutture regionali non a contratto e in strutture ubicate fuori regione. In
merito le ASL dovranno monitorare i ricoveri in tali strutture in ordine alle
caratteristiche socio-anagrafiche e cliniche degli utenti e, previa verifica
dell’equilibrio complessivo del sistema con la Direzione Generale Sanità e la
Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, individuare le strutture più idonee
alle esigenze dei pazienti e dei loro familiari;
• favorire processi di miglioramento dell’assistenza erogata e della qualità dei
servizi attraverso l’azione di monitoraggio delle attività territoriali avviata nel 2008,
con particolare attenzione alle attività dei CPS
Per quanto concerne gli aspetti della Neuropsichiatria dell’infanzia e
dell’adolescenza nella deliberazione n. 8501 dell’anno 2008, la regione indica che
possono essere accreditate strutture terapeutiche residenziali e semiresidenziali di
neuropsichiatria infantile sulla base del parere favorevole, validato dalla Direzione
Generale Sanità, dell’Organismo di Coordinamento per la neuropsichiatria
dell’infanzia e dell’adolescenza (OCNPIA), secondo quanto descritto nelle Linee di
indirizzo per la NPIA (dgr n. 6861 del 19.3.2008). L’ accreditamento deve indicare i
posti sia per le strutture residenziali che per le strutture semiresidenziali. La
richiesta di accreditamento valutata dall’OCNPIA deve essere accompagnata da una
relazione dettagliata con la descrizione della tipologia, della complessità e dell’età
dell’utenza per la quale viene chiesta l’attivazione della struttura, e delle
caratteristiche cliniche e organizzative conseguenti (incluso il rapporto
operatori/utenti, il mix di educatori, terapisti e personale infermieristico,
288
l’organizzazione in moduli funzionali), le modalità di coinvolgimento della famiglia e
del minore nel progetto e quelle di valutazione degli esiti. La relazione deve, inoltre,
descrivere le modalità di raccordo attivate con i servizi territoriali di NPIA locali e
quelle previste con i servizi invianti, per garantire il coordinamento all’interno di un
sistema integrato di servizi di NPIA.
L’OCNPIA è impegnata attraverso il suo parere a fornire alle ASL elementi
utili a definire le linee strategiche di sviluppo e di riorganizzazione del sistema di
servizi e di unità di offerta di NPIA e a valutare le aree prioritarie di intervento
(definite dai dati epidemiologici prevalenti come i disturbi specifici
dell’apprendimento) in base alle specificità locali, ai bisogni emergenti e alla
previsione di spesa fornendo indicazioni su come l’attivazione della nuova struttura
consenta o meno di migliorare l’appropriatezza delle risposte. Inoltre, deve essere
evidenziato come assicurare il monitoraggio e la valutazione delle modalità di
utilizzo delle strutture residenziali e semiresidenziali (tipologie di percorso, criteri di
inserimento e di verifica, tempistica, promozione di percorsi territoriali alternativi
alla residenzialità).
L’equilibrio complessivo di sistema è posto come condizione per stipula di
nuovi contratti da parte della AS e le tariffe di prestazioni erogate in strutture
residenziali e semiresidenziali, stabilite dalla Giunta Regionale, sono
omnicomprensive delle attività sanitarie svolte. In merito alla tipologia di strutture
specialistiche di NPIA individuate dalla normativa vigente (Polo Ospedaliero/DH,
Polo Territoriale, Strutture terapeutiche residenziali e Strutture semiresidenziali) i
Poli territoriali sono stati assimilati alle strutture ambulatoriali. La regione Lombrdia
ha autorizzato le aziende sanitarie locali, attraverso risorse aggiuntive non
storicizzabili e previa verifica della Direzione Generale Sanità, a fronte di esigenze
cliniche documentate sulla base di valutazioni epidemiologiche, proseguire o
attivare specifici progetti di NPIA, in particolare se finalizzati allo sviluppo di
interventi coordinati tra più servizi di NPIA sul territorio di una stessa ASL o alla
definizione di percorsi diagnostici e terapeutici integrati e di programmi di qualità e
appropriatezza degli interventi e alla eventuale aggiudicazione di risorse aggiuntive
non storicizzabili ad attività finalizzate ad assolvere gli obblighi di legge riguardanti
gli accertamenti e le certificazioni per minori relativi all’attuazione del DPCM
185/2006 (integrazione scolastica dell’alunno disabile) e quelli relativi alla Giustizia
minorile.
289
Le determinazioni in ordine alla gestione del servizio sanitario regionale per
l'esercizio 2009 espresse dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 8501/2008
e, segnatamente, relative alla Farmaceutica territoriale fanno riferimento
innanzitutto alla Legge 29 novembre 2007 n. 222, che all’articolo 5, relativamente
alle “Misure di governo della spesa e di sviluppo del settore farmaceutico” indicano
che:
• a decorrere dall'anno 2008 l'onere a carico del SSN per l'assistenza
farmaceutica territoriale, comprensiva sia della spesa dei farmaci erogati sulla base
della disciplina convenzionale, al lordo delle quote di partecipazione alla spesa a
carico degli assistiti, sia della distribuzione diretta di medicinali collocati in classe
«A» ai fini della rimborsabilità, inclusa la distribuzione per conto e la distribuzione in
dimissione ospedaliera, non può superare a livello nazionale ed in ogni singola
regione il tetto del 14 per cento del finanziamento cui concorre ordinariamente lo
Stato.
• Entro 15 giorni dalla fine di ciascun mese, le Regioni trasmettono all’Agenzia
italiana del farmaco (AIFA), al Ministero della salute e al Ministero dell’economia e
delle finanze i dati della distribuzione diretta, per singola specialità medicinale,
relativi al mese precedente, secondo le specifiche tecniche definite dal decreto del
Ministro della salute del 31 luglio 2007, concernente l’istituzione del flusso
informativo delle prestazioni farmaceutiche effettuate in distribuzione diretta Il
rispetto di quanto disposto dal presente comma costituisce adempimento regionale
ai fini dell’accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato.
Così la regione ha stabilito che per l’anno 2009 l’obiettivo per la spesa
farmaceutica territoriale, comprensivo sia di farmaceutica convenzionata che di
doppio canale, venga definito per ogni ASL, tenendo conto sia dell’effetto delle
manovre nazionali sui prezzi e promozione dei farmaci equivalenti che delle azioni
messe in campo dalle ASL nel corso del 2008; confermando che l’eventuale
risparmio rispetto all’obiettivo originariamente previsto nei decreti di assegnazione
è da considerarsi obbligatoriamente come quota di risorse disponibile per le
necessità complessive del sistema secondo le indicazioni della DG Sanità. In
conseguenza di ciò la regione ha inviatato le ASL a rafforzare le attività, già avviate
nel corso dell’anno 2008, soprattutto per quanto riguarda la valutazione del mix di
prescrizioni appropriate per l’iter diagnostico-terapeutico di riferimento, la dove
sono o già disponibili o si rendano tali all’interno della medesima categoria
290
terapeutica farmaci equivalenti, tra gli stessi generici e farmaci maturi ma ancora
sotto brevetto, in particolare per le ATC per cui si rendono disponibili valutazioni di
efficacia comparata. Le azioni già avviate nel biennio 2007-2008 sono state
confermate anche per l’anno successivo e indicate come obiettivi di sistema sia dei
Direttori Generali delle ASL che delle Aziende Ospedaliere:
• promozione della prescrizione dei farmaci equivalenti (in particolare ATC:
A02, C10, C09, C08, N06, J01);
• promozione di Percorsi Diagnostico-Terapeutici condivisi tra ASL e AO per
uso appropriato di farmaci in patologie croniche ad alto costo (esempio HIV, artrite
reumatoide, osteoporosi, depressione, ecc…);
• condivisione tra AO/Fondazioni e ASL di prontuari aggiornati alla dimissione,
in cui saranno valutate le iniziative aziendali tese a diffondere tra gli operatori
sanitari (clinici e farmacisti) l’uso e la prescrizione alla dimissione dei farmaci
equivalenti (in particolare ATC: A02, C10, C09, C08, N06, J01) e in coerenza con le
valutazioni di efficacia comparata;
• promozione di iniziative di informazione e di formazione specifica per i
medici prescrittori del territorio e delle strutture ospedaliere che diffondano le
valutazioni di efficacia comparata relativamente ai farmaci di maggiore utilizzo e
che per gli stessi, partendo dai dati della Banca Dati Assistito informino a riguardo
della appropriatezza prescrittiva intesa come corretto dosaggio di farmaco
prescritto e continuità temporale di adesione alla terapia (cosiddetta persistenza)
dei pazienti. Il supporto tecnico scientifico di queste iniziative, promosse a livello
ASL, AO, Fondazioni IRCCS e regionale, viene garantito dalla collaborazione tra DG
Sanità e strutture universitarie lombarde;
• condivisione di iniziative comuni tra ASL ed AO e gli altri enti accreditati a
contratto, per i medici prescrittori del territorio e delle strutture ospedaliere che
diffondano il corretto utilizzo dei piani terapeutici e la loro gestione in rete.
La regione ha fornito indicazioni relative alla Farmaceutica relativamente
agli argomenti: certificazioni in scadenza relativamente a esenzione per
farmaceutica, farmaci per il dolore, sanità Penitenziaria – Assistenza Farmaceutica,
ospedalizzazione domiciliare cure palliative, armaceutica ospedaliera, flusso
informativo per il monitoraggio dei consumi di medicinali in ambito ospedaliero File
R- obbligatorio, valutazione delle tecnologie sanitarie (health technology
assessment, HTA), priorità ed applicazioni per l’anno 2009.
291
In merito alla Formazione la Regionale Lombardia ha posto per l’anno 2009
tra gli obiettivi di interesse regionale della Educazione Continua in Medicina (ECM-
CPD) per l’anno 2009 la valutazione delle tecnologie sanitarie. Le ASL e le aziende
erogatrici del SSR devono predisporre nel rispettivo Piano di Formazione almeno
una iniziativa di formazione ECMCPD, di rilievo aziendale, sul tema della valutazione
delle tecnologie sanitarie, curando che le tre dimensioni costitutive delle valutazioni
(clinica, economica, etica) siano tenute in conto nella stesura del progetto
formativo. Le indicazioni di indirizzo generale presentate a titolo esemplificativo per
tali iniziative di formazione sono state le seguenti:
• dimensione clinica: elementi di interpretazione degli studi clinici, di analisi
critica della letteratura biomedica (studi clinici, revisioni sistematiche, metanalisi,
audit della pratica clinica);
• dimensione economica: elementi di costo-beneficio, di costo-efficacia, di
costo-opportunità;
• dimensione etica: etica di prima persona (dignità umana, responsabilità
personale e sociale nellapropria salute e nella assistenza alla persona malata, cura
della relazione clinico-paziente, salvaguardia della autonomia informata del
paziente), etica di terza persona (consequenzialismo; varie forme di utilitarismo).
In merito alla Protesica e assistenza integrativa la regione ha previsto
che in sede di bilancio preventivo 2009, le ASL devono aver previsto le azioni
prioritarie da attivare nel corso dell’anno nell’intento di promuovere interventi sul
processo assistenziale che regolamenta l’assistenza protesica e l’assistenza
integrativa per migliorare i risultati clinici – riabilitativi, nei confronti dei cittadini
portatori di invalidità/disabilità, in un’ottica di governo della spesa basata
sull’efficacia delle prestazioni.
La normativa di riferimento assegna al medico specialista la funzione di
prescrittore di ausili/protesi mentre all’ASL è assegnata la funzione autorizativa,
pertanto, tra queste due figure è necessari che si realizzi una costruttiva interazione
Il prescrittore, per il ruolo centrale che svolge, deve quindi conoscere e applicare la
normativa di riferimento, inoltre, deve aggiornarsi costantemente in prima persona
oppure, per alcune tipologie di dispositivi, deve fare riferimento ad un tecnico
specialista del settore, per lo svolgimento di questa funzione, così come previsto
dalla normativa.
292
A tale proposito la regione fa presente sia l’avvenuta pubblicazione dei
decreti attuativi che hanno definito i prezzi da assumere come base d’asta dei
dispositivi per le forniture al Servizio Sanitario Nazionale, ai sensi dell’articolo 1,
comma 796, lettera v) della Legge 27/12/2006, n. 296 e sia indica tra gli obiettivi
per l’anno 2009, nel campo dell’assistenza protesica, le seguenti attività:
1) Le ASL dovranno continuare a monitorare la percentuale di prescrizioni
predisposte con modalità non conforme a quanto previsto dalla normativa e che
pertanto comportano un primo diniego di autorizzazione e/o un prolungamento dei
tempi di fornitura. Il monitoraggio dovrà essere comunicato alla DG Sanità con
cadenza trimestrale, secondo le indicazioni già date nel corso del 2008.
2) Le ASL dovranno attivare iniziative per promuovere il recupero di dispositivi
già assegnati ma non utilizzati, operando la seguente procedura:
• i dispositivi forniti tramite SSN, in confezione ancora integra, correttamente
conservati e non utilizzati, legittimamente in possesso alle famiglie, possono essere
ritirati, su base volontaria da parte del cittadino stesso avente diritto o da parte dei
familiari, per subentrati motivi di non utilizzo degli stessi, per essere riutilizzati. Le
ASL cureranno la necessaria comunicazione informativa. Il ritiro di questi dispositivi
non prevede che lo stesso avvenga in forma di scambio con altri dispositivi.
• ai fini di una nuova assegnazione, i dispositivi, di cui al precedente punto,
dovranno essere presi in carico dalla struttura o organizzazione interessata, che
provvede alla verifica, registrazione e custodia.
Infine, ancora a proposito della Protesica e della assistenza integrativa
la regione riprende l’attività intrapresa a partire dal giugno 2008 dalla
Direzione Generale Sanità, che con tutti gli operatori coinvolti del sistema, ha
intrapreso un percorso di revisione dei principi e modalità del processo di
erogazione di ausili-presidi-protesi, allo scopo di uniformare tali prestazioni
all’approccio che la Regione ha assunto:
• porre al centro dei servizi erogati la persona (e non la prestazione),
• semplificare gli adempimenti burocratici per ottenere servizi sanitari e socio-
sanitari (riducendo autorizzazioni aggiuntive),
• garantire equità e qualità delle prestazioni (con regole a priori),
• verificarne l’appropriatezza e la correttezza prescrittiva ( in capo
all’istituzione e non al cittadino).
293
Pertanto, come primo esito del gruppo di lavoro che si occupa di definire
questo nuovo percorso, è stato stabilito che nel corso del 2009 sia avviata una
specifica sperimentazione, che impegna quattro ASL. Essa vede coinvolti nella
prima fase un numero limitato di prescrittori (MMG/PLS e/o Specialisti delle
Strutture sanitarie e socio sanitarie accreditate) e un numero limitato di dispositivi–
tipo, definito in specifico provvedimento regionale. Gli esiti della sperimentazione
serviranno poi alla definizione del nuovo percorso del processo di erogazione di tali
presidi. Per le quattro ASL coinvolte, la partecipazione alla sperimentazione
costituisce un obiettivo specifico per l’anno 2009.
La regione Lombardia in relazione alla questione della ricerca in ambito
sanitario, nelle sue disposizioni gestionali per l’anno 2009 fa riferimento alle linee
strategiche indicate dal Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009 approvato con
d.c.r. VIII/ 257 del 26 ottobre 2006.
In tal senso, la regione in relazione alle necessità regionali di
programmazione e alle priorità evidenziate dal sistema scientifico sanitario, ritiene
opportuno promuovere e sostenere la ricerca in quei particolari settori sanitari che
prevedono a breve o medio termine ricadute assistenziali o di prevenzione medica.
Così, a partire dalla ricerca di base, sperimentale e preclinica, intende porre
attenzione ad una ricerca clinica realmente innovativa per tradurre i nuovi messaggi
e risultati in tests diagnostici, nuove terapie, nuove strumentazioni.
La delibera regionale sull’argomento indica che: “Sul piano operativo si
tratta essenzialmente di un modo più razionale, programmato e controllato di fare
attività assistenziale, spesso sugli stessi malati, negli stessi reparti, con gli stessi
strumenti con cui si fa l’assistenza quotidiana. Chiaramente cambia essenzialmente
il metodo, vi è l’introduzione di una variabile nuova (il nuovo farmaco, la nuova
procedura, il nuovo test diagnostico) che deve essere valutata in un appropriato
trial clinico seguendo chiare e ben definite regole. Una ricerca clinica ben fatta
potrebbe permettere di valutare quando e come l’innovazione deve essere adottata
e correttamente applicata, anche in termini di costi-benefici. In particolare si
intende privilegiare la cosiddetta “ricerca indipendente” per prevenire l’insorgenza
ed aumentare la sopravvivenza in ambito oncologico (per le malattie neoplastiche),
cardiocerebrovascolare, malattie rare, che per una serie di motivi economico-
294
organizzativi hanno avuto un ruolo marginale nel quadro degli interventi di ricerca
ma di rilevanza strategica per conseguire gli obiettivi regionali.
Per l’anno 2009, con finanziamenti regionali pari a € 7.000.000,00, si
sosterranno progetti di ricerca, sperimentazione e prototipizzazione per
l’innovazione di prodotto e processo in ambito sanitario proposti dalle Fondazioni
IRCCS e dalle Aziende Ospedaliere anche sede di polo universitario. Con tale
intervento si ritiene possibile richiedere un cofinanziamento anche all’Agenzia
Italiana del Farmaco (AIFA) a valere sui fondi dell’Agenzia previsti per la ricerca
farmacologica. Obiettivi, criteri, modalità, finanziamento e soggetti beneficiari
saranno definiti da un apposito Gruppo di Lavoro, di cui faranno parte
rappresentanti della Commissione Oncologica Regionale e delle Reti di Patologie per
malattie rare, da costituirsi con provvedimento del Direttore Generale Sanità.”
La Deliberazione n. VIII/8501 del 26.11.2008 con oggetto: determinazioni
in ordine alla gestione del servizio sanitario Regionale per l'esercizio 2009, con
l’allegato n.15 si diffonde, come di seguito, in merito alle Tariffe prestazioni di
ricovero e di specialistica ambulatoriale:
Rilevazione dei costi 2007
Nel corso del 2008 sono stati richiesti i bilanci di esercizio 2007 e la
contabilità analitica per centri di costo a tutti gli erogatori accreditati e a contratto
con il servizio sanitario regionale.
Tutti gli erogatori hanno riposto alla richiesta ed il 95% delle strutture ha
fornito dei dati qualitativamente adeguati alle valutazioni finalizzate a definire i costi
di produzione.
Dal bilancio alla contabilità analitica
La rilevazione analitica trasmessa dalle strutture è stata collegata ad una
riclassificazione dei bilanci delle stesse. Questo ha permesso di verificare con le
strutture invianti i dati e di migliorarne la qualità.
Il contenuto della suddivisione analitica dei costi coincide quindi con il
totale del bilancio.
Ad ogni singola unità operativa sono stati collegati i DRG dalla stessa
prevalentemente trattati e successivamente la sintesi dei costi raccolti per le
diverse unità operativa è stata riattribuita ai DRG sulla base: di criteri (costi
generali), di ricerche effettuate in altri sistemi sanitari (laboratorio, radiologia,
295
anatomia patologica, cardiologia), di standard (tempi di sala operatoria) e di
rendicontazioni (protesi, File F, giornate di terapia intensiva, diagnostica
scintigrafia, giornate di ricovero).
Il costo degli appoggi nei reparti intensivi
Il costo della terapia intensiva è stato attribuito ad ogni singolo DRG sulla
base delle giornate realmente trascorse dallo stesso - dato rilevato nella SDO - nei
reparti di terapia intensiva.
Il costo delle sale operatorie
La attribuzione del costo delle sale operatorie sui singoli DRG è stata messa
a punto grazie ad una rilevazione dei tempi medi di sala operatoria per procedura
ICD9 effettuata presso alcune aziende ospedaliere campione.
Il costo dei servizi diagnostici
Oltre a rilevare il costo dei principali servizi diagnostici alle strutture era
richiesta una stima del valore della domanda interna degli stessi servizi.
Sono stati resi disponibili i valori di domanda interna – dichiarati dalle
strutture – dei seguenti servizi diagnostici:
• laboratori analisi;
• anatomia patologica;
• servizi trasfusionali;
• servizi di radiologia diagnostica;
• servizi di endoscopia digestiva;
• servizi di cardiologia;
• servizi di medicina nucleare.
Il dettaglio delle prestazioni rese per interni è stato utilizzato per
assegnare, alle singole unità operative e di conseguenza ai singoli DRG, il costo
delle prestazioni richieste. Per ripartire i costi rilevati nei servizi sono state
utilizzate, ove disponibili, delle pesature mutuate da pubblicazioni internazionali o,
in alternativa, le codifiche di procedure segnalate sulle SDO (ad esempio
endoscopia digestiva, medicina nucleare, biopsie).
La stima del costo giornaliero della degenza nei diversi reparti
E stato calcolato per ogni reparto di degenza il costo dei principali fattori
legati all’assistenza medica ed infermieristica, al consumo di farmaci, ai servizi
alberghieri, all’ammortamento delle apparecchiature e degli arredi e dei costi
generali di azienda. I costi risultanti sono stati ordinati su scala percentile. Per ogni
296
reparto è stato stimato il costo giornaliero di degenza corrispondente con il 30°
percentile.
La definizione delle tariffe
In sintesi si rileva che è stato sviluppato un modello per trasferire i
principali costi rilevati del 2007 sui singoli DRG prodotti dalle strutture nel
medesimo anno:
I costi trasferiti con diversi criteri e diverse rilevazioni sono
sostanzialmente i seguenti:
• costo della giornata di ricovero (in funzione della durata delle degenze);
• costo della diagnostica radiologica e di laboratorio;
• costo di altri servizi diagnostici terapeutici (anatomia patologica, medicina
nucleare/scintigrafie, endoscopie, cardiologia);
• costo degli interventi in sala operatoria (in funzione del tempo medio);
• costo degli interventi nelle sale di emodinamica (in funzione del tempo
medio e dei consumi specifici per intervento);
• costo delle giornate in reparti intensivi;
• costo delle protesi (fatto salvo il rimborso extra tariffa);
• costo dei materiali (elettrofisiologia, laparoscopia, lentine per cataratta,
stimolatori…);
• costi alberghieri e costi di funzionamento della struttura (direzione sanitaria,
amministrazione).
Il trasferimento dei costi rilevati sui singoli DRG rendicontati ha permesso
di stimare per gli stessi i margini positivi e negativi.
Per quanto riguarda gli acuti in funzione dei margini rilevati si sono
applicate alle tariffe attuali degli incrementi variabili tra il +0% ed il +5%. Nessuna
tariffa è stata ridotta, se non per effetto di arrotondamento all’euro (questo solo per
10 DRG) e per i DRG 059 e 060 le tariffe sono state allineate, a prescindere dalla
modalità di erogazione, su un valore pari alla media ponderata dei valori per
ricoveri maggiori di un giorno oggi in vigore per gli stessi due DRG.
Per quanto riguarda la riabilitazione, dove si sono registrati dei margini
mediamente superiori a quelli dell’area acuta, gli aumenti tariffari si sono
concentrati su alcuni DRG afferenti all’area neurologica e a quella cardio polmonare.
L’impatto di queste modifiche porta ad un incremento medio delle
valorizzazioni pari al 2,4%.
297
Le tariffe delle prestazioni di ricovero e cura per acuti, rimodulate con il
metodo descritto nei punti precedenti, quelle di riabilitazione e di specialistica
ambulatoriale sono aggiornate (vedi allegato) con il risultato di essere adeguate al
tasso di inflazione programmata e di tenere conto dei costi derivanti dal rinnovo in
corso dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente.
Le tariffe ambulatoriali
I costi del 2007 sono stati raccolti anche per le prestazioni di specialistica
ambulatoriale con particolare attenzione alle prestazioni erogate in contesto
ospedaliero.
Per la valutazione dei costi relativi alle prestazioni ambulatoriali bisogna
considerare l’effetto di alcuni fattori confondenti.
• nei centri di costo che producono le prestazioni ambulatoriali vengono
spesso prodotte contemporaneamente prestazioni per esterni (tariffate), per esterni
in PS (tariffa maggiorata del 50%) e prestazioni per interni (valorizzazione in capo
alle singole strutture).
• sono solo poche eccezioni quelle in cui i sistemi di contabilità analitica
aziendale approfondiscono la rilevazione fino a valutare il costo delle singole linee
produttive o delle singole prestazioni
Si è quindi agito:
• rilevando i costi delle UO così come rilevati nelle contabilità
• richiedendo i valori della produzione per interni, per esterni in regime
ordinario e per esterni in PS
• richiedendo - a chi ne fosse in possesso – degli approfondimenti analitici
sulle principali linee produttive interne alla radiologia diagnostica ed al laboratorio
analisi.
Complessivamente l’area ambulatoriale – includendo tutte le fonti di ricavo
relative alla stessa – è in equilibrio. Le analisi effettuate hanno messo inoltre in
evidenza aree caratterizzate da margini significativamente positivi (RMN, chirurgia
ambulatoriale della cataratta e del tunnel carpale, genetica medica) ed aree di
particolare sofferenza (endoscopia digestiva).
La tariffe 2009 delle prestazioni di specialistica ambulatoriale restano
quindi per la gran parte invariate ad eccezione dei correttivi di seguito elencati:
• riduzione delle tariffe ambulatoriali per cataratta e tunnel carpale;
• riduzione delle tariffe di RMN e TAC;
298
• riduzione della tariffa della prima visita di 1 euro;
• riduzione della visita di controllo di 1,5 euro;
• riduzione delle tariffe della prestazioni laboratoristiche di genetica;
• incremento delle tariffe di endoscopia digestiva.
Interventi e/o prestazioni sanitarie messe in atto per tipizzazioni
genomiche e per la cura della lipodistrofia nei pazienti HIV positivi in
trattamento antiretrovirale.
Si stabilisce che le valutazioni di tipizzazione genomica propedeutiche alla
somministrazione di determinate terapie per le quale sia clinicamente indispensabile
verificare in via preventiva elementi significativi di tossicità e/o di corretto
dosaggio, vedi ad esempio l’abacavir solfato, devono essere rendicontate con il
codice del nomenclatore tariffario ambulatoriale 90.78.5 “tipizzazione genomica
HLA-B mediante sequenziamento diretto”.
Per una maggiore sicurezza dei pazienti e per una corretta indicazione
diagnostico-terapeutica, gli interventi e/o procedure di seguito indicati possono
essere effettuati, a decorrere dal 1° gennaio 2009, solo presso Strutture sanitarie in
cui vi sia una Unità Organizzativa di Malattie Infettive autorizzata, accreditata e a
contratto con il Sistema Sanitario Regionale. Con questa scelta si pongono le
premesse per permettere allo specialista in malattie infettive di essere il riferimento
principale nella gestione del percorso diagnostico terapeutico dei pazienti affetti da
HIV.
L’intervento/procedura di inoculazione di filler per il trattamento dell’atrofia
del tessuto cutaneo e/o ottocutaneo al volto per pazienti HIV positivi in trattamento
antiretrovirale è identificato dal codice 99.2B “iniezione o infusione di sostanze
specifiche per la cura della lipoatrofia al volto nei pazienti HIV positivi in
trattamento antiretrovirale” del nomenclatore tariffario ambulatoriale.
L’intervento di Colemann per atrofia del tessuto cutaneo e/o sottocutaneo
al volto nei pazienti HIV positivi in trattamento antiretrovirale è identificato con il
codice di intervento 8689 “Altra riparazione o ricostruzione di cute e tessuto
sottocutaneo” dell’elenco sistematico degli interventi chirurgici e delle procedure
ICD-9-CM.
L’intervento di liposuzione per la rimozione dell’accumulo di tessuto adiposo
a livello del volto, del collo e della parte superiore del tronco (lipomatosi cervicale
[gobba di bufalo]) nei pazienti HIV positivi in trattamento antiretrovirale è
299
identificato con il codice di intervento 8689 “Altra riparazione o ricostruzione di cute
e tessuto sottocutaneo” dell’elenco sistematico degli interventi chirurgici e delle
procedure della classificazione ICD-9-CM.
In caso di prestazioni eseguite in regime di ricovero per ragioni cliniche
documentate, la diagnosi principale da indicare nella SDO corrisponde al codice
7018 “Altre affezioni ipertrofiche e atrofiche specificate della cute” seguita da una
diagnosi secondaria identificata nel codice V08 “Stato infettivo asintomatico da
virus da immunodeficienza umana (HIV)” dell’elenco sistematico delle malattie e dei
traumatismi della classificazione ICD-9-CM.
Riabilitazione specialistica e generale geriatrica
1) A decorrere dalle accettazioni effettuate dal 1° gennaio 2009 il trasferimento
in riabilitazione specialistica o generale geriatrica dei pazienti operati per protesi
all’anca o al ginocchio avviene quando le condizioni clinico / funzionali degli stessi
permettono di iniziare una mobilizzazione attiva.
2) A decorrere dalle dimissioni effettuate dal 1° gennaio 2009 la soglia di
degenza oltre la quale si applica la riduzione della tariffa prevista per i DRG
afferenti alla MDC 08 non viene calcolata per singolo ricovero ma per paziente,
sommando quindi le giornate di degenza di ricoveri differenti che si possono
verificare anche in ospedali differenti. Rappresenta una soluzione di continuo
rispetto a questa regola un intervallo di almeno 15 giorni tra la dimissione da un
reparto di riabilitazione e la successiva riammissione in un reparto riabilitativo
accreditato con pari intensità assistenziale e terapeutica.
Trapianto di cornea
Per dare piena attuazione alle previsioni contenute nella DGR VIII/6231 del
21/12/2007 che ha stabilito che a decorrere dal 1° gennaio 2009 il finanziamento
delle tessuti sia a carico degli strutture di ricovero e cura che li acquistano dalle
banche, si stabilisce che il DRG 042 in caso di trapianto di cornea con acquisto del
tessuto da una delle banche regionali autorizzate, dovrà essere codificata, nel
campo denominato “tipo tariffa” in posizione 221 – 221 del file SDO2.TXT la lettera
S. Resta inteso per le restante casistica afferente al DRG 042 campo denominato
“tipo tariffa” in posizione 221 – 221 del file SDO2.TXT dovrà essere indicata la
lettera N.
Osservatorio dei dispositivi e delle tecnologie sanitarie
300
Le rilevazioni dei costi delle attività di ricovero e cura hanno evidenziato la
difficoltà di classificare nel DRG più adeguato (in termini di aggregato isorisorse)
alcune tipologie di procedure che comportano l’utilizzo di particolari tecniche
operatorie e/o di presidi e dispositivi sanitari. La scarsa rappresentatività delle
codifiche ICD9-CM ha portato la Direzione Generale Sanità a proporre negli ultimi
anni delle sottoclassificazioni per alcuni DRG con la conseguenza di migliorare la
descrittività degli stessi rispetto ai costi delle procedure ma, nello stesso tempo,
rendendo più complesso il sistema di classificazione dei ricoveri. A partire dal 2009
si stabilisce che, per rispondere a questa esigenza sempre più importante, venga
attivato, in collaborazione con IReR l’osservatorio dei dispositivi/presidi sanitari con
la finalità di effettuare delle valutazioni di costo relativamente a tipologie di
tecniche e di prestazioni che non risultano oggi essere adeguatamente
rappresentate dai codici ICD9-CM degli interventi/procedure e la cui costosità di
conseguenza non trova adeguata descrizione nei DRG oggi esistenti, con il rischio di
avere delle attribuzioni non adeguate per difetto o per eccesso di rimborso.
Un ruolo decisivo nel corso del 2009 avranno nello sviluppo di questo
osservatorio le società scientifiche e professionali maggiormente coinvolte nella
erogazione delle procedure, di seguito elencate, che saranno oggetto dei lavori del
primo anno di attività dell’osservatorio :
• laparoscopie e tecniche chirurgiche mininvasive per interventi relativi al
colon / retto;
• suturatici circolari per effettuazioni di interventi sulla mucosa e sottomucosa
del retto;
• fibre ottiche e tecniche laser per interventi di otorinolaringoiatria;
• dispostivi avanzati di neurostimolazione elettrica e di neuromodulazione
farmacologicaspinale per la terapia del dolore cronico grave e non responsivo a
terapie farmacologiche alternative.
Vengono destinati, per l’esercizio 2009, 10 milioni di euro per effettuare
una integrazione del rimborso dei ricoveri relativi alle procedure sopra elencate che
verrà corrisposta alle strutture, in aggiunta alle quote negoziate con le ASL,
secondo le quantità e le modalità che saranno definite dalla Giunta Regionale sulla
base delle risultanze del primo anno di attività dell’Osservatorio. Corretta codifica
delle complicanze e delle comorbilità sulla SDO
301
La approvazione della DGR VIII/7612 del 11 luglio 2008 ha stabilito che
alcune diagnosi e/o condizioni cliniche non dovessero essere codificate sulla SDO in
quanto le stesse, sulla base delle indicazioni fornite da un gruppo di lavoro di
chirurghi operanti in Strutture della Rete Oncologica Lombarda (ROL) ed afferenti
alla Società Lombarda di Chirurgia, non sono da ritenersi corrispondenti ai criteri
definiti con il D.D.G. Sanità n. 4733 del 28.02.2000 “Regole generali per l’utilizzo
della versione italiana dell’ICD-9-CM 1997 e per la corretta selezione e codifica delle
informazioni cliniche rilevate attraverso la SDO. Modifica del D.D.G. n. 64001 del
6.7.1998”.
Ci si riferiva in particolare all’Allegato tecnico dello stesso decreto che ha
stabilito che “per diagnosi secondaria deve intendersi qualunque condizione, diversa
dalla diagnosi principale, che influenzi l’assistenza erogata al paziente in termini di:
trattamento terapeutico, procedure diagnostiche eseguite, durata della degenza,
assistenza infermieristica, monitoraggio clinico”.
Una prima valutazione dell’impatto della predetta DGR VIII/7612 effettuata
con alcuni dei componenti del gruppo di lavoro che aveva portato alla definizione
delle determinazioni nella stessa contenute ha evidenziato la necessità, pur nella
piena condivisione della decisione a suo tempo presa, di poter indicare nella SDO, al
momento della dimissione, delle diagnosi e/o dei quadri clinici che pur non potendo
costituire delle “complicanze” dal punto di vista della attribuzione corretta del DRG
possono rappresentare delle importanti informazioni di tipo epidemiologico
(linfonodo positivo ad esempio).
Con la finalità di conciliare questa necessità di tipo
conoscitivo/epidemiologico con l’obbligo di rispettare le regole di codifica si
stabilisce che la posizione relativa alla sesta diagnosi già prevista nella SDO debba
essere utilizzata solo per indicare diagnosi e/o quadri clinici, che possono in
generale essere delle complicanze, quando le stesse vengono codificate
relativamente a ricoveri per i quali invece rappresentano solo un dato descrittivo di
tipo epidemiologico e non una complicanza. Ne consegue che la sesta diagnosi a
decorrere dalle dimissioni effettuate dal 1° gennaio 2009 non verrà più utilizzata ai
fini del calcolo dei DRG.
L’esame delle questioni connesse agli indici di offerta e alla
negoziazione si apre, nel testo organizzativo dell’attività per l’anno 2009 con la
302
conferma dell’avvenuto raggiungimaneto dell’indice fissato dall’Intesa Stato Regioni
del 23 marzo 2005, posto pari a 4.5 posti letto per mille abitanti posti a carico del
SSR, compresa la riabilitazione, per gli esercizi precedenti all’anno 2009 e indicato
come prioritario per l’esercizio 2009
La giunta regionale, in coerenza con le indicazioni provenienti dal Ministero
della Salute, ovvero nella prospettiva di ulteriore progressiva riduzione dei posti
letto ospedalieri, indica per l’anno 2009 la possibilità di procedere nella
trasformazione di posti letto ospedalieri in posti domiciliari, nel rapporto di 1:1 (1
p.l. osp.= 1 p.l. dom.) nell’area della riabilitazione specialistica erogata per pazienti
ortopedici operati per protesizzazione all’anca o al ginocchio. Questo processo deve
essere preceduto da istanza agli uffici regionali competenti e parere positivo della
ASL. In tal senso la Direzione generale Sanità è stata responsabilizzata a fornire
entro la data del 28 febbraio 2009 indicazioni operative, mediante specifico decreto,
per la attuazione di tale obiettivo. Inoltre, al fine di promuovere un contesto clinico
ed organizzativo più adeguato alla gestione di questa tipologia di cure ed in genere
a favorire l’attuazione di percorsi integrati tra i diversi livelli di cura per i pazienti
bisognosi di riabilitazione in alcune ASL, su indicazione della DG Sanità, possono
essere sperimentati dei dipartimenti riabilitativi interaziendali.
La Giunta regionale facendo riferimento alla legge 31/97 che all'art. 12 (la
programmazione delle attività sanitarie ed il riordino della rete ospedaliera) prevede
al comma 5 bis che "la Giunta regionale verifica annualmente, sulla base dei
rapporti instaurati ai sensi del comma 5 (ovvero della negoziazione), il
mantenimento degli indici programmatori di fabbisogno sanitario", conferma per
l'anno 2009 la sospensione della messa a contratto di nuove attività di specialistica
ambulatoriale fatto salvo attivazioni di contratti motivate e comprovate da
specifiche valutazioni clinico epidemiologiche effettuate dalle ASL, derivanti da
necessità emergenti per l’insufficienza macro-territoriale di servizi, quali ad esempio
per prestazioni “salva vita” come radioterapia e dialisi. Inoltre, come conseguenza
del forte aumento riscontrato nel corso dell’anno 2008 della produzione di
prestazioni sanitarie nell’ambito della specialistica ambulatoriale la Regione indica
per l’anno 2009 che il governo appropriato di queste prestazioni diventa un
obiettivo prioritario per tutti gli attori del sistema coinvolti nel percorso di
prescrizione ed erogazione delle attività di specialistica ambulatoriale. Le ASL sono
tenute a valutare come obiettivo prioritario l’andamento dei bisogni di prestazioni
303
specialistiche con particolare attenzione all’appropriatezza delle prescrizioni. A tale
proposito, la Giunta Regionale ha istituito un gruppo di lavoro con referenti delle
società scientifiche dei radiologi, con il precipuo compito di redigere, entro la fine
del mese di gennaio 2009, un documento contenente i criteri per la corretta
gestione dell’iter diagnostico almeno delle principali problematiche osteoarticolari ed
addominali. Il monitoraggio della specialistica ambulatoriale deve essere garantito
anche attraverso un rinnovato impulso alla implementazione del sistema SISS in
tale settore. Analogamente a quanto stabilito per l’anno 2008 per le attività di
dialisi e di radioterapia è necessario subordinare la definizione di eventuali ulteriori
sviluppi dell'offerta attualmente presente alla verifica, effettuata da parte della ASL
di ubicazione della struttura, del quadro clinico epidemiologico di riferimento. Le
ASL, inoltre, al fine di assolvere i relativi obblighi di legge riguardanti la
certificazione dell’idoneità a svolgere attività sportiva agonistica da parte di minori e
di soggetti disabili, possono valutare, nel contesto delle risorse disponibili, la
possibilità di assegnare con specifici progetti maggiori risorse non storicizzabili, alle
attività sopra indicate. Considerata la specificità di queste attività il valore
contrattato dalle strutture di medicina sportiva non potrà esser oggetto di
trasferimenti e di compensazioni all’interno di enti unici costituiti ai sensi della DGR
VII/17038 del 6 aprile 2004.
Per l’anno 2009 la definizione del budget degli erogatori di prestazioni
sanitarie sul territorio lombardo con caratteristiche di ente pubblico di diritto
internazionale che abbia stipulato accordi con il Governo della Repubblica Italiana
rimane in capo alla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia. La quota
stabilità è ratificata nel contratto integrativo sottoscritto tra l’ente e la ASL, con
relativo finanziamento, ed è parte del complesso delle obbligazioni in capo alla ASL
territorialmente competente. Le attività negoziali specificate nell’allegato alla
delibera organizzatrice dell’attività soscio sanitaria per l’anno 2009 ed il loro relativo
monitoraggio periodico, già intrapreso a decorrere dall’esercizio 2003 e previsto
anche nel 2009, rappresentano, in modo adeguato alle diversificate necessità
territoriali, la programmazione annuale delle attività di ricovero e cura e di
specialistica ambulatoriale, così come previsto all'art. 13, comma 13, della Legge
regionale 31/97.
La Giunta Regionale ha confermato, quindi che, per l'anno 2009, il
contenuto del contratto in essere tra le ASL ed i soggetti erogatori è determinato
304
attraverso la negoziazione delle valorizzazioni per le attività di ricovero e cura e di
specialistica ambulatoriale erogate a favore di residenti in Regione Lombardia. Per
gli erogatori che non sottoscrivono il contratto integrativo riportante le nuove
condizioni discendenti dalla delibera citata e dalle successive indicazioni della
Direzione Generale Sanità e che non si avvalgono della facoltà di recesso di cui
all'ultimo comma dell'art. 11 del contratto tipo, si è determina l'impossibilità
giuridica di erogare l'assistenza ospedaliera e di specialistica ambulatoriale a carico
del servizio sanitario regionale.
Per ogni ASL, la contrattazione riguarda tutta la produzione erogata a
favore di pazienti lombardi dalle strutture ubicate nel territorio di propria
competenza, e non solo, quindi, la quota relativa ai consumi dei propri residenti. Le
tariffe da utilizzare per valorizzare le prestazioni e misurare quindi il progressivo
raggiungimento dei livelli economici contrattati, sono esclusivamente quelle
deliberate dalla Giunta che stabilisce che per quanto riguarda il livello economico, i
pazienti extra-regionali verranno remunerati a produzione effettiva applicando alle
prestazioni loro effettuate le medesime tariffe applicate per i pazienti lombardi.
Per opportunità di sintesi le ulteriori disposizioni relative agli Indici di
offerta e alla negoziazione si riportano testualmente in nota5.
5Si precisa che le previsioni di cui all’art. 1 comma 796 lettera O della Legge n. 296/06 troveranno applicazione nel 2009 in Regione Lombardia, così come già stabilito al punto del 3 deliberato della DGR VIII/4239 del 28/02/2007, prevedendo uno sconto del 18% per le prestazioni specialistiche afferenti alla branca laboratorio analisi e del 2% sulle prestazioni ambulatoriali afferenti alle altre branche specialistiche. Tenuto conto che le risorse assegnate alle ASL riguardano le quote relative ai consumi sanitari dei propri residenti anche per le prestazioni usufruite extra-regione, mentre le risorse assegnate alle strutture erogatrici lombarde riguardano le prestazioni erogate per i cittadini lombardi, ciascuna ASL dovrà monitorare trimestralmente la quota necessaria al pagamento delle prestazioni erogate extra-regione e comunicarle immediatamente alla Direzione Generale Sanità. Nel caso in cui tale quota registri una verificabile diminuzione, le ASL, di concerto con la DG Sanità, già in corso d'anno potranno provvedere a distribuire le risorse aggiuntive, resesi disponibili sul territorio regionale, agli attori che avranno contribuito a raggiungere il suddetto risultato. Per le strutture che potranno essere messe a contratto nel corso del 2009, che hanno iniziato le attività nel corso del 2008 o potranno riattivare nel corso del 2009 attività già accreditate e a contratto sospese temporaneamente, ad esempio per lavori di adeguamento strutturale, le ASL terranno in considerazione la media delle prestazioni trimestrali e, in seconda istanza, applicheranno il valore standard regionale rilevato per le attività, di ricovero piuttosto che di specialistica ambulatoriale, erogate nel corso dell'ultimo anno la cui base dati informatizzata sia completamente disponibile presso la Direzione Generale Sanità che fino al mese di Marzo 2009 sarà quella relativa all'esercizio 2008. Non saranno comprese nella quota di risorse assegnate alle strutture erogatrici, in quanto saranno remunerate a consuntivo sulla base di quanto effettivamente erogato, fatte salve le valutazioni di tipo clinico-epidemiologico e di appropriatezza che dovranno essere effettuate entro il 31 luglio 2009: 1. in regime di specialistica ambulatoriale: le prestazioni di dialisi e di radioterapia già individuate con la DGR VII/19688 del 3 dicembre 2004 e con la DGR VIII/3776 del 13 dicembre 2006; 2. in regime di ricovero e cura: • le prestazioni relative ai DRG chirurgici con diagnosi principale di Neoplasia Maligna già individuate con la DGR VII/19688 del 3 dicembre 2004;
305
• le attività di chemioterapia effettuate in day hospital che prevederanno l’utilizzo di farmaci antineoplastici ad alto costo, così come da indicazioni regionali, avranno la remunerazione composta come segue: un rimborso di 44 euro per accesso finalizzato a finanziare i soli costi assistenziali, ancillari e generali di struttura, ed il rimborso del costo del farmaco che sarà rendicontato attraverso il File F. Per queste tipologie di prestazioni dovrà essere effettuata, in collaborazione con le farmacie ospedaliere e con gli oncologi medici, una stima di previsione dei consumi 2009 al fine di avere un riferimento rispetto al quale effettuare le opportune verifiche anche procedendo, se necessario, all’effettuazione di attività di audit clinico finalizzate a valutare l’appropriatezza nell’utilizzo di questi farmaci; • i parti (DRG dal 370 al 375); • le prestazioni relative ai dimessi da strutture con Pronto Soccorso, DEA o EAS con diagnosi principale come da allegato alla DGR VIII/3776 del 13 dicembre 2006. Per quanto riguarda la problematica relativa alle sindromi coronariche acute (SCA) – già evidenziata nella DGR VIII/404 del 26 luglio 2005 – si rileva che per le SCA NSTE (senza sovraslivellamento del tratto ST) sulla scheda di dimissione ospedaliera dovrà sempre essere utilizzata la codifica 4107x e che le stesse saranno considerate al di fuori dei contratti solo se entro le 24 ore dal ricovero effettueranno una procedura invasiva di angioplastica percutanea o di by-pass aorto – coronarico, ovvero se, così come evidenziato da ANMCO, si tratta di casi con grave instabilità clinica, elettrica od emodinamica per i quali il tempo di intervento è indicato in poche ore. Al fine di favorire una corretta e moderna gestione dei casi appropriati si prevede l’esecuzione di audit clinici randomizzati per tutte le strutture coinvolte; audit supplementari saranno previsti nelle strutture in cui vi sarà uno scostamento rispetto al 2008 delle diagnosi di IMA NSTE maggiore del 10% ed un ricorso a procedure invasive maggiore del 15%. • le prestazioni relative a pazienti dimessi da Unità Operative di riabilitazione specialistica afferenti alla Direzione Generale Sanità che abbiano avuto in atto nel giorno della loro accettazione una sindrome post-comatosa caratterizzata da un punteggio Glasgow Coma Scale < 13, documentato dal punteggio delle singole voci, e supportata da adeguata documentazione di valutazione clinica e strumentale. Al momento della dimissione la struttura di riabilitazione, secondo le modalità indicate con la circolare della Direzione Generale Sanità 45/SAN del 23 dicembre 2004, segnalerà sulla SDO l’evidenza della condizione clinica di sindrome post – comatosa; • le prestazioni relative a pazienti dimessi da Unità Operative di riabilitazione specialistica che abbiamo avuto in atto nel giorno della loro accettazione postumi di mielolesione traumatica, vascolare, infettiva, infiammatoria e post – chirurgica. I postumi di mielolesione devono essere caratterizzati da un livello su scala ASIA (american spinal injury association) compreso tra A e C ed il quadro clinico deve essere supportato da adeguata documentazione di valutazione clinica e strumentale. Al momento della dimissione la struttura di riabilitazione, secondo le modalità indicate con la circolare della Direzione Generale Sanità 45/SAN del 23 dicembre 2004, segnalerà sulla SDO l’evidenza della condizione clinica di postumi di mielolesione traumatica, vascolare, infettiva, infiammatoria e post – chirurgica. • Fino a 3 milioni di euro complessivi su base regionale le quote relative agli accompagnatori di pazienti ricoverati presso unità operative di cure palliative. Al fine di semplificare i percorsi dei cittadini nelle strutture di erogazione delle prestazioni ambulatoriali si dà facoltà alle ASL di valutare la possibilità di dotare del ricettario unico anche le strutture private accreditate afferenti alla Direzione Generale Sanità e alla Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, qualora le stesse sottoscrivano i Protocolli Diagnostico Terapeutici predisposti dalle ASL in collaborazione con il sistema locale degli erogatori e dei prescrittori quali gli MMG ed i PLS. La sottoscrizione dei Protocolli Diagnostico Terapeutici da parte delle strutture private accreditate verrà formalizzata con specifico “addendum” ai contratti e contestualmente dovrà essere prevista l'indicazione delle verifiche di merito. Le ASL nei loro Piani dei Controlli dovranno prevedere delle azioni specifiche di monitoraggio e di controllo sulle modalità di corretta codifica delle predette tipologie di prestazioni, nonché valutazioni sull'andamento quantitativo nel corso dell'anno delle attività, della loro sostenibilità organizzativa e della loro plausibilità epidemiologica. In caso di mancato rispetto dei predetti protocolli il ricettario regionale verrà immediatamente ritirato. Queste attività di valutazione e controllo saranno oggetto di confronto con gli erogatori durante i periodici incontri trimestrali di monitoraggio della negoziazione. Al fine di garantire continuità ai servizi resi ai cittadini e di dare certezze contrattuali ai soggetti che attualmente erogano servizi per conto del servizio sanitario regionale (si ricorda che le condizioni negoziate per il 2008 terminano con la fine dell'esercizio stesso) si danno le seguenti indicazioni: • Siglare entro il 31-12-2008 i contratti per l'esercizio 2009 dove si individua la valorizzazione relativa alle attività di ricovero e cura indicando un valore pari ai 3/12 di quanto negoziato tra ASL ed Erogatore per l'anno 2008; nell'articolo dove si individua la valorizzazione relativa alle attività di specialistica ambulatoriale e di diagnostica strumentale, di psichiatria e di ricovero e cura indicare un valore pari ai 3/12 di quanto negoziato tra ASL ed Erogatore per l'anno 2008. • Definire entro il 31.03.2009 l'esatta valorizzazione delle risorse disponibili su base annua e la modalità di attribuzione dell'eventuale quota aggiuntiva destinata alle attività di ricovero e di
306
specialistica ambulatoriale definita dalle ASL sulla base dei criteri di seguito individuati. Ciò in quanto la chiusura entro il 28 febbraio 2009 dell'esercizio 2008 permetterà: 1. per le attività ambulatoriali di calcolare per ogni struttura il finanziamento 2008 totale comprensivo della quota calcolata applicando le regole contrattuali. Lo stesso finanziamento, (al netto del valore delle attività di dialisi e di radioterapia, le quali saranno scorporate dalla produzione 2008 delle strutture applicando alla loro valorizzazione al massimo il livello medio di regressione tariffaria 2008 rilevato su tutta la produzione erogata in Regione Lombardia) portato al 95%, costituirà la quota di risorse minime pre-assegnate per il 2009 . 2. Le ASL avranno a disposizione 2 punti percentuali delle risorse finanziate per il 2008 alle singole strutture che saranno attribuiti sulla base di specifici progetti finalizzati principalmente a: • contenere criticità sui tempi di attesa • soddisfare particolari esigenze di tipo clinico epidemiologico I predetti progetti dovranno essere presentati e condivisi dalle ASL con gli erogatori in sede di conferenza dei Direttori Generali della ASL, delle Aziende Ospedaliere e dei rappresentanti legali delle strutture erogatrici di cui alla DGR VI/40903 del 29 dicembre1998. Le risorse assegnate ai singoli erogatori sulla base di questi specifici progetti dovranno essere esplicitate nel contratto integrativo e non potranno prevedere criteri di remunerazione superiori rispetto a quanto previsto all’anno precedente. Alle valorizzazioni prodotte tra il 97% e il 103% sarà applicato un abbattimento fino al 30%, e tra il 103% e il 106% fino al 60%. L’impegno e la possibilità di erogare prestazioni a carico del Servizio Sanitario Regionale vale fino al 106%. La data ultima di definizione dei criteri e delle modalità di destinazione di queste risorse dovrà essere, come già detto, il 31 marzo 2009. 3. Per le attività di ricovero e cura si prevede di procedere ad un incremento medio tendenziale, per ciascuna struttura, del 1,2% del valore negoziato con le ASL per l’anno 2008 a cui viene aggiunto, così come è stimabile dalle SDO disponibili al mese di ottobre 2008 (primi 7 mesi dell’anno proiettati all’anno utilizzando il coefficiente 0,5909, il 30% dell’extraproduzione riferita a pazienti lombardi. Resta fermo che l’attribuzione di queste risorse è subordinata alle indispensabili valutazioni inerenti l’appropriatezza riscontrata nel corso delle attività di controllo effettuate dalle ASL per l’anno 2008 ed alla possibilità reale, sempre verificata dalle ASL, di garantire da parte del soggetto erogatore il massimo livello di appropriatezza di erogazione anche per l’anno 2009. L’incremento delle risorse contrattate dovrà essere tendenzialmente, in termini percentuali, lo stesso per tutti gli erogatori, fatti salvi i casi in cui si riscontri da parte della ASL la comprovata impossibilità di erogazione delle prestazioni(ad esempio a causa di lavori o riorganizzazione interna delle strutture o a seguito di cause di forza maggiore) e quando, sulla base degli esiti dei controlli NOC e sul mantenimento del possesso dei requisiti di accreditamento sia stato rilevato per l’anno 2008 un alto rischio di inappropriatezza di erogazione con conseguente scorretto impiego di risorse. Al di sopra dei valori soglia di attività contrattualmente definiti per attività di ricovero e cura, di specialistica ambulatoriale, di psichiatria e di neuropsichiatria infantile, si ritiene assolto l'impegno contrattuale di erogare prestazioni per conto del servizio sanitario regionale, e vale la procedura di valutazione da effettuarsi da parte delle ASL territorialmente competenti. L'eventuale integrazione di risorse, a livello complessivo ASL e per le tipologie di prestazioni che dovessero registrare un eccessivo squilibrio tra domanda ed offerta, dovrà necessariamente essere concordata per iscritto ed integrare, con specifico “addendum”, il contratto tra la ASL ed i soggetti accreditati coinvolti nella erogazione delle citate prestazioni, compatibilmente con i budget delle aziende ASL, sentita la Direzione Generale Sanità e ad un valore economico non superiore comunque al 30% della relativa fatturazione. Le quote di risorse indicate nei contratti saranno disponibili per i soggetti erogatori nella misura in cui gli stessi effettueranno prestazioni di valore corrispondente. Per i soggetti iscritti al registro delle strutture accreditate come unico ente, afferenti alla DG Sanità, e che erogano sia prestazioni di ricovero e cura, sia ambulatoriali, è possibile prevedere uno spostamento di quote di risorse relative all'attività di ricovero e cura a favore delle attività ambulatoriali, nel caso in cui la struttura non raggiunga la soglia di risorse negoziata, a causa di eventi oggettivabili. La quota trasferita dovrà essere concordata con la ASL di riferimento che verificherà con la DG Sanità la compatibilità di sistema. La citata variazione non potrà costituire elemento di consolidamento delle risorse assegnate per gli esercizi successivi. Non è invece possibile uno spostamento di risorse dall'attività ambulatoriale a quella di ricovero e cura, in quanto ciò, come già detto, non è compatibile con gli indirizzi programmatori della presente deliberazione. La DGR VIII/4239 del 28 febbraio 2007 prevede, all’interno del percorso di riorganizzazione dei Servizi di Medicina di Laboratorio, che questi debbano eseguire in sede almeno il 25% delle prestazioni erogate per conto del SSR. Nel caso di un Unico Soggetto Gestore, pubblico o privato accreditato, di più strutture delle quali una o più non esegua direttamente almeno il 25% delle prestazioni, si può provvedere alla riorganizzazione delle proprie strutture declassando a punto prelievi una delle strutture stesse. Anche in considerazione che il declassamento di un Servizio di Medicina di Laboratorio a punto prelievi garantisce
307
Il Piano Socio Sanitario per gli anni 2010 2014 è stato approvato dal
Consiglio Regionale nel mese di novembre 2010 con 38 voti a favore, 23 contrari e
4 astenuti.
Il documento detta le linee programmatiche per il settore sanitario e
sociale incardinato su tre principi: informatizzazione, semplificazione e prevenzione.
Tra le novità: l’introduzione del fascicolo elettronico che conserverà la
storia del singolo paziente, mentre verranno maggiormente integrati i sistemi
informatici di farmacie, medici, pediatri, ospedali e aziende sanitarie, in modo da
velocizzare lo scambio dei dati. Attraverso il “Fattore famiglia”, tariffe e servizi
verranno calcolati in base al reddito e alla composizione familiare. Il Piano si pone
tra l’altro l’ intento di migliorate le reti per le malattie rare, le cure palliative e la
terapia del dolore.
I punti cardine del documento consistono nel
• portare la medicina, cioè le cure, più vicine al paziente sul territorio,
introducendo la funzione territoriale degli ospedali accanto alla funzione classica
degli stessi, ovvero, un ospedale che sfrutta il sinergia della tecnologia che
permette di eseguire diagnosi e cura di alta complessità e della funzione territoriale,
nel cui ambito si garantiscono diagnosi e cure di primo e secondo livello di
complessità. L’organizzazione dell’ospedale è infatti stata impostata su tre livelli,
l'ospedale inteso in senso classico, la funzione territoriale degli stessi ospedali e i
medici di medicina generale".
• rete provinciale degli ospedali. Atteso che gli ospedali esprimono funzioni di
alto, medio e basso livello: la regione ha realizzato la rete per intensità di cure
nell'ospedale e tra gli ospedali". Nella rete ci sono i nodi (le stesse funzioni) e i
cluster (reti di patologia come quello oncologico, cardio-cerebro-vascolare o altri).
• sfida delle cronicità. Attraverso un sistema di teletrasmissione dei dati o in
strutture ospedaliere più agili, la Regione Lombardia intende avviare la
monitorizzione dei pazienti cronici con l’obbiettivo di verificare quando la cronicità si
comunque l’accesso dell’utenza alle prestazioni e quindi garantisce il rispetto dell’equilibrio domanda offerta e del quadro clinico-epidemiologico . Pertanto, al fine di favorire tale percorso di riorganizzazione, si prevede che nel caso di Ente Unico Gestore di più strutture di Servizi di Medicina di Laboratorio, ubicati in ambiti territoriali differenti, che riclassifichi un Servizio di Medicina di Laboratorio a punto prelievi, il trasferimento delle quote di budget avvenga solo con l'assenso delle ASL di ubicazione delle strutture stesse avendo la garanzia che ciò si verifichi nel rispetto dell'equilibrio domanda offerta e del quadro clinico –epidemiologico.
308
sta destabilizzando, intervenendo così con lo specialista o con il medico al fine di
evitare acuzie e ospedalizzazione.
309
La struttura e l’attività del sistema sanitario regionale
La competenza in materia di attività socio sanitaria in Lombardia è stata
suddivisa tra 15 Aziende Sanitarie Locali, la legge 31/97 ne prevedeva una per
ogni provincia e tre per la provincia di Milano, dall’anno 1998 è stata aggiunta
quella della Vallecamonica e, successivamente, l’Azienda precedentemente
denominata Milano 3 ha assunto la denominazione derivante dalla provincia di
Monza e Brianza. Le Aziende Sanitarie Locali sono suddivise in distretti territoriali,
hanno il compito di coordinare la rete dei Medici di famiglia, dei Pediatri e degli
Specialisti, controllare e garantire la qualità e l'efficienza di ospedali, ambulatori e
studi medici, svolgere direttamente interventi di igiene e prevenzione, compresa
l'educazione sanitaria, interventi di medicina veterinaria, ed effettuare alcune
prestazioni di assistenza sanitaria. In regione Lombardia operano 29 Aziende
Ospedaliere, sono ospedali di rilievo regionale o interregionale costituiti in Aziende
in considerazione delle loro particolari caratteristiche. Si tratta spesso di strutture
ad alta o particolare specializzazione oppure di ospedali che affiancano alle normali
attività di ricovero e cura anche quelle di ricerca/insegnamento a livello
universitario.
Il Piano Socio Sanitario Regionale 2007 – 2009, approvato con la DGR n.
VIII/0257 del 26 ottobre 2006, prevede tra l’altro, la costituzione dell’Azienda
Regionale dell’Emergenza Urgenza quale struttura tecnico-organizzativa con
articolazioni territoriali e con il compito di programmazione generale dell’attività di
Emergenza Urgenza (EU).
In tal senso, attraverso la DGR n. VIII/6994 del 2 aprile 2004 la Giunta
regionale ha deliberato la sua attivazione.
310
Alla data del 31 dicembre 2009 le strutture di ricovero e cura del Servizio
Sanitario Regionale iscritte al Registro Regionale risultano: 1021, ovvero: 7 in più
rispetto all’anno precedente e 225 in più rispetto all primo anno della serie storica
osservata.
Strutture iscritte al Registro Regionale alla data del 31.12.2009
31-dic-02
31-dic-03
31-dic-04
31-dic-05
31-dic-06
31-dic 07
31-dic-08
31-dic 09
Ricovero e cura
pubblico 117 116 113 112 112 112 111 111
Ricovero e cura privato 79 81 89 100 104 108 113 116
Ricovero a ciclo diurno 0 2 3 3 4 3 4 3
Ambulatori pubblici 176 171 164 158 159 158 154 153
Ambulatori privati* 233 267 283 296 324 391 402 412
Studi professionali 8 8 7 6 6 6 6 5
Laboratori 111 115 116 110 109 104 100 95
Strutture psichiatriche 72 88 100 111 114 118 124 126
Strutture iscritte al Registro Regionale
796 848 875 896 932 1.000 1.014 1.021
(*) comprensivi degli ambulatori di medicina sportiva (n 67) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
311
La ripartizione secondo differenti tipologie delle strutture è indagata dalla
prossima illustrazione grafica che, per gli anni presi in considerazione dalla serie
storica, rende evidente, il costante incremento, delle strutture ambulatoriali
private che aumentano, sull’intero periodo, di un numero pari a 179 unità
mentre la diminuzione delle strutture ambulatoriali pubbliche è pari a 23
unità. Unitamente ai dati prodotti in ordine all’esame sulla gestione per l’anno
2008 la regione Lombardia ha indicato che a seguito della definizione dell’iter
procedimentale per l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie pubbliche
e private riconosciute idonee al rilascio delle certificazioni per l’attività sportiva
agonistica e la conseguente iscrizione nell’apposito Registro Regionale delle
Strutture accreditate previsto dalla DGR n. VIII/3580 del 22 novembre 2006 la
Direzione generale, con la DGR VIII/6403 del 27/12/2007, ha proceduto
all’accreditamento delle strutture ambulatoriali di medicina dello sport ed alla
successiva iscrizione nel Registro Regionale delle strutture accreditate.
Strutture iscritte al Registro Regionale. Tipologia delle strutture
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
31-dic-02 117 79 0 176 233 8 111 72
31-dic-03 116 81 2 171 267 8 115 88
31-dic-04 113 89 3 164 283 7 116 100
31-dic-05 112 100 3 158 296 6 110 111
31-dic-06 112 104 4 159 324 6 109 114
31-dic-07 112 108 3 158 391 6 104 118
31-dic-08 111 113 4 154 402 6 100 124
31-dic-09 111 116 3 153 412 5 95 126
Ricovero e cura pubblico
Ricovero e cura privato
Ricovero a ciclo diurno
Ambulatori pubblici
Ambulatori privati *
Studi professionali
Laboratori Strutture
psichiatriche
(*) comprensivi degli ambulatori di medicina sportiva (n 67) Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
312
I saldi differenziali positivi e negativi tra gli anni 2002 – 2009 son riassunti
dalla tabella che segue.
A proposito delle strutture di ricovero e cura la Direzione Generale Sanità
ha provveduto ad inviare un ulteriore serie di dati riassunti dalla tabella che segue e
corredati dalle note atte a fornire una lettura dei dati in essa raccolti e che si
propongono di seguito:
“Ricovero e cura privato:
2005/2008= la differenza è dovuta principalmente all'accreditamento ed
alla successiva messa a contratto di strutture di neuropsichatria infantile che non
sono oggetto di blocco dei contratti (a differenza di altre tipologie di strutture).
Inoltre sono state accreditate 3 strutture relative a progetti di sperimentazione
pubblico/privato. A questi aumenti non corrisponde una contestuale riduzione di
strutture di ricovero e cura pubbliche in quanto trattasi di estrapolazione di porzioni
limitate delle relative strutture ospedaliere pubbliche (singole unità operative).
2008/2009= la differenza è dovuta all'accreditamento ed alla successiva
messa a contratto di strutture di neuropsichatria infantile che non sono oggetto di
blocco dei contratti (a differenza di altre tipologie di strutture). Negli ultimi anni vi è
stato un significativo incremento di domanda di assistenza relativa ai problemi
dell'adolescenza ed alle disabilità complesse quali l'autismo.
2005/2008 Ambulatori privati = la differenza è dovuta all'inserimento di
55 ambulatori di medicina sportiva, già transitoriamente accreditati ed a contratto,
che con dgr 6403 del 2007 sono stati definitivamente accreditati e contrattualizzati,
ed inseriti nella banca dati regionale delle strutture accreditate. Trattasi di attività
Strutture iscritte al Registro Regionale differenziali positivi e negativi tra gli anni 2002 - 2009
Ricovero e cura
pubblico
Ricovero e cura privato
Ricovero a ciclo diurno
Ambulatori pubblici
Ambulatori privati*
Studi professionali Laboratori
Strutture psichiatriche
-6 37 3 -23 179 -3 -16 54
(*) comprensivi degli ambulatori di medicina sportiva (n 67)
Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
313
certificatorie obbligatorie per legge la cui necessità è signoificativamente aumentata
nelgi anni in correlazione con il continuo aumento della popolazione residente e con
il positivo incremento della attività sportiva tra i minori e di disabil.
2005/2009 Strutture psichiatriche= la differenza è dovuta alla messa a
contratto di nuove strutture di psichiatria. Si precisa che le strutture psichiatriche
non sono oggetto di blocco del contratto (a differenza di altre tipologie di
strutture).”
314
Strutture iscritte al Registro Regionale ed a contratto
Ricovero e
cura pubblico
Ricovero e cura
privato *
Ricovero a ciclo diurno
Ambulatori pubblici
Ambulatori privati **
Studi professionali
Laboratori ***
Strutture psichiatriche
Strutture iscritte al Registro
Regionale ed a contratto
31-dic-05
112 96 1 157 242 5 101 80 794
31-dic-08
111 104 1 153 296 5 85 94 849
31-dic-09
111 109 0 152 291 4 80 109 856
*Ricovero e cura privato= comprende le seguenti tipologie di strutture: case di cura - ospedali classificati - IRCCS di diritto privato - strutture di Neuropsichiatria Infantile - progetti di sperimentazione pubblico/privato **Ambulatori privati = comprendono dal 2007 anche gli ambulatori di medicina sportiva (accreditati con dgr 6403/07) ***Laboratori = comprendono sia i laboratori privati che quelli appartenenti alle Università Spiegazione differenze Ricovero e cura privato 2005/2008= la differenza è dovuta principalmente all'accreditamento ed alla successiva messa a contratto di strutture di neuropsichatria infantile che non sono oggetto di blocco dei contratti (a differenza di altre tipologie di strutture). Inoltre sono state accreditate 3 strutture relative a progetti di sperimentazione pubblico/privato. A questi aumenti non corrisponde una contestuale riduzione di strutture di ricovero e cura pubbliche in quanto trattasi di estrapolazione di porzioni limitate delle relative strutture ospedaliere pubbliche (singole unità operative). 2008/2009= la differenza è dovuta all'accreditamento ed alla successiva messa a contratto di strutture di neuropsichatria infantile che non sono oggetto di blocco dei contratti (a differenza di altre tipologie di strutture). Negli ultimi anni vi è stato un significativo incremento di domanda di assistenza relativa ai problemi dell'adolescenza ed alle disabilità complesse quali l'autismo. 2005/2008 Ambulatori privati = la differenza è dovuta all'inserimento di 55 ambulatori di medicina sportiva, già transitoriamente accreditati ed a contratto, che con dgr 6403 del 2007 sono stati definitivamente accreditati e contrattualizzati, ed inseriti nella banca dati regionale delle strutture accreditate. Trattasi di attività certificatorie obbligatorie per legge la cui necessità è signoificativamente aumentata nelgi anni in correlazione con il continuo aumento della popolazione residente e con il positivo incremento della attività sportiva tra i minori e di disabili. 2005/2009 Strutture psichiatriche= la differenza è dovuta alla messa a contratto di nuove strutture di psichiatria. Si precisa che le strutture psichiatriche non sono oggetto di blocco del contratto (a differenza di altre tipologie di strutture).
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed a contratto
315
La serie storica compresa tra gli anni 1999 e 2009, relativa al numero delle
strutture di ricovero e cura disponibili presso il Servizio Sanitario
Regionale, è descritta dalla successiva tabella che dà conto del numero di
strutture di ricovero suddivise in base alle differenti tipologie. Le variazioni
intervenute nell’anno 2009 rispetto all’anno precedente si individuano nei casi degli
Istituti e dei Centri di riabilitazione: uno in meno, delle Case di Cura Private a
contratto: una in più e, infine, delle Case di Cura accreditate non a contratto: una
in più.
316
Strutture di ricovero e cura del Servizio Sanitario Regionale
Aziende
Ospedaliere
Ospedali a
gestione diretta
Ospedali Classificati
Presidi privati quali presidi ASL
IRCCS Pubblici
IRCCS Privati
Policlinici universitari a gest. univ.
Istituti e Centri di
riabilitazione
Istituti Psichiatrici residuali
Case di Cura
Private Accreditate
A CONTRATTO
Case di Cura
Private Accreditate
NON A CONTRATTO
Presidio Ospedaliero
di AO
1999 27 20 6 0 5 13 0 81 8 55 11 89
2000 27 19 6 0 5 13 0 81 0 55 11 87
2001 27 19 6 0 5 13 0 82 0 54 11 85
2002 29 4 6 0 5 13 0 82 0 56 13 101
2003 29 1 6 0 5 13 0 82 0 58 13 103
2004 29 1 6 0 5 13 0 83 0 61 (**) 13 102 (***)
2005 29 1 6 0 5 16 0 81 0 70 (**) 10 98 (***)
2006 29 1 6 0 5 16 0 81 0 73 10 97
2007 29 1 6 0 5 19 0 85 0 69 12 96
2008 29 1 6 0 5 19 0 83 0 72 12 96
2009 29 1 6 0 5 19 0 82 0 73 13 96
NOTA 2004: (**) Case di cura accreditate: sono comprese: una struttura che identifica l'attività dell'U.O. di Nefrologia collocata presso l'Ospedale Bolognini di Seriate che, a seguito sperimentazione è passata in gestione nel corso del 2004 a privati; due strutture passate in gestione a privati che per parte dell'anno hanno afferito all'AO (vedi nota ***) ***sono comprese 2 strutture la cui attività a seguito di sperimentazione è passata in gestione a privati (tali strutture sono comprese sia tra i presidi AO che tra le strutture private accreditate) NOTA 2005: IRCCS pubblici: 030921 confluisce da 02/2005 nella fondazione IRCCS Policlinico Mangiagalli (030925) (conteggiato 1 solo IRCCS: 030925) IRCCS privati: la casa di Cura accreditata 030280 nel corso del 2005 è diventata IRCCS privato (conteggiata la tipologia che ha prevalso nell'anno :IRCCS privato) (**) Case di cura accreditate: sono comprese 3 strutture che identificano attività precedentemente di competenza A.O. e che a seguito di sperimentazione gestionale è passata in gestione nel corso del 2005 a privati; (***) Ospedale a gestione AO: 030912 01confluisce da 02/2005 nella fondazione IRCCS Policlinico Mangiagalli (030925) (030912 rimane conteggiato tra AO perché ancora presente bis 02) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: Flussi informativi del Ministero della Salute (HSP11)
317
La ripartizione territoriale delle strutture accreditate, in relazione
all’appartenenza al settore di diritto pubblico o privato, è presentata dalle seguenti
tabelle; la prima relativa al totale delle strutture evidenzia come presso l’ASL di
Milano Città si trovi il maggior numero di strutture erogatrici di prestazioni sanitarie
accreditate, 219 nell’anno 2009, segue l’ASL di Varese con 125.
Ripartizione territoriale delle strutture accreditate al 31 dicembre 2009 Totale strutture
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 54 64 63 73 76 79 87 91 92
Brescia 60 64 66 71 76 78 81 82 83
Como 51 57 60 62 63 68 72 77 77
Cremona 26 24 26 32 37 38 43 40 41
Lodi 8 11 13 14 14 15 17 16 16
Lecco 19 22 22 23 25 27 29 29 30
Mantova 23 23 25 26 26 26 26 29 29
Milano Città 177 187 193 187 181 181 192 193 219
Milano 1 39 43 50 52 54 56 63 62 60
Milano 2 38 38 41 43 44 46 50 54 61
Monza Brianza 85 91 101 101 104 109 114 115 85
Pavia 62 65 75 75 76 74 77 74 73
Sondrio 14 14 15 17 17 17 18 19 21
Varese 73 85 90 91 95 110 122 124 125
Vcamonica 8 8 8 8 8 8 9 9 9
Lombardia 737 796 848 875 896 932 1.000 1.014 1.021
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
La tabella che segue esplora ripartizione delle struttura erogatrici
accreditate sulla base della appartenenza ala settore pubblico o privato.
318
Ripartizione territoriale delle strutture accreditate al 31 dicembre 2009 Strutture Private
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 24 35 37 48 52 55 63 68 69
Brescia 32 36 38 44 50 52 55 56 57
Como 25 32 35 37 39 44 49 54 54
Cremona 12 12 14 23 28 29 34 31 32
Lodi 3 6 8 9 9 10 12 11 11
Lecco 10 13 13 15 17 19 21 21 22
Mantova 6 6 8 12 12 12 12 15 15
Milano 134 145 152 146 140 139 150 151 173
Milano 1 22 26 33 35 37 39 46 46 46
Milano 2 17 17 20 22 25 27 31 35 40
Monza Brianza 61 67 78 78 81 85 90 91 67
Pavia 40 42 51 51 52 50 53 53 52
Sondrio 2 2 4 6 6 6 7 8 10
Varese 45 57 63 64 68 83 95 97 98
V. Camonica 2 2 2 2 2 2 3 3 3
Lombardia 435 498 556 592 618 652 721 740 749
Strutture Pubbliche 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 30 29 26 25 24 24 24 23 23
Brescia 28 28 28 27 26 26 26 26 26
Como 26 25 25 25 24 24 23 23 23
Cremona 14 12 12 9 9 9 9 9 9
Lodi 5 5 5 5 5 5 5 5 5
Lecco 9 9 9 8 8 8 8 8 8
Mantova 17 17 17 14 14 14 14 14 14
Milano 43 42 41 41 41 42 42 42 46
Milano 1 17 17 17 17 17 17 17 16 14
Milano 2 21 21 21 21 19 19 19 19 21
Monza Brianza 24 24 23 23 23 24 24 24 18
Pavia 22 23 24 24 24 24 24 21 21
Sondrio 12 12 11 11 11 11 11 11 11
Varese 28 28 27 27 27 27 27 27 27
V. Camonica 6 6 6 6 6 6 6 6 6
Lombardia 302 298 292 283 278 280 279 274 272
Fonte: D G S Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
319
Nel contesto di un complessivo aumento da 737 dell’anno 2001 a
1.021 dell’anno 2009, le strutture pubbliche diminuiscono di trenta unità
da: 302 a 272, quelle private aumentano da: 435 a 749 (+ 316). Il grafico
che segue illustra tale andamento:
Ripartizione territoriale delle strutture alla data del 31 dicembre 2009. Strutture Pubbliche e Private
100
200
300
400
500
600
700
800
900
Strutture Pubbliche 302 298 292 283 278 280 279 274 272
Strutture Private 435 498 556 592 618 652 721 740 749
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Tra l’anno 2001 ed il 2009 tutte le ASL aumentano il numero delle strutture
sanitarie diritto privato iscritte al registro variando dal + 1 dell’ASL della Valle
Camonica al + 45 dell’ASL di Bergamo. Quelle di diritto pubblico o rimangono
invariate nel numero, come nel caso delle ASL di Lodi, Milano 2 e Valle Camonica
diminuiscono con un decremento che coglie il suo massimo (- 7) presso l’ASL di
Bergamo
320
La composizione della popolazione residente ed assistita
Il Servizio Sanitario Regionale svolge la propria attività a favore di utenti
che sono residenti sul territorio lombardo o solo assistiti dal Servizio stesso. La
composizione della popolazione per la quale svolge la propria attività il Servizio
Sanitario regionale è descritta dalle prossime tabelle e dai discendenti grafici
illustrativi. La popolazione viene presa in considerazione, nell’intervallo tra l’anno
1999 e l’anno 2009, sia in termini di popolazione residente sia di popolazione
assistita e, quindi, in termini di fasce di età (0/14, 15/64 e oltre 65) con
l’indicazione della incidenza della popolazione anziana sull’intera popolazione sia
essa residente o assistita.
Per popolazione “assistita”, si intende la popolazione iscritta al Servizio
Sanitario Regionale e comprende i residenti in altre regioni, ma “domiciliati” per
motivi di salute in Lombardia e che hanno fatto richiesta di Tessera Sanitaria ad
una ASL lombarda.
321
Composizione della popolazione residente ed assistita in Lombardia
Residenti
Residenti I° fascia
Residenti II° fascia Residenti
Anno Residenti 0/14 15/64 65 e oltre
Incidenza popolazione
anziana
1999 9.028.919 1.172.113 6.309.658 1.547.148 17,14
2000 9.065.231 1.181.433 6.303.823 1.579.975 17,43
2001 9.121.643 1.195.062 6.307.368 1.619.213 17,75
2002 9.033.602 1.192.897 6.194.727 1.645.978 18,22
2003 9.108.645 1.214.711 6.201.010 1.692.924 18,59
2004 9.246.796 1.239.351 6.266.842 1.740.603 18,82
2005 9.393.092 1.268.889 6.328.787 1.795.416 19,11
2006 9.475.202 1.292.130 6.341.190 1.841.882 19,44
2007 9.545.441 1.314.425 6.350.319 1.880.697 19,70
2008 9.642.406 1.338.204 6.389.321 1.914.881 19,86
2009 9.742.676 1.364.289 6.434.965 1.943.422 19,95
Assistiti
Assistiti I° fascia
Assistiti II° fascia Assistiti
Anno Assistiti 0/14 15/64 65 e oltre
Incidenza popolazione
anziana
1999 8.943.151 1.150.654 6.201.369 1.591.128 17,79
2000 8.984.068 1.160.900 6.204.799 1.618.369 18,01
2001 9.086.442 1.177.991 6.247.467 1.660.984 18,28
2002 9.161.184 1.197.735 6.267.713 1.695.736 18,51
2003 9.258.399 1.219.284 6.300.062 1.739.053 18,78
2004 9.360.016 1.237.267 6.337.826 1.784.923 19,07
2005 9.404.580 1.258.106 6.306.632 1.839.842 19,56
2006 9.476.718 1.273.448 6.312.296 1.890.974 19,95
2007 9.634.875 1.310.522 6.409.490 1.914.863 19,87
2008 9.653.642 1.324.660 6.385.300 1.943.682 20,13
2009 9.843.124 1.369.286 6.487.305 1.986.533 20,18
Note: popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT (Residenti) e DG Sanità (Assistiti) Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia
322
La popolazione residente è passata da 9.028.919 unità dell’anno 1999, a
9.742.676 unità dell’anno 2009, con un incremento sull’intero periodo pari a
713.757 unità mentre la popolazione assistita è passata da 8.943.151 unità
dell’anno 1999, a 9.843.124 unità dell’anno 2009, l’aumento in questo caso risulta
essere di 899.973 unità. Il confronto tra i dati dell’ultimo biennio indica che
l’incremento di maggior rilievo si riscontra tra la popolazione assistita che risulta
avere un aumento pari a 189.482 unità.
Il grafico relativo illustra la composizione della popolazione interessata dai
servizi sanitari regionali e sottolinea come, la popolazione assistita abbia, nel
periodo di tempo considerato dalla serie storica, superato la popolazione residente
Il valore dell’indicatore dell’incidenza della popolazione anziana
relativo ai residenti e agli assistiti risulta in forte crescita nel periodo
considerato, per quanto concerne la popolazione residente nel 1999 l’indice era
pari al 17,14% mentre nell’anno 2009 è risultato pari al 19,95% con un incremento
sull’intero periodo pari al 2,81%. In ordine alla popolazione assistita tra l’anno 1999
(17,79%) e l’anno 2009 (20.18%) l’incremento è pari al 2,39%.
Composizione della popolazione residente ed assistita in Lombardia
8.800.000
9.000.000
9.200.000
9.400.000
9.600.000
9.800.000
10.000.000
Residenti 9.028.919 9.065.231 9.121.643 9.033.602 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.642.406 9.742.676
Assistiti 8.943.151 8.984.068 9.086.442 9.161.184 9.258.399 9.360.016 9.404.580 9.476.718 9.634.875 9.653.642 9.843.124
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
323
Composizione della popolazione residente ed assistita in Lombardia
17,1
17,6
18,1
18,6
19,1
19,6
20,1
Residenti 17,14 17,43 17,75 18,22 18,59 18,82 19,11 19,44 19,70 19,86 19,95
Assistiti 17,79 18,01 18,28 18,51 18,78 19,07 19,56 19,95 19,87 20,13 20,18
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Relativamente alla composizione della popolazione residente ed
assistita i dati disaggregati per ciascuna ASL sono riportati dalla tabella
successiva e dai connessi grafici illustrativi.
324
Composizione della popolazione residente ed assistita ripartita per ASL
ASL Anno Residenti Assistiti Residenti 0/14
Assistiti 0/14
Residenti 15/64
Assistiti 15/64
Residenti 65 e oltre
Assistiti. 65 e oltre
Residenti Incidenza
popolazione anziana
Assistiti Incidenza
popolazione anziana
2003 986.924 992.680 146.473 145.693 681.059 685.442 159.392 161.545 16,15 16,27 2004 1.003.808 1.009.349 149.021 148.263 690.307 694.622 164.480 166.464 16,39 16,49 2005 1.022.428 1.021.137 152.607 151.570 699.408 697.066 170.413 172.501 16,67 16,89 2006 1.033.848 1.031.013 155.341 153.296 702.434 699.510 176.073 178.207 17,03 17,28 2007 1.044.820 1.052.979 158.015 157.948 706.453 712.462 180.352 182.569 17,26 17,34 2008 1.059.593 1.060.211 161.194 160.157 713.798 713.611 184.601 186.443 17,42 17,59
BG
2009 1.075.592 1.083.982 164.982 165.472 722.351 726.982 188.259 191.528 17,50 17,67 2003 1.029.806 1.039.774 148.166 147.388 706.145 714.125 175.495 178.261 17,04 17,14 2004 1.052.353 1.055.570 151.862 150.422 718.811 721.291 181.680 183.857 17,26 17,42 2005 1.071.035 1.065.247 156.319 154.024 727.380 721.286 187.336 189.937 17,49 17,83 2006 1.083.635 1.079.904 159.671 157.297 730.779 726.634 193.185 195.973 17,83 18,15 2007 1.096.634 1.102.518 163.477 162.573 734.807 739.516 198.350 200.429 18,09 18,18 2008 1.111.529 1.110.023 167.062 165.249 741.538 740.183 202.929 204.591 18,26 18,43
BS
2009 1.129.025 1.138.778 171.350 171.654 750.668 757.351 207.007 209.773 18,34 18,42 2003 543.546 546.331 74.928 74.725 369.787 370.704 98.831 100.902 18,18 18,47 2004 551.655 551.488 76.026 75.333 373.994 372.687 101.635 103.468 18,42 18,76 2005 560.941 558.534 77.573 76.826 378.251 374.477 105.117 107.231 18,74 19,2 2006 566.853 563.379 78.962 77.689 379.765 375.610 108.126 110.080 19,07 19,54 2007 572.441 574.181 79.885 79.480 382.087 382.286 110.469 112.415 19,3 19,58 2008 578.175 575.442 81.014 80.166 384.556 381.146 112.605 114.130 19,48 19,83
CO
2009 584.762 586.036 82.450 82.368 388.039 387.020 114.273 116.648 19,54 19,90 2003 338.690 340.540 42.286 42.327 226.434 226.791 69.970 71.422 20,66 20,97 2004 342.844 343.046 42.959 42.875 228.375 227.190 71.510 72.981 20,86 21,27 2005 346.168 343.902 43.574 43.182 229.455 226.185 73.139 74.535 21,13 21,67 2006 348.370 345.806 44.294 43.386 229.256 226.222 74.820 76.198 21,48 22,03 2007 350.368 351.383 44.919 44.902 229.426 229.375 76.023 77.106 21,7 21,94 2008 355.947 355.156 46.334 45.971 232.690 231.304 76.923 77.881 21,61 21,93
CR
2009 360.223 362.173 47.453 47.651 235.159 235.303 77.611 79.219 21,55 21,87 2003 315.183 317.048 44.513 44.552 214.442 215.578 56.228 56.918 17,84 17,95 2004 318.824 320.159 44.750 44.780 216.233 216.742 57.841 58.637 18,14 18,31 2005 322.150 323.687 45.354 45.227 217.087 217.506 59.709 60.954 18,53 18,83 2006 325.039 325.574 46.153 45.727 217.437 217.486 61.449 62.361 18,91 19,15 2007 327.510 329.886 46.702 46.731 217.752 219.378 63.056 63.777 19,25 19,33 2008 331.607 331.466 47.403 47.201 219.788 219.304 64.416 64.961 19,43 19,60
LC
2009 335.420 336.380 48.192 48.325 221.523 221.589 65.705 66.466 19,59 19,76
325
Composizione della popolazione residente ed assistita ripartita per ASL
ASL Anno Residenti Assistiti Residenti 0/14
Assistiti 0/14
Residenti 15/64
Assistiti 15/64
Residenti 65 e oltre
Assistiti. 65 e oltre
Residenti Incidenza popolazione
anziana
Assistiti Incidenza popolazione
anziana 2003 208.871 209.875 27.640 27.860 142.829 143.178 38.402 38.837 18,39 18,5 2004 212.873 213.679 28.452 28.641 145.191 145.370 39.230 39.668 18,43 18,56 2005 216.638 216.664 29.225 29.257 146.997 146.375 40.416 41.032 18,66 18,94 2006 219.515 218.640 29.988 29.660 148.157 147.004 41.370 41.976 18,85 19,2 2007 222.909 224.086 30.694 30.653 150.041 150.712 42.174 42.721 18,92 19,06 2008 227.195 225.874 31.453 31.175 152.798 151.290 42.944 43.409 18,90 19,22
LO
2009 231.120 232.493 32.430 32.661 155.046 155.390 43.644 44.442 18,88 19,12 2003 381.330 380.451 46.558 46.160 253.031 251.621 81.741 82.670 21,44 21,73 2004 385.900 383.335 47.421 46.974 255.251 252.547 83.228 83.814 21,57 21,86 2005 390.957 386.224 48.871 48.286 257.678 252.560 84.408 85.378 21,59 22,11 2006 393.723 388.560 50.128 48.987 258.066 253.071 85.529 86.502 21,72 22,26 2007 397.533 397.232 51.523 51.305 259.577 258.662 86.433 87.265 21,74 21,97 2008 403.665 401.363 53.221 52.708 263.291 260.755 87.153 87.900 21,59 21,90
MN
2009 409.775 410.731 54.891 55.099 267.156 266.595 87.728 89.037 21,41 21,68 2003 1.247.052 1.323.165 138.859 144.222 815.253 868.657 292.940 310.286 23,49 23,45 2004 1.271.898 1.337.574 146.464 147.825 828.353 874.519 297.081 315.230 23,36 23,57 2005 1.299.439 1.322.717 152.432 150.307 843.991 852.442 303.016 319.968 23,32 24,19 2006 1.308.735 1.320.310 155.250 151.474 847.437 843.909 306.048 324.927 23,39 24,61 2007 1.303.437 1.337.522 157.684 157.990 836.973 861.032 308.780 318.500 23,69 23,81 2008 1.299.633 1.320.034 159.612 157.894 829.385 842.405 310.636 319.735 23,90 24,22
MI CITTA'
2009 1.563.048 1.342.794 195.129 163.547 998.374 855.133 171.781 324.114 10,99 24,14 2003 931.179 944.537 128.843 129.268 651.398 660.492 150.938 154.777 16,21 16,39 2004 941.854 953.962 130.270 130.641 654.758 662.778 156.826 160.543 16,65 16,83 2005 953.969 959.117 132.463 132.102 658.132 659.332 163.374 167.683 17,13 17,48 2006 961.077 966.976 134.458 133.595 657.411 659.106 169.208 174.275 17,61 18,02 2007 969.674 978.538 136.611 135.492 659.087 665.246 173.976 177.800 17,94 18,17 2008 976.394 979.834 138.216 136.950 659.702 661.416 178.476 181.468 18,28 18,52
MI 1
2009 924.417 995.333 131.286 140.975 621.350 668.190 171.781 186.168 18,58 18,70 2003 518.577 526.564 75.074 75.435 366.091 371.588 77.412 79.541 14,93 15,11 2004 526.023 531.716 76.097 76.123 368.688 372.476 81.238 83.117 15,44 15,63 2005 533.596 535.081 77.511 77.290 371.016 370.354 85.069 87.437 15,94 16,34 2006 540.198 541.904 79.639 78.631 371.731 371.393 88.828 91.880 16,44 16,96 2007 546.091 552.163 81.124 81.129 372.869 376.603 92.098 94.431 16,86 17,1 2008 555.223 555.029 82.800 81.967 377.232 375.991 95.191 97.071 17,14 17,49
MI 2
2009 626.689 567.299 94.528 84.841 423.640 381.821 108.521 100.637 17,32 17,74
326
Composizione della popolazione residente ed assistita ripartita per ASL
ASL Anno Residenti Assistiti Residenti 0/14
Assistiti 0/14
Residenti 15/64
Assistiti 15/64
Residenti 65 e oltre
Assistiti. 65 e oltre
Residenti Incidenza
popolazione anziana
Assistiti Incidenza
popolazione anziana
2003 1.017.303 1.030.215 136.257 136.564 703.955 712.611 177.091 181.040 17,41 17,57 2004 1.028.566 1.039.953 138.276 138.267 706.588 714.126 183.702 187.560 17,86 18,04 2005 1.044.703 1.044.072 141.371 140.260 711.357 708.299 191.975 195.513 18,38 18,73 2006 1.051.498 1.052.745 143.768 141.980 709.391 707.953 198.339 202.812 18,86 19,27 2007 1.057.756 1.068.362 145.842 145.481 708.531 715.714 203.383 207.167 19,23 19,39 2008 1.067.951 1.068.247 148.244 146.412 711.269 710.437 208.438 211.398 19,52 19,79
MB
2009 808.701 1.087.154 115.727 151.233 538.512 719.244 154.462 216.677 19,10 19,93 2003 497.233 504.033 56.940 57.171 327.011 329.365 113.282 117.497 22,78 23,31 2004 504.761 509.185 58.118 57.974 331.470 331.834 115.173 119.377 22,82 23,44 2005 510.505 513.522 59.410 59.311 333.778 332.668 117.317 121.543 22,98 23,67 2006 515.636 519.328 61.032 60.325 335.480 335.353 119.124 123.650 23,1 23,81 2007 521.296 528.520 62.599 62.612 337.939 341.978 120.758 123.930 23,16 23,45 2008 530.969 532.507 64.679 64.131 344.733 344.255 121.557 124.121 22,89 23,31
PV
2009 539.238 542.107 66.702 66.716 350.086 349.707 122.450 125.684 22,71 23,18 2003 177.568 177.054 25.264 25.083 120.179 119.731 32.125 32.240 18,09 18,21 2004 178.393 177.389 25.381 25.065 120.216 119.487 32.796 32.837 18,38 18,51 2005 179.089 177.741 25.352 25.070 120.164 119.042 33.573 33.629 18,75 18,92 2006 179.767 178.596 25.262 25.015 120.113 119.180 34.392 34.401 19,13 19,26 2007 180.429 179.811 25.362 25.133 119.957 119.580 35.110 35.098 19,46 19,52 2008 181.338 180.099 25.387 25.106 120.268 119.382 35.683 35.611 19,68 19,77
SO
2009 182.084 181.390 25.474 25.250 120.494 119.859 36.116 36.281 19,83 20,00 2003 818.940 829.676 109.776 109.761 556.605 563.479 152.559 156.436 18,63 18,86 2004 829.629 836.495 111.124 110.968 561.233 565.196 157.272 160.331 18,96 19,17 2005 843.250 839.239 113.581 112.210 566.651 562.211 163.018 164.818 19,33 19,64 2006 848.606 845.431 114.874 113.114 566.519 562.963 167.213 169.354 19,7 20,03 2007 855.400 858.379 116.551 115.601 567.655 569.759 171.194 173.019 20,01 20,16 2008 863.099 858.145 118.013 115.909 570.700 566.367 174.386 175.869 20,20 20,49
VA
2009 871.448 874.762 119.895 119.601 574.474 574.787 177.079 180.374 20,32 20,62
327
Composizione della popolazione residente ed assistita ripartita per ASL
ASL Anno Residenti Assistiti Residenti 0/14
Assistiti 0/14
Residenti 15/64
Assistiti 15/64
Residenti 65 e oltre
Assistiti. 65 e oltre
Residenti Incidenza
popolazione anziana
Assistiti Incidenza
popolazione anziana
2003 96.443 96.456 13.134 13.075 66.791 66.700 16.518 16.681 17,13 17,29 2004 97.415 97.116 13.130 13.116 67.374 66.961 16.911 17.039 17,36 17,54 2005 98.224 97.696 13.246 13.184 67.442 66.829 17.536 17.683 17,85 18,1 2006 98.702 98.552 13.310 13.272 67.214 66.902 18.178 18.378 18,42 18,65 2007 99.143 99.315 13.437 13.492 67.165 67.187 18.541 18.636 18,7 18,76 2008 100.088 100.212 13.572 13.664 67.573 67.454 18.943 19.094 18,93 19,05
VAL CAM
2009 101.134 101.712 13.800 13.893 68.093 68.334 19.241 19.485 19,03 19,16 Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT (Residenti) e DG Sanità (Assistiti). Fonte: DG Sanità Regione Lombardia
328
Il grafico che segue dà conto dell’incidenza della popolazione anziana in
relazione alla popolazione residenete ed assistita nell’anno 2009.
Particolare risulatato si riscontra nel caso dell’ASL di Milano Città che, a
seguito della rimodulazione degli assetti territoriali di competenza conseguente alla
istituzione della ASL di Monza e Brianza, presenta un valore dell’indicatore per
l’incidenza sulla popolazione residente pari a 10,99%, ovvero, meno della metà
degli analoghi indicatori per le altre ASL e per la popolazione assistita della
medesima azienda.
329
Composizione della popolazione residente ed assistita in Lombardia.Incidenza della popolazione anziana
9,00
11,00
13,00
15,00
17,00
19,00
21,00
23,00
25,00
Residenti 17,50 18,34 19,54 21,55 19,59 18,88 21,41 10,99 18,58 17,32 19,10 22,71 19,83 20,32 19,03
Assistiti 17,67 18,42 19,90 21,87 19,76 19,12 21,68 24,14 18,70 17,74 19,93 23,18 20,00 20,62 19,16
2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009
BG BS CO CR LC LO MN MI C MI 1 MI 2 M B PV SO VA V C
Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
330
La Medicina di Base
Secondo i dati trasmessi dalla regione Lombardia il costo della
Medicina di Base nell’anno 2009 ha raggiunto l’importo di € 816.652.000,
l’incremento rispetto all’anno precedente è di € 43.703.000.
I dati esposti a partire dall’anno 2007 si riferiscono alla Medicina di Base
(Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-
SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza
Sanitaria Territoriale, inoltre, i dati presentati fino all’anno 2008 sono desunti dal
bilancio consuntivo mentre quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio
consuntivo al momento ancora in corso di istruttoria. A corredo dei dati forniti è
stato precisato che: “l’incremento dei costi complessivi della medicina di base,
dovuto in parte all'aumento della popolazione assistita ed in parte all'aumento del
costo pro-capite derivante dall'applicazione dei contratti collettivi nazionali 2009,
biennio economico 2006-2007.” “Si evidenzia inoltre che la giunta regionale, con
DGR 8941/2009, ha approvato l'evoluzione del Progetto SISS. Sono stati inoltre
approvati gli accordi integrativi regionali per i rapporti con i MMG (DGR 9788/2009)
e con i Pediatri di Famiglia (DGR 10074/2009).”
Le tabelle e i grafici che seguono illustrano, relativamente alla serie storica
che intercorre tra l’anno 1999 e l’anno 2008, i dati forniti dalla Direzione Generale
Sanità in merito alla Medicina di Base.
331
Costo della Medicina di Base
Costo* Variazione rispetto all’anno precedente
1999 € 514.068.000
2000 € 584.059.000 2000/1999 € 69.991.000
2001 € 601.307.000 2001/2000 € 17.248.000
2002 € 617.337.000 2002/2001 € 16.030.000
2003 € 638.203.000 2003/2002 € 20.866.000
2004 € 653.973.000 2004/2003 € 15.770.000
2005 € 815.939.000 2005/2004 € 161.966.000
2006 € 741.719.000 2006/2005 -€ 74.220.000
2007 € 748.843.000 2007/2006
2008 € 772.949.000 2008/2007 € 24.106.000
2009 € 816.652.000
2009/2008 € 43.703.000
Valori in euro A partire dal 2007, i costi si riferiscono alla Medicina di Base (Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza Sanitaria Territoriale I dati relativi a ciascun anno sono desunti dal bilancio consuntivo e quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio consuntivo ancora in corso di istruttoria Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
Il grafico che segue è relativo al costo della Medicina di Base in Lombardia
e rende evidente il suo andamento secondo i dati e le indicazioni forniti dalla
Direzione Generale Sanità; gli andamenti delle variazioni per ogni anno rispetto al
precedente, nel lasso di tempo osservato sono illustrati dal grafico successivo.
332
Medicina di Base
500.000.000
550.000.000
600.000.000
650.000.000
700.000.000
750.000.000
800.000.000
850.000.000
€
Costo della Medicina di Base 514.068.000 584.059.000 601.307.000 617.337.000 638.203.000 653.973.000 815.939.000 741.719.000 748.843.000 772.949.000 816.652.000
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Valori in euro I dati presentati fino all’anno 2008 sono desunti dal bilancio consuntivo mentre quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio consuntivo al momento ancora in corso di istruttoria. A partire dal 2007, i costi si riferiscono alla Medicina di Base (Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza Sanitaria Territoriale Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Medicina di Base
-€ 80.000.000 -€ 30.000.000 € 20.000.000 € 70.000.000 € 120.000.000 € 170.000.000
2000/1999
2001/2000
2002/2001
2003/2002
2004/2003
2005/2004
2006/2005
2007/2006
2008/2007
2009/2008
€
Variazione 69.991.000 17.248.000 16.030.000 20.866.000 15.770.000 161.966.000 -74.220.000 24.106.000 43.703.000
2000/1999 2001/2000 2002/2001 2003/2002 2004/2003 2005/2004 2006/2005 2007/2006 2008/2007 2009/2008
Valori in euro I dati presentati fino all’anno 2008 sono desunti dal bilancio consuntivo mentre quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio consuntivo al momento ancora in corso di istruttoria. A partire dal 2007, i costi si riferiscono alla Medicina di Base (Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza Sanitaria Territoriale Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
333
Come risulta dalla prossima tabella il costo medio della medicina di
base in relazione alla popolazione residente, nell’anno 2009 è stato pari a
€ 83,82 mentre per quella assistita il valore è pari a € 82,97.
Rispetto all’anno precedente il primo indicatore è aumentato di € 3,66 e il
secondo di € 2,90.
La tabella ed il grafico che seguono illustrano i dati relativi al costo medio
procapite sia in relazione ai residenti che agli assistiti.
Medicina di Base. Costo medio procapite. Residenti ed assistiti
Costo Medio Procapite Residenti Costo Medio Procapite Assistiti
1999 56,94 57,48
2000 64,43 65,01
2001 65,92 66,18
2002 68,34 67,39
2003 70,07 68,93
2004 70,72 69,87
2005 86,87 86,76
2006 78,28 78,27
2007 78,45 77,72
2008 80,16 80,07
2009 83,82
82,97
Medicina di Base. Costo medio procapite residenti ed assistiti
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
70,00
80,00
90,00
Residenti 56,94 64,43 65,92 68,34 70,07 70,72 86,87 78,28 78,45 80,16 83,82
Assistiti 57,48 65,01 66,18 67,39 68,93 69,87 86,76 78,27 77,72 80,07 82,97
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Valori in euro. A partire dal 2007, i costi si riferiscono alla Medicina di Base (Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza Sanitaria Territoriale I dati presentati fino all’anno 2008 sono desunti dal bilancio consuntivo mentre quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio consuntivo al momento ancora in corso di istruttoria. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
334
I dati relativi al numero di Medici di base sono riportati dalla prossima
tabella.
Medicina di Base. Numero Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta
Medici di Base
Medici di Medicina Generale Pediatri di Libera Scelta Totale
1999 7.447 927 8.374
2000 7.452 941 8.393
2001 7.310 956 8.266
2002 7.182 977 8.159
2003 6.929 1.033 7.962
2004 6.808 1.074 7.882
2005 6.716 1.098 7.814
2006 6.636 1.122 7.758
2007 6.543 1.135 7.678
2008 6.487 1.146 7.633
2009 6.523 1.156 7.679
Dato aggiornato a dicembre 2009. Il conteggio è sui MMG/PLS "attivi" (esclusi gli Incaricati). Fonte: è il DWH del Sistema Direzionale della Sanità.
Nell’anno 2009 i Medici di Base attivi in regione Lombardia sono stati:
7.679 di cui 6.523 Medici di Medicina Generale e 1.156 Pediatri di Libera Scelta.
Rispetto al primo anno della serie storica, il 1999, i Medici di Base sono 659 in
meno, i Medici di Medicina Generale sono 924 in meno e i Pediatri sono 229 in più.
Il raffronto dei dati relativi all’ultimo biennio indica per i Medici di Medicina
Generale una inversione di tendenza rispetto agli andamenti precedenti, infatti tra
l’anno 2009 ed il 2008 il numero di questi ultimi è aumentato di 36 unità in
controtendenza rispetto alle precedenti diminuzioni. Sono 10 in più i Pediatri di
Libera scelta.
335
Medicina di Base. Numero dei Medici
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
Medici di Medicina Generale 7.447 7.452 7.310 7.182 6.929 6.808 6.716 6.636 6.543 6.487 6.523
Pediatri di Libera Scelta 927 941 956 977 1.033 1.074 1.098 1.122 1.135 1.146 1.156
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La tabella che segue restituisce i dati relativi ai Medici di base
illustrando il rapporto tra il numero dei medici, dei pediatri e la
popolazione residente ed assistita anche in relazione alle fasce di età.
336
Medicina di Base. Rapporto tra Medici di Base, popolazione residente, assistita e fasce di età
Rapporto N. Medici di Base e Popolazione Residente
Rapporto N. Medici di Base e Popolazione
Assistita
Rapporto N. Pediatri Libera
Scelta e Popolazione Residente
Rapporto N. Pediatri Libera
Scelta e Popolazione Assistita
Rapporto N. Medici e
Popolazione Residente
Rapporto N. Medici e
Popolazione Assistita
Rapporto N. Medici e
Popolazione Residente
Rapporto N. Medici e
Popolazione Assistita
0-14 0-14 15-64 15-64 65 e oltre 65 e oltre
1999 0,0930% 0,0940% 0,0790% 0,0810% 0,1180% 0,1200% 0,4810% 0,4680%
2000 0,0930% 0,0930% 0,0800% 0,0810% 0,1180% 0,1200% 0,4720% 0,4600%
2001 0,0910% 0,0910% 0,0800% 0,0810% 0,1160% 0,1170% 0,4510% 0,4400%
2002 0,0900% 0,0890% 0,0820% 0,0820% 0,1160% 0,1150% 0,4360% 0,4240%
2003 0,0870% 0,0860% 0,0850% 0,0850% 0,1120% 0,1100% 0,4090% 0,3980%
2004 0,0850% 0,0840% 0,0870% 0,0870% 0,1090% 0,1070% 0,3910% 0,3810%
2005 0,0830% 0,0830% 0,0870% 0,0870% 0,1060% 0,1060% 0,3740% 0,3650%
2006 0,0820% 0,0820% 0,0870% 0,0880% 0,1050% 0,1050% 0,3600% 0,3510%
2007 0,0685% 0,0679% 0,0860% 0,0870% 0,1030% 0,1021% 0,3479% 0,3417%
2008 0,0673% 0,0672% 0,0856% 0,0865% 0,1015% 0,1016% 0,3388% 0,3337%
2009 0,0670% 0,0663% 0,0847% 0,0844% 0,1014% 0,1006% 0,3356% 0,3284%
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
337
Tra l’anno 1999 e l’anno 2009 gli indicatori del rapporto tra il numero dei
medici e la popolazione sia residente che assistita hanno registrato una diminuzione
del proprio valore, infatti nel primo anno della serie storica l’indicatore era pari a
0,0930% per i residenti e 0,0940% per gli assistiti, dopo dieci anni l’indice è
risultato rispettivamente pari a 0,0670% e 0,0663%
Il grafico che segue illustra tale osservazione.
Medicina di Base. Rapporto numero medici e popolazione
0,0000%
0,0100%
0,0200%
0,0300%
0,0400%
0,0500%
0,0600%
0,0700%
0,0800%
0,0900%
0,1000%
Residente 0,0930% 0,0930% 0,0910% 0,0900% 0,0870% 0,0850% 0,0830% 0,0820% 0,0685% 0,0673% 0,0670%
Assistita 0,0940% 0,0930% 0,0910% 0,0890% 0,0860% 0,0840% 0,0830% 0,0820% 0,0679% 0,0672% 0,0663%
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
I dati sulla medicina generale si completano con quelli relativi alle ricette
farmaceutiche staccate dai medici di base. In tal senso la Direzione Generale sanità
della regione Lombardia a corredo dei dati prodotti ha significato che per quanto
concerne l’anno 2009: “l'incremento del numero di ricette procapite è determinato
dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nel 2009 rispetto
al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182 abitanti al
31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti). Contestualemnte si registra una
riduzone del numero di MMG e Pls rispetto al 2008”.
338
Medicina di Base. Ricette farmaceutiche
N. Ricette Farmaceutiche * Ricette Farmaceutiche per Medico di Base
1999 42.728.136 5.102
2000 46.048.080 5.486
2001 55.348.765 6.696
2002 60.742.929 7.445
2003 57.103.168 7.172
2004 60.527.806 7.679
2005 60.686.640 7.766
2006 63.633.001 8.202
2007 66.302.838 8.635
2008 69.857.209 9.152
2009 72.202.416 9.515
* Sono considerate le ricette farmaceutiche di specialità medicinali e galenici. Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nel 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti). Contestualemnte si registra una riduzone del numero di MMG e Pls rispetto al 2008 Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
La tendenza all’aumento del numero di ricette negli anni della serie storica
in osservazione è confermato anche dal dato relativo all’anno 2010, quando
risultano essere state staccate dai medici di base del Servizio Sanitario Regionale
lombardo 72.202.416 ricette farmaceutiche.
Tra l’anno 2008 ed il precedente sono risultate 3.554.371 le ricette
farmaceutiche in più, mentre il saldo tra gli ultimi due anni della serie
storica presenta un incremento pari a 2.345.207 unità. Nell’anno 1999 i
medici di base staccavano 42.728.136 ricette mentre nell’anno 2009 le
ricette sono state 72.202.416.
Il numero medio delle ricette farmaceutiche staccate per medico di
base è salito a 9.515 unità con un aumento, rispetto all’anno 2008, pari a 363
unità il raffronto tra gli i precedenti ultimi anni della serie storica presenta un saldo
incrementale pari a 517 ricette. Tra il primo anno della serie storica e l’ultimo
l’aumento è pari a 4.413 ricette.
339
Medicina di Base. Numero di Ricette Farmaceutiche
40.000.000
45.000.000
50.000.000
55.000.000
60.000.000
65.000.000
70.000.000
75.000.000
N. Ricette Farmaceutiche 42.728.13646.048.08055.348.76560.742.92957.103.16860.527.80660.686.64063.633.00166.302.83869.857.20972.202.416
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
*Sono considerate le ricette farmaceutiche di specialità medicinali e galenici. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Medicina di Base. Numero di Ricette Farmaceutiche per medico di base
5.000
5.500
6.000
6.500
7.000
7.500
8.000
8.500
9.000
9.500
10.000
Ricette Farmaceutiche per Medico di Base 5.102 5.486 6.696 7.445 7.172 7.679 7.766 8.202 8.635 9.152 9.515
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
*Sono considerate le ricette farmaceutiche di specialità medicinali e galenici. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
In merito alla spesa farmaceutica la Direzione Generale Sanità ha
prodotto i relativi dati riassunti dalla successiva tabella corredando i dati forniti con
le seguenti indicazioni relative all’anno 2009: “La variazione % che si osserva pari
al +2,25% rispetto all'anno 2008, legata all'incremento della spesa farmaceutica
ospedaliera, è determinata dal fatto che nel corso del 2008 e 2009 sono stati
autorizzati da AIFA e perciò immessi sul mercato a carico del SSN farmaci innovativi
(in area oncologica, reumatologica e HIV) per aree terapeutiche spesso scoperte.
Questo ha portato ad un icremento della spesa sia per l'immissione di nuovi farmaci
ma anche per l'incremento del numero di pazienti trattati (es. pazienti HIV)”.
340
Spesa Farmaceutica* A CARICO DEL SSN
OSPEDALIERA (2)
TERRITORIALE (1)
di cui
a distribuzione diretta **
TOTALE (A) = (1) + (2)
VAR. % su anno
precedente
Compartecipazione del cittadino (ticket)
(B)
VAR. % su anno
precedente
TOTALE GENERALE (A) + (B)
2000 1.243 1.243 128 1.370,65
2001 1.632 402 18 2.034 64 2 -98 2.036,20
2002 1.739 464 45 2.203 8 19 743 2.222,40
2003 1.512 511 72 2.023 -8 168 765 2.190,90
2004 1.639 550 107 2.189 8 167 0 2.356,10
2005 1.624 608 142 2.232 2 137 -18 2.369,00
2006 1.681 655 146 2.336 5 138 1 2.473,71
2007 1.628 705*** 171*** 2.333 0 142 3 2.475,20
2008 1.606 767 194 (1) 2.373 2 161 13 2.533,55
2009 1.597 829 213 2.426 2 182 13 2.607,90
Note:
* Valori in milioni di Euro.
* * farmaci di esclusiva distribuzione diretta
***dati presi da monitoraggio inviato ad AIFA per l'anno 2007
(1) Dato rilevato dal flusso DM 31/07/2007 - escluso il costo di servizio
La spesa totale a carico del cittadino non viene riportata in quanto la Regione Lombardia non effettua la rilevazione della spesa dei farmaci classificati in fascia C (a totale carico del cittadino). I dati di spesa farmaceutica territoriale comprendono anche la moblità extra-regionale. Negli importi relativi agli esercizi 2005 e 2006 sono integrati nel sistema di consolidamento anche gli IRCCS di diritto pubblico (compresa l'attività di ricerca) come richiesto dal Ministero delle Finanze e dal Ministero della Salute Anno 2009: La variazione % che si osserva pari al +2,25% rispetto all'anno 2008, legata all'incremento della spesa farmaceutica ospedaliera, è determinata dal fatto che nel corso del 2008 e 2009 sono stati autorizzati da AIFA e perciò immessi sul mercato a carico del SSN farmaci innovativi (in area oncologica, reumatologica e HIV) per aree terapeutiche spesso scoperte. Questo ha portato ad un icremento della spesa sia per l'immissione di nuovi farmaci ma anche per l'incremento del numero di pazienti trattati (es. pazienti HIV)
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
341
Nell’anno 2000 la spesa farmaceutica nella regione Lombardia era pari a
1.370,65 milioni di euro e, mentre nell’anno 2008 la spesa è salita a
2.533,55 milioni di euro nell’anno 2009 con un incremento pari a 1.162,90
milioni di euro, la spesa farmaceutica complessiva è risultata pari a
2.607,90. Tra l’anno 2008 ed il successivo, l’incremento è di 74,35 milioni euro
mentre tra gli anni estremi dell periodo osservatio l’aumento è di 1.237,25 milioni
di euro. Il grafico che segue evidenzia l’incremento della spesa che si è registrato in
particolare tra l’anno 2000 e l’anno 2001.
Spesa farmaceutica
1.350,00
1.550,00
1.750,00
1.950,00
2.150,00
2.350,00
2.550,00
Spesa farmaceutica 1.370,65 2.036,20 2.222,40 2.190,90 2.356,10 2.369,00 2.473,71 2.475,20 2.533,55 2.607,90
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Valori in milioni di Euro. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
I dati riportati in tabella relativamente alla variazione percentuale rispetto
all’anno precedente indicano che nell’ultimo periodo della serie storica: 2008 su
2007 e 2009 su 2008 la percentuale rimane costante ovvero il 13%.
La spesa farmaceutica a totale carico del SSN è stata nell’anno 2009 pari a
2.426 milioni di euro (2000: 1.243 mil. €), la parte di questa da imputare alla
farmaceutica territoriale è stata pari a 1.597 milioni di euro6 e 829 milioni di euro
quella di derivazione ospedaliera, di questi 194 milioni euro sono farmaci ad
esclusiva distribuzione diretta. I grafici che seguono evidenziano gli andamenti negli
anni della serie storica per le voci considerate.
6 (dato rilevato dal flusso DM 31/07/2007 – escluso il costo di servizio
342
Spesa farmaceutica. A carico del SSN
1.200
1.400
1.600
1.800
2.000
2.200
2.400
A carico SSN 1.243 2.034 2.203 2.023 2.189 2.232 2.336 2.333 2.373 2.426
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Valori in milioni di Euro. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Spesa farmaceutica. A carico del SSN
350
550
750
950
1.150
1.350
1.550
1.750
Territoriale 1.243 1.632 1.739 1.512 1.639 1.624 1.681 1.628 1.606 1.597
Ospedaliera 402 464 511 550 608 655 705 767 829
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Valori in milioni di Euro. Per l’anno 2007 i dati della spesa ospedaliera derivano dal monitoraggio inviato ad AIFA per l'anno 2007 Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Per quanto concerne la compartecipazione alla spesa farmaceutica da parte
del cittadino alla spesa farmaceutica (ticket) nell’anno 2009 questa è risultata pari
a 182 milioni di euro mentre nell’anno 2008 l’importo era di 161 milioni di euro
confermando il costante aumento degli ultimi anni. I grafici che seguono mostrano
gli andamenti negli anni.
343
Compartecipazione del cittadino (ticket)
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
Compartecipazione del cittadino (ticket) 127,65 2,30 19,40 167,80 167,10 137,00 137,71 142,20 160,85 181,90
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Valori in milioni di Euro. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Spesa farmaceutica. Compartecipazione del cittadino (ticket).Variazione percentuale su anno precedente
-130
-80
-30
20
70
120
Compartecipazione del cittadino (ticket) 127,65 -125,35 17,10 148,40 -0,70 -30,10 0,71 4,49 18,65 21,05
2000 2000 2001 2001 2002 2002 2003 2003 2004 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009
Valori in milioni di Euro. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La tabella che segue, in riferimento alla serie storica compresa tra gli anni
2000 e 2008, sempre in ordine alla spesa farmaceutica in Lombardia, propone i
valori relativi a tre indicatori: il numero delle ricette staccate mediamente per
ciascun assistito in Lombardia, la spesa netta procapite e la spesa netta per ricetta,
inoltre, sono riportate le relative variazioni rispetto all’anno precedente. A
344
complemento dei dati prodotti la Direzione Generale Sanità della Regione
Lombardia ha inteso segnalare che per l’anno 2009: “L'incremento del numero di
ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che
si è registrato nel 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è
arrivati a 9.798.182 abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti)”.
Indicatori della spesa farmaceutica. Lombardia
Numero ricette procapite
Spesa netta procapite*
Spesa netta per ricetta*
2000 5,08 137,23 27,00 2001 6,08 179,28 29,51
variazione % 01/00
19,64 30,64 9,28
2002 6,68 189,47 28,35 variazione %
02/01 9,87 5,68 -3,93
2003 6,16 163,20 26,48 variazione %
03/02 -7,78 -13,86 -6,60
2004 6,51 176,41 27,09 variazione %
04/03 5,72 8,10 2,30
2005 6,48 173,51 26,78 variazione %
05/04 -0,50 -1,65 -1,16
2006 6,71 177,43 26,43 variazione %
06/05 3,55 2,26 -1,29
2007 6,96 171,08 24,57 variazione %
07/06 3,79 -3,58 -7,06
2008 7,19 165,20 22,99 variazione %
08/07 3,19 -3,44 -6,42
2009 7,37 163,00 22,12 variazione %
09/08 2,54 -1,33 -3,77
* valori in Euro Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nel 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti). Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia (dati riferiti a medicinali, ossigeno, galenici e generici)
Nell’anno 2000 il numero delle ricette pro capite era: 5,08 e mentre
nell’anno 2008 tale numero è cresciuto fino a 7,19 nell’anno 2009 è giunto
a 7,37. La spesa netta procapite, nell’anno 2000 era pari a € 137,23 e
345
nell’anno 2009 € 163,00, infine, la spesa netta per ricetta è passata da €
27,00 a € 22.12.
Indicatori della spesa farmaceutica. Numero ricette procapite
5,00
5,50
6,00
6,50
7,00
7,50
Numero ricette procapite 5,08 6,08 6,68 6,16 6,51 6,48 6,71 6,96 7,19 7,37
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Indicatori della spesa farmaceutica. Spesa netta procapite
135,00
145,00
155,00
165,00
175,00
185,00
Spesa netta procapite 137,23 179,28 189,47 163,20 176,41 173,51 177,43 171,08 165,20 163,00
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
346
Indicatori della spesa farmaceutica. Spesa netta per ricetta
22,00
23,00
24,00
25,00
26,00
27,00
28,00
29,00
30,00
Spesa netta per ricetta* 27,00 29,51 28,35 26,48 27,09 26,78 26,43 24,57 22,99 22,12
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La tabella che segue riporta i dati relativi al numero delle ricette
procapite ripartendo il dato in relazione alle Aziende Sanitarie Locali; è
indicata, inoltre, la percentuale di variazione rispetto all’anno precedente, in
relazione al periodo della serie storica 2000 2009. In sequenza vi sono i grafici
illustrativi sia dell’andamento dei valori assoluti e sia della variazioni tra un anno e
l’altro di tale indicatore, nel periodo considerato. Nel merito la Direzione Generale
Sanità ha indicato che per l’anno 2009: “L'incremento del numero di ricette
procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è
registrato nle 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è
arrivati a 9.798.182 abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti).”
347
Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Numero ricette procapite
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta'
Milano 1
Milano 2
Monza Brianza
Pavia Sondrio Varese Val Camonica
2000 4,93 5,52 4,89 5,57 4,76 4,95 6,00 6,53 4,39 4,99 3,43 5,78 4,38 5,01 6,06 2001 5,77 6,49 5,77 6,66 5,56 5,76 7,11 7,87 5,13 6,07 4,09 6,81 5,24 5,97 7,26
variazione %01/00 16,88 17,58 17,96 19,41 17,00 16,52 18,54 20,62 16,91 21,59 19,17 17,77 19,55 19,10 19,83
2002 6,21 6,90 6,20 7,29 6,06 6,24 7,85 8,63 5,66 6,68 6,08 7,21 5,72 6,53 7,70 variazione %02/01 7,63 6,38 7,44 9,59 8,91 8,29 10,39 9,55 10,38 10,12 48,72 5,85 9,07 9,39 6,03
2003 5,59 6,25 5,63 6,82 5,57 5,68 7,25 6,44 5,44 5,48 5,72 6,61 5,26 5,95 7,04 variazione %03/02 -9,89 -9,43 -9,16 -6,50 -8,15 -9,06 -7,53
-25,34 -3,90 -18,03 -5,91 -8,33 -7,93 -8,81 -8,60
2004 6,11 6,87 6,09 7,58 6,20 6,37 7,52 7,42 6,08 6,07 8,00 7,24 5,84 6,44 7,61 variazione %04/03 9,33 9,89 8,06 11,12 11,37 12,16 3,63 15,19 11,83 10,74 39,75 9,57 10,88 8,16 8,02
2005 5,32 5,78 5,36 7,13 5,35 5,65 7,45 6,79 5,55 5,36 5,94 6,36 5,06 5,64 6,40 variazione %05/04 -13,07 -15,77
-11,95 -5,89
-13,63
-11,33 -0,84 -8,45 -8,74 -11,60 -25,74
-12,05 -13,36 -12,46 -15,82
2006 5,50 5,91 5,51 7,39 5,52 5,74 7,58 6,84 5,79 5,44 6,06 6,41 5,20 5,78 6,56 variazione %06/05 3,50 2,12 2,88 3,63 3,16 1,65 1,69 0,65 4,40 1,34 2,00 0,70 2,90 2,49 2,40
2007 5,43 5,75 5,51 7,35 5,57 5,78 7,55 6,95 5,85 5,47 6,15 6,35 5,25 5,92 6,47 variazione %07/06 -1,33 -2,61 -0,06 -0,49 0,80 0,74 -0,36 1,74 0,96 0,65 1,53 -0,86 0,97 2,47 -1,26
2008 5,20 5,71 5,37 6,92 5,42 5,67 6,17 6,39 5,59 5,32 5,87 6,31 5,26 5,89 6,74 variazione %08/07 -4,23 -0,68 -2,53 -5,85 -2,59 -1,87 -18,33 -8,18 -4,47 -2,67 -4,59 -0,71 0,14 -0,43 4,17
2009 5,27 5,80 5,54 6,73 5,51 5,74 6,26 6,39 5,71 5,32 5,80 6,27 5,40 6,07 7,06 variazione %09/08 1,38 1,57 3,13 -2,85 1,66 1,18 1,47 0,11 2,15 -0,09 -1,09 -0,56 2,70 3,01 4,73
* valori in Euro Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nle 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti) Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia (Spesa riferita alle sole specialità medicinali)
348
Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Numero ricette procapite
0,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
7,00
8,00
9,00
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza
Pavia Sondrio Varese ValCamonica
Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nle 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
349
Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Numero ricette procapite
-30,00
-20,00
-10,00
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. C itta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza
Pavia Sondrio Varese ValCamonica
Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nle 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti)Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
350
Sempre relativamente agli indicatori relativi alla spesa sanitaria, la tabella
successiva e grafici conseguenti, sono relativi alla spesa netta procapite ripartita
per Azienda Sanitaria Locale.
351
Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Spesa netta procapite
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta'
Milano 1
Milano 2
Monza Brianza
Pavia Sondrio Varese V.camonica
2000 130,09 148,33 135,61 144,59 122,87 129,85 152,22 181,63 115,04 131,19 90,91 154,71 116,84 136,69 157,32 2001 168,23 194,26 176,41 192,05 159,65 168,52 197,41 240,06 150,32 175,21 120,47 186,07 156,42 178,09 201,39
variazione %01/00 29,31 30,96 30,09 32,82 29,94 29,78 29,68 32,17 30,67 33,56 32,51 20,27 33,88 30,29 28,02
2002 176,69 200,36 182,19 203,92 169,45 181,78 214,45 255,56 161,99 190,57 172,64 195,03 170,60 188,17 198,43 variazione %02/01 5,03 3,14 3,27 6,18 6,14 7,87 8,64 6,46 7,76 8,77 43,31 4,81 9,06 5,66 -1,47
2003 151,65 169,04 154,64 170,77 148,81 159,12 183,83 182,44 150,27 151,77 154,49 173,96 152,46 165,67 171,08 variazione %03/02 -14,17 -15,63 -15,12 -16,26 -12,18 -12,47 -14,28 -28,61 -7,23 -20,36 -10,52 -10,81 -10,63 -11,96 -13,79
2004 156,39 181,69 167,53 184,80 162,95 175,36 191,15 206,05 164,43 164,99 210,12 187,92 168,17 178,70 188,72 variazione %04/03 3,12 7,48 8,34 8,22 9,51 10,20 3,98 12,94 9,42 8,71 36,01 8,03 10,30 7,87 10,31
2005 152,00 182,23 162,23 183,74 156,76 177,69 190,22 204,10 164,09 156,38 169,92 189,53 162,82 169,70 186,64 variazione %05/04 -2,80 0,29 -3,16 -0,58 -3,80 1,33 -0,49 -0,95 -0,20 -5,21 -19,13 0,86 -3,18 -5,04 -1,10
2006 157,19 189,50 164,79 187,27 162,14 178,15 188,82 204,90 168,65 157,88 171,70 192,64 168,45 170,28 192,89 variazione %06/05 3,41 3,99 1,58 1,92 3,43 0,26 -0,74 0,39 2,78 0,96 1,05 1,64 3,45 0,34 3,35
2007 149,05 177,50 159,11 179,55 155,71 167,90 179,95 202,00 161,05 153,74 170,90 186,34 163,91 164,66 183,31 variazione %07/06 -5,17 -6,33 -3,45 -4,12 -3,97 -5,75 -4,70 -1,41 -4,51 -2,62 -0,46 -3,27 -2,69 -3,30 -4,97
2008 145,49 170,53 156,61 173,83 152,29 163,61 169,16 184,23 156,52 150,91 169,64 179,42 161,55 163,41 180,26 variazione %08/07 -2,39 -3,92 -1,57 -3,18 -2,19 -2,56 -6,00 -8,80 -2,81 -1,84 -0,74 -3,71 -1,44 -0,76 -1,66
2009 144,75 167,04 156,87 170,60 150,91 161,25 161,62 181,10 157,12 147,13 162,92 173,83 155,58 164,44 182,27 variazione %09/08 -0,50 -2,05 0,17 -1,86 -0,91 -1,44 -4,45 -1,70 0,38 -2,51 -3,96 -3,12 -3,70 0,63 1,11
* valori in Euro I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia (Spesa riferita alle sole specialità medicinali)
352
Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Spesa netta procapite
20,00
70,00
120,00
170,00
220,00
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza
Pavia Sondrio Varese ValCamonica
I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
353
Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Spesa netta procapite. Variazioni percentuali tra gli anni
-30,00
-20,00
-10,00
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza
Pavia Sondrio Varese ValCamonica
I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
354
La tabella che segue, unitamente ai successivi grafici illustrano i dati
relativi alla spesa netta media per ciascuna ricetta farmaceutica ripartita in
relazione alle Aziende Sanitarie Locali.
355
Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Spesa netta per ricetta
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta'
Milano 1
Milano 2
Monza Brianza
Pavia Sondrio Varese Val Camonica
2000 26,37 26,89 27,72 25,94 25,83 26,25 25,39 27,83 26,23 26,28 26,50 26,77 26,65 27,28 25,95 2001 29,17 29,95 30,57 28,85 28,69 29,24 27,78 30,49 29,32 28,86 29,46 27,34 29,85 29,84 27,72
variazione %01/00
10,63 11,38 10,28 11,23 11,06 11,38 9,40 9,57 11,77 9,84 11,19 2,13 11,99 9,39 6,83
2002 28,47 29,04 29,39 27,96 27,96 29,12 27,34 29,63 28,62 28,51 28,39 27,07 29,85 28,82 25,76 variazione %02/01 -2,41 -3,04 -3,87 -3,11 -2,55 -0,39 -1,59 -2,82 -2,38 -1,23 -3,64 -0,98 -0,01 -3,41 -7,07
2003 27,12 27,05 27,46 25,04 26,73 28,03 25,34 28,33 27,63 27,70 27,00 26,34 28,97 27,83 24,30
variazione %03/02 -4,75 -6,85 -6,56 -10,44 -4,39 -3,74 -7,30 -4,38 -3,46 -2,84 -4,89 -2,70 -2,93 -3,45 -5,68
2004 25,58 26,46 27,53 24,38 26,29 27,54 25,43 27,78 27,03 27,19 26,28 25,96 28,82 27,75 24,81
variazione %04/03
-5,68 -2,19 0,26 -2,61 -1,67 -1,75 0,35 -1,96 -2,16 -1,84 -2,68 -1,41 -0,52 -0,27 2,12
2005 28,60 31,50 30,28 25,76 29,28 31,48 25,52 30,05 29,56 29,15 28,61 29,78 32,21 30,11 29,15 variazione %05/04 11,81 19,07 9,98 5,65 11,39 14,29 0,35 8,20 9,36 7,22 8,89 14,69 11,75 8,48 17,49
2006 28,57 32,08 29,89 25,34 29,35 31,05 24,91 29,98 29,10 29,04 28,35 30,06 32,38 29,48 29,42 variazione %06/05 -0,09 1,83 -1,27 -1,65 0,26 -1,37 -2,39 -0,26 -1,55 -0,38 -0,93 0,93 0,53 -2,09 0,92
2007 27,46 30,85 28,88 24,41 27,97 29,05 23,82 29,05 27,53 28,10 27,79 29,32 31,20 27,82 28,32 variazione %07/06 -3,90 -3,82 -3,39 -3,65 -4,73 -6,44 -4,35 -3,10 -5,42 -3,25 -1,97 -2,44 -3,63 -5,63 -3,76
2008 27,98 29,84 29,16 25,10 28,08 28,84 27,42 28,85 28,01 28,34 28,91 28,44 30,71 27,72 26,73 variazione %08/07 1,92 -3,27 0,98 2,83 0,41 -0,70 15,10 -0,68 1,74 0,85 4,03 -3,02 -1,58 -0,33 -5,59
2009 27,91 29,25 28,78 25,76 27,80 28,53 26,22 28,78 27,97 28,10 28,53 28,13 29,21 27,52 26,20 variazione %09/08 -0,26 -2,01 -1,33 2,61 -0,99 -1,08 -4,36 -0,23 -0,13 -0,84 -1,31 -1,09 -4,87 -0,74 -1,99
* valori in Euro I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
356
Indicatori della spesa farmaceutica per ASL. Spesa netta per ricetta
24,00
25,00
26,00
27,00
28,00
29,00
30,00
31,00
32,00
33,00
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. C itta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza
Pavia Varese V.camonica
I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
357
Indicatori della spesa farmaceutica per ASL. Spesa netta per ricetta. Variazioni percentuali tra gli anni
-12,00
-7,00
-2,00
3,00
8,00
13,00
18,00
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza
Pavia Varese V.camonica
I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
358
L’assistenza ospedaliera.
Posti letto ordinari e di riabilitazione.
Sulla base dei daiti forniti dalla Direzione Generale Sanità della Regione
Lombardia, è stata stilata la tabella inerente l’offerta7 di posti letto in ordine ai
regimi di ricovero per le differenti tipologie di erogatori accreditati pubblici
e privati e autorizzati avendo comunque conto che al momento dell’acquisizione
della stessa i dati relativi all’anno 2009 non erano ancora consolidati.
7 Conseguentemente a ricodifiche di reparti, passaggio di autorizzazioni sanitarie e accreditamenti da un Istituto ad un altro come nel caso dell’attivazione di sperimentazioni gestionali disciplinate dal d.lgs 502/92 e s.m.i., art.9-bis e dalle d.g.r. VI/42718 del 29.4.1999 e n.VII/18575 del 5.8.2004, che intervengono in corso d’anno, la Direzione Generale Sanità della regione Lombardia ha proceduto a rivedere per tutti gli anni della serie storica considerata le modalità di conteggio dei posti letto a livello regionale, in precedenza ottenuta come somma dei posti letto dei singoli reparti. Tale nuova metodologia conteggia i posti letto in relazione ai mesi di attività dei vari reparti e dei mesi di attività dei singoli Istituti. Nelle intenzioni della Direzione Generale Sanità, in tal modo si rende una descrizione del fenomeno più aderente alla realtà. In conseguenza di ciò, la tabella sopra riportata e i successivi grafici evidenziano alcune differenze rispetto alla analoga tabella e ai grafici riportati nelle precedenti relazioni sulla gestione del Servizio Sanitario Regionale Lombardo.
359
Indicatori di offerta ospedaliera per acuti e non acuti. Pubblico e privato ACCREDITATI attivati
PUBBLICI (**) ACCREDITATI attivati
PRIVATI (**) AUTORIZZATO PRIVATO
Anno Popolazione*
Posti Letto Day
Hospital
Posti Letto
Degenza Ordinaria
Totale Posti Letto
Posti Letto Day
Hospital
Posti Letto
Degenza Ordinaria
Totale Posti Letto
Posti Letto Day
Hospital
Posti Letto
Degenza Ordinaria
Totale Posti Letto
Totale posti letto accreditati attivati
Posti Letto X 1.000 abitanti ****
1999 9.028.919 3.015 32.240 35.255 439 11.916 12.355 17 963 980 47.610 5,27
2000 9.065.231 2.985 30.801 33.786 666 12.211 12.877 35 940 975 46.663 5,15
2001 9.121.643 3.022 29.428 32.450 863 12.259 13.122 36 900 936 45.572 5,00
2002 9.033.602 3.075 27.218 30.293 937 12.140 13.077 40 1.060 1.100 43.370 4,80
2003 9.108.645 3.168 25.656 28.824 974 12.214 13.188 40 1.058 1.098 42.012 4,61
2004 9.246.796 3.171 24.537 27.708 999 12.264 13.263 48 1.069 1.117 40.971 4,43
2005 9.393.092 3.116 24.082 27.198 1.060 12.646 13.706 36 847 883 40.904 4,35
2006 9.475.202 3.118 23.852 26.970 1.112 13.162 14.274 35 835 870 41.244 4,35
2007 9.545.441 3.153 23.541 26.694 1.149 13.282 14.431 52 797 849 41.125 4,31
2008 9.642.406 3.179 23.312 26.491 1.130 13.404 14.534 66 822 888 41.025 4,25
2009 ***
9.742.676 3.161 23.264 26.425 1.164 13.591 14.755 60 781 841 41.180 4,23
* Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT. (**) A seguito di ricodifiche di reparti, passaggio di autorizzazioni sanitarie e accreditamenti da un Istituto ad un altro (si veda ad es., l’attivazione di sperimentazioni gestionali così come disciplinate dal d.lgs 502/92 e s.m.i., art.9-bis e dalle d.g.r. VI/42718 del 29.4.1999 e n.VII/18575 del 5.8.2004) che intervengono in corso d’anno, si è reso necessario rivedere (per tuti gli anni in elenco) le modalità di conteggio dei posti letto a livello regionale (in precedenza ottenuta come somma dei posti letto dei singoli reparti). La nuova metodologia riproporziona gli stessi in funzione sia dei mesi di attività dei vari reparti che dei mesi di attività dei singoli Istituti, fornendo in questo modo una descrizione del fenomeno più aderente alla realtà. *** Nel momento in cui i dati sono stati richiesti, gli stessi non erano ancora definitivi. Identica situazione vale per l'anno 2009, per il quale i dati non sono ancora definitivi **** per il tasso di posti letto vengono utilizzati solo i letti accreditati ed attivati a carcio del SSN Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: POSTI LETTO ATTIVATI (accreditati pubblici e privati) - Flussi informativi Ministero della Salute MODD. HSP22, 24 e HSP23 (il modello ministeriale HSP23 non rileva in origine i posti letto attivati mensilmente nelle Case di Cura private accreditate: l'informazione è rilevata solo a livello regionale) - posti letto autorizzati Case di Cura non a contratto modello HSP13 situazione al 1° gennaio considerando eventuali aperture di nuovi Istituti in corso anno.
360
I grafici che seguono illustrano relativamente al numero dei posti letto
accreditati attivati, l’andamento dell’offerta ospedaliera registrato nel
periodo della serie storica intercorrente tra l’anno 1999 e l’anno 2009. I dati
acquisiti sono illustrati prima rispetto al loro totale, quindi rispetto alla ripartizione
dei posti letto disponibili ripartito per erogatori accreditati pubblici e privati per
pazienti acuti e non acuti. Pur tendendo conto della loro provvisorietà, i dati forniti
dalla regione Lombardia indicano che, nell’anno 2009, il totale dei posti letto
accreditati attivati è stato pari a 41.180. Questo risultato parrebbe confermare la
tendenza all’assestamento attorno alla quota di 41.000 posti letto che si riscontra a
partire dall’anno 2004.
Indicatori di offerta ospedaliera.
Totale posti letto accreditati attivati
40.000
41.000
42.000
43.000
44.000
45.000
46.000
47.000
48.000
Totale posti letto accreditati attivati 47.610 46.663 45.572 43.370 42.012 40.971 40.904 41.244 41.125 41.025 41.180
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Nel settore pubblico i posti letto accreditati attivati sono passati da
35.255 dell’anno 1999 a 26.425 dell’anno 2009, registrando una diminuzione
sull’intero periodo di 6.430 unità mentre è positivo il saldo tra gli ultimi due anni
della serie storica pari a 155 letti. Nel settore pubblico sono 14.755 i posti letto
attivati accreditati nell’anno 2009, il raffronto con il primo anno della serie storica
mostra un incremento di 2.400 posti mentre quello con l’anno precedente mostra
un aumento di 221 posti.
361
Indicatori di offerta ospedaliera.Totale posti letto accreditati attivati. Strutture Pubbliche e Private
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
Settore Pubblico 47.610 46.663 45.572 43.370 42.012 40.971 40.904 41.244 41.125 41.025 41.180
Settore Privato 12.355 12.877 13.122 13.077 13.188 13.263 13.706 14.274 14.431 14.534 14.755
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Per quanto concerne il rapporto esistente tra il numero dei posti letto
e la popolazione, si osserva che nell’anno 2009 ogni mille abitanti sono stati resi
disponibili 4,23 posti letto, nell’anno precedente erano: 4,25 e nell’anno 1999:5,27.
Indicatori di offerta ospedaliera.
Posti Letto x 1.000 abitanti
4,20
4,40
4,60
4,80
5,00
5,20
5,40
P L X 1.000 ab. 5,27 5,15 5,00 4,80 4,61 4,43 4,35 4,35 4,31 4,25 4,23
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
362
Sono 841, per l’anno 2009, i posti letto appartenenti al settore delle
strutture private autorizzate. Rispetto all’anno 1999 si nota un decremento pari
a - 139 posti letto mentre rispetto all’anno precedente la diminuzione è di 47 unità
Indicatori di offerta ospedaliera.
Posti letto presso strutture autorizzate private
800
850
900
950
1000
1050
1100
1150
Totale posti letto 980 975 936 1.100 1.098 1.117 883 870 849 888 841
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Per quanto concerne i regimi di ospedalizzazione si nota che presso le
strutture pubbliche i posti letto per Day Hospital, nell’anno 2009, sono stati
3.161, presso quelle accreditate private sono stati: 1.164 e presso quelle private
autorizzate: 60. Il paragone rispetto all’anno precedente indica un saldo positivo
presso le strutture private accreditate e saldi negativi presso gli altri operatori . In
relazione a quelli destinati al regime di Degenza Ordinaria questi nell’anno 2009
sono stati 23.264 presso le strutture pubbliche, 13.591 presso quelle private e 781
presso quelle autorizzate private. In relazione all’anno 2008 si nota un incremento
della disposnibilità dei posti letto presso le strutture private accreditate.
363
Indicatori di offerta ospedaliera.Posti letto per ricoveri in regime di Day Hospital
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
Strutture accreditate pubbliche 3.015 2.985 3.022 3.075 3.168 3.171 3.116 3.118 3.153 3.179 3.161
Strutture accreditate private 439 666 863 937 974 999 1.060 1.112 1.149 1.130 1.164
Strutture autorizzate private 17 35 36 40 40 48 36 35 52 66 60
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Indicatori di offerta ospedaliera.Posti letto per ricoveri in regime di Degenza Ordinaria
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
Strutture accreditate pubbliche 32.240 30.801 29.428 27.218 25.656 24.537 24.082 23.852 23.541 23.312 23.264
Strutture accreditate private 11.916 12.211 12.259 12.140 12.214 12.264 12.646 13.162 13.282 13.404 13.591
Strutture autorizzate private 963 940 900 1.060 1.058 1.069 847 835 797 822 781
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Il dato relativo all'anno 2008 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La situazione del numero dei posti letto ordinari nella Regione
Lombardia relativamente al periodo successivo l’introduzione del sistema
dell’accreditamento delle strutture sanitarie, avvenuta nell’anno 2000, è esposta
dalle successive tabelle. Per completezza, anche per questo anno, sono riportati con
una tabella separata, i dati relativi al periodo precedente significando che, nell’anno
364
1999, non sono state effettuate rilevazioni in quanto anno di transizione al nuovo
sistema.
Posti letto ordinari
1996 % 1997 % 1998 % 1999*
Ospedali pubblici 34.974 73% 33.604 69% 31.998 68%
IRCCS pubb.
2.536 5% 2.573 5% 2.519 5%
Totale Pubblico 37.510 78% 36.177 74% 34.517 74%
Case di cura
6.379 13% 8.638 18% 8.334 18%
Ospedali Classificati 1.522 3% 1.533 3% 1.527 3%
IRCCS privati
2.473 5% 2.445 5% 2.462 5%
Totale Privato 10.374 22% 12.616 26% 12.323 26%
Lombardia 47.884 48.793 46.840
P.L. / 1.000 abitanti 5,3 5,4 5,2
*Il dato relativo all'anno 1999 non è stato rilevato in quanto relativo all'anno del cambiamento del sistema (dal 2000 è stato introdotto l'accreditamento delle strutture sanitarie.
Fonte: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
365
Posti letto ordinari. Numeri
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali
pubblici 31.637 31.231 30.982 30.670 30.304 29.384 29.233 29.062 28.812 28.634
IRCCS
Pubblico 2.578 2.594 2.594 2.593 2.593 3.111 3.107 2.827 2.798 2.771
Totale
Pubblico 34.215 33.825 33.576 33.263 32.897 32.495 32.340 31.889 31.610 31.405
Case di Cura 8.458 8.400 8.528 8.505 8.736 8.798 8.253 8.366 8.568 8.476
Ospedali
Classificati 1.459 1.459 1.459 1.459 1.459 1.492 1.507 1.525 1.519 1.520
IRCCS Privati 2.882 2.882 2.864 2.864 2.864 3.505 4.435 4.447 4.387 4.395
Totale
Privato 12.799 12.741 12.851 12.828 13.059 13.795 14.195 14.338 14.474 14.391
Totale 47.014 46.566 46.427 46.091 45.956 46.290 46.535 46.227 46.084 45.796
Abitanti 9.065.231 9.121.643 9.033.602 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.545.441 9.642.406
PL/ 1.000
abitanti 5,19 5,11 5,14 5,06 4,97 4,93 4,91 4,84 4,83 4,75
I posti letto ordinari sono comprensivi di tutte le specialità Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
366
La tabella che precede illustra, in relazione al periodo compreso tra gli anni
2000 e 2009, l’andamento della disponibilità dei posti letto per prestazioni
sanitarie da svolgere in regime di Degenza Ordinaria, presso il Servizio
Sanitario Regionale lombardo.
Nell’anno 2000, il numero dei posti letto ordinari era complessivamente
pari a 47.014 unità mentre, nell’anno 2009, i posti letto risultano essere 45.796
con una diminuzione, sull’intero periodo, di – 1.218 unità e rispetto all’anno
precedente pari a – 288 unità. Il numero dei posti letto ogni mille abitanti,
conferma la tendenza alla diminuzione rilevata negli anni scorsi, infatti, l’indice
passa da 5,19 dell’anno 2000 a 4,75 dell’anno 2009.
I grafici che seguono sono relativi al numero di posti letto ordinari e
all’indicatore del loro numero rispetto a mille abitanti.
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria
45.500
45.700
45.900
46.100
46.300
46.500
46.700
46.900
47.100
Posti Letto 47.014 46.566 46.427 46.091 45.956 46.290 46.535 46.227 46.084 45.796
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
367
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per mille abitanti. Ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria
4,7
4,75
4,8
4,85
4,9
4,95
5
5,05
5,1
5,15
5,2
PL/ 1.000 abitanti 5,19 5,11 5,14 5,06 4,97 4,93 4,91 4,84 4,83 4,75
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il totale dei posti letto del settore accreditato pubblico nell’anno
2000 era pari a 34.215 posti letto, nell’anno 2008 dispone di 31.405, con
una diminuzione rispetto all’anno precedente pari a - 205 unità e
sull’intero periodo della serie storica pari a – 2.810 unità.
Gli erogatori privati, nell’anno 2008, hanno presentato una disponibilità
complessiva di posti letto per ricoveri ordinari pari a 14.391 con una diminuzione
rispetto all’anno precedente di - 83 posti letto e un incremento rispetto al
primo anno della serie storica pari a 1.592 unità. La ripartizione dei posti letto
tra le strutture di diritto pubblico e quelle di diritto privato è rappresentata dal
grafico che segue.
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per mille abitanti. Ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria
12.000
17.000
22.000
27.000
32.000
Totale Pubblico 34.215 33.825 33.576 33.263 32.897 32.495 32.340 31.889 31.610 31.405
Totale Privato 12.799 12.741 12.851 12.828 13.059 13.795 14.195 14.338 14.474 14.391
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
368
La tabella propone anche i dati relativi alla ripartizione per tipologia di
struttura erogatrice.
Il numero di posti letto ordinari presso gli Ospedali Pubblici, conferma
la decisa tendenza alla diminuzione, infatti, si nota sull’intero periodo preso in
considerazione, la riduzione di - 3.003 posti (31.637 nel 2000 e 28.634 nel
2009); il passaggio tra l’anno 2008 e l’anno 2009 indica un decremento di -
178 posti letto ordinari.
Presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici,
rispetto all’intera serie storica, sono 193 i posti letto ordinari in più,
mentre tra l’anno 2008 ed il successivo vi sono 27 i posti letto in meno.
Il numero dei posti letto disponibili presso le Case di Cura private, tra
l’anno 2009 ed il precedente è diminuito di 92 unità mentre, nell’arco
dell’intero periodo preso in considerazione, è passato da 8.458 a 8.476
unità con un incremento pari a 18 posti.
Presso gli Ospedali Classificati del settore privato, la disponibilità di posti
letto per ricoveri da svolgere in regime ordinario è stata nell’anno 2009 di 1.520
unità con un incremento di un letto rispetto all’anno precedente e di 61 rispetto al
primo anno della serie.
Il numero dei posti letto disponibili presso gli Istituti di Ricovero e
Cura a Carattere Scientifico di diritto privato è nell’anno 2009 pari a 4.395,
si riscontra, pertanto, un incremento sul periodo della serie storica pari a
1.513 posti letto e in relazione all’anno 2008 di 8 posti letto.
369
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria.Tipologia di struttura erogatrice
1.000
6.000
11.000
16.000
21.000
26.000
31.000
Ospedali pubblici 31.637 31.231 30.982 30.670 30.304 29.384 29.233 29.062 28.812 28.634
IRCCS Pubblico 2.578 2.594 2.594 2.593 2.593 3.111 3.107 2.827 2.798 2.771
Case di Cura 8.458 8.400 8.528 8.505 8.736 8.798 8.253 8.366 8.568 8.476
Ospedali Classificati 1.459 1.459 1.459 1.459 1.459 1.492 1.507 1.525 1.519 1.520
IRCCS Privati 2.882 2.882 2.864 2.864 2.864 3.505 4.435 4.447 4.387 4.395
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
370
La tabella che segue offre la possibilità di analizzare il numero dei posti
letto ordinari in relazione alla percentuale di ogni categoria rispetto al
totale, nell’intervallo di tempo tra l’anno 2000 e l’anno 2009.
Posti letto ordinari. Percentuali 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ospedali pubblici 67,29 67,07 66,73 66,54 65,94 63,48 62,82 62,87 62,52 62,53%
IRCCS Pubblico 5,48 5,57 5,59 5,63 5,64 6,72 6,68 6,12 6,07 6,05%
Totale Pubblico 72,78 72,64 72,32 72,17 71,58 70,2 69,5 68,98 68,59 68,58
Case di Cura 17,99 18,04 18,37 18,45 19,01 19,01 17,74 18,1 18,59 18,51%
Ospedali Classificati 3,1 3,13 3,14 3,17 3,17 3,22 3,24 3,3 3,30 3,32%
IRCCS Privati 6,13 6,19 6,17 6,21 6,23 7,57 9,53 9,62 9,52 9,60%
Totale Privato 27,22 27,36 27,68 27,83 28,42 29,8 30,5 31,02 31,41 31,42
Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
I posti letto ordinari sono comprensivi di tutte le specialità Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
I dati riportati in tabella evidenziano che anche nell’anno 2008, entrambi i
settori, pubblico e privato hanno confermato, rafforzando pur lievemente, le
tendenze degli anni precedenti, infatti, il primo diminuisce la propria
percentuale di posti letto rispetto al totale della disponibilità (68,58%
nell’anno 2009; 68,59% nell’anno 2008; 72,78% nell’anno 2000). Aumenta quella
degli erogatori di diritto privato (31,42% nell’anno 2009, 31,41% nell’anno
2008;; 27,22% nell’anno 2000).
371
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Totale Privato 27,22 27,36 27,68 27,83 28,42 29,8 30,5 31,02 31,41 31,42
Totale Pubblico 72,78 72,64 72,32 72,17 71,58 70,2 69,5 68,98 68,59 68,58
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La disponibilità dei posti letto per prestazioni sanitarie da svolgere
in regime ordinario per pazienti acuti presso le strutture del Servizio Sanitario
Regionale lombardo nell’intervallo di tempo intercorso tra l’anno 2000 e l’anno 2009
é illustrata dalla seguente tabella e dai prossimi grafici.
372
Posti letto ordinari per pazienti acuti. Numeri
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali pubblici
29.565 29.104 28.862 28.552 28.266 27.122 26.813 26.558 26.276 26.069
IRCCS Pubblico
2.546 2.556 2.556 2.555 2.555 3.073 3.069 2.789 2.760 2.739
Totale Pubblico
32.111 31.660 31.418 31.107 30.821 30.195 29.882 29.347 29.036 28.808
Case di Cura 6.616 6.422 6.411 6.366 6.522 6.182 5.293 5.253 5.375 5.041
Ospedali Classificati
1.210 1.210 1.210 1.210 1.210 1.210 1.136 1.140 1.134 1.135
IRCCS Privati 1.837 1.744 1.726 1.726 1.726 2.154 2.877 2.857 2.857 2.861
Totale Privato
9.663 9.376 9.347 9.302 9.458 9.546 9.306 9.250 9.366 9.037
Totale 41.774 41.036 40.765 40.409 40.279 39.741 39.188 38.597 38.402 37.845
Abitanti 9.065.231 9.121.643 9.033.602 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.545.441 9.642.406
PL/ 1.000 abitanti
4,61 4,5 4,51 4,44 4,36 4,23 4,14 4,04 4,02 3,92
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
373
Nell’anno 2000 presso le strutture operanti nel servizio sanitario lombardo i
posti letto per questa tipologia di ricovero era pari a 41.774 unità mentre,
nell’ultimo anno della serie storica osservata i letti risultano essere
37.845, con una diminuzione, sull’intero periodo, pari a – 3.929 unità e
rispetto all’anno precedente pari a - 557 unità.
Anche il numero dei posti letto ogni mille abitanti, conferma la
tendenza alla diminuzione rilevata negli anni scorsi. Infatti, l’indice passa
da 4.04 dell’anno 2000 a 3,92 dell’anno 2009.
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti
37.000
37.500
38.000
38.500
39.000
39.500
40.000
40.500
41.000
41.500
42.000
Posti Letto 41.774 41.036 40.765 40.409 40.279 39.741 39.188 38.597 38.402 37.845
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti. Numero per mille abitanti
3,9
4
4,1
4,2
4,3
4,4
4,5
4,6
4,7
PL/ 1.000 abitanti 4,61 4,5 4,51 4,44 4,36 4,23 4,14 4,04 4,02 3,92
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
374
I posti letto per ricoveri da svolgere in regime ordinario per
pazienti acuti messi a disposizione dal settore accreditato pubblico
nell’anno 2000 era pari a 32.111 unità, nell’anno 2009 il numero è diminuito
a 28.808, con una diminuzione rispetto all’anno precedente pari a - 228
unità e sull’intero periodo della serie storica pari a -3.303 unità.
Gli erogatori privati, nell’anno 2009, hanno presentato una disponibilità
complessiva di posti letto pari a 9.037 con un decremento del numero di posti
rispetto all’anno precedente pari a - 329 unità e riguardo al primo anno
della serie storica considerata, pari a -626 unità.
La ripartizione dei posti letto tra le strutture di diritto pubblico e quelle di
diritto privato è rappresentata dal grafico che segue.
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
Strutture Pubblico 32.111 31.660 31.418 31.107 30.821 30.195 29.882 29.347 29.036 28.808
Strutture Privato 9.663 9.376 9.347 9.302 9.458 9.546 9.306 9.250 9.366 9.037
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
L’esame relativo al numero di posti letto ordinari per pazienti in stato
acuto messi a disposizione presso gli Ospedali Pubblici per l’anno 2009,
conferma nuovamente, la decisa tendenza alla diminuzione già rilevata negli
anni precedenti, infatti, si nota sull’intero periodo la riduzione di 3.496 posti
(29.565 nell’anno 2000; 26.276 nell’anno 2008); il passaggio tra l’anno
2007 e l’anno 2008 indica una diminuzione pari a - 207 unità.
Presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici,
il numero di posti letto nell’anno 2009 è risultato essere pari a 2.739,
375
rispetto all’anno precedente sono 21 i posti letto in meno mentre tra il primo anno e
l’ultimo della serie storica si osserva un saldo positivo pari a 193 posti letto.
Il numero dei posti letto disponibili presso le Case di Cura private, tra
l’anno 2008 e l’anno 2009 è nuovamente diminuito di 228 unità mentre,
nell’arco dell’intero periodo preso in considerazione, è passato da 6.616 a
5.041 unità con un decremento pari a -3.303 posti.
Nel caso degli Ospedali Classificati del settore privato, la disponibilità di
1.210 unità, rimasta immutata, nel periodo 2000-2005, dimostra
successivamente un andamento estremamente variabile; nell’anno 2009
questa tipologia di posti letto è pari a 1.135 unità aumentando di uno
rispetto all’anno 2008 e diminuendo di 75 rispetto al primo anno della serie
storica.
Tra l’anno 2009 ed il precedente il numero dei letti disponibili per
ricoveri da svolgere in regime ordinario di pazienti in stato acuto presso le
strutture IRCCS di diritto privato è aumentato di 4 unità giungendo a 2.861
unità. Tra il primo e l’ultimo anno della serie si osserva un incremento di
rilievo presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto
privato pari a 1.024 unità.
376
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti
1.000
6.000
11.000
16.000
21.000
26.000
31.000
Ospedali pubblici 29.565 29.104 28.862 28.552 28.266 27.122 26.813 26.558 26.276 26.069
IRCCS Pubblico 2.546 2.556 2.556 2.555 2.555 3.073 3.069 2.789 2.760 2.739
Case di Cura 6.616 6.422 6.411 6.366 6.522 6.182 5.293 5.253 5.375 5.041
Ospedali C lassificati 1.210 1.210 1.210 1.210 1.210 1.210 1.136 1.140 1.134 1.135
IRCCS Privati 1.837 1.744 1.726 1.726 1.726 2.154 2.877 2.857 2.857 2.861
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
377
L’offerta di posti letto ordinari per pazienti acuti nell’intervallo di tempo
esaminata in relazione alla percentuale di ogni categoria di offerta rispetto al suo
totale, evidenzia che nell’anno 2009, il settore pubblico ha offerto il 76,12 del
totale della disponibilità, nell’anno 2000 la percentuale era pari a 76,87%.
La tabella e il grafico che seguono illustrano dati relativi alle percentuali.
Posti letto ordinari per pazienti acuti. Percentuali
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali pubblici 70,77 70,92 70,8 70,66 70,18 68,25 68,42 68,81 68,42 68,88
IRCCS Pubblico 6,09 6,23 6,27 6,32 6,34 7,73 7,83 7,23 7,19 7,42
Totale Pubblico 76,87 77,15 77,07 76,98 76,52 75,98 76,25 76,03 75,61 76,12
Case di Cura 15,84 15,65 15,73 15,75 16,19 15,56 13,51 13,61 14 13,32
Ospedali Classificati 2,9 2,95 2,97 2,99 3 3,04 2,9 2,95 2,95 3,00
IRCCS Privati 4,4 4,25 4,23 4,27 4,29 5,42 7,34 7,4 7,44 7,56
Totale Privato 23,13 22,85 22,93 23,02 23,48 24,02 23,75 23,97 24,39 23,88
Totale 41.774 41.036 40.765 40.409 40.279 39.741 39.188 38.597 38.402 37.845 Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Strutture Privato 23,13 22,85 22,93 23,02 23,48 24,02 23,75 23,97 24,39 23,88
Strutture Pubblico 76,87 77,15 77,07 76,98 76,52 75,98 76,25 76,03 75,61 76,12
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
378
Analogamente ai dati sui posti letto ordinari anche per quelli relativi ai
posti letto destinati alla riabilitazione sono state predisposte due distinte
tabelle, la prima concernente i dati antecedenti la riforma del sistema, ovvero
l’anno 2000, la seconda, inerente al periodo successivo all’istituzione dell’obbligo
dell’accreditamento per l’erogazione delle prestazioni sanitarie.
Posti letto riabilitazione sanitaria
1996 % 1997 % 1998 % 1999
Ospedali pubblici 1.270 41% 1.433 40% 1.645 40%
IRCCS pubblici.
- 0% - 0% - 0%
Totale Pubblico 1.270 41% 1.433 40% 1.645 40%
Case di cura
1.055 34% 1.295 36% 1.459 36%
Ospedali Classificati
157 5% 157 4% 257 6%
IRCCS Privati
639 20% 670 19% 717 18%
Totale Privato 1.851 59% 2.122 60% 2.433 60%
Lombardia 3.121 3.555 4.078
P.L. / 1000 abitanti 0,3 0,4 0,5
N.B. Il dato relativo all’anno 1999 non è stato rilevato in quanto relativo all’anno del cambiamento del sistema (dal 2000 è stato introdotto l’accreditamento delle strutture sanitarie). Note. Posti letto accreditati ed a contratto con Servizio Sanitario Regionale al 31.12.2002. I posti letto sono comprensivi delle UU.OO. di RRF, Unità Spinale, Neuroriabilitazione, Lungodegenza. Fonte: Direzione generale Sanità: Banca dati delle strutture accreditate ed iscritte al registro regionale.
379
Posti letto riabilitazione sanitaria. Numeri
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali pubblici
2.072 2.127 2.120 2.118 2.038 2.262 2.420 2.504 2.536 2.565
IRCCS Pubblico
32 38 38 38 38 38 38 38 38 32
Totale Pubblico
2.104 2.165 2.158 2.156 2.076 2.300 2.458 2.542 2.574 2.597
Case di Cura 1.842 1.978 2.117 2.139 2.214 2.616 2.960 3.113 3.193 3.435
Ospedali Classificati 249 249 249 249 249 282 371 385 385 385
IRCCS Privati 1.045 1.138 1.138 1.138 1.138 1.351 1.558 1.590 1.530 1.534
Totale Privato
3.136 3.365 3.504 3.526 3.601 4.249 4.889 5.088 5.108 5.354
Totale 5.240 5.530 5.662 5.682 5.677 6.549 7.347 7.630 7.682 7.951
Abitanti 9.065.231 9.121.643 9.033.602 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.642.406 9.742.676
PL/ 1.000 abitanti 0,58 0,61 0,63 0,62 0,61 0,71 0,78 0,8 0,80 0,82
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
380
Nell’anno 2000 il numero complessivo di posti letto destinati alla
riabilitazione sanitaria era pari a 5.240 unità, mentre, nell’anno 2009, la
disponibilità è aumentata fino a 7.951 unità; l’incremento sull’intero
periodo è stato pari a 2.711 unità. Il saldo positivo tra l’anno 2009 ed il
precedente, risulta essere di 269 posti letto in più.
Il valore dell’indice relativo al numero di posti letto di riabilitazione
sanitaria ogni mille abitanti dell’anno 2009 supera lievemente quella degli
anni precedenti ed è pari a 0,82. La differenza tra il risultato dell’anno 2000
(0,58) e quello dell’anno 2008 è pari a 0,24.
I grafici che seguono evidenziano l’incremento che si registra a partire tra
gli anni 2004 e 2009 sia in termini assoluti e sia nel rapporto con il numero di
abitanti.
Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione
5.000
5.500
6.000
6.500
7.000
7.500
8.000
Posti Letto Riabilitazione 5.240 5.530 5.662 5.682 5.677 6.549 7.347 7.630 7.682 7.951
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
381
Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione per mille abitanti
0,55
0,6
0,65
0,7
0,75
0,8
0,85
PL/ 1.000 abitanti 0,58 0,61 0,63 0,62 0,61 0,71 0,78 0,8 0,80 0,82
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il grafico che segue illustra i dati relativi alla ripartizione dei posti letto
destinati a riabilitazione sanitaria tra gli erogatori pubblici e quelli privati, l’offerta
maggiore per questa tipologia di posti letto è proposta dalle strutture di diritto
privato e la stessa aumenta nel tempo: 3.136 nell’anno 2000, 5.108 nell’anno
2008, e 5.354 nell’anno 2009, ovvero, 2.218 posti letto in più sull’intera serie
storica e 246 nel raffronto tra gli ultimi due anni.
L’aumento dell’offerta di questa tipologia di posti letto si registra anche
presso le strutture appartenenti al settore del diritto pubblico sia pure con
differenziali di minor rilievo. Infatti, l’incremento nell’anno 2009, rispetto al
precedente, è pari a 23 unità mentre, sull’intero periodo preso in considerazione
dalla serie storica, l’aumento è di 493 unità.
382
Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione. Strutture Pubbliche e Private
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
4.500
5.000
5.500
Strutture Pubbliche 2.104 2.165 2.158 2.156 2.076 2.300 2.458 2.542 2.574 2.597
Strutture Private 3.136 3.365 3.504 3.526 3.601 4.249 4.889 5.088 5.108 5.354
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Presso gli Ospedali Pubblici, nell’anno 2009 i posti letto destinati alla
riabilitazione sanitaria sono risultati 2.565 ovvero 29 in più rispetto
all’anno precedente e 493 in più rispetto al primo anno della serie storica.
Il numero dei posti letto presso gli Istituti di Ricovero e Cura a
Carattere Scientifico pubblici, diminuisce di 6 unità rispetto agli anni
precedenti: 2009: 32.
Presso le Case di Cura tra l’anno 2009: 3.435 ed il 2008: 3.193
l’aumento è pari a 242 unità, con un incremento sull’intero periodo pari a
1.593 posti letto.
Gli Ospedali classificati del settore privato, hanno confermato la
disponibilità di 385 posti letto destinarti alla riabilitazione sanitaria, numero analogo
a quello dell’anno precedente con un differenziale positivo rispetto al primo anno
della serie storica pari a 136 unità.
Il dato relativo alla offerta di posti letto presso gli Istituti di Ricovero e
Cura a Carattere Scientifico di diritto privato indica un incremento di 4
posti tra l’anno 2009: 1.534 ed il precedente, mentre quello con il primo
anno della serie storica è di 489 posti letto in più.
383
Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione. Tipologia di strutture sanitarie
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
Ospedali pubblici 2.072 2.127 2.120 2.118 2.038 2.262 2.420 2.504 2.536 2.565
IRCCS Pubblico 32 38 38 38 38 38 38 38 38 32
Case di Cura 1.842 1.978 2.117 2.139 2.214 2.616 2.960 3.113 3.193 3.435
Ospedali C lassificati 249 249 249 249 249 282 371 385 385 385
IRCCS Privati 1.045 1.138 1.138 1.138 1.138 1.351 1.558 1.590 1.530 1.534
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
384
La tabella che segue propone l’analisi del numero dei posti letto per
ricoveri di riabilitazione sanitaria in relazione alla percentuale di ogni
categoria rispetto al totale, nell’intervallo di tempo tra l’anno 2000 e l’anno
2009.
Posti letto riabilitazione sanitaria. Percentuali
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali
pubblici 39,54 38,46 37,44 37,28 35,9 34,54 32,94 32,82 33,01 32,26
IRCCS Pubblico 0,61 0,69 0,67 0,67 0,67 0,58 0,52 0,5 0,5 0,40
Totale
Pubblico 40,15 39,15 38,11 37,94 36,57 35,12 33,46 33,32 33,51 32,66
Case di Cura 35,15 35,77 37,39 37,65 39 39,95 40,29 40,8 41,56 43,20
Ospedali
Classificati 4,75 4,5 4,4 4,38 4,39 4,31 5,05 5,05 5,01 4,84
IRCCS Privati 19,94 20,58 20,1 20,03 20,05 20,63 21,21 20,84 19,92 19,29
Totale Privato 59,85 60,85 61,89 62,06 63,43 64,88 66,54 66,68 66,49 67,34
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale
Nell’anno 2009 le strutture pubbliche e private hanno contribuito al totale
dell’offerta rispettivamente per il 32,66% e per il 67,34%. Nell’anno 2000 le
percentuali relative all’offerta erano 40,15% e 59,85%.
Il grafico che segue sintetizza l’andamento di questo indicatorie negli anni
della serie storica considerata.
385
Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
%
Strutture Private 59,85 60,85 61,89 62,06 63,43 64,88 66,54 66,68 2041,51 67,34
Strutture Pubbliche 40,15 39,15 38,11 37,94 36,57 35,12 33,46 33,32 33,51 32,66
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
In merito alla questione dei posti letto ospedalieri la Direzione Generale
Sanità ha, contestualmente ai dati, inviato un commento interpretativo dei
medesimi che di seguito si riporta:
I posti letto di cui è dotata Regione Lombardia sono descritti in quattro
tabelle: tre si riferiscono ai posti letto accreditati (tabelle 13, 14, 15)8 ed una si
riferisce ai posti letto accreditati ed attivati (tabella 16)9.
I posti letto accreditati ordinari (tabella 13) nel 2009 risultano 31.405 nelle
strutture pubbliche (195 in meno rispetto al 2008) e 14.391 nelle strutture private
(83 in meno rispetto al 2008). Tali quote sono poi suddivise in posti letto ordinari
per acuti (tabella 14) e per riabilitazione (tabella 15): sia il pubblico che il privato
perdono posti letto per acuti (218 nei pubblici e 329 nei privati) e guadagnano posti
letto di riabilitazione (23 nei pubblici e 246 nei privati).
I posti letto accreditati ed attivati, invece, sono presentati in tabella 16.
Prima di valutare la loro consistenza numerica è opportuno ricordare che tali letti
8 Rispettivamente: Posti Letto Ordinari, Posti Letto Ordinari per Pazienti Acuti e Posti Letto Riabilitazione Sanitaria. 9 Indicatori di Offerta Ospedaliera per Acuti e non Acuti. Pubblico e Privato.
386
sono frutto di autodichiarazione da parte delle strutture ospedaliere e dovrebbero
tenere conto dei periodi in cui i letti non sono disponibili (per ferie, chiusure,
ristrutturazioni, etc.). Ne consegue che il valore numerico esatto di tali letti non è
significativo in quanto tale ma risente appunto delle modalità con cui i letti sono
gestiti (e poi autodichiarati nei flussi informativi) durante l’anno. E’ significativo
invece il loro ordine di grandezza.
Ciò premesso, la tabella 16 evidenzia che negli ultimi 3 anni i posti letto
accreditati ed attivati, sia ordinari che day hospital, sono sostanzialmente stabili sia
nel settore pubblico che in quello privato: le variazioni sono decisamente minori e di
scarsa rilevanza pratica.
Composizione dell’attività ospedaliera
I risultati e i dati indicatori dell’attività di assistenza ospedaliera,
sono riassunti, nei loro aspetti maggiormente rappresentativi, nelle tabelle e nei
grafici che seguono.
387
Composizione dell'attività ospedaliera per regime di ricovero
Ricoveri*
Acuti Riabilitazione Regime ordinario
Day Hospital
Regime ordinario
Day Hospital
Degenza media acuti in regime ordinario
1 %
2 %
3 %
4 %
Lungo degenza
(5) / (1) 1999 1.557.669 77,5 451.473 22,5 72.554 85,1 12.731 14,9 3.482 7,13 2000 1.535.763 77,1 456.081 22,9 74.183 84,5 13.635 15,5 3.495 6,97 2001 1.535.375 75,2 506.023 24,8 79.241 85,1 13.851 14,9 3.459 6,74 2002 1.468.493 72,8 548.590 27,2 84.202 86,3 13.350 13,7 4.683 6,54 2003 1.398.963 71,3 564.149 28,7 83.546 85,4 14.278 14,6 6.147 6,43 2004 1.385.594 70,5 580.482 29,5 85.799 84,2 16.100 15,8 6.640 6,32 2005 1.377.018 70,1 586.804 29,9 87.968 84,3 16.343 15,7 7.181 6,35 2006 1.370.161 70,2 581.311 29,8 91.927 84,8 16.446 15,2 9.971 6,36 2007 1.342.941 75,3 440.997 24,7 94.111 86,2 15.061 13,8 11.813 6,46 2008 1.341.224 76,4 415.360 23,6 94.207 86,3 14.993 13,7 13.264 6,49 2009 1.335.532 77,1 396.484 22,9 92.985 86,2 14.907 13,8 13.904 6,49
Giornate di degenza*
Acuti Riabilitazione Regime ordinario
Day Hospital
Regime ordinario Day
5 %
6 %
7 %
8 %
Lungo degenza
1999 11.103.732 92,5 900.104 7,5 1.470.673 95 77.610 5 100.288 2000 10.705.909 92 932.596 8 1.544.555 93,7 104.132 6,3 89.038 2001 10.354.452 90,8 1.052.170 9,2 1.647.171 93,1 122.771 6,9 79.682 2002 9.597.942 89,7 1.107.550 10,3 1.777.117 93 133.069 7 105.684 2003 8.999.471 88,9 1.124.848 11,1 1.793.274 92,5 145.040 7,5 141.309 2004 8.753.671 88,3 1.156.053 11,7 1.842.998 91,6 168.090 8,4 152.031 2005 8.737.495 88 1.190.423 12 1.900.659 91,5 175.626 8,5 166.855 2006 8.708.580 87,9 1.198.869 12,1 2.015.719 91,9 178.322 8,1 248.005 2007 8.670.394 89,5 1.013.101 10,5 2.117.658 92,5 171.109 7,5 301.319 2008 8.706.864 90,0 970.449 10,0 2.172.677 92,2 183.764 7,8 328.238 2009 8.663.363 90,4 922.205 9,6 2.224.333 92,1 191.002 7,9 342.527
* sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
388
La tabella indica, tra il resto, i dati relativi alla degenza media per acuti
ricoverati in regime di Degenza Ordinaria. Si nota che la diminuzione osservata
tra gli anni 1999 e 2004, nell’anno 2005 pare subire un rallentamento
confermato dai successivi risultati relativi agli anni 2006 e 2009. Il valore
dell’indicatore registrato per l’anno 1999 è pari a 7,13 giornate, nell’anno
2004 scende a 6,32 giornate mentre nell’anno 2005 è attestato a 6,35
nell’anno 2008 sale a 6,49 e negli anni 2008 e 2009 si conferma a 6,49.
Come illustrato dal successivo istogramma.
Composizione dell'attività ospedaliera.Degenza media pazienti acuti ricoverati in Regime Ordinario
5,8
6
6,2
6,4
6,6
6,8
7
7,2
Degenza Media 7,13 6,97 6,74 6,54 6,43 6,32 6,35 6,36 6,46 6,49 6,49
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
I ricoveri per lungodegenza nell’anno 2009 sono stati 13.904. I
grafici che seguono illustrano gli incrementi che si registrano negli ultimi anni della
serie storica considerata. Tra l’anno 2008 ed il successivo si individua un aumento
pari a 640 casi mentre il saldo tra il primo e l’ultimo anno della serie storica è pari a
10.422 casi in più.
Le giornate di degenza per questa tipologia di prestazioni, sono
risultate per l’anno 2008: 342.527, vale a dire: 14.289 in più rispetto all’anno 2008
e 242.239 in più rispetto all’anno 1999.
389
Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per Lungodegenza
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
Lungo degenza 3.482 3.495 3.459 4.683 6.147 6.640 7.181 9.971 11.813 13.264 13.904
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di Lungodegenza
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
350.000
Lungo degenza 100.288 89.038 79.682 105.684 141.309 152.031 166.855 248.005 301.319 328.238 342.527
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Nel periodo compreso tra gli anni 1999 e 2009, il numero di prestazioni di
ricovero per pazienti in stato acuto svolte presso le strutture del Sistema
Sanitario Regionale lombardo ha subito una forte contrazione, infatti, mentre
nell’anno 1999 queste erano pari a 2.009.142, nell’anno 2008 sono risultate
1.732.016. la diminuzione in questo caso è pari a -277.126.
Successivamente ai picchi registrati negli anni 2001-2002 e ad un
assestamento relativo agli anni 2003, 2004 e 2005 attorno alle due mila
prestazioni, il numero delle prestazioni di ricovero per pazienti acuti è ulteriormente
390
diminuito tra gli anni 2006 e 2007, la differenza è, infatti, pari a -167.534
prestazioni. Tra l’anno 2007 e il 2008, il saldo negativo risulta pari a – 27.354
ricoveri e tra gli ultimi due anni della serie osservata il differenziale negativo è pari
a – 24.568 casi.
Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per pazienti in stato acuto
1.650.000
1.700.000
1.750.000
1.800.000
1.850.000
1.900.000
1.950.000
2.000.000
2.050.000
Ricoveri 2.009.142 1.991.844 2.041.398 2.017.083 1.963.112 1.966.076 1.963.822 1.951.472 1.783.938 1.756.584 1.732.016
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
In entrambi i regimi di ricovero, sia quello ordinario e sia quello di day
hospital tra il primo e l’ultimo anno della serie storica presa in considerazione si
osserva una forte diminuzione del numero dei casi di ricovero svolti per pazienti in
stato acuto; tra il primo anno e l’ultimo si nota una differenza di 277.166 casi di
ricovero per il Regime Ordinario e di 54.989 casi nell’ambito del Day Hospital.
391
Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per pazienti in stato acuto
300.000
500.000
700.000
900.000
1.100.000
1.300.000
1.500.000
1.700.000
1.900.000
Regime Ordinario 2.009.142 1.991.844 2.041.398 2.017.083 1.963.112 1.966.076 1.963.822 1.951.472 1.783.938 1.756.584 1.732.016
Day Hospital 451.473 456.081 506.023 548.590 564.149 580.482 586.804 581.311 440.997 415.360 396.484
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il grafico che segue illustra l’andamento in termini percentuali, delle
prestazioni eseguite in regime di Day Hospital o di regime Ordinario. Le prime
nell’anno 1999 erano il 22,5% del totale delle prestazioni per acuti mentre nell’anno
2009 queste sono risultate il 22,9 del totale.
Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per pazienti in stato acuto. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Day Hospital 22,5 22,9 24,8 27,2 28,7 29,5 29,9 29,8 24,7 23,6 22,9
Regime Ordinario 77,5 77,1 75,2 72,8 71,3 70,5 70,1 70,2 75,3 76,4 77,1
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
392
Si osserva in relazione al numero complessivo dei ricoveri per
riabilitazione l’aumento costante delle prestazioni di ricovero riabilitativo per gli
anni tra il 1999 e il 2008: nell’anno 1999: 85.285 e nell’anno 2008: 109.200 (+
23.915). Invece, tra gli ultimi due anni si osserva una diminuzione del numero di
casi di ricovero riabilitativo: 2009: 107.892 casi con un decremento rispetto
all’anno precedente pari a - 1.308 ricoveri.
Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero riabilitativo
80.000
85.000
90.000
95.000
100.000
105.000
110.000
Ricoveri 85.285 87.818 93.092 97.552 97.824 101.899 104.311 108.373 109.172 109.200 107.892
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Considerando l’intero periodo il numero dei ricoveri è aumentato
per entrambi i regimi di ricovero, mentre vi è stato un leggero calo a
partire dall’anno 2006 per i ricoveri svolti nel regime di Day Hospital e così
pure sono diminuiti i casi di ricovero in Regime Ordinario tra l’anno 2008 e
2009. Per questi ultimi, nell’anno 1999 i ricoveri eseguiti sono stati: 72.554 e
nell’anno 2009 sono risultati: 92.985. Per quelli della durata di un giorno, per gli
stessi anni, si passa da 12.731 a 14.907.
La partecipazione dei due regimi di ricovero in termini percentuali in
relazione al totale delle prestazioni sanitarie svolte per la riabilitazione
registra per l’anno 2009 una percentuale pari a 86,2% (1999: 85,1%) per le
ospedalizzazioni svolte in regime di Degenza Ordinaria mentre, nel caso dei Day
393
Hospital nel 2009 la quota parte rispetto al totale dei ricoveri riabilitativi è pari a
13,8% (2008: 13,7%; 1999: 14,9%).
Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero riabilitativo. Regime di ricovero
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
90.000
100.000
Regime Ordinario 72.554 74.183 79.241 84.202 83.546 85.799 87.968 91.927 94.111 94.207 92.985
Day Hospital 12.731 13.635 13.851 13.350 14.278 16.100 16.343 16.446 15.061 14.993 14.907
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per pazienti in stato acuto.Regime di ricovero. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
%
Day Hospital 14,9 15,5 14,9 13,7 14,6 15,8 15,7 15,2 13,8 13,7 13,8
Regime Ordinario 85,1 84,5 85,1 86,3 85,4 84,2 84,3 84,8 86,2 86,3 86,2
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
394
La tabella presenta anche i dati relativi alle giornate di degenza per
prestazioni sanitarie erogate sia per pazienti in stato di patologia acuta che per
ricoveri riabilitativi.
Le giornate di ricovero a favore di pazienti acuti per l’anno 2008
confermano l’andamento in diminuzione del numero delle stesse riscontrate negli
anni precedenti. (1999: 12.003.836 gg; 2008: 9.677.313 gg; 2009: 9.585.568 gg).
Le giornate di degenza per pazienti in stato acuto svolte nell’anno
2009 sono state 91.745 in meno rispetto all’anno 2007 e 2.418.268
rispetto all’anno 1999.
Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero per pazienti acuti
8.800.000
9.300.000
9.800.000
10.300.000
10.800.000
11.300.000
11.800.000
12.300.000
Giornate di ricovero 12.003.836 11.638.505 11.406.622 10.705.492 10.124.319 9.909.724 9.927.918 9.907.449 9.683.495 9.677.313 9.585.568
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
In riferimento ai due differenti regimi di ricovero si nota, nel caso del
Regime Ordinario, che la diminuzione attivata tra l’anno 1999 e il 2009 presenta un
differenziale pari a – 2.440.369 gg mentre tra gli ultimi due anni la differenza è di -
43.501 gg. Nel caso delle prestazioni svolte in regime di Day Hospital si nota un
incremento delle giornate di ricovero tra il primo e l’ultimo anno della serie storica
(+ 22.101) e un delta negativo nel raffronto tra gli ultimi due anni della stessa pari
a – 42.244 giornate.
395
Nell’anno 1999, le giornate di degenza per acuti svolte in Regime Ordinario
rappresentavano il 92,5% del totale mentre, nell’anno 2009, la percentuale è scesa
al 90,4%. Nell’anno 1999 le giornate di ricovero in regime di Day Hospital rispetto
al totale delle giornate di degenza per acuti rappresentavano il 7,5% mentre
nell’anno 2009 sono state il 9,6%.
I grafici che seguono rappresentano tali situazioni.
Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero per pazienti in stato acuto. Regimi di ricovero
650.000
2.650.000
4.650.000
6.650.000
8.650.000
10.650.000
Regime Ordinario 11.103.732 10.705.909 10.354.452 9.597.942 8.999.471 8.753.671 8.737.495 8.708.580 8.670.394 8.706.864 8.663.363
Day Hospital 900.104 932.596 1.052.170 1.107.550 1.124.848 1.156.053 1.190.423 1.198.869 1.013.101 970.449 922.205
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero per pazienti in stato acuto.Regime di ricovero. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
%
Day Hospital 7,5 8 9,2 10,3 11,1 11,7 12 12,1 10,5 10,0 9,6
Regime Ordinario 92,5 92 90,8 89,7 88,9 88,3 88 87,9 89,5 90,0 90,4
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
396
Nel periodo tra gli anni 1999 e 2009, le giornate di degenza svolte per i
ricoveri riabilitativi nei regimi Ordinario e Day Hospital sono complessivamente
aumentate; infatti, nel primo anno della serie storica, le giornate erano
1.548.283 mentre, nell’ultimo dell’elenco sono risultate 2.415.335.
Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero riabilitativo
1.500.000
1.600.000
1.700.000
1.800.000
1.900.000
2.000.000
2.100.000
2.200.000
2.300.000
2.400.000
2.500.000
Ricoveri 1.548.283 1.648.687 1.769.942 1.910.186 1.938.314 2.011.088 2.076.285 2.194.041 2.288.767 2.356.441 2.415.335
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Le giornate di degenza per la riabilitazione svolte in Regime Ordinario
passano da 1.470.673 dell’anno 1999 a 2.224.333 dell’anno 2009, e quelle
svolte in Day Hospital aumentano da 77.610 dell’anno 1999 a 191.002
dell’anno 2009.
L’osservazione della ripartizione in termini percentuali del numero di
giornate di degenza tra il Regime Ordinario e quello di Day Hospital rispetto al loro
totale, indica che nel periodo in questione le prestazioni di ricovero riabilitativo
svolte in Regime Ordinario sono passate dal 95% del totale delle giornate dei
ricoveri riabilitativi, percentuale registrata nell’anno 1999, al 92,1%
dell’anno 2009, mentre la percentuale delle giornate di Day Hospital per la
riabilitazione, è passata dal 5% dell’anno 1999 al 7,9% dell’anno 2009.
397
Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero riabilitativo. Regimi di ricovero
0
500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
2.500.000
Regime Ordinario 1.470.673 1.544.555 1.647.171 1.777.117 1.793.274 1.842.998 1.900.659 2.015.719 2.117.658 2.172.677 2.224.333
Day Hospital 77.610 104.132 122.771 133.069 145.040 168.090 175.626 178.322 171.109 183.764 191.002
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero riabilitativo.Regime di ricovero. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
%
Day Hospital 5 6,3 6,9 7 7,5 8,4 8,5 8,1 7,5 7,8 7,9
Regime Ordinario 95 93,7 93,1 93 92,5 91,6 91,5 91,9 92,5 92,2 92,1
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La descrizione della composizione dell’attività ospedaliera svolta presso le
strutture erogatrici della Regione Lombardia prosegue con i dati relativi alle
ospedalizzazioni svolte presso gli istituti di diritto pubblico e privato per
pazienti in stato patologico acuto o per riabilitazione e lungodegenza.
La tabella e i grafici che seguono illustrano i dati forniti dalla Direzione
Generale Sanità della regione Lombardia .
398
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri acuti, riabilitazione e lungodegenza.
Pubblico e privato Totale*
Acuti
Regime Ordinario
Acuti Day
Hospital
Riabilitazione Regime Ordinario
Riabilitazione Day
Hospital Lungodegenza
1999 1.557.669 451.473 72.554 12.731 3.482 2000 1.537.763 456.081 74.183 13.635 3.495 2001 1.535.375 506.023 79.241 13.851 3.489 2002 1.468.493 548.590 84.202 13.350 4.683 2003 1.398.963 564.149 83.546 14.278 6.147 2004 1.385.467 580.482 85.799 16.100 6.640 2005 1.377.018 586.804 87.968 16.343 7.181 2006 1.365.260 579.140 91.532 16.443 9.963 2007 1.342.941 440.997 94.111 15.061 11.813 2008 1.341.224 415.360 94.207 14.993 13.264 2009 1.335.532 396.484 92.559 14.881 13.904
Ricoveri Istituti Pubblici
Acuti
Regime Ordinario
Acuti Day
Hospital
Riabilitazione Regime Ordinario
Riabilitazione Day
Hospital Lungodegenza
1999 1.184.804 403.625 27.899 9.298 1.905 2000 1.147.652 395.066 27.630 9.601 1.722 2001 1.131.501 421.438 29.014 9.420 1.644 2002 1.069.021 439.451 28.274 7.849 2.467 2003 1.023.567 450.765 27.434 8.142 3.451 2004 1.004.176 458.713 27.172 8.710 3.896 2005 990.191 453.676 26.866 7.968 4.244 2006 984.321 444.027 26.693 7.536 4.656 2007 964.741 348.694 25.655 6.823 4.960 2008 963.704 326.918 25.014 6.562 5.988 2009 950.465 310.028 24.712 6.223 6.637
Ricoveri Istituti Privati
Acuti
Regime Ordinario
Acuti Day
Hospital
Riabilitazione Regime Ordinario
Riabilitazione Day
Hospital Lungodegenza
1999 372.865 47.848 44.655 3.433 1.577 2000 388.111 61.015 46.553 4.034 1.773 2001 403.874 84.585 50.227 4.431 1.845 2002 399.472 109.139 55.928 5.501 2.216 2003 375.396 113.384 56.112 6.136 2.696 2004 381.291 121.769 58.627 7.390 2.744 2005 386.827 133.128 61.102 8.375 2.937 2006 380.939 135.113 64.839 8.907 5.307 2007 378.200 92.303 68.456 8.238 6.853 2008 377.520 88.442 69.193 8.431 7.276 2009 385.067 86.456 67.847 8.658 7.267 *Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
399
I ricoveri svolti in regime ordinario presso le strutture pubbliche nell’anno
2009 sono stati 950.465 ovvero 13.239 in meno rispetto all’anno precedente e
234.339 in meno rispetto al 1999, primo anno della serie storica considerata.
Presso le strutture private i ricoveri ordinari sono stati 385.067 vale a dire 7.547 in
più rispetto al 2008 e 12.202 rispetto all’anno 1999.
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri in Regime Ordinario per pazienti in stato acutoStrutture Pubbliche e Private
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1.000.000
1.100.000
1.200.000
Pubblico 1.184.804 1.147.652 1.131.501 1.069.021 1.023.567 1.004.176 990.191 984.321 964.741 963.704 950.465
Privato 372.865 388.111 403.874 399.472 375.396 381.291 386.827 380.939 378.200 377.520 385.067
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
In regime di Day Hospital i casi di ricovero presso le strutture pubbliche
sono risltati: 310.028, ovvero 16.890 in meno sull’anno precedente e 93.597 sul
primo ano della serie; in quelle private sono 86.456 le prestazioni di ricovero,
quindi 1.986 meno dell’anno 2008 e 38.608 in più rispetto ai casi registrati
nell’anno 1999.
400
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri in Regime di Day Hospital per pazienti in stato acutoStrutture Pubbliche e Private
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
350.000
400.000
450.000
500.000
Pubblico 403.625 395.066 421.438 439.451 450.765 458.713 453.676 444.027 348.694 326.918 310.028
Privato 47.848 61.015 84.585 109.139 113.384 121.769 133.128 135.113 92.303 88.442 86.456
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Presso strutture pubbliche i ricoveri per prestazioni riabilitative nell’anno
2009 sono state 24.712, ovvero, 302 in meno rispetto al 2008 e 3.187 rispetto al
1999. In quelle private questi ricoveri sono stati 67.847, nell’anno 2008 erano
1.346 in più e nell’anno 1999: 23.192 in meno.
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri per Riabilitazione. Regime OrdinarioStrutture Pubbliche e Private
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
Pubblico 27.899 27.630 29.014 28.274 27.434 27.172 26.866 26.693 25.655 25.014 24.712
Privato 44.655 46.553 50.227 55.928 56.112 58.627 61.102 64.839 68.456 69.193 67.847
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
401
Per quanto concerne i ricoveri svolti in regime di Day Hospital per
prestazioni riabilitative, nell’anno 2009 i ricoveri presso le strutture di diritto
pubblico sono 6.223, vale a dire 339 in meno rispetto all’anno precedente e 3.075
rispetto al primo anno della serie storica. Nelle strutture di diritto privato queste
prestazioni sono state 8.658 quindi, rispettivamente, 227 e 5.225 in più rispetto al
primo e all’ultimo anno della serie storica.
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri per Riabilitazione. Regime di Day HospitalStrutture Pubbliche e Private
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
10.000
Pubblico 9.298 9.601 9.420 7.849 8.142 8.710 7.968 7.536 6.823 6.562 6.223
Privato 3.433 4.034 4.431 5.501 6.136 7.390 8.375 8.907 8.238 8.431 8.658
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
La tabella oltre che riassumere i dati relativi al totale dei ricoveri svolti
dalle strutture sanitarie del Servizio Sanitario Regionale lombardo per prestazioni
per pazienti in stato di patologia acuta, o necessitanti di riabilitazione o
lungodegenza, già riscontrati precedentemente presenta i dati relativi alla differente
appartenenza delle strutture al settore pubblico o a quello privato.
Per quanto concerne i dati relativi ai ricoveri svolti per lungodegenza, in
le strutture di diritto pubblico, nell’anno 2009 hanno effettuato 6.637
ricoveri, ovvero, 649 ricoveri in più rispetto all’anno 2008 mentre presso le
strutture private sono stati 9 in meno i ricoveri nel 2009 rispetto al
precedente anno. Per quanto concerne l’intera serie storica i ricoveri in più
sono stati 4.732 nelle strutture pubbliche e 5.690 in quelle private.
402
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri per prestazioni di Lungodegenza.Strutture Pubbliche e Private
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
Pubblico 1.905 1.722 1.644 2.467 3.451 3.896 4.244 4.656 4.960 5.988 6.637
Privato 1.577 1.773 1.845 2.216 2.696 2.744 2.937 5.307 6.853 7.276 7.267
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
La descrizione della composizione dell’attività ospedaliera svolta presso le
strutture del Sistema Regionale Lombardo, è completata dai dati riportati con la
tabella che segue concernente le ospedalizzazioni svolte presso strutture di
diritto privato o pubblico svolte a totale carico dei pazienti per malati in
stato acuto o necessitanti di degenza riabilitativa, nei regimi di Degenza
Ordinaria e Day Hospital.
403
Composizione dell'attività ospedaliera.Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri acuti, riabilitazione e lungodegenza. Pubblico e privato
Totale Acuti Riabilitazione
Regime Ordinario
Day Hospital
Regime Ordinario
Day Hospital
Lungo degenza
1999 31.842 3.935 351 10 20 2000 33.654 5.533 283 13 16 2001 29.119 6.282 329 10 23 2002 32.446 6.375 350 16 2 2003 34.027 7.444 711 16 39 2004 37.841 8.594 793 23 56 2005 36.096 8.880 789 13 39 2006 36.010 9.855 799 90 80 2007 36.285 13.260 729 183 149 2008 35.096 13.431 712 99 229 2009 31.824 11.303 725 35 268
Ricoveri Istituti Pubblici Acuti Riabilitazione
Regime Ordinario
Day Hospital
Regime Ordinario
Day Hospital
Lungo degenza
1999 2.030 493 35 6 19 2000 2.258 652 30 5 14 2001 3.432 742 51 5 20 2002 3.317 407 16 2 1 2003 3.738 617 18 2 1 2004 5.218 1.195 17 5 2005 4.975 1.560 17 4 2006 5.208 1.887 23 5 2007 4.611 4.409 20 7 4 2008 4.759 4.938 22 5 2009 5.078 4.641 36 4
Ricoveri Istituti Privati Acuti Riabilitazione
Regime Ordinario
Day Hospital
Regime Ordinario
Day Hospital
Lungo degenza
1999 29.812 3.442 316 4 1 2000 31.396 4.881 253 8 2 2001 25.687 5.540 278 5 3 2002 29.129 5.968 334 14 1 2003 30.289 6.827 693 14 38 2004 32.617 7.399 776 18 56 2005 31.121 7.320 772 9 39 2006 30.802 7.968 776 85 80 2007 31.674 8.851 709 176 145 2008 30.337 8.493 690 94 229 2009 26.746 6.662 689 31 268
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
404
Presso le strutture del Sistema Sanitario Regionale lombardo, tra l’anno
1999 e l’anno 2007 si riscontra un costante aumento delle prestazioni di ricovero a
totale pagamento da parte dell’utenza, l’aumento si verifica per tutte le tipologie di
ricovero ovvero sia per pazienti in stato acuto o con necessità riabilitative o per
lungodegenza. I dati relativi agli anni 2008 e 2009, presentano un situazione
maggiormente diversificata, infatti, nel loro totale le prestazioni eseguite nell’anno
considerato sono 44.155, ovvero. -5.412 in meno rispetto all’anno precedente e
4.656 in più rispetto al primo anno della serie storica. Più in particolare, analizzando
le serie storiche in ragione dei regimi di ricovero, si nota che i ricoveri per pazienti
acuti in regime di Ricovero Ordinario sono stati 3.272 in meno rispetto all’anno
2008 e 18 in meno rispetto all’anno 1999. In Day Hospital per pazienti acuti sono
state svolte 2.128 prestazioni a pagamento in meno rispetto all’anno 2008 e 7.368
in più rispetto all’anno 1999, si riscontarno per i ricoveri riabilitativi saldi positivi
pari a 13 e 374, rispettivamente per gli ultimi anni della serie e tra il primo e
l’ultimo nel caso delle prestazioni svolte in regime ordinario. Per i ricoveri svolti in
Day Hospital, sempre per prestazioni riabilitative sono 64 in meno le prestazioni tra
l’anno 2009 ed il 2008, mentre sono 25 in più tra il 1999 e il 2009. Infine, per le
prestazioni di Lungodegenza si notano incrementi sia gli ultimi due anni della serie
e sia in relazione a quelli estremi. Rispettivamente +39 e +248.
I grafici che seguono mostrano tali andamenti
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti.Totale ricoveri
35.000
37.000
39.000
41.000
43.000
45.000
47.000
49.000
51.000
53.000
55.000
Totale ricoveri 36.158 39.499 35.763 39.189 42.237 47.307 45.817 46.834 50.606 49.567 44.155
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
405
I grafici che seguono mostrano gli andamenti in relazione a regimi di
ricovero sia rispetto al totale e sia rispetto all’appartenenza al settore pubblico e
privato per le differenti tipologie di ricvero: pazienti acuti, riabilitazione e lungo
degenza e rendono evidente come queste prestazioni siano assolte segnatamente
dall’universo degli erogatori sanitari di diritto privato.
Ricoveri in Regime Ordinario e Day Hospital per pazienti in stato di
patologia acuta:
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per pazienti acuti in Regime Ordinario. Strutture Pubbliche e Private
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
16.000
18.000
Strutture Private 3.935 5.533 6.282 6.375 7.444 8.594 8.880 9.855 13.260 13.431 11.303
Strutture Pubbliche 2.030 2.258 3.432 3.317 3.738 5.218 4.975 5.208 4.611 4.759 5.078
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per pazienti acuti in Regime di Day Hospital. Strutture Pubbliche e Private
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
Strutture Private 3.442 4.881 5.540 5.968 6.827 7.399 7.320 7.968 8.851 8.493 6.662
Strutture Pubbliche 493 652 742 407 617 1.195 1.560 1.887 4.409 4.938 4.641
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
406
Ricoveri in Regime Ordinario e Day Hospital per prestazioni riabilitative:
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per riabilitazione in Regime Ordinario. Strutture Pubbliche e Private
0
100
200
300
400
500
600
700
800
Strutture Private 316 253 278 334 693 776 772 776 709 690 689
Strutture Pubbliche 35 30 51 16 18 17 17 23 20 22 36
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per pazienti acuti in Regime di Day Hospital. Strutture Pubbliche e Private
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
Strutture Private 4 8 5 14 14 18 9 85 176 94 31
Strutture Pubbliche 6 5 5 2 2 5 4 5 7 5 4
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
407
Ricoveri in Regime Ordinario e Day Hospital per prestazioni riabilitative:
Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per lungodegenza. Strutture Pubbliche e Private
0
50
100
150
200
250
300
Strutture Private 1 2 3 1 38 56 39 80 145 229 268
Strutture Pubbliche 19 14 20 1 1 4
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
La tabella che segue riporta i dati relativi alle giornate di degenza e alla
degenza media per pazienti solventi ricoverati in patologia in stato acuto,
per prestazioni riabilitative e di lungodegenza.
408
Composizione dell'attività ospedaliera per regime di ricovero. Ricoveri a totale pagamento degli utenti.
Ricoveri acuti, riabilitazione e lungodegenza. Pubblico e privato. Giornate di degenza
Acuti Regime ordinario Day Hospital
N. % N. %
Degenza media acuti in Regime
Ordinario
1999 184.072 97,6 4.595 2,4 5,78
2000 167.774 96,3 6.530 3,7 4,99
2001 145.127 95 7.717 5 4,98
2002 147.704 95 7.720 5 4,55
2003 149.114 94,3 9.076 5,7 4,38
2004 154.920 93,4 10.995 6,6 4,09
2005 153.416 93,6 10.501 6,4 4,25
2006 143.689 92 12.502 8 3,99
2007 149.273 90,1 16.364 9,9 4,11
2008 136.136 89,2 16.525 10,8 3,88
2009 124.419 89,9 14.055 10,1 3,91
Riabilitazione
Regime ordinario Day Hospital
N. % N. % Lungodegenza
Giornate di degenza per lungodegenza
1999 19.958 99,7 67 0,3 20 17.789
2000 19.841 99,6 73 0,4 16 12.151
2001 42.646 99,8 86 0,2 23 25.500
2002 7.733 98,9 85 1,1 2 47
2003 17.118 99,5 85 0,5 39 504
2004 19.347 99 188 1 56 899
2005 16.867 99,4 99 0,6 39 398
2006 18.152 98,5 274 1,5 80 1.868
2007 21.496 98,2 400 1,8 149 5.548
2008 15.347 99,0 150 1,0 229 8.403
2009 14.701 98,5 218 1,5 269 12.918
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
409
Dalla lettura dei dati esposti si ricava:
• la tendenza del numero di giorni di ricovero per pazienti solventi in stato
acuto è in diminuzione tra l’anno 1999 (184.072) e l’anno 2009 (124.419) per le
ospedalizzazioni svolte in Regime Ordinario;
• è in aumento per quelle relative ai ricoveri per acuti svolti in Day Hospital
anche se tra gli ultimi due anni della serie storica si osserva una contrazione (1999:
4.595; 2008: 16.525; 2009: 14.055);
• la degenza media per queste prestazioni per patologie in stato acuto è
diminuita (1999: 5.78; 2009: 3,91);
• nell’anno 2008 le giornate di ricovero (15.347) svolte per prestazioni
riabilitative in regime di Degenza Ordinaria a totale pagamento degli utenti sono in
netta diminuzione sia rispetto al primo anno della serie storica e ancor più rispetto
a quanto registrato negli ultimi anni della serie (1999: 19.958; 2008: 15.347; 2009
14.701).
• per quanto concerne le prestazioni riabilitative in regime di Day Hospital
sono aumentate rispetto al primo anno della serie, quindi dopo una contrazione dell’
anno 2008 sono tornate ad aumentare nell’ultimo (1999. 67; 2007: 400, 2008:
150; 2009: 218);
• le ospedalizzazioni per lungodegenza hanno un andamento particolare
rispetto alla serie storica, infatti, tra gli anni 1999 e 2009, si riscontra un
incremento, pur non costante, del numero delle ospedalizzazioni che con un
passaggio al numero di 2, evolvono da 20 a 269;
• le giornate di degenza per lungodegenza dopo una brusca diminuzione negli
anni centarli della serie storica stanno tornando ad aumentare negli ultimi (1999:
17.789; 2003: 504; 2008: 8.403; 2009: 12.918)
In merito alla composizione dell’attività ospedaliera la tabella che segue
restituisce i dati relativamente all’onere della degenza rispetto al periodo 2005
2009.
410
Composizione dell'attività ospedaliera. Onere della degenza 2005 2006 2007
Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG
S.S.N. 1.440.264 1.211.803 595.829 1.354.985 1.440.113 1.215.369 590.401 1.366.179 1.417.519 1.209.180 449.734 1.173.915
Differenza alberghiera 11.404 8.894 505 632 10.830 8.728 256 497 9.281 8.069 241 391
Rimborso 2.401 1.905 951 953 2.060 1.611 845 896 1.537 1.149 572 598
Solvente 32.562 19.782 6.702 7.877 32.580 19.479 6.830 8.890 33.009 19.583 7.487 9.876
Ricovero in libera professione nell'ambito delle strutture aziendali
1.915 1.418 537 629 1.774 1.345 706 764 1.767 1.302 685 828
Ricovero in libera professione,comprensivo di diff. alberghiera, nell'ambito delle strutture aziendali
4.543 3.443 340 417 4.919 3.680 356 439 5.315 3.858 379 519
Ricovero, a carico del SSN, di pazienti stranieri provenienti da Paesi convenzionati con il SSN oppure di pazienti che presentano specifica modulistica
1.363 1.101 194 372 1.411 1.127 200 356 3.276 2.721 589 964
Ricovero a carico del SSN (ricovero di pazienti stranieri extracomunitari con dichiarazione di indigenza, ad esclusione di quelli per prestazioni urgenti o comunque essenziali di cui all'art. 33 L. 6/3/98 n. 40)
4.805 3.862 4.528 6.612 4.972 4.147 4.554 6.971 4.122 3.438 3.295 5.112
Ricovero non a carico del SSN (ricovero di pazienti stranieri extracomunitari con dichiarazione di indigenza, per prestazioni urgenti o comunque essenziali, di cui all'art. 33 L. 6/3/98 n. 40)
6.826 5.618 991 2.151 7.537 6.414 1.087 2.553 6.587 5.636 907 2.206
411
Composizione dell'attività ospedaliera. Onere della degenza 2005 2006 2007
Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG
Ricovero a carico del F.S.R a favore di cittadini stranieri nell'ambito di programmi umanitari o di cooperazione internazionale (L. 449/97 art. 32 comma 15)
144 134 87 362 153 146 67 332 183 177 86 306
Ricovero in libera professione erogata in strutture diverse da quelle aziendali
Ricovero di cittadini detenuti
1.061 949 236 279 968 838 208 244 971 846 226 273
Ricovero a carico del SSN di cittadini extracomunitari interessati da dichiarazione di emersione o di legalizzazione del lavoro irregolare
32 26 7 8 26 23 13 16 33 31 3 3
Ricovero a favore di personale navigante iscritto al Servizio SASN del Ministero della Salute
53 45 12 13 72 62 26 36 66 48 18 18
Episodio di ricovero di cui si rinuncia al finanziamento
1.748 433 1.141 1.395 2.021 439 2.176 2.621 2.362 794 5.279 5.965
412
Composizione dell'attività ospedaliera. Onere della degenza 2008 2009
Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG
S.S.N. 1.418.829 1.222.907 425.084 1.145.412 1.415.580 1.201.842 407.081 1.105.445 Differenza alberghiera 8.716 7.817 161 289 7.754 6.968 102 253 Rimborso 1.518 1.057 618 623 1.368 930 535 550 Solvente 31.291 18.577 6.779 9.023 28.098 16.198 5.138 6.580 Ricovero in libera professione nell'ambito delle strutture aziendali
1.681 1.217 425 465 1.679 1.260 484 582
Ricovero in libera professione,comprensivo di diff. alberghiera, nell'ambito delle strutture aziendali
5.277 3.913 249 361 4.654 3.454 99 102
Ricovero, a carico del SSN, di pazienti stranieri provenienti da Paesi convenzionati con il SSN oppure di pazienti che presentano specifica modulistica
2.379 2.041 320 717 2.105 1.765 253 667
Ricovero a carico del SSN (ricovero di pazienti stranieri extracomunitari con dichiarazione di indigenza, ad esclusione di quelli per prestazioni urgenti o comunque essenziali di cui all'art. 33 L. 6/3/98 n. 40)
4.117 3.420 2.994 4.457 3.728 3.137 2.351 3.582
Ricovero non a carico del SSN (ricovero di pazienti stranieri extracomunitari con dichiarazione di indigenza, per prestazioni urgenti o comunque essenziali, di cui all'art. 33 L. 6/3/98 n. 40)
6.532 5.711 919 2.259 5.808 4.997 843 2.332
Ricovero a carico del F.S.R a favore di cittadini stranieri nell'ambito di programmi umanitari o di cooperazione internazionale (L. 449/97 art. 32 comma 15)
129 116 97 456 180 171 107 463
413
Ricovero in libera professione erogata in strutture diverse da quelle aziendali
1 1
Ricovero di cittadini detenuti 1125 1012 203 256 1042 174 240 Ricovero a carico del SSN di cittadini extracomunitari interessati da dichiarazione di emersione o di legalizzazione del lavoro irregolare
41 33 1 1 72 64 5 5
Ricovero a favore di personale navigante iscritto al Servizio SASN del Ministero della Salute
66 52 20 27 72 51 32 40
Episodio di ricovero di cui si rinuncia al finanziamento
3.031 854 6.016 6.546 3.098 770 5.526 6.640
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
414
Il numero dei casi di ricovero ospedaliero in Regime Ordinario e i
giorni di Day Hospital eseguiti in Lombardia nell’intervallo di tempo tra gli anni
2001-2009 sono riportati nella tabella ed illustrati dai grafici che seguono.
Ricoveri ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria e giorni di Day Hospital
2001 1.647.446,00 2001 1.182.891,00
2002 1.590.083,00 2002 1.248.531,00
% Diff -3,48 % Diff 5,55
2003 1.517.062,00 2003 1.276.852,00
% Diff -4,59 % Diff 2,27
2004 1.478.033,00 2004 1.324.162,00
% Diff -2,57 % Diff 3,71
2004 1.478.033,00 2004 1.324.162,00
2005 1.472.167,00 2005 1.362.625,00
% Diff -0,40 % Diff 2,90
2006 1.472.059,00 2006 1.377.191,00
% Diff -0,01 % Diff 1,07
2007 1.448.865,00 2007 1.184.210,00
% Diff -1,58 % Diff -14,01
2008 1.448.695,00 2008 1.154.217,00
% Diff -0,01 % Diff -2,53
2009 1.442.421,00 2009 1.113.208,00
Casi Degenza Ordinaria
% Diff -0,43
Giorni Day Hospital
% Diff -3,55
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
Trova conferma la tendenza già individuata nelle precedenti relazioni,
ovvero, la costante diminuzione del numero di casi di ricoveri svolti in
regime di Degenza Ordinaria, tra il 2007 ed il 2006 è pari a 23.194 unità
quello tra gli anni 2008 e 2007 è pari a – 170 ricoveri, mentre il
415
differenziale tra gli ultimi due anni della serie storica è pari a 6.274
degenze.
Il grafico e la tabella che seguono riportano tali andamenti.
Casi Degenza Ordinaria. Differenza rispetto all'anno precedente
2001/2002 -57.363
2002/2003 -73.021
2003/2004 -39.029
2004/2005 -5.866
2005/2006 -108
2006/2007 -23.194
2007/2008 -170
2008/2009 -6.274
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria
1.400.000
1.450.000
1.500.000
1.550.000
1.600.000
1.650.000
2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
416
Analogamente all’anno 2008 e ai precedenti, nell’anno 2009 si
riscontra una ulteriore diminuzione dei giorni degenza per ospedalizzazioni
svolte in regime di Day Hospital. Tale diminuzione trova motivazione nel forte
spostamento di alcune attività di tipo diagnostico o chirurgico dal regime di Day
Hospital a quello ambulatoriale. Nell’anno 2009 i giorni degenza per Day
Hospital sono stati 1.113.208 mentre nell’anno precedente il loro numero
era pari a 1.154.217.
Giorni di day Hospital. Differenza rispetto all'anno precedente
2001/2002 65.640
2002/2003 28.321
2003/2004 47.310
2004/2005 38.463
2005/2006 14.566
2006/2007 -192.981
2007/2008 -29.993
2008/2009 -41.009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri ospedalieri. Giorni di Day Hospital
1.100.000
1.150.000
1.200.000
1.250.000
1.300.000
1.350.000
1.400.000
2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
417
La tabella che segue illustra, sulla base dei dati forniti dalla Direzione
Generale Sanità, il numero dei ricoveri svolti in regime di Day Hospital
ripartito a seconda delle diverse motivazioni, nel lasso di tempo compreso
tra gli anni 2002 e 2009. A proposito dei dati relativi ai ricoveri attuati in regime
di Day Hospital, si richiama quanto indicato dalla Direzione Generale Sanità della
Regione Lombardia in occasione della relazione sulla gestione dell’esercizio 2007, e
riconfermate in relazione ai dati delle gestioni successive, ovvero, che le decisioni
prese dalla Giunta Regionale con alcune DGR degli anni 2006 e 2007 che
determinarono lo spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure
diagnostiche (esempio: Day Hospital diagnostico) e chirurgiche (esempio: cataratta,
tunnel carpale) sono la motivazione della forte diminuzione delle attività svolte in
tale regime di ricovero. A conferma di questa osservazione la Direzione Generale
Sanità a corredo dei dati inviati ha prodotto la nota che si riporta di seguito: “Le
regole introdotte dalla Regione Lombardia nel 2007 hanno notevolmente ridotto la
quota di day hospital diagnostico (si vedano i valori relativi agli anni 2006-2008).
Ma il day hospital diagnostico non è una modalità “proibita” di ricovero ed una certa
proporzione di popolazione (per molti motivi: età, condizioni di salute, …)
continuerà ad avere bisogno di questo tipo di ricovero: pertanto l’obiettivo finale
non può essere “quota zero” ma deve essere una tendenziale diminuzione fino ad
un valore che risulterà fisiologico per il sistema.”
418
Ricoveri ospedalieri - Motivi di ricovero per Day Hospital
Day Hospital Chirurgico Medico Motivo del Ricovero Anno N % N %
2002 12.726 5,38 181.201 54,59 2003 10.984 4,37 175.051 52,71 2004 8.903 3,35 172.014 52,04 2005 8.566 3,09 172.842 51,65 2006 7.682 2,72 150.586 47,82 2007 6.475 3,3 81.519 31,38 2008 4.639 2,49 74.984 29,15
1 - DAY HOSPITAL DIAGNOSTICO (COMPRESO IL FOLLOW UP)
2009 5.106 2,92 63.047 26,68 2002 220.089 93,06 26.721 8,05 2003 236.801 94,13 28.253 8,51 2004 254.497 95,66 28.562 8,64 2005 265.883 95,9 29.960 8,95 2006 272.384 96,31 28.563 9,07 2007 186.962 95,24 25.499 9,82 2008 179.399 96,11 28.225 10,97
2 - DAY HOSPITAL CHIRURGICO (DAY SURGERY)
2009 167.535 95,70 25.251 10,68 2002 3.585 1,52 112.538 33,9 2003 3.708 1,47 116.416 35,05 2004 2.598 0,98 116.234 35,17 2005 2.747 0,99 117.507 35,12 2006 2.716 0,96 121.547 38,6 2007 2.814 1,43 139.087 53,54 2008 2.580 1,38 140.280 54,54
3 - DAY HOSPITAL TERAPEUTICO
2009 2.369 1,35 134.233 56,80 2002 90 0,04 11.474 3,46 2003 63 0,03 12.407 3,74 2004 50 0,02 13.719 4,15 2005 45 0,02 14.303 4,27 2006 47 0,02 14.232 4,52 2007 49 0,02 13.653 5,26 2008 40 0,02 13.739 5,34
4 - DAY HOSPITAL RIABILITATIVO
2009 49 0,03 13.802 5,84 2002 236.490 331.934 2003 251.490 332.127 2004 266.048 330.529 2005 277.241 334.612 2006 282.829 314.928 2007 196.300 259.758 2008 186.658 257.228
Totale
2009 175.059
236.333
Le regole introdotte dalla Regione Lombardia nel 2007 hanno notevolmente ridotto la quota di day hospital diagnostico (si vedano i valori relativi agli anni 2006-2008). Ma il day hospital diagnostico non è una modalità “proibita” di ricovero ed una certa proporzione di popolazione (per molti motivi: età, condizioni di salute, …) continuerà ad avere bisogno di questo tipo di ricovero: pertanto l’obiettivo finale non può essere “quota zero” ma deve essere una tendenziale diminuzione fino ad un valore che risulterà fisiologico per il sistema. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
419
I dati forniti dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia
relativamente ai Day Hospital di tipo Diagnostico, indicano una nuova
diminuzione per i ricoveri di tipo medico: - 7.620 tra l’anno 2008 e l’anno
2009 mentre, in controtendenza rispetto ai precedenti tra l’anno 2009 e
l’anno 2008 si nota un sia pur lieve incremento pari a 467 casi in più.
Ricoveri Ospedalieri. Motivi di ricovero per Day Hospital. Day Hospital Diagnostico
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
140.000
160.000
180.000
Chirurgico 12.726 10.984 8.903 8.566 7.682 6.475 4.639 5.106
Medico 181.201 175.051 172.014 172.842 150.586 81.519 74.984 63.047
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Nel caso dei ricoveri di tipo Chirurgico di Day Surgery si riscontra
una diminuzione del numero dei casi di ricovero chirurgico che passano dal
numero 179.399 dell’anno 2008 a .167.535 (- 11.864) nel caso dei Day
Hospital medico dopo l’incremento dell’anno 2008 rispetto al precedente
pari a 2.726 con il passaggio da 25.499 dell’anno 2007 a 28.225 dell’anno
2008, nell’anno 2009 si riscontra una nuova diminuzione del numero di
queste prestazioni con una diminuzione rispetto all’esercizio precedente di
- 2.974 casi.
420
Ricoveri Ospedalieri. Motivi di ricovero per Day Hospital. Day Hospital Chirurgico (Day Surgery)
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
Chirurgico 220.089 236.801 254.497 265.883 272.384 186.962 179.399 167.535
Medico 26.721 28.253 28.562 29.960 28.563 25.499 28.225 25.251
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il numero delle ospedalizzazioni eseguite per Day Hospital di tipo
terapeutico, tra l’anno 2009 ed il precedente, è complessivamente
diminuito di – 6.258 unità raggiungendo così il numero di 136.602
prestazioni.
Segnatamente, quelle di tipo chirurgico sono state 2.369, ovvero, 211 in
meno rispetto all’anno 2008 e quelle di tipo medico sono state 134.233, quindi
6.047 in meno dell’anno precedente.
421
Ricoveri Ospedalieri. Motivi di ricovero per Day Hospital. Day Hospital Terapeutico
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
140.000
Chirurgico 3.585 3.708 2.598 2.747 2.716 2.814 2.580 2.369
Medico 112.538 116.416 116.234 117.507 121.547 139.087 140.280 134.233
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il numero di degenze eseguite in regime di Day Hospital con finalità
riabilitative nell’anno 2009 sono state complessivamente pari a 13.851 con
un aumento rispetto all’anno precedente pari a 72 degenze. Le prestazioni di
Day Hospital riabilitativo chirurgico sono state 49,9 in più rispetto all’anno 2008,
mentre quelle di tipo medico sono state 13.802 con una aumento sull’anno
precedente equivalente a 63 ricoveri.
Ricoveri Ospedalieri. Motivi di ricovero per Day Hospital. Day Hospital Riabilitativo
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
Chirurgico 90 63 50 45 47 49 40 49
Medico 11.474 12.407 13.719 14.303 14.232 13.653 13.739 13.802
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
422
Infine, il grafico che segue riassume i dati relativi ai casi di ricovero per
Day Hospital, rispetto alla serie storica compresa tra gli anni 2002 e 2009, rispetto
Ricoveri in regime di Day Hospital di tipo chirurgico o di tipo medico. Nel primo caso
si passa da 236.490 dell’anno 2002 a 186.658 dell’anno 2008 e a 175.059 dell’anno
2009. Nel secondo caso, le prestazioni mediche, nell’anno 2002 sono state:
331.934 e nell’anno 2008: 257.228, quindi, nell’anno 2009: 236.333.
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri in regime di Day Hospital. Prestazioni Chirurgiche e Mediche
170.000
190.000
210.000
230.000
250.000
270.000
290.000
310.000
330.000
Chirurgico 236.490 251.490 266.048 277.241 282.829 196.300 186.658 175.059
Medico 331.934 332.127 330.529 334.612 314.928 259.758 257.228 236.333
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Le prossime tabelle, riportano i dati prodotti dalla Direzione Generale
Sanità relativi agli indicatori dei ricoveri ripartiti per tipologia di ospedale
relativamente ai ricoveri svolti in regime di Day Hospital e Regime
Ordinario.
423
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Casi e Giorni di Day Hospital
Casi Day Hospital
Tipologia di
ospedale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di Cura
83.979 84.789 87.696 92.372 88.120 55.017 51.134 50.416
Ospedale Classificato
12.087 13.983 14.642 15.942 17.711 9.630 9.103 9.016
IRCCS Privato
24.556 25.333 26.821 33.189 40.363 35.894 36.636 35.682
Totale Privato
120.622 124.105 129.159 141.503 146.194 100.541 96.873 95.114
Struttura di A.O.
371.638 386.710 388.292 379.104 373.439 292.417 271.882 256.528
IRCCS Pubblico
65.227 69.342 69.572 78.969 74.963 61.434 60.033 57.996
Struttura di ASL
10.937 3.526 9.576 3.577 3.161 1.666 1.568 1.728
Totale Pubblico
447.802 459.578 467.440 461.650 451.563 355.517 333.483 316.252
Lombardia 568.424 583.683 596.599 603.153 597.757 456.058 430.356 411.366
Giorni Day Hospital
Tipologia di
ospedale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di Cura
152.807 154.454 173.421 183.761 178.206 139.754 135.603 137.196
Ospedale Classificato
24.218 28.139 29.096 31.863 35.846 27.859 24.769 25.315
IRCCS Privato
95.788 98.998 109.635 137.296 155.717 154.257 160.474 157.159
Totale Privato
272.813 281.591 312.152 352.920 369.769 321.870 320.846 319.670
Struttura di A.O.
865.239 894.386 894.700 894.549 892.126 769.464 742.408 707.099
IRCCS Pubblico
89.588 94.740 97.155 111.690 109.013 87.897 86.396 81.799
Struttura di ASL
20.891 6.135 20.155 6.898 6.283 4.979 4.567 4.349
Totale Pubblico
975.718 995.261 1.012.010 1.013.137 1.007.422 862.340 833.371 793.247
Casa di Cura
1.248.531 1.276.852 1.324.162 1.366.057 1.377.191 1.184.210 1.154.217 1.112.917
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
424
La tabella comprende i dati relativi agli anni tra il 2002 ed il 2009 e separa
il numero dei ricoveri ospedalieri, il numero dei casi e giorni di degenza in Day
Hospital, indicandoli per tipologia di struttura ospedaliera. Anche in questo caso si
richiama l’osservazione fatta da parte della Direzione Generale Sanità in relazione ai
dati dell’anno 2007, ovvero, il legame esistente tra la diminuzione delle attività
svolte in Day Hospital e lo spostamento in regime ambulatoriale di alcune
procedure diagnostiche e chirurgiche. La tabella e i relativi grafici illustrativi
conseguenti confermano per l’anno 2009 la tendenza alla diminuzione del numero
dei casi di ricovero in regime di Day Hospital per l’intera regione Lombardia, infatti,
nell’anno 2009 questi sono stati: 411.366, ovvero 18.990 casi in meno rispetto
all’anno precedente.
Presso le strutture di diritto pubblico nell’anno 2009 sono state
effettuate 316.252 prestazioni, ovvero: 17.231 prestazioni in meno rispetto all’anno
2008 e -157.058 in meno rispetto all’anno 2002. Nell’anno considerato presso le
strutture di diritto privato il numero dei casi di ricovero in regime di Day Hospital, è
risultato essere pari a 95.114 con un decremento pari a – 1.759 casi rispetto
all’anno 2008 e di - 25.508 casi sull’anno 2002.
Ricoveri Ospedalieri. Casi di Day Hospital. Strutture Pubbliche e Private
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
Totale Pubblico 447.802 459.578 467.440 461.650 451.563 355.517 333.483 316.252
Totale Privato 120.622 124.105 129.159 141.503 146.194 100.541 96.873 95.114
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
425
Per quanto concerne l’attività di ricovero in regime di Day Hospital svolta
presso le differenti strutture erogatrici, la tabella presenta i dati relativi e il
confronto tra gli anni 2008 e 2009 evidenzia che tutte tipologie di strutture
presentano un saldo negativo con l’eccezione delle strutture sanitarie delle ASL che
presentano un incremento nel biennio pari a 160 casi in più. Rispetto all’intera serie
storica l’eccezione è rappresentata dagli IRCCS Privati che con 11.126 casi di
ricovero segnano un incremento tra il primo e l’ultimo anno della serie stoorica.
Il grafico illustra tali andamenti
426
Ricoveri Ospedalieri. Casi di Day Hospital. Indicatori per tipologia di struttura di ricovero
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
350.000
400.000
Struttura di A.O. 371.638 386.710 388.292 379.104 373.439 292.417 271.882 256.528
IRCCS Pubblico 65.227 69.342 69.572 78.969 74.963 61.434 60.033 57.996
Struttura di ASL 10.937 3.526 9.576 3.577 3.161 1.666 1.568 1.728
Casa di Cura 83.979 84.789 87.696 92.372 88.120 55.017 51.134 50.416
Ospedale Classificato 12.087 13.983 14.642 15.942 17.711 9.630 9.103 9.016
IRCCS Privato 24.556 25.333 26.821 33.189 40.363 35.894 36.636 35.682
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
427
Complessivamente, se si prende in considerazione il saldo tra l’anno 2002 e
l’anno 2009, sono 135.614 i giorni di degenza in meno, mentre tra gli ultimi due
anni la differenza di giorni di ricovero in Day Hospital è pari a 41.300. Rispetto
all’anno precedente, nell’anno 2009, il numero dei giorni per questa tipologia di
degenze diminuisce sia presso le strutture pubbliche e sia presso quelle private.
Presso quelle pubbliche la differenza sull’ultimo biennio è pari a – 40.124 giorni e
sull’intero periodo è pari a – 182.471 giornate, mentre presso quelle private i
corrispondenti saldi sono rispettivamente – 1.176 e + 46.857, vale a dire che, in
questo caso, tra il primo e l’ultimo anno della serie storica si registra, comunque un
incremento di giornate di degenza. Il grafico descrive l’andamento del indicatore
relativo ai giorni di ricovero in regime di Day Hospital dei settori privato e pubblico.
Ricoveri Ospedalieri. Giorni di Day Hospital. Strutture Pubbliche e Private
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1.000.000
1.100.000
Totale Pubblico 975.718 995.261 1.012.010 1.013.137 1.007.422 862.340 833.371 793.247
Totale Privato 272.813 281.591 312.152 352.920 369.769 321.870 320.846 319.670
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Tra l’anno 2009 e l’anno 2008, fatta eccezione delle Case di Cura (+ 1.593)
e degli Ospedali Classificati (+ 546) presso tutte le altre tipologie di strutture di
ricovero si riscontra un saldo negativo, quello di maggiore rilievo è, analogamente
agli anni precedenti, quello delle strutture di A.O. pari a – 35.309 giornate di
degenza. Rispetto all’intera serie storica sono gli Ospedali Classificati (+ 1.097) e
gli IRCSS privati (+ 61.361) ad avere un delta positivo. Il grafico che segue illustra
tali andamenti.
428
Ricoveri Ospedalieri. Giorni di Day Hospital. Indicatori per tipologia di struttura di ricovero
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
Struttura di A.O. 865.239 894.386 894.700 894.549 892.126 769.464 742.408 707.099
IRCCS Pubblico 89.588 94.740 97.155 111.690 109.013 87.897 86.396 81.799
Struttura di ASL 20.891 6.135 20.155 6.898 6.283 4.979 4.567 4.349
Casa di Cura 152.807 154.454 173.421 183.761 178.206 139.754 135.603 137.196
Ospedale Classificato 24.218 28.139 29.096 31.863 35.846 27.859 24.769 25.315
IRCCS Privato 95.788 98.998 109.635 137.296 155.717 154.257 160.474 157.159
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
429
I dati inerenti i ricoveri svolti in regime di Degenza Ordinaria nel loro
insieme suddivisi per tipologia di ospedale e ripartiti tra quelli di durata
giornaliera e quelli aventi durata superiore ad un giorno, sono riportati dalle
tabelle che seguono.
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale.
Casi Degenza Ordinaria
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di Cura
340.068 316.566 306.007 302.391 294.167 252.461 254.312 263.437
Ospedale Classificato
55.037 52.089 51.013 52.017 51.965 50.521 47.711 47.759
IRCCS Privato
91.975 90.252 85.642 96.458 110.257 150.527 151.966 148.985
Totale Privato
487.080 458.907 442.662 450.866 456.389 453.509 453.989 460.181
Struttura di A.O.
996.658 969.205 930.139 910.360 904.456 886.734 887.361 875.646
IRCCS Pubblico
74.979 75.597 75.867 98.593 98.791 96.202 95.248 94.395
Struttura di ASL
31.366 13.353 29.238 12.348 12.423 12.420 12.097 11.773
Totale Pubblico
1.103.003 1.058.155 1.035.244 1.021.301 1.015.670 995.356 994.706 981.814
Lombardia 1.590.083 1.517.062 1.477.906 1.472.167 1.472.059 1.448.865 1.448.695 1.441.995
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
430
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale.
Casi Degenza Ordinaria 0-1g
Tipologia di ospedale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di Cura 78.733 78.279 76.365 75.400 73.717 58.006 59.998 63.739
Ospedale Classificato 5.723 6.699 6.917 7.356 7.265 6.154 5.271 5.655
IRCCS Privato 10.787 10.273 8.895 10.718 13.079 21.604 22.766 22.569
Totale Privato 95.243 95.251 92.177 93.474 94.061 85.764 88.035 91.963
Struttura di A.O. 125.685 124.798 120.959 113.492 109.024 100.649 98.845 99.805
IRCCS Pubblico 7.391 8.107 10.291 14.676 14.283 13.252 12.334 12.366
Struttura di ASL 3.773 2.257 3.984 1.898 1.816 1.609 1.412 1.322
Totale Pubblico 136.849 135.162 135.234 130.066 125.123 115.510 112.591 113.493
Lombardia 232.092 230.413 227.411 223.540 219.184 201.274 200.626 205.456
Casi Degenza Ordinaria >1g
Tipologia di ospedale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di Cura 261.335 238.287 245.642 226.991 220.450 194.455 194.314 199.698
Ospedale Classificato 49.314 45.390 44.198 44.661 44.700 44.367 42.440 42.104
IRCCS Privato 81.188 79.979 81.066 85.740 97.178 128.923 129.200 126.416
Totale Privato 391.837 363.656 370.906 357.392 362.328 367.745 365.954 368.218
Struttura di A.O. 870.973 844.407 825.313 796.868 795.432 786.085 788.516 775.841
IRCCS Pubblico 67.588 67.490 66.942 83.917 84.508 82.950 82.914 82.029
Struttura di ASL 27.593 11.096 10.660 10.450 10.607 10.811 10.685 10.451
Totale Pubblico 966.154 922.993 902.915 891.235 890.547 879.846 882.115 868.321
Lombardia 1.357.991 1.286.649 1.273.821 1.248.627 1.252.875 1.247.591 1.248.069 1.236.539
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
431
Per la tipologia dei ricoveri in Degenza Ordinaria in regione Lombardia
nell’anno 2002 sono state svolte, 1.590.083 prestazioni mentre nell’anno 2009
queste sono diminuite fino a 1.441.995; tra l’anno 2008 ed il successivo, si
riscontra una diminuzione di questi casi pari a 6.700 ricoveri. Rispetto
all’intero periodo il decremento è pari a 148.088 casi. I dati riportati in tabella
mostrano che le strutture del settore privato, analogamente a quanto
riscontrato nell’anno precedente, nell’anno 2009, hanno fatto registrare un
ulteriore incremento pari a 6.192 degenze mentre, per lo stesso periodo,
quelle del settore pubblico sono 12.892 le degenze in meno Considerando
l’intera serie storica si riscontra che le strutture private hanno effettuato: 26.899
ricoveri in regime di Degenza Ordinaria in meno e le strutture pubbliche: 121.189.
Ricoveri Ospedalieri. Indicatori per tipologia di ospedale. Casi di Degenza Ordinaria.
Strutture Pubbliche e private
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
Totale Pubblico 1.103.003 1.058.155 1.035.244 1.021.301 1.015.670 995.356 994.706 981.814
Totale Privato 487.080 458.907 442.662 450.866 456.389 453.509 453.989 460.181
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il confronto tra i dati relativi alle ospedalizzazioni indicano risultati
differenti tra le varie strutture di ricovero in particolare nel confronto tra gli ultimi
anni della serie storica: Case di cura: + 9.125, Ospedali classificati: + 48,
IRCCS privati: - 2.981, le Aziende Ospedaliere: - 11.715, IRCCS pubblici: -
853, strutture sanitarie delle ASL -324. Il grafico che segue illustra gli
andamenti negli anni.
432
Ricoveri Ospedalieri. Indicazioni per tipologia di ospedale. Casi di Degenza Ordinaria
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
Casa di Cura 340.068 316.566 306.007 302.391 294.167 252.461 254.312 263.437
Ospedale Classificato 55.037 52.089 51.013 52.017 51.965 50.521 47.711 47.759
IRCCS Privato 91.975 90.252 85.642 96.458 110.257 150.527 151.966 148.985
Struttura di A.O. 996.658 969.205 930.139 910.360 904.456 886.734 887.361 875.646
IRCCS Pubblico 74.979 75.597 75.867 98.593 98.791 96.202 95.248 94.395
Struttura di ASL 31.366 13.353 29.238 12.348 12.423 12.420 12.097 11.773
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
433
Le ospedalizzazioni della durata di un giorno svolte in regime di Degenza
Ordinaria dalle strutture di ricovero nel periodo tra gli anni 2002 e 2009 di 26.626
casi, invece, il raffronto tra gli ultimi due anni mostra un incremento pari a 4.830
casi, dato in controtendenza rispetto agli analoghi precedenti. La tabella che segue
sintetizza le differenze tra gli anni del numero di ricoveri di Degenza Ordinaria della
durata di un giorno.
Ricoveri ospedalieri Casi Degenza Ordinaria 0-1g. Andamento negli anni
2002/2003 -1.679
2003/2004 -3.002
2004/2005 -3.871
2005/2006 -4.356
2006/2007 -17.910
2007/2008 -648
2008/2009 4.830 Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria 0 - 1g
200.000
205.000
210.000
215.000
220.000
225.000
230.000
235.000
Lombardia 232.092 230.413 227.411 223.540 219.184 201.274 200.626 205.456
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
434
L’esame dei dati prodotti dalla Direzione Generale Sanità segnala la
conferma della tendenza all’incremento dei ricoveri della durata di un
giorno gia riscontrata negli anni precedenti presso le strutture di diritto
privato, infatti, tra l’anno 2007 (85.764) e l’anno 2008 (88.035), l’aumento
è stato pari a 2.271 casi, nell’anno 2009 i casi sono stati 91.963 con un
incremento di 3.928 unità
Il differenziale tra gli ultimi due anni della serie storica mostra un
incremento anche presso le strutture di diritto pubblico, infatti, nell’anno
2008 queste erano 112.591 e nell’anno 2009 sono stati: 113 493, con un
incremento di 902 casi.
Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria 0 - 1g
80.000
90.000
100.000
110.000
120.000
130.000
140.000
Totale Pubblico 136.849 135.162 135.234 130.066 125.123 115.510 112.591 113.493
Totale Privato 95.243 95.251 92.177 93.474 94.061 85.764 88.035 91.963
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Per quanto concerne la singola tipologia di struttura di ricovero, il raffronto
tra i dati relativi agli ultimi due anni del periodo osservato mostrano saldi negativi
per gli IRCSS Privati: - 197 e per le strutture di ASL: - 90, mentre tutte le altre
tipologie indicano saldi in incremento: Strutture di A.O. + 960, IRCCS Pubblici: +
32, Case di Cura: +3.741, Ospedali Classificati: + 384.
435
Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria 0 - 1g. Ricoveri per tipologia di struttura
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
Struttura di A.O. 125.685 124.798 120.959 113.492 109.024 100.649 98.845 99.805
IRCCS Pubblico 7.391 8.107 10.291 14.676 14.283 13.252 12.334 12.366
Struttura di ASL 3.773 2.257 3.984 1.898 1.816 1.609 1.412 1.322
Casa di Cura 78.733 78.279 76.365 75.400 73.717 58.006 59.998 63.739
Ospedale Classificato 5.723 6.699 6.917 7.356 7.265 6.154 5.271 5.655
IRCCS Privato 10.787 10.273 8.895 10.718 13.079 21.604 22.766 22.569
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
436
Il numero delle ospedalizzazioni, svolte in Lombardia in regime Regime
Ordinario e aventi durata maggiore di un giorno, diminuisce nell’anno 2009
(1.248.069) di 11.530 casi rispetto all’anno 2008 e di -121.452 casi di degenza
rispetto all’anno 2002.
Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria > 1g
1.200.000
1.220.000
1.240.000
1.260.000
1.280.000
1.300.000
1.320.000
1.340.000
1.360.000
Lombardia 1.357.991 1.286.649 1.273.821 1.248.627 1.252.875 1.247.591 1.248.069 1.236.539
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
A tale risultato contribuiscono diversamente le strutture di diritto privato e
quelle pubbliche, infatti, le prime riportano un saldo positivo nel raffronto
dell’ultimo biennio (+ 2.264) mentre le seconde diminuiscono le proprie degenze di
13.794 unità. Sull’intero periodo 2002 – 2009, le private diminuiscono di 23.619
ricoveri mentre le pubbliche di 97.833.
Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria >1g. Strutture Pubbliche e Private
340.000
440.000
540.000
640.000
740.000
840.000
940.000
Totale Pubblico 966.154 922.993 902.915 891.235 890.547 879.846 882.115 868.321
Totale Privato 391.837 363.656 370.906 357.392 362.328 367.745 365.954 368.218
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
437
Per quanto concerne le differenti tipologie di struttura di ricovero, anche in
questo caso i dati messi a confronto sia in relazione all’ultimo biennio e sia all’intera
serie storica mostrano un variegato ventaglio di risultati: nel caso del raffronto più
ravvicinato si nota l’incremento presso le Case di Cura: + 5.384 e la forte
dimuinuzione presso le Strutture di A.O.: - 12.675. Nel caso del confrointo dei dati
relativi agli anni più estremi della serie storica si nota che aumentano i ricoveri
presso gli IRCSS sia Privati: + 45.228 che Pubblici: + 14.441.
438
Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria >1g. Ricoveri per tipologia di struttura
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
Struttura di A.O. 870.973 844.407 825.313 796.868 795.432 786.085 788.516 775.841
IRCCS Pubblico 67.588 67.490 66.942 83.917 84.508 82.950 82.914 82.029
Struttura di ASL 27.593 11.096 10.660 10.450 10.607 10.811 10.685 10.451
Casa di Cura 261.335 238.287 245.642 226.991 220.450 194.455 194.314 199.698
Ospedale Classificato 49.314 45.390 44.198 44.661 44.700 44.367 42.440 42.104
IRCCS Privato 81.188 79.979 81.066 85.740 97.178 128.923 129.200 126.416
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
439
In ordine ai ricoveri ospedalieri con degenza superiore ad un giorno
le tabelle che seguono riassumono i dati della produzione per il quadriennio alla
luce dei seguenti indicatori: Degenza Media Osservata, Degenza Media Entro
Valore Soglia, Percentuale Casi Oltre Valore Soglia, Percentuale Giorni
Oltre Valore Soglia, Percentuale Casi Chirurgici, Percentuale Casi
Complessi, Peso Medio, DRG Anomali, N. Casi di Medicina Diagnostica,
Numero Casi di Medicina Interna, Percentuale di Deceduti in Degenza
Ordinaria.
Le tabelle attinenti gli indicatori relativi alle degenze svolte in Regime
ordinario della durata superiore ad un giorno, organizzano i dati rispetto alla
tipologia di erogatore, per appartenenza al diritto pubblico e privato e al dato
complessivo Lombardo.
La prima di queste è relativa alla Degenza Media Osservata.
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Degenza Media Osservata Tipologia di
erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 8,34 8,65 8,73 8,94 9,44 10,28 10,47 10,63
Ospedale classificato
8,01 8,07 8,2 8,24 8,42 8,43 8,48 8,52
IRCCS Privato 10,54 10,06 10,45 10,69 10,6 9,57 9,83 10,09
Strutture private 8,75 9,01 9,04 9,27 9,62 9,81 10,02 10,21
Struttura di A.O. 8,22 8,17 8,11 8,21 8,2 8,26 8,29 8,34
IRCCS Pubblico 8,92 8,69 8,51 7,85 7,93 7,99 8,09 8,14
Struttura di ASL 7,71 7,45 7,31 7,35 7,2 7,15 7,46 7,49
Strutture pubbliche
8,25 8,2 8,13 8,17 8,16 8,22 8,26 8,31
Lombardia 8,4 8,43 8,39 8,48 8,58 8,7 8,79 8,89
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
440
L’indice subisce una costante impennata nel periodo compreso dalla serie
storica passando da 8,40 dell’anno 2002 al 8,89 dell’anno 2009. A proposito dei dati
forniti per la verifica della gestione dell’esercizio dell’anno 2007, la Direzione
Generale Sanità ha indicato in relazione alla durata delle degenze che:
“L’incremento della durata media di degenza è determinato da una parte dallo
spostamento dei ricoveri molto brevi verso il regime di Day Hospital e dall’altra
dall’incremento di quota dei pazienti in riabilitazione (e quindi con ricoveri più
lunghi) soprattutto nelle strutture private.”
In relazione al dato per l’anno 2009 si conferma quanto già rilevato per gli
anni precedenti ovvero il differente andamento degli indicatori relativi alle strutture
pubbliche e private: mentre nel primo caso il valore dell’indice rimane
sostanzialmente costante durante gli anni della serie storica (2002: 8,25; 2009:
8,31) il secondo si impenna incidendo fortemente sul risultato regionale (2002:
8,75; 2009: 10,21).
Ricoveri Ospedalieri. ricoveri della durata >1g. Degenza Media Osservata
8,3
8,4
8,5
8,6
8,7
8,8
8,9
Lombardia 8,4 8,43 8,39 8,48 8,58 8,7 8,79 8,89
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
441
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata >1g. Degenza Media Osservata. Strutture Pubbliche e Private
8,05
8,55
9,05
9,55
10,05
Strutture Pubbliche 8,25 8,2 8,13 8,17 8,16 8,22 8,26 8,31
Strutture Private 8,75 9,01 9,04 9,27 9,62 9,81 10,02 10,21
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La tabella successiva è inerente alla Degenza Media Entro il Valore
Soglia.
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Degenza media Entro Valore Soglia Tipologia di erogatore
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 7,7 7,88 7,89 8,08 8,21 8,82 8,89 8,95
Ospedale Classificato 7,66 7,56 7,62 7,62 7,59 7,54 7,35 7,28
IRCCS Privato 9,65 9,55 9,36 9,47 9,17 8,32 8,23 8,35
Strutture private 8,09 8,2 8,18 8,35 8,39 8,49 8,48 8,56
Struttura di A.O. 7,64 7,37 7,27 7,33 7,28 7,31 6,97 7,01
IRCCS Pubblico 8,32 7,88 7,69 7,08 7,07 7,09 6,74 6,82
Struttura di ASL 7,28 7,11 6,93 6,95 6,81 6,73 6,69 6,70
Strutture pubbliche 7,67 7,41 7,3 7,3 7,25 7,28 6,95 6,99
Lombardia 7,8 7,43 7,55 7,61 7,58 7,65 7,41 7,47
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
442
Nell’anno 2008 il valore dell’indice regionale coglie il suo risultato più
basso, scendendo di 0,24 punti rispetto a quanto fatto registrare nell’anno 2007;
nell’anno in esame il valore dell’indicatore mostra una tendenza all’incremento
passando da 7,41 a 7,47. Nello stesso periodo presso le strutture private il valore si
alza costantemente passando da 8,09 dell’anno 2002 a 8,48 dell’anno 2008 e 8.56
dell’anno 2009. Presso quelle pubbliche, tra il primo e l’ultimo anno della serie, si
nota un saldo negativo e un costante decremento passando da 7,67 dell’anno 2002
a 6,99 dell’anno 2009.
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Degenza Media Entro Valore Soglia
7,4
7,45
7,5
7,55
7,6
7,65
7,7
7,75
7,8
7,85
Lombardia 7,8 7,43 7,55 7,61 7,58 7,65 7,41 7,47
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Degenza Media Entro Valore Soglia.Strutture Pubbliche e Private
6,8
7
7,2
7,4
7,6
7,8
8
8,2
8,4
8,6
8,8
Strutture pubbliche 7,67 7,41 7,3 7,3 7,25 7,28 6,95 6,99
Strutture private 8,09 8,2 8,18 8,35 8,39 8,49 8,48 8,56
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
443
In merito alla percentuale dei casi di ricovero ospedaliero della durata
maggiore di un giorno svolti in Regime Ordinario oltre il valore soglia e a
quelli indicati dalle prossime tabelle inerenti le percentuali relative ai giorni entro il
valore soglia e ai casi complessi per le degenze svolte in Regime Ordinario della
durata maggiore di un giorno la Direzione Generale Sanità ha inviato
contestualmente alle tabelle relative alla gestione dell’anno 2008, una nota
esplicativa dei dati stessi che per opportuna completezza si riporta integralmente di
seguito.
"Con la DGR VIII/5743 del 31 ottobre 2007 "Determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2008 - (di concerto con
l'assessore Abelli)", per quanto riguarda le regole di remunerazione delle attività di
ricovero, all'allegato 7 "Tariffe delle prestazioni sanitarie", sono state introdotte,
con decorrenza dal 1° gennaio 2008, delle modifiche, uniche ad oggi in Italia,
relativamente al rapporto tariffario all'interno delle coppie di DRG che prevedono le
tipologie complicata e non complicata.
In sintesi è stato introdotto il principio per il quale, il drg complicato, fino
all'occorrenza di una degenza pari a quella mediana dell'omologo non complicato,
ha una tariffa uguale a quella non complicata.
Questa scelta è stata mossa dall'intenzione di risolvere all'origine il
potenziale rischio di codifica scorretta per ottenere, con degenze molto brevi, le alte
tariffe del DRG complicato e da subito si sono visti i risultati in termini di riduzione
della complessità (peso della casistica). Ciò però significa minori costi per il
sistema, non minore complessità reale della casistica trattata. Si ricorda infatti che
il peso del DRG è indice della “costosità” della casistica piuttosto che della
complessità clinica della stessa.
L'incremento di pochi punti % dei casi e delle giornate oltre soglia (tabelle
3310 e 3411) è anch'esso un risultato voluto della manovra sopra ricordata nel corso
della quale, dopo anni, è stata aggiornata per i DRG acuti, la soglia di degenza oltre
la quale, viene corrisposto un minimo incremento pro die (mediamente di 150 / 220
euro die) in aggiunta al rimborso forfettario del DRG con degenza maggiore di un
giorno. Questo adeguamento ha significato un irrilevante incremento di costi
10 Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno. Percentuale Casi Oltre Valore Soglia. 11Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno. Percentuale Casi Entro Valore Soglia.
444
controbilanciato dai significativi risparmi portati dalla riduzione del "peso" della
casistica di cui alla tabella 3712 ed è stato effettuato sulla base dell'algoritmo
previsto nel 1994 dalla normativa nazionale che ha introdotto il finanziamento
prospettico a prestazione delle attività di ricovero e cura".
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Percentuale Casi Oltre Valore Soglia Tipologia di erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 1,62% 2,90% 3,08% 3,43% 5,32% 5,76% 7,26% 7,58%
Ospedale Classificato 1,34% 3,52% 3,89% 3,98% 5,01% 4,79% 7,21% 7,16%
IRCCS Privato 2,37% 3,89% 3,99% 4,54% 5,79% 5,01% 6,86% 7,29%
Strutture private 1,74% 3,20% 3,38% 3,77% 5,41% 5,38% 7,11% 7,43%
Struttura di A.O. 2,03% 4,65% 4,98% 5,14% 5,33% 5,46% 8,04% 8,00%
IRCCS Pubblico 2,05% 3,94% 3,81% 4,29% 4,66% 5,08% 7,79% 7,90%
Struttura di ASL 1,41% 3,06% 2,87% 3,06% 2,98% 3,21% 5,75% 6,28%
Strutture pubbliche 2,01% 4,58% 4,87% 5,04% 5,24% 5,40% 7,98% 7,97%
Lombardia 1,93% 4,19% 4,44% 4,68% 5,29% 5,39% 7,72% 7,80%
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
L’indice relativo all’intera Lombardia mostra un andamento crescente
passando dall’1.93% dell’anno 2002 al 7,80% dell’anno 2009. Sia il settore pubblico
che quello privato seguono negli anni la medesima evoluzione anche se le strutture
pubbliche nell’anno 2009, rispetto all’anno precedente, segnano una diminuzione
pari a 0,01%.
12 Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno. Percentuale Casi Complessi.
445
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale casi Oltre Valore Soglia
1,5
2,5
3,5
4,5
5,5
6,5
7,5
%
Lombardia 1,93 4,19 4,44 4,68 5,29 5,39 7,72 7,8
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale casi Oltre Valore Soglia.Strutture Pubbliche e Private
1,5
2,5
3,5
4,5
5,5
6,5
7,5
%
Strutture Pubbliche 2,01 4,58 4,87 5,04 5,24 5,4 7,98 7,97
Strutture Private 1,74 3,2 3,38 3,77 5,41 5,38 7,11 7,43
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Analogamente alla precedente tabella, la successiva espone i dati relativi
alla percentuale di giorni oltre il valore soglia per ospedalizzazioni svolte in
degenza ordinaria per casi di ricovero della durata maggiore di un giorno.
446
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Percentuale Giorni Oltre Valore Soglia
Tipologia di erogatore
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 3,08% 3,80% 4,20% 3,84% 5,40% 5,90% 6,13% 6,81%
Ospedale Classificato
1,88% 2,65% 2,67% 2,98% 4,22% 4,43% 6,69% 6,89%
IRCCS Privato
2,75% 3,71% 3,89% 4,60% 5,27% 5,22% 6,84% 7,37%
Strutture private
2,86% 3,65% 3,96% 3,96% 5,24% 5,52% 6,43% 7,01%
Struttura di A.O.
2,97% 4,77% 5,01% 5,19% 5,37% 5,45% 8,39% 8,34%
IRCCS Pubblico
2,72% 4,30% 4,31% 4,74% 5,33% 5,68% 9,48% 9,13%
Struttura di ASL
2,03% 2,04% 2,13% 2,30% 2,38% 2,33% 4,64% 5,57%
Strutture pubbliche
2,93% 4,70% 4,92% 5,12% 5,33% 5,43% 8,45% 8,38%
Lombardia 2,91% 4,38% 4,62% 4,75% 5,30% 5,46% 7,75% 7,90%
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
L’indice relativo all’intera regione nell’anno 2002 era pari a 2,91% e negli
anni 2008 e 2009 ha rispettivamente raggiunto il 7,75% e 7.90%: Rispetto
all’intero periodo i valori degli indicatori risultano in crescita sia per ricoveri svolti in
strutture private (2002: 2,86%; 2009: 7,01%) e ancor più in quelle pubbliche
(2002: 2,93%; 2009: 8,38%). Il raffronto tra gli ultimi due anni della serie storica
mostra una flessione per quelle pubbliche.
447
Ricoveri ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Giorni Oltre Valore Soglia
2,50
3,50
4,50
5,50
6,50
7,50
%
Lombardia 2,91 4,38 4,62 4,75 5,30 5,46 7,75 7,90
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Giorni Oltre Valore Soglia. Strutture Pubbliche e Private
2,50
3,50
4,50
5,50
6,50
7,50
8,50
%
Strutture Pubbliche 2,93 4,70 4,92 5,12 5,33 5,43 8,45 8,38
Strutture Private 2,86 3,65 3,96 3,96 5,24 5,52 6,43 7,01
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La tabella che segue illustra i dati relativi alla percentuale dei casi di
tipo chirurgico rispetto all’universo dei casi di ricovero svolti in regime ordinario
aventi la durata superiore ad un giorno.
448
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Percentuale Casi Chirurgici Tipologia di erogatore
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 48,99% 47,40% 47,46% 46,19% 44,97% 42,09% 41,86% 40,47%
Ospedale Classificato
28,88% 25,59% 25,11% 24,74% 24,44% 25,78% 25,59% 26,91%
IRCCS Privato 39,19% 39,42% 39,40% 38,87% 41,46% 48,55% 47,98% 47,64%
Strutture private
44,43% 42,92% 43,04% 41,75% 41,50% 42,50% 42,24% 41,48%
Struttura di A.O. 31,41% 30,93% 30,79% 30,66% 30,85% 30,97% 31,29% 31,81%
IRCCS Pubblico 43,29% 43,08% 42,67% 38,69% 38,55% 38,60% 38,02% 38,32%
Struttura di ASL 32,75% 24,95% 26,08% 24,50% 26,22% 26,31% 24,90% 24,89%
Strutture pubbliche
32,28% 31,75% 31,62% 31,35% 31,52% 31,64% 31,85% 32,35%
Lombardia 35,79% 34,91% 34,94% 34,32% 34,41% 34,95% 34,99% 35,14%
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
L’indice regionale negli ultimi anni della serie storica resta
sostanzialmente costante variando tra l’iniziale: 35,79% al 34,94 dell’anno
2004, al 34,95 dell’anno 2007 e, infine al 35,14% dell’anno 2009.
Le strutture Private nell’anno 2002 assicuravano il 44,43% delle prestazioni
chirurgiche il cui ricovero ha previsto una durata superiore ad un giorno e nell’anno
2009 la percentuale è scesa al 41,48% mentre le strutture pubbliche sono passate
dal 32,28% dell’anno 2002 al 32,35% dell’anno 2009
449
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Casi Chirirgici
34,2
34,4
34,6
34,8
35
35,2
35,4
35,6
35,8
36
%
Lombardia 35,79 34,91 34,94 34,32 34,41 34,95 34,99 35,14
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Casi Chirirgici. Strutture Pubbliche e Private
31
33
35
37
39
41
43
45
47
%
Strutture Pubbliche 32,28 31,75 31,62 31,35 31,52 31,64 31,85 32,35
Strutture Private 44,43 42,92 43,04 41,75 41,5 42,5 42,24 41,48
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La prossima tabella si diffonde in merito ai dati relativi alla percentuale
dei casi complessi rispetto all’universo dei casi di ricovero svolti in regime
ordinario aventi la durata superiore ad un giorno.
450
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Percentuale Casi Complessi Tipologia di erogatore
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 14,87% 14,78% 14,11% 14,54% 13,89% 13,39% 12,82% 11,46%
Ospedale Classificato
17,06% 17,31% 17,29% 17,07% 17,23% 16,35% 14,43% 14,90%
IRCCS Privato 13,88% 13,85% 13,65% 13,78% 14,08% 12,86% 11,92% 11,27%
Strutture private
14,94% 14,89% 14,39% 14,68% 14,35% 13,54% 12,68% 11,77%
Struttura di A.O.
14,82% 14,51% 14,23% 14,42% 14,22% 13,91% 13,32% 12,91%
IRCCS Pubblico
16,75% 16,69% 16,72% 15,34% 15,14% 14,60% 13,93% 13,21%
Struttura di ASL
14,34% 15,54% 15,38% 15,86% 14,54% 14,36% 14,79% 13,89%
Strutture pubbliche
14,94% 14,68% 14,42% 14,52% 14,31% 13,98% 13,40% 12,95%
Lombardia 14,94% 14,74% 14,41% 14,57% 14,32% 13,85% 13,18% 12,59%
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
Il valore dell’indice relativo all’intera Lombardia diminuisce tra il primo e
l’ultimo anno della serie storica di un valore percentuale pari a 2,35%, passando da
14,94% a 12,59%.
Presso le strutture di diritto pubblico nell’anno 2002 la percentuale era pari
a 14,94% e nell’anno 2009 è risultata 12,95% mentre presso le strutture di diritto
privato per il medesimo periodo si è passati dal 14,94% al 11,77%.
451
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Casi Complessi
12,5
13
13,5
14
14,5
15
%
Lombardia 14,94 14,74 14,41 14,57 14,32 13,85 13,18 12,59
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Casi Complessi
11,5
12
12,5
13
13,5
14
14,5
15
%
Strutture Pubbliche 14,94 14,68 14,42 14,52 14,31 13,98 13,4 12,95
Strutture Private 14,94 14,89 14,39 14,68 14,35 13,54 12,68 11,77
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
L’andamento tra gli anni 2002 e 2009, degli indicatori relativi al Peso
Medio dei ricoveri svolti in regime di Degenza Ordinario della durata superiore ad
un giorno è esposto dalla successiva tabella.
452
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Peso medio Tipologia
di erogatore
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 1,21 1,27 1,29 1,29 1,26 1,17 1,16 1,14
Ospedale Classificato 0,99 1,02 1,03 1,03 1,03 1,02 1,01 1,02
IRCCS Privato
1,34 1,36 1,38 1,42 1,45 1,51 1,48 1,47
Strutture private 1,21 1,26 1,28 1,29 1,28 1,27 1,26 1,24
Struttura di A.O. 1,03 1,06 1,06 1,07 1,08 1,08 1,09 1,09
IRCCS Pubblico
1,46 1,51 1,53 1,36 1,35 1,34 1,32 1,31
Struttura di ASL 0,92 0,96 0,97 0,96 0,95 0,94 0,93 0,92
Strutture pubbliche 1,05 1,09 1,10 1,10 1,10 1,11 1,11 1,11
Lombardia 1,10 1,14 1,15 1,15 1,15 1,16 1,15 1,15
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
Analogamente al precedente, il valore dell’indicatore medio
lombardo nell’anno 2009, è stato pari a 1,15 riallineato ai risultati degli
anni 2004, 2005 e 2006.
Le strutture private nell’anno 2002 segnavano un indicatore pari a
1,21, nell’anno 2007: 1,27, nell’anno 2008: 1,26 e nell’anno 2009: 1,24. I
valori degli indicatori relativi al peso medio delle degenze svolte in regime ordinario
aventi una durata superiore ad un giorno di ricovero presso le strutture
pubbliche sono passati da 1,05 dell’anno 2002 a 1,11 degli anni 2007, 2008
e 2009.
453
Ricoveri ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Peso medio
1,10
1,11
1,12
1,13
1,14
1,15
1,16
1,17
Lombardia 1,10 1,14 1,15 1,15 1,15 1,16 1,15 1,15
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Peso medio.Strutture Pubbliche e Private
1,00
1,05
1,10
1,15
1,20
1,25
1,30
Strutture Pubbliche 1,05 1,09 1,10 1,10 1,10 1,11 1,11 1,11
Strutture Private 1,21 1,26 1,28 1,29 1,28 1,27 1,26 1,24
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Relativamente ai DRG anomali la prossima tabella indica gli andamenti dei
diversi indicatori nel periodo compreso dalla serie storica.
454
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
DRG Anomali Tipologia di erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 267 181 270 279 162 189 125 168
Ospedale Classificato 99 42 55 63 54 45 65 44
IRCCS Privato 165 140 148 177 133 176 126 213
Strutture private 531 363 473 519 349 410 316 425
Struttura di A.O. 1.059 856 725 816 717 657 705 577
IRCCS Pubblico 65 80 95 133 134 84 91 88
Struttura di ASL 11 8 12 10 3 9 5 1
Strutture pubbliche 1.135 944 832 959 854 750 801 666
Lombardia 1.666 1.307 1.305 1.478 1.203 1.160 1.117 1.091
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
Tra l’anno 2002 (1.666) e l’anno 2009 (1.091) si registra una
diminuzione di pari a 575 casi di DRG anomalo presso le strutture regionali
lombarde. Le strutture pubbliche nell’anno 2002 ne registravano 1.135 e nell’anno
2009: 666 mentre quelle private sono passate da 531 a a 425. A questo proposito
si nota un saldo differenziale positivo nel confronto tra gli ultimi due anni della serie
storica, infatti, presso le strutture private, nell’anno 2008 i DRG Anomali con
degenze della durata superiore ad un giorno sono risultati pari a 316 casi.
455
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. DRG Anomali
1.050
1.150
1.250
1.350
1.450
1.550
1.650
1.750
Lombardia 1.666 1.307 1.305 1.478 1.203 1.160 1.117 1.091
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. DRG Anomali.Strutture Pubbliche e Private
300
400
500
600
700
800
900
1.000
1.100
Strutture Pubbliche 1.135 944 832 959 854 750 801 666
Strutture Private 531 363 473 519 349 410 316 425
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
I valori relativi all’indicatore concernente il numero dei casi di degenza
in regime ordinario della durata maggiore di un giorno di tipo medico
diagnostico sono riassunti dalla tabella che segue.
456
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Numero Medio di Diagnosi Tipologia di erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 2,38 2,38 2,35 2,38 2,37 2,41 2,42 2,38
Ospedale Classificato
2,53 2,56 2,59 2,59 2,6 2,48 2,32 2,34
IRCCS Privato 2,42 2,42 2,49 2,51 2,52 2,37 2,35 2,34
Strutture private
2,41 2,41 2,41 2,44 2,44 2,4 2,39 2,36
Struttura di A.O.
2,37 2,36 2,35 2,35 2,33 2,32 2,29 2,26
IRCCS Pubblico
2,54 2,6 2,66 2,53 2,54 2,53 2,50 2,48
Struttura di ASL
2,27 2,48 2,47 2,52 2,39 2,38 2,52 2,44
Strutture pubbliche
2,38 2,38 2,37 2,37 2,36 2,34 2,31 2,29
Lombardia 2,39 2,39 2,38 2,39 2,38 2,36 2,34 2,31
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
Nell’anno 2002, il valore dell’indice relativo ai casi di ricovero
ordinario di tipo medico diagnostico della durata di più di un giorno per
l’intera Lombardia era risultato pari a 2,39 mentre nell’anno 2009 lo stesso
indice è stato pari a 2,31 con un decremento di particolare rilievo
soprattutto negli ultimi anni della serie storica.
Nel medesimo arco di tempo, presso le strutture pubbliche si è passati da
2,38 a 2,29 e presso quelle private da 2,41 a 2,36.
457
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Numero Degenze Medico Diagnostiche
2,31
2,32
2,33
2,34
2,35
2,36
2,37
2,38
2,39
2,4
Lombardia 2,39 2,39 2,38 2,39 2,38 2,36 2,34 2,31
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Numero Degenze Medico Diagnostiche.Strutture Pubbliche e Private
2,28
2,3
2,32
2,34
2,36
2,38
2,4
2,42
2,44
2,46
Strutture Pubbliche 2,38 2,38 2,37 2,37 2,36 2,34 2,31 2,29
Strutture Private 2,41 2,41 2,41 2,44 2,44 2,4 2,39 2,36
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Rispetto alla totalità delle ospedalizzazioni svolte in degenza ordinaria con
durata superiore alla giornata di ricovero, l’andamento degli indici relativi al
Numero Medio degli Interventi è riassunto dalla prossima tabella.
458
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Numero Medio di Interventi Tipologia di erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 2,60 2,60 2,53 2,74 2,75 2,79 2,89 2,96
Ospedale Classificato
2,12 2,23 2,24 2,51 2,49 2,5 2,48 2,56
IRCCS Privato 2,33 2,38 2,41 2,77 2,87 2,78 2,83 2,90
Strutture private
2,51 2,53 2,49 2,72 2,75 2,75 2,82 2,89
Struttura di A.O.
2,27 2,28 2,3 2,03 2,07 2,1 2,13 2,17
IRCCS Pubblico 2,94 2,94 3,03 2,81 2,77 2,74 2,80 2,85
Struttura di ASL
2,38 2,79 2,81 2,34 2,19 2,24 2,24 2,32
Strutture pubbliche
2,34 2,35 2,38 2,11 2,14 2,17 2,19 2,24
Lombardia 2,4 2,41 2,42 2,28 2,31 2,34 2,38 2,44
La verifica dell’andamento del valore dell’indice relativo alla
regione Lombardia conferma quanto rilevato in occasione delle precedenti
relazioni ovvero che dopo la forte riduzione verificatasi tra gli anni 2004 e
2005 si è avviata una tendenza all’incremento che nell’anno 2009 mostra
un valore pari a 2,44.
Presso le strutture pubbliche il valore dell’indicatore dell’anno 2009 è pari a
2,24 (2002: 2,34; 2008: 2,19) e in quelle private è pari a 2,89, passando da 2,51
dell’anno 2002 a 2,82 dell’anno 2008.
459
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Numero Medio degli Interventi
2,25
2,3
2,35
2,4
2,45
Lombardia 2,4 2,41 2,42 2,28 2,31 2,34 2,38 2,44
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Numero Medio degli Interventi.Strutture Pubbliche e Private
2
2,1
2,2
2,3
2,4
2,5
2,6
2,7
2,8
2,9
Strutture pubbliche 2,34 2,35 2,38 2,11 2,14 2,17 2,19 2,24
Strutture private 2,51 2,53 2,49 2,72 2,75 2,75 2,82 2,89
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il dato esposto dalla prossima tabella è quello relativo alla percentuale di
pazienti deceduti in situazione di ricovero ordinario o trasferiti presso altre
strutture extra regionali.
460
Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.
Percentuale Deceduti Degenza Ordinaria
Tipologia di erogatore
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Casa di cura 1,77% 1,95% 1,96% 1,64% 1,66% 2,26% 2,47% 2,41%
Ospedale Classificato
2,77% 3,05% 2,89% 2,75% 2,63% 3,07% 3,15% 3,34%
IRCCS Privato 1,65% 1,76% 1,69% 1,84% 1,75% 2,00% 2,10% 2,20%
Strutture private
1,87% 2,04% 2,01% 1,81% 1,79% 2,26% 2,41% 2,44%
Struttura di A.O. 2,65% 2,93% 2,75% 2,73% 2,82% 3,27% 3,36% 3,48%
IRCCS Pubblico 2,92% 2,99% 2,84% 2,00% 1,92% 2,45% 2,39% 2,51%
Struttura di ASL 2,20% 1,37% 1,40% 2,43% 3,03% 3,20% 3,59% 4,01%
Strutture pubbliche
2,65% 2,91% 2,74% 2,66% 2,73% 3,19% 3,27% 3,40%
Lombardia 2,43% 2,67% 2,53% 2,40% 2,44% 2,91% 3,01% 3,10%
* Comprende anche i casi 0-1 g deceduti o trasferiti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
Il valore dell’indicatore relativamente all’intera Lombardia è
aumentato tra il primo anno della serie storica e l’ultimo: 3,10%;
l’incremento è pari allo 0,67% (2002: 2,43%; 2008: 3,01%).
Presso le strutture pubbliche l’incremento tra il primo anno e l’ultimo, è
pari a 0,62% (2002: 2,65%; 2009: 3,40%) e in quelle private l’incremento è pari
0,57% (2002: 1,87%; 2009: 2,44%).
461
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Deceduti
2,39%
2,49%
2,59%
2,69%
2,79%
2,89%
2,99%
3,09%
Lombardia 2,43% 2,67% 2,53% 2,40% 2,44% 2,91% 3,01% 3,10%
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
* Comprende anche i casi 0-1 g deceduti o trasferiti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Deceduti. Strutture Pubbliche e Private
1,50%
2,00%
2,50%
3,00%
3,50%
Strutture Pubbliche 2,65% 2,91% 2,74% 2,66% 2,73% 3,19% 3,27% 3,40%
Strutture Private 1,87% 2,04% 2,01% 1,81% 1,79% 2,26% 2,41% 2,44%
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
* Comprende anche i casi 0-1 g deceduti o trasferiti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Per quanto concerne gli indicatori di efficienza ospedaliera per acuti,
la tabella che segue indica i valori registrati nel periodo dal 1999 al 2009
relativamente all’occupazione media, al turn over e all’indice di rotazione dei
posti letto presso le strutture accreditate pubbliche e private.
462
Indicatori efficienza ospedaliera per acuti in regime ordinario. Erogatori pubblici e privati
Pubblico
Indice di
occupazione media (*)
Turn over (*)
Indice di rotazione (*)
1999 77,6 2,1 41
2000 77,7 2,1 41,8
2001 78,3 1,9 43,3
2002 78,9 1,8 44,5
2003 78,9 1,8 45,4
2004 79,9 1,7 46,6
2005 81 1,8 42
2006 81,6 1,7 42,2
2007 82,18 1,6 41,57
2008 83,71 1,5 42,4
2009 83,15
1,5
42
(*) A seguito di ricodifiche di reparti, passaggio di autorizzazioni sanitarie e accreditamenti da un Istituto ad un altro (si veda ad es., l’attivazione di sperimentazioni gestionali così come disciplinate dal d.lgs 502/92 e s.m.i., art.9-bis e dalle d.g.r. VI/42718 del 29.4.1999 e n.VII/18575 del 5.8.2004) che intervengono in corso d’anno, si è reso necessario rivedere (per tutti gli anni in elenco) le modalità di conteggio dei posti letto a livello regionale (in precedenza ottenuta come somma dei posti letto dei
singoli reparti). La nuova metodologia riproporziona gli stessi in funzione sia dei mesi di attività dei vari reparti che dei mesi di attività dei singoli Istituti, fornendo in questo modo una descrizione del
fenomeno più aderente alla realtà. Anche gli indicatori sono stati quindi ricalcolati.
Privato
Indice di
occupazione media
Turn over Indice di rotazione
1999 70,5 2,7 42,7
2000 69,9 2,7 44,9
2001 69,3 2,7 45,9
2002 68,9 2,6 47,4
2003 63,7 3,2 45,6
2004 63,7 3,1 46,8
2005 63,4 3,2 46,1
2006 64,3 3 47,2
2007 64 2,9 44,7
2008 67,7 2,6 48,7
2009 68,1
2,6
48,7
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.
463
Il primo indice esposto in tabella, è quello relativo all’Occupazione Media
dei posti letto destinati alla degenza di pazienti acuti.
Per le strutture pubbliche l’indicatore relativo all’anno 2009 risulta essere
pari a 83,15 valore che equivale ad un decremento sull’anno precedente pari a
0,56 e sul primo anno della serie storica osservata pari a + 5,55.
Nel caso delle strutture private la differenza con l’anno 2008 è pari a 0,38
mentre il raffronto con l’anno 1999 indica una diminuzione dell’indice di
occupazione media pari a – 2,42
Indicatori efficienza ospedaliera per acuti in regime ordinario. Indice di Occupazione Media.Erogatori pubblici e privati
60
65
70
75
80
85
Strutture Pubbliche 77,6 77,7 78,3 78,9 78,9 79,9 81 81,6 82,18 83,71 83,15
Strutture Private 70,5 69,9 69,3 68,9 63,7 63,7 63,4 64,3 64 67,7 68,1
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Presso gli erogatori di prestazioni sanitarie appartenenti al diritto pubblico il
valore dell’indicatore relativo al Turn Over per pazienti acuti, conferma la
tendenza alla diminuzione confermando il risultato dell’anno precedente, ovvero, un
indice pari a: 1,5. Tale risultato si conferma al di sotto del valore rilevato nel primo
anno delle serie storica in esame (1999: 2,1).
Anche presso le strutture Private si riscontra la conferma del risultato
dell’anno precedente che segnalava una tendenza alla diminuzione successiva ad un
costante periodi di indici in incremento: 1999: 2,7; 2003: 3,2, 2005: 3,2; 2006: 3;
2007: 2,9; 2008: 2,6.
464
Indicatori efficienza ospedaliera per acuti in regime ordinario. Turn Over.Erogatori pubblici e privati
1
1,5
2
2,5
3
3,5
Pubblico 2,1 2,1 1,9 1,8 1,8 1,7 1,8 1,7 1,6 1,5 1,5
Privato 2,7 2,7 2,7 2,6 3,2 3,1 3,2 3 2,9 2,6 2,6
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Nell’anno 2009, il valore dell’indicatore relativo all’Indice di Rotazione
per ricoveri in Degenza Ordinaria di pazienti acuti presenta nel settore pubblico un
risultato lievemente inferiore a quello dell’anno precedente. (2008: 42,4; 2009: 42)
mentre sopravanza di un punto quello relativo al primo anno della serie storica:
1999: 41. Nel settore privato il risultato dell’anno 2008 è confermato da quello
dell’anno 2009 ed è pari a 48,7 mentre nell’anno 1999 era pari a 42,7.
Indicatori efficienza ospedaliera per acuti in regime ordinario. Indice di Rotazione.Erogatori pubblici e privati
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
Pubblico 41 41,8 43,3 44,5 45,4 46,6 42 42,2 41,57 42,4 42
Privato 42,7 44,9 45,9 47,4 45,6 46,8 46,1 47,2 44,7 48,7 48,7
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
465
La tabella che segue riassume i dati relativi agli indicatori di complessità
e di appropriatezza delle prestazioni sanitarie relative ai ricoveri chirurgici e
medici nel periodo 1999 – 2009.
Indicatori di complessità e appropriatezza. Ricoveri medici e chirugici
Ricoveri Chirurgici %
Ricoveri Medici %
Totale Ricoveri
(a) (a)/(c) (b) (b)/(c) (c) = (a)+(b)
1999 654.866 31,4 1.427.813 68,6 2.082.679
2000 757.761 38 1.237.147 62 1.994.908
2001 809.943 37,9 1.328.036 62,1 2.137.979
2002 842.291 39,7 1.277.027 60,3 2.119.318
2003 831.521 40,2 1.235.562 59,8 2.067.083
2004 852.022 41,1 1.222.610 58,9 2.074.632
2005 854.002 41,2 1.221.318 58,8 2.075.320
2006 868.749 42 1.201.067 58 2.069.816
2007 768.706 40,4 1.136.217 59,6 1.904.923
2008 786.935 40,8 1.141.683 59,2 1.928.618
2009 782.182 41,2
1.115.787 58,8
1.897.969
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
I ricoveri medici e chirurgici nell’anno 2008, sono stati nella loro
totalità 1.897.969, vale a dire 30.649 in meno rispetto all’anno precedente,
Rispetto all’anno 1999 il numero di ricoveri è inferiore di -184.710 unità.
Il numero dei ricoveri chirurgici svolti nell’anno 2009 è 782.182, rispetto
all’anno 1999 vi sono 127.316 ricoveri chirurgici in più e rispetto all’anno 2008 la
diminuzione è pari a 4.753 casi in meno. Quelli medici sono stati 1.115.787 ovvero
25.896 in meno rispetto all’anno precedente e 312.026 in meno rispetto all’anno
1999.
I grafici che seguono illustrano tali tendenze.
466
Indicatori di complessità ed apropriatezza. Ricoveri Chirurgici e Medici. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
%
Ricoveri Medici 68,6 62 62,1 60,3 59,8 58,9 58,8 58 59,6 59,2 58,8
Ricoveri Chirurgici 31,4 38 37,9 39,7 40,2 41,1 41,2 42 40,4 40,8 41,2
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
L’analisi delle percentuali riportate in tabella rimarca che nell’anno 1999 i
ricoveri chirurgici rappresentavano il 31,4% del totale e nell’anno 2009 questa
percentuale è salita al 41,2% mentre quelli medici, nell’anno 1999, costituivano il
68,6% del totale e nell’anno 2006, il 58.8%.
Le percentuali relative alle due voci: ricoveri medici e ricoveri chirurgici,
rispetto al totale dei ricoveri, seguono l’andamento illustrato dal grafico che segue.
Indicatori di complessità ed apropriatezza. Ricoveri Chirurgici e Medici. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
%
Ricoveri Medici 68,6 62 62,1 60,3 59,8 58,9 58,8 58 59,6 59,2 58,8
Ricoveri Chirurgici 31,4 38 37,9 39,7 40,2 41,1 41,2 42 40,4 40,8 41,2
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
467
In termini di assistenza ospedaliera si riportano di seguito i dati, forniti
dalla direzione Generale Sanità in ordiane al numero dei parti naturali e
cesarei, all’incidenza dei secondi sul totale e alla remunerazione di tale
prestazione.
Indicatori di assistenza ospedaliera. Numero e remunerazione dei parti Numero dei parti Remunerazione dei parti Dati numerici Dati economici
Parti Cesarei
Totale dei parti
Incidenza % dei parti cesarei
Parti cesarei
Totale dei dei parti
Incidenza % costo dei
parti cesarei
1 2 3 = 1/2 4 5 6 = 4/5
1999 19.788 81.921 24,15 37.284.476 118.528.278 31,46
2000 19.651 83.966 23,4 36.889.517 125.043.814 29,5
2001 21.362 85.687 24,93 40.066.260 136.808.593 29,29
2002 22.700 86.786 26,16 42.292.997 138.383.066 30,56
2003 23.694 89.409 26,5 42.109.564 150.918.060 27,9
2004 24.660 91.369 26,99 43.893.866 157.085.783 27,94
2005 25.749 92.220 27,92 46.893.547 169.951.468 27,59
2006 26.474 95.005 27,87 48.812.066 177.638.619 27,48
2007 26.824 95.716 28,02 52.224.619 189.605.288 27,54
2008 27.730 98.071 28,27 56.101.199 201.614.718 27,82
2009 28.137 98.212 28,65
59.813.667 208.609.619 28,67
*Tariffario regionale Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
I dati riportati in tabella confermano la costante ascesa del numero dei
parti svolti presso le strutture del Sistema Sanitario; sono infatti 98.212
quelli effettuati nell’anno 2009, 141 in più rispetto all’anno precedente. Tra
l’anno 1999 e l’anno 2009 si riscontra un saldo positivo pari a 16.291 parti.
468
Indicatori di assistenza ospedaliera.Totale dei parti
75.000
80.000
85.000
90.000
95.000
100.000
Totale dei parti 81.921 83.966 85.687 86.786 89.409 91.369 92.220 95.005 95.716 98.071 98.212
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Nel contesto di tale aumento si conferma, anche nell’anno 2009,
l’aumento del numero dei parti cesarei. Le nascite che si realizzano con tale
metodo sono passate da 24.660 dell’anno 2004 a 25.824 dell’anno 2007, a 27.730
nell’anno 2008 e, infine, a 28.137 nell’anno 2009. Rispetto all’anno precedente
all’anno precedente sono 407 i parti cesarei in più e 8.349 sull’anno 199913.
13 Rispetto a questo aspetto la Direzione Generale Sanità della regione Lombardia in occasione della trasmissione dei dati relativi alla gestione sull’anno 2008 ha specificato che: “La Regione Lombardia è una delle regioni italiane in cui la quota di parti cesarei è più bassa. Bisogna però osservare che il ricorso al parto cesareo è in aumento (seppure leggero) nel tempo soprattutto perché sono in aumento le persone che partoriscono in età più avanzata, e per le quali è quindi maggiormente indicato il parto cesareo. Dal punto di vista del luogo dove viene effettuato il parto cesareo l’aumento è piuttosto distribuito e non sembra di individuare qualche particolare cluster o raggruppamento degno di nota”.
469
Indicatori di assistenza ospedaliera. Parti cesarei
15.000
17.000
19.000
21.000
23.000
25.000
27.000
29.000
Parti cesarei 19.788 19.651 21.362 22.700 23.694 24.660 25.749 26.474 26.824 27.730 28.137
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Il valore dell’indicatore relativo all’incidenza del numero dei parti
cesarei rispetto al totale dei parti ha subito tra gli anni 2005 e 2006 una
flessione pari allo 0,06% interrompendo la precedente costante ascesa. Come
illustrato dal prossimo grafico, i dati relativi all’anno 2007 (28,02%), all’anno 2008
(28,27%) e 2009 (28,65) riportano il valore di questo indicatore al di sopra di
quello dell’anno 2006 (27,02%).
Indicatori di assistenza ospedaliera. Incidenza percentuale dei parti cesarei
23
24
25
26
27
28
29
%
Incidenza % dei parti cesarei 24,15 23,4 24,93 26,16 26,5 26,99 27,92 27,87 28,02 28,27 28,65
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
470
La tabella riporta anche i dati economici relativi alla remunerazione dei
parti. Anche nell’anno 2009 si rileva un incremento rispetto ai precedenti
anni, infatti, si passa da € 118.528.278 dell’anno 1999 a € 208.609.619
dell’anno 2009. Così, l’aumento sull’anno 2008 è pari a €. 6.994.901 e
rispetto al primo anno della serie storica, l’aumento è di € 90.081.341.
La remunerazione dei parti cesarei nell’anno 2009, risulta pari a €.
59.813.667, ovvero € 3.712.468 in più rispetto all’anno precedente e € 22.529.191
in più rispetto all’anno 1999.
I successivi grafici illustrano l’andamento nel periodo osservato.
Indicatori di assistenza ospedaliera.Totale dei parti. Remunerazione
110.000.000
120.000.000
130.000.000
140.000.000
150.000.000
160.000.000
170.000.000
180.000.000
190.000.000
200.000.000
210.000.000
€
Totale dei parti 118.528.278 125.043.814 136.808.593 138.383.066 150.918.060 157.085.783 169.951.468 177.638.619 189.605.288 201.614.718 208.609.619
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Indicatori di assistenza ospedaliera. Parti cesarei. Remunerazione
35.000.000
40.000.000
45.000.000
50.000.000
55.000.000
60.000.000
€
Parti cesarei 37.284.476 36.889.517 40.066.260 42.292.997 42.109.564 43.893.866 46.893.547 48.812.066 52.224.619 56.101.199 59.813.667
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
471
L’andamento della percentuale dell’incidenza del costo dei parti
cesarei sul costo totale dei parti dopo il lieve incremento registrato
nell’anno 2004, pareva essersi attestato negli anni sucessivi: 2005:
27,59%; 2006: 27,48%; 2007: 27,54% mentre nell’anno 2008: 27,82%,e
2009: 28,62%, l’indicatore ha mostrato ulteriori incrementi, come
illustrato dal grafico.
Indicatori di assistenza ospedaliera. Incidenza percentuale del costo dei parti cesarei sul totale dei parti
27
27,5
28
28,5
29
29,5
30
30,5
31
31,5
%
Incidenza % costo dei parti cesarei 31,46 29,5 29,29 30,56 27,9 27,94 27,59 27,48 27,54 27,82 28,67
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Sempre in merito agli indicatori di assistenza ospedaliera le prossime
tabelle e i grafici conseguenti riportano i dati relativi alla attività conseguente dalla
applicazione della Legge 194/78 regolante le interruzioni volontarie di
gravidanza.
La tabella riporta tali dati seguendo la cadenza quinquennale tra gli anni
1985 e 2005 e, successivamente quella annuale.
472
Indicatori di assistenza ospedaliera. Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78
Totale Variazione % Tasso per 1000
donne 15-49 anni Variazione %
1985 31.079 13,6
1990 23.872 -23,19 10,5 -22,79
1995 19.184 -19,64 8,5 -19,05
2000 19.313 0,67 8,76 3,06
2005 19.353 0,21 8,93 1,94
2006 19.565 1,1 8,83 -1,12
2007 19.126 -2,24 8,63 -2,27
2008 17.979 -6,00 8,07 -6,49
2009 17.606 -2,07 7,86 -2,60
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
A proposito del numero totale delle interruzioni si nota un forte
decremento tra gli anni 1985: 31.079 e il 2007: 19.126, ulteriormente confermato
dal dato relativo agli anni 2008: 17.979 e 2009: 17.606 che presenta una
diminuzione sia rispetto al precedente di - 373 casi e sia rispetto al primo anno
della serie storica di 13.473 interruzioni di gravidanza in meno.
Indicatori di assistenza ospedaliera. Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78
17.000
19.000
21.000
23.000
25.000
27.000
29.000
31.000
I V G 31.079 23.872 19.184 19.313 19.353 19.565 19.126 17.979 17.606
1985 1990 1995 2000 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
473
La prossima tabella riporta i dati relativi alle interruzioni volontarie di
gravidanza effettuate da parte di donne con precedente esperienza
abortiva.
Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78. IVG da donne con precedente esperienza abortiva*
1 2 3 4 o più
Totale Totale
% sul totale Totale
% sul totale Totale
% sul totale Totale
% sul totale
2000 4.499 3.407 75,73 763 16,96 224 4,98 105 2,33
2005 5.749 4.264 74,17 976 16,98 271 4,71 238 4,14
2006 5.688 4.292 75,46 958 16,84 251 4,41 187 3,29
2007 5.701 4.274 74,97 984 17,26 247 4,33 196 3,44
2008 5.163 3.878 75,11 910 17,63 249 4,82 126 2,44
2009 5.052 3.865 76,50 831 16,45 208 4,12 148 2,93
*IVG legali Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
A conferma di quanto già rilevato in occasione delle precedenti relazioni
sulla gestione del servizio sanitario regionale dal parte della regione Lombardia, si
nota che il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza da parte di
donne con precedente esperienza abortiva sembra essersi assestato tra gli
anni 2000 e 2008 e così come tra l’anno 2008 ed il precedente, anche tra il
2009 ed il 2008 si evidenzia una ulteriore lieve riduzione (2000: 4.499;
2007: 5.701; 2008: 5.163; 2009: 5.052).
474
Indicatori di assistenza ospedaliera. Interruzioni Volontarie di Gravidanza.IVG da donne con precedenti esperienze abortive*
4.400
4.600
4.800
5.000
5.200
5.400
5.600
5.800
IVG 4.499 5.749 5.688 5.701 5.163 5.052
2000 2005 2006 2007 2008 2009
*IVG legali Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
La tabella che segue riporta i dati relativi al luogo di rilascio del
certificato necessario per procedere all’interruzione di gravidanza, le
opportunità offerte variano tra: il Medico di fiducia, i Servizi Ostetrico Ginecologici, i
Consultori, e diverse differenti soluzioni raccolte sotto la voce “Altro”.
Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78. Luogo di rilascio del certificato
Medico di fiducia Servizio Ost. Ginec.
Consultorio Altro
Totale
Totale Variazione %
Totale Variazione %
Totale Variazione %
Totale Variazione %
2000 21.382 7.803 5.406 7.160 770
2005 22.468 7.292 -6,5 5.645 4,4 8.674 21,1 740 -3,9
2006 22.248 6.788 -6,9 5.774 2,3 8.912 2,7 600 -18,9
2007 21.715 6.043 -11 6.006 4 8.808 -1,2 685 14,2
2008 20.360 5.392 -11 5.790 -4 8.513 -3 665 -3
2009 19.700 5.294 -2 5.347 -8 8.419 -1 640 -4
Art. 5 L. 194/78 Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
475
Anche nell’anno 2009 si nota una diminuzione, sia in termini assoluti che
percentuali, del ricorso a certificati rilasciati dai medici di fiducia.
Il grafico che segue illustra questi dati.
Indicatori di assistenza ospedaliera. Interruzione Volontaria di Gravidanza.Luogo di rilascio del certificato
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
Medico di fiducia 7.803 7.292 6.788 6.043 5.392 5.294
Serv. Ost. Ginec 5.406 5.645 5.774 6.006 5.790 5.347
Consultorio 7.160 8.674 8.912 8.808 8.513 8.419
Altro 770 740 600 685 665 640
2000 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
La tabella che segue riassume i dati forniti dalla Direzione Generale Sanità
della Regione Lombardia in ordine all’obiezione di coscienza, ripartendo il dato
in relazione alle categorie professionali, sull’argomento la Direzione Generale
ha precisato che, avendo tale rilevazione cadenza biennale, per l’anno 2009 non
esiste il flusso informativo, pertanto si riportano i dati relativi all’anno 2008.
Rispetto al totale dei ginecologi operanti presso le strutture del Servizio
Sanitari Regionale, nell’anno 2008, il 65,61% ha esercitato il proprio diritto
all’obiezione, nell’anno 2000 la percentuale degli obiettori era stata pari a 67,5%.
Per quanto riguarda i medici anestesisti dell’anno 2008 la percentuale è pari a
38% mentre nel 2000 percentuale era pari al 52,86% dei medici. Relativamente al
personale non medico non sono disponibili i dati relativi all’anno 2000 ma il
raffronto può essere fatto unicamente rispetto al dato dell’anno 2006, in questo
caso si nota un incremento di 6,76 punti percentuali, infatti si passa dal 31,24%
dell’anno 2006 al 38,00 dell’anno 2008.
476
Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78
Obiezione di coscienza per categoria professionale nel servizio in cui si effettua l'IVG
Ginecologi Anestesisti Personale non Medico
N % N % N %
2000 584 67,75 601 52,86
2005
2006 578 67,05 523 46,37 831 31,24
2007
2008 515 65,61 553 45,70 876 38,00
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
La tabella e i grafici che seguono contribuiscono a descrivere l’attività di
ricovero ospedaliero fornendo, oltre ai dati complessivi regionali, la ripartizione
per Azienda Sanitaria Locale dei casi di ricovero ospedaliero effettuati in
regime di Degenza Ordinaria.
477
Ricoveri ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria per ASL di residenza
ASL di residenza 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 156.118 150.949 143.087 142.511 140.997 142.693 141.093 142.033 141.922
Brescia 208.737 183.796 170.090 168.164 171.120 173.045 170.537 172.682 173.382
Como 85.977 82.283 78.665 76.693 77.413 75.811 73.616 75.673 75.201
Cremona 60.491 55.643 50.663 48.258 49.378 49.216 49.349 49.559 49.149
Lecco 50.360 48.077 47.322 45.574 44.488 43.842 43.182 43.703 44.757
Lodi 31.986 31.870 31.140 31.403 31.083 31.185 31.287 31.517 31.520
Mantova 57.573 52.759 49.521 48.826 49.025 48.909 48.791 49.928 49.935
Mi Citta' 214.709 212.372 201.472 190.076 184.997 181.916 176.300 176.338 209.670
Milano 1 140.388 137.415 132.163 131.143 130.865 130.622 127.967 125.890 117.321
Milano 2 77.630 77.550 74.583 73.424 72.718 72.939 72.462 73.468 81.390
Monza Br.za 151.162 149.346 144.390 138.880 138.836 140.385 136.895 134.696 103.041
Pavia 86.585 85.212 83.704 83.262 83.898 83.581 82.540 82.447 81.788
Sondrio 29.514 27.796 26.811 26.773 26.701 26.642 26.093 25.740 25.400
Varese 123.001 121.071 116.909 114.270 113.431 113.926 111.703 112.485 111.141
V. camonica 18.855 17.354 16.333 15.868 15.559 15.612 15.814 15.531 15.331
Altre Reg.Ni 138.334 138.638 134.478 129.048 127.494 126.768 125.942 122.672 119.275
Estero 16.011 17.935 15.726 13.828 14.164 14.967 15.294 14.332 12.189
N.D. 15 17 5 32
Lombardia 1.647.446 1.590.083 1.517.062 1.478.033 1.472.167 1.472.059 1.448.865 1.448.694 1.442.412
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
478
A livello regionale il numero dei casi di ricovero per degenze svolte in
Regime Ordinario è in costante diminuzione negli anni considerati dalla serie
storica: nell’anno 2001 questi erano: 1.647.446 e negli anni 2008 e 2009
rispettivamente: 1.448.694 e 1.442.412. La differenza è pari a 6.282 casi in meno
tra gli ultimi due anni e - 205.034 in relazione al primo e ultimo anno della serie
storica
Analogamente agli anni precedenti il risultato per l’anno 2009 di questo
indicatore, evidenzia nel confronto tra le varie ASL Lombarde risultati non univoci.
Infatti, talune mostrano un decremento dei casi di ricovero in Regime Ordinario
altre, invece, mostrano un risultato inverso. In tal senso, facendo riferimento
unicamente ai dati relativi al raffronto sul biennio 2008 e 2009, risultano aumentati
i casi di Degenza Ordinaria presso le ASL di Milano Città (+ 33.332), Lecco (+
1.054), Brescia (+ 700), Mantova (+ 7), e Lodi (+ 3).
Di rilievo alcuni saldi negativi relativi al medesimo periodo come: Monza e
Brianza (- 31.655) e Varese (-1.344). Il risultato in aumento e quello in
diminuzione per le ASL di Milano città e di Monza e Brianza è da attribuire ad un
differente accorpamento delle strutture sanitarie in relazione alla istituzione della
ASL di Monza e Brianza
La tabella che segue riassume tali dati in relazione alle differenze tra gli
anni 2001/2009 e 2008/2009.
479
Ricoveri ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria per ASL di residenza Differenze negli anni
Differenza 2007 20089 Differenze 2001 2009
Bergamo -111 -14.196
Brescia 700 -35.355
Como -472 -10.776
Cremona -410 -11.342
Lecco 1.054 -5.603
Lodi 3 -466
Mantova 7 -7.638
Mi Citta' 33.332 -5.039
Milano 1 -8.569 -23.067
Milano 2 7.922 3.760
Milano 3 -31.655 -48.121
Pavia -659 -4.797
Sondrio -340 -4.114
Varese -1.344 -11.860
Valcamonica -200 -3.524
Altre Reg.Ni -3.397 -19.059
Estero -2.143 -3.822
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Analogamente ai dati inerenti i casi di ospedalizzazioni svolti in regime di
Degenza Ordinaria, la tabella e i grafici che seguono, riassumono i dati
complessivi e ripartiti per Azienda Sanitaria Locale concernenti i ricoveri
svolti in regime di Day Hospital.
480
Ricoveri ospedalieri. Giorni di Day Hospital per ASL di residenza
ASL di residenza 2001 2002
% Diff 2003
% Diff 2004
% Diff 2005
% Diff 2006
% Diff 2007
% Diff 2008
% Diff 2009
% Diff
Bergamo 109.348 108.871 -0,4 104.975 -3,6 110.257 5 112.294 1,8 113.536 1,1 98.453 -13,3 98.656 0,2 94.070 -4,6
Brescia 113.316 113.282 0 126.441 11,6 118.741 -6,1 122.910 3,5 126.701 3,1 116.570 -8 109.116 -6,4 108.443 -0,6
Como 61.300 67.243 9,7 66.763 -0,7 71.924 7,7 75.170 4,5 73.923 -1,7 67.170 -9,1 67.152 0,0 64.128 -4,5
Cremona 37.414 42.177 12,7 45.110 7 48.132 6,7 45.567 -5,3 44.734 -1,8 36.931 -17,4 32.325 -12,5 28.207 -12,7
Lecco 34.681 35.737 3 36.199 1,3 39.667 9,6 38.728 -2,4 39.476 1,9 34.286 -13,1 31.096 -9,3 31.479 1,2
Lodi 27.838 28.234 1,4 27.935 -1,1 28.523 2,1 28.713 0,7 29.008 1 24.266 -16,3 22.450 -7,5 19.678 -12,3
Mantova 42.922 44.673 4,1 48.037 7,5 47.456 -1,2 52.948 11,6 51.393 -2,9 42.316 -17,7 39.312 -7,1 37.466 -4,7
Mi Citta' 199.900 210.495 5,3 217.747 3,4 225.877 3,7 232.763 3 232.330 -0,2 195.179 -16 193.881 -0,7 220.176 13,6
Milano 1 111.232 120.175 8 120.698 0,4 127.037 5,3 134.105 5,6 139.361 3,9 115.265 -17,3 115.196 -0,1 105.805 -8,2
Milano 2 50.690 54.946 8,4 55.234 0,5 56.669 2,6 58.769 3,7 59.005 0,4 50.005 -15,3 50.044 0,1 52.260 4,4
Monza B.nza 135.662 141.707 4,5 141.040 -0,5 152.053 7,8 160.371 5,5 161.309 0,6 143.244 -11,2 143.306 0,0 109.482 -23,6
Pavia 65.831 70.823 7,6 76.698 8,3 83.085 8,3 83.359 0,3 86.433 3,7 72.939 -15,6 71.422 -2,1 68.335 -4,3
Sondrio 19.730 19.812 0,4 18.683 -5,7 20.042 7,3 19.801 -1,2 20.501 3,5 16.345 -20,3 15.378 -5,9 14.413 -6,3
Varese 83.444 90.455 8,4 93.329 3,2 95.161 2 96.353 1,3 95.984 -0,4 82.613 -13,9 79.102 -4,2 77.833 -1,6
V.camonica 8.691 9.977 14,8 9.995 0,2 9.671 -3,2 10.508 8,7 10.212 -2,8 8.062 -21,1 7.564 -6,2 7.571 0,1
Altre Reg.Ni 74.085 79.404 7,2 78.798 -0,8 81.225 3,1 80.857 -0,5 83.135 2,8 71.650 -13,8 70.269 -1,9 67.107 -4,5
Estero 6.807 10.520 54,5 9.170 -12,8 8.642 -5,8 9.409 8,9 10.150 7,9 8.914 -12,2 7.948 -10,8 6.755 -15,0
Lombardia 1.182.891 1.248.531 5,5 1.276.852 2,3 1.324.162 3,7 1.362.625 2,9 1.377.191 1,1 1.184.208 -14 1.154.217 -2,5 1.113.208 -3,6
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
481
Nel periodo tra gli anni 2001 e 2006, il numero dei giorni di ricovero svolti
in regime di Day Hospital risulta in costante ascesa. Nel primo anno della serie
storica i giorni di ricovero erano 1.182.891, nell’anno 2006, 194.300 di più, ovvero,
1.377.191. Tra l’anno 2006 e l’anno 2007 si riscontra una diminuzione pari a -
192.983 giorni di degenza. Come già indicato in precedenti parti della presente
relazione la Direzione Generale Sanità ha attribuito tale diminuzione allo:
“spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure diagnostiche (esempio
Day Hospital diagnostico) e chirurgiche (esempio: cataratta, tunnel carpale,…)”
Analogamente anche il raffronto tra l’anno 2008 ed il successivo fa risaltare
una differenza negativa pari a – 41.009 mentre tra il primo e l’ultimo anno della
serie storica troviamo un decremento pari a 69.683 giorni di degenze.
In termini di percentuale di incremento tra gli anni della serie storica, si
riscontra che la diminuzione di giorni di ricovero in Day Hospital dell’anno
2009 rispetto al precedente è pari a – 3,6%, confermando, così, la tendenza
alla diminuzione di tale indicatore rilevata in relazione ai dati degli anni precedenti
(2004: +3,7; 2005: +2,9; 2006 +1,1; 2008: -2,5%; 2009: - 3,6%).
La tabella che segue riassume tali dati in relazione alle differenze tra gli
anni 2001/2009 e 2008/2009.
482
Ricoveri ospedalieri. Casi di Day Hospital per ASL di residenza
Differenze negli anni
Differenza 2007 2009 Differenze 2001 2009
Bergamo -4.586 -15.278
Brescia -673 -4.873
Como -3.024 2.828
Cremona -4.118 -9.207
Lecco 383 -3.202
Lodi -2.772 -8.160
Mantova -1.846 -5.456
Mi Citta' 26.295 20.276
Milano 1 -9.391 -5.427
Milano 2 2.216 1.570
Monza Brianza -33.824 -26.180
Pavia -3.087 2.504
Sondrio -965 -5.317
Varese -1.269 -5.611
Valcamonica 7 -1.120
Altre Reg.Ni -3.162 -6.978
Estero -1.193 -52
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
483
Nuove Reti Sanitarie (NRS)
Servizi sperimentali di NRS: modelli gestionali innovativi domiciliari per il
trattamento dei pazienti (PTS, POD e ODCP)
Il sito della Direzione generale Sanità illustra lo stato dell’arte relativo ai
servizi sperimentali presenti in Nuove Reti Sanitarie (NRS) che recepiscono le
indicazioni del Piano CardioCerebroVascolare (Direzione Generale Sanità, Regione
Lombardia, 2005), del Piano Sanitario Nazionale e del Piano Socio Sanitario
Regionale 2007-2009. Tali attività sviluppano a livello regionale modelli gestionali
domiciliari innovativi rispetto a precedenti attività sanitarie sia per il trattamento di
pazienti oncologici in fase avanzata terminale e sia di soggetti che necessitano di
riabilitazione cardiologica dopo un intervento cardiochirurgico o con scompenso
cardiaco cronico medio grave.
I Piani Sanitari Nazionali hanno incentivato le Regioni a sperimentare
nuovi modelli di cure alternative al ricovero ospedaliero e al contempo il Piano
Socio Sanitario della Regione Lombardia 2002-2004 indica l’opportunità di “dare il
via a progetti sperimentali di gestione domiciliare del paziente attuando una
graduale conversione di posti letto di degenza ordinaria in posti domiciliari
equivalenti" . In tale quadro il Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2009 prende
atto di "percorsi domiciliari sperimentali che cominciano ad acquisire dimensione
significativa e che sono oggetto di tariffazione su tutto il territorio, .... servizi resi
possibili solo dall'ausilio delle nuove tecnologie. Inoltre citando le specificità
dell'Ospedalizzazione Domiciliare si precisa che per assicurare la continuità di cura
"andrà progressivamente dotandosi di sistemi evoluti di telecomunicazione in
medicina (teleconsulto, telerefertazione, telemonitoraggio, teleconferenza). "
Il sito Web della Direzione Generale Sanità della regione Lombardia indica
che
“I servizi sperimentali di Nuove Reti Sanitarie sono stati avviati sul
territorio regionale nel 2006 con due modelli rivolti a pazienti cardiologici:
percorso di Telesorveglianza domiciliare per lo scompenso (PTS) e di
Ospedalizzazione Domiciliare Postcardiochirurgica (POD). Essi vedono
484
l'introduzione di una gestione clinica integrata del malato, supportata da
applicazioni di telemedicina, per la prevenzione delle instabilizzazioni o per la
riabilitazione e la gestione al domicilio del paziente. Nel corso del 2008 l'avvio del
servizio di Ospedalizzazione Domiciliare per le Cure Palliative oncologiche
(ODCP) ha ampliato la gamma di servizi offerti nell'ambito delle Nuove Reti
Sanitarie, con l'obiettivo di garantire un'assistenza non solo clinicamente adeguata
ma anche più attenta alle necessità familiari e psicologiche del paziente oncologico
in fase terminale e ridurre i ricoveri ospedalieri inappropriati in reparti per acuti.
La Regione Lombardia, pertanto, tramite DGR N. VII/20592 del
11.02.2005, DGR N. VIII/1375 del 14.12.2005, DGR N. VIII/6410 del 27.12.2007 e
DGR N. VIII/7180 del 24.04.2008, ha individuato, definito e tariffato i tre percorsi,
poi autorizzati alle strutture con DGR N. VIII/2471 del 11.05.2006 e con DGR
N.VIII/7933 del 06.08.2008 e con la recente DGR N. VIII/10072 del 7.8.2009. Le
principali caratteristiche, poi approfondite nelle pagine di riferimento dei singoli
percorsi sul sito, sono riportate nella tabella seguente. Per la remunerazione è
previsto un flusso informativo sul Debito Informativo Telematico.
E’ presente anche un'attività di valutazione con indicatori di esito,
organizzativi e di soddisfazione.
I percorsi pur essendo svolti sotto la responsabilità delle Strutture Sanitarie
autorizzate dalla Regione sono attuati, principalmente quelli di ambito cardiologico,
con il supporto di Centri Servizi esterni per gli aspetti più tecnologici. “
485
Patologia e Tipologia di percorso
Durata Pazienti coinvolti
Strutture coinvolte Fase
Tariffazione sperimentale
Cardiaca: ScompensoII-III-IV NYHA
€ 720,00 per sei mesi
PTS Telesorveglianza Domiciliare
6 mesi max
Al 30.06.2009 sono stati conclusi 758 percorsi
34 Attivo dal 2006 € 480,00 per la
bassa intensità
Cardiaca: Riabilitazione postcardiochirurgica
28gg max
POD
Ospedalizzazione Domiciliare
20gg medio
Al 30.06.2009 sono stati conclusi 440 percorsi
6 Attivo dal 2006
€ 140,00 a giornata
Oncologica:
cure palliative terminali ODCP
Ospedalizzazione Domiciliare
90gg stimati
Al 30.06.2009 sono stati conclusi 2.006 percorsi
32 Attivo dal 2008
€ 150,00 di presa in carico + € 60,00 a giornata
Fonte: Sito Web Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
486
Telesorveglianza sanitaria domiciliare per pazienti con scompenso cardiaco
cronico medio grave PTS
2009
N ASL ENTE 2006 2007 2008 1 TRIM 2 TRIM
Pazienti
autorizzati
2009
1 BG AO Bolognini Seriate 0 0 2 0 0 20
2 BG AO Ospedali Riuniti di Bergamo 0 3 6 0 0 20
3 BS IRCCS FSM - Istituto scientifico di Lumezzane
31 27 20 7 4 50
4 BS AO di Desenzano del Garda 0 0 11 3 3 20
5 LO AO della Provincia di Lodi 0 1 3 1 0 20
6 MN AO Carlo Poma di Mantova 0 3 6 1 0 -
7 MN AO Carlo Poma di Mantova - Presidio di Pieve di Coriano
0 0 18 0 1 20
8 MI Multimedica Holding SpA Presidio di Sesto San Giovanni
0 0 2 0 0 20
9 MI IRCCS Centro Cardiologico Monzino 20 15 39 7 3 50
10 MI AO Luigi Sacco di Milano 0 19 13 1 5 50
11 MI AO San Paolo di Milano 0 12 7 0 1 25
12 MI AO Ospedale Niguarda Cà Granda 0 8 26 4 2 25
13 MI Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio
0 24 28 2 5 40
14 MI IRCCS Istituto Auxologico Italiano di Milano
0 19 52 5 6 50
15 MI IRCCS Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor
0 46 0 0 0 -
16 MI AO San Carlo di Milano 0 11 29 9 4 40
17 MI1 AO G. Salvini di Garbagnate Milanese 0 12 7 1 3 20
18 MB AO Ospedale Civile di Vimercate 0 10 4 1 2 20
19 PV IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia 0 1 5 1 1 25
20 PV IRCCS FSM - Istituto scientifico di Montescano
1 12 10 0 5 20
21 PV IRCCS FSM - Istituto scientifico di Pavia
0 4 0 0 0 20
22 SO AO dellaValtellina e della Valchiavenna 0 0 4 4 2 20
23 VA AO Ospedale di Circolo - Fondazione Macchi di Varese
0 0 5 1 0 25
24 VA AO Ospedale di Circolo di Busto Arsizio 10 32 30 5 10 45
25 VA IRCCS FSM - Istituto scientifico di Tradate
0 0 0 0 0 20
26 BG AO di Treviglio Caravaggio 20
27 BS Fondazione Don Gnocchi - Centro di riabilitazione E.Spalenza-Rovato
30
487
Telesorveglianza sanitaria domiciliare per pazienti con scompenso cardiaco
cronico medio grave PTS
2009
N ASL ENTE 2006 2007 2008 1 TRIM 2 TRIM
Pazienti
autorizzati
2009
28 BG Fondazione Poliambulanza 50
29 CR AO Cremona 50
30 LC IRCCS INRCA Casatenovo 20
31 MI Fondazione Don Gnocchi- IRCCS Santa Maria Nascente Milano
15
AO Legnano Ospedale Cuggiono 15 32 MI1
AO Legnano Ospedale Civile 20
33 MI2 AO Melegnano 20
34 VA Cdc privata Le Terrazze- Cunardo 20
TOTALE 62 259 327 53 57 925 La tabella riporta il numero di percorsi che rispettano i criteri di remunerabilità previsti dalla normativa conclusi nel periodo di riferimento. aggiornata al 30/06/2009 Fonte: Sito Web Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
488
Ospedalizzazione Domiciliare Post-Cardiochirurgica (POD)
2009 N ASL ENTE 2006 2007 2008
1 TRIM
2 TRIM
PAZIENTI AUTORIZZATI
2009
1 BS IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri - Istituto scientifico di Lumezzane
6 4 9 7 6 30
2 MI IRCCS Centro Cardiologico Monzino
88 81 90 23 22 100
3 MI AO Luigi Sacco 0 35 31 9 12 50
4 MI AO Ospedale Niguarda Cà Granda 0 0 9 6 2 40
5 MI 1 AO di Legnano 80
6 MN AO di Mantova 5
TOTALE 94 120 139 45 42 305
La tabella riporta il numero di percorsi che rispettano i criteri di remunerabilità previsti dalla normativa conclusi nel periodo di riferimento. Aggiornata al 30/06/2009 Fonte: Sito Web Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
489
Ospedalizzazione Domiciliare Per Cure Palliative Oncologiche (ODCP)
2009 N ASL ENTE 2008
1 SEM
PAZIENTI AUTORIZZATI 2009
1 BG A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo 4 41 175
2 BS Casa di Cura Domus Salutis - Brescia 13 63 200
3 CO Mariano Comense Osp.F.Villa 0 0 250
4 CR A.O. Ospedale Maggiore di Crema 46 90 240
5 CR Casa di Cura Ancelle della Carità 0 0 5
6 CR Casa di Cura San Camillo di Cremona 0 0 6
7 CR A.O. Istituti Ospitalieri di Cremona 13 43 145
8 LO Lodi Osp. Maggiore 2 11 60
9 MN A.O. Carlo Poma 20 97 400
10 MI Milano Osp.Bambini V.Buzzi 120 61 170
11 MI Cinisello B. Osp. Bassini 7 59 210
12 MI A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico 86 49 125
13 MI A.O. Ospedale Niguarda Ca' Granda 25 38 100
14 MI A.O. San Paolo 78 52 130
15 MI A.O. Ospedale San Carlo Borromeo 72 53 120
16 MI A.O. Ospedale L. Sacco 56 34 110
17 MI IRCCS Ist. Naz.Tumori Milano 73 49 100
18 MI Multimedica Holding Spa - Sesto San Giovanni
6 43 170
19 MI1 A.O. G. Salvini - Garbagnate 120 201 500
20 MI1 Legnano Osp. Legnano-Cuggiono 15 80 250
21 MB Giussano Osp. Borella 20 129 300
22 VA A.O. Ospedale di Circolo di Busto Arsizio
0 10 60
23 VA Multimedica Holding Spa - Casa di Cura S. Maria Castellanza
7 20 50
24 VA Varese Osp. Circolo 0 0 250
25 BG Bergamo C.C.Palazzolo 20
26 CO Como Osp. Valduce 90
27 LC Lecco Osp. Circolo 525
28 MB Carate B. C.C.Zucchi 100
29 MI Milano Ist.Europeo Oncologia 50
490
Ospedalizzazione Domiciliare Per Cure Palliative Oncologiche (ODCP)
2009 N ASL ENTE 2008
1 SEM
PAZIENTI AUTORIZZATI 2009
30 MI2 Melegnano Osp.Predabissi 200
31 MI2 Rozzano Ist.Cl.Humanitas 90
32 PV Pavia Fond.S.Maugeri 30
TOTALE 783 1.223 5.231
La tabella riporta il numero di percorsi che rispettano i criteri di remunerabilità previsti dalla normativa conclusi nel periodo di riferimento. aggiornata al 30/06/2009 Fonte: Sito Web Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
491
Tasso di ospedalizzazione
Nel quadro della razionalizzazione della spesa sanitaria, la legge 595/85, ha
introdotto l’obbligo per le regioni della previsione di standards vincolanti finalizzati
all’utilizzo ottimale dei servizi e dei posti letto in occasione della definizione dei
propri piani sanitari. In tale quadro, è stato determinato l’obiettivo di una soglia
pari a 160 per mille residenti in regione come tasso14 medio di ospedalizzazione15
della popolazione residente.
Le ulteriori normative emanate in materia di riordino della rete
ospedaliera16 hanno confermato tale percentuale.
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione in Lombardia
1997 176,7
1998 174,3
1999 167,3
2000 164,0
2001 162,9
2002 154,8
2003 147,7
2004 144,3
2005 141,5
2006 140,9
2007 136,5
2008 135,3
2009 133,8
N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano * Sono stati usati i ricoveri fuori regione del 2008 perché quelli del 2009 non sono ancora disponibili Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
14 Per “Tassi” si intende la frequenza di nuovi eventi che si verificano in un determinato periodo di tempo, diviso per la media della popolazione a rischio. 15 Tasso di Ospedalizzazione: Condizioni di calcolo: Tassi standardizzati per 1.000 residenti, compresi extraregione, ricoveri ordinari finanziati; escluso DRG 391 (neonato sano). 16 Art. 2, comma 5 L. 549/95; Art. 1, n.662/96 (finanziaria per l’anno 1997); Art. 4, comma 3 L. 412/2001.
492
Anche il dato relativo all’anno 2009, fornito dalla regione Lombardia in
ordine all’andamento dell’ospedalizzazione regionale ed extraregionale dei cittadini
residenti in Lombardia, conferma la diminuzione già rilevata in relazione ai
precedenti esercizi, la media regionale per l’anno 2009 è pari a 133,817,
inferiore, quindi, alla soglia fissata e nuovamente inferiore rispetto a
quella dell’esercizi precedente. Il decremento del valore dell’indicatore per
l’anno 2009, rispetto all’anno precedente, è pari a -1,5 come evidenziato dal
grafico che segue.
Tasso di ospedalizzazione
130
135
140
145
150
155
160
165
170
175
180
Lombardia 176,7 174,3 167,3 164,0 162,9 154,8 147,7 144,3 141,5 140,9 136,5 135,3 133,8
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
La tabella e i grafici successivi illustrano i dati relativi al tasso di
ospedalizzazione in relazione ai ricoveri svolti in Regime Ordinario, finanziati,
per residenti e senza computo dei neonati sani, individuando i differenti andamenti
relativamente ad ogni azienda sanitaria locale della regione Lombardia.
17 Sono stati usati i ricoveri fuori regione del 2007 perché quelli del 2008 non sono ancora disponibili
493
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per ASL
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 175,5 173,7 169,3 166 161,9 155,3 145,4 143,8 139,8 133,6 130,6 128,9 126,5
Brescia 248,3 244,2 220,7 215 210,5 183 165,4 162,1 162,4 158 153,7 153,1 151,2
Como 178,4 175,8 161,4 160 155,3 148,9 141,5 137,6 136,5 130,8 125,1 127,0 125,1
Cremona 193,4 188,8 182,4 179 173,2 160,1 143,7 136,7 137,7 142,3 141,4 139,5 136,3
Lecco 164,1 161,8 160,4 160 158,9 151,3 147,1 140,8 135,7 131 128 127,8 129,2
Lodi 186,4 183,5 167,1 163 160,3 159,2 151,9 151,9 148,3 145,2 143,6 141,8 140,5
Mantova 191 187,4 181,6 174 163,4 151,5 140,4 137,3 136,3 141,1 138,7 139,5 136,4
Milano città 157,2 156,7 149,5 149 151,1 149,3 146,6 141,5 135,4 142,3 138,2 138,6 135,4
Milano 1 167,6 171,4 158,8 155 157,2 153,2 145,7 143,4 140,9 134,2 130,2 127,0 125,3
Milano 2 176,6 173 162,3 159 158,9 157,6 150 146,6 142,9 133,1 130,7 130,0 127,3
Monza Brianza 163,2 161,8 150,5 149 150,5 147,7 141,1 135,5 133,1 131,6 127,5 124,3 126,8
Pavia 178,6 172,9 167,7 167 166,9 164,7 160,8 158,7 157,6 165,7 162,1 158,2 155,2
Sondrio 193,8 186 176,1 165 164,2 154,1 147,7 147,2 145,8 143 139,8 136,8 134,8
Varese 159 157,6 152,5 147 148 144,7 139 136,7 133,2 132,6 128,6 128,3 125,6
Vallecamonica - - 210,9 202 196 181 169,1 162,5 157,1 153,8 154,7 151,0 147,5
N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano
* per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione del 2008 perché quelli del 2009 non sono ancora disponibili
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
494
Nell’anno 2009, le azienda sanitaria locali che mostrano gli indici
più alti sono quelle di Pavia (155,2), Brescia (151,2) e Vallecamonica
(147,5) Nel raffronto tra gli indici dell’anno 2009 e quelli dell’anno 2008 tutte le
aziende mostrano un saldo differenziale in diminuzione, con l’eccezione di quella di
Monza e Brianza: 126,8: + 2,48 e Lecco 129,2: +1,48. Al contrario i saldi
differenziali negativi di maggior rilievo sono quelli fatti segnare dall’ASL di
Vallecamonica: 147,5: +3,46, Cremona: 136,3: + 3,26 e Milano Città: 135,4: 3,20.
Indicatori domanda. Tasso di Ospedalizzazione per ASL. Anno 2009
120,0
125,0
130,0
135,0
140,0
145,0
150,0
155,0
160,0
2009 126,5 151,2 125,1 136,3 129,2 140,5 136,4 135,4 125,3 127,3 126,8 155,2 134,8 125,6 147,5
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano C Milano 1 Milano 2 Monza B.za Pavia Sondrio Varese V. Camonica
N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti su dati D. G. Sanità Regione Lombardia.
L’illustrazione che segue rappresenta, l’andamento dei dati ripartiti per
ciascuna ASL lombarda in relazione alla serie storica compresa tra l’anno 1997 e
l’anno 2009. E’ evidente la tendenza all’allineamento dei risultati di tutte le
aziende sanitarie locali.
495
Il prospetto e il grafico che seguono illustrano le differenze tra i valori
del tasso di ospedalizzazione presso le varie ASL effettuando un raffronto prima
nell’ultimo biennio (2007 -2009) e, quindi, sull’intero periodo (1997 – 2009).
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per ASL
Differenza tra gli anni :2007/2008 e 1997/2007
2008/2009 1997/2009
Bergamo -2,35 -48,99
Brescia -1,85 -97,05
Como -1,91 -53,28
Cremona -3,26 -57,13
Lecco 1,48 -34,85
Lodi -1,23 -45,87
Mantova -3,06 -54,59
Milano città -3,20 -21,80
Milano 1 -1,67 -42,29
Milano 2 -2,74 -49,33
Monza B.za 2,48 -36,39
Pavia -2,91 -23,35
Sondrio -1,99 -59,01
Varese -2,65 -33,36
Vallecamonica -3,46 -63,39
N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano.
Per l’ASL della Vallecamonica sono stati utilizzati i valori dell’anno 1999, anno di fondazione.
*Sono stati usati i ricoveri fuori regione del 2008 perché quelli del 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti su dati D. G. Sanità Regione Lombardia.
496
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per ASL. Differenze tra gli anni
-100
-80
-60
-40
-20
0
20
2008/2009 -2,35 -1,85 -1,91 -3,26 1,48 -1,23 -3,06 -3,2 -1,67 -2,74 2,48 -2,91 -1,99 -2,65 -3,46
1997/2009 -48,99 -97,05 -53,28 -57,13 -34,85 -45,87 -54,59 -21,8 -42,29 -49,33 -36,39 -23,35 -59,01 -33,36 -63,39
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano C Milano 1 Milano 2 Monza Pavia Sondrio VareseV
Camonica
N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano. Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Per l’ASL della Vallecamonica sono stati utilizzati i valori dell’anno 1999, anno di fondazione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Le tabelle e i grafici che seguono sono relativi al livello di
ospedalizzazione per acuti, ovvero, il rapporto esistente tra il numero di volte
che la popolazione residente lombarda ha fatto ricorso alle strutture ospedaliere
pubbliche o private in regione o fuori regione per prestazioni sanitarie di ricovero da
svolgere per pazienti in stato acuto e il numero dei cittadini residenti in Lombardia.
Con riferimento all’intervallo di tempo compreso tra l’anno 1999 e il 2009,
suddiviso nelle differenti categorie, Regime Ospedaliero Ordinario, Day Hospital,
Ricoveri regionali e extra regionali, il tasso di ospedalizzazione per acuti
rappresenta uno degli indicatori rivelatori della domanda di ospedalizzazione della
popolazione lombarda. Gli obiettivi della riduzione della domanda di ricovero
attraverso la prevenzione o della corretta attribuzione del malato verso ricoveri di
lungodegenza o riabilitativi passano tramite l’analisi di tali indicatori.
497
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione acuti
TOTALE ACUTI
Anno Popolazione* Ricoveri entro
regione Indice
Ricoveri fuori
regione ** Indice Totale Indice
1999 9.028.913 1.847.438 204,61 59.757 6,62 1.907.195 211,23
2000 9.065.440 1.826.823 201,52 69.986 7,72 1.896.809 209,24
2001 9.121.714 1.866.162 204,58 67.681 7,42 1.933.843 212
2002 9.033.602 1.836.355 203,28 68.604 7,59 1.904.959 210,87
2003 9.108.645 1.813.350 199,08 69.095 7,59 1.882.445 206,67
2004 9.246.796 1.789.740 193,55 69.041 7,47 1.858.781 201,02
2005 9.393.092 1.788.412 190,4 65.799 7,01 1.854.211 197,4
2006 9.475.202 1.776.482 187,49 69.789 7,37 1.846.271 194,85
2007 9.545.441 1.619.115 169,62 68.172 7,14 1.687.287 176,76
2008 9.642.406 1.597.445 165,67 68.050 7,06 1.665.495 172,73
2009 9.742.676 1.581.024 162,28 68.050 6,98 1.649.074 169,26
*Dati: ISTAT. Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. **Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.
Successivamente al forte aumento registrato nell’anno 2001, la tendenza
si conferma in diminuzione, il numero dei ricoveri effettuati nell’anno 2009
(1.649.074) è inferiore a quello registrato nell’anno 1999 (1.907.195) di
258.121 unità e rispetto all’anno precedente (1.665.495) di 16.421
ricoveri. L’indicatore relativo al tasso di ospedalizzazione18 inerente al totale dei
ricoveri per pazienti acuti, conferma tale andamento: il picco relativo all’anno 2001
(212,0) e la diminuzione che si riscontra tra l’anno 2006 e l’anno 2007 pari a -
18,09 che risulta quella di maggiore rilievo nel periodo osservato. L’indice
nell’anno 2008 segna una diminuzione pari a – 42,0 rispetto all’anno 1999
e pari a - 3,5 sull’anno precedente.
18 Numero dei ricoveri diviso per la popolazione residente per mille.
498
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti
1.600.000
1.650.000
1.700.000
1.750.000
1.800.000
1.850.000
1.900.000
1.950.000
Totale 1.907.195 1.896.809 1.933.843 1.904.959 1.882.445 1.858.781 1.854.211 1.846.271 1.687.287 1.665.495 1.649.074
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
215
Indice 211,23 209,24 212 210,87 206,67 201,02 197,4 194,85 176,76 172,73 169,26
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Per quanto concerne il tasso di ospedalizzazione relativo ai pazienti in stato
acuto ricoverati entro la regione, nell’anno 2009 il numero è pari a 1.581.024, il
decremento rispetto all’anno precedente risulta essere di 16.421 ricoveri e rispetto
al primo anno della serie storica di 266.414. L’indice risulta essere pari a 162,28
contro 165,67dell’anno 2008 e 204,61 dell’anno 1999.
499
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti. Ricoveri entro regione
1.550.000
1.600.000
1.650.000
1.700.000
1.750.000
1.800.000
1.850.000
1.900.000
Ricoveri entro regione 1.847.438 1.826.823 1.866.162 1.836.355 1.813.350 1.789.740 1.788.412 1.776.482 1.619.115 1.597.445 1.581.024
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti. Ricoveri entro regione
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
Indice 204,61 201,52 204,58 203,28 199,08 193,55 190,4 187,49 169,62 165,67 162,28
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Per i ricoveri di pazienti acuti residenti in Lombardia e svolti fuori regione
bisogna fare riferimento al dato dell’anno 2008 in quanto quello relativo all’anno
2009 non è ancora disponibile. In questo caso il numero dei ricoveri è di 68.050 e
l’indice è pari a 6.98.
500
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti. Ricoveri fuori regione
65.000
65.500
66.000
66.500
67.000
67.500
68.000
68.500
69.000
69.500
70.000
Ricoveri fuori regione 59.757 69.986 67.681 68.604 69.095 69.041 65.799 69.789 68.172 68.050 68.050
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti. Ricoveri fuori regione
6,5
6,7
6,9
7,1
7,3
7,5
7,7
Indice 6,62 7,72 7,42 7,59 7,59 7,47 7,01 7,37 7,14 7,06 6,98
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
La prossima tabella è relativa al tasso di ospedalizzazione per pazienti
acuti ricoverati in regime di Degenza Ordinaria per prestazioni eseguite in
regione e fuori.
501
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione acuti
Regime Ordinario
Anno Popolazione* Ricoveri entro
regione Indice
Ricoveri fuori
regione** Indice Totale Indice
1999 9.028.913 1.428.273 158,19 48.457 5,37 1.476.730 163,56
2000 9.065.440 1.405.664 155,06 55.615 6,13 1.461.279 161,19
2001 9.121.714 1.400.560 153,54 52.367 5,74 1.452.927 159,28
2002 9.033.602 1.333.456 147,61 51.898 5,74 1.385.354 153,36
2003 9.108.645 1.290.693 141,7 51.712 5,68 1.342.405 147,38
2004 9.246.796 1.257.268 135,97 50.446 5,46 1.307.714 141,42
2005 9.393.092 1.249.870 133,06 48.355 5,15 1.298.225 138,21
2006 9.475.202 1.243.200 131,21 50.014 5,28 1.293.214 136,48
2007 9.545.441 1.216.939 127,49 49.210 5,16 1.266.149 132,64
2008 9.642.406 1.218.947 126,42 48.911 5,07 1.267.858 131,49
2009 9.742.676 1.218.379 125,06 48.911 5,02 1.267.290 130,08
*Dati: ISTAT. Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. **Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.
Il numero dei ricoveri per pazienti in stato acuto, svolti in Regime Ordinario
è passato dal numero di 1.476.730 dell’anno 1999 a 1.267.290 dell’anno 2009, in
questo caso la diminuzione è pari a - 209.440 mentre tra l’anno 2008 e l’anno 2009
si riscontra una diminuzione del numero dei ricoveri pari a 568 degenze. L’indice
relativo al totale dei ricoveri in Regime Ordinario mostra una diminuzione tra gli
anni 1999 e 2009 pari a – 33,48 punti. Infatti, nel primo anno osservato, questo
indicatore risultava essere pari a 163,56 mentre, nell’ultimo, il suo valore è risultato
essere 130,08 con una diminuzione in relazione al precedente anno pari a – 1,41.
502
Il numero delle degenze in regime ordinario effettuate in regione,
nell’anno 2009 si allinea a quello relativo all’anno 2008, il numero è pari a
1.218.379 mentre nell’anno precedente era pari a 1.218.947.
Il valore dell’indice relativo ai ricoveri di lombardi con patologie in stato
acuto svolti presso strutture insistenti sul territorio regionale nell’anno 2009 è
risultato pari a 125,06, nell’anno 2008 era 126,42 e nell’anno 1999 era: 158,19.
Attualmente non sono disponibili i dati relativi all’anno 2009 per quanto
concerne le degenze per acuti residenti in Lombardia e svolte fuori dalla regione,
pertanto, sono stati presi in considerazione quelli dell’anno 2008; il raffronto
rispetto all’anno 2007 indica una lieve diminuzione pari a - 299 mentre il raffronto
rispetto all’anno 1999 indica un incremento di 454 degenze.
Il tasso di ospedalizzazione relativo a questa tipologia di ricoveri nell’anno
2009 è pari a 5,02 mentre nell’anno 2008 era 5,07 e nell’anno 1999: 5,37.
La tabella che segue è relativa alle degenze ospedaliere effettuate in
regime di Day Hospital per pazienti acuti e al relativo indice, dei cittadini
residenti in Lombardia nella regione e fuori. Relativamente ai dati prodotti in
ordine alla gestione dell’esercizio 2007, la Direzione Generale Sanità della regione
Lombardia ha precisato che: “come conseguenza di alcune DGR degli anni 2006 e
2007 si osserva una forte diminuzione delle attività di Day Hospital a causa del
conseguente spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure diagnostiche
(esempio: Day Hospital diagnostico) e chirurgiche (esempio: cataratta, tunnel
carpale,…) “.
503
Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione acuti
Day Hospital
Anno Popolazione* Ricoveri entro
regione Indice
Ricoveri fuori
regione **
Indice Totale Indice
1999 9.028.913 419.165 46,42 11.300 1,25 430.465 47,68
2000 9.065.440 421.159 46,46 14.371 1,59 435.530 48,04
2001 9.121.714 465.602 51,04 15.314 1,68 480.916 52,72
2002 9.033.602 502.899 55,67 16.706 1,85 519.605 57,52
2003 9.108.645 522.657 57,38 17.383 1,91 540.040 59,29
2004 9.246.796 532.472 57,58 18.595 2,01 551.067 59,6
2005 9.393.092 538.542 57,33 17.444 1,86 555.986 59,19
2006 9.475.202 533.282 56,28 19.774 2,09 553.056 58,37
2007 9.545.441 402.176 42,13 18.962 1,99 421.138 44,12
2008 9.642.406 378.498 39,25 19.139 1,98 397.637 41,24
2009 9.742.676 362.645 37,22 19.139 1,96 381.784 39,19
*Dati: ISTAT. Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. **Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.
Successivamente all’incremento di questa tipologia di prestazioni che si
riscontra tra gli anni compresi tra il 1999 e il 2006, tra l’anno 2006 e l’anno 2007 si
riscontra, una diminuzione le cui motivazioni risiedono nelle indicazione fornite dalla
Direzione Generale citate precedentemente. Tra l’anno 2008 ed il precedente vi è
una ulteriore contrazione di 23.678 prestazioni e nell’anno 2009 la diminuziuone è
pari a – 15.853. Così il saldo tra gli anni posti ai margini della serie storica
considerata presenta un decremento pari a – 48.681.
L’andamento dell’indice relativo al tasso di ospedalizzazione per pazienti
lombardi in stato acuto presenta un incremento pari a 10,45 tra il valore dell’anno
1999 (47,68) e quello dell’anno 2006 (58,37) mentre il differenziale tra l’ultimo
anno ed il precedente segnala un decremento pari a – 2,05 punti.
504
Le ospedalizzazioni svolte in Lombardia in regime di Day Hospital per
pazienti acuti sono diminuite dall’anno 1999 all’anno 2009 di 56.520 unità, mentre,
tra l’anno 2009 e l’anno 2008 vi è un saldo differenziale negativo pari a – 15.853
degenze. Il valore del tasso di ospedalizzazione per pazienti acuti ricoverati in
Lombardia nell’anno 2009 è risultato essere pari a 37,22, nell’anno 2008 era 39,25
e nell’anno 1999 era 46,42.
Come già indicato, non sono attualmente disponibili i dati relativi all’anno
2009 inerenti il medesimo tipo di ricovero svolto fuori regione così per effettuare le
valutazioni del caso sono stati utilizzati i dati relativi all’anno 2008 Nel caso delle
prestazioni per pazienti in stato acuto svolte in regime di Day Hospital da strutture
extraregionali si nota un incremento del numero delle prestazioni extraregionali che
nell’anno 1999 risultavano essere: 11.300 e nell’anno 2008 sono risultate: 19.139.
Il valore dell’indice relativo ai ricoveri di pazienti lombardi in stato acuto
presso strutture fuori regione per prestazioni di Day Hospital, tenendo conto
dell’indisponibilità dei dati relativi all’anno 2009 e, quindi, dell’utilizzo dei dati
dell’anno 2008, passa da 1,25 dell’anno 1999 a 1,96 dell’anno 2009.
In ordine ai tassi di ospedalizzazione, le tabelle successive riportano i
dati che la Direzione Generale Sanità ha prodotto in ordine ai tassi grezzi19 e
standardizzati20 relativi ai casi di ricovero svolti in Degenza Ordinaria,
entro e fuori ASL.
I tassi grezzi sono calcolati per il totale della popolazione e rappresentano
l’esperienza reale della popolazione, i tassi standardizzati sono calcolati applicando
adeguati “aggiustamenti” in fase di calcolo.
19 Tasso Grezzo: Si tratta del rapporto tra il numero di volte in cui compare un certo evento e la popolazione-tempo, ovvero la somma dei periodi di tempo in cui ciascun individuo della popolazione può sperimentare l’evento considerato. È espresso come numero di eventi (decessi) per unità di popolazione-tempo (100.000 persone-anno).l Quando non è possibile misurare il tempo per ciascun individuo la popolazione tempo si stima moltiplicando il numero medio dei residenti nell’area di interesse per il periodo considerato per la lunghezza di quest’ultimo. 20 Tasso Standardizzato: Sono Tassi grezzi che sono stati modificati per controllare gli effetti dell’età o di altre caratteristiche e, quindi, consentire confronti validi tra popolazioni differenti. Il Tasso standardizzato può essere calcolato utilizzando due metodi: diretto ed indiretto, questi due metodi sono simili e consistono nel calcolare una media ponderata dei tassi specifici. Il metodo diretto applica i tassi specifici osservati in ogni popolazione ad una popolazione standard, il metodo indiretto applica dei tassi standard a delle popolazioni osservate. Il Tasso standardizzato da un lato fornisce una valida misura per effettuare confronti perché rimuove gli effetti delle differenze nelle strutture delle popolazioni dall’altro, essendo stato costruito statisticamente cioè scegliendo uno standard, è privo di senso assoluto.
505
Ricoveri ordinari. Tassi di ricovero per ASL. Tassi grezzi Entro ASL Fuori ASL Totale
ASL 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 127,8 125,5 122,4 122,4 119,6 118,6 116,9 19,9 19 18,1 18,3 18,1 17,9 17,4 147,7 144,5 140,5 140,7 137,7 136,5 134,3
Brescia 157,3 152,5 152,5 152,2 148,4 148,2 146,9 13,4 12,9 12,8 12,7 12,7 12,6 11,8 170,7 165,4 165,3 165 161,1 160,8 158,6
Como 105 100,8 100,1 96,5 91,9 93,0 90,5 43,2 41,2 40,8 40,2 39,6 40,6 40,9 148,1 142 140,9 136,7 131,5 133,5 131,5
Cremona 116,2 107,5 110,4 108,9 108,4 108,0 105,5 39,6 39,6 38,6 38,9 39,4 38,1 37,3 155,8 147,1 149 147,8 147,9 146,1 142,8
Lecco 102,5 98 93,4 91,5 89,8 90,1 91,4 50,5 47,7 47,4 46,1 44,9 44,5 44,5 153 145,7 140,8 137,6 134,7 134,6 135,9
Lodi 93,8 91 88,6 86,7 86,2 86,2 84,0 64,9 66 64,2 64,3 63,9 62,1 62,9 158,7 157 152,8 151 150,2 148,3 146,9
Mantova 105,9 103,1 102,3 101,3 99,1 99,9 97,8 47,6 47,6 47 46,3 46,7 46,8 46,2 153,5 150,8 149,3 147,6 145,9 146,7 144,0
Mi Citta' 138,4 127,6 122,2 116,1 115,2 114,5 116,2 34,4 32,1 30,2 29,7 29,3 30,0 24,8 172,8 159,7 152,4 145,8 144,5 144,5 141,0
Milano 1 76,9 74,8 72,8 71,1 68,3 66,3 65,1 70,1 69,1 68,9 69 68,2 67,1 66,7 147 143,8 141,7 140,1 136,5 133,4 131,8
Milano 2 62,6 63,9 61,8 61,7 60,8 61,0 56,5 86,7 81 79,7 78 76,8 76,0 77,5 149,2 144,9 141,5 139,8 137,6 136,9 134,0
Monza Br.za 92,2 88,8 88,5 89,7 86,7 85,5 86,7 54,2 50,6 48,7 47,8 47 44,7 46,0 146,4 139,4 137,2 137,5 133,7 130,2 132,8
Pavia 151,3 148 147,4 145,1 141 138,3 134,5 27,3 26,7 26,6 26,3 26,8 26,3 26,9 178,6 174,7 174 171,5 167,7 164,6 161,4
Sondrio 124,7 123,7 122,2 120,7 116,2 116,5 111,8 28,9 28,9 29,5 30 31 28,1 30,5 153,6 152,7 151,7 150,7 147,1 144,5 142,3
Varese 119,8 115,8 113 112,6 108,9 109,3 106,9 28 27,1 26,6 26,5 26,4 25,4 25,2 147,9 142,9 139,6 139,1 135,4 134,7 132,0
V.Camonica 110,1 103,4 100,3 101,8 102,3 98,1 95,4 62 62,2 60,8 59,4 60,1 60,3 59,4 172,1 165,6 161,1 161,1 162,4 158,4 154,8
Lombardia 116,2 111,4 109,4 107,9 105,3 104,7 104,2 41,24 39,4 38,5 38,1 37,8 37,3 36,1 157,5 150,8 148 146,1 143,1 142,0 140,4
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
506
Ricoveri ordinari. Tassi di ricovero per ASL Tassi Standardizzati Entro ASL Fuori ASL Totale
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 136,4 130,9 127,6 127,4 124,5 123,5 121,8 20,67 19,2 18,3 18,5 18,3 18,1 17,6 157 150,1 146 145,8 142,8 141,6 139,4
Brescia 164,6 156 156,2 155,8 152 151,8 150,6 13,93 13,1 13 13,1 12,8 12,8 11,9 178,5 169 169,2 168,8 164,8 164,6 162,5
Como 106,3 101,7 100,9 97,2 92,6 93,5 91,1 43,81 41,5 41,1 40,3 39,8 40,8 41,1 150,1 143,2 142 137,4 132,4 134,3 132,2
Cremona 112,6 103,5 106,2 104,7 104,4 104,2 102,2 39,59 39,4 38,4 39,2 39,4 38,0 37,1 152,1 143 144,7 143,9 143,7 142,2 139,3
Lecco 105,7 99,3 94,3 92,4 90,5 90,9 91,9 52,05 48,2 47,9 46,5 45,1 44,8 44,7 157,8 147,5 142,2 138,9 135,6 135,6 136,6
Lodi 97,2 92,1 89,7 87,9 87,6 87,8 85,8 66,98 66,5 64,7 65,7 64,5 62,8 63,6 164,2 158,6 154,3 153,6 152,1 150,6 149,4
Mantova 101,4 98 97,4 96,5 94,7 96,0 94,2 47,17 46,6 46,1 45,4 45,9 46,1 45,6 148,6 144,6 143,5 142 140,6 142,0 139,8
Mi Citta' 123,9 119,2 114,1 109,2 108,4 107,7 110,3 30,07 29,5 27,9 27,3 27,1 27,8 23,3 154 148,7 142,1 136,5 135,5 135,4 133,6
Milano 1 82,8 78,3 76,1 74,1 71 68,7 67,1 73,17 70,9 70,6 70,4 69,6 68,3 67,8 156 149,2 146,7 144,5 140,7 137,0 134,9
Milano 2 70,3 69 66,8 66,3 65,3 65,4 60,6 92,61 84 82,4 80,1 79,1 77,9 79,4 162,9 153 149,2 146,5 144,4 143,3 139,9
Monza Br.za
96,4 90,6 90 91,1 87,9 86,4 88,3 55,87 51,1 49,1 48,3 47,2 44,9 46,5 152,3 141,7 139,1 139,3 135,1 131,3 134,8
Pavia 140,1 139,6 139 137 133,5 131,6 128,3 26,5 26,1 26,1 25,9 26,4 26,0 26,5 166,6 165,7 165,1 163 159,8 157,6 154,8
Sondrio 126,6 125,6 123,8 122,2 117,3 117,5 112,7 29,54 29,4 29,8 30,3 31,3 28,3 30,8 156,1 154,9 153,7 152,5 148,6 145,8 143,5
Varese 120,3 115,9 113 112,5 108,7 109,1 106,5 28,23 27,1 26,6 26,4 26,4 25,4 25,1 148,6 143 139,6 138,8 135,1 134,5 131,7
V.Camonica 114,2 106,1 102,6 103,6 104,4 99,9 97,0 64,21 63,6 61,9 60,2 61 61,0 59,9 178,4 169,7 164,5 163,8 165,4 160,9 157
Lombardia 116,2 111,4 109,4 107,9 105,3 104,7 104,2 41,24 39,4 38,5 38,1 37,8 37,3 36,1 157,5 150,8 148 146,1 143,1 142,0 140,4
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
507
In ordine all’esame dei tassi di ospedalizzazione e di ricovero, di
seguito si riportano i dati relativi agli stessi scomposti in relazione all’età
dei pazienti ricoverati.
508
Ricoveri ordinari - Tasso di ricovero per età (per 1000). Totale Entro Regione Fuori Regione Totale
Età 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
00-04 354,2 350,1 329,5 320,5 320,4 313,9 312,6 302,3 11,3 12,3 11,2 11,2 10,7 10,5 10,4 10,5 365,5 362,4 340,7 331,7 331,1 324,4 323,0 312,8
05-09 57,2 52,3 49,7 49 47,1 45,3 43,4 42,3 3,4 3,3 2,9 2,9 2,6 2,6 2,7 2,6 60,5 55,6 52,7 51,9 49,8 47,9 46,2 44,9
10-14 50,9 48,7 46,1 44,5 43,4 42,7 42,6 42,6 3,3 3,4 3 3 3 3 2,9 2,6 54,2 52,1 49,1 47,5 46,5 45,7 45,5 45,2
15-19 62,2 56,2 56,2 55 55,4 52,4 51,3 50,9 3,4 3,7 3,5 3,5 3,4 3,3 3,1 2,9 65,6 59,9 59,7 58,5 58,8 55,7 54,4 53,9
20-24 72,1 65,8 72,4 70,5 70,4 68,6 69,5 68,7 4 3,6 4,3 4,3 3,8 3,9 3,7 3,7 76 69,4 76,7 74,8 74,2 72,5 73,2 72,5
25-29 98,4 90 93,9 91,2 89,7 89,1 89,0 90,2 4,9 4,9 5,1 5,1 4,6 4,8 4,6 4,5 103,3 94,9 99 96,3 94,3 93,8 93,6 94,7
30-34 114 109,6 109,5 106,3 105,5 103,1 102,3 101,8 4,9 5 5 5 4,8 4,9 4,8 5,0 118,9 114,6 114,6 111,4 110,2 108 107,1 106,8
35-39 106,8 103,3 92,2 89,1 90,2 89 89,3 89,4 4,7 4,8 4,4 4,4 4,3 4,4 4,1 4,3 111,6 108,2 96,6 93,5 94,6 93,4 93,5 93,7
40-44 91,4 87,8 77,6 74,8 74,7 70,4 69,8 69,2 4,4 4,5 4,1 4,1 4,1 4 3,7 3,6 95,7 92,3 81,7 79 78,8 74,4 73,6 72,9
45-49 96,9 90,8 85,5 82,9 81 78 76,8 76,1 4,5 4,5 4,5 4,5 4,4 4,3 4,1 4,0 101,4 95,3 89,9 87,4 85,4 82,3 80,9 80,1
50-54 118,9 106,5 103,1 100,3 98,3 95,1 93,4 92,8 5,3 5 5 5 5 4,9 4,8 4,7 124,1 111,5 108,1 105,3 103,2 100 98,2 97,5
55-59 147 139,9 131,5 128 121,6 118,1 115,2 113,2 6,5 6,6 6,3 6,3 6,2 6,3 5,8 5,8 153,5 146,5 137,7 134,2 127,8 124,4 121,0 119,0
60-64 194,7 178,1 166,6 160,8 162,8 157,9 154,5 150,4 8,1 7,7 7,8 7,8 7,7 7,4 7,4 7,1 202,7 185,8 174,4 168,7 170,5 165,4 161,9 157,5
65-69 252,4 241 225,9 217 211,5 202,1 197,9 195,5 10 9,8 9,5 9,5 9,1 9 8,6 8,4 262,4 250,8 235,4 226,5 220,6 211 206,5 203,9
70-74 327,7 311,5 284,2 278,8 271,5 262,6 260,1 251,2 12 12,3 11,3 11,3 10,9 10,8 10,4 10,0 339,7 323,8 295,5 290,1 282,4 273,5 270,5 261,1
75-79 384,4 369,9 336,2 334,9 331,2 320,2 313,0 310,7 14,4 14,9 12,6 12,6 12,5 12,2 12,1 11,7 398,8 384,8 348,8 347,5 343,7 332,4 325,1 322,4
80-84 526,2 566 393,9 376,5 373,7 364,1 362,0 354,7 20,7 21,8 15 15 13,3 13 12,6 12,2 546,9 587,9 408,9 391,5 386,9 377,1 374,6 366,9
85-89 407,8 357,7 387 434,5 426,7 420,1 416,2 410,2 15,1 13,6 13,9 13,9 15 13,1 12,4 12,0 422,9 371,3 400,9 448,4 441,7 433,2 428,5 422,2
90+ 497,3 522,6 399,6 400,8 394,4 376,3 376,9 380,0 22,7 20,7 14,3 14,3 12,4 12,5 12,1 11,8 520 543,2 413,8 415,1 406,8 388,9 389,1 391,8
Totale 158,1 150,8 144,4 141,6 140,4 137 136,0 134,6 6,6 6,7 6,4 6,4 6,2 6,1 5,9 5,9 164,8 157,5 150,8 148,1 146,6 143,1 142,0 140,4
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
509
Ricoveri ordinari - Tasso di ricovero per età (per 1000). Femmine Entro Regione Fuori Regione Totale
Età 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
00-04 335,6 332,8 315,9 304,5 306,3 299,5 299,7 289,0 10,2 11,5 10,4 10,4 10,1 9,9 9,8 9,6 345,7 344,3 326,3 314,8 316,4 309,4 309,5 298,6
05-09 48,2 44,4 42 41,6 40,3 38,6 36,5 35,7 2,7 2,5 2,5 2,5 2,3 2,2 2,3 2,3 50,8 46,9 44,5 44,1 42,5 40,8 38,8 38,0
10-14 43,9 42,3 40,2 39,3 38 37,5 36,9 37,8 3 2,8 2,5 2,5 2,9 2,8 2,7 2,2 46,9 45,1 42,7 41,8 40,9 40,3 39,5 40,0
15-19 58,9 52 52,2 52,2 52,4 49,3 48,9 48,6 3,5 3,7 3,6 3,6 3,4 3,3 2,9 2,8 62,4 55,6 55,8 55,7 55,8 52,7 51,8 51,4
20-24 82,8 75,7 86,2 84,4 86,1 84,3 86,6 87,0 4,4 4,3 4,9 4,9 4,6 4,7 4,3 4,2 87,3 80 91,1 89,3 90,7 88,9 90,9 91,3
25-29 135,9 125,5 133,1 130,1 131,6 130,3 131,1 134,0 5,8 5,9 6,3 6,3 5,8 6 5,5 5,7 141,7 131,4 139,4 136,5 137,3 136,3 136,6 139,7
30-34 166,1 162,5 164 161,9 161,8 161,1 159,8 159,6 6 6,1 6,4 6,4 6,3 6,4 6,2 6,4 172,1 168,7 170,4 168,4 168,1 167,5 166,0 166,1
35-39 138 136 123,6 121,7 125,5 126 127,3 127,6 5,2 5,5 5,1 5,1 5 5,1 4,9 5,2 143,2 141,6 128,7 126,8 130,5 131,1 132,3 132,9
40-44 97,1 93,7 82,6 81,1 81,6 78,7 78,5 78,4 4,4 4,6 4,1 4,1 4,1 3,9 3,6 3,6 101,5 98,3 86,7 85,1 85,7 82,6 82,1 82,1
45-49 96,7 89,6 83,9 82 80,9 77,6 76,0 75,0 4,2 4,1 4,4 4,4 4,5 4,4 3,9 3,8 100,9 93,6 88,4 86,4 85,3 81,9 79,9 78,8
50-54 111,5 99 95,6 93,8 91 87,5 86,3 87,3 4,9 4,6 4,5 4,5 4,7 4,7 4,5 4,5 116,4 103,6 100,1 98,3 95,7 92,1 90,9 91,8
55-59 129,7 120,7 113,7 109,9 105,5 100,8 99,2 97,4 5,9 6 5,7 5,7 5,8 5,9 5,4 5,5 135,6 126,6 119,4 115,6 111,2 106,7 104,6 102,9
60-64 161,2 146,9 137,2 132,5 134,6 130 126,9 123,1 7,2 6,7 6,8 6,8 6,7 6,5 6,8 6,6 168,4 153,6 144 139,3 141,3 136,5 133,7 129,6
65-69 205,3 190,8 183,2 173,9 172,4 163,3 159,7 158,6 8,4 8,1 8,4 8,4 8,2 8,1 7,7 7,5 213,7 198,9 191,6 182,3 180,6 171,4 167,3 166,1
70-74 264,2 245,3 231,6 226,5 221,7 212,3 211,0 204,0 10,2 10,4 10 10 9,4 9,4 9,2 8,8 274,4 255,6 241,5 236,5 231,1 221,7 220,2 212,8
75-79 321,9 304,2 283,4 279,4 275,9 265,4 258,4 256,6 12,3 12,8 11,3 11,3 11,4 11,2 10,7 10,6 334,1 317 294,7 290,7 287,3 276,6 269,1 267,1
80-84 459,8 490,3 350,5 331,9 328,6 315 313,8 306,7 18,9 19,4 13,7 13,7 12,2 12,1 11,4 11,0 478,6 509,8 364,2 345,6 340,8 327,1 325,3 317,7
85-89 374,6 327,4 355,6 394,5 386,6 378,7 373,4 367,8 13,9 12,5 13,2 13,2 13,6 12 11,2 11,4 388,5 339,9 368,8 407,7 400,2 390,7 384,6 379,2
90+ 461,1 485,7 373,2 371,2 366,3 348,3 348,5 350,0 20,1 18,9 13,3 13,3 11,6 11,7 11,3 10,7 481,1 504,6 386,5 384,5 377,9 360,1 359,8 360,7
Totale 161,7 153,6 148 145,3 144,8 140,9 139,9 138,6 6,6 6,7 6,5 6,5 6,3 6,3 6,0 5,9 168,3 160,3 154,5 151,7 151,1 147,1 145,9 144,5
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
510
Ricoveri ordinari - Tasso di ricovero per età (per 1000). Maschi Entro Regione Fuori Regione Totale Età
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
00-04 371,7 366,4 342,4 335,8 333,7 327,5 324,7 314,9 12,4 13,1 11,9 11,9 11,3 11,1 11,1 11,3 384,2 379,5 354,3 347,7 345 338,6 335,8 326,2
05-09 65,7 59,8 57 55,9 53,6 51,7 50,0 48,6 4,07 4,01 3,4 3,4 3 2,9 3,1 2,8 69,7 63,8 60,4 59,2 56,6 54,6 53,1 51,4
10-14 57,5 54,6 51,8 49,4 48,6 47,6 48,0 47,1 3,61 3,96 3,4 3,4 3,2 3,1 3,1 3,0 61,2 58,6 55,2 52,8 51,7 50,8 51,1 50,2
15-19 65,4 60,2 59,9 57,6 58,2 55,2 53,6 53,1 3,23 3,62 3,5 3,5 3,3 3,3 3,2 3,0 68,6 63,9 63,4 61,1 61,5 58,4 56,8 56,2
20-24 61,7 56,2 59,3 57,3 55,3 53,6 53,2 51,4 3,51 2,98 3,7 3,7 3,1 3,1 3,1 3,2 65,3 59,2 63 61 58,4 56,8 56,2 54,6
25-29 63 56,4 56,6 54,3 50 49,5 48,6 47,6 4,03 3,97 3,9 3,9 3,5 3,6 3,7 3,3 67 60,4 60,5 58,2 53,5 53,2 52,3 50,9
30-34 65 59,8 58,2 54,5 52,8 48,7 48,1 47,1 3,75 3,91 3,7 3,7 3,4 3,5 3,4 3,6 68,8 63,7 61,9 58,2 56,2 52,2 51,6 50,7
35-39 77,2 72,3 62,7 58,5 57,3 54,5 53,9 53,6 4,28 4,15 3,7 3,7 3,7 3,7 3,4 3,4 81,5 76,5 66,4 62,3 61 58,2 57,3 57,0
40-44 85,8 82 72,7 68,9 68,1 62,6 61,6 60,6 4,27 4,32 4,2 4,2 4,1 4 3,9 3,7 90,1 86,4 76,9 73,1 72,3 66,6 65,5 64,2
45-49 97,1 92,1 87 83,8 81,2 78,4 77,6 77,1 4,78 4,91 4,5 4,5 4,4 4,2 4,3 4,2 101,9 97 91,5 88,4 85,5 82,6 81,8 81,3
50-54 126,3 114,1 110,7 106,9 105,7 102,8 100,6 98,4 5,6 5,44 5,5 5,5 5,2 5,2 5,0 4,9 131,9 119,5 116,2 112,4 111 108 105,6 103,3
55-59 165,1 160 149,9 146,7 138,4 136 131,8 129,6 7,02 7,27 6,8 6,8 6,6 6,7 6,3 6,1 172,1 167,3 156,7 153,5 144,9 142,8 138,1 135,7
60-64 231 211,8 198,1 191,3 193 187,7 183,9 179,4 8,95 8,81 9 9 8,8 8,5 8,1 7,7 239,9 220,6 207,1 200,3 201,8 196,2 192,0 187,1
65-69 308,8 301,1 274,7 266 255,5 245,5 240,6 236,8 11,8 11,8 10,8 10,8 10,1 10 9,6 9,3 320,6 312,9 285,6 276,8 265,6 255,5 250,2 246,1
70-74 416,6 404,1 352,9 346 334,7 325,6 320,8 308,6 14,6 14,9 13 13 12,8 12,7 11,8 11,3 431,1 419,1 366 359 347,5 338,3 332,6 319,9
75-79 493 484,2 420,6 421,7 415,8 402,4 393,2 388,8 18,1 18,5 14,8 14,8 14,3 13,7 14,1 13,3 511,1 502,6 435,3 436,4 430,1 416,2 407,3 402,1
80-84 674,7 735,2 483,7 467,3 464 459,9 453,3 443,5 24,7 27,2 17,8 17,8 15,4 14,9 14,7 14,4 699,4 762,4 501,5 485,1 479,4 474,8 468,0 457,9
85-89 501,8 443,3 475,7 545,5 534,1 527,9 526,3 517,1 18,3 17 15,9 15,9 18,8 16,1 15,4 13,2 520,1 460,3 491,6 561,3 553 543,9 541,7 530,4
90+ 645,8 673,8 505,4 519,5 507 489,6 493,0 504,3 33,4 27,9 18 18 15,5 15,8 15,7 16,5 679,2 701,7 523,4 537,5 522,4 505,4 508,7 520,8
Totale 154,4 147,7 140,6 137,9 135,8 132,9 132,0 130,4 6,62 6,68 6,3 6,3 6,1 6 5,9 5,8 161 154,4 146,9 144,2 141,8 139 137,9 136,1
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
511
Costi medi dell’assistenza ospedaliera
La tabella e i grafici che seguono sono relativi ai dati forniti dalla Direzione
Generale Sanità della regione Lombardia in ordine ai costi medi dell’assistenza
ospedaliera in Regime Ordinario per ricoveri di pazienti acuti nella serie
storica 1999-200921.
21 In occasione dell’acquisizione dei dati per l’esame della gestione del Servizio Sanitario
Regionale Lombardo in relazione all’esercizio 2007, nell’intenzione di fornire i corretti strumenti di lettura dei dati forniti, la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia ha precisato quanto segue: “ Alcune Case di Cura che svolgevano attività di alta complessità sono passate nella classe IRCCS Privati, alzando in maniera rilevante il costo medio per posto letto della classe.”
512
Assistenza ospedaliera. Degenza Ordinaria per acuti Costi medi periodo 1999-2009
Assistenza Ospedaliera a
Gestione Diretta (AO + PO*)
IRCCS Pubblici
Assistenza Ospedaliera
Acquistata da Altri Soggetti Equiparati
Pubblici **
IRCCS Privati
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati***
Assistenza Ospedaliera Totale
Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio per per per per per per per per per per per per per per per per per per
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
1999 289 2.127 78.969 373 3.327 102.153 312 1.905 87.155 489 3.349 138.452 433 2.547 95.335 323 2.301 85.611
2000 302 2.189 83.890 381 3.346 101.373 333 1.997 90.956 494 3.416 131.536 472 2.585 104.499 339 2.363 90.709
2001 319 2.252 86.698 404 3.404 108.402 346 2.117 102.194 481 3.242 123.055 514 2.667 115.046 359 2.424 94.832
2002 333 2.287 88.060 456 3.730 119.685 386 2.390 109.886 546 3.516 139.545 579 2.806 126.623 383 2.489 98.293
2003 365 2.481 94.434 493 3.900 126.835 398 2.405 103.862 582 3.714 141.246 624 2.942 124.116 415 2.669 102.960
2004 394 2.656 106.411 519 3.886 129.592 415 2.431 107.958 616 3.823 146.440 678 3.133 135.745 453 2.864 115.284
2005 408 2.794 124.629 518 3.519 149.843 430 2.506 118.816 681 4.187 171.336 709 3.271 148.771 473 3.004 133.658
2006 397 2.904 123.539 511 3.532 151.508 391 2.888 112.713 501 4.732 144.603 480 3.514 125.701 430 3.204 127.423
2007 436 3.025 136.203 533 3.733 159.183 449 2.642 127.832 781 4.525 214.705 695 3.197 146.741 501 3.231 146.369
2008 447 3.118 141.918 522 3.718 159.136 442 2.683 125.404 777 4.522 216.620 701 3.198 149.283 508 3.292 150.615
2009 463 3.229 145.980 537 3.838 161.831 464 2.797 133.566 794 4.661 214.473 704 3.227 155.156 525 3.392 154.571
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
513
Alla luce dei dati forniti dalla regione Lombardia, il costo medio per
giornata di degenza svolta da pazienti acuti in regime ordinario, è passato
tra gli anni 1999 e2009 da € 323 a € 525 con un incremento pari a € 202
sull’intera serie storica e di € 17 nell’ultimo biennio.
Il grafico che segue dà conto di tali andamenti.
Assistenza ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolto in regime di Ricovero Ordinario per pazienti in stato acutoAssistenza Ospedaliera Totale
300
350
400
450
500
550
giornata di degenza 323 339 359 383 415 453 473 430 501 508 525
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Nell’anno 2008, il costo medio di una giornata di degenza per pazienti acuti
è variato, nelle differenti tipologie di strutture di ricovero, tra l’importo di € 463
rilevato presso le strutture erogatrici dell’assistenza ospedaliera a gestione diretta
Aziende Ospedaliere e Presidi Ospedalieri ASL e AO. e l’importo di € 794 rilevato
presso gli IRCCS pubblici .
514
Assistenza ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolto in regime ordinario per paziente acuto.
Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private
Assistenza ospedaliera a
gestione diretta
(AO+PO*)
IRCCS pubblici
Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**
IRCCS privati
Assistenza ospedaliera acquistata da
soggetti privati
accreditati***
2008/2009 16 15 22 17 3
1999/2009 174 164 152 305 271
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Assistenza ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolto in regime di Ricovero Ordinario per pazienti in stato acutoStrutture Pubbliche e Private
200
300
400
500
600
700
800
Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 289 302 319 333 365 394 408 397 436 447 463
IRCCS Pubblici 373 381 404 456 493 519 518 511 533 522 537
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 312 333 346 386 398 415 430 391 449 442 464
IRCCS Privati 489 494 481 546 582 616 681 501 781 777 794
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 433 472 514 579 624 678 709 480 695 701 704
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
In ordine al costo medio di ogni paziente dimesso successivamente ad
un ricovero svolto in Degenza Ordinaria per stato acuto, i dati della Direzione
Generale Sanità della regione Lombardia indicano un costante incremento che parte
dall’importo di € 2.301 rilevato nell’anno 1999 a € 3.292 dell’anno 2008 e
confermato nell’anno 2009. Sull’intero periodo l’incremento è, quindi pari a € 991.
515
Assistenza ospedaliera. Costo medio per paziente dimesso da ricovero svolto in regime di Ricovero Ordinario per pazienti in stato acutoAssistenza Ospedaliera Totale
2.200
2.400
2.600
2.800
3.000
3.200
3.400
dimesso 2.301 2.363 2.424 2.489 2.669 2.864 3.004 3.204 3.231 3.292 3.392
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Anche nell’anno 2009, sono stati gli IRCCS privati (€ 4.661) e pubblici
(€ 3.838) a mostrare il costo medio maggiore. Quello minore (€ 2.797) si
rileva presso le strutture ospedaliere accreditate quali gli Ospedali
classificati, i policlinici . I raffronti tra il primo con l’ultimo della serie storica e
quello tra l’ultimo e il precedente mostrano andamenti contraddittori sintetizzati
dalla tabella che segue.
Assistenza ospedaliera. Costo medio per paziente acuto dimesso da degenza svolta in regime ordinario.
Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private
Assistenza ospedaliera a
gestione diretta
(AO+PO*)
IRCCS pubblici
Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**
IRCCS privati
Assistenza ospedaliera acquistata da
soggetti privati
accreditati***
2008/2009 111 120 114 139 29
1999/2009 1102 511 892 1312 680
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
516
Assistenza ospedaliera. Costo medio per paziente dimesso da ricovero svolto in regime di Ricovero Ordinario per pazienti in stato acutoStrutture Pubbliche e Private
1.300
1.800
2.300
2.800
3.300
3.800
4.300
4.800
Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 2.127 2.189 2.252 2.287 2.481 2.656 2.794 2.904 3.025 3.118 3.229
IRCCS Pubblici 3.327 3.346 3.404 3.730 3.900 3.886 3.519 3.532 3.733 3.718 3.838
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 1.905 1.997 2.117 2.390 2.405 2.431 2.506 2.888 2.642 2.683 2.797
IRCCS Privati 3.349 3.416 3.242 3.516 3.714 3.823 4.187 4.732 4.525 4.522 4.661
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 2.547 2.585 2.667 2.806 2.942 3.133 3.271 3.514 3.197 3.198 3.227
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il costo medio per posto letto di Degenza Ordinaria per pazienti in stato
acuto, presso le strutture ospedaliere del Servizio Sanitario Regionale Lombardo è
aumentato nell’anno 2009 rispetto all’anno precedente di € 3.956 raggiungendo
l’importo di € 154.571; l’incremento rispetto all’anno 1999 è pari a € 68.960.
517
Assistenza ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in Regime OrdinarioAssistenza Ospedaliera Totale
80.000
90.000
100.000
110.000
120.000
130.000
140.000
150.000
160.000
posto letto 85.611 90.709 94.832 98.293 102.960 115.284 133.658 127.423 146.369 150.615 154.571
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Nell’anno 2009 il costo medio maggiore per posto letto per degenze
ordinarie di pazienti in stato acuto, si rileva presso gli IRCCS privati che
hanno un costo di € 214.473, inferiore a quello dell’anno preedente di €-
2.147; per questa tipologia di struttura erogatrice nell’anno 2007 si è verificata una
impennata nel costo rispetto all’anno precedente, a questo proposito si ripropone
l’indicazione fornita dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia: “
Alcune Case di Cura che svolgevano attività di alta complessità sono passate nella
classe IRCCS Privati, alzando in maniera rilevante il costo medio per posto letto
della classe”. Per questa modalità di ricovero il costo medio per posto letto inferiore
rispetto alle altre tipologie di strutture erogatrici si riscontra nell’ambito
dell’assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici, ovvero,
Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi
ASL, Enti di ricerca con un importo pari a: € 133.566.
Analogamente agli indicatori precedenti con la tabella che segue sono
indicati gli esiti dei raffronti tra il primo con l’ultimo della serie storica e quello tra
l’ultimo ed il precedente.
518
Assistenza ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in Regime Ordinario.
Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private
Assistenza ospedaliera a
gestione diretta
(AO+PO*)
IRCCS pubblici
Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**
IRCCS privati
Assistenza ospedaliera acquistata da soggetti privati accreditati***
2008/2009 4.062 2.695 8.162 -2.147 5.873
1999/2009 67.011 59.678 46.411 76.021 59.821
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Assistenza ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in Regime Ordinario
Strutture Pubbliche e Private
70.000
90.000
110.000
130.000
150.000
170.000
190.000
210.000
Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 78.969 83.890 86.698 88.060 94.434 106.411 124.629 123.539 136.203 141.918 145.980
IRCCS Pubblici 102.153 101.373 108.402 119.685 126.835 129.592 149.843 151.508 159.183 159.136 161.831
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 87.155 90.956 102.194 109.886 103.862 107.958 118.816 112.713 127.832 125.404 133.566
IRCCS Privati 138.452 131.536 123.055 139.545 141.246 146.440 171.336 144.603 214.705 216.620 214.473
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 95.335 104.499 115.046 126.623 124.116 135.745 148.771 125.701 146.741 149.283 155.156
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Analogamente alle precedenti tabelle relative ai costi medi dell’assistenza
ospedaliera in regime ordinario per ricoveri per malati acuti nel periodo 1999-2009,
di seguito sono indicati, per lo stesso periodo, i dati forniti dalla Direzione Generale
Sanità in ordine ai costi medi dell’assistenza ospedaliera in regime di Day
Hospital per ricoveri di pazienti acuti.
519
Assistenza ospedaliera. Day Hospital per acuti. Costi medi periodo 1999-2009
Assistenza Ospedaliera a
Gestione Diretta (AO + PO*)
IRCCS Pubblici
Assistenza Ospedaliera
Acquistata da Altri Soggetti Equiparati
Pubblici **
IRCCS Privati
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati***
Assistenza Ospedaliera Totale
Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio per per per per per per per per per per per per per per per per per per
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
giornata di
degenza dimesso posto letto
1999 353 753 95.941 372 484 120.020 298 1.026 68.267 228 428 47.877 500 911 128.018 363 723 98.779
2000 364 806 103.580 351 452 114.280 365 973 191.870 308 597 60.153 586 1.046 167.629 380 776 108.148
2001 358 807 110.243 359 470 119.758 484 1.054 70.822 310 790 84.060 643 1.097 158.017 386 803 114.109
2002 371 811 115.124 383 526 138.313 540 1.087 116.209 348 817 101.877 670 1.131 181.846 406 820 123.716
2003 397 857 120.386 377 513 147.083 526 1.054 112.405 431 1.001 108.836 701 1.152 189.289 431 859 128.890
2004 429 919 130.832 367 512 146.612 554 1.087 117.848 446 1.044 115.700 722 1.222 215.518 465 924 141.466
2005 431 947 135.776 414 586 138.487 555 1.085 128.243 488 1.163 151.272 735 1.275 232.248 476 963 149.244
2006 403 957 129.597 422 614 136.652 505 1.022 129.996 353 1.361 134.617 623 1.258 196.087 430 988 139.542
2007 405 999 108.504 436 624 122.893 432 1.185 84.179 514 1.365 162.275 680 1.371 167.129 446 1.020 119.165
2008 430 1084 108.732 472 680 131.179 488 1.297 88.271 556 1.467 180.271 701 1.441 169.510 474 1.100 121.314
2009 451 1137 108.560 494 696 130.255 512 1.414 90.366 589 1.495 175.445 700 1.440 158.967 494 1.142 119.941
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
520
Per quanto concerne il costo medio di una giornata di ricovero svolto a
favore di pazienti in stato acuto, presso una delle strutture ospedaliere del Sistema
Sanitario Regionale Lombardo le informazioni fornite dalla Direzione Generale
Sanità della regione Lombardia indicano per l’anno 2009 un incremento rispetto
all’importo dell’anno precedente pari a € 20. (2009: € 494; 2008: € 474).
L’incremento sull’intera serie storica è pari a € 131. (1996: € 363).
Assistenza Ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolta in regime di Day Hospital per pazienti acuti.Assistenza Ospedaliera Totale
360
380
400
420
440
460
480
500
Costo per giornata 363 380 386 406 431 465 476 430 446 474 494
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La tabella che segue mette in relazione i differenziali tra i costi medi per
giornata di degenza nelle differenti tipologie di strutture erogatrici in rapporto ai
periodi 1999/2009 e 2008/2009.
Si nota, nel confronto tra i valori dell’ultimo biennio che il costo medio per
una giornata di ricovero è aumentato presso tutte le tipologie di strutture di
ricovero con l’eccezione delle strutture rientranti nella categoria dell’ Assistenza
ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici, in questo caso si verifica
un decremento pari a – € 172 L’incremento maggiore nel confronto tra l’anno 2009
(€ 494) ed il precedente (€ 472) è pari a € 53 e si riscontra nel caso degli IRCCS
Pubblici.
521
Assistenza ospedaliera. Costo medio per giornata di degenza svolta da paziente acuto in regime di Day Hospital.
Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private
Assistenza ospedaliera a
gestione diretta
(AO+PO*)
IRCCS pubblici
Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**
IRCCS privati
Assistenza ospedaliera acquistata da
soggetti privati
accreditati***
2008/2009 21 53 -172 22 16
1999/2009 -376 -804 -120.558 -355 -497
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Assistenza Ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolta in regime di Day Hospital per pazienti acuti.Strutture Erogatrici Pubbliche e Private
200
300
400
500
600
700
800
Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 353 364 358 371 397 429 431 403 405 430 451
IRCCS Pubblici 372 351 359 383 377 367 414 422 436 472 494
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 298 365 484 540 526 554 555 505 432 488 512
IRCCS Privati 228 308 310 348 431 446 488 353 514 556 589
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 500 586 643 670 701 722 735 623 680 701 700
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
522
Il costo medio per paziente ricoverato in stato acuto e dimesso in
seguito a prestazioni svolte in regime di Day Hospital è in costante
aumento, nell’anno 2009 è risultato pari a € 1.142 con un incremento rispetto
all’anno 2008 di € 42 e rispetto all’intera serie storica di € 419.
Assistenza Ospedaliera. Costo medio per paziente dimesso da ricovero svolto in regime di Day Hospital per pazienti acuti.Assistenza Ospedaliera Totale
700
750
800
850
900
950
1000
1050
1100
1150
dimesso 723 776 803 820 859 924 963 988 1.020 1.100 1.142
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Relativamente alle differenti tipologie delle strutture di ricovero, il costo
medio maggiore per paziente ricoverato in stato acuto e dimesso dopo prestazioni
svolte in regime di Day Hospital, riscontrato nell’anno 2009, è quello che si
riscontra per le ospedalizzazioni svolte presso gli IRCCS privati con un importo pari
a € 1.495, quello inferiore si riscontra presso gli IRCCS pubblici con un importo pari
a € 696.
L’incremento di maggiore rilievo, tra l’anno 2008 e il successivo è pari a €
163 e si riscontra. presso gli Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti
equiparati pubblici ed è pari a € 117. Mentre tra l’anno 1999 e l’anno 2009, presso
gli IRCCS privati vi è l’incremento di maggior rilievo ed è pari a € 1.067
523
Assistenza ospedaliera. Costo medio per paziente acuto dimesso da degenza svolta in di Day Hospital.
Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private
Assistenza ospedaliera a
gestione diretta
(AO+PO*)
IRCCS pubblici
Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**
IRCCS privati
Assistenza ospedaliera acquistata da
soggetti privati
accreditati***
2008/2009 53 16 117 28 -1
1999/2009 384 212 388 1.067 529
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Assistenza Ospedaliera. Costo medio per paziente dimesso da ricovero svolto in regime di Day Hospital per pazienti acuti.Strutture Erogatrici Pubbliche e Private
400
600
800
1000
1200
1400
Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 753 806 807 811 857 919 947 957 999 1084 1137
IRCCS Pubblici 484 452 470 526 513 512 586 614 624 680 696
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 1.026 973 1.054 1.087 1.054 1.087 1.085 1.022 1.185 1.297 1.414
IRCCS Privati 428 597 790 817 1.001 1.044 1.163 1.361 1.365 1.467 1.495
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 911 1.046 1.097 1.131 1.152 1.222 1.275 1.258 1.371 1.441 1.440
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
524
Per quanto concerne il costo medio per posto letto destinato a ricoveri
di pazienti in stato acuto svolti in regime di Day Hospital, nell’anno 2009 presso le
strutture del Servizio Sanitario Regionale, questo è stato pari a € 119.941,
considerato che lo stesso nell’anno 2008 è risultato pari a € 121.314 il decremento
nel biennio risulta di € 1.373 mentre l’aumento sull’intero periodo della serie storica
è risultato di € 21.162.
Assistenza Ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in regime di Day Hospital.Assistenza Ospedaliera Totale
97.000
107.000
117.000
127.000
137.000
147.000
dimesso 98.779 108.148 114.109 123.716 128.890 141.466 149.244 139.542 119.165 121.314 119.941
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Nell’anno 2008, il costo medio maggiore: € 214.473, si riscontra presso
gli IRCCS privati mentre quello inferiore si riscontra presso gli erogatori
appartenenti all’Assistenza Ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati
pubblici ovvero Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati
quali Presidi ASL, Enti di ricerca: € 133.566.
La tabella che segue propone le differenze rispetto all’ultimo biennio e
rispetto all’intera serie storica.
525
Assistenza ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in regime di Day Hospital.
Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private
Assistenza ospedaliera a
gestione diretta
(AO+PO*)
IRCCS pubblici
Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**
IRCCS privati
Assistenza ospedaliera acquistata da soggetti privati accreditati***
2008/2009 53 16 117 28 -1
1999/2009 384 212 388 1.067 529
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Assistenza Ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in regime di Day Hospital.Strutture Erogatrici Pubbliche e Private
30.000
80.000
130.000
180.000
230.000
Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 95.941 103.580 110.243 115.124 120.386 130.832 135.776 129.597 108.504 108.732 108.560
IRCCS Pubblici 120.020 114.280 119.758 138.313 147.083 146.612 138.487 136.652 122.893 131.179 130.255
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 68.267 191.870 70.822 116.209 112.405 117.848 128.243 129.996 84.179 88.271 90.366
IRCCS Privati 47.877 60.153 84.060 101.877 108.836 115.700 151.272 134.617 162.275 180.271 175.445
Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 128.018 167.629 158.017 181.846 189.289 215.518 232.248 196.087 167.129 169.510 158.967
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
526
Rete regionale per le malattie rare in lombardia22
L’Italia ha stabilito, seguendo le indicazioni della Comunità Europea, che le
attività sulle Malattie Rare (MR) vanno comprese nell’ambito degli interventi
prioritari tra le iniziative di sanità pubblica. Questo orientamento è stato confermato
nei Piani Sanitari Nazionali a partire dal triennio 1998-2000. Il Regolamento
d'istituzione della Rete Nazionale per le Malattie Rare ha istituito una Rete quale
strumento per lo sviluppo di azioni di prevenzione, sorveglianza, accelerazione del
processo diagnostico, miglioramento della terapia per le Malattie Rare e infine di
promozione di attività di informazione per il pubblico e formazione degli operatori.
Le Regioni sono state impegnate ad individuare i Presidi ed in alcune di
esse sono stati identificati anche Centri di Coordinamento.
Il Regolamento ha individuato 331 Malattie Rare; le persone colpite da
queste malattie beneficiano dell'esenzione per tutte le prestazioni efficaci ed
appropriate per il trattamento ed il monitoraggio della malattia e per la prevenzione
degli ulteriori aggravamenti. La sorveglianza è centralizzata attraverso l'istituzione
del Registro Nazionale delle Malattie Rare presso l'Istituto Superiore di Sanità.
Tra i compiti del Registro vi è quello di ottenere un quadro complessivo
della diffusione delle Malattie Rare e di produrre delle evidenze epidemiologiche a
supporto delle politiche e della programmazione sanitaria nazionale.
22 Le malattie rare sono patologie potenzialmente letali o cronicamente debilitanti,
caratterizzate da bassa prevalenza (£ 5 casi ogni 10.000 abitanti in Europa) ed elevato grado di complessità. In gran parte di origine genetica, esse comprendono anche rare forme tumorali, malattie autoimmuni, malformazioni congenite, patologie di origine infettiva o tossica. Queste malattie richiedono un approccio articolato e complesso, basato su interventi specifici e combinati volti a prevenire un’elevata morbilità o, laddove sia evitabile, la mortalità precoce e a migliorare la qualità della vita e il potenziale socioeconomico delle persone colpite.
527
Norme di riferimento per le malattie rare
Normativa nazionale
• Decreto Legislativo N° 124 del 29 aprile 1998
• Ridefinizione del sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie
e del regime delle esenzioni, a norma dell'articolo 59, comma 50, della legge 27
dicembre 1997, n. 449
• Decreto Ministeriale N° 279 del 18 maggio 2001
• Decreto ministeriale recante "Regolamento di istituzione della rete nazionale
delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative
prestazioni sanitarie" ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera b) del decreto
legislativo 29 aprile 1998, n. 124
• Allegato 1 al DM N° 279/2001 (elenco malattie rare esentate dalla
partecipazione al costo)
• Gazzetta Ufficiale, Supplemento Ordinario, serie generale n. 160 del
12/07/2001
Delibere Giunta Regionale Lombarda
• Delibera di Giunta Regionale (D.G.R.) n. VII/7328, 11/12/2001
Individuazione della Rete regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi,
la terapia delle malattie rare, ai sensi del Decreto Ministeriale 18 maggio 2001, n.
279.
• D.G.R. n. VII/10125, 06/08/2002 Aggiornamento della Rete regionale per la
prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi, la terapia delle malattie rare, ai sensi del
Decreto Ministeriale 18 maggio 2001, n. 279 ed ulteriori indicazioni.
• D.G.R. n. VII/20784, 16/02/2005 Aggiornamento della Rete regionale per la
prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi, la terapia delle malattie rare, ai sensi del
Decreto Ministeriale 18 maggio 2001, n. 279.
• D.G.R. n. VIII/3069, 01/08/2006 Aggiornamento della Rete regionale per le
malattie rare.
• D.G.R. n. VIII/8884, 20/01/2009 Aggiornamento della Rete regionale per le
malattie rare
528
Attualmente in Lombardia sono 31 i Presidi suddivisi su 15 ASL
armonizzati da un Centro di Coordinamento, identificato nel Centro di
Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” di Ranica –BG,
dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.
Il Centro di Coordinamento svolge le seguenti funzioni:
• gestione del Registro Regionale delle Malattie Rare, coordinata con il
Registro Nazionale
• scambio di documentazione sulle malattie rare con gli altri Centri di
Coordinamento e con gli organismi internazionali competenti
• coordinamento dei Presidi della Rete, al fine di garantire la tempestiva
diagnosi e l’appropriata terapia, qualora esistente, anche mediante l’adozione di
specifici protocolli concordati
• consulenza e supporto ai medici del Servizio Sanitario Nazionale in ordine
alle malattie rare ed alla disponibilità dei farmaci appropriati per il loro trattamento
• collaborazione alle attività formative degli operatori sanitari e del
volontariato ed alle iniziative preventive
• informazione ai cittadini ed alle associazioni dei malati e dei loro familiari in
ordine alle malattie rare ed alla disponibilità dei farmaci
I Presidi della Rete sono stati individuati tra quelli in possesso di esperienza
documentata in merito alla attività diagnostica e terapeutica specifica per le
malattie o per i gruppi di malattie rare, e di dotazione idonea di strutture di
supporto e di servizi complementari, tra i quali, per le malattie che lo richiedono,
servizi per l'emergenza e per la diagnostica biochimica e genetico-molecolare.
La sorveglianza delle MR diagnosticate nel territorio regionale avviene per
mezzo del Registro delle Malattie Rare della Lombardia (Registro Regionale),
funzionalmente collegato al Registro Nazionale delle Malattie Rare. Il Registro è
stato attivato dalla Direzione Generale Sanità secondo il manuale tecnico diventato
parte integrante della D.G.R. VIII/8884/2009. La D.G.R. VIII/5743 del 31 ottobre
2007 prevedeva ancora per un anno, la compilazione del Registro delle Malattie
Rare obbligatoriamente in ogni sua parte con la doppia modalità sia in ambito CRS-
SISS e sia cartacea. Successivamente, la D.G.R. VIII/8884/2009 ha definitivamente
adottato il Registro delle Malattie Rare, secondo il manuale tecnico che definisce la
529
modalità web based La manutenzione e l’implementazione dell’applicativo SMR è
affidata alla società Lombardia Informatica. L’analisi dei dati contenuti nel Registro
Regionale è invece compito del Centro di Coordinamento.
Periodicamente il Centro di Coordinamentoe predispone un Rapporto che
illustra i dati archiviati e validati, l’ultimo disponibile è stato reso pubblico alla data
del 30 giugno 2010. Nel documento menzionato si indica che “la Rete per le
malattie rare sorveglia, attualmente, un primo gruppo di condizioni indicate
nell’allegato 1 al decreto ministeriale 279/20014.
Per ciascuna delle malattie o dei gruppi di malattie rare indicate nell’elenco
è stato assegnato un codice di sei caratteri; le prime due posizioni del codice
identificano la categoria di appartenenza; la terza posizione corrisponde alla cifra
“0” in caso si tratti di una condizione specifica, oppure alla lettera “G” per i gruppi
di malattie rare; infine, le ultime tre posizioni del codice identificano in modo
univoco la malattia rara o il gruppo di malattie rare.
Poiché per i codici di gruppo l’allegato 1 al decreto ministeriale 279/2001
riporta solo alcuni esempi di malattie rare afferenti, lo specialista del Presidio
autorizzato per il percorso diagnostico e terapeutico di quel gruppo di malattie rare,
ha la facoltà di attribuire il codice ad eventuali ulteriori condizioni a bassa
prevalenza che rispondono ai criteri indicati nel decreto legislativo 124/19983 e che
possono essere correttamente classificate come afferenti a quel gruppo.
Per evitare interpretazioni non uniformi il Gruppo di Coordinamento
Regionale ha intrapreso due azioni principali: innanzitutto ha istituito un
sottogruppo di lavoro che si è dedicato ad una prima individuazione delle malattie
rare afferenti ai codici di gruppo; in seconda battuta ha stabilito che l’introduzione
nell’elenco di nuove malattie afferenti avvenga su proposta di uno specialista di un
Presidio autorizzato per quel gruppo di malattie rare, con la supervisione del Centro
di Coordinamento. Dopo ogni aggiornamento l’elenco delle malattie rare viene
diffuso tra gli specialisti dei Presidi e pubblicato sul sito web del Centro di
Coordinamento
Grazie a questo lavoro di puntualizzazione delle malattie rare afferenti,
nella Rete regionale, al 30 giugno 2010, sono uniformemente riconosciute ai sensi
del decreto ministeriale 279/2001, 589 diverse condizioni a bassa prevalenza (le
seguenti condizioni RC0140 Waldmann malattia di e RI0080 Linfangectasia
intestinale sono indicate nell’elenco ministeriale con due codici distinti ma sono, in
530
realtà, sinonimi; la descrizione attualmente più utilizzata nella letteratura è la
seconda).
Di queste 589 malattie rare, 10 non sono attualmente sorvegliate dal
RLoMR: la celiachia e la sindrome di Down in quanto, pur essendo identificate da un
codice di malattia rara, non hanno una prevalenza nella popolazione minore o
uguale a 1 caso ogni 2000 abitanti; il morbo di Hansen (RA0010) in quanto una
specifica normativa7 identifica dei centri di riferimento nazionali tra i quali non sono
comprese strutture ospedaliere del territorio lombardo; infine, la sindrome di Chiray
Foix (RN0070), la sindrome di Filippi (RN0380), la sequenza sirenomelica
(RN0440), la sindrome cerebro-costo-mandibolare (RN0450), la sindrome femoro-
facciale (RN0460), la sindrome Rieger (RN1050) e la sindrome di Levy-Hollister
(RN1540) condizioni ultra-rare, con pochi casi descritti nella letteratura scientifica
internazionale, per le quali non sono stati individuati dei Presidi nel territorio
regionale.”
Il rapporto del giugno 2010 indica che al 30 giugno 2010, il RLoMR
contiene 8979 schede di diagnosi e 2210 piani terapeutici, archiviati e validati.
L’attività del RLoMR nel primo semestre del 2010 è aumentata rispetto al
corrispettivo periodo del 2009 (+158% schede e +132% piani) e al semestre
precedente (+190% schede e +150% piani). L’attività di censimento svolta dai
Presidi della Rete Regionale per le malattie Rare della Lombardia, è indicata in
8.979 schede di diagnosi e 2.210 piani terapeutici archiviati e validati al 30 giugno
2010 ed è descritta dalla prossima tabella.
531
Numero di schede di diagnosi e piani terapeutici, archiviati e validati, per ciascun presidio
Cod Presidio della Rete Provincia Schede PT 1 Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori MI 4 3 2 Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta MI 586 81 3 Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo PV 763 124 4 Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico MI 2790 250 5 AO Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese VA 94 56 6 AO Sant’Antonio Abate di Gallarate VA 78 79 7 AO Ospedale di Circolo di Busto Arsizio VA 86 25 8 AO Spedali Civili di Brescia BS 552 197 9 AO Istituti Ospitalieri di Cremona CR 29 12 10 AO Ospedale Maggiore di Crema CR 147 6 11 AO Sant’Anna di Como CO 17 9 12 AO Ospedale di Lecco LC 278 78 13 AO Ospedali Riuniti di Bergamo BG 260 116 14 AO Carlo Poma di Mantova MN 47 11 15 AO - Polo Universitario Luigi Sacco MI 407 97 16 AO Ospedale Niguarda Ca’ Granda MI 402 102 17 AO Istituti Clinici di Perfezionamento (presidi ospedalieri Buzzi e C.T.O.) MI 15 5 18 AO San Paolo - Polo Universitario MI 1219 381 19 AO Istituto Ortopedico Gaetano Pini MI 31 29 20 AO Ospedale San Carlo Borromeo MI 116 81 21 AO Ospedale Civile di Legnano MI 106 12 22 AO Guido Salvini di Garbagnate Milanese MI 6 0 23 AO San Gerardo di Monza MI 682 369 24 IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano PV 17 15 25 IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri (Istituto Scientifico di via Boezio) PV 56 2 26 IRCCS Eugenio Medea - Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini LC 8 1 27 IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino PV 1 0 28 Ospedale San Giuseppe MI 0 0 29 IRCCS San Raffaele MI 164 55 30 IRCCS Istituto Auxologico Italiano MI 4 1 31 Centro Clinico Nemo - Fondazione Serena ONLUS MI 14 13 Totale schede e piani terapeutici 8972 2210
Fonte: Registro Lombardo Delle Malattie Rare (RLOMR). Giugno 2010
In sintesi il documento indica che: “il primo semestre 2010 ha visto
l’ingresso nel Sistema Malattie Rare di tutte le strutture private accreditate (Presidi
a cui sono stati assegnati i numeri da 24 a 31) con l’eccezione dell’Ospedale San
Giuseppe (numero 28). Nel medesimo periodo, la Fondazione IRCCS Istituto
Nazionale dei Tumori di Milano e l’Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di
Perfezionamento, Presidi già connessi al registro web-based, non hanno, invece,
censito alcun caso di malattia rara. Il numero assoluto di casi di malattia rara che
ciascun Presidio può censire dipende da più fattori, alcuni dei quali non sono né
misurabili né stimabili. Innanzitutto, ciascun Presidio segue un numero diverso di
condizioni: otto grandi centri garantiscono il percorso diagnostico-terapeutico per
532
più di 90 malattie rare o gruppi di malattie rare, mentre gli altri sono di riferimento,
ciascuno, per un numero più limitato di condizioni Anche il range di prevalenza
(numero di casi nella popolazione) delle malattie rare è molto ampio; il RLoMR
censisce, infatti, sia condizioni ultra-rare (con meno di 1 caso ogni milione di
abitanti) sia condizioni con una prevalenza prossima ad 1 caso ogni 2000 abitanti. Il
bacino di utenza di ciascun Presidio, per ciascuna delle malattie rare seguite, può
avere dimensioni diverse: locali, regionali, nazionali o internazionali; infine, vi è una
significativa disomogeneità sia nell’accessibilità e nell’efficienza dell’applicativo
Sistema Malattie Rare tra i vari Presidi, sia nel suo utilizzo da parte degli specialisti
nell’ambito di ciascun Presidio. L’attività di censimento svolta da ciascun Presidio in
termini di numero assoluto di schede di diagnosi e di piani terapeutici archiviati e
validati è, pertanto, unica e non può essere confrontata direttamente con quella
degli altri Presidi. Le 8979 schede di diagnosi censiscono 8910 malati rari: 67
pazienti sono stati inseriti per due volte nel RLoMR mentre 1 paziente è stato
inserito per 3 volte. Il medesimo paziente nel suo percorso diagnostico-terapeutico-
assistenziale può, infatti, essere preso in carico (e censito) da specialisti afferenti a
Presidi diversi (il sistema di registrazione web-based consente di censire nel
registro schede di diagnosi relative alla stessa malattia rara nel medesimo paziente,
da parte di specialisti afferenti a Presidi diversi) oppure può essere affetto da più
malattie rare (per ciascuna malattia rara diagnosticata va infatti compilata una
scheda di diagnosi). La popolazione di riferimento del RLoMR è costituita da tutti i
pazienti in carico ai Presidi della Rete affetti da una delle condizioni rare
sorvegliate; il RLoMR censisce, pertanto, sia pazienti lombardi che extra-regionali. I
malati rari non residenti in Lombardia rappresentano il 14,6% dei casi e
provengono da tutte le regioni italiane e dall’estero, in particolare dal Piemonte,
Emilia Romagna, Veneto, Puglia, Sicilia e Toscana. I casi di malattia rara censiti
sono 8926 (16 pazienti hanno ricevuto la diagnosi di due malattie rare) e si
riferiscono a 332 diverse condizioni rare. Le malattie rare per cui è stato censito
almeno un caso rappresentano il 57% di quelle sorvegliate dal RLoMR. Nel 20,5%
dei casi è stato redatto, da parte degli specialisti dei Presidi, almeno un piano
terapeutico (si ricorda che il piano terapeutico è dedicato alla prescrizione di
farmaci) Le prime dieci malattie rare, per numero di casi censiti, rendono conto del
37,5% di tutti i casi di malattia rara presenti nel RloMR.
533
Mobilità sanitaria.
Capacità di attrazione, mobilità regionale e extraregionale, indice di fuga di
prestazioni sanitarie
Attraverso i dati forniti dalla Direzione Generale Sanità, la tabella che
segue riassume, sia in termini di valori economici che in termini percentuali, per
l’intervallo di tempo compreso tra gli anni 1999 e 2009 l’evoluzione dei ricavi
derivanti dall’erogazione da parte delle strutture sanitarie lombarde di
prestazioni sanitarie a favore di pazienti non residenti presso il territorio
lombardo.
534
Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali* (1 di 3)
1996 % 1997 % 1998 % 1999 % 2000 %
Ospedali
pubblici 170.430.776,70 47,8 181.792.828,48 42,0 190.572.595,76 40,1 191.605.509,56 38,8 191.089.053 36,9
IRCCS
Pubblici 65.073.569,29 18,2 73.336.879,67 16,9 73.853.336,57 15,5 74.369.793,47 15,1 74.886.250 14,4
Totale
Pubblico 235.504.345,98 65.9 255.129.708,15 58,9 264.425.932,33 55,6 265.975.303,03 53,9 265.975.303 51,3
Case di
Cura 56.810.258,90 15,9 88.314.129,74 20,4 112.587.604,00 23,7 120.850.914,39 24,5 141.509.190 27,3
Ospedali
Classificati 5.681.025,89 1,6 6.197.482,79 1,4 6.197.482,79 1,3 7.230.396,59 1,5 7.230.397 1,4
IRCCS
Privati 58.876.086,50 16,5 83.666.017,65 19,3 92.445.784,94 19,4 99.159.724,63 20,1 103.807.837 20,0
Totale
Privato 121.367.371,29 34,1 178.177.630,19 41,1 211.230.871,73 44,4 227.241.035,60 46,1 252.547.424 48,7
Lombardia 356.871.717,27 433.307.338,34 475.656.804,06 493.216.338,63 518.522.727
Percentuale di incremento sull'anno precedente
21,42 9,77 3,69 5,13
* Valori in €. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
535
Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali (2 di 3) 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali
pubblici 185.035.863 178.469.486 178.371.460 171.616.617 164.990.769 163.293.857 164.197.408 165.955.722 163.734.601
IRCCS
Pubblici 75.678.065 82.668.529 85.297.390 87.737.118 92.997.505 93.064.598 94.584.248 90.697.141 90.928.231
Totale
Pubblico 260.713.928 261.138.015 263.668.850 259.353.735 257.988.274 256.358.455 258.781.656 256.652.863 254.662.832
Case di
Cura 149.705.286 166.144.421 168.458.731 182.905.282 166.145.834 149.369.890 110.547.514 109.811.622 109.327.468
Ospedali
Classificati 7.916.148 7.658.713 8.008.080 8.504.810 7.876.779 6.912.373 8.232.787 7.798.758 7.692.851
IRCCS
Privati 105.025.436 111.118.209 114.908.184 120.941.736 142.387.317 171.212.457 217.827.293 216.052.072 214.484.627
Totale
Privato 262.646.870 284.921.342 291.374.995 312.351.828 316.409.930 327.494.720 336.607.594 333.662.452 331.504.946
Lombardia 523.360.798 546.059.357 555.043.845 571.705.563 574.398.204 583.853.175 595.389.250 590.315.315 586.167.778
Percentuale di incremento sull'anno precedente
0,93 4,34 1,65 3 0,47 1,65 1,98 -0,85 -0,70
* Valori in € Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.
536
Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali. Percentuali (3 di3)
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali
pubblici 35,40 32,70 32,10 30,00 28,70 28,00 27,60 28,11 27,93
IRCCS
Pubblici 14,50 15,10 15,40 15,30 16,20 15,90 15,90 15,36 15,51
Totale
Pubblico 49,80 47,80 47,50 45,40 44,90 43,90 43,50 43,48 43,45
Case di
Cura 28,60 30,40 30,40 32,00 28,90 25,60 18,60 18,60 18,65
Ospedali
Classificati 1,50 1,40 1,40 1,50 1,40 1,20 1,40 1,32 1,31
IRCCS
Privati 20,10 20,30 20,70 21,20 24,80 29,30 36,60 36,60 36,59
Totale
Privato 50,20 52,20 52,50 54,60 55,10 56,10 56,50 56,52 56,55
* Valori in € Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.
Nell’anno 2009 i ricavi per ricoveri sanitari svolte dalle strutture del
SSR Lombardo a favore di cittadini provenienti da fuori regione sono stati
pari a € 586.167.778, nell’anno precedente tali ricavi sono risultati €
590.315.315; tale risultato conferma la diminuzione già rilevata nell’anno
2008 sul risultato del’anno 2007. In quest’ultimo caso il saldo negativo è stato
pari a € 5.073.935 mentre nell’ultimo biennio la differenza è di € 4.147.537.
Rispetto all’intera serie storica vi è un saldo positivo pari a € 62.806.980.
A conferma della tendenza in diminuzione di questo indicatore, la
percentuale di incremento sull’anno precedente è pari a -0,70%,
rinnovando il risultato in negativo dell’anno precedente.
537
Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali
500.000.000
510.000.000
520.000.000
530.000.000
540.000.000
550.000.000
560.000.000
570.000.000
580.000.000
590.000.000
600.000.000
Lombardia 523.360.798 546.059.357 555.043.845 571.705.563 574.398.204 583.853.175 595.389.250 590.315.315 586.167.778
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali. Percentuale di incremento sull'anno precedente
-0,9
0,1
1,1
2,1
3,1
4,1
Lombardia 0,93 4,34 1,65 3 0,47 1,65 1,98 -0,85 -0,70
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il risultato della riduzione dei ricavi derivanti da prestazioni svolte
per pazienti non residenti in Lombardia si riscontra sia presso le strutture
di tipo pubblico che in quelle di tipo privato e sono queste ultime ad
assicurare il maggior numero di utili.
Nell’anno 2009 il settore privato ha prodotto ricavi per € 331.504.946 con
un saldo negativo rispetto all’anno precedente pari a € 2.157.506 mentre rispetto
all’anno 2001 l’incremento è pari a € 68.858.076. Il settore pubblico nell’anno 2009
538
ha prodotto ricavi per € 254.662.832 con un saldo negativo rispetto all’anno
precedente pari a € 1.990.031 e rispetto all’anno 2001, il decremento è pari a €
6.051.096. In termini di percentuali, nel corso dell’anno 2009, gli erogatori
pubblici hanno realizzato il 43,45% del totale dei ricavi, mentre, le
strutture private, hanno fornito il rimanente 56,55%. Nell’anno 1996 le
strutture pubbliche attraevano prestazioni pari al 65,9% dei ricavi attivi e quelle
private ne producevano il 34,1%. Nell’anno 2001 le percentuali erano
rispettivamente 49,80% e 56,55.
Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali. Strutture Pubbliche e Private
240.000.000
250.000.000
260.000.000
270.000.000
280.000.000
290.000.000
300.000.000
310.000.000
320.000.000
330.000.000
340.000.000
Totale Pubblico 260.713.928 261.138.015 263.668.850 259.353.735 257.988.274 256.358.455 258.781.656 256.652.863 254.662.832
Totale Privato 262.646.870 284.921.342 291.374.995 312.351.828 316.409.930 327.494.720 336.607.594 333.662.452 331.504.946
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali. Strutture Pubbliche e Private. Percentuali
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
70,00
80,00
90,00
100,00
Totale Privato 50,20 52,20 52,50 54,60 55,10 56,10 56,50 56,52 56,55
Totale Pubblico 49,80 47,80 47,50 45,40 44,90 43,90 43,50 43,48 43,45
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
539
Con riferimento alla mobilità tra regioni, le tabelle e i grafici che seguono
riassumono ed illustrano i dati concernenti la capacità di attrarre prestazioni
da altre regioni ripartendole per regime di ricovero, rispettivamente:
Ordinario e Day Hospital, in relazione alla serie storica compresa tra l’anno 1996
e l’anno 2009.
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni. Dati numerici
1996 1997 1998 1999 2000
Ospedali
pubblici 68.949 67.425 70.162 69.986 66.698
IRCCS
Pubblici 16.911 17.023 16.898 17.278 16.607
Totale
Pubblico 85.860 84.448 87.060 87.264 83.305
Case di
Cura 14.808 20.872 25.085 28.080 32.224
Ospedali
Classificati 1.895 1.956 2.316 2.516 2.480
IRCCS
Privati 16.786 20.918 22.022 22.485 22.944
Totale
Privato 33.489 43.746 49.423 53.081 57.648
Lombardia 119.349 128.194 136.483 140.345 140.953
Percentuale di incremento sull'anno precedente
7,41 6,47 2,83 0,43
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
540
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni. Dati numerici
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali
pubblici 69.253 66.284 61.078 58.075 54.348 53.909 52.492 50.600 48.114
IRCCS
Pubblici 16.359 16.926 16.586 17.075 18.723 18.282 17.702 17.312 16.592
Totale
Pubblico 85.612 83.210 77.664 75.150 73.071 72.191 70.194 67.912 64.706
Case di
Cura 35.387 38.162 39.082 40.668 38.056 34.720 27.418 26.580 25.607
Ospedali
Classificati 2.422 2.365 2.207 2.203 2.213 1.886 2.431 2.323 2.288
IRCCS
Privati 23.657 24.755 24.226 24.886 28.318 32.589 41.193 40.190 38.802
Totale
Privato 61.466 65.282 65.515 67.757 68.587 69.195 71.042 69.093 66.697
Lombardia 147.078 148.492 143.179 142.907 141.658 141.386 141.236 137.005 131.403
Percentuale di
incremento sull'anno precedente
4,35 0,96 -3,58 -0,19 -0,87 -0,19 -0,11 -3,00 -4,09
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni. Percentuali
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali pubblici
57,8 52,6 51,4 49,9 47,3 47,1 44,6 42,7 40,6 38,4 38,1 37,2 36,9 36,6
IRCCS pubblici
14,2 13,3 12,4 12,3 11,8 11,1 11,4 11,6 11,9 13,2 12,9 12,5 12,6 12,6
Totale Pubblico 71,9 65,9 63,8 62,2 59,1 58,2 56 54,2 52,6 51,6 51,1 49,7 49,6 49,2
Case di cura
12,4 16,3 18,4 20 22,9 24,1 25,7 27,3 28,5 26,9 24,6 19,4 19,4 19,5
Ospedali Classificati
1,6 1,5 1,7 1,8 1,8 1,6 1,6 1,5 1,5 1,6 1,3 1,7 1,7 1,7
IRCCS Privati
14,1 16,3 16,1 16 16,3 16,1 16,7 16,9 17,4 20 23 29,2 29,3 29,5
Totale Privato
28,1 34,1 36,2 37,8 40,9 41,8 44 45,8 47,4 48,4 48,9 50,3 50,4 50,8
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
541
Nell’anno 1996, primo anno della serie storica osservata, le prestazioni di
ricovero svolte in Regime Ordinario da strutture di ricovero per cittadini provenienti
da altre regioni, sono state 119.349 mentre, nell’anno 2009, sono risultate
131.403, tale risultato fornisce ulteriore conferma di quanto già rilevato in
occasione delle precedenti relazioni, infatti, a partire dall’anno 2003 il
numero di queste prestazioni è in costante diminuzione.
Il grafico che segue dà conto di tale andamento.
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero di Degenza Ordinaria per cittadini provenienti da altre regioni
115.000
120.000
125.000
130.000
135.000
140.000
145.000
150.000
Lombardia 119.349 128.194 136.483 140.345 140.953 147.078 148.492 143.179 142.907 141.658 141.386 141.236 137.005 131.403
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il confronto tra l’anno 2009 ed il precedente presenta un saldo negativo
pari a – 5.602 ricoveri ordinari essere uno dei saldi negativi di maggio rilievo nel
periodo osservato. Tra il primo e l’ultimo anno della serie storica, vi è un saldo
positivo pari a 12.054 ricoveri dovuto agli incrementi positivi che si riscontrano nel
periodo tra gli anni 1996 e 2002.
La tabella ed il grafico che seguono illustrano i dati relativi all’andamento
del numero di queste prestazioni di ricovero indagate nella loro differenza tra gli
anni.
542
Capacità di attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni
Differenze tra gli anni
1997 su 1996 8.845
1998 su 1997 8.289
1999 su 1998 3.862
2000 su 1999 608
2001 su 2000 6.125
2002 su 2001 1.414
2003 su 2002 -5.313
2004 su 2003 -272
2005 su 2004 -1.249
2006 su 2005 -272
2007 su 2006 -150
2008 su 2007 -4.231
2009 su 2008 5.602
Capacità di attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni. Differenze tra gli anni
-6.000
-4.000
-2.000
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
1997 su 1996 1998 su 1997 1999 su 1998 2000 su 1999 2001 su 2000 2002 su 2001 2003 su 2002 2004 su 2003 2005 su 2004 2006 su 2005 2007 su 2006 2008 su 2007 2009 su 2008
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
543
I dati forniti in ordine alla percentuale di incremento del numero dei
ricoveri anno per anno confermano un risultato negativo negli ultimi anni
(2003: -3,58%; 2004: -0,19%; 2005: -0,87%; 2006: -0,19%; 2007: -0,11%;
2008: -3,00%; 2009: -4,09), come evidenziato dal grafico che segue che illustra
sia il picco registrato nell’anno 2002 rispetto all’anno 2001 e sia la successiva
tendenza alla diminuzione.
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero di Degenza Ordinaria per cittadini provenienti da altre regioni.Percentuale di incremento sull'anno precedente
-4,5
-2,5
-0,5
1,5
3,5
5,5
7,5
Lombardia 7,41 6,47 2,83 0,43 4,35 0,96 -3,58 -0,19 -0,87 -0,19 -0,11 -3,00 -4,09
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Per quanto concerne la ripartizione delle prestazioni tra strutture
accreditate appartenenti al diritto pubblico o privato i dati prodotti dalla Direzione
Generale Sanità indicano che la contrazione delle prestazioni svolte per
pazienti extraregione si verifica sia presso le strutture pubbliche e sia
presso quelle private; nel primo caso si tratta di 3.206 degenze in meno e
nel secondo il saldo negativo è pari a 2.396 unità Rispetto all’intera serie
storica si riscontra un saldo negativo per le strutture pubbliche pari a –
21.154 ricoveri e positivo per le private pari a 33.208.
In termini percentuali il settore pubblico nell’anno 1996 raccoglieva il
71,9% delle prestazioni ed il privato il 28,1%, nel corso della serie storica
544
considerata il rapporto si è invertito, passando al 49,2% per il pubblico e 50,8% per
il privato, la differenza è pari a 22,3 punti percentuali.
I grafici che seguono illustrano tali andamenti sia in relazione ai dati
numerici che alle relative percentuali.
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero di Degenza Ordinaria per cittadini provenienti da altre regioni.Strutture Pubbliche e Private
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
90.000
Totale Pubblico 85.860 84.448 87.060 87.264 83.305 85.612 83.210 77.664 75.150 73.071 72.191 70.194 67.912 64.706
Totale Privato 33.489 43.746 49.423 53.081 57.648 61.466 65.282 65.515 67.757 68.587 69.195 71.042 69.093 66.697
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero di Degenza Ordinaria per cittadini provenienti da altre regioni.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Totale Privato 28,1 34,1 36,2 37,8 40,9 41,8 44 45,8 47,4 48,4 48,9 50,3 50,4 50,8
Totale Pubblico 71,9 65,9 63,8 62,2 59,1 58,2 56 54,2 52,6 51,6 51,1 49,7 49,6 49,2
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
545
Capacità di attrazione.
Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni. Dati numerici
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali pubblici
14.264 18.632 19.294 19.156 19.843 23.022 25.943 25.269 26.125 24.523 23.741 18.528 16.950 15.036
IRCCS pubblici
4.407 11.517 11.793 10.021 10.324 10.700 11.050 11.378 11.474 12.353 12.230 10.530 10.408 9.475
Totale Pubblico
18.671 30.149 31.087 29.177 30.167 33.722 36.993 36.647 37.599 36.876 35.971 29.058 27.358 24.511
Case di cura 149 833 1.764 2.512 2.894 3.757 5.165 5.392 5.894 6.264 5.707 4.335 4.035 4.354
Ospedali Classificati
0 1 2 43 109 372 511 700 824 752 657 356 356 309
IRCCS Privati
1.694 1.853 1.749 1.698 2.589 3.288 3.774 4.160 4.753 5.417 6.554 5.866 5.946 5.485
Totale Privato
1.843 2.687 3.515 4.253 5.592 7.417 9.450 10.252 11.471 12.433 12.918 10.557 10.337 10.148
Lombardia 20.514 32.836 34.602 33.430 35.759 41.139 46.443 46.899 49.070 49.309 48.889 39.615 37.695 34.659
Percentuale di incremento sull'anno precedente
60,07 5,38 -3,39 6,97 15,05 12,89 0,98 4,63 0,49 -0,85 -18,97 -4,85 -8,05
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
546
Capacità di attrazione.
Prestazioni di ricovero in Regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni. Percentuali
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ospedali pubblici 69,5 56,7 55,8 57,3 55,5 56 55,9 53,9 53,2 49,7 48,6 46,8 45,0 43,4
IRCCS pubblici 21,5 35,1 34,1 30 28,9 26 23,8 24,3 23,4 25,1 25 26,6 27,6 27,3
Totale Pubblico 91 91,8 89,8 87,3 84,4 82 79,7 78,1 76,6 74,8 73,6 73,4 72,6 70,7
Case di cura 0,7 2,5 5,1 7,5 8,1 9,1 11,1 11,5 12 12,7 11,7 10,9 10,7 12,6
Ospedali Classificati 0 0 0 0,1 0,3 0,9 1,1 1,5 1,7 1,5 1,3 0,9 0,9 0,9
IRCCS Privati 8,3 5,6 5,1 5,1 7,2 8 8,1 8,9 9,7 11 13,4 14,8 15,8 15,8
Totale Privato 9 8,2 10,2 12,7 15,6 18 20,4 21,9 23,4 25,2 26,4 26,6 27,4 29,3
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia
547
Le prestazioni svolte in regime di Day Hospital per pazienti residenti in altre
regioni23 sono state nell’anno 2009: 34.659, vale a dire 3.036 in meno rispetto
all’anno 2008 e 14.145 in più rispetto all’anno 1996.
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni
18.000
23.000
28.000
33.000
38.000
43.000
48.000
Lombardia 20.514 32.836 34.602 33.430 35.759 41.139 46.443 46.899 49.070 49.309 48.889 39.615 37.695 34.659
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
23 In relazione alle prestazioni di ricovero per pazienti provenienti da altre regioni svolte in regime di Day Hospital dalle strutture sanitarie del SSR lombardo, la Direzione Generale sanità ha corredato i dati inviati in relazione alla attività svolta nell’anno 2007 con la nota che segue: “come conseguenza di alcune DGR degli anni 2006 e 2007 si osserva una forte diminuzione delle attività di Day Hospital a causa del conseguente spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure diagnostiche (esempio: Day Hospital diagnostico) e chirurgico (esempio: cataratta, tunnel carpale,…)”
548
Capacità di attrazione. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni
Differenze tra gli anni
1997 su 1996
1998 su 1997 12.322
1999 su 1998 1.766
2000 su 1999 -1.172
2001 su 2000 2.329
2002 su 2001 5.380
2003 su 2002 5.304
2004 su 2003 456
2005 su 2004 2.171
2006 su 2005 239
2007 su 2006 -420
2008 su 2007 -9.274
2009 su 2008 -1.920
Capacità di attrazione. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni, Differenze tra gli anni
-10.000
-5.000
0
5.000
10.000
1997 su 1996 1998 su 1997 1999 su 1998 2000 su 1999 2001 su 2000 2002 su 2001 2003 su 2002 2004 su 2003 2005 su 2004 2006 su 2005 2007 su 2006 2008 su 2007 2009 su 2008
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
549
Il dato relativo alla percentuale di incremento del numero dei ricoveri
anno per anno, conferma la tendenza alla flessione (2004: + 4,63%; 2005: -
0,49%; 2006: -0,85%; 2007: - 18,97% 2008:– 4,85%; 2009: -8.05), come
evidenziato dal grafico che segue.
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni.Percentuale di incremento rispetto all'anno precedente
-20
-10
0
10
20
30
40
50
60
Percentuale di incremento sull'anno precedente 60,07 5,38 -3,39 6,97 15,05 12,89 0,98 4,63 0,49 -0,85 -18,97 -4,85 -8,05
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Tra l’anno 2009 e l’anno 2008, nelle strutture di diritto pubblico la
diminuzione delle prestazioni è pari a 2.847 prestazioni mentre presso
quelle di diritto privato i Day Hospital sono 189 in meno. In relazione
all’intero periodo osservato il delta è ancora positivo, infatti, nel caso delle strutture
pubbliche si passa da 18.671 prestazioni svolte nell’anno 1996 a 24.511 svolte
nell’anno 2008 (+ 5.840) e in quelle private si passa da 1.843 a 10.148 (+ 8.305).
In termini percentuali, cui il prossimo grafico si riferisce, i due settori sono
passati dai valori registrati nell’anno 1996: 91,0% del settore pubblico e 9,0% di
quello privato, a quelli dell’anno 2009 che rispettivamente sono: 70,6% e 29,3%.
550
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni. Strutture Pubbliche e Private
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
Totale Pubblico 18.671 30.149 31.087 29.177 30.167 33.722 36.993 36.647 37.599 36.876 35.971 29.058 27.358 24.511
Totale Privato 1.843 2.687 3.515 4.253 5.592 7.417 9.450 10.252 11.471 12.433 12.918 10.557 10.337 10.148
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Totale Privato 9 8,2 10,2 12,7 15,6 18 20,4 21,9 23,4 25,2 26,4 26,6 27,4 29,3
Totale Pubblico 91 91,8 89,8 87,3 84,4 82 79,7 78,1 76,6 74,8 73,6 73,4 72,6 70,7
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Le successive tabelle, si diffondono in merito ai dati inerenti la tipologia
dei ricoveri svolti dalle strutture di ricovero lombardo a favore di cittadini
provenienti da altre regioni in relazione al periodo 1996 - 2009.
551
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero per cittadini extraregione. Tipologia di ricovero. Dati numerici
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ricoveri Ordinari
119.349 128.194 136.483 140.345 140.953 147.078 148.492 143.179 142.908 141.658 141.735 141.236 137.005 131.473
Medici 73.758 76.918 80.606 80.691 77.409 79.071 77.798 73.933 73.581 71.689 70.878 70.410 67.468 63.819
Chirurgici 45.591 51.276 55.877 59.654 63.544 68007 70.694 69.246 69.327 69.969 70.857 70.826 69.537 67.654
Giorni Totali Day Hospital
32.945 50.848 57.163 57.820 63.892 79.319 88.598 86.446 89.753 90.266 93.285 80.566 78.217 73.862
Medici 29.864 44.168 48.382 47.882 52.133 63.965 68.385 66.047 66.889 67.024 69.384 61.236 59.401 56.820
Chirurgici 3.081 6.680 8.781 9.938 11.759 15.354 20.213 20.399 22.864 23.242 23.901 19.330 18.816 17.042
Numero Dei Casi Day Hospital
20.514 32.836 34.602 33.430 35.759 41.139 46.443 46.899 49.070 49.309 48.962 39.615 37.695 34.660
Medici 17.433 27.078 27.053 24.752 25.378 27.126 27.857 27.827 27.744 27.432 26.338 21.043 19.876 18.546
Chirurgici 3.081 5.758 7.549 8.678 10.381 14.013 18.586 19.072 21.326 21.877 22.624 18.572 17.819 16.114
Totale Prestazioni Di Ricovero
139.863 161.030 171.085 173.775 176.712 188.217 194.935 190.078 191.978 190.967 190.697 180.851 174.700 166.133
Medici 91.191 103.996 107.659 105.443 102.787 106.197 105.655 101.760 101.325 99.121 97.216 91.453 87.344 82.365
Chirurgici 48.672 57.034 63.426 68.332 73.925 82.020 89.280 88.318 90.653 91.846 93.481 89.398 87.356 83.768
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
552
Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero per cittadini extraregione. Tipologia di ricovero. Percentuali
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Ricoveri Ordinari
Medici 62 60 59 57 55 54 52 52 51 51 50 50 49 49
Chirurgici 38 40 41 43 45 46 48 48 49 49 50 50 51 51
Giorni Totali Day Hospital
Medici 91 87 85 83 82 81 77 76 75 74 74 76 76 77
Chirurgici 9 13 15 17 18 19 23 24 25 26 26 24 24 23
Numero Dei Casi Day Hospital
Medici 85 82 78 74 71 66 60 59 57 56 54 53 53 54
Chirurgici 15 18 22 26 29 34 40 41 43 44 46 47 47 46
Totale Prestazioni Di Ricovero
Medici 65 65 63 61 58 56 54 54 53 52 51 51 50 50
Chirurgici 35 35 37 39 42 44 46 46 47 48 49 49 50 50
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
553
Le 131.473 degenze svolte nel corso dell’anno 2009 in regime di Degenza
Ordinaria per pazienti provenienti da altre regioni è ripartito circa alla metà tra le
degenze di tipo chirurgico e medico con una lieve prevalenza a favore di quelle
di tipo chirurgico (51%). Infatti, mentre quelle di tipo medico sono state: 63.819
(1996: 73.758; percentuale 62%; differenza con l’anno 2009: - 9.939), quelle di
tipo chirurgico sono state 67.654 (1996: 45.591; percentuale 38%; differenza: +
22.063).
Nell’anno 1996, il numero dei giorni per ricoveri medici per pazienti
extraregione eseguiti in regime di Day Hospital, era pari a 29.864, ovvero il
91% del totale; nell’anno 2009 sono risultate:56.820 con una percentuale rispetto
al loro totale pari al 77% mentre quelle di tipo chirurgico sono passate dal numero
di 3.081 dell’anno 1996, a 17.042 dell’anno 2009, queste sono arrivate a 17.042.
Così complessivamente, nell’anno 2009 i giorni di ricovero in Day
Hospital per pazienti non residenti in Lombardia sono risultati: 73.862,
ovvero, rispetto al primo anno della serie storica: 40.917 in più e rispetto
all’anno precedente 4.355 in meno.
Il numero dei casi di ricovero in Day Hospital di tipo medico, è
passato da 17.433 dell’anno 1996, pari ad una percentuale dell’85%, a 18.546
dell’anno 2009, pari ad una percentuale del 54%. Anche in questo caso si nota un
decremento rispetto all’anno precedente, infatti, nell’anno 2008 il numero dei
casi di Day Hospital medico provenienti da extraregione era 19.876, il saldo
negativo nell’ultimo biennio è pari a -1.330 casi
I casi di ospedalizzazione in regime di Day Hospital di tipo
chirurgico, nell’anno 1996, risultavano essere pari a 3.081, vale a dire il 15% del
totale; nell’anno 2009: i casi sono risultati 16.114, pari al 46% del loro totale e tra
l’anno 2008 ed il successivo si nota un decremento pari a 1.705 degenze.
Complessivamente nell’anno 2009 sono state 82.365 le prestazioni di tipo
medico e 83.768 quelle di tipo chirurgico svolte dalle strutture sanitarie regionali
lombarde per pazienti provenienti da altre regioni d’Italia
554
In termini di mobilità sanitaria la tabella che segue espone il dato relativo
alle prestazioni di ricovero effettuate da altri servizi regionali per pazienti
lombardi suddividendo il dato per ASL e aggregandolo a livello regionale.
Per la compilazione della tabella e dei grafici conseguenti, relativi ai
ricoveri ordinari eseguiti a favore di cittadini lombardi presso altri sistemi
regionali, sono stati usati i dati dei ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché
quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili.
Mobilità regionale.
Residenti ricoverati fuori regione ripartiti per ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 3.291 3.356 3.359 3.595 3.608 3.399 3.374
Brescia 7.777 7.810 8.345 8.768 8.814 8.584 8.031
Como 1.979 2.215 2.121 2.258 2.161 2.014 2.188
Cremona 2.719 2.790 2.927 3.154 3.567 3.588 3.449
Lecco 1095 1084 1101 1201 1203 1145 1067
Lodi 2.699 2.690 2.776 2.767 3.088 3.167 3.397
Mantova 14.555 14.292 14.609 14.092 14.305 13.913 13.150
Milano citta' 16.347 16.622 15.705 15.015 14.691 13.964 13.549
Milano 1 5.541 5.785 5.535 5.724 5.639 5.560 5.876
Milano 2 3.210 3.290 3.296 3.393 3.235 3.130 3.239
Monza B.za 5.191 5.420 5.367 5.258 5.401 5.202 5.270
Pavia 6.909 6.788 6.876 6.911 7.126 7.039 7.452
Sondrio 591 567 582 587 589 638 671
Varese 4.985 5.189 5.453 5.422 5.231 5.108 5.347
Vallecamonica 376 343 355 362 383 413 457
Lombardia 77.265 78.241 78.407 78.507 79.041 76.864 76.517
* Il dato 2009 non è ancora disponibile
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
555
Il numero dei ricoveri per residenti in Lombardia svolti presso altri sistemi
regionali è aumentato tra gli anni 2002 (77.265) e 2006 (79.864) per poi diminuire
negli anni 2007 (76.864) e 2008 (76.517).
Mobilità Sanitaria. Residenti ricoverati fuori regione
76.000
76.500
77.000
77.500
78.000
78.500
79.000
79.500
Lombardia 77.265 78.241 78.407 78.507 79.041 76.864 76.517
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Paragonando il primo e l’ultimo anno della serie storica risultano
tre le ASL che hanno diminuito il numero di propri residenti ad aver
ricevuto prestazioni sanitarie fuori dalla regione Lombardia e precisamente:
l’ASL di Milano città presenta un saldo differenziale in meno pari a – 2.790, l’ASL di
Mantova – 1.405 e Lecco -28. Invece, nel raffronto tra l’anno 2009 e l’antecedente,
risultano nove le ASL che aumentano il numero di casi di ricovero per propri
cittadini ricoverati fuori regione, l’analogo paragone relativo agli anni precedenti
indica quattro ASL con saldo in incremento.
556
Mobilità Sanitaria. Residenti ricoverati fuori regione per ASL
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
16.000
18.000
2002 3.291 7.777 1.979 2.719 1095 2.699 14.555 16.347 5.541 3.210 5.191 6.909 591 4.985 376
2003 3.356 7.810 2.215 2.790 1084 2.690 14.292 16.622 5.785 3.290 5.420 6.788 567 5.189 343
2004 3.359 8.345 2.121 2.927 1101 2.776 14.609 15.705 5.535 3.296 5.367 6.876 582 5.453 355
2005 3.595 8.768 2.258 3.154 1201 2.767 14.092 15.015 5.724 3.393 5.258 6.911 587 5.422 362
2006 3.608 8.814 2.161 3.567 1203 3.088 14.305 14.691 5.639 3.235 5.401 7.126 589 5.231 383
2007 3.399 8.584 2.014 3.588 1145 3.167 13.913 13.964 5.560 3.130 5.202 7.039 638 5.108 413
2008 3.374 8.031 2.188 3.449 1067 3.397 13.150 13.549 5.876 3.239 5.270 7.452 671 5.347 457
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi MantovaMilano Città
Milano 1 Milano 2 Monza B.za Pavia Sondrio VareseV.
Camonica
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
557
Relativamente alla mobilità dei ricoveri svolti in Regime Ordinario
nelle differenti ASL lombarde per il periodo 2002-2009, le tabelle e i grafici che
seguono, mostrano, l’andamento dei dati e di alcuni degli indicatori attinenti
l’andamento della mobilità attiva e passiva. I primi risultati nell’insieme dei dati e di
indicatori inerenti l’andamento della mobilità attiva e passiva delle ospedalizzazioni
eseguite da strutture di ricovero regionali in regime ordinario tra gli anni 2002 -
2009, si riferiscono alle ospedalizzazioni di cittadini lombardi ricoverati in
Regime Ordinario presso le ASL di residenza.
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Residenti ricoverati in ASL ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 133.472 126.171 125.974 125.150 126.496 124.918 125.688 125.769
Brescia 175.209 161.965 160.517 163.386 164.964 162.745 164.728 165.803
Como 60.670 57.058 55.618 56.175 54.719 52.625 53.751 52.939
Cremona 44.166 39.359 36.854 38.202 37.944 37.995 38.427 38.015
Lecco 32.462 32.309 31.245 30.085 29.755 29.417 29.888 30.642
Lodi 19.874 19.582 19.368 19.191 19.026 19.222 19.587 19.423
Mantova 42.806 40.385 39.794 39.987 39.870 39.410 40.337 40.071
Mil. Citta' 181.836 172.625 162.330 158.763 151.924 150.139 148.791 181.753
Milano 1 74.397 71.614 70.430 69.448 68.350 66.249 64.724 60.140
Milano 2 33.593 32.455 33.624 33.001 33.342 33.187 33.844 35.395
Monza B.za 96.795 93.781 91.310 92.409 94.287 91.719 91.303 70.149
Pavia 76.456 75.236 74.729 75.248 74.839 73.488 73.418 72.544
Sondrio 22.876 22.145 22.074 21.885 21.706 20.958 21.119 20.354
Varese 101.841 98.143 96.100 95.280 95.556 93.191 94.362 93.131
V.camonica 11.382 10.623 10.077 9.854 10.044 10.144 9.819 9.651
Lombardia 1.107.835 1.053.451 1.030.044 1.028.064 1.022.822 1.005.407 1.009.786 1.015.779
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
558
Analogamente al risultato dell’anno precedente, nel 2009, si nota a livelo
regionale un nuovo pur lieve incremento del numero delle degenze ordinarie per
residenti in Lombardia; confermando il risultato dell’anno precedente si interrompe
la tendenza alla diminuzione avviata a partire dal primo anno considerato. Nell’anno
2008 i casi di cittadini lombardi ricoverati presso strutture sanitarie insistenti sul
territorio di residenza sono stati 109.786, nell’anno 2009 questi sono risultati:
5.993 in più, ovvero: 1.015.779. Peraltro, la differenza rispetto al primo anno della
serie storica indica una diminuzione di degenze pari a 92.056.
Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie dell'ASL di residenza
1.000.000
1.020.000
1.040.000
1.060.000
1.080.000
1.100.000
1.120.000
Lombardia 1.107.835 1.053.451 1.030.044 1.028.064 1.022.822 1.005.407 1.009.786 1.015.779
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie dell'ASL di residenza. Differenze negli anni
-100.000
-80.000
-60.000
-40.000
-20.000
0
delta 2009 2008 5.993
delta 2009 2002 -92.056
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
559
I dati disaggregati al livello di azienda sanitaria locale indicano, rispetto
all’intero periodo preso in considerazione che, con l’eccezione dell’ASL di Milano 2
(+ 1.802 casi) tutte le aziende hanno diminuito il numero di questa tipologia di
ricoveri. In maniera di maggior rilievo ciò è accaduto per l’azienda di Monza e
Brianza e questo trova spiegazione nel riassetto della pertinenza territoriale delle
strutture sanitarie in conseguenza all’istituzione della azienda stessa.
Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie dell'ASL di residenza. Differenze negli anni
-30.000
-20.000
-10.000
0
10.000
20.000
30.000
delta 2009 2008 81 1.075 -812 -412 754 -164 -266 32.962 -4.584 1.551 -21.154 -874 -765 -1.231 -168
delta 2009 2002 -7.703 -9.406 -7.731 -6.151 -1.820 -451 -2.735 -83 -14.257 1.802 -26.646 -3.912 -2.522 -8.710 -1.731
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2Monza B.za
Pavia Sondrio VareseV.
Camonica
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
560
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Residenti ricoverati in altre ASL ASL 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 17.477 16.916 16.413 15.847 16.158 16.175 16.345 16.153
Brescia 8.587 8.125 7.647 7.734 7.863 7.792 7.954 7.579
Como 21.613 21.607 21.075 21.238 21.021 20.991 21.922 22.262
Cremona 11.477 11.304 11.404 11.176 11.253 11.354 11.132 11.134
Lecco 15.615 15.013 14.329 14.403 14.067 13.765 13.815 14.115
Lodi 11.996 11.558 12.035 11.892 12.136 12.065 11.930 12.097
Mantova 9.953 9.136 9.032 9.038 9.034 9.381 9.591 9.864
Mil. Citta' 30.536 28.847 27.745 26.234 26.524 26.161 27.547 27.917
Milano 1 63.018 60.549 60.713 61.417 61.756 61.718 61.166 57.181
Milano 2 43.957 42.128 39.800 39.717 39.313 39.275 39.624 45.995
Monza B.za 52.551 50.609 47.570 46.427 45.932 45.176 43.393 32.892
Pavia 8.756 8.468 8.533 8.650 8.696 9.052 9.029 9.244
Sondrio 4.920 4.666 4.699 4.816 4.931 5.135 4.621 5.046
Varese 19.230 18.766 18.170 18.151 18.296 18.512 18.123 18.010
V.Camonica 5.972 5.710 5.790 5.705 5.567 5.670 5.712 5.680
Lombardia 325.658 313.402 304.955 302.445 302.547 302.222 301.904 295.169
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
561
Il risultato per l’anno 2009 di questo indicatore relativo alla mobilità
intraregionale, relativo al numero di ricoveri di cittadini residenti in Lombardia svolti
in Regime Ordinario presso ASL lombarde differenti da quella di residenza, mostra
una diminuzione pari a 6.735 degenze nel raffronto tra gli ultimi due anni della
serie storica: 2008: 301.904; 2009: 295.169. Confermando una tendenza alla
diminuzione di questa tipologia di ricoveri: meno -30.489 rispetto all’anno 2002.
Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie differenti dall'ASL di residenza
290.000
295.000
300.000
305.000
310.000
315.000
320.000
325.000
330.000
Lombardia 325.658 313.402 304.955 302.445 302.547 302.222 301.904 295.169
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie differenti dall'ASL di residenza. Differenze negli anni
-32.000
-27.000
-22.000
-17.000
-12.000
-7.000
-2.000
delta 2009 2008 -6.735
delta 2009 2002 -30.489
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
562
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Residenti ricoverati in altre regioni * ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 2.656 2.728 2.637 2.809 2.741 2.650 2.628
Brescia 5.912 5.697 5.937 5.936 6.087 6.088 5.755
Como 1.627 1.848 1.645 1.772 1.661 1.527 1.682
Cremona 2.027 2.099 2.188 2.300 2.464 2.431 2.304
Lecco 902 916 882 916 924 933 837
Lodi 1.968 2.004 2.024 1.988 2.184 2.169 2.447
Mantova 9.363 9.028 9.351 9.203 9.193 9.303 9.103
Mil. Citta' 13.959 14.010 13.050 12.342 12.039 11.414 11.113
Milano 1 4.493 4.699 4.341 4.516 4.420 4.352 4.579
Milano 2 2.739 2.814 2.787 2.841 2.691 2.552 2.667
Monza B.za 4.392 4.565 4.454 4.330 4.508 4.381 4.375
Pavia 5.192 5.097 4.924 4.885 4.895 4.963 5.323
Sondrio 471 469 459 456 453 468 521
Varese 4.070 4.191 4.278 4.219 4.088 3.802 3.986
V. Camonica 273 268 267 293 291 326 331
Lombardia 60.044 60.433 59.224 58.806 58.639 57.359 57.651
* Il dato 2009 non è ancora disponibile
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
Per la compilazione della tabella e dei grafici conseguenti, relativi ai
ricoveri ordinari eseguiti a favore di cittadini lombardi presso altri sistemi
regionali, sono stati considerati i dati dei ricoveri fuori regione dell’anno 2008
perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili.
Il risultato regionale ottenuto nell’anno 2008 per questa casistica di ricoveri
mostra la conferma sostanziale del risultato dell’anno precedente con un aumento
di 292 casi di ricovero mentre sono 2.393 quelli in meno rispetto all’anno 2002.
563
Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Residenti ricoverati fuori regione
57.000
57.500
58.000
58.500
59.000
59.500
60.000
60.500
61.000
Lombardia 60.044 60.433 59.224 58.806 58.639 57.359 57.651
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
* Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità ed attrazione. Mobilità ed attrazione.Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Residenti ricoverati fuori regione. Differenze negli anni
-2.500
-2.000
-1.500
-1.000
-500
0
500
delta 2008 2007 292
delta 2008 2002 -2.393
Lombardia
* Il dato 2009 non è ancora disponibile. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
564
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Extra ASL ricoverati in ASL ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 16.234 15.397 14.834 14.828 14.834 14.390 13.862 13.847
Brescia 20.136 19.013 19.372 18.732 18.659 19.264 19.070 19.198
Como 16.028 14.731 13.073 13.191 13.199 12.905 11.990 12.167
Cremona 9.682 8.474 8.060 8.197 8.292 8.323 8.678 8.715
Lecco 9.723 9.575 9.240 8.672 8.530 8.751 9.097 9.574
Lodi 2.418 2.352 2.441 2.319 2.275 2.832 2.800 2.534
Mantova 3.751 3.189 2.785 2.891 2.926 3.179 3.061 2.905
Mil. Citta' 132.502 128.725 123.607 123.681 123.700 124.685 123.458 118.073
Milano 1 17.019 16.582 16.133 15.389 15.118 14.240 14.195 15.393
Milano 2 22.938 22.846 24.044 23.289 24.305 24.647 24.570 24.825
Monza Brianza 25.455 25.259 24.916 25.138 25.413 25.203 27.777 26.011
Pavia 17.878 16.995 17.233 16.891 16.850 16.166 15.562 15.190
Sondrio 4.788 4.537 4.076 4.066 4.040 3.750 3.693 3.348
Varese 24.904 23.438 23.132 23.080 22.380 21.967 22.137 21.502
V.camonica 2.202 2.289 2.009 2.081 2.026 1.920 1.954 1.887
Lombardia 325.658 313.402 304.955 302.445 302.547 302.222 301.904 295.169
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
L’aggregazione a livello regionale dei diversi risultati delle ASL
relativamente alla attrazione di casi di ricovero in Regime Ordinario di
cittadini residenti in Lombardia ricoverati presso strutture sanitarie
insistenti su un territorio diverso da quello di residenza, produce un risultato
numericamente identico a quello della tabella “Residenti ricoverati in altre ASL”.
565
Mobilità ed attrazione. Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario a favore di cittadini residenti in Lombardia provenienti da altre ASL lombarde
290.000
295.000
300.000
305.000
310.000
315.000
320.000
325.000
330.000
Lombardia 325.658 313.402 304.955 302.445 302.547 302.222 301.904 295.169
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario a favore di cittadini residenti in Lombardia provenienti da altre ASL lombarde.
Differenze negli anni
-32.000
-27.000
-22.000
-17.000
-12.000
-7.000
-2.000
delta 2008 2007 -6.735
delta 2008 2002 -30.489
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
566
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Extra Regione ricoverati in ASL ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 6.556 5.836 6.361 6.154 5.796 5.845 5.613 5.430
Brescia 14.640 13.258 13.320 13.257 12.681 12.857 12.564 11.344
Como 2.406 2.116 1.921 1.989 1.938 1.946 1.880 1.829
Cremona 5.292 4.185 4.289 4.191 4.297 4.303 4.374 4.383
Lecco 2.186 2.127 2.114 2.135 2.099 2.167 2.163 2.307
Lodi 1.214 1.143 977 935 1.220 1.234 973 867
Mantova 4.578 4.327 3.930 4.792 5.067 4.888 5.125 5.153
Mil. Citta' 55.753 55.450 54.919 55.016 55.379 55.506 53.812 54.226
Milano 1 5.970 5.523 5.332 5.129 5.013 4.775 4.423 4.088
Milano 2 9.314 9.661 10.181 9.902 10.504 11.165 10.882 11.009
Monza Brianza 9.927 10.143 10.191 9.660 9.662 9.532 9.243 6.847
Pavia 19.622 18.992 19.563 19.004 18.624 17.878 17.240 16.064
Sondrio 1.667 1.588 1.451 1.334 1.180 1.112 1.082 991
Varese 9.014 8.450 7.988 7.747 7.573 7.672 7.307 6.700
V.camonica 353 380 370 413 353 356 324 235
Lombardia 148.492 143.179 142.907 141.658 141.386 141.236 137.005 131.473
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
I ricoveri svolti in Regime Ordinario presso strutture sanitarie del SSR
Lombardo a favore di pazienti provenienti da altre regioni nel corso della
serie storica sono diminuiti passando da 148.492 dell’anno 2002 a 131.473
dell’anno 2009. La diminuzione sull’intero periodo è pari a 17.019 casi di
ricovero mentre tra l’anno 2009 e l’anno 2007 è pari a 5.532.
567
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Extra Regione ricoverati in ASL
130.000
132.000
134.000
136.000
138.000
140.000
142.000
144.000
146.000
148.000
150.000
Lombardia 148.492 143.179 142.907 141.658 141.386 141.236 137.005 131.473
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Extra Regione ricoverati in ASL
-18.000
-16.000
-14.000
-12.000
-10.000
-8.000
-6.000
-4.000
-2.000
0
delta 2008 2007 -5.532
delta 2008 2002 -17.019
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
568
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Percentuale di mobilità ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 13,11 13,47 13,14 12,97 13 13,10 13,13 12,99
Brescia 7,64 7,86 7,8 7,72 7,8 7,86 7,85 7,44
Como 27,7 29,13 29 29,06 29,3 29,97 30,37 31,14
Cremona 23,42 25,4 26,94 26,08 26,55 26,62 26,09 26,12
Lecco 33,72 33,02 32,74 33,74 33,5 33,32 33,04 32,79
Lodi 41,27 40,92 42,06 41,97 42,94 42,55 41,85 42,82
Mantova 31,09 31,02 31,6 31,33 31,37 32,16 31,90 32,13
Mil. Citta' 19,66 19,89 20,08 19,55 20,24 20,02 20,75 17,68
Milano 1 47,57 47,67 48,02 48,7 49,19 49,93 50,30 50,66
Milano 2 58,16 58,07 55,88 56,32 55,75 55,76 55,48 57,89
Monza Brianza 37,04 37,04 36,3 35,45 34,85 35,08 34,35 34,69
Pavia 15,43 15,28 15,26 15,25 15,37 16,02 16,01 16,72
Sondrio 19,07 18,82 18,94 19,41 19,87 21,09 19,42 21,48
Varese 18,62 18,96 18,94 19,01 18,98 19,32 18,85 19,11
V.camonica 35,43 36,01 37,54 37,84 36,84 37,15 38,08 38,38
Lombardia 25,82 26,19 26,12 26 26,1 26,34 26,24 25,78
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
La percentuale di mobilità, equivale al totale dei ricoveri in regime
ordinario svolti per residenti in Lombardia ospedalizzati presso strutture di ricovero
ubicate in territorio differente da quello di propria residenza in Lombardia e fuori
regione, diviso per il totale dei ricoveri ordinari svolti per i residenti in Lombardia,
moltiplicato per cento; è pertanto un indicatore della mobilità interna regionale.
Nell’anno 2009, la media regionale di questo indicatore risulta, essere
pari a 25,78, inferiore di 0,46% rispetto a quella registrata nell’anno 2008
(26,24%). Il decremento si rileva anche rispetto al primo anno della serie storica
(- 0,04%).
569
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuale di mobilità
25,7
25,8
25,9
26
26,1
26,2
26,3
26,4
Lombardia 25,82 26,19 26,12 26 26,1 26,34 26,24 25,78
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuale di mobilità. Differenze negli anni
-0,50
-0,45
-0,40
-0,35
-0,30
-0,25
-0,20
-0,15
-0,10
-0,05
0,00
delta 2009 2008 -0,46
delta 2009 2002 -0,04
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
570
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Percentuali di mobilità extra regionale ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 1,73 1,87 1,82 1,95 1,89 1,84 1,83 1,82
Brescia 3,12 3,24 3,41 3,35 3,4 3,45 3,41 3,21
Como 1,94 2,3 2,1 2,24 2,15 2,03 1,98 2,19
Cremona 3,51 3,98 4,34 4,45 4,77 4,69 4,68 4,48
Lecco 1,84 1,9 1,9 2,02 2,06 2,11 2,09 1,84
Lodi 5,82 6,05 6,05 6,01 6,55 6,48 6,44 7,20
Mantova 15,07 15,42 16,07 15,81 15,82 16,01 15,71 15,42
Mil. Citta' 6,17 6,5 6,42 6,25 6,32 6,08 6,08 5,03
Milano 1 3,17 3,43 3,2 3,34 3,29 3,29 3,34 3,76
Milano 2 3,41 3,64 3,66 3,76 3,57 3,40 3,36 3,17
Monza B.na 2,86 3,06 3,11 3,02 3,11 3,10 3,15 4,07
Pavia 5,74 5,74 5,58 5,5 5,54 5,67 5,68 6,11
Sondrio 1,67 1,72 1,69 1,68 1,67 1,76 1,79 2,01
Varese 3,25 3,46 3,61 3,59 3,47 3,29 3,27 3,46
V.camonica 1,55 1,61 1,65 1,85 1,83 2,02 2,06 2,11
Lombardia 4,02 4,23 4,25 4,23 4,24 4,20 4,19 4,21
* Il dato 2009 non è ancora disponibile.
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
La percentuale di mobilità extraregionale è calcolata dividendo il
numero dei ricoveri svolti in Regime Ordinario da residenti in Lombardia presso
strutture extraregionali con il numero totale dei ricoveri ordinari effettuati dai
cittadini residenti in Lombardia.
Avuto conto dell’attuale indisponibilità dei dati relativi alla mobilità passiva
il valore dell’indicatore regionale dopo alcuni anni ove con andamento tendente alla
diminuzione: 2002: 4,02%; 2005: 4,23%; 2006: 4,24%; 2007: 4,20%; 2008:
4,19, nell’anno considerato mostra un lieve incremento salendo al 4,21%.
571
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuale di mobilità
4,01
4,06
4,11
4,16
4,21
4,26
Lombardia 4,02 4,23 4,25 4,23 4,24 4,20 4,19 4,21
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
* Il dato 2009 non è ancora disponibile. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuale di mobilità. Differenze negli anni
-4,24
-4,24
-4,23
-4,23
-4,22
-4,22
-4,21
-4,21
-4,20
delta 2009 2008 -4,21
delta 2009 2002 -4,23
Lombardia
* Il dato 2009 non è ancora disponibile. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
572
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Percentuali di attrazione ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 13,77 13,63 14,4 14,36 14,02 13,94 13,42 13,29
Brescia 15,19 15,56 16,92 16,37 15,97 16,48 16,11 15,56
Como 23 22,58 21,23 21,27 21,67 22,01 20,51 20,91
Cremona 24,95 24,05 25,1 24,49 24,91 24,94 25,35 25,63
Lecco 26,47 26,23 26,65 26,43 26,32 27,07 27,36 27,94
Lodi 14,82 14,55 15 14,5 15,52 17,46 16,15 14,90
Mantova 15,84 15,32 14,44 16,12 16,7 16,99 16,87 16,74
Mil. Citta' 50,88 51,53 52,38 52,95 54,1 54,55 54,37 48,66
Milano 1 23 23,04 23,36 22,81 22,75 22,3 22,34 24,47
Milano 2 48,89 49,93 50,44 50,14 51,08 51,9 51,16 50,31
Monza B.za 26,26 27,04 27,77 27,36 27,11 27,47 28,85 31,90
Pavia 32,39 31,87 32,99 32,3 32,16 31,66 30,88 30,11
Sondrio 21,43 21,1 20,02 19,79 19,39 18,83 18,44 17,57
Varese 24,52 24,1 24,46 24,45 23,87 24,13 23,78 23,24
V.Camonica 17,56 19,2 19,1 20,2 19,15 18,33 18,83 18,02
Lombardia 29,53 29,83 30,3 30,17 30,27 30,61 30,30 29,58
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
La percentuale di attrazione è ottenuta attraverso la somma del numero
dei ricoveri in Regime Ordinario svolti per cittadini non residenti in Lombardia e
delle ospedalizzazioni ordinarie per cittadini lombardi in strutture del territorio
diverso da quello di propria residenza in Lombardia, divisa per la somma delle tre
voci: ricoveri ordinari svolti dalle strutture del SSR lombardo per cittadini non
lombardi, ricoveri di cittadini lombardi presso le ASL lombarde diverse da quelle di
residenza e numero di ricoveri per residenti ricoverati presso strutture delle ASL di
residenza, fatto per cento.
L’indice regionale dopo essere cresciuto tra gli anni 2002 (29,53%)
e 2004 (30,30%), aver avuto una lieve flessione nel 2005 (30,17%), è
573
tornato a crescere nell’anno 2006 ( 30,27%) e nell’anno 2007: (30,61%).
Negli anni 2008 (30,30%) e 2009 (29,58%) si registrano percentuali
inferiori rispetto all’anno precedente ma superiori rispetto al primo della
serie storica. Infatti, il raffronto tra l’anno 2002 e l’anno 2009 indica un
saldo positivo pari a + 0,05%.
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuali di attrazione
29,5
29,7
29,9
30,1
30,3
30,5
30,7
Lombardia 29,53 29,83 30,3 30,17 30,27 30,61 30,30 29,58
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuali di attrazione. Differenze negli anni
-0,80
-0,70
-0,60
-0,50
-0,40
-0,30
-0,20
-0,10
0,00
delta 2009 2008 -0,72
delta 2009 2002 0,05
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
574
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario
Percentuali di attrazione extra regionale ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 3,28 3,09 4,32 4,21 3,94 4,03 3,87 3,74
Brescia 5,45 5,65 6,89 6,79 6,46 6,6 6,40 5,78
Como 2,66 2,59 2,72 2,79 2,77 2,88 2,78 2,73
Cremona 8,49 7,7 8,72 8,28 8,5 8,5 8,50 8,58
Lecco 4,45 4,37 4,96 5,22 5,2 5,37 5,26 5,43
Lodi 4,46 4,29 4,29 4,17 5,42 5,3 4,17 3,80
Mantova 8,47 8,63 8,45 10,05 10,59 10,3 10,56 10,71
Mil. Citta' 15,09 15,39 16,11 16,3 16,73 16,8 16,50 15,32
Milano 1 5,39 5,22 5,8 5,7 5,67 5,6 5,31 5,13
Milano 2 14 14,68 15,01 14,96 15,41 16,18 15,70 15,46
Monza B.za 6,87 7,38 8,06 7,59 7,47 7,54 7,20 6,65
Pavia 16,59 16,49 17,54 17,1 16,88 16,63 16,23 15,48
Sondrio 4,99 4,93 5,26 4,89 4,38 4,31 4,18 4,01
Varese 6,07 5,97 6,28 6,14 6,03 6,25 5,90 5,52
V.Camonica 1,61 1,79 2,97 3,34 2,84 2,87 2,68 2,00
Lombardia 8,82 8,96 9,67 9,62 9,64 9,75 9,46 9,11
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
La percentuale di attrazione extraregionale è calcolata dividendo il
numero dei ricoveri ordinari per pazienti provenienti da territorio differente di quello
regionale e svolti in regione con la somma del numero dei ricoveri svolti dalle
strutture regionali per il numero di ricoveri per lombardi ospedalizzati presso
strutture del territori di residenza e non e quello dei ricoveri per pazienti provenienti
da territorio diverso da quello della regione, moltiplicato per cento.
I dati esposti in tabella evidenziano, relativamente all’indicatore
regionale, un delta positivo pari a 0,29% nel raffronto tra l’anno 2009 e il
2002 mentre risulta negativo il saldo tra gli ultimi due anni della serie
storica (- 0,34%).
575
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuali di attrazione extraregionale
8,7
8,9
9,1
9,3
9,5
9,7
9,9
Lombardia 8,82 8,96 9,67 9,62 9,64 9,75 9,46 9,11
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario.Percentuali di attrazione extraregionale. Differenze negli anni
-0,40
-0,30
-0,20
-0,10
0,00
0,10
0,20
0,30
delta 2009 2008 -0,34
delta 2009 2002 0,29
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Analogamente a quanto precedentemente esposto in materia di mobilità
dei ricoveri svolti in Regime Ordinario nelle differenti ASL lombarde per il
periodo 2002-2009, le tabelle e i grafici che seguono, mostrano, l’andamento dei
dati e di alcuni degli indicatori attinenti l’andamento della mobilità attiva e passiva
dei ricoveri svolti in regime di Day Hospital. I primi risultati si riferiscono alle
576
degenze di cittadini lombardi ricoverati in Day Hospital presso le ASL di
residenza.
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Residenti ricoverati in ASL ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 44.694 45.324 47.983 47.195 44.887 34.836 32.371 30.289
Brescia 52.233 52.676 52.434 53.757 54.064 44.700 41.787 39.363
Como 18.885 19.641 20.865 21.721 21.782 16.463 16.954 16.839
Cremona 13.884 15.490 16.742 16.744 16.325 12.713 12.163 11.806
Lecco 7.253 7.516 8.190 8.322 8.892 7.509 6.516 6.300
Lodi 8.337 7.789 7.967 8.214 8.277 6.545 6.367 5.790
Mantova 12.671 13.426 13.920 16.378 16.530 12.545 10.862 9.943
Mil. Citta' 84.312 88.213 90.106 91.533 89.069 60.837 56.440 63.288
Milano 1 26.027 25.603 25.924 26.457 24.432 17.439 16.153 15.077
Milano 2 8.593 8.762 9.200 9.055 9.331 7.167 6.998 6.884
Monza B.za 30.845 31.034 31.822 31.628 32.364 26.240 24.605 18.322
Pavia 31.712 34.354 34.599 32.892 32.258 24.288 22.568 21.252
Sondrio 8.842 7.924 7.564 7.602 8.040 6.329 5.861 5.305
Varese 33.428 33.944 34.410 34.561 34.208 26.003 24.332 24.043
V. Camonica 2.912 2.972 2.957 3.037 2.699 1.428 1.321 1.483
Lombardia 384.628 394.668 404.683 409.096 403.158 305.042 285.298 275.984
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
Il numero dei ricoveri svolti per residenti presso strutture insistenti sul
territorio di competenza dell’ASL di residenza nell’anno 2009 è stato pari a
275.984; analogamente al risultato relativo agli anni 2007 e 2008 si evidenzia una
ulteriore diminuzione per questa tipologia di ricoveri.
I grafici che seguono rendono evidenti le differenze con l’anno precedente
(-9.314) e con il primo anno della serie storica (-108.644).
577
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital. Residenti ricoverati in ASL
270.000
290.000
310.000
330.000
350.000
370.000
390.000
410.000
Lombardia 384.628 394.668 404.683 409.096 403.158 305.042 285.298 275.984
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Residenti ricoverati in ASL. Differenze negli anni
-110.000
-90.000
-70.000
-50.000
-30.000
-10.000
delta 2009 2008 -9.314
delta 2009 2002 -108.644
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
578
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Residenti ricoverati in altre ASL ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 6.486 6.674 7.009 7.252 7.313 6.135 5.933 5.934
Brescia 2.963 3.159 3.283 3.433 3.776 2.900 2.981 2.896
Como 8.808 9.094 9.451 9.409 9.717 7.988 7.606 7.306
Cremona 4.651 4.971 5.213 5.073 5.090 4.115 3.969 3.657
Lecco 5.646 5.975 6.219 6.398 6.909 5.250 4.962 4.577
Lodi 4.723 5.370 5.790 6.011 6.053 4.403 4.223 4.202
Mantova 2.789 2.778 2.933 3.057 2.775 2.612 2.632 2.689
Mil. Citta' 10.371 10.031 10.440 10.379 9.974 7.326 7.612 7.571
Milano 1 26.629 27.826 29.201 29.874 30.237 22.341 21.741 20.103
Milano 2 19.021 19.899 20.173 20.930 20.320 14.653 14.335 15.512
Monza B.za 22.519 24.273 25.075 24.841 24.964 19.003 17.173 12.606
Pavia 3.874 4.091 4.319 4.458 4.647 3.602 3.696 3.608
Sondrio 1.570 1.614 1.795 1.855 2.121 1.551 1.336 1.298
Varese 8.613 8.950 9.597 9.441 9.374 7.518 7.339 6.990
V. Camonica 2.299 2.358 2.348 2.349 2.385 2.004 1.825 1.799
Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363 100.748
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
Il numero dei ricoveri svolti per cittadini residenti in Lombardia presso
strutture differenti da quelle insistenti sul territorio di competenza dell’ASL di
residenza nell’anno 2009 è stato pari a 100.748, anche in questo caso un numero
di degenze nettamente inferiore (- 6.615) sia a quello dell’anno precedente (2008:
107.363) sia a quello relativo al primo anno della serie storica (2002: 130.962;-
30.214).
579
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital. Residenti ricoverati in altre ASL
100.000
105.000
110.000
115.000
120.000
125.000
130.000
135.000
140.000
145.000
150.000
Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363 100.748
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Residenti ricoverati in ASL. Differenze negli anni
-35.000
-30.000
-25.000
-20.000
-15.000
-10.000
-5.000
0
delta 2009 2008 -6.615
delta 2009 2002 -30.214
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
580
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Residenti ricoverati fuori regione* ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 635 628 722 786 867 749 791
Brescia 1.865 2.113 2.408 2.832 2.727 2.496 2.321
Como 363 369 478 489 500 487 519
Cremona 692 691 739 854 1.103 1.157 1.160
Lecco 193 168 219 285 279 212 247
Lodi 731 686 752 779 904 998 956
Mantova 5.192 5.264 5.258 4.889 5.112 4.610 4.078
Mil. Citta' 2.388 2.612 2.655 2.673 2.652 2.550 2.680
Milano 1 1.048 1.086 1.194 1.208 1.219 1.208 1.354
Milano 2 471 476 509 552 543 578 599
Monza B.ra 799 855 913 928 893 821 937
Pavia 1.717 1.691 1.951 2.026 2.231 2.076 2.170
Sondrio 120 98 123 131 136 170 159
Varese 915 998 1.175 1.203 1.143 1.306 1.450
V.Camonica 103 75 88 69 92 87 130
Lombardia 17.232 17.810 19.184 19.704 20.401 19.505 19.551
* Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
Anche nel caso dei ricoveri svolti in regime di Day Hospital eseguiti a
favore di cittadini lombardi presso altri sistemi regionali a causa della
indisponibilità dei dati relativi all’anno 2008 sono stati utilizzati per la compilazione
della tabella e dei grafici relativi, i dati dei ricoveri fuori regione dell’anno 2007. Per
questa casistica di ricoveri, il risultato regionale evidenzia, nell’anno 2008,
un lieve incremento del numero dei casi rispetto all’anno precedente pur
mantenendosi al di sopra del primo anno della serie storica. L’aumento del
numero delle prestazioni svolte da altri sistemi regionali per questo tipo di
prestazione è pari a +2.319 tra l’anno 2008 (19.551) e l’anno 2002 (17.232).
581
mentre sono 46 i casi di ricovero in regime di Day Hospital svolti in più tra l’anno
2007 e l’anno 2008 per residenti in Lombardia ospedalizzati fuori regione.
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital. Residenti ricoverati fuori regione
100.000
105.000
110.000
115.000
120.000
125.000
130.000
135.000
140.000
145.000
150.000
Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Residenti ricoverati fuori regione. Differenze negli anni
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
delta 2009 2008 46
delta 2009 2002 2.319
Lombardia
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
582
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Extra ASL ricoverati in ASL ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 6.595 7.307 7.403 7.385 7.105 4.656 4.405 3.880
Brescia 6.389 6.118 6.362 6.690 6.612 6.131 5.744 5.644
Como 4.694 4.839 5.168 5.335 6.090 3.649 3.780 3.865
Cremona 2.617 3.005 3.234 3.376 3.518 2.966 3.090 3.204
Lecco 2.780 3.060 3.298 3.471 3.664 3.141 2.992 2.977
Lodi 1.478 1.310 1.343 1.289 1.368 1.106 1.035 976
Mantova 1.242 1.248 1.237 1.379 1.391 1.063 1.062 1.019
Mil. Citta' 63.807 67.637 70.024 71.529 72.366 55.092 52.517 47.709
Milano 1 6.417 6.478 6.770 6.462 5.950 3.993 3.637 3.924
Milano 2 8.194 8.859 9.629 9.275 10.295 8.642 9.127 9.090
Monza B.za 9.492 9.499 10.279 10.505 10.291 8.074 8.449 7.111
Pavia 8.395 9.050 9.384 9.601 8.669 6.607 5.809 5.642
Sondrio 1.258 999 943 937 925 807 775 716
Varese 7.191 7.157 7.307 7.046 7.005 5.256 4.725 4.766
V.Camonica 413 497 465 480 406 218 216 225
Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363 100.748
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
Il numero delle ospedalizzazioni effettuate a livello regionale concernenti
l’attrazione di prestazioni svolte regime di Day Hospital presso le strutture di
ricovero delle differenti ASL a favore di cittadini residenti in Lombardia. è
numericamente identico a quello della voce in tabella “Residenti ricoverati in altre
ASL”.
583
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital presso ASL differenti da quella di residenza
100.000
105.000
110.000
115.000
120.000
125.000
130.000
135.000
140.000
145.000
150.000
Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363 100.748
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital presso ASL differenti da quella di residenza. Differenze negli anni
-35.000
-30.000
-25.000
-20.000
-15.000
-10.000
-5.000
0
delta 2009 2008 -6.615
delta 2009 2002 -30.214
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
584
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Extra regione ricoverati in ASL ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 1.899 1.762 1.950 1.920 1.892 1.348 1.124 961
Brescia 3.138 3.254 3.214 3.544 3.391 3.412 3.303 3.101
Como 787 784 891 799 922 536 550 437
Cremona 2.014 2.182 2.469 2.362 2.347 1.917 1.814 1.923
Lecco 377 485 583 556 478 373 472 418
Lodi 620 555 518 508 527 471 417 370
Mantova 1.728 1.708 1.640 2.467 2.648 2.258 2.296 2.314
Mil. Citta' 18.771 18.857 19.721 19.912 19.922 15.603 14.588 13.985
Milano 1 1.839 1.618 1.684 1.546 1.302 917 848 743
Milano 2 1.966 1.966 2.268 2.197 2.513 2.608 2.677 2.523
Monza Brianza 2.093 2.057 2.211 2.191 2.184 1.693 1.672 1.008
Pavia 8.490 8.894 9.312 8.853 8.468 6.673 6.217 5.425
Sondrio 168 159 169 139 135 123 139 93
Varese 2.495 2.564 2.363 2.257 2.182 1.663 1.547 1.339
V.camonica 58 54 77 60 56 20 31 20
Lombardia 46.443 46.899 49.070 49.311 48.967 39.615 37.695 34.660
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
I ricoveri svolti in Regime di Day Hospital presso strutture sanitarie del SSR
Lombardo a favore di pazienti provenienti da altre regioni sono in costante
diminuzione nel periodo osservato passando da 46.443 dell’anno 2002 a
34.660 dell’anno 2009. La diminuzione sull’intero periodo è pari a – 11.783
casi di ricovero mentre tra l’anno 2008 e l’anno 2009 è pari a -3.035
585
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni.
34.000
36.000
38.000
40.000
42.000
44.000
46.000
48.000
50.000
Lombardia 46.443 46.899 49.070 49.311 48.967 39.615 37.695 34.660
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni. Differenze negli anni
-13.000
-11.000
-9.000
-7.000
-5.000
-3.000
-1.000
delta 2009 2008 -3.035
delta 2009 2002 -11.783
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
586
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Percentuali di mobilità ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 13,74 13,88 13,88 14,55 15,41 16,50 17,11 18,17
Brescia 8,46 9,1 9,79 10,44 10,74 10,77 11,59 11,70
Como 32,69 32,51 32,24 31,3 31,93 33,98 32,31 31,73
Cremona 27,79 26,77 26,23 26,14 27,5 29,31 29,65 28,98
Lecco 44,6 44,97 44,01 44,54 44,7 42,11 44,26 43,37
Lodi 39,55 43,74 45,09 45,25 45,67 45,21 45,06 47,11
Mantova 38,65 37,46 37,04 32,67 32,3 36,54 40,00 40,50
Mil. Citta' 13,14 12,54 12,69 12,48 12,42 13,97 15,26 13,94
Milano 1 51,54 53,03 53,97 54,02 56,28 57,45 58,69 58,73
Milano 2 69,4 69,93 69,21 70,35 69,1 68,00 68,06 70,06
Monza B.za 43,05 44,74 44,95 44,9 44,41 43,04 42,24 42,50
Pavia 14,99 14,41 15,34 16,47 17,57 18,95 20,37 21,38
Sondrio 16,05 17,77 20,23 20,71 21,92 21,38 20,44 21,55
Varese 22,18 22,66 23,84 23,55 23,51 25,34 26,22 25,98
V.Camonica 45,2 45,01 45,17 44,33 47,86 59,42 59,14 56,54
Lombardia 27,81 28,18 28,59 28,67 29,17 30,03 30,78 30,36
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
La percentuale di mobilità, equivale al totale dei ricoveri in regime
ordinario svolti per residenti in Lombardia ospedalizzati presso strutture di ricovero
ubicate in territorio differente da quello di propria residenza in Lombardia e fuori
regione, diviso per il totale dei ricoveri ordinari svolti per i residenti in Lombardia,
moltiplicato per cento; è pertanto un indicatore della mobilità interna regionale.
Nell’anno 2009, la media regionale di questo indicatore risulta, essere
pari a 30,36 in lieve calo rispetto all’anno precedente (-0.42%); un
incremento si rileva rispetto al primo anno della serie storica (+ 2,55%).
587
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital. Percentuale di Mobilità
27,5
28
28,5
29
29,5
30
30,5
31
Lombardia 27,81 28,18 28,59 28,67 29,17 30,03 30,78 30,36
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Percentuale di Mobilità. Differenze negli anni
-0,50
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
delta 2009 2008 -0,42
delta 2009 2002 2,55
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
588
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Percentuali di mobilità extra regionale ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 1,23 1,19 1,3 1,42 1,63 1,80 1,92 2,14
Brescia 3,27 3,65 4,14 4,72 4,5 4,98 5,28 5,21
Como 1,29 1,27 1,55 1,55 1,56 1,95 1,94 2,10
Cremona 3,6 3,27 3,26 3,77 4,9 6,43 6,69 6,98
Lecco 1,47 1,23 1,5 1,9 1,74 1,63 1,81 2,22
Lodi 5,3 4,95 5,18 5,19 5,93 8,35 8,61 8,73
Mantova 25,14 24,52 23,78 20,1 20,94 23,32 25,46 24,40
Mil. Citta' 2,46 2,59 2,57 2,56 2,61 3,61 3,83 3,64
Milano 1 1,95 1,99 2,12 2,1 2,18 2,95 3,09 3,71
Milano 2 1,68 1,63 1,7 1,81 1,8 2,58 2,64 2,60
Monza B.za 1,48 1,52 1,58 1,62 1,53 1,78 1,93 2,94
Pavia 4,6 4,21 4,77 5,15 5,7 6,93 7,33 8,03
Sondrio 1,14 1,02 1,3 1,37 1,32 2,11 2,31 2,35
Varese 2,13 2,27 2,6 2,66 2,56 3,75 3,96 4,46
V. Camonica 1,94 1,39 1,63 1,26 1,78 2,47 2,69 3,81
Lombardia 3,23 3,24 3,39 3,44 3,58 4,47 4,73 4,93
Il dato 2009 non è ancora disponibile
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
La percentuale di mobilità extraregionale è calcolata dividendo il
numero dei ricoveri svolti in Regime di Day Hospital da residenti in Lombardia
presso strutture extraregionali con il numero totale dei ricoveri ordinari effettuati
dai cittadini residenti in Lombardia.
Pur considerando l’attuale indisponibilità dei dati relativi alla
mobilità passiva e che pertanto sono stati presi in considerazione i dati
relativi all’anno 2008, pare confermata la tendenza all’amento dell’indice
percentuale a livello regionale: 2002: 3,23%; 2005: 3,44%; 2007: 4,47% e
2008: 4,73% e 2009: 4,93%.
589
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital. Percentuale di Mobilità extraregionale
3,2
3,4
3,6
3,8
4
4,2
4,4
4,6
4,8
5
Lombardia 3,23 3,24 3,39 3,44 3,58 4,47 4,73 4,93
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Percentuale di Mobilitàextraregionale. Differenze negli anni
-0,50
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
delta 2009 2008 -0,42
delta 2009 2002 2,55
Lombardia
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
590
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Percentuale di attrazione ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 15,97 16,67 16,31 16,47 16,7 14,7 14,59 13,78
Brescia 15,43 15,1 15,44 15,99 15,61 17,59 17,80 18,18
Como 22,49 22,26 22,5 22,02 24,35 20,27 20,34 20,35
Cremona 25,01 25,09 25,41 25,52 26,43 27,75 28,73 30,28
Lecco 30,33 32,05 32,15 32,61 31,78 31,88 34,71 35,02
Lodi 20,11 19,32 18,94 17,95 18,63 19,42 18,57 18,86
Mantova 18,99 18,04 17,13 19,02 19,64 20,93 23,61 25,11
Mil. Citta' 49,48 49,51 49,9 49,97 50,89 53,75 54,32 49,36
Milano 1 24,08 24,02 24,59 23,24 22,89 21,97 21,73 23,64
Milano 2 54,18 55,27 56,39 55,89 57,85 61,08 62,78 62,78
Monza B.za 27,3 27,13 28,19 28,64 27,82 27,13 29,15 30,71
Pavia 34,74 34,31 35,08 35,94 34,69 35,35 34,76 34,24
Sondrio 13,89 12,75 12,82 12,4 11,65 12,81 13,49 13,23
Varese 22,47 22,26 21,94 21,21 21,17 21,02 20,49 20,25
V.Camonica 13,92 15,64 15,49 15,1 14,62 14,29 15,75 14,18
Lombardia 31,56 31,79 32,17 32,18 32,56 33,11 33,71 32,91
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
La percentuale di attrazione è ottenuta attraverso la somma del numero
dei ricoveri in Regime di day Hospital svolti per cittadini non residenti in Lombardia
e delle ospedalizzazioni ordinarie per cittadini lombardi in strutture del territorio
diverso da quello di propria residenza in Lombardia, divisa per la somma delle tre
voci: ricoveri ordinari svolti dalle strutture del SSR lombardo per cittadini non
lombardi, ricoveri di cittadini lombardi presso le ASL lombarde diverse da quelle di
residenza e numero di ricoveri per residenti ricoverati presso strutture delle ASL di
residenza, fatto per cento.
591
L’indice regionale nell’anno 2009 non conferma la tendenza alla
cresciuta manifestata tra gli anni 2002: 31,56% e 2008: 33,71%, infatti il
risultato dell’anno 2009 è pari a 32.91%.
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital. Percentuale di Attrazione
31,5
32
32,5
33
33,5
34
Lombardia 31,56 31,79 32,17 32,18 32,56 33,11 33,71 32,91
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Percentuale di Attrazione. Differenze negli anni
-0,90
-0,40
0,10
0,60
1,10
delta 2009 2008 -0,79
delta 2009 2002 1,35
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
592
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital
Percentuali di attrazione extra regionale ASL
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 3,57 3,24 3,4 3,4 3,51 3,3 2,97 2,74
Brescia 5,08 5,24 5,18 5,54 5,29 6,29 6,50 6,45
Como 3,23 3,1 3,31 2,87 3,2 2,6 2,58 2,07
Cremona 10,88 10,55 11 10,51 10,58 10,89 10,63 11,36
Lecco 3,62 4,38 4,83 4,5 3,67 3,38 4,73 4,31
Lodi 5,94 5,75 5,27 5,07 5,18 5,8 5,33 5,18
Mantova 11,05 10,43 9,76 12,2 12,87 14,23 16,15 17,43
Mil. Citta' 11,25 10,79 10,97 10,88 10,98 11,86 11,81 11,19
Milano 1 5,36 4,8 4,9 4,49 4,11 4,1 4,11 3,76
Milano 2 10,48 10,04 10,75 10,7 11,35 14,16 14,24 13,64
Monza B.za 4,93 4,83 4,99 4,94 4,87 4,7 4,81 3,81
Pavia 17,47 17,01 17,47 17,24 17,14 17,76 17,97 16,79
Sondrio 1,64 1,75 1,95 1,6 1,48 1,69 2,05 1,52
Varese 5,79 5,87 5,36 5,15 5,03 5,05 5,05 4,44
V.camonica 1,71 1,53 2,2 1,68 1,77 1,2 1,98 1,16
Lombardia 8,26 8,11 8,22 8,18 8,19 8,69 8,76 8,43
Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.
La percentuale di attrazione extraregionale è calcolata dividendo il
numero dei casi di degenza svolta in Day Hospital per pazienti provenienti da
territorio differente di quello regionale e svolti in regione con la somma del numero
dei ricoveri svolti dalle strutture regionali per il numero di ricoveri per lombardi
ospedalizzati presso strutture del territori di residenza e non, e quello dei ricoveri
per pazienti provenienti da territorio diverso da quello della regione, moltiplicato
per cento.
593
I dati esposti in tabella evidenziano, relativamente all’indicatore
regionale, un delta positivo pari a 0,17% nel raffronto tra l’anno 2009 e il
2002 mentre è negativo il saldo tra gli ultimi due anni della serie storica: -
0,33%.
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital. Percentuale di Attrazione extraregionale
8,1
8,2
8,3
8,4
8,5
8,6
8,7
8,8
Lombardia 8,26 8,11 8,22 8,18 8,19 8,69 8,76 8,43
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Percentuale di Attrazione extraregionale. Differenze negli anni
-0,40
-0,30
-0,20
-0,10
0,00
0,10
0,20
delta 2009 2008 -0,33
delta 2009 2002 0,17
Lombardia
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
594
Nel merito della mobilità ospedaliera tra regioni, la tabella che segue
restituisce i dati inerenti il numero di dimissioni ospedaliere per
ospedalizzazioni di degenti con patologia in stato acuto, osservata per il
periodo compreso tra gli anni 1999/200924.
Mobilità ospedaliera tra regioni, numero di dimissioni, ricoveri per acuti
Ricoveri provenienti da altre regioni
Ricoveri in altre regioni * Saldo ricoveri
1 2 3
Totale dei
ricoveri
Regime ordinario
Day Hospital
Totale dei
ricoveri
Regime ordinario
Day Hospital
Totale dei
ricoveri
Regime ordinario
Day Hospital
1999 146.384 115.947 30.437 59.757 48.457 11.300 86.627 67.490 19.137
2000 150.288 117.624 32.664 69.986 55.615 14.371 80.302 62.009 18.293
2001 157.433 120.714 36.719 68.920 53.265 15.655 88.513 67.449 21.064
2002 159.156 119.285 39.871 68.604 51.898 16.706 90.552 67.387 23.165
2003 161.910 120.518 41.392 69.095 51.712 17.383 92.815 68.806 24.009
2004 157.137 114.742 42.395 69.041 50.446 18.595 88.096 64.296 23.800
2005 155.631 113.398 42.233 69.190 50.100 19.090 86.441 63.298 23.143
2006 154.278 112.312 41.966 69.805 50.028 19.777 84.473 62.284 22.189
2007 144.755 111.089 33.666 68.182 49.219 18.963 76.573 61.870 14.703
2008 140.588 108.276 32.312 68.050 48.911 19.139 72.538 59.365 13.173
2009 135.631 105.284 30.347 68.050 48.911 19.139 67.581 56.373 11.208
* Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
I ricoveri per pazienti in stato di patologia acuta provenienti da
altre regioni nell’anno 2009 sono stati complessivamente: 135.631,
ovvero, 4.957 in meno rispetto all’anno 2008 e 10.753 in meno rispetto al
24In occasione della produzione dei dati relativi alla gestione dell’anno 2007 la regione Lombardia ha precisato che: “Come conseguenza di alcune DGR degli anni 2006 e 2007 si osserva una forte diminuzione delle attività di Day Hospital a causa del conseguente spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure diagnostiche (esempio: Day Hospital diagnostico) e chirurgiche (esempio: cataratta, tunnel carpale,…)”
595
primo anno della serie storica. Il grafico che segue illustra come la maggiore
attrazione di questo tipo di prestazioni sanitarie sia stata raggiunta nell’anno 2003
e, successivamente, si sia verificata una costante diminuzione.
Le degenze svolte in regime di Degenza Ordinaria, nell’ultimo biennio sono
diminuite di 2.992 casi e rispetto al primo anno della serie storica la diminuzione è
pari a 1.954. In regime di Day Hospital sono state 10.663 le ospedalizzazioni in
meno nell’anno 2009 rispetto al precedente e 90 rispetto all’anno 1999.
Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti provenienti da altre regioni
135.000
140.000
145.000
150.000
155.000
160.000
165.000
Ricoveri 146.384 150.288 157.433 159.156 161.910 157.137 155.631 154.278 144.755 140.588 135.631
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti provenienti da altre regioniRegimi di ricovero
25.000
35.000
45.000
55.000
65.000
75.000
85.000
95.000
105.000
115.000
125.000
Regime ordinario 115.947 117.624 120.714 119.285 120.518 114.742 113.398 112.312 111.089 108.276 105.284
Day Hospital 30.437 32.664 36.719 39.871 41.392 42.395 42.233 41.966 33.666 32.312 30.347
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
596
Attualmente non sono disponibili i dati relativi al numero di casi di
ospedalizzazione di pazienti lombardi in stato acuto ricoverati presso altri servizi
sanitari regionali, pertanto sono stati utilizzati quelli relativi all’anno 2008 che sono
risultati : 68.050.
Rispetto all’anno 2007 sono stati 132 in meno i casi di ricovero per
residenti in Lombardia in stato di patologia acuta ospedalizzati presso altri
sistemi sanitari e invece, rispetto all’anno 1999, il numero è aumentato di
8.293 casi.
In questo caso il grafico che segue rende evidente l’incremento tra gli anni
1999 e 2000. Successivamente il numero dei ricoveri si è sostanzialmente
mantenuto costante.
Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti presso altre regioni
59.000
61.000
63.000
65.000
67.000
69.000
71.000
Ricoveri 59.757 69.986 68.920 68.604 69.095 69.041 69.190 69.805 68.182 68.050
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Analizzando questi dati per regime di ricovero si osserva che rispetto
all’anno 2007 nell’anno 2008 i casi di questa tipologia ricovero in Regime Ordinario
sono stati 308 in meno , mentre quelli tra l’anno 1999 e l’anno 2008 sono stati 454
in più.
I casi di Day Hospital per pazienti lombardi in stato acuto
ospedalizzati presso sistemi regionali differenti da quello lombardo sono
stati nell’anno 2008: 19.139. Tra l’anno 2008 e l’anno 2007 i casi di
597
ricovero sono stati 176 in più e sull’intero periodo l’incremento è pari a
7.839 unità.
Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti presso altre regioniRegimi di ricovero
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
45.000
50.000
55.000
60.000
Regime ordinario 48.457 55.615 53.265 51.898 51.712 50.446 50.100 50.028 49.219 48.911
Day Hospital 11.300 14.371 15.655 16.706 17.383 18.595 19.090 19.777 18.963 19.139
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2009 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
In merito al saldo della mobilità attiva e passiva per pazienti acuti
avuto comunque conto della contingente indisponibilità dei dati della mobilità
passiva per l’anno 2009, si conferma il saldo positivo tra i ricoveri di pazienti
in stato acuto attratti dalle strutture regionali Lombarde e quelli di cittadini
lombardi in stato acuto ricoverati presso altre strutture sanitarie
extraregionali. Il saldo relativo all’anno 2009 è pari a 67.581 degenze. Il
dato è comunque il diminuzione; i grafici che seguono illustrano, sia rispetto al
saldo complessivo e sia rispetto alle tipologie di ricovero questi andamenti che
complessivamente tra gli anni 2008 e 2009 è pari a 4.957 degenze in meno e
sull’intero periodo della serie storica è pari a 19.046 casi in meno.
598
Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti. Saldo dei ricoveri
65.000
70.000
75.000
80.000
85.000
90.000
95.000
Ricoveri 86.627 80.302 88.513 90.552 92.815 88.096 86.441 84.473 76.573 72.538 67.581
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2009 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti Saldo dei ricoveri interregionaliRegimi di ricovero
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
Regime ordinario 67.490 62.009 67.449 67.387 68.806 64.296 63.298 62.284 61.870 59.365 56.373
Day Hospital 19.137 18.293 21.064 23.165 24.009 23.800 23.143 22.189 14.703 13.173 11.208
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2009 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La tabella che segue illustra i dati relativi alla mobilità tra regioni in
relazione al totale e alla tipologia di regime di ricovero, rispetto al periodo
2005 2008, non essendo attualmente disponibili i dati relativi alla mobilità passiva
dell’anno 2009.
599
Mobilità attiva e passiva per regione Numero casi
Regioni Anno Degenza Ordinaria attiva
Degenza Ordinaria passiva
Day Hospital attiva
Day Hospital passiva
Totale dei casi attiva
Totale dei casi passiva
Delta
2005 25.215 11.353 11.381 3.239 36.596 14.592 22.004 2006 25.112 11.523 10.903 3.182 36.015 14.705 21.310 2007 24.294 10.827 8.168 3.272 32.462 14.099 18.363
Piemonte
2008 23.405 10.838 7.832 3.522 31.237 14.360 16.877 2005 817 232 196 15 1.013 247 766 2006 734 211 172 11 906 222 684 2007 750 225 164 26 914 251 663
Valle d'Aosta
2008 681 254 172 33 853 287 566 2005 477 525 122 83 599 608 -9 2006 463 488 151 67 614 555 59 2007 430 536 122 48 552 584 -32
Prov. Aut. Bolzano
2008 450 497 112 62 562 559 3 2005 1.776 2.578 603 264 2.379 2.842 -463 2006 1.797 2.530 648 242 2.445 2.772 -327 2007 1.752 2.616 590 338 2.342 2.954 -612
Prov. Aut. Trento
2008 1.754 2.455 485 274 2.239 2.729 -490 2005 7.612 11.057 3.002 5.636 10.614 16.693 -6.079 2006 7.605 10.525 3.196 5.693 10.801 16.218 -5.417 2007 7.713 10.474 2.892 4.668 10.605 15.142 -4.537
Veneto
2008 7.755 10.214 2.805 4.048 10.560 14.262 -3.702 2005 1.304 563 399 111 1.703 674 1.029 2006 1.357 568 406 123 1.763 691 1.072 2007 1.338 533 309 161 1.647 694 953
Friuli V. Giulia
2008 1.231 599 276 182 1.507 781 726 2005 7.819 4.693 2.186 1.717 10.005 6.410 3.595 2006 7.487 4.409 2.056 1.851 9.543 6.260 3.283 2007 7.877 4.132 1.663 1.948 9.540 6.080 3.460
Liguria
2008 7.819 3.962 1.661 2.006 9.480 5.968 3.512 2005 16.495 13.439 7.782 4.631 24.277 18.070 6.207 2006 16.406 14.117 7.810 5.204 24.216 19.321 4.895 2007 16.127 14.547 6.316 5.356 22.443 19.903 2.540
Emilia Romagna
2008 16.064 14.956 6.198 5.315 22.262 20.271 1.991 2005 4.815 2.566 1.444 1.040 6.259 3.606 2.653 2006 5.181 2.476 1.513 1.063 6.694 3.539 3.155 2007 5.377 2.533 1.275 1.115 6.652 3.648 3.004
Toscana
2008 5.383 2.442 1.173 1.118 6.556 3.560 2.996 2005 1.089 219 282 86 1.371 305 1.066 2006 1.058 218 246 77 1.304 295 1.009 2007 1.210 219 192 82 1.402 301 1.101
Umbria
2008 991 253 166 66 1.157 319 838 2005 2.606 751 659 128 3.265 879 2.386 2006 2.714 782 654 154 3.368 936 2.432 2007 2.573 722 588 127 3.161 849 2.312
Marche
2008 2.701 666 615 118 3.316 784 2.532 2005 3.953 1.619 1.206 493 5.159 2.112 3.047 2006 3.928 1.757 1.213 553 5.141 2.310 2.831 2007 4.273 1.470 1.110 496 5.383 1.966 3.417
Lazio
2008 4.265 1.489 1.000 465 5.265 1.954 3.311 2005 1.900 924 499 187 2.399 1.111 1.288 2006 1.802 847 509 153 2.311 1.000 1.311 2007 1.695 711 389 129 2.084 840 1.244
Abruzzo
2008 1.782 677 343 106 2.125 783 1.342
600
Mobilità attiva e passiva per regione Numero casi
Regioni Anno Degenza Ordinaria attiva
Degenza Ordinaria passiva
Day Hospital attiva
Day Hospital passiva
Totale dei casi attiva
Totale dei casi passiva
Delta
2005 686 145 106 24 792 169 623 2006 679 172 113 26 792 198 594 2007 584 170 82 33 666 203 463
Molise
2008 584 166 75 33 659 199 460 2005 8.580 1.752 2.387 466 10.967 2.218 8.749 2006 8.405 1.770 2.344 436 10.749 2.206 8.543 2007 8.619 1.698 2.041 387 10.660 2.085 8.575
Campania
2008 8.289 1.556 1.992 445 10.281 2.001 8.280 2005 10.324 1.814 2.901 203 13.225 2.017 11.208 2006 9.956 1.922 2.904 216 12.860 2.138 10.722 2007 9.617 1.918 2.286 261 11.903 2.179 9.724
Puglia
2008 9.161 1.799 2.200 276 11.361 2.075 9.286 2005 1.703 220 553 62 2.256 282 1.974 2006 1.714 243 538 82 2.252 325 1.927 2007 1.693 229 333 70 2.026 299 1.727
Basilicata
2008 1.536 222 315 88 1.851 310 1.541 2005 10.322 1.303 2.593 313 12.915 1.616 11.299 2006 9.853 1.249 2.615 262 12.468 1.511 10.957 2007 9.620 1.063 2.065 200 11.685 1.263 10.422
Calabria
2008 9.336 1.108 1.956 300 11.292 1.408 9.884 2005 16.239 1.915 4.010 835 20.249 2.750 17.499 2006 16.339 1.784 3.907 856 20.246 2.640 17.606 2007 15.954 1.707 3.004 664 18.958 2.371 16.587
Sicilia
2008 14.737 1.916 2.780 868 17.517 2.784 14.733 2005 3.717 1.146 936 173 4.653 1.319 3.334 2006 4.221 1.063 977 153 5.198 1.216 3.982 2007 4.446 1.038 844 125 5.290 1.163 4.127
Sardegna
2008 4.055 996 808 143 4.863 1.139 3.724 2005 14.171 6.061 20.232 0 20.232 2006 14.974 6.092 21.066 0 21.066 2007 15.294 5.180 20.474 0 20.474
Estero + Non disponibile
2008 14.345 4.581 18.926 0 18.926 2005 141.620 58.814 49.308 19.706 190.928 78.520 112.408 2006 141.785 58.654 48.967 20.404 190.752 79.058 111.694 2007 141.236 57.368 39.613 19.506 180.849 76.874 103.975
Totale complessivo
2008 136.324 57.065 37.545 19.468 173.869 76.533 97.336 * Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia.
Negli anni considerati l’attrazione di prestazioni sanitarie è esercitata
maggiormente nei confronti dei pazienti piemontesi (2005: 36.596; 2006:
36.015; 2007: 32.462; 2008: 31.237). Al secondo posto vi sono i pazienti
emiliani e quindi quelli siciliani, rispettivamente: 2005: 24.277; 2006: 24.216;
2007: 22.443, 2008: 22.262; e 2005: 20.249; 2006: 20.246; 2007: 18.958; 2008:
17.517.
601
In termini di mobilità passiva sono le strutture dell’Emilia Romagna
ad attrarre maggiormente e, negli anni in maniera incrementale, le
prestazioni dalla Lombardia: 2005: 18.070; 2006: 19.321; 2007: 19.903;
2008: 20.271. Oltre che alle strutture sanitarie della regione Emilia Romagna i
pazienti lombardi vanno a farsi curare maggiormente in Piemonte: 2005: 14.592;
2006: 14.705; 2007: 14.099; 2008: 14.360 ed in Veneto: 2005: 16.693; 2006:
16.218; 2007: 15.142 e 2008: 14.262 .
Dalla tabella si evince anche il saldo della mobilità tra regioni. In
questo caso si riscontrano, relativamente agli anni 2005- 2008 tutti saldi
positivi con le eccezioni delle situazioni del Veneto: 2005: - 6.079; 2006: -
5.417; 2007 – 4.537; 2008: -3.702, della Provincia autonoma di Trento
2005: - 463; 2006: - 327; 2007: - 612; 2008: - 490 e, infine, per i soli anni
2005 e 2007, della provincia Autonoma di Bolzano, rispettivamente : -9 e –
32..
I grafici che seguono illustrano tali andamenti.
602
Mobilità attiva e passiva per regione. Regime Ordinario
-4.000 1.000 6.000 11.000 16.000 21.000 26.000
20052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008
passivaattiva
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
603
Mobilità attiva e passiva per regione. Day Hospital
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000
20052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008
passivaattiva
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
604
Mobilità attiva e passiva per regione. Totale dei casi
0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000
20052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008
passivaattiva
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
605
Mobilità attiva e passiva per regione. Saldo mobilità
-7.000 -2.000 3.000 8.000 13.000 18.000 23.000
20052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008
Delta
Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
606
Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia.
Le tabelle che seguono propongono i dati forniti dalla Direzione Generale
Sanità della regione Lombardia relativamente alle prestazioni di ricovero per
cittadini residenti in Lombardia.
Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia
Percentuali
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
MEDICI 64,00 63,00 63,00 62,00 62,00 62,00 62,00 61,00 62,00 61,44 60,85 RICOVERI ORDINARI
CHIRURGICI 36,00 37,00 37,00 38,00 38,00 38,00 38,00 39,00 38,00 38,56 39,15
MEDICI 84,00 82,00 81,00 79,00 79,00 78,00 78,00 78,00 82,00 83,22 83,34 GIORNI TOTALI DAY
HOSPITAL CHIRURGICI 16,00 18,00 19,00 21,00 21,00 22,00 22,00 22,00 18,00 16,78 16,66
MEDICI 72,00 67,00 63,00 58,00 57,00 55,00 55,00 52,00 57,00 57,65 57,18 NUMERO DEI CASI
DAY HOSPITAL CHIRURGICI 28,00 33,00 37,00 42,00 43,00 45,00 45,00 48,00 43,00 42,35 42,82
MEDICI 66,00 64,00 63,00 61,00 60,00 60,00 60,00 59,00 61,00 60,56 60,03 TOTALE PREST.NI
DI RICOVERO CHIRURGICI 34,00 36,00 37,00 39,00 40,00 40,00 40,00 41,00 39,00 39,44 39,97
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
607
Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
RICOVERI ORDINARI
1.493.360 1.472.488 1.470.897 1.468.844 1.426.904 1.394.103 1.389.483 1.389.396 1.364.988 1.369.049 1.368.013
MEDICI 962.135 933.258 920.521 912.101 882.477 857.524 858.364 853.690 842.752 841.141 832.475
CHIRURGICI 531.225 539.230 550.376 556.743 544.427 536.579 531.119 535.706 522.236 527.908 535.538
GIORNI TOTALI DAY
HOSPITAL
982.632 972.996 1.095.769 1.199.251 1.234.741 1.286.704 1.326.415 1.342.180 1.156.966 1.129.322 1.090.772
MEDICI 823.117 800.695 890.239 948.161 970.902 1.005.533 1.039.884 1.046.121 951.600 939.838 909.055
CHIRURGICI 159.515 172.301 205.530 251.090 263.839 281.171 286.531 296.059 205.366 189.484 181.717
NUMERO DEI CASI
DAY HOSPITAL
445.679 448.705 494.862 532.654 549.540 566.675 572.990 569.214 435.948 412.166 396.200
MEDICI 321.621 299.025 311.068 310.691 311.449 312.342 312.410 298.700 247.754 237.613 226.537
CHIRURGICI 124.058 149.680 183.794 221.963 238.091 254.333 260.580 270.514 188.194 174.553 169.663
TOTALE PREST.NI
DI RICOVERO
1.939.039 1.921.193 1.965.759 2.001.498 1.976.444 1.960.778 1.962.473 1.958.610 1.800.936 1.781.215 1.764.213
MEDICI 1.283.756 1.232.283 1.231.589 1.222.792 1.193.926 1.169.866 1.170.774 1.152.390 1.090.506 1.078.754 1.059.012
CHIRURGICI 655.283 688.910 734.170 778.706 782.518 790.912 791.699 806.220 710.430 702.461 705.201
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia
608
I dati relativi alle prestazioni di ricovero eseguite per cittadini
residenti in Lombardia forniti dalla Direzione Generale Sanità, indicano che
succesivamente al picco del numero di questa tipologia di ospedalizzazioni
registrato nell’anno 2002 (2.001.498) e al successivo assestamento degli anni
2003: 1.976.444, 2006: 1.958.610, si osserva una drastica riduzione negli ultimi
anni della serie storica. Sono: 17.002 le ospedalizzazioni in meno tra il 2008
(1.781.215) ed il 2009 (1.764.213), mentre tra il primo e l’ultimo anno della serie
storica la diminuzione è pari a 174.826 degenze.
Il confronto tra i dati relativi al primo e all’ultimo anno della serie storica in
ordine alla tipologia di prestazione mostrano differenti andamenti, infatti, le
ospedalizzazioni di tipo medico nell’anno 1999 erano 1.283.756 e nell’anno 2009
sono risultate 1.059.012 ovvero 224.744 di meno così come una diminuzione pari -
19.742 casi, mostra il confronto tra gli ultimi due anni; quelle di tipo chirurgico
sono invece aumentate di 47.178 casi passando da 655.283 a 705.201, per quanto
concerne il raffronto tra gli ultimi anni per quelli chirurgici vi è un saldo positivo pari
a 2.740 ospedalizzazioni.
Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia
1.750.000
1.800.000
1.850.000
1.900.000
1.950.000
2.000.000
2.050.000
Ricoveri 1.939.039 1.921.193 1.965.759 2.001.498 1.976.444 1.960.778 1.962.473 1.958.610 1.800.936 1.781.215 1.764.213
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
609
Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia
600.000
700.000
800.000
900.000
1.000.000
1.100.000
1.200.000
1.300.000
Medici 1.283.756 1.232.283 1.231.589 1.222.792 1.193.926 1.169.866 1.170.774 1.152.390 1.090.506 1.078.754 1.059.012
Chirurgici 655.283 688.910 734.170 778.706 782.518 790.912 791.699 806.220 710.430 702.461 705.201
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
610
Assistenza Specialistica
La tabella che segue riporta i dati forniti dalla Direzione Generale Sanità
della regione Lombardia, per il periodo compreso tra gli anni 1999 – 2009, in ordine
all’assistenza specialistica, nelle voci fondamentali delle prestazioni di
Diagnostica e di Laboratorio, le ulteriori prestazioni difficilmente raggruppabili
altrimenti sono state unificate nella voce “altre”. Inoltre, per tutte le voci è
calcolata la rispettiva incidenza sul numero totale delle prestazioni e il
rapporto tra prestazioni specialistiche e la popolazione residente.
611
Indicatori di assistenza specialistica
Prestazioni specialistiche. Dati numerici
Diagnostica Incidenza / totale
Laboratorio Incidenza / totale
Altre Incidenza / totale
TOTALE
Rapporto prestazioni
specialistiche / popolazione residente
Popolazione residente *
% % %
1999 9.028.913 6.273.205 6,01 63.361.582 60,72 34.710.462 33,27 104.345.249 1.155,68
2000 9.065.440 7.019.191 5,91 72.804.208 61,28 38.977.939 32,81 118.801.338 1.310,49
2001 9.121.714 7.617.540 5,8 80.574.757 61,35 43.136.483 32,85 131.328.780 1.439,74
2002 9.033.602 8.020.709 5,93 85.272.691 63 42.063.560 31,08 135.356.960 1.498,37
2003 9.108.645 7.943.311 5,78 86.303.738 62,82 43.138.094 31,4 137.385.143 1.508,29
2004 9.246.796 8.209.844 5,65 92.580.878 63,69 44.560.974 30,66 145.351.696 1.571,91
2005 9.393.092 8.366.809 5,72 93.426.785 63,9 44.420.289 30,38 146.213.883 1.556,61
2006 9.475.202 8.622.295 5,79 97.118.184 65,16 43.302.997 29,05 149.043.476 1.572,98
2007 9.545.441 8.781.114 5,97 99.656.920 67,81 38.532.159 26,22 146.970.193 1.539,69
2008 9.642.406 9.220.048 5,83 108.381.796 68,55 40.494.663 25,61 158.096.507 1.639,60
2009 9.742.676 9.451.191 5,91 109.294.798 68,37 41.120.811 25,72 159.866.800 1.640,89
* popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT
Fonte: Direzione Generale Sanità – Regione Lombardia da: Flusso informativo regionale di rilevazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale
612
La tabella precedente evidenzia il costante aumento delle prestazioni
di tipo specialistico eseguite presso le strutture accreditate del Sistema
Sanitario Regionale Lombardo, infatti, tra l’anno 1999: 104.345.249)e l’anno
2009; la flessione che si registra nell’anno 2007: 146.970.192 è ampiamente
superata negli anni 2008: 158.096.507 e 2009: 159.866.800. Sono quindi,
55.521.551 le prestazioni in più tra il primo e l’ultimo anno della serie storica
mentre il saldo con l’anno 2008 presenta un incremento pari a 1.770.293
prestazioni. Anche l’indicatore relativo al rapporto numerico tra le prestazioni
specialistiche e la popolazione esistente presenta un incremento nel corso
della serie storica. Il valore in questione passa da 1.155,68 dell’anno 1999 a
1.640,89 dell’anno 2009 (+ 485,21) mentre il confronto tra l’anno 2008 ed il
successivo palesa un incremento pari a 1,30
Indicatori di assistenza specialistica. Totale delle prestazioni
100.000.000
110.000.000
120.000.000
130.000.000
140.000.000
150.000.000
160.000.000
Prestazioni 104.345.249 118.801.338 131.328.780 135.356.960 137.385.143 145.351.696 146.213.883 149.043.476 146.970.193 158.096.507 159.866.800
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Indicatori di assistenza specialistica. Rapporto prestazioni specialistiche popolazione residente
1.150,00
1.200,00
1.250,00
1.300,00
1.350,00
1.400,00
1.450,00
1.500,00
1.550,00
1.600,00
1.650,00
Rapporto 1.155,68 1.310,49 1.439,74 1.498,37 1.508,29 1.571,91 1.556,61 1.572,98 1.539,69 1.639,60 1.640,89
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
613
Le prestazioni diagnostiche del SSR, nell’anno 2009, sono state
9.451.191; rispetto all’anno precedente risulta un incremento pari a 231.143
mentre, rispetto al primo anno della serie storica, l’incremento è pari a 3.177.986.
L’incidenza percentuale di queste prestazioni sul totale delle
prestazioni diagnostiche nell’anno 2009, risulta superiore rispetto al risultato
dell’anno precedente: 2008: 5,,83% (+ 0,08%) ma non rispetto a quello del primo
anno della serie storica: 1999: 6,01% (-0,10%).
Indicatori di assistenza specialistica. Prestazioni specialistiche. Diagnostica
6.150.000
6.650.000
7.150.000
7.650.000
8.150.000
8.650.000
9.150.000
Diagnostica 6.273.205 7.019.191 7.617.540 8.020.709 7.943.311 8.209.844 8.366.809 8.622.295 8.781.114 9.220.048 9.451.191
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Indicatori di assistenza specialistica. Incidenza degli accertamenti diagnostici sul totale delle prestazioni specialistiche
5,6
5,65
5,7
5,75
5,8
5,85
5,9
5,95
6
6,05
6,1
Incidenza 6,01 5,91 5,8 5,93 5,78 5,65 5,72 5,79 5,97 5,83 5,91
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
614
Le prestazioni di laboratorio eseguite dalle strutture sanitarie
lombarde sono in costante aumento e sono passate da 63.361.582 registrato
nell’anno 1999 a 109.294.798 dell’anno 2009 e l’incremento risulta essere pari a
45.933.216 mentre, rispetto all’anno precedente, il saldo positivo è pari a 913.002.
L’incidenza del numero degli esami di laboratorio sul totale delle
prestazioni nell’anno 2008 aumenta rispetto al primo anno della serie storica
(1999: 60,72) di 7.65 punti raggiungendo quota 68,37, mentre rispetto al risultato
degli anni precedenti (2005: 63,90; 2006: 65,16; 2007: 67,81; 2008: 68,55)
mostra un flessione pari a -0,19.
Indicatori di assistenza specialistica. Prestazioni specialistiche. Laboratorio
63.000.000
68.000.000
73.000.000
78.000.000
83.000.000
88.000.000
93.000.000
98.000.000
103.000.000
108.000.000
Laboratorio 63.361.582 72.804.208 80.574.757 85.272.691 86.303.738 92.580.878 93.426.785 97.118.184 99.656.920 108.381.796 109.294.798
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Indicatori di assistenza specialistica. Incidenza degli accertamenti di laboratorio sul totale delle prestazioni specialistiche
60,7
61,7
62,7
63,7
64,7
65,7
66,7
67,7
68,7
Incidenza 60,72 61,28 61,35 63 62,82 63,69 63,9 65,16 67,81 68,55 68,37
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
615
Il numero delle differenti prestazioni specialistiche raggruppate in
tabella sotto la voce “Altre” presentano, come illustrato dal grafico che segue un
andamento variegato nel corso della serie storica. Nell’anno 2009 sono state
41.120.811 e, quindi sono state 626.148 in più rispetto all’anno precedente e
6.410.349 in più rispetto al primo anno della serie storica. L’incidenza di queste
attività sul totale delle prestazioni di specialistica nell’anno 2009 è lievemente
superiore rispetto all’anno precedente ma ampiamente inferiore rispetto al primo
anno della serie: 1999: 33,27; 2008: 25,61; 2009: 25,72.
Indicatori di assistenza specialistica. Altre prestazioni specialistiche
34.500.000
36.500.000
38.500.000
40.500.000
42.500.000
44.500.000
Altre 34.710.462 38.977.939 43.136.483 42.063.560 43.138.094 44.560.974 44.420.289 43.302.997 38.532.159 40.494.663 41.120.811
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Indicatori di assistenza specialistica. Altre prestazioni specialistiche. Incidenza sul totale delle prestazioni specialistiche
25,5
26,5
27,5
28,5
29,5
30,5
31,5
32,5
33,5
Incidenza 33,27 32,81 32,85 31,08 31,4 30,66 30,38 29,05 26,22 25,61 25,72
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
616
Per quanto concerne i valori economici relativi all’assistenza
specialistica la tabella che segue propone i dati prodotti dalla Direzione Generale
Sanità relativamente al periodo compreso tra gli anni 1999 2009. A tal proposito la
Direzione Genearal Sanità ha significato che i dati relativi alla colonna n. 3
“Assistenza Specialistica” sono stati riformulati a partire dai modelli LA/LEA degli
anni dal 2001 e CE03 dal 1999 al 2000.”. Inoltre, relativamente alla colonna 2
“Livello Assistenza Distrettuale” che i dati a partire dall'anno 2001, sono relativi ai
costi per residenti del livello assistenza distrettuale e che i dati indicati nella
colonna 3: “Assistenza Specialistica”, a partire dall'anno 2001, sono relativi ai costi
per residenti dell'assistenza specialistica. Infine, negli importi a partire dall'esercizio
2005 sono compresi anche gli IRCCS di diritto pubblico (compresa l'attività di
ricerca) come richiesto dal Ministero delle Finanze e dal Ministero della Salute.
Indicatori di assistenza specialistica - Dati economici Prestazioni specialistiche - Dati economici*
Assistenza specialistica
Incidenza assistenza
specialistica / livello assistenza
distrettuale
Medio procapite
Popolazione residente ** Livello assistenza
distrettuale
%
1 2 3 4 = 3/2 5 = 3/1
1999 9.028.913 4.833.004.000,00 1.150.254.952,00 23,8 127,4
2000 9.065.440 5.241.521.000,00 1.305.138.729,00 24,9 143,97
2001 9.121.714 5.818.471.000,00 1.483.017.000,00 25,49 162,58
2002 9.033.602 6.433.239.131,59 1.683.601.699,53 26,17 186,37
2003 9.108.645 6.337.681.720,18 1.703.850.245,61 26,88 187,06
2004 9.246.796 6.736.490.753,30 1.785.752.463,14 26,51 193,12
2005 9.393.092 7.411.639.471,94 2.145.017.701,94 28,94 228,36
2006 9.475.202 7.625.836.407,00 2.152.929.436,27 28,23 227,22
2007 9.545.441 8.190.605.767,31 2.523.610.362,29 30,81 264,38
2008 9.642.406 8.323.936.057,71 2.635.789.611,35 31,67 273,35
2009 9.742.676 8.561.196.280,13 2.735.665.015,91 31,95 280,79
* Valori in Euro ** popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT Colonna 3: i dati sono stati riformulati a partire dai modelli LA/LEA degli anni dal 2001 e CE03 dal 1999 al 2000. I dati indicati nella colonna 2, a partire dall'anno 2001, sono relativi ai costi per residenti del livello assistenza distrettuale. I dati indicati nella colonna 3, a partire dall'anno 2001, sono relativi ai costi per residenti dell'assistenza specialistica. Negli importi a partire dall'esercizio 2005 sono compresi anche gli IRCCS di diritto pubblico (compresa l'attività di ricerca) come richiesto dal Ministero delle Finanze e dal Ministero della Salute Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia da: Flusso informativo regionale di rilevazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale
617
Nell’anno 2009, il valore economico relativo al livello di assistenza
distrettuale è stato pari a € 8.561.196.280,13; rispetto all’anno precedente si
individua un incremento pari a € 237.260.222,42.
Per quanto concerne l’Assistenza Specialistica, il costo nell’anno 2009 è
risultato pari a € 2.735.665.015;91, rispetto all’anno precedente l’aumento è pari a
€ 99.875.404,56.
Nell’anno considerato il costo medio procapite nell’anno 2009 è risultato
pari a 280,79 con un incremento rispetto all’anno 2008 di € 7,44.
L’incidenza percentuale dell’assistenza specialistica sul livello di
assistenza distrettuale è aumentata dello 0,29 punti passando da 31,67% a
31,95%.
618
Qualità avanzata.
L’attività della regione Lombardia relativamente alla qualità avanzata in
sanità trova tra i propri atti fondanti la deliberazione n. VII/941 del 3 agosto 2000
ove nel contesto delle decisioni prese in merito all’aggiornamento delle tariffe delle
prestazioni ospedaliere svolte in regime di ricovero, si stabilisce che ai fini della
valutazione della qualità dell’assistenza offerta in regime di ricovero ordinario dalle
strutture di riabilitazione, si utilizzi un insieme di 11 indicatori, definiti dal gruppo di
lavoro istituito col decreto del D.G. Sanità n. 50596 del 3.12.99, ed individuati
nell’allegato ad hoc parte integrante dello stesso provvedimento, stabilendo altresì
che per l’applicazione dell’effetto sulle tariffe di tali indicatori siano destinati 40
miliardi di lire su base annua secondo i vincoli e le condizioni individuate e descritte
in apposito allegato alla delibera. Tale disposizione fu successivamente sospesa con
la DGR VII/12287 “determinazioni in ordine alla gestione del servizio sanitario
regionale per l'esercizio 2003 - integrazione e modifica della d.g.r. n. 10805 del 24
ottobre 2002 ad oggetto "prime determinazioni in ordine alla gestione del servizio
sanitario regionale per l'esercizio 2003” che disponeva, nelle more del riordino
della rete riabilitativa disposto dal PSSR 2002-2004, in attesa di ulteriore atto
deliberativo per l’erogazione di fondi incentivanti la qualità in riabilitazione, di non
procedere, alla distribuzione del fondo annuale previsto per la incentivazione della
qualità dell’assistenza erogata in ricovero ordinario dalle strutture di ricovero e cura
dotate di UO accreditate di riabilitazione, secondo le modalità previste dalla D.G.R.
n. 941/2000.
Con la deliberazione n. 15324/2003, “determinazioni in ordine alla gestione
del Servizio Socio Sanitario Regionale per l’esercizio 2004”, nell’allegato n. 4, la
regione Lombardia, ha impegnato tra l’altro, la DG Sanità nell’elaborazione entro il
28 febbraio 2004, di una proposta da sottoporre all’approvazione della Giunta
Regionale che contenga le eventuali integrazioni e/o modifiche degli indicatori e dei
criteri già individuati per la qualità in riabilitazione con la DGR VII/941 3 agosto
2000 e per le funzioni di eccellenza – dal 2004 qualità avanzata – con la DGR
VII/12287 del 4 marzo 2003.
L’elaborato tecnico predisposto dalla Direzione Generale è stato approvato
dalla la regione Lombardia attraverso la deliberazione n. 16827 del 19 marzo 2004.
Nell’atto sono determinati gli indicatori ed il metodo da utilizzare per valutare la
qualità avanzata delle attività sanitarie di ricovero ordinario per acuti nell’anno
2004. Contestualmente, è stato confermato, per quanto riguarda la qualità in
riabilitazione, il metodo indicato con la DGR n VII/14059/2003 “determinazioni in
619
merito alla remunerazione di alcune funzioni svolte dalle aziende ed enti sanitari
pubblici e privati accreditati, per il solo anno 2002, non coperte da tariffe
predefinite – secondo provvedimento”, in tal senso, attraverso l’applicazione di
opportuni modelli parametrici, l’analisi statistica che dovrà essere effettuata sulle
strutture di ricovero, si pone l’obiettivo di fornire una graduatoria a livello di
struttura che sia in grado di rispecchiare il livello di qualità avanzata delle stesse. I
dati di partenza assunti dalle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), devono
riguardare informazioni aggregate a livello di singola Unità Operativa (UO) e
composti dalle seguenti variabili:
• Comorbilità25,26,27 crea variabili di comorbilità basate sulla presenza di
diagnosi secondarie (dalla seconda in poi) e gruppi definiti di comorbilità eliminando
i DRG direttamente collegati. Esprime, come proxi, la complessità della casistica
aggiuntiva alla diagnosi di dimissione.
• Data quality, intesa come % discordanza SDO/Banca dati assistiti ed è un
indicatore di affidabilità del dato.
• Rientri in sala operatoria dopo l’intervento principale nello stesso ricovero/
totale ricoveri con intervento chirurgico %28 (solo per U.O. area chirurgica).
• Ricoveri ripetuti (percentuale di ricoveri ripetuti sul totale dei ricoveri)29,30,31.
• Attrazione (percentuale di pazienti extra regionali sul totale dei pazienti
ricoverati)32,33.
• Indice Comparativo di performance – ICP3410
• Indice Comparativo di performance preintervento (solo per U.O. area
chirurgica)
25 Quan H, Parsons GA, Ghali WA, Validity of information on comorbidity derived rom ICD-9-CCM administrative data, Med Care. 2002 Aug; (8): 675-85. 26 Elixhauser A, Steiner C, Harris DR, Coffey RM Comorbidity measures for use with administrative data Med Care.1998 Jan;36(1):3-5. 27 DeGroot V, Beckerman H, Lankhorst GJ, Bouter LM., How to measure comorbidity. a critical review of available methods.Clin Epidemiol. 2003 Mar; 56 (3):221-9. 28Si vedano, ad esempio: Postoperative wound dehiscence (hospital-level): rate of reclosure per 1,000 cases of abdominopelvic surgery. Agency for Healthcare Research and Quality. 2003 May. NQMC:000401; Postoperative wound dehiscence (area-level): rate of reclosure of abdominal wall per 100,000 population. Agency for Healthcare Research and Quality. 2003 May. NQMC:000402. In http://www.qualitymeasures.ahrq.gov. 29 Centro di Ricerca Interuniversitario sui Servizi di Pubblica Utilità alla Persona (CRISP): Relazione sul progetto “Qualità e salute in Lombardia”. Milano: Regione Lombardia, 2002. 30 Fisher ES, Wennberg JE, Stukel TA, et al. Hospital readmission rates for cohorts of Medicare beneficiaries in Boston and New Haven. N Engl J Med 1994;331(15):989-95. 31 Canadian Institute for Health Information, Hospital report 2003:Acute Care, p.44. 32 Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane. Rapporto Osservasalute 2003. Vita e Pensiero. Milano.2003. 33Regione Lombardia. Rapporto DRG 2002.http://www.sanita.regione.lombardia.it. 34Decreto Ministero Sanità 24 luglio 1995, Indicatore 4D03: Indice Comparativo di Performance per reparto.
620
• Indice di case mix35,36.
• Percentuale ricoveri chirurgici brevi standardizzata in cui: numero ricoveri in
Day Surgery + Degenza Ordinaria di durata 0-2/totale ricoveri chirurgici % (solo
per U.O. area chirurgica).
• Numero di pazienti con diagnosi Urgenti (in allegato elenco delle diagnosi
principali alla dimissione considerate)37/numero ricoveri %.
• Numero di pazienti con diagnosi di tumore maligno (in allegato elenco delle
diagnosi principali alla dimissione considerate) /numero ricoveri %38,39.
• Numero di ricoveri chirurgici/totale ricoveri %.
• Età dei pazienti standardizzata.
• Percentuale di pazienti maschi/femmine.
• Numero di posti letto mediamente utilizzati dalla Unità Operative.
Il criterio di ammissione delle strutture erogatrici risiede nel possedere
almeno sei tra le sotto indicate Unità Operative con almeno 5 posti letto per unità
effettivamente utilizzati nell’anno oggetto di valutazione: Chirurgia generale /
oncologica, Oculistica, Otorino, Urologia, Ortopedia, Chirurgia vascolare,
Cardiochirurgia, Neurochirurgia, Ginecologia, Chirurgia toracica, Cardiologia,
Neurologia. La scelta del modello opportuno, per stimare i parametri in base ai quali
pesare i singoli indicatori, dipende, secondo quanto indicato dall’elaborato tecnico
della regione, dai risultati dell’analisi della distribuzione degli indicatori stessi e dalle
loro caratteristiche metriche; nel caso di distribuzioni normali è applicata un’analisi
di regressione lineare, mentre nel caso di distribuzioni non normali le opzioni
disponibili variano dalla normalizzazione degli indicatori con adeguate
trasformazioni, all’utilizzo di modelli lineari generalizzati con distribuzioni associate
non Gaussiane. L’esito del procedimento di creazione del modello è costituito dai
valori predetti degli indicatori, ottenuti applicando la stima dei coefficienti
statisticamente significativi delle variabili esplicative, determinata rispetto ai valori
osservati.
35Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane. Rapporto Osservasalute 2003. Vita e Pensiero. Milano.2003 Numeratore: Peso medio DRG pazienti dimessi dalla U.O./ Denominatore: Peso medio DRG pazienti dimessi da tutte le UU.OO. di stessa disciplina della RL. Razionale:Fornisce informazioni relative alla complessità della casistica trattata nella UO rispetto allo standard di riferimento regionale per le UO della medesima disciplina. E’ espressione dell’assorbimento di risorse per il trattamento della casistica e non specificatamente della complessità clinica. 36Decreto Ministero Sanità 24 luglio 1995, Indicatore 4D04 Indice di Case-Mix per reparto. 37Centro di Ricerca Interuniversitario sui Servizi di Pubblica Utilità alla Persona (CRISP): Relazione sul progetto “Qualità e salute in Lombardia”. Milano: Regione Lombardia, 2002. 38 http://www.qualityindicators.ahrq.gov/data/hcup/inpatqi.htm. 39 Begg CB, Cramer LD, Hoskins WJ, et al. Impact of hospital volume on operative mortality for major cancer surgery. JAMA 1998;280(20):1747-51.
621
Ad ogni Unità Operativa è assegnato un punteggio, derivato dal rango
percentile in cui si posiziona l’unità nella distribuzione dei nuovi valori (quelli
predetti dal modello statistico) degli indicatori. La somma di tali ranghi, pesata in
modo appropriato, attraverso criteri determinati dalla valenza degli indicatori sulla
qualità delle strutture, permette di generare una graduatoria delle UO, che a questo
punto viene aggregata per singola struttura. Per le strutture di tipo polispecialistico
la media del valore dei punteggi ottenuti dalle singole unità operative deve essere
di almeno 70/100. Per le strutture di tipo monospecialistico il suddetto punteggio
deve essere, invece, di almeno 80/100. L’attribuzione del premio per la qualità
avanzata avviene distribuendo le risorse individuate con la DGR VII/15324
del 28 novembre 2003, secondo una percentuale di incremento,
compatibile con le disponibilità già individuate dalla citata DGR
VII/15324/2003, che è applicata al fatturato delle predette unità
operative.
Con la deliberazione n. VIII/6682 del 27.2.2008 recante come oggetto:
“Determinazioni in ordine alla valutazione della qualità avanzata delle attività
sanitarie di ricovero ordinario per acuti e di riabilitazione relativamente all'esercizio
2007 - approvazione indicatori e metodo la Giunta Regionale, nel richiamare la DGR
del 19 marzo 2004 n. VII/16827: ”Approvazione degli indicatori e del metodo che
saranno utilizzati per valutare la qualità avanzata delle attività sanitarie di ricovero
ordinario per acuti nell’anno 2004”; - la DGR del 13 dicembre 2006 n. VIII/3776
“Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per
l'esercizio 2007 ”; la DGR del 25 luglio 2007 n. VIII/5159 “Determinazione in merito
alla remunerazione di alcune funzioni non coperte da tariffe predefinite svolte dalle
aziende ed enti sanitari pubblici e privati accreditati, per l’anno 2006, assegnazione
del fondo qualità avanzata di cui alla dgr n. VII/16827/2004”; ha deliberato di
approvare l’allegato tecnico alla delibera medesima che stabilisce gli indicatori ed il
metodo che saranno utilizzati per valutare la qualità avanzata delle attività sanitarie
di ricovero ordinario per acuti e per riabilitazione relativamente all’esercizio 2007.
Di confermare, inoltre, per quanto riguarda la valorizzazione delle due predette
funzioni non tariffabili l’ammontare massimo di risorse previsto all’allegato 2 della
DGR del 13 dicembre 2006, n. VIII/3776. Questo in considerazione delle seguenti
motivazioni:
• la raccolta delle informazioni necessarie alla elaborazione degli indicatori di
cui al menzionato allegato tecnico, può essere effettuata solo successivamente alla
chiusura formale dell’esercizio 2007, che avviene a far data dal 29 febbraio 2008;
622
• che le predette informazioni sono desumibili, da flussi informativi obbligatori
trasmessi alla Direzione Generale Sanità a cura dei legali rappresentanti delle
strutture interessate oltre che da informazioni specifiche aggiuntive, assolutamente
necessarie per l’applicazione dei parametri, che devono essere richieste alle
strutture dalla Direzione Generale Sanità stessa, tramite l’utilizzo di un idoneo
strumento informatico;
• che gli indicatori, i criteri di elaborazione e di pesatura degli stessi ed il
totale delle risorse destinate alle attività sanitarie di ricovero ordinario per acuti e di
riabilitazione sono i medesimi già utilizzati per l’attribuzione delle funzioni non
tariffabili relative all’esercizio 2006.
Nel seguito si riporta, come previsto dalla citata D.G.R, la metodologia
applicata per la determinazione della “Qualità avanzata per acuti”.
Con l’analisi statistica sulle strutture di ricovero e attraverso l’applicazione
di opportuni modelli parametrici,si determina una graduatoria a livello di struttura,
che rispecchi il livello di qualità avanzata della stessa.
I dati di partenza, tutti derivati dalle Schede di Dimissione Ospedaliera
(SDO), trasmesse mensilmente a cura dei legali rappresentanti delle strutture alla
Direzione Generale della Sanità Lombardia, riguardano informazioni aggregate a
livello di singola Unità Operativa (UO) e sono composti dalle seguenti variabili:
623
Coefficiente
di pesatura Tipo indicatore Significato
dell’indicatore
0,5 Numero posti letto mediamente utilizzati Processo
0,5 Indice comparativo di performance (ICP) Efficienza
0,5 Indice Comparativo di performance
preintervento (solo per U.O. area
chirurgica)
Efficienza
0,5 Percentuale ricoveri chirurgici brevi
standardizzata in cui: numero ricoveri in
Day Surgery + Degenza Ordinaria di
durata 0-2/totale ricoveri chirurgici %
(solo per U.O. area chirurgica)
Efficienza
1,2 Indice di case mix Complessità
1,2 % ricoveri chirurgici sul totale ricoveri.
Solo per le UO chirurgiche.
Efficienza / complessità
2 Attrazione (percentuale di pazienti extra
regionali sul totale dei pazienti ricoverati)
Efficacia secondaria
2 % pazienti con diagnosi di tumore
maligno. Numero di pazienti con diagnosi
di tumore maligno/numero ricoveri.
Complessità
1,2 Numero di pazienti con diagnosi Urgenti
/numero ricoveri % (elenco diagnosi
allegate alla DGR VII/16827 del 19 marzo
2004)
Complessità
1,2 Età dei pazienti standardizzata Complessità
0,4 % di ricoveri ripetuti sul totale dei ricoveri Efficacia
1,2 Rientri in sala operatoria dopo l’intervento
principale nello stesso ricovero/ totale
ricoveri con intervento chirurgico % (solo
per U.O. area chirurgica).
Efficacia
0,5 Indice di comorbilità. Crea variabili di
comorbilità basate sulla presenza di
diagnosi secondarie (dalla seconda in poi)
e gruppi definiti di comorbilità eliminando i
Complessità
624
Coefficiente
di pesatura Tipo indicatore Significato
dell’indicatore
DRGs direttamente collegati. Esprime,
come proxi, la complessità della casistica
aggiuntiva alla diagnosi di dimissione
0,5 Data quality (buona compilazione della
cartella clinica). Intesa come %
discordanza SDO/Banca dati assistiti ed è
un indicatore di affidabilità del dato
Processo
Sulla base dei criteri sopra esposti, la regione Lombardia, con D.G.R.
VIII/7860 del 30.7.2008, ha proceduto all’assegnazione dei punteggi per il
conferimento del fondo per la Qualità avanzata per acuti.
Per quanto riguarda la metodologia e gli indicatori utilizzati nel valutare
Qualità avanzata per acuti, la direzione Generale sanità ha precisato che:
l’indicatore di diagnosi oncologica (“% pazienti con diagnosi di tumore maligno”)
non ha trovato applicazione per le specialità di cardiologia, cardiochirurgia e
chirurgia vascolare, in quanto - in considerazione della comune esperienza - la
diagnosi oncologica per tali specialità non può costituire una diagnosi principale,
bensì esclusivamente una complicanza o una comorbilità, per la quale è già previsto
un apposito indicatore (“indice di comorbilità”) e che ai tre indicatori di efficienza
(“indice comparativo di performance”, “indice comparativo di performance pre
intervento” e “percentuale di ricoveri chirurgici brevi standardizzata”) è stato
attribuito un peso di 0,3 invece di 0,5, al fine valorizzare ulteriormente gli indicatori
di efficacia e di complessità ritenuti maggiormente prioritari.
Con riferimento alla attività svolta nel corso dell’anno 2009 in merito alla
valutazione della qualità dell’assistenza offerta in regime di ricovero la Direzione
Generale Sanità ha prodotto la seguente relazione.
625
“Per quanto riguarda la funzione destinata a premiare la qualità avanzata si
rileva che anche nel 2009 è stato previsto, dal punto di vista economico, di rendere
prioritario il sostegno delle strutture di ricovero e cura a carattere scientifico, con la
finalità di incentivare la ricerca corrente, (IRCCS) e di riconoscere, per le strutture
sede del corso di studi di medicina e di chirurgia, i maggiori oneri economici
comportati dalla necessità di coniugare la formazione degli studenti con l'erogazione
dell'assistenza.
La promozione della diffusione e della valutazione della qualità continuano
a rappresentare una priorità per la Regione Lombardia che, tra le altre iniziative, ha
in atto un progetto (aggiudicato nel 2007 con gara) in collaborazione con Joint
Commission International che è il principale ente di accreditamento in ambito
sanitario operante negli Stati Uniti d'America e da diversi anni anche a livello
internazionale.
Su richiesta di Regione Lombardia, Joint Commission sta svolgendo un
progetto di supporto alla promozione ed alla diffusione di standard internazionali di
qualità (170 standard) riguardanti aree proprietarie quali la sicurezza del paziente,
la gestione della documentazione sanitaria e la comunicazione con i pazienti ed i
loro familiari.”
626
Attività di Prevenzione Medica e Veterinaria
Le indicazioni operative inerenti le attività di Prevenzione mediche e
veterinarie delle ASL per l’anno 2009 sono contenute dall’allegato n. 5 della
deliberazione n. VIII/8501 adottata il 26.11.2008 dalla Giunta regionale e recante:
“determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale” e che
sul merito si apre con una precisazione da parte della giunta regionale laddove si
specifica che si intende fare “riferimento all’insieme delle attività volte alla
prevenzione ed alla promozione della salute individuale e collettiva e quindi non
esclusivamente espletate dalle strutture dei Dipartimenti di Prevenzione: ciò
nell’ottica di un approccio integrato da parte delle Aziende Sanitarie, che sappia, a
partire da un’analisi del proprio contesto, individuare le priorità su cui allocare in
modo adeguato e coerente le risorse. A quest’ultimo proposito va rimarcato che il
vincolo ad utilizzare il 5,5% delle risorse, comprensivo di tutte le attività di cui si
parla nel presente allegato, costituisce dunque il minimo che deve essere garantito
e documentato, attraverso i flussi informativi in atto (FluPer, Controllo di gestione).
Le linee per la programmazione in materia di prevenzione dettate dalla
Direzione Generale Sanità, comuni e coerenti nei diversi provvedimenti regionali
sinora emanate (Piano Regionale di sviluppo, Documento di programmazione
economico-finanziaria regionale triennale ed annuale, Deliberazioni in materia di
gestione del servizio socio sanitario regionale e di definizione degli obiettivi dei
Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di rilevanza regionale, Deliberazioni e
Decreti regionali attinenti specifiche aree), si sono caratterizzate per i seguenti
principi-guida :
• la programmazione deve fondarsi su una preliminare analisi di contesto,
nell’ambito della quale sono individuate e motivate le priorità di azione, con
riguardo ai risultati in termini di riduzione dei danni alla salute prevenibili o
contenibili;
• interventi, iniziative, attività proposte debbono essere scelte a partire dagli
elementi disponibili circa la loro dimostrazione di efficacia;
• nella salvaguardia dell’autonomia organizzativa di ciascuna Azienda e delle
diverse competenze specialistiche presenti, va perseguita l’integrazione sia tra
Dipartimenti e Servizi interaziendali, che con Istituzioni ed Associazioni esterne,
quantomeno nella fase della programmazione annuale delle attività, operano nella
logica di rete.”
627
La regione nel confermare tali principi, prevede che le ASL, in coerenza col
Documento programmatico: "Programmazione e coordinamento dei servizi sanitari
e socio sanitari”, predispongano un Piano integrato per le attività di
promozione della salute, prevenzione e controllo, che deve tenere conto sia di
quanto indicato dagli specifici provvedimenti regionali, con particolare attenzione
alla DGR 4799/2007, sia in continuità con i Piani già adottati nel precedente anno.
Il piano integrato deve essere allegato al richiamato documento programmatorio e
deve sviluppare i seguenti argomenti:
1. Analisi del contesto sotto il profilo epidemiologico e del territorio, con
individuazione delle priorità di salute e indicazione delle relative motivazioni;
2. Attività, in coerenza con le priorità di cui al precedente punto, e rispettivi
obiettivi da mantenere/incrementare, che comprendano:
a. Attività di sorveglianza ed analisi epidemiologica, comprendente i sistemi di
rilevazione/registri di patologia, le caratteristiche demografiche e territoriali, le
prestazioni erogate;
b. Attività di promozione della salute, con particolare riguardo a corretti stili di vita
(che dovranno considerare quanto emerso nel percorso dei Laboratori di
valutazione attivati da IREF su indicazione della DGS);
c. Attività di profilassi e controllo delle malattie trasmissibili sia nel settore umano
che in quello zootecnico;
d. Attività di screening oncologico, in linea con i provvedimenti regionali con
particolare riguardo ai requisiti di qualità;
e. Attività di vigilanza e controllo negli ambienti di vita e di lavoro e nel settore
della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria.
3. Modalità di monitoraggio e rendicontazione delle predette attività, oltre a quanto
già previsto da differenti debiti informativi, di cui si dirà di seguito.
Nella tabella che segue, in relazione alle suddette aree di attività, sono
indicati gli obiettivi minimi cui la Direzione Generale Sanità deve fare riferimento
per ogni ulteriore provvediemento
628
Obiettivo Declinazione Completezza e qualità nella sorveglianza epidemiologica
Infortuni e Malattie professionali: La necessità di implementare gli strumenti di lettura del fenomeno degli infortuni e malattie professionali (sia quelle segnalate ai SPSAL per obblighi di legge, che quelle reperite attraverso l’approfondimento di casi clinici suggestivi), consentendo anche un loro inserimento nelle basi dati sanitari correnti, richiede che si vada approntando un sistema che, in modo sistematico ed informatizzato, sia in grado di raccogliere gli eventi patologici occorsi e i risultati delle indagini sull’esposizione lavorativa (prospettando anche la possibilità di agganciare dati della storia professionale derivanti dagli istituti previdenziali). Ciò consentirà di tracciare “storia” di ciascun soggetto, leggendo il singolo evento in un’ottica più complessiva. Obiettivo del 2009, da perseguire in collaborazione con le UOOML, sarà dunque la messa a punto di un sistema informativo con tali caratteristiche, capace di evidenziare casi di possibile malattia professionale, e nel quale far convergere le esperienze già condotte da ASL e UOOML per la ricerca dei casi di tumore professionale. Malattie infettive-trasmissibili: Obiettivi da perseguire nel 2009: - percentuale di casi delle malattie a segnalazione immediata inseriti con differenza tra data segnalazione e data apertura pratica inferiore a 3 giorni >70%; - completezza schede diagnosi-contagio-fattori di rischio delle malattie soggette a segnalazione immediata >70%; - concordanza nella scelta della patologia, rispetto ai contenuti della scheda diagnosi (per meningiti batteriche, m.i. pneumococcica-meningococcica-HIB, diarree infettive, tossinfezioni alimentari, parassitosi) >90%
Comunicazione ed informazione dati e attività di prevenzione
1. Predisposizione di relazione annuale comprensiva dell’analisi di contesto, individuazione delle priorità di salute, indicazione delle attività previste per l’anno e dei risultati ottenuti da queste ultime; 2. Predisposizione di report periodici sulle malattie trasmissibili; 3. Predisposizione di un report annuale sui rischi e danni da lavoro nel territorio di competenza, realizzato in collaborazione con le altre Istituzioni che concorrono agli obiettivi di tutela del lavoratore e con le forze sociali; 4. Mantenimento/attivazione delle interfacce col pubblico (siti web, urp, call center, sportelli informativi…) coordinate e visibili.
Sistema informativo della prevenzione per le attività di vigilanza e controllo
1. Partecipazione al progetto di sviluppo del Sistema Informativo della prevenzione regionale –I.M.Pre.Sa, ivi compreso l’utilizzo per i dati anagrafi delle strutture-imprese presenti nel proprio territorio dell’ Anagrafe Generale della Prevenzione; 2. Trasmissione dati sui controlli effettuati (secondo indicazioni della DGS) 3. Adeguamento dei propri sistemi gestionali al rispetto del debito informativo previsto dal 2010
Controllo delle malattie infettive e Vaccinazioni
1. Accertamenti a scopo epidemiologico: Tipizzazione pneumomeningo > 80%; Tipizzazione salmonella >60%; Sierologia morbillo>50%; 2. Verifica livello laboratori per analisi TB: completata ed adeguamento alla indicazioni regionali; 3. Anagrafe Vaccinale: informatizzazione, aggiornamento, invio a DGS classi di nascita 1991- 2009; Coperture vaccinali: Coorte nati residenti 2007 (Vaccino esavalente (polio- difto-tetanopertosse- epatite BHIB)>95% ; Morbillo- Parotite – Rosolia – 1a dose > 95%); Coorte nati residenti 2003 (Morbillo- Parotite-Rosolia – 2a dose >90%; Polio 4° dose > 95%); Soggetti appartenenti a categorie a rischio: >70% soggetti 0-18 aa , per le rispettive patologie, su denominatore BDA.
Promozione salute con riguardo a corretti stili di vita
Definizione/aggiornamento delle attività dell’area promozione salute con riguardo a corretti stili di vita (PIL), secondo i seguenti criteri: 1. La scelta delle specifiche popolazioni target deve essere motivata con criteri espliciti; 2. La scelta degli interventi deve fare riferimento documentato ad interventi di provata efficacia teorica, esperienze di buona pratica, raccomandazioni esitate dal percorso formativo Laboratori di valutazione. Dovrà inoltre essere prevista la produzione di reportistica annuale mediante schema definito da specifici provvedimenti regionali.
Prevenzione patologie neoplastiche con screening
1. Rendicontazione completa e secondo regole corrette in flusso specialistica ambulatoriale per tutte le attività; 2. screening mammografico: estensione >90%; rispetto intervalli di round; adesione corretta > 60%; 3. screening del carcinoma colo-rettale : estensione 100%; adesione corretta > 30%; 4. screening del carcinoma della cervice uterina: estensione 100% nelle asl con screening organizzato; inserimento in flusso specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni rese presso strutture accreditate e verifica percentuali di copertura effettive nelle asl con screening spontaneo, con individuazione della quota che non ha effettuato
629
Obiettivo Declinazione nell’ultimo quinquennio alcuna prestazione e relative proposte innovative di “reclutamento”
Prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro
Definizione delle attività dell’area ambienti di vita e di lavoro, secondo i criteri di cui alla specifica circolare. Realizzazione delle attività di controllo previste dal Piano suddetto secondo i seguenti parametri: 1. I controlli delle strutture, per cui l’asl individui un elevato grado di rischio, debbono costituire almeno il 60% del totale dei controlli; 2. la quota di controlli nell’area di tutela e sicurezza dei lavoratori non deve essere inferiore al numero di controlli assegnato per il 2008; 3. la quota di controlli nell’area della sicurezza alimentare deve comprendere, per le strutture per cui l’asl individui un elevato grado di rischio, almeno un controllo annuale; 4. la quota di controlli nell’area degli ambienti di vita, per le strutture individuate dall’asl come a medio-basso grado di rischio, deve prevedere l’effettuazione di controlli di tipo, causale con esplicitazione dei criteri utilizzati nella scelta del campione.
Per la redazione del Piano integrato per le attività di prevenzione,
promozione della salute, vigilanza e controllo le ASL dovranno attenersi alle
indicazioni derivanti dagli specifici documenti di indirizzo già emanati, con
particolare riferimento alla Circolare sui Piani integrati di prevenzione e controllo n.
19/SAN del 20 novembre 2008.
La Giunta regionale ha indicato gli ulteriori obiettivi da perseguire:
Obiettivo Declinazione Definizione degli standard di funzionamento dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione che si occupano di sicurezza alimentare
La normativa comunitaria in materia di sicurezza alimentare demanda agli Stati Membri il compito di organizzare un sistema di gestione delle attività inerenti il controllo ufficiale che sia in grado: - di verificare e valutare l'intera filiera della produzione alimentare; - di assicurare il conseguimento dell'obiettivo generale di un elevato livello di tutela della salute umana. Per far questo gli Stati Membri devono essere in grado di garantire la realizzazione di un sistema di controllo basato su procedure standardizzate e nel quale ciascun livello sia sottoposto a valutazione e verifica delle modalità operative; tali capacità sono sottoposte a verifica da parte dei Servizi Ispettivi della Commissione Europea. In concreto è necessario stabilire gli standard minimi di funzionamento dei Servizi come garanzia: - di trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare assoggettati ai controlli e dei consumatori - di omogenea valutazione della capacità degli operatori del settore di garantire con l'autocontrollo che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti, soddisfino i requisiti di igiene fissati dai regolamenti, compresa l'identificazione e la rintracciabilità degli stessi posti in commercio- di equivalenza dei controlli regionali alle garanzie internazionali richieste da Paesi Terzi come requisito per l’esportazione dei prodotti agro-alimentari - di capacità di verificare il proprio operato, in termini di organizzazione e di attività e con riferimento agli standard di efficacia del sistema Europeo sui controlli ufficiali, mediante la attuazione di audit interni ed esterni (di livello regionale e aziendale).
630
Obiettivo Declinazione Completamento dell’integrazione dei sistemi informatici nel settore della Sanità Veterinaria
nell’ambito del miglioramento dell’efficacia degli interventi di programmazione, esecuzione e valutazione dell’attività di controllo da parte di tutti gi attori coinvolti nel settore della Sanità Pubblica Veterinaria a livello regionale (Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL, Regione, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna) in questi anni si è dato avvio ad un programma di razionalizzazione dei sistemi informativi esistenti. In questo senso uno dei principali obiettivi è stata la realizzazione di un sistema di integrazione tra le varie banche dati esistenti (Anagrafi zootecniche di Lombardia Informatica - Anagrafi e dati di controllo nel settore degli alimenti di origine animale – dati delle analisi di laboratorio dell’IZSLER) in modo da una parte di poter incrociare i dati e “attribuire” a ciascuna attività soggetta a controllo gli esiti dei controlli stessi e dall’altro di poter seguire in tempo reale lo stato di attuazione dei vari piani di controllo attuati sul territorio. Un ulteriore aspetto che si intende implementare è la possibilità di “preaccettazione” dei campioni inviati all’IZSLER in modo da garantire una più precisa e rapida acquisizione dei dati e degli esiti delle analisi con la possibilità di utilizzare i risultati dal punto di vista epidemiologico e per la valutazione del rischio. Il sistema di integrazione (realizzato dall’OEVR presso l’IZSLER) è strutturato in modo da poter essere a sua volta integrato nel sistema informativo della prevenzione di cui rappresenterà uno degli elementi di inserimento delle informazioni.
Programma straordinario di verifica deglistabilimenti che esportano prodotti alimentari di origine animale verso Paesi Terzi
la necessità di ampliare gli sbocchi di mercato per i prodotti alimentari da parte di varie aziende operanti nel territorio regionale ha portato a unnotevole aumento delle Ditte che hanno iniziato ad esportare direttamente o indirettamente prodotti alimentari di origine animale (in particolare a base di carne e di latte) verso Paesi Terzi. Ciò ha significato nel corso degli anni una continua attività di verifica in Lombardia da parte dei Servizi Ispettivi Veterinari dei principali Paesi terzi destinatari dei prodotti (USA – Australia – Giappone – Corea del Sud – Cina – Brasile – ecc.) con esiti non sempre positivi. La necessità di garantire, invece, ai Paesi Terzi la presenza di un sistema di controllo efficace e affidabile e di aziende in grado di applicare in modo completo e costante i requisiti richiesti dagli stessi Paesi Terzi (per altro non sempre ben definiti) impone uno sforzo di miglioramento dell’attività di controllo e di formazione degli operatori interessati. Si propone quindi un programma straordinario di verifica basato da una parte sulla definizione precisa dei requisiti strutturali e funzionali che le aziende devono garantire per poter accedere all’esportazione e sulle procedure di controllo da parte delle ASL e dell’altro sulla formazione del personale destinato a effettuare i controlli. E’ evidente che tutto ciò dovrà essere fatto anche con una preventiva condivisione e coinvolgimento delle organizzazioni di categoria interessate che, da parte loro, dovrebbero incentivare un analoga attività di formazione (eventualmente concordata con le Autorità di controllo) dei propri associati interessati all’esportazione
Attraverso la delibera in esame la regione ha modificato le pregresse
norme in merito alla Rendicontazione dell’attività e finanziamento sostituendo
numerosi sistemi di raccolta dei dati di attività delle ASL, cosiddetti output,
attingendo da informazioni derivanti da altri flussi già disponibili e dunque non sono
più richiesti, i dati relativi all’area dei servizi alla persona (in particolare vaccinazioni
somministrate, notifiche e inchieste epidemiologiche di malattie infettive,
organizzazione e inviti per screening oncologici) ed i dati sugli operatori (utilizzando
il flusso FLUPER, ove sono rendicontate le ore lavorate suddivise per qualifica e
Servizio di appartenenza). Inoltre, a completamento di tale percorso ha previsto la
631
possibilità di acquisire i dati delle attività di controllo (ispezioni, campionamenti,
misurazioni, verifiche documentali, inchieste infortuni…) dal Sistema Informativo
della Prevenzione- IMPreSa, che gestirà l’anagrafe generale della prevenzione e i
controlli provenienti dalle attività delle ASL.
Le ulteriori indicazioni in merito sono di seguito riportate integralmente:
“Infine, per quanto riguarda attività di prevenzione rese da Strutture organizzative
non afferenti ai Dipartimenti di Prevenzione (es.: vigilanza in strutture sanitarie,
statistiche di mortalità o CEDAP, prestazioni tariffate delle UOML, screening in
ambito consultoriale…), la UO Governo della prevenzione si farà cura di attingere
dai relativi flussi informativi gestiti all’interno della Direzione Generale Sanità.
L’approccio nell’attribuzione delle risorse per lo svolgimento delle attività di
prevenzione ha privilegiato, negli ultimi anni, l’assegnazione di risorse aggiuntive
tali da consentire l’implementazione o sviluppo di nuove attività: ne sono esempio
le risorse per l’avvio e completamento degli screening oncologici, per
l’approntamento dei Piani Integrati locali di promozione della salute, per
l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, per i piani di emergenza medica e
veterinaria, per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dopo la fase di avvio è tuttavia necessario che le attività si consolidino e
dunque il loro finanziamento rientri nei finanziamenti correnti, mantenendosi i
vincoli normativi che garantiscano la realizzazione degli obiettivi previsti e le
verifiche a posteriori di quanto effettuato.
Per tale motivo, ad esempio, le risorse necessarie all’effettuazione degli
screening oncologici, ormai giunti a regime in tutte le ASL, saranno definite non
sulla base della spesa storica di ciascuna asl per questa voce, ma sulla base
dell’effettivo fabbisogno (popolazione target x percentuale di adesione x tariffa
prestazione di primo livello); analogamente la remunerazione delle prestazioni, rese
generalmente da strutture specialistiche accreditate, rientrerà nel flusso della
specialistica ambulatoriale, il cui budget verrà proporzionalmente integrato,
inserendo le prestazioni stesse nei contratti, con vincolo di erogazione dei volumi
richiesti.
Ugualmente sarà per la spesa derivante dalla vaccinazione antiHPV, che,
per il solo 2008 è stata oggetto di finanziamento aggiuntivo; resta confermata
l’assegnazione per l’acquisto di vaccini antimeningococcico C ed antipneumococcico
eptavalente (in misura proporzionale alle somministrazioni del 2007), per la
somministrazione del vaccino antinfluenzale ( in misura proporzionale alle coperture
raggiunte nel 2007), per gli accertamenti a scopo di profilassi e controllo delle
632
malattie infettive (in misura corrispondente a quelli rendicontati con codice Q
nell’ambito del flusso informativo della specialistica ambulatoriale nel 2007).
Anche per quanto attiene l’attività derivante dai Piani integrati di
prevenzione e controllo, i contributi aggiuntivi assegnati nel 2008, unitamente alle
disposizioni regionali inerenti l’assunzione di personale, hanno consentito alle ASL di
migliorare i propri assetti, sia di risorse umane che di attrezzature e strumentazioni.
Gli ulteriori finanziamenti aggiuntivi saranno assegnati alle ASL :
1. Verificato il rispetto dei seguenti indicatori di processo:
a. verifica che i Piani integrati per le attività di prevenzione, promozione della
salute, vigilanza e controllo siano comprensivi di tutte le attività di prevenzione e
consentano una effettiva integrazione tra le diverse articolazioni organizzative
dell’intera ASL;
b. valutazione del rapporto tra attività svolte, secondo indicatori sintetici derivanti
dai flussi di attività, e personale assegnato, parametrando le ore lavorate derivanti
da Fluper;
c. verifica del rispetto degli indicatori di processo ( in particolare: le percentuali di
copertura vaccinale e di estensione/adesione agli screening oncologici; il rispetto
della quota dei controlli sulle strutture in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori
e di sicurezza alimentare) più sopra indicati tra gli obiettivi delle diverse aree.
2. Inoltre, ritenendo necessario che le attività di prevenzione siano sempre più
legate ad una loro efficacia dimostrabile e quindi generino un guadagno di
salute per la popolazione, verranno verificati i seguenti indicatori di risultato:
a. andamento degli infortuni sul lavoro segnalati all’INAIL, tra biennio 2006-2007
e 2008-1° semestre 2009 e verifica del trend in diminuzione;
b. variazioni di incidenza delle malattie trasmesse da alimenti tra biennio 2006-
2007 e 2008-2009, e proporzione attribuibile a esposizione al di fuori dell’ambiente
domestico, e verifica che non si verifichino incrementi significativi;
c. variazioni di mortalità evitabile; in particolare verranno considerati gli
scostamenti delle ASL dalla media regionale per le seguenti cause:
- tumori maligni delle prime vie aeree, dei bronchi e polmoni, per la
correlazione col fumo di sigaretta, al radon o altri cancerogeni professionali ecc;
- tumori maligni della mammella, per la loro correlazione con le attività di
screening;
- malattie ischemiche del cuore, per la loro correlazione con gli stili di vita;
- traumatismi ed avvelenamenti, per la loro correlazione con i comportamenti
alla guida, con particolare riguardo alla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di
sostanze stupefacenti;
633
saranno inoltre considerati come eventi sentinella (ossia con casi attesi pari a zero)
i decessi per morbillo, per la correlazione con il piano di vaccinazione.
In tal modo, a partire dal 2009, viene introdotto un sistema premiante
per le ASL che si pongano come obiettivo la valutazione di indicatori di
risultato, ossia di impatto sulla salute della popolazione.
Naturalmente, trattandosi di criteri la cui verifica non potrà che avvenire ad
anno avanzato, l’attribuzione effettiva del finanziamento, previsto per il 2009 nella
misura di 7.000.000 €, avverrà nel secondo semestre 2009, con vincolo ad
impegnare la quota attribuita nell’esercizio finanziario dell’anno.
Verso EXPO 2015: in prospettiva della realizzazione della manifestazione
avente come obiettivo “Nutrire il Pianeta, energia per la vita” si attiverà a livello
della Direzione Generale Sanità, in una logica di sistema regionale un attivo
coinvolgimento e collaborazione con operatori del settore agroalimentare, delle loro
Organizzazioni/Associazioni, Università e centri di ricerca al fine di pervenire, anche
nella logica di valorizzare i prodotti alimentari della nostra Regione e sviluppare la
ricerca sulle caratteristiche nutrizionali degli stessi in coerenza con i principi
contenuti nei diversi piani, all’adozione di uno speciale bollino (Bollino Expo 2015)
quale garanzia della sicurezza del prodotto. Pertanto iniziative volte ad affrontare le
diverse problematiche connesse a Expo aventi ricadute di natura sanitaria dovranno
essere tutte coordinate fra loro a livello regionale, in tal senso si provvederà a dare
opportune informative alle strutture sanitarie del sistema regionale. In aggiunta a
ciò, saranno attivati contatti a livello internazionale per la realizzazione di progetti
di collaborazione all’interno dei quali la Regione Lombardia possa condividere con
Paesi di altre aree del mondo le proprie esperienze e conoscenze nel settore della
produzione, valorizzazione e controllo dei prodotti agro alimentari e della zootecnia;
questi progetti saranno finalizzati al miglioramento della qualità e della sicurezza
delle produzioni alimentari senza interferenze nelle modalità tradizionali di
produzione dei Paesi coinvolti.
I dati relativi agli eventi infortunistici in Lombardia sono riportati
dalle prossime tabelle e illustrati dai connessi grafici.
634
Infortuni mortali sul lavoro in Lombardia, ripartiti per ASL
ASL /anno 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bergamo 12 24 9 7 9 11 8 17 13 4 7
Brescia 13 14 15 23 19 15 15 17 16 10 9
Como 3 12 2 7 5 6 3 3 6 4 2
Cremona 3 1 4 2 8 0 9 8 3 6 3
Lecco 2 2 7 2 2 5 5 4 1 3 1
Lodi 3 1 8 3 5 2 0 1 2 2 0
Mantova 11 4 12 10 9 11 4 5 12 3 8
Milano città 7 3 7 9 6 7 9 5 5 1 6
Milano 1 2 8 5 8 7 8 10 7 13 7 4
Milano 2 3 2 3 7 6 9 2 3 5 3 4
Milano 3 3 4 9 11 10 2 5 10 10 8 5
Pavia 2 4 12 6 4 7 6 11 6 7 9
Sondrio 8 1 4 9 3 3 1 3 2 1 2
Varese 5 8 7 9 9 6 2 9 7 4 2
Vallecamonica 3 0 1 0 1 1 4 3 3 2 2
Lombardia 80 88 105 113 103 93 83 106 104 65 64
Fonte: Direzione Generale Sanità - Registro regionale degli infortuni mortali sul lavoro (il Registro rileva esclusivamente gli infortuni mortali accaduti in Regione Lombardia e indagati dalle ASL: sono quindi esclusi gli infortuni occorsi per incidente stradale)
Attraverso il grafico che segue si illustra l’andamento del numero di
infortuni mortali sul lavoro in avvenuti in Lombardia durante la serie storica
compresa tra gli anni 1999 e 2009; l’illustrazione rende evidente che, per quanto il
dato sia provvisorio, il numero degli infortuni mortali riportati nell’anno 2008
risulta essere quello minore dell’intera serie storica: 1999: 80; 2007:104;
2008: 65 2009: 64.
635
Infortuni mortali sul lavoro in Lombardia
60
70
80
90
100
110
Lombardia 80 88 105 113 103 93 83 106 104 65 64
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: Direzione Generale Sanità - Registro regionale degli infortuni mortali sul lavoro (il Registro rileva esclusivamente gli infortuni mortali accaduti in Regione Lombardia e indagati dalle ASL: sono quindi esclusi gli infortuni occorsi per incidente stradale). Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
Il prossimo grafico rende evidente come negli anni considerati nel territorio
delle province di Bergamo e Brescia, comprendendo anche l’ASL della
Vallecamonica, si riscontrino i numeri di maggiore rilievo.
636
Infortuni mortali sul lavoro in Lombardia ripartiti per ASL
0
5
10
15
20
25
1999 12 13 3 3 2 3 11 7 2 3 3 2 8 5 3
2000 24 14 12 1 2 1 4 3 8 2 4 4 1 8 0
2001 9 15 2 4 7 8 12 7 5 3 9 12 4 7 1
2002 7 23 7 2 2 3 10 9 8 7 11 6 9 9 0
2003 9 19 5 8 2 5 9 6 7 6 10 4 3 9 1
2004 11 15 6 0 5 2 11 7 8 9 2 7 3 6 1
2005 8 15 3 9 5 0 4 9 10 2 5 6 1 2 4
2006 17 17 3 8 4 1 5 5 7 3 10 11 3 9 3
2007 13 16 6 3 1 2 12 5 13 5 10 6 2 7 3
2008 4 10 4 6 3 2 3 1 7 3 8 7 1 4 2
2009 7 9 2 3 1 0 8 6 4 4 5 9 2 2 2
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano città Milano 1 Milano 2 Monza B.za Pavia Sondrio Varese V.Camonica
Fonte: Direzione Generale Sanità - Registro regionale degli infortuni mortali sul lavoro (il Registro rileva esclusivamente gli infortuni mortali accaduti in Regione Lombardia e indagati dalle ASL: sono quindi esclusi gli infortuni occorsi per incidente stradale). Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
637
La tabella successiva riporta i dati, forniti dalla Direzione Generale della
Sanità, in ordine agli infortuni mortali denunciati per i settori: industria,
commercio, servizi, agricoltura, in Lombardia, ripartiti per provincia. In
questo caso la DG sanità fornisce l’indicazione che: i dati sono tratti dalla banca dati
statistica INAIL alla data del 27 settembre 2010, e sono comunque da considerarsi
ancora provvisori e suscettibili di variazioni.
Si nota che successivamente all’aumento del numero degli infortuni
denunciati nel periodo compreso tra gli anni 1997 (200) e 2006 (234) nell’ultimo
biennio si nota una tendenza alla diminuzione, rispetto agli anni precedenti, per i
settori indicati, del numero di infortuni mortali denunciati in Lombardia: anno 2006:
234; anno 2007: 209; anno 2008: 175 e 2009: 177.
638
Infortuni mortali denunciati in Lombardia. Settori: industria, commercio, servizi, agricoltura, ripartiti per provincia
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia
1997 22 40 11 11 3 15 18 51 12 4 13 200 1.245
1998 28 45 11 13 3 7 14 50 7 3 8 189 1.299
1999 25 32 8 11 7 8 20 57 13 7 13 201 1.278
2000 36 30 14 6 4 9 10 39 11 6 12 177 1.234
2001 21 39 6 12 11 11 20 106 16 6 13 261 1.268
2002 29 31 13 11 5 6 17 74 19 9 18 232 1.457
2003 36 46 8 13 5 12 17 58 15 6 17 233 1.418
2004 25 34 9 4 9 10 15 74 15 7 14 216 1.329
2005 20 31 4 15 8 5 11 66 23 1 10 194 1.274
2006 29 34 7 14 9 7 12 76 13 3 16 220 1.341
2007 32 35 12 15 4 2 19 67 5 3 11 205 1.160
2008 19 34 11 12 7 7 7 58 8 2 10 175 1.120
2009 19 26 9 8 4 5 18 57 20 3 8 177 1.050
Fonte: banca dati statistica INAIL alla data del 22 settembre 2010, e sono comunque da considerarsi ancora provvisori e suscettibili di variazioni. I dati sono comprensivi degli incidenti in itinere.
639
La legge Regionale n. 33 del 30 dicembre 2009, n. 33, testo unico delle
leggi regionali in materia di sanità, fornisce le disposizioni generali in merito alle
politiche e alle attività in materia di sanità pubblica veterinaria disciplinando
l'istituzione, l'organizzazione e il funzionamento dei Servizi del Dipartimento di
Prevenzione Veterinario delle ASL che sono chiamati ad assicurare la tutela
della salute umana e animale, agendo in stretto collegamento tra di loro e
promuovendo anche il collegamento delle attività e degli interventi di tutti gli altri
enti, associazioni e servizi che operano nel settore delle produzioni zootecniche.
La regiona individua gli obiettivi da perseguire nell'ambito della sanità
pubblica veterinariai, nel contesto del piano sanitario nazionale, dal piano
sociosanitario regionale e dai relativi provvedimenti di attuazione e nell'ambito delle
misure operative di prevenzione, vigilanza e controllo previste dalle norme regionali
e pone in capo al Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed ai Distretti di Medicina
Veterinaria le competenze delle ASL in materia di sanità pubblica veterinaria.
I servizi in cui si articola il dipartimento di prevenzione veterinario devono
assicurare le seguenti specifiche funzioni:
a) sanità animale:
1) la profilassi delle malattie infettive e parassitarie degli animali trasmissibili
all’uomo, nonché la profilassi delle malattie infettive e parassitarie a carattere
diffusivo degli animali e la conseguente predisposizione delle misure di polizia
veterinaria;
2) la vigilanza su ricoveri animali, stalle di sosta, mercati, fiere ed esposizioni di
animali, pubblici abbeveratoi e concentramenti di animali;
3) la vigilanza sul trasporto degli animali, nonché sullo spostamento degli animali
per ragioni di pascolo;
4) la vigilanza sull’attuazione da parte di altri enti dei piani di profilassi delle
malattie infettive e parassitarie degli animali;
5) la gestione delle anagrafi zootecniche;
6) le competenze delle ASL in materia di tutela degli animali d’affezione e tutela del
randagismo, di cui al titolo VIII, capo II, mediante l’attribuzione di specifica
responsabilità o, se del caso, tramite idonea articolazione diretta da un veterinario
dirigente;
640
7) la vigilanza sulla disinfezione, la disinfestazione e la derattizzazione dei ricoveri
animali, dei pascoli e degli impianti soggetti a vigilanza veterinaria, compresa la
disinfezione degli automezzi per il trasporto del bestiame;
8) la raccolta e la distruzione, mediante appositi impianti, delle carcasse di animali
morti o abbattuti per malattie infettive o sospetti d’infezione;
9) la prevenzione e la lotta contro le malattie esotiche;
10) l’istituzione di osservatori di ittiopatologia e delle malattie delle api;
11) la vigilanza sull’esercizio della professione medico-veterinaria e delle arti
ausiliarie veterinarie;
12) il rilascio di certificazioni e la raccolta dei dati statistici per quanto di
competenza;
13) l’educazione sanitaria rivolta agli operatori del settore ed alla popolazione;
b) igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e
trasporto degli alimenti di origine animale:
1) l’ispezione e la vigilanza veterinaria su impianti di macellazione finalizzate al
rispetto del benessere animale, alla visita ante mortem, all’igiene della
macellazione, all’ispezione post macellazione, al giudizio ispettivo e alla
destinazione delle carni;
2) la gestione e l’aggiornamento dell’anagrafe degli impianti produttivi, di
trasformazione, di deposito, commercializzazione e somministrazione;
3) la registrazione e il riconoscimento degli stabilimenti operanti nel settore della
produzione, lavorazione e deposito di alimenti di origine animale, secondo quanto
disposto dai Regolamenti (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 852/2004
del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari e n. 853/2004 del 29 aprile
2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine
animale;
4) il controllo ufficiale sulla produzione, trasformazione e commercializzazione degli
alimenti di origine animale e loro derivati, in collaborazione con il dipartimento di
prevenzione medico qualora si tratti di prodotti alimentari che richiedono la
competenza di entrambi i dipartimenti;
5) la vigilanza sulla raccolta e la distruzione, mediante appositi impianti, delle carni
e delle derrate di origine animale non idonee al consumo umano;
6) la vigilanza sull’esercizio della professione medico-veterinaria;
641
7) il rilascio di certificazioni e la raccolta dei dati statistici per quanto di
competenza;
8) l’educazione sanitaria rivolta agli operatori del settore ed alla popolazione;
c) igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche:
1) la vigilanza sulle condizioni igieniche degli allevamenti e degli animali destinati
all’alimentazione umana;
2) la vigilanza sulla somministrazione, produzione, distribuzione, trasporto dei
farmaci per uso veterinario e sull’utilizzazione degli animali da esperimento per
quanto di competenza veterinaria;
3) la vigilanza sui trattamenti immunizzanti e sulle inoculazioni ai fini diagnostici;
4) la vigilanza e il controllo sulla produzione, sul trasporto e sulla utilizzazione degli
alimenti per l’uso zootecnico;
5) il controllo degli animali domestici, sinantropici e selvatici al fine di individuare
eventuali modificazioni dell’equilibrio ambientale nel rapporto uomo-animale che
possono recare danno;
6) la vigilanza sulla assistenza veterinaria specialistica, nonché su stazioni di
monta, impianti per la fecondazione artificiale, ambulatori per la cura della sterilità
degli animali e sulle attività attinenti la prevenzione e cura della sterilità o
dell’ipofecondità, la fecondazione artificiale e la riproduzione animale;
7) l’ispezione e la vigilanza su impianti per la raccolta, il trattamento e
l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale;
8) la registrazione ed il riconoscimento degli stabilimenti di produzione del latte e
dei prodotti lattiero-caseari, secondo quanto disposto dai Regolamenti (CE) n.
852/2004 e n. 853/2004;
9) il controllo ufficiale sulla produzione, trasformazione e commercializzazione del
latte e dei prodotti lattiero-caseari, in collaborazione con il dipartimento di
prevenzione medico qualora si tratti di prodotti alimentari che richiedono la
competenza di entrambi i dipartimenti;
10) la registrazione ed il riconoscimento degli stabilimenti operanti nel settore
dell’alimentazione animale secondo quanto disposto dal Regolamento (CE) n.
183/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 gennaio 2005, che
stabilisce requisiti per l’igiene dei mangimi;
11) la vigilanza e il controllo sul rispetto delle norme in materia di protezione e
benessere degli animali in allevamento e durante il trasporto;
642
12) la vigilanza sull’assistenza zooiatrica, sull’esercizio della professione medico-
veterinaria, sulle arti ausiliari veterinarie e sugli ambulatori veterinari;
13) il rilascio di certificazioni e la raccolta dei dati statistici per quanto di
competenza;
14) l’educazione sanitaria rivolta agli operatori del settore ed alla popolazione.
I distretti di medicina veterinaria erogano l’attività veterinaria di base
anche mediante turni di pronta disponibilità festivi e notturni dei veterinari
dipendenti e del relativo personale ausiliario svolgendo la profilassi delle malattie
infettive a carattere diffusivo e delle malattie parassitarie degli animali, nonché
l’applicazione delle relative misure di polizia veterinaria, il controllo e la vigilanza
sugli alimenti di origine animale di competenza veterinaria e la vigilanza sulla
riproduzione animale, sugli alimenti zootecnici e sull’impiego di farmaci per uso
veterinario.
La regione Lombardia prevede che le ASL esercitino, tutte le funzioni
amministrative in materia di sanità pubblica veterinaria non espressamente
attribuite ad altri soggetti.
La Regione si impegna ad asicurare l'omogeneità di gestione delle risorse,
l'uniformità degli interventi e delle erogazioni di prestazioni sul territorio, nonché la
verifica dei risultati ottenuti, in particolare: in materia di sanità animale, igiene
degli allevamenti e delle produzioni animali, con specifico riguardo alla profilassi e
alla polizia veterinaria e in materia di controllo dell'igiene degli alimenti di origine
animale e loro derivati, nelle fasi di produzione, trasformazione, deposito, trasporto
e commercializzazione.
Spettano altresì alla Regione:
a) l'adozione dei piani per il risanamento delle malattie infettive del bestiame e la
profilassi vaccinale, nonché l'acquisto e la distribuzione alle ASL dei vaccini, dei sieri
e dei prodotti diagnostici necessari per le profilassi obbligatorie;
b) la raccolta dei dati statistici relativi ai servizi veterinari, nonché la raccolta ed
elaborazione dei dati relativi alle denunce di malattie infettive e diffusive degli
animali, ai fini dell'adozione dei necessari interventi;
c) la promozione di corsi di formazione e aggiornamento, iniziative e programmi da
realizzare in collaborazione, in particolare, con l'Istituto zooprofilattico sperimentale
della Lombardia e dell'Emilia-Romagna e con le università;
643
d) la cura dei rapporti con le amministrazioni sanitarie, agricole e zootecniche
nazionali e internazionali, nonché con gli istituti zooprofilattici sperimentali e con gli
istituti universitari di ricerca.
Inoltre, la legge regionale definisce ulteriori indicazioni normative in merito
ai seguenti argomenti:
• Competenze e funzioni degli Enti Locali e del Sindaco quale autorità sanitaria
locale in materia veterinaria;
• Assistenza zooiatrica;
• Misure di biosicurezza per il trasporto degli animali;
• Tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo;
• Anagrafe canina regionale;
• Cani smarriti e rinvenuti;
• Protezione dei gatti;
• Interventi sanitari ed eutanasia su cani e gatti;
• Rifugi per animali;
• Cessione e affido di cani e gatti ricoverati presso i rifugi per animali;
• Piano degli interventi e consulta regionale rivolti al fine di garantire la salute
pubblica e la tutela degli animali d'affezione;
• Controllo demografico;
• Indennizzi per perdite di capi di bestiame causate da cani randagi o
inselvatichiti e accertate dall'ASL competente;
• Volontariato;
• Controlli;
• Sanzioni.
Le prossime tabelle riassumono i dati relativi all’attività sviluppata dal
Dipartimento Prevenzione Medico delle ASL della Regione Lombardia nell’anno
2009.
644
Dipartimento di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia
note 2008 2009 Delta 2009-2008
Inchieste epidemiologiche malattie infettive
(1) 13.896 12.850 -1.046
Vaccinazioni eseguite nei bambini (antitetano, antipolio, antimorbillo, antipertosse, antiepatiteB, antidifterite, antihaemophilusB, antirosolia, antiparotite...)
(1) 1.117.100 1.110.578 -6.522
Vaccinazioni eseguite negli adulti (antiinfluenzale, antitetano, antiepatiteB...)
(1) 1.785.000 1.732.850 -52.150
Donne invitate con lettera allo screening mammografico
(2) 592.436 532.238 -60.198
Donne rispondenti all'invito allo screening mammografico
(2) 312.500 296.986 -15.514
Persone invitate con lettera allo screening colonretto
(2) 1.164.901 1.120.543 -44.358
Persone rispondenti all'invito allo screening colonretto
(2) 459.022 511.665 52.643
Progetti di educazione alla salute (2) 142 223 81
Numero attività controllate Attività di coltivazione 894 2.118 1.224 Controlli su strutture produzione/trasformazione/distribuzione alimenti
30.989 31.166 177
Controlli su strutture produttive per la sicurezza dei lavoratori
5.970 14.996 9.026
Impianti di acquedotto (captazioni, adduzione, trattamento, distribuzione, ecc)
1.990 4.269 2.279
Impianti di fognatura e di depurazione 13 69 56 Siti inquinati oggetto di bonifica 84 167 83 Cantieri 9.807 13.966 4.159 Farmacie/Erboristerie 746 514 -232 Scuole 1.618 2.299 681 Asili nido e assistenza diurna per minori disabili
482 556 74
Strutture carcerarie 19 31 12 Strutture sanitarie 3.198 3.413 215 Strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili
329 1.110 781
Impianti sportivi/piscine/stabilimenti balneari
1.314 1.817 503
Parrucchieri/trattamenti estetici/centri benessere
2.843 1.732 -1.111
Lavanderie 38 252 214 Strutture cimiteriali 115 125 10 Nota: Per quanto riguarda le attività di screening i dati 2009 sono da considerarsi provvisori Fonte: (1) Dati provenienti da database regionali che raccolgono prestazioni /eventi in modo puntuale. (2) dati aggregati riferiti dalle ASL
645
Attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia. Anno 2009
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano C Milano 1 Milano 2 Monza B.za
Pavia Sondrio Varese V. Camonica
Inchieste epidemiologiche malattie infettive (1)
1.242 1.983 846 637 531 370 696 2.078 1.183 553 1.061 511 121 951 87
Vaccinazioni eseguite nei bambini (antitetano, antipolio, antimorbillo, antipertosse, antiepatiteB, antidifterite, antirosolia, antihaemophilusB, antiparotite...) (1)
128.404 121.695 54.714 39.285 42.039 24.799 41.890 157.789 82.740 142.369 111.832 46.734 15.347 89.891 11.050
Vaccinazioni eseguite negli adulti (antiinfluenzale, antitetano, antiepatiteB. (1)
185.603 174.760 114.079 84.570 59.313 40.986 76.695 328.046 127.691 102.607 142.310 98.919 35.728 142.674 18.869
Donne invitate con lettera allo screening mammografico (1)
58.192 60.090 31.372 21.282 21.042 13.236 28.558 73.866 61.131 33.749 41.257 21.699 11.794 49.146 5.824
Donne rispondenti all'invito allo screening mammografico (2)
35.646 39.270 16.504 11.421 12.215 5.316 16.689 42.045 34.525 19.379 15.895 7.492 7.364 28.913 4.312
Persone invitate con lettera allo screening colonretto (2)
97.104 140.005 71.632 57.909 46.800 28.432 43.351 174.109 107.642 63.443 132.406 59.279 24.163 59.519 14.749
646
Attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia. Anno 2009
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano C Milano 1 Milano 2 Monza B.za
Pavia Sondrio Varese V. Camonica
Persone rispondenti all'invito allo screening colonretto (2)
57.884 72.092 33.959 27.015 24.285 8.179 24.164 60.901 36.814 27.454 56.740 17.835 12.145 43.159 9.039
Progetti di educazione alla salute (2)
9 18 13 39 7 5 31 17 14 21 13 9 9 11 7
Nota: Per quanto riguarda le attività di screening i dati 2009 sono da considerarsi provvisori Fonte: (1) Dati provenienti da database regionali che raccolgono prestazioni /eventi in modo puntuale. (2) dati aggregati riferiti dalle ASL
647
Attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia. Anno 2009
Numero attività controllate (1)
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano
C Milano
1 Milano
2 Monza B.za Pavia Sondrio Varese
V. Camonica
Attività di coltivazione 354 323 112 106 50 86 441 18 20 127 61 280 75 38 27
Controlli su strutture Produzione/trasformazione distribuzione alimenti
3.987 5.735 2.597 1.194 639 850 2.870 2.653 592 1.438 3.535 2.010 2.056 613 397
Controlli su strutture roduttive per la sicurezza dei lavoratori (*)
2.188 2.755 971 260 217 843 1.501 405 1.052 460 720 1.787 139 1.503 195
Impianti di acquedotto (captazioni, adduzione, trattamento, distribuzione, ecc)
11 634 112 1 4 707 33 2 2.202 485 24 5 49
Impianti di fognatura e di depurazione 13 16 13 1 7 4 1 4 2 4 3 1
Siti inquinati oggetto di bonifica
15 80 19 3 46 4
Cantieri 421 3.089 683 160 526 399 765 2.713 1.631 754 815 375 798 747 90
Farmacie/Erboristerie 12 45 124 13 35 11 77 11 21 44 91 3 2 5 20
Scuole 344 124 192 19 38 70 52 904 237 10 200 27 43 39
Asili nido e assistenza diurna per minori disabili
56 34 61 40 20 38 15 9 247 1 25 10
Strutture carcerarie 3 3 2 2 2 3 9 1 6
Strutture sanitarie (**) 166 256 88 139 92 120 175 608 750 38 249 558 8 127 39
648
Attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia. Anno 2009
Numero attività controllate (1)
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano
C Milano
1 Milano
2 Monza B.za Pavia Sondrio Varese
V. Camonica
Strutture di assistenza esidenziale per anziani e disabili
193 48 131 100 51 72 78 26 225 21 129 5 20 11
Impianti sportivi/piscine stabilimenti balneari (***)
108 427 43 151 315 128 35 19 118 111 152 105 4 101
Parrucchieri/trattamenti estetici/centri benessere 344 89 66 65 40 62 151 325 258 46 129 113 5 18 21
Lavanderie 31 69 4 22 18 24 5 12 43 20 4
Strutture cimiteriali 11 39 20 8 2 26 7 12
Nota: Per quanto riguarda le attività di screening i dati 2009 sono da considerarsi provvisori (*) N. di controlli effettuati dalla UO Tutela e Impiantistica - Non sono stati conteggiati i controlli sui cantieri e nelle attività agricole presenti come categorie a sé - Sono stati inoltre esclusi gli audit e i controlli di documente in sede ASL (**) STRUTTURE SANITARIE comprende strutture ospedaliere, poliambulatori, studi medici (medicina generale, specialisti, odontoiatri), Laboratori di anlisi cliniche, Centri di medicina estetica) (***) Esclusi stabilimenti termali Fonte: (1) Dati provenienti da database regionali che raccolgono prestazioni /eventi in modo puntuale. (2)Dati aggregati riferiti dalle ASL.
649
A corredo dei dati la Direzione Generale Sanità ha prodotto una relazione
esplicativa degli stessi e dell’attività svolta. Di seguito la stessa è proposta
testualemente.
Semplificazione e sburocratizzazione in sanità pubblica
La DG Sanità di Regione Lombardia ha realizzato nell’ultimo triennio un
percorso di semplificazione amministrativa in sanità pubblica e di rilancio e
riqualificazione delle attività di prevenzione.
Innanzitutto in coerenza con gli orientamenti adottati in ambito europeo,
dove l’impostazione del sistema delle responsabilità in campi come quelli della
tutela dei lavoratori e della igiene e sicurezza alimentare ha visto importanti
mutamenti nell’ultimo decennio, che hanno determinato il graduale cambiamento
dell’approccio della pubblica amministrazione. Quest’ultima sta passando infatti dal
ruolo di controllore sistematico delle attività dei cittadini nella fase precedente
all’attività stessa, attraverso la verifica formale di requisiti e condizioni ancora non
operative, al ruolo di controllore “intelligente” delle attività di impresa nel loro
esercizio.
L’approvazione della l.r. 8/2007 (ora confluita nel Testo Unico delle leggi
regionali in materia di sanità – l.r. 33/09) ha rappresentato uno dei passaggi
fondamentali: con tale provvedimento sono stati infatti aboliti una serie di certificati
e atti amministrativi superati da normative europee e da valutazioni di efficacia.
Con la l.r. 8/07 è stato infatti abolito anche il “Nulla osta all’esercizio di
attività lavorative e depositi” previsto dal Regolamento locale di igiene tipo, che era
rilasciato dal Sindaco su parere della ASL competente per territorio e dell’ARPA ove
necessario; è stato sostituito dalla Dichiarazione di Inizio Attività Produttiva (DIAP),
una autodichiarazione resa sottoforma di dichiarazione sostitutiva di certificazione
e/o atto di notorietà da presentare allo Sportello Unico per le Attività Produttive
(SUAP) del Comune che dà titolo per l’avvio immediato dell’attività, con la quale chi
intende svolgere in Lombardia un’attività economica tra quelle per cui è applicabile,
attesta, sotto la propria responsabilità, di essere in possesso dei requisiti previsti e
di essere in regola con quanto prescrive la normativa vigente per lo svolgimento di
quella specifica attività.
650
Con decreto del Direttore Generale della Sanità del 14 settembre 2009,
n.9056, la Regione Lombardia e la Direzione Regionale del Lavoro per la Lombardia
hanno disposto che la trasmissione della notifica preliminare inizio lavori in cantiere
e dei suoi aggiornamenti avvenga tramite sistema informatizzato.
L’inserimento della notifica preliminare online garantisce la trasmissione
all’ASL e alla Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) competente e permette la
stampa dell’atto utile per l’affissione presso il cantiere.
Questa modalità di invio informatizzata è divenuta obbligatoria a partire
dal 1 gennaio 2010 e sussiste nei seguenti casi:
• nei cantieri in cui è prevista la presenza, anche non contemporanea, di più
imprese esecutrici;
• nei cantieri che ricadono nella fattispecie sopra descritta, in un momento
successivo all’inizio dei lavori;
• nei cantieri in cui opera una sola impresa la cui entità presunta di lavoro non
sia inferiore a 200 uomini-giorno.
Ad oggi, nei primi mesi di vigenza dell’obbligo, le notifiche online sono state
circa 15.000. Al 24 marzo, le notifiche online pervenute erano 12.000 a fronte di
1.500 cartacee.
Inoltre le ASL lombarde, sulla base della circolare 19/SAN/2008, hanno:
• pianificato le proprie attività di prevenzione sulla base dei principi di provata
efficacia, in aderenza alle esigenze del territorio e agli obiettivi regionali,
• utilizzato strumenti di rilevazione e sistemi informativi volti a raccogliere con
metodo scientifico i dati epidemiologici e di attività,
• privilegiato le attività programmate rispetto a quelle derivanti da
contingenze o richieste estemporanee.
Nel 2009 è stata avviata la realizzazione del sistema informativo regionale
della prevenzione: in esso è presente l’anagrafica di tutte le imprese registrate alla
camera di commercio e delle strutture comunque soggette a controlli sanitari
(scuole, ospedali, RSA, …). A ciascuna impresa/struttura sono collegati gli infortuni
eventualmente occorsi ai lavoratori (da fonte INAIL, disponibili anche in
raggruppamenti per tipo di imprese, anno…) e i controlli effettuati dalle ASL
(database in implementazione).
651
Sorveglianza malattie infettive e piano regionale vaccini
Nel 2009 è stata avviata, a fianco della rilevazione di tutte le malattie
infettive, anche l’analisi delle infezioni da HIV; per illustrare le modalità, si sono
svolti 4 work shop con tutti gli operatori i ASL e di AO coinvolti.
Sorveglianza delle infezioni ospedaliere
Continua il progetto di sorveglianza per la prevenzione e controllo delle
infezioni ospedaliere nelle strutture sanitarie di ricovero della Regione Lombardia
esteso a tutte le strutture accreditate i cui risultati sono stati pubblicati sul sito della
D.G.Sanità. E’ stato inoltre approntato un sistema informativo per gli agenti
sentinella.
Screening oncologici
Nel corso del 2009 sono state realizzate le seguenti iniziative formative:
• corso “Programma di screening del carcinoma colonrettale. La concordanza
diagnostica anatomopatologica” in accordo con le società scientifiche Siapec
Lombarda e Giscor” evento dedicato ad anatomopatologi coinvolti nei programmi di
screening ASL.
• corso “I carcinomi di intervallo: indicatori di sensibilità di un programma di
screening mammografico” per avviare il confronto sulla qualità della lettura e sulla
sensibilità diagnostica dei programmi. Coinvolti operatori, responsabili dei
programmi di screening del carcinoma della mammella e radiologi.
Lo screening del carcinoma mammario e del carcinoma colonrettale
rappresentano linee di attività consolidate nelle ASL lombarde; i dati di attività e gli
indicatori di processo sono costantemente monitorati nell’ambito delle survey
annuali.
Promozione di corretti stili di vita e programmi di educazione sanitaria
Nel corso del 2009 sono state realizzate le seguenti iniziative:
• Conclusione del percorso formativo biennale per referenti per l’educazione
alla salute, responsabili o coordinatori dei Piani integrati di promozione della salute,
operatori dei diversi servizi/distretti delle ASL, volto a rinforzare le competenze di
progettazione e valutazione di interventi di promozione della salute mediante un
652
approccio integrato, intersettoriale, efficace e sostenibile come da D.D.G.S. 4718
del 12 maggio 2008.
• Elaborazione di Linee Guida per la programmazione delle ASL, coerente con
le Regole di esercizio 2009.
• Aggiornamento del sito web www.promozionesalute.regione.lombardia.it, a
disposizione di operatori sanitari, sociali, scolastici, di amministratori locali, nel
quale è possibile consultare le esperienze di “buone pratiche” realizzate in
Lombardia.
Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
Regione Lombardia persegue una politica di miglioramento della sicurezza e
della salute nei luoghi di lavoro mirata ad ottenere un concreto guadagno di salute
nella popolazione lavorativa.
Gli obiettivi e gli standard di livello regionale sono perciò declinati nella
forma di conseguire una riduzione degli eventi negativi, ponendosi il traguardo di
raggiungere, nel triennio 2008 – 2010 di vigenza del Piano, una riduzione dei
seguenti indicatori:
• 15% del tasso complessivo d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati
(base dati: INAIL 2006);
• 10% del numero assoluto degli infortuni mortali;
• 10% del tasso di incidenza degli infortuni gravi;
• 15% degli infortuni denunciati nelle aziende che hanno adottato un Sistema
di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL) o aderito a forme di
comportamento etico riconosciute dagli Enti bilaterali o dalle parti sociali.
Per le malattie professionali e lavoro-correlate, considerato il rilevante
problema della sottonotifica delle denunce, l’obiettivo è consistito nella loro
emersione accompagnata da una riduzione del numero reale dei casi.
Sotto il profilo della programmazione, sono state di rilievo le parole chiave:
efficacia, integrazione e trasversalità. In particolare, l’integrazione delle tematiche
relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro nelle altre politiche (istruzione, sanità
pubblica…) e la promozione di nuove sinergie. Di conseguenza, i progetti specifici e
tematici sono stati, il più possibile, ricondotti all’interno dell’intero Dipartimento di
prevenzione e ricompresi in una programmazione concorrente e non nell’ottica
della singola disciplina.
653
A consuntivo dell’anno 2009, risultano controllate 41.677 strutture/attività
economiche, con una copertura del 5,1% delle imprese attive lombarde (Fonte:
InfoCamere), in crescita rispetto all’anno precedente ove, con 39.666 unità
controllate, la copertura era pari a 4,8%. I sopralluoghi complessivamente
effettuati sono pari a 54.982, con un aumento del 5% rispetto al numero di
sopralluoghi effettuati nell’anno 2008, e quadruplicandone il valore rispetto all’anno
2006. Mediamente ciascuna azienda controllata ha ricevuto 1,3 sopralluoghi.
Tab. 1 N. sopralluoghi effettuati nel quadriennio 2006/2009
sopralluoghi
2006 13.067
2007 26.215
2008 52.309
2009 54.982
Nel comparto delle costruzioni, a fronte di 47.933 cantieri notificati40, sono
state effettuate 14.503 ispezioni, pari al 30% (in crescita rispetto all’anno 2008, a
fronte di 46.961 notifiche e 13.369 ispezioni, il rapporto era pari al 28%).
Il numero di imprese edili controllate – indicatore rilevato puntualmente
per la prima volta nell’anno 2009 attraverso il sistema informativo Impres@ – è
pari a 16.948, con una copertura del 12% delle imprese edili attive lombarde
(Fonte: InfoCamere).
L’elaborazione degli indici di frequenza (infortuni indennizzati x 1.000
addetti Inail, esclusi i casi in itinere: media triennio consolidato 2004-2006) rivela
la Lombardia quale regione al primo posto per il numero di infortuni in termini
40Art. 99, comma 1, D. Lgs. 81/08 “… il committente o il responsabile dei lavori, prima dell’inizio dei lavori, trasmetta all’unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti la notifica preliminare elaborata conformemente all’allegato XII, nonché gli eventuali aggiornamenti nei seguenti casi: a) cantieri di cui all’art. 90 comma 3, ossia cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese, anche non contemporanea; b) cantieri che inizialmente non soggetti all’obbligo di notifica, ricadono nelle categorie di cui alla lettera a) per effetto di varianti sopravvenute in corso d’opera; c) cantieri in cui opera una sola impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini – giorno;…”
654
assoluti, facendo registrare un valore pari a 25,68, al di sotto dell’indice medio
nazionale pari a 29,52. In particolare, la Lombardia è diciottesima rispetto alle 21
regioni italiane, preceduta da Sicilia, Campania e Lazio (Fonte: INAIL, Rapporto
Annuale Regionale 2008 Lombardia – ottobre 2009). La riduzione della frequenza
infortunistica pari al 10% che si registra in Lombardia, nell’industria e nei servizi,
nel confronto tra il primo semestre degli anni 2008 e 2009, (Tabella 2.1; Fonti:
INAIL - Consulenza Statistico Attuariale; ISTAT) è analoga a quella registrata in
Italia.
Tab. 2 Andamento infortuni sul lavoro in Lombardia per tipo di settore – Periodo: I° semestre 2008 e 2009
industria e servizi
infortuni denunciati
infortuni denunciati
Lombardia
I° semestre
Var % -10,3
15,3
2008
frequenza 17,1
2009
64.944
occupati 4243
frequenza72.641
occupati 4258
industria e servizi
infortuni denunciati 418924
occupati 22509
frequenza 18,6
infortuni denunciati 372507
occupati 22235
frequenza 16,8
Var. % -10,0
2009
Italia
I° semestre
2008
L’analisi degli infortuni mortali è condotta sulle informazioni raccolte dal
Registro Regionale, istituito presso la DG Sanità ed alimentato dal flusso
informativo originato dalle ASL.
655
A differenza della banca dati INAIL – in cui sono registrati anche gli
infortuni stradali e in itinere – il Registro Regionale è dedicato esclusivamente agli
infortuni mortali avvenuti nei luoghi di lavoro. L’analisi dei casi accaduti nel 2009
mostra rispetto all’anno precedente una sostanziale stabilità del valore già
registrato (figura 1).
Fig. 1 Andamento infortuni mortali in Lombardia nel periodo 1999-2009 Fonte: Registro Regionale Infortuni mortali
La riduzione dell’1,5%, seppur contenuta rispetto al 37% osservato nel
2008 sul 2007, conferma il trend decrescente del fenomeno. In particolare, si
registra un aumento dei casi nel settore delle costruzioni (48% del totale)
contrariamente all’anno 2008 in cui il settore seguiva quello dell’agricoltura (figura
2).
656
Fig. 2 Andamento infortuni mortali in Lombardia nel periodo 1999-2009 Fonte: Registro Regionale Infortuni mortali
1 6 %
5 %
4 8 %
2 3 %
5 %
1 %2 %
agr ic o ltu r a
c o m m e r c io
c o str u zio n i
in d u str ia
tr asp o r ti
se r v izi p o stali
r ac c o lta e
sm altim e n to
r ifiu ti so lid i
Emergenze meteoclimatiche
Sono state definite per le Aziende Sanitarie Locali (Circolare prot.
H1.2009.0017729 del 13 maggio 2009) le indicazioni per la gestione di emergenze
in caso di elevate temperature ambientali, che prevedono la pianificazione dei
seguenti interventi:
• Predisposizione di una anagrafe della fragilità,
• Attivazione sistema di allerta meteo con tre giorni di anticipo, in
collaborazione con ARPA, dal 1 giugno al 15 settembre 2009,
• Programma di interventi, in particolare rivolto a:
• Attivazione di numeri verdi per la popolazione presso ciascuna ASL, per
informare sui servizi e percorsi di accesso;
• Informazione e comunicazione per la popolazione, con opuscoli e
vademecum, con particolare attenzione alle persone anziane;
• Monitoraggio delle persone assistite a domicilio;
• Interventi a favore dei soggetti non già conosciuti dai servizi di assistenza
sociale o socio-sanitaria;
• Potenziamento dei servizi ed interventi dedicati agli anziani;
• Collaborazione con volontariato e progetti specifici.
657
Sicurezza alimentare
• L’attività svolta dalle ASL in materia di sicurezza alimentare nel 2009 si è
concretizzata nella seguente attività:
• attività di vigilanza e controllo sulle strutture nelle quali si svolge attività di
produzione, trasformazione, distribuzione di prodotti alimentari.
Nel 2009 sono stati eseguiti controlli, su attività, pari a circa il 30% delle
attività esistenti e che hanno attinenza con la sicurezza alimentare; tale dato deve
tuttavia essere rapportato al livello di rischio attribuito all’attività economica in
questione e che può variare anche all’interno della stessa tipologia.
Per controllare tali attività sono stati eseguiti (tra audit, ispezioni e
verifiche documentali) circa 37.000 controlli.
Nello svolgimento dell’attività di controllo sono stati altresì prelevati 6.500
campioni, nelle varie tipologia di attività sottoposte a controllo; solo nel 7% dei casi
le analisi hanno dato esito non favorevole.
I prodotti maggiormente campionati sono stati i prodotti della gastronomia,
i prodotti della panetteria, prodotti ortofrutticoli, oli e grassi vegetali e bevande.
All’interno del controllo ufficiale sui prodotti alimentari sono quindi
compresi anche i controlli sulle acque minerali, per quanto disciplinati da una
normativa specifica.
In coerenza con le nuove indicazioni sulla conduzione delle attività di
vigilanza e controllo, nel 2009 tale attività non è stata condotta in relazione
all’attuazione dei singoli piani mirati, ma sulla base dell’attribuzione del livello di
rischio delle singole attività, di criteri di evidenza scientifica e privilegiando
l’integrazione e la trasversalità.
Sono stati invece mantenuti i piani di controllo specifico rientranti nella
pianificazione di livello nazionale di seguito elencati:
• OGM: sono state eseguite anali su 381 campioni
• prodotti fitosanitari: sono state eseguite anali su 950 campioni.
658
Prevenzione veterinaria
Come visto precedentemente, spetta alle Regioni la potestà regolamentare,
nell’ambito dei principi fondamentali determinati dalla legislazione dello Stato la
tutela della salute e la sicurezza alimentare. Il Decreto Legislativo n. 112/98 tra le
materie attinenti la tutela della salute individua: la profilassi e la cura relative alle
malattie ……… animali, ivi comprese le misure riguardanti gli scambi
intracomunitari, l’igiene e il controllo dei ……… alimenti di origine animale e i loro
sottoprodotti e la tutela sanitaria della riproduzione animale. Pertanto, ai sensi del
menzionato decreto legislativo, la regione deve svolgere attraverso le proprie
strutture le funzioni e i compiti relativi agli interventi profilattici e terapeutici
riguardanti la salute animale, nonché la salubrità dei prodotti di origine animale.
Inoltre, il combinato disposto della L.r. n. 64/1981 e s.m.i. “Norme per
l’esercizio di funzioni in materia di igiene e sanità pubblica, per la tutela della salute
nei luoghi di lavoro, l’organizzazione ed il funzionamento dei servizi veterinari e dei
presidi multizonali di igiene e prevenzione”, e della L.r. n. 1/2000, “Riordino del
sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n.
112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni ed
agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59 )”,
assegna, in materia di sanità pubblica, le precipue competenze, e come
conseguenza di ciò anche di igiene e sicurezza alimentare. In tal senso l’art. n. 53
del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 indica che tramite le funzioni di polizia
veterinaria, la giunta regionale verifica che vengano osservati gli indirizzo ed il
coordinamento dell’attività sulla materia e, inoltre, verifica il perseguimento degli
obiettivi della programmazione regionale, al fine di assicurare l’uniformità degli
interventi e delle prestazioni sul territorio.
In merito ai riferimenti normativi si rileva che la legislazione alimentare
vigente è prevalentemente di origine comunitaria e la legislazione relativa
all’organizzazione dei controlli e alla fissazione delle sanzioni è di origine nazionale.
La normativa comunitaria in materia di sicurezza alimentare è stata
rivisitata da una serie di Regolamenti, definiti “pacchetto Igiene”. che sono entrati
in vigore a far data dal 1° gennaio 2006.
La regione Lombardia ha organizzato le proprie norme riguardanti le
materie di competenza della Sanità Pubblica Veterinaria tramite una serie di atti
659
che, nella maggior parte dei casi, regolamentano questioni particolari ed aspetti
specifici relativi alla tutela della salute dei consumatori e alla commercializzazione
degli alimenti a livello globale. La regione ha coperto l’intera catena alimentare e fa
riferimento alla politica alimentare dell’Unione Europea espressa nel Libro bianco
sulla sicurezza alimentare, definita poi a livello legislativo dal Regolamento base di
inquadramento generale, il Reg. (CE) n. 178/2002 facendo propri pertanto i principi
fondamentali espressi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’OIE. Tali
principi trovano il loro fondamento nel principio che la legislazione alimentare,
intesa a ridurre, eliminare o evitare un rischio per la salute umana deve basarsi
sull’analisi del rischio, che si articola in tre fasi: la valutazione del rischio; la
gestione del rischio e, infine, la comunicazione del rischio.
L’articolazione organizzativa della Regione Lombardia - Direzione Generale
Sanità competente in materia di programmazione, coordinamento, verifica e
controllo delle attività inerenti la Sanità Pubblica Veterinaria è la “U.O. Veterinaria”,
definita anche l’Autorità Competente Regionale.
Le attività di controllo sono orientate al perseguimento dei seguenti
obiettivi:
• Applicazione uniforme della “Legislazione alimentare”, sul territorio
regionale, in materia di mangimi e di alimenti di origine animale e alle norme sulla
salute e sul benessere degli animali;
• Riesame dell’organizzazione dei sistemi di controllo presso le Autorità
Competenti Territoriali, in conformità agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali
• Valutazione dell’efficacia dei controlli ufficiali posti in essere dalle Autorità
Competenti Territoriali.
I documenti e gli atti di riferimento sono i Documenti di programmazione
regionale, segnatamente: il Piano Regionale di Sviluppo il Documento Regionale di
Programmazione Economica e Finanziaria e il Piano Socio-Sanitario Regionale che
individuano i seguenti obiettivi generali della sanità pubblica veterinaria,
• promozione della salute e del benessere degli animali, anche con lo scopo di
migliorarne le produzioni,
• prevenzione e controllo delle malattie degli animali, con particolare
attenzione alle zoonosi,
660
• protezione dell'ambiente come nei casi di industrializzazione degli
allevamenti e di presenza nelle città di fauna selvatica,
• sicurezza alimentare.
Detti obiettivi generali sono perseguiti dall’ACR mediante la predisposizione
ed attuazione di:
• leggi regionali a carattere generale, all’interno delle quali vengono definiti le
finalità complessive, i principi operativi e l’articolazione delle competenze
relativamente a determinati ambiti dell’attività regionale che interessano il settore
alimentare;
• delibere di giunta e decreti dirigenziali volti a precisare e chiarire taluni
aspetti della nuova normativa comunitaria (con particolare riferimento al Reg. (CE)
n. 178/02 ed al “Pacchetto Igiene”);
• “linee guida”, a carattere prettamente operativo, rivolte di volta in volta ai
vari soggetti responsabili di specifici rami della “filiera della sicurezza”;
• indicazioni operative per la redazione del “piano integrato delle attività di
prevenzione e dei controlli”, ai sensi della Legge regionale n. 8/2007;
• “programma annuale di audit”, ai sensi del Reg. (CE) n. 882/2004.
Come visto, l’ACR è una articolazione della D.G. Sanità della Regione
Lombardia prevista dallla DGR n. 6268 del 21 dicembre 2007 (IV Provvedimento
organizzativo 2007 - VIII legislatura). Le principali attività dell’ACR riguardano:
La mappatura dei processi - consiste nell'identificazione e valutazione dei
processi gestionali delle attività di controllo delle AA.SS.LL.;
La predisposizione del programma annuale di controllo dell’ACR - Obiettivo
dell’attività è sviluppare un programma di controllo che allochi le risorse sui
processi aventi maggiore rilevanza e che tenga conto di specifiche aspettative della
Direzione Generale Sanità;
Gli interventi di controllo - Le tipologie di intervento dell’ACR sono le seguenti:
• Audit di conformità: si tratta di valutare la conformità dei comportamenti con
le procedure e prassi interne e con quanto richiesto dal legislatore;
• Audit di sistema: si tratta di valutare il raggiungimento degli obiettivi
assegnati al Responsabile dell'Organizzazione auditata, declinati a livello di processo
- si tratta di interventi volti a valutare l'efficacia e l'efficienza dei processi e dei
controlli in essi previsti;
661
• Ispezione: si tratta di verificare il rispetto dei requisiti della normativa
vigente nelle materie di competenza della sanità pubblica veterinaria.
• Se del caso, utilizza le altre tipologie di controllo contemplate dal Reg. (CE)
n. 882/2004.
La reportistica, la condivisione e le raccomandazioni - Al termine di ciascun
intervento di controllo, ACR emette un rapporto sui risultati dello stesso contenente
gli aspetti oggetto di valutazione, la valutazione sui processi e sui controlli
analizzati. Propone inoltre in modo dettagliato tutte le osservazioni rilevate nel
corso dell'intervento, i problemi rilevati, eventuali raccomandazioni per il
miglioramento delle attività aziendali;
Comunicazioni con il Direttore dell’Organizzazione auditata - E' il primo
responsabile delle performance dell’Organizzazione auditata ed è quindi destinatario
di tutti i rapporti e di tutte le comunicazioni ufficiali inviate dall’ACR;
Monitoraggio e Follow-Up - Consiste nella verifica circa l'effettiva
implementazione dei piani di azione concordati con i responsabili dei processi, anche
a fronte di osservazioni rilevate nel corso di precedenti interventi di controllo e
condivise dai responsabili dei processi stessi.
Le strutture e i compiti previsti per l’ACR come indicato dalla DGR n. 6268
del 21 dicembre 2007 (IV Provvedimento organizzativo 2007 - VIII legislatura)
sono riassunti dalla prossima tabella.
662
LIVELLO ORGANIZZATIVO COMPETENZE E AREE DI ATTIVITÀ
U.O.
Veterinaria
Programmazione, coordinamento e verifica dell’attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali Rapporti con il Ministero della Salute e con le Regioni per le materie relative alla sanità veterinaria Organizzazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari relativi agli stabilimenti autorizzati all’esportazione verso Paesi Terzi e rapporti con i Servizi Ispettivi dei Paesi Terzi Attività di ispezione esterna sull’attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL per le materie di competenza e sugli stabilimenti di produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale e dei sottoprodotti di origine animale Coordinamento e verifica dell’attuazione dei piani di controllo nel settore dell’igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Anagrafe degli impianti di produzione e trasformazione degli alimenti per animali Gestione dei sistemi di allerta nel settore dell’alimentazione animale Sistema di allerta alimentare in stretto raccordo con l’U.O. Governo della prevenzione, tutela sanitaria, piano sicurezza luoghi di lavoro e emergenze sanitarie
Struttura
"Prevenzione Sanità veterinaria"
Coordinamento dei piani di bonifica sanitaria e di prevenzione e controllo delle malattie degli animali Linee guida per l’adozione dei provvedimenti di Polizia veterinaria da parte dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari Gestione e coordinamento delle operazioni veterinarie in occasione di focolai di malattie infettive e diffusive Anagrafi informatizzate delle aziende zootecniche Coordinamento delle operazioni per la prevenzione del randagismo e la tutela degli animali d’affezione Coordinamento e verifica delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari in materia di riproduzione animale in collaborazione con la Direzione Agricoltura Coordinamento e verifica dell’attuazione dei piani di controllo nel settore dei sottoprodotti di origine animale
Struttura
"Controllo sugli alimenti
di origine animale"
Coordinamento e verifica dell’attuazione dei piani di controllo nel settore dell’igiene degli alimenti di origine animale Anagrafe degli impianti di produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale Gestione dei sistemi di allerta nel settore degli alimenti di origine animale Rapporti con i rappresentanti delle filiere produttive degli alimenti di origine animale per il coordinamento delle attività di prevenzione e controllo in collaborazione con la Direzione Agricoltura Linee guida per l’accreditamento dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali Rapporti con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna Formazione e aggiornamento del personale dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari di concerto con la Struttura Progettazione, sviluppo piani e emergenza urgenza
663
Le tabelle che seguono propongono un sintetico quadro riassuntivo delle
attività svolte dalle strutture preposte alla medicina di sanità pubblica
veterinaria
Medicina di Sanità Pubblica Veterinaria.
Campioni effettuati in Regione Lombardia su bovini
Numero dei Capi
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
Macellazioni d’urgenza
2.677 295 205 109 92 109 1.230 225 388
Macellazione differita
14.070 18.049 21.623 20.185 18.005 17.820 12.299 6.099 1.397
Morti in stalla o durante il trasporto
24.936 18.817 20.267 16.131 15.640 16.686 18.451 20.898 13.182
Abbattuti in focolaio BSE
3.995 2.571 1.678 71 488 34 0 4 0
Sospetti BSE 79 30 6 13 4 3 4 0 Totale soggetti a rischio
45.678 39.811 43.803 36.502 34.238 34.653 31.983 27.230 14.967
Regolarmente macellati superiori ai 24 mesi
247.488 300.036 321.012 309.885 270.265 264.029 242.207 269.482 109.139
Totale complessivo capi da sottoporre ad esame ai fini BSE
293.166 339.847 364.815 346.387 304.503 298.682 274.190 296.712 124.106
Numero degli esami effettuati
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Totale campioni esaminati sul totale complessivo dei capi macellati
293.166 339.847 366.818 346.387 304.490 298.678 274.138 296.712 124.106
In merito al dato 2001 per "sospetti BSE" si precisa che in quell'anno non era prevista una rendicontazione specifica per questa categoria a rischio. Con D.L. 31 gennaio 2005, n.7 convertito con legge 31 marzo 2005, n.43 è stata spostata a 30 mesi l'età al di sopra delle quale è previsto il prelievo negli animali regolarmente macellati *La Dec. 2008/108 prevede, dal 01.01.2009, il campionamento per BSE dei bovini di categoria a rischio e regolarmente macellati dei soli capi di età superiore ai 48 mesi. Fonte: Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale della Lombardia
664
La Dec. 2008/108 prevede, dal 01.01.2009, il campionamento per
BSE dei bovini di categoria a rischio e regolarmente macellati dei soli capi
di età superiore ai 48 mesi, questa determinazione motiva la riduzione del
numero dei capi sottoposti all’esame relativo alla BSE, infatti tra l’anno
2008 e l’anno 2009 si passa da 296.712 capi a 124.106 e tutti sono stati
sottoposti agli esami previsti.
Medicina di Sanità Pubblica Veterinaria.
Campioni effettuati in Regione Lombardia su bovini
Percentuale
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*
Macellazioni d’urgenza
0.91% 0,09% 0,06% 0,03% 0,03% 0,04% 0,45% 0,08% 0,31%
Macellazione differita
4.80% 5,31% 5,93% 5,83% 5,91% 5,97% 4,49% 2,06% 1,13%
Morti in stalla o durante il trasporto
8.50% 5,54% 5,56% 4,66% 5,14% 5,59% 6,73% 7,04% 10,62%
Abbattuti in focolaio BSE
1.36% 0,76% 0,46% 0,02% 0,16% 0,01% 0,00% 0,00% 0,00%
Sospetti BSE 0,02% 0,01% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale soggetti a rischio
15,58% 11,71% 12,01% 10,54% 11,24% 11,60% 11,66% 9,18% 12,06%
Regolarmente macellati superiori ai 24 mesi
84,42% 88,29% 87,99% 89,46% 88,76% 88,40% 88,34% 90,82% 87,94%
Totale complessivo capi da sottoporre ad esame ai fini BSE
100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%
Percentuale
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Totale campioni esaminati sul totale complessivo dei capi macellati
100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%
In merito al dato 2001 per "sospetti BSE" si precisa che in quell'anno non era prevista una rendicontazione specifica per questa categoria a rischio. Con D.L. 31 gennaio 2005, n.7 convertito con legge 31 marzo 2005, n.43 è stata spostata a 30 mesi l'età al di sopra delle quale è previsto il prelievo negli animali regolarmente macellati *La Dec. 2008/108 prevede, dal 01.01.2009, il campionamento per BSE dei bovini di categoria a rischio e regolarmente macellati dei soli capi di età superiore ai 48 mesi. Fonte: Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale della Lombardia
665
Per quanto concerne la medicina veterinaria la tabella che segue riporta i
dati forniti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia in
merito ai controlli effettuati in regione Lombardia per la ricerca di frammenti
ossei nei mangimi41 ed evidenzia che anche per l’anno 2009, non sono stati
rilevati campioni positivi
41 A proposito della diminuzione dei campionamenti eseguiti nell’anno 2007, la regione ha segnalato: che il motivo va ricercato nel mancato “rilievo di campioni positivi da diversi anni e quindi, a fronte di una situazione ormai sotto controllo, l'inutilità di effettuare un numero costante di controlli; inoltre nello stesso periodo si è avuta l'attivazione di controlli da parte delle aziende sulle materie prime utilizzate”, inoltre, “mentre in passato il campionamento per la ricerca dei frammenti ossei veniva effettuata anche su materie prime in fasi di stoccaggio precedenti alla destinazione ad una specifica categoria di animale, dal 2007 i controlli vengono effettuati solo su prodotti per i quali è già stata stabilita la categoria di destinazione”
666
Medicina di Sanità Pubblica Veterinaria. Analisi effettuate nella Regione Lombardia per la ricerca di frammenti ossei nei mangimi
Negativi Positivi 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
(****) 2009 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
(****) 2009
11 1 1 Bovini (*) 1.069 547 352 271 254 285 359
1,03% 0,18% 0,28% 0 0 0 0 0
Ruminanti Ovini (*)
3 6 13 12 10 6
457 295
0 0 0 0 0 0 0
0
0
11 15 2 Non ruminanti (*)
279 73 57 44 35 36 40 259 165 3,94% 20,55%
0 0 0 0 0 0,77%
0
Specie indefinita (**) 20 4 1 0
Mangimi semplici farine animali (**)
429 107 151 378 345 335 1 (***)
86 122 4,66% 3,74% 0,66%
0 0 0 0 0 0
Totale negativi Totale positivi
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Bovini (*) 11 1 1
Ruminanti Ovini (*)
1.072 547 358 284 266 295 365 457 295 1,03% 0,18% 0,28%
0 0 0 0 0 0
In merito alla diminuzione dei campionamenti nel 2007, il motivo è il mancato rilievo di campioni positivi da diversi anni e quindi, a fronte di una situazione ormai sotto controllo, l'inutilità di effettuare un numero costante di controlli; inoltre nello stesso periodo si è avuta l'attivazione di controlli da parte delle aziende sulle materie prime utilizzate. (*): la diminuzione dei campioni prelevati rispetto al 2003 è dovuta alla progressiva normalizzazione della situazione evidenziata dall'azzeramento dei campioni risultati positivi; nel 2004 si constata infatti la conformità di tutti i campioni alla normativa vigente in materia di mangimi. (**): l'aumento dei campioni rispetto al 2003 è dovuta all'applicazione della Raccomandazione 163/2004/CE che ha stabilito per questa tipologia di mangimi l'esecuzione di un numero minimo di campioni sulla base dei quantitativi di mangime prodotti a livello regionale; tutti gli esiti delle analisi sui campioni prelevati nel 2004 sono comunque risultati favorevoli. (***) Mentre in passato il campionamento per la ricerca dei frammenti ossei veniva effettuata anche su materie prime in fasi di stoccaggio precedenti alla destinazione ad una specifica categoria di animale, dal 2007 i controlli vengono effettuati solo su prodotti per i quali è già stata stabilita la categoria di destinazione. (****) A partire dal 2008 la nuova modalità di rendicontazione prevista dal Piano Nazionale Alimentazione Animale non consente più di distinguere i campioni su mangimi per bovini da quelli destinati agli ovini. Fonte: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia.
667
L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO DELLA REGIONE SULLE AZIENDE
Verifica dell’appropriatezza: il sistema di finanziamento a
prestazione
A riguardo del sistema dei controlli, il contesto storico normativo nazionale
e regionale è stato descritto approfonditamente nelle precedenti relazioni stilate
dalla Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia e ad esse per brevità, si fa
riferimento e rimando per opportuna sintesi.
Come indicato in altra parte della relazione la Giunta regionale fornisce
annualmente le indicazioni operative inerenti l’attività da svolgere in merito alla
questione socio sanitaria tramite apposite deliberazioni. Il programma dell’attività
per l’anno 2008 è stato fornito dalla giunta regionale lombarda con la deliberazione
n. VIII/5743 del 31/10/2007 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio
socio sanitario regionale per l'esercizio 2008”, confermando la priorità da attribuire
da parte delle direzioni strategiche delle ASL, in termini di programmazione delle
risorse alla piena attuazione della DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007.
Introdotto dalla DGR VII/15324 del 2003, il Piano dei Controlli, è stato
confermato come lo strumento principale di cui le ASL dispongono per evidenziare
ed integrare tra loro le varie linee di intervento previste ad inizio anno per tutte le
aree oggetto di controllo e la regione fissa per le ASL la data del 31 gennaio 2008 la
scadenza entro la quale le stesse devono predisporre ed inviare alla DG Sanità il
piano per l’esercizio 2008. Come visto, la citata DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007
resta il punto di riferimento per le indicazioni operative per l’anno 2008 e, pertanto
la regione ribadisce le seguenti indicazioni sulla questione dei controlli
• “la non obbligatorietà del preavviso della visita ispettiva a suo tempo definito
in 48 ore “lavorative” dalla d.g.r. n. VII/8078 del 18.02.2002; con questa
indicazione si intende che l’eventuale preavviso non può essere inoltrato dalla ASL
alla struttura prima delle 48 ore precedenti il controllo e che il preavviso non è più
da considerarsi un obbligo.
668
• la non obbligatorietà della verifica del 2% di estrazione casuale della
casistica, così come prevista dalla d.g.r. n. VII/3826 del 16.03.2001; con questa
indicazione si intende che le modalità di estrazione della casistica da controllare
possono essere anche solo di tipo mirato;
• il superamento della limitazione di tipologia di controllo (appropriatezza o
congruenza della codifica sulla stessa pratica, così come previsto dalla d.g.r. n.
VII/12692 del 10.04.2003;
• il superamento di quanto previsto dalla VII/12692 del 10.04.2003 alla voce
“calendarizzazione dei controlli”, dando la priorità alla verifica delle attività erogate
nel corso dell’esercizio di cui non sono state ancora saldate le attività che si
individua con il periodo che va dal 1° gennaio di un anno al 28 febbraio dell’anno
seguente;
• la non sospensione del controllo a seguito di “interpello” alla Direzione
Generale Sanità, così come previsto dalla circolare 37/SAN/2003, privilegiando, nel
caso di contestazione, l’interpretazione conservativa della modalità di codifica
proposta dalla ASL, che deve essere quella prevista dalle linee guida regionali
emanate a riguardo della codifica delle prestazioni e che riguarda le procedure
consolidate e storicizzate nella pratica clinica e quindi ancheutilizzate in sede di
rilevazione dei costi e definizione delle tariffe delle prestazioni sia a livello nazionale
che regionale;
• l’obbligatorietà dell’estensione del campione a tutta la casistica, nel caso di
rilevazione di codifiche non corrette;
• dare attuazione, come previsto dalla l.r. 8/2007, alla sovraterritorialità della
funzione di controllo prevedendo che le ASL verifichino le prestazioni a favore di
propri residenti erogate da strutture ubicate presso altre ASL, dando atto che la
possibilità di maggiore azione anche sul piano territoriale potrà essere una buona
garanzia di crescita dell’efficacia delle attività di controllo attraverso anche il
confronto tra e con diversi operatori, superando la previsione del d.d.g. Sanità n.
1375/05 e della dgr. n. VIII/3776 del 13.12.2006 – in tema di controlli tra ASL
viciniori;
• si raccomanda la massima attenzione all’utilizzo dello strumento interpello
che è attivo sul sito della DG Sanità dal 10 di settembre del 2007
[http://www.sanita.regione.lombardia.it/interpello/index.php]. “interpello” deve
essere l’unico strumento da utilizzare per porre quesiti riguardanti le modalità di
669
codifica ed erogazione delle prestazioni sanitarie, l’assolvimento dei requisiti di
accreditamento nonché la verifica della inclusione o no nei LEA, con conseguente
erogabilità a carico del Servizio Sanitario Regionale, delle prestazioni sanitarie. Le
risposte date ai quesiti e pubblicate devono considerarsi norma vincolante per tutti
gli erogatori a contratto con il Servizio Sanitario Regionale.
Si ribadisce l’indicazione riguardante l’obbligo, per ogni ASL, di verificare
almeno il 5% degli episodi di ricovero avvenuti sul proprio territorio di competenza
e si stabilisce che nel piano dei controlli 2008 le ASL propongano delle azioni quali –
quantitativamente adeguate a riguardo delle attività di controllo previste per le
attività di specialistica ambulatoriale.
Le ASL devono inviare alla Direzione Generale Sanità con cadenza mensile
gli esiti delle attività di controllo utilizzando il flusso stabilito con d.g.r. n. VII/12692
del 10.04.2003, al fine di consentire alla Direzione Generale Sanità di fornire alle
ASL stesse, con cadenza, bimestrale, i dati aggiornati relativi all’andamento dei
controlli rispetto agli erogatori del proprio territorio e alle prestazioni usufruite dai
propri residenti in ASL diverse in Regione Lombardia.
Inoltre, la DGR VIII/4799/2007 ha dato mandato alla Direzione
Generale Sanità di individuare nella definizione delle regole di sistema per il 2008,
anche con la collaborazione di esperti di settore, linee guida di riabilitazione, per la
definizione dei criteri di attribuzione dei pazienti a tre diversi livelli assistenziali in
base alla patologia, morbilità, comorbilità ed altri fattori da definirsi1.
La Giunta regionale, con la delibera organizzatrice dell’attività per l’anno
2008, in ordine alla materia sociosanitaria, ha indicato che le ASL sono tenute a
predisporre il piano dei controlli seguendo criteri deputati alla semplificazione delle
procedure e il loro coordinamento con i controlli previsti nei confronti delle unità
1 In tal senso: •” si informa che è in fase avanzata la validazione sul campo, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), di uno strumento sviluppato da SIMFER per stabilire la congruità e la appropriatezza del ricovero riabilitativo in una delle varie unità di offerta (Riab.Specialistica, Riab. Generale Geriatrica, Riab. Mantenimento) di pazienti di tipo neuro / osteomuscolare che si rifà alla fase del processo riabilitativo (riabilitazione intrinseca o adattativa), al livello di disabilità e quantitativo di risorse necessario per emendarla, al controllo della comorbilità, cioè delle malattie presenti ed influenzanti lo stato del paziente (ivi compresa quella che ha maggiormente determinato la disabilità in essere), ed alla identificazione della fragilità, cioè di quella sindrome complessa che, pur non influenzando in maniera diretta lo stato di salute del paziente, lo rende più soggetto a peggioramenti del livello di comorbilità (aggravamento di malattie preesistenti e sviluppo di nuove) e di disabilità. • si stabilisce quindi che al termine delle attività di validazione e comunque non oltre il 31 gennaio 2008, in tempo utile per l’utilizzo dello stesso in occasione delle attività di controllo che saranno effettuate nel corso del 2008, la DG Sanità, con apposito decreto, approvi il predetto strumento di valutazione clinica della appropriatezza delle attività di ricovero riferite a pazienti di tipo neuro / osteomuscolare”.
670
d’offerta sanitarie. Il piano dei controlli sociosanitari deve tenere conto delle sotto
elencate aree di intervento in relazione anche all’impegno richiesto al personale
dedicato a questa attività:
• controlli sulle unità d’offerta autorizzate (oppure in esercizio per effetto della
DIA) e accreditate;
• controlli sugli enti gestori di unità d’offerta sociosanitarie, ai sensi degli
articoli 23 e 25 del codice civile, a tal fine prevedendo adeguate strutture interne od
organismi comprendenti le necessarie professionalità interne (es. Commissione di
controllo);
• controlli per conto della Commissione di controllo sulle ASP, di cui all’art. 15
della LR n. 1/03.
Per quanto concerne le indicazioni relative all’attività da svolgere nel
corso dell’anno 2009 la regione Lombardia ha formulato le proprie indicazioni
operative tramite la Deliberazione n. VIII/8501 DEL 26.11.2008:
“Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per
l'esercizio 2009”.
Nell’allegato n. 10 della menzionata delibera, la giunta regionale indica la
necessità che le direzioni strategiche delle ASL diano la massima priorità,
in termini di programmazione e di risorse dedicate, alla attuazione della
DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007. AL contempo richiama l’attenzione sul
fatto che una stessa condotta può realizzare in alternativa o anche
contestualmente, rilievi di illecito civile (regole contrattuali), di illecito
amministrativo (sanzione pecuniaria) e di eventuale illecito penale (nel caso in cui
gli errori nella gestione clinica e/o amministrativa delle attività sanitarie siano
riconducibili a dolo) e, sulla base di tali considerazioni riafferma la triplice finalità
dei controlli, la cui attività deve essere tesa a:
• verificare che le attività oggetto di contratto si svolgano conformemente alle
regole specifiche generali e di settore;
• sollecitare (se del caso anche tramite diffida) gli erogatori al ripristino della
regolarità della gestione;
• porre in essere, nel caso di rilievo di fatti meritevoli di approfondimenti per
non conformità alle clausole contrattuali e/o alle regole di sistema, i provvedimenti
671
conseguenti (estensione dell’indagine a tutta la produzione, sanzioni amministrative
ed eventuale segnalazione all’autorità competente).
La Giunta regionale indica che il controllo deve essere organizzato su tre
livelli: controllo sulla unità di offerta, controllo sulla domanda assistenziale,
controllo sulle regole contrattuali.
• “Controllo sulla unità di offerta. Si tratta del controllo teso a verificare
l’idoneità di una struttura ad erogare prestazioni di qualità. Questa esigenza viene
assolta attraverso il meccanismo dell’accreditamento e la verifica dei requisiti
necessari per il suo ottenimento e mantenimento.
• Controllo sulla domanda assistenziale. Si tratta del controllo di
appropriatezza (prestazioni appropriate pagate in modo appropriato). Un serio
lavoro sulla appropriatezza non potrà prescindere dal coinvolgimento dei prescrittori
• Controllo sulle regole contrattuali. Si tratta del controllo relativo alle
reciproche obbligazioni assunte con il contratto”.
Ribadendo quanto già indicato nelle precedenti analoghe deliberazioni,
anche in questa atto organizzativo dell’attività, viene ribadita l’importanza del Piano
dei controlli che è indicato quale “principale strumento di programma di cui le ASL
dispongono per declinare nel concreto le linee di intervento a supporto della mission
aziendale e per integrare tra loro le varie linee di intervento per tutte le aree
oggetto di controllo.” La scadenza prevista per la predisposizione e l’invio di tale
atto alla DG Sanità da parte delle ASL è fissata per il 31 gennaio 2009.
La delibera citata richiama, per l’attività da svolgere per l’anno 2009,
alcune indicazioni fornite dalla citata DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007, valevoli
anche per l’anno 2008 e in quanto già menzionate precedentemente si riportano in
nota2.
• 2 “la non obbligatorietà del preavviso della visita ispettiva a suo tempo definito in 48 ore “lavorative” dalla d.g.r. n. VII/8078 del 18.02.2002; con questa indicazione si intende che l’eventuale preavviso non può essere inoltrato dalla ASL alla struttura prima delle 48 ore precedenti il controllo e che il preavviso non è più da considerarsi un obbligo. • la non obbligatorietà della verifica del 2% di estrazione casuale della casistica, così come prevista dalla d.g.r. n. VII/3826 del 16.03.2001; con questa indicazione si intende che le modalità di estrazione della casistica da controllare possono essere anche solo di tipo mirato. • il superamento della limitazione di tipologia di controllo (appropriatezza o congruenza della codifica) sulla stessa pratica, così come previsto dalla d.g.r. n. VII/12692 del 10.04.2003; • il superamento di quanto previsto dalla VII/12692 del 10.04.2003 alla voce “calendarizzazione dei controlli”, dando la priorità alla verifica delle attività erogate nel corso dell’esercizio di cui non sono state ancora saldate le attività che si individua con il periodo che va dal 1° gennaio di un anno al 28 febbraio dell’anno seguente, e alla voce “Modalità di attuazione dei controlli e gestione delle pratiche oggetto di controdeduzioni” in quanto la procedura è quella prevista dalla legge 689/81 e s.m.i.;
672
La Giunta regionale, nell’allegato relativo all’attività di controllo oltre al
resto, precisa il ruolo dei NOC ribadendo il contenuto della legge 689/81, (e
dell’art.12 bis della legge regionale 31/1997). Al riguardo del ruolo del
Responsabile NOC nel compimento di una ispezione si ribadisce che lo stesso nel
compimento di tale atto è pubblico ufficiale: ha potere autoritativo (potere di
imporre alla controparte un “fare”, una attività, come ad esempio la sospensione
della attività) e un potere certificativo (potere di redigere un verbale). I componenti
dell’equipe di quella specifica ispezione concorrono, per le azioni compiute per le
pratiche esaminate, allo svolgimento dell’ispezione stessa e sottoscrivono il verbale
di fine giornata. Il responsabile dell’ispezione NOC qualora riscontri una
condotta illecita, è tenuto ad applicare le relative sanzioni amministrative
per le quali la norma non ammette discrezionalità.
Sempre nel merito del ruolo dei NOC, l’atto approvato dalla Giunta
regionale descrive la forma che il verbale di accertamento di condotta illecita
oggetto di sanzione amministrativa deve assumere. L’atto deve contenere
necessariamente i seguenti elementi: la data, le generalità del trasgressore (legale
rappresentante dell’ente), gli eventuali responsabili in solido, la descrizione del
fatto, l’indicazione della norma violata e l’indicazione della sanzione.
L’articolo 79 della legge 133 del 06.08.2008 - legge finanziaria
2009 – pone l’obbligo per ogni ASL, di verificare, almeno il 10% degli
episodi di ricovero (di cui il 6,5% mirato ed il 3,5% casuale) avvenuti sul
proprio territorio di competenza e almeno il 3,5% delle attività di specialistica
ambulatoriale. Conseguentemente, la regione, impegna le ASL a individuare nel
• la non sospensione del controllo a seguito di “interpello” alla Direzione Generale Sanità, così come previsto dalla circolare 37/SAN/2003, privilegiando, nel caso di contestazione, l’interpretazione conservativa della modalità di codifica proposta dalla ASL, che deve essere quella prevista dalle linee guida regionali emanate a riguardo della codifica delle prestazioni e che riguarda le procedure consolidate e storicizzate nella pratica clinica e quindi anche utilizzate in sede di rilevazione dei costi e definizione delle tariffe delle prestazioni sia a livello nazionale che regionale; • l’obbligatorietà dell’estensione del campione a tutta la casistica, nel caso di rilevazione di errori che superano la soglia statistica di significatività; • dare attuazione, come previsto dalla l.r. 8/2007, alla sovraterritorialità della funzione di controllo prevedendo che le ASL verifichino le prestazioni a favore di propri residenti erogate da strutture ubicate presso altre ASL, dando atto che la possibilità di maggiore azione anche sul piano territoriale potrà essere una buona garanzia di crescita dell’efficacia delle attività di controllo attraverso anche il confronto tra e con diversi operatori, superando la previsione del d.d.g. Sanità n. 1375/05 e della dgr. n. VIII/3776 del 13.12.2006 – in tema di controlli tra ASL viciniori;
• si raccomanda la massima attenzione all’utilizzo dello strumento interpello che è attivo sul sito della DG Sanità; Le risposte fornite dalla Regione ai quesiti posti tramite Interpello sono pareri vincolanti tramite i quali vengono chiariti i dubbi relativi all’interpretazione o all’applicazione di normative o disposizioni amministrative già vigenti, garantendo così una applicazione omogenea sul territorio regionale della funzione di controllo delle ASL.”
673
piano dei controlli per l’anno 2009 azioni adeguate ad ottemperare a questi
accresciuti obblighi.
La Giunta regionale lombarda ha stabilito in merito all’attività di controllo
sulle prestazioni ambulatoriali che le stesse, nel corso dell’anno 2009
potranno rappresentare un costo per il SSR solo se le relative richieste
saranno correlate del quesito diagnostico prevalente formulato in forma
chiara e specifica. Le ASL sono state impegante ad inviare alla Direzione Generale
Sanità gli esiti delle attività di controllo utilizzando il flusso stabilito con d.g.r. n.
VII/12692 del 10.04.2003 mentre la Direzione Generale Sanità deve fornire alle
ASL stesse, con cadenza bimestrale i dati aggiornati relativi all’andamento dei
controlli rispetto agli erogatori del proprio territorio e alle prestazioni usufruite dai
propri residenti in ASL diverse in Regione Lombardia.
Per la valutazione della congruità e della appropriatezza del
ricovero riabilitativo in una delle varie unità di offerta (Riab.Specialistica, Riab.
Generale Geriatrica, Riab. Mantenimento) di pazienti di tipo neuro-
osteomuscolare, in materia di medicina fisica e riabilitazione, nel corso
dell’anno 2008, è stato elaborato, un metodo denominato “Sistema Esperto”.
Tale metodo è stato realizzato dalla regione Lombardia in collaborazione con la
Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER),
In tal senso la regione ribadisce che tale “Sistema Esperto”: “continua ad
essere uno strumento di controllo interno degli erogatori, del quale la ASL
competente territorialmente dovrà prevedere la verifica a campione della
correttezza di compilazione. Nel corso del 2008 sono iniziati dei lavori in
collaborazione con le società scientifiche maggiormente coinvolte nella erogazione
dei servizi di cardiologia riabilitativa con le quali è in fase avanzata di
predisposizione un documento che, similmente a quanto è stato fatto nel corso del
2008 per le attività di riabilitazione neuromotoria, definirà dei criteri di appropriata
erogazione delle attività di ricovero erogate a favore dei pazienti trattati nelle UO di
cardiologia riabilitativa e dei criteri di valutazione della qualità e della efficacia dei
servizi stessi. Il documento sarà approvato con un decreto della DG Sanità entro il
31 marzo del 2009 Supporto al controllo interno alle aziende ospedaliere Un’altra
attività utile allo scopo di implementare qualità nel sistema sarà nel 2009 la
diffusione da parte degli uffici regionali agli erogatori di uno strumento (check list)
che possa supportare le attività di controllo interno effettuate dalle strutture
674
sanitarie.. Compito della ASL sarà, durante le ispezioni programmate, di verificare a
campione l’utilizzo di tale strumento/check list, in modo da favorire ed incentivare
lo sviluppo di attività di internal auditing sempre più incisive ed approfondite a
riguardo delle attività di ricovero e cura e di specialistica ambulatoriale.”
Per quanto riguarda la gestione contabile degli effetti dei controlli
alle strutture erogatrici di File F, le regione, tramite l’allegato numero 10 della
delibera organizzatrice del sistema dei controlli per l’anno 2009, precisa che :
1. “la struttura erogatrice, oggetto del controllo, come già indicato nella nota
prot. n. H1.2008.12810 del 27 marzo 2008, inserisce nel campo “destinazione
record” (posizione 154 file FF1 e posizione 86 del file FF2) il valore M (record
modificato a seguito di controlli);
2. la ASL riceve mensilmente dalla DG Sanità i record di File F e deve verificare
la corretta corrispondenza tra i record valorizzati con M dalla struttura e quanto
effettivamente controllato;
3. l’effetto economico dei controlli deve essere necessariamente ricompreso nei
flussi di validazione regionale;
4. l’effetto economico dei controlli, in termini di diversa valorizzazione delle
pratiche controllate, si intende valido sulla valorizzazione attribuita a livello
regionale;
5. a partire dal 2009 i controlli effettuati sul File F 2008 devono chiudersi entro
il 28/02/2009”.
Con la deliberazione N. VIII/9014 del 20 febbraio 2009, recante
come oggetto: “Determinazioni in ordine al controllo delle prestazioni sanitarie ed ai
requisiti di accreditamento”, la Giunta regionale ha approvato alcune ulteriori
indicazioni operative relative sia ai requisiti strutturali ed organizzativi necessari per
l’accreditamento e sia ad attività di controllo delle prestazioni sanitarie. Per quanto
concerne le attività di controllo la regione ha stabilito di divulgare, tramite
pubblicazione sul sito internet della D.G. Sanità, alcuni dati relativi ai
risultati delle attività di verifica, monitoraggio e controllo delle prestazioni
sanitarie così come riportato in un allegato alla delibera richiamata denominato:
“Pubblicazione in internet dei dati relativi ai controlli”. Inoltre, ha stabilito che la
cartella clinica, ai fini della rimborsabilità dei ricoveri a carico del SSR, deve
675
contenere almeno gli elementi riportati in nota3 e i ricoveri effettuati a carico del
SSR, le cui cartelle cliniche non contengono tali elementi non sono rimborsabili in
quanto non manifestamente rappresentativi del percorso di cura del paziente. Nella
delibera si indica che le prestazioni di specialistica ambulatoriale prescritte da un
MMG, PLS o specialista ospedaliero non corredate dalla diagnosi o dal sospetto
diagnostico prevalente correttamente esplicitato non possano rappresentare un
costo per il Servizio Sanitario Regionale in quanto in questi casi non vengono
garantiti i minimi presupposti per la effettuazione appropriata delle prestazioni
stesse. Nell’allegato n. 8: “Appropriatezza specifica delle prestazioni”, all’atto della
Giunta, sono fornite le indicazioni di seguito riportate integralmente relative alla
appropriatezza specifica delle prestazioni
“Per la valutazione professionale della appropriatezza specifica delle
prestazioni di ricovero e cura e di specialistica ambulatoriale e per il supporto,
sempre professionale, per quanto riguarda la corretta individuazione di codifiche di
prestazioni sanitarie per le quale sia difficoltoso individuare una modalità univoca e
condivisa di rappresentazione, si rende necessario il reperimento di figure
professionali ad elevata competenza tecnica.
La Direzione Generale Sanità supportata dal Nucleo di valutazione delle
priorità e dei conflitti di interesse di cui alla citata DGR VIII/7856, sulla base delle
istanze e delle criticità rappresentate dal sistema delle ASL e dei soggetti erogatori,
provvede a dare incarico ad alcuni professionisti, opportunamente selezionati, con il
mandato di fornire, rispetto ai quesiti posti, risposte ed indicazioni clinicamente
condivise ed in linea con le migliori e più aggiornate evidenze scientifiche.
3 il numero progressivo cartella clinica; le generalità della persona assistita; la struttura dove avviene il ricovero; la data e l’orario di ingresso e uscita del paziente nel caso di prestazioni di DH per ogni accesso devono essere presenti l’orario di entrata e di uscita ed il luogo dove vengono effettuate le prestazioni all’interno della struttura; la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) firmata dal medico responsabile; il motivo del ricovero (nel foglio di ricovero o nel diario medico in 1^ g. o nella documentazione di valutazione all’ingresso); l’anamnesi patologica prossima; l’esame obiettivo all’ingresso firmato e datato; il diario medico con annotazioni in tutte le giornate di degenza firmato; il diario infermieristico con annotazioni in tutte le giornate di degenza firmato; nel caso di ricoveri riabilitativi firmati dal medico responsabile il Progetto ed il programma riabilitativo individuale (PRI e pri); i referti relativi agli esami diagnostici effettuati durante il ricovero; il consenso informato, datato e firmato sia dal paziente che dal personale sanitario, all’intervento chirurgico e/o a procedure diagnostiche come previsto dalla normativa vigente� dove necessaria, la documentazione riguardante l’attività svolta da professionisti sanitari non medici e non infermieri; la documentazione/cartella anestesiologica, riportante il monitoraggio intraoperatorio, il registro operatorio con: la descrizione dell’intervento, l’identificazione degli operatori, la data e la durata dell’intervento, la lettera di dimissione comprendente almeno la data di stesura, l’identificazione del medico redattore una sintesi descrittiva del decorso clinico, le eventuali terapie e prescrizioni diagnostiche previste
676
A questo proposito il Nucleo di valutazione delle priorità e dei conflitti di
interesse dovrà:
• definire le priorità nel merito delle questioni poste relativamente alla
appropriatezza specifica delle prestazioni di ricovero e cura e di specialistica
ambulatoriale e della corretta individuazione di codifiche di prestazioni sanitarie per
le quale sia difficoltoso individuare una modalità univoca e condivisa di
rappresentazione;
• accertare preventivamente l’eventuale esistenza di conflitti di interesse
specifici dei professionisti selezionati per predisporre i rapporti di valutazione a
riguardo delle tematiche elencate al punto precedente.
La DG Sanità potrà avvalersi del Tavolo Tecnico Regionale per
l’Appropriatezza in Medicina, così come sarà aggiornato sulla base delle previsioni
della citata DGR VIII/7856, per validare le valutazioni effettuate dai professionisti
selezionati e conseguentemente definirne le modalità più opportune ed efficaci di
diffusione nel contesto del sistema sanitario regionale.
La DG Sanità provvederà inoltre con proprio atto a definire un elenco
aggiornabile di esperti accreditati, selezionati per le principali branche specialistiche
mediche e chirurgiche, i quali saranno chiamati ad effettuare le predette
valutazioni.
La formazione di tale elenco di esperti dovrà avvenire attraverso un invito
pubblico che sarà bandito a cura della DG Sanità e che avrà ampia diffusione
attraverso specifici canali ufficiali e di comunicazione del settore sanitario.
Il compenso da erogare agli esperti selezionati ed accreditati per l’attività
svolta e certificata a seguito della produzione dei rapporti di valutazione e di analisi
è quello già previsto dalla DGR VIII/7856/2008. L’onere massimo complessivo per
l’attuazione delle attività previste per l’anno 2009 troverà adeguata copertura
finanziaria nell’ambito dell’approvazione della delibera di gestione del servizio
sanitario regionale per l’anno 2009.
Le modalità organizzate e gestionali del processo di valutazione saranno
quelle già approvate dalla Giunta Regionale con la DGR VIII/7856/2008.”
Infine, la Giunta regionale ha incaricato le proprie strutture in stretto
rapporto con le organizzazioni degli operatori di settore, di procedere a riscontri
delle fasi di esecuzione della deliberazione stessa, questo al fine di modificare o
integrare le indicazioni contenute qualora si rilevino criticità operative, in particolare
677
nella redazione della cartella clinica, con conseguenti disfunzioni nell'erogazione
delle prestazioni sanitari.
Risultati dell’attività di controllo
I dati forniti dalla Direzione Generale Sanità della regione Lombardia in
merito all’attività di controllo sulle prestazioni sanitarie, svolta alla luce di
quanto previsto dagli atti organizzatori della materia dalle competenti strutture
regionali, sono riassunti dalle prossime tabelle e illustrati dai conseguenti grafici per
il periodo della serie storica compresa tra gli anni 2004 e 2009.
La prima della serie di tabelle relative ai controlli riassume, rispetto al
periodo 2004/2009, il complesso della attività, indicando per l’intero Servizio
Sanitario Regionale Lombardo e per ciascuna ASL, il numero di pratiche controllate
presso le strutture di ricovero appartenenti ai due settori pubblico e privato. A tal
proposito, a corredo dei dati prodotti relativamente all’anno 2008 la DG Sanità ha
precisato quanto segue:
“La DGR 4828 del giugno 2001 allegato 6 “progetto assistenza nel
miglioramento dell’appropriatezza dell’utilizzo delle risorse della sanità in
Lombardia” ha come obiettivo il miglioramento dell’appropriatezza di utilizzo della
attività ospedaliera e l’implementazione di livelli alternativi di assistenza sanitaria.
Questo obiettivo si è concretizzato negli anni tramite lo sviluppo di linee guida
indirizzate alla corretta valutazione della appropriatezza organizzativa e allo
sviluppo di programmi d’azione correttiva, rivolti al miglioramento della qualità e
all’abbassamento dei costi, senza tuttavia compromettere l’accesso alle cure
necessarie. Parallelamente a questo lavoro svolto all’interno delle strutture la
Regione Lombardia nel 2003 ha definito delle tariffe che, per i DRG dell’allegato 2C
del DPCM LEA /2001, sono fissate a prescindere dalla durata della degenza con
l’obiettivo di disincentivare il ricovero ordinario rispetto a quello effettuato in day
hospital o in una giornata di degenza ordinaria. Queste modifiche di regole hanno
permesso negli anni seguenti di ridurre questo tipo di controllo a favore di quello
sulla congruenza.
678
Come si evince dalle tabelle nel periodo 2004 – 2007 vi è un incremento
del volume totale delle pratiche controllate sull’attività di ricovero, da 103.653
nell’anno 2004 pari ad un 5% dei ricoveri SSN a 118.321 nell’anno 2007 pari ad un
6,21% dei ricoveri SSN; tale incremento è prevalentemente dovuto ai controlli di
congruenza rispetto a quelli sulla appropriatezza, nel 2004 la quota dei controlli di
congruenza era del 76% sul totale controlli, nel 2007 la quota dei controlli di
congruenza è passata al 98%. Si sottolinea inoltre che le verifiche di congruenza di
rendicontazione (corretto utilizzo delle codifiche di patologia e di procedura
chirurgica) e di corretto utilizzo di regime di erogazione delle prestazioni sono
quelle che maggiormente garantiscono la corretta allocazione di risorse. A ciò si
aggiunga che dal 2007 (DGR 4799/31 maggio) queste attività di controllo devono
essere prioritariamente effettuate su un campione di tipo mirato.
Anche l’effetto finanziario si è complessivamente modificato (- €
12.686.993 nel 2004 e - € 26.387.627 nel 2007); nel 2004 la quota in termini
finanziari dei controlli di congruenza era del 84% sul totale dell’effetto dei controlli,
nel 2007 la quota in termini finanziari dei controlli di congruenza è passata al 99%.”
679
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate. Totale pratiche controllate
ASL Pubblico Privato
Totale Dicembre 2004
Totale Dicembre 2005
Totale Dicembre 2006
Totale 2007 01/01 -
31/12/2007
Totale 2008 01/03/2008 - 28/02/2009
Totale 2009 01/03/2009 - 28/02/2010
Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale
Pubblico 6.699 8.002 7.688 7.085 6.673 12.257 Bergamo
Privato 3.909 10.608
3.760 11.762
3.820 11.508
3.788 10.873
3.766 10.439
6.962 19.219
Pubblico 8.364 8.721 9.183 9.149 7.015 16.285 Brescia
Privato 4.412 12.776
4.941 13.662
4.935 14.118
4.809 13.958
5.628 12.643
9.175 25.460
Pubblico 2.421 2.499 2.834 2.993 3.060 4.232 Como
Privato 2.620 5.041
2.456 4.955
3.109 5.943
3.493 6.486
3.234 6.294
4.732 8.964
Pubblico 3.245 3.077 3.132 3.505 3.010 6.673 Cremona
Privato 675 3.920
663 3.740
692 3.824
727 4.232
608 3.618
1.515 8.188
Pubblico 2.325 2.399 2.149 2.759 2.357 4.045 Lecco
Privato 497 2.822
512 2.911
535 2.684
712 3.471
600 2.957
1.253 5.298
Pubblico 1.635 1.643 1.473 1.626 1.705 3.291 Lodi
Privato 1.635
1.643
1.473
1.626
1.705
0 3.291
Pubblico 3.865 2.227 2.637 2.953 2.747 4.704 Mantova
Privato 412 4.277
1.996 4.223
1.462 4.099
2.309 5.262
2.243 4.990
2.756 7.460
Pubblico 14.017 13.280 12.115 13.314 15.244 27.694 Milano C
Privato 6.773 20.790
10.495 23.775
8.327 20.442
7.806 21.120
10.822 26.066
22.338 50.032
Pubblico 6.499 8.335 6.033 5.070 5.273 9.029 Milano1
Privato 647 7.146
767 9.102
700 6.733
1.619 6.689
1.943 7.216
1.469 10.498
Pubblico 2.374 2.141 2.090 2.228 1.830 4.607 Milano 2
Privato 2.773 5.147
3.236 5.377
2.586 4.676
2.257 4.485
2.619 4.449
4.377 8.984
Pubblico 7.390 7.691 6.695 6.643 7.412 10.488 Monza Br.za
Privato 1.663 9.053
1.810 9.501
2.194 8.889
2.205 8.848
1.833 9.245
3.210 13.698
Pubblico 6.361 6.501 6.475 6.183 6.835 9.670 Pavia
Privato 2.413 8.774
2.539 9.040
2.573 9.048
4.368 10.551
3.383 10.218
4.929 14.599
Pubblico 1.879 1.453 1.808 1.967 2.460 3.478 Sondrio
Privato 0 1.879
0 1.453
0 1.808
0 1.967
0 2.460
0 3.478
Pubblico 7.884 7.839 7.691 7.319 7.229 14.132 Varese
Privato 1.140 9.024
1.180 9.019
1.436 9.127
1.423 8.742
1.199 8.428
2.435 16.567
Pubblico 761 633 996 882 867 1.382 V.camonica
Privato 0 761
0 633
0 996
0 882
0 867
0 1.382
Pubblico 75.719 76.441 72.999 73.676 73.717 131.967 Lombardia Privato 27.934
103.653 34.355
110.796 32.369
105.368 35.516
109.192 37.878
111.595 65.151
197.118
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
680
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate. Totale dei ricoveri
ASL Pubblico Privato
Ricoveri Dicembre 2004
Ricoveri Dicembre 2005
Ricoveri Dicembre 2006
Ricoveri Dicembre 2007
Ricoveri Dicembre 2008
Ricoveri Dicembre 2009
Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale
Pubblico 138.589 136.320 134.146 125.657 123.358 120.704 Bergamo
Privato 65.916 204.505
66.324 202.644
66.827 200.973
60.336 185.993
59.705 183.063
59.472 180.176
Pubblico 165.800 168.461 169.095 162.082 158.274 155.258 Brescia
Privato 89.419 255.219
90.905 259.366
91.273 260.368
87.027 249.109
88.922 247.196
89.195 244.453
Pubblico 46.069 46.926 45.486 41.846 42.689 42.386 Como
Privato 51.467 97.536
52.286 99.212
53.164 98.650
46.278 88.124
46.216 88.905
45.690 88.076
Pubblico 59.535 60.603 60.457 57.809 57.910 57.329 Cremona
Privato 12.113 71.648
12.469 73.072
12.266 72.723
10.408 68.217
10.636 68.546
10.717 68.046
Pubblico 44.420 42.759 42.626 40.874 40.423 40.475 Lecco
Privato 10.250 54.670
10.482 53.241
10.792 53.418
10.484 51.358
10.705 51.128
11.743 52.218
Pubblico 32.614 32.456 32.693 31.410 31.179 29.960 Lodi
Privato 32.614
32.456
32.693
31.410
31.179
29.960
Pubblico 56.797 47.793 47.880 43.513 42.532 41.640 Mantova
Privato 6.509 63.306
20.101 67.894
20.552 68.432
19.830 63.343
20.211 62.743
19.765 61.405
Pubblico 348.762 344.309 338.177 301.099 296.005 317.752 Milano C
Privato 171.945 520.707
176.139 520.448
172.012 510.189
160.763 461.862
153.601 449.606
160.830 478.582
Pubblico 114.284 112.639 108.489 97.685 94.059 90.396 Milano1
Privato 11.989 126.273
11.793 124.432
11.744 120.233
9.928 107.613
9.921 103.980
8.969 99.365
Pubblico 38.197 37.210 36.919 34.328 34.081 35.226 Milano 2
Privato 50.749 88.946
49.509 86.719
53.371 90.290
53.088 87.416
54.017 88.098
54.500 89.726
Pubblico 136.250 136.809 138.616 129.680 129.479 97.380 Monza Br.za
Privato 34.479 170.729
34.722 171.531
35.564 174.180
32.781 162.461
33.570 163.049
32.068 129.448
Pubblico 120.840 117.931 115.489 103.493 99.039 95.382 Pavia
Privato 43.980 164.820
44.558 162.489
44.217 159.706
41.607 145.100
41.775 140.814
40.735 136.117
Pubblico 36.277 35.963 36.026 33.079 32.669 30.807 Sondrio
Privato 36.277
35.963
36.026
33.079
32.669
30.807
Pubblico 148.295 146.871 145.550 134.232 132.827 129.870 Varese
Privato 23.005 171.300
23.101 169.972
23.323 168.873
21.520 155.752
21.583 154.410
21.611 151.481
Pubblico 15.955 15.925 15.584 14.086 13.665 13.501 V.camonica
Privato 15.955
15.925
15.584
14.086
13.665
13.501
Pubblico 1.502.684 1.482.975 1.467.233 1.350.873 1.328.189 1.298.066 Lombardia Privato 571.821
2.074.505 592.389
2.075.364 595.105
2.062.338 554.050
1.904.923 550.862
1.879.051 555.295
1.853.361
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
681
Nel corso dell’anno solare 2009, ovvero nel periodo: 01/03/2009 -
28/02/2010, in regione Lombardia sono state controllate 197.118 pratiche
di cui 131.967 in relazione al settore pubblico e 65.151 per quello privato.
La tabella che segue consente di verificare la percentuale di pratiche
controllate esprimendo il dato, calcolato sul numero dei ricoveri dell’anno
solare 2009 in relazione a: l’intera regione, per ciascuna ASL e
all’appartenenza al settore pubblico o privato delle strutture di ricovero.
682
Attività di controllo Ricoveri: pratiche controllate. Percentuali Percentuale
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2004 2005 2006 2007 2008 2009 ASL Pubblico Privato
Sub totale Totale Pubblico 4,83 5,87 5,73 5,64 5,41 10,15
Bergamo Privato 5,93 5,67 5,72 6,28 6,31 11,71
5,19 5,80 5,73 5,85 5,70 10,67
Pubblico 5,04 5,18 5,43 5,64 4,43 10,49 Brescia
Privato 4,93 5,44 5,41 5,53 6,33 10,29 5,01 5,27 5,42 5,60 5,17 10,42
Pubblico 5,26 5,33 6,23 7,15 7,17 9,98 Como
Privato 5,09 4,70 5,85 7,55 7,00 10,36 5,17 4,99 6,02 7,36 7,15 10,18
Pubblico 5,45 5,08 5,18 6,06 5,20 11,64 Cremona
Privato 5,57 5,32 5,64 6,99 5,72 14,14 5,47 5,12 5,26 6,20 5,28 12,03
Pubblico 5,23 5,61 5,04 6,75 5,83 9,99 Lecco
Privato 4,85 4,88 4,96 6,79 5,60 10,67 5,16 5,47 5,02 6,76 5,78 10,15
Pubblico 5,01 5,06 4,51 5,18 5,47 10,98 Lodi
Privato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5,01 5,06 4,51 5,18 5,47 10,98
Pubblico 6,80 4,66 5,51 6,79 6,46 11,30 Mantova
Privato 6,33 9,93 7,11 11,64 11,10 13,94 6,76 6,22 5,99 8,31 7,95 12,15
Pubblico 4,02 3,86 3,58 4,42 5,15 8,72 Milano C
Privato 3,94 5,96 4,84 4,86 7,05 13,89 3,99 4,57 4,01 4,57 5,80 10,45
Pubblico 5,69 7,40 5,56 5,19 5,61 9,99 Milano 1
Privato 5,40 6,50 5,96 16,31 19,58 16,38 5,66 7,31 5,60 6,22 6,94 10,57
Pubblico 6,22 5,75 5,66 6,49 5,37 13,08 Milano 2
Privato 5,46 6,54 4,85 4,25 4,85 8,03 5,79 6,20 5,18 5,13 5,05 10,01
Pubblico 5,42 5,62 4,83 5,12 5,72 10,77 Monza Br.za
Privato 4,82 5,21 6,17 6,73 5,46 10,01 5,30 5,54 5,10 5,45 5,67 10,58
Pubblico 5,26 5,51 5,61 5,97 6,90 10,14 Pavia
Privato 5,49 5,70 5,82 10,50 8,10 12,10 5,32 5,56 5,67 7,27 7,26 10,73
Pubblico 5,18 4,04 5,02 5,95 7,53 11,29 Sondrio
Privato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5,18 4,04 5,02 5,95 7,53 11,29
Pubblico 5,32 5,34 5,28 5,45 5,44 10,88 Varese
Privato 4,96 5,11 6,16 6,61 5,56 11,27 5,27 5,31 5,40 5,61 5,46 10,94
Pubblico 4,77 3,97 6,39 6,26 6,34 10,24 V.camonica
Privato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4,77 3,97 6,39 6,26 6,34 10,24
Pubblico 5,04 5,15 4,98 5,45 5,55 10,17 Lombardia Privato 4,89 5,80 5,44 6,41 6,88 11,73
5,00 5,34 5,11 5,73 5,94 10,64
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
683
Per l’anno solare 2009, la percentuale delle pratiche controllate
nell’intera regione è stata pari al 10,64%, ottemperando così a quanto
previsto dall’articolo 79 della legge finanziaria per l’anno 2009, n. 133 del
6.8.2008 e delle conseguenti norme regionali.
Nell’anno 2009 tutte le ASL hanno superato la soglia posta per i controlli al
10% delle prestazioni di ricovero; la percentuale più alta si riscontra presso l’ASL di
Mantova, pari al 12,15% su un numero di ricoveri pari a 61.405, analogamente
all’anno precedente, quella più bassa è quella dell’ASL di Milano 2 (10,01%) con un
numero di ricoveri pari a 89.726. Nelle ASL di Milano 1, Cremona e Mantova
sono state controllate pratiche di ricovero presso le strutture private per
percentuali rispettivamente pari a 16,38%; 14,14% e 13,94%.
A corredo dei dati prodotti per l’esame della gestione dell’esercizio 2007 a
proposito dell’attività di controllo svolta dai preposti nuclei operativi delle ASL , la
Direzione Generale Sanità ha precisato che “…durante l’attività ispettiva nel caso di
non conformità tra il contenuto informativo del record e la documentazione
sanitaria esaminata il controllore procede ad una rivalorizzazione della prestazione,
se il controllato non concorda con tale valutazione ha tempo trenta giorni per
presentare le proprie controdeduzioni che vengono valutate entro 60 giorni. A
seguito di questo confronto il controllore può rivedere il proprio giudizio
rassegnando il valore pre-controllo o confermare il giudizio precedentemente
espresso. Pertanto i dati precedentemente inviati sono stati riconsiderati e nominati
consolidati escludendo dal conteggio le pratiche oggetto di contenzioso controllate a
cavaliere di un anno con il successivo.”
In tal senso le prossima tabella forniscono i dati rispetto all’intervallo degli
anni 2004 2009, relativamente alle pratiche oggetto di contenzioso.
684
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata Totale Dicembre 2004 Totale Dicembre 2005
Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche con valorizzazione non modificata
Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche con valorizzazione non
modificata ASL Pubblico
Privato Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale
Pubblico 6.699 1.320 5.379 8.002 1.508 6.494 Bergamo
Privato 3.909 10.608
361 1.681
3.548 8.927
3.760 11.762
362 1.870
3.398 9.892
Pubblico 8.364 511 7.853 8.721 625 8.096 Brescia
Privato 4.412 12.776
302 813
4.110 11.963
4.941 13.662
300 925
4.641 12.737
Pubblico 2.421 211 2.210 2.499 305 2.194 Como
Privato 2.620 5.041
130 341
2.490 4.700
2.456 4.955
137 442
2.319 4.513
Pubblico 3.245 262 2.983 3.077 146 2.931 Cremona
Privato 675 3.920
58 320
617 3.600
663 3.740
28 174
635 3.566
Pubblico 2.325 76 2.249 2.399 136 2.263 Lecco
Privato 497 2.822
13 89
484 2.733
512 2.911
13 149
499 2.762
Pubblico 1.635 228 1.407 1.643 224 1.419 Lodi
Privato 0 1.635
0 228
0 1.407
0 1.643
0 224
0 1.419
Pubblico 3.865 485 3.380 2.227 253 1.974 Mantova
Privato 412 4.277
9 494
403 3.783
1.996 4.223
280 533
1.716 3.690
Pubblico 14.017 2.532 11.485 13.280 1.842 11.438 Milano C
Privato 6.773 20.790
1.088 3.620
5.685 17.170
10.495 23.775
1.293 3.135
9.202 20.640
Pubblico 6.499 901 5.598 8.335 1.038 7.297 Milano1
Privato 647 7.146
59 960
588 6.186
767 9.102
98 1.136
669 7.966
Pubblico 2.374 536 1.838 2.141 370 1.771 Milano 2
Privato 2.773 5.147
349 885
2.424 4.262
3.236 5.377
276 646
2.960 4.731
Pubblico 7.390 650 6.740 7.691 903 6.788 Monza Br.za
Privato 1.663 9.053
168 818
1.495 8.235
1.810 9.501
174 1.077
1.636 8.424
Pubblico 6.361 963 5.398 6.501 995 5.506 Pavia
Privato 2.413 8.774
329 1.292
2.084 7.482
2.539 9.040
355 1.350
2.184 7.690
Pubblico 1.879 493 1.386 1.453 333 1.120 Sondrio
Privato 0 1.879
0 493
0 1.386
0 1.453
0 333
0 1.120
Pubblico 7.884 1.958 5.926 7.839 2.353 5.486 Varese
Privato 1.140 9.024
85 2.043
1.055 6.981
1.180 9.019
389 2.742
791 6.277
Pubblico 761 236 525 633 144 489 V.camonica
Privato 0 761
0 236
0 525
0 633
0 144
0 489
Pubblico 75.719 11.362 64.357 76.441 11.175 65.266 Lombardia Privato 27.934
103.653 2.951
14.313 24.983
89.340 34.355
110.796 3.705
14.880 30.650
95.916
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
685
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata Totale Dicembre 2006 Totale 2007 01/01 - 31/12/2007
Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche con valorizzazione non modificata
Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche con valorizzazione non modificata
ASL Pubblico
Privato
Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Pubblico 7.688 1.224 6.464 7.085 1.332 5.753
Bergamo Privato 3.820
11.508 335
1.559 3.485
9.949 3.788
10.873 404
1.736 3.384
9.137
Pubblico 9.183 545 8.638 9.149 707 8.442 Brescia
Privato 4.935 14.118
308 853
4.627 13.265
4.809 13.958
324 1.031
4.485 12.927
Pubblico 2.834 384 2.450 2.993 426 2.567 Como
Privato 3.109 5.943
239 623
2.870 5.320
3.493 6.486
553 979
2.940 5.507
Pubblico 3.132 262 2.870 3.505 236 3.269 Cremona
Privato 692 3.824
29 291
663 3.533
727 4.232
96 332
631 3.900
Pubblico 2.149 193 1.956 2.759 464 2.295 Lecco
Privato 535 2.684
44 237
491 2.447
712 3.471
50 514
662 2.957
Pubblico 1.473 131 1.342 1.626 431 1.195 Lodi
Privato 0 1.473
0 131
0 1.342
0 1.626
0 431
0 1.195
Pubblico 2.637 492 2.145 2.953 520 2.433 Mantova
Privato 1.462 4.099
337 829
1.125 3.270
2.309 5.262
337 857
1.972 4.405
Pubblico 12.115 2.048 10.067 13.314 3.279 10.035 Milano C
Privato 8.327 20.442
1.140 3.188
7.187 17.254
7.806 21.120
1.612 4.891
6.194 16.229
Pubblico 6.033 761 5.272 5.070 913 4.157 Milano1
Privato 700 6.733
82 843
618 5.890
1.619 6.689
482 1.395
1.137 5.294
Pubblico 2.090 185 1.905 2.228 245 1.983 Milano 2
Privato 2.586 4.676
160 345
2.426 4.331
2.257 4.485
158 403
2.099 4.082
Pubblico 6.695 560 6.135 6.643 1.042 5.601 Monza Br.za
Privato 2.194 8.889
238 798
1.956 8.091
2.205 8.848
174 1.216
2.031 7.632
Pubblico 6.475 1.021 5.454 6.183 1.063 5.120 Pavia
Privato 2.573 9.048
344 1.365
2.229 7.683
4.368 10.551
372 1.435
3.996 9.116
Pubblico 1.808 437 1.371 1.967 572 1.395 Sondrio
Privato 0 1.808
0 437
0 1.371
0 1.967
0 572
0 1.395
Pubblico 7.691 2.000 5.691 7.319 3.325 3.994 Varese
Privato 1.436 9.127
300 2.300
1.136 6.827
1.423 8.742
790 4.115
633 4.627
Pubblico 996 199 797 882 258 624 V.camonica
Privato 0 996
0 199
0 797
0 882
0 258
0 624
Pubblico 72.999 10.442 62.557 73.676 14.813 58.863 Lombardia Privato 32.369
105.368 3.556
13.998 28.813
91.370 35.516
109.192 5.352
20.165 30.164
89.027
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
686
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata Totale 2008 01/03/2008 - 28/02/2009 Totale 2009 01/03/2009 - 28/02/2010
Pratiche Controllate Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche con valorizzazione non
modificata Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche con valorizzazione non
modificata
ASL Pubblico
Privato
Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale
Pubblico 6.673 1.100 5.573 12.257 1.603 10.654 Bergamo
Privato 3.766 10.439
467 1.567
3.299 8.872
6.962 19.219
550 2.153
6.412 17.066
Pubblico 7.015 891 6.124 16.285 2.000 14.285 Brescia
Privato 5.628 12.643
717 1.608
4.911 11.035
9.175 25.460
830 2.830
8.345 22.630
Pubblico 3.060 806 2.254 4.232 789 3.443 Como
Privato 3.234 6.294
316 1.122
2.918 5.172
4.732 8.964
390 1.179
4.342 7.785
Pubblico 3.010 188 2.822 6.673 662 6.011 Cremona
Privato 608 3.618
20 208
588 3.410
1.515 8.188
49 711
1.466 7.477
Pubblico 2.357 259 2.098 4.045 245 3.800 Lecco
Privato 600 2.957
21 280
579 2.677
1.253 5.298
42 287
1.211 5.011
Pubblico 1.705 523 1.182 3.291 1.012 2.279 Lodi
Privato 0 1.705
0 523
0 1.182
0 3.291
0 1.012
0 2.279
Pubblico 2.747 380 2.367 4.704 209 4.495 Mantova
Privato 2.243 4.990
241 621
2.002 4.369
2.756 7.460
168 377
2.588 7.083
Pubblico 15.244 3.652 11.592 27.694 5.080 22.614 Milano C
Privato 10.822 26.066
2.826 6.478
7.996 19.588
22.338 50.032
1.574 6.654
20.764 43.378
Pubblico 5.273 920 4.353 9.029 1.101 7.928 Milano1
Privato 1.943 7.216
373 1.293
1.570 5.923
1.469 10.498
191 1.292
1.278 9.206
Pubblico 1.830 237 1.593 4.607 342 4.265 Milano 2
Privato 2.619 4.449
272 509
2.347 3.940
4.377 8.984
91 433
4.286 8.551
Pubblico 7.412 990 6.422 10.488 1.457 9.031 Monza Br.za
Privato 1.833 9.245
267 1.257
1.566 7.988
3.210 13.698
199 1.656
3.011 12.042
Pubblico 6.835 873 5.962 9.670 970 8.700 Pavia
Privato 3.383 10.218
335 1.208
3.048 9.010
4.929 14.599
232 1.202
4.697 13.397
Pubblico 2.460 464 1.996 3.478 494 2.984 Sondrio
Privato 0 2.460
0 464
0 1.996
0 3.478
0 494
0 2.984
Pubblico 7.229 3.605 3.624 14.132 5.319 8.813 Varese
Privato 1.199 8.428
520 4.125
679 4.303
2.435 16.567
641 5.960
1.794 10.607
Pubblico 867 208 659 1.382 253 1.129 V.camonica
Privato 0 867
0 208
0 659
0 1.382
0 253
0 1.129
Pubblico 73.717 21.408 52.309 131.967 21.536 110.431 Lombardia Privato 37.878
111.595 6.375
27.783 31.503
83.812 65.151
197.118 4.957
26.493 60.194
170.625
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
687
I controlli di congruenza sono indirizzati a verificare la corrispondenza
tra i dati inviati dagli Enti erogatori accreditati, sotto forma di record, alla Direzione
Generale Sanità della Regione Lombardia, dati riportati sulla Scheda di Dimissione
Ospedaliera (SDO), e le informazioni desunte dall’esame della cartella clinica. Tale
modalità di controllo consente anche di valutare le modalità organizzative di
erogazione delle prestazioni sanitarie, per quanto riguarda ricoveri ripetuti,
dimissioni precoci, scelta di ambiti di erogazione delle prestazioni sanitarie. Gli
strumenti utilizzati nella verifica di congruenza sono soprattutto le indicazioni
generali o particolari di codifica delle patologie e degli interventi/procedure, con
riferimento sia alla normativa nazionale, sia a quella regionale. Oltre a ciò, la
Direzione Generale Sanità fa riferimento sia a normativa nazionale/regionale in
tema di ambiti di erogazione delle prestazioni sanitarie, sia a letteratura sui
comportamenti distorsivi del sistema di pagamento prospettico a prestazione.
Per la valutazione della congruità e della appropriatezza del
ricovero riabilitativo in una delle varie unità di offerta (Riab.Specialistica, Riab.
Generale Geriatrica, Riab. Mantenimento) di pazienti di tipo neuro-
osteomuscolare, in materia di medicina fisica e riabilitazione, nel corso
dell’anno 2008, è stato elaborato, un metodo denominato “Sistema Esperto”.
Tale metodo è stato realizzato dalla regione Lombardia in collaborazione con la
Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER),
In tal senso la regione ha indicato che il “Sistema Esperto”: “continua ad
essere uno strumento di controllo interno degli erogatori, del quale la ASL
competente territorialmente dovrà prevedere la verifica a campione della
correttezza di compilazione. Nel corso del 2008 sono iniziati dei lavori in
collaborazione con le società scientifiche maggiormente coinvolte nella erogazione
dei servizi di cardiologia riabilitativa con le quali è in fase avanzata di
predisposizione un documento che, similmente a quanto è stato fatto nel corso del
2008 per le attività di riabilitazione neuromotoria, definirà dei criteri di appropriata
erogazione delle attività di ricovero erogate a favore dei pazienti trattati nelle UO di
cardiologia riabilitativa e dei criteri di valutazione della qualità e della efficacia dei
servizi stessi. Il documento sarà approvato con un decreto della DG Sanità entro il
31 marzo del 2009 Supporto al controllo interno alle aziende ospedaliere Un’altra
attività utile allo scopo di implementare qualità nel sistema sarà nel 2009 la
diffusione da parte degli uffici regionali agli erogatori di uno strumento (check list)
688
che possa supportare le attività di controllo interno effettuate dalle strutture
sanitarie.. Compito della ASL sarà, durante le ispezioni programmate, di verificare a
campione l’utilizzo di tale strumento/check list, in modo da favorire ed incentivare
lo sviluppo di attività di internal auditing sempre più incisive ed approfondite a
riguardo delle attività di ricovero e cura e di specialistica ambulatoriale.”
Per quanto concerne le verifiche effettuate in merito alla congruenza dei
ricoveri, ovvero, la verifica della correttezza della codifica delle
prestazioni; la tabella relativa presenta i dati forniti dalla regione Lombardia sia
rispetto al complessivo risultato lombardo, sia, il numero dei controlli effettuati per
ciascuna azienda sanitaria locale, nelle strutture di diritto pubblico e in quelle di
diritto privato.
689
Attività di controllo Ricoveri: pratiche controllate. Congruenza 2004 2005 2006 2007 2008 2009
ASL Pubblico Privato Sub
totale Totale Sub
totale Totale Sub
totale Totale Sub
totale Totale Sub
totale Totale Sub
totale Totale
Pubblico 4.913 7.377 7.105 7.085 6.673 12.257 Bergamo
Privato 3.092 8.005
3.476 10.853
3.547 10.652
3.776 10.861
3.766 10.439
6.962 19.219
Pubblico 6.264 7.203 8.170 8.737 7.015 16.285 Brescia
Privato 3.106 9.370
4.070 11.273
4.385 12.555
4.593 13.330
5.628 12.643
9.175 25.460
Pubblico 1.346 1.586 2.600 2.993 3.060 4.232 Como
Privato 1.472 2.818
1.837 3.423
2.945 5.545
3.493 6.486
3.234 6.294
4.732 8.964
Pubblico 3.245 3.077 3.132 3.505 3.010 6.673 Cremona
Privato 675 3.920
663 3.740
692 3.824
727 4.232
608 3.618
1.515 8.188
Pubblico 2.094 2.169 2.149 2.759 2.357 4.045 Lecco
Privato 468 2.562
473 2.642
535 2.684
712 3.471
600 2.957
1.253 5.298
Pubblico 1.165 1.231 1.306 1.626 1.705 3.291 Lodi
Privato 0 1.165
0 1.231
0 1.306
0 1.626
0 1.705
0 3.291
Pubblico 3.387 1.839 2.376 2.953 2.747 4.704 Mantova
Privato 355 3.742
1.938 3.777
1.362 3.738
2.309 5.262
2.243 4.990
2.756 7.460
Pubblico 7.122 8.337 9.340 12.771 15.244 27.694 Milano C
Privato 3.439 10.561
6.205 14.542
6.706 16.046
7.798 20.569
10.822 26.066
22.338 50.032
Pubblico 6.499 8.335 6.033 5.070 5.273 9.029 Milano1
Privato 647 7.146
767 9.102
700 6.733
1.619 6.689
1.943 7.216
1.469 10.498
Pubblico 1.773 1.739 2.090 2.228 1.830 4.607 Milano 2
Privato 1.969 3.742
2.541 4.280
2.586 4.676
2.257 4.485
2.619 4.449
4.377 8.984
Pubblico 7.390 7.691 6.651 6.643 7.412 10.488 Monza Br.za
Privato 1.663 9.053
1.810 9.501
2.170 8.821
2.205 8.848
1.833 9.245
3.210 13.698
Pubblico 5.080 5.287 5.386 5.428 6.644 9.670 Pavia
Privato 1.972 7.052
2.133 7.420
2.236 7.622
4.126 9.554
3.242 9.886
4.929 14.599
Pubblico 1.606 1.453 1.808 1.967 2.460 3.478 Sondrio
Privato 0 1.606
0 1.453
0 1.808
0 1.967
0 2.460
0 3.478
Pubblico 6.919 7.421 7.626 7.178 7.060 14.088 Varese
Privato 1.028 7.947
1.114 8.535
1.393 9.019
1.423 8.601
1.165 8.225
2.416 16.504
Pubblico 498 633 996 882 867 1.382 V.camonica
Privato 0 498
0 633
0 996
0 882
0 867
0 1.382
Pubblico 59.301 65.378 66.768 71.825 73.357 131.923 Lombardia Privato 19.886
79.187 27.027
92.405 29.257
96.025 35.038
106.863 37.703
111.060 65.132
197.055
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
690
In regione Lombardia nell’anno 2009, è stata effettuata la verifica
della correttezza della codifica delle prestazioni di 197.055 pratiche.
Presso l’ASL Milano Città sono state controllate in tal senso 50.032
documentazioni di ricovero di cui 27.694 relative a strutture pubbliche e le
rimanenti 22.338 al settore delle strutture di diritto privato.
Le tabelle successive riportano i dati relativi ai controlli di congruenza
consolidati in merito alle pratiche oggetto di contenzioso tra i soggetti erogatori e le
ASL.
La prima della serie, riassume i risultati relativamente alla intera regione
Lombardia e fa riferimento alla serie storica compresa tra gli anni 2004 e 2009
(anno solare) mentre le successive propongono quelli delle Aziende Sanitarie Locali
in maniera disaggregata.
Nell’anno 2009, in Lombardia in relazione alla congruenza sono
state controllate 197.055 pratiche di ricovero, 131.923 nel pubblico e
65.132 nel privato; di queste 26.485 sono state le pratiche con
valorizzazione modificata, 21.532 nel pubblico e 4.953 nel privato.
691
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata. Congruenza
Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche con valorizzazione non
modificata Sub totale Totale
Sub totale Totale
Sub totale Totale
2004
Pubblico 59.301 8.098 51.203
Privato 19.886
79.187
1.793
9.891
18.093
69.296
2005
Pubblico 65.378 9.222 56.156
Privato 27.027 92.405
2.596 11.818
24.431 80.587
2006
Pubblico 66.768 9.154 57.614
Privato 29.257 96.025
3.022 12.176
26.235 83.849
2007
Pubblico 71.825 14.414 57.411
Privato 35.038 106.863
5.249 19.663
29.789 87.200
2008
Pubblico 73.357 21.287 52.070
Privato 37.703 111.060
6.312 27.599
31.391 83.461
2009
Pubblico 131.923 21.532 110.391
Lombardia
Privato 65.132 197.055
4.953 26.485
60.179 170.570
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Il grafico che segue mette in relazione, rispetto alla serie storica il numero
di pratiche controllate e quelle, di queste, con valorizzazione modificata e mette in
rilievo come il numero di pratiche con variazione della valorizzazione a seguito dei
controlli sia diminuito nel raffronto tra l’anno 2009 ed il precedente (2008:27.599;
2009: 26.485) nonostante l’aumento del numero complessivo delle pratiche
controllate con tale modalità (2008: 111.060; 2009: 197.055).
692
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata. Lombardia. Congruenza
-
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
140.000
160.000
180.000
200.000
Pratiche controllate 79.187 92.405 96.025 106.863 111.060 197.055
Pratiche con valorizzazione modificata 9.891 11.818 12.176 19.663 27.599 26.485
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
693
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, pratiche con valorizzazione modificata. Congruenza 2004 2005 2006
ASL Pubblico Privato
Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche Controllate
Pratiche con valorizzazione modificata
Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale
Pubblico 4.913 936 7.377 1.331 7.105 1.067 Bergamo
Privato 3.092 8.005
310 1.246
3.476 10.853
340 1.671
3.547 10.652
314 1.381
Pubblico 6.264 390 7.203 503 8.170 505 Brescia
Privato 3.106 9.370
230 620
4.070 11.273
246 749
4.385 12.555
288 793
Pubblico 1.346 136 1.586 222 2.600 346 Como
Privato 1.472 2.818
68 204
1.837 3.423
83 305
2.945 5.545
229 575
Pubblico 3.245 262 3.077 146 3.132 262 Cremona
Privato 675 3.920
58 320
663 3.740
28 174
692 3.824
29 291
Pubblico 2.094 62 2.169 128 2.149 193 Lecco
Privato 468 2.562
9 71
473 2.642
13 141
535 2.684
44 237
Pubblico 1.165 174 1.231 203 1.306 128 Lodi
Privato 0 1.165
0 174
1.231
203
1.306
128
Pubblico 3.387 426 1.839 253 2.376 434 Mantova
Privato 355 3.742
6 432
1.938 3.777
280 533
1.362 3.738
318 752
Pubblico 7.122 846 8.337 921 9.340 1.488 Milano C
Privato 3.439 10.561
360 1.206
6.205 14.542
564 1.485
6.706 16.046
832 2.320
Pubblico 6.499 901 8.335 1.038 6.033 761 Milano1
Privato 647 7.146
59 960
767 9.102
98 1.136
700 6.733
82 843
Pubblico 1.773 428 1.739 291 2.090 185 Milano 2
Privato 1.969 3.742
257 685
2.541 4.280
192 483
2.586 4.676
160 345
Pubblico 7.390 650 7.691 903 6.651 558 Monza Br.za
Privato 1.663 9.053
168 818
1.810 9.501
174 1.077
2.170 8.821
237 795
Pubblico 5.080 629 5.287 624 5.386 605 Pavia
Privato 1.972 7.052
184 813
2.133 7.420
205 829
2.236 7.622
189 794
Pubblico 1.606 380 1.453 333 1.808 437 Sondrio
Privato 0 1.606
0 380
1.453
333
1.808
437
Pubblico 6.919 1.713 7.421 2.182 7.626 1.986 Varese
Privato 1.028 7.947
84 1.797
1.114 8.535
373 2.555
1.393 9.019
300 2.286
Pubblico 498 165 633 144 996 199 V.camonica
Privato 0 498
0 165
0 633
144
0 996
199
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare.Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
694
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata. Congruenza 2007 2008 2009
ASL Pubblico Privato
Pratiche Controllate Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche Controllate Pratiche con valorizzazione modificata
Pratiche Controllate Pratiche con valorizzazione modificata
Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale
Pubblico 7.085 1.332 6.673 1.100 12.257 1.603 Bergamo
Privato 3.776 10.861
392 1.724
3.766 10.439
467 1.567
6.962 19.219
550 2.153
Pubblico 8.737 694 7.015 891 16.285 2.000 Brescia
Privato 4.593 13.330
318 1.012
5.628 12.643
717 1.608
9.175 25.460
830 2.830
Pubblico 2.993 426 3.060 806 4.232 789 Como
Privato 3.493 6.486
553 979
3.234 6.294
316 1.122
4.732 8.964
390 1.179
Pubblico 3.505 236 3.010 188 6.673 662 Cremona
Privato 727 4.232
96 332
608 3.618
20 208
1.515 8.188
49 711
Pubblico 2.759 464 2.357 259 4.045 245 Lecco
Privato 712 3.471
50 514
600 2.957
21 280
1.253 5.298
42 287
Pubblico 1.626 431 1.705 523 3.291 1.012 Lodi
Privato 1.626
431
0 1.705
523
0 3.291
0 1.012
Pubblico 2.953 520 2.747 380 4.704 209 Mantova
Privato 2.309 5.262
337 857
2.243 4.990
241 621
2.756 7.460
168 377
Pubblico 12.771 3.171 15.244 3.652 27.694 5.080 Milano C
Privato 7.798 20.569
1.604 4.775
10.822 26.066
2.826 6.478
22.338 50.032
1.574 6.654
Pubblico 5.070 913 5.273 920 9.029 1.101 Milano1
Privato 1.619 6.689
482 1.395
1.943 7.216
373 1.293
1.469 10.498
191 1.292
Pubblico 2.228 245 1.830 237 4.607 342 Milano 2
Privato 2.257 4.485
158 403
2.619 4.449
272 509
4.377 8.984
91 433
Pubblico 6.643 1.042 7.412 990 10.488 1.457 Monza Br.za
Privato 2.205 8.848
174 1.216
1.833 9.245
267 1.257
3.210 13.698
199 1.656
Pubblico 5.428 797 6.644 777 9.670 970 Pavia
Privato 4.126 9.554
295 1.092
3.242 9.886
281 1.058
4.929 14.599
232 1.202
Pubblico 1.967 572 2.460 464 3.478 494 Sondrio
Privato 1.967
572
0 2.460
464
0 3.478
0 494
Pubblico 7.178 3.313 7.060 3.580 14.088 5.315 Varese
Privato 1.423 8.601
790 4.103
1.165 8.225
511 4.091
2.416 16.504
637 5.952
Pubblico 882 258 867 208 1.382 253 V.camonica
Privato 882
258
0 867
208
0 1.382
0 253
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
695
I controlli di appropriatezza generica/organizzativa sono indirizzati a
monitorare l’intensità delle cure erogate in ricoveri ordinari rispetto ad altri contesti
organizzativi, a minore intensità assistenziale. Gli strumenti utilizzati in questa
attività di monitoraggio sono quelli previsti dalla DGR n. 8078 del 18 febbraio
2002, vale a dire il Protocollo Valutazione Appropriatezza - Regione
Lombardia – (RL-PVA) e, laddove applicabile, il modulo Chirurgia Elettiva
(RL-PVA-CE), descritti nella DGR 18/2/2002, n. VII/8078. I Controlli sulla
appropriatezza generica/organizzativa dei ricoveri con assegnazione di DRG
ricompresi nell’allegato 2C D.P.C.M. 22 novembre 2001 “Definizione dei Livelli
Essenziali di Assistenza” (LEA), in quanto detti DRG presentano un profilo
organizzativo potenzialmente inappropriato o per i quali occorre comunque
individuare modalità più appropriate di erogazione. La valutazione della
appropriatezza generica/organizzativa di tali ricoveri doveva essere effettuata
tramite uno strumento validato, realizzato con la consulenza del prof. J. D.
Restuccia, inventore del metodo AEP, vale a dire il protocollo RL-PVA (Regione
Lombardia – Protocollo Valutazione Appropriatezza).
I dati relativi alla verifica della corretta modalità di erogazione
delle prestazioni nei diversi regimi di ricovero, Day Hospital o di
ambulatorio, svolti nel corso dell’anno solare 2009 indicano che, in regione
Lombardia, sono stati svolti un numero di controlli di appropriatezza pari a
63 di cui 44 relativi a prestazioni sanitarie svolte nelle strutture pubbliche
e le rimanenti in quelle private e tutte unicamente dall’Azienda Sanitaria di
Varese.
696
Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate. Appropriatezza 2004 2005 2006 2007 2008 2009
ASL Pubblico Privato
Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale
Pubblico 1605 625 583 0 0 0 Bergamo
Privato 806 2411
284 909
273 856
12 12
0 0
0 Pubblico 2100 1518 1013 412 0 0 0
Brescia Privato 1306
3406 871
2389 550
1563 216
628 0
0 0
Pubblico 667 913 234 0 0 0 0 Como
Privato 739 1406
619 1532
164 398
0 0
0 0
0 Pubblico 0 0 0 0 0 0 0
Cremona Privato 0
0 0
0 0
0 0
0 0
0 0
Pubblico 231 230 0 0 0 Lecco
Privato 29 260
39 269
0
0
0 0
0 Pubblico 470 412 167 0 0 0
Lodi Privato
470
412
167
0 0
0 0
Pubblico 390 388 182 0 0 0 Mantova
Privato 50 440
58 446
73 255
0
0 0
0 Pubblico 6895 4943 2775 543 0 0 0
Milano C Privato 3334
10229 4290
9233 1621
4396 8
551 0
0 0
Pubblico 0 0 0 Milano1
Privato 0
0
0
0
0 0
0 Pubblico 596 402 0 0 0
Milano 2 Privato 802
1398 695
1097
0
0 0
0 0
Pubblico 44 0 0 0 Monza Br.za
Privato 0
0
24 68
0
0 0
0 Pubblico 1084 1038 1089 755 191 0
Pavia Privato 397
1481 346
1384 337
1426 242
997 141
332
Pubblico 209 0 0 0 Sondrio
Privato 209
0
0
0
0 0
0 Pubblico 965 298 65 141 169 44
Varese Privato 112
1077 66
364 43
108
141 34
203 19
63
Pubblico 263 0 0 0 0 0 V.camonica
Privato 263
0 0
0 0
0
0 0
0 Pubblico 15475 10767 6152 1851 360 44 Lombardia Privato 7575
23050 7268
18035 3085
9237 478
2329 175
535 19
63
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
697
La già citata delibera DGR 13796/2003 individuando per 43 DRG una tariffa
unica a prescindere dalla modalità di erogazione, di fatto ha reso inutile continuare
l'effettuazione di questa tipologia di controllo conseguentemente, a partire dall’anno
2004, in regione Lombardia l'appropriatezza chirurgica è stata verificata in
misura sempre minore fino ai 106 casi dell’anno 2006 riscontrati tutti
presso l’ASL Milano Città e all’assenza di controlli risultante per gli anni
2007 e 2008 e 2009.
La tabella che segue riporta i dati forniti dalla regione Lombardia in merito
alle ricadute economiche derivanti dai controlli e dalle verifiche effettuate.
Come già indicato i NOC delle ASL procedono alla rivalorizzazione della
prestazione ritenuta non conforme; nel caso in cui l’azienda erogatrice di
prestazioni sanitarie non concordi con la nuova valutazione ha la possibilità, entro
trenta giorni, di presentare le proprie controdeduzioni. Queste devono essere
valutate dall’istituto di controllo entro 60 giorni. A seguito di questo confronto il
controllore può rivedere il proprio giudizio riassegnando il valore pre-controllo o
confermare il giudizio precedentemente espresso. Nelle tabelle che seguono come
in quelle precedenti, sono stati presi in considerazione i dati consolidati per gli
esercizi precedenti all’anno 2007 e quelli relativi ai dodici mesi per gli anni tra il
2007 e 2009.
Considerata l’attività svolta nell’anno solare 2009 il risultato
economico delle verifiche realizzate dalle strutture di controllo delle ASL
nel periodo 1 marzo 2009 – 28 2 2010 ha portato ad una variazione della
valorizzazione economica pari a. € 35.908.014.
698
Attività di controllo. Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate Pubblico Totale Dicembre 2004 Totale Dicembre 2005 Totale Dicembre 2006 ASL Privato Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Pubblico -€ 912.127 -€ 754.660 -€ 913.487
Bergamo Privato -€ 280.162
-€ 1.192.289 -€ 198.437
-€ 953.096 -€ 248.304
-€ 1.161.792
Pubblico -€ 458.447 -€ 519.654 -€ 379.916 Brescia
Privato -€ 174.620 -€ 633.067
-€ 331.527 -€ 851.181
-€ 168.677 -€ 548.593
Pubblico -€ 84.473 -€ 69.569 -€ 432.193 Como
Privato -€ 82.950 -€ 167.423
-€ 78.348 -€ 147.917
-€ 300.606 -€ 732.799
Pubblico -€ 284.595 -€ 277.771 -€ 409.522 Cremona
Privato -€ 41.356 -€ 325.950
-€ 36.106 -€ 313.876
-€ 15.829 -€ 425.350
Pubblico -€ 34.769 -€ 108.449 -€ 107.910 Lecco
Privato -€ 17.416 -€ 52.185
-€ 49.100 -€ 157.549
-€ 46.524 -€ 154.434
Pubblico -€ 74.620 -€ 79.442 -€ 85.718 Lodi
Privato € 0 -€ 74.620
€ 0 -€ 79.442
€ 0 -€ 85.718
Pubblico -€ 224.147 -€ 219.670 -€ 421.860 Mantova
Privato -€ 5.784 -€ 229.931
-€ 171.931 -€ 391.601
-€ 422.769 -€ 844.629
Pubblico -€ 1.541.686 -€ 1.348.319 -€ 2.025.956 Milano C
Privato -€ 885.324 -€ 2.427.010
-€ 1.284.742 -€ 2.633.061
-€ 1.167.009 -€ 3.192.966
Pubblico -€ 1.956.311 -€ 2.109.788 -€ 1.329.524 Milano 1
Privato -€ 117.704 -€ 2.074.015
-€ 235.309 -€ 2.345.097
-€ 115.377 -€ 1.444.901
Pubblico -€ 388.355 -€ 264.510 -€ 155.980 Milano 2
Privato -€ 315.613 -€ 703.968
-€ 222.258 -€ 486.768
-€ 128.220 -€ 284.200
Pubblico -€ 660.657 -€ 1.096.245 -€ 926.954 Monza Br.za
Privato -€ 323.063 -€ 983.719
-€ 237.869 -€ 1.334.115
-€ 344.934 -€ 1.271.888
Pubblico -€ 1.178.803 -€ 1.657.144 -€ 880.970 Pavia
Privato -€ 423.142 -€ 1.601.945
-€ 394.571 -€ 2.051.714
-€ 461.488 -€ 1.342.457
Pubblico -€ 234.796 -€ 184.043 -€ 169.093 Sondrio
Privato € 0 -€ 234.796
€ 0 -€ 184.043
€ 0 -€ 169.093
Pubblico -€ 1.754.660 -€ 2.937.132 -€ 2.140.787 Varese
Privato -€ 117.763 -€ 1.872.422
-€ 579.664 -€ 3.516.797
-€ 397.197 -€ 2.537.985
Pubblico -€ 113.652 -€ 140.632 -€ 217.506 Vcamonica
Privato € 0 -€ 113.652
€ 0 -€ 140.632
€ 0 -€ 217.506
Pubblico -€ 9.902.098 -€ 11.767.028 -€ 10.597.376 Lombardia Privato -€ 2.784.894
-€ 12.686.992 -€ 3.819.862
-€ 15.586.890 -€ 3.816.933
-€ 14.414.309
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
699
Attività di controllo. Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate 2007 01/01 31/12/2007 2008 01/03/2008 28/02/2009 2009 01/03/2009 28/02/2010 ASL Pubblico
Privato Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Pubblico -€ 866.561 -€ 1.128.795 -€ 1.543.358
Bergamo Privato -€ 299.503
-€ 1.166.064 -€ 505.753
-€ 1.634.548 -€ 594.920
-€ 2.138.277
Pubblico -€ 403.533 -€ 1.039.836 -€ 2.268.179 Brescia
Privato -€ 242.433 -€ 645.966
-€ 760.395 -€ 1.800.231
-€ 984.442 -€ 3.252.621
Pubblico -€ 229.288 -€ 603.704 -€ 1.057.568 Como
Privato -€ 471.684 -€ 700.972
-€ 171.083 -€ 774.786
-€ 644.658 -€ 1.702.226
Pubblico -€ 263.285 -€ 234.079 -€ 1.477.895 Cremona
Privato -€ 147.706 -€ 410.992
-€ 51.410 -€ 285.489
-€ 90.456 -€ 1.568.351
Pubblico -€ 216.774 -€ 154.825 -€ 188.808 Lecco
Privato -€ 30.779 -€ 247.553
-€ 15.321 -€ 170.146
-€ 35.072 -€ 223.880
Pubblico -€ 312.711 -€ 389.155 -€ 1.484.079 Lodi
Privato € 0 -€ 312.711
€ 0 -€ 389.155
€ 0 -€ 1.484.079
Pubblico -€ 565.038 -€ 355.395 -€ 232.192 Mantova
Privato -€ 421.348 -€ 986.386
-€ 237.726 -€ 593.120
-€ 265.877 -€ 498.068
Pubblico -€ 3.487.007 -€ 3.643.890 -€ 6.088.621 Milano C
Privato -€ 2.833.309 -€ 6.320.316
-€ 4.006.787 -€ 7.650.677
-€ 2.861.847 -€ 8.950.468
Pubblico -€ 1.827.405 -€ 1.135.824 -€ 2.407.428 Milano 1
Privato -€ 859.323 -€ 2.686.728
-€ 407.267 -€ 1.543.091
-€ 327.118 -€ 2.734.546
Pubblico -€ 70.687 -€ 270.992 -€ 546.664 Milano 2
Privato -€ 215.694 -€ 286.380
-€ 520.725 -€ 791.717
-€ 156.019 -€ 702.683
Pubblico -€ 1.430.365 -€ 1.225.384 -€ 1.203.279 Monza Br.za
Privato -€ 332.357 -€ 1.762.722
-€ 675.722 -€ 1.901.106
-€ 308.397 -€ 1.511.676
Pubblico -€ 694.987 -€ 1.086.389 -€ 1.851.371 Pavia
Privato -€ 316.252 -€ 1.011.239
-€ 500.690 -€ 1.587.079
-€ 390.535 -€ 2.241.906
Pubblico -€ 268.608 -€ 316.876 -€ 414.188 Sondrio
Privato € 0 -€ 268.608
€ 0 -€ 316.876
€ 0 -€ 414.188
Pubblico -€ 3.550.692 -€ 4.376.862 -€ 7.113.514 Varese
Privato -€ 1.076.794 -€ 4.627.486
-€ 926.964 -€ 5.303.827
-€ 1.146.052 -€ 8.259.567
Pubblico -€ 208.851 -€ 216.337 -€ 225.478 Vcamonica
Privato € 0 -€ 208.851
€ 0 -€ 216.337
€ 0 -€ 225.478
Pubblico -€ 14.395.792 -€ 16.178.343 -€ 28.102.622 Lombardia Privato -€ 7.247.181
-€ 21.642.973 -€ 8.779.843
-€ 24.958.186 -€ 7.805.391
-€ 35.908.014
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi a dodici mesi Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
700
In ordine all’ultimo quadriennio le successive tabelle, prima aggregando i
dati rispetto all’intera Lombardia e quindi, ripartendoli in relazione all’ attività svolta
delle diverse ASL esprimono i dati relativi al numero complessivo dei ricoveri, al
numero dei controlli effettuati, alla percentuale dei controlli effettuati e, infine, alla
variazione della valorizzazione degli stessi.
Attività di controllo. Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate.
Lombardia Periodo 2006 – 2009 Totale dei ricoveri Totale delle pratiche controllate
2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009
N N
2.062.338 1.904.923 1.879.051 1.853.361 105.368 109.192 111.595 197.118
Percentuale delle pratiche controllate Valorizzazione economica
2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009
% €
5,11 5,73 5,94 10,64 -14.414.309 -21.642.974 -60.866.200 -35.908.014
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
701
Attività di controllo. Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. ASL. Periodo 2006 - 2009
Totale dei ricoveri Totale pratiche controllate Percent. pratiche controllate Valorizzazione economica 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009 ASL
N N % €
Bergamo 200.973 185.993 183.063 180.176 11.508 10.873 10.439 19.219 5,74 5,85 5,7 10,67 -1.161.792 -1.166.064 -1.634.548 -2.138.277
Brescia 260.368 249.109 247.196 244.453 14.118 13.958 12.643 25.460 5,43 5,6 5,11 10,42 -548.593 -645.966 -1.800.231 -3.252.621
Como 98.650 88.124 88.905 88.076 5.943 6.486 6.294 8.964 6,06 7,36 7,08 10,18 -732.799 -700.972 -774.786 -1.702.226
Cremona 72.723 68.217 68.546 68.046 3.824 4.232 3.618 8.188 5,26 6,2 5,28 12,03 -425.350 -410.992 -285.489 -1.568.351
Lecco 53.418 51.358 51.128 52.218 2.684 3.471 2.957 5.298 5,02 6,76 5,78 10,15 -154.434 -247.553 -170.146 -223.880
Lodi 32.693 31.410 31.179 29.960 1.473 1.626 1.705 3.291 5,05 5,18 5,47 10,98 -85.718 -312.711 -389.155 -1.484.079
Mantova 68.432 63.343 62.743 61.405 4.099 5.262 4.990 7.460 6,13 8,31 7,95 12,15 -844.629 -986.386 -593.120 -498.068
Milano Città 510.189 461.862 449.606 478.582 20.442 21.120 26.066 50.032 4,04 4,57 5,8 10,45 -3.192.966 -6.320.316 -7.650.677 -8.950.468
Milano 1 120.233 107.613 103.980 99.365 6.733 6.689 7.216 10.498 5,62 6,22 6,94 10,57 -1.444.901 -2.686.728 -1.543.091 -2.734.546
Milano 2 90.290 87.416 88.098 89.726 4.676 4.485 4.449 8.984 5,18 5,13 5,05 10,01 -284.200 -286.380 -791.717 -702.683
Monza Br.za 174.180 162.461 163.049 129.448 8.889 8.848 9.245 13.698 5,13 5,45 5,67 10,58 -1.271.888 -1.762.722 -1.901.106 -1.511.676
Pavia 159.706 145.100 140.814 136.117 9.048 10.551 10.218 14.599 5,68 7,27 7,26 10,73 -1.342.457 -1.011.239 -1.587.079 -2.241.906
Sondrio 36.026 33.079 32.669 30.807 1.808 1.967 2.460 3.478 5,02 5,95 7,53 11,29 -169.093 -268.608 -316.876 -414.188
Varese 168.873 155.752 154.410 151.481 9.127 8.742 8.428 16.567 5,65 5,61 5,46 10,94 -2.537.985 -4.627.486 -5.303.827 -8.259.567
Vcamonica 15.584 14.086 13.665 13.501 996 882 867 1.382 6,39 6,26 6,34 10,24 -217.506 -208.851 -216.337 -225.478
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
702
I dati prodotti dalla Direzione Generale Sanità e proposti in forma
aggregata a livello regionale evidenziano che il numero dei ricoveri diminuisce
nel quadriennio: 2006: 2.062.338; 2007: 1.904.923; 2008: 1.879.051,
2009: 1.853.361; il totale delle pratiche controllate aumenta anche in
conseguenza delle ultime disposizioni normative: 2006: 105.368; 2007:
109.192; 2008: 111.595; 2009: 197.118; come anche la relativa
percentuale : 2006: 5,11%; 2007: 5,73%; 2008: 5,94%; 2009 10,64%.
Infine, al contrario del risultato del triennio precedente nell’anno 2009 si
interrompe il costante aumento della variazione della valorizzazione
economica delle pratiche controllate: 2006: - € 14.414.309; 2007: - €
21.642.974; 2008: - € 60.866.200; 2009 - € 35.908.014
Per quanto concerne l’attività delle ASL si nota che nell’anno 2009 il
numero meggior di ricoveri è svolto presso le strutture site presso l’ASL di Milano
Città: 478.582, così come il numero maggiore di pratiche controllate: 50.032 pari
ad un percentuale del 10,45% ottenendo una variazione della valorizzazione di - €
8.950.468. La percentuale più alta di controlli è svolta presso l’ASL di Mantova
12,15%, ovvero 7.460 pratiche controllate su un totale di ricoveri pari a 61.405 con
una rivalorizzazione inferiore di - € 498.068. La percentuali di controlli più bassa si
individua presso l’ASL di Milano 2: 10.01% su un numero dei ricoveri nell’anno
2009 di 89.726 unità. In questo caso le pratiche controllate sono state 8.984 e la
variazione della valorizzazione è stata inferiore di - € 702.683.
In assoluto anche nell’anno 2009 la variozione della valorizzazione di
maggior rilievo dopo quella dell’ASL Milano Città, si riscontra presso l’ASL di Varese
che fa segnare una variazione della valorizzazione inferiore di - € 8.259.567. In tal
caso il numero di pratiche controllate è stato di 16.567 unità su 151.481 di ricoveri
per un percentuale pari a 10,94%.
Il prossimo prospetto riporta i dati conseguenti alla valorizzazione
economica dei controlli effettuati in merito alla congruenza delle pratiche di
ricovero, come visto, alla correttezza della codifica delle prestazioni di ricovero.
703
Attività di controllo - Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. Congruenza 2004 2005 2006 ASL Pubblico
Privato Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Pubblico -€ 750.956 -€ 713.072 -€ 879.734
Bergamo Privato -€ 267.929
-€ 1.018.885 -€ 194.349
-€ 907.422 -€ 242.980
-€ 1.122.714
Pubblico -€ 437.358 -€ 494.991 -€ 368.955 Brescia
Privato -€ 163.484 -€ 600.842
-€ 318.154 -€ 813.145
-€ 163.508 -€ 532.462
Pubblico -€ 63.688 -€ 50.489 -€ 423.638 Como
Privato -€ 50.475 -€ 114.163
-€ 66.520 -€ 117.009
-€ 299.068 -€ 722.706
Pubblico -€ 284.595 -€ 277.771 -€ 409.522 Cremona
Privato -€ 41.356 -€ 325.950
-€ 36.106 -€ 313.876
-€ 15.829 -€ 425.350
Pubblico -€ 32.312 -€ 106.968 -€ 107.910 Lecco
Privato -€ 16.621 -€ 48.933
-€ 49.100 -€ 156.068
-€ 46.524 -€ 154.434
Pubblico -€ 58.891 -€ 70.647 -€ 84.860 Lodi
Privato € 0 -€ 58.891
€ 0 -€ 70.647
€ 0 -€ 84.860
Pubblico -€ 207.277 -€ 219.670 -€ 404.670 Mantova
Privato -€ 5.021 -€ 212.298
-€ 171.931 -€ 391.601
-€ 414.122 -€ 818.792
Pubblico -€ 645.868 -€ 687.409 -€ 1.521.816 Milano C
Privato -€ 501.222 -€ 1.147.090
-€ 783.243 -€ 1.470.652
-€ 932.472 -€ 2.454.287
Pubblico -€ 1.956.311 -€ 2.109.788 -€ 1.329.524 Milano 1
Privato -€ 117.704 -€ 2.074.015
-€ 235.309 -€ 2.345.097
-€ 115.377 -€ 1.444.901
Pubblico -€ 351.991 -€ 248.734 -€ 155.980 Milano 2
Privato -€ 293.699 -€ 645.691
-€ 198.480 -€ 447.215
-€ 128.220 -€ 284.200
Pubblico -€ 660.657 -€ 1.096.245 -€ 926.231 Monza Brianza
Privato -€ 323.063 -€ 983.719
-€ 237.869 -€ 1.334.115
-€ 344.308 -€ 1.270.539
Pubblico -€ 1.047.122 -€ 1.517.472 -€ 761.143 Pavia
Privato -€ 334.916 -€ 1.382.038
-€ 340.097 -€ 1.857.569
-€ 419.624 -€ 1.180.766
Pubblico -€ 194.066 -€ 184.043 -€ 169.093 Sondrio
Privato € 0 -€ 194.066
€ 0 -€ 184.043
€ 0 -€ 169.093
Pubblico -€ 1.670.552 -€ 2.893.417 -€ 2.137.046 Varese
Privato -€ 112.562 -€ 1.783.114
-€ 576.655 -€ 3.470.072
-€ 397.197 -€ 2.534.243
Pubblico -€ 89.489 -€ 140.632 -€ 217.506 Vcamonica
Privato € 0 -€ 89.489
€ 0 -€ 140.632
€ 0 -€ 217.506
Pubblico -€ 8.451.133 -€ 10.811.348 -€ 9.897.626 Lombardia Privato -€ 2.228.051
-€ 10.679.185 -€ 3.207.815
-€ 14.019.163 -€ 3.519.227
-€ 13.416.853
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi a dodici mesi
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
704
Attività di controllo - Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. Congruenza 2007 2008 2009 ASL Pubblico
Privato Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Pubblico -€ 864.222 -€ 1.128.795 -€ 1.543.358
Bergamo Privato -€ 295.299
-€ 1.159.521 -€ 505.753
-€ 1.634.548 -€ 594.920
-€ 2.138.277
Pubblico -€ 401.216 -€ 1.039.836 -€ 2.268.179 Brescia
Privato -€ 242.433 -€ 643.648
-€ 760.395 -€ 1.800.231
-€ 984.442 -€ 3.252.621
Pubblico -€ 229.288 -€ 603.704 -€ 1.057.568 Como
Privato -€ 471.684 -€ 700.972
-€ 171.083 -€ 774.786
-€ 644.658 -€ 1.702.226
Pubblico -€ 263.285 -€ 234.079 -€ 1.477.895 Cremona
Privato -€ 147.706 -€ 410.992
-€ 51.410 -€ 285.489
-€ 90.456 -€ 1.568.351
Pubblico -€ 216.774 -€ 154.825 -€ 188.808 Lecco
Privato -€ 30.779 -€ 247.553
-€ 15.321 -€ 170.146
-€ 35.072 -€ 223.880
Pubblico -€ 312.711 -€ 389.155 -€ 1.484.079 Lodi
Privato € 0 -€ 312.711
€ 0 -€ 389.155
€ 0 -€ 1.484.079
Pubblico -€ 565.038 -€ 355.395 -€ 232.192 Mantova
Privato -€ 397.744 -€ 962.782
-€ 237.726 -€ 593.120
-€ 265.877 -€ 498.068
Pubblico -€ 3.477.334 -€ 3.643.890 -€ 6.088.621 Milano C
Privato -€ 2.833.309 -€ 6.310.643
-€ 4.006.787 -€ 7.650.677
-€ 2.861.847 -€ 8.950.468
Pubblico -€ 1.827.405 -€ 1.135.824 -€ 2.407.428 Milano 1
Privato -€ 859.323 -€ 2.686.728
-€ 407.267 -€ 1.543.091
-€ 327.118 -€ 2.734.546
Pubblico -€ 70.687 -€ 270.992 -€ 546.664 Milano 2
Privato -€ 215.694 -€ 286.380
-€ 520.725 -€ 791.717
-€ 156.019 -€ 702.683
Pubblico -€ 1.430.365 -€ 1.225.384 -€ 1.203.279 Monza Brianza
Privato -€ 261.696 -€ 1.692.061
-€ 675.722 -€ 1.901.106
-€ 308.397 -€ 1.511.676
Pubblico -€ 675.683 -€ 1.061.943 -€ 1.851.371 Pavia
Privato -€ 316.252 -€ 991.935
-€ 488.816 -€ 1.550.759
-€ 390.535 -€ 2.241.906
Pubblico -€ 266.796 -€ 316.876 -€ 414.188 Sondrio
Privato € 0 -€ 266.796
€ 0 -€ 316.876
€ 0 -€ 414.188
Pubblico -€ 3.550.692 -€ 4.373.365 -€ 7.112.591 Varese
Privato -€ 1.076.794 -€ 4.627.486
-€ 924.190 -€ 5.297.556
-€ 1.145.760 -€ 8.258.351
Pubblico -€ 208.851 -€ 216.337 -€ 225.478 Vcamonica
Privato € 0 -€ 208.851
€ 0 -€ 216.337
€ 0 -€ 225.478
Pubblico -€ 14.360.347 -€ 16.150.400 -€ 28.101.699 Lombardia Privato -€ 7.148.712
-€ 21.509.059 -€ 8.765.195
-€ 24.915.595 -€ 7.805.099
-€ 35.906.798
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi a dodici mesi Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
705
In regione Lombardia, il risultato in termini economici della diversa
valorizzazione delle pratiche controllate in relazione alla verifica della correttezza
della codifica delle prestazioni è stato pari a - € 35.906.798. di cui - €
2.8101.699 presso le strutture pubbliche e - € 7.805.099 presso quelle di diritto
privato.
I dati prodotti dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia
relativi alle verifiche svolte in relazione alla appropriatezza della modalità di
erogazione delle prestazioni nei diversi regimi di ricovero Ordinario, Day
Hospital od ambulatorio sono riportati nella successiva tabella. In questo caso in
relazione all’anno solare 2009 la variazione della valorizzazione delle stesse ha
portato al risultato di - € 1.215. Come visto, l’unica ASL che ha svolto tale attività
di controllo è stata quella di Varese.
706
Attività di controllo - Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. Appropriatezza 2004 2005 2006 2007 2008 ASL Pubblico
Privato Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Pubblico -€ 145.966 -€ 41.587 -€ 33.753 -€ 2.339 € 0
Bergamo Privato -€ 12.233
-€ 158.200 -€ 4.087
-€ 45.674 -€ 5.324
-€ 39.078 -€ 4.204
-€ 6.543 € 0
€ 0
Pubblico -€ 21.089 -€ 24.663 -€ 10.962 -€ 2.317 € 0 Brescia
Privato -€ 11.136 -€ 32.225
-€ 13.373 -€ 38.036
-€ 5.169 -€ 16.131
€ 0 -€ 2.317
€ 0 € 0
Pubblico -€ 14.774 -€ 19.081 -€ 8.555 € 0 € 0 Como
Privato -€ 14.585 -€ 29.358
-€ 11.828 -€ 30.908
-€ 1.538 -€ 10.093
€ 0 € 0
€ 0 € 0
Pubblico € 0 € 0 € 0 € 0 € 0 Cremona
Privato € 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
Pubblico -€ 2.457 -€ 1.481 € 0 € 0 € 0 Lecco
Privato -€ 795 -€ 3.252
€ 0 -€ 1.481
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
Pubblico -€ 15.730 -€ 8.795 -€ 857 € 0 € 0 Lodi
Privato € 0 -€ 15.730
€ 0 -€ 8.795
€ 0 -€ 857
€ 0 € 0
€ 0 € 0
Pubblico -€ 16.622 € 0 -€ 14.576 € 0 € 0 Mantova
Privato -€ 833 -€ 17.455
€ 0 € 0
-€ 8.900 -€ 23.476
-€ 23.604 -€ 23.604
€ 0 € 0
Pubblico -€ 895.818 -€ 660.910 -€ 504.141 -€ 9.673 € 0 Milano C
Privato -€ 384.102 -€ 1.279.919
-€ 501.500 -€ 1.162.410
-€ 234.538 -€ 738.678
€ 0 -€ 9.673
€ 0 € 0
Pubblico € 0 € 0 € 0 € 0 € 0 Milano 1
Privato € 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
Pubblico -€ 36.364 -€ 15.776 € 0 € 0 € 0 Milano 2
Privato -€ 21.913 -€ 58.277
-€ 23.777 -€ 39.553
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
Pubblico € 0 € 0 -€ 723 € 0 € 0 Milano 3
Privato € 0 € 0
€ 0 € 0
-€ 626 -€ 1.349
-€ 70.661 -€ 70.661
€ 0 € 0
Pubblico -€ 117.910 -€ 139.511 -€ 119.827 -€ 19.304 -€ 24.446 Pavia
Privato -€ 76.538 -€ 194.449
-€ 51.454 -€ 190.965
-€ 41.864 -€ 161.691
€ 0 -€ 19.304
-€ 11.874
-€ 36.320
Pubblico -€ 35.176 € 0 € 0 -€ 1.812 € 0 Sondrio
Privato € 0 -€ 35.176
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 -€ 1.812
€ 0 € 0
Pubblico -€ 84.108 -€ 38.478 -€ 3.742 € 0 -€ 3.497 Varese
Privato -€ 5.200 -€ 89.308
-€ 3.009 -€ 41.487
€ 0 -€ 3.742
€ 0 € 0
-€ 2.774 -€ 6.271
Pubblico -€ 24.163 € 0 € 0 € 0 € 0 Vcamonica
Privato € 0 -€ 24.163
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
€ 0 € 0
Pubblico -€
1.410.176 -€ 950.281 -€ 697.136 -€ 35.445 -€ 27.943 Lombardia Privato -€ 527.335
-€ 1.937.511 -€ 609.029
-€ 1.559.310 -€ 297.959
-€ 995.095 -€ 98.470
-€ 133.915 -€ 14.648
-€ 42.591
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
707
Attività di controllo - Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. Appropriatezza
ASL Pubblico Privato 2009 Sub totale Totale
Pubblico € 0 Bergamo
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Brescia
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Como
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Cremona
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Lecco
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Lodi
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Mantova
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Milano C
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Milano 1
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Milano 2
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Monza Brianza
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Pavia
Privato € 0 € 0
Pubblico € 0 Sondrio
Privato € 0 € 0
Pubblico -€ 923 Varese
Privato -€ 292 -€ 1.215
Pubblico € 0 Vcamonica
Privato € 0 € 0
Pubblico -€ 923 Lombardia Privato -€ 292
-€ 1.215
per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi a dodici mesi
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Analogamente all’anno 2008, non sono stati svolti in regione Lombardia,
controlli sull’appriatezza chirurgica.
Le tabelle che seguono espongono i dati relativi alla numerosità dei
controlli e alla variazione della valorizzazione economica in conseguenza
dei controlli effettuati sulle pratiche relative alle prestazioni specialistiche.
708
Attività di controllo. Specialistica: numerosità dei controlli 2004 2005 2006
ASL Pubblico Privato
Pratiche Controllate
Valorizzazione modificata
Pratiche Controllate
Valorizzazione modificata
Pratiche Controllate
Valorizzazione modificata
Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale
Pubblico 35.604 24.296 8.895 8.895 11.294 3.964 Bergamo
Privato 9.173 44.777
2.608 26.904
5.451 14.346
5.137 14.032
30.772 42.066
150 4.114
Pubblico 8.714 2.361 15.898 4.068 17.292 3.585 Brescia
Privato 4.587 13.301
1.266 3.627
12.243 28.141
4.782 8.850
2.808 20.100
394 3.979
Pubblico 0 0 0 0 300 261 Como
Privato 741 741
46 46
2.119 2.119
1.148 1.148
0 300
0 261
Pubblico 2.605 9 7.410 1.967 0 0 Cremona
Privato 4.303 6.908
144 153
5.299 12.709
215 2.182
7.189 7.189
55 55
Pubblico 405 47 11.150 8.733 15.346 8.994 Lecco
Privato 595 1.000
9 56
259 11.409
214 8.947
689 16.035
147 9.141
Pubblico 197 0 0 0 0 0 Lodi
Privato 173 370
5 5
300 300
10 10
520 520
62 62
Pubblico 4.193 1.561 2.165 672 1.748 251 Mantova
Privato 133 4.326
4 1.565
1.975 4.140
457 1.129
1.844 3.592
310 561
Pubblico 229.484 151.781 362.628 145.286 74.812 15.378 Milano C
Privato 132.655 362.139
37.143 188.924
107.269 469.897
6.735 152.021
92.432 167.244
2.898 18.276
Pubblico 28.028 27.341 62.380 37.811 11.556 8.217 Milano1
Privato 12.936 40.964
9.084 36.425
15.636 78.016
10.219 48.030
2.284 13.840
1.427 9.644
Pubblico 632 632 7.789 1.107 31.244 2.260 Milano 2
Privato 1.184 1.816
1.181 1.813
3.870 11.659
1.532 2.639
4.412 35.656
2.586 4.846
Pubblico 4.043 2.043 18.049 18.049 14.464 3.953 Monza Br.nza Privato 263
4.306 144
2.187 1.038
19.087 1.038
19.087 0
14.464 0
3.953
Pubblico 26.898 12.605 23.987 3.644 22.096 4.871 Pavia
Privato 21.653 48.551
4.048 16.653
25.394 49.381
1.111 4.755
18.795 40.891
413 5.284
Pubblico 3.264 410 2.071 836 149 37 Sondrio
Privato 0 3.264
410
0 2.071
0 836
0 149
0 37
Pubblico 7.719 7.104 118 99 5.036 3.213 Varese
Privato 2.531 10.250
2.188 9.292
878 996
730 829
420 5.456
298 3.511
Pubblico 0 0 0 0 0 Valcamonica
Privato 8.632 8.632
2.552 2.552
957 957
358 358
2.133 2.133
762 762
Pubblico 351.786 230.190 522.540 231.167 205.337 54.984 Lombardia Privato 199.559
551.345 60.422
290.612 182.688
705.228 33.686
264.853 164.298
369.635 9.502
64.486
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
709
Attività di controllo. Specialistica: numerosità dei controlli 2007 (01/01 - 31/12/2007) 2008 (01/03/2008 - 28/02/2009) 2009 (01/03/2009 - 28/02/2010) Pratiche
Controllate Valorizzazione modificata
Pratiche Controllate
Valorizzazione modificata
Pratiche Controllate
Valorizzazione modificata ASL
Pubblico
Privato Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale Sub totale
Totale
Pubblico 5.390 2.429 80.885 3.973 111.672 39.786 Bergamo
Privato 18.484 23.874
1.413 3.842
64.314 145.199
4.340 8.313
38.696 150.368
4.460 44.246
Pubblico 6.471 1.798 88.262 13.687 135.526 70.127 Brescia
Privato 9.566 16.037
2.870 4.668
107.607 195.869
12.471 26.158
64.073 199.599
23.456 93.583
Pubblico 17.150 4.034 46.257 3.503 32.054 538 Como
Privato 12.561 29.711
940 4.974
28.851 75.108
1.616 5.119
44.079 76.133
5.773 6.311
Pubblico 21.902 17.679 67.842 45.748 87.479 14.603 Cremona
Privato 4.373 26.275
296 17.975
12.234 80.076
651 46.399
5.847 93.326
586 15.189
Pubblico 21.091 14 36.623 564 42.079 2.873 Lecco
Privato 8.153 29.244
18 32
12.131 48.754
80 644
6.712 48.791
102 2.975
Pubblico 3.473 2.524 387 111 37.526 285 Lodi
Privato 862 4.335
43 2.567
976 1.363
71 182
355 37.881
0 285
Pubblico 1.629 142 58.868 2.517 78.026 4.338 Mantova
Privato 3.074 4.703
792 934
27.469 86.337
2.343 4.860
58.165 136.191
2.545 6.883
Pubblico 15.533 5.458 191.025 39.937 341.455 76.107 Milano C
Privato 93.857 109.390
3.069 8.527
215.747 406.772
24.466 64.403
267.462 608.917
39.448 115.555
Pubblico 21.987 16.315 74.946 15.359 88.713 21.379 Milano1
Privato 3.606 25.593
2.471 18.786
29.534 104.480
2.101 17.460
16.911 105.624
4.702 26.081
Pubblico 52.144 1.985 26.149 7.880 25.866 9.866 Milano 2
Privato 5.100 57.244
1.781 3.766
12.922 39.071
5.583 13.463
48.704 74.570
6.041 15.907
Pubblico 5.248 2.293 86.164 13.641 78.976 25.037 Monza Br.nza Privato 2.928
8.176 0
2.293 104.754
190.918 -
13.641 67.555
146.531 6.500
31.537
Pubblico 30.863 4.883 16.825 901 69.115 3.320 Pavia
Privato 48.396 79.259
982 5.865
67.884 84.709
691 1.592
44.357 113.472
586 3.906
Pubblico 929 519 30.744 6.317 42.101 2.242 Sondrio
Privato 0 929
0 519
- 30.744
- 6.317
666 42.767
0 2.242
Pubblico 5.361 2.003 131.865 68.358 170.058 116.377 Varese
Privato 592 5.953
206 2.209
7.711 139.576
7.002 75.360
3.636 173.694
1.655 118.032
Pubblico 0 0 11.559 1.314 19.626 848 Valcamonica
Privato 2.569 2.569
855 855
5.103 16.662
240 1.554
3.676 23.302
62 910
Pubblico 209.171 62.076 948.401 223.810 1.360.272 387.726 Lombardia
Privato 214.121 423.292
15.736 77.812
697.237 1.645.638
61.655 285.465
670.894 2.031.166
95.916 483.642
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
710
La tebella che segue riassume l’attività di controllo svolta in regione
Lombardia, nell’anno 2009 le pratiche di medicina specialistica controllate sono
state 2.031.186, di queste sono state 483.642 quelle con valorizzazione modificata
e la percentuale relativa al numero di pratiche con valorizzazione modificata è stata
pari al 23,81%.
Attività di controllo. Specialistica: numerosità dei controlli in Lombardia
Pratiche
controllate Pratiche con valorizzazione
modificata Percentuale pratiche con valorizzazione modificata
2004 551.345 290.612 52,71%
2005 705.228 264.853 37,56%
2006 369.635 64.486 17,45%
2007 432.292 77.812 18,00%
2008 1.645.638 285.465 17,35%
2009 2.031.186 483.642 23,81%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.
La variazione della valorizzazione economica sulle pratiche di
medicina specialistica controllate dalle differenti ASL della Lombardia, è
riportata dalla tabella successiva.
711
Attività di controllo. Specialistica variazione della valorizzazione economica sulle pratiche controllate
2004 2005 2006 Variazione valorizzazione
a seguito controlli Variazione valorizzazione
a seguito controlli Variazione valorizzazione
a seguito controlli
ASL Pubblico Privato
Pubblico Privato
Totale Pubblico Privato
Totale Pubblico Privato
Totale
Pubblico -€ 83.636 -€ 125.350 -€ 126.060 Bergamo
Privato -€ 6.756 -€ 90.391
-€ 121.191 -€ 246.541
-€ 11.255 -€ 137.316
Pubblico -€ 50.158 -€ 62.927 -€ 150.710 Brescia
Privato -€ 12.836 -€ 62.994
-€ 56.643 -€ 119.571
-€ 10.601 -€ 161.311
Pubblico € 0 € 0 -€ 2.630 Como
Privato -€ 3.856 -€ 3.856
-€ 38.284 -€ 38.284
€ 0 -€ 2.630
Pubblico -€ 119 -€ 54.436 € 0 Cremona
Privato -€ 4.299 -€ 4.418
-€ 8.725 -€ 63.161
-€ 8.424 -€ 8.424
Pubblico -€ 2.724 -€ 13.354 -€ 11.742 Lecco
Privato -€ 697 -€ 3.421
-€ 1.070 -€ 14.424
-€ 168 -€ 11.910
Pubblico € 0 € 0 € 0 Lodi
Privato -€ 117 -€ 117
-€ 460 -€ 460
-€ 28.496 -€ 28.496
Pubblico -€ 75.149 -€ 18.229 -€ 22.764 Mantova
Privato -€ 170 -€ 75.319
-€ 2.328 -€ 20.558
-€ 4.162 -€ 26.926
Pubblico -€ 920.439 -€ 547.350 -€ 116.278 Milano C
Privato -€ 139.110 -€ 1.059.549
-€ 32.506 -€ 579.856
-€ 18.154 -€ 134.431
Pubblico -€ 538.562 -€ 1.049.818 -€ 193.788 Milano1
Privato -€ 34.805 -€ 573.367
-€ 50.654 -€ 1.100.472
-€ 17.351 -€ 211.139
Pubblico -€ 1.105 -€ 34.800 -€ 19.322 Milano 2
Privato -€ 4.121 -€ 5.227
-€ 55.368 -€ 90.168
-€ 20.220 -€ 39.542
Pubblico -€ 69.461 -€ 56.586 -€ 31.349 Milano 3
Privato -€ 4.864 -€ 74.325
-€ 2.779 -€ 59.365
€ 0 -€ 31.349
Pubblico -€ 198.071 -€ 113.318 -€ 167.413 Pavia
Privato -€ 47.024 -€ 245.094
-€ 18.619 -€ 131.937
-€ 5.734 -€ 173.147
Pubblico -€ 5.402 -€ 29.489 -€ 949 Sondrio
Privato € 0 -€ 5.402
€ 0 -€ 29.489
€ 0 -€ 949
Pubblico -€ 25.351 -€ 3.078 -€ 26.213 Varese
Privato -€ 6.534 -€ 31.885
-€ 11.633 -€ 14.711
-€ 4.857 -€ 31.070
Pubblico € 0 € 0 € 0 Valcamonica
Privato -€ 7.999 -€ 7.999
-€ 16.878 -€ 16.878
-€ 29.506 -€ 29.506
Pubblico -€ 1.970.176 -€ 2.108.736 -€ 869.218 Lombardia Privato -€ 273.187
-€ 2.243.363 -€ 417.138
-€ 2.525.875 -€ 158.928
-€ 1.028.145
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
712
Attività di controllo. Specialistica variazione della valorizzazione economica sulle pratiche controllate 2007 (01/01 - 31/12/2007) 2008 (01/03/2008 - 28/02/2009) 2009 (01/03/2009 - 28/02/2010)
ASL Pubblico Privato
Variazione valorizzazione a seguito controlli
Variazione valorizzazione a seguito controlli
Variazione valorizzazione a seguito controlli
Pubblico Privato Totale Pubblico Privato Totale Pubblico Privato Totale Pubblico -54.078 -160.515 -522.206
Bergamo Privato -75.765
-129.842 -165.776
-326.291 -76.906
-599.112
Pubblico -56.067 -251.088 -624.611 Brescia
Privato -117.726 -173.793
-69.794 -320.882
-138.252 -762.864
Pubblico -8.615 -53.752 -10.051 Como
Privato -14.842 -23.457
-24.425 -78.178
-23.098 -33.148
Pubblico -155.948 -573.399 -119.816 Cremona
Privato -3.976 -159.923
-15.397 -588.796
-21.218 -141.034
Pubblico -1.565 -170.024 -211.860 Lecco
Privato -327 -1.891
-4.186 -174.210
-2.692 -214.553
Pubblico -150.576 -3.065 -3.597 Lodi
Privato -1.152 -151.728
-1.132 -4.197
0 -3.597
Pubblico -17.208 -298.695 -126.285 Mantova
Privato -196.006 -213.214
-103.038 -401.733
-81.263 -207.549
Pubblico -246.175 -810.153 -2.496.636 Milano C
Privato -145.770 -391.945
-399.655 -1.209.808
-1.161.957 -3.658.593
Pubblico -361.415 -322.843 -514.274 Milano1
Privato -70.218 -431.633
-42.626 -365.469
-89.241 -603.515
Pubblico -12.651 -256.357 -171.974 Milano 2
Privato -16.994 -29.646
-192.457 -448.814
-72.801 -244.775
Pubblico -19.987 -26.919 -412.986 Monza B.za
Privato 0 -19.987
0 -26.919
-23.947 -436.933
Pubblico -192.797 -27.588 -111.702 Pavia
Privato -43.268 -236.065
-24.146 -51.734
-16.501 -128.203
Pubblico -3.303 -48.650 -72.795 Sondrio
Privato 0 -3.303
0 -48.650
0 -72.795
Pubblico -4.735 -844.915 -2.076.510 Varese
Privato -1.901 -6.636
-10.593 -855.508
-39.912 -2.116.422
Pubblico 0 -26.489 -44.135 V.camonica
Privato -49.176 -49.176
-9 -26.498
-1.101 -45.236
Pubblico -1.285.119 -3.874.453 -7.519.439 Lombardia Privato -737.120
-2.022.240 -1.053.233
-4.927.686 -1.748.889
-9.268.328
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
713
Per quanto concerne i dati disaggregati a livello di azienda sanitaria, la
variazione della valorizzazione delle pratiche di maggior rilievo è quella che fa
segnare l’ASL di Milano Città con - € 3.658.593 ma di particolare rilievo è anche il
risultato conseguito presso l’ASL di Varese con - € 2.116.422.
Contestualmente ai dati inerenti i risultati derivanti dall’attività di controllo
svolta dalle competenti strutture delle ASL la Direzione Generale Sanità della
regione Lombardia attraverso la relazione che si ritiene utile riportare
integralmente, ha fornito le proprie valutazioni in merito all’attuazione dei metodi di
verifica dei sistemi di finanziamento a tariffa per prestazione (DRG), con riferimento
all’attività iniziata con la DGR 4828 del giugno 2001 e in generale all’attività di
controllo sulle prestazioni sanitarie svolte dagli erogatori contrattualizzati
“Con frequenza semestrale la Direzione Generale Sanità trasmette alle ASL
sei indicatori, così come previsti dalla DGR 4799 del 30 maggio 2007, qui di seguito
ripresi:
% di casi ordinari con degenza di 2/3 giorni. Questo indicatore può
evidenziare la tendenza a massimizzare da parte di una struttura la resa economica
del ricovero con il minimo impegno di risorse; è chiaro che questo indicatore deve
essere letto alla luce delle regole stabilite dalla Giunta Regionale e a titolo di
esempio si ricorda che per i DRG chirurgici dell’allegato 2C del DPCM 2001 dei LEA è
in vigore una tariffa unica a prescindere dalla durata della degenza e che quindi
l’indicatore in questi casi indica puramente una scelta organizzativa della struttura
che è ininfluente rispetto ai rimborsi alla stessa dovuti.
% casi complicati. Questo indicatore, calcolato solo per le coppie di DRG e
per la casistica ordinaria che prevede l'accoppiata complicato / non complicato, può
evidenziare la tendenza a segnalare delle complicanze e/o delle comorbilità che non
sono state significative in termini di necessità di impegno maggiore di risorse e di
degenza prolungata;
714
incidenza di un DRG sul mix dell'unità operativa. Questo indicatore,
calcolato per la casistica ordinaria, può indicare o la particolare attrattività /
specializzazione di una struttura o la tendenza ad usare delle codifiche o ad
adottare delle modalità organizzative degne di attenzione e di valutazione;
% di ricoveri ripetuti per la stessa MDC ed all'interno dello stesso ospedale.
Questo indicatore può evidenziare o la tendenza a frammentare i processi di
erogazione delle cure o problemi in termini di efficacia delle stesse. In entrambi i
casi la valutazione è opportuna, attenzione che, essendo tale indicatore basato sulla
casistica di tutta la struttura, non distinguendo tra ricoveri per acuti e riabilitativi,
nelle strutture in cui sono presenti entrambe le tipologie di assistenza, la
percentuale dei ricoveri ripetuti può derivare dall’assetto organizzativo della
struttura stessa;
numero di accessi per record di day hospital. Questo indicatore può
evidenziare la tendenza ad effettuare, per ciclo, un numero eccessivo di accessi;
questo indicatore è stato calcolato anche per i DRG chirurgici, ma in questo caso è
puramente informativo in quanto gli stessi sono remunerati a pacchetto e quindi a
prescindere dal numero degli accessi;
% di procedure effettuate in ambulatorio. Sono state isolate tutte le
procedure (circa 100) che sono presenti sia nell'ICD-9-cm sia nel nomenclatore
ambulatoriale ed è stata calcolata l'incidenza della modalità di erogazione in regime
ambulatoriale rispetto al totale delle prestazioni - riconducibili alla stessa codifica -
erogate nella stessa struttura sia in ambulatorio sia in regime di ricovero. Questo
indicatore può evidenziare la tendenza ad utilizzare in modo anomalo il regime di
ricovero invece della più appropriata modalità ambulatoriale di erogazione delle
prestazioni.
Si precisa che sono riportati solo i DRG/ presidio/ reparto di dimissione
specifici che si discostano per una deviazione standard dalla media regionale con
una numerosità totale superiore a 20 record nel semestre considerato.
Il posizionamento al di fuori dal parametro regionale (media regionale + o
– una deviazione standard) illustra una situazione statisticamente “anomala” ed è
715
quindi da considerarsi come un indicatore di allerta, da contestualizzare rispetto alla
situazione locale e inquadrare rispetto alle conoscenze e all’analisi delle ASL,
competenti per territorio, sulla peculiarità di attività del presidio/reparto stesso.
Questa analisi del posizionamento della struttura/reparto da controllare
rispetto al contesto regionale, utilizzata a pieno regime dalle Asl nell’anno 2009, ha
consentito la predisposizione di un controllo più mirato rispetto agli anni precedenti.
La tabella 1064 analizza la serie storica delle pratiche di ricovero controllate
negli anni dal 2004 al 2009. Si rileva un cospicuo aumento nell’ambito dei controlli
di congruenza da 111.060 dell’anno 2008 a 197.055 dell’anno 2009. Nei controlli di
congruenza l’attenzione è posta a verificare nella documentazione sanitaria relativa
al ricovero la presenza di elementi informativi essenziali per il pagamento del
suddetto ricovero a carico del Servizio Sanitario Nazionale, la descrizione dei segni
e/o sintomi per l’identificazione e la codifica della malattia trattata nel corso del
ricovero, la presenza di situazioni patologiche associate preesistenti o insorte
durante il ricovero che abbiano comportato un maggiore impiego di risorse in
termini di durata della degenza o di accertamenti diagnostici o di terapie praticate,
la descrizione degli interventi chirurgici correttamente codificati.
In questo ambito è compresa una tipologia di controllo atta a rilevare la
completezza della documentazione clinica in termini di presenza/assenza di
informazioni essenziali nella cartella clinica definita nell’allegato 3 della DGR 9014
del 20/02/2009, con l’effetto economico previsto nell’allegato 10 della DGR 9581
dell’11/06/2009 e a decorrere dai dimessi dopo l’ 8/06/2009 allegato 2 della DGR
10077 del 7/08/2009.
Si evidenzia altresì una importante riduzione dei controlli di appropriatezza
e di appropriatezza chirurgica a partire dall’anno 2006 fino a poche decine di
pratiche controllate nell’anno 2009. Nei controlli di appropriatezza e appropriatezza
chirurgica l’attenzione era posta nella verifica della appropriatezza organizzativa e
perciò dell’efficienza nella gestione del ricovero; la metodologia adottata ha
consentito di evidenziare alcune sacche di inefficienza alle quali è stato posto
rimedio attraverso la leva tariffaria valorizzando, sopratutto nei ricoveri di chirurgia
elettiva, l’atto operatorio praticato anziché la durata della degenza.
4 106 Attività di controllo. Congruenza. Appropriatezza. Appropriatezza chirurgica.
716
La tabella 1075 presenta gli aspetti finanziari dell’attività di controllo sui
ricoveri già presentati in termini di numerosità dalla tabella 106.
Nella tabella 1086 viene presentata la situazione circa la quota di pratiche
confermate o non confermate a seguito dei controlli.
Premesso che il controllo di ciascun ricovero è da ritenersi concluso solo o
con la conferma della valorizzazione pre_controllo o con la sua rivalorizzazione a
cura del controllore, a fine ispezione sono possibili le seguenti situazioni:
“controllo concluso”: sulla valorizzazione di un ricovero esiste coincidenza
di giudizio tra controllore e controllato indipendentemente dalla conferma o meno
della valorizzazione pre_controllo;
“controllo non concluso”: nel caso in cui il controllore proceda ad una
rivalorizzazione della prestazione per non conformità tra il contenuto informativo
del record e la documentazione sanitaria esaminata e il controllato non concordi con
tale valorizzazione si attiva la procedura del “contenzioso”; al controllato è data la
possibilità di presentare, entro trenta giorni, le proprie argomentazioni con
differimento del termine e degli esiti conclusivi del controllo; le argomentazioni del
controllato vengono valutate a cura dell’ASL entro 60 giorni.
Trascorso tale termine l’ASL, con una comunicazione scritta al controllato,
conclude il controllo informando lo stesso che a seguito del carteggio intercorso il
controllore ha rivisto il proprio giudizio riassegnando al ricovero il valore pre-
controllo oppure conferma il giudizio precedentemente espresso con una
valorizzazione diversa rispetto al pre-controllo.
Al termine della procedura relativa al contenzioso il controllo è
definitivamente concluso.”
5 107 Attività di controllo. Congruenza. Appropriatezza. Appropriatezza chirurgica. Variazione valorizzazione. 6 110088 AAttttiivviittàà ddii ccoonnttrroolllloo.. PPrraattiicchhee ccoonnttrroollllaattee ccoonntteessttaattee ccoonnccoorrddaattee..
717
Elenco degli atti ritenuti più significativi per quanto riguarda le
attività di controllo sulle strutture sanitarie7.
1. DGR 20 giugno 1997 n. VI/29381: “Costituzione nucleo operativo di
controllo delle attività sanitarie delle strutture accreditate. Approvazione dello
schema tipo di convenzione con Aziende Sanitarie per l’utilizzo di personale
dipendente delle stesse nel nucleo operativo di controllo”: istituisce, presso la
Direzione Generale Sanità, il nucleo operativo, individuando il personale dedicato
con i relativi compiti;
2. Legge Regionale 11 luglio 1997, n. 31: l’art. 13 stabilisce che la Regione
verifichi l’effettiva introduzione di sistema di verifica e di strumenti per il controllo di
qualità a livello aziendale;
3. DGR 10 ottobre 1997 n. VI/31654 “D.g.r. n. 29381 del 20 giugno 1997
relativa alla costituzione del nucleo operativo di controllo delle attività sanitarie
delle strutture accreditate. Determinazioni conseguenti – 1° provvedimento”:
individua il procedimento amministrativo per l’effettuazione dei controlli da parte
del suddetto nucleo operativo, stabilendo inoltre i criteri per la selezione del
campione da esaminare;
4. DGR 20 febbraio 1998, n. VI/34766 “Direttive in ordine all’attività di day
hospital e day surgery”: dà indicazioni sulle caratteristiche funzionali delle attività
erogate in tale regime di ricovero ospedaliero, esplicitando che “(il day hospital/day
surgery) rappresenta una alternativa alla degenza e in nessun caso può configurarsi
come sostituto dell’assistenza effettuabile in forma ambulatoriale”;
5. DGR 27 febbraio 1998 n. VI/34809 “Attività di vigilanza e controllo sulle
modalità di applicazione del sistema di finanziamento a prestazione”: prende atto
dei risultati dei controlli su campione mirato SDO 1996 e stabilisce di dare mandato
alle ASL per l’effettuazione dei controlli;
6. DGR 24 luglio 1998 n. VI/37597 “Aggiornamento delle tariffe delle
prestazioni ospedaliere in regime di ricovero e attuazione del punto 3) del
dispositivo della d.g.r. n. VI/34437 del 4 febbraio 1998. Pubblicato sul VI
Supplemento Straordinario - B.U.R.L. n. 31 del 7 agosto 1988”. In particolare
7 Fonte: Direzione Generale Sanità – Allegato n. 3 alla CIRCOLARE n. 11 /SAN/2007 OGGETTO: Prime indicazioni operative di carattere sanitario per l’applicazione della legge regionale n. 8 del 2 aprile 2007 “Disposizioni in materia di attività sanitarie e sociosanitarie. Collegato” ed ulteriori integrazioni Corte dei conti Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia.
718
vengono incentivati gli interventi effettuati in day surgery ed in one day surgery
portandone la tariffa ad un valore pari al 75% della tariffa piena, vengono ridotte
del 20% le tariffe di ricoveri effettuati per lo stesso paziente, nello stesso ospedale
e con la stessa MDC ad una distanza inferiore di 45 giorni da un altro ricovero per
disincentivare la frammentazione artificiosa delle attività e per ricoveri di tipo
medico con valore soglia della degenza superiore ai 10 giorni la soglia della tariffa
piena viene portata ai casi con degenza uguale / superiore ai 3 giorni. Viene
ribadito che le cosiddette prestazioni di prericovero chirurgico non devono essere
erogate in regime ambulatoriale né devono comportare l’effettuazione di episodi di
ricovero (sia ordinario sia in day hospital) ulteriori rispetto a quello in cui viene
effettuato l’intervento chirurgico;
7. DGR 28 ottobre 1999 n. VI/45934 “Approvazione delle Linee Guida per
lo svolgimento dell’attività di controllo esterno da parte delle ASL sulle modalità di
applicazione del sistema di pagamento a prestazione”: descrive la procedura di
controllo e definisce l’iter per le pratiche non concordate; inoltre afferma che “la
decurtazione (degli importi che scaturiscono dalle operazioni di controllo) avviene
dal fatturato della struttura erogatrice, al lordo di eventuali abbattimenti dovuti dal
tetto di sistema o di ASL”;
8. DGR 29 dicembre 1999, n. VI/47508 “Approvazione dello schema tipo di
contratto per la definizione dei rapporti giuridici ed economici tra l’ASL e i soggetti
erogatori di prestazioni in regime di SSR, ai sensi dell’art. 12, comma 5 della l.r.
31/97”: prevede l’implementazione del sistema aziendale per il miglioramento della
qualità come obiettivo primario da perseguire;
9. DDG 28 febbraio 2000 n. 4733 “Regole generali per l'utilizzo della
versione italiana della ICD-9-CM 1997 e per la corretta selezione e codifica delle
informazioni cliniche rilevate attraverso la scheda di dimissione ospedaliera.
Modifica de D.D.G. N. 64001 DEL 6.7.1998”;
10. DDG 26 giugno 2000, n. H/16192 “Definizione degli abbattimenti relativi
alle prestazioni di ricovero per l’anno 1999 ai sensi della D.G.R. n. 40903 del
29.12.1998 e del D.D.G. n. 22741 del 23.2.1999 ed indicazioni per l’applicazione
degli effetti del sistema di monitoraggio e controllo”: stabilisce che, prima
dell’applicazione delle percentuali di abbattimento, devono esser detratti dai
fatturati delle strutture erogatrici gli importi scaturiti dall’attività di controllo
effettuate dalla ASL e riferite all’esercizio 1999;
719
11. DGR 3 agosto 2000, n. VII/941 “Aggiornamento delle tariffe delle
prestazioni ospedaliere in regime di ricovero”. Viene introdotta, per il DRG 481
“trapianto di midollo”, una differenziazione tariffaria sulla base del differente costo
delle procedure e di crescenti livelli di complessità e gravità clinica dei pazienti. Ciò
con la finalità di permettere la diffusione, in ambito oncologico, delle procedure di
infusione di cellule staminali autologhe in seguito a chemioterapia intensificata o
dopo condizionamento mieloablativo che non possono essere tariffate come le
procedure, molto più costose e complesse, di trapianto di midollo osseo allogenico
HLA compatibile / non compatibile;
12. DGR 3 agosto 2000, n. VII/943 “Modifica ed integrazione DGR 29 luglio
1998 n. 37042 e 29 dicembre 1998 n. 40903, così come modificata dalla DGR 17
dicembre 1999 n. 47085, concernenti le indicazioni per l’approvazione del bilancio
preventivo economico nonché le indicazioni di gestione del servizio sanitario
regionale per l’anno 2000”;
13. DGR 1 dicembre 2000, n. VII/2418 “Linee guida per la codifica delle
diagnosi e degli interventi chirurgici e procedure diagnostiche e terapeutiche -
Revisione 2000. Modifica delle DGR VI/ 34809 del 27 febbraio 1998 e DDG Sanità
n. 64001 del 6 luglio 1998”: dà indicazioni di codifica delle patologie e degli
interventi e procedure per alcune situazioni cliniche problematiche e di frequente
occorrenza;
14. DDG 18 dicembre 2000, n. H/32731 “Approvazione delle linee guida per
la corretta applicazione del nomenclatore tariffario. Prestazioni di assistenza
specialistica ambulatoriale. D.G.R. N. VI/42606 del 23 aprile 1999”: riporta le linee
guida per la corretta applicazione del nomenclatore tariffario delle prestazioni di
assistenza specialistica ambulatoriale;
15. DDG 30 gennaio 2001 n. 1946 “Linee guida per la codifica delle
informazioni cliniche rilevate attraverso la scheda di dimissione ospedaliera in
Ostetricia. Modifica del D.D.G. SANITA’ N. 37904 DEL 9 AGOSTO 1999”;
16. DGR 16 marzo 2001, n. VII/3826 “Determinazioni in merito alle modalità
di controllo delle prestazioni sanitarie”: saranno oggetto di controllo sia “il 2% della
casistica, selezionata con modalità casuale”, sia “specifici episodi di ricovero (eventi
sentinella) che possono essere oggetto di fenomeni distorsivi del sistema DRG”; per
questi ultimi suggerisce che, nella fase di stesura di protocolli condivisi tra ASL ed
erogatori, non si abbiano ricadute di ordine finanziario;
720
17. DGR 18 febbraio 2002, n. VII/8078 “Indicazioni sulle modalità di
controllo delle prestazioni sanitarie per l’anno 2002”: prevede il controllo del 5% dei
ricoveri ospedalieri, con ricaduta economica, utilizzando tre metodologie: selezione
casuale del 2% delle cartelle cliniche, verifica degli eventi sentinella, valutazione
della appropriatezza generica del ricovero tramite lo strumento Regione Lombardia
– Protocollo Valutazione Appropriatezza (RL-PVA), con modulo CE (Chirurgia
Elettiva), ove applicabile, su ricoveri con attribuzione dei DRG ricompresi
nell’allegato 2C del citato DPCM 22/11/2001; prevede inoltre le linee guida per
impostare l’attività di controllo delle prestazioni ambulatoriali;
18. DRG 4 marzo 2003, n. VII/12287 “Determinazioni in ordine alla gestione
del servizio sanitario regionale per l'esercizio 2003 - integrazione e modifica della
d.g.r. n. 10805 del 24 ottobre 2002 ad oggetto "prime determinazioni in ordine alla
gestione del servizio sanitario regionale per l'esercizio 2003”: prevede la stipula di
contratti tra ASL e erogatori accreditati a fronte di budget predefiniti; questa
delibera ha introdotto delle modalità innovative di remunerazione, in termini di
incentivazione della appropriatezza di erogazione, per i 43 DRG dell’allegato 2C del
d.p.c.m. 2001 del LEA e per alcune tipologie di interventi di cardiologia
interventistica sia di tipo emodinamico che elettrofisiologico prevedendo un forte
disincentivo della effettuazione di procedure di studio elettrofisiologico in follow up
di ablazione;
19. DGR 10 aprile 2003, n. VII/12692 “Determinazioni in merito alle
modalità di controllo delle prestazioni sanitarie per l’anno 2003” : specifica nuove
modalità di controllo sui ricoveri ospedalieri e sull’attività specialistica
ambulatoriale;
20. DGR 25 luglio 2003, n. VII/13796 “Modifiche della classificazione, delle
tariffe e della derogabilità a carico del servizio sanitario regionale di alcune
prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale, tra cui quelle indicate agli
allegati 2B e 2C del d.p.c.m. 29 novembre 2001 “definizione dei livelli essenziali di
assistenza”, ed aggiornamento delle linee guida per la codifica delle diagnosi e degli
interventi chirurgici e procedure diagnostiche e terapeutiche – revisione 2003”
21. Legge Regionale n. 11/2003 che ha integrato la legge 31/97
introducendo le sanzioni amministrative per inadempienze in termini di non
mantenimento dei requisiti autorizzativi e di accreditamento e di non corretta
codifica delle prestazioni sanitarie;
721
22. Disciplinare tecnico sui flussi informativi relativi all’attività do controllo
sulle prestazioni sanitarie per l’anno 2003 protocollo H1.2003.23467 del 17 aprile
2003;
23. DGR 28 novembre 2003 n. VII/15324 “Determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2004”: individua nella
funzione di controllo uno dei compiti istituzionali prioritari della ASL ne ridisegna
completamente alcune caratteristiche peculiari, specifica che si confermano le
tipologie di controllo in essere (congruenza/appropriatezza e controllo
mirato/casuale) e si ritiene necessario che le ASL acquisiscano una maggiore
responsabilizzazione e possano usufruire di una maggiore libertà di azione a tal fine
si richiede alle ASL di predisporre il piano annuale dei controlli:
24. DGR 3 dicembre 2004 n. VII/19688 “Determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2005”: riafferma che il
piano dei controlli previsto dalla DGR VII/15324 del 2003 rimane lo strumento di
riferimento in cui devono essere evidenziate ed integrate tra loro le varie linee di
intervento previste per le attività di controllo;
25. DGR 26 luglio 2005 n. VIII/404 “Ulteriori determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2005” : dispone che le
ASL diano massima priorità, per l’intero anno 2005, ai controlli relativi ai ricoveri
riferibili alle classi diagnostiche oggetto di finanziamento extra – contrattuale per
strutture accreditate ed operanti come PS, DEA o EAS indicate in delibera;
26. DGR 14 dicembre 2005 n. VIII/1375 “Determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2006”: dispone che nei
piani dei controlli siano indicate azioni specifiche di monitoraggio sulla corretta
codifica di particolari prestazioni finanziate come extra-budget nell’anno 2006 con
indicazione dei momenti di valutazione per verificare la sostenibilità epidemiologica
e finanziaria, viene altresì sperimentata una diversa modalità organizzativa di
controllo;
27. circolare esplicativa della delibera 1375 “regole 2006”
H1.2005.57478 del 29 dicembre 2005 allegato 6 tariffe delle prestazioni ……..
farmaci oncologici ad alto costo modalità di rendicontazione “trattamenti in regime
di day hospital oncologico (casistica afferente al DRG 410) mediante l’utilizzo di
determinati principi attivi i farmaci antineoplastici siano rendicontati mediante
l’utilizzo del file F.” I: per i DRG 410 che continuano ad essere finanziati nel modo
722
tradizionale; J per i DRG 410 per cui è previsto il finanziamento del farmaco tramite
file F
28. decreto Direzione generale Sanità del 15 febbraio 2006 n. 1659
identificativo atto 138 “Prime indicazioni in ordine alla modalità sperimentale di
esecuzione dei controlli sulle attività di ricovero e ambulatoriali fra aziende sanitarie
locali viciniori”;
29. DGR 31 maggio 2006 n. VIII/2645 “Precisazione in tema di
appropriatezza di codifica e di erogazione delle prestazioni sanitarie”; mapping
prostatico DRG 346 e 347 tariffa DH o DO 0-1gg 800 euro; le prestazioni erogate in
DH non possono dare origine a DRG complicati; linfonodo sentinella e contestuale
mastectomia DRG 257, 258,259 e 260 incremento di tariffa di 600 euro; interventi
dermatologici ambulatoriali;
30. fax 9 giugno 2006 prot. H1.2006.28622 “comunicazioni in ordine alla
codifica delle prestazioni sanitarie e delle attività di controllo fuori sede” precisazioni
in ordine alla trasmissione dei verbali e al tracciato post controllo;
31. nota 17 luglio 2006 prot. H1.2006.33767 “precisazioni in merito alle
attività di controllo fuori sede” ulteriori precisazioni circa il “RILEVATORE” per i
controlli tra ASL viciniori;
32. DGR 1 agosto 2006 n. VIII/3111 “modifiche della erogabilità a carico del
servizio sanitario regionale di alcune prestazioni di specialistica ambulatoriale ai
sensi del dpcm 29 novembre 2001 sui LEA e ulteriori determinazioni relative
all'appropriata erogazione delle prestazioni di day hospital ed alle attività di
controllo.”;
33. Fax 6 ottobre 2006 prot.H1.2006.43920 “chiarimenti in merito alle
attività di controllo” la Direzione generale Sanità non intende sovrapporsi alla
responsabilità e all’autonomia di ciascuna ASL che è il soggetto titolare dell’attività
di controllo nel cui espletamento i funzionari delle stesse ASL, rivestono la qualifica
di Pubblici Ufficiali;
34. nota 4 dicembre 2006 prot.H1.2006.52278 “comunicazioni in ordine ai
controlli dei DRG con doppia valorizzazione” precisazioni in ordine al tracciato post
controllo;
35. nota 4 dicembre 2006 prot.H1.2006.52342 “precisazioni in merito alle
attività dei controlli fuori sede” ripete i contenuti di giugno e di luglio 2006 in ordine
al tracciato record di ritorno;
723
36. DGR 13 dicembre 2006 n. VIII/3776 “Determinazioni in ordine alla
gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2007”: l’allegato n. 10
riprende le indicazioni dell’anno precedente e conferma la continuazione della
sperimentazione dei controlli tra ASL viciniori, introduce la novità di una
rendicontazione trimestrale dell’attività svolta;
37. DGR 26 novembre 2008 n. VIII/8501 Delibera sulle “Regole di sistema”
per l’anno 2009. ) l’allegato n. 10 dettaglia alcuni compiti fondamentali dei referenti
dei Nuclei Operativi di Controllo delle ASL, ribadendo il contenuto della Legge
689/81, (e dell’art. 12bis della Legge Regionale 31/1997) riguardo il ruolo del
personale che effettui una ispezione;
38. DGR 26 novembre 2008 n. VIII/8503 “Determinazioni in ordine al
controllo delle prestazioni sanitarie ed ai requisiti di accreditamento (richiesta di
intesa con la competente commissione consiliare)” contiene alcune ulteriori
disposizioni sulla materia quali:la pubblicazione Internet dati relativi ai controlli, il
fatto che i proventi delle sanzioni amministrative siano vincolati allo sviluppo delle
attività stesse di controllo; la disposizione che compilazione della cartella clinica
deve essere completa pena la non rimborsabilità della prestazione, alcuni nuovi
requisiti accreditamento e autorizzazione, una nuova definizione di “Dipartimento”
come unità di base dell’accreditamento e relativa riorganizzazione delle strutture di
ricovero e cura, la maggiore responsabilizzazione Direttore Sanitario di presidio, la
verifica periodica dei contratti sulla base di criteri oggettivi (esiti dei controlli, tempi
di attesa, customer satisfaction, ecc.), l’istituzione tavolo tecnico sull’Appropriatezza
in Medicina;
39. DGR 20 febbraio2009 n. VIII/9014 “Determinazioni in ordine al controllo
delle prestazioni sanitarie ed ai requisiti di accreditamento”, la Giunta regionale ha
approvato alcune nuove indicazioni operative relative sia a requisiti strutturali ed
organizzativi necessari per l’accreditamento e sia ad attività di controllo delle
prestazioni sanitarie. Per quanto concerne le attività di controllo la regione ha
stabilito di divulgare, tramite pubblicazione sul sito internet della D.G. Sanità, alcuni
dati relativi ai risultati delle attività di verifica, monitoraggio e controllo delle
prestazioni sanitarie così come riportato in un allegato alla delibera richiamata
denominato: “Pubblicazione in internet dei dati relativi ai controlli”., inoltre, la
cartella clinica, ai fini della rimborsabilità dei ricoveri a carico del SSR, deve
contenere alcuni specificate indicazioni. Inoltre, che i ricoveri effettuati a carico del
724
SSR, le cui cartelle cliniche non contengano tali Indicazioni non siano rimborsabili in
quanto non chiaramente rappresentativi del percorso di cura del paziente.
725
Efficacia ospedaliera
In merito all’efficacia ospedaliera la regione Lombardia, nel corso dell’anno
2009, ha reso pubblici, i risultati dell’attività svolta in collaborazione con il CRISP–
Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica Utilità, l’Università degli
Studi Milano Bicocca e il CESP–Centro di Studio e Ricerca sulla Sanità Pubblica. Il
documento: “La valutazione dell’efficacia ospedaliera 2004 – 2008” descrive le
scelte e l’attività sviluppata nel periodo indicato in merito alla valutazione
dell’efficacia delle strutture sanitarie. Successivamente alla presentazione del
sistema di regolamentazione e controlli delle strutture è illustrata l’analisi di
efficienza delle strutture ospedaliere lombarde e, infine, l’attenzione principale è
rivolta alla descrizione del percorso sviluppato relativamente alla valutazione
dell’efficacia ex post delle strutture sanitarie lombarde. La parte conclusiva del
documento descrive e commenta i principali risultati ottenuti relativamente ai
principali indicatori di efficacia.
Analisi di efficienza del Sistema Sanitario Lombardo
Al fine di comprendere meglio l’analisi dell’efficacia delle prestazioni
ospedaliere oggetto di questa trattazione si è scelto di riportare sinteticamente
alcuni dati e alcune osservazioni relative all’analisi economica e dell’efficienza delle
strutture sanitarie lombarde, grazie alle quali è possibile avere un quadro più
completo e dettagliato dell’attività delle suddette strutture nella loro complessità.
Innanzitutto è opportuno sottolineare che, a partire dal 2004, Regione
Lombardia ha voluto promuovere un sistema di valutazione multidisciplinare delle
aziende sanitarie che potesse mettere insieme valutazione ex ante delle strutture,
ex post e valutazione economica: in questo sistema di valutazione (sviluppato con il
supporto tecnico di Joint Commission International e rinnovato per il triennio 2008-
2010) Regione Lombardia ha ritenuto essenziale quindi affiancare la valutazione
economica delle strutture alle altre valutazioni, dalmomento che senza una
valutazione sulla gestione dei costi, dei ricavi e della produttività è impossibile
ottenere una valutazione complessiva esauriente di un’azienda.
La finalità principale di questa valutazione economica è quella di
sviluppare, grazie all’utilizzo dei dati gestionali ed economici presenti nei database
726
regionali, una serie di indicatori di performance economica e di collegare la
produzione delle strutture sanitarie con le risorse utilizzate, al fine di effettuare una
valutazione economica globale delle strutture sanitarie lombarde. Sono stati
individuati 4 modelli di analisi per la valutazione economica (utilizzati anche in
precedenti esperienze regionali) e per la rilevazione degli indicatori:
• Analisi degli indici economici di bilancio (strutture ospedaliere private e pubbliche
e ASL): consiste in un’analisi tradizionale che prevede la riclassificazione del conto
economico delle strutture e la definizione di indicatori rappresentati dal rapporto tra
voci economiche relative alla struttura dei costi e dei ricavi. Sono stati formulati
indici per la valutazione della struttura dei costi e delle specifiche relazioni con i
principali fattori produttivi (costo personale medico/costo totale; costo servizi
alberghieri/costo totale, etc.), indici per valutazioni di bilancio al fine di correlare
specifiche voci di costo con le principali voci di ricavo (es: costo del personale/ricavi
per prestazioni sanitarie) e indici di performance dei risultati economici (equilibrio di
bilancio, etc.).
• Analisi dei costi attesi standard (solo per le Aziende Ospedaliere): consiste
nell’individuare, rispetto all’attività di produzione e ai dati di dimensione di ogni
struttura, il posizionamento delle aziende ospedaliere riguardo alla situazione
d’equilibrio o a medie/standard regionali.
• Analisi del costo per produzione - costo produzione ricovero per mille euro di
fatturato DRG (strutture ospedaliere pubbliche e private): consiste nella definizione,
in relazione all’attività di produzione, di un indicatore che determina il costo di
produzione di ricovero rapportato a mille euro di valorizzazione dei ricoveri.
• Analisi del costo per livello di assistenza (ASL): consiste nella definizione di un
indicatore che individua il costo per livello di assistenza. Tale analisi permette di
rilevare il costo pro capite per ciascun livello di assistenza considerando la
popolazione pesata (cioè si apportano dei correttivi alla popolazione grezza rispetto
all’età, all’area, etc. per stabilire in modo preciso il fabbisogno di un determinato
territorio). Come si può notare, le analisi in oggetto sono state applicate sia in base
ala tipologia (strutture di ricovero e territoriali) sia in base al modello di
misurazione (economicità e produttività).
Per quanto riguarda la tipologia dei dati utilizzati, la valutazione è stata
effettuata attraverso i valori rilevati nei bilanci e, quando si è reso necessario, è
stato utilizzato il supporto di dati del sistema regionale di contabilità analitica e di
727
dati di attività, dimensione e struttura. Punto di partenza è stata la riclassificazione
dei dati di bilancio e delle informazioni dei documenti ad essi collegati. Per quanto
riguarda la fonte, come detto sono stati utilizzati dati disponibili presso la DG Sanità
della Regione e, in alcuni casi, è stato necessario ricorrere anche al reperimento di
ulteriori informazioni e di dati integrativi presso le strutture coinvolte.
Grazie a queste valutazioni è possibile mettere insieme tutti i risultati delle
diverse analisi condotte ed individuare una sorta di ”cruscotto” di riferimento per il
sistema di valutazione della performance economica dell’azienda, che ha come suo
scopo preminente quello di valutazione della performance economica dell’azienda
che ha come suo scopo preminente quello di -
• Misurare l’impiego di risorse.
• Misurare la performance per i livelli di governo.
• Valutare dati di benchmarking.
Le Regione grazie all’analisi di questi dati può monitorare la gestione
economica delle aziende sanitarie pubbliche e delle strutture private, sviluppando
gli interventi che ritiene più opportuni alla luce dei risultati ottenuti.
Per quanto riguarda l’efficienza, i dati presentati nelle figure 5.1 e 5.2
riportano alcune informazioni relative all’attività delle strutture lombarde.
Sia la degenza media che il peso medio dei ricoveri sono più alti nelle
strutture private. Relativamente al finanziamento delle strutture, si osserva il
maggior assorbimento di risorse da parte del pubblico.
-
728
Figura 5.1: Indicatori di attività
Figura 5.2: Distribuzione percentuale di finanziamenti
Per quanto riguarda i ricoveri si rileva nell’ultimo quadriennio (2005/2008)
un trend evidente che coinvolge tutte le tipologie di strutture pubbliche e private
accreditate e che può essere riassunto in termini di riduzione complessiva del
numero dei ricoveri pari a circa il 9,5 per cento, comprendendo la degenza ordinaria
729
acuta e riabilitativa e le attività di day hospital. Importante è anche e soprattutto la
riduzione a due cifre (-29% nel quadriennio 2005/2008 composto da -31,5% per il
privato e -27% per il pubblico) degli accessi di day hospital che, anch’essa, riguarda
in modo complessivo il sistema degli erogatori e che rappresenta un passo ulteriore
verso l’appropriatezza di erogazione delle prestazioni. Molte prestazioni, soprattutto
di tipo diagnostico, sono passate in regime ambulatoriale e tra queste si rilevano gli
interventi per la cataratta e quelle di decompressione del tunnel carpale. Nel
complesso si denota un trend che comporterà nel tempo un ulteriore calo di posti
letto in quanto il sistema si sta adeguando alle opportunità che la clinica e la
tecnologia stanno offrendo verso la direzione di una progressiva
deospedalizzazione.
Si rileva inoltre, parimenti a quanto si registra per il day hospital, una
riduzione omogenea su tutto il sistema degli erogatori relativamente ai ricoveri
ordinari per acuti; il pubblico ha registrato un calo del 2,6% ed il privato un calo del
2,5%. Viceversa c’è un aumento delle attività riabilitative conseguente al riordino
della rete riabilitativa approvato dalla Giunta Regionale nel dicembre 2004. In
questo ambito di attività l’incremento complessivo di ricoveri è stato nel
quadriennio pari a circa 12.000 unità (+12% nel periodo) tutto a carico del settore
privato. La valutazione dei posti letto deve considerare che questo indicatore
rappresenta solo parzialmente il potenziale produttivo delle strutture in quanto è
fortemente condizionato dalla percentuale di utilizzo (saturazione) del posto letto e
da altri indicatori di efficienza quali l’indice di turnover (tempo in giornate che passa
tra una dimissione e la successiva accettazione) e la produttività per posto letto
(fatturato medio annuo per posto letto).
Restando su questi indicatori di efficienza si rileva che il pubblico ha una
percentuale di utilizzo media nel 2008 superiore al 80% mentre il privato è inferiore
al 68%. Questa maggiore efficienza del pubblico si rileva anche per l’intervallo di
turnover che è stato pari a 1,5 per il pubblico ed a 2,6 per il privato. Il
fatturatomedio per posto letto è stato nel 2008 pari a e137.000 per le strutture
pubbliche e 134.000 per quelle private dimostrando un alto livello di efficienza delle
strutture pubbliche. Ciò premesso relativamente ad un utilizzo efficiente delle
strutture si rileva che i posti letto teoricamente utilizzabili sono calati di 650 unità
su 24.000 nel pubblico, a fronte di una media di utilizzo incrementata (84%), ed
730
aumentati di 750 unità su 12.650 nel privato con il valore di saturazione anch’esso
in leggero aumento ma mai superiore al 67%.
Questo aumento di posti letto nelle strutture private è frutto di una
riduzione di 650 letti per acuti ed un aumento di 1.400 letti riabilitativi così come è
stato previsto dal riordino della rete riabilitativa approvato nel dicembre 2004 dalla
Giunta Regionale.
Erogatori Pubblici e Privati
Pubblico
Indice di Occupazione Media Turn Over Indice di Rotazione
2000 77,7 2,1 41,8
2001 78,3 1,9 43,3
2002 78,9 1,8 44,5
2003 78,9 1,8 45,4
2004 79,9 1,7 46,6
2005 81,0 1,8 42,0
2006 81,6 1,7 42,2
2007 82,18 1,6 41,57
2008 83,71 1,5 42,4
Privato
Indice di Occupazione Media Turn Over Indice di Rotazione
2000 69,9 2,7 44,9
2001 69,3 2,7 45,9
2002 68,9 2,6 47,4
2003 63,7 3,2 45,6
2004 63,7 3,1 46,8
2005 63,4 3,2 46,1
2006 64,3 3,0 47,2
2007 64,0 2,9 44,7
2008 67,7 2,6 48,7
Tabella 5.1: Indicatori di efficienza degli erogatori distinti per ownership
731
Relativamente all’attrazione di pazienti provenienti da altre regioni si rileva
che la stessa è invariata, in termini di rapporto pubblico privato nel periodo
2005/2008: il privato assorbe circa il 57% dell’attrazione ed il pubblico il 43%,
come si evince dai dati presentati nella figura 5.3. La preponderanza del privato sul
pubblico viene da lontano: già nel 2001 la quota del privato superava il pubblico.
Figura 5.3: Mobilità interregionale
Tutti questi dati dimostrano la grande complessità del sistema sanitario
lombardo nel quale, con le loro specificità e i reciproci punti di forza e le aree
passibili di miglioramento, gli erogatori pubblici e quelli privati concorrono ad
erogare un’offerta di servizi sanitari vasta e articolata sul territorio all’interno di un
sistema saldamente regolamentato e monitorato dall’ente regionale.
732
DRG AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA.
Il DPCM del 29 novembre 2001, previa intesa con la Conferenza Stato-
Regioni, ha individuato, 43 DRG “ad alto rischio di inappropriatezza”. Si tratta di
prestazioni che potrebbero essere eseguite in ambiti diversi da quello del regime
ordinario, ovvero, in ambulatorio, oppure in Day Hospital, o, per gli interventi
chirurgici meno complessi, in Day Surgery e che, se, invece, erogate in regime di
degenza ordinaria si prestano a impieghi non coerenti con i criteri di
razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse.
733
Elenco dei 43 DRG ad alto rischio di non appropriatezza in regime di degenza ordinaria.
N.o. Cod. Definizione DRG 1 6 Decompressione tunnel carpale 2 19 Malattia dei nervi cranici e periferici 3 25 Convulsioni e cefalea 4 39 Interventi sul cristallino con o senza vitrectomia
5 40 Interventi extraoculari eccetto orbita età >17
6 41 Interventi extraoculari eccetto orbita età 0-17
7 42 Interventi sulle strutture intraoculari eccetto retina, iride e cristallino (eccetto trapianti di cornea)
8 55 Miscellanea di interventi su orecchio, naso, bocca e gola 9 65 Turbe dell'equilibrio (eccetto urgenze)
10 119 Legatura e stripping di vene
11 131 Malattie vascolari periferiche senza complicanze (eccetto urgenze) 12 133 Aterosclerosi senza complicanze (eccetto urgenze) 13 134 Ipertensione (eccetto urgenze) 14 142 Sincope e collasso (eccetto urgenze) 15 158 Interventi su ano e stomaco 16 160 Interventi per ernia, eccetto inguinale e femorale, età >17 senza complicanze (eccetto
ricoveri 0-1 giorni)
17 162 Interventi per ernia, inguinale e femorale, età >17 senza complicanze (eccetto ricoveri 0-1 giorni)
18 163 Interventi per ernia età 0-17 (eccetto ricoveri 0-1 giorni) 19 183 Esofagite, gastroenterite e miscellanea malattie gastroenteriche apparato digerente, età
>17 senza complicanze 20 184 Esofagite, gastroenterite e miscellanea malattie gastroenteriche apparato digerente, età 0-
17 (eccetto urgenze) 21 187 Estrazione e riparazione dentaria
22 208 Malattie delle vie biliari (eccetto urgenze) 23 232 Artroscopia 24 243 Affezioni mediche del dorso (eccetto urgenze)
25 262 Biopsia della mammella e asportazione locale non per neoplasie maligne (codici intervento 85.20 e 85.21)
26 267 Interventi perianali e pilonidali 27 270 Altri interventi pelle, sottocute e mammella senza complicanze
28 276 Patologie non maligne della mammella
29 281 Traumi pelle, sottocute e mammella età >17 senza complicanze (eccetto urgenze) 30 282 Traumi pelle, sottocute e mammella età 0-17 (eccetto urgenze) 31 283 Malattie minori della pelle con complicanze 32 284 Malattie minori della pelle senza complicanze 33 294 Diabete età >35 (eccetto urgenze)
34 301 Malattie endocrine senza complicanze 35 324 Calcolosi urinaria senza complicanze (eccetto urgenze) 36 326 Segni e sintomi relativi a rene e vie urinarie età >17 senza complicanze (eccetto urgenze) 37 364 Dilatazione o raschiamento, conizzazione non per tumore maligno 38 395 Anomalie dei globuli rossi età >17 (eccetto urgenze)
39 426 Nevrosi depressiva (eccetto urgenze) 40 427 Nevrosi eccetto nevrosi depressiva (eccetto urgenze) 41 429 Disturbi organici e ritardo mentale 42 467 Altri fattori che influenzano lo stato di salute (eccetto urgenze) 43 503 Pneumoconiosi da inalazione di altre polveri inorganiche Note: per i dimessi a partire dall'anno 2003, con l'adozione della 19a versione di Grouper, il DRG "222" è stato sostituito dal DRG "503"
734
La tabella che segue riassume i dati relativi alla complessità delle 43
prestazioni di ricovero ospedaliere a rischio di non appropriatezza registrati in
Lombardia nel periodo 1999 – 2009.
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza
Quadro riassuntivo della serie storica
Ricoveri Pazienti Acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg
Totale Ordinari > = 2gg
Incidenza %
Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 482.038 124.106 74.986 199.092 282.946 58,70
2000 476.525 140.083 88.421 228.504 248.021 52,05
2001 486.980 165.697 97.061 262.758 224.222 46,04
2002 494.084 200.532 101.156 301.688 192.396 38,94
2003 466.669 209.749 100.259 310.008 156.661 33,57
2004 465.638 219.670 104.242 323.912 141.726 30,44
2005 474.408 230.212 103.629 333.841 140.567 29,63
2006 469.870 232.930 100.710 333.640 136.230 28,99
2007 353.892 134.650 85.311 219.961 133.931 37,85
2008 346.671 124.514 86.995 211.509 135.162 38,99
2009 342.538 116.237 90.469 206.706 135.832 39,65
Note: per i dimessi a partire dall'anno 2003, con l'adozione della 19a versione di Grouper, il DRG "222" è stato sostituito dal DRG "503"
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
Il dato relativo all’incidenza sul totale dei ricoveri per pazienti acut
dei ricoveri svolti in Regime Ordinario aventi durata superiore od uguale ai
due giorni, per i DRG in questione, conferma l’indicazione già segnalata per
gli anni 2007 e 2008 di un risultato in incremento rispetto agli anni
precedenti. Infatti, si riscontra, un aumento percentuale che passa dal
28,99% dell’anno 2006 al 37,85% dell’anno 2007, al 38,99% dell’anno
2008 e quindi al 39,65% dell’anno 2009.
Il grafico che segue indica tale andamento.
735
Indicatori di prestazioni ospedaliere a rischio di non appropriatezza.Incidenza sul totale delle prestazioni
25,00
30,00
35,00
40,00
45,00
50,00
55,00
60,00
%
Incidenza % 58,70 52,05 46,04 38,94 33,57 30,44 29,63 28,99 37,85 38,99 39,65
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti
La tabella successiva riporta i dati relativi ai 43 DRG8 a rischio di non
appropriatezza registrati in Lombardia nel periodo 1999-2009, seguendone
l’evoluzione nel corso del periodo osservato.
L’indicatore relativo al numero dei casi di ricovero per pazienti in stato di
patologia acuta, svolti in Regime Ordinario e aventi una durata superiore ai 2 giorni
rapportato al numero dei ricoveri per acuti è mostrato in tabella nella colonna
definita incidenza percentuale. Il valore di questo indice, nell’anno 2009,
mostra in 11 casi un risultato superiore rispetto a quello del primo anno
della serie storica considerata, nell’anno 2008 erano i DRG con un incidenza
percentuale superiore rispetto a quella del primo anno.
8 Con l'adozione della 19a versione di Grouper, il DRG "222" è stato sostituito dal DRG "503" per i dimessi nel corso dell’anno 2003.
736
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 15.564 9.420 4.186 13.606 1.958 12,58
2000 16.260 11.176 3.827 15.003 1.257 7,73
2001 16.764 12.144 3.686 15.830 934 5,57
2002 20.218 15.171 4.354 19.525 693 3,43
2003 19.153 14.986 3.701 18.687 466 2,43
2004 19.225 15.690 3.192 18.882 343 1,78
2005 18.887 15.310 3.225 18.535 352 1,86
2006 19.950 16.261 3.312 19.573 377 1,89
2007 4.123 3.209 709 3.918 205 4,97
2008 2.455 1.839 462 2.301 154 6,27
1 006
2009 2.274 1.622 509 2.131 143 6,29
1999 6.076 1.820 296 2.116 3.960 65,17
2000 5.851 1.876 230 2.106 3.745 64,01
2001 5.749 1.896 221 2.117 3.632 63,18
2002 5.042 1.915 206 2.121 2.921 57,93
2003 4.522 1.972 188 2.160 2.362 52,23
2004 4.436 2.112 179 2.291 2.145 48,35
2005 4.438 2.204 202 2.406 2.032 45,79
2006 4.678 2.386 174 2.560 2.118 45,28
2007 4.387 2.261 151 2.412 1.975 45,02
2008 4.148 1.986 187 2.173 1.975 47,61
2 019
2009 3.817 1.770 164 1.934 1.883 49,33
1999 7.988 1.284 757 2.041 5.947 74,45
2000 8.082 1.285 675 1.960 6.122 75,75
2001 7.551 1.360 659 2.019 5.532 73,26
2002 7.454 1.382 715 2.097 5.357 71,87
2003 6.399 1.142 575 1.717 4.682 73,17
2004 6.013 899 562 1.461 4.552 75,70
2005 5.954 886 563 1.449 4.505 75,66
2006 5.346 785 395 1.180 4.166 77,93
2007 5.115 466 308 774 4.341 84,87
2008 4.925 316 286 602 4.323 87,78
3 025
2009 4.731 272 254 526 4.205 88,88
1999 58.681 12.866 19.352 32.218 26.463 45,10
2000 65.972 21.327 28.102 49.429 16.543 25,08
2001 73.303 34.076 29.940 64.016 9.287 12,67
2002 78.732 52.149 20.822 72.971 5.761 7,32
2003 77.276 57.583 15.808 73.391 3.885 5,03
2004 81.680 64.236 15.222 79.458 2.222 2,72
2005 84.805 70.129 12.657 82.786 2.019 2,38
2006 88.181 74.919 11.886 86.805 1.376 1,56
2007 12.375 9.261 2.232 11.493 882 7,13
2008 7.224 4.428 1.948 6.376 848 11,74
4 039
2009 7.158 4.387 1.875 6.262 896 12,52
737
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 5.145 2.730 716 3.446 1.699 33,02
2000 5.013 2.615 839 3.454 1.559 31,10
2001 5.399 3.020 1.012 4.032 1.367 25,32
2002 6.122 3.673 1.144 4.817 1.305 21,32
2003 6.448 3.844 1.479 5.323 1.125 17,45
2004 6.941 4.529 1.298 5.827 1.114 16,05
2005 7.152 4.742 1.333 6.075 1.077 15,06
2006 7.179 4.739 1.336 6.075 1.104 15,38
2007 6.200 3.823 1.239 5.062 1.138 18,35
2008 5.831 3.435 1.255 4.690 1.141 19,57
5 040
2009 5.028 2.793 1.282 4.075 953 18,95
1999 1.320 378 298 676 644 48,79
2000 1.323 443 340 783 540 40,82
2001 1.312 410 461 871 441 33,61
2002 1.666 668 532 1.200 466 27,97
2003 1.639 684 555 1.239 400 24,41
2004 1.768 904 532 1.436 332 18,78
2005 1.665 885 536 1.421 244 14,65
2006 1.739 944 531 1.475 264 15,18
2007 1.747 1.002 467 1.469 278 15,91
2008 1.742 997 500 1.497 245 14,06
6 041
2009 1.808 1.087 495 1.582 226 12,50
1999 3.454 385 421 806 2.648 76,66
2000 3.604 362 667 1.029 2.575 71,45
2001 4.228 774 899 1.673 2.555 60,43
2002 5.936 1.899 973 2.872 3.064 51,62
2003 6.409 2.192 1.077 3.269 3.140 48,99
2004 5.998 2.026 1.340 3.366 2.632 43,88
2005 6.125 2.087 1.523 3.610 2.515 41,06
2006 7.747 3.694 1.436 5.130 2.617 33,78
2007 7.290 3.581 1.235 4.816 2.474 33,94
2008 5.432 1.530 1.290 2.820 2.612 48,09
7 042
2009 5.121 1.190 1.292 2.482 2.639 51,53
1999 10.502 744 1.164 1.908 8.594 81,83
2000 11.093 984 1.505 2.489 8.604 77,56
2001 12.030 1.497 2.038 3.535 8.495 70,62
2002 12.531 2.655 2.045 4.700 7.831 62,49
2003 12.483 3.050 3.037 6.087 6.396 51,24
2004 12.633 3.066 3.572 6.638 5.995 47,46
2005 12.555 2.967 3.716 6.683 5.872 46,77
2006 12.390 3.238 3.796 7.034 5.356 43,23
2007 12.823 3.391 3.867 7.258 5.565 43,40
2008 12.868 3.474 3.796 7.270 5.598 43,50
8 055
2009 13.414 3.358 4.151 7.509 5.905 44,02
738
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 9.368 1.288 562 1.850 7.518 80,25
2000 8.167 1.131 505 1.636 6.531 79,97
2001 7.681 1.116 497 1.613 6.068 79,00
2002 6.214 687 472 1.159 5.055 81,35
2003 5.379 697 490 1.187 4.192 77,93
2004 5.320 684 491 1.175 4.145 77,91
2005 5.062 671 443 1.114 3.948 77,99
2006 4.761 616 352 968 3.793 79,67
2007 3.980 191 296 487 3.493 87,76
2008 3.960 113 250 363 3.597 90,83
9 065
2009 4.077 76 204 280 3.797 93,13
1999 22.976 2.527 4.921 7.448 15.528 67,58
2000 24.274 3.462 7.437 10.899 13.375 55,10
2001 25.318 4.518 9.267 13.785 11.533 45,55
2002 26.743 6.111 12.956 19.067 7.676 28,70
2003 24.469 6.395 14.600 20.995 3.474 14,20
2004 25.215 7.140 15.836 22.976 2.239 8,88
2005 23.884 7.348 14.647 21.995 1.889 7,91
2006 23.666 7.651 14.290 21.941 1.725 7,29
2007 23.344 8.400 13.363 21.763 1.581 6,77
2008 22.961 8.258 13.338 21.596 1.365 5,94
10 119
2009 22.084 7.495 13.304 20.799 1.285 5,82
1999 8.011 2.481 713 3.194 4.817 60,13
2000 7.788 2.161 632 2.793 4.995 64,14
2001 7.067 1.924 627 2.551 4.516 63,90
2002 6.219 1.721 665 2.386 3.833 61,63
2003 5.563 1.549 664 2.213 3.350 60,22
2004 5.429 1.609 747 2.356 3.073 56,60
2005 5.464 1.738 602 2.340 3.124 57,17
2006 5.231 1.569 536 2.105 3.126 59,76
2007 4.879 1.337 504 1.841 3.038 62,27
2008 4.726 1.293 454 1.747 2.979 63,03
11 131
2009 4.435 1.229 502 1.731 2.704 60,97
1999 5.914 1.750 267 2.017 3.897 65,89
2000 4.640 1.603 221 1.824 2.816 60,69
2001 4.752 2.067 220 2.287 2.465 51,87
2002 3.928 1.910 203 2.113 1.815 46,21
2003 3.351 1.606 219 1.825 1.526 45,54
2004 3.237 1.686 195 1.881 1.356 41,89
2005 2.861 1.349 246 1.595 1.266 44,25
2006 2.273 932 232 1.164 1.109 48,79
2007 2.021 769 221 990 1.031 51,01
2008 1.665 584 175 759 906 54,41
12 133
2009 1.395 384 152 536 859 61,58
739
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 16.352 6.874 483 7.357 8.995 55,01
2000 14.099 6.687 321 7.008 7.091 50,29
2001 14.134 7.460 315 7.775 6.359 44,99
2002 13.294 7.850 305 8.155 5.139 38,66
2003 11.673 7.695 240 7.935 3.738 32,02
2004 11.025 7.473 258 7.731 3.294 29,88
2005 10.833 7.407 403 7.810 3.023 27,91
2006 8.748 5.767 317 6.084 2.664 30,45
2007 5.785 3.123 259 3.382 2.403 41,54
2008 3.861 1.555 237 1.792 2.069 53,59
13 134
2009 3.123 1.068 177 1.245 1.878 60,13
1999 7.627 542 957 1.499 6.128 80,35
2000 6.824 452 845 1.297 5.527 80,99
2001 6.497 536 883 1.419 5.078 78,16
2002 5.966 529 848 1.377 4.589 76,92
2003 5.212 479 767 1.246 3.966 76,09
2004 4.832 521 712 1.233 3.599 74,48
2005 4.796 458 734 1.192 3.604 75,15
2006 4.457 397 521 918 3.539 79,40
2007 4.240 221 466 687 3.553 83,80
2008 4.109 176 397 573 3.536 86,06
14 142
2009 4.111 180 415 595 3.516 85,53
1999 11.657 1.068 919 1.987 9.670 82,95
2000 11.188 1.280 1.435 2.715 8.473 75,73
2001 10.999 1.513 1.868 3.381 7.618 69,26
2002 10.875 1.732 2.736 4.468 6.407 58,91
2003 10.365 1.843 3.500 5.343 5.022 48,45
2004 10.891 2.115 4.086 6.201 4.690 43,06
2005 11.297 1.951 4.771 6.722 4.575 40,50
2006 11.472 2.182 4.928 7.110 4.362 38,02
2007 11.844 2.306 4.950 7.256 4.588 38,74
2008 12.339 2.118 5.134 7.252 5.087 41,23
15 158
2009 12.619 1.776 5.663 7.439 5.180 41,05
1999 3.332 136 170 306 3.026 90,82
2000 3.649 213 234 447 3.202 87,75
2001 3.669 273 358 631 3.038 82,80
2002 4.143 458 695 1.153 2.990 72,17
2003 3.996 524 861 1.385 2.611 65,34
2004 4.175 611 1.013 1.624 2.551 61,10
2005 4.461 655 1.123 1.778 2.683 60,14
2006 4.696 775 1.102 1.877 2.819 60,03
2007 4.881 823 1.217 2.040 2.841 58,21
2008 5.319 804 1.425 2.229 3.090 58,09
16 160
2009 5.727 919 1.599 2.518 3.209 56,03
740
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 21.911 1.801 2.668 4.469 17.442 79,60
2000 21.638 2.674 3.216 5.890 15.748 72,78
2001 21.765 3.639 4.690 8.329 13.436 61,73
2002 23.440 5.193 7.400 12.593 10.847 46,28
2003 22.758 6.302 9.636 15.938 6.820 29,97
2004 23.505 6.888 11.023 17.911 5.594 23,80
2005 23.736 7.145 11.237 18.382 5.354 22,56
2006 23.460 7.307 11.221 18.528 4.932 21,02
2007 23.845 7.737 11.434 19.171 4.674 19,60
2008 24.836 7.591 12.553 20.144 4.692 18,89
17 162
2009 25.416 7.547 13.421 20.968 4.448 17,50
1999 2.147 560 549 1.109 1.038 48,35
2000 2.259 740 734 1.474 785 34,75
2001 2.139 765 712 1.477 662 30,95
2002 2.282 827 803 1.630 652 28,57
2003 2.139 932 710 1.642 497 23,24
2004 2.144 964 790 1.754 390 18,19
2005 1.873 865 716 1.581 292 15,59
2006 2.013 922 757 1.679 334 16,59
2007 1.811 833 728 1.561 250 13,80
2008 1.874 870 735 1.605 269 14,35
18 163
2009 1.865 908 716 1.624 241 12,92
1999 27.472 3.775 3.095 6.870 20.602 74,99
2000 24.152 3.709 2.843 6.552 17.600 72,87
2001 22.193 3.832 2.700 6.532 15.661 70,57
2002 20.482 4.188 2.416 6.604 13.878 67,76
2003 17.784 4.122 2.039 6.161 11.623 65,36
2004 16.609 3.799 1.925 5.724 10.885 65,54
2005 17.032 3.725 2.286 6.011 11.021 64,71
2006 16.818 3.556 2.041 5.597 11.221 66,72
2007 14.771 2.132 1.748 3.880 10.891 73,73
2008 14.324 1.854 1.482 3.336 10.988 76,71
19 183
2009 14.104 1.598 1.461 3.059 11.045 78,31
1999 16.851 2.575 2.109 4.684 12.167 72,20
2000 16.932 2.510 2.266 4.776 12.156 71,79
2001 17.688 2.363 2.714 5.077 12.611 71,30
2002 16.154 2.341 2.636 4.977 11.177 69,19
2003 14.280 2.303 2.297 4.600 9.680 67,79
2004 13.871 2.203 2.297 4.500 9.371 67,56
2005 13.968 2.245 2.081 4.326 9.642 69,03
2006 13.985 2.172 2.042 4.214 9.771 69,87
2007 12.657 1.445 1.872 3.317 9.340 73,79
2008 12.354 1.355 1.741 3.096 9.258 74,94
20 184
2009 12.098 1.469 1.667 3.136 8.962 74,08
741
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 4.002 2.406 222 2.628 1.374 34,33
2000 4.475 3.044 261 3.305 1.170 26,15
2001 4.367 3.163 242 3.405 962 22,03
2002 4.935 3.618 284 3.902 1.033 20,93
2003 4.954 4.079 201 4.280 674 13,61
2004 5.641 4.779 220 4.999 642 11,38
2005 5.686 4.878 267 5.145 541 9,51
2006 5.264 4.480 292 4.772 492 9,35
2007 4.824 4.244 349 4.593 231 4,79
2008 5.161 4.526 406 4.932 229 4,44
21 187
2009 4.728 4.248 288 4.536 192 4,06
1999 5.322 447 472 919 4.403 82,73
2000 4.700 419 324 743 3.957 84,19
2001 4.473 449 365 814 3.659 81,80
2002 4.422 536 375 911 3.511 79,40
2003 4.355 512 358 870 3.485 80,02
2004 4.467 527 363 890 3.577 80,08
2005 4.570 553 416 969 3.601 78,80
2006 4.697 434 380 814 3.883 82,67
2007 4.540 242 339 581 3.959 87,20
2008 4.780 191 319 510 4.270 89,33
22 208
2009 4.815 170 323 493 4.322 89,76
1999 27.114 1.822 6.082 7.904 19.210 70,85
2000 29.062 2.833 9.129 11.962 17.100 58,84
2001 32.055 4.384 11.526 15.910 16.145 50,37 222*
2002 38.491 6.536 16.484 23.020 15.471 40,19
2003 37.127 7.513 18.133 25.646 11.481 30,92
2004 35.629 7.984 18.608 26.592 9.037 25,36
2005 36.345 8.662 18.892 27.554 8.791 24,19
2006 34.514 8.711 18.275 26.986 7.528 21,81
2007 36.134 9.781 17.798 27.579 8.555 23,68
2008 36.248 8.825 18.269 27.094 9.154 25,25
23
503*
2009 36.248 8.825 18.269 27.094 9.154 25,25
1999 5.165 496 1.103 1.599 3.566 69,04
2000 4.206 626 1.173 1.799 2.407 57,23
2001 3.802 665 1.241 1.906 1.896 49,87
2002 3.844 675 1.459 2.134 1.710 44,48
2003 3.610 662 1.550 2.212 1.398 38,73
2004 3.272 735 1.586 2.321 951 29,06
2005 3.403 736 1.671 2.407 996 29,27
2006 3.402 726 1.743 2.469 933 27,43
2007 3.424 732 1.852 2.584 840 24,53
2008 5.962 1.351 3.136 4.487 1.475 24,74
24 232
2009 7.365 1.293 4.096 5.389 1.976 26,83
742
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 25.668 3.072 1.925 4.997 20.671 80,53
2000 21.675 1.812 1.770 3.582 18.093 83,47
2001 20.369 2.183 1.636 3.819 16.550 81,25
2002 14.692 1.860 1.583 3.443 11.249 76,57
2003 11.845 1.906 1.179 3.085 8.760 73,96
2004 11.350 1.899 1.216 3.115 8.235 72,56
2005 11.256 2.236 1.186 3.422 7.834 69,60
2006 10.803 2.061 1.033 3.094 7.709 71,36
2007 9.914 1.786 849 2.635 7.279 73,42
2008 9.487 2.138 687 2.825 6.662 70,22
25 243
2009 9.573 2.348 674 3.022 6.551 68,43
1999 4.849 1.781 902 2.683 2.166 44,67
2000 5.169 2.172 1.053 3.225 1.944 37,61
2001 5.592 2.805 984 3.789 1.803 32,24
2002 6.351 3.769 1.006 4.775 1.576 24,81
2003 6.197 4.036 1.042 5.078 1.119 18,06
2004 5.904 4.030 1.064 5.094 810 13,72
2005 6.057 3.982 1.157 5.139 918 15,16
2006 5.651 3.638 1.120 4.758 893 15,80
2007 4.769 2.754 1.138 3.892 877 18,39
2008 4.460 2.537 1.089 3.626 834 18,70
26 262
2009 4.437 2.555 1.203 3.758 679 15,30
1999 3.128 811 432 1.243 1.885 60,26
2000 3.026 836 562 1.398 1.628 53,80
2001 3.159 980 732 1.712 1.447 45,81
2002 3.258 1.126 951 2.077 1.181 36,25
2003 3.203 1.296 1.056 2.352 851 26,57
2004 3.263 1.377 1.168 2.545 718 22,00
2005 3.301 1.343 1.260 2.603 698 21,15
2006 3.385 1.462 1.269 2.731 654 19,32
2007 3.279 1.397 1.314 2.711 568 17,32
2008 3.684 1.584 1.476 3.060 624 16,94
27 267
2009 3.667 1.379 1.714 3.093 574 15,65
1999 10.043 5.996 2.009 8.005 2.038 20,29
2000 10.882 6.873 2.209 9.082 1.800 16,54
2001 10.713 7.254 1.926 9.180 1.533 14,31
2002 10.913 7.821 1.742 9.563 1.350 12,37
2003 10.158 7.598 1.512 9.110 1.048 10,32
2004 10.439 7.727 1.723 9.450 989 9,47
2005 12.216 9.349 1.831 11.180 1.036 8,48
2006 13.980 10.868 2.055 12.923 1.057 7,56
2007 12.409 9.648 1.748 11.396 1.013 8,16
2008 12.661 9.864 1.808 11.672 989 7,81
28 270
2009 11.472 8.614 1.844 10.458 1.014 8,84
743
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 649 343 118 461 188 28,97
2000 686 377 126 503 183 26,68
2001 695 455 100 555 140 20,14
2002 605 417 73 490 115 19,01
2003 608 469 43 512 96 15,79
2004 605 480 45 525 80 13,22
2005 1.804 1.643 81 1.724 80 4,43
2006 1.604 1.441 81 1.522 82 5,11
2007 1.140 983 69 1.052 88 7,72
2008 1.114 963 70 1.033 81 7,27
29 276
2009 1.106 995 47 1.042 64 5,79
1999 9.899 222 3.195 3.417 6.482 65,48
2000 7.755 261 2.744 3.005 4.750 61,25
2001 6.237 348 2.178 2.526 3.711 59,50
2002 5.419 361 1.986 2.347 3.072 56,69
2003 4.577 330 1.782 2.112 2.465 53,86
2004 3.987 374 1.594 1.968 2.019 50,64
2005 3.581 312 1.273 1.585 1.996 55,74
2006 3.277 326 1.041 1.367 1.910 58,29
2007 3.136 360 991 1.351 1.785 56,92
2008 2.693 304 777 1.081 1.612 59,86
30 281
2009 2.594 273 703 976 1.618 62,37
1999 4.846 59 2.495 2.554 2.292 47,30
2000 3.691 38 1.861 1.899 1.792 48,55
2001 3.789 33 2.148 2.181 1.608 42,44
2002 3.193 40 1.899 1.939 1.254 39,27
2003 2.638 33 1.462 1.495 1.143 43,33
2004 2.457 42 1.408 1.450 1.007 40,98
2005 2.352 27 1.305 1.332 1.020 43,37
2006 2.162 36 1.141 1.177 985 45,56
2007 1.774 25 894 919 855 48,20
2008 1.581 31 781 812 769 48,64
31 282
2009 1.615 37 741 778 837 51,83
1999 1.244 235 42 277 967 77,73
2000 1.336 252 48 300 1.036 77,54
2001 1.440 316 50 366 1.074 74,58
2002 1.202 377 41 418 784 65,22
2003 1.091 406 35 441 650 59,58
2004 1.076 459 41 500 576 53,53
2005 934 381 29 410 524 56,10
2006 808 349 27 376 432 53,47
2007 601 174 21 195 406 67,55
2008 466 97 18 115 351 75,32
32 283
2009 340 28 12 40 300 88,24
744
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 12.464 5.601 1.448 7.049 5.415 43,45
2000 11.299 5.555 1.101 6.656 4.643 41,09
2001 10.490 5.815 949 6.764 3.726 35,52
2002 9.554 5.918 851 6.769 2.785 29,15
2003 8.393 5.800 637 6.437 1.956 23,31
2004 8.123 5.770 669 6.439 1.684 20,73
2005 7.930 5.732 719 6.451 1.479 18,65
2006 6.995 4.905 638 5.543 1.452 20,76
2007 5.411 3.510 547 4.057 1.354 25,02
2008 5.038 3.290 499 3.789 1.249 24,79
33 284
2009 4.568 2.930 414 3.344 1.224 26,80
1999 13.647 6.762 127 6.889 6.758 49,52
2000 12.811 5.749 167 5.916 6.895 53,82
2001 13.309 6.141 223 6.364 6.945 52,18
2002 12.500 6.274 196 6.470 6.030 48,24
2003 11.868 6.443 234 6.677 5.191 43,74
2004 11.446 6.321 265 6.586 4.860 42,46
2005 11.242 6.142 203 6.345 4.897 43,56
2006 10.742 6.064 161 6.225 4.517 42,05
2007 8.375 3.760 130 3.890 4.485 53,55
2008 8.240 3.531 140 3.671 4.569 55,45
34 294
2009 7.626 3.245 118 3.363 4.263 55,90
1999 11.434 7.561 657 8.218 3.216 28,13
2000 10.820 7.427 365 7.792 3.028 27,99
2001 10.371 7.421 276 7.697 2.674 25,78
2002 10.418 7.734 271 8.005 2.413 23,16
2003 10.463 8.280 194 8.474 1.989 19,01
2004 10.208 8.340 155 8.495 1.713 16,78
2005 9.673 7.886 213 8.099 1.574 16,27
2006 8.932 7.183 219 7.402 1.530 17,13
2007 6.806 5.140 200 5.340 1.466 21,54
2008 6.836 5.250 171 5.421 1.415 20,70
35 301
2009 6.551 4.960 168 5.128 1.423 21,72
1999 10.231 1.680 1.242 2.922 7.309 71,44
2000 8.634 1.318 1.169 2.487 6.147 71,20
2001 7.831 1.162 1.119 2.281 5.550 70,87
2002 7.109 1.324 1.004 2.328 4.781 67,25
2003 6.181 1.369 929 2.298 3.883 62,82
2004 5.456 1.228 864 2.092 3.364 61,66
2005 5.336 1.158 850 2.008 3.328 62,37
2006 5.126 1.011 933 1.944 3.182 62,08
2007 4.580 782 815 1.597 2.983 65,13
2008 4.809 698 845 1.543 3.266 67,91
36 324
2009 4.833 478 986 1.464 3.369 69,71
745
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 2.530 655 290 945 1.585 62,65
2000 2.079 447 245 692 1.387 66,71
2001 1.867 428 222 650 1.217 65,18
2002 1.739 428 227 655 1.084 62,33
2003 1.685 364 251 615 1.070 63,50
2004 1.708 439 245 684 1.024 59,95
2005 2.165 855 238 1.093 1.072 49,52
2006 1.732 405 265 670 1.062 61,32
2007 1.600 216 237 453 1.147 71,69
2008 1.614 225 243 468 1.146 71,00
37 326
2009 1.619 184 231 415 1.204 74,37
1999 16.199 9.493 3.096 12.589 3.610 22,29
2000 15.286 10.038 2.802 12.840 2.446 16,00
2001 14.782 10.363 2.516 12.879 1.903 12,87
2002 14.422 10.842 2.127 12.969 1.453 10,07
2003 14.028 10.954 1.967 12.921 1.107 7,89
2004 13.052 10.346 1.906 12.252 800 6,13
2005 12.968 9.954 2.207 12.161 807 6,22
2006 12.417 9.593 2.190 11.783 634 5,11
2007 11.625 8.913 2.104 11.017 608 5,23
2008 10.478 7.918 1.963 9.881 597 5,70
38 364
2009 9.363 6.889 1.987 8.876 487 5,20
1999 14.122 6.273 692 6.965 7.157 50,68
2000 13.606 6.159 404 6.563 7.043 51,76
2001 13.483 6.233 321 6.554 6.929 51,39
2002 14.072 6.559 393 6.952 7.120 50,60
2003 13.238 6.434 300 6.734 6.504 49,13
2004 12.839 6.440 402 6.842 5.997 46,71
2005 13.363 6.591 379 6.970 6.393 47,84
2006 13.508 6.623 328 6.951 6.557 48,54
2007 14.464 7.434 335 7.769 6.695 46,29
2008 16.522 8.946 415 9.361 7.161 43,34
39 395
2009 17.376 9.599 363 9.962 7.414 42,67
1999 3.737 385 192 577 3.160 84,56
2000 3.258 384 172 556 2.702 82,93
2001 3.070 499 160 659 2.411 78,53
2002 2.623 631 133 764 1.859 70,87
2003 2.527 542 150 692 1.835 72,62
2004 2.391 597 126 723 1.668 69,76
2005 2.319 605 131 736 1.583 68,26
2006 2.245 650 107 757 1.488 66,28
2007 1.983 428 130 558 1.425 71,86
2008 1.775 368 96 464 1.311 73,86
40 426
2009 1.815 527 77 604 1.211 66,72
746
Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti
Totale ricoveri per
acuti
Day Hospital e
Day Surgery
Ordinari brevi < 2gg Totale
Ordinari > = 2gg
Incidenza % n.o. DRG Anno
a = d + e b c d = b + c e e/a
1999 2.576 609 151 760 1.816 70,50
2000 1.567 356 105 461 1.106 70,58
2001 1.617 478 99 577 1.040 64,32
2002 1.822 914 89 1.003 819 44,95
2003 1.713 899 85 984 729 42,56
2004 1.563 774 74 848 715 45,75
2005 1.684 864 70 934 750 44,54
2006 1.682 782 94 876 806 47,92
2007 1.568 631 104 735 833 53,13
2008 1.670 749 86 835 835 50,00
41 427
2009 1.526 534 88 622 904 59,24
1999 5.354 1.227 236 1.463 3.891 72,67
2000 5.577 1.337 252 1.589 3.988 71,51
2001 6.244 1.610 236 1.846 4.398 70,44
2002 5.675 1.836 185 2.021 3.654 64,39
2003 5.278 1.721 188 1.909 3.369 63,83
2004 4.748 1.616 171 1.787 2.961 62,36
2005 4.852 1.782 164 1.946 2.906 59,89
2006 4.736 1.643 138 1.781 2.955 62,39
2007 4.080 1.134 111 1.245 2.835 69,49
2008 4.071 1.103 128 1.231 2.840 69,76
42 429
2009 3.819 934 102 1.036 2.783 72,87
1999 25.467 11.166 3.255 14.421 11.046 43,37
2000 32.117 15.080 3.505 18.585 13.532 42,13
2001 36.987 17.329 4.045 21.374 15.613 42,21
2002 39.384 17.877 4.871 22.748 16.636 42,24
2003 39.634 18.203 4.528 22.731 16.903 42,65
2004 41.067 18.231 5.059 23.290 17.777 43,29
2005 44.523 19.774 6.043 25.817 18.706 42,01
2006 43.418 18.727 5.975 24.702 18.716 43,11
2007 39.338 14.265 5.970 20.235 19.103 48,56
2008 40.368 15.449 5.928 21.377 18.991 47,04
43 467
2009 40.592 15.184 5.741 20.925 19.667 48,45
Totale serie storica 4.858.828 1.899.500 1.032.262 2.931.762 1.927.066
Note: per i dimessi a partire dall'anno 2003, con l'adozione della 19a versione di Grouper, il DRG 222 è stato sostituito dal DRG 503
Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia
747
Medicina di Laboratorio - Valutazione Esterna della Qualità
In materia di controlli sulla Medicina di Laboratorio la regione Lombardia
ha attivato i programmi di Valutazione Esterna della Qualità (VEQ) con lo scopo
dichiarato di supportare i Servizi di Medicina di Laboratorio al fine sia di raggiungere
e mantenere un buono standard di qualità e sia tutelare i singoli cittadini e la
collettività che tali Servizi utilizzano.
La partecipazione a programmi di VEQ è un requisito indispensabile per
l’ottenimento e il mantenimento dell’autorizzazione all’esercizio da parte dei Servizi
di Medicina di Laboratorio, di conseguenza la partecipazione ai programmi
attivati dalla Regione è obbligatoria.
La DGR n. VII/19688 del 3 dicembre 2004: “Determinazioni in ordine alla
gestione del servizio Socio Sanitario regionale per l’esercizio 2005” nell’allegato n.
11 si prevede il Controllo di Qualità Esterno stabilendo che tutti i Servizi di
Medicina di Laboratorio (SMeL) della Regione Lombardia, per gli esami direttamente
eseguiti, devono partecipare ai programmi di (Valutazione Esterna della Qualità)
VEQ attivati in Regione. Devono essere gli SMeL, secondo gli esami effettivamente
eseguiti, a richiedere l’iscrizione ad uno o più dei programmi attivati. L’introduzione
o la cessata effettuazione di uno o più esami sottoposti a VEQ devono essere
tempestivamente segnalate alla Direzione Generale Sanità. Inoltre, la citata
delibera prevede che il Servizio di Medicina di Laboratorio partecipi ad un
programma anche se esegue un solo esame tra quelli sottoposti a controllo. La
documentazione relativa a tutte le operazioni effettuate durante il processo di
esecuzione delle VEQ: ricevimento del materiale (ad es. bolle di consegna),
processazione (ad es. fogli di lavoro e/o stampata originale dello strumento),
refertazione (ad es. copie dei dati inviati), deve essere predisposta su MeL, su
supporto cartaceo e/o elettronico e deve essere conservata per almeno tre anni.
Infine, i risultati delle analisi effettuate sui materiali di controllo ricevuti devono
essere inviati, su supporto cartaceo o elettronico, entro e non oltre le date stabilite
secondo le modalità definite negli specifici Programmi.
748
Sul sito web della Direzione Generale Sanità della regione lombardia sono
indicati i seguenti Programmi attivi.
Programmi attivi
I seguenti programmi sono gestiti dalla ditta BIO-DEVELOPMENT:
Chimica Clinica e Proteine Specifiche
Chimica Clinica Analiti Comuni
Il programma di VEQ in Chimica Clinica Analiti Comuni comporta
l’esecuzione di 6 esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per
ciascun campione devono essere saggiati 22 analiti o il numero di analiti
effettivamente saggiati nello SMeL.
Analiti sottoposti a controllo: Alanina aminotransferasi (ALT), Amilasi,
Aspartato aminotransferasi (AST), Bilirubina, Calcio, Cloruro, Colesterolo totale,
Creatina chinasi (CK), Creatinina, Ferro, Fosfatasi alcalina (ALP), Fosfato, Gamma
glutamil transferasi (GGT), Glucosio, Lattato deidrogenasi (LDH), Magnesio,
Potassio, Proteine totali, Sodio, Trigliceridi, Urato, Urea.
Proteine Specifiche
Il programma di VEQ per le Proteine Specifiche comporta l’esecuzione di 6
esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione
devono essere saggiati 6 analiti o il numero di analiti effettivamente saggiati nello
SMeL.
Analiti sottoposti a controllo: Alfa 1 glicoproteina acida (AGP), Proteina C
reattiva (PCR), Immunoglobulina A (IgA), Immunoglobulina G (IgG),
Immunoglobulina M (IgM) Transferrina.
Allergologia – IgE Specifiche
Il programma di VEQ in Allergologia – IgE Specifiche comporta l’esecuzione
di 4 esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun
campione devono essere saggiati 9 parametri o il numero di parametri
effettivamente saggiati nello SMeL.
Parametri sottoposti a controllo: Ambrosia elatior (w1), Arachis hipogeae
(f13), Betulla verrucosa (t3), Canis domesticus (e2), Dermatophagoides farinae
749
(d2), Dermatophagoides pteronyssius (d1), Epitelio di gatto (e1), Lolium perenne
(g5), paritaria judaica (w21).
Immunoematologia
Il programma di VEQ in Immunoematologia comporta l’esecuzione di 6
esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 1 campione di eritrociti e 1
campione di siero; Complessivamente devono essere saggiati 7 parametri o il
numero di parametri effettivamente saggiati nello SMeL.
Parametri sottoposti a controllo: Tipizzazione gruppo AB0, Tipizzazione Rh
D, Ricerca Anticorpale (Test di Coombs indiretto), Fenotipo Rh esteso, Tipizzazione
di altri sistemi, Test di Coombs diretto, Ricerca e identificazione anticorpi irregolari.
Microbiologia
Batteriologia
Il programma di VEQ in Batteriologia comporta l’esecuzione di 6 esercizi
l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni per identificazione batterica e
1 campione per la determinazione della sensibilità a 9 o 10 chemioantibiotici.
Tipi di campioni sottoposti ad analisi: per l’identificazione vengono utilizzati
campioni simulati di: urine; feci; escreato; essudati orofaringeo, congiuntivale,
auricolare, uretrale, vaginale, endocervicale; liquor; sangue; versamenti cavitari;
essudati purulenti. I campioni potranno contenere ceppi batterici singoli o miscele
contenenti al massimo tre ceppi batterici (aerobi o anaerobi); possono essere
inviati anche ceppi di miceti lievitiformi. Per la determinazione della sensibilità ai
chemioantibiotici vengono utilizzati ceppi batterici puri.
Parassitologia
Il programma di VEQ in Parassitologia comporta l’esecuzione di 6 esercizi
l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 1 campione per di parassiti fecali e 1
campione di parassiti ematici.
Tipi di campioni sottoposti ad analisi: per la parassitologia fecale vengono
utilizzati sospensioni fecali o vetrini da colorare o già colorati contenenti elminti e/o
protozoi fino ad un massimo tre diversi tipi di parassiti; i campioni per
parassitologia ematica vengono utilizzati vetrini da colorare o già colorati contenenti
elminti e/o protozoi fino ad un massimo di due tipi di parassiti.
Sieroimmunologia infettiva
Il programma di VEQ in Sieroimmunologia infettiva comporta l’esecuzione
di 6 esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati almeno 6 campioni.
750
Parametri sottoposti a controllo: Anticorpi anti HIV, Conferma anticorpi anti
HIV, Anticorpi anti HCV, Conferma anticorpi anti HCV, HbsAg (HBV), Anticorpi anti
S (HBV), IgG anti Toxoplasma, IgM anti Toxoplasma, IgG anti virus della Rosolia,
IgM anti virus della Rosolia, Sierologia Lue (antigene reaginico) qualitativa,
Sierologia Lue (antigene reaginico) quantitativa, Sierologia Lue (antigene
treponemico) qualitativa, Sierologia Lue (antigene treponemico) quantitativa,
Sierologia Lue EIA.
Sostanze stupefacenti e psicotrope
Il programma di VEQ per le Sostanze stupefacenti e psicotrope comporta
l’esecuzione di 6 esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per
ciascun campione le classi di sostanze o le sostanze da saggiare sono quelle
routinariamente saggiate nello SMeL.
Classi di sostanze o sostanze sottoposte a controllo: oppiacei, metadone,
buprenorfina, cocaina, cannabinoidi, amfetamine, metossiamfetamine,
benzodiazepine.
I seguenti programmi sono gestiti dalla ditta Data Medical Service:
Farmaci
Il programma di VEQ per il dosaggio dei farmaci comporta l’esecuzione di 6
esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione
devono essere saggiati i farmaci dosati routinariamente nello SMeL.
Farmaci sottoposti a controllo: Acetaminofene, Acido valproico, Amicacina,
Antidepressivi triciclici, Carbamazepina, Digoxina, Etosuccimide, Fenitoina,
Fenobarbitale, Gentamicina, Lidocaina, Litio, Netilmicina, Primidone, Salicilati,
Teofillina, Vancomicina.
Programmi temporaneamente non attivi
Ematologia
Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione
devono essere saggiati 6 parametri emocromocitometrici o il numero di parametri
effettivamente saggiati nello SMeL. Viene anche inviato un campione per la
determinazione dei reticolociti ed un 1 vetrino per l’esame morfologico.
Parametri sottoposti a controllo: globuli bianchi, globuli rossi, emoglobina,
ematocrito, MCV, piastrine, reticolociti e morfologico.
751
Coagulazione
Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione
devono essere saggiati 6 parametri o il numero di parametri effettivamente saggiati
nello SMeL.
Parametri sottoposti a controllo: Tempo di protrombina (PT), Tempo di
tromboplastina parziale attivato (APTT), Fibrinogeno (FIB), Antitrombina (attività),
Resistenza alla proteina C attivata, D-dimero.
Ormoni e Marcatori Tumorali
Marcatori Tumorali
Il programma di VEQ per i Marcatori Tumorali comporta l’esecuzione di 6
esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione
devono essere saggiati 8 analiti o il numero di analiti effettivamente saggiati nello
SmeL
Analiti sottoposti a controllo: Alfa feto proteina (AFP), Antigene
Carboidratico 125 (CA 125), Antigene Carboidratico 15-3 (CA 15-3), Antigene
Carboidratico 19-9 (CA 19-9), Antigene Carcinoembrionale (CEA), Antigene
prostatico specifico libero (PSA libero), Antigene prostatico specifico totale (PSA
totale), Ferritina.
Ormoni
Il programma di VEQ per gli Ormoni comporta l’esecuzione di 6 esercizi
l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione devono
essere saggiati 12 analiti o il numero di analiti effettivamente saggiati nello SMeL.
Analiti sottoposti a controllo: Cortisolo, Estradiolo, Follitropina (FSH),
Gonadotropina corionica (HCG), Insulina, Luteotropina (LH), Progesterone,
Prolattina, Testosterone, Tireotropina (TSH), Tiroxina libera (FT4), Triiodotironina
libera (FT3).
Controllo di Qualità Interno (CQI)
Norme legislative sia nazionali (DPR 14 Gennaio 1997), sia regionali (DGR
19688/2004 Allegato 11) prevedono come obbligatoria l’attivazione di sistemi di
"Controllo di Qualità Interno" (CQI), secondo linee guida dettate a livello,
rispettivamente, nazionale e regionale. L’attivazione di programmi di CQI è prevista
da qualsiasi norma di buona pratica di Laboratorio ed è anche un requisito per
l’accesso agli interventi di Accreditamento e di Certificazione.
752
Il DDG 32856/2000 riporta le linee guida per l’attivazione di programmi (o
sistemi) “minimi” di CQI per i vari settori del laboratorio clinico, obbligatori per tutti
i laboratori. Il termine “minimo” sta qui ad indicare che il singolo laboratorio ha
l’autonomia professionale di adottare, in alternativa, sistemi più potenti o più
estesi, in armonia per esempio con i suggerimenti di organizzazioni scientifiche
nazionali ed internazionali. L’adozione del programma “minimo” è tuttavia da
considerarsi sufficiente ai fini di soddisfare i requisiti normativi.
753
Verifica dei tempi di attesa
La definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza, compiuta con il decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri entrato in vigore il 23 febbraio 2002,
impegna il SSN a garantire gli stessi a tutti i cittadini e, inoltre, stabilisce
l’erogazione delle prestazioni entro tempi adeguati alle necessità, dando particolare
rilevanza ai criteri di appropriatezza, di trasparenza, d’urgenza. Il D.lgs. 124/98, ha
attribuito alle Regioni la responsabilità di individuare gli strumenti e i metodi per
ottemperare a quanto previsto e a tal fine la Regione Lombardia ha proceduto con
le deliberazioni n. VI/38571 del 1998, n.VI/43818 e n.VI/47675 del 1999, n.
VII/2859 del 2000, DGR n. VII/7928 del 2002. La Giunta regionale, infatti, ha
definito tempi obiettivo, modalità di monitoraggio e deroghe per strutture ad alta
concentrazione di domanda, ha definito la separazione delle agende ed ha
introdotto la categoria delle urgenze differibili.
La negoziazione delle attività di ricovero e di specialistica con la previsione
per gli anni 2005 e 2006 che una parte significativa delle risorse fosse destinata al
finanziamento di specifici progetti aventi l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e di
risolvere eventuali situazioni locali di squilibrio domanda – offerta, è stata definita
successivamente dalla Giunta Regionale con le successive deliberazioni n.
VII/12287 e VII/15324 del 2003 e DGR VII/19688 del 2004 e DGR VIII/1375 del
2005.
Le ulteriori determinazioni della Giunta regionale nei propri atti deliberatori
in merito ai tempi di attesa stabiliscono che:
• le strutture sanitarie devono effettuare gli esami di laboratorio senza
prenotazione;
• le liste di prenotazione devono rimanere aperte, in modo da garantire la
"trasparenza" delle liste di attesa e fornire sempre una risposta ai bisogni espressi
dai pazienti;
• i medici di famiglia e i pediatri, qualora ravvisino un caso di urgenza,
possono richiedere che la prestazione sia garantita entro 72 ore dalla prenotazione
mediante l’applicazione del “Bollino verde”.
Infine, la regione ha determinato l’impegno da parte della struttura
erogatrice, su richiesta del paziente, qualora non sia rispettato il tempo di attesa
stabilito come obiettivo relativo alla prestazione, ad erogare la stessa in regime
754
libero professionale, facendosi carico dell’intera tariffa, detratto l’eventuale ticket
che risulta a carico del paziente. Secondo tali disposizioni, qualora la struttura
prescelta non sia in grado di garantire le prestazioni entro il tempo massimo,
rivolgendosi all'Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'ASL i cittadini sono indirizzati
verso altre strutture del territorio in grado di rispettarlo. Tali garanzie si intendono
per le Prime Visite o prime prestazioni, escludendo i controlli, screening e
monitoraggio o Percorsi Diagnostici complessi.
Tempi massimi di attesa per alcune classi di prestazioni
Fatta eccezione di alcune strutture di rilievo nazionale per le quali sono
stati concordati tempi massimi maggiori in funzione delle richieste provenienti dal
resto di Italia, le strutture sanitarie sono tenute a rispettare un tempo massimo di
attesa per ogni tipo di visita od esame. Qualora la struttura prescelta non
garantisca le prestazioni entro il tempo massimo, l’utente può rivolgersi all'Ufficio
Relazioni con il Pubblico dell'ASL al fine di trovare altre strutture sul territorio in
grado di rispettarlo. Se nessuna di queste è in grado di rispettare tale tempo
massimo, si ha diritto di usufruire della prestazione anche in regime di libera
professione, pagando il solo ticket. Tale impegno è infatti fissato dalla Deliberazione
della Giunta Regionale n. VII/47675 del 1999, che prevede che: "la struttura
erogatrice si deve impegnare, su richiesta del paziente, qualora non fosse rispettato
il tempo di attesa stabilito come obiettivo relativo alla prestazione, ad erogare la
stessa in regime libero professionale entro il medesimo tempo, facendosi carico
dell’intera tariffa, detratto l’eventuale ticket che risulta a carico del paziente.” In
questo caso il cittadino può rivolgersi all'URP della struttura stessa chiedendo
l’erogazione in libera professione con il pagamento del solo ticket, se dovuto.
Classi di priorità
L’Accordo Stato-Regioni dell’11/07/2002 sulle priorità di accesso, è stato
recepito dalla Giunta regionale Lombarda con la deliberazione n. VII/15324 del
28/11/2003, con tale atto è stata prevista la prescrizione ed erogazione di alcune
prestazioni secondo tempi di attesa più brevi, determinati dalle necessità cliniche
presentate da ciascun paziente. Visita Oculistica, Visita Cardiologia, Tac Colonna
755
vertebrale, Rmn encefalo, Ecografia addome superiore, Ecocolordoppler tronchi
sovra aortici sono le prestazioni in questione. Il criterio con cui sono state
individuate classi di priorità differenziate, è che i casi clinici che necessitano di una
valutazione tempestiva (e non richiedono una valutazione urgente in Pronto
Soccorso) vanno eseguiti con priorità e hanno la precedenza nei limiti del possibile.
La data in cui effettuare la visita o la prestazione diagnostica è assegnata secondo
le condizioni cliniche del paziente e non secondo l’ordine di presentazione al centro
prenotazione. A partire dal 1° luglio 2004 sono tre sono le classi di priorità
individuate e indicate nell’Accordo Regionale siglato con le organizzazioni
maggiormente rappresentative dei Medici di Medicina generale e Pediatri di Libera
Scelta.
Classe di priorità “A” - procedura sollecita
Viene definita dal prescrittore se c’è necessità di prestazioni la cui
tempestiva esecuzione può condizionare la prognosi a breve del soggetto o
influenzare marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. La prestazione
deve essere eseguita entro 3 giorni.
Classe di priorità “B” - procedura di prima diagnosi
Viene definita dal prescrittore se per una prima diagnosi o un
aggravamento di un quadro clinico già noto, c’è necessità di prestazioni la cui
tempestiva esecuzione non sembra condizionare in un arco di tempo molto breve la
prognosi a breve del paziente. La prestazione deve essere erogata nel tempo
obiettivo regionale, o comunque non oltre 30 giorni per le visite e entro 60 giorni
per le prestazioni strumentali.
Classe di priorità “C” - follow up
Viene definita dal prescrittore se c’è necessità di prestazioni programmabili
in un più ampio arco di tempo, in quanto non sembrano influenzare la prognosi, il
dolore, la disfunzione, la disabilità. Questa classe di priorità deve essere quindi
riservata alla prestazioni programmate (follow up, screening), comprese le
situazioni a diagnosi già formulata per le quali è necessario un ulteriore
approfondimento. Le prestazioni che rientrano nella classe “C” vengono inserite in
una lista d’attesa specifica i cui tempi sono indipendenti dalla normale lista d’attesa.
Il medico prescrittore è tenuto a indicare la classe di priorità sulla
prescrizione delle prestazioni previste dal provvedimento di Giunta ed elencate
sopra.
756
DEFINIZIONE DI PRIMO ACCESSO / CONTROLLO
Primo accesso (prima visita o primo esame): è l’accesso in cui il problema
attuale del paziente viene affrontato per la prima volta e per il quale viene
formulato un preciso quesito diagnostico, accompagnato dalla esplicita dizione di
“primo accesso”. Possono anche essere considerati primi accessi quelli effettuati da
pazienti noti, affetti da malattie croniche, che presentino una fase di riacutizzazione
o l’insorgenza di un nuovo problema, non necessariamente correlato con la
patologia cronica, tale da rendere necessaria una rivalutazione complessiva e/o una
revisione sostanziale della terapia (si dovrà in questo caso indicare sulla ricetta
“primo accesso”).
Visita o esame di controllo - follow up – o “Classe C”:
• visite o accertamenti diagnostici strumentali successivi ad un
inquadramento diagnostico già concluso che ha definito il caso ed
eventualmente già impostato una prima terapia; si tratta di prestazioni finalizzate
ad esempio a: seguire nel tempo l’evoluzione di patologie croniche, valutare a
distanza l’eventuale insorgenza di complicanze, verificare la stabilizzazione della
patologia o il mantenimento del buon esito dell’intervento, indipendentemente dal
tempo trascorso rispetto al primo accesso.
• le prestazioni successive al primo accesso e programmate dallo specialista
che ha già preso in carico il paziente (comprese le prestazioni di 2° e 3° livello rese
a pazienti a cui è gia stato fatto un inquadramento diagnostico che
necessitano di approfondimento) tutte le prestazioni prescritte con l’indicazione del
codice di esenzione per patologia sulla ricetta tutte le prestazioni per cui non sia
presente il quesito diagnostico.
Tali prestazioni possono essere programmate e di conseguenza erogate in
un maggiore arco di tempo, di norma entro 180 giorni dalla prima visita – primo
accesso, e comunque nei tempi eventualmente indicati sulla prescrizione, in
quanto lo stesso non va ad influenzare la prognosi ed il corretto svolgimento
dell’iter terapeutico.
757
Piano Regionale di contenimento dei tempi di attesa 2006-2008
Con la DGR VIII/2828 del 27 giugno 2007 la Giunta regionale ha emanato
il “Piano Regionale di prima attuazione dell’Intesa tra il Governo, le Regioni e le
Province Autonome di Trento e di Bolzano del 28 marzo 2006 sul Piano di
contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008 “ ed in linea con la
Proposta di PSSR 2007-2009, si impegna a destinare una quota delle risorse per il
perseguimento degli obiettivi del medesimo Piano regionale, riservando una parte
dell’importo alla realizzazione del sistema che assicuri al cittadini la possibilità di
prenotare le prestazioni tramite un Centro unico di prenotazione (CUP). In tal senso
le risorse previste per ciascuno degli anni interessati dal Piano sono pari a €
8.004.127.
La DGR VIII/2828:
• fornisce ulteriori indicazioni sulle definizioni di Primo accesso e Controllo al
fine di razionalizzare l’accessibilità ai servizi sanitari in termini di appropriatezza, e
quindi dà ulteriori specifiche al sistema di Monitoraggio dei tempi di attesa della
Regione Lombardia (RL_MTA), fissa l’elenco delle prestazioni diagnostiche,
terapeutiche e riabilitative di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza
ospedaliera per le quali vanno fissati i tempi massimi di attesa e dà indicazione per
l’adozione dei Piani attuativi da parte delle ASL, demandando a livello locale, in
sede di coordinamento tra le ASL ed i soggetti erogatori, la definizione degli ambiti
territoriali entro i quali, sulla base di valutazioni che tengano conto sia della
conformazione del territorio, sia della distribuzione nello stesso degli erogatori, si
debbano garantire i tempi di accesso di seguito individuati. Il riferimento di
interesse diventa quindi il territorio e non più la singola struttura di erogazione; ciò
permette di definire in modo certo e flessibile l’obiettivo e di considerare nel
modello organizzativo sia l’espressione della libertà di scelta dei cittadini sia la
presenza di strutture di eccellenza caratterizzate da un bacino di utenza spesso
anche sovraregionale.
• Promuove l’informazione e la comunicazione sulle liste d’attesa. Il massimo
sforzo dovrà essere impiegato per comunicare ai cittadini informazioni sul sistema
complessivo dell’offerta, sulla sua accessibilità, sulle innovazioni normative ed
organizzative e sulle caratteristiche dei diversi regimi di erogazione delle
758
prestazioni. Le azioni elencate nel presente punto sono di primaria responsabilità
delle ASL. Al fine di perseguire i presenti obiettivi vanno sostenuti e potenziati
strumenti quali i siti web aziendali, le campagne informative, gli Uffici relazioni con
il pubblico (URP), le Carte dei servizi e la rilevazione della soddisfazione degli
utenti.
Nei propri programmi attuativi le ASL dovranno definire le proprie azioni di
coordinamento, monitoraggio, valutazione e diffusione delle informazioni presso la
cittadinanza. Al fine di permettere una predisposizione coordinata dei programmi
attuativi delle ASL, le Aziende Ospedaliere dovranno inviare alle ASL
territorialmente competenti i propri Piani aziendali semestrali di Governo dei Tempi
di Attesa, di cui alla D.G.R. VIII/1375.
La puntuale attuazione dei piani aziendali ha rilevanza sia nella
determinazione degli obiettivi dei Direttori Generali che nella loro valutazione
annuale. Definisce inoltre che: per le urgenze differibili la normativa sul bollino
verde, la D.G.R. VI/38571 e sulle classi di priorità “A” per le sei prestazioni indicate
nell’Allegato n. 3 alla D.G.R. VII/15324, garantisce appieno l’applicabilità
dell’Intesa. Per le 24 prestazioni dell’Area Oncologica, fatti salvi i principi
dell’Accordo 11 luglio 2002 di rispetto dei trenta giorni per giungere alla diagnosi e
di trenta giorni per iniziare la Chemioterapia, la Radioterapia, o per ottenere
l’intervento chirurgico dal momento della decisione clinica confermata dallo
specialista del presidio erogatore, è prevista la scrittura sulla ricetta da parte del
prescrittore della dicitura “RISCHIO ONC”.
A. Area Oncologica (numero prestazioni = 24)
(T. max rispettivamente 16 gg per le visite e prestazioni strumentali e 30
gg per i ricoveri. Per la Radioterapia e Chemioterapia i tempi vengono fissati per
classi di priorità definite dallo specifico Tavolo regionale)
Per le prestazioni dell’Area Cardiovascolare è prevista la scrittura sulla
ricetta da parte del prescrittore della dicitura “RISCHIO CV”
B. Area Cardiovascolare (numero prestazioni = 14)
(T. max rispettivamente 16 gg per le visite, 40 gg per le prestazioni
strumentali e 30 gg per i ricoveri e per la Riabilitazione)
759
Per l’Area Materno Infantile i tempi sono quelli indicati dallo specifico D.M.
10 settembre 1998. Nei casi non contemplati dalla normativa vigente dovrà essere
indicata dallo specialista la settimana di gravidanza entro cui vanno effettuate le
procedure diagnostiche. Quest’area viene identificata dal Cod. esenzione Mnn
(dove nn sta per le settimane di gravidanza)
C. Area Materno Infantile (numero prestazioni = 2)
(Tempi del D.M. 10 settembre 1998; in mancanza di indicazioni
specialistiche T. max 16 gg per le visite e 40 gg per le prestazioni strumentali)
D. Area Geriatrica (numero prestazioni = 9)
Per l’Area Geriatrica, stanti le attuali indicazioni della letteratura, si fa
riferimento all’età di 75 anni compiuti, che andranno riportati nelle apposite caselle
del nuovo ricettario. Sono fatte salve le indicazioni date in merito agli esenti per
patologia.
(T. max rispettivamente 16 gg per le visite, 40 gg per le prestazioni
strumentali e 180 gg per i ricoveri.)
Per le Visite specialistiche di maggior impatto si fa riferimento alle
indicazioni date sulla definizione di primo accesso e controlli, e si fissano comunque
i limiti a 30 gg per l’80% delle richieste, a 40 gg per il 100%.
E. Visite specialistiche di maggior impatto (numero prestazioni = 6)
(Tempi di riferimento: 30 gg per l’80% delle richieste, a 40 gg per il 100%)
Per le restanti prestazioni sono confermati laddove previsti, i tempi
massimi vigenti e comunque si fissa l’obiettivo dei 30 giorni per i primi accessi di
visite specialistiche e dei 60 giorni per i primi accessi di indagini strumentali, da
garantirsi all’80% dei primi accessi. Per le prestazioni di ricovero, fatto salvo
l’accordo 11 luglio 2002 sui percorsi oncologici, LaRegione rinvia ad ulteriori
determinazioni sulla scorta della lettura dei dati derivanti dai sistemi di
monitoraggio.
Piano Socio Sanitario Regionale 2007 – 2009
Le indicazioni contenute nel Piano Socio Sanitario Regionale 2007 – 2009,
approvato con Del. Cons. Reg.le VIII/0257 del 26 ottobre 2006 intendono, inoltre,
sviluppare le seguenti priorità di intervento:
• Sviluppo di linee Guida e Percorsi Diagnostico Terapeutici.
760
• Ulteriori definizioni di criteri di Priorità clinica.
• Assegnazione di risorse mirata al miglioramento dell’accessibilità alle
prestazioni più critiche.
• Migliorare la comunicazione “bidirezionale” con l’utenza.
• Monitoraggio prospettico e retrospettivo.
• Maggior informatizzazione dei dati di prenotazione.
• Centralizzazione dei processi aziendali di prenotazione e coordinamento a
livello ASL della rete di offerta di tutti gli erogatori accreditati, collegamenti ai Call
center aziendali e progressiva integrazione dei sistemi attraverso la realizzazione
di un Centro Unico di Prenotazione con un numero unico telefonico regionale.
• Miglioramento dell’accoglienza attraverso l’offerta e l’ampliamento dei servizi
in fasce orarie fino ad oggi poco considerate, più consone alle necessità delle
persone che lavorano.
Ulteriori adempimenti
Per dare piena attuazione all’Intesa del 28 marzo 2006 anche sul versante
dei ricoveri ospedalieri programmabili e della sospensione delle attività di
erogazione delle prestazioni in regime ambulatoriale e/o di ricovero, si impone dal
2008 l’adozione formale e la piena applicazione, per tutti gli erogatori pubblici e
privati a contratto, delle rispettive “Linee guida” contenute nel Documento finale
del Gruppo di Progetto del Mattone “Tempi di attesa” che ha concluso l'attività con
l'approvazione da parte della Cabina di Regia il 27 Giugno 2006 “Principi e proposte
operative - Tempi di attesa” , come pubblicate sul sito WEB all’indirizzo:
http://www.mattoni.ministerosalute.it/imgs/C_22_AttivitaMattoni_10_documenti_d
ocumento_0_fileAllegato.pdf. Tale osservanza è conseguente alle indicazioni
derivanti dalle Linee Guida del Comitato verifica LEA di cui all’art. 9 dell’Intesa 23
marzo 2005. Il Documento finale del Mattone dei Tempi di Attesa, di cui la
Direzione Generale Sanità è stata parte promotrice avendo pienamente partecipato
al Gruppo di Lavoro ristretto, è pienamente condiviso e, nello specifico, le due parti
divenute “cogenti” a seguito delle indicazioni del Comitato di verifica dei LEA,
rispettivamente alle pagine 86 e 93 del Documento finale, sono: Linee guida per le
agende di prenotazione dei ricoveri ospedalieri programmabili e le Linee guida per
la sospensione delle attività di erogazione Ad esse la Direzione Generale Sanità fa
rimando sia per la corretta predisposizione dei Registri dei ricoveri ospedalieri
programmabili di cui alla Legge 724/1994, art.3, comma 8, come richiamato al
761
punto 7.1 del Piano Nazionale di Contenimento dei Tempi di Attesa per il triennio
2006-2008 e sia per la modalità da utilizzare in caso di sospensione delle attività di
erogazione dovuta a problemi strutturali ed organizzativi estemporanei.
Call Center
La regione Lombardia ha proceduto, nel corso dell’annno 2009 ad unificare
i precedenti tre numeri verdi, concentrando le chiamate su un unico numero
raggiungibile da tutta Italia gratuitamente sia da telefono fisso e sia da mobile. Il
numero è dedicato esclusivamente alla prenotazionetelefonica di prestazionidi
specialistica ambulatoriale, differenziati secondo il bacino di utenza dei richiedenti e
l’ambito territioriale di erogazione e d è attivo dalle ore 8.00 alle ore 20.00 esclusi i
giorni festivi. Per poter procedere all’erogazione bisogna essere in possesso
dell’impegnativa del proprio medico e della carta SISS. L’operatore propone sempre
la prima data disponibile in una delle strutture che hanno attivato il servizio. E’
possibile chiedere la diponibilità presso una struttura differente, purchè presente
nell’elenco vigente.
Monitoraggio
Il Sistema di Monitoraggio dei Tempi di Attesa, consolidatosi in Regione
Lombardia dall’anno 2003, è basato sulle due modalità di rilevazione ex ante ed ex
post, il primo utile al cruscotto direzionale delle Aziende per monitorare il fenomeno
delle prenotazioni in tempo pressoché reale con la possibilità di interventi istantanei
o estemporanei, il secondo per l’analisi dei tempi reali a consuntivazione annuale,
più utile per la programmazione e la stipula dei contratti.
L’utilizzo del sistema RL_MTA per il monitoraggio mensile nel giorno indice
con la estensione della metodologia per l’ambulatoriale anche ai ricoveri
programmabili ed alla radioterapia, in quanto anche per questi due ambiti di attività
la rilevazione deve essere prospettica e basata sulle Agende di Prenotazione. La
Regione ritiene che il Monitoraggio retrospettivo per i ricoveri possa essere
migliorato con il miglioramento del dato “data di prenotazione”, sulla scorta delle
indicazioni delle Linee guida del Progetto Mattone. Sia per l’ambulatoriale, sia per i
ricoveri, devono essere raccolte indicazioni da Gruppi di lavoro specifici o dalla
letteratura, qualora già acquisite, al fine della definizione di Classi di Priorità, oltre a
quelle già stabilite nei precedenti atti regionali. La Direzione Generale Sanità, in
762
adempimento alla DGR VIII/5743 del 31 ottobre 2007, da aprile 2008 sta
raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche mensili attraverso un portale web
dedicato, messo a disposizione di tutti gli erogatori, adeguatamente formati, che
accedono attraverso ID e Password: questo consentirà un graduale passaggio dal
sistema del giorno indice programmato ad un sistema di rilevazione in tempo reale
su un campione significativo di soggetti erogatori, sempre più rappresentativo, dei
tempi di attesa prospettici delle prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto,
tenendo conto dell’expertise ad oggi conseguito.
L’invio via web dei dati prospettici, partito sperimentalmente con alcune
Aziende pilota, è stato esteso da maggio 2008 agli erogatori maggiori, circa 130,
che rappresentano circa il 90° percentile del fatturato della specialistica
ambulatoriale. A luglio la rilevazione è stata quasi pienamente restituita via web da
oltre 400 erogatori, dopo la formazione a cura delle ASL con la collaborazione dei
130 erogatori maggiori che hanno fatto da trainer. Si prevede nel prossimo periodo
il consolidamento del sistema con funzioni sempre più raffinate di controlli formali
all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in tempo pressoché reale
da parte di ogni erogatore, delle ASL, fino ad arrivare a collegamenti con il Portale
della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di servizio ai cittadini utenti,
per consentire una rappresentazione dei dati utili anche alla libera scelta del
cittadino.
La fase tuttora sperimentale ha determinato anche una reingegnerizzazione
della rappresentazione dei dati raccolti con ritardi nella produzione finale delle
tabelle mensili.
La delibera N. VIII/8501 del 26 novembre 2008 ha dettato le regole per la
gestione del Servizio Sanitario regionale per l’anno 2009 e nell’allegato tecnico n.
10, le azioni di governo e programmazione sulla materia, indicando nelle
premesse, tra l’altro, che in linea con i contenuti dell’Intesa Stato-Regioni del 28
marzo 2006, come recepiti ed applicati in prima attuazione dalla DGR VIII/2828 ed
a seguito della delibera VIII/3069 che fissava i termini di attuazione, tutte le ASL
hanno provveduto alla predisposizione e formalizzazione dei Piani Attuativi entro il
28 febbraio 2007.
La regione ha fissato, in considerazione del fatto che sono trascorsi due
anni dalla formalizzazione dei Piani Attuativi delle ASL, la data del 31 gennaio 2009
come scadenza entro la quale le ASL devono aver predisposto e formalizzato gli
763
aggiornamenti dei Piani attuativi con l’obiettivo di attualizzarli rispetto ad
eventuali nuove priorità e necessità. In tal senso la Direzione Generale Sanità ha
indicato che le ASL entro gennaio 2010 hanno provveduto, a presentare gli
aggiornamenti dei Piani Attuativi, attualizzati rispetto alle problematiche in corso,
caratterizzati in relazione alle particolarità territoriali e alle iniziative intraprese, in
linea con la Programmazione Regionale. Così anche le Aziende Ospedaliere e le
Fondazioni IRCCS di diritto pubblico hanno presentato, entro il 28 febbraio 2010, i
Piani semestrali Aziendali di Governo dei Tempi di Attesa (PGTAz) per
l’adempimento del rispetto dei tempi massimi fissati dalla delibera regionale e dalle
delibere delle ASL e per l’attuazione dei relativi contratti stipulati.
In merito al monitoraggio dei tempi di attesa la Direzione Generale Sanità,
in adempimento alla DGR VIII/5743 del 31 ottobre 2007, dal maggio 2008 sta
raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche mensili attraverso un portale web
dedicato, messo a disposizione di tutti gli erogatori, adeguatamente formati, che
accedono attraverso ID e Password; questo permette un graduale passaggio dal
sistema del giorno indice programmato ad un sistema di rilevazione in tempo reale
su un campione significativo di soggetti erogatori, sempre più rappresentativo, dei
tempi di attesa prospettici delle prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto,
tenendo conto dell’expertise ad oggi conseguito.
L’invio via web dei dati prospettici, partito sperimentalmente con alcune
Aziende pilota, è stato esteso da maggio 2008 agli erogatori maggiori, circa 130,
che rappresentano circa il 90% dei volumi erogati in regione per la specialistica
ambulatoriale. A luglio la rilevazione è stata quasi pienamente restituita via web da
oltre 400 erogatori, dopo la formazione a cura delle ASL con la collaborazione dei
130 erogatori maggiori che hanno fatto da trainer. La regione ha previsto il
consolidamento del nuovo sistema di monitoraggio con ulteriori funzioni di controlli
formali in relazione all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in
tempo pressoché reale da parte di ogni erogatore, delle ASL, fino ad arrivare a
collegamenti con il Portale della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di
servizio ai cittadini utenti, per consentire una rappresentazione dei dati utili anche
alla libera scelta del cittadino.
E’ stata prevista l’effettuazione di 12 rilevazioni di prevalenza dei tempi di
attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero e cura oggetto di
764
monitoraggio. Nel menzionato allegato tecnico la regione prevede, inoltre, di
individuare un campione significativo di erogatori, pubblici e privati accreditati, che
saranno coinvolti in una rilevazione settimanale dei tempi di attesa con la finalità di
avere un monitoraggio sempre più puntuale delle attese che i cittadini devono
sostenere per ottenere le prestazioni ambulatoriali e quelle di ricovero e cura.
Vigilanza e controllo sulle strutture sociosanitarie di competenza della
Direzione Generale famiglia e Solidarietà Sociale
La regione ha disposto sulla questione che per le attività di vigilanza e
controllo sulle Unità d’offerta socio sanitarie si dovrà fare riferiemento a quanto
stabilito con il provvedimento approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 26
novembre 2008, avente ad oggetto “Disposizioni in materia di esercizio,
accreditamento, contratto e linee di indirizzo per la vigilanza ed il controllo delle
Unità d’offerta sociosanitarie”.
Con nota protocollo n. H1.2010.000019734 del 1 giugno 2010, la regione
Lombardia ha ottemperato all’obbligo determinato dall’Intesa stato – Regioni del 23
marzo 2005, dell’invio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della trasmissione
della relazione per l’anno 2009 sull’attuazione degli adempimenti di cui al comma 4,
lettera c) dell’articolo 52 della Legge 289/2002 in materia di tempi di attesa.
In merito alle iniziative intraprese per la riduzione dei tempi di attesa
connessi alle prestazioni sanitarie specialistiche e non negli anni 2008, 2009 e
primo semestre 2010, la Direzione Regionale Sanità ha prodotto le seguenti
indicazioni che si riportano di seguito.
Delibera di Giunta Regionale n. VIII/10804 del 16.12.2009, c.d. “Regole del
SSR per l’anno 2010”
In linea con i contenuti dell’Intesa Stato-Regioni del 28 marzo 2006, come
recepiti ed applicati in prima attuazione dalla Delibera di Giunta Regionale n.
VIII/2828 del 27.06.2006 “Recepimento e prima attuazione dello schema di intesa
765
tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul Piano
nazionale di contenimento dei tempi d’attesa per il triennio 2006-2008 di cui all’art.
1, comma 280, della legge 23 dicembre 2005, n. 266”, ed a seguito della delibera
di Giunta Regionale VIII/3069 del 01.08.2006 “Aggiornamento della Rete regionale
per le malattie rare” che fissava i termini, tutte le ASL hanno provveduto alla
predisposizione e formalizzazione dei Piani Attuativi entro il 28 febbraio 2007.
Entro gennaio 2010 le ASL hanno quindi provveduto, in ottemperanza al
dispositivo regionale, a presentare gli aggiornamenti dei Piani Attuativi,
attualizzandoli rispetto alle problematiche in corso e dando una connotazione
applicativa territoriale alle iniziative intraprese, in linea con la Programmazione
Regionale.
Inoltre entro il 28 febbraio 2010 le Aziende Ospedaliere e le Fondazioni
IRCCS di diritto pubblico hanno presentato i Piani semestrali Aziendali di Governo
dei Tempi di Attesa (PGTAz) per l’adempimento del rispetto dei tempi massimi
fissati dalla delibera regionale e dalle delibere delle ASL e per l’attuazione dei
relativi contratti stipulati, considerando che ogni Ambito Territoriale, oltre alle
problematiche generali di sistema, è connotato da dinamiche e criticità a volte del
tutto particolari. L’obbiettivo dei PGTAz è quello di proporre soluzioni locali alle
Linee Programmatorie Regionali, in considerazione dell’autonomia organizzativa e
gestionale delle Aziende Sanitarie in un ottica di risoluzione dei bisogni di salute dei
cittadini.
Ulteriori adempimenti
La D.G.R. n. VIII/9173 del 30.03.2009 “DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA
GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIO-SANITARIO REGIONALE PER L'ESERCIZIO 2009 -
III PROVVEDIMENTO” stabilisce che per tutte le prestazioni di ricovero e di
specialistica ambulatoriale cosiddette “extrabudget”, finalizzate alla prevenzione o
alla diagnostica o al monitoraggio in ambito oncologico, di radioterapia e dialitiche,
i tempi di attesa relativi alle attività erogate per conto del Servizio Sanitario
Regionale non debbano essere superiori di quelli previsti per le attività erogate in
regime di libera professione e/o di solvenza. Ciò in quanto gli erogatori a contratto
con il Servizio Sanitario Regionale devono fare proprie le priorità stabilite dalla
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Giunta Regionale ed ancor più quando le Regole del sistema non pongono per
determinate prestazioni limiti contrattuali di risorse.
La successiva DG.R. 9581 dell’ 11.06.2009 “DETERMINAZIONI IN ORDINE
ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIO-SANITARIO REGIONALE PER L'ESERCIZIO
2009 - IV PROVVEDIMENTO” stabilisce che la piena osservanza di quanto disposto
nella D.G.R. di cui sopra a riguardo dei Tempi di Attesa delle prestazioni cosiddette
“extrabudget” trova applicazione nella D.G.R. VIII/2308 del 2006 “Linee guida
regionali per la predisposizione dei Regolamenti Aziendali che disciplinano l’Attività
Libero Professionale Intramuraria”, in particolare nella parte che prevede: “nel caso
in cui, a parità di condizioni organizzative, di personale e di domanda di prestazioni
specialistiche, si verifichi, attraverso rilevazioni periodiche, un superamento dei
limiti regionali deliberati come Tempi Massimi per l’erogazione delle stesse in
attività Istituzionale, la libera professione intramuraria riferita a quelle prestazioni
critiche potrà essere temporaneamente ridotta o sospesa fino al ripristino delle
condizioni conformi ai tempi deliberati”. Stabilisce inoltre che tali indicazioni devono
trovare applicazione anche nelle Strutture Sanitarie di diritto privato, accreditate e
a contratto con il S.S.N., con riferimento alla solvenza e che per le prestazioni per
cui non sono predefiniti dei tempi di attesa obiettivo le Agende delle prestazioni
effettuate a carico del S.S.N. e quelle effettuate in solvenza devono differire al
massimo di trenta giorni, precisando che le suddette disposizioni non incidono sulla
libertà di scelta dei pazienti che intendono svolgere comunque, a prescindere dai
tempi di attesa delle prestazioni a carico del S.S.N., le prestazioni sanitarie in
solvenza.
Monitoraggio
Il Sistema di Monitoraggio dei Tempi di Attesa consolidatosi dal 2003 ad
oggi in Regione Lombardia si basa sulle due modalità di rilevazione ex ante ed ex
post, il primo utile al cruscotto direzionale delle Aziende per monitorare il fenomeno
delle prenotazioni in tempo pressoché reale con la possibilità di interventi istantanei
o estemporanei, il secondo per l’analisi dei tempi reali a consuntivazione annuale,
più utile per la programmazione e la stipula dei contratti.
L’utilizzo consolidato del sistema RL_MTA per il monitoraggio mensile nel
giorno indice è stato esteso nel 2008 anche ai ricoveri programmabili ed alla
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radioterapia, in quanto anche per questi due ambiti di attività la rilevazione si basa
sulle Agende di Prenotazione.
La Direzione Generale Sanità, in adempimento alla DGR VIII/5743 del 31
ottobre 2007, da aprile 2008 sta raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche
mensili attraverso un portale web dedicato, messo a disposizione di tutti gli
erogatori, adeguatamente formati, che accedono attraverso ID e Password: questo
consentirà un graduale passaggio dal sistema del giorno indice programmato ad un
sistema di rilevazione in tempo reale su un campione significativo di soggetti
erogatori, sempre più rappresentativo, dei tempi di attesa prospettici delle
prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto, tenendo conto dell’expertise ad oggi
conseguito.
L’invio via web dei dati prospettici, partito sperimentalmente con alcune
Aziende pilota, dal 2009 copre la generalità degli erogatori. Si prevede nel
prossimo periodo il consolidamento del sistema con funzioni sempre più raffinate di
controlli formali all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in tempo
pressoché reale da parte di ogni erogatore, delle ASL, fino ad arrivare a
collegamenti con il Portale della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di
servizio ai cittadini utenti, per consentire una rappresentazione dei dati utili anche
alla libera scelta del cittadino.
La fase ha determinato anche una reingegnerizzazione della
rappresentazione dei dati raccolti.
Nel corso del 2010 si sono effettuate 12 rilevazioni, una per mese, secondo
la metodologia sperimentata dal 2003 e consolidata nel 2008 attraverso l’invio web
based.
E’ stato inoltre individuato il campione significativo di erogatori da
coinvolgere in una rilevazione a cadenza settimanale, al fine di rappresentare i
Tempi di Attesa in modalità continua.
Infine con la DGR 10946 del 30.12.2009 si è disposto:
• di modificare le percentuali di raggiungimento dei tempi di attesa obiettivo
previste al punto 3 dell’allegato della DGR 2828/2006 portandole ad una soglia di
almeno il 95% dei primi accessi;
• che le ASL, entro il 20 di gennaio del 2010, aggiornino i propri piani attuativi
di governo e di contenimento dei tempi di attesa, congruentemente con la priorità
indicata al punto precedente e lo stesso facciano le Aziende Ospedaliere,
768
adeguando, sempre entro il 20 gennaio 2010, i propri Piani aziendali semestrali di
Governo dei Tempi di Attesa, di cui alla D.G.R. VIII/1375 del 14.12.2005;
• a decorrere dall’esercizio 2010 anche i soggetti erogatori di diritto privato
accreditati e a contratto che, sulla base della normativa vigente non sono tenuti a
predisporre dei piani di governo dei tempi di attesa, dovranno, come obbligo
contrattualmente rilevante, adeguare, relativamente alle categorie di pazienti ed
alle prestazioni di cui la punto 3 dell’allegato della citata DGR 2828/2006, la propria
programmazione di erogazione delle prestazioni alle priorità definite dalle ASL;
• fino a 45 milioni di euro siano destinati, nel corso della negoziazione in atto
tra le ASL ed i soggetti erogatori per l’erogazione dei servizi nel corso del 2010, a
finanziare in modo mirato e vincolato dei programmi, integrati a livello ASL,
finalizzati a raggiungere l’obiettivo prioritario di avere almeno il 95% dei primi
accessi relativi alle categorie di pazienti ed alle tipologie di prestazioni contemplate
al punto 3 dell’allegato della DGR 2828/2006 entro i tempi massimi ivi previsti.
I risultati salienti ottenuti dal Sistema Regionale di Monitoraggio sono
riassunti dalle prossime tabelle.
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REGIONE LOMBARDIA, ANNO 2010: DATI SINOTTICI DELLE RILEVAZIONI PROSPETTICHE MENSILI
EFFETTUATE NEI GIORNI INDICE 1°semestre 2010: percentuali di risposta alle richieste di prestazioni
nelle diverse classi di attesa espresse in giorni
ANNO 2010 GIUGNO MAGGIO APRILE MARZO FEBBRAIO GENNAIO
Classe Prestazione
Fascia Attesa Distr. % per classi di attesa
00 5,92% 7,63% 4,80% 4,12% 2,05% 3,56%
01−07 41,62% 42,70% 35,79% 40,43% 42,03% 45,16%
08−30 39,92% 37,49% 45,56% 41,55% 41,60% 39,37%
31−60 8,93% 8,74% 8,61% 7,98% 7,25% 7,86%
61−90 2,11% 2,05% 3,02% 3,95% 4,60% 2,15%
MAMMOGRAFIA
>90 1,50% 1,40% 2,22% 1,97% 2,47% 1,90%
00 16,82% 14,38% 17,55% 14,57% 13,15% 16,73%
01−07 37,99% 39,73% 38,54% 37,81% 39,58% 40,48%
08−30 37,31% 35,60% 32,91% 37,62% 37,78% 32,38%
31−60 4,89% 8,07% 8,89% 7,15% 6,78% 7,56%
61−90 1,05% 1,03% 0,96% 1,48% 1,31% 1,91%
ECG, ECG SFORZO
>90 1,94% 1,18% 1,15% 1,38% 1,40% 0,93%
00 2,86% 4,86% 5,72% 3,12% 2,26% 2,98%
01−07 32,45% 34,92% 28,59% 29,89% 36,44% 34,62%
08−30 52,26% 45,23% 50,29% 48,88% 48,96% 49,04%
31−60 8,58% 10,70% 10,47% 11,49% 7,63% 7,12%
61−90 1,32% 2,14% 1,07% 3,89% 2,17% 2,02%
ECO MAMMELLA
>90 2,53% 2,14% 3,88% 2,73% 2,54% 4,23%
00 1,79% 4,73% 2,38% 1,69% 1,42% 2,31%
01−07 32,59% 31,93% 34,48% 35,82% 35,46% 38,14%
08−30 47,42% 45,25% 45,18% 43,10% 46,16% 45,61%
31−60 13,15% 14,48% 15,08% 14,80% 13,26% 9,35%
61−90 2,72% 2,56% 2,19% 3,24% 3,08% 3,42%
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 2,34% 1,06% 0,68% 1,35% 0,62% 1,16%
00 1,68% 1,67% 1,78% 1,75% 2,33% 2,30%
01−07 28,01% 30,08% 30,52% 30,41% 37,30% 39,63%
08−30 49,71% 46,73% 44,03% 47,82% 42,16% 40,82%
31−60 13,37% 16,43% 17,21% 14,68% 13,48% 10,93%
61−90 4,46% 2,30% 3,63% 3,51% 2,84% 3,25%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 2,78% 2,79% 2,83% 1,82% 1,89% 3,07%
00 2,35% 2,43% 5,98% 3,96% 1,64% 1,57%
01−07 37,31% 32,19% 30,10% 28,33% 35,73% 35,49%
08−30 44,56% 49,19% 46,60% 46,88% 47,43% 49,02%
31−60 12,58% 13,36% 13,81% 16,67% 12,11% 9,61%
61−90 1,92% 0,20% 1,65% 2,29% 2,67% 2,35%
ECOGRAFIA OSTETRICA
>90 1,28% 2,63% 1,86% 1,88% 0,41% 1,96%
00 2,39% 3,89% 4,74% 3,23% 2,68% 2,96%
01−07 40,63% 37,60% 33,18% 37,94% 38,98% 39,67%
08−30 44,75% 44,56% 49,30% 45,20% 47,05% 46,67%
31−60 9,97% 11,80% 11,05% 11,71% 9,31% 7,20%
61−90 1,14% 1,20% 0,57% 0,96% 1,04% 2,24%
ECOGRAFIE
>90 1,11% 0,95% 1,16% 0,96% 0,95% 1,25%
00 3,09% 3,75% 1,93% 4,71% 3,30% 4,78%
01−07 46,05% 50,94% 59,46% 55,07% 48,18% 46,76%
08−30 44,67% 41,57% 33,59% 31,88% 43,23% 44,03%
31−60 5,50% 3,75% 4,63% 7,97% 5,28% 2,73%
61−90 0,69% 0,39% 1,37%
EEG
>90 0,36% 0,34%
770
REGIONE LOMBARDIA, ANNO 2010: DATI SINOTTICI DELLE RILEVAZIONI PROSPETTICHE MENSILI
EFFETTUATE NEI GIORNI INDICE 1°semestre 2010: percentuali di risposta alle richieste di prestazioni
nelle diverse classi di attesa espresse in giorni
ANNO 2010 GIUGNO MAGGIO APRILE MARZO FEBBRAIO GENNAIO
Classe Prestazione
Fascia Attesa Distr. % per classi di attesa
00 0,64% 0,34% 1,69% 2,43% 0,32% 1,18%
01−07 27,62% 23,84% 19,39% 25,30% 26,48% 25,30%
08−30 48,61% 55,92% 59,02% 49,74% 57,46% 57,84%
31−60 19,27% 17,15% 16,36% 19,24% 14,13% 12,65%
61−90 1,93% 0,86% 2,36% 1,56% 0,64% 1,69%
EMG
>90 1,93% 1,89% 1,18% 1,73% 0,96% 1,35%
00 3,54% 4,08% 1,94% 3,38% 2,83% 3,31%
01−07 27,53% 24,48% 25,32% 24,14% 22,65% 26,17%
08−30 48,74% 46,44% 49,68% 44,66% 52,49% 47,73%
31−60 15,07% 20,83% 16,85% 20,60% 16,60% 14,78%
61−90 3,20% 2,00% 2,90% 3,61% 3,06% 4,39%
ENDOSCOPIE DIG.
>90 1,94% 2,17% 3,31% 3,61% 2,37% 3,62%
00 8,73% 6,75% 7,34% 8,08% 5,60% 5,92%
01−07 30,19% 30,75% 23,94% 27,13% 28,59% 30,20%
08−30 40,86% 45,69% 52,13% 42,14% 49,57% 46,39%
31−60 13,85% 11,93% 10,43% 15,44% 10,63% 10,40%
61−90 3,32% 1,72% 4,26% 3,17% 2,44% 2,75%
FKT
>90 3,05% 3,16% 1,91% 4,04% 3,16% 4,34%
00 10,85% 3,65% 4,18% 3,70% 4,41% 3,71%
01−07 46,55% 49,27% 41,64% 43,31% 46,78% 44,16%
08−30 40,04% 39,05% 46,82% 41,55% 41,53% 44,53%
31−60 1,97% 6,39% 5,85% 8,80% 4,24% 3,34%
61−90 0,59% 1,28% 1,17% 1,94% 2,54% 2,23%
MOC
>90 . 0,36% 0,33% 0,70% 0,51% 2,04%
00 20,91% 20,95% 20,73% 22,06% 18,01% 18,09%
01−07 62,05% 60,31% 60,02% 59,01% 64,02% 65,14%
08−30 15,20% 15,58% 16,38% 16,39% 16,01% 14,95%
31−60 1,46% 3,01% 2,81% 2,36% 1,79% 1,34%
61−90 0,15% 0,12% 0,04% 0,04% 0,14% 0,22%
RADIOGRAFIE
>90 0,23% 0,02% 0,02% 0,13% 0,02% 0,26%
00 2,65% 3,82% 1,19% 3,61% 1,26% 1,83%
01−07 38,54% 32,74% 34,83% 33,06% 35,29% 33,65%
08−30 46,71% 48,66% 48,92% 43,85% 49,90% 50,02%
31−60 8,49% 12,20% 10,65% 15,38% 9,97% 10,75%
61−90 1,22% 1,39% 3,15% 2,73% 2,57% 2,32%
RMN
>90 2,39% 1,19% 1,24% 1,37% 1,02% 1,43%
00 3,75% 2,59% 1,53% 2,78% 2,06% 1,07%
01−07 44,50% 41,97% 35,46% 41,16% 45,88% 41,55%
08−30 40,50% 42,23% 48,98% 42,68% 42,27% 44,77%
31−60 8,25% 10,88% 11,48% 10,86% 7,99% 10,72%
61−90 1,50% 1,55% 1,79% 1,01% 0,26% 0,27%
SPIROMETRIA
>90 1,50% 0,78% 0,77% 1,52% 1,55% 1,61%
00 3,83% 2,89% 2,75% 3,71% 4,25% 3,38%
01−07 39,93% 42,28% 44,42% 41,94% 43,74% 42,11%
08−30 47,45% 43,82% 43,89% 44,38% 42,21% 43,81%
31−60 6,63% 7,91% 7,40% 6,13% 6,83% 7,56%
61−90 1,47% 2,22% 0,34% 2,31% 1,83% 1,04%
TAC
>90 0,68% 0,88% 1,21% 1,53% 1,14% 2,11%
771
REGIONE LOMBARDIA, ANNO 2010: DATI SINOTTICI DELLE RILEVAZIONI PROSPETTICHE MENSILI
EFFETTUATE NEI GIORNI INDICE 1°semestre 2010: percentuali di risposta alle richieste di prestazioni
nelle diverse classi di attesa espresse in giorni
ANNO 2010 GIUGNO MAGGIO APRILE MARZO FEBBRAIO GENNAIO
Classe Prestazione
Fascia Attesa Distr. % per classi di attesa
00 3,71% 2,87% 5,22% 2,30% 3,43% 1,99%
01−07 35,70% 32,65% 38,14% 38,52% 41,63% 41,28%
08−30 55,82% 56,97% 49,15% 51,73% 49,34% 47,50%
31−60 3,78% 6,01% 5,67% 5,28% 3,86% 5,64%
61−90 0,76% 0,61% 1,43% 1,90% 1,08% 2,05%
VISITA CARDIOLOGICA
>90 0,23% 0,89% 0,39% 0,27% 0,66% 1,54%
00 4,34% 1,18% 1,76% 3,09% 2,94% 1,85%
01−07 28,54% 32,38% 27,99% 27,92% 24,56% 34,21%
08−30 53,79% 49,89% 52,25% 47,41% 51,68% 44,32%
31−60 7,16% 10,81% 10,92% 11,95% 13,07% 12,15%
61−90 2,67% 2,94% 3,48% 4,65% 4,22% 4,68%
VISITA OCULISTICA
>90 3,50% 2,80% 3,60% 4,97% 3,54% 2,79%
00 6,27% 6,19% 6,48% 8,85% 7,69% 7,16%
01−07 33,35% 27,99% 33,23% 35,06% 36,40% 37,07%
08−30 50,32% 54,58% 52,08% 47,83% 48,59% 47,58%
31−60 5,44% 8,68% 5,53% 4,04% 4,88% 6,00%
61−90 3,46% 1,28% 1,84% 1,37% 1,38% 0,58%
VISITA ORTOPEDICA
>90 1,15% 1,28% 0,83% 2,85% 1,06% 1,61%
00 5,51% 5,17% 6,07% 5,13% 3,38% 5,10%
01−07 34,84% 33,44% 32,97% 33,69% 34,27% 33,29%
08−30 47,00% 46,60% 48,63% 43,69% 50,78% 47,02%
31−60 7,35% 9,49% 9,01% 11,88% 8,13% 9,68%
61−90 3,60% 3,14% 2,30% 2,30% 2,56% 3,53%
VISITA SPECIALISTICA
>90 1,70% 2,16% 1,02% 3,31% 0,88% 1,37%
TEMPISTICA DI ESECUZIONE PER LE PRESTAZIONI AMBULATORIALI OGGETTO DELLE RILEVAZIONI: TREND 2004, 2006, 2008, 2009 TEMPISTICA DI ESECUZIONE: SECONDO RL_MTA (REGIONE Lombardia _
Monitoraggio Tempi di Attesa)
ANNO ENTRO 7 GG ENTRO 30 GG TRA 30 e 60 GG OLTRE 60 GG
2004 31% 71% 87% 100,00%
2006 35% 79% 93% 100,00%
2008 37% 84% 95% 100,00%
2009 37% 84% 97% 100,00%
772
1°semestre 2010: Percentuali di risposta alle richieste di interventi nelle diverse classi di attesa espresse in giorni (Rilevazione Ricoveri RL_MTA)
Periodo GIUGNO MAGGIO APRILE MARZO FEBBRAIO GENNAIO
Classe Prestazione
Fascia Attesa
Distr. % per classi di attesa
000−030 88,74% 84,40% 88,96% 84,15% 89,57% 87,72%
031−090 7,95% 13,25% 8,44% 15,40% 10,43% 12,28% INTERV. MAMMELLA
091−180 3,31% 2,35% 2,60% 0,45%
000−030 53,70% 45,98% 47,77% 35,64% 49,05% 45,53%
031−090 31,63% 39,56% 33,96% 44,88% 36,88% 36,87%
091−180 13,48% 12,35% 15,39% 18,17% 11,56% 16,22%
INTERV. GINOCCHIO
>180 1,20% 2,11% 2,88% 1,31% 2,51% 1,38%
000−030 48,32% 40,89% 44,17% 43,39% 47,61% 42,28%
031−090 21,71% 32,02% 34,39% 36,49% 31,62% 36,06%
091−180 22,87% 21,06% 15,31% 13,45% 15,05% 16,48% INTERV. ERNIA
>180 7,11% 6,03% 6,12% 6,67% 5,72% 5,18%
000−030 98,29% 89,41% 97,71% 92,31% 98,31% 95,63%
031−090 1,71% 10,59% 1,38% 7,69% 1,69% 3,93%
091−180 0,92%
INTERV. COLON−RETTO
>180 0,44%
000−030 23,69% 24,42% 25,79% 20,14% 22,47% 24,30%
031−090 28,67% 35,83% 39,84% 45,94% 40,27% 37,80%
091−180 46,00% 34,89% 30,21% 29,34% 33,89% 34,35% CATARATTA
>180 1,64% 4,86% 4,15% 4,58% 3,37% 3,55%
000−030 90,24% 87,63% 88,48% 87,29% 87,40% 87,53%
031−090 9,50% 12,37% 11,24% 10,73% 11,57% 10,51%
091−180 0,26% 0,28% 1,69% 1,03% 1,96% CORONAROGRAFIA
>180 0,28%
000−030 35,23% 28,57% 30,77% 19,29% 29,19% 26,58%
031−090 26,42% 43,86% 43,85% 48,64% 44,05% 42,57%
091−180 33,68% 22,56% 22,82% 27,99% 21,35% 25,23% PROTESI D'ANCA
>180 4,66% 5,01% 2,56% 4,08% 5,41% 5,63%
Le prossime tabelle riassumono i dati relativamente ai risultati della
Rilevazione dei tempi di attesa RL_mtaweb, indagine di prevalenza del
giugno 2010, in ordine agli interventi chirurgici programmabili e, quindi, alle
prestazioni ambulatoriali.
773
Regione Lombardia rilevazione dei tempi di attesa rl_mtaweb indagine di prevalenza giugno 2010 ricoveri chirurgici programmabili
(tutta la regione)
Classe Prestazione Fascia Attesa N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in REG nel g. Ind.
Distr. % per classi di attesa
000−030 395 473 83,51%
031−090 33 473 6,98% INTERV. MAMMELLA
091−180 45 473 9,51%
000−030 486 1,082 44,92%
031−090 345 1,082 31,89%
091−180 224 1,082 20,70% INTERV. GINOCCHIO
>180 27 1,082 2,50%
000−030 362 876 41,32%
031−090 251 876 28,65%
091−180 168 876 19,18% INTERV. ERNIA
>180 95 876 10,84%
000−030 240 248 96,77%
031−090 7 248 2,82%
091−180 1 248 0,40% INTERV. COLON−RETTO
>180
000−030 523 1,865 28,04%
031−090 477 1,865 25,58%
091−180 827 1,865 44,34% CATARATTA
>180 38 1,865 2,04%
000−030 367 409 89,73%
031−090 32 409 7,82%
091−180 9 409 2,20% CORONAROGRAFIA
>180 1 409 0,24%
000−030 122 439 27,79%
031−090 120 439 27,33%
091−180 171 439 38,95% PROTESI D'ANCA
>180 26 439 5,92%
000−030 346 577 59,97%
031−090 160 577 27,73%
091−180 65 577 11,27% RADIOTERAPIA
>180 6 577 1,04%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
774
Regione Lombardia rilevazione dei tempi di attesa rl_mtaweb indagine di prevalenza giugno 2010 prestazioni ambulatoriali
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in REG nel g. Ind.
Distr. % per classi di attesa
00 27 1,030 2,62%
01−07 386 1,030 37,48%
08−30 447 1,030 43,40%
31−60 117 1,030 11,36%
61−90 18 1,030 1,75%
MAMMOGRAFIA
>90 35 1,030 3,40%
00 335 1,864 17,97%
01−07 722 1,864 38,73%
08−30 629 1,864 33,74%
31−60 112 1,864 6,01%
61−90 26 1,864 1,39%
ECG, ECG SFORZO
>90 40 1,864 2,15%
00 12 932 1,29%
01−07 268 932 28,76%
08−30 435 932 46,67%
31−60 152 932 16,31%
61−90 31 932 3,33%
ECO MAMMELLA
>90 34 932 3,65%
00 51 1,943 2,62%
01−07 529 1,943 27,23%
08−30 961 1,943 49,46%
31−60 273 1,943 14,05%
61−90 67 1,943 3,45%
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 62 1,943 3,19%
00 25 1,322 1,89%
01−07 422 1,322 31,92%
08−30 566 1,322 42,81%
31−60 237 1,322 17,93%
61−90 27 1,322 2,04%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 45 1,322 3,40%
00 12 492 2,44%
01−07 121 492 24,59%
08−30 257 492 52,24%
31−60 66 492 13,41%
61−90 25 492 5,08%
ECOGRAFIA OSTETRICA
>90 11 492 2,24%
00 75 3,087 2,43%
01−07 1.136 3,087 36,80%
08−30 1.346 3,087 43,60%
31−60 399 3,087 12,93%
61−90 46 3,087 1,49%
ECOGRAFIE
>90 85 3,087 2,75%
00 9 249 3,61%
01−07 166 249 66,67%
08−30 65 249 26,10%
31−60 9 249 3,61%
61−90
EEG
>90
00 8 565 1,42%
01−07 159 565 28,14%
08−30 300 565 53,10%
31−60 75 565 13,27%
61−90 8 565 1,42%
EMG
>90 15 565 2,65%
775
Regione Lombardia rilevazione dei tempi di attesa rl_mtaweb indagine di prevalenza giugno 2010 prestazioni ambulatoriali
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in REG nel g. Ind.
Distr. % per classi di attesa
00 38 1,151 3,30%
01−07 294 1,151 25,54%
08−30 547 1,151 47,52%
31−60 178 1,151 15,46%
61−90 27 1,151 2,35%
ENDOSCOPIE DIG.
>90 67 1,151 5,82%
00 37 660 5,61%
01−07 188 660 28,48%
08−30 317 660 48,03%
31−60 61 660 9,24%
61−90 38 660 5,76%
FKT
>90 19 660 2,88%
00 34 399 8,52%
01−07 193 399 48,37%
08−30 131 399 32,83%
31−60 32 399 8,02%
61−90
MOC
>90 9 399 2,26%
00 751 3,865 19,43%
01−07 2.357 3,865 60,98%
08−30 596 3,865 15,42%
31−60 142 3,865 3,67%
61−90 12 3,865 0,31%
RADIOGRAFIE
>90 7 3,865 0,18%
00 24 1,789 1,34%
01−07 694 1,789 38,79%
08−30 777 1,789 43,43%
31−60 196 1,789 10,96%
61−90 54 1,789 3,02%
RMN
>90 44 1,789 2,46%
00 13 386 3,37%
01−07 125 386 32,38%
08−30 183 386 47,41%
31−60 45 386 11,66%
61−90 9 386 2,33%
SPIROMETRIA
>90 11 386 2,85%
00 72 2,975 2,42%
01−07 1.124 2,975 37,78%
08−30 1.430 2,975 48,07%
31−60 268 2,975 9,01%
61−90 44 2,975 1,48%
TAC
>90 37 2,975 1,24%
00 45 1,268 3,55%
01−07 537 1,268 42,35%
08−30 578 1,268 45,58%
31−60 75 1,268 5,91%
61−90 19 1,268 1,50%
VISITA CARDIOLOGICA
>90 14 1,268 1,10%
00 69 1,843 3,74%
01−07 627 1,843 34,02%
08−30 838 1,843 45,47%
31−60 212 1,843 11,50%
61−90 57 1,843 3,09%
VISITA OCULISTICA
>90 40 1,843 2,17%
776
Regione Lombardia rilevazione dei tempi di attesa rl_mtaweb indagine di prevalenza giugno 2010 prestazioni ambulatoriali
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in REG nel g. Ind.
Distr. % per classi di attesa
00 74 1,420 5,21%
01−07 552 1,420 38,87%
08−30 673 1,420 47,39%
31−60 69 1,420 4,86%
61−90 31 1,420 2,18%
VISITA ORTOPEDICA
>90 21 1,420 1,48%
00 53 1,437 3,69%
01−07 542 1,437 37,72%
08−30 628 1,437 43,70%
31−60 125 1,437 8,70%
61−90 45 1,437 3,13%
VISITA SPECIALISTICA
>90 44 1,437 3,06%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
La Direzione Generale ha inoltre prodotto la seguente sintetica valutazione
dei dati desunti dalla indagine di prevalenza effettuata nel giugno 2010.
“Regione Lombardia effettua dalla fine del 2008, tramite un sofisticato
strumento via web, un monitoraggio costante dei tempi di attesa di prestazioni di
specialistica ambulatoriale e di ricovero.
La cadenza delle indagini di prevalenza è mensile. I grafici sopra riportati
riguardano l’indagine di prevalenza relativa alle prestazioni di ricovero e
specialistica ambulatoriale erogate in Lombardia nel mese di giugnoo 2010 e
rientranti tra le 28 tipologie monitorate (per la specialistica ambulatoriale : visita
specialistica, visita ortopedica, visita oculistica, visita cardiologica, TAC, spirometria,
RMN, radiografie, MOC, FKT, endoscopie digestive, EMG, EEG, ecografie, ecografie
ostetriche, eco/ecocolordoppler cardiaco, eco(color)doppler, eco mammella, ECG,
ECG sforzo, mammografia; per i ricoveri : interv. mammella, int. ginocchio, int.
ernia, int. colon-retto, int. cataratta, coronarografia, protesi d’anca, radioterapia).
Complessivamente le prestazioni di specialistica ambulatoriale suindicate
sono state erogate nello scorso mesi di giugno 2010 con i seguenti tempi di attesa
e relative percentuali:
777
Tempo di attesa (giorni) Percentuale prestazioni erogate
1- 7 37,4%
8 – 30 43%
31 – 60 11,5%
61 - 90 2,5%
> 90 1,8%
Mentre per i ricoveri i dati aggregati danno il seguente esito:
Tempo di attesa (giorni) Percentuale prestazioni erogate
0 – 30 59,0%
31 - 90 19,9%
90 - 180 18,3%
> 180 2,8%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
778
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
La prossima serie di tabelle esprime il risultato della medesima indagine di
prevalenza disaggregata a livello di ASL prima in relazione ai ricoveri chirurgici
programmabili e quindi per le prestazioni ambulatoriali.
779
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
301−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BERGAMO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
000−030 40 41 97,56% 8,82% INTERV. MAMMELLA 031−090 1 41 2,44% −5,51% 000−030 114 185 61,62% 7,93%
031−090 47 185 25,41% −6,23% 091−180 24 185 12,97% −0,51%
INTERV. GINOCCHIO
>180 000−030 53 103 51,46% 3,14% 031−090 23 103 22,33% 0,62%
091−180 13 103 12,62% −10,25% INTERV. ERNIA
>180 14 103 13,59% 6,49% 000−030 17 17 100,00% 1,71% 031−090 INTERV. COLON−RETTO >180
000−030 24 78 30,77% 7,08% 031−090 8 78 10,26% −18,41% CATARATTA 091−180 46 78 58,97% 12,97% 000−030 45 57 78,95% −11,29% 031−090 12 57 21,05% 11,55% 091−180
CORONAROGRAFIA
>180 000−030 21 77 27,27% −7,96% 031−090 30 77 38,96% 12,54% 091−180 23 77 29,87% −3,81%
PROTESI D'ANCA
>180 3 77 3,90% −0,77%
000−030 28 48 58,33% −5,79% 031−090 17 48 35,42% 7,35% 091−180 3 48 6,25% −1,03%
RADIOTERAPIA
>180 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 31 31 100,00% 11,26% 000−030 38 69 55,07% 1,38%
031−090 18 69 26,09% −5,54% 091−180 12 69 17,39% 3,91%
INTERV. GINOCCHIO
>180 1 69 1,45% 0,25% 000−030 31 63 49,21% 0,89% 031−090 22 63 34,92% 13,22%
091−180 4 63 6,35% −16,52% INTERV. ERNIA
>180 6 63 9,52% 2,42% INTERV. COLON−RETTO 000−030 22 22 100,00% 1,71%
000−030 82 197 41,62% 17,93% 031−090 31 197 15,74% −12,93%
091−180 84 197 42,64% −3,36% CATARATTA
>180 000−030 32 34 94,12% 3,88% CORONAROGRAFIA 031−090 1 34 2,94% −6,56%
780
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
091−180 1 34 2,94% 2,68% >180
000−030 31 53 58,49% 23,26%
031−090 8 53 15,09% −11,33% 091−180 14 53 26,42% −7,26%
PROTESI D'ANCA
>180 000−030 50 78 64,10% −0,02% 031−090 27 78 34,62% 6,55% RADIOTERAPIA 091−180 1 78 1,28% −6,00%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
303−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI COMO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 25 25 100,00% 11,26% 000−030 56 78 71,79% 18,10% 031−090 11 78 14,10% −17,53% INTERV. GINOCCHIO 091−180 11 78 14,10% 0,62% 000−030 21 49 42,86% −5,46%
031−090 8 49 16,33% −5,38% INTERV. ERNIA 091−180 20 49 40,82% 17,95%
INTERV. COLON−RETTO 000−030 11 11 100,00% 1,71% 000−030 100 156 64,10% 40,41% 031−090 19 156 12,18% −16,49% CATARATTA 091−180 37 156 23,72% −22,28%
CORONAROGRAFIA 000−030 10 10 100,00% 9,76% 000−030 11 24 45,83% 10,60% 031−090 2 24 8,33% −18,09% 091−180 11 24 45,83% 12,15%
PROTESI D'ANCA
>180 000−030 13 31 41,94% −22,19% 031−090 15 31 48,39% 20,32% RADIOTERAPIA 091−180 3 31 9,68% 2,40%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
304−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 25 25 100,00% 11,26% 000−030 9 41 21,95% −31,74%
031−090 31 41 75,61% 43,98% 091−180 1 41 2,44% −11,04%
INTERV. GINOCCHIO
>180
781
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
304−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
000−030 10 24 41,67% −6,65% 031−090 11 24 45,83% 24,13% INTERV. ERNIA 091−180 3 24 12,50% −10,37%
INTERV. COLON−RETTO 000−030 7 7 100,00% 1,71% 000−030 6 10 60,00% 36,31% 031−090 3 10 30,00% 1,33% CATARATTA 091−180 1 10 10,00% −36,00%
CORONAROGRAFIA 000−030 10 10 100,00% 9,76%
000−030 6 14 42,86% 7,62% 031−090 5 14 35,71% 9,29% PROTESI D'ANCA 091−180 3 14 21,43% −12,25%
RADIOTERAPIA 000−030 20 20 100,00% 35,88% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
305−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LECCO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 20 20 100,00% 11,26% 000−030 5 10 50,00% −3,70%
031−090 5 10 50,00% 18,37% 091−180
INTERV. GINOCCHIO
>180 000−030 10 23 43,48% −4,84% 031−090 1 23 4,35% −17,36%
091−180 3 23 13,04% −9,82% INTERV. ERNIA
>180 9 23 39,13% 32,02% INTERV. COLON−RETTO
000−030 9 9 100,00% 1,71%
000−030 14 127 11,02% −12,67% 031−090 34 127 26,77% −1,90% CATARATTA 091−180 79 127 62,20% 16,20%
CORONAROGRAFIA 000−030 8 8 100,00% 9,76% 000−030 1 6 16,67% −18,57% 031−090 2 6 33,33% 6,91% 091−180 3 6 50,00% 16,32%
PROTESI D'ANCA
>180
000−030 12 23 52,17% −11,95% 031−090 9 23 39,13% 11,07% RADIOTERAPIA 091−180 2 23 8,70% 1,41%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
782
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
306−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LODI
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 2 2 100,00% 11,26% 000−030 INTERV. GINOCCHIO 031−090 7 7 100,00% 68,37%
000−030 11 15 73,33% 25,01% INTERV. ERNIA 031−090 4 15 26,67% 4,96%
INTERV. COLON−RETTO
000−030 3 3 100,00% 1,71%
000−030 031−090 3 9 33,33% 4,67% CATARATTA 091−180 6 9 66,67% 20,67%
CORONAROGRAFIA 000−030 2 2 100,00% 9,76% PROTESI D'ANCA 031−090 3 3 100,00% 73,58% RADIOTERAPIA 000−030 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
307−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MANTOVA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
000−030 13 13 100,00% 11,26% INTERV. MAMMELLA 031−090 000−030 13 28 46,43% −7,27% 031−090 14 28 50,00% 18,37% INTERV. GINOCCHIO 091−180 1 28 3,57% −9,91% 000−030 20 30 66,67% 18,35% 031−090 6 30 20,00% −1,71%
091−180 1 30 3,33% −19,53% INTERV. ERNIA
>180 3 30 10,00% 2,89% 000−030 8 8 100,00% 1,71% INTERV. COLON−RETTO 031−090 . . . . 000−030 36 57 63,16% 39,47%
031−090 6 57 10,53% −18,14% 091−180 15 57 26,32% −19,68%
CATARATTA
>180 000−030 6 16 37,50% −52,74% CORONAROGRAFIA 031−090 10 16 62,50% 53,00%
000−030 4 9 44,44% 9,21% 031−090 3 9 33,33% 6,91% PROTESI D'ANCA >180 2 9 22,22% 17,56%
000−030 1 11 9,09% −55,03% 031−090 9 11 81,82% 53,75%
091−180 1 11 9,09% 1,81% RADIOTERAPIA
>180 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
783
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
308−A.S.L. DELLA CITTA' DI MILANO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
000−030 104 149 69,80% −18,94% 031−090 30 149 20,13% 12,19% INTERV. MAMMELLA 091−180 15 149 10,07% 6,76%
000−030 81 178 45,51% −8,19% 031−090 59 178 33,15% 1,52% 091−180 31 178 17,42% 3,94%
INTERV. GINOCCHIO
>180 7 178 3,93% 2,74% 000−030 74 154 48,05% −0,27%
031−090 13 154 8,44% −13,26% 091−180 52 154 33,77% 10,90%
INTERV. ERNIA
>180 15 154 9,74% 2,63% 000−030 74 78 94,87% −3,42% 031−090 4 78 5,13% 3,42% INTERV. COLON−RETTO 091−180 000−030 38 239 15,90% −7,79% 031−090 39 239 16,32% −12,35% 091−180 132 239 55,23% 9,23%
CATARATTA
>180 30 239 12,55% 10,91% 000−030 105 118 88,98% −1,25%
031−090 13 118 11,02% 1,52% 091−180
CORONAROGRAFIA
>180 000−030 12 67 17,91% −17,32% 031−090 23 67 34,33% 7,90%
091−180 24 67 35,82% 2,14% PROTESI D'ANCA
>180 8 67 11,94% 7,28% 000−030 128 195 65,64% 1,52% 031−090 42 195 21,54% −6,53% 091−180 22 195 11,28% 4,00%
RADIOTERAPIA
>180 3 195 1,54% 1,01% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
309−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 1
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 21 21 100,00% 11,26% 000−030 16 54 29,63% −24,07% 031−090 9 54 16,67% −14,96% INTERV. GINOCCHIO 091−180 29 54 53,70% 40,23% 000−030 27 78 34,62% −13,71% 031−090 19 78 24,36% 2,65% INTERV. ERNIA 091−180 32 78 41,03% 18,16%
INTERV. COLON−RETTO 000−030 21 21 100,00% 1,71% 000−030 7 188 3,72% −19,97%
031−090 72 188 38,30% 9,63% CATARATTA 091−180 109 188 57,98% 11,98%
CORONAROGRAFIA 000−030 22 22 100,00% 9,76% 000−030 1 13 7,69% −27,54% 031−090 2 13 15,38% −11,04% PROTESI D'ANCA 091−180 10 13 76,92% 43,24%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
784
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
310−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 2
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 22 22 100,00% 11,26% 000−030 27 46 58,70% 5,00% 031−090 19 46 41,30% 9,67% INTERV. GINOCCHIO 091−180 000−030 20 32 62,50% 14,18%
031−090 10 32 31,25% 9,54% 091−180 2 32 6,25% −16,62%
INTERV. ERNIA
>180 000−030 7 7 100,00% 1,71% INTERV. COLON−RETTO 031−090
000−030 13 128 10,16% −13,54% 031−090 74 128 57,81% 29,15% 091−180 41 128 32,03% −13,97%
CATARATTA
>180 CORONAROGRAFIA 000−030 23 23 100,00% 9,76%
000−030 19 39 48,72% 13,48% 031−090 4 39 10,26% −16,17% PROTESI D'ANCA 091−180 16 39 41,03% 7,35% 000−030 41 42 97,62% 33,50% 031−090 091−180 1 42 2,38% −4,90%
RADIOTERAPIA
>180 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
311−A.S.L. DELLA PROVINCIA MONZA BRIANZA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
000−030 22 22 100,00% 11,26% INTERV. MAMMELLA 031−090 000−030 55 91 60,44% 6,74%
031−090 35 91 38,46% 6,83% 091−180 1 91 1,10% −12,38%
INTERV. GINOCCHIO
>180 000−030 27 70 38,57% −9,75% 031−090 23 70 32,86% 11,15% 091−180 20 70 28,57% 5,70%
INTERV. ERNIA
>180 INTERV. COLON−RETTO 000−030 14 14 100,00% 1,71%
000−030 52 288 18,06% −5,64% 031−090 71 288 24,65% −4,01% CATARATTA 091−180 165 288 57,29% 11,29%
000−030 27 27 100,00% 9,76% CORONAROGRAFIA 031−090 000−030 16 28 57,14% 21,91% 031−090 3 28 10,71% −15,71% PROTESI D'ANCA 091−180 9 28 32,14% −1,54%
000−030 19 51 37,25% −26,87% 031−090 28 51 54,90% 26,84% RADIOTERAPIA 091−180 4 51 7,84% 0,56%
785
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
312−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI PAVIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 25 25 100,00% 11,26% 000−030 38 55 69,09% 15,40% 031−090 17 55 30,91% −0,72%
091−180 INTERV. GINOCCHIO
>180 000−030 34 50 68,00% 19,68% 031−090 13 50 26,00% 4,29% INTERV. ERNIA 091−180 3 50 6,00% −16,87%
INTERV. COLON−RETTO 000−030 17 17 100,00% 1,71% 000−030 10 181 5,52% −18,17% 031−090 40 181 22,10% −6,57% 091−180 129 181 71,27% 25,27%
CATARATTA
>180 2 181 1,10% −0,54%
000−030 33 33 100,00% 9,76% CORONAROGRAFIA 031−090 000−030 9 21 42,86% 7,62% 031−090 12 21 57,14% 30,72% PROTESI D'ANCA 091−180 000−030 9 11 81,82% 17,70%
031−090 1 11 9,09% −18,97% RADIOTERAPIA 091−180 1 11 9,09% 1,81%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
313−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI SONDRIO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 8 8 100,00% 11,26% 000−030 14 23 60,87% 7,17% 031−090 9 23 39,13% 7,50% INTERV. GINOCCHIO 091−180
INTERV. ERNIA 000−030 10 10 100,00% 51,68% INTERV. COLON−RETTO 000−030 4 4 100,00% 1,71%
031−090 1 8 12,50% −16,17% CATARATTA 091−180 7 8 87,50% 41,50%
000−030 5 5 100,00% 9,76% CORONAROGRAFIA 031−090 000−030 2 5 40,00% 4,77% 031−090 1 5 20,00% −6,42% PROTESI D'ANCA 091−180 2 5 40,00% 6,32% 000−030 5 5 100,00% 35,88% RADIOTERAPIA 031−090
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
786
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
314−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
000−030 43 48 89,58% 0,84% INTERV. MAMMELLA 031−090 5 48 10,42% 2,47% 000−030 22 49 44,90% −8,80%
031−090 10 49 20,41% −11,22% 091−180 14 49 28,57% 15,09%
INTERV. GINOCCHIO
>180 3 49 6,12% 4,93% 000−030 23 69 33,33% −14,99% 031−090 14 69 20,29% −1,42%
091−180 24 69 34,78% 11,91% INTERV. ERNIA
>180 8 69 11,59% 4,49% 000−030 15 15 100,00% 1,71% INTERV. COLON−RETTO 031−090 000−030 80 281 28,47% 4,78%
031−090 155 281 55,16% 26,49% 091−180 46 281 16,37% −29,63%
CATARATTA
>180 000−030 14 14 100,00% 9,76% CORONAROGRAFIA 031−090 000−030 3 24 12,50% −22,73%
031−090 4 24 16,67% −9,76% 091−180 12 24 50,00% 16,32%
PROTESI D'ANCA
>180 5 24 20,83% 16,17% 000−030 35 48 72,92% 8,80% 031−090 10 48 20,83% −7,23% RADIOTERAPIA 091−180 3 48 6,25% −1,03%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili
315−A.S.L. DI VALLECAMONICA − SEBINO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
INTERV. MAMMELLA 000−030 1 1 100,00% 11,26% 000−030 6 6 100,00% 46,30% INTERV. GINOCCHIO 031−090 000−030 3 4 75,00% 26,68%
031−090 1 4 25,00% 3,29% INTERV. ERNIA >180
INTERV. COLON−RETTO 000−030 1 1 100,00% 1,71% CATARATTA 031−090 3 3 100,00% 71,33%
000−030
031−090 PROTESI D'ANCA 091−180 3 3 100,00% 66,32%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Prestazioni Ambulatoriali
787
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
301−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BERGAMO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 10 151 6,62% 0,70% 01−07 45 151 29,80% −11,82% 08−30 46 151 30,46% −9,46%
31−60 28 151 18,54% 9,62% 61−90 17 151 11,26% 9,15%
MAMMOGRAFIA
>90 5 151 3,31% 1,81% 00 48 216 22,22% 5,41%
01−07 46 216 21,30% −16,70%
08−30 95 216 43,98% 6,67% 31−60 23 216 10,65% 5,76% 61−90 1 216 0,46% −0,59%
ECG, ECG SFORZO
>90 3 216 1,39% −0,56% 00 5 88 5,68% 2,82%
01−07 20 88 22,73% −9,73% 08−30 39 88 44,32% −7,94% 31−60 9 88 10,23% 1,65% 61−90 8 88 9,09% 7,77%
ECO MAMMELLA
>90 7 88 7,95% 5,42% 00 1 215 0,47% −1,33%
01−07 27 215 12,56% −20,03% 08−30 151 215 70,23% 22,81% 31−60 30 215 13,95% 0,81% 61−90 6 215 2,79% 0,07%
ECO(COLOR)DOPPLER
>90
00 1 102 0,98% −0,70% 01−07 32 102 31,37% 3,37% 08−30 44 102 43,14% −6,57% 31−60 22 102 21,57% 8,20% 61−90 3 102 2,94% −1,52%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 00
01−07 14 33 42,42% 5,11% 08−30 13 33 39,39% −5,17% 31−60 6 33 18,18% 5,60% 61−90
ECOGRAFIA OSTETRICA
>90 00 1 359 0,28% −2,11%
01−07 106 359 29,53% −11,11% 08−30 199 359 55,43% 10,68% 31−60 38 359 10,58% 0,61%
61−90 15 359 4,18% 3,03%
ECOGRAFIE
>90 00
01−07 10 26 38,46% −7,59% EEG 08−30 16 26 61,54% 16,86%
00 01−07 17 56 30,36% 2,73% 08−30 21 56 37,50% −11,11% 31−60 15 56 26,79% 7,51% 61−90
EMG
>90 3 56 5,36% 3,43% 00 9 129 6,98% 3,44%
01−07 25 129 19,38% −8,15% 08−30 80 129 62,02% 13,28%
ENDOSCOPIE DIG.
31−60 13 129 10,08% −4,99%
788
61−90 2 129 1,55% −1,65% >90 00 4 62 6,45% −2,27%
01−07 11 62 17,74% −12,45%
08−30 27 62 43,55% 2,69% 31−60 10 62 16,13% 2,28% 61−90 7 62 11,29% 7,97%
FKT
>90 3 62 4,84% 1,79% 00 2 54 3,70% −7,14%
01−07 17 54 31,48% −15,07% 08−30 29 54 53,70% 13,66% 31−60 3 54 5,56% 3,58%
MOC
61−90 3 54 5,56% 4,96% 00 93 392 23,72% 2,81%
01−07 168 392 42,86% −19,19% 08−30 116 392 29,59% 14,39% 31−60 15 392 3,83% 2,37%
RADIOGRAFIE
61−90 00 1 263 0,38% −2,27%
01−07 117 263 44,49% 5,95% 08−30 128 263 48,67% 1,96% 31−60 17 263 6,46% −2,03% 61−90
RMN
>90 00 7 41 17,07% 13,32%
01−07 8 41 19,51% −24,99% 08−30 18 41 43,90% 3,40%
SPIROMETRIA
31−60 8 41 19,51% 11,26% 00
01−07 123 294 41,84% 1,91%
08−30 164 294 55,78% 8,33% 31−60 1 294 0,34% −6,29% 61−90 6 294 2,04% 0,57%
TAC
>90 00
01−07 28 135 20,74% −14,96% 08−30 101 135 74,81% 18,99% 31−60 5 135 3,70% −0,08% 61−90 1 135 0,74% −0,02%
VISITA CARDIOLOGICA
>90 00 29 296 9,80% 5,46%
01−07 82 296 27,70% −0,84% 08−30 179 296 60,47% 6,68% 31−60 3 296 1,01% −6,15% 61−90 3 296 1,01% −1,65%
VISITA OCULISTICA
>90
00 7 140 5,00% −1,27% 01−07 35 140 25,00% −8,35% 08−30 74 140 52,86% 2,54% 31−60 20 140 14,29% 8,84% 61−90
VISITA ORTOPEDICA
>90 4 140 2,86% 1,70% 00 13 128 10,16% 4,64%
01−07 52 128 40,63% 5,78% 08−30 49 128 38,28% −8,72% 31−60 14 128 10,94% 3,59% 61−90
VISITA SPECIALISTICA
>90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
789
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 2 80 2,50% −3,42% 01−07 40 80 50,00% 8,38% 08−30 31 80 38,75% −1,17% 31−60 4 80 5,00% −3,93% 61−90
MAMMOGRAFIA
>90 3 80 3,75% 2,25% 00 11 164 6,71% −10,11%
01−07 83 164 50,61% 12,62% 08−30 57 164 34,76% −2,55% 31−60 11 164 6,71% 1,82%
61−90 1 164 0,61% −0,44%
ECG, ECG SFORZO
>90 1 164 0,61% −1,33% 00 1 67 1,49% −1,37%
01−07 29 67 43,28% 10,83% 08−30 24 67 35,82% −16,43%
31−60 10 67 14,93% 6,34% 61−90 3 67 4,48% 3,16%
ECO MAMMELLA
>90 00 5 174 2,87% 1,08%
01−07 59 174 33,91% 1,32%
08−30 47 174 27,01% −20,41% 31−60 57 174 32,76% 19,61% 61−90 5 174 2,87% 0,16%
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 1 174 0,57% −1,76% 00 3 131 2,29% 0,61%
01−07 48 131 36,64% 8,63%
08−30 43 131 32,82% −16,88% 31−60 28 131 21,37% 8,00% 61−90 9 131 6,87% 2,41%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 00
01−07 34 55 61,82% 24,50% 08−30 12 55 21,82% −22,74% 31−60 9 55 16,36% 3,78% 61−90
ECOGRAFIA OSTETRICA
>90
00 9 291 3,09% 0,71% 01−07 156 291 53,61% 12,97% 08−30 80 291 27,49% −17,26% 31−60 44 291 15,12% 5,15% 61−90 1 291 0,34% −0,80%
ECOGRAFIE
>90 1 291 0,34% −0,77%
00 3 34 8,82% 5,73% 01−07 20 34 58,82% 12,78% 08−30 11 34 32,35% −12,32% 31−60 61−90
EEG
>90 00
01−07 11 41 26,83% −0,79% 08−30 25 41 60,98% 12,37% 31−60 4 41 9,76% −9,52%
61−90
EMG
>90 1 41 2,44% 0,51%
790
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 50 137 36,50% 8,97% 08−30 80 137 58,39% 9,66% 31−60 6 137 4,38% −10,69% 61−90 1 137 0,73% −2,47%
ENDOSCOPIE DIG.
>90 00 5 46 10,87% 2,14%
01−07 25 46 54,35% 24,15% 08−30 7 46 15,22% −25,64% 31−60 3 46 6,52% −7,33%
61−90 3 46 6,52% 3,20%
FKT
>90 3 46 6,52% 3,47% 00 4 15 26,67% 15,82%
01−07 6 15 40,00% −6,55% 08−30 5 15 33,33% −6,71%
31−60
MOC
61−90 00 171 357 47,90% 26,99%
01−07 176 357 49,30% −12,75% 08−30 9 357 2,52% −12,68%
RADIOGRAFIE
31−60 1 357 0,28% −1,18% 00 21 192 10,94% 8,28%
01−07 97 192 50,52% 11,99% 08−30 44 192 22,92% −23,79% 31−60 21 192 10,94% 2,44% 61−90 4 192 2,08% 0,86%
RMN
>90 5 192 2,60% 0,22% 00 3 43 6,98% 3,23%
01−07 28 43 65,12% 20,62% 08−30 9 43 20,93% −19,57%
SPIROMETRIA
31−60 3 43 6,98% −1,27%
00 44 371 11,86% 8,03% 01−07 159 371 42,86% 2,93% 08−30 157 371 42,32% −5,13% 31−60 11 371 2,96% −3,67% 61−90
TAC
>90 00 4 107 3,74% 0,03%
01−07 50 107 46,73% 11,03%
08−30 40 107 37,38% −18,44%
31−60 13 107 12,15% 8,37% 61−90
VISITA CARDIOLOGICA
>90 00 4 181 2,21% −2,13%
01−07 100 181 55,25% 26,71% 08−30 59 181 32,60% −21,19%
31−60 10 181 5,52% −1,64% 61−90
VISITA OCULISTICA
>90 8 181 4,42% 0,92% 00
01−07 26 109 23,85% −9,50%
08−30 77 109 70,64% 20,32%
VISITA ORTOPEDICA
31−60 2 109 1,83% −3,61%
791
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
61−90 1 109 0,92% −2,54% >90 3 109 2,75% 1,60% 00 5 120 4,17% −1,35%
01−07 39 120 32,50% −2,34% 08−30 57 120 47,50% 0,50%
31−60 12 120 10,00% 2,65% 61−90 7 120 5,83% 2,23%
VISITA SPECIALISTICA
>90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
303−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI COMO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 37 57 64,91% 23,29% 08−30 20 57 35,09% −4,83%
MAMMOGRAFIA
31−60
00 73 150 48,67% 31,85% 01−07 29 150 19,33% −18,66% 08−30 48 150 32,00% −5,31%
ECG, ECG SFORZO
31−60 00
01−07 13 30 43,33% 10,88%
08−30 12 30 40,00% −12,26% ECO MAMMELLA
31−60 5 30 16,67% 8,09% 00 3 99 3,03% 1,24%
01−07 29 99 29,29% −3,30% 08−30 46 99 46,46% −0,96%
31−60 21 99 21,21% 8,07% 61−90
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 00
01−07 3 52 5,77% −22,24%
08−30 48 52 92,31% 42,60% ECO/ECOCOLOR CARDIAC
31−60 1 52 1,92% −11,45% 00 1 14 7,14% 4,80%
01−07 3 14 21,43% −15,88% 08−30 7 14 50,00% 5,44%
ECOGRAFIA OSTETRICA
31−60 3 14 21,43% 8,85%
00 5 159 3,14% 0,76% 01−07 46 159 28,93% −11,70% 08−30 67 159 42,14% −2,61%
ECOGRAFIE
31−60 41 159 25,79% 15,82% 00
01−07 13 17 76,47% 30,42% 08−30 4 17 23,53% −21,14%
EEG
31−60
792
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
303−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI COMO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 08−30 7 8 87,50% 38,89%
EMG
31−60 1 8 12,50% −6,77% 00
01−07 20 71 28,17% 0,64% 08−30 18 71 25,35% −23,39%
ENDOSCOPIE DIG.
31−60 33 71 46,48% 31,41% 00
01−07 19 46 41,30% 11,11% 08−30 12 46 26,09% −14,77%
31−60 15 46 32,61% 18,76%
FKT
>90 00
01−07 19 29 65,52% 18,97% 08−30 10 29 34,48% −5,56%
MOC
31−60 00 125 272 45,96% 25,04%
01−07 147 272 54,04% −8,00% RADIOGRAFIE 08−30 00
01−07 38 113 33,63% −4,91% 08−30 75 113 66,37% 19,66%
RMN
31−60 00 1 17 5,88% 2,13%
01−07 4 17 23,53% −20,97% 08−30 6 17 35,29% −5,21%
SPIROMETRIA
31−60 6 17 35,29% 27,04% 00 1 178 0,56% −3,27%
01−07 53 178 29,78% −10,16% 08−30 119 178 66,85% 19,40%
TAC
31−60 5 178 2,81% −3,82%
00 1 73 1,37% −2,34% 01−07 22 73 30,14% −5,57% 08−30 50 73 68,49% 12,67% 31−60
VISITA CARDIOLOGICA
61−90
00 4 111 3,60% −0,74% 01−07 59 111 53,15% 24,61% 08−30 48 111 43,24% −10,55% 31−60
VISITA OCULISTICA
61−90 00 1 100 1,00% −5,27%
01−07 42 100 42,00% 8,65% 08−30 57 100 57,00% 6,68%
VISITA ORTOPEDICA
31−60 00 4 69 5,80% 0,28%
01−07 22 69 31,88% −2,96%
08−30 43 69 62,32% 15,32% VISITA SPECIALISTICA
31−60 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
793
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
304−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 22 46 47,83% 41,91% 01−07 10 46 21,74% −19,89% 08−30 12 46 26,09% −13,83% 31−60 61−90
MAMMOGRAFIA
>90 2 46 4,35% 2,84% 00 13 91 14,29% −2,53%
01−07 22 91 24,18% −13,82% 08−30 48 91 52,75% 15,44% 31−60 8 91 8,79% 3,90% 61−90
ECG, ECG SFORZO
>90 00 3 32 9,38% 6,51%
01−07 3 32 9,38% −23,08%
08−30 22 32 68,75% 16,49%
31−60 3 32 9,38% 0,79% 61−90
ECO MAMMELLA
>90 1 32 3,13% 0,59% 00 4 84 4,76% 2,97%
01−07 37 84 44,05% 11,46%
08−30 37 84 44,05% −3,37% ECO(COLOR)DOPPLER
31−60 6 84 7,14% −6,00% 00
01−07 1 50 2,00% −26,01% 08−30 21 50 42,00% −7,71%
31−60 11 50 22,00% 8,63% 61−90 17 50 34,00% 29,54%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 00
01−07 4 23 17,39% −19,92% 08−30 16 23 69,57% 25,00%
ECOGRAFIA OSTETRICA
31−60 3 23 13,04% 0,46% 00 15 134 11,19% 8,81%
01−07 16 134 11,94% −28,69% 08−30 71 134 52,99% 8,23% 31−60 26 134 19,40% 9,43%
61−90 1 134 0,75% −0,40%
ECOGRAFIE
>90 5 134 3,73% 2,62% 00
01−07 5 14 35,71% −10,33% 08−30 8 14 57,14% 12,47%
EEG
31−60 1 14 7,14% 1,64% 00
01−07 2 15 13,33% −14,29% 08−30 10 15 66,67% 18,06%
EMG
31−60 3 15 20,00% 0,73%
00 6 71 8,45% 4,92% 01−07 19 71 26,76% −0,76% 08−30 37 71 52,11% 3,38% 31−60 9 71 12,68% −2,39%
ENDOSCOPIE DIG.
61−90 00 3 44 6,82% −1,91% FKT
01−07 21 44 47,73% 17,53%
794
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
304−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
08−30 18 44 40,91% 0,05% 31−60 2 44 4,55% −9,30% 00 2 28 7,14% −3,71%
01−07 3 28 10,71% −35,83% 08−30 23 28 82,14% 42,10%
MOC
31−60 00 32 191 16,75% −4,16%
01−07 146 191 76,44% 14,39% 08−30 12 191 6,28% −8,91% 31−60
RADIOGRAFIE
61−90 1 191 0,52% 0,37% 00 2 120 1,67% −0,99%
01−07 39 120 32,50% −6,04% 08−30 75 120 62,50% 15,79% 31−60 4 120 3,33% −5,16%
61−90
RMN
>90 01−07 3 14 21,43% −23,07% 08−30 10 14 71,43% 30,93% 31−60 1 14 7,14% −1,11%
SPIROMETRIA
61−90
00 6 131 4,58% 0,75% 01−07 58 131 44,27% 4,34% 08−30 50 131 38,17% −9,29%
TAC
31−60 17 131 12,98% 6,34% 00
01−07 16 57 28,07% −7,63% 08−30 41 57 71,93% 16,11% 31−60 61−90
VISITA CARDIOLOGICA
>90
00 01−07 14 71 19,72% −8,82% 08−30 47 71 66,20% 12,41% 31−60 10 71 14,08% 6,92% 61−90
VISITA OCULISTICA
>90
00 01−07 7 65 10,77% −22,59% 08−30 54 65 83,08% 32,76%
VISITA ORTOPEDICA
31−60 4 65 6,15% 0,71% 00 1 62 1,61% −3,90%
01−07 9 62 14,52% −20,32% 08−30 52 62 83,87% 36,87% 31−60
VISITA SPECIALISTICA
61−90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
795
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
305−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LECCO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 18 47 38,30% −3,33% 08−30 25 47 53,19% 13,27% 31−60 2 47 4,26% −4,67%
61−90
MAMMOGRAFIA
>90 2 47 4,26% 2,75% 00 12 91 13,19% −3,63%
01−07 30 91 32,97% −5,03% 08−30 43 91 47,25% 9,94% 31−60 4 91 4,40% −0,49%
61−90 1 91 1,10% 0,05%
ECG, ECG SFORZO
>90 1 91 1,10% −0,85% 00
01−07 7 29 24,14% −8,32% 08−30 21 29 72,41% 20,16%
31−60 1 29 3,45% −5,13% 61−90
ECO MAMMELLA
>90 00 1 59 1,69% −0,10%
01−07 9 59 15,25% −17,34%
08−30 39 59 66,10% 18,68% 31−60 10 59 16,95% 3,80% 61−90
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 00
01−07 5 25 20,00% −8,01%
08−30 15 25 60,00% 10,29% 31−60 5 25 20,00% 6,63% 61−90
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 00 2 11 18,18% 15,84%
01−07 8 11 72,73% 35,41% 08−30 1 11 9,09% −35,47% 31−60 61−90
ECOGRAFIA OSTETRICA
>90
00 01−07 41 107 38,32% −2,32% 08−30 55 107 51,40% 6,65% 31−60 10 107 9,35% −0,62% 61−90
ECOGRAFIE
>90 1 107 0,93% −0,18%
01−07 2 6 33,33% −12,71% 08−30 4 6 66,67% 21,99% 31−60 61−90
EEG
>90
01−07 4 14 28,57% 0,95% 08−30 6 14 42,86% −5,75% 31−60 4 14 28,57% 9,30% 61−90
EMG
>90
796
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
305−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LECCO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 9 48 18,75% 15,21% 01−07 4 48 8,33% −19,19% 08−30 20 48 41,67% −7,07% 31−60 7 48 14,58% −0,48%
61−90 5 48 10,42% 7,22%
ENDOSCOPIE DIG.
>90 3 48 6,25% 4,31% 00
01−07 6 28 21,43% −8,77% 08−30 15 28 53,57% 12,71% 31−60 5 28 17,86% 4,01%
61−90 1 28 3,57% 0,25%
FKT
>90 1 28 3,57% 0,52% 00
01−07 6 17 35,29% −11,25% 08−30 11 17 64,71% 24,67%
31−60 61−90
MOC
>90 00 55 138 39,86% 18,94%
01−07 66 138 47,83% −14,22%
08−30 5 138 3,62% −11,57% 31−60 5 138 3,62% 2,16% 61−90 5 138 3,62% 3,47%
RADIOGRAFIE
>90 2 138 1,45% 1,22% 00 1 46 2,17% −0,48%
01−07 15 46 32,61% −5,93%
08−30 12 46 26,09% −20,62% RMN
31−60 18 46 39,13% 30,64% 01−07 2 14 14,29% −30,21% 08−30 6 14 42,86% 2,36% 31−60 6 14 42,86% 34,61%
SPIROMETRIA
61−90 00 1 118 0,85% −2,98%
01−07 35 118 29,66% −10,27% 08−30 48 118 40,68% −6,78% 31−60 34 118 28,81% 22,18%
61−90
TAC
>90 00 4 45 8,89% 5,18%
01−07 19 45 42,22% 6,52% 08−30 18 45 40,00% −15,82% 31−60 2 45 4,44% 0,66%
61−90
VISITA CARDIOLOGICA
>90 2 45 4,44% 4,22% 00
01−07 65 101 64,36% 35,81% 08−30 20 101 19,80% −33,99%
31−60 1 101 0,99% −6,17% 61−90 2 101 1,98% −0,69%
VISITA OCULISTICA
>90 13 101 12,87% 9,37% 00 3 22 13,64% 7,36% VISITA ORTOPEDICA
01−07 4 22 18,18% −15,17%
797
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
305−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LECCO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
08−30 13 22 59,09% 8,77% 31−60 2 22 9,09% 3,65% >90 00 3 25 12,00% 6,49%
01−07 6 25 24,00% −10,84% 08−30 14 25 56,00% 9,00% 31−60 1 25 4,00% −3,35% 61−90
VISITA SPECIALISTICA
>90 1 25 4,00% 2,30% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
306−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LODI
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 2 11 18,18% −23,44% 08−30 9 11 81,82% 41,90%
MAMMOGRAFIA
31−60 01−07 11 17 64,71% 26,71% 08−30 6 17 35,29% −2,02% ECG, ECG SFORZO 31−60 00
01−07 1 13 7,69% −24,76% 08−30 5 13 38,46% −13,79% 31−60 61−90
ECO MAMMELLA
>90 7 13 53,85% 51,32%
00 01−07 3 20 15,00% −17,59% 08−30 31−60 4 20 20,00% 6,85% 61−90
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 13 20 65,00% 62,66% 00
01−07 2 18 11,11% −16,90% 08−30 16 18 88,89% 39,18% 31−60 61−90
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 01−07 1 7 14,29% −23,03% 08−30 6 7 85,71% 41,15% ECOGRAFIA OSTETRICA 31−60 01−07 10 36 27,78% −12,86%
08−30 26 36 72,22% 27,47% ECOGRAFIE 31−60
798
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
306−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LODI
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
01−07 5 5 100,00% 53,95% EEG 08−30 00
01−07 1 9 11,11% −16,51% 08−30 5 9 55,56% 6,95%
EMG
31−60 3 9 33,33% 14,06% 01−07 12 17 70,59% 43,06% 08−30 5 17 29,41% −19,33% ENDOSCOPIE DIG. 31−60 01−07
08−30 8 9 88,89% 48,03% 31−60 1 9 11,11% −2,74%
FKT
61−90 00
01−07
08−30 12 12 100,00% 59,96% MOC
31−60 00 2 65 3,08% −17,84%
01−07 63 65 96,92% 34,88% RADIOGRAFIE 08−30
01−07 2 29 6,90% −31,64% 08−30 11 29 37,93% −8,78% 31−60 8 29 27,59% 19,09% 61−90 8 29 27,59% 26,37%
RMN
>90 01−07 13 13 100,00% 55,50%
08−30 SPIROMETRIA 31−60 00 1 44 2,27% −1,56%
01−07 26 44 59,09% 19,16% 08−30 17 44 38,64% −8,82%
TAC
31−60 00 1 30 3,33% −0,37%
01−07 3 30 10,00% −25,70% VISITA CARDIOLOGICA 08−30 26 30 86,67% 30,84% 00 1 36 2,78% −1,56%
01−07 2 36 5,56% −22,99% 08−30 33 36 91,67% 37,88%
VISITA OCULISTICA
31−60 00
01−07 4 33 12,12% −21,23% VISITA ORTOPEDICA 08−30 29 33 87,88% 37,56%
00 01−07 3 26 11,54% −23,30% 08−30 23 26 88,46% 41,47%
VISITA SPECIALISTICA
31−60 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
799
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
307−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MANTOVA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 12 31 38,71% −2,92% 08−30 10 31 32,26% −7,66%
MAMMOGRAFIA
31−60 9 31 29,03% 20,11% 00 1 52 1,92% −14,89%
01−07 27 52 51,92% 13,93% 08−30 24 52 46,15% 8,84% 31−60
ECG, ECG SFORZO
61−90 00
01−07 10 28 35,71% 3,26% 08−30 15 28 53,57% 1,32%
ECO MAMMELLA
31−60 3 28 10,71% 2,13%
00 01−07 13 65 20,00% −12,59% 08−30 44 65 67,69% 20,27%
ECO(COLOR)DOPPLER
31−60 8 65 12,31% −0,84% 00 4 40 10,00% 8,32%
01−07 7 40 17,50% −10,51%
08−30 24 40 60,00% 10,29% ECO/ECOCOLOR CARDIAC
31−60 5 40 12,50% −0,87% 01−07 4 13 30,77% −6,54% 08−30 9 13 69,23% 24,67% 31−60
ECOGRAFIA OSTETRICA
61−90 00
01−07 44 97 45,36% 4,73% 08−30 53 97 54,64% 9,89% 31−60
ECOGRAFIE
>90 01−07 12 18 66,67% 20,62% 08−30 6 18 33,33% −11,34% EEG 31−60 00
01−07
08−30 13 13 100,00% 51,39% EMG
31−60 01−07 10 53 18,87% −8,66% 08−30 41 53 77,36% 28,62% 31−60 1 53 1,89% −13,18%
61−90 1 53 1,89% −1,31%
ENDOSCOPIE DIG.
>90 00
01−07 4 19 21,05% −9,14% 08−30 11 19 57,89% 17,04%
FKT
31−60 4 19 21,05% 7,20% 01−07 12 17 70,59% 24,04% 08−30 5 17 29,41% −10,63% MOC 31−60 00 8 121 6,61% −14,30%
01−07 94 121 77,69% 15,64% 08−30 19 121 15,70% 0,51%
RADIOGRAFIE
>90 00 RMN
01−07 33 107 30,84% −7,69%
800
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
307−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MANTOVA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
08−30 65 107 60,75% 14,04% 31−60 >90 9 107 8,41% 6,02%
00 01−07 11 20 55,00% 10,50% 08−30 6 20 30,00% −10,50% 31−60 61−90 3 20 15,00% 13,50%
SPIROMETRIA
>90 00
01−07 18 114 15,79% −24,14% 08−30 96 114 84,21% 36,76% 31−60
TAC
>90 00 2 65 3,08% −0,63%
01−07 36 65 55,38% 19,68% 08−30 27 65 41,54% −14,29% 31−60
VISITA CARDIOLOGICA
61−90
00 3 83 3,61% −0,72% 01−07 21 83 25,30% −3,24% 08−30 42 83 50,60% −3,19% 31−60 14 83 16,87% 9,71% 61−90
VISITA OCULISTICA
>90 3 83 3,61% 0,11% 00
01−07 25 64 39,06% 5,71% 08−30 39 64 60,94% 10,62% 31−60
VISITA ORTOPEDICA
61−90 00
01−07 23 47 48,94% 14,10% 08−30 18 47 38,30% −8,70% 31−60 2 47 4,26% −3,09% 61−90 3 47 6,38% 2,78%
VISITA SPECIALISTICA
>90 1 47 2,13% 0,43% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
801
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
308−A.S.L. DELLA CITTA' DI MILANO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 14 198 7,07% 1,15% 01−07 62 198 31,31% −10,31% 08−30 106 198 53,54% 13,62% 31−60 16 198 8,08% −0,85% 61−90
MAMMOGRAFIA
>90
00 59 472 12,50% −4,32% 01−07 264 472 55,93% 17,94% 08−30 112 472 23,73% −13,58% 31−60 17 472 3,60% −1,29% 61−90 3 472 0,64% −0,42%
ECG, ECG SFORZO
>90 17 472 3,60% 1,66% 00 10 249 4,02% 1,16%
01−07 90 249 36,14% 3,69% 08−30 135 249 54,22% 1,96% 31−60 7 249 2,81% −5,77%
61−90 1 249 0,40% −0,92%
ECO MAMMELLA
>90 6 249 2,41% −0,12% 00 15 461 3,25% 1,46%
01−07 236 461 51,19% 18,60% 08−30 171 461 37,09% −10,33% 31−60 16 461 3,47% −9,67%
61−90 18 461 3,90% 1,19%
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 5 461 1,08% −1,25% 00 4 296 1,35% −0,33%
01−07 134 296 45,27% 17,26% 08−30 130 296 43,92% −5,79%
31−60 4 296 1,35% −12,02% 61−90 10 296 3,38% −1,08%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 14 296 4,73% 1,95% 00 3 118 2,54% 0,20%
01−07 61 118 51,69% 14,38%
08−30 41 118 34,75% −9,82% 31−60 7 118 5,93% −6,65% 61−90 4 118 3,39% 1,47%
ECOGRAFIA OSTETRICA
>90 2 118 1,69% 0,42% 00 22 655 3,36% 0,97%
01−07 354 655 54,05% 13,41% 08−30 217 655 33,13% −11,62% 31−60 42 655 6,41% −3,56% 61−90 2 655 0,31% −0,84%
ECOGRAFIE
>90 18 655 2,75% 1,64% 00 1 51 1,96% −1,13%
01−07 25 51 49,02% 2,97% 08−30 23 51 45,10% 0,42% 31−60 1 51 1,96% −3,54%
EEG
61−90 1 51 1,96% 1,27% 00
01−07 57 121 47,11% 19,48% 08−30 58 121 47,93% −0,67% 31−60 2 121 1,65% −17,62% 61−90 1 121 0,83% −1,10%
EMG
>90 3 121 2,48% 0,55%
802
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
308−A.S.L. DELLA CITTA' DI MILANO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 8 205 3,90% 0,37% 01−07 60 205 29,27% 1,74% 08−30 82 205 40,00% −8,74% 31−60 38 205 18,54% 3,47% 61−90 4 205 1,95% −1,25%
ENDOSCOPIE DIG.
>90 13 205 6,34% 4,41%
00 13 128 10,16% 1,43% 01−07 54 128 42,19% 11,99% 08−30 32 128 25,00% −15,86% 31−60 20 128 15,63% 1,77% 61−90 3 128 2,34% −0,98%
FKT
>90 6 128 4,69% 1,64% 00 26 159 16,35% 5,50%
01−07 95 159 59,75% 13,20% 08−30 38 159 23,90% −16,14% 31−60
61−90
MOC
>90 00 125 882 14,17% −6,74%
01−07 573 882 64,97% 2,92% 08−30 170 882 19,27% 4,08% 31−60 7 882 0,79% −0,67%
61−90
RADIOGRAFIE
>90 7 882 0,79% 0,56% 00 3 376 0,80% −1,86%
01−07 152 376 40,43% 1,89% 08−30 171 376 45,48% −1,23%
31−60 31 376 8,24% −0,25% 61−90 8 376 2,13% 0,91%
RMN
>90 11 376 2,93% 0,54% 00 1 79 1,27% −2,48%
01−07 41 79 51,90% 7,40%
08−30 30 79 37,97% −2,53% 31−60 4 79 5,06% −3,19% 61−90
SPIROMETRIA
>90 3 79 3,80% 2,30% 00 23 625 3,68% −0,15%
01−07 311 625 49,76% 9,83% 08−30 227 625 36,32% −11,13% 31−60 46 625 7,36% 0,73% 61−90 1 625 0,16% −1,31%
TAC
>90 17 625 2,72% 2,04% 00 13 361 3,60% −0,11%
01−07 171 361 47,37% 11,66% 08−30 159 361 44,04% −11,78% 31−60 11 361 3,05% −0,74% 61−90 6 361 1,66% 0,91%
VISITA CARDIOLOGICA
>90 1 361 0,28% 0,05%
00 8 381 2,10% −2,24% 01−07 61 381 16,01% −12,53% 08−30 249 381 65,35% 11,56% 31−60 35 381 9,19% 2,02%
VISITA OCULISTICA
61−90 2 381 0,52% −2,14%
803
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
308−A.S.L. DELLA CITTA' DI MILANO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
>90 26 381 6,82% 3,32% 00 46 466 9,87% 3,60%
01−07 215 466 46,14% 12,78% 08−30 141 466 30,26% −20,06% 31−60 26 466 5,58% 0,14% 61−90 28 466 6,01% 2,55%
VISITA ORTOPEDICA
>90 10 466 2,15% 0,99% 00 18 351 5,13% −0,38%
01−07 154 351 43,87% 9,03% 08−30 131 351 37,32% −9,67% 31−60 32 351 9,12% 1,77%
61−90 10 351 2,85% −0,76%
VISITA SPECIALISTICA
>90 6 351 1,71% 0,01% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
309−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 1
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 5 52 9,62% 3,70% 01−07 22 52 42,31% 0,68% 08−30 21 52 40,38% 0,46%
MAMMOGRAFIA
31−60 4 52 7,69% −1,23% 00 19 101 18,81% 2,00%
01−07 37 101 36,63% −1,36% 08−30 42 101 41,58% 4,27%
ECG, ECG SFORZO
31−60 3 101 2,97% −1,92%
00 01−07 15 49 30,61% −1,84% 08−30 32 49 65,31% 13,05%
ECO MAMMELLA
31−60 2 49 4,08% −4,50% 00
01−07 49 131 37,40% 4,81% 08−30 77 131 58,78% 11,36%
ECO(COLOR)DOPPLER
31−60 5 131 3,82% −9,33% 00 4 81 4,94% 3,26%
01−07 15 81 18,52% −9,49% 08−30 48 81 59,26% 9,55%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
31−60 14 81 17,28% 3,91% 00
01−07 23 48 47,92% 10,60% 08−30 25 48 52,08% 7,52%
ECOGRAFIA OSTETRICA
31−60
00 01−07 90 240 37,50% −3,13% 08−30 139 240 57,92% 13,16%
ECOGRAFIE
31−60 11 240 4,58% −5,39%
804
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
309−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 1
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 4 17 23,53% 20,44% 01−07 3 17 17,65% −28,40%
08−30 4 17 23,53% −21,14% EEG
31−60 6 17 35,29% 29,80% 00
01−07 4 29 13,79% −13,83% 08−30 21 29 72,41% 23,81%
EMG
31−60 4 29 13,79% −5,48%
00 01−07 17 81 20,99% −6,54% 08−30 50 81 61,73% 12,99%
ENDOSCOPIE DIG.
31−60 14 81 17,28% 2,22% 00 1 30 3,33% −5,39%
01−07 14 30 46,67% 16,47% 08−30 11 30 36,67% −4,19%
FKT
31−60 4 30 13,33% −0,52% 00
01−07 14 38 36,84% −9,71%
08−30 19 38 50,00% 9,96% MOC
31−60 5 38 13,16% 11,19% 00 15 225 6,67% −14,25%
01−07 210 225 93,33% 31,29% RADIOGRAFIE 08−30
00 01−07 37 164 22,56% −15,97% 08−30 117 164 71,34% 24,63%
RMN
31−60 10 164 6,10% −2,40% 00
01−07 17 36 47,22% 2,72%
08−30 19 36 52,78% 12,28% SPIROMETRIA
31−60 00 10 205 4,88% 1,05%
01−07 86 205 41,95% 2,02% 08−30 97 205 47,32% −0,14%
TAC
31−60 12 205 5,85% −0,78% 00 3 83 3,61% −0,09%
01−07 25 83 30,12% −5,58% VISITA CARDIOLOGICA 08−30 55 83 66,27% 10,44% 00 8 110 7,27% 2,93%
01−07 29 110 26,36% −2,18% VISITA OCULISTICA 08−30 73 110 66,36% 12,57% 00 6 93 6,45% 0,18%
01−07 26 93 27,96% −5,40% VISITA ORTOPEDICA 08−30 61 93 65,59% 15,27% 00 10 107 9,35% 3,83%
01−07 43 107 40,19% 5,35% VISITA SPECIALISTICA 08−30 54 107 50,47% 3,47%
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
805
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
310−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 2
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 4 48 8,33% 2,42% 01−07 36 48 75,00% 33,38% 08−30 3 48 6,25% −33,67% 31−60 5 48 10,42% 1,49%
61−90
MAMMOGRAFIA
>90 00 24 101 23,76% 6,95%
01−07 28 101 27,72% −10,27% 08−30 46 101 45,54% 8,24%
31−60 3 101 2,97% −1,92%
ECG, ECG SFORZO
>90 00 4 61 6,56% 3,70%
01−07 16 61 26,23% −6,22% 08−30 37 61 60,66% 8,40%
31−60 4 61 6,56% −2,02%
ECO MAMMELLA
>90 00 3 87 3,45% 1,66%
01−07 30 87 34,48% 1,89% 08−30 40 87 45,98% −1,44%
31−60 14 87 16,09% 2,95% 61−90
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 00 3 60 5,00% 3,32%
01−07 9 60 15,00% −13,01% 08−30 36 60 60,00% 10,29%
31−60 3 60 5,00% −8,37% 61−90 4 60 6,67% 2,21%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 5 60 8,33% 5,56% 00 1 24 4,17% 1,82%
01−07 3 24 12,50% −24,81%
08−30 17 24 70,83% 26,27% 31−60 61−90
ECOGRAFIA OSTETRICA
>90 3 24 12,50% 11,22% 00 13 176 7,39% 5,00%
01−07 85 176 48,30% 7,66% 08−30 68 176 38,64% −6,12% 31−60 10 176 5,68% −4,29% 61−90
ECOGRAFIE
>90 00 1 18 5,56% 2,46%
01−07 8 18 44,44% −1,60% 08−30 9 18 50,00% 5,33%
EEG
31−60 00 1 21 4,76% 4,12%
01−07 4 21 19,05% −8,58%
08−30 14 21 66,67% 18,06% 31−60 61−90 1 21 4,76% 2,83%
EMG
>90 1 21 4,76% 2,83%
806
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
310−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 2
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 5 40 12,50% 8,96% 01−07 12 40 30,00% 2,47% 08−30 20 40 50,00% 1,26% 31−60 3 40 7,50% −7,57%
61−90
ENDOSCOPIE DIG.
>90 00 29 54 53,70% 44,98%
01−07 4 54 7,41% −22,79% 08−30 11 54 20,37% −20,49%
31−60 8 54 14,81% 0,96%
FKT
61−90 2 54 3,70% 0,38% 00 20 35 57,14% 46,29%
01−07 5 35 14,29% −32,26% 08−30 10 35 28,57% −11,47%
31−60
MOC
61−90 00 107 245 43,67% 22,76%
01−07 114 245 46,53% −15,51% 08−30 24 245 9,80% −5,40%
31−60
RADIOGRAFIE
>90 00 14 23 60,87% 58,22%
01−07 5 23 21,74% −16,80% 08−30 3 23 13,04% −33,67% 31−60 1 23 4,35% −4,14%
RMN
61−90 00 3 32 9,38% 5,63%
01−07 6 32 18,75% −25,75% 08−30 23 32 71,88% 31,38% 31−60
SPIROMETRIA
61−90 00 20 106 18,87% 15,04%
01−07 24 106 22,64% −17,29% 08−30 62 106 58,49% 11,04% 31−60
61−90
TAC
>90 00 18 84 21,43% 17,72%
01−07 12 84 14,29% −21,42% 08−30 53 84 63,10% 7,27% 31−60 1 84 1,19% −2,59%
61−90
VISITA CARDIOLOGICA
>90 00 23 130 17,69% 13,35%
01−07 54 130 41,54% 13,00% 08−30 31 130 23,85% −29,94%
31−60 20 130 15,38% 8,22% 61−90 2 130 1,54% −1,13%
VISITA OCULISTICA
>90 VISITA ORTOPEDICA 00 24 88 27,27% 21,00%
807
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
310−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 2
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
01−07 39 88 44,32% 10,96% 08−30 25 88 28,41% −21,91% 31−60 61−90
>90 00 5 90 5,56% 0,04%
01−07 50 90 55,56% 20,71% 08−30 20 90 22,22% −24,77% 31−60 8 90 8,89% 1,54%
61−90 3 90 3,33% −0,27%
VISITA SPECIALISTICA
>90 4 90 4,44% 2,75% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
311−A.S.L. DELLA PROVINCIA MONZA BRIANZA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 76 113 67,26% 25,63% 08−30 29 113 25,66% −14,26%
31−60 4 113 3,54% −5,39% 61−90 3 113 2,65% 0,55%
MAMMOGRAFIA
>90 1 113 0,88% −0,62% 00 48 117 41,03% 24,21%
01−07 31 117 26,50% −11,50%
08−30 38 117 32,48% −4,83% 31−60
ECG, ECG SFORZO
61−90 00
01−07 34 91 37,36% 4,91% 08−30 45 91 49,45% −2,80%
31−60 12 91 13,19% 4,61% 61−90
ECO MAMMELLA
>90 00 1 133 0,75% −1,04%
01−07 64 133 48,12% 15,53%
08−30 62 133 46,62% −0,80% 31−60 6 133 4,51% −8,63%
ECO(COLOR)DOPPLER
61−90 00
01−07 45 95 47,37% 19,36%
08−30 43 95 45,26% −4,44% 31−60 7 95 7,37% −6,00% 61−90
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 ECOGRAFIA OSTETRICA 01−07 13 47 27,66% −9,65%
808
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
311−A.S.L. DELLA PROVINCIA MONZA BRIANZA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
08−30 20 47 42,55% −2,01% 31−60 8 47 17,02% 4,44% 61−90 5 47 10,64% 8,72%
>90 1 47 2,13% 0,85% 00 1 269 0,37% −2,01%
01−07 132 269 49,07% 8,44% 08−30 117 269 43,49% −1,26% 31−60 16 269 5,95% −4,02%
61−90 3 269 1,12% −0,03%
ECOGRAFIE
>90 01−07 10 21 47,62% 1,57% 08−30 10 21 47,62% 2,95% 31−60
EEG
61−90 1 21 4,76% 4,07% 01−07 8 34 23,53% −4,09% 08−30 15 34 44,12% −4,49% 31−60 9 34 26,47% 7,20%
EMG
61−90 2 34 5,88% 3,96% 01−07 53 87 60,92% 33,39%
08−30 33 87 37,93% −10,81% 31−60 1 87 1,15% −13,92%
ENDOSCOPIE DIG.
61−90 00 1 66 1,52% −7,21%
01−07 15 66 22,73% −7,47%
08−30 33 66 50,00% 9,14% 31−60 6 66 9,09% −4,76% 61−90 7 66 10,61% 7,28%
FKT
>90 4 66 6,06% 3,01% 00
01−07 41 45 91,11% 44,56% 08−30 4 45 8,89% −31,15% 31−60
MOC
61−90 00 53 292 18,15% −2,76%
01−07 226 292 77,40% 15,35%
08−30 13 292 4,45% −10,75% 31−60
RADIOGRAFIE
61−90 00
01−07 141 205 68,78% 30,25%
08−30 64 205 31,22% −15,49% 31−60 61−90
RMN
>90 01−07 15 19 78,95% 34,45%
08−30 4 19 21,05% −19,45% SPIROMETRIA 31−60 00 1 226 0,44% −3,39%
01−07 127 226 56,19% 16,26% 08−30 95 226 42,04% −5,42%
31−60 3 226 1,33% −5,31% 61−90
TAC
>90 00 1 77 1,30% −2,41% VISITA CARDIOLOGICA
01−07 29 77 37,66% 1,96%
809
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
311−A.S.L. DELLA PROVINCIA MONZA BRIANZA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
08−30 44 77 57,14% 1,32% 31−60 3 77 3,90% 0,11% 61−90
00 01−07 22 140 15,71% −12,83% 08−30 110 140 78,57% 24,78% 31−60 1 140 0,71% −6,45% 61−90 7 140 5,00% 2,33%
VISITA OCULISTICA
>90 00 8 110 7,27% 1,00%
01−07 33 110 30,00% −3,35% 08−30 65 110 59,09% 8,77% 31−60 3 110 2,73% −2,71%
VISITA ORTOPEDICA
61−90 1 110 0,91% −2,55% 00 3 122 2,46% −3,05%
01−07 25 122 20,49% −14,35% 08−30 83 122 68,03% 21,04% 31−60 3 122 2,46% −4,89% 61−90 8 122 6,56% 2,95%
VISITA SPECIALISTICA
>90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
312−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI PAVIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 20 46 43,48% 1,85% 08−30 26 46 56,52% 16,60%
MAMMOGRAFIA
31−60
00 1 130 0,77% −16,05% 01−07 45 130 34,62% −3,38% 08−30 79 130 60,77% 23,46%
ECG, ECG SFORZO
31−60 5 130 3,85% −1,04% 00 1 48 2,08% −0,78%
01−07 10 48 20,83% −11,62% 08−30 30 48 62,50% 10,24%
ECO MAMMELLA
31−60 7 48 14,58% 6,00% 00
01−07 16 106 15,09% −17,50% 08−30 56 106 52,83% 5,41%
31−60 34 106 32,08% 18,93%
ECO(COLOR)DOPPLER
61−90 00
01−07 11 79 13,92% −14,08% 08−30 64 79 81,01% 31,31%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
31−60 4 79 5,06% −8,31% 00
01−07 1 31 3,23% −34,09% ECOGRAFIA OSTETRICA
08−30 27 31 87,10% 42,53%
810
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
312−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI PAVIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
31−60 3 31 9,68% −2,90% 00 1 180 0,56% −1,83%
01−07 55 180 30,56% −10,08%
08−30 104 180 57,78% 13,02% ECOGRAFIE
31−60 20 180 11,11% 1,14% 00
01−07 8 13 61,54% 15,49% 08−30 5 13 38,46% −6,21%
EEG
31−60 00
01−07 12 45 26,67% −0,96% 08−30 18 45 40,00% −8,61% 31−60 15 45 33,33% 14,06%
EMG
61−90 00
01−07 18 92 19,57% −7,96% 08−30 57 92 61,96% 13,22% 31−60 14 92 15,22% 0,15% 61−90 3 92 3,26% 0,06%
ENDOSCOPIE DIG.
>90 00 4 73 5,48% −3,25%
01−07 16 73 21,92% −8,28% 08−30 40 73 54,79% 13,94% 31−60 9 73 12,33% −1,52%
61−90 1 73 1,37% −1,95%
FKT
>90 3 73 4,11% 1,06% 01−07 6 17 35,29% −11,25% 08−30 10 17 58,82% 18,78% MOC 31−60 1 17 5,88% 3,91%
00 14 255 5,49% −15,42% 01−07 164 255 64,31% 2,27% 08−30 77 255 30,20% 15,00%
RADIOGRAFIE
31−60 00 8 88 9,09% 6,44%
01−07 13 88 14,77% −23,76%
08−30 59 88 67,05% 20,34% RMN
31−60 8 88 9,09% 0,60% 01−07 16 26 61,54% 17,04% 08−30 9 26 34,62% −5,88% SPIROMETRIA 31−60 1 26 3,85% −4,40%
00 3 140 2,14% −1,69% 01−07 48 140 34,29% −5,65% 08−30 86 140 61,43% 13,98%
TAC
31−60 3 140 2,14% −4,49% 00
01−07 13 63 20,63% −15,07% 08−30 48 63 76,19% 20,37%
VISITA CARDIOLOGICA
31−60 2 63 3,17% −0,61% 00 1 78 1,28% −3,06%
01−07 18 78 23,08% −5,46%
08−30 49 78 62,82% 9,03% 31−60 2 78 2,56% −4,60% 61−90 8 78 10,26% 7,59%
VISITA OCULISTICA
>90 VISITA ORTOPEDICA 00
811
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
312−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI PAVIA
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
01−07 38 92 41,30% 7,95% 08−30 54 92 58,70% 8,38% 31−60
61−90 00 14 116 12,07% 6,56%
01−07 43 116 37,07% 2,23% 08−30 58 116 50,00% 3,00% 31−60 1 116 0,86% −6,49%
61−90
VISITA SPECIALISTICA
>90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
313−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI SONDRIO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 3 12 25,00% −16,62% 08−30 7 12 58,33% 18,41%
MAMMOGRAFIA
31−60 2 12 16,67% 7,74% 00 2 44 4,55% −12,27%
01−07 18 44 40,91% 2,92% 08−30 16 44 36,36% −0,95%
ECG, ECG SFORZO
31−60 8 44 18,18% 13,29% 00
01−07 08−30 12 12 100,00% 47,74%
ECO MAMMELLA
31−60 01−07 4 23 17,39% −15,20% 08−30 15 23 65,22% 17,80%
31−60 4 23 17,39% 4,25% ECO(COLOR)DOPPLER
61−90 00
01−07 08−30 12 24 50,00% 0,29%
31−60 12 24 50,00% 36,63%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
61−90 00
01−07 5 15 33,33% −3,98% 08−30 7 15 46,67% 2,10%
ECOGRAFIA OSTETRICA
31−60 3 15 20,00% 7,42%
00 01−07 3 44 6,82% −33,82% 08−30 32 44 72,73% 27,97%
ECOGRAFIE
31−60 9 44 20,45% 10,48% 01−07 4 6 66,67% 20,62% EEG 08−30 2 6 33,33% −11,34% 01−07 08−30 3 6 50,00% 1,39% EMG 31−60 3 6 50,00% 30,73%
812
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
313−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI SONDRIO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
01−07 7 39 17,95% −9,58% 08−30 20 39 51,28% 2,54% 31−60 12 39 30,77% 15,70%
ENDOSCOPIE DIG.
61−90 00 3 24 12,50% 3,77%
01−07 9 24 37,50% 7,31% 08−30 12 24 50,00% 9,14%
FKT
31−60
00 01−07 56 86 65,12% 3,07% 08−30 30 86 34,88% 19,69%
RADIOGRAFIE
31−60 00
01−07 1 25 4,00% −34,54% 08−30 13 25 52,00% 5,29% 31−60 11 25 44,00% 35,51% 61−90
RMN
>90 00
01−07 4 12 33,33% −11,17% 08−30 8 12 66,67% 26,17%
SPIROMETRIA
31−60 00
01−07 21 85 24,71% −15,23%
08−30 61 85 71,76% 24,31% TAC
31−60 3 85 3,53% −3,10% 00 1 33 3,03% −0,68%
01−07 18 33 54,55% 18,84% 08−30 14 33 42,42% −13,40%
VISITA CARDIOLOGICA
31−60 00
01−07 7 20 35,00% 6,46% VISITA OCULISTICA 08−30 13 20 65,00% 11,21% 00
01−07 3 15 20,00% −13,35% VISITA ORTOPEDICA 08−30 12 15 80,00% 29,68% 00
01−07 7 27 25,93% −8,92% 08−30 20 27 74,07% 27,08%
VISITA SPECIALISTICA
31−60
Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
813
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
314−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 2 99 2,02% −3,90% 01−07 32 99 32,32% −9,30% 08−30 49 99 49,49% 9,58%
31−60 15 99 15,15% 6,22% 61−90 1 99 1,01% −1,10%
MAMMOGRAFIA
>90 00 9 145 6,21% −10,61%
01−07 52 145 35,86% −2,13%
08−30 48 145 33,10% −4,21% 31−60 10 145 6,90% 2,01% 61−90 11 145 7,59% 6,54%
ECG, ECG SFORZO
>90 15 145 10,34% 8,40% 00 2 105 1,90% −0,96%
01−07 47 105 44,76% 12,31% 08−30 42 105 40,00% −12,26% 31−60 12 105 11,43% 2,85% 61−90
ECO MAMMELLA
>90 2 105 1,90% −0,63% 00
01−07 23 169 13,61% −18,98% 08−30 85 169 50,30% 2,88% 31−60 19 169 11,24% −1,90% 61−90 18 169 10,65% 7,93%
ECO(COLOR)DOPPLER
>90 24 169 14,20% 11,87%
00 1 123 0,81% −0,87% 01−07 21 123 17,07% −10,93% 08−30 47 123 38,21% −11,49% 31−60 30 123 24,39% 11,02% 61−90 10 123 8,13% 3,67%
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90 14 123 11,38% 8,61% 00 4 23 17,39% 15,05%
01−07 1 23 4,35% −32,97% 08−30 4 23 17,39% −27,17% 31−60 14 23 60,87% 48,29%
61−90
ECOGRAFIA OSTETRICA
>90 00 6 294 2,04% −0,35%
01−07 104 294 35,37% −5,26% 08−30 131 294 44,56% −0,20% 31−60 31 294 10,54% 0,57%
61−90 13 294 4,42% 3,28%
ECOGRAFIE
>90 9 294 3,06% 1,95% 00
01−07 6 42 14,29% −31,76% 08−30 28 42 66,67% 21,99%
31−60 8 42 19,05% 13,55% 61−90
EEG
>90 00 2 53 3,77% 3,13%
01−07 9 53 16,98% −10,64%
08−30 10 53 18,87% −29,74% 31−60 26 53 49,06% 29,78% 61−90 5 53 9,43% 7,51%
EMG
>90 1 53 1,89% −0,04%
814
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
314−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 5 101 4,95% 1,42% 01−07 19 101 18,81% −8,71% 08−30 26 101 25,74% −22,99%
31−60 22 101 21,78% 6,71% 61−90 22 101 21,78% 18,58%
ENDOSCOPIE DIG.
>90 7 101 6,93% 4,99% 00
01−07 17 78 21,79% −8,40%
08−30 46 78 58,97% 18,12% 31−60 13 78 16,67% 2,82% 61−90
FKT
>90 2 78 2,56% −0,48% 00 1 41 2,44% −8,41%
01−07 12 41 29,27% −17,28% 08−30 27 41 65,85% 25,81% 31−60 1 41 2,44% 0,47% 61−90
MOC
>90 00 13 344 3,78% −17,13%
01−07 184 344 53,49% −8,56% 08−30 118 344 34,30% 19,10% 31−60 29 344 8,43% 6,97% 61−90
RADIOGRAFIE
>90
00 01−07 33 118 27,97% −10,57% 08−30 43 118 36,44% −10,27% 31−60 30 118 25,42% 16,93% 61−90 1 118 0,85% −0,37%
RMN
>90 11 118 9,32% 6,93% 00
01−07 10 31 32,26% −12,24% 08−30 14 31 45,16% 4,66% 31−60 4 31 12,90% 4,65%
61−90
SPIROMETRIA
>90 3 31 9,68% 8,18% 00 2 267 0,75% −3,08%
01−07 75 267 28,09% −11,84% 08−30 108 267 40,45% −7,00% 31−60 52 267 19,48% 12,84%
61−90 27 267 10,11% 8,64%
TAC
>90 3 267 1,12% 0,44% 00 1 101 0,99% −2,72%
01−07 29 101 28,71% −6,99% 08−30 55 101 54,46% −1,37%
31−60 13 101 12,87% 9,09% 61−90 3 101 2,97% 2,21%
VISITA CARDIOLOGICA
>90 00 2 158 1,27% −3,07%
01−07 11 158 6,96% −21,58%
08−30 74 158 46,84% −6,95% 31−60 27 158 17,09% 9,93% 61−90 27 158 17,09% 14,42%
VISITA OCULISTICA
>90 17 158 10,76% 7,26%
815
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
314−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 2 149 1,34% −4,93% 01−07 23 149 15,44% −17,92% 08−30 71 149 47,65% −2,67%
31−60 28 149 18,79% 13,35% 61−90 24 149 16,11% 12,65%
VISITA ORTOPEDICA
>90 1 149 0,67% −0,48% 00 2 110 1,82% −3,69%
01−07 17 110 15,45% −19,39%
08−30 30 110 27,27% −19,72% 31−60 29 110 26,36% 19,01% 61−90 20 110 18,18% 14,58%
VISITA SPECIALISTICA
>90 12 110 10,91% 9,21% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
315−A.S.L. DI VALLECAMONICA − SEBINO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00 01−07 08−30 4 6 66,67% 26,75% 31−60 61−90
MAMMOGRAFIA
>90 2 6 33,33% 31,83% 00
01−07 08−30 8 12 66,67% 29,36% 31−60 1 12 8,33% 3,45%
61−90 3 12 25,00% 23,95%
ECG, ECG SFORZO
>90 01−07 08−30 4 7 57,14% 4,89% 31−60 3 7 42,86% 34,28%
ECO MAMMELLA
61−90 00
01−07 1 15 6,67% −25,92% 08−30 3 15 20,00% −27,42% 31−60 8 15 53,33% 40,19%
ECO(COLOR)DOPPLER
61−90 3 15 20,00% 17,28%
01−07 08−30 31−60 13 13 100,00% 86,63% 61−90
ECO/ECOCOLOR CARDIAC
>90
01−07 08−30 4 7 57,14% 12,58% 31−60 3 7 42,86% 30,28%
ECOGRAFIA OSTETRICA
61−90
816
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
315−A.S.L. DI VALLECAMONICA − SEBINO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
00
01−07 1 18 5,56% −35,08% 08−30 10 18 55,56% 10,80% 31−60 7 18 38,89% 28,92%
ECOGRAFIE
61−90 01−07 3 3 100,00% 53,95% EEG 08−30 01−07 08−30 1 2 50,00% 1,39% 31−60 1 2 50,00% 30,73% 61−90
EMG
>90
01−07 1 17 5,88% −21,64% 08−30 10 17 58,82% 10,09% 31−60 6 17 35,29% 20,23%
ENDOSCOPIE DIG.
61−90 01−07 3 15 20,00% −10,19%
08−30 12 15 80,00% 39,14% 31−60 61−90
FKT
>90 00 3 37 8,11% −12,80% RADIOGRAFIE
01−07 34 37 91,89% 29,85% 01−07 3 15 20,00% −18,54% 08−30 31−60 1 15 6,67% −1,83% 61−90 2 15 13,33% 12,11%
RMN
>90 9 15 60,00% 57,61% 31−60 61−90 3 3 100,00% 98,50% SPIROMETRIA >90
01−07 4 21 19,05% −20,88% 08−30 1 21 4,76% −42,69%
31−60 7 21 33,33% 26,70% 61−90 9 21 42,86% 41,39%
TAC
>90 00
01−07 1 8 12,50% −23,20%
08−30 7 8 87,50% 31,68% 31−60 61−90
VISITA CARDIOLOGICA
>90 00
01−07 1 17 5,88% −22,66% 08−30 2 17 11,76% −42,03% 31−60 14 17 82,35% 75,19% 61−90
VISITA OCULISTICA
>90 00 1 16 6,25% −0,02%
01−07 1 16 6,25% −27,10% VISITA ORTOPEDICA 08−30 14 16 87,50% 37,18% 00
01−07 VISITA SPECIALISTICA
08−30 13 15 86,67% 39,67%
817
Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali
315−A.S.L. DI VALLECAMONICA − SEBINO
Classe Prestazione Fascia Attesa
N. Prestaz. Per Classi attesa
Prenotaz. in ASL nel g.
Ind.
Distr. % per classi di attesa
Diff. Da % riferimento Regione
31−60 2 15 13,33% 5,98%
61−90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia
818
TEMPI DI ATTESA - GLOSSARIO9
Agenda (di prenotazione): strumento in formato cartaceo o informatizzato
utilizzato per registrare il calendario di prenotazioni per le prestazioni.
Agenda chiusa: agenda di prenotazione temporaneamente chiusa.
N.B.: la sospensione delle attività di prenotazione è vietata dal comma 282
L.266/2005, che prevede sanzioni amministrative. Nelle more di ulteriori specifiche
indicazioni da parte del Ministero della Salute l’interruzione delle attività di
erogazione legate a motivi tecnici va segnalata nelle note corrispondenti alla
prestazione di cui trattasi, altrimenti va comunque segnalata nella nota
accompagnatoria dei flussi RL_MTA mensili, avendo cura di indicare le tipologie, i
punti di erogazione, il periodo e le motivazioni plausibili. Si fa comunque riferimento
alle Linee guida specifiche del Mattone Tempi di Attesa. Pertanto nella rilevazione il
numero di agende chiuse (per singola prestazione) deve sempre essere uguale a
zero in caso di agenda unica per quella determinata prestazione, mentre potrebbe
avere un valore positivo a condizione che nella stessa Azienda sia comunque
garantita l’apertura della lista di prenotazione per quella determinata prestazione
ASL: Le Aziende sanitarie locali ricevono e sintetizzano i dati di base rilevati presso
tutti gli erogatori accreditati presenti nel territorio dell’Azienda stessa (quali
strutture private accreditate, Aziende ospedaliere, Istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico, ecc.). La raccolta dei dati di base degli erogatori, pertanto, si
riferisce a tutte le prestazioni sanitarie oggetto del monitoraggio erogate nell’ambito
dell’Azienda Sanitaria Locale, da tutte le strutture accreditate che risiedono
nell’intero ambito territoriale corrispondente.
CUP (Centro unificato di Prenotazione): sistema centralizzato di prenotazione
di prestazioni sanitarie, generalmente telematico, che consente di organizzare, con
maggior efficienza, le prenotazioni, gli accessi, la gestione delle unità eroganti e di
fornire informazioni ai cittadini e che copre almeno il 50% delle tipologie di
prestazioni offerte localmente (escluse le prestazioni di laboratorio).
“DATA” : nelle finestre del software di rilevazione sta a significare la data di
assegnazione della prestazione ambulatoriale o la data prevista di trattamento di
radioterapia o del ricovero programmabile ordinario o in day hospital.
9 Monitoraggio dei Tempi di Attesa (RL_MTA). Gennaio 2008. Disciplinare Tecnico Ambulatoriale, Ricoveri e Radioterapia.
819
Data di Prenotazione Ricovero :Corrispondente alla data inserimento del
paziente nella agenda di prenotazione. Si deve intendere la data in cui il
soggetto previsto dalla struttura, di solito lo specialista del reparto, conferma la
necessità di ricovero e provvede contestualmente all’inserimento del paziente nella
agenda di prenotazione. Questa data, relativa alla identificazione del bisogno
(momento della convalida dello specialista), è anche quella che deve essere
utilizzata per la compilazione del campo “data di prenotazione della Scheda di
Dimissione Ospedaliera (SDO).
Data del ricovero: La data prevista è quella da indicare in base ai tempi correnti di
attesa, che devono tener conto della programmazione e variabilità stagionale, nelle
rilevazioni prospettiche; la data reale, o effettiva, del ricovero corrisponde a quella
già esistente oggi nelle SDO ed è rilevata nelle indagini retrospettive.
Data di Prenotazione del Trattamento di Radioterapia: corrisponde alla data
inserimento del paziente nella Agenda/Registro di prenotazione. Si deve intendere
la data in cui lo specialista del reparto di Radioterapia, prescrive o conferma la
necessità di trattamento e provvede contestualmente a far inserire il paziente nella
Agenda/Registro di prenotazione. Questa data, relativa alla identificazione del
bisogno (momento della convalida dello specialista), è quella che dovrà essere
utilizzata per il calcolo.
Data del trattamento: la data può essere prevista, prospettata a priori in
un’Agenda di prenotazione, o reale, di effettivo inizio del trattamento, reperita nella
documentazione clinica.
Erogatore: ogni soggetto pubblico o privato accreditato che eroga prestazioni per
conto e a carico del SSR. Gli erogatori corrispondono alle entità identificate da un
codice univoco (di cui ai flussi della Circ. 28/SAN e delle SDO e dei flussi ministeriali
attraverso i modelli STS e HSP), e pertanto ogni punto di erogazione che abbia un
codice proprio deve registrare le proprie prenotazioni nel software, con la possibilità
di utilizzo di un’unica registrazione aziendale articolata su tutti i punti di erogazione
codificati ed inseriti nel programma.
Giorno indice/periodo indice: giorno prestabilito in cui si effettua la rilevazione
per le prestazioni ambulatoriali, mentre per i ricoveri programmati si è scelto un
periodo indice di osservazione di dieci giorni, dei quali l’ultimo è il giorno indice.
Modalità di prenotazione: In riferimento alla via di accesso, sono comprese tutte
le possibili tipologie di accesso alla prenotazione previste dall’Azienda: sportelli di
820
prenotazione, via telefonica, via telematica (farmacie, MMG collegati in rete con
l’Azienda), via Internet, ecc. In riferimento alla modalità di registrazione della
prenotazione, è compresa sia quella informatizzata che quella su supporto cartaceo.
N. persone in attesa: è l’insieme di tutte le persone in attesa della specifica
prestazione; si calcola all’inizio del giorno o del periodo indice, sommando tutte le
persone presenti in tutte le agende dell’erogatore e senza limiti ultimi (senza data
di termine). Per le prestazioni ambulatoriali, in tale numero sono ricomprese tutte
le varie modalità della prestazione (prima visita, controlli, screening che non
seguano procedure differenziate, prestazioni in libera professione intramuraria
erogata a favore dell’Azienda =Area a pagamento). In riferimento ai ricoveri
programmati, rappresenta il numero di persone in attesa del ricovero, registrate
presso le agende di tutti i reparti di ogni erogatore, all’inizio del periodo indice;
sono escluse le prestazioni in libera professione intramuraria
Prestazione: atto clinico-assistenziale, di natura diagnostica e/o terapeutica,
erogato da professionisti/strutture nei riguardi di un paziente. Sono rilevate tutte le
prestazioni ambulatoriali e di ricovero, sia ordinario sia in day hospital, contenute
nella Tabella
Preospedalizzazione (D.P.C.M. 19-5-1995) Procedure per disporre gli
accertamenti diagnostici e/o terapeutici preliminari al ricovero e atti a ridurre il
periodo della successiva degenza ordinaria. La data di preospedalizzazione non
è la data prevista del ricovero
Prestazione ambulatoriali in emergenza/urgenza clinica (escluse/incluse
dalla rilevazione): per le prestazioni ambulatoriali, sono considerate escluse le
prestazioni ambulatoriali che, per il peculiare quadro clinico vengono solitamente
erogate in tempi brevissimi attraverso canali preferenziali (Pronto Soccorso,
spazi dedicati e non altrimenti disponibili nell’ambito dell’agenda, ecc.), e quindi al
di fuori delle agende di prenotazione. Ai fini del Monitoraggio Regionale
vengono comunque incluse anche le prestazioni prenotate con bollino verde,
qualora iscritte nelle agende di prenotazione cartacee o informatizzate per le quali
sarà d’obbligo l’iscrizione del codice”U” nel campo “Codice di priorità”. Prevale
dunque la regola di registrare la data di assegnazione ad ogni singolo paziente che
si presenta a prenotare in quel giorno attraverso un’agenda (ANCHE CON BOLLINO
VERDE!) Non va registrata la data di effettuazione della prestazione avvenuta in
tempi brevissimi, o attraverso canali preferenziali, saltando qualsiasi agenda.
821
Prestazione di ricovero in emergenza/urgenza clinica:
Sono escluse dalla attuale rilevazionedei tempi di attesa. Per i ricoveri, sono
considerati urgenti quelli definiti tali sulla scheda di dimissione ospedaliera.
Registro dei ricoveri cartaceo/informatizzato: ai fini del diritto di accesso
garantito dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, le unità sanitarie locali, i presìdi
ospedalieri e le aziende ospedaliere devono tenere, sotto la personale responsabilità
del direttore sanitario, il registro delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, di
diagnostica strumentale e di laboratorio e dei ricoveri ospedalieri ordinari. Tale
registro sarà soggetto a verifiche ed ispezioni da parte dei soggetti abilitati ai sensi
delle vigenti disposizioni. Tutti i cittadini che vi abbiano interesse possono
richiedere alle direzioni sanitarie notizie sulle prenotazioni e sui relativi tempi di
attesa, con la salvaguardia della riservatezza delle persone. Il Direttore Sanitario è
responsabile del registro e della gestione delle liste di attesa, basata su un ordine
cronologico - salvo patologie di particolare gravità. La ASL, comunque, provvederà
ad individuare appositi strumenti di rilevazione del rispetto dei tempi di attesa
indicati e di quelli realmente registrati.
Ricoveri ospedalieri (D.P.C.M. 19-5-1995): l'assistenza ospedaliera, nel rispetto
delle normative nazionali e regionali vigenti in materia, è assicurata con:
- ricovero urgente, che viene disposto dal medico di guardia al Pronto Soccorso;
- ricovero ordinario;
- ricovero programmato (anche a ciclo diurno/day-hospital);
- ospedalizzazione domiciliare;
Ricovero ordinario (D.P.C.M. 19-5-1995): viene disposto dal medico di reparto
preposto all'accettazione che, valutata la reale necessità, provvede al ricovero in
caso di disponibilità di posti letto o all'inserimento nella lista dei ricoveri
programmati di ogni singola divisione. Nell'intervallo tra l'inserimento nella lista
programmata e l'effettivo ricovero, i medici del reparto interessato assicurano, se
necessario, le procedure di preospedalizzazione per disporre gli accertamenti
diagnostici ed iniziare, se necessario, un ciclo terapeutico preliminare atto a ridurre
il periodo della successiva degenza.
Ricovero programmato: per ricovero programmato si intende il ricovero in
regime ordinario o in regime di Day-Hospital che, in relazione alle condizioni
cliniche del paziente o ai trattamenti cui il paziente deve essere sottoposto, può
essere programmato per un periodo successivo al momento in cui è stata rilevata
822
l’indicazione al ricovero stesso da parte del Medico di Medicina Generale o dal
Pediatra di libera scelta, direttamente o su condivisione di una indicazione
specialistica, o dallo Specialista ospedaliero o da un medico di fiducia del paziente.
SDO: Scheda di Dimissione Ospedaliera.
Tempo di accesso: tempo che intercorre tra la formulazione del bisogno da parte
dell’utente, la proposta del MMG/PLS o dello Specialista, e la sua registrazione da
parte degli erogatori.
Tempo d’attesa per le prestazioni di ricovero programmato: tempo che
intercorre dalla data di registrazione della proposta di ricovero formulata
all'erogatore da parte del MMG/PLS e avvallata dal Medico Specialista Ospedaliero,
o direttamente da questi, al giorno del ricovero (ordinario o in day hospital); può
essere prospettato (esplicitato a priori, con riferimento alla data prevista di
ricovero) o effettivo (calcolato a posteriori, con riferimento alla data di effettivo
ricovero). Questo tempo non va confuso con il tempo preoperatorio, ovvero quello
che intercorre tra il momento del ricovero e l’esecuzione della procedura/intervento,
che non è oggetto del monitoraggio.
Tempo d’attesa per le prestazioni di radioterapia: tempo che intercorre dalla
data di registrazione della proposta di trattamento, avvallata dal Medico Specialista
Radioterapista, al giorno di inizio trattamento; può essere prospettato (esplicitato a
priori, con riferimento alla data prevista) o effettivo (calcolato a posteriori, con
riferimento alla data di effettivo inizio).
823
Verifiche con sistemi di misurazione della soddisfazione degli utenti
Sul proprio sito la regione Lombardia specifica che con il termine Customer
Satisfaction si intende, generalmente, l’indagine volta alla conoscenza del grado di
soddisfazione del cliente e delle sue aspettative finalizzata al sempre maggior
gradimento del prodotto; in sanità, è l’indagine rivolta alla conoscenza del grado di
soddisfazione dei cittadini rispetto alle prestazioni offerte dalle strutture sanitarie,
finalizzata al continuo miglioramento dei servizi offerti. Il lavoro di customer
satisfaction deve quindi essere pensato come un “work in progress”, in cui
metodologia e strumenti d’intervento si adeguano in funzione dei risultati ottenuti e
degli interventi che si intendono realizzare.
La regione Lombardia, nell’anno 2002 ha elaborato e pubblicato delle
proprie “Linee guida per la Customer Satisfaction – Metodi e strumenti per
la rilevazione del grado di soddisfazione nelle strutture sanitarie”, con
l’obiettivo di offrire uno strumento metodologico di partenza per le rilevazioni
regionali, da integrarsi con gli approfondimenti offerti dalla letteratura e dalle
esperienze nazionali e internazionali in materia.
Attraverso la D.G.R. 22/03/2002 n. VII/8504 – “approvazione delle Linee
Guida per la Customer Satisfaction” la Direzione Sanità ha coinvolto tutte le
strutture e ha prodotto alcune modificazioni dal punto di vista della quantità dei dati
raccolti: da principio il flusso obbligatorio ha garantito una certa consistenza della
raccolta, in seguito si è verificata una spontanea tendenza all’aumento della
numerosità. Le criticità che si sono evidenziate risiedono nella disomogeneità di
attuazione che determina difficoltà di elaborazione e di formulazione di
comparazioni significative (le linee guida lasciavano ampia possibilità di scelta alle
strutture sanitarie nelle modalità di somministrazione del questionario). Inoltre gli
operatori delle strutture sanitarie hanno rilevato la necessità di rivedere gli
strumenti individuati (i questionari) rendendoli più sintetici e snelli in modo da
lasciare più spazio ad eventuali approfondimenti d’interesse locale.
Conseguentemente, la Direzione Generale Sanità ha deciso, di rivedere
l’impianto del sistema di rilevazione secondo due principali orientamenti:
• per le Strutture erogatrici: utilizzare le indagini di customer come
strumento proprio di miglioramento della qualità dei processi assistenziali;
824
• per la Regione: avere una lettura sintetica di fenomeni che consenta anche
di confrontare posizioni differenti.
I questionari sono stati rivisti con la precisazione che la loro funzione è
quella di misurare la percezione del cittadino della qualità del servizio e non già di
“valutazione” del servizio stesso. I dati rilevati mediante “questionario” sono stati
raccolti e inseriti in un file in formato informatico secondo le indicazioni fornite a
cura della D.G. Sanità e trasmessi alle ASL unitamente alle “segnalazioni spontanee
dei cittadini e azioni di miglioramento programmate dalle strutture” che, dopo gli
opportuni controlli a cura del Referente, vengono inviati in forma aggregata alla
D.G. Sanità – U.O. Servizi Sanitari Territoriali, Struttura Sistemi di Remunerazione,
Osservatorio Epidemiologico e Farmaceutica Territoriale, entro il 31 gennaio di
ciascun anno. Entro il 30 giugno dello stesso anno la regione ha impegnato la
D.G.Sanità, dopo le necessarie elaborazioni, a restituire un valore standard di
riferimento sia regionale che per territorio di competenza ASL, con il quale ciascuna
struttura erogatrice potrà confrontarsi.
L’I.Re.F. - Scuola di Direzione in Sanità, in collaborazione con la Direzione
Generale Sanità della Regione Lombardia, ha organizzato due situazioni formative
sul tema Customer Satisfaction: un Convegno tenutosi a Milano lo scorso 29
novembre 2006 e, nel corso del 2007, un percorso formativo/informativo rivolto ai
Referenti Customer delle Strutture sanitarie erogatrici ASL avente il fine di illustrare
e condividere la nuova metodologia di rilevazione della customer satisfaction
introdotta dal decreto n. 14890 del 18/12/2006 nella logica del Sistema Sanitario
Regionale.
Attualmente vengono raccolti circa 400.000 questionari che, ogni
anno, forniscono dati sintetici utilizzabili a supporto delle scelte aziendali volte al
miglioramento continuo del servizio offerto al cittadino.
E’stato previsto per il mese di luglio 2009 l’istituzione del tavolo di lavoro
per la realizzazione di un “Sistema al servizio del cittadino”, in grado di porsi in
atteggiamento di ascolto e rimodularsi nel ciclo dialettico del dialogo fra cittadino ed
istituzione, restituendo risposte adeguate in tempi certi.
Con l’istituzione di un gruppo di lavoro dedicato, costituito da referenti di
settori diversi, con forti competenze e conoscenze nell’ambito della Customer
Satisfaction, Regione Lombardia intende percorrere un cammino che pone obiettivi
ambiziosi e al tempo stesso realistici: la sistematizzazione normativa funzionale
825
degli Uffici Relazioni con il Pubblico e degli Uffici di Pubblica Tutela, il miglioramento
delle modalità di raccolta nonché della capacità di analisi dei dati raccolti e lo studio
di un modello metodologicamente fondato per la rilevazione della qualità percepita.
Lo scenario ricco e articolato che contraddistingue le iniziative di customer
satisfaction nelle strutture sanitarie lombarde ha portato ad un ulteriore intervento
di Regione Lombardia in tema di valorizzazione e analisi di sistema delle rilevazioni
del grado di soddisfazione dell’utenza.
La regione ritiene che il dato di partenza sia dato dalla consapevolezza che
il livello di soddisfazione degli utenti costituisca una risorsa importante per la
riorganizzazione dei servizi in risposta alle aspettative stesse dei cittadini. Pertanto
un Sistema Qualità centrato sulle esigenze dei pazienti deve tenere in giusta
considerazione i loro pareri, considerando la capacità e gli strumenti che essi hanno
di formulare un giudizio. Con la collaborazione di un gruppo di lavoro composto da
referenti regionali, da esperti di statistica del C.R.I.S.P., Centro di Ricerca
Interuniversitario sui Servizi di Pubblica Utilità alla Persona, e da referenti di alcune
strutture sanitarie che hanno effettuato indagini pilota, sono stati messi a punto 3
questionari tipo per le aree principali di indagine: area di ricovero, area
ambulatoriale e area A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata). Regione Lombardia
ha puntato allo sviluppo metodologico per la determinazione del campione, alla
praticabilità del metodo lasciando la più ampia autonomia alle strutture di
intervenire nella impostazione delle “survey” adeguandole alle singole realtà, alle
mission aziendali e all’impatto sull’organizzazione della risorsa utente. L’obiettivo
generale è di costruire una rete di informazioni sulla qualità percepita attraverso
una rilevazione sistematica già esistente nelle strutture sanitarie; a tal fine lo studio
oltre allo strumento del questionario ripropone anche lo schema regionale per la
raccolta e l’analisi delle segnalazioni: reclami, osservazioni ed encomi.
La Direzione Generale Sanità, in collaborazione con la Direzione Centrale
Relazioni Esterne, Internazionali e Comunicazioni e la Direzione Generale Famiglia e
Solidarietà sociale, sta procedendo all'istituzione del "Network regionale per
l'ascolto del cittadino e la qualità percepita” che contribuirà alla realizzazione di
obiettivi connessi con l’attuazione del programma regionale di sviluppo. Il
coordinamento di tale Network sarà affidato ad un Comitato Tecnico Operativo
costituito da figure professionali con competenze specifiche scelte fra gli attori dei
processi socio sanitari; avrà il compito di affrontare tematiche connesse alla
826
centralità del cittadino e in particolare l’implementazione dell’efficienza e
dell’efficacia del sistema di ascolto, lo studio di una metodologia orientata allo
scopo e la sistematizzazione funzionale e normativa degli Uffici Relazioni con il
Pubblico e di Pubblica Tutela presenti sul territorio.
Nel mese di giugno 2009 si è svolto sull’argomento un Workshop
denominato “Customer Satisfaction in sanità: obiettivi 2009” allo scopo di illustrare
e condividere detti percorsi ed era rivolto ai Direttori Generali delle Aziende
Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere pubbliche e private accreditate del territorio
e agli attori coinvolti nel sistema (responsabili degli Uffici Relazioni con il Pubblico,
Uffici di Pubblica Tutela, ai referenti Aziendali per la Customer Satisfaction, per i
flussi ecc)
827
Programma triennale per l’implementazione del sistema di
valutazione delle aziende sanitarie pubbliche e private.
Un primo programma triennale finalizzato all’implementazione del sistema
di valutazione delle aziende sanitarie pubbliche e private10 è stato avviato dalla
10 Il Programma triennale per l’implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie pubbliche e private, avviato in attuazione del Piano Socio Sanitario 2002 – 2004, della successiva delibera n. VII/12446 del 21.3.2003 recante “Programmazione dell’attività contrattuale dell’Amministrazione Regionale riferita all’anno 2003” nella quale risulta inclusa anche la procedura per l’appalto del servizio di “progettazione ed attuazione di un programma di implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate con il SSR e per le aziende pubbliche (ASL e AO)” per un importo a base di gara di € 1.860.000,00 e del decreto della Direzione generale sanità n. 17366 del 12.10.2004 con oggetto: “costituzione del comitato tecnico scientifico per l’attuazione del programma di implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management delle aziende sanitarie pubbliche”, è stato avviato in data 17 giugno 2004. Il contratto, della durata di tre anni, determinato in tal senso in seguito alla parziale modifica dell’oggetto in “Servizio triennale di implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management della aziende sanitarie pubbliche” intervenuta conseguentemente alla rielaborazione del capitolato speciale d’appalto, da parte della Direzione Generale Risorse e Bilancio, è stato stipulato con la Società Jont Commission Resourcers, Inc. di Illinois – Chicago (USA), risultata vincitrice della gara. Il contratto de quo è in essere dalla data del 1 aprile 2004. Tale Servizio triennale sopra richiamato consiste nella progettazione ed attuazione di un programma di implementazione del sistema di valutazione delle Aziende sanitarie accreditate ed a contratto con il SSR e, per le Aziende sanitarie pubbliche (ASL, AO) anche del loro management, sulla base in un modello di valutazione aziendale che possa essere implementato nella regione Lombardia e che fornisca, sulla scorta di parametri oggettivi ed oggettivabili, il posizionamento di ciascuna azienda rispetto a tali parametri, oltre che una valutazione complessiva della stessa. Realizzato con il supporto tecnico di Joint Commission International, quale divisione della stessa JCR, il Programma è finalizzato alla verifica, attraverso appositi Parametri, economici e qualitativi, dell’adozione e del mantenimento dei programmi di miglioramento delle strutture accreditate (pubbliche e private), e alla diffusione presso il personale interessato delle informazioni riguardanti i criteri di valutazione, per favorire confronti e suggerimenti che migliorino l’efficacia del Sistema Sanitario; il Programma prevede inoltre la valutazione delle performance dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie pubbliche. Il capitolato speciale di appalto prevede che la gestione complessiva del Servizio oggetto del contratto sia effettuata dalla ditta aggiudicataria in stretto raccordo con il Comitato Tecnico Scientifico per l’attuazione del programma di implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management delle aziende sanitarie pubbliche (CTS) appositamente costituito dalla D.G. Sanità con il decreto n. 17366 del 12 ottobre 2004 e successivamente modificato con decreto n. 15832 del 31 ottobre 2005. Nell’ambito del Comitato Tecnico Scientifico, la convocazione del quale è indicato debba avere una cadenza almeno annuale, per la gestione ottimale del processo, è stata individuata la necessità della formazione di un sottogruppo, denominato Comitato Tecnico Operativo (CTO), con una funzione più stretta di raccordo operativo tra JCI e Regione Lombardia. Il Comitato Tecnico Operativo di raccordo tra JCI e Regione Lombardia ha i seguenti compiti:
• definire in accordo con il Comitato di progetto JCI la scelta e l’implementazione degli standard di qualità.
• Monitorare l’andamento del progetto.
• Proporre modalità di comunicazione e diffusione dei risultati della valutazione.
• Prendere in esame ogni altro aspetto relativo al Programma di valutazione di cui trattasi su richiesta della DG Sanità.
• Presentare al Comitato Tecnico Scientifico tali proposte metodologiche per acquisire il consenso dei professionisti e consentire al comitato di verificare l’evoluzione del progetto con riferimento ai risultati attesi. Il progetto è stato articolato in 4 sottoprogetti: sotto progetto Valutazione delle performance qualitative. utilizza circa 60 dei 368 standard previsti dal protocollo originario del sistema Joint Commission International che ha consentito l’accreditamento di 5 presidi ospedalieri lombardi. Sono articolati in cinque aree:
828
- Diritti dei pazienti e processi di presa in carico clinici e Assistenziali. - Sviluppo delle risorse umane. - Gestione dei processi di interscambio di servizi – prestazioni tra e intra strutture sanitarie. - Sistema informativo amministrativo e clinico. - Gestione di processi di miglioramento della qualità. Sotto progetto “Crisp”. Riguarda l’utilizzo di una evoluzione ulteriore del modello di analisi statistica multilivello applicato a diverse variabili (paziente, unità operative, ospedali) per ottenere misure, aggiustate per il rischio, relative a: – mortalità totale a 30 gg dalle dimissioni. – Mortalità intraospedaliera. – Ricoveri ripetuti entro 48 ore per la medesima MDC. – Trasferimenti tra strutture. – Dimissioni volontarie. Sotto progetto valutazione economica e della produttività. Si basa sull’utilizzo dei dati economici e gestionali, disponibili nei database regionali, per sviluppare indicatori di performance economica e correlare la produzione con le risorse assorbite. La valutazione economica e della produttività deve riguardare l’azienda nel suo complesso; e deve essere utilizzata una metodologia a costi “standard” per consentire il confronto con i costi effettivi aziendali. I costi vengono correlati alle attività al fine di generare valutazioni di produttività. Indicatori di performance “tradizionali”: indici economici, sulla base dei bilanci aziendali:
• indici per la valutazione della struttura dei costi e delle specifiche relazioni con i principali fattori produttivi (ad es. costo personale medico/costo totale; costo servizi alberghieri/costo totale) a livelli diversi di dettaglio.
• Indici per valutazioni di bilancio al fine di correlare specifiche voci di costo con le principali voci di ricavo (ad es. costo del personale/ricavi per prestazioni sanitarie).
• Indicatori di performance “specifici” La performance aziendale è misurata per mezzo di indici di produttività: -costo per ricovero, o per gg degenza o per episodio assistenziale, eventualmente analizzato per fattori produttivi, per le aziende di erogazione. -Costo per livelli uniformi di assistenza, (farmaceutica, assistenza domiciliare, protesica eccetera) per le Aziende Sanitarie Locali. Sotto progetto valutazione del management pubblico. Intende sviluppare indicatori ad hoc per valutare la leadership aziendale, i processi d’innovazione e cambiamento organizzativo sviluppati e i processi d’investimento sulle competenze. La partecipazione al programma di valutazione è prevista negli obiettivi dei direttori generali (nell’ambito del debito informativo) e nel rapporto contrattuale fra ASL e strutture erogatrici Il Programma risulta essere entrato nella sua fase operativa con la realizzazione del primo evento formativo (27-28-29 luglio 2004) rivolto ai Referenti Aziendali. Ciascuna Azienda Sanitaria accreditata, infatti, su invito della Regione Lombardia, ha individuato due responsabili del Programma: uno esperto di organizzazione sanitaria e l'altro di processi economico gestionali. L’obiettivo è quello di rilevare l’aderenza delle strutture sanitarie agli standard internazionali, in riferimento a cinque aree: diritti dei pazienti e processi di presa in carico clinici e assistenziali; sviluppo delle risorse umane; gestione dei processi di interscambio di servizi e prestazioni tra strutture sanitarie e all’interno delle stesse; sistema informativo amministrativo e clinico; gestione dei processi di miglioramento della qualità. Oggetto di valutazione devono essere inoltre l’outcome e gli aspetti economico-produttivi, attraverso l’analisi dei costi, delle performance e dei bilanci. Durante il primo anno, accanto ai processi di autovalutazione delle varie Aziende, sono previste visite specifiche di esperti di Joint Commission presso la strutture coinvolte nel progetto. I risultati attesi dalla realizzazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management delle aziende sanitarie pubbliche risiedono nello sviluppo di logiche di benchmarking tra le aziende, nell’identificazione di percorsi di miglioramento, nella disponibilità di maggiori informazioni a disposizione dei diversi portatori di interesse e nel miglioramento del servizio, della soddisfazione degli operatori e degli assistiti. Il Rapporto di Gestione 2006 relativo all’esercizio dell’anno 2005 reso pubblico dalla regione Lombardia, indica nel corso dell’anno 2005 sono stati ottenuti i primi risultati relativi a tale progetto: “Il programma non ha effetto sanzionatorio ma vuole essere uno strumento operativo ed efficace per lo sviluppo ulteriore del livello di qualità del sistema sanitario lombardo.Il programma si basa sulla valutazione di performance economiche, di esito e di verifica del grado di compliance delle strutture rispetto ad alcuni standard di qualità nelle aree riferite alla presa in carico del paziente, ai processi assistenziali, ai rapporti fra strutture sanitarie, all’organizzazione amministrativa e informativa, ai progetti di qualità .Come da programma è stato acquisito il riscontro delle autovalutazioni trimestrali delle Strutture di Ricovero e Cura e delle ASL per il 4° trimestre 2004 e per 1° 2° 3° trimestre 2005. Sono stati effettuati momenti pubblici di approfondimento del programma (giugno e dicembre) con grande ritorno in termini di
829
regione Lombardia in attuazione del Piano Socio sanitario 2002 – 2004 e della
successiva delibera n. VII/12446/2003: “Programmazione dell’attività contrattuale
dell’Amministrazione Regionale riferita all’anno 2003”. Il progetto è stato basato
sulla valutazione di performance economiche, di esito e di verifica del grado di
compliance delle strutture rispetto ad alcuni standard di qualità nelle aree riferite
alla presa in carico del paziente, ai processi assistenziali, ai rapporti fra strutture
sanitarie, all’organizzazione amministrativa e informativa, ai progetti di qualità.
Il successivo programma triennale è stato avviato nel dicembre 2007
nuovamente con l’ausilio tecnico di Joint Commission International (JCI); il
Programma è finalizzato a:
• consolidare e sviluppare il precedente programma di valutazione delle
Aziende sanitarie, al fine di raggiungere migliori performance qualitative in tutti gli
ospedali accreditati lombardi;
• trasferire alle ASL il know-how e le tecniche di valutazione, in base alla
metodologia Joint Commission International;
• promuovere e diffondere progetti di qualità per il coordinamento
assistenziale e per la continuità delle cure tra i vari erogatori.
Il sistema di valutazione degli ospedali è in questo caso basato sulla
messa a punto di un gruppo di standard selezionati dalla 3a edizione del manuale
“Standard Joint Commission International per l’Accreditamento degli Ospedali”. In
particolare gli standard introdotti sono focalizzati a presidiare la valutazione e la
cura del paziente (farmaci, anestesia, chirurgia) e la sicurezza del paziente.
Nell’anno 2005 il World Health Organization (WHO) ha avviato la World Alliance for
Patient Safety ed ha designato The Joint Commission e JCI per dare vita ad un
centro dedicato alla sicurezza del paziente (WHO Collaborating Centre for Patient
Safety Solutions). Il sistema di valutazione sviluppato nel primo triennio è basato
sia sull’autovaluzione periodica da parte delle strutture e sia sulla valutazione terza
da parte di consulenti di JCI svolto con sopralluoghi. Inoltre, il progetto prevede
partecipazione. E’ stata acquisita dal Comitato Tecnico Operativo (CTO) la relazione annuale 2004 sulla attività svolta da Joint Commission International, società aggiudicataria del programma di valutazione delle Aziende Sanitarie che opera sotto la supervisione del Comitato Tecnico Operativo, composto da dirigenti regionali ed esperti esterni. Sono state effettuate 78 visite in situ dai consulenti JCI, che per espressa previsione del CTO hanno avuto valenza consulenziale e di supporto per la migliore attuazione del programma. Sono stati realizzati incontri con i referenti aziendali delle ASL e delle Strutture di Ricovero e Cura per l’aggiornamento dello stato di avanzamento del progetto. Per le Strutture di Ricovero è Cura è stato realizzato il Software per le Unità Operative basato su ACCES con relativo manuale e formazione specifica per i referenti aziendali.”
830
anche la valutazione dell’esito delle cure attraverso specifici indicatori di outcome e
gli aspetti economico-produttivi, attraverso l’analisi dei costi, delle performance e
dei bilanci ed è anche prevista la realizzazione di uno specifico progetto formativo
per lo sviluppo ed il consolidamento delle conoscenze collegate al programma da
parte degli operatori.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
832
Al termine dell’esposizione dei dati rilevati nel corso dell’indagine sulla
gestione del servizio sanitario in Lombardia nel 2009, si formulano le valutazioni
conclusive in merito alle singole tematiche che hanno costituito oggetto di
approfondita analisi da parte della Sezione.
1. Come si è già rilevato nella precedente relazione l’obiettivo
fondamentale di offrire un riferimento unico per l’emergenza urgenza mediante
l’istituzione delle Centrali operative 118 e dell’Azienda Regionale dell’Emergenza
Urgenza è stato pienamente raggiunto e nel complesso il sistema risponde
adeguatamente alla richiesta dell’intero territorio regionale.
In sintesi si può affermare che il Servizio sanitario di urgenza ed
emergenza, attuato dalla Regione Lombardia a partire dall’istituzione dell’Azienda
regionale per l’emergenza e urgenza, corrisponde al disegno delineato dal
PSSR 2007-09.
Per la raccolta e la gestione dell’allarme sanitario sono state stipulate
nuove convenzioni tra l’AREU e le Aziende ospedaliere pubbliche, che rappresentano
le Articolazioni territoriali dell’AREU stessa, e con l’istituzione delle Centrali
Operative 118 presso alcune di esse.
Per lo svolgimento delle attività di soccorso e trasporto d’urgenza è stato
confermato il sistema di convenzioni già in corso tra Aziende ospedaliere ed Enti e
Associazioni di volontariato, non senza avviare un processo di analisi della
situazione esistente al fine di apportare eventuali modifiche.
Il sistema Emergenza Urgenza si è avvalso della rete ospedaliera esistente,
costituita da Aziende sia pubbliche, per il 73%, che private, distinte tra vari livelli di
complessità assistenziale.
La realizzazione degli indirizzi programmatici più specifici è stata avviata
(formazione degli operatori, reti per patologie ad alta complessità,
informatizzazione) ma restano alcune criticità (carenza di dati sugli operatori dei
mezzi di soccorso, lacune nello scambio informativo tra Centrali operative), peraltro
già segnalate da questa Sezione, affrontate e in parte risolte nel 2010.
Quanto alla verifica della gestione delle tre fasi dell’Emergenza Urgenza è
emerso che il primo livello del sistema, relativo alla fase di allarme sanitario
833
(Servizio 118), viene svolto quasi completamente con mezzi e personale
appartenenti al SSR.
Nel 2009 il fabbisogno minimo di personale per la copertura dei turni, sia
diurni che pomeridiani e notturni, rispetto al 2008 è aumentato del 2% in relazione
ai medici, dell’1% per gli infermieri mentre è diminuito dell’1% per il personale del
ruolo tecnico, che corrisponde ad un aumento di 12.857 ore di presenza di medici,
di 10.472 ore di presenza di infermieri contro una riduzione di circa 8.000 ore di
personale tecnico. Sulla base dei dati forniti dalla DG Sanità, acquisiti a consuntivo
da ASL ed AO, si è riscontrato che le ore di servizio reso sono coincidenti con il
fabbisogno stabilito per il 2009.
Il numero di richieste d’intervento è aumentato del 3% nel 2009 rispetto
all’anno precedente, mentre il costo complessivo del servizio è aumentato del
5% circa.
Dalle informazioni pervenute dalla DG Sanità in relazione al 2009, si rileva
che le dodici Centrali operative lombarde sono tutte in possesso di strumenti
tecnologici adeguati all’efficace gestione del servizio. Si rileva tuttavia la scarsa
integrazione tra le varie COEU, che in caso di necessità possono sostituirsi una
all’altra nel giro di qualche ora.
Con riferimento alla seconda fase del Sistema, il Soccorso sanitario
extraospedaliero e trasporto d’urgenza, si osserva in primo luogo che il servizio
è svolto sulla base di convenzioni con Enti o Associazioni di volontariato,
Organizzazioni o Cooperative sociali. Pertanto la rete del soccorso territoriale
extraospedaliero è prevalentemente costituita da personale volontario. La principale
criticità, già segnalata nella precedente Relazione, riguarda la scarsità di
informazioni sulla composizione degli equipaggi dei mezzi di soccorso, con
particolare riferimento alla formazione specifica posseduta.
In sede di controdeduzioni la DG Sanità ha rammentato che con DGR n.
893 del 1° dicembre 2010 sono stati dettati i requisiti tecnico-organizzativi per il
servizio di trasporto sanitario e per il servizio di trasporto sanitario semplice,
riguardante oltre i mezzi in dotazione, anche gli obblighi formativi del personale in
servizio sugli stessi e la previsione di percorsi formativi dedicati.
834
La distribuzione dei mezzi di soccorso sul territorio risulta piuttosto
varia ma i rapporti convenzionali tra le Aziende Ospedaliere e i soggetti del terzo
settore, che svolgono attività di trasporto sanitario, sono proseguiti invariati, sia
nell'anno 2009 che nell'anno 2010, in attesa di espletare la procedura di selezione
pubblica.
La DG Sanità, sentita la Direzione dell'AREU, ha precisato che le ASL hanno
effettuato, su tutti i soggetti privati che svolgono attività di trasporto sanitario in
Regione Lombardia, i controlli previsti, finalizzati alla verifica dei requisiti
igienico sanitari delle sedi operative e dei mezzi autorizzati allo svolgimenti
dell'attività.
L’utilizzo di alcuni indicatori ha fornito un quadro nel complesso positivo
delle prestazioni rese dal servizio di emergenza offerto su tutto il territorio.
Il terzo livello del Sistema è costituito dalla rete ospedaliera
dell’Emergenza Urgenza, composta da strutture differenziate in base al livello di
complessità assistenziale (Punti di Primi Intervento, Ospedali sedi di Pronto
Soccorso, Dipartimenti Emergenza e Accettazione di I e di II livello). Il numero delle
strutture nel 2009 è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2008.
Tra le strutture che svolgono il Servizio di Emergenza Urgenza si registra la
prevalenza di quelle pubbliche (in media il 73%) rispetto a quelle private in ogni
livello di complessità assistenziale. In controtendenza le strutture di Pronto
soccorso di Milano Città, Mantova e Monza e Brianza, prevalentemente private.
Le strutture della rete di emergenza urgenza sono distribuite sul
territorio in modo piuttosto eterogeneo, con una maggiore concentrazione
nelle province di Milano e Brescia.
Nel 2009, pur restando il flusso informativo relativo agli indicatori per
la valutazione di esito e di appropriatezza delle prestazioni dell’emergenza
urgenza limitato, dagli elementi forniti dalla DG Sanità emerge che il tasso medio
di accesso alle strutture pubbliche e private nel 2009 scende da 3,95 a 3,13 per
mille abitanti (3,57 alle pubbliche e 2,10 alle private).
L'accesso ai DEA di II livello sale nella regione da 1,52 a 1,59, mentre gli
altri livelli di assistenza restano all'1,24 (DEA I livello) e allo 0,54 (PS). In
particolare i DEA II livello pubblici segnano l'indice medio più elevato aumentando
da 1,67 a 1,80.
835
Si richiama l’attenzione sull’indicatore di efficacia delle prestazioni
erogate, rappresentato dall’indice di accessi ripetuti in pronto soccorso entro
24 ore, che esprime una criticità della prima prestazione di emergenza urgenza.
L’indice medio aggregato a livello regionale aumenta nel 2009 da 7,77 a
10,20. In particolare nelle strutture pubbliche sale da 8,38 a 10,86 mentre il dato
delle private non è disponibile.
Nel settore dell’attività di soccorso per le maxiemergenze risulta che nel
2009 la situazione è rimasta invariata rispetto al 2008: in 10 Centrali Operative
su 12 sono presenti protocolli operativi per il coordinamento delle attività di
soccorso sanitario con la rete ospedaliera e con altri enti (VVFF, PS, CC, CRI), ma
solo 5 Centrali operative su 12 hanno in dotazione Dispositivi di Protezione
Individuale per il rischio Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico (NBCR) e solo
presso 4 tra queste si sono tenuti corsi di formazione del personale per il loro uso.
Il modello organizzativo delineato dal Piano aziendale dell’AREU
appare molto più ampio ed articolato di quanto previsto dalla legge istitutiva
dell’Azienda e dalla Delibera attuativa, che ha individuato una “struttura di
coordinamento e di gestione delle funzioni agile ed essenziale”.
Al riguardo si sottolinea la necessità di monitorare attentamente
l’evoluzione e il dimensionamento della struttura organizzativa dell’Azienda al fine
di valutarne la puntuale rispondenza alle funzioni ad essa attribuite e la razionale
organizzazione dei suoi compiti in termini di efficienza ed efficacia ma soprattutto di
economicità, anche in relazione al numero delle figure professionali richieste
dall’assetto aziendale.
La questione è strettamente connessa alla consistenza e al costo del
personale. In proposito si è osservato che attualmente il numero dei dipendenti
dell’AREU appare piuttosto esiguo. Tuttavia, poiché la relativa spesa, ivi compresa
quella per comandi, collaborazioni, consulenze amministrative e sanitarie e per i
compensi ai vertici dell’Azienda, ammonta a 2.373.643,44 euro e rappresenta il
64% delle spese di funzionamento, si raccomanda alla DG Sanità di programmare
le assunzioni attuando, ove possibile, una corrispondente riduzione di consulenze o
collaborazioni, di vigilare sull’osservanza dei piani di assunzioni approvati,
valutando eventualmente la possibilità di procedere a distacchi o comandi di
personale regionale presso l’AREU.
836
In sede di controdeduzioni, la DG Sanità ha rammentato che nel corso del
2010 con DGR. n. IX/696 del 26 ottobre 2010 è stato approvato il fabbisogno di
personale dell’AREU per l’anno 2010, in linea con quanto già disposto
nell’approvazione del fabbisogno triennale di personale della stessa previsto dalla
DGR n. VIII/969 del 29 luglio 2009.
Si dà atto infine del pareggio del bilancio dell’AREU nell’esercizio
2009.
2. La Sezione ha quindi preso in esame lo stato di avanzamento degli
interventi previsti dall’Accordo di programma quadro in materia di edilizia
sanitaria, stipulato in data 3 marzo 1999, e dai cinque successivi Atti integrativi
stipulati rispettivamente a luglio 2004, a marzo 2005, ad agosto 2006, a gennaio
2008 e a dicembre 2009.
Dai dati forniti dalla DG Sanità della Regione Lombardia, emerge che gli
interventi che rientrano negli accordi più risalenti si trovano in una fase di
realizzazione più avanzata: i nove interventi conclusi fanno parte dell’AdPQ del
1999, così come la maggior parte delle opere entrate in funzione (49 su 65). La
maggior parte dei lavori in esecuzione rientra nel II e nel IV atto integrativo.
Per circa il 30% degli interventi i lavori devono ancora avere inizio;
di queste 56 opere non ancora avviate, 48 rientrano nel III e IV Atto integrativo (25
sono state aggiudicate e 23 sono in corso di aggiudicazione) mentre tutte le 8 del V
Atto integrativo sono ancora in fase di progettazione.
Si è rilevato nel corso dell’indagine che l’avanzamento finanziario degli
interventi ne ha seguito all’incirca l’avanzamento fisico.
Dal monitoraggio degli interventi al 31.12.2009 si evince che la maggior
parte delle criticità è dovuta a ritardi superiori a 180 giorni. L’accordo che
presenta la maggior percentuale di criticità è il II Atto integrativo (36%), anche se
il I Atto integrativo presenta il maggior numero di casi critici in valore assoluto (5
su 27).
Si rammenta infine che non è stato possibile considerare le criticità relative
agli interventi del IV e V Atto integrativo in quanto non fanno parte del sistema di
monitoraggio utilizzato sui precedenti Accordi.
Al riguardo la Sezione auspica che la Regione metta in atto procedure
alternative per il monitoraggio e la verifica del rispetto dei tempi e dei costi dei
837
lavori assegnati e da assegnare in appalto. In sede di controdeduzioni la Regione
Lombardia ha comunicato che, ferma restando la già attiva procedura di
monitoraggio attraverso il sistema NSIS del Ministero della Salute, la Dg Sanità
valuterà l'opportunità di estendere l'utilizzo dell'Applicativo SGP del MISE anche per
tali atti integrativi.
3. Dall’istruttoria svolta si è preso atto delle azioni regionali dirette al
controllo della spesa per consulenze e incarichi, azioni che consistono
principalmente nel monitoraggio dei Bilanci d’esercizio e dei Conti economici
trimestrali delle Aziende sanitarie e nel tentativo di superare il fenomeno dei
cosiddetti “contratti atipici”, attraverso nuove assunzioni, nei limiti del
fabbisogno riconosciuto, e contestuale risoluzione dei contratti atipici (incarichi di
consulenza ritenuti inderogabili, rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa) riferiti ai medesimi posti. Le regole regionali prevedono inoltre che il
ricorso a forme contrattuali atipiche dovrà essere circoscritto a situazioni
straordinarie e limitate nel tempo e per i periodi strettamente necessari
all’espletamento delle selezioni pubbliche per il reperimento di personale con
rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato.
Non sono state invece attivate misure per il contenimento delle spese per
convegni, mostre e rappresentanza, ma l’azione di comunicazione in ambito
regionale è stata attuata mediante un contratto di appalto per la comunicazione
sociosanitaria della Regione Lombardia. E’ prevista per i primi mesi del 2011
l’aggiudicazione di un nuovo appalto.
Con riferimento alle spese per consulenze e incarichi attribuiti dalle Aziende
sanitarie, nel 2009 si è riscontrata una progressiva diminuzione del numero di
consulenze assegnate e della relativa spesa, che nel 2009, con un importo di
65 milioni di euro, è diminuita di circa il 7% rispetto all’anno precedente e
rappresenta lo 0,3% della spesa sanitaria complessiva.
Opposta tendenza si è registrata nel 2009 relativamente alle spese per le
relazioni pubbliche, i convegni e la rappresentanza delle Aziende sanitarie: si
osserva infatti un deciso aumento del numero degli eventi nel 2009, cui
corrisponde un aumento della spesa di oltre il 20% rispetto al 2008.
838
La scomposizione del dato aggregato conferma, come già rilevato nella
precedente relazione, una situazione eterogenea tra le diverse realtà
aziendali, con picchi rilevanti soprattutto tra le Aziende Ospedaliere.
Pertanto, preso atto della diminuzione nel 2009 del numero di conferimenti
e della spesa per consulenze e incarichi e, al contrario, dell’incremento delle spese
di rappresentanza, s’invita la Regione Lombardia, sebbene si tratti di una voce poco
rilevante dei bilanci delle Aziende in quanto ammonta complessivamente a 553.829
euro e rappresenta lo 0,003% della spesa sanitaria, a monitorare anche le spese di
rappresentanza, con particolare riferimento alle Aziende Ospedaliere, e ad
assumere le iniziative opportune al fine del controllo della spesa e per il rispetto
delle disposizioni contenute nella legge 122/2010.
Con la nota recante le controdeduzioni alla presente relazione, la DG Sanità
ha comunicato che verrà sottoposta alla Giunta regionale, una proposta di legge
che, anche sulla base delle previsioni che saranno assunte con il decreto del
Ministro dell'economia e delle finanze di cui al terzo periodo, dell’articolo 6, comma
20, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con legge 30 luglio 2010,
n. 122, determina le misure per il concorso degli enti del sistema al patto di
stabilità regionale. Con tale previsione normativa verranno determinate le misure di
riduzione della spesa corrente con particolare riferimento agli ambiti di spesa
individuati dall’articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con
legge 122/2010.
4. Dalle informazioni acquisite è emerso che presso le Aziende sanitarie
lombarde la spesa per i servizi esternalizzati è pari a circa il 2% della spesa
sanitaria e corrisponde nel 2009 ad un importo di 469 milioni di euro, ripartiti in
maniera eterogenea tra le Aziende.
Le esternalizzazioni riguardano il servizio di pulizia, il servizio mensa
(pazienti e dipendenti), la lavanderia e i servizi informatici (software e hardware).
La Regione Lombardia ha posto in essere un sistema di monitoraggio
diretto alla verifica delle esternalizzazioni in termini di efficienza della
spesa. I dati relativi alla rilevazione dei costi dei servizi che le Aziende sanitarie
hanno consuntivato affluiscono all’Osservatorio Servizi e vengono quindi analizzati
per essere raccolti in report semestrali.
839
Stante la rilevanza che la spesa per i servizi esternalizzati sta assumendo,
si raccomanda all’Amministrazione regionale di proseguire con il monitoraggio,
orientandolo alllaa vvaalluuttaazziioonnee ddeeii rriissuullttaattii mmaattuurraattii iinn tteerrmmiinnii eeccoonnoommiiccii,, ddii qquuaalliittàà
ddeeii sseerrvviizzii ee ddeell ccoonnsseegguuiittoo rriissppeettttoo ddeeii ppaarraammeettrrii aauuttoorriizzzzaattiivvii ddeeggllii aaffffiiddaammeennttii
ddiirreettttii ddeeii sseerrvviizzii mmeeddeessiimmii,, aanncchhee aall ffiinnee ddeell mmiigglliioorraammeennttoo ddeellllee pprreessttaazziioonnii ddeellllee
AAzziieennddee cchhee hhaannnnoo rraaggggiiuunnttoo pprreessttaazziioonnii nnoonn oottttiimmaallii..
5. Riguardo alla verifica sull’utilizzo di strumenti finanziari derivati, la DG
Sanità ha segnalato che non risulta che nel 2009 le Aziende Sanitarie Locali e
le Aziende Ospedaliere abbiano fatto ricorso a strumenti di finanza
derivata e che una sola Azienda è stata autorizzata a contrarre un mutuo destinato
a finanziare un investimento.
6. Analogamente alle precedenti relazioni, questa Sezione ha condotto
l’indagine sull’efficienza ed efficacia del Sistema sanitario regionale, come
approfondimento finalizzato alla verifica del funzionamento del Sistema sanitario
regionale.
Nel dare atto dell’approvazione della legge regionale n. 33 del 30 novembre
2009 “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità”, con la quale si è
proceduto al riordino e semplificazione dell’intera normativa regionale di settore,
nonché del Piano Socio Sanitario Regionale per gli anni 2010 – 2014, approvato dal
Consiglio Regionale nel mese di novembre 2010, sono state in primo luogo
analizzate le modalità dell’erogazione delle prestazioni sanitarie.
Le strutture iscritte al Registro Regionale nell’anno 2009 sono
1.021, ovvero 7 di più rispetto all’anno precedente e 225 in più rispetto al periodo
storico 2002-2009; l’incremento maggiore si individua nell’ambito degli ambulatori
privati (391 nel 2007, 402 nel 2008, 412 nel 2009). Il numero delle strutture
pubbliche è diminuito durante il periodo osservato, passando da 274 a 272 in
controtendenza a quello delle private, passate da 740 a 749.
La composizione della popolazione interessata dall’attività svolta dalle
strutture sociosanitarie della regione Lombardia è stata esaminata e illustrata
ponendo attenzione sia a quella residente, sia a quella assistita da ogni Azienda
Sanitaria Locale, con l’intento, tra l’altro, di evidenziare potenziali discrasie in
relazione all’assegnazione alle ASL della quota capitaria pro capite/residente.
840
Nell’anno 2009, il valore dell’indice riguardante l’incidenza della
popolazione anziana è in costante crescita, per la popolazione residente è
risultato pari a 19,95%, mentre per quella assistita è pari a 20,18%.
Il costo della Medicina di base, nell’anno 2009, è stato indicato pari
a € 816.652.000, l’aumento rispetto all’anno precedente è di € 43.703.000.
Il costo medio della medicina di base per residente nell’anno 2009 è stato
pari a € 83,82 mentre quello per assistito è pari a € 82,97.
Nell’anno 2009 i medici di base attivi in Regione Lombardia sono stati
7.679 di cui 6.523 medici di medicina generale e 1.156 pediatri di libera scelta. Il
raffronto dei dati riguardanti l’ultimo biennio indica per i medici di medicina
generale un’inversione di tendenza rispetto agli andamenti precedenti: infatti, tra il
2008 e il 2009 il numero di questi ultimi è aumentato di 36 unità, in controtendenza
rispetto alle precedenti diminuzioni. Sono 10 in più i pediatri di libera scelta.
Il numero delle ricette farmaceutiche staccate dai medici di base è
stato, nell’anno 2009, pari a 72.202.416 unità, confermando la tendenza
all’aumento già rilevata nei precedenti esercizi. Il numero medio delle
ricette farmaceutiche staccate per un medico di base è salito a 9.515 unità
con un aumento rispetto all’anno 2008 pari a 363 ricette. La spesa farmaceutica
è salita di 2.607,90 milioni di euro con un incremento di 74,35 milioni di euro
rispetto all’anno 2008.
Riguardo all’offerta ospedaliera, il numero complessivo dei posti letto
presso le strutture sanitarie (aziende accreditate pubbliche, accreditate private e
autorizzate private) nell’anno 2009 è stato pari a 41.180.
Nel settore pubblico i posti letto sono passati da 35.255 nell’anno 1999 a
26.425 dell’anno 2009, registrando una diminuzione sull’intero periodo di 8.830
unità. Nel settore privato sono 14.755 i posti letto accreditati attivati nell’anno
2009; il raffronto con il primo anno della serie storica mostra un incremento di
2.400 posti, mentre quello con il 2008 mostra un aumento di 221 posti.
L’esame sull’offerta di posti letto per ricoveri di pazienti in stato acuto e
non, svolti nelle tipologie di ricovero in regime di Degenza Ordinaria e Day Hospital,
indica che nell’anno 2009, presso le strutture pubbliche i posti letto per Day
Hospital, sono stati 3.161, presso quelle accreditate private sono stati 1.164 e
presso quelle private autorizzate 60. Il paragone rispetto all’anno precedente
indica un aumento di offerta presso le strutture private accreditate e una
841
diminuzione presso gli altri operatori. Per quanto riguarda i posti letto per degenze
in regime di ricovero ordinario l’offerta è stata per le strutture pubbliche di
23.264 letti, per quelle private accreditate di 13.591 letti e, infine per le private
autorizzate di 781 letti. Anche in questo caso nell’ultimo biennio l’unico settore
che aumenta il numero di posti letto è quello privato accreditato.
Nell’anno 2009, il numero complessivo di posti letto destinati alla
riabilitazione sanitaria era pari a 7.951 unità. Il saldo tra l’anno 2009 e il
precedente, risulta essere di 269 posti letto in più, mentre, rispetto all’anno 2000,
l’aumento dell’offerta è pari a 2.711 letti. L’indice relativo al numero di posti
letto di riabilitazione sanitaria ogni mille abitanti, risulta, anche nell’anno 2009,
come nel 2008, essere il più alto della serie storica presa in considerazione ed è
pari a 0,82.
Anche la ripartizione dei posti letto di riabilitazione sanitaria tra erogatori
pubblici e privati conferma quanto rilevato in occasione delle precedenti relazioni,
cioè che l’offerta maggiore di posti letto per riabilitazione risieda presso le strutture
di diritto privato e che la stessa va aumentando nel tempo.
Riguardo alla composizione dell'attività ospedaliera in entrambi i
regimi di ricovero, sia quello ordinario, sia quello di day hospital, tra il primo e
l’ultimo anno della serie storica presa in considerazione, si osserva una forte
diminuzione del numero dei casi di ricovero svolti per pazienti in stato acuto; tra il
primo anno e l’ultimo si nota una differenza di 277.166 casi di ricovero per il
Regime Ordinario e di 54.989 casi nell’ambito del Day Hospital.
Per quanto concerne gli indicatori per tipologia di erogatore, la Sezione si è
soffermata sui ricoveri ospedalieri con durata superiore a un giorno riassumendo i
dati della produzione per il quadriennio alla luce dei seguenti indicatori: degenza
media osservata, degenza media entro e oltre valore soglia, percentuale di casi
oltre il valore di soglia, percentuale di giorni oltre valore di soglia, percentuale di
casi chirurgici, percentuali di casi complessi, percentuale di DRG anomali,
percentuale di deceduti in degenza ordinaria.
Per quanto riguarda gli indicatori di efficienza ospedaliera per acuti
l’attenzione della sezione si è concentrata sui dati concernenti l’Occupazione Media
dei posti letto, del Turn Over e dell’Indice di Rotazione dei posti letto, presso le
strutture pubbliche e private, che hanno confermato la tendenza alla diminuzione
per il settore pubblico e il risultato maggiore in quello privato.
842
Anche quest’anno, nel contesto dell’aumento complessivo del numero
dei parti, si rileva l’aumento del numero di quelli eseguiti con il metodo cesareo;
infatti questi ultimi passano da 27.730 dell’anno 2008 a 28.137 dell’anno 2009.
La remunerazione dei parti nell’anno 2009 risulta pari a € 208.609.619
con un aumento sull’anno 2008 di € 6.994.901, mentre quella dei parti cesarei è di
€ 59.813.667, ovvero, € 3.712.468 in più rispetto all’anno precedente. Gli aumenti
rilevati risultano determinati sia dall’aumento del numero e sia dalla maggiorazione
delle tariffe introdotta tra l’anno 2008 e l’anno 2009.
Il tasso di ospedalizzazione, introdotto dalla legge 595/85 che, nel
fissare l’obbligo della previsione da parte delle regioni di standard vincolanti
finalizzati all’utilizzo ottimale dei servizi e dei posti letto, indicava l’obiettivo-soglia
in 160 ricoveri per mille residenti in regione, nell’anno 2009 è stato pari a
133,8. Questo risultato della media regionale è inferiore alla soglia fissata e a
quello dell’anno 2008, confermando la tendenza alla diminuzione già rilevata negli
anni precedenti.
Per quanto riguarda il costo medio dell’assistenza ospedaliera, quello
per giornate di degenza ordinaria per pazienti acuti nell’anno 2009 è passato
da € 508 dell’anno 2008 a € 525 di quello successivo; nell’anno 1999 era pari a €
323 e nell’anno 2004 pari a € 453.
Il costo medio per posto letto di degenza ordinaria per acuti ha
raggiunto l’importo di € 154.571, nell’anno 2008 era pari a € 150.615; nell’anno
1999 era pari a € 85.611 e nell’anno 2004 era € 115.284.
Il costo medio di ogni paziente in patologia acuta dimesso in seguito
ad un ricovero di degenza ordinaria nell’anno 2009 è stato pari a € 3.392, nell’anno
precedente lo stesso era pari a € 3.292; nell’anno 1999 era pari a € 2.301 e
nell’anno 2004 era € 2.864.
Per quanto riguarda la mobilità sanitaria nell’anno 2009, i ricavi
derivanti da prestazioni sanitarie svolte dal SSR Lombardo a favore di cittadini
provenienti da fuori regione sono stati pari a € 586.167.778, nell’anno
antecedente tali ricavi sono stati € 590.315.315; questo risultato conferma la
diminuzione già individuata nell’anno 2008 sul risultato dell’anno precedente. Il
risultato della riduzione dei ricavi derivanti da prestazioni svolte per pazienti non
843
residenti si riscontra sia presso le strutture di tipo pubblico che in quelle di tipo
privato e sono queste ultime ad assicurare il maggior numero di ricavi.
7. Per quanto concerne l’analisi dell’attività di controllo esercitata dalla
Regione sul sistema sanitario regionale, la Sezione ha approfondito gli aspetti
attinenti la verifica del sistema di finanziamento a prestazione attraverso i controlli
svolti dai Nuclei Operativi di Controllo delle ASL sulle prestazioni di ricovero ed
ambulatoriali. Anche quest’anno è stato approfondito l’aspetto della
ripartizione delle verifiche e dei controlli riguardo al differente ambito di
appartenenza al settore pubblico o privato delle strutture sanitarie.
Nell’anno 2009, relativamente all’intera Lombardia, sono state controllate 197.118
pratiche di cui 131.967 nel settore pubblico e 65.151 per quello privato.
Il numero delle pratiche controllate è pari al 10,64% (nel 2008:
5,94%) dei ricoveri effettuati, raggiungendo ampiamente l’obiettivo
previsto in sede di programmazione regionale, che tiene conto di quanto
stabilito dall’articolo 79 della legge 133 del 06.08.2008 - legge finanziaria
2009. Nell’anno 2009 tutte le ASL hanno superato la soglia fissata per i controlli. La
percentuale più alta si riscontra presso l’ASL di Mantova, pari al 12,15%, in
relazione ad numero di ricoveri pari a 61.405; quella più bassa è quella dell’ASL di
Milano 2 (10,01%), con un numero di ricoveri pari a 89.726.
Presso le ASL di Milano 1, Cremona e Mantova sono state controllate
pratiche di ricovero presso le strutture private per percentuali rispettivamente pari
a 16,38%, 14,14% e 13,94%.
Per quanto concerne la verifica della correttezza della codifica delle
prestazioni, ovvero i controlli di congruenza, i dati presentati dalla Regione
indicano che, a livello regionale, nell’anno 2009, sono state verificate 197.055
pratiche, di cui 131.923 nel pubblico e 65.132 nel privato, di queste 26.485 sono
state le pratiche con valorizzazione modificata, 21.532 nel pubblico e 4.953 nel
privato. Considerando i dati che si riferiscono all’ultimo biennio, il raffronto tra
l’anno 2009 e il precedente segnala che tutte le ASL hanno aumentato il
numero di pratiche verificate per questa tipologia di controlli.
A proposito della verifica della corretta modalità di erogazione delle
prestazioni nei diversi regimi di ricovero, Day Hospital o di ambulatorio, i cosiddetti
controlli di appropriatezza, è stato rilevato che sono stati svolti 63 controlli di
844
appropriatezza, di cui 19 effettuati presso strutture private e 44 nel pubblico, tutti
presso l’ASL di Varese.
Al riguardo, questa Sezione, pur condividendo la scelta di privilegiare
l’attenzione sui 43 DRG ad alto rischio di in appropriatezza ed essendo consapevole
dell’onere derivante dallo svolgimento dei controlli in termini di risorse, raccomanda
all’Ente di non tralasciare le verifiche sull’appropriatezza delle prestazioni diverse
dai 43 DRG a rischio, soprattutto nel settore interventistico-chirurgico, onde evitare
episodi di “malpractice” sanitaria, come recenti casi hanno dimostrato.
Il risultato economico delle verifiche realizzate dalle strutture di controllo
delle ASL ha portato per l’intera Lombardia nell’anno 2009, a un recupero di €
35.908.014 rispetto al risultato dell’anno precedente, che era pari a € 24.958.186,
pertanto, registrando un incremento notevole. La valorizzazione dei
controlli, letta rispetto all’appartenenza delle strutture al settore pubblico o
privato vede per le prime un risultato pari a - € 16.178.343 e per le seconde pari -
€ 8.779.843.
Anche in quest’occasione la relazione sulla gestione del Servizio Sanitario
Regionale in Lombardia, si è soffermata sull’attività svolta dalle strutture regionali
nell’intento di portare i Servizi di Medicina di Laboratorio a raggiungere e
mantenere un buono standard di qualità, ovvero i programmi attivati dalla regione
Lombardia denominati di Valutazione Esterna della Qualità (VEQ). Avendo la
Giunta posto la partecipazione a questi programmi come requisito indispensabile
per l’ottenimento e il mantenimento dell’autorizzazione all’esercizio da parte dei
Servizi di Medicina di Laboratorio, la partecipazione ai programmi attivati dalla
Regione è obbligatoria.
In merito all’attività di Verifica sui tempi di attesa, la relazione dà conto
dello stato delle iniziative intraprese dalla Regione Lombardia con la finalità della
riduzione dei tempi di attesa connessi alle prestazioni sanitarie specialistiche e non,
negli anni precedenti il 2009 e il primo semestre 2010.
Con nota protocollo n. H 1.2010.0019734 del 1° giugno 2010, la Regione
Lombardia ha ottemperato all’obbligo, determinato dall’Intesa Stato – Regioni del
23 marzo 2005, dell’invio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della relazione
per l’anno 2009 sull’attuazione degli adempimenti di cui al comma 4, lettera c)
dell’articolo 52 della Legge 289/2002 in materia di tempi di attesa.
845
Nella relazione vengono esposti i dati prodotti dalla Direzione Generale
Sanità relativi ai tempi di attesa per gli interventi chirurgici e per le prestazioni
sanitarie ambulatorie, aggregando i dati delle rilevazioni effettuate nei giorni indice
programmati nel primo semestre 2010.
Dai dati prodotti dalla Regione Lombardia si conferma la tendenza, già
rilevata nella precedente relazione, alla riduzione dei tempi di attesa, osservati
secondo le metodologie previste dalle vigenti normative, sia per quanto riguarda le
prestazioni ambulatoriali che per gli interventi chirurgici.
Il tema delle liste d’attesa rappresenta uno degli aspetti critici di tutti i
sistemi sanitari: garantire l’erogazione delle prestazioni entro tempi appropriati
rispetto alla patologia e alle necessità di cura, in modo da non compromettere
l’accessibilità e la fruibilità delle prestazioni medesime. La questione riveste un
ruolo fondamentale nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza, così come
previsto dal DPCM 29 novembre 2001, dalle sue posteriori modificazioni e dagli
Accordi e Intese tra Stato e Regioni.
Il recentissimo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa per il
triennio 2010-2012, d’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di
Trento e di Bolzano, determina un nuovo percorso finalizzato a garantire un
appropriato accesso dei cittadini ai servizi sanitari, mediante l’applicazione di
rigorosi criteri di appropriatezza, del rispetto delle classi di priorità e della
trasparenza del sistema a tutti i livelli. La Sezione invita, pertanto, la Regione
Lombardia ad adoperarsi per attuare, con la consueta tempestività, le indicazioni
contenute nel citato atto, al fine di introdurre nel sistema regionale le previste,
opportune innovazioni.
Con riferimento alla valutazione della qualità dei servizi sanitari regionali
attraverso la misurazione della soddisfazione degli utenti (customer
satisfaction), si prende atto degli interventi significativi della regione Lombardia in
tema di velocizzazione ed analisi del sistema delle rilevazioni del grado di
soddisfazione dell’utenza. Va ricordato che il livello di soddisfazione degli utenti
costituisce una risorsa importante per l’organizzazione dei servizi in risposta alle
aspettative stesse dei cittadini. In quest’ottica va segnalata l’importanza
dell’istituzione del “NetworK regionale per l’ascolto del cittadino e la qualità
percepita” che contribuirà alla realizzazione di obiettivi connessi con l’attuazione
del programma regionale di sviluppo.