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INDICE «Modena futura? Solo declamazioni Ma la pianificazione è un’altra cosa» 31/08/11 L'Informazione di Modena 2 Una scomunica che pesa in piazza Grande 01/09/11 L'Informazione di Modena 5 «Caro Bulgarelli, progettiamo il futuro per dare più case e servizi ai giovani» 01/09/11 L'Informazione di Modena 6 «Tutta la sinistra punta a isolare Sitta Pighi chiarisca se vuole sostituirlo» 01/09/11 L'Informazione di Modena 9 «Urbanistica in piazza? Oggi è impossibile Crescere a saldo zero, ma non nei volumi» 02/09/11 L'Informazione di Modena 11 «Urbanistica, bisogna ripartire da zero Il governo del territorio deve tutelare solo gli interessi della collettività» 03/09/11 L'Informazione di Modena 13 «Bulgarelli? Critiche costruttive E l’urbanistica punti alla qualità» 03/09/11 L'Informazione di Modena 15 «Chi parla tanto di partecipazione vuole forse bloccare il nuovo Prg?» 04/09/11 L'Informazione di Modena 16 «Urbanistica, dopo le discussioni serve l’azione» 06/09/11 L'Informazione di Modena 19 «Urbanistica, no a soluzioni imposte d’imperio: serve una capacità nuova di analisi per rispondere alla crisi» 09/09/11 L'Informazione di Modena 20 Pagina 1 di 21

Lettera BUlgarelli e risposte

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La denuncia di Germano Bulgarelli ex Sindaco di Modena su urbanistic e pianificazione

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INDICE

«Modena futura? Solo declamazioni Ma la pianificazione è un’altra cosa»31/08/11 L'Informazione di Modena 2

Una scomunica che pesa in piazza Grande01/09/11 L'Informazione di Modena 5

«Caro Bulgarelli, progettiamo il futuro per dare più case e servizi ai giovani»01/09/11 L'Informazione di Modena 6

«Tutta la sinistra punta a isolare Sitta Pighi chiarisca se vuole sostituirlo»01/09/11 L'Informazione di Modena 9

«Urbanistica in piazza? Oggi è impossibile Crescere a saldo zero, ma non nei volumi»02/09/11 L'Informazione di Modena 11

«Urbanistica, bisogna ripartire da zero Il governo del territorio deve tutelare solo gli interessi dellacollettività»03/09/11 L'Informazione di Modena 13

«Bulgarelli? Critiche costruttive E l’urbanistica punti alla qualità»03/09/11 L'Informazione di Modena 15

«Chi parla tanto di partecipazione vuole forse bloccare il nuovo Prg?»04/09/11 L'Informazione di Modena 16

«Urbanistica, dopo le discussioni serve l’azione»06/09/11 L'Informazione di Modena 19

«Urbanistica, no a soluzioni imposte d’imperio: serve una capacità nuova di analisi per rispondere allacrisi»09/09/11 L'Informazione di Modena 20

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L'INFORMAZIONEdi Modena

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LETTERA ALLA CI'TTA L'ex sindaco BuIgarelli rompe (con fragore) un silenzio di ann i

«Modena futura? Solo declamazion iMa la pianificazione un'altra cosa »

Chi parla in questa pagina ,rompendo Int silenzio di anni,non è una persona qualun-que. L'ex sindaco German oRuigaretii è, senza retorica, u-no degli uomini che più han-no contributo a costruire i lvolto della Modena in cui vi-i îamo. E oggi interviene conuna lettera aperta alla citta,senza risparmiare dure criti-che alle scelte urbanistich edell'amministrazione.

di Germano Bulgarelli

E da più di trent'anni ch enon sono sindaco di Mode-

na e pur continuando a interes-sartni sempre della mia città neiposti di responsabilità che sonovia via venuto assumendo, e te-nendomi informato su giornalie documenti, mi sono sempr eattenuto ad un principio: se michiamano ben volentieri vado ,se non mi chiamano no . E i nquesti oltre trent'anni alcuni m ihanno chiamato, altri no . Stoperciò violando un principioche ha una sua logica e coeren -za,

11 ti:utToila non potevo non tuffarm i

anch'io nella piscina, se non al-

tro una no'ita dopo decenni d iimmobilismo su un parco da500nìila metri quadrati a 500metri dal centro storico (il no-stro Ccimi Parka.

L'ho fatto, e ho trovato pocaacqua e tanto pantano .

Per fortuna il presidente dellaRegione Emani ha detto che sipuò parlare ma€e della piscina ,senza che ciò venga considera-to un tradimento degli ideali delriformismo. lnter'ento forseovvio, ma quanto mai opportu-no, perché l'aria che tirava aModena era quella .

Un gruppo sempre più consi-stente di cittadini che si oppo-ne ad una gestione del territo-rio senza regole e prepotente ,condotta a forza di mattonate infaccia .

E un partito democratico checerca soprattutto di sapere s equesto gruppo è costituito da"dissidenti" politici, potenzialicomponenti di una lista civica .Fine .

Il disagioUn po' poco per un partito

politico che dovrebbe coglierei segni di disagio di fronte a pro -cedure gestionali, a€ momentochiamiamole originali, che fan -no sì che chi lancia i dadi faccia

sempre doppio sei. Cioè il qua-dro politico è all'altezza delle e-scogitaziotai territoriali.

Si prende l'abbrivio della di-chiarazione di uno sprovvedu-to assessore di Bologna capitaleregionale per affermare che l astessa cosa vale per Modena, s iprosegue invitando a tornare imodenesi che hanno "dovut oabbandonare" la loro terra Sì ,per ritrovarsi abbandonati aCanrpoga€liano, Montale ecc . !

Non è il caso di farla più lun-ga . Decine di indici, di confron-ti, possono risolvere il proble-ma senza drammatizzare, ab-bandonando i toni che RadioEuropa Libera rivolgeva ai po-poli europei a€di là della collin adi ferro . Non è proprio il caso !

Il LaboratorioHo visto le costose pubblica-

zioni prodotte dal Comune conil Laboratorio della Città, ho stu -dialo il fascicolo " Modena Futu-

ra", La novità è rappresentatadal modo col quale si affronta-no i territori e l'esigenza di daremolta più importanza alla mor -fologia delle parti della città ri -spetto alla vecchia impostazio -ne del piano regolatore rigida ,che castrerebbe la particolari-ta, la morfologia .

Nella sostanza : per i vecchi ,quelli di una volta, il piano re-golatore in questo modo diven -ta un insieme di piani partico-lareggiati (da qui ovviamentel'accusa a chi ha in mano i dadi ,di far sempre doppio sei) .

E inutile da parte mia espri-mere idee al riguardo. L'urbani-stica pianificata è in crisi, ma loè anche l'architettura . :Ambe-due i percorsi non sono in gra-do, come un tempo, di affron-tare i problemi urbani per l acomplessità enormemente cre-sciuta, Ma comunque l'urbani-stica non è scomparsa: le regoleci vogliono, gli standard sono

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L'INFORMAZIONEdi Modena

necessari .Nume rose suggestive illustra-

zioni (immagino che anchequeste pubblicazioni, come gliincarichi ai [e varie facoltà di ar-chitettura. siano state sponso-rizzate) rendono tutto moltoaccattivante. Ma questa non ècosa giusta .

Bauhaus ruspanteMa chi ha detto alla nostra

Bauhaus romagnola di piazzareun paio di migliaia di apparta -menti sui cavalcavia della Ma-donnina e non piuttosto - cheso? - un ampliamento del parcoFerraci?

lo non discuto la soluzion eproposta, così come non giudi-co l'idea del professor Romanodi scendere dalla via Emilia ove-st e all'autostrada e fermarsi so -lo all'altezza di Vaciglio ; chi gliha dato questo indirizzo? noncerto il Consiglio Comunale . Equesto non è giusto, anzi è pe-ricoloso .

Perché quella proposta non èun modo responsabile, in gra-do di fare assumere al Consigliocomunale le determinazioni d ipropria competenza . Ha ragio-ne il segretario del partito de-mocratico : prendere le carte estudiarle, ma quelle sono carteche non servono .

golatore degli anni '00 in unapiazza G rande piena di gente e icittadini sape vano benissimocosa significava .

Apro una parentesi : in quegl ianni il Comune manovrò milio-ni di metri quadrati di aree edavevamo ben pochi strumenti adisposizione se non il Peep; inalcuni casi sfiorammo la con-cussione .

Oggi il Comune ha ben altristrumenti a disposizione, masiccome queste belle pubblica-zioni sono di pubblico domi -

sarà comunque molto piùdifficile trattare là dove sia ne-cessario.

Uno soloco-

doDi fronte a

una precis adomanda cheho fatto mi siè risposto: che male c'è se u ncittadino fa un investimento amedio-lungo termine? Nessu-no. Non esiste in Italia la pro-prieta statale dei mezzi di pro-duzione (e di speculazione) ,ma il rapporto pubblico-priva-to non si imposta in questo mo -do. Ai cartelli "Area fabbricabi-le" si sostituisce "Modena fab -

bricabile", questo è il fulcro de ldisegno in mano ad una solapersona, e questo è sbagliato .

Perché dall'insieme delleproposte e orientamenti pub-blicati, che io tni guardo benedal giudicare perché non c'en-trano con la pianificazione ter-ritoriale urbana (anche se sonoformidabilmente accattivanti ,pensate a ltram lungo vi a& naia Oves tda stazione afiera, 7,5 kmalla velocit àmedia di 1 9ktn%h, duratadel percorso20 minuti!) resisteranno solosuggestioni : "Emerge allora ini uttala sua importanza, nel pro-getto stesso, l'attività comuni-cativa che €o accompagna" . I: e-spansione arriverà fino all'auto -strada del Sole, saranno tutt igrattacieli, si potrà costruiredappertutto .

E sempre tornando per terra,perché mentre si narrano que-ste immaginifiche visioni c is'infila a voler costruire ad ogn icosto in via Cannizzaro?

Il problema casaPerché non si affronta c, ia z

Prg e cittadiniSuv ria. la città non può esse -

re sponsorizzata che dai citt ad%ni e il linguaggio (gli elaborati)deve consentire ai cittadini e alConsiglio comunale di determi-narsi .

Noi pr.°se nt: mmo il piano re-

In alto Germano Bea€fare€€i ai tavolo d€ lavoro coti la fascia tricolore, Qu isopra l'area di vl;i Caranìzaro, simbolo delle recenti polemiche urbans tich e

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cretamente il problema dellacasa e in particolare degli immi-grati, da cui è partito tutto que-sto ambaradam ?

In altre città, ad esempio "'O -rino, tra fondazioni bancarie eComune si cerca di risolvere i lproblema. La Regione ha fondia disposizione e Muzzareili ilproblema lo conosce alla perfe-zione .

La mia è una contestazioneradicale di questo modo di ge-stire il territorio . E vero ch edall'inizio alla fine si parla diconfronto fra soluzioni e di par-tecipazione, ma ora tutto que -

sto è solo de -clamazione .

EsempiTre casi per

tornare con ipiedi per ter-

ra.1 . Ex ippo-

dromo (Novi Park) . Violazionedelle norme, affidamento al ge-store del parcheggio del poteredi contravvenzione per divietodi sosta !

2. Stazione piccola . Un gratta-cielo che mi dicono bello el'as-sessore dice che è già a livello d iesecutivo, e gli introiti dovreb-bero servire per interrare la fer-rovia per Sassuolo ed eliminarecosì sei passaggi a livello . M al'obiettivo di rastrellare risorsefinanziarie pub essere la solagiustificazione di nuove costru-zioni non verificate né valutatenelle loro implicazioni per l acittà?

3. Aree produttive : si preve-dono altri due milioni di metri

quadrati . Or-bene, la zon aindustriale e-

sistente dall atangenziale fi-no a San Mat-teo è un milio-ne e mezzo dimetri quadra-

ti ed ha coperto larga parte delfabbisogno per 40 anni in epo -ca di grande sviluppo .

«Non sto »E poi per concludere ; questa

storia di "Cifra media felix" uni-ta alla "importanza dell'attivitàcomunicativa" sa molto di pre-sa per i fondelli per il ConsiglioComunale, per il Sindaco, per icittadini . Da modenese non cisto e richiamo autorevoli e recenti affermazioni : ci mettereiquattro occhi, anzi, a costo diapparire provinciale, sei occhia difesa di regole chiare .

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Una scomunica che pesa

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e un personaggio come Gemano Bulgarelli

pronuncia una scomunica del genere dopo decenni di silenzio, allora vuole dire che le cose non Innzionano davivro». Questo commento anonimo per necessità

un dirigente del Pd dà la mi-sura degli ffetti dirompenti che la lettera aperta dell'ex sindaco ha provocata

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L'INFORMAZIONE ooman di MODENA

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L'INFORMAZION E,Domanidi MODENA

PIANIFICAZIONE il sindaco Pighi replica alla durissima lettera aperta dei predecessor e

«Caro Bulgarelli, progettiamo il futuroper dare più case e servizi ai giovan i

ie alter a destra il sindaco Giorg`aar Pighi . qui sopra una zona Peep i ncittà . «Abbiamo dato il massimo impulso Mii'edilizia sociale e agevolata”

«Non è questo il modo di ge-stire il territorio», Così, con u-na clamorosa lettera apertache abbiamo pubblicato ieri,l'ex sindaco Germano ]3ulga-relti ha rutto un lunghissim osilenzio per criticare dura-mente le politiche urbanisti-che dell'amministrazione. Ilsuo „non ci sto» non hotet ,a ri-manere senza replica, vistal'autorevolezza del personag-gio e l'importanza del tema .Ecco che cosa gli risponde ilprimo cittadino di Modena.

diGiorgio Pighieh, forse ci voleva. Supera-ta la prima fase, quella della

sorpresa di leggere un interven-to di (le imano Bulgarelli sullasua città dopo quasi 30 anni ,dopo lo stupore di cogliere cri-tiche formulate senza un pre-ventivo momento di confrontodiretto, dopo tutto questo, cre-do comunque che l'occasion esia propizia per chiarire alcuniaspetti delle recenti vicende ur-banistiche modenesi e soprat-tutto per definire un quadr oche partendo da un glorios opassato (quello dei Triva e deiBulgarelli) ci deve far passar eindenni att-•averso un comples-

so presente per approdare adun futuro positivo che voglia-mo costruire insieme ai nostr icittadini .

Le criticheBen vengano quindi le criti-

che di Bulgarelli se ci consento-no di discutere più nel meritodei problemi e se ci consegna-no un interlucore ritrovato epronto, sono sicuro, a fornireanche suggerimenti e incorag-giamenti . Vediamo in prim oluogo di chiarire alcuni aspettiimportanti ; la base comune dal-la quale far scaturire una veradiscussione di merito sul futurourbanistico della città .

Gli standardIn questi anni non abbiamo

modificato i nostri standard ur-banistici, dei quali anzi andia-mo fieri; al contrario, abbiamoaumentato in modo considere-vole le aree a servizi e a verde adisposizione della città : il verdepubblico era meno di 5 mq. perabitante nel 1961; 31 mq. nel2001 ; oggi siamo a 50 mq. d iverde pubblico per ogni mode-nese . L'unica vera modifica in-trodotta negli standard è stataquella relativa al dimensiona-mento degli alloggi che abbia-

mo portato da 100 mq. di su-perficie utile a 75 mq. Un mod oper evitare di costruire abita-zioni sovradiniensionate ri-spetto ai bisogni delle €àmiglie ,che nell' 83% dei casi sono co-stituite al massimo da tre com-ponenti; quindi per impiegaremeno territorio, per evitaresprechi energetici e anche percostruire case più alla portatadei modenesi di oggi .

La mobilitàAbbiamo affrontato con deci-

sione la questione della mobili-tà, risolvendo molti dei proble -mi sul tappeto : la chiusura del-l'anello delle tangenziali, losvincolo per Nonantola, la rea-lizzazione delle complanari, iparcheggi e tutto quanto i mo-denesi hanno visto crescere inquesti anni . Lungo questo per-

corso ci siamo sempre scontra -ti con un problema ancora irri-solto e cioè i collegamenti con icentri cresciuti intorno a Mode-na, alcuni più che raddoppiat iin pochi anni, con tutto il cari-co di difficoltà imposte da unpendolarismo esasperato. Ba-sta verificare, nelle ore di pun-ta, la situazione di intasamentodelle strade in ingresso e in u-scita dalla città, anche di quellesecondarie, per rendersi contoche quel modello non va pi ùbene e che va corretto per il fu-turo, costruendo case che i mo -denesi giovani possano per-mettersi, limitando la mobilit àsuperflua, ottimizzando serviz iche il capoluogo può ancor atentare di gestire con econo-mie di scala e che i piccoli Co -muni, invece, faticano a regge -re .

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L'INFORMAZION E,moman

di MODENA

Sviluppo dei PeepPer questo abbiamo dato im-

pulso massimo ai Peep, con larealizzazione di quanto già pia-nificato agli inizi degli anniDuemila e cercando di metter ea disposizione ulteriori quot edi edilizia sociale attraverso latrasformazione delle aree ad at-trezzaiure generali . Lo faccia-mo, lo ribadisco ancora un avolta, con una dimensione del -l'intervento pubblico che no nha riscontri con il passato : oltr eil 50% è di edilizia sociale o pe rl'affitto agevolato, con un con-tenimento fortissimo delle ren-dite fondiarie e immobiliariproprio grazie ai sistemi pere-quativi che abbiamo introdot-to . Sistemi frutto di regole cheabbiamo definito a Modena ,che sono di riferimento pe rmolte altre realtà italiane e ch ehanno una caratteristica fonda -mentale, anzi due : sono ugual iperi uni e sono nettin ga ente a fa-vore dell'interesse pubblico

Il piano regolatoreInfine, sempre per chiarezza ,

la giunta Pigli, la mia giunta, fi-no ad oggi non ha apportato al-cuna modifica al Piano regola-tore della città . Abbiamo com-pletato il piano esistente che hale sue radici nel 1989 e che havisto l'ultimo aggiornament oconsistente nel 2003 . In questisette anni non abbiamo trasfor-rnato nemmeno un metro qua-drato di terreno agricolo per

destinarlo ad altri usi . Abbiamoesclusivamente lavorato sull earee già urbanizzabili come de-finito dat Prg in essere e dall alegge regionale . Anche seguen-do le linee di chi ci ha precedu-to, abbiamo realizzando la piùampia e profonda trasformazio-ne di aree già edificate nella sto-ria di questo Comune e su que-sto aspetto parlano i numeri equello che i modenesi possonovedere ogni giorno lungo la fa -scia ferroviaria, all'ex mercatobestiame, al-l'ex manifat-tura, al Sant'A-gosl:ino, a lNovi Sad e po-trei prosegui-re ancora alungo .

Nuova stagioneOra, però, quel Prg si è esau-

rito e abbiamo di fronte un anuova stagione urbanistica, icui tratti non possiamo nett imeno pensare vadano decisi atavolino e poi comunicati allapubblica piazza: sono cambia-te le regole, sono cambiate le e-sigenze e i bisogni dei cittadini,sono cambiate (in peggio) l econdizioni economiche, sonocambiati i modi di affrontare ilconfronto . E' cambiato il mon-

do . Per tempo, come si convie-ne e come ci hanno insegnato it aaestri come €lulgarelii, abbia-mo cominciato a ragionare e alavorare sulla fase preparatoriadel nuovo Prg, ora Piano strut-turale comunale . Prima sonostati definiti gli obiettivi di lar-ghissima massima : la vocazio-ne di Modenaa manteners icittà media ; ilcontenimen-to dell'uso delterritorio e i lrecupero del-l'esistente an-che in chiavedi risparmio energetico, l'equi-librio tra residenza e insedia-menti produttivi; la prevalenzadell'affitto e dell'edilizia co nvenzionata ; la crescita qualita-tiva della proposta architetto-nica

«Modena futura »Alcuni di questi aspetti sono

stati affrontati nel document o"Modena Futura" (comunqu edel già lontano 2007), altri so -no divenuti oggetto di un lavo-ro, credo straordinario, di stu-dio e di ricerca di alcune dellemigliori facoltà di Architetturaed urbanistica del nostro pae-

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L'INFORMAZION E,moman

di MODENA

se, altri ancora sono stati ap-profonditi in decine di incontridel Laboratorio di urbanistica .E siamo solo all'inizio del per -corso . perché tutto questo la-voro è destinato a confluir enella discussione centrale degl istati generali della città, quellariservata, appunto, all'urbani-stica e alla trasformazione dell acittà, una discussione che inve-stirà tutta Modena e a tutti i li-velli . E ancora non saremo inporto, perché gl elementi rac -

colti andran-no a formar euna nostr aproposta arti -colata che tor-nerà all'esa-me della cittàe delle sue i-stituzioni fino

al varo del nuovo Piano .

Tutto i piazzaForse l'errore è stato quello

di rendere tutto pubblico, di a -gire sempre in piena tr asparen -za, senza nascondere mai nulladei processi, delle discussioni eanche dei contrasti . Ci siamo e-sposti al rischio della critica, èchiaro, ma io sono convintoche questo sia il modo giusto :mantenere il confronto aperto,renderlo comprensibile a tutti,

spiegare metodi e scelte di u-n'azione pianificatoria soste -nuta dalla precisa conoscenz adella realtà e dei bisogni dei cit -tadini . A maggior ragione in u nmomento come questo, dove itagli del Governo rischiano dimettere a repent.aglli non sol ola futura crescita della città, ma

anche il suopresente fattodi buona am-ministrazio-ne, di serviziestesi ed effi -cienti, di soli-darietà e coe-sione sociale ,

roettaComunque non abbiam o

stesso e non smetteremo diprogettare, di alimentare unavisione del futuro credibile e diprogresso . In una società cotn-plessa, frammentata e per cert iversi preoccupata per il futuro ,il Comune è uno dei pochi pun-ti di riferimento ancora ricono -sciuti dai cittadini e intorno alComune vogliamo avviare l anuova stagione della trasforma-zione della città, avvalendoc idel contributo di tutti, a mag-gior ragione di quello di Ger-mano Bulgarelli .

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L'INFORMAZION E,momani

,di MODENA

LA LETTERA Di

L , ELLI Tomini (Udc interviene sull'accusa dell'ex sindaco all'urbanistica del Comun e

«Tutta la sinistra punta a isolare SittaPighi chiarisca se vuole sostituirlo »

DaMìde Torr€n (Udc)

di Luca G'aardinale

Elegante ma durissimo, e soprat-tutto inaspettato . La letter a

all'informazione con cui German oBulgarelli, sindaco di Modena da l1972 al 1980, ha messo sotto accus ale scelte urbanistiche del Comune èrimbalzata tra un telefono e l'altronell'ultimo pomeriggio di agosto . Ese i consiglieri comunali dei Pd han -no preferito lasciar parlare il sindac oPighi (articolo a pagina 3) - «ma lalettera di Bulgarelli - fa notare Mi-chele Andreana - tocca tutti i prin-cipali temi che saranno all'ordin edel giorno da settembre», il primo aparlare è Pa0i0 SU:Ingordi, coordi-natore del Forum Ambiente del Pd emente del laboratorio politico 'Mo-dena Attiva' . «i-Io apprezzato molt ol'intervento di Bulgarelli - spiega -che tocca molti dei temi sui quali`Modena Attiva' è impegnata da tem-po . Un intervento molto duro, mache va preso positivamente: non e ilmomento di fare guerre personali ,ma è senza dubbio il momento di a-prire una riflessione ampia sul Psc, eallo stesso tempo sui lavoro e sull epolitiche per il territorio . E' il mo-mento di pensare alla conversione e-cologica della società e alla sosteni-bilità, anche perché il rilancio eco -

vomico oggi non viene dalle nuov eedificazioni . Insomma, sono certoche il sindaco Pighi prenderà co-struttivamente le critiche del su opredecessore, magari facendone u n'punto zero' da cuiripartire» .

Dello stesso avvisoChristian Favarin ,coordinatore cittadi-no di Sei, che ricorda«che i punti sottoli-neati da Bulgarellisono gli stessi suiquali insistiamo datempo. Oggi manc aun disegno organico della città, eper questo c'è sempre il rischio diagire d'emergenza . Senza dubbio sa-

rette. stato meglio partire primacon il nuovo Psc, come del resto s isente sempre più l'esigenza di farpartecipare la città alle scelte urba-nistiche» .

La lettera di Bulga-relli ha sorpreso an-che Andrea Leoni,consigliere comuna-le del Pdl, che parl adi «fatto inu su ale chetestimonia un males-sere che ha superatoogni limite . Il primocittadino degli ann i`70 punta il dito con-

tro un Consiglio comunale esautora-to dalle sue funzioni, mentre emer -ge chiaramente, per quanto Bulga-

...............................................................Silingardi (Pd))

«Non è il momento

di fare guerre

personali, ma di aprire

il dibattito sul Psc»----------...-------------------------------

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.lotta la mftis[ra punta a isaE ; Mri ei Madexxsenwte sostituirlo»

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L'INFORMAZION E,Domani di MODENA

reni non lo dica mai esplicitamente ,la mancanza della guida del sindaco ,che avrebbe il compito di condurr ela nave in porto . D'altra parte, le ca-ratteristiche di questa amministra-zione sono l'immobilismo e la caren -za di dialogo con la città . Quello diBulgarelli - conclude - è un affresc odi una classe dirigente in declino ,che non sa rinnovarsi né prenderedecisioni» .

Un intervento «molto pesante calpunto di vista politico» anche secon-do Davide Torrini, capogruppoUdc in Comune, «sia per l'autorevo-lezza della persona, sia perché arrivain un momento in cui diversi espo-nenti della sinistra stanno `canno-nizzando' l'assessore Sitta . Oggi Bui-gare-1h tira la cannonata definitiva a l`fortino Sitta', anche perché tutto i lmondo della sinistra sta creando lecondizioni per le sue dimissioni . Pu rda oppositore, io rinnovo la mia sti-ma all'assessore, mentre al sindacochiedo di chiarire se intende proce-dere ad un rimpasto, con la sostitu-zione di Sitta, oppure no . in questocaso, credo che il primo cittadinodovrebbe mettere fine a questo fuo-co di fila : io stesso, come consiglie-re, non accetto questo tentativo d iisolare l'assessore per `bastonarlo'» .

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«Tatti ìa h, ft gru peni, aisah Sari ei elluiscxse nwte sostituirlo»

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L'INFORMAZIONEdi Modena

«tirbanistica in piazza? O i è impossibil eCrescere a saldo zero ma non nei volumi »

di Luca Gardinale

J n effetti la critica, anche dal punt odi vista politico, c'è, però . .» . Un a

serie diperò che Paolo Trande, capo -gruppo del Pd in Comune, inette in fil adi fronte alla lettera all'informazion econ cui Germano Bulgarelli, sindaco d iModena dal 1972 al 1980, ha messo sot-to accusa l'urbanistica deli'amministra-zione. Ecco, punto per punto, l'analisidel capogruppo democratico.

Il punto di partenza: la critica«Leggendo con attenzione del parole

di Bulgarelli, mi sembra che la critic adel/' ex sindaco sia pii che altro dal pun -to di vista storiografi co chepolitico•'Vo-glio dire : una critica politica non man-ca_ molti dei punti toccati son ostrettamente legati al contesto storic oprofondamente mutato»

Dentro la critica: il Consiglio«Entrando nel merito delle critiche ,

sono tre i punti contestati: il ruolo delConsiglio comunale, la partecipazionee l'urbanistica . Per quanto riguarda ilConsiglio, bisogna tenere conto che l asituazione è cambiata profondamentecon l'elezione diretta del sindaco . Conquesta riforma si è scelto di privilegiarela stabilità della giunta a discapito dell ademocrazia, Democrazia che

LA LETTERA DI BULGARELL1 Trande (Pd) interviene sulle critiche deii'ex sindaco alla giunta

mente rappresenta un problema, chepero nasce anche da una certa debolez-za dei partiti e da una società liquida' ,scomodando il sociologo hauman» .

Tutti in piazza: c'è il piano«Bulgarelli tira in ballo anche la par-

tecipazione, dipingendo una bellissimaimmagine del piano regolatore condivi-so in piazza . E', appunto, un'immaginemolto bella, ma oggi tante cose sonocambiate, e quindi anche la partecipa-zione ha forme e modi diversi» .

verde: nuova ossessioneAl terzo punto sottolinato dall'ex sin-

daco è la critica sulla politica urbanisti-ca . Ma la giunta Pighi ha preso le deci-sioni sulla base del Prg dell '89, momen-to in cui peraltro non c'era la (giusta)ossessione' nei confronti della sosteni-

biil:à ambientale . E poi c'è un'altra co-sa : forse a qualcuno potrà sembrare chenon ci sia un `disegno' di fondo a gui-dare le politiche urbanistiche, ma inrealtà questo disegno c'è» .

L'esempio (sbagliato): Fornitine«A mancare non è it `disegno ' , insom-

ma, ma una base di dati comuni sull'ur -banistica . Oggi, tutti coloro che inter-vengono sui media hanno dati diversisullo sviluppo della città . Se volessimo

prendere esempio dalla medicina, sa-rebbe necessaria una bella `consensu sconference' : ci si chiude in una stanza enon se ne esce fino a quando la maggio-ranza dei soggetti non ha dati comuni ,che servono da base di partenza . E po iinsomma, chi parta di 'giunta cementi-ficatrice' dovrebbe dare un'occhiata a-gli altri Comuni, tipo Formigirae . . >

Zero terzitimio, non zero volgi«Restando sull'urbanistica, oggi è in-

dispensabile puntare sulla sostenibilitàambientale e saitla qualità della vita• 1lche aol dire consumo zero del territo-rio, ma non volumi zero : a Modena c' èun urgente bisogno di recupero abita-tivo . E poi c' è bisogno di puntare molt o

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L'INFORMAZIONEdi Modena

!igiiíiíiír

Mia Erto ìr alto,che risaie a€ 2t07 .

ara ripresa aurea del Peep&ho d, .cgaaiste est .P, sinistra s€ vede l'interventoprivate in fase d€ ultimaziecc ,a destra c'c via Salv od' cea i€ste e r €€ distributore ,ii prato a€ cetre c i€ N :ehancora €n attesa di partire ,ira € ÉrEterveate è n3rf?3e Èn :t€ :nato . Nella foto in basso ,l'ama di via Ari tate€estiiitt 'anditi ii Consuntiverrebbe costruire$'.^. apipa

mentidi s d€€€ €a Pnoa

sugli affitti, perché i giovani non riesco-no a comprare casa» .

Aree F: no al tabù«Oggi, welfare e politiche abitativ e

sono strettamente collegati : per questole aree E, quelle per le attrezzature ge-nerali, non sono un tabù, purché sianousate per l'housing socsiale . Bisogna ri-cordare che il Comune non `fa' case, m arisponde ai bisogni dei cittadini» .

Peep: regole cambiare«E proprio sull'housing sociale, ci sa-

rebbero alcune cose da cambiare : oggiun cittadino può essere proprietariodi . . . Villa Certosa, e atto stesso tempoavere un'abitazione in un compartoPeep a Modena . Le regole di accessoai1'housing sociale, insomma, devonocambiare» .

Via Beerluscoii , non Sfitta«Nei dibattito nato dalla lettera di Bul -

garelli, non ho apprezzato le dichiara-zioni di Torrini (Udc), secondo il qual etutta la sinistra punterebbe a isolare Sit-ta . In realtà, più che l'assessore, noivor-remano isolare . . . Berlusconi . Insomma,gli assessori li ha scelti il sindaco Pighi .mentre i partiti dovrebbero fare i par-titi, lasciando stare le suggestioni poli -ticiste» .

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L'INFORMAZION E, Domani'"'di MODENA

L'ATTACCOL" 7TA

Paolo Silingardi si schiera a fianco dell'ex sindaco Germano Bulgarell i

«Urbanistica, bisogna ripartire da zeroT1 governo del territorio deve tutelar esolo li interessi della collettività »

ontinuano a suscitare rea-zioni le critiche dell'e x

sindaco Bulgarelli alle politi-che urbanistiche dell'ammini-strazione comunale . Oggi adintervenire è il coordinatoredel Forum Ambiente Pd (e lea -der di Modena Attiva) Paolo Si-lingardi .

«Critica radicale »«L'intervento di German o

Bulgarelli, nella sua durezza ,ha il pregio di essere chiaro, eper quanto mi attiene condivi-so . Ho anche apprezzato che ilsindaco abbia scelto di accet-tare il terreno del confronto .Nel recente passato esprime -re idee differenti è stato garan-zia d'insulti, uno stile a cui nonmi sono mai rassegnato . Speroche l'intervento di Bulgarell iaiuti a recuperare spazi di dia-logo e discussione-afferma Si-lingardi - . La critica più radica-le che ha avanzato riguarda ilmetodo adottato nella politicadel territorio, che ha tolt ocompetenze al Consiglio Co-munale e ridotto il confrontocon i cittadini a meri percors iinformativi . Nella nostra so-cietà il decisionismo produc einevitabilmente immobili-smo, perché scatena reazion icontrarie da parte di chi ritie-ne leso un proprio diritto d ascelte a cui non ha avuto mo-do di partecipare» .

«Mancanza di confronto»«Proprio una questione di

metodo motivò un anno faE al-cuni di noi a contestare l'ide adi una piscina al Parco Ferrari ,decisione declamata come giàassuntaprima ancora di esserediscussa . La stessa questionedi metodo è stata alla base del-la nascita, solo 7 mesi fa, diMo-dena Attiva, come laboratoriod'idee trasversale al centro si-nistra - continua Silingardi - .Miè perciò dispiaciuto che il sin-daco nel suo intervento abbiaritenuto di legittimare perl'ennesima vohaii documento"Modena Futura" . Perché pro-prio quel documento è l'e-sempio più eclatante di una di-scussione mai svolta nei luo-ghi deputati. Ha il grave difet-to di essere stato elaborato dauna sola persona senza mai es-sere stato discusso nel PartitoDemocratico, nella maggio -aggio-

milza, nelle sedi istituzionali econ i cittadini . Non è un par-ticolare da poco, perché in de-mocrazia la forma è sostanza eiprocessi di partecipazione ri-chiedono il rispetto di regol echiare e condivise . L'aspettogiustamente sottolineato congrande fermezza da Bulgarelli ,è che quell'idea di sviluppodella cittì, tradotta in tant epubblicazioni, ha scatenato ar-tese economiche senza maipassare al vaglio trasparent edel dibattito democratico . Eora di cambiare metodo, di az-zerare la discussione, di parla-re con i cittadini per elaborar eun disegno condiviso della cit -tà di domani . t di dire conchiarezza a chi ha interessi, s epur leciti ma di parte, che gl iorientamenti di governo delterritorio possono essere as-sunti solo nelle sedi istituzio-nali, a tutela degli interessi del-la collettività .

«Con€versione »Germano Bulgarerii, con lu-

cidità, ha anche riconosciutoche la complessità oggi e ruaggiore rispetto alla sua epoca.Ho sempre detestato l'am-bientalismo da salotto e riten-go un dovere di chi fa politicaaffrontare la complessità-pro-segue il responsabile del Fo -rum Ambiente - . In questa cris ieconomica, finanziaria ed am -bientale ci sono due possibil istrade d'uscita : la prima, sp erare che magicamente tutt otorni come prima e ii Pll, ri-prenda a crescere, la seconda ,avviare una conversione eco -

logica della nostra società, orientata alla sostenibilità, defi -nendo nuove regole di produ-zione, scambio e relazione so-ciale . lo ritengo che questa cri-si sia strutturale, che nulla tor-nerà come prima, che il diva-rio tra ricchi e poveri sia er esciuto in modo intollerabile eche il precariato non sia la stra -da per garantire la competiti-vità del sistema produttivo .Tutti oggi parlano di green e-conomy e di sostenibilità ,spesso solo come pretesto pergiustificare nuovi affari e vec-chie logiche . Serve ben altro edobbiamo avere il coraggio didirlo . La città di domani no npotrà sprecare energia com efacciamo ora per riscaldare ocondizionare edifici costruit itra il dopoguerra e gli anni '80 ,sono il 67% del nostro patri-monio edilizio e non possia-mo fare finta che non esistano .Produciamo 700 kg di rifiuti atesta, di questi 420 vann oall'inceneritore, trasformati i ncenere in discarica (nulla s icrea e nulla si distrugge), spre-cando materia e capitale energetico . Una follia che dobbia-mo invertire alla radice ridu-cendo i rifiuti e incrementan-done la quota effettivament erecuperata. Oltre un terzodell' energia fossile che brucia-mo viene utilizzata per la mo-bilita individuale . Di questa1'80% va dispersa in calor eprodotto da motori a combu-stione che muovono le nostremacchine e che sono il massi-mo dell'inefficienza» .

«Politiche coerenti »«Dobbiamo affrontare il pro-

blema della mobilità tra la citt àe i comuni della provincia conservizi di trasporto in sed epropria, e ail'interno della cit-tà, con il trasporto pubblico ,smettendo di fare parcheggi einvestendo sulla mobilità ci-clabile in piste, in sicurezza ein cultura, Ben altra cosa chemultare alcuni ciclisti che pro-cedono contro mano - aggiun-ge Silingardi - . Ricordo che lacongestione è un costo che li-mita la competitività delle no-

stre imprese, e che da sempr ele aziende scelgono di investi -re dove la qualità della vita èpiù alta. Per non parlare dell aqualità dell'aria che respiria-mo e dei costi sanitari che so-steniamo . Saremo mai capacidi fare prevenzione rispar-miando e creando occupazio-ne? Perché non attiviamo po-litiche che creano competen-ze esportabili e posti di lavoroper i nostri giovani? Tutto ci òsi può fare solo con politicheurbanistiche coerenti, Ma è d aqui che dobbiamo ripartire ,senza avere paura delle ideediverse dalle nostre, dimenti-cando progetti nati vecchi, ac-cettando la sfida del cambia .-

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L'INFORMAZION EDomani

di MODENA

mento e del confronto . Io ri-tengo che la discussione sulnuovo PSC non possa più es-sere rinviata, che siano tropp i€ O anni per fare un PSC, untempo in cui il mondo cambia,che il confronto tra le divers evisioni di città sia maturo e ch esi debba fare con i cittadini ac-cettando le conclusioni ch eprodurrà» .

«Da ultimo - chiude il leaderdi Modena Attiva - un sentitoringraziamento a German oBulgarelli, non ho la ventura diconoscerlo personalmente ,ma ritengo che la sua testimo-nianza, non certo facile, sia unennesimo contributo alla no-stra città» .

CRITICI A iato Paol oSilingardi, sopra l'ex sindacoGerrriano Bulgarelli . A destral'area Peep di va ia SantaCaterin a

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L'INFORMAZION EDomani

di MODENA

L'INTERVISTA Lonorevole Giulio Santagata commenta le parole dei sindaco degli anni 70

Bulgarelli? Critiche costruttiveE l'urbanistica punti alla qualità »di Luca Cardinale

ualche settimana fa er otra un collega di Catania -

fedi è stato piuttosto difficilefargli capire che una piscina rap-presenta l'emblema dei problemidi una città nel momento in cu istiamo vivendo la più grande cri-si economica dal dopoguerra» .Con un sorriso ironico, parteproprio dalla vasca al parco Ber-rari (così come quella di Buiga-relti) la riflessione di Giulio San-tagata, parlamentare modenese eministro per l'Attuazione del pro-gramma nel secondo govern oFrodi, sulle parole elFex sinda-co di Modena Germano Bulgarel-li, che mercoledì scorso ha cri-ticato duramente la politica ur-banistica del Comune con unalettera all'Informazione Santa-gaia e Bulgarelli hanno lavorato astretto contatto : negli anni ' SO ,quando l'ex primo cittadino eraassessore alla Programmazionedel territorio in Regione, il par-lamentare era capo dell'uffici otecnico .

Onorevole, Bulgarelli è statopiuttosto duro con l'aaruraini-straazione comunale ,

«Bul ;arelli- è una persona' estre-

manierate intelligente, e ha fatt obene a intervenire con una seriedi critiche costruttivi c. E anche ladurezza delle sue parole ci ha da-to la possibilità di aprire un di -scorso sullo sviluppo della cit-ta» .

9i.o sviluppo, appunto. Stia-mo costruendo troppo ?

«Io non credo che sia utile chie-dersi se stiamo costruendo trop-po ,F troppo poti o, una piuttost odobbiamo interrogarci sulla qua-lità dello sviluppo . Per tutti gl ianni '70, le politiche abitative so -no andate a 'ruota' della cresciladelle aziende, creando un circol ovirtuoso per cui veniva creat oreddito e c'era bisogno di nuovecase . Oggi però quel processo èandato in crisi, anche perché al-cuni settori trainanti, come quei -.Io manifatturiero, hanno un ruo-lo decisamente diverso . Oggi ,setnmai, bisognerebbe costruireper 'attivare il mercato del ter-ziario» .

Quali sono oggi le zone ne-vralgiche della città ?

«Con lo sviluppo dell'aeropor-to di Bologna, la fascia ferroviariaè diventata baricentrica e parti-colarmente appetibile, visto che

«Dobbi mo usare bene

il nostro territorio :

rispetto a quello di altre

città è una meraviglia »

i trova sull'asse Milano-Boio-gna- .Roma . Quel/ area, pero, ogg iviene usata per fare residenze . Sece la giochiamo per costruire del-le palazzine, dobbiamo chiederc iperché costruiamo : forse per i lgusto di diventare una città d a200mila abitanti?» .

Quindi dobbiamo costruiremeno. . .

«Dobbiamo usare bene il nostro

territorio, che è ancora molt obello : soprattutto in periferia, èuna meraviglia rispetto a quell odi tante altre città . Quello che do -vrertmo fare, insomma, è fare de lnostro territorio un elemento d iattivazione e attrazione» .

Pensa a qualche caso in par-ticolare ?

«Penso al caso Tcta .apack, ad e -sempio . Quando il gruppo svede-se ha scelto Modena come centrodi produzione per il sud Europa ,la nostra città e stata scelta per-ché aveva tante caratteristicheappetibili» .

Urbanistica a parte, Bulga-relli ha sollevato il problemadella mancanza di democra-zia e di un Consiglio comuna-le 'svuotato' di senso .

«Quello del Consiglio è un pro-blema comune, perché con l'e-lezione diretta del sindaco si è

deciso di dare pian potere all egiunte in nome della governabi-lita . Piuttosto, mi sembra chenon ci possa essere democraziase i toni non tornano al livell ogiusto: se il dibattito sulla citt àdiventa un dibattito sulla piscina ,tutto viene confinato a livello dipolemica» .

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attuane ? Critiche eoaruain eE l'urbanistica paura alta qualità»

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L'INFORMAZION E, Domani"di MODENA

LA REPLICA [assessore Sitta : «Cteche incoerenti, lavoriamo in completa trasparenza »

«Chi parla tanto di partecipazion evuole forse bloccare il nuovo Prg

di Daniele Sit/a

S a parla molto, anche in mo-do demagogico e strumen-

tale, di partecipazione . E spes-so si usa questo argomento perdele gittitnare le scelte che nonci piacciono, senza nessunacoerenza .

Così noto che nell'interes-sante discussione aperta in cit-tà sui temi urbanistici, dopol'intervento dell'ex sindacoGermano Bulgareili su «L'Infor-mazione,>, c ' è chi enfatizza tut-i gli strumenti della partecipa-

zione affermando che se ilConsiglio comunale assume

rischiano di fare flop, comequella sulla piscina nel parcoFerrari) o di consultazioni po-polari sui temi più svariati (co-me il referendum sulla ristrut-turazione di piazza Matteotti) .

Ebbene, io credo che questistrumenti, se utilizzati in modoabnorme, tolgano invece unruolo al Con-siglio comu-nale, dove sie-dono gli unic icittadini ch esono legitti-mati a decide-re in nome d itutti.

Trovo in-coerente, inoltre, che si sia tac-ciato di scarsa democrazia l'u-nico percorso partecipato d iurbanistica che si è fatto nellanostra città e che rappresentaun'esperienza innovativa a li -vello nazionale, citata in tutt igli ambienti accademici de lsettore .

Mi riferisco al Laboratorio diurbanistica, con cui abbiamoportato avanti due progetti d ipartecipazione . Il primo è la ri-

qualificazione del quadrante o-vest della città che sarà toccatodallo spostamento della lineaferroviaria (Villaggio artigiano ,Madonnina, San Cataldo, ecc . )e che andrà in Consiglio entrofine anno . Il secondo argomen-to riguarda gli scenari _ dl riqua-lificazione ed espansione (viaEmilia est, via Emilia ovest, ledue stazioni ferroviarie, l'areaa sud della città, il sistema delverde) . Questa parte e stata a-perta nel 2005 con un conve-gno nazionale sulle nuove ten-denze della sociologia urbani-stica ed è poi proseguita con illaboratorio di «í:it:tà media fe-lix», che ha visto la partecipa-zione di sette prestigiose facol-tà universitarie di Urbanistica .

L'obiettivo era mettere nellecondizioni di ragionare sul fu-turo della città gli addetti ai la-vori (politici, Ordini professio-nali, imprese) ma anche i sem-

plici cittadiniinteressati ,sottoponen-do loro pro-poste proget-tuali che no navevano l'ar-dire di diven-tare Ll nuov opiano regola-

tore, ma solo quello di capirein modo chiaro e trasparente .

L'idea, infatti, è che né i po-litici, n cittadini sono in gradodi capire dai retini di una cartadi Psc (il piano strutturale cheprenderà il posto del vecchioPrg) che cosa accadrà effettiva -mente in città .

Ebbene, su questi due filonidl lavoro che prima ho richia-mato noi abbiamo fatto wor-kshop e decine di incontri e as-semblee pubbliche (oltre 70)con tutti i professionisti mode-

Molti, in questi giorni,l'hanno tirato per la giacca,dopo il duro «j'accuse» dell'exsindaco Germano Bulgarellisulle politiche di governo delterritorio . Finora, però, l'a ssesso re all'urbanistica Danie Ruolo del Consigliole Sitta ba preferito il silenzio .Che rompe oggi con questaarticolata riflessione.

decisioni senza un sufficientecola solgimento preventivo Laboratorio-pilotadei cittadini si lede la democra-zia .

Da qui le richieste di istrutto-ria pubblica (che alla fine, do-po mesi di estenuanti dibattiti,

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L'INFORMAZION E,moman

di MODENA

Mesi (ingegneri, architetti, pae-saggisti) e con la partecipazio-ne di migliaia di cittadini . Unacosa, sottolineo, mai avvenut aprima. Quindi mi sento di ri-vendicare l'unico e vero per -corso partecipato sui tem idell'urbanistica che sia mai sta-to fatto a Modena .

A. questo punto vorrei ri-spondere a un'altra obiezioneOvvero, i progetti di «Città me-dia feti x non sono andati i nConsiglio comunale proprioperché erano solo suggestioniper stimolare una discussione ,non piani urbanistici da appro-vare. Erano cioè propedeuticiall'avvio di un dibattito che suinuovo piano regolatore si av-vierà a fine anno, dopo la con-clusione degli Stati generali.

Salotti radical-dli cTutti, dunque, sono sl ali in -

vitati a partecipare agli incon-tri . E' vero che è stata scars al'affluenza dei politici di pro-fessione, mentre ho notato ,purtroppo, la completa assen-za degli attuali critici e sosteni-tori della partecipazione . E al-lora permettete . mi sorge undubbio . c'è forse chi intende u-na sola ed esclusiva forma d ipartecipazione, quella che do-vrebbe portare l'assessor eall'urbanistica a concedere aqualche salotto di intellettualiil diritto di veto su tutto? Ebbe -ne, io la penso diversamente . Eproprio questo, cioè essere in-tervenuto rompendo un equi-librio che da ventanni blocca-'.a Modena, probabilment enon mi viene perdonato .

Da chi parla oggi di parteci-pazione vorrei sapere in qualiassemblee pubbliche hannochiesto ai modenesi se eranod'accordo che i loro figli fosse-

ro buttati fuori dalla città a cau-sa di un sistematico sottodi-mensionamento degli allogg idisponibili . Questo, purtrop-po, ha fatto esplodere i valor idelle aree a Modena, ha causa-to l'esplosione dei Comuniconfinanti e ha prodotto u npendolarismo abnorme e in -sensate) che paghiamo con lacongestione di tutte le stradeche portano in città .

E vorrei sapere, inoltre, qualè stato il percorso partecipati-vo in virtù del quale, alla fine ,negli ultimi vent'anni sono do-vuti uscire dalla città 25milamodenesi . Quale assemblea oConsiglio ha deciso quest oche io non esito a definire u nprogetto urbanistico e social equantomeno insensato ?

Sul tema della trasparenza ,poi, rivendico al sottoscrittol'impegno profuso per ribalta -re usi e costumi al di la dellechiacchiere demagogiche .Quello che abbiamo fatto è in-tegralmente nelle mani dei cit-tadini, esposto in pubblicazio-ni e messo su lnternet .

AppetitiTrovo curiosa, inoltre, l'os-

ser mozione di Bulgarelli secon-do cui avere messo a disposi -

zione dei cittadini questi pro-getti ha scatenato appetiti im-mobiliari . Cosa si dovrebbe f a-re, allora? Tenere chiusi ne icassetti i progetti e farli vederesolo a qualche amico immoli-Barista prima di renderli pub-blici? Sarebbe questa la traspa-renza?

Ebbene, noi abbiamo decis onon solo di rendere trasparent ii progetti, ma ha anche di crea-re le condizioni normative pre-ventive perché non possan onascere speculazioni a dann odella collettivit à

Norie «bolsceviche »L'amministrazione ha varato

le cosiddette «norme perequa-tive», anch'esse una novità as-soluta a livelle) nazionale, chemolti ci invidiano ma dell equali la politica locale sembr anon avere capito ancora il va-lore (e mi riferisco soprattutt oalla sinist_taa) Abbiamo varato,infatti, norme quasi . . . bolsce-viche, che abbattono la rendit afondiaria come nessuno h amai fatto finora.

Ovvero si e stabilito che sututte le trasformazioni agricolead altro uso - o se si parla di alt-tà già urbanizzata o urbanizza-bile in tutti i c tsi di trasfe t ma-

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L'INFORMAZION E,moman ,e di MODENA

zioni di destinazione d'uso pi ùvantaggiose o aumento dell acapacità edificatoria - il mag-gior valore che si viene così adeterminare viene dato ai Co-mune nella misura del 50% Lemodalità di calcolo dei valor isono state stabilite dal Consi-glio comunale e sono pubbli-cate su lnt .ernet .

Cambi discrezionaliQualsiasi cittadino si presen-

ti nei miei uffici ha la certezz adi essere trattato nello stesso i -dentico mo-do : se cos anon dovess eaccadere, gl iabbiamo dat ogli strument iper rivendica-re i suoi dirittianche davant ia un giudice .

E a quest oproposito faccio notare ch enegli anni Settanta-Ottanta ,cui si è riferito nel suo inter-vento l'ex sindaco Bulgareili ,le decisioni su cambi di desti -nazione d'uso o l'assegnazio-ne a un lotto di un maggior nu-mero di alloggi erano toial-mente discrezionali . A qualcu-no, in pratica, si diceva «no» edoveva accettare il diniego, aqualcun altro si diceva «si» equesti veniva arricchito in mo -do considerevole . E il Comunenon sempre portava a casa un aparte del maggior valore che siveniva a determinare .

Ecco perché non accetto diessere messo sotto esame pro -prio sulla trasparenza e su e-ventuali interessi economici .Si chieda all eimprese . o al-le associazio-ni di catego-ria qual è i lcomporta-mento de lmio assesso-rato, o se si u-sano pesi emisure diverse . Non ho timo -re. francamente, delle possibi -li risposte.

Coagulo di interess iA questo prato, però, sorge

legittimo un dubbio : c'è uncoagulo di interessi politici epersonali che si sta scatenan-do, in questa fase, per impedir-ci di fare il nuovo piano rego-latore? Mi auguro di no, anchese non posso non rilevare chec'è chi si sente estromesso daicentri decisionali e cerca con

liv+are rivalse, Oppure c'è chi ,magari con in tasca tessere dipartiti della sinistra, rappre-senta la conservazione e no nvuole cambiare nulla.

Visione miopeE una visione miope, quell a

secondo la quale tenendo tut-to fermo la bella Modena ri-marra ricca e senza extraco-munitari . Una visione che h agià fatto perdere molte oppor-tunità a Modena. E che, se do -vesse prevalere nel futuro, l a

farà piomba-re nel decli-no .

Credo chestiamo ri-schiand ogrosso . S enon affron-tiamo il futu-ro con lo spi-rito di chi de-

ve conquistarsi il benesseresiamo perduti . Per questo oc-corre un vero riformismo : bi-sogna lavorare ogni giorno percostruire e creare opportunit àdi sviluppo economico e so-ciale . Ma non è certo dicendo«no> a tutto, dai piccoli ai gran -di progetti, che si crea un futu-ro per noi e i nostri figli.

Forse si pretende che non sifacciano progetti, che nonpensi al futuro, più semplice -mente che non si pensi. E le i-dee, proposte e riflessioni conun respiro che va oltre le 24 o -re fanno paura . Così come fapaura, a chi non ha un'etica d igoverno, qualsiasi protest ache minacci di portarti aria duevoti .

«Modenafina»

Conclud ocon un'anno-tazione perso-nale . Sono sta-to molto criti-cato perchénel 2007, co n

il documento «Modena Futu-ra», ho proposto una discussio -ne su cosa sarebbe diventatal acittà nei prossimi 50 anni . Er auna semplice, anche se per meimportante, riflessione politi-ca e intellettuale . In rispost anon ho avuto dalla politica (mada altri sia obiezioni di merit ofrutto di un'analisi documen-tata, proposte diverse o rifles-sioni . Solo attacchi gratuiti ,spesso fondati su misificazio-ni o fraintendimenti . Che tri-stezza .

«In quali assembleeè stato chiesto

ai modenesi se eranod'accordo che i loro figli

fossero buttati fuoridalla città?»

««Non è certo dicendono a tutto, dai piccoli

ai grandi progetti;che si creano nuove

opportunità di sviluppo»

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press LITE 06/09/2011

L'INFORMAZIONE

INTERVENTO L'ex deputato socialista Paolo Cristoni interviene nel di Dattito innescato da Bulgare

«Urbanistica, dopo le discussioni serve l'azione» a onnista sostengo la giunta: affrontiamo il Consiglio e attuiimo indirLa›. ei dibattito sull'urbani-

el aperto sull'i/1./4)r-mazione dalle critiche alla giunta avanzate dall'ex sin-daco Germano interviene oggi Paolo Cri-stoni, già deputato Psi, Cri-stoni si definisce <,un rifor-mista che sostiene la giun-ta».

Ci sono riformisti, rifor-malori, riformati e rifar-mulatori pro-domo loro. E Ci sono quelli che ogni tan-to si svegliano dal torpore e o ascrivono tutto a loro me-rito o scaricano sul presen-te le colpe che invece sono individuabili nel loro lavo-ro. Dico questo dopo aver letto e riletto, ripassato l'in-tervento di Germinano Bul-garelli, sindaco e assessore regionale in un periodo in cui io ero sindaco di Castel-

franco, segretario del PS1, membro della segreteria re-gionale dello stesso parti-lo.

A proposito di vogliamo ricordare le pole-miche sulla nascita della direttiva dell'Ovest- est, i rapporti con l'area fiera e le polemiche sui rapporti con Giacobazzi ceramiche, quelle sulle aree artigiana-li, sulla grande viabilità autostradale, caselli com-presi?

Tutte discussioni scoppia- te e portate a gestione isti-

zionale a volte realizzate e a volte no. Perché? Perché,

come ha detto più volte S'il-ta, spesso è mancata ?a re-sponsabilità della coeren-za' e si è passati dalle esal-tazioni acritiche alla criti-ca generica tanto per dar

Mi sia permesso un pen-siero maligno: non è che Bulgarelli ha aperto il di-battilo sugli assetti futuri? Chi sarà il sindaco, chi consiglieri regionali, chi i deputati? L'occasione è ghiotta„Modena futura contiene un sacco di quelli che partecipavano ai "ca-minetti intellettuali" che a-vevano il potere di interve-

nire e che oggi, forse ne hanno di meno. Comun-que, i dati sono quelli che più volte sindaco e assesso-re hanno dato.11 quadro in provincia è preoccupante: oltre 9000 famiglie atten-dono un alloggio di cui ol-tre 6000 la vorrebbero in affitto e circa 4000 in affit-to col contributo del Comu-ne, diminuisce il numero dei componenti lafruniglia (2,2 contro 3,08 del 1970), il numero del single passa al 39%. Tutti elementi che rapportati alla scelta per noi non discutibile dell'u-niversalismo (stessi diritti

e opportunità per tutti) ci portano a condividere l'a-zione dei sindaco e dell'as-sessore.

E poi c'è l'ambiente, la ne-cessità di ripensare il con-sumo di energia, di riqua-lificare la città nei punti storici e nei quartieri pia' degradati coinvolgendo con politiche appropriate le innumerevoli proprietà. La necessità di rendere la città sempre più godibile anche ai sofferenti di qual-siasi handicap. Forse su questi temi nei critici c'è stata la lungimiranza che viene propagandata? F- la

città policentrica fu davve-ro perseguita e le giunte monocolori Pci hanno la-sciato fare?

Ma non fermiamoci alle polemiche. Cosa ci vuole o-ra? Ascoltare tutti, dialoga-re in giunta, affrontare il consiglio comunale e, avu-to l'indirizzo, attuarlo con la velocità che la situazio-ne economica impone. Noi, e le forze di giunta, dobbia-mo correre il rischio di af-fidarci seriamente a/giudi-zio dei cittadini e non del piccoli interessi. Questa cit-tà può e deve continuare a vivere difatti perché è par-tecipata' e non 'incoscien-te'. Ciò che manca adesso è l'azione, dopo tante discus-sioni. i riformisti', con co-raggio procedano,

(Paolo Crisioni)

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press 1.18E09/09/2011

L'INFORMAZIONEdi Modena

INTERVENTO Roberto Vezzelli e Cristian Favarin tracciano la posizione di Se i

«L rbanistica, no a soluzioni impost ed nperio : serve una capacità nuovadi analisi per rispondere alla crisi »

Crìstlnaa Fivaarin

Roberto Vezzellì

e.i . Mutato sull'urbaaai -sticaa, riaperto dalle cri-

tiche dell'ex sindaco Ger-mano Bulgarelli, registria-mo oggi il contributo di Sei .A parlare sono Cristian Fa--varia e l'ex presidente di Le-gacoop Roberto Vezzelli .

Urbanistica e sviluppo si con-fermano i temi più significativie pregnanti del dibattito e de lprocesso di definizione di indi -rizzi, strategie e progetti per lacittà di Modena nelle prossim esettimane e mesi . Già in diverseoccasioni Sel ha espresso i pro-pri orientamenti nell'ambito diiniziative pubbliche e nel corsodi incontri politici di maggio-ranza a questo tenta dedicati .

DemocraziaUna prima constatazione ri-

guarda la necessità di recupera -re percorsi democratici e parte-cipati sulla questione (come delresto su altre, altrettanto signi-ficative . Si evidenzia, infatti, undisagio diffuso in città sui meto-di con cui i diversi progetti sonopresentati e sviluppati . Tale di-sagio interessa innanzitutto l arelazione tra giunta, maggioran-za e Consiglio comunale e laqualità del confronto che n econsegue . Pensiamo che vadarecuperato un ruolo attivo degliorgani eletti che ne valorizzi i lcontributo pur all'interno dell eprerogative di legge e delle ne-cessarie efficienze decisionali .Inoltre, la nascita ed il prolifera-re di momenti spontanei di par-tecipazione dei cittadini (i co-mitati), mai cosi numerosi ed at-tivi, dimostra come l'inaridirs idei canali politici tradizionali d iinformazione e confronto sulterritorio, motivati daa`il'involu-zione dei partiti e dei loro col-legamenti con la società, lasci i-nevaso il bisogno di protagoni-smo di base civile e sociale .

E fondamentale per Sel che i ldibattito sul nuovo piano rego-latore abbia un carattere di lar-go confronto, partecipato, arti -colato, informato, in modi orga-nizzati definiti e chiari, Ritenia-mo che un esempio positivo diun percorso con queste turati e-ristiche possa essere quello cheporto a suo tempo alla costru-zione del piano territoriale dicoordinamento provinciale .

tempiImportanti sono inoltre i tem-

pi. E evidente che vi è un signi-ficativo ritardo accumulato tra

la necessità di una nuova piani-ficazione e le esigenze che Mo -dena propone . Questo ritardodeve essere recuperato .

Ma ciò non può essere fattoproponendo interventi disor-ganzci, forzati, di dubbia qualit àurbanistica, lesivi degli stan-dard e non sostenibili rispett oal tessuto dei servizi e della via-bilità, nonché impattanti sottoil profilo sociale e ambientale .Occorre una valutazione cas oper caso delle compatibilitàcomplessive, della sostenibili-tà, evitando soluzioni precosti-tuite ed imposte d'imperio .

Sicuramente si deve una ri-sposta ai bisogni di residenza ,del commercio, dell'industria ,ma cogliendo i cambiamentiche strutturalmente segnano il

modello modenese e le forti in -fluenze che la crisi economica ele trasformazioni dovute allaglobalizzazione hanno portatodal 2009 ad oggi . Crescente di-soccupazione (in particolar egiovanile e femminile), preca-rizzazione dei contratti, calodei redditi da lavoro, aumentodella povertà relativa ed assolu -ta, tnodifica nei modelli im-prenditoriali e di divisione dellavoro residuano bisogni nuovie diversi e fanno emergere la ne-cessità di una capacità nuova ediversa di analisi e progetto .

Area vastaLo strumento del Peep, ad e-

sempio, pur essenziale e daconsolidare, non è in grado didare sul tema della residenza ri-

sposte sufficienti ai bisogni e-mergenti. Serve un forte inter-vento per alloggi pubblici, di-gnitosi ed a basso costo, con li-velli sociali dei canoni di loca-zione . Una risposta deve veniredall 'avvio di esperienze di so-dal housing . Deve, inoltre, es-sere sopportata la cooperazio-ne di abitazione a proprietà in-divisa .

Ripensando ad un nuovo pia-no regolatore per Modena, Selritiene necessario usare una vi-sione ed una progettazione di a-rca vasta che interessi i comunidella cintura modenese, il cuisviluppo è stato molto torte edevidente ed è tuttora in corso .

Crediamo sia sbagliato assu-mere una logica di sviluppocompetitivo tra la città e questicomuni, fina che vada assunta,alla luce dei fortissimi livelli d irelazione esistenti, una linea dicomplementarietà ed integra-zione su tutti gli aspetti ed i con -tenuti critici di pianificazione:residenza, produzione, servizi ,trasporti, formazione, . .

Modena di fatto è una cittàche va al di là dei confini ammi-nistrativi del capoluogo e che e -sprime una popolazione nume-ricamente oltre i 300 .000 abi-tanti . Questa complessità nonpuò essere colta sviluppandopianificazioni separate e noncoordinate . Occorre innovare

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L'INFORMAZIONEdi Modena

le forme di pianificazione, perpermettere minor uso del terri-torio, migliore qualità e sosteni-bilità delle reti dei servizi, mi-gliore sostenibilità ambientalecomplessiva.

OpportunitàModena ha, quindi, di fronte

molti problemi e molte com-plessità ma ha anche molte op-portunità da cogliere . La tra-sformazione di parti important idella città, rese possibili da mo-difiche strutturali (lo sposta-mento della linea ferroviari astorica ad ovest, lo spostamen-to dello scalo merci, la possibiletrasformazione della zona della

stazione ferrovie provinciali, ilcompletamento della fascia fer-roviaria, lo spostamento dell astazione autocorriere . la zonaex Ameni . . .) richiede uno sfor-zo di elaborazione notevole, in-tellettualmente alto, partecipa-to, di lungo respiro . Sei, se vi sa-ranno le auspicate condizioni ,darà il proprio contributo (co-me, ci auguriamo, il resto dellacittà, nelle sue componenti po-litiche, associative, sociali, eco-nomiche) con la propria capa-cità di analisi e, cjuarado servirà ,con critica anche dura ma seni-pre costruttiva .

(Crislian ,usuri n

eRoberto 1Lezzellà}

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press L.If1E05/09/2011

L'INFORMAZIONEdi Modena

BOTTA E RISPOSTA li rappresentante dei Comitato Villaggio Giardino replica alle dichiarazioni dell'assessore Daniele Sitt a

Ma quale citÚ ferma: Modena un cantiere permanente »ultimi 100 anni il territorio urh nizizato è cresciuto del/7 :1, % e nuovi allo,aai del 5,5%»

ambientaliste, da tutti i sinda-cati, dalle associazioni di cate-goria, dai comitati civici dellaSacca, di Modena Est, del ParcoFerrara, del Villaggio Giardino(che mi onoro di presiedere ì,di Piazza Matteotti, del Not iPark per citarne solo alcun iCon la sola isolata eccezione ,gliene diamo atto delle impres edi costruzione . Che strano !

l nuovo PscPer concludere vorrei affron-

tare il tema decisivo che riguar-da il futuro della nostra città .Paolo Silingardi ha sollecitatodalle colonne di questo giorna-le un confronto leale, aperto ecostruttivo per realizzare i lnuovo PSC. I tempi sono ma-a-

L? articolato interventodell'assessore Daniele

Sitta pubblicato ieri dall'dnformazione trova oggi la re -plica del rappresentante de lt imitato del Villaggio Giar-i ao, ed esponente di Mode -

, Attiva Marco Miana .Coinvolgimento

Vorrei riprendere le recent isollecitazioni dell'ex sindacofermano liulgat'elli, di Paolo Si-ngardi e di Daniele Sitta, as-

sessore alla pianificazione ter-ritoriale del Comune .

Vorrei partire dal confrontocon i cittadini . Sono convint oche il coinvolgimento della po-olazione - attraverso forme di

consultazione e di confronto a-perti a tutti - unitamente ad u-Ya efficace, chiara e trasparent ecomunicazione possa certa-mente arricchire la discussion ee aiutare una decisione finaledel Consiglio Comunale che ri-sulterebbe così compresa econdivisa. Una pratica quest aei coinvolgimento della cittàe decisioni importanti per il

uo futuro assai diffusa negli an -ti '60 e '70 durante la gestionedel Sindaco Triva e poi di C= er-nano Bulgaretli, con centinaia

assemblee aperte e parteci-pate nei quartieri, nelle scuol ee nelle polisportive . Un meto-do peraltro adottato di recent eal regolamento del Consigli o

comunale, per esempio in rife-irnento al bilancio dei t ;omu-

ne . Un metodo purtroppo corn-

l' letarnente disatte-so in questi ultimianni in merito all escelte di politica ur-banistica .

Critica a SittaMi spiace per l'as-

sessore ma purtrop-po quello che chia-ma `laboratorio-pi-lota' (in realtà si trat-ta di una rnetodoio-gia praticata da [tol-ti Comuni da decen-ni) non ha niente ache vedere con lapolitica partecipati-va di quegli anni .Tutt'altro . fl suo fa- istidio per gli strazi- Marco Rana (Viiia o Giardino)menti fondanti del -la democrazia, gli unici ct econsentono ai cittadini di deci -dere attraverso consultazionipopolari, istruttorie pubblich ee referendum dimostrano la suaavversione per il confronto, ladialettica e la critica civile . Cri-tica che in questi anni è cresciu-ta a tal punto che l'intero arcocostituzionale dei Partiti pre-senti in Consiglio, dall'opposi-zione all'l fdc, all'ldv e a tutta l aSinistra, compreso una larg afetta del Pi) avversa con deci-sione la sua politica urbanisti-ca .

Non si tratta di salotti intel-lettuali di radica€-chic ma di tut-ta la comunità cittadina rappre-sentata dalla maggioranza de iPartiti, da tutte le associazioni

turi ,tur7 i cittadini vogliono parte-cipare . La nostra visione di Cit-tà comporta peri prossimi anniuna con-versione ecologica del-la societa tutta orientata al ri-sparmio energetico, alla ricon-versione e alla riqualificazion ede€l'esistente, siamo per la so-stenibilità ambientale clic si-gnifica ridurre la produzionedei rifiuti, imnplementare il`porta a porta' ; investendo sul -la mobilita pulita e non inqui-nante , migliorando la nostraqualità dell'aria che è fra le peg-giori d'Europa. In tal senso ri-sulta decisivo arrestare la dila-gante produzione di cemento ,che sta affogando la nostra cit-tà . Altro che città ferma . Mo-dena è un cantiere permanent ea cielo aperto! Negli ultimi 1 0anni il territorio urbanizzato ècresciuto del/' i 1,5%, i nuoviappartamenti del 5,5%, la po-polazione del 3,7%, quella co nmeno di 25 armi del/' i 1,4% .L'assessore continua a parlar edi 25 .000 abitanti che da Mo-dena si sono trasferiti nella pro-vincia, dimentica di dire ch enello stesso periodo 15 .000 re-sidenti dalla provincia si sonotrasferiti a Modena - I secondisono meno modenesi dei pri-mi? Quando usciremo da que-sta visione campanilistica e ini-zieremo a progettare il futurodel territorio per quello che è :un'area vasta e policentrica? U -na scelta che l'assessore rigettae che invece è nella storia d iModena e ha fatto la qualità de l

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L'INFORMAZIONEdi Modena

nostro territorio .

Mobilitàall'assessore non viene il dt b-

bio che il problema oggi sia i lmodello di mobilità, troppocentrato sull'auto e che richie-de un approccio diverso? Pos-sibile che tutto questo ballan esia generato da uno 0,5% dellapopolazione che sceglie di tra-sferirsi in comuni della provin-cia? Sarà meglio che ci occupia-mo dell'8% di dissoccuppati ,che non saranno riassorbiti cer-to dal]: edilizia .

Modena negli ultimi 20 ann iha definito e realizzato scelt eprecise di pianificazione e svi-luppo, se oggi si è bloccata èproprio a causa di un problemaben preciso : le indicazioni pro-poste dal documento "ModenaFutura" non sono condivise dal-la città . A questo punto risultachiaro a tutti che o ci sarà lapossibilità di ripartire con unanuova stagione politica di go-verno dell'urbanistica e del ter-ritorio o proprio a causa dell'at-teggiamento dell'assessore c itroveremo con una città ferma,bloccata, ingessata, per cui no nsarà più possibile edificare unapalazzina, trasformare un cam -po da calcio, costruire una pi-scina senza liti infinite . E' com-pito di chi amministra costruir euna relazione di dialogo con lacittà, di rispettare le critiche erispondere con argomenti serie non con volgari insulti .

(Marco Malta)

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