Libero Ovunque Tu Sia

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libero ovunque tu sia

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  • discorso tenuto al Penitenziario di Stato del Maryland, U.S.A.

    Thich Nhat Hanh

  • Thich Nhat Hanh

    Liberoovunque tu sia

    discorso tenuto al Penitenziario di Stato del Maryland, U.S.A.

  • Edizione originale: Parallax Press, Berkeley (CA) 2000.

    Pubblicato in Italia con il consenso dellA., a cura della

    Associazione Essere PaceVia Tertulliano, 30 - 20137 Milanowww.esserepace.org

    Materiale non in vendita - distribuzione gratuita

    Thich Nhat Hanh un monaco buddhista e un attivista in campo sociale. sta-to a capo della Delegazione Buddhista Vietnamita alla Conferenza di Pace di Pa-rigi al termine della guerra nel Vietnam; Martin Luther King jr. lha candidatoal Premio Nobel per la Pace. Fra i suoi numerosissimi libri, quasi tutti tradotti initaliano, i best-seller Essere Pace e La pace ogni passo (Ubaldini), Insegnamentisullamore e Il cuore dellinsegnamento del Buddha (Neri Pozza), Spegni il fuocodella rabbia e Il segreto della pace (Oscar Mondadori).

    Cari amici, ho scritto questa poesia durante la guerra del Vietnamdopo che laviazione statunitense aveva bombardato la citt diBen Tre. Ben Tre la citt dorigine della mia collega Sister ChnKhng: le forze aeree statunitensi la distrussero completamente per-ch in citt vi erano cinque o sei guerriglieri. In seguito un ufficialedichiar che aveva dovuto bombardare e distruggere Ben Tre per sal-varla dal comunismo. Questa poesia tratta della rabbia.

    Mi tengo il viso fra le mani;no, non sto piangendo.Mi tengo il viso fra le maniper tenere calda la mia solitudine:mani che proteggono,mani che nutrono, mani che impediscono alla mia anima di lasciarminella rabbia.1

    Ero molto arrabbiato. E la mia rabbia non era solo mia, era diunintera nazione. La rabbia un tipo di energia che fa soffrire noi ele persone intorno a noi. Sono un monaco e quando mi arrabbio pra-tico il prendermi cura della mia rabbia: non le consento di causaresofferenza o di distruggermi. Se vi prendete cura della vostra rabbia esiete capaci di trovare sollievo da essa sarete in grado di vivere in mo-do felice e gioioso.

    Lenergia che liberaPer prendermi cura della mia rabbia innanzitutto torno al respiro eguardo profondamente dentro di me. Mi rendo immediatamenteconto che in me c unenergia chiamata rabbia; poi riconosco di ave-re bisogno di un altro tipo di energia che si prenda cura della rabbiae la invito a sorgere e a svolgere questo compito. Questa seconda

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    1 Thich Nhat Hanh, For Warmth, in Call Me By My True Names, Parallax Press, Berkeley1999.

  • zione, mangiare una pratica profonda. Prima di tutto ci sediamo inuna posizione stabile e guardiamo il cibo; gli sorridiamo, consape-volmente. Lo consideriamo un ambasciatore che arriva dal cielo e dal-la Terra. Guardando un fagiolino riesco a vedervi fluttuare una nu-vola, a vedervi la pioggia e il sole; mi rendo conto che quel fagiolino parte della Terra e del cielo.

    Quando mordo un fagiolino, sono consapevole che quello che homesso in bocca un fagiolino. Non ho nientaltro in bocca, non il miodispiacere n la mia paura: quando mastico un fagiolino mi limito amasticare un fagiolino, non i miei progetti o la mia rabbia. Masticocon molta attenzione, con il cento per cento di me stesso, e sento laconnessione con il cielo, la Terra, i contadini che coltivano il cibo e lepersone che lo cucinano. Mangiando in questo modo sento che pos-sibile essere solidi, liberi, felici. Il pasto non nutre soltanto il mio cor-po ma anche la mia anima, la mia coscienza e il mio spirito.

    Coltivare la libertPer me non c felicit senza libert e la libert non ce la d nessuno,la dobbiamo coltivare noi stessi. Condivider con voi come ottenereuna maggiore libert per se stessi. Per tutto il tempo in cui sediamo,camminiamo, mangiamo o lavoriamo allesterno, noi coltiviamo lanostra libert. La libert ci che pratichiamo ogni giorno. In qua-lunque condizione o luogo vi troviate, se avete la libert siete felici. Ioho molti amici che hanno scontato condanne ai lavori forzati e che,sapendo come praticare, hanno sofferto molto meno. In realt la lo-ro vita ha avuto una crescita spirituale, cosa che mi rende molto or-goglioso di loro.

    Per libert intendo la libert dalle afflizioni, dalla rabbia e dalla di-sperazione. Se in te c rabbia, la devi trasformare per poter otteneredi nuovo la tua libert. Se in te c disperazione devi riconoscere que-sta energia e non permetterle di sopraffarti. Devi praticare in mododa trasformare lenergia della disperazione e raggiungere la libert chemeriti: la libert dalla disperazione.

    Puoi praticare la libert ogni momento della vita quotidiana: ognipasso che fai pu aiutarti a recuperarla, ogni respiro ti pu aiutare a

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    energia chiamata presenza mentale. Ognuno di noi ha in s il semedella presenza mentale. Se sappiamo entrare in contatto con quel se-me possiamo iniziare a generare lenergia della presenza mentale; conla sua energia ci possiamo prendere cura dellenergia della rabbia.

    La presenza mentale un tipo di energia che ci aiuta ad essereconsapevoli di ci che accade. Siamo tutti capaci di essere presenti;chi pratica ogni giorno lo pi di chi non lo fa. Anche coloro chenon praticano hanno in s il seme della presenza mentale, ma dotatodi unenergia molto debole. Anche una pratica di soli tre giorni fa au-mentare lenergia della presenza mentale.

    Pu esserci presenza mentale in tutto ci che si fa. Se bevendo unbicchiere dacqua sai che in quel momento stai bevendo dellacqua enon pensi ad altro, allora stai bevendo in presenza mentale, in consa-pevolezza. Se concentri sullacqua tutto il tuo essere, corpo e mente,in te c consapevolezza e concentrazione e lazione del bere pu es-sere descritta come un bere consapevole. Bevi non soltanto con labocca ma con tutto il corpo e in piena consapevolezza. Siamo tutticapaci di bere dellacqua in consapevolezza. Cos mi stato insegna-to a fare, da novizio.

    Puoi anche camminare in presenza mentale, dovunque tu sia.Quando cammini, concentra la tua attenzione sullatto del cammina-re: renditi consapevole di ogni passo che fai e non pensare ad altro. Sichiama camminare in consapevolezza: sorprendente quanto sia ef-ficace. Con la pratica, poi, comincerai a camminare in modo che ognipasso ti dar solidit, libert e dignit, ti render padrone di te stesso.

    Ogni volta che devo andare da un posto a un altro pratico la me-ditazione camminata, anche se mi sposto solo di uno o due metri. Sa-lendo le scale, pratico la meditazione camminata; scendendo le scale,pratico la meditazione camminata; salendo su un aereo, pratico lameditazione camminata; andando dalla mia stanza al bagno, praticola meditazione camminata; andando in cucina, pratico la meditazio-ne camminata. Non ho un altro modo di camminare, soltanto ilcamminare in consapevolezza: mi aiuta molto. Mi d trasformazione,guarigione e gioia.

    Quando mangiate potete praticare la presenza mentale. Mangiarein consapevolezza pu darvi molta gioia e felicit. Nella mia tradi-

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  • nella vita di tutti i giorni siamo preda delle nostre preoccupazioni,della nostra disperazione, dei nostri progetti, del rimpianto per il pas-sato e della paura del futuro, non siamo persone libere. Non siamocapaci di stabilirci nel qui e ora.

    In contatto con i miracoliSecondo il Buddha, mio maestro, la vita disponibile qui e ora. Ilpassato non c pi e il futuro deve ancora venire; c un solo mo-mento in cui posso vivere: il momento presente. Quindi, la prima co-sa che faccio tornare al momento presente. Cos facendo entro incontatto profondo con la vita. La mia inspirazione vita, la mia espi-razione vita; ogni passo che faccio vita. Laria che respiro vita.Posso entrare in contatto con il cielo blu e con la vegetazione. Possosentire il canto degli uccelli e la voce di un altro essere umano. Se sia-mo capaci di tornare al qui e ora siamo in grado di toccare le tantemeraviglie della vita che sono a nostra disposizione.

    Molti di noi pensano che la felicit non sia possibile nel momen-to presente. La maggior parte di noi crede che ci siano altre condi-zioni da realizzare prima di poter essere felici. per questo che siamoassorbiti dal futuro e non siamo capaci di essere presenti nel qui e ora. per questo che non ci accorgiamo di tante meraviglie della vita. Secontinuiamo a fuggire nel futuro, non possiamo essere in contattocon le molte meraviglie della vita, non possiamo essere nel momentopresente, l dove c guarigione, trasformazione e gioia.

    Tu sei un miracoloQuando mangio unarancia, la posso mangiare come un atto di me-ditazione. Tenendo larancia nel palmo della mia mano, la guardocon consapevolezza. Mi prendo un bel po di tempo per guardare la-rancia con consapevolezza: Inspirando, c unarancia nella mia ma-no. Espirando, sorrido allarancia. Per me unarancia un miracolo,nulla di meno. Quando guardo unarancia qui e ora, posso vederlacon gli occhi dello spirito: il fiore darancio, il sole e la pioggia chepassano tra i fiori, le piccole arance verdi e poi lalbero che lavora a

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    svilupparla e coltivarla. Quando mangi, mangia da persona libera.Quando cammini, cammina da persona libera. Quando respiri, re-spira da persona libera. Lo si pu fare dovunque.

    Coltivando la libert per te stesso sarai in grado di aiutare le per-sone con cui vivi. Se pratichi sarai una persona molto pi libera, mol-to pi solida, anche se continui a vivere nello stesso posto e nelle stes-se condizioni fisiche e materiali. Gli altri, osservandoti, saranno col-piti dal modo in cui cammini, dal modo in cui siedi, dal modo in cuimangi. Vedranno che la gioia e la felicit ti sono accessibili, e vorran-no essere come te, che sei padrone di te stesso, non pi vittima dellarabbia, della frustrazione e della disperazione. La pratica alla quale midedico in quanto monaco buddhista la pratica della libert. Quan-do sono diventato novizio, il mio maestro mi diede un libretto dal ti-tolo Passi nella libert - manuale del novizio.

    Essere capaci di inspirare ed espirare un miracolo. Una personasul letto di morte non riesce a respirare liberamente e presto smetterdi farlo. Io invece sono vivo: posso inspirare e rendermi consapevo-le dellinspirazione; posso espirare e rendermi consapevole dellespi-razione. Sorrido allespirazione e sono consapevole di essere vivo.Quindi, quando inspirate siate consapevoli della vostra inspirazione.Inspirando so che questa la mia inspirazione. Nessuno pu im-pedirvi di godere della vostra inspirazione. Quando espirate, siateconsapevoli che questa la vostra espirazione. Respirate da personelibere.

    Per me, essere vivo un miracolo. il miracolo pi grande in as-soluto. Sentire che sei vivo e che stai inspirando realizzare un mi-racolo un miracolo che puoi fare in qualunque momento. Il mae-stro Lin Chi 2, famoso maestro di meditazione vissuto nel nono se-colo, diceva che il miracolo non camminare sullacqua, cammi-nare sulla terra.

    Tutti camminiamo sulla terra, ma alcuni camminano come schia-vi, del tutto privi di libert. Sono assorbiti dal futuro o dal passato enon sono capaci di stare nel qui e ora, dove disponibile la vita. Se

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    2 Capostipite della scuola zen a cui appartiene Thich Nhat Hanh, pi noto con il nome giap-ponese di Rinzai. (NdR)

  • sapevolezza e prova gioia a ogni passo siamo motivati a tornare a noistessi e a fare lo stesso. Un recluso mi ha scritto in Francia, dicendodi aver letto i miei libri e di aver imparato a praticare la meditazionecamminata in prigione. Dice che ora sale e scende le scale sempre inconsapevolezza e che prova gioia a ogni passo. Da quando ha inizia-to questa pratica, la sua vita diventata piacevole: quando vede gli al-tri reclusi che corrono su e gi per le scale, senza stabilit o solidit,senza calma o gioia, vorrebbe che potessero imparare a fare la medi-tazione camminata come lui perch ogni passo che fa lo nutre e lotrasforma.

    Cammina da persona libera. Cammina in modo che ogni passo tidia pi dignit, pi libert e stabilit, e nel tuo cuore nasceranno gioiae compassione 3. Ti renderai conto che le altre persone non cammi-nano in questo modo, che sono preda della rabbia, della paura e del-la disperazione. Questo pu motivarti ad aiutarle a imparare come vi-vere nel momento presente, come sedersi e camminare da persona li-bera. Una sola persona che si sieda, cammini, mangi e respiri da per-sona libera pu avere un impatto su tutto il suo ambiente.

    La prima volta che venni in occidente ero solo. Ero venuto con loscopo di cercare di fermare la distruzione di vite umane nel mio pae-se. In quel periodo praticavo gi la presenza mentale: ovunque an-dassi, praticavo il camminare e il respirare consapevole, incarnando lapratica. Man mano che stringevo amicizie, sempre pi persone siunivano a me per chiedere la fine delle atrocit che si commettevanoin Vietnam. Ora ho decine di migliaia di amici che praticano la pre-senza mentale in tutto il mondo. Coloro che praticano quotidiana-mente sono stati in grado di trasformare la loro vita e di nutrire lacompassione e il perdono, e in questo modo sono riusciti a diminui-re la sofferenza delle persone che li circondano.

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    lungo per far crescere larancia. Guardo larancia nella mia mano esorrido. un vero e proprio miracolo. Inspirando ed espirando inconsapevolezza, divento pienamente presente e pienamente vivo, eora vedo me stesso come un miracolo.

    Cari amici, non siete altro che un miracolo. Pu essere che dellevolte vi sentiate privi di valore ma siete un vero e proprio miracolo.Un fagiolino contiene in s tutto il cosmo: il sole, la pioggia, la terraintera, il tempo, lo spazio e la coscienza. Anche voi contenete linte-ro cosmo.

    In ogni cellula del corpo noi conteniamo il Regno di Dio, la Ter-ra Pura del Buddha. Se sappiamo come vivere, il Regno di Dio si ma-nifester per noi qui e ora. Con un solo passo possiamo entrare nelRegno di Dio. Non occorre che moriamo per entrare nel Regno diDio, anzi dobbiamo essere assolutamente vivi. Anche linferno inogni cellula del nostro corpo. Sta a noi scegliere: se continuiamo a in-naffiare ogni giorno il seme dellinferno dentro di noi, linferno sarla realt in cui viviamo ventiquattro ore al giorno; se invece sappiamocome innaffiare ogni giorno il seme del Regno di Dio in noi, il Re-gno di Dio diventer la realt in cui viviamo ogni attimo della nostravita quotidiana. Questa la mia esperienza.

    Non c giorno in cui io non cammini nel Regno di Dio. Che iosia qui o in qualunque altro luogo, sono sempre capace di cammina-re con consapevolezza e la terra sotto ai miei piedi sempre la TerraPura del Buddha o il Regno di Dio. Nessuno pu portarmi via il Re-gno di Dio. Per me il Regno di Dio ora o mai pi: non si trova neltempo o nello spazio, sta nei nostri cuori. Dovete camminare in mo-do consapevole e toccare la terra come se fosse un miracolo. Se sape-te tornare al qui e ora, se sapete come toccare il Regno di Dio in ognicellula del vostro corpo, esso si manifester per voi immediatamentequi e ora.

    La libert possibile oraPer entrare in contatto con il Regno di Dio vi occorre un po di ad-destramento e un amico, un fratello o una sorella la cui pratica puesservi di aiuto. Quando vediamo una persona che cammina in con-

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    3 Nella tradizione buddhista il termine compassione non ha la sfumatura di superiorit e dipietismo che ha acquisito nelluso comune in italiano, ma si rif al significato originario dicum patior: provare sentimenti insieme allaltro, quindi sentirsi collegato, non separato daci che vive e prova laltro. (NdR)

  • Buddha ci consiglia di osservare in profondit la natura della nostradepressione per individuare lorigine del cibo di cui la nutriamo. Unavolta individuata la fonte del nutrimento eliminatela, e la depressio-ne svanir dopo una o due settimane.

    Senza consapevolezza nella nostra vita quotidiana, noi nutriamo lanostra rabbia e la nostra disperazione guardando o ascoltando coseintorno a noi che sono altamente tossiche. Ogni giorno consumiamomolte tossine; ci che vediamo in televisione o che leggiamo nelle ri-viste pu nutrire la nostra rabbia e disperazione. Se inspiriamo edespiriamo consapevolmente, per, e ci rendiamo conto che quel ge-nere di cose non sono quelle che vogliamo consumare, smetteremo diassumerle. Vivere in modo consapevole significa smettere di ingerirequesto tipo di veleni e scegliere invece di essere in contatto con ciche meraviglioso, che rigenera e che guarisce, dentro di noi e intor-no a noi.

    Momento meravigliosoHo un esercizio di respirazione che vorrei offrirvi. Sono sicuro che seseguirete questo esercizio nei momenti difficili, ne trarrete sollievo.

    Inspirando, so che sto inspirando.Espirando, so che sto espirando.Inspirando noto che linspirazione si fatta pi profonda.Espirando noto che lespirazione si fatta pi lenta.Inspirando, mi calmo; espirando, mi sento a mio agio.Inspirando, sorrido; espirando, lascio andare.Inspirando, dimoro nel momento presente.Espirando, so che un momento meraviglioso.

    Questi versi possono essere riassunti nel modo seguente:

    Dentro, fuori; profondo, lento;calma, agio; sorrido, lascio andare;momento presente, momento meraviglioso.

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    Cammina da persona liberaQuesta mattina, entrando nel recinto carcerario, camminavo con mol-ta consapevolezza e ho notato che la qualit dellaria era esattamenteuguale alla qualit dellaria allesterno. Nel guardare il cielo ho vistoche era identico al cielo allesterno. Anche la terra e i fiori erano ugua-li alla terra e ai fiori allesterno. Ogni passo che facevo mi dava quellastessa solidit e libert che avevo sentito fuori. Quindi non c nullache possa impedirci di praticare e di dare libert e solidit a noi stessi.

    Quando camminate, inspirate e, facendo due o tre passi, pronun-ciate il nome di qualcuno che amate, qualcuno che pu darvi unasensazione di freschezza, compassione e amore. A ogni passo pro-nunciate il suo nome. Mettiamo che io pronunci il nome David.Quando inspiro faccio due passi e dico con calma: David, David.Quando pronuncio il suo nome David sar con me. Cammino in pa-ce e in libert in modo che David possa camminare in pace e in li-bert insieme a me. Quando espiro, faccio altri due passi e dico: So-no qui, sono qui. Per cui non solo David l per me, ma nello stes-so momento io sono l per lui. David, David. Sono qui, sono qui.Sono interamente concentrato sulle azioni del camminare e del re-spirare. La mia mente non pensa ad altro.

    Potete evocare la Terra: Terra, Terra. Sono qui, sono qui. LaTerra nostra madre ed sempre l per noi. Ci ha creato, ci ha por-tato alla vita; ci ricever e ci riporter di nuovo alla vita, e ancora, in-numerevoli volte. Quindi quando pronuncio Terra, evoco la con-sapevolezza che il fondamento del mio essere. Sono qui, sono qui.Se praticate in questo modo per alcune settimane o per qualche me-se comincerete a sentirvi molto meglio.

    La pratica entrare in contatto con gli elementi meravigliosi chesono dentro di noi, elementi che ci rinnovano e ci guariscono. Se lanostra vita quotidiana priva di consapevolezza, tendiamo a lasciareche vi entrino molti elementi che sono dannosi per il corpo e per lacoscienza. Il Buddha disse che nulla pu sopravvivere senza cibo. Lanostra gioia non pu sopravvivere senza essere alimentata, n posso-no sopravvivere il dolore e la disperazione.

    Se siamo disperati perch abbiamo nutrito la nostra disperazio-ne con il genere di cibo che la fa aumentare. Se siamo depressi, il

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  • ziate a inspirare e a espirare con consapevolezza, il vostro corpo tor-ner alla vostra mente in un istante; e quando iniziate a inspirare edespirare con consapevolezza, la mente torner al corpo. Sarete in gra-do di realizzare lunit di corpo e mente e diverrete pienamente pre-senti e pienamente vivi nel qui e ora. In quel momento avrete la pos-sibilit di entrare in contatto profondo con la vita. Non difficile.Tutti possono farlo.

    Il sorriso come praticaNellesercizio inspirando, sorrido potreste chiedervi: perch dovreisorridere se in me non c gioia? La risposta a questa domanda : sor-ridere una pratica. Il vostro viso ha pi di trecento muscoli: se sietearrabbiati o impauriti si tendono, e la loro tensione genera una sen-sazione di durezza. Se invece sapete come inspirare e fare un sorriso,la tensione scomparir: quello che io definisco yoga della bocca.Fate del sorridere un esercizio: basta inspirare e sorridere per farscomparire la tensione e farvi sentire molto meglio.

    Ci sono momenti in cui la gioia genera un sorriso; ci sono anchedei momenti in cui un sorriso d rilassamento, calma e gioia. Io nonaspetto di provare gioia per sorridere; la gioia verr dopo. A volte,quando sono solo nella mia stanza, al buio, pratico il sorridere a mestesso. Lo faccio per essere gentile con me, per prendermi cura di me,per amarmi. So che se non so prendermi cura di me, se non mi soamare, non so prendermi cura di nessun altro.

    Essere compassionevoli nei confronti di se stessi una praticamolto importante. Quando sei stanco, arrabbiato o disperato, dovre-sti sapere come tornare a te stesso e prenderti cura della tua stan-chezza, della tua rabbia e della tua disperazione.

    per questo che pratichiamo il sorridere, il camminare, il respi-rare, il mangiare in consapevolezza.

    Quando si prova gratitudine non si soffreMi accorgo che negli Stati Uniti, dove c cibo cos abbondante e va-rio, non si ha molto tempo per mangiare. Mangiare pu essere qual-

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    Prima pratichiamo inspiro, espiro: inspirando, diciamo in si-lenzio inspiro, per nutrire la consapevolezza dellinspirazione.Quando espiriamo, diciamo espiro, consapevoli che stiamo espi-rando. Ogni parola una guida che ci aiuta a tornare al respiro nelmomento presente. Possiamo ripetere inspiro, espiro finch nonsentiamo che la nostra concentrazione solida e piena di pace.

    Quindi, alla successiva inspirazione diciamo profondo e alla suc-cessiva espirazione diciamo lento. Quando respiriamo in modo con-sapevole, il respiro si fa pi profondo e pi lento, pi tranquillo e pia-cevole. Continuiamo a respirare, profondo, lento, profondo, lentofinch non vogliamo passare alla frase successiva, che calma, agio.

    Calma significa che calmiamo il nostro corpo, che portiamo paceal nostro corpo. Inspirando, porto lelemento della calma nel miocorpo. Se abbiamo una sensazione o unemozione che ci fa sentiremeno tranquilli, calmare vuol dire calmare quella sensazione o emo-zione. Inspirando, calmo le mie emozioni. Espirando, calmo le miesensazioni. Quando espiriamo, diciamo agio, che significa essereleggeri, rilassati, sentire che nulla importante quanto il nostro be-nessere.

    Quando abbiamo dimestichezza con calma, agio passiamo asorrido, lascio andare. Quando inspiriamo, anche se in quel mo-mento non sentiamo molta gioia, possiamo comunque sorridere.Quando sorridiamo, la gioia e la pace in noi si fanno pi salde e latensione svanisce. Quando espiriamo, diciamo lascio andare. La-sciamo andare ci che ci fa soffrire: unidea, una paura, una preoccu-pazione, la rabbia.

    E alla fine torniamo a momento presente, momento meraviglio-so. Inspirando, dimoro nel momento presente. Espirando sentoche un momento meraviglioso. Ricordate, il Buddha ha detto cheil momento presente il solo momento in cui la vita ci disponibi-le. Quindi, per poter entrare in contatto profondo con la vita dob-biamo tornare al momento presente. Il respiro come un ponte checollega il corpo e la mente. Nella vita quotidiana il nostro corpo pustare in un luogo e la nostra mente altrove, nel passato o nel futuro: detto uno stato di distrazione.

    Il respiro un collegamento fra il corpo e la mente. Quando ini-

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  • La seconda contemplazione riguarda lessere degni del cibo chemangiamo. Il modo per essere degni del nostro cibo mangiare in pre-senza mentale essere consapevoli della sua presenza ed essere grati diaverlo. Prendete per esempio un fagiolino: la terra e il cielo ci hannomesso molti mesi a produrlo; un peccato se guardandolo non riu-sciamo a considerarlo un miracolo della vita. Lenergia della presenzamentale pu aiutarci a vedere quanto sia meraviglioso il cibo che stia-mo mangiando. Non possiamo permetterci di perderci nelle nostrepreoccupazioni, paure o arrabbiature riguardanti il passato o il futuro.Siamo l per il cibo perch il cibo l per noi: giusto cos. Mangiatein modo consapevole e sarete degni della Terra e del cielo.

    La terza contemplazione mira a renderci consapevoli delle nostretendenze negative e a permetterci di evitare che ci travolgano. Oc-corre che impariamo a mangiare con moderazione, a mangiare la giu-sta quantit di cibo. A Plum Village ciascuno di noi ha una ciotolaper il cibo e ogni volta che ci serviamo sappiamo esattamente diquanto abbiamo veramente bisogno. La ciotola usata dai monaci edalle monache detta lo strumento della giusta misura 4. moltoimportante non mangiare troppo. Se mangiate lentamente e masti-cate con molta cura ne riceverete un grande nutrimento: la giustaquantit di cibo quella che ci aiuta a essere sani.

    La quarta contemplazione relativa alla qualit del cibo che man-giamo. Siamo determinati a ingerire soltanto cibo che non contengatossine per il corpo e per la coscienza. Ci impegniamo a mangiare sol-tanto cibo che ci mantenga sani e che nutra la nostra compassione, ea evitare cibo che contenga o introduca veleni nel nostro corpo e checi renda meno compassionevoli. Questo mangiare in consapevolez-za. Il Buddha ha detto: Se mangiate in modo tale da distruggere lacompassione in voi come se mangiaste la carne di vostro figlio o divostra figlia. Quindi praticate il mangiare in modo da poter mante-nere viva la compassione in voi.

    La quinta contemplazione essere consapevoli che riceviamo ciboal fine di realizzare qualcosa. La nostra vita dovrebbe avere un signi-ficato, e questo significato aiutare gli altri a soffrire meno aiutare

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    cosa di molto gioioso e non c bisogno di mangiare tanto per esse-re sani.

    Quando prendo il cibo, che sia con i bastoncini o con la forchet-ta, sto un momento a guardarlo. Mi basta una frazione di secondoper identificare il cibo; se sono veramente presente qui e ora lo rico-nosco immediatamente, che si tratti di una carota, di un fagiolino odi un pezzo di pane. Gli sorrido, lo metto in bocca e lo mastico conla totale consapevolezza di ci che sto mangiando. La consapevolez-za sempre consapevolezza di qualcosa: io mastico il cibo in modo ta-le che la vita, la gioia, la solidit e la non paura divengano realt pos-sibili. Dopo aver mangiato per una ventina di minuti mi sento nu-trito, non solo fisicamente ma anche mentalmente e spiritualmente.Questa una pratica molto, molto profonda.

    A Plum Village ci prendiamo del tempo per mangiare. Mangiamocome una comunit: stiamo seduti in una bella postura e aspettiamoche siano arrivati tutti per iniziare a mangiare insieme. Quando allatua sinistra e alla tua destra c un fratello o una sorella che mangia-no in modo consapevole ti senti sostenuto nella pratica del mangiarein presenza mentale. Allinizio di ogni pasto pratichiamo le CinqueContemplazioni del cibo.

    Le Cinque ContemplazioniQuesto cibo il dono dellintero universo: terra, cielo, e molto durolavoro.Che noi possiamo mangiare in modo da essere degni di riceverlo.Che noi possiamo trasformare gli stati mentali non salutari e impa-rare a mangiare con moderazione.Che noi possiamo mangiare solo cibo che ci nutre e che previene lemalattie.Accettiamo questo cibo per poter realizzare la via della comprensio-ne e dellamore.

    La prima contemplazione essere consapevoli che il nostro ciboviene direttamente dalla terra e dal cielo, che un dono che ricevia-mo dalla terra e dal cielo e anche dalle persone che lo preparano.

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    4 Questo significa, infatti, lideogramma cinese che designa la ciotola dei monaci. (NdR)

  • mano un grosso forcone e quando qualcuno faceva qualcosa di sba-gliato, glielo affondava nel petto. Pur soffrendo molto per quel trat-tamento, i reclusi non potevano morire. Questa era la loro punizio-ne: soffrire senza poter morire.

    Un giorno i dannati erano costretti a portare grossi pesi sullaschiena, e il guardiano, brandendo il forcone, cominci a spingerliperch andassero pi in fretta. La precedente incarnazione delBuddha vide che uno dei reclusi non riusciva a restare in piedi e chela guardia stava per dargli addosso minacciandolo con il forcone perfarlo andare pi veloce. In quel momento nel futuro Buddha accad-de qualcosa: voleva intervenire, voleva affrontare il guardiano pur sa-pendo che poi se la sarebbe presa con lui. Sarebbe intervenuto congioia, se il suo intervento lavesse fatto morire, ma la punizione che siaspettava di ricevere in cambio non lo avrebbe fatto morire, lo avreb-be solo fatto soffrire di pi. Ciononostante si avvicin con coraggioal guardiano e disse: Non hai cuore? Perch non gli dai il tempo diportare il suo carico? Sentendo queste parole la guardia affond ilforcone nel petto del futuro Buddha, che mor allistante e rinacquecome essere umano.

    Il futuro Buddha ebbe il coraggio di ribellarsi e di guardare laguardia negli occhi, per il bene di un compagno di prigionia: videlingiustizia, e quella sofferenza gli fece nascere nel cuore la compas-sione. Il suo intervento era nato dalla compassione, per questo il fu-turo Buddha mor immediatamente e nacque di nuovo come essereumano; da quel momento inizi a praticare fino a diventare una per-sona pienamente illuminata, un Buddha. Anche il Buddha, dunque,in una delle sue precedenti vite aveva toccato il fondo della sofferen-za, ma grazie alla compassione nata nel suo cuore era riuscito a libe-rarsi da quella condizione.

    Anchio, a mia volta, ho attraversato molte sofferenze e posso dir-vi che la compassione pu liberarci dalle condizioni pi difficili. Cstato un periodo in cui andavamo con le barche nel golfo di Siam asalvare i cosiddetti boat people. Era un compito molto pericoloso,perch il mare era pieno di pirati, ma poich ritenevamo che il migliormezzo per proteggersi fosse la compassione e non la violenza non por-tammo mai armi sulle barche, nelle spedizioni di salvataggio; lunica

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    gli altri a entrare in contatto con le gioie della vita. Quando abbiamonel cuore la compassione, quando sappiamo di essere capaci di aiuta-re una persona a soffrire meno, la vita inizia ad avere pi significato.Questo un nutrimento molto importante, per noi.

    Una singola persona in grado di aiutare molti esseri viventi. Lamia collega Sister Chn Khng ha lavorato tanti anni con i poveri,con gli orfani, con le persone affamate; ha aiutato migliaia e migliaiadi persone che ora, grazie al suo lavoro, soffrono meno. Questo larende molto felice e d significato alla sua vita. Pu essere cos per tut-ti noi, in qualunque luogo, in ogni momento. Dire poche parole chefacciano soffrire di meno una persona pu bastare a dare significatoalla nostra vita; lo si pu fare dovunque.

    Quando la tua vita ha significato la felicit diviene realt e tu titrasformi in un bodhisattva 5, proprio qui e ora. Un bodhisattva unapersona dotata di compassione e capace di far sorridere unaltra per-sona o di farla soffrire meno. Ognuno di noi ne capace.

    La compassione come fattore di liberazione Ogni momento della nostra vita quotidiana pu essere un momentodi pratica. Se stai aspettando il cibo o se sei in fila per essere contatopuoi sempre praticare inspiro ed espiro, con consapevolezza e sor-ridendo. Non sprecare alcun momento della tua vita quotidiana: ognimomento unopportunit per coltivare solidit, pace e gioia. Dopoalcuni giorni vedrai che altre persone inizieranno a trarre beneficiodalla tua presenza. La tua pu diventare la presenza di un bodhisatt-va, di un santo. davvero possibile.

    C una storia che ho letto quando avevo sette anni. Era uno deiracconti detti Jataka, che narrava di una precedente vita del Buddha,quando si trovava nellinferno. La guardia responsabile dei dannati al-linferno a quanto pare non aveva alcuna compassione. Teneva in

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    5 Nel buddhismo mahayana, la tradizione dellAutore, i bodhisattva sono esseri illuminati cherinunciano a estinguersi nel nirvana per restare sulla Terra ad aiutare tutti gli esseri a raggiun-gere la liberazione. Ognuno di loro incarna una determinata virt (lazione efficace, lascoltoprofondo, ecc.). (NdR)

  • denza a credere di essere vittime degli altri, di essere gli unici a staremale. Ma non vero, anche laltro soffre; anche laltro ha le sue dif-ficolt, le sue paure, le sue preoccupazioni. Se solo potessimo vedereil dolore che c in lui, inizieremmo a comprenderlo. Una volta chec la comprensione, la compassione diventa possibile.

    Abbiamo abbastanza tempo per osservare a fondo la condizionedellaltro? Laltro pu essere un recluso come noi oppure una guardia.Se lo osserviamo possiamo vedere che in lui c molta sofferenza. For-se non sa come gestire la sua sofferenza. Forse la lascia crescere perchnon sa come gestirla, e questo fa soffrire lui e le persone che ha in-torno. Quindi, con questo tipo di consapevolezza, di presenza men-tale, inizierai a comprendere e la comprensione far sorgere dentro dite la compassione. Con la compassione in te soffrirai molto meno esarai spinto dal desiderio di fare una certa cosa, o di non fare unaltracosa, perch quella persona soffra meno. Il tuo modo di guardarla odi sorriderle pu aiutarla a soffrire meno e pu darle fiducia nellacompassione.

    Io definisco la mia pratica la pratica del coltivare la compassio-ne. Tuttavia so che la compassione non possibile senza la com-prensione, e la comprensione possibile soltanto se hai il tempo diguardare in profondit. Meditazione significa guardare in profonditper comprendere. Nel monastero in cui vivo abbiamo molto tempoper svolgere il compito dellosservazione profonda. Anche in una ca-sa di correzione c molto tempo e tante opportunit di praticare ilguardare in profondit. un ambiente ottimo per praticare losser-vazione profonda in modo che la compassione possa svilupparsi co-me fattore di liberazione. Penso che se uno, dieci o venti di voi prati-cassero il guardare con compassione, potreste trasformare questo luo-go fin da ora. Potreste portare il paradiso proprio qui.

    Per me il paradiso un luogo in cui c compassione. Quandohai la compassione nel cuore, ti basta inspirare ed espirare profon-damente per far arrivare la comprensione. Comprenderai te stessoe diverrai compassionevole verso te stesso. Saprai come gestire la tuasofferenza e come prenderti cura di te stesso. Sarai quindi in gradodi aiutare unaltra persona a fare lo stesso, e tra voi crescer la com-passione. In questo modo diventi un Buddha, un bodhisattva che

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    nostra arma era la compassione. Secondo linsegnamento e la praticache seguo, la compassione il mezzo migliore per proteggersi.

    Negli ambienti buddhisti si parla di Avalokiteshvara, il bodhisatt-va della grande compassione e dellascolto profondo. Il bodhisattvapu manifestarsi sotto forma di donna, uomo, bambino, di un poli-tico, di uno schiavo, ma la sua principale caratteristica sempre lastessa: ha la compassione nel cuore. Una volta Avalokiteshvara si ma-nifest come spirito affamato con un volto molto feroce. Prese quel-laspetto per aiutare gli altri spiriti affamati, ma in realt era un esse-re compassionevole. Molti di noi hanno paura di essere attaccati e avolte, pur avendo in s compassione e comprensione, fingono di es-sere duri e crudeli per proteggersi. Senza la compassione soffriamomolto e facciamo soffrire le persone intorno a noi. Con la compas-sione possiamo entrare in contatto con gli altri esseri viventi e pos-siamo aiutarli a soffrire meno.

    Se in te c lenergia della compassione, vivi nel pi sicuro degli am-bienti. La compassione pu esprimersi nei tuoi occhi, nel modo in cuiagisci o reagisci, nel modo in cui cammini, ti siedi o mangi, nel modoin cui tratti gli altri. il miglior mezzo di autoprotezione. Pu ancheessere contagiosa. davvero meraviglioso stare seduti accanto a qual-cuno che ha nel cuore la compassione. Con la compassione nel cuoreconquisterai il sostegno di uno o due amici: tutti noi abbiamo bisognodi compassione e amore. Due persone insieme si possono proteggere avicenda e possono proteggere anche le persone che hanno intorno.

    La nostra pratica coltivare la compassione nella vita quotidiana.Con la pratica della compassione ci apriamo a una persona e poi aunaltra; alla fin fine, quando c la compassione, qualunque postopu essere un luogo in cui piacevole vivere. Quando lelemento del-la gioia entra nei nostri corpi e nelle nostre coscienze, troviamo in-sieme pace e gioia proprio qui, proprio ora.

    La comprensione rende possibile la compassioneLa comprensione la sostanza con cui costruiamo la compassione. Diche tipo di comprensione sto parlando? La comprensione del fattoche anche laltra persona soffre. Quando soffriamo abbiamo la ten-

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  • zioni: Bene, se ritorni far esattamente la stessa cosa. Non avrai pipaura perch saprai che cosa fare.

    Pratica regolarmente. Quando la pratica diventa unabitudine, senon la fai ti sembra che ti manchi qualcosa. Praticare ti porter be-nessere e stabilit; e avr anche un buon effetto sulla tua salute. Que-sta la miglior protezione che puoi offrire a te stesso. Io penso sempreche lenergia della consapevolezza sia lenergia del Buddha, dello Spi-rito Santo che dentro di noi e ci protegge in ogni momento. Ognivolta che tocchi il seme della consapevolezza e pratichi il respiro con-sapevole lenergia di Dio, lenergia del Buddha l per proteggerti.

    Una volta imparata la pratica, potrebbe farti piacere spiegare co-me si pratica a un amico, a un parente o ai tuoi bambini, se ne hai.Conosco madri che praticano con i loro figli; tengono per mano ilbimbo o la bimba dicendo: Tesoro, respira con me. Inspirando soche la mia pancia si solleva. Espirando so che la mia pancia si abbas-sa; guidano il bambino o la bambina nella respirazione finch lui olei supera lemozione.

    Se conosci la pratica sarai in grado di generare lenergia della sta-bilit e di trasmetterla a unaltra persona, tenendola per mano. Puoiaiutare quella persona ad attraversare indenne una tempesta; potresticontribuire a salvarle la vita. Moltissimi giovani, ai nostri giorni, nonsanno gestire le loro emozioni; il numero dei suicidi enorme. Que-sto un esercizio semplice ma molto importante.

    Sorridi alla tua energia dellabitudineIn ognuno di noi c una forte energia chiamata energia dellabitudi-ne, vasana in sanscrito. Tutti noi abbiamo energie abituali che ci spin-gono a dire o a fare cose che non vorremmo. Le abitudini danneggia-no noi e i nostri rapporti con gli altri. Razionalmente sai che dire o fa-re una certa cosa causer molta sofferenza, eppure la dici o la fai; a quelpunto, il danno fatto. Poi ti dispiace, ti batti il petto e ti strappi i ca-pelli dicendo: Non dir, non far mai pi una cosa simile. Ma an-che se sei sincero, la prossima volta che si presenter una situazione si-mile dirai o farai la stessa cosa. Questa la potenza delle abitudini, chei tuoi genitori e antenati potrebbero averti trasmesso.

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    porta la compassione nel suo ambiente e trasforma linferno in pa-radiso. Il Regno di Dio ora o mai. proprio vero. E pu darsi chevoi abbiate pi opportunit di praticare di molti di noi. Che nepensate?

    Larte di gestire una tempestaUna tempesta, quando arriva, rimane per un po di tempo e poi se neva. cos anche per le emozioni: vengono, restano per un po, poivanno via. Unemozione solo unemozione. Non si muore per une-mozione. Noi siamo molto, molto pi di unemozione. Quando tiaccorgi che sta per sorgere unemozione, dunque, molto importan-te che ti sieda in posizione stabile, oppure che ti metta sdraiato - an-che questa una posizione molto stabile. Concentra poi lattenzionesulla pancia. La tua testa come la cima di un albero durante unatempesta: io non ci resterei. Porta la tua attenzione in basso, al tron-co dellalbero, dove c stabilit.

    Dopo esserti concentrato sulla pancia, sposta in gi lattenzione,appena sotto lombelico, e inizia a praticare il respiro consapevole. In-spirando ed espirando profondamente, sii consapevole del sollevarsie dellabbassarsi delladdome. Dopo aver praticato in questo modoper dieci, quindici o venti minuti, ti accorgerai di essere forte, abba-stanza forte da resistere alla tempesta. In questa posizione seduta osdraiata, limitati a rimanere agganciato al respiro, proprio come unnaufrago resta aggrappato a un salvagente: dopo un po di tempo le-mozione andr via.

    Questa una pratica molto efficace, ma per favore ricorda una co-sa: non aspettare di avere unemozione forte per praticare, in quel ca-so non ricorderai come si fa. Devi praticare ora, oggi che ti senti be-ne, che non hai a che fare con emozioni forti. Questo il momentoper iniziare a imparare la pratica. Puoi praticare ogni giorno per die-ci minuti. Siedi e pratica linspirazione e lespirazione, concentrandolattenzione sulla pancia. Se fai cos per tre settimane, ventuno gior-ni, diventer unabitudine; allora, quando monter la rabbia o saraisopraffatto dalla disperazione, ti verr naturale ricordare la pratica; seci riuscirai avrai fede nella pratica e sarai in grado di dire alle tue emo-

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  • Domande e risposteOra se avete delle domande riguardo alla pratica quotidiana dellapresenza mentale, sar felice di rispondervi.

    D: Si mai arrabbiato? Quando stata lultima volta che si arrab-biato?

    R: In quanto essere umano ho in me il seme dellira, ma grazie allapratica sono in grado di gestire la mia rabbia. Se si manifesta, so co-me prendermene cura. Non sono un santo, ma poich conosco lapratica non sono pi vittima della mia rabbia.

    D: Quanto tempo ci vuole per avere dei risultati nella pratica?

    R: Non una questione di tempo. Se la fai in modo corretto e conpiacere puoi avere risultati rapidamente; se invece dedichi molto tem-po alla pratica ma non la fai correttamente, potresti non realizzarenulla. come il respiro consapevole: se lo fai nel modo giusto, gi laprima inspirazione pu darti un po di sollievo e di gioia. Ma se nonlo fai nel modo giusto, neanche tre o quattro ore ti daranno leffettoche desideri. bene avere laiuto e il sostegno di un amico o di una-mica, di un fratello o di una sorella che hanno gi ottenuto risultatinella pratica.

    Puoi farla anche da solo, per. Quando inspiri, consenti a te stes-so di inspirare in modo naturale. Concentra tutta la tua attenzionesullinspirazione. Quando espiri, consenti a te stesso di espirare inmodo normale: limitati a renderti consapevole dellespirazione, sen-za interferire. Non forzarla. Se ti consenti di inspirare ed espirare inmodo naturale e prendi consapevolezza del tuo respiro, ti sentiraimeglio dopo appena quindici o venti secondi; comincerai a provarepiacere nellinspirare e nellespirare.

    Una volta ho tenuto un ritiro a Montreal, in Canada; dopo la pri-ma sessione di meditazione camminata, una signora venuta da mee mi ha chiesto: Thy, mi autorizzi a condividere la pratica della me-ditazione camminata con altre persone? Nei sette anni trascorsi daquando si era trasferita in quel paese, non era mai stata in grado di

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    Il respiro consapevole pu aiutarti a riconoscere lenergia della-bitudine quando si presenta. Non devi combatterla, devi solo rico-noscere che tua e sorriderle. Tanto basta. Ciao, energia dellabitu-dine. So che ci sei ma non puoi farmi niente. Le sorridi e poi sei li-bero. Questa una protezione meravigliosa. Per questo ho detto chela presenza mentale lenergia di Dio, lenergia del Buddha che ciprotegge.

    Perch lenergia della presenza mentale possa operare per te, molto importante che tu pratichi ogni giorno il camminare e il re-spirare in consapevolezza. Quando lenergia dellabitudine inizia amanifestarsi continua a respirare, riconoscila e dille: Ciao, energiadellabitudine. So che ci sei, ma io sono libero. Non mi spingerai pia dire o a fare quelle cose. In questo modo acquisisci una manieradiversa di reagire, crei una buona energia dellabitudine che sostitui-sce quella cattiva.

    La relazione che abbiamo con gli altri fondamentale per la no-stra felicit. A volte trattiamo male gli altri o noi stessi a causa delle-nergia dellabitudine. Dovremmo trattare noi stessi con rispetto, te-nerezza e compassione. molto importante: se sappiamo trattare conrispetto il nostro corpo e le nostre sensazioni, saremo capaci di trat-tare gli altri con lo stesso rispetto. cos che creiamo pace, libert efelicit nel mondo. Ognuno di noi in grado di farlo. Abbiamo solobisogno di un po di allenamento. Avere un amico che conosce la pra-tica una fortuna: due persone che praticano possono sostenersi a vi-cenda nel coltivare quellenergia chiamata consapevolezza consape-volezza del camminare, consapevolezza del respiro, consapevolezzadel mangiare.

    Ogni momento della nostra vita quotidiana pu essere usato percoltivare la presenza mentale, lenergia del Buddha, dello Spirito San-to. Ovunque c lo Spirito Santo c comprensione, perdono e com-passione. Lenergia della presenza mentale, della consapevolezza, ha lastessa natura. Se sapete generare questa energia diverrete veramentepresenti, davvero vivi e capaci di comprendere. Con la comprensio-ne diverrete compassionevoli e questo cambier ogni cosa.

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  • Smetti di pensare, semplicemente goditi ci che stai facendo. Pu es-sere molto piacevole. In poche settimane vedrai leffetto meraviglio-so di questa pratica.

    D: Pu dare una definizione di presenza mentale? Come possiamopraticare con cos tante distrazioni?

    R: In vietnamita, consapevolezza si dice chanh niem, che significa es-sere veramente presenti in questo momento. Quando mangi, sai chestai mangiando; quando cammini, sai che stai camminando. Il con-trario di presenza mentale distrazione: mangi ma non sai che staimangiando perch la tua mente altrove. Presenza mentale, consa-pevolezza, riportare la tua mente su ci che avviene qui e ora; ti pudare molta vitalit, piacere e gioia. Per esempio, la semplice azione dimangiare unarancia pu essere mille volte pi piacevole se mangi inconsapevolezza invece che tutto preso nelle preoccupazioni, nella rab-bia o nella disperazione. La consapevolezza, quindi, lenergia che tiaiuta a essere pienamente presente con quello che c.

    Supponi che ci siano dei rumori intorno a te: li puoi utilizzare co-me oggetto della presenza mentale. Inspirando, sento molto rumo-re. Espirando, sorrido a questo rumore. So che le persone che fannorumore non sempre sono serene e sento compassione per loro.Quindi, praticare il respiro consapevole e usare la sofferenza che cintorno a te come oggetto della tua consapevolezza aiuter a far na-scere in te le energie della comprensione e della compassione.

    Durante un ritiro una donna si lamentava che il russare della suacompagna di stanza non la faceva dormire. Stava per prendere il suosacco a pelo e andare in sala di meditazione quando ricord allim-provviso ci che avevo insegnato e decise di restare. Utilizz quelsuono come campana di consapevolezza per generare la compassione.Inspirando, sono consapevole del russare. Espirando, gli sorrido.Dieci minuti dopo, dormiva profondamente. Per lei fu una scopertastupenda.

    D: Potrebbe dire qualcosa sul perdono?

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    camminare con la serenit e la pace che aveva sperimento dopo unasola sessione di meditazione camminata, l al ritiro. Era stata cos sa-lutare e rigenerante, per lei, che voleva condividere questa praticacon i suoi amici. Le ho detto: Perch no? Questa donna la provache dopo unora di meditazione camminata una persona in grado ditrovare sollievo e gioia. Ma la pratica non si pu misurare in terminidi tempo: sia che respiri in consapevolezza, che cammini in consape-volezza o che lavori in consapevolezza, se lo fai con piacere e ne sen-ti subito leffetto la tua pratica corretta.

    D: Quanto tempo devo dedicare alla pratica?

    R: La meditazione che propongo pu essere fatta in qualunque mo-mento. Mentre cammini da un posto a un altro puoi applicare le tec-niche della meditazione camminata; quando lavori puoi praticare illavoro in consapevolezza. A pranzo puoi praticare il mangiare in con-sapevolezza. Non occorre che tu preveda un tempo specifico per lapratica: la puoi fare in qualunque momento del giorno.

    Tuttavia, se la situazione lo consente, puoi prenderti del tempoper fare qualcosa di specifico, per esempio potresti svegliarti un quar-to dora prima per goderti un quarto dora di meditazione seduta.Oppure prima di andare a dormire, anche dopo che le luci sono sta-te spente, puoi sederti sul letto per fare un quarto dora di respirazio-ne consapevole. Dato che ci sono cose che devi fare collettivamente,insieme ad altri, forse non riuscirai a trovare del tempo specifico perci che vuoi fare; dipender da quanto creativo riesci a essere coltempo che hai a disposizione. Ma ricorda: la pratica a tua disposi-zione in ogni momento, anche quando vai a urinare o quando stai la-vando i pavimenti.

    Puoi strofinare un pavimento da persona libera o da schiavo. Di-pende da te. Qui ognuno ha delle cose precise da fare, ma tu puoi far-le da persona libera. Puoi coltivare la tua libert. Questo d molta di-gnit e tutti se ne accorgeranno. Con la pratica sei veramente libero,qualunque sia la situazione in cui ti trovi. Ti propongo, ogni volta chevai al gabinetto, ogni volta che defechi, urini e ti lavi le mani, di in-vestire il cento per cento di te stesso nellazione che stai facendo.

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  • e mi uccidi la tua azione non mi servir a niente. In tutta la mia vitanessuno mi ha mai aiutato; e nessuno ha mai aiutato mio padre e miamadre, in tutta la loro vita. Da bambino sono cresciuto con dei pic-coli delinquenti e da grande sarei diventato un povero pescatore. Nes-sun politico, nessun educatore mi ha mai aiutato. E poich nessunomi ha mai aiutato, sono diventato un pirata del mare. Se mi sparimorir.

    Quella notte meditai su questo. Ancora una volta mi vidi come ungiovane pescatore che diventa pirata del mare. Vidi anche alcune cen-tinaia di bambini che nascevano quella stessa notte lungo tutta la co-sta della Thailandia; mi resi conto che se nessuno avesse aiutato queibambini a crescere con unistruzione e con lopportunit di condur-re una vita decorosa, ventanni dopo alcuni di loro sarebbero diven-tati pirati del mare. Cominciai a comprendere che se fossi nato inquel villaggio di pescatori, anchio sarei potuto diventare un pirata delmare. Quando capii tutto questo la mia rabbia nei confronti dei pi-rati si sciolse.

    Invece di essere arrabbiato con il pescatore provai compassione neisuoi confronti; feci voto di fare tutto il possibile per aiutare i bambi-ni nati quella notte sulle coste thailandesi. Tramite la meditazione, le-nergia chiamata rabbia si era trasformata nellenergia della compas-sione. Non si pu ottenere il perdono senza questo tipo di compren-sione e la comprensione il frutto dellosservazione profonda. Iochiamo questo meditazione.

    D: Qual lessenza del Buddhismo? una religione? E il Buddha eraun Dio?

    R: Il Buddha ci ricorda sempre che un essere umano, non un dio. un maestro. Ha lasciato molti discorsi fatti ai suoi discepoli; sonodetti sutra. Stamattina vi ho offerto la pratica del respiro consape-vole: essa deriva dal sutra chiamato Discorso sulla consapevolezzadel respiro. In questo testo il Buddha offre sedici esercizi di respiroconsapevole per affrontare le difficolt della vita quotidiana, per col-tivare la saggezza, la compassione e cos via. Ci sono altri discorsi sul-la pratica della presenza mentale che portano alla trasformazione e al-

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    R: Il perdono il frutto della comprensione. A volte, non riusciamoa perdonare una persona anche se lo vorremmo. Pu essere che ab-biamo la disponibilit a perdonare, ma abbiamo anche lamarezza e lasofferenza. Il perdono, per me, il risultato del guardare in profon-dit e della comprensione.

    Una mattina, nellufficio che avevamo a Parigi negli anni 70 e80, ricevemmo notizie terribili: una lettera ci informava che unabambina di undici anni, tra i passeggeri di una barca che lasciava ilVietnam, era stata violentata da un pirata del mare. Quando suo pa-dre aveva cercato di intervenire, era stato gettato in mare. E anche labambina si butt in mare e affog. Mi arrabbiai molto. In quanto es-seri umani, si ha il diritto di arrabbiarsi ma, in quanto praticanti, nonsi ha il diritto di smettere di praticare.

    Non riuscivo a fare colazione, quella notizia era troppo per me;andai a fare meditazione camminata nel parco l vicino. Cercai di en-trare in contatto con gli alberi, gli uccelli e il cielo blu per riuscire acalmarmi, poi mi sedetti a meditare. La meditazione dur a lungo.

    Durante la meditazione mi vidi come un bambino nato sulla co-sta tailandese; mio padre era un povero pescatore, mia madre era unadonna senza istruzione. Intorno a me cera solo povert. A quattordicianni ero dovuto andare a lavorare con mio padre su un peschereccio,per guadagnarmi da vivere; era un lavoro molto duro. Alla morte dimio padre ero stato costretto a continuare il lavoro da solo, per man-tenere la famiglia.

    Un pescatore che conoscevo mi disse che molti dei boat peopleche lasciavano il Vietnam portavano spesso con s oggetti di valore,oro e gioielli. Secondo lui, se avessimo sequestrato solo una di questeimbarcazioni prendendo una parte delloro, saremmo diventati ric-chi. Ero un giovane e povero pescatore senza istruzione, quindi fuitentato, cos un giorno decisi di andare con lui a derubare i boatpeople. Quando vidi il pescatore che violentava una donna sullabarca, fui tentato di farlo anchio; mi guardai intorno e vedendo chenon cera nulla che mi potesse fermare, n polizia n minacce di al-tro tipo, mi dissi: Posso farlo anchio, per una volta. cos che so-no diventato un pirata e il violentatore di una bambina.

    Ora, supponi di essere sulla barca e di avere unarma. Se mi spari

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  • tro o cinque persone che praticano insieme la presenza mentale, cun Sangha. Prendere rifugio nel Sangha molto importante: se ilSangha pratica veramente, racchiude in s il Buddha e il Dharma.

    D: Cosa la presenza mentale e che effetti pu avere?

    R: Come detto la presenza mentale, o consapevolezza, la capacit diessere presenti qui e ora. Concentra lattenzione su ci che sta avve-nendo; se c consapevolezza, ci sar anche concentrazione. Se conti-nui ad avere consapevolezza di qualcosa ti concentrerai su quella cosache diventer loggetto della tua concentrazione. Quando la tua pre-senza mentale e la tua concentrazione sono buone, sei in grado di ave-re intuizioni profonde 6 e sarai capace di comprendere a fondo ci cherealmente accade, qui e ora. Il processo dunque : presenza mentale,concentrazione e visione profonda. Questultima ti aiuta a compren-dere e ti libera dalle tue percezioni erronee; ti fa smettere di soffrire.

    D: Si pu pensare al passato e fare progetti per il futuro?

    R: Presenza mentale significa stabilirti nel momento presente. Manon vuol dire che tu non abbia il diritto di esaminare attentamente iltuo passato e trarne degli insegnamenti oppure di fare progetti per ilfuturo. Se sei veramente radicato nel momento presente e il futuro di-venta loggetto della tua presenza mentale, puoi guardare il futuro inprofondit per vedere che cosa ti possibile fare nel presente per ren-dere possibile quel futuro.

    Noi diciamo che il modo migliore per prendersi cura del futuro prendersi cura del presente, perch il futuro fatto del presente. Pren-derti cura del momento presente la sola cosa che puoi fare per assi-curarti un buon futuro.

    Se riportiamo al momento presente eventi del passato e ne faccia-mo oggetto di meditazione, ne riceviamo un grande insegnamento.Quando prendevamo parte a quegli eventi non potevamo vederli con

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    la guarigione; non sono preghiere, sono testi che insegnano come af-frontare la sofferenza e le difficolt nella vita quotidiana.

    Originariamente il Buddhismo non era una religione, era un mo-do di vivere. I sutra sono gli insegnamenti del Buddha sui vari modiper trasformare la sofferenza e coltivare la gioia e la compassione.Noi monaci buddhisti studiamo molti di questi sutra e impariamo aspiegarli alle persone cos che sappiano esattamente come praticarequesti insegnamenti.

    Nella tradizione buddhista si onorano i Tre Gioielli. Il primo ilBuddha, colui che ha trovato la via della comprensione, dellamore,della trasformazione e della guarigione. Il secondo gioiello il Dhar-ma, il sentiero della trasformazione e della guarigione che stato of-ferto dal Buddha sotto forma di discorsi, insegnamenti e pratiche. Ilterzo gioiello la comunit di pratica, il Sangha: gli uomini e le don-ne che hanno formato una comunit e hanno intrapreso il sentierodella meditazione e della pratica della presenza mentale.

    Sangha significa comunit. Ogni membro della comunit pra-tica il respiro consapevole, la meditazione camminata, il generarecompassione e comprensione. Prendere rifugio nel Sangha la nostrapratica. Un vero Sangha la comunit in cui esiste la vera pratica: ve-ra presenza mentale, comprensione e compassione. Un vero Sanghaha in s il vero Dharma e il vero Buddha. Quando entri in contattocon un vero Sangha, dunque, entri in contatto anche con il Buddhae con il Dharma.

    Con un Sangha hai la possibilit di praticare con successo, perchil Sangha ti di valido aiuto, ti protegge e ti sostiene nella pratica.Senza un Sangha potresti abbandonare la pratica dopo pochi mesi.Da noi si dice che se una tigre lascia la montagna per recarsi in pia-nura sar catturata dagli uomini e uccisa. Un praticante deve restarecon il proprio Sangha, altrimenti potrebbe abbandonare la praticadopo pochi mesi. Il sostegno e i consigli dati dal Sangha sono moltoimportanti.

    Anche qui potete costituire un vostro Sangha di quattro o cinquepersone che praticano ogni giorno: camminare, respirare, mangiare elavorare in consapevolezza. Un Sangha pu dare il sostegno necessa-rio. Pu essere composto da laici o da monaci, ovunque ci siano quat-

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    6 Il termine inglese insight significa visione profonda, comprensione improvvisa e intuitiva: il frutto della pratica dellosservazione profonda. (NdR)

  • La consapevolezza pu essere consapevolezza di tutto quello chevuoi, nel momento presente. Cosa succede se lidea molto forte evuole la tua attenzione immediata? In questo caso puoi dire: OK,ora smetto di concentrarmi sul mio respiro e mi occupo di te. Puoidecidere di focalizzare tutta la tua attenzione su questo nuovo ogget-to di meditazione. Non c nulla di male in questo.

    Se durante la meditazione seduta inizi a sentire dolore alle gambegi dopo dieci minuti, forse penserai di dover sopportare il dolore edi dover restare seduto per lintero quarto dora, altrimenti avrai fal-lito il tuo compito. Non devi sentire questo; puoi praticare, invece, ilmassaggio consapevole: Inspirando so che sto iniziando a cambiarela mia posizione seduta. Espirando, sorrido al mio dolore muscolare.Sei libero di scegliere loggetto della tua presenza mentale. Non haiabbandonato la meditazione, neanche un istante della tua meditazio-ne andato perduto, non hai fallito.

    D: Cos un maestro zen?

    R: Un maestro zen qualcuno che ha praticato la meditazione zenper un po di tempo, ha acquisito una certa esperienza ed capace dicondividere questa pratica con gli altri.

    D: Sono di famiglia cristiana. Va bene se pratico la presenza mentale?

    R: Ho studiato la religione cristiana e vi ho trovato molti insegna-menti sulla presenza mentale. E ne ho trovato anche nellebraismo enellIslam. Penso che la presenza mentale sia di natura universale. Sestudi a fondo la vita di un saggio di qualunque tradizione, vi troveraila qualit della presenza mentale. Un saggio capace di vivereprofondamente ogni momento della sua vita e di toccare la bellezza ela verit in ogni momento della vita.

    Penso che sia possibile trarre beneficio da molte tradizioni con-temporaneamente. Se ti piacciono le arance le mangerai, va bene,ma nulla ti impedisce di gustare anche un kiwi o un mango. Perchscegliere per te soltanto un tipo di frutta quando tutta leredit spi-rituale del genere umano a tua disposizione? possibile avere ra-

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    la chiarezza con cui li vediamo ora. Con la pratica della presenzamentale acquisiamo occhi nuovi e possiamo imparare molte cose dalpassato.

    D: Per favore, ci dica qualcosaltro sul respiro.

    R: La qualit del respiro migliora con la pratica. Il tuo respiro di-venta pi profondo e pi lento; d pi piacere al tuo corpo e alla tuacoscienza anche se le cose che hai intorno sono sempre le stesse. Con-tinui a respirare, camminare e sederti come fai di solito, ma la qualitdel tuo respiro, del tuo camminare e del tuo sederti migliora. La pra-tica del respiro consapevole dovrebbe darti maggior piacere, vitalit egioia. Non dovrebbe venirti nulla di negativo dalla pratica della me-ditazione: se sperimentiamo sensazioni opposte a pace, rilassamentoe gioia, c qualcosa di sbagliato. La meditazione dovrebbe solo mi-gliorare la qualit della vita nel momento presente.

    D: Penso che in occidente si d grande importanza al successo. NelBuddhismo c un concetto simile?

    R: Prendiamo come esempio la meditazione camminata. Magarifacciamo la meditazione camminata per un po godendoci ogni pas-so; poi, dato che ci piace guardare cose come gli alberi, le rocce, le nu-vole eccetera, ci troviamo davanti a un bellissimo fiore e vogliamo in-terrompere la meditazione camminata per contemplarne la bellezza.Non c niente di sbagliato in questo perch anche quando smettia-mo di camminare il nostro piacere continua.

    Lo stesso vale per la meditazione. Mentre ti stai godendo linspi-razione e lespirazione, allimprovviso pu venirti unidea; sei libero discegliere se continuare la tua pratica del respiro consapevole oppurerestare con quellidea. Puoi decidere di dire allidea: Vorrei conti-nuare a respirare in consapevolezza prima di dedicarti un po di tem-po. Se lidea accetta la tua decisione, si ritirer nellombra in modoche tu possa continuare la tua meditazione. come esaminare unapila di lettere sulla scrivania e metterne da parte una particolare, daleggere pi tardi.

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  • dici buddhiste e insieme anche radici cristiane o ebraiche: ci raffor-za molto.

    D: C un tipo di forza che indirizza la sua esistenza? C una forzapi elevata che le indica il percorso?

    R: Ho detto che in ogni cellula del tuo corpo puoi trovare sia lin-ferno che il paradiso, il Regno di Dio. La forza spirituale, elevata omeno che sia, proprio dentro di te. Se hai compassione, puoi en-trare in contatto con la compassione in ogni luogo. Se hai violenza eodio, ti collegherai a quelle energie intorno a te. Per questo moltoimportante scegliere su quale canale ti vuoi sintonizzare.

    Se decidi di nutrire te stesso solo con energie positive, lenergiadella presenza mentale ti aiuter a fare una distinzione tra le energieche sono giuste per te e quelle che non lo sono: quali persone dovre-sti frequentare, quale tipo di cibo non dovresti mangiare, che tipo diprogrammi televisivi dovresti vedere e cos via. La presenza mentale capace di dirti quali cose ti sono necessarie e quali ti sono nocive.

    D: Potrebbe darci qualche spiegazione sulla sua attivit di poeta?

    R: Fare poesia, per me, qualcosa che avviene durante tutta la gior-nata. Quando innaffio lorto o lavo i piatti in me nasce la poesia: almomento di sedermi alla scrivania non mi resta altro da fare che scri-verla. La poesia viene come ispirazione ed frutto della mio vivere inpresenza mentale. A volte, dopo che nata una poesia, mi rendoconto che mi ha aiutato; la poesia come una campana di consape-volezza.

    In certi casi si sente il bisogno di rileggere una poesia scritta in pas-sato perch riporta a unesperienza meravigliosa e ti fa ricordare labellezza che hai a disposizione in te e intorno a te. Una poesia, dun-que, un fiore che offri al mondo e allo stesso tempo una campanadi consapevolezza che ti fa ricordare la presenza della bellezza nella vi-ta quotidiana.

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