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Classe 5^ sez. D1

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Depressione economica Imperialismo

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Slide 4) 1873 – 1895

“ 13) Imperialismo

“ 24) Masse e Potere

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1873 - 1895

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Trattato di Francoforte10 maggio 1871

Impone alla Francia, alla fine della guerra franco-prussiana, oltre alle

cessioni territoriali (circa 14.000 Kmq.) il risarcimento, in tre anni, di 5 miliardi

di franchi oro. Il rapido esborso francese , avendo immesso una

quantità grande di denaro in Europa, è una delle cause della speculazione finanziaria che avviò, nel 1873, la

‘grande depressione’

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DeflazioneDiminuzione generalizzata dei prezzi.

Buona quando c’è una abbondanza di offertaCattiva quando c’è scarsità di domanda

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La crisi nel settore delle ferrovie, dovuta

all’esaurirsi della spinta alle costruzioni che

avevano raggiunto in passato notevoli

dimensioni, aggrava la spirale di crisi nell’ultimo

quarto dell’’800

Mancano risorse per la realizzazione di

opere particolarmente

complesse

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Crisi nell’industria Progresso tecnico e scientifico Presenza di nuovi protagonisti: oltre ai tradizionali: G.B.,

Paesi bassi, Francia, concorrenti agguerriti: Germania e Usa, a lenta industrializzazione: Giappone, Russia , Italia. Aumenta la concorrenza.

Politica dei bassi salari per compensare gli effetti della crisi.9

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Crisi in agricoltura Nuovi paesi concorrenti che, grazie allo sviluppo dei trasporti, entrano nel

mercato mondiale producendo a prezzi più bassi dell’Europa: Usa, Argentina, Australia.(Un bushel di grano, 36 litri, costava negli Usa circa 40 centesimi, in Europa il doppio).

La produzione degli Usa è 10 volte superiore alla russa e 5 alla italiana In Europa occidentale si passa, causa la crisi, dalla piccola proprietà alle grandi

aziende capitalistiche innescando il conflitto tra capitalisti agrari e braccianti. In Europa orientale e meridionale rimane il latifondo scarsamente industrializzato.

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Le conseguenze sociali della crisi Disoccupazione. Fortissima conflittualità sociale. Emigrazione.

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Le risposte alla crisi Protezionismo, guerre doganali, mercati chiusi, aumento della

conflittualità tra gli stati. Inizia la Germania nel 1878, seguono, ad eccezione dell’Inghilterra, tutti gli altri Paesi industrializzati.

Ruolo attivo dello Stato in economia: politiche protezionistiche, commesse alle industrie, intermediazione tra imprenditori e istituti di credito

In agricoltura: sviluppo della grande azienda agraria. Nell’industria: concentrazione industriale per diminuire la concorrenza e per controllare i prezzi e il mercato. Affermazione della grande fabbrica, trust, cartelli, regimi di monopolio (verticale e orizzontale).

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Jay Cooke1821 - 1905

La Grande depressione1873 - 1895

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J. A. Hobson1858 - 1940

190215

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Vladimir Il’ič Ul’janov, noto con lo

pseudonimo di Nikolaj Lenin

(1870-1924),

Teoria leninista dell’ImperialismoL’imperialismo trova la sua principale spiegazione nella teoria della “caduta tendenziale del saggio del profitto” prodotta dalla crescente concorrenza

tra i paesi capitalistici e dal conseguente incremento del “capitale costante” (macchine) rispetto a quello “variabile “ (forza lavoro).

L’aumento della concorrenza porta al passaggio del capitalismo da “concorrenziale” e “monopolistico”.

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Il “saggio del plusvalore” è dato dal rapporto tra plusvalore e capitale variabile (forza lavoro).

Il “saggio del profitto“ è dato la rapporto tra plusvalore e la somma di capitale variabile e capitale costante (le macchine).

Il saggio del profitto è quindi inferiore al saggio del plusvalore.

La concorrenza, nella economia capitalistica, porta ad un maggiore investimento in capitale costante determinando quella che Marx chiama la “caduta tendenziale del saggio del profitto”.

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Caduta tendenziale del saggio del profitto

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1870 - 1919

Teoria del sottoconsumoL’impoverimento progressivo del

proletariato, non più in grado di adeguare la domanda alla offerta del mercato,

impone la necessità di una “terza persona” non capitalistica in grado di assorbire le

eccedenze della produzione. Di qui la spinta imperialista alla acquisizione di aree

coloniali nuove. 19

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La teoria di Lenin è accolta con più favore perché:

spiega il fatto che i conflitti imperialistici si scatenano anche in Europa tra le potenze capitalistiche

non si basa sulla ipotesi del crescente impoverimento del proletariato cosa non sempre confermata sul piano storico

non riguarda solo fenomeni riconducibili alla competizione coloniale20

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Paul Sweezy e Paul Baran

Teoria del capitalismo monopolistico

Secondo questi studiosi l’imperialismo, nel secondo dopoguerra, nel clima della guerra fredda, ha assunto le caratteristiche del “militarismo”. Le grandi spese dei bilanci statali nel settore degli armamenti hanno avuto come esito: crescita della

occupazione, sviluppo tecnologico, ampliamento delle aree di influenza nella competizione URSS v USA.

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Karl Kautsky1854 - 1938

Teoria socialdemocratica

Due elementi caratterizzantia) Rifiuto della tesi circa il

nesso organico tra Imperialismo e capitalismo

b) Convinzione che le tendenze imperialistiche del capitalismo possano essere eliminate attraverso riforme economiche e sociali tendenti ad introdurre un sempre maggior controllo politico dello sviluppo economico

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Joseph Alois Schumpeter 1883 - 1950

Il capitalismo è per sua natura essenzialmente pacifico in quanto gli è intrinseca una potente tendenza razionalizzatrice (calcolo razionale tra costi e ricavi).

Le tendenze aggressive presenti nel mondo capitalistico sono un residuo di atteggiamenti psicologici e culturali e di concreti interessi precapitalistici. Si mette in luce come influente sia ancora lo spirito bellicistico delle caste militari-feudali

formatesi in età anteriori alla nascita della società borghese e della economia capitalistica alle quali perciò è imputata la responsabilità dell’Imperialismo

Teoria liberale

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Masse e potere

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Democrazia di massaNel periodo tra la Grande

depressione e il 1920 quasi tutti i paesi europei giunsero

alla democrazia di massa . Prima della grande guerra :

Francia,Danimarca, Norvegia, Svezia, Italia. Subito dopo il conflitto:Belgio, Germania,

Austria.

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Vilfredo Pareto1848 - 1923

Gaetano Mosca1858 - 1941

Roberto Michels1876 - 1936

Teoria dell’éliteSul piano scientifico, la trasformazione del modello

democratico ottocentesco, fu elaborata da una serie di intellettuali che teorizzarono la impossibilità di una democrazia integrale e la necessaria tendenza dei

sistemi politici alla oligarchia.

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Parlamentarismo e antiparlamentarismoL’allargamento della base elettorale dette vita a due atteggiamenti

contrastanti:• Azione parlamentare come scopo principale della propria politica

• Forme più autentiche contro la “falsa democrazia”; partecipazione a base “nazionalista”, “corporativa”, “classista”

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Partiti e movimenti

Sul piano organizzativo si manifestarono due tendenze:

• costruzione di modelli di partito centralizzati e strutturati

• rifiuto del modello del partito e della burocratizzazione, mobilitazione permanente

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Ferdinand Lassalle1825 - 1864

Lassalle fonda la “Lega generale degli operai tedeschi”.

Il nemico principale era la borghesia nescente.

Le antiche classi dominanti e l’aristocrazia feudale prussiana

erano possibili alleati.

La lotta doveva svolgersi in ambito politico e non in quello sindacale. Occorreva una educazione quasi

religiosa delle masse al socialismo.

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Marx ed Engels erano contrari a Lassalle

Rifiutavano l’idea di una possibile alleanza con l’aristocrazia.

Ritenevano importante la lotta sindacale

Rifiutavano l’ideale statalista di Lassalle.

Danno vita al Partito popolare (1866)

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Nel 1875, nella cittadina di Gotha viene fondato il Partito socialdemocratico tedesco.

Fortemente radicato nella società: sindacati, leghe, cooperative, associazioni culturali.

Organizzato burocraticamente con una massiccia presenza di funzionari, politici e sindacali.

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Karl Kautsky1854 - 1938

Eduard Bernstein1850 - 1932

RevisionismoRapporto meno dogmatico con il marxismo, rinuncia all’idea di trasformazione

radicale, apertura alle riforme

Lotta all’internodell’ SPD

OrtodossiaAdozione del marxismo

come corpo dottrinario del partito. Fiducia nel crollo

del capitalismo

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Populismo russo

Il Populismo è un movimento politico e culturale nato in Russia verso la metà del 1850. Formato da intellettuali e

studenti consapevoli dei gravi problemi economici, sociali e politici della società russa, si proponeva l’emancipazione delle masse contadine, la fine dell’autocrazia zarista e lo sviluppo di

una società socialista.

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Georgij Plechanov1856 - 1918

Sostenitore del marxismo, diede vita al movimento Liberazione del lavoro:1. Superare la logica del

terrorismo2. Diffusione del socialismo

in Russia3. Crescita del movimento

operaio4. Agitazione di massa

5. Passaggio, attraverso lo sviluppo capitalista ad

una rivoluzione democratico borghese

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Il gruppo Libertà del popolo riteneva:

1. Necessario il terrorismo2. Primato assoluto la

distruzione del potere statale rispetto alla azione di massa

3. Non necessaria la creazione di larga base sociale e l’attesa

di condizioni storiche favorevoli

4. Fondamentale l’iniziativa di una minoranza attiva e

capace di disorganizzare l’avversario

5. Necessaria la presenza di rivoluzionari di professione

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Lenin (Vladimir Il'ič Ul'janov)1870 - 1924

Partito operaio socialdemocratico russo1898

La componente guidata da Lenin riteneva che il partito dovesse avere una struttura limitata numericamente, molto centralizzata, capace di operare in un clima di forte repressione poliziesca e di esercitare una forte direzione sulle masse . Da sola la classe operaia avrebbe al massimo, attraverso una lotta sindacale, attenuato il proprio sfruttamento, non abolito l’intero sistema, Stato compreso. Occorreva l’intervento di una “avanguardia” consapevole delle strategie dell’azione politica e questa avanguardia era costituita dal partito.

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Mondo AnglosassoneMentre nell’Europa continentale i partiti politici avevano

preceduto, come formazione, le organizzazioni sindacali, nei paesi anglosassoni avvenne il contrario. Le organizzazioni di mutuo soccorso e di resistenza risalivano anche agli ultimi

decenni del ‘700 38

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Il Cartismo

Movimento politico-sindacale nato nel 1836. Composto da appartenenti alla classe lavoratrice i quali presentarono alla Camera dei Comuni un “Carta del popolo” che

conteneva importanti richieste:1. Suffragio universale maschile

2. Voto segreto3. Indennità parlamentare

4. Parità di rappresentanti per egual numero di elettori5. Abrogazione del censo

6. Elezione annuale del Parlamento

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W.Pitt il Giovane1759 - 1806

C. J. Fox1749 - 1806

Esponenti storici dei partiti

Tory (Pitt), conservatori (Disraeli).

Whig (Fox), liberali (Gladstone)

W. Gladstone1809 - 1898

B. Disraeli1804 - 1881

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Nel 1868, a Manchester, prese vita il TUC (Trade Union Congress), ma solo nell’ultimo decennio dell’’800

il movimento sindacale riuscì ad agire sul Partito Liberale fino a sostituirsi ad esso col nome di

Labour Party

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Il sindacalismo rivoluzionario sostiene la assoluta indipendenza sindacale nei

confronti sia dei partiti politici che dello Stato. La classe operaia deva agire in

maniera autonoma sul fronte del lavoro e contare soltanto sulle proprie capacità. Strumenti di lotta privilegiati sono: lo

sciopero generale e l'uso della violenza a scopi rivoluzionari. Il fine non è la conquista del potere politico, bensì la costituzione di

una società basata ed organizzata per mezzo di sindacati di lavoro e di settore. Si

privilegia il movimento spontaneo proveniente dal basso rispetto alla mediazione organizzata del partito.

George Sorel1847 - 1922

Fernand Pelloutier1867 - 1901

Sindacalismo rivoluzionario

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Sindacalismo rivoluzionario

Sulla spinta dell’ala estremista del movimento sindacale, la Carta di Amiens (1906) affermò, in alcuni dei punti fondamentali, la assoluta indipendenza del sindacato dal partito politico e lo sciopera generale

come strumento di lotta. Il movimento però oscillò tra una convergenza con l’ala estrema dei socialisti e la tendenza ad aggregarsi con settori

antidemocratici della intellettualità assumendo atteggiamenti di assoluta avversione alla vita parlamentare nella convinzione che a determinare la storia fossero minoranze in grado di trascinare le

masse

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Oltre quella cittadina, la popolazione contadina rappresentava la componente delle masse popolari e lavoratrici. Ridotta dalla emigrazione, restava tuttavia la grande maggioranza in quasi tutti i paesi europei. Le caratteristiche, a volte mitizzate, del

mondo contadino: deferenza nei confronti dei ceti possidenti, diffidenza nei confronti del cambiamento, spirito nazionalista

legato alla terra, difesa delle tradizioni, indussero molti a sottovalutare la docilità politica delle masse contadine

Il mondo rurale

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Papa Leone XIII1810 - 1903

15 maggio 1891

Sotto il pontificato di Leone XII (1878 – 1903) la Chiesa avverte l’esigenza di mitigare l’intransigenza assoluta a qualsiasi forma di

cooperazione con il mondo politico. L’urgenza di una partecipazione dei cattolici era determinata anche dal pericolo che solo il socialismo

fosse rappresentativo delle esigenze delle masse. Si doveva decidere se lottare contro il mondo moderno o favorire la creazione

di propri movimenti politici e sindacali.

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Il Zentrum ( Deutsche Zentrumspartei ) è il Partito dei cattolici tesdeschi, nato nel 1870, per difendersi dalla

politica del Kulturkampf ( battaglia di civiltà ) del cancelliere O. von Bismarck con la quale si voleva operare a favore della

maggioranza tedesca protestante.

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Charles Maurras1868 - 1952

Eduard Drumont1844 - 1917

ReazionariNazionalisti

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Negli anni ottanta e novanta del 1800, accanto a movimenti di massa prima illustrati, fecero la loro comparsa in ambienti della

piccola borghesia, nel sottoproletariato, ideali fortemente nazionalistici, a carattere razziale e caratterizzata da un violento

odio antiebraico.

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Pogrom

Pogrom è un termine di derivazione russa e significa “devastazione”. Si riferisce alle manifestazioni di cui furono

vittime le comunità e i villaggi degli ebrei russi tra la fine dell’’800 e i primi anni del 900. Tali atti di feroce violenza

avvennero con il consenso del governo zarista.

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Panslavismo

Il Panslavismo è un movimento culturale nato nel XIX secolo nell’ambito della realtà degli intellettuali slavi i quali intendevano, nel loro progetto

politico, riunire in una unica nazione tutti i popoli di lingua slava. Si riteneva che tali popoli avessero proprio una radice linguistica comune: il protoslavo. Il primo congresso panslavo si svolse a Praga nel 1848. Si

divide in Grande panslavismo, con la Russia, e Piccolo, senza.

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PangermanesimoSi intende per “pangermanesimo” la aspirazione ad unificare tutte le

popolazioni di stirpe e di lingua tedesca. Iniziò a diffondersi nel XIX secolo denotando un forte

spirito nazionalistico.

Un capolavoro dell’arte romanica diventa, in chiave nazionalista, l’emblema della donna tedesca, fiera ed austera, velata da un profondo sentimento

wagneriano di tragicità e immortalità, simbolo dell’ideologia del pangermanesimo

Uta degli Askani di Bellenstedtvissuta nel XII secolo. Duomo di Naumburg

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AutoritarismoTutti i movimenti ultranazionalisti

intendevano attribuire una autorità indiscussa nello Stato e nella figura del

capo. Si rifacevano a miti del passato con nostalgia per lo “spirito comunitario”

alternativo alla società gerarchica , Anche quando si organizzavano in partito intendevano identificarsi con lo Stato abolendo gli altri partiti in nome della

comunità.

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Antisemitismo

Il termine fu coniato, nel 1879,dallo storico

nazionalista tedesco Wilhelm Marr. Con esso si

intende l’odio esclusivamente nei

confronti degli ebrei ritenuti responsabili delle sventure

del mondo e capro espiatorio sul quale

scaricare la rabbia e il risentimento. Nel periodo studiato va interpretato

anche come una forma di reazione anticapitalistica

laddove si ritiene il capitale responsabile di “catastrofici

mutamenti sociali”.