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“…ora si scatena il mare della disperazione e sempre,sempre quel dolore, sempre quello sgomento…
…e I van I l’ic non poteva dimenticare… …e restava nuovamente solo con lui;e con lui non c’era niente da fare, fuorchè guardarlo e
agghiacciare.”
L.N. L.N. Tolstoj Tolstoj –– La morte di Ivan La morte di Ivan IlIl’’icic
LINEE GUIDA NELLA TERAPIA DEL DOLORE
Dott. Pierdomenico MauriziMedicina del Dolore e Cure PalliativeAzienda USL 8 Arezzo
IL DOLORE CRONICO IN MEDICINA INTERNA
Corso FADOI-ANIMOArea Vasta Sud
Grosseto, 30 settembre 2006
EPIDEMIOLOGIA DEL DOLOREEPIDEMIOLOGIA DEL DOLORE EPIDEMIOLOGIA DEL DOLOREEPIDEMIOLOGIA DEL DOLORE
ITALIA - 2004 Indagine (aprile e giugno)
Intervista random 30.000 persone.
Prevalenza di dolore cronico: 13,4%
- 3/4 di loro ritengono il dolore scarsamente controllato.
La metà degli intervistati ritenevano che il loro dolore sarebbe durato per sempre.
Fonte: paineurope 2005
Epidemiologia del doloreEpidemiologia del doloreEpidemiologia del doloreEpidemiologia del dolore
Cronico 25-30% della popolazione dei paesi industrializzati:70-74% degli ultrasessantacinquenni
Cronico addominale 20% della popolazione generale
Rachideo
24% dei dei soggetti operati per ernia discale
Sindrome lombare post-chirurgica
30-40% della popolazione adulta europea27-33% della popolazione pediatrica
Fibromialgia 28% della popolazione giovanile
Infezioni da HIV 25% dei sieropositivi, 50% dei malati con AIDS conclamato
Prevalenza del Dolore Cronico: Prevalenza del Dolore Cronico: studi di studi di popolazionepopolazionePrevalenza del Dolore Cronico: Prevalenza del Dolore Cronico: studi di studi di popolazionepopolazione
15-45%lombalgiacronica
popolazione generaleAndersson(Gran Bretagna)
1999
47%dolore da piùdi 3 mesi
popolazione generale(> 25 anni)
Elliot(Gran Bretagna)
1999
21,5%dolore cronicopopolazione generalein 15 Paesi del mondo
Gureje1998
15%dolore pelvicocronico
popolazione generale(donne 18-50 anni)
Mathias(USA)
1996
37%lombalgiapopolazione generale(18-75 anni)
Papageorgiu(Gran Bretagna)
1995
(Gureye O et al, JAMA 1998)
European Federation IASP Chapter Indagine in 16 Paesi Europei Prevalenza: 20% della popolazione generale adulta Tempo di durata medio: > di 7 anni1:5 > di 20 anni
Fonte: paineurope 20042004
La Giornata Nazionale del SollievoLa Giornata Nazionale del SollievoLa Giornata Nazionale del SollievoLa Giornata Nazionale del Sollievo
2002: Rilevazione del dolore su 15.397 pz ricoverati in ospedali italiani
1a “Giornata del sollievo” 26/5/02 Ministero della Salute
Grave (8-10)
24%
Assente (0)13%
Moderato (4-7)
42%
Lieve (1-3)21 %
Dolore e cancroDolore e cancroDolore e cancroDolore e cancro
in ogni stadio clinico 47%
durante le cure 51%
fase avanzata 72%
Nella Comunità Europea9 milioni di nuovi casi di tumore
Il dolore è presente nella fase iniziale della malattia 30-40% dei pazienti nella fase terminale della malattia 60-80% dei pazienti
Nonostante le cure attuali i malati di tumore hanno Dolore moderato o grave 40-50% Dolore molto grave 25-30%
Quanto dolore?
Prevalenza dei tipi di dolore nel paziente Prevalenza dei tipi di dolore nel paziente oncologicooncologicoPrevalenza dei tipi di dolore nel paziente Prevalenza dei tipi di dolore nel paziente oncologicooncologico
Nocicettivo “puro” 49%
Neuropatico “puro” 10%
MISTO 41%
Quindi in 1 caso su 2 di dolore oncologico va trattata una componente neuropatica.
Pazienti con doloreFase di malattia avanzata/terminale 111.300 (70%) Prevalenza del dolore neuropatico 30%
Pari a 33.339 pazienti
Caraceni A. et al, Pain 1999Caraceni A. et al, Pain 1999Caraceni A. et al, Pain 1999Caraceni A. et al, Pain 1999
Dolore e AIDSDolore e AIDSDolore e AIDSDolore e AIDS
Persone infette da HIV
Dolore presente nel 23% degli asintomatici55,6% AIDS correlato80% AIDS conclamato
(Singer Pain 1993; 54 (1) 15-19)
Ricoveri ospedalieri
50% necessità di cure per il dolore 30% il dolore è il sintomo primario 30% sono Sindromi da Neuropatie Sensoriali Periferiche
(Lebovitz Clin J Pain 1989, 5: 245 -8)
“… Il paziente con dolore “Tragico” non è necessariamente la persona malata di cancro, come è invece nell’opinione corrente, spesso anche fra gli addetti ai lavori
Il Dolore graveIl Dolore graveIl Dolore graveIl Dolore grave
Variabilità tra i due sessiVariabilità tra i due sessiVariabilità tra i due sessiVariabilità tra i due sessi
Morbosità femminile per Dolore Acuto e Cronico
Gravità di patologia
Review su 105 Studi Epidemiologici
• La sensibilità neurobiologica al dolore è diversa per la popolazione femminile
• L’attenzione medica al dolore femminile è inferiore
(Unruth Pain 65 (96) 123-167 / Mc Donald Res Nurs Health 17 (94) 45-49)(Unruth Pain 65 (96) 123-167 / Mc Donald Res Nurs Health 17 (94) 45-49)
•
Francia in un campione di anziani istituzionalizzatiil 24% avvertiva dolore costantemente2
Il dolore cronico affligge il 74,4% dei soggetti >65 anni3
UK 463 pazienti con Dolore significativo1
Assistenza Domiciliare/ ospedali geriatrici • 63% - 65 e 74 anni • 74% - 75 e 84 anni
Interferenze significative •50%: sonno / mobilità / postura•Almeno un terzo dei pz associava la sensazione di depressione con il dolore
30%: Comunicazione / Cognizione
1 Jenq GY et al. Timing in the communication of pain among nursing home residents, nursing staff and clinicians.
Arch Intern Med 2004; 164: 1508-1512.2 Ferrell BA,1990
3 Brochet, 1991
Il Dolore nel paziente anzianoIl Dolore nel paziente anziano Il Dolore nel paziente anzianoIl Dolore nel paziente anziano
Sintomi somatici e Mild dementia
Nelle prime fasi del decadimento cognitivo i pazienti lamentano più sintomi somatici
> dolori > dolori che non avevano mai lamentato prima
Cognition and the perception of physical symptoms in the community-dwelling elderly.Frisoni GB, Fedi V, Geroldi C, Trabucchi M.
I pazienti affetti da
AD non differiscono
dai soggetti normali nella
percezione e soglia del dolore,
mentre presentano un netto incremento nella
tolleranza al dolore.
Benedetti F, et al.Pain threshold and tolerance in Alzheimer’s disease.Pain 1999; 80 (1-2): 377-82
Dolore nei Soggetti Anziani - OncologiciDolore nei Soggetti Anziani - OncologiciDolore nei Soggetti Anziani - OncologiciDolore nei Soggetti Anziani - Oncologici
Studio multicentrico retrospettivo in pz anziani istituzionalizzati:
- Dolore quotidiano: 25-40% dei pz oncologici- Nessun trattamento: 26%- Morfina o equivalente: 26% (4000 pz totali)
- Il 13% di pz > 85 aa riceve trattamento vs 38% di pz 65-74 aa
Bernabei R et al, JAMA 1998Bernabei R et al, JAMA 1998
Possibile cronicizzazione
Il Dolore non trattato: COMPLICANZEIl Dolore non trattato: COMPLICANZEIl Dolore non trattato: COMPLICANZEIl Dolore non trattato: COMPLICANZE
Squilibrio del metabolismo muscolare
Complicanze polmonari e vascolari
Contrazione della diuresi ed ileo
Prolungata immobilizzazione
Prolungata ospedalizzazione
Ritardata riabilitazione
Impatto psicologico negativo e riduzione della qualità di vita
1 Coda B. Considerazioni basilari sul dolore acuto. In Bonita’s Managment of Pain. pg 223-2401 Coda B. Considerazioni basilari sul dolore acuto. In Bonita’s Managment of Pain. pg 223-2402 Korttila K. Eur J. Anaest. 2002; 19 Suppl-25, 21-232 Korttila K. Eur J. Anaest. 2002; 19 Suppl-25, 21-23
Possibile cronicizzazione
Incidenza e CostiIncidenza e CostiIncidenza e CostiIncidenza e Costi
I costi da disabilità per Dolore sono altissimi
• Stati Uniti: 50-100 miliardi di dollari / anno Frymore - Orthop. Clin. N. Am.’91; 22: 263-71
• Regno Unito: 680 milioni di sterline / spese sanitarie 52 milioni di sterline / giornate di lavoro perse (Evans 93)
• Paesi Bassi: 10.000 nuovi casi/ anno di disabilità per dolore (Anderson Clin J Pain) (1993) 174-182
La valutazione dell’ invalidità correlata al dolore costituisce sostanzialmente una sfida, in
quanto si tratta della ragione più comune di invalidità lavorativa, genericamente intesa, e della più
soggettiva. Talvolta sembra di trovarsi di fronte al dilemma di avere un
compito troppo difficile da svolgere,
ma troppo importante da abbandonare
La prevenzione della cronicità e della La prevenzione della cronicità e della disabilitàdisabilitàLa prevenzione della cronicità e della La prevenzione della cronicità e della disabilitàdisabilità
I pazienti con dolore cronico manifestano I pazienti con dolore cronico manifestano significative patologie concomitantisignificative patologie concomitantiI pazienti con dolore cronico manifestano I pazienti con dolore cronico manifestano significative patologie concomitantisignificative patologie concomitanti
Modificata, da:” Rosberg et al. Eur J Pain. 2001;5:379-389”Modificata, da:” Rosberg et al. Eur J Pain. 2001;5:379-389”
0 10 20 30 40 50 60 70
Scarso appetito
Ansia
Depressione
Difficoltà di concentrazione
Sonnolenza
Mancanza di energia
Difficoltà di dormire
% di pazienti con disturbi da moderati a molto gravi (n=126)
0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0
Essere più libero nel prendere decisioni per le cure
Comunicare la mia sofferenza
Dare un senso alla mia sofferenza
Luogo di cure più confortevole
Ricevere aiuto economico per le cure
Ricevere assistenza sanitaria a casa
Ricevere aiuto morale
Ricevere sostegno psicologico
Ricevere informazioni chiare sulle cure
Presenza di persone care
Sentire meno dolore
femmine
maschiCosa desideri adesso per provare sollievo
La qualità percepitaLa qualità percepitaLa qualità percepitaLa qualità percepita
Ansia
283 pazienti valutati in Centri per il dolore1
- 63% con sintomi significativi di ansia (DSM-III)
- 56% con sintomi significativi di depressione (DSM-III)
Depressione 71 pazienti con dolore lombare cronico2
- 44% con depressione maggiore, - 11% con depressione minore (SADS-L)
1. Fishbain DA et al. Pain 1986;26:181-1972. Krishnan KR et al. Pain 1985;22:279-2871. Fishbain DA et al. Pain 1986;26:181-197
2. Krishnan KR et al. Pain 1985;22:279-287
Dolore e comorbiditàDolore e comorbiditàDolore e comorbiditàDolore e comorbidità
Dolore Dolore e comorbiditàe comorbiditàDolore Dolore e comorbiditàe comorbidità
Dolore e depressioneDolore e depressione
La sofferenza nel paziente con Dolore La sofferenza nel paziente con Dolore CronicoCronicoLa sofferenza nel paziente con Dolore La sofferenza nel paziente con Dolore CronicoCronico
Sofferenza
Dolore Acuto
Dolore CRONICO
DISABILITÀ
Secondaria
Dolore Nocicettivo Dolore Neuropatico
Stato psicologico
Depressio
ne
Paure di Malattie
cancro / SM
Rapporti con la famiglia: crisi di credibilità
Influenze sociali:• perdita del lavoro• invalidità fisica•difficoltà economiche
Raffaeli W.- ISAL 1998 - modifica da Dolore Totale da cancroRaffaeli W.- ISAL 1998 - modifica da Dolore Totale da cancro Raffaeli W.- ISAL 1998 - modifica da Dolore Totale da cancroRaffaeli W.- ISAL 1998 - modifica da Dolore Totale da cancro
DOLORE: Fragilità IndottaDOLORE: Fragilità IndottaDOLORE: Fragilità IndottaDOLORE: Fragilità Indotta
DOLOREDOLORE DOLOREDOLORE
StatoSocio-ambientale
critico
StatoSocio-ambientale
critico
Comorbilitàgrave
Comorbilitàgrave
Polifarmacoterapiacomplessa
Polifarmacoterapiacomplessa
Alto rischio diospedalizzazione
istituzionalizzazione
Alto rischio diospedalizzazione
istituzionalizzazione
Rischio o presenzadi dipendenza
funzionale
Rischio o presenzadi dipendenza
funzionale
FRAGILITFRAGILITÀÀFRAGILITFRAGILITÀÀ
Anziani e consumo di farmaci
25-30% della spesa farmaceutica
60-90% assume in media da 2 a 4 differenti farmaci
Mediamente 13 prescrizioni annue
Consumo di farmaci 3 volte superiore rispetto ai giovani/adulti
Una prescrizione eccessiva di farmaci può portare ad un aumento della morbilità piuttosto che ad un miglioramento della qualità di vita
*p=0.0001
*
*
*Maschi Femmine
Prevalenza di uso di farmaci nell’anzianoGeriatric-Gastroenterology Study Group3154 pazienti, M=1246, F=1908, età media=74.4,
Range=65-98
Pilotto, Drugs Aging 2003; 20:701-10
Prevalenza di uso farmaci: 96.4%, n° di farmaci/persona: 3.06
12,6
17,2
19,5
19
25,8
67
10,3
12,3
21,6
30,4
33,4
70
0 10 20 30 40 50 60 70 80
Pneumologici
Antiaggreganti
Gastrointestinali
Neuro-psichiatrici
FANS + ASA
Cardiovascolari
%
DIGOXINA (28), FANS (22), Ca++ Antagonisti (20), ANTIBIOTICI (17)
ADR responsabili di Ricovero in Ospedale LO STUDIO GIFA
Onder, JAGS 2002; 50: 1962-8
28.411 Pazienti Anziani, 81 Ospedali in Italia, 1988-1997
•ASA-Antiaggreganti (40)•FANS (20)ANTICOAGULANTI (9)CORTICOSTEROIDI (9)
DIURETICI (38), Ipoglicemizzanti Orali(19),INSULINA (15), CORTICOSTEROIDI (10)
964 CASI18,7
9,4 8,9
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
%
Gastrointestinali Metaboliche Emorragie
ADR-In ADR avvenute in
pazienti mentre erano ricoverati in ospedale
ADR-AdADR che hanno indotto ricovero
in ospedale
10,9
4,7
0
5
10
15
%
ADR-In ADR-Ad
Lazarou, JAMA 1998; 279:1200-5
Incidenza di ADR in pazenti ospedalizzati: meta-analisi di 39 studi prospettici negli USA,1966-1996
62.480 pazienti: Prevalenza ADR severe=6.7%, ADR fatali=0.32%
≈ 6.7% ≈
DECESSI causati da ADR in Ospedale: analisi prospettica per 6 mesi di 18.820 pazienti
Pirmohamed, BMJ 2004; 329: 15-19
28 casi: 0.15% di tutti i ricoveri, 2 Ospedali in UK
Aspirina (13), FANS (6), Dipiridamolo (2), SSRI (2),
Warfarin(1), Steroidi (1)
Diuretici (5), ACE-inibitori (4),Calcio carbonato (1)
Aspirina (4), Warfarin (2),
FANS (1)
17,0
5,0 5,0
02468
101214161820
%
EmorragiaPerforazione
GI
InsufficienzaRenale
Emorragiacerebrale
%
Fialova, JAMA 2005;293:1348-58
Prevalence of potentially inappropriate medication use in Europe according to
Beers 2003 Criteria2.707 elderly home care patients aged > 65 years
Overall Inappropriate drug prescriptions = 16.9%
25,3
20,3
15,1 14,7 13,5 12,6
5,8
25,7
0
5
10
15
20
25
30
Italy Czech Rep Finland Iceland Norway U.K. Holland DK
%
Drug class
Hanlon, JAGS 2002; 50:26-34
Use of inappropriate prescription drugs by older people
3,234 elderly subjects aged > 65 yearsInappropriate drug prescriptions = 21%
8,5 8,7
4,2 46,5
4 3,5
0,5 1
0,9 2
7,5
8
2,5
0
2
4
6
8
10
12
14
16
Digoxin CCB ACEInhib.
H2B NSAID BZD AD
Inappropriate
Appropriate
ADR severe responsabili di Ricovero in Ospedale suddivise per Classe di Farmaci (STUDIO GIFA)
Onder, JAGS 2002; 50: 1962-8
27
22
17
14
14
13
12
11
10
8
7
0 5 10 15 20 25 30
FANS
ASA - AntiaggregantiDiuretici
Digoxina
Antineoplastici
Antibiotici
Steroidi
Ca++Antagonisti
Antipsicotici
Insulina
ACE-inibitori
Frequency of ADEs by Drug Class in 30.397 Older Ambulatory Persons
Gurwitz, JAMA 2003; 289: 1107-16.
PREVENTABLE ADEsPREVENTABLE ADEs
NONPREVENTABLE ADEsNONPREVENTABLE ADEs
26,6
19,1
10
10,4
7,1
5,2
6,3
4,2
3
1,5
24,5
3,1
22,1
15,4
10,2
10,9
2,6
6,7
3,6
4,5
0 5 10 15 20 25 30
Cardiovascular
Antibiotics
Diuretics
NSAID
Anticoagulants
Hypoglycemics
Steroids
Opioids
Antidepressants
Ansiolytics
Age > 80 years 1.5
Risk Factors for ADEs in 1229 Older patients
0.2 1 4 8 12
Field, JAGS 2004; 52: 1349-54
Comorbidity: 1-2
3-4
≥ 5
2.3
5.2
7.5
N° of Drugs 5-7
> 8
2.4
3.1
2.0Diuretics
NSAIDs
Anticoagulant
Anti-seizure
2.0
3.06.0
0.5 1 2 3 4
Kaplan, JAGS 2001; 49: 126-33
Fattori di rischio di ricovero per emorragia digestiva in 5.888 anziani
Comorbilità
Età 65-69
Età ≥ 80
IADL Limit.
Farmaci 7
Anticoagulanti
3.3
2.0
1.9
2.9
2.6
Modalità di utilizzo di FANS in anziani con emorragia digestiva
Pilotto, Dig Dis Sci, 1997; 42:586-91
53,8
17,9
28,2
0
15
30
45
60
75
%
Occasionale Acuto Cronico
Interazioni tra IPP ed Altri Farmaci
-Fenitoina (CYP2C9) diazepam (CYP2C19) warfarin (CYP2C9)
Esomeprazolo
-Diazepam (CYP2C19)Rabeprazolo
--Pantoprazolo
Teofillina (CYP1A2)-Lansoprazolo
-Fenitoina (CYP2C9) diazepam (CYP2C19) warfarin (CYP2C9)
Omeprazolo
Interazione che provoca una diminuzione dei livelli del
farmaco
Interazione che provoca un aumento dei livelli del
farmaco IPP
Dekel et al, Drugs 2004; 64: 277-295 (modificato)
Uso di SSRI e rischio di sanguinamento GI
7.1 - 19.512.2SSRI + FANS
3.2 - 8.05.2SSRI + Basse Dosi ASA
2.7 - 4.73.6SSRI
1.5 - 3.42.3Antidepressivi Non-SSRI
95% ICRischio Relativo
26.005 pz in trattamento con antidepressivi Danimarca, 1991-1995
Dalton, Arch Intern Med 2003; 163: 59-64
No BZD
Any BZD
0.2 1 1.5 2 2.5
1.24
Long half-life BZD
1.13
Short half-life BZD
1.27
Benzodiazepine use and hip fractures in the elderlyCohort members=125.203, hip fractures=2.312
1.18Continued BZD
New BZD ≤ 15 days
2.05
Wagner, Arch Intern Med 2004; 164: 1567-72
tipologia del doloreD
OLO
RE
NOCICETTIVOSOMATICO
NEUROPATICO
profondo
VISCERALE
PERIFERICO
CENTRALE
superficiale
•diminuisce nel tempo dal momento dell’insulto
•elevata sensibilità al trattamento con FANS e oppioidi
persiste per periodi prolungati indipendentemente dal processo di guarigione
spiacevolezza/dolorenon risponde al trattamento
con FANS e può non rispondere agli oppioidi
DOLORE NOCICETTIVO DOLORE NEUROPATICO
SCALA OMS per il dolore
cronico
NON OPPIOIDI ± ADIUVANTI
OPPIOIDI per dolore lieve-moderato± NON OPPIOIDI ± ADIUVANTI
OPPIOIDI per dolore moderato-severo ± NON OPPIOIDI ± ADIUVANTI
DOLORE CHE PERSISTE O CRESCE
LIBERTA’ DAL DOLORE !?
DOLORE CHE PERSISTE O CRESCE
1
2
3
1° gradino: PARACETAMOLO
Meccanismo d’azione: Il Paracetamolo diversamente dai FANS, è dotato di una spiccata
attività inibitoria sulle cicloossigenasi cerebrali ma non inibisce
la sintesi periferica delle prostaglandine. Il Paracetamolo possiede una potenza analgesica paragonabile all’acido
acetilsalicilico e risulta essere un efficace analgesico quando viene
utilizzato per dolore di origine non infiammatoria.
Dosaggio: PO, 1000mg (6-12 mg kg) ogni 4/6 ore, dose max 4g die Farmacocinetica: Inizio dell’azione analgesica: PO, 5-30 min, Picco d’effetto analgesico: PO, 0,5-2,0 ore,
durata d’azione analgesica: PO, 3-7 ore Effetti collaterali: Anemia, danno renale, disturbi gastrointestinali,
cianosi, metaemoglobinemia, necrosi epatica, nausea, vomito, dolore
addominale, eccitazione, delirio, ipotensione, ecc. Antidoto: N-acetilcisteina: PO 70mg ogni 4 ore per 17 dosi
vie di somministrazione
4007sìnonosì+++++++NIMESULIDE
30006sìsìsìsì+++++++METAMIZOLO
12507sìnonosì+++++++NAPROXENE
3003sìsìsìsì+++++++KETOPROFENE
32004sìnosìsì+++++++IBUPROFENE
2003sìnosìsì+++++++DICLOFENAC
1206sìsìsìsì++++++++KETOROLAC
40004sìsìsìsì+++++PARACETAMO
LO
80004sìsìsìsì+++ ++++ACETILSALICIL
ATI
40004sìnonosì++++++ASPIRINA
dose die
(mg)
durata effetto (ore)rettaleevim
per os
attività antipiretic
a
attività analgesic
a
attività antiinfia
mmatoriaFANS
Trattamento farmacologico: 1° gradino
FANS “classici” e selettivi anti-COX2
Le prostaglandine non sono solo mediatori dell’infiammazione, ma esercitano molti effetti protettivi sull’organismo.
I trombossani sono i responsabili della fisiologica aggregazione piastrinica.
AZIONE ANTIINFIAMMA
TORIA
BLOCCO CICLOOSSIGENASI
inibizione produzione di
prostaglandine e trombossani
EFFETTI COLLATERALI
EFFETTI COLLATERALI DEI FANS
disturbi gastrointestinali (nausea, epigastralgia,
ulcere, emorragie)
alterazioni funzionalità renale
reazioni pseudoallergiche o allergiche
alterazioni funzionalità piastrinica
alterazioni ematopoietiche
alto rischio di interazione con altri farmaci (anticoagulanti orali e antidiabetici orali) per elevato legame alle proteine plasmaticheaumentato rischio di patologia gastrointestinale in associazione con i corticosteroidi
Inoltre …
ACIDO ARACHIDONICO
FANS
COX 2COX 1
PG indotte pro-infiammatorie
PG costitutive con effetti fisiologici
(stomaco, rene, piastrine)
GASTROLESIVITA’ ATTIVITA’ INFIAMMATORIA
COXIBs
I FANS producono lesioni a carico del tratto GI attraverso un meccanismo identico a quello
con cui esercitano la loro azione antinfiammatoria
Effetti Desiderati Effetti Indesiderati
Effetto antinfiammatorio
Effetto analgesico
Effetto antipiretico
Tratto Gastrointestinale
Emostasi
Rene
Inibizione della Sintesi
delle Prostaglandine
effetti delle PG sullo stomaco
• secrezione HCl
• secrezione di muco
• secrezione di bicarbonato
• flusso ematico alla mucosa
effetti delle PG sul rene
• flusso ematico renale
• filtrazione glomerulare
• produzione renina
( escrezione di potassio)
PGE2
PGE2
PGI2PGD2
La NEFRITE INTERSTIZIALE da FANS è correlata ad allergia,non si spiega con il blocco della cicloossigenasi
L’ASMA da FANS è una REAZIONE PSEUDOALLERGICA (fino al 10% di pz atopici può presentare questa intolleranza
farmacologica)Causa = sintesi di leucotrieni
Rischio di ulcera peptica in 3111 anziani
USO DI FANS= n° 676 CONTROLLI= n°2435
Età media= 80.2 anni, range=65-102 anni
1,95
3,3
2,6
7,0
7,1
7,2
8,3
10,5Due FANS
Diclofenac
Piroxicam
Ketoprofen
Ketorolac
Nimesulide
ASA > 300
ASA < 300
95% CI1.40-2.751.60-6.801.09-6.403.60-13.82.90-17.22.80-18.64.50-15.63.40-20.5
RR
Pilotto, Aliment Pharm Ther 2004; 20: 1091-7
Rischio relativo di emorragia e/o perforazione: metanalisi di 5 studi
Henry, BMJ 1996; 312: 1563-6
LOW DOSE HIGH DOSERR 95% CI RR 95%CI
IBUPROFENE 1.6 0.8 - 3.2 4.2 1.8 - 9.8 (1200 - 2400 mg)
NAPROXENE 3.7 1.7 - 7.7 6.0 3.0 - 12.2 (500 - 1000 mg)
INDOMETACINA 3.0 2.2 - 4.2 7.0 4.4 - 11.2 (75 - 100 mg)
Rischio Relativo di sanguinamento
Langman MJ et al., Lancet 1994; 343: 1075–1078
23.7 (7.6 - 74.2)Ketoprofene
13.7 (7.1 - 26.3)Piroxicam
11.3 (6.3 - 20.3)Indometacina
9.1 (5.5 - 15.1)Naproxene
4.2 (2.6 - 6.8)Diclofenac
2.0 (1.4 - 2.8)Ibuprofene
Odds Ratio (95% CI)FANS
FANS e Patologia Gastrointestinale
Hawkey et al, Gut 52:600-608, 2003
Rischio di sanguinamento dose-correlato
OR (95% CI)Dose/die(mg)
9.0 (2.1, 39.2)
12.0 (6.5, 22.1)
79.0 (9.9, 931.8)
≤ 10
11-20
≥ 21
Piroxicam
2.2 (0.8, 5.8)
3.2 (1.9, 5.5)
12.2 (5.6, 26.7)
< 75
75-149
≥ 150
Diclofenac
1,1 (0.6, 2.0)
1.8 (0.8, 3.7)
4.6 (0.9, 22.3)
< 1200
1200-1799
≥ 1800
Ibuprofene
1.2 (1.0, 1.4)
1.2 (0.8, 1.7) 1.0 (0.5, 1.9)
< 2000
2000-3999
≥ 4000
Paracetamolo
FANS e Patologia Gastrointestinale
L’Aspirina determina un rischio GI, anche quando è presa a basse dosi o in formulazioni tamponate o enteriche
Garcia Rodriguez et al 2001
Aspirina Tamponata
RR globale da ASA
Aspirina normale
Aspirina Enteric- coated
0 1 2 3 4 5 6
Rischio Relativo di serie complicanze Gastrointestinali
Rischio di emorragia digestiva in pazienti anziani trattati con Coxibs o FANS non-selettivi
43.969 in terapia con FANS vs 100.000 controlli
Età 65 anni, Apr 2000-Mar 2001, Ontario (Canada)
1,0
1,9
3,2
4,4FANS non-selettivi(N° 5.391)
DICLOFENAC +MISOPROSTOL
(N° 5.087)
ROFECOXIB(N° 14.583)
CELECOXIB(N° 18.908)
RR
Mamdani, BMJ 2002; 325: 624-9
0.7 - 1.695% CI
1.3 - 2.8
1.6 - 6.5
2.3 - 8.5
Rischio Cardiovascolare associato all’uso di Inibitori Cox-2 (Coxibs)
Tre trials randomizzati, doppio-cieco, controllati vs placebo
RR 95% CIEventi
Nussmejer, NEJM 2005; 352
1.90 Parecoxib IV+Valdecoxib O
N° 1.671
1.7 - 2.1Eventi CV maggiori:IM, Ictus,
Embolismo
3.40Celecoxib 200-400 mgN° 2.035
1.4-7.8Morte CV:
IM, Ictus,CHF
Solomon, NEJM 2005; 352
1.92Rofecoxib 25 mgN° 2.586
1.19-3.11Eventi CV maggiori:IM,Ictus,TIA,TVP,EP
Bresalier, NEJM 2005; 352
Incidenza di edema e ipertensione arteriosacon celecoxib, rofecoxib, diclofenac, ibuprofene e
naprossene nei trial CLASS e VIGOR
Appel GB, Clin Exp Rheum, 2001
Dose 800 mg/die 150 mg/die 2400 mg/die
N° pazienti 3987 1996 1985
Edemi periferici 2,8 - 2,9% 3,4 - 3,5% 3,4 - 3,5%
Ipertensione 1,6 - 1,7% 2,1 - 2,3% 2,1 - 2,3%
Studio CLASS Celecoxib Diclofenac Ibuprofene
Studio VIGOR Rofecoxib Naprossene
Dose 50 mg/die 1000 mg/die
N° pazienti 4047 4029
Edemi periferici 3,4% 3,0%
Ipertensione 8,0% 5,0%
Incidenza di IMA da FANS e Coxib
Ray WA et al., The Lancet, 2002
Ibuprofene 190 0,91 (0,78 - 1,06) N.S.
Naproxene 245 0,93 (0,82 - 1,06) N.S.
Celecoxib 74 0,96 (0,76 - 1,21) N.S.
Rofecoxib < 25 mg 55 1,03 (0,78 - 1,35) N.S.
Rofecoxib > 25 mg 13 1,70 (0,98 - 2,95) 0,058
Utilizzatori abituali Eventi RR (95% IC) P
Nuovi utilizzatori RR (95% IC) P
Ibuprofene 52 1,01 (0,77 - 1,33) N.S.
Naproxene 72 0,92 (0,73 - 1,16) N.S.
Celecoxib 55 0,88 (0,67 - 1,16) N.S.
Rofecoxib < 25 mg 47 1,02 (0,76 - 1,37) N.S.
Rofecoxib > 25 mg 12 1,93 (1,09 - 3,43) 0,024
Eventi
DIFFERENZE TRA DIVERSI FARMACI ANTIINFIAMMATORI NON STEROIDEI
LE REVISIONI SISTEMATICHE DI STUDI CONTROLLATI E
RANDOMIZZATI A OGGI DISPONIBILI NON HANNO
DOCUMENTATO DIFFERENZE SIGNIFICATIVE NELLA
EFFICACIA DEI DIVERSI FARMACI ANTINFIAMMATORI NON
STEROIDEI O TRA DIVERSI DOSAGGI DELLO STESSO
FARMACO.
CLINICAL EVIDENCE 2001
Non vi è evidenza , finora, che gli Inibitori Selettivi della Cicloossigenasi –2 (Coxib) presentino vantaggi terapeutici sostanziali nel trattamento del dolore cronico.Sono quindi necessari ulteriori studi clinici per definire il ruolo dei nuovi fans rispetto ai “vecchi”nel dolore maligno.
Vi è dibattito, in letteratura, sul fatto se il trattamento con fans debba essere proseguito anche con i farmaci del II e III gradino, con l’effetto di poter utilizzare dosaggi ridotti di oppioidi con azione sinergica sul dolore, in particolare quello meno sensibile agli oppioidi.Di converso, in pazienti politrattati, un farmaco in più può contribuire ad aumentare le tossicità iatrogene.
Clinical evidence, 2001
I FARMACI ANTINFIAMMATORI: FANS
••GLI EFFETTI POSITIVI DEI FANS SEMBRANO ESSEREGLI EFFETTI POSITIVI DEI FANS SEMBRANO ESSERESIMI LI .SIMI LI .
••LE UNI CHE METANALISILE UNI CHE METANALISI CHE HANNO DIMOSTRATO LA CHE HANNO DIMOSTRATO LAMAGGIOR EFFICACI A DI UN FARMACO RI SPETTO AD UNMAGGIOR EFFICACI A DI UN FARMACO RI SPETTO AD UNALTRO ALTRO ERANO QUELLE “SPONSORI ZZATE” DALLE INDUSTRI EERANO QUELLE “SPONSORI ZZATE” DALLE INDUSTRI EFARMACEUTICHEFARMACEUTICHE
••SEMBRA ESSERCI IMPORTANTI DI FFERENZE IN TERMI NI DISEMBRA ESSERCI IMPORTANTI DI FFERENZE IN TERMI NI DIEVENTI AVVERSI TRA I VARI FARMACI ANTIINFIAMMATORIEVENTI AVVERSI TRA I VARI FARMACI ANTIINFIAMMATORINON STEROIDEI .NON STEROIDEI .
CLI NICAL EVIDENCE 2001CLI NICAL EVIDENCE 2001
FANS: RISCHIO RELATIVO DI EVENTI AVVERSI GASTROINTESTINALI
RISCHIO PIÙ BASSO: COX2 SELETTIVI: CELECOXIB, ROFECOXIB.
BASSO RISCHIO (NON COX 2 SELETTIVI): IBUPROFENE 1, ASPIRIN 1.6, DICLOFENAC 1.6, SULINDAC 2.1, NABUMETONE, ETODOLAC.
MEDIO RISCHIO: DIFLUNISAL 2.2, NAPROXENE 2.2 , INDOMETACINA 2.4
ALTO RISCHIO: PIROXICAM 3,8 KETOPROFENE 4,2 , FLURBIPROFENE
BMJ 1997, “Variability in risk of gi complication:results of a collaborative meta-analysis”
Achille Caputi, Presidente della Società Italiana di Farmacologia:
“Il 6,5% delle ospedalizzazioni, casistica australiana, è dovuto a reazioni avverse dei farmaci. • Al primo posto vengono i FANS, medicinali da banco.• Nei consumatori abituali raddoppiano il rischio di ritenzione idrica acuta. • In soggetti trattati con ACE-inibitori possono raddoppiare il rischio di insufficienza renale.• Coloro che assumono diuretici raddoppiano la possibilità di insufficienza cardiaca.”
www.cartadelfarmaco.it
G.U. 01/06/06
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
DETERMINAZIONE 22 maggio 2006Modifica degli stampati di specialità medicinali,appartenenti alla categoria dei FANS non selettivi(diclofenac, etodolac, ibuprofene, indometacina,ketoprofene, meloxicam, nabumetone, naprossene,nimesulide e piroxicam)
Art. 1. 1. “E’ fatto obbligo a tutte le aziende….diintegrare gli stampati secondo quanto indicatonell’allegato 1…”
Allegato 1.
SICUREZZA GASTROINTESTINALE DEI FANSSezione 4.3 Controindicazioni Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamentiattivi o storia di emorragia / ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti didimostrata ulcerazione o sanguinamento).Sezione 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni di impiego L’uso di ….deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitoriselettivi della COX-2. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minimaefficace per la durata di trattamento più breve possibile che occorre per controllare isintomi. Anziani: I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse aiFANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali che possono essere fatali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento contutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia digravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione eperforazione, che possono essere fatali.
Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragiao perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è piùalto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piùbassa dose disponibile. L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori dipompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti cheassumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventigastrointestinali. Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferirequalsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) inparticolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti chepotrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali,anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agentiantiaggreganti come l’aspirina. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti cheassumono…il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia dimalattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possonoessere esacerbate.
SICUREZZA CARDIOVASCOLARE DEI FANS
Sezione 4.3 Controindicazioni
Grave insufficienza cardiaca.
Sezione 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni di impiego
Occorre cautela nei pazienti con una storia di ipertensione e/oinsufficienza cardiaca, poiché, in associazione alla terapia con FANS,sono state riportate ritenzione idrica ed edema.
Sezione 4.8 Effetti indesiderati
Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state riportate inassociazione al trattamento con FANS.
KETOROLAC SALE DI TROMETAMOLO TORADOL, LIXIDOL
Indicazioni per via I.M. o E.V.
1. Trattamento a breve termine (massimo 2 giorni) del dolore acuto post-operatorio di grado moderato-severo
2. Dolore dovuto a coliche renali
Controindicazioni:
1. Dolore lieve o di tipo cronico2. Sindrome completa o parziale di poliposi nasale, angioedema, broncospasmo3. Asma4. Ulcera peptica o sanguinamento gastroenterico pregressi, in atto o sospetti5. Sanguinamento cerebrovascolare pregresso, in atto o sospetto6. Ipovolemia o disidratazione7. Insufficienza renale di grado moderato o grave (creatinina sierica > 1,8 mg/dl)8. Cirrosi epatica o epatiti gravi9. Diatesi emorragica10. Disordini della coagulazione11. Pazienti che hanno subito interventi chirurgici ad alto rischio emorragico o emostasi incompleta12. Pazienti in terapia anticoagulante13. Trattamento concomitante con: altri FANS, sali di litio, probenecid, pentossi- fillina
Controindicazioni:
14. Pazienti in terapia diuretica intensiva15. Profilassi analgesica chirurgica e durante gli interventi chirurgici, perché
inibisce la funzione piastrinica ed aumenta il rischio di sanguinamento16. Bambini e adolescenti di età inferiore ai 16 anni17. Gravidanza18. In prossimità del parto e durante il parto19. Allattamento
Interazioni:
FANS: > effetti collaterali
METOTRESSATO: < clearance del metotressato
LITIO: < clearance litio
FUROSEMIDE: < azione diuretica
PENTOSSIFILLINA: > rischio di sanguinamento
PROBENECID: < clearance del probenecid
In una sacca per fleboclisi per somministrazione E.V.
è COMPATIBILE con
•Aminofillina
•Xilocaina
•Morfina
•Meperidina
•Dopamina
•Insulina
•Eparina
Posologia e modalità di assunzione
SOLUZIONE INIETTABILE: non deve essere somministrata per via epiduraleo intratecale, perché contiene etanolo.
VIA PARENTERALE: la durata della terapia non deve superare i 2 giorni in caso di somministrazione in bolo e 1 giorno in caso di somministrazione continua.La dose somministrata deve essere la più bassa dose efficace in relazione alla severità del dolore e alla risposta del paziente.
Posologia e modalità di assunzione:
SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE:
Adulti: iniziare con 10 mg, seguiti da 10-30 mg da ripetersi ogni 4-6 ore, secondo necessità, fino ad un massimo di 90 mg/die, utilizzando la dose minimaefficace. La durata della terapia non deve superare i 2 giorni. Nel giorno di passaggio dalla terapia parenterale a quella orale, non deve essere superata ladose totale giornaliera di 90 mg, ricordando che la dose orale massima non devesuperare i 40 mg. La dose deve essere adeguatamente ridotta nei soggetti con peso < 50 Kg.
Anziani (>/= 65 anni): la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico, che dovrà valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. La dose massima giornaliera non deve comunque superare i 60 mg/die.
Bambini: la sicurezza e l’efficacia nei bambini non è stata stabilita. L’uso del farmaco è pertanto controindicato al di sotto dei 16 anni.
Posologia e modalità di assunzione:
SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA: l’uso endovenoso del prodotto è riservato agli ospedali e alle case di cura.
Adulti: in situazioni di dolore acuto intenso (es. terapia d’attacco del dolore postoperatorio), è consigliata una dose iniziale di 10 mg, seguita da dosi di 10-30 mg che possono essere ripetute, in caso di necessità, dopo 4-6 ore, utilizzando la doseminima efficace. Se necessario, il trattamento può proseguire ad intervalli maggiori;non deve comunque essere superata la dose giornaliera di 90 mg.
Anziani (>/= 65 anni): la dose massima giornaliera non deve comunque superarei 60 mg.
Bambini: la sicurezza e l’efficacia nei bambini non è stata stabilita. L’uso del farmaco è pertanto controindicato al di sotto dei 16 anni.
Coliche renali: la posologia consigliata è 1 fiala da 30 mg per IM e/o EV.
OPPIOIDE DOSI EQUIANALGESICHE A DURATA10 mg DI MORFINA IM/SC D'AZIONE
IM/SC (mg) OS (mg) ORE
morfina 10 20- 30 (*1) 3- 6 ore 60 (*2)
codeina 200 2- 4 oretramadolo 100 120 4- 6 orebubrenorfina 0,3 0,8 sl 6- 9 oremeperidina 75 2- 4 oremetadone 10 20 4- 8 oreidromorfone 1,5 7,5 2- 4 oreossicodone 15 30 2- 4 orefentanyl 0,1 1- 2 ore (im/sc)
(*1) : per dosi ripetute(*2) : per dose singola
OPPIOIDE DOSI EQUIANALGESICHE A DURATA10 mg DI MORFINA IM/SC D'AZIONE
IM/SC (mg) OS (mg) ORE
morfina 10 20- 30 (*1) 3- 6 ore 60 (*2)
codeina 200 2- 4 oretramadolo 100 120 4- 6 orebubrenorfina 0,3 0,8 sl 6- 9 oremeperidina 75 2- 4 oremetadone 10 20 4- 8 oreidromorfone 1,5 7,5 2- 4 oreossicodone 15 30 2- 4 orefentanyl 0,1 1- 2 ore (im/sc)
(*1) : per dosi ripetute(*2) : per dose singola
Farmaci oppioidi:dosi equianalgesiche e durata d'azioneFarmaci oppioidi:dosi equianalgesiche e durata d'azione
Equianalgesia
• 400 mg di codeina
• Un cerotto da 35 µcg/h di buprenorfina
• 5,3 mg di idromorfone
• Un cerotto da 25 µcg/h di fentanyl
• 40 mg di morfina
• 20 mg di ossicodone
Twycross et al 1998Jacox et al 1994
Equianalgesia
Ossicodone orale
(mg/díe)
200449-508225-254
175389-448195-224
150329-388165-194
125269-328135-164
100209-268105-134
75149-20875-104
5089-14845-74
25<88<44
Fentanyl transdermico
(mcg/h)
Morfina orale
(mg/díe)
Monferrer Bort M.A et al, 1999Levy MH, 2001
Equianalgesia
César S et al, 2004Levy MH, 2001
52,5 μg/h.
1,2 mg
0,9 mg
90 mg
30 mg
40-50 mg
35 μg/h.
0,4-0,8 mg
0,3-0,6 mg
30-60 mg
10-20 mg
20-30 mg
2 x 70 μg/h.
3,2 mg
2,4 mg
70 μg/h.
1,6 mg
1,2 mg
Buprenorfina transdermica
Buprenorfina sublinguale
Buprenorfina parenterale
240 mg
80 mg
120 mg
40 mg
Morfina orale
Morfina parenterale
120 mg60 mgOssicodone orale
Dosi/die: mg/24 ore
Equianalgesia
César S et al, 2004Levy MH, 2001
5.3
153
600
400
480
40
40
Dosi orale
(mg)
20 mg3.78Idromorfone
20 mg 0.13Tramadolo
20 mg 0.03Destropropossifene
20 mg 0.05Diidrocodeina
20 mg 0.042Codeina
20 mg 0.5Morfina solfato CR
20 mg 0.5Morfina solfato IR
Dose equianalgesica di Ossicodone orale
Fattore di conversioneOppioide orale:
Risultati:
I due oppioidi sono risultati equipotenti a livello della cute e dei muscoli, mentre a livello viscerale ossicodone è risultato significativamente più potente (p<0.001)
Conclusioni:
Il risultato ottenuto indica che ossicodone è più efficace di morfina sul dolore viscerale.
Dal punto di vista clinico, questo spiega l’efficacia di ossicodone (azione agonista) in casi di dolore resistente a morfina e ad altri analgesici oppioidi, come il dolore viscerale
Staahl C et al. 2006
OPIOPHOBIA
La conseguente ricaduta sulla personasofferente per dolore realizza quello cheMelzack ha definito “il dramma dellasofferenza inutile”
Opiophobia and cancer pain inEurope (M. Zenz, A. Willber -Strumfp, The Lancet, vol. 24-april 1993)
“Opiophobia and theUndertreatement of Pain” (S. Bennett -
Baltimore March 15, 2002 World Congress of American PainSociety)
Spesso gli oppiacei forti non sono prescritti, benché il loro uso sia chiaramente indicato, o sono prescritti in modo inadeguato (dosi insufficienti o a intervalli troppo lunghi).
Le ragioni per questo atteggiamento sono:
• paura di abuso e dipendenza
• paura degli effetti collaterali (soprattutto depressione respiratoria)
• difficoltà nelle modalità di prescrizione
OppiofobiaOppiofobia
Cio’ che fa paura al paziente:
Oppiacei = allora sto morendo
Oppiacei = allora diventerò un drogato
OppiofobiaOppiofobia
Ciò che fa paura alla famiglia:
Morfina = diventerà un drogato
cosa dira’ la gente?potremo comunicare con lui?gli accorciano la vita?ma questi farmaci non si danno solo ai morenti o a chi soffre di cancro?
OppiofobiaOppiofobia
Cio’ che fa paura al medico:
prescrivere gli oppioidiusare il ricettario per stupefacentiprescrivere la morfina ….perchè:
* causa dipendenza ed effetti collaterali… * accorcia la vita...
OppiofobiaOppiofobia
• Possono causare dipendenza anche quando vengono usati in analgesia?
• Sono associati a tolleranza dell’effetto analgesico?
• Presentano una elevata incidenza di effetti collaterali severi?
• Possono determinare un deterioramento cognitivo e funzionale?
Cicala R, 2004
I pregiudizi che ancora limitano l’uso di oppioidi
I dati della letteratura
• Evans e coll. su 717 Pazienti esaminati non solo perdolore oncologico ne ha trovati solo 9 dipendenti daoppioidi (17)
• In un altro studio (18) Porter ha mostrato che solo 4 su12.000 pazienti oncologici erano psicologicamentedipendenti dagli oppioidi somministrati per il dolore.
(17) Evans PJ, Lloyd JW, Jack TM: Cryoanalgesia for intractable perineal pain. JR Soc Med 74:804, 1981
(18) Porter J, Jick H: Addiction rare in patients treated with narcotics” N Eng Med 302:123, 1980
Casi di dipendenza psicologica a seguito di somministrazione di oppioidi
(da Drayer et al., Journal of Pain Symptom Management, 1999 Vol. 17)
Autore N° dei casi di dipendenza psicologica per campione dipazienti
Percentuale
Porter and Jick 4/11882 pz – dolore oncologico 0,03%Pegelow 1/510 pz. – dolore oncologico 0,2%
Brozovic et Al. 0/619 pz. – dolore non oncologico 0,0%Vichinsky et Al. 3/101 pz. – dolore n on oncologico 3%Schug et Al. 1/550 pz. – dolore oncologico 0,2%
Kanner e Foley 0/86 pz. – dolore oncologico 0,0%Evans 7/130 pz. dolore oncologico e non oncologico 5,4%Taub 5/313 pz. – dolore non oncologico 1,6%
Zenz et Al. 0/100 pz. – dolore non oncologico 0,0%Molulin et Al. 0/46 pz. – dolore non oncologico 0,0%
Portenoy e Foley 0/36 pz. dolore non oncologico 0,0%Kanner e Foley 0/15 pz. - dolore non oncologico 0,0%France et Al. 0/16 pz. - dolore non oncologico 0,0%
Perry e Heidrich 0/>10000 pz. - dolore non oncologico 0,0%Medina e Diamond 3/23 pz. - dolore non oncologico 13%*
* pazienti in trattamento per cefalea cronica
• Boston Collaborative Drug Surveillance Project: solo 4 casi di dipendenza iatrogena su 11.882 pazienti ospedalizzati e senza storia di precedente dipendenza
• US survey: nessun caso di dipendenza su oltre 10.000 pazienti
• Portenoy e Foley: 2 casi di dipendenza in 38 pazienti monitorati per 7 anni; entrambi avevano precedenti di abuso di sostanze
• Altra survey: nessun caso di dipendenza in 100 pazienti in terapia per 224 giorni (media)
Cicala R, 2004
Abbattere i pregiudizi sugli oppioidi
Possono causare dipendenzaquando usati per analgesia?
• Tennant et al: survey di 12 anni su 52 pazienti; adeguata analgesia 88%, parziale analgesia 12%, nessun incremento di dose
• Zenz et al: 100 pazienti monitorati per 6 mesi; 51 pazienti con buon controllo del dolore e 28 con parziale controllo del dolore; stabilizzazione della dose per la maggioranza dei pazienti e per alcuni anche riduzione
• Roth et al: pazienti con severa osteoartrosi monitorati per 18 mesi; maggioranza dei pazienti con stabile controllo del dolore a dose stabile di una formulazione a rilascio controllato
Cicala R, 2004
Abbattere i pregiudizi sugli oppioidiSono associati a tolleranza dell’effetto
analgesico?
• La maggioranza dei pazienti sviluppa tolleranza a nausea e vomito nella prima settimana di trattamento
• I pazienti in terapia a lungo termine sviluppano rapidamente tolleranza agli effetti di depressione respiratoria; è più probabile che si verifichi depressione respiratoria in pazienti naive dopo somministrazione “acuta” di un oppioide
Cicala R, 2004
Abbattere i pregiudizi sugli oppioidiPresentano una elevata incidenza
di effetti collaterali?
• Solo nei primi giorni di assunzione e durante le prime ore dalla somministrazione esiste un potenziale rischio di effetti sulle funzioni cognitive e psicomotorie
• I pazienti in terapia con oppioidi, quando sono stabilizzati, non vanno incontro a disabilità cognitiva o disturbi psicomotori (è il dolore che ha effetti negativi su funzioni cognitive e psicomotorie)
• Studi epidemiologici hanno dimostrato che per i pazienti in terapia a lungo termine il rischio di incidenti automobilistici non è superiore rispetto alla popolazione generale
Cicala R, 2004
Abbattere i pregiudizi sugli oppioidiPossono determinare un deterioramento
cognitivo e funzionale?
Miti da sfatareMiti da sfatare
La depressione respiratoria, indotta da somministrazione orale di morfina o di altri oppioidi, è clinicamente trascurabile e può essere sfruttata per sedare il paziente
Non esiste un effetto tetto, al contrario dei FANS, e quindi il dosaggio può essere aumentato, teoricamente senza un reale limite, per ottenere una maggior risposta antalgica
Non esiste una dose letale di morfina per os
La stipsi è una azione e non un effetto collaterale degli oppioidi. Non va incontro a tolleranza.
Va sempre trattata se usiamo oppiacei.
Miti da sfatareMiti da sfatare
Alla scomparsa del dolore, quale si ottiene per esempio con una neurolisi del plesso celiaco, se si sospende l’oppioide non si verifica sindrome da astinenza.
Di solito, un paziente che assume dosaggi elevati di oppioide è un paziente che è stato trattato in modo inadeguato nelle prime fasi del suo percorso dolore–malattia, favorendo in tal modo non solo processi di sensibilizzazione, ma soprattutto una non adeguata sedazione dei recettori del dolore, con successiva risposta anomala degli stessi.
Epidemiologia del dolore neuropaticoEpidemiologia del dolore neuropatico
- Diabetico 10-50% dei pazienti con maggiore incidenza negli insulino dipendenti - Trigeminale 4-9% della popolazione tra 40 e 50 anni, con maggiore incidenza (26%) negli >60 a.
- Da arto fantasma 70-80% degli amputati dopo 1 settimana dall’intervento, 59% a 2 anni
- Da Herpes Zoster Dolore grave nel 60% degli adulti e nel 90% degli anziani con forma acuta; il 9-34% dei casi evolve in forma cronica (50-75% negli ultrasessantenni)
- Da sclerosi a placche 41% dei pazienti presentano dolore cronico grave - Lesioni midollari post-trauma 50% dei pazienti
Prevalenza / incidenza del dolore neuropaticoPrevalenza / incidenza del dolore neuropaticoin differenti condizioni clinichein differenti condizioni clinichePrevalenza / incidenza del dolore neuropaticoPrevalenza / incidenza del dolore neuropaticoin differenti condizioni clinichein differenti condizioni cliniche
Il 20-24% dei pazienti diabetici manifesta neuropatia diabetica periferica (DPN)
Il 25-50% dei pazienti >50 anni con Herpes Zoster sviluppa neuropatia post-erpetica
(PHN) (<= 3 mesi dopo la guarigione dell’eruzione cutanea)
Fino al 20% delle pazienti sviluppa dolore post-mastectomia
Un terzo dei pazienti con neoplasia manifesta dolore neuropatico (da solo o associato a dolore nocicettivo)
Il 7% dei pazienti con dolore lombare può accusare anche dolore neuropatico
Schmader. Clin J Pain. 2002; 18; 350-4Schmader. Clin J Pain. 2002; 18; 350-4Stevens et al. Pain. 1995; 61:-8Stevens et al. Pain. 1995; 61:-8
Davis and Walsh. Am J Hosp Palliat Care. 2004; 21 (2): 137-42Davis and Walsh. Am J Hosp Palliat Care. 2004; 21 (2): 137-42Deyo and Weinstein. NEJM 2001; 344 (5): 363-370Deyo and Weinstein. NEJM 2001; 344 (5): 363-370
Schmader. Clin J Pain. 2002; 18; 350-4Schmader. Clin J Pain. 2002; 18; 350-4Stevens et al. Pain. 1995; 61:-8Stevens et al. Pain. 1995; 61:-8
Davis and Walsh. Am J Hosp Palliat Care. 2004; 21 (2): 137-42Davis and Walsh. Am J Hosp Palliat Care. 2004; 21 (2): 137-42Deyo and Weinstein. NEJM 2001; 344 (5): 363-370Deyo and Weinstein. NEJM 2001; 344 (5): 363-370
Dolore NeuropaticoDolore NeuropaticoDolore NeuropaticoDolore Neuropatico
Patologie Post-traumatiche50% dei pazienti (Beric Pain 72 (1997) 295 - 298)
Dolori CentraliPost-ictali - Siringomielici - Sclerosi a Placche: 40,7% dei pazienti(Brochet The Pain Clin. 1992; 5: 157- 164)
DiabeteNel 1959: 45% di incidenza di dolore (Goodman)
Anni 90: 27% nel diabete Ins-Ind = 10% nel Diab-Ins Dip (Harris Diab Care 1993, 16: 1446-52)
50% nel diabete Ins-Ind - 28% nel Diab-Ins Dip/ (Atsumi Basel 1983)
Dopo 25 anni di malattia, colpisce il 50% dei pazienti
Neuropatia alcoolica10% dei soggetti di cui 25% dolori persistenti - Victor 53
Nevralgia TrigeminaleColpisce 4,3 / 100.000 abitanti del Minnesota. 4,7 / 100.000 abitanti degli USA (Katusic Ann Neurol. 1990; 27: 89-95)
Raccomandazioni EBMRaccomandazioni EBM
dalla più recente revisione sistematicaFinnerup NB, Otto M, McQuay HJ, Jensen TS, Sindrup SH
le conclusioni di una task force EFNS Attal N, Cruccu G, Haanpaa M, Hansson P, Jensen TS, McQuay H, Nurmikko
T, Sampaio C, Sindrup S, Wiffen P
ed un libro Cochrane su EBNCruccu G, Attal N, Taylor R
dalla più recente revisione sistematicaFinnerup NB, Otto M, McQuay HJ, Jensen TS, Sindrup SH
le conclusioni di una task force EFNS Attal N, Cruccu G, Haanpaa M, Hansson P, Jensen TS, McQuay H, Nurmikko
T, Sampaio C, Sindrup S, Wiffen P
ed un libro Cochrane su EBNCruccu G, Attal N, Taylor R
rRaccomandazioni EBM
Farmaci ad alta evidenza
Preg/GBPPeriferico e Centrale
TCAPeriferico e Centrale
Cannabinoidisolo Centrale
SNRIsolo PPN
AED-SCBsolo TN
Farmaci inefficaci o coninsufficiente evidenza
Fentanyl cerottoNessun trial ufficiale
TopiramatoInefficace nel Periferico
SSRIinefficaci nel Periferico
Antagonisti NMDAInefficaci nel Periferico
MexiletinaInefficace in tutto
CapsaicinaInsufficiente evidenza
MECCANISMO D’AZIONE
Blocco dei canali Na+ voltaggio-dipendenti
Blocco dell’ingresso del Ca++ attraverso il recettore NMDA
Modulazione di recettori per monoammine e acetilcolina
Metabolismo epatico (epossidazione e idrolisi)eliminazione renale dopo coniugazione
METABOLISMO
CarbamazepinaCarbamazepinaCarbamazepinaCarbamazepina
SedazioneCefaleaNistagmoAtassia e vertiginiLeucopenia
Reazioni cutanee Distonia Tremori Confusione Diplopia Disartria Depressione Allucinazioni
EFFETTI COLLATERALIEFFETTI COLLATERALIEFFETTI COLLATERALIEFFETTI COLLATERALI
Comuni (20-50%) Rari (<5%)
Rischi maggioriRash cutanei (forme fatali tipo Stevens-Johnson ora meno frequenti), epatite acutaAgranulocitosi, trombocitopenia
CarbamazepinaCarbamazepinaCarbamazepinaCarbamazepina
Riduzione dei livelli plasmatici di CBZ per contemporanea assunzione di altri antiepilettici (fenitoina e fenobarbital)
Modificazione della concentrazione plasmatica di fenitoina, lamotrigina, topiramato
Aumento dell’epatotossicità indotta da isoniazid
Antagonismo con l’effetto di alcuni miorilassanti (non depolarizzanti)
Il valproato e la lamotrigina aumentano la concentrazione plasmatica dei metaboliti attivi della CBZ (il valproato fino a 4 volte)
Gli antibiotici macrolidi, i bloccanti dei canali calcio, la digossina, la fluoxetina e numerosi altri farmaci aumentano la concentrazione plasmatica della CBZ
Carbamazepina: interazioniCarbamazepina: interazioniCarbamazepina: interazioniCarbamazepina: interazioni
LTGPuò indurre reazioni allergiche potenzialmente gravi. In una meta-analisi su 572 pazienti, il 9 % di questi era stato ritirato dal trattamento a causa di effetti avversi severi, più comunemente rash cutanei (class I: Betts et al. 1991). Per minimizzare la possibilità di rash cutaneo, occorre una titolazione lentissima (25 mg ogni due settimane), che comporta 16-32 settimane per raggiungere i dosaggi analgesici (200-400 mg/die).
CBZSeppure molto rari, il rash cutaneo e l’anemia aplastica rappresentano una seria preoccupazione. Gli enzimi epatici e l’emocromo devono essere controllati almeno 3 volte all’anno. L’induzione dei sistemi enzimatici microsomiali influenza il metabolismo di svariati altri farmaci
Controindicazioni-SicurezzaControindicazioni-Sicurezza
OPPIOIDIGli RCT sul dolore neuropatico riportano un buon profilo degli effetti collaterali, particularmente per l’ossicodone, talvolta con addirittura lo stesso numero di dropout del placebo. Tuttavia, meno del 20% dei pazienti continua il trattamento oltre l’anno, a causa di effetti collaterali o riduzione d’efficacia (class I SR: Attal 2000). Secondo le recenti raccomandazioni dell’OMS, gli oppioidi si dovrebero considerare nel dolore cronico non-maligno solo se altre ragionevoli terapie non sono riuscite a produrre sufficiente analgesia (Kalso et al 2003)
TCAOltre alle tipiche controindicazioni (glaucoma e ipertrofia prostatica), ha destato preoccupazione la possibile associazione tra triciclici e morte cardiaca improvvisa,sollevata da un recente studio epidemiologico (seppure solo con dosaggi elevati) (Ray et al. 2004). Si raccomanda perciò cautela nei pazienti anziani con fattori di rischio cardiocircolatorio
Controindicazioni-SicurezzaControindicazioni-Sicurezza
blocco dei canali Ca++ di tipo L
effetto neuroprotettivo nei confronti della tossicità indotta da NMDA
riduce il glutammato aumentandone la degradazione da parte della decarbossilasi specifica
aumento dei livelli cerebrali di GABA, per aumento
della sintesi e del rilascio
inibizione del rilascio delle monoamine
GabapentinGabapentin
MECCANISMO D’AZIONEMECCANISMO D’AZIONE
non subisce metabolismo epatico; eliminazione renale
METABOLISMOMETABOLISMOMETABOLISMOMETABOLISMO
GabapentinGabapentinGabapentinGabapentin
nessuna
INTERAZIONI FARMACOLOGICHEINTERAZIONI FARMACOLOGICHEINTERAZIONI FARMACOLOGICHEINTERAZIONI FARMACOLOGICHE
sonnolenza, affaticamento, vertigini
EFFETTI COLLATERALIEFFETTI COLLATERALI EFFETTI COLLATERALIEFFETTI COLLATERALI
Legame con la subunità alfa 2 delta dei canali del calcio voltaggio dipendenti
PregabalinPregabalinMECCANISMO D’AZIONEMECCANISMO D’AZIONE
FARMACOCINETICAFARMACOCINETICA
Lineare
LEGAME PROTEICOLEGAME PROTEICO
Trascurabile
BIODISPONIBILITÀBIODISPONIBILITÀ
≥ 90%
Metabolismo epatico inferiore al 2%
METABOLISMOMETABOLISMOMETABOLISMOMETABOLISMO
Assenza di interazioni farmacologicamente rilevanti
INTERAZIONI FARMACOLOGICHEINTERAZIONI FARMACOLOGICHEINTERAZIONI FARMACOLOGICHEINTERAZIONI FARMACOLOGICHE
Renale
ELIMINAZIONEELIMINAZIONEELIMINAZIONEELIMINAZIONE
PregabalinPregabalinPregabalinPregabalin
Finnerup NB et al. 2005
Molecola Indicazione NNT NNH
ANTIDEPRESSIVI Central post-stroke syndrome 2-3 14.7 Nevralgia posterpetica Polineuropatia (diabetica e non) Post-mastectomia
CARBAMAZEPINA Neuropatia diabetica 2.3 21.7 Nevralgia trigemino 1.7 Post-stroke 3.4
GABAPENTIN MIX 3,8-5,1 26.1
PREGABALIN MIX nevralgia posterpetica 4,2 11.7 Neuropatia diabetica
LAMOTRIGINA Nevralgia trigemino 2.1 Neuropatia diabetica 4
TOPIRAMATO Neuropatia diabetica 7.4 6.3
MORFINA Nevralgia posterpetica 2.5 non significativo Arto fantasma Neuropatia diabetica
Finnerup NB et al. 2005
Molecola Indicazione NNT NNH
OSSICODONE Nevralgia posterpetica 2,6 non significativo Neuropatia diabetica
TRAMADOLO Polineuropatie 3,9 9 Nevralgia posterpetica
DESTROMETORFANO Polineuropatia diabetica 2.5 8.8
MEXILETINA Danno periferico 2.2 alto
LIDOCAINA patch Sindromi periferiche 4.4 alto
CANNABINOIDI Sclerosi multipla 3.4 ben tollerati
CAPSAICINA Nevralgia posterpetica Danno periferico
Finnerup NB et al. 2005- è possibile valutare l’efficacia clinica di diversi trattamenti farmacologici usando parametri semplici
- i risultati di questo studio hanno permesso di realizzare un algoritmo per il trattamento del dolore neuropatico periferico
- Prima linea: gabapentin/pregabalin
- Seconda linea: oppioidi, in particolare ossicodone o tramadolo- gli oppioidi sono stati usati poco per paura di dipendenza, deperimento cognitivo, tolleranza
- questi sono timori infondati, non esiste evidenza clinica di questi effetti!
“…è lecito alleviare il dolore tramite narcotici, quando il risultato consiste in una diminuzione della coscienza
ed in una riduzione della vita se non esiste altro mezzo…”
Giovanni Paolo II: Evangelium Vitae 1995
“ Ho riscontrato che, quando non provavo dolore, riuscivo a dimenticarmi di avere un tumore”
Affermazione di un paziente affetto da dolore dovuto a tumore
Regole di base
• Attenzione alla comunicazione
• Intervalli di somministrazione regolari
• Spiegazione e prevenzione effetti indesiderati
• Gradimento del Paziente
• Costi
Codeina
• Debole agonista usato anche come calmante della tosse o come antidiarroico
• Spesso associato a paracetamolo (Co- Efferalgan, Tachidol)
• 30 – 60 mg. ogni 4 ore per os
• Effetto tetto
Tramadolo• Debole agonista parziale, agisce anche sul re-uptake
di serotonina e noradrenalina• Può dare (raramente) allucinazioni• Abbassa la soglia epilettogena• Effetto tetto• Disponibile in molte formulazioni commerciali
(Contramal, Prontalgin, Fortradol, Fraxidol, Tradonal, Tramadolo,...)
via di somministrazione ottimale:
orale
a rilascio normale – (titolazione)a rilascio lento – (mantenimento)
Calcolo del dosaggio
• Morfina a rilascio normale ogni 4 ore (es. 10 mg.)
• Stessa dose secondo necessità in caso di riesacerbazione del dolore
• In seguito, definizione della dose di mantenimento in base alla quantità di farmaco utilizzata nelle prime 24-48 ore
Mantenimento
• E’ sempre bene che il Paziente possa avere la disponibilità di una dose “di soccorso” (dolore incidente, breaktrough pain) = 1/6 dose totale giornaliera
• Quando il dolore si ripresenta costantemente prima che sia ora di prendere una dose di mantenimento, è molto probabile che sia tempo di aumentare il dosaggio
Paziente non in grado di assumere farmaci per os
• La via alternativa più valida ed efficace è quella dell’infusione sottocutanea continua
• La via endovenosa potrebbe essere preferibile nei casi seguenti:
- sistemi e.v. a permanenza
- edema generalizzato o compromissione del circolo periferico
- intolleranza all’infusione s.c. (eritemi, ascessi…)
Via rachidea (peridurale o subaracnoidea)
• Utile per Pazienti che manifestano analgesia non adeguata o eccesso di effetti collaterali con l’uso di analgesici per via sistemica
• Consente l’utilizzazione di anestetici locali, clonidina e/o altri adiuvanti oltre agli oppioidi
Metadone
• Difficile da utilizzare per
- emivita lunga
- forti differenze interindividuali
Uso consigliabile da parte di Medici con specifica esperienza
Ossicodone
• Derivato semisintiteco della morfina, simile ad essa ma:
- potenza circa doppia della morfina orale- più efficace nel dolore neuropatico (?)- minori effetti di nausea-vomito (?)- dotato di una cinetica che consente un più
rapido raggiungimento della dose analgesica
Ossicodone
• Formulazioni in commercio:
- Rilascio normale: DEPALGOS cp. 5 – 10 – 20 mg.
- Rilascio controllato: OXYCONTIN cp.
(10 - 20 – 40 – 80 mg.)
Buprenorfinaagonista parziale
• analgesico circa venti volte più potente della morfina• disponibile per via transdermica (si può tagliare per
aggiustare la dose), sublinguale, parenterale• non necessita di aggiustamento posologico in caso di insuff.
renale (attenzione nell’insuff. epatica)• sarebbe (?) meglio tollerato del fentanyl nell’anziano• darebbe (?) minori effetti di dipendenza-assuefazione• allucinazioni• effetto tetto
Buprenorfina
• Preparazioni commerciali
- Temgesic cp. s.l.(0,2 mg.)
- Temgesic f. (0,3 – 0,6 mg.)
- Transtec t.d. (35 – 52,5 – 70 mcg/ora)
Fentanyl transdermico
• Alternativa valida, in Pazienti con esigenze stabili (non si può tagliare)
• Seconda scelta nelle linee guida E.A.P.C.
• Minor effetto costipante
Citrato di Fentanyl transmucoso orale
• Nuova formulazione per implementazione terapia cronica nel controllo di dolore incidente e “breaktrough pain”
• 200 – 400 – 600 – 800 – 1200 - 1600 mcg.
Rotazione degli oppioidi• Può risultare utile in ragione della tolleranza
crociata parziale tra i diversi oppioidi
• Dolore ben controllato, ma eccessivi effetti indesiderati
• Dolore che persiste nonostante un dosaggio che comporta comunque effetti indesiderati rilevanti
• dose adeguata = dose teorica – 30%
Karnofsky performance status
100 = Attività lavorativa: completaAttività quotidiane: completeCura personale: completaSintomi supporto sanitario: nessuno
90 = Attività lavorativa: lieve difficoltàAttività quotidiane: lieve difficoltà a camminareCura personale: completaSintomi e supporto sanitario: calo ponderale <5%, calo energie, sintomi minori (1)
80 = Attività lavorativa: difficoltà lieve graveAttività quotidiane: difficoltà lieve-moderata a camminare e/o guidareCura personale: lieve difficoltàSintomi e supporto sanitario: sintomi (2), calo ponderale <10%, dimin. moderata energia
70 = Attività lavorativa: inabileAttività quotidiane: difficoltà moderata (si muove prevalentemente in casa)Cura personale: moderata difficoltàSintomi e supporto sanitario: sintomi (3), dimin. grave energia
60 = Attività quotidiane: grave difficoltà a camminare e guidareCura personale: moderata-grave difficoltàSintomi e supporto sanitario: sintomi (3), dimin. grave energia, calo ponderale >10%
50= Attività quotidiane: alzato per più 50% ore del giornoCura personale: grave difficoltàSupporto sanitario: frequente (Paziente ambulatoriale)
40= Attività quotidiane: a letto per più 50% ore del giornoCura personale: limitata cura di séSupporto sanitario: assistenza san. straordinaria per frequenza e tipologia di intervento
30= Attività quotidiane: inabileCura personale: inabileSupporto sanitario: molto intenso, indicazione ricovero o ospedalizzazione domiciliare
20= grave compromissione delle funzioni organiche e vitali (irreversibile) 10= rapida progressione processi biologici mortali
0= morto
Stato di validità secondo WHO (o ECOG) e secondo Karnofsky (KPS)
KPS ECOG-PS Descrizione
100 0 Capace di condurre una normale attività e una normale vita di relazione, senza alcuna restrizione90
80 1 Capace di condurre una attività lavorativa leggera, in grado di affrontare cure ambulatoriali70
60 2 Incapace di compiere una attività lavorativa, capace di accudire a se stesso e di affrontare cure50 ambulatoriali, in riposo assoluto per meno del 50% delle ore diurne
40 3 Limitato nell’accudire alla propria persona, costretto al letto per più del 50% delle ore diurne30
20 4 Totalmente costretto al letto, incapace di accudire a se stesso, necessita di continua assistenza10