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1 DIREZIONE SCUOLA E POLITICHE GIOVANILI RISTORAZIONE LINEE GUIDA PER LE COMMISSIONI MENSA GENOVESI Aggiornato a ottobre 2016

LINEE GUIDA PER LE COMMISSIONI MENSA GENOVESI · LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE E LARN Un’alimentazione equilibrata e corretta, ma anche gradevole ed accettabile, costituisce

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DIREZIONE SCUOLA E POLITICHE GIOVANILI RISTORAZIONE

LINEE GUIDA

PER LE COMMISSIONI MENSA GENOVESI

Aggiornato a ottobre 2016

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LA STORIA DELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA A GENOVA

La maggiore richiesta di servizi per l’infanzia, influenzata dal nuovo modello

familiare ha determinato l’attuale sistema della Ristorazione Scolastica.

A partire dal 1997, il Servizio di Ristorazione, ha posto come esigenza

prioritaria la riorganizzazione del Sistema Qualità.

Nel 2002 ha ottenuto la certificazione di Qualità secondo le norme UNI EN ISO

9001. Con la certificazione, il Servizio ha voluto assumere l’impegno al

miglioramento continuo e alla garanzia di controllo degli aspetti igienici e di

sicurezza della produzione del pasto: per questo motivo ogni anno vengono

effettuati circa 600 controlli analitici annuali su alimenti/acqua, e 1600 controlli

documentati sulle cucine e refettori, centri cottura e fornitura derrate.

Il Servizio Ristorazione viene fornito ai nidi d’infanzia, alle scuole dell’’infanzia

e alle scuole dell’obbligo primaria e secondaria con attività pomeridiana.

Il Comune di Genova è proprietario di 2 Centri di Produzione Pasti (Thouar –

Da Passano) che affida con gara pubblica in gestione a terzi.

Alcune Imprese private ed 1 Cooperativa Sociale forniscono pasti veicolati per

un totale di circa 25.000 pasti al giorno.

Le forniture si differenziano in:

Fornitura derrate crude: per cucine gestite da personale comunale o

aziendale che provvede in loco alla preparazione dei pasti secondo menu;

Fornitura di pasti veicolati: preparati in cucine di proprietà/disponibilità

aziendale e/o pubblica e distribuiti presso i locali di consumo (refettori).

I pasti per gli iscritti al servizio di ristorazione (circa 39000), sono preparati

secondo un menù, della durata di 2 anni, articolato su 6 settimane.

I menù giornalieri e la qualità di tutti gli alimenti impiegati sono gli stessi in

ogni tipo di gestione.

Il Servizio Ristorazione, su richiesta dell’utenza, può fornire menù particolari

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in alternativa al menù proposto per motivi di carattere sanitario, etico o

religioso con le modalità riportate nel paragrafo dedicato di seguito e sul sito

del Comune di Genova

http://www.comune.genova.it/servizi/ristorazione

LA CARTA DEL SERVIZIO

La Ristorazione considera le caratteristiche sensoriali del pasto, la sicurezza

degli alimenti e la prevenzione dei pericoli igienico sanitari quali fattori

determinanti per la corretta erogazione del servizio proponendosi, altresì, il

mantenimento di elevati livelli di soddisfazione dell’utenza.

Tramite la Carta del servizio, la Ristorazione si impegna al rispetto degli

standard qualitativi prefissati nonché al continuo miglioramento.

La Carta del Servizio è visibile e scaricabile sul sito del Comune di Genova.

Lo standard della Carta del Servizio in relazione alla comunicazione con

l’utenza prevede che, ogni anno scolastico, siano organizzati 2 incontri di

consultazione con le commissioni mensa in ogni Municipio.

Gli incontri hanno anche l’obiettivo di effettuare interventi di

formazione/informazione su educazione alimentare.

I verbali inerenti gli incontri di consultazione con le commissioni mensa sono

visionabili sul sito del Comune di Genova.

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Anno Scolastico 2015/2016 (numero commissioni/referenti)

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IL PASTO: MOMENTO EDUCATIVO

La sana alimentazione è considerata dal Ministero della Salute come punto

cardine per la prevenzione di tutte le patologie (obesità, diabete,

cardiovascolari, etc.) legate alla nutrizione. Per questo, è essenziale educare i

bambini a comportamenti e a sane abitudini spiegando loro l’importanza di una

corretta alimentazione, invitandoli pertanto ad assaggiare il cibo proposto,

anche quello che solitamente sono restii ad accettare.

La ristorazione scolastica deve essere considerata un importante occasione di

educazione e promozione della salute dei bambini e delle bambine, con il

coinvolgimento di docenti e genitori.

Mangiare a scuola deve rappresentare un’occasione per mangiare sano e

controllato e un modo per vivere il pasto come momento di integrazione,

scambio, confronto, per orientare verso scelte alimentari consapevoli (cibi sani,

cibi sicuri, giuste porzioni, no agli sprechi) durante il percorso di crescita.

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I RUOLI NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA

IL RUOLO DEL COMUNE

Il ruolo della Civica Amministrazione (C.A.) è fondamentale per la definizione

degli aspetti necessari a creare le condizioni ottimali per un servizio di

ristorazione qualificato.

La C.A.:

- predispone il Capitolato d’Appalto per la Ristorazione Scolastica;

- redige in collaborazione con l’ASL i menu scolastici e relativi

ricettari;

- controlla il rispetto delle clausole contrattuali;

- controlla che la quantità e la qualità degli alimenti siano conformi al

Capitolato d’Appalto e alle prescrizioni vigenti;

- coordina i componenti delle Commissioni Mensa e si rende

disponibile per visite al centro cottura,alle cucine scolastiche e ai

refettori al momento del pasto;

- deve garantire un pasto igienicamente e nutrizionalmente corretto

nel rispetto del Capitolato d’Appalto;

- deve dotarsi di un efficace sistema di autocontrollo (Reg. CEE n°

852 del 29/04/04) e deve predisporre un piano di formazione e

aggiornamento continuo del suo personale;

- promuove e sostiene momenti di Educazione Alimentare con

laboratori e/o progetti;

- propone e promuove momenti di incontro e scambio con le

Commissioni Mensa e con quanti (Scuola, Istituzioni, Enti, ecc)

interagiscono con il servizio.

IL RUOLO DELLA SCUOLA

La scuola è coinvolta in prima persona all’interno della Ristorazione Scolastica.

Il momento del pasto è considerato a tutti gli effetti tempo didattico, pertanto

gli insegnanti potrebbero sviluppare progetti di Educazione Alimentare in

collaborazione con le famiglie e la Civica Amministrazione.

La Scuola deve favorire e agevolare l’iter di costituzione/nomina delle

Commissioni Mensa, facilitare l’individuazione di referenti rappresentativi

dell’utenza coinvolta, assicurare il passaggio delle informazioni utili per lo

svolgimento del ruolo assunto dai referenti delle stesse.

I Dirigenti Scolastici devono individuare, all’interno del corpo docente, degli

insegnanti che partecipino attivamente alla Commissione Mensa.

IL RUOLO DEI GENITORI

I rappresentanti dei genitori in qualità di referenti delle Commissioni Mensa

hanno, come ruolo prioritario, la verifica delle clausole contrattuali relative alle

grammature, la qualità delle derrate alimentari e la verifica della gradibilità del

pasto in collaborazione con gli insegnanti.

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LA COMMISSIONE MENSA

La Commissione Mensa (CM) svolge un ruolo determinante nella

comunicazione e nella collaborazione con le figure coinvolte all’interno

dell’ambito scolastico/comunale.

Le finalità della Commissione Mensa sono molteplici:

Svolge un ruolo di collegamento tra l’utenza e l’Amministrazione

Comunale;

Riporta le criticità, le istanze degli utenti e gli eventuali suggerimenti;

Monitora il servizio di ristorazione all’interno dei refettori, delle cucine,

dei centri cottura aziendali e non, dei centri fornitura derrate;

Valuta gli alimenti/piatti proposti, effettuando verifiche di

corrispondenza degli stessi ai requisiti previsti da Capitolato e alle prescrizioni

secondo normativa di riferimento, rispetto dei menu/ricetta per ingredienti e

quantitativi, gradibilità e consumo del prodotto finale da parte dell’utenza,

rispetto dei requisiti igienico sanitari nei processi sino al consumo finale;

Propone azioni di miglioramento;

Partecipa a incontri, promossi dal Servizio (riunioni periodiche territoriali,

incontro per redazione nuovi menu, ecc.) e/o richiesti direttamente per

specifiche problematiche;

La sinergia tra i membri della CM e gli insegnanti può determinare un

progressivo miglioramento delle abitudini nutrizionali tra i piccoli utenti e di

conseguenza, apportare una ricaduta positiva sulle famiglie, anche mediante

l’introduzioni di piatti nuovi rispetto alle consuetudini del bambino. E’

fondamentale che le competenze pedagogiche dell’insegnante e tecniche del

Servizio Ristorazione agiscano in sintonia per incentivare il consumo di alimenti

(quali ad esempio: frutta, verdura, pesce, legumi, etc.) generalmente poco

graditi.

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LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE E LARN

Un’alimentazione equilibrata e corretta, ma anche gradevole ed accettabile,

costituisce per tutti un presupposto essenziale per il mantenimento di un

buono stato di salute e, in età evolutiva, per una crescita ottimale.

A scuola, una corretta alimentazione ha il compito di educare il bambino all'

apprendimento di abitudini e comportamenti alimentari salutari.

L'alimentazione del bambino deve essere considerata in un contesto più ampio,

quale quello dell'ambiente, inteso non solo in senso fisico, ma anche socio-

culturale e psicologico.

A scuola i bambini imparano a stare a tavola, a mangiare ciò che hanno nel

piatto senza sprechi e ad apprezzare sapori nuovi a volte inconsueti.

L'introduzione di alimenti nuovi può essere facilmente accettata se si supera

l’eventuale iniziale rifiuto grazie alla collaborazione degli insegnanti e/o del

personale addetto che stimola il bambino allo spirito di imitazione verso i

compagni.

Il menù deve essere elaborato secondo i principi di una alimentazione

equilibrata dal punto di vista nutrizionale, utilizzando anche alimenti tipici al

fine di insegnare ai bambini il mantenimento delle tradizioni alimentari.

Come indicato nelle Linee Guida per una sana alimentazione italiana del CREA

(Centro Ricerche per gli Alimenti e la Nutrizione), la varietà degli alimenti è

fondamentale, in quanto consente l'apporto adeguato dei nutrienti necessari

per una crescita armonica e contribuisce, in modo sostanziale, alla diffusione di

abitudini alimentari corrette.

I menù devono ruotare con alcune variazioni per il periodo invernale ed estivo.

In tal modo i bambini acquisiscono la disponibilità di ortaggi e frutta in

relazione alle stagioni e soddisfano la necessità fisiologica di modificare

l’alimentazione secondo il clima. Un menù variato, facilmente attuabile per la

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molteplicità di alimenti della dieta mediterranea, fa conoscere ai bambini

alimenti diversi, nuovi sapori e stimola curiosità verso il cibo.

La variabilità del menù per il pranzo può essere ottenuta semplicemente con

l’utilizzo di prodotti di stagione, con i quali si possono elaborare ricette sempre

diverse, in particolare primi piatti e contorni.

Si sottolinea l’importanza di redigere un menù che preveda anche note

esplicative ed operative per chiarire le ragioni delle scelte. Il menù va

preparato sulla base dei LARN per le diverse fasce di età.

Nella progettazione del menù occorre ottemperare alle esigenze di

metabolismo, crescita, prevenzione e favorire il raggiungimento progressivo

degli obiettivi di qualità totale del pasto e soddisfazione degli utenti,

incoraggiando l’assaggio e la progressiva accettazione dei diversi alimenti.

La valutazione in energia e nutrienti del menù deve essere sulla base della

settimana scolastica.

È opportuno inserire nel capitolato, previa condivisione del significato con

l’utenza e la scuola, la necessità di impedire la somministrazione di una

seconda porzione, soprattutto del primo piatto, per evitare un apporto

eccessivo di calorie e per modificare le abitudini alimentari, nell’ambito della

prevenzione dell’obesità.

Definire grammature idonee nelle tabelle dietetiche per il pasto a scuola

rappresenta il punto di partenza per equilibrare l’alimentazione giornaliera e

prevenire l’obesità in età evolutiva, purché alla valutazione nutrizionale su

carta dei menù corrisponda una effettiva applicazione delle porzioni

raccomandate nei punti ristorazione.

L’attenzione alle porzioni sta acquisendo, in educazione alimentare, una

importanza crescente per la possibile correlazione del peso corporeo con la

dimensione media delle porzioni piuttosto che con le scelte qualitative dei cibi

effettuate dai bambini.

È pertanto determinante che gli addetti alla distribuzione siano adeguatamente

formati sulla porzionatura e distribuiscano gli alimenti con appropriati utensili

(mestoli, palette o schiumarole che abbiano la capacità appropriata a garantire

la porzione idonea con una sola presa) o in un numero prestabilito di pezzi già

porzionati. Qualora fossero presenti, in uno stesso punto di ristorazione,

bambini e/o ragazzi appartenenti ad età diverse e/o a più di una fascia

scolastica (es.: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado)

occorre disporre, per uno stesso utensile, delle diverse misure di capacità per

fornire la porzione idonea.

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È opportuno distribuire uno spuntino a metà mattina con l’obiettivo di dare al

bambino, nella pausa delle lezioni, l’energia necessaria a mantenere viva

l’attenzione senza appesantire la digestione e consentirgli di arrivare a pranzo

con il giusto appetito. Tale spuntino deve fornire un apporto calorico pari

all’8% - 10% del fabbisogno giornaliero ed essere costituito preferibilmente da

frutta e ortaggi di semplice consumo (anche di IV gamma).

La merenda del pomeriggio, quando fornita, deve essere pari, per apporto

calorico e per alimenti componenti, allo spuntino.

La Piramide Alimentare

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REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA SCOLASTICA

I componenti della Commissione Mensa possono essere nominati in ragione di

(3) genitori ed un insegnante/educatore/collaboratore per ogni ordine di

scuola. Si precisa che ogni tipologia di scuola (infanzia, primaria, secondaria)

facente parte dell’Istituto Comprensivo ha diritto di avere la propria

commissione mensa. Per ciascun componente titolare può essere nominato un

supplente.

Possono partecipare alle visite anche le Associazioni dei genitori, in ragione di

due genitori per Associazione.

I componenti della Commissione Mensa sono nominati ogni inizio di anno

scolastico attraverso i Consigli d’Istituto, i Comitati di Partecipazione e le

Associazioni dei Genitori.

I nominativi dei componenti le Commissioni Mensa devono essere comunicati

tempestivamente alla Direzione Scuola e Politiche Giovanili – Ristorazione –

Ufficio Controllo Operativo – Tel. 010 5577240 – Fax 010 5577200/010

5577330 – Via di Francia, 3 – 5° piano – 16149 Genova e all’Ufficio territoriale

della Ristorazione (POLO) di riferimento.

I componenti della Commissione Mensa, sono nominati annualmente, possono

essere riconfermati nell’incarico per un massimo di tre anni. Nel caso in cui non

ci fossero nuove candidature, è possibile mantenere in carica oltre il termine

dei tre anni dandone comunicazione scritta.

I componenti della Commissione Mensa svolgono la loro mansione, indossando

sempre cappa e cuffia monouso, per la tipologia di scuola di appartenenza,

all’interno delle cucine dirette ed esternalizzate, delle sedi scolastiche con

pasto veicolato. Possono accedere, inoltre, a tutti i locali di pertinenza della

ristorazione.

I componenti della Commissione mensa possono presentarsi nei refettori in

ragione di non più di due per volta, per non interferire durante le attività di

preparazione e distribuzione.

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Possono altresì visitare il Centro di Produzione Pasti (CPP) e Fornitura Derrate

(CFD) in ragione di non più di due per volta. Durante la visita devono essere

accompagnati dal responsabile del Centro.

I componenti della Commissione Mensa possono effettuare un controllo sulla

gradibilità dei pasti mediante l’assaggio, che potrà avvenire a fine distribuzione

qualora siano avanzate porzioni delle varie componenti del pasto.

La funzione principale della Commissione Mensa è quella di saper valutare il

prodotto finale (pasto pronto al consumo) con obiettività, sia dal punto di vista

igienico che nutrizionale

La Commissione Mensa formalizza le risultanze delle verifiche eseguite su

apposita modulistica (verbale Commissione Mensa) predisposta dal Servizio,

scaricabile dal sito del Comune di Genova

http://www.comune.genova.it/servizi/ristorazione

e/o reperibile c/o gli Uffici di Ristorazione.

Copia dei verbali redatti dovrà pervenire sollecitamente all’Ufficio Territoriale

(POLO), per le opportune valutazioni ed eventuali correttivi; in caso di visita

c/o il Centro di Cottura (CPP) o Centro Fornitura Derrate, ulteriore copia dovrà

essere rilasciata al Responsabile Aziendale.

Nel caso di rilevazione di criticità è opportuno avvisare nell’immediato l’Ufficio

Territoriale di competenza (POLO) per le eventuali azioni correttive.

Come previsto dalla legge n. 244 del 24/12/2007 (Finanziaria 2008), all’art 2 comma 461, le

Associazioni dei Consumatori, ai fini di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi

pubblici locali, hanno la facoltà di verificare periodicamente l’adeguatezza dei parametri

quantitativi e qualitativi del servizio erogato, previsti dal contratto, in relazione alle esigenze dei

fruitori.

Pertanto le Associazioni dei Consumatori, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale,

possono prevedere un sistema di monitoraggio della ristorazione che si concretizza con visite

presso le cucine scolastiche/aziendali ed i refettori scolastici nonchè tramite l’ascolto

dell’utenza.

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PROGETTO FRUTTOMETRO

Il progetto è rivolto a tutti gli utenti del Servizio di Ristorazione Scolastica del

Comune di Genova. Ha la finalità di incentivare il consumo di frutta fra i bambini, sensibilizzandoli

ad una attenta alimentazione. Il progetto si concretizza con l'anticipazione di sola frutta fresca (altrimenti

prevista a fine pasto) come spuntino a metà mattinata. Su richiesta delle singole scuole, sono anche previsti incontri e giochi

educativi per ”imparare a mangiare correttamente divertendosi”

Le finalità del progetto sono:

Educare i bambini al consumo quotidiano della frutta Arrivare a tavola con sano appetito

Favorire una buona consumazione del pranzo, riducendo anche il mancato consumo e gli sprechi a mensa

Promuovere l'interesse nel gustare la frutta, affinché il suo consumo

diventi quotidiano e frequente

L'adesione al progetto è annuale. Le classi e/o le scuole che intendono partecipare devono inviare un fax o una

e-mail all’ Ufficio Territoriale della Ristorazione (POLO) di competenza. Nel documento deve essere specificato:

Nome della scuola;

Le classi che intendono partecipare;

Il numero dei bambini;

Indicazione degli insegnanti referenti.

Per informazioni contattare gli Uffici Territoriali della Ristorazione di competenza (vedi elenco)

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DIETE SPECIALI E MENU PARTICOLARI

Per agevolare le famiglie con bambini che necessitano di particolari regimi

alimentari per motivi di salute, il Servizio Ristorazione é in grado di offrire

diete speciali in alternativa al menu proposto. Annualmente l’Ufficio

Nutrizione e Dietetica del Servizio elabora i regimi dietetici codificati (es. no

uova, no glutine, no latte e derivati, ecc), tra i quali i genitori possono

trovare la dieta più adatta alle necessità del bambino. Inoltre, per i casi che

non rientrano nelle tipologie di diete di cui sopra, vengono elaborate diete

personalizzate per ogni singolo utente. In totale ogni giorno nelle scuole

vengono erogate circa 1700 diete sanitarie.

Per ottenere il regime dietetico particolare, il genitore o chi ne fa le veci

deve seguire le seguenti indicazioni:

a) Incontrare, previo accordo telefonico, la Dietista dell’Ufficio Territoriale

della Ristorazione (Polo), presso le sedi di competenza (vedi elenco) o in

alternativa, previo accordo tra le parti, trasmettere via mail o altra

modalità informatica il certificato;

b) Presentare un certificato medico indicante il regime alimentare da

seguire. In caso di allergia, con possibilità di anafilassi grave, devono

essere chiaramente elencate nel certificato la prescrizione, la gravità, i

rischi;

c) Firmare, contestualmente alla Dietista, il modulo di richiesta dieta nel

quale vengono dettagliatamente indicate le prescrizioni dietetiche. Solo

al ricevimento della documentazione prescritta si potrà procedere

all’elaborazione e alla relativa erogazione della dieta richiesta;

d) Comunicare all’Ufficio Territoriale della Ristorazione di competenza

(POLO) ogni variazione di indirizzo, scuola, classe del bambino/a che

usufruisce di una dieta, o dello stesso certificato in caso di sopraggiunta

ulteriore problematica sanitaria, per poter garantire la continuità del

regime dietetico particolare.

E’ prevista inoltre la possibilità di richiedere a scuola, la mattina stessa,

una dieta leggera (in bianco) di transizione, per la durata massima di 48

ore, anche in assenza di certificazione medica, su richiesta della famiglia

dell’alunna/o.

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Il Servizio eroga i seguenti menu etici/religiosi/culturali, conformi al

parere del Comitato Tecnico Scientifico della Ristorazione:

MENU P esclusioni carni suine

Menu Q esclusioni di tutte le carni rosse e bianche

Menu V esclusione di tutte le carni compreso il pesce

Menu VEG esclusione alimenti di origine animale

Per ottenere il menu etico/religioso/culturale, il genitore o chi ne fa le

veci, deve seguire le seguenti indicazioni:

a) Incontrare, previo accordo telefonico, la Dietista dell’Ufficio Territoriale della

Ristorazione (Polo), presso le sedi territoriali della scuola frequentata (vedi elenco) o in alternativa, previo accordo tra le parti, trasmettere via mail o altra

modalità informatica il certificato o autocertificazione previsti;

b) presentare autocertificazione (certificato medico ove previsto dalla tabella

sotto indicata) all’ Ufficio Territoriale della Ristorazione (Polo) di competenza, indicando precisamente gli alimenti che ritiene debbano essere esclusi;

c) Firmare, contestualmente alla Dietista, il modulo di richiesta menu. Solo al ricevimento della documentazione prescritta, si potrà procedere

all’elaborazione e alla relativa erogazione del menu richiesto;

e) Comunicare all’Ufficio Territoriale della Ristorazione (Polo) di competenza ogni variazione di indirizzo, scuola o classe del bambino/a che usufruisce di

menu etico/religioso/culturale, per poter garantire che lo stesso venga puntualmente erogato.

Per le richieste di menu vegano rivolte agli utenti più piccoli (da 0 a 3 anni) il servizio richiede certificazione medica finalizzata ad attestare il buono stato di

salute.

TABELLA AUTOCERTIFICAZIONI

Nido d’Infanzia

Lattanti e

Semidivezzi

Nido d’ Infanzia Divezzi

e Sezione Primavera

Infanzia

Scuola Primaria

Scuola

Secondaria di

1° Grado

MENU Q

no carni rosse e

bianche

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

MENU P

no maiale

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

MENU V

no carni e pesce

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

MENU VEG

no alimenti origine

animale

Con certificato

di buono stato

di salute

Con certificato

di buono stato

di salute

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Con auto

certificazione

Infine il servizio eroga due menu per rifiuto di alcuni alimenti denominati: MENU F per rifiuto del formaggio come secondo piatto

MENU N per rifiuto di alcuni alimenti Per ottenere i menu F e il menu N, il genitore o chi ne fa le veci deve seguire le

seguenti indicazioni:

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a) Incontrare, previo accordo telefonico, la Dietista dell’Ufficio Territoriale

della Ristorazione (Polo), presso le sedi territoriali della scuola frequentata (vedi elenco) o in alternativa, previo accordo tra le parti,

trasmettere via mail o altra modalità informatica l’autocertificazione

prevista;

b) Firmare, contestualmente alla Dietista, il modulo di richiesta menu .

Solo al ricevimento della documentazione prescritta si potrà procedere all’erogazione del menu richiesto.

c) Comunicare all’Ufficio Territoriale della Ristorazione di competenza (Polo) ogni variazione di indirizzo, scuola o classe del bambino/a che

usufruisce di menu particolare, per poter garantire che lo stesso venga puntualmente erogato.

La richiesta di esclusione di alimenti diversi da quelli previsti dai Menu N e F,

comporta la presentazione del certificato medico.

Validità certificato medico e autocertificazione

Motivazioni sanitarie per patologie rare di cui al Decreto Min. San. N° 279

del 18/05/2001 (diabete, celiachia, fenilchetonuria, favismo o malattia rara trattabile prevalentemente con terapia dietetica): intero percorso

educativo (0/14 anni); Motivazioni sanitarie: anno scolastico o periodo indicato dal certificato

medico; Validità autocertificazione per motivazioni etico–religiose- culturali: intero

percorso educativo (fatto salvo quanto già specificato nella tabella); Validità autocertificazione per Menu N e Menu F anno scolastico.

Tempistica presentazione certificato medico/autocertificazione

Per l’avvio dell’anno scolastico, al fine di un’erogazione puntuale della dieta o

di un menu particolare, è preferibile presentare il certificato medico o l’auto certificazione già a partire dal mese di giugno del precedente anno scolastico.

Per le richieste in corso d’anno, il Servizio erogherà il regime dietetico secondo

le tempistiche di cui alla Carta dei Servizi Ristorazione Scolastica.

FABBISOGNO CALORICO

Per le diverse fasce di età il pranzo deve apportare circa il 35% del fabbisogno

di energia giornaliera. Il menù è strutturato in modo da fornire circa il:

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15% di proteine

30% di grassi

55% di carboidrati

I Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione

italiana (SINU – Società Italiana di Nutrizione Umana) Rev. IV, per il pranzo

espressi in Kcal giornaliere sono riassunti come segue nei valori minimi e

massimi:

Scuola Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria 1°

511-584 595-792 805-920

I GRUPPI ALIMENTARI

1. CARNI, PESCI, UOVA

2. LATTE E DERIVATI

3. CEREALI

4. LEGUMI

5. GRASSI

6. VERDURA E FRUTTA VITAMINA A

7. VERDURA E FRUTTA VITAMINA C

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ATTENZIONE ALL’AMBIENTE

Il Servizio Ristorazione, in relazione al continuo miglioramento, si impegna

all’utilizzo di procedure per la riduzione dell’impatto ambientale.

Di seguito:

- Utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale per il trasporto dei pasti e

delle derrate;

- Previsione di utilizzo di posate in acciaio e di piatti e bicchieri riutilizzabili

in tutte le sedi scolastiche o in alternativa impiego di utensileria monouso

biodegradabile, per ridurre la produzione di rifiuti;

- Utilizzo di compostiere per il recupero della frazione umida degli scarti

dei pasti in alcune sedi scolastiche per gli “orti didattici”

- Insonorizzazione di alcuni refettori, soprattutto di grandi dimensioni, per

l’abbattimento del rumore.

- Introduzione di criteri verdi così previsto dai CAM Criteri ambientali

minimi per il servizio di ristorazione collettiva e la fornitura di derrate

alimentari nell’ambito del piano d’azione per la sostenibilità ambientale

dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP) come

individuato dal DM 25 luglio 2011;

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ISTRUZIONI OPERATIVE

Il Capitolato d’Appalto, relativamente al Lotto di appartenenza, prevede che:

Per ogni refettorio e per ogni turno, deve essere garantito un numero

adeguato di addetti alla distribuzione

La temperatura massima di trasporto dei pasti veicolati freddi + 10°C

La temperatura minima di trasporto dei pasti veicolati caldi è + 60°C

Le diete sanitarie sono fornite in singoli contenitori monoporzione con

etichetta specifica con l’indicazione dell’utente. Le diete sono suddivise

in:

- Diete sanitarie codificate: fornitura della dieta entro 5 giorni dalla

consegna del certificato medico o della richiesta

- Diete sanitarie personalizzate: fornitura della dieta in tempi brevi

dalla consegna del certificato medico

- Dieta leggera (in bianco) fornita per la durata di 48 ore: fornitura

nella stessa giornata senza la consegna del certificato medico

Il tempo di percorrenza necessario ad ogni automezzo per il

completamento della consegna dei pasti dal Centro di Produzione Pasti

ai vari centri di Ristorazione Scolastica (refettori) di norma non deve

superare il tempo massimo di 45 minuti

La consegna dei pasti presso ogni Centro di Ristorazione deve essere

effettuata in un arco di tempo compreso tra i 30 minuti e i 10 minuti

prima dell’orario stabilito per ogni turno di ristorazione da ogni singola

scuola per il pranzo. L’impresa fornisce i pasti negli orari indicati dalle

scuole e dal Comune

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La distribuzione dei pasti agli utenti avviene mediante l’utilizzo di

carrelli dispensa vivande e contenitori termici atti a mantenere idonea

temperatura dei pasti

Nelle tabelle merceologiche allegate al Capitolato d’Appalto sono state

indicate le caratteristiche di ogni alimento e quelle di resistenza,

capacità e spessore relative al materiale a perdere

Le brocche per l’acqua potabile provviste di coperchio, sono fornite e ritirate giornalmente per le opportune operazioni di sanificazione così

come tutta l’utensileria riutilizzabile (piatti, bicchieri, posate) In seguito a rilevamento di non conformità del pasto fornito, vengono

comminate penalità all’Impresa Appaltatrice di entità corrispondente

alla gravità dell’anomalia riscontrata

Presso ogni Cucina (sia diretta che esternalizzata) e il Centro

Produzione Pasti vengono prelevati, mediante sacchetti sterili, i

campioni del pasto del giorno e conservati nel frigorifero o nel

congelatore per le successive 72 ore

Etichettatura, confezionamento e trasporto vengono effettuati in

conformità alle normative vigenti

Mediante applicativo informatico il Servizio acquisisce, da parte delle

Imprese Appaltatrici, tutti i dati informativi inerenti i prodotti

impiegati per la preparazione dei pasti (elenco fornitori, Marchi,

schede merceologiche, ecc.).

Le Imprese Appaltatrici devono prevedere, così come prescritto da

Capitolato e dalla normativa di riferimento, un piano annuale di

controlli analitici, ai fini di attestare la qualità dei prodotti utilizzati e

dell’acqua.

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TEMPERATURE DI RIFERIMENTO (D.P.R. 327/80)

Fase di ricevimento

T° max di sicurezza delle derrate in arrivo: Fase di trasporto:

Carne fresca Inferiore a + 10°C Da 1°C a + 7°C

Pollame refrigerato Inferiore a + 8°C Da – 1°C a + 4°C

Latte fresco Inferiore a + 9°C Da 0°C a + 4°C

Formaggi e freschi e

latticini

Inferiore a + 14°C Da 0°C a + 4°C

Verdure surgelate Inferiore a – 15°C

Pesce congelato Inferiore a – 15°C

Pesce in

scongelamento

Inferiore a + 4°C

Ovoprodotti Inferiore a + 4°C

Fase di stoccaggio

T° max frigorifero per latticini e salumi + 4°C

T° max frigorifero per ortofrutta + 10°C

T° max congelatore per surgelati - 18°C

Fase di preparazione

T° max semilavorati + 10°C

Fase di mantenimetno

T° piatti freddi Inferiore a + 10°C

T° piatti caldi Superiore a + 60°C

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CENNI D’IGIENE

Gli addetti alla preparazione ed alla distribuzione del pasto sono i principali

vettori di microrganismi che si sviluppano in alcune parti del corpo (capelli,

naso, bocca, gola, intestino e cute) e pertanto sono possibili portatori sani e

veicolo di trasmissione di germi patogeni.

La superficie del corpo umano non si può mai considerare pulita: su di essa si

raccoglie una notevole quantità e varietà di sostanze (che potremmo definire

generalmente “sporco”) provenienti dal normale svolgimento di attività

fisiologiche (sudore, sebo, forfora, etc) e lavorative (contatto con alimenti,

etc). Lo sporco, qualunque sia la sua origine, contiene inevitabilmente microbi.

Per questo risulta facilmente comprensibile il ruolo dell’igiene personale nel

limitare la contaminazione microbica degli alimenti durante la loro

preparazione e distribuzione.

Gli addetti devono adottare le seguenti regole di igiene personale:

Lavarsi le mani accuratamente e frequentemente, utilizzando sapone

liquido ed asciugamani monouso non riutilizzabili, ed in particolare:

- prima di iniziare ogni tipo di lavorazione dei cibi e dopo ogni pausa

- dopo aver usato i servizi igienici

- ogni volta che si passa da una lavorazione all’altra o da un alimento

all’altro; in ogni caso dopo aver toccato alimenti crudi

- prima di servire i cibi

- dopo essersi soffiati il naso e dopo aver tossito

- dopo aver usato prodotti per le pulizie

- dopo aver toccato i rifiuti o i contenitori della spazzatura

Tenere unghie pulite e corte, evitandone la laccatura

Avere le mani libere da anelli, ad esclusione della fede nuziale

Avere braccia libere da bracciali e non indossare orecchini

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Proteggere ferite ed abrasioni della pelle con cerotti resistenti all’acqua e

guanti monouso

Utilizzare una divisa pulita ed idonea ad ogni operazione

Indossare il copricapo protettivo, prestando attenzione a contenere

l’intera capigliatura

Indossare, ove previsto, guanti monouso e mascherine protettive

Utilizzare con cura i guanti e sostituirli quando sono rotti o troppo usati

ed al termine di ogni operazione specifica per cui sono stati utilizzati

Utilizzare calzature idonee

Conservare gli indumenti personali in appositi armadietti a doppio

scomparto

Evitare di compiere contemporaneamente più operazioni che possano

favorire possibili contaminazioni crociate, rispettando le mansioni

assegnate; cambiare i guanti in caso di esecuzioni di più operazioni

Evitare di utilizzare prodotti detergenti durante le lavorazioni

Non fumare nei luoghi di lavoro

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L’ATTIVITA’ DI VERIFICA

Gli ambienti nei quali avviene la preparazione, la cottura degli alimenti e la

distribuzione degli stessi, devono essere provvisti di S.C.I.A (Segnalazione

Certificata Inizio Attività) che certifica il rispetto dei requisiti igienico-

strutturali generali previsti dalla normativa vigente.

Durante i sopralluoghi è necessario:

1. Controllare l’igiene e la pulizia dei locali e delle attrezzature;

2. Controllare che venga utilizzato correttamente il carrello scaldavivande e

il termometro

3. Verificare che il personale addetto alla preparazione e distribuzione del

pasto indossi la divisa e i D.P.I. (Dispositivi di Prevenzione Individuale);

altra divisa, di colore diverso, deve essere indossata per le pulizie a fine

giornata

4. Controllare che le grammature delle portate siano conformi con quanto

previsto dalle tabelle sui pesi a cotto e che le temperature rientrino nel

corretto standard igienico

5. Controllare che i contenitori dei rifiuti siano provvisti di coperchio e di

pedale

6. Assaggiare il pasto, al momento del consumo in refettorio, per verificare

obiettivamente la qualità e la gradibilità da parte degli utenti

In relazione alle cucine dirette/esternalizzate e Centro Produzione Pasti:

1. Deve essere garantita la separazione tra le diverse fasi di lavorazione e

fra le diverse tipologie di alimenti per evitare contaminazioni crociate

2. Non devono essere presenti, all’interno delle cucine/centri, materiali non

inerenti l’attività ed in particolare strumenti e prodotti per la pulizia

3. Le superfici sulle quali viene svolta l’attività di preparazione del pasto

deve essere necessariamente di acciaio inox e facilmente sanificabili

25

4. Le celle frigorifero e i freezer devono essere provvisti di termometro

funzionante per il controllo delle temperature di conservazione.

5. Su ripiani, mensole, armadi non deve esserci presenza di polvere.

E’ comunque importante non intralciare le attività del personale

addetto alla preparazione e distribuzione del pasto.

Le derrate deperibili, quelle non deperibili ed i materiali di confezionamento,

necessitano di essere mantenute alla temperatura richiesta (le operazioni di

scarico merce ed immagazzinamento devono essere eseguite nel più breve

tempo possibile).

E’ necessario inoltre che le consegne siano ad orari prestabiliti, affinché le

derrate alimentari possano essere controllate dal personale incaricato.

Prima di accettare le merci, devono essere controllate:

1. Le condizioni di trasporto: idoneo stato igienico del mezzo di trasporto,

mantenimento della catena del freddo, assenza di promiscuità tra carichi

alimentari e non, e tra i diversi alimenti

2. Idoneità dei contenitori isotermici: ad uso esclusivo per il trasporto di

alimenti che necessitano un’adeguata temperatura (alimenti caldi o

freddi e mantenuti perfettamente puliti e sanificati. Idoneità dei

contenitori per le derrate non deperibili: devono essere richiudibili,

sanificabili e ad esclusivo uso alimentare.

3. La corrispondenza della fornitura a quanto indicato sull’ordine al fornitore

(peso, corrispondenza pasti ordinati, caratteristiche merceologiche)

4. L’integrità delle confezioni ed imballi e presenza dell’etichetta di legge

5. Le scadenze

6. Lo stato generale del prodotto (colore, odore, consistenza, eventuali

rigonfiamenti, corpi estranei, insetti, etc)

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LA DISTRIBUZIONE DEL PASTO

Il locale di distribuzione (refettorio) deve essere areato e pulito.

In questa operazione è importante controllare lo stato igienico di stoviglie e

utensili, la pulizia e l’igiene del personale.

Al fine di salvaguardare le temperature di mantenimento degli alimenti, il

tempo di somministrazione deve essere rapido, i contenitori devono essere

chiusi fino al momento della distribuzione e i prodotti devono essere posizionati

solo all’arrivo dei commensali.

Per mantenere le temperature, nelle scuole a pasto veicolato, si utilizzano

contenitori isotermici e carrelli termici

Gli utenti a dieta, come da apposita procedura, devono essere serviti prima di

tutti gli altri commensali. L’organizzazione scolastica deve prevedere tale

procedura al momento dell’orario del pasto agevolando ed accelerando

l’entrata in refettorio per non far attendere gli utenti che usufruiscono del

menu standard.

Al termine della consumazione del pasto, dopo il rigoverno, i tavoli devono

essere puliti e sanificati.

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QUALE ACQUA BEVIAMO

L’approvvigionamento delle acque, potabili e per gli usi di cucina, avviene

tramite la Rete idrica Comunale.

La scelta fatta dal Servizio Ristorazione è stata quella di incrementare l’utilizzo

dell’acqua del rubinetto per limitare l’utilizzo dell’acqua minerale in bottiglia,

criterio previsto anche dai “CAM” Criteri ambientali minimi per il servizio di

ristorazione collettiva e la fornitura di derrate alimentari nell’ambito del piano

d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica

Amministrazione (PAN GPP) come individuato dal DM 25 luglio 2011.

L’Ente Gestore monitora costantemente la potabilità dell’acqua attraverso

controlli ed analisi.

Il Servizio pianifica, durante l’anno, prelievi a campione che garantiscono

ulteriormente i requisiti di potabilità delle acque. Tali controlli integrano e

completano i monitoraggi correlati agli interventi di manutenzione ordinaria

annuale dei serbatoi di accumulo, che rientrano nella competenza dei Municipi,

Aree tecniche, oltreché le verifiche eseguite dalle aziende appaltatrici del

servizio di ristorazione, ai sensi di quanto prescritto da Capitolato Speciale di

Appalto.

Un aspetto molto importante sul mantenimento delle condizioni ottimali

dell’acqua potabile, è strettamente legato alla corretta gestione della rete idrica

all’interno dell’edificio scolastico: in particolare per le strutture dotate di

recipienti, (maggioranza degli stabili) nel periodo estivo o appena prima

dell’avvio scolastico le Aree Tecniche dei Municipi effettuano

pulizia/sanificazione dei serbatoi e dei relativi locali di alloggio, provvedendo

successivamente, tramite Laboratorio di analisi, al prelievo per verificare

l’efficacia dell’intervento manutentivo e assicurare, a rubinetto, il rispetto dei

requisiti igienico sanitari dell’acqua transitante nell’impianto (così come

prescritto dalla normativa vigente (D.Lgs. 31/2001).

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L’utilizzo dell’acqua minerale in bottiglia è limitato ad alcune situazioni

particolari quali ad esempio:

- segnalazioni/reclami attinenti anomalia sensoriale dell’acqua di rete (colore,

odore, sapore particolari, presenza corpuscoli, ecc.)

- risultati di prelievi non conformi (e comunque per periodi temporanei)

- refettori dove non è presente il punto acqua

- mancata o insufficiente erogazione idrica per guasti o problematiche

particolari.

LEGGIAMO LE ETICHETTE

L’etichetta di un alimento è la sua carta d’identità ed è l’unico strumento per

permettere una scelta consapevole del consumatore.

L’etichetta è uno strumento di straordinaria importanza educativa

NORMATIVA DI RIFERIMENTO:

D. Lgs. 27/01/1992 n. 109 “Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n.

89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei

prodotti alimentari”

Reg. UE 1169/2011 “Fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori”

Da D.Lgs. n. 109/92

“Con il termine di etichettatura si intende l’insieme delle menzioni, delle

indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli

che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente

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sull’imballaggio o su un etichetta o sul dispositivo di chiusura o su cartelli,

anelli o fascette legati al processo stesso o, in mancanza, sui documenti di

accompagnamento del prodotto alimentare”.

“L'etichettatura e le relative modalità di realizzazione sono destinate ad

assicurare la corretta e trasparente informazione del consumatore. Esse devono essere effettuate in modo da:

a) non indurre in errore l'acquirente sulle caratteristiche del prodotto alimentare e precisamente sulla natura, sulla identità, sulla qualità, sulla

composizione, sulla quantità, sulla conservazione, sull'origine o la provenienza, sul modo di fabbricazione o di ottenimento del prodotto

stesso;

b) non attribuire al prodotto alimentare effetti o proprietà che non

possiede;

c) non suggerire che il prodotto alimentare possiede caratteristiche

particolari, quando tutti i prodotti alimentari analoghi possiedono caratteristiche identiche;

d) non attribuire al prodotto alimentare proprietà atte a prevenire, curare o

guarire una malattia umana né accennare a tali proprietà, fatte salve le disposizioni comunitarie relative alle acque minerali ed ai prodotti

alimentari destinati ad un'alimentazione particolare”.

Da Reg. UE 1169/2011

Entrata in vigore il 13/11/2011 – Termine per utilizzo delle etichette non

conformi al regolamento 14/12/2014 – Termine ultimo per l’uso di etichette

non interamente conformi al regolamento 14/12/2016.

L’aggiornamento normativo si è reso necessario sulla base dell’evoluzione del

Mercato, delle nuove esigenze dei consumatori e dall’ingresso nell’Unione di

nuovi Paesi che non disponevano di legislazione specifica.

Il Regolamento si applica a tutti gli alimenti destinati al consumatore finale,

compresi quelli forniti dalle collettività e a quelli destinati alle forniture delle

collettività

La nuova normativa europea ha focalizzato l’attenzione sulla presenza di

ingredienti allergenici all’interno del prodotto: In particolare sull’etichetta la

presenza di un allergene deve essere evindeziata anche graficamente (colore,

carattere particolare). Inoltre la nuova normativa prevede l’introduzione delle

informazioni nutrizionali e nello specifico la tabella nutrizionale diverrà

obbligatoria per la quasi totalità dei prodotti alimentari, ivi compresi quelli di IV

e V gamma, a partire dal 14 dicembre del 2016. Già adesso le etichette che

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riportano la tabella nutrizionale – se pure su base facoltativa – devono averla

adeguata rispetto al nuovo schema che comprende sette elementi obbligatori.

Nell’ordine, valore energetico (in Kjoule e Kcal), grassi, acidi grassi saturi,

carboidrati, zuccheri, proteine, sale (inteso come sodio, da esprimersi in

termini di “sale-equivalente”). Inoltre quale ulteriore novità l’ingrediente

olio/grasso vegetale non deve essere indicato genericamente bensì deve

essere precisata la natura specifica degli oli e dei grassi vegetali impiegati (es:

palma, cocco, soia, colza).

RINTRACCIABILITA’ ALIMENTARE

Emergenze alimentari importanti quali la “mucca pazza”, “influenza aviaria”,

“mozzarella blu” verificatesi negli ultimi anni hanno messo in discussione la

sicurezza alimentare per cui si è resa necessaria l’applicazione di normative

specifiche ai fini della rintracciabilità del prodotto.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO REG. CE 178/02

Definizione di alimento da Reg. Ce 178/02

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Ai fini del presente regolamento si intende per «alimento» (o «prodotto

alimentare», o «derrata alimentare») qualsiasi sostanza o prodotto

trasformato, parzialmente trasformato o non trasformato, destinato ad

essere ingerito, o di cui si prevede ragionevolmente che possa essere

ingerito, da esseri umani

TRACCIABILITA’ il termine indica il percorso da monte a valle, la possibilità

di seguire il processo produttivo delle materie prime fino al prodotto finito (nel

caso della carne, dal mangime alla bistecca che compriamo al supermercato).

RINTRACCIABILITA’ significa avere la possibilità di ripercorrere il processo

produttivo a ritroso, da valle a monte, in pratica dal prodotto finito all’origine

della materia prima (dalla carne che arriva in tavola all’allevamento).

Ovviamente non si può rintracciare il percorso di un prodotto, se prima non è

stato tracciato.

FILIERA è l’insieme delle tappe del processo produttivo, cioè tutte le aziende

che concorrono alla formazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura

di un prodotto agro alimentare. Ad esempio: la filiera della carne è così

costituita: mangimificio, allevamento, macello, lavorazione, confezionamento,

etichettatura, distribuzione ai consumatori.

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BIBLIOGRAFIA

D.Lgs. n. 31 del 02/02/2001 “Attuazione della Dir. 98/83CE relativa alla

qualità delle acque destinate al consumo umano”

Reg. CE n. 178 del 28/01/2002 che stabilisce “principi e requisiti generali

della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza

alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare”

Linee di indirizzo sulla refezione scolastica: Conferenza unificata del

29/04/2010 n. 2 – Ministero della Salute.

D. Lgs n. 109 del 27/01/1992 “Attuazione delle Dir. 89/395/CEE e

89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione, la pubblicità

dei prodotti alimentari”

Reg. UE 1169/2011 “Fornitura di informazioni sugli alimenti ai

consumatori”

D.P.R. n. 327 del 26/03/1980 “Regolamento di esecuzione della legge

30/04/1962 n. 283, e successive modificazioni, in materia di disciplina

igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari”

Reg. CE n. 852 del 29/04/2004 “igiene dei prodotti alimentari, che

prevede l’abrogazione della Dir. 93/43/CE

Reg. CE n. 853 del 29/04/2004 “stabilisce norme specifiche in materia

d’igiene per i prodotti alimentari di origine animale”

Reg. CE n. 854 del 29/04/2004 “stabilisce norme particolareggiate per

l’organizzazione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale

destinati al consumo umano”

LARN 2014 IV REVISIONE – Livelli di Assunzione di riferimenti di nutrienti

e di energia per la popolazione italiana (SINU Società Italiana di

Nutrizione Umana)

Manuale Autocontrollo Igienico – Comune di Genova, Ristorazione

Scolastica – rev. 11 del 01/2014

Capitolati d’Appalto per la gestione del Servizio di Ristorazione scolastica

e sociale del Comune di Genova

Carta dei Servizi della Ristorazione Scolastica – Anno 2015-2016

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SOMMARIO

Storia della Ristorazione Scolastica a Genova Pag. 2

Carta del Servizio Pag. 3

Il pasto: momento educativo Pag. 5

I ruoli delle figure nella Ristorazione Scolastica Pag. 6

La Commissione Mensa Pag. 7

Linee guida per una sana alimentazione e LARN Pag. 8

Regolamento della Commissione Mensa Scolastica Pag. 11

Progetto “FRUTTOMETRO” Pag. 13

Diete speciali e Menù particolari Pag. 14

Fabbisogno calorico

Gruppi Alimentari

Pag. 16

Attenzione all’ambiente Pag. 18

Istruzioni operative Pag. 19

Temperature di riferimento (D.P.R. 327/80) Pag. 21

Cenni d’igiene Pag. 22

L’attività di verifica Pag. 24

La distribuzione del pasto Pag. 26

Quale acqua beviamo Pag. 27

Leggiamo le etichette Pag. 28

Rintracciabilità alimentare Pag. 30

Bibliografia Pag. 32