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Linguaggio come semiotica sociale (Halliday, 1978, tr. it. 1983) Duplice funzione del linguaggio Riflettere sulle cose Agire simbolicamente (sulle persone) L individuo membro di una società è una persona che significa, esprime significati e attraverso questi atti di significazione la realtà sociale viene creata, mantenuta in buon ordine e continuamente rimodellata.

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Linguaggio come semiotica sociale(Halliday, 1978, tr. it. 1983)

Duplice funzione del linguaggio

• Riflettere sulle cose• Agire simbolicamente (sulle persone)

L’ individuo membro di una società è una persona che significa, esprimesignificati e attraverso questi atti di significazione la realtà sociale vienecreata, mantenuta in buon ordine e continuamente rimodellata.

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Modello di Halliday

Funzione ideativa*

Rappresentazione del mondo Categorizzazione linguistica e nominalizzazione, sistema della transitività (forme attive e passive del verbo)

Funzione interpersonale

Interazione verbale, relazioni di ruolo, di potere, obbedienza ecc.

Sistema semantico del modo (affermazione, domanda, ipotesi, per convincere, minacciare, chiedere): valutazione della probabilità (certezza, possibilità)

Funzione testuale Organizzazione del messaggio dal punto di vista della informazione, della tematizzazione e della identificazione

Sistema semantico del tema: distinzione tra informazione data o condivisa (tema) e informazione nuova (rema)

•Brown-Yule (Analisi del discorso (1983), il Mulino 1986, riprendendo il modello di Halliday, parlano a questo proposito di funzione transazionale, mentre per la funzione definita da Halliday interpersonale adottano l’espressione interazionale).

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FUNZIONE IDEAZIONALE

Concetti classificatori e concetti relazionali

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Rappresentare il mondo: dare un nome alle cose

Nominare è il primo atto di conoscenza. Nominare significa assegnare un postonel mondo, dar rilevanza, talvolta creare le cose.

I nomi sono concetti classificatori, strumenti per identificare e significare unreferente (distinzione tra denotazione e senso).

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Senso e riferimento (Frege, Über Sinn und Bedeutung, 1892)

• Il segno (Zeichen) fa riferimento agli oggetti extra linguistici e agli stati di cosepassando attraverso la mediazione di un’entità, il senso (Sinn), nozione cheindica la maniera attraverso cui il riferimento stesso (Bedeutung) è dato.

• Bedeutung = significato come denotazione (riferimento)• Sinn = senso come insieme di proprietà che individuano un oggetto

• Possiamo avere più sensi per lo stesso riferimento,• Es.1. «Obama», «L’ex presidente degli Stati Uniti», «L’avversario dei conservatori americani»,

ecc.• Es.2. Napoleone, “il vincitore di Austerlitz” oppure “lo sconfitto di Waterloo”.

• Senso e riferimento sono nozioni formali e oggettive e vanno tenute distinteda una terza nozione, di ordine psicologico, la rappresentazione (Vorstellung)(immagine soggettiva, basata su impressioni sensibili e ricordi).

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Modello di Frege

SegnoZeichen

SensoSinn

Riferimento, denotazioneBedeutung

RappresentazioneVorstellung

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Orwell, Politics and the English Language (1968):«Nella nostra epoca, il discorso e il testo politico sono largamente unadifesa dell’indifendibile. […]Il linguaggio politico, dunque, deveconsistere in massima parte in eufemismi, banalità e concetti vaghi efumosi. Villaggi indifesi sono bombardati dal cielo, gli abitanti trascinatifuori nella campagna, il bestiame preso a cannonate, le capannemesse a fuoco con munizioni incendiarie: questa è chiamatapacificazione. Milioni di contadini sono rapinati delle loro fattorie emandati a trascinarsi lungo le strade con nulla di più di ciò che possonoportare sulla schiena: questo è chiamato trasferimento di popolazione orettificazione delle frontiere. […] Questa fraseologia è necessaria se sivogliono nominare le cose senza richiamarne immagini mentali».

L’uso delle parole può consentire di eludere e mascherare certi aspettidella realtà

Es: bombardamenti chirurgici, bombe intelligenti

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Altri esempi• Ripiegamento del capitale finanziario (crollo in borsa)• Collaboratore scolastico (bidello)• Flessibilità (licenziabilità)• Mobilità (licenziamento)

• Vedi anche eutanasia, diritto al suicidio assistito, legge sul fine vita

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La sostituzione di un termine medico con un altro può consentire anche diaffrontare diversamente una malattia.

•Es.: Umberto Veronesi ha proposto di sostituire il termine carcinoma con neoplasia per riferirsi aun tipo di lesione dei “dotti galattofori”, con la motivazione che «la definizione di “carcinoma” èsproporzionata rispetto alla realtà ed è soprattutto angosciante per la donna che la legge sulreferto»; e ha così precisato: «bisogna mettere in atto per queste forme una piccola rivoluzioneculturale che parta dal nome».

Un altro fatto di cronaca recente conferma che la scelta del nome per riferirsi aun evento non è un fatto neutro:

una dipendente delle Ferrovie è stata ripresa per aver usato in un annuncio ai passeggeri la parola«guasto» anziché l’espressione prevista dai manuali dell’azienda: «controllo tecnico sulla linea»(cfr. Antelmi, Comunicazione e analisi del discorso 2006: 142).

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Vedi anche questione del Politically correct

F. Rampini, Le parole per non dirlo (RE, 17.7.2015), suglieccessi di “correttezza politica” nelle università americane(in particolare University of New Hampshire): una «nuovadistopia degna di Orwell» ha preso il posto del FreeSpeech Movement degli anni Sessanta:

•«non dite straniero ma: persona internazionale. Vietati gli epiteti: obeso, sovrappeso, da sostituire con persone di dimensioni […]»

•Cfr. Flavio Baroncelli, Il razzismo è una gaffe, Donzelli 1996

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Conflitti di nominazionedenotazione e connotazione

Renato Curcio, N. Valentino, S. Petrelli, Nel Bosco di Bistorco, Roma, Edizioni Sensibili alleFoglie,1993

Contrasto tra Curcio e il direttore del carcere sull’uso di prigioniero e detenuto

Dizionario dell’Enciclopedia Treccani:Prigioniero = chi è tenuto rinchiuso in un luogo in modo da essere privato della propria libertà d’azioneDetenuto = chi sconta una pena detentiva

Per il direttore del carcere la parola prigioniero «intende rimarcare una differenza, esibire uno statusparticolare, alludere a una pretesa politicità».Curcio: «la politica qui non c’entra affatto […]. Quel che cerco di dirle è che per me ogni etichetta siequivale e, quindi, mi chiami come vuole ma lasci anche a me la libertà di nominarmi come megliocredo.Direttore: «lei oppone resistenza alla parola “detenuto” non perché sia un’etichetta ma per continuarein qualche modo ad opporre resistenza alle istituzioni. Lei insiste a presentare le cose come separlassimo due lingue contrapposte».

Vedi anche Ogm = organismi geneticamente modificati (>geneticamente migliorati)

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Nomi propri

• Secondo la concezione logicizzante (Kripke) il nome proprio ha funzione identificativa enon significativa, è un segno ‘opaco’ rispetto al suo significato.

• Nella prospettiva del discorso (collegamento dimensione linguistica e sociale, politica,psicologica, storica) possono però avere anche valore semantico ed evocativo diemozioni e riferimenti storici e sociali (connotazione), soprattutto nel discorso mediatico(Auschwitz, Hiroshima, Vietnam, Caporetto, Woodstock, Maradona, Chernobyl, Balcani(e balcanizzazione) ecc.; ma anche: «C’è una Toscana dentro ognuno di noi»;«Malaysia. Veramente Asia»);

• Altre possibili funzioni• mnemonica e tipizzante (es. nomi degli anticicloni: Caronte, Minosse, Hannibal,

Lucifero, Apollo, Poppea),• propaganda politica (azioni di guerra: Overlord per lo sbarco in Normandia, Desert

Storm, Enduring Freedom, Sirena, Operazione infinito, ecc.: «assegnare il nome auna operazione di guerra è il primo passo nell’apertura di un fronte»).

• identitaria: battaglia sui nomi nelle politiche identitarie (caso recente dionomatizzazione negli Usa: monte McKinley > monte Denali).

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Nome e soprannome

•I nomi propri hanno comportamento autonomo rispetto alla categoria generaledel nome comune, dal punto di vista morfologico e sintattico. A causa del lorovalore referenziale specifico non sono sensibili alle categorie grammaticali delgenere e del numero e non subiscono, pertanto, variazioni morfologichedesinenziali (Beccaria 1996:512)

•Il nome proprio non è preceduto dall’articolo (tranne che nelle varietà diatopichesettentrionali)

•Il soprannome è l’assunzione di un nome comune (morfologicamente variabile:genere, numero, caso) come nome proprio. Introduce una sfumatura semanticaespressiva, affettiva: livello patemico del discorso

•Il ricorso al soprannome è tipico delle situazioni familiari e amicali (informali)

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Saviano a Che tempo che fa, 25 marzo 2009

•Bin Laden e ’o sceriffo controllavano gli affari•In cella cugino del defunto ‘formaggino’•Arrestato ’o cappotto•Delitto Iovine,’o lupo e ‘o nasone in tribunale•Carcere duro per Peppe,’o Padrino•Blitz dell’arma da ’o mussuto dopo l’agguato a ’u urpacchiello, in ballo il business del caffè

Quotidiani citati da Saviano: «Cronache di Napoli» e «Corriere di Caserta» (oggi «Cronache di Caserta»).

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Effetti di senso

• Vivacizzazione

• Punto di vista dell’amico, del familiare

• Richiamo affettivo, patemico

L ’enfatizzazione del livello emotivo varia nelle singole testate (èmaggiore in quelle locali, è maggiore nei quotidiani che ricorrono allostile soggettivante), ma non è mai completamente assente.

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Sintagmi nominali definiti e indefiniti• Se preceduti da articoli determinativi sono definiti, se preceduti da articoli

indeterminativi sono indefiniti.

• Hanno la funzione di creare una realtà: attivano la presupposizione d’esistenza:

Es.: La Padania ha diritto a libere elezioni/ ha diritto alla autonomia fiscaleLa presupposizione esistenziale del sintagma nominale può essere sfruttata a finiideologici per postulare l’esistenza di una entità immaginata. Se l’interlocutore noncontrobatte immediatamente, se non reagisce al fatto che viene instaurato un similereferente, assume come dato che questo sintagma nominale abbia un referente. Etutto ciò che viene in qualche modo, apertamente o surrettiziamente, posto neldiscorso, nella sua prosecuzione viene ad essere presupposto, divenendo unpacchetto di informazioni che, se non contestate, sempre più difficilmente possonoessere poi rifiutate.

• Hanno anche una funzione generalizzante e stereotipizzante:• «Il gregge dei fannulloni»

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Le presupposizioni d’esistenza conferiscono status di informazione scontataall’esistenza di oggetti, situazioni o eventi a cui l’enunciato fa riferimento.

La presupposizione veicolata da un nome proprio o da un sintagma nominaledefinito implica non solo l’esistenza ma anche l’unicità dell’oggetto indicato.

Nella stampa, la cronaca di attualità e quella politica, per non dover introdurresulla scena tutti i personaggi dell’evento ripetuto o ripercorrere eventi esituazioni pre-esistenti, si avvale regolarmente di sintagmi nominali definiti.

Es.: “Il governo algerino ha giudicato inaccettabile la presa di posizionedell’Onu nei confronti dei recenti massacri in Algeria […]”.

“[…] Il metodo del professore Di Bella per la lotta contro il cancro è statoimposto alla Asl Lecce 2 dal giudice”.

“Dopo piazza Fontana, ecco piazza della Loggia: l’ansia di far coincidere unaverità storica precostituita (le bombe fasciste) con la verità dibattimentale hacondotto a una serie di inevitabili fallimenti” («Libero», 15.4.2012, p. 19)

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Deverbali: termini astratti in chiave presupposizionale:

“Il miglioramento delle condizioni di vita ha esteso il mercato dell’auto”

Non si dice: “Le condizioni di vita sono migliorate”, ma il miglioramento è posto come un fatto.

La nominalizzazione produce un effetto di oggettivazione; ma può servire anche ad occultare e mascherare i responsabili di un’azione.

“La collisione”, “la strage”.

Effetto reificante del sintagma nominale definito, legato alla presupposizione esistenziale di tali sintagmi

• Lo stupore dell’Alto commissariato (RE, 16.5.09)

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Concetti relazionali ed epiteti

In posizione prenominale l’aggettivo ha significato più generico (vedi formule o collocati): l’aggettivo aggiunge poco al significato del nome (solidarietà semantica)

•Il lieto evento•Questa lodevole iniziativa•La violenta aggressione•La spinosa questione•La solenne cerimonia

ma può servire anche a presentare certe caratteristiche come intrinseche al soggetto, sottraendole alla contestazione (funzione dell’epiteto)

•Il postcomunista D’Alema•Il postfascista Alemanno•la presunta maggioranza•Le colossali ecoballe•La vagheggiata Padania•Nel tragico stile della Florida 2000 (RE, 7.11.12, p.2)

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In posizione postnominale (non marcata) ha funzione più oggettiva (significato focalizzato):

•i comunisti riciclati di D’Alema•Il bilancio positivo della sinistra di governo•Nell’Italia bella, coraggiosa, non addomesticata dai media, in cui hoviaggiato (Colombo su L’Unità, 14.10.2007)•Oggi nell’Italia impoverita, pessimista, delusa dalla politica, stritolatadalle organizzazioni mafiose […] (Tobagi, RE, 15.4.2012)•L’ascesa vergognosa e violenta•La casta rossa (Libero, 15.4.2012, p. 11)•La campagna intrisa d’odio (RE, 7.11.12, p. 2)•Sulla spinta tragica dell’uragano Sandy (RE, 7.11.12, p.3)

•Guerra santa, guerra umanitaria•Giustizia giusta

Vedi anche tecnica della dissociazione

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Semiotica del discorso giornalistico

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• Definire semiotico il discorso giornalistico significainnanzitutto privilegiare tre fondamentali criteri di analisi:

• a) uno sguardo attento alle relazioni, anziché alle singolecomponenti e ai singoli soggetti in gioco,

• b) un presupposto di significazione, che lega il piano sensibile-espressivo al piano intelligibile dei contenuti,

• c) l’assunzione dello spazio giornalistico come spazio comunicativoe non semplicemente informativo.

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Livelli Domanda

Espressione Com’è formulato?

Contenuto Cosa asserisce?

Funzione Perché è così formulato?

Destinazione A chi è diretto

Contratto Che cosa offre/chiede?

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La struttura del giornale

•La testualità deriva dalla configurazione complessiva del quotidiano: isignificati a rigore non stanno in nessuna parte del quotidiano ma nellasua articolazione complessiva.

•La notizia è dunque una unità molto più complessa in quantoinnanzitutto inserita in una mediazione fondamentale, quella dellatestata.

Oggetto dell’analisi semiotica è il senso complessivo del testo, chescaturisce dalle caratteristiche dei suoi livelli e dalle relazioni tra i livelli.

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Logiche della significazionePiano dell’espressione e piano del contenuto

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Il giornale come testo

Il giornale è un sistema significante costituito dalla correlazione tra due piani del linguaggio:

• Espressione (linguistica e visiva)• Contenuto (racconto, commento, ecc.)

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Hjelmslev

Funzione segnica =

E = Espressione

C = Contenuto

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Hjelmslev(I fondamenti della teoria del linguaggio, 1943)

E

C

Sostanza dell’espressione

Forma dell’espressione

Forma del contenuto

Sostanza del contenuto

Materia

Materia

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Piano dell’espressione• Parte della identità della testata è legata alla configurazione del piano dell’espressione

(manifestazione lineare del testo):

• Formato (standard o tabloid)• Impaginazione (gabbia)• Caratteri tipografici• Uso delle foto/immagini

• Tutti questi aspetti grafici costituiscono la sostanza dell’espressione, coerente con l’estetica della testata

• Le caratteristiche espressive hanno una funzione distintiva a livello puramente percettivo e contrastivo

• Contribuiscono a delineare una immagine del quotidiano e del suo pubblico

• Sono cioè funzionali a una più complessa strategia di autorappresentazione.

Su questo piano si colloca il discorso del giornale (come il giornale si enuncia)

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Formato

Opposizione tra formato standard e tabloid (sottoposta a una profondatrasformazione). In Italia il formato tabloid è stato introdotto comespecifica presenza enunciativa:

«È il formato delle testate in cui il soggetto enunciatore (la testata)scende in campo e si assume la responsabilità delle proprie opinioni,scardinando lo spazio ordinato e tradizionale – cartesiano – legatoall’ideologia di un’informazione oggettiva» (Violi e Lorusso, 2004:6).

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Organizzazione plastica

• Caratterizzazione dell’aspetto visivo-grafico dei quotidiani (livello fondamentale della forma del significante):

• Organizzazione topologica (relativa agli spazi organizzati entro la cornice) (alto/basso; destra/sinistra; periferico/centrale; circoscrivente/circoscritto)

• Eidetica (relativa alle forme) (linee rette/curve, concave/convesse; spesse/sottili)

• Cromatica (colori) (tinta; saturazione; brillantezza)

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Tipi di distribuzione spaziale

Centrale inglobato

Alto

Basso

Sinistra Destra

InglobantePeriferico

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ImpaginazioneTre tipologie di gabbia:

• Modello a libro: suddivisione della pagina in moduli, disposizione verticaledelle notizie; modalità statica e ordinata

• Modello a stella: intorno a un articolo centrale, disposizione di articoli piùbrevi e riquadri esplicativi: opinioni, riepiloghi, testimonianze, interviste,glossari ecc.; funzionale al commento e all’approfondimento; effetto di sensocomposito, a mosaico

• Modello a schermo: la gabbia si apre al di là della singola pagina;disposizione orizzontale, più spettacolare; esprime l’ibridazione tra logichespettacolari e logiche informative.

Il numero di colonne è correlato alla percezione di un giornale più informativo.

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14 aprile 2017

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13.6.2012

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(11.10.2017)

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Stile del carattere• Corsivo: effetto di unità molto densa e poco differenziata; in cui la

segmentazione il rilievo delle unità pertinenti non sono immediati (stile più complesso per il lettore).

• Tondo: effetto di maggiore normalità e leggibilità

• Tutto maiuscolo: enfatico e potenzialmente sovversivo, strillato, popolare

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• Ordine e razionalità (assi cartesiani che non spezzano la continuitàdelle linee verticali e orizzontali): quadro di uno spazio strutturato,gerarchico, modulare e ripetitivo (estetica dell’armonia).

• Ritmo sincopato (spezzettamento dell’unità dei moduli: flessibilità,rapidità, agilità): quadro di uno spazio che può esseremovimentato, articolato, variato (estetica della frattura).

L’organizzazione plastica della testata contribuisce a definire unaprecisa estetica della testata: logica che organizza in modo coerentesul piano dell ’espressione (e dunque anche del contenuto) ladimensione cognitiva, pragmatica e passionale)

Effetti di senso

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Es. Corriere della sera• Font: Serif• Dimensioni contenute del carattere• Stile perlopiù tondo ma anche corsivo• Maiuscolo solo per le iniziali• Colonne numerose• Impaginazione verticale

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Quotidiani popolari• Caratteri di grandi dimensioni• Abbondante ricorso al maiuscolo• Uso ridotto del corsivo• Impaginazione più dinamica e disordinata

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Apparato iconograficoFotografie, grafici, schemi, diagrammi, vignette

• Foto in bianco e nero: funzione documentaria

• Foto grandi, centrali, a colori: funzione emotiva (potenzialmente manipolatoria)

Il realismo fotografico è un effetto di senso (Barthes, Rhétorique del’ image, “Communications, 4, 1964: 40-52); le immagini “mettonosotto gli occhi” quello che le parole possono solo evocare;trasformano il lettore in spettatore.

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cfr. Loporcaro: immagini vs pensiero verbale

• Percezione sensibile vs elaborazione razionale• Pathos vs logos• Osservazione di casi concreti vs esercizio dell’astrazione• Riconoscere (sulla base di schemi posseduti) vs capire (trovare nuovi

schemi)• Forma dell’indicare/mostrare vs spiegare/argomentare• Implicito vs esplicito

Questa opposizione risponde a una concezione dualista del rapporto corpo-mente (cfr. Platone, Teeteto)

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Immagini come testi complessiLe immagini possono essere analizzate

• Nella loro funzione figurativa• Dal punto di vista della rappresentazione (cosa rappresentano)• Dal punto di vista plastico (organizzazione dello spazio attraverso linee,

figure, colori) (come lo rappresentano)

• Nella loro funzione discorsiva• Dal punto di vista comunicativo (funzione che hanno rispetto al lettore)• Dal punto di vista interdiscorsivo (rapporto con altre componenti del giornale)

• Cfr. I. Pezzini, Immagini quotidiane. Sociosemiotica visuale, Laterza,2008

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Tipologie di immaginicfr. Jean-Marie Floch, Le forme dell’impronta, Meltemi, 2003

(ed.or.1986)• Immagini-simbolo (valorizzazione mitica: capi di Stato, bandiere,

ecc., foto di archivio risemantizzate con funzione interpretativa emitizzante)

• Immagini-documento (valorizzazione referenziale, interessatasoprattutto alla testimonianza, funzione illustrativa rispetto alla notizia;forte effetto veridittivo)

• Immagini-emozione (valorizzazione sostanziale: scatti che voglionocogliere l’essenza del momento nella sua dimensione più autentica,emotiva)

• Immagini-interpretazione (valorizzazione obliqua, con cui si mette inprimo piano l ’ intervento dell’osservatore e la sua ipotesiinterpretativa)

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Immagine simbolo

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Immagine documento

Assedio di Aleppo

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Immagine documento

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Immagine emozione

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Immagine interpretazione

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Vignette

• Funzione ludico decorativanelle testate con prevalente strategia informativa

• Funzione argomentativa e polemicanelle testate con prevalente strategia interpretativa

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Vignetta argomentativa

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Piano del contenutoLa notizia è una costruzione discorsiva, il frutto di una serie di decisioni di

natura semiotica: si tratta di volta in volta di

• Segmentare il continuum del reale, selezionando eventi e trasformandoli innotizie (newsmaking) (livello paradigmatico)• Per spiegare questo processo si è parlato di valori-notizia, utili per “selezionare il

materiale del mondo” (Wolf, 1985), sempre relativi a un contesto dato. I valorientrano a far parte del discorso prima ancora di ogni possibile distinzione in temi egeneri.

• Nella prospettiva semiotica i fatti sono il risultato del processo di selezione (ritaglio).

• Categorizzare o mettere a tema la notizia in una sezione (generi) (livellosintagmatico)

• Topicalizzare (in modo esplicito o implicito)

Queste operazioni fanno della testata una voce, una istanza di organizzazionedel notiziabile selezionato e una guida per la sua interpretazione.

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Definizioni delle sezioni• Relative a un problema di categorizzazione del mondo e di tematizzazione

discorsiva: il mondo per essere compreso e comunicato deve esserearticolato, segmentato e categorizzato.

• Rapporto tra il singolo evento e la categoria di riferimento: type/token

• La distribuzione delle notizie nelle diverse sezioni ha sempre una funzioneinterpretativa oltre che classificatoria: tipo di tematizzazione cui l’evento saràsottoposto.

• Tendenza alla differenziazione dei giornali nella articolazione delle sezioni.

• Nella commistione dei generi, che indebolisce la separazione tra cronaca,cultura, spettacolo (cfr. Loporcaro, 2005), le rubriche di genere (politicainterna/estera, ecc.) sono sostituite da rubriche tematiche.

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• Effetto di senso della ridefinizione delle sezioni:

• Costruzione di un soggetto interpretativo forte

• Spettacolarizzazione della informazione

• Visione del mondo più fluida: le sezioni non sono più rigidamente separatee ripartite: rispecchiamento di una realtà mobile e complessa.

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Topicalizzazione

• Topic: scelta pragmatica con cui si stabilisce di cosa si sta parlando.Espansione del concetto greimasiano di isotopia = ridondanzasemantica, iterazione di alcune componenti semantiche nel testo:Greimas, Semantica strutturale, 1966.

• Topicalizzazione (accostamento di diverse notizie come se fosserolegate da un filo comune, o topic); è legata alla gerarchia delle notizie,nel giornale ed entro la medesima pagina.

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Prima Scheda di analisi del quotidiano:Struttura e prima pagina

• Piano dell’espressione

• Formato• Impaginazione• Lettering: tipo di font, stile, grandezza• Caratteristiche dei titoli e delle testatine: tipologia di

font, quantità, posizione, funzione discorsiva• Rapporto tra testo scritto, immagini e titoli

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• Dimensione iconografica

• Presenza di schemi e diagrammi• Livello di accuratezza sul piano visivo• Funzione degli strumenti infografici rispetto agli articoli• Rapporto delle fotografie con gli articoli

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• Piano del contenuto

• Tematizzazione: numero e criterio delle sezioni delgiornale: prevalenza del criterio dei generi giornalistici(politica, cronaca cultura, spettacoli, ecc.) o dellatematizzazione di specifici argomenti; ordine dellesezioni nella struttura del quotidiano.

• Topicalizzazione.