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LINGUISTICA GENERALE (B020204) AA. 2015-2016 CdL Logopedia – Università degli Studi di Firenze

LINGUISTICA GENERALE (B020204) AA. 2015-2016 · Berruto, G. & Cerruti, M. (2011). La linguistica. Un corso introduttivo, Torino, UTET. ! Slide del corso ! ... ONNIPOTENZA SEMANTICA

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LINGUISTICA GENERALE (B020204)

AA. 2015-2016

CdL Logopedia – Università degli Studi di Firenze

Presentazione del corso

¨  Bibliografia ¤  Berruto, G. & Cerruti, M. (2011). La linguistica. Un corso

introduttivo, Torino, UTET. ¤  Slide del corso ¤ Materiali di approfondimento facoltativi

¨  https://linguisticsforspeechtherapists.wordpress.com/

¨  Ricevimenti, domande etc…: [email protected]

•  La linguistica: definizione, oggetto e metodi •  Linguaggio, linguaggio verbale e lingue (storico-

naturali) •  Nozioni di semiotica: comunicazione, segno, codice •  Proprietà del linguaggio verbale •  Principi e criteri per l’analisi delle lingue

INTRODUZIONE

Che cos’è la LINGUISTICA? [1]

¨  “La linguistica è lo studio scientifico del linguaggio e delle lingue” ¤ Scienza “debole” ¤ Disciplina non prescrittiva (non dà consigli o prescrizioni

di comportamento) ¤ Disciplina NOMOTETICA:

n mira alla descrizione e alla spiegazione dei fenomeni linguistici > collegare i fatti/dati linguistici a ipotesi generali sulla natura del linguaggio e delle lingue

n  individuazione di regolarità presenti nei fenomeni linguistici e tendenze che agiscono nelle lingue

Che cos’è la LINGUISTICA? [2]

¨  L’interesse per lo studio del linguaggio è antichissimo e percorre per intero la storia della ricerca filosofica e scientifica.

¨  LINGUISTICA/PSICOLOGIA Essendo il linguaggio uno dei principali prodotti della mente umana, il suo studio illumina il funzionamento del pensiero e della mente. Wilhelm von Humboldt: Linguaggio come condizione di tutte le attività intellettuali. Il pensiero vive in grandissima parte attraverso il linguaggio. L’organizzazione cognitiva che diamo alla realtà determina i modi in cui la esprimiamo e comunichiamo agli altri. Le categorie in cui suddividiamo il mondo diventano le categorie della lingua. Nessuna lingua però si limita a riflettere una categorizzazione della realtà data a priori: ogni lingua organizza il mondo “a modo suo”, ponendosi come mediatrice tra la realtà e l’idea che noi ci facciamo di essa. (cfr. Ipotesi di Sapir-Whorf)

esempi

Eschimese Italiano Condizioni di applicazione

aput neve Neve appoggiata sul terreno

qana neve Neve che cade

piqsipoq neve Neve portata dal vento

quimuqsuq neve Neve portata dalla valanga

Francese Italiano

bois legno

bois legna

bois bosco

Italiano Tedesco

il sole (maschile) die Sonne (femminile)

la luna (femminile) der Mond (maschile)

Che cos’è la LINGUISTICA? [3]

¨  RAPPORTO NATURA/STORIA Sistema complesso: forma imposta dalle potenzialità della mente umana, ma ristrutturata continuamente dal caso (o dalla storia)

¨  Al di sotto dell’immensa varietà delle lingue giacciono alcuni meccanismi costanti/invarianti

Alcune difficoltà [1]

¨  Disciplina non osservativa Dei fenomeni che la concernono è possibile vederne solo alcuni, registrati in forma scritta o costituiti da comportamenti –visibili, udibili o registrabili– (es. Significato, organizzazione sintattica)

¨  Rinunciare alla Naturalezza Non considerare più il linguaggio come un comportamento “spontaneo e naturale” ma vederlo come un oggetto “esterno”, passibile di indagine

¨  Costituire il proprio oggetto La linguistica vede costituirsi il proprio oggetto via via che procede, non si trova davanti un oggetto già formato e pronto all’analisi

Alcune difficoltà [2]

¨  “Rumore” Il comportamento linguistico reale è per sua natura caratterizzato da una serie di fenomeni di disturbo (es. Esitazioni, balbettii, correzioni…) Livello di complessità elevato del comportamento linguistico reale: prima di analizzare I fenomeni linguistici è necessario semplificarli e normalizzarli

¨  Le lingue si studiano con le lingue Oggetto di studio e strumento per studiarlo coincidono

Linguaggio

¨  Capacità di associare due diversi ordini di entità: ¤ Contenuti mentali ¤ Realtà sensoriali In termini SEMIOTICI: ¤ Contenuto ed Espressione ¤ Significante e significato

“Il linguaggio è la facoltà di associare un significante ad un significato, allo scopo di comunicarlo”

Linguaggio

¨  Requisito: Il significante deve essere costituito da materiale sensoriale, prodotto da un organismo e percepibile dai sensi di un altro organismo. Nell’ordine del significante rientra un illimitata varietà di fenomeni: segni grafici, suoni, movimenti, odori…

¨  CAPACITÀ COMUNICATIVA: Tratto comune a tutto il mondo animale, uomo compreso (con vari gradi di complessità): ¨  LINGUAGGIO VERBALE

¨  LINGUAGGIO DEI SEGNI

¨  Gesti, mimica, postura del corpo

¨  COMUNICAZIONE ANIMALE ¨  Es: danza delle Api

¨  segnali di guida delle formiche

Case study: La danza delle api [Von Frisch]

¨  Danza circolare

Giacimento di cibo a pochi decine di metri dall’alveare (10-15 m)

“cercate nelle vicinanze”

¨  Danza dell’addome

Indica la distanza e la direzione

Proprietà biologiche del linguaggio

¨  CARATTERE CONGENITO (innato) non è il risultato di un apprendimento, ma nasce con l’organismo stesso ed è registrato nel patrimonio genetico dell’individuo

¨  (relativa) IMMUTABILITÀ facoltà che non si altera con il tempo ¨  UNIVERSALITÀ Ugualmente presente in tutti gli individui di una specie, indipendentemente dall’area geografica e dal momento storico.

¨  INAPPRENDIBILITÀ e INCANCELLABILITÀ non può essere appreso e/o dimenticato. Si imparano e si dimenticano I singoli codici con cui il linguaggio si concretizza.

¨  INDIFFERENZA AL SIGNIFICANTE Il linguaggio si manifesta sotto forma di associazione sig.nte/sig.to, ed è indifferente rispetto a quale specifico significante verrà scelto per attualizzarlo

Linguaggio verbale e lingue storico naturali ¨  Linguaggio verbale: la facoltà di comunicare mediante

sistemi linguistici, detti lingue (cioè mediante associazioni sistematiche di significanti verbali e significati). Uno dei sistemi di comunicazione a disposizione dell’uomo.

¨  Lingue “storico-naturali”: lingue nate spontaneamente lungo il corso della civiltà umana e usate dagli esseri umani ora o nel passato ¤ Vs. Lingue artificiali e linguaggi formalizzati ¤ Non c’è differenza tra lingua e dialetto

Nozioni di semiotica: comunicazione

¨  Primo assioma della comunicazione (Watzlawick, Beavin, Jackson 1967): “non è possibile non comunicare” Ogni persona, oggetto, elemento naturale o artificiale del nostro paesaggio “significano”, perché sono suscettibili di essere interpretati da qualcuno e quindi di dare/veicolare qualche informazione

¨  Questa condizione di ricchezza di senso, “emergere di senso dal mondo” è

detto SIGNIFICAZIONE

¨  Semplice passaggio di informazione vs. COMUNICAZIONE: intenzionalità

Nozioni di semiotica: codice

¨  Codice: sistemi di corrispondenze tra significato e significante che servono a trasmettere informazioni tra un emittente ed un ricevente attraverso la produzione e la diffusione di messaggi.

¨  L’operazione di formazione di un messaggio da parte di un emittente mediante un codice è detta CODIFICA. L’interpretazione del messaggio da parte di un ricevente è detta DECODIFICA.

Emittente Messaggio Destinatario

CODIFICA DECODIFICA

Significato

Significante Significante

Significato

Nozioni di semiotica: SEGNO

¨  Ferdinand de Saussure, Cours de linguistique générale 1916

BIPLANARITÀ: Il segno è una entità a due facce Proprietà fondamentale delle Lingue verbali: Significante primario fonetico-acustico

segno = significantesignificato

Proprietà del linguaggio verbale

¨  ARBITRARIETÀ (assenza di un legame “naturale”) ¤ 1) Rapporto tra segno e referente/designatum

Arbitrarietà [1]

¨  2) Rapporto fra significante e significato: Sig.to sedia Sig.nte

it.: sedia ingl.: chair arabo: kursī

Forma e sostanza

¨  Louis Hjelmslev: dicotomia forma/sostanza, sia sul piano del significante che sul piano del significato.

Lo stesso materiale ”grezzo” assume forma diversa nelle diverse lingue, che organizzano in modo indipendente il loro piano del contenuto e il loro piano dell’espressione. La ”forma” è l’organizzazione che una lingua dà ad una certa sostanza.

¨  Es. Lingue verbali (Espressione fonetico-acustica) ¤  Sostanza dell’espressione: materiale fonico amorfo, ovvero i suoni

producibili dall’apparato fonatorio ¤  Forma dell’espressione: distinzioni pertinenti nel sistema lingua ¤  Sostanza del contenuto: totalità dei significati pensabili ¤  Forma del contenuto: segmentazione che la lingua fa dei

significati pensabili

Arbitrarietà [2]

¨  ARBITRARIETÀ ULTERIORE: ¤  3) Forma/sostanza dell’espressione (sig.nte) IT: [‘santo] vs. [‘sɛnto] ARABO: [‘kita:b] = [‘kitɛ:b] (libro)

¤  4) Forma/sostanza del contenuto (sig.to)

italiano a ɛ

arabo a , ɛ

Latino Italiano Condizioni di applicazione

ater nero opaco

niger nero lucido

albus bianco opaco

candidus bianco lucido

Arbitrarietà [3]

Eccezioni all’arbitrarietà radicale dei segni linguistici, fenomeni FONOSIMBOLICI ¨  Fonosimbolismo mimetico: imitazione di suoni naturali o

ambientali n  Onomatopee (tintinnio, chicchirichì…) n  Ideofoni

¨  Fonosimbolismo biologico o sinestetico: resa fono-acustica di fenomeni non sonori

n  vocale [i] associata all’idea di piccolezza

¨  Fonosimbolismo grammaticale o convenzionale: fa riferimento all’associazione di certi segmenti o sequenze di suoni con significati sulla base di elementi lessicali che esprimono prototipicamente quei significati:

n  parlanti italiani i fonemi sibilanti /s/ e /ʃ/ sono associati con l’idea di «movimento sinuoso», essenzialmente perché compaiono come suoni iniziali di parole come serpente, scivolare, sciare, sciogliere

Proprietà del linguaggio verbale

¨  ARTICOLAZIONE ¤  Scomponibilità in elementi ricorrenti ¤  Possibilità di ricombinare gli elementi

n  Es: 145 (1 4 5) 154 541 451 14 1 1144 … n  Es: casto (c a s t o) cosa casa tasca cotta tocca …

¨  POSIZIONALITÀ ¤  Il significato è convogliato non solo dai singoli componenti in

quanto tali, ma dalla posizione che ciascuno occupa nella sequenza n  Sara picchia Marta vs. Marta picchia Sara

Proprietà del linguaggio verbale

DOPPIA ARTICOLAZIONE (dualità di strutturazione) Il significante di un segno linguistico è articolato su due livelli nettamente distinti: ¨  unità minime di 1° articolazione, MORFEMI #ri+torn+ò#

¤  portatrici di significato ¤  classe aperta

¨  unità minime di 2° articolazione, FONEMI  /ritor’nɔ/ ¤  non sono portatrici di significato autonomo ¤  combinandosi danno luogo alle unità di prima articolazione ¤  classe chiusa

conseguenza: ECONOMICITÀ di funzionamento! Insieme limitato di elementi distintivi genera un insieme potenzialmente infinito di distinzioni possibili

Proprietà del linguaggio verbale

¨  LINEARITÀ Il significante viene prodotto, si realizza e si sviluppa in successione nel tempo e/o nello spazio. Per la decodifica è necessario che gli elementi vengano attualizzati in successione. (vs. interpretazione globale)

Tuttavia è un codice che consente lo STAND-BY, ovvero consente di lasciare in sospeso alcune sequenze per aprirne di nuove. (cfr. SINTASSI)

[3 x (8-5) +9] Luca / prima di dormire / ha mangiato cioccolato

¨  DISCRETEZZA (codice digitale) La differenza tra le unità del codice è assoluta, non quantitativa o relativa [aspetto collegato con l’arbitrarietà]

Es: pena vs. penna

Il significato non varia in proporzione al variare del significante, nè viceversa

Proprietà del linguaggio verbale

¨  TRASPONIBILITÀ DEL MEZZO Il significante primario e prioritario delle lingue verbali è fonetico-acustico. Tuttavia può essere realizzato anche attraverso il canale visivo-grafico.

Priorità del parlato ¤  antropologica ¤  ontogenetica ¤  filogenetica

Vs. Priorità sociale/culturale dello scritto

Proprietà del linguaggio verbale

¨  ONNIPOTENZA SEMANTICA Possibilità di esprimere ogni dato di esperienza umana e/o fatto della realtà esterna e di tradurre qualsiasi altro sistema di segni.

I limiti dell’onnipotenza semantica non stanno nel sistema in sé, ma nei limiti dell’utenza e nelle capacità dell’utente. ¨  PRODUTTIVITÀ

¤ Con la lingua è sempre possibile creare nuovi messaggi, mai prodotti prima, combinando in maniera nuova sig.nti e sig.ti

¤ Con la lingua è possibile associare messaggi già usati a situazioni nuove

Proprietà del linguaggio verbale

¨  PLURIFUNZIONALITÀ (PLURIPOTENZA) La lingua permette di adempiere ad una lista molto ampia (teoricamente illimitata) di funzioni diverse: esprimere il pensiero, trasmettere informazioni, instaurare e mantenere rapporti sociali, creare mondi possibili… ¨  RIFLESSIVITÀ La lingua può essere utilizzata come “metalinguaggio”, ovvero può “parlare” della lingua stessa.

Fattori e funzioni della comunicazione [Roman Jakobson] ¨  Modello dell’evento comunicativo:

¨  Funzioni prevalenti:

I 6 fattori sono presenti contemporaneamente, una o più funzioni però sono di norma predominanti.

Messaggio

Emittente Canale Destinatario

Codice

Contesto

F. Poetica

F. Emotiva F. Fatica F. Conativa

F. Metalinguistica

F. Referenziale

Proprietà del linguaggio verbale

¨  RICORSIVITÀ uno stesso procedimento è riapplicabile un numero teoricamente illimitato di volte

es: NOME NOME + RELATIVA Luigi sta dormendo Luigi, che ha bevuto la camomilla, sta dormendo Luigi, che ha bevuto la camomilla che gli hai portato, sta dormendo

es: NOME NOME + AGGETTIVO Bambina bionda Bambina bionda e riccia

Il limite è nell’utente, non nel sistema linguistico. Oltre un certo grado di complessità il segno non sarebbe più economicamente maneggiabile per la memorizzazione, l’elaborazione e la processazione

Proprietà del linguaggio verbale

¨  DISTANZIMANTO Possibilità di formulare messaggi relativi a cose lontane, distanti nel tempo, nello spazio o in entrambi dal momento e dal luogo in cui viene prodotto il messaggio

¨  LIBERTÀ DA STIMOLI I segni linguistici rimandano a, e presuppongono, una elaborazione concettuale della realtà esterna, e non semplicemente stati dell’emittente che lo inducano necessariamente ad emettere messaggi. La lingua è indipendente dalla situazione immediata e dalle sue costrizioni/stimoli Es: presenza predatore Latrato macaco

Proprietà del linguaggio verbale

¨  TRASMISSIBILITÀ CULTURALE Le lingue storico naturali vengono trasmesse per tradizione all’interno delle società. Passano di generazione in generazione per insegnamento/apprendimento spontaneo, non attraverso informazioni genetiche o ereditarie. Ogni essere umano impara e conosce almeno una lingua, quella della comunità sociale in cui è nato ed ha avuto la socializzazione primaria. Ne può apprendere altre per trasmissione culturale. Interazione tra componente INNATA (facoltà del linguaggio) e componente CULTURALE-AMBIENTALE (L1)

Proprietà del linguaggio verbale

¨  COMPLESSITÀ SINTATTICA (dipendenza dalla struttura) Alto grado di elaborazione strutturale. Ricca gerarchia di rapporti di concatenazione e funzionali fra gli elementi disposti linearmente.

Ad esempio: n  Ordine elementi contigui n  Relazioni e dipendenze tra elementi non contigui n  Incassature

Proprietà del linguaggio verbale

¨  EQUIVOCITÀ (Vaghezza) Molti elementi del codice hanno significati che non sono identificabili in modo univoco. (No rapporto biunivoco sig.nti/sig.ti)

es: “carica” n  Sost. “Mansione” n  Sost. “quantitativo di energia” n  Sost “assalto” n  Agg. “piena” n  3° pers. Singolare verbo “caricare”

es: “Mi scrivi una lettera?” n  = Scrivi una lettera indirizzata a me ? n  = Scrivi una lettera al mio posto ?

Connesso con l’onnipotenza semantica e la produttività, rappresenta un vantaggio: adattabilità ad esprimere contenuti sempre nuovi

Principi per l’analisi delle lingue

Due diversi punti di vista con i quali si può guardare alle lingue in relazione all’asse del tempo. [Saussure] ¨  DIACRONIA (Asse delle successioni)

sviluppo temporale, evoluzione storica delle lingue

¨  SINCRONIA (asse delle simultaneità) fare un taglio sull’asse del tempo, e guardare come si presentano la lingua in un determinato momento, prescindendo dalla evoluzione E’ una finzione teorica che consente di vedere il sistema linguistico e di descrivere le unità che lo costituiscono. Prende in considerazione un singolo stato nell’evoluzione della lingua, nel quale essa è immaginata come se fosse ferma

Linguistica generale vs. Glottologia

¨  Linguistica GENERALE / TEORICA / SINCRONICA ¨  Glottologia / Linguistica diacronica

¨  Disciplina di confine: ¤ Psicolinguistica, neurolinguistica e linguistica clinica ¤ Sociolinguistica ¤ NLP e linguistica computazionale ¤ Linguistica applicata ¤ …

Principi per l’analisi delle lingue

¨  SISTEMA ASTRATTO vs. REALIZZAZIONE CONCRETA

¤  Saussure: LANGUE vs. PAROLE n  Langue: Astratta e sociale (Lingua in quanto sistema, allo stadio

atemporale e potenziale. ) n  Parole: Concreto e individuale (atto linguistico che viene attuato dal

parlante in un preciso momento)

¤  Hjelmslev-Coseriu: SISTEMA vs. NORMA vs. PAROLE (USO) n  Sistema: rete funzionale astratta di relazioni oppositive tra segni n  Norma: realizzazione “normale”, prevalente n  Parole (uso): insieme dei concreti atti linguistici individuali

L’evoluzione delle lingue è dovuta alla dialettica tra questi elementi: il sistema tenderebbe a restare immutabile, ma si modifica perché è esposto all’azione innovativa della parole.

Principi per l’analisi delle lingue

¨  Chomsky: COMPETENZA vs. ESECUZIONE n Competenza: Insieme di conoscenze implicite che un

parlante-ascoltatore ideale di una certa lingua possiede, sottostante ad ogni sua produzione linguistica. La competenza permette al parlante di produrre e comprendere infinite frasi della sua lingua e di dare giudizi di grammaticalità.

n Esecuzione: concrete produzioni linguistiche che risentono delle circostanze reali all’atto della produzione linguistica.

NB: Mentre “esecuzione” può essere considerata all’incirca sinonimo di “parole”, “competenza” non è sinonimo di “langue”. LANGUE = sociale vs. COMPETENZA = “psicologica”

Principi per l’analisi delle lingue

Rapporti nel funzionamento del sistema linguistico e nella produzione di messaggi: gli elementi linguistici sono in relazione tra di loro secondo due assi: ¨  Asse PARADIGMATICO vs. Asse SINTAGMATICO [Saussure: asse sintagmatico vs. associativo]

¤  Asse paradigmatico (delle scelte, in absentia): Il parlante seleziona da un paradigma l’elemento da inserire in una certa posizione nella frase. Gli elementi del paradigma si escludono tra di loro

¤  Asse sintagmatico (delle combinazioni, in praesentia): un

elemento selezionato per essere combinato in un enunciato si colloca su un asse lineare, stabilendo relazioni con gli altri elementi. Nel disporsi nell’asse sintagmatico gli elementi possono subire modificazioni (es. Fenomeni di coesione come l’accordo)

Principi per l’analisi delle lingue

¨  L’organizzazione secondo i due assi è molto importante perché dà luogo alla diversa distribuzione degli elementi linguistici, permettendo di individuare classi di elementi che condividono le stesse proprietà.

¨  Un segno linguistico ha come significato una certa realtà mentale, ma dipende al tempo stesso da tutti gli altri segni facenti parte del sistema. Il suo valore è dato da una certa posizione nel sistema/struttura.

Nb: SISTEMA/STRUTTURA: Quello che conta è la funzione a cui assolvono le parti, non le semplici caratteristiche materiali.

Principi per l’analisi delle lingue

¨  La lingua è un “sistema di sistemi”, ovvero un sistema composto da più sottosistemi: fonologico, morfologico, lessicale…

¨  LIVELLI DI ANALISI tradizionali (cfr. biplanarità/doppia articolazione): ¤ Sig.nte – 2° articolazione: fonetica/fonologia ¤ Sig.nte – 1° articolazione: morfologia/sintassi ¤ Sig.to: Lessico e semantica