10
. Quanto accumulato durante la nostra vita lavorativa e qualche volta anche successivamente costituisce per noi pensionati una fonte integrativa delle risorse procurateci dal sistema previdenziale (rendite INPS e Fondo pensione). E’ quindi fondamentale gestire questi capitali in una maniera quanto più possibile efficace ed efficiente facendo ricorso alle tecniche messeci a disposizione dalle più collaudate teorie sugli investimenti. Capita spesso invece di osservare come queste disponibilità siano state accantonate in tempi diversi ed impiegate secondo la moda del momento con la logica del cassettista che spesso privilegia il risultato del singolo investimento sottovalutando invece il complesso; ne risulta che oggi quel tesoretto può presentare caratteristiche confuse e prive di quell’armonia necessaria per ottenere risultati coerenti con gli obiettivi prefissati. Partiamo allora con il dire che secondo studi consolidati il 90% dei risultati di un investimento finanziario è procurato da una corretta allocazione iniziale mediante l’utilizzo di prodotti che essendo a bassa correlazione fra di loro prospettano un andamento nel tempo più costante rispetto a quel giardinetto che, pur valido in alcune sue componenti, risulta disarmonico nel complesso perché non è la sola diversificazione il fattore di riparo dai rischi ma anche l’aspetto correlativo gioca il suo ruolo. Trascurabile è poi quel dieci percento della performance che speriamo di ottenere dalla scelta del titolo buono al momento giusto. E’ poi da tener sempre ben presente l’avversione al rischio che più o meno affligge ogni investitore anche se in misura diversa da soggetto a soggetto. Un importante studio condotto dal premio Nobel per l’economia Daniel Kahnemanci dice al riguardo che le possibili perdite “pesano” tipicamente più dei guadagni. Detto più in dettaglio, una perdita, supponiamo, di 1000 Euro, procurataci da un investimento ci creerà uno stato psicologico di sconforto che non verrà cancellato anche se successivamente dovessimo realizzare con un altro investimento un utile di 1000 euro. Per la maggioranza di noi, la bilancia soggettiva torna all'equilibrio, cioè ritroveremo la serenità economica, per questa particolare vicenda, solo se la somma guadagnatasi collocherà tra i 2250 e 2500 euro. In circa 35 anni di ricerche nel campo delle scienze cognitive applicate all'economia, questo dato, cioè un'asimmetria di un fattore tra 2,25 e 2,50 tra guadagni e perdite, è tra i più consolidati. Il fenomeno di natura psicologica va sotto il nome di «avversione alle perdite». Gli studi del Prof Kahneman sembrano essere confermati da una recentissima ricerca condotta dal reparto di neuroscienze dell’Università San Raffaele di Milano. Come dobbiamo allora comportarci per ottimizzare i nostri sudati risparmi cercando nel contempo di minimizzare lo stress psicologico? ( continua alla pagina successiva ) Anno I° Num. 8 Ottobre 2013 Organo d’informazione interna dell’Unione Pensionati Gruppo Unicredit Sicilia Orientale e Calabria – Catania Redatto, stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza Sede: Corso Sicilia, 8 – 95131 – Catania – telef.0959521977 Redattori: Ninì Renzo Pappa, Pasquale Alessandro, Antonino Magrì L’INVESTIMENTO DEI NOSTRI RISPARMI di Luciano Palmesi

L’INVESTIMENTO DEI NOSTRI RISPARMI di Luciano Palmesi UNIONE OTT 13.pdf · Gli operatori professionali come i fondi pensione, le Banche, le società di gestione del risparmio, le

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.

Quanto accumulato durante la nostra vita

lavorativa e qualche volta anche successivamente

costituisce per noi pensionati una fonte integrativa

delle risorse procurateci dal sistema previdenziale

(rendite INPS e Fondo pensione).

E’ quindi fondamentale gestire questi capitali in

una maniera quanto più possibile efficace ed

efficiente facendo ricorso alle tecniche messeci a

disposizione dalle più collaudate teorie sugli

investimenti.

Capita spesso invece di osservare come queste

disponibilità siano state accantonate in tempi

diversi ed impiegate secondo la moda del

momento con la logica del cassettista che spesso

privilegia il risultato del singolo investimento

sottovalutando invece il complesso; ne risulta che

oggi quel tesoretto può presentare caratteristiche

confuse e prive di quell’armonia necessaria per

ottenere risultati coerenti con gli obiettivi

prefissati.

Partiamo allora con il dire che secondo studi

consolidati il 90% dei risultati di un investimento

finanziario è procurato da una corretta allocazione

iniziale mediante l’utilizzo di prodotti che essendo

a bassa correlazione fra di loro prospettano un

andamento nel tempo più costante rispetto a quel

giardinetto che, pur valido in alcune sue

componenti, risulta disarmonico nel complesso

perché non è la sola diversificazione il fattore di

riparo dai rischi ma anche l’aspetto correlativo

gioca il suo ruolo. Trascurabile è poi quel dieci

percento della performance che speriamo di

ottenere dalla scelta del titolo buono al momento

giusto.

E’ poi da tener sempre ben presente l’avversione

al rischio che più o meno affligge ogni investitore

anche se in misura diversa da soggetto a soggetto.

Un importante studio condotto dal premio Nobel

per l’economia Daniel Kahnemanci dice al

riguardo che le possibili perdite “pesano”

tipicamente più dei guadagni.

Detto più in dettaglio, una perdita, supponiamo, di

1000 Euro, procurataci da un investimento ci

creerà uno stato psicologico di sconforto che non

verrà cancellato anche se successivamente

dovessimo realizzare con un altro investimento un

utile di 1000 euro. Per la maggioranza di noi, la

bilancia soggettiva torna all'equilibrio, cioè

ritroveremo la serenità economica, per questa

particolare vicenda, solo se la somma

guadagnatasi collocherà tra i 2250 e 2500 euro. In

circa 35 anni di ricerche nel campo delle scienze

cognitive applicate all'economia, questo dato, cioè

un'asimmetria di un fattore tra 2,25 e 2,50 tra

guadagni e perdite, è tra i più consolidati. Il

fenomeno di natura psicologica va sotto il nome di

«avversione alle perdite».

Gli studi del Prof Kahneman sembrano essere

confermati da una recentissima ricerca condotta

dal reparto di neuroscienze dell’Università San

Raffaele di Milano.

Come dobbiamo allora comportarci per

ottimizzare i nostri sudati risparmi cercando nel

contempo di minimizzare lo stress psicologico?

( continua alla pagina successiva )

Anno I°

Num. 8

Ottobre

2013

Organo d’informazione interna dell’Unione Pensionati Gruppo Unicredit

Sicilia Orientale e Calabria – Catania Redatto, stampato e distribuito in proprio, gratuitamente ed esclusivamente, al personale in quiescenza

Sede: Corso Sicilia, 8 – 95131 – Catania – telef.0959521977

Redattori: Ninì Renzo Pappa, Pasquale Alessandro, Antonino Magrì

L’INVESTIMENTO DEI NOSTRI RISPARMI di Luciano Palmesi

( seguito pag. 1)

In prima battuta dovremmo fissare il livello di

rischio che siamo disposti a correre in funzione

non solo della nostra propensione a questo fattore

ma anche dell’orizzonte temporale

dell’investimento perché un rischio più alto

necessita di maggior tempo per essere assorbito

dalle naturali oscillazione dei valori di mercato.

Una volta fatto questo dovremmo scegliere il mix

delle singole componenti che dovranno comporre

il portafoglio: ad esempio obbligazioni, azioni,

depositi bancarie nell’ambito di ciascuna classe

quali titoli utilizzare ( singole azioni, obbligazioni,

fondi comuni oppure ETF quotati alla Borsa di

Milano).

Un interessante studio prodotto diversi anni fa’

negli USA consigliava di contenere la parte

azionaria e quella obbligazionaria ad alto rischio

in una percentuale calcolata sottraendo da 100

l’età del soggetto investitore: così che un

settantenne che vuol vivere sereno dal punto di

vista finanziario non dovrebbe detenere azioni o

altri titoli ad elevato rischio nella misura superiore

al 30% del proprio patrimonio mobiliare.

Fatto questo viene la parte più complessa del

processo consistente nel valutare ex-ante qual è il

ritorno ed il livello di rischio attesi e verificare poi

se il mix è efficiente o se necessita di quale

aggiustamento.

Gli operatori professionali come i fondi pensione,

le Banche, le società di gestione del risparmio, le

assicurazioni etc. dispongono di strumenti

sofisticati per assolvere questo compito ma anche

noi piccoli risparmiatori possiamo imitarli grazie

alla rete internet.

Il web mette infatti a disposizione strumenti più o

meno sofisticati, gratis o a pagamento, e

comunque accessibili a tutti

Tra questi segnalo quello reperibile collegandosi a

www.moneycontroller.it che ha avuto diversi

riconoscimenti dalla stampa nazionale e che è

stato certificato dal consiglio nazionale delle

ricerche.

L’utilizzo di moneycontroller può apparire un po’

complicato all’inizio ma con un po’ di pazienza e

buona volontà il mezzo è alla portata di tutti. Ho

avuto modo di esaminare e studiare questo

strumento e debbo dire che lo trovo utile

soprattutto perché consente oltre a quanto detto

sopra di controllare quanto i nostri sudati risparmi

siano vicini o lontani dalla cosiddetta “frontiera

efficiente” descritta dal Prof. Markowitz, ossia

l’autore di quella che è tuttora considerata da

molti la migliore teoria in materia.

Naturalmente nessuna teoria è in grado di

prevedere il futuro e nemmeno il modello

Markowitz ci riesce, ma avere un portafoglio

efficiente è meglio che abbandonarsi al caso

oppure alle nostre idee individuali perché come

scrisse Keynes, il più famoso economista del

secolo scorso, “ non ha nessuna importanza cosa

ognuno di noi pensa sul futuro di questo o quel

titolo è invece importantissimo anzi

indispensabile conoscere quello che tutti gli altri

investitori pensano al riguardo”. L’utilizzo quindi

di strumenti di analisi ci consente di avvicinarsi

alla realtà di mercato evitando almeno gli errori

più macroscopici che si possono commettere

affidandoci al nostro istinto che tendiamo spesso a

sopravvalutare.

********************************************************************************

Anno I°

Num. 8 Ottobre

2013

2013

Pag. 2

SOMMARIO Pag 1 L’investimento dei nostri risparmi di L.Palmesi Pag. 5 Compleanni + vignetta e foto curiosa

Pag 2 seguito pagina 1 + sommario Pag. 6 La pagina della poesia di P.Savoca

Pag 3 Antonello da Messina di P.Alessandro Pag. 7 Mai dire mai di A. Teresi

Pag 4 L’angolo del buonumore Pag. 8 Lo Sport di n.r.pappa + Uni.C.A.

LA REDAZIONE RINGRAZIA IL COLLEGA DEL GRUPPO VENETO LUCIANO PALMESI - CONSIGLIERE EFFEPILUX

LUSSEMBURGO E GIA’ CONSIGLIERE SUPPLENTE DEL FONDO PENSIONE - PER L’INTERESSANTE ARTICOLO.

Sulla vita di Antonello da Messina si conosce

poco e le notizie più antiche, peraltro piuttosto

scarne, ci vengono riferite da Giorgio Vasari. Solo

nei primi anni del 900 verranno alla luce molti

aspetti della vita di Antonello soprattutto per

merito di due studiosi siciliani: il palermitano

Mons. Gioacchino di

Marzo e il messinese

Gaetano La Corte Cailler.

Antonello nasce a

Messina probabilmente

nel 1430.

Non si hanno notizie sulla

sua prima formazione, ma

secondo Vasari, Antonello

studiò per molti anni il

disegno a Roma e sembra

abbia svolto intorno al 1444 il suo noviziato a

Napoli, presso Colantonio, il cui ambiente era

aperto agli influssi fiamminghi, provenzali ed

iberici. Partito alla volta delle Fiandre, per

apprendere la tecnica della pittura ad olio

direttamente da Jan van Eyck che ne era

l’ideatore, Antonello fu chiamato a realizzare

opere pittoriche proprio per la sua padronanza

della tecnica ad olio e le altre caratteristiche

fiamminghe della pittura: i paesaggi e le

atmosfere luminose e colorate. Nel 1456 è

nuovamente a Messina dove mette bottega con

l’allievo Paolo di Ciacio, per dipingere nel 1457 la

prima opera firmata: un perduto gonfalone per

San Michele dei Gerbini di Reggio Calabria. A

parte una breve parentesi dedicata a Venezia, nel

1476 ritorna a Messina e vi rimane fino alla morte

anche se sporadicamente effettua viaggi di lavoro.

Negli anni 60 il nobile messinese Giovanni

Mirulla commissiona ad Antonello un dipinto su

fondo oro della Madonna e due gonfaloni. Tutte e

tre le opere sono andate perdute. Curiosa è la

ripetitività della produzione dei gonfaloni:

strutture lignee intagliate con una immagine

dipinta al centro e su entrambe le facce con alla

base un foro che permetteva l’inserimento di

un’asta di legno per portare i gonfaloni in

processione.

All’inizio degli anni 70 Antonello è a Noto dove

ottiene la commessa di un gonfalone, andato

perduto, dalla famiglia

Speciale. Qui rivede

Francesco Laurana, pittore

che aveva avuto modo di

conoscere a Napoli. E’

facile ipotizzare che tra i

due artisti sia avvenuto uno

scambio di idee tali da

influenzarne le opere alla

luce della conoscenza della

pittura di Piero della

Francesca. Infatti l’influsso di Piero della

Francesca è rintracciabile in dipinti successivi che

rivelano una nuova conquista del senso dello

spazio e del volume, in cui le figure risaltano in

interpretazioni più luminose.

Il punto più alto di queste ricerche è rappresentato

dal Polittico di San Gregorio (vedi foto, opera

custodita presso il Museo Regionale di Messina )

in cui la profondità dello spazio e la illusoria

tridimensionalità danno vita e risalto alle figure

della Madonna e dei Santi Gregorio e Benedetto.

Sono da ricordare i numerosi ritratti i cui

personaggi sono dipinti con stile fiammingo:

fondo scuro, posizione di tre quarti, grande

espressione degli occhi e penetrazione dello

sguardo.

Antonello da Messina, malato di tubercolosi,

muore a Messina il 14 febbraio 1479, lasciando un

grande vuoto nello scenario artistico

rinascimentale. Per sua disposizione venne sepolto

nel cimitero del convento di Santa Maria del

Gesù, cimitero che scomparve con una piena del

1863 e con esso le spoglie di questo grande figlio

di Messina.

ANTONELLO DA MESSINA di Pasquale Alessandro

Anno I°

Num. 8

Ottobre

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Pag. 3

quattro L’angolo del :

buon umore e relax

VITA DI COPPIA

Io e mio marito conosciamo il segreto per far

durare il matrimonio:due volte a settimana

andiamo in un ristorante carino, buon cibo,

buon vino e buona compagnia.

Lui va il martedì ed io……. il venerdì.

Mia moglie ha un tostapane elettrico,

un’impastatrice elettrica, un tritatutto elettrico.

Mi ha detto : “ci sono troppi aggeggi e nessun

posto dove sedersi“

Così le ho comprato una…sedia elettrica.

Mia moglie sta facendo una nuova dieta con

cocco e banane. Non ha perso peso però,

ragazzi, sapeste come si arrampica sugli alberi.

Mia moglie ha fatto una maschera di fango ed

è stata bellissima per due giorni. Poi….ha tolto

il fango.

Ricordate sempre: “ il matrimonio è la prima

causa di divorzio “

All’inizio Dio creò la terra e si riposò. Poi creò

l’uomo e si riposò. Poi creò la donna.

E da allora né Dio né l’uomo hanno più

riposato.

HANNO DETTO

Scherzando si può dire di tutto. Anche la

verità.

(Sigmund Freud )

Non si fa il proprio dovere perché qualcuno

ci dica grazie. Lo si fa per principio, per se

stessi, per la propria dignità.

(Oriana Fallaci )

Ricorda sempre che non è il coltello in se

che ferisce ma la mano di chi lo impugna.

(Anonimo )

La spiritualità, per una come me che non

crede in Dio, all’anima, all’aldilà sta nella

capacità di amare e comprendere gli altri-

uomini ed animali- e “ di non fare agli

altri quello che non vorresti fosse fatto a

te“. (Margherita Hack)

**********************************

Se mi interesso a quello che dicono i

cretini, non avrò più tempo per quello che

dicono le persone intelligenti.

( E. Schimitt )

Anno I°

Num. 8

Ottobre

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Pag. 4

Questo mese gli auguri vanno a :

Calanna Giuseppe (26), D’Augusta Perna Vittorio (17), Garofalo Giuseppa (11), Germanà

Mario (12), Lo Re Onofrio (24), Lo Turco Antonino (5), Managò Agatino (18), Moncada

Francesco (16), Musolino Vittorio (22), Pittera Francesca (28), Rinaldo Tobia (9), Sferrazzo

Alfina (16), Sidoti Francesco (19), Zerbonia Rosa (7).

buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno

buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno buon compleanno

Se

LA VIGNETTA DEL MESE LA FOTO CURIOSA DEL MESE

( e li chiamano animali )

Anno I°

Num. 8

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Pag. 5

23 aprile 1958

Gagliardo, veloce scivola il legno sul mare

d’aprile

l’ultimo raggio accarezza la prora

ignora la sorte mentre guarda Bagnara.

Si spegne il lume

il faro scompare

s’alza il vento

tetto di nuvole nere s’appresta sul mare.

Il vento rabbioso, con furia omicida

s’abbatte sul legno, l’onda cattiva

impazzita s’infuria, ribolle il mare e si alza

sconvolge, urla di rabbia l’acqua impietosa.

Mare malvagio travolge, s’impenna,

il legno vacilla

ora s’alza, violento, s’abbatte, s’infrange,

ricade.

Taglia! Taglia! Taglia! sparisce nel vento l’anima L’antico richiamo,

la voce imperiosa non s’ode.

e il Faro

tende l’orecchio, nessun suono di brogna.

Fugge la notte inorridita, piange sul mare

che ha tradito la vita, rubata, spezzata, perduta!

L’alba smarrita si affaccia, nasconde il suo

volto,

su tanto dolore.

Accarezza la riva desolata, i piedi lambisce di

chi spera,

nel ritorno del legno gagliardo.

Un’ombra di pace e di silenzio il Faro avvolge.

Lacrime amare, cuore sconfitto, amor che non

torna.

L’ANTEFATTO

Alcuni anni prima, la stessa barca comandata da don

Peppino, uomo di grande carisma e indiscussa

autorevolezza, si era trovata nelle medesime

condizioni: tempesta di mare, vento di scirocco e la

palamitara calata nella posta prestabilita. Il capitano

con determinazione e assunzione di responsabilità

diede ordine di tagliare la cima della rete che teneva la

palamitara legata alla barca, che altrimenti, in quella

situazione di gran pericolo li avrebbe portati a fondo

zavorrando la barca. Egli stesso con un colpo secco

tagliò la corda e la barca, libera nella tempesta, tenne

il mare a forza di remi e braccia. Il suono acuto della

brogna, per segnalare la loro presenza in mare, fu

udito dalla Capitaneria di Bagnara che

tempestivamente, con le motovedette, accorse in loro

aiuto e li trasse in salvo. La comunicazione del

salvataggio giunse a Torre Faro tramite le autorità

marittime, con gran sollievo delle famiglie, con un

telegramma “Equipaggio salvo, palamitara persa”. Il

padrone della barca e della palamitara non la prese

bene e quando don Peppino arrivò a terra con tutto

l’equipaggio, disse ironicamente: “Bravo don

Peppino! Equipaggio salvo e palamitara persa!”

Da allora don Peppino non volle più comandare quella

barca in evidente disaccordo col proprietario.

Quel 23 aprile 1958 don Peppino doveva essere a

bordo di quella barca, perché lo avevano tanto pregato

e, anche se aveva preso altre strade, il mare restava la

sua passione. Per strada si attardò a chiacchierare sul

tempo che non prometteva niente di buono, e arrivò

tardi, tanto che la barca si era già allontanata.

La tempesta colse la barca con la palamitara già

calata, come testimoniarono i marinai delle altre

barche che avevano fatto loro cenno di tornare a

riva. Lo scirocco e il mare in tempesta non hanno

dato scampo ai 10 componenti l’equipaggio.

Cosa era successo? Nessuno può dirlo con certezza.

Secondo le ipotesi più accreditate, chi comandava non

volle perdere la rete come era accaduto anni prima. Se

don Peppino fosse stato a bordo, con la sua

autorevolezza avrebbe tagliato di nuovo la cima? Sono decisioni contingenti al momento in cui si

vivono.

Quello che è certo è che si è persa la palamitara, la

barca e la vita di 10 persone.

LA PAGINA DELLA POESIA di Paola Savoca

Anno I°

Num. 8

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Pag. 6

Leggere molto non significa leggere tutto: il

vastissimo panorama offerto non renderebbe

sufficiente una vita intera per poter essere

letto. E quindi si sceglie di leggere, tra

l’offerta proposta, ciò che più si confà al

nostro gusto, al nostro interesse. Non ho mai

letto, per mia scelta, gli autori troppo fecondi

di scritti e ho scelto per questa ragione di non

leggere Camilleri: il lessico usato non mi

attrae, tanto quanto i soggetti e le

ambientazioni. Ma…mai dire mai.

Solitamente scelgo in libreria la maggior parte

dei doni natalizi e casualmente, in attesa che

la commessa si liberasse, gli occhi mi si

posarono sull’ultimo edito di Camilleri: “La

setta degli angeli”. E sempre in attesa lessi la

recensione sul retro di copertina, a firma di

Salvatore Silvano Nigro: “ Tutto di

invenzione è il rustico paesotto: il paesaggio

remoto, le otto chiese (sette per gli abbienti e

una per i contadini), il Circolo litigioso e

scalmanato, nel quale i soci, di surreale e

sgarbata scimunitaggine siedono male come

in una stampa di Hogarth; le scivolose

segretezze, le vacanterie escandescenti di

angusti e scaduti puntigli, le aggressioni

sbagliate fatte in nome dell’onore, la foia

atroce di un brigante dal nome biblico, l’astio

e le divisioni tra bassa aristocrazia di

campagna, professionisti borghesi, massari,

campieri, nullatenenti. Assolutamente vera è

invece la faccenda, testimoniata da Filippo

Turati e da Don Luigi Sturzo. E personaggio

storico è il protagonista Matteo Teresi,

avvocato dei poveri e dei deboli; e giornalista,

che la sua animosa attività di denuncia nutre

di socialismo umanitario…Corre l’anno

1901…”.

Come faccio a non leggerlo? Questa volta la

curiosità mi prende, per ovvie ragioni e

quindi, tra gli altri, anche il piccolo volume di

Camilleri scivola tra gli altri acquisti. Arrivata

a casa, lo leggo d’un fiato e scopro una figura

d’uomo, con due lauree in tasca, farmacista

prima e avvocato poi, che balza alta e

coerente tra le righe. Un uomo che scopre un

segreto tra le mura delle chiese del paese; un

segreto che coinvolge molte delle giovani

donne che vi abitano, vittime degli abusi di

una setta; un segreto che scuote le mura delle

parrocchie e vede colpevole il clero locale!

Un segreto che, grazie alle denunce del

Teresi, supera lo stretto e suscita lo sdegno di

molti esponenti politici, come Turati e Sturzo.

Lo scopre e per questo viene “invitato”, con

un colpo di lupara ben diretto e che appena lo

sfiora, a lasciar perdere l’inchiesta e i pezzi

scritti sul giornaletto locale “La battaglia”. Un

uomo che, lasciando col cuore in pezzi il

paese che ha indetto una crociata contro “il

diavolo sotto forma dell’Avvocato”, decide di

migrare in America, a Rochester,dove già il

fratello ha messo su famiglia e che in terra

straniera diviene il più famoso tutore della

legge in favore degli emigrati siciliani, di

quelli che dal suo paese sono fuggiti prima di

lui.

E per la prima volta ho letto Camilleri!

“Papà, ma questo Matteo era forse un tuo

parente? Aveva a che fare con la nostra

famiglia?”…

Che silenzio! La mia domanda resta e resterà

per sempre senza una risposta.

MAI DIRE MAI…….. ( di Anna Teresi )

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Num. 8

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Pag. 7

Qualche socio ha osservato giustamente che

parliamo poco, o quasi niente, di sport.

E allora spendiamo qualche parolina

sull’argomento occupandoci

però non degli sport

maggiori, per i quali sono

piene le pagine dei giornali

sportivi e non, ma di quelli

minori che spesso ci

riservano delle enormi

soddisfazioni specialmente

se i protagonisti sono

siciliani o calabresi.

Di cosa o di chi parliamo

allora ? Di uno sport non

molto seguito e di un campionissimo di casa

nostra : ci riferiamo al siciliano Antonio

(Tony) Cairoli.

Nato a Patti (Messina ), ha già vinto ,con

quello di quest’anno, ben 7 titoli di campione

del mondo di motocross di cui 5 consecutivi

(2009, 2010, 2011 e 2012 e, appunto, 2013

nella categoria MX1, gli altri 2 li aveva vinti

gareggiando nelle MX2 ) e corre il rischio di

battere il record assoluto che appartiene al

belga Stefan Everts, che di titoli ne ha vinti 10

, e ciò considerata l’ancor

giovane età : Cairoli è nato

infatti il 23 settembre

1985.

Il corridore messinese può

essere considerato in

questo sport un grande

talento in assoluto: salito

la prima volta su una

minicross all’età di 4 anni

ha esordito a 7 anni

migliorando anno dopo

anno sino a raggiungere i risultati che sono

sotto gli occhi di tutti

Una curiosità : sin dall’esordio ha gareggiato

sempre , tranne un solo anno, con il numero

222 che è poi il numero di telaio della prima

moto.

Campagna di prevenzione 2012/2013

Facciamo presente agli assistiti che con inizio 01/08/2013 ha preso avvio la seconda fase della

Campagna di Prevenzione (che si concluderà il 30/11/2013, ma con possibilità di preattivazione

delle prestazioni presso le Strutture Convenzionate aderenti all’iniziativa entro e non oltre il

31/10/2013 ), riservata a chi non abbia partecipato alle due Campagne di Prevenzione

precedenti. Per ogni ulteriore informazione sulle modalità di attuazione del servizio, si prega

consultare il Manuale Assirecre.

Anno I°

Num. 8

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Pag. 8

LO SPORT di n.r.pappa

VERBALE RIUNIONE CONSIGLIO DI GRUPPO

In data 19 settembre 2013, alle ore 9,45 nei locali della Sede in corso Sicilia, 8 si sono riuniti i

Consiglieri, come da lettera di convocazione del 2 set c.a..

Sono presenti Bonanno Salvatore, Magrì Antonino, Pappa Ninì Renzo, Alessandro Pasquale,

Cardone Giovanni e Vivirito Osvaldo. Assenti giustificati il Consigliere Ignoti Giuseppe e il

Revisore dei Conti Pace Leonardo entrambi fuori sede.

Presenti inoltre, invitati, Cuturi Pietro, Di Nunzio Pietro, Mazzone Domenico, Alonzo Lilli e il

nuovo socio Pitrone Michele di Messina.

1° punto, prende la parola il Presidente che fa un breve resoconto dell’attività svolta dal Gruppo

nello scorso semestre, con particolare riferimento al corso di computer realizzato. Il buon

gradimento da parte dei soci partecipanti, induce a proseguire per il corrente semestre

nell’iniziativa. Al riguardo prende la parola Cuturi, quale responsabile dell’organizzazione, che ( 3°

punto dell’o.d.g.), riferisce di aver già contattato il docente, prof. Garagozzo il quale si è dichiarato

disponibile per un nuovo ciclo di lezioni da definire nei dettagli; previsto un incontro giovedì p.v. Si

fa presente che in atto la scuola “Cavour” ha un nuovo Preside in sostituzione del precedente,

andato in pensione. Si ritiene che il nuovo corso potrebbe essere effettuato entro i prossimi due

mesi.

2° punto dell’ordine del giorno “Internet” in uno con quello previsto al 5° punto “Eventuale

acquisto di un nuovo computer”, facendo riferimento a quanto deliberato nella riunione del

Consiglio del 19 settembre 2012, si ritiene opportuno ovviare all’acquisto di nuova stampante

poiché già sistemate quelle in nostro possesso; ma rimane necessario l’acquisto di un nuovo

computer (confermato l’incarico a Magrì e a Vivirito) perché da svariate prove effettuate, le

chiavette internet non danno segni di connessione.

4° punto, condizioni praticate sul c/c del Gruppo. Si rileva che esse sono in linea con le condizioni

standard e che non viene più addebitata la commisione di € 5,00 mensile.

6° punto, Input all’attività editoriale dell’Unione. Il Presidente sottolinea con soddisfazione che il

nostro periodico è gradito ed apprezzato anche da soci di altri Gruppi territoriali. Nel caso specifico,

evidenzia la partecipazione del socio Luciano Palmesi (Gruppo Veneto) con un articolo di carattere

finanziario che verrà inserito nel numero di ottobre p.v.

Inoltre, nell’intento di acquisire nuove e più funzionali forme nella impaginazione, nonché

arricchire con sempre più interessanti argomenti l’Unione, si conta di coinvolgere il nuovo socio

Pitrone - esperto nel settore giornalistico - il quale da la sua disponibilità ad una proficua

collaborazione con l’attuale Redazione.

7° punto, programmazione attività ludico/culturale. Si rimanda alla prossima primavera l’eventuale

gita alle isole Eolie. Di Nunzio propone per questo secondo semestre un giro dell’Etna con la

Circumetnea. Altra proposta viene fatta dalla socia Alonzo di una gita di un giorno a Centuripe con

visita al museo. Pappa propone una visita a Savoca con visita al convento dei Cappuccini.

Quanto prima verrà organizzata una pizzata.

…/…

NOTIZIE FLASH

8° punto, Rapporti con i pensionati delle banche coordinate. Rapporti improntati con la massima

cordialità e collaborazione.

9° punto, Proselitismo. Il Presidente, sulla scorta di elementi maturati nei trascorsi mesi, ritiene che

- pur in presenza di oggettive difficoltà a svolgere un proficuo lavoro di proselitismo nei confronti

di esodati ed in particolare nei confronti dei pensionati delle banche coordinate (B.Sicilia e

B.Roma) - sia necessario adottare tutte le energie per raggiungere l’obiettivo di incrementare il

numero degli iscritti. Pertanto è opportuno entrare subito in possesso di un elenco dei colleghi già

in esodo e di quelli che sono prossimi al pensionamento.

Varie ed eventuali

Messa per i nostri defunti: Il Presidente da incarico a Vivirito che propone la Parrocchia S.Pietro e

Paolo.

Omaggi di fine anno: limite massimo di spesa confermato in € 10,00 per gadget. Al riguardo si

delibera allargare la richiesta anche ad altri fornitori e non solo alla CIPI ovviamente per spuntare

prezzi più vantaggiosi.

Infine il Presidente propone ai Consiglieri di interpellare il Presidente Nazionale per esaminare la

possibilità di organizzare il prossimo Consiglio Nazionale nella nostra zona.

Non avendo altro da discutere, il Presidente dichiara chiusa la riunione alle ore 11,30.

f.to Bonanno (Presidente) f.to Cardone (Segretario)

SI INVITANO I SOCI

A

PARTECIPARE ALLA SANTA MESSA

IN

SUFFRAGGIO DEI NOSTRI CARI COLLEGHI

DEFUNTI

CHE SI TERRA’

IL 5 NOVEMBRE ALLE ORE 18,00

PRESSO LA PARROCCHIA

SANTI PIETRO E PAOLO

VIA SIENA, 1

CATANIA