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1 Lo scambio in arte: PARTE PRIMA Acquistare, vendere, collezionare, valutare e gestire

Lo scambio in arte

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Lo scambio in arte: PARTE PRIMA Acquistare, vendere, collezionare, valutare e gestire

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Acquistare e vendere nel mercato dell’arte visiva

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Lo scambio in arte è un’attività complessa che deve essere molto seguita! Fornendo molta informazione agli agenti (almeno pari, se non più, di quella disponibile per altri item patrimoniali) L’atto di compravendita comporta operazioni di “arbitraggio”: ü su piazza (tassi di cambio e città cui sono localizzate le gallerie, imposte ed altro oneri accessori); ü sugli artisti (locali e/o internazionali), ü sulle case d’asta Poiché il mercato è segmentato: l’atto di compravendita comporta importanti scelte selettive

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Mercato dell’arte visiva

Dipinti & sculture (diversi segmenti) Mobili Antiquariato Arte egizia, greca, romana ecc. Ceramica Arte primitiva ed etnica Fotografia Tappeti Oggettistica ecc.

beni

i mercati Primario Secondario Delle aste

Localizzazione Oggetti trattati

(reputazione e liquidità) Potere di mercato

Tipi di transazione

Locale, nazionale, internazionale Liberisti, non liberisti (la notifica) Ufficiale, sommerso

Si differenziano per

esercitazione

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I canali di acquisto delle opere d’arte Con riferimento ai soggetti coinvolti e al tipo di transazione, il mercato dell’arte visiva è organizzato su tre segmenti: mercato primario, in cui collezionisti privati o galleristi acquistano opere direttamente dagli artisti o da altri privati mercato secondario, in cui l’agente principale è la galleria che offre il bene al privato vendite all’asta, cui partecipano privati, galleristi, collezionisti e responsabili di musei pubblici e privati I segmenti primario, secondario e d’asta in genere trattano oggetti con caratteristiche diverse (in termini di fama dell’artista, storia dell’opera, tipologia dell’opera ecc.)

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GLI ATTORI DEL MERCATO SECONDARIO: il market price

Gallerie mercante

artista

collezionista

di mercato

di scoperta

Profitto commerciale Funzione sociale (diffusione culturale)

Profitto commerciale Funzione sociale (gatekeeper)

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Cosa fanno le gallerie •  Galleria di scoperta, specializzata nell’individuare e fare emergere i nuovi talenti; queste gallerie hanno un capitale ridotto, ma aiutano, stimolano e consigliano i talenti emergenti, aumentandone la reputazione artistica e mercantile e guadagnando sulla loro eventuale affermazione. •  Gallerie di mercato acquistano opere per rivenderle, spostandole nel tempo e nello spazio, e guadagnano sulla differenza di prezzo; esse hanno una base commerciale e promozionale solida e una rete diffusa di clienti. Talvolta, alcune gallerie svolgono un’attività culturale poiché le loro esposizioni commerciali, ad accesso libero, sono nel contempo mostre importanti •  Gallerie d’arredamento, la cui mission commerciale è quello di fornire elementi di arredo, con fini prevalentemente “decorativi” Che possono collaborare, secondo le loro diverse competenze, per: a) acquisti; b) depositi di opere; c) organizzazione delle esposizioni temporanee; d) sostegni e diffusione della arte e cultura contemporanea

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Case d’asta

Profitto di intermediazione (in asta o nel “dopo asta”)

Funzione sociale: produzione di informazione

Prezzi (stime e listini di aggiudicazione) Cataloghi (schede, stime ed immagini)

Aste di mercato Aste di dispersione (3D) Sessioni & sedute

GLI ATTORI DEL MERCATO DELLE ASTE: l’auction price

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LE ASTE DEI DIPINTI (e delle sculture)

I bidder Acquirenti occasionali Collezionisti puri Speculatori puri Galleristi (in proprio o su mandato) Responsabili dei musei Consulenti

•  Come produrre le informazioni, cataloghi: schede, fotografie (pagina, ½ pagina, copertina), presentazione critica ecc.

•  L’estensione del mercato: offerte di sala (con priorità), di banco (con l’indicazione del prezzo massimo), al telefono

•  La sequenza delle vendite (fissata dal catalogo), poiché durante l’asta possono variare sia il prezzo di riserva del compratore (affiliazione, maledizione del vincitore), sia il vincolo di bilancio (se si effettuano acquisti): “ogni oggetto ha il suo giusto posto” (n° del lotto: inizio, centro, coda d’asta; elenco alfabetico per autore)

•  Specializzazione d’asta, né troppo omogenea né troppo eterogenea

•  Ruolo del banditore: il regista e l’attore dell’asta

Le scelte dell’asta

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a)  L'oggetto di scambio: in asta si scambiano beni unici o multipli, acquistabili separatamente o in blocco.

b)   Gli operatori economici: un venditore (seller), un mediatore (auctioneer) e un gruppo di acquirenti (bidder)

c)  Le modalità di ammissione: a partecipazione libera, a inviti

d)   Modalità di presentazione delle offerte: l'offerta orale (anche telefonica), l'offerta scritta, l’offerta tramite i nuovi media

e) La regola di aggiudicazione: la regola di aggiudicazione del bene al migliore offerente è la più diffusa (NB: ma non la sola)

f) La regola di pagamento. La regola di pagamento che prevede che il vincitore corrisponda al venditore il prezzo di aggiudicazione è più diffusa (NB: ma non la sola)

Le regole d’asta

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Le relazioni tra i prezzi dell’asta: q  PREZZO DI INCANTO < PREZZO DI RISERVA perché?

q  PREZZO DI RISERVA > PREZZO DI AGGIUDICAZIONE buy-in, offerte “from the chandelier”, trattative del dopo asta

q  PREZZO DI RISERVA < PREZZO DI AGGIUDICAZIONE Vendita effettiva, cedola di aggiudicazione, pagamento, consegna dell’opera

q PREZZO DI AGGIUDICAZIONE : PREZZO DI STIMA Importante indicatore di mercato

NB: la presentazione e la vendita di un’opera in asta è in se un “segnale” per il mercato

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Market price e auction price 1

q  Se il market price causasse l’auction price, si dovrebbe “sistematicamente” ipotizzare una condotta strategica delle gallerie volta a “difendere” in asta le quotazioni dei loro artisti

q  Se l’auction price causasse il market price, si dovrebbe “sistematicamente” considerare l’asta come il mercato di approvvigionamento della gallerie di mercato

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Market price e auction price 2

q  Nella sale d’asta bisogna evitare di farsi portare dal vento

q  L’equazione aste = ingrosso, gallerie = dettaglio risulta una grossolana approssimazione

La convenienza dell’acquisto in galleria o in asta dipende dal

Prezzo totale = costo di acquisto + oneri d’acquisto + costi di transazione

E dato che gli addendi sono tutti differenti in galleria e in asta. La convenienza è un fatto contingente

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Cenni: ASTE ON-LINE:

Fiducia & reputazione

PORTALE (provvigioni)

C2C B2C B2B C2B

(gallerie, senza uso del portale)

(poco frequenti)

Diversità con le aste tradizionali: •  maggiore estensione del mercato, aperte 24/24, mercato globale. •  ricerca più facile degli oggetti (motore di ricerca) •  le aste durano molto: giorni o settimane (ora e data di chiusura) •  il bidder non partecipa in maniera continuativa

(ridotto numero degli agenti)

E’ diversa la strategie del bidder: •  deve decidere sia l’entità dell’offerta sia il momento in cui effettuarla (all’apertura, vicino alla chiusura; talvolta è data la possibilità di accettare un prezzo indicato on-line dal venditore e chiudere immediatamente l’asta)

Internet nella aste dal vivo: •  assistere alla vendita in diretta (web o digitale terrestre) •  offerte tramite Internet •  televendite, telepromozioni

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Cenni: la determinazione del prezzo

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IL PREZZO DELL’ARTE VISIVA

Cenni di storia del pensiero: Paradosso del valore (H2O vs diamante)

D. Ricardo, A. Marshall

Fondamentale (costo di prod.)

Tesi di Baumol, il prezzo manifesta, generalmente, un’elevata variabilità e risulta imprevedibile, dato che segue i capricci e le manie del mercato

Tesi di Grampp, l’utilità che si trae da un dipinto noto permette di attribuirgli un valore di equilibrio, anche se convenzionale e quindi volatile

p

Mutamenti nella domanda

Utilità => domanda

Offerta => costo

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IL PREZZO E LE CARATTERISTICHE (prezzo edonico di Lankaster)

Prezzo edonico = standard ± c1 ± c2 ± c3 ± …. ± cn

Identità dell’artista Soggetto Materiali

Dimensioni dell’opera Indici di notorietà dell’artista o dell’opera

Mostre (pubbliche o private) Presenza in note collezioni private

Pubblicazioni (bibliografia) Certificazioni (vedi oltre)

Periodo dell’artista Tipicità e riconoscibilità dell’opera

Iconografia del dipinto Durata dei materiali di supporto

Deperibilità dei materiali

Periodo della transazione Piazza della transazione

Quotazioni passate Casa d’asta

Misure della congiuntura economica

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LA GRAFICA D’ARTE e LA FOTOGRAFIA

prezzo quantità incasso 10 0 0 9 1 9 8 2 16 7 3 21 6 4 24 5 5 25 4 6 24 3 7 21 2 8 16 1 9 9

4  1 4 4  2 6 4  3 6 1 4 4

I

II

1 1 1 Tot. 32

Distruzione della matrice

III

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IL PREZZO SUI DIVERSI MERCATI

Mercato primario Mercato secondario Mercato delle aste

Scambio/dono

Mercato del venditore (informazione privata)

Legge della domanda-offerta (informazione pubblica)

MS: Posted price (prezzi rigidi, convenzioni) MdA: stime fisse ex-ante, prezzi flessibili ex-post

Diversi costi di transazione: ex-ante, ex-post

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Non esiste in letteratura un modello che capace di previsioni strutturali nella formazione del prezzo dei dipinti

“la previsione delle future quotazioni, non dobbiamo illuderci,

resta ancora un’arte tutta da scoprire” (Santagata, 1998)

Previsioni per analogia tramite i co-movimenti: ü  con l’inflazione ü  con la borsa valori ü  con gli immobili abitativi ü  con l’oro ü  con il PIL

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Criteri ed economia delle esposizioni: PARTE SECONDA

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Dagli input: contenitore

e contenuto

Al prodotto

Il contenitore è fondamentale per il prodotto del museo: A)  Il contenitore come puro luogo di esposizioni temporanee,

che non possiede collezioni, ma fonda la su reputazione sull’importanza e sul richiamo delle esposizioni

B)  Il contenitore come elemento stesso del prodotto, in questo caso sia la collezione sia l’eccellenza architettonica del contenitore contribuiscono insieme alla affermazione del museo

C) Il contenitore come vincolo all’allestimento, è sempre necessario correlare le opere (dimensione, tipologia) con gli spazi, in assoluto e in struttura, che si hanno a disposizione

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L’allestimento di ogni esposizione temporanea o permanente: La parete è la barriera visiva usata nell’allestimento: divide gli spazi ed è supporto degli oggetti. E' un elemento di fondamentale importanza per il suo impatto visivo rispetto alle altre superfici orizzontali (soffitto e pavimento) che delimitano lo spazio del museo. Sulla parete devono essere predisposti sistemi di attacchi che consentano di appendere e staccare rapidamente le opere o di modificare un allestimento che si rivela sbagliato. I pannelli mobili sono elementi dell'allestimento simili alle pareti, con in più la caratteristica della trasportabilità. I pannelli sono propri di una tecnica espositiva flessibile che permette di usare gli spazi del museo in modo differente e in tempi ridotti.

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Il pavimento deve essere costruito con un materiale robusto, in modo da reggere carichi pesanti, silenzioso al calpestio e comodo per i visitatori. Inoltre, deve riflettere poco la luce. Il piedistallo, piattaforma o analogo supporto, ha la funzione di portare l'oggetto all'altezza visiva adeguata e di isolare l'opera, dandole particolare rilievo. Le vetrine. Le vetrine sono microlocali protetti, che racchiudono tutti gli elementi di un allestimento (pareti, tramezzi, piedistalli e pavimentazione). E' il sistema più sicuro per la protezione contro i furti, i visitatori sbadati e l'aggressione degli agenti esterni (polvere o microrganismi), in quanto le condizioni all'interno della vetrina possono essere facilmente controllate.

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L'illuminazione. Progettare l'illuminazione degli spazi espositivi è un'operazione complessa poiché richiede: i) un adeguato livello luminoso; ii) la conservazione del materiale; iii) la flessibilità degli allestimenti. L'illuminamento è l'aspetto più tecnico dell'allestimento. Ad ogni scelta tecnica corrisponde, ovviamente, una diversa installazione ed un diverso budget finanziario. E’ poi necessario che il progetto di illuminazione sia flessibile e preveda il possibile spostamento dei punti luce per adattarli a diverse situazioni, per seguire gli spostamenti degli oggetti e per potere decidere le direzioni di luce più idonee.

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Le didascalie e i pannelli didattici. La comunicazione tra museo e visitatore avviene anche tramite le didascalie e i pannelli didattici che accompagnano gli oggetti esposti. Bisogna considerare l'opportunità di fornire i titoli e le didascalie non nella solo lingua locale, ma anche in più lingue. Il percorso è un'esposizione organizzata, coerente e sequenziale della mostra. Esso può seguire un criterio semplice, la suddivisione delle sale o la scansione temporale delle opere oppure potrebbe riflettere una logica che coinvolge aspetti interpretativi e di critica, come la suddivisione del percorso per argomenti e per tematiche interdipendenti. La costruzione del percorso richiede sia capacità di sintesi sia una visione scientifica o artistica degli argomenti della mostra. La leggibilità del percorso è data anche da scritte e immagini che hanno la funzione di definire sinteticamente il quadro complessivo in cui collocare un insieme di oggetti esposti, chiarendo i criteri entro cui si muove il percorso e la logica dell'esposizione. Infine, il percorso deve stimolare l'attenzione del visitatore.

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Internet: Si possono rilevare diverse tipologie di presenza dei musei in Internet. La prima, ormai consolidata è una guida virtuale, che presenta il museo, orientando il visitatore tra le opere d’arte, informandolo sulla storia e fornendo informazioni sull’orario di apertura e le modalità di acquisto del biglietto d’ingresso. A un livello di approfondimento maggiore si pone la visita vituale, con il visitatore del sito che effettua una vera e propria visita attraverso le sale del museo L’esposizione virtuale: l'esperienza più recente della “fusione” fra il museo e Internet è il museo virtuale, un vero e proprio spazio web per l'esposizione (anche dell'arte virtuale)