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LO SPECIFICO DELLA FEDE CRISTIANA: sulla fede per...  · Web viewOgni numero corrisponde alla slide. 1. Tema. 2. Matteo 15,25-28 : La fede della donna Cananea ... Fede cristiana

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Diocesi di Senigallia

Cinque incontri sulla fede per adultiin particolare per i genitori

Indicazioni di metodo degli incontri

- Il primo incontro ha il supporto di alcune slides (vedere allegato). E’ impostato in modo più frontale visto che è il primo incontro.

Per gli altri incontri- Dopo aver vissuto l’accoglienza dei partecipanti si inizia l’incontro riflettendo sulle “domande per la ricerca e il dialogo di gruppo”. L’attività può essere fatta tutti insieme. Si possono dare dei biglietti dove ognuno risponde in pochi minuti e poi questo vengono ridistribuiti in modo che a ciascuno arriva in mano il foglietto di un’altra persone e così può commentare liberamente quanto vi legge. Oppure si possono fare dei gruppetti e poi viene detto in assemblea quanto emerso.

- Quando si è un po’ scaldato l’ambiente si passa a leggere la Parola di Dio e l’insegnamento della Chiesa, magari commentandolo un pochino da parte di chi guida l’incontro (a volte ci sono più brani da scegliere). Non sarebbe male dare un foglio con i testi a ogni partecipante. Terminata la lettura si fa un breve ritorno insieme animato dalle domande.

- Poi chi guida l’incontro fa un po’ di catechesi

- Terminata la catechesi l’animatore, insieme ai partecipanti, ricerca gli atteggiamenti e comportamenti - da assumere o modificare - in sintonia con il messaggio di fede espresso attraverso il tema trattato.

- Poi si conclude cercando di evidenziare qualche impegno concreto che è possibile vivere per concretizzare quanto detto.

- Se si ritiene opportuno si conclude con una preghiera

PREGHIERA CONCLUSIVACristo, il segreto della vitaO Cristo Tu sei la vita, Tu sei la luce, Tu sei l’Amore, Tu sei veramente Coluiche da alla vita il vero senso, il vero valore, il vero destino a cui la nostra vita è rivolta.Sei Tu che ci insegni perché si vive, perché si soffre, perché si muore.Sei Tu che guidi il nostro pensiero e la nostra volontà per le vie del bene.Sei Tu che dai al nostro costume, alle nostre maniere di interpretare l’esistenza,la forma grande e autentica e sovrumana.Tu solo dai il mezzo, la forza, la capacità di essere buoni, di avere un carattere,di sacrificarsi per qualche cosa per cui il sacrificio valga la pena di essere speso.Sei Tu che sveli il segreto della vita. (Paolo VI)

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Primo incontro

Quale fede?

OBIETTIVO- Introdurre il tema della fede che poi verrà approfondito negli incontri seguenti.Questo primo incontro ha il supporto di alcune slides per rendere più accattivante lo svolgimento. Dopo una presentazione iniziale dei partecipanti si espone il contenuto dell’incontro lasciando le domande alla fine.

Ogni numero corrisponde alla slide

1. Tema

2. Matteo 15,25-28 : La fede della donna CananeaIn quel tempo, partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidóne. Ed ecco una donna cananea, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: “Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio”. Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: “Esaudiscila, vedi come ci grida dietro”. Ma egli rispose: “Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele”. Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui dicendo: “Signore, aiutami!”. Ed egli rispose: “Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini”. “È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”. Allora Gesù le replicò: “Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita.

La donna Cananea non si lascia scoraggiare dalla reazione del Signore. Ella continua a pregare e ad invocare piena di fiducia, sapendo che nessuna preghiera resta mai inascoltata. Nulla la scoraggia, la fiducia in Gesù non viene meno se nella sua famiglia le cose vanno a rotoli. Ha il dono della perseveranza nella preghiera che non guarda al risultato ottenuto, ma all’amore e alla fiducia che si ricevono incontrando il Signore. Gesù ha trovato una grande fede, ma è anche vero che ha contribuito a farla crescere e maturare.

3. PRESENTAZIONE DEI CONTENUTILa fede della Cananea ci interroga: Siamo consapevoli della preziosità dei doni che continuamente riceviamo da Dio? Siamo consapevoli che il dono più prezioso è proprio il dono della fede? E poi ancora, che tipo di fede possediamo, di che qualità è la nostra fede? Questa donna del Vangelo, viene a svegliarci dal nostro torpore, da una fede stanca e consuetudinaria. Forse il problema fondamentale dell’uomo di oggi sia proprio il problema fede. Il problema di capire di chi aver fiducia, certezza, di comprendere a chi è bene aderire, affidarsi, consegnarsi totalmente.E questo problema riguarda anche ciascuno di noi.Perché quando viene meno la fiducia in noi stessi, nella vita e persino in Dio noi siamo come morti.Il dono della fede ci viene consegnato in involucri molto fragili che sono le nostre vite terrene. Tali contenitori si possono incrinare, squarciare e rompere al minimo scossone. Ossia la fede è messa a prova dagli eventi tristi, faticosi, incomprensibili della vita. Pertanto, prima di parlare di fede, dobbiamo sentire il bisogno di inchinare il capo e di implorarne da Dio il dono.

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Quante insidie, trabocchetti la fede incontra: sono i momenti in cui si elevano le domande. Perché Signore? Dov’è finito il tuo progetto di amore? Mentre la Cananea persevera nel suo attaccamento al Signore noi spesso gli revochiamo la fiducia che possibilmente poco prima gli avevamo dato, concludendo amaramente: Dio non esiste!

Abbiamo, però una memoria corta, labile perché Gesù nel Vangelo insieme agli apostoli ci ha avvisati: (Mc14,27-28) “Tutti resterete scandalizzati… ma dopo la mia resurrezione, vi precederò in Galilea”.Diceva cioè agli apostoli: Quando mi vedrete pendere dal legno della croce sarete tentati di revocarmi la fiducia; e a noi: quando la sofferenza busserà alla vostra porta mi accuserete di essere insensibile ed assente… Ma io vi precedo… ossia apro per voi orizzonti che nemmeno sospettate. Anche a noi come alla Cananea sembra a volte che Dio ci ignori. Ma è un dato di fatto che Lui ci sta accanto e ricuce gli strappi del cuore, purificando la nostra fede.E’ solo per la fedeltà di Dio alla sua promessa che noi siamo ancora qui ancora a parlare e condividere l’esperienza di Gesù. Nel vangelo Gesù dice così a Pietro: (Lc 22,31-32) “Simone, Satana ha chiesto che gli foste consegnati, per vagliarvi come il grano. Ma io ho pregato per te perché non venga meno la tua fede: e tu quando ti sarai ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Abbiamo bisogno che Gesù preghi per la nostra fede)Cioè Gesù avvisa Pietro che nel momento in cui percepirà la sequela come un pericolo per la sua vita arriverà a rinnegarlo ma aggiunge, subito dopo, che Lui è lì a pregare perché la fede non venga meno e perché una volta sperimentata la fragilità si ridecida per Dio diventando missionario.Allora ci devono essere e ci sono due preghiere: la nostra per avere il dono della Fede e quella di Gesù che prega per la saldezza della nostra fede.Dobbiamo essere coscienti che il nostro futuro non è custodito, garantito dai nostri buoni propositi; che non sono le nostre buone disposizioni a salvarci ma è Gesù che ci precede nel cammino. Sono la fedeltà e la promessa di Gesù che ci custodiscono. Se contassimo sui nostri buoni sentimenti, saremmo presuntuosi in pericolo. Direbbe don Orione “Riconoscendo il nostro nulla rendiamo gloria a Dio”.

4. IO CREDO: Dimensione inevitabile della vita umana Con le parole “ti credo” prendiamo posizione (sospetto/diffidenza o fiducia/affidamento) di

fronte a persone, realtà, fatti, impegnando noi stessi. CREDERE AL VANGELO è affidarsi al lieto annuncio presente in Gesù. Non è un atto intellettuale e neppure un impegno moralistico ma un aprirsi, fidarsi, rischiare, coinvolgersi nell’avventura di Dio. Credere al Vangelo è seguire Gesù.

5. Implica una relazione di fiducia Così come Gesù aveva fiducia nel Padre. Tutta la vita di Gesù è una professione di fede. La

sua preghiera è sempre un abbandono nelle braccia del Padre. “Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato” (Giovanni 14,31).

6. Il segno più eloquente che dà Gesù perché si abbia fede in lui, sembra essere una sconfitta, ma è un dono d’amore. Di un Dio così ci si può fidare!

7. E’ risposta che diventa obbedienza

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La fede è la risposta alla Parola di Dio, alla sua rivelazione, al suo dialogo d’amore. Accettare la volontà di Dio è il più grande atto di fede. Perché sappiamo e sperimentiamo che il suo amore è più grande di ogni cosa e che Dio desidera per noi unicamente il bene.

8. Fede cristiana è dialogo d’amore e risposta ad un dono ma anche lotta La fede è un dono che non nasce da noi ma dal fatto che Dio, in modo del tutto inaspettato e libero, ha fatto irruzione nella nostra vitaLa fede è anche lotta. La Cananea lotta per dimostrare a Gesù la propria fiducia e per manifestargli il proprio desiderio. E’ anche lotta con noi stessi per superare le nostre paure.

9. Decisione libera e adesione razionale“Se vuoi…”: la libertà dell’uomo non è mai violentata da Dio. Ma dire “io credo” è impegnare la propria libertà e decidersi. Inoltre “io credo” coinvolge ed impegna la razionalità. Il credente “sa” a chi crede e perché crede!. La fede non rinnega affatto la ragione ma, nello stesso tempo, ci rende partecipi della mentalità di Dio. È il godere di una forma intellettiva nuova, di un modo di vedere e comprendere le cose che solo lo Spirito Santo può generare in noi.

Scoperta di essere amati gratuitamenteSorpresa di un Dio che in Gesù, oltre che con la gente del suo tempo, si gira ancora verso ciascuno di noi, ci guarda negli occhi e ci dice: Seguimi!

La fede non si misura dai risultati ottenuti dalla nostra preghiera (anche se presuppone la preghiera: perché la preghiera è un momento fondamentale nel quale si esprime il rapporto tra il nostro io umano ed il tu divino)

10. La nostra è una fede che usa “formule comuni” per dirsi CREDO- Il Credo è detto anche “simbolo”, perché è ciò che ci contraddistingue e ci fa riconoscere tra

cristiani. “Simbolo” infatti viene dal greco e significa “indizio”, ed anche “apporto collettivo”. La sua caratteristica è quella di essere proclamata a voce alta, per questo si impara a memoria.

11. Il Credo ci aiuta a non perdere di vista i misteri essenziali della nostra fede: la Trinità, la Redenzione donata all’uomo attraverso l’Incarnazione e la Pasqua, la Chiesa... ci indica la fonte della nostra vita.

12. Il Credo va pronunciato a voce alta, perché la fede va mostrata e non nascosta, va manifestata agli altri così come gli altri la hanno manifestata a noi.

INTERVENTO/CONFRONTO DELL’ASSEMBLEA

13. Ma noi siamo credenti o cristiani?

14. Cosa significa per me : io credo in Dio Padre onnipotente?Quali sono le gioie della fede?Quali le fatiche?

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Secondo incontro

Lo specifico della fede cristianaLa fede in Gesù Cristo, rivelatore di Dio Padre e Salvatore degli uomini

OBIETTIVI- Prendere coscienza che Dio si è rivelato attraverso la storia della salvezza che culmina in Gesù Cristo.- Prendere coscienza della identità di Gesù, vero Dio e vero uomo, redentore dell'uomo, da accogliere come Signore della propria vita.

ESPLICITAZIONE DEL TEMANel corso della storia, e anche oggi, l'uomo spesso si fa un'immagine di Dio deformata o a sua misura. Non basta dire di credere in Dio, in un dio generico. Dio si è fatto conoscere attraverso la Rivelazione attuatasi lungo la storia della salvezza. Gesù, uomo e Figlio di Dio, rivela il volto autentico di Dio e svela il senso autentico della vita dell'uomo. Con il battesimo diventiamo partecipi della stessa vita di Gesù, per vivere come lui nell’amore di Dio e del prossimo.

DOMANDE PER LA RICERCA E IL DIALOGO DI GRUPPO- Tutti gli uomini cercano in vario modo la felicità. C’è qualche rapporto tra la ricerca della felicità e Gesù? Gesù può rendere felici? Perché?- Conosci veramente Gesù? In che modo possiamo conoscerlo?- Quali sono i segni per cui i cristiani credono che Gesù è Dio, oltre che uomo?

CONFRONTIAMOCI CON LA PAROLA DI DIO E L'INSEGNAMENTO DELLA CHIESADal Vangelo secondo Luca (Lc 4,16-21)“Si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi”.

Dal catechismo degli adulti “La verità vi farà liberi”, 107“Gesù di Nazaret non insegna una visione del mondo, ricavata dalla comune esperienza umana, un insieme di verità religiose e morali, frutto di riflessione particolarmente penetrante. Si presenta piuttosto come il messaggero di un avvenimento appena iniziato e in pieno svolgimento. Il suo, prima di essere un insegnamento, è un annuncio, un grido di gioia: viene il regno di Dio! Una semplice frase, collocata in apertura del vangelo di Marco, riassume tutta la sua predicazione: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15). Questa è la Buona Notizia che Gesù ha da comunicare. Questa è la causa per cui vive, la ferma speranza che lo sostiene”.

Oppure

Dal Concilio Vaticano II (Dei Verbum, 4)Dio, che molte volte e in molte maniere, aveva parlato agli uomini per mezzo dei profeti, in questi tempi che sono gli ultimi ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Dio ha mandato il suo Figlio, la Parola eterna che rischiara ogni uomo: egli è vissuto fra noi e ci ha fatto conoscere i segreti di Dio.

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Con la sua persona e la sua storia, con le parole e le azioni, con la morte e la gloriosa risurrezione, con il dono dello Spirito di verità, Gesù Cristo, il Figlio dì Dio, ci rivela in maniera autorevole e definitiva che Dio ci ama, ci offre gratuitamente la libertà dal male e dalla morte e la gioia eterna della risurrezione. Ciò che Gesù ci ha rivelato e donato è il patto di amicizia nuovo e definitivo offerto da Dio all'umanità. Perciò non sarà mai ‘superato’.

Riflettiamo e approfondiamo- C’è qualcosa che ti ha fatto particolarmente riflettere in questi testi o ti ha posto degli interrogativi? Che cosa? Quali?- Che rapporto c'è tra la fede in Gesù Cristo e il senso della vita dell'uomo?- Credere o non credere in Gesù, cambia qualcosa nella vita? Cosa cambia?

SINTESI ED ESPOSIZIONE DEL TEMA DA PARTE DELL'ANIMATORE(L'animatore sintetizza quanto è emerso finora attraverso il dialogo e approfondisce il tema attraverso una breve esposizione)Possibili concetti da sviluppare nell'esposizione: - Noi conosciamo Dio non solo attraverso la ragione, ma soprattutto attraverso la Rivelazione che si compie in Gesù. Gesù ci fa conoscere il volto di Dio. - Gesù è un personaggio storico, la cui storicità è fortemente documentata dai vangeli autentici (vangeli canonici). Conosciamo e incontriamo Gesù non soltanto attraverso la testimonianza dei vangeli scritti, ma soprattutto attraverso il Vangelo vissuto dai cristiani (testimonianza della comunità cristiana).- Necessità di conoscere il Vangelo per conoscere il volto di Dio rivelato da Gesù: l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Dio.- Gesù è vero uomo (la ricchezza umana di Gesù…).- Gesù è potente in parole (stupiva con il suo insegnamento…) ed in opere (grande stupore suscitava con i suoi miracoli…). In Gesù trovano compimento le promesse di Dio al popolo d’Israele. Gesù è la Parola incarnata di Dio, è vero Dio e vero uomo…- L’identità di Gesù si manifesta soprattutto nella la sua morte e risurrezione, che è l’evento centrale della fede cristiana, il centro delle celebrazioni cristiane…- In Gesù risorto trova luce il mistero dell'uomo: è in Gesù morto e risorto che l’uomo trova il senso pieno della sua vita e della sua morte.- Con il battesimo siamo resi partecipi della morte e risurrezione di Gesù. Vivere il battesimo significa conformare la propria vita a quella di Gesù Cristo, vivendo come Lui nell’amore di Dio e del prossimo.

DALLA FEDE CREDUTA ALLA FEDE VISSUTA: I NOSTRI IMPEGNI DIVITA Domande-stimolo per la ricerca degli impegni da vivere:- Cosa possiamo fare - individualmente e comunitariamente - per conoscere meglio Gesù?- Quali atteggiamenti e comportamenti dobbiamo modificare o attuare perché Gesù sia il Signore della nostra vita?- Il nostro modo di credere in Dio è conforme all'immagine di Dio che ci ha rivelato Gesù? C'è qualcosa da cambiare nel nostro modo di concepire Dio e il modo di rapportarci a lui?- Con quale atteggiamento dobbiamo metterci in ascolto del Vangelo?

-----------------------------------------------------------Per approfondire il tema: Catechismo degli Adulti, capitolo 8Catechismo della Chiesa Cattolica 430-483

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Terzo incontro

L’amore, essenza del messaggio di Gesùe della vita cristiana

OBIETTIVI- Prendere coscienza che, secondo la testimonianza di Gesù, Dio è amore.- Rispondere all’amore di Dio che ci precede, amando Dio e il prossimo come ci ha insegnato Gesù.

ESPLICITAZIONE DEL TEMAGesù ci rivela che Dio è Amore e che chi vuole essere suo discepolo è chiamato ad amare Dio e il prossimo. E' Gesù stesso il modello perfetto dell'amore verso Dio e verso ogni uomo.

DOMANDE PER LA RICERCA E IL DIALOGO DI GRUPPO- Qual è l'essenza del messaggio di Gesù?- Secondo Gesù, quale dev’essere il segno distintivo dei. cristiani? (Cfr. Gv.13,35)- La fede è autentica se si trasforma in vita vissuta cristianamente: quale stile di vita propone Gesù?- Cosa significa che per vivere da cristiani occorre seguire Gesù e convertirsi?

CONFRONTIAMOCI CON LA PAROLA DI DIO E L’INSEGNAMENTO DELLA CHIESA

Dalla prima lettera di S. Giovanni (1Gv 4,7-16)Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo sì è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. Da questo si riconosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.

Oppure

Dal vangelo di S. Giovanni (Gv 15,9-13)Come il Padre ha amato me, cosi anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Dal catechismo degli adulti “La verità vi farà liberi” (867; 868; 879)“La vita è dono di Dio, che esige la nostra libera cooperazione. Se vogliamo vivere in pienezza, dobbiamo osservare la legge morale, che indica la direzione del nostro vero bene. […] Gesù annuncia e inaugura il regno di Dio, ma nello stesso tempo rivolge un pressante appello alla conversione. Gli apostoli proclamano l’amore di Dio che ci salva gratuitamente mediante il Cristo

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morto e risorto, ma esortano anche ad assumere un comportamento conseguente: “Se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri” (1Gv 4,11). Il vangelo è innanzitutto una buona notizia, non un codice. Narra le meraviglie che Dio ha compiuto, compie e compirà a nostro favore. Tuttavia contiene nel suo interno anche una legge, quella della carità, che accoglie il dono divino della vita e ne promuove la crescita integrale in se stessi e negli altri”. “La legge evangelica si riassume nei due precetti fondamentali della carità verso Dio e verso il prossimo: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente... Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,37.39). Amare Dio significa fare la sua volontà; amare gli altri significa volere il loro vero bene. Si tratta di un atteggiamento pratico, più che di un sentimento emotivo. I due comandamenti sono inseparabili: “Se uno dicesse: “Io amo Dio”, e odiasse suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede” (1Gv 4,20)”. […]“La carità promuove il bene della persona che si concretizza in molti beni particolari. Perciò esige l’osservanza delle norme morali. Gesù conferma i dieci comandamenti dell’antica alleanza, in cui si specchia l’ordine naturale della creazione. La legge naturale, scritta nelle tendenze umane fondamentali e conosciuta attraverso la ragione, indica la direzione di crescita della persona”.

Riflettiamo e approfondiamoDopo una breve riflessione in silenzio, chiedersi:- Cosa ti ha maggiormente colpito in questi testi e perché? - Chi è Dio, secondo il messaggio di questi testi, e che rapporto ha con gli uomini? - In che cosa consiste la vita cristiana secondo questi testi della Sacra Scrittura?

SINTESI ED ESPOSIZIONE DEL TEMA DA PARTE DELL'ANIMATORE (L'animatore sintetizza quanto è emerso finora nella fase del dialogo ed approfondisce il tema attraverso una breve esposizione)Possibili concetti da sviluppare nell'esposizione:- Gesù ci rivela che Dio è Amore, e vuole la salvezza di tutti gli uomini.- I cristiani sono chiamati a rispondere all'amore di Dio con l'amore di Dio e del prossimo.- I comandamenti ci indicano la strada dell'amore di Dio e del prossimo.- Gesù viene a perfezionare i comandamenti (Cfr. il discorso della montagna nei capitoli 5-7 di Matteo)- Gesù si propone come modello di amore: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”.

DALLA FEDE CREDUTA ALLA FEDE VISSUTA: I NOSTRI IMPEGNI DI VITAL’animatore, insieme ai partecipanti, ricerca gli atteggiamenti e comportamenti da assumere o modificare, in sintonia con il messaggio di fede espresso attraverso il tema trattatoDomande-stimolo per la ricerca degli impegni da vivere:- Che cosa in concreto possiamo fare - a livello personale e familiare - per vivere 1’amore proposto da Gesù?- Che cosa possiamo fare - come comunità parrocchiale - per testimoniare l'amore di Dio per ogni uomo e vivere il comandamento nuovo di Gesù: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"?

-----------------------------------------------------------Per approfondire il tema: Catechismo degli Adulti capitolo 22; Catechismo della Chiesa Cattolica 1949-1986.

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Quarto incontro

La Chiesa continuazione di Gesù Cristosegno e strumento di comunione con Dio e con gli uomini

OBIETTIVI- Prendere coscienza che, ordinariamente, l’incontro vivo con Gesù Cristo avviene attraverso la Chiesa, il nuovo popolo di Dia, sacramento di Cristo.- Partecipare attivamente alla vita della Chiesa, che nella sua essenza è mistero di comunione, con Dio e con i fratelli, per la salvezza del mondo.

ESPLICITAZIONE DEL TEMAL’incontro vivo con Gesù Cristo avviene attraverso la Chiesa, comunità convocata ed inviata per essere “segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (cf. LG 1)La Chiesa è il sacramento di Gesù Cristo, la continuazione ed attuazione della sua opera di salvezza. Il modello della primitiva comunità cristiana di Gerusalemme (cfr. Atti 2,42-48) è il punto di riferimento per l’attuazione della Chiesa, oggi e in ogni tempo della storia, come comunità di fede, di culto e di carità.

DOMANDE PER LA RICERCA E IL DIALOGO DI GRUPPO- Quando senti la parola “CHIESA”, che cosa ti viene spontaneamente in mente?- Che cosa è la Chiesa? - Che rapporto c’è tra la Chiesa e Gesù Cristo?- Quali sono le attività della Chiesa?- I cristiani, per vivere un’autentica esperienza di Chiesa, che cosa devono fare?

CONFRONTIAMOCI CON LA PAROLA DI DIO Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi (1Cor 12,12-18; 26-27) Come il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: “Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe più parte del corpo. Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l’udito? Se fosse tutto udito, dove l’odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

oppure

Dagli Atti degli Apostoli (Atti 2, 42-48 : la primitiva comunità cristiana di Gerusalemme)Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

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Dal catechismo degli adulti “La verità vi farà liberi” (CdA 429; 430)“Lo Spirito Santo riunisce i credenti nella Chiesa. L’amore del Padre, rivelato dal Figlio morto e risorto, viene comunicato ai discepoli, perché diventino la famiglia di Dio, inviata al mondo come segno tangibile della sua vicinanza. Nel giorno stesso di Pentecoste si forma la prima comunità, quella di Gerusalemme, madre e modello di tutte le altre che seguiranno (cfr. At 2, 42-48)”. […] “Si tratta di un’esperienza storica irripetibile, in cui però è delineata la figura essenziale di ogni vera comunità cristiana: comunità concreta di credenti in Cristo, uomini in carne ed ossa, santi e peccatori, riuniti sotto la guida dei pastori, nella condivisione di beni spirituali e materiali, dove il mistero pasquale del Signore è proclamato con la predicazione, attualizzato nell’eucaristia e negli altri sacramenti, vissuto nella carità. Per essere riconoscibile come segno davanti al mondo, la Chiesa deve possedere una precisa identità visibile; deve configurarsi come comunità di fede, di culto e soprattutto di rapporti fraterni: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35)”.

Riflettiamo e approfondiamoDopo una breve riflessione in silenzio, chiedersi:- C’è qualche frase che ti ha colpito particolarmente o ti ha posto degli interrogativi? Quali? Perché?- Dal confronto con la primitiva comunità cristiana di Gerusalemme (Atti 2,42-48), quali sono le somiglianze e le differenze con la vita della Chiesa di oggi e la vita della tua parrocchia?- Come si può realizzare nelle nostre parrocchie la Chiesa- corpo di Cristo?

SINTESI ED ESPOSIZIONE DEL TEMA DA PARTE DELL’ANIMATOREL’animatore sintetizza quanto è emerso finora attraverso il dialogo e approfondisce il tema con una breve esposizionePossibili concetti da sviluppare nell’esposizione:- La Chiesa, fondata da Gesù Cristo, continua nella storia la sua opera di salvezza.- La Chiesa è il corpo mistico di Gesù Cristo. Profonda comunione tra Gesù Cristo ed i battezzati e profonda comunione dei cristiani tra loro. Ci si incontra con Gesù Cristo attraverso il suo corpo che è la Chiesa. Non c’è Chiesa senza “dipendenza” da Gesù Cristo che è il capo.- “La Chiesa è in Cristo come un sacramento o segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (LG 1)- C’è vita autentica di Chiesa e vita cristiana autentica quando si vivono in maniera armonica ed interdipendente l’ascolto della Parola di Dio, la celebrazione della salvezza attraverso la liturgia e i sacramenti (centralità dell’Eucaristia), la comunione fraterna e la vita vissuta con stile di servizio, facendo particolare attenzione ai poveri. - La Chiesa è comunità di fede, di culto e di carità: l’armonica interdipendenza vissuta di queste tre dimensioni realizza la globalità della vita cristiana. - Superare il cultualismo: la vita di fede intesa come devozionalismo e pratica religiosa rituale, sganciata dalla vita.- Priorità dell’evangelizzazione-catechesi e suo rapporto con i sacramenti. Sviluppare nelle nostre comunità cristiane la promozione umana (dimensione del servizio-carità).- Il cristiano maturo non è solo fruitore, bensì anche costruttore della comunità cristiana…

DALLA FEDE CREDUTA ALLA FEDE VISSUTA: I NOSTRI IMPEGNI DI VITAL’animatore, insieme ai partecipanti, ricerca gli atteggiamenti e comportamenti da assumere o modificare, in sintonia con il messaggio di fede espresso attraverso il tema trattatoDomande-stimolo per la ricerca degli impegni da vivere:- Fino a che punto nella nostra parrocchia stiamo vivendo un’esperienza di Chiesa, in sintonia con il modello della primitiva comunità cristiana di Gerusalemme e l’insegnamento della Chiesa?- Cosa possiamo fare per vivere attivamente la vita della Chiesa, inserendoci nella vita della nostra parrocchia ?

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PREGHIERA CONCLUSIVAPer una comunità cristianaO Gesù che hai detto: “ Dove due o più sono radunati nel mio nome, ivi sono io in mezzo a loro”, sii fra noi, che ci sforziamo di essere uniti nel tuo Amore in questa comunità parrocchiale.Aiutaci ad essere sempre “un cuor solo e un’anima sola”, condividendo gioie e dolori, avendo una cura particolare per gli ammalati, gli anziani, i soli, i bisognosi.Fa’ che ognuno di noi s’impegni ad essere vangelo vissuto, dove i lontani, gli indifferenti, i piccoli scoprono l’amore di Dio e la bellezza della vita cristiana.Donaci il coraggio e l’umiltà di perdonare sempre e di andare incontro a chi si vorrebbe allontanare da noi, e di mettere in risalto il molto che ci unisce e non il poco che ci divide.Dacci la vista per scorgere il tuo volto in ogni persona che avviciniamo e in ogni croce che incontriamo.Donaci un cuore fedele e aperto, che vibri ad ogni tocco della tua parola e della tua grazia.Fa’ che la nostra parrocchia sia davvero una famiglia, dove ognuno si sforza di comprendere, perdonare, aiutare, condividere; dove l’unica legge che ci lega e ci fa essere veri tuoi seguaci, sia l’amore scambievole.

-----------------------------------------------------------Per approfondire il tema: Catechismo degli Adulti 409-459; 558-580.Catechismo della Chiesa Cattolica 748-795

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Quinto incontro

L’Eucaristia, culmine e fonte della vita cristiana

OBIETTIVI- Rendersi conto della centralità dell’eucaristia – soprattutto quella domenicale – nella vita cristiana.- Cogliere il legame che c’è tra la messa e la vita, sforzandosi di viverlo.

ESPLICITAZIONE DEL TEMALa celebrazione eucaristica, come insegna il Concilio Vaticano II, è culmine e fonte della vita cristiana. Non c’è vita cristiana autentica senza eucaristia e senza partecipare alla celebrazione eucaristica domenicale, così come non c’è celebrazione autentica dell’eucaristia senza lo sforzo di vivere amando Dio e amando il prossimo, come ci ha insegnato Gesù.

DOMANDE PER LA RICERCA E IL DIALOGO DI GRUPPO- Che cos’è l’Eucaristia?- Perché per un cristiano è importante partecipare a messa la domenica?- Che rapporto c’è (o ci dovrebbe essere) tra la messa della domenica e la vita di tutti i giorni? Perché?- In genere la partecipazione a messa la domenica è vissuta come una festa oppure come un obbligo? Perché? E tu, come la vivi?

CONFRONTIAMOCI CON LA PAROLA DI DIO E L’INSEGNAMENTO DELLA CHIESADalla prima lettera ai Corinzi (1Cor 11, 23-26)Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me”. Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.

Dalla nota pastorale della CEI “IL GIORNO DEL SIGNORE” (Numeri 11-12)La domenica, “giorno dell’Eucaristia”Fin dalla sua prima origine, la Chiesa solennizzò il giorno del Signore con la celebrazione della “frazione del Pane” (cf Atti 20,7), con la proclamazione della Parola di Dio (cf Atti 20,11), e con opere di carità e di assistenza (cf 1 Cor 16,2). L’esempio l’aveva dato il Maestro. Nello stesso giorno della sua risurrezione, egli aveva spezzato il pane per i discepoli di Emmaus, dopo che con la sua presenza e la sua parola li aveva confortati lungo il cammino, spiegando loro tutto ciò che nelle Scritture si riferiva a lui (cf Lc 24, 27). Da allora la Chiesa ha sempre santificato il giorno del Signore con la celebrazione del memoriale del suo sacrificio nel quale la proclamazione della Parola, la frazione del pane e la diaconia della carità sono intimamente uniti. In questo modo essa perpetua la presenza del Risorto nel suo triplice dono: la Parola, il Sacramento, il Servizio.Nella Chiesa primitiva questi tre aspetti erano sempre strettamente congiunti. Non è stato un guadagno per la prassi successiva l’aver ridotto tutto al solo momento rituale, al Sacramento. Tutto ciò appare sempre più chiaro alla coscienza cristiana; se la domenica è il giorno dell’Eucaristia, ciò non è solo perché è il giorno in cui si partecipa alla Messa, quanto piuttosto perché in quel giorno, più che in qualunque altro, il cristiano cerca di fare della sua vita un dono, un sacrificio spirituale gradito a Dio, a imitazione di colui che nel suo sacrificio ha fatto della propria vita un dono al Padre e ai fratelli.

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Parola che annuncia e ripropone questo dono di sé, sacramento che lo comunica significandolo nella frazione del Pane come gesto della condivisione, disponibilità al servizio che nasce direttamente dalla stessa carità di Cristo: questa è la vita eucaristicamente vissuta.

Riflettiamo e approfondiamoDopo una breve riflessione in silenzio, chiedersi:- C’è qualche frase che ha suscitato in te particolare interesse o interrogativi? Quali?- Che cos’è l’eucaristia secondo questi testi?- Cosa vuol dire che l’eucaristia è il sacramento della Nuova Alleanza?- Che rapporto c’è tra la celebrazione eucaristica e la domenica?- Che rapporto c’è tra eucaristia, proclamazione della Parola di Dio, opere di carità e disponibilità al servizio?- Che rapporto c’è tra la partecipazione alla messa la domenica e fare della propria vita un dono per gli altri?

SINTESI ED ESPOSIZIONE DEL TEMA DA PARTE DELL’ANIMATOREPossibili concetti da sviluppare nell’esposizione:- L’eucaristia è il sacramento della nuova Alleanza, memoriale della morte e risurrezione di Gesù Cristo.- Centralità della domenica, Pasqua della settimana, nella liturgia e nella vita cristiana.- La domenica, “giorno del Signore” e “giorno della Chiesa” , e il coerente impegno di vita cristiana ispirato all’amore di Dio e amore del prossimo.- Eucaristia e condivisione, espressa anche attraverso la partecipazione all’unica mensa per tutti (assemblea domenicale di tutto il popolo di Dio nelle messe parrocchiali) cfr. Giorno del Signore: 10; 32-33.- Rapporto tra la celebrazione eucaristica e la vita: sull’esempio di Gesù, fare della propria vita un dono per gli altri, in obbedienza alla volontà di Dio.- Unità ed interdipendenza tra l’eucaristia, la proclamazione e accoglienza della Parola di Dio, le opere di carità e la vita vissuta con spirito di servizio.- Superare la visione intimistica e devozionale della celebrazione eucaristica, che tende a separare il Capo divino dalle membra del corpo mistico (cfr. CEI, Eucaristia, comunione e comunità, 51 – 52).- La centralità della celebrazione eucaristica nel giorno del Signore e le altre dimensioni della domenica.- Significato dei giorni feriali della fatica alla luce del senso cristiano della domenica.- Se si ritiene opportuno e si ha disponibilità di tempo, si può accennare alla struttura essenziale della Messa [liturgia della Parola e liturgia eucaristica] e al suo significato.

DALLA FEDE CREDUTA ALLA FEDE VISSUTA: I NOSTRI IMPEGNI DI VITAL’animatore, insieme ai partecipanti, ricerca gli atteggiamenti e comportamenti da assumere o modificare, in sintonia con il messaggio di fede espresso attraverso il tema trattatoDomande-stimolo per la ricerca degli impegni da vivere:- Cosa possiamo fare per conoscere meglio il significato della domenica e della celebrazione eucaristica?- Cosa dobbiamo fare e/o cambiare, perché ci sia sintonia tra la partecipazione alla Messa la domenica e la vita di tutti i giorni?

-------------------------------------------------------------Per approfondire il tema: Catechismo degli Adulti, 684-699Catechismo della Chiesa cattolica, 1322-1419

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