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ed operatori del servizio domiciliare umiliati; nessuna programma- zione né a breve né tantomeno a lungo termine per la casa di ripo- so; interventi mal fatti; una programmazione turistica inesistente: risultato: spreco di risorse) per non farsi irretire da vuote e fumose chiacchiere, e dall’altro l’impegno personale di tutti i cittadini nella vita politico – amministrativa che alla fin fine determina la qualità della nostra vita e del nostro futuro. Questi i fatti e sotto gli occhi di tutti, ma è importante elevare la no- stra voce perché va denunciato un certo clima che sta avvelenan- do la nostra comunità. Spira un’aria pesante per cui per tanti è “meglio evitare” di esporsi, di parlare con quelli dell’opposizione perché “qualcuno te la può far pagare” e ne ha il “potere”, in un mo- do o nell’altro. E’ questa ritrosia alla libertà di espressione, questa rinuncia al confronto aperto, la cosa peggiore che sta accadendo nel nostro Paese e che mai ci saremmo aspettati potes- se farla ancora da padrone. Ed allora, ancora una volta, per vincere questo clima di timore, va ribadita che la via d’uscita è che la società civile tutta (le associazioni, le istituzioni morali e culturali, i giovani, le donne e gli uomi- ni di buona volontà, le componenti professionali) si faccia terreno di cul- tura e di promozione di dibattito sui temi della vita amministrativa e sulle scelte da fare, che favorisca a che ogni cittadino riprenda il gusto di essere protagonista attivo della nostra comunità e compartecipe della costruzione di un futuro mi- gliore. Questo devono fare i cittadini perché saranno presto chiama- ti a scegliere e devono poterlo fare liberamente e consapevolmente senza condizionamenti e pregiudizi di sorta. L’informazione sociopolitica e culturale sampietrina Anno II - numero 3 - marzo 2011 Il cittadino tra società civile e politica E’ difficile far sì che i Consiglieri co- munali di opposizione espongano le proprie opinioni e presentino le pro- prie proposte evitando di farle eti- chettare quali critiche sterili, posizio- ni preconcette o frutto di contrapposizione personale. Tanto più facile per i nostri amministratori dissimulare la loro incapacità ge- stionale, mascherare i propri limiti di intervento, nascondere la real- tà catastrofica in cui si trova il nostro paese dietro frasi fatte - che sono ciò che meglio riescono al no- stro sindaco. Ed ecco alcune chicche: “io lavoro “; “quelli dell’opposizione mi criticano su tutto (…) mi mettono i bastoni tra le ruote (…) sono contrari a prescindere (…) perché sono avver- sari personali”. La verità è che l’Oppo- sizione, quando ci sono state in gioco scelte importanti per San Piero, ha “sorvolato” sulla superbia di questa amministrazione e dato invece la sua piena disponibilità e collaborazione. In questi 4 anni l’Opposizione ha con fatica e disinteressata tenacia tentato in tutti i modi di far evitare a questa arrogante pseudo - maggioranza l’a- dozione di scelte errate, consapevole che costi e disservizi sareb- bero ricaduti sulle spalle dei sampietrini. A questo punto l’unica via di uscita da una tale situazione “a per- dere” crediamo sia da un lato mantenere viva la memoria dei fatti (ed ecco solo alcuni -purtroppo- brillanti esempi: anziani trascurati Auguri Italia! Editoriale

L'OPINIONE - Anno II - numero 3 - marzo 2011

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L'Opionione - L’informazione sociopolitica e culturale sampietrina Anno II - numero 3 - marzo 2011

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Page 1: L'OPINIONE - Anno II - numero 3 - marzo 2011

ed operatori del servizio domiciliare umiliati; nessuna programma-zione né a breve né tantomeno a lungo termine per la casa di ripo-so; interventi mal fatti; una programmazione turistica inesistente: risultato: spreco di risorse) per non farsi irretire da vuote e fumose chiacchiere, e dall’altro l’impegno personale di tutti i cittadini nella vita politico – amministrativa che alla fin fine determina la qualità della nostra vita e del nostro futuro. Questi i fatti e sotto gli occhi di tutti, ma è importante elevare la no-stra voce perché va denunciato un certo clima che sta avvelenan-do la nostra comunità. Spira un’aria pesante per cui per tanti è “meglio evitare” di esporsi, di parlare con quelli dell’opposizione perché “qualcuno te la può far pagare” e ne ha il “potere”, in un mo-

do o nell’altro. E’ questa ritrosia alla libertà di espressione, questa rinuncia al confronto aperto, la cosa peggiore che sta accadendo nel nostro Paese e che mai ci saremmo aspettati potes-se farla ancora da padrone. Ed allora, ancora una volta, per vincere questo clima di timore, va ribadita che la via d’uscita è che la società civile tutta (le associazioni, le istituzioni morali e culturali, i giovani, le donne e gli uomi-ni di buona volontà, le componenti professionali) si faccia terreno di cul-tura e di promozione di dibattito sui temi della vita amministrativa e sulle scelte da fare, che favorisca a che

ogni cittadino riprenda il gusto di essere protagonista attivo della nostra comunità e compartecipe della costruzione di un futuro mi-gliore. Questo devono fare i cittadini perché saranno presto chiama-ti a scegliere e devono poterlo fare liberamente e consapevolmente senza condizionamenti e pregiudizi di sorta.

L’informazione sociopolitica e culturale sampietrina

Anno II - numero 3 - marzo 2011

Il cittadino tra società civile e politica

E’ difficile far sì che i Consiglieri co-munali di opposizione espongano le proprie opinioni e presentino le pro-prie proposte evitando di farle eti-chettare quali critiche sterili, posizio-

ni preconcette o frutto di contrapposizione personale. Tanto più facile per i nostri amministratori dissimulare la loro incapacità ge-stionale, mascherare i propri limiti di intervento, nascondere la real-tà catastrofica in cui si trova il nostro paese dietro frasi fatte - che sono ciò che meglio riescono al no-stro sindaco. Ed ecco alcune chicche: “io lavoro “; “quelli dell’opposizione mi criticano su tutto (…) mi mettono i bastoni tra le ruote (…) sono contrari a prescindere (…) perché sono avver-sari personali”. La verità è che l’Oppo-sizione, quando ci sono state in gioco scelte importanti per San Piero, ha “sorvolato” sulla superbia di questa amministrazione e dato invece la sua piena disponibilità e collaborazione. In questi 4 anni l’Opposizione ha con fatica e disinteressata tenacia tentato in tutti i modi di far evitare a questa arrogante pseudo - maggioranza l’a-dozione di scelte errate, consapevole che costi e disservizi sareb-bero ricaduti sulle spalle dei sampietrini. A questo punto l’unica via di uscita da una tale situazione “a per-dere” crediamo sia da un lato mantenere viva la memoria dei fatti (ed ecco solo alcuni -purtroppo- brillanti esempi: anziani trascurati

Auguri Italia!

Editoriale

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re il flusso delle cose, alla soluzione estempo-ranea o di rattoppo dei problemi così come vengono: per esempio, non ho sentore di alcuna attività di censimento relativo al ciclo della captazione/distribuzione dell’acqua pota-bile: e così stando le cose, come potrà mai questa Amministrazione (anche solo pensa-re) concretizzare la “sistemazione e la valo-r izzazione del le sorgenti idr iche (realizzazione e ristrutturazione delle fontane e delle vasche di approvvigionamento)…”, come sbandierato in campagna elettorale? Così tocca ai cittadini sampietrini sorbire bilanci di previsione in formato fotocopia, dove le modifiche da individuare sono le voci concernenti le risorse da impegnare per gli incarichi legali (in autotutela!!!) o per gli inca-richi di esperti, con buona pace di patti e programmi elettorali (ed è bene rammentare che il programma elettorale è un impegno categorico, non un escamotage, una cosa

seria, non uno strumento portatile per agitare il vento, magari in consiglio comunale o sui palchi).

trai “raccogliere” domani. Detto ciò, non mi pare che l’Amministrazione Trovato abbia messo in moto alcun meccanismo di lettura e/o definizione dei bisogni espressi dalla co-munità sampietrina, né che abbia predisposto

alcun piano strategico di interventi, almeno per le questioni di fondamentale importanza; anzi allo stato dell’arte si rileva piuttosto la propensione a vivere alla giornata, a rincorre-

Il percorso di in-formazione, intrapreso dal nostro giornale, riguardo alla organizzazione amministrativa del Comune ha oggi come oggetto l’analisi del bilancio di previsione. Sotto il profilo “tecnico – burocratico” non pos-so che concordare con il Presiden-te del Consiglio comunale, Marco Cannizzo, quando lo definisce il “principale strumento finanziario di cui dispongono i Comuni per la programmazione” dell’attività di governo. Non una semplice dichia-razione di intenti, ovvero non solo espressione di conoscenza delle problematiche e dei bisogni che investono il territorio, ma anche contezza degli interessi e delle risorse disponibili, ma anche visio-ne del futuro. Insomma, la messa a punto del bilancio di previsione non è un mero atto burocratico, bensì volontà d’azione capace di incidere sulla qua-lità di vita di ogni singolo cittadino e che ri-chiede, pertanto, competenza e lungimiranza, sì lungimiranza perché ciò che “fai” oggi, po-

Continuando il nostro viaggio di informazione all’interno delle amministrazioni locali parlere-mo in questa occasione del principale stru-mento finanziario di cui dispongono i Comuni per la programmazione, ovvero del Bilancio di previsione. Sia che si tratti di Bilancio Preven-tivo, di modifiche più o meno complesse allo stesso o di Conto Consuntivo, di norma, le proposte passano in prima battuta dalla Giun-ta Municipale che deve approvarne gli sche-mi. Nella formulazione del Bilancio di Previsio-ne gli Amministratori, Sindaco e Assessori, dovrebbero tener conto delle esigenze espresse dai funzionari e, ovviamente, del proprio progetto politico, scegliendo in che modo distribuire le risorse rispetto alle priorità rilevate. In seguito la proposta di Bilancio, che dovrebbe essere votata entro il 31 marzo

dell’anno in corso salvo eventuali proroghe, viene sottoposta all’esame del Consiglio Co-

munale che può decidere, a maggioranza, di modificare sia le cifre che le aree di intervento in cui le somme vanno spese. In realtà la grande responsabilità dell’approvazione o

della modifica del Bilancio Preventivo, che deve essere approvato necessariamente dal Consiglio Comunale pena il commissaria-mento e il successivo scioglimento dello stes-so, non risponde necessariamente all’effetti-vo utilizzo delle risorse. Infatti la disponibilità delle somme e il loro impiego sono di compe-tenza dei Responsabili di Area e del Sindaco e degli Assessori che danno gli indirizzi politi-ci sull’impiego o meno delle stesse. Difatti i Consiglieri Comunali non hanno possibilità, successivamente all’approvazione del Bilan-cio, di poter determinare fattivamente una spesa o un investimento, anche passando

attraverso la votazione in Consiglio, perché l’ultima parola rimane sempre agli amministra-tori che sono i veri responsabili del futuro di tutta la comunità.

Marco Cannizzo

Francesco Ferro

Pagina 2

CITTADINANZA

L’ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA 2

FRA IL DIRE E IL FARE...

Chi siamo

Coordinatrice:

Sara Gaglio

Redattori:

Francesco Ferro - Claudia Nasissi -

Santino Guidara

Responsabile Tecnico:

Gianluca Di Bella

Redattore Tecnico:

Antonino Macula

Stampa:

Termegrafica Di Giambra Pierangelo

V. Delle Terme, 69 - 98050 Terme Vigliatore

Si ringraziano per la preziosa collaborazione:

Marco Cannizzo - Bruno Manfrè -

Serafina Collorafi - Francesco Mondello -

Enzo Cartaregia - Salvatore Caffarelli

L’OPINIONE

L’informazione sociopolitica e

culturale sampietrina

Registrato al Tribunale di Patti

registro stampe n° 206

Editore:

Fabio Di Dio

Direttore Responsabile:

Tindaro Bellinvia

Page 3: L'OPINIONE - Anno II - numero 3 - marzo 2011

TELESCOPIO

AMBARABACCICCICOCCO IL CASEIFICIO A CHI LO DO?

Fra i compiti fondamentali di ogni Amministrazione comunale c’è

quello di garantire il pieno godimento di quel prezioso bene che è

l’acqua. Per questo, noi Consiglieri di Opposizione, ci siamo sempre

impegnati per il mantenimento della proprietà pubblica dell’acqua,

sia con iniziative presentate in Consiglio comunale, sia promuo-

vendo, sul territorio, i referendum. Purtroppo, cari concittadini,

dobbiamo registrare con amarezza che a San Piero

Patti l’acqua erogata non solo non è potabile, ma

nelle frazioni viene fornita a singhiozzo: perché non

si riescono a trovare le perdite e si preferisce ero-

gare solo qualche ora di acqua al giorno? E dire

che l’incuria degli acquedotti comunali è stata uno dei

cavalli di battaglia elettorale della Trovato, ma dopo 4 anni la

situazione degli acquedotti è assolutamente peggiorata: le captazio-

ni versano nel più completo abbandono, le recinzioni divelte, le stra-

de di accesso distrutte, gli animali che pascolano indi-

sturbati nelle aeree interdette. Noi abbiamo filmato e

monitorato la situazione con periodici

sopralluoghi sui posti (l’ultimo nel settem-

bre 2010), e ne daremo pubblico resocon-

to!!! E pensare che già l’Amministrazione La

Macchia aveva intrapreso il

giusto cammino per la

soluzione def in it iva

dell’antico problema

dell’acqua nel nostro

territorio. Ma cosa è stato

fatto dalla Amministrazione Trovato

per risolvere il problema potabilità? E’ sta-

t a solo emanata -e in prima battuta con grave

ritardo ed effettuando una comunicazione ai cittadini alquanto

approssimativa- una ordinanza di non potabilità dell’acqua: risolvendo

il problema per magia! E non finisce qui, infatti, cari concittadini, noi

avevamo proposto di istituire un capitolo di bilancio per permettere il

rimborso delle somme pagate ingiustamente, dato che l’acqua erogata

come potabile di fatto non lo è più. Ma la proposta è stata bocciata,

così oltre il danno la beffa. Acqua non potabile pagata cara come po-

tabile. Tariffe, a nostro avviso, da appropriazione indebita!!! Pertanto

invitiamo i cittadini a richiedere all’Amministrazione Comunale la resti-

tuzione delle somme pagate ingiustamente, così come previsto dalla

legge.

Giuseppe Forzano

Pagina 3

in via Toscana, e poi per difficoltà dell’Azien-da Sanitaria Provinciale si scelse l’abbando-nato asilo comunale di Arabite). Giunti nel 2007, per ultimare la pratica basta-

va l’accensione del mutuo con la Cassa De-positi e Prestiti -per l’adeguamento dell’immo-bile individuato-, ma come tutti sanno a mag-gio si insediò l’Amministrazione Trovato che a settembre dello stesso anno ha avuto la

“geniale” idea di intimare agli allevatori di co-stituirsi, entro cinque giorni, in associazione; pena la non realizzazione dell’opera. Dopo di che, costituita l’associazione degli allevatori,

ultimati e collaudati i lavori nel no-vembre 2009 cala il sipario. Dopo due anni di assordante silenzio, e siamo a febbraio del 2011, ecco spuntare fuori l’avviso per l’asse-gnazione e gestione del caseificio. Perché si è sprecato tanto tempo? Perché si è deciso per la “Manifestazione di interesse” piut-tosto che per l’affidamento diretto (come a Tortorici), magari agli operatori locali? Speriamo che almeno il caseificio resti… Ai sam-pietrini!!! Colpo di scena la monta-gna ha partorito il topolino ….”la

commissione dopo verifica della documenta-zione “ritiene di non procedere alla valutazio-ne dell’offerta”, in altre parole hanno scherza-to (un altro grande successo!!!).

I cittadini non vanno ingannati e perciò va fatta chiarezza sulla vicenda del caseificio sperimentale, percorrendo passo a passo tutte le tappe che hanno portato alla realizza-zione di quella che oggi è una struttura completa in attesa di affido. Si parte dal lontano 2005 quan-do, grazie a un’intuizione dell’Amministrazione Fiore, che ritenendo la valorizzazione dei prodotti genuini della terra e del lavoro della nostra gente una reale opportunità di svilup-po per il nostro territorio, ha siglato un accordo con l’Asses-sorato all’Agricoltura Regionale per la realizzazione di un casei-ficio sperimentale che divenisse azione pilota e modello da seguire per i suc-cessivi caseifici. Già allora si definì il giusto iter burocratico con tanto di finanziamento e individuazione dei locali (in prima battuta la ex Guardia Medica

CARE FRESCHE DOLCI ACQUE

Fabio Di Dio

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ATTUALITA’

San Piero ai sampietrini… ma solo sul podio!

Pagina 4

Perché non si sta intraprendendo, come in altri comuni, un percorso di stabilizzazione per questi lavoratori precari, che sarebbe facil-mente realizzabile per quanto riguarda le ca-tegorie A e B? Perché altri comuni siciliani hanno effettuato l’aumento orario anche quest’anno, invece nel nostro comune non è più stato fatto, mentre nel paese girano “strane” voci che vorrebbero darne la colpa alla regione? Non sarà, invece, perché i soldi vengono spesi per i quattro dipendenti “esterni”? Sono sicuro che il Sindaco Trovato con la sua “abilità oratoria” riuscirà anche stavolta a tro-vare qualche scusa al limite dell’inverosimile, facendoci assistere all’ennesima performance nel suo sport preterito: “L’arrampicata sugli specchi”. La verità resta un’altra però, i cittadini di San Piero ormai sono stanchi di sentire le sue “parole, parole e parole”, vogliono vedere una politica di fatti, ed i FATTI sono quelli di cui si sta parlando. Gianluca Di Bella

PAROLA ALL’ESPERTO

Nel numero scorso abbiamo iniziato a parlare del ruolo dello Stato nel complesso sistema che regola la protezione civile in italia, in cui intervengono svariati soggetti. Oggi ci occupe-remo delle competenze spettanti alle Regioni, Province e Comuni. Le Regioni sono chiamate a predispor-re i programmi di previsione e preven-zione dei rischi, sulla base degli indi-rizzi nazionali. Attuano gli interventi urgenti in caso di crisi determinata dal verificarsi o dall’imminenza di eventi di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), della legge 24 febbraio 1992, n. 225, avvalendosi anche del Corpo Naziona-le dei Vigili del Fuoco. Le Regioni attuano, anche, gli inter-venti necessari per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite da eventi calamitosi. Si occupano della dichiarazione dell’esistenza di eccezio-nale calamità o avversità, ivi compresa l’indivi-duazione dei territori danneggiati e delle prov-videnze di cui alla legge 14 febbraio 1992, n. 185. Si occupano dello spegnimento degli incendi boschivi e intervengono nell’organiz-zazione e nell’utilizzo del volontariato. Le Province, invece, si occupano di attuare

del personale, se non fosse che questa am-ministrazione ha assunto 4 figure esterne all’ente comunale e provenienti da altri comu-

ni. Avete capito bene, quattro dipendenti che ci costano la bellezza di circa € 60.000,00 l’anno. Le domande sorgono spontanee, perché l’ammi-nistrazione Trovato ha deciso (ancora una volta) di “tradire” il mandato che gli elettori sampietrini gli avevano affidato, non ri-spettando ciò che aveva promesso e scritto nel programma elettorale?

Perché non si valorizzano le risorse umane del nostro comune? Non si poteva invece fare l’aumento orario di questi dipendenti? (padri e madri di famiglia, che vivono da 20 anni sotto l’ombra del pre-cariato, e cercano con quel piccolo stipendio, oggi notevolmente ridotto, di mandare avanti la propria famiglia attraverso il proprio lavoro).

Il sistema della Protezione Civile Italiana.

“Faremo lavorare i cittadini di San Piero Patti”, “Valorizzeremo le risorse umane di San Piero” o ancora “i nostri soldi devono rimanere a San Piero“ erano queste le paro-le e gli slogan che risuona-vano nella Piazza Gorgone, nell’ormai lontano 2007. Di anni ne sono passati quattro, ma l’Amministrazio-ne Trovato ha ancora una volta voluto solennemente smentire quanto aveva pro-messo in campagna eletto-rale. Ultimo fatto in ordine crono-logico riguarda i dipendenti ex articolisti e L.S.U. del comune di San Piero Patti, che, come regalo di natale della Trovato, al ritorno delle vacan-ze natalizie, si sono ritrovati senza più aumen-to orario. Nulla di strano potreste pensare, anche se i lavoratori svolgono un servizio essenziale per la comunità, nell’ottica del patto di stabilità il comune avrà voluto risparmiare sulle spese

ambito ad attuare le attività di previsione e gli interventi di prevenzione dei rischi, stabili dai programmi e piani regionali. Predispongono i piani comunali e/o interco-

munali di emergenza, anche nelle forme associative e di cooperazione previste dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, e, in ambito montano, anche tramite le co-munità montane, e curano la loro at-tuazione, sulla base degli indirizzi regio-nali. Si occupano di adottare tutti i provvedi-menti, compresi quelli relativi alla prepa-razione all’emergenza, necessaria ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi in ambito comunale. I Comuni sono chiamati a vigilare sull’attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi

urgenti e ad utilizzare i volontari di protezione civile a livello comunale e/o intercomunale, sulla base degli indirizzi nazionali e regionali. Nel prossimo numero ci occuperemo delle strutture degli enti locali e dell’importante ruo-lo del Sindaco nel sistema della Protezione Civile.

Ing. Bruno Manfre’

Responsabile della Protezione Civile Regionale – Messina

nel proprio ambito le attività di previsione e gli interventi di prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali, con l’adozio-ne dei connessi provvedimenti amministrativi.

Predispongono dei piani provinciali di emer-genza sulla base degli indirizzi regionali e vigilano sulla predisposizione, da parte delle strutture provinciali di protezione civile, dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, da attivare in caso di eventi calamitosi di cui all’articolo2, comma 1, lettera b), della legge 24 febbraio 1992, n. 225. I Comuni sono sempre chiamati nel proprio

- Frana a San Fratello (ME) nel febbraio 2010 -

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tecipazione della comunità, del resto poco informata a causa della scadente pubblicità e dell’oramai fallita modalità di invitare solo “GLI AMICI DEGLI AMICI”. Altro eclatante esempio di tale “modalità” è rappresentato dall’improvvisato “festino” organizzato, notte tempo, in c/da Sambuco, di così tanto successo da attirare un pubblico numerosissimo: 40 persone… Circa! Tutto questo per l’ul-teriore “modica” spesa di 2.500,00 euro! Ancora, l’elenco dello sperpero di dena-ro pubblico si “arricchisce” di 3.200,00 euro spesi in luminarie che avrebbero dovuto ornare le vie del centro e le bor-gate: chi ne ha scelto la collocazione non ha certo brillato per il senso dell’o-rientamento! Geniale l’idea di riciclare, con i tempi che corrono, l’abete di Piazza Duomo come elemento decorativo del carnevale 2011!!!!!!!!!! Tirando le somme, il totale dell’ennesimo fallimento in ambito di promozione e valorizzazione del territo-rio è costato ai sampietrini l’irrisoria cifra di 10.200,00 euro. Davvero troppo.

Trascorse da qualche mese le festività natalizie, nasce spontanea la voglia di commentare il “variegato” programma proposto dall’amministrazione comuna-le . Premesso che il Comune di San Piero Patti vanta la presenza di nume-rose Associazioni impegnate in varie attività, che dal 30 novembre 2010, con delibera di consiglio comunale, è stato approvato i l regolamento della “Consulta delle Associazioni", è lecito chiedersi come mai non sia stata inter-pellata la suddetta consulta in merito all’organizzazione delle manifestazioni natalizie? Quali i criteri che hanno por-tato all’individuazione dell’unica Asso-ciazione che ha gestito l’evento? Dopo le domande, l’analisi: con delibe-ra del 14 dicembre 2010 sono stati as-segnati alla suddetta prescelta Associa-zione € 4.500,00 al fine di realizzare manifestazioni per la promozione e la riscoperta delle tradizioni natalizie per-dute, anche per incoraggiare l’armonica aggregazione della comunità sampietri-na. Solito fallimento!!! Qualcuno ha per caso partecipato agli eventi previsti? Non sembrerebbe, vista la scarsa par-

IL Natale RI…TROVATO:

“Purcelli, Crispelli, Caulicelli”…Ma quanto ci costi?

SOCIETA’

LA POLITICA DEL FUTURO DIPENDERA’ ANCHE...

Oggi i giovani hanno un rapporto conflittuale con la politica, nutrono un

grande senso di smarrimento e di sfiducia ,alimentato dalla preoccu-

pante situazione di incertezza e precariato del momento storico ,che

induce spesso a rinunciare a credere in quegli ideali che invece han-

no accompagnato le generazioni precedenti.

Gli adolescenti si sono ormai abituati ad utiliz-

zare di frequente luoghi comuni del tipo “i

politici sono tutti ladri e corrotti”, consideran-

do la politica come una cosa che non gli ap-

partiene e che non va quindi vissuta attiva-

mente. C’è da dire però , ad onor del vero, che

“molti”, purtroppo ,si ricordano dei giovani solo

durante le campagne elettorali, ergendosi nella

ricerca del voto a loro futuri paladini ma poi, ”

passata la festa”, nel momento in cui essi devono

essere ascoltati per farli diventare parte attiva

nelle decisioni importanti e per lo sviluppo di nuove

idee, vengono messi da parte o considerati piccoli “rivoluzionari”, o

ancor peggio “cellule cerebrali morte” . Queste sono le ragioni per le

quali regna lo scetticismo tra le nuove generazioni che sono diventate

il soggetto escluso o incluso, a secondo del periodo, da una politica ed

una cultura nate e cresciute in un mondo parallelo all’universo giovani-

le fatto di promesse non mantenute, opportunismo e giochi di potere.

Da ciò dovremmo capire, e qui sta il problema, che bisogna ridare fi-

ducia ad una generazione che fa fatica ad affacciarsi in questa socie-

tà, incoraggiando la politica giovanile e i giovani che hanno degli

ideali politici a portare avanti anche le proprie idee e

non ad essere spettatori passivi e succubi delle idee

altrui. Bisogna eliminare questo pessimismo ascol-

tando le loro ragioni e fornendo ai ragazzi i

metodi per potersi esprimere, così da ridare

loro quelle certezze che danno la forza di

continuare a credere nel futuro e nella politi-

ca. Devono essere i giovani a cambiare la

politica, e non la politica a cambiare i giovani.

C’è bisogno di una svolta, solo così si potrà

contare sul loro appoggio offrendo loro la spe-

ranza di costruire insieme un futuro migliore, per-

ché i giovani hanno bisogno della politica ma anche

la politica ha bisogno di tutti i giovani. E soprattutto questo deve acca-

dere oltre che a livello nazionale, nella nostra piccola cittadina per far

si che il loro andar via dal paese sia solo una scelta e non una neces-

sità.

Pagina 5

Claudia Nasissi

Serafina Collorafi

Page 6: L'OPINIONE - Anno II - numero 3 - marzo 2011

AAA rt. 17 Relazione sullo stato di attuazione del programma (modificato dall'art. 127, comma 22, della L.R. 17/2004): 1. Ogni anno il sindaco presenta una relazione scritta al consiglio comunale sullo stato di attuazione del program-

ma e sull'attività svolta nonché su fatti particolarmente rilevanti. 2. Il consiglio comunale, entro dieci giorni dalla presentazione della relazione, esprime in seduta pubblica le proprie valutazioni. La mancata presentazione della relazione annuale è esemplare dell’ostinata volontà del Sindaco Trovato a non rispettare le regole. Ancora una volta questa Opposizione si fa carico dei doveri prescritti dalla normativa. E non bisogna pensare che sia cosa da poco la rea-lizzazione di una corretta comunicazione ai cittadini sullo stato dell’ar-te e di salute della cosa pubblica. Tutto ciò, in realtà non è altro che un paravento teso a mascherare l’assoluta incapacità a svolgere i propri compiti di ordinata amministrazione: con buona pace dell’osser-vazione della legalità e della politica dalla P maiuscola. Ma pas-siamo ai fatti.

Caseificio di Arabite: a distanza di quasi due anni dalla

sua ultimazione si aspetta ancora l’inizio dell’attività. Una, fin troppo, lunga gestazione per partorire infine non il bando per l’affidamento, ma una “manifestazione d’interesse”, che ironia della sor-te la stessa Amministrazione non ritiene valida e si ricomincia da capo!!!

Castello: finalmente quando tutto sembrava pronto

per creare il tanto sognato museo Etno - antropologico, l’acqua ha cancellato, se non allontanato, il sogno. Infatti per la rottura di una tubazione interna si sono registrati danni agli arredi ed agli impianti appena ultimati.

Convento dei Carmelitani Calzati: qualcosa dell’eredità

ricevuta l’hanno salvata … sono stati ultimati i lavori del secondo lotto.

Lavori via Toscana: per rimettere a posto i marciapiedi

danneggiati con il precedente appalto è stato necessario spreca-re un cantiere regionale.

Lavori via Due Novembre: da una possibile ristrutturazio-

ne allo stato attuale, tra una rampa che va e una che viene il fondo stradale versa in condizioni tali da essere intransitabile.

Cantieri di lavoro: approvati quattro progetti su cinque program-

mati, niente di straordinario ma solo quello che prevedeva la legge.

Strutture sportive: aggiungendo qualche faro si è potenziato

l’impianto di illuminazione del campo di calcio: mica poco!!, se ag-giungiamo il “rattoppo” della rete del campo di calcetto.

Viabilità: dopo la realizzazione della segnaletica orizzontale ese-

guita nell’estate scorsa e fruibile esclusivamente da soli “daltonici”, sembra non si sia ancora “trovato” l’accordo sul colore dei “gratta e sosta”. C’è chi li preferisce sul celestino chiaro e chi sul rosa pallido… ed io pago!!!

Manutenzione strade comunali: nessuna programmazione o

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intervento per le strade al fine di garantire la normale transitabilità. Molti dissesti hanno interessato anche la viabilità agricola (vedi strada per Latro e Grangiorno) ed in tanti non riescono neppure a raggiunge-re il proprio fondo ormai da mesi (viene naturale pensare ai quasi 500.000 € di avanzo di amministrazione… mah!!).

Rete idrica: acqua non potabile da 8 mesi circa, nessun intervento

mirato e/o programmato per la risoluzione della problematica. Una serie di buche sulla strada e sul tubo del gas … ma l’acqua resta co-munque non potabile. Continuano a farci pagare lo stesso canone e tutto sembra normale.

Depuratori: al centro della vasca del depuratore di Arabite, l’albero

cresce imperterrito a dispetto di tutte le ordinanze e conseguenti somme di denaro spese per la manutenzione (circa 70.000 €). A Ponte

Mangano attendiamo la realizzazione del nuovo impianto nonostante la gara già aggiudicata (i reflui scompariranno per magia o per lento svuotamento?).

Arredo urbano: unici interventi: abbellimento dell’incrocio tra le

vie Roma e I° maggio per sostituzione delle transenne con paletti in ghisa e catenelle, mantenimento delle legature in fil di ferro per sicu-rezza della ringhiera del tocco.

Verde pubblico: il patrimonio arboreo subisce un incremento

“provvisorio” a natale in quanto puntualmente un esemplare di pino viene collocato nella piazza Duomo.

Attività del tempo libero: visto che i centri di aggregazione

sono temporaneamente inattivi o chiusi sono consigliate passeggiate

PoverA

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all’aria aperta o per gli appassionati raccolta di funghi, castagne o altro.

Manifestazioni estive e promozione turistica: cordoglio per

la scomparsa dell’autoslalom e da quest’anno anche del corteo storico, per fortuna che ci sono i gonfiabili.

Settore dipendenti comunali: completamento degli organici con

convenzioni e concorsi per assunzione funzionari “esterni” da collocare nei settori nevralgici della macchina comunale a discapito delle ore setti-manali di articolisti ed LSU.

Assistenza domiciliare: si è partiti male, si è svolta la gara, ma il

servizio non è stato ancora affidato con l’ennesima interruzione. Speria-mo si riesca a farlo partire entro il 2011. Per i settori che non vengono menzionati le cose non vanno certamente meglio!!!!!!!!!!!

LE NOSTRE PROPOSTE A FAVORE DELLA COLLETTIVITA’

Emendamento in favore della creazione di una rete Wi-fi presentato prima in fase di redazione del bilancio di previsione (€8.000) e poi in fase di assestamento di bilancio (€15.000 ) il 30/11/2010. Permetteva alle famiglie di connettersi gratuitamente alla rete internet senza pagamento di nessuna bolletta. BOCCIATO DALLA MAGGIORANZA CONSILIARE.

Emendamento per l’acquisto di un pulmino per il trasporto urbano e

interurbano presentato in fase di assestamento di bilancio (€ 30.000) il 30/11/2010. BOCCIATO DALLA MAGGIORANZA CONSILIARE.

Emendamenti per la promozione turistica nelle frazioni ( SAMBUCO

– FIUMARA – TESORIERO/VALDORIA/BALZE – LINAZZA – RAMONDINO/BOSCHITTO). Permettevano di organizza-re manifestazioni (feste, sagre ecc.), presentati ogni anno sin dal 2008, in fase di redazione del bilancio di previsione. BOCCIATO DALLA MAGGIORANZA CONSILIARE tranne nel 2010 limitatamente alle Frazioni di Sambuco e Fiumara.

Emendamenti per la sistemazione e ammodernamento delle strade e delle aree comunali (piazzette o zone di ritrovo) nelle frazioni ( SAMBUCO – FIUMARA – TESORIERO/VALDORIA/BALZE – LINAZZA – RAMONDINO/BOSCHITTO). presentati ogni anno sin dal 2008, sempre in fase di redazione del bilancio di previsione. BOCCIATO DALLA MAGGIORANZA CONSILIARE

Emendamento per l’acquisto di strumenti per il potenziamento della Scuola Musicale comunale, al fine di incrementare l’attività della gloriosa Banda musicale “G. Verdi”, presenta-to ogni anno sin dal 2008 in fase di redazione del bilancio di previsione. BOCCIATO DALLA MAGGIORANZA CON-SILIARE

Emendamento per il restauro della ringhiera di Piazza Gorgone (€25.000) presentato in fase di redazione del bilancio di previsione 2010. Permetteva il restauro e quindi la messa in sicurezza della ringhiera che versa in condizioni di degrado e costituisce pericolo, segnalato anche con interrogazioni al Sindaco. BOCCIATO DALLA MAGGIORANZA CONSILIA-RE

Emendamenti per la sistemazione degli impianti sportivi Emendamenti a favore dei centri di aggregazione

Emendamento per contributo acquisto di una nuova autoambu-lanza per la Misericordia di San Piero Patti

Emendamenti per contributo organizzazione auto slalom

Emendamento per contributo restauro e funzionamento orologio del campanile chiesa Santa Maria .

Emendamento per l’organizzazione della manifestazione in oc-casione del 150 anniversario dell’unità d’Italia.

Emendamento per l’accensione di un mutuo da utilizzare per la progettazione di un centro sportivo polifunzionale

Emendamento per il rimborso canoni acquedotto a seguito della non potabilità dell’acqua per alcuni periodi dell’anno.

Anche quest’ultimo elenco di emendamenti è stato puntualmente bocciato dall’attuale maggioranza consiliare che si è avvalsa solamente dei numeri per imporre la propria forza a dispetto della validità delle proposte indirizzate ad esclusivo beneficio della colletti-vità. G. Forzano A. Interdonato

F. Pagana G. Cucè

F. Di Dio F. Mondello

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Come tutti sappiamo, la coltivazione del nocciolo diffusa sul nostro territorio, caratterizza prepotentemente lo stesso di un verde inten-so. La coltivazione avviene spesso in aree alquanto impervie e svantaggiate ed a volte è presente su pendici molto scoscese ed inclinate rappresentando un elemento fondamentale per la difesa del territorio dal dissesto idrogeologico, prevenendo quindi fenome-ni erosivi e di dilavamento superficiale. In molte zone del territorio rappresenta l’unica coltura prati-cata, l’alternativa sarebbe il castagno o la quercia. Gran parte dei nostri noccioleti, furono impiantati nel periodo intercorrente le due guerre mondiali, sostituendo altri tipi di colture come il cotone ed il baco da seta. Nel tempo le varie popolazioni succedutesi hanno tratto grande sostentamento da tale col-tivazione, sollevandosi, a volte, anche dallo stato di povertà ed elevando notevolmente l’economia del paese . Oggi non è più così; l’attuale crollo del comparto sta determinando in queste zone una crisi dell’intero settore agricolo ed il consequenzia-le abbandono dei terreni coltivati a nocciolo, con effetti negativi so-cio – economico – ambientali. Moltissimi braccianti non riescono a farsi collocare con conseguen-

ti danni alla loro economia e con gravi pregiudizi per i propri diritti. I prezzi di mercato sono notevolmente inferiori ai costi di produzione . Oggi nel paese non si parla più di agri-coltura; anzi il pro-

blema non viene nemmeno attenzionato a nessun livello mentre dovrebbe avere un ruolo di grande rilievo. La coltura del noccioleto in un territorio economicamente fragile come il nostro è indispensabile e pertanto dovrebbe essere incenti-vata per evitarne la scomparsa. Essa costituisce,

come già detto, salvaguardia del territo-rio e deve anche camminare di pari

passo con la necessità di essere competitiva sui mercati. Nei tem-

pi passati era consuetudine tramandare ai giovani tradi-

zioni ed usi agricoli; oggi inve-ce nemmeno se ne parla come

quasi fosse un qualcosa da di-menticare. E’ importante far risco-

prire una piccola parte del nostro pas-sato, perché se è vero che l’albero per essere grande

ha bisogno di profonde radici, è altrettanto vero che un popolo, per crescere, non deve dimenticare il suo passato nel quale ha le sue radici. Oggi viviamo in un mondo in continua evoluzione, il mercato è glo-bale e come tale dobbiamo ad esso adattarci. E’ necessario creare nuove strategie e cercare di risollevare l’economia del paese evi-tando di nasconderci e non capire che la nostra principale fonte economica resta sempre l’agricoltura. La mancanza di un progetto economico porta all’isolamento, non ci da crescita e crea sempre più disoccupazione per i giovani e disagio per chi improvvisamente non trova collocazione. Le istituzioni, i partiti, i sindacati, le associazioni, le persone di buo-na volontà devono assumersi il compito di affrontare il problema dando nuovo slancio all’economia, sfruttando tutte le occasioni con senso di responsabilità e sacrificio. Evitiamo quindi l'impoverimento delle nostre terre.

Una comunità e la sua anima

mitigare almeno un poco, molto poco certo, il loro dolore immenso. I sampietrini si sono ritrovati comunità attorno a Luca, lo hanno pianto sinceramente insieme ai suoi cari, hanno pianto una giovane vita stroncata e hanno onorato un eroe; hanno compiuto i gesti di una comunità antica e ve-ra, non divisa, solidale e unanime nella valuta-zione della estrema gravità e grandezza dell’evento. Anche a questo servono gli eroi, a fare ritrovare dignità alla loro gente. Certo, ognuno continuerà la propria esistenza, è la vita che continua, ma non dobbiamo dimenti-care, non dobbiamo banalizzare i sentimenti ma al contrario dobbiamo coltivarne il ricordo.

Non vi è miglior amico di chi dona la sua vita per quella dei suoi amici. L’eroe è colui che con sprezzo del pericolo mette a repentaglio la propria vita per salvare la vita degli altri. Certo, Luca non pensava di morire, ma non ha esitato. Poteva aspettare come gli altri, ma ha deciso di agire. Ma di un’altra cosa voglio dire: Luca ci ha “costretti” a riscoprirci comunità. In quella gra-ve e sciagurata situazione tutti noi, giovani ed anziani, tutti, ci siamo stretti attorno alla fami-glia; il silenzio del corteo funebre era assor-dante, non una parola si sentiva; tutti erava-mo ammutoliti, con il cuore secco, senza nulla da poter dire, senza nulla da poter fare, con-sapevoli ed attoniti ci siamo stretti attorno ai familiari di Luca per cercare di sostenerli e

Non vorrei mai trattare di un argomento terri-bile come la morte di un giovane, ma il 15 gennaio 2011 entrerà nella memoria della nostra gente. Non dirò dello strazio e del dolo-re dei parenti. Non dirò della rabbia impoten-te che tutti abbiamo provato alla notizia, dell’angoscia e del cuore secco -come ha detto padre Sardo nella sua pacata omelia-. Non dirò neppure della gioia di vivere e dell’e-nergia che animava Luca Arlotta; chi lo ha conosciuto sa bene cosa intendo. Lo conoscevo da ragazzino, quando correva con la “carrozza di legno” giù per Valdoria, con le ginocchia sbucciate ma con gli occhi felici e furbi, da ragazzo appassionato di mo-tori e da sposo e padre felice. Ciò che ha fat-to, la generosità e l’ irruenza del suo gesto, è l’essenza stessa della sua natura.

Giuseppe Forzano

SOCIETA’

RADICI

Il nocciolo, da noi e per noi ha ancora un valore?

Francesco Mondello

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RIFLESSIONI

quanto distratta! Dato che l’articolo 18 del-lo statuto stabilisce che è il sindaco o suo delegato a convocare la prima riunione della consulta!!! La prima seduta è impor-tante perché in quell’occasione si elegge pre-

sidente e tutti gli altri organi direttivi. Probabilmente la Consulta delle Associazioni per l’Amministrazione Trovato è solo un atto dovuto, che doveva rimanere una “trovata” da

campagna elettorale. A quanto pare qualcuno invece ci ha creduto, ed oggi, presenta il con-to e ne chiede la seria realizzazione. Insomma si vuole veramente far diventare la consulta un organo attivo di partecipazione

democratica? O solo di facciata? O si vuole continuare con il gioco dell’odio e del “dividi et impera”? Infatti, non ci si spiega perché un’Amministrazione Comunale deb-ba trattare in modo così strano un organo con cui si presume debba lavorare insieme fattivamente e sempre per il progresso della comu-nità. Infine una domanda sorge spontanea: non è un po’ tardi per convocare questa riunione, visto che lo stesso statuto è stato appro-vato dal Consiglio Comunale il 30/11/2010? Forse tutto ciò trova spiegazione nella volontà di affidare a poche associazioni considerate amiche l’organizzazione delle mani-festazioni a carattere ludico- cultu-rale. E la Consulta? Ancora una

volta tutto è stato rimandato a data da destinarsi!

Cari lettori ci eravamo lasciati al 1° aprile 2010, quando il Sindaco Trovato, disorientata dal lavoro di squadra di ben quindici Associa-zioni che avevano presentato un documento unico di proposta di modifiche alla bozza di r e g o la m e n t o p ro p o s t o dall’Amministrazione stessa, uscì fuori dal cilindro magico la famigerata “data da desti-narsi” per definire l’annosa -per loro chiaramente-” que-stione della Consulta delle Associazioni. Altro inspiegabi-le lungo silenzio, e finalmente l’Amministrazione sottopone lo statuto e l’atto costitutivo della Consulta al Consiglio Comunale, che li approva nella seduta del 30 novembre 2010. Trascorso il Natale, l’Amministrazione con nota del 18/01/2001 afferma che “..tenuto conto che ad oggi non è pervenuta alcuna co-municazione da parte dei rap-presentanti legali delle Associazioni al fine di costituire l’assemblea della consulta…” si im-pegna a convocare una riunione per il 25 gennaio 2011 osservazione infelice ed al-

CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI … A DATA DA DESTINARSI 2

La saga continua!!!

Giuseppe Castellino - Antonino Macula

borazione, del rispetto reciproco e dell’amici-zia. Barbara Magistro (portiere) starà molto

attenta a mantenere inviolata la sua posizio-ne. I difensori Cristina Niosi, Luisa Pantano e Angela Scolaro terranno a bada l’attacco av-

versario, mentre pronte a far tremare la porta delle ospiti saranno le centrocampiste Jessica

Biondo, Marina Truglio, Ilaria Furnari e Marta Brigandì, insie-me alle bomber Valeria Can-nizzo, Nadia Caporlingua e Anna Pagliazzo. La squadra può contare anche sul tifo di esultanti ultras, che sicuramen-te ogni sabato la sosterranno sia in casa (campetto di via Anzà Fiore) sia in trasferta, che intoneranno cori a squar-ciagola. L’appoggio dei tifosi è sbarcato anche nella Rete, dove è stato creato un gruppo su Facebook dedicato alle 11 giocatrici sampietrine. Allora non ci resta che lanciare uno

scaramantico: “IN BOCCA AL LUPO”

Enzo Cartaregia

Nasce una nuova realtà nel nostro paese: la squadra femminile di cacio a 5. Promossa dalla ”A.S.C L’iniziativa“ di San Piero Patti, società che già da diversi anni gestisce la squadra maschile militan-te nel campionato di 2° categoria e la scuola cal-cio per i più piccoli che si avvicinano al meraviglioso mondo del calcio. La squadra femminile è diret-ta dal presidente Salvato-re Bongiovanni e seguita dalla dirigente Serafina Colloraffi. Lo staff tecnico è formato dall’allenatore Gaetano Cannizzo e dall’allenatore in seconda Cristian Lamancu-sa. La squadra è costituita da una salda rosa di undici giocatrici legate dai valori della colla-

SPORT

Calcio in ROSA

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iscritti agli Albi dei geometri, periti edili, archi-tetti, ingegneri, etc. In caso di mancato adempimento l’Agenzia provvederà all’accertamento d’ufficio (con coinvolgimento diretto delle amministrazioni comunali), addebitando al possessore le rela-tive spese, più una sanzione (minimo di € 256 a max € 2056) per omessa denuncia. Esegui-to l’accatastamento, volontario o d’ufficio, una copia della denuncia sarà trasmessa ai comu-ni di appartenenza per i controlli di conformità urbanistica-edilizia. Quindi si effettuerà la re-golarizzazione fiscale (imposte dirette e ICI) nel caso di fabbricati fantasma. L’efficacia della rendita decorre dal 1°gennaio dell’anno successivo a quello di ultimazione del fabbri-cato o, in mancanza, dal 1° gennaio dell’anno di pubblicazione degli elenchi sulla Gazzetta Ufficiale per il comune di appartenenza. Se si tratta di variazioni per mutazioni dello stato

delle unità immobiliari censite, l’efficacia sulla rendita risale alla data di effettiva ultimazione delle opere. La regolarizzazione va fatta ricor-rendo al ravvedimento operoso, che consente notevoli risparmi nell’applicazione delle san-zioni, evitando l’accertamento.

Sul fronte urbanistico l’adempimento va richie-sto ai possessori di fabbricati fantasma, me-diante tecnici professionisti, presentando al Comune un progetto edilizio in sanatoria (sempre che la destinazione urbanistica sia compatibile con quanto eseguito), e versando le sanzioni previste dalla normativa vigente (attenzione: il decreto legislativo sul federali-smo fiscale prevede dal primo maggio, per gli “immobili fantasma”, un forte inasprimento di tali sanzioni).

L’Agenzia del Territorio e l’AGEA hanno indi-viduato, a seguito delle disposizioni del D.L. 262/06, con foto aeree -sovrapposte alle map-pe catastali-, oltre due milioni di costruzioni su particelle iscritte al catasto dei terreni, ma non dichiarate al catasto fabbricati. Si tratta non solo di fabbricati rurali, ma anche di costruzio-ni di tipo civile come box, depositi, tettoie, capannoni, laboratori e commerciali. Cosa deve fare il proprietario di un immobile non accatastato? Entro il 30 aprile 2011 i pro-prietari debbono regolarizzare, presso il Cata-sto dei Fabbricati, le variazioni di consistenza (ampliamenti, recupero sottotetti, formazione di verande, costruzione di un bagno mancan-te) o di cambio d’uso se ex fabbricati rurali, e alla quale dovrà seguire la regolarizzazione fiscale, relativamente agli anni pregressi non ancora caduti in prescrizione. Le denunce vanno commissionate a tecnici professionisti Francesco Pagana

NOTIZIE UTILI

ACCATASTAMENTO FABBRICATI NON DICHIARATI … CHE FARE

AVVISO AI CITTADINI

RICHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER IL SINDACO TROVATO E IL

CONSIGLIERE GULINO IMPUTATI DI FALSA TESTIMONIANZA

A seguito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura della Repubblica di Patti nei confronti degli imputati Ornella Trovato e Gino Gulino, rispettivamente Sindaco e Consigliere di maggio-ranza del Comune di San Piero Patti, il Giudice per le indagini preli-minari del Tribunale di Patti ha fissato per il 16 giugno 2011 l’udien-za preliminare; a quella data, la Trovato ed il Gulino dovranno pre-sentarsi dinnanzi al Giudice, che deciderà sul loro rinvio a giudizio, come richiesto dalla Procura della Repubblica a conclusione delle indagini dirette personalmente dal Procuratore capo Dott. Rosa Raffa. L’ Avv. Ornella Trovato, Sindaco di San Piero, è imputata del delitto di falsa testimonianza; secondo l’accusa, nel corso di un processo a carico del Dott. Giuseppe Forzano (Consigliere capogruppo di opposizione) querelato per ingiuria da parte del Capogruppo di maggioranza Prof. Salvatore Taranto, la Trovato aveva deposto

quale testimone sotto giuramento davanti al Giudice di Pace di Patti, affermando il falso a proposito di un intervento svolto dal For-zano in una seduta consiliare, sebbene non vi avesse assistito per-ché allontanatasi dall’aula. Il Consigliere Gino Gulino è imputato dello stesso reato per aver affermato nella stessa occasione che il Sindaco nel corso della se-duta si era allontanato solo momentaneamente facendo ritorno po-co dopo, mentre in realtà la Trovato era rimasta assente per oltre un’ora. Anche in forza di quelle testimonianze, il Giudice di pace aveva condannato il Forzano; ma quella sentenza venne poi annullata dalla Corte di Cassazione, a cui aveva fatto ricorso il Forzano, as-solvendo l’imputato e riconoscendo che costui aveva solo esercita-to il proprio legittimo diritto di critica politica nella sede appropriata.

il compito di reprimere i reati. Ma non potevo esimermi dal salvaguardare il mio diritto, pari a quello di ogni altro consigliere sia di mag-gioranza che di opposizione, di espletare libe-ramente le mie prerogative, senza farmi inti-midire da attacchi giudiziari portati mediante accuse false, tendenziose e mirate a colpire persino l’integrità della mia onorabilità perso-nale e professionale. Pertanto, anche perché sia chiaro a tutti che il confronto di idee ed iniziative in Consiglio comunale deve rimanere sempre nei confini della civiltà e del rispetto reciproco, senza

scadere nel degrado dell’insulto, della calun-nia e della diffamazione, mi costituirò parte civile per chiedere il risarcimento del danno. Rimane il mio rammarico per la tensione che tuttora si respira in Consiglio comunale e nel paese, mentre si rafforza la certezza di non avere, per parte mia, mai contribuito ad ali-mentarla; mi sono limitato infatti a reagire doverosamente e legalmente nei confronti di chi va propalando accuse subdole e false.

Ho reagito alla condanna subìta in primo grado, sporgendo denuncia per falsa testi-monianza e, successivamente, anche per calunnia ed altri reati nei confronti di Salvato-re Taranto; è stata per me una scelta difficile e sofferta, giacché avrei preferito che i con-trasti politici fossero sempre illustrati, con-frontati e risolti solo nell’aula consiliare e nei pubblici comizi, dinanzi alla popolazione che è il giudice naturale dei comportamenti politi-ci ed amministrativi dei suoi eletti, lasciando alla Magistratura – che ne è titolare e nella quale ho sempre riposto la massima fiducia –

Giuseppe Forzano

Il commento:

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grande conquista, è tornata al Castello! Ma “distrattamente sorvola” sui costi a carico dei contribuenti. Ancora più vergognosi, se possi-bile, gli interventi dei consiglieri pro Trovato: un ottimo esempio: il Consigliere Tricoli a cui, a quanto pare, fa difetto la memoria, si è sca-gliato contro La Macchia e Fiore, dimentican-do (opportunamente?) che proprio lui abban-donò l’amico fraterno e allora collega consi-gliere di opposizione Massimo Natoli e pro-prio per sostenere il sindaco La Macchia! Ma

l’apice lo si è raggiunto con l’intervento dell’indipendente Consigliere Schepis, da sempre, come tutti sapete, paladino di legali-tà e disinteresse, che da sempre e coerente-mente agisce solo ed esclusivamente nell’in-teresse dei cittadini, e che solo casualmente si trova sempre schierato con il vincente di turno, a prescindere dalla compagine di pro-venienza. Un inno all’opportunismo impune-mente confessato: “ritengo che sia giusto aspettare e poi agire al momento opportuno”. Ora, vista l’incondizionata obbedienza dei Trovato’s boys (Consiglieri e Assessori); vista l’influenza esercitata sul sindaco; consi-derata la sostanziale assenza del capogruppo Taranto; non si comprende perché non si ri-conosca all’indipendente Consigliere Schepis apertamente il ruolo di Capogruppo o Vice-

sindaco – ispiratore. Comunque, noi del Gruppo Consiliare di opposizione, ribadiamo il metro di giudizio che da 4 anni ci contraddi-stingue: valutare i fatti senza alcun pregiudizio sia per il nome portato sia per le dichiarazioni di intento. Sull’operato, e solo su questo, giudicheremo l’assessore Natoli. Intanto, come primo “fatto” ci saremmo aspettati che il nuovo Assessore Natoli chiarisse la sua eventuale incompatibilità ad essere nominato assessore, come richiede la legge e come

hanno fatto i C o n s i g l i e r i Comunali al m o m e n t o del l ’ insed ia-mento. Peral-tro non hanno certo contribui-to a rassere-nare gli animi le affermazioni del Natoli che candidamente dichiara di

“essere consapevole di salire su una barca che sta forse affondando (…) ma di avere comunque voglia di provare”. Speriamo bene, ma i presupposti sono veramente poco inco-raggianti. Un’ultima questione, perché il Sin-daco Trovato non dà seguito all’indirizzo di Consiglio Comunale di registrarne con web-cam le sedute al fine di trasmetterle sul sito del comune? Forse per carità di patria, forse per far soffrire meno chi ha a cuore il prestigio del Consiglio Comunale? Forse! visti i bassi livelli raggiunti con il Consiglio Comunale del 24 febbraio 2011.

Consiglio Comunale del 24 febbraio 2011 Dopo ben 6 mesi dalle dimissioni, mai chiari-te, dell’Assessore Rossello, giovedì 24 feb-braio in un’Aula semideserta, su sollecitazione dell’Amministrazione Trovato, si è tenuto il Consiglio Comunale con all’ordine del giorno la comunicazione della nomina del nuovo As-sessore Massimo Natoli. Inquietante: il Sinda-co, nel presentare il neo assessore gli augura buon lavoro, nonostante il “nome pesante” (?); ma non fini-sce qui, infat-ti, si è poi affannata a d i c h i a r a r e come la scel-ta del nuovo assessore sia stata collegia-le con un coinvolgimen-to di tutti i suoi Consi-glieri di mag-gioranza, che hanno addirittura sottoscritto un documento a riprova di come siano false le voci che la descrivono come autoritaria e as-solutista. Non paga, la Trovato ha dichiarato che Natoli avrà così modo di “riscattarsi” (?), ma da cosa non lo ha detto. Il delirio non si placa e la Trovato sbandierando un logoro volantino elettorale sbraita di avere “quasi totalmente realizzato il programma” e che comunque il non fatto, lo completerà nel pros-simo mandato. Dio abbia pietà di San Piero. A sentirla, viene spontaneo chiedersi se vive tra noi o in un suo mondo fantastico (così si spiegherebbe per es. la fissa dei gonfiabili); infatti, sembra non accorgersi che il Paese è in ginocchio, anche grazie ad una allegra ge-stione fatta di chiacchiere e poggiata sull’ap-parire. Ma il Sindaco è soddisfatto: la mensa,

G. Forzano A. Interdonato

F. Pagana G. Cucè

F. Di Dio F. Mondello

BACHECA

Cronaca di una occasione sprecata…

Festa delle donne

Il 19 marzo 1911 venne festeggiata per la prima volta la Festa delle Donne in al-cuni paesi europei, come Germania, Au-stria, Danimarca e Svizzera, nonostante fosse nata negli Stati Uniti due anni pri-ma, in memoria di un gruppo di operaie newyorkesi che nel 1908 scioperarono per rivendicare i propri diritti di lavoratrici. Oggi la festa delle donne è celebrata a livello mondiale l’8 marzo. Nonostante le numerose polemiche e storpiature com-

merciali, resta a testimonianza delle nu-merose battaglie compiute lungo tutto il XX secolo per conquistare pari diritti alle generazioni femminili future. E’ bene non dimenticare mai l’origine, niente affatto commerciale, di questa festa! E’ bene, altresì, far mente locale che la lotta di emancipazione dell’altra metà del cielo (… e della terra) ha significato una potente spinta all’avvio di quel pro-cesso che, ponendo all’ordine del giorno

il superamento della società delle libertà di pochi, ha fissato l’obiettivo di una società libera per tutti e che riconosce come pro-

prio centro di gravità la persona.

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RADICI

ARABITE: ghetto o fortezza?

SI RINGRAZIANO TUTTE LE DITTE PRESENTI SU QUESTO

GIORNALE PER IL LIBERO CONTRIBUTO DATO

po, furono costretti a dedicarsi all’agricoltura ed allevamento per sopravvivere (Argeri pag, 16 e 17) ed in ciò simili alla originaria popola-zione, divisi solamente dalla diversa religione. A mio avviso, merita una più accurata indagi-ne la natura del presidio militare arabo che,

necessariamente, dovette fare da catalizzatore per coloro che, non più in grado di combat-tere, decisero di fermarsi nelle contrade sampietrine. Del resto, in assenza di un presidio di for-ze combattenti sarebbe stato difficile per individui debilitatiin-sediarsi in modo permanente in un territorio ostile. In questa ricerca è di fondamen-ta le a iu to i l t opon imo “arabite” con il quale a San Pie-ro, da sempre, viene indicato il rione dove – secondo alcuni studiosi (ad esempio Argeri) - si insediarono gli arabi dopo aver conquistato il paese, permetten-do, stranamente, all’originaria popolazione di continuare ad

abitare le falde più alte della collina sovrastante; secondo altri, invece, il rione sarebbe il luogo dove furono costretti a vive-re gli arabi dopo la conquista normanna. CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO...

Salvatore Caffarelli

E’ assodato che “i sarace-ni” , sono giunti nel territo-rio di San Piero tra l’825 e l’830. Su chi fossero gli arabi che costituirono l’insedia-mento originario, gli stu-diosi di storia sampietrina (vedasi per tutti Giuseppe Argeri autore della Storia di San Piero Patti) concor-dano nell’individuarli nelle retroguardie delle truppe s a r a c e n e che, attraversando la valle del Timeto per raggiunge-re il centro dell’Isola, si fermavano nel territorio di San Piero - spesso si trat-tava di “ persone anziane, stanche od ammalate” (pag. 16 opera di Ar-geri) - trovando, presumibilmente, ospitalità e rifugio presso un presidio militare posto a dife-sa di questa di via collegamento. In altre paro-le, si trattava di persone non più idonee al combattimento che, col passare del tem-