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Il giornale della comunità parrocchiale di “San Pietro Apostolo” in Parma - Vigatto Notizie di vita di fede, storia, attualità, cultura, sport e tempo libero 1 Il tempo di Quaresima, un’opportunità da accogliere Carissimi parrocchiani, il nostro itinerario di vita di fede è ritmato dalla Liturgia: su questo sfondo, infatti, desideriamo concretizzare l’anno del “Credere ci manda”. Con il tempo di Natale, abbiamo celebrato l’Incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo. Nel tempo ordinario, poi, è risuonato l’invito di Gesù a seguirlo e con le parole della liturgia abbiamo cantato: «Eccomi, Signore, io vengo per fare la tua volontà». Tutto questo non può restare “rito” o “vago ricordo” ma occorre che diventi Notizie di vita di fede, storia, attualità, cultura, sport e tempo libero «Ridare speranza» Si riportano alcuni passaggi del messaggio che il vescovo Solmi ha consegnato alla città di Parma nella festa del patrono. Nell’anno del «Credere ci manda», ci piace rileggerlo come introduzione al nostro cammino di Quaresima. Pagina 4 La Croce, fonte di comunione ecclesiale Si evidenzia il segno che caratterizza il Tempo di Quaresima dell’anno B: la Croce. In particolare ci si sofferma su uno dei suoi frutti: l’unità. In questa Quaresima facciamone esperienza. Pagina 6 «E’ bello stare con Te!» A partire da questo numero, con una serie di articoli, si propone al lettore di riscoprire l’Adorazione Eucaristica, attraverso l’esperienza in atto a Vigatto dal 2013,“Anno della Fede”, alle 21.00 ogni giovedì. Pagina 8 Gesù si ferma presso la tua famiglia e la benedice L’articolo è una introduzione al rito di Benedizione della famiglia: vuole aiutarne la comprensione e favorire un partecipare consapevole ed attivo. Pagina 10 Fotogrammi di storia Vigatto si popola sempre più di famiglie, che arrivano da altre aree geografiche. A loro, anzitutto, a partire da questo numero, postiamo le nostre memorie, con l’intento che “nessuno si senta forestiero”. Pagina 12 Una Passione per tutti Siamo al secondo anno del cammino proposto dall’ANSPI nazionale. “Passione” e “Croce” sono parole chiave che uniscono il cammino associativo e quello parrocchiale. E’ presentata anche l’icona dei 50 anni dell’ANSPI. Pagina 13 anno 2015 - numero 1 di Vigatto L’Ora ditoriale e i n primo piano

L'Ora di Vigatto - 2015 n. 1

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Il giornale della comunità parrocchiale. Notizie di vita di fede, storia, attualità, cultura, sport e tempo libero.

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Il giornale della comunità parrocchiale di “San Pietro Apostolo” in Parma - Vigatto

Notizie di vita di fede, storia, attualità, cultura, sport e tempo libero 1

Il tempo di Quaresima, un’opportunità da accogliere

Carissimi parrocchiani, il nostro itinerario di vita di fede è ritmato dalla Liturgia: su questo sfondo, infatti, desideriamo concretizzare l’anno del “Credere ci manda”.

Con il tempo di Natale, abbiamo celebrato l’Incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo. Nel tempo ordinario, poi, è risuonato l’invito di Gesù a seguirlo e con le parole della liturgia abbiamo cantato: «Eccomi, Signore, io vengo per fare la tua volontà». Tutto questo non può restare “rito” o “vago ricordo” ma occorre che diventi

Notizie di vita di fede, storia, attualità, cultura, sport e tempo libero

«Ridare speranza»

Si riportano alcuni passaggi del messaggio che il vescovo Solmi ha consegnato alla città di Parma nella festa del patrono. Nell’anno del «Credere ci manda», ci piace rileggerlo come introduzione al nostro cammino di Quaresima.Pagina 4

La Croce, fonte di comunione ecclesiale

Si evidenzia il segno che caratterizza il Tempo di Quaresima dell’anno B: la Croce. In particolare ci si sofferma su uno dei suoi frutti: l’unità. In questa Quaresima facciamone esperienza. Pagina 6

«E’ bello stare con Te!»

A partire da questo numero, con una serie di articoli, si propone al lettore di riscoprire l’Adorazione Eucaristica, attraverso l’esperienza in atto a Vigatto dal 2013,“Anno della Fede”, alle 21.00 ogni giovedì.

Pagina 8

Gesù si ferma presso la tua famiglia e la benedice

L’articolo è una introduzione al rito di Benedizione della famiglia: vuole aiutarne la comprensione e favorire un partecipare consapevole ed attivo.Pagina 10

Fotogrammi di storia

Vigatto si popola sempre più di famiglie, che arrivano da altre aree geografiche. A loro, anzitutto, a partire da questo numero, postiamo le nostre memorie, con l’intento che “nessuno si senta forestiero”.Pagina 12

Una Passione per tutti

Siamo al secondo anno del cammino proposto dall’ANSPI nazionale. “Passione” e “Croce” sono parole chiave che uniscono il cammino associativo e quello parrocchiale. E’ presentata anche l’icona dei 50 anni dell’ANSPI.Pagina 13

anno 2015 - numero 1

di VigattoL’Ora

ditorialee

i n primo piano

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2 L’Ora di Vigatto anno 2015 - numero 1

ditorialee

In copertina è riportata parte della tavola ad olio “Lotta tra Carnevale e Quaresima” di Pieter Bruegel il Vecchio, datata 1559 e conservata nel museo storico-artistico di Vienna: una ricerca in Internet permetterà al lettore di ammirare l’opera nella sua interezza. Nella breve lettura dell’opera, che non tiene conto delle questioni religiose del tempo (ossia della riforma luterana), ci soffermiamo sulla parte del dipinto da noi selezionata, che di fatto dà il titolo all’opera. In scena, osserviamo la contrapposizione tra due momenti. A sinistra, il Carnevale (cioè la vita sregolata e ingannatrice) è rappresentato come un uomo corpulento e panciuto che ha in mano uno spiedo con carne di maiale ed è seduto a cavalcioni su una botte spinta da uomini in maschera. A destra, invece, la Quaresima è rappresentata come donna magrissima, vestita di saio, seduta su una seggiola trainata da un frate e da una monaca. La donna ha in mano una pala con due aringhe (allusione all’astinenza dalle carni) ed in testa un alveare con api (evocazione della Chiesa e dei fedeli). Della gente che le fa seguito, la prima è una bimba. Questa non è spaventata dall’aspetto della donna e da ciò che comporta “entrare in Quaresima”: si è lasciata segnare il capo con la cenere ed ora segue e guarda con stupore, cioè coglie l’opportunità del cammino. Di contro, quasi al centro della scena, ci sono due personaggi che voltano le spalle: l’uomo ha un rigonfiamento sulla schiena (il carico dei peccati e delle debolezze); la donna, invece, porta legata alla cintura una lampada spenta (abbandono della fede e della ragione). I due restano indifferenti al messaggio che la Quaresima porta in quella piazza: essa, infatti, vuol preparare tutti alla Pasqua, che probabilmente il pittore evoca con lo schienale a forma di croce. [F. A.]

vita, perché “l’ora della gioia autentica” annunciata nel Natale non rimanga una bella frase ma, pian piano, divenga per ciascuno e per tutti esperienza concreta. Di quest’ora, quindi, vogliamo sentire, e far sentire, sempre più forte il rintocco. Con questo desiderio c’incamminiamo verso il tempo liturgico di Quaresima, opportunità da accogliere.

Il contesto sociale in cui viviamo, appare sempre meno contrassegnato dalla cristianità. E’ diminuita notevolmente la pratica cristiana da parte di quanti la vivevano per abitudine, per obbligo o precetto da assolvere. Di questo non ci resta che rallegrarci perché ognuno può aderire con piena libertà e consapevolezza alla conversione richiamata dalla Chiesa durante questo tempo forte.

La Quaresima è un tempo opportuno rivolto a noi, che oggi abitiamo a Vigatto e nei dintorni, in una società secolarizzata, e desideriamo vivere una vita cristiana adulta, ricca di valori, coerente con la professione di fede che proclamiamo.

Questo tempo, che fu istituito dal Concilio di Nicea nel 325 d.C., si presenta come occasione favorevole per farci scoprire come il canto fascinoso di “tante sirene” allontana la nostra vita da Dio, dalla novità del Vangelo, dalla gioia autentica. La quaresima è, quindi, per il credente occasione di purificazione interiore ed esteriore, di crescita.

L’Ora di Vigatto, il nostro notiziario, che per scelta editoriale intende aiutarci a qualificare ogni attimo della giornata e della vita rendendolo fecondo e produttivo, con questo numero a largo raggio dice che l’ora quaresimale è un’opportunità da non perdere e da vivere secondo la parola di Dio.

E’ l’ora di percorrere il deserto per ascoltare nel silenzio e scoprire la presenza divina; è l’ora di salire con Lui, il maestro, sul monte, abitare la sua tenda e lasciarsi illuminare, per scendere, poi, e condividere la sua luce con i fratelli e sorelle.

Per Vigatto, quest’ora quaresimale è davvero una opportunità da accogliere, perché la comunità parrocchiale sia ricreata ed, attraverso essa, si rinnovi il tessuto sociale.

Apriamoci, quindi, alla parola di Dio e rinunciamo al nostro proprio egoismo, mettendo al servizio comune il nostro tempo, le nostre forze, il nostro sapere fare: collaboriamo, perché tutti siamo pietre vive e preziose. Così questo tempo diviene Kairos, momento favorevole per fare della nostra comunità un laboratorio e una palestra educativa dove il Signore ci affina nella delicata arte dell’amare non a parole, ma con i fatti. ! ! !! ! ! ! don Crispino Ngala

Parroco

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Notizie di vita di fede, storia, attualità, cultura, sport e tempo libero 3

e ommariose ditoriale

n otizie

a ppuntamenti

Il tempo di Quaresima, un‘opportunità da accogliere di Crispino Ngala 1

«Credere ci manda» - La famiglia dal pieghevole diffuso dalla Diocesi di Parma introduzione di Fortunato Ammendolia 4

«Ridare speranza» dal messaggio alla Città di Parma 4 del vescovo Enrico Solmi 4

La Croce, fonte di comunione ecclesiale Parole, segni e gesti della Quaresima 2015 di Crispino Ngala ! ! ! 6

«È bello stare con Te!» ! ! ! Riscopriamo l’Adorazione Eucaristica - I di Fortunato Ammendolia ! 8

Gesù si ferma presso la tua famiglia e la benedice di Crispino Ngala 10

Fotogrammi di Storia - 1 I parroci di Vigatto (1896 - 2014) di Raimondo Meli Lupi 12

“Una passione per tutti” Il programma ANSPI per il 2014-2015 di Vito Campanelli, Presidente Nazionale ANSPI 13

A Vigatto, in casa “ANSPI” con la Befana di Oscar Pioli 14

Contempliamo il creato e le creature con Sant’Antonio abate! ! di Oscar Pioli 14

«Tra cowboy e indiani nasce la .... » di Andrea Canossini 15

Nella Nuova Parrocchia ! 16In Parrocchia ! ! 16

anno 2015 - numero 1

L’Ora di Vigatto è anche sul web puoi scaricare il formato pdf

dal sito ufficiale della parrocchiawww.parrocchiasanpietrovigatto.it

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4 L’Ora di Vigatto anno 2015 - numero 1

Ci fermiamo anche noi davanti alla “Deposizione” dell’Antelami, quasi per ritrovare in quelle immagini i nostri volti, la nostra città.   [...] «La bellezza della fede testimoniata in tutti gli ambienti dell’umana esistenza è il dono più prezioso che i cristiani possono fare ai propri fratelli uomini. Nel pieno rispetto della società plurale, essi intendono offrirlo a tutti, certi di alimentare così quell’amicizia civica che è terreno di coltura del nuovo umanesimo» (Milano, Card. Scola, sant'Ambrogio 2014). Proprio per questo la comunità cristiana alimenta la speranza e la fiducia per l’umanità di oggi. [...] «Una fede autentica, che non è mai comoda e individualista, implica anche sempre un profondo desiderio di cambiare il mondo, di trasmettere valori, di lasciare qualcosa di migliore dopo il nostro passaggio sulla terra» (Francesco, EG n. 183). Il messaggio della  “Deposizione” non è pertanto solo per i fedeli, ma ha un valore e contiene una proposta per tutti coloro che sono di buona volontà, perché pone al centro una persona (Cristo) che, rimanendo decorata della sua alta

dignità, patisce violenza e a lei  convergono uomini e donne che possono rappresentare il nostro mondo e la nostra città. [...] Fissando l’opera dell’Antelami, troviamo che nella parte destra c’è un gruppo di persone che “sta a vedere” (cfr Lc 23,35) quasi in attesa di quanto possa succedere.  E’ forse la gente che vive a Parma e che rischia di essere e rimanere ferma? Come chi, pur avendo le ali, non sa o ha paura ad usarle. [...] Parma è la città che ha patito l’alluvione, in quella   resa dei conti sulla salvaguardia e sulla cura del territorio  che la natura, senza sconti e sempre più di frequente, presenta. [...] Qui si incastona, come una perla preziosa, il lavoro di quei giovani che si sono offerti, pagando di persona con la fatica e la rinuncia, per dare un aiuto che si è rivelato indispensabile e ha ridato speranza. [...] Tra il fango è passata una folata di speranza e fiducia.[...] Ai giovani del fango la comunità deve dire grazie perché hanno messe le ali, dimostrando che le tante facce della crisi non le appesantiscono

n otizie« C R E D E R E C I M A N D A »

L A F A M I G L I A

Come già detto nello scorso numero, siamo al terzo anno del cammino diocesano ritmato dai tre passi del credere. Dopo gli anni del “credere ci unisce” e del “credere c’impegna”, quest’anno decliniamo la nostra fede in missione: “Credere ci manda”. In questo riquadro, di numero in numero, si riportano alcuni passaggi pubblicati nel pieghevole diffuso dalla diocesi, in cui ritroviamo passi del magistero della chiesa locale ed universale, unitamente ad indicazioni per il corrente anno pastorale. Su questo sfondo si muove il cammino della Nuova Parrocchia e delle singole comunità parrocchiali. In questo numero, qui di fianco, riportiamo anche alcuni passaggi del messaggio del Vescovo Enrico Solmi alla città di Parma, consegnato in occasione della festa del patrono: ne facciamo una sorta di introduzione al nostro cammino di Quaresima. [F. A.]

Credere ci manda

✔ ad essere prossimi alle famiglie povere di relazioni, a chi soffre situazioni di crisi e di separazione. Apriamo le porte e diventiamo compagni di viaggio per le coppie in difficoltà. Sono le membra ferite della nostra famiglia. Abbiamo attenzione e premura verso le famiglie in difficoltà economiche;

✔ a rinnovare la preparazione al sacramento del matrimonio;

✔a promuovere la catechesi per e nelle famiglie.

La Deposizione (1178), scultura di Benedetto Antelami, custodita in Cattedrale a Parma

Ridare Speranza

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al punto da tenerci schiacciati a terra. Bisogna rivitalizzare la fiducia in se stessi,   la fiducia reciproca e la fiducia nella comunità che ci ha generato e ci ha aiutato a superare situazioni difficili.  Una comunità con tanti volti, che ha una sua storia, che ha dimostrato nel tempo tenuta e forza.   Una comunità fatta di tante persone che si assumono responsabilità e compiti, coniugando insieme l’onestà con la necessaria competenza. Comunità che va rispettata e servita, senza la pretesa di crearla: c’è già!   «Il nuovo non è l’inedito a ogni costo. Piuttosto, il nuovo è camminare non perdendo l’origine, è un ri-cominciare». (Card. Scola, ibidem).   Occorre mettersi a servire la comunità perché possa ritrovare fiducia, senza la quale c’è solo il sospetto, l’autoreferenzialità, la paura, che generano apatia e rinuncia, a partire dall’impegno ad educare. [...] Son tante, tra noi, le persone che sembrano simili a chi è raffigurato nella parte centrale della “Deposizione”. Liberano dal legno il corpo del condannato, collaborano per tutelarne la dignità [...]. La mano che sfiora la guancia della madre è compassione e sollecitudine, che riscontriamo ogni giorno nelle case e tracima ancora nei gesti di tante persone, associate o meno, che - in una relazione di fiducia - donano quella vicinanza che, sola, può vincere la solitudine, uno dei mali peggiori di oggi. La scena dell’Antelami ci suggerisce questo, ricordando la vicinanza di persone buone al condannato, che non è rimasto

solo nel momento tragico, ma denuncia anche l’indifferenza e addirittura il cinismo di persone dure che   ricavano profitto da quello che sta succedendo e si giocano a dadi le vesti del crocifisso ( Gv 19, 23 – 24). 

Mostra pure la figura di chi, partecipe di questo fatto, ne è colpito: cambia la propria prospettiva,   cambia se stesso(Mc 15,39). [...] E’ il centurione, uno straniero che compie questo passaggio. Il velo del tempio  che  si squarcia (Mc 15,38) apre a tutti gli uomini  l’incontro con il Cristo e la salvezza che ci è data dalla sua morte e risurrezione; segno per tutti di una fiducia che nasce dalla condivisione di un’umanità rinnovata [...].

n otizieOsservando con uno sguardo meno fugace, la croce appare gemmata, come se nascesse dalla morte una primavera nuova. È il centro del Messaggio per il credente, la Risurrezione; è un appello alla speranza per tutti.  Una speranza consegnata dallo stesso Crocifisso, apparentemente un fallito.   Gesù di Nazareth è passato facendo del bene (Atti 10,38), dando di nuovo fiducia all’uomo perché - da chino su di sé - potesse tornare a rialzarsi nella sua dignità, a guardare dritto avanti a sé e a fare comunità con gli altri. E’ la fiducia offerta dal Risorto a chi ha scelto e lo accompagna nel cammino; è la fiducia accordata a chi ha sbagliato, aprendo davanti un futuro inatteso, e agli stessi suoi amici che lo hanno abbandonato nella passione. La croce gemmata è segno che dare fiducia, offrire una proposta buona, genera futuro e innesta uno sviluppo virtuoso".

+ Enrico Solmi Vescovo di Parma

dal messaggio alla città di Parma nella festa del patrono (2015)

Nelle immagini, particolari della scultura La Deposizione (1178) di Benedetto Antelami

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6 L’Ora di Vigatto anno 2015 - numero 1

otizienLa Croce, fonte di comunione ecclesiale

Parole, segni e gesti della Quaresima 2015

«Chi mi seguirà nel cammino della Croce?Chi mi seguirà sulla via della gloria del Padre mio?Chi verrà con me sarà tra i miei discepoli:con lui io farò la Pasqua».

Noi ti seguiremo, Signore,sulla tua Parola.Guida i nostri passi, Signore,con la tua parola:noi verremo con Te.

da “Chi mi seguirà” di Antonio Parisiin “Repertorio Nazionale” (CEI - 2009)

L’anno liturgico che stiamo vivendo, noto in gergo ecclesiale come anno B, nel tempo di Quaresima, specie nella terza, quarta e quinta domenica, mette in evidenza il segno dell’albero di Croce.

La croce di Cristo è il luogo dove si fonda la nostra unica salvezza, la nostra unica fede, la nostra unica speranza, la nostra unica unità. L’unità di tutti battezzati, radicata nella croce, è la testimonianza vivente della Chiesa.

Il paradosso divino è che Dio può trasformare la tragedia e il disastro in una vittoria. Egli trasforma tutte le sofferenze e traversie, l’enorme dolore della

storia, in una risurrezione che abbraccia il mondo intero.

La croce di Cristo è fonte di comunione tra Dio e l’umanità. Nel mistero della Redenzione, la nostra umanità peccatrice e corrotta è tratta in salvo. In Cristo, si è popolo nuovo, eletto, popolo della nuova alleanza. Battezzati tutti in Cristo, «non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Galati 3,28). Il crocifisso riconcilia e raduna l’umanità variegata.

Anche a Vigatto sperimentiamo questa diversità, in una famiglia cristiana caratterizzata dalla presenza delle famiglie, di giovani

e giovanissimi, anziani; non solo abbiamo tre generazioni di età, ma anche tante culture, tante provenienze. Malgrado questo pluralismo, ci sentiamo una sola famiglia, un solo popolo, una sola comunità unita per il bene comune. Nella prospettiva di questa filosofia di vita, vogliamo coltivare e trasmettere sempre più il senso dell’unità, in modo che nessuno di noi si senta fuori luogo e si ritenga straniero, forestiero e di passaggio.

In questi ultimi anni, il nostro paese è cresciuto nel numero dei suoi abitanti: ciò è da vedersi sia come una benedizione sia come una opportunità. E’ benedizione, perché queste nuove presenze sicuramente portano entusiasmo,

In alto, Crocifisso della Pieve di Vigatto, esposto nell’aula liturgica alla venerazione dei fedeli per tutta la Quaresima 2015

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otizienvitalità, creatività. Sono presenze da accogliere e valorizzare, per fare un cammino insieme: “pietre vive con pietre vive”, tutti concorriamo all’edificazione del tempio santo del Signore. Sono pure presenze opportune perché ci invitano ad un cambiamento: per unirsi in Cristo, infatti, non basta la grazia del battesimo, ma occorre ancora la nostra volontà e libertà.

Lasciamoci, quindi, rigenerare in un cammino di conversione, per convergere e collaborare. Non è un cammino scontato, perché siamo umani, ma non dobbiamo arrenderci. La croce di Cristo sarà così fonte di unità, di comunione, nella costruzione della comunità vigattese.

La croce di Cristo rimane la vera vittoria che niente e nessuno può superare, perché abbraccia la divinità e la nostra umanità. La toccante profezia di Isaia del “servo sofferente del Signore” è

pienamente realizzata in Cristo. Dopo aver patito, l’uomo dei dolori, che è Cristo, avrà una discendenza (Is 53,10). Siamo noi quella discendenza nata dalla croce del Salvatore. In questo modo, siamo diventati in lui una sola famiglia. E’ questa l’ottica nella quale dobbiamo porci.

Anche noi cristiani di Vigatto sperimentiamo il dolore come risultato della fragile condizione umana, soffriamo nelle ingiustizie sociali e viviamo situazioni di persecuzione. Pure in questi casi, il potere della croce ci conduce alla comunione ecclesiale e all’unità. Il dolore e la sofferenza di Cristo sono fonte di compassione e di solidarietà con l’intera famiglia umana. Come afferma un teologo del nostro tempo: «più ci avviciniamo alla croce di Cristo, più ci avviciniamo gli uni agli altri». Infatti, la solidarietà con tutti coloro che soffrono, la impariamo dal Cristo crocifisso: la sua lezione educa ognuno di

noi a svuotarsi del proprio io, all’abbandono fiducioso e a quel sacrificio che è dono.

Noi vigattesi, quindi, durante questa Quaresima, l’un l’altro ci invitiamo a contemplare la croce di Cristo a coglierne il suo significato ed in modo particolare a fare esperienza del suo essere fonte di comunione ecclesiale. Da Cristo, morto in croce e risorto per la nostra salvezza impariamo ad intensificare la comunione col Padre suo e Padre nostro, per essere, poi, testimoni di questa comunione tra di noi, a Vigatto.

[C. N.]

«Sull’altare della croceAgnello immolato, dal fuoco dell’amore il tuo corpo bruciatoal Padre hai offerto come incenso gradito,ai fratelli hai donato come pane di vita».

da “Come incenso” di Antonio Parisiin “Cristo ieri oggi sempre” (FSP - 1996)

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8 L’Ora di Vigatto anno 2015 - numero 1

otizien«È bello stare con Te!»

Riscopriamo l’Adorazione Eucaristica - I

«É bello star con Te! Signore resta qui, consola i nostri cuori e parlaci d’amore.Tra mille voci che affollano i pensieri,la voce tua per noi è un suono dolce,ma più forte di ogni voce.Io, sulla tua Parola, Signore,le reti getterò e non temeròperché ho fiducia in TeParola viva che mi dona nuova vita».

da “Sulla tua Parola”in “Parola d’Amore” Edizioni RnS (2008)

Le frasi, tratte dal brano musicale “Sulla tua Parola”, che è adatto per un momento di preghiera e che per la Diocesi di Parma potrebbe essere un richiamo alla lettera pastorale del Vescovo Enrico Solmi, ben sintetizzano l’esperienza di cui vogliamo parlare: quella dell’adorazione eucaristica a Vigatto. Il nuovo parroco, don Crispino Ngala, mi ha chiesto un approfondimento “a puntate”, iniziando da questo numero sulla Quaresima, che come sappiamo è tempo liturgico per ritrovare l’essenziale.

L’animatore della comunicazione e della cultura è chiamato a favorire un intreccio di voci e l’utilizzo di linguaggi diversi, in modo che il lettore, secondo la propria sensibilità, possa essere interessato all’argomento: è la via che seguiremo.

In questo contesto, la prima voce a cui do spazio è quella di Dio. Quest’articolo, che a prima vista può sembrare una pagina di storia della comunità parrocchiale di Vigatto, di fatto invita ad andare oltre gli eventi: la lettura degli stessi con gli occhi della fede ci mostrerà come già da qualche tempo Dio stia chiamando i battezzati di Vigatto a riscoprire l’importanza dello “stare faccia a faccia” con Lui. Narro quanto segue perché tutti conoscano e si sentano parte di questo cammino.

Nella settimana di Pentecoste del 2013, esattamente il 23 maggio, uno dei sogni di monsignor Armando Bizzi, al tempo parroco di Vigatto, diveniva realtà: quel giovedì alle ore 21.00, infatti, prendeva il via con cadenza settimanale una lunga serie di adorazioni eucaristiche.

Va subito detto, a scanso di equivoci, che a Vigatto nei trent’anni in cui don Armando è stato parroco l’adorazione eucaristica non è mai mancata: oltre a quella annuale nella sera del giovedì santo, ogni primo venerdì del mese – da ottobre a giugno – al termine della celebrazione eucaristica un piccolo gruppo di fedeli, per lo più devoti del Sacro Cuore di Gesù, ha sempre sostato in adorazione silenziosa dinanzi al Santissimo Sacramento.

In cosa consisteva, allora, il sogno dell’anziano parroco? Me lo aveva rivelato qualche giorno prima di Pentecoste, mentre passeggiavamo sul sagrato della chiesa di Vigatto e parlavamo della settimana nazionale di aggiornamento pastorale che l’anno prima si era tenuta a Lanciano sul tema “L’Eucaristia

In alto, La trasfigurazione (1438-1440), affresco che il Beato Angelico realizzò in 8 giorni, custodito nel Museo “San Marco” a Firenze.

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Notizie di vita di fede, storia, attualità, cultura, sport e tempo libero 9

otizienper la vita del mondo: la comunità cristiana contempla e testimonia”. Il suo sogno era di educare a un culto eucaristico che fosse fondamento e fermento per la vita della comunità parrocchiale e dei singoli battezzati. Diceva: «Vorrei aiutare i parrocchiani, in modo particolare i laici che collaborano in parrocchia, a cogliere quel legame profondo che c’è tra la messa domenicale, l’adorazione eucaristica e la vita». Non si trattava, quindi, di aggiungere un’ora di adorazione eucaristica settimanale come nuovo appuntamento nel calendario delle attività parrocchiali, ma di proporla, insieme con la celebrazione eucaristica della domenica, come priorità.

Quel sogno considerava anche la Nuova Parrocchia. Don Bizzi, infatti, aveva aggiunto: «In questo tempo in cui sta prendendo forma la Nuova Parrocchia, solo partendo dall’Eucaristia celebrata e adorata sapremo farci dono e vedere le altre parrocchie come dono: è l’Eucaristia che fa la Chiesa». Don Armando ed io c’eravamo conosciuti otto anni prima, nel 2005, nella settimana nazionale di aggiornamento pastorale organizzata dal COP (Centro di Orientamento Pastorale - Roma): in quell’occasione avevo tenuto a sacerdoti e laici un laboratorio su “La parola di Dio e l’Eucaristia, luoghi in cui si sperimenta e comunica la speranza”. Per questo, forse, l’anziano prelato mi aveva comunicato il suo sogno con un ottimismo che faceva a pugni con i suoi ottantaquattro

anni; sembrava attendesse da me quel «io ci sto», che pronunciai solo qualche ora dopo.

La Pentecoste del 2013, per la comunità parrocchiale “San Pietro Apostolo” di Vigatto, portava con sé una novità tutta eucaristica, che nel tempo avrebbe favorito anche un cambio pastorale: una vita della comunità sempre più centrata sul “dono della Parola Incarnata”.

Il desiderio di non ingessare il Risorto nel silenzio – che se non educato finisce con il far parlare solo l’uomo o con l’essere motivo di distrazione o noia – ci fece pensare che era necessario educare alla contemplazione. E’ ciò che accaduto di giovedì in giovedì. Su questo “educare” e su quanto hanno vissuto i presenti, tornerò nei prossimi articoli.

Oggi, posso dire con certezza, che è stata un’esperienza benedetta dal Signore e che il sogno di Don Armando era parte di ciò che Dio desidera per la piccola comunità parrocchiale di Vigatto. Non è presunzione dire che Dio stesso ha incoraggiato i passi dell’uomo e suscitato in molti – anche di altre parrocchie – la risposta. Nei confronti del forestiero (ed io ero uno dei tanti) è maturata sincera accoglienza; nuove relazioni si sono intrecciate ed alcuni legami di ieri, interrotti o meno, hanno trovato la forza per rinnovarsi.

Un adorare che, di volta in volta, ha considerato e posto dinanzi a Gesù Eucaristia le coppie che si sono unite in matrimonio, coloro che hanno ricevuto i sacramenti e le loro famiglie, i malati, le famiglie dei defunti ed anche gli eventi che hanno interessato la società civile. Un adorare che non è venuto meno nel tempo trascorso da Don Armando in ospedale per l’infarto che lo ha colpito il 5 ottobre 2014. Un adorare che è stato accolto ed è promosso dal nuovo parroco. Questi con voce calda, a fine messa, domenica 1 febbraio 2015 ha detto: «E’ nella celebrazione e nell’adorazione eucaristica che Cristo c’incontra: Egli è la pietra angolare su cui fondare la nostra vita, la vita di Vigatto, una vita non solitaria ma comunitaria; solo così si costruisce».

A Cristo “centro” vuole condurre questa serie di articoli: lasciamoci prendere per mano ed educare al dialogo con Gesù Eucaristia.

[F. A.]

(Segue nel prossimo numero)

Vigatto, Anno della Fede - Giovedì Santo 2013 Fonte Battesimale come “Altare della Reposizione Eucaristica” (dietro il pane fu posta l’Eucaristia)

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10 L’Ora di Vigatto anno 2015 - numero 1

Prima e durante la Pasqua, tempo liturgico nel quale celebriamo la risurrezione del Signore, la visita del parroco alle famiglie della comunità a lui affidata assume particolare rilievo.

Per me, percorrere le strade della parrocchia, suonare i campanelli delle porte delle case, incontrare qualche membro della famiglia, pregare insieme e implorare la benedizione del Signore è un momento bello.

La benedizione alle famiglie è un’azione liturgica, è un gesto sacro e non profano, è un atto di fede. Il sacerdote, ministro di Dio, rende visibile il Cristo, cioè il più grande segno dell’amore del Padre per l’umanità, che non è sempre unita, ma afflitta e a volte disperata.

Richiamando gli aspetti salienti della preghiera di benedizione vogliamo coglierne la bellezza ed il significato, perché essa sia sentita e partecipata, non ritenuta solo un’aspersione delle mura domestiche.

La benedizione ci richiama i doni di Dio. Lodiamo l’Onnipotente per quanto ci ha dato, dalle cose materiali fino a quelle sublimi: il battesimo, la fede, la comunione, il matrimonio, la famiglia, una casa... . Ringraziamo il Signore per la sua infinita misericordia, per la sua fedeltà, per tutte le meraviglie che compie nella nostra vita.

La benedizione è invocazione di quanto abbiamo bisogno nella nostra vita fisica e spirituale: la salute nostra e dei familiari, la

pace in famiglia, il sostegno nelle sofferenze, una felice crescita dei figli, un felice anno pieno di pace e di vita, il perdono dei peccati, una vita serena e tranquilla, un felice governo della nazione intera e tanto altro di cui necessitiamo.

Confidiamo, quindi, nel Signore e collaboriamo con Lui perché la nostra famiglia “visitata e benedetta” sia luogo dove si vive il Vangelo, dove gli adulti diventano per le nuove generazioni esempio di chi sa ascoltare e rispondere al progetto di Dio, tutti protesi alla santità.

Cristo visita e benedice la tua famiglia perché con te vuole rinnovarla e rinnovare la tua città.

[C. N.]

otizien

Gesù si ferma presso la tua famiglia e la benedice

Ingresso del nuovo parroco, sac. Crispino Ngala.

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Notizie di vita di fede, storia, attualità, cultura, sport e tempo libero 11

IL RITO

Il Benedizionale indica come elementi essenziali del rito:

• la Lettura della parola di Dio

• la preghiera di benedizione.

Viene raccomandato anche di adattare il rito alle circostanze della famiglia, e della presenza di piccoli, anziani, malati.

Alla preghiera di benedizione si fa seguire l'aspersione con l'acqua benedetta, accompagnata dalla formula:

«Ravviva in noi, Signore,nel segno di quest'acqua benedetta,il ricordo del Battesimoe l'adesione a Cristo Signore,crocifisso e risorto per la nostra salvezza».

L’aspersione ha il significato di ricordare il dono del Battesimo, in cui siamo nati a vita nuova e siamo entrati a far parte della Chiesa, comunità di uomini e donne uniti a Cristo nella fede. Non si tratta, quindi, solo di benedire un luogo, ma di fare della famiglia “il luogo” che si lascia benedire per vivere in Cristo, l’unità e la santità. [F. A]

n otizieB E N E D I Z I O N E

D E L L A F A M I G L I A 2 0 1 5

Un SEGNO per accogliere il sacerdote

e da diffondere

Cara famiglia,

come avrai avuto modo di leggere a pagina 6, quest’anno guardiamo la Croce come fonte di comunione ecclesiale: in Cristo morto e risorto, desideriamo essere sempre più una comunità parrocchiale “Famiglia di famiglie”.

Ti invito pertanto a scrivere questo messaggio nella tua casa:

✔ predisponendo un angolo con una croce, una Bibbia, un cero e la frase “Croce di Cristo, sei albero che dà il frutto dell’unità”.

✔ realizzando più esemplari della “Croce dell’Unità” (in figura). Li terrai in un cesto, in quell’angolo che hai preparato.

Nell’anno del “Credere ci manda”, ti invito a diffondere il messaggio dell’unità che nasce dalla Croce non solo a parole, ma a fatti.

✔ Dona la Croce “dell’Unità” con il tuo nome ai fratelli con cui farai pace o con cui realizzerai qualcosa per il bene comune ... per una vera Pasqua. [C. N]

Il  parroco  lascerà  presso  le  abitazioni  da  visitare  un  avviso  

qualche  giorno  prima.

La  benedizione  si  terrà  dalle  18.30  alle  21.00:                                      

volendo  puoi  concordare                    con  lui  l’orario  più  opportuno  

per  la  tua  famiglia.

QUANDO?

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12 L’Ora di Vigatto anno 2015 - numero 1

Sac. Orazio Salavolti, 23° arciprete di Vigatto per 31 anni, dal 1896 al 1927, il quale, con il nonno Antonio di Soragna, fu autore nel 1903 di un importante testo intitolato: “Cenni storici sugli antichi pievati e castelli della Diocesi parmense”;

Sac. Giuseppe Schianchi, 24° arciprete per 8 anni, dal 1927 al 1935, Canonico della Collegiata di san Moderanno di Berceto e Socio Corrispondente della Regia Deputazione di Storia Patria per le Provincie Parmensi, autore di monografie sull’Abazia, sulla Pieve e sugli Ospedali di Berceto;

Sac. Alberto Coruzzi, 25° arciprete di Vigatto per 24 anni, dal 1935 al 1959, che ha avuto il grande compito di guidare e proteggere la popolazione di Vigatto nei difficili anni della seconda grande guerra e dell’immediato dopoguerra;

Sac. Girolamo Sozzi, 26° arciprete per 24 anni, dal 1959 al 1983: uomo di preghiera e sapiente aggregatore dei giovani del paese, che sapeva accogliere con dolcezza infinita e grande

discrezione e che ha saputo educare con l’esempio della sua esemplare condotta di vita.

E infine Mons. Armando Bizzi, 27° arciprete di Vigatto per 30 anni, dal 1984 a oggi: colto conoscitore delle sacre scritture e uomo dalla profondissima spiritualità, animato pure da un grande senso altruistico di solidarietà cristiana.

Don Crispino Ngala sarà arciprete di Vigatto, il 28° dalla prima memoria scritta nell’anno 1004: custode di una pieve ricca di preziosi capolavori, come gli affreschi della cupola, dei soprarchi delle cappelle e della cappella battesimale realizzate nel 1937 dal celebre artista concittadino Latino Barilli, e guida spirituale delle anime del gregge di Vigatto. Siamo certi che il nostro Vescovo ha scelto una figura che sarà pienamente all’altezza del compito che lo aspetta, per il quale, ne sono certo, avrà da noi tutti il più ampio sostegno, collaborazione, devozione e fiducia.

[R. M. L.]

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I parroci di Vigatto (1896 - 2014)

Fotogrammi di Storia - 1Raccontiamo la nostra storia, perché non si perda la memoria e perché nessuno dei nuovi arrivati si senta tra noi forestiero.

A Lui che, per disposizione della Provvidenza, aggiunge il proprio nome alla serie degli “Arcipreti di bella fama” della Chiesa Plebana di San Pietro Apostolo di Vigatto, il voto augurale:

Ad multos annos! Siedi qui per molti anni, quale Condottiero e Reggitore di questo popolo, che ti è toccato in sorte

S.E. Mons. Francesco Magani Vescovo di Parma, in nomina del sac. Giuseppe Schianchi a parroco di Vigatto (1927)

Questo primo fotogramma di storia è tratto dal discorso di accoglienza del nuovo parroco don Crispino NGala, tenuto il 26 Ottobre 2014 dal sig. Raimondo Meli Lupi a nome della comunità parrocchiale.

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n otizie

“Una Passione per tutti” Il programma ANSPI per il 2014-2015

la famigliaCircolo in Parma - Vigatto

In questo secondo anno, 2014-2015, vogliamo addentrarci nella riflessione, impegnandoci conseguentemente a prendere in considerazione “il modo con cui avviene la trasmissione da una generazione all’altra”, questione delicata che tocca “il nervo scoperto” dell’odierna società e cioè la profonda crisi del dialogo intergenerazionale.

Ecco quindi il sottotitolo che abbiamo voluto dare al tema annuale: “Una Passione per tutti”. Siamo convinti che ogni persona umana si realizzi nell’amore e debba essere educata all’amore. Il processo educativo tocca le sfere più profonde della persona: imparare a fare, imparare a vivere insieme, imparare ad essere. Ma non lo si può fare da soli: tutto questo richiede una cura ed una dedizione comunitaria che va oltre il semplice mettere al mondo; necessita, come ci ricordava papa Francesco, della “sfida di scoprire e trasmettere la mistica di vivere insieme, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di incontrarci”. Un antico proverbio africano recita: “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”; generare, in effetti,  non è solo procreare ma amare, è una passione che attinge forza e forma dalla passione più grande di tutte che è quella di Gesù sulla Croce. Il riferimento alla “Passione per tutti” alla luce del principio dell’educazione integrale, ci dice qual è la condizione essenziale per ogni processo educativo: è un prendersi cura, è un avere a cuore lo sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini.

don Vito CampanelliPresidente Nazionale ANSPI

E’ possibile scaricare gli orientamenti ANSPI per il 2014-2015 dal sito ufficiale dell’ANSPI www.anspi.it accedendo alla sezione “Formazione”, categoria “Tema annuale”. [O. P.] ! ! ! ! ! ! ! ! !

A 200 anni dalla nascita di San Giovanni Bosco (1815 - 2015) e a 500 anni dalla nascita di San Filippo Neri, entrambi santi legati agli oratori, l’ANSPI nel triennio di celebrazione dei suoi 50 anni (1963-2013) propone un cammino di riscoperta della realtà oratoriale. In sintonia con gli Orientamenti dell’Episcopato Italiano per il decennio 2010-2020, questi i temi annuali:

Anno 2013-2014" Oratori e Circoli, tra Generazioni e Relazioni " " " Una Casa per tutti

Anno 2014-2015" Oratori e Circoli, tra Generazioni ed Educazione " " " Una Passione per tutti

Anno 2015-2016 " Oratori e Circoli, tra Generazioni e Comunicazione " " " Un linguaggio per tutti

[C. N.]

Icona ufficiale dei 50 anni dell’ANSPI

“Lasciate che i bambini vengano a me”

ICONA DEI 50 ANNI ANSPI

Sullo sfondo sono visibili due diverse costruzioni in riferimento alla duplice natura dell'ANSPI civile ed ecclesiale.

Al centro dell'icona è raffigurata una famiglia, genitori e figli,per mettere in risalto il suo ruolo primario nel compito educativo.

Gesù, il maestro, è il cuore della Comunità Educante.

I figli hanno età diverse e sono tanti, in tal modo si richiama il principio fondativo dell'ANSPI, quello dell'educazione integrale: la proposta è per tutta la persona umana ed è rivolta a tutti.

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n otizie

A Vigatto, in “casa” ANSPI con la Befana

la famigliaCircolo in Parma - Vigatto

La Befana, il cui nome deriva da Epifania (dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia), è una figura folcloristica legata alle festività natalizie. Secondo la tradizione, la Befana è una donna molto anziana che vola su una logora scopa per fare visita ai bambini. In una versione "cristianizzata" (si tratta di una leggenda risalente al XII secolo), i Re Magi diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non trovando la strada, chiesero informazioni ad una anziana signora. Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al Piccolo, la donna rimase in casa. In seguito, pentitasi, preparò un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Si fermava ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini, sperando che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Si dice che da allora giri per il mondo, facendo regali a tutti i bambini per farsi perdonare. Il 6 Gennaio 2015 ci si è incontrati presso il circolo parrocchiale per la “tombolata” e l’estrazione della “riffa”: all’evento hanno partecipato molte famiglie. Nel tardo pomeriggio in un clima gioioso, è arrivata la Befana con un sacco pieno di “calze” per la gioia dei numerosi bambini. ! ! ! [O. P.]

Con il tempo di Quaresima il nostro circolo ANSPI inizierà a riflettere sul tema annuale: “Oratori e Circoli, tra Generazioni ed Educazione - Una Passione per tutti”. E’ una riflessione da fare insieme alla comunità parrocchiale.Riteniamo, tuttavia, di aver appena iniziato a concretizzare il tema dello scorso anno: Una Casa per tutti. Nel nostro caso, il circolo ANSPI e l’oratorio parrocchiale condividono i medesimi spazi; il primo - il circolo ANSPI, che è formato da una generazione di adulti - vede nel secondo il secondo il futuro e, per questo, si riempie di speranza. Circolo e oratorio parrocchiale, con le iniziative programmate insieme, s’impegnano ad essere quella “casa” dove tutti, senza distinzione di razza e di credo, si sentono accolti, accompagnati e valorizzati. Una piccola “casa” dentro la grande Casa di Dio, che nel Figlio crocifisso ci attira a sé e abbraccia. E’ con questo spirito che all’inizio di questo nuovo anno abbiamo pensato e vissuto alcune esperienze comunitarie... non dimenticandoci di quella grande casa che è il creato.

[C. N.]

Contempliamo il creato e le creature con Sant’Antonio abateIl 17 gennaio 2015 abbiamo festeggiato San’Antonio abate, monaco eremita universalmente noto come taumaturgo, cioè guaritore di malattie terribili e protettore degli animali. Vegliardo dalla lunga barba, appoggiato ad un bastone a “tau” terminante con una campanella, nell’iconografia cristiana è sempre accompagnato da un maialino. L'intercessione del santo per il lavoro del contadino, la benedizione del bestiame, del sale e del grano, sono aspetti fondamentali di questa festa, che segna l’inizio ufficiale del Carnevale. Da sempre, nelle campagne, l'immagine del santo è presente nei luoghi dove ci sono animali domestici. Nella mattinata Don Crispino, accompagnato per l’occasione dal sig. Graziano Gavazzoli, ha benedetto le sei stalle della nostra zona; Domenica 18, invece, al termine della Messa, è stato benedetto il pane fatto dalle nostre “rezdore”, poi distribuito ai fedeli. Anni fa era tradizione dare agli animali ammalati un pezzetto di pane benedetto nel giorno di sant'Antonio abate, affinché godessero di buona salute. [O. P.]

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n otizie

la famigliaCircolo in Parma - Vigatto

Le edizioni 2014 e 2015 del Carnevale a Vigatto ci hanno portato delle novità. Quella del 2014 ha fatto sperimentare un Carnevale che sa educare ai valori; quella del 2015, poi, pur riprendendo tema e metodo dell’anno precedente, ha visto la novità dell’essere stata preparata nei laboratori del nascente oratorio parrocchiale, con la partecipazione di genitori, bambini, membri del circolo ANSPI ed operatori pastorali.

[C. N.]

«Tra cowboy e indiani nasce la .... » Il nostro ripensare insieme l’oratorio della parrocchia continua. Vuole essere un progetto che punta sui giovani e sulle famiglie, senza trascurare gli anziani. Le proposte sono tante, alcune son già divenute concrete. «Si! Siam partiti».I laboratori del Carnevale han messo insieme tre generazioni. Il corso per l’utilizzo del tablet (per conoscere l’abc delle tecnologie integrate nella vita di tutti i giorni) ha preso forma; anche la realizzazione del campo da calcio avanza (dopo il benestare del proprietario del terreno si è passati alla fase di progettazione).Tra le proposte per il futuro: la realizzazione di una biblioteca per ragazzi (fiabe, fumetti, manuali, cd per ragazzi, anche per uso scolastico ..) e il dopo scuola (ne stiamo verificando la fattibilità).Il futuro di Vigatto si scrive anche nell’oratorio della parrocchia. «Collabora con noi!»

[A. C.]

Carnevale a Vigatto - edizioni 2014 e 2015LA SAGGEZZA DEGLI INDIANI D’AMERICA

La terra è la nostra madre abbi cura di lei.

Onora (rispetta) tutti i tuoi parenti. Apri il tuo cuore e il tuo spirito al Grande Spirito.

Tutta la vita è sacra, tratta tutti gli esseri con rispetto.

Prendi dalla terra solo ciò che è necessario e niente più.

Fai ciò che bisogna fare per il bene di tutti.

Ringrazia costantemente il Grande Spirito per ogni giorno nuovo.

Devi dire sempre la verità ma soltanto per il bene degli altri.

Segui i ritmi della natura, alzati e ritirati con il sole.

Gioisci nel viaggio della vita senza lasciare orme.

FAVOLA SU COWBOY E INDIANI ASCOLTARSI E A CONDIVIDERE

Un cowboy sta tagliando degli alberi nella foresta, quando passa un pellerossa. Il cowboy chiede: «Ehi, amico, farà un gran freddo questo inverno, vero?» «Oh, inverno freddo, molto freddo!» L'indiano se ne va, e il cowboy decide di tagliare il doppio degli alberi. Passa un altro indiano e il cowboy gli fa la stessa domanda: «Ehi, amico, sai se farà un gran freddo questo inverno?» «Oh, inverno freddo, molto molto freddo!» Il cowboy allora decide di tagliare moltissimi alberi per avere una scorta gigantesca di legna. Passa un terzo indiano e il cowboy gli chiede: «Ehi amico, sai se questo sarà un inverno terribilmente freddo?» «Oh, inverno terribile, terribile come mai stato!». E il cowboy: «Ma come fai a saperlo?» L’indiano allora risponde: «Noi indiani guardiamo: quando uomo bianco taglia molta legna, inverno freddo!». E il cowboy: «Allora ci sarà legna per tutti».

Nelle immagini sopra, rispettivamente il logo e il “Saloon dell’Amicizia”Vigatto, Carnevale 2014 e 2015

Don Crispino, nell’introdurre questa pagina, ha parlato di novità nelle edizioni del Carnevale del 2014 (quando era ancora parroco Don Armando) e del 2015. A me è toccato il compito di spiegarle. Prima di tutto, evidenzio che c’è stato un bel gesto di continuità nell’operato di Don Crispino: ciò che è stato fatto lo scorso anno, è stato ripreso ed approfondito. Per lui è stato fondamentale ascoltare le nostra esperienza dello scorso anno, per consigliare come migliorarla e renderla nuova oggi. Il tema della Pace e la finalità educativa del carnevale hanno caratterizzato l’edizione 2014: L’edizione 2015, pur riprendendo il tema, ha approfondito la dimensione educativa, partendo dalle relazioni tra generazioni. Per questo nei sabato 24, 31 gennaio e 7, 14 febbraio si sono tenuti dei laboratori di manualità, sartoria, cucina e pittura. Posso dire che sabato dopo sabato fino a domenica 15 febbraio (in cui si è svolta la festa di Carnevale) i colori, l’allegria e la compagnia sono diventati sempre più forti. Abbiamo così iniziato a fare esperienza di quella che è una casa per tutti e una passione per tutti. Nel titolo della manifestazione ci sono quattro punti di sospensione: non è un caso. Dai giochi son venute fuori le lettere mancanti: un gioco, ben scelto e proposto, può aiutare a comprendere (conquistare) un frammento (lettera) di quella PACE che tutti desideriamo. Apprendiamo così come culture diverse possono coesistere nella stessa terra, che pian piano cessa di essere un caotico Far West e diviene Saloon dell’Amicizia. [A. C.]

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C L U B S E Q U O I A

16 L’Ora di Vigatto anno 2015 - numero 1

a

ppuntamentia

L’Ora di VigattoIl giornale della

comunità parrocchiale “San Pietro Apostolo” in Parma - Vigatto

Direttore responsabilesac. Crispino Ngala

RedazioneCrispino Ngala

Fortunato AmmendoliaAntonella Belvedere

Andrea CanossiniRaimondo Meli Lupi

Oscar PioliMila Scarmiglia

In Parrocchia

Nella Nuova Parrocchia

Parrocchia “San Pietro Apostolo”Strada Martinella, 279 43124 Parma - Vigatto

telefono/fax:! 0521 63 04 81 cellulare:! 346 58 96 021 email:! ! [email protected] L’ufficio parrocchiale è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 15.45 alle 16.45

MERCOLEDÌ DELLE CENERI 18 febbraio - ore 20.30

Celebrazione Eucaristica ed imposizione delle ceneri

(Animazione: adulti )

DOMENICHE DI QUARESIMA

22 febbraio - ore 11.15 (Animazione: I media) 1 marzo - ore 11.15

(Animazione: IV elementare)

8 marzo - ore 11.15 (Animazione: II media )

15 marzo - ore 11.15 (Animazione: III elementare)

22 marzo - ore 11.15 (Animazione: II e V elementare)

ADORAZIONE EUCARISTICA Ogni giovedì alle ore 21.00

VIA CRUCIS

20 febbraio - ore 17.30 (Animazione: II media)

27 febbraio - ore 17.30 (Animazione: I media)

6 marzo - ore 17.30 (Animazione: V elementare-adulti)

13 marzo - ore 17.30 (Animazione: giovani )

20 marzo - ore 17.30 (Animazione: III elementare)

27 marzo - ore 17.30 (Animazione: II e IV elementare)

CONFESSIONI Ogni sabato, in chiesa

dalle 10.00 alle 12.00

Gruppo Biblico Interparrocchiale Centro “San Lorenzo” - Alberi

dalle ore 21.00 alle 22.30

Gli Atti degli Apostoli10 e 24 ottobre, 14-28 novembre, 12 dicembre 2014, 9 e 23 gennaio 13 e 27 febbraio, 13 e 27 marzo, 10 e 24 aprile, 8 e 22 maggio 2015

Gruppo “Sposi” Parrocchia “San Lorenzo” - Alberi

ore 21.00

La famiglia oggiLe sfide e le certezze del “fare famiglia oggi” alla luce del Sinodo straordinario sulla famiglia. I temi trattati sono: Famiglia e Matrimonio - sacramento; i diversi modi di essere fecondi; curare le famiglie ferite; significato antropologico e sociale del matrimonio.

17 dicembre 2014, 21 gennaio 25 febbraio, 25 marzo, 22 aprile 2015

Battesimo dei bambini Parrocchia di Corcagnano Domenica ore 16.00 - 18.00

III turno

Formazione: 8, 22 marzo e 26 aprile; Celebrazione: lunedì 6 aprile (nella messa parrocchiale); sabato 11 aprile (solo rito).

IV turno

Formazione: 10, 24 maggio e 21 giugno; Celebrazione: domenica 7 giugno o 13 settembre (nella messa parrocchiale); sabato 13 giugno o 19 settembre (solo rito).

Per informazioni: coniugi Cardani, 347 5896785. Servizio babysitter per fratellini o sorelline.

www.parrocchiasanpietrovigatto.it