L.osservatore Romano - 28.08.2014

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    LOSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

    Unicuique suum

    POLITICO RELIGIOSO

    Non praevalebunt

    Anno CLIV n. 194 (46.736) Citt del Vaticano gioved 28 agosto 2014

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    Dopo cinquanta giorni di guerra Israele e Hamas firmano una tregua a oltranza

    Tacciono le armi a GazaLa riapertura del valico di Rafah permetter lingresso di aiuti umanitari

    TEL AV I V, 27. Tregua a Gaza: laccor-do stato raggiunto ieri tra israelia-ni e palestinesi, ponendo cos fine aun conflitto durato sette settimane eche ha causato quasi tremila vittime.Israele ha fatto alcune concessioniad Hamas per un alleggerimentodellembargo sulla Striscia, ma la di-scussione dei punti salienti statarinviata di un mese.

    Lannuncio dellaccordo, inizial-mente dato da Hamas, stato con-fermato dallEgitto. La tregua ini-ziata ieri alle ore 18, al termine diuna giornata di scontri, lanci di razzie raid israeliani. Hamas ha immedia-tamente definito laccordo una vit-toria della resistenza palestinese eha annunciato che sar riaperto ilvalico di Rafah per consentire il pas-saggio di aiuti umanitari.

    A Ramallah, in Cisgiordania, ilpresidente palestinese, MahmoudAbbas, leader di Al Fatah, in un di-scorso televisivo ha dichiarato: Laleadership palestinese ha dato il suoaccordo alla proposta egiziana peruna tregua duratura e totale. Len-trata in vigore del cessate il fuoconella Striscia di Gaza deve essereaccompagnata dallinvio di medici-nali e cibo agli abitanti del territoriopalestinese e dallinizio della rico-struzione di tutto ci che stato di-strutto. Abbas dicono numerosianalisti stato uno dei protagoni-sti dellaccordo e vorrebbe adessoutilizzare un tale risultato per raffor-zare il suo ruolo in vista della solu-zione dei due Stati. Presenter ha infatti dichiarato alla leader-ship palestinese la mia visione perun accordo generale e definitivo perla fine del conflitto.

    In Israele il Governo stato criti-cato per aver accettato quello che

    Ludienza generale sullunit della Chiesa

    Meno chiacchierein parrocchia

    Quando si parla di peccati controlunit della Chiesa non bisognapensare soltanto ai grandi scismi oalle divisioni storiche: anche le par-rocchie, anzich essere luoghi dicondivisione e di comunione, so-no spesso tristemente segnate dainvidie, gelosie, antipatie. Peccatiparro cchiali li ha definiti PapaFrancesco alludienza generale dimercoled 27 agosto, ricordandoche la divisione in una comunitcristiana un peccato gravissi-mo, perch opera del diavolo.

    Nel riprendere il ciclo di cate-chesi dedicate alla Chiesa, il Ponte-fice si soffermato in particolaresullunit e sulla santit. E ha invi-

    tato i fedeli riuniti in piazza SanPietro a chiedere perdono per tut-te le volte in cui siamo stati occa-sione di divisione o di incompren-sione allinterno delle nostre comu-nit, domandando al Signore lagrazia di non sparlare, di non criti-care, di non chiacchierare, di volerebene a tutti. In proposito France-sco ha ricordato unanziana donnaargentina morta dopo una vita tra-scorsa a lavorare in parrocchia e ri-cordata soprattutto per non avermai sparlato degli altri. Una don-na cos ha commentato puessere canonizzata domani!.

    PAGINA 8 Una famiglia palestinese lascia una scuola dellOnu per fare ritorno nella propria casa (Reuters)

    Negli ultimi otto mesi 1889 migranti sono scomparsi nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere lE u ro p a

    Mare di morte

    Le bare di alcuni migranti vengono portate a bordo di una nave della marina italiana (Reuters)

    NOSTREINFORMAZIONI

    Il Santo Padre ha accolto larinuncia al governo pastoraledellEparchia di Satna dei Si-ro-Malabaresi (India), pre-sentata da Sua EccellenzaReverendissima MonsignorMathew Vaniakizhakkel, V.C.,in conformit al can. 210 1-2 del Codice dei Canonidelle Chiese Orientali.

    Nominadi Vescovo CoadiutoreIl Santo Padre ha nomina-

    to Vescovo Coadiutore dellaDiocesi di Alto Solimes(Brasile) il Reverendo PadreAdolfo Zon Pereira, S.X., fi-nora Parroco della ParrocchiaSanta Rosa de Lima adAbaetetuba ed Economo Re-gionale dei Saveriani delNord del Brasile.

    Obama ribadisce limpegno contro il Fronte islamico

    Aerei statunitensinei cieli della SiriaROMA, 27. Centosettanta corpi senza

    vita sulla spiaggia libica di al Qar-bouli: sono le ultime vittime di unorrore senza fine. Il barcone sul qua-le venerd scorso stavano cercandodi approdare in Italia affondato edelle duecento persone a bordo sene sono salvate solo poche decine.Abbiamo trovato cento cadaveriche erano incastrati nel relitto, altrisettanta sono stati portati via dallamarea ha detto un ufficiale dellaGuardia costiera libica.

    I cadaveri sulla spiaggia di alQarbouli sono solo lultima tragicatestimonianza della gravit che ilproblema migratorio sta assumendonella pressoch completa indifferen-za del mondo politico e delle istitu-zioni internazionali.

    D allinizio dellanno 1889 personesono morte nel Mediterraneo mentrecercavano di giungere in Europa inmodo irregolare, 1600 delle qualidallinizio di giugno. La stima dellUnhcr (Alto commissariato delleNazioni Unite per i rifugiati), cheieri ha ribadito la richiesta diunazione europea urgente e con-certata. Un concetto, questo, riaf-fermato dal portavoce dellOnu, St-phane Dujarric, per il quale lItalianon puo esser lasciata sola nel farfronte a questa crisi: non dovrebbeesser lasciato a un solo Paese il com-pito di gestire il massiccio flusso dimigranti. La strada ha aggiunto unaltra: Ci dovrebbe essereuno sforzo internazionale sia a soste-

    gno dei Paesi che ricevono i migran-ti sia perch tornino condizioni dipace e prosperit nei loro Paesi diorigine.

    Quella migratoria ormaiunemergenza quotidiana: le richie-ste di aiuto e i soccorsi in mare con-tinuano senza sosta, di ora in ora.Una nave militare italiana con 272

    profughi (tra i quali quaranta donnee tre minori) attesa oggi al portodi Messina. Unaltra nave, ieri sera, giusta ad Augusta, in Sicilia, con112 migranti a bordo, soccorsi in di-verse operazioni. Sempre ieri giun-ta a Pozzallo la nave mercantile chetrasportava altri 480 migranti.

    Sul fronte politico, ieri i rappre-sentanti del Governo italiano e quel-li dellUnione europea, in un incon-tro tecnico a Roma, hanno raggiun-to un accordo su un punto cruciale:Frontex (lagenzia Ue per la gestio-ne dellimmigrazione) non pu at-tualmente rimpiazzare la missioneitaliana Mare nostrum nel lavoro diassistenza ai migranti, ma non escluso che loperativit dellagenziapossa essere gradualmente rafforzatapermettendo cos lintegrazione deidue dispositivi. Le vere decisioni po-litiche dovrebbero arrivare oggi dalvertice tra il ministro degli Esteri ita-liano, Angelino Alfano, e il commis-sario Ue agli Affari interni, CeciliaMalmstrm.

    Lobiettivo di massima diconofonti giornalistiche sarebbe quellodi portare al prossimo Consiglio deiministri degli Affari interni Ue, inprogramma a Lussemburgo per il 9e 10 ottobre, un pacchetto di inter-venti su cui raccogliere il consensopolitico dei ventotto Paesi dellUnio-ne. E passare cos, entro la finedellanno, da unoperazione Marenostrum totalmente a carico dellIta-lia per un budget complessivo dicirca nove milioni di euro al mese a una nuova missione pi ampia nel-la quale Palazzo Chigi potrebbemantenere un ruolo di leadership,ma il cui peso in termini di finanzia-menti, uomini e mezzi sarebbe ripar-tito tra il bilancio Ue e i vari Paesichiamati a farne parte.

    Chiesto dallUnicef in riferimentoai tanti drammi in atto nel Paese

    D-Day umanitarioper lIraq

    PAGINA 3

    Dopo undici anni completatain GermanialEncyclopaedia Aethiopica

    Orizzonte ampio

    ALESSANDRO BAU S I A PA G I N A 4

    molti hanno definito una resa alterrorismo. Il premier Netanyahuha tuttavia ribadito la linea della fer-mezza finora seguita dal suo Gover-no: prima di qualsiasi trattativa ne-cessaria la smilitarizzazione completadella Striscia di Gaza nonch il rico-noscimento di Israele quale Statoebraico. Senza queste due condizio-ni, saranno possibili soltanto conces-sioni limitate, come quelle accordateieri: lapertura temporanea dei vali-

    chi, tre miglia in pi di diritto di pe-sca, ma nulla sul porto e sulla e ro -porto internazionali.

    Come detto, malgrado la c c o rd o ,ieri stata unaltra giornata di guer-ra. Il sud di Israele stato colpitoda 150 razzi palestinesi lanciati daGaza. Una vittima e diversi feriti so-no stati segnalati nei villaggi vicinial confine con la Striscia. Immediatala replica israeliana: in un raid sonomorti quattro palestinesi.

    Il bilancio di cinquanta giorni diconflitto tra Israele e Hamas moltopesante. I raid aerei di Tsahal hannodanneggiato oltre 17.000 abitazioni aGaza, secondo una stima delle Na-zioni Unite, causando circa 100.000sfollati. Resta particolarmente pesan-te il bilancio delle vittime: 2138 pale-stinesi hanno perso la vita, e oltre11.000 sono stati feriti. Tra gli israe-liani le vittime sono state 69, tra lequali cinque civili.

    DA M A S C O, 27. Voli di ricognizionestatunitensi sarebbero gi in attosulla Siria per monitorare le posi-zioni dei miliziani del Fronte isla-mico (Is) contro i quali laviazionedi Washington gi impegnata inIraq. Il portavoce della Casa Bian-ca, Josh Earnest, ha per detto chenon ci sar alcun coordinamentocon le autorit siriane. Anche se inmaniera indiretta, Earnest ha volu-to cos rispondere al ministro degliEsteri di Damasco, Walid Al Mual-lim, che aveva definito accettabiliinterventi internazionali per ferma-re lIs solo se in pieno coordina-mento con il Governo siriano.Earnest ha ribadito che gli StatiUniti non riconoscono la legittimi-t del Governo del presidente Ba-shar Al Assad e che non ci sonopiani per cambiare questa politica.

    In ogni caso, lintervento statu-nitense risulterebbe un aiuto di fat-to alle forze siriane, impegnatecontro lIs, ma anche contro i ribel-li dellEsercito libero siriano (Els)espressione di quellopp osizioneche Washington appoggia. Secon-do The New York Times, questopotrebbe portare a un ulteriore af-flusso di armi in Siria, dato chelAmministrazione di Washingtonstarebbe rafforzando la collabora-zione e le forniture militari agli in-sorti dellEls che perdono semprepi terreno sotto il duplice attaccodellesercito e dellIs.

    La sconfitta dellIs, accusato og-gi dallOnu di arruolare minori, comunque ritenuta dallo stessopresidente Barack Obama unobiettivo cruciale, ma che richiede-r tempi lunghi. Estirpare un can-cro come lIs non sar facile n ve-loce, ha detto ieri Obama, riba-dendo per la determinazione a ot-tenere il risultato. Il nostro mes-saggio ha aggiunto a chiunque

    faccia del male alla nostra gente semplice. Noi non dimentichiamo.Siamo pazienti e arriviamo lonta-no. Giustizia sar fatta.

    Nel frattempo, secondo fonticoncordi, laviazione siriana solonelle ultime quarantotto ore hacondotto decine di raid nella pro-vincia nordorientale di Dayr az-Za-wr, al confine iracheno. Scambi dicolpi sono stati segnalati oggi an-che tra il territorio siriano e le altu-re del Golan occupate da Israele.

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 2 gioved 28 agosto 2014

    LOSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

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    Dopo il faccia a faccia a Minsk tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko

    Spiragli di pace in UcrainaAl dicastero dellEconomia lex banchiere Macron

    Per la Franciaun nuovo Governo

    con sorpresaKI E V, 27. durato oltre due ore ilfaccia a faccia ieri a Minsk tra i pre-sidenti di Russia e Ucraina,Vladimir Putin e Petro Poroshenko.Colloquio intenso, non facile, al ter-mine del quale i due leader si sonodetti daccordo sulla necessit di undialogo, annunciando di avere rag-giunto unintesa per la creazione diun gruppo di contatto sulla crisinellUcraina orientale. Faremo tut-to il possibile per progredire versola pace, dobbiamo intensificare ildialogo su molte questioni, ha assi-curato il leader del Cremlino, offren-do al contempo il sostegno di Mo-sca per il raggiungimento di un ac-cordo tra Kiev e i ribelli filorussi.Fermo restando, ha sottolineatoPutin, che laccordo comunqueuna questione interna allUcraina.

    Putin e Poroshenko hanno inizia-to il bilaterale alla fine di un lungosummit tra Unione doganale (Rus-sia, Bielorussia, Kazakhstan), Ue eUcraina. Il presidente ucraino si detto pronto a discutere varie possi-bili exit strategy dalla crisi per mette-re fine alle violenze a est.

    Allapertura di Poroshenko si per contrapposto il pugno duro diPutin, che ha sottolineato come lafirma a giugno della c c o rd odassociazione tra Kiev e Ue (chedovrebbe essere ratificato a settem-bre) potrebbe costare alla Russia pidi due miliardi di euro e porter ine-vitabilmente alla cancellazione delregime preferenziale per le importa-zioni dallUcraina in modo da pro-teggere il mercato russo. Ma Putin

    ha anche ribadito che la crisi nellarussofona Ucraina sud-orientale nonpu essere risolta senza prendere inconsiderazione gli interessi sostan-ziali di quelle regioni e senza undialogo di pace con i loro rappresen-tanti. Il Cremlino, quindi, sembracontinuare a premere per la federa-lizzazione dellUcraina, una soluzio-

    ne che Kiev ha gi bocciato, caldeg-giando piuttosto un pi moderatodecentramento dei poteri che conce-da maggiore autonomia alle regioni.Poroshenko ha dichiarato che vuolela pace nel Donbas, la regione mine-raria del sud-est del Paese martoriatada quattro mesi di aspri combatti-menti in cui hanno finora perso la

    vita pi di 2200 persone. Ma la zo-na di guerra sembra per ora allargar-si con lapertura di un nuovo frontea sud, lungo le coste del Mar Nero,proprio dove nella zona di Novoa-zovsk i soldati ucraini sostengonodi avere bloccato una colonna diblindati provenienti dalla Russia ediretti verso il porto di Mariupol.

    Ed esperti russi e ucraini potreb-bero incontrarsi in settimana per di-scutere dellaccordo dasso ciazionetra Ue e Kiev. Lo ha detto oggi ilministro dello Sviluppo economicorusso, Alexiei Uliukaiev.

    Il 6 settembre, invece, in pro-gramma un vertice sul gas tra i rap-presentanti di Ucraina, Ue e Russia.Lo ha annunciato Poroshenkoallagenzia Interfax. A giugno, ilCremlino ha chiuso per la terza vol-ta i rubinetti del metano russo perlUcraina, dopo le cosiddette guer-re del gas del 2006 e del 2009. Daigasdotti ucraini passa circa met delmetano russo diretto in Europa, chea sua volta rappresenta circa un ter-zo del fabbisogno di gas europeo.

    Putin e Poroshenko si stringono la mano a Minsk (Afp)

    Migliaia di abusisu minori

    in Gran Bretagna

    Allarme delle Nazioni Unite

    In aumento le emissionidi gas nocivi

    LONDRA, 27. Inferno a Rother-ham: uninchiesta ha rivelatocome nella citt britannica dovevivono 117 mila persone sianostati perpetrati su almeno 1.400minori terribili abusi, sfrut-tamenti di ogni tipo e soprat-tutto violenze sessuali dal 1997al 2013. E questi fatti hanno ri-guardato in particolare lacomunit asiatica.

    La coordinatrice del rapporto,la professoressa Alexis Jay, hadichiarato ieri che nessuno co-nosce le dimensioni reali dellosfruttamento subito dai bambinia Rotherham nel corso degli an-ni, ovvero le cifre date sonosoltanto approssimazioni al ri-basso di una realt che potrebbeanche rivelarsi ben pi spaven-tosa. Jay, incaricata dalle autori-t locali di fare luce sugli abusi,ha sottolineato le pesanti re-sponsabilit della polizia localee degli assistenti sociali, che ne-gli anni non sono riusciti a fer-mare le violenze.

    I dettagli del rapporto sonoraccapriccianti. Alcuni bambini stando alle testimonianze rac-colte sono stati cosparsi dibenzina e poi minacciati di esse-re dati alle fiamme, altri minac-ciati con le armi, altri ancoraobbligati ad assistere a stupri dialtri coetanei. Altri bambini so-no stati venduti, rapiti, picchia-ti e intimiditi ha sottolineatoJay. La municipalit di Rothe-rham ha presentato le sue scu-se a tutti coloro che sono statiabbandonati quando invece ave-vano bisogno di aiuto.

    Minacciate oltre un milione e duecentomila persone

    Guatemalaa rischio carestia

    Contadini guatemaltechi durante una protesta per chiedere aiuti al Governo (Ansa)

    Si complicala partitasul debitoa rg e n t i n o

    BUENOS AIRES, 27. Si complica loscenario del contenzioso fra Bue-nos Aires e i fondi speculativi sul-la questione del debito argentino.Mentre i fondi di George Soros eKyle Bass hanno denunciato laBank of New York Mellon nei tri-bunali di Londra per aver blocca-to il risarcimento dei loro titoli inbase alla sentenza della Corte su-prema statunitense, si costituitoieri un nuovo gruppo di fondispeculativi che intendono stan-do al parere degli esperti lucra-re sulla vicenda.

    La stampa argentina informache questi nuovi fondi puntereb-bero a far riconoscere i dirittidei loro membri, tenendo contodelle sentenze della corte di NewYork e sarebbero in possesso diuna parte importante di titoli. Sitratterebbe di fondi rib elli,ovvero di fondi che non hannoaccettato gli accordi di concambiodel 2005 e del 2010. Insiemequesti fondi potrebbero arrivare achiedere il risarcimento di titoliper un valore di oltre venti miliar-di di dollari.

    Proteste di piazzain Venezuela

    CITT DEL GUAT E M A L A , 27. Il pre-sidente del Guatemala, Otto PrezMolina, ha proclamato lo stato dicalamit pubblica in conseguenzadella pi grave siccit registrata daanni nel Paese. Secondo il presi-dente, la situazione potrebbe dege-nerare in una carestia che minacce-rebbe almeno un milione e duecen-tomila persone. Lo stato di calami-t pubblica, uno strumento neces-sario per velocizzare la rispostaallemergenza, stato proclamatoin sedici dipartimenti del Paese,quelli di Jutiapa, Chiquimula, San-ta Rosa, Quich, El Progreso,Huehuetenango, Baja Verapaz, Za-capa, Retalhuleu, Solol, Totonica-pn, Chimaltenango, San Marcos,Guatemala, Suchitepquez e Ja-lapa.

    In un messaggio alla Nazione,Prez Molina ha avvertito che sonoappunto un milione e duecentomi-la le persone a rischio di non ave-re a disposizione alimenti nelle lorocase nei prossimi mesi. Il presi-dente ha chiamato la popolazionea reagire a quello che ha definitoun disastro naturale, precisandoper che causato dalle politichemondiali dissennate di mancata tu-tela dellambiente. Se non agiamoora le vostre vite sono in pericolo.Ci sono oltre mezzo milione dibambini che rischiano la morte,ha detto il capo dello Stato, pun-tando il dito contro i Paesi indu-

    strializzati responsabili dei muta-menti climatici.

    Al tempo stesso, Prez Molinaha chiesto laiuto di altri Paesi e hasollecitato il senso di responsabilitdella comunit internazionale nelsuo complesso.

    NEW YORK, 27. Le emissioni di gas-serra sono in aumento, complicandogli sforzi politici per affrontare il pro-blema e aumentando il rischio di unimpatto severo, pervasivo e irreversi-bile nei prossimi decenni. A lanciarelallarme lOnu, in una bozza delrapporto che sar pubblicato in no-vembre, riportato dal quotidianoThe New York Times.

    Lo studio stato stilato dallInter-governmental Panel on ClimateChange, agenzia dellOnu che perio-dicamente analizza e sintetizza le ri-cerche sul clima. Il documento po-trebbe, per, essere modificato primadella pubblicazione finale.

    Dal rapporto si evince che il riscal-damento globale ha gi ridotto laproduzione di grano, mentre linnal-zamento del livello del mare, le on-date di caldo, le piogge torrenziali e

    gli altri estremi climatici causati dalleemissioni umane sono un fenomenogi avvertito a livello globale. E que-sti problemi potrebbero intensificarsi,a meno che le emissioni non sianoportate sotto un controllo maggiore.Linfluenza umana stata identifica-ta nel riscaldamento dellatmosfera edegli oceani, nella riduzione di nevee ghiaccio e nellaumento del livellodel mare. E estremamente probabileche sia stata la causa dominantedellosservato cambiamento climaticodalla met del ventesimo secolo, silegge nel rapporto. Le continueemissioni di gas serra conclude ildocumento causeranno ulteriore ri-scaldamento e cambi di lungo perio-do nel sistema climatico, aumentandola probabilit di impatti severi, perva-sivi e irreversibili per le persone elecosistema.

    PARIGI, 27. Non senza sorprese ilnuovo Governo francese, annuncia-to ieri dal primo ministro ManuelValls. La figura di spicco infattirappresentata dal nuovo ministrodellEconomia, Emmanuel Macron,36 anni, ex consigliere dellEliseo,ma soprattutto ex banchiere daffa-ri per Rothschild. Dopo questascelta gli osservatori hanno subitorichiamato una significativaaffermazione fatta dal presidenteFranois Hollande il 22 gennaio2012, quando nel discorso delBourget, tutto orientato a sinistra,ebbe a dire: Il mio vero avversa-rio non si candida e non viene elet-to, eppure governa, e questo avver-sario il mondo della finanza. Al-la luce della scelta in merito al mi-nistro dellEconomia, rilevano gliosservatori, quei tempi sembranomolto lontani. Alla vigilia del rim-pasto si pensava alla creazione diun super-ministero, che sarebbestato affidato al fedelissimo MichelSapin: invece Hollande e Vallshanno preferito mantenere, comein Germania, la spartizione tra Fi-nanza (confermato Sapin) ed Eco-nomia, nominando appuntoMacron, il quale viene consideratolartefice, da consigliere del presi-dente, della svolta social-liberaleimpressa allinizio di questannocon ladozione del patto di re-sponsabilit, che offre sgravi fi-scali alle aziende in cambio di as-sunzioni.

    Da segnalare poi che NajatVallaud-Belkacem, 36 anni, giportavoce del Governo e ministroper la Parit, la prima donna po-sta a capo del dicastero dellEduca-zione. Unaltra donna, FleurPellerin (nata a Seoul 41 anni fa) il nuovo ministro della Cultura:aveva ricoperto la carica di ex sot-tosegretario al Commercio estero.Valls si detto fiducioso sul futurooperato di una compagine gover-nativa che a suo parere risulta esse-re compatta e coerente. Resta daottenere la fiducia del Parlamento,che Valls, come egli stesso ha an-

    nunciato, chieder a settembre o ao t t o b re .

    Lesigenza di forgiare una nuovasquadra governativa era nata dopole critiche dellex ministro dellEco-nomia, Arnaud Montebourg,allausterit imposta dalla Germa-nia. Montebourg aveva dichiaratoche la Francia non ha alcuna in-tenzione di allinearsi agli assiomiideologici della destra tedesca.Lex ministro dellEconomia avevarivolto critiche anche allop eratodella Banca centrale europea.

    CARACAS, 27. Proteste di piazza sisono riaccese a San Cristbal, lacapitale dello Stato occidentale ve-nezuelano di Tachira. Questa voltai protagonisti non sono gli studen-ti, ma i cittadini scontenti dellalegge cosiddetta dei prezzi giusti,che prevede un nuovo sistema diidentificazione biometrica deiclienti su ogni acquisto negli eser-cizi commerciali. Il Governo vuoleapplicare il sistema entro novem-bre per combattere laccaparra-mento e il contrabbando di pro-dotti di base.

    Sui mezzi di comunicazione lo-cali sono state diffuse immaginiche ricordano londata di manife-stazioni antigovernative partitedalla stessa San Cristbal nel feb-braio scorso e nelle quali morirono

    oltre venti persone: blindati dellaGuardia nazionale bolivariana cheinseguono manifestanti dal voltocoperto, i quali a loro volta innal-zano barricate e lanciano pietre.Proteste di minore evidenza ci so-no state anche nella capitale Cara-cas, dove un agente stato legger-mente ustionato da una molotov.

    Secondo il Governo, il pianoper il monitoraggio degli acquistiin base al nuovo sistema biometri-co sarebbe stato accolto in modoentusiasta dal settore privato. Inquesto senso si espresso AndrsEloy Mndez, responsabiledellapplicazione della legge cosid-detta dei prezzi giusti, dopo unincontro con lassociazione nazio-nale dei proprietari di supermerca-ti e autoservizi.

    VIENNA, 27. Il vice cancelliereaustriaco e ministro delle Finan-ze, Michael Spindelegger, si dimesso ieri da tutte le funzionipolitiche. Nelle scorse settimaneerano aumentate le criticheallinterno del partito popolarevp, di cui ricopriva lincaricodi segretario, che lo accusavanodi immobilismo in riferimentoalla riforma fiscale, da tempo indiscussione nel Paese. miodovere fare questo passo, hadetto Spindelegger.

    Il cancelliere, Werner Fa-ymann (Sp), ha assicurato chela grande coalizione fra social-democratici e cristiano-popolarinon in pericolo, mentre le s t re -ma destra ha chiesto elezioni an-ticipate. LAustria ha il pi bas-so tasso di disoccupazione nellaUnione europea e un rapportotra deficit e pil dell1,5 per centonel 2013. Il debito pubblico stato pari al 74,5 per cento delprodotto interno lordo nel 2013e le previsioni indicano una suapossibile crescita.

    Si dimetteil vice cancelliere

    austriaco

  • LOSSERVATORE ROMANOgioved 28 agosto 2014 pagina 3

    Abdullah minaccia il ritiro

    Ennesimo rinviodellelezione

    del presidenteafghano

    KABUL, 27. Sembra non finire maila strada che dovrebbe portare al-la nomina del nuovo capo di Sta-to afghano. Da principio il nomedel successore di Hamid Karzai sisarebbe dovuto conoscere il 22 lu-glio. Dopo laccusa di brogli lan-ciata da uno dei due candidati,lex ministro degli Esteri, Abdul-lah Abdullah, in occasione delballottaggio del 14 giugno, il ca-lendario elettorale ha accumulatoun pesante ritardo. Grazie poiallopera di mediazione del segre-tario di Stato americano, JohnKerry, si arrivati a un compro-messo fra Abdullah e laltro candi-dato, lex ministro delle Finanze,Ashraf Ghani, per un totale ricon-teggio dei voti, pi di otto milio-ni, espressi durante il ballottaggio.Il compromesso avrebbe permessodi conoscere il nuovo presidente ilprossimo 2 settembre, come an-nunciato nei giorni scorsi daKarzai. Ma quando tutto sembra-va ormai pronto, arrivato ierilennesimo intoppo, che mette arischio anche la data del 2s e t t e m b re .

    Abdullah, infatti, ha rilanciatoaccuse di presunte irregolarit nelnuovo vaglio delle schede e si appellato alla commissione eletto-rale indipendente affinch provve-da a garantire la massima traspa-renza: altrimenti si ritirer. Minac-cia gi agitata da Abdullah primache ci si accordasse sul riconteg-gio totale dei voti. A rendere que-sta volta lo scenario ancor pi spi-noso concorre il fatto che riservecirca una non corretta gestionedelle schede su cui pende il so-spetto di brogli sono state avanza-te, riferiscono le agenzie di stam-pa internazionali, anche dalla mis-sione dellOnu di assistenzaallAfghanistan (Unama). I com-ponenti di tale missione si sono ri-promessi oggi di avviare unulte-riore verifica delle schede incri-minate ma, come ha riferito laFrance Presse, Abdullah intendeboicottare tale revisione non par-tecipando al riesame. Ieri, per cer-care di tenere sotto controllo que-sta nuova emergenza, Karzai ave-va voluto incontrare i due candi-dati, cercando di convincerli anon gettare ancora benzina sulfuoco, visto il contesto politico giparticolarmente teso, consideran-do che anche Ashraf ha sollevatonon poche riserve in merito allagestione del riconteggio dei voti.

    Come rilevano gli analisti, gidai primi di settembre avrannoluogo importanti incontri interna-zionali e, alla luce di questi ultimisviluppi, si fa concreto il rischioche lAfghanistan possa prenderviparte senza il presidente. Un fattoche certo non deporrebbe a favoredellimmagine di un Paese, sottoli-neano gli osservatori, che nelleradel dopo Karzai vedeva lo ccasio-ne per rilanciare il proprio ruolosulla scena politica internazionale.

    Yazidi in fuga dalle violenze nella citt di Sinjar (Reuters)

    Chiesto dallUnicef per dare assistenza alla popolazione

    D-Day umanitario per lIraq

    BAGHDAD, 27. Un ponte aereo sistematicodallEuropa e listituzione di unarea protettacon limpiego di truppe di terra (come fu fatto inBosnia ed Erzegovina negli anni Novanta): sonoqueste le principali richieste formulate dallUnicefalla comunit internazionale, attraverso il rappre-sentante dellagenzia dellOnu in Iraq, MarzioBabille. Richieste che puntano a dare adeguataassistenza nel contesto dellavanzata dei mili-ziani dello Stato islamico nel nord dellIraq agli oltre settecentomila sfollati in fuga dalle effe-rate violenze. Babille, citato dallagenzia Ansa,chiede un vero e proprio D-Day umanitario,usando la similitudine dello sbarco alleato inNormandia nel 1944 per dare lidea delle dimen-sioni dellintervento necessario.

    La sopravvivenza delle minoranze e delle loroculture non sono negoziabili afferma il rappre-sentante dellUnicef in Iraq, ricordando che tra iprofughi fuggiti dallinizio di giugno per trovarerifugio nella regione autonoma del Kurdistan visono duecentomila yazidi, ottantamila turcoman-ni sciiti e trentamila cristiani. Tutte comunit, ri-corda Babille, fatte oggetto di sistematiche perse-

    cuzioni da parte dei jihadisti. A questa ondata dirifugiati si devono aggiungere 250.000 sirianigiunti nel Kurdistan iracheno fin dallagosto del2013.

    Intanto il Consiglio dei diritti delluomodellOnu ha comunicato che terr una riunionespeciale sulla crisi irachena il primo settembre aGinevra. Lincontro, si afferma in un comunicato,servir a esaminare la situazione dei dirittidelluomo in Iraq alla luce delle violenze com-messe dai miliziani dello Stato islamico. LunedlAlto commissario dellOnu per i Diritti umani,Navi Pillay, aveva denunciato una pulizia etnicae religiosa in Iraq per mano dei miliziani, chie-dendo di giudicare i responsabili di eventuali cri-mini contro lumanit.

    Da segnalare che ieri, a Erbil, ha avuto luogoun incontro fra il presidente della regione auto-noma del Kurdistan, Massoud Barzani, e il mini-stro degli Esteri iracheno, Mohamed Javad Zarif.Durante una conferenza stampa congiunta, Bar-zani ha affermato, citato dalle agenzie di stampainternazionali, che lIran stato il primo Paese afornire armi ai combattenti peshmerga curdi per

    difendersi dalloffensiva dei jihadisti. Dal cantosuo il capo della diplomazia iraniana ha volutoprecisare che nessun soldato iraniano presentein Iraq. Il popolo iracheno ha bisogno di aiuto,compresa lassistenza su questioni di difesa, manon abbiamo alcun soldato in Iraq e non abbia-mo intenzione di inviarne ha detto Zarif. Il pre-sidente della regione autonoma del Kurdistan hapoi tenuto a precisare che la grande diga di Mo-sul saldamente sotto il controllo dei peshmer-ga, smentendo cos la notizia che era circolatanelle ultime ore, secondo cui i miliziani erano riu-sciti a riprendere la struttura di notevole valorestrategico dopo che i curdi lavevano conqui-stata, dopo aspri combattimenti, lo scorso 17agosto.

    E ieri si sono registrate nuove violenze a Ba-ghdad. Unautobomba esplosa in un affollatoincrocio di un quartiere orientale della capitale: ilbilancio di quindici morti e pi di trenta feriti.Luned, sempre a Baghdad, undici persone eranorimaste uccise in un attentato compiuto controuna moschea sciita.

    Sostegno da partedel Cairo

    al Parlamentoeletto in Libia

    TRIPOLI, 27. LEgitto sostiene ilParlamento libico, riunito a To-bruk, eletto in forma trasparen-te. Lo ha sottolineato il ministrodegli Esteri egiziano, SamehShoukry, in una conferenza stam-pa al Cairo con il presidente delParlamento libico, Akila SalehIssa, il nuovo capo di stato mag-giore dellesercito, Abdul Razik AlNazori, e il capo della diplomaziadi Tripoli, Mohamed Abdul Aziz.

    Dopo avere confermato che ilGoverno del Cairo aiuter la Libianelladdestramento degli agenti dipolizia, Shoukry ha nuovamentesmentito le indiscrezioni del Pen-tagono e del dipartimento di Sta-to americano citate dal TheNew York Times di un pre-sunto intervento militare egizianoin Libia, parlando di autentichemenzogne. Si tratta ha dettoil ministro di notizie divulgateda alcune parti per illudere i libicie rovinare i nostri rapporti bilate-rali. Anche la Lega Araba hasmentito tali informazioni.

    LEgitto rispetta la sovranitlibica, la legittimit del nuovoParlamento eletto e delle forze ar-mate, che siamo disposti a soste-nere con tutto ci di cui hanno bi-sogno, ha precisato Shoukry.Noi non abbandoneremo la Li-bia: abbiamo un futuro e interessiin comune, ha aggiunto il mini-stro degli Esteri, sottolineandoche c differenza tra un contri-buto per risolvere la crisi libica elintervento diretto. Riguardoalladdestramento, lEgitto si im-pegnato a garantire le forniturenecessarie in tutti i settori dellapolizia. Siamo in grado di otte-nere armi dalle fazioni sul terrenoe di ricostruire un potente esercitoin cooperazione con lEgitto, hadetto da parte sua il capo di statomaggiore dellesercito libico.

    Il settore privatocontribuir

    agli investimentienergetici in Egitto

    IL CA I R O, 27. Il Governo egizianoha approvato uno studio che con-sentir al settore privato di contri-buire agli investimenti energetici. quanto riferiscono i media stata-li del Cairo, secondo i quali ilcontributo del settore privato sarregolato da un apposito accordo,il cosiddetto Power PurchaseAgreement (Ppa).

    Lo studio ora passer al vagliodi una squadra economica gover-nativa, che stabilir i vari terminifinanziari e legali del Ppa. Diver-se aziende si sono proposte di ge-nerare energia elettrica da fontisolari ed eoliche ha detto il mini-stro dellEnergia elettrica egiziano,Mohamed Shaker, durante unaconferenza stampa. Abbiamocoordinato con il ministero delPetrolio di aumentare le fornituredi gas destinate al dicasterodellEnergia elettrica, ha aggiun-to Shaker.

    Boko Haram premesul confine con il Camerun

    Attivisti ad Abuja chiedono la liberazione delle studentesse rapite da Boko Haram (Reuters)

    D ivergenzetra India e Pakistan

    sulle dighenel Kashmir

    NEW DELHI, 27. Non mancano,come di consueto, motivi di ten-sione o comunque divergenze fraIndia e Pakistan. Come segnalatoieri da fonti diplomatiche di en-trambi i Paesi, non stato ancoraraggiunto un accordo sulle digheche New Delhi sta costruendo nelKashmir, lungo i fiumi Chenab eJehlum. Le autorit pakistane sidicono preoccupate che il proget-to delle dighe possa provocareuna grave carenza dacqua nelPaese che, al riguardo, accusa giseri problemi. Se non si troverun accordo, Islamabad, riferiscelagenzia Agi, minaccia di rivol-gersi alla Corte internazionale digiustizia: il contenzioso acquiste-rebbe cos un peso e una risonan-za ancora maggiori. Tra laltro inquesti giorni India e Pakistan sierano rivolti reciproche accuse ri-guardo allo scambio di colpi dar-tiglieria nelle regioni del Kashmire di Sialkot, che avevano provoca-to la morte di quattro civili.

    Kinshasa e Kigalidemarcano la frontiera

    Niger flagellatoda piogge torrenziali

    NI A M E Y, 27. Sta provocando vittimee danni la stagione delle piogge inNiger, peraltro attesa a lungo e feb-brilmente soprattutto dagli allevato-ri delle regioni desertiche del nord.Secondo quanto riferito dal Gover-no di Niamey, le precipitazioni nel-le ultime settimane sono state supe-riori alla media, causando unallu-vione nella quale sono morte dodicipersone e che ne hanno costretteoltre trentaseimila a sgomberaredalle loro case. Nella stessa Niamey,il fiume Niger ha superato il livellodi allerta, allagando interi quartieridella capitale. Stiamo registrandoprecipitazioni record in sei regioni

    con seri danni alle persone e allecose, ha comunicato lufficio delprimo ministro.

    La sede a Niamey dellO cha,lufficio delle Nazioni Unite per ilcoordinamento degli interventiumanitari, ha comunicato a sua vol-ta che le piogge continuano e che,vista lentit delle distruzioni, servi-ranno pi mezzi da destinareallaiuto alimentare urgente e allas-sistenza in termini di prodotti nonalimentari, in particolare tende.

    In Niger, siccit ricorrente opiogge troppo abbondanti causanociclicamente carestia e malattie en-demiche.

    ABUJA, 27. I miliziani di Boko Ha-ram, il gruppo islamista responsabi-le di sanguinose violenze in Nige-ria, ha preso il controllo di unaltralocalit del Borno, lo Stato nordo-rientale considerato la sua roccafor-te. Si tratta di Ashigashiya, al confi-ne con il Camerun. Nel riferirlo,fonti di stampa nigeriane e interna-zionali precisano che nellattaccocompiuto nella notte tra luned emarted almeno tre civili sono statiuccisi.

    Inoltre i miliziani di Boko Ha-ram hanno cercato, senza successo,di far esplodere il ponte di Fotokolche collega la Nigeria con le s t re m onord del Camerun, causando la fu-

    ga della popolazione. Uomini delbattaglione dei blindati delle s e rc i t ocamerunese sono riusciti a respinge-re elementi di Boko Haram, checercavano di superare la frontieraper dare la caccia a soldati nigerianifuggiti da Ashigashiya, e a uccider-ne una ventina.

    Sui soldati nigeriani, successiva-mente costretti dallesercito del Ca-merun a rientrare in patria, sonocircolate versioni discordanti. Fontimilitari nigeriane hanno parlato diun ripiego strategico, ma testimonidelle ultime localit conquistate daimiliziani denunciano che le s e rc i t o ,male equipaggiato, fugge regolar-mente davanti a Boko Haram.

    BANGUI, 27. Nella Repubblica Cen-troafricana non si fermano le vio-lenze. Almeno venticinque combat-tenti di due fazioni rivali degli exribelli della Seleka sono stati uccisinel corso degli scontri che si susse-guono da due giorni nella citt cen-trale di Bambari. Responsabili dellamissione africana Misca hanno spe-cificato che ad affrontarsi sono gliuomini del generale JosephZoundko, capo di stato maggioredella Seleka, che ha stabilito la suabase a Bambari, e quelli del genera-le Ali Djarras.

    I combattimenti stanno nuova-mente gettando nel terrore gli abi-tanti della citt, dove le violenzedegli ultimi mesi hanno gi provo-cato trentamila sfollati che soprav-vivono in condizioni sempre pidifficili.

    Ancora scontrinella RepubblicaC e n t ro a f r i c a n a

    KINSHASA, 27. Repubblica Demo-cratica del Congo e Rwanda han-no avviato la demarcazione di due-cento chilometri di frontiera. Sitratta di unoperazione molto tec-nica, ma che avr una portata deci-siva sul piano sia politico, sia eco-nomico, sia della sicurezza. Nono-stante un accordo di massima, ne-gli ultimi anni si sono moltiplicaticonflitti armati, incursioni militarirwandesi e tensioni tra i due Go-verni proprio per il contenziosofrontaliero, con le accuse di Kin-shasa a Kigali di ingerenza e diambizioni territoriali.

    Loperazione, che dovrebbe con-cludersi in una settimana, consistesoprattutto nel rinvenimento deicippi di confine risalenti allep o cacoloniale, che sono stati danneg-giati, spostati o sradicati. I dueGoverni, rappresentati nella com-missione permanente dellUnione

    africana per le frontiere, riconosco-no infatti i confini fissati nel 1911dal Belgio e dalla Germania,allepoca rispettive potenze colo-niali. Spinti dallUnione africana, idue Paesi dei Grandi Laghi aveva-no gi cominciato il lavoro di de-marcazione nel 2009, ma poi lave-vano sospeso, dopo aver localizza-to solo 5 cippi su 22.

    La squadra di esperti partita daGoma, il capoluogo della regioneorientale congolese del Nord Kivu,dovr stabilire la linea precisa diseparazione tra i due Paesi e regi-strarla su una mappa. Oltre al con-fine terrestre, tra Goma e Gisenyi,la mappa dovr riportare quello la-custre sul lago Kivu e quello flu-viale sul fiume Ruzizi.

    Nel contempo, pi a nord, incorso la demarcazione della fron-tiera fra Repubblica Democraticadel Congo e Uganda.

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 4 gioved 28 agosto 2014

    Superuomini nellantichit

    Clark Kent in catacomba

    Dopo undici anni completata in Germania la pubblicazione della Encyclopaedia Aethiopica

    Orizzonte ampioDalle glorie del regno di Aksum alle tragiche vicende di oggi

    Nei 4360 articoli dei cinque volumicentinaia di studiosihanno iniziato a gettare uno sguardo nuovosu questa parte del mondo e sulle sue tradizioni

    di ALESSANDRO BAU S I *

    Etiopia ed Eritrea sonoquotidianamente alla ri-balta dellattenzione in-ternazionale per ben notetragiche vicende ildramma umano e umanitario dei mi-granti, le aspre tensioni geopolitiche,pirateria, carestie, epidemie o an-che per i tenui elementi di speranzaofferti dalla costante crescita econo-mica comune a tutta lAfrica sullim-peto della profonda penetrazionedelle aggressive economie asiatiche,o lincredibile moltiplicarsi, specie inEtiopia, del numero di nuove uni-versit che testimonia della chiaravolont di progresso e di emancipa-zione dei popoli.

    Etiopia ed Eritrea costituisconoper anche unarea complessa e rela-tivamente unitaria di specifico inte-resse storico-culturale (etnico, lingui-stico, e naturalmente religioso) entroil pi vasto Corno dAfrica. Storia ecivilt dellaltopiano eritreo-etiopicodAfrica non sono spiegabili e com-prensibili senza tener conto dei mil-lenari rapporti intercorsi con il restodel continente africano e le civiltdel bacino del Nilo, con la costaasiatica del Mar Rosso, il Vicinooriente, e il mondo mediterraneo, bi-zantino, islamico, cristiano-orientalee cristiano a noi pi prossimo e fa-miliare, e poi europeo, di cui glieventi contemporanei non sono chelultimo episodio. Storia dellAfricanon solo contemporaneit e dolo-rosa cronaca umanitaria o politico-diplomatica o storia coloniale o lamodernit che ha visto lO ccidentegradualmente s c o p r i re e o ccupa-re il continente, ma anche e soprat-tutto studio delle civilt africane nelloro plurimillenario autonomo svol-gersi e relazionarsi con le altre, vistesoprattutto attraverso le rispettivelingue e culture, attestate nei docu-menti letterari scritti e orali, archeo-logici, storico-artistici che esse stessehanno prodotto

    a questi rapporti mutui e reci-proci che si deve, a pi tardi a parti-re dal primo millennio prima delleracristiana, lattestazione della linguasudarabica impiegata da semiti siasu suolo asiatico (Yemen) sia africa-no (Eritrea ed Etiopia); e nellanti-chit fino a tutto il medioevo lin-tenso rapporto commerciale e idealedellEtiopia con il mondo mediterra-neo greco-romano, bizantino, arabo-islamico e cristiano orientale; a que-sto si deve lintroduzione del cristia-nesimo alla met del IV secolo nelregno di Aksum, assunto a diocesiepiscopale del patriarcato egizianodi Alessandria fino allautocefalia nelXX secolo, come anche la precocissi-ma presenza dellislam, per tradizio-ne univoca gi pervenuto ad Aksumnei primi decenni del VII secolo eaddirittura prima dellgira del 622.Sempre a questo si deve lo straordi-nario ruolo del regno di Aksum nel-lo scacchiere internazionale tardo-antico come alleato di Bisanzio con-tro il monarca giudaizzante Yusuf inSudarabia, con la celeberrima spedi-zione del re Caleb in difesa dei cri-stiani oltre il Mar Rosso e lo ccupa-zione etiopica dello Yemen per alcu-ni decenni a partire dal 525 delleracristiana, ancora ricordata dai mona-ci etiopici che parteciparono al con-cilio di Firenze del 1439 (cui ha de-dicato un suggestivo saggio divulga-tivo Glen W. Bowersock, The Throneof Adulis: Red Sea Wars on the Eve ofIslam, Emblems of Antiquity,Oxford University Press, 2013).

    Da questo punto di vista, attraver-so le vicende del decadere del regnodi Aksum, la fioritura di una dina-stia Zague nel XII-XIII secolo e lasuccessiva rinascita di un regno cri-stiano salomonide poi vacillante sot-to lassalto dellislam nel XVI secolo,leffimera conversione del sovranoetiopico Susenyos al cattolicesimoper opera di una tenace missioneportoghese gesuita nei primi decenninel XVII al culmine di quasi un seco-lo di sforzi missionari poi riusciti va-ni, e la susseguente resistenzadellEtiopia a ogni tentativo di colo-nizzazione fino al XIX e XX secolo incui si realizza la sua estensione terri-

    toriale attuale, si pu davvero direche in questa parte del mondo si so-no svolte vicende non del tutto privedi qualche interesse intrinseco anchese proiettate sullo scenario mondialeglobale. Questo tanto pi vero se ifatti sono osservati dalla prospettivaitaliana: sia per il trascorso colonialeeritreo ed etiopico e la sua intermit-tente memoria, sia per il ruolo che,con altri, non pochi studiosi orienta-listi e africanisti italiani tra i massimi

    del loro tempo, pur difficilmentesussumibili entro i limiti e le coordi-nate di una ben definita e illustrescuola (Ignazio Guidi, Carlo ContiRossini, Enrico Cerulli, per citaresolo i pi eminenti), hanno svoltonellindagine infaticabile delle lin-gue, storie, religioni, tradizioni eculture di Etiopia ed Eritrea e dellaloro interrelazione con altre culture.LEritrea fu infatti colonia italianadal 1890 al 1941 e lEtiopia fu aggre-dita e parzialmente occupata dal1935 al 1941 in una guerra fortementevoluta da Mussolini come espressio-ne per eccellenza dellideologia fasci-sta, in cui furono ampiamente impie-gate armi chimiche e che alcuni sto-rici non esitano a ritenere il primomomento di una lunga secondaguerra mondiale, continuata dallaguerra civile spagnola e deflagratadefinitivamente a conflitto globalenel 1939.

    Oggi che ogni settore scientificouniversitario cosiddetto minore, tan-to pi se relativo ad aree povere eminoritarie del mondo o che nontrovi immediata applicazione praticanel mercato e pensiero unico globa-lizzato chiamato a giustificare lapropria stessa esistenza o spessoimmediatamente soppresso nellacca-demia e nelle istituzioni di ricerca,senza appello e considerazione delruolo che singole pur piccole tra-

    Come appare evidente, la Encyclo-paedia Aethiopica segna un nuovotraguardo nello sforzo di presenta-zione sintetica e rigorosa di un com-plesso di diverse culture interconnes-se dalle vicende della storia, in unaregione del sud del mondo comelAfrica subsahariana, e in uno sfor-zo che ha operato ben oltre il limitedello stato dellarte delle nostre co-noscenze, abbracciando per di pilarco temporale assolutamente inso-lito, dalla preistoria agli ultimi de-cenni del XX secolo.

    Lopera comprende, in cinque vo-lumi, 4360 articoli di varia esten-sione, che includono coordinate es-senziali su ambiente e geografia delCorno dAfrica e approfondiscono itemi di interesse specifico per lEtio-pia storica; vi dunque incluso apari titolo anche tutto quanto con-cerne lE r i t re a .

    Storia generale politica, militare ediplomatica, archeologia, filologia,linguistica, letteratura, storia dellar-te, antropologia, storia missionaria,storia religiosa sono i temi centrali,ma grande considerazione trovanouna miriade di aspetti specifici dalla numismatica alla epigrafia, dal-la storia coloniale allimmaginarioletterario e cinematografico senzatrascurare i dati fondamentali dellacontemporaneit politica, sociale edeconomica.

    *Universit di Amburgo

    Le civilt africane vanno studiatenel loro plurimillenario sviluppoAttraverso le rispettive lingue e cultureattestate nei documenti letterari scritti e oraliArcheologici e storico-artistici

    dizioni di studio e ricerca abbianosvolto contribuendo al progresso disettori maggiori, certamente un se-gnale di grande speranza e di soddi-sfazione che il 16 luglio scorso siastato appena presentato il quinto vo-lume della Encyclopaedia Aethiopica(YZ, Supplementa, Addenda et Corri-genda, Maps, Index, Wiesbaden,Harrassowitz Verlag, 2014, a cura diAlessandro Bausi in collaborazionecon Siegbert Uhlig, pagineXXXII+1269) presso lAsien-Afrika-In-stitut delluniversit di Amburgo,dove, da ultimo presso il Hiob Lu-

    ventennale fortemente voluta daSiegbert Uhlig, professore di Etiopi-stica ad Amburgo fino al 2004, cuisi deve la cura dei primi quattro vo-lumi. Frutto della cooperazione didiverse centinaia di autori da ogniparte del mondo, lopera stata resapossibile dal finanziamento di varieistituzioni e fondazioni quasi esclusi-vamente tedesche e della universitdi Amburgo.

    La Encyclopaedia Aethiopica unopera unica nel suo genere: para-gonabile per spettro di interessi adaltre maggiori della ricerca orientali-

    nella musica. Stanco dei rimproveri diquestultimo maestro tent di ucciderlo,per cui il padre Anfitrione lo pun man-dandolo a custodire il gregge sul monteCiterone, dove Ercole, appena diciotten-ne, uccise un feroce leone, terrore dellaregione su cui regnava Tespio.

    Una complessa epopea si crea attornoa Eracle, ma il passaggio pi celebre diquesta affascinante favola mitologica costituito dal periodo ben dodici anni trascorso al servizio di Euristeo, du-rante il quale affront le dodici fatiche.Alcune di queste, rappresentate nellarteantica in maniera continua e capillare,vengono anche selezionate per decorareambienti del celebre ipogeo di via DinoCompagni a Roma, aggiungendo anchela struggente storia di Admeto e Alcesti.Tale ipogeo nel maturo IV secolo, acco-glie scene neo e veterotestamentarie, maanche elementi mitologici, dimostrandocome la committenza, estremamenteelevata in quanto a funzione sociale epotenziale economico, faccia capo aquellalta aristocrazia romana anco-ra non completamente convertitaal cristianesimo e comunque sen-sibile a quel clima multireligiosoancora vivace nellultimo scorciodel IV secolo.

    sintomatico che nello stessoipogeo appaiano scene estratte

    dalla storia di un altro sup eruo-mo, ossia quella del giudice Sansone,da cui vengono selezionati gli episodiche lo vedono in conflitto con i Filistei,

    lendo una sorta di prefigurazione vete-rotestamentaria, facendolo assurgere amodello di fede (Girolamo, Epistula, 73,3), ad esempio di grande misericordianel difendere la Parola, secondo la pro-messa (Agostino, Enarrationes in psal-mos, 88, 10), tanto che egli sconfisse illeone ruggente, che gli sbarrava la stra-da per raggiungere la sua promessa spo-sa.

    E, precedentemente, anche Ambrogioaveva evocato il Cristo, mettendolo inrelazione con lo Spirito Santo, tramite ilquale, gi nellAntico Testamento, furo-no rivelati i mysteria coelestium sacramen-torum: dalleucaristia, alla risurrezione,alla grazia (Ambrogio, De SpirituSancto, 2, 1).

    Il ciclo della vita di Sansone trovauna manifestazione estesa in un pavi-mento musivo venuto alla luce, alla finedegli anni Cinquanta del secolo scorsonel centro di Misis, attuale Mopsuestia,situata nellantica provincia della CiliciaSeconda, sede del vescovo metropolitaTeodoro (392-428). Al centro del mosai-co raffigurata larca di No vuota, cir-condata dagli animali e definita da unadidascalia in greco, mentre nella nava-tella sinistra si sviluppano le storie diSansone, oggi assai compromesse perquanto riguarda la conservazione. Cinonostante, si riconoscono ancora i se-guenti episodi, rappresentati secondouna sequenza continua: Sansone che uc-cide il leone (Giudici, 14, 6); con la car-cassa della fiera (Giudici, 14, 9); il lanciodelle volpi (Giudici, 15, 5); la strage diLechi con la mascella dasino (Giudici,15, 14-15); Sansone che si disseta (Giudi-ci, 15, 8); la visita alla prostituta di Gaza(Giudici, 16, 1-2); lasportazione delleporte della stessa citt (Giudici, 16, 3); lacorruzione di Dalila (Giudici, 16, 4-14); il

    taglio dei capelli (Giudici, 16, 15-17); lac-cecamento (Giudici, 16, 21); la catastrofefinale (Giudici, 16,23).

    Al di l di questi cicli, pure dettaglia-ti, il corpo a corpo tra il giudice e il leo-ne trova analogie schemiche, sia conlepisodio erculeo, sia con lo scontro dire Davide con il grande felino che appa-re in un prezioso piatto dargento deltesoro di Karavas, ora conservato al Me-tropolitan Museum di New York e rife-ribile al VII secolo. Il giro dei confronti,che comporta similitudini iconografiche,che attingono al patrimonio figurativoellenistico e alla tipologia figurativa cherimanda ad Alessandro Magno che cac-cia il leone, sostanzia la lotta tra luomoe il nemico feroce, tra forza bruta e ilgiusto potente, tra il bene e il male, trail peccato e la salvezza finale.

    dolf Zentrum fr thiopistik, essa stata realizzata.

    La pubblicazione del volume che oltre allultima serie di articolienciclopedici include anche un indi-ce analitico di oltre seicento pagine,con pochi paralleli in altre opereconsimili, e carte geografiche, stori-che e tematiche segue di undicianni la pubblicazione del primo nel2003 e conclude unopera ultra-

    contributo alla definizione di unospazio oltre che disciplinare soprat-tutto culturale riconosciuto, di cuicera bisogno nonostante gli studi dietiopistica godano di una relativaantichit e nobilt di tradizione, spe-cie in Italia, essendosi il primo con-vegno internazionale di studi etiopi-ci tenuto a Roma presso lAccademiaNazionale dei Lincei nel lontano1959 per iniziativa di Enrico Cerulli.

    stica, come la En-cyclopdie de lIslame le sue diverse edi-zioni, la Encyclopae-dia Judaica, il Lexi-kon der gyptologie,il Reallexikon derAs s y r i o l o g i e , la Cop-tic Encyclopaedia, laEncyclopaedia Irani-ca. Come e forsepi di queste ha

    gnificativi episodi chehanno come protagonistaSansone, ossia quello chelo vede intento a spingerele volpi nei campi di gra-no dei Filistei (Giudici, 15,5) e quello che lo cogliementre stermina proprio iFilistei con una mascelladasino (Giudici, 15, 14-16). Lesegesi patristicacollega naturalmenteleroe giudaico con lapersona del Cristo, stabi-

    Era, a cui leroe avrebbe dedicato le ce-lebri fatiche.

    Da giovane Ercole fu educato da An-fitrione nella guida del cocchio, da Eu-rito nel tiro con larco, da Castore nelmaneggio delle armi, da Autolico nellalotta, da Chirone nelle scienze, da Lino

    Una pagina dellenciclopedia

    San Giorgioe la Verginecol Bambino(XVII secoloicona etiopica)

    Sansone e il leone e, sotto, Ercole con Cerbero e Alcesti(IV secolo, Roma, ipogeo di via Dino Compagni)

    di FABRIZIO BISCONTI

    Quando si pensa alla forza sovrumana,a una smisurata energia, a una potenzaquasi sovrannaturale oggi si pensa a Su-perman, un tempo il primo nome cheaffiorava era Ercole, leroe pi popolaree pi celebre della mitologia classicache, in giovent, si chiamava Alcide, pa-tronimico che gli derivava dal nonnoAlceo, il re di Tirinto, padre di Perseo.La denominazione di Eracle, invece,sembra gli sia stata affidata da Apollo,per definire la gloria di

    una popolazione di origine egeo-creteseche occupava la pianura costiera medi-terranea meridionale della terra di Ca-naan. Ebbene, Sansone vuole sposareuna donna filistea della citt di Timna,ma, mentre in viaggio con i genitoriper trattare il matrimonio, gli attraversala strada un leone, che egli squarta amani nude e dalla cui carcassa uscir unfavo di api pregno di miele (Giudici, 14,6). Nellipogeo di via Dino Compagniquesto prodigioso episodio viene rap-presentato per ben due volte, forse perevocare il concetto del disegno divinoche, in ossequio nei confronti delluomofedele, offre il cibo vitale, che allude oraalla Scrittura, secondo Origene (De nu-meris, 27, 12) ora alla risurrezione, comespiega Ambrogio (De Spiritu Sancto, 2,7-8). Ma nella catacomba della via Lati-na vengono dipinti anche altri due si-

    Clark Kent e Lois Lane

  • LOSSERVATORE ROMANOgioved 28 agosto 2014 pagina 5

    Per un ritorno delletica clinica

    Confinisfumati

    di CARLO PETRINI

    La distinzione tra praticaclinica e sperimentazione importante sia sotto ilprofilo medico-scientifi-co, sia sotto il profilo eti-co. Nella pratica clinica si utilizza-no terapie validate (per le quali so-no note la sicurezza e lefficacia),basate su linee guida periodicamen-te aggiornate alla luce delle nuoveconoscenze. Nella sperimentazione,invece, viene chiesto al paziente diacconsentire a essere sottoposto aun trattamento la cui efficacia non ancora stata verificata, ma che ilmedico reputa essere la migliorescelta per il paziente. Lobiettivodella sperimentazione duplice: cu-rare il paziente e acquisire nuoveconoscenze generalizzabili.

    La sperimentazione pone notevo-

    sono per, almeno in Europa, pocon u m e ro s e .

    Nella seconda situazione il parere fornito da un comitato o commis-sione. In genere i pareri adottatidai comitati etici per la clinica nonsono vincolanti: infatti, opportu-no sia il medico curante a prenderele decisioni che, in scienza e co-scienza, considera migliori per ilsuo assistito. Oltre il ruolo di con-sulenza su casi clinici, i comitati dietica per la clinica hanno altre duefunzioni: formazione del personalesanitario e partecipazione alla reda-zione di linee guida.

    In alcune nazioni, e in particola-re negli Stati Uniti, i comitati dietica per la clinica sono diffusi, co-me attesta anche la vasta disponibi-lit di manuali (anche prodotti daistituzioni cattoliche) e di altre pub-blicazioni specializzate. In tali na-

    di ANNA FOA

    davvero un piccolo gioiello que-

    sto libretto che raccoglie otto rac-conti di Itskhok Leybush Peretz Il tempo del Messia e altri racconti(Roma, Edizioni di Storia e Lette-ratura, 2014, pagine 131, euro 9)

    mai tradotti prima in italiano e qui presentatitanto in traduzione che nella loro lingua ori-ginaria, lo yiddish, da Elissa Bemporad e daMargherita Pascucci.

    Nato intorno allinizio del secondo millen-nio nella Germania meridionale, lo yiddishnon , com noto, un dialetto ma una vera epropria lingua: di base, un antico tedescoscritto in lettere ebraiche, arricchito di apportislavi. In yiddish si espressero nellEst Europai chassidim, anche se soltanto oralmente, per-ch la produzione chassidica religiosa venivapoi redatta per iscritto in ebraico, prima diessere eventualmente ritradotta in yiddish perdiventare comprensibile a tutti.

    Durante lilluminismo ebraico, lHaskalah,lo yiddish sub forti attacchi, ma sopravvisse,tanto che gli stessi illuministi furono talvoltacostretti a ricorrervi per essere capiti. solonegli anni Sessanta dellOttocento che il pri-mo dei tre grandi scrittori yiddish, MendeleMoicher Sfurim, fino a quel momento scritto-re in ebraico, pubblic il suo primo romanzoin yiddish. Sia le sue opere che quelle deglialtri due grandi scrittori yiddish di quegli an-ni, Scholem Aleichem e appunto Peretz, por-tarono lo yiddish a una sorta di unificazione

    linguistica depurandolo dalle sue forme piparticolaristiche.

    Lo yiddish gioc un ruolo importantissimonellideologia del Bund, il partito socialistaebraico fondato nel 1897: lingua del popoloebraico, essa doveva essere il supporto cultu-rale della sua autonomia nella diaspora. Allaconferenza di Czernowitz del 1908, a cui an-che Peretz partecip, esso si conquist una

    In un altro racconto, il golem di Praga gia-ce coperto di ragnatele nella soffitta dei di-scendenti del suo creatore, il Maharal di Pra-ga. E la ragnatela cresce e cresce e la gentenon osa toccarla. Tutto perduto!. Il rac-conto che d il titolo alla raccolta, Il tempodel Messia, ci riporta alla tensione messianicaebraica trasposta secolarmente, al tempo diPeretz, in speranza del futuro. C un pazzosimile ai profeti, uno shtetl, il villaggio ebraicodellest, che come un ghetto si chiude al tra-monto, un sognatore oppresso dalla vita diogni giorno e dalla mancanza di speranze,unimmagine straordinaria dellera messianica:Il Messia avr le ali, e tutti avranno ali. Sarcos: dimprovviso nascer un bambino con leali; poi un secondo, un terzo e cos continue-r (...) allinizio le persone si spaventeranno,poi si abitueranno, finch arriver uninteragenerazione con le ali, una generazione chenon vorr pi voler giacere nel fango, e nonsi azzanner pi per un verme di guadagno.

    Ben quattro dei raccontini hanno come og-getto le donne, donne povere ed escluse, pie-ne di rabbia, o anche donne amate, come laChane di Chaim in Felicit domestica, cheChaim non vuole usare come poggiapiedi inParadiso, come gli dice il rabbino, ma far se-dere accanto a lui, insieme su una sola poltro-na. Perch la donna di cui Peretz racconta, ladonna del mondo dei chassidim, non ha certouna vita facile, intenta a tutte le incombenzedomestiche mentre il marito si occupa solo distudiare la Torah.

    In La rabbia di unebrea, la donna ha il

    Otto racconti yiddish di Itskhok Leybush Peretz

    Il gatto pioe le sue sorelle coraggiose

    produzione letteraria di Peretz ebbe nellaRussia del tempio una fortuna immensa. Loscrittore divenne una sorta di nume tutelaredella cultura yiddish, idolatrato dalle folleebraiche. Compose ballate, racconti, opereteatrali, e scrisse anche in ebraico, come moltidegli scrittori yiddish del suo tempo.

    I racconti qui pubblicati, scritti tra il 1891 eil 1900, attingono tanto alla sua vena chassidi-ca quanto a quella di impegno politico e so-ciale, mescolandole in una creazione di gran-de suggestione, al tempo stesso straordinaria-mente aperta alla modernit e profondamentelegata alla tradizione. La lingua scabra e ter-sa, nella bella traduzione delle curatrici, neaccresce il fascino.

    Straordinario, nella sua vena polemica con-tro le ipocrisie dei religiosi, Il gatto pio, lastoria di un gatto molto pio che trova nellareligione la giustificazione per divorare lunodietro laltro tre innocenti canarini, convintocom che sia compito suo impedir loro dipeccare. Di grande poesia il breve raccontinoAl b e r i , che ci descrive labbraccio di due alberinel rigoglio di fronde e di boccioli nella pri-mavera e la loro distante estraneit nel rigidoinverno senza foglie.

    dignit linguistica alta eaffianc lebraico comelingua nazionale. La cul-tura del mondo ebraicoorientale di questi anni infatti tutta bilingue, yid-dish ed ebraica, oltre che,naturalmente, russa e po-lacca. questo il conte-sto in cui scrive Peretz(1852-1915), nato a Za-mo, nel governatoratodi Lublino, importantecentro chassidico polaccoannesso allImpero russo,e vissuto dal 1880 a Var-savia, anchessa annessaalla Russia con il suotrenta per cento di popo-lazione ebraica, duecen-tomila persone circa.Frutto del contrasto crea-tivo tra la cultura tradi-zionalista chassidica e lespinte modernizzanti, la

    bambino malato, lavoraduramente e non haneanche di che comprar-gli le medicine. E alla fi-ne, quando il marito hasbattuto la porta di casainfuriato per le sue ri-chieste gridando di voleressere lasciato in pace apregare, vorrebbe impic-carsi con una corda, manon pu perch il suobambino si sporge dallaculla e la chiama e lei de-ve impedire che cada edargli il seno per nutrir-lo. E similmente, in Lavedova, un bambino dor-me nella culla accanto al-la madre appena divenu-ta vedova, in una casapoverissima in cui pian-gono tutti e quattro imuri. Poco prima dimorire, il marito le aveva

    sorriso e chiesto di passargli le forbici, e lavedova non ricorda se gliele aveva date oppu-re no, e questo dubbio la tormenta.

    Donne escluse, come Chane in Lesclusa,che aveva scelto proprio il giorno di Shavuot,il giorno che ricorda la consegna a Mos del-le Tavole della Legge, per passare al mondodei gentili. Nel mondo ebraico era stataunesclusa, nessuno fra gli ebrei le aveva sve-lato ci che vi di bello, prezioso, elevato.Era una donna e nulla contava per gli uomi-ni. Ci avete bandite!

    un mondo, questo, che abbiamo impara-to a conoscere nella letteratura, in quella diPeretz e di Sholem Aleichem, ma anche inquella pi recente dei fratelli Singer: il mon-do dello shtetl. Poco ne rimasto, non perchsia riuscito ad accedere alla modernit, tranneche per una parte almeno di quanti sono mi-grati oltre Oceano, ma perch stato distrut-to nella Shoah, insieme con i suoi abitantiche parlavano in grande maggioranza la lin-gua di questi racconti. Un fatto questo cherende il nazismo, come ha scritto uno studio-so, Jean Baumgarten, unideologia linguici-da fra le pi distruttive del secolo.

    scere, ma anche interpretare, nor-mative e linee guida. Si noti inoltreche spesso i confini tra pratica cli-nica ricerca medica sono sfumati.

    Dunque, anche la pratica clinica,e non soltanto la sperimentazione,molto spesso necessita di una con-sulenza di etica. La consulenza dietica clinica pu avvenire mediantesingoli eticisti oppure mediante co-mitati o commissioni di etica. Vi so-no notevoli differenze tra le due si-tuazioni.

    Nella prima situazione leticistafornisce pareri che, salvo rare ecce-zioni, non sono vincolanti. La con-sulenza di un eticista importantespecialmente nelle situazioni clini-che in cui lurgenza non compati-bile con i tempi di lavoro dei comi-tati. Esistono numerosi documenti elinee guida, di provenienza soprat-tutto nordamericana, che elencanocompetenze e caratteristiche neces-sarie per svolgere il ruolo di consu-lente di etica clinica. Per esempiolAmerican Society for Bioethicsand Humanities ha pubblicato nel2011 una nuova edizione del rap-porto Core Competencies for Heal-thcare Ethics Consultation.

    Il consulente di etica dovrebbefacilitare il consenso su scelte con-divise, ma anche indicare criteri irri-nunciabili sui quali non sono am-missibili compromessi. Le strutturesanitarie che prevedano, nel loro or-ganico, la figura delleticista clinico

    A scuola col Grigio

    Di solito i diari saltano la pagina della domenica, o lededicano uno spazio minuscolo, giusto per rispettare lasequenza del calendario. Nel diario Don Book invecesuccede il contrario: alla domenica dedicata una paginaintera, riempita da testi che permettono di seguire iVangeli dellanno liturgico con un commento scrittoappositamente per i ragazzi. Lomaggio a don Bosco esplicito, a partire dal titolo, e torna nelle pagine deldiario scolastico pensato per il bicentenario salesiano2014-2015 anche sotto la forma di una graphic novel c re a t aappositamente da Alessandro Sabatini che illustra, meseper mese, linfanzia e ladolescenza di Giovanni Bosco.Logo e mascotte dellagenda, il Grigio, il caneminaccioso e aggressivo con chi voleva fare del male adon Bosco e affettuoso con lui e i suoi ragazzi. Il diariocosta 10 euro e pu essere ordinato via mail([email protected]); fra le pagine sono presentinon solo i richiami alle festivit e alle memorie liturgichepi importanti della Chiesa cattolica, ma anche le festedegli ebrei, dei musulmani e delle religioni doriente.

    I comitati etici hanno persola funzione di auctoritased esercitano quella di imperiumEppure la prima quella per cui sono nati

    li problemi di etica (spe-cialmente nel caso in cuisi voglia verificare leffica-cia di un potenziale nuo-vo farmaco) e deve essereautorizzata dai comitatidi etica. Tuttavia, anchenella normale pratica cli-nica si incontrano spessogravi problemi di etica.Tra i molteplici motivi visono, per esempio, ilmassiccio intervento della tecnolo-gia in ogni ambito (nascita, malat-tia, disabilit, morte); la pratica me-dica sempre meno caratterizzata dauna relazione a due tra medico epersona assistita, e sempre pi arti-colata in relazioni complesse traspecialisti che si confrontano percondividere le decisioni; la regola-mentazione sempre pi pervasiva,che rende necessario non solo cono-

    zioni i comitati di etica per la clini-ca assumono denominazioni diver-se. Per esempio sono chiamatiCommissies voor medischeethiek nei Paesi Bassi, Clinicalethics committees nel Regno Uni-to, Comits asistencial de tica inSpagna. In altri Stati, tra cui lIta-lia, tali comitati sono pressoch as-senti: le normative sui comitati dietica, infatti, riguardano esclusiva-

    mente le responsabilitloro attribuite per lauto-rizzazione delle sperimen-tazionie non prevedonocomitati di etica per laclinica.

    Ci non impedisce chesiano istituiti comitati dietica per la clinica me-diante spontanee iniziati-ve locali, ma i dati atte-stano che ci avviene ra-ramente. questo unaspetto allattenzione deibioeticisti fin dallistitu-zione dei primi comitatidi etica (in genere, a se-conda delle nazioni, tra lafine degli anni Ottanta elinizio degli anni Novan-ta del secolo scorso). Inmolte nazioni, infatti, icomitati di etica hannoprogressivamente perso ilruolo consultivo finalizza-to allemanazione di auto-revoli documenti di indi-rizzo e sono diventati or-

    ganismi burocratici per lautorizza-zione di sperimentazioni.

    Per usare unimmagine cara amolti bioeticisti, i comitati eticihanno cio perso la funzione diauctoritas ed esercitano una funzio-ne di imperium (limitata specifica-mente alle sperimentazioni). La pri-ma funzione invece la principaleragion dessere per cui sono statiistituiti i comitati di etica.

    In Italia, il Comitato nazionaleper la bioetica (Cnb) ha prodottodiversi documenti riguardanti ilruolo e le funzioni dei comitati dietica. Uno dei primi documentiprodotti dal Cnb dopo listituzione,adottato il 27 febbraio 1992, inte-ramente dedicato allargomento. Inun successivo documento, adottatoil 18 aprile 1997, si afferma che ilCnb ritiene importante sottolinearela distinzione tra le due funzioni(etica della assistenza clinica e sani-taria ed etica della ricerca biomedi-ca) che i comitati etici possonosvolgere singolarmente o congiunta-mente. Ritiene comunque che talifunzioni si possano ricomprenderesotto la stessa denominazione.

    A distanza di tempo, il problemasegnalato dal Cnb non solo an-cora attuale, ma per molti aspettipi acuto, essendo la funzione diautorizzazione per le sperimenta-zioni largamente dominante rispet-to alla funzione di consulenza perla clinica.

    Jos Mara Pemne la divinaimpazienza

    Morire quando rimane tanto dafare in tuo ossequio! dice FrancescoSaverio poco prima di perdereconoscenza sulla spiaggia di SanChuan a Canton, dove concluder lasua vita terrena; sono le ultimebattute del dramma teatrale El divinoimpaciente di Jos Mara Pemn,scritto nel 1933.A me sempre piaciuto pensare altramonto del gesuita, quando ungesuita finisce la vita, quandotramonta aveva detto PapaFrancesco il 31 luglio 2013 a Roma,nella Chiesa del Ges, per la festa disantIgnazio di Loyola, ricordandolultimo tratto della vita delpreposito generale Pedro Arrupe e iversi della pice di Pemn. El divinoimpaciente, tradotto in italiano, luscita settimanale della collanaproposta dal Corriere della Sera,La Biblioteca di Papa Francesco,venti opere selezionate da padreAntonio Spadaro tra quelle piamate da Bergoglio. Parlando dellibro nella prefazione, Ignacio Prezdel Viso sottolinea limportanza perBergoglio dei tre protagonistidellopera, Ignazio di Loyola,Francesco Saverio e Pietro Fabro, ecita la lunga intervista al Papapubblicata dalla rivista dei gesuitinel 2013: Abramo partito senzasapere dove andava, per fede (...) Lanostra vita non ci data come unlibretto dopera in cui c tuttoscritto, ma andare, camminare,fare, cercare, vedere. Si deve entrarenellavventura della ricercadellincontro e del lasciarsi cercare elasciarsi incontrare da Dio.

    Marc ChagallBelle e Ida alla finestra (1916)

    Roman VishniacJewish schoolchildren (1935-1938)

    Giovanni Bosco bambino in una pagina del diario

    Joseph TurnerSnow Storm. Steam-Boat off a Harbours Mouth (1842)

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 6 gioved 28 agosto 2014

    Celebrata la giornata in memoria delle vittime in Orissa

    La sofferenzadei cristiani unisce India e Iraq

    Lepiscopato in Pakistan vuole un Consiglio nazionale

    Per i diritti delle minoranze

    Dalla Siria la testimonianza del vescovo di Alep dei Caldei

    Contro chinon vuole la pace

    La Caritas lancia lallarme per le tensioni sociali

    In Giordania ancora emergenza

    Dichiarazione dei vescovi tedeschi sulla situazione in Iraq

    Il doveredi fermare la g g re s s o re

    AMMAN, 27. Unica nazione del Vi-cino oriente senza conflitti armati,la Giordania, rischia di esserecoinvolta dalle gravi situazioni dicrisi vissute nei Paesi vicini. Lal-larme riferisce in una nota Cari-tas italiana viene da CaritasGiordania, che ricorda come nellazona settentrionale, al confine conla Siria, linsicurezza sia costante,non solo per il flusso di rifugiatisiriani che continuano ad arrivare,ma anche per infiltrazioni di ban-de armate, che si scontrano conreparti dellesercito e delle forzeaeree giordane in pattuglia. Se-condo le ultime cifre fornitedallAlto commissariato delle Na-zioni Unite per i rifugiati, sono820.000 i profughi siriani attual-mente presenti in Giordania, deiquali solo 210.000 nei campi pro-fughi. I tempi di attesa per un re-golare permesso, circa novantagiorni, e la presenza di un cos al-to numero di rifugiati, che a causadellinattivit sono disposti aqualsiasi occupazione, sta portan-do alle prime tensioni sociali coni residenti giordani, gi colpiti daun alto tasso di disoccupazione.

    La Caritas locale denuncia inol-tre come unaltissima percentualedi donne che si rivolgono alle suestrutture di accoglienza sia vittimadi violenze, mentre si sono regi-strati un centinaio di casi di tu-bercolosi a causa dellinsufficienteigiene dei campi profughi e dellealtre strutture ricettive. La crisiirachena, a seguito dei criminicompiuti dallIsis, rischia di por-tare a ulteriori afflussi di profughiche sarebbero costretti a un viag-gio di oltre 500 chilometri in pie-no deserto prima di raggiungere ilconfine con la Giordania. Unconfine, tra laltro, non controlla-to dalle autorit di Baghdad. LaGiordania che dal 2003 giospita trecentocinquantamila rifu-giati iracheni si sta progressiva-mente avvicinando alla drammati-ca situazione del Libano, dovepi di un quarto della popolazio-ne costituito da rifugiati.

    Caritas Giordania informaCaritas italiana assiste circa ot-tantamila famiglie, grazie a pi ditrecento fra operatori e volontari.

    Un lavoro capillare suddiviso insette centri operativi. Dopo unappello andato a buon fine nel2013, che ha portato a finanziareprogetti per oltre 16 milioni didollari, per il 2014 non si sa se ifondi saranno sufficienti per tuttele attivit previste. Un nuovo ap-pello alla solidariet verr lanciatonei prossimi giorni. Caritas italia-na supporta Caritas Giordania ele altre Caritas della regione conspecifiche raccolte fondi e unostanziamento finora di 180.000euro, destinati soprattutto allalle-stimento di un piccolo centro aZafraq, a pochi chilometri dalconfine con la Siria, per assistenzasanitaria e sostegno psicologicoalle fasce pi colpite della popola-zione, specialmente donne e bam-bini. Alcuni fondi sono stati messia disposizione per la logistica deinumerosi volontari e per la forma-zione professionale dei rifugiati si-riani.

    Caritas internationalis ha con-tribuito finora con oltre 6 milionidi euro (9 milioni di dollari) peraiuti umanitari cibo, acqua, ser-vizi sanitari e igienici, alloggi,scuole alle popolazioni colpitedai conflitti in Siria, in Iraq, aGaza, in Kurdistan, e ai tre-quat-tro milioni di rifugiati siriani inGiordania, Libano e Turchia. Unimpegno economico destinato adaumentare, viste le notizie dram-matiche provenienti dallarea. Unariunione durgenza straordinariasullemergenza nel Vicino oriente stata convocata da Caritas inter-nationalis dal 15 al 17 settembre aRoma. Vi parteciperanno rip or-ta il Sir tutte le Caritas coinvol-te in quella che Papa Francescochiama la terza guerra mondiale,ma fatta a pezzi, a capitoli. Dalcanto suo la Caritas italiana pronta a dare una risposta umani-taria pi ampia. Faremo unana-lisi della situazione spiega il vi-cedirettore Paolo Beccegato, re-sponsabile dellarea internazionale per capire come migliorare ilnostro intervento complessivo.Non si tratta solo di fare un inter-vento umanitario ma di integrarlocon politiche sociali.

    LOsservatore Romano in tutte le suecomponenti direzione, redazione, anti-camera, edizioni periodiche, segreteria,archivio, ufficio correttori, ufficio grafici,ufficio abbonamenti e diffusione, serviziofotografico, tipografia, amministrazione,direzione generale partecipa al profon-do dolore che ha colpito Jean-MichelCoulet per la morte della mamma

    MARYSEMARTIAL COULET

    ed vicino con grande affetto a tutti ifamiliari, ai quali assicura il ricordo nel-la preghiera.

    Citt del Vaticano, 27 agosto 2014

    I colleghi delledizione in lingua france-se de LOsservatore Romano Claire, Olivia e Frdric abbraccianocon affetto Jean-Michel Coulet in que-sto momento di profondo dolore per lamorte della madre

    MARYSEe assicurano a lui e a tutti i familiari laloro vicinanza nel ricordo e nella pre-ghiera.

    Citt del Vaticano, 27 agosto 2014

    Giovanni Maria Vian e Carlo Di Ciccoabbracciano con affetto il collega e ami-co Jean-Michel Coulet e gli sono vicininel dolore per la morte della madre

    signoraMARYSE

    MARTIAL COULETricordandola nella preghiera.

    Citt del Vaticano, 27 agosto 2014

    DA M A S C O, 27. Come cristiani, co-me siriani, speriamo di avere unasoluzione di riconciliazione, di pa-ce, con laiuto delle Nazioni Uni-te. Di fronte alloffensiva, in Siriacome in Iraq, dei jihadisti del co-siddetto Stato islamico, c biso-gno di una forza internazionale perla pace. Ad auspicarla, dai micro-foni di Radio Vaticana, il vescovodi Alep dei Caldei, Antoine Audo,

    che da Aleppo racconta una situa-zione difficile, con problemi dielettricit, di acqua, e la continuaminaccia delle bombe. Malgradotutto, come cristiani cerchiamo diessere presenti, di fare attivit. Peresempio, questa settimana faremoalcuni giorni di riflessione con tut-ta la gente che lavora con noi allaCaritas. Si cerca di sopravvivere.Non possiamo fare altro.

    Al momento, nel centro di Alep-po, dove vive la maggioranza deicristiani, non ci sono episodi diguerriglia. Siamo sotto la prote-zione del Governo, dice monsi-gnor Audo, mentre intorno alla cit-t ci sono molti gruppi che attacca-no e lanciano bombe.

    Sono le notizie da fuori a incute-re timore, le notizie che arrivanodal governatorato siriano di Ar-Raqqah (dove lIs nei giorni scorsiha conquistato un aeroporto) e daMosul, in Iraq. Parlano di leggi,di comportamenti da tenere, di vio-lenze. E questo fa paura general-mente alla gente, osserva il presu-le, il quale conclude con domandelegittime, che fanno riflettere, rivol-te alla coscienza degli organismiinternazionali: Chi sostiene questigruppi? Chi vende armi? Chi nutreinteresse da queste violenze?.

    Il 7 settembre ricorrer il primoanniversario della Giornata di pre-ghiera e digiuno per la pace in Si-ria indetta da Papa Francesco. Da-vanti alla tragica situazione nelPaese, monsignor Giuseppe Nazza-ro, gi vicario apostolico di Alep,in una nota diffusa dal blog Ora-proSiria e ripresa dal Sir, invita afare memoria di quellevento, servi-to a scongiurare una guerra di in-vasione che poteva rivelarsi una ca-tastrofe mondiale. Vi erano parec-chi interessi in gioco, non tuttiavrebbero accettato di far tacere leproprie armi permettendo di farescempio di quello che restava anco-ra in piedi nella nostra amata terrasiriana, scrive Nazzaro, il qualechiede ai mass media di non di-menticare il conflitto siriano. Nonpossiamo restare muti, diventandocos conniventi, dinanzi a quantolaggi sta accadendo, massacri diinermi, soprattutto di donne ebambini. Da qui lappello a rinno-vare il gesto di pace del 7 settem-bre scorso.

    BH U B A N E S WA R , 27. Sono passa-ti sei anni dal terrore dei po-grom, ma rimane salda nellamente di tutti noi la testimo-nianza offerta dalle vittime.Questa ha prodotto semi fecon-di. Lo ha detto larcivescovo diCuttack-Bhubaneswar, JohnBarwa, in occasione della Gior-nata della memoria che si cele-brata ieri in diverse citt dellIn-dia, in ricordo delle stragi com-piute dagli estremisti ind il 25agosto 2008 nello Stato di Oris-sa, in particolare nel distretto diKandhamal. La fede nel Cristocrocifisso affonda le sue radiciin maniera profonda in Orissa.La nostra gente vive con fedelte amore, e nonostante il dolorele vocazioni alla vita religiosasono aumentate, ha dichiaratoil presule ad AsiaNews.

    A partire da quel giorno i cri-stiani locali affrontarono setti-mane di persecuzione a causadella loro fede: accusati ingiu-stamente di aver ucciso un san-tone ind, finirono nel mirino diun gruppo di ultranazionalistiind che scatenarono una vera epropria caccia alluomo, senzache il Governo locale intervenis-se. Durante le violenze circa 400villaggi vennero epurati di tutti icristiani, pi di 6.000 case, 340chiese, cappelle, dispensari escuole bruciati o distrutti. Uncentinaio di persone persero lavita (tra esse ventidue cattolici,ventotto battisti, dodici penteco-stali, quattro anglicani dellaChurch of North India, unodella Chiesa indipendente eotto tribali non cristiani), mi-gliaia furono ferite, tante donnee ragazze, persino suore, subiro-no stupri.

    A fronte di queste violenzesono state presentate 3.331 de-nunce allautorit civile, ma sol-tanto poco pi di 800 sono stateaccettate. Solo 247 episodi cri-minosi si sono chiusi con unacondanna per gli assalitori e, deitrenta casi di omicidio giudicatifino a oggi, soltanto due hannovisto una condanna per questoreato. La Chiesa locale ha pivolte manifestato la propria in-dignazione e continua a chiede-re giustizia: Giustizia per levittime spiega monsignor Bar-wa significa volont di curarele ferite. Giustizia per suorMeena (nipote della rc i v e s c o v o )avrebbe significato rispetto perle donne e amore per le nostregiovani. Giustizia per i settecristiani accusati di aver ucciso

    lo swami Laxamananda Sara-swati (il santone ind assassina-to da alcuni maoisti oggi in li-bert, la cui morte ha scatenatoi pogrom) vorrebbe dire amoree rispetto fra le comunit. Queigiorni terribili sono passati, manon devono ripetersi pi.

    Il cardinale Oswal Gracias,arcivescovo di Bombay, lega lesofferenze dei cristiani del Kan-dhamal a quelle dei cristiani inIraq: Oggi preghiamo per lan-niversario di quella tragedia eper la situazione dei nostri fra-telli che soffrono in tutto ilmondo. Voglio invitare i nostrifedeli a pregare per la pace eper la fine di queste violenzesenza senso. Penso proprioallIraq, dove migliaia di cristia-ni e membri di altre minoranzesono nel mirino di estremisti re-ligiosi. Possa la sofferenza deicristiani del Kandhamal portarepace ai fratelli iracheni.

    ISLAMABAD, 27. Consultazioni eincontri con esperti della societcivile, intellettuali, associazioni,leader religiosi, con lobiettivo diesplorare le vie da seguire per mi-gliorare la protezione dei dirittidelle minoranze religiose. E, so-prattutto, per arrivare allistituzio-ne in Pakistan del Consiglio na-zionale per i diritti delle minoran-ze, realizzando quanto stabilitodalla Corte suprema. ci che haorganizzato nei giorni scorsi laCommissione giustizia e pace del-la Conferenza episcopale. Gli in-contri riferisce lagenzia Fides si sono svolti nella capitaleIslamabad, a Karachi e a Lahore.

    Passo fondamentale, stato sot-tolineato, dare seguito e applica-re la recente sentenza della Cortesuprema del Pakistan: con unprovvedimento suo motu partitodopo la strage nella chiesa di Pe-shawar avvenuta nel settembre2013, il presidente della Corte su-prema, Tassaduq Hussain Dilani,ha stabilito che il Governo deveistituire un Consiglio nazionaleper i diritti delle minoranze, for-mare gruppi speciali delle forzedellordine per proteggere i luoghi

    di culto non musulmani e creareuno specifico Centro studi percombattere lintolleranza religiosa.

    I numerosi rappresentanti dellasociet civile interpellati hanno ri-marcato che questa sentenza molto importante per la tutela deidiritti delle minoranze. La senten-za viene apprezzata perch rap-presenta uno strumento giuridicoper salvaguardare la libert reli-giosa in Pakistan. Oggi lo Statoha raccomandazioni vincolanti, ed un passo notevole, hanno con-cordato gli esperti.

    I partecipanti alle consultazionihanno auspicato unalleanza dellediverse organizzazioni che opera-no per la tutela delle minoranze,invitandole a continuare nellacampagna e a tenere alta latten-zione dei mass-media: occorre fa-re pressioni sul Governo perch,senza indugiare, provveda a isti-tuire il nuovo organismo. Tra ipassi necessari per i gruppi dellasociet civile, occorre maggiorecoinvolgimento dei leader religio-si, accrescere la consapevolezza alivello di base, mettere in rete lecompetenze e collaborare a livellogiuridico.

    BE R L I N O, 27. Il terrore in Iraq deveessere fermato e agli sfollati deve es-sere data la possibilit di rientrare alpi presto nelle proprie case: loscrive in una dichiarazione il Consi-glio permanente della Conferenzaepiscopale tedesca, che si soffermaanche sulla fornitura di armi ai pe-shmerga curdi per contrastarelavanzata dei jihadisti dellIs. Seunazione militare, compresa la for-nitura di armi, non automatica-mente un mezzo per garantire la pa-ce e la sicurezza afferma in so-stanza la nota in alcune circostan-ze, quando sono in gioco lo ster-minio di interi gruppi etnici e graviviolazioni dei diritti umani, la co-munit internazionale ha il doveredi fermare in qualche modo lag-gressore ingiusto per scongiurarecrimini peggiori.

    I vescovi tedeschi si rivolgono poiai musulmani, respingendo con fer-mezza le tesi circa la natura intrinse-camente violenta dellislam (lIs elislam non sono la stessa cosa),ma contemporaneamente chiedonouna chiara presa di posizione deileader religiosi: i musulmani cheamano la pace e che sono la stra-grande maggioranza devono chie-dersi quali fattori hanno permessoquesti sviluppi preoccupanti nellaloro comunit religiosa. Infinelappello a pregare e a fornire aiutiumanitari urgenti alle vittime dellepersecuzioni nel Vicino oriente:questa non solo una responsabi-lit degli Stati della regione. Tutti

    possono contribuire, anche offrendodisponibilit ad accogliere i rifu-giati.

    Sullo stesso argomento era inter-venuto il 15 agosto, nellomelia pro-nunciata in occasione della solenni-t dellAssunzione, il cardinale arci-vescovo di Mnchen und Freising,Reinhard Marx, presidente dellaConferenza episcopale tedesca, ilquale aveva lanciato un appello aileader musulmani a condannarepubblicamente il terrorismo islamicoin Iraq e a dichiarare che la violenzain nome di Dio non mai giustifi-cata. So che lo Stato islamico (Is)non lislam ha affermato il por-porato ma non ho sentito in giroparlare tanto di leader sciiti e sunni-ti che si sono riuniti pubblicamente

    e, con forza, affermare che non cideve mai essere violenza in nome diDio, mai assassinio in nome di Dio,mai soppressione in nome di Dio.

    Marx, invitando i rappresentantimusulmani a dare un segno concre-to di pace, ha detto che i cristiani ealtre minoranze religiose si trovanoin una situazione cos terribile inIraq che giusto e doveroso sal-varli con tutti i mezzi a disposizio-ne. Salvare delle persone le cui vitesono minacciate e che si trovano inuno stato di angoscia non solo le-cito ma obbligatorio.

    Il cardinale giorni fa aveva anchechiesto ai cittadini tedeschi di soste-nere con generosit le attivit svoltedalle associazioni caritative in favoredelle popolazioni colpite.

  • LOSSERVATORE ROMANOgioved 28 agosto 2014 pagina 7

    Protagonisti i giovani di Rinnovamento nello Spirito Santo

    Beatitudini in piazza

    Gruppi di fedelialludienza generale

    der Pfarre HI. Franziskus, Linz;Ministranten aus der Pfarre HI.Andreas, Kitzbhel.

    De Espaa: Parroquia San Lu-cas, de Villanueva del Pardillo;Parroquia Mara Auxiliadora ySan Isidro, de Algeciras; Parro-quia de la Pursima Concepcin,de Sabadell.

    De Venezuela: Parroquia MaraInmaculada, de Maracaibo.

    De Chile: grupo de peregrinos.

    De Argentina: grupos de pere-grinos.

    Do Brasil: grupo de Porto Ale-gre; Parquia Nossa Senhora deFtima, de Santo Andr.

    Al l udienza generale di mercoled 27agosto, in piazza San Pietro, eranopresenti i seguenti gruppi.

    Da diversi Paesi: Partecipanti alCapitolo generale delle Suore diSantAnna.

    DallItalia: gruppi di fedeli dal-le Parrocchie: Santo Stefano, inVillazzano; SantAndrea, in Basi-liano; Santa Cecilia, in VillafrancaPadovana; Purificazione dellaBeata Vergine, in Tarzo; SantoStefano, in Lpia; Santa MariaImmacolata, in Santorso-Schio;San Mauro, in Cavarzere Catte-drale di Saluzzo; Santi Pietro ePaolo, in Pumenengo; SantAgo-stino, in Cava Manara; San Bene-detto Abate, in San Benedetto Po;San Celestino, in CastelnuovoRangone; San Michele, in Monta-le Rangone; San Ruffino, in Por-tile; Nativit di Santa Maria, inVoghiera; San Nicol, in Meldola;Beata Vergine Addolorata, inCampocavallo, con lA rc