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Luoghi di identità e processi di integrazione Rilevazione su utenza straniera nei centri e spazi di aggregazione giovanile nella Provincia di Ravenna

Il lavoro di ricerca è stato realizzato dalla cooperativa

Sede legale: via Oreste Regnoli 23, 47121 Forlì

Gruppo di Lavoro: Raffaella Guiducci, Fulvia Fabbri,

Laura Gioia, Laura La Zazzera

Si ringrazia per la collaborazione Annica Perini

Vogliamo ringraziare le persone che hanno collaborato alla realizzazione di questa indagine: i testimoni significativi, i dirigenti scolastici, i direttori dei centri di formazione professionale (o i loro referenti) il cui contributo è stato fondamentale per la rilevazione con gli studenti. Infine ringraziamo tutti i ragazzi e gli operatori dei Centri di Aggregazione che, a diverso titolo, hanno pazientemente fornito ai rilevatori le informazioni richieste.

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Luoghi di identità e processi di integrazione Rilevazione su utenza straniera nei centri e spazi di aggregazione giovanile nella Provincia di Ravenna

REPORT DI RICERCA

Agosto 2010

INDICE

Premessa p. 5

Capitolo 1 NOTA METODOLOGICA

p. 6

1.1

La ricerca di sfondo e la definizione dell’universo dell’indagine

p. 6

Capitolo 2 RACCOLTA ED ANALISI DEI DATI

p. 9

2.1 Le considerazioni degli operatori dei C.A.G.

p. 9

2.1.1 Distretto di Ravenna p. 10

2.1.2 Distretto di Faenza p. 15

2.1.3 Distretto di Lugo p. 20

2.2 Le considerazioni degli studenti di origine non italiana

p. 25

2.2.1 Distretto di Ravenna p. 26

2.2.2 Distretto di Faenza p. 32

2.2.3 Distretto di Lugo p. 38

2.3 La conoscenza di altri strumenti promossi per le nuove generazioni

p. 43

Capitolo 3 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

p. 45

Capitolo 4 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

p. 57

Capitolo 5 APPENDICE METODOLOGICA

p. 60

Appendice 1 p. 60

Appendice 2 p. 64

Appendice 3 p. 68

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Premessa

Nel Febbraio 2010 la Provincia di Ravenna - Settore Formazione Lavoro ed Istruzione - ha commissionato alla Cooperativa di mediazione socio-culturale Sesamo coop soc. arl, una ricerca finalizzata ad esplorare lo spazio di vita dei ragazzi di origine non italiana nel tempo extra-scolastico, ed in particolare le modalità di fruizione da parte di questi giovani dei centri di aggregazione del territorio ravennate. L’ idea progettuale prende spunto da alcune ricerche e considerazioni

1 dalle quali emergono elementi sui

quali riflettere, infatti, mentre un rilevante numero di minori migranti e/o di seconda generazione2 trascorre la

maggior parte del proprio tempo post-scuola a casa o in luoghi “non strutturati”, mentre un numero assai inferiore frequenta luoghi d'incontro strutturati. A differenza dei coetanei italiani più organizzati nel tempo libero i minori stranieri sembrano fare poco uso delle strutture e dei servizi a loro dedicati presenti nel territorio. Tuttavia, come emerge dall'analisi della letteratura in materia, scarsa attenzione è rivolta al contesto extrascolastico ovvero alla gestione dei tempi e spazi al di fuori della scuola. In altre parole, -come i giovani immigrati gestiscono il tempo libero? -quali sono i luoghi che frequentano? -come sono strutturati i gruppi informali? e in modo speculare, -come si pongono gli operatori che lavorano nei centri di aggregazione giovanile nei confronti dei ragazzi di origine non italiana? -qual è la percezione che essi hanno dei bisogni e delle esigenze di questi giovani? Oltre a ciò, un ruolo molto importante è rivestito dalla famiglia di origine dei ragazzi la quale può essere maggiormente rivolta alla chiusura o all'inclusione, o al contrario, favorire l'integrazione. Considerando che le offerte aggregative “a pagamento” si rivelano scarsamente accessibili per buona parte di questi giovani, a queste fasce di popolazione adolescenziale e giovanile sovente sono proposte attività di vario genere, dove vi è l'offerta, da quei servizi post-scuola, quali laboratori espressivi o centri di aggregazione, nati per rispondere “al disagio sociale”. Questo studio vuole analizzare l'aspetto multiculturale e/o interculturale all’interno delle strutture aggregative offerte dal territorio ravennate, facendo emergere in particolare quelle specifiche attività/esperienze che hanno come finalità la facilitazione di interazione positiva tra i giovani italiani e di origine non italiana. La scelta di concentrare l' indagine nell'ambito della fascia d'età 14-18 è motivata dal fatto che, mentre nelle fasce d'età inferiori (9-14) è più semplice per le agenzie educative incidere efficacemente nel processo di inclusione, nel caso di adolescenti e giovani di età maggiore, soprattutto se giunti in Italia da pochi anni e/o impegnati in percorsi di formazione professionale, difficilmente sono raggiungibili.

1 - Centro di analisi e ricerche sulle politiche sociali/Carpos, 1995, Crescere altrove: identità e diritti dei minorenni stranieri immigrati a Torino

Edizioni Fondazione G. Agnelli, Torino - G. Cacciavillani, E Leonardi: Una generazione in movimento: gli adolescenti e i giovani immigrati : atti dell`XIII. Convegno Nazionale dei Centri Interculturali, Reggio Emilia, 20-21 ottobre 2005. - Milano : FrancoAngeli, 2007 - M. Everri, C. Foà, A. Davolo, (a cura di) Dip. Psicologia Università di Parma 2006 , I giovani migranti dei centri di aggregazione giovanile della Provincia di Modena – Report di Ricerca - Provincia di Modena 2 Le accezioni “minori o giovani stranieri”,” minori o giovani immigrati”, non esplicitano le articolazioni e la poliedricità della situazione a seconda

della differenziazione dei percorsi migratori. Con riferimento al caso italiano possiamo distinguere varie tipologie: minori ricongiunti regolarmente con uno od entrambi i genitori, minori non accompagnati (e presi in carico da progetti educativi realizzati in Italia), minori nati in Italia da genitori stranieri, minori di seconda generazione ed anche in questo caso nel dibattito internazionale non si è ancora giunti ad una definizione univoca.[Dalla Zuanna, Farina, Strozza 2009]. La varietà di tutte queste situazioni quindi può essere ricondotta con efficacia al termine “figli dell'immigrazione”, termine col quale si vogliono identificare i minori che sono in qualche modo figli dell'immigrazione nel suo complesso. Si tratta in ogni caso di ragazzi che hanno sperimentato direttamente o indirettamente l'immigrazione e che per questo possono essere sottoposti alla pressione dei diversi sistemi di valori e credenze, da una parte quelli della famiglia e del proprio paese d'origine e dall'altra quelli del paese ospitante e del gruppo dei pari. [Nidorf, 1985]

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Capitolo 1 NOTA METODOLOGICA

Questo studio vuole essere un contributo e un supporto alla progettazione in ottica interculturale delle iniziative dei C.A.G. presenti nella Provincia di Ravenna in relazione alla accoglienza dei giovani stranieri

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La finalità è rilevare in che modo si sia strutturata fino ad oggi la relazione tra questa fascia d’utenza e i centri educativi formalizzati, accanto ad una mappa dei luoghi non formali, scelti da questo target, cercando di comprendere le ragioni che stanno alla base del loro accesso. Gli obiettivi specifici di questa ricerca sono quelli di: -raccogliere informazioni su come i giovani migranti trascorrano il proprio tempo post-scuola indagando sui i motivi legati alla frequenza o alla non frequenza ai C.A.G. a libero accesso offerti dal territorio; -considerare in che misura i centri di aggregazione e socializzazione formali proposti dal territorio influiscano sulle dinamiche interculturali sia in ambito educativo sia in ambito di promozione dell’agio e prevenzione dell'esclusione sociale dei ragazzi stranieri; -individuare modalità e strumenti atti a migliorare la partecipazione ai C.A.G. da parte dei giovani migranti; -analizzare il livello diffusione e utilizzo degli strumenti attivati per le nuove generazioni (Informagiovani online, azioni che puntano allo sviluppo della creatività artistica giovanile circuito GA-ER) da parte dei giovani migranti. Si precisa inoltre che questo progetto di ricerca è stato condotto tenendo presente che la principale finalità è quella di stimolare una serie di riflessioni da utilizzare nell'eventuale successiva strutturazione di azioni atte a: -favorire la socializzazione e l'integrazione fra gruppi di giovani differenti che vivono e frequentano il comprensorio ravennate. -promuovere il pieno utilizzo di tali strutture anche presso le famiglie dei giovani migranti; -trasmettere ai ragazzi/e di origine non italiana un messaggio di attenzione ed ascolto da parte delle istituzioni; -favorire la comunicazione e lo scambio fra generazioni e ruoli sociali diversi.

1.1 La ricerca di sfondo e la definizione dell’universo dell’indagine Si è proceduto attivando parallelamente due percorsi di analisi che hanno coinvolto parallelamente gli operatori di alcuni C.A.G e gli studenti di origine straniera di alcune scuole del territorio.

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La ricerca è stata preceduta da una riflessione sugli argomenti da affrontare, propedeutica alla costruzione degli strumenti di rilevazione. Nella riflessione iniziale è stato fondamentale ragionare sul tema prescelto e confrontarsi con alcuni “testimoni significativi” del territorio ravennate individuati dall’Amministrazione Provinciale stessa. Solo a questo punto, previa una fase di pretesting svolta a Rimini e a Forlì, si è riflettuto sugli strumenti da utilizzare nel corso della ricerca e proceduto alla loro costruzione e messa a punto. La prima fase di studio, focalizzata sui C.A.G., è stata articolata nella raccolta ed analisi delle informazioni esistenti

5 e nell’ascolto dei n.3 “testimoni significativi”, uno per ciascun distretto del territorio di Ravenna.

6

Tali referenti sono stati contattati telefonicamente tramite interviste non strutturate, volte a conoscere la situazione e la condizione dei C.A.G. formali e degli spazi informali del territorio di riferimento, nonché la relativa frequenza da parte di ragazzi e ragazze di origine non italiana.

3 LEGGE REGIONALE 28 luglio 2008, n. 14 "NORME IN MATERIA DI POLITICHE PER LE GIOVANI GENERAZIONI", Art. 23; Art. 40; Art. 44.

Accordo di Programma Quadro GECO "Giovani Evoluti e Consapevoli"11 dicembre 07 - Regione Emilia-Romagna (Ministero per le Politiche Giovanili e per le Attività Sportive e Ministero per lo Sviluppo Economico) - Punto 3. 4 Per una fruibile esposizione dei dati raccolti si è deciso di presentare i dati raggruppati per distretti. La definizione dei distretti è quella utilizzata

dall' Ass. alla Sanità della Regione Emilia Romagna, si cui si è basata la suddivisione dell'Osservatorio Immigrazione anno 2008: -Distretto di Ravenna:Cervia, Ravenna, Russi. -Distretto di Faenza: Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme, Solarolo. -Distretto di Lugo: Alfonsine, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda, Sant'Agata sul Santerno. 5 Censimento dei Centri di aggregazione giovanile della provincia di Ravenna - mappatura dei C.A.G. operanti nel territorio -accordo di

programma quadro G.E.CO). 6 Distretto di Ravenna: Politiche Giovanili Comune di Ravenna / Distretto di Lugo: Centro per le famiglie- Servizio Sociale e Socio-

Sanitario/Unione dei Comuni della Bassa Romagna e referente Progetto Adonetwork Politiche Giovanili Unione dei Comuni / Distretto di Faenza: Servizi Sociali associati Comune di Faenza.

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Ad ogni “testimone significativo” è stato chiesto (in base alla propria percezione, esperienza e conoscenza del territorio) di individuare n.5 Centri di Aggregazione attivi nel distretto di riferimento con utenza di origine non italiana o che, secondo il proprio parere, pur avendo le caratteristiche per attrarre utenza immigrata, di fatto non venivano frequentati da questo particolare target.

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In seguito ricontattati, questi interlocutori hanno fornito i nominativi dei responsabili dei Centri di aggregazione da contattare. Il campione dei C.A.G. è stato costituito da un totale 15. N.2 C.A.G. proposti inizialmente dai testimoni significativi, sono stati sostituiti con altri 2, dato che questi ultimi rispondevano alle caratteristiche del target oggetto di indagine.

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Per questa ragione i C.A.G. presi in esame sono 6 per il distretto di Ravenna, 5 per il distretto di Lugo, 4 per il distretto di Faenza. Ai responsabili dei C.A.G. è stata somministrata un’intervista telefonica semi-strutturata volta a raccogliere informazioni sul centro (collocazione, spazi a disposizione, attività proposte, caratteristiche dell'utenza) ed è stato spiegato loro il fine e la motivazione della ricerca. Nel mese di aprile 2010, abbiamo proceduto alla rilevazione tramite l’invio di un questionario semi strutturato ai responsabili dei centri giovanili individuati, con la richiesta di compilarlo personalmente oppure, a discrezione del responsabile, di farlo compilare agli operatori/educatori che quotidianamente si rapportano con gli utenti. Il questionario (vedi appendice metodologica) prevedeva vari quesiti, organizzati in batterie tematiche finalizzate a raccogliere: Sezione A: informazioni sul segmento studiato, Sezione B: informazioni sulla offerta del C.A.G, Sezione C: prospettive e definizioni nuove strategie

9.

Le risposte aperte fornite dagli operatori nei questionari sono state codificate al fine di tutelarne l'anonimato (le codifiche sono suddivise per territorio e per numero di operatori intervistati). Considerato lo scenario estremamente eterogeneo dei C.A.G. analizzati e le diverse attività che si svolgono al loro interno, non è stato semplice ideare una batteria di domande standard. Grazie ad alcune domande aperte gli intervistati hanno avuto la possibilità di descrivere situazioni e peculiarità relative al proprio specifico centro. Si è scelto di riportare “letteralmente” le risposte aperte per poter cogliere le diverse modalità adottate dai C.A.G. rispetto alle differenti situazioni locali. La seconda fase di studio ha coinvolto più direttamente gli adolescenti e i giovani di origine non italiana di età compresa tra i 14 e i 18 anni frequentanti le Scuole Secondarie di secondo grado, i Centri Territoriali Permanenti ed i Centri di Formazione Professionale. L’Amministrazione Provinciale di Ravenna, settore Formazione, Lavoro e Istruzione ha fornito i dati sugli studenti di età 14-18 delle Scuole Secondarie, dei Centri Territoriali Permanenti e degli Istituti di Formazione Professionale e sulla loro provenienza geografica. I dati ricevuti (aggiornati al 30 settembre 2009) facevano riferimento ad un universo di 581 minori di origine non italiana presenti nei contesti educativi sopra menzionati, da questo si è proceduto alla costruzione di un campione di 150 soggetti, pari al 26%. Tale campione, rappresentativo dell'universo statistico di riferimento

10, è stato definito su base proporzionale

rispetto alle comunità maggiormente rappresentate in ogni singolo Istituto. Nell'individuazione del campione è stata altresì rispettata la proporzione dei sottogruppi definiti in base al genere e alla nazionalità degli studenti presenti nelle diverse agenzie educative. Per motivi metodologici, una percentuale del campione è stata lasciata casuale riguardo al numero totale di studenti stranieri ai quali è stato somministrato il questionario, per essere flessibili rispetto alla presenza dei ragazzi/e in Istituto durante la giornata in cui è avvenuta la rilevazione. L’Amministrazione Provinciale di Ravenna - Settore Formazione, Lavoro ed Istruzione - ha individuato le 10 agenzie educative nelle quali effettuare rilevazioni (Centri territoriali permanenti, Centri di Formazione

7 Non avere frequentanti stranieri, essere un centro di aggregazione non gratuito, operare prevalentemente con ragazzi del segmento 14/18.

8 Alcuni C.A.G. si occupano prevalentemente di fasce di età inferiori, solo per alcune attività si occupano del target preso in esame.

9 Si è scelto di non richiedere specificatamente agli operatori se ritenevano che vi sia la necessità di utilizzare mediatori interculturali : da un lato

ciò mirava a comprendere se questa figura professionale sia conosciuta dagli operatori e dall'altro se questa figura viene ritenuta “importante” nei progetti futuri nei confronti dei giovani migranti. 10 Non si ritiene utile, nell'economia di questo testo, riproporre una analisi di scenario i cui elementi di sfondo sono del resto noti e riportati in alcuni documenti

citati. Ai fini del presente Report ci si limita a richiamare schematicamente per titoli, alcuni degli elementi salienti che qui interessano e che vengono dati per acquisiti nella trattazione.

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Professionale, Istituti secondari di secondo grado), concordate le tempistiche per la rilevazione e la somministrazione del questionario. Durante i mesi di aprile e maggio 2010, i responsabili di Istituto sono stati contattati telefonicamente per fissare una data nella quale i rilevatori potessero incontrare direttamente gli studenti e somministrare loro il questionario. Nella redazione del questionario si è utilizzato un registro lessicale semplice ed immediato, per poter essere facilmente compreso anche da coloro che hanno una scarsa conoscenza della lingua italiana. La somministrazione del questionario è stata preceduta da una esposizione per chiarire le finalità del progetto di ricerca. Durante ogni singolo incontro si è aperta una breve fase di confronto con il gruppo di ragazzi sulla definizione di C.A.G., accompagnando la spiegazione con esempi riconducibili alle strutture C.A.G. presenti sul territorio. Si è inoltre proceduto ad una spiegazione rispetto agli altri strumenti per le giovani generazioni su cui si è soffermati da indagare : la conoscenza e l'utilizzo di Informagiovani online e del circuito GA/ER. Le rilevatici si sono avvalse della presenza di due mediatrici interculturali che hanno affiancato i ragazzi con scarsa conoscenza linguistica per la comprensione del testo, traducendone simultaneamente il contenuto. Per quanto riguarda la struttura del questionario, esso è stato strutturato in 3 sezioni (vedi appendice metodologica) : Sezione A: Attività svolte nel tempo libero dai giovani stranieri intervistati Sezione B: Informazioni e conoscenza sui C.A.G. e sugli strumenti promossi dalla Provincia di Ravenna per le giovani generazioni Sezione C: Caratteristiche socio-anagrafiche dei giovani stranieri intervistati. Prima di distribuire il questionario è stato specificato agli studenti che il questionario era anonimo ed i dati personali richiesti sarebbero serviti unicamente all’elaborazione del progetto di ricerca. In merito alla struttura delle domante si è utilizzata la “tecnica delle domande ad imbuto”, dove le domande che vogliono rilevare contenuti sensibili sono precedute da domande di tipo introduttivo. L'ordine di successione delle domande è stato curato nelle seguenti modalità: le prime (di apertura) sono relative alle relazioni amicali, quelle centrali mirano a rilevare la conoscenza sull'offerta dei centri di aggregazione del territorio e degli altri strumenti, ed in chiusura, sono state poste le domande più sensibili, relative alla composizione familiare ed al percorso migratorio dei ragazzi e delle loro famiglie. Sono state poste inoltre “alcune domande di raccordo e alcune di controllo” utili a comprendere se la domanda fosse stata pienamente compresa. Nei capitoli successivi verranno descritti ed analizzati dati raccolti con questa ricerca. Precisiamo che non tutte le batterie di domande formulate nei 2 questionari verranno commentate in modo diffuso o riprese nelle forme o nel medesimo ordine con cui con state poste all'attenzione degli intervistati, le motivazioni sono legate alla necessità di sintesi del presente elaborato.

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Capitolo 2 RACCOLTA ED ANALISI DEI DATI

2.1. Le considerazioni degli operatori dei C.A.G. Questo capitolo tratta della rilevazione effettuata, nel corso del mese di aprile 2010, attraverso somministrazione di questionari ai n.15 operatori dei C.A.G.

11 selezionati. In seguito ad un primo contatto

telefonico (vedi nota metodologica) si è proceduto all’invio online di un questionario semi strutturato richiedendone la compilazione e la restituzione. Considerato lo scenario estremamente eterogeneo dei C.A.G. analizzati e le diverse attività che si svolgono al loro interno, non è stato semplice ideare una batteria di domande standard. Grazie alle risposte aperte, gli intervistati hanno avuto la possibilità di descrivere situazioni e peculiarità relative al proprio C.A.G. In generale si evidenzia una grande eterogeneità che non permette di tracciare profili generali dei centri, ma piuttosto di delinearne alcune specificità. Alcuni C.A.G. lasciano ai ragazzi la possibilità di scegliere fra le diverse attività e laboratori proposti all’interno dei centri, altri ancora hanno maggiori caratteristiche di doposcuola ed offrono un'unica attività. Tra queste due polarità si collocano realtà miste, ovvero centri che offrono sia attività come doposcuola sia momenti di attività e svago di gruppo. In alcuni casi il target preso in esame (età 14-18) frequenta centri rivolti a fasce di età inferiori, solo saltuariamente o per specifiche attività (laboratori, attività sportive, organizzazioni feste). I giovani stranieri che frequentano con continuità risultano essere in maggioranza i ragazzi e le ragazze adolescenti. Nelle fasce d'età maggiori, i ragazzi stranieri frequentano per lo più centri e laboratori musicali rivolti ad un target 18-22 anni. Alcuni C.A.G. si caratterizzano nell'accogliere in prevalenza ragazzi italiani e stranieri che vivono in situazione di emarginazione sociale. Tab. 1 Centri di aggregazione giovanile della Provincia di Ravenna che hanno aderito alla 1° fase della ricerca

DISTRETTO RAVENNA DISTRETTO FAENZA DISTRETTO LUGO

Centro Giovani Quake -Ravenna

Centro L'Aquilone – Faenza Centro Giovani JYL –

Massa Lombarda

Spazio Agorà – Lido Adriano

Centro Compagniabella – Faenza Progetto Giovani Free to fly –

Alfonsine

Centro Giovani M.House - Ravenna

Centro La Baracca - Riolo Terme Politiche Giovanili - Tric troc –

Bagnacavallo

Centro educativo Polaris - Ravenna

Centro Il Villaggio – Solarolo Centro Giovani Alamo – Cotignola

Ravenna Teatro “Progetto non scuola”-

Ravenna

Associazione Lugo per gli Studenti - Lugo

Citt@ttiva Progetto Deviazioni-

Ravenna

11 Ai responsabili dei C.A.G. si è richiesto di compilare i questionari personalmente oppure, secondo la loro discrezione, di farli compilare agli

operatori/educatori che quotidianamente si rapportano con gli utenti (i rispondenti erano sia operatori pubblici che di cooperative operanti nel territorio, che in alcuni casi gestiscono più di un Centro di Aggregazione).

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2.1.1. Distretto di Ravenna Nel distretto di Ravenna sono stati presi in esame 6 C.A.G., come da indicazione della testimone significativa intervistata (vedi Nota Metodologica). Tali centri di aggregazione presentano caratteristiche eterogenee, 3 sono luoghi di aggregazione con spazi ludici e laboratoriali, punti informativi e di orientamento, 1 è principalmente un centro di aiuto compiti e sostegno all'apprendimento della lingua italiana, 1 - per ciò che concerne il target 14-18 anni - è attivo con educatori di strada

12. Vi è poi un centro giovanile che si occupa di laboratori teatrali ed incontra la propria

utenza nelle scuole secondarie ravennati. Sezione A Informazioni sull'utenza In base alle dichiarazioni dei rispondenti, su un totale di 720 frequentanti i C.A.G. di loro competenza, il 36,5 % è di origine non italiana. Tab.1 Rapporto tra totale frequentanti e ragazzi frequentanti di origine non italiana

Quake M-House Agorà Ravenna Teatro Deviazioni Polaris

Tot frequentanti 70 200 50 300 40 60

Tot stranieri 60 100 26 40 25 12

% stranieri 86% 50% 52% 13% 62,5% 20%

Abbiamo richiesto agli operatori di fornire un numero approssimativo dei frequentanti di origine non italiana del proprio centro poiché, in base a quanto era stato dichiarato dalla maggior parte degli intervistati durante l'intervista telefonica semi-strutturata, la frequenza agli spazi e centri di aggregazione giovanile è dinamica cioè con quantità soggette a variazioni significative nel corso dell'anno in base al gradimento delle attività proposte. Fig. 1 Rapporto tra utenti italiani / stranieri di età compresa tra i 14 e 18 anni

Disaggregando il dato per genere, possiamo evidenziare differenze numericamente rilevanti rispetto ai C.A.G presi in esame, frequentati da 61 ragazze (23%) di origine non italiana rispetto ai 202 coetanei maschi (77%).

12 Si riporta un commento dell'oper.6RA: “un progetto di educativa di strada si gioca su dinamiche di incontro, aggancio e relazione molto diverse

rispetto ad un C.A.G.. L‟aggancio avviene per strada, e poi portiamo i ragazzi nel centro (...) se ve n'è la possibilità ed utilità. Uno dei nostri obbiettivi è quello di stare per strada, vicini ai ragazzi e ai loro interessi”

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Da segnalare è la frequenza rilevante delle ragazze al Centro Polaris mentre Deviazioni coinvolge in stragrande maggioranza i ragazzi. Fig.2 Ripartizione per genere dei fruitori di origine non italiana nel C.A.G. del distretto ravennate

Fig. 3 La provenienza geografica dei giovani non italiani frequentanti i C.A.G.

Per ciò che concerne le aree di provenienza

13, le nazionalità maggiormente rappresentate nel proprio

C.A.G. di riferimento sono: Albania, Nigeria, Romania, Macedonia e Tunisia. La maggior parte dei giovani stranieri frequentanti n.6 C.A.G. del distretto ravennate è giunta in Italia da 2 a 6 anni fa. Secondo M-House i fruitori del proprio centro sono arrivati da meno di 2 anni, mentre quelli che incontra Deviazioni/città@ttiva sono in Italia da 6 anni e oltre. Tutti gli interpellati concordano che gli utenti stranieri frequentanti i C.A.G. seguono abitualmente un percorso formativo presso gli enti di formazione professionale o scuole secondarie ad indirizzo professionale.

13 Agli operatori è stato chiesto di indicare le prime 5 nazionalità presenti nel proprio C.A.G. di riferimento.

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Sezione B Informazioni sulla scelta dei vari C.A.G. da parte dei giovani utenti Passando all'analisi delle informazioni sull'utenza, i minori di origine non italiana che frequentano gli spazi di aggregazione presi in esame, risiedono nello stesso Comune dove è situato il C.A.G. Nel caso di Quake e M-House, la maggior parte dei ragazzi risiede nello stesso quartiere. Secondo un operatore solo alcuni ragazzi abitano vicino al luogo abituale di incontro, infatti il referente sottolinea: “del resto i ragazzi sono molto mobili, girano per la città” (oper.6RA) Dalle risposte fornite emerge poi che la maggior parte dei ragazzi frequenta anche altri luoghi di aggregazione: ad esempio l'operatore di Agorà dichiara che i ragazzi frequentano il centro M-House quando si recano a Ravenna città, mentre secondo l'opinione dei rispondenti di Polaris e Deviazioni, i ragazzi non frequentano altri centri o spazi di aggregazione strutturati. Agli operatori è stato chiesto, secondo la propria esperienza e conoscenza del territorio, quali siano i luoghi in cui i ragazzi stranieri (che non frequentano alcun centro o spazio di aggregazione strutturato), trascorrono il proprio tempo post scuola. Gli intervistati hanno risposto che i ragazzi stranieri, oltre a rimanere a casa, propria o di amici, frequentano - quali luoghi strutturati - le strutture sportive, le associazioni /centri culturali e, quali luoghi non strutturati, la strada, la piazza, il parco. Fig. 4 Luoghi di incontro dei ragazzi di origine non italiana

Agli operatori del centri giovanili intervistati è stato chiesto di rispondere ad una domanda aperta, per comprendere per quali motivi i ragazzi stranieri fruitori avessero scelto proprio quel C.A.G. Le risposte degli operatori sono varie: “Prevalentemente per stare in gruppo o per poter fruire delle attività da laboratoriali, e per i servizi offerti dal centro” (Oper.1RA) “Per socializzare e svolgere attività con coetanei” (Oper.3RA) “Per essere aiutati nello svolgimento dei compiti” (Oper.4RA) “Perché qui possono incontrarsi, parlare, giocare insieme senza essere esclusi” (Oper.2RA) “(...) ogni anno sono circa 400 i ragazzi che frequentano i laboratori che debuttano al teatro Rasi. In occasione dei debutti quindi molti „spettatori/compagni di scuola‟ decidono spinti dalla curiosità di frequentare il laboratorio” (Oper.5RA)

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

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“(...)diciamo che stanno con noi se gli piacciamo e se conquistiamo la loro fiducia. Alcuni gruppi ci cercano per realizzare insieme idee o progetti (corsi, feste...)” (Oper.6RA)

Per approfondire l'aspetto della relazione è stato proposto agli operatori di rilevare , attraverso alcune parole-chiave, la modalità di relazione che i ragazzi stranieri frequentanti il centro di riferimento intrattengono con i coetanei di origine non italiana. La maggior parte dei rispondenti, segnala che la relazione è di collaborazione/inclusione, nonché di ricerca di contatto e non viene percepita alcuna esclusione o indifferenza. Sezione C Prospettive e nuove definizioni Si è inoltre voluto approfondire l’aspetto progettuale dei C.A.G. e conoscere se sono già stati attuati progetti o iniziative atte ad accompagnare o favorire l'ingresso dei giovani stranieri nei rispettivi centri. Dalle risposte emerge che: “l'adesione alle attività proposte dal Centro da tempo avviene spontaneamente “(Oper.1RA) “l'adesione è avvenuta poiché la maggior parte dei ragazzi stranieri che abitualmente frequenta viene inviata dai servizi del territorio”(Oper.4RA) “sono state organizzate apposite iniziative allo scopo di coinvolgerli (laboratori e attività sportive). La maggior parte dei ragazzi stranieri viene inviata dai servizi del territorio”” (Oper.3RA) “nella pratica della non-scuola è fondamentale sottolineare nel percorso che porta al debutto l‟importanza del gruppo/coro cercando di creare un rapporto di legame che prosegua anche dopo la fine del percorso” (Oper.5RA) “realizziamo eventi per promuovere le idee, le competenze e le passioni dei giovani (immigrati e non). Eventi pubblici in centro hanno anche l‟obiettivo di mostrare alla città che i giovani e i giovani immigrati non sono “disagio” ma sono o possono essere “risorsa” e “cittadini attivi”. Attualmente i gruppi stanno partecipando all‟organizzazione del Festival delle Culture, con un impegno specifico contro il razzismo (Oper.6RA)

Si è indagato se il C.A.G di riferimento abbia organizzato iniziative positive a favore dei giovani stranieri, allo scopo di valorizzarne la multi-appartenenza culturale. Nei casi di risposta affermativa si è chiesto di indicare,in sintesi, quale tipo di iniziativa sia stata attuata. Nei casi di risposta negativa si è chiesto di riflettere sui motivi per i quali non sono stati messi in atto. N.3 rispondenti su n.6 hanno affermato che il C.A.G in cui operano ha organizzato iniziative rivolte verso questo target: “Tramite un'attività promozionale (scuola, Informagiovani, web) sui vari laboratori di interesse giovanile” (Oper.1RA) “Dedicando attività, riflessioni, film sull‟ argomento della multi-appartenenza, sensibilizzando l‟ utenza a conoscere nuove culture e quindi nuovi ragazzi, i giovani stranieri si sentiranno maggiormente integrati” (Oper.2RA) “Se esistesse una rete, che noi auspichiamo e proviamo a creare, noi educatori di strada stessi potremmo essere un modo per avvicinare i ragazzi ai diversi C.A.G.”. (Oper.6RA)

Al fine di conoscere l'opinione degli intervistati, si è chiesto di esprimere - con un voto - il grado di accordo o disaccordo circa alcune asserzioni aggregate in una batteria: si è chiesto su quali delle seguenti modalità si potrebbe coinvolgere un numero maggiore di ragazzi stranieri nei C.A.G. offerti dal territorio (non solo nel proprio), i rispondenti dovevano indicare con 1 il massimo disaccordo e con 5 il massimo accordo. I punteggi medi che si collocavano tra 2 e 4 si dovevano intendere come sostanzialmente neutri. Le iniziative di promozione sulle quali si chiedeva agli operatori di riflettere e di esprimersi sono state le seguenti: iniziative multiculturali, educazione tra pari, materiale in lingua straniera presso le famiglie d’origine. (Fig.5)

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Fig. 5 Grado di utilità delle diverse attività di promozione secondo l'opinione degli operatori

Si è chiesto agli operatori, infine, di conoscere secondo la loro esperienza, quali altre attività , oltre a quelle già sperimentate, potrebbero stimolare i giovani migranti a frequentare in numero maggiore o in maniera più continuativa i C.A.G. N.3 intervistati hanno risposto con le seguenti proposte: “Tramite un'attività promozionale (scuola, informagiovani, web) sui vari laboratori di interesse giovanile” (Oper.1RA) “Dedicando attività, riflessioni, film sull‟argomento della multi- appartenenza, sensibilizzando l‟ utenza a conoscere nuove culture e quindi nuovi ragazzi, i giovani stranieri si sentiranno maggiormente integrati” (Oper.2RA) “Se esistesse una rete, che noi auspichiamo e proviamo a creare, noi educatori di strada potremmo essere un modo per avvicinare i ragazzi ai diversi C.A.G.” (Oper.6RA).

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2.1.2. Distretto di Faenza

Nel distretto di Faenza abbiamo preso in esame 4 C.A.G.. Tali centri di aggregazione, sia con qualche differenza locale, sono rivolti in linea di massima ad un target con fascia d'età 10 -17 e svolgono principalmente attività ludico/ ricreative/sportive, spazi lettura e sostegno allo studio, laboratori espressivi e creativi e di orientamento. L'accesso e la frequenza ai centri è gratuita salvo alcune attività esterne per le quali sono previste le coperture delle spese di viaggio es. gite, ingressi a parchi etc. Sezione A Informazioni sull’utenza In base alle dichiarazioni degli operatori, su un totale di 433 frequentanti i C.A.G di loro competenza, il 30,3 % è di origine non italiana. Vi sono differenze numericamente rilevanti nei vari C.A.G. presi in esame, come si evince dalla tabella n.2 riportata sotto. Tab.2 Rapporto tra totale frequentanti e ragazzi frequentanti di origine non italiana

Compagnia Bella Aquilone Il Villaggio La Baracca

Tot frequentanti 64 78 241 50

Tot stranieri 49 18 28 5

% stranieri 76,5% 23% 12% 10%

Agli operatori è stato chiesto di fornire il numero approssimativo di giovani di origine straniera frequentanti il proprio centro di riferimento. Basandoci su quanto dichiarato dalla maggior parte degli operatori durante l'intervista semi-strutturata, emerge che la frequenza agli spazi e centri di aggregazione giovanile è “dinamica”, cioè con quantità soggette a variazioni significative nel corso dell'anno, in base al gradimento delle varie attività proposte. Fig. 6. Rapporto tra utenti italiani e stranieri di età compresa tra i 14 e i 18 anni

Disaggregando il dato per genere, possiamo evidenziare differenze numericamente rilevanti rispetto alla frequenza nei centri aggregativi presi in esame. Secondo i rispondenti, il totale dei frequentanti è di 79, di cui maschi (79%) e 21 femmine (21%).

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Fig. 7 Ripartizione frequentanti stranieri per genere

Per ciò che concerne le aree di provenienza

14 dei giovani frequentanti i centri (è stato chiesto agli operatori

di indicare le prime 5 nazionalità), le nazionalità maggiormente rappresentate nel proprio C.A.G. di riferimento sono Marocco, Albania, Romania, Moldavia e Senegal. Fig. 8 La provenienza geografica dei giovani non italiani frequentanti i C.A.G.

La maggior parte dei giovani stranieri frequentanti i Centri presi in esame nel distretto faentino è in Italia da 4 a 6 anni. Secondo Compagniabella i giovani migranti fruitori del loro centro sono arrivati in Italia da meno di 2 anni . Tutti gli intervistati concordano che gli utenti stranieri frequentanti i C.A.G. di riferimento seguono abitualmente un percorso formativo : “La maggior parte frequenta la scuola dell‟obbligo o il centro provinciale di formazione professionale (CPFP) o il centro territoriale permanente (CTP)” (Oper.2FA) “La maggior parte frequenta la scuola dell‟obbligo o il centro provinciale di formazione professionale (CPFP)” (Oper.1FA) “Scuole medie inferiori, superiori, elementari, CFP” (Oper.4FA) “4 studiano, 1 è stato espulso da un ente di formazione” (Oper.3FA)

14 Ai rispondenti è stato chiesto di indicare le prime 5 nazionalità presenti nel proprio C.A.G. di riferimento.

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Sezione B Informazioni sulla scelta dei vari C.A.G. da parte dei giovani utenti Passando all'analisi delle informazioni sull'utenza, i minori di origine non italiana che frequentano i centri di aggregazione presi in esame, risiedono nello stesso quartiere o comunque entro lo stesso Comune. E' interessante rilevare dalle risposte fornite che i ragazzi frequentanti Compagniabella frequentano il Circolo parrocchiale del territorio, perché aperto la sera e i fine settimana, oltre a partecipare alle attività di associazioni sportive, soprattutto calcistiche. Anche per Aquilone essi frequentano associazioni sportive e calcistiche oltre che luoghi in cui si svolge doposcuola privato. Secondo l'opinione dei rispondenti di Il Villaggio e La Baracca, gli utenti stranieri non frequentano altri centri di aggregazione. Agli intervistati è stato chiesto, secondo la loro esperienza e conoscenza del territorio, quali sono i luoghi in cui i ragazzi stranieri che non frequentano alcun centro o spazio di aggregazione strutturato, trascorrono il proprio tempo extra-scuola. Gli operatori dei C.A.G. dichiarano che, oltre a rimanere a casa propria o di amici, il luogo non strutturato maggiormente frequentato dai giovani stranieri è il parco e, tra quelli strutturati, sono le strutture sportive e le associazioni o i centri culturali. Fig. 9 Luoghi d'incontro dei ragazzi di origine non italiana secondo gli operatori dei C.A.G. (nota erano ammesse fino a 3 risposte)

Questa domanda era a risposta aperta: agli intervistati è stato chiesto, secondo la loro esperienza, per quali motivi i ragazzi stranieri frequentino il proprio C.A.G. : “Perché gratuito e a libero accesso, perché è un luogo in cui ci si può incontrare con altri ragazzi coetanei, perché vengono proposte attività che piacciono e la cui scelta è partecipata dai ragazzi stessi” (Oper.2FA) “Perché gratuito e a libero accesso, per svolgere i compiti scolastici e per aggregarsi con i propri coetanei” (Oper.1FA) “Punto di riferimento accessibile, gratuito, con buone opportunità di gioco e aggregazione, accesso su internet, possibilità di chattare, conoscere nuovi amici, con rispetto delle diversità” (Oper.4FA) “Opportunità ludiche che offre e compagnia degli amici” (Oper.3FA)

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Proponendo di indicare, attraverso alcune parole chiave, il tipo di relazione / il rapporto che la maggior parte dei ragazzi intrattiene con il gruppo dei pari autoctoni, gli operatori di Il Villaggio e La Baracca hanno valutato le relazioni interpersonali in gran parte basate sulla ricerca di contatto. Compagniabella e Aquilone hanno rilevato la presenza di “interesse e curiosità”. Alla luce di quanto riportato, dagli intervistati in generale non viene percepita esclusione o indifferenza, mentre l'operatore di Aquilone ha rilevato una certa diffidenza. Per approfondire l'aspetto del dialogo, si è cercato di delineare, attraverso alcune parole-chiave, le modalità di relazione che i giovani stranieri frequentanti il centro di aggregazione intrattengono con il gruppo dei pari di origine non italiana. L’operatore di Compagniabella rileva “ricerca di contatto”, quello di Aquilone rileva ricerca di contatto caratterizzata però da scarsa tolleranza. Per l’operatore di La Baracca le relazioni tra pari stranieri sono improntate a collaborazione e inclusione, mentre per operatore del Il Villaggio, il rapporto è improntato su scambio e collaborazione, aggiungendo che in passato vi sono stati momenti di conflitto, con episodi in cui si è manifestato pregiudizio reciproco. Sezione C Prospettive e nuove definizioni In merito all’ingresso dei giovani stranieri nei centri, è emerso che gli operatori di Compagniabella, Aquilone, La Baracca sottolineano che l'adesione alle proposte dei rispettivi C.A.G. è avvenuta spontaneamente da parte dei minori stranieri. Un operatore del distretto faentino precisa che: “L‟adesione al servizio avviene in modo spontaneo. Il C.A.G. è un servizio riconosciuto e conosciuto dalla comunità. Periodicamente i ragazzi sono coinvolti dagli educatori nell‟organizzazione e nella preparazione di merende etniche che si svolgono insieme a tutti gli altri utenti. L‟adesione viene sempre registrata e il dato stranieri viene osservato e riportato nelle sedi opportune di valutazione. E‟ stato attivato un progetto specifico: progetto viaggi e miraggi. Era stato proposto anche un progetto per favorire l‟accoglienza dei ragazzi in prima media, ma non è stato accettato dalla scuola” (Oper.4FA) Si è inoltre indagato se il C.A.G. di riferimento ha organizzato iniziative positive a favore dei giovani stranieri valorizzandone la multi-appartenenza culturale. In caso affermativo si è domandato di indicare, in sintesi, quale tipo di iniziativa sia stata attuata. Nei casi di risposta negativa si è chiesto si è chiesto per quali motivi si sia scelto di non realizzarne alcuna. L’operatore di La Baracca rileva che il suo centro non ha finora organizzato iniziative specifiche legate all’accoglienza di minori stranieri, gli altri operatori menzionano le attività organizzate dai loro centri rivolte verso questo target: “Momenti di festa che vedevano il coinvolgimento delle famiglie e la preparazione di giochi e cibi tipici di diverse provenienze. Lavoro quotidiano di mediazione tra i vari gruppi etnici per costruire una relazione, valorizzare l‟identità individuale” (Oper.2FA) “Lavoro quotidiano di mediazione tra i vari gruppi etnici per costruire una relazione, valorizzare l‟identità individuale” (Oper.1FA) “Tra gli obiettivi del Centro c‟è lo sviluppo del senso di appartenenza che coinvolge tutti gli utenti, stranieri e non. Durante gli ultimi anni si è verificato un buon senso di appartenenza grazie alle varie attività, laboratori messi in atto e attraverso la quotidianità che permette di sentirsi parte del Centro” (Oper.4FA) Al fine di conoscere l'opinione degli intervistati sul grado di utilità delle diverse modalità di promozione dei C.A.G: iniziative multiculturali, educazione tra pari, distribuzione di materiale in lingua straniera (Fig 10). Si è chiesto di esprimere con un voto il grado di accordo o disaccordo verso alcune asserzioni aggregate in una batteria richiedendo su quali delle seguenti modalità proposte si potrebbe coinvolgere un numero maggiore di ragazzi stranieri nel C.A.G. offerti dal territorio (non solo nel proprio). I rispondenti potevano indicare con 1 il massimo disaccordo e con 5 il massimo accordo. I punteggi medi che si collocano tra 2 e 4 si dovevano intendere come sostanzialmente neutri.

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Fig. 10 Grado di utilità delle diverse modalità di promozione dei C.A.G. secondo l’opinione degli operatori

Le varie proposte sopracitate (Fig. 10) raccolgono l'accordo degli operatori. Nel dettaglio, la promozione verso le famiglie d'origine è ritenuta fondamentale dall'operatore del centro La Baracca, l'educazione peer-to peer è appoggiata dagli operatori di Compagniabella e Aquilone, mentre per l’operatore del Il Villaggio, tutte e tre le proposte sono abbastanza valide. Si è domandato infine quali attività oltre a quelle già sperimentate, secondo l' esperienza degli operatori, spingerebbero i giovani migranti a frequentare in numero maggiore o in maniera più continuativa i Centri di Aggregazione, favorendo al contempo l'integrazione. N.3 intervistati hanno risposto come segue. L’operatore di Il Villaggio propone la presenza di un mediatore interculturale, di migliorare la conoscenza del servizio da parte delle famiglie, di promuovere eventuali progetti in collaborazione con la scuola. Per l’operatore di La Baracca dovrebbero essere incrementate le opportunità a bassa soglia, in modo da attrarre maggiormente le famiglie. Si aggiungono inoltre alcune osservazioni e considerazioni effettuate da operatori del distretto faentino circa le problematiche dei centri con un alto numero di frequentanti stranieri e sulle strategie messe in atto: “(...)l'obiettivo su cui gli operatori stanno lavorando da tempo è quello di cercare di coinvolgere ragazzi italiani per evitare di creare un ghetto. L'assoluta prevalenza di frequentanti stranieri rischia di fare diventare il C.A.G. un ghetto con valenza non positiva per i ragazzi stranieri e per il territorio” (Oper.1FA) “A partire dal 2008 (...) è stato frequentato prevalentemente da ragazzi di origine straniera. Questi ragazzi vi arrivano in gruppo tramite il passaparola tra pari, questa frequenza massiccia di stranieri ha allontanato gli italiani, per cui le attività prevalenti che si attuano sono volte a promuovere il C.A.G. fra i ragazzi italiani o comunque aprire ad altri gruppi etnici altrettanto numerosi” (Oper.2FA)

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2.1.3 Distretto di Lugo Nel distretto di Lugo sono stati presi in esame 5 C.A.G., il Centro Giovani Jyl di Massa Lombarda, il centro Alamo di Cotignola, il Centro Free to Fly di Alfonsine, il Centro “Lugo per gli studenti “ poiché in possesso dei requisiti richiesti.

15

Si è inoltre deciso di includere il Centro Estivo Tric Troc di Bagnacavallo poiché, anche se non è uno spazio aggregativo che opera su base annuale, si ritiene abbia le caratteristiche per essere considerato dalla comunità come un luogo di aggregazione importante e riconosciuto dal territorio. Sezione A Informazioni sull’utenza In base alle dichiarazioni degli intervistati, su un totale 472 frequentanti nei C.A.G. di loro competenza il 21 % è di origine non italiana. Vi sono differenze numericamente rilevanti rispetto ai C.A.G. presi in esame, come si evince dalla tabella 3. Tab.3 Rapporto tra totale frequentanti e minori frequentanti di origine non italiana

JYL Alamo Free to fly Lugo per gli studenti Tric Troc

Tot frequentanti 70 30 12 70 290

Tot stranieri 20 1 6 8 35

% stranieri 29% 3% 50% 11% 12%

Abbiamo chiesto agli intervistati di fornire il numero approssimativo dei frequentanti non italiani ed è emerso che la frequenza ai C.A.G. è dinamico, cioè con quantità soggette a variazioni significative nel corso dell'anno, in base al gradimento delle attività proposte.

16

Fig.11 Rapporto tra utenti italiani / stranieri di età compresa tra i 14 e 18 anni

15 Il “Progetto Giovani” di Lugo era stato inizialmente coinvolto nella rilevazione, ma poiché al momento tale C.A.G. non aveva frequentanti

stranieri, si è deciso di non procedere con l'elaborazione. (vedi nota metodologica). 16 “I dati inseriti si riferiscono ad un'età che frequenta il centro saltuariamente e per specifiche attività principalmente per la fascia di età 11-14

anni . Per i ragazzi più grandi per la quale sono stati concordati laboratori pomeridiani con la scuola (Oper.1LU). “(...)Il target è dai 12 ai 18 ma il maggior numero di stranieri ha 13 anni (...) (Oper.3LU)”.

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Ponendo l’attenzione sul genere, possiamo evidenziare differenze numeriche rilevanti rispetto ai C.A.G. presi in esame. Secondo gli operatori, il totale dei frequentanti dei giovani stranieri della fascia di età presa in esame è di 70 individui di cui 48 maschi (68,5%) e 22 femmine (31,5%). (Fig.12) Fig. 12 Genere dei giovani di origine straniera frequentanti i C.A.G.

Per ciò che concerne le aree di provenienza

17, le nazionalità maggiormente rappresentate nel proprio

C.A.G. di riferimento sono Marocco, Albania, Senegal a cui seguono Moldavia, Nigeria, Polonia, Rep. Domenicana Romania ,Tunisia, Cina.(Fig 13) Fig. 13 Provenienza geografica dei giovani non italiani frequentanti i C.A.G.

La maggior parte dei giovani stranieri frequentanti i C.A.G. del distretto lughese è giunta in Italia da 4 a 6 anni, mentre i frequentanti del centro “Lugo per gli studenti” sono arrivati recentemente, come anche quelli che frequentano abitualmente Free to Fly sono arrivati in Italia da meno di due anni.

17 Ai rispondenti è stato chiesto di indicare le prime 5 nazionalità presenti nel proprio C.A.G. di riferimento

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N.4 operatori intervistati su 5 concordano che gli utenti stranieri frequentanti i C.A.G. seguono abitualmente un percorso formativo presso le scuole medie e secondarie di primo o secondo grado. L'operatore di Jyl dichiara invece che i giovani di origine non italiana frequentanti il centro non stanno seguendo alcun percorso formativo. Sezione B Informazioni sulla scelta dei vari C.A.G. da parte dei giovani utenti Passando all'analisi delle informazioni sull'utenza, i minori di origine non italiana che frequentano i centri di aggregazione presi in esame non risiedono nelle dirette vicinanze del Centro ma nello stesso Comune. Dalle risposte fornite emerge che la maggior parte dei ragazzi frequenta altri spazi. A questo proposito è interessante rilevare che alcuni ragazzi

18 frequentanti Alamo e Free to Fly frequentano anche il centro

esperienziale le Marmotte mentre, secondo l'opinione degli altri rispondenti, i ragazzi frequentanti il proprio centro non ne frequentano altri. Agli intervistati è stato chiesto, secondo la loro esperienza e conoscenza del territorio, quali sono i luoghi in cui i ragazzi stranieri che non frequentano alcun centro o spazio di aggregazione strutturato, trascorrono il proprio tempo extra-scuola. Ne è emerso che oltre a rimanere a casa propria o di amici, i luoghi non strutturati maggiormente frequentati sono il parco, la strada e il bar e, tra quelli strutturati, sono le strutture sportive. Fig. 14 Luoghi d'incontro dei ragazzi di origine non italiana, secondo gli operatori dei C.A.G. (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Agli operatori dei C.A.G .presi in esame è stata posta una domanda con risposta aperta allo scopo di indagare, secondo la propria percezione ed esperienza, per quali motivi i giovani fruitori di origine straniera avessero scelto proprio quel C.A.G: “Perché è dotato di campo da calcetto” (Oper.1LU)

18 Su segnalazione da parte dei Servizi Sociali.

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“Per le disponibilità del servizio e per l‟accoglienza offerta dagli operatori” (Oper.4LU) “Per stare in compagnia di coetanei, costruire relazione, avere qualcuno con cui parlare e avere qualcuno che si interessa di te ,per aiuto compiti e per cercare di inserirsi in un gruppo” (Oper.2LU) “Per andare meglio a scuola- per imparare meglio la lingua” (Oper.5LU) “(...) vengono alternati momenti di confronto coi ragazzi, di attività ludica e ricreativa e momenti laboratoriali, questi ultimi sono decisivi per l‟integrazione (...).l laboratori costituiscono una situazione favorente l‟integrazione poiché sono “luoghi del fare” che consentono di abbattere le barriere verbali, sviluppano le capacità di agire, favorendo una situazione dove si possono esprimere tutte le intelligenze (...) Si tratta di un contesto ecologico che favorisce l‟integrazione dei giovani stranieri perché viene offerta ai ragazzi la possibilità di scegliere, di trovare un proprio spazio, una dimensione (...) (Oper.3LU). Proponendo di descrivere, attraverso alcune parole-chiave, la relazione /il rapporto che la maggior parte dei ragazzi stranieri frequentanti il proprio C.A.G. intrattiene con il gruppo dei pari autoctoni, si evidenziano pareri differenti; secondo l' opinione dell'operatore di Alamo il rapporto è sovente improntato all'indifferenza, per Free to Fly collaborazione e inclusione, Lugo per gli studenti valuta che le relazioni interpersonali siano basate sulla ricerca di contatto. Alla luce di quanto riportato, dai rispondenti non viene percepita esclusione. L'operatore di Jyl con si riconosce con nessuna delle risposte multiple proposte dal questionario aggiungendo che nel caso del suo centro, i ragazzi stranieri e quelli autoctoni non si incontrano, poiché sovente seguono attività diverse.

Sezione C Prospettive e nuove definizioni Per rilevare le progettualità dei C.A.G verso il target dei giovani non italiani, agli operatori intervistati è stato chiesto se nel tempo sono stati attuati progetti o iniziative apposite per accompagnare o favorire l'ingresso dei giovani stranieri nei loro centri. Dalle risposte emerge che per Jyl, Free to Fly e Tric Troc l'adesione alle proposte dei rispettivi C.A.G. è avvenuta spontaneamente. Sia Free to Fly che Lugo per gli studenti precisano che l'adesione è avvenuta poiché la maggior parte dei ragazzi stranieri che abitualmente frequenta il C.A.G. viene inviata dai servizi del territorio. Alamo segnala di aver attivato una collaborazione con un centro esperienziale locale allo scopo di far conoscere maggiormente il servizio sul territorio. Per approfondire la ricaduta della progettazione agli interpellati è stato chiesto di indicarci se ci sono state iniziative organizzate dal C.A.G. di riferimento che abbiano avuto una sicura ricaduta positiva verso i giovani stranieri valorizzandone la multi-appartenenza. In caso affermativo si è domandato di indicare, in sintesi, che tipo di iniziativa sia stata attuata o per quale motivo si fosse scelto di non metterne in atto affatto. 3 rispondenti su 5 affermano che il C.A.G. in cui operano ha organizzato iniziative rivolte verso questo target. Tric Troc non ha organizzato iniziative in proposito, operando come centro estivo. Gli altri rispondenti aggiungono: “No, perché fino a poche settimane fa non vi erano stranieri nel nostro servizio” (Oper.4LU) “Festa organizzata con l‟associazione UDI (unione donne italiane) per coinvolgere donne e famiglie di stranieri” (Oper.1LU) “Balli break-dance, attività di percussione,laboratori creativi” (Oper.2LU) “Il nostro è un aiuto allo studio, quindi gli studenti hanno la possibilità di potere essere seguiti, personalmente o non, da docenti” (Oper.5LU) Al fine di conoscere l'opinione degli intervistati in merito al grado di utilità delle diverse modalità di promozione dei C.AG., si è chiesto di esprimere -con un voto - il grado di accordo o disaccordo verso alcune asserzioni aggregate in una batteria da 1 a 5. Si è chiesto con quali delle seguenti modalità sarebbe possibile coinvolgere un numero maggiore di ragazzi stranieri nel C.A.G. offerti dal territorio (non solo nel proprio). I rispondenti potevano altresì indicare con 1 il massimo disaccordo e con 5 il massimo accordo considerando che i punteggi medi che si collocano tra 2 e 4, venivano intesi come sostanzialmente neutri.

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Fig.15 Grado di utilità delle diverse attività di promozione secondo l'opinione degli operatori

Alla domanda su quale attività spingerebbe, secondo la loro esperienza, i giovani migranti a frequentare in numero maggiore o in maniera più continuativa i centri giovanili, gli intervistati hanno risposto: “Tramite attività concordate con associazioni o adulti stranieri di riferimento per i ragazzi.” (Oper.1LU) “Una maggiore pubblicizzazione e sostegno da parte degli istituti scolastico verso i centri di aggregazione e la costituzione di una rete che colleghi il servizio con gli altri enti del territorio che si occupano degli adolescenti” (Oper.4LU) “ Tornei di calcetto- calcio, laboratori manuali, es. riparazioni biciclette” (Oper.2LU) “ Attività sportive”(Oper.5LU). Un operatore del distretto lughese aggiunge alcune considerazioni: “Per quanto riguarda la mia esperienza nel territorio (...), bisognerebbe creare maggiori momenti di scambio con giochi e laboratori manuali e lavorare sul bullismo razzista, dato che ci sono gruppi di giovani che tendono a perpetrare bullismo con parole e aggressioni fisiche. questi avvenimenti fanno si che i giovani stranieri frequentanti il cga si allontanino. Bisognerebbe oltretutto sensibilizzare i famigliari italiani e non e fargli conoscere il centro e cosa si fa, altrimenti il risultato è che il centro diventi ghetto” (Oper.2LU)

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

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2.2 Le considerazioni degli studenti di origine non italiana Al fine di rilevare le modalità di fruizione dei C.A.G. da parte dei giovani stranieri, si è proceduto alla somministrazione di questionari ad un campione di studenti (si veda nota metodologica) Il questionario è stato somministrato presso le agenzie educative frequentate dal campione selezionato. La somministrazione del questionario è stata preceduta da una esposizione riguardo le finalità della ricerca e dalla rassicurazione che sarebbe stato garantito il completo anonimato. Durante ogni singolo incontro si è aperta una breve fase di confronto con i ragazzi sulla definizione di C.A.G., accompagnando la spiegazione con esempi riconducibili alle strutture dei centri presenti nel distretto. Il rilevatore, durante la fase di auto compilazione da parte degli studenti, si è dimostrato disponibile a chiarimenti qualora fossero stati necessari e, in più casi, ci si è avvalsi della presenza di mediatrici interculturali che hanno affiancato i ragazzi con difficoltà linguistica per la comprensione del testo, traducendone simultaneamente il contenuto o riformulando le domande. Nel redigere il questionario, alcune domande offrivano la possibilità di dare fino a 3 risposte, l'ultima sezione del questionario mirava a rilevare le caratteristiche socio-culturali dei giovani intervistati (genere, anno di nascita, provenienza del gruppo e con chi, al momento della rilevazione i rispondenti vivessero). Maggiore importanza è stata data al periodo temporale trascorso in Italia, in modo da poter conoscere se si tratta di giovani di recente immigrazione oppure di ragazzi che vivevano nel territorio italiano da diversi anni, in quanto questo ipotizza una minore o maggiore “integrazione” dei minori stranieri nel territorio. In base alle caratteristiche del campione, della sua fluidità e dinamicità 19, in fase di rilevazione è stato possibile constatare che, rispetto ai dati forniti dalla Provincia di Ravenna si è notato che in alcuni casi le presenze erano sensibilmente variate, sia numericamente che rispetto alle nazionalità e al genere dei minori stranieri iscritti

20

A ciò si è ovviato aumentando l'ampiezza del campione (si veda nota metodologica) somministrando il questionario ad un numero maggiore di studenti (174) e rispettando il più possibile le caratteristiche del campione iniziale.

21

I questionari risultati completi nelle risposte sono stati 165, su questi si è proceduto alla relativa elaborazione

22.

Tab. 4 Istituti dove sono state effettuate le rilevazioni Enti di Formazione professionale Scuole secondarie

Ente Luogo Data di Rilevazione Istituto Luogo Data di rilevazione

CEFAL Villa S. Martino di Lugo

25 maggio 2010

Centro Territoriale Permanente

“Ricci Muratori” Ravenna 06 maggio 2010

CEFAL Faenza 05 maggio 2010 ITCG “Oriani” Faenza 28 maggio 2010

C.P.F.P. Ravenna 20 maggio 2010 IPSIA “Manfredi” Lugo 04 maggio 2010

I.A.L . Cervia 22 giugno 2010 Centro Territoriale Permanente - I.C. Carchidio Strocchi

Faenza 03 maggio 2010

Engim Emilia Romagna

Ravenna 20 maggio 2010 IPSSAR Cervia 7maggio 2010

19 (...) il basso tasso di completamento del cursus scolastico e la frequenza degli abbandoni costituiscono per gli alunni migranti altrettanti

ostacoli alla riuscita della loro integrazione (...). Libro verde Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi di istruzione europei. [sec 2008 -2173] pag. 8. 20 La presenza numerica di studenti stranieri è in continuo aumento, nel 2008 rispetto all'anno scolastico precedente si è registrato un aumento

del 15,83% (Provincia di Ravenna,Osservatorio Immigrazione anno 2008). 21 Avendo compiuto le rilevazioni presso le agenzie educative durante l'ultima parte dell'anno scolastico, una parte degli studenti stranieri era

assente per diversi motivi (progetti di alternanza scuola/ lavoro, o uscite didattiche, viaggi di istruzione, prove d'esame). 22 Le rilevazioni sono state effettuate durante mesi di Maggio e Giugno 2010.

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

26

2.2.1 Distretto di Ravenna

Gli istituti in cui è stata effettuata la rilevazione nel il distretto di Ravenna sono stati: -Ente di Formazione Prof.le Centro Provinciale di Formazione Professionale S.C.R.L (Ravenna) -Ente di Formazione Prof.le ENGIM Emilia Romagna (Ravenna) -Istituto Professionale Alberghiero di Stato I.P.P.S.A.R. (Cervia) -Scuola Secondaria di 1°Grado Ricci-Muratori (Ravenna) (Centro Formazione Permanente per l'Educazione degli Adulti)

-Ente Formazione Prof.le - IAL Campus Internazionale Turistico Alberghiero Cervia Sezione A: Caratteristiche Socio-anagrafiche Tab. 5 Ripartizione del campione per istituti e genere

CPFP ENGIM RICCI-

MURATORI IPSSAR-Cervia

IAL-Cervia TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

M 15 100 3 19 13 65 19 47,5 6 100 56 58

F - - 13 81 7 35 21 52,5 - - 41 42

15 100 16 100 20 100 40 100 6 100 97 100

Il campione nel distretto di Ravenna è composto da 97 studenti. La ripartizione per genere è 56 ragazzi 41 ragazze.

Tab. 6 Distribuzione per nazionalità dei rispondenti

CPFP ENGIM RICCI-

MURATORI IPSSAR-Cervia

IAL-Cervia TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

ALBANIA 4 27 3 19 1 5 14 35 1 17 23 24

BIELORUSSIA - - - - - - 1 3 - - 1 1

BOSNIA - - - - - - 1 3 - - 1 1

BRASILE - - - - - - 1 3 - - 1 1

COLOMBIA - - - - 1 5 1 3 - - 2 2

CUBA 1 7 - - - - - - - - 1 1

FILIPPINE - - 1 6 3 15 - - - - 4 4

GERMANIA - - - - - - 2 5 - - 2 2

GHANA - - - - 1 5 - - - - 1 1

ITALIA - - 2 13 1 5 4 10 1 17 8 8

MACEDONIA 2 13 4 25 - - - - - - 6 6

MAROCCO - - 2 13 - - 1 3 - - 3 3

MOLDAVIA 2 13 - - - - 3 8 3 50 8 8

NIGERIA 1 7 2 13 2 10 - - - - 5 5

PERU’ - - 1 6 - - 1 3 - - 2 2

POLONIA - - 1 6 1 5 - - - - 2 2

ROMANIA 1 7 - - 1 5 8 20 - - 10 10

RUSSIA - - - - - - 1 3 - - 1 1

SENEGAL 3 20 - - 4 20 - - - - 7 7

THAILANDIA - - - - 1 5 1 3 - - 2 2

TUNISIA - - - - 1 5 - - - - 1 1

UCRAINA 1 7 - - 3 15 1 3 1 17 6 6

15 100 16 100 20 100 40 100 6 100 97 100

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

27

N.88 studenti hanno entrambi genitori originari dal medesimo Paese di provenienza, n.3 studenti hanno genitori originari di 2 nazionalità diverse, n.6 studenti hanno un genitore straniero e uno nato in Italia. n.8 ragazzi sono nati in Italia da genitori stranieri. Vivono in gran parte con la famiglia di origine, genitori o fratelli. Tab. 7 Percorsi migratori dei rispondenti, tempo trascorso dall'arrivo in Italia

CPFP ENGIM RICCI-

MURATORI IPSSAR-Cervia IAL-Cervia TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Da 6 mesi a 2 anni 5 33 2 12,5 12 60 4 10 3 50 26 27

Da 2 anni a 6 anni 5 33 8 50 5 25 13 33 2 33 33 34

Da più di 6 anni o nati in Italia 5 33 6 37,5 3 15 23 58 1 17 38 39

15 100 16 100 20 100 40 100 6 100 97 100

Al fine di rilevare il tempo trascorso in Italia dai giovani stranieri dal momento del loro arrivo, è stata posta nel questionario una suddivisione del seguente tipo: da 6 mesi a 2 anni, da 2 a 6 anni, da più di 6 anni o nato in Italia. Come si evidenzia dalla tabella, mentre nel CPFP i tempi di provenienza sono equamente ripartiti, la maggioranza degli studenti frequentanti il CTP Ricci-Muratori dichiarano di essere giunti in Italia da meno di 2 anni, mentre più della metà dei ragazzi che frequenta IPPSAR è arrivato da più di 6 anni o è nato in Italia. Sezione B : Utilizzo del tempo libero Abbiamo domandato a questi giovani con chi, quando non sono impegnati in attività scolastiche, trascorrono la maggior parte del tempo libero. La maggior parte risponde di trascorrere il proprio tempo con amici (34%) seguito propri familiari (23%), da tempo con la proprio ragazzo o ragazza (16%) e compagni di classe (8%) persone con cui si condivide uno sport (8%), altri parenti, altri adulti (7%) ►Chi sono i coetanei che frequenti abitualmente fuori dalla scuola?(nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Nel tempo extra-scuola vengono frequentati abitualmente, oltre i propri fratelli e cugini (23%), gli amici intimi (18%) i propri compagni di scuola (16%), il proprio ragazzo/a (16%), una compagnia allargata di amici (10%), figli di amici dei miei genitori (6%), sta con chi capita (5%), sta meglio da solo/a (4%), altre risposte (4%)

Tab. 8 La compagnia che si frequenta nel tempo extra-scolastico (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Quando non sei a scuola, con chi passi la maggior parte del

tempo libero? CPFP ENGIM

RICCI-MURATORI

IPSSAR-Cervia

IAL-Cervia TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

genitori, fratelli/sorelle 5 13 10 29 15 29 19 22 4 27 53 23

altri parenti 2 5 4 12 4 8 6 7 - - 16 7

altri adulti 1 3 2 6 1 2 2 2 - - 6 3

compagni di classe 7 18 0 0 6 12 4 5 2 13 19 8

amici 11 28 12 35 15 29 34 40 6 40 78 34

ragazza /o 7 18 5 15 6 12 17 20 1 7 36 16

compagni di attività/sport

7 18 1 3 5 10 4 5 2 13 19 8

altri - - - - - - - - - - - -

40 100 34 100 52 100 86 100 15 100 227 100

La maggior parte degli amici sono ragazzi e ragazze nate non in Italia (29%), oltre ¼ dei ragazzi sostiene di avere amici più nati in Italia che nel proprio paese d'origine. Il 22% dichiara di avere più amici del proprio paese d'origine che autoctoni.

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

28

Tab. 9 Luogo di nascita della propria rete amicale

Dove sono nati la maggior parte dei tuoi amici?

CPFP ENGIM RICCI-

MURATORI IPSSAR-Cervia

IAL-Cervia TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

tutti nel mio paese di origine 3 20 1 6 8 40 4 10 - - 16 16

più in Italia che nel mio Paese d'origine

1 7 6 38 1 5 18 45 1 17 27 28

più nel mio paese d'origine che in Italia

6 40 3 19 - - 8 20 4 67 21 22

in paesi diversi 5 33 4 25 10 50 9 23 1 17 29 30

quasi tutti nel paese di origine dei miei genitori

- - 1 6 - - - - - - 1 1

altro - - 1 6 1 5 1 2 - - 3 3

15 100 16 100 20 100 40 100 6 100 97 100

Fig. 16 Luoghi dove ci si incontra abitualmente con i propri amici (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Rispetto ai luoghi nei quali incontrano i loro amici, le risposte sono state: a casa di qualcuno di noi (20%), non abbiamo luoghi di incontro fissi (18%), in una piazza (17%), in un parco (14%), in un bar (13%), in una strada (6%), in un internet point (4%), in un C.A.G. (4%), al centro commerciale (4%). Solo il 4% dichiara di incontrare i propri amici in un centro di aggregazione. ►Cosa fai nel tempo libero quando decidi di stare in casa?(nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

I rispondenti dichiarano di navigare su Internet (22%), ascoltano musica (20%), guardano la televisione (20%), invitano qualche amico/a a casa (11%), giocano con i videogiochi (8%), aiutano nelle faccende domestiche (8%) e aiuto i genitori nel loro lavoro (7%), leggono libri/fumetti (5%).

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

29

Fig.17 Utilizzo del tempo libero fuori da casa (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Gli intervistati, interrogati sull'attività preferita quando escono di casa, rispondono di uscire preferibilmente a per andare a trovare un amico/a (27%), ritrovarsi con gli amici in una strada o piazza (20%) praticare uno sport (18%), fare un giro per strada (16%), andare al bar (11%), frequentare un centro educativo di aiuto compiti (3%), recarsi in un centro religioso (1%). Il 4 % dichiara di frequentare un C.A.G. SEZIONE C Informazioni e conoscenza sulla rete dei C.A.G. del territorio Tab. 9 Conoscenza dei Centri di Aggregazione

Sai cos'è e cosa offre un C.A.G?

CPFP ENGIM RICCI-

MURATORI IPSSAR-Cervia IAL-Cervia TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Sì 7 47 10 63 7 35 18 45 4 67 46 47

No 8 53 6 38 13 65 22 55 2 33 51 53

15 100 16 100 20 100 40 100 6 100 97 100

Come già accennato in precedenza (vedi nota metodologica), questa domanda è stata preceduta da una descrizione e una definizione di un luogo di aggregazione formale, nelle varie declinazioni offerte dal territorio. Il 47% era al corrente su cosa sia un centro di aggregazione. Il 53% degli intervistati del distretto ravennate dichiara di non conoscerne alcuno. ►In questo periodo ne stai frequentando uno, oppure l'hai frequentato in passato? 79 ragazzi su 97 dichiarano di non avere mai frequentato alcun centro di aggregazione. 18 ragazzi dichiarano di averlo frequentato, nessuno di questi proveniente da IAL-Cervia. Si è inoltre chiesto a coloro che avevano frequentato di indicare per quali motivi l'avessero scelto (erano ammesse fino a 3 risposte). Le opzioni maggiormente selezionate sono state la frequenza da parte dei propri amici, l' opportunità di trovare nuovi amici, le attività offerte, la possibilità di incontrare adulti con cui poter parlare.(vedi appendice)

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

30

Fig. 18 Motivi della non frequenza ad un centro di aggregazione giovanile (nota: erano ammesse fino a 3

risposte)

I 79 ragazzi, che non hanno frequentato C.A.G., lo hanno fatto perché non ne conoscevano alcuno (25%), non vi si fanno attività interessanti (18%), non sapevano che ci fosse (15%), è lontano da casa propria (15%), non avevano tempo perché dovevano studiare(12% ), non ci va più perché si annoia (8%), i propri genitori non sono d'accordo (3%), però d'estate frequentano un centro estivo (2%) non di sentiva accettato dai pari (1%), altro 2%. ►Pensi che i tuoi genitori sappiano che cosa è uno spazio/ centro di aggregazione e che attività vengono proposte? Su un totale di 97 rispondenti, 50 ragazzi ritengono che i propri genitori siano a conoscenza di cosa offre un centro di aggregazione, 35 hanno risposto di no, 12 non sanno. Si è chiesto poi di esprimere con un voto il grado di accordo o disaccordo verso alcune asserzioni aggregate in una batteria di affermazioni circa quali delle seguenti modalità potrebbero coinvolgere un maggior numero di ragazzi stranieri (non solo della propria nazionalità) e spingerli a frequentare i C.A.G. offerti dal proprio territorio. I rispondenti potevano indicare con 1 il massimo disaccordo e con 5 il massimo accordo. assumendo che i punteggi medi che si collocano tra 2 e 4 si debbano intendere come sostanzialmente neutri. Volutamente, in fase di elaborazione dei dati sono state inserite 2 asserzioni di controllo “mi piacerebbe che venissero organizzate attività che trattino la mia cultura d'origine” e “penso che ai ragazzi/e italiani/e non interessi conoscere elementi della mia cultura”, allo scopo di verificare la coerenza delle risposte fornite (vedi appendice metodologica).

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

31

Fig. 19 Opinioni sulle attività da proporre nei C.A.G.

Emerge, da parte dei giovani di origine non italiana, la volontà di inserire tra le iniziative dei centri, alcune attività che riguardino le culture “altre”. L'interesse a focalizzare le attività ed aspetti culturali della vita in Italia è una affermazione che non emerge. Anche l'affermazione sull'interesse da parte degli autoctoni di approfondire elementi delle altre culture è distribuito tra i gradi di accordo, ma raccoglie comunque consensi.

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

32

Distretto di Faenza

Gli istituti in cui è stata effettuata la rilevazione nel distretto di Faenza sono : -Ente di Formazione Professionale CEFAL di Faenza -Istituto Comprensivo “Carchidio Strocchi” (Centro Territoriale Permanente) di Faenza -Istituto di Istruzione Secondaria ITCG “Oriani” di Faenza Sezione A Caratteristiche socio-anagrafiche Tab. 10 Ripartizione del campione per istituti e genere

CEFAL

Carchidio Strocchi (CTP)

ITCG Oriani

TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

M - - 18 86 3 18 21 47

F 7 100 3 14 14 82 24 53

7 100 21 100 17 100 45 100

Il campione nel distretto di Faenza è composto da 45 studenti. La ripartizione per genere è di 21 ragazzi e 24 ragazze. Tab. 11 Distribuzione per nazionalità dei rispondenti

CEFAL Carchidio Strocchi (CTP)

ITCG Oriani

TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

ALBANIA - - 1 5 5 29 6 13

ARGENTINA - - - - 1 6 1 2

FILIPPINE 1 14 - - - - 1 2

ITALIA - - 2 10 - - 2 4

KOSOVO 1 14 - - - - 1 2

LETTONIA 1 14 - - - - 1 2

MACEDONIA - - 1 5 - - 1 2

MAROCCO 1 14 6 29 1 6 8 18

MOLDAVIA - - 2 10 4 24 6 13

POLONIA - - - - 2 12 2 4

ROMANIA 1 14 1 5 1 6 3 7

RUSSIA - - 1 5 - - 1 2

SENEGAL 1 14 5 24 - - 6 13

SERBIA - - - - 1 6 1 2

TANZANIA 1 14 - - - - 1 2

TUNISIA - - 1 5 - - 1 2

UCRAINA - - 1 5 2 12 3 7

7 100 21 100 17 100 45 100

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

33

N. 41 studenti hanno entrambi genitori originari dal medesimo paese di provenienza, 3 hanno genitori originari di 2 paesi differenti, uno solo studente ha un genitore straniero ed uno nato in Italia. Vivono tutti con la famiglia di origine, genitori o fratelli. Tab. 12 Percorsi migratori dei rispondenti, tempo di permanenza in Italia

CEFAL Carchidio Strocchi (CTP)

ITCG Oriani TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Da 6 mesi a 2 anni 2 29 12 57 2 12 16 36

Da 2 anni a 6 anni 3 43 5 24 6 35 14 31

Da più di 6 anni/nati in Italia 2 29 4 19 9 53 15 33

7 100 21 100 17 100 45 100

Nel questionario somministrato ai ragazzi, la suddivisione era costituta da 5 possibilità di risposta: da 6 mesi a 2 anni, da 2 a 4 anni , da 4 a 6 anni , nato in Italia. Per una più efficace interpretazione dei dati si è deciso, in fase di elaborazione, di suddividere in 3 sole opzioni. Come si evidenzia dalla tabella, mentre nel ITCG Oriani la maggioranza degli studenti è in Italia da più di 6 anni o di seconda generazione, la maggior parte dei frequentanti del CTP “Carchidio Strocchi” dichiarano di essere giunti in Italia da meno di 2 anni. Il campione femminile di CEFAL invece è uniformemente ripartito. Sezione B Attività svolte nel tempo libero Abbiamo domandato con chi, quando non sono impegnati in attività scolastiche, trascorrono la maggior parte del tempo libero extra-scuola. La maggior parte risponde di trascorrere il proprio tempo con amici (26%), seguito propri familiari (22%), di trascorrere parte del tempo libero a disposizione con la proprio ragazzo o ragazza (21%), con i compagni di classe (11%), con persone con cui si condivide una attività sportiva (10%), altre risposte (10%). ►Chi sono i coetanei che frequenti abitualmente fuori dalla scuola?(nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Al fine di indagare sui rapporti con il gruppo dei pari a livello più dettagliato, è stato chiesto quali fossero i coetanei abitualmente frequentati. I coetanei frequentati abitualmente fuori dall'ambiente scolastico sono i propri fratelli o cugini (23%) seguiti dagli amici intimi (22%), i propri compagni di scuola (15%), una compagnia allargata di amici (12%), il proprio ragazzo/a (10%), i figli di amici dei propri genitori (5%), dichiara di stare meglio da solo/a (5%), altre risposte (6%). La maggior parte degli amici sono ragazzi e ragazze nate non in Italia (29%), oltre ¼ dei ragazzi sostiene di avere amici più nati in Italia che nel proprio paese d'origine. Il 22% dichiara di avere più amici del proprio paese d'origine che autoctoni. Tab. 13 La compagnia che si frequenta nel tempo extra-scolastico (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Quando non sei a scuola con chi passi la maggior parte del tempo libero?

CEFAL Carchidio Strocchi (CTP)

ITCG Oriani

TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

genitori, fratelli/sorelle 3 20 11 23 9 21 23 22

altri parenti - - 2 4 2 5 4 4

altri adulti 1 7 2 4 - - 3 3

compagni di classe 2 13 7 15 3 7 12 11

amici 6 40 18 38 3 7 27 26

ragazza/o 3 20 6 13 13 30 22 21

compagni di attività/sport - - 1 2 10 23 11 10

altri - - - - 3 7 3 3

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

34

15 100 47 100 43 100 105 100

Tab. 14 Luogo di nascita della propria rete amicale

Dove sono nati la maggior parte dei tuoi amici?

CEFAL Carchidio Strocchi (CTP)

ITCG Oriani

TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

tutti del mio Paese di origine 3 43 8 38 1 6 12 27

più in Italia che nel mio Paese d'origine 1 14 8 38 12 71 21 47

più nel mio Paese d'origine che in Italia - - 1 5 3 18 4 9

in Paesi diversi 2 29 4 19 1 6 7 16

quasi tutti nel Paese di origine dei miei genitori (se diverso dall'Italia)

- - - - - - - -

altro 1 14 - - - - 1 2

7 100 21 100 17 100 45 100

N. 21 rispondenti su 45 ritengono di avere amici per la maggior parte italiani, seguiti da 12 ragazzi che dichiarano che i propri amici sono solo ragazzi e ragazze provenienti dal proprio paese d'origine. 7 ragazzi hanno amicizie bi-culturali. Fig. 20 Luoghi dove ci si incontra abitualmente con i propri amici (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

A casa di qualcuno del gruppo di amici frequentati (27%), in un parco (22%), non si sono identificati luoghi di incontro fissi (20%), in una piazza (14 %), in un bar (6%), in un Internet point (5%) presso un centro giovanile (3%), in un centro commerciale (2%), in una strada (1%) ►Cosa fai nel tempo libero quando decidi di stare in casa?(nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

I rispondenti dichiarano di: navigare su internet (24%), ascoltare musica (21%) guardare la televisione (17%) aiutare nelle faccende domestiche 9%, aiutare i genitori nel loro lavoro (8%),invitare qualche amico/a a casa (8%), giocare con i videogiochi (7%), leggere libri/fumetti (6%).

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

35

Fig.21 Utilizzo del tempo libero fuori di casa (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Quando escono di casa, nel tempo libero post-scuola, i ragazzi del distretto faentino preferibilmente vanno a trovare un amico/a (31%) si ritrovano con gli amici in una strada o piazza (23%), vanno a fare sport (23%), fanno un giro per strada (12%), vanno al bar (6% ) si recano in un centro educativo per essere aiutati nei compiti (5%) vado nella sede di un centro religioso (1%). Si evidenzia che tra le risposte scelte, non è stata presa in considerazione la frequenza ad un centro giovanile. Sezione C Informazioni e conoscenza sulla rete dei C.A.G. del territorio Agli intervistati è stato domandato, previa spiegazione dettagliata (vedi nota metodologica) se fossero a conoscenza dell'esistenza e delle attività dei centri giovanili. Tab. 15 Conoscenza dei Centri di Aggregazione

Sai cos'è e cosa offre un C.A.G.?

CEFAL Carchidio Strocchi (CTP)

ITCG Oriani TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Sì 0 0 9 43 7 41 16 36

No 7 100 12 57 10 59 29 64

7 100 21 100 17 100 45 100

Come già accennato in precedenza, questa domanda è stata preceduta una descrizione e una definizione di un luogo di aggregazione formale, nelle varie declinazioni offerte dal territorio. Il 36% era al corrente su cosa sia un centro di aggregazione. Il 64% degli intervistati del distretto faentino hanno dichiarato di non conoscerne alcuno. Delle 7 ragazze di cui era costituito il campione di Cefal, ha dichiarato di non essere informata su questo tipo di offerta. Negli altri due istituti, poco meno della metà del campione non conosceva l'esistenza dei centri di aggregazione.

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

36

►In questo periodo ne stai frequentando uno, oppure l'hai frequentato in passato? Da un ulteriore domanda si è indagato se i rispondenti avessero frequentato un C.A.G. e tra coloro che avevano frequentato un C.A.G., quali attività avessero svolto, lasciando la possibilità di dare fino a 3 opzioni di risposte. 39 rispondenti su 45 dichiarano di non aver frequentato nessun centro di aggregazione, neppure in passato. 6 intervistati invece dicono di averlo frequentato principalmente per l'ambiente stimolante e perché era frequentato da amici. Il tipo di attività frequentate sono state i tornei e giochi da tavolo, laboratori artistici, sala musicale/sala prove, ping-pong, biliardino. Fig. 22 Motivi della non frequenza ad un centro di aggregazione giovanile (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

I 39 ragazzi che non hanno frequentato un centro giovanile, lo hanno fatto perché non ne conoscevano nessuno (32%), non sapevano che esistessero queste strutture(18%), è lontano da casa propria (15%), non avevano tempo perché devono studiare (13% ), non venivano proposte attività interessanti (10%) non si sentivano accettati dagli altri frequentanti (3%), i genitori non erano d'accordo (3%), non lo frequentavano più perché si annoiavano (5%), no, ma avevano frequentato un centro estivo (2%) ►Pensi che i tuoi genitori sappiano che cosa è uno spazio/ centro di aggregazione e che attività vengono proposte? Si è voluto indagare se i ragazzi ritengono che i loro genitori sappiano cosa sia un C.A.G. e che attività si possono svolgere. N. 15 rispondenti hanno risposto affermativamente, 23 hanno risposto di no, 7 non sanno. Si è chiesto di esprimere con un voto il grado di accordo o disaccordo in merito ad alcune asserzioni aggregate in una batteria di affermazioni circa quali delle seguenti modalità potrebbero coinvolgere un maggior numero di ragazzi stranieri (non solo della propria nazionalità) a frequentare i C.A.G. offerti dal proprio territorio. I rispondenti potevano indicare con 1 il massimo disaccordo e con 5 il massimo accordo, assumendo che i punteggi medi che si collocano tra 2 e 4 si debbano intendere come sostanzialmente neutri. Volutamente, in fase di elaborazione dei dati sono state inserite 2 asserzioni di controllo “mi piacerebbe che venissero organizzate attività che trattino la mia cultura d'origine” e “penso che ai ragazzi/e italiani/e non interessi conoscere elementi della mia cultura”, allo scopo di verificare la coerenza delle risposte fornite (vedi appendice metodologica)

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37

Fig. 23 Opinioni sulle attività da proporre nei C.A.G.

La maggior parte dei giovani di origine non italiana concorda sulla possibilità di inserire tra le iniziative dei centri alcune attività che riguardino le culture “altre”. L'interesse a focalizzare le attività ed aspetti culturali della vita in Italia è una affermazione che suscita meno interesse. Anche l'affermazione sull'interesse da parte degli autoctoni di approfondire elementi delle altre culture è equamente distribuito tra i gradi di accordo.

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38

2.2.3. Distretto di Lugo Gli istituti in cui è stata effettuata la rilevazione nel distretto di Lugo sono stati: -Ente di Formazione Professionale CEFAL di Villa S. Martino di Lugo -Istituto di Istruzione Secondaria I.P.S.I.A. “E. Manfredi” di Lugo Sezione A Caratteristiche socio-anagrafiche Tab. 16 Ripartizione del campione per istituti e genere

CEFAL IPSIA TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. %

M 10 100 13 100 23 100

F - - - - - -

10 100 13 100 23 100

In base alle presenze ed alla distribuzione degli studenti stranieri nelle due agenzie educative selezionate per la rilevazione, il campione nel distretto di Lugo è interamente di genere maschile. Tab. 17 Distribuzione per nazionalità dei rispondenti

CEFAL IPSIA TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. %

ALBANIA 3 30 2 15 5 22

ITALIA - - 2 15 2 9

MACEDONIA - - 1 8 1 4

MAROCCO 2 20 2 15 4 17

MOLDAVIA - - 1 8 1 4

PAKISTAN - - 1 8 1 4

ROMANIA 1 10 3 23 4 17

SENEGAL 3 30 - - 3 13

TUNISIA 1 10 1 8 2 9

10 100 13 100 23 100

N. 88 studenti hanno entrambi genitori originari dal medesimo Paese di provenienza, 3 hanno genitori di 2 nazionalità diverse, 6 hanno un genitore straniero e uno nato in Italia. 8 ragazzi sono nati in Italia. Vivono in gran parte con la famiglia di origine, genitori o fratelli. I 23 studenti hanno entrambi i genitori originari dal medesimo paese di provenienza. 2 ragazzi sono di origine marocchina ma nati in Italia. La gran parte vive con i genitori, nel caso di Cefal alcuni ragazzi intervistati risiedevano presso un convitto fuori provincia. Alcuni ragazzi, all'epoca della rilevazione, avevano già compiuto i 18 anni.

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39

Tab. 18 Percorsi migratori dei rispondenti, tempo trascorso dall'arrivo in Italia

CEFAL IPSIA TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. %

Da 6 mesi a 2 anni 1 10 1 8 2 9

Da 2 anni a 6 anni 6 60 6 46 12 52

Da più di 6 anni / nati in Italia 3 30 6 46 9 39

10 100 13 100 23 100

Nel questionario la suddivisione era costituta da 5 possibilità di risposta: da 6 mesi a 2 anni, da 2 a 4 anni, da 4 a 6 anni , nato in Italia. Per una più immediata interpretazione si è deciso, in fase di elaborazione, di suddividere in 3 opzioni. La maggior parte dei ragazzi è giunta in Italia da 2 a 6 anni fa. SEZIONE B Attività svolte nel tempo libero

Abbiamo domandato con chi, quando non sono impegnati in attività scolastiche trascorrono la maggior parte del tempo libero. La maggior parte risponde di trascorrere il proprio tempo con amici (35%) seguito da tempo con la propria ragazza (18%) e con la propria famiglia (16%), con i propri compagni di attività (11%), compagni di scuola (11%), altro (9%). ►Chi sono i coetanei che frequenti abitualmente fuori dalla scuola? (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Nel tempo extra-scuola, i ragazzi frequentano abitualmente una compagnia allargata di amici (23%) i propri compagni di scuola (21%) la propria ragazza (19%), i fratelli o cugini (17%), preferisce stare da solo (4%), altre risposte (6%). Il fatto che ci sia una così alta percentuale di ragazzi che trascorrono il tempo con i propri amici e così limitatamente con la propria famiglia è giustificato dal fatto che parte del campione vive in un convitto, lontano dalla propria famiglia. Tab. 19 La compagnia che si frequenta nel tempo extra-scolastico (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Quando non sei a scuola, con chi passi la maggior parte del tempo libero?

CEFAL IPSIA TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. %

genitori, fratelli/sorelle 3 13 6 19 9 16

altri parenti - - 2 6 2 4

altri adulti 1 4 - - 1 2

compagni di classe 2 8 4 13 6 11

amici 10 42 9 29 19 35

ragazza/o 5 21 5 16 10 18

compagni di attività/sport 3 13 3 10 6 11

altri - - 2 6 2 3

24 100 31 100 55 100

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40

Tab. 20 Luogo di nascita della propria rete amicale

Dove sono nati la maggior parte dei tuoi amici?

CEFAL IPSIA TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. %

tutti nel mio paese di origine 1 10 3 23 4 17

più in Italia che nel mio Paese d'origine 1 10 6 46 7 30

più nel mio Paese d'origine che in Italia 5 50 2 15 7 30

in Paesi diversi 3 30 1 8 4 17

quasi tutti nel paese di origine dei miei genitori (se diverso dall'Italia)

- - 1 8 1 4

altro - - - - - -

10 100 13 100 23 100

La maggior parte degli amici per i frequentanti di CEFAL sono ragazzi e ragazze in massima parte nati nel proprio paese d'origine, mentre per gli studenti di Ipsia, gli amici che incontrano sono in gran parte italiani. Fig. 24 Luoghi dove ci si incontra abitualmente con i propri amici (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

A casa di qualcuno (21%) in un parco (19%) in un bar (16%), non abbiamo luoghi di incontro fissi (15%), in una piazza (14%), al centro commerciale (5%), nella sede di un gruppo religioso (5%), in un Internet point (4%), altro (2%). Si evidenzia che tra le risposte scelte, non è stata presa in considerazione la frequenza ad un centro giovanile. ►Cosa fai nel tempo libero quando decidi di stare in casa?(nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

I rispondenti dichiarano di guardare la televisione (23%) navigare su internet (21%), ascoltare musica (16%) invitare qualche amico a casa (15%), giocare con i videogiochi (8%), aiutare i propri genitori nel loro lavoro (8%), altre risposte (9%).

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41

Fig.25 Utilizzo del tempo libero fuori da casa (nota: erano ammesse fino a 3 risposte)

Gli intervistati, interrogati sull'attività preferita quando escono di casa, rispondono di andare preferibilmente a trovare un amico (30%), a praticare uno sport (29%) in un bar (14%), si ritrovano con gli amici in una strada o in una piazza (13%), fanno un giro per strada (7%), si recano in un centro religioso (4%) altre risposte (4%). Nessuno ha risposto di andare in uno spazio o centro di aggregazione giovanile. SEZIONE C Informazioni e conoscenza sulla rete dei C.A.G. del territorio Tab. 21 Conoscenza dei Centri di Aggregazione

Sai cos'è e cosa offre un C.A.G?

CEFAL IPSIA TOTALE

v.a. % v.a. % v.a. %

Sì 3 30 5 38 8 35

No 7 70 8 62 15 65

10 100 13 100 23 100

Come già accennato in precedenza (vedi nota metodologica), questa domanda è stata preceduta una descrizione e una definizione di un luogo di aggregazione formale, nelle varie declinazioni offerte dal territorio. Il 35% era al corrente su cosa sia un centro di aggregazione. Il 65% degli intervistati del distretto lughese dichiara però di non conoscerne alcuno. ►In questo periodo ne stai frequentando uno, oppure l'hai frequentato in passato? N. 19 intervistati su 23 dichiarano che non stanno frequentando alcun centro di aggregazione e neppure in passato l'hanno fatto. N. 4 rispondenti dicono di averlo frequentato principalmente perché frequentato da amici. Il tipo di attività preferite sono ping-pong, biliardino, spazio videogiochi, tornei, punto internet gratuito.

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Fig. 26 Motivi della non frequenza ad un centro di aggregazione giovanile (nota: erano ammesse fino a 3

risposte)

I 19 giovani di altra origine che non hanno frequentato un C.A.G. lo hanno fatto perché ritengono che comunque non vengano proposte attività interessanti (30%), non conoscono nessun centro di aggregazione (22%), non hanno tempo perché devono studiare (19%), non sapeva dell'esistenza di centri di aggregazione nella zona del lughese (15%), non ci va più perché si annoia (7%), è lontano da casa propria (4%). ►Pensi che i tuoi genitori sappiano che cosa è uno spazio/ centro di aggregazione e che attività vengono proposte? 10 giovani hanno risposto affermativamente, 12 hanno risposto di no, 1 non sa. Fig. 27 Opinioni sulle attività da proporre nei C.A.G. Si è chiesto di esprimere con un voto il grado di accordo o disaccordo verso alcune asserzioni aggregate in una batteria di affermazioni su quali delle seguenti modalità potrebbe coinvolgere un maggior numero di ragazzi stranieri (non solo della propria nazionalità) a frequentare i C.A.G. offerti dal proprio territorio, i cui i rispondenti potevano indicare con 1 il massimo disaccordo e con 5 il massimo accordo, assumendo che i punteggi medi che si collocano tra 2 e 4 di debbano intendere come sostanzialmente neutri.

Volutamente, in fase di elaborazione dei dati sono state inserite 2 asserzioni di controllo “mi piacerebbe che venissero organizzate attività che trattino la mia cultura d'origine” e “penso che ai ragazzi/e italiani/e non interessi conoscere elementi della mia cultura”, allo scopo di verificare la coerenza delle risposte fornite (vedi appendice metodologica)

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La conoscenza di altri strumenti promossi per le nuove generazioni

Si è scelto di focalizzare l'attenzione su due domande poste agli studenti in merito alla conoscenza di due strumenti promossi dal Committente a favore delle giovani generazioni, evidenziandone la nazionalità e il genere. Previa spiegazione frontale (vedi nota metodologica), si è invitato il campione a dare risposte alle domande come da tabella 22. Tab. 22 A/B. Conoscenza e utilizzo di Informagiovanionline e circuito GA/ER

Tab. 22 A Hai mai visitato il sito Internet Informagiovanionline ? (sito

online rivolto ai giovani che vivono in Provincia di Ravenna, che fornisce informazioni aggiornate su svago,giochi, diritti e molto altro)

Tab. 22 B Sei a conoscenza che la Provincia di Ravenna aiuta i giovani del territorio ad esprimere la loro creatività sostenendoli in percorsi di formazione artistica? (attraverso la realizzazione di

esposizioni di design/fumetto e rassegne di musica, teatro e cinema aderendo al circuito GA/ER -giovani artisti Emilia Romagna)

Sì No

Sì No

M F M F M F M F

ALBANIA 3 2 15 7 ALBANIA 8 4 11 5

ARGENTINA 1 ARGENTINA 1

BIELORUSSIA 1 BIELORUSSIA 1

BOSNIA 1 BOSNIA 1

BRASILE 1 BRASILE 1

COLOMBIA 1 1 COLOMBIA 1 1

CUBA 1 1 3 CUBA 1

FILIPPINE 1 FILIPPINE 1 3 1

GERMANIA 1 GERMANIA 1

GHANA 1 GHANA 1

ITALIA 1 3 1 ITALIA 1 2 1

KOSOVO 1 KOSOVO 1

MACEDONIA 5 4 MACEDONIA 3 1 2 2

MAROCCO 3 1 7 5 MAROCCO 1 2 7 4

MOLDAVIA 9 7 MOLDAVIA 3 1 6 6

NIGERIA 2 3 NIGERIA 1 2 2

PAKISTAN 1 PAKISTAN 1

PERU' 1 1 PERU' 1 1

POLONIA 3 1 POLONIA 1 1 2

ROMANIA 10 9 ROMANIA 1 2 9 7

RUSSIA 1 RUSSIA 1

SENEGAL 2 1 11 2 SENEGAL 3 9 3

SERBIA 1 SERBIA 1

TANZANIA 1 TANZANIA 1

THAILANDIA 1 1 THAILANDIA 1 1

TUNISIA 2 2 TUNISIA 1 2

UCRAINA 1 5 3 UCRAINA 1 1 5 2

totale 12 5 81 55 totale 26 20 62 40

17 136 46 102

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44

Su un campione di 165 ragazzi, alla domanda inerente la conoscenza del sito Informagiovanionline 154 giovani hanno fornito una risposta. 17 dichiarano (11%) di avere avuto occasione di visitarlo, di cui 12 maschi e 5 femmine. 137 (89%) di cui 81 maschi e 56 femmine, non conoscevano l'esistenza di questo strumento. Sulla domanda inerente il circuito GA/ER 148 giovani di origine non italiana hanno risposto alla domanda posta. 46 ragazzi ( 31%) di cui 26 maschi e 20 femmine, hanno risposto di avere avuto occasione di ricevere informazioni circa questa opportunità promossa dalla Provincia di Ravenna. 102 ragazzi (69%), dichiarano di non avere mai avuto informazioni in proposito.

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Capitolo 3 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Al fine di tracciare alcune riflessioni conclusive sulla ricerca presentata ci sembra utile partire da un breve confronto tra le considerazioni degli operatori di alcuni Centri Giovanili della Provincia di Ravenna ed il gruppo di giovani di origine non italiana di età compresa tra i 14 e i 18 anni frequentanti le Scuole Secondarie di secondo grado, i Centri Territoriali Permanenti ed i Centri di Formazione Professionale. Tale confronto diventa particolarmente pertinente in riferimento alle considerazioni e alle idee che i ragazzi contattati nelle diverse agenzie educative hanno espresso in merito alla loro conoscenza ed utilizzo degli strumenti per le nuove generazioni quali la rete dei Centri di Aggregazione Giovanile, il sito Informagiovani online e il circuito GA/ER Giovani Artisti per l'Emilia Romagna.

Il punto di vista degli operatori dei C.A.G. La prima fase di ricerca ha previsto il coinvolgimento degli operatori di 15 Centri di Aggregazione Giovanile, ed in particolare è stata finalizzata all'esplorazione delle rappresentazioni degli educatori circa le abitudini aggregative dei ragazzi/e. E’ stato preso in considerazione l'aspetto multiculturale riferito alle strutture aggregative offerte dal territorio, allo scopo di fare emergere quelle specifiche attività che hanno facilitato l’interazione tra i giovani italiani e di origine non italiana. Gli operatori intervistati, in base alla tipologia del C.A.G. di appartenenza, hanno espresso idee molto differenti, anche in base alla proprie esperienze, a volte trasversali a volte specifiche rispetto all'utenza del centro. In merito ai giovani fruitori dei C.A.G presi in esame nel distretto di Ravenna, il 36, 5% dei frequentanti è di origine non italiana, vi è però un C.A.G. in questo distretto con l'86% di frequentanti stranieri. Per ciò che riguarda il distretto di Faenza i frequentanti stranieri sono il 30,3% del totale in cui però un C.A.G. ha il 76,5% di frequentanti non italiani; nel distretto di Lugo, il centro preso in esame con il maggior numero di ragazzi/e stranieri è un centro di Bagnacavallo che opera solo durante il periodo estivo; anche il C.A.G. di Alfonsine ha la metà dei frequentanti di origine straniera. Fig. 28. Ripartizione per genere dei frequentanti dei C.A.G. nei 3 distretti

Circa la ripartizione per genere nel distretto di Ravenna, il 77% dei frequentanti è costituito da maschi contro il 23% di femmine. E' un centro educativo di Ravenna ad avere il maggior numero di ragazze, con il 75%. Ravenna Teatro ha una presenza di minori equamente suddivisa per genere, 50% mentre gli altri centri esaminati accolgono quasi interamente una utenza straniera di sesso maschile. Nel distretto di Faenza, in tutti i centri esaminati, la presenza maschile oscilla attorno all'80%. Riguardo il distretto di Lugo, nel centro estivo di Bagnacavallo le presenze per genere sono equamente suddivise, mentre si ha una maggioranza di ragazze frequentanti il centro di aiuto compiti lughese e una totale assenza di ragazze nei centri di Cotignola e Massa Lombarda.

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Per ciò che concerne le aree di provenienza, le nazionalità maggiormente rappresentate, per il distretto di Ravenna sono quella albanese, nigeriana e rumena; per il distretto di Faenza sono quella moldava, nigeriana, albanese, per il distretto di Lugo sono marocchina, albanese e senegalese. Fig. 29 Nazionalità maggiormente rappresentati nei C.A.G

Secondo le informazioni fornite dagli operatori intervistati, la maggior parte dei giovani stranieri frequentanti tali C.A.G. nei tre distretti è giunta in Italia da 4 a 6 anni, inserendosi in un Centro di Aggregazione poiché, presumibilmente, ha seguito amici già frequentanti oppure è stato inviato dai servizi del territorio. Diversa è la situazione dei frequentanti di Lugo per gli studenti, che raccoglie i ragazzi che necessitano di essere aiutati nei compiti e di supporto linguistico, nel C.A.G. Compagniabella di Faenza la presenza di ragazzi recentemente arrivati (fino a 2 anni) è consistente. E' possibile ipotizzare che i giovani stranieri frequentanti i centri abbiano seguito amici già frequentanti oppure siano stati inviati dai servizi del territorio. Passando all'analisi di ulteriori informazioni fornite dagli operatori, sappiamo che i ragazzi che frequentano i “loro” C.A.G. risiedono entro lo stesso Comune, nei pressi del luogo di aggregazione e, nel caso di Faenza e Ravenna entro lo stesso quartiere. Secondo alcuni operatori, questi ragazzi frequentano altri centri di aggregazione, centri esperienziali o circoli parrocchiali e le associazioni sportive (nel caso di giovani di sesso maschile). Significativo è il parere degli operatori dei centri di aiuto compiti, secondo i quali i giovani stranieri frequentanti il “proprio” C.A.G non frequentano nessun altro spazio di aggregazione strutturato, la visione è quindi quella di ragazze e ragazzi principalmente concentrati ad incrementare i propri risultati scolastici.

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Fig. 30 Luoghi di incontro dei ragazzi di origine non italiana secondo gli operatori dei C.A.G.

Secondo la conoscenza e percezione degli operatori sulle abitudini extra-scuola dei giovani stranieri di entrambi i generi, questi trascorrono il proprio tempo libero pomeridiano prevalentemente presso la propria abitazione. Per ciò che concerne la frequentazione di luoghi non strutturati, emerge l'idea generale di giovani che amano stare fuori di casa, trascorrendo il proprio tempo libero in strada ed in modo particolare al parco. Secondo il parere degli operatori del lughese il bar è una delle mete preferite, mentre per ciò che concerne i luoghi strutturati (secondo il parere degli operatori del distretto ravennate e quello del lughese), i ragazzi frequentano abitualmente le strutture sportive. In merito alle motivazioni per cui i ragazzi frequentano tale centro, la maggior parte degli operatori risponde che questi apprezzano il libero accesso, la gratuità della frequentazione, le opportunità ludiche e dalle attività laboratoriali. Risultano essere fattori attrattivi per i Centri di Aggregazione le attività di aiuto compiti , le attività sportive e l'accesso a strutture sportive specifiche e l'interazione con una figura adulta di riferimento col quale costruire un rapporto positivo, viene considerata una delle possibili motivazioni. In linea generale buona parte degli operatori vede i giovani italiani e stranieri che frequentano i centri come adolescenti simili tra loro più per il percorso di vita che stanno attraversando, che diversificati rispetto alla nazionalità di provenienza. Proponendo agli intervistati di descrivere, attraverso alcune parole-chiave, la relazione che la maggior parte dei ragazzi stranieri frequentanti il “proprio” C.A.G. intrattiene con il gruppo dei pari italiani, la metà dei rispondenti valuta positivamente la relazione riscontrando caratteristiche di collaborazione e inclusione. Si rilevano poi interesse e curiosità. Per ciò che riguarda il distretto di Faenza, in un caso l'operatore rileva che i rapporti tra i ragazzi di altra origine e gli autoctoni sono caratterizzati da una certa diffidenza. Circa l'atteggiamento della cultura ospitante verso i ragazzi stranieri, la maggior parte dei rispondenti, segnala che la relazione è collaborazione, inclusione e ricerca di interazione. In entrambe le risposte, alla luce di quanto dichiarato dai rispondenti dei distretti di Ravenna e Lugo, non viene percepita la tendenza all' esclusione, in un solo caso viene percepita indifferenza. Un operatore di Lugo constata però che i ragazzi stranieri e quelli autoctoni sovente scelgono attività diverse per cui di fatto i ragazzi non si “mescolano”, in alcuni casi si aggregano e formano gruppi secondo la provenienza alla stessa area geografica, ma sovente rimangono separati. La situazione di Faenza invece appare più complessa. In due centri in particolare, gli operatori hanno rilevato momenti di conflitto e manifestazioni di pregiudizio reciproco. L'elevata percentuale di stranieri in uno dei centri faentino tende ad alimentare situazioni complesse che spingono le famiglie autoctone a scegliere di non inviare i propri figli in tale struttura.

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In alcuni casi le rappresentazioni sui ragazzi di origine non italiana sono strettamente connesse ai modi attraverso i quali gli operatori li percepiscono come più o meno integrati. In qualche caso, gli autoctoni sono visti dagli educatori come soggetti discriminatori che attuano comportamenti di esclusione verso i ragazzi stranieri.

23

Agli interpellati è stato domandato inoltre se il C.A.G di riferimento abbia organizzato iniziative che abbiano avuto una ricaduta positiva verso i giovani stranieri, allo scopo di valorizzarne la multi-appartenenza e se nel tempo siano stati attuati progetti o iniziative apposite per accompagnare o favorire l'ingresso dei giovani stranieri. Dalle risposte è emerso che, per la maggior parte degli operatori intervistati, l'adesione alle attività proposte dal centro da parte dei minori di origine non italiana è avvenuta spontaneamente o poiché la maggior parte dei ragazzi stranieri che abitualmente frequenta è stata inviata dai servizi del territorio. Presso alcuni spazi sono stati organizzati momenti conviviali con il coinvolgimento delle famiglie, laboratori creativi ,attività sportive. Mentre per i centri che offrono principalmente aiuto compiti le modalità attraverso cui coinvolgere i ragazzi sono di ordine linguistico, nel caso di Ravenna Teatro, vista la peculiarità dell'attività è la condivisione dell'esperienza di debutto a creare integrazione e aggregazione. Ben diversi sono gli approcci e le modalità dei C.A.G. che accorgono un numero basso di stranieri frequentanti pur essendo in una zona ad alta densità di residenti di altra origine, e diversa la situazione nei Centri di aggregazione in cui il numero di giovani stranieri supera la metà dei frequentanti. Gli intervistati suggeriscono che sia i ragazzi autoctoni che quelli stranieri potrebbero essere coinvolti e sensibilizzati attraverso azioni dirette ad incrementare e sviluppare il senso di appartenenza verso il centro stesso, facendoli sentire parte di esso anche attraverso un lavoro quotidiano di mediazione con le varie culture. L'alta frequentazione di ragazzi stranieri in alcuni centri del distretto faentino sta portando sempre più i giovani autoctoni (e i propri genitori) ad adottare atteggiamenti discriminatori ed a scegliere di non utilizzare le strutture offerte dal territorio, ricercando altre opzioni extra-scolastiche. Secondo un referente faentino le situazioni e i bisogni si sono modificati nel tempo e la mancanza di equilibri tra il numero di stranieri e di italiani è “un nodo da sbrogliare, ritenendo che il servizio debba in un qualche modo essere ri-organizzato dal punto di vista identitario”. Si è domandato, infine, di conoscere secondo la loro esperienza, quali altre attività oltre a quelle già sperimentate presso il proprio centro, potrebbero stimolare i giovani migranti a frequentare in numero maggiore o in maniera più e continuativa i C.A.G., suggerendo alcune proposte (fig. 31): educazione fra pari, iniziative multiculturali e pubblicizzazione presso le famiglie di origine. Nella figura 31 sotto riportata vengono comparate le considerazioni degli operatori dei 3 distretti. Fig. 31 Utilità di alcune modalità di promozione dei Centri di Aggregazione Giovanile secondo gli operatori:

23 Una recente ricerca svolta nel territorio faentino conferma questa peculiarità: sondaggio sugli atteggiamenti degli adolescenti faentini verso i

fenomeni migratori. Indagine su 405 studenti scuole superiori, quasi tutti di nazionalità italiana: il 2/3 non ha amici stranieri, la percezione è che la nazionalità rappresentata sia la marocchina mentre è quella rumena, e gli stranieri a Faenza non sono il 16% ma il 9% “Giovani sguardi sull'immigrazione, Indagine sugli studenti delle scuole superiori”. Ami, Anolf, Mani Tese, Ass. Farsi Prossimo. Faenza, Maggio 2010.

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Agli intervistati, si è chiesto di esprimere il grado di accordo o disaccordo verso alcune asserzioni circa le modalità che potrebbero coinvolgere un numero maggiore di ragazzi stranieri nel C.A.G. offerti dal territorio. Le tre diverse modalità di promozione hanno raccolto consensi, seppur con differenze rilevanti rispetto le diverse tipologie di C.A.G e i diversi distretti. Il maggior grado di accordo è stato relativo ad iniziative di educazione fra pari.

Il punto di vista degli studenti di origine non italiana

Il tema dell'identità già delicato in adolescenza, in generale lo è ancor di più per i ragazzi stranieri. Essi non stanno solo attraversando una fase del ciclo di vita che prevede il superamento dei passaggi evolutivi tipici dell'adolescenza, ma si trovano anche a far fronte ad un inusuale compito di sviluppo legato alla propria esperienza di giovani migrati: la costruzione di un'identità mista o multiculturale.

24

Riferirsi ai processi di integrazione dei minori stranieri implica considerare le loro specificità per storie, percorsi migratori e conseguenti problematiche o aspettative nei confronti dei contesti di accoglienza. Importante è da quanto tempo il minore è inserito nel contesto italiano. Chi è arrivato in Italia ad età avanzata avrà più difficoltà ad acquisire una buona conoscenza linguistica ed potrà avere genitori meno integrati. Spesso le iniziali difficoltà linguistiche le differenze culturali del giovane immigrato rendono difficoltosa la socializzazione con i coetanei autoctoni. Da una recente ricerca svolta in un altro paese europeo sull'integrazione dei giovani migranti viene confermato che coloro che sono immigrati in adolescenza dovranno superare difficoltà di molto superiori rispetto a coloro che sono arrivati da piccoli

25. Questi ragazzi

potrebbero avere maggiori difficoltà ad inserirsi nel gruppo dei pari sia per il disagio ad acquisire una conoscenza linguistica, una cadenza e accento corretto, sia perché anche i genitori, arrivati da poco tempo potrebbero essere scarsamente integrati ed avere un numero inferiore di amici ed una rete sociale più stretta di coloro che vivono in Italia da molti anni. Spesso vi sono poi disagi legati all'inserimento scolastico che riguardano tanto le relazioni tra i pari, inserimento in classi inferiori di età o in gruppi demotivanti, quanto il rapporto scuola famiglia e l'atteggiamento della famiglia verso la scuola. La scuola è un luogo privilegiato di interazione sociale in cui i ragazzi stranieri individuano nei loro compagni di scuola i soggetti che maggiormente entrano con loro in relazioni di scambio e di socializzazione. Al di fuori della scuola però è difficile per i minori stranieri la costruzione di esperienze significative di aggregazione e l’avvio di relazioni interpersonali positive

26 soprattutto, come si è detto, nella fascia di età trattata dalla

presente ricerca, cioè quella che va dai 14 ai 18 anni. Il migrante di prima generazione, è determinato dalla sua cultura: è stato modellato da essa, l'ha interiorizzata, nella misura in cui la sua socializzazione è stata fatta nel Paese di origine. Nel nuovo contesto, egli ha a che fare con norme, credenze e atteggiamenti nuovi in quanto le esperienze che il migrante vive portano inevitabilmente a cambiamenti. Se, per i giovani nati in Italia, si prospettano possibilità di inclusione grazie alla possibilità di acquisire la cittadinanza italiana, per i "figli del ricongiungimento" le traiettorie sono più complesse e imprevedibili, influenzate dalle condizioni di vita e dalle risorse disponibili. A tutti gli effetti è una generazione ponte, che sta costruendo il passaggio tra i primi migranti e le generazioni successive, intenti a sviluppare concrete strategie per l'inclusione, l'appartenenza, ma anche per la convivenza tra più mondi. Nei ragazzi migranti è presente la tensione verso lo sviluppo con le relazioni amicali con i ragazzi italiani, questa chiave di lettura potrebbe rivelarsi adeguata se prendiamo in considerazione il fatto che gli

24 Mancini Tiziana, (2006) Psicologia dell'identità etnica, Sé e appartenenze culturali ed. Carocci. 25 Robbie Gillian ed altri “In the front line of integration young people managing migration to Ireland “ febbraio 2010 Trinity Immigration Initiative

Children, Youth and Community Relations Project. (La ricerca ha coinvolto 169 immigrati di età compresa tra i 15 e i 17 anni). 26 “Il fallimento dell'integrazione nel sistema scolastico può ostacolare lo sviluppo di vincoli sociali positivi e di interazioni tra i vari gruppi

necessari alla coesione sociale. il basso livello di studi, il basso tasso di completamento del cursus scolastico e la frequenza degli abbandoni costituiscono per gli alunni migranti altrettanti ostacoli alla riuscita della loro integrazione (...)”. Libro Verde Migrazione e Mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi di istruzione europei AA.VV. [sec 2008-2173].

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adolescenti da noi intervistati non riferiscono relazioni amicali prevalenti od esclusive con soli ragazzi non italiani. L'incontro con i pari età autoctoni infatti avviene quotidianamente, in luoghi urbani e spazi di vita differenti la scuola, la piazza, il campo sportivo ecc. Spesso l'unico modello che si presenta al giovane immigrato è il coetaneo italiano, i comportamenti che si innescano possono essere di assimilazione al “modello italiano”, in contrasto con i comportamenti e i valori interiorizzati. Esperti del settore, in un articolo pubblicato su Animazione sociale evidenziano che in molteplici situazioni, se da parte del ragazzo immigrato c'è l'imitazione, il coetaneo italiano invece, se non valorizza la cultura dell'altro, non lo rispetta fino in fondo: non c'è interscambio

27.

Nella seconda fase di questo studio abbiamo cercato di approfondire come viene impiegato il tempo libero fuori dalla scuola, quali sono i luoghi di incontro, le attività, le relazioni, i gruppi di appartenenza dei ragazzi stranieri cercando inoltre di indagare il livello di conoscenza e l'utilizzo di alcuni strumenti per le nuove generazioni, quali la rete dei centri di Aggregazione Giovanile, l'Informagiovani online e il circuito GA/ER . In collaborazione con la Provincia di Ravenna - Servizio Formazione e Lavoro - sono state individuate 10 agenzie educative in cui sono state effettuate le rilevazioni (Centri territoriali permanenti, Centri Formazione Professionale, Istituti secondari di secondo grado). Il campione dei giovani è composto da 100 maschi e 65 femmine che provengono da 25 paesi diversi. Dalla rilevazione delle caratteristiche socio-anagrafiche dei ragazzi intervistati, è emerso un quadro piuttosto vario. Sul periodo trascorso dall'arrivo in Italia, il gruppo di giovani stranieri frequentanti i Centri Territoriali Permanenti è costituito da ragazzi giunti in Italia da un tempo limitato (in media meno di 2 anni) , altri che hanno trascorso in Italia un periodo più prolungato sono inseriti percorsi di formazione professionale o scuola secondaria, avendo presumibilmente frequentato buona parte delle scuole primarie nel nostro Paese (periodo di permanenza da 2 a 6 anni), fino a giungere a ragazzi di seconda generazione o che hanno trascorso nel contesto italiano gran parte della propria vita. Dall'analisi del contenuto dei questionari raccolti, sembra emergere la figura di un giovane che predilige occupare il tempo libero con amici, praticando attività sportive o giocando con videogiochi, a differenza delle ragazze che spesso trascorrono il tempo libero a casa o in famiglia sebbene a seconda del luogo geografico di provenienza vi sia un diverso approccio nei riguardi del grado di libertà concesso dalle proprie famiglie. A differenza dei ragazzi italiani, che di norma sono molto organizzati anche nel tempo libero, i minori stranieri intervistati sembrano fare poco uso delle strutture per il tempo libero presenti nel territorio; in molti casi emergono segnali di scarsa conoscenza e di sotto utilizzo delle opportunità aggregative e di fragile senso di appartenenza al proprio contesto di vita. I giovani migranti trascorrono molto tempo in casa; oppure nel tempo libero non codificato sono i luoghi non strutturati ad essere protagonisti, la strada, la piazza, in particolare l'andare in giro viene riferito una delle attività predominanti, in particolare da parte di alcuni gruppi nazionali. Riguardo al tempo libero passato a casa, gli intervistati di Ravenna e Faenza dichiarano principalmente di navigare su Internet e ascoltare musica, mentre il gruppo di Lugo predilige guardare la televisione, invitare qualche amico/a a casa, giocare con i videogiochi. Solo alcuni dichiarano di leggere libri/fumetti. Alcune ragazze e ragazzi hanno risposto di aiutare nelle faccende domestiche e /o nella attività lavorativa dei genitori.

27 “Se guardiamo nelle stanze dei giovani immigrati, possiamo notare che i loro miti non siamo noi, ma appartengono alla loro realtà. Vogliono

essere protagonisti (...), ma l'unico modo di essere protagonista qui è essere italiano. Però, appena si da' loro un po' di spazio, emergono la diversità e il conflitto: in realtà, i ragazzi immigrati hanno bisogno di valorizzare il loro mondo, hanno necessità di riferimenti identitari diversi da noi, per tirare fuori quello che non manifestano perché si assimilano (...). Belpiede, Cacciavillani, Di Bella, Palidda DA VOCI DEL SOCIALE - PRATICHE DI MEDIAZIONE CULTURALE “Animazione sociale” 2002

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Figura 32 Utilizzo del tempo extra-scuola

Al fine di indagare sui rapporti col gruppo dei pari in modo più dettagliato abbiamo domandato chi sono i coetanei che essi frequentano abitualmente nel tempo extra-scuola. La maggior parte risponde di trascorrere il proprio tempo extra-scolastico con amici, seguito da tempo libero con i propri familiari, con il proprio ragazzo/a, nel caso dei frequentanti gli istituti secondari i compagni/le compagne di classe, con persone con cui si condivide una attività sportiva. Riguardo il luogo di nascita della propria rete amicale , se pur con alcune eccezioni, il dato è in buona parte correlato al tipo di istituto frequentato e al periodo trascorso in questo territorio. Una buona parte di coloro che frequentano i Centri Territoriali Permanenti e gli enti di formazione professionale del distretto di Ravenna dichiara di avere più amici del proprio paese d'origine che autoctoni. La maggior parte di coloro che vengono considerati amici del gruppo intervistato sono ragazzi e ragazze di diverse nazionalità, una buona parte dichiara avere più amici nati in Italia che nel proprio paese d'origine. Nel distretto di Faenza meno della metà del campione dichiara di avere amici per la maggior parte italiani, seguiti da ragazzi che dichiarano che i propri amici sono solo ragazzi e ragazze provenienti dal proprio paese d'origine e solo 1/5 del gruppo di ragazzi hanno amicizie “miste”. Per ciò che riguarda il distretto di Lugo la maggior parte degli amici per i frequentanti il centro di formazione professionale sono ragazzi nati nel proprio paese d'origine, mentre per gli studenti dell'istituto secondario, gli amici che si frequentano nel tempo extra-scuola sono sia stranieri che italiani. Dalle conversazioni intercorse con i ragazzi prima della somministrazione del questionario si è percepita la tensione verso lo sviluppo delle relazioni amicali con i pari italiani, questa chiave di lettura potrebbe rivelarsi adeguata se prendiamo in considerazione il fatto che la maggior parte dei ragazzi e ragazze intervistate in possesso di una buona padronanza linguistica, non riferiscono di relazioni amicali prevalenti od esclusive con giovani di origine non italiana.

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Fig. 33 Luoghi di incontro con la propria rete amicale

Riguardo ai luoghi dove ci si incontra abitualmente con la propria rete amicale, i ragazzi si trovano preferibilmente a casa di qualcuno, al parco mentre alcuni dichiarano di non avere luoghi di incontro fissi in una piazza, in un bar. Solo una piccola parte dei ragazzi intervistati (4%) di Ravenna dichiara di incontrare i propri amici in un centro di aggregazione, mentre nessun intervistato di Lugo e Faenza sceglie questa opzione. Alcuni ragazzi di Lugo hanno detto che trovano nel centro città o nel centro commerciale il luogo più attrezzato dove incontrarsi e stare insieme affermando di avvertire l’assenza di spazi sociali in cui trovare rifugio e possibilità di aggregazione E' invece è stato risposto, nel caso di Lugo che i giovani si trovano con i propri amici in un centro religioso.

Conoscenza dei Centri di Aggregazione Per i ragazzi italiani, l'iscrizione ad attività sportive o corsi a pagamento e l’utilizzo abituale di strumenti quali internet, sono una possibilità facilmente percorribile. In molti casi, invece, la condizione sociale dei ragazzi migranti non consente l'utilizzo di questi strumenti. Tali risorse vengono messe a disposizione dai C.A.G. che diventano per questo target un’importante opportunità che permette di organizzare e dare un senso al proprio tempo libero. In alcuni casi la motivazione alla partecipazione risiede nel fatto che i centri mettono a disposizione mezzi e spazi altrimenti non reperibili. E' importante considerare questo aspetto per sottolineare l'importanza decisiva giocata dal centro giovanile nell'organizzazione della vita quotidiana dell'adolescente migrante. Allo scopo di indagare sul campione totale di 165 adolescenti e giovani di origine non italiana, 70 erano informati su cosa fosse un centro di aggregazione mentre i restanti 95 intervistati hanno dichiarato di non conoscerne alcuno, di cui la maggior parte costituita da ragazze consultate nei distretti di Ravenna e Faenza. Dai risultati delle domande poste al campione, solo a Ravenna il 4% ha risposto di trascorrere parte del proprio tempo libero in un centro di aggregazione. Nei distretti di Faenza e Lugo nessuno dichiara di frequentare un C.A.G. Inoltre, su 165 intervistati, 137 (83%) dichiarano di non avere mai frequentato alcun centro di aggregazione. Solo 28 giovani (17%) dichiarano di averlo frequentato.

28

28 Per esempio, riguardo alla situazione descritta dai ragazzi frequentanti un ente di formazione prof.le cervese, sebbene alcuni dei ragazzi

intervistati non risiedano in zona, è stato riferito durante il confronto verbale sia con la referente dell'istituto che con i ragazzi stessi, la mancanza assoluta di un luogo strutturato dove andare. L'unico luogo di aggregazione non strutturato dove ritrovarsi, specialmente durante il periodo invernale è il bar, e nel caso si voglia praticare una qualche attività sportiva non strutturata, la spiaggia.

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Ai 28 ragazzi che avevano frequentato un centro giovanile nel passato, si è domandato di indicare per quali motivi avessero deciso di farlo. Sia dalle risposte scritte che dai commenti verbali raccolti dagli studenti durante il colloquio che ha preceduto la compilazione del questionario, è emerso che essi avevano deciso di frequentare il centro perché già utilizzato da altri amici, era vista come una possibilità di socializzazione per fare nuove conoscenze e soddisfacente grazie alla presenza di strutture ricreative e attività piacevoli. Considerata rilevante era la buona qualità delle relazione che i ragazzi possono intessere con gli educatori, definiti severi, ma con cui “poter parlare”. Fig. 34 Motivi della non frequenza ad un centro di aggregazione giovanile

L’ 83% del campione ha dichiarato di non aver mai frequentato un C.A.G. La maggior parte risponde di non conoscerne alcuno (Ravenna e Faenza), una minima parte afferma di conoscerne l'esistenza ma ritiene che non si facciano attività interessanti (Lugo).

Per approfondire l'indagine sulla diffusione e la conoscenza di questo strumento, è stato poi domandato ai componenti del gruppo se ritenevano che i propri genitori sapessero che nel proprio territorio di residenza erano presenti centri di aggregazione che offrono opportunità e attività aggregative per adolescenti e giovani, e che tipo di attività vengono proposte. Su un totale di 165 rispondenti, 75 ragazzi ( 45%) ritengono che i propri genitori conoscono cosa offre un centro di aggregazione, 70 giovani ritengono che i genitori non siano al corrente, 20 ragazzi non sanno. Fig. 35 Opinioni sulle attività da proporre nei C.A.G.

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In merito alle attività che i C.A.G. potrebbero proporre per essere più attrattivi nei confronti dei giovani stranieri vi è l'inserimento tra le varie proposte dei centri, di attività che riguardino e valorizzino le culture “altre”. L'interesse a focalizzare le attività ed aspetti culturali della vita in Italia è una affermazione che raccoglie consensi, presumibilmente tra coloro che sono giunti in Italia da un periodo maggiore o che sono comunque orientati verso una maggiore ricerca di integrazione. L'affermazione sull'interesse da parte dei pari autoctoni ad approfondire elementi delle altre culture è distribuito tra i gradi di accordo. (Fig. 33)

Conoscenza utilizzo degli altri strumenti per le nuove generazioni

Focalizzando l'attenzione sulla conoscenza degli altri strumenti promossi per le nuove generazioni, si è deciso di aggregare i dati dei 3 distretti poiché si è ritenuto che riguardo tali strumenti, il distretto di residenza non incidesse direttamente sul livello di diffusione delle informazioni. Fig. 36 Conoscenza dei due strumenti

Su un campione di 165 ragazzi, alla domanda inerente la conoscenza del sito Informagiovanionline,154 giovani hanno fornito una risposta mentre 11 non hanno dato riscontro. 17 giovani (11%) dichiarano di avere avuto occasione di visitare il sito, di cui 12 maschi e 5 femmine. 137 (89%) di cui 81 maschi e 56 femmine, non conoscevano l'esistenza di questo strumento. Alla domanda inerente il circuito GA/ER, hanno risposto 148 studenti. 46 ragazzi ( 31%) di cui 26 maschi e 20 femmine, hanno risposto di avere ricevuto informazioni circa questa opportunità offerta dall'amministrazione locale, volta allo sviluppo della creatività artistica e culturale delle giovani generazioni. 102 ragazzi (69%), dichiarano di non avere mai avuto informazioni in proposito.

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Riflessioni conclusive

Pur non raccogliendo la totalità della popolazione adolescenziale e giovanile, i C.A.G. rappresentano un punto di osservazione strategico, un luogo di pensiero informato e competente, un nodo decisivo nella rete dei servizi rivolti alle giovani generazioni. Un centro aggregativo è nella sua posizione “di frontiera”, l'osservatorio più tempestivo di cui dispone un'amministrazione locale per comprendere la condizione giovanile nel suo territorio,

29 e un ambito

privilegiato in cui è possibile leggere i bisogni dei giovani e costruire risposte in collaborazione fra enti e servizi. Non esistono strategie in assoluto utili alla maggior diffusione ed utilizzo degli strumenti oggetto della presente ricerca, tuttavia, sulla base dei dati raccolti ed analizzati, si suggeriscono alcune tipologie di azione quale contributo a proseguire la riflessione e la progettazione. Ciò che emerge principalmente è la necessità di curare la pubblicizzazione e la visibilità degli strumenti dedicati ai giovani. Nel corso della rilevazione effettuata presso le agenzie educative, è emerso da numerosi studenti e studentesse il desiderio di raccogliere maggior informazioni. Si è riscontrato interesse da parte del gruppo di giovani stranieri nel conoscere i nominativi, gli indirizzi, le attività svolte , gli orari e le giornate di apertura dei centri giovanili offerti dal territorio in cui vivono. E' più volte accaduto che i ragazzi e le ragazze richiedessero di poter avere le fotocopie della mappatura dei C.A.G utilizzati dalle rilevatrici durante il colloquio precedente la somministrazione del questionario. Allo stesso modo è stato richiesto alle rilevatrici di riportare sulla lavagna l'indirizzo Internet del sistema informativo Informagiovani online così da poterne copiare l'indirizzo e consultarlo in seguito. Anche sul circuito GA/ER è stato manifestato vivo interesse e volontà ad approfondire la conoscenza. La presente ricerca fa poi emergere tracce operative sulle quali riflettere per future progettazioni : nei confronti degli operatori:

consolidare i meccanismi di condivisione con i vari stakeholders, creando maggiore connessione tra le attività dei C.A.G., le attività e le esperienze vissute dai giovani nelle altre realtà del territorio (cioè tra ambiente scolastico, i centri e le associazioni sportive che operano con i giovani, gli spazi di vita comuni agli adolescenti e giovani), coinvolgendo in modo particolare le agenzie educative affinché, a loro volta, definiscano modalità condivise con gli operatori nell'analisi dei bisogni;

creare una rete di collaborazione in cui le agenzie educative siano informate ed aggiornate sulle offerte aggregative del territorio e le diffondano e promuovano come proposte per il tempo post scuola e, ove possibile, organizzino “visite guidate” ai centri aggregativi del territorio;

prevedere percorsi formativi non solo sulle differenze culturali ma anche sui processi psico-sociali connessi alla relazione fra stranieri e autoctoni (dinamiche intergruppi, discriminazioni, stereotipi, pregiudizi) considerando che il prodotto dei C.A.G. non sono solo le attività ma le relazioni tra educatore e singolo ragazzo, tra educatore e gruppo, la promozione del protagonismo giovanile e della socialità;

avvalersi di supporti esterni quali mediatori linguistico culturali qualificati, che utilizzino tecniche relazionali di matrice interculturale complementare agli operatori, affiancandoli nel curare l'inserimento nel gruppo dei ragazzi di altra origine. Essi potranno svolgere una funzione di supporto

nel trasmettere modelli comportamentali positivi che portino all’inclusione sociale e contrastino

fenomeni di discriminazione; forniscano informazioni a supporto degli educatori su diversità culturali, abitudini, tematiche di genere; giochino funzioni di facilitazione linguistica verso le famiglie d'origine degli utenti; affianchino gli operatori nell'ideare iniziative di carattere interculturale valorizzando la storia e la cultura dei ragazzi stranieri come risorsa nel processo educativo ed aggregativo e sviluppo della convivenza civile;

nei confronti dei ragazzi e le ragazze di altra origine e proprie famiglie, i risultati della ricerca sottolineano positivamente le seguenti strategie per:

avvalersi della educazione tra pari (peer education) in quanto approccio educativo che punta a fare dei ragazzi i soggetti attivi coinvolgendo i giovani stessi a confrontarsi fra loro utilizzando le

29 Provincia di Milano, 2006 - Centri di aggregazione giovanile: significato traiettorie e metodo. “Dalla lettura delle proiezioni sui territori, un

manifesto per la Provincia di Milano, Direzione Centrale Affari Sociali”

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

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spiccate capacità di trasmettere conoscenze ai propri coetanei, facendosi esempio di integrazione positiva, scambiandosi punti di vista, ricostruendo problemi ed immaginando autonomamente soluzioni, pur sapendo di poter contare sulla collaborazione di educatori/ operatori.

coinvolgere maggiormente i giovani frequentanti sia italiani che stranieri nella definizione e realizzazione delle attività interculturali;

organizzare un gruppo di lavoro, una sorta di “commissione accoglienza e intercultura”, composta da ragazzi italiani e ragazzi di altra origine, creando brevi percorsi di accompagnamento personalizzati

30

sottolineare il valore della multi-appartenenza come esperienza capace di predisporre all'arricchimento delle identità, incrementando la promozione di iniziative di confronto e azioni di contrasto alle discriminazioni ed ai pregiudizi, nei confronti dei ragazzi sia italiani che stranieri dedicare riflessioni contro xenofobia, con particolare attenzione alla islamofobia, antiziganismo, bullismo ecc.

costruire scaffali multiculturali, dedicare riflessioni e film sui vari argomenti di carattere interculturale

inserire negli ambienti del centro giovanile, segni delle diverse provenienze e identità culturali: planisferi, immagini, tracce dei percorsi e delle storie personali (foto, narrazioni, film)

incrementare le attività sportive e i laboratori manuali, come importanti attività di inclusione in cui la presenza di ragazzi stranieri è richiesta ed apprezzata,

prevedere traduzioni in lingua.

nei confronti delle famiglie dei ragazzi e le ragazze di altra origine, si sottolinea la necessità

ricercare una adeguata comunicazione con le famiglie degli adolescenti e giovani di altra origine, incrementando la conoscenza del servizio da parte delle famiglie, attraverso attività di promozione e pubblicizzazione ed attraverso materiale informativo bilingue

organizzare visite alle sedi dei centri, comunicazioni e incontri di accoglienza, incontri programmati durante l'anno, con l'ausilio di mediatori interculturali.

Per finire, si sottolinea che la analisi attuale dei dati raccolti focalizza solo alcune questioni, mentre potrebbero essere analizzati anche altri aspetti, utilizzando il materiale raccolto da questa rilevazione. Consideriamo pertanto questo un primo step di una ricerca più ampia, che si potrebbe eventualmente strutturare in futuro. Risulterebbe, infine, significativo procedere con una ulteriore ricerca di valutazione degli interventi ed anche di osservazione dei giovani migranti che frequentano i C.A.G e delle loro modalità comunicative nei Centri. Qualora si volessero attuare iniziative cui si è fatto cenno sopra - per esempio - sperimentare la presenza di mediatori interculturali in alcuni contesti - , sarebbe opportuno pensare a una strutturazione dell'intervento come “ricerca azione”, con la presenza tali professionisti, passando in questo modo dalla ricerca alla azione vera e propria alla costruzione di interventi ad hoc.

30 Lucio Belloi (a cura di) 2008 “Buone prassi e linee di lavoro per una scuola interculturale e per l'integrazione degli alunni stranieri” Lucio Belloi

Luglio 2008 - Provincia di Modena - Assessorato alla sanità Politiche sociali e delle famiglie.

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

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Capitolo 4

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Zanfrini L, 2007,Cittadinanze. Appartenenza e diritti nella società dell’immigrazione, Laterza, Roma-Bari.

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

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SITOGRAFIA

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sociale - Pratiche di mediazione interculturali, 2002: www.mediazioneinterculturale.it

Chi sono chi sei - Progetto de La casa di tutti i colori e “Cooperativa Farsi prossimo, Milano, 2006:

www.plone.fabiosormanni.org/progetti/

Fusani C., “Generazione "2g", giovani stranieri in Italia alla ricerca di integrazione”, Università di Padova,

2005: http://www.crtintercultura-lc.it Gillian R., “In the front line of integration young people managing migration to Ireland”, da Trinity Immigration Initiative Children, Youth and Community Relations Project, Trinity College, Dublino, 2010:

http://www.tcd.ie/immigration/community/index.php Provincia di Modena, M. Everri, C. Foà, A. Davolo, (a cura di) Dip. Psicologia Università di Parma 2006 , I giovani

migranti dei centri di aggregazione giovanile della Provincia di Modena – Report di Ricerca - Provincia di Modena

www.sociale.provincia.modena.it

Ratclif Luigi, 2008 Una rete di città creativ : l'esperienza dei giovani artisti italiani in Rivista associazione per

l'economia fasc. 1 p.79/87 www.ilmulino.it/rivisteweb

Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e tecnologica: www.murst.it

Ministero della Pubblica Istruzione: www.istruzione.it Sito ISTAT: www.istat.it

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Capitolo 5 APPENDICE METODOLOGICA

Appendice 1

Luoghi di identità e processi di integrazione RILEVAZIONE SU UTENZA STRANIERA SUI CENTRI E SPAZI DI AGGREGAZIONE

GIOVANILE NELLA PROVINCIA DI RAVENNA

CENTRO DI AGGREGAZIONE_____________________________________________________

NOMINATIVO DELL'OPERATORE__________________________________________________

SEZIONE A

1) Rispetto al totale degli utenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni che frequentano

questo C.A.G. mi puoi indicare quanti sono indicativamente i giovani stranieri?

numero totale frequentanti__________ di cui stranieri___________

2) Per le informazioni in tuo possesso, i giovani stranieri di età compresa tra i 14 e i 18 anni

che frequentano questo C.A.G. sono indicativamente:

numero maschi _________ numero femmine _________

3)Che provenienza geografica hanno?

Barra i 5 Paesi maggiormente rappresentati all'interno della presente tabella:

EUROPA MEDIO ORIENTE NORD AFRICA AFRICA SUB

SAHARIANA

ASIA AMERICHE

ALBANIA ISRAELE MAROCCO ANGOLA CINA BRASILE

ROMANIA GIORDANIA SENEGAL CAMERUN FILIPPINE CUBA

MACEDONIA LIBANO TUNISIA ETIOPIA INDIA ARGENTINA

MOLDAVIA YEMEN NIGERIA CONGO PAKISTAN REP. DOMENICANA

POLONIA ALGERIA BURKINA F. BANGLADESH PERU'

UCRAINA EGITTO SOMALIA THAILANDIA U.S.A.

BULGARIA ERITREA SRI LANKA COLMBIA

RUSSIA GHANA UZBEKISTAN EQUADOR

BOSNIA SUDAN VIETNAM CILE

SERBIA TANZANIA COREA HONDURANS

GERMANIA COSTA D'AVORIO MESSICO

LETTONIA BENIN JAMAICA

BIELORUSSIA GUINEA BISS. VENEZUELA

CROAZIA TOGO

FRANCIA ZAMBIA

REP CECA ZIMBAWE

REP SLOVACCA

................................... .................................... ................................ ................................. .................................. ...................................

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61

4) Indicativamente, da quanto tempo la maggior parte dei giovani stranieri che

frequentano il C.A.G. è in giunta in Italia?

da 6 mesi a 2 anni □ da 2 a 4 anni □ da 4 a 6 anni □ da 6 anni e oltre □ nati in Italia □

5) La maggior parte degli utenti stranieri che frequentano questo C.A.G. ti risulta stiano

seguendo un percorso educativo o formativo?

□ Sì □ No

→ Se sì, indica in quali istituti (Enti di Formazione, Scuole, Centri Territoriali Permanenti)

.............................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................... SEZIONE B

6)La maggior parte degli utenti stranieri frequentanti questo C.A.G. risiede nelle vicinanze

del Centro/Spazio di Aggregazione ?

stesso quartiere □ stessa frazione □ stesso comune □

altro □ (specifica.............................................................................................................................)

7) Ti risulta che i giovani stranieri residenti in zona frequentino anche altri centri/spazi di

aggregazione?

□ Sì □ No

→Se sì, sapresti indicare quali sono e per quali motivi?

..............................................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................

8)La maggior parte i ragazzi/e stranieri/e che abitano in zona e che non frequentano

luoghi/centri di aggregazione strutturati, dove trascorrono prevalentemente il loro tempo

libero? Secondo la tua esperienza e conoscenza del territorio, quali sono i luoghi scelti?

(puoi barrare fino a 3 opzioni)

→abitazione privata

□ a casa propria □ a casa di amici e/o connazionali

□ altro (specifica...............................................................................................................................)

→ in luoghi non strutturati:

□ strada □ piazza □ parco □ bar □ centro commerciale □ internet point

□ altro (specifica...............................................................................................................................)

→ in luoghi strutturati:

□ doposcuola o aiuto compiti □ centri religiosi o luoghi di culto □ strutture sportive

□ associazioni o centri culturali

□ altro (specifica..............................................................................................................................)

9) Secondo la tua esperienza, i/le ragazze stranieri/e per quali motivi hanno scelto di

frequentare questo C.A.G.?

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

62

................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................

10) Come descriveresti la relazione che la maggior parte dei frequentanti stranieri

all'interno di questo C.A.G. ha con i ragazzi/e autoctoni ?

□ esclusione □ indifferenza □ interesse e curiosità

□ ricerca di contatto □ collaborazione /inclusione

altro □ (specifica..........................................................................................................................)

11) Come descriveresti la relazione /il rapporto che la maggior parte dei frequentanti

stranieri di diverse provenienze hanno tra di loro all'interno di questo C.A.G.?

□ esclusione □ indifferenza □ interesse e curiosità

□ ricerca di contatto □ collaborazione /inclusione

altro □ (specifica..........................................................................................................................)

SEZIONE C

12) Presso questo C.A.G., nel tempo, sono stati attuati progetti o iniziative per

accompagnare o favorire l'ingresso dei giovani stranieri?

□ Si, sono state organizzate apposite iniziative allo scopo di coinvolgerli;

(specificare.........................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................

.............................................................................................................................................................

)

□ No, l'adesione alle attività proposte dal C.A.G. è avvenuta spontaneamente;

□ No, l'adesione è avvenuta poiché la maggior parte dei ragazzi stranieri che

abitualmente frequenta questo C.A.G. viene inviata dai Servizi del territorio;

□ Altro

(specificare.........................................................................................................................................

..............................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................)

13) Ci sono state iniziative organizzate da questo C.A.G. che hanno avuto una ricaduta

positiva verso i giovani stranieri, valorizzando la multi-appartenenza?

□ Si □ No

→Se sì, quali? .............................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

63

14) Quali di queste modalità, secondo te, potrebbe coinvolgere un numero maggiore di

giovani stranieri nei centri di aggregazione offerti dal territorio? Esprimi il grado di accordo:

1= per

nulla

d'accordo

5 =

totalmente

d'accordo

promozione delle attività e delle finalità di

questo C.A.G presso le famiglie d'origine

anche attraverso la diffusione di materiale in

lingua/e straniera/e;

1 2 3 4 5

utilizzo, per alcune attività offerte, della

educazione tra pari (peer to peer education),

identificando alcuni giovani stranieri che

frequentano il C.A.G., ed avviando tramite

loro processi spontanei di trasmissione di

conoscenze ed esperienze;

1 2 3 4 5

utilizzo, per alcune delle attività offerte dal

C.A.G., delle competenze cognitive e

relazionali di un/una mediatore/trice

linguistico culturale;

1 2 3 4 5

organizzazione di iniziative multiculturali che

valorizzino le culture d'origine dei giovani

stranieri e le facciano conoscere a tutti i

frequentanti del C.A.G.

1 2 3 4 5

15) Secondo la tua esperienza, quali altre attività spingerebbero i giovani migranti a

frequentare in numero maggiore o in maniera più continuativa i centri/spazi di

aggregazione offerti dal territorio? ................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................

OSSERVAZIONI/CONSIDERAZIONI......................................................................................................

................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................

Luogo..........................................................Data................................................................................

Firma__________________________________________________________________

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

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Appendice 2

Luoghi di identità e processi di integrazione RILEVAZIONE SU UTENZA STRANIERA NEI CENTRI E SPAZI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

NELLA PROVINCIA DI RAVENNA

ISTITUTO________________________________________________________________________________________

data rilevazione.......................................................................

Questo questionario è anonimo, per tutelare la tua privacy, dunque non devi temere di essere riconosciuto per le risposte che dai. Una volta compilato, riconsegnalo. Se hai necessità di chiedere chiarimenti, contatta la persona che ti ha consegnato questo questionario. Nelle domande a risposta multipla puoi scegliere fino a 3 opzioni, se ti sembra opportuno. Alla fine del questionario c'è spazio libero per le tue osservazioni: utilizzalo, per esempio, se vuoi aggiungere qualcosa ad una risposta (richiamandone il numero) o se vuoi scrivere considerazioni riguardo ai temi trattati.

SEZIONE A)

1) Quando non sei a scuola, con chi passi la maggior parte del tempo libero?

(massimo 3 risposte) □ genitori, fratelli/sorelle

□ altri parenti (indica quali.............................................................................................)

□ altri adulti (indica quali...............................................................................................)

□ compagni di classe

□ amici

□ la mia ragazza /il mio ragazzo

□ persone con cui condivido un'attività o sport (indica quale...............................................)

□ altri (specifica.......................................................)

2) Chi sono i coetanei che frequenti abitualmente al di fuori della scuola?

(massimo 3 risposte) □ i miei fratelli o cugini

□ figli di amici dei miei genitori

□ amici intimi

□ il mio ragazzo/ la mia ragazza

□ gli amici del mio ragazzo/ gli amici della mia ragazza

□ una compagnia allargata di amici

□ i miei compagni di scuola

□ sto con chi capita

□ sto meglio da solo

□ altro (specifica...........................................................................................................)

3)Dove sono nati la maggior parte dei tuoi amici?(1 sola risposta) □ tutti nel mio paese di origine (se diverso dall'Italia)

□ più in Italia che nel mio Paese d'origine

□ più nel mio Paese d'origine che in Italia

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

65

□ in Paesi diversi (indica quali Paesi.................................................................................)

□ quasi tutti nel paese di origine dei miei genitori (se diverso dall'Italia)

□ altro (.......................................................................................................................)

4) Di solito dove ti incontri con i tuoi amici?(massimo 3 risposte) □ a casa di qualcuno di noi

□ non abbiamo luoghi di ritrovo fissi

□ in una strada

□ in una piazza

□ in un bar

□ in un parco

□ al centro commerciale

□ in un internet point

□ in un centro giovanile (o di aggregazione)

□ nella sede di una associazione

□ nella sede di un gruppo religioso

□ altro (specificare.......................................................................................................)

5) Cosa fai di solito nel tempo libero, quando decidi di stare in casa?

(massimo 3 risposte) □ invito a casa qualche amico/amica

□ guardo la televisione

□ leggo libri/fumetti

□ ascolto musica

□ navigo su internet

□ gioco con i videogiochi

□ aiuto nelle faccende domestiche

□ aiuto i miei genitori nel loro lavoro

□ di solito non posso uscire perché devo prendermi cura dei miei fratelli/sorelle

6)Cosa fai di solito nel tempo libero, quando decidi di uscire di casa?

(massimo 3 risposte) □ vado a trovare un amico o un'amica

□ faccio un giro per strada

□ mi ritrovo con gli amici in una strada o in una piazza

□ vado in un bar

□ vado in un centro educativo per l'aiuto-compiti

□ vado a fare sport

□ vado in un centro/spazio giovanile (o di aggregazione)

□ vado nella sede di una associazione

□ vado nella sede di un gruppo religioso

□ altro (specificare........................................................................................................)

SEZIONE B)

7) Sai che cos'è e cosa offre un centro o spazio di aggregazione giovanile?

..................................................................................................................................

□Sì □ No

8) Al momento, ne frequenti abitualmente uno (oppure l'hai frequentato in passato)

?

□Sì □ No

8a) Se SI', perché? (max 3 risposte)

□ c'è un ambiente stimolante

□ è frequentato dai miei amici

□ mi piacciono le attività che fanno

□ trovo nuovi amici

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

66

□ incontro adulti simpatici con cui posso parlare

□ altro (specifica.................................................................................................)

8b) Se SI', che tipo di attività frequenti?(max 3 risposte)

□ tornei e giochi da tavolo

□ laboratori artistici

□ animazione e spettacoli teatrali

□ punto internet gratuito

□ sala musicale o sala prove

□ sala proiezione film

□ ping pong, bigliardino

□ frequento solo il centro estivo

□ spazio ascolto musicale

□ spazio videogiochi

□ altro (specifica.................................................................................................)

8c) Se NO, perché non frequenti un centro/spazio di aggregazione giovanile?

(massimo 3 risposte) □ non conosco nessun centro di aggregazione

□ non ci vado più perché mi annoio

□ non sapevo che ci fosse

□ non ho tempo perché devo studiare

□ non si fanno attività interessanti

□ è lontano da casa mia

□ non vengo accettato dagli altri ragazzi/ragazze

□ i miei genitori non sono d'accordo

□ no, ma d'estate frequento un Centro Estivo

□ altro (specifica..................................................................................................)

9) Pensi che i tuoi genitori sappiano che cosa è un spazio/centro di aggregazione

giovanile e che attività si fanno?

□Si □ No □ Non so

10) Quanto sei d'accordo con queste affermazioni?

affermazioni 1= per nulla

d'accordo

5= totalmente d'accordo

mi piacerebbe che le attività proposte nei

centri/spazi di aggregazione giovanile

riguardassero le varie culture dei paesi

del mondo

1 2 3 4 5

mi piacerebbe che venissero organizzate

attività che trattino la mia cultura

d'origine

1 2 3 4 5

sono interessato unicamente ad attività e

aspetti culturali della vita in Italia

1 2 3 4 5

credo che i ragazzi e le ragazze italiane

siano curiosi di conoscere aspetti delle

vita di persone che vengono da altri paesi

1 2 3 4 5

penso che ai ragazzi/ragazze italiani/e

non interessi conoscere elementi della

mia cultura

1 2 3 4 5

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

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11) Hai mai visitato sul Internet il sito Informagiovanionline ? (sito online rivolto ai

giovani che vivono in Provincia di Ravenna e che fornisce informazioni aggiornate su svago,

giochi, diritti e molto altro)?

□Sì □ NO

12) Sei a conoscenza che la Provincia di Ravenna aiuta i giovani del territorio ad

esprimere la loro creatività sostenendoli in percorsi di formazione artistica (attraverso

la realizzazione di esposizioni di design/fumetto e rassegne di musica, teatro e cinema,

aderendo al circuito GA/ER-giovani artisti Emilia Romagna)?

□Sì □ NO

SEZIONE C)

Sesso □ M □ F Anno di nascita................ Classe frequentata.........................................

Dove sei nato/a?

....................................................................................................................................

Di quale Paese è originario tuo padre?

□ Italia

□ Altro Stato (specifica.................................................................................................)

Di quale Paese è originaria tua madre?

□ Italia

□ Altro Stato (specifica..................................................................................................)

Da quanto tempo sei in Italia? (1 risposta)

Da 6 mesi a 2

anni

Da 2 anni a 6 anni Da più di 6 anni

o nato in Italia

Con chi vivi attualmente? (massimo 3 risposte) □ padre

□ madre

□ fratelli - sorelle

□ altri (specificare..........................................................................................................)

OSSERVAZIONI e CONSIDERAZIONI

....................................................................................................................................

....................................................................................................................................

....................................................................................................................................

....................................................................................................................................

....................................................................................................................................

....................................................................................................................................

I dati saranno trattati in forma aggregata ai fini dell'elaborazione statistica e comunque in conformità a quanto previsto dal d.gls 196/2003.

Responsabile del trattamento dati: Silvia Valpiani

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Report di ricerca: Luoghi di identità e processi di integrazione

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Appendice 3 Nel questionario rivolto agli studenti è stata lasciata una parte in cui i giovani potevano annotare le proprie osservazioni e considerazioni riguardo ai temi trattati dalla ricerca. Le sotto citate frasi rappresentano le riflessioni di 22 soggetti sul totale di 165 intervistati.

“Mi è piaciuta l’idea che volete sapere cose sulle ragazze e i ragazzi stranieri” (F Albania – ENGIM - Ravenna)

“Presso il Centro Paradiso a Russi faccio l’aiuto-educatore” (F Marocco – ENGIM - Ravenna)

“Il motivo perché mi trovo in questa scuola è perché prima abitavo a S. Stefano di Ravenna e sono due anni che mi sono trasferito a Cesena e mi sembrava scomodo cambiare scuola, amicizie ecc… Comunque sono contento” (M Macedonia - CPFP - Ravenna)

“Sono andata al Quake e mi sono trovata bene, abbiamo giocato, ci siamo bagnati verso l’estate quando faceva caldo. E facevamo anche i compiti e sono stata con gli amici- fratelli” (F Albania – ENGIM – Ravenna)

“Sono rimasta bene, perché non avevo mai visto di queste cose. Perché sono belle cose” (F Macedonia – ENGIM - Ravenna)

“Io abito a Cesena ma sto da una zia a Ravenna” (F Senegal – ENGIM – Ravenna)

“Conosco un centro perché ci andava un mio amico (...) (M Polonia – ENGIM – Ravenna)

"Mi piace, voglio trovare questo centro" (F Marocco – ENGIM - Ravenna)

“Credo che sarebbe una cosa bella e interessante conoscere e approfondire così un centro che accoglie i ragazzi come me che vengono da altri paesi, che li coinvolge con attività artistiche per dare sfogo di creatività e per conoscere nuove persone che possono provenire da un paese vicino al nostro o dal nostro paese per poter legare nuove amicizie e far aiutare i ragazzi stranieri che sono in difficoltà, farli divertire e coinvolgerli in attività interessanti ed imparare cose nuove” (M Perù – ENGIM - Ravenna)

“Mi piacerebbe che nei centri ci fosse un coordinatore del mio paese” (M Albania – Ricci-Muratori - Ravenna)

“E’ stato un bell'incontro” (M Albania - IPSSAR - Cervia)

“Non a tutti potrebbe piacere frequentare i centri giovanili” (M Colombia - IPSSAR - Cervia)

“Non ho mai saputo di questa cosa, ma sto bene così, frequentando quello che voglio io” (F Marocco - IPSSAR - Cervia)

“Non sapevo di un centro di aggregazione, anche perché non ne ho mai avuto bisogno” (F Brasile – IPSSAR Cervia)

“Sono stata adottata da una famiglia italiana” (F Bielorussia - IPSSAR - Cervia)

“Essendo nata in Italia mi sento del tutto italiana. Vivo con mia madre che vive qui da più di 20 anni e ormai anche lei è come se fosse italiana. Non so parlare rumeno, sono integrata con la mia generazione. Ho viaggiato molto e ho visto molti paesi e, avendo fatto molti paragoni, ho notato con dispiacere che l'Italia è un paese razzista. Anche se a volte spesso si creano gruppi di ragazzi con le stesse origini e quindi magari rimanendo tra di loro fanno più fatica ad integrarsi” (F Romania - IPSSAR - Cervia)

“Vivo in provincia di Ferrara. Abito in comunità” (M Albania - IAL – Cervia)

“Mi sembra una cosa interessante che ci può aiutare” (F Marocco - ITCG Faenza)

“Un corso teatrale o cinematografico approfondito sarebbe interessante” (F – ITCG Faenza)

“Praticamente il centro giovani serve molto per aiutare i ragazzi, farli divertire, conoscere nuovi amici/amiche. Il centro giovani lo consiglio a tutti i ragazzi che non sanno parlare molto l’italiano oppure a quelli che hanno delle difficoltà per superarle con nuovi amici” (M Marocco - IPSIA -Lugo)

“Sono maggiorenne e vivo a Lugo” (M Senegal, M Romania, M Tunisia - CEFAL – Villa S.Martino – Lugo)

“Sono maggiorenne e vivo a Castel del Rio” (M Marocco - CEFAL – Villa S.Martino – Lugo)

“E’ molto bello un posto in cui i giovani possono capire e imparare cose nuove: sarebbe molto carino anche se si trattasse anche di argomenti religiosi e storici, ad esempio come Gesù è sceso, come Maometto ha fatto scendere il corano e altre cose. Grazie” (M Marocco - IPSIA -Lugo)

“Ho più amici italiani perché mi trovo meglio e mi posso confidare di più” (M Macedonia - IPSIA -Lugo)