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ManifestoUno dei più antichi artefatti comunicativi, una sorta di supporto materiale, non verbale, alla componente verbale. Collocato nell'ambito delle cosi dette arti figurative e collegato alla pittura: èopera di creatività destinata ad essere letta e compresa da un pubblico, si vale di un sistema di segni, utilizza il colore, nasce da esperienze che sono contemporaneamente individuali e collettive. Ha con la realtà un rapporto più stretto, che non la pittura: infatti rispecchia le aspirazioni, i sogni, le speranze, le illusioni, le convenzioni di una comunitàcivile in un certo momento e in un certo luogo della sua storia.

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Anche se oggi non svolge più il ruolo da protagonista nella comunicazione, conserva immutato il suo valore e si rinnova costantemente con la scoperta di nuove tecnologie, non tradendo mai la sua missione di testimone degli eventi culturali, sociali, politici ed economici di una società. Esso riflette, così, i gusti, gli interessi e le curiosità, di un modo nuovo di vedere le cose. Un mezzo che pur nella sua semplicità di composizione è riuscito a capire il gusto, la moda e l'animo della grande civiltàumana.

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Tratto dal “GLOSSARIO DI PUBBLICITA’”

Manifesto:fr. affiche, ing. poster, annuncio di grande formato, non solo pubblicitario, per

l’affissione, che viene ideato e situato in posizione tale da colpire l’attenzione; l’affissione è subordinata al pagamento di una tassa a favore delle amministrazioni locali, direttamente o tramite appaltatori. Il manifesto è una delle più antiche forme di comunicazione pubblicitaria, oggi solo in parte soppiantata dalla rivoluzione del mezzo televisivo, tradizionalmente considerato un mezzo di lancio o da promozione si èspostato nell’area della costruzione di immagine e di atmosfera. Per le sue peculiarità, necessità di sintesi, di impatto visivo, di mantenere il ricordo è uno dei mezzi comunicativi che più stimola la creatività e che ha prodotto alcune fra le più significative opere grafiche. La progettazione del manifesto richiede quindi: valutare la collocazione del veicolo; definire con assoluta precisione l’obiettivo e sintetizzare il messaggio in informazioni brevi considerando i tempi di fruizione ridotti del lettore (un passante è in grado di afferrare durante una affrettata visione solo sette parole); valutare proporzioni e dimensioni del manifesto, il rapporto tra visual e testo (le informazioni non devono essere ripetitive, ma complementari); curare particolarmente il lettering scegliendo caratteri adatti in funzione della leggibilità, della distanza di lettura, dell’incidenza e della quantità della luce; studiare tutti i segni, i morfemi, la composizione generale in funzione di comunicazione visiva informativa, esortativa, estetica, espressiva; ed infine tenere sempre presenti nella progettazione i valori di comprensibilità, chiarezza, leggibilità, fruibilità, appeal e simpatia, riscontro oggettivo dei contenuti.

Artisti. Francia: Doré, Manet, Cherét, Mucha,Bonnard, Villon, Toulouse -Lautrec, Cassandre, Savignac. GB: Walker, Crane, Hardy, The Beggarstaff. USA: Penfield, Rhead, Carqueville, Bradley, Reed. Germania: Stuck, Erdt, Deutsch, Hohlwein, Heine. Italia: Cappiello, Metlicovitz, Dudovich, Hohenstein, Boccasile, Mauzan, Depero, Codognato, Testa, Nizzoli, Terzi, Sacchetti, Pozzati (Sepo), Seneca, De Chirico, Balla.

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Dal punto di vista storico…Punto di partenza del manifesto è la seconda metàdell’Ottocento, questo periodo infatti vede l’aumento della produzione di artefatti e la conseguente necessità di “sponsorizzarli” , “pubblicizzarli” insieme con la nascita di tecniche quali la litografia e la grafica pubblicitaria. Da quel momento in poi molti furono i manifesti creati, grazie anche alla nascita del “movimento del manifesto”.

Durante la Prima Guerra Mondiale e successivamente anche nella Seconda, il manifesto si afferma come mezzo di persuasione politica e come stimolo a comportamenti come l’arruolamento, il prestito di guerra e il sostegno ai combattenti, con immagini ben visibili e componenti verbali ridotte. Ciò soprattutto perché il livello di analfabetismo era piuttosto alto e quindi la struttura doveva garantire una lettura e una comprensione immediata.

Una svolta fondamentale si ha con la nascita e la diffusione delle idee della scuola della Bauhaus tedesca. I manifesti in stile Bauhaus sono caratterizzati da linee essenziali, figure geometriche elementari, da tonalità di colori come l’arancio e il nero. Una particolare attenzione fu poi dedicata dalla scuola tedesca, alla fotografia, al collage e alla topografia.

Tra gli anni ’20 e ’30 le innovazioni introdotte dal Futurismo, da Bauhaus e dal Costruttivismo furono riprese da Cassandre, per ricostruire un messaggio pubblicitario efficace e raffinato. I suoi manifesti sono testimonianza dell’uso sapiente dei colori, dalla capacitàdi semplificazione grafica degli oggetti e del raffinato simbolismo. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, negli anni del boom economico, il manifesto diventa un prezioso stimolo ai comportamenti economici. In questi anni il manifesto si caratterizza per la ripetitività dei segni e il contrasto negativo-positivo che crea immagini illusorie di ottica e movimento.

Al giorno d’oggi la cartellonistica diventa costosa ma di forte impatto visivo. Vi sono recenti manifesti pubblicitari all’avanguardia che ad esempio, come quello della BMW, produce effetti visivi, in questo caso una palma piegata dal vento, o quello a Tokio dell’Adidas dove due calciatori per 15 minuti giocano una partita sospesi in aria. Vi sono ancora manifesti dotati di HiperTag che permette di inviare ai cellulari vicini degli SMS pubblicitari. A New York, nel 2005, è stato creato un progetto che consiste nel tappezzare cartelloni pubblicitari con degli stickersbianchi a forma di fumetto per dare la possibilitàdi interagire con l’azienda attraverso commenti, ironia e critica.

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Cassandre, Manifesto, Italia

Armando Testa, Bozzetto per manifesto Pirelli(1955) Milano, Archivio Pirelli

Manifesti realizzato per il Moulin Rouge.(1891)

Manifesto-programma (1919)

oggi

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Manifesti pubblicitari con HypertagI primissimi manifesti pubblicitari dotati di tecnologia interattiva HiperTag sono apparsi nella metropolitana di Londra. HyperTag permette di inviare ai cellulari presenti nelle vicinanze del manifesto informazioni pubblicitarie sotto forma di Sms o Mms, oltre a qualunque altro tipo di informazione come numeri di telefono utili, loghi, suonerie, giochi, brevi video etc. Nella metro londinese le informazioni inviate al momento ( e ricevute solo dai telefonini con porta ad infrarossi attiva) sono relative alla sicurezza, quindi numeri di telefono ai quali è possibile rivolgersi per eventuale assistenza. Molto presto la tecnologia Bluetoothprenderà il posto degli infrarossi e al download delle informazioni testuali seguiranno trasmissioni di brevi video pubblicitari.

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ORIGINE ed EVOLUZIONE del MANIFESTOTra i modelli di comunicazione che hanno subito una semplice trasformzionenella nostra realtàambientale, vi ècertamente il

manifesto.

Nato al tempo della rivoluzione industriale, dei primi consumi di massa era anche il risultato di discussioni teoriche intorno all'unità delle arti e alla condivisione dell'artista. Era una vera epoca di grande fermento, dove si discuteva se l'artista potesse essere con pari dignità e pari successo anche grafico cartellonista. Il manifesto ebbe allora il suo momento di massimo splendore e il grafico la sua intera dimensione personale.

Il manifesto attuale invece raramente ha un firma, un committente ed un esecutore che intrattengono tra loro rapporti diretti; è più facile che ciò si verifichi nel caso del manifesto politico.Il manifesto commerciale lascia ormai poco spazio alla creatività e all'immaginazione individuale: commissionato da un consiglio d'amministrazione a un'agenzia di pubblicitàsecondo i risultati di una indagine di mercato, esso consegue lo scopo che si prefigge di incrementare la vendita di un prodotto, che procuri piacere estetico a chi lo guarda e che arredi gradevolmente le nostre città. Ma anche nella sua durata temporale il manifesto di oggi è logorato dall'esasperato consumismo, quindi la necessità di inventare continuamente nuovi simboli e nuovi slogan travolgendo la grafica. Un discorso a parte èquello del poster, il "manifesto da appendere", messo in vendita come un quadro ma senza cornice, senza vetro, senza alcun accessorio costoso o impegnativo, tirato in tante copie da poter costare cento volte meno di un buona' litografia. Entra nelle stanze dei giovani diventando con i personaggi che rappresenta un vero e proprio status-simbol.

Il manifesto per cento anni della sua storia si èposto solo come strumento di propaganda, sia che volesse incrementare la vendita di una merce, sia che volesse raccogliere consensi intorno a un'iniziativa di carattere pubblico, sia che volesse divulgare un'ideologia o cercasse adesioni e volti per un partito.

Oggi

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Principali usi del manifesto

• Politico• Commerciale• Decorativo

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Manifesto politico

URSS, Cuba, Cina: tre paesi dove la propaganda attraverso i poster ha giocato un importante ruolo politico. La mostra virtuale The Chairman Smiles offre al pubblico la riproduzione di 145 poster di propaganda politica (33 di provenienza sovietica, 33 provenienti da Cuba e 79 dalla Cina).Tutti i poster riprodotti appartengono alla collezione dell’Istituto internazionale di storia sociale di Amsterdam.

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Manifesto Orientale: Dazibao

Dazibao (cinese: pinyin: dazibao; Wade-Giles: tatzepao, talora trascritto in italiano senza giustificazione linguistica: tazepao, tazebao, tatsebao, tatsepao, ta-tze-bao ecc.) significa letteralmente: giornale [murale] a grandi caratteri. Il carattere bao ( ) si trova nel termine "poster" ( ) e nel termine "giornale" ( ).Il termine deriva dall'uso cinese di appendere i giornali in speciali bacheche pubbliche per permetterne la lettura a tutti. I dazibao si differenziano dai giornali per il fatto di essere scritti a mano in caratteri grandi, facilmente leggibili.

I dazibao vennero usati in Cina ai tempi dinastici, ma divennero più comuni dopo l'incremento di alfabetizzazione seguito alla rivoluzione repubblicana del 1911. Particolamente conosciuti sono quelli delle Guardie Rosse durante la Grande Rivoluzione Culturale (1966-1976). Manifesti su cui venivano espresse delle critiche verso le istituzioni. Spesso gli attacchi erano anonimi o firmati da gruppi spontanei che non rispondevano alle gerarchie tradizionali. In seguito anche il partito comunista prese a scrivere attacchi su dazibao per contrastare le linee politiche "anti-partito".

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Mondo OccidentaleDurante il periodo della contestazione del sessantotto col nome di tazebao venivano indicati i manifesti cartacei, solitamente scritti con pennarello largo, appesi sui muri degli atriidi Universita' ed altri luoghi in cui erano in corso battaglie politiche. Questi manifesti costituivano il mezzo più diretto e veloce per comunicare le ragioni delle proteste e le prese di posizione sugli avvenimenti del periodo.

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Manifesto di tipo commerciale

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Manifesto decorativo (Poster)