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MALATTIE INFETTIVEEpidemiologia e Profilassi generale
Le malattie infettive rappresentano un vasto gruppo di affezioni,contagiose o meno, causate da numerosi organismi parassitidell’uomo quali: batteri, virus, miceti, protozoi, ecc.
Micro- e macro-organismi convivono sul nostro pianeta dasempre. In base al rapporto “microrganismo-ospite” li dividiamoin:
• SAPROFITI: vivono nell’ambiente (es.: flora batterica sullesuperfici).
• COMMENSALI: vivono in simbiosi con un macroorganismo (es.:flora batterica nell’intestino).
• PARASSITI: vivono a spese del, e danneggiano sempre,l’organismo ospite (es.: Salmonella typhi).
Agenti patogeni
PATOGENO: microrganismo in grado di indurre alterazioni in unaparte o in tutto l’organismo dell’ospite, che non è quindi in gradodi svolgere le sue normali funzioni
Patogeno primario:
In grado di indurre malattia in un ospite sano per interazione
diretta
Patogeno opportunista:
Incapace di causare malattia in individui sani e
immunocompetenti, mentre è in grado di infettare soggetti le cui difese sono indebolite (es.
paziente immunocopromesso).
AGENTI PATOGENI: caratteristiche
• Intrinseche:
• morfologia, dimensioni, caratteristiche chimiche, esigenze nutritive, antigeni,
capacità di produrre tossine, esigenze di T e umidità, capacità di sviluppare
resistenza agli antibiotici, stabilità.
• Dipendenti dall’interazione tra agente e ospite
• Infettività
• Patogenicità
• Virulenza
• Immunogenicità
• Infettività:• Capacità di un agente di invadere e moltiplicarsi nell’ospite.• ID50: dose infettante il 50% dei soggetti.• Varia in funzione dell’agente, della via di somministrazione,
della sorgente, dell’ospite (età e razza).
• Immunogenicità:• Capacità dell’agente di determinare immunità specifica.• Influenzata da fattori come l’età, lo stato nutrizionale, la
dose di agenti infettanti.
• Patogenicità:
• Capacità di produrre una malattia clinicamente evidente.
• Proporzione di infetti che sviluppano malattia (ammalati/infetti)
• Influenzata da fattori ambientali e propri dell’ospite, dalla doseinfettante, dalla via di entrata e dalla sorgente di infezione.
• Virulenza:
• Misura del potere patogeno: è la proporzione di casi clinici che daluogo a manifestazioni cliniche gravi (misurabile attraverso la letalità)(ammalati gravi o morti/ammalati).
• Condizionata da: dose dei microrganismi, via di penetrazione, età erazza.
Es. virus della rabbia: alta infettività, alta patogenicità, alta virulenza.
Quando si parla di MALATTIA
• MALATTIA INFETTIVA: diffusione del patogeno nell’ospite che provoca una
danno alla struttura e al funzionamento di tessuti e apparati, con
l’insorgenza di un quadro clinico conclamato e ben caratterizzato.
• INFEZIONE: un microrganismo si accresce e si moltiplica nei tessuti
dell’ospite, lasciando traccia nel suo sistema immunitario (es. portatore
sano, infezione contenuta dal SI senza sintomi).
• CONTAMINAZIONE: presenza di germi patogeni che può esaurirsi senza
ulteriore evoluzione e senza lasciare traccia di sé.
INFEZIONI DA OPPORTUNISTI
• Sono le infezioni prodotte da microrganismi saprofiti o
commensali, che non sono in grado di infettare un ospite
sano.
• Questi microrganismi divengono patogeni se l’ospite perde le
sue difese: ustionati, soggetti con immunodepressione
(AIDS, chemioterapia, irradiazione), portatori di protesi
cardiache etc.
ORIGINE DELLE MALATTIE
Le malattie possono avere una origine:
• Esogena cioè si manifestano come fenomeno spontaneo e non
controllato nella comunità o come manifestazione nosocomiale nei
servizi ospedalieri.
• Endogena manifestandosi come il risultato del viraggio del
commensalismo e/o simbiosi tra agente ed ospite dovuto a:
• Diminuizione immunità naturale
• Stati immunopatologici
• Farmaci
• Sostanze chimiche
MALATTIE CONTAGIOSE E NON
• malattie INFETTIVE E CONTAGIOSE: quelle in cui l’agentepatogeno viene eliminato nell’ambiente e può infettare unnuovo ospite (es.: influenza, morbillo, tifo etc.).
• malattie INFETTIVE NON CONTAGIOSE: quelle in cui l’agentepatogeno si diffonde solo con specifici sistemi (es.: malaria =zanzara anofele; tetano = ferite sporche di terra).
In base alla contagiositá distinguiamo:
Contagiosità
• Indica la relativa facilità con cui una malattia è trasmessa ad altri
ospiti
• Dipende da:
• quantità di agenti infettanti eliminati all’esterno da un individuo
• vie di eliminazione
• Stabilità del patogeno
• dalla presenza e concentrazione dell’agente in liquidi biologici (es. sangue)
trasmissibili da parte di specifici vettori.
INFEZIONE E MALATTIA INFETTIVA
Non sempre la penetrazione di un patogeno (infezione) produce danno
(malattia infettiva).
• Dopo l’infezione occorre tempo al patogeno per iniziare a svilupparsi
(periodo d’incubazione), e la malattia può essere:
• ASINTOMATICA: decorre senza segnali evidenti.
• ACUTA: inizia e finisce in breve tempo, con un esito “certo” (vince il
patogeno o vince l’ospite).
• CRONICA: inizia ma dura molto (o non finisce mai) perché si crea un
equilibrio tra patogeno e ospite.
FASI DI UNA MALATTIA INFETTIVA
ELEMENTI DELL’INFEZIONE
La comparsa della malattia mette in gioco le caratteristiche di tre diversi elementi
A questi tre elementi se ne deve aggiungere un altro di uguale rilevanzarappresentato dalle
SORGENTE E SERBATOIO D’INFEZIONE
Sono gli elementi di base dell’infezione.
Distinguiamo:
• Le riserve d’infezione o serbatoi sono quei mezzi animati o inanimati
dove i microbi si moltiplicano e si mantengono.
• Le sorgenti di infezione sono quei mezzi animati o inanimati dai quali
l’agente passa direttamente od indirettamente all’ospite.
• Riserva e sorgente talvolta possono coincidere.
SORGENTI D’INFEZIONE
Le più classiche sorgenti d’infezione sono:
Una malattia trasmissibile sia all’uomo che agli animali si definisceANTROPOZOONOSI.
CATEGORIE DI PORTATORI
• Convalescente: un malato guarito, ma che continua ad eliminare
patogeni per un certo periodo di tempo.
• Permanente o cronico: un malato che ospita il patogeno a vita dopo la
guarigione (es.: Salmonella typhi nella colecisti)
• Precoce: un soggetto infettato ed in fase d’incubazione, che ospita ed
elimina il patogeno (es.: morbillo in fase catarrale).
• Sano: un soggetto apparentemente sano ma che ospita ed elimina il
patogeno (es.: meningococco nelle vie nasali).
VIE DI PENETRAZIONE
MUCOSE:
• vie respiratorie
• vie digerenti
• vie genitali
• congiuntiva
CUTE:
la pelle intatta resiste a tutti gli agenti (eccetto
alcuni elminti come l’Ancylostoma duodenale).La pelle irritata o lesionata
viene facilmente attraversata.
Vie di penetrazione, disseminazione ed eliminazione deimicrobi dal corpo.
TRASMISSIONE
• Diretta: immediato trasferimento di un agente infettivo da un ospite infetto
o serbatoio ad una appropriata porta di entrata dell’ospite suscettibile.
• Indiretta: può avvenire attraverso veicoli (oggetti inanimati contaminati),
attraverso vettori (animali), attraverso l’aria (polveri o doplet nuclei).
• Orizzontale: da persona a persona (via aerea, sessuale, ematica, contatto
diretto con la pelle, mediante vettori).
• Verticale: dalla gestante al feto/neonato.
La trasmissione descrive il passaggio dell’agente patogeno dalla sorgente
all’ospite. Può avvenire per via:
TRASMISSIONE DIRETTA
• Per via cutaneo-mucosa (mal. veneree): direttamente con il rapporto
sessuale.
• Per via aerea (influenza, TBC, etc.): in questi casi si ha l’emissione di
goccioline di saliva, che raggiungono parlando o tossendo i 30-90 cm e
starnutendo anche i 2-3 m.
• Con le mani contaminate (brucellosi): da contatto con latte o prodotti
abortivi infetti.
• Per inoculazione da aggressione (rabbia).
TRASMISSIONE INDIRETTA
VEICOLI:
substratiinanimati(acqua,
alimenti,oggetti)
VETTORI:
organismianimali (insetti, roditori)
VEICOLI
Tra i principali ricordiamo:
• ACQUA: importante veicolo per: malattie oro-fecali (es.: epatite A)
malattie “balneari” (otiti, congiuntiviti).
• ARIA: le goccioline di saliva essiccate (“nuclei di goccioline”) possono
viaggiare col vento.
• OGGETTI: massimo rischio per asciugamani, spazzolini, rasoi, strumenti
odontoiatrici.
• ALIMENTI
VETTORI
VETTOREMECCANICO
OPASSIVO
trasporta il patogeno medianteil semplice contattoes.: mosca, si sporca le zampesu feci animali e se le lava sullanostra mozzarella.
VETTOREBIOLOGICO
OATTIVO
trasmette il patogeno medianteuna attiva funzionees.: zanzara anofele, senza laquale non si trasmette lamalaria.
VIE DI TRASMISSIONE DELLE MALATTIEINFETTIVE
•per via digestiva: tifo/paratifo, poliomielite, epatite A;
•per via aerea: influenza, pertosse, morbillo, rosolia,difterite, meningite;
•per via parenterale: epatite B, C e Delta, AIDS;
•da animali (zoonosi): brucellosi.
Le malattie infettive possono essere trasmesse:
Tipi di trasmissione
• Trasmissione da contatto
• Trasmissione oro-fecale
• Trasmissione aerea
• Trasmissione indiretta da veicoli o
vettori
TRASMISSIONE DA CONTATTO
• Si tratta della modalità più frequente e importante di trasmissione
delle infezioni in ambito sanitario.
• Contatto diretto: contatto fisico diretto (da superficie corporea a superficie
corporea), tra un soggetto colonizzato o infetto e un soggetto suscettibile
• Contatto indiretto: trasferimento passivo dei microrganismi a un ospite
suscettibile tramite oggetti intermedi inanimati (strumenti, aghi,
attrezzature, superfici circostanti il paziente, abiti, guanti non cambiati, ecc.)
malattie trasmissibili per contatto
•Rosolia congenita
•Scabbia
•Pediculosi
•Herpes simplex neonatale o mucocutaneo
•Herpes zoster
• Infezioni cutanee da Stafilococchi
•Virus dell’epatite A
Trasmissione da droplets (goccioline)
• Forma di trasmissione da contatto (≠ trasmissione aerea)
• Droplets: goccioline di dimensione ≥ 5 μm (large droplets)
• Generate dal soggetto infetto attraverso tosse, starnuti, manovre come
aspirazione e broncoscopia.
• Vengono espulse nell’aria a breve distanza e possono depositarsi sulla
congiuntiva o sulle mucose nasali e orali del nuovo ospite
Malattie trasmesse attraverso droplets
• Haemophilus influenzae: meningite, epiglottite, sepsi, altre
• Neisseria meningitidis: meningite, polmonite, sepsi
• Difterite
• Polmonite da Mycoplasma
• Pertosse
• Faringite o polmonite streptococcica
• Influenza e parainfluenza
• Parotite
• Rosolia
• Rhinovirus
MALATTIE A TRASMISSIONE AEREA
Sono malattie in cui l’agente causale é veicolato dall’aria.
Trasmissione Aerea
• Trasmissione di microrganismi per aerosolizzazione.
• I microrganismi sono contenuti in nuclei di goccioline (droplet
nuclei) di misura < 5 μm, che derivano dall’evaporazione di
goccioline più grandi, o in particelle di polvere che rimangono
sospese nell’aria per lungo periodo
• I microrganismi sono dispersi dalle correnti d’aria e inalati dagli
ospiti suscettibili che possono trovarsi a distanza dalla fonte.
Malattie trasmissibili per via aerea
• Morbillo
• Varicella
• Tubercolosi
• Vaiolo
• Febbri emorragiche virali con polmonite
MALATTIE A TRASMISSIONE ORO-FECALE
Sono malattie in cui l’agente causale é veicolato dallefeci del portatore, e penetra nell’ospite attraverso labocca.
MALATTIE ORO-FECALI: LE 5 “F”
L’insorgenza di questo tipo di malattie é correlata alle condizioni
igieniche e socio-economiche, specie per quanto attiene alla
“fecalizzazione ambientale”.
• Le modalitá di trasmissione si riassumono nelle 5 “F”:
• faeces (feci)
• fingers (dita)
• foods (alimenti)
• flies (mosche)
• fomites (suppellettili)
N.B. La semplice igiene personale (lavare mani ed alimenti) assicura un buon livello di
prevenzione primaria.
Malattie a trasmissione oro-fecale
• Colera
• Escherichia coli
• Epatite A, E
• Salmonellosi
• Febbre tifoide
• Giardia Lamblia
• Yersinia enterocolitica
• Shigella
Trasmissione attraverso veicoli
ALIMENTI
Salmonellosi
Shigellosi
Campilobatteriosi
Tifo
Epatite A
Liesteriosi
….
SANGUE, PRESIDI MEDICI
Epatite B
Epatite C
Epatite D
HIV
Legionellosi
….
Trasmissione attraverso Vettori
Trasmissione mediata da vettori animali
MalariaMalattia di Lyme
LeishmaniosiEncefalite da zecche
DengueFebbre gialla
PesteTripanosomiasi
MALATTIE A TRASMISSIONE PARENTERALE
Sono malattie in cui l’agente causale é veicolato dal sangue.
TRASMISSIONE PARENTERALE INAPPARENTE
La trasmissione parenterale puó avvenire anche in modo inapparente, ovvero
SENZA CONTATTO EVIDENTE TRA SANGUE DEL PORTATORE E SANGUE
DELL’OSPITE.
Il meccanismo é legato alle MICROLESIONI
• della CUTE (es.: rasoio o asciugamano usato in comune);
• delle MUCOSE (es.: rapporto sessuale non protetto).
Anche in questo caso si evidenzia come la semplice applicazione delle comuni
norme di igiene personale assicura la prevenzione primaria.
INFEZIONI ED ECOLOGIA
L’ambiente in senso ecologico condiziona due importanti fattori relativi
all’epidemiologia delle malattie infettive:
• La sopravvivenza e la riproduzione dell’agente (stabilità);
• La modalità e l’ampiezza di diffusione dell’agente.
• L’ambiente esercita l’influenza mediante le sue proprietà fisiche,
chimiche e biologiche (temperatura, ventilazione, luce solare etc.).
INFEZIONI E FATTORI SOCIALI
Le infezioni possono essere favorite da:
• fattori individuali: di tipo biologico (es.: riduzione difeseimmunitarie) e di tipo comportamentale (es.: stile di vitaalimentare).
• fattori sociali: livello socio-economico, affollamento, carenzaidrica, inquinamento fecale.
MALATTIE INFETTIVE E POPOLAZIONI
Le malattie possono manifestarsi in vari modi:
• Epidemia: in presenza di un rapido incremento di casi di malattia in un
breve periodo di tempo e chiaramente in eccesso rispetto al numero
atteso
• Pandemia: epidemia che interessa regioni estese o continenti
• Endemia: succedersi costante e continuo di casi in una determinata
area geografica
• Sporadicitá: presenza di casi di malattia che occorrono
occasionalmente e ad intervalli irregolari nella popolazione.
PROFILASSI GENERALE DELLE INFEZIONI
1. Identificazione della sorgente di infezione
2. Eradicazione della sorgente di infezione (es. abbattimento animali
infetti; tonsillectomia)
3. Riduzione della comunicabilità della sorgente di infezione (es.
isolamento, contumacia, sorveglianza sanitaria)
4. Trattamento della sorgente di infezione (es. uso di antibiotici)
5. Interventi rivolti ad impedire la trasmissione dell’infezione (es.
interventi igenico-sanitari: lavarsi mani, bollire latte, ecc.)
Interventi volti a controllare la diffusione delle malattie infettive:
IMMUNOPROFILASSI
Consiste nella induzione artificiale nell’individuo di un’immunità attiva o
passiva nei confronti di uno specifico microrganismo patogeno.
Importante per:
• Prevenire malattie infettive e loro complicanze potenzialmente gravi
• Prevenire e controllare la diffusione di malattie infettive nella
popolazione (vaccinazione e eradicazione vaiolo)
IMMUNOPROFILASSI PASSIVA
• Consiste nell’iniezione di Ig preformate ottenute dal siero di un
donatore (umano o animale) che conferiscono protezione
immediata alla persona che è stata esposta ad un particolare
patogeno e priva di immunità verso di esso.
• L’immunità indotta è di breve durata (1-4 settimane).
• Pericolo reazioni avverse (siero di cavallo)
• Immunoglobuline normali (standard) o specifiche (Ig anti-rosolia,
anti-tossina tetanica, anti-HBV, anti varicella zoster, ecc.).
IMMUNOPROFILASSI ATTIVA
Si ottiene tramite la somministrazione di un preparato farmacologico, il
VACCINO, contenete antigeni microbici, innocuo e in grado di indurre
un’efficace risposta immunitaria di lunga durata.
• Gli antigeni microbici devono essere in grado di stimolare una
valida/elevata risposta immune senza causare malattia conclamata.
• Conferiscono immunità specifica protettiva e duratura (anni o tutta la
vita).
• L’immunizzazione può richiedere parecchi giorni o mesi per diventare
efficace: intervento profilattico più che terapeutico.
Tipi di Vaccini
• Vaccini con agenti vivi o attenuati: microrganismi vivi, modificatiin modo da renderli incapaci di dare malattia, ma in grado dimoltiplicarsi e di stimolare una risposta immunitaria forte eduratura. Rischio di reazioni avverse. Esempi: vaccino orale Sabinantipolio, vaccino antitifoideo, antitubercolare, anti morbillo,rosolia e varicella.
• Vaccini con microrganismi uccisi o inattivati: presentano menorischi rispetto ai vaccini suddetti ma inducono una rispostaimmune di minor durata e con una latenza più lunga. Es. vaccinoantipolio Salk, antirabico, anti-influenzale, per il colera e la peste.
Tipi di Vaccini
•Vaccini a subunità: composti da porzioni/estrattidei microrganismi. Tali frazioni devono risultareimmunogene. Es. vaccino anti-influenzale,vaccino anti-HBV, ecc.
•Vaccini preparati con tossoidi (tossineinattivate): es. vaccino per tetano e difterite.
•Vaccini a DNA: può consistere in frammenti delgenoma del patogeno o da soli geni checodificano per proteine immunogene.
Vaccini: possibili effetti avversi
• Effetti avversi di lieve entità: stato di debolezza, rigonfiamento
nel sito di inoculazione del vaccino, febbre moderata.
• Reazioni avverse gravi: locali (eritemi, ulcerazioni cutanee,
necrosi tissutale, ecc.) o generali (convulsioni, anafilassi, shock,
meningite batterica, ecc.).
Requisiti necessari per un vaccino: INNOCUITÀ E EFFICACIA
Obiettivi della Vaccinazione
• Contenimento: ridurre l’incidenza di una malattia infettiva ad un
livello tale da non costituire un problema di sanità pubblica.
• Eliminazione: scomparsa dei casi di malattia in una determinata area
geografica conseguente all’elevato grado di immunizzazione della
popolazione.
• Eradicazione: quando l’eliminazione di tutti i casi di malattia e di
infezione è ottenuta a livello mondiale (N.B. eradicazione possibile
solo per infezioni con serbatoio esclusivamente umano).