MANUALE dello STUDENTE

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    I PRECETTI DELLO STUDENTE ROSACROCIANOManuale per lo Studente

    Nellultima lezione del Corso preliminare di Filosofia, leggiamo:

    Il sistema rosacrociano differisce in particolare daglialtri, cercando di emancipare il discepolo fin dallinizioda ogni dipendenza altrui, per renderlo fiducioso di sal massimo grado, rendendolo atto a guidarsi da solo ea far fronte ad ogni circostanza e vicissitudine. Solo chi solidamente equilibrato pu aiutare il debole.

    Si capir quindi immediatamente che comandamenti esteriorinon ve ne possono essere, e neppure regole o regolamentiriguardo strutture e organizzazioni, le cui finalit scadonoinvariabilmente a livello di gestione di un potere che ha nel suo

    DNA il mantieni te stesso prima di tutto. Ne deriva lanecessit di fidelizzare gli associati (per mutuare un terminedal mondo economico/finanziario) con tutti i mezzi possibili, edi impedire loro di esprimersi e pensare liberamente, cosa checome tutti sanno di ostacolo a qualunque mantenimento delpotere.Nella prima edizione della Cosmogonia dei Rosacroce MaxHeindel scriveva tra laltro:

    Non abbiamo alcuna intenzione di costituireunorganizzazione, vedendo il male che ha portato adaltri tentativi spirituali lo sfrenato desiderio di potere e

    di comando negli individui e di come i pi elevati idealisiano stati sacrificati per soddisfare quel desiderio.LAssociazione Rosacrociana si accontenta perci dipresentare gli Insegnamenti dei Fratelli Maggiori alMondo e di lasciare a ciascuno di portarli nella propriacasa, nella propria chiesa, nella propria vita e di usarlial meglio che pu. In alcune citt degli Studenti si sono

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    riuniti e hanno formato dei centri dellAssociazione peraiutarsi reciprocamente nello studio; essi non sonotuttavia autorizzati dallAssociazione Rosacrociana, nagiscono in base a regole da noi date.

    Lo scopo dei Precetti per lo Studente Rosacrociano perciquello di aiutarlo nella conduzione della sua vita quotidiana, emai imporre, n tanto meno giudicare il suo comportamento. Inquesto modo va perci inteso questo Manuale.Il Centro Rosacrociano devessere quindi inteso comedisseminatore degli Insegnamenti di Max Heindel, e noncome una realt centralizzata alla quale delegare funzioni edecisioni. Lo stare assieme pu cos aiutarci a comprendere tramite lo scambio di esperienza dove possiamo modificareNOI STESSI.

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    I. LASPIRAZIONEIl Cristo Ges sar il mio ideale.

    II. IL SERVIZIORicordando l'ammonizione del Cristo: "Chi vuol essere il

    primo, sia l'ultimo e il servo di tutti", cercher ogni giornodi servire i miei fratelli con amore, modestia ed umilt,cogliendo qualsiasi possibilit di farlo.

    III. LA FEDEAvendo una fede incrollabile nella saggezza e nellabont Divine, lavorer a favore dell'evoluzione cercandodi parlare, agire e vedere nella direzione del bene neimiei quotidiani rapporti con gli altri.

    IV. IL COMPORTAMENTO

    Mi sforzer di esprimere verit, onest e giustizia, qualitfondamentali della Divinit Interiore, in ogni pensiero,parola o azione.

    V. LA VOLONTSapendo che le mie presenti condizioni sono il risultato diazioni passate, e che posso determinare le condizionifuture con le azioni presenti, non sprecher il mio tempoinvidiando gli altri, ma mi dedicher ad esercitare laprerogativa divina della volont spargendo buoni semiper il domani.

    VI. IL SILENZIORendendomi conto che il silenzio uno dei pi grandiaiuti nella crescita dell'anima, ricercher ovunqueambienti di pace, tranquillit e quiete.

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    VII. LA FIDUCIA IN SE STESSIEssendo la fiducia in se stessi una virt cardinale perl'aspirante spirituale, mi sforzer di praticarla tanto nelpensiero quanto nelle azioni.

    VIII. LAUTONOMIARiconoscendo solo quello Interiore come tribunale diverit, mi sforzer di sottoporre ad esso ogni materia perottenerne il giudizio definitivo.

    IX. LA DEVOZIONEDedicher ogni giorno una certa quantit di tempo allameditazione e alla preghiera, cercando di elevarmi sulleali dell'amore e dell'aspirazione fino al trono stesso delPadre.

    X. LA PAZIENZASapendo che il solo fallimento consiste nel cessare ognitentativo, di fronte agli ostacoli continuer con pazienza eperseveranza a sforzarmi di raggiungere gli elevati idealiportati dal Cristo.

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    I. LIdeale.IL CRISTO GES SAR IL MIO IDEALE

    Quando si parla di un ideale, c sempre il rischio di esseremale interpretati. Se lideale qualcosa di raggiungibilefacilmente, appare come di importanza minore, e quindi nonmeritevole di sforzi importanti; se un ideale molto elevato,appare come irraggiungibile e perci, anche in questo caso, diinutile utilizzo.La nostra una Scuola preparatoria per lIniziazione, elIniziazione un traguardo che prefigura un livello dievoluzione ancora non raggiunto, ma al tempo stesso iltraguardo del futuro, e quindi raggiungibile. Se raggiungibile perci nostro dovere fare ogni sforzo pertentare di raggiungerlo, pur sapendo che in questa vita quasisicuramente non riusciremo a farlo. Ma se vogliamo salire su

    una scala, dobbiamo cominciare per forza dal primo gradino:la pretesa di evitare il primo gradino non ci far salirenemmeno di un centimetro.Daltra parte, Max Heindel ci parla dellevoluzione come di unprocesso infinito: ogni traguardo raggiunto porta con s altriorizzonti che si schiudono davanti al nuovo panorama cheappare. inutile quindi avere fretta, ma molto utileimpegnarsi per avanzare e compiere passi in avanti semprepi decisi e stabili.

    Daltra parte, vi anche il pericolo, davanti ad un insuccesso,a una caduta (che fa parte invece anchessa del percorso), a

    una sosta nel cammino, di sentirsi in colpa, di assumereunidea di poco valore riguardo se stessi. Magari se ciconfrontiamo con altri che, a parer nostro, stanno inveceavanzando molto velocemente.Noi tutti proveniamo da una serie molto lunga di esistenze, nelcorso delle quali abbiamo accumulato e questo comune pochi crediti e molti debiti. In ogni caso la rinascita ha come

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    obiettivo primario quello di guadagnare unesperienza in piutile per lavanzamento spirituale; questo anche per chi non ne consapevole. Chi invece come noi ne consapevole, ha lapossibilit di accelerare questo cammino, di avviarsi verso unsentiero pi irto e stretto rispetto a quello seguito dalla massa.Nasce in lui il desiderio, laspirazione a ottenere di pi elentusiasmo lo spinge facilitandogli, allinizio, il cammino.

    Ma poi arrivano le prove, e davanti alle prove non si semprein grado di vincere: le prove, per essere veramente tali,riguardano proprio quegli aspetti nei quali siamo pi deboli, neiquali abbiamo di pi da imparare. E allora spesso cadiamo;ma anzich demoralizzarsi e talvolta decidere di rinunciare,dovremmo dirci: Sono caduto ancora, unennesima volta;per questo il mio lato debole, e insistendo prima o poi ce lafar. Quelli che lo sanno gi fare sono passati gi lungoqueste difficolt, e la loro vittoria mi indicativa sul fatto che

    anchio posso farcela.Per quanto cadiamo, gli sforzi fatti non andranno mai perduti,come ci dice Max Heindel.Lideale deve essere per di un valore tale da giustificare tutti inostri sforzi; devessere come la Stella Polare, che pur nonessendo raggiungibile dai marinai ne indica ciononostante lavia.

    Per mantenere un ideale, necessario avere laspirazione arealizzarlo. Senza una aspirazione profonda e sentita lidealesi trasforma in ideologia, cio una forma diversa diimposizione dallesterno, di carattere culturale anzich di

    origine spirituale. Cercare di raggiungere un qualsiasitraguardo soprattutto nel campo che ci interessa poggiandosi solo su una ricerca di tipo meramente culturale,ma non sentita in profondit come aspirazione, rischia di nonpossedere la capacit trasformativa che invece necessaria.Pu invece trasformarsi in una forma talvolta patologica diossessione, certamente non auspicabile, o di una dipendenza,

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    altrettanto estranea alla nostra strada. Si pu arrivare fino asacrificare se stessi per ottenere tale traguardo, senza tuttaviaintaccare la nostra conformazione sottile interiore, chedovrebbe esserne invece lo scopo.Quando invece laspirazione a suggerire e a spingere,quando essa a sostenere tutti i nostri sforzi, qualsiasisacrificio non appare pi tale, perch sarebbe pi sacrificio pernoi rinunciare, non mettere tutte le nostre capacit nelladirezione del suo conseguimento. Il sacrificio qui si avvicinacos al vero significato della parola: rendere sacro.

    Lideale deve perci essere tale da ispirare, sostenere efecondare una simile aspirazione. Deve essere un Alto Idealecapace di attivare laspirazione nel nostro animo.

    Il primo Precetto ci dice: Il Cristo Ges sar il mio ideale.In queste poche parole sono contenute le soluzioni di tutto

    quanto abbiamo fin qui detto: lideale e la sua aspirazione.Il Cristo ci disse: Non sapete voi che siete Dei?, e anche: Siateperfetti come il Padre vostro (quale altro significato dare alleparole: a immagine e somiglianza di Dio?). Aveva perci unaaltissima considerazione verso le possibilit del genereumano. Quelle possibilit che sono il nostro ideale. Averecome ideale il Cristo Ges significa esattamente avere comeobiettivo individuale la Sua altezza: luomo dovr un giornoarrivare alla Sua altezza. Ne ha tutte le potenzialit, e perquanto ci sforziamo talvolta di non ascoltare questa voceinteriore che ce lo vuole ricordare questo il significato e loscopo dei Vangeli, cio la Buona Novella non possiamo

    trovare la vera pace se non ci muoviamo in quella direzione,che rappresenta il nostro destino e la trasmutazione diqualsiasi altro desiderio, ideale e aspirazione. Dobbiamoaprirci a questa aspettativa, e lavorare al limite delle nostrepossibilit perch si avvicini il giorno della sua Realizzazione.

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    Avere come ideale il Cristo Ges significa anche che ilMovimento Rosacrociano un movimento Cristiano, ilCristianesimo Interiore. Cosa intendiamo con questadefinizione? Certamente in nessun modo attinente adassociazioni o chiese portanti lo stesso nome. Il termineCristianesimo ha per noi il valore di unidea, di un archetipo, alquale nel corso dellevoluzione umana hanno fatto riferimento(magari chiamandolo con nomi diversi) quegli Spiriti chevedevano una ben definita necessit nelluomo: quella disuperare tutte le divisioni interne ed esterne attraversolAmore, grazie allazione del Salvatore Cristo Ges incollaborazione con lazione cosciente dello Spirito delluomo,tese al raggiungimento della pace interiore e della fratellanzauniversale. LEssere composito che chiamiamo il Cristo Ges venuto non per darci delle lezioni o farci delle ramanzine, maper mettere Egli stesso, per primo, in pratica i valori elinsegnamento adatto per il nostro sviluppo, e lo ha fatto nel

    solo modo possibile se si vuole educare ad una crescitainteriore, e non un condizionamento proveniente dallesterno:con lesempio. E ci ha invitato esplicitamente a fare lo stesso.

    Quando coltiviamo dentro di noi questo ideale e laspirazioneci spinge in questa direzione, possiamo dire di rispondere alPrecetto: Il Cristo Ges sar il mio ideale.

    Parole-spunto per il I Precetto:

    IDEALE

    INIZIAZIONEEVOLUZIONEASPIRAZIONESACRIFICIO

    Esercizio:CERCARE IL BENE IN OGNI COSA

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    II. Il Servizio.RICORDANDO L'AMMONIZIONE DEL CRISTO: "CHI VUOLESSERE IL PRIMO, SIA L'ULTIMO E IL SERVO DI TUTTI",CERCHER OGNI GIORNO DI SERVIRE I MIEI FRATELLICON AMORE, MODESTIA ED UMILT, COGLIENDOQUALSIASI POSSIBILIT DI FARLO.

    Max Heindel ci suggerisce, quando ci troviamo davanti a uncompito che devessere fatto, di chiederci, anzich: Perchproprio io?; come usualmente si fa, di domandarsi piuttosto:Perch non io?.Una volta fecondati dallaspirazione verso lAlto Ideale delCristo Ges e verso la Fratellanza Universale, tutte le nostreazioni si muteranno poco per volta in Servizio.Nel Servizio del Tempio domenicale leggiamo:

    Il servizio amorevole, altruistico e disinteressato la stradapi breve, pi sicura e pi gioiosa che conduce a Dio

    e dopo averci ricordato che il Cristo ci indic il modo dicendoche Chi vuole essere il primo sia lultimo e il servo di tutti,leggiamo anche:

    Sforziamoci ogni giorno di dimenticare le inclinazioni esterioridei nostri fratelli, e di servire lessenza divina che occulta inciascuno, cosa che alla base della fratellanza.

    Lessenza divina occulta in ciascuno: ognuno di noi pensi

    adesso ad una persona che detesta, addirittura che odia, eripeta lessenza divina occulta in ciascuno. Tutti siamo figlidello stesso Padre, oltre la discendenza di sangue, che quinon centra; su questo solo pu basarsi ldea della FratellanzaUniversale.Il Servizio nota chiave dellAssociazione Rosacrociana perci il solo modo per passare dallEra dei Pesci nella quale

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    ci troviamo alla prossima Era dellAcquario. Per passare ciodalla prevalenza della competizione e dellegoismo a quelladella compassione e dellamore. In questo modo costruiamointeriormente il dorato manto nuziale, il corpo-animaindispensabile per poter continuare levoluzione nella prossimaSesta Epoca, della quale lEra dellAcquario lanticipazione.In che modo si deve svolgere il Servizio? Prima di tuttoriportiamo la seguente poesia molto significativa:

    Non perdere il tuo tempo a sospirareCose eclatanti, impossibili;Non sedere supino ad aspettareChe dangelo ti spuntino le ali.

    Non disdegnare desser lumicino,Non tutti possono stella diventare;Illumina per un po doscurit

    Brillando l dove ti trovi.La pi flebile candela necessariaAl pari dello sgargiante sole,E il compito pi umile nobileQuando svolto degnamente.

    Forse mai sarai chiamato a rischiarareLontane, oscure regioni,adempi dunque ogni giorno il tuo compitobrillando l dove ti trovi.

    Se sogniamo perci un giorno nel quale, ammirati dalle nostregesta salvifiche, le persone si prostreranno ai nostri piedi pienidi meraviglia e di gratitudine, abbiamo sbagliato strada: non quella che lAssociazione Rosacrociana propone. Se questosogno dovesse mai ed probabile che rimanesse invecetale avverarsi, Max Heindel ci dice che laura di ammirazionecon la quale saremmo circondati, vero e ultimo scopo dellenostre azioni, sarebbe la nostra ricompensa, e non

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    accumuleremmo quindi alcun altro tesoro in cielo. In ogni casosarebbe un servizio interessato, e non disinteressato.Ci che ci deve spingere ecco laspirazione verso lideale delPrecetto precedente la considerazione mentale che siamotutti fratelli in quanto figli dellunico Padre (lessenza divinache occulta in ciascuno), e la compassione del cuore nelsentire dentro di noi le stesse sofferenze dellaltro,sentimento ispirato dalla sensazione che la Vita in veritUna.

    Il Servizio deve essere totalizzante, deve prendere tutte lenostre attivit. Non possiamo destinare al Servizio una partedelle attivit, e dimenticarlo in altre: deve essere unatteggiamento di fondo per tutto quello che facciamo.Altrimenti faremmo come chi distribuisce lelemosina inpubblico, e poi picchia i propri figli in privato.Il Servizio deve essere perci presente nelle relazioni, familiari

    e sociali, nel lavoro, nel divertimento, ecc. Anche la nostrapresenza allinterno dellAssociazione Rosacrociana deveessere in sintonia con il Servizio; non per nulla diciamo chenon si viene nellAssociazione Rosacrociana per riceverequalcosa, ma per dare.

    La via pi breve, pi sicura e pi gioiosa: meditiamo unattimo su ciascuna di queste tre parole; se le vogliamo tutte etre siamo sulla strada Rosacrociana, altrimenti dovremorinunciare almeno ad una delle tre. Quale sceglieremmo? Lapi breve? Di solito per accelerare che si cerca altrove. Cisignifica che non si tratta di vera accelerazione; pu essere

    una accelerazione momentanea, che causer un ritardo piavanti e perci si tratta di una falsa velocit, perch le dotiacquisite tramite gli altri non sono nostre, e una volta cessatalinfluenza esterna cesser anche lavanzamento e, anzi,perderemo quello cos acquisito.

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    Oppure sceglieremmo la rinuncia alla pi sicura? Lasicurezza non un optional; in questo campo un elementonon rinunciabile, perch non sicura significa che porta con sconseguenze con le quali dovremmo poi lottare per tutta lavita, se non anche per le vite successive. La via Rosacrociana la via naturale; conoscendo le leggi eterne che regolanolevoluzione, avendo davanti agli occhi della mente ilpanorama intero dellevoluzione, siamo in grado di conoscerequale sia la strada corretta da seguire, anticipando i tempi, marimanendo allinterno della via regolare. La via non sicuradiventa cos una via irregolare, la via sbagliata che mette arischio la nostra salvezza.Oppure vorremmo rinunciare alla pi gioiosa? E per qualemotivo? Se la via la pi breve e la pi sicura non c nessunmotivo valido per rinunciare alla pi gioiosa! La via pi breve ela via pi sicura portano automaticamente alla pi gioiosa.Quindi il Servizio amorevole, altruistico e disinteressato la

    strada che ci conviene seguire, dal punto di vista delloSpirito.

    Parole-spunto per il II Precetto:

    SERVIZIO DISINTERESSATORICOMPENSA PER IL SERVIZIO FATTOFRATELLANZA UNIVERSALECORPO-ANIMAVIA NATURALE

    Esercizio:PERCH NON IO?

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    III. La Fede.AVENDO UNA FEDE INCROLLABILE NELLA SAGGEZZA ENELLA BONT DIVINE, LAVORER A FAVOREDELL'EVOLUZIONE CERCANDO DI PARLARE, AGIRE EVEDERE NELLA DIREZIONE DEL BENE NEI MIEIQUOTIDIANI RAPPORTI CON GLI ALTRI.

    Come possiamo definire il Bene?. Si pu discutere a lungosu questa definizione, e facilmente non tutti ci troveremmodaccordo sulla stessa linea: esperienze e sensibilit diverseporterebbero probabilmente a conclusioni diverse. Sevolessimo stabilire un concetto di bene assoluto, citroveremmo di fronte a questi ostacoli, e ancor di pi almutamento di valori conseguenti al diverso momentoevolutivo.Facciamo un esempio: sappiamo dalla Cosmogonia chenellantichit dellevoluzione umana i quadri della coscienza

    si trasferivano nel sangue dai padri a figli. La vita lunghissimadei Patriarchi narrata dalla Bibbia era in realt la durata dellamemoria che durava nella coscienza di pi individui. Permantenere questi quadri i matrimoni dovevano avvenireesclusivamente allinterno della stessa famiglia, perch se simescolava il sangue si mescolavano anche i quadri, e questamemoria andava perduta. Allora questo era daccordo conquella fase evolutiva, che richiedeva una coscienza pi digruppo che individuale, quindi era un BENE sposarsiallinterno della stessa famiglia.

    Col tempo per la coscienza doveva diventare sempre pi

    individuale, e luomo doveva individualizzarsi nella suaresponsabilit. Nacque perci il divieto tuttora vigente disposarsi allinterno della famiglia, cosa che perci divent unmale, ed oggi BENE sposarsi solo al di fuori della famiglia.Se vogliamo dunque stabilire qual un bene assoluto, nonpossiamo farlo, a meno di non dire che bene tutto ci che in accordo con il momento evolutivo che stiamo

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    attraversando, in armonia cio con il Piano divino. Comerecita questo Precetto: lavorer a favore dellevoluzione,considerata il massimo bene.

    Una volta stabilito cosa intendiamo per bene, vediamo quicome il lavoro e la fede sono entrambi considerati strumentiper il suo conseguimento. Daltra parte, la via Rosacrociana una via di Conoscenza: possiamo far rientrare la fede nel suoambito? Anche qui cerchiamo di stabilire cosa si intende conla parola fede.Dobbiamo, per riuscire in questo intento, fare una distinzionepreliminare. Di solito, di fronte ad un insegnamento(specialmente in simili argomenti) non discriminiamo fra duetermini che, invece, andrebbero separatamente considerati:

    * la fonte,* lautorit.

    *Se veramente lo spirito che ci anima quello di conoscere,non possiamo non ricorrere ad una fontedi insegnamento.Sarebbe inevitabile una fonte esterna a noi alla quale dareascolto. Non possibile evitare questo: lunica cosa ammettere che in questa fase necessaria una certa fede, manon cieca. Si prestafede, in attesa di poter verificare la veritdi quanto comunicatoci. Questo per lo potremo fare quando,grazie allinsegnamento ricevuto, avremo raggiunto un livellodi conoscenza e coscienza superiori a quelle attuali. In altritermini, la fede cos intesa uno strumento per riuscire,domani, a farne a meno. Come dice S. Paolo: tre cose durano

    attualmente: la fede, la speranza e lamore; ma la sola chedurer in eterno lamore.Lerrore che comunemente si commette, infatti, quello diabbinare alla fonte lautorit, unautorit che deve essereperci degna di fede. Un tale atteggiamento, in realt, sitrasforma in un pregiudizio, che non pu che chiuderci la viaverso strade di possibile arricchimento. Lanelito che sentiamo

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    verso la conoscenza o verso la devozione viene dalla nostrainteriorit; da qui che siamo in grado di stabilire la verit diquanto ci si propone: soltanto lassetato pu stabilire quantouna bevanda stata in grado di dissetarlo. Facciamo dunquedecidere a lui! Solo a lui possiamo legittimamente riconoscerelautorit per farlo.

    Lautorit a cui fare appello, dunque, non potr trovarsi chedentro ciascuno di noi, e il giudizio si baser sulla capacitdegli insegnamenti contenuti in quello che leggeremo diappagare la nostra sete, e di avviarci verso una autonoma viaspirituale. Li riconoscerete dai loro frutti! Quanto detto diestrema importanza, perch attenersi a questo significato difede vuol dire sfuggire a tutte le tentazioni di cercare unmaestro da una parte, e di fare il maestro dallaltra. E a chicercasse qualche esperienza straordinaria da un altrettantostraordinario maestro, sarebbe da chiedergli: cosa cambia, per

    te, se chi ti parla possiede o meno doti particolari? Dovresticomunque credergli sulla fiducia, sottoporlo continuamente aprove, e a te non verrebbe niente in pi. Non questolimportante; limportante sta solo in ci che sa far nascere,con le sue parole, in te. Se ti sa dissetare.

    E infine, dove applicare questa fede nel bene? La risposta :nei miei rapporti quotidiani.Spesso Max Heindel ci ricorda che a colui cui molto statodato, molto sar richiesto, per farci comprendere laresponsabilit che abbiamo nellavere ricevuto questiinsegnamenti. In verit, qui possiamo ben comprendere

    perch ripetiamo che non si viene nellAssociazioneRosacrociana per ricevere, ma al contrario per dare. Siamodavvero in condizione di dare, secondo i nostri talenti e lenostre possibilit, tutto sta nel cercare e trovare i campi diapplicazione nei rapporti quotidiani con gli altri.

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    E primi fra gli altri sono le persone con le quali condividiamo lamaggior parte del nostro tempo: i familiari, i colleghi, i clienti,ecc. Non vi pu essere una ricetta gi precostituita su comeparlare, agire e vedere: non dimentichiamo che dobbiamo farcrescere il nostro corpo-anima, e diventare sempre pi libericreatori. Ma non siamo mai soli in questo lavoro, perch se ciinseriamo nella direzione evolutiva corretta tutte le Forze cheoperano per il Bene ci saranno accanto e ci sosterranno,anche in quelli che secondo noi sono solo particolari. Come ciricorda San Francesco, solo dando che si riceve.Sentiamoci perci responsabili di quanto accade attorno a noi:la Scuola Rosacrociana non chiede di isolarsi dal mondo, madi vivere pienamente in esso, perch il solo luogo dovecrescere attraverso lazione; e siamo stati posti in esso propriocon questo obiettivo evolutivo.Siamo nel mondo, ma non del mondo.

    Parole-spunto per il III Precetto:

    IL BENEINDIVIDUALIZZAZIONEPRESTARE FEDEAUTORITIL MAESTRO

    Esercizio:ESSERE NEL MONDO, MA NON DEL MONDO

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    IV. Il ComportamentoMI SFORZER DI ESPRIMERE VERIT, ONEST E GIUSTIZIA,QUALIT FONDAMENTALI DELLA DIVINIT INTERIORE, INOGNI PENSIERO, PAROLA O AZIONE.

    Max Heindel ci presenta un esempio sulla vita di San

    Francesco, che vale la pena di ricordare. Quando, un giorno,egli chiese a uno dei suoi fraticelli di accompagnarlo perpredicare in un villaggio, questi lo segu entusiasta, certo dipoter imparare tante belle cose. Durante la strada essiiniziarono a parlare intorno a soggetti elevati, e tanto era laloro passione che discutendo attraversarono il villaggio senzaaccorgersene. Il fraticello chiese allora a San Francesco:Padre, abbiamo gi superato il villaggio e ci siamo dimenticatidi predicare; la risposta che ottenne fu la seguente: Noisiamo passati dimostrando lamore e lentusiasmo chemettiamo nellargomento, e avremo certamente trasmesso loromolto di pi di tutte le erudite prediche che avremmo potuto

    fare.

    Cosa ricaviamo da questo episodio? Che il migliorinsegnamento lo si d attraverso lesempio. Daltra parte, seviviamo gli Insegnamenti automaticamente ci circonderemodi unaura di amore, cosa che attrarr le persone con le qualisaremo in contatto e accender la loro curiosit nei nostririguardi. Potranno allora chiederci qual il nostro segreto, epotremo allora cominciare a parlare loro degli InsegnamentiRosacrociani.

    Ma come si fa a vivere gli Insegnamenti? Ce lo dice questoPrecetto: Sforzandosi di esprimere verit, onest e giustizia.Prima di tutto perci necessario uno sforzo. moltoimportante sforzarsi: ci restituisce in mano nostra laresponsabilit dellazione e del suo risultato. Alcune filosofie,anche Cristiane, delegano tutto alla Divinit, dicono che lasalvezza non dipende dagli uomini, ma dal Piano di Dio, e chenoi, meschini come siamo, non abbiamo voce in capitolo.

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    una concezione ben misera che ne deriva dellumanit. SanGiovanni ci dice che la luce brilla nelle tenebre, ma le tenebrenon lhanno accolta: noi siamo nelloscurit, nelle tenebre, mala luce brilla anche qui; siamo noi che non la accogliamo. Senon la accogliamo non potr mai brillare, e la luce dentro dinoi: la luce che illumina ogni uomo. Sta a noi quindi, ora,sforzarci per raggiungere un ideale elevato, capace di farcicamminare nella luce: sono tutti inviti fatti a noi, che sta a noicogliere, e non fare questo significa muoversi nella direzioneesattamente opposta a quella che il Cristo ci chiede, e per ilquale si incarnato come uomo. Ricordiamo quanto ci siamodetti analizzando il primo Precetto: solo laspirazione ci puavviare verso un ideale elevato. quindi necessario unosforzo per prendere e rimanere in quella direzione, sforzo chedeve tradursi anche nellespressione delle nostre azioni.

    La prima qualit che ci viene presentata la verit.

    possibile conoscere la verit? Possiamo fare lo stessoragionamento che abbiamo fatto parlando del bene: ognunoha la sua verit, e perci non siamo in grado di risalire allaVerit assoluta. Ponzio Pilato, quando Ges gli parl di verit,rispose: Che cos la verit? e usc senza attendere larisposta, che daltra parte non gli fu data. Solo lIniziato puparlare veramente in verit, perch ha raggiunto un grado chelo innalza sopra le apparenze del mondo. Nella PreghieraRosacroce chiediamo di Parlare in verit, secondo la mia via;esprimiamo quindi la verit che abbiamo saputo assimilaredagli Insegnamenti Rosacrociani. Questa verit, per essereveramente tale, non deve per essere un ripetizione di

    qualcosa che abbiamo letto, ma il risultato delle nostreconclusioni (la mia via). Gli Insegnamenti hanno caratteresuperiore e risvegliano perci, oltre la ragione, la nostraintuizione. Quando questa autentica, possiamo essere certiche le conclusione che ne traiamo, qualsiasi esse siano,anche se mai le abbiamo trovate o lette prima, sono vere enostre.

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    La seconda qualit lonest. Possiamo ritenere superflua lasua citazione, ma uno pu esprimere verit e giustizia senzaessere contemporaneamente onesto? Lonest qui intesanon tanto come una onorabilit esteriore, che come sappiamobene soggetta a tutte le apparenze possibili, ma piuttostocome una coerenza interiore, che diventa la molla che spingeanche le altre qualit. Io posso parlare di innocuit e di amore,ma se mi cibo di animali non sono onesto con me stesso.La terza qualit la giustizia. Questa parola ci conduce algiudizio, al giudicare. Quante volte siamo tentati di giudicaregli altri o anche noi stessi sulla base di concetti chericeviamo da fuori, senza averli prima digeriti e metabolizzati. in questo che si vede la persona davvero di caratterespirituale: quando non si lascia trascinare da giudiziprecostituiti, da pre-giudizi, e il suo giudizio fondato su unareale conoscenza. Ma per conoscere davvero unaltra persona

    dobbiamo riuscire a diventare noi stessi quella persona,altrimenti sono ancora i pregiudizi a giudicare al posto nostro.Dovremmo imparare ad ascoltare, sentire, essere quellapersona, allora la conosceremo veramente; e solo allora lapotremo veramente giudicare. Non facile, naturalmente, manon facile perch il nostro io inferiore, dove poggia laseparazione e dove hanno sede tutti gli istinti di difesa, vuoleimpedircelo. Un sintomo del vero avanzamento spirituale sipu vedere quando non si giudica gli altri, ma diventiamocompassionevoli nei loro confronti: siamo cio in grado dipatire con loro.

    Infine non contano solo le parole, o solo le azioni, ma anche ipensieri.Non solo perch il pensiero precede sia le une che le altre,influenzandole perci decisamente, ma soprattutto perch ilpensiero azione gi di per s. Nella Cosmogonia spiegatomolto bene qual il ruolo e il risultato delle forme-pensiero:esse influenzano tutta la nostra aura, e quindi il nostro

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    V. La VolontSAPENDO CHE LE MIE PRESENTI CONDIZIONI SONO ILRISULTATO DI AZIONI PASSATE, E CHE POSSODETERMINARE LE CONDIZIONI FUTURE CON LE AZIONIPRESENTI, NON SPRECHER IL MIO TEMPO INVIDIANDOGLI ALTRI, MA MI DEDICHER AD ESERCITARE LAPREROGATIVA DIVINA DELLA VOLONT SPARGENDOBUONI SEMI PER IL DOMANI.

    Epigenesi: la capacit di mettere in moto nuove cause, nonconseguenti da nostre azioni precedenti, in questa vita o invite passate. Apparentemente un concetto semplice, maquasi sempre trascurato a favore di due idee opposte: osiamo liberi (libero arbitrio) o siamo soggetti al destino. Comeuscirne? Basta ricordare che cosa , in realt, il destino: ildestino la conseguenza delle NOSTRE azioni precedenti,delle cause che con il nostro stesso comportamento e con le

    nostre stesse scelte abbiamo messo in moto, e la reazione adesse del tentativo di ripristino dellequilibrio necessario alsostentamento dellUniverso da parte delle Leggi di Natura.Quindi non dobbiamo ricercare il responsabile del nostrodestino in un Dio geloso e vendicatore, che vuole renderci lapariglia solo perch ci siamo permessi di andare contro leSue, talvolta apparentemente capricciose, decisioni; iresponsabili siamo esattamente noi, e lo scopo quello diinsegnarci il comportamento corretto, cio che esso sia inarmonia con il Piano divino e perci con la nostra evoluzione.In altre parole, sul destino che ci colpisce o sulla fortunache ci premia, abbiamo i diritti dautore. Siamo quindi

    autorizzati, senza temere di offendere chicchessia, a tentare dimodificarlo; siamo anzi invitati e sollecitati a tentare dimigliorarlo.

    Fin qui abbiamo parlato di ideali, di aspirazione, di fede e oradi libert. Ma qual il motore capace di mettere in moto tuttoci? Quel motore la parte pi profonda, e perci pi

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    autentica, di noi stessi, che si esprime attraverso la Volont.Se esaminiamo la figura 10 della Cosmogonia, vediamo chela Volont lattributo pi elevato di quellEssere che noichiamino Dio; secondo la legge di analogia anche nelluomoessa sta al principio di tutte le sue azioni. A immagine esomiglianza significa che la nostra Volont ha in s lapossibilit di connettersi con la Volont Divina, col principioche diede inizio alla Creazione: in ci sta la sua forza.Max Heindel ci dice che lunica cosa che loroscopo nonmostra la volont della persona. In altre parole, poichlAstrologia lorologio del destino, la volont in grado dimodificare il destino. Riuscire a superare il vincolo del destinosignifica mettere in moto lEpigenesi, e la Volont quindi lostrumento che lo pu fare.

    Naturalmente la volont pu anche essere usata per finidannosi, ma in questo caso essa genera destino maturo, la cui

    costrizione priver col tempo la volont del soggetto diesprimersi nelle sfere pi elevate, e la volont stessa ne verrindebolita perch il destino maturo avr la preminenza.Conoscere la potenzialit della Volont porta con s, comesempre, anche responsabilit. Non posso farci niente, io sonofatto cos, Contro il destino o il carattere inutile lottare, pi forte di me, sono esempi di frasi ricorrenti. Madavanti a quanto abbiamo detto si mostrano come alibi pernon mettere in moto la Volont e liberarci (certo, un po allavolta) dei lati indesiderabili del nostro carattere.

    quanto ci si aspetta da chi intraprende questi studi:

    - non che trovi alibi per non cambiare,- non che chieda cosa gli riserva il futuro, con unatteggiamento passivo e fatalista,- ma che cerchi quale leva usare per prendere in mano lapropria vita e, conoscendo il Piano Divino, faccia ogni sforzoper migliorare assumendosi le proprie responsabilit.

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    Max Heindel descriveva tutto questo con linvito a Vivere laVita.Questo Precetto inoltre indica il punto dove applicare questaleva: il presente. Passato e futuro si mostrano come sullosfondo, il primo come causa del presente non pi modificabile,il secondo come dipendente dal presente stesso. In primopiano si erge perci il presente, il cui significato di unaimportanza decisiva per lavanzamento spirituale. Se cipensiamo bene, lunica vera realt il presente, mentre siapassato che futuro sono grandezze virtuali, concezioni astratteche hanno assunto nella nostra esistenza un valore che hadetronizzato la nostra libert (che si pu esprimere solo nelpresente) in favore di incursioni illegittime. Lunica realt, nondialettica o solo culturale, ma reale.

    Essere presenti a se stessi la ricetta da seguire. Rifugiarcinel passato o nel futuro un modo per sfuggire alle

    responsabilit; un modo per non vedere il vero tempo efuggire nellillusorio tempo misurato.Leternit non concepibile se rimaniamo nel modo ordinariodi pensare, credendo che essa derivi da un non-limitedellestensione normale del tempo cui siamo abituati; leternit accessibile solo a partire dal presente, che contiene in s ilpunto di partenza per aprirci alla sua dimensione; il veroStargate.

    Parole-spunto per il V Precetto:

    EPIGENESI

    RESPONSABILITVOLONTLIBERO ARBITRIOVIVERE LA VITA

    Esercizio:ESSERE PRESENTI A SE STESSI

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    VI. Il SilenzioRENDENDOMI CONTO CHE IL SILENZIO UNO DEI PIGRANDI AIUTI NELLA CRESCITA DELL'ANIMA,RICERCHER OVUNQUE AMBIENTI DI PACE,TRANQUILLIT E QUIETE.

    Quante volte ci lasciamo trascinare in discussioni animate, operfino prevaricatrici, per sostenere una nostra idea o pervoler avere ragione, cosa che ci lascia dopo un senso diamaro in bocca! Magari iniziamo con le migliori intenzioni, mala situazione prevale sulla moderazione, il gusto dellapolemica sulla compassione.Sarebbe meglio non avere mai iniziato, ci diciamo dopo. Maforse non questo il meglio, forse il meglio sarebbe sapereascoltare.

    Qui torniamo al discorso gi fatto per cui per giudicare occorre

    prima conoscere: per saper ascoltare occorre prima faresilenzio. Ma silenzio interiore. Con il silenzio e la calmainteriore possiamo ascoltare, e questo ascolto si tramuta inconoscenza. Allora potremo in seguito decidere se parlare omeno, se meglio non iniziare o se meglio parlare. Separleremo lo faremo con il linguaggio adatto a chi ascolta, nonper rispondere alla nostra tendenza a sopraffare laltro e adavere ragione a tutti i costi.Questo metodo indispensabile quando cerchiamo di parlaredi cose spirituali. Parlare solo quando utile e fa del benesembra un metodo da adottare.

    Nel libro Spigolature di un Mistico Max Heindel scrive:sappiamo che il corpo vitale accumula costantemente, nelcorpo fisico, forze che sono utilizzate in questa scuoladellesperienza e che, durante il giorno, il corpo del desiderione dissipa, senza tregua, lenergia in azioni che costituisconolesperienza, che potr un giorno essere tramutata inaccrescimento animico. Tutto bene sin qui, ma il corpo del

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    desiderio ha tendenza ad agire come un pazzo scatenato senon viene fermamente imbrigliato. Si compiace inatteggiamenti smodati e, se non dominato, ci riduce afischiettare, ballare, saltare e compiere tutta una serie di attiinutili e volgari, cos nocivi allo sviluppo dellanima. Quandouna persona si trova sotto linfluenza di una simile condizionedisarmonica, tagliata fuori dalle occasioni spirituali che sipresentano nel mondo fisico, e la sera, quando abbandona ilproprio corpo, il processo di restauro del veicolo assorbe unacos gran parte della notte, che poco tempo ammesso chene rimanga dedicato al lavoro, anche se la persona ha undesiderio sincero di lavoro spirituale.Questa la ragione per cui dobbiamo sfuggire con tutti i mezzipossibili i rumori che non siamo obbligati a sopportare, ecoltivare personalmente un atteggiamento tranquillo e gentile,una voce modulata, unandatura silenziosa, una presenzadiscreta e tutte quelle altre virt che favoriscono larmonia,

    perch allora il processo restauratore si compie rapidamente esiamo liberi, per la maggior parte della notte, di lavorare neimondi invisibili, ottenendo cos un maggiore sviluppo animico.

    Laspirazione verso una vita spirituale dovrebbe portare dasola ad un tipo di comportamento in linea con quanto in questobrano Max Heindel ci indica; tuttavia come sempreconoscerne le motivazioni pu realmente aiutarci adaccelerare i tempi, conformandoci volontariamente ad esso.Comportandoci in questo modo metteremo inoltre in motoquellesempio che ci viene spesso richiesto, attirando coslattenzione di quelle persone che sono solite adottare

    atteggiamenti compulsivi, sintomi di una disarmonia interiore,che potrebbero chiederci da dove traiamo questa per lorostrana, ma attraente perch di certo non stanno bene,serenit. Si profiler allora unottima occasione per diffondere,con la discrezione dobbligo, gli Insegnamenti Rosacrociani.Il metodo preferito e consigliato per diffondere gliInsegnamenti il metodo Socratico: questa modalit, detta

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    maieutica, mira a incrementare la capacit critica di chi ponedelle domande, facendolo giungere da solo a trovare lerisposte che cerca. Tutto questo si basa sulla fiducia che ogniuomo possieda, nella sua profondit, la possibilit di risalirealla conoscenza, e che il vero scopo da perseguire quello dimetterlo in grado di accedervi. Vedremo quanto sia importantequesto metodo quando parleremo dellVIII Precetto, la cuiparola-chiave Autonomia.

    Per coltivare un atteggiamento di tranquillit, tuttavia, noistessi dobbiamo per primi evitare ambienti e situazionicontrarie, cercando di non esporci troppo, nei limiti delpossibile, alla confusione e a tutte quelle situazioni nelle qualila forza accumulata di molte persone sospinte da ununicaforza emotiva, si diventa inevitabilmente strumenti di volontaltrui. I partecipanti a queste riunioni sono portati facilmente afarsi sopraffare e a lasciarsi governare dagli impulsi che il

    corpo del desiderio, cos caricato, ne ricava. Tutti ricordiamo lefolle oceaniche che inneggiavano a particolari guide, siapolitiche che religiose, con le conseguenze disastrose dovutealla eliminazione della capacit critica interiore che ciproduceva. Oggi vi sono altri metodi, che usano tuttavia lestesse dinamiche per indurre quanti pi possibili individui aseguire indicazioni,consigli e spinte esterne. Si tratta di uncammino perci che, travestito da libert, conduce inveceesattamente ai suoi antipodi.

    Lindividuo libero una persona calma e rispettosa dellalibert altrui, e solo latteggiamento equilibrato denota un

    benessere interiore che ci trasforma da oggetti passivi diinfluenze esterne a soggetti attivi capaci di influirepositivamente nel mondo circostante.

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    Parole-spunto per il VI Precetto:

    CALMA E TRANQUILLITMODERAZIONE E POLEMICAIMPULSI DEL CORPO DEL DESIDERIORISPRISTINO DURANTE IL SONNO DA PARTE DEL CORPO

    VITALEESEMPIO

    Esercizio:SAPERE ASCOLTARE

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    VII. Fiducia in se stessiESSENDO LA FIDUCIA IN SE STESSI UNA VIRTCARDINALE PER L'ASPIRANTE SPIRITUALE, MISFORZER DI PRATICARLA TANTO NEL PENSIEROQUANTO NELLE AZIONI.

    una bella impresa quella nella quale ci siamo tutti imbarcati!Quello che lAssociazione Rosacrociana, o meglio il SentieroRosacrociano richiede non n semplice n facile, non tantoin termini intellettuali, ma nel valore aggiunto del cambiamentoche dobbiamo instaurare nelle nostre vite.Lesperienza allinterno dellAssociazione mostra come sonomolti quelli che si interessano agli insegnamenti, sonoaffascinati dallastrologia, amano gli studi biblici, ecc., ma sonorelativamente pochi coloro che rimangono, quando si rendonoconto che il nostro non un istituto didattico fra i tanti, chechiede solo un impegno, magari anche assiduo e faticoso,

    ma che si tratta essenzialmente di una Scuola Iniziatica, e ciche chiede , oltre allo studio, un altro tipo di impegno, ben pifaticoso: quello di modificare le nostre vite e migliorare noistessi. questo lo scopo e la ragion dessere dello studio edellAssociazione stessa, scopo che risponde alla domanda:perch studiare? Per affrontare questo sentiero, che citrasforma in aspiranti spirituali, richiesta una doteessenzialmente: la fiducia in noi stessi. La quale, daltra parte, fondata su quanto lo studio stesso mostra: chi siamo inrealt; chi ciascuno di noi.

    Non ci viene richiesta fiducia dovuta al successo mondano,

    ma fiducia nel nostro Essere Interiore; la fiducia mondana non di nessun significato nel nostro campo. Molti esempi diuomini grandi che non ottennero successo dal punto di vistadel mondo possono essere dati. Ricordiamo, uno per tutti,Albert Einstein, che non aveva ottenuto un buon esitoscolastico nelle materie scientifiche (sic)! in un altro campo

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    che dobbiamo cercare di trovare fiducia in noi stessi, in uncampo che se coltivato la produrr inevitabilmente.

    Se sappiamo che ognuno essenzialmente una scintilla divinaoscurata dalla materia, che come un diamante grezzo attendesolo la mola per evidenziare tutto il suo splendore, che noistessi abbiamo il potere di mettere in moto questa mola, allorasi profila uno spiraglio che fa intravedere come possibile quelloche prima sembrava impossibile. Tutto quello che c da fare di portare in superficie quello che finora era stato solo sepoltoe non avvertito: la nostra natura superiore. Finora ci eravamoaccorti, anche se non consapevolmente, della sua esistenzasolo in rari casi; quando la vita nel tentativo di condurci suquesta via ci aveva presentato situazioni difficili o gravi,quando ci siamo imbattuti in situazioni di emergenza che,come dice la parola, aveva fato emergere in noi capacit,lucidit e iniziative che fino a quel momento non avevamo

    nemmeno sospettato di possedere. Si tratta di non doversubire queste situazioni spiacevoli per accorgerci del tesoroche giace dentro di noi, si tratta di tenerlo presente nella vitaquotidiana: in questo modo che anche quelli che chiamiamomiracoli si possono realizzare.

    Dobbiamo per essere sicuri di questa presenza interiore, equi si gioca il ruolo della fiducia. Comunemente si dice che sipresta fede, ad indicare che la fede, o fiducia, non qualchecosa di cieco, che si regala a qualche ideologia, ma che sipratica nellattesa di verificarne i risultati.Lo sviluppo spirituale porta man mano al nascere di una nuova

    forma di coscienza e di pensiero, fino a quel momentorelegata, come abbiamo detto, a situazioni straordinarie:lintuizione. Lintuizione la voce diretta del nostro IoSuperiore che ci suggerisce la verit; i suggerimenti intuitivisono sempre veri.

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    Questi suggerimenti per non si esprimono con il linguaggioabituale, in quanto proprio per la loro natura spiritualetrascendono le necessit della coscienza circoscritta alladimensione spazio-temporale sulla quale siamo abituati afondare i nostri ragionamenti. Un ragionamento necessita ditempo per esprimersi, e questo tradisce la sua appartenenzaal piano del pensiero concreto e alla coscienza dialetticadelluomo; i concetti o le idee come vengono definite nellaCosmogonia appartengono alla sfera del pensiero astratto(v/ figura 1 della Cosmogonia), dove spazio e tempo sonosuperati in ununica dimensione del presenteonnicomprensivo. Laspirante spirituale si trova a questo puntodel suo sviluppo davanti ad una difficolt: si accorge di nonriuscire a tradurre nel linguaggio normale, o comunque ditrovare molto difficile farlo, i concetti che ha nella suacoscienza, e pu pensare di stare regredendo anzichavanzando. Si deve rendere conto infatti che fino a quando si

    tratta di parlare di cucina, di affari o di cose materiali comefaceva prima, il suo linguaggio era quello pi adatto perspiegare queste categorie, mentre non affatto idoneo alleidee che ora si affollano nella sua mente. Anzich allarmarsi,quindi, dovrebbe esserne lieto, perch un sintomo che sitrova sulla strada giusta; invece di perdere fiducia in se stesso,dovrebbe vedere questo come una dimostrazione diavanzamento.

    Max Heindel stesso ci parla di questa difficolt di tradurre nellinguaggio comune le esperienze spirituali vissute, quindisoggettive e non oggettive, nei mondi interni. Abbiamo mai

    provato a spiegare che cos la musica ad una persona sordafin dalla nascita? La situazione analoga. Per questo pi delleparole sono importanti la coerenza del nostro comportamentoe lesempio; solo cos, per risonanza, possibile far crescerenellaltro la curiosit che pu risvegliare anche in lui la naturasuperiore, che tutti celiamo in profondit.

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    Quindi, invece di perdere fiducia, dobbiamo rafforzarla, perchtutte le prove che laspirante incontra hanno lo stesso scopo:rinforzare i suoi muscoli spirituale. Ma se cediamo davantialle prove invece di rafforzarci ci indeboliremo.

    La nostra impresa per tutto quanto detto possibile: dipendeda noi e dalla fiducia che riusciamo a mantenere in noi stessi,nella nostra natura superiore. I risultati lo testimonieranno.Per quanto riguarda la diffusione degli Insegnamenti, comeper lattivit che svolgiamo per la guarigione, ricordiamosempre che il lavoro non nostro, ma che siamo al Serviziodi qualcosa di molto pi grande di noi che certamente nonmancher di darci il suo sostegno quando camminiamo sullastrada giusta. Riusciremo cos a creare e mantenere il contattocon il nostro Io Superiore e a non perdere la fiducia in noistessi, dove per noi intendiamo la parte spirituale che stiamocercando di risvegliare sempre di pi.

    Parole-spunto per il VII Precetto:

    SCINTILLA DIVINA INTERIOREINTUIZIONE E RAGIONEETERNO PRESENTEEMERGENZA

    Esercizio:PRESTARE FEDE

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    VIII. Autonomia.RICONOSCENDO SOLO QUELLO INTERIORE COMETRIBUNALE DI VERIT, MI SFORZER DI SOTTOPORREAD ESSO OGNI MATERIA PER OTTENERNE IL GIUDIZIODEFINITIVO.

    Nellultima lezione del Corso Preliminare di Filosofia,leggiamo:

    Il sistema rosacrociano differisce in particolare dagli altri,cercando di emancipare il discepolo fin dallinizio da ognidipendenza altrui, per renderlo fiducioso di s al massimogrado, rendendolo atto a guidarsi da solo e a far fronte ad ognicircostanza e vicissitudine. Solo chi solidamente equilibratopu aiutare il debole.

    Parlando della FEDE, abbiamo gi avuto modo di stabilire che

    la fonte alla quale fare riferimento siamo noi stessi, che soloin questo modo possiamo davvero contrariamente a quantosuperficialmente spesso si ritiene essere sicuri di andarenella direzione giusta. Non per proprio cos semplice,potrebbe essere la reazione a questa affermazione; vero,largomento con il quale la fonte interiore va abbinata perpoter passare da una esposizione teorica ad una applicazionepratica, la capacit di giudizio corretta. Quello che MaxHeindel chiama il Foro interiore della Verit.

    Per riuscire in questo scopo in maniera infallibile, dovremmoessere in grado di far appello al nostro Io Superiore. Ascoltare

    lIo Superiore che ci parla per mezzo dellintuizione lesercizio che tutti dovremmo sviluppare. Se portiamo alleestreme conseguenze questo ragionamento, concluderemoche qualsiasi giudizio ci facciamo su fatti, persone o situazioni,che non sia basato sullespressione del nostro TribunaleInteriore dovuto a condizioni esterne, cio a

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    condizionamenti, ed perci, pi che un giudizio, un pre-giudizio.Del quale necessario dubitare.

    Nella societ moderna, definita anche la societ dellacomunicazione, perdere questa connessione con la propriainteriorit, con la propria libera capacit di giudizio, quantodirei quotidianamente viene messo alla prova attraverso tutti imedia; c chi approfitta della situazione, della nostracomune incapacit di creare questa connessione, per tentaredi influenzarci, nelle piccole e nelle grandi cose, in quelle daconsiderarsi innocue a quelle decisive, per sostituirsi al nostrogiudizio. C chi lo fa solo istintivamente, cio senzaconoscere i meccanismi sottili che sono coinvolti, e chi lo faben conoscendoli: in questo caso a diritto si pu parlare dimagia nera.Noi comunque siamo responsabili delle nostre scelte, anche

    quando non siamo in grado di scegliere totalmente in modoconsapevole; siamo perci in ogni caso, seppure vittime,complici dei nostri persecutori. Tanto pi se come noi ora! ne conosciamo lesistenza, le modalit e le conseguenze.

    Assai delicato il tema diventa quando lo vogliamo applicareallinterno di un gruppo, o centro, di carattere spirituale, comesiamo noi. Qui lesempio che ci ha dato Max Heindel nelrispettare la nostra autonomia, lo trovo esemplare einsuperato; seppure tanto spesso incompreso.Alcuni fondatori di Scuole o Centri o Associazioni di caratterespirituale, si sono molto impegnati nella dimostrazione e

    nellapplicazione dei loro insegnamenti, vagandoli e calandolipraticamente in ogni ramo del sapere umano; la lorobibliografia e il risultato delle loro ricerche spesso copronoogni ramo del sapere umano. Si pu dire che non vi siaargomento da essi non indagato e sul quale non si possa faread essi riferimento. Tutto questo porta lallievo o lo studioso adun tipo particolare di relazione con quel fondatore, che

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    riguarda molto di pi il carattere in vigore nellEra dei Pescirispetto alle caratteristiche che dovranno essere in augenellEra dellAcquario.

    Lallievo, o anche semplicemente lo studioso, di fronte allagrandezza dellautore, si sente immiserito, cadendo nellideadi essere ben poca cosa rispetto a lui; ne avverte sempre cio in ogni circostanza lombra incombente, e in ognioccasione, anzich esercitare la sua capacit ed autonomia,ne viene soverchiato; egli cercher sempre, prima di prendereuna qualsiasi decisione o di applicare unidea, di andare avedere che cosa quellautore disse in proposito, venendo cosscoraggiato lesercitarsi del proprio spirito indagatore. Anchequi vi lautore che cade semplicemente nella trappola delproprio orgoglio, e chi invece tradisce volontariamente quelloche dovrebbe essere lo spirito di qualsiasi Scuola di tipoiniziatico: far crescere lallievo.

    Che Max Heindel fosse perfettamente conscio di ci provatodal seguente brano, tratto dalla Lettera ai Probazionisti n. 4:

    Quando qualcosa mi preoccupa e ricorro allaiuto del FratelloMaggiore, Egli mi indica la direzione da prendere per trovarela soluzione; mi abbandona poi a me stesso e alle mie risorse.Quindi, come lei vede, debbo cercare io stesso quanto minecessita e questo talvolta un lavoro molto faticoso. Occorrespesso molta forza e tenacia e assai di frequente il risultatonon corrisponde alla fatica; per quando ottengo qualcosa permezzo del mio lavoro, questo successo diviene parte di mestesso, penetra in profondit entro di me lasciandomi un

    impressione chiara della materia studiata, qualunque essa sia;ci non avverrebbe con un insegnamento ottenuto senzasforzo. Capita, poi, frequentemente che, cercando la soluzionedi un problema, trovi anche quella di altri problemi. Si, amicomio, ho potuto essere illuminato su un problema prima disapere che questo esisteva. Se il mio Maestro avesse

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    meticolosamente risposto alle mie domande avrei certamenteperso loccasione di maturare da me e ottenere molta luce.In base a quanto sopra esposto le sar facile capire le ragioniper cui cerco di incitarla a scoprire da s i misteri ricorrendoalla legge di analogia.

    Max Heindel, il nostro amato Fondatore, non ci ha rivelato tuttii segreti da lui scoperti nel campo della ricerca spirituale: egliricevette un compito dai Fratelli Maggiori, e a quel compito si strettamente e onestamente attenuto, invitando tutti noi a farela nostra parte nello sforza e nella ricerca. Solo cos potremodavvero crescere. Anche la sua morte, spesso definitaprecoce pu forse darci lo stesso insegnamento; non possibile che un evento tanto segnato dal destino come lamorte, sia nel suo caso attribuibile a sfortuna o fatalit, non possibile che un evento tanto soggetto al destino maturo,possa essere considerato immaturo. Egli non ci ha

    abbandonato troppo presto: ci ha dato anche con lestremoavvenimento un ulteriore insegnamento: Coltivate la vostraautonomia, anche da me stesso!. Lautonomia percilestremo bene, in mancanza del quale tutto il resto non raggiungibile.

    Parole-spunto per lVIII Precetto:

    CONTROLLO DEI MEDIACAPACIT AUTONOMA DI GIUDIZIOLINSEGNAMENTO DELLERA DELLACQUARIOLEREDIT DI MAX HEINDEL

    Esercizio:FARE RIFERIMENTO AL FORO INTERIORE DELLA VERIT

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    IX. La DevozioneDEDICHER OGNI GIORNO UNA CERTA QUANTIT DITEMPO ALLA MEDITAZIONE E ALLA PREGHIERA,CERCANDO DI ELEVARMI SULLE ALI DELL'AMORE EDELL'ASPIRAZIONE FINO AL TRONO STESSO DELPADRE.

    Nella Cosmogonia troviamo le frasi seguenti, che MaxHeindel stesso ci consiglia di sottolineare e di tenere sempresotto mano:

    I Rosacroce non considerano la comprensione intellettuale diDio e delluniverso come fine a se stessa; lungi da ci: quantopi sviluppato lintelletto tanto pi grande il pericolo difarne cattivo uso. Perci, questo insegnamento scientifico,logico ed esauriente, viene impartito affinch luomo possacredere col cuore a ci che la sua mente ha sanzionato e

    possa cominciare a vivere la vita mistica.La via Rosacrociana d lo stesso valore al cuore (intuito) e allamente (ragione). Come dice il testo suddetto, viene utilizzato ilmetodo della comunicazione intellettuale sia perch il soloche attualmente siamo in grado di utilizzare, sia perch essorisponde pi alle esigenze delluomo occidentale; ma il fineultimo quello di creare equilibrio fra i due poli di conoscenzae perci di risvegliare e far crescere la polarit deficitaria. Unodei risultati dellintervento del Cristo sulla Terra stato quellodi aprire la strada nella nostra fisiologia sottile per far s checi sia possibile, si potrebbe definire unoperazione di bypass

    cardiaco spirituale. Gli Spiriti Luciferici hanno fatto s che lanostra mente fosse soggiogata al corpo del desiderio, e chequesta forma di pensiero prendesse sede nellemisfero sinistrodel cervello, dal quale dipendono i nostri organi di senso e lamentalit dialettica o diabolica, cio letteralmenteseparatrice. Per correggere questa deviazione, il Cristo,attraverso il corpo vitale controparte del Mondo dello Spirito

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    Vitale, dove Egli ha la sua sede ci aiuta a far diveniresempre pi volontario il cuore, in modo che domani potremodecidere di far affluire pi sangue nellemisfero destro, sededellintuizione e della mentalit simbolica, cio letteralmenteunificatrice. Potremo cos detronizzare Lucifero dalla mente esostituirlo con il Cristo Interno.

    Restare passivi e sterili in mera contemplazione della Divinitera la situazione dellEden; lintervento luciferico ci liber daquella situazione, e ora con laiuto del Cristo possiamovincerne le terribili conseguenze e utilizzarne le possibilit peruna crescita che sarebbe altrimenti irraggiungibile.Devozione significa tutto questo: metterci alla prova perarrivare a prendere il posto che ci spetta fra le GerarchieCreatrici.Uno degli strumenti per accelerare questo lavoro con il cuore certamente la devozione. Max Heindel ci dice che in qualsiasi

    tipo di riunione o associazione di Studenti Rosacrociani ci sitrovi, il programma previsto deve sempre contenere, accanto amomenti di dialogo intellettuale, anche momenti di preghiera oche ispirino ideali elevati. Fin qui, analizzando (e gi la parolalo dice) i precedenti Precetti, abbiamo suggerito strumenti ditipo mentale: volont, pensiero, ecc.; la devozione contribuiscead aumentare lequilibrio.

    Ma quando diciamo devozione, la domanda che sorge laseguente: verso chi? La devozione presuppone un indirizzo,un destinatario al quale rivolgersi. Nella Filosofia Rosacroce ladevozione un metodo per trovare diretto accesso alla nostra

    natura spirituale, allIo Superiore, cio al Cristo Interno. l,nel nostro cuore, che Lo possiamo trovare, che la nostraindividualit eterna attende di essere scoperta e risvegliata.Come risultato avremo il superamento della Legge esterna afavore della Legge Interna, ossia dellAmore (Vi do un nuovocomandamento: amatevi lun laltro); dal dominio della legge diselezione naturale (che riguarda la salvaguardia del corpo) al

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    dominio della legge del sacrificio (che riguarda la costruzionedellanima). La prima era il sigillo del periodo involutivo,quando il massimo bene era e lo scopo primario era lacostruzione del veicolo fisico, la seconda lo scopo delperiodo evolutivo che abbiamo da poco (in termini evolutivi)iniziato e che gi si pu intravedere nelle leggi delle nazioni edei popoli pi avanzati, laddove mirano non giallaffermazione del pi forte, ma alla difesa del pi debole. linfluenza Cristica che inizia a farsi sentire.

    La devozione pu effettuarsi secondo due modalit principali:collettivamente o individualmente. Entrambe sono importanti.La preghiera collettiva ha il vantaggio di accumulare pipotere, e deve essere usata per inviare energia, forza e aiutoagli altri; lAssociazione Rosacrociana prevede i ServiziDevozionali del Tempio e della Guarigione, che hanno questoscopo. Anche quando li si effettua da soli, essi hanno una

    funzione collettiva, perch idealmente ci si unisce specialmente nella preghiera sincronica per la guarigione neipiani sottili: per lo Spirito la distanza fisica come nonesistesse.La preghiera individuale ha un grande valore perch acuiscela sensibilit alle vibrazioni non facendole derivare dainfluenze esterne, e perch rientrano in una ritualit che digrande aiuto, facendo perno sullabitudine propria del corpovitale, anche nei momenti nei quali il pendolo, alla cui leggesiamo tutti sulla Terra sottoposti, si allontani dalle vettedellaspirazione.Max Heindel ci raccomanda di assicurarci di possedere

    sempre le ali capaci di dare alla nostra preghiera la potenzanecessaria: laspirazione e lamore.Ricordiamo, per concludere, le sue parole a questo riguardo:

    Laspirante dovr quindi esaminarsi di tanto in tanto, perassicurarsi che abbia sempre le ali e la potenza necessarieper elevarsi prontamente e in modo sicuro verso il Padre dei

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    Cieli. Le ali sono due; esse si chiamano AMORE eASPIRAZIONE, e linvisibile potenza che le fa muovere lozelo ardente. Senza questi tre elementi la preghiera non che una semplice abitudine, mentre invece seconvenientemente effettuata costituisce il pi potente mezzoconosciuto per lo sviluppo della nostra anima.

    (da La Trama del Destino).

    Parole-spunto per il IX Precetto:

    INTERVENTO LUCIFERICOINTERVENTO CRISTICOEMISFERO SINISTRO / EMISFERO DESTROLEGGE DI SELEZIONE NATURALELEGGE DEL SACRIFICIO

    Esercizio:CONSUETUDINE CONSAPEVOLE ALLA PREGHIERA

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    X. La PazienzaSAPENDO CHE IL SOLO FALLIMENTO CONSISTE NELCESSARE OGNI TENTATIVO, DI FRONTE AGLI OSTACOLICONTINUER CON PAZIENZA E PERSEVERANZA ASFORZARMI DI RAGGIUNGERE GLI ELEVATI IDEALIPORTATI DAL CRISTO.

    Si pu dire che tutti i Precetti dello Studente sono necessari, ese ne manca uno tutti gli altri ne risentono. Questultimo puforse essere considerato la prova della loro interconnessione,perch in un certo senso li riguarda tutti.Max Heindel dovette sempre lottare con limpazienza degliStudenti, e infatti numerosissime sono le lettere, gli articoli egli interventi da lui scritti a questo riguardo. Da una partedoveva far ragionare chi aveva troppa fretta senza attendereil tempo necessario, che pu essere solo individuale, perprodurre dei risultati visibili, dallaltra non voleva scoraggiarli

    dicendo loro che il tempo pu essere davvero molto lungo.Lesperienza mostra come vi sono taluni che credono cheiscriversi ad una scuola spirituale significhi mettersi al riparodai problemi che tormentano gli altri, che ne ignoranolesistenza. Viene in mente il motivo di quella canzonetta:proviamo anche con Dio, non si sa mai. Queste personecredono che aderire ad un movimento di carattere religiosoequivalga alla sottoscrizione di una particolare polizza diassicurazione contro danni! Fanno cio esattamentelopposto di quanto loro richiesto.

    bene quindi mettere subito in chiaro i seguenti 5 punti:

    1. tutti gli esseri umani (e non solo) sono sulla via dellosviluppo spirituale. Lunica differenza sapere di esserlo, ma ifatti che li riguardano hanno tutti una relazione con il lorosviluppo.2. tutti dobbiamo fare i conti con i debiti e i crediti che ciportiamo dietro dal nostro passato, in questa vita o in quelle

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    precedenti. Iscriversi ad una scuola spirituale non pu certoannullarli.3. nessuno pu fare il lavoro al posto nostro. Credere cheiscriversi ad una scuola significhi automaticamente ripartirecome esseri nuovi e immacolati, come credere che il ciboingerito da una persona possa nutrire e ingrassarne unaltra.Nessuno si prender cura dei debiti nostri se non noi stessi, elavanzamento spirituale ha esattamente lo scopo di pagarli.4. quando mettiamo in pratica gli Insegnamenti ricevuti,inevitabilmente modifichiamo lequilibrio precedente nellenostre relazioni. Non siamo pi gli stessi di prima, e vedremoparenti, amici o conoscenti allontanarsi da noi; daltronde,anche noi perdiamo interesse a loro nel senso che avevamoprima.5. sappiamo che lo scopo dellesistenza fisica lesperienzae linsegnamento, perci una accentuazione dei problemipu essere segno che stiamo veramente facendo dei

    progressi. Infatti, se dimostriamo di essere in grado diaffrontare prove supplementari e accelerare cos il nostrocammino pagando anticipatamente i nostri debiti, i Signori delDestino ne approfittano per aiutarci caricando il nostrodestino pi di quanto previsto allorigine.Tutto ci detto, questo Precetto ci invita principalmente aperseverare; lunico punto da cui possiamo cominciare quello nel quale ci troviamo ora, e quanto pi prestoaccetteremo questo fatto e cominceremo a lavorare tanti pipresto avremo dei risultati.Spesso i risultati, quando li attendiamo giorno per giorno, nonsiamo in grado di vederli, o non ci accorgiamo del loro

    svilupparsi dentro noi stessi; se per ad un certo punto civolgiamo indietro, ed esaminiamo noi stessi alla luce di comeeravamo prima di iniziare questo percorso, troveremo che nonsiamo davvero pi gli stessi di prima potremo renderci contodi essere sul Sentiero.Max Heindel ci incoraggia ripetendoci che c solo un modoper fallire in quanto intrapreso: cessare di sforzarci. Lo

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    considera il solo peccato. Corinne Heline cos si esprime aquesto proposito:Un bambino non viene rinnegato per la sua debolezza; unaspirante non viene respinto a causa dei suoi fallimenti.Fintantoch il bambino cresce e laspirante si sforza vi aiuto,protezione e incoraggiamento. quando linfanzia allespalle, quando si tralasciato ogni tentativo di seguire la via,che il genitore o il maestro ritira la sua autorit e il Signorecessa ogni sforzo con lui.

    Vi poi da considerare il fatto che una volta iniziato ilcammino, sospinti dallintuizione che ispirata dal primobarlume di risveglio del nostro Io Superiore, non ci pipossibile tornare indietro. Ormai abbiamo aperto la porta,seppure di una piccolissima fessura, e la luce che ha fattocapolino ci ha segnati per lavvenire; per questo Max Heindeldice che il solo peccato quello di tralasciare: anche se lo

    facessimo rimarrebbe sempre in noi il senso di quella perdita,e non troveremo pace fino a quando riprenderemo il camminoperduto.Chiudiamo cos con lultimo Precetto nello stesso modo concui abbiamo iniziato col primo: dobbiamo continuare conpazienza e perseveranza a sforzarci di raggiungere iniziandodal punto in cui ci troviamo gli elevati ideali spirituali portaticidal Cristo.

    Parole-spunto per il X Precetto:

    MOTIVAZIONI DEL CAMMINO SPIRITUALEDA DOVE INIZIAREIL SOLO PECCATOINEVITABILIT DI CONTINUARE

    Esercizio:ACCETTARE CON GRATITUDINE LE PROVE

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    RIEPILOGO DEGLI ESERCIZI PROPOSTI:

    Cercare il Bene in Ogni CosaPerch non io?Essere nel Mondo, ma non del MondoEssere dEsempioEssere Presenti a Se stessiSapere AscoltarePrestare FedeRiferirsi al Foro Interiore della VeritConsuetudine Consapevole alla PreghieraAccettare con Gratitudine le Prove