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Manuale d'Uso - diocesimaterairsina.it · Manuale d'Uso 01.01.02.I01 Pulizia vetri Cadenza: quando occorre Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti

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Manuale d'Uso

Piano di manutenzione:

MANUALE D’USO

IL TECNICO

_______________________

Architetto Renato D’Onofrio

renato d'onofrio/architetto telefax 0835/585111 – www.arkired.it – email: [email protected] – pec: [email protected]

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Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 01OPERE ARCHITETTONICHE E DI RESTAURO

Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici che definiscono le attività ed operazioni dimanutenzione legate al restauro, e al ripristino dei beni culturali per il mantenimento dell'integrità e dell'efficienza funzionale delbene e delle sue parti

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Opere architettoniche

° 01.02 Restauro

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Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 01OPERE ARCHITETTONICHE E DI RESTAURO

Unità Tecnologica: 01.01OPERE ARCHITETTONICHE

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.01.01 PAVIMENTAZIONI

° 01.01.02 PORTE, INFISSI E VETRATE A PAVIMENTO

° 01.01.03 MANTO DI COPERTURA

° 01.01.04 SMALTIMENTO ACQUA PIOVANA

° 01.01.05 ASCENSORE PANORAMICO

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.01

PAVIMENTAZIONI

Pavimento per interno in lastre di pietra naturale proveniente dalle cave di Minervino Murge o similare, di forma quadrata erettangolare, avente spessore cm 2 e una superficie variabile da 0.09 mq a 0.022 mq. Compresa la selezione delle migliori qualità deiblocchi al fine di garantire la massima omogeneità cromatica possibile (prima scelta), la spazzolatura dell'intera superficie prima delmontaggio, il fissaggio con idonei collanti di colore bianco avorio, il tutto eseguito a perfetta regola d'arte e secondo gli schemi diprogetto che prevedono la posa in opera “alla Romana”. Gradini in masselli di pietra proveniente dalle cave di Minervino Murge o similari, di forma rettangolare, avente spessore pariall'alzata e con spigolo (frontale) smussato, compresa la selezione delle migliori qualità dei blocchi al fine di garantire la massimaomogeneità cromatica possibile (prima scelta), la spazzolatura dell'intera superficie prima del montaggio, il fissaggio con idoneicollanti di colore bianco avorio, il tutto eseguito a perfetta regola d'arte, secondo il progetto esecutivo.Pavimento per interno in massello di pietra naturale proveniente dalle cave di Gravina (Mazzaro), di forma quadrata, avente spessorecm 4 e una superficie fino a 0.09 mq, montato a “sorella”. Compresa la selezione delle migliori qualità dei blocchi al fine di garantirela massima omogeneità cromatica possibile (prima scelta), la spazzolatura dell'intera superficie prima del montaggio per ottenerel'effetto di un basolato ed il fissaggio con idonei collanti di colore bianco avorio. Il tutto eseguito a perfetta regola d'arte, secondo glischemi di progetto. In tutti i casi, compreso i tagli, gli sfridi, la stuccatura dei giunti con l'impiego di inerte ricavato dalla macinazione della stessa pietralegato con calce.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.01.01.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.01.01.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.01.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.01.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.01.01.A06 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.01.01.A07 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

01.01.01.A08 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.01.01.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.01.01.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.01.01.A11 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.01.01.A12 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

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Manuale d'Uso

01.01.01.A13 Sgretolamento

disgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi,efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.).

Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5)

Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11)Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.02

PORTE, INFISSI E VETRATE A PAVIMENTO

Porta in acciaio satinato e vetro temperato dello spessore di mm 10 - 12 ad un battente, corredata di parti metalliche in acciaiosatinato completa di cerniere, fermi, catenaccio e serrature (ingresso camminamento a quota 34,74 m).Posa in opera di paraventi in vetrate temperate (vetro blindato) compreso il montaggio delle parti metalliche (ritti di acciaio satinatoin muratura di conci di “tufo”), il tiro in alto e ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte (paraventosul parapetto del camminamento).Posa in opera di parapetti in vetro temperato stratificato su “tasche” in alluminio con finitura in acciaio satinato infisse alla base, incorrispondenza di ogni bifora.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.02.A02 Condensa superficialeFormazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici.

01.01.02.A03 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.02.A04 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.02.A06 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.02.A07 Perdita trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.02.A08 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.02.C01 Controllo vetri

Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Resistenza agli urti; 4) Tenuta all'acqua. Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deposito superficiale; 3) Frantumazione; 4) Macchie; 5) Perdita

trasparenza.

01.01.02.C04 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delle parti.

Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Pulibilità; 4) Tenuta all'acqua. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Corrosione; 3) Deposito superficiale; 4) Frantumazione; 5) Macchie;

6) Perdita di materiale; 7) Perdita trasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

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Manuale d'Uso

01.01.02.I01 Pulizia vetri

Cadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.03

MANTO DI COPERTURA

Modalità di uso corretto:Le coperture del campanile sono riconducibili alle superfici triangolari in conci di Calcarenite della cuspide piramidale e ai duecamminamenti a quota 34,74 m e a quota 43,28m. La prima copertura (estradosso della cuspide) è realizzata in conci di “tufo”,mentre le altre coperture (camminamenti) sono realizzate con pavimentazione in cocciopesto risvoltato lungo le pareti laterali.A causa delle problematiche esistenti per l’inserimento di una linea vita e dei dispositivi di ancoraggio da posizionarsi sullecoperture oggetto di intervento, la manutenzione delle stesse dovrà essere effettuata con l’utilizzo di una piattaforma aereadall’adiacente Piazza e dalla via Riscatto.

ANOMALIE RISCONTRABILI01.01.03.A01 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggioDifetti nella fugatura e stilatura degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente rischio di infiltrazioni di acquapiovana.

01.01.03.A02 Penetrazione e ristagni d'acquaComparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità dell'intradosso e nei cantonali per cause diverse quali:invecchiamento dello strato idrorepellente.

01.01.03.A03 RotturaRottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

01.01.03.A04 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

01.01.03.A05 DeformazioneCambiamento della forma iniziale.

01.01.03.A06 Deliminazione e scagliaturaDisgregazione in scaglie delle superfici.

01.01.03.A07 Deposito superficialeAccumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

01.01.03.A08 EfflorescenzeFormazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili.

01.01.03.A09 Fessurazioni, microfessurazioniIncrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

01.01.03.A10 ImbibizioneAssorbimento di acqua negli spessori porosi del materiale.

01.01.03.A11 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

01.01.03.A12 Anomalie specifiche relative alle coperture in cocciopesto: pendenzeInadeguatezza delle pendenze dei pavimenti di copertura, tale da non consentire il regolare deflusso delle acque piovane.

01.01.03.A13 Anomalie specifiche relative alle coperture in cocciopesto: rivolti lungo le paretiInadeguatezza dei risvolti lungo le pareti laterali tale da creare microfessurazioni e quindi tratti di vulnerabilità all'acqua piovana.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.03.C01 Controllo manto di copertura

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato generale della superficie. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie in particolare la presenza di vegetazione esoprattutto di depositi superficiali tra le fughe e sulle superfici dei conci, alterazioni cromatiche. Controllo della regolare

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Manuale d'Uso

disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Controllare la presenza di falsependenze e conseguenti accumuli d'acqua.A causa delle problematiche esistenti per l’inserimento di una linea vita e dei dispositivi di ancoraggio da posizionarsi sullecoperture oggetto di intervento. La manutenzione delle stesse dovrà essere effettuata con l’utilizzo di una piattaforma aereadall’adiacente Piazza e dalla via Riscatto.

Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale; 2) (Attitudine al) controllo dellaregolarità geometrica; 3) Impermeabilità ai liquidi; 4) Resistenza al gelo per strato di tenuta in coppi; 5) Ventilazione.

Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deliminazione e scagliatura; 4) Depositosuperficiale; 5) Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio; 6) Dislocazione di elementi; 7)Distacco; 8) Efflorescenze; 9) Errori di pendenza; 10) Fessurazioni, microfessurazioni; 11) Imbibizione; 12) Mancanzaelementi; 13) Penetrazione e ristagni d'acqua; 14) Presenza di vegetazione; 15) Rottura.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.04

SMALTIMENTO ACQUA PIOVANA

ANOMALIE RISCONTRABILI01.01.04.A01 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggioDifetti nella posa degli elementi e/o accessori di copertura con conseguente rischio di errato deflusso delle acque meteoriche.

01.01.04.A02 Penetrazione e ristagni d'acquaComparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali:invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura;ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.

01.01.04.A03 RotturaRottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

01.01.04.A04 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

01.01.04.A05 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

01.01.04.A06 Deposito superficialeAccumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

01.01.04.A07 DistaccoDistacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.

01.01.04.A08 Errori di pendenzaInadeguatezza delle pendenze dei pavimenti di copertura, tale da non consentire il regolare deflusso delle acque piovane.

01.01.04.A09 Fessurazioni, microfessurazioniIncrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

01.01.04.A10 Mancanza elementiAssenza di elementi della copertura

01.01.04.A11 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.04.C01 Controllo dello statoCadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllare le condizioni e la funzionalità del sistema di displuvio. Controllo della regolare funzionalità del sistema dopo ilverificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie. Controllare la funzionalitàdelle pluviali, di eventuali griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere ilcorretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni.

Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deposito superficiale; 4) Distacco; 5) Errori di

pendenza; 6) Fessurazioni, microfessurazioni; 7) Mancanza elementi; 8) Penetrazione e ristagni d'acqua; 9) Presenza divegetazione; 10) Rottura.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.04.I01 Pulizia sistema di displuvio acque meteoricheCadenza: ogni 6 mesiPulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.05

ASCENSORE PANORAMICO

Ascensore con struttura metallica e cabina con pareti vetrate trasparenti. Le fermate previste sono 4 con altrettanti sbarchi. Capienzadi 8 passeggeri, comandi da pulsantiera interna alla cabina ed esterna a ogni fermata.

Pilastri in acciaio: si tratta di strutture verticali in acciaio, realizzate con profilati metallici presagomati con la funzione di trasferireal piano di fondazione le sollecitazioni statiche e sismiche trasmesse dai piani della struttura

Modalità d’uso: i pilastri in acciaio, una volta avvenuta la connessione tra i componenti dei vari collegamenti, devono resistere afenomeni di presso flessione e taglio nei confronti dei carichi trasmessi dalle altre parti della struttura.

Travi in acciaio: si tratta di strutture orizzontali o inclinate in acciaio, realizzate con profilati metallici presagomati con la funzionedi trasferire i carichi dei piani della struttura agli elementi strutturali verticali.

Modalità d’uso: le travi in acciaio, una volta avvenuta la connessione tra i componenti dei vari collegamenti, devono resistere afenomeni di presso flessione, taglio e torsione nei confronti dei carichi trasmessi dalle varie parti della struttura.

Struttura di fondazione: si vedano le specifiche di manutenzione e uso riportate nel progetto esecutivo strutturale.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.05.A01 Bolle o screpolaturePresenza di bolle o screpolature dello strato protettivo superficiale degli elementi metallici con pericolo di corrosione e formazionedi ruggine.

01.01.05.A02 Corrosione o presenza di rugginePresenza di zone corrose dalla ruggine, estese o localizzate anche in corrispondenza dei giunti e degli elementi di giunzione.

01.01.05.A03 Serraggio elementi giuntatiPerdita della forza di serraggio nei bulloni costituenti le giunzioni tra elementi in acciaio.

01.01.05.A04 Trattamenti ignifughiPerdita della protezione e/o dei rivestimenti ignifughi

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.05.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione degli elementi e verifica del grado di usura delle parti in vista, comprese le giunzioni.Controllare l'uniformità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.05.I01 Pulizia elementi espostiCadenza: ogni 6 mesiPulizia ed asportazione di polveri e altri possibili fattori di degrado.

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Manuale d'Uso

Corpo d'Opera: 01OPERE ARCHITETTONICHE E DI RESTAURO

Unità Tecnologica: 01.02 Restauro

Il Restauro può definirsi come una serie di attività, operazioni coerenti, coordinate e programmate che hanno per fine laconservazione, l’integrità materiale ed il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico ed ambientale in cui si riconosceun valore che si attua nel rispetto delle metodologie e criteri condivisi e diffusi attraverso norme, leggi vigenti e le carteinternazionali del restauro. La manutenzione legata al restauro rappresenta quel complesso di attività e di interventi destinati alcontrollo del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.02.01 SUPERFICI LAPIDEE ESTERNE

° 01.02.02 SUPERFICI LAPIDEE INTERNE

° 01.02.03 SUPERFICI AD INTONACO DECORATO E DI RIVESTIMENTO INTERNI

° 01.02.04 ELEMENTI IN FERRO

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.01

SUPERFICI LAPIDEE ESTERNE

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.02.01.A02 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.01.A03 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.02.01.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.01.A05 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.01.A06 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.01.A07 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.01.A08 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.01.A09 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.01.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.02.01.A11 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.02.01.A12 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.02.01.A13 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.01.A14 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

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Manuale d'Uso

Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare deisistemi di ancoraggio. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi,macchie, graffiti, presenza di vegetazione, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Efflorescenze; 3) Patina biologica; 4) Presenza di vegetazione.

01.02.01.C02 Controllo superfici

Cadenza: ogni 2 anni Tipologia: Controllo a vistaControllo dello strato superficiale delle colonne ed in particolare degli elementi in pietra facciavista. Verificare l'assenza di eventualianomalie. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua. Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.02

SUPERFICI LAPIDEE INTERNE

(Paramento interno ed elementi decorativi)

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.02.A02 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.02.A03 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.02.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.02.A05 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.02.C01 Controllo superfici

Cadenza: ogni 2 anni Tipologia: Controllo a vistaControllo dello strato superficiale degli elementi in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.

Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua. Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.03

SUPERFICI AD INTONACO DECORATO E DI RIVESTIMENTO INTERNI

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.02.03.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.03.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.03.A04 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.03.A05 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.03.A06 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.03.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.03.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.03.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.03.C01 Controllo generale delle parti a vista

Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agentiaggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Disgregazione; 4) Distacco; 5) Erosionesuperficiale; 6) Fessurazioni; 7) Mancanza; 8) Polverizzazione; 9) Rigonfiamento.Elemento Manutenibile: 01.02.07

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.03

ELEMENTI IN FERRO

(Elementi in ferro: elementi di ancoraggio, parapetti, elementi di consolidamento strutturale, castelletti campane, scale)

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 CorrosioneCorrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.04.A02 DeformazioneVariazione geometriche e delle sagome e dei profili costituenti gli elementi.

IL TECNICO

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Architetto Renato D’Onofrio

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Manuale di Manutenzione

Piano di manutenzione:

MANUALE DI MANUTENZIONE

IL TECNICO

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Manuale di Manutenzione

Corpo d'Opera: 01OPERE ARCHITETTONICHE E DI RESTAURORappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici che definiscono le attività ed operazioni dimanutenzione legate al restauro, e al ripristino dei beni culturali per il mantenimento dell'integrità e dell'efficienza funzionale del benee delle sue parti

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Opere architettoniche

° 01.02 Restauro

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Manuale di Manutenzione

01.01.R01 Regolarità delle finiture

Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: AspettoLe pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.Prestazioni:Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc..Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di ritocchi.Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità dicolore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; Linee Guida 28.3.2008; UNI 7959; UNI 7823; UNI8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI 10820; UNI EN ISO 10545-2; UNI 10924; UNI 11118; UNI 11119; UNI 11130; UNI11138; UNI 11161; UNI 11203; UNI 11205; UNI 11206; UNI EN 15802; ICITE UEAtc (Direttive Comuni - Rivestimenti plasticicontinui); Carta Di Atene (1931); Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972);Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986); Convenzione per laprotezione dei Beni Culturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezione del patrimonioarcheologico (Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi,1972); Carta europeadel patrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione per la salvaguardia delpatrimonio architettonico d'Europa (Granada,1985).

01.01.R02 Resistenza meccanica

Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: SicurezzaLe pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.Prestazioni:Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti in conseguenzadell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità nel tempo ecostituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio, carichi diesercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni di strutturali.Livello minimo della prestazione:Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunquealle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.Riferimenti normativi:Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Beni Culturali22.2.2007; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; Linee Guida 28.3.2008; UNI8290-2; UNI 11118; UNI 11119; UNI 11130; UNI 11138; UNI 11161; UNI 11203; UNI 11205; UNI 11206; UNI EN 15802; Carta DiAtene (1931); Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972); Raccomandazioni per gliinterventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986); Convenzione per la protezione deiBeni Culturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico(Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi,1972); Carta europea delpatrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione per la salvaguardia del patrimonioarchitettonico d'Europa (Granada,1985).

01.01.R03 Resistenza agli urti

Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: SicurezzaLe pareti restaurate debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri,come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, néprovocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.Prestazioni:Le pareti non devono manifestare segni di deterioramento e/o deformazioni permanenti a carico delle finiture (tinteggiatura,rivestimento pellicolare, ecc.) con pericolo di cadute di frammenti di materiale, se sottoposte alle azioni di urti sulla faccia esterna e suquella interna.Livello minimo della prestazione:

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Manuale di Manutenzione

Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono aquelle previste dalla norma UNI 9269 P:

Tipo di prova: Urto con corpo duro;Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;

Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;

Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30; Note: Superficie esterna, al piano terra.Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Beni Culturali 22.2.2007; Linee Guida28.3.2008; UNI 7959; UNI 8290-2; UNI 8201; UNI 9269 P; UNI 10880; UNI ISO 7892; UNI 11118; UNI 11119; UNI 11130; UNI11138; UNI 11161; UNI 11203; UNI 11205; UNI 11206; UNI EN 15802; Carta Di Atene (1931); Carta Italiana del restauro (1932);Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972); Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale atipologia specialistica in zone sismiche (1986); Convenzione per la protezione dei Beni Culturali in caso di conflitto armato(L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (Londra,1969); Convenzione sulla protezione delpatrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi,1972); Carta europea del patrimonio architettonico (Amsterdam, 1975);Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico d'Europa (Granada,1985).

01.01.R04 Resistenza alla corrosione

Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica Classe di Esigenza: DurabilitàGli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi di corrosione.Prestazioni:Gli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi di corrosione se sottoposti all'azione dell'acquae del gelo.Livello minimo della prestazione:I materiali utilizzati per il consolidamento devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme.Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Beni Culturali 22.2.2007; Linee Guida28.3.2008; UNI 10969; UNI 11131; Carta Di Atene (1931); Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964); Carta Italianadel restauro (1972); Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986);Convenzione per la protezione dei Beni Culturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezionedel patrimonio archeologico (Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi,1972);Carta europea del patrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione per lasalvaguardia del patrimonio architettonico d'Europa (Granada,1985).

01.01.R05 Permeabilità all'aria

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: BenessereGli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.Prestazioni:Gli infissi esterni verticali e le facciate continue devono essere realizzati in modo da ottenere, mediante guarnizioni, camere d'aria,ecc., la permeabilità all'aria indicata in progetto. Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra lapermeabilità all'aria del campione sottoposto a prova riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei latiapribili. In particolare si rimanda alle norme UNI EN 1026 e UNI EN 12207.Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm2 e dellapressione massima di prova misurata in Pa. Qualora siano impiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamento trasparenteisolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m·°C), la classe di permeabilità all'aria non deve essere inferiore ad A2secondo le norme UNI EN 1026, UNI EN 12519 e UNI EN 12207.Riferimenti normativi:C.M. Lavori Pubblici 22.5.1967, n. 3151; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 1027; UNI EN 1026; UNI EN 12519; UNI EN 12207;UNI EN 12208; UNI EN 12210.

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Manuale di Manutenzione

01.01.R06 Pulibilità

Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.Prestazioni:Le superfici degli infissi esterni verticali, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utente e/o operatoriper le operazioni di pulizia, sia dall'esterno che dall'interno. Per le facciate continue o comunque per infissi particolari dove è richiestol'impiego di ditte specializzate per la pulizia bisogna comunque prevedere che queste siano idonee e comunque predisposte perl'esecuzione delle operazioni suddette. In ogni caso gli infissi esterni verticali e le facciate continue, dopo le normali operazioni dipulizia, effettuate mediante l'impiego di acqua e prodotti specifici, devono essere in grado di conservare le caratteristiche e prestazioniiniziali.Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle antenon superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.Riferimenti normativi:D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894.

01.01.R07 Tenuta all'acqua

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: BenessereGli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche o di altra origine di penetrarenegli ambienti interni.Prestazioni:In particolare è necessario che tutte le giunzioni di elementi disomogenei (fra davanzali, soglie, e traverse inferiori di finestre, oportafinestra) assicurino la tenuta all'acqua e permettano un veloce allontanamento dell'acqua piovana.Livello minimo della prestazione:I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN 12208.

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = -;Classificazione: Metodo di prova A = 0 - Metodo di prova B = 0; Specifiche: Nessun requisito;

Pressione di prova (Pmax in Pa*)= 0;Classificazione: Metodo di prova A = 1A - Metodo di prova B = 1B;Specifiche: Irrorazione per 15 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 50;Classificazione: Metodo di prova A = 2A - Metodo di prova B = 2B;Specifiche: Come classe 1 ÷ 5 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 100;Classificazione: Metodo di prova A = 3A - Metodo di prova B = 3B;Specifiche: Come classe 2 ÷ 5 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 150;Classificazione: Metodo di prova A = 4A - Metodo di prova B = 4B;Specifiche: Come classe 3 ÷ 5 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 200;Classificazione: Metodo di prova A = 5A - Metodo di prova B = 5B;Specifiche: Come classe 4 ÷ 5 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 250;Classificazione: Metodo di prova A = 6A - Metodo di prova B = 6B;Specifiche: Come classe 5 ÷ 5 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 300;Classificazione: Metodo di prova A = 7A - Metodo di prova B = 7B;Specifiche: Come classe 6 ÷ 5 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 450;Classificazione: Metodo di prova A = 8A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 7 ÷ 5 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 600;Classificazione: Metodo di prova A = 9A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 8 ÷ 5 min;

Pressione di prova (Pmax in Pa*) > 600;Classificazione: Metodo di prova A = Exxx - Metodo di prova B = -;

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Manuale di Manutenzione

Specifiche: Al di sopra di 600 Pa, con cadenza di 150 Pa, la durata di ciascuna fase deve essere di 50 min;*dopo 15 min a pressione zero e 5 min alle fasi susseguenti.Note = Il metodo A è indicato per prodotti pienamente esposti; il metodo B è adatto per prodotti parzialmente protetti.Riferimenti normativi:D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12208; UNI EN1027; UNI EN 12519.

01.01.R08 (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: BenessereLa copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi.Prestazioni:La copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi. Latemperatura superficiale Tsi, presa in considerazione su tutte le superfici interne delle coperture, dovrà risultare maggiore dei valori ditemperatura di rugiada o di condensazione del vapor d'acqua presente nell'aria nelle condizioni di umidità relativa e di temperaturadell'aria interna di progetto per il locale preso in esame.Livello minimo della prestazione:In tutte le superfici interne delle coperture, con temperatura dell'aria interna di valore Ti=20 °C ed umidità relativa interna di valoreU.R. <= 70 % la temperatura superficiale interna Tsi , in considerazione di una temperatura esterna pari a quella di progetto, dovràrisultare con valore non inferiore ai 14 °C.Riferimenti normativi:Legge 9.1.1991, n. 10; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; D.Lgs. 30.5.2008, n. 115; D.P.R. 2.4.2009, n. 59; D.M. Sviluppo Economico22.1.2008, n. 37; D.M. Sanità 5.7.1975; C.M. Lavori Pubblici 22.5.1967, n. 3151; C.E.R. Quaderno del Segretariato Generale n. 2,1983; UNI 8089; UNI 8178; UNI 8290-2; UNI 8627; UNI 10351; UNI EN 1931; UNI EN 12086; UNI EN ISO 13788.

01.01.R09 (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica

Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: AspettoLa copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto e la funzionalità.Prestazioni:Le superfici in vista, di intradosso ed estradosso, delle coperture non devono presentare difetti geometrici che possano alterarne lafunzionalità e l’aspetto. Tali proprietà devono essere assicurate dalle caratteristiche della chiusura e dei singoli ponenti impiegati.Livello minimo della prestazione:In particolare per i prodotti per coperture discontinue (tegole, coppi, lastre, ecc.) si fa riferimento alle specifiche previste dalle normeUNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ortogonalità, ecc.).Riferimenti normativi:UNI 8089; UNI 8091; UNI 8178; UNI 8627.

01.01.R10 Impermeabilità ai liquidi

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: BenessereLa copertura deve impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti.Prestazioni:Le coperture devono essere realizzate in modo tale da impedire qualsiasi infiltrazione d'acqua piovana al loro interno, onde evitare chel'acqua piovana possa raggiungere i materiali sensibili all'umidità che compongono le coperture stesse. Nel caso di coperturediscontinue devono essere rispettate le pendenze minime delle falde, anche in funzione delle località, necessarie ad assicurare laimpermeabilità in base ai prodotti utilizzati e alla qualità della posa in opera degli stessi.Livello minimo della prestazione:In particolare, per quanto riguarda i materiali costituenti l'elemento di tenuta, è richiesto che: le membrane perl'impermeabilizzazione devono resistere alla pressione idrica di 60 kPa per 24 ore, senza manifestazioni di gocciolamenti o passaggid'acqua; i prodotti per coperture discontinue del tipo tegole, lastre di cemento o fibrocemento, tegole bituminose e lastre di ardesianon devono presentare nessun gocciolamento se mantenuti per 24 ore sotto l'azione di una colonna d'acqua d'altezza compresa fra 10 e250 mm, in relazione al tipo di prodotto impiegato. Gli altri strati complementari di tenuta devono presentare specifici valorid'impermeabilità.Riferimenti normativi:UNI 8089; UNI 8178; UNI 8290-2; UNI 8625-1; UNI 8625-1; UNI 8627; UNI 8629-4; UNI EN 539-1; UNI EN 1928.

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Manuale di Manutenzione

01.01.R11 Ventilazione

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: BenessereLa copertura dovrà essere realizzata in modo da poter ottenere ricambio d'aria in modo naturale o mediante meccanismi.Prestazioni:E' raccomandabile che le coperture dotate di sottotetto siano provviste di apposite aperture di ventilazione che consentano un adeguatoricambio naturale dell'aria, al fine di proteggere il manto e le strutture superiori dagli sbalzi termici e impedire la formazione dicondensa nel sottotetto.Livello minimo della prestazione:Il sottotetto dovrà essere dotato di aperture di ventilazione con sezione => 1/500 della superficie coperta o comunque di almeno 10cm, ripartite tra i due lati opposti della copertura ed il colmo. Nel caso di coperture discontinue deve comunque essere assicurata unamicroventilazione della superficie inferiore dell'elemento di tenuta.Riferimenti normativi:UNI 8089; UNI 8178; UNI 8290-2; UNI 8627; UNI 9460; UNI EN ISO 13790; UNI EN 12831; UNI EN ISO 6946.

01.01.R12 Resistenza al vento

Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: SicurezzaLa copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che lacostituiscono.Prestazioni:Tutte le parti costituenti una copertura, continua o discontinua, devono essere idonee a resistere all'azione del vento in modo daassicurare durata e funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza dell'utenza. L'azione del vento da considerare è quellaprevista dal D.M. 14.1.2008 (che divide convenzionalmente il territorio italiano in zone). I parametri variano anche in funzionedell'altezza dell'edificio e della forma della copertura. In ogni caso le caratteristiche delle coperture, relativamente alla funzionestrutturale, devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione degli elementi impiegati per i quali si rinvia alla normativa vigente.Riferimenti normativi:D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; UNI 8089; UNI 8178; UNI 8290-2; UNI8627; UNI EN 1991.

01.01.R13 Resistenza all'acqua

Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti delle coperture nel caso vengano in contatto con acqua di origine e composizione diversa (acquameteorica, acqua di condensa, ecc.) devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, geometriche e funzionali.Livello minimo della prestazione:Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservare lespecifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo le norme vigenti.Riferimenti normativi:UNI 8089; UNI 8178; UNI 8290-2; UNI 8625-1; UNI 8627; UNI 8629-4; UNI 8754; UNI 9307-1; UNI 9308-1; UNI EN 539-1; UNIEN 1847; UNI EN 14411; UNI EN ISO 175.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.01.01 PAVIMENTAZIONI

° 01.01.02 PORTE, INFISSI E VETRATE A PAVIMENTO

° 01.01.03 MANTO DI COPERTURA

° 01.01.04 SMALTIMENTO ACQUA PIOVANA

° 01.01.05 ASCENSORE PANORAMICO

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.01

PAVIMENTAZIONI

Pavimento per interno in lastre di pietra naturale proveniente dalle cave di Minervino Murge o similare, di forma quadrata erettangolare, avente spessore cm 2 e una superficie variabile da 0.09 mq a 0.022 mq. Compresa la selezione delle migliori qualità deiblocchi al fine di garantire la massima omogeneità cromatica possibile (prima scelta), la spazzolatura dell'intera superficie prima delmontaggio, il fissaggio con idonei collanti di colore bianco avorio, il tutto eseguito a perfetta regola d'arte e secondo gli schemi diprogetto che prevedono la posa in opera “alla Romana”. Gradini in masselli di pietra proveniente dalle cave di Minervino Murge o similari, di forma rettangolare, avente spessore pariall'alzata e con spigolo (frontale) smussato, compresa la selezione delle migliori qualità dei blocchi al fine di garantire la massimaomogeneità cromatica possibile (prima scelta), la spazzolatura dell'intera superficie prima del montaggio, il fissaggio con idoneicollanti di colore bianco avorio, il tutto eseguito a perfetta regola d'arte, secondo il progetto esecutivo.Pavimento per interno in massello di pietra naturale proveniente dalle cave di Gravina (Mazzaro), di forma quadrata, avente spessorecm 4 e una superficie fino a 0.09 mq, montato a “sorella”. Compresa la selezione delle migliori qualità dei blocchi al fine di garantirela massima omogeneità cromatica possibile (prima scelta), la spazzolatura dell'intera superficie prima del montaggio per ottenerel'effetto di un basolato ed il fissaggio con idonei collanti di colore bianco avorio. Il tutto eseguito a perfetta regola d'arte, secondo glischemi di progetto. In tutti i casi, compreso i tagli, gli sfridi, la stuccatura dei giunti con l'impiego di inerte ricavato dalla macinazione della stessa pietralegato con calce.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.01.01.R01 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti non devono deteriorarsi in presenza degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria oprovenienti dall'utilizzazione degli ambienti. Devono in ogni caso consentire un'agevole pulizia di eventuali macchie prodottesi.Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.Riferimenti normativi:UNI 7998; UNI 7999; UNI 8290-2; UNI 8380; UNI 8381; UNI 9727; UNI EN ISO 175; UNI EN ISO 10545-13/14; ISO 1431; UNIProgetto di norma E09.10.648.0; ICITE UEAtc (Direttive comuni - Intonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni Rivestimenti dipavimento sottili).

01.01.01.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: SicurezzaLe pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.Prestazioni:Le pavimentazioni devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione disollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti.Livello minimo della prestazione:Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alleprescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.Riferimenti normativi:UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.01.01.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

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Manuale di Manutenzione

01.01.01.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.01.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dallaloro sede.

01.01.01.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrosione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.01.01.A06 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.01.01.A07 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

01.01.01.A08 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.01.01.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.01.01.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.01.01.A11 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.01.01.A12 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.01.01.A13 Sgretolamentodisgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi,efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5)

Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11)Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatteal tipo di rivestimento.• Ditte specializzate: Generico.

01.01.01.I02 Ripristino degli strati protettivi

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: quando occorreRipristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino lecaratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.01.01.I03 Sostituzione degli elementi degradatiCadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.• Ditte specializzate: Pavimentista.

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Elemento Manutenibile: 01.01.02

PORTE, INFISSI E VETRATE A PAVIMENTO

Porta in acciaio satinato e vetro temperato dello spessore di mm 10 - 12 ad un battente, corredata di parti metalliche in acciaio satinatocompleta di cerniere, fermi, catenaccio e serrature (ingresso camminamento a quota 34,74 m).Posa in opera di paraventi in vetrate temperate (vetro blindato) compreso il montaggio delle parti metalliche (ritti di acciaio satinato inmuratura di conci di “tufo”), il tiro in alto e ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte (paravento sulparapetto del camminamento).Posa in opera di parapetti in vetro temperato stratificato su “tasche” in alluminio con finitura in acciaio satinato infisse alla base, incorrispondenza di ogni bifora.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.01.02.R01 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: SicurezzaGli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come dioggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.Prestazioni:Sotto l'azione degli urti gli infissi devono conservare la loro integrità strutturale; non devono prodursi sconnessioni né deformazionisensibili dei collegamenti tra gli infissi e la relativa struttura muraria; non devono verificarsi sfondamenti né fuoriuscite di parti ocomponenti; non devono prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causare ferite accidentali alle persone che si possonotrovare all'interno o all'esterno. Tutti i componenti degli infissi esterni verticali devono risultare sicuri nel caso d'urto accidentaledell'utenza. Gli elementi costituenti dei telai fissi e mobili, delle maniglie, dei pannelli, delle cerniere, delle cremonesi, ecc. nondevono presentare parti taglienti o appuntite né spigoli pronunciati.Livello minimo della prestazione:Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed internirealizzati secondo con le modalità indicate di seguito:- Tipo di infisso: Porta esterna:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240 - Tipo di infisso: Finestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900 - Tipo di infisso: Portafinestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700 - Tipo di infisso: Facciata continua:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = - Tipo di infisso: Elementi pieni:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.Riferimenti normativi:D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI8369-1/5; UNI 8894; UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN 107; UNIEN 949; UNI EN 1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627;UNI ENV 1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210;UNI EN 12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

01.01.02.R02 RiparabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementisoggetti a guasti.Prestazioni:I dispositivi e gli organi di movimentazione (cerniere, cremonesi, maniglie, ecc.) nonché quelli di schermatura esterna (teli,avvolgibili, ecc.), nel caso necessitano di interventi di manutenzione o riparazione, devono essere facilmente accessibili dall'internodel locale in modo da rendere agevoli e in modalità di sicurezza tutte le operazioni. E' importante che i vari componenti siano

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Manuale di Manutenzione

facilmente smontabili senza la necessità di rimuovere tutto l'insieme. In particolare deve essere possibile lo smontaggio delle antemobili senza la necessità di smontare anche i relativi telai fissi.Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle antenon superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.Riferimenti normativi:D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894.

01.01.02.R03 SostituibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementiessi soggetti a guasti.Prestazioni:Tutti gli elementi degli infissi soggetti ad eventuali sostituzioni come guarnizioni tra telai, lastre vetrate od opache, profili fermavetro,scanalature portavetro, devono essere facilmente sostituibili. Analogamente per i dispositivi di movimentazione e manovra e per glialtri elementi con funzione di schermatura (avvolgibili, cassonetti, rulli avvolgitore, corde, ecc.).Livello minimo della prestazione:Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazione degliinfissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI 7864, UNI 7866, UNI 7961, UNI 8861, UNI8975 e UNI EN 12519.Riferimenti normativi:Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7864; UNI 7866; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI 8861; UNI 8894; UNI8975; UNI EN 12519.

01.01.02.R04 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.Prestazioni:Le superfici degli infissi esterni verticali, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utente e/o operatoriper le operazioni di pulizia, sia dall'esterno che dall'interno. Per le facciate continue o comunque per infissi particolari dove è richiestol'impiego di ditte specializzate per la pulizia bisogna comunque prevedere che queste siano idonee e comunque predisposte perl'esecuzione delle operazioni suddette. In ogni caso gli infissi esterni verticali e le facciate continue, dopo le normali operazioni dipulizia, effettuate mediante l'impiego di acqua e prodotti specifici, devono essere in grado di conservare le caratteristiche e prestazioniiniziali.Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle antenon superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.Riferimenti normativi:D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.02.A02 Condensa superficialeFormazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici.

01.01.02.A03 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.02.A04 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, pococoerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.02.A06 Macchie

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Manuale di Manutenzione

Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.02.A07 Perdita trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.02.A08 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.02.C01 Controllo vetriCadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Resistenza agli urti; 4) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deposito superficiale; 3) Frantumazione; 4) Macchie; 5) Perdita

trasparenza.

01.01.02.C02 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delle parti.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Pulibilità; 4) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Corrosione; 3) Deposito superficiale; 4) Frantumazione; 5) Macchie;

6) Perdita di materiale; 7) Perdita trasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.02.I01 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.02.C03 Controllo telai fissiCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio alvano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.01.02.C04 Controllo telai mobiliCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.02.I02 Ripristino fissaggi telai fissiCadenza: ogni 3 anniRipristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggiotramite cacciavite.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.03

MANTO DI COPERTURA

Le coperture del campanile sono riconducibili alle superfici triangolari in conci di Calcarenite della cuspide piramidale e ai duecamminamenti a quota 34,74 m e a quota 43,28m. La prima copertura (estradosso della cuspide) è realizzata in conci di “tufo”, mentrele altre coperture (camminamenti) sono realizzate con pavimentazione in cocciopesto risvoltato lungo le pareti laterali.A causa delle problematiche esistenti per l’inserimento di una linea vita e dei dispositivi di ancoraggio da posizionarsi sulle copertureoggetto di intervento, la manutenzione delle stesse dovrà essere effettuata con l’utilizzo di una piattaforma aerea dall’adiacente Piazzae dalla via Riscatto.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.01.05.R01 Resistenza al gelo per strato di tenuta in coppiClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: SicurezzaLo strato di tenuta in coppi della copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza dellaformazione di ghiaccio.Prestazioni:Sotto l'azione di gelo e disgelo, gli elementi delle coperture devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche,geometriche, funzionali e di finitura superficiale. I prodotti per coperture devono resistere a cicli di gelo e disgelo senza che simanifestino fessurazioni, cavillature o altri segni di degrado.Livello minimo della prestazione:I prodotti per coperture discontinue devono rispettare i parametri di conformità delle norme.Riferimenti normativi:UNI 8089; UNI 8178; UNI 8290-2; UNI 8627; UNI 8754; UNI 9029; UNI 9308-1; UNI 9460; UNI EN 539-2; UNI EN 1304; UNIEN ISO 10545-12.

01.01.05.R02 Resistenza meccanica per strato di tenuta in coppiClasse di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: SicurezzaLo strato di tenuta in coppi della copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichiconcentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate lecaratteristiche e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi ditenuta.Prestazioni:Tutte le coperture devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione disollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti.Livello minimo della prestazione:Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggie normative vigenti.Riferimenti normativi:UNI 8635-14; UNI 9029; UNI 9308-1; UNI 9460; UNI EN 538; UNI EN 1304.

ANOMALIE RISCONTRABILI01.01.03.A01 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggioDifetti nella fugatura e stilatura degli elementi costituenti il manto di copertura con conseguente rischio di infiltrazioni di acquapiovana.

01.01.03.A02 Penetrazione e ristagni d'acquaComparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità dell'intradosso e nei cantonali per cause diverse quali:invecchiamento dello strato idrorepellente.

01.01.03.A03 RotturaRottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

01.01.03.A04 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

01.01.03.A05 Deformazione

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Manuale di Manutenzione

Cambiamento della forma iniziale.

01.01.03.A06 Deliminazione e scagliaturaDisgregazione in scaglie delle superfici.

01.01.03.A07 Deposito superficialeAccumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

01.01.03.A08 EfflorescenzeFormazione cristalline sulle superfici, di colore biancastro, di sali solubili.

01.01.03.A09 Fessurazioni, microfessurazioniIncrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

01.01.03.A10 ImbibizioneAssorbimento di acqua negli spessori porosi del materiale.

01.01.03.A11 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

01.01.03.A12 Anomalie specifiche relative alle coperture in cocciopesto: pendenzeInadeguatezza delle pendenze dei pavimenti di copertura, tale da non consentire il regolare deflusso delle acque piovane.

01.01.03.A13 Anomalie specifiche relative alle coperture in cocciopesto: rivolti lungo le paretiInadeguatezza dei risvolti lungo le pareti laterali tale da creare microfessurazioni e quindi tratti di vulnerabilità all'acqua piovana.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.03.C01 Controllo manto di coperturaCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato generale della superficie. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie in particolare la presenza di vegetazione esoprattutto di depositi superficiali tra le fughe e sulle superfici dei conci, alterazioni cromatiche. Controllo della regolare disposizionedegli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Controllare la presenza di false pendenze econseguenti accumuli d'acqua.A causa delle problematiche esistenti per l’inserimento di una linea vita e dei dispositivi di ancoraggio da posizionarsi sulle copertureoggetto di intervento. La manutenzione delle stesse dovrà essere effettuata con l’utilizzo di una piattaforma aerea dall’adiacentePiazza e dalla via Riscatto.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale; 2) (Attitudine al) controllo dellaregolarità geometrica; 3) Impermeabilità ai liquidi; 4) Resistenza al gelo per strato di tenuta in coppi; 5) Ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deliminazione e scagliatura; 4) Depositosuperficiale; 5) Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio; 6) Dislocazione di elementi; 7)Distacco; 8) Efflorescenze; 9) Errori di pendenza; 10) Fessurazioni, microfessurazioni; 11) Imbibizione; 12) Mancanzaelementi; 13) Penetrazione e ristagni d'acqua; 14) Presenza di vegetazione; 15) Rottura.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.05.I01 Pulizia manto di coperturaCadenza: ogni 6 mesiRimozione di depositi di fogliame e detriti.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.04

SMALTIMENTO ACQUA PIOVANA

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.04.A01 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggioDifetti nella posa degli elementi e/o accessori di copertura con conseguente rischio di errato deflusso delle acque meteoriche.

01.01.04.A02 Penetrazione e ristagni d'acquaComparsa di macchie da umidità e/o gocciolamento localizzato in prossimità del soffitto e negli angoli per cause diverse quali:invecchiamento dello strato impermeabilizzante con rottura della guaina protettiva; rottura o spostamenti degli elementi di copertura;ostruzione delle linee di deflusso acque meteoriche.

01.01.04.A03 RotturaRottura degli elementi costituenti il manto di copertura.

01.01.04.A04 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

01.01.04.A05 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

01.01.04.A06 Deposito superficialeAccumulo di materiale e di incrostazioni di diversa consistenza, spessore e aderenza diversa.

01.01.04.A07 DistaccoDistacco degli elementi dai dispositivi di fissaggio e relativo scorrimento.

01.01.04.A08 Errori di pendenzaInadeguatezza delle pendenze dei pavimenti di copertura, tale da non consentire il regolare deflusso delle acque piovane.

01.01.04.A09 Fessurazioni, microfessurazioniIncrinature localizzate interessanti lo spessore degli elementi.

01.01.04.A10 Mancanza elementiAssenza di elementi della copertura

01.01.04.A11 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante in prossimità di superfici o giunti degradati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.04.C01 Controllo dello statoCadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllare le condizioni e la funzionalità del sistema di displuvio. Controllo della regolare funzionalità del sistema dopo il verificarsidi fenomeni meteorologici particolarmente intensi. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie. Controllare la funzionalità dellepluviali, di eventuali griglie parafoglie e di eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere ilcorretto deflusso delle acque meteoriche. Controllare gli elementi di fissaggio ed eventuali connessioni.

Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Resistenza al vento; 3) Resistenza all'acqua; Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Deformazione; 3) Deposito superficiale; 4) Distacco; 5) Errori di

pendenza; 6) Fessurazioni, microfessurazioni; 7) Mancanza elementi; 8) Penetrazione e ristagni d'acqua; 9) Presenza divegetazione; 10) Rottura.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.04.I01 Pulizia sistema di displuvio acque meteoriche

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Cadenza: ogni 6 mesiPulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati.

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Elemento Manutenibile: 01.01.05

ASCENSORE PANORAMICO

Ascensore con struttura metallica e cabina con pareti vetrate trasparenti. Le fermate previste sono 4 con altrettanti sbarchi. Capienzadi 8 passeggeri, comandi da pulsantiera interna alla cabina ed esterna a ogni fermata.

Pilastri in acciaio: si tratta di strutture verticali in acciaio, realizzate con profilati metallici presagomati con la funzione di trasferireal piano di fondazione le sollecitazioni statiche e sismiche trasmesse dai piani della struttura

Modalità d’uso: i pilastri in acciaio, una volta avvenuta la connessione tra i componenti dei vari collegamenti, devono resistere afenomeni di presso flessione e taglio nei confronti dei carichi trasmessi dalle altre parti della struttura.

Travi in acciaio: si tratta di strutture orizzontali o inclinate in acciaio, realizzate con profilati metallici presagomati con la funzione ditrasferire i carichi dei piani della struttura agli elementi strutturali verticali.

Modalità d’uso: le travi in acciaio, una volta avvenuta la connessione tra i componenti dei vari collegamenti, devono resistere afenomeni di presso flessione, taglio e torsione nei confronti dei carichi trasmessi dalle varie parti della struttura.

Struttura di fondazione: si vedano le specifiche di manutenzione e uso riportate nel progetto esecutivo strutturale.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.05.A01 Bolle o screpolaturePresenza di bolle o screpolature dello strato protettivo superficiale degli elementi metallici con pericolo di corrosione e formazione diruggine.

01.01.05.A02 Corrosione o presenza di rugginePresenza di zone corrose dalla ruggine, estese o localizzate anche in corrispondenza dei giunti e degli elementi di giunzione.

01.01.05.A03 Serraggio elementi giuntatiPerdita della forza di serraggio nei bulloni costituenti le giunzioni tra elementi in acciaio.

01.01.05.A04 Trattamenti ignifughiPerdita della protezione e/o dei rivestimenti ignifughi

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.05.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione degli elementi e verifica del grado di usura delle parti in vista, comprese le giunzioni.Controllare l'uniformità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.05.I01 Pulizia elementi espostiCadenza: ogni 6 mesiPulizia ed asportazione di polveri e altri possibili fattori di degrado.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.05.I02 Controllo delle componenti meccanicheCadenza: ogni 6 mesiIspezione e controllo delle componenti meccaniche, con pulizia ed eventuali riparazioni.

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Corpo d'Opera: 01OPERE ARCHITETTONICHE E DI RESTAURO

Unità Tecnologica: 01.02 Restauro

Il Restauro può definirsi come una serie di attività, operazioni coerenti, coordinate e programmate che hanno per fine laconservazione, l’integrità materiale ed il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico ed ambientale in cui si riconosce unvalore che si attua nel rispetto delle metodologie e criteri condivisi e diffusi attraverso norme, leggi vigenti e le carte internazionali delrestauro. La manutenzione legata al restauro rappresenta quel complesso di attività e di interventi destinati al controllo del beneculturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.02.R01 Conservazione dell'identità storicaClasse di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: AspettoGli interventi di restauro non devono alterare l'identità storica del manufatto.Prestazioni:L'applicazione di metodi ed interventi di restauro non devono alterare in nessun modo l'architettura, la conformazione ed i segnistorici del manufatto.Livello minimo della prestazione:Ogni intervento di restauro deve essere effettuato nel rispetto delle leggi e delle norme di tutela dei beni architettonici e artistici.Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Beni Culturali 22.2.2007; UNI 10739; UNI10924; UNI 10945; UNI 10969; UNI 11084; UNI 11089; UNI 11118; UNI 11119; UNI EN 15758; UNI 11130; UNI 11131; UNI11138; UNI 11161; UNI 11162; UNI 11176; UNI 11177; UNI 11182; UNI 11186; UNI 11202; UNI 11203; UNI 11205; UNI11206; Carta Di Atene (1931); Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972);Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986); Cartainternazionale per la salvaguardia delle città storiche (Washington, 1987); Carta di Nara (1994); Carta di Cracovia (2000);Convenzione per la protezione dei Beni Culturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezionedel patrimonio archeologico (Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale(Parigi,1972); Carta europea del patrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione perla salvaguardia del patrimonio architettonico d'Europa (Granada,1985).

01.02.R02 Permeabilità all'ariaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: BenessereLe pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazioneattraverso delle aperture.Prestazioni:Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a prova riferitoall'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme:UNI 10969, UNI11131, UNI EN 12207, UNI EN 12208, UNI EN 12210.Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e dellapressione massima di prova misurata in Pa.Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M.Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; C.M. Lavori Pubblici 22.5.1967, n. 3151; Linee Guida 28.3.2008; UNI 8290-2; UNI EN1027; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI 10969; UNI 11131; UNI 8290-2; UNI EN 1027; UNI EN 12207; UNIEN 12208; UNI EN 12210; UNI 10969; UNI 11131; UNI 10859; UNI 10921; UNI 10969; UNI 11060; UNI 11085; UNI 11086;UNI 11087; UNI 11088; UNI 11089; UNI 11118; UNI 11119; UNI EN 15758; UNI 11121; UNI 11130; UNI 11131; UNI 11138; UNI11139; UNI 11140; UNI 11161; UNI 11177; UNI 11182; UNI 11186; UNI 11189; UNI 11202; UNI 11203; UNI 11204; UNI11205; UNI 11206; UNI EN 15802; UNI 11305; Carta Di Atene (1931); Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964);Carta Italiana del restauro (1972); Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zonesismiche (1986); Convenzione per la protezione dei Beni Culturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europeaper la protezione del patrimonio archeologico (Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturalemondiale (Parigi,1972); Carta europea del patrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975);Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico d'Europa (Granada,1985).

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01.02.R03 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: AspettoLe pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.Prestazioni:Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc..Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di ritocchi.Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità dicolore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; Linee Guida 28.3.2008; UNI 7959; UNI 7823; UNI8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI 10820; UNI EN ISO 10545; UNI 10924; ICITE UEAtc (Direttive Comuni - Rivestimentiplastici continui); Carta Di Atene (1931); Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro(1972); Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986);Convenzione per la protezione dei Beni Culturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezionedel patrimonio archeologico (Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale(Parigi,1972); Carta europea del patrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione perla salvaguardia del patrimonio architettonico d'Europa (Granada,1985).

01.02.R04 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: SicurezzaLe pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.Prestazioni:Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti in conseguenzadell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità nel tempo ecostituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio, carichi diesercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni di strutturali.Livello minimo della prestazione:Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunquealle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.Riferimenti normativi:Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215;D.M. Beni Culturali 22.2.2007; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; LineeGuida 28.3.2008; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 11118; UNI 11119; UNI 11130; UNI11138; UNI 11161; UNI 11203; UNI 11205; UNI 11206; UNI EN 15802; Carta Di Atene (1931); Carta Italiana del restauro (1932);Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972); Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale atipologia specialistica in zone sismiche (1986); Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche (Washington, 1987);Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico d'Europa (Granada,1985); Convenzione per la protezione dei BeniCulturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico(Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi,1972); Carta europea delpatrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975).

01.02.R05 Tenuta all'acquaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: BenessereLa stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negliambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.Prestazioni:Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a prova riferitoall'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili.Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e dellapressione massima di prova misurata in Pa.Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Beni Culturali 22.2.2007; C.M. Lavori Pubblici22.5.1967, n. 3151; Linee Guida 28.3.2008; UNI 8290-2; UNI EN 1027; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI10859; UNI 10921; UNI 10969; UNI 11060; UNI 11085; UNI 11086; UNI 11087; UNI 11088; UNI 11089; UNI 11118; UNI11119; UNI EN 15758; UNI 11121; UNI 11130; UNI 11131; UNI 11138; UNI 11139; UNI 11140; UNI 11161; UNI 11177; UNI11182; UNI 11186; UNI 11189; UNI 11202; UNI 11203; UNI 11204; UNI 11205; UNI 11206; UNI EN 15802; UNI 11305; Carta DiAtene (1931); Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972); Raccomandazioni per gli

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interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986); Carta di Nara (1994); Carta di Cracovia(2000); Convenzione per la protezione dei Beni Culturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per laprotezione del patrimonio archeologico (Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale(Parigi,1972); Carta europea del patrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975); Cartainternazionale per la salvaguardia delle città storiche (Washington, 1987); Convenzione per la salvaguardia del patrimonioarchitettonico d'Europa (Granada,1985).

01.02.R06 Assenza di emissioni di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altriodori fastidiosi per gli utenti.Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni nociveecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). In particolaredeve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre di vetro.Livello minimo della prestazione:Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:

concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3); per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3); per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Beni Culturali22.2.2007; C.M. Sanità 22.6.1983, n. 57; C.M. Sanità 10.7.1986, n. 45; UNI 8290-2; UNI 10813; UNI 10925; UNI 11088; UNI11089; UNI EN 15758; UNI 11139; UNI 11140; UNI 11182; UNI 11189; UNI 11202; UNI 11305; ASHRAE Standard 62-1981(Norma nazionale americana sulla qualità dell'aria ambiente); NFX 10702; DIN 50055; Linee Guida 28.3.2008; Regolamento recantenorme di organizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Carta Di Atene (1931); Carta Italiana del restauro (1932);Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972); Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale atipologia specialistica in zone sismiche (1986); Carta internazionale per la salvaguardia delle città storiche (Washington, 1987); Cartadi Nara (1994); Carta di Cracovia (2000); Convenzione per la protezione dei Beni Culturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954);Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico (Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonioculturale e naturale mondiale (Parigi,1972); Carta europea del patrimonio architettonico (Amsterdam, 1975);Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico d'Europa (Granada,1985).

01.02.R07 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione diagenti aggressivi chimici.Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere leprestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni dipulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Beni Culturali 22.2.2007; Linee Guida28.3.2008; UNI 7959; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI EN ISO 10545-13/14; UNI EN ISO 175; ICITE UEAtc (Direttive comuniIntonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Rivestimenti di pavimento sottili); UNI 11089; UNI 10813; UNI 10925; UNI11088; UNI 11089; UNI EN 15758; UNI 11139; UNI 11140; UNI 11182; UNI 11189; UNI 11202; UNI 11305; Carta Di Atene (1931);Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972); Raccomandazioni per gli interventi sulpatrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986); Convenzione per la protezione dei BeniCulturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico(Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi,1972); Carta europea delpatrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione per la salvaguardia del patrimonioarchitettonico d'Europa (Granada,1985).

01.02.R08 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovrannosubire alterazioni evidenti.Prestazioni:

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Manuale di Manutenzione

I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi ingenere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici,resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.Livello minimo della prestazione:I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, dellesituazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici perclassi di rischio (UNI EN 335-1):Classe di rischio 1

Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione aumidificazione in servizio: nessuna; - Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L. Classe di rischio 2

Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizionedell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale; - Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U;termiti = L.

Classe di rischio 3 Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in

servizio: frequente; Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4; Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in

servizio: permanente; - Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 5; Situazione generale di servizio: in acqua salata; Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente; Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.Riferimenti normativi:Legge 24.12.2003, n. 378; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.M. Beni Culturali 22.2.2007; Linee Guida28.3.2008; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8662-1/2/3; UNI 8789; UNI 8795; UNI 8859; UNI 8864; UNI 8940; UNI 8976; UNI9090; UNI 9092-2; UNI EN 117; UNI EN 118; UNI EN 212; UNI EN 335-1/2; UNI EN 1001-1; UNI 11089; Carta Di Atene (1931);Carta Italiana del restauro (1932); Carta di Venezia (1964); Carta Italiana del restauro (1972); Raccomandazioni per gli interventi sulpatrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986); Convenzione per la protezione dei BeniCulturali in caso di conflitto armato (L'AJA,1954); Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico(Londra,1969); Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi,1972); Carta europea delpatrimonio architettonico (Amsterdam, 1975); Dichiarazione di Amsterdam (1975); Convenzione per la salvaguardia del patrimonioarchitettonico d'Europa (Granada,1985).

01.02.R09 Resistenza all'acquaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: SicurezzaGli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.Prestazioni:Gli infissi esterni verticali ed eventuali dispositivi di schermatura e di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche chimico-fisiche, funzionali, dimensionali, e di finitura superficiale, assicurando comunque il rispetto dei limiti prestazionali, qualoradovessero venire in contatto con acqua di origine diversa (meteorica, di condensa, di lavaggio, ecc.). In particolare non devonomanifestarsi variazioni della planarità delle superfici, macchie o scoloriture non uniformi anche localizzate.Livello minimo della prestazione:Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN 12208:

Differenza di Pressione [Pa] = 0 - Durata della prova [minuti] 15; Differenza di Pressione [Pa] = 50 - Durata della prova [minuti] 5; Differenza di Pressione [Pa] = 100 - Durata della prova [minuti] 5; Differenza di Pressione [Pa] = 150 - Durata della prova [minuti] 5; Differenza di Pressione [Pa] = 200 - Durata della prova [minuti] 5; Differenza di Pressione [Pa] = 300 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 500 - Durata della prova

[minuti] 5.Riferimenti normativi:D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12208.

01.02.R10 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.Prestazioni:

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Manuale di Manutenzione

Le superfici degli infissi esterni verticali, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utente e/o operatoriper le operazioni di pulizia, sia dall'esterno che dall'interno. Per le facciate continue o comunque per infissi particolari dove è richiestol'impiego di ditte specializzate per la pulizia bisogna comunque prevedere che queste siano idonee e comunque predisposte perl'esecuzione delle operazioni suddette. In ogni caso gli infissi esterni verticali e le facciate continue, dopo le normali operazioni dipulizia, effettuate mediante l'impiego di acqua e prodotti specifici, devono essere in grado di conservare le caratteristiche e prestazioniiniziali.Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle antenon superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.Riferimenti normativi:D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894.

01.02.R11 Protezione dalle caduteClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti camminamenti esterni, logge e passerelle devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cosee persone nel vuoto nel rispetto delle norme sulla sicurezza.Prestazioni:Gli elementi di protezione e di separazione come camminamenti esterni, logge e passerelle devono essere idonei ad assicurare lecondizioni di sicurezza contro la caduta nel vuoto di cose e persone, nel rispetto delle norme sulla sicurezza degli utenti.Livello minimo della prestazione:In particolare gli elementi di protezione esterna prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono avere altezza dal piano pedonabile noninferiore a 1 m onde evitare la caduta di cose e persone nel vuoto. Nel caso di parapetti con alla base un gradino che permettal'appoggio del piede, l'altezza del parapetto al di sopra del gradino non deve essere inferiore a 90 cm. Per i parapetti o ringhiererealizzati con dei vuoti questi non devono permettere l'attraversabilità di una sfera del diametro di 10 cm e deve essere previsto uncordolo di almeno 10 cm di altezza.Riferimenti normativi:Legge 29.12.2000, n. 422; D.Lgs. 12.4.2006, n. 163; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.P.R. 24.7.1996, n. 503; D.P.R. 24.7.1996, n. 503;D.P.R. 30.6.1995, n. 418; D.M. Lavori Pubblici e Pubblica Istruzione 18.12.1975; D.M. Interno 16.5.1987, n. 246; D.M. LavoriPubblici 14.6.1989, n. 236; D.M. Interno 26.8.1992; D.M. Lavori Pubblici 30.11.1999, n. 557; UNI 7310; UNI 7744; UNI 8199; UNI8272-11; UNI 8686-5; UNI 10803; UNI 10804; UNI 10810; UNI 10811; UNI 10812; UNI EN 353-1; UNI EN 12810-1/2; UNI EN13872.

01.02.R12 Resistenza meccanica e stabilitàClasse di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: SicurezzaLe opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni ecedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).Prestazioni:Le opere realizzate con tecniche di bioedilizia, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità eresistenza.Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.Riferimenti normativi:D.P.R. 21.4.1993, n. 246; Legge risoluzione del Parlamento Europeo sull’impiego di tecnologie costruttive bioclimatiche negli edificiper abitazione e servizi (G.U. CEE n. C61 del 28.02.1994-4); Tecnologie costruttive bioclimatiche (art. 52 del regolamento).

01.02.R13 Igiene, salute e ambienteClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambiente Classe di Esigenza: Salvaguardia ambienteLe opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno tutelare la salute dei fruitori secondo le indicazioni di igiene, salute edambiente.Prestazioni:Le opere realizzate con materiali di bioedilizia non dovranno provocare:

sviluppo di gas tossici presenza di particelle e/o gas pericolosi nell'aria; emissione di radiazioni nocive; presenza di sostanze tossiche e/o inquinanti nell'acqua e nel suolo;- scarsa ventilazione di fumi e difficoltà di riciclo delle

acque di scarico; - presenza di umidità interessante parti delle costruzioni.Livello minimo della prestazione:Il controllo degli inquinanti presenti negli ambienti interni può essere espresso attraverso la relazione: (concentrazione [µg/m3] tassodi emissione [µg/h]) / tasso di ventilazione [m3] dove:

il tasso di emissione è pari al fattore emissivo [µg/m2 h] per la quantità di materiale [m2].

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Manuale di Manutenzione

il tasso di ventilazione è pari alla quantità di aria non contaminata che viene introdotta dall'esterno nell'ambiente. il valore minimo di accettabilità per sostanze inquinanti chimiche relativo ad una sola sorgente chimica sarà < 500 µg/m3;-

il valore minimo di accettabilità per sostanze inquinanti chimiche relativo a più sorgenti chimiche sarà < 2000 µg/m3.Riferimenti normativi:D.P.R. 21.4.1993, n. 246; Legge risoluzione del Parlamento Europeo sull’impiego di tecnologie costruttive bioclimatiche negli edificiper abitazione e servizi (G.U. CEE n. C61 del 28.02.1994-4); Tecnologie costruttive bioclimatiche (art. 52 del regolamento).

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.02.01 SUPERFICI LAPIDEE ESTERNE

° 01.02.02 SUPERFICI LAPIDEE INTERNE

° 01.02.03 SUPERFICI AD INTONACO DECORATO E DI RIVESTIMENTO INTERNI

° 01.02.04 ELEMENTI IN FERRO

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.01

SUPERFICI LAPIDEE ESTERNE

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.02.01.A02 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.01.A03 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.02.01.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.01.A05 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.01.A06 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dallaloro sede.

01.02.01.A07 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.01.A08 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.01.A09 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.01.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.02.01.A11 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.02.01.A12 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.02.01.A13 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.01.A14 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

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Manuale di Manutenzione

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare deisistemi di ancoraggio. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi,macchie, graffiti, presenza di vegetazione, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Efflorescenze; 3) Patina biologica; 4) Presenza di vegetazione.

01.02.01.C02 Controllo superficiCadenza: ogni 2 anni Tipologia: Controllo a vistaControllo dello strato superficiale delle colonne ed in particolare degli elementi in pietra facciavista. Verificare l'assenza di eventualianomalie. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua. Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: ogni 5 anniPulizia della patina superficiale degradata del rivestimento lapideo mediante lavaggio ad acqua ed impacchi con soluzioni adatte altipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua calda avapore e soluzioni chimiche appropriate.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.01.I02 Pulizia e reintegro giuntiCadenza: ogni 10 anniRimozione dei pannelli lapidei di facciata, pulizia degli alloggiamenti, reintegro degli giunti strutturali e rifacimento delle sigillaturedi tenuta degradate.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.01.I03 Ripristino superficiCadenza: quando occorrePulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista mediante lavaggio con acqua deionizzata a bassapressione. in alternativa provvedere alla pulitura manualmente mediante raschietti, bisturi, spazzole, spatole con acqua.• Ditte specializzate: Operatore del restauro, Tecnici di livello superiore.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.02

SUPERFICI LAPIDEE INTERNE

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.02.A02 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.02.A03 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.02.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.02.A05 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.02.C01 Controllo superficiCadenza: ogni 2 anni Tipologia: Controllo a vistaControllo dello strato superficiale delle colonne ed in particolare degli elementi in pietra facciavista. Verificare l'assenza di eventualianomalie.

Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua. Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.I01 Ripristino superficiCadenza: quando occorrePulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista mediante lavaggio con acqua deionizzata a bassapressione. in alternativa provvedere alla pulitura manualmente mediante raschietti, bisturi, spazzole, spatole con acqua.• Ditte specializzate: Operatore del restauro, Tecnici di livello superiore.

01.02.02.I02 Ripristino degli strati protettiviCadenza: ogni 5 anniRipristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino lecaratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.02.I03 Pulizia delle superficiCadenza: ogni 5 anniPulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatteal tipo di rivestimento.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.03

SUPERFICI AD INTONACO DECORATO E DI RIVESTIMENTO INTERNI

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 Attacco biologicoattacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali.

01.02.03.A02 Cavillature superficialiSottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco.

01.02.03.A03 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.03.A04 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.03.A05 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.02.03.A06 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.03.A07 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.03.A08 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.03.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti; 5) Presenza di

vegetazione.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.03.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua con soluzioni adatte al tipo di rivestimento.Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua a pressione e/o con soluzionichimiche appropriate.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.04

ELEMENTI IN FERRO

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.02.04.R01 Conformità ai parametri di sicurezzaClasse di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: SicurezzaI parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità.Prestazioni:I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati nel rispetto delle conformità geometriche di sicurezza in termini di invalicabilità,attraversabilità e scalabilità. Inoltre essi dovranno garantire la resistenza alle sollecitazioni provenienti: dalle attività degli utenti, daicarichi verticali, dall'azione del vento. La misurazione delle altezze delle ringhiere o dei parapetti va effettuata, perpendicolarmente,dal piano di calpestio del vano dal quale l'utente si affaccia, sino alla misura della quota superiore dell'elemento di protezione.Livello minimo della prestazione: Vanno rispettati i seguenti parametri:

Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m perbalconi diedifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici.

I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (perbalconi situati adun'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10 - 1,20 m).

Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno0,60 m a partiredal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante,prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità.

Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a grigliaverticalesfavorendo eventuali tentativi di scalata.

Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile dauna sfera didiametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento.

Riferimenti normativi:Legge 9.1.1989, n. 13; Legge 29.12.2000, n. 422; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.P.R. 24.7.1996, n. 503; D.P.R. 6.6.2001, n. 380; D.M.Lavori Pubblici 14.6.1989, n. 236; C.M. Lavori Pubblici 23.7.1960, n. 1820.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 CorrosioneCorrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.04.A02 DeformazioneVariazione geometriche e delle sagome e dei profili costituenti gli elementi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.04.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesi Tipologia: VerificaControllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione, mancanza, deformazione, ecc.).Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.

Requisiti da verificare: 1) Protezione dalle cadute; 2) Conformità ai parametri di sicurezza . Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione. Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.04.I01 Pulizia

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante l'impiego di prodotti idonei tenendo conto del tipo di metallo e delle sue caratteristiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

IL TECNICO

_______________________

Architetto Renato D’Onofrio

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Piano di manutenzione:

PROGRAMMA DI MANUTENZIONESOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

IL TECNICO

_______________________

Architetto Renato D’Onofrio

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Classe requisiti: di funzionamento

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE REFLUERequisito: EfficienzaI sistemi di scarico devono essere progettati ed installati in modo da non compromettere lasalute e la sicurezza degli utenti e delle persone che si trovano all’interno dell’edificio.

Classe Requisiti: di salvaguardia dell'ambiente

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

RestauroRequisito: Igiene, salute e ambienteLe opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno tutelare la salute dei fruitorisecondo le indicazioni di igiene, salute ed ambiente.Controllo: Controllo generale Controllo a

vistaogni anno

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Classe requisiti: di stabilità

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

Opere architettonicheRequisito: Resistenza meccanicaLe pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventualirotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.

Requisito: Resistenza agli urtiLe pareti restaurate debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cineticadi urti tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso diun corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.Controllo: Controllo vetri Controllo a

vistaogni 6 mesi

Requisito: Resistenza al ventoLa copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere lastabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono.Controllo: Controllo dello stato Controllo a

vistaogni 6 mesi

PAVIMENTAZIONIRequisito: Resistenza meccanicaLe pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventualirotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a

vistaogni 12 mesi

PORTE, INFISSI E VETRATE A PAVIMENTORequisito: Resistenza agli urtiGli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di uncorpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

COPERTURA

Requisito: Resistenza meccanicaLa copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico(carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilitàdegli strati costituenti.

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

RestauroRequisito: Resistenza meccanicaLe pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventualirotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.Controllo: Controllo superfici Controllo a

vistaogni 2 anni

Controllo: Controllo superfici Controllo avista

ogni 2 annisulla sicurezza.

Requisito: Protezione dalle caduteGli elementi devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cose e personenel vuoto nel rispetto delle norme sulla sicurezza.Controllo: Controllo generale Verifica ogni 6 mesi

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Requisito: Resistenza meccanica e stabilità Le opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno essere in grado di contrastare leeventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione dideterminate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).Controllo: Controllo generale Controllo a

vistaogni anno

Classe requisiti: durabilità tecnologica

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

Opere architettonicheRequisito: Resistenza alla corrosioneGli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi dicorrosione.

Classe requisiti: facilità d'intervento

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

Opere architettonicheRequisito: PulibilitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.Controllo: Controllo vetri Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi

PORTE, INFISSI E VETRATE A PAVIMENTORequisito: RiparabilitàGli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, lafunzionalità e l'efficienza di parti ed elementi soggetti a guasti.

Requisito: SostituibilitàGli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la lorosostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementi essi soggetti a guasti.

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Classe requisiti: funzionalità d'uso

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

OPERE SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHERequisito: Comodità di uso e manovraTutti i camminamenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Classe requisiti: protezione dagli agenti chimici ed organici

Opere architettonicheRequisito: Resistenza all'acquaI materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalteratele proprie caratteristiche chimico-fisiche.Controllo: Controllo dello stato Controllo a vista ogni 6 mesi

PAVIMENTAZIONIRequisito: Resistenza agli agenti aggressiviI rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto acausa dell'azione di agenti aggressivi chimici.Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiCOPERTURA

Requisito: Resistenza al gelo per la coperturaLo strato di tenuta della copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionalie di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.Controllo: Controllo copertura Controllo a vista ogni 12 mesiElementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

RestauroRequisito: Assenza di emissioni di sostanze nociveI rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emetteresostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista quando occorreControllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiRequisito: Resistenza agli agenti aggressiviI rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni emutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista quando occorreControllo: Controllo deterioramento legno Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiRequisito: Resistenza agli attacchi biologiciI rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali,vegetali, microrganismi) non dovranno subire alterazioni evidenti.Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista quando occorreControllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiRequisito: Resistenza all'acquaGli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristichechimicofisiche.

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Classe requisiti: sicurezza d'uso

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

ELEMENTI IN FERRORequisito: Conformità ai parametri di sicurezza I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e diabitabilità.Controllo: Controllo generale Verifica ogni 6 mesiElementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

RestauroRequisito: Permeabilità all'ariaLe pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degliambienti interni e permettere la giusta ventilazione attraverso delle aperture.Controllo: Controllo deterioramento legno Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo superfici Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo superfici Controllo a vista ogni 2 anniRequisito: Tenuta all'acquaLa stratificazione delle pareti restaurate deve essere realizzata in modo daimpedire alle acque meteoriche di penetrare negli ambienti interni provocandomacchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.Controllo: Controllo deterioramento legno Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo superfici Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo superfici Controllo a vista ogni 2 anni

Classe requisiti: visivi

Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

Opere architettonicheRequisito: Regolarità delle finitureLe pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni,scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano renderedifficile la lettura formale.Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo telai mobili Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo telai fissi Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiRequisito: (Attitudine al) controllo della regolarità geometricaLa copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possonocompromettere l'aspetto e la funzionalità.Controllo: Controllo copertura Controllo a vista ogni 12 mesi

IL TECNICO

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Piano di manutenzione:

PROGRAMMA DI MANUTENZIONESOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

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Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

PAVIMENTAZIONI

Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione,di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico dellesuperfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni,microfessurazioni, ecc.).PORTE, INFISSI E VETRATE A PAVIMENTO

Controllo: Controllo vetri Controllo a vista ogni 6 mesiControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza didepositi o sporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo telai fissiControllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità deitelai. Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti diregolazione.

Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo telai mobiliControllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.

Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleCOPERTURA

Controllo: Controllo copertura Controllo a vista ogni 12 mesiControllo dello stato generale della superficie. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie inparticolare la presenza di vegetazione, depositi superficiali, alterazioni cromatiche. Controllodella regolare disposizione degli elementi dopo il verificarsi di fenomeni meteorologiciparticolarmente intensi. Controllare la presenza di false pendenze e conseguenti accumulid'acqua.

IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE REFLUEControllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni aflangia,

Controllo a vista ogni 12 mesi

la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odorisgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.

Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo tenutaVerificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.

01.02 - RestauroElementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

SUPERFICI LAPIDEE ESTERNE

Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosionedelle parti in vista ed in particolare dei sistemi di ancoraggio. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie,graffiti, presenza di vegetazione, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo superficiControllo dello strato superficiale delle colonne ed in particolare degli elementi in pietrafacciavista. Verificare l'assenza di eventuali anomalie. In caso di dissesti verificarne l'origine,l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.SUPERFICI LAPIDEE INTERNE

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Controllo: Controllo superfici Controllo a vista ogni 2 anniControllo dello strato superficiale delle colonne ed in particolare degli elementi in pietrafacciavista. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.SUPERFICI AD INTONACO ESTERNE

Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti invista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventualianomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti diesecuzione.SUPERFICI AD INTONACO DECORATO E DI RIVESTIMENTO INTERNI

Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vistaquandooccorre

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti invista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventualianomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti diesecuzione.STUCCHI

Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesiControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti invista in particolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllarel'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie,disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.ELEMENTI IN FERRO

Controllo: Controllo generale Verifica ogni 6 mesiControllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione,mancanza, deformazione, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altrielementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.

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Piano di manutenzione:

PROGRAMMA DI MANUTENZIONESOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

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Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

PAVIMENTAZIONI

Intervento: Lucidatura superfici quando occorreRipristino degli strati superficiali previa levigatura e rinnovo della lucidatura a piombo (inparticolare per marmi, graniti e marmette). Impregnazione a base di cere per i materialilapidei usurati.

quando occorreIntervento: Pulizia delle superficiPulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolaturae lavaggio con acqua e soluzioni adatte al tipo di rivestimento.

quando occorreIntervento: Ripristino degli strati protettivi

Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimicheappropriate che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolaredi quelle visive cromatiche.

quando occorreIntervento: Sostituzione degli elementi degradatiSostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle partideteriorate e relativa preparazione del fondo.

PORTE, INFISSI E VETRATE A PAVIMENTO

Intervento: Pulizia vetri quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

ogni 3 anniIntervento: Ripristino fissaggi telai fissi

Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio deiblocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite.

COPERTURA

Intervento: Ripristino copertura quando occorreRipristino degli elementi di copertura e loro sostituzione se danneggiati con elementianaloghi. Ripristino degli strati protettivi inferiori.

ogni 6 mesiIntervento: Pulizia coperturaRimozione di depositi di fogliame e detriti lungo i filari delle tegole ed in prossimità dellegronde e delle linee di deflusso delle acque meteoriche.

IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE REFLUE

Intervento: PuliziaEseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo lacapacità di trasporto dei fluidi.

ogni 6 mesi

01.02 - RestauroElementi Manutenibili / Interventi Frequenza

SUPERFICI LAPIDEE ESTERNE

Intervento: Ripristino superfici quando occorrePulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista mediantelavaggio con acqua deionizzata a bassa pressione. in alternativa provvedere alla pulituramanualmente mediante raschietti, bisturi, spazzole, spatole con acqua.

ogni 5 anniIntervento: Pulizia delle superfici

Pulizia della patina superficiale degradata del rivestimento lapideo mediante lavaggio adacqua ed impacchi con soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, graffitio depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua calda a vapore esoluzioni chimiche appropriate.

ogni 10 anniIntervento: Pulizia e reintegro giunti

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Rimozione dei pannelli lapidei di facciata, pulizia degli alloggiamenti, reintegro degli giuntistrutturali e rifacimento delle sigillature di tenuta degradate.

SUPERFICI LAPIDEE INTERNE

Intervento: Ripristino superfici quando occorrePulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista mediantelavaggio con acqua deionizzata a bassa pressione. in alternativa provvedere alla pulituramanualmente mediante raschietti, bisturi, spazzole, spatole con acqua.

ogni 5 anniIntervento: Ripristino degli strati protettivi

Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimicheappropriate che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolaredi quelle visive cromatiche. ogni 5 anni

Intervento: Pulizia delle superficiPulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolaturae lavaggio con acqua e soluzioni adatte al tipo di rivestimento.

SUPERFICI AD INTONACO ESTERNE

Intervento: Pulizia delle superfici quando occorrePulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua consoluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficialimediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua a pressione e/o con soluzioni chimicheappropriate.

SUPERFICI AD INTONACO DECORATO E DI RIVESTIMENTO INTERNI

Intervento: INTERVENTIIntonaci decorati e di rivestimento• Fase manutentivaSpolveratura delle superfici e delle specchiature celesti con cornici in stucco e verifica dieventuali problemi conservativi su cui fare degli interventi localizzati.• Mappatura dei distacchiSu tutte le superfici ad intonaco dipinte sarà verificata la situazione dei distacchi de visumacroscopicamente e tramite indagine sonora a percussione manuale.• Risanamento distacchiAttraverso infiltrazioni condotte a mano ad iniezione con ciclododecano, per evitare effetti dialterazione e sbiancamento con le malte a calce usate per le stuccature. Per distacchi importanti introduzione di elementi strutturali di collegamento, come perni eancoraggi con tiranti in polietilene. Le operazioni di adesione tra le parti verranno eseguitecon al seguente modalità:- Per distacchi di poco spessore con infiltrazione di adesivo acrilico in dispersione acquosa(es. Plextol ® (EA-MMA) al 50% in acqua); Per distacchi più importanti, sarà utile fare ricorso a materiali riempitivi, a base di malteidrauliche senza presenza di Sali solubili o semisolubili, a base di calce aerea ed inertiidraulici di tipo pozzolanico o malte premiscelate a basso PM (tipo LEDAN®, PLM ®etc)previ test preliminari.

quando occorre

• Pulitura da deposito coerente ed incoerenteSpolveratura superficiale tramite pennelli morbidi ed aspirazione controllata (aspiratoreMuseum Muntz), nelle zone che non presentano disgregazione superficiale, e con gommeWishab,.Qualora risultassero colonie algali, il trattamento di disinfezione delle superfici interessate sifarà con prodotti quali il Preventol RI 80 ® della Bayer, biocida a base di composti del sale quaternario d'ammonio Qualora risultassero colonie fungine, la disinfezione si condurrà con ortofenilfenolo diluitoall’1% in solventi organici: I prodotti saranno applicati a pennello o per nebulizzazione edopo circa 15 giorni di azione, ne sarà verificata l’efficacia ed eventualmente saràriapplicato il prodotto per un secondo ciclo.• Pulitura: rimozione patina biologicaEseguita mediante solvente applicato attraverso supportanti cellulosici, tipo carta kleenex ocarta giapponese, o gel a base di eteri di cellulosa (Klucel G) oppure gel rigido, tipo Gellano

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®. Le pitture manutentive di coloriture ammalorate, saranno invece rimosse meccanicamente eripristinate.• Pulitura chimicaEseguita, previe indagini stratigrafiche, applicando solventi organici, con il metodo deltriangolo di Teas nel sistema ISCR del triangolo interattivo, che fa uso di soli tre gruppisolventi, alcoli, chetoni, idrocarburi alifatici, a bassa penetrazione e rigonfiamento dellapellicola pittorica e bassa tossicità dell’operatore, oppure con i metodi acquosi. • Rimozione sali In caso di presenza di sali solubili (nitriti, nitrati, cloruri etc.), vengono effettuati trattamentidi estrazione tramite compresse di polpa di cellulosa ed acqua deionizzata lasciata a contattofino a completa asciugatura dell’impacco e saranno estratti per osmosi. Qualora si tratti di Sali parzialmente solubili quali il gesso (solfato di calcio), ladesolfatazione sarà eseguita con compresse di carbonato d’ammonio .• Consolidamento pellicola pittoricaEseguita attraverso l’interposizione di un sottile strato di carta o di poliestere siliconato(Melinex ®) esercitando con rulli o spatole una moderata pressione al fine di favorire lariadesione delle parti distaccate, rimuovendo la carta al termine. Per superfici disgregate siesegue Il preconsolidamento per nebulizzazione a bassa pressione con miscele ad altadiluizione di fissativo in solvente. Il consolidamento per i problemi di de coesione prevede l’applicazione di resina acrilica abassa concentrazione (massimo 3%) o prodotti già pronti denominati “fissativi per pastelli etempere” (prodotti dalla Lefranc et Bourgeois, dalla Maimeri, dalla Lukas etc.). Per i sollevamenti si utilizzano le emulsioni acriliche (Plextol B500 a base di copolimero di nbutil acrilato e metil metacrilato BA-MMA), oppure le microemulsioni acriliche (micelle didimensioni da 5 a 10 micron). • Stuccatureda eseguirsi con malte di uguale consistenza a quelle esistenti indagate tramite analisichimiche su microprelievo di campione dalle malte.• Reintegrazione pittoricasarà realizzata con colori ad acquerello ed in casi particolari all’interno anche con colori apastello, che hanno pochissimo legante a base di gomma arabica come l’acquerello. • Protezione finaleDa eseguirsi con resina acrilica (Paraloid B72 ®) mediante applicazione per nebulizzazionein soluzione con acetone a bassa percentuale. Intonaci di rivestimento• Fase manutentivaSpolveratura delle superfici e delle specchiature celesti con cornici in stucco e verifica dieventuali problemi conservativi su cui fare degli interventi localizzati come sopra descritto.• Pulitura superficialeTramite spolveratura con pennelli morbidi e aspiratore ad azione controllata, o azionemeccanica tramite spugne Wishab per eliminare deposti superficiali incoerenti o appenacoerenti.• Coloritura degli intonaci La coloritura sarà realizzata tramite scialbo con pittura a pigmenti stabili legati da calce,facendo attenzione che i prodotti non contengano percentuali di resine acriliche, tali dacreare un effetto barriera indesiderato. Fra i preformulati si indicano prodotti tipo Boero odella Calce del Brenta.

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