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Manuela Baldeschi Supervisore SSIS - Università di Firenze Glossario dei termini tiflologici e descrizione dei principali strumenti per la letto-scrittura e per il disegno in rilievo Testo rielaborato da Baldeschi M. Appunti di Pedagogia Speciale, Boso Editore, 2001 e da Baldeschi M. Elementi di Tiflopedagogia, in corso di stampa

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Manuela Baldeschi

Supervisore SSIS - Università di Firenze

Glossario dei termini tiflologici e descrizione dei principali strumenti per la letto-scrittura e

per il disegno in rilievo

Testo rielaborato da Baldeschi M. Appunti di Pedagogia Speciale, Boso Editore, 2001 e da Baldeschi M. Elementi di Tiflopedagogia, in corso di stampa

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TIFLOLOGIA = studio della cecità; dal greco typhlòs e -logia.

      Scrittura "IN NERO" = è il termine che indica la nostra scrittura di vedenti (nero-inchiostro su bianco-carta) per distinguerla da quella braille (puntini a rilievo)

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Strumenti per la Scrittura/Lettura

• Tavoletta braille = è il primo strumento di scrittura, con il quale si inizia l'approccio al braille. E' una griglia di metallo o di plastica, apribile per poter inserire il foglio, composta da caselle che riproducono i sei spazi braille. Con un punteruolo si ottengono i rilievi relativi a ciascuna lettera.

• E' necessario scrivere in maniera speculare, poiché, girando il foglio, le lettere risultano ribaltate.

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• DATTILOBRAILLE = Macchina meccanica per scrivere in braille. E' fornita da sei tasti, uno per ogni puntino del codice, per cui ad ogni battuta di lettera vengono premuti uno o più tasti contemporaneamente. Al centro dei sei tasti c'è il tasto-spazio.

• Consente di scrivere in positivo (posizione dei puntini secondo la direzione di lettura) e di rileggere immediatamente tutto il testo. Ha il limite di essere rumorosa. La marca più diffusa è la <Perkins>, di fabbricazione statunitense.

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• VOCALIZZATORE = periferica (cioè collegata all'Unità Centrale del P.C) che trasferisce in audio tutto ciò che viene scritto, o che comunque compare sullo schermo. I modelli più recenti hanno un suono non eccessivamente metallico a differenza dei primi esemplari che comparvero sul mercato.

• La lettura del testo può essere scandita per frasi, per parole o per singoli fonemi; è possibile regolare anche la velocità di lettura.

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• STAMPANTE BRAILLE = periferica (cioè collegata all'Unità Centrale del P.C) che stampa in braille i testi scritti con il computer. La lunghezza della riga è di 40 caratteri, pertanto non è un esatto trasferimento dello scritto che compare sullo schermo, a meno che non si modifichi preventivamente l'impostazione del testo.

• Questa caratteristica va tenuta presente quando un operatore vedente prepara delle tabelle con precise tabulazioni (si rischia di avere una stampa in braille completamente illeggibile per i ritorni a capo).

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• BRAILLE-MATE = macchina elettronica portatile per scrivere in braille. Come quella meccanica ha sei tasti più uno. E' possibile scaricare i dati sul calcolatore e quindi accedere all'uso delle periferiche: il documento può essere ascoltato, può essere ricontrollato con la barra braille, può essere stampato in braille o in nero. E' assolutamente silenziosa, è alimentata a batterie ricaricabili, e quindi molto "autonoma“; è di minimo ingombro (cm. 20X10 circa).

• Ha il limite di non consentire la lettura sul momento dell'intero testo, poiché dispone di un display labile per un solo carattere, cioè si legge una sola lettera alla volta.

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• BRAILLOTHERM (detta anche barra braille labile) = periferica (cioè collegata all'Unità Centrale del P.C.) che trasferisce in braille tutto ciò che viene scritto e che compare sul monitor.

• Lo strumento presenta una "finestra" composta da 40 caratteri (nei modelli più sofisticati) cioè 40 caselle a 6 punti braille; via via che il cursore si sposta, ciascun segno viene rappresentato con l'alzarsi dei relativi puntini del codice. Terminata la riga si azzerano tutti i puntini (labile) per lasciar posto alle nuove parole. Questa macchina consente di leggere una sola riga alla volta e non tutta la videata al completo, anche se, con dei tasti appositi, è possibile navigare (UP/DN) tra le righe del testo.

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• SKANNER "SISTEMA OSKAR" = I dati della pagina scannerizzata vengono trascodificati in ASHI e quindi compatibili con i programmi che gestiscono il computer e le periferiche speciali. Il testo compare sullo schermo e può essere letto sulla barra braille, ascoltato con il vocalizzatore o stampato in rilievo.

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Disegno/immagini in rilievo: fruizione/produzione

• ALBUM TIFLOLOGICO (detto anche “piano di gomma) = Composto da pagine di materiale sintetico speciale posate su un piano di gomma leggermente zigrinato.

• Ha la caratteristica di restituire subito il tratto in rilievo, in positivo; si usa una penna a sfera la quale, passando sul foglio, fa “alzare” il suo tratto di circa un millimetro, rendendo immediatamente leggibile quanto scritto o disegnato.

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• CORDOGRAF = Piano di cartone rigido coperto completamente di velcro su quale si disegna con un cordoncino; è veloce e molto stabile, l'ideale per veloci schizzi di figure geometriche e molto usato nelle spiegazioni di geometria (insieme al piano di gomma)

• E’ la versione moderna, molto più pratica e stabile, dell’antico “cuscinetto” sul quale si fermava il cordoncino con spille da sarta con la capocchia sferica.

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Il piano bucherellato su cui si posa la

matrice della mappa tattile

Thermoformatura a caldo

pneumatica

THERMOFORM = strumento per realizzare mappe tattili a diversi livelli di spessore. E' un apparecchio in grado di modellare a caldo fogli di plastica più o meno spessi imprimendo loro le forme del modello da riprodurre.

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• La matrice viene collocata su una piastra bucherellata che rappresenta il piano d'appoggio dello strumento: i fori sono le bocche d'aspirazione per avere il vuoto d'aria ottenuto con la chiusura ermetica del coperchio.

• La plastica, resa abbastanza morbida dal calore prodotto dalla macchina (70 - 80 gradi), si adagia sulla matrice e ad aspirazione avvenuta, vi aderisce completamente riproducendo anche i particolari minuti. Questa tecnica è detta termoformatura a caldo pneumatica.

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• Mappa thermoformata = immagine a rilievo (disegno, bassorilievo, grafico etc.) realizzata con la tecnica che utilizza il thermoform. 

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• MAPPA STERECOPY detta anche "MINOLTA“, dal nome della ditta che ha il brevetto

• È una tecnica per produrre immagini in rilievo: non consente di riprodurre diversi livelli di spessore ma esclusivamente linee e campiture.

• Tuttavia è di grande utilità per la rapidità con cui si realizza un disegno in rilievo.

• Si usa preferibilmente per semplici disegni geometrici, grafici etc.

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Figura 1 Fusore "MINOLTA"= per realizzare le mappe stereocopy

E’ uno strumento a raggi infrarossi, detto comunemente "fornetto". La carta speciale, la cui superficie è coperta interamente da microcapsule gassose, già fotocopiata con il disegno da riprodurre, viene inserita all'interno del fusore.

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• Il passaggio rapido sotto la lampada (3 - 5 secondi) permette alle capsule segnate dal toner di alzarzi, gonfiandosi.

• Pertanto l'operatore può prevedere l'effetto poiché tutto ciò che appare nero risulterà aggettante rispetto al fondo bianco che rimarrà liscio.

• E’ consigliabile avere un fusore a scuola

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Strumenti tecnici tiflologici per il disegno a rilievo

• sono reperibili sul mercato una quantità di sussidi per consentire la realizzazione di disegni tecnici in modo autonomo; tutti quanti hanno la caratteristica della stabilità.

I principali sono:• Tecnigrafo, con morsetti per evitare spostamenti non

voluti delle squadre;• Compasso, simile al nostro "balaustrino", ma di

dimensioni maggiori;• Goniometro, con semicerchio graduato in rilievo e con

asta mobile in corrispondenza dei gradi di un angolo piatto. 

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• PIANO DI GOMMA CON RIBALTINE (per impedire gli spostamenti del foglio) con fogli speciali (identici a quelli dell’album da disegno descritto al punto 11) per il disegno in rilievo; per disegnare si usa un punteruolo che "arriccia" la carta plastificata e consente la lettura tattile di quanto tracciato;

 

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• LAVAGNA DIGITALIZZATRICE = Si tratta di una tavoletta simile ad una lavagna, munita di penna ottica; la lavagna è composta da un reticolo di punti (3.500 x 2.500 circa) i quali sono identificati da una coppia di ordinate. La penna ottica avvicinata a qualche centimetro da un determinato punto, trasmette al computer l'esatta posizione del punto interessato; se in fase di programmazione l'operatore avrà associato ad ogni punto o gruppo di punti una particolare informazione (il nome di un segmento, di un luogo geografico, di una zona di una figura), il computer è in grado di visualizzare o vocalizzare l'informazione memorizzata.

• Sopra la lavagna si può porre materiale in rilievo ad uso dei ciechi, come mappe tattili, figure geometriche ecc.

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Fine della parte terza