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58/220 marzo - aprile 2013 Periodico di informazione Aziendale Il ristorante “L’Altro” sarà lieto di ospitarvi per il vostro pranzo di Pasqua. Tra le proposte del menù tradizionale potete scegliere: antipasto di pesce, asparagi, capretto e tanto altro ancora. Prezzo menù pasquale 30 I soci e i dipendenti Risto 3 possono godere di un sconto del 15% su tutti i servizi offerti dal ristorante. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 - Editore Risto3 s.c. - Registrazione Tribunale n. 1359 del 7/05/2008 - Direttore responsabile: Walter Liber Stampa “Grafiche Futura” S.R.L. Via della Cooperazione, Mattarello di Trento - periodicità mensile SOMMARIO LA COOPERAZIONE E RISTO 3 IL PRINCIPIO DELLA “PORTA APERTA” COOPERARE È BELLO!DALLA SCUOLA PRIMARIA DI BOLOGNANO LE PERSONE IN RISTO 3 MENSA INTERAZIENDALE CEOLE CE LA RACCONTA DAVIDE VIVERE IN RISTO 3 CORSO CUCINA INTEGRALE CI HA LASCIATO… FAMILY AUDIT: UN PERCORSO DI QUALITÀ PER TUTTO IL PERSONALE ALZA IL PIEDE E RISPARMIA… MOSTRA AL MART: IL DESIGN DEL CIBO IL GUSTO DELL’ASSAGGIARE UN LIBRO AL MESE IL MUSEO IMMAGINATO ANNIVERSARI COMPLEANNI E NASCITE PASQUA AL RISTORANTE “L’ALTRO” AFFRETTATEVI! Prenotazioni entro il 20 marzo 2013 Mariapaola 329-9014953

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marzo - aprile 2013Periodico di informazione Aziendale

Il ristorante “L’Altro” sarà lieto di ospitarvi per il vostro pranzo di Pasqua.Tra le proposte del menù tradizionale potete scegliere: antipasto di pesce,asparagi, capretto e tanto altro ancora.Prezzo menù pasquale € 30I soci e i dipendenti Risto 3 possono godere di un sconto del 15% su tutti iservizi offerti dal ristorante.

Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 - Editore Risto3 s.c. - Registrazione Tribunale n. 1359 del 7/05/2008 - Direttore responsabile: Walter Liber

Stampa “Grafiche Futura” S.R.L. Via della Cooperazione, Mattarello di Trento - periodicità mensile

SOMMARIOLA COOPERAZIONE E RISTO 3

IL PRINCIPIO DELLA “PORTA APERTA”

COOPERARE È BELLO!DALLA SCUOLAPRIMARIA DI BOLOGNANO

LE PERSONE IN RISTO 3

MENSA INTERAZIENDALE CEOLECE LA RACCONTA DAVIDE

VIVERE IN RISTO 3

CORSO CUCINA INTEGRALE

CI HA LASCIATO…

FAMILY AUDIT: UN PERCORSO DI QUALITÀ PERTUTTO IL PERSONALE

ALZA IL PIEDE E RISPARMIA…

MOSTRA AL MART: IL DESIGN DEL CIBO

IL GUSTO DELL’ASSAGGIARE

UN LIBRO AL MESE

IL MUSEO IMMAGINATO

ANNIVERSARI

COMPLEANNI E NASCITE

PASQUAAL RISTORANTE“L’ALTRO”

AFFRETTATEVI!Prenotazioni entroil 20 marzo 2013

Mariapaola329-9014953

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IL PRINCIPIO DELLA PORTA APERTA

A differenza delle società capitalistiche doveogni aumento (o riduzione) del Capitale Socialedeve avvenire per atto notarile, nelle cooperativeesiste il PRINCIPIO DELLA PORTA APERTA.

La società cooperativa può accogliere libera-mente nuovi soci in possesso dei requisiti stabili-ti dalla legge e dallo statuto, senza che quest’ul-timo debba essere modificato.

È il principio della “porta aperta” che sottoli-nea il carattere non egoistico delle impresecooperative in quanto non ci si trova davanti achiusure nei confronti di coloro che siano in pos-sesso dei requisiti per diventare socio.

Nel Codice civile in più occasioni viene ricorda-to questo fondamentale principio cooperativo. • L'art. 2511 prevede che " Le cooperative sono

società a capitale variabile con scopo mutuali-stico" sottintendendo quindi l’apertura all’en-trata di nuovi soci e di nuovo capitale.

• l'art. 2521, comma 3, precisa che l'atto costi-tutivo deve indicare: "i requisiti e le condizio-ni per l'ammissione dei soci e il modo e iltempo in cui devono essere eseguiti i conferi-menti".

• l’art. 2524 -Variabilità del capitale- prevedeche "Il capitale sociale non è determinato inun ammontare prestabilito; nelle società coo-perative l'ammissione di nuovi soci, nelleforme previste dall'articolo 2528, non com-porta modificazione dell'atto costitutivo.

• l'art. 2527 rimette all'atto costitutivo il com-pito di stabilire i requisiti per l'ammissione deinuovi soci e la relativa procedura. I criterinaturalmente non possono essere discrimina-tori, ma coerenti con lo scopo mutualistico el'attività economica svolta.

• l'art. 2528 si occupa degli aspetti proceduralidell'ammissione, introducendo accanto allacompetenza del Consiglio diAmministrazione, meccanismi di garanzia pergli aspiranti soci. Il comma 3 dispone che "IlConsiglio di Amministrazione deve entro ses-santa giorni motivare la deliberazione di riget-

to della domanda di ammissione e comuni-carla agli interessati"; il comma 4 dispone che"Qualora la domanda di ammissione non siaaccolta dagli amministratori, chi l'ha propostapuò entro sessanta giorni dalla comunicazio-ne del diniego chiedere che sull'istanza si pro-nunci l'assemblea, la quale delibera sulledomande non accolte, se non appositamenteconvocata, in occasione della sua prossimasuccessiva convocazione"; Il comma disponeche: "Gli amministratori nella relazione albilancio illustrano le ragioni delle determina-zioni assunte con riguardo all'ammissione deinuovi soci".

Nella storia della cooperazione (anche trentina)abbiamo assistito a società cooperative che sullaporta aperta si muovevano in maniera diversa.Alcune sono rimaste negli anni con una compa-gine che non ammetteva nuovi soci dando vitaad una stretta cerchia di persone che, in caso disviluppo della società, godevano di una serie diprivilegi senza condividere la crescita con gli altricollaboratori che mai potevano diventare soci.Questa impostazione non rispetta l’essenza dellacooperazione che consiste nell’allargare l’areadella coscienza, del coinvolgimento e possibil-mente della ricchezza di coloro che vi lavorano enon solo di pochi soci.

D’altro canto pericolosa era anche la societànella quale tutti coloro che entravano eranocostretti a firmare il patto sociale. Questo hadato vita sovente a cooperative in cui risponde-vano tutti, ma la gestione era fatta da pochi sociche si riunivano in Assemblea in posti quasi irrag-giungibili e che decidevano tutto a scapito deglialtri soci che rispondevano degli impegni presisenza avere una vera e propria possibilità dientrare nel merito della gestione.

Risto 3 ha scelto una strada diversa.a) le riunioni Assembleari debbono essere fatte

in Provincia di Trento in posti facilmente rag-giungibili;

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b) ogni anno si immette un cospicuogruppo di soci nuovi sentendopreventivamente il parere dei lororesponsabili (coordinatori o capiarea) e cercando di mantenere unequilibrio tra le varie zone nellequali si opera;

c) il socio viene sempre ammesso(da quando vi è la possibilità)nella categoria speciale e quindidopo la conoscenza (assunzionecome lavoratore non socio) vi è ilfidanzamento (socio iscritto nellacategoria speciale) per passareinfine al matrimonio e quindi adivenire socio ordinario a tutti glieffetti.

Riteniamo che quanto messo inpratica (tenendo anche conto diquanto previsto dalle norme legisla-tive -esempio non possono esservisoci iscritti alla categoria speciale inmisura superiore al terzo dell’interonumero dei soci, ogni 2 ordinariquindi uno speciale- e della duratamassima del periodo in cui finisce ilcontratto sociale di socio iscrittoalla categoria speciale -5 anni-) siaseppur perfettibile, in linea conquanto da noi ritenuto corretto perfar crescere una società autentica-mente cooperativa.

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La Cooperazione e risto 3

DALLA SCUOLA prImArIA DI BoLognAno:

“COOPERARE È BELLO!”Noi bambini della classe V A della scuola pri-

maria di Bolognano - Istituto Comprensivo diArco - abbiamo fondato con l’aiuto delle nostremaestre un’Associazione cooperativa scolasticache si chiama “Un ponte d’amore”.

Il nostro logo rappresenta due cuori che siabbracciano e un arcobaleno che forma unponte che simboleggia il desiderio di aiutare glialtri.

In particolare il nostro scopo principale è quel-lo di aiutare i bambini della scuola primaria diCavezzo, in provincia di Modena, che è stata col-pita dal terremoto del maggio scorso.

Insieme alla cooperativa dei bambini delleclassi quinte della scuola primaria di Romarzolloabbiamo partecipato ai mercatini di Natale diArco, vendendo oggetti e decorazioni natalizierealizzate da noi.

Anche i nostri genitori ci hanno dato unamano e siamo riusciti a realizzare tantissimecose!

Le persone sono state molto generose con noiperché abbiamo spiegato loro i nostri scopi condei cartelloni e abbiamo risposto alle domandeche ci facevano.

Con le offerte che abbiamo raccolto potremoaiutare davvero i nostri amici di Cavezzo e spe-riamo di poterli rendere più sereni.

Per noi è stata una esperienza bellissima checi ha insegnato tante cose e che speriamo diripetere.

Abbiamo capito che lavorare insieme ci aiutaad andare d’accordo e ad essere più forti e poi èanche molto divertente!

Fare una cooperativa vuol dire però averedelle responsabilità: votare il Consiglio diAmministrazione, raccogliere le sottoscrizioni etenere il libro cassa… ma tutto questo ci ha fattosentire importanti proprio come dei “grandi”.

Insomma, quella della cooperativa scolastica èun’esperienza che consigliamo a tutti!

Cogliamo l’occasione per ringraziare i nostrisoci sostenitori e simpatizzanti e per augurare atutti un anno sereno e ricco di soddisfazioni.

Un saluto particolare a voi della CooperativaRisto3 e al personale della nostra mensa e allanostra “mitica” cuoca Cristina, perché oltre aibuoni pranzetti, ci regalano tutti i giorni tantobuon umore!

I bambini della classe V^Adella scuola di Bolognano

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Le persone di risto 3

MENSA IntErAzIEnDALE DI CEOLE:

cE LA rAccontA DAVIDEAbbiamo incontrato Davide Rotundo nella

nuova struttura inter aziendale di Ceole apertanel maggio del 2012.

Siamo arrivati in una bella giornata di sole chemette in evidenza l’accoglienza della sala: moltoluminosa, arredata con mobili moderni e conampie vetrate che fanno sentire”in vacanza”.Questo in effetti bisogna lasciarlo alla zona delBasso Sarca: la temperatura mite fa sentire “invacanza “ anche chi lavora!Davide, ormai è quasi un anno che presti

servizio a Ceole. Come ti trovi?Direi molto bene per molti fattori. Intanto

abito qui vicino e, avendo due figli ancora picco-li, la vicinanza al posto di lavoro facilita la conci-liazione della vita lavorativa con la vita famiglia-re. Inoltre abbiamo la fortuna di essere in tre, ioLetizia e Karin, come personale della mensa, e citroviamo molto d’accordo. Questo conta moltosul posto di lavoro.Tu vieni da altre esperienze come cuoco

sia nel settore privato sia in quello dellaristorazione collettiva.

Si ho fatto ovviamente altre esperienze nelsettore: per molti anni ho lavorato all’Hotel“Perla” di Riva e, in seguito, in un’ altra aziendadi ristorazione collettiva. Devo dire che mi trovomolto bene anche come lavoro in cooperativa.C’è serietà del gruppo, rispetto della persona, sipercepisce, anche per chi è appena arrivato, unaunione del gruppo aziendale. Le persone dovreb-bero lavorare in certe ditte, anche di ristorazionecollettiva: solo così si può capire che in Risto 3 èun altro mondo.

Anche l’allestimento della cucina, pur conqualche pecca ci fa sentire a nostro agio.Abbiamo una cappa che facilita il riciclo dell’ariatra quella calda emessa e lo scambio con l’ariafredda esterna; sono state posizionate luci chevanno a compensazione con la luce esterna; ilriscaldamento è garantito dai pannelli solari.Insomma un ambiente molto ecologico. Inoltre

abbiamo anche il supporto di una buona forma-zione tecnica (HACCP, sicurezza sul lavoro) checi fa sentire protetti dall’azienda.Come vi trovate con i clienti visto che

hanno cambiato due ditte nell’arco di pocotempo?

Anche con loro penso che siamo riusciti acreare un buon rapporto, quasi famigliare (con-siderati anche i numeri, circa 100 pasti). Il menùlo costruisco giorno per giorno in base alla sta-gione e anche al tempo meteorologico. Così sievitano sprechi e si riesce a rompere la monoto-nia della quotidianità per i clienti.

Peccato che siamo in una zona un po’ nasco-sta a livello di raggiungibilità: siamo presso lasede dell’Associazione Artigiani alle spalle delCarwasch, ma c’è un intricato labirinto di stradeper raggiungerci. Comunque arrivano e, diconodi trovarsi molto bene.

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ViVere in risto 3

Negli scorsi mesi di novembre e dicembre,abbiamo avuto l’occasione di ripetere l’entusia-smante esperienza dei corsi tenuti dal nostro”fedelissimo e preparatissimo” chef LucaZangoni, che ringraziamo per la competenza el’impegno profuso.

Nelle serate trascorse in perfetta armonia edallegria, ci siamo dilettate a cucinare decotti,ottime zuppe di cereali come farro, avena emiglio, gustose focacce, cibi etnici ed altri dellacucina internazionale.

L’argomento del corso riguardava infatti la“Cucina naturale ed integrale”.

Molto interessanti anche le due degustazionidi olii e di vini, tenute durante le lezioni seralidalla signora Mariagrazia Brugnaradell’Accademia d‘Impresa, ente organizzatoredel percorso formativo.

Memorabile la cenetta finale nella qualeabbiamo dato dimostrazione di quanto avevamoappreso, mettendo in tavola ottimi manicaretti

tutti a base di prodotti naturali ed integrali, iltutto condito da buonumore e simpatia.

Le partecipanti al corso: Cristina, Enza,Alberta, Marianna, Debora, Luisa, Rita, Diana,Laura, Agnese, Daniela, Alessandra e Donatella.

Continuano i corsi organizzati in collaborazione con l’ente bilaterale per il turismo. Ecco cosa ci scrivono le colleghe che hanno partecipato al

corso DI CUCINANATURALE ED INTEGRALE

Ci ha lasciatoimprovvisamente laSocia Cinzia Dassati.Collaborava da parec-chi anni con noi pres-so la Casa di CuraSacra Famiglia diArco. I colleghi sistringono alla fami-glia per la prematurascomparsa. La ricor-

deremo sempre per il Suo impegno prezioso,puntuale e discreto.

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cI hA LAscIAto...

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Continuano i corsi organizzati in collaborazione con l’ente bilaterale per il turismo. Ecco cosa ci scrivono le colleghe che hanno partecipato al

corso DI CUCINANATURALE ED INTEGRALE

ViVere in risto 3

Il Family Audit è una certificazione volontariaattraverso la quale la Cooperativa s’impegna atrovare soluzioni per facilitare la conciliazione peri propri lavoratori tra i tempi famigliari e quellilavorativi.

Nata, alcuni anni or sono, da un’ideadell’”Agenzia della Provincia Autonoma diTrento per la famiglia, la natalità e le politichegiovanili”, dall’anno scorso è stata adottatacome sperimentazione dal Governo Nazionale.

Family Audit è uno strumento che promuoveun cambiamento culturale e organizzativo all’in-terno delle società e associazioni, e consentequindi alle stesse di adottare politiche di gestio-ne del personale orientate al benessere deidipendenti e delle loro famiglie.

La proposta secondo noi innovativa è che saràun gruppo di lavoro composto dai lavoratori/lavoratrici della cooperativa che elaborerà le pro-poste da sottoporre, in un secondo tempo, alvaglio della Direzione.

La partecipazione dei collaboratori dell’orga-nizzazione diventerà un valore fondamentale perl’orientamento delle azioni della Cooperativa.

Il processo è appena cominciato con il primoincontro del 15 febbraio e terminerà entro la finedi maggio del 2013.

Come tutte le certificazioni, una volta appro-vato il piano delle Attività da parte dellaProvincia, ogni anno Risto 3 dovrà dimostrare diaver raggiunto gli obiettivi che si era prefissata.

Ogni anno vi sarà quindi un processo per arriva-re alla riconferma del certificato.

Il gruppo di lavoro, condotto dalla dott.ssaRossana Roner consulente scelta da Risto 3, ana-lizzerà la situazione e proporrà idee di concilia-zione rispetto ai sei ambiti indicati dalla certifica-zione:1. Organizzazione del lavoro (orari, processi e

luoghi di lavoro).2. Cultura della conciliazione(filosofia aziendale

e sviluppo del personale).3. Comunicazione (strumenti di comunicazione

interna e/o esterna).4. Benefit e servizi (contributi finanziari, servizi

alla famiglia).5. Distretto Famiglia provinciale (responsabilità

sociale d’impresa, adozione strategie e sistemidi rendicontazione che informano corretta-mente sul valore sociale creato e distribuito).

6. Nuove tecnologie (presenza presso l’organiz-zazione di una strategia esplicita sul ruolo chele nuove tecnologie possono apportare perottimizzare il tempo del dipendente e dell’or-ganizzazione stessa).

Vi invitiamo a chiedere informazioni aivostri/vostre colleghe che fanno parte delGruppo di Lavoro (Dulcamara Rossana eVivaldelli Maurizio Zona Alto Garda, FormoloIolanda, Idri Djouhra, Manca Annamaria,Ponzetta Paola, Sada Ahishakiye Zona Trento,Geri Sonia Zona Rovereto, Girardi Daniela ZonaValsugana, Moratti Chiara, Villotti Sara, ZambelliGiovanni e Zampi Alessandra Uffici Centrali. Unconfronto più allargato potrà portare nuove ideee proposte per un continuo miglioramentodell’Azienda e, di conseguenza, una sempremaggiore qualità dei nostri servizi.

cErtIfIcAzIonE FAMILY AUDIT:un pErcorso DI QUALITÀpEr TUTTO IL PERSONALE DI rIsto 3

cI hA LAscIAto...

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Risparmio – risparmio - risparmio,una parola che in questi ultimi anni nonci viene sicuramente… risparmiata, siaquando sentiamo notizie sulle limita-zioni di spesa alimentare, come quan-do ci vengono illustrate le esigenze edifficoltà energetiche del nostro Paese.

Tutti ne scrivono tanti ce ne parlano.Anche noi siamo direttamente interessati adaffrontare le difficoltà di bilancio famigliare enon siamo estranei al problema dei continuiaumenti di costi delle materie prime, dell’ener-gia in generale e specialmente del caro- petrolio.

Il caro-petrolio è per noi automobilisti una vocedi spesa molto impattante. Fare senza automobileè però spesso difficile ed in certi casi per motivi dilavoro o residenza possiamo dire impossibile.

Per difenderci e mantenere ancora in futurola nostra mobilità indipendente, diventa assolu-tamente utile tenere a mente qualche accorgi-mento pratico nell’uso della automobile.

Per provare a risparmiare, ecco alcuni accorgi-menti che sembrano semplici e facilmente adot-tabili da subito.• Non partire velocemente a razzo. In que-

sta modalità, per qualsiasi tipo di motore lanecessità di carburante è esageratamente ele-vata. Far andare troppo “su di giri” il motorein partenza è come buttare i propri soldi dallafinestra.

• Cambiare alla marcia superiore. Acceleraremolto sulla stessa marcia può costare moltocaro. Tra una marcia e l’altra la differenza difabbisogno di carburante può essere intornoal 20%. Mantenere bassi i giri del motore èuna delle abitudini di guida più efficaci perdiminuire i consumi.

• Nelle lunghe soste spegnete il motore. • In autostrada. E’ preferibile mantenere una

velocità costante. L’andatura irregolare e lecontinue accelerazione e variazioni di veloci-tà, oltre ad essere pericolose, fanno scenderevelocemente la lancetta del serbatoio spin-gendo in alto i consumi.

• In prossimità dei semafori orotatorie. E' assurdo accelerare per

arrivare prima allo stop o davanti adun semaforo per frenare e fermarsi.Diminuire invece la velocità nel trat-

to di avvicinamento al semaforo oall’inserimento in rotatoria, si può

sfruttare magari l'incrocio col segnaleverde evitando in questo modo la sosta colmotore acceso.

• Anche il peso dell’automobile influiscesul consumo di carburante. Il portabagagliposteriore non è uno sgabuzzino ambulante,ogni chilo di peso risparmiato aiuterà a dimi-nuire il consumo come pure il portapacchi,-sci,biciclette ecc. creano attrito e peggioranol’aerodinamicità del veicolo: tenere solo quan-do servono e da smontare subito.

• La manutenzione dell’automobile è fon-damentale per contenere i consumi di car-burante. Un filtro dell’aria otturato aumentail consumo del 10-15%. Allo stesso modo,l’olio lubrificante troppo vecchio comportauno sforzo maggiore al motore.

• Controllare periodicamente la pressionee lo stato dei pneumatici. I pneumaticisgonfi maggiorano l’attrito con l’asfaltodiventando elemento frenante al movimentodel veicolo.

• L’installazione di un apposito impiantoper alimentazione a GPL o Metano o adalimentazione ibrida (benzina-elettricità)riduce notevolmente i consumi e l’inqui-namento.

• Self Service. Fare rifornimento ai distributoriself service consente di risparmiare diversicentesimi al litro.

Sembrerà scontato ma il risparmio più grandesi ha poi utilizzando, ove possibile, la bici o sem-plicemente per brevi tragitti andando tranquilla-mente a piedi.

ALzA IL PIEDE E RISPARMIA …

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Dal 9 febbraio 2013 al 2 giugno 2013 il Martpresenta un'inedita incursione nel design e nellaprogettazione del cibo. “Progetto Cibo. Laforma del gusto”.

In questi ultimi anni il dibattito intorno al ciboha raggiunto livelli inediti di coinvolgimento delpubblico. Anche il mondo del design, che sem-pre registra e spesso anticipa le tendenze esteti-che e culturali, ma anche socioeconomiche eantropologiche, ha dedicato grande attenzioneal mondo dell’alimentazione, mostrando creati-vità, curiosità e grande capacità innovativa.

Proprio le creazioni di un folto gruppo di“food designer”sono al centro della mostra“Progetto Cibo. La forma del gusto”, con cui ilMart, Museo di arte moderna e contemporaneadi Rovereto, presenta l'arte della progettazioneindustriale e del design più sperimentale applica-ta all’alimentazione.

La mostra, a cura di Beppe Finessi, è in pro-gramma dal 9 febbraio al 2 giugno 2013

Il percorso espositivo, suddiviso per areetematiche, si apre con un omaggio al libretto“Good Design” pubblicato da Bruno Munari cin-quant’anni fa nel quale il grande maestro inse-gnava a leggere i prodotti della natura, come adesempio l’arancia, come fossero oggetti didesign, sottolineandone, con ironia e rigore, lecaratteristiche “funzionali e prestazionali”.

Partendo proprio da quella lezione, sarannoraccontati alcuni “cibi anonimi” attraverso appo-site interpretazioni grafiche, per mostrarne leforme tradizionali, nella loro sofisticata e precisacostruzione architettonica: perché dietro a pie-tanze molto connotate geograficamente come ilSushi o lo Strudel, così come la Lasagna,l’Arancino o l’Oliva ascolana, si celano struttureprogettuali frutto di un accorto compromessotra immagine, gusto e produzione. Un alimentocosì basilare e onnipresente come il Pane sarà

presentato in una teoria di forme differenti,esposte come vere e proprie sculture per valoriz-zarne la loro “bontà” estetica.

Una sezione della mostra racconta alcune par-ticolari ricette, create da chi per mestiere elabo-ra cibi particolarmente sofisticati come alcunigrandi chef nazionali e internazionali, ma ancheda chi normalmente applica la propria sensibilitàe creatività in altri ambiti, come un significativogruppo di designer invitati recentemente a espri-mersi proponendo una vera e propria ricetta dicucina.

Un ricco programma di eventi coinvolge chefdi livello internazionale, che realizzeranno delleserate di show-cooking nelle sale espositive: sipotranno vedere in azione Gualtiero Marchesi,Daniel Facen, Davide Scabin, Claudio Sadler,Roberto Valbuzzi, Bruno Barbieri, MorenoCedroni, Felice Lo Basso, Luigi Taglienti.

AL MART IL DESIGN DEL CIBO

INFO, ORARI, TARIFFE, SERVIZI

http://www.mart.tn.it/info

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La mia gatta non ama cambiare abitudini ali-mentari, e se per qualche ragione la solita pappaè sostituita da cibi per lei inconsueti, inizia unrituale di riconoscimento molto complesso, gui-dato dal naso e dalle vibrisse. Poi gira attorno alpiatto circospetta guardandomi ripetutamentecon i grandi occhi verdi prima di avvicinare il suomusetto all’ancora ignoto contenuto. Superatala prova olfatto e dopo le evoluzioni di avvicina-mento, un solo boccone masticato lentamenteemette la sentenza definitiva.

Ho scelto di cominciare con questo esempioperché ritengo che esprima, con un’immaginebuffa e caratteristica, l’importanza dell’assaggia-re i cibi, soprattutto per chi fa il nostro lavoro,anche se a volte qualcuno se ne dimentica.

Ebbene sì: ritengo che prendere spunto dallatecnica del gatto possa aiutarci ad evitare dellebrutte figure!

Pensateci. A ognuno di noi è capitato, alme-no una volta, di andare al ristorante e trovarsidavanti ad un piatto, magari bello e invitante, edi avvicinare alla bocca il primo boccone, ansio-so di sentire il tripudio di sapori che tanto atten-deva, per poi ritrovarsi a masticare qualcosa cheè troppo salato, o insipido, o stracotto.

Certo, noi non lavoriamo in ristoranti tre stel-le Michelin, quindi una persona poco attentapotrebbe chiedersi: chi mai può avvicinarsi ainostri piatti con tali aspettative?

Questa persona si sbaglia. Il cibo è semprecibo, e nello scorrere delle nostre giornate rico-pre un ruolo di grande importanza.

Proprio per questo è nostro dovere mantene-re una costante attenzione verso il cliente, ricor-dandoci che le migliaia di pasti che serviamoogni giorno hanno, in un certo senso, “unvolto”.

Potrà sembrare banale, ma credo che un’im-portante azione in questo senso sia non dimen-ticare mai di assaggiare i piatti che serviamo.

Alle volte mi è capitato di assaggiare delle pie-tanze, nelle nostre cucine, che non servirei nem-

meno al mio peggior nemico e le ho fatte imme-diatamente ritirare dal self service.

A qualcuno parrà eccessivo, quasi irrispettosoverso chi ha cucinato l’intera mattinata, ma ènostro dovere, parte essenziale del nostro lavo-ro, cercare di servire del cibo di qualità. E la qua-lità non si trova solo nelle materie prime, maanche nel sapore, nel gusto che esse assumonouna volta cucinate.

Se il piatto non è buono e non si può più cor-reggere, a volte è sufficiente una scusa detta conun sorriso cordiale (“Mi spiace signore, ma lospezzatino oggi è finito! Ha provato questo for-maggio? È davvero ottimo!”) per risolvere lasituazione nel migliore dei modi.

Questo vale a maggior ragione se il cibo, oltread avere un cattivo sapore, rischia di essere noci-vo per la salute.

Concludo qui, sperando di essere riuscito atrasmettere, a quanti già non l’avevano, l’atten-zione per l’assaggio, fondamentale per esseresicuri che i nostri clienti trovino nei nostri piattiquella che è la gioia del cibo e possano lasciarci,come la mia gatta, leccandosi i baffi!

IL gIusto GUSTO DELL’ ASSAGGIARE

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IL gIusto GUSTO DELL’ ASSAGGIARE

Un Libro aL Mese

Curiosità, gusto invenzione edecco come Daverio ci trasmette unsuo sentire l’arte.

Immagina di costruire un museofatto di innumerevoli sale in cui tro-vano spazio alcune delle opere chenella sua vita lo hanno commosso,travolto e portato a vivere tra capo-lavori e sentimenti.“Come si guarda un quadro?

Lo si guarda a lungo.” DicePhilippe.

Ed eccoci arrivati nell’Anticamerain cui fa capolino:

“Amore Sacro e Amor Profano” diTiziano; nella Biblioteca in cui trovaposto il “Giudizio Universale” diBosch;

il Gran Salon in cui emerge la“Nascita di Venere” di Botticelli assie-me alla “Venere di Urbino” delTiziano;

La Sala da Pranzo con un perlatoArcimboldo ed il suo “Acqua”;

Le Petit Salon con la sua fortissima“Tempesta” del Giorgione;

La Sala da Gioco con l’inquietante“Gli iceberg” di Church;

Le cucine con il “Mangiatore diFagioli” di Carracci;

La Balconata con la “Dama con Ermellino” diLeonardo; Le Camere da Letto con il Caravaggiodi “Amor Omnia Vincit” e con “L’origine delmondo” di Courbet.

Nella descrizione ho fatto torto a decine dialtre meravigliose opere, ma è impossibile con leparole descrivere la gioia e la bellezza di questolibro.

IL MUSEO IMMAGINATOphILIppE DAvErIo - EDIzIonI rIzzoLI

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MONTANARO FRANCOPIFFER CHIARARODELLA ANGELOTEDESCHI ROSANNATURRINI MICHELAD'ELIA MARIAMATTEI COSTANZASALTORI CINZIACORSO ISMAELE ANTONIOPISONI LORENATOMIO PAOLASANTAGIULIANA BUSELLATO CAMILLAZAMPIERO LAURAECCHER SIMONETTAGUSMEROTTI MARIA ALESSANDRAPOVINELLI VERONICATIMIS IOANA DORINATURRI GIUSEPPINACOSER MARISADIVINA DANIELAFORMOLO IOLANDAGUETTI CHIARASANNICOLO' RENATABOTTAZZI GIACOMOLORENZI CRISTINAMICHELON BARBARAPLOTEGHER OMBRETTA

COBBE SILVANAEGBON ENOGIOMWANMIMIOLA ROSANNAFALL NDAYE KHOUDIAGALVAGNI MARIASTERNI SARAFERRETTI VILMAPETERLINI ALESSANDRASIMONETTI GENNAROESPOSITO CARMELAGIULIANI MARIALUISAPELLEGRINI FIORELLATAMANINI ROBERTABENONI LUCIALONER NADIARAVANELLI ELGATASINI KARIMTEREZIU RREZEARTAANNARUMMA MADDALENABOSELLI ARIANNABRUNIALTI FABIANACURATOLA GIADAVANTINI STEFANIAALOVISI ANNAROSAFERRETTI ELENAMOSER RINAROSA MANOLA

SANTORO SANDROTRIFILETTI ROSAPINTARELLI MARTAMAZZALAI ROBERTAZANETTI ANTONELLABERLOFFA MARIABRUGNA ESTERMANFRINI MARCOBALDO SIMONETTADACI AIDAFERRARI MILENAFURLINI GIULIANAREGOLINI RITAANDREATTA ROBERTAZAMPI ALESSANDRAZISCHG EDELTRAUDDORIGONI NADIAPEDRINOLLI BARBARACAPPELLETTI GEMATASIN ROBERTAFONTANARI FRANCESCAMIOLI ELENARUSSO TERESAPEGORETTI NIVESBEBER ELISABETTAGAMBERONI MONICAPIFFER MARIANGELA

i Compleanni del mese22-322-322-322-322-323-323-323-324-324-324-325-325-326-326-326-326-326-327-327-327-327-327-328-328-328-328-3

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Felicitazioni vivissime dalla Cooperativa

La Collaboratrice Maftea evelina ci comunica la nascita di arianna il 25/01/2013La Collaboratrice agostini Marianna ci comunica la nascita di Viola il 15/02/2013

Ricetta di Davide, cuoco Self Aziendale Ceole

ORZETTO AI MIRTILLIPer 4 persone:• 250 gr orzo perlato• Mezza cipolla• 50 gr burro• Un bicchiere vino bianco secco• 150gr mirtilli• 100gr mascarpone

Mettere a mollo l’orzo per due ore, rosolare la cipollaprecedentemente tritata grossolanamente aggiungerel’orzo e tostarlo per alcuni minuti e bagnarlo col vinobianco portarlo avanti con la cottura con del brodo divegetale fresco a metà cotturaaggiungere i mirtilli in fine mantecare col mascarpone.Per un ottima riuscita servirlo in cialda di grana