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Marcella Mulazzani 1 Il project management Appunti delle lezioni di: Marcella Mulazzani Dipartimento di Scienze Aziendali Facoltà di Economia di Firenze

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Marcella Mulazzani 1

Il project management

Appunti delle lezioni di:

Marcella Mulazzani

Dipartimento di Scienze AziendaliFacoltà di Economia di Firenze

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PROGETTO

PROBLEMA

INNOVAZIONECAMBIAMENTO

es. capostipite progetto Polaris Marina USA

progetto Apollo NASA

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Una definizione

• Il project è un’idea, un budget, un calendario

- Iniziative originali trasversali

- Risorse – risultati – tempi determinati

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PROGETTO

• Problema• Obiettivi• Campo intervento• Committente• Ipotesi soluzioni• Fattibilità• Risorse necessarie

disponibili• Formalizzazione

progetto sottoprogetti• Realizzazione

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COSA SI DEVE FARE?

DA CHI?

CON CHE COSA?

QUANDO?

COME?

A QUALE COSTO?

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1. Definire il problema che deve essere risolto

2. Definire la fattibilità del progetto

3. Definire tempi, fasi e modalità di realizzazione del progetto

4. Individuare le risorse necessarie e disponibili per la realizzazione del progetto

5. Negoziare con la committenza e gli attori del progetto obiettivi e modalità di realizzazione dello stesso

COMPITI DEL PROJECT MANAGER PUBBLICO

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6. Coordinare le attività del gruppo di progetto

7. Informare gli attori del progetto sullo stato di avanzamento

8. Prendere le decisioni opportune in modo che gli obiettivi del progetto siano realizzati

9. Negoziare le risorse necessarie allo sviluppo del progetto

10.Controllare la realizzazione del progetto

COMPITI DEL PROJECT MANAGER PUBBLICO

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I compiti precedentemente elencati non sono

generalmente assicurati da una sola persona, ma

sono svolti dai project manager (di solito due o

tre) che gestiscono il progetto

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LE RESPONSABILITA’ DEL PROJECT LEADER

1. Conseguire gli obiettivi finali ed intermedi del progetto concordati con la committenza

2. Realizzare il progetto rispettando tempi e costi definiti in sede di studio preliminare di fattibilità

3. Coinvolgere i componenti del gruppo di progetto, gli utenti, gli altri attori interessati

4. Utilizzare al meglio le risorse umane, strumentali e finanziarie messe a disposizione dall’ente

5. Avvertire la committenza se appaiono non rispettabili gli obiettivi, i tempi e i costi del progetto

6. Raccomandare la cessazione del progetto se gli obiettivi non possono essere realizzati, formulare nuove ipotesi o modifiche del progetto

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LE REGOLE DEL GIOCO PER UN PROGETTO

Tutte le decisioni inerenti il progetto fanno capo al project leader, in particolare:

1. Il project leader indica il gruppo di progetto e decide sulla sua composizione per tutta la durata del progetto;

2. Il project leader ha il diritto di risolvere tutte le forme di conflitto che possono mettere in pericolo la vita del progetto;

3. Il project leader può promuovere miglioramenti tecnici e organizzativi utili allo sviluppo del progetto

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LE REGOLE DEL GIOCO PER UN PROGETTO

4. Il project leader ha il diritto di negoziare risorse con tutte le unità operative per convogliarle sul progetto

5. Il project leader partecipa a tutti i momenti decisionali che possono influire alla vita del progetto

6. Il project leader decide in merito alle consulenze o supporti tecnici necessari al progetto

7. Il project leader ha piena autonomia rispetto alla programmazione operativa del progetto

8. Amministra il budget di spesa e determina le scadenza

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ABILITA’ DEL PROJECT MANAGER

I project manager assolvono i loro compiti avvalendosi di specifiche competenze, in particolare devono essere dotati di abilità:tecniche: conoscenze di base delle

diverse discipline interessate alla realizzazione del progetto;

gestionali: conoscenze di programmazione e controllo, confidenza con i sistemi informatici;

relazionali: capacità di negoziare, esperienza di gestione dei conflitti, capacità di coordinamento e di leadership, capacità di conduzione di gruppi di lavoro;

soluzione dei problemi

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PROCESSO DI STUDIO E REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO

DECISIONI(per passare alla fase

successiva)a) FORMULAZIONE DEL

PROBLEMA (definizione obiettivi, campo di intervento, individuazione committenza)

b) STUDIO PRELIMINARE DI FATTIBILITA’ (ipotesi di soluzione, condizioni e risorse necessarie, progetto prototipo

c) PROGRAMMAZIONE OPERATIVA (formalizzazione progetto, identificazione sottoprogetti e attività

d) REALIZZAZIONE

messa all’ORDINE DEL GIORNO del problema a livello decisorio

AVVIO del progetto (incarico da parte dell’organo competente)

DELIBERAZIONE E PROGRAMMAZIONE (attribuzione ruoli operativi)

STATI DI AVANZAMENTO VARIANTI (approvazione) RILASCIO (collaudo e passaggio in esercizio del progetto)

FASI TEMPORALI

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ATTIVITA’ TRASVERSALI: CONTROLLO E NEGOZIAZIONE

L’attività di controllo comprende

sia il monitoraggio dei tempi e delle scadenze stabilite per le varie attività, sia l’attività di continua verifica degli obiettivi del progetto, sia la valutazione dei risultati e delle prestazioni dei soggetti coinvolti.

L’attività di negoziazione riguarda la gestione dei rapporti con la committenza esterna, con la committenza interna o con la direzione dell’ente, coi componenti il gruppo di progetto

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a) FORMULAZIONE DEL PROBLEMA

Sommario-tipo di una nota di presentazione dell’ipotesi preliminare di intervento:

0. TITOLO

1. OGGETTO (definizione del problema) Esiste un problema? Quale? Delimitazione del campo di intervento Obiettivo/i e finalità Obiettivi intermedi (strumentali) Priorità Risorse umane, finanziarie e tecniche da

attivare Quali conseguenze se non si interviene,

se si interviene… …….

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FORMULAZIONE DEL PROBLEMA (segue)

2. SOGGETTI (individuazione della committenza/e) (attori o destinatari) Destinatari finali (utenti e utilizzatori del

progetto Strutture e figura/e dell’ente da

coinvolgere prioritariamente Risorse umane da attivare (operatori

coinvolti e operatori interessati) Committenza interna Committenza esterna

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b) STUDIO PRELIMINARE E DI FATTIBILITA’

1. Committenza

2. Obiettivi dello studio

3. Rilevazione e diagnosi della situazione organizzativa

4. Ipotesi di soluzione

5. Risorse per il progetto

6. Fattibilità tecnica

7. Valutazioni di convenienza

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DOMANDE DI CONTROLLO PER INQUADRARE LO STUDIO DI

FATTIBILITA’ DI UN PROGETTO

Gli obiettivi sono stati esplicitati?

• Quali risultati si vogliono raggiungere?

• Qual è l’obiettivo finale?

• Quali sono gli obiettivi intermedi?

Chi richiede e/o promuove l’intervento che è stato individuato?

• A chi è destinato lo studio?

Le motivazioni (legge, efficienza, efficacia, ecc.) sono state evidenziate?

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c) FORMALIZZAZIONE DELLA DECISIONE DI FARE IL

PROGETTO

L’atto di approvazione del progetto è di solito formato da una delibera che sintetizza e riporta in allegato lo studio di fattibilità, e/o la programmazione operativa del progetto.

Esso serve a due scopi:

1. mettere il capo progetto nelle condizioni di disporre dei “poteri” decisionali necessari per la realizzazione del progetto;

2. comunicare all’interno ed all’esterno dell’organizzazione la decisione del progetto (un’idea, un budget, un calendario)

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ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA DELIBERA DI UN

PROGETTO:

Richiamo della normativa esterna e interna di riferimento;

Sintesi delle esigenze a cui risponde il progetto;

Indicazione dei risultati intermedi e finali attesi;

Determinazione delle risorse dedicate;

Indicazione dei tempi e della data di consegna;

Indicazione del capo progetto, del gruppo di progetto, delle modalità di controllo e di resa dei conti alla committenza;

Esplicita approvazione dello studio di fattibilità allegato alla deliberazione

delega al capo progetto di procedere alla pianificazione operativa.

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S.A.R.P.La strutturazione delle attività

e delle responsabilità per progetto

La strutturazione del progetto consiste in una scomposizione dello stesso nelle sue parti fondamentali attraverso:

• l’identificazione dei compiti e delle responsabilità specifiche;

•l’identificazione delle interfacce e degli eventi che costituiscono i punti intermedi di controllo.

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La “Strutturazione delle Attività e delle Responsabilità del Progetto” (S.A.R.P.) è utilizzata per la pianificazione dei progetti innovativi “interni” aventi un diretto impatto sull’organizzazione.

La S.A.R.P. è definita come la rappresentazione grafica della scomposizione logica in moduli e sottomoduli elementari del progetto, previa analisi, fase per fase, delle attività necessarie che vengono organizzate con criteri di gerarchica ed integrazione rispetto agli obiettivi ed ai sotto-obiettivi.

Per ciascuna fase e attività viene inoltre indicato, con riferimento a che cosa deve essere fatto, chi deve agire, cioè i ruoli di responsabilità

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d) REALIZZAZIONE

Problemi tecnici Alcune realizzazioni devono essere

necessariamente realizzate prima di altre, per motivi tecnici;

Precedenze logiche Alcune applicazioni richiedono

come pre-requisito il buon funzionamento di altre;

Scadenze particolari Cambio della committenza,

elezioni, ecc.;Attesa per il nuovo progetto e certezza delle risorse Esistenza di una effettiva esigenza

(convenienza e gioco degli attori interessati).

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RAPPORTO FINALE DI PROGETTOTitolo/Cantiere/Gruppo di progetto

Presentazione (contesto ambientale e sintesi del progetto)

Gli obiettivi (incisività del cambiamento proposto)

La committenza

Le strutture ed i soggetti coinvolti (aree dell’organizzazione interessate)

Le attività previste/realizzate e le risorse utilizzate

Le criticità e i punti di forza (fattori di successo e di blocco)

ALLEGATI TECNICI