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46 CIL 155        P      r      o      g      e        t        t        i Veronica Dal Buono * mcbride charles ryan Complesso scolastico «The Infinity Centre» a Melbourne Gli interni sono contraddistinti dall’uso del colore. The Infinity Centre non può certo de- finirsi un ordinario edificio a uso scola- stico. Se ciò emerge raggiungendolo dai campi sportivi e dagli spazi circostanti del Keilor campus, è ancor più evidente quando, osservandolo in planimetria con immaginario sguardo a volo d’uc- cello (cui per metodo tendono gli archi- tetti), si concretizza la forte idea confi- gurativa che lo ha generato. Realizzato nel 2012 alla periferia ov est di Melbourne, il complesso ospita la Penleigh and Essendon Grammar School, secondo edificio a funzione scolastica progettato per il campus da McBride Charles Ryan, team di archi- La suggestione geometrica di partenza ha consentito di verificare fin da su- bito l’opportuna collocazione della bi- blioteca ove si incrociano i due grandi corpi di fabbrica a pianta concentrica; nella sola parte statica del complesso è posizionato così lo spazio di studio e archivio dei volumi e documentazione posseduta dal centro didattico, divenuto cuore pulsante del complesso, simbolo di radicamento della conoscenza e pa- radigmatico snodo radiale tra i percorsi. L’edificio, per i progettisti, «incarna il concetto d’itinerario educativo di for- mazione e contaminazione tra le disci- pline», ove, come un flusso continuo, confini e limiti tra ambiti di conoscenza si fondono. Ogni ala, ogni tratt o del per- corso corr ispondente a un dipartimento disciplinare ha proprie specificità iden- tificate e rafforzate attraverso l’uso del colore negli spazi interni ma, allo stesso tempo, è connessa e fusa con la funzione o disciplina successiva. The Infinity Centre si pone aperta- mente come un edificio «simbolico» entro il quale i fruitori, più o meno con- sciamente, si sentono partecipi. Attraverso le spaziose corti interne rimanda ai sistemi claustrali dell’Oc- cidente europeo, riconosciuti come luoghi d’eccellenza di conoscenza e istitutori del principio planimetrico ar- chetipico del «chiostro». L’opera architettonica, alquanto estesa planimetricamente, è elevata su due piani. «Come una cittadella murata» (parole di McBride) il fronte continuo attraverso il quale il complesso si pone verso l’esterno è interamente rivestito di elementi in laterizio vetrificato e ap- parecchiato in bande orizzontali nere e grigie di diversa riflettività e brillan- tezza. Il materiale laterizio è «trasfigu- rato» e gioca ambiguamente con la su- perficie di rivestimento del perimetro interno costituita da fasce verticali di pannelli in alluminio. Talora, lungo il perimetro, il grande muro si apre in curvilinei archi e rivela gli spazi interni. È in tali aperture cur- vilinee che il laterizio incontra un rive- tetti australiani che dimostra capacità di metabolizzare riferimenti alla cul- tura architettonica non solo del con- tinente australe ma «internazionale», sintetizzandoli in una visione culturale innovativa. Particolarità della scuola è inoltre la fu- sione tra classi maschili e femminili che, per la prima volta nell’iter scolastico, av- viene tra i frequentanti del complesso, ragazzine e ragazzini di 11 e 12 anni, come prescritto dal sistema scolastico australiano. Il team di progettisti ha congegnato un grande complesso partendo dall’idea di dare forma spaziale al simbolo dell’in- finito (), configurando planimetrica- mente un volume continuo, fluido, che affaccia internamente i propri ambienti verso due corti-giardino centrali. Starting from the idea of giving spatial form to the symbol of the infinite, the project team put together a great complex, shaping a continuous, fluid volume which overlooks two central garden-courtyards on the interior side

McBride Complesso scolastico

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McBride Complesso scolastico Australia Costruire in Laterizio n. 155

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  • 46 C I L 1 5 5

    Pro

    getti Veronica Dal Buono *

    mcbride charles ryan

    Complesso scolastico The Infinity Centre a Melbourne

    Gli interni sono contraddistinti dalluso del colore.

    The Infinity Centre non pu certo de-finirsi un ordinario edificio a uso scola-stico. Se ci emerge raggiungendolo dai campi sportivi e dagli spazi circostanti del Keilor campus, ancor pi evidente quando, osservandolo in planimetria con immaginario sguardo a volo duc-cello (cui per metodo tendono gli archi-tetti), si concretizza la forte idea confi-gurativa che lo ha generato.Realizzato nel 2012 alla periferia ovest di Melbourne, il complesso ospita la Penleigh and Essendon Grammar School, secondo edificio a funzione scolastica progettato per il campus da McBride Charles Ryan, team di archi-

    La suggestione geometrica di partenza ha consentito di verificare fin da su-bito lopportuna collocazione della bi-blioteca ove si incrociano i due grandi corpi di fabbrica a pianta concentrica; nella sola parte statica del complesso posizionato cos lo spazio di studio e archivio dei volumi e documentazione posseduta dal centro didattico, divenuto cuore pulsante del complesso, simbolo di radicamento della conoscenza e pa-radigmatico snodo radiale tra i percorsi.Ledificio, per i progettisti, incarna il concetto ditinerario educativo di for-mazione e contaminazione tra le disci-pline, ove, come un flusso continuo, confini e limiti tra ambiti di conoscenza si fondono. Ogni ala, ogni tratto del per-corso corrispondente a un dipartimento disciplinare ha proprie specificit iden-tificate e rafforzate attraverso luso del colore negli spazi interni ma, allo stesso tempo, connessa e fusa con la funzione o disciplina successiva.The Infinity Centre si pone aperta-mente come un edificio simbolico entro il quale i fruitori, pi o meno con-sciamente, si sentono partecipi.Attraverso le spaziose corti interne rimanda ai sistemi claustrali dellOc-cidente europeo, riconosciuti come luoghi deccellenza di conoscenza e istitutori del principio planimetrico ar-chetipico del chiostro. Lopera architettonica, alquanto estesa planimetricamente, elevata su due piani. Come una cittadella murata (parole di McBride) il fronte continuo attraverso il quale il complesso si pone verso lesterno interamente rivestito di elementi in laterizio vetrificato e ap-parecchiato in bande orizzontali nere e grigie di diversa riflettivit e brillan-tezza. Il materiale laterizio trasfigu-rato e gioca ambiguamente con la su-perficie di rivestimento del perimetro interno costituita da fasce verticali di pannelli in alluminio.Talora, lungo il perimetro, il grande muro si apre in curvilinei archi e rivela gli spazi interni. in tali aperture cur-vilinee che il laterizio incontra un rive-

    tetti australiani che dimostra capacit di metabolizzare riferimenti alla cul-tura architettonica non solo del con-tinente australe ma internazionale, sintetizzandoli in una visione culturale innovativa.Particolarit della scuola inoltre la fu-sione tra classi maschili e femminili che, per la prima volta nelliter scolastico, av-viene tra i frequentanti del complesso, ragazzine e ragazzini di 11 e 12 anni, come prescritto dal sistema scolastico australiano.Il team di progettisti ha congegnato un grande complesso partendo dallidea di dare forma spaziale al simbolo dellin-finito (), configurando planimetrica-mente un volume continuo, fluido, che affaccia internamente i propri ambienti verso due corti-giardino centrali.

    Starting from the idea of giving spatial form to the symbol of the infinite, the project team put together a great complex, shaping a continuous, fluid volume which overlooks two central garden-courtyards on the interior side

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    The Infinitive Centre si mostra dallesterno come un grande organismo rivestito in cangianti elementi in laterizio smaltato.

    Contestualizzazione del complesso scolastico nellarea del Keilor campus.

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    stimento in tavelle di legno, modellate con macchine a controllo numerico e i varchi di passaggio, marchiati vistosa-mente in rosso, inducono a evocare un organismo vivente. Le due grandi corti interne svolgono anche una importante funzione protettiva dai forti venti che interessano larea. Lintero complesso, ibridando interni e esterni, offre spazi formali e informali di incontro, giardini, ambienti di lavoro e riposo atti a condividere impegno, conoscenza, racconti e idee. Lo spazio architettonico questo pu fare: creare opportunit e stimolanti effetti sullap-prendimento, non soltanto attraverso la configurazione degli spazi conclusi come le aule, il teatro, gli ambienti di studio, ma anche grazie alla forza dei percorsi, mai trasformati in semplici corridoi quanto invece valorizzati alla pari degli ambiti della sosta. Il risultato un complesso che fonde al meglio le due scuole di pensiero, la tradizione didattica ove le lezioni si svolgono frontalmente dalla lavagna e la moderna corrente che preme per lado-zione di spazi flessibili che rompano le regole. un piacere, infatti riportano i docenti vedere come i ragazzi utiliz-zino in modo intuitivo ledificio.

    * Veronica Dal Buono

    Ricercatrice, Universit di Ferrara

    Scheda tecnicaLocalit: Keilor East, Melbourne (Australia)Team di progettazione: Rob McBride, Debbie Ryan, Andrew Hayne, Drew Williamson, Qianyi Lim, Peter Ryan, Stephan Bekhor, Anthony Parker, Amelia Borg, Natasha Maben, Benedikt Josef, Alan Ting, Luke Waldron, Jacqui Robbins, Daniel Griffin, Seung Hyuk Choi, Angela WodaCronologia: 2012Superficie: 8000 m2

    Fotografie: John Gollings

    Forte il contrasto tra la superficie esterna dellinvolucro e il rivestimento degli antri di aperture alle corti centrali realizzato in tavelle lignee riciclate.

    Biblioteca e area studio, il luogo centrale da dove partono i percorsi verso gli spazi dipartimentali.

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    I vani scale sono spazi valorizzati attraverso luso del colore e dei materiali.

    Il grande otto, simbolo dellinfinito. Distribuzione planimentrica degli ambienti al piano terreno.

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