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L’ECO DI BERGAMO Provincia 31 MERCOLEDÌ 3 GIUGNO 2015 VAL BREMBILLA SILVIA SALVI È tornato a far parla- re di sé il movimento franoso di via Caramondi a Laxolo di Val Brembilla, nei pressi del campo sportivo della frazione val brembillese e a pochi metri da una delle aziende più gros- se del paese, la Daminelli. Martedì mattina, verso le 9,30, gli abitanti della zona residen- ziale hanno udito un botto e si sono accorti che la frana aveva ricominciato a muoversi. L’area è la «Valle del molino», conosciuta infatti per via di una frana che già negli scorsi anni aveva preoccupato, e non poco, tanto che negli scorsi anni sono stati portati avanti pesanti interventi di palifica- zione e, soprattutto, dallo scorso anno due abitazioni so- no state sgomberate in via precauzionale. Sale la preoccupazione Le due case erano però di pro- prietà di famiglie villeggianti, residenti dunque altrove e per questo non di primaria neces- sità. Fortunatamente anche ieri nessun residente è rima- sto coinvolto nello smotta- mento, ma nella frazione val brembillese sale la preoccupa- zione per un problema per il quale non si vede ancora una soluzione definitiva. Perché, nonostante a seguito dello smottamento fossero stati ef- fettuati alcuni interventi im- portanti, tra cui lavori di pali- ficazione per cercare di conso- lidare il terreno del versante interessato, al momento una nuova frana ha riguardato la zona. E per risolvere l’annoso problema dovrà esserci l’inte- ressamento della Regione. Per questo domani mattina alle 9 (oggi per chi legge, ndr), è pre- visto il sopralluogo dei tecnici dell’ex Ster. Frana la valletta, paura a Brembilla Laxolo. Tremila metri cubi di terra e alberi si sono staccati vicino allo smottamento registrato l’anno scorso Un fronte di 40 metri, crepe nel terreno. Il boato ieri mattina. Oggi previsto un sopralluogo della Regione Pare che proprio a giorni fosse atteso un incontro deci- sivo con la Regione per stabili- re una nuova fase operativa, ma il nuovo movimento frano- so obbliga quindi ad anticipa- re, seppur di poco, i tempi. In mattinata ci sono stati «scari- chi» consistenti di terra e ar- busti a cui tutti hanno assisti- to, impotenti. Alcuni «segna- posto», installati sulle abita- zioni hanno rilevato un movi- mento, mentre altri non si sa- rebbero spostati. «L’area purtroppo è nota – spiega il geologo Augusto Az- zoni, intervenuto per un so- pralluogo nel pomeriggio – è una zona che sta creando gros- si problemi da circa 30 anni. Purtroppo si tratta di materia- le difficile e per risolvere la si- tuazione servono quindi lavo- ri di bonifica importanti. Grosse crepe nel terreno Attualmente si parla di un mo- vimento franoso di circa 30 metri per 40, per un totale di circa 3.000 metri cubi di detri- ti (rocce, terra ma anche pian- te e arbusti) che si è mosso tut- ta mattina fino alle prime ore del pomeriggio, per poi asse- starsi. Il cedimento si è mani- festato con grosse crepe nel terreno, dello spessore tra i 20 e i 30 centimentri. Parte del materiale franato è finito an- che nell’alveo del ruscello che convoglia l’acqua che scorre a valle, riempiendolo per circa una cinquantina di metri. For- tunatamente l’acqua continua a scorrere perché pare aver trovato comunque una via di sfogo, evitando quindi che si crei un invaso». Primo sopralluogo In mattinata i residenti hanno avvisato il numero unico di emergenza che, riguardando abitazioni, ha subito allertato i vigili del fuoco. La centrale ha inviato la squadra di turno a Zogno che ha effettuato subito un primo sopralluogo, alla presenza dei carabinieri di Zo- gno e dei tecnici del Comune di Val Brembilla, che stanno seguendo l’evolversi della si- tuazione. «Fortunatamente nessuna famiglia è stata sgomberata – spiega il tecnico comunale Giancarlo Rinaldi – le uniche due abitazioni disabitate a causa della frana sono quelle più vicine allo smottamento e su cui vige il divieto già dallo scorso anno, quando ancora il paese era commissariato. So- no stati fatti diversi interventi ma nessuno ancora risolutore. Da soli è difficile. Attendiamo il sopralluogo dello Ster do- mani per capire meglio tempi e modalità di intervento per tentare di risolvere la questio- ne si spera in via definitiva». Lo scorso anno lo smotta- mento, poi bonificato, aveva interessato un altro fronte, quello di ieri riguarda invece il fronte destro del canale flu- viale, un’area non ancora toc- cata. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il geologo: l’area è nota e sta creando problemi da circa 30 anni Il tecnico comunale: attendiamo il sopralluogo dello Ster profondità di una settantina di metri. «Già lo scorso anno – proseguono Musitelli e i vici- ni di casa – si erano trovate crepe nei muri e cedimenti nelle recinzioni delle abita- zioni a fianco l’attuale frana. Per questo le due abitazioni, seconde case di villeggianti, sono state evacuate. E sono ancora nella stessa situazio- ne dello scorso anno. Si stan- no attendendo dalla Regione eventuali fondi per la messa in sicurezza. Peraltro alcuni lavori di rinforzo del versante erano stati fatti una quindici- na di anni fa. Ma, evidente- mente, non sono serviti a molto». «La soluzione – continua- no – resta quella dello riempi- mento della valletta, come prospettato diversi anni fa. Ma poi qualche ecologista si oppose. E ora la frana si sta avvicinando pericolosamen- te anche alle nostre case». G. Gh. tri, è quella di Elia Musitelli, una famiglia di tre persone. «Stamattina mio figlio è stato svegliato dal boato della frana – dice Elia –. La terra è scesa in tre tempi. Siamo andati a vedere e abbiamo trovato le crepe nel terreno, per alcune decine di metri. Le abbiamo coperte con della plastica». Ma qui il pericolo è cono- sciuto, da anni. Sul posto arri- vano altri residenti della fra- zione. «Un progetto c’è – di- cono – da decenni. Bisogne- rebbe riempire la valletta con del terreno fino ad arrivare a livello, come è già stato fatto in altre zone del paese. Natu- ralmente prima il piccolo corso d’acqua andrebbe ade- guatamente intubato. Diver- samente il torrentello, sebbe- ne con una portata in genere bassa, continuerà a scavare i piedi della scarpata». E so- stiene ancora Musitelli la montagna proseguirà nella sua frana. La scarpata ha una Laxolo «Si doveva intubare il corso d’acqua e poi riempire di terra la valletta. Ma gli ecologisti si opposero» «Sono trent’anni che c’è un progetto, quanto meno che si conosce una soluzione al problema. Ma non è mai stata realizzata». Sono preoccupati i resi- denti della zona di via Manzù, la strada che a Laxolo di Val Brembilla si interseca con via Caremondi. Le loro case sono vicine alla frana di 3.000 me- tri cubi staccatasi dalla vallet- ta. Era già successo, poco di- stante, lo scorso anno. Si è ri- petuto ieri mattina. Due abi- tazioni, case di villeggiatura di famiglie di Brembate Sopra e del Milanese, sono tuttora evacuate dopo quell’episodio. Poco distante ci sono le villet- te di alcuni residenti. La più vicina, a poche decine di me- I residenti: la soluzione c’è, ma non è stata realizzata Elia Musitelli indica la fessura nel terreno a pochi metri da casa sua I numeri 3.000 I METRI CUBI DELLA FRANA La terra è finita nel torrente sotto la scarpata alta 70 metri 2 LE CASE GIÀ EVACUATE Lo scorso anno un’altra frana con crepe e cedimenti La frana staccatasi ieri mattina nella zona di via Caremondi a Laxolo di Brembilla FOTO ANDREATO La terra e le rocce scese con la frana sono finite nel torrente

MERCOLED 3 GIUGNO 2015 Frana la valletta, paura a Brembilla frana 3 giugno 2015.pdfPurtroppo si tratta di materia-le difficile e per risolvere la si-tuazione servono quindi lavo-ri

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L’ECO DI BERGAMO

Provincia 31MERCOLEDÌ 3 GIUGNO 2015

VAL BREMBILLA

SILVIA SALVI

È tornato a far parla-re di sé il movimento franosodi via Caramondi a Laxolo diVal Brembilla, nei pressi delcampo sportivo della frazioneval brembillese e a pochi metrida una delle aziende più gros-se del paese, la Daminelli.Martedì mattina, verso le 9,30,gli abitanti della zona residen-ziale hanno udito un botto e sisono accorti che la frana avevaricominciato a muoversi.L’area è la «Valle del molino»,conosciuta infatti per via diuna frana che già negli scorsianni aveva preoccupato, e nonpoco, tanto che negli scorsianni sono stati portati avantipesanti interventi di palifica-zione e, soprattutto, dalloscorso anno due abitazioni so-no state sgomberate in viaprecauzionale.

Sale la preoccupazione

Le due case erano però di pro-prietà di famiglie villeggianti,residenti dunque altrove e perquesto non di primaria neces-sità. Fortunatamente ancheieri nessun residente è rima-sto coinvolto nello smotta-mento, ma nella frazione valbrembillese sale la preoccupa-zione per un problema per ilquale non si vede ancora unasoluzione definitiva. Perché,nonostante a seguito dellosmottamento fossero stati ef-fettuati alcuni interventi im-portanti, tra cui lavori di pali-ficazione per cercare di conso-lidare il terreno del versanteinteressato, al momento unanuova frana ha riguardato lazona. E per risolvere l’annosoproblema dovrà esserci l’inte-ressamento della Regione. Perquesto domani mattina alle 9(oggi per chi legge, ndr), è pre-visto il sopralluogo dei tecnicidell’ex Ster.

Frana la valletta, paura a BrembillaLaxolo. Tremila metri cubi di terra e alberi si sono staccati vicino allo smottamento registrato l’anno scorsoUn fronte di 40 metri, crepe nel terreno. Il boato ieri mattina. Oggi previsto un sopralluogo della Regione

Pare che proprio a giornifosse atteso un incontro deci-sivo con la Regione per stabili-re una nuova fase operativa,ma il nuovo movimento frano-so obbliga quindi ad anticipa-re, seppur di poco, i tempi. Inmattinata ci sono stati «scari-chi» consistenti di terra e ar-busti a cui tutti hanno assisti-to, impotenti. Alcuni «segna-posto», installati sulle abita-zioni hanno rilevato un movi-mento, mentre altri non si sa-rebbero spostati.

«L’area purtroppo è nota –spiega il geologo Augusto Az-zoni, intervenuto per un so-pralluogo nel pomeriggio – è

una zona che sta creando gros-si problemi da circa 30 anni.Purtroppo si tratta di materia-le difficile e per risolvere la si-tuazione servono quindi lavo-ri di bonifica importanti.

Grosse crepe nel terreno

Attualmente si parla di un mo-vimento franoso di circa 30metri per 40, per un totale dicirca 3.000 metri cubi di detri-ti (rocce, terra ma anche pian-te e arbusti) che si è mosso tut-ta mattina fino alle prime oredel pomeriggio, per poi asse-

starsi. Il cedimento si è mani-festato con grosse crepe nel terreno, dello spessore tra i 20e i 30 centimentri. Parte delmateriale franato è finito an-che nell’alveo del ruscello checonvoglia l’acqua che scorre avalle, riempiendolo per circauna cinquantina di metri. For-tunatamente l’acqua continuaa scorrere perché pare avertrovato comunque una via disfogo, evitando quindi che sicrei un invaso».

Primo sopralluogo

In mattinata i residenti hannoavvisato il numero unico diemergenza che, riguardandoabitazioni, ha subito allertatoi vigili del fuoco. La centrale hainviato la squadra di turno aZogno che ha effettuato subitoun primo sopralluogo, allapresenza dei carabinieri di Zo-gno e dei tecnici del Comunedi Val Brembilla, che stannoseguendo l’evolversi della si-tuazione.

«Fortunatamente nessunafamiglia è stata sgomberata –spiega il tecnico comunaleGiancarlo Rinaldi – le unichedue abitazioni disabitate acausa della frana sono quellepiù vicine allo smottamento esu cui vige il divieto già dalloscorso anno, quando ancora ilpaese era commissariato. So-no stati fatti diversi interventima nessuno ancora risolutore.Da soli è difficile. Attendiamoil sopralluogo dello Ster do-mani per capire meglio tempie modalità di intervento pertentare di risolvere la questio-ne si spera in via definitiva».

Lo scorso anno lo smotta-mento, poi bonificato, avevainteressato un altro fronte,quello di ieri riguarda invece ilfronte destro del canale flu-viale, un’area non ancora toc-cata.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

� Il geologo: l’area è nota e sta creando problemi da circa 30 anni

� Il tecnico comunale: attendiamo il sopralluogo dello Ster

profondità di una settantinadi metri. «Già lo scorso anno –proseguono Musitelli e i vici-ni di casa – si erano trovatecrepe nei muri e cedimentinelle recinzioni delle abita-zioni a fianco l’attuale frana.Per questo le due abitazioni,seconde case di villeggianti,sono state evacuate. E sonoancora nella stessa situazio-ne dello scorso anno. Si stan-no attendendo dalla Regioneeventuali fondi per la messain sicurezza. Peraltro alcunilavori di rinforzo del versanteerano stati fatti una quindici-na di anni fa. Ma, evidente-mente, non sono serviti amolto».

«La soluzione – continua-no – resta quella dello riempi-mento della valletta, comeprospettato diversi anni fa.Ma poi qualche ecologista sioppose. E ora la frana si staavvicinando pericolosamen-te anche alle nostre case». G. Gh.

tri, è quella di Elia Musitelli,una famiglia di tre persone.«Stamattina mio figlio è statosvegliato dal boato della frana– dice Elia –. La terra è scesain tre tempi. Siamo andati avedere e abbiamo trovato lecrepe nel terreno, per alcunedecine di metri. Le abbiamocoperte con della plastica».

Ma qui il pericolo è cono-sciuto, da anni. Sul posto arri-vano altri residenti della fra-zione. «Un progetto c’è – di-cono – da decenni. Bisogne-rebbe riempire la valletta condel terreno fino ad arrivare alivello, come è già stato fattoin altre zone del paese. Natu-ralmente prima il piccolocorso d’acqua andrebbe ade-guatamente intubato. Diver-samente il torrentello, sebbe-ne con una portata in generebassa, continuerà a scavare ipiedi della scarpata». E so-stiene ancora Musitelli lamontagna proseguirà nellasua frana. La scarpata ha una

Laxolo«Si doveva intubare il corso

d’acqua e poi riempire

di terra la valletta. Ma gli

ecologisti si opposero»

«Sono trent’anni chec’è un progetto, quanto menoche si conosce una soluzioneal problema. Ma non è maistata realizzata».

Sono preoccupati i resi-denti della zona di via Manzù,la strada che a Laxolo di ValBrembilla si interseca con viaCaremondi. Le loro case sonovicine alla frana di 3.000 me-tri cubi staccatasi dalla vallet-ta. Era già successo, poco di-stante, lo scorso anno. Si è ri-petuto ieri mattina. Due abi-tazioni, case di villeggiaturadi famiglie di Brembate Soprae del Milanese, sono tuttoraevacuate dopo quell’episodio.Poco distante ci sono le villet-te di alcuni residenti. La piùvicina, a poche decine di me-

I residenti: la soluzione c’è, ma non è stata realizzata

Elia Musitelli indica la fessura nel terreno a pochi metri da casa sua

I numeri

3.000I METRI CUBI DELLA FRANA

La terra è finitanel torrente sotto la scarpata alta 70 metri

2LE CASE GIÀ EVACUATE

Lo scorso announ’altra franacon crepe e cedimenti

La frana staccatasi ieri mattina nella zona di via Caremondi a Laxolo di Brembilla FOTO ANDREATO

La terra e le rocce scese con la frana sono finite nel torrente