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1 "Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2 DCB Cuneo - n. "6/2009". GIUGNO 2009 - Direttore Responsabile Laura Gasco - Autorizzazione del Tribunale di Mondovì, 1/07 del 05/03/2007. Redazione / Amministrazione / Stampatore Istituto Religioso Piccola Betania TEL. 0174/563075 Vicoforte via Pasquero,8 (CN). Pensieri, spunti, riflessioni dalla PAROLA DI DIO e dalla Vita Mese di LUGLIO 2009

Mese di LUGLIO 2009 - WebDiocesi · Dio è solo il giudice terribile, non ho nessuna voglia di incontrarlo! Ti sono rimessi i tuoi peccati. Dio mi perdona, Lui che il male lo ha vinto

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Pensieri, spunti, riflessioni dalla

PAROLA DI DIO e dalla Vita

Mese di LUGLIO 2009

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Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

In particolare:

Perché i cristiani del Medio Oriente possano vivere la

loro fede in piena libertà ed essere strumento di riconciliazione e di pace.

Perché la Chiesa sia germe e nucleo di un’umanità riconciliata e riunita nell’unica famiglia di Dio, grazie alla testimonianza di tutti i fedeli in ogni Paese del

mondo.

I carcerati trovino nella loro condizione di detenzione

opportunità di riscatto e di crescita umana e spirituale.

Forma breve

I cristiani del Medio Oriente possano vivere la loro fede in piena libertà.

la Chiesa sia germe e nucleo di un’umanità

riconciliata.

I carcerati trovino opportunità di riscatto e di

crescita umana e spirituale.

Cuore di Gesù, guida i Vescovi nella loro missione di maestri, liturghi, padri e pastori della loro Chiesa.

Stampato in proprio

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LUGLIO 2009

MERCOLEDI’ 1 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

SSIIGGNNOORREE,, SSAALLVVAACCII DDAALL MMAALLEE EE DDAALL MMAALLIIGGNNOO..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Ester, regina;

San Nicasio Burgio, martire.

Hanno detto: Questo è il grande segreto: avere Dio sempre presente.

Vivere l‟unione con Cristo in maniera abituale, continua, cuore a cuore,

affetto ad affetto. (Beato Antonio Rosmini)

Saggezza popolare: Vale di più asciugare una lacrima al povero che

ottenere cento sorrisi da un ministro. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: C‟era una volta una regina, la quale stava leggendo un

libro, quando il boia la toccò sulla spalla per farle capire che era giunta

la sua ultima ora; allora lei, alzandosi in piedi, mise un tagliacarte fra

le pagine per non perdere il segno e chiuse il libro. Molto tempo dopo,

venne la figlia della regina e, visto il libro, lo riaprì e continuò a

leggerlo. Appena l‟ebbe finito, ordinò ai servi di addobbare a festa

tutte le sale del Palazzo per invitarvi i sudditi del suo regno. E l‟invito

diceva: “V‟è stata una breve interruzione, ma il regno continua”.

Parola di Dio: Gen 21, 5. 8-20 / Sal 33 / Mt 8, 28-34

Dal Vangelo secondo Matteo 8, 28-34

In quel tempo, essendo Gesù giunto all'altra riva del mare di Tiberiade, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. Cominciarono a gridare: ""CCHHEE CCOOSSAA AABBBBIIAAMMOO NNOOII IINN CCOOMMUUNNEE CCOONN TTEE,, FFIIGGLLIIOO DDII DDIIOO?? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?". A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare; e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: "Se ci scacci, mandaci in quella mandria". Egli disse loro: "Andate!". Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti. I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio. Parola del Signore

La domanda dei demoni significa che la breve permanenza di Gesù

nella terra dei gadareni è un'anticipazione della vittoria sul maligno

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che Gesù opererà con la sua morte e risurrezione. A differenza dei

discepoli che si pongono la domanda sull'identità di Gesù, i demoni lo

riconoscono subito senza esitazione: è il Figlio di Dio. I demoni

riconoscono la superiorità di Gesù, Figlio di Dio, e cercano una resa, la

meno disastrosa possibile, chiedendo di poter restare sul territorio nei

corpi dei porci. E Gesù disse loro: "Andate!". Ad una lettura

superficiale sembra che Gesù venga a patti con i demoni. In realtà

questa concessione è un tranello che nasconde la sconfitta definitiva.

Il precipitare della mandria di porci posseduti dai demoni nelle acque

del mare ci richiama l'affondamento del faraone e del suo esercito nel

mare e la caduta di satana dal cielo. I demoni, che avevano cercato

scampo entrando nei porci, sono precipitati definitivamente nel luogo

della loro perdizione, negli abissi del mare. L'episodio ci insegna che

non esiste alcuna possibilità di compromesso tra Gesù e satana: sono

nemici irriducibili. Ma mentre i demoni riconoscono Gesù Figlio di Dio,

gli uomini non solo non fanno altrettanto ma, prima che combini altri

guai alla loro economia lo invitano ad andarsene e Gesù che scaccia i

demoni, si ferma davanti alla volontà degli uomini, resta impotente di

fronte a coloro che non comprendono il beneficio di liberazione che

aveva portato loro. Il miracolo è accolto con disappunto dalla gente

del luogo. Siamo davanti al mistero dell‟incarnazione che diventa

redenzione per coloro che lo accolgono e che diventa terribile

possibilità per l‟uomo di impedire a Dio di salvarlo. “Ecco il momento

favorevole” diceva San Paolo in una delle sue lettere: oggi possiamo

accogliere Gesù e la sua salvezza oppure possiamo correre il rischio di

non riconoscerlo, di passargli vicino e di tirare dritto o addirittura di

chiedergli cortesemente “di non darci fastidio”

GIOVEDI’ 2 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

MMAANNIIFFEESSTTAA,, SSIIGGNNOORREE,, LLAA TTUUAA MMIISSEERRIICCOORRDDIIAA..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟ Ottone, vescovo;

San Bernardino Realino, sacerdote.

Saggezza popolare: Gli occhi, attraverso le lacrime, vedono bene il

Paradiso. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Sento di avere il Paradiso sulla terra, poiché il Paradiso

è Dio e Dio è nella mia anima. (Beata Elisabetta della Trinità)

Un aneddoto: Una volpe si avvicinò un giorno ad una vigna cintata

ermeticamente, salvo una apertura troppo piccola per potervi passare.

Digiunò tre giorni, finché divenne abbastanza esile per infilarsi nella

breccia. Mangiò tanta di quell‟uva, che si trovò con le sue antiche

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dimensioni e, quando volle uscire, si accorse con costernazione che

era troppo grassa per passare attraverso quel buco. Allora digiunò altri

tre giorni e ridivenne magra ed emaciata, così uscì di là. Appena fuori,

si voltò verso la vigna e contemplandola esclamò: “Vigna, vignetta, tu

sei bella, e i tuoi frutti sono veri zuccherini. Ma che beneficio ho tratto

da te? Quale sono entrata, tale ti ho lasciato”.

Parola di Dio: Gen 22, 1-19 / Sal 114 / Mt 9, 1-8

Dal Vangelo secondo Matteo 9, 1-8

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: ""CCOORRAAGGGGIIOO,, FFIIGGLLIIOOLLOO,, TTII SSOONNOO RRIIMMEESSSSII II TTUUOOII PPEECCCCAATTII"".. Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: "Costui bestemmia". Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: "Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e và a casa tua". Ed egli si alzò e andò a casa sua. A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. Parola del Signore

All'episodio della liberazione degli indemoniati segue il miracolo del

perdono e della guarigione del paralitico. Matteo tralascia tutti i

particolari dell'avvenimento e va subito all'essenziale: la fede. E'

sempre e solo la fede che conta. Gesù non ha il potere solo sulle

malattie, le forze del creato e i demoni, ma ha anche il potere di

perdonare i peccati. La salvezza consiste nella remissione dei peccati

(Mt 1,21; Lc 1,77). E Gesù è il salvatore che perdona i peccati. Il

peccato è un'offesa a Dio e quindi solo Dio può perdonarlo. Gesù è Dio

diventato uomo che perdona qui in terra i peccati. Lo dice

esplicitamente al paralitico: "Figliolo ti sono rimessi i tuoi peccati".

Gesù è il figlio dell'uomo al quale sono stati dati da Dio "il potere, la

gloria e il regno" Egli ha sulla terra il potere di rimettere i peccati.

Quale grande fiducia mi danno quelle parole rivolte al paralitico:

“Figliolo”. Se sono figlio, anche se prodigo, continuo a sentire la

nostalgia del Padre, del bello e del buono che c‟è nella sua casa. Se

Dio è solo il giudice terribile, non ho nessuna voglia di incontrarlo!

“Ti sono rimessi i tuoi peccati”. Dio mi perdona, Lui che il male lo ha

vinto con l‟amore crocifisso di Gesù, fa piazza pulita, cancella,

dimentica, ricomincia da capo, si fida di me e questo non per scherzo.

Quando Dio dice una parola questa è definitiva, per sempre. Se tutti

noi, preti che amministrano il Sacramento della Riconciliazione e

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penitenti che vanno a confessarsi, avessimo capito il significato di

queste parole: “Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”, con

quanta più serietà e serenità vivremmo il Sacramento del perdono!

VENERDI’ 3 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

““MMIIOO SSIIGGNNOORREE EE MMIIOO DDIIOO””

Tra i santi ricordati oggi: San Tommaso apostolo;

Sant‟Eliodoro, vescovo

Saggezza popolare: Fa in modo che nessuno versi lacrime a causa

tua. Gli dei le contano sempre una per una. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Io attendo Dio con ingordigia. (Rimbaud).

Un aneddoto: In un racconto di Josè Enrique Rodò, si presentano sei

pellegrini, sei giovani greci, convertiti da un discepolo di san Paolo, i

quali decisero di seguire la strada di Alessandro Magno per propagare

nel mondo la buona novella. Durante il cammino, costoro incontrano

varie situazioni che impongono una scelta e dove la loro coerenza di

fedeli di Dio viene messa a dura prova. Prima è Neurco che,

impietosito per un pover‟uomo ferito, abbandona l‟idea di andare più

lontano dal suo paese. Poi è Lucio che, ascoltando il canto dei poemi

pagani, si lascia sedurre dall‟antica religione e ritorna agli antichi

errori. Un terzo, Marione, in una festa campestre, cede alla tentazione

della carne e non se la sente di troncare tutto per poter proseguire.

Adimanto cammina e giunge ai confini della patria: ma arrivato lì,

rimpiange il lavoro nei campi che ha abbandonato, e si convince che

deve ritornarvi. Idomeneo, che ha sentito tutti quei richiami, riesce a

vincere le attrattive di altri amori e giunge alla città dove l‟attende

l‟altro compagno, il pellegrino Agenore, corso avanti per distaccarsi

anche dagli amici e dedicarsi solo a Dio. I due superstiti possono ora

cominciare il loro ministero sulle orme di Alessandro Magno. Perché

hanno vinto? “Perché ebbero fede, uno senza neppur voler ascoltare

le tentazioni, l‟altro superandole nel nome del Signore”.

Parola di Dio nella festa di san Tommaso: Ef. 2,19-22; Sal. 116;

Gv. 20,24-29

Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 24-29

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano

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nel suo costato, non crederò". Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Poi disse a Tommaso: "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!". Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai creduto: BBEEAATTII QQUUEELLLLII CCHHEE PPUURR NNOONN AAVVEENNDDOO VVIISSTTOO CCRREEDDEERRAANNNNOO!!"". Parola del Signore

La festa di San Tommaso ci invita ancora una volta alla riflessione

sulla fede: questo Tommaso è simpatico perché fa un lungo cammino,

in tutto simile al nostro, per giungere a credere. Egli è alla base un

realista e anche a noi piace veder chiaro e non credere alle chimere,

ma Gesù lo chiamerà a credere nello Spirito ed è la meta a cui

dobbiamo arrivare anche noi. La fede non esclude l'esperienza, il

realismo, anzi si fonda proprio su una rivelazione concreta di Dio

all'umanità, ma non è neppure solo "toccare e vedere" perché Dio è

ben più grande di noi. Il mio cammino di credente partirà allora da

una realtà ben concreta: qualcuno che mi annuncia con fatti e parole il

Salvatore, ma poi dovrà andare oltre, perché al di là dell'annuncio

dovrò cogliere la presenza, la forza, la via di un Dio infinitamente più

forte, più grande, più misterioso di me. Se saprò riconoscere in Lui il

"mio Signore e mio Dio" il mio cuore si immergerà nell'immensità

dell'Amore.

SABATO 4 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

TTUU,, OO GGEESSUU’’,, SSEEII LLAA MMIIAA SSAALLVVEEZZZZAA EE LLAA MMIIAA GGIIOOIIAA..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Elisabetta di Portogallo;

Sant‟Alberto Quadrelli, vescovo.

Saggezza popolare: Se lavori con il cervello riposa lavorando con le

mani; al contrario, riposa con il cervello. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Cristo stesso non può fare nulla di più santo, di più

grande, di migliore della santa Messa. (S. Alfonso de‟ Liguori).

Un aneddoto: Trovandosi san Francesco d‟Assisi ad Arezzo, quando la

città era sconvolta da lotte, vide demoni esultanti che incitavano i

cittadini all‟odio. Mandò allora frate Silvestro alle porte della città,

perché li cacciasse. E quegli cominciò a gridare: “In nome di Dio, in

nome di Dio, via di qui demoni tutti!”. Dovettero ubbidire al

sempliciotto, in nome di Dio. E fu pace in ogni casa.

Parola di Dio: Gen 27, 1-5. 15-29 / Sal 134 / Mt 9, 14-17

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Dal Vangelo secondo Matteo 9, 14-17

In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: "Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?". E Gesù disse loro: ""PPOOSSSSOONNOO FFOORRSSEE GGLLII IINNVVIITTAATTII AA NNOOZZZZEE EESSSSEERREE IINN LLUUTTTTOO MMEENNTTRREE LLOO SSPPOOSSOO ÈÈ CCOONN LLOORROO?? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano". Parola del Signore

Il banchetto di nozze, il vino nuovo che è talmente frizzante da far

scoppiare vecchi otri secchi… e noi parliamo di religione di tristezza,

facciamo diventare il nostro Dio il dio dei morti o il vecchio sadico che

si diverte a mandare sofferenze o a studiarne di terribili per un futuro

di eternità! Certo, il male che è presente nella nostra vita e in quella

del mondo non sempre ci permette di sorridere e saremmo solo degli

ipocriti se nel cammino del nostro vivere impalcassimo sul nostro viso

uno stereotipo sorriso anche nei giorni di lacrime, di domande che non

sempre trovano risposte, ma, ricordiamoci, in ogni giorno della nostra

vita Dio non cessa di amarci, Lui è un Padre buono che non si

dimentica dei suoi figli; Gesù sa per esperienza personale che cosa

siano il dolore, l‟abbandono, la solitudine, il gridare; lo Spirito Santo è

il Consolatore. Noi non siamo servi, ma amici, non siamo chiamati a

tristi riti di osservanza religiosa ma alla festa di nozze del Figlio di Dio

con l‟umanità, abbiamo l‟abito bianco della festa non per i nostri meriti

ma perché Lui ce lo ha dato, siamo invitati ad un banchetto dove non

siamo noi a pagare ma il conto è già pagato, dove c‟è di tutto, perfino

un Dio che si fa parola e pane: dunque per il cristiano, fratello di quel

Dio che ci salva, figlio del Padre misericordioso, non c‟ è posto per la

tristezza d‟animo.

DOMENICA 5 LUGLIO 14^ DOMENICA DEL T. O. ANNO B

Una scheggia di preghiera:

DDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE IILL CCOORRAAGGGGIIOO DDEELLLLAA TTEESSTTIIMMOONNIIAANNZZAA..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Antonio Maria Zaccaria; Santa Zoe.

Saggezza popolare: Il frutto maturo cade da solo, ma non cade nella

nostra bocca. (Prov. Cinese)

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Hanno detto: Anche il cristiano, come ogni uomo, risiede in un

territorio limitrofo tra il Bene e il Male, in una zona di brigantaggio.

(Graham Greene).

Un aneddoto: Un giorno l‟organista di un villaggio della Germania

suonava un pezzo di Mendelssohn sull‟organo della sua chiesa. In

verità lo stava suonando molto male. Un visitatore scivolò senza

rumore nella chiesa, si sedette su uno degli ultimi banchi, nell‟ombra,

e ascoltò. L‟organista, terminato il pezzo, si preparava ad andarsene,

quando lo straniero prese coraggio e sali verso lui chiedendogli: “Mi

permette di suonare un po‟ sul suo organo?”. “Certamente no, rispose

l‟uomo con tono burbero. Non permetto mai a nessuno di servirsene.

Ma almeno lei sa suonare?”. Educatamente lo sconosciuto lo assicurò

di essere famigliare con lo strumento e insistette così tanto e bene che

l‟organista finì con l‟acconsentire. Il visitatore si sedette, tirò i registri,

e cominciò a suonare lo stesso pezzo, ma che differenza! Sembrava

un‟altra musica e un altro strumento. La chiesa sembrava risuonare

d‟un‟armonia celestiale. L‟organista era visibilmente imbarazzato. “Ma

lei chi è?” gli chiese. Modestamente lo straniero rispose: “Il mio nome

è Felice Mendelssohn”. “Come? disse l‟uomo, rosso di vergogna come?

E io ho rifiutato a lei il permesso di suonare? Non me lo perdonerò

mai”.

Parola di Dio: Ez 2, 2-5 / Sal 122 / 2 Cor 12, 7-10 / Mc 6, 1-6

Dal Vangelo secondo Marco 6, 1-6

In quel tempo, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: "Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?". E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: ""UUNN PPRROOFFEETTAA NNOONN ÈÈ DDIISSPPRREEZZZZAATTOO CCHHEE NNEELLLLAA SSUUAA PPAATTRRIIAA,, TTRRAA II SSUUOOII PPAARREENNTTII EE IINN CCAASSAA SSUUAA"".. E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando. Parola del Signore

Gesù, il profeta, anche a casa sua, ha trovato un muro davanti a sé. E

noi? Noi lo sappiamo benissimo che il profeta, chi parla a nome di Dio,

ha vita dura. Però ce la caviamo con ammirazione: “Poveri profeti!

D‟altra parte, se hanno accettato di farlo”. Ma, in Cristo, non siamo

tutti “sacerdoti, re, profeti”? Sì, in teoria! Nella pratica, “sacerdoti”

sono i preti; “re” non si capisce cosa significa, “profeti”... Chi sono?

Invece, proprio perché battezzati in Cristo, siamo tutti profeti, inviati a

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parlare in nome di Dio a gente più forte e potente di noi, a

“conoscenti” che appena apri bocca ti spiattellano in faccia: “chi ti

credi di essere?”. E allora stiamo zitti, sperando che arrivi qualche

profeta “specializzato”, disposto a farsi crocifiggere al posto nostro.

Nel lavoro c‟è chi fa il lavativo, chi se la prende con l‟ultimo arrivato,

con il più imbranato, con l‟extracomunitario? C‟è il capetto, o il

capoccione, che infierisce sul più debole, su quello che ha il coraggio di

non dirgli sempre di sì? Zitti! Tra gli amici c‟è chi è volgare, falso,

bravo a spargere zizzania, profittatore? Zitti ! Tra i vicini di casa c‟è chi

fa il prepotente, l‟attaccabrighe, il disturbatore. Zitti! E in casa? La

suocera è invadente? La nuora è indisponente e saccente? Il figlio si

comporta male, ma ormai è grande e guadagna? Zitti! E in parrocchia?

Nel coro, nel gruppo dei catechisti, nel gruppo liturgico, nel consiglio

parrocchiale, nella Caritas... Zitti! Anzi no! Zitti davanti e loquaci

dietro: “Quella ha detto questo di te”; “Quello non ti può vedere”; «Ci

vorrebbe un parroco... ». Zitti ! E allora il Vangelo dove lo mettiamo?

LUNEDI’ 6 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

IIOO CCRREEDDOO,, RRIISSOORRGGEERROO’’..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Maria Goretti;

Santa Domenica, martire.

Saggezza popolare: Maledici un uomo e vi saranno due tombe.

(Prov. Cinese)

Hanno detto: Il Cristo entra nelle nostre vite come il vomere di un

aratro, ma il terreno dei nostri desideri è duro e oppone resistenza.

(P. Charles).

Un aneddoto: Stanco delle sofferenze e delle pene che gli riservava

la vita, un uomo si lamentò col Signore che lo ascoltò e gli disse:

domattina all‟alba, trovati nella piazza della chiesa: là c‟è ogni anno il

mercato delle croci; ce ne sono tante, di tutte le misure, e ti potrai

scegliere quella che ti va meglio, poiché ognuno deve portare la sua.

Lascerai quindi la tua così scomoda e ne prenderai un‟altra più

leggera. L‟uomo si alzò nella notte e al crepuscolo era già sulla piazza:

una nebbia avvolgeva il sagrato e lo spazio antistante. Trascinò la sua

croce dentro le caligine e vide una grande raccolta di croci, piccole,

grandi, sottili, grosse, alte, basse: ce n‟era per tutti i gusti, anche i più

difficili. L‟uomo lasciò da una parte la sua e, fregandosi le mani, si

mise a cercarne una più adatta, ma la cosa non era poi tanto

semplice: una era piccola, ma troppo ruvida; l‟altra era leggera, ma

scivolava e si portava male; alcune erano maneggevoli, ma troppo

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pesanti; altre, magari leggere, erano nodose, o grandissime. Cercò a

lungo provando e riprovando un‟infinità di croci e, quando disperava di

trovare quella adatta, ne vide in un canto una che poteva andar bene:

la provò ed era proprio quella giusta, non molto pesante, levigata,

abbastanza piccola. Le prese e se ne uscì felice dalla nebbia. Ma non

aveva fatto pochi passi che s‟accorse d‟aver ripreso la sua.

Parola di Dio: Gen 28, 10-22a / Sal 90 / Mt 9, 18-26

Dal Vangelo secondo Matteo 9, 18-26

In quel tempo, mentre Gesù parlava, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: "Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà". Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli. Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita". Gesù, voltatosi, la vide e disse: "Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita". E in quell'istante la donna guarì. Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: "Ritiratevi, perché LLAA FFAANNCCIIUULLLLAA NNOONN ÈÈ MMOORRTTAA,, MMAA DDOORRMMEE". Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E se ne sparse la fama in tutta quella regione. Parola del Signore

Quella bambina era proprio morta! E il padre, la madre, i flautisti e i

vicini di casa lo sapevano bene, è per questo che si mettono a

deridere Gesù. Provate ad immaginarvi la scena: E‟ morta una persona

a voi cara e qualcuno viene a dirvi: “Ma guarda che dorme!” Eppure,

sia Gesù, che la persona che vi dicesse quella frase, avrebbero

perfettamente ragione. Per il credente nel Dio della vita, la morte non

è la parola definitiva della vita, la cassa da morto non è l‟ultima

dimora. La morte è il sonno apparente di questa parte di vita, è un

passaggio alla vita definitiva. Risulta allora chiaro che cosa vuoi dire la

preghiera che diciamo per i nostri morti: “L‟eterno riposo…”. E‟ il

riposo dalle fatiche della vita, è il sonno del giusto che riposa sicuro in

Dio, è l‟ “Eterna gioia” di chi si ritrova nella vita piena di Dio.

MARTEDI’ 7 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

BBEENNEEDDIICCII,, SSIIGGNNOORREE TTUUTTTTEE LLEE PPEERRSSOONNEE CCHHEE OOGGGGII IINNCCOONNTTRROO..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Apollonio, vescovo;

San Firmino il vecchio, vescovo.

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Saggezza popolare: Colui che fa il male e teme di farlo sapere ha

ancora un seme di bene nel suo male; colui che fa il bene ed è ansioso

di farlo sapere ha ancora una radice di male nel suo bene. (Prov.

Cinese)

Hanno detto: Chi fa il primo passo è sempre colui che è abbastanza

ricco di spirito da essere superiore alle azioni degli uomini e da trovare

le parole che riallacciano un rapporto, senza perdere la propria dignità.

(J. Perrin).

Un aneddoto: Alcuni anni fa andammo in gruppo sul Sinai, nella

famosa Tebaide. Su una colonna vedemmo incisa una figura: una

divinità sosteneva una bilancia della vita con due piatti, su cui erano

appoggiati rispettivamente un cuore umano e una piuma di uccello.

Chiedemmo al professore musulmano il significato di quella bilancia.

Lui ci spiegò che nella religione egiziana si credeva che quando un

uomo moriva, la divinità scendeva e pesava il suo cuore. Se il cuore

pesava meno di una piuma di uccello, la divinità lo portava con sé

perché era leggero quanto lei. Infatti l‟idea egiziana era questa:

Durante la vita il cuore di un uomo diminuiva di peso ad ogni atto di

carità verso gli altri, per diventare alla fine, leggero come una piuma.

(M. N. ZANARIA, Rinnovamento nello Spirito Santo)

Parola di Dio: Gen 32, 22-32 / Sal 16 / Mt 9, 32-38

Dal Vangelo secondo Matteo 9, 32-38

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: "Non si è mai vista una cosa simile in Israele!". Ma i farisei dicevano: "Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni". Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il Vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. VVEEDDEENNDDOO LLEE FFOOLLLLEE NNEE SSEENNTTÌÌ CCOOMMPPAASSSSIIOONNEE, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!". Parola del Signore

A commento di questa frase vi offro oggi una preghiera.

Grazie Signore Gesù, per lo spettacolo della tua travolgente passione

per la gente! Come non arrossire al pensiero che io invece, davanti

alla folla, chiudo le finestre ed apro il televisore, per riposare in

“santa” diabolica pace?

Alimenta nel mio cuore l‟invidia per le Tue mani grandi, le Tue braccia

lunghe, le Tue labbra mai secche, e il cuore inesausto, per dire a tutti

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che l‟Amore è il senso della vita, per dire a tutti che Dio è Amore!

Concedimi, Signore Gesù, uno sguardo al contempo rispettoso e pur

tuttavia appassionato, missionario, sulle persone che amo! Insegnami

a guardarli con nel cuore il desiderio che essi ti incontrino, ti amino e

si lascino amare da te. Insegnami a salire sull‟autobus affollato

pensando alla fatica di tanti fratelli prima di pensare che con tutta

quella gente e quel caldo sul bus chissà che puzza di sudore! Donami

di incontrare le persone che incontro cercando subito di informarmi

non se è ricco o povero, primario o lavascale, simpatico o antipatico, o

chissà che cosa. Donami di saperli riconoscere fratelli, figli Tuoi.

Dilata, Signore, le passioni del mio cuore! Liberami dagli hobby, dal

mito sportivo, dai miei affetti piccini, dalle mie ambizioni asfittiche!

Metti nel cuore di chi amo passioni grandi per la comunione profonda e

per l‟interiorità profonda: per Te! Metti nel mio cuore le passioni del

tuo cuore!

MERCOLEDI’ 8 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

GGRRAAZZIIEE,, SSIIGGNNOORREE,, PPEERR II TTEESSTTIIMMOONNII DDEELL TTUUOO VVAANNGGEELLOO..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Adriano, Papa;

Sant‟Abbondio di Cordoba.

Saggezza popolare: Chi guarda il cielo nel pozzo ne vede soltanto un

pezzo. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Il volto di Dio ha saputo dirmelo solamente un santo

nel sorriso del suo ultimo addio. (J. Vuaillat).

Un aneddoto: Sono spesso le piccole cose che fanno pensare di più.

Il treno attraversa un villaggio di un centinaio, al massimo, di abitanti.

Il ferroviere di turno chiede a me, che sono l‟unico viaggiatore, il

permesso di aprire per mezzo minuto il finestrino. Dà un discreto colpo

al suo fischietto ed alza, sorridente, la mano destra. “Sono contento di

aver salutato la nonna anche oggi: mi aspettava come sempre alla

finestra della cucina. Faccio così tutte le volte che passo da queste

parti”. E mi confida anche che, quando era un giovane alunno, un suo

istruttore gli aveva insegnato, passando davanti ad una nota casa per

persone anziane, a salutare con la mano. “C‟è sempre qualcuno, gli

diceva che ne prova una grande gioia. Per lui è forse l‟unico segno di

interessamento alla sua persona che riceva dal di fuori”. Esatto. Non

so se i due ferrovieri, il “maestro” e l‟ “allievo” credano nel Signore che

viene. Comunque sia, essi hanno capito che l‟ incontro del Signore con

noi, è un invito ad incontrarlo nei fratelli.

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Parola di Dio: Gen 41, 55-57; 42, 5-7a. 17-24a / Sal 32 / Mt 10, 1-7

Dal Vangelo secondo Matteo 10, 1-7

In quel tempo, chiamati a sé i dodici discepoli, DDIIEEDDEE LLOORROO IILL PPOOTTEERREE DDII SSCCAACCCCIIAARREE GGLLII SSPPIIRRIITTII IIMMMMOONNDDII EE DDII GGUUAARRIIRREE OOGGNNII SSOORRTTAA DDII MMAALLAATTTTIIEE e d'infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì. Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: "Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino ". Parola del Signore

Quando Gesù manda in missione i suoi dodici chiede loro di annunciare

la buona novella del suo regno e di comprovarla con gli stessi segni

che ha fatto Lui per comprovare di essere il Figlio di Dio, segni di

liberazione da ogni sorta di male. Spesso nella mia vita di prete ho

pensato che queste fossero parole non troppo reali del Vangelo:

quante volte davanti a certe malattie o a certi grossi affanni della vita

avrei voluto poter dire: “Adesso il Signore vi guarisce, vi libera dai

vostri affanni” e se qualche volta è capitato il più delle volte le malattie

hanno proseguito il proprio corso e gli affanni hanno continuato a

crescere. Gesù ci avrà raccontato una bugia? Gli evangelisti si sono

sbagliati nel riferire queste parole? Credo di no! Intanto spesso ci

manca la fede. Pietro davanti alla Porta bella dice al paralitico che gli

chiedeva l‟elemosina: “Non posseggo né oro né argento ma nel nome

di Gesù ti dico: “Alzati e cammina!”. E quello sciancato si mette a fare

un balletto di prim‟ordine! Però è anche vero che non tutti i paralitici

sono stati guariti, che continuano ad esserci ciechi e malati di cancro

anche quando magari si sono fatte preghiere di guarigione nei loro

confronti. E allora che cosa voleva dirci Gesù? Gli uomini di oggi hanno

come necessità primarie non quella di scoprire una religiosità ben

organizzata, una chiesa potente, una serie di norme religiose (molti di

essi queste cose le hanno già abbandonate da tempo, anzi molte volte

sono proprio queste strutture ad aver allontanato), hanno bisogno di

sentire che qualcuno crede che ci sia un Dio che ci vuol bene

personalmente, un Dio che ama gratuitamente e non per interesse, un

Dio che davvero viene a liberare l‟uomo e non ad imporgli altri gioghi,

un Dio che non minaccia inferni per condizionare, ma un Dio che

scende nel nostro inferno di ingiustizie e cattiverie e con noi le affronta

per vincerle anche per noi. Quando ti capita (e grazie al cielo capita

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sovente) di incontrare un cristiano che nella sua povertà umana cerca

di vivere queste cose, non hai bisogno di prediche, non hai bisogno di

strutture, di mass media accattivanti, di riunioni a catena, ma riesci a

respirare una boccata di pulito, di speranza, di libertà e scopri che

l‟amore di Dio per gli uomini non è una chiacchiera di preti ma un

qualcosa di vero e reale. E questo miracolo ciascuno di noi può farlo.

GIOVEDI’ 9 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

TTUUTTTTOO CCIIOO’’ CCHHEE SSOONNOO EE TTUUTTTTOO CCIIOO’’ CCHHEE HHOO

EE’’ DDOONNOO TTUUOO,, OO SSIIGGNNOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Vittoria; Santa Veronica Giuliani.

Saggezza popolare: Parla poco. Le parole sono come perle preziose

il cui valore aumenta in proporzione della rarità. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Chi non è capace di perdonare non è capace di amare.

(M. Thurian)

Un aneddoto: Lo zio Tom era debole di cuore e il dottore gli aveva

raccomandato di stare molto attento. Così quando la famiglia seppe

che aveva ereditato un miliardo di dollari da un parente deceduto, non

sapeva come dargli la notizia per paura che gli venisse un attacco

cardiaco. Così chiesero aiuto al parroco locale, il quale li rassicurò che

avrebbe trovato il modo. Dimmi, Tom, disse Padre Murphy all‟uomo

debole di cuore, se Dio, nella sua misericordia, ti mandasse un

miliardo di dollari, cosa ne faresti? Tom ci pensò su un momento e poi

disse senza esitare: Ne donerei la metà per la chiesa, Padre. Quando

udì questo, venne a Padre Murphy l‟attacco cardiaco! (A. DE MELLO)

Parola di Dio: Gen 44, 18-21. 23b-29; 45, 1-5 / Sal 104 / Mt 10, 7-15

Dal Vangelo secondo Matteo 10, 7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Andate, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. GGRRAATTUUIITTAAMMEENNTTEE AAVVEETTEE RRIICCEEVVUUTTOO,, GGRRAATTUUIITTAAMMEENNTTEE DDAATTEE. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto

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alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città. Parola del Signore

Vi ripropongo una riflessione già fatta in altre occasioni, ma sempre

attuale. Il nostro modo di usare il linguaggio spesso è indicativo del

tempo in cui viviamo. Certe parole, fino a qualche anno fa erano

parolacce e nessuna persona di buona educazione si sarebbe mai

peritato di usarle, oggi sono sulla bocca di tutti. Il valore delle cose

spesso consisteva nella qualità di esse, oggi invece sta nel prezzo:

”Quanto costa?”. L‟uso dei pronomi possessivi che ha sempre avuto

buon successo lungo la storia umana, oggi è al suo apice; tutto è

“mio, tuo, suo”. Facciamo un po‟ come certi animali che marcano il

proprio territorio con un po‟ di urina, quasi a dire: “dalla puzza si

riconosce il padrone”. Tutto questo ha fatto sì che per molti siano

andate completamente in disuso certe parole come: gratuito, dono,

grazie. Eppure basterebbe fermarsi un momento, ragionare

semplicemente, per capire che tutto quello che abbiamo è gratuito: la

vita, il sole, gli affetti, la fede… A Dio non è bastato aver condiviso con

noi la creazione, ha condiviso se stesso; Gesù, fatto uomo, ha offerto

se stesso “mentre noi eravamo peccatori”; ancora, Egli si fa pane per

noi non per i nostri meriti ma per la sua bontà… Se penso alla mia

vita, quante cose ho ricevuto gratis: la salute, la famiglia, l‟istruzione,

il necessario e il superfluo quotidiano… quante cose sto ricevendo

gratis proprio adesso: un cuore che batte, il respiro, il raggio di sole

che entra nella mia stanza, il pensiero di voi, amici, per i quali sto

scrivendo… E tutto questo gratis, non dovuto a meriti acquisiti, non

comprato al supermercato pagando a caro prezzo. Ecco perché

dovremmo reimparare certe parole. Ne suggerisco una piccola a me e

a voi. Oggi diciamo almeno due volte la parola: “Grazie!” Una volta al

buon Dio per tutti i suoi doni e una volta alla persona che ci è più

vicina e che tutti i giorni ci fa il dono almeno di sopportarci.

VENERDI’ 10 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

LLAA MMIIAA BBOOCCCCAA EE LLAA MMIIAA VVIITTAA PPRROOCCLLAAMMIINNOO

SSEEMMPPRREE LLAA TTUUAA LLOODDEE,, OO SSIIGGNNOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: Santi Anatolia, Vittoria e Audace, martiri.

Saggezza popolare: Perdonare agli altri di essere diversi è l'inizio

della sapienza. (Prov. Cinese)

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Hanno detto: Per morire all‟orgoglio, bisogna vivere mentalmente ai

piedi degli altri. E‟ questo l‟unico modo di esercitare l‟autorità nella

Chiesa. (G. Huyghe).

Un aneddoto: “Due monaci lessero in un antico volume che

all‟estremità della terra si trovava un luogo in cui cielo e terra si

toccano. Decisero allora di partire per andarlo a cercare e di non

tornare fino a quando non lo avessero trovato. Peregrinarono così per

tutta la terra, affrontando pericoli senza numero, soffrirono tutte le

privazioni che un simile peregrinare comporta e tutte le tentazioni che

possono stornare un uomo dal suo intento. Avevano letto che doveva

esserci, nel punto cercato, una porta a cui bastava picchiare per

trovarsi davanti a Dio. Finalmente trovarono ciò che cercavano,

bussarono a quella porta con il cuore tremante di emozione, la videro

aprirsi e quando varcarono la sua soglia si ritrovarono a casa, nella

loro cella. Allora compresero: il luogo in cui cielo e terra si toccano, si

trova, su questa terra, là dove Iddio ci ha posti!”. (D. ZANELLA)

Parola di Dio: Gen 46, 1-7. 28-30 / Sal 36 / Mt 10, 16-23

Dal Vangelo secondo Matteo 10, 16-23

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; SSIIAATTEE DDUUNNQQUUEE PPRRUUDDEENNTTII CCOOMMEE II SSEERRPPEENNTTII EE SSEEMMPPLLIICCII CCOOMMEE LLEE CCOOLLOOMMBBEE.. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo. Parola del Signore

Gesù è semplice: Lui, il re dei re, nasce povero, in una grotta di

pastori, in un paesino, sobborgo di Gerusalemme; è un grande

predicatore, folle intere accorrono a Lui ma Lui non usa mai linguaggi

forbiti, parole altisonanti, parla invece sovente con esempi presi dalla

natura o dalla vita quotidiana dei suoi ascoltatori. E‟ un fautore della

non violenza, non usa armi e ne vieta l‟uso ai discepoli, si lascerà

tradire e mettere in croce e, anzi, proprio in quel momento cercherà di

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scusare e di pregare per i suoi persecutori. Eppure la sua semplicità è

tutt‟altro che bonomia o stupidità. Gesù è la Verità e sempre dice la

verità senza peli sulla lingua, a costo di allontanare persone anche a

Lui favorevoli, è misericordioso ma esigente (“neanche io ti condanno,

ma va‟ e non peccare più”), è caritatevole verso tutti ma sa usare la

polemica e l‟ironia sferzante contro l‟ipocrisia (non per niente dà tanto

fastidio che decidono di ucciderlo), sa tacere ma quando è il momento

parla liberamente anche davanti a chi pensa di avere il potere terreno

di salvarlo o di ucciderlo. La sua non violenza non significa resa

davanti al prepotente e al male; il suo perdono non è per paura e non

diventa mai connivenza con il male; non usa le tecniche del mondo ma

sa cavarsela benissimo nei confronti dei „potenti e sapienti‟ della terra.

Se noi guardiamo a Lui, diventa allora abbastanza facile capire le

indicazioni della frase di oggi. Essere semplici significa fidarsi di Dio,

non ricercare il successo proprio e delle proprie idee in se stessi, nelle

proprie astuzie, nella forza, nella vendetta, nella ricchezza, ma nello

stesso tempo non significa accettare stoicamente il ruolo di eterni

sconfitti, essere pusillanimi, accettare qualunque cosa senza valutarla,

subire le prepotenze dei malvagi, non avere nulla da dire al mondo.

Semplice non vuol dire sciocco. E‟ detestabile il raggiro, non la

prudenza. Si può essere avveduti senza essere impostori. E‟ vietata la

violenza, non la difesa. Dare la vita per l‟altro è cristianesimo. Ma

gettare la propria vita senza un grande motivo o senza aver tentato

mille altri modi è bestemmia contro Colui che la vita ce l‟ha data. E‟

vietata la falsità non il silenzio. Seguire Cristo è proprio cercare in ogni

situazione di agire come farebbe Lui al nostro posto. E quando non

riusciamo a capirlo o quando lo intuiamo ma ci mancano le forze? In

questi casi almeno affidiamoci a Lui e lasciamoci portare da Lui: se

non te la senti di camminare o se non sai bene dove andare, lasciati

prendere in braccio da Lui.

SABATO 11 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

IINN OOGGNNII OORRAA DDEELLLLAA MMIIAA VVIITTAA CCAANNTTEERROO’’ AALL MMIIOO DDIIOO..

Tra i santi ricordati oggi: San Benedetto, patrono d‟Europa;

Santa Amabile di Rouen.

Saggezza popolare: Chi ti racconta i fatti degli altri e i propri,

domani andrà a raccontare i tuoi agli altri. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Ricordarsi dei dimenticati è mettersi accanto a Dio che

non dimentica nessuno. (V. Ghika).

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Un aneddoto: Un vecchio rabbino aveva un nipotino che numerosi

compagni venivano a raggiungere nei giorni di vacanza. Quella sera, si

era deciso di giocare a nascondino. Nelle cantine della casa, nelle

stalle e nei granai, i nascondigli abbondavano: tutto un universo

misterioso per sottrarsi agli sguardi. Colui che la sorte aveva

designato andò a caccia con metodo. La ricerca durò a lungo. Scovò

l‟uno dopo l‟altro tutti i suoi compagni, salvo uno: il nipote del rabbino.

Tutta la banda tentò di ritrovarlo, chiamò, e infine partì per giocare

altrove. Quando non sentì più niente il bambino uscì dal nascondiglio.

Non c‟era più nessuno. Restava solo il nonno, seduto presso la porta di

casa. Il bimbo s‟avvicinò e scoppiò in singhiozzi. “Perché piangi?” gli

domandò il vecchio rabbino. “Perché nessuno mi cerca più”, singhiozzò

il piccolo. Allora il vecchio rabbino prese il bimbo tra le braccia e

mormorò: “Anche Dio si è nascosto nel mondo, e piange perché noi

non lo cerchiamo più”.

Parola di Dio nella festa di San Benedetto: Pr 2, 1-9 / Sal 33 /

Gv 15, 1-8

Dal Vangelo secondo Giovanni 15, 1-8

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. IINN QQUUEESSTTOO ÈÈ GGLLOORRIIFFIICCAATTOO IILL PPAADDRREE MMIIOO:: CCHHEE PPOORRTTIIAATTEE MMOOLLTTOO FFRRUUTTTTOO EE DDIIVVEENNTTIIAATTEE MMIIEEII DDIISSCCEEPPOOLLII"".. Parola del Signore

Sono tanti i modi per cui ognuno è chiamato a realizzare questa parola

di Gesù, portare a noi e agli altri i suoi frutti. San Benedetto, patrono

d‟Europa, che ricordiamo oggi, rinunciò a tutto per trovarsi insieme

con altri per lodare e servire Dio con la vita comune, la preghiere, il

lavoro silenzioso. Ma non tutti abbiamo la vocazione al monachesimo.

Una cosa però tutti possiamo fare:”Glorificare Dio in ogni cosa”, come

diceva lui. Non importa se sei prete o mamma di famiglia, se sei

giovane esuberante o anziano col fiato lungo, se godi di ottima salute

o se stai passando un periodo di prove. In qualunque situazioni ti trovi

è Dio che ti ha condotto fin lì e allora fagli spazio, non perdere il

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tempo prezioso che ti è dato, ringrazialo, lodalo, sentiti una cosa sola

con Lui che soffre o gioisce con te; non tenere gli occhi bassi per non

vedere, ma guardati attorno, scopri la presenza degli altri: anche se

scomodi, gli altri ti parlano di Dio e si aspettano Dio da te; guarda

sempre con realismo la vita ma lascia che un tuo occhio ogni tanto

punti verso il cielo: la tua casa definitiva è là.

DOMENICA 12 LUGLIO 15^ DOMENICA DEL T. O. ANNO B

Una scheggia di preghiera:

CCOONN TTEE NNEELL CCUUOORREE,, TTUUTTTTOO IILL MMOONNDDOO EE’’ CCAASSAA NNOOSSTTRRAA..

Tra i santi ricordati oggi: San Fortunato; San Giovanni Gualberto.

Saggezza popolare: Moltiplica le goccioline d'acqua, accumula i

granelli di sabbia, e avrai formato il mare, il deserto, o un pantano.

(Prov. Cinese)

Hanno detto: Quando manchiamo di misericordia separiamo

violentemente una creatura da Dio. (S. Weil)

Un aneddoto: “Voi, che siete ricco... Voi, che avete tutti i piaceri...

Voi avete bisogno dì Dio!”. È la provocazione lanciata a Filippo Del

Giudice, il grande produttore di film inglesi, da un idraulico, mentre gli

riparava nella villa di Miami un tubo guasto. “Voi avete bisogno di

Dio!”. Del Giudice ne è sconvolto. Si mette alla ricerca di Dio. Lascia

tutto e si fa benedettino. Vive di preghiera e di povertà. Al giornalista,

che lo intervista, confessa: “Ho speso più di venti milioni di sterline

nella produzione di film e nelle gioie della vita. Ho avuto tutto... tranne

la felicità. Ora non possiedo nulla, ma sono pienamente felice: ho

trovato Dio”.

Parola di Dio: Am 7, 12-15 / Sal 84 / Ef 1, 3-14 / Mc 6, 7-13

Dal Vangelo secondo Marco 6, 7-13

In quel tempo, GGEESSÙÙ chiamò i Dodici, ed IINNCCOOMMIINNCCIIÒÒ AA MMAANNDDAARRLLII AA DDUUEE AA DDUUEE e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: "Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro". E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore

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Gesù manda gli apostoli e ciascuno di noi a portare la sua lieta

novella. Ma come evangelizzare? Il Vangelo spende una sola parola

per dire “che cosa” gli apostoli, predicavano alla gente (“che si

convertisse”), mentre descrive a lungo “come” dovevano predicare.

Non insiste tanto sul cosa si deve dire, quanto su “come si deve

essere”, per annunciare Cristo. Un insegnamento importante è

contenuto nel fatto stesso che Gesù li manda a due a due. Perché? La

prima testimonianza da rendere a Gesù è quella dell‟amore reciproco:

“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli

uni per gli altri”. Ma dove evangelizzare? Quali sono oggi, per i laici, “i

villaggi e i luoghi” nei quali Gesù li manda? Per alcuni, i villaggi

possono essere lontani; per la maggioranza “il villaggio” e il “luogo”

sono molto vicini. Sono il posto di lavoro, le amicizie, la loro stessa

cerchia familiare. Colpisce nel Vangelo che a un giovane Gesù dice:

“Va‟, vendi quello che hai e dallo ai poveri..., poi vieni e seguimi”. Al

contrario, a un altro che voleva lasciare tutto e seguirlo, Gesù dice:

“Va‟ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto

e la misericordia che ha usato con te”. Ciò che conta è dunque, nel

luogo in cui ci troviamo, avere Gesù nel cuore e lasciar trasparire la

gioia che ne deriva con atteggiamenti consoni a ciò che crediamo.

LUNEDI’ 13 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

CCOONN TTEE,, GGEESSUU’’,, MMOORRIIRREE EE’’ VVIIVVEERREE..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Enrico;Sant‟Eugenio da Cartagine.

Saggezza popolare: Per il cavallo pigro il carro risulta sempre

pesante, anche se è vuoto. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Ciascuno ha il proprio filtro, che porta con sé

dappertutto, e attraverso il quale raccoglie, nella massa indefinita dei

fatti, quelli che sono più idonei a confermare i suoi pregiudizi.

(H. de Lubac)

Un aneddoto: Lo staretz Silvano dell‟Athos a un missionario reduce

dalla Cina che gli esternava la propria difficoltà nel convertire i cinesi.

“E cosa fai per convertirli?”. “Vado nei loro templi e ordino loro di

distruggere gli idoli”. “Cosa succede a quel punto?” chiede Silvano. “Mi

buttano fuori e mi percuotono”. Silvano allora riprende: “Credo che

avresti molto più successo se ti rivolgessi ai loro sacerdoti e chiedessi

loro di parlarti della loro religione, di dirti la loro esperienza di Dio. Nei

loro racconti troveresti certamente cose belle, vere, profondamente

evangeliche. Allora potresti dire loro: “Tutto ciò è bello ed è vero;

eppure c‟è ancora qualcosa che manca al modo in cui avete colto

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questa realtà, qualcosa che proviene dall‟eVangelo!”. A quel punto ti

ascolterebbero”. (A. BLOOM, Vivere nella Chiesa)

Parola di Dio: Es 1, 8-14. 22 / Sal 123 / Mt 10, 34 - 11, 1

Dal Vangelo secondo Matteo 10, 34 -11, 1

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; NNOONN SSOONNOO VVEENNUUTTOO AA PPOORRTTAARREE PPAACCEE,, MMAA UUNNAA SSPPAADDAA. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa". Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. Parola del Signore

Può stupirci la durezza della parola di Gesù nel Vangelo di oggi. Gesù

non è venuto a suscitare guerre fratricide, ma a portare un messaggio

d‟amore e di salvezza. Egli non ha mandato i suoi discepoli a portare

la spada, ma la pace, il perdono, la riconciliazione, la mitezza e

l‟amore dei nemici. Ma davanti a questo splendido messaggio di bontà

gli uomini possono reagire in due modi: accogliendo o rifiutando il

Vangelo. Quelli che si oppongono in modo violento al Vangelo e agli

evangelizzatori producono la rottura e la divisione. E ciò può avvenire

anche all‟interno della stessa famiglia e della comunità cristiana. Gesù

è venuto a portare la spada del giudizio di Dio che separa il bene dal

male, coloro che credono in lui da coloro che lo rifiutano. La parola di

Dio è come una spada che penetra nell‟intimo di ogni persona e la

giudica mettendo in evidenza le sue vere intenzioni. Di fronte a questa

scelta radicale, pro o contro Cristo, il discepolo deve essere disposto a

prendere la croce della rottura anche con i familiari e a seguire Cristo.

E‟ questione di vita o di morte. E per avere la vita eterna bisogna

essere disposti a perdere la vita temporale. Cristo è Dio che

dev‟essere amato più di ogni altra persona, perfino più di se stessi. Il

linguaggio di Gesù diventa allora comprensibile per chi crede che Dio

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risuscita i morti e dà la vita eterna a chi ha perduto la vita per causa

di Cristo.

MARTEDI’ 14 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

SSIIGGNNOORREE,, AAUUMMEENNTTAA LLAA NNOOSSTTRRAA FFEEDDEE!!

Tra i santi ricordati oggi: San Camillo de Lellis;

San Ciro di Cartagine.

Saggezza popolare: Il cielo esaudisce le preghiere del cuore, non

quelle della bocca. (Prov. Cinese)

Hanno detto: L‟orgoglio è lo splendore della stupidità. (V. Ghika)

Un aneddoto: San Camillo de‟ Lellis, celeste patrono, insieme a san

Giovanni di Dio, degli ospedali, fu bruciato dall‟amore per i malati. La

loro vista bastava da sola a fargli completamente dimenticare ogni

altra attrattiva. Volentieri avrebbe preso su di sé ogni male, pur di

raddolcire il loro dolore. Considerava tanto vivamente la persona di

Cristo in loro, che spesso, quando dava loro da mangiare, li pregava

così: Signore, dammi la tua grazia; donami il perdono dei peccati!

Quando li incontrava diceva loro: Comandate, perché voi siete i miei

padroni. Se qualcuno lo chiamava, mentre curava un ammalato,

rispondeva:Abbiate pazienza; sono occupato con nostro Signore!

Aveva scolpite nel cuore le parole di Gesù: “Ero malato e avete avuto

cura di me”.

Parola di Dio: Es 2, 1-15a / Sal 68 / Mt 11, 20-24

Dal Vangelo secondo Matteo 11, 20-24

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: "Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, SSEE AA TTIIRROO EE AA SSIIDDOONNEE FFOOSSSSEERROO SSTTAATTII CCOOMMPPIIUUTTII II MMIIRRAACCOOLLII CCHHEE SSOONNOO SSTTAATTII FFAATTTTII IINN MMEEZZZZOO AA VVOOII,, GGIIAA DDAA TTEEMMPPOO AAVVRREEBBBBEERROO FFAATTTTOO PPEENNIITTEENNZZAA,, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua! ". Parola del Signore

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Assistere o partecipare ad un miracolo non è automaticamente avere

una garanzia per la fede. Gesù ha fatto dei miracoli nella città di

Cafarnao, ma questo oltre le meraviglia e la ricerca di altri miracoli

non ha portato frutti di conversione ed ecco allora che il miracolo

diventa una responsabilità di cui Dio ci chiederà conto: Egli ci ha dato

qualcosa che altri non hanno avuto e di cui noi siamo responsabili.

Quando chiediamo miracoli e grazie per noi e per i nostri cari siamo

sicuri di capire la responsabilità che questo comporta? Non sarà

dunque meglio chiedere a Dio quelle manifestazioni del suo amore che

ci permettono di crescere nella fede e nell‟amore, piuttosto che

richiedere manifestazioni straordinarie della sua potenza che, sortito il

loro effetto, ci lasciano uguali a prima?

MERCOLEDI’ 15 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

GGEESSUU’’,, MMII FFIIDDOO DDII TTEE..

Tra i santi ricordati oggi: San Bonaventura da Bagnoregio;

San Vladimiro.

Saggezza popolare: "Ogni problema ha tre soluzioni: la mia

soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta". (Prov. Cinese)

Hanno detto: Chi ha riposto la propria speranza nella menzogna ha

tutto da temere dalla Verità. (P. Charles)

Un aneddoto: Quando nel 1450 avvenne la prima solenne traslazione

della salma, fu rinvenuta la lingua di Bonaventura “integra, fresca e

rubiconda” mentre il resto del corpo era ridotto in ossa e cenere.

Questo fatto fu commentato come un segno di predilezione divina per

il santo religioso che aveva in vita tanto bene scritto, parlato,

predicato le lodi di Dio.

Parola di Dio: Es 3, 1-6. 9-12 / Sal 102 / Mt 11, 25-27

Dal Vangelo secondo Matteo 11, 25-27

In quel tempo Gesù disse: ""TTII BBEENNEEDDIICCOO,, OO PPAADDRREE,, SSIIGGNNOORREE DDEELL CCIIEELLOO EE DDEELLLLAA TTEERRRRAA,, PPEERRCCHHÉÉ HHAAII TTEENNUUTTOO NNAASSCCOOSSTTEE QQUUEESSTTEE CCOOSSEE AAII SSAAPPIIEENNTTII EE AAGGLLII IINNTTEELLLLIIGGEENNTTII EE LLEE HHAAII RRIIVVEELLAATTEE AAII PPIICCCCOOLLII.. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare ". Parola del Signore

In questa preghiera di lode così spontanea di Gesù c‟è una grande

attenzione per i semplici e per i piccoli.

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Il mondo è dei forti, dei potenti, dei prepotenti. I semplici sono

perdenti in partenza. I semplici (qualche volta inteso come i

„sempliciotti‟) servono solo in un caso, quando possono fare da base,

da piedistallo ai potenti (pensate a come tutte le forme di potere,

comprese quelle religiose, hanno manipolato i poveri, le folle, per

ottenere poi, proprio sulla loro pelle, ciò che volevano). Quando Gesù

parla dei piccoli e dei semplici non parla di „sempliciotti‟ o di persone

da manipolare, ma vuol farci capire che, nel Mistero (di Dio, della vita,

della sofferenza) si entra solo attraverso la semplicità. Essere semplici

vuol dire essere veri, liberi, non fare calcoli, sapersi accontentare.

Aperto ad ogni situazione, l‟uomo semplice non ha privilegi da

custodire per suo conto. Il semplice non è orgoglioso, sa perdere con

dignità, riconosce volentieri gli errori commessi, sa chiedere e

ringrazia tutti coloro che con i loro consigli lo aiutano. Non ha ricette

preconfezionate, non vuole apparire, non si avvilisce davanti a cose

che potrebbero smontarlo. Il Padre ama questi uomini i quali, senza

usare la bacchetta magica, vincono quanti si dicono sapienti ed

intelligenti perché conoscono le cose nascoste di Dio.

Dio, in Gesù, si è manifestato nell‟umiltà e per gli ultimi. Gesù ha

predicato per tutti, ma gli scribi e i farisei, eccetto qualcuno molto

libero, si sono forse convertiti? Zaccheo che ha colto il Suo sguardo

d‟amore che era andato a snidarlo su una pianta, ha cambiato vita. I

pescatori del lago hanno riposto in Lui la speranza e sono diventati

apostoli. La donna che con tremore ma con fiducia tocca il mantello di

Gesù è guarita. E oggi non è forse la stessa cosa? Chi è che capisce,

manifesta, rappresenta Gesù sulla terra? Le lussuose automobili

targate Città del Vaticano, i cappelli svettanti di certi Vescovi o le

Messe con invito personale e con successivo buffet di cardinali romani

o la fede semplice, magari anche un po‟ superstiziosa di certi

“campesinos” dell‟America Latina che hanno capito che il Vangelo li fa

uomini liberi?

GIOVEDI’ 16 LUGLIO Beata Vergine Maria del monte Carmelo

Una scheggia di preghiera:

GGEESSUU’’,, CCOONN LLAA TTUUAA CCRROOCCEE HHAAII PPOORRTTAATTOO II MMIIEEII PPEESSII..

Tra i santi ricordati oggi: Maria Maddalena Postel.

Saggezza popolare: I Fiumi non bevono le proprie acque, gli alberi

non mangiano i loro dolci frutti; la ricchezza dei buoni va tutta a

vantaggio altrui. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Ci vuole coraggio per amare la verità. Questo è uno dei

motivi per cui la verità non è amata. (H. de Lubac)

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Un aneddoto: Un califfo di Bagdad, chiamato Al-Mamun, possedeva

uno splendido cavallo arabo. Un tale di nome Omah voleva a tutti i

costi comprare quel cavallo e offrì in cambio molti cammelli, ma Al-

Mamun non intendeva separarsi dall‟animale. Omah ne fu così irritato

che decise di procurarsi il cavallo con l‟imbroglio. Sapendo che Al-

Mamun avrebbe percorso una certa strada si travestì da mendicante,

si sdraiò sul ciglio della strada e si finse malato. Al-Mamun era un

uomo dal cuore tenero, perciò quando vide il povero ne provò

compassione, smontò da cavallo e si offrì di portarlo in un

caravanserraglio “Ahimè!”, si lamentò il mendicante, “non tocco cibo

da giorni e non ho la forza di rialzarmi”. Allora Al-Mamun lo issò

delicatamente sui cavallo ed era pronto a salire a sua volta, quando il

finto povero lanciò la bestia al galoppo, seguito dal califfo appiedato,

che gli gridava di fermarsi. Omah, giunto a distanza di sicurezza dal

suo inseguitore, si fermò e si voltò indietro. “Hai rubato il mio cavallo”,

gridò Al-Mamun. “Devo farti una richiesta”. “Quale?”, fece Omah di

rimando. “Che tu non dica a nessuno come sei venuto in possesso del

cavallo”. “Perché?” “Perché se si sparge la voce del tuo trucco, un

giorno può accadere che una persona che sta male sul serio giaccia sul

ciglio della strada e la gente gli passi vicino senza fermarsi ad

aiutarla”.

Parola di Dio: Es 3, 13-20 / Sal 104 / Mt 11, 28-30

Dal Vangelo secondo Matteo 11, 28-30

In quel tempo, Gesù disse: ""VVEENNIITTEE AA MMEE,, VVOOII TTUUTTTTII,, CCHHEE SSIIEETTEE AAFFFFAATTIICCAATTII EE OOPPPPRREESSSSII,, EE IIOO VVII RRIISSTTOORREERRÒÒ.. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero ". Parola del Signore

Ci sono momenti nella nostra vita in cui “siamo stanchi”. Abbiamo

tentato e percorso tutte le strade, ci siamo scorticati mani e piedi nel

cercare di arrancare ogni giorno, nel cercare il senso del nostro vivere

e i perché della nostra e altrui sofferenza, ed ogni giorno è uguale, ti

alzi al mattino e non hai ancora smaltito la stanchezza di ieri, il

bruciore delle amarezze incontrate. Tante volte la speranza vacilla,

perde luce come la fiammella della candela che improvvisamente „si

abbassa‟, perde luminosità. In certi casi si giunge persino ad avvertire

l'inutilità del proprio lavoro, l‟insufficienza delle proprie capacità, si

prova la debolezza, la delusione, la frustrazione. Sembra non ci sia più

nulla da fare. Sembra di battere continuamente la testa contro un

muro. Fermiamoci un momento. Sentiamo Gesù che dice: “Io vi

ristorerò”. E‟ il Figlio di Dio che non ci promette facile soluzione al

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problema della sofferenza con tutti i suoi addentellati, non la elimina

come se fosse la cosa più cattiva della terra, ma la assume su di sé e

ci aiuta a darle senso. Lui non ha ricette, ma porta il peso con noi. Se

siamo soli quel peso ci opprime ma se con noi lo porta il Figlio di Dio,

possiamo farcela. E se noi, imparando da Lui, riusciamo ad aiutarci a

vicenda nel portare i nostri pesi, ce la faremo ancora di più.

VENERDI’ 17 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

SSIIGGNNOORREE,, LLAA TTUUAA MMIISSEERRIICCOORRDDIIAA

CCII RREENNDDAA MMIISSEERRIICCOORRDDIIOOSSII..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Alessio; Santa Sinforosa;

Santa Donata.

Saggezza popolare: Prima di fare la rivoluzione, riforma il tuo cuore.

(Prov. Cinese)

Hanno detto: Uno dei peggiori tradimenti del Vangelo consiste nel

nascondere e consumare l‟ingiustizia sotto le apparenze della carità.

(H. de Lubac)

Un aneddoto: Il 17 luglio del 180, sotto l‟imperatore Còmmodo, a

Cartagine, furono processati e condannati a morte alcuni cristiani di

Scilli, località della Numidia. Il verbale del processo, scritto da uno

stenografo pagano (chiamato allora tachigrafo), che prese appunti

frettolosi durante la discussione, è giunto fino a noi. E‟ una delle più

semplici e commoventi confessioni di fede di tutta la storia cristiana.

Le battute della discussione sono brevi, essenziali, in vero stile

romano. Ecco il verbale: “Il 17 luglio, consoli Presente e Claudiano, il

magistrato della città di Cartagine fece chiamare in tribunale Sperato,

Narzalo e Cittino; Donata, Seconda, Vestia. Il proconsole Saturnino

disse: “Se rinnegate Cristo, siete ancora in tempo ad ottenere la

grazia dal nostro imperatore”. Sperato: “Noi non abbiamo fatto del

male a nessuno non abbiamo aiutato nessuno a farlo. Mai abbiamo

risposto con arroganza. Anzi, vogliamo bene anche a coloro che ci

maltrattano, appunto perché amiamo ed ubbidiamo al Signore nostro”.

Saturnino: “Siamo religiosi anche noi, e la nostra religione è semplice:

adoriamo il genio dell‟imperatore e preghiamo per la sua salvezza. E

questo dovete farlo anche voi.” Sperato: “Noi non riconosciamo per

Dio nessun signore di questo mondo. Il vero Signore sta in cielo. Io

servo Lui solo, che nessuno vide né può vedere. Inoltre non ho mai

rubato; se compro qualcosa pago le tasse, appunto perché temo il mio

Signore, re dei re e imperatore di tutti i popoli”. Saturnino: “Via!

Smettetela con codeste idee!” Sperato: “Cattive idee sono l‟omicidio e

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la calunnia”. Cittino: “Noi pure non temiamo altri che il Dio che è nei

cieli, Lui nostro Signore”. Donata: “A Cesare l‟onore dovuto a Cesare,

ma il timore soltanto al nostro Dio!” Vestia: “Io sono cristiana”.

Seconda: “Sono cristiana anch‟io, e rimango tale”. Saturnino: (a

Sperato) “Sicché vuoi restare cristiano?” Sperato: “Sono cristiano”. “E

noi pure” — replicano tutti gli altri. Saturnino: “Volete del tempo per

riflettere?” Sperato: “In una cosa tanto giusta non c‟è niente da

riflettere”. Saturnino: Che cosa portate in questo astuccio? Sperato: “I

libri sacri, e le lettere di Paolo, uomo giusto”. Saturnino: “Ebbene,

voglio darvi tempo trenta giorni affinché ripensiate meglio alla cosa”.

Sperato: “Io rimango cristiano”. Altrettanto dissero gli altri. Allora il

proconsole prese la tavoletta e diede la sentenza: “Sperato, Narzalo,

Cittino, Donata, Vestia, Seconda e gli altri che si professano cristiani,

siano decapitati, perché hanno assolutamente rifiutato di ritornare a

vivere secondo il costume romano”. Sperato: “Ne ringrazio il Signore”.

Narzalo: “Oggi entreremo martiri in cielo. Deo gratias”. Il proconsole

Saturnino comandò che la sentenza fosse letta per le vie della città:

“Sperato, Narzalo, Cittino, Veturio, Felice, Aquilino, Lattanzio,

Gennara, Generosa, Vestia, Donata, Seconda: condannati a morte”.

Ed essi: “Deo gratias”. Portati via, ebbero la testa troncata.

Parola di Dio: Es 11, 10 - 12, 14 / Sal 115 / Mt 12, 1-8

Dal Vangelo secondo Matteo 12, 1-8

In quel tempo, Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. Ciò vedendo, i farisei gli dissero: ""EECCCCOO,, II TTUUOOII DDIISSCCEEPPOOLLII SSTTAANNNNOO FFAACCEENNDDOO QQUUEELLLLOO CCHHEE NNOONN ÈÈ LLEECCIITTOO FFAARREE IINN GGIIOORRNNOO DDII SSAABBAATTOO"".. Ed egli rispose: "Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato ". Parola del Signore

S. Benedetto che abbiamo ricordato solo alcuni giorni fa scrivendo per

i suoi monaci nella sua Regola, parla di uno zelo buono che induce

all'amore verso Dio e verso il prossimo e di uno zelo “amaro”, che è

indice di umana grettezza e separa dal bene e conduce all'inferno.

Quest'ultimo è quello che spesso mostrano scribi e farisei nei confronti

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del Cristo e dei suoi discepoli. Sono essi i predecessori e i maestri di

tutti coloro che hanno sempre aperto un codice di comportamento per

gli altri e che lo usano costantemente per giudicare e condannare.

Sono tra i peggiori nemici della vera fede perché, illudendosi di zelare

la giustizia, rinnegano di fatto la carità e l'amore. Spogliano il buon

Dio della sua essenziale prerogativa che è appunto il perdono e la

misericordia. Fanno uso della legge come di una lama tagliente non

per curare il male, ma per uccidere i malati. È una brutta razza che

trova sempre i suoi adepti anche nella nostra chiesa. Solo nel Signore

riusciamo a coniugare con divina sapienza, giustizia e misericordia,

peccato e perdono, colpa e assoluzione. La legge senza l'amore è solo

vincolo e laccio, serve per gli schiavi e non per i figli, riempie le carceri

del mondo e rischia di riempire di dannati gli inferi. Non è questa la

missione di Cristo, non è questa la missione della chiesa e dei suoi

ministri.

SABATO 18 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

TTUU,, OO SSIIGGNNOORREE MMII AAMMII,, NNOONNOOSSTTAANNTTEE LLEE MMIIEE DDEEBBOOLLEEZZZZEE..

Tra i santi ricordati oggi: San Federico; Sant‟Arnoldo;

San Bruno di Segni.

Saggezza popolare: Le bottiglie vuote a metà producono maggior

fracasso sebbene contengano meno liquido delle altre. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Signore, ti amo sopra ogni cosa… in generale; ma in

questo breve minuto che passa, amo di più una sigaretta estera… o

anche una nazionale. (M. Delbrêl)

Un aneddoto: Quando il monaco Costantino (il futuro san Cirillo,

fratello di san Metodio, patroni d‟Europa) giunse a Bagdad, il califfo

Mutavakil gli mostrò che per suo decreto, a scherno dei cristiani, sulla

facciata delle loro case erano state dipinte delle figure di diavoli. Il

Califfo chiese: “Intendi tu che significato ha tutto questo?”. Il monaco

rispose: “Mah! vedo delle figure di demoni sulla facciata, e immagino

che all‟interno abitino dei cristiani sinceri, perché i diavoli, non

potendo convivere con loro, se ne fuggono fuori; dove poi tali segni

non si vedono di fuori, vuol dire che i diavoli abitano dentro!”.

Parola di Dio: Es 12, 37-42 / Sal 135 / Mt 12, 14-21

Dal Vangelo secondo Matteo 12, 14-21

In quel tempo, i farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo. Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo

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seguirono ed egli guarì tutti, ordinando loro di non divulgarlo, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: EECCCCOO IILL MMIIOO SSEERRVVOO CCHHEE IIOO HHOO SSCCEELLTTOO;; IILL MMIIOO PPRREEDDIILLEETTTTOO,, NNEELL QQUUAALLEE MMII SSOONNOO CCOOMMPPIIAACCIIUUTTOO.. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti. Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le genti. Parola del Signore

Proprio mentre i farisei decidono di uccidere Gesù perché non è

secondo le loro aspettative, Matteo applica a Gesù la profezia di Isaia

che ci fa capire che Gesù è davvero il Messia. I verbi del testo di Isaia

"non contenderà, non griderà, non spezzerà, non spegnerà" ci

assicurano che Gesù non ha fatto del male a nessuno. Il suo amore

per gli uomini non gli ha permesso di essere come lo avrebbero voluto

il Battista e i suoi connazionali: pieno di zelo nel combattere i nemici,

insignito di tutti i poteri, battagliero, travolgente. E‟ stato invece mite,

umile, buono e comprensivo con tutti. Egli non è un conquistatore di

popoli che travolge tutto e tutti, ma salva la vita e rianima la speranza

dei più deboli. L‟umanità malata e peccatrice non ha bisogno di urla e

di minacce, ma di conforto e di misericordia. Gesù è la manifestazione

della bontà di Dio per tutti gli uomini.

DOMENICA 19 LUGLIO 16^ DOMENICA DEL T. O. ANNO B

Una scheggia di preghiera:

OOGGNNII OORRAA,, OOGGNNII MMOOMMEENNTTOO EE’’ DDOONNOO DDEELL TTUUOO AAMMOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: Santi Gervasio e Protasio;

Santa Aurea; Sant‟Arsenio.

Saggezza popolare: Il saggio della montagna a cui il viandante

domandava se fosse felice, rispondeva che non aveva assolutamente

tempo per pensarci. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Non si accede al regno di Dio per mezzo di uno studio

supplementare o di una osservanza più scrupolosa dei precetti: il

Regno esige una vera rinascita. (H. Van den Bussche, Giovanni)

Un aneddoto: Sulla tomba di Chateaubriand, a Saint-Malò sul lido

atlantico, non c‟è nome, né data, né iscrizione, nulla. Vi si innalza solo

una croce. Il grande pensatore l‟aveva chiesto al sindaco di Saint-Malò

in una lettera del 1831: “La croce dirà che l‟uomo riposante ai suoi

piedi era un suddito di Cristo, questo sarà sufficiente al mio ricordo”.

Parola di Dio: Ger 23, 1-6 / Sal 22 / Ef 2, 13-18 / Mc 6, 30-34

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Dal Vangelo secondo Marco 6, 30-34

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: ""VVEENNIITTEE IINN DDIISSPPAARRTTEE,, IINN UUNN LLUUOOGGOO SSOOLLIITTAARRIIOO,, EE RRIIPPOOSSAATTEEVVII UUNN PPOO''"".. Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore

Gesù, dopo il loro ritorno dalla missione, invita i suoi discepoli a

staccarsi dalla folla, dal loro lavoro, e ritirarsi con lui in un “luogo

solitario”. Insegna loro a fare quello che faceva lui: a equilibrare

azione e contemplazione, a passare dal contatto con la gente al

dialogo con se stessi, con gli altri e con Dio. Il tema è di grande

importanza e attualità. Il ritmo della vita ha preso una velocità che

supera le nostre capacità di adattamento. Il correre è diventato spesso

una frenesia e una malattia. Si dice: “Chi si ferma è perduto”, ma

perduto è anche chi diventa ingranaggio di una macchina che non si

ferma mai. Si perde, in questo modo, la capacità di distacco critico

che permette di esercitare un dominio sul fluire, spesso caotico e

scomposto, delle vicende e delle esperienze quotidiane. La vita, allora,

non è più un viaggio, ma un semplice trasferimento. Uno può trovarsi

dall‟altro capo dell‟esistenza, senza neppure accorgersi di avere

vissuto. Gesù, nel Vangelo, non dà mai l‟impressione di essere agitato

dalla fretta. Siamo in periodo di ferie estive. Esse sono per la

maggioranza delle persone, l‟unica occasione per riposarsi un po‟, per

dialogare in modo disteso con il proprio coniuge, giocare con i figli,

leggere qualche buon libro o contemplare in silenzio la natura;

insomma, per rilassarsi. Fare, delle vacanze, un tempo più frenetico

del resto dell‟anno, significa rovinarle.

LUNEDI’ 20 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

IILL MMIIRRAACCOOLLOO DDEELLLLAA TTUUAA MMIISSEERRIICCOORRDDIIAA

MMII EENNTTUUSSIIAASSMMAA OOGGNNII GGIIOORRNNOO,, OO SSIIGGNNOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟ Apollinare;Sant‟Elia;

Sant‟Aurelio di Cartagine.

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Saggezza popolare: Chi conosce gli altri è erudito, chi conosce se

stesso è saggio. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Un uomo dalla mente angusta teme sempre i

cambiamenti. Si sente sicuro soltanto quando le cose vanno come

sono sempre andate, e ha un timore quasi morboso del nuovo. Per lui

nulla è più penoso di una nuova idea. (M. L. King)

Un aneddoto: A Boas, negli Stati Uniti, la maestra distribuì ai suoi

scolari dei foglietti col disegno di una casa “a cui manca qualcosa di

molto importante”. Dopo alcuni istanti di incertezza, tutti capirono che

mancava il comignolo e si affrettarono a completare il disegno. Solo

un ragazzino dell‟ultimo banco esitò a lungo, benché i vicini gli

mostrassero la soluzione disegnata. Infine si decise e tracciò sulla

porta una bella croce nera: per lui valeva assai più d‟un comignolo o di

qualsiasi comodità. “Senza croce, una casa è sempre vuota”, diceva

sua madre.

Parola di Dio: Es 14, 5-18 / Salmo: Es 15, 1-6 / Mt 12, 38-42

Dal Vangelo secondo Matteo 12, 38-42

In quel tempo, alcuni scribi e farisei lo interrogarono Gesù: ""MMAAEESSTTRROO,, VVOORRRREEMMMMOO CCHHEE TTUU CCII FFAACCEESSSSII VVEEDDEERREE UUNN SSEEGGNNOO"". Ed egli rispose: "Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Quelli di Ninive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona! La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone! ". Parola del Signore

Ci sono cristiani che pare abbiano il prurito dei miracoli ad ogni costo.

Sembra quasi che la loro fede dipenda dai miracoli, si puntelli su di

essi. Anche la loro vita religiosa si sviluppa all‟insegna dello

straordinario. Non hanno capito che è la fede nel suo ordinario

quotidiano che produce il miracolo. Dio è una libera proposta, non

costringe nessuno a colpi di miracolo. Ma c‟è anche l‟atteggiamento

opposto, quello dei cristiani che vogliono ridurre tutto al materialismo

e quasi si vergognano dello straordinario. Gente che vorrebbe

consigliare Dio prima che Lui manifesti la sua onnipotenza. Al di sopra,

però di chi vuole troppi miracoli e di chi non ne vuole affatto, lasciando

Dio (che sa le cose meglio di noi!) nella libertà di usare del quotidiano

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che è miracoloso o dello straordinario, rimane un obbligo preciso per

noi: Gesù ci ha lasciato la consegna di “fare miracoli”, anzi noi stessi

dobbiamo diventare “miracoli”, miracoli di speranza, di coerenza, di

fedeltà, di perdono, di generosità, di gioia, di libertà, di comprensione.

Come nel brano di Vangelo, anche oggi succede che persone chiedano

un segno ed abbiano il diritto di ottenerlo proprio da noi che ci diciamo

cristiani. Gli uomini di oggi ne hanno basta di teorie, teologie,

spiegazioni, religioni: il Cristo vogliono vederlo vivo! Il nostro mondo è

malato di delusione, è accecato di violenza, è devastato dall‟egoismo,

è posseduto dalla noia, dunque non può più accontentarsi della nostra

mediocrità, e neanche possiamo solo raccontare i miracoli di Gesù o

contare su qualche suo miracolo straordinario. Dobbiamo essere noi a

fare i segni di Gesù. Mi piace molto questa definizione di Pronzato: “I

miracoli sono una vacanza di Dio, ma sono anche l‟occupazione

quotidiana del cristiano”.

MARTEDI’ 21 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

SSIIGGNNOORREE,, AACCCCRREESSCCII LLAA MMIIAA FFEEDDEE!!

Tra i santi ricordati oggi: San Lorenzo da Brindisi;

Sant‟Alberico Crescitelli.

Saggezza popolare: Il sapere che non si completa ogni giorno,

diminuisce. (Prov. Cinese)

Hanno detto: E‟ impossibile stabilire dei rapporti di amore al di fuori

della verità. (L. Lochet).

Un aneddoto: Il Vicario di una parrocchia di New York che si occupa

dei cittadini di colore fu chiamato a portare i sacramenti ad un giovane

negro, venticinquenne, il quale aveva assassinato la sua amica e

doveva affrontare la sedia elettrica di lì ad un‟ora. Il sacerdote lo

confessò e gli diede la santa Comunione. Quando tutto terminò, ci fu

un attimo di silenzio. Poi il giovanotto disse: “Padre, ho sciupato tutta

la mia vita, non ho saputo imparare niente, so soltanto fare una cosa,

lucidare le scarpe. Mi permetta di lucidare le sue scarpe”. E senza

attendere risposta si pose in ginocchio, sputò sulle sue mani e si mise

a strofinare vigorosamente le scarpe del prete. Questi taceva,

sconvolto. In quel momento gli venne in mente: “Ma è la Maddalena ai

piedi di Gesù”... Si può amare Dio, anche lucidando le scarpe a un

sacerdote! E molto ci sarà perdonato se molto avremo amato.

Parola di Dio: Es 14, 21 - 15, 1 / Salmo Es 15, 8-10. 12. 17 /

Mt 12, 46-50

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Dal Vangelo secondo Matteo 12, 46-50

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: "Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti". Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: ""CCHHII ÈÈ MMIIAA MMAADDRREE EE CCHHII SSOONNOO II MMIIEEII FFRRAATTEELLLLII??"" Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: "Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre ". Parola del Signore

Gesù non è scortese nei confronti di sua madre o dei suoi parenti ma

vuol farci capire che nel suo Regno non si entra per raccomandazioni,

per privilegi, per parentele ma per fede personale. Maria, Giacomo,

Giovanni partecipano a Gesù per fede, non perché parenti. E‟ inutile

dire: “lo sono cristiano perché la mia famiglia è cristiana, perché ho

parenti preti e suore” ma “lo sono cristiano perché cerco di fare la

volontà di Gesù”. Non saremo giudicati su come si sono comportati i

nostri parenti, ma sul nostro comportamento, non conteranno le

raccomandazioni, le “bustarelle”, gli inghippi diplomatici, conterà solo

la nostra fede personale.

MERCOLEDI’ 22 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

CCAANNTTEERROO’’ LLAA TTUUAA LLOODDEE DDAAVVAANNTTII AADD OOGGNNII CCRREEAATTUURRAA..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Maria Maddalena; San Fiorenzo.

Saggezza popolare: Vincere se stesso è il modo più sicuro per non

essere vinto dagli altri. Sapersi dominare è il mezzo più sicuro per non

essere dominati. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Una vita interiore che non conducesse alla fiducia

sarebbe un fallimento; ma una vita interiore che non partisse dalla

fiducia sarebbe sbagliata fin dal principio, e questo errore iniziale

avrebbe conseguenze funeste. (P. Charles)

Un aneddoto: Bruce Marshall ha scritto il suo primo romanzo

intitolandolo «Il miracolo di padre Malachia» (1950): un frate

benedettino, mandato ad evangelizzare Edimburgo, nel bel mezzo

della società moderna, ottiene dal cielo un grosso miracolo per

provare la divinità di Cristo e la santità nella Chiesa cattolica. Ma

neppure dinnanzi all‟evidenza di una casa da ballo fatta volare su uno

scoglio del porto, si arrendono le presuntuose “intelligenze” della

gente per bene, anzi trovano in tutto ciò una prova di mistificazione e

di suggestione collettiva. E il monaco è costretto a chiedere al Signore

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di far ritornare al suo posto la casa da ballo. Conclude Marshall che, se

Gesù comparisse a far miracoli ai nostri giorni, vi sarebbero anche

oggi dei malvagi ostinati nel non credergli e ad accusarlo.

Parola di Dio: Ct 3, 1-4a o 2 Cor 5, 14-17 / Sal 62 / Gv 20, 1-2. 11-18

Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 1. 11-18

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto". Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". MMAARRIIAA DDII MMAAGGDDAALLAA AANNDDÒÒ SSUUBBIITTOO AADD AANNNNUUNNZZIIAARREE AAII DDIISSCCEEPPOOLLII:: ""HHOO VVIISSTTOO IILL SSIIGGNNOORREE»» EE AANNCCHHEE CCIIÒÒ CCHHEE LLEE AAVVEEVVAA DDEETTTTOO"".. Parola del Signore

Qualche volte ci sembra che diventare testimoni di Gesù e Apostoli sia

una cosa per pochi ed estremamente difficile. Ma questo perché noi

spesso pensiamo alla fede cristiana come ad un insieme di dogmi

difficili, e perché ci sentiamo poco sicuri di noi, ma direi soprattutto

perché la nostra fede non parte dalla gioia della risurrezione di Cristo.

La Maddalena è colei che, di fronte alla rivelazione dell‟amore risorto

non può più contenere la sua gioia: poco le importa se non verrà

creduta e se considerata una pazza. L‟amore mette le ali ai suoi piedi

e da allora essa diventa simbolo di tutti quelli che per amore di Cristo

corrono per il mondo annunciando che la vita non muore mai, perché

Gesù ce l‟ha fatta: ha vinto per sé e per noi la morte. Quando la fede

anche per noi non sarà più una teoria, una religione di norme, ma

diventerà l‟incontro con il vivente, la nostra vita diventerà

automaticamente testimone del suo amore.

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GIOVEDI’ 23 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

DDOONNAACCII,, OO SSIIGGNNOORREE CCUUOORREE UUMMIILLEE EE SSEEMMPPLLIICCEE..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Brigida, patrona

d‟Europa;Sant‟Olimpio; Santa Cunegonda

Saggezza popolare: E' più facile tenere sulla lingua un carbone

acceso che un segreto altrui. (Prov. Cinese)

Hanno detto: “La preghiera è un intimo rapporto di amicizia, un

trattenimento con colui da cui sappiamo di essere amati”. (S. Teresa

d‟Avila)

Un aneddoto: Sulle pareti della nave-traghetto Cariddi, che

attraversa lo stretto di Messina, si legge un avviso: “Chi vede cadere

una persona dalla nave, deve lanciare il grido: “Un uomo in mare”, e

chi ode tale grido deve ripeterlo, cercando di farlo giungere al più

presto sul ponte di comando”. Ciò dà da pensare: non siamo tenuti a

gettarci nell‟acqua per salvare il nostro prossimo, ma non possiamo

neppure rimanere indifferenti o disinteressarci di chi è in pericolo...

Gridiamo verso l‟alto la nostra orazione perché dal ponte di comando,

qualcuno intervenga subito.

Parola di Dio: Es. 19,1-2.9-11.16-20; Sal da Dan 3,52-56; Mt.13,10-17

Dal Vangelo secondo Matteo 13, 10-17

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero: ""PPEERRCCHHÉÉ PPAARRLLII LLOORROO IINN PPAARRAABBOOLLEE??"".. EEGGLLII RRIISSPPOOSSEE:: ""PPEERRCCHHÉÉ AA VVOOII ÈÈ DDAATTOO DDII CCOONNOOSSCCEERREE II MMIISSTTEERRII DDEELL RREEGGNNOO DDEEII CCIIEELLII,, MMAA AA LLOORROO NNOONN ÈÈ DDAATTOO.. Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, sono diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani. Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono! ". Parola del Signore

Gesù usa le parabole per annunciare il regno dei cieli. Le parabole

sono racconti semplici che partono dalla realtà della vita. Sono dunque

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facili messaggi per chi è semplice e sa leggere e interpretare con

cuore disponibile e aperto il messaggio di Dio sulla vita, ma diventano

astruse e difficili per chi sentendosi “culturalmente superiore‟ ha la

presunzione di conoscere tutto, di avere già la verità in tasca, di voler

vivisezionare parole e fatti a proprio uso e consumo, di voler fare

filosofia e accademia su parole così semplici. E così le parabole sono

luce per i semplici e confusione per coloro che si ritengono sapienti.

Anche oggi sono spesso stupito davanti alla forza della fede di certe

persone umili e all‟estrema complicazione e frammentarietà della fede

dei “teologi”. Ricordo con riconoscenza un anziano sacerdote che

davanti alla mia fede titubante, che cercava motivazioni “filosofiche e

teologiche” mi diceva: “Rileggiti il Vangelo: Gesù ha dato la vita per

quella parola, i teologi per la loro parola hanno solo avuto gli interessi

librari”

VENERDI’ 24 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

LLAA TTUUAA PPAARROOLLAA,, OO SSIIGGNNOORREE,, EE’’ PPAARROOLLAA DDII VVIITTAA EETTEERRNNAA..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Cristina; Sant‟Agostino Fangi.

Saggezza popolare: Il silenzio è il linguaggio dello spirito. Dall'albero

del silenzio pende il frutto della tranquillità. (Prov. Cinese)

Hanno detto: “La preghiera e il colloquio con Dio sono il bene

sommo, perché è unione con lui”. (San Giovanni Crisostomo)

Un aneddoto: Una volta, in una parrocchia di periferia invitarono

l‟arcivescovo di Milano, cardinale Carlo Maria Martini, a visitare un

giovane uomo di 35 anni, che giaceva in letto da quindici anni per la

sclerosi a placche. Un tronco d‟albero immobile. Il Cardinale racconta:

«Mentre salivo le scale di quella povera casa, pregavo e pensavo a cosa

avrei potuto dire per consolare quel povero giovane. Poi, quando mi

sono seduto accanto a lui ed egli ha incominciato a parlare, mi sono

accorto che era lui che consolava me, non viceversa. La sua fede era

così forte, così viva, che anche quella misera condizione di vita non lo

rendeva triste, ma anzi era gioioso, ottimista e ringraziava il Signore. Mi

disse: “Ho una grande fortuna, ogni giorno vengono a portarmi

l‟Eucaristia. Come posso essere triste se ho sempre Dio con me?”»

Parola di Dio: Es 20, 1-17 / Sal 18 / Mt 13, 18-23

Dal Vangelo secondo Matteo 13, 18-23

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " Voi dunque intendete la parabola del seminatore: tutte le volte che uno ascolta la parola del

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regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non da frutto. QQUUEELLLLOO SSEEMMIINNAATTOO NNEELLLLAA TTEERRRRAA BBUUOONNAA ÈÈ CCOOLLUUII CCHHEE AASSCCOOLLTTAA LLAA PPAARROOLLAA EE LLAA CCOOMMPPRREENNDDEE;; QQUUEESSTTII DDAA FFRRUUTTTTOO EE PPRROODDUUCCEE OORRAA IILL CCEENNTTOO,, OORRAA IILL SSEESSSSAANNTTAA,, OORRAA IILL TTRREENNTTAA "".. Parola del Signore

Il seminatore non siamo noi. Lui semina dove vuole e sa quello che fa.

Il seme non siamo noi: è Lui che ha in germe la pianta. L‟unica cosa

che noi possiamo e dobbiamo essere è “terra buona”. La terra buona

accoglie, riceve dal seme, ma trasmette al seme. Non fa niente da sola

ma si lascia fare dal seme, protegge e dona, e soprattutto si lascia

trasformare. Non pensiamo di essere noi a salvarci o a salvare il

mondo o di essere noi seme per altri, lasciamoci lavorare da Dio,

lasciamoci trasformare: ci sembra di perdere ma guadagniamo.

SABATO 25 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

VVIICCIINNOO AA TTEE,, GGEESSUU’’,, MMAA PPEERR AAMMOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: San Giacomo; San Cristoforo.

Saggezza popolare: Il cielo prova dolore ogni volta che gli uomini

soffrono. (Prov. Cinese)

Hanno detto: “L‟orazione del Signore (il Padre nostro) è veramente la

sintesi di tutto il Vangelo”. (Tertulliano)

Un aneddoto: Una leggenda racconta che San Cristoforo fu insultato

da un tale in mezzo alla folla. Cristoforo, soldato alto e forte, afferrò

l'avversario, sguainò la spada e stava per trafiggerlo mentre la folla

intorno lo incitava gridando: "Uccidilo, Uccidilo!.." Si ricordò allora

della parola del Signore: "Così il Padre mio celeste farà a voi, se non

perdonerete di cuore al vostro fratello". Cristoforo, facendo un'enorme

sforzo, represse la collera e ripose la spada nel fodero; al popolo che

continuava a chiedere vendetta rispose: "Lo farei, ma non posso,

perché sono cristiano".

Parola di Dio nella festa di San Giacomo: 2Cor. 4,7-15; Sal. 125;

Mt. 20,20-28

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Dal Vangelo secondo Matteo 20, 20-28

In quel tempo, si avvicinò a Gesù LLAA MMAADDRREE DDEEII FFIIGGLLII DDII ZZEEBBEEDDÈÈOO CCOONN II SSUUOOII FFIIGGLLII,, EE SSII PPRROOSSTTRRÒÒ PPEERR CCHHIIEEDDEERRGGLLII QQUUAALLCCOOSSAA.. EEGGLLII LLEE DDIISSSSEE:: ""CCHHEE CCOOSSAA VVUUOOII??"".. GGLLII RRIISSPPOOSSEE:: ""DDÌÌ CCHHEE QQUUEESSTTII MMIIEEII FFIIGGLLII SSIIEEDDAANNOO UUNNOO AALLLLAA TTUUAA DDEESSTTRRAA EE UUNNOO AALLLLAA TTUUAA SSIINNIISSTTRRAA NNEELL TTUUOO RREEGGNNOO"".. Rispose Gesù: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?". Gli dicono: "Lo possiamo". Ed egli soggiunse: "Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio". Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: "I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti". Parola del Signore

Oggi, festa di S. Giacomo, il Vangelo ci riporta la richiesta di sua

madre a Gesù. Questa madre desidera che i propri figli siano vicini a

Gesù. Non sappiamo se il suo desiderio fosse dettato da amore per

Gesù e per i propri figli o da voler “sistemare” i figli in un luogo di

potere, certo è che ogni cristiano ha giustamente il desiderio di “stare

vicino” al maestro, godendo la sua amicizia. Ma questo è possibile solo

ad una condizione: essere disposti e pronti a condividerne la vita in

tutti i suoi aspetti, in tutti i suoi momenti, anche i più dolorosi. Qui è la

fonte della vera amicizia con Gesù, del vero misticismo. Seguire Gesù

non è una corsa verso una carriera, non è un conquistarsi un posto

migliore in Paradiso, è trovare l‟amico che ama, è condividere la sua

esperienza, è fare come Lui la volontà del Padre.

DOMENICA 26 LUGLIO 17^ DOMENICA DEL T.O. ANNO B

Una scheggia di preghiera:

LLAA TTUUAA GGEENNEERROOSSIITTAA’’,, OO SSIIGGNNOORREE,, MMII RREENNDDAA GGEENNEERROOSSOO..

Tra i santi ricordati oggi: Santi Gioacchino ed Anna;

Santa Bartolomea Capitanio.

Saggezza popolare: Dio sorride se apri una porta; ed è triste se alzi

un muro. (Prov. Cinese)

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Hanno detto: “Tutte le parole che noi diciamo pregando non

esprimono altro se non quanto è racchiuso nella preghiera insegnataci

dal Signore, se la recitiamo bene e convenientemente”. (S. Agostino)

Un aneddoto: Quando Padre Damiano, l‟apostolo dei lebbrosi, giunse

al centro della sua attività missionaria si vide circondato da indigeni

ostili o indifferenti dei quali non capiva neppure la lingua. Si fermò

dinanzi a quei pagani con certo timore, ma subito si rischiarò in volto

perché uno di essi gli era venuto accanto con aria di protezione e

quindi si era chinato a tracciare sulla terra con la lancia un grande

segno di croce. È il simbolo per cui in ogni terra, sotto ogni cielo, i

cristiani si riconoscono.

Parola di Dio: 2 Re 4, 42-44 / Sal 144 / Ef 4, 1-6 / Gv 6, 1-15

Dal Vangelo secondo Giovanni 6, 1-15

In quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: "Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?". Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: "Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo". Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: ""CC''ÈÈ QQUUII UUNN RRAAGGAAZZZZOO CCHHEE HHAA CCIINNQQUUEE PPAANNII DD''OORRZZOO EE DDUUEE PPEESSCCII;; MMAA CCHHEE CCOOSS''ÈÈ QQUUEESSTTOO PPEERR TTAANNTTAA GGEENNTTEE??"".. Rispose Gesù: "Fateli sedere". C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: "Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto". Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: "Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!". Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo. Parola del Signore

L‟uomo adulto, il politico, il manager, l‟economista, l‟uomo esperto...

dicono che il problema della fame nel mondo problema è irrisolvibile.

La pagina biblica, chiarisce e risolve il problema facendo nascere il

dovere di distribuire a tutti quello che abbiamo. Nel Vangelo abbiamo

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l‟intervento di un giovane che offre tutto quello che ha. E‟ un inesperto

della vita, un sognatore, uno che non conosce le regole economiche:

ha solo l‟intuizione del cuore. Non nasconde il suo avere. Non sfugge

alla denunzia del suo reddito: mette sulla tavola di tutti il suo tutto.

Sembrava poca cosa e invece ne hanno usufruito tutti e ne è

avanzato. Diciamo che è un miracolo. Sì, certo, è un “segno” di un

intervento di Gesù, sul quel tappeto d‟erba, davanti a tanta gente, che

deve essere seguito e attuato. é il condividere con gli altri quello che si

ha, quello che si è, quello che si sa, e questo risolve tutte le crisi. Se

non fosse così, che senso avrebbe Paolo, quando afferma che siamo

“un corpo solo” e che Dio “è presente in tutti e agisce per mezzo di

tutti”? Riempirsi la bocca di “parole cristiane” non serve, se prima non

si è vuotata la tasca. L‟affamato vuole il pane, non un‟idea. Ciò vale

per il singolo, ma anche per la chiesa; per il semplice cittadino, ma

anche per il parlamentare e per lo stato. E‟ il test della credibilità.

LUNEDI’ 27 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

CCOOMMEE PPIICCCCOOLLOO BBIIMMBBOO,,

PPRREENNDDIIMMII TTRRAA LLEE TTUUEE BBRRAACCCCIIAA,, OO SSIIGGNNOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: San Giorgio di Cordoba; Santa Liliosa.

Saggezza popolare: La solitudine rappresenta un grosso peso,

quando non si hanno per compagni gli dei. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Chi non sale spesso in vita col pensiero in Cielo,

pericola grandemente di non salirvi dopo morte. (San Filippo Neri)

Un aneddoto: Durante una furiosa tempesta, la nave su cui viaggiava

Luigi IX per la Crociata, minacciava di affondare. Il santo sovrano

sollevò sulle sue braccia un bambino, esclamando: “Signore io credo

che, se tu vuoi, puoi salvarci. Se noi siamo indegni della tua

misericordia, abbi almeno pietà di questo innocente”. La burrasca

cessò prodigiosamente: a motivo di quella fede e di quella innocenza.

Parola di Dio: Es 32, 15-24. 30-34 / Sal 105 / Mt 13, 31-35

Dal Vangelo secondo Matteo 13, 31-35

In quel tempo, Gesù espose alla folla un' altra parabola: "Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami". Un'altra parabola disse loro: ""IILL RREEGGNNOO DDEEII CCIIEELLII SSII PPUUÒÒ

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PPAARRAAGGOONNAARREE AALL LLIIEEVVIITTOO,, CCHHEE UUNNAA DDOONNNNAA HHAA PPRREESSOO EE IIMMPPAASSTTAATTOO CCOONN TTRREE MMIISSUURREE DDII FFAARRIINNAA PPEERRCCHHÉÉ TTUUTTTTAA SSII FFEERRMMEENNTTII"".. Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo. Parola del Signore

Mi piace molto il fatto che, quando Gesù ha voluto spiegare come

cresce il regno dei cieli, ha usato l‟esempio riguardante il lavoro di una

casalinga. Oggi usare questo termina sembra quasi offensivo davanti a

certe donne-in-carriera o davanti ad un mondo che sembra

sottolineare soltanto gli aspetti più appariscenti ed esteriori o anche ad

una chiesa che si lascia tentare dall‟usare le stesse categorie del

mondo. Il Regno dei cieli viene nel nascondimento, non è esteriorismo,

grazie al cielo non dipende dagli sforzi dell‟uomo; è come quel lavoro

nascosto della casalinga che, forse non apprezzato o per lo meno poco

capito è l‟amore che permette alla casa e alla famiglia di funzionare. E‟

continuo, non può smettere perché ogni giorno deve avere il suo ri-

inizio, è amore fatto di silenzio e abnegazione ma offerto con gioia. C‟è

un mistero tra noi che matura: come un albero, come il lievito nella

massa di farina silenziosamente cresce, silenziosamente fermenta.

Forse si sentono gli alberi quando crescono? Forse si sente il rumore

del lievito quando fermenta? Eppure un mattino scopriamo che gli

alberi sono tutti in fiore e che massa di farina è tutta fermentata. E‟

questo il vero Regno di Dio quello che silenziosamente, senza armi,

senza denaro né ricchezza, senza politica né affari, senza industrie e

senza molte parole, conquista i cuori, perché esso è il Regno di colui

che ama totalmente nel silenzio.

MARTEDI’ 28 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

TTUU SSOOLLOO,, OO SSIIGGNNOORREE,, CCOONNOOSSCCII IILL CCUUOORREE DDEELLLL’’UUOOMMOO..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Innocenzo I, Papa; Santa Serena.

Saggezza popolare: Quando incontri un uomo troppo stanco per offrirti

il suo sorriso, lasciagli il tuo. Nessuno ha tanto bisogno d'un sorriso

quanto colui che non lo sa più dare. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Un balbuziente capisce meglio le parole di un altro

balbuziente. (San Girolamo)

Un aneddoto: Di fronte al radicalismo dei suggerimenti di Cristo, in vista

del pericolo di perdersi nel male, ricordiamo la domanda che san Luigi IX

rivolse al suo Gran Siniscalco, Jean de Joinville, se preferiva esser malato

piuttosto di aver commesso o star per commettere un peccato mortale.

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“Preferirei aver commesso trenta peccati mortali, rispose il sincero Gran

Siniscalco, piuttosto d‟esser lebbroso, per esempio”. “Ma come è

possibile?”. “E così, insistette il de Joinville, se me lo chiedeste mille volte,

di nuovo ripeterei la stessa cosa”. “Ah Mussart pazzo! disse Luigi di

Francia, chiamandolo col suo nomignolo Mussart, t‟inganni perché non c‟è

lebbra più sporca del peccato. Sentimi bene: quando un lebbroso muore

rimane guarito da ogni infermità, questo è certo; ma se muore un uomo

in peccato e senza pentimento, la sua colpa e il suo castigo non potranno

esser mai cancellati. Che disgrazia, Mussart, che tu sia così pazzo!”. E

Mussart conveniva dopo tanti anni, mentre scriveva le sue memorie nel

1309, che Re Luigi aveva avuto ragione.

Parola di Dio: Es 33, 7-11; 34, 5b-9. 28 / Sal 102 / Mt 13, 36-43

Dal Vangelo secondo Matteo 13, 36-43

In quel tempo, Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: ""SSPPIIEEGGAACCII LLAA PPAARRAABBOOLLAA DDEELLLLAA ZZIIZZZZAANNIIAA NNEELL CCAAMMPPOO"".. Ed egli rispose: "Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda! ". Parola del Signore

Gli apostoli hanno avuto (come noi) difficoltà nel comprendere la parabola

del buon grano e della zizzania e chiedono spiegazione. Anche loro (come

noi) sarebbero dell‟idea di quei contadini: “Vuoi che andiamo a togliere la

zizzania, a sradicarla?”. Gesù risponde: “No!, lasciate”. Una risposta

sorprendente. L‟intenzione sembrava buona, in fondo erano erbacce e

seminate dal nemico. Il Regno di Dio non è forse una vittoria sul male?

“Non preoccupatevi delle ombre della notte” sembra dirci il Signore,

“quando il sole sorgerà nel suo mattino, ogni ombra sarà vinta e tutto

sarà un trionfo di luce. Tutto, per ora ha una sua funzione: anche il male,

anche l‟opera del nemico. Il Regno di Dio non sta dunque nello sradicare,

ma nel costruire. Come reagire allora davanti al male? Cercare in tutte le

maniere di allontanarlo da noi come nemico di Dio e nostro; invocare la forza di Dio che può vincere il male e trasformarlo; fidarci di Dio anche nel

momento del buio: se Dio aspetta a vincerlo non è di certo per la gioia

sadica di vederci soffrire ma perché, nella sua sapienza, saprà Lui che

anche attraverso la sofferenza e il male può nascere amore e salvezza.

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MERCOLEDI’ 29 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

GGEESSUU’’ CCHHEE TTII RRIICCOONNOOSSCCAA EE AACCCCOOLLGGAA

QQUUAANNDDOO BBUUSSSSII AALLLLAA MMIIAA PPOORRTTAA..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Marta; Sant‟Ademaro;

San Guglielmo Pinchon.

Saggezza popolare: L'uomo che non sa sorridere non dovrebbe aprire

un negozio. (Prov. Cinese)

Hanno detto: Puoi cacciare l'indole naturale con un forcone: ma tornerà

sempre di nuovo. (Orazio)

Un aneddoto: In “Casa di Bambola”, Ibsen presentava una donna, Nora,

che dopo otto anni di matrimonio si era accorta di esser vissuta con un

marito che le era divenuto estraneo in tutto. Allora, “per affermare la sua

personalità”, era fuggita abbandonando lo sposo e i figli. Trent‟anni più

tardi un altro tragediografo, Cesare Viola, cercò di riprendere il filo di

quella fuga in “Nora seconda”. L‟eroina di ibsen è finita in tristissima

solitudine a Capri, dove compare all‟improvviso sua figlia Emmy, la quale,

abbandonato il proprio marito, era fuggita lei pure con un amante, per poi

passare ad altri amori in una miserabile abiezione: la vecchia Nora

comprende le estreme conseguenze della sua smania di libertà: “tutto s‟è

trasformato in povero pretesto per giustificare l‟immoralità”. La sua fuga

fu un errore, la sua vita un fallimento, le conseguenze irreparabili: “la

famiglia non è un gioco di bambole”.

Parola di Dio: Pr 31, 10-13. 19-20. 30-31 / Sal 14 / Gv 11, 19-27 o

Lc 10, 38-42

Dal Vangelo secondo Luca 10, 38-42

In quel tempo, GGEESSÙÙ EENNTTRRÒÒ IINN UUNN VVIILLLLAAGGGGIIOO EE UUNNAA DDOONNNNAA,, DDII NNOOMMEE MMAARRTTAA,, LLOO AACCCCOOLLSSEE NNEELLLLAA SSUUAA CCAASSAA.. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta". Parola del Signore

Nelle nostre campagne c‟era sempre un angolo, magari anche solo il

pagliaio o la stalla, dove il viandante trovava accoglienza e riposo.

Sentendo i racconti degli “sfollati” dell‟ultima guerra ci sono racconti

meravigliosi di ospitalità. Oggi nelle nostre città tutto è più difficile, sia le

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case, sia le condizioni di vita ci portano sempre più all‟individualismo.

Eppure Gesù bussa ancora in molti modi diversi alla porta del nostro cuore

e delle nostre case. Quanti uomini cercano una parola di comprensione o

di conforto per sentirsi ancora persone! Marta accoglie Gesù e nella sua

casa entrano la gioia e la vita. Gesù bussa alla porta della tua vita, ma se

ti chiede qualcosa è molto più quello che porta se tu lo accogli.

GIOVEDI’ 30 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

SSIIGGNNOORREE DDII TTEE MMII FFIIDDOO,, AA TTEE MMII AAFFFFIIDDOO..

Tra i santi ricordati oggi: San Pietro Crisologo;

Santa Donatella, martire; San Capreolo.

Saggezza popolare: Non si può comperare un sorriso, non lo si può

mendicare, non lo si può prendere a prestito né rubare; un sorriso non

serve assolutamente a nulla finché non è stato donato. (Prov. Cinese)

Hanno detto: La parola detta non può tornare indietro. (Orazio)

Un aneddoto: Racconta Padre Gheddo: nel 1966 sono stato a Recife,

capitale del Nord-Est brasiliano, regione molto povera, devastata da

siccità e carestie. Ero ospite del vescovo di Recife, mons. Helder Càmara,

che in seguito doveva diventare famoso come “profeta del terzo mondo”.

Dom Helder mi portò a visitare la sua diocesi. Un pomeriggio siamo

capitati in casa di un pescatore, una casupola di legno in riva all‟Oceano,

la cui moglie stava morendo. Mentre il vescovo era seduto accanto al letto

e parlava con la donna, chiedo al marito quanti figli hanno.

— Abbiamo avuto sette figli, mi risponde, ma solo tre sono vivi. Gli altri

sono morti da piccoli.

— Di che malattia?

— Mah, di malattie varie, non mangiavano abbastanza.

— Cosa mangiate tutti i giorni? gli ho chiesto.

La risposta mi ha stretto il cuore. Padre, noi non mangiamo tutti i giorni...

Parola di Dio: Es 40, 16-21. 34-38 / Sal 83 / Mt 13, 47-53

Dal Vangelo secondo Matteo 13, 47-53

In quel tempo, Gesù disse alla folla: "Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. VVEERRRRAANNNNOO GGLLII AANNGGEELLII EE SSEEPPAARREERRAANNNNOO II CCAATTTTIIVVII DDAAII BBUUOONNII e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete capito tutte queste cose?". Gli risposero: "Sì". Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei

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cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche". Terminate queste parabole, Gesù partì di là. Parola del Signore

Il compito della chiesa è la missione, raffigurata mediante la pesca,

affidata alla responsabilità dei discepoli (cfr Mt 4,19), ma l‟incarico della

cernita, immagine della separazione dei malvagi dai buoni, è affidata agli

angeli (cfr Mt 13,41). Contro ogni tendenza integrista, che sogna una

comunità credente di separati e di puri, Gesù annuncia che il tempo

presente è l‟ambito della tolleranza e della pazienza senza tendenze

discriminatorie. Dunque compito della chiesa è la missione, non il giudizio.

Come il compito del cristiano è quello di seminare e non raccogliere.

Quante volte ho visto cristiani scoraggiati davanti all‟esiguità dei risoltati

del loro apostolato: non spaventiamoci, mettiamocela tutta e poi lasciamo

agli “angeli” (leggi: la misericordia di Dio) a fare il resto.

VENERDI’ 31 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

SSIIGGNNOORREE,, DDOONNAAMMII DDII AACCCCOOGGLLIIEERRTTII CCOONN GGIIOOIIAA..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Ignazio di Loyola;San Fabio;

San Giustino de Jacobis.

Saggezza popolare: Lo spaccone è una tigre con la testa di carta. (Prov.

Cinese)

Hanno detto: L'onestà è lodata ma muore di freddo. (Giovenale)

Un aneddoto: Ancora una testimonianza di Padre Gheddo: un giorno in

India, mentre percorrevo un tratto di strada in autobus ho mangiato

un‟arancia e, non sapendo dove gettare le bucce, ho atteso che il bus si

fermasse. Ho visto un bambino che correva a raccoglierle per cibarsene.

Sono diventato rosso. Ma il dolore è diventato ancora più grande quando

ho visto sua madre, giovanissima, che si avvicinava a mani giunte per

ringraziarmi di aver dato da mangiare a suo figlio.

Parola di Dio: Lv 23, 1. 4-11. 15-16. 27. 34b-37 / Sal 80 /

Mt 13, 54-58

Dal Vangelo secondo Matteo 13, 54-58

In quel tempo, Gesù venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: "Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?". EE SSII SSCCAANNDDAALLIIZZZZAAVVAANNOO PPEERR CCAAUUSSAA SSUUAA.. Ma Gesù disse loro: "Un

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profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua". E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità. Parola del Signore

Dopo aver letto la pagina odierna del Vangelo ed averne ricordate alcune

altri simili, forse ci si può porre una domanda: come mai per certe

persone (vedi i pescatori del lago, Matteo, Zaccheo, il centurione la donna

malata di perdite di sangue…) riescono ad incontrare subito Gesù e a

riconoscere in Lui il Maestro o addirittura il Figlio di Dio, ottenendo anche

dei doni come la chiamata oppure dei miracoli, e alcuni altri, come i

conterranei di Gesù, invece faticano o sono increduli? Qualcuno può

azzardare: “Forse avevano doni diversi”, qualcun altro potrebbe dire:

“Non è semplice per uno che ha giocato con Gesù che lo ha visto sudare

nel lavoro di falegname, riconoscere in Lui il Figlio di Dio”. Sono risposte

che però non ci convincono più di tanto perché sappiamo che Gesù è

venuto per tutti e non solo per qualcuno e perché sappiamo che l‟intimità

con l‟umanità di Gesù ha portato altri alla fede. La risposta forse è più

semplice: perché chi ha in mente un‟idea preconcetta di come „è‟ Dio e di

come „deve‟ comportarsi, davanti all‟estrema libertà, fantasia, amore di

Dio nel farsi uomo per noi, rimane spiazzato, non riesce a capirlo, a farlo

rientrare nei propri schemi; insomma, Dio non può essere così, Dio è

ortodosso, Dio deve avere l‟etichetta della religione, Dio non va in giro per

la terra seguito da una banda di straccioni, Dio non sorride sull‟osservanza

delle norme religiose, Dio i miracoli, quelli veri, li fa per i suoi, per quelli

buoni, Dio non ha frequentazioni con pubblici peccatori e prostitute.

Coloro invece che con semplicità hanno messo i loro occhi in Gesù, lo

hanno accolto come novità profonda, come liberazione non solo dalle

schiavitù umane ma anche da certe catene religiose, chi cioè ha accolto

Gesù nella sua pienezza di persona umana, ha accolto anche la sua

divinità, si è fidato di Lui, gli ha aperto la porta di casa sua, gli ha

permesso di operare in se stesso dei cambiamenti.

Riflessioni di don Franco Locci

Che si possono trovare anche in internet al seguente sito:

http://spazioinwind.libero.it/schegge

L‟ e-mail di posta elettronica con cui poter comunicare è:

[email protected]

Oppure si può scrivere al seguente indirizzo: Don Franco Locci Via S. Lorenzo 9/5 10060 NONE (TO)

Stampato in proprio dalla Comunità “Piccola Betania”

Via Pasquero, 8 12080 Vicoforte Fiamenga CN

Tel. 0174/563075 fax 0174/569030 e-mail: [email protected]

oppure [email protected]

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*Pro-manuscripto*