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Messina Tullio - Pink Floyd - Analisi Comfortably Numb [Analisi]- Copertina
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ANALISI DEL BRANO COMFORTABLY NUMB
BY PINKPINKPINKPINK FLOYDFLOYDFLOYDFLOYD FROM THE WALL 1979
(MESSINA TULLIO) ACCADEMIA DI BELLE ARTI, PALERMO CORSO: AUDIO/VIDEO E MULTIMEDIA
MATERIA: SOUND DESIGN PROFESSORE: MARIO BAJARDI
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BRANO: COMFORTABLY NUMB GRUPPO/COMPOSITORE: PIPIPIPINK FLOYDNK FLOYDNK FLOYDNK FLOYD (WATERS/GILMOUR)
ALBUM: THE WALLTHE WALLTHE WALLTHE WALL (1979)
Analizzare la struttura di un brano, anche il pi semplice, risulta in ogni caso complesso.
Se poi il brano in questione fa parte di una raccolta storica
quale THE WALL DEI PINK FLOYD, anno 1979, si incorre nel rischio di
scadere nella pura banalit puntando direttamente ad una schematica analisi strutturale della parte musicale e
realizzativa, estrapolandolo violentemente dal suo contesto
concept.
Di contro, pur vero che ci si potrebbe anche perdere in diramazioni ed elucubrazioni tortuose dalle quali sarebbe
difficile poi trarne una sola trama logica.
E per , COMFORTABLY NUMB necessita quanto meno di una premessa
(breve soltanto per ragioni di tempo e non certo per merito) poich la storia dello storico brano strettamente correlata alla sua struttura analitica ed alla relativa scelta delle ricercate
seppur semplici sonorit che, nel caso dei Pink Floyd, non pu essere sintetizzata ( il caso di dirlo) con la semplice scelta degli strumenti musicali impiegati.
C da inquadrare innanzitutto il momento storico del gruppo il quale, provenendo da grandi successi con album quali
THE DARK SIDE OF THE MOON; WISH WERE HERE ed ANIMALS seguiti da
alcune esperienze soliste dei singoli componenti (Richard Wright e David Gilmour), si trovava a fare i conti con la prorompente vena creativa di Roger Waters (Basso Voce) il quale si era presentato agli Studios con un lavoro praticamente definito e dallo stesso
Waters interamente scritto.
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Quel lavoro sarebbe diventato The Wall tra i vinili pi famosi della Storia del rock e dal quale sarebbero stati tratti in
seguito film, libri ed una serie infinita di concerti, tuttora in
programmazione (v. Roger Waters Roma luglio 2013).
Detta inattesa quanto pretesa supremazia di Waters sarebbe
stata poi la causa di incrinature e dissapori che avrebbero poi
culminato con la rottura definitiva tra il presunto Leader e gli
altri 3 componenti della formazione, a seguito dellultimo album
del 1981 THE FINAL CUT ; ottimo album ma praticamente un assolo
dello stesso Waters.
Diversa fu la storia per The Wall.
Si dice che David Gilmour, storico chitarrista e voce del
gruppo, avesse gi scritto il brano in questione (che per mancava ancora del testo e dunque del titolo) da inserire nel proprio album da solista.
E facilmente immaginabile che Waters non potesse rimanere
insensibile alla bellezza di quel brano sebbene alcuni biografi
asseriscano che il medesimo abbia voluto accontentare il gruppo
inserendo 3 brani composti dallo David Gilmour nella propria e
blindata opera rock (per la cronaca: YOUNG LUST COMFORTABLY NUMB E RUN LIKE HELL.
Tale ipotesi suffragata dal fatto che Comfortably Numb trova posto quale ultima canzone in fondo al lato 3 ma anche vero che lattesa di quel magico avvento la si gusta gi dallinizio del primo solco.
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BREVISSIMO CENNO ALLOPERA
La magia di THE WALL consiste nella eterogeneit dei brani
che sono letteralmente poggiati su un letto di effetti sonori,
voci sgraziate, dissonanti, suadenti, oniriche, reminiscenti,
televisive o talvolta telefoniche.
Effetti sonori e voci fanno da sfondo a tutti i brani
dellopera sino ad impadronirsi talvolta dei brani stessi.
Tale scelta innovativa per quei tempi, sebbene tendesse a
spiazzare lascoltatore, rendeva intrigante la narrativa musicale
tanto che, a distanza di 33 anni circa, si pu certamente affermare che qualsiasi brano dellopera perderebbe di mordente
ove non fosse accompagnato dagli effetti di fondo o se
estrapolato dal contesto.
Per tale ultimo assunto non ci si poteva esimere da una
premessa.
*****
ANALISI DEL BRANO COMFORTABLY NUMB (TIME:6,18 BPM:64)
Se dovessimo provare ad eseguire alla carta il brano,
dovremmo partire direttamente con un laconico accordo di Si minore
ma, in realt, il brano si apre con una serie di effetti sonori che, come detto, sono parte integrante del brano stesso.
Le nocche insistenti su una porta e la voce incessante e
ripetitiva Time to go; le reminiscenze di varie voci tra le
quali la voce femminile ARE YOU OK? ed una crescente mescola di
inquietanti cori che sfocia nel famoso interrogativo IS THERE
ANYBODY OUT THERE? che frena improvvisamente langoscia dellintro
al quale segue un solo secondo di sospensivo silenzio.
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Batteria - Basso Sinth & Guitar battono dunque allunisono nel
fatidico Si minore che sembra quasi mutare e trasportarsi altrove
grazie alleffetto slide guitar di David Gilmour che prelude
alla 1^ strofa affidata alla voce di Roger Waters con un effetto
asciutto di reverbero ed un delay che enfatizza la ripetizione
della sola prima parola di ogni strofa (es. Hell.Hell..Hell).
(slide guitar)
Oltre la batteria, il basso elettrico e limmancabile Slide
guitar che introduce le armonie nelle battute di 4/4, dapprima doppie e poi singole, pochi elementi accompagnano le 5 strofe
gemelle (3+2) che poggiano le parole su un tappeto di string sinth impreziosito da note di un altro effetto sinth analogico, emulo
del corno (non cerano ancora i campionamenti).
Questa semplice amalgama connota di mistero ci che sarebbe in realt una sequenza di semplici accordi [Bm x2 A9 x 2 G x 1 G/E x 1 Bm x2].
E sempre la slide guitar di D. Gilmour a condurre la 3^
strofa nellinciso con un accordo di chitarra riverso in Re
maggiore che gratta dal mi cantino in su.
Il brano, dapprima avviluppato in una atmosfera affascinante
quanto onirica, improvvisamente si sveglia e respira con la voce
suadente di David Gilmour (uno strumento che non ha bisogno di profondi riverberi).
Lalchimia delle due voci che si alternano nella strofa e
nellinciso potrebbe apparire scontata soltanto per i fans dei
Pink Floyd.
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Per il gruppo la disposizione stereofonica e luso degli
strumenti non mai casuale ma frutto di accurata scelta. Una buona cuffia ed una opportuna concentrazione evidenziano:
- Il basso elettrico centrale con pan-pot tendente lievemente a
destra;
- quasi centrale anche il rullante della Batteria, discreta,
quasi sussurrata che scandisce il tempo con il ride cymbal in
perfetto stile Mason;
- a sinistra la Chitarra acustica di David Gilmour quasi celata in
un tappeto e canti soli di archi che talvolta scompaiono per
dare risalto alla voce solista (v. conclusione dellinciso).
Ma la particolarit musicale dellinciso si apprezza nella
parte destra ed costituita da note SINTH di tastiera,
antagoniste degli archi disposti nel lato sinistro dellarco
stereofonico, in sequenza semicromatica (4 note per ogni movimento).
Tale continuit arricchisce le armonie dellinciso, anchesse semplici quanto decise (D A9 D A9 / C9 G C9 Getc..).
Linciso peraltro composto da 2 periodi musicali, il secondo dei quali si arricchisce di una doppia voce che torna singola
soltanto per la chiosa, dopo il La maggiore And I have become
comfortably numb per sospendersi in un accordo di Re che prelude
al primo assolo di lead guitar sulla base armonica dello stesso
inciso.
La timbrica della FENDER STRATOCASTER di David Gilmour, elegante,
con note lunghe ed aperte, mai compiacente n virtuosista, semmai virtuosamente raffinata, caratterizzata da una sequenza di vari pedali dove spicca luso dellOverdrive, del Fuzz ed in
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particolar modo del Digital Delay che conferisce lunghezza e
lucentezza alle note.
La seconda parte del brano ricalca la struttura della prima.
Due sono stravolta le strofe in cui si distingue la
musicalit e la propulsione compositiva del testo nelle 3 note acute ed ascendenti del grido di dolore che segue ad una iniezione
di adrenalina in vena nel corpo di Pink (ah-ah-ah = SOL- FA#-MI).
E per, la sublimazione del brano si concretizza a seguito del secondo inciso nellassolo finale, reputato tra i migliori della
storia del rock.
Nonostante nella maggior parte dei concerti
live si possa appurare la propensione di Gilmour per la chitarra
FENDER STRATOCASTER, si dibatte ancora per leffettivo uso in sede di
registrazione di una GIBSON LES PAUL Top Gold.
Le note lunghe, al principio gravi, danzano sulle armonie
della strofa per poi arrampicarsi infine verso le vette pi alte della tastiera della chitarra in un crescendo scandito dal piatto
crash della batteria per un fade-out quasi orgasmatico.
Unica pecca, la fine del brano che non ci stancheremmo mai di
riascoltare.
Link per Ascolto Brano originale: http://www.youtube.com/watch?v=Bpzxf_flm8M