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Rapporto ISTAT sull'andamentodemografico:
L’apporto della dinamicamigratoria, pur se non sufficiente a contrastare
gli effetti negativi della dinamica naturale,costituirà un fattore importante
per il contenimentodell’invecchiamento dellapopolazione e delle sue
conseguenze demografiche esociali (come ad esempio la riduzione della
popolazione in età attiva)
La Lombardia
• In Lombardia vivono circa ¼ degliimmigrati che soggiornano in Italia
• Al 1° luglio 2010 i regolari iscritti inanagrafe + coloro in attesa di iscrizioneerano 1.075500 e gli irregolari circa113.000
• La media in Lombardia e di 120,9immigrati ogni 1.000 abitanti
La Lombardia
77000
320000
729000815000
905000980700
0
200000
400000
600000
800000
1000000
1991 2001 2007 2008 2009 2010
Stranieri residenti in Lombardia
stranieri
La Lombardia
• Andamento residenze
11200094000
47000
0
20000
40000
60000
80000
100000
120000
2008 2009 2010
residenze
residenze
La Lombardia
• Le provenienze:• Confronto 2010- 2001
• Est Europa 415.100 92.800• Asiatici 278.000 108.500• Nord Africani 240.500 107.800• Latino Americani 152.900 53.100• Altri Africa 102.100 57.200
La Lombardia
• Primi 10 paesi presenti in Lombardia• Romania 129.000 (14.5% del totale nazionale)• Marocco 105.000 (24.2% del totale nazionale)• Albania 96.000 (20% del totale nazionale)• Egitto 58.000 (70% del totale nazionale)• Filippine 44.000 (13% del totale nazionale)• Cina 41.000 (21% del totale nazionale)• India 42.000 (40% del totale nazionale)• Ecuador 39.000 (40% del totale nazionale)• Perù 37.000 (40% del totale nazionale)• Ucraina 33.000 (19% del totale nazionale)
L’immigrato chi è?
• Negli anni il prototipo di immigratonell’immaginario degli italiani è
cambiato più volte• Maschio, nero senza religione• Maschio albanese senza religione• Maschio marocchino mussulmano• Maschio rumeno• Maschio rom
IN REALTA’ AUMENTA LA PRESENZAFEMMINILE
Uomini sono il 52.5% erano nel 2001 il 57.4%• L'argomento meriterebbe una certa attenzione per le
ricadute che la presenza femminile ha nei paesid'origine e per le politiche di integrazione.
• Si smembrano famiglie in cui spesso sono i minori apagarne le conseguenze.
• Anche i ricongiungimenti presentano elementi dicriticità per il ruolo delle donne nel nuovo contestosociale. Spesso lavorando assumono il ruolo di capofamiglia delegittimando il ruolo dei mariti e i figli chenel paese d'origine, grazie alle rimesse, potevanovantare un certo ruolo tra gli amici, nel nostro paesediventano gli ultimi e spesso i più bistrattati.
• Senza considerare la possibilità che molte donne nelnostro paese costruiscono una nuova famiglia.
Voglia di rimanere in Italia
• Nel 2010 il 23.1% degli stranieri in Lombardia era proprietario di casaanche se la tendenza di questo ultimo periodo è di rallentamento e flessionedella tendenza
• Nel 2001 era l'8.5%
• In affitto indipendente o con altri familiari sono il 53.7% contro il 45.6% del2001
• In affitto condiviso il 10.7% contro il 35.9% del 2001.• In alloggi precari solo il 3.2% contro il 9.3% del 2001.• Da parenti, amici (ospite) 3.2%• Sul luogo di lavoro 5.7%
• Le coppie con figli sono passate dal 19.6% del 2001 al 30.6% del 2010
Voglia di rimanere in Italia• Si crea la famiglia…
6.60%5,50%divorziato/a
55,50%49,30%coniugato/avedovo/a
35.90%44,80%celibe/nubile
20102001Stato civile
Il contributo• Il lavoro dei migranti produce l’11% del PIL e pagano 12 miliardi di
euro in tasse e contributi previdenziali
Già nel 1778 l’economista scozzese Adam Smith indicava in unmemorandum il vincolo stretto che doveva esserci tra il diritto di votoe il pagamento delle tasse.
Cioè che il pagamento delle tasse doveva essere accompagnato dallapossibilità di poter eleggere dei rappresentati al Parlamento.
Oggi nei confronti dei migranti stiamo ignorando concetti che eranoaffermati oltre due secoli fa
• Smith scrive in un memorandum del 1778 “L’opportunità di adottare un sistema uniforme di tassazione per la GB,Irlanda e le colonie americane, accompagnata dall’elezione di rappresentanti di queste popolazioni al Parlamentosulla base del principio no taxation whitout rappresentation.
Il diritto di voto amministrativo
• Questi dati evidenziano come ormai sia irrinunciabile la partecipazione alla vitapolitica nelle amministrazioni locali.
• Condividono con noi l'accesso ai servizi,lavorano, pagano le tasse hanno il diritto diavere un ambito istituzionale in cui sentirsi rappresentati.
• Nuovi cittadini non trovano rappresentanza nelle istituzioni
• Sindaci, presidenti di provincia, governatori regionali che non rappresentano stratisignificativi della popolazione sono un vulnus per la democrazia
• Continuare a negare il diritto di voto e quindi uno spazio istituzionale di incontro econfronto con i rappresentanti eletti anche dai nuovi cittadini rischia di provocare,anche per la presenza di continue “aggressioni normative”(leggi. circolari, ordinanze,delibere) tensioni sociali e comportamenti che minano la convivenza civile,degradando il contesto sociale e complessivamente l’immagine della nostra società
La religione in Lombardia
• 40.2% musulmana (43.2% nel 2001)• 26.5% cattolica (30.0% nel 2001)• 18.9% altra cristiana (13,1% nel 2001)
La Costituzione• Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente liberedavanti alla legge…..
• Art. 19.Tutti hanno diritto di professare liberamente lapropria fede religiosa in qualsiasi forma, individualeo associata, di farne propaganda e di esercitarne inprivato o in pubblico il culto, purché non si tratti diriti contrari al buon costume.
• Art. 20.Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o diculto d'una associazione od istituzione non possonoessere causa di speciali limitazioni legislative,…..
SCUOLA IN LOMBARDIA• Anno scolastico 1998/99 21.763 studenti• Anno scolastico 2009/2010 164.036 studenti• Sono oltre il 12% della popolazione
scolastica• Alla formazione professionale sono quasi il
16.8%.• Nella scuola primaria il 48.6% degli alunni
stranieri è nato in Italia.
La scuola veicolo di integrazione• La scuola pubblica è un formidabile veicolo di integrazione non solo tra gli studenti, ma anche per
le famiglie.
• Sappiamo che nella scuola primaria dalla materna alle elementari non esistono problemi direlazioni fra bambini e bambine di diversa nazionalità. Nell'età dell'adolescenza la situazione inmolti casi si modifica per gli effetti di una maggiore condizionamento dei ragazzi nei confronti deimessaggi che arrivano dal mondo esterno.
• Il tasso di successo scolastico dei ragazzi figli di immigrati è più basso di quello degli italiani.L'insuccesso scolastico e l'esclusione dalla scuola rischiano di creare fasce di marginalità sociale
• Del resto i tagli della Gelmini sulla scuola rendono quanto mai difficile il recupero non tanto deibimbi nati in Italia, ma dei neo-arrivati che ovviamente presentano difficoltà nella conoscenzadella lingua italiana.
• Infine sarebbe quanto mai importante raccordare il lavoro della scuola con le iniziative sul territorioin un processo teso a valorizzare le diverse presenze.
• La conoscenza come antidoto al pregiudizio.
Tassi di promozione degli alunni con cittadinanza non italiana
2006/2007
0,0%10,0%20,0%30,0%40,0%50,0%60,0%70,0%80,0%90,0%
100,0%
scuolaprimaria
scuolasecondaria I
grado
scuolasecondaria II
grado
alunni totale
con cittadinanza nonitaliana
con cittadinanza italiana
Insuccesso scolastico 2006/2007
-14,4%86,4%72,0%85,8%scuola secondaria
II grado
-6,8%97,3%90,5%96,8%scuola secondaria
I grado
-3,6%99,9%96,4%99,7%scuola primariadifferenzastranieriitaliani
Alunnitotale
La forbice di insuccesso scolastico fra studenti italiani e quelli conaltra cittadinanza, nella scuola primaria si è attestata al -1,2%; cresceinvece il divario nelle scuole secondarie: dal -13,1% dell’A.S. 2002/03si è giunti al -15,8% del 2008/09.
I titoli di studio dei migranti inLombardia
• Nel merito del titolo di studio nel 2010
• 7.4% nessun titolo (8.0% nel 2001)• 35.8% scuola dell'obbligo (41.2% nel 2001)• 41.6% secondaria superiore (37.8% nel 2001)• 15.2% diploma universitario, laurea o altri titoli
post laurea. (12.5% nel 2001)
Il commento
“la dequalificazione continua arappresentare una categoriairrinunciabile per leggere la
partecipazione degli immigrati almercato del lavoro lombardo”
rapporto ISMUIn sostanza in 10 anni non c'è stato un miglioramentosignificativo della qualità del lavoro per gli immigrati.
E ancora…
• Lo stesso rapporto dice:”si tratta di indicazionipiù che sufficienti per dichiarare l'incapacità delsistema lombardo nel mettere a frutto ilpotenziale intellettuale che l'immigrazione portacon se”.
• Ad esempio: tra gli addetti alle pulizie il 18% haun'istruzione universitaria e il 46% unascolarizzazione superiore; cosi come tra idomestici, più di 6 su 10 hanno almeno undiploma.”
La cittadinanza
Nel nostro paese c’è la ferma volontà a mantenere il più a lungopossibile l’immigrato nella condizione di straniero.
acquisizioni di cittadinanza ogni 1000 abitantianno 2008
0,00,51,01,52,02,53,03,5
German
iaSpa
gna
Fran
cia Italia
GranBret
agna
Austria
Svezia
Portog
allo
Grecia
Norveg
ia
La cittadinanza
0
20000
40000
60000
80000
100000120000
140000
160000
180000
2004 2005 2006 2007 2008
GermaniaSpagnaFranciaItaliaGran Bretagna
129255164540154015161755148275Gran Bretagna
5369645485352662865919140Italia
137320132002147868154827168826Francia
8417071936623754286038220Spagna
94470113030124566117241127153Germania
Cittadinanza in Europa• Francia 5 anni• E’ francese il figlio di una coppia in cui uno dei due genitori sia francese• Ogni bambino nato in Francia da genitori stranieri acquisisce automaticamente la
cittadinanza francese al momento della maggiore età se ha sempre abitato in Franciao almeno 5 anni dall’età di 11 anni.
• Germania 8 anni• Ogni bambino figlio di stranieri acquisisce automaticamente la cittadinanza tedesca
purchè uno dei genitori risieda abitualmente e legalmente nel paese da 8 anni• Gran Bretagna 5 anni• Si è cittadini britannici dal momento della nascita se uno dei genitori è britannico o è
autorizzato a restare nel Regno Unito in modo permanente• Se il figlio di genitori stranieri può far domanda se ha vissuto nel Regno Unito i primi
10 anni dopo la nascita• Spagna 10 anni con eccezioni• Sono spagnoli i nati in Spagna da genitori stranieri, se almeno uno di essi è nato in
Spagna.• Per coloro che sono nati in Spagna basta un anno di residenza• Rifugiati politici: 5 anni
La nuova cittadinanza
• 520.000 residenti di cittadinanza nonitaliana sono nati in Italia
• Nel 2009 in Italia ne sono nati 72.000• Avevamo chiesto la possibilità di
riconoscere la cittadinanza italiana a chinasce nel nostro paese da genitoristranieri residenti.(jus soli)
Anzianità di presenza in Lombardiaanno 2010
28.2%Oltre 10 anni
47.6%Da 5 a 10 anni
15.9%Da 2 a 4 anni
8.3%Meno di 2 anni
La riforma della cittadinanza
• “Chi nasce nel nostro paese è costretto a vivere formalmente da straniero sino al raggiungimento della maggiore età, senza che gli sia concessa per tempo, nell’età della costruzione della propria identità personale, che è anche identificazione con modelli valoriali, culturali e sociali, la possibilità di amare il Paese dove vive e vivrà”
Avv.Stefano RossiAvvocato di diritto costituzionale c/o la facolta di giurisponenza del’Università degli Studi di Bergamo
La nuova cittadinanza per la maggioranza al Governo
• La proposta AC 103-A giace dal 12.1.2010 in commissione Affari Costituzionali
• Subordina la concessione della cittadinanza, a chi risieda stabilmente e legalmente da almeno 10 anni nel territorio italiano, allo svolgimento di un percorso per ottenerla.
• Cosa viene chiesto?
Le altre condizioni sarebbero…• Possesso del permesso di soggiorno CE per lungo
soggiornanti• Frequentazione di un corso di formazione di un anno per
approfondire la conoscenza della storia e della cultura italiana e europea, dell’educazione civica e dei principi della Costituzione italiana
• Effettivo grado di integrazione sociale e rispetto, anche in ambiti famigliari, delle leggi dello Stato e dei principi della Costituzione
• Rispetto degli obblighi fiscali• Requisiti di reddito, alloggio ed assenza di carichi
pendenti
La nuova cittadinanza
• Elementi di discrezionalità• Accertamento di un effettivo grado di integrazione sociale
• Il possesso del permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti
• Reintroduce il requisito del reddito
• L’obbligo di frequenza di un corso annuale di educazione civica e linguistica
• Condivisibile, ma non come onere aggiuntivo, ma come incentivo utile a ridurre i tempi per l’ottenimento della cittadinanza
Permesso di soggiorno a punti• ACCORDO DI INTEGRAZIONE• Chi entra in Italia con un permesso di almeno 1 anno ha un credito
di 16 punti• Nell’arco di 2 anni deve arrivare a 30 crediti con la conoscenza della
lingua italiana, cultura civica italiana,frequenza con profitto di corsi di istruzione per adulti,corsi universitari, ma anche la scelta del medico e avere il contratto d’affitto
• Se nel corso dei due anni non si raggiungono i 30 crediti il rinnovo del permesso sarà concesso dietro verifica anche dell’inserimento sociale dello straniero
• Ovviamente ci sono le decurtazioni: non partecipazione al corso di educazione civica, mancata frequenza della scuola dell’obbligo dei minori, sanzioni per reati e sanzioni per illeciti amministrativi e tributari
• Se i crediti arrivano a 0 si ha l’espulsione.• TUTTO QUESTO A COSTO ZERO PER LO STATO
Una società che cambia
15,0%3691885,0%209695200813,8%3455986,2%215801200714,0%3439686,0%211596200613,3%3301786,7%214723200512,3%3066287,7%218307200410,5%2773089,5%23636720039,5%2559090,5%24442320028,1%2151391,9%24251320017,0%2000193,0%26440920005,9%1654894,1%26378219995,1%1423694,9%2657981998
Almeno uno stranieroEntrambi italiani
Italia - 2008
Matrimoni per tipologia di coppia
Il futuro …
Fonte Istat
31,21,532,31,3027,82,62Lombardia etàn° figlietàn° figlietàn° figli
totaledonne italianedonne straniere
2008
Nati per tipologia di coppia dei genitori -anno 2008 Lombardia
19.1324.96374.577
Padre e madre stranieri
Almeno un genitore straniero
Padre e madreitaliani
24.42%75.58%24.09574.577
La scuolaVorrei concludere parlando dei ragazzi e delle ragazze figli e figlie di
genitori non italiani.(seconde generazioni)Sono un ponte importante tra la nostra cultura, i nostri saperi, i nostri
modi di vita e i genitori migranti di prima generazione.Per noi sono anche un’ occasione per conoscere nuovi saperi e nuovi
valori.Perché come dicevo prima solo la conoscenza può vincere il
pregiudizio e i luoghi comuniLorenz diceva “più conosco e più mi sento ignorante” Oggi invece si
sfugge al voler capire come stanno veramente le cose. Tutto viene liquidato con frasi fatte, generiche semplificazioni e si pensa di sapere tutto.
Dobbiamo ritrovare la voglia di ascoltare e soprattutto di narrare storie, magari recuperando i saperi e la memoria nostra e ascoltare le narrazioni di chi ha deciso di venire a vivere nel nostro paese.
E dunque….Credo che oggi due siano i luoghi in cui si può
costruire un percorso di convivenza civile:la scuola e il luogo di lavoro
Costruiamo ponti non muri diceva Alex Langer e la scuola è il luogo privilegiato per fare questo
Il luogo di lavoro (Bugerru)Lottare insieme per i diritti partendo dai luoghi di
lavoro ma insieme anche per una comunità di uguali in cui i diritti di cittadinanza appartengono a chi vive e lavora su quel territorio.
In questi giorni la UE ha condannato l’Italia e alcune regioni per norme e regolamenti di accesso al welfarediscriminanti nei confronti dei migranti. La giustizia è piùvolte intervenuta per affermare principi di uguaglianza.
È’ ora di smascherare pubblicamente chi continua con una facile propaganda a costruire il proprio consenso elettorale violando sistematicamente norme costituzionali e direttive europee.
La battaglia per il riconoscimento del diritto di voto amministrativo e per l’introduzione dello jus soli non sono un favore ai nuovi cittadini ma un segno di civiltà e di riconoscimento di dignità per chi ha deciso di venire a vivere nel nostro paese.
conclusione
• Siamo in presenza di un fenomeno strutturale essenziale nell’economia del nostro paese
• Non possiamo fare a meno di loro• Ma non dobbiamo dimenticare che
abbiamo a che fare con persone che fanno scelte di vita “estreme”, come hanno fatto i nostri padri, nonni quando hanno lasciato l’Italia per andare nel mondo
Infine un’ ultima considerazione fuori sacco…
• Tutti noi in ogni occasione pretendiamo il rispetto della nostra dignità.• Ora perché lo straniero nel nostro paese non dovrebbe pretendere la stessa
cosa?• Siamo uomini e donne. Il riconoscimento di dignità significa mettere una
persona nelle condizioni di non sentirsi umiliata e discriminata nelle scelte di tutti i giorni.
• Sappiamo che l’umiliazione genera risentimento, alimenta tensioni sociali, genera paure, induce a chiusure e ricerca di identità che rassicurino e diano senso alla vita.
• Identità spesso estreme che generano radicalità impossibili da conciliare.• Ecco allora l’allarme “sicurezza” caro a chi sulla sicurezza ha fatto business
e fortuna politica.• Fuori il comune di Basilio in una cascina ristrutturata hanno costruito il
primo residence a prova di intrusione.• Credo che invece la vera sicurezza si costruisca sulla sicurezza sociale e i
continui tagli al welfare possono essere ulteriore brace per la nascita di nuove tensioni sociali
“Giustizia sociale” come antidoto alle campagne sulla sicurezza
• Non si tratta di definire politiche per gli immigrati che ai molti appaiono privilegi ingiustificati, ma politiche per lavoratori, pensionati, disoccupati e quelle fasce deboli della popolazione della quale gli immigrati rappresentano una specificità, ma non una estraneità da gestire a parte.
• E allora le vere politiche di sicurezza non sono quelle sull’ordine pubblico, l’esercito e le ronde, ma sono il potenziamento dei servizi, la garanzia dei diritti, il finanziamento della scuola pubblica, una seria politica per la casa.
• Questo vuol dire lavorare per l’inclusione e la sicurezza, ma sappiamo che le politiche di questo Governo, del libro bianco diSacconi e dello stesso governatore Formigoni vanno invece in direzione opposta con lo smantellamento del pubblico e una sussidiarietà improntata a logiche caritatevoli.
• In uno slogan credo che quello che dobbiamo rivendicare è“giustizia sociale”.
• Sono più che mai convinto che impegnarsi oggi per difendere i diritti dei più deboli vuol dire difendere i diritti di tutti.