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MIMESIS
Comitato Scientifico: Roberto Foderà, Serenella Greco, Simona La Placa, Fabio Massimo Lo Verde, Alessandra Pera, Nicoletta Purpura, Giuseppina Tumminelli.
Coordinamento: Serenella Greco, Giuseppina Tumminelli.
Autori: Mario Affronti, Carmelo Arezzo, Annalisa Busetta, Filippo Casadei, Maria Pia Castro, Vincenzo Ceruso, Teresa Consoli, Deborah De Felice, Roberta Teresa Di Rosa, Roberto Foderà, Giovanni Fulantelli, Serenella Greco, Stefano Insinga, Francesca Licari, Elisa Lombardo, Fabio Massimo Lo Verde, Marilena Macaluso, Maria Chiara Monti, Alessandra Pera, Vito Pipitone, Maria Ribul, Sara Rigazio, Giuliana Salerno, Anna Staropoli, Elio Tozzi, Giuseppina Tumminelli, Salvatore Vassallo, Fulvio Vassallo Paleologo.
MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine) [email protected]
Isbn: 9788857558103
© 2019 – MIM EDIZIONI SRL Via Monfalcone, 17/19 – 20099 Sesto San Giovanni (MI) Phone: +39 02 24861657 / 24416383Fax: +39 02 89403935
MIGRAZIONIINSICILIA2018
«QuestapubblicazioneèstatarealizzataconilcontributodellaAgenziaItalianaperlaCooperazionealloSviluppo.Icontenu-tidiquestapubblicazionesonodiesclusivaresponsabilitàdell’OsservatorioMigrazioni,IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentrostudiSocialienonrappresentanonecessariamenteilpuntodivistadell’Agenzia».
IlrapportoèacuradiSerenellaGrecoeGiuseppinaTumminelli.Ilrapportoèstatocompletatonell’aprile2019.
LapubblicazionepuòessereconsultatasuInternet,alsitohttp://www.osservatoriomigrazioni.org.Gliautoripossonoesserecontattatiall’indirizzo:[email protected].
Lariproduzioneèconsentitacitandolafonte.
IlVIRapportoMigrazioniinSiciliafotografaunasituazioneradicalmentemutata,nonsoltantonellanostraisola,maintuttoilpaeseealivellosovranazionale.Sedaunlatolarinnovataattenzioneversoleproblematichelegateaicambiamenticlimati-cihaportatoallanascitadiunprocessodalbassochehacoinvoltomilionidigiovaniintantipaesi,dall’altrol’adozionedimi-sureestremeperbloccareiflussimigratori(semprepiù,peraltro,causatinelmondodaglistessicambiamenticlimatici),haavviatoinaltrettantipaesiunprocessoinverso,chenegal’efficaciadiunapproccioglobale,anzi,netemeglieffetti.Attraversol’adesionealprogetto“Educareallacittadinanzaeallasaluteglobale”dellaFondazionediReligione“OperaSanFrancescoSaverio”–CollegioUniversitarioAspirantiMediciMissionari-C.U.A.M.M-l’IstitutoArrupehavolutopromuovereunpercorsodisensibilizzazioneededucazioneallacittadinanzaattivaedallasaluteglobale,finanziatodallaAgenziaItalianaperlaCooperazionealloSviluppo,conl’obiettivodirafforzareilsensodiappartenenzaallacomunitàmondiale.Epropriol’anno2018sièchiusoconunaferitaprofondapergliitalianichehannosemprecredutonell’importanzadellasoli-darietàedellapartecipazioneattivaaiprocessidicollaborazioneinattoalivelloglobale.L’ingiustificatadefezionedelnostropaesedalla conferenza intergovernativadiMarrakechdel10e11dicembre dove164paesihannoaderitoalGlobalCompactforMigration(GCM),accordofinalediunprocessoavviatosiinsenoall’OrganizzazionedelleNazioniUnitegiànel2016,dimostracomel’Italia,fruttodiunfeliceincrociomillenariodipopolieculture,sistiaisolan-do a livello internazionale, con il rischio di alimentare pericolosamente la diffusione di idee xenofobe e, in generale,l’intolleranzaversoimigranti.Comedelrestospiegatoinmodoesaustivoneidocumentiufficiali,conbuonapacedicolorochehannoaffermatoilcontrario,iltestodelGCMnonèvincolante,maoffreesclusivamentelapossibilitàdioperareinmateriadiimmigrazioneentrounqua-drodicollaborazioneglobale,lasciandoglistatiaderentideltuttoliberidiesercitarelapropriasovranitàsultema.Ecos’èchel’Italiahachiestoagranvocenegliultimitempisenonlacollaborazionedeglialtripaesinellagestionedelfeno-menomigratorio?
Ecco perché sembra paradossale che alla già inattuabilemozione iniziale del nostro Parlamento di “rinviare la decisionedell’adesione”perverificareprimal’impattodell’attuazionedelGCMsuiPaesiaderenti,siapoiseguitalacontestatadecisione,il27febbraio2019,dinonaderireaffatto.Ècomeseavessimoaffermatopubblicamentealivello internazionalediaverescherzato,quandochiedevamoconinsistenzachel’Italianonvenisselasciatasolanellagestionedeiflussimigratoriversoilnostropaese.Comeseineffetticifossimoim-provvisamenteaccortidinonaverepiùbisognodialcuntipodiaiuto!Speriamochequestavisioneparzialeenegativadell’immigrazione,dettatadallaprospettivalimitatadichi,standobarricatoaldiquadeiconfininazionalineltentativostrenuodi“difenderli”,èincapacedicomprendernelaportatapiùampia,nonpeg-giorilasituazioneinfuturo...Èfondamentaleriuscireavedereilfenomenonellasuainterezzaecomplessità,apartiredalleproblematichedeipaesid’origineediquelliditransito,poconoteallamaggiorpartedellagentecomune.Sebbenenegliultimitreannigliarriviviamaresianonotevolmentediminuiti(secondoidatigiornalieridelCruscottoStatisti-codelMinisterodegliInternial31dicembre2018imigrantisbarcatinell’annoerano23.370,benl’87,12%inmenorispettoal2016el’80,42%inmenorispettoal2017)laspintamigratoriaversol’Europanonèdiminuitaaffatto:sièsoltantocreatoungigantesco“collodibottiglia”attraversogliaccordiinternazionaliconipaesiditransito,creandovereepropriezonedicon-tenimento“afortepressionemigratoria”chepotrebberoesploderedaunmomentoall’altro,comeè ilcasoevidenteadessodellaLibiaperilmediterraneo.Traipochichearrivanovisonomoltepersonevulnerabili:minorinonaccompagnati(3.536nel2018,circail15,1%intotale,inleggeracrescitarispettoaglianniprecedenti)donneincintaoconminori,vittimeditortura,trattaegravesfruttamento,personeconfragilitàpsichica.LapermanenzainItaliadovrebberidurretalecondizionedivulnerabilità,eppurequestononsempreavviene,ancheacausadiunacarenzadiservizispecificiodiunadiscontinuitànell’accessoaquelliesistenti,oltrecheperl’incertezzadellaposizionelegaleaccentuatasiconlarecentenormativaadottata.
Perquantoattieneallacomprensionedellecausedelfenomenoladiscussionepoliticasull’esistenzaomenodiunveroepro-prio“dirittoamigrare”nonvamaiinprofondità,poichésarebberischiosoriconoscerlo,cosìcomeèdisumanoemiopenegar-lo,soprattuttoinalcunicasispecifici.Ealloraèpiùfaciledefinirecome“inevitabile”unapresenza“contenuta”dimigranti,suddividendoliperòin“buoniecattivi”,legalieclandestini,regolarie irregolari(comesequestacondizionenondipendessetalvoltaanchedaunascorrettaolentaapplicazionedellenorme),eaffermaredivolere“combattere”controi“cattivi”lasciandovelatamentecapirechesenoncifos-seroneanchequelli“buoni”,infondo,vivremmotuttimeglio.Nel2018sonostatinumerosiisegnalipreoccupanticonnessiadepisodidistamporazzista.C’èchiaffermachenonsipuòpar-laredirazzismopergliitalianieforseèvero,oloeraingeneralefinoapocotempofa...Ilrischioèchesifacciastradanelnostropaeseun’altraformadidiscriminazione,cheèpiùsubdola,perchéfalevasuespres-sioniconnesseavaloricomunidasemprepositivicomeadesempio“ladifesadellapatria”(ladifesadei‘confini’)oppureal“popolo”italianoche,seppurefruttodicontaminazionidilingue,cultureedoriginiterritorialidiverse,improvvisamentevienechiamatoa‘compattarsi’controqualcunaltro,inquestocasounindistinto“popolodeimigranti”.Inquestoprocessoimediahannograndiresponsabilità,perchépossonoinfluiresignificativamentenellapercezionedellareal-tà,mentre ilmondopoliticoavrebbe il compitodialimentareundibattito sano,nondemagogicomaorientatoa soluzionicondivise,chetenganoindebitaconsiderazioneladignitàdiogniessereumano..Laveritàèchelepolitichemigratorie,inparticolareinprossimitàdiperiodielettorali,lungidalfondarsisull’attenzioneallepersonechenesonoprotagonisteechesono“portatricididiritti”,sonotristementeoggettodiscontriedaccusereciproche,conteggiestatisticherassicurantisulleriduzionidegliarriviedeimortiinmare,inungrottescogiocoalribassobipartisanvoltoadottenereilconsensodeiproprielettori.Ancheinquestocasouncertotipodifarepoliticacontinuaadeludere.
Eppureiprocessiavviatialivelloglobale,fraiqualiAgenda2030,delqualeilGCMèuntasselloimportante,cidovrebberori-chiamareadunfortesensodiresponsabilità,dalqualel’Italiaetuttal’Unioneeuropeanondovrebberodefilarsi,penalaper-ditadicredibilitàinternazionaleedilrischiodiunapericolosaderivasovranistachenonsappiamodovepotrebbeportarci.Questosensodiresponsabilitàdovrebbeispirarepresediposizionecoraggiose,chemettanol’interessedeipartitiinsecondopiano.Inassenzadiquestocoraggioilrischiopiùgravesarebbelaperditadiquelsensoprofondodiappartenenzaadunacomuneumanità,diquellacapacitàdisaperecogliereleconnessionisignificativefraciòcheaccadeinpaesilontanielanostrarealtà,diquellanaturalepulsioneversolacuraelasolidarietàneiconfrontideinostrisimilichefadinoi,pienamente,creature‘adimmagineesomiglianzadiDio’.Edunque:RESTIAMOUMANI!
NicolettaPurpuraDirettoreIstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”-CentroStudiSociali
INDICE
SezionePOPOLAZIONE,responsabileSerenellaGreco AspettidemograficidiAnnalisaBusetta 2PermessidisoggiornoeacquisizionidicittadinanzadiRobertoFoderà 34MinoridiSerenellaGreco 48TrasferimentidiresidenzadiFrancescaLicari 51
SezioneLAVORO,responsabileRobertoFoderà LavorodipendentediSalvatoreVassallo 61LavoroautonomodiCarmeloArezzo 75RimessediSerenellaGreco 88
SezioneISTRUZIONEEMEDIAZIONE,responsabileGiuseppinaTumminelli StudentistranierinelterritorioregionalediGiuseppinaTumminelli 97
Box:Istruzioneetecnologie:ilprogetto“StudiareMigrando”diGiovanniFulantellieVitoPipitone 110
SezioneSALUTE,responsabileSimonaLaPlaca Box:Prevenzioneepercezionedellemalattiesessualmentetrasmissibilinellapopolazione
femminilemigrantepresentenelterritoriopalermitano:studiopilotaametodologiamistadiMariaRibul
119
Box:Decretolegge1dicembre2018,n.132:implicazionisullasalutediMarioAffronti 134Box:Larivoluzionedeigiovani:lacittadinanzaglobale,creativaepartecipatadiAnnaStaropoli 142
SezioneMEDIAEPARTECIPAZIONE,responsabileFabioMassimoLoVerde Cyber-razzismo:ladiscriminazionerazzialenellasocietàdigitalediFabioMassimoLoVerde 150
Box:“Smartmigration”:risorseerischidigitaliperiMSNAdiRobertaTeresadiRosa 167Box:LacampagnaperleelezionideimembridellaConsultadelleCulturediPalermo:primeri-
flessioniapartiredaunaricercasulcampodiMarilenaMacaluso 177
SezioneVULNERABILITÀ,responsabileGiuseppinaTumminelli
Sbarchieminoristranierinonaccompagnati(MSNA)diElioTozzi 184Box:MinoristranierinonaccompagnatievulnerabilitàdiMariaPiaCastro 191Box:LatuteladeiMSNAinSiciliadiTeresaConsoli 199Box:LeadolescenzetraumatichedeigiovanierrantidiFilippoCasadeieMariaChiaraMonti 205
Box:LosfruttamentosessualediGiuseppinaTumminelli 212Box:Latrattadeiminori.IlquadronormativodiDeborahDeFelice,ElisaLombardoeGiulianaSa-lerno 218
Box:Ilcontrastoallatrattadiminorenni.Ilsistemadicoordinamentomulti-agenziaaCataniadiDeborahDeFelice 225
SezioneMIGRAZIONI:DIRITTOEDIRITTI,responsabileAlessandraPera
Box:L’iscrizioneanagraficaperirichiedentiasilo.Primeriflessionisuiprofilidi
(in)costituzionalitàdel“DecretoSicurezza”diAlessandraPera 234
Box:L’eliminazionedelpermessodisoggiornoumanitarionelc.d.‘decretosicurezza’:alcune
considerazionidiSaraRigazio 242
Box:IlsistemadiaccoglienzaperrichiedentiasiloinItalia,nuovedefinizioniperlepolitichedi
esclusionediFulvioVassalloPaleologo 250
Box:IslameprevenzionedelradicalismoincarcerediVincenzoCeruso 258Box:Attivitàeconomicheesceltedipoliticalegislativa(deldecretosicurezza).Lediscrimina-
zioniindiretteversooperatoriextracomunitaridiStefanoInsinga 263
POPOLAZIONE
ASPETTIDEMOGRAFICI
diAnnalisaBusetta
(RicercatricediDemografia,DipartimentoSEAS,UniversitàdegliStudidiPalermo)
2
Lapopolazione straniera residente in
Sicilia al 1°gennaio 2018 raggiunge i
193.014 individui, pari al 3,8% della
popolazione residente in Sicilia.
Dall’ultimo aggiornamento anagrafico
dell’Istatlapopolazionestranieraal1°
gennaio 2018 risulta sostanzialmente
stabile(quasi4milaindividuiinpiùri-
spettoall’annoprecedente,pariadun
+2%),confermandounormaiconsoli-
dato rallentamento dei tassi di incre-
mentocheavevanocaratterizzatoilpe-
riodo2007-2014.Dopounperiododi
crescita lenta e costante tra i censi-
menti 1981 e 2001 (la popolazione
straniera residente inSiciliaera poco
più che triplicata in vent’anni), dal
2007 si era aperta una nuova fase di
crescitaconilraddoppiodellapopola-
zioneinsoli8anni(da78milanel2007
a162milanel2014)(Graf.1).
L’incidenza della popolazione stra-
nieraresidentenell’Isolaèancoraben
lontana dai livelli medi nazionali (in
mediainItaliaglistranierirappresen-
tano oltre l’8,3% della popolazione
straniera)edinferioreancheal livello
medioeuropeo (secondo l’Eurostat al
1°gennaio2017nell’Ue28laquotadi
stranieri è pari a 4,2%). A dispetto
della notevole attenzione riservata
dallaclassepoliticaedaimediaagliar-
rivi via mare, la Sicilia sembra avere
una presenza straniera residente sta-
bileerelativamentecontenuta.
Nel2018–comeneglianniprecedenti
–lapopolazionemaschilestraniera,ri-
sulta predominante per ammontare
(circa 10mila maschi in più rispetto
Graf. 1 – Andamento della popolazione straniera residente in Sicilia dal
1981adoggi(valoriassoluti)
Fonte:CensimentiIstat1981,1991,2001epopolazionestranieraresidenteal1°gennaiodal2005al2018
3
alle femmine) (Tav. 1) e si conferma
mediamente più giovane rispetto a
quellafemminile(l’etàmedianaèpari
a33anniperimaschie36perlefem-
minementre l’etàmedia è rispettiva-
menteparia32,6e35,5).
Lastrutturaperetàdellapopolazione
stranierarisultaancoramoltogiovane
emostracrescentisegnalidistabilizza-
zione (Graf. 2). Seppur ancora com-
plessivamente giovane la piramide è
infatti caratterizzata da una compo-
nenteinfantilesemprepiùconsistente
(in10anniibimbiinetà0-4sonoquasi
raddoppiati) e da un progressivo in-
vecchiamento(nellostessoperiodogli
over 60 sono triplicati). La piramide
peretàdellapopolazionestranieramo-
strainoltreildifferenteprofilotraidue
sessi con unamaggiore prevalenza di
uominidai20ai45anniedidonnetra
i30ei50anni(Tav.2).Rispettoa10
anni fa la piramide si presenta infatti
Tav.1–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaiopersesso
(valoriassoluti).Anno2008-2018
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Maschi 48.055 54.389 60.751 68.147 60.670 67.733 80.655 88.754 95.472 99.310 101.099Femmine 50.097 60.243 66.559 73.757 66.077 71.677 81.753 85.362 87.720 89.859 91.915Totale 98.152 114.632 127.310 141.904 126.747 139.410 162.408 174.116 183.192 189.169 193.014
Fonte:demo.Istat
Graf.2–Piramideperetàdellapo-
polazionestranieraresidenteinSi-
ciliaal1°gennaio2008e2018(va-
loriassoluti)
3.000 2.000 1.000 0 1.000 2.000 3.00005101520253035404550556065707580859095100
F2018 M2018F2008 M2008
Fonte:Elaborazionesudemo.IstatTav.2–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperclassi
d'età(valoriassoluti).Anno2008-2018
Fonte:demo.Istat
Fasced'età 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
0-4 6.466 7.623 8.419 9.435 8.233 9.399 10.892 11.041 11.317 11.318 11.4125-9 5.847 6.669 7.336 7.931 7.098 7.956 9.264 9.557 10.109 10.311 10.50710-14 5.018 5.655 6.338 6.999 6.480 7.276 8.372 8.571 8.680 8.619 8.96715-19 5.251 5.985 6.530 7.017 6.046 6.804 8.001 8.682 9.926 11.030 12.15920-24 8.230 10.197 11.435 12.512 9.736 10.116 11.328 12.231 12.940 13.188 13.47525-29 11.742 14.113 15.529 17.389 14.099 15.385 18.307 19.870 20.395 19.755 18.48130-34 12.906 15.249 16.932 18.910 16.407 17.900 21.118 22.412 23.132 23.559 23.21335-39 12.074 13.694 14.849 16.650 14.677 16.340 19.772 21.727 22.856 23.428 23.61040-44 10.236 11.568 12.938 14.708 13.523 14.115 15.932 17.323 18.328 19.326 19.97245-49 8.111 9.356 10.331 11.216 10.790 11.860 13.963 15.149 15.918 16.695 16.65750-54 5.466 6.593 7.581 8.661 8.662 9.615 11.043 11.650 11.829 12.192 12.87155-59 2.930 3.564 4.150 4.934 5.154 5.975 7.119 7.843 8.585 9.281 9.94960-64 1.531 1.799 2.093 2.500 2.632 3.122 3.600 4.102 4.680 5.303 5.93165-69 935 1.056 1.182 1.234 1.331 1.520 1.685 1.887 2.248 2.589 2.96270-74 556 629 709 799 865 939 944 989 1.057 1.226 1.36375-79 374 382 433 441 483 523 550 595 657 732 78780epiu 479 500 525 568 531 565 518 487 535 617 698Totale 98.152 114.632 127.310 141.904 126.747 139.410 162.408 174.116 183.192 189.169 193.014
4
mediamente più che raddoppiata con
differenze ancor più accentuate tra i
maschitrai20ei40annielefemmine
trai40ei60anni.
A livello provinciale la popolazione
stranieraregolarmenteresidenteal1°
gennaio2018raggiungelivellimassimi
nella provincia di Catania e Palermo
(entrambeconcirca36milastranieri),
seguite da Messina e Ragusa (en-
trambeconcirca28milastranieri).An-
chealivelloprovincialelapopolazione
stranierahamostratonell’ultimoanno
una crescita tendenziale con l’ecce-
zione di Palermo e Caltanissetta che
hanno registrato un decremento del
2,2%(Graf.3).
Ilcambiamentodelprofiloperetàdella
popolazione straniera negli ultimi 10
annisi intrecciaallacrescitadellapo-
polazione di alcune specifiche macro
areeealladiminuzionedialtremacro
aree di nazionalità. La distribuzione
dellapopolazionestranierapermacro-
area di nazionalità (Graf. 4), mostra
unaprevalenzadipopolazioneprove-
niente dall’Unione europea (37%, era
28%nel2017),seguitadaquellapro-
veniente dall’Africa Settentrionale
(20%), dall’Asia Centro-Meridionale
Fonte:Istat
Graf.3–AndamentodellapopolazionestranieraresidenteinSiciliaperpro-
vincia(valoriassoluti).Anno2002-2018
5
(14% era 16% l’anno scorso) e
dall’AfricaOccidentale(10%).
LaSicilia,comel’Italia,sembracaratte-
rizzatadaunapopolazioneeterogenea
in termini di Paese di provenienza
(Tav. 3). Nel dettaglio al 1° gennaio
2017leprime5nazionalitàrappresen-
tavanopocomenodel60%deglistra-
nieriresidentiinSicilia,mentreconle
prime 20 nazionalità si raggiungeva
quasi l’88% degli stranieri. Anche
quest’annoal1°gennaio2018glistra-
nieriresidentiinSiciliasonoprevalen-
temente rumeni (quasi il 30% degli
stranieriresidenti),seguitidatunisini
(10,5%),marocchini (7,8%), cingalesi
(7,0%), albanesi (4,5%), bengalesi
(4,3%),cinesi(3,9%),polacchi(2,8%),
filippini (2,8%),ghanesi (2,1%),nige-
riani(2,0%),senegalesi(1,7%),mauri-
ziani (1,6%), gambiani (1,3%), paki-
stani (1,1%), ucraini (1,1%), indiani
(1,1%), tedeschi (0,9%), malesi
(0,9%),bulgari(0,7%).
Graf.4–Distribuzionedellapopola-
zionestranieraresidenteinSiciliaal
1° gennaio2018permacroareadi
nazionalità
Unioneeuropea37%
EuropaCentro-Orientale
7%AfricaOrientale
3%
AfricaSettentrionale
20%
AfricaOccidentale
10%
AsiaCentro-Meridionale
14%
AsiaOrientale7%
AmericaCentro-
Meridionale2%
Fonte:demo.Istat
Fonte:demo.Istat
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Romania 17.470 27.607 34.233 40.301 36.061 41.007 48.014 50.772 53.189 55.197 56.978
Tunisia 14.803 15.324 15.973 16.885 14.218 15.035 17.876 18.085 19.244 20.075 20.288
Marocco 9.374 10.529 11.468 12.784 12.276 13.036 14.398 14.566 14.840 14.883 15.055
SriLanka(exCeylon) 7.806 8.777 9.672 10.650 10.445 11.002 13.554 13.541 13.452 13.635 13.547
Albania 5.874 6.372 6.646 7.139 6.598 6.820 7.440 7.999 8.039 8.251 8.598
Bangladesh 2985 3.501 3.757 4.506 4.779 5.106 5.995 7.762 8.134 8.210 8.232
Cina 4.520 5.137 5.919 6.639 6.001 6.263 6.928 7.640 7.306 7.398 7.440
Polonia 4.475 4.807 5.309 5.809 4.762 5.093 5.352 5.355 5.390 5.386 5.333
Filippine 3.684 3.808 4.171 4.501 4.713 4.956 5.142 5.597 5.343 5.366 5.315
Ghana 762 806 919 1.307 1.972 2.537 3.060 4.011 3.782 3.926 4.066
Nigeria 328 468 588 714 650 1.049 1.478 2.410 3.394 3.819 3.846
Senegal 702 678 736 835 942 1.114 1.499 2.090 2.700 2.989 3.224
Gambia 4 6 12 18 18 56 127 1.013 2.023 2.635 3.126
Mauritius 3.673 3.577 3.884 3.801 2.946 2.983 3.300 2.970 2.874 2.695 2.592
Ucraina 1.282 1.446 1.631 1.925 1.676 1.751 1.924 2.059 2.120 2.203 2.200
Pakistan 228 258 307 377 289 466 808 1.624 2.093 2.415 2.187
India 522 602 716 1.168 1.129 1.334 1.733 1.991 2.049 2.065 2.046
Germania 1.878 1.898 1.938 1.977 1.572 1.539 1.674 1.612 1.714 1.695 1.708
Mali 35 47 31 37 36 189 329 937 1.477 1.612 1.667
Bulgaria 604 796 948 1.130 835 971 1.237 1.295 1.359 1.414 1.418
Totale20paesi 81.009 96.444 108.858 122.503 111.918 122.307 141.868 153.329 160.522 165.869 168.866
Totale 98.128 114.571 127.186 141.773 126.654 139.141 162.408 174.116 183.192 189.169 193.014
Tav.3–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaperiprimi20Paesidi
provenienzaal1°gennaio(valoriassoluti).Anno2008-2018
6
La popolazione rumena rappresenta
ormaiquasiunterzodeglistranierire-
sidenti nell’Isola con una crescita
straordinaria negli ultimi 10 anni (da
oltre 17mila e 500 del 2008 a circa
60milanel2018).A tale risultato,pe-
raltrocomunealrestod’Italia,hacon-
tribuito lacrescentequotadi famiglie
chechiedonoservizidicuraediassi-
stenzadomiciliare.Lacrescitadellapo-
polazionevecchiainSicilia(gliover80
sonopiù che triplicati negli ultimi 10
anni superando nel 2018 le 300mila
unità), si scontra infatti con servizi
pubbliciinadeguatiocomunqueinsuf-
ficienti rispettoalleesigenze delle fa-
miglie.
Se incrociamo l’informazione provin-
cialeconquellapernazionalitàilqua-
drodiventaancorapiùarticolatoconla
popolazione rumena particolarmente
preponderantenelleprovincediAgri-
gento,CaltanissettaedEnnadoverap-
presenta oltre il 40% degli stranieri
presenti(Tav.4).Seguardiamoall’in-
sediamento prevalente delle altre co-
munità notiamo una concentrazione
della popolazione tunisina nelle pro-
vincediTrapanieRagusa,diquellama-
rocchinanellaprovinciadiMessina,di
Fonte:demo.Istat
Graf.5–Andamentodell'ammontaredellapopolazionestranieraapparte-
nente alle prime 5 nazionalità presenti in Sicilia (valori assoluti). Anno
2008-2018
7
quellacingalesenelleprovincediMes-
sina,PalermoeCatania,diquellaalba-
nesenellaprovincediRagusaeCata-
nia, di quellabengalesea Palermo, di
quella cinese a Palermo e Catania, di
quellapolaccaaSiracusa,diquella fi-
lippinaaPalermoeMessinaediquella
ghaneseaPalermo.
Glistranieriresidentinelterritoriosi-
ciliano contribuiscono sempre di più
ancheinterminidinuzialitàenatalità.
Nel2017inunquadrocomplessivodi
lieve declino dei matrimoni (nell’ul-
timoannocisonostaticircamillema-
trimoni in meno) i matrimoni misti
hanno presentato una lieve crescita:
quasimillesonostatimatrimoniincui
almeno uno dei due era straniero e
circa 250hanno riguardato coppie in
cui gli sposi erano entrambi stranieri
(Tav.5).Lariduzionedeimatrimoniin
Siciliaèquindidaattribuirsiesclusiva-
menteallariduzionedeimatrimoniin
cui entrambi gli sposi erano cittadini
italiani.Letipologiedicoppiasidiffe-
renziano anche per la scelta del rito:
mentregliitalianiscelgonoprevalente-
menteilritoreligioso,lecoppieconal-
menounostranieroscelgonoprevalen-
tementeilritocivile(Graf.6).
Nel 2017 sono state prevalentemente
le donne rumene a sposare italiani
(32%)seguitedarusse(9,7%),ucraine
(7,4%), polacche (6,5%), e brasiliane
(3,6%),mentreglistranierichehanno
Tav.4–Distribuzioneperprovinciadelleprime10nazionalitàpresentiin
Siciliaal1°gennaio2018(valoriassoluti)
Provincia Romania Tunisia Marocco SriLanka Albania Bangladesh Cina Polonia Filippine Ghana
Trapani 5.916 5.665 1.295 17 154 455 710 134 22 201Palermo 7.213 1.658 2.265 3.635 602 5.455 1.532 594 1.805 2.888Messina 7.484 763 3.364 4.448 1.494 412 900 1.259 2.510 29Agrigento 7.288 839 1.713 14 152 257 615 267 55 189Caltanissetta 3.658 364 1.058 11 83 92 298 74 5 58Enna 1.709 155 352 9 44 69 159 66 97 55Catania 11.480 1.068 1.418 3.975 1.703 1.111 2.240 819 603 157Ragusa 8.630 8.662 1.511 17 3.991 172 461 701 50 171Siracusa 3.600 1.114 2.079 1.421 375 209 525 1.419 168 98Sicilia 56.978 20.288 15.055 13.547 8.598 8.232 7.440 5.333 5.315 3.846
Fonte:demo.Istat
Tav. 5 –Matrimoniper tipologiadi coppia (valori assoluti).Anno2013-
2017
Fonte:Istat
Tipologiadicoppia 2013 2014 2015 2016 2017
Sposientrambiitaliani 19.195 18.274 19.551 20.105 18.909Sposoitalianoesposastraniera 837 702 711 671 743Sposostranieroesposaitaliana 184 192 188 204 264Sposientrambistranieri 226 227 188 208 242Totale 20.442 19.395 20.638 21.188 20.158
8
sposatodonneitalianesonoprevalen-
temente tunisini (16,7%),marocchini
(10,6%)erumeni(6,4%),seguitidain-
glesi(6,1%)ealbanesi(4,9%)(Graf.7).
Comemostrailgrafico8,la percen-
tuale più alta di unioni tra sposi en-
trambistranieri(dicuialmenounore-
sidenteinItalia)hariguardatosoprat-
tutto i cittadinidinazionalità rumena
(57,1%). Seguono con percentuali
moltoridottenigeriani(8,0%),maroc-
chini (3,6%), cinesi (2,7%) e albanesi
(1,8%).
Graf.6–Ritoper tipologiadicoppiaresidente inSicilia (valoripercen-
tuali).Anno2017
Graf. 7 –Matrimonimisti in Siciliaper cittadinanzadella sposa edello
sposo.Prime5cittadinanze(valoriassoluti).Anno2017
Graf.8–Paesediprovenienzadegli
sposi entrambi stranieri residenti
inSicilia(v.a.).Anno2017
0
20
40
60
80
Romania Nigeria Marocco Cina Albania
0
50
100
150
200
250
Romania Russia Ucraina Polonia Brasile
SposoItalianoesposa...
0
50
100
150
200
250
Tunisia Marocco Romania RegnoUnito
Albania
SposaItalianaesposo....
Fonte:Istat
0102030405060708090100
Sposientrambiitaliani
Sposoitalianoesposa
straniera
Sposostranieroesposaitaliana
Sposientrambistranieri
Almenounosposo
straniero
Ritoreligioso
Ritocivile
Fonte:Istat
Fonte:Istat
9
Lapresenzastranieracontribuiscelie-
vementeadalzareilnumerodinascite.
Inuncontestodidenatalità(dal2002
adoggilenascitesisonoridottediun
quintopassandodapocopiùdi51mila
nel2002acirca41milanel2017),ilnu-
merodinativivi stranieriè cresciuto
dacirca950nascitestranierenel2002
a2.397nel2017(Graf.9).Al2017 la
quota di nascite straniere in Sicilia è
parial5,8%deltotaledellenascitecon
un andamento in continuacrescita in
termini percentuali (curva arancione
delgrafico9).
Nella distribuzione delle nascite per
provincia, è la provincia di Ragusa
quella in cui i nati stranieri danno il
maggiorcontributoallanatalità(inati
vivi stranieri rappresentano circa il
20%deltotaledeinativivinel2017),
seguitadaPalermoeCatania,rispetti-
vamentecon il19,2%edil16,1%dei
natistranieri.Ilrestodelleprovincesi-
ciliane si assesta su valori inferiori
(Messinacon11,8%,Trapanicon9,9%,
Agrigento con 9,4%, Siracusa 8,1%,
Caltanissetta con 3,6% ed Enna con
1,9%)(Graf.10).
Anche nel 2017 sono state le coppie
congenitorientrambistranieriquelle
chehannocontribuito inmaggiormi-
sura(1.242inaticonunosolodeigeni-
tori stranieri e 2.397 da genitori en-
trambistranieri).Idatiprovincialicon-
fermanoper il2017unnumeromag-
gioredinatidagenitorientrambistra-
nieriaPalermo(459),Ragusa(474)e
Catania(399)(Tav.6).
Ilcalodellenascitedadonneitalianeè
daattribuirenonsoltantoallabassis-
sima e decrescente propensione ad
averefigli(nel2017ilTFTdelledonne
sicilianeeraparia1,32figliperdonna),
Graf.9–AndamentodellenasciteinSicilia(valoriassolutiepercentualesul
totaledinascite).Anno2002-2017
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
%dinatistranieri(sutotalenativivi)
Nativivistranieri
Nativivistranieri %natistranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
10
maanchealladiminuzionedelledonne
inetàriproduttiva(Graf.11).Lecoorti
didonneinetàfeconda,figliedelbabybustitaliano,siriduconoinmodocon-siderevole:al2017ledonnesicilianein
età feconda erano circa 100 mila in
menorispettoal2007(-8%).Vapreci-
satochequestoscenariodibassapro-
pensioneallafeconditàdelledonnesi-
ciliane caratterizza uniformemente
tutte le province siciliane, con valori
minimiadEnna(appena1,19figliper
donna)evalorimassimiaCataniaePa-
lermo(rispettivamente1,41e1,38figli
perdonna).
In questo scenario le donne straniere
residenti inSiciliapresentano tassidi
fecondità stabilmente superiori a
quellidelleitaliane(ilnumeromediodi
figliperdonnadellestranierenel2017
è pari a 2,1) in tutte le province sici-
lianeconpunteminimeaMessina,Cal-
tanissetta e Catania (1,9 figli per
donna) e punte massime a Ragusa
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
0
100
200
300
400
500
600
700
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
% di
nati
stran
ieri (s
u tot
ale na
ti viv
i)
Nati
vivi s
tranie
ri
Palermo% nati stranieriNati vivi stranieri
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
0
100
200
300
400
500
600
700
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
% di
nati
stran
ieri (s
u tot
ale na
ti viv
i)
Nati
vivi s
tranie
ri
Catania% nati stranieriNati vivi stranieri
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
0
100
200
300
400
500
600
700
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
% di
nati
stran
ieri (
su to
tale
nati
vivi)
Nati
vivi s
trani
eri
Messina% nati stranieriNati vivi stranieri
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
0
100
200
300
400
500
600
700
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
% di
nati
stran
ieri (
su to
tale
nati
vivi)
Nati
vivi s
tranie
ri
Ragusa% nati stranieriNati vivi stranieri
Graf.10–AndamentodellenascitenelleprovincediPalermo,Catania,Mes-
sinaeRagusa(valoriassolutiepercentualesultotale).Anno2002-2017
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
11
(2,66figliperdonna)seguitadaAgri-
gento ed Enna (quasi 2,4 figli per
donna)(Graf.11).
Oltre a fare più figli delle siciliane, le
donne straniere hanno un’età media
alla maternità mediamente inferiore
rispetto alle donne italiane (28 anni
perledonnestranierecontrooltre31
anniperquellesiciliane).Ancheinque-
stocasolasituazionesipresentapiut-
tosto omogena nel territorio siciliano
con ledonnestranierediAgrigentoe
Ragusa mediamente più giovani (età
mediaallamaternitàpocosuperioreai
27anni)equellediCaltanissettame-
diamente più “anziane” (quasi 29
anni).
Per maggiori dettagli sulla suddivi-
sionedeiresidentistranieriinSiciliasi
rimandaalletavoleda8a28.
Tav.6–Nativivipercittadinanzadeigenitorieprovincia.Anni2014e2017
Province
2014 2017
Genitorientrambiitaliani
Ungenitorestraniero
Genitorientrambistranieri
Genitorientrambiitaliani
UngenitorestranieroGenitorientrambistranieri
Trapani 3.130 123 185 2.918 136 230Palermo 11.150 227 483 10.219 222 459Messina 4.606 205 297 4.228 187 296
Agrigento 3.345 129 192 3.050 111 220Caltanissetta 2.183 61 95 1.878 53 87Enna 1.196 38 33 1.133 38 44
Catania 10.201 280 348 9.308 248 399Ragusa 2.380 111 362 2.260 130 474Siracusa 3.209 125 182 2.846 117 188
Sicilia 41.400 1.299 2.177 37.840 1.242 2.397
Graf.11–NumeromediodifigliperdonnaresidenteinSicilia(graficoa
sinistra)edetàmediaalparto(graficoadestra)percittadinanzadellama-
dre.Anno2002-2017
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
SICILIA-Italiane SICILIA-straniere
24
25
26
27
28
29
30
31
32
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
SICILIA-Italiane SICILIA-straniere
Fonte:Istat
Fonte:Istat
12
Fonte:Istat
Tav.7–Tassodifeconditàeetàmediaalprimopartodellemadriitalianee
straniereperprovincia.Anno2016e2017
Italiane Straniere 2016 2017 2016 2017
Tassodifeconditàtotale
Etàmediadelle
madrialparto
Tassodifeconditàtotale
Etàmediadelle
madrialparto
Tassodifeconditàtotale
Etàmediadelle
madrialparto
Tassodifeconditàtotale
Etàmediadellemadrialparto
Trapani 1,26 31,6 1,25 31,8 2,38 27,9 2,22 28,4
Palermo 1,34 31,1 1,38 31,2 2,07 28,7 2,01 28,5Messina 1,17 31,9 1,22 32,0 1,63 29,0 1,91 28,3Agrigento 1,22 31,7 1,24 31,6 1,95 27,8 2,35 27,4Caltanissetta 1,30 30,8 1,22 30,7 2,30 27,8 1,90 28,7Enna 1,17 31,1 1,19 31,5 1,76 28,5 2,39 27,8
Catania 1,39 30,7 1,41 30,9 1,82 28,3 1,90 28,0Ragusa 1,28 31,7 1,31 31,7 2,37 26,7 2,66 27,3Siracusa 1,31 30,8 1,27 30,7 1,86 27,8 2,08 28,0Sicilia 1,30 31,2 1,32 31,3 2,01 28,0 2,13 28,0
13
Tav.8–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaperprovinciaal1°gennaio.Anno2008-2018
Fonte:Istat
Tav.9–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaperprovinciaesessoal1°gennaio2018(valori
assolutiepercentuali)
Fonte:Istat
Provincia 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Trapani 8.724 10.032 11.208 12.370 10.477 12.128 14.594 16.402 18.187 19.115 19.828Palermo 21.242 23.812 25.517 28.496 27.083 29.212 32.982 35.609 36.980 37.200 36.381Messina 16.034 18.882 21.054 23.550 24.342 25.821 27.600 28.094 28.136 28.278 28.681Agrigento 7.150 8.482 9.620 10.755 9.396 10.679 12.519 13.571 14.450 14.790 15.262Caltanissetta 3.621 4.516 5.250 5.893 5.189 6.016 6.848 8.005 8.484 8.740 8.544Enna 1.833 2.256 2.565 2.874 2.578 2.543 2.871 3.152 3.431 3.555 3.754Catania 17.027 20.550 23.411 25.908 21.121 23.361 29.921 31.786 33.416 34.566 36.009Ragusa 14.275 16.414 18.472 20.956 16.861 18.926 22.660 23.978 25.744 27.745 28.827Siracusa 8.246 9.688 10.213 11.102 9.700 10.724 12.413 13.519 14.364 15.180 15.728Totale 98.152 114.632 127.310 141.904 126.747 139.410 162.408 174.116 183.192 189.169 193.014
Provincia Maschi Femmine Totalev.a. % v.a. % v.a. %
Trapani 11.718 11.6 811 0.9 19.828 10.3Palermo 18.167 18.0 18.214 19.8 36.381 18.8Messina 13.299 13.2 15.382 16.7 28.681 14.9Agrigento 8.263 8.2 6.999 7.6 15.262 7.9Caltanissetta 4.897 4.8 3.647 4.0 8.544 4.4Enna 1.874 1.9 188 0.2 3.754 1.9Catania 17.817 17.6 18.192 19.8 36.009 18.7Ragusa 16.819 16.6 12.008 13.1 28.827 14.9Siracusa 8.245 8.2 7.483 8.1 15.728 8.1Sicilia 101.099 100.0 91.915 100.0 193.014 100.0
14
Tav.10–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaio2017perleprime20cittadinanzeesesso(valori
assolutiepercentuali)
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
v.a. % v.a. % v.a. %Romania 23146 22.9 Romania 33832 36.8 Romania 56978 29.5Tunisia 13945 13.8 Tunisia 6343 6.9 Tunisia 20288 10.5Marocco 8705 8.6 Marocco 6350 6.9 Marocco 15055 7.8SriLanka 7150 7.1 SriLanka 6397 7.0 SriLanka 13547 7.0Albania 4575 4.5 Albania 4023 4.4 Albania 8598 4.5Bangladesh 6090 6.0 Bangladesh 2142 2.3 Bangladesh 8232 4.3CinaRep.Popolare 3784 3.7 CinaRep.Popolare 3656 4.0 CinaRep.Popolare 7440 3.9Polonia 1006 1.0 Polonia 4327 4.7 Polonia 5333 2.8Filippine 2292 2.3 Filippine 3023 3.3 Filippine 5315 2.8Nigeria 2620 2.6 Ghana 1446 1.6 Ghana 4066 2.1Ghana 2594 2.6 Nigeria 1252 1.4 Nigeria 3846 2.0Senegal 2884 2.9 Senegal 340 0.4 Senegal 3224 1.7Gambia 3076 3.0 Mauritius 50 0.1 Mauritius 3126 1.6Mauritius 1156 1.1 Gambia 1436 1.6 Gambia 2592 1.3Ucraina 407 0.4 Pakistan 1793 2.0 Pakistan 2200 1.1Pakistan 2054 2.0 Ucraina 133 0.1 Ucraina 2187 1.1India 1272 1.3 India 774 0.8 India 2046 1.1Germania 464 0.5 Germania 1244 1.4 Germania 1708 0.9Mali 1643 1.6 Mali 24 0.0 Mali 1667 0.9Costad'Avorio 1103 1.1 Bulgaria 371 0.4 Bulgaria 1474 0.8Totale20Paesi 89.966 89.0 Totale20Paesi 78.956 85.9 Totale20Paesi 168.922 87.5Totalestranieri 101.099 100.0 Totalestranieri 91.915 100.0 Totalestranieri 193.014 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
15
Tav.11–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiTrapani.Anno2014,2016e2018
Fonte:Istat
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 1.679 1.466 3.145 1.714 1.555 3.269 1.896 1.671 3.56718-24 anni 840 712 1.552 1.963 638 2.601 2.132 666 2.79825-29 anni 1.749 1.544 3.293 1.705 904 2.609 4.050 1.656 5.70630-34 anni 892 770 1.662 1.353 884 2.237 6.010 2.782 8.79235-39 anni 734 694 1.428 1.033 787 1.820 7.510 3.824 11.33440-44 anni 580 739 1.319 715 758 1.473 8.621 4.758 13.37945-49 anni 680 640 1.320 695 734 1.429 9.421 5.721 15.14250-54 anni 525 482 1.007 590 533 1.123 10.245 6.484 16.72955-59 anni 379 294 673 412 364 776 10.854 7.025 17.87960-64 anni 211 149 360 226 182 408 11.191 7.350 18.54165 anniepiù 204 183 387 242 200 442 310 251 561Totale 7.633 6.961 14.594 10.648 7.539 18.187 11.718 8.110 19.828
16
Tav.12–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiTrapani
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
Maschi Femmine Totalestranieriv.a. % v.a. % v.a. %
Romania 2.363 20.2 Romania 3.553 49.2 Romania 5.916 32.6Tunisia 3.628 31.0 Tunisia 2.037 28.2 Tunisia 5.665 31.2Marocco 790 6.7 Marocco 505 7.0 Marocco 1.295 7.1Nigeria 605 5.2 Nigeria 145 2.0 Nigeria 750 4.1Gambia 731 6.2 Gambia 4 0.1 Gambia 735 4.1CinaRep.Popolare 360 3.1 CinaRep.Popolare 350 4.8 CinaRep.Popolare 710 3.9Bangladesh 387 3.3 Bangladesh 68 0.9 Bangladesh 455 2.5Senegal 426 3.6 Senegal 4 0.1 Senegal 430 2.4Mali 417 3.6 Mali 1 0.0 Mali 418 2.3Somalia 202 1.7 Somalia 23 0.3 Somalia 225 1.2Pakistan 197 1.7 Pakistan 7 0.1 Pakistan 204 1.1Costad'Avorio 193 1.6 Costad'Avorio 10 0.1 Costad'Avorio 203 1.1Ghana 187 1.6 Ghana 14 0.2 Ghana 201 1.1Serbia 84 0.7 Serbia 85 1.2 Serbia 169 0.9Albania 75 0.6 Albania 79 1.1 Albania 154 0.8Guinea 148 1.3 Guinea 0 0.0 Guinea 148 0.8Polonia 28 0.2 Polonia 106 1.5 Polonia 134 0.7Germania 45 0.4 Germania 82 1.1 Germania 127 0.7Francia 38 0.3 Francia 74 1.0 Francia 112 0.6Ucraina 13 0.1 Ucraina 81 1.1 Ucraina 94 0.5Totale20Paesi 10.917 93.2 Totale20Paesi 7.228 89.1 Totale20Paesi 18.145 91.5Totalemaschi 11.718 100.0 Totalefemmine 8.110 100.0 Totalestranieri 19.828 100.0
17
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 3.350 3.463 6.813 3.629 3.477 7.106 3.569 3.296 6.86518-24 anni 1.504 1.106 2.610 1.899 1.115 3.014 2.037 1.090 3.12725-29 anni 1.781 1.645 3.426 1.877 1.680 3.557 3.741 2.711 6.45230-34 anni 2.600 2.214 4.814 2.558 2.227 4.785 6.204 5.141 11.34535-39 anni 2.401 2.020 4.421 2.825 2.317 5.142 9.217 7.852 17.06940-44 anni 1.501 1.710 3.211 2.013 1.938 3.951 11.787 10.377 22.16445-49 anni 1.210 1.651 2.861 1.502 1.912 3.414 13.698 12.656 26.35450-54 anni 858 1.345 2.203 1.095 1.416 2.511 15.130 14.602 29.73255-59 anni 499 835 1.334 745 1.002 1.747 16.121 16.058 32.17960-64 anni 214 417 631 329 589 918 16.687 16.886 33.57365 anniepiù 254 404 658 308 527 835 406 652 1.058Totale 16.172 16.810 32.982 18.780 18.200 36.980 18.167 18.214 36.381
Tav.13–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiPalermo.Anno2014,2016e2018
Fonte:Istat
18
Tav.14–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiPalermo
v.a. % v.a. % v.a. %Romania 2.349 12.9 Romania 4.864 26.7 Romania 7.213 19.8Bangladesh 3.708 20.4 Bangladesh 1.747 9.6 Bangladesh 5.455 15.0SriLanka 1.886 10.4 SriLanka 1.749 9.6 SriLanka 3.635 10.0Ghana 1.726 9.5 Ghana 1.162 6.4 Ghana 2.888 7.9Marocco 1.297 7.1 Marocco 968 5.3 Marocco 2.265 6.2Filippine 738 4.1 Filippine 1.067 5.9 Filippine 1.805 5.0Tunisia 909 5.0 Tunisia 749 4.1 Tunisia 1.658 4.6CinaRep.Popolare 778 4.3 CinaRep.Popolare 754 4.1 CinaRep.Popolare 1.532 4.2Mauritius 404 2.2 Mauritius 559 3.1 Mauritius 963 2.6Nigeria 465 2.6 Nigeria 309 1.7 Nigeria 774 2.1Costad'Avorio 400 2.2 Costad'Avorio 303 1.7 Costad'Avorio 703 1.9Albania 309 1.7 Albania 293 1.6 Albania 602 1.7Polonia 88 0.5 Polonia 506 2.8 Polonia 594 1.6Gambia 561 3.1 Gambia 13 0.1 Gambia 574 1.6Ucraina 59 0.3 Ucraina 317 1.7 Ucraina 376 1.0Senegal 316 1.7 Senegal 35 0.2 Senegal 351 1.0India 207 1.1 India 121 0.7 India 328 0.9Mali 282 1.6 Mali 8 0.0 Mali 290 0.8Germania 75 0.4 Germania 201 1.1 Germania 276 0.8Ecuador 101 0.6 Ecuador 173 0.9 Ecuador 274 0.8Totale20Paesi 16.658 91.7 Totale20Paesi 15.898 87.3 Totale20Paesi 32.556 89.5Totalemaschi 18.167 100.0 Totalefemmine 18.214 100.0 Totalestranieri 36.381 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
19
Tav.15–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiMessina.Anno2014,2016e2018
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 2.746 2.619 5.365 2.751 2.602 5.353 2.724 2.594 5.31818-24 anni 1.153 1.036 2.189 1.138 971 2.109 1.251 974 2.22525-29 anni 1.319 1.508 2.827 1.243 1.444 2.687 2.446 2.302 4.74830-34 anni 2.875 3.303 6.178 1.471 1.678 3.149 4.110 4.170 8.28035-39 anni 1.500 1.781 3.281 1.605 1.794 3.399 5.978 6.304 12.28240-44 anni 1.178 1.660 2.838 1.279 1.682 2.961 7.690 8.361 16.05145-49 anni 1.041 1.409 2.450 1.056 1.578 2.634 9.009 10.328 19.33750-54 anni 879 1.220 2.099 884 1.197 2.081 10.131 11.912 22.04355-59 anni 592 886 1.478 643 1.018 1.661 11.048 13.288 24.33660-64 anni 391 483 874 432 601 1.033 11.664 14.269 25.93365 anniepiù 400 448 848 491 578 1.069 624 773 1.397Totale 12.755 14.845 27.600 12.993 15.143 28.136 13.299 15.382 28.681
Fonte:Istat
20
Tav.16–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiMessina
v.a. % v.a. % v.a. %Romania 2.811 21.1 Romania 4.673 30.4 Romania 7.484 26.1SriLanka 2.381 17.9 SriLanka 2.067 13.4 SriLanka 4.448 15.5Marocco 1.987 14.9 Marocco 1.377 9.0 Marocco 3.364 11.7Filippine 1.168 8.8 Filippine 1.342 8.7 Filippine 2.510 8.8Albania 795 6.0 Albania 699 4.5 Albania 1.494 5.2Polonia 225 1.7 Polonia 1.034 6.7 Polonia 1.259 4.4CinaRep.Popolare 450 3.4 CinaRep.Popolare 450 2.9 CinaRep.Popolare 900 3.1Tunisia 471 3.5 Tunisia 292 1.9 Tunisia 763 2.7India 387 2.9 India 358 2.3 India 745 2.6Ucraina 133 1.0 Ucraina 460 3.0 Ucraina 593 2.1Bangladesh 349 2.6 Bangladesh 63 0.4 Bangladesh 412 1.4Grecia 335 2.5 Grecia 63 0.4 Grecia 398 1.4Germania 101 0.8 Germania 283 1.8 Germania 384 1.3RussiaFederazione 20 0.2 RussiaFederazione 284 1.8 RussiaFederazione 304 1.1Nigeria 127 1.0 Nigeria 137 0.9 Nigeria 264 0.9Senegal 234 1.8 Senegal 30 0.2 Senegal 264 0.9Bielorussia 20 0.2 Bielorussia 160 1.0 Bielorussia 180 0.6Francia 47 0.4 Francia 106 0.7 Francia 153 0.5RegnoUnito 50 0.4 RegnoUnito 89 0.6 RegnoUnito 139 0.5Serbia 65 0.5 Serbia 67 0.4 Serbia 132 0.5Totale20Paesi 12.156 91.4 Totale20Paesi 14.034 91.2 Totale20Paesi 26.190 91.3Totalemaschi 13.299 100.0 Totalefemmine 15.382 100.0 Totalestranieri 28.681 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
21
Tav.17–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiAgrigento.Anno2014,2016e2018
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 1.339 1.226 2.565 1.519 1.319 2.838 1.659 1.424 3.08318-24 anni 780 622 1.402 1.338 540 1.878 1.474 539 2.01325-29 anni 820 807 1.627 999 822 1.821 2.512 1.349 3.86130-34 anni 861 814 1.675 1.053 803 1.856 3.740 2.418 6.15835-39 anni 764 753 1.517 902 866 1.768 4.881 3.415 8.29640-44 anni 564 618 1.182 676 641 1.317 5.813 4.346 10.15945-49 anni 390 519 909 448 618 1.066 6.465 5.110 11.57550-54 anni 279 362 641 290 371 661 6.879 5.695 12.57455-59 anni 215 274 489 248 317 565 7.185 6.102 13.28760-65 anni 108 116 224 141 182 323 7.407 6.387 13.79465 aniepiù 136 152 288 172 185 357 193 239 432Totale 6.256 6.263 12.519 7.786 6.664 14.450 8.263 6.999 15.262
Fonte:Istat
22
Tav.18–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiAgrigento
v.a. % v.a. % v.a. %Romania 3.176 38.4 Romania 4.112 58.8 Romania 7.288 47.8Marocco 924 11.2 Marocco 789 11.3 Marocco 1.713 11.2Tunisia 551 6.7 Tunisia 288 4.1 Tunisia 839 5.5Senegal 592 7.2 Senegal 75 1.1 Senegal 667 4.4CinaRep.Popolare 318 3.8 CinaRep.Popolare 297 4.2 CinaRep.Popolare 615 4.0Gambia 422 5.1 Gambia 4 0.1 Gambia 426 2.8Nigeria 284 3.4 Nigeria 118 1.7 Nigeria 402 2.6Polonia 59 0.7 Polonia 208 3.0 Polonia 267 1.7Bangladesh 233 2.8 Bangladesh 24 0.3 Bangladesh 257 1.7Mali 215 2.6 Mali 1 0.0 Mali 216 1.4Pakistan 188 2.3 Pakistan 21 0.3 Pakistan 209 1.4Ghana 183 2.2 Ghana 6 0.1 Ghana 189 1.2Germania 39 0.5 Germania 131 1.9 Germania 170 1.1Albania 80 1.0 Albania 72 1.0 Albania 152 1.0Somalia 102 1.2 Somalia 48 0.7 Somalia 150 1.0Francia 38 0.5 Francia 65 0.9 Francia 103 0.7Egitto 93 1.1 Egitto 6 0.1 Egitto 99 0.6Afghanistan 85 1.0 Afghanistan 8 0.1 Afghanistan 93 0.6Costad'Avorio 90 1.1 Costad'Avorio 1 0.0 Costad'Avorio 91 0.6Guinea 80 1.0 Guinea 0 0.0 Guinea 80 0.5Totale20Paesi 7.752 93.8 Totale20Paesi 6.274 89.6 Totale20Paesi 14.026 91.9Totalemaschi 8.263 100.0 Totalefemmine 6.999 100.0 Totalestranieri 15.262 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
23
Tav.19–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiCaltanissetta.Anno2014,2016e2018
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 765 648 1.413 948 652 1.600 913 672 1.58518-24 anni 408 295 703 699 290 989 701 268 96925-29 anni 517 433 950 787 419 1.206 1.513 694 2.20730-34 anni 448 427 875 691 445 1.136 2.474 1.251 3.72535-39 anni 417 393 810 630 426 1.056 3.161 1.787 4.94840-44 anni 304 329 633 433 365 798 3.711 2.252 5.96345-49 anni 237 309 546 310 328 638 4.088 2.657 6.74550-54 anni 202 228 430 226 247 473 4.355 3.005 7.36055-59 anni 112 127 239 110 168 278 4.548 3.256 7.80460-64 anni 50 53 103 64 82 146 4.627 3.391 8.01865 anniepiù 70 76 146 77 87 164 88 102 190Totale 3.530 3.318 6.848 4.975 3.509 8.484 4.897 3.647 8.544
Fonte:Istat
24
Tav.20–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiCaltanissetta
v.a. % v.a. % v.a. %Romania 1.550 31.7 Romania 2.108 57.8 Romania 3.658 42.8Marocco 545 11.1 Marocco 513 14.1 Marocco 1.058 12.4Pakistan 981 20.0 Pakistan 56 1.5 Pakistan 1.037 12.1Tunisia 260 5.3 Tunisia 104 2.9 Tunisia 364 4.3CinaRep.Popolare 138 2.8 CinaRep.Popolare 160 4.4 CinaRep.Popolare 298 3.5Afghanistan 218 4.5 Afghanistan 7 0.2 Afghanistan 225 2.6Nigeria 176 3.6 Nigeria 48 1.3 Nigeria 224 2.6Gambia 131 2.7 Gambia 2 0.1 Gambia 133 1.6Senegal 102 2.1 Senegal 15 0.4 Senegal 117 1.4Bangladesh 80 1.6 Bangladesh 12 0.3 Bangladesh 92 1.1Somalia 68 1.4 Somalia 22 0.6 Somalia 90 1.1Albania 39 0.8 Albania 44 1.2 Albania 83 1.0Polonia 14 0.3 Polonia 60 1.6 Polonia 74 0.9Mali 64 1.3 Mali 1 0.0 Mali 65 0.8Costad'Avorio 58 1.2 Costad'Avorio 6 0.2 Costad'Avorio 64 0.7Ghana 49 1.0 Ghana 9 0.2 Ghana 58 0.7Germania 19 0.4 Germania 35 1.0 Germania 54 0.6Ucraina 7 0.1 Ucraina 47 1.3 Ucraina 54 0.6Brasile 19 0.4 Brasile 25 0.7 Brasile 44 0.5Francia 14 0.3 Francia 30 0.8 Francia 44 0.5Totale20Paesi 4.532 92.5 Totale20Paesi 3.304 90.6 Totale20Paesi 7.836 91.7Totalemaschi 4.897 100.0 Totalefemmine 3.647 100.0 Totalestranieri 8.544 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
25
Tav.21–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiEnna.Anno2014,2016e2018
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 273 296 569 313 307 620 328 309 63718-24 anni 138 149 287 334 130 464 441 148 58925-29 anni 124 210 334 211 214 425 776 356 1.13230-34 anni 114 218 332 159 210 369 1.026 591 1.61735-39 anni 123 196 319 136 218 354 1.196 849 2.04540-44 anni 97 184 281 123 193 316 1.380 1.069 2.44945-49 anni 87 167 254 105 197 302 1.529 1.303 2.83250-54 anni 62 169 231 64 151 215 1.637 1.497 3.13455-59 anni 35 106 141 51 130 181 1.712 1.670 3.38260-64 anni 21 40 61 30 66 96 1.767 1.784 3.55165 anniepiù 15 47 62 32 57 89 34 74 108Totale 1.089 1.782 2.871 1.558 1.873 3.431 1.874 1.880 3.754
Fonte:Istat
26
Tav.22–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiEnna
v.a. % v.a. % v.a. %Romania 613 32.7 Romania 1.096 58.3 Romania 1.709 45.5Marocco 173 9.2 Marocco 179 9.5 Marocco 352 9.4CinaRep.Popolare 78 4.2 CinaRep.Popolare 81 4.3 CinaRep.Popolare 159 4.2Tunisia 89 4.7 Tunisia 66 3.5 Tunisia 155 4.1Gambia 132 7.0 Gambia 0 0.0 Gambia 132 3.5Nigeria 103 5.5 Nigeria 25 1.3 Nigeria 128 3.4Filippine 43 2.3 Filippine 54 2.9 Filippine 97 2.6Senegal 78 4.2 Senegal 0 0.0 Senegal 78 2.1Germania 19 1.0 Germania 51 2.7 Germania 70 1.9Bangladesh 66 3.5 Bangladesh 3 0.2 Bangladesh 69 1.8Polonia 8 0.4 Polonia 58 3.1 Polonia 66 1.8Pakistan 62 3.3 Pakistan 3 0.2 Pakistan 65 1.7Somalia 50 2.7 Somalia 12 0.6 Somalia 62 1.7Mali 59 3.1 Mali 0 0.0 Mali 59 1.6Ghana 52 2.8 Ghana 3 0.2 Ghana 55 1.5Albania 23 1.2 Albania 21 1.1 Albania 44 1.2Costad'Avorio 28 1.5 Costad'Avorio 2 0.1 Costad'Avorio 30 0.8Guinea 28 1.5 Guinea 1 0.1 Guinea 29 0.8India 10 0.5 India 17 0.9 India 27 0.7Egitto 14 0.7 Egitto 5 0.3 Egitto 19 0.5Totale20Paesi 1.728 92.2 Totale20Paesi 1.677 89.2 Totale20Paesi 3.405 90.7Totalemaschi 1.874 100.0 Totalefemmine 1.880 100.0 Totalestranieri 3.754 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
27
Tav.23–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiCatania.Anno2014,2016e2018
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 3.115 2.795 5.910 3.424 2.959 6.383 3.625 3.161 6.78618-24 anni 1.282 1.239 2.521 1.702 1.124 2.826 2.210 1.152 3.36225-29 anni 1.477 1.705 3.182 1.649 1.741 3.390 4.108 2.940 7.04830-34 anni 1.747 1.933 3.680 2.061 2.047 4.108 6.551 5.421 11.97235-39 anni 1.737 1.821 3.558 2.110 2.073 4.183 9.202 8.042 17.24440-44 anni 1.339 1.690 3.029 1.578 1.856 3.434 11.459 10.364 21.82345-49 anni 1.302 1.584 2.886 1.389 1.782 3.171 13.162 12.595 25.75750-54 anni 987 1.366 2.353 1.065 1.352 2.417 14.556 14.523 29.07955-59 anni 593 876 1.469 694 1.124 1.818 15.553 16.099 31.65260-64 anni 266 445 711 344 581 925 16.148 17.098 33.24665 anniepiù 256 366 622 297 464 761 391 623 1.014Totale 14.101 15.820 29.921 16.313 17.103 33.416 17.817 18.192 36.009
Fonte:Istat
28
Tav.24–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiCatania
v.a. % v.a. % v.a. %Romania 4.838 27.2 Romania 6.642 36.5 Romania 11.480 31.9SriLanka 2.078 11.7 SriLanka 1.897 10.4 SriLanka 3.975 11.0CinaRep.Popolare 1.148 6.4 CinaRep.Popolare 1.092 6.0 CinaRep.Popolare 2.240 6.2Albania 923 5.2 Albania 780 4.3 Albania 1.703 4.7Mauritius 704 4.0 Mauritius 812 4.5 Mauritius 1.516 4.2Marocco 860 4.8 Marocco 558 3.1 Marocco 1.418 3.9Bangladesh 932 5.2 Bangladesh 179 1.0 Bangladesh 1.111 3.1Bulgaria 409 2.3 Bulgaria 675 3.7 Bulgaria 1.084 3.0Tunisia 699 3.9 Tunisia 369 2.0 Tunisia 1.068 3.0Senegal 784 4.4 Senegal 155 0.9 Senegal 939 2.6Polonia 155 0.9 Polonia 664 3.6 Polonia 819 2.3Nigeria 375 2.1 Nigeria 286 1.6 Nigeria 661 1.8Filippine 245 1.4 Filippine 358 2.0 Filippine 603 1.7India 375 2.1 India 151 0.8 India 526 1.5Ucraina 79 0.4 Ucraina 423 2.3 Ucraina 502 1.4Gambia 455 2.6 Gambia 10 0.1 Gambia 465 1.3Brasile 130 0.7 Brasile 283 1.6 Brasile 413 1.1RussiaFederazione 30 0.2 RussiaFederazione 378 2.1 RussiaFederazione 408 1.1Germania 73 0.4 Germania 243 1.3 Germania 316 0.9Colombia 74 0.4 Colombia 217 1.2 Colombia 291 0.8Totale20Paesi 15.366 86.2 Totale20Paesi 16.172 88.9 Totale20Paesi 31.538 87.6Totalemaschi 17.817 100.0 Totalefemmine 18.192 100.0 Totalestranieri 36.009 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
29
Tav.25–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiRagusa.Anno2014,2016e2018
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 2.679 2.533 5.212 2.959 2.735 5.694 3.266 3.060 6.32618-24 anni 1.338 976 2.314 1.439 933 2.372 1.826 971 2.79725-29 anni 1.593 1.195 2.788 1.792 1.257 3.049 3.791 2.425 6.21630-34 anni 1.736 1.225 2.961 2.110 1.326 3.436 6.559 4.172 10.73135-39 anni 1.691 1.053 2.744 2.030 1.195 3.225 9.260 5.804 15.06440-44 anni 1.310 856 2.166 1.556 1.011 2.567 11.538 7.207 18.74545-49 anni 1.072 674 1.746 1.275 864 2.139 13.219 8.360 21.57950-54 anni 750 548 1.298 889 585 1.474 14.511 9.218 23.72955-59 anni 386 346 732 485 437 922 15.305 9.839 25.14460-64 anni 165 169 334 227 225 452 15.716 10.250 25.96665 anniepiù 178 187 365 215 199 414 265 281 546Totale 12.898 9.762 22.660 14.977 10.767 25.744 16.819 12.008 28.827
Fonte:Istat
30
Tav.26–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiRagusa
v.a. % v.a. % v.a. %Tunisia 6.486 38.6 Tunisia 2.176 18.1 Tunisia 8.662 30.0Romania 3.959 23.5 Romania 4.671 38.9 Romania 8.630 29.9Albania 2.127 12.6 Albania 1.864 15.5 Albania 3.991 13.8Marocco 885 5.3 Marocco 626 5.2 Marocco 1.511 5.2Polonia 153 0.9 Polonia 548 4.6 Polonia 701 2.4Algeria 461 2.7 Algeria 220 1.8 Algeria 681 2.4CinaRep.Popolare 237 1.4 CinaRep.Popolare 224 1.9 CinaRep.Popolare 461 1.6Ucraina 93 0.6 Ucraina 340 2.8 Ucraina 433 1.5Nigeria 199 1.2 Nigeria 129 1.1 Nigeria 328 1.1India 199 1.2 India 72 0.6 India 271 0.9Gambia 249 1.5 Gambia 7 0.1 Gambia 256 0.9Senegal 182 1.1 Senegal 9 0.1 Senegal 191 0.7Bangladesh 156 0.9 Bangladesh 16 0.1 Bangladesh 172 0.6Ghana 150 0.9 Ghana 21 0.2 Ghana 171 0.6Egitto 142 0.8 Egitto 26 0.2 Egitto 168 0.6Germania 38 0.2 Germania 108 0.9 Germania 146 0.5Eritrea 96 0.6 Eritrea 47 0.4 Eritrea 143 0.5Brasile 31 0.2 Brasile 87 0.7 Brasile 118 0.4Pakistan 107 0.6 Pakistan 2 0.0 Pakistan 109 0.4Mali 104 0.6 Mali 1 0.0 Mali 105 0.4Totale20Paesi 16.054 95.5 Totale20Paesi 11.194 93.2 Totale20Paesi 27.248 94.5Totalemaschi 16.819 100.0 Totalefemmine 12.008 100.0 Totalestranieri 28.827 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
31
Tav.27–PopolazionestranieraresidenteinSiciliaal1°gennaioperfasciad’etàesesso(valoriassoluti).Provin-
ciadiSiracusa.Anno2014,2016e2018
2014 2016 2018 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Finoa17anni 1.197 1.047 2.244 1.325 1.177 2.502 1.566 1.276 2.84218-24 anni 574 469 1.043 837 517 1.354 1.047 584 1.63125-29 anni 760 672 1.432 924 727 1.651 1.991 1.357 3.34830-34 anni 935 833 1.768 1.180 876 2.056 3.347 2.412 5.75935-39 anni 881 813 1.694 980 929 1.909 4.642 3.521 8.16340-44 anni 624 649 1.273 757 754 1.511 5.747 4.547 10.29445-49 anni 492 499 991 538 587 1.125 6.519 5.363 11.88250-54 anni 300 481 781 358 516 874 7.072 6.031 13.10355-59 anni 200 364 564 250 387 637 7.414 6.595 14.00960-64 anni 124 178 302 143 236 379 7.634 6.994 14.62865 anniepiù 134 187 321 150 216 366 202 302 504Totale 6.221 6.192 12.413 7.442 6.922 14.364 8.245 7.483 15.728
Fonte:Istat
32
Tav.28–Popolazionestranieraal1°gennaio2018perleprime20cittadinanzeesesso(valoriassolutiepercen-
tuali).ProvinciadiSiracusa
v.a. % v.a. % v.a. %Romania 1.487 18.0 Romania 2.113 28.2 Romania 3.600 22.9Marocco 1.244 15.1 Marocco 835 11.2 Marocco 2.079 13.2SriLanka 766 9.3 SriLanka 655 8.8 SriLanka 1.421 9.0Polonia 276 3.3 Polonia 1.143 15.3 Polonia 1.419 9.0Tunisia 852 10.3 Tunisia 262 3.5 Tunisia 1.114 7.1Nigeria 286 3.5 Nigeria 249 3.3 Nigeria 535 3.4CinaRep.Popolare 277 3.4 CinaRep.Popolare 248 3.3 CinaRep.Popolare 525 3.3Somalia 249 3.0 Somalia 127 1.7 Somalia 376 2.4Albania 204 2.5 Albania 171 2.3 Albania 375 2.4Gambia 296 3.6 Gambia 7 0.1 Gambia 303 1.9Mali 220 2.7 Mali 4 0.1 Mali 224 1.4Bangladesh 179 2.2 Bangladesh 30 0.4 Bangladesh 209 1.3Senegal 170 2.1 Senegal 17 0.2 Senegal 187 1.2Filippine 67 0.8 Filippine 101 1.3 Filippine 168 1.1Germania 55 0.7 Germania 110 1.5 Germania 165 1.0Eritrea 102 1.2 Eritrea 48 0.6 Eritrea 150 1.0RegnoUnito 46 0.6 RegnoUnito 94 1.3 RegnoUnito 140 0.9Costad'Avorio 118 1.4 Costad'Avorio 21 0.3 Costad'Avorio 139 0.9Sudan 122 1.5 Sudan 10 0.1 Sudan 132 0.8RussiaFederazione 31 0.4 RussiaFederazione 98 1.3 RussiaFederazione 129 0.8Totale20Paesi 7.047 85.5 Totale20Paesi 6.343 84.8 Totale20Paesi 13.390 85.1Totalemaschi 8.245 100.0 Totalefemmine 7.483 100.0 Totalestranieri 15.728 100.0
Maschi Femmine Totalestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
33
PERMESSIDISOGGIORNOE
ACQUISIZIONIDICITTADINANZA
diRobertoFoderà
(Primotecnologo–Istat–UfficioterritorialeperlaSicilia;
RicercatoreOsservatorioMigrazioni,
IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentrodiStudiSociali)
34
Per soggiornare sul territorio dello
Stato italiano,uncittadinononcomu-
nitario deve esseremunito di visto o
permesso di soggiorno. Il visto è un
documento di identità rilasciato
dall'ambasciata italiana o dalle sedi
consolariitalianedelPaesediresiden-
zadelcittadinostraniero.Ilpermesso
di soggiorno, previsto dall’articolo 5
del Testo unico sull’immigrazione del
1998(D.Lgs.n.286),èrilasciatodalle
questure competenti a seconda della
provincia nella quale si trova lo stra-
niero. Entrambi rappresentano docu-
menti idoneipersoggiornare in Italia
ma presentano, a secondo della tipo-
logiaedelmotivodiemissione,diversi
tempidivalidità.Leultimenormative
emanate nel 2018 hanno mantenuto
sostanzialmenteinvariatituttiimotivi
di concessione dei permessi di sog-
giorno: di studio/formazione, ricon-
giungimento familiare,motividi lavo-
rosubordinato(atempoindetermina-
to, determinato, stagionale) o lavoro
autonomo,cultooattivitàsportiva.Ai
precedentipermessi,dettatidallemo-
tivazioni che nascono, per così dire,
dalla libera volontà di risiedere sul
territorio italiano, si affiancano i per-
messi per coloro che sono stati co-
stretti a lasciare il proprio Paese e si
ritrovanosulnostroterritorio:perasi-
lo politico o per protezione sussidia-
ria.Laterzatipologiaprevista,relativa
alrilasciopermotiviumanitari,èstata
abrogatadald.l.113del2018esosti-
tuitaconaltrecinquediversetipologie
di permesso. Il permesso per “prote-
zionespeciale”(delladuratadi1anno
e rinnovabile finché dura il pericolo);
ilpermesso“percalamità”(delladura-
tadi6mesierinnovabile); ilpermes-
so“percuremediche”(delladuratadi
1 anno e rinnovabile); il permesso
“per atti di particolare valore civile”
(senza precisa scadenza, rilasciabile
su indicazione del Ministro
dell’Interno);ilpermessodisoggiorno
“percasispeciali”.Questoè,asuavol-
ta, distinto in: protezione sociale per
vittime di atti di violenza o grave
sfruttamento; vittime di violenza do-
mestica che denuncino l’autore del
reato; particolare sfruttamento lavo-
rativo su denuncia del lavoratore
sfruttatochedenunciildatoredilavo-
ro. Le cinque “nuove” tipologie di
permesso, ad esclusione (sembra) di
quello per salute, permettono allo
straniero di accedere a un lavoroma
non potranno essere trasformati in
nessun altro tipo di permesso di sog-
giorno,neppureperunpermessoper
motivi di lavoro. Questo precetto
sembrapertantoimporre,allascaden-
za del permesso di soggiorno, e alla
nonesistenzadelperduraredelmoti-
vodi rilascio (adesempio la calamità
naturale nel Paese estero),
l’obbligatorietàdi lasciareil territorio
italiano. Un’altra innovazione inserita
35
nel citato d.l. 113/18 è l’aggiunta,
all’art.4deld.lgs142/2015,del com-
ma 1-bis secondo cui il permesso di
soggiorno per richiesta di asilo «non
costituisce titolo per l’iscrizione ana-
grafica ai sensi del decreto del Presi-
dente della Repubblica 30 maggio
1989,n.223,edell’articolo6,comma
7, del decreto legislativo 25 luglio
1998,n.286».Questadisposizioneha
fatto sorgere il dubbio che gli uffici
anagrafenonpotesseropiùconcedere
la residenza presso il territorio di
competenza anche a coloro che, pur
avendoilpermessodisoggiornoinre-
gola (senza specifica della tipologia)
ne facciano richiesta. Che la volontà
dellegislatoresidirigapropriointale
direzione, di preclusione
dell’assegnazione della residenza,
sembra validata da un ulteriore ele-
mento: l’inserimento,nello stessoart.
13 del d.l. 113/18, del precetto “al
comma4[dell’art.5deld.lgl.142/15],
leparole«unluogodiresidenza»sono
sostituitedalle seguenti: «un luogodi
domicilio». Escludendo la validità del
permesso di soggiorno come docu-
mentocheattestilapresenzasulterri-
torioitalianodellostraniero(puratte-
standone l’identità, come specificato
dal primo comma dell’art. 13 dello
stesso d.l. 113/18) e valendo ancora,
in quanto non abrogata, la norma
dell’art.art.6,comma7,d.lgs286/98:
“Le iscrizioni e variazioni anagrafiche
dello straniero regolarmente soggior-
nante sono effettuate alle medesime
condizioni dei cittadini italiani con le
modalità previste dal regolamento di
attuazione”, il sindaco, in quanto uffi-
ciale di anagrafe (art. 3 della legge
1228/54), deve individuare undiver-
sodocumentochepossaassolverealla
funzione voluta dalla legge. Ad esem-
pioundocumentochecomprovacon-
testualmente l’identità e la presenza
dell’immigrato sul territorio è la ri-
chiesta di protezione internazionale
(modello C3) che viene presentato in
questura: a seguito di tale richiesta,
viene rilasciato un permesso di sog-
giornoper attesa di protezione inter-
nazionale.Chequest’ultimodocumen-
to abbia valore legale è comprovato
dalla possibilità, da parte
dell’intestatario, di essere immedia-
tamente iscritto al servizio sanitario
nazionale e, dopo due mesi dal rila-
scio,diintraprendereunlavoro.
Gli impatti delle nuove norme, co-
munque,si rileverannosolamentenel
2019. I dati più recenti attualmente
disponibilisiriferisconoalprimogen-
naio2018esonostatirilasciatiametà
novembredellostessoanno.ÈilMini-
stero dell’Interno che raccoglie i dati
statisticisuipermessidisoggiornoat-
tivi che,“ripuliti”dalleacquisizionidi
cittadinanza italiana del titolare (che
non risulterà, pertanto, più extraco-
munitario)e integrati condelle infor-
36
mazioni provenienti da altre fonti,
comequellaanagrafica,vengonodiffu-
sidall’Istat1.
Alprimogennaio2018inItaliasicon-
tano3.715milapermessidisoggiorno,
la maggior parte di lungo periodo (il
61,7%, corrispondenti a 2.293 mila
permessi). La maggior presenza dei
titolari si rileva per le regioni del
Nord-Ovest(35,8%)seguitedalNord-
Est (25,9%) e Centro (23,9%). Il re-
stante14,3%sidistribuiscenelleotto
regioni del Mezzogiorno. In Sicilia i
permessi di soggiorno attivi sono
112.692, pari al solo 3,0% del totale
nazionale(Tav.1).
Laregioneesibisceunmaggiornume-
rodipermessiconscadenzarispettoa
quelli di lungo periodo: i primi rap-
presentano il 54,5%. Il dato italiano
mostra, invece, comedetto, una netta
prevalenza dei permessi di lungo pe-
riodo.Laspiegazionedellabassainci-
1Dati.istat.it.
denzadeilungosoggiornantiinSicilia
può essere cercata sia nella diversa
“potenzialità” di accoglienza nelmer-
cato del lavoro (cfr. sez. Lavoro) che
dallaposizionediportadiaccesso,per
i migranti, al territorio italiano. La
percentualedeipermessidisoggiorno
di lungoperiodopuòessereutilizzata
come indicatore indiretto della inclu-
sione della componente extracomuni-
tarianella societàitalianaperchépuò
essereconcessosoloachipossiedeun
permesso di soggiorno da almeno 5
anniconsecutivievincolatoalladimo-
strazione di una capacità di sostenta-
mento,accludendoallarichiestaladi-
chiarazionedeiredditio,secollabora-
tori domestici, i bollettini dei contri-
butio l’estrattocontributivoanalitico,
rilasciatientrambidall’Inps.Ipermes-
Tav. 1 –Permessi di soggiorno dei cittadini non comunitari per tipo dipermessoeprovinciaal1°gennaio2018
conscadenza
dilungoperiodo
totale conscadenza
dilungoperiodo
totale
Trapani 5.884 6.659 12.543 2,3 4,4 3,4 53,1Palermo 11.070 9.549 20.619 -3,3 0,4 -1,6 46,3Messina 6.694 9.491 16.185 -20,9 3,5 -8,2 58,6Agrigento 4.104 2.252 6.356 -4,4 5,8 -1,0 35,4Caltanissetta 4.607 1.848 6.455 2,2 -2,2 0,9 28,6Enna 1.176 766 1.942 12,5 8,8 11,0 39,4Catania 14.264 9.192 23.456 0,2 10,8 4,1 39,2Ragusa 8.944 7.828 16.772 4,8 11,8 7,9 46,7Siracusa 4.639 3.725 8.364 0,7 15,3 6,7 44,5Sicilia 61.382 51.310 112.692 -2,4 6,2 1,3 45,5Italia 1.421.775 2.293.159 3.714.934 -2,5 1,7 0,0 61,7
TerritorioValoriassoluti Variazione%sul2017 Quota%
lungop.sutotale
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
37
sidilungoperiodo,siaalivellonazio-
nale (+1,7%) sia a livello regionale
(+6,2%)mostrano una crescita, dopo
la flessione riscontrata l’anno prece-
dente. Una contrazione si manifesta
inveceneipermessiconscadenza.Tra
questi vi sono anche quelli per asilo
politicoemotiviumanitari.
Dal punto di vista della distribuzione
all’interno del territorio regionale, il
maggiornumerodipermessisiriscon-
tranelleprovincediCatania(23.456)
e Palermo (20.619). La provincia di
Ragusa (16.772) palesa su questo te-
ma,comeevidenziatoanchedalleana-
lisideiregistrianagrafici(cfr.cap.Po-
polazione), una dimensione partico-
larmente significativa, superando an-
chelapiùgrandeprovinciadiMessina
(16.185). Per concludere l’analisi per
tipologia del permesso, sembra utile
evidenziare la bassissimapresenza di
permessidilungoperiodoinprovince
“poco attraenti” come Caltanissetta,
Agrigento ed Enna, probabilmente
areedipassaggiopermigrazioniverso
altri territori. La percentuale risulta
molto bassa anche nella provincia di
Catania in quanto sul suo territorio
sonopresentigrandicentridiprimae
secondaaccoglienza.Laprovinciamo-
stra infatti il più elevato numero di
permessi con scadenza: oltre 14mila.
Ilsecondoelementoèl’ampiavariabi-
litàdellevariazioniannualipertipodi
permesso, con valori che, per titolari
conpermessiascadenza,sidispiegano
dameno20,9%aMessinaapiù12,5%
aEnna. Praticamente tutti positivi gli
andamentiperititolaridipermessodi
lungo periodo, con le puntemaggiori
concentrate nella Sicilia sud-est:
+15,3%aSiracusa,+11,8%aRagusae
+10,8%a Catania.Unico valore nega-
tivosiregistraaCaltanissetta(-2,2%).
Latavola2mostraititolaridipermes-
Tav.2 –Permessi di soggiornodeicittadininon comunitari per sesso eprovinciaal1°gennaio2018
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
Trapani 8.605 3.938 12.543 3,5 3,2 3,4 31,4Palermo 11.236 9.383 20.619 -1,5 -1,7 -1,6 45,5Messina 8.292 7.893 16.185 -8,8 -7,5 -8,2 48,8Agrigento 4.309 2.047 6.356 -2,0 1,0 -1,0 32,2Caltanissetta 5.036 1.419 6.455 0,7 1,8 0,9 22,0Enna 1.274 668 1.942 12,6 8,1 11,0 34,4Catania 13.139 10.317 23.456 1,5 7,6 4,1 44,0Ragusa 10.952 5.820 16.772 7,2 9,4 7,9 34,7Siracusa 5.146 3.218 8.364 5,6 8,6 6,7 38,5Sicilia 67.989 44.703 112.692 0,9 2,0 1,3 39,7Italia 1.920.652 1.794.282 3.714.934 0,5 -0,5 0,0 48,3
TerritorioValoriassoluti Variazione%sul2017 Quota%
femminesutotale
38
so distinti per sesso. Sono 807,7mila
maschie352,5mila femmine in Italia;
laquotaregionaleèdel3,5%perima-
schi(23,6mila)eappenadel2,5%per
le femmine (14,1mila). La maggior
presenza è, quindi, appannaggio dei
maschichea livellonazionalerappre-
sentano il 51,7%, mentre più sbilan-
ciatarisultalasituazioneinSiciliado-
velaquotadeimaschisuperail60%.
Lamaggior presenzamaschile risulta
probabilmente correlata alla diversa
tipologia di permesso di soggiorno,
comepiù sopra evidenziato: laminor
presenza di permanenze lunghe e la
maggiore possibile presenza tempo-
ranea prima di un ulteriore trasferi-
mento. La crescita della componente
femminile (+2%), seppure partendo
dai livelli complessivamentecontenu-
ti,risultasuperiorediquellanazionale
(-0,5%), addirittura in flessione. No-
nostante la maggior crescita percen-
tuale della componente femminile, la
quota dimaschi risulta ovunque pre-
valente, in particolare nella provincia
diCaltanissetta.
Incrociandoidatidigenereconiltipo
dipermessodi soggiornosi rilevaco-
melefemminedispongonodimaggio-
ripermessiatempoindeterminatori-
spettoaimaschi:il52,5percentodel-
le prime, infatti, dispone di un docu-
mento di lungo periodo, a fronte del
41,0percentodeimaschi.
Distinguendo i titolaridipermessodi
soggiorno per stato civile la maggior
frequenzasirilevapericelibielenu-
bili, con poco oltre 67mila individui,
quasi44,5milasonoinveceiconiugati
(Tav.3).Percentualmenteiprimirap-
presentano il 59,5% e i secondi il
39,5% dei titolari. La restante quota,
l’1,1%,racchiudeiseparati/e, idivor-
ziati/eeivedovi/e.Ladistribuzionesi
approssimaaquellanazionale:59,1%
lenubilieicelibieil39,8%iconiuga-
ti/e. A livello provinciale, la maggior
Tav.3–Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperstatocivi-leeprovinciaal1°gennaio2018
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
Nubile/celibe Coniugata/o Altra* Totale Nubile/celibe Coniugata/o Altra* Totale
Trapani 7.914 4.526 103 12.543 3,5 3,4 -4,6 3,4Palermo 11.958 8.448 213 20.619 -0,7 -2,9 -6,2 -1,6Messina 7.355 8.428 402 16.185 -9,1 -7,4 -8,0 -8,2Agrigento 4.237 2.024 95 6.356 -0,3 -2,0 -11,2 -1,0Caltanissetta 5.195 1.197 63 6.455 1,5 -1,8 10,5 0,9Enna 1.432 476 34 1.942 16,2 -0,6 -10,5 11,0Catania 14.148 9.104 204 23.456 3,0 5,6 14,6 4,1Ragusa 9.633 7.107 32 16.772 9,8 5,6 -11,1 7,9Siracusa 5.144 3.176 44 8.364 6,4 7,2 2,3 6,7Sicilia 67.016 44.486 1.190 112.692 2,0 0,5 -3,3 1,3Italia 2.197.073 1.480.066 37.795 3.714.934 2,7 -3,7 0,4 0,0*separata/oodivorziata/oovedova/o
TerritorioValoriassoluti Variazione%sul2017
39
presenza relativa di coniugati/e si ri-
trova aMessina dove la categoria su-
pera lametà dei titolari (52,1%), se-
guitaa distanza dalle province di Ra-
gusa(42,4%)ePalermo(41,0%).Sbi-
lanciate sulla classe nubili/celibi le
provincia di Caltanissetta, dove rag-
giunge addirittura l’80,5%, ed Enna
(73,7%).
ComplessivamenteinSiciliaècresciu-
taquest’ultimaclasse,stabileèrisulta-
ta laclassedicolorochehannounle-
gameconiugaleeincalolaresiduafa-
scia di popolazione. Diverso è
l’andamento nazionale, in particolare
per la condizione di coniugata/o che
diminuisce del 3,7% rispetto all’anno
precedente. La dinamica provinciale
mostra andamenti molto differenti,
conalcuniterritoriconunaconsisten-
te crescita per le nubili e i celibi, con
l’eccezionedella provincia diMessina
cheflettedel9%,mentreiconiugati/e
diminuiscono nell’intera Sicilia nord-
ovest (tranne a Trapani)mentre cre-
scono nell’area sud-est. La composi-
zione per stato civile trascritto nei
permessidisoggiornovieneutilizzata
per comprendere la configurazione
maggiormente stanziale o transitoria
deipresentisulterritorio.L’indicatore
soffreperòsiadellarealepresenzadei
familiari (l’essereconiugato non è di-
rettamentesinonimodicongiuntipre-
senti), siadell’ampiamobilità che, so-
prattutto chi detiene un permesso di
soggiorno temporaneo, presenta sul
territorio. Inoltre ladistribuzione ter-
ritoriale per stato civile è influenzata
anche dalle politiche di accoglienza
che definiscono i luoghi deputati ad
essa. Si pensi alla distribuzione dei
minori non accompagnati (MSNA) di
cuidei10.787alloggiatinelle struttu-
redelegate,ben4.097,ovveroil38%,
risultanoospitatinellasolaSicilia(da-
tial31/12/2018delMinisterodelLa-
voro).
Un ultimo elemento demografico che
certamente è importanteanalizzareè
ladistinzioneperetà.Comeperlosta-
tocivile,ancheinquestocasolapoliti-
cadiprimaesecondaaccoglienzaim-
patta sulladistribuzione territoriale. I
minori conregolarepermessodi sog-
giorno in Sicilia, al primo gennaio
2018, sono 23.639. Essi rappresenta-
noil21,0%deititolariintotale,unva-
lore solo di poco inferiore alla quota
nazionale (21,7%). La maggior pre-
senzarelativasirilevainprovinciadi
Siracusa (26,1%), seguita dalla pro-
vincia di Ragusa (23,5%). È ancora
unavolta laprovinciadiCaltanissetta
amostrareilvalorepiùbassoconap-
pena il 12,3%. Sempre sotto allame-
dia regionale si collocano Trapani
(18,7%), Agrigento (18,9%) Palermo
(20,3%)edEnna(20,8%)(Tav.4).
40
Nonostante la quota inferiore, la di-
namica della presenza di minori di-
stingue nettamente l’Isola
dall’andamento nazionale. I titolari
minorenni sono cresciuti nell’ultimo
annodel4,0%inSiciliaafrontediuna
riduzionedello0,8%nazionale.Terri-
torialmente a province in flessione,
Messina (-346adolescenti)ePalermo
(-160 unità), si contrappongono pro-
vince in forte crescita assoluta come
Catania (783 adolescenti in più, con
una variazione del 18,3%) o Ragusa
(più 343 soggetti pari a una crescita
del 9,5%). L’andamento generale ri-
sulta, comunque, in linea con lo svi-
luppo degli ultimi anni che ha visto
unacontinuacrescitadellacomponen-
te minorile sull’Isola, con l’eccezione
del 2015, anno fortemente negativo
ancheperl’Italia.
Latavola4metteinevidenzaanchela
classe di età dei 18-24enni, pari a
14.142 individui. Questa è la compo-
nenteche-normalmente-presentala
maggior propensioneallamigrazione.
Nell’Isolaessa rappresenta,nellacon-
tadei titolaridipermessodi soggior-
no, il 12,5% del totale, un valore più
elevato di quello riscontrato a livello
nazionale (9,5%) ma, a differenza di
questo, presenta una leggera contra-
zione sull’anno precedente (-0,6% a
fronte del +0,6% italiano).
L’andamentoultimonascondeperò la
diversadinamicadiquestapopolazio-
nenellaregionerispettoaquantoav-
venutonelrestodelPaese.Ilgrafico2
evidenziainfatticomenegliultimian-
ni la Sicilia mostri una crescita rile-
vanteperquestacomponente,afronte
diunapopolazionecomplessivainIta-
liapressochéstazionaria.
È necessario sottolineare ancora una
voltacomel’andamentoriflette,perla
Tav.4–Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperclassedietàeprovinciaal1°gennaio2018
finoa17anni
18-24anni totale finoa17anni
18-24anni totale
Trapani 2.351 2.544 12.543 1,6 4,6 3,4 18,7Palermo 4.188 1.873 20.619 -3,7 3,0 -1,6 20,3Messina 3.519 1.335 16.185 -9,0 -8,6 -8,2 21,7Agrigento 1.203 1.260 6.356 9,0 -6,7 -1,0 18,9Caltanissetta 792 924 6.455 1,5 -5,8 0,9 12,3Enna 403 476 1.942 10,1 32,2 11,0 20,8Catania 5.058 3.093 23.456 18,3 -9,2 4,1 21,6Ragusa 3.945 1.778 16.772 9,5 10,5 7,9 23,5Siracusa 2.180 859 8.364 5,0 6,7 6,7 26,1Sicilia 23.639 14.142 112.692 4,0 -0,6 1,3 21,0Italia 807.721 352.531 3.714.934 -0,8 0,6 0,0 21,7
TerritorioValoriassoluti Variazione%sul2017 Quota%
minorennisutotale
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
41
regione, sia l’essere luogo di arrivo
delle migrazioni internazionali sia le
decisioni di politica dell’accoglienza
definitedallaUnioneeuropea.Lacon-
venzionediDublino stabilisce, infatti,
cheilmigrantedeveessereidentifica-
to e ricevere i documenti di ricono-
scimento (ad esempio il permesso di
soggiorno) nel primoPaese incuiar-
riva. La convenzione si spinge oltre
prevedendoche,seunmigranteriesce
anonfarsiidentificareeraggiungeun
Paesepiùinternodell’UE(adesempio
laFrancia),questodevedocumentarsi
sul tragitto percorso e rimandare il
migrante nel Paese di primo arrivo.
L’Italia (come laGrecia), e in partico-
lare la Sicilia, hanno rappresentato,
negli anni recenti, le prime mete di
rottemolto “affollate”, senzadisporre
diunprocedimentonormativoadatto
persmistarespeditamenteinuoviar-
rivi.
Graf. 1 –Permessi di soggiornodeicittadininoncomunitariminorenni.Variazioni%annuali
-20,0-15,0-10,0-5,0
0,05,010,015,0
20,0
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
SiciliaItalia
Fonte:ElaborazionesudatiIstatGraf. 2 – Permessi di soggiorno dei cittadini non comunitari con 18-24anni.Variazioni%annuali
-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
SiciliaItalia
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
42
Un’altravariabiletrattadalleinforma-
zioni dei permessi di soggiorno, che
permette di rappresentare la realtà
migratoriaterritoriale,èquellarelati-
vaallanazionalitàdiprovenienza.
In Sicilia la comunità più numerosaè
quella tunisina, con 17.988 detentori
di titolo di soggiorno, con una netta
maggioranza di sesso maschile (il
67,1%), seguita dalla marocchina,
13.827, anch’essa amaggioranzama-
schile (57,2%).Aseguire, la terzacit-
tadinanza per numerosità è la srilan-
kese,11.933 individui conunaconte-
nutamaggioranza dimaschi (52,5%).
Seguono, in graduatoria, i cittadini
provenientidall’Albania (7.646),dalla
Cina(6.732)edalBangladesh(6.558).
Mentre le prime due nazionalità mo-
strano un certo equilibrio tra sessi,
seppure con una leggera prevalenza
maschile, i bengalesi risultano a forte
presenzamaschile(75,1%).
Tra le prime dodici nazionalità pre-
sentiinSiciliasololafilippinaelasta-
tunitensemostranounamaggior pre-
senza di femmine sulle rispettive po-
polazioni (57,4% la prima, 60,9% la
seconda).
Dalgrafico4èpossibileevidenziarela
diversa presenza per cittadinanza
stranierainSiciliaeinItalia.Adesem-
piolacomunitàpiùpresenteinSicilia,
con una storia migratoria più antica
delle altre, la tunisina rappresenta il
16,0% mentre in Italia solamente il
2,9% dei titolari di permesso di sog-
giorno, collocandosi all’undicesimo
postoingraduatoria.Unaltroesempio
esplicativo riguarda i cittadini dello
Sri Lanka, che costituiscono il 10,6%
inSiciliaeil2,8%inItalia.Glialbanesi,
anch’essi con una storia migratoria
Tav. 5 –Permessi di soggiornodei cittadininon comunitari per cittadi-nanzaesessoal1°gennaio2018
Maschi Femmine Totale InSicilia InItaliaTunisia 12.073 5.915 17.988 16,0 2,9Marocco 7.907 5.920 13.827 12,3 11,9SriLanka 6.261 5.672 11.933 10,6 2,8Albania 3.967 3.679 7.646 6,8 11,6Cina 3.375 3.357 6.732 6,0 8,3Bangladesh 4.925 1.633 6.558 5,8 3,8Filippine 1.966 2.646 4.612 4,1 4,4Nigeria 2.258 1.256 3.514 3,1 2,8Pakistan 3.039 103 3.142 2,8 3,4Senegal 2.501 276 2.777 2,5 2,8Ghana 1.855 826 2.681 2,4 1,4StatiUniti 1.013 1.581 2.594 2,3 1,0
CittadinanzaNumero Quota%sultotale
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
43
moltolunganellaregione,sono“solo”
il 6,8% a fronte dell’11,6% a livello
nazionale.
Riflettendolediversecollocazioniper
modalità demografiche già osservate,
anche la distribuzioneper cittadinan-
zamostra una variabilità significativa
a livello provinciale. La tavola 5-bis,
riportataallafinedelcapitolo,mostra,
perogniprovincia,leprimedodicina-
zionalitàe il tasso di femminilità, ov-
vero il rapporto di coesistenza tra le
femmineeimaschiconlastessacitta-
dinanza. In provincia di Ragusa e di
Trapanisievidenzialafortepresenza
dellacomunitàtunisina,equellasigni-
ficativadeimarocchini.Questirappre-
sentanolacomunitàprincipaleaSira-
cusa, Agrigento ed Enna. I percorsi
migratori dallo Sri Lanka risultano
correlati con la dimensione della
grandecittà,probabilmenteperiltipo
dioffertadilavoro(odirichiestalavo-
Graf.3–Tassodifemminilità*perleprincipalinazionalitàpresentiinSi-ciliaal1°gennaio2018
49,0
74,990,6 92,7 99,5
33,2
134,6
55,6
3,4 11,0
44,5
156,1
0
30
60
90
120
150
Tunisia
Marocco
SriLanka
Albania Cin
a
Bangladesh
Filippine
Nigeria
Pakistan
Senegal
Ghana
StatiUniti
*rapportopercentualetrafemmineemaschidellastessanazionalitàFonte:ElaborazionesudatiIstat
Tav.6–Acquisizionidicittadinanzaitalianaperprovincia
2,9
11,9
2,8
11,6
8,3
3,8
16,0
12,310,6
6,8 6,0 5,8
-2,0
2,0
6,0
10,0
14,0
18,0
Tunisia(11) Marocco(1) SriLanka(13) Albania(2) Cina(3) Bangladesh(8)
Italia Sicilia
*InparentesilaposizioneingraduatoriadecrescentealivellonazionaleFonte:ElaborazionesudatiIstat
44
rativa)chelicoinvolge,presentandosi
comecomunitàprincipaleaCataniae
Messina, e seconda in graduatoria a
Palermo,precedutadaun’altracomu-
nità asiatica, quella del Bangladesh.
Degnadinotalapresenzadeicittadini
statunitensi in provincia di Catania,
indotta dalla sede della basemilitare
diSigonella,cosìcomedellapresenza
dei cittadini del Pakistan in provincia
di Caltanissetta, probabilmente per
l’altaconcentrazionedentroilCARAdi
Pian del Lago. La composizione per
nazionalità della provincia probabil-
mentesubiràunafortetrasformazione
appena entreranno in opera tutte le
azioni previste dal d.l. 113/18 che
prevedono, tra le altre azioni, la più
limitata occorrenza di permanenza
presso i centri di prima accoglienza
per chi deve avere l’accertamento
dell’identitàe laimpossibilitàdirisie-
derviperchipossiedeunpermessodi
protezioneumanitaria.
Un percorso che fa uscire dalle stati-
stiche lo straniero, sia da quelle ana-
lizzate in questo capitolo come da
quelle anagrafiche, è l’acquisizione
della cittadinanza italiana (Tav. 6).
Con lo status di cittadino italiano, in-
fatti, l’individuoscomparedalconteg-
giodeglistranierieva,ovviamente,ad
aumentare lacomponentechedescri-
viamo come “italiani”. Si evidenzia
pertantoquanto,questamododipro-
durre le statistiche, per quantocerta-
mentecorretto,offuscalacomplessità
della realtà italiana in piena trasfor-
mazione.
Nel 2017 sono 135.814 i cittadini
stranieri che hanno acquisito la citta-
dinanza italiana, un numero inferiore
aquellorilevatoperil2016(184.638)
conuna variazione del -26,4%.Ai re-
sidenti in Sicilia sono state concesse
2.962cittadinanze,anchequestodato
Tav.6–Acquisizionidicittadinanzaitalianaperprovincia
Territorio 2017 Variazione%2017-16Propensioneacquisizionecittadinanza
Sicilia 2.962 -16,1 2,4Trapani 170 -41,2 1,3Palermo 881 -15,7 3,2Messina 382 -39,7 2,1Agrigento 137 -45,6 2,0Caltanissetta 99 -1,0 2,1Enna 33 6,5 1,8Catania 522 5,9 2,5Ragusa 329 17,1 1,8Siracusa 409 1,2 4,3Italia 135.814 -26,4 3,8Fonte:ElaborazionesudatiIstat
45
in flessione rispetto all’anno prece-
dente quando le concessioni sono ri-
sultate 3.529. La contrazione risulta
relativamente piùcontenuta di quella
nazionale(-16,1%).
Laprovinciaconilmaggiornumerodi
passaggièPalermocon881nuoviita-
liani,seguitadaCatania(522)edaSi-
racusa(409).Sololeprovincedelsud-
est, Catania, Ragusa e Siracusa mo-
strano valori in crescita rispetto
all’annoprecedente, assiemeadEnna
il cui numero di acquisizioni risulta
comunquetrascurabile.Considerando,
invece del numero assoluto, la “pro-
pensione” a diventare italiani, ovvero
il rapporto tra il numero di cittadini
chehannoacquisitolacittadinanzaeil
numero degli extracomunitari resi-
dentiinprovincia,laSiciliamostraun
livello inferiorea quellomedio italia-
no: è il 2,4% per l’Isola a fronte del
3,8%nazionale.Ilvalorepiùaltosiri-
leva per la provincia di Siracusa
(4,3%), seguita da Palermo con il
3,2%.Agliestremisicollocanolapro-
vinciadiTrapani(1,3%)eleprovince
di Enna e Ragusa con l’1,8%, nono-
stante la presenza relativamente più
consistente di stranieri in
quest’ultima.
Tav.7–Acquisizionidicittadinanzaitalianaperprovinciaeprincipalina-zionalità.Anno2017Nazionalità Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta
Albania 1 14 65 2 4Bangladesh 1 286 0 0 0Marocco 9 116 69 68 28Tunisia 111 57 17 23 4Brasile 1 4 115 8 13Altrecittad. 47 404 116 36 50Nazionalità Enna Catania Ragusa Siracusa Siracusa
Albania 0 47 64 20 217Bangladesh 0 2 3 1 293Marocco 16 52 11 71 440Tunisia 4 37 133 27 413Brasile 0 155 50 200 546Altrecittad. 13 229 68 90 1.053Fonte:ElaborazionesudatiIstat
46
Sono i cittadini del Brasile che nel
2017,cosìcomenell’annoprecedente,
hanno usufruito maggiormente della
possibilità di acquisire la cittadinan-
za.Aseguireipiù“tradizionali”citta-
dinidelMarocco(440)edellaTunisia
(413).L’acquisizionedellacittadinan-
za italianasegue regolemolto rigide.
Una delle richieste è connessa alla
continuativa residenza sul territorio
italiano per dieci anni. La frequenza
maggiore tra le acquisizioni di citta-
dinanzaitaliana tra lepersonedina-
zionalità brasiliana può essere spie-
gatadallapossibilitàchequestihanno
di far valere lo jus sanguinis, quindi
bypassare la richiesta di residenzacontinuativa.
Fonte:ElaborazionesudatiIstat
Tav.5-bis–Permessidisoggiornodeicittadininoncomunitariperpro-vincia,cittadinanzaesessoal1°gennaio2018Cittadinanza Totale Tasso
femminilitàCittadinanza Totale Tasso
femminilitàCittadinanza Totale Tasso
femminilità
Marocco 1.509 91,0 Pakistan 2.101 2,2 SriLanka 3.841 92,1Tunisia 675 57,3 Marocco 1.211 90,4 StatiUniti 2.230 156,9Cina 564 97,2 Cina 328 106,3 Cina 1.936 96,5Senegal 486 10,2 Tunisia 316 51,9 Albania 1.416 89,3Nigeria 368 34,8 Nigeria 254 28,3 Marocco 1.302 66,7Pakistan 217 6,4 Bangladesh 160 10,3 Bangladesh 1.053 16,9Bangladesh 215 5,9 Senegal 146 7,4 Tunisia 986 59,5Ghana 144 5,1 Albania 90 119,5 Senegal 924 18,6Albania 130 88,4 Ucraina 62 675,0 Nigeria 796 71,6Egitto 87 16,0 Ghana 46 12,2 Filippine 588 150,2Russia 56 409,1 Serbia* 40 135,3 Ucraina 489 560,8Filippine 55 175,0 Egitto 39 5,4 India 482 44,3
Cittadinanza Totale Tassofemminilità
Cittadinanza Totale Tassofemminilità
Cittadinanza Totale Tassofemminilità
Marocco 361 96,2 SriLanka 3.982 90,6 Bangladesh 4.031 47,5Tunisia 164 82,2 Marocco 3.124 70,0 SriLanka 2.836 91,0Cina 164 113,0 Filippine 2.213 117,0 Ghana 1.859 66,1Nigeria 128 37,6 Albania 1.325 94,6 Marocco 1.742 81,8Senegal 95 1,1 Cina 901 104,8 Filippine 1.439 147,7Filippine 92 135,9 India 705 89,0 Tunisia 1.423 90,8Pakistan 64 4,9 Tunisia 646 68,2 Cina 1.199 99,5Bangladesh 53 3,9 Ucraina 561 405,4 Albania 486 96,0Ghana 46 7,0 Bangladesh 319 20,4 Nigeria 481 97,9Albania 39 95,0 Russia 297 1385,0 Ucraina 324 575,0India 26 160,0 Senegal 227 11,8 India 258 56,4Russia 17 325,0 Nigeria 168 76,8 Senegal 206 17,0
Cittadinanza Totale Tassofemminilità
Cittadinanza Totale Tassofemminilità
Cittadinanza Totale Tassofemminilità
Tunisia 7.402 34,8 Marocco 1.887 66,8 Tunisia 5.453 58,7Albania 3.677 92,0 SriLanka 1.208 85,0 Marocco 1.285 67,8Marocco 1.406 70,8 Tunisia 923 38,0 Cina 727 100,8Cina 419 100,5 Cina 494 93,0 Nigeria 629 22,4Ucraina 399 405,1 Nigeria 379 104,9 Bangladesh 381 16,9Nigeria 311 61,1 Albania 331 94,7 Senegal 376 0,3India 260 38,3 Bangladesh 187 17,6 Serbia* 226 88,3Senegal 179 4,1 Filippine 151 151,7 Pakistan 220 3,8Bangladesh 159 11,2 Senegal 138 10,4 Ghana 176 9,3Ghana 139 20,9 Russia 119 440,9 Albania 152 102,7Egitto 127 19,8 Pakistan 91 9,6 Russia 94 623,1Pakistan 108 2,9 Egitto 82 5,1 Egitto 85 19,7*comprendeSerbia,KosovoeMontenegro
Siracusa Trapani
Agrigento Caltanissetta Catania
Enna Messina Palermo
Ragusa
47
MINORI
diSerenellaGreco(RicercatriceOsservatorioMigrazioni,
IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)
48
I minori presenti in Sicilia al primogennaio 2018 sono 37.009 e costitui-sconoil19,2%dellapopolazionestra-niera residente nell’Isola. L’aumentorispetto all’anno precedente è pari a1.061 unità in valore assoluto (+2,9l’incrementopercentualerispettoal1°gennaio 2017). Se rapportiamo il nu-merodeiminorialtotaledellapopola-zione straniera (193.014) si registraunaflessionedi0,1puntopercentualerispettoall’annoprecedente(al1°gen-naio2017l’incidenzadeiminorisulto-tale della popolazione regionale eraparial19,0%).Ilconfrontoconildatonazionale invece evidenzia una diffe-renzadi1,0puntipercentuali(Tav.1).Alla fine del 2017 si riduce legger-menterispettoal2016ladifferenzatramaschi e femmine, essendo il 52,8%deiminori stranieri costituito dama-schi (19.546) e il restante 47,2% dafemmine(17.463)(Tav.2).Alivellona-zionale la differenza tra i due sessi è
identicaaquelladell’annoprecedente(51,9%maschivs48,1%femmine).
Come si può osservare nel grafico 1,considerando la distribuzionedeimi-
Tav.1-MinoristranieriresidentiinSiciliaal1°gennaio2018.Valorias-solutiepercentuali
Fonte:Istat
Tav.2-MinoristranieriresidentiinSiciliaal1°gennaio2018persesso.Valoriassolutiepercentuali
Fonte:IstatGraf.1–Incidenzadeiminorisultotaledeiresidentistranieriresidentiinprovinciaal1°gennaio2018
Fonte:Istat
v.a. %sultotaleSicilia 37.009 19,2Italia 1.041.177 20,2
v.a. valore%Maschi 19.546 52,8Femmine 17.463 47,2Totaleminori 37.009 100,0
18,018,9 18,5
20,218,6
17,018,8
21,9
18,1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa
49
noristranierinellenoveprovincesici-liane, emerge che la maggiore inci-denzadiminorisuiresidentistranierisi registra a Ragusa, nella quale il21,9%deiresidentistranierihaun’etàcompresa tra0e17anni.Seguono leprovince di Agrigento (20,2%) e Pa-lermo (18,9%). Catania occupa ilquarto posto con un’incidenza del18,8%suiresidentistranieriinprovin-cia. Per le rimanenti province, l’inci-denzadeiminorisultotaledellapopo-lazioneprovincialeoscillatrail18,6%diCaltanissettaeil17,0%diEnna.Idatirelativialladistribuzionesulter-ritorio regionale dei 37.009 minoristranieri evidenziano una più elevataconcentrazionedi immigrati finoa17anni di età nelle province di Palermo(18,5%), Catania (18,3%) e Ragusa(17,1%). Segue a maggiore distanzaMessina (14,4%) (Graf. 2). Infine, an-chealivelloprovincialeilrapportotraisessièafavoredeimaschi(Graf.3).
Graf.2–DistribuzionedeiminoristranieriresidentiinSiciliaal1°gennaio2018perprovincia(valoripercentuali)
Fonte:IstatGraf.3–DistribuzionedeiminoristranieriresidentiinSiciliaal1°gen-naio2018perprovinciaepersesso(valoriassoluti)
Fonte:Istat
9,6
18,5
14,4
8,3
4,3
1,7
18,317,1
7,7
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
20,0
Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Suracusa
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa Siracusa
Maschi Femmine
50
TRASFERIMENTIDIRESIDENZA
diFrancescaLicari(Collaboratoretecnico-Istat-
Direzionecentraleperlestatistichesocialieilcensimentodellapopolazione)
51
L’evoluzionedelfenomenomigratorioin Sicilia negli ultimi cinquant’annipuò essere riassunta in tre fasi.Nellaprima,tralafinedeglianniSessantaeSettantadelNovecento,l’Isoladiventaterra di immigrazione dei Paesi delNord-Africa a causa della crescentepressione demografica edell’innalzamento dei livelli di disoc-cupazione dell’areamaghrebina. Con-temporaneamente la crisi occupazio-naledeglianniSettantaaseguitodellecrisipetroliferee laconseguentepoli-tica restrittiva verso l’immigrazionedapartedimoltipaesieuropei, e, sulfrontedellemigrazioni interne, losvi-luppodelleareeapiccolaemediaim-presa della “Terza Italia”, comportauna diversa distribuzione delle metemigratoriedegliitalianieunaparalle-la migrazione di ritorno. La secondafase ha inizio negli anni Ottanta ed ècaratterizzata dall’accentuarsi deiflussidiimmigrazioneNord-africanaa
cui, però, si aggiungono anche immi-grati provenienti da altri paesidell’Africaedell’Asia.Inquestafase,laSicilia inizia ad assumere la funzionedi “varco” che introduce i migrantiverso l’Europa, ruolo che negli annisuccessivi si rafforza ulteriormenteper l’intensificarsi di nuove rottemi-gratorie che vedono l’Isola come ilprincipale punto d’approdo europeonelMediterraneo.LaterzafaseinizianeglianniNovantaesiestendefinoadoggi.Icambiamen-ti geopolitici che in pochianni hannoavviato le trasformazioni inattosonoepocali: dai conflitti nei Balcani el’avviodellaGuerradelGolfosinoalleguerre iraniano-afgane,attraversandogli effetti della cosiddetta “Primaveraaraba” e dall’esacerbarsi dei conflittiinterni in Africa come nella regionedel Kashmir e dell’incremento incon-tenibiledellaguerrainSiria.Uneffettoè leggibile nella crescita recente dei
numerosi sbarchi di migranti richie-denti asilo politico internazionale otutela umanitaria sulle coste isolaneconunarapidamodificazionestruttu-rale dei flussi di immigrazionedirettiinSiciliae,ingenerale,intuttaItalia.Aquesta crescente immigrazione,all’albadelnuovomillennio,siaccom-pagnaunaripresadeiflussimigratoridallaSiciliaversol’esterocostituiti, inbuonaparte,damanodoperaqualifica-ta. La Sicilia, dunque, da circa cin-quant’anni non si presenta solocomeunimportantecroceviatraculturemaanche come un osservatorio privile-giato dal quale è possibile analizzarela compresenza dimovimenti di emi-grazioneediimmigrazione.Inquestabrevedisamina,verràeffet-tuata un’analisi descrittiva del feno-menomigratorioinSicilianegliultimidiecianni,considerandochemoltideifattorichehannocontribuitoamodifi-carne profondamente la struttura si
52
sonomanifestatiproprioapartiredal2007.Perdescrivere il fenomenosièfattoriferimentoaidatitrattidallari-levazione sulle Iscrizioni e cancella-zionianagrafichepertrasferimentodiresidenza che consentono di rilevarel’intensità, ladirezionee laconsisten-zadeiflussimigratorisiaversoipaesiesterisiaversoareeinternedelterri-torio italiano. Chi trasferisce la pro-pria residenza dall’anagrafe di un co-muneitalianoaun'altraareageografi-ca,devecomunicare ilproprio trasfe-rimento.Questovieneregistratodagliufficistataliseilmovimentoèinternoaiconfininazionali (l’anagrafedelco-mune di iscrizione registrerà in au-mento l’individuo mentre l’anagrafedelcomunedipartenzalodepennerà),odalsingoloufficiodell’entelocaleseil trasferimentoèdaoverso i confininazionali (l’individuo sarà iscritto seimmigratoecancellatoseemigrato).
Negliultimidiecianni, lapopolazioneresidente straniera in Sicilia si è piùcheraddoppiata,passandodaoltre74mila nel 2007 a 191 mila nel 2017.Nelle province di Trapani, Agrigento,Caltanissetta, Catania e Ragusa il nu-merodistranieriresidentisièaddirit-tura più che triplicato, e, di conse-
guenza, risulta triplicata anchel’incidenza straniera sul totale dellepopolazioni provinciali. Ragusa è laprovinciasicilianaconlapiùaltaper-centualedistranieri,connovestranie-riresidentisucento(Graf.1).Benaldisopra della media siciliana (3,8 percento)e lievementepiùaltadellame-
Graf.1–Quotadistranieriresidentiperprovinciaal1°gennaio2018
2,32,9 3,2 3,2 3,5 3,8 3,9
4,5 4,6
8,59,0
0,0
2,5
5,0
7,5
10,0
Enna
Palermo
Caltanissetta
Catania
Agrigento
Sicilia
Siracusa
Messina
Trapani
Italia
Ragusa
Fonte:ElaborazionisudatiIstat.Bilanciodemograficodellapopolazionestra-nieraresidente
53
dianazionale(8,5%).SeguonoTrapani(4,6%), Messina (4,5%), Siracusa(3,9%),Agrigento(3,5%),Caltanisset-ta e Catania (3,2%), Palermo (2,9%)edEnna(2,3%).Comeosservato, laSicilia si configuraattualmente come terra di immigra-zione,maanchediemigrazioneversoaltre regioni d’Italia o verso l’estero.L’analisi della mobilità residenzialeevidenzia il gradodi attrattività dellaregione e delle sue province,metten-done in risalto il dinamismo ol’inerzia.L’andamentoinseriestorica,negliul-timi dieci anni, deimovimentimigra-tori interni in Sicilia evidenzia untrend lineare con un picco in corri-spondenza del 2012ascrivibileamo-tiviamministrativi1 (Graf.2). Ingene-
1 Risulta verosimile che parte dell’incrementodei trasferimenti di residenza del 2012 sia ilrisultato indotto dall’introduzione della nuovanormativa in materia di trasferimenti di resi-
rale,ilvolumedellecancellazioniana-grafiche è in crescita e sempre supe-denza,invigoredalmaggio2012(Decreto-legge9febbraio2012,n.5,convertitoinLegge4apri-le 2012, n. 35 recante “Disposizioni urgenti inmateria di semplificazioneedi sviluppo” -Mo-dalitàdiapplicazionedell’art.5“Cambiodiresi-denza in temporeale”).Lanuova normativahaconsentito tempi più rapidi per il perfeziona-mento delle pratiche di iscrizione in anagrafe,producendo, di conseguenza, un’accelerazionedelleiscrizioni.
riore a quello delle iscrizioni, che in-vece calano, producendo in tal modounsaldonettoregionalesemprenega-tivo e in aumento in valore assoluto.La Sicilia, secondo l’ultimo ReportIstat2sullemigrazioni interneeinter-
2ISTAT,Migrazioniinternazionalieinternedellapopolazione residente, 13 dicembre 2018:https://www.istat.it/it/files//2018/12/Report-Migrazioni-Anno-2017.pdf.
Graf.2–TrasferimentidiresidenzadeiComunidellaSicilia.Seriestorica2007-2017.Valoriinmigliaia
Fonte:ElaborazionisudatiIstat.Iscrizioniecancellazionianagrafichepertra-sferimentodiresidenza
-16
-14-12
-10
-8
-6
-4
-2
0
0
20
40
60
80
100
120
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
iscritti cancellati saldo
54
nazionali, è insiemealla Campania, laregione meno attrattiva. La perditanettacomplessivadipopolazionesici-lianaresidentedegliultimidieciannièdicirca112milaunità.Taleperditavain larghissimaparteafavoredellere-gionidelCentro-nord.Alivelloprovinciale,ancheperlaloroampiezza demografica, le province diPalermoediCatania fannoregistrareil volume più elevato di iscrizioni ecancellazioni anagrafiche, il saldo ne-gativopiùaltoregistratoèquellodellaprovinciadiPalermoche,neldecennio2007-2017, perde circa 28 mila resi-denti.LaprovinciadiMessinaneper-dequasi18mila,e laprovinciadiCa-taniacirca16mila.PerditenettemoltopiùcontenuteperleprovincediRagu-sae Trapani (rispettivamente -3milae -6mila). In termini relativi, il saldomigratoriopermilleresidentiesprimeillivellodiattrattività/repulsivitàdel-laprovincianeldecennio;sullabasedi
questo indicatore, Caltanissetta è laprovinciameno attrattivamentreRa-
gusaèquellamenorepulsiva.A livello nazionale, la mobilità resi-denziale coinvolge soprattutto gli ita-liani:sucinquepersonechecambianoresidenza quattro hanno cittadinanzaitaliana. Tuttavia, la propensione allamobilità interna degli stranieri è piùdel doppio di quella degli italiani (il
tasso di mobilità interna è pari a 46stranieri per mille residenti, e di 20
italianipermilleresidenti).Inoltre,lamobilitàresidenzialesiesplicaneitrequarti dei casi all’internodella stessaregione e nel restante 25% coinvolgecomunidiregionidiverse.Per la Sicilia valgono le medesimeconsiderazioni (Tav. 1): la propensio-ne a cambiare comune di residenza
Graf.3–TrasferimentidiresidenzadeiComunidellaSiciliaperprovincia(valoriinmigliaia).Anno2007-2017
-12,9-22,3 -27,8 -32,1
-52,2-39,6
-14,4 -8,4-17,6
-60
-40
-20
0
20
40
60
050100150200250300350
Trapani
Palermo
Messina
Agrigento
Caltanissetta
Enna
Catania
Ragusa
Siracusa
Saldomigratorionetto
cancellati iscritti saldomigratorionettoper1.000
Fonte:ElaborazionisudatiIstat.Iscrizioniecancellazionianagrafichepertra-sferimentodiresidenza
55
per gli stranieri è paria poco più deldoppiorispettoaquelladegliitaliani.Icittadini stranieri residenti nell’Isolasono dunque, in termini relativi, piùdisposti a muoversi all’interno dellaregione o entro i confini nazionali ri-spettoaisicilianielemotivazionisono
daricercareinunamaggioreprecarie-tàdelle condizionidivitaedi lavoro,maanchenellamancanzadiradiciaf-fettive,parentali,chesolitamentevin-colano gli spostamenti. La riduzionenel corso del decennio della propen-sioneaspostarsi,seguendoquestora-
gionamento,potrebbeesseresintoma-tica di un maggior livello di integra-zione.Presumibilmente, a processo di inte-grazione concluso, il comportamentomigratorio dello straniero potrebbeconvergereversoquellodelconnazio-nale nativo e, in questa circostanza, idue indicatori restituirebbero valorisimili.Inognicaso,èmoltoverosimilechelariduzionedellapropensioneallamobilità interna degli stranieridall’inizio del decennio sia stretta-mente correlata con il grado di inte-grazionenelterritorio.Duranteidieciannianalizzati,tendeaconvergerean-che la proporzione tra movimenti dibreve raggio e di lungo raggio. Glistranieri residenti nell’Isola all’iniziodeldecenniosembranoesserepiùdi-sposti,rispettoaisiciliani,apercorre-re distanze maggiori, ad affrontaretrasferimenti in altre regioni. Ma colpassare degli anni anche questa pro-
Tav.1–TrasferimentidiresidenzatracomunidellaSiciliaeconcomunidialtreregioni,percittadinanza(italiana/straniera).Seriestorica2007-2017.Valoripercentualietassimigratoripermilleresidenti
Tracomunisiciliani
Concomunidialtreregioni
Tracomunisiciliani
Concomunidialtreregioni
2007 77,2 22,8 15,7 67,8 32,2 35,12008 78,1 21,9 16 69,1 30,9 36,12009 76 24 15 68,1 31,9 52,42010 77,3 22,7 15,8 63,7 36,3 41,92011 78,3 21,7 15,1 63,3 36,7 36,52012 79,9 20,1 18,8 66,2 33,8 432013 79,1 20,9 16,1 66,5 33,5 35,32014 79,8 20,2 15 71 29 32,62015 79,7 20,3 14,3 72,1 27,9 26,32016 80,6 19,4 14,7 77,4 22,6 29,22017 80,9 19,1 14,4 78,7 21,3 30,6
Anni
Italiani Stranieri
%TrasferimentiTassodi
migratorietà(permille)
Tassodimigratorietà(permille)
%Trasferimenti
Fonte:ElaborazionisudatiIstat.Iscrizioniecancellazionianagrafichepertra-sferimentodiresidenza
56
porzionesi riduceperavvicinarsino-tevolmenteaquelladeisiciliani.La matrice degli spostamenti provin-cialiintervenutinegliannidal2007al2017, restituisce un quadro sinteticodella mobilità residenziale dell’Isola(Tav.2).Comegiàosservatoinprece-denza, gli stranieri residenti in Siciliasono, interminirelativi,piùmobiliri-spetto ai siciliani. Il dettaglio territo-riale della matrice ci permette di os-servare quali sono le province sicilia-nedacuipartonopiùresidentiequel-le chenericevonodipiù.Sulladiago-nale principale sono rappresentate lequote dei movimenti all’interno dellaprovincia. In generale, i trasferimentideiresidentisicilianievidenzianoper-centuali più elevate all’interno dellastessaprovincia, soprattutto inquellediPalermoediCatania,caratterizzatedaunmaggioredinamismoanchealdifuoridellaregione.
Perquantoriguardailcomportamentomigratorio interno degli stranieri re-sidentiinSicilia,risultanosignificativiancheitrasferimentiversolealtrere-gioni (41 per cento). Anche per gli
stranieri le percentuali maggiori dispostamenti si registrano all’internodelleprovincediresidenza;leprovin-cedovesidirigonopiùfrequentemen-teglistranierisonoPalermoeTrapa-
Tav.2–TrasferimentitraprovincedellaSiciliaeconprovincedialtrere-gioniper cittadinanza (italiana/straniera).Anno2007-2017.Valori per-centualietassimigratori
Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa SiracusaAltre
provinceitaliane
Trapani 4,1 0,6 0 0,1 0 0 0,1 0 0 3,1 8Palermo 0,9 17,3 0,3 0,5 0,1 0,1 0,3 0,1 0,1 8,1 27,7Messina 0 0,3 6 0 0 0 0,7 0 0,1 4,2 11,4Agrigento 0,1 0,6 0 2,1 0,2 0 0,2 0 0,1 3 6,4Caltanissetta 0 0,2 0,1 0,2 0,7 0,1 0,3 0,1 0,1 2,5 4,2Enna 0 0,1 0,1 0 0,1 0,6 0,5 0 0 1,1 2,6Catania 0,1 0,3 0,6 0,1 0,2 0,3 21,1 0,3 0,6 5,6 29,1Ragusa 0 0,1 0 0 0 0 0,2 1,8 0,2 1,4 3,8Siracusa 0 0,1 0,1 0 0 0 0,7 0,3 2,9 2,6 6,8Sicilia 5,3 19,6 7,2 3,1 1,4 1,1 24 2,6 4,1 31,6 100,0
Trapani Palermo Messina Agrigento Caltanissetta Enna Catania Ragusa SiracusaAltre
provinceitaliane
Trapani 5,7 0,7 0,1 0,4 0 0 0,1 0,3 0,1 3,8 11,2Palermo 3,9 5 0,9 0,6 0,1 0,1 0,4 0,2 0,2 8,5 19,8Messina 0,1 0,3 6,3 0 0,1 0 0,4 0 0,1 6,7 13,9Agrigento 0,2 0,3 0,1 2,4 0,1 0,1 0,2 0,1 0,3 3,2 7Caltanissetta 0,1 0 0,1 0,3 0,9 0,1 0,3 0,1 0,1 3,6 5,7Enna 0,1 0,1 0 0,1 0,1 0,5 0,2 0,1 0 1 2,3Catania 0,4 0,1 0,5 0,2 0,2 0,2 9 0,4 0,6 7,1 18,6Ragusa 0,7 0,2 0,1 0,3 0,2 0 0,3 7 0,8 4,1 13,8Siracusa 0,1 0 0,1 0,1 0 0 0,5 0,4 3,3 3,1 7,6TotaleSicilia 11,1 6,7 8,3 4,5 1,8 1 11,4 8,7 5,4 41,1 100,0
Provinciadiorigine
Provinciadidestinazione
Totale
Italiani
Provinciadiorigine
Provinciadidestinazione
Totale
Stranieri
Fonte:ElaborazionisudatiIstat.Iscrizioniecancellazionianagrafichepertra-sferimentodiresidenza
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ni. Significativaè la traiettoriamigra-toriachedallaprovinciadiPalermosidirige verso la provincia di Trapani(3,9 per cento), costituita principal-mentedacittadinimarocchini.I dati anagrafici sulleemigrazioni no-toriamentesoffronodelproblemadel-le mancate cancellazioni per l’estero,soprattutto da parte di cittadini stra-nieri. Questi ultimi, a differenza degliitaliani, non hanno alcun vantaggio adichiarare il loro trasferimentoall’estero. Infatti, mentre il cittadinoitaliano formalizza la propriaemigra-zioneattraverso la cancellazioneana-grafica e la contestuale iscrizioneall’AIRE3, gli stranieri spesso lascianol’Italiasenzacomunicarloalleautorità3 L’AIRE è l’Anagrafe dei cittadini italiani resi-denti all’estero; è un registro tenutodall’anagrafe di cancellazione del cittadino ita-lianochepermetteaquest’ultimodimanteneremolti diritti come la possibilità di voto per leelezionipoliticheoottenereilrinnovoorilasciodidocumentid’identitàavaliditànazionale.
competentie,infasedirevisioneana-grafica,vengonocancellatiperirrepe-ribilità.Tale premessa è necessaria per poteraffermare che gli emigrati stranieriche lasciano la Sicilia presentano uncerto livello di sottostima, per cui leconclusionichesipossonotrarredallaloro osservazione devono essere uti-lizzate con cura. Tuttavia, si può confermarechelaquotadiemigratistra-nieri sul totale delle emigrazionidall’isola nel periodo consideratosembra essersi ridotta. Lo stesso nonpuò dirsi per i siciliani che lascianol’Isola per dirigersi verso un paeseestero (Tav. 3). Il numero di emigra-zioni dall’inizio del decennio si è tri-plicato,passandoda4milaa12milanel 2017. L’emigrante siciliano è digeneremaschilenel57%deicasie inpossessodiuntitolodistudiomedio-alto nel 42%. L’età mediaall’emigrazione è di circa 33 anni, sia
pergliuominisiaperledonne.Ilsuoprofilo è quindi in linea con quellomedio dell’emigrante italiano: giova-ne, competente e pieno di speranzeperunfuturoche,forse,nellaterradiorigine non gli sarebbe pienamenteassicurato.LaSicilia,quindi,per la suaposizionegeografica può essere considerata laterra di immigrazione per antonoma-sia,aconfermadelsuoruolostrategi-co e centrale nel coinvolgimento inteatridiguerre, invasioni,dominazio-ni. Per le peculiarità economiche, so-ciali e territoriali, è anche una terradifficileepocoattrattivadalpuntodivista occupazionale. In essa dunqueconvivonodueanime:unaimmigrato-ria,cheesercitaunaforteattrazionedimassedaipaesilimitrofipiùsfortuna-ti; una emigratoria, che spinge i resi-dentiversoleregionipiùprosperedelCentro e del Nord Italia o versol’estero.
58
Sotto alcuni aspetti, il migrante stra-nierochearrivasull’Isolaeilmigrantesiciliano che la lascia si somigliano.Entrambi sono pressati dalle stessemotivazioni: la ricerca diun’occupazione. Ma diversi sono ipuntidipartenza. Ilprimonellamag-gioranzadeicasifuggedaunapovertàestrema,espessodaconflittiinsanabi-li, accettaqualunquecondizione lavo-rativagli venga offerta, raramente ri-tiene definitiva la sua esperienzami-gratoria.Ilsecondospessoèqualifica-
toprofessionalmenteo inpossessodititolidistudiomedio-alti,ilsuoobiet-tivoè l’ottenimentodiun lavoroade-guatoallesuecompetenze.Lasuaideadimigrazione è conclusiva, nel sensochetendeastabilirelasuadimoraabi-tualenellaresidenzaelettaedalì ini-ziaaintrecciareretisociali.L’analisi del fenomeno migratorio inSicilia, per questa ragione, risultacomplessa perché complessi sono ifattori che lo determinano. In essocoesistono storie di immigrazione a
carattere emergenziale, originate dafughe e conflitti civili, e processi mi-gratoribencostruiti,basatisul lavoroe sulla famiglia. Inoltre,non trascura-bileèlaquotadiemigraticheseguelaclassicatraiettoriaSud-Norde,ancorameno trascurabile, soprattutto perl’impattointerminidiperditadicapi-taleumano,è laquotadigiovani sici-liani che si trasferisce all’estero. Sa-rebbe semplicistico, e sbagliato, af-fermare che i quattro macro-fattorielencatinonsianotradilorocorrelati.Bastipensare,adesempio, che lama-nodoperastranieraspessosopperiscea quellaautoctona in alcuni compartispopolati dagli esodi verso il nord.L’osservazione del dato statistico,dunque,dovrebbetenerecontodituttiquestiaspetti per poter dare una let-turapiùrealepossibiledelfenomeno.
Tav.3–Emigrazioniperl’esterodalleprovincedellaSicilia(valoriassolu-tiepercentuali).Seriestorica2007-2017Provinciadiorigine
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Trapani 232 195 177 106 345 435 505 598 562 723 725Palermo 773 760 839 636 1.187 1.386 1.666 3.089 3.590 2.447 2.907Messina 340 291 294 307 485 761 884 930 989 1.260 1.509Agrigento 1.005 1.148 864 902 886 1.077 1.204 1.229 1.377 1.639 1.581Caltanissetta 346 242 224 147 330 337 428 547 896 767 651Enna 216 195 151 87 214 331 406 452 544 492 535Catania 1.022 1.284 935 811 1.060 1.601 1.744 1.990 2.277 2.833 2.693Ragusa 219 242 215 217 243 353 463 470 545 628 683Siracusa 292 414 260 256 354 505 635 674 758 1.025 1.085Totale 4.445 4.771 3.959 3.469 5.104 6.786 7.935 9.979 11.538 11.814 12.369dicui:%stranieri 7,0 16,9 11,0 12,2 10,5 12,0 11,2 8,8 9,8 9,4 9,6
Fonte:ElaborazionisudatiIstat.Iscrizioniecancellazionianagrafichepertra-sferimentodiresidenza
59
LAVORO
LAVORODIPENDENTE
diSalvatoreVassallo(CollaboratoretecnicoEntidiricercaIstat–UfficioterritorialeperlaSiciliaelaSardegna)
61
I dati desunti dall’Indagine continuasulle forze di lavoro dell’Istat, seppurnonconsentendoundettaglio territo-riale inferiore alla ripartizione, mo-stranounaconsistenteincidenzadila-voratoristranierisultotaledeglioccu-pati,invariamisuradistribuitisulter-ritorio italiano. In termini relativi, siainItaliachenelMezzogiorno,iltassodiattività,calcolatocomerapportotraleforzedi lavoro (perdefinizionecorri-spondente alla somma tra occupati ecoloro che cercano lavoro) e la corri-spondente popolazione residente dietàcompresatrai15ei64anni,mo-stra valori più elevati per la compo-nenteesterarispettoaquellalocale.Nel 2018, il suddetto tasso calcolatoper la nazione nel complesso, risultapari al 71,2% per gli stranieri e al65,0%pergliitalianimentrenelmeri-dionetaledifferenzaèpiùmarcata,purinpresenzadivaloripercentualmente
inferiori (65,9% contro 54,1%) (Tav.1).
Tale vantaggio, registrato anchenellealtre ripartizioni,derivamoltoproba-bilmentedaunamisceladifattorietraquestiipiùrilevantisonolegatiall’etàdei lavoratori stranieri, mediamentepiùbassadiquelladegli italianieallanecessitàdipossedereunlavoro,traglielementi necessari alla richiesta (o almantenimento) della residenza, come
previstodallavigentenormativanazio-nale. Invero, l’apparente vantaggio si
traducespessonellacostrizioneadac-cettare un lavoro non adeguatamenteretribuito,osvoltoincondizionididi-sagioo,piùingenerale,conaccorditrale parti poco vantaggiosi per lo stra-niero(Graf.1).Risultati similari a quelli evidenziatinel2018siregistranoperogniannoapartiredal2009,utilizzatocomeriferi-mento iniziale della serie storica qui
Tav.1–Tassodiattività.Confrontoitalianiestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat–IndagineFFLL
Italia-Italiani 61,5 61,2 61,3 62,8 62,6 63,2 63,3 64,3 64,8 65,0Italia-Stranieri 72,5 71,3 70,9 70,5 70,5 70,4 70,3 70,4 70,8 71,2Sud-Italiani 50,7 50,2 50,4 52,4 52,0 52,3 52,4 53,7 54,2 54,1Sud-Stranieri 64,3 64,7 64,0 64,7 62,9 63,7 63,3 64,0 65,3 65,9
Italia-Italiani 7,4 8,1 8,0 10,3 11,6 12,2 11,4 11,2 10,8 10,2Italia-Stranieri 11,2 11,6 12,0 14,1 17,2 16,9 16,2 15,4 14,3 14,0Sud-Italiani 12,6 13,5 13,7 17,3 19,8 20,9 19,7 19,8 19,4 18,5Sud-Stranieri 9,4 9,5 10,6 14,1 17,4 16,8 14,8 16,8 17,8 16,2
2009 2010 2011 2012
Tassodiattività
Tassodidisoccupazione
2014 2015 2016 2017 20182013
62
considerata.L’andamentodel tassodioccupazionerelativoalla componentelocalemostra, in Italiaenella riparti-zionemeridionale,unanonmarginalecrescita (da 61,5 al 65,0% del 2018nella nazione e da 50,7 di inizio pe-riodoa54,1%nelSud)mentre,perglistranieri,allacrescitaregistratainparitempo nel meridione (da 64,3% a65,9%)sicontrapponeunariduzionea
livello nazionale (72,5% contro71,2%).Nel 2018, il tasso di disoccupazione(rapporto tra coloro che cercano unaoccupazioneeleforzedilavoro)calco-lato per la nazione mostra una inci-denzamaggiore per i lavoratori stra-nieri(14percentocontro10,2)mentrenellaripartizionemeridionalelasitua-zione di disagio appare più evidente
per la componente italiana, che regi-strauntassodel18,5%controil16,2%elaboratoperiprovenientidall’estero.Probabilmente in un mercato del la-voro nazionale che richiede, soprat-tuttoalNord,operaispecializzatietec-nici sempre più formatiè più difficileper gli stranieri trovare una occupa-zione,mentre nelMezzogiorno la de-bolezzadelsistemaproduttivo,latipo-logia dell’attività richiesta, spesso adalta intensità lavorativa ea scarsa ri-chiesta di istruzione, fanno sì che siapiùfaciletrovareunaoccupazioneperiprovenientidall’estero(Graf.2).Quantodettoèriscontrabileanchene-glianniquiconsiderati.Darilevarechedal2009adoggiiltassodidisoccupa-zione,increscitaperentrambelecom-ponentisiainItaliachenelmeridione,mostrainquest’ultimoterritorioincre-menti molto più consistenti, pari al+5,9puntipercentualiperilavoratori
Graf.1–Tassodioccupazione.Confrontoitalianiestranieri
Fonte:ElaborazionesudatiIstat–IndagineFFLL
40,0
45,0
50,0
55,0
60,0
65,0
70,0
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Italiani-Italia Stranieri-ItaliaItaliani-Sud Stranieri-Sud
63
italianie+6,8puntipercentualiperglistranieri.Interminidipresenzastranierarego-lare sul territorio siciliano, nel corsodel2017sonostatirilasciatidalMini-stero degli Interni a soggetti prove-nienti da Paesi extraeuropei, 112.692permessi di soggiorno in complesso(per lavoro, altri motivi e lungo sog-giornanti),quantitàsuperioredi1.499unità rispetto all’anno precedente(+1,4 per cento). L’incidenza dei sog-giornantiinSiciliafornitidipermessodi soggiorno sul totale meridionale(530.138) e sul quello nazionale(3.714.934) è pari rispettivamente al21,3 e al 3,0 per cento. Nello stessoanno, modesta appare in Sicilia laquota di permessi di soggiorno rila-sciati per lavoro rispetto alle conces-sioniintotale,ugualeal15,2percentoecorrispondentea17.172unità.Sep-pur non preminente, la percentualesuddetta risulta tuttavia superiore
all’analogacalcolataperl’Italiaincom-plesso(12,9percento)(Graf.3).Inrelazioneallamaggioreconsistenzaanagrafica,leprovincediCataniaePa-lermo,conoltre4.000unità,mostranole maggiori consistenze di occupatistranieri.Buonilivellievidenzianoan-cheleprovincediRagusa(3.231)ediMessina(2.875)mentreEnnaeCalta-nissetta nemostrano i valoriminimi,rispettivamentedi104e208unità.La
distribuzione tra permessi rilasciatiperlavorodipendente,autonomoeperaltratipologiadiimpiegomostrainSi-cilia,al1°gennaio2018,unanettapre-valenza della prima componente, cheneassorbel’82,3percento,corrispon-dentea14.125occupati.Un’incidenzaparial13,2%siregistraperilavoratoriautonomi, mentre del tutto trascura-bileèlaquotaottenutaconriferimentoallaparterelativaallealtremodalitàdi
Graf.2–Tassodidisoccupazione.Confrontoitalianiestranieri
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Italiani-Italia Stranieri-ItaliaItaliani-Sud Stranieri-Sud
Fonte:ElaborazionesudatiIstat–IndagineFFLL
64
impiego. In pari tempo, quantità nondissimilidatalivaloririsultanoquellecalcolateperlanazioneincomplesso.Analogamente a quanto già eviden-ziato,traipermessidisoggiornocon-cessinell’Isolainrelazionealpossessodiunlavoro,leprovincechevantanolemaggiori quote rispetto al complessoditaletipologiasonoPalermo(24,7%),Catania (24,5%) e Ragusa (20,4%).
Quest’ultima,purpresentandoun’areageograficaeunapopolazionerelativa-mentecontenutesipresentacometer-ritorioaltamenteattrattivoperglistra-nieri, probabilmente per la strutturaproduttivasbilanciatasusettoriadaltaintensità lavorativa, maggiormentesvoltidaunamanod’operaconminoricompetenze. Segue, nella graduatoriadecrescente, la provincia di Messina
con il 16%dei permessi di soggiornorilasciati per lavoro. Marginali, percontro,lepercentualicalcolateadAgri-gento,CaltanissettaedEnna,cheassor-bonoinsiemeil3,7percentodeiper-messi regolarmente concessi dallacompetente autorità per tale motivo.Infine,seppurconconsistenzediversedalle precedenti, le province delle trearee metropolitane della Sicilia in-siemealterritorioibleo,vantanoipesimaggiori anche tra i lavoratori auto-nomietracolorochesonoimpiegatiinaltreattività.Rispettoalcomplessodelleautorizza-zioniasoggiornarerilasciateinSiciliaal1°gennaiodel2018inconseguenzadiunaattivitàlavorativasulterritorio,ben3.352(19,5percento)sonodaim-putare a cittadini di nazionalità tuni-sina,2.585,parial14,8%,aprovenientidallo Sri Lanka e 1.947aimarocchini(11,3%).IprovenientidaBangladesh,
Graf.3–Quotadipermessidisoggiornopermotividilavorosultotale
3,45,4
7,2
11,8 12,3 12,915,2
17,2 17,819,3 19,5
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
Caltanissetta
Enna
Trapani
Agrigento
Siracusa
Italia
Sicilia
Catania
Messina
Ragusa
Palermo
Fonte:Ministerodell’Interno–Archivionazionaledeipermessidisoggiorno
65
Cina, Filippine e Albania, hanno in-siemenell’isola4.729lavoratori(27,5per cento) mentre il complesso dellealtrenazionalitàraccoglie4.609unità,corrispondential26,8percento(Tav.3).Piùindettaglio,deitunisinifornitidi permesso di soggiorno presentinella regione per motivi di lavoro,quasi il62percentolavoraaRagusa,probabilmente impiegati nel settoreagricoloe,anotevoledistanza, il16,4per cento a Trapani. Da notare che,escludendo il territorio di Enna, glistranieritunisinisiequidistribuiscononellerestantiprovince.Inparitempoicapoluoghimetropolitaniospitano in-siemel’86,5percentodeiprovenientidallo Sri Lanka. Concentrati nellestesseprovinceappaionoleetniedeifi-lippini e dei provenienti dal Bangla-desh mentre pressoché uniforme-mente distribuiti sul territorio simo-stranoicinesieimarocchini.
Allafinedel2017,daidatidisponibilipresso l’archivio dei dipendenti dete-nutodall’INPS,sicontanoinSiciliatrailavoratori extracomunitari impiegatiperramodiattivitàeconomicadistinti
per occupati nel settore privato agri-colo, in quello privato non agricolononché come domestici, 41.313 posi-zionilavorativeaperte,corrispondentia 30.670 impiegati a tempo pieno
Tav.3–Stranieripernazionalitàconpermessodisoggiornoperlavoroal
31.12.2017.Primesettenazionalità
Fonte:Ministerodell’Interno–Archivionazionaledeipermessidisoggiorno
Nazionalità Trapani Palermo Messina Agrigento CaltanissettaTunisia 550 165 107 108 27SriLanka 3 507 941 3 0Marocco 149 238 499 276 107Bangladesh 25 1.058 136 33 6Cina 79 266 133 92 39Filippine 1 488 362 4 1Albania 5 72 165 13 6Altrecittadinanze 86 1.237 532 218 32Totale 898 4.031 2.875 747 218
Enna Catania Ragusa Siracusa SiciliaTunisia 11 162 2.070 152 3.352SriLanka 1 744 6 330 2.535Marocco 35 203 198 242 1.947Bangladesh 6 368 32 51 1.715Cina 14 354 59 67 1.103Filippine 6 104 12 30 1.008Albania 2 151 469 20 903Altrecittadinanze 29 1.952 385 138 4.609Totale 104 4.038 3.231 1.030 17.172
66
nell’arco dell’anno, se si standardiz-zasselaposizionelavorativasullabasedei contributi raccolti dall’INPS.Quest’ultima quantità,mostra un leg-gero incremento rispetto all’analogadell’annoprecedente(1,3percento),euna forte crescita se raffrontata allacorrispondente del 2008: l’aggregatoconsiderato, infatti, passa da 23.909unità a 30.617, con un incremento interminiassolutiparia6.762lavoratorierelativoparial28,3percento.Nellostessoperiodo,disaggregandoperset-toreprivatodiattivitàeconomica,l’in-cremento più rilevante si registranell’agricoltura (3.377 unità pari al73,7percentoinpiù)e inquellononagricolo (2.630 occupati e 31,9%)mentre la crescita degli addetti ai la-vori domestici nel decennio è di sole758 unità. Questa attività, dopo unacrescita sostenuta, presenta da alcunianniunacostanteflessione:nell’ultimoannosono220 leposizioni lavorative
perse,chevannoadunirsialle483del2016eleoltre900del2015(Tav.4).
Traleprovince,quellechevantanonelcorsodell’ultimoannolemaggioriinci-
Tav.4–Lavoratoriextracomunitaridipendentipersettorediattività
NumeroNumeromedio
annuo NumeroNumeromedio
annuo NumeroNumeromedio
annuo NumeroNumeromedio
annuo
Trapani 2.413 773 1.081 771 155 119 3.649 1.663Palermo 288 136 3.213 2.680 5.934 5.356 9.435 8.172Messina 596 350 2.593 2.032 3.173 2.755 6.362 5.137Agrigento 335 161 671 531 294 257 1.300 949Caltanissetta 222 118 475 373 215 188 912 679Enna 108 62 207 156 151 131 466 349Catania 962 578 3.121 2.539 2.640 2.350 6.723 5.466Ragusa 7.410 4.444 1.212 938 348 300 8.970 5.683Siracusa 1.948 1.335 1.098 858 450 380 3.496 2.573Sicilia 14.282 7.957 13.671 10.878 13.360 11.836 41.313 30.671
Trapani 2.263 741 972 695 166 128 3.401 1.563Palermo 266 133 2.831 2.379 5.602 5.084 8.699 7.596Messina 558 333 2.467 1.999 3.479 3.068 6.504 5.400Agrigento 311 156 651 519 295 263 1.257 938Caltanissetta 219 123 416 314 204 171 839 609Enna 119 65 176 139 161 143 456 347Catania 917 583 3.073 2.508 2.843 2.557 6.833 5.647Ragusa 7.358 4.438 1.173 889 353 302 8.884 5.629Siracusa 1.949 1.314 1.096 842 477 400 3.522 2.556Sicilia 13.960 7.886 12.855 10.284 13.580 12.116 40.395 30.285
Trapani 1.129 477 775 576 213 162 2.117 1.215Palermo 160 83 2.267 1.800 5.331 4.713 7.758 6.597Messina 503 256 2.387 1.827 3.160 2.741 6.050 4.824Agrigento 119 65 522 387 350 294 991 746Caltanissetta 217 106 317 227 151 119 685 452Enna 72 43 141 96 164 127 377 267Catania 590 342 2.368 1.897 2.726 2.393 5.684 4.632Ragusa 4.908 2.609 1.192 838 293 230 6.393 3.678Siracusa 1.141 599 818 600 377 299 2.336 1.498Sicilia 8.839 4.580 10.787 8.248 12.765 11.078 32.391 23.909
Territorio
2008
Settoreprivatoagricolo Settoreprivatononagricolo Domestici Totale
2017
2016
Fonte:Inps-Osservatoriostatistico
67
denze sul complesso regionale dei la-voratori extracomunitari sono Pa-lermo(8.172unità,parial26,6%),Ra-gusa(5.683e18,5%)Catania(5.466e17,8%) e Messina (5.137 e 16,7%),mentre Agrigento, Caltanissetta edEnna insieme raggiungono appena1.977lavoratori,corrispondential6,4per cento del complesso in oggetto(Graf.4).Svolgendo analoghe considerazioniconfrontandoleposizioniassicurativeaperte in termini assoluti rilevate nel2017erelativeacittadiniextracomu-nitari alle dipendenze in Sicilia, esseammontano a 41.313. Esse eviden-ziano una sostanziale equidistribu-zione nei tre raggruppamenti econo-miciconsiderati,conunaleggerapre-valenza nel settore privato agricolo,checonta14.282occupati.Contempo-raneamente,siregistrano13.671unitàinquellononagricoloe13.360dome-stici. Rispetto al 2016, si confermano
nella regionesia il trendnegativodeilavoratori domestici, che perdononell’ultimo anno ulteriori 220 addetti(parial-1,6%)chelacrescitanelset-toreagricoloeinquelloextra-agricolo,rispettivamente pari a 322 unità(2,3%)e816addetti(6%).Rispettoal2008,annoinizialedellaseriequicon-siderata si evidenziano crescite, sep-
pur di intensità diverse, in tutti i set-tori.Quelloagricoloincrementainfattila propria consistenza di oltre 5.400addetti, percentualmente corrispon-denteal61,6percentoinpiù,ilsettorenonagricolodi2.884unità(26,7%)eilrimanentedisoli595occupati(4,6%).Nonostanteilperiododibassacrescita,denotato anche dalla crisi finanziaria
Graf.4–LavoratoriextracomunitaridipendentiinSiciliapersettorediat-
tività
0 5.000 10.000 15.000
privatoagricolo
Privatononagricolo
Domestici
2008 2016 2017
Fonte:Inps-Osservatoriostatistico
68
chehacondizionatolastrutturaecono-mica regionale, la crescita delle posi-zionilavorativepressogliarchiviInpsindica una richiesta di mano d’operastranieraincrescita.Perglistessisettori,laprovinciadiPa-lermovantaafine2017ilmaggiornu-mero di extracomunitari regolari nelmercatodel lavoro, corrispondenteal22,8percentodel totale siciliano, se-guitadaRagusa,21,7%,edaCataniaeMessina,rispettivamenteconil16,3eil 15,4 per cento. In coda Agrigento,CaltanissettaedEnnacontanoinsieme2.678addetti,parial6,5percentodelcomplessoregionale.Amaggiordetta-glio,ladistribuzionedeilavoratorifraisettori,evidenziafortidifferenzefraleprovince negli occupati alle dipen-denzedelsettoreagricolo,checopronoa Ragusa l’82,6 per cento delle posi-zionicomplessivesulterritorio,aTra-pani,chemisurauncorrispettivoparial66,1percentoeaSiracusa(55,7%),
mentre quote nettamente inferiori siregistranonellealtreprovince.Iterri-toridemograficamentepiùconsistenti,Palermo,MessinaeCatania,mostranoinveceunaprevalenzadidomestici,ri-spettivamente pari a 62,9%, 49,3% e39,3%, probabilmente per lamaggiorrichiestaditalimansionineicentriur-banipiùgrandi,mentreAgrigento,Cal-tanissetta ed Enna evidenziano unapreponderanza di addetti nel settoreextra-agricolo.Risultatideltuttosimilisi rilevano nelle varie provincedell’Isola anche per il 2008, mentre,considerandoladinamicadell’occupa-zioneneldecennio,rilevantiappaionolecrescitediaddettinelsettoreprivatoagricolo registrati a Ragusa (51 percento,da4.908a7.410unità)eaTra-pani (113,7 per cento, da 1.129 a2.413), territori sempre più specializ-zatiinproduzioniorticoleediserrailprimoeinvinoeolioilsecondo.Analo-gamente significative si mostrano gli
incrementi di addetti registrati nellostesso arco temporale nel compartononagricoloaPalermoeaCatania,ri-spettivamenteugualial41,7eal31,8percento.Ladistribuzionepersessodei lavora-tori extracomunitari alle dipendenzeneitresettoriconsideratimostrainSi-cilianel2017unaconsistenzapiùchedoppiadiuomini inrapportoaquelladelledonne,convaloririspettivamenteugualia28.711ea12.602unità.Traimaschi,il43,5percentoèoccupatonelcompartoagricolo,il36,3inquellononagricoloelarestanteparteèimpiegatanei lavori domestici. Opposti valori sirilevano per le femmine. Per questacomponente, infatti, l’incidenza mag-gioresiregistranelsettoredeiserviziperlacasa(7.575addette,parial60,1percentodelleoccupateincomplesso)einquelloprivatononagricolo,25,6%,mentresoloil14,2percentoèdipen-
69
dente nel settore agricolo. Non dissi-mili dalle incidenze appena menzio-nate sono quelle calcolate conside-randoilnumeromedioannuodioccu-pati nello stesso anno, pari in com-plessoa30.670unitàepiùindettaglioa20.613maschie10.057femmine.Ri-spettoal2008,ilnumerodeilavoratoriextracomunitarialledipendenzeèau-mentatodi8.922unità(27,5%).Traledue componenti quella maschile evi-denzialacrescitapiùcorposa,32,5percento,dovutainlargamisuraaglioccu-pati nel settore agricolo che passanodai 7.782 addetti del primo anno a12.486 dell’ultimo. Per gli uomini,buona performance registra anche ilsettore non agricolo cresciuto in paritempo del 24,6 per centomentre so-stanzialmente invariato rimane il nu-merodegliaddettiimpiegatoneilavoridomestici. Fra le donne, l’aumentomaggiore si calcola nel settore non
agricolo (pari a 823 unità corrispon-denteal34,2%)(Tav.5).
Fortidifferenzesiregistranoinriferi-mento ai redditi percepiti dalle duecomponenti.Ilsalariomedioannuoin-cassatodailavoratoriextracomunitari
nei tre settori incomplessoèpari in-fatti a 8.191 euro per gli uomini e a
7.106 per le donne. Mediamente unuomo percepisce complessivamenteunredditodel15,3percentopiùcon-sistentedelcorrispettivofemminile.Il
Tav.5–LavoratoriextracomunitaridipendentiinSiciliapersettorediatti-
vità.Anno2017,2016,2008
Fonte:Inps-Osservatoriostatistico
Numero Numeromedioannuo
Importomedioannuo
(euro)Numero Numero
medioannuo
Importomedioannuo
(euro)Numero Numero
medioannuo
Importomedioannuo
(euro)
Delsettoreprivatoagricolo 12.486 7.066 6.299,64 12.351 7.061 6.145,54 7.782 4.083 4.912,24
delsettoreprivatononagricolo 10.440 8.379 10.951,50 9.766 7.884 10.918,48 8.379 6.504 10.599,64
Domestici 5.785 5.168 7.295,39 5.734 5.159 7.293,99 5.505 4.853 6.118,34
Totale 28.711 20.613 8.191,80 27.851 20.104 8.055,62 21.666 15.440 7.418,21
Delsettoreprivatoagricolo 1.796 890 5.514,62 1.609 826 5.574,12 1.057 498 4.429,13delsettoreprivatononagricolo 3.231 2.499 9.367,73 3.089 2.398 9.287,71 2.408 1.747 8.167,90Domestici 7.575 6.668 6.518,80 7.846 6.956 6.572,66 7.260 6.225 5.556,79Totale 12.602 10.057 7.106,12 12.544 10.180 7.113,17 10.725 8.470 6.031,91
Delsettoreprivatoagricolo 14.282 7.956 6.200,93 13.960 7.887 6.079,68 8.839 4.580 4.854,47delsettoreprivatononagricolo 13.671 10.878 10.577,19 12.855 10.282 10.526,61 10.787 8.250 10.056,80Domestici 13.360 11.836 6.855,07 13.580 12.116 6.877,24 12.765 11.078 5.798,97Totale 41.313 30.670 7.860,63 40.395 30.285 7.762,96 32.391 23.908 6.959,19
Tipologia
Maschi
Femmine
Totale
2017 2016 2008
70
gappiùconsistentesievidenziaincor-rispondenzadelcompartoprivatononagricolo, ugualea 1.584euro,mentreperglialtriduecomparti laperditasiattestaacirca775euroannuali.Ladi-sparitàditrattamentoeconomico,sep-purancorapiuttostomarcata,sembre-rebbeinveroridursi.Nel2008infattila
retribuzione complessiva di un extra-comunitario superava quella femmi-niledel23percento(Graf.5).Nelcorsodel2017,inlineaconquantoregistratoneglianniprecedenti,forteèil contributo dato all’immigrazione diextracomunitari in Sicilia del conti-nenteafricanoedall’Asiamentremeno
consistenteappare il flussoregistratodai Paesi europei non appartenentiall’Unione. Più in dettaglio, delle41.313 posizioni lavorative registratein Sicilia presso l’archivio dei dipen-denti extracomunitari impiegati neisettoriagricolo,nonagricoloedei la-voridomestici,9.840riguardanopro-venientidallaTunisia (23,8percentodel totale dell’Isola), 5.658 dallo SriLanka (13,7%) e 3.790 dal Marocco(9,2%). Contemporaneamente gli im-migratidalleFilippine,dalBangladeshedallaCinacontanoinsieme6.855la-voratori, con quote rispettivamenteugualial7,0,5,7e3,9percento.L’Alba-nia,primodegliStatieuropeinonco-munitari inclassifica,vanta3.631ad-detti e un peso pari all’8,8 per cento.Conseguentemente, il complessodellealtre Nazioni conta in Sicilia nellostessoannounaquotadilavoratoriex-tracomunitariparial33,4percento.Intermini di dislocazione sul territorio,
Graf.5–LavoratoriextracomunitaridipendentiinSicilia.Confronto2008-
2017.Primesettenazionalità
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000
Tunisia
SriLanka
Marocco
Albania
Filippine
Bangladesh
Cina2008
2017
Fonte:Inps-Osservatoriostatistico
fortementeconcentratiaRagusa,pres-sochétotalmenteimpiegati inagricol-tura,eaTrapani, spessoutilizzatinelsettoredellapesca,appaionoitunisini,e i provenienti dallo SriLanka, che siaddensano nei territorimetropolitanidellaregione.Benripartititra lenoveprovinceappaionopercontroimaroc-chinieicinesi.Rispettoal2008,sire-gistranocresciteperognunadellecit-tadinanzeaccennate,piùlimitateperifilippini (7 percento)e pergli immi-gratidalloSriLanka(9,4%)emoltoso-stenuteperitunisini(27,3%)esoprat-tuttopericinesi,chevedonoquasirad-doppiatonella regione ilpropriocon-tingente(95percento)(Tav.6).Un altro segmento di lavoratori stra-nierialledipendenzecheincideforte-mentesulmercatodel lavoroitaliano,èquelladeiprovenientidaicosiddetti“nuovi” Paesi dell’Unione europea(Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia,
Lituania,Polonia,RepubblicaCeca,Re-pubblicaSlovacca,Romania,SloveniaeUngheria),chevienerilevatadall’INPSmediantel’iscrizioneinunappositore-gistro. Nel 2017 questa componente
contava in Sicilia 28.257posizioni la-vorative aperte (valore inferiore di1.237 unità al corrispondente regi-strato nel corso dell’anno precedenteparia29.494addetti).Diquestiil43,9
Tunisia SriLanka Marocco Albania Filippine Bangladesh Cina Mondo
Trapani 1.915 24 225 56 12 69 133 3.649Palermo 559 1.537 506 247 1.082 1.610 392 9.435Messina 286 1.812 579 632 1.304 161 208 6.362Agrigento 288 18 319 66 30 35 101 1.300Caltanissetta 148 3 318 68 5 18 93 912Enna 47 2 153 35 53 11 20 466Catania 513 1.671 433 530 321 294 450 6.723Ragusa 5.175 15 465 1.827 20 71 95 8.970Siracusa 909 576 792 170 92 75 100 3.496Sicilia 9.840 5.658 3.790 3.631 2.919 2.344 1.592 41.313
Trapani 1.429 22 169 61 13 22 46 2.117Palermo 673 1.670 486 274 841 1.129 218 7.758Messina 304 1.695 657 677 1.406 58 111 6.050Agrigento 263 9 317 75 37 7 45 991Caltanissetta 186 8 247 57 8 1 39 685Enna 56 17 138 31 46 7 15 377Catania 536 1.393 358 465 308 105 205 5.684Ragusa 3.765 12 313 1.225 16 12 76 6.393Siracusa 514 345 503 159 52 28 60 2.336Sicilia 7.726 5.171 3.188 3.024 2.727 1.369 815 32.391
2008
2017
Tav.6–LavoratoriextracomunitarialledipendenzeinSicilia
Fonte:Inps-Osservatoriostatistico
72
per cento lavora nel settore privatoagricolo, e il 33,7 per cento in quellonon agricolo. La provincia di Ragusaospita il20,4percentodei lavoratoriprovenienti da quest’area geografica,seguita da Catania, 17,3%, e Palermo(13,2%).PercontroridottisonoilivellirilevatiperCaltanissetta (6,7%)e so-prattuttoperEnna(2,3percento).Tralenazionalitàdiprovenienza,primeg-gianodigran lunga i cittadini rumenicherappresentanooltreil90percentodella popolazione in oggetto (Tav. 7).Rispettoal2008,ilcomplessodeilavo-ratoricomunitarideipaesidell’estsu-bisceuncalodellaconsistenzaparial3,7percento (1.092unità) conanda-menticontrappostineidiversisettori.Da unaparte, infatti, il comparto pri-vato agricolo registra una crescita di3.347 addetti (36,9%), mentre per ilsettorenonagricoloeperi lavoratoridomestici si calcolano cali rispettiva-
Tav.7–Lavoratoricomunitarideipaesidell’Estdipendentipersettoredi
attività
Totale dicuirumeni Totale dicuirumeni Totale dicuirumeni Totale dicuirumeni
Trapani 1.310 1.297 1.060 979 639 627 3.009 2.903Palermo 412 406 1.558 1.324 1.761 1.659 3.731 3.389Messina 556 488 1.959 1.557 998 847 3.513 2.892Agrigento 1.484 1.465 651 584 440 420 2.575 2.469Caltanissetta 1.089 1.078 483 457 329 325 1.901 1.860Enna 246 238 200 188 228 222 674 648Catania 1.809 1.659 1.981 1.663 1.098 912 4.888 4.234Ragusa 4.524 4.372 746 640 507 433 5.777 5.445Siracusa 979 857 899 646 311 195 2.189 1.698Sicilia 12.409 11.860 9.537 8.038 6.311 5.640 28.257 25.538
Trapani 1.527 1.512 1.076 999 693 676 3.296 3.187Palermo 420 414 1.636 1.389 1.842 1.714 3.898 3.517Messina 588 516 1.987 1.583 1.105 933 3.680 3.032Agrigento 1.384 1.372 714 642 412 398 2.510 2.412Caltanissetta 1.176 1.166 503 483 357 351 2.036 2.000Enna 295 289 205 194 244 236 744 719Catania 1.742 1.595 1.950 1.645 1.192 977 4.884 4.217Ragusa 4.801 4.629 743 638 556 478 6.100 5.745Siracusa 1.091 974 896 646 359 212 2.346 1.832Sicilia 13.024 12.467 9.710 8.219 6.760 5.975 29.494 26.661
Trapani 1.449 1.425 1.373 1.268 730 712 3.552 3.405Palermo 348 331 2.123 1.872 1.977 1.766 4.448 3.969Messina 518 440 2.470 1.880 1.271 984 4.259 3.304Agrigento 690 679 906 783 578 553 2.174 2.015Caltanissetta 815 791 632 600 442 438 1.889 1.829Enna 211 205 282 268 343 332 836 805Catania 1.203 1.116 2.466 2.053 1.313 1.078 4.982 4.247Ragusa 3.251 2.990 996 764 496 400 4.743 4.154Siracusa 577 434 1.495 1.075 394 199 2.466 1.708Sicilia 9.062 8.411 12.743 10.563 7.544 6.462 29.349 25.436
2016
2008
TerritorioSettoreprivatoagricolo Settoreprivatononagricolo Domestici Totale
2017
Fonte:Inps-Osservatoriostatistico
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mente di 3.206 lavoratori, corrispon-denteal25,2%,edi1.233unità,parial16,3percento.Talidatievidenzianoilpermanerediunacertaforzaattrattivadelcompartoagricolo,allocatasoprat-tuttoneiterritoridiRagusaeTrapani,elaperditadirichiamodeglialtriset-tori,probabilmentedovutaallaprolun-gatacrisieconomicacheapartiredal2008hainteressatol’Italiaepiùmar-catamenteleregionimeridionali.Ladi-stribuzionepersesso,mostranel2017il netto prevalere della componentemaschile nel settore privato agricolo(8.075addettimaschiafrontedi4.334lavoratrici), la sostanziale parità inquello non agricolo (4.956 contro4.581)elafortedifferenzatraidome-sticinelqualesicontanosolo257ma-schi a fronte di 6.054 femmine. Rile-vanteancheperquesti lavoratoriè ladifferenzachesiregistratraiduesessinella retribuzione, pari a 8.210 euroannuiperimaschiea6.234europerle
femmine.Ancorpiùmarcatorisulta ilgapsesiconsiderailsolosettorenonagricolo, che vanta importimolto piùaltirispettiaglialtriduecomparti,nelqualeiprimimostranounredditodel63percentopiùelevatodiquellochepercepiscono le seconde (13.451con-tro8.324euro).Seppursuvalorime-diamente inferiori, considerazioni si-milarisipossonofareconriferimento
al2008,indicediuncaratterestruttu-raleche,anchenelcasodellavorostra-nierodicittadinicomunitari,penalizzalacomponentefemminile(Tav.8).
Fonte:Inps-Osservatoriostatistico
Tav.8–Lavoratoridell’Europadell’EstalledipendenzeinSicilia
NumeroNumeromedioannuo
Importomedioannuo(euro)
NumeroNumeromedioannuo
Importomedioannuo(euro)
NumeroNumeromedioannuo
Importomedioannuo(euro)
Delsettoreprivatoagricolo 8.075 3.608 5.079,18 8.577 3.705 4.862,47 5.992 1.482 2.797,84delsettoreprivatononagricolo 4.956 3.430 13.451,62 5.191 3.630 13.315,17 7.993 4.499 8.193,81Domestici 257 197 5.518,02 285 220 5.620,64 417 272 3.938,97Totale 13.288 7.235 8.210,32 14.053 7.555 8.000,17 14.402 6.253 5.825,60
Delsettoreprivatoagricolo 4.334 1.879 4.837,77 4.447 1.862 4.653,06 3.070 864 3.027,61delsettoreprivatononagricolo 4.581 3.317 8.324,68 4.519 3.327 8.419,49 4.750 2.785 6.298,86Domestici 6.054 4.904 5.653,78 6.475 5.347 5.837,25 7.127 4.987 4.132,21Totale 14.969 10.100 6.234,90 15.441 10.536 6.251,93 14.947 8.636 4.593,87
Delsettoreprivatoagricolo 12.409 5.487 4.994,87 13.024 5.567 4.790,97 9.062 2.346 2.875,68delsettoreprivatononagricolo 9.537 6.747 10.988,95 9.710 6.957 11.036,74 12.743 7.284 7.487,46Domestici 6.311 5.101 5.648,25 6.760 5.567 5.828,12 7.544 5.259 4.121,53Totale 28.257 17.335 7.163,85 29.494 18.091 7.084,91 29.349 14.889 5.198,30
Totale
Tipologia
2017 2016 2008
Maschi
Femmine
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LAVOROAUTONOMO
diCarmeloArezzo
(Presidentedell’AssociazioneLiberaUniversitàdegliIblei“NunzioLeggio”-Ragusa)
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Rispetto al 2017, il numero comples-sivodiimpresestraniereregistratene-gli archivi dei Registri delle Impresedelle Camere di Commercio di Sicilia,rilevaunalieveflessioneinvaloreas-soluto passando da 24.950 (erano25.449nel2015)a24.530afine2018.Anche l’incidenza percentuale di taliimprese sul totale delle imprese regi-strate, rilevauna lieveriduzioneatte-standosi al 6% rispetto al 6,3% del2015 e al 6,2%del 2017.Questo ele-mento appare peraltro in controten-denzarispettoaldatodell’areaterrito-rialedelPaesechecomprendeil“SudeleIsole”doveinvaloreassolutoleim-presestranierepassanoda117.740del2015 alle 122.436 del 2016, alle124.618 del 2017, sino alle attuali126.779 (dato al 31 dicembre 2018),evidenziando un valore percentualesultotale impresechecresceda6,4%del 2015 al 6,8% del 2018. Analoga-menteaccadesubasenazionaledoveil
numero complessivo di imprese stra-niere è di 564.342 nel 2018, in au-mentorispettoalle552.384del2017,alle538.297del2016edalle520.095del 2015. In questo caso l’incidenzapercentualesultotaledelleimpresere-gistrateèparial9,9%superiorealdatodel2017computatoal9,7%.Analizzandoperò ildatosicilianoconl’elemento aggiuntivo della distribu-zioneperprovincia, si coglieuna ten-denza diversa tra la provincia di Pa-lermo, dove si conferma l’andamentodi costante flessione degli ultimiannicon la perdita di 580 imprese, che sisommano alle quasi 900 perse nel2017,mentreilrestodelterritoriore-gionalerestastazionario.Entrando nello specifico delle singoleprovince,ilnumerocomplessivodiim-presestranierepassaadAgrigentoda3.017 a 3.021mantenendo la percen-tualesultotaledelleimpreseregistrateinprovinciadell’8,3%,chesiconferma
il valore più alto nel territorio regio-nale.La percentuale più bassa sul to-taledelleimpresesirilevaadEnnaconil4,4%risultantedallapresenzadi605imprese straniere registrate (mentreerano589nel2017).Per lealtrepro-vince,inordinedecrescente,aRagusasirilevano2.265impresestranierechesegnanounaumentorispettoal2017,quando erano 2.229, di 36 unità, conunapercentualedel6,8%,coincidenteconilvaloredegliultimidueanni.Unindice percentuale della presenza diimprese straniere sul totale delle im-preseregistrateconunvalorepiùele-vatorispettoallamediadeldatoregio-nalechesièattestatonel2018al6%,si evidenzia oltre che adAgrigento, aPalermoeaRagusa, anche aMessinadove sono registrate 3.383 impresestraniere,26inpiùdel2017,conunapercentualesul totaledel6,3%.Ilnu-mero di imprese straniere cresce an-
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chenellealtreprovinceeindicaunva-lorepercentualedellaquotastranierarispettoaltotale,ugualeosuperioreaquelloregistratonel2017.CosìaCalta-nissetta(nel2018ilnumerodiimpreseè 1.141, quattro in meno rispetto al2017, e rappresentano il 5% del to-tale), stessodatoaSiracusacon iden-ticapercentualedel5%econilnumerocomplessivo di imprese straniere chepassa dalle 1.642del 2017 alle 1.653del 2018. A Catania si rilevano 4.257impresestranierechesonoil4,9%deltotale.ATrapanisicontano2.059im-prese straniere (più numerose delle1.978registratenel2017)conil4,8%sultotale.Una valutazione sul movimento ana-graficodelleimpresestraniereperpro-vinciadal2015adoggievidenzialese-guentivariazioni:adAgrigentolaper-centualediaumentoèdel6,8%,aCal-tanissetta del 2,1%, a Cataniadell’1,0%, a Enna del 5,6%, a Ragusa
l’aumento è del 6,8%, a Siracusa del3,2%eaTrapanisievidenziailvalorepiùrilevanteparia+17,4%.Valoriin-vecenegativineltrienniosiregistranoaMessinaconil-0,2%,eaPalermoconil-21,7%.Ildatocomplessivoregionalesicilianonel trienniovedeuncalodelnumero delle imprese straniere da25.449 a 24.539 con una variazionepercentuale del -3,6%,mentre il datonazionale rileva che le imprese stra-niere sono passate da 520.095 del2015a564.342nel2018,chevuoldireunaumentodell’8,5%.Passandoadunaanalisipercompartoeconomico, in agricoltura si affermaancoraunavoltaconuncrescentenu-merodiimpreselaprovinciadiRagusadove le imprese straniere registratesononel2018,paria566,parial6,2%deltotale.Siamoavalorichequasitri-plicano la percentuale registrata a li-vellonazionale(ildatoèil2,2%delto-
tale)epiùcheraddoppianoquellasici-liana (dove si commisura al 2,6%).FattaeccezioneperlaprovinciadiSira-cusa,dove ilnumerodi impreseagri-colestranierescendeda180a172,intuttelealtreprovincesicilianesiregi-stranoaumenti,ancheminimi,delnu-merocomplessivodelle impreseagri-cole, anche se non della entità dellaprovinciadiRagusa.Nelcompartodelleattivitàmanifattu-riere,ildatopercentualedelleimpresestranieresultotaledelleimpresecon-ferma che laSiciliaè ancora ben lon-tana dal dato dell’area del Paese checomprende “Sud e Isole”, e ancora dipiù dal dato italiano che con l’8,1%quasi triplica il dato regionale del2,9%.Questoindicatoreperaltroèilri-sultato dellamedia sui valori ricavatiper provincia dove solo Enna (4,2%)edAgrigento (3,9%) indicanopercen-tualileggermentepiùsignificative.
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Nelsettoredellecostruzioni,laprovin-cia con lamaggiore presenza percen-tuale di imprese straniereè quella diRagusa con 181 imprese che rappre-sentano il4,5%del totale.OltreaRa-gusalealtreprovincechesicollocanosuunlivellopercentualepiùaltodellamedia regionale sono Agrigento(4,1%), Siracusa (3,7%) e Trapani(3,6%).Un comparto che esprime una diffu-sionedelleimpresestraniereancheinSicilia più o meno pari, in termini dipercentuale sul totale, ai livellidell’area“SudeIsole”edaldatonazio-nale,èquellodelcommercio.Inquestosettoresivadal18,2%dellaprovinciadiAgrigento,al15,4%dellaprovinciadi Palermo, seguite dal 12,9% dellaprovincia di Messina, e dall’11,7%della provincia di Ragusa.Peraltro varilevatocheinterminiassolutiinquasitutteleprovincesiregistranodal2017al2018dellediminuzionisignificative,
che a livello regionale comportano ilpassaggio dal dato di 16.329 impresedel2017aquellodi15.724del2018.IlfattochetrannenellaprovinciadiPa-lermodoveilcaloèmoltosensibile(-559impreseregistrateconilpassaggiodell’indice percentuale sul totale da16,8%a15,4%),intuttiglialtriterri-torisimantengonoglistessinumeriri-spettoallaquotadi impresestranieredel commercio sul totale, è un ele-mentocheevidenziacome,senzalaco-stantee/ocrescentepresenzadelleim-prese straniere, il calo delle attivitàcommerciali conseguenti alle cessa-zioni dovute alla crisi, ancora moltopresente nel settore, sarebbe ancorapiùsignificativoedisgregantesullate-nutadell’economialocale.Benlontanodaidatinazionali(dovesiregistra il 10,8% delle imprese stra-niere sul totale) il comparto del turi-smo evidenzia un sensibile aumento
diffusoinquasi tutte leprovincecon-fermandolatenutadellaquotapercen-tuale“straniera”inunsettoreperaltrocheevidenziacomunqueunastabilità,se non una crescita, del tessuto im-prenditoriale.Nellesingoleprovincesivadal6,2%diAgrigentoal4,3%diPa-lermo, e quindi con quote omogeneetra i diversi territori della regione. Amarginediquantodettosipuòrilevarecome il comparto del turismo potràpresentarsi comeunelementodi cre-scita inchiave “straniera”,mostrandopotenzialitàdiconvincenti incrementinon solo nelle aree a forte vocazioneturistica,comeevidenzianoidatidellapresentestatistica,manell’interaSici-lia.Per i “servizi alle imprese” il numerodelleimpresestraniereèincrescitaesiattestanel2018a1.378unitàconl’in-dicepercentualedidiffusionesultotaledelleimpresedel3,9%.Inumeriasso-
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luti delle imprese nelle singole pro-vince non sonoparticolarmentealti equindil’analisièlimitatadaquestapre-messa,manelleprovincediAgrigento(5,4%), Palermo (4,2%), Ragusa(4,1%) e Siracusa (4%) il dato si col-locaoltrel’asticelladellamediaregio-nale, seppur comunque lontano dallamedianazionaleparial7,1%.Guardando ildatodelle impreseregi-strateperformagiuridica,lesocietàdicapitalistranierepassanoa livellona-zionale da 76.756 del 2017 a 85.507del2018(+11,4%),mentresubasere-gionale passano da 2.646 del 2017 a2.905afine2018(+9,79%).Perquantoriguardalesocietàdipersonestranierementre a livello nazionale si registrauna variazione da 38.674 a 38.878(+0,52%),alivelloregionalel’aumentoèpercentualmenteassaipiùsignifica-tivo passandoda 697 a 715 (+2,6%).Le imprese individuali straniere rile-vanounaumentoalivellonazionaleda
461.794 al 31 dicembre 2017 a467.697nel2018(+1.28%),mentreinSicilia sievidenziaunaperditadi468unità,passandoda23.647a23.179(-1,98%). Si ha quindi la conferma cheanchepergliimprenditori“stranieri”ècrescentel’attenzioneversoformegiu-ridicheimprenditorialipiùevolute,cheprovano-allontanandosidalloschemasemplicedellaimpresaindividuale-arafforzarsi sia sul piano della compa-gine societaria sia sul piano dell’as-setto patrimoniale ricorrendo alleformesocietarie.Ladisponibilitàdidatideipartecipantialleimpresedistribuitianchepersessoconsente alcune riflessioni aggiuntivedadedicareallapresenzadellediversenazionalità di imprenditori stranierisulterritoriosiciliano.LepersonedinazionalitàdelMaroccoregistrate nel Registro Imprese delleCamere di Commercio siciliane, te-nendo conto delle diverse cariche
eventualmenterivestitenellastrutturaimprenditoriale, sono alla fine del2018, ben 4.781, confermando quellamarocchinalanazionalitàpiùpresentenel territoriosiciliano.Comegiàneglianni scorsi, la maggiore presenza diimprenditori marocchini si registranella provincia di Messina con 1.330personeregistrate (di cui201donne)mentrelacomunitàmarocchinamenonumerosaèquelladiEnnacon15sog-getti. Nell’ordine le province sicilianeregistrano, rispetto al Marocco, i se-guentidatinumerici:Palermocon954,Agrigento con 640, Ragusa con 456,Trapanicon414,Cataniacon360,Cal-tanissettacon329eSiracusacon283.In ordine alla dimensione della pre-senzamarocchinaneltessutoimpren-ditorialevaevidenziatochelastessaèlargamente ancorata all’impresa indi-viduale(4.622ditteindividualinelter-ritorio regionale), ed è riferita essen-
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zialmentealcommerciocon4.314sog-gettiavariotitolocoinvoltinelsistemaimprenditoriale.Vaancheevidenziatochelacomponentemarocchinaècarat-terizzatadaunasignificativaquotadipersonenellaclassedietàtrai18ei29anni,esattamente522pariall’11%deltotaledeimarocchiniregistratiinSici-lia. Questo dato fornisce lamisura diuna comunità che considera la Siciliaunterritoriopotenzialmenteidoneoaduno stabile e crescente insediamentoimprenditoriale.PerquantoconcerneleimpresegestitedapersonediprovenienzadalBangla-desh, sul totale di 2.893, ben 1.948sonocollocateinprovinciadiPalermo,doverappresentano la comunitàstra-nierapiùnumerosa,conlatitolaritàdi1.799 imprese individuali, delle qualiben1.689nel settore del commercio.Questo dato conferma la considera-zione che la forte specializzazione inchiavecommercialedeicittadininatiin
Bangladeshhabisogno,peressereop-portunamente favorita e trovare per-corsidisviluppo,delleareemetropoli-tane.InfattilagranpartedeibengalesisonooperativitraPalermo,Cataniacon551 persone e Messina con 135 sog-getti. La comunità bengalese si con-ferma caratterizzata da una dimen-sione patriarcale nella gestione delleattivitàdiimpresa,tantochesultotaledi2.893personecoinvolteneiregistridelle imprese siciliani, solo 183 sonodonne.Cresceancorarispettoagliultimiannila presenza dei cinesi nel tessuto im-prenditorialesiciliano:nel2018leper-sonecensitedalRegistro Impresedelsistema camerale sono 2.566, dellequaliben1.146(il44,7%)sonodonne.Dal punto di vista della distribuzioneperprovince,ildatoèabbastanzadif-fusonell’interoterritorioregionale:siva infatti dalle 812 unità registrate aCataniaalle46diEnna,passandoper
Palermo(593),Messina(258),Trapani(220),Agrigento (196),Ragusa (183),Siracusa(161)eCaltanissetta(97).Na-turalmente,aparteiruolichesemprepiùspessositrovanoasvolgerealver-ticeoall’internodegliorganidiammi-nistrazione di imprese organizzatenellaformadisocietàdicapitali,feno-menopresenteinparticolareaCatania,lamaggiorpartedeicittadinicinesinelsistemaproduttivoimprenditorialesi-ciliano è inserita nel commercio con2.174 persone e con la titolarità di2.183impreseindividuali.Significativaapparelacrescitadelleimpresedelset-toredellaristorazionecheal31dicem-bre2018evidenzia124cinesiattivinelcomparto,con lepresenzepiùsignifi-cative numericamente a Catania (37),Palermo(34)eTrapani(22).Le 1.657 persone di nazionalità tuni-sinapresentiafine2018negliarchividei registri delle imprese cameralisono distribuite sostanzialmente nei
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comparti dell’agricoltura e del com-mercio.Peraltroinsintoniaconilfeno-menodellacondivisionedellesceltediimprese da parte delle diverse comu-nitàdicittadinistranieriextracomuni-tari,inquasitutteleprovinceitunisinisonoinmanieramoltosignificativapiùattivinelcommerciomentreinprovin-ciadiRagusalosonoinveceinagricol-tura. Così aRagusa 255 tunisini sonopresentiinagricolturacontrogli82at-tivi nel commercio, mentre ben 240sono registrati nel commercio dellaprovinciadiPalermoe174nellapro-vinciadiTrapani.Complessivamentelaprovinciacheannotaanchequest’annoilmaggiornumerodiimprenditori“tu-nisini” è Ragusa (403 dei quali 136donne),seguitadaTrapani(384dicui88 donne), Palermo (370 di cui 80donne) e Messina (175 di cui 29donne).Leimpreseindividualigestitedaimprenditoritunisinisonocomples-
sivamente1.079,numerocheraffron-tatoconlanumerositàcomplessivadeisoggetti registrati all’anagrafe anchecon ruoli d’impresa diversi, e cioè1.657,valea segnalarecomenegliul-timiannisisiasviluppatalapresenzadisoggettitunisininonpiùcometito-lari delle imprese individuali, lo steppiùsemplicenelpercorsodel“mettersiinproprio”,maconincarichidiammi-nistrazione in forme imprenditorialisocietarie che valgono a testimoniareuna maggiore diffusione di “culturad’impresa” anche presso la popola-zionetunisina.Icittadinidinazionalitàsenegaleseat-tivi nel sistema imprenditoriale sici-liano al 31 dicembre 2018 si confer-manonelnumerodi1.000,conlapre-senzadisole94donne.Sonoquasitutti(953)titolarididitteindividualietuttiimpegnatinel commercioaldettaglio,essendodifattounaporzionesignifica-tiva dell’ambulantato di nazionalità
non italiana. Concentrati nelle pro-vincediCatania,AgrigentoeMessina,rappresentano una comunità moltocoesachepurnoncrescendoinmodorilevante sul piano regionale, tende araggrupparsiintornoallecomunitàpiùnumerosegiàpresentinell’isola;infattia Catania operano 425 imprenditori(erano lo scorso anno 387), ad Agri-gento sono in 281 (erano 271 nel2017)eaMessinasonopresentiin110(nel2017eranoin106).LepersonedinazionalitàdelGhanare-gistratenelsistemaimprenditorialesi-ciliano,alla lucedeidatidell’anagrafecamerale,ammontanonel2018a513esono una presenza che si è notevol-menteaccresciutanegliultimianni.Inrealtà potrebbe parlarsi di attivitàsvoltaquasiesclusivamentenellapro-vinciadiPalermodovegliimprenditorighanesiregistratisono439(conunasi-gnificativa presenza di donne, esatta-mente100)impegnatinellagestionedi
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ben 424 imprese individuali, quasituttenelsettoredelcommerciochere-gistra385soggettiattivi.PerquantoriguardaloSriLanka, il fe-nomenodi fortecollegamentoconco-munitàcollocateincerteareedellaRe-gione piuttosto che in altre, è ancorapiù evidente. Infatti gli imprenditoridel paese asiatico, che sono in totalenella Sicilia in numero di 489, sonoconcentratiaPalermo(305persone,dicui 46 donne, impegnate in 291 im-preseindividuali,con211individuiat-tivinel compartodel commercio), se-guitiadistanzadaMessinacon74per-sone,Siracusacon57eCataniacon52.Nelle province di Caltanissetta, Enna,RagusaeTrapanilacomunitàdelloSri-Lanka non è minimamente presente.Appareperaltrodegnadisegnalazionela notevole presenza di imprenditoridello SriLanka nel settore del giardi-naggioedeiservizidipuliziaecusto-dia.
Altra nazionalità asiatica presente inmodosignificativoneltessutoimpren-ditoriale siciliano, è quella del Paki-stan, con 484 persone registrate, so-stanzialmentediffusesull’intero terri-torioregionale.Sivadalle94unitàdiPalermoai3diEnna,passandoinor-dine decrescente per Agrigento (74),Caltanissetta (69), Catania (65), Tra-pani(56),Messina(45),Siracusa(40)eRagusa (38).Fortementecaratteriz-zatadallapresenzadegliuomini(solo6 donne pakistane imprenditrici intuttalaSicilia),gliimprenditoridina-zionalitàpakistanasonopresentiquasiesclusivamente nel commercio all’in-grossoepiùancoraaldettaglio,cometitolarididitte individuali(466le im-preseindividualiregistrateinSicilia)equindibenlontanidalconfrontarsiconle sfide di assetti imprenditoriali piùcomplessicomequellidelleformeso-cietarie.
Lepersonedinazionalitàalbanesere-gistratenelRegistroImpresedelleCa-merediCommerciosicilianerisultanonel2018,intotale468.Perglialbanesiladistribuzioneperprovinceconfermache gli stessi si collegano fortementeallabasecomunitariagiàinsediataeinqualchemodointegrata,tant’ècheben210sonoquelliregistratiinprovinciadiRagusa,seguitidai96dellaprovinciadi Catania ed i 70 della provincia diMessina. In base ai settori di riferi-mento, confermandosi anchequest’anno una sorta di specializza-zione per nazionalità delle impresestraniere,glialbanesisisononeltempoimpostinelsettoredellecostruzioniedell’edilizia; infatti 120 albanesi sonoregistrati a livello regionale nel com-parto “costruzioni” con il dato rile-vante di 51 a Catania e 39 a Ragusa.Analogamente altra significativa pro-fessionalità imprenditoriale gli alba-
82
nesi stanno confermando in agricol-turacon116personeregistrateinSici-lia, quasi interamente concentrate aRagusailcuiRegistroImpreseeviden-ziaben105albanesiiscritti.Ledonnecoinvoltesono121(pariaquasiil26%deltotale),mentrerispettoallaformagiuridica dell’impresa le ditte indivi-dualirappresentano335unità,acon-ferma della sostanziale fragilità delladiffusione imprenditoriale albanese,benlontanadafattoridiinnovazioneedisviluppo(Graf.1).LepersonedinazionalitàdellaNigeriaregistratenel2018neiregistriimpresesiciliani sono226 ed anche in questocasorilevanounadistribuzioneabba-stanza omogenea tra le province sici-liane, conun lievescartodimaggiorepresenza in Sicilia occidentale (Pa-lermo con71, Agrigento con62, Tra-pani con 20, Caltanissetta con 10) ri-spetto alla Sicilia orientale (Cataniacon35,Siracusacon16,Messina,Enna
eRagusacon4ciascuno).Titolariquasiesclusivamentedi impreseindividualicon212posizioniattivealivelloregio-nale, inseriti -come è facile immagi-nare-nelsettoredelcommercio(oltre190personesono inserite in impresedel commercio), i nigeriani eviden-zianounapeculiaritànonprevedibileecioè il forte coinvolgimento delle
donneinposizionidiresponsabilitàat-tiva nella gestione delle attività im-prenditoriali; infatti, su 226 soggettiregistrati,ben102sonodonne.Isoggettiprovenientidall’Egittorisul-tano140(conappena14donne)esidi-stribuisconointutteleprovince.Laco-munità più numerosa è attiva a Sira-cusacon30soggetti,seguitadaquella
Fonte:ElaborazionesudatiInfocamere
Graf.1–Principalinazionalitàdegliimprenditoristranieri
Marocco20%
Bangladesh12%
Cina10%
Tunisia7%Senegal
4%
Altre47%
83
di Catania (27), Messina (26), Agri-gento(19),Palermo(19),epoipiùin-dietroglialtriterritori.Ancheinquestocaso rilevanteè la presenza nel com-mercio e non solo nella forma delladitta individuale ma anche in quelladellasocietàdipersone.Infine, per limitarsi alle nazionalitàmaggiormenterappresentatenegliar-chivicamerali,perl’Algeria,lacuipre-senzaimprenditorialeinSiciliaappareancoraridottarispettoallepotenzialitàverosimilmente collegate con i rap-porti commerciali recentemente atti-vati,le134personeregistratealivelloregionale sono sostanzialmente con-centratenelleprovincediRagusa (40persone) e Palermo (34 persone), inlargamisuraimpegnatenelcommercioall’ingrossoedaldettaglio.Rispettoalgenere,su134personelacomponentefemminile ammonta soltanto a 23donne(Cfr.tavole1-8).
Tav.1–Impreseregistrate–Attivitàagricola
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere
Numero %sultotale
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Numero %sultotale
Agrigento 296 2,8 314 2,9 321 3,0 321 3,0Caltanissetta 96 1,9 98 1,9 105 2,1 114 2,2Catania 276 1,8 283 2,0 296 2,0 302 2,1Enna 138 2,8 140 2,9 139 2,8 148 3,0Messina 89 1,4 89 1,5 95 1,5 100 1,6Palermo 162 1,6 163 1,6 169 1,7 171 1,7Ragusa 467 5,1 495 5,5 522 5,7 566 6,2Siracusa 178 2,6 175 2,5 180 2,6 172 2,4Trapani 202 1,5 215 1,6 227 1,7 229 1,7Sicilia 1.904 2,4 1.972 2,5 2.054 2,5 2.123 2,6SudeIsole 6.075 1,8 6.341 1,9 6.589 1,9 6.821 2,0Italia 14.584 1,9 15.347 2,0 15.977 2,1 16.677 2,2
2015 2016 2017 2018Territorio
Tav.2–Impreseregistrate–Attivitàmanifatturiere
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Agrigento 96 3,7 99 3,8 103 3,9 102 3,9Caltanissetta 51 2,4 48 2,2 50 2,3 49 2,2Catania 180 2,3 186 2,4 188 2,5 187 2,5Enna 46 4,1 47 4,3 47 4,3 45 4,2Messina 167 3,3 168 3,4 173 3,5 172 3,5Palermo 142 2,0 146 2,1 160 2,3 159 2,3Ragusa 86 3,3 85 3,3 89 3,4 93 3,5Siracusa 94 3,3 93 3,3 92 3,2 94 3,3Trapani 88 2,5 90 2,6 92 2,6 91 2,6Sicilia 950 2,7 962 2,8 994 2,9 992 2,9SudeIsole 6.439 3,9 6.670 4,0 6.854 4,2 7.041 4,3Italia 44.166 7,2 45.362 7,5 46.629 7,8 47.759 8,1
Territorio2015 2016 2017 2018
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere
84
Tav.3–Impreseregistrate–Attivitàcostruzioni
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere
Tav.4–Impreseregistrate–Attivitàcommercio
Numero %sultotale
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Numero %sultotale
Numero %sultotale
Agrigento 160 4,0 157 4,0 157 4,0 159 4,1Caltanissetta 66 2,4 70 2,6 71 2,6 74 2,7Catania 312 2,8 310 2,9 317 2,9 310 2,9Enna 46 2,9 43 2,8 43 2,9 42 2,8Messina 226 2,6 231 2,8 234 2,8 249 3,0Palermo 232 2,5 226 2,4 234 2,5 218 2,3Ragusa 168 4,2 173 4,3 183 4,5 181 4,5Siracusa 149 3,4 145 3,3 154 3,5 162 3,7Trapani 131 3,0 144 3,3 155 3,6 157 3,6Sicilia 1.490 3,0 1.499 3,0 1.548 3,1 1.552 3,2SudeIsole 10.273 4,3 11.222 4,7 12.341 5,2 13.173 5,6Italia 128.903 15,1 130.771 15,5 132.963 15,9 135.070 16,3
Territorio2015 2016 2017 2018
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Agrigento 1.826 16,8 1.930 17,7 1.963 18,1 1.971 18,2Caltanissetta 735 10,2 733 10,2 741 10,2 726 10,1Catania 2.789 8,9 2.651 8,6 2.718 8,8 2.677 8,8Enna 207 6,1 207 6,2 210 6,2 219 6,6Messina 2.380 13,1 2.289 13,0 2.292 13,0 2.273 12,9Palermo 6.430 19,8 6.227 19,3 5.290 16,8 4.731 15,4Ragusa 1.116 12,2 1.143 12,3 1.115 12,0 1.086 11,7Siracusa 842 9,1 834 9,0 838 9,0 832 9,0Trapani 1.036 9,5 1.110 10,1 1.162 10,5 1.209 10,9Sicilia 17.361 13,1 17.124 13,0 16.329 12,5 15.724 12,1SudeIsole 76.995 12,8 79.165 13,1 78.702 13,1 78.515 13,1Italia 200.431 12,9 207.043 13,4 209.556 13,6 211.249 13,8
Territorio2015 2016 2017 2018
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere85
Tav.5–Impreseregistrate–Attivitàturismo
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Agrigento 148 6,4 148 6,3 152 6,3 151 6,2Caltanissetta 55 4,2 59 4,4 61 4,5 61 4,4Catania 193 4,1 225 4,5 247 4,7 253 4,6Enna 43 5,4 44 5,5 51 6,2 50 6,0Messina 160 4,0 171 4,2 180 4,2 193 4,4Palermo 202 4,0 216 4,1 232 4,2 252 4,3Ragusa 91 4,8 100 5,1 112 5,4 120 5,6Siracusa 117 5,1 122 4,9 138 5,3 143 5,2Trapani 109 4,2 119 4,3 130 4,5 136 4,6Sicilia 1.118 4,5 1.204 4,6 1.303 4,8 1.359 4,8SudeIsole 5.597 4,3 5.943 4,5 6.302 4,6 6.621 4,7Italia 41.421 9,7 44.101 10,1 46.594 10,5 48.784 10,8
Territorio2015 2016 2017 2018
Tav.6–Impreseregistrate–Attivitàservizialleimprese
Numero %sultotale
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Numero %sultotale
Numero %sultotale
Agrigento 106 5,5 114 5,7 122 6,0 113 5,4Caltanissetta 47 3,2 47 3,1 46 3,0 50 3,1Catania 224 3,1 237 3,2 247 3,2 261 3,3Enna 29 3,9 30 3,9 32 4,0 34 4,2Messina 160 3,5 163 3,6 181 3,8 191 3,9Palermo 490 5,6 428 4,9 402 4,4 389 4,2Ragusa 93 3,9 101 4,1 107 4,2 107 4,1Siracusa 116 3,8 114 3,7 117 3,7 129 4,0Trapani 79 2,7 82 2,8 90 2,9 104 3,3Sicilia 1.344 4,1 1.316 3,9 1.344 3,9 1.378 3,9SudeIsole 5.791 3,8 6.284 4,0 6.730 4,1 7.205 4,3Italia 51.854 6,5 54.607 6,7 57.244 6,9 59.190 7,1
Territorio2015 2016 2017 2018
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere
86
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere
Tav.7–Impreseregistrate–Totaledelleimprese
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Numero %sultotale
Agrigento 2.828 7,9 2.955 8,2 3.017 8,3 3.021 8,3Caltanissetta 1.117 5,0 1.122 5,0 1.145 5,0 1.141 5,0Catania 4.213 4,8 4.144 4,8 4.271 4,9 4.257 4,9Enna 573 4,1 578 4,2 589 4,2 605 4,4Messina 3.376 6,3 3.313 6,3 3.357 6,3 3.383 6,3Palermo 7.866 9,5 7.629 9,2 6.722 8,1 6.155 7,4Ragusa 2.120 6,6 2.196 6,7 2.229 6,8 2.265 6,8Siracusa 1.602 5,0 1.598 4,9 1.642 5,0 1.653 5,0Trapani 1.754 4,2 1.876 4,5 1.978 4,7 2.059 4,8Sicilia 25.449 6,3 25.411 6,3 24.950 6,2 24.539 6,0SudeIsole 117.740 6,4 122.436 6,6 124.618 6,7 126.779 6,8Italia 520.095 9,2 538.297 9,5 552.384 9,7 564.342 9,9
Province2015 2016 2017 2018
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere
Tav.8–Impreseregistrate–PrincipalinazionalitàdeititolariProvince Marocco Bangladesh Cina Tunisia Senegal Ghana SriLanka Pakistan Albania Nigeria
Agrigento 640 49 196 118 281 50 1 74 10 62Caltanissetta 329 25 97 53 21 5 0 69 2 10Catania 360 551 812 91 425 6 52 65 96 35Enna 15 6 46 9 2 3 0 3 4 4Messina 1.330 135 258 175 110 0 74 45 70 4Palermo 954 1.948 593 370 64 439 305 94 39 71Ragusa 456 19 183 403 68 2 0 38 210 4Siracusa 283 55 161 54 22 2 57 40 13 16Trapani 414 99 220 384 7 6 0 56 14 20Sicilia 4.781 2.887 2.566 1.657 1.000 513 489 484 458 226
Fonte:ElaborazionesudatiUnioncamere
87
RIMESSE
diSerenellaGreco(RicercatriceOsservatorioMigrazioni,
IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)
88
Il fenomenodellerimessedegliimmi-grati è stato caratterizzato da un co-stanteaumentodal2005al2011,annoincuiharaggiuntolacifrarecorddi7,3miliardi di euro, per poi subire nelbiennio 2012/2013 un calo rilevante(rispettivamente 6,8 e 5,5 miliardi)fino ad attestarsi, dal 2014 al 2016,pocosopraicinquemiliardidieuro.Idati fornitidallaBancad’Italia1sullerimesseinviateconfermano,conriferi-mentoal2017, la tendenzaalla stabi-lizzazioneregistratanegliultimianni.Nel2017ilvolumedellerimesseèri-sultato pressoché identico a quellodell’annoprecedente.Neldettaglio, lerimesse inviate sono state 5,075116miliardi di euro, con un aumento, ri-spettoal2016,diquasi1,5milionidieuro in valore assoluto e una varia-zionepercentualeparia0,03.
1http://www.bancaditalia.it/statistiche/temati-che/rapporti-estero/rimesse-immigrati/.
Èbeneancoraunavoltaprecisarechetali valori fanno riferimento allesomme inviate dai cittadini stranieriresidentiinItaliaattraversocanalifor-mali, ovvero banche, poste e moneytransfer.Nonèpossibilequantificarei
flussididenarocheutilizzanoicanaliinformali(adesempioparentieamici).Ilgrafico1mostracomelequantitàdirimesseinviatenegliultimiannisianopiuttosto lontane dai valori registratinelperiodo2008-2011.
Graf.1–AmmontaredellerimesseinviatedagliimmigratiresidentiinIta-lia.Anno2006-2017(migliaiadieuro)
Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia
4.527.666
6.039.2556.376.949
6.747.818 6.572.344
7.394.400
6.833.116
5.501.759 5.333.614 5.251.656 5.073.632 5.075.116
0500.000
1.000.0001.500.0002.000.0002.500.0003.000.0003.500.0004.000.0004.500.0005.000.0005.500.0006.000.0006.500.0007.000.0007.500.000
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
89
Comeneglianniprecedenti, è soprat-tutto il contributo della comunità ci-nese a veniremeno. In pochi anni, ilflussodidenaroinviatoinCinasièdra-sticamente ridotto, passando dai 2,7miliardieuronel2012adappena136milioninel2017.Dall’analisi dei dati per regionedi in-vio, ancheper il 2017, si confermaalprimopostodellaclassificalaLombar-dia,conoltreil23%sultotaledelleri-messeinviatedall’Italia.SeguonoLazio(15,2%), Emilia-Romagna (9,1%), To-scanaeVeneto(circail9%).Comples-sivamente le regioni del Nord hannoinviatopiùdellametàdellerimesseto-tali (54%), mentre oltre un quartodellerimesse(27,2%)sonostatespe-ditedalleregionidell’Italiacentrale.Se si considerano i Paesi di destina-zione, dei circa 5miliardi di euro in-viati dai cittadini stranieri, circa 708milioni sono stati spediti inRomania,
con una variazione percentuale ri-spettoal2016paria-8,8percento.Alsecondo posto della graduatoria perammontare delle rimesse si posizio-nano i cittadini del Bangladesh, con532,7milioni(+9,5%rispettoal2016),mentre la terza posizione è occupatadaifilippini,con325,6milionie-2,7%rispetto all’anno precedente. Quoteconsistentididenarohannoinviatoan-che i senegalesi che con 309 milioni(+10,8% per cento) raggiungono laquartaposizionedellagraduatoria.Nel2017glistranieriresidentiinSici-liahannoinviatoall’esterocirca204,7milioni di euro, il 4,0% delle rimesseinviatedall’Italia(Graf.2).Ilconfrontoconidatirilevatinell’annoprecedente,evidenzia anche per il 2017 una fles-sioneparia-0,9percento.Nelperiodo2006-2017,il livellodellerimesseinviatedall’Isolaharaggiuntoil picco massimo nel 2012 con 329,0
milionidieuroperpoiridursiprogres-sivamenteapartiredal2013finoall’ul-timoannopresoinesame.Comerilevatoalivellonazionale,inSi-cilia nel 2017 laRepubblica PopolareCinesehacontinuatoafareregistrarevalori decisamente inferiori rispettoaglianniprecedenti,passandodai10,4milionidieuroinviatinel2016ai7,04milionidel2017(3,3milionidieuroinmeno,-32,3puntipercentuali).Ilcon-tributodellacomunitàcinesesultotaledellerimesseinviateinSiciliasiriducecosìal3,4%elaCinascivolaall’ottavoposto della graduatoria regionale perammontaredellaquantitàdidenaroin-viatoall’estero.Escludendodall’analisiildatocinese,siosserva come il trend relativo allaquantitàdidenarocheglistranierire-sidentiinSiciliainvianoall’esterosica-ratterizzi per oscillazioni meno rile-vanti(Graf.3).
90
DaldettagliodelcontributodeisingoliPaesididestinazione, si confermaan-cheperil2017incimaallagraduatorialaRomania,con45,3milionidieuro,il22,1%deltotaledellerimesseinviatedall’Isola.Segueconvaloridipocosu-periori alla metà il Bangladesh (27,8milioni, il13,6%sul totale),mentre ilterzopostodellaclassificaèoccupatodallo Sri Lanka (23 milioni di euro,11,5% del totale). Le prime tre posi-zioni della graduatoria esauriscono il
47,2%deltotaledell’importocomples-sivo inviato dalla Regione nei diversicontestidiorigine.IlMaroccooccupailquarto posto della graduatoria con10,0milionidieuro(4,9%deltotale).Seguonoconquantitàviavia inferioriSenegal (4,3% sul totale), Filippine(4,2%),India(3,7%),Cina(3,4%),Tu-nisia(3,3%)eColombia(2,0%).Consi-derando i primi 10 Paesi di destina-zione(Tav.1),idatielaboratidaBancad’Italia relativi alle rimesse inviate
Graf.2–AmmontaredellerimesseinviatedagliimmigratiresidentiinSici-lia.Anno2006-2017(migliaiadieuro)
Fonte:ElaborazionesudatiBancad’ItaliaGraf.3–Ammontaredellerimesse inviatedallaSicilia.ConfrontoSiciliaversotuttiedesclusoCina.Anno2006-2017(milionidieuro)
157.973174.300 187.578
223.267239.495
319.128 329.015
259.942
218.598 210.165 206.588 204.660
0
50.000
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
350.000
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017Sicilia(versotutti) 158,0 174,3 187,6 223,3 239,5 319,1 329,0 259,9 218,6 210,2 206,6 204,7Sicilia(esclusoildatocinese) 150,2 163,6 170,7 188,2 183,6 191,3 173,5 192,0 189,3 190,7 196,2 197,6
0,0
50,0
100,0
150,0
200,0
250,0
300,0
350,0
91
dalla Sicilia dal 2015 al 2017, confer-manolaflessionedellaRomaniadegliultimi anni (-12,5% la variazione2016/2015; -13,5% la variazione2017/2016)edellaColombia(-4,4%).Emerge una significativa riduzionedellerimesseinviatedall’India(-8,2%
la variazione 2017/2016), in contro-tendenza rispetto alla crescita cheaveva fatto registrare l’anno prece-dente(+7,9lavariazione2016/2015).AncheperlaTunisiarispettoal2016sipuòosservareunaflessione,purconte-nuta(-4,4%),chelariportaaivaloridel
2015 (6,8 milioni di euro). Si regi-strano inoltre incrementi significativiperSriLanka(+21,8percento),Sene-gal(18,9percento)eFilippine(+10,4per cento). Aumentano infine a ritmipiù contenuti rispetto al 2016 le ri-messeversoBangladesh(+6,0%)eMa-rocco(+4,8%).L’analisi dei dati a livello provincialeevidenzia un cambiamento rilevanterispetto all’anno precedente (Tav. 2).LaprovinciadiCataniaperdeilprimoposto della classifica per ammontaredelle rimesse inviate tra le nove pro-vincedell’IsolaevienesostituitadaPa-lermo che con49,1milioni di euro, il24% dell’ammontare complessivodellerimesseregionali,superalapro-vinciadiCatania(48,5milionidieuroinviatiall’estero).SeguealterzopostolaprovinciadiMessina,dallaqualeire-sidentistranierihannoinviatoneicon-testidiorigine33,7milionidieuro, il
Tav.1–RimessedeicittadinistranieriresidentiinSicilia:primi10Paesididestinazione(graduatoria2017).Valoriassolutiinmilionidieuroecon-tributo percentuale sull’importo complessivo inviato all’estero. Anno2015-2017(milionidieuro)
Milionidieuro Peso%
Milionidieuro Peso%
Milionidieuro Peso%
60,0 28,6 52,3 25,3 45,3 22,122,8 10,8 26,2 12,7 27,8 13,614,7 7,0 19,3 9,3 23,5 11,58,8 4,2 9,5 4,6 10,0 4,96,7 3,2 7,4 3,6 8,8 4,36,9 3,3 7,8 3,8 8,6 4,27,6 3,6 8,2 4,0 7,5 3,719,5 9,3 10,4 5,0 7,0 3,46,8 3,2 7,1 3,4 6,8 3,34,7 2,2 4,3 2,1 4,1 2,0210,2 100,0 206,6 100,0 204,7 100,0
Senegal
ColombiaTutteledestinazioni
SriLanka
CinaRepubblicaPopolareIndiaFilippine
Tunisia
Marocco
Bangladesh
2015 2016 2017
Romania
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16,5% del totale delle rimesse. Se-guonoconquantità inferioriai20mi-lioni di euro Ragusa (18,6 milioni, il9,1%deltotaledellerimesseinviate),Siracusa(15,6milionidieuro),Trapani(14,7 milioni) e Agrigento (14,5 mi-lioni). Le ultime due posizioni dellaclassifica sono occupate da Caltanis-setta(6,7milioni)eEnna(3,3milioni),
che complessivamente rappresentanomenodel5,0%deltotaledellerimesseinviatedallaRegione.Latavola2evidenziaancheperil2017il drastico arresto della comunità ci-nesesulfrontedell’inviodellerimesseall’estero. La variazione negativa2017/2016della provincia diCatania(-4,0%) si annulla (la variazione
2017/2016 e pari a +2,7%) se esclu-diamodall’analisilerimesseinviatedaicittadini cinesi, la cui presenza nellacittadiCataniaenelterritorioprovin-ciale e piuttosto rilevante. A prescin-deredallaprovinciadiCatania,sonodi-verseleprovincechefannoregistrarevariazioni percentuali negative tra il2016 e il 2017: Caltanissetta (-8,9%),Enna (-9,7%), Ragusa (-5,1%) e Sira-cusa(-4,3%).I dati analizzati congiuntamente a li-velloprovincialeeperPaesedidesti-nazioneindicanocheilBangladeshelacomunitàstranieracheinvialerimessepiù cospicue dalla provincia di Pa-lermo.Icittadinibengalesiinvianonelcontestodiorigine15,2milionidieuro,facendoregistrareunaumento,anchese contenuto, rispetto al 2016 (+2,0%). La Romania si colloca al se-condopostoavendoricevutodallapro-vinciadiCatania9,1milionidieuro,il4,4% dell’ammontare complessivo
Tav.2–RimesseprovincialideicittadinistranieriresidentiinSiciliaversotutteledestinazioniedesclusoildatocinese.Valoriassolutiinmilionidieuro, variazione percentuale rispetto all’anno precedente e contributopercentualesull’importocomplessivoinviatoall’estero.Anno2016-2017(milionidieuro)
2016 2017 var.%2017/16
Incidenza2017(v.%)
2016 2017 var.%2017/16
Incidenza2017(v.%)
Agrigento 13,8 14,5 4,7 7,1 13,7 14,3 4,1 7,2Caltanissetta 7,3 6,7 -8,9 3,2 7,1 6,5 -8,0 3,3Catania 50,5 48,5 -4,0 23,7 44,9 46,1 2,7 23,3Enna 3,7 3,3 -9,7 1,6 3,6 3,3 -8,1 1,7Messina 32,4 33,7 4,0 16,5 31,6 33,0 4,4 16,7Palermo 48,9 49,1 0,3 24,0 46,2 46,6 0,8 23,6Ragusa 19,6 18,6 -5,1 9,1 19,9 18,1 -9,0 9,2Siracusa 16,3 15,6 -4,3 7,6 16,0 15,2 -5,0 7,7Trapani 14,1 14,7 4,3 7,2 13,7 14,4 5,1 7,3Totale 206,6 204,7 -0,9 100,0 195,8 197,6 0,9 100,0
Tutteledestinazioni EsclusoCina
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delle rimesse. La variazione percen-tuale 2017/2016è paria -10,4%, va-loreinlineaconquellochesiregistraalivellonazionale(-10,0%).Inprovinciadi Catania un’altra comunità di stra-niericheinviaquotesignificativediri-messeversol’esteroèloSriLanka,conun aumento rispetto all’anno prece-dente del 22,3% (8,2milioni di euro,con un peso sul volume complessivodellerimessedel4,2%).I dati degli ultimi tre anni mostranoflessionidiuncertorilievopericitta-dinirumeni,oltrechenellaprovinciadiCatania,aPalermo(-7,0%),Messina(-12,4%),Ragusa(-21,5%)eAgrigento(-11,1%). Si segnala l’aumento dellesommedidenaroinviatoall’esterodaicittadinidelleSriLankaresidentinellaprovincia di Messina (7,3 milioni dieuro,+28,5%rispettoal2016).Comerisulta evidente dalla tavola 3, per laprima volta nel 2017 entrano a fare
parte della graduatoria anche i citta-dini stranieri provenienti dalle Filip-pine, che inviano dalla provincia diMessina quasi 5 milioni di euro, conuna crescita percentuale rispettoall’annoprecedentedel30,3%.Conri-ferimentoai luoghididestinazione, inseidellenoveprovincesiciliane le ri-messe vengono inviate in Romania.
FannoeccezionePalermo,dallaqualeildenarovieneinviatoprincipalmenteinBangladesh,eleprovincediMessinaeSiracusa,perlequaliilprimoPaesedidestinazione è costituito dallo SriLanka. Per un resoconto dettagliatodellerimesseinviateall’esterodalledi-verseprovincesicilianenel2017siri-mandaalgrafico4.
Tav.3–RimessedeicittadinistranieriresidentiinSiciliaperprovinciaeperPaesedidestinazione.Valoriassolutiinmilionidieuro,variazioneper-centuale2017/2016econtributopercentualesull’importocomplessivoin-viatoall’estero.Anno2015-2017(milionidieuro)
Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia
Milionidieuro
Peso% Milionidieuro
Peso% Milionidieuro
Peso%
Palermo Bangladesh 13,9 6,6 14,9 7,2 15,2 7,4 2,0Catania Romania 12,1 5,8 10,2 4,9 9,1 4,4 -10,4Catania SriLanka 4,6 2,2 7,0 3,4 8,6 4,2 22,3Palermo Romania 9,9 4,7 8,4 4,0 7,8 3,8 -7,0Messina SriLanka 4,4 2,1 5,7 2,8 7,3 3,6 28,5Catania Bangladesh 5,3 2,5 6,3 3,1 6,6 3,2 4,6Messina Romania 8,5 4,0 7,4 3,6 6,4 3,1 -12,4Ragusa Romania 8,7 4,1 7,6 3,7 6,0 2,9 -21,5Messina Filippine 3,5 1,6 3,8 1,8 4,9 2,4 30,3Agrigento Romania 5,7 2,7 5,3 2,6 4,7 2,3 -11,1Sicilia Tutteledestinazioni 210,2 100,0 206,6 100,0 204,7 100,0 -0,9
Var.%2017/2016Provincia Paesedidestinazione
2015 2016 2017
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Graf.4–Ammontaredellerimesseinviatenel2017dallaprovinciaeperPaesedidestinazione.Prime5nazio-nalità(valoriinmilionidieuro)
4,7
1,51,1 0,9
0,6
0,00,51,01,52,02,53,03,54,04,55,0
ROMANIA SENEGAL MAROCCO BANGLADESH TUNISIA
Agrigento
1,5
0,2 0,2 0,1 0,1
0,00,2
0,40,6
0,8
1,01,2
1,41,6
1,8
ROMANIA FILIPPINE MAROCCO SENEGAL GERMANIA
Enna
6,0
2,1
1,2 1,2 1,2
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
ROMANIA TUNISIA ALBANIA INDIA MAROCCO
Ragusa
2,9
0,70,5
0,2 0,2
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
ROMANIA PAKISTAN MAROCCO GERMANIA TUNISIA
Caltanissetta
7,36,4
4,9
3,3
1,7
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
8,0
SRILANKA ROMANIA FILIPPINE INDIA BANGLADESH
Messina
2,9 2,8
1,6
1,00,7
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
SRILANKA ROMANIA MAROCCO BANGLADESH TUNISIA
Siracusa
9,18,6
6,6
3,32,4
0,01,02,03,04,05,06,07,08,09,010,0
ROMANIA SRILANKA BANGLADESH SENEGAL CINAREP.POP.
Catania15,2
7,8
4,5
2,51,7
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
BANGLADESH ROMANIA SRILANKA CINAREP.POP. MAROCCO
Palermo
4,0
1,31,1 1,1
0,8
0,0
0,51,0
1,52,0
2,53,0
3,54,0
4,5
ROMANIA SENEGAL TUNISIA BANGLADESH MAROCCO
Trapani
Fonte:ElaborazionesudatiBancad’Italia
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ISTRUZIONEEMEDIAZIONE
STUDENTISTRANIERINELTERRITORIOREGIONALE
diGiuseppinaTumminelli(RicercatriceOsservatorioMigrazioni,
IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)
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1.PremessaSayad descriveva i figli dei migranticome“[…]unasortadi ibridichenoncondividonodeltuttoquelleproprietàche definiscono idealmente l’immi-gratointegrale[…]nécondividonoin-teramentelecaratteristicheoggettiveesoprattutto soggettive dei nazionali:sono degli “immigrati” che non sonoemigratidaalcunluogo1”.Lostudiosofacevariferimentoalcontestofrancesema taledescrizionebenesi confàallasituazioneitaliana.Innanzitutto,perlaconfusione che nasce dall’uso di ter-mini che non denotano le differenzeesistenti tra i tipi di figli di migrantipresenti nel territorio. Un esempio èdato dal considerare straniero chi ènatoadesempioinItaliaanchesenonha fatto l’esperienza dellamigrazionedalluogodinascita,quindi,nonèemi-grato da nessun posto, ma rientrano1A.Sayad,Ladoppia assenza,RaffaelloCortinaEditore,Milano2002,p.382.
nelle seconde generazioni che si pre-sentano comeun enorme contenitorechetieneinsiemesituazionimoltodif-ferenticomeiminorinatiinItalia,imi-noristranierinonaccompagnati,imi-noriadottati,iminoriricongiunti,ifiglidicoppiemiste.Ciòdetto,iltemadellesecondegenera-zioni diviene rilevante per i collega-menticoniprocessidiintegrazionedeimigranti,conilsignificatochehailper-corsomigratoriodeigenitorie con lecapacitàdella societàd’arrivodimet-tereincampoazionidiinclusione.Mail successo dei processi di inclusionedeglistudentistranieridipendedadi-versevariabilienonèfacilmentepre-vedibile.Ritornando alla descrizione dimigra-zione proposta da Sayad, lo studiososottolineava che è nel movimento di
gruppiodi famigliechepossiamove-dere la trasformazione dell’immigra-zioneda“lavoro”a“popolamento”elanecessitàdisuperarelavisionedell’im-migrazione legata agli aspetti econo-mici.[…] immigrareè immigrarecon lapro-pria storia (perché l’immigrazione èessa stessa parte integrante di quellastoria),conleproprietradizioni,iproprimodidi vivere,di sentire,diagireedipensare,conlaproprialingua,lapropriareligionecosìcomecontuttelestrutturesociali, politiche, mentali della propriasocietà, poiché le prime non sono chel’incorporazionedelleseconde,inbrevedellapropriacultura.Oggilosiscopreecisistupisce(pernondirechecisiscan-dalizza),quandolacosaeraprevedibilefin dal primo atto dell’immigrazione,cioèfindall’arrivodelprimoimmigrato:
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prevedibile affinché l’immigrazionena-scessee continuassenella formacono-sciuta2.Pertanto,l’immigrazioneèunprocessochehaunaprofondaconnotazioneglo-bale proprio per il coinvolgimento dielementidifferentieperl’impattochehasulpianeta,sugliassettigeopoliticitra gli Stati, sulle politiche d’acco-glienzacheogniPaesemetteincampo.Guardandolemigrazionidallatodeifi-gli ossia osservando il significato chepotrebbeavere ilprogettomigratoriofamiliarepergliadolescenti,Santagati3ipotizza che possaessere consideratacome
- un’esperienzachesegnaetra-sformailvissutoquotidianoperso-nale,familiareescolasticodeglistu-denti;
2Ivi,p.12.3M.Santagati,Dentroilprogettomigratoriofami-liare:esperienza,eredità,ethos, inE.Besozzi,M.
- un’eredità che viene tra-smessa dai genitori ai figli, in ter-mini di risorse familiari a disposi-zione, opportunità, appartenenze,vincoli;- la fontediunethos familiare,orientatoalsacrificio,alriscattoso-cialeeall’investimentosuifigli,mo-tivato dalla volontà deigenitori dioffrire a questi ultimimigliori op-portunità, a livelloeconomico, for-mativo,lavorativo4.
Analizzarequindi,idaticonnessialset-tore dell’istruzione ha lo scopodi co-struireunquadrosuunadelleprinci-pali trasformazioni delle migrazioni:l’incremento all’interno del sistemascolasticodialunnistranierichecosti-tuisce un ricambio demografico dellecoortiscolastiche.
Colombo, M. Santagati, Giovani stranieri, nuovicittadini. Le strategie di una generazione ponte,FrancoAngeli,Milano2009,pp.57-89.
Nel saggio sarà presentata un’analisidelle presenze di alunni stranieri neidiversi ordini e gradi e nei differenticontesti territoriali, facendo riferi-mento in particolar modo agli ultimidatidifonteMiurperl’A.S.2016/2017.1.NuovegenerazioniI giovani stranieri come emerge dallaletteraturasull’argomento,presentanoil più delle volte caratteristiche diffe-rentidalleprimegenerazionisianoessigenitori o parenti proprio per l’inter-facciaculturaledellaqualeparlalaBe-sozzi “che pone il soggetto non piùsemplicemente all’interno di un con-frontotralapropriaculturadiapparte-nenza e quella del Paese ospitante,bensìdifronteavereepropriescelte
4Cit.,p.58.
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conunimpegnodielaborazioneperso-nale rilevante”5.Continua la sociologase[…]laprimagenerazionehasoprattuttoilproblemadelfarsiaccogliereeditro-vareunarispondenzarispettoallepro-prie aspettative in relazione a un pro-gettomigratorio,legenerazionisucces-sivesitrovanoadoveraffrontarenume-rose sfide non solo in ordine all’acco-glienzaeall’accettazione,bensìancheinrelazioneaunproprioprogettodi vitaautonomo,chesoloinpartepuòessereincontinuitàconleaspettativeriferitealprogettomigratorio familiaree,d’altrocanto,èattraversatodatuttaunaseriedisuggestioni,opportunitàepluralitàdiri-ferimentichedevonofareiconticonlerisorsepersonalidelsoggettointerminidicapitaleculturaleesociale6.Daquiemergelaprimaquestionecol-legataall’assecontinuità-discontinuità
5Cit.,p.16.
generazionale con riferimento ai nu-merosi stimoli provenienti da nuoviambitiecontestiaiqualisonosottopo-sti i giovani stranieri e che si rifannoall’interiorizzazione di valori, norme,simboli, codici della cultura d’originema anche della nuova. I giovani stra-nieri si caratterizzanoper unamolte-plicitàdisituazioniedicaratterichelilegano agli autoctoni coetanei perchécon questi condividono esperienze epercorsi.Nonostantequestoaspettorilevante,igiovanistranierimantengonoancheilruolo di connettori perché ponti tra igenitorieifamiliari,elesocietàdiar-rivoeancheperchésonolorochespe-rimentanonuovemodalità di dialogo,diinserimentoedirelazionecongliau-toctoni.Danontralasciare,inoltre,cheiminoriaiqualisifariferimento,siritrovanoin
6Ibidem.
una fascia d’età nella quale la costru-zionedelséèstrettamenteinfluenzatadallarelazioneconl’altro.La letteratura, nel tempo, ha eviden-ziatoa riguardo lapresenzadi fattorichesonodirettamentecollegatiallade-finizioneditraiettoriediinclusioneeairisultatiscolastici.Perfareunesempio,il livellodi istruzionedeigenitoripo-trebbe avere una ripercussione sulrendimento scolastico dei figli cosìcomeilfunzionamentodelsistemosco-lasticoe il contesto di ricezione dellenuovegenerazioni.Iltemaapreanumerosequestionichesono riconducibili al rapporto tra ilsoggetto e i contesti sociali sia perquanto attiene il tema dell’inclusionesia per ciò che questo potrebbe com-portare nel processo di formazionedell’identità personale ma anche inquellasocialeeculturale.
100
Il processo di inclusione, pertanto,devefareiconticonlarelazionetraladimensionesoggettiva(livellomicro)econ la dimensione societaria (livellomacro) in ordine ad esempio, al si-stemaalquantocomplessodelleaspet-tativereciproche.Guardandoaimodellimessi incamponel tempo, ampiamente superato è ilmodelloassimilazionistaoancheinte-grazionistaouniversalistachepropo-neva l’assunzione da parte dello stra-niero della cultura e quindi dellenorme,deisimboli,deicodicidellaso-cietà d’arrivo ma anche come un in-sieme di narrazioni condivise7. Mo-dello questo impossibile da proporreancheperladifficoltànelpoterepen-sareamodelliculturaliunicidelleso-cietàdiaccoglienza.Giànel2002,Pol-linieVenturelli,avevanoprecisatoche
7S.Benhabib,Larivendicazionedell'identitàcul-turale.Eguaglianzaediversitànell’eraglobale,IlMulino,Bologna2005.
la prospettiva più adatta fosse quellabasatasulsistemadelleappartenenzemolteplici e interdipendenti, in baseallequali«ilsoggettoeigruppi,all’in-ternodelleloroappartenenzeplurime(nazionale,culturale,religiosa,profes-sionale,etnica,ecc.),abbianoadisposi-zioneunospazioavolteampiodiriela-borazione e di decisione, con un’atti-vitàcombinatoria,cheinfluenzaimodidell’inclusione e la percezione di sécomemigrante, o come appartenenteadunanuovacomunitànazionale»8.Un’altraconcezioneèquelladelmulti-culturalismochesibasasulriconosci-mentoesullavalorizzazionedelledif-ferenzeculturali.Irischidiquestomo-dellosonooppostiaquellidell’assimi-lazione.
8E.Besozzi,cit.,p.21.
Mentrenell’assimilazionesinegal’esi-stenzadelledifferenze,nelmulticultu-ralismo il rischio è di isolare le diffe-renze, separandole e relegandole inmondiseparati.Unapprocciodalqualepoterprenderespunti,propostodaCo-lombo e Semi, è il multiculturalismoquotidiano che propone di concen-trarsi sulla dimensione processualedelladifferenzaosservando ladimen-sione micro dove cioè si sviluppanopratiche di “traduzione e di adegua-mentocheutilizzanoladifferenzaperregolarelepossibilitàe lemodalitàdipartecipazione alle azioni che hannoluogoneicontestiincuisièesclusi”9.Inquesto modo, il piano della quotidia-nità consente di analizzare tre ele-menti: le pratiche, il contesto, l’espe-rienzasoggettiva.
9 E. Colombo, G. Semi,Multiculturalismo quoti-diano.Lepratichedelladifferenza,FrancoAngeli,Milano2007,p.31.
101
2.IlsistemascolasticoregionaleLa scuola è senza dubbio il luogo nelqualeèpossibilesperimentarel’incon-tro tra culture diverse. Negli ultimidieciannisièassistitoaunincrementonelnumerodialunni stranieri chehacomportato l’esigenza di ripensare ipercorsi didatticie lemetodologie dautilizzare. Nonostante ciò, perman-gono elementi di criticità legati adesempioall’eterogeneitàdellenaziona-lità,aidiversitipidimigrantipresentinell’istituzionescolastica,alruolochelascuolaoccupaneiPaesid’origine.Lapresenzadistraniericomedettoan-cheneiprecedentirapporti,èunindi-catoredellastanzialitàdegliimmigratinelterritorioregionale.LaSiciliaècaratterizzatadaunincre-mentonelnumerodistranieripresentie di cittadinanze in linea con la diffe-renziazione delle presenze stranierenelterritorioregionale.
È opportuno precisare che quando siparladialunnistranieri,unaprimadi-stinzioneètrachiènatoinItaliaechièentratonelsistemascolastico-forma-tivodapocotempocomequandosifariferimentoaiminoristranierinonac-compagnatioaiminoriricongiunti.Nell’anno scolastico 2016/2017,25.536 sono stati gli alunni stranieripresentinelle scuolesiciliane.Conun
incremento rispetto all’anno prece-dente(+1.217)cherappresentaunse-gnale, come già detto precedente-mente,delcambiamentoinatto(Graf.1).Ildatoèunindicatoredelcaratterestrutturaledellapresenzastranieranelterritorio regionaleevidenziando l’in-tenzionedapartedellefamigliediav-viareunprogettodistabilità. In linea,pertantoconl’incrementonelnumero
21.398
23.492
24.13224.387 24.319
25.536
2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 2016/2017
Graf. 1 –Alunni concittadinanzanon italiana in Sicilia.A.S. 2011/2012-2016/2017
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
102
diricongiungimentifamiliarienelnu-mero di iscritti con cittadinanza nonitaliananelleistituzioniscolastiche.Osservando i dati relativi agli ultimianni scolastici, è evidente la crescitadellapopolazionescolasticastraniera.
Nel 2016/2017, l’incremento è posi-tivo rispetto al precedente (nell’A.S.2015/2016 si è registrato un leggerodecremento nel numero di studentistranieri, -68 unità, rispetto al2014/2015)seconsideriamocheinSi-
ciliac’èstatoundecrementocomples-sivonelnumerocomplessivodialunniitaliani(Tav.1).L’incidenzamaggioredialunniconcit-tadinanza non italiana, nell’A.S.2016/2017,siregistranellescuolepri-marie (8.421), che assorbono ilmag-gior numero degli studenti presenti,con incremento del 2,2% rispettoall’A.S.precedente.Nellescuoleprimarieèpresenteil33%dialunniconcittadinanzanonitalianamentre nelle scuole secondarie di IIgrado si ritrova il 26,4% di presenze(Tav.2;Graf.2).Nell’anno scolastico 2016/2017, l’in-crementonelnumerodiiscrittiallapri-maria,ma anche alla secondaria di IIgrado,èdacorrelarealpassaggiodeglistudenti,nellalorocarrierascolastica,agliordinisuccessivi(Tav.3;Graf.3).LaquotadeinatiinItaliasultotalede-gli studenti con cittadinanza non ita-liananell’A.S.2016/2017èdel43,3%,
Tav. 1 – Alunni stranieri e italiani presenti in Sicilia. A.S. 2013/2014-2016/2017A.S. Stranieri Italiani Totalealunni
2013/2014 24.132 791.676 815.8082014/2015 24.387 782.391 806.7782015/2016 24.319 769.405 793.7242016/2017 25.536 750.541 776.077
Tav.2–AlunniconcittadinanzanonitalianainSiciliaperordinediscuola(valoriassoluti).A.S.2016/2017
Secondaria Secondaria
I grado II grado
Sicilia 4.435 8.421 5.944 6.736 25.536Italia 164.820 302.122 167.486 191.663 826.091
Valori assoluti
Infanzia Primaria Totale
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
103
con un’incidenza del 30,0% nellascuola dell’infanzia, del 40,5% nellaprimaria,del16,0%nellascuolasecon-daria di primo grado. L’incidenzami-noredel13,7%siregistranellascuolasecondariadisecondo(Tav.4).Ilnumerodistudentistranierientratiper la prima volta nel sistema scola-
stico regionalenegliultimiannièan-dato diminuendo (Graf. 4), passandodai 2.384 nell’anno scolastico2014/2015,ai2.514nel2015/2016,ai1.348nel2016/2017.Ilcalointeressatuttiigradidiistruzionema,inpartico-larmodo,inlineaconildatonazionale,lascuolaprimaria.Alivellonazionale,seconsideriamoladistribuzione territoriale degli alunnistranierientratiperlaprimavoltanelsistemascolasticoitaliano,ivaloripiùelevati dell’incidenza sul totale deglistranierisiregistranoinSicilia(5,9%).
Graf.2–AlunniconcittadinanzanonitalianainSiciliaperordinediscuola(valoripercentuali).A.S.2016/2017
17,4
33,0
23,326,4
0,0
5,010,0
15,0
20,025,0
30,0
35,0
Infanzia Pimaria SecondariaIgrado
SecondariaIIgrado
Secondaria SecondariaIgrado IIgrado
2014/2015 4.287 8.413 5.885 5.802 24.3872015/2016 4.193 8.239 5.691 6.196 24.3192016/2017 4.435 8.421 5.944 6.736 25.536
valoriassoluti
Infanzia Primaria Totale
Tav.3–AlunniconcittadinanzanonitalianainSiciliaperordinediscuola(valoriassoluti).A.S.2014/2015-2016/2017
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
104
Ciòèinlineaconlapresenzadialunnidi recente migrazione e con l’inseri-mentodiminori stranierinonaccom-pagnati.Nell’anno scolastico 2016/2017, lapresenzamaggioredialunniconcitta-dinanza non italiana si registra nellascuolaprimaria.Nonostanteciò,ildatodelle presenze di minori nelle scuolesecondariediIIgradoèinteressante,eportaadunariflessionesulletendenzeinattosullasceltadell’indirizzo.La scelta del percorso è orientata so-prattutto nella direzione degli istitutitecniciossiaversol’acquisizionedidi-plomiprofessionalizzantichepossanofacilitare il diretto inserimento nelmercatodellavoro.Il36,5%deglialunniconcittadinanzanonitalianasultotaledeglialunninonitaliani, in continuità con l’A.S.2015/2016,sonopresentinegliistitutitecnici.Agliistitutitecniciseguonoili-cei,doveèpresenteil33,7%e,infine,
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
Graf.3–AlunniconcittadinanzanonitalianainSiciliaperordinediscuola(valoripercentuali).A.S.2014/2015-2016/2017
17,6
34,5
24,1 23,8
17,2
33,9
23,425,5
17,4
33,0
23,326,4
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
Infanzia Primaria SecondariaIgrado
SecondariaIIgrado
2014/2016 2015/2016 2016/2017
Tav.4–Alunniconcittadinanzanon italiana,nati in Italiaperordinediscuola(valoriassoluti).A.S.2014/2015-2016/2017
Infanzia Primaria SecondariaIgrado SecondariaIIgrado Totale2014/2015 3.092 3.690 1.617 1.156 9.5552015/2016 3.159 4.124 1.706 1.338 10.3272016/2017 3.284 4.485 1.775 1.519 11.063Fonte:Elaborazionesu dati Miur
105
gli istituti professionali con il 29,8%(Tav.5).La popolazione straniera presentenelle scuole è eterogenea per prove-nienzaenonèdiversadagliultimianni.Nella composizione della popolazionescolasticastranierasiosservaunapre-valenzadelleprovenienzeeuropeeri-spettoalleextraeuropee.L’Europarap-presenta il continente prevalente, se-guita dall’Africa, dall’Asia e infinedell’America(Graf.5)ancheserispettoall’A.S.2015/2016siosservaunincre-mentonelnumerodipresenzeprove-nientidall’Africa.Anche per l’anno scolastico2016/2017, gli studenti presenti nelterritorioregionale,provengonodaunnumero ristretto di Paesi ossia dallaRomania(29,8%),dalMarocco(9,8%)edall’Albania(8,6%)(Graf.5).
Graf.4–Alunniconcittadinanzanonitalianaentratiperlaprimavoltanelsistema scolastico per ordine di scuola in Sicilia (valori assoluti). A.S.2014/2015-2016/2017
1.048672 664
2.384944
702 868
2514
172658 518
1348
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
Pimaria SecondariaIgrado SecondariaIIgrado Totale
2014/2015 2015/2016 2016/2017
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
106
3.LeprovinceLapresenzadistranierinelleprovincesicilianeèstrettamentelegataalleop-portunità di inserimento lavorativo eoccupazionale che i territori offronoalle famiglie.LamaggiorepresenzasiconcentraattornoalleprovincediPa-lermo,Catania,RagusaeMessina.Nellealtre province, la distribuzione dellapopolazionestranieradisegnaunpoli-centrismo etnico che si esprime inun’elevatapresenzadialunnistranierianche in piccoli comuni. La provinciaconunnumeroinferiorediminoristra-nierièEnna.Lamaggiore incidenza di alunni sullapopolazionescolasticastraniera(Graf.6) si concentra soprattutto nella pro-vincia di Palermo (20,5%), Catania(18,3%)eRagusa(16,3%).A livello provinciale nell’A.S.2016/2017, sipreferisconogli IstitutiTecnici nella provincia di Messina
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
Graf.5–AlunniconcittadinanzanonitalianaperContinenteinSicilia(va-loripercentuali).A.S.2015/2016-2016/2017
Licei Tecnici Professionali Totale2015/2016 1.905 2.122 1.775 5.8022016/2017 2.268 2.460 2.008 6.736
Tav.5–Alunniconcittadinanzanonitaliana,perpercorsodiscuolaSecon-dariadiIIgradoinSicilia(valoriassoluti).A.S.2014/2015-2016/2017
51,7
26,8
17,2
4,20,2
48,2
30,5
17,5
3,70,1
0
10
20
30
40
50
60
Europa Africa Asia America Oceania
2015/2016 2016/2017
107
(47,6%), di Ragusa (35,4%) e di Tra-pani(36,6%);mentreiLiceinellapro-vinciadiCatania(39,3%)ediPalermo(38,9%);e,infine,gliIstitutiProfessio-nali nella provincia di Agrigento
(44,9%), di Caltanissetta (45,8%), diEnna(44,7%)ediSiracusa(36,8%).Lapresenzaeuropea,a livelloprovin-ciale (Tav. 7), è presente in manieraprevalenteintutteleprovince,mentre
vienesuperatadaquellaasiaticaedaquellaafricanasoltantonellaprovinciadiPalermo.
Graf.6–Alunniconcittadinanzanonitalianaperprovincia(percentualisultotalealunniconcni).A.S.2016/2017
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
21,9
18,2
15 14,8
8,9 8,37,2
4
1,8
20,5
18,3
16,3
14,1
9,18,3
7,2
4,4
1,80
5
10
15
20
25
Palermo
Catania
Ragusa
Messina
Trapani
Agrigento
Siracusa
Caltanissetta
Enna
2015/2016 2016/2017
108
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
Province A.S.2014/2015 A.S.2015/2016 A.S.2016/2017Agrigento 2.014 2.020 2.119Caltanissetta 999 964 1.118Catania 4.460 4.434 4.682Enna 477 440 457Messina 3.560 3.590 3.611Palermo 5.511 5.330 5.241Ragusa 3.448 3.645 4.156Siracusa 1.703 1.740 1.827Trapani 2.215 2.156 2.325Sicilia 24.387 24.319 25.536
Tav.6–Alunniconcittadinanzanonitalianaperprovincia(valoriassoluti).A.S.2014/2015-2016/2017
Fonte:Elaborazionesu dati Miur
Tav.7–Alunniconcittadinanzanonitalianapercontinentediprovenienzaeprovincia(valoriassoluti).A.S.2016/2017Province Europa Africa America Asia Oceania Apolide Nonindicato TotaleAgrigento 1.310 621 50 137 1 0 0 2.119Caltanissetta 630 334 17 137 0 0 0 1.118Catania 2.446 1.145 233 853 5 0 0 4.682Enna 290 109 14 44 0 0 0 457Messina 1.765 801 106 935 3 1 0 3.611Ragusa 2.438 1.509 82 125 2 0 0 4.156Palermo 1.547 1.564 242 1.875 13 0 0 5.241Siracusa 795 665 124 241 2 0 0 1.827Trapani 1.091 1.043 65 126 0 0 0 2.325Sicilia 12.312 7.791 933 4.473 26 1 0 25.536
109
ISTRUZIONEETECNOLOGIE:
ILPROGETTO“STUDIAREMIGRANDO”
diG.Fulantelli1,G.Todaro1,D.Taibi1,D.LaGuardia1,M.Arrigo1,V.Pipitone2
(1)ConsiglioNazionaledelleRicerche-IstitutoperleTecnologieDidattiche(ITD)
(2)ConsiglioNazionaledelleRicerche–IstitutodiStudisulleSocietàdelMediterraneo(ISSM)
110
1.PremessaCome rilevano i dati del Ministero
dell’Interno,nelcorsodegliultimidue
anni,inItaliailnumerodegliarrividei
Minori stranieri non accompagnati
(MSNA) è diminuito sensibilmente
(Graf. 1). Ciò riconosce due differenti
cause:daunlatolariduzionecomples-
sivadeiflussidimigrazioneforzatanel
Mediterraneo(passatinell’arcodisoli
tre anni da oltre un milione a circa
140milapersone),dall’altrol’effettodi
una nuova politica interna tesa alla
chiusuradeiportinazionali.
NonostanteiflussidiMSNAsianosen-
sibilmentediminuiti,iminoristranieri
presentiinItaliarappresentanoancora
unacomponenteimportantedellapo-
polazione straniera. I dati raccolti dal
Ministero del Lavoroe delle Politiche
Sociali,riportatinelgraficoseguenteci
restituisconolaconsistenzaneltempo
ditalecomponente(Graf.2).
Secondo il Reportmensile pubblicato
dallo stesso Ministero del Lavoro e
dellePoliticheSociali,afebbraio2019,
oltreil32%deltotaledeiminoristra-
nierinonaccompagnatipresentiecen-
sitiinItaliarisultaaccoltodastrutture
localizzate in Sicilia, regione nella
qualesiconcentranoprevalentemente
Graf.1–AndamentodegliarriviinItaliadeiMinoriStranieriNonAccom-pagnati
Fonte:ElaborazionesudatiUNHCReMinisterodell’Interno
111
i MSNA provenienti dall’Africa Occi-
dentale. Nelle strutture siciliane ven-
gonoaccolteinparticolarelamaggiore
percentualediragazzeminorenninon
accompagnate presenti in Italia (pari
adoltreil44%dell’interapresenzana-
zionale) che nella maggior parte dei
casi provengono dalla Nigeria e
dall’Eritrea.
La presenza digiovanie giovanissimi
migranti nel territorio italiano conti-
nua a sollecitare una profonda rifles-
sione sugli strumenti utilizzati per la
loro formazione di base e per la loro
formazione professionale. Come ave-
vamofattocennonellaprecedenteedi-
zionedelpresenteRapporto,laforma-
zionededicataaigiovanimigrantipuò
esserevistacomeun’opportunitàdiin-
vestimentoperilnostroPaese.Inque-
sta prospettiva, lanciavamo l’idea di
unanuovapiattaformainformaticade-
dicata esplicitamente alla formazione
deigiovanimigrantiorientatiasoste-
neregliesamiperilsuperamentodella
licenza media inferiore. Qui presen-
tiamo,quindi,lapiattaformarealizzata
e i primi risultati della lunga fase di
sperimentazione.
2.IlprogettoLoscorsoanno,l’IstitutoperleTecno-
logieDidattiche del CNR, insiemealla
ScuoladiLinguaitalianaperStranieri
(ITASTRA)dell’UniversitadiPalermoe
al Fondo delle Nazioni Unite per l’in-
fanzia(UNICEF),hannoavviatoilpro-
getto Studiare Migrando finalizzato a
Graf.2–MinoriStranieriNonAccompagnatipresentiecensitiinItalia
Fonte:ElaborazionesudatidelMinisterodelLavoroedellePoliticheSociali
112
realizzare una piattaforma e-learning
fruibiledadispositivimobiliedaper-
sonalcomputer,chesupportasseiMi-
nori Stranieri Non Accompagnati
(MSNA)e,piùingenerale,igiovanimi-
granti,nellapreparazioneall’esamedi
Stato conclusivo del primo ciclo di
istruzione.
Il progetto è stato patrocinato dal
MIUR-UfficioScolasticoRegionaleper
laSicilia.
StudiareMigrando si rivolge priorita-riamenteatuttiigiovanimigrantiche
vivono in Italia, e che si preparano
all’esamediStatoconclusivodelprimo
ciclo di istruzione. IMSNAcensiti dal
Ministero del Lavoroe delle Politiche
Sociali al 30/9/2018 erano 12.112.
Tuttavia,ilprogettonasceesisviluppa
inSicilia,aseguitodell’emergenzami-
gratoriadegli scorsianni,chehapor-
tatolaregioneaospitareoltreil43%
dei MSNA presenti in Italia, cosicché
l’istruzione di questi giovani è diven-
tataunaprioritàsociale.
Studiare Migrando si sviluppa su unmodellodidatticobendefinito,chena-
sce da una profonda conoscenza non
solodellecaratteristichedegliappren-
denti,maanchedellepotenzialitàedu-
cative offerte dalle nuove tecnologie.
Ciòcostituisceunprerequisitoirrinun-
ciabile per la pianificazione di espe-
rienzediapprendimentoinformaleedi
mobile learning con elevati standard
qualitativi.
Ilprogettohaprevistolarealizzazione
di7modulialtamenteinterattivi,dicui
2 dedicatia rafforzare le competenze
sull’usodellalinguaitalianapercomu-
nicare,e5finalizzatiasviluppareeraf-
forzareleconoscenzeelecompetenze
richieste dall’esame conclusivo del
primociclodiistruzione.
Tutti imoduli sonostatiprogettati in
mododa semplificare la fruizione dei
contenuti,efornendofeedbackimme-
diatiagliapprendentiperpoterverifi-
careglieventualierroricommessi,così
da poter ripetere il singolo esercizio
senza alcuna limitazione; inoltre, l’in-
terfaccia dell’App è stata disegnata in
manieradapoteresserefortementein-
tuitiva e comunicativa, e allo stesso
tempo diversificando gli esercizi
nell’Appcosìdaforniresemprenuovi
stimoli(Fig.1);infine,lapiattaformae-
learningconsentel’attivazionediclassi
virtualiall’internodellequaligruppidi
apprendentipossonoessereguidatida
unoopiùdocenti(adesempio:docenti
CPIA; educatori presso le comunità;
ecc.).
Per consentire l’accesso alla piatta-
forma e-learning, è stata realizzata
l’App Studiare Migrando, disponibileperdispositiviAndroideiOS,maanche
per computer con sistemi operativi
WindowseApple,mantenendoomoge-
neitàeuniformitànell’interfaccia(Fig.
113
2).Ciòfasìchel’esperienzadifruizione
sia pressoché identica a prescindere
dal dispositivo (smartphone; tablet;
PC,portatile)dacuicisiconnettealla
piattaformae-learning.
Lascelta del dispositivomobilecome
principale strumento per la fruizione
deimaterialididatticinonecasuale;la
disponibilitadeitelefonicellulareede-
gli smartphone da parte dei MSNA e
unodeipochifattoricheaccomunara-
gazzidalleoriginiedallestorie(anche
insensoeducativo)tantodiverse:laFi-
gura3mostracomelaSiciliaospitimi-
granti provenienti da diverse regioni
delMondo, e l’ampiezza di questa di-
versitàèunicatratutteleregionid’Ita-
liaed’Europa.Losmartphonediventa,
quindi,unostrumentoattraversocuiè
possibileparlareaunavarietàdiper-
sonecosìampia.
Fig.1– Esempidiesercizidisponibilisull’AppStudiareMigrando(proget-tazioneerealizzazionegraficaacuradiRobertoSpeziale)
Fig.2–StudiareMigrandosudiversepiattaforme
114
Oltre alla loro ampia diffusione tra i
MSNA, i dispositivi mobili costitui-
sconolostrumentocheoffremaggiori
potenzialitàperlarealizzazionediap-
plicazioniasupportodeimigranti, tra
cuisievidenziano:
- l’uso del cellulare non richiedecompetenze tecniche, come quelle
che possono essere richieste per
l’uso del PC o che vengonoperce-
pitecomenecessarieperutilizzare
uncomputer;
- in generale, anche le persone conbassi livelli di scolarità sono in
gradodiutilizzareuntelefonocel-
lulare;
- l’usodiquestidispositivisvincolaiMSNAdaldoversitrovareinunpar-
ticolare spazio fisico in un tempo
fissato, potendo così costituire un
elemento di continuità anche nel
caso in cui si trasferiscanoda una
città ad altra, o non possano fre-
quentareconregolaritàunaclasse.
Aquestifattoripratici,siunisconoiri-
sultatidinumerosericerchechenegli
annihannodimostratocomeidisposi-
tivimobili possano favore l’apprendi-
mentoinnumerosiambitidisciplinari.
3.LafasesperimentaleNellafasesperimentaledelprogetto,il
targetprefissatoeranoiMSNAospitati
da strutture in Sicilia. Oltre 300 stu-
dentihannoutilizzato l’Appperacce-
dereallapiattaforma,ealfinedimeglio
Fig.3– Concentrazionedeimigrantinellevarieregionidell’Italia
Fonte:DatidelMinisterodell’Internoal30aprile2017
115
comprenderelepotenzialitàdiutilizzo
dell’App in vari contesti, sono state
coinvoltevarietipologiedistrutturedi
accoglienzaeformazione:centridiap-
prendimentopergliadulti(CPIA),cen-
tri di accoglienza, la stessa Scuola di
italianoperStranieridiUNIPA.
Lavalutazionedelprogettoèavvenuta
attraversodiversistrumenti:preepost
test, analisi dei dati registrati nella
piattaformasecondologichedellearn-
ringanalytics,osservazionisulcampo,
feedbackdeglistudenti,deiformatori,
deglioperatoridellecomunità,ecc.Iri-
sultati della fase sperimentale hanno
mostrato un alto livello di apprezza-
mento da parte degli studenti che
hannoutilizzatol'App,ebuonilivellidi
miglioramenti delle competenze lin-
guistiche.
A fronte dei risultati positivi, impor-
tantifattoriesternisubentratinellase-
conda fasedelprogettohannorallen-
tatolasecondafasedellasperimenta-
zione prevista a partire da settembre
2018: i cambiamenti nell’afflusso mi-
gratorio e nel sistema di accoglienza;
unaconseguentepreoccupanteperdita
di motivazione da parte degli opera-
tori;unalto turnoverdeglioperatori
coinvolti.
4.Ilmodello“StudiareMigrando”esviluppifuturiIl numerodiminori stranieri non ac-
compagnati resta in Italia ancora ele-
vato. Come il progetto Studiare Mi-
grandohaavutomododi dimostrare,
esso rappresenta un efficace stru-
mentoasupportodell’apprendimento
dellalinguaitalianaedellecompetenze
scolastiche necessarie per affrontare
l’esamedi Stato conclusivo del primo
ciclodiistruzione.
L'approvazionedellanuovalegge1di-
cembre2018,n.132haseveramenteli-
mitato lapossibilitàper imigrantie i
rifugiati all’accoglienza e al sostegno
nelloroprocessodiinclusionesociale,
compreso le opportunità di frequen-
tarecorsidilinguaitaliana.Pertalera-
gione,sullabasedell’esperienzadiStu-
diare Migrando, è stata progettata e
implementata una nuova App, alla
qualeèstatodatoilnomediStuadiaMi.
Gliobiettivieducatividiquestanuova
App,nonsonopiùincentratisullapre-
parazioneall’esamediStato,mapiut-
tostoalrafforzamentodellalinguaita-
lianapercomunicare.Intalmodo,siin-
tendeampliarelaplateadegliutenti,e
raggiungeretuttiqueimigranticheri-
schianodirimanereesclusidapercorsi
diistruzionestrutturati.
Le 2 app, Studiare Migrando e Stu-
diaMi,voglionocosìandareoltreiltar-
getprioritarioinziale,vistocheleApp
si prestano ad essere utilizzateanche
in atri contesti, tra cui vale la pena
116
menzionareigiovanistraniericheven-
gono inseriti nelle classi ordinarie e i
rifugiatiorichiedentiasiloadulti.
Infine, esse rappresentano un’occa-
sioneancheper tuttiglioperatoridel
settore: docenti dei CPIA; educatori
presso le strutture diaccoglienza; tu-
tori;volontari;ecc.Questefigurepro-
fessionali possono trovare in queste
Appunvalidosupportoallalorodidat-
tica.
117
SALUTE
PREVALENZAEPERCEZIONEDELLEMALATTIE
SESSUALMENTETRASMISSIBILINELLAPOPOLAZIONE
FEMMINILEMIGRANTEPRESENTE
NELTERRITORIOPALERMITANO:
STUDIOPILOTAAMETODOLOGIAMISTA
diMartaRibul(corsistadelVIEdizioneExecutiveMasterinSaluteGlobaleeMigrazioni,A.A2018/2019;
TutorSimonaLaPlaca,SIMM–SocietàItalianadiMedicinadelleMigrazioni)
119
1. La dimensione femminile della
migrazione
Imigrantichesbarcanosullecosteita-
liane rappresentano una popolazione
eterogenea e in continua trasforma-
zione:acambiareèilnumerodegliar-
rivi, con un calo dell’80% a giugno
2018, mai registrato prima; la nazio-
nalità vede ora ai primi posti tunisini
ed eritrei, invece che persone prove-
nienti dall’Africa subsahariana; l’età,
con un aumento dei minori non ac-
compagnati1. Accanto a questi cam-
1InternationalOrganizationforMigration(IOM),
Mixed Migration Flows in the Mediterranean –CompilationofAvailableDataandInformation–June2018,Giugno2018:https://www.iom.int/sites/default/files/dtm/
mediterranean_dtm_201803.pdf;
InternationalOrganizationforMigration(IOM),
Mixed Migration Flows in the Mediterranean –Compilation of Available Data and Information,Marzo2018:
https://www.iom.int/sites/default/files/dtm/
mediterranean_dtm_201803.pdf;
biamenti si registrano, però, anche
elementi di continuità: dal 2016, le
donne costituiscono sempre circa il
13%dellepersoneapprodateinItalia;
sono di origine nigeriana nella quasi
totalitàdeicasi, conmenodi25anni,
tutte vittime di violenza sessuale2. I
numeri che descrivono la dimensione
femminile della migrazione rivelano
caratteristicheproprie legatealgene-
re: la ragione principale per cui una
InternationalOrganizationforMigration(IOM),
Migration Flows to Europe,Overview, Dicembre2017:
https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/r
esources/2017_Overview_Arrivals_to_Europe.p
df.
2InternationalOrganizationforMigration(IOM),
UKAid.Studyonmigrants’profiles,driversofmi-grationandmigratory trends.A researchon thesocioeconomicprofileofmigrantsarrivinginIta-ly,2016:https://italy.iom.int/sites/default/files/news-
documents/Migrants%20Study%20-
%20FINAL%20ENG%20VERSION%20-
%20ELEC.pdf.
donnascegliediintraprendereilviag-
gioèingenerelegataadiscriminazio-
ni (65% dei casi) o motivi familiari
(40% circa dei casi) e la decisione di
partire è spesso presa da un altro
componentedellafamigliadelladonna
in quasi il 60% dei casi. La violenza
costituisce un elemento di continuità
dell’esperienza migratoria femminile,
esperita durante la traversata del de-
serto, la prigionia libica, il viaggio in
mareeche,senonpropriamentecon-
trollata, continuaanchedopo lo sbar-
co3. Proprio questoelemento rende il
profilo di salute delle donnemigranti
peculiarerispettoalprofiloepidemio-
logico del resto della popolazione.Da
un punto di vista clinico-
3A. Lanni,Donne rifugiate, la violenza ha moltefacce. Associazione Carta di Roma in collabora-zione con UNHCR, The UN Refugee Agency,
2017:
https://www.unhcr.it/risorse/carta-di-
roma/fact-checking/donne-rifugiate-la-
violenza-molte-facce.
120
epidemiologico, infatti, a richiedere
particolareattenzioneèpropriolasa-
lutesessuale-riproduttivadelledonne,
intaccatadall’esposizioneallaviolenza
sessuale. Questa determina conse-
guenze fisicheepsicologichedibreve
e lungotermine4.Conseguenzefisiche
sono, ingenere, lesionigenitali,gravi-
danze indesiderate,aborto, conunri-
schioduevoltesuperiorerispettoalle
donnechenonhannosubitoviolenza,
malattie sessualmente trasmissibili,
conunrischiodiesposizioneunavolta
emezzamaggiore,disfunzionisessua-
li, infertilità, infezioni urinarie, dolori
lombari, alterazioni gastrointestinali,
ridotta mobilità. Quelle psicologiche,
invece, pur considerata la molteplice
unicità del quadro patologico, si
4WorldHealthOrganization (WHO), Chapter 2.
Sexualviolence:prevalence,dynamicsandconse-quence:http://www.who.int/violence_injury_preventio
n/resources/publications/en/guidelines_chap2.
pdf.
esprimono attraverso sindrome da
trauma da stupro, disturbo post-
traumatico da stress, depressione, fo-
biesociali,ansiaetentatividisuicidio.
Particolare attenzione deve essere ri-
volta,però,alleMalattieSessualmente
Trasmissibili:ilprofiloepidemiologico
riscontrabile nella popolazione fem-
minile migrante è caratterizzato da
malattie infettive a trasmissione ses-
suale (gonorrea, HBV, HCV, HIV, tri-
comoniasi)contrattenelPaesediori-
gine e aggravato dall’esperienza mi-
gratoriae libica5.Laletteratura, infat-
5World Health Organization (WHO), Regional
Office for Europe,Migration and health: key is-sues:http://www.euro.who.int/en/health-
topics/health-determinants/migration-and-
health/migrant-health-in-the-european-
region/migration-and-health-key-
issues#292115;
World Health Organization (WHO), Regional
Office for Europe, Health of refugees and mi-grants. Regional situation analysis, practices,
ti, evidenzia una chiara correlazione
fra l’esperienzadiviolenzasessualee
l’insorgenzadiMST6.Situazionidicrisi
experiences, lessons learned and ways forward,2018:
http://www.who.int/migrants/publications/EU
RO-report.pdf;
A. Parish, Gender-Based Violence againstWom-en:BothCauseforMigrationandRiskalong theJourney,MPI–MigrationPolicyInstitute,2017:https://www.migrationpolicy.org/article/gend
er-based-violence-against-women-both-cause-
migration-and-risk-along-journey.
6WorldHealthOrganization(WHO),Globalinci-denceandprevalenceofselectedcurablesexuallytransmittedinfections,2008,2012:http://apps.who.int/iris/bitstream/handle/106
65/75181/9789241503839_eng.pdf?sequence=
1;
Center for Disease Control and Prevention
(CDC), Human Papillomavirus (HPV), 2016:https://www.cdc.gov/hpv/parents/whatishpv.
html;
WorldHealthOrganization(WHO),Humanpap-illomavirus (HPV) and cervical cancer, 2018:http://www.who.int/news-room/fact-
sheets/detail/human-papillomavirus-(hpv)-
and-cervical-cancer.
121
e conflitto, inoltre, come quella libica
attuale, così come l’esperienzamigra-
toria stessa, costringono le donne a
prestazionisessualioaldiventarevit-
timeditrattadiessereumaniincam-
bio di beni di prima necessità quali
acqua, cibo, alloggio o soldi.Nel caso
incui,perciò, ledonneintraprendano
il percorso migratorio sole o vivano
situazionidiprigioniarisultanoessere
maggiormente esposte alla violenza
sessuale7. Oltre alla maggiore esposi-
7United Nations High Commissioner for Refu-
gees(UNHCR),SexualViolenceagainstRefugees.Guidelines on Prevention and Response, 1995:www.refworld.org/pdfid/3ae6b33e0.pdf;
SK Schwarcz, WL Whittington, Sexual assaultand sexually transmitteddiseases:detection andmanagement in adults and children, Rev InfectDis.1990,Jul-Aug12,Suppl6:S682-90;
UnitedNationsHighCommissionerforRefugees
(UNHCR), Sexual and Gender-Based Violenceagainst Refugees, Returnees and Internally Dis-placed Persons. Guidelines for Prevention andResponse,2003:
zioneaviolenzasessuale legataalge-
nere,lacontrazionediMSTèfacilitata
dallamaggiore vulnerabilità biologica
delledonne,talipercuisanguinamen-
to e lacerazioni genitali post-violenza
facilitanolapenetrazionedipatogenie
l’insorgenzadi infezioni; inoltre,mag-
giore è l’esposizione a episodi di vio-
lenza e il numero dei carnefici, mag-
giore è il rischio di infezione8. In un
https://www.unicef.org/emerg/files/gl_sgbv03.
pdf.
8StopViolenceAgainstWomen,TheAdvocatesforHuman Rights. Sexual Assault, HIV/AIDS andOtherSTIs,1febbraio2006:https://www.stopvaw.org/sexual_assault_hiv_ai
ds_and_other_stis;
The Reproductive Health Response in Conflict
Consortium (RHRC), Guidelines for the Care ofSexuallyTransmittedinConflict-AffectedSettingsDevelopedbytheWomen’sCommissionforRefu-geeWomenandChildrenonbehalfoftheRepro-ductive Health Response in Conflict Consortium2004Infections,2004:https://www.womensrefugeecommission.org/i
mages/zdocs/sti_gl1-4.pdf;
rapporto vaginale non protetto, ad
esempio,ledonnesonoarischiodalle
dueallecinquevoltesuperioridicon-
trarre l’HIV rispetto agli uomini, la
prevalenza di gonorrea va dal 6 al
12% e quella di sifilide arriva fino al
3% in donne vittime di violenza. Pur
non essendoci dati disponibili, è in
ognicasopossibilestimareunaltori-
schio di infezione da clamidia, così
come da herpes simplex, HBV, HIV,
HPV.
2.Razionale
Considerati il profilo demografico ed
epidemiologicodelledonnemigrantiè
possibileavanzarelaseguenteipotesi:
le donne migranti che sbarcano sulle
coste italiane presentano alterazioni
World Health Organization (WHO), Guidelinesfor medico-legal care for victims of sexual vio-lence:http://www.who.int/violence_injury_preventio
n/resources/publications/en/guidelines_chap6.
pdf.
122
dello stato di salute, correlate a pro-
blematiche sanitarie precedenti
all’esperienzamigratoria,perchélega-
te al contesto d’origine, cui si somma
unasituazionedialterazionedellasa-
lute sessuale e riproduttiva, causata
dall’esposizioneallaviolenza,inparti-
colareditiposessuale,esperitaduran-
te ilpercorsomigratorioeconculmi-
nenellapermanenzainLibia.Aparti-
redaquantoaffermatodallapubblica-
zionedelleLineeGuida“Icontrolliallafrontiera. La frontiera dei controlli.Controllisanitariall’arrivoepercorsiditutelaperimigrantiospitineicentridiaccoglienza”stilatedall’IstitutoNazio-nale per la promozione della salute
delle popolazioni Migranti ed il con-
trasto delle malattie della Povertà
(INMP), l’Istituto Superiore di Sanità
(ISS)e la Società Italiana diMedicina
delle Migrazioni (SIMM), che racco-
manda lo screening per le Malattie
Sessualmente Trasmissibili per i mi-
grantipresentiinstrutturediseconda
accoglienzae,infine,dallapraticaquo-
tidiana dei professionisti sanitari
dell’A.S.P., dell’ARNAS Civico e
dell’Azienda Ospedaliero-
Universitaria Policlinico “P. Giaccone”
di Palermo, che hanno riscontrato
un’ampia casistica di problematiche
ginecologiche nella popolazione fem-
minilemigrante,sièdecisodiavviare
questo studio pilotacon l’obiettivo di
indagarelostatodisalutesessualeef-
fettivo e percepito delle donne mi-
granti accolte presso alcuni Centri di
Accoglienza Straordinaria (CAS) della
città e della provincia di Palermo, of-
frendo allo stesso tempounpercorso
sanitario rispetto alle MST e per la
prevenzione e diagnosi precoce del
carcinoma della cervice uterina, con
conseguente presa in carico e tratta-
mento. Trattandosi, nel caso delle
donne migranti, non soltanto di una
popolazione idonea in termini di età
allasomministrazionedelvaccino,ma
anche di un gruppo di beneficiarie
estremamente vulnerabili per
l’esperienzamigratoria stessa, la par-
tecipazioneaquestopercorsodiagno-
stico-terapeutico è stata loro offerta
come aspetto fondamentale per la
promozione della loro salute, corre-
lando la vaccinazione a momenti in-
formativichefavorisserounapresadi
consapevolezza rispetto alla salute
sessuale-riproduttiva da parte delle
beneficiarie stesse, che potessero,
quindi, scegliere inmaniera consape-
voleseaderirealprogramma.Inque-
stoprogettodipromozionedellasalu-
te si è inserito questo studio pilota il
cuiobiettivoprimarioèstatoquellodi
determinare,sullabasedeglistrumen-
ti a disposizione delle beneficiarie,
tanto la prevalenza quanto la perce-
zionedellestesserispettoallalorosa-
lute sessuale-riproduttiva, con focus
sulleMSTesull’HPV.
123
3.Materialiemetodi
Considerata la progettualità e
l’obiettivodellostudio9,èstatoritenu-
to opportuno realizzare lo stesso at-
traverso un approccio a metodologia
mistaquali-quantitativa,perlasuaca-
pacità di fornire una migliore com-
prensione dell’oggetto di studio, in
particolare del profilo socio-
demografico, epidemiologico, i fattori
di rischio e la partecipazione al pro-
9Hannocollaboratoallarealizzazionedellostu-
diopilota:
- Dipartimento di Scienze per la Promozione
della Salute, Materno-Infantile, di Medicina In-
terna e Specialistica di eccellenza “G.
D’Alessandro”-PROMISE,inparticolareDavide
Sarà,ClaudiaColomba,ProvvidenzaFicano,Giu-
seppinaCapra,SimonaLaPlaca,AntonioCascio,
AnnaGiammanco;
-A.S.P.diPalermo,conOrnellaDino;
- U.O.C. di Malattie Infettive ARNAS Civico di
Palermo,conTullioPrestileo;
-CASSignoradiLourdesdiVillafrati(PA)perle
interviste;
-FabioRossiperleanalisistatistiche.
getto, attraverso il confronto e
l’unionediduetipidi informazioni, le
risposte ad un questionario e quelle
fornite durante un’intervista. Attra-
verso la contemporanea ma indipen-
denteraccoltaeanalisididatiqualita-
tiviequantitativicheattribuisceacia-
scunadelle due componenti lamede-
simaautorevolezza,completatadauna
revisione della letteratura scientifica
esistente,è statopossibile, in seguito,
confrontareirisultatitramitetriango-
lazioneconvergente.
Inserendosi questo studio pilota
all’interno di un progetto di promo-
zione della salute rivolto alle donne
migrantiattualmenteresidentipresso
alcuni Centri di Accoglienza Straordi-
naria (CAS) della cittàe della provin-
ciadiPalermo,questoèstatopensato
comerisposta,aseguitodellaraccolta
di informazioni anamnestiche, a pro-
blematichedell’apparatogenitaledelle
donnestesse.Ilprogettoprevedevaun
percorsodiagnostico-terapeuticomul-
tifasico gestito da un’equipe multidi-
sciplinarediprofessionisti.Nello spe-
cifico,fasieprofessionisticoinvoltinel
progetto sono stati: reclutamento, in-
formazione,visita infettivologica,vac-
cinazione, visita ginecologica, analisi
microbiologiche, follow-up, interviste
qualitative.Le fasidelpercorsosopra
riportato hanno permesso la raccolta
di informazioni sul profilo di salute
delle donnemigranti di tipo propria-
mente epidemiologico-quantitativo.
Tanto i dati anagrafici e anamnestici
raccoltidurante le consulenzespecia-
listiche e attraverso il questionario
somministrato, quanto i referti degli
esamidi laboratoriohannooffertoun
quadro epidemiologico della salute
sessuale delle beneficiarie. A questa
primafasediraccoltaeanalisididati
quantitativi, se n’è aggiunta una se-
conda relativa a dati antropologico-
qualitativi. Questa fase prevedeva
124
l’incontro con le beneficiarie del pro-
getto e un’intervista, svolta in lingua
veicolare, con l’obiettivo di ottenere
informazioni rispetto alla percezione
delle stesse nella partecipazione al
progetto. L’intervista è stata svolta
comeuncolloquioduranteilqualealle
donne venivano poste domande che
permettesserodi raccogliere informa-
zioni aggiuntive e complementari a
quelleottenuteattraversoildatabase,
riguardanti il loro profilo di salute,
possibilicauseadessocorrelateeuna
descrizionecomplessivaegeneraledel
progetto. Questa seconda fase si è
svolta attraverso un momento intro-
duttivo gruppale, in cui sono state
spiegate ragioni e finalità
dell’incontro,euncolloquioindividua-
lecostituitodatredomandeaperte.Le
domande riguardavano le stesse tre
macroaree che costituivano l’area di
indagine dello studio: la malattia, le
causedellastessa,ilprogetto.Lascelta
dirivolgeretredomandeaperteèsta-
tapresapergarantiretotalelibertàdi
risposta, senza influenzare in alcun
modolerisposte.Ledomande,rivolte
ininglese,sonostate:
1. negliultimitre/seimesihariscon-tratodellealterazionialivellouro-
ginecologico?
2. può ipotizzare quale o quali sianolecauseditalialterazioni?
3. potrebbespiegarmiconparolesuein cosa consiste il progetto cui ha
aderitocome se lo stesse spiegan-
doadunasuaconnazionale?
Le risposte alle domande sono state
raccolteinformascritta,attraversola
compilazione di una check-list, che
presentavaunaprecisacasisticadipo-
tenziali risposte. Questo strumento è
statoutilizzatosoltantoperlerisposte
relative alle domande 1 e 2, mentre
per quanto riguarda la domanda nu-
mero3,lerispostesonostateannotate
informatradizionale. Icolloqui,tanto
nella fasegruppalecheinquella indi-
viduale,sonostatisvoltiinformaano-
nima, chiedendo espressamente alle
partecipantidinonrivelarelapropria
identità.Perlostessomotivo,sièscel-
to di non registrare le risposte, per
evitare che le partecipanti potessero
ipotizzare che quel materiale venisse
utilizzato al di fuori del progetto di
studio.Lasceltadipartecipareal col-
loquio individuale è stata presa da
ognidonnaalterminedelmomentodi
gruppo, dopo la spiegazione. La rac-
colta dati anagrafici e anamnestici è
stata svolta in maniera contempora-
nea e indipendente, al termine della
visita infettivologica, attraverso la
somministrazionediunquestionarioa
rispostamultiplainlinguainglese.Du-
rante la visita ginecologica, infine, è
stato eseguito il test di screening per
diagnosi di HPV, i cui campioni sono
poi statianalizzatidall’U.O.diMicro-
biologiadell’AziendaOspedalieraUni-
125
versitaria, Policlinico Giaccone di Pa-
lermo.Lecaratteristichedellapopola-
zione coinvolta erano: genere femmi-
nile, maggiore età, storia migratoria
conpermanenzainLibia,arrivoinIta-
lia viamare, residenza attuale presso
unCAS.Ilimitidellostudiosonostati:
iltempodisvolgimento,ilcampionedi
donnemigranti,l’areageografica.
4.Risultati
Dal confronto dei dati statistico-
epidemiologici e qualitativo-
antropologici raccolti e analizzati in
questostudiopilotaconquantoripor-
tatodallaletteraturarispettoapreva-
lenzae percezionedelleMalattie Ses-
sualmente Trasmissibili nella popola-
zione femminile migrante si evince
quanto di seguito riportato. Le 35
donnechehannopartecipatoallostu-
diopilotasonodietàcompresafra18
e21anninel50%deicasi(Graf.1),di
origine prevalentemente nigeriana
(82%),sbarcateinItaliaconallespalle
unapermanenza inLibia superioreai
9 mesi (Graf. 2), nella maggior parte
dei casi in stato di detenzione piutto-
sto che di libertà, e anche in questo
caso non sempre dichiarato esplicita-
mente vittime di violenza sessuale e
tortura (Graf.3).Laviolenzasessuale
Graf.1–Età(valoripercentuali,solodatinoti)
0 10 20 30 40 50 60
>30anni
26-29anni
22-25anni
18-21anni
Graf.2–PermanenzainLibia(valoripercentuali)
0 5 10 15 20 25 30 35 40
>9mesi
6-9mesi
3-6mesi
<2mesi
nonnoto
126
subita incambio di beni di primane-
cessità o denaro è elemento comune
con le donne migranti descritte dalla
letteratura, costrette a prestazioni
sessuali nel caso in cui affrontino si-
tuazioni di difficoltà economica ed
emarginazione.
Il quadro epidemiologico emerso è il
seguente. Il gruppo ad essere mag-
giormente affetto tanto da Clamidia,
Micoplasma e Ureoplasma, quanto da
HPVèquellodelledonnepiùgiovani,
dietàcompresafra18e21anni(Graf.
4e5).
La prevalenza di HPV risulta essere
direttamente proporzionale ad una
durata della permanenza in Libia
maggiore(Graf.6),allostatodideten-
zione rispetto che a quello di libertà
(Graf. 7) e all’essere state vittime di
violenzasessualeetortura(Graf.8).
Per quanto riguarda Clamidia, Mico-
plasma e Ureoplasma, invece, la per-
manenzainLibiarisultaessereunfat-
Graf.3–Tipodiviolenzasubita(valoripercentuali)
46%
3%
5%6%3%
14%
23%
nonnoto psicologica fisica sessuale prostituzione tortura sessuale+tortura
Graf.4–PrevalenzadiClamidia,MicoplasmaeUreoplasma(valoriasso-luti)
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
nonnoto 18-21anni 22-25anni 26-29anni >30anni
Clamidia Ureoplasma Micoplasma
127
tore di rischio maggiormente, se non
soltanto, per l’Ureoplasma. La prigio-
niae l’aversubitoviolenzasessualee
torturarappresentanoulteriorifattori
di rischio per la contrazione di MST
(Graf.9).
Tutte le 35 donne hanno ricevuto la
prima dose di vaccino nonavalente
contro l’HPV. Di queste, 2 hanno ab-
bandonatolostudio.Delle33rimaste,
17 hanno ricevuto anche la seconda
dosedivaccino,mentrelealtre16so-
noinattesadiriceverla.Dalle intervi-
ste è emerso che rispetto alla salute
sessuale,conpossibiliimplicazionisu-
gli apparati urinario e riproduttore,
nessunadelledonneharitenutoprio-
ritario iniziareadescrivere ilproprio
stato di salute partendo da eventuali
alterazioni genito-urinarie. Così come
alterazioni dell’apparato genito-
urinario non sono state evidenziate
come priorità di salute per le donne,
allo stesso modo l’esperienza di vio-
Graf.5–PrevalenzadiHPVstratificataperetà(valoriassoluti)
0
2
4
6
8
10
12
nonnoto 18-21anni 22-25anni 26-29anni >30anni
Graf.6–PrevalenzadiHPVstratificatapertempodipermanenzainLibia(valoriassoluti)
0
1
2
3
4
5
6
7
nonnoto <2mesi 3-6mesi 6-9mesi >9mesi
128
lenzasessualenonèstataidentificata
comecausaditalipossibilialterazioni,
anche se riferita come elemento
dell’esperienza migratoria. Tutte le
intervistate hanno riconosciuto il be-
neficio dell’essere state incluse nel
progetto, da loro percepito come op-
portunitàdiverificare l’effettivostato
disalute,ancheneicasidiproblemida
lorononritenutiprioritarioaddirittu-
ranonpercepiti.Tuttehannoespresso
fiducia egratitudine nei confronti del
personale medico incontrato perché
“secondosoloaDio”nelpoterrisolve-
re i loro problemi di salute, pur rico-
noscendo il dolore dell’inoculazione
delvaccinoeildisagiodellavisitagi-
necologica.
5.Discussione
Non è possibile delineare un profilo
omogeneo di donne migranti, ma da
questo studio pilota come dalla lette-
raturaemergecheadintraprendereil
Graf.7–PrevalenzadiHPVstratificataperstatodilibertà(valoriassolu-ti)
Graf.8–PrevalenzadiHPVstratificatapertipodiviolenzasubita(valoriassoluti)
0
2
4
6
8
10
12
nonnoto prigionia libertà
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
nonnoto psicologica fisica sessuale prostituzione tortura sessuale+tortura
129
viaggio sono giovanissime, general-
mente nigeriane, con alle spalle un
percorsomigratoriochevadasolidue
mesifinoaunanno,nonostanteladif-
ficoltà di quantificare la durata del
viaggio, spesso legata al periodo di
prigionia libica. La differente durata
dipendedalladisponibilitàeconomica:
maggiore è il denaro a disposizione,
maggiore la possibilità di essere libe-
rate.Altraipotesidamuovereèquella
cheunperiododipermanenzaminore
siadovutoal fattoche ledonnesiano
vittime di tratta di esseri umani, per
cui abbiano un canale di passaggio
dalla Libia all’Europa facilitato e pro-
mosso dai trafficanti stessi. Un ele-
mento da considerare è l’esperienza
libica,chepuòessereanalizzatasotto
unamoltitudinediaspetti,qualiilcon-
teggiodiquestanelladuratadelviag-
gio.
Conteggiare o meno l’esperienza mi-
gratoria in genere della durata di tre
fino a nove mesi, nella durata com-
plessiva del viaggio, soprattutto se
questaèstatadilungadurata,portaa
risultatidifferenti in terminidi salute
sessuale e riproduttiva delle donne
migranti. Un secondo elemento porta
alladistinzioneindonnemigrantifor-
zate recentemente, hanno esperito la
Libiaedall’altroquelleche, ingenere
di non recente arrivo, non ne hanno
fattoesperienzaosoltantononripor-
tano questo elemento. Un terzo ele-
mento riguarda la condizione delle
donneinLibia,chedaquantoemerso
dallostudioadifferenzachedalla let-
teratura,eraditipodetentivodilungo
periodo. Poche sono le donne che ri-
portanodiavervissutolibere,maan-
chequesteriferisconolacondizionedi
vittime di violenza, sessuale nella
maggior parte dei casi. La sottostima
diviolenzadialtrogenereèindicativa
del fatto che quella sessuale sia la
forma dominante. La scarsa casistica
divittimediprostituzionepuòessere
consideratacomeunasottostimalega-
Graf.9–PrevalenzadiClamidia,Micoplasma,Ureoplasmastratificatapertipodiviolenzasubita(valoriassoluti)
0
2
4
6
8
10
12
nonnoto psicologica fisica sessuale prostituzione tortura sessuale+tortura
Clamidia Ureoplasma Micoplasma
130
taallavergognaealladiscriminazione.
Rispetto al profilo epidemiologico, i
risultatidello studio rispettoallapre-
valenza diMST si presentanopresso-
ché in linea con la letteratura: donne
africanedioriginesubsaharianarisul-
tano essere maggiormente predispo-
steallacontrazionediHBV,HCV,HIVe
HPV già nei Paesi d’origine, condizio-
ne, che, chiaramente può aggravarsi
qualoraquestesianovittimediviolen-
zasessuale.
La violenza sessuale è per la popola-
zionedello studiocomein letteratura
identificabile come il principale fatto-
re di rischio per contrazione diMST:
condizione questa dovuta alla costri-
zionealtransactionalsex,l’offrirepre-
stazionisessualiincambiodidenaroo
benidiprimanecessità,tantonelcaso
delle donnedetenute in Libia perab-
breviareitempidellaprigionia,quan-
to per quelle ormai in Europa spesso
perfarfronteadifficoltàeconomiche.
Unprofiloanagraficodigiovaneetàe
origine nigeriana è inoltre indicativo
di rischio maggiore di essere mag-
giormenteesposteaviolenzacoinvol-
tenellatrattadiesseriumani.Insieme
allecaratteristichepersonali,unapro-
lungatapermanenzainLibiaaumenta
ilrischiodiesseresottopostearipetu-
teviolenzedapartedimolteplicicar-
nefici.Iprincipalifattoridirischiode-
scritti dalla letteratura per la contra-
zione di MST sono rapporti sessuali
non protetti, condizione pressoché
ovvia nel caso dell’esperienza libica,
un difficile accesso tanto alla cono-
scenzadellepatologiestessequantoai
servizi diagnostico-terapeutici, spesso
per barriere linguistiche o logistiche.
Un ulteriore fattore di rischio è rap-
presentato,evidentementenonsoltan-
tonelcasodellemigrantiforzatepas-
sate per la Libia,ma per tutte quelle
donnepresentineiPaesidiarrivo,dal-
ladistortapercezionedelleMSTeuna
sottostimadellestesse.Questoaspetto
non riguarda, però, le donne recente-
mente sbarcate, andando piuttosto a
costituire nel loro caso un potenziale
elemento su cui lavorare in una fase
successiva all’accoglienza. Interessan-
techequantodescrittointerminiepi-
demiologici e di letteratura rispetto
allaprevalenzadiMSTnoncorrispon-
da, invece, al profilo epidemiologico
riportatoduranteleinterviste:ledon-
neintervistate, infatti,nonhannomai
menzionato come prioritario un pro-
blema uro-ginecologico. Solamente se
interrogate direttamente rispetto a
questo tema hanno riferito, anche se
inminimaparte,amenorreae ipome-
norrea, rari bruciori urinarie perdite
biancastre.Nessunadelle intervistate,
infatti, pur potenzialmente affetta da
HPV o altre MST riporta segni o sin-
tomieperquesto,cioèperlanonvisi-
bilità o dolorosità della patologia, la
stessa non viene percepita. Soltanto
131
quellochesivedeosi sentevieneri-
conosciuto come patogeno. Le MST,
pertanto,seasintomaticheenoninda-
gate appositamente verrebbero nella
totalitàdeicasiignorateosottostima-
te. Nonostante la conoscenza della
MST,soprattuttodiHBV,HCV,HIVsia
buonanelledonnemigrantidinonre-
cente arrivo sia per una conoscenza
pregressa a causa del contesto origi-
nariocheper l’elevatogradodi istru-
zione. Meno conosciute sono, invece,
lecosiddetteMSTcurabili.Perquanto
riguarda, invece, le donne recente-
mentesbarcate,questesembranonon
avernealcunaconoscenza,con la sola
eccezione dell’HIV, per il suo effetto
stigmatizzante.Rispettoallapercezio-
ne,sipotrebbeleggereunandamento
quasiopposto.Entrambi i gruppinon
riescono ad attribuire significato ad
una diagnosi a loro rivolta senza che
questasiacorrelataadunadetermina-
tasintomatologia.Ilgruppodelledon-
nerecentementearrivate,però,forsea
causadelbassolivelloeducativoedel-
la fiducianelle istituzioni cui sonoaf-
fidate, recepiscono positivamente la
partecipazione ad un programma di
promozione della salute, quale quello
lorooffertodall’ASPdiPalermo,attri-
buendoaquestoilpoteredirisolvere
un problemacui loro nonpotrebbero
rispondere diversamente. Tutte le
donne coinvolte nello studio ricono-
scono l’utilità dello stesso, in quanto
mezzochepermettelorodimonitora-
reillorostatodisaluteediprevenire
eventuali alterazioni. Nessuna delle
donne coinvolte ha espresso
un’opinionecontrariaalprogetto,pur
sottolineando in alcuni casi il deside-
rio di riceveremaggiori informazioni,
facilitate,possibilmentedall’utilizzodi
unalinguaveicolare,rispettoallepro-
cedure cui sarebbe stata sottoposta.
Perquantoriguardala letteratura, in-
vece,vienesottolineatocomelaparte-
cipazioneaprogrammidipromozione
della salute venga accettata più facil-
mentedadonneconunmaggioregra-
do di istruzione e che tendono ad in-
formarsi di più. La conoscenza costi-
tuisce, quindi, un fattore protettivo
rispettoallacontrazionediMST.
6.Conclusioni
Questo studio pilota delinea un qua-
dro tanto preciso quanto eterogeneo
della dimensione femminile dellami-
grazione. Essa stessa, per la comples-
sitàcheracchiude, siadaunpuntodi
vistasocio-demograficocheepidemio-
logico, esorta tutti coloro che sono
coinvolti nell’ambito dell’accoglienza
alla messa in campo di strumenti e
metodologie adeguati e rispettosi del
genereedellacultura.
Ilvariopanoramaepidemiologicoe la
mancatapercezionedipatologieperil
fattostessodiessereasintomaticheo
per lamancataconoscenzadelle stes-
132
se invita i professionistia dareconti-
nuità ai programmi di promozione
dellasalutegiàavviatiperchéritenuti
prioritari rispetto alla popolazione,
senza però rischiare di stabilire una
scaladiprioritàdifferenteedaimpor-
reconunatteggiamentopaternalistico
aquantisitrovinonellacondizionedi
pazienti. L’approccio da adottare,
quindi, dovrebbe essere quello di ri-
spetto e centralità della persona, dei
suoi valori e della sua cultura.
L’atteggiamento da utilizzare dovreb-
be essere non giudicante e non di-
scriminatorio,diascoltoattivo,diuna
relazione di fiducia e reciprocità, di
comunicazioneefficacie.
Iprogrammidipromozionedellasalu-
te, riconosciuta la loroefficacia, tanto
daunpuntodivistadelle lineeguida,
quanto rispetto alla loro ricezione da
parte delle beneficiarie, dovrebbero
essere proposti a seguito di un asse-
stamentodeibisogni,diquellecheso-
no le priorità di salute delle parteci-
panti e le loro esigenze, così da inve-
stire le risorse disponibili inmaniera
adeguata.Vistal’utilitàeirisultatipo-
sitividelprogrammavalutatodaque-
sto studio pilota, si suggerisce di im-
plementare la realizzazione di pro-
grammisimili,rivoltinonsoltantoalla
popolazione migrante, ma a tutta la
popolazione, focalizzandosisuspecifi-
cigruppi,cosìdaoffrire loroinforma-
zioni e strumenti che favoriscano il
mantenimento e la promozione della
salute, prevenendo lo sviluppo di pa-
tologieedevitandoicostirelativialla
curadiqueste.
133
DECRETOLEGGE1DICEMBRE2018,N.132:IMPLICAZIONISULLASALUTE
diMarioAffronti(SIMM-SocietàItalianadiMedicinadelleMigrazioni
AziendaOspedaliero-UniversitariaPoliclinico“P.Giaccone”-Palermo)
134
1.IntroduzioneIl Decreto sicurezza è legge: “la pac-chia” delmigrante parassita e spessoviolentohafinalmenteigiornicontati.È la naturale conclusione di un climasocio-politico,ormaimaggioranza,cheha definito imigranti comenumerosi(sonomolti),poveri(tolgonolavoro)epericolosi(sonoladriedelinquenti,mi-nacciano la nostra identità e portanomalattiecomelaTubercolosiel’Aids1):una vera calamità e causa principaledeimalidellanostrasocietà.«Se gli uomini definiscono come realicerte situazioni, esse saranno realinelle loroconseguenze»2,dicevailso-ciologoWilliamI.Thomasagliinizidel
1ANCI,CaritasItaliana,Cittalia,FondazioneMi-grantes, SPRAR, in collaborazione con UNHCR,Falsiallarmismisanitariall’arrivodeimigranti,inRapporto sulla protezione internazionale 2015,Roma2015,pp.48-53.2W.I.Thomas,F.Znaniecky,ThePolishPeasantinEuropeandAmerica:AClassicWorkinImmi-grationHistory,Ed.ByEliZaretsky,1995.
secolo scorso a proposito delle diffi-coltà dell’integrazione dei contadinipolacchinegliStatiUnitid’America,ingranpartedovute,secondol’autore,afuorvianti rappresentazioni del feno-menomigratorio.IlDecreton.132èfi-glionaturalediun’Italialacuipopola-zione (>70%) non gradisce di averecomevicinidicasaromomigranti,di-ventata xenofoba, è preoccupata acausadellacrisieconomicaedinpredaadunagravecrisimoraleconconflittisociali e divisioni politiche crescenti.‘Crisimigratoria’,chetravolgerebbelanostra terra, preannunciando il col-lassoelafinedellostiledivitacheco-nosciamo, conduciamo ed amiamo e
3Z.Bauman,Strangersatourdoor,PolityPress,Cambridge,UK-Malden2016.4Inumericidiconochel’immigrazioneèstazio-nariaacausadellacrisieconomicachecolpiscesoprattuttoimigranti;cheillavoroelafamigliasono la gran parte dei motivi di ingresso, concirca 5 milioni e 400mila presenze regolari el’asilo marginale con 20mila nel 2018; in
‘panico morale’, nell’accezione comu-nemente accettata dell’espressionecome«iltimore,diffusotramoltissimepersone,cheunqualchemaleminacciilbenesseredellasocietà»3sonolepa-rolecheinItaliadefinisconoerappre-sentanolemigrazioni,mentrelarealtà4ci consegnerebbe altre parole chiavecome‘strutturalità’e‘necessarietà’,nelsensochesitrattadiunapresenzaor-mai stabile, senza la quale l’Europa el’Italianonsarebberopiù le stesseedavrebberomaggioridifficoltàsulpianoeconomico, socio-politico e demogra-fico.Nonstupisceallorachelanaturaleconseguenza sia il D.L. n. 132, comenonstupisceil fattochealla fineesso
maggioranza europea, femminile e di religionecristiana.Cidiconoinoltrecheessaènecessariaperlanostraeconomia,conunsaldopositivodi1,4miliardi dieurodel rapportocosti/benefici(Cfr.CentroStudieRicercheIdos(acura),Dos-sierStatisticoImmigrazione2016,EdizioniIdos,Roma2016).
135
produrràfruttimalvagi inquantononfondatosullaveritàmasullamenzognae sull’inculturadellapauraedellaxe-nofobia.Sicuramenteunodeifruttimalvagiri-guarderà la salute,nonsolosulpianodelmancatoriconoscimentodeidirittifondamentali, ma anche su quellidell’accessoaiserviziedellatuteladeideterminanti sociali dimalattia comecasa, reddito, istruzione, ambiente divitaedilavoro.Acausadelmancatori-conoscimentodeidirittifondamentali,la questione della salute deimigrantidiventa,perciò,sempredipiùunaque-stionepoliticache,comemedici,ciin-terpellaecicoinvolgenonpoco5.
5«Imedicisonogliavvocatinaturalideipoverimalati[…]Lamedicinaèunascienzasocialeelapolitica è unamedicina su larga scala», R. Vir-chow,Wikipedia.
2.IlprofilodisaluteIlprofilodisalutedeimigranti,oggi,sivasemprepiùcaratterizzandopercon-dizionidisofferenzadovutaafragilitàsociale, accoglienza inadeguata e ac-cessibilitànondiffusa.Sonoidetermi-nanti socialidi salute, insiemeeforsedi più, a quelli culturali, a caratteriz-zare lanosologiadellamedicinadellemigrazioni6.Il termine determinanti sociali indical’insiemedi fattori che influenzano lostatodisalutediunindividuo.Puòsor-prenderci il fatto che tra i ‛determi-nanti’sianoannoveratinonsoloiclas-sicifattoridirischiocomelapredispo-sizionegenetica,lafamiliarità,l’età,lostiledivitaelecosiddettecausepros-simali (batteri, virus), ma anche l’in-siemedellecondizionisociali,politiche
6«Ideterminantiprimaridellemalattiesonopre-valentementepoliticiesociali,quindiirelativiri-medi devono essere anche politici e sociali.
eeconomichenellequaliunapersonasi trova a vivere, le condizioni di vita(abitazione, alimentazione, condizioniigieniche,istruzione)edilavoro(pos-sibilità di trovare o meno un lavoro,condizionilavorative,possibilitàditu-tela),leretisociali(edunqueperimi-granti dalla possibilità di entrare incontattoestabilirelegamiconlapopo-lazioneautoctonamaancheaverepos-sibilità di aggregazione e partecipa-zione). Sembra strano che questi fat-tori, tendenzialmentenonconsiderati,sianospessocoinvoltineiprocessipa-togenetici: è infatti dimostrabile cheessi facilitino l’esposizionedell’indivi-duo alle noxae patogene, lo rendanoimmunologicamentepiùvulnerabileecondizioninoinmanierasfavorevoleildecorsodellamalattia.
MedicinaePoliticanonpossonoenondevonoes-seretenutiseparati»,G.Rose.
136
Tuttelecasistiche,conparticolarerife-rimentoagliimmigratiarrivatinegliul-timi anni, evidenziano la persistenza,seppurconalcuneattenuazioni,delco-siddetto “effetto migrante sano”, cioèun’autoselezione in partenza per cuiemigrano/scappano persone giovaniinbuonecondizionidisalute,elosvi-luppo, nel tempo, del cosiddetto “ef-fettomigranteesausto”. Infattialmo-mento delle prime visite all’arrivo inItaliasiosservanoesitisoprattuttodo-vuti al percorso di fuga come ferite,ustioni,disidratazione,ipotermia,colpidicalore/sole,esitidisindromidaan-negamento, lesionimuscolo-scheletri-che. Per questi immigrati spesso sitratta di una migrazione forzata inquantonecessariaasottrarsiaunasi-tuazionediviolenzaedipericoloperlalorovitaeinquestosensopossonoes-sere stati esposti a gravi eventi7 Società Italiana di Medicina delle Migrazioni,Immigrazione e salute mentale nell’Italia del
traumatici, tracui violenze estreme estupri, cheavvengonosia in fasepre-migratoria,cioènelpaesed’origine,siaduranteilpercorsomigratorio.Matalecondizionedifuganonhapermessodiavereil tempoperpianificareunpro-gettomigratorio.Ciòrendequesteper-sonepiùesposteaincontraredifficoltàdi adattamento nella fase post-migra-toriaconpossibilivissutidepressiviedisturbi cognitivi secondarial traumache inficiano i percorsi di apprendi-mentodellalinguaed’integrazioneso-cio-lavorativanellanuovasocietà7.Per quanto riguardamalattie come laTubercolosi (Tbc) o l’Aids, che in ge-nerepreoccupanoisanitariechecon-dizionano pesantemente l’opinionepubblica nello stigmatizzare la figuradell’immigratocomenovellountoredimalattiepericoloseeinconsuete,siri-manda all’ultimo paragrafo dove
2016, in ANCI, Caritas Italiana, FondazioneMi-grantes, SPRAR, in collaborazione con UNHCR,
vengono riportati i dati diOsservasa-luteedellaSocietàItalianadiMedicinadelleMigrazioni(SIMM).3.GlieffettisullasalutedeldecretosicurezzaIl primo articolo delDecreto prevedel’abrogazione del permesso di sog-giorno per motivi umanitari, che ve-nivaconcessoneicasiincui-purinas-senza degli estremi per il riconosci-mentodell’asiloodellaprotezionesus-sidiaria - ricorrevano seri motivi, inparticolare di carattere umanitario orisultanti da obblighi costituzionali ointernazionali dello Stato italiano, talidadeterminarelaprotezionedellaper-sona. Negli anni, la convertibilità deipermessi di soggiorno umanitari inpermessidilavorohafavoritol'inseri-mento socio-economico dimigliaia dipersone, consentendone la
Rapporto sulla protezione internazionale 2016,pp.267-286.
137
regolarizzazione. L’abrogazione dellaprotezioneumanitariaporteràunmag-giore tasso di irregolarità, correlato aunmaggiorevulnerabilitàinterminidisalute (lo status giuridico, connessostrettamente alla fruibilità dei dirittieconomiciesocialioltrechecivili,èunimportantedeterminantedisalute).Siprefiguraquindiilrischiocheunnu-meroconsistentedipersonepossari-correresoloallecuremedicheurgentiedessenziali,ambulatorialiodospeda-liere previste dall’art. 35 D. LGS.286/1998,conillegittimitàcostituzio-nali per l’irragionevole restrizione, inviolazionedell’art.3dellaCostituzionee dell’attuazione piena dell’accesso aldiritto alla salute previsto dall’art. 32dellaCostituzione.Altrettanto preoccupanteè la riformadel Sistema di Protezione per Richie-dentiAsiloeRifugiati(Sprar),chesaràdestinatoesclusivamenteallepersonetitolari di protezione internazionale e
dei nuovi permessi di soggiorno percasispeciali,nonchéaiminoristranierinon accompagnati. Le persone richie-denti asilo non sarannopiù ammessealle pratiche di formazione e inseri-mento socio lavorativoche hanno ca-ratterizzato tale modalità di acco-glienza, considerata un modello vir-tuosointuttaEuropa.La permanenza delle persone richie-denti asilo nei soli Centri di Acco-glienza Straordinaria (CAS) istituitidallePrefetture,chespessononpreve-dono procedure idonee all’integra-zione, rappresenta un determinantenegativoperlasalute.Infatti,restarealungoinattiviinuncentro,senzaimpa-rarelalingua,senzalavorare,einunasituazionecaratterizzatadaindetermi-natezzarecadanniallasalutesiafisicachementale,oltreacomprometterelepossibilità di successiva integrazione.Sisottolineachelamisuracoinvolgeràanchemolte persone in condizioni di
fragilità(anziani,donneingravidanza,persone affette da disabilità, genitorisoli con figliminori, vittimedi tratta-tortura-violenze,malati fisici e/o psi-chici)che,nonpotendoaccederealsi-stemaSprar,sarannoinseriteincentridiaccoglienzachenonprevedonomi-sureadeguateallapresaincaricodellespecifichevulnerabilità.Lenuovemisureprevedonoinoltrelapossibilitàditrattenerelepersonene-gli hotspot alle frontiere per unmas-simodi30giorni,duranteiqualiaccer-tareidentitàecittadinanza,eneiCPR(exCIE)perunmassimodi180giorni(6mesi). Come già richiamato, la de-tenzioneprotrattaincondizionidire-strizionedella libertàe incertezzasulfuturocomportarischiperlasalutesiafisicachementale.Ciòètantopiùgravesesipensacheunapercentualedique-stepersonearriveràaquesticentriconproblemi pregressi anche gravi (ad
138
esempio,esitiditorturainpatriaediabusiemalversazionidurantel’esodo).L’articolo13delDecretosanciscecheilpermessodisoggiornoperrichiestadiasilononconsentel'iscrizioneall’ana-grafedeiresidenti.Malgradoildecretoprecisicomequestamisuranonpossapregiudicarel’accessoaiservizichesifondanosullatitolaritàdelpermessodisoggiorno(iscrizionealserviziosanita-rio,accessoallavoro,iscrizionescola-sticadeifigli,misurediaccoglienza),inbase alla nostra esperienza la man-canzadiresidenzaanagraficacostitui-sce nei fatti un ostacolo spesso diri-menteperl’iscrizionealSSN.4.ConclusioniTre sono quindi i termini che defini-sconol’attualesituazionedisofferenzasanitariadellapopolazionemigranteinItalia:fragilitàsociale,accoglienzaina-deguataeaccessibilitànondiffusa.
LaSIMMdasempresièmossainun’ot-tica di promozione dei diritti e di re-sponsabilitàedequitàalloscopodievi-tarechelapresenzaimmigrata,pures-sendo strutturale allo sviluppo delpaese–cosìl’evidenzastatisticaalcon-trariodellasuarappresentazione–di-venti una realtà marginale, predadell’esclusione, nella consapevolezzache lo status giuridico, strettamenteconnessoalla fruibilitàdeidiritti eco-nomiciesocialioltrechecivili, siaunimportantedeterminantedisalute.“Digiustiziaedignitàhannobisognoimi-granti”, “insieme per la promozionedella dignità dei migranti”: questi glislogan utilizzati nelle varie attivitàdella SIMM, svolte innanzitutto percontrastareilclimadiostilitànei loroconfronti,ingranpartedovutoadunascarsaefuorvianteconoscenzadelfe-nomeno.Inumeridellamigrazionede-scrivono, infatti, una presenza varie-gata dal punto di vista socio-
demograficoericcaperlepotenzialitàdi opportunità che offre alla nostraterra stanca e depauperata. Per noisono numeri carichi di responsabilitàperchérichiedonoamoreperlaverità(oggiimigrantisonoraccontatimale),coraggio (la loro repressione diventaunadelleprincipaliarenepolitiche incuisicontendonoivotideglielettori)epassionepolitica(servizioaglialtriedin particolare agli ultimi secondo ilprincipiodiequità).Adessosiamopreoccupatiinquantoc’èil rischio reale che la salute dei mi-granti possacadereancora di più nelcircoloviziosodell’esclusionesocialeedelladeprivazione.RicordandoleparolediP.Arrupe:«Oc-corrono uomini e donne che non au-mentino, con il loro contributo, la ri-serva già enorme di ingiustizie nelmondo, ma che si oppongano con lamagnanimità all’ingiustizia, rifiutan-dosi di entrare nel gioco», dobbiamo
139
continuareadorganizzarcifacendona-sceredalbassoidee,progettiecollabo-razionicheattuanosolidarietà,lamet-tonoinpraticaeincircolonellasocietàper far rifiorire spazi di comunità econdivisione.LaTubercolosiel’AIDS8LaTubercolosi(Tbc)el’Aidsingenerepreoccupanoisanitariecondizionanopesantemente l’opinione pubblicanellostigmatizzarelafiguradell’immi-gratocomenovellountoredimalattiepericoloseeinconsueteI dati aggiornatia tutto il 2016,annorecord di sbarchi, non modificano iltrend degli ultimi anni e cioè di unalentaecostantediminuzionedinuovicasidiquestemalattie.Negliultimi10anni l’incidenza della Tubercolosi nelnostropaeseèpassatada7,7casiper100.000abitantinel2006a6,7casiper8https://www.simmweb.it/consensus-e-con-gressi-simm;
100.000nel2016,unatralepiùbassealmondo(eradel9,5per100.000nel1995,un’epocacertamentelontanada-gli sbarchi dimassa). Dei circa 4.500nuovi casi/anno, dal 2009 poco piùdellametàsonocittadininatiall’estero,conunpicconel2012conil56%,indi-candocertamenteunaspecificavulne-rabilitàdiquestapopolazione.Analizzando,però,lafrequenzadicasidi TBC notificati a persone nateall’esterorispettoallapopolazionere-sidentestranierasiosservaunchiarodecremento passando da 99,5 per100.000nel2003al44per100.000nel2016.Nessunmotivodiallarmequindima è necessaria una costante atten-zioneperridurreulteriormentequestorischio di malattia che attualmente èsoprattutto a carico degli stranieristessi.
http://www.osservatoriosullasalute.it/osserva-salute/rapporto-osservasalute-2017.
TraicasidiAidsdiagnosticatiinItalianel periodo 1992-2016, 6.813 hannoriguardato cittadinimaggiorenni pro-venientidaPaesiesteri.LapercentualedistranieritraimalatidiAidsèpassatadal3%nel1992al33%nel2016.Seperòosserviamoivaloriassolutidellenuove diagnosi per genere e anno dinotificaciaccorgiamocometraglistra-nierimaschi,dopouninizialeaumentodal1992al1995,ilnumerosièpresso-ché stabilizzato, mantenendosi al disottodei200casiannui;tra ledonne,invece,ilnumerodidiagnosiègradual-mente cresciuto, raggiungendo nel2010ilpiccodei141casi,perpoidimi-nuirenegliultimianni.Occorre tutta-via tener conto che, nello stesso pe-riodo, la popolazione straniera pre-sente nel nostro Paese è aumentatasensibilmente.Pertaleragione,ildatocertamente più interessante ancora
140
unavolta,comenellatbc,èquellorela-tivoaitassidiincidenzache,apartiredal1996,annoincuicomincianoaes-sere disponibili le nuove terapie effi-caci,risultanoincostantediminuzionetraglistranieri,siauominichedonne.Sonodatioggettivicheridimensionanoi timori soggettivie che da unapartedevono rassicurare l’intera popola-zione ma dall’altra devono stimolareinterventi di integrazione sociale e digaranziadell’accessibilitàaiservizisa-nitari. La popolazione immigrata in-fatti, con probabile specifico riferi-mentoairichiedentiasilopiùrecente-mentesbarcati,haunrischiopiùaltodiammalarsidiquestemalattie(intornoa 5-7 volte) rispetto alla popolazioneitalianaperl’esposizioneadunaseriedi determinanti sociali in particolaredove ipercorsid’accoglienzasono in-certielacunosiel’inserimentosocialeècritico.
GliAttidei congressidellaSIMMegliultimi Rapporti Osservasalute indivi-duanoanchealtriambitidiattenzione(dalla infortunisticasul lavoroallasa-lutementale,dallemalattiecronicheaquelle degenerative e tumorali, daitemidellasalutedelminoreagliaspettidellaprevenzioneinparticolareinam-bitofemminile,dallamedicinadipros-simitàallaimplementazionedellepoli-tiche)comeadindicarelacomplessitàdelfenomenochenonpuòesserecon-sideratounaspettopeculiaredellatu-tela della salute ma deve entrare apieno titolo nella pianificazione di in-terventisanitaripertuttieatutti i li-velli,prestandopiùattenzioneaquellimaggiormentecritici.
141
LARIVOLUZIONEDEIGIOVANI:LACITTADINANZAGLOBALE,CREATIVAEPARTECIPATA
diAnnaStaropoli(Sociologa,responsabiledelcorso-laboratoriodiformazionepoliticaallacittadinanzaglobaleecreativa,
IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)
142
…C'èpurechieduca,senzanasconderel'as-surdoch'ènelmondo,apertoadognisvi-
luppomacercandod'esserefrancoall'altrocomeasé,
sognandoglialtricomeoranonsono:ciascunocrescesolosesognato(DaniloDolci,Ciascunocrescesolosesognato).
La visione educativa che è stata pro-postaneipercorsidi formazionepoli-tica con i giovani è quella di “una pe-dagogiasognante,primachesocialeourbana, che recupera la dimensionedel desiderio, lo reinterpreta e lo faprogettocondiviso1.Lapartecipazionecomunitaria può diventare, infatti, ilsetting pedagogico dove apprendererelazioni,riannodarelegamiematura-re condivisioni, dove poter sperimen-tare senso di appartenenza control’esasperato individualismo: un terre-
1E.DelGottardo,Comunitàeducante,apprendi-mento esperienziale, comunità competente, Gia-petoEditore,Napoli2016,p.100.
nofertiledacui lademocraziapuòri-trovaresensoperri-generarsi.Da queste riflessioni nasce il Corso-laboratoriodiEducazioneallacittadi-nanza globale e creativa, promossodall’Istituto Arrupe in collaborazionecon Medici con l’Africa – CUAMM eAgenzia Italiana per la Cooperazioneallo Sviluppo (AICS), all’interno delprogetto “Educare alla cittadinanza ealla salute globale”2. Il corso è stato
2 Il Progetto “Educare alla cittadinanza e allasalute globale (AID 011369)”è stato realizzatoin collaborazione con Medici con l’Africa –CUAMMeAgenziaItalianaperlaCooperazionealloSviluppo(periododiattività:1aprile2018–30settembre2019).
rivolto a giovani italiani e stranieri(minori stranieri non accompagnati esecondegenerazioni)divisi ingruppi-laboratoricheconmodalitàitinerantesono stati attivati in diversi quartieridella città. L’obiettivo della formazio-nepoliticadell’Arrupeèstatoduplice:da un lato formare una leadership digiovani territoriale,diffusae intercul-turale;dall’altroaccompagnarelosvi-luppo di comunità competenti e con-sapevolidellelororisorseecapacità.Lariletturadellepratichecomunitarieè avvenuta, dunque, attraversol’utilizzo di categorie interpretativetrattedalleteoriegenerativesullosvi-
143
luppo di comunità e dall’approccioumanisticoallamediazionedeiconflit-ti.Si tratta di una riflessione agita chenell’otticadellacircolaritàhasceltodiconsiderare come comunità educantela città nel suo insieme, coinvolgendocomemicrocomunitàempatiche,quar-tieridiversidelleperiferieedelcentrostoricoegliattorichelivivonoeliabi-tano:giovani,insegnanti,operatoriso-ciali,educatori,artisti,policymakeresemplicicittadini.«Il riconoscimento e l’attivazione dimicrocomunitàempatichecomeambi-ti di vita etica e d’elaborazione delsenso, sono la condizione imprescin-dibileperstimolare(…)unmovimen-to di partecipazione che promuova laconsapevolezza dell’essere risorsa inquanto comunità di relazioni»3, unasussidiarietà circolare, dunque, gene-ratrice di competenze cooperative e
3E.DelGottardo,cit.,p.121.
collaborativeediveriepropripattidicomunitàtralegenerazioni.La contaminazione di saperi diversiall’interno del corso-laboratorio è ri-sultatacosìstrategicaperattraversarela complessità dei contesti territorialiattraverso la mescolanza di cultureesperienziali, professionali, scientifi-chemaancheunderground.«Una città che aiuti a crescere è unacittà che valorizza le differenze, cheaiuta a ritrovare se stessi e insiemefavorisce le comunanze, aiutaa ritro-varsialdilàdelledifferenze»4.Trasversale e centrale in tutte le ini-ziativeèstatalametodologiapedago-gicapropostache,attivandoidesideripersonali e collettivi, ha riconosciutosoggettività e originalità ai giovanipartecipantie lihacoinvolticomeau-tori di piccole e concrete trasforma-zionidirigenerazioneurbanaedicuradellavitaincomune.
4E.DelGottardo,cit.,p.121.
Si è deciso di coinvolgere un gruppomistodigiovaniitalianiemigrantiperpoter sperimentare pratiche creativeedattiveche favoriscano ilbenesseredelle comunità territoriali attraversolacollaborazioneperilraggiungimen-todiobiettivicomunielacondivisionedi esperienze concrete, elementi que-stichefacilitanol’integrazionee lari-duzione del pregiudizio. L’approccioutilizzato è stato, inoltre, quello dellapeereducationpercrearespazidicon-frontotrapari.Obiettivo dei laboratori è stato anchequellodisensibilizzaremaggiormentele comunità territoriali sulla tematicadella cittadinanza globale attraversopratiche creative e partecipative pro-mosse dai giovani in gradodi contra-stare le disuguaglianze e promuoveregiustizia,equitàedirittiumani.IlTargetdigiovani(dai14ai29anni)èstatodicirca15partecipantipercia-scun laboratorio, sino a raggiungere
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dai30ai50partecipantinelleattivitàall'esterno: piazze, giardini, vicoli eluoghi simbolici della città. Sono staticoinvolti circauncentinaiodigiovanioltreaunaretedioperatoridelsetto-re.Iquartieridella cittàdiPalermointe-ressati sono stati: Albergheria; Zisa;Brancaccio-Ciaculli;SanFilippoNerieBorgoVecchio.Ilpercorsoformativoèstatoarticolatoin settemoduli formativi: unmodulodiformazionetrasversalesullaleader-shipsecondoilparadigmapedagogicoignaziano; seimoduli formativi attra-verso metodologie non formali perogniattività.Modulo1–FormazioneallaleadershipIn base al modello antropologico diFerdinandoFava,“illeaderècoluiche,riconosciutosiautore, permette ad al-trididiventarlo”5.
5 F. Fava, Formare alla leadership L’accessoall’originalità personale, in «Aggiornamenti So-
In talmodo, ibisogniassolti sono tri-plici:- in primo luogo garantisce per ilgiovane una maggiore consapevo-lezzadiséedellapropriaoriginali-tà;
- in secondo luogo favorisce il rico-noscimento della singolarità altruicomerisorsapossibile;
- in terzo luogo responsabilizza igiovaninellacuradelproprioterri-torio riconoscendo il loro ruolocome soggetti attivi e capaci diprogettare insieme un interventosociale.
Il modello pedagogico proposto èquello della cura personalis ossia diun’attenzione personalizzata per ognigiovane partecipante ai gruppi-laboratoridapartedeitutor6.
ciali», n. 12/2003, Fondazione Culturale SanFedele,Milano,p.800.6 All’interno del progetto, hanno svolto il ruolodi tutor pedagogico, Martina Riina (antropolo-
Modulo2–Analisidi comunitàe rige-nerazioneurbanaNella convinzione che un’analisi delterritorio sia preliminare a qualsiasipolicy,sièpropostal’elaborazionedeiprofili di comunità. È un approcciomultidimensionale alla lettura dellarealtà.Sitrattadi“fareconoscenza”diun contesto, acquisendo gli elementibase che permettono di comprender-nelecaratteristichesocio-ambientalierelazionali.Il modulo è anche un laboratorio diprogettazione territoriale che aiuta igiovaniaimparareunostileeuname-todologia del progettare che possaorientarli nella vita; è ancheun’opportunità per sperimentare unapraticadiideazioneeditraduzioneinprogetto di un’azione concreta per ilterritorio.
ga)eLuisaTuttolomondo(sociologa),esperteinprocessipartecipativi,metodologiepedagogicheediricercasuilinguaggiunderground.
145
Ilcittadino,attraversoquestametodo-logia,prendecoscienzadellenecessità,limiti e risorse del proprio territorio,per trasformarli,medianteprogettidirigenerazioneurbana,inpossibilitàdicambiamento per il bene comune re-cuperando concretamente giardini,piazzeeluoghicomunidiincontroat-traversolacondivisionedirisorse,ca-pacità e competenze nell’ottica dellacittadinanzaattiva.Modulo3 -Heroic ImaginationProject(HIP)Ilmodelloèelaboratodallopsicologostatunitense Philip Zimbardo che haformato a Palermo un gruppo di gio-vanistranieriespertisulmetodoHIPeappartenenti all’Associazione Gioche-renda.Lamissioneèquelladiinsegna-re ai giovani a comportarsi in modocoraggiosoeresponsabileinsituazionidifficili. Gli incontri hanno messo in-sieme contenuti didattici provenientidalla psicologia sociale emodalità in-
terattiveepratiche.Leareetematichesono state quelle della pressione so-ciale,delpregiudizio,del conflittonelgruppo, del dialogo interiore positivonellesituazionidifficili.Modulo 4 - Laboratorio teatrale e digiococooperativoLa trasmissione dei saperi tra pari didiversecultureedetnie,come fattoredi coesione sociale e di creazione diidentità e di appartenenza all’internodella comunità, è centrale. Da questacorniceprendonospuntoracconti,let-ture, aneddoti sulle fiabe popolari esul loro valore, sul percorso dialcunigiovanielelorodifficoltànelconfron-to con la collettività, sull’incontro-scontro tra individui e comunità.L’assunto è che l’attività di story-tellingedigiococooperativoedinter-culturalecreicomunità,aiutiagestireeventi traumatici, fabbrichi un rifugioimmateriale dove trovare ristoro an-cheintempidiprecarietàeconflitto.
Modulo5-LaboratoriodiStreet-artLa street art è stata proposta comeformacomunicativadeiproprivissutipersonali e sociali all’esterno. Il labo-ratoriohapropostolacostruzionepo-litica degli spazi abbandonati attra-versounalororiqualificazioneaparti-redaspazi indisusodelquartieredarivalorizzare.Modulo6-Laboratoriosullacittàpar-tecipata attraverso i linguaggi under-groundL’obiettivoèquellodifarincontrarelediversitàetnicheeculturaliattraversolamusicarape,partendodailinguaggicomunideigiovani,farlisentirevicini,appartenenti alla stessa “identità distile” che possa valorizzarne le diffe-renze.Lecosiddetteartiundergroundsonodaconsiderarestrumentidipar-tecipazione perché permettono allapersona di valorizzare la propriaespressivitàecapacità inunprocesso
146
generativo che formi ad una cittadi-nanzacreativa.Modulo7-Laboratoriodisensibilizza-zionesullaMediazionedeiconflittiIl laboratorio si proponedi offrire al-cuni incontri di sensibilizzazione suitemidellamediazionedeiconflitticonlafinalitàdidarevoceaiconflitti,allesofferenze nascoste dei giovani, maanchealledomandeprofondedisensoche per tante ragioni non riescono atrovarenéespressionenéinterlocuto-ri adeguati. Il conflitto fa parte dellavita delle persone e dei gruppi, nonpuò essere cancellato, èun’opportunitàdicrescitaediricono-scimentoepuòesseretrasformatoso-loseattraversato7.All’interno del progetto “Educare allacittadinanzaeallasaluteglobale”sonostatirealizzatipressol’IstitutoArrupe
7Talemoduloverràrealizzatoincollaborazioneconl’U.O.diMediazionieGiustiziaRipartivadelComunediPalermo.
due seminari sul tema della saluteglobaleconilcoinvolgimentodiesper-tiedoperatoridelsettore:- ilprimodaltitolo“Saluteglobaleemigrazioni” (20 novembre 2018)
sullarappresentazionedellasalutedei migranti attraverso i media,sulle linee guida sui controlli allafrontiera per i migranti ospiti neicentri di accoglienza, sulla tuteladellasaluteedellefragilitàdeimi-norimigrantiattraversoilsuppor-todellarete localedelle istituzionipubblicheedelprivatosociale.
- il secondo dal titolo “Fragilitaly –Fragilità e vulnerabilità dei mi-granti”(11aprile2019)sullasoffe-renzadellavulnerabilità, sullapsi-coterapia delle vittime di violenzae di tortura, sulla tratta di esseriumani, sui percorsi di autonomiadellevittimeditrattae lapresaincaricopsicosocialedeiminoristra-nierinonaccompagnati.
Lapartecipazioneal“Festivaldellasa-luteglobalediPadova2019”(5-7apri-le 2019)8, promosso congiuntamentedalComuneedall’UniversitàdiPado-vaconlacollaborazioneditanterealtàdi terzo settore tra cui il CUAMM, èstata per l’Istituto Arrupeun’occasionediapprofondimentoediriflessioneulterioresuquestitemiat-traversounconfrontoedunoscambiodibuonepratichesiaalivellonaziona-lecheinternazionale.I risultati del corso-laboratorio con igiovani, infine,sarannopresentatien-tromaggio2019aPalermoattraversola realizzazionediworkshop tematicisulle esperienze di partecipazione in-terculturale dal titolo “La rivoluzionedei giovani: la cittadinanza globale,creativaepartecipata”,percreareunospaziodi comunicazionepubblicacheli veda protagonisti nell’esprimere ilorodesiderididemocraziainunmo-
8https://www.festivalsaluteglobale.it/.
147
mento importante e strategico per ilfuturo dell’Europa (elezioni europeedel 26 maggio 2019). Nella realizza-zione dell’evento saranno coinvolteattivamente alcune associazioni gio-vanili, associazioni dimigranti, centriaggregativiperadolescenti, istituzionipubbliche,studentidiscuolesuperiorie dipartimenti universitari che hannofatto parte della rete di enti coinvoltidall’IstitutoArrupeper la realizzazio-nedeilaboratoriterritoriali.Iworkshopconigiovanisullacittadi-nanza globale saranno anchel’occasione per animare il territoriopalermitanoinvistadelIIIForumNa-zionale di Etica civile di cui l’IstitutoArrupe è tra i promotori dal titolo“Verso un patto tra generazioni: unpresentegiustopertutti”chesiterràil16-17novembre2019aFirenze9.
9 IpromotoridelIIIForumdiEticaCivile sono:AzioneCattolicagiovani,Aggiornamenti Sociali,Centro “Bruno Longo”, Istituto di Diritto Inter-
Laformazionepoliticadeigiovaniaunpensierocriticoecreativoche livedaautoridel loro futuro, capacidipren-dereparolanelmondoèlasfidadellarivoluzione culturale della cittadinan-za globale che riconosce l’umanitàcomeilnostrobenecomune.«Sevoiperòaveteildirittodidividereilmondoinitalianiestranierialloravidirò che, nel vostro senso io non hopatriaereclamoildirittodidividereilmondoindiseredatiedoppressidaunlato, privilegiati e oppressoridall’altro.GliunisonolamiaPatria,glialtriglistranieri»10.
nazionaledellaPace“GiuseppeToniolo”,CentroInternazionaleperstudentiStranieri“GiorgioLaPira”,Associazione “CercasiunFine”,Fondazio-ne“Lanza”,FOCSIV,FUCI,IlRegno,Incontri,Isti-tutodiFormazionePolitica “PedroArrupe”,Le-gaMissionariaStudenti,MovimentodeiFocola-ri, Movimento Eucaristico Giovanile (ProgettoUmbertata),OperaGiorgioLaPira.10 Don Lorenzo Milani, L’obbedienza non è piùuna virtù, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze1965,pp.19-20.
148
MEDIAEPARTECIPAZIONE
CYBER-RAZZISMO:
LADISCRIMINAZIONERAZZIALENELLASOCIETÀDIGITALE
diFabioMassimoLoVerde
(ProfessoreAssociatodiSociologia,DipartimentodiScienzeEconomiche,AziendalieStatistiche,
UniversitàdegliStudidiPalermo)
150
1.PremessaNegli ultimi dieci anni la diffusione
delle piattaforme digitali che offrono
servizifraipiùvarièdiventatacerta-
mente pervasiva. E intendiamo per
pervasività quella proprietà che con-
notaalcuniprocessi(economici,socia-
li, culturali, ma anche cognitivi, o, in
altro ambito, biologici o naturali),
nonché di alcune pratiche, di imporsi
comemodalità di azione o visione le-
gittima,funzionale,ecc.,nellamaggior
partedegliambientichecostituiscono
l’ambito nel quale essi si declinano.
Fraqueste,sonosoprattuttolepiatta-
formecosiddettesocial–dunqueiso-cialnetwork,inprimoluogo–adavereevidenziato una notevole efficacia in
terminidipervasività,talmenteeffica-
cidaaveredeterminatounamodifica-
zione nella stessa grammatica e nei
lessici relazionali che ordinano la so-
cialitàfragliindividuinellesocietàdel
nordedelsuddelmondo.
Tale“socialitàsenzacorpo”1viasocialnetwork, è anzi diventata oggetto di
studiodiunaampiapartedellasocio-
logia deimedia contemporanea2 e ha
dato vita ad un filone di studi molto
importantedefinito,per l’appunto,di-gital sociology che ha ampliato gli
1F.M.LoVerde,Sociologiadellosportedeltem-polibero,IlMulino,Bologna2014.2 Cfr. fra tutti, M. Castells, The Rise of the Net-work Society, Blackwell, Oxford 1996, tr. it.,Lanascitadellasocietàin rete,Egea-Bocconi,Mila-no 2002; M. Castells, Internet Galaxy, OxfordUniversity Press, Oxford 2001, tr. it., GalassiaInternet, Feltrinelli, Milano 2002; N. Couldry,Media,Society,World,SocialTheoryandDigitalMediaPractice,PolityPress,Cambridge2001,tr.it., Sociologia dei nuovi media. Teoria sociale epratichemedialidigitali,Pearson,Milano 2015;D.Lupton,DigitalSociology,Routhledge,Abing-don,OxonandNewYork,2015,tr.it.,Sociologiadigitale, Pearson, Milano 2018; K. Orton-Johnson,N.Prior,DigitalSociology.CriticalPer-spectives, Palgrave-Macmillan, London-New
York2013;N.Marres,DigitalSociology.TheRe-invention of Social Research, Polity Press, Cam-bridge2017.
orizzonti sia teorici, siametodologici,
dellaricercasullavitasociale3.
Muovendo dalla costatazione che la
vita individualee socialeèormaiuna
“vita digitale”4 ovverossia che è del
tutto immersa in un sistema di prati-chechevedono l’usodi tecnologiedi-
gitalicomestrumentiessenzialiperlo
svolgimento delle attività nella vita
quotidiana ma anche utilizzati come
fontiperraccogliereinformazioniutili
per comprendere ciò che succedenel
mondoincuisivive,lasociologiadigi-
tale richiama alcune questioni che
stanno alla base del dibattito teorico
sociologico tradizionale, ovverossia
quelle inerenti la associatività, la so-
ciabilità e la socialità, per dirla con
Baecheler5,maanchel’analisidelrap-
3Perunarassegna,cfr.D.Lupton,cit.;K.Orton-
Johnson,N.Prior(eds),cit.4D.Lupton,cit.,tr.it.,p.1esegg.5 J.Baechler, Gruppie sociabilità, inR.Boudon
(acuradi),Trattatodisociologia, tr. it., IlMuli-no,Bologna1996,pp.64-103.
151
portochesideterminafrasistemiso-
ciali e tecnologie, in questocaso digi-
tali, mettendo a disposizione catego-
rie, metodi, tecniche di analisi che
consentano di comprendere come si
staevolvendoladinamicasocialecon-
temporanea.
Dentroquestograndecontenitoreco-
stituito dalla sociologia digitale non
mancano pertanto gli studi che ri-
guardanoladiffusionediunasocialitàon line;masonoanchepresenti studiche riguardano la diffusione di prati-
cheanti-sociali checertamentehannocostituito l’altra faccia delle società
nellastoriaeche–seguendolastessa
argomentazione – grazie alla riduzio-
neditempoespaziocheilmondodel
web consente, hanno assunto una al-
trettantoampiadiffusione.Fraqueste
certamente lediversepratichedibul-lyingon line odiveraepropriadeni-grazione e minaccia nei confronti di
individuiodigruppisociali,etnici,re-
ligiosiecc.
In questo breve intervento trattiamo
propriodiqueste forme incui sipre-
sentanoilpregiudizioe ladiscrimina-
zione, inparticolare ilcyber-razzismo,una dellemodalità in cui si sta decli-
nando il razzismo nel mondo, un in-
sieme di comportamenti e atteggia-
menticertononnatiacausadelladif-
fusione della retemache, proprio at-
traverso le tecnologie digitali, sta as-
sumendo connotazioni anti-socialias-
saipiùpervasiverispettoaquelleche
si sono presentate nelle società del
passato. Il nostro assunto teorico di
base è che non si tratti solamente di
unapraticachehatrovatonellenuove
tecnologieunnuovocanalediespres-
sione: ciò che si vuole sostenere è
piuttostochelestessetecnologiedigi-
taliamplificanolaportatadelfenome-no in considerazione della specificità
(affordance) che presentano come
nuovimedia. Inbreve,nelmutamentodel rapporto framedium e utente de-terminatosi attraverso l’introduzione
deimediadigitali,sicelaancheilmu-
tamento nellaaccessibilità alla pensa-bilitàdicomportamentiantisociali.An-cora una volta cioè risulta evidente
come…ilmediumsiailmessaggio!
2. Cyber-razzismo: alcune precisa-zioniComeènotoil“razzismo”vienedefini-
tocomel’insiemedi
Convinzioni, atteggiamenti, decisioni
istituzionali e atti che tendono a deni-
grare individui e gruppi a causa di ca-
ratteristiche fenotipiche o affiliazioni a
gruppietnici6.
6R.Clark,N.B.Anderson,V.R.Clark,D.R.Wil-
liams,RacismasastressorforAfricanAmericans:A biopsychosocial model, in «American Psy-chologist»,vol.54,n.10,1999,p.805.
152
Esimanifestaanche in formequali il
pregiudiziorazzialeoicomportamenti
discriminatorimeiconfrontidi indivi-
duiodigruppi7informaindividualeo
collettiva. Altrettanto, il cyber-
razzismo viene, conseguentemente,
definitocome
qualsiasi forma di comunicazione tra-
mitemezzielettroniciodigitalidaparte
digruppioindividuichecercanodide-
nigrareodiscriminaregliindividui(ne-
gandoparidiritti,libertàeopportunità)
o gruppi a causa della loro razza o et-
nia8
promuovendo inquestomodo “ladif-
fusione dell’odio razziale attraverso
l’usodelweb”.Ilmaterialeutilizzatoe
7 A. M. Bliuc, N. Faulkner, A. Jakubowicz, C.
McGarty,OnlineNetworksofRacialHate:ASys-tematicReviewof10YearsofResearchonCyber-Racism, in «Computers in Human Behavior»,2018.8Ibidem,p.5.
mandato on line comprende parole,
immagini, simboli, giochion line, e ingenerale “siti che alimentano l’odio
attraversolarete”9.
Perquantoesistaunanotevolequanti-
tà dimodalità in cui si presenti10, se-
condo alcuni studiosi costituirebbe la
deriva della libertà diesprimere,a li-
vello diffuso, il proprio dissenso ri-
spettoadalcunetematiche,cosacheè
oggipossibileattraversol’usodeime-
diadigitali11,ma,inquestocaso,attra-
versoformediaggressione,diodio,di
fanatismo, di propaganda “razzizzan-
te”conlafinalitàdiraccogliere,attor-
9G.Mason,N.Czapski,RegulatingCyber-Racism,in «MelbourneUniversity LawReview, vol. 41,
n.1,2017,pp.284-340.10Ibidem,pp.4-5.11A.Jakubowicz,K.Dunn,G.Mason,Y.Paradies,
A.M.Bliuc,N.Bahfen,A.Oboler,R.Atie,K.Con-
nelly, Cyber Racism and Community Resilience.Strategies for CombatingOnline Race Hate, Pal-grave-Macmillan,London-NewYork2017.
no queste tematiche, intere audiencediseguaci.
Il concetto trae origine dalle ricerche
diBack12svolteneglianniincuiinter-
net si andava affermando sempre di
più come nuovo ambiente di forma-
zione dell’opinione pubblica. E, argo-
mentaBack,cosìcomeradio,cinemae
fotografia erano stati strumenti for-
midabilinelladiffusionediunacultura
totalitaria del terrore ammantata da
unaesteticacomunitarista, altrettantoilwebe,possiamoaggiungere,isocialmedia,costituisconounostrumentodifacile accesso e di amplificazione per
proiettarenelmondooneofflinepra-tiche di discriminazione in forma di
like.Back dispiega “la nozione di" cyber-
razzismo” per comprendere una
gamma di movimenti sub-culturali,
12L.Back,AryansReadingAdorno:Cyber-CultureandTwenty-First-CenturyRacism,in«EthnicandRacialStudies»,vol.25n.4,2002,pp.628–651.
153
checomunementecontengonounare-
toricadellarazza,dell’unicitànaziona-
le e settaria di un destino comune,
amplificatadalle ideedisupremaziae
separazione razziale, alimentata da
repertori sulla alterità razziale e so-
stenutasolitamentedaunavisionedel
mondoutopica(odistopica)13.
Obiettivi di aggressione on line sonogruppi o individui appartenentiami-
noranze in genere: rifugiati e mino-
ranze etniche in Europa; ebrei, neri,
musulmani e ispanoamericani negli
StatiUniti;gruppi sub-nazionaliomi-
noranzeetnico-linguisticheinAsiaein
Africa;AborigeniinAustraliaecc14.
Glistudi individuanodunquepratiche
quali la divulgazione via internet di
una ideologia della “supremazia della
13A.Jakubowiczetalii,cit.,p.4.14Ibidem,p.5.
razza bianca”15, ovvero pratiche di
esclusionedialcunigruppi,dapartedi
altri gruppi, da piazze virtuali di di-
scussione, chat, ecc. sulla base delle
differenzerazziali.Loscopoèdunque,
da una parte, quello di “promuovere
unaculturadellapurezzadella razza”
–maanchedellareligioneedell’etnia,
comenel caso del fanatismo religioso
o etnico che sfrutta gli stessi canali
emotivi di engagement; dall’altra,
quellodi creareun “sensodicomuni-
tà” e di “appartenenza comunitaria”
fratutticolorochecondividonoqueste
ideologie,ovvero,ancora,di farepro-
selitismo fra coloro che vivono di
emozionichepossonopotenzialmente
tradursiinpraticherazzizzanti.
15 J. Adams, V. J. Roscigno,White supremacists,oppositional cultureand theworldwideweb, in«SocialForces»,vol.84,n.2,2005,pp.759-778.
3.Comeeperchésidiffondecosìve-locemente?In un recente lavoro sul fanatismo e
l’odio razziale,AdamKlein16 chiarisce
alcuniconcetti fondamentalichestan-
no alla base della diffusione di “inci-
tamento all’odio razziale” nei diversi
paesi.
Ilprimoproblemaèlegatoalfattoche
a causa della stessa pervasività dei
media digitali diventa assai difficile
distinguere fraareeche costituiscono
lospettrodiundibattitopubblico - te-michepossonocostituireareedilegit-
timo conflitto fra gruppi di interesse
diversi, ovvero commenti su dinami-
chediconvivenzafragruppichespes-
so “radicalizzano” aspetti della loro
identitàculturaleechegeneranocon-
flittoesplicito,inspiegabileseosserva-
to dal punto di vista della compren-
16A.Klein,Fanaticism,Racism,andRageOnline.Corrupting the Digital Sphere, Palgrave-
Macmillan,London-NewYork2017,p.8.
154
sione della argomentazione razionale
pubblica,percitareHabermas–earee
che costituiscono invece lo spettrodell’odio.Giacchéilcontenitorerimanelostesso,gliutilizzatorialtrettantoele
argomentazioni altrettanto appiattite
in un codice linguistico tendenzial-
mente superficiale, la distinzione per
molti prosumers – cioè produttori-consumatoriqualiormai risultanoes-
sere gli utenti di Internet - può non
faredifferenza.ConleparolediKlein,
alcuni degli attuali contesti in cui si
declina questo incitamento all’odiorazzialecheassumelaconnotazionedicyber-razzismo
includonositiwebchesfruttanoquella
zonagrigia[collocata]trapoliticaera-
dicalismo, le questioni della profilazio-
nerazzialeinAmerica,l’immigrazionee
lacittadinanzaamericana,lanazionalità
del Presidente, il matrimonio omoses-
suale,gliattacchiterroristici,lacrisidei
rifugiati siriani, il conflitto israelo-
palestinese e persino le questioni
“dell’ognigiorno”comelefestivitàreli-
giose,laculturamusicaleelosport.Cia-
scuno di questi temi può portare un
elemento di identità culturale (alcuni
piùdialtri), che imovimenti razzistie
radicalihannoacutamenteimparatoad
utilizzare come sottotesto nei loro siti.Diventachiaroche lanuovavocediin-
citamentoall'odiovieneorapronuncia-
ta nella lingua della nostra cultura po-
polareepolitica[celando]ilverosiste-
madicredenzerazzistesottostante17.
SecondoKleinalcuniaspettistruttura-
li delmodo in cui è organizzato il si-
stema della rete e dei social network,nonché,anchesecondoquestoautore,
la libertàconcuiilmezzoconsentedi
esprimereleproprieopinioni,nehan-
no determinato la maggiore diffusio-
ne, peraltro in un periodo in cui pro-
blemi della vita di comunità a livello
mondiale hanno presentato connota-
17Ibidem.
zioni simili – crisi economica, migra-
zioniinternazionali,terrorismoecc.
Kleindimostracomeicostruttidelcy-
berspazio - principalmente motori di
ricerca,blogpoliticiesocialnetwork-
possano inconsapevolmente prendere
una piega inattesa, come sta succe-
dendo,echeaspetticomel'incitamen-
to all'odio possano trasformarsi “in
unaformaliberadiconoscenzafonda-
tasulweb”.
Dal2003,lareteèdiventataintuttoil
mondo laprincipalefontedi informa-
zione, più di quanto lo siano giornali,
riviste, libri, televisionee radio.Si sa-
rebbedeterminatoanziuneffettoche
alcunistudiosichiamanodidatasmogproprioinragionedell’enormeofferta
di informazioneonlinechelimitaunavisionechiaraecomplessivadeifatti.
Anche da un punto di vista formale,
semplicemente grafico - nella logicachedomina iprocessidi legittimazio-
nedeisitiedeisocialnetwork-questi
155
sitidi incitamentoall’odiopresentano
caratteristiche che offrono una par-
venza altrettanto legittima rispetto a
quelli cheoffrono informazione tradi-
zionaleechediventa“particolarmente
invitante”.
Il linguaggio utilizzato miscela argo-
mentazioni fondate su ragionamenti
semplici che però spostano l’asse ar-
gomentativo dalla razionalità argo-
mentativa verso un codice simbolico
della violenza, in alcuni casi in forma
esplicita, inaltri in formapiùomeno
velata,utilizzandoimmaginiretoriche,
metafore,interilessicipresiaprestito
da altri ambienti in cui si articola lo
scontro – il linguaggio bellico soprat-
tutto. Si tratterebbe di codici retorici
definiti “appelli all’odio”18 nei quali
stereotipi culturali e storici preesi-
18E.Whillock,TheUseofHateasaStratagemforAchieving Political and Social Goals, in Id (ed.),HateSpeech,SagePublications,ThousandOaks,CA,1995,pp.52esegg.
stentisonosfruttatiattraversoiveico-
litradizionalicomel'informazioneela
politicaepersinol'umorismo.
L'effetto di questa strategia retorica
sarebbedunquequellodidenigrare il
"gruppo esterno" attraverso una mo-
dalitàchefaappellosimultaneamente
allesuperioritàdicolorocheapparten-gonoalgruppomaggioritarioraggiun-gendo così anche l’obiettivo di creare
una divisione culturale. L’enorme
quantitàdidatichecircolanoinforma
di informazioni, non ne garantisce la
qualità.Edèquestaambiguitàdelcon-
tenutofattualechehaapertolastrada
all’incitamento all’odio attraverso
“l’ambiguazione” dell’informazione,
mischiandonotizievereanotiziefalse,
ragionamenti apparentemente ragio-nevoliadiscorsimanipolatoricheinci-tanoall’odio.AncoraconKlein
L'aggiunta alla miscela infinita di dati,
opinionieculturapopolareèancheun
amalgamadicattiveinformazioni,come
gossip,pettegolezzi,blogdi cospirazio-
neesitiwebcheincitanoall’odio19.
In breve, l’elevato livello di disinter-
mediazioneinformativacheilsistema
delweb2.0 ha generato nella produ-
zione di contenution line è diventatala levaattraversocuiogniutilizzatore
diinternetpuòprodurreargomentidi
discussione. E dunque anche argo-
mentiperincitarealladiscriminazione
razzialecomepratica“necessaria”per
diffondere l’utopia razzizzante tra-
sformata in obiettivo politico. Per il
fatto stesso che l’offerta di issues sianelwebpotenzialmente infinitae che
possa essere “ordinata” da motori di
ricerca chemettononello stesso con-
tenitore(comerisultatodellaquerydiricerca) siti legittimi e credibili di in-
formazione e siti di propaganda o di
incitamento all’odio razziale, allora
diventa assai più facile che gruppi e
19A.Klein,cit.,p.25.
156
individui potenzialmente interessati,
pervarie ragioni, a “perfezionare”ar-
gomentazioni pregiudiziali o giustifi-
cazioni per comportamenti che sono
fondamentalmente aggressivi trovino
argomenti razzizzanti ammantati in
una “estetica argomentativa” che
spessoutilizza la stessa“sciatteria in-
formativa” che connota i discorsi on
line per ancorare il proprio ragiona-
mento ad una presunta fondatezza –scientifica, storica, ecc. – incontrover-
tibile.
Klein20 definisce questa modalità di
uso dell’informazione “riciclaggio di
informazioni” (information launde-rung).Èattraversoquestamodalitàdiriciclaggiodelleinformazionichesidif-fonde, ad esempio, quella che viene
definitalapropagandachemiscelain-
formazioni selezionate ad obiettivi
persuasivi, di modo che l’obiettivo
persuasivo venga “celato” in ragione
20Ibidem,p.26.
della modalità in cui le informazioni
sonoraccolte,organizzate,presentate.
JowetteO’Donnell21 chiamanoquesta
formapropagandabianca,distinguen-doladaquellagrigia edaquellanerasulla base dell’esistenza o meno dei
fattiacuileinformazionifannoriferi-
mento:viavia,dallabiancaallanera,ifatti reali scompaiono e vengono deltuttocostruitioinventatiinformama-nipolatoria per obiettivi ideologici.
Nellasocietàdiespertidimediaquale
quella contemporanea, secondo Klein
saremmoinpresenzadiunaforteper-vasività della propaganda bianca, chepiùfacilmente–anchegraziealmodo
incuièstrutturatoilmondodelweb-
“cela” la persuasione piuttosto che
orientarla costruendo false notizie
(perquantononmanchinoormaifalse
informazioni, le cosiddette fake newschecontribuisconoaingarbugliarean-
21 G. S. Jowett, V. O’Donnell, Propaganda andPersuasion,Sage,ThousandOaks,CA,1999.
coradipiùlaveritàsuifatti).Secondo
Klein, le prime vittimedi questa pro-
paganda sono proprio i giovani che
appartengono alla Net Generation, iquali si affidano a sistemi di accredi-
tamentodeisitifondatisucriteripoco
critici – affidabilità del motore di ri-
cerca, design professionale o appealdelsitoecc.Etuttociòèuneffettodel-la struttura della rete. Ancora conKlein,
Online, i percorsi verso la falsa cono-
scenza e la propaganda sono gli stessi
cheportanoarisorse legittimeecredi-
bili.Ècomese ibeneficiaricomeleor-
ganizzazionidelsuprematismobiancoo
antisemitesisianointrodottiinunnuo-
vo sistemadecimaleDeweye lo abbia-
no contaminato,ma pochi ne avessero
notatolaloropresenza22.
22A.Klein,cit.,p.29.
157
Così,perportareunesempioapartire
dall’usodeimotoridiricerca,sesicer-
ca “olocausto” si trovano, insieme ai
sitidiinformazionestorica,isitidine-
gazionisti o revisionisti. E li si trova
traiprimiinelenco.Stessorisultatose
si cerca dentro contenitori o piatta-
forme di enciclopedia elettronica. In
alcunicasi secondoKlein23, in siti che
godonodibuonacredibilitàfrailpub-
blico di navigatori – Wikipedia, ad
esempio–nonsitrovanodirettamente
riferimenti razzizzantima talvolta in-
formazioniriguardantisitineiqualisi
propagandano posizioni razzizzanti e
che ammantano di legittimità il loro
focus ideologicoconunapresentazio-
ne inerente aspetti culturali, politici,
artisticiacuisirifarebberoperporta-
re avanti il progetto editoriale. Po-
tremmoparlare inquestocasodel ri-
schiodiunprocessodi“legittimazione
per associazione”: trovandosi in un
23A.Klein,cit.,p.30.
contenitore considerato affidabile e
legittimo, anche il sito viene conside-
ratotaleedunquenonlesivodidiritti
ononesplicitamenteportatorediuna
ideologiarazzizzante.
Altrettanto,notiziecheinuncontesto
dimediazionedell’informazione,come
quelloincuiagivanoimediatradizio-
nali, non avrebbero avuto spazio in
ragione di un maggiore controllo da
parte degli stessi operatori della
stampa che funzionanodagatekeeperdell’informazione,nelwebriesconoad
imporsi.Espessositrattadi informa-
zioni che hanno la caratteristica di
presentarsi come propaganda bianca,quando non grigia o nera. E il para-dosso consiste nel fatto che spesso i
giornali “inseguono” tali notizie com-
mettendolostessoerroredinonveri-
ficarnel’attendibilità,ciòchefavorisce
la diffusione di propaganda bianca,grigia o nera, soprattutto quella che
alimenta, più o meno direttamente,
l’odiorazziale.
L’altra area oggetto di interesse dei
gruppididiscriminazionerazzialeèla
cosiddettablogosferanellaqualeildi-battito politico si articola più diretta-
mente attraverso la presentazione di
opinioni in formapiù omeno esplici-
tamente discriminatoria. Si tratta
spessodelluogoprivilegiatodaigrup-
pi che propagandano ideologie razzi-
ste proprio in ragione del fatto che
spesso intercettano, scambiano, co-
struiscono emanipolano ipertesti de-
strutturandone il senso e piegandolo
ai loro fini, decontestualizzando e ri-
contestualizzando asserti o opinioni
provenienti da figure che, comunque,
svolgonoilruolodiinfluencer;oppure,nei casi estremi, raccogliendo le opi-
nioni di alcuni di questi teorici delladiscriminazione che comunque svol-gono attività intellettuale nei circuiti
legittimidellariproduzioneculturale.
158
I blog diventano inoltre luoghi che
consentoagruppidiversidicoalizzar-si per finalità propagandistica ovveromovimentistica, come avvenuto con imovimenti di estrema destra in USA,
appartenentispessoagruppidifferen-
ti ma partecipanti tutti a discussioni
onlinesuiblog.Luoghi di costruzione delle opinioni,
maanchespazidinamicidicostruzio-
ne, formazione e condivisione
dell’identitàindividuale,sonoinoltrei
socialnetworkeisocialmedia.Soprat-tuttoinconsiderazionedelfattochela
NetGeneration è costituita da grandi
consumatori di social media e socialnetwork.
Ciò che ha forse reso i social network,comeFacebook,cosìattraentiperl’odio
digruppoediindividuièlafacilitàcon
cuilagiovanecomunitàaccoglietuttele
culture, e sia i nuovi amici, sia le idee
sono "accettati" e "apprezzati" (liked)senzariserveeconilclicdiunmouse24.
Presentare le proprie idee senza il ti-
more di generare risentimento in chi
leggema anzi ricercando approvazio-
ne, che peraltro giunge come ricom-
pensa per un’azione che viene vista
come “libera e coraggiosa”, è l’altra
connotazionecherendespecificaque-
sta forma di razzismo rispetto alle
modalità in cui si è presentato nelle
epoche precedenti. L’anonimità, in-
siemealladiffusionediunaconcezio-
nedella“libertàindividualediespres-
sione” intesa come possibilità di
esprimeregiudizioopinioniche,peril
semplice fatto di trovare unacolloca-
zione, pertanto sono degne di essere
lette, commentate e/o apprezzate
(liked),aprescinderedallalorofonda-tezza o argomentazione, hanno reso
inevitabilmente più virale il compor-
24A.Klein,cit.,p.36.
tamentorazzizzanteonline,soprattut-to in un periodo in cui, come quello
che si sta vivendo in Italia,ma anche
inaltrepartid’Europa, lacrisiecono-
mica, la crisi e l’incapacità delle élite
politiche di governarla, il disagio so-
cialediffusoe lapauradelterrorismo
risultanoesseretemidielevatapreoc-
cupazione e per i quali non si cerca
una“causa”quantoun“colpevole”.
Èsoprattuttoattraversoilformatoso-cialcheidiscorsicheincitanoall’odiorazziale assumono l’aspetto di argo-
mentazioni pubblicamenteaccettabili.
Perchésitrovasempre,fraifollowers,chinecondividel’argomentazione.Ol-
tretutto, in un ambiente quale quello
dei social in cui la risorsa principalechecircolacomeareadiinvestimento
è l’attenzione, mostrare posizioni
“estreme”rispettoadargomentididi-
battito-comeloèiltemadellemigra-
zioni - può essere più vantaggioso
perchépiùattraenteinquantoestremo
159
e dunque più capace di catalizzarel’attenzione. E dunque il processo ap-pare, in questa fase, tutt’altro che re-
versibile.Anzi,ciòchecisidevechie-
dere,dapartedichifaanalisidifeno-
meni sociali, è: “fino a che punto po-
tremogiungere”?
Volendo dare un contributo analitico
puntuale, evidenziamo come secondo
quanto emerge damolti studi25, i “di-
scorsisulrazzismo”assumonoconno-
tazionidenigratorieassaisimiliapre-
scinderedalgruppochedivieneobiet-
tivodidiscriminazione.Così,adesem-
25A.Klein,cit.;S.Assimakopoulosetalii,OnlineHateSpeechintheEuropeanUnion.ADiscourse-AnalyticPerspective,SpringerInternationalPub-lishingAG, Cham, Switzerland 2017;Watanabe
etalii,HateSpeechonTwitter:A Pragmatic Ap-proach to Collect Hateful and Offensive Expres-sions and Perform Hate Speech Detection, in«IEEEAccess»,Vol.6,March, 2018,pp.13825-
35; K. Durrheim et alii,Race trouble: Attendingtoraceandracisminonlineinteraction,in«Brit-ish Journal of Social Psychology», n. 54, 2015,
pp.84-99.
pio, emergerebbero alcune costanti
che preesistono al comportamento
razzizzante on line26. Dunque il pro-blemadelrazzismoonline,comevienedefinito da questi autori, che, come è
noto,èormaidiffusointuttoilmondo,
assume anche in Italia queste conno-
tazioni.
Vi è, in primo luogo, una co-
costituzione dei concetti di razzae di
razzismo.La natura del razzismo vie-
ne costruita dentro modalità utili a
consentirel’espressioneolacriticadi
particolari atteggiamenti razzisti, il
più delle volte presenti in situazioni
circoscritte.
Èinoltreevidenteche,sianellospazio
socialevirtuale,sianellospaziosocia-
lereale,ilrazzismosiproducedurante
l’interazione. Il suo significato è co-
struito attraverso l'interazione, il dia-
logo e il dibattito. E con le parole di
Durrheim, possiamo dire che “si pro-
26Durrheimetalii,cit.,p.86.
ducenello spaziocheintercorre tra il
parlareel’ascoltare”;occorrepertanto
prestare attenzione almodo in cui si
presentanoquestidiscorsipervedere
comesonocostruite le espressioni raz-ziali affinché si possa prevenire unascoltodistortoe sipossa rispondere
aquestaeventualedistorsione.
Ancora,vièun’altracaratteristicadel
razzismo che si declina on line dellaquale tenere conto e cioè il fatto che
spessoessoappare in forma“implici-
ta”nelleparoledichiscriveonline.Eseppure possano non esservi riferi-
menti espliciti alla razza nei discorsi
checircolano,allarazzaspessosiallu-
de,alpuntochequandoinrealtàque-
stotemadiventaoggettodidiscussio-
ne“esplicito”,alloraiproblemiperce-
piti come legatialla razzasi spostano
dalla dimensione della conoscenza
implicita divenendo discorsi “razzia-
lizzati”.
160
Infine,vatenutocontodelfattocheil
razzismo non è esclusivamentel’evidenza empirica delmodo in cui siesprimonoalcunisoggettiodicomesideclina il clima culturale in un’area
geograficaspecificaofraungruppodi
persone che interagiscono frequente-
menteonlineecc. Ilrazzismo,soprat-tutto nello spazio virtuale, tende adistituzionalizzarsicome
“[…] realizzazione collaborativa istitu-
zionalmente localizzata che funziona
come parte di una formazione razzia-
le”27.
Diventa perciò necessario fare atten-
zioneai
“[…] processi temporali e situati attra-
versocuilarazzaeilrazzismosonoco-
struitiemessiinopera,sianellosvilup-
podipolitichesociali, istituzioniepro-
27Ibidem,p.86.
grammi,siaalivellodiesperienzaein-
terazionequotidiana”28.
Ciò che connota però tutti i discorsi
discriminatori on line è l’essere pre-sentati come “la verità su ciò che sta
succedendodavvero”.
Così, anche nel caso italiano, è suffi-
ciente osservare non solo come la
stampa abbia trattato il tema deimi-
granti spesso evidenziandoquel “raz-
zismo implicito”a cui si faceva riferi-
mento, per quanto spesso involonta-
riamente, ma anche come si stia dif-
fondendo on line una culturadell’intolleranza che coinvolge le piùdiverse fasce sociali. Una recente ri-
cerca29,haevidenziatononsolocome
l’Italia, insieme ad altri paesi con i
quali condivide alcune condizioni so-
28Ibidem.29www.cattaneo.org/wp-
content/uploads/2018/08/Analisi-Istituto-
Cattaneo-Immigrazione-realtà-e-percezione-27-
agosto-2018-1.pdf.
cioeconomiche di base – soprattutto
nelleareed’Europamenosviluppate–
presentiunlivellodipercezione“erra-
ta” del fenomeno delle migrazioni e
soprattutto dei processi migratori in
ingresso,maanchedicomesiafortela
relazione frail sentimento “nazionali-
sta”, anti immigrati e anti-minoranze
religiose e l’errore di percezione. In
breve, all’aumentare della diffusione
di sentimento nazionalista, anti-
immigratieanti-minoranzereligiose30
aumentaanchel’erroredipercezione.
Seneconcludechecertamentenonsi
puòconsiderareunarelazionedicau-
sa-effetto fra le due (potrebbe essere
vero anche il contrario, cioè che chi
30 Si tratta di un indice elaborato dal Pew Re-
search Center (http://www.pewresearch.org/)
cheva dazeroadiecidovezerocorrispondea
un atteggiamento di estrema apertura verso le
minoranzereligioseel’immigrazioneingenera-
leedieci indicailmassimolivellodichiusurae
ostilitàversoimmigratiocittadiniappartenenti
adaltrereligioni.
161
percepiscegliimmigraticome“troppi”
tendeancheasviluppareunsentimen-
to ostile).Ma,aggiungiamonoi, se ne
deduce anche che le variabili che, co-
meciinsegnalatradizionesociologica,
sono inversamente correlate al pre-
giudiziale razziale (il titolo di studio,
adesempio,olacapacitàdiprocessare
informazioni complesse, misurata at-
traversolafrequenzadiletturadilibri,
rivisteoquotidiani;o,ancora, laposi-
zionenellaprofessione)continuanoad
avereunpesorilevantenellarelazione
fra realtàepercezionedella realtà ri-
spetto alla migrazione. E, possiamo
aggiungere,sullamaggioreaccessibili-
tàalladiffusionediunclimaculturale
cheabilitaad“azionirazzizantionlineeoffline”ovverochenetolleralaper-petrazione.
4.Chefare?Alcunistudirecenti31hannotentatodi
spiegareleragionichegeneranolana-
scita di pratiche offensive razziste online. Inalcunidiquesti chesi concen-trano più su cause determinate dai
trattidellapersonalitàdeisoggettiche
perpetrano questo tipo di azioni – e
che richiamano indirettamente alcuni
profili già descritti da Adorno e Hor-
kheimer neLa personalità autoritaria– si individua come causa di questi
l’esistenza di una “triade nascosta” di
elementi della personalità, ovverossia
una tendenzanarcisistica,unatenden-za sadica e una personalità orientatadamachiavellismo, cioè una tendenza
31A.Furnham,S.Richards,D.Paulhus,TheDarkTriadofPersonality:A10YearReview,in«SocialandPersonalityPsychologyCompass»,vol.7,n.3,2013,pp.199–216;D.L.Paulhus&K.M.Wil-
liams,TheDarkTriadofPersonality:Narcissism,Machiavellianism, and Psychopathy, «Journal ofResearchinPersonality»,vol.36,n.6,2002,pp.556–563.
alla manipolazione delle persone (in-
sieme ad una quarta forma, successi-
vamente individuata, di tendenza psi-copatica, evidenziata da elevata im-pulsività, dalla ricerca continua di
emozioniforti,dabassaempatiaean-
sietà).Secondoquesti studi inoltre, la
presenza di uno solo di questi tratti
può potenzialmente generare
un’azione aggressiva di tipo razzista;
ma se presenti tutti e tre contempora-neamente nella stessa persona, alloravi è la quasi certezza che comporta-menti di questo tipo venganomessi inatto32. Coloro che on line si dedicanofrequentemente a commenti razzisti
manifestanoquestitrattidipersonali-
tà33.
32Cfr.A.Jabukowiczetalii,cit.,p.99.33 J.Golbeck, InternetTrollsareNarcissists,Psy-chopaths,andSadists:TrollsWillLie,Exaggerate,and Offend to Get a Response, in «PsychologyToday», 2014; E. Buckels, P. Trapnell & D.
Paulhus,Trolls JustWant toHave Fun, in «Per-
162
I“razzistionline”sonoinoltrepiùfre-quentemente maschi piuttosto che
femmine,piùspessogiovani,piùspes-
so bianchi e occidentali, “emozionati
dal brivido della caccia” e tendenzial-
mentepocosensibilirispettoallecon-
seguenzeche le loroazionihannosu-
glialtri34.Fraquestisonomoltidipiùi
followerspiuttostocheileaders,quelliche stanno in agguato pronti a espri-mere un like piuttosto che disposti apostaremessaggiespliciti. Tra i follo-wers la maggior parte cerca “lulz(laugh out loud plural)”35 “ridere acrepapelle”dellarabbiadeglialtri.An-
coraconleparolediJakubowicz36:
Internet offre ai sostenitori dell'odio
razziale i tre elementi chiave di cui
sonality and Individual Difference», vol. 67(September),2014,pp.97–102.34A.Jakubowiczetalii,cit.,99.35Ibidem.36Cit.,p.101.
hanno bisogno e che desiderano nel
processodicomunicazione:
1. opportunità di esprimere le pro-
prieopinioni;
2. opportunità di rivolgersi diretta-
mente a qualcuno e di avere un
impattosuiloroobiettivi;
3. opportunità di reclutare nuovi se-
guaci fra coloro che cominciano a
vedereiloromessaggi;
I razzistionline di solito adottano stra-tegie di disimpegno morale: evitare
l'angoscia, stare lontano dall'autocon-
dannarsi, minimizzare l'impatto delle
sanzionisociali.
Alcontrario(ibidem)
I gruppi che si oppongono al razzismo
tendono ad esibire le caratteristiche
opposte - cioè, provano e trasmettono
disagioemotivo,sonoconsapevolidelle
proprie responsabilitàe contraddizioni
esonomoltosensibilirispettoaivalori
moralisocialmentecondivisi.
Inoltre il razzismo è maggiormente
riconosciutocomeproblemapresente
nellasocietàdiappartenenzafracolo-
ro che hanno scarso pregiudizio raz-
ziale, mentre non lo è fra coloro che
sono depositari di valori tendenzial-
menterazzisti.Questiultimitendonoa
“normalizzare”idiscorsisulrazzismo,
perseguendo la strategia della ripeti-
zione continua di quanto sostenuto e
considerato“normale”utilizzandoper
l’appuntosoprattuttoisocialmedia.Volendo schematizzare le pratiche
messe in atto dai target vittime delrazzismoonline,daisoggettichepra-ticanoformedirazzismoonlineeda-gli“osservatorineutrali”,altracatego-
ria assai presente e che interviene
comunque nella costruzione di prati-
che razzizzanti, Jakubowicz individua
novemodalità diazione risultanti, da
una parte, dalla maggiore o minore
tendenza al multiculturalismo (fun-
zionedell’esseretargetdelladiscrimi-
163
nazione, ovvero attore di discrimina-
zione, o, infine, spettatore della di-
scriminazione, dunque seguendo la
lettura in verticale delle tre colonne);
e,dall’altra,dalletremodalitàdirazzi-
smoonlinechechinavigapuòincon-trare.
Sievidenzierebbedunquecomerazzi-
sti,nonrazzistiemoderatamenteraz-
zistiattribuiscano livellidiversidi sa-
lienza-siaperirazzisti,siaperinon
razzisti, il razzismo è riconoscibile e
haunaelevatasalienza,mentrefrachi
manifesta un atteggiamento media-
menterazzistasitendeanonvedereil
razzismocomeunaquestionesaliente
finoaquandononsimanifestaesplici-
tamente attraverso azioni specifiche.
Si tratta inoltre di dimensioni che in-
teragiscono e ciascuna dellemodalità
individuate ha delle conseguenze dif-
ferenti in termini di politiche pubbli-
che,dimobilitazionedellasocietàcivi-
leedieffettidiresilienza37.
Risultad’altraparteinteressanteilfat-
to che esistano comunità on line checombattono il cyber-razzismo.Queste
sono categorizzate rispetto a tre di-
mensioni:
a) il focus che lega la comunitàonline,cioèsesitrattadiunacomunità che si raccoglie at-
37Ibidem.Fonte:Jakubowiczcit.,p.106
164
torno al tema più ampio ine-
rente al razzismo, dunque
contro ogni forma di razzi-
smo, oppure attorno al con-
trasto di forme di razzismo
chehannoperoggettospecifi-
cheminoranzeoetnie;
b) loscopochestaallabasedel-le attività della comunità,
dunque se la scelta diaffron-
tare il tema sia occasionale o
se costituisca lamission dellacomunitàonline;
c) lapermanenzadellacomuni-tà, cioè se si tratti di una co-
munitànataadhoc,edunquepronta a sciogliersi una volta
raggiunto un determinato
obiettivo,ovverosesitrattidi
una parte di una organizza-
zione che vuole esistere per-
manentemente per raggiun-
gerediversiobiettivi.
Tralerispostechelecomunitàonlineproduce, si puòdistinguere fra rispo-
stereattiveerisposteproattive.Traleprime il denunciare quotidianamente
comportamenti razzizzanti on line eoffline,lavorareinmodocollaborativoonline per rimuoveremateriale razzi-stadaisitiedallepaginedeisocial,co-struire “contro-narrazioni” on linesupportate da fatti, ovvero costruire
campagne di informazione che de-
strutturinogliargomentiutilizzatida-
gliaggressori.
Tralerisposteproattive,lapromozio-
nedivaloripositiviqualiilmulticultu-
ralismoel’interculturalismo,lacondi-
visionediconoscenzeinerentiallecul-
ture oggetto di discriminazione, pro-
durre narrazioni che evidenzino i
danni sociali e individuali della diffu-
sionediunaculturadiscriminatoriae
razzista,evidenziarequegliaspettiche
altre culture potrebbero considerare
come razzizzanti, contrastare narra-
zionistoricheedialtrotipocheriflet-
tono pregiudizi da parte del gruppo
culturale dominante a scapito delle
minoranze e promuovere narrazioni
che facciano vedere come positive le
relazionifragruppi.
Perconcludere,anchedalpuntodivi-
sta normativo èevidentecomeormai
sianecessarioun insiemedinormati-
ve che, a livello internazionale, non
consenta la proliferazione di questo
generediazionidiscriminatorieon li-ne. Non foss’altro che per le conse-guenzechequestehannosulclimaso-
ciale–oltrechesui soggettiobiettivo
dicyber-razzismo–chepossonoesse-
re assolutamente imprevedibili, oltre
chedannose.E,d’altraparte,ciòveni-
vasottolineatodalConsigliod’Europa
nel2003,ilqualeevidenziavacome
La Commissione europea si è mossa
unitamentecomegrupporispettoalcy-
ber-razzismo,includendounprotocollo
aggiuntivo alla sua convenzione sulla
165
criminalità informatica. Nella relazione
esplicativa,laCommissionehaosserva-
to che l'emergere di reti di comunica-
zione internazionali come Internet for-
nisce a certe personemezzi moderni epotentipersostenereilrazzismoelaxe-nofobia e consente loro di disseminarefacilmente e ampiamente espressionicontenentitaliidee.Alfinediindagareeperseguire tali persone, la cooperazioneinternazionaleèvitale38.
Ma di questa regolazione internazio-
nale, ad oggi, non vi è traccia, se non
limitatamenteaquantointimatodalle
diverse corporation che gestiscono lepiattaforme nella declaratoria dei di-
versicontrattiperilloroaccessoeuti-
lizzo. Troppo poco per intervenire
davvero sul dilagante e “virale” com-
portamento.
38Consigliod'Europa2003,corsivonostro.
166
“SMARTMIGRATION”:
RISORSEERISCHIDIGITALIPERIMSNA
diRobertaTeresaDiRosa
(RicercatricediSociologia,
DipartimentoCultureeSocietà,UniversitàdegliStudidiPalermo)
167
Il web 2.0 offre nuove possibilità di
creazione, collaborazione, condivi-
sione e partecipazione, anche a sog-
gettitalvoltaesclusioarischiodiesclu-
sionepolitica,economica,socialeecul-
turale, con risorse scarsee unalto li-
vello di dispersione territoriale che
trovano,attraversoilweb,appunto, il
mododifarsentirelalorovoce1.
La diffusione delle tecnologie digitali
ha visto ilmutamento delle stesse in
benediprimanecessita,inmodoparti-
colareperipiùpoveri,intuttelearee
delmondo.Proprioneicontestidimag-
giorepovertà,esseassurgonounaim-
portanza determinante rispetto alla
soddisfazione dei bisogni primari, di
accesso alle informazioni e alla
1R.Cachia,SocialComputing:TheCaseofSocialNetworking, European Commission, Joint Re-searchCentre,InstituteforProspectiveTechno-
logicalStudies,Siviglia2008,testodisponibileal
sito:
possibilitàdicomunicareinmodosem-
pre più esteso.Questomutamento ha
inciso, tra l’altro, in modo profondo,
sulle migrazioni internazionali: le
mappe degli smartphone, le applica-
zioni di posizionamento globale, i so-
cialmedia,lamessaggisticaWhatsApp,
solopercitarnealcuni, sonodiventati
strumentiessenzialiperportareacom-
pimento inmodo sicuro edefficace il
progettomigratorio.
L’«infrastruttura digitale»2 del per-
corso migratorio diventa elemento
sempre più decisivo rispetto al suc-
cessodellostesso,permettendoalmi-
grantediagganciarsi,findaprimadella
partenzaeanchedopol’arrivo,allereti
http://ipts.jrc.ec.europa.eu/publica-
tions/pub.cfm?id=1884.2 G.M.Schiesaro,Migranticonlosmartphone.Ilcontributo dei nuovi media digitali al viaggio,all'accoglienza e all’integrazione dei migranti,VIS,Roma,Giugno2018.
informalicheguidanoe sostengono il
suopercorso.
Nel caso deiminori stranieri non ac-
compagnati, varie ricerche hanno
esploratolarilevanzadell’usodelcel-
lulare/smartphone, tanto nella fase
pre-migratoria, per l’organizzazione
delviaggio,quantoduranteilviaggioe
nelpercorsodiaccoglienza.3
Se,giàdalPaesediorigine,leinforma-
zionimediaticheesercitanoungrande
pesosulladecisionedibambinieado-
lescentidiintraprendereilviaggiomi-
gratorio4,èaltrettantoverocheintutte
letappedelpercorso,losmartphonesi
rivelaper imigrantiunarisorsa indi-
spensabile, lo strumento essenziale,
perpiùfunzioni,apartiredalcontatto
3SaveTheChildren,AtlantedeiMinoriStranieriNon Accompagnati, 2017, testo disponibile alsito:
https://www.savethechildren.it/sites/de-
fault/files/AtlanteMinoriMigranti2017.pdf.4Ibidem.
168
con i trafficanti, alla comunicazione
conaltrimigrantieconlefamiglie la-
sciate alle spalle, fino ad arrivare
all’orientamentoeallanavigazionealla
ricercadiinformazionisumezzi,tappe,
costi,rischi;dico-produzione,persino,
di “cloudmigrante”, attraverso l’invio
diaggiornamenti in temporeale sulle
diverserottedapercorrereesuirischi
associatiaciascuna5.
Perlarilevanza,dunque,ditaleaspetto
– all’internodi una ricerca piùampia
sui profili socio-linguistici dei MSNA
frequentantiiCPIAsicilianinel20176e
i relativi percorsi di inclusione – ci
siamointeressatiall’usodelletecnolo-
gie, in particolare alla frequenza
dell’usodello smartphonee lefinalità
diquestoimpiego.Peri478MSNAin-
tervistati,ilcellulare/smartphoneèun
5 M.Gillespieetal.,MappingRefugeeMediaJour-neysSmartphonesandSocialMediaNetworks,Re-search Report, The Open University/France
MediasMonde2016.
complementoindispensabileperlaso-
pravvivenza, impossibile o pericoloso
farneameno; il96,2%di loro, infatti,
hadichiaratodipossederneuno,eilre-
stante 3,8%ha detto di nondisporne
madisentirnefortementelanecessità.
Interminiditempodiutilizzo,sembre-
rebberononriscontrarsidifferenzetra
la quantità di tempo trascorsa dai
MSNAconilcellulare/smartphoneedi
coetaneiautoctoni.Secondoidatirac-
coltidall’Osservatoriosulletendenzee
suicomportamentidegliadolescentiin
tutta Italia7, le nuove generazioni ap-
paiono sempre più iperconnesse: il
50%trascorredalle3alle6oreextra-
scolasticheconlosmartphoneinmano,
il16%dalle7alle10oreedil10%su-
perale10ore.Anchenelcasodeimi-
nori intervistati, l’uso che viene fatto
6Cfr.R.T.DiRosa,G.Gucciardo,G.Argento,S.
Leonforte,Leggere,scrivere,esserci.Minoristra-nierinonaccompagnati:bisogniformativiepro-cessidiinclusione,FrancoAngeli,Milano2019.
dello smartphonerisulta significativo:
il33,1%lousadadueaquattrooreal
giorno.Addiritturail40,9%lousaper
piùdicinqueorealgiorno(Graf.1).
Naturalmente lo smartphone è utiliz-
zato per tutte le sue molteplici fun-
zioni,per telefonare,perstaresui so-
cial,perascoltaremusicamaancheper
guardare le partite di calcio o i film
nella propria lingua di origine, per i
7http://www.adolescienza.it/osservatorio/ado-
lescenti-iperconnessi-like-addiction-vamping-e-
challenge-sono-le-nuove-patologie/.
Graf.1–TempoconcuiiMSNAhannodichiarato di trascorrere con cellu-lare-smartphone
6%
20%
33%
41%
Menodi1ora Da1a2ore Da2a4ore Oltre5ore
169
giochi,lamusica,lalettura,perlatra-
duzione,perlostudio.Siriscontrauna
certacorrispondenzaconquelliprati-
cati da parte di tutti gli adolescenti
(Tav. 1),quali peresempio visione di
film e video youtube (10,3%), giochi
vari(12,8%),ecc.
8SaveTheChildren,AtlantedeiMinoriStranieriNon Accompagnati, 2017, testo disponibile alsito: https://www.savethechildren.it/sites/de-
fault/files/AtlanteMinoriMigranti2017.pdf.
Allo stesso tempo, tuttavia, figurano
utilizzi caratteristici del cellu-
lare/smartphone riconducibili alle
specificità della condizione di immi-
grati,giovaniegiuntidasoli;sono,in-
fatti,diffuseleapplicazioniperlatra-
duzioneinitalianoeperlostudioinge-
nere(33,1%),leapplicazioniperricor-
dareilmomentodipreghieraeperla
letturadelCorano(14,0%),ecc.
I dati ricavati dalle interviste confer-
mano che, per i MSNA, il cellu-
lare/smartphonehaunruolocentrale
tanto nella fase pre-migratoria, per
l’organizzazione del viaggio, quanto
duranteilviaggioenelpercorsodiac-
coglienza. Infatti, giunti nel Paese
ospite,spesso,perquestiminori,èsolo
attraverso questi strumenti che è
9F.M.LoVerde,Migranti,socialmediaepercorsidisocializzazionedilungoraggio:ancorasull’usodel socialmedia, inS. GrecoeG.Tumminelli (acura),MigrazioniinSicilia2017,OsservatorioMi-grazioni, Istituto diFormazionePolitica “Pedro
possibilemantenere il contattocon la
retefamiliarediappartenenza,vedere
lefotoesentirelavocedeiparenti8.Gli
usi dichiarati sono stati esaminati ri-
prendendoladistinzioneoperatatrale
interconnessioni sociali e relazionali
intessute dai migranti9: come stru-
mentodisocialbonds,ovveroperman-tenereilegamiconlecomunitàdiap-
partenenza,comesocialbridges,comemezzopercostruireemantenerecon-
tatti con altre comunità; come sociallinks,nelsensostavoltadistrumentidiscambio e connessione con le istitu-
zionilocali.
Altresì, si è cercato di verificare se la
funzione variasse a seconda dei mo-
mentidiversidelpercorsomigratorio10
(uso nella fase pre-migratoria,
Arrupe”–CentroStudiSociali,MimesisEdizioni,
Milano-Udine2018.10 I. Kozachenko,Horizon Scanning Report: ICTand Migration Kozachenko. Working Papers of
Tav.1–TempoconcuiiMSNAhannodichiaratodi trascorrere con cellu-lare-smartphoneUsodelcellulare/smartphone %Solopertelefonare 4,6Soloperisocialnetwork 9,3Soloperascoltaremusica 2,2Pertuttigliusimenzionati 42,7Altro 2,0Pertelefonareeperisocial 11,7Pertelefonareeascoltaremusica 3,6Perisocialnetworkeascoltaremusica 20,5Nonusailcellulare/Smartphone 3,4Totale 100,0
Graf.2–Mezzodicomunicazioneuti-lizzatopermantenereicontatticonlafamigliadioriginedeiMSNAinter-vistati
170
strumentale all’acquisizione di infor-
mazioniedicontatticonpersoneeri-
sorseessenzialiperlariuscitadelviag-
gio; uso nella fase di arrivo e adatta-
mentoperorientarsieriprogrammare
le tappe seguenti; uso successivo al
completamentodelpercorsodiinseri-
mento,comemomentoespressivodel
livellodiinclusioneraggiunto).
Nelcasodeiminori intervistati,chesi
trovavano tutti nella fase di primo
adattamento, si è registrata una forte
valenza dell’uso dello smartphone in
relazione, in particolare, al manteni-
mento dei legami affettivi, familiari e
comunitari,comestrumentodiancora-
mentoidentitario,dilealtàversolere-
gole della propria cultura di apparte-
nenza11.Rispettoai contatticon le fa-
miglie,siregistralapermanenzadiun
ampio e diffuso utilizzo del telefono
per comunicare con la famiglia di
the Communities & Culture Network+, 2. ISSN2052-7268,UniversityofLeeds,2013.
origine,pereffettodeldigitaldividechecaratterizza gran parte delle aree dei
Paesiinviadisviluppo,maancheinre-
lazioneallivellodialfabetizzazionedei
parentieallacondizioneeconomicafa-
miliare.
L’usodeltelefonopericontatticonla
famigliasembrapiùfrequentefraimi-
nori provenienti dalle piccole città
(centriabitaticonmenodi50milaabi-
tanti)edalleareeruralichedallearee
urbane (59,5%contro40,5%). Invece
l’usodeisocialpericontatticoi fami-
liarièpiùfrequentefraiminoridipro-
venienza urbana (67,6% contro
32,4%)(Graf.2).
Ingranparte, tuttavia, iminori ripor-
tano che giovani della loro genera-
zione, fratelli, amici, vicini di casa,
fannolorodaponteperl’utilizzodico-
municazionismartconfamiliarimeno
attrezzati. Dall’analisi degli elementi
11M.SagliettieC.Zucchermaglio,Minoristranierinonaccompagnati,famiglied’origineeoperatori
piùqualitatividelleinterviste,emerge
una differenziazione interessante ri-
spetto alla scelta deimedium di con-
tatto,asecondadellacollocazionegeo-
graficadeglialtrimembridellafamiglia
edelleopportunitàedellecompetenze
deglistessinell’utilizzoneinuovistru-
mentidicomunicazione.Lasituazione
osservatasembracomunquedestinata
delle comunità: quale rapporto?, in «Rivista diStudiFamiliari»,1/2010,pp.40-58.
Graf.2–Mezzodicomunicazioneim-piegato dai MSNA intervistati permantenere i contatti con la famigliadiorigine
79,1
1,0
0,8 19,1
Telefono
Skypee/osimili
Socialnetwork(Facebook,Twitter,Whatsapp,ecc.)
171
rapidamenteamutare12:schedetelefo-
nicheetelefonicellularisistannodif-
fondendo in maniera capillare anche
nelle aree del Sud del mondo, grazie
proprioalleesigenzecomunicativepo-
stedaifenomenimigratoriedaiparal-
leliinvestimentiinattonelsettoreali-
vellomondialeproprionelladirezione
dellosviluppodellacomunicazionewi-
relessnelleareeperiferiche13.
Interessante sembra anche la diffu-
sionedell’usodiappdi tiporeligioso:
l’9,1%deiminoridireligioneislamica
ha dichiarato di utilizzare inmaniera
abitualeilpropriosmartphoneperap-
plicazionicheriguardanolapraticare-
ligiosaenellospecificoitempidipre-
ghiera, la lettura della versione
12PewResearchCenter,InternetSeenasPositiveInfluenceonEducationbutNegativeInfluenceonMorality in Emerging and Developing Nations,2015,testodisponibilealsito:
https://www.pewresearch.org/wp-content/up-
loads/sites/2/2015/03/Pew-Research-Center-
integraledelCoranocontestiinarabo,
ecc.Ingenereciòcompensaledifficoltà
derivanti dalla dislocazione dei centri
di accoglienza in luoghi isolati o mal
collegati,maanchenellerealtàdiacco-
glienza collocate a distanza ragione-
vole dai luoghi di culto, iminori non
sonoalriparodalledifficoltàafrequen-
tarelacomunitàdiriferimentoedase-
guireiprecettiprevisti14.
Technology-Report-FINAL-March-19-
20151.pdf.13J.C.AkerandI.M.Mbiti,MobilePhonesandEco-nomicDevelopmentinAfrica,JournalofEconomicPerspectives, Volume 24, Number 3, Summer
2010,pp.207-223.
Nelprocessodiinclusionesocialeperi
giovani migranti emerge un nuovo
strumento e allo stesso tempo un
nuovo spazio, quello virtuale, fruito,
sostanzialmente, tramite il cellu-
lare/smartphone, di cui tenere conto,
per il suoruolostrategicoeper l’alto
impattosuiminori15.
Inaltritermini,ilcellulareconsentedi
salvaguardare anche le proprie radici
culturaliedidentitarie, inuncontesto
nuovo e privo dei riferimenti princi-
pali;edèsempreconiltelefonocheè
possibilesvagarsi,fareamicizia,epia-
nificare le tappe successive nel per-
corsodiintegrazione,comepurecono-
sceregliusieleregoledelPesediar-
rivo, e persino apprendere meglio
14G.Palmeri,G.LicarieG.Ciccia,Ildisagiointer-culturale, inA.SalvinieM.Dondoni(acuradi),Psicologia clinicadell’interazionee Psicoterapia,Giunti,Firenze2011.15V.Premazzi,L’integrazioneonline.Nativiemi-grantifuoriedentrolarete,FIERI,2010.
172
l’italiano attraverso app dedicate o
semplicementeattraversolafrequenza
deisocialedeicanalivideo.
Nello specifico, la rilevanza dell’uso
dello smartphone rispetto all’appren-
dimento dell’italiano è stata confer-
mata da quanto emerso nella parte
della ricerca nella quale è stato co-
struito un indice delle competenze
(comprensione, lettura e scrittura
dell’italiano):l’indiceregistrapunteggi
piùaltifracolorochefannousopiùin-
tensivodicellulare/smartphone.
L’usodellosmartphone,dunque,costi-
tuisceunelementorilevantenellatem-
pisticaenellemodalitàincuiiminori
vivonolacomplessaecontinuarivisita-
zione della rappresentazione di sé ti-
picadellamigrazione, inparteperché
agisce compensando, seppur inmodo
16A.Alencar,Refugeeintegrationandsocialme-dia:alocalandexperientialperspective,in«Infor-mation, Communication, Society», Routledge,
2017.
virtuale, laperditadi tuttiquei riferi-
menticoncretiequotidianichefinoalla
partenza hanno costituito il proprio
mondoeilpropriosé;inparteperché,
allostessotempo,facilital’acquisizione
dinuoviedifferenticodicidicomuni-
cazioneedirelazione.
Losviluppodelleulterioripotenzialità
dell’uso dei nuovimedia per iminori
stranieri non accompagnati potreb-
bero andare oltre, nella direzione di
unapraticasocialechecontribuiscaa
costruire percorsi di integrazione16.
Ciò richiederebbe, tuttavia, un uso di
tipo meno conservativo/strumentale,
nelladirezionedell’accessoarelazioni,
contatti,risorsedaelaborareinmodo
personalee strategico, come soggetto
attivoeresponsabiledellescelteedelle
relazionicostruitepassoperpasso, in
17SavetheChildren,Minorimigranti: inviaggioattraversolarete.Rischieopportunitàdiinternetdallavocedegliadolescentistranierichearrivanoin Italia da soli, 2016, p. 9, testo disponibile al
una sintesi costante tra quanto pro-
viene dai contatti acquisiti nel nuovo
contestodivitaeicontattimantenuti
coniconnazionali,nelPaesediorigine
oinaltriPaesidoveglistessisitrovano.
Nonostanteivantaggidescritti,nonsi
possono trascurare i rischi insiti in
questa relazione con il mondo vir-
tuale17:letecnologiedigitalieinparti-
colareinternetrappresentanoperira-
gazzi stranieri non accompagnati una
fonte importante di opportunità, poi-
ché consentono di soddisfare bisogni
affettivi,di socialitàedi integrazione.
Lericerche,tuttavia,dimostranocome
spesso i soggettipiùvulnerabili siano
quelli maggiormente esposti ai rischi
associatiaunutilizzononconsapevole
dellaRete.Daquestopuntodivista, i
MSNA sono soggetti particolarmente
sito:
https://s3.savethechildren.it/public/fi-
les/uploads/pubblicazioni/minori-migranti-
viaggio-attraverso-la-rete.pdf.
173
vulnerabili,poichésonosoli,nonsup-
portati dalla presenza di riferimenti
adultiespessosenzaunaretedirela-
zioni sul territorio; questi ragazzi
hanno spesso aspettative irrealistiche
che vogliono soddisfare (non solo di
tipoeconomico),unascarsasenonas-
sente conoscenza della lingua e sono
prividiconoscenzeecompetenzedigi-
taliingradodiguidarlinelloroutilizzo
dellaRete.
Nellatutelachesioffreloro,sarebbeda
inserireancheunaattenzionespecifica
airischiconnessiadunusoinadeguato
dellarete,perscongiurareilrischiodi
un“usosostitutivo”delwebedeisocial
networkinparticolare,che liportiad
isolarsirispettoalrapportoconicoe-
tanei nel paese di arrivo, rimanendo
esclusivamente incontattocon le reti
di relazioni del paese di origine,
18 Jeunes et Mineurs en Mobilité. Bonnes pra-
tiques d’accueil et approchesméthodologiques
innovantes, Nº 4 - 2018, Observatoire de la
limitando dunque anche l’apprendi-
mentodellalinguae,insensopiùgene-
rale,rallentandoilprocessodiintegra-
zione.Inoltre,unaadeguatasocializza-
zionealmondodigitale(altrettantoop-
portunaperiminoriitaliani)permette-
rebbe di ridurre il rischio di adesca-
mento (ad esempio attraverso la ri-
chiestadimaterialefotograficoincam-
biodidenaro)e/odisfruttamento,che
èparticolarmentealtoperiminorinon
accompagnati.
Ilwebcostituisce, infatti,unafontedi
informazionenoncontrollata,difacile
accessomanondifaciledecodificaper
minori, che diventano doppiamente a
rischio,daunlatoinquantopocoinfor-
matieconsapevolideirischi,dall’altro
perché,nellaassolutadeterminazione
nel raggiungimento dei loro obiettivi,
questi mezzi possono rendere più
MigrationdesMineurs,LaboratoireMIGRINTER
UniversitédePoitiers-CNRS.
agevole l’esplorazione indiscriminata
di strategie e percorsi “altri” che ap-
paianoutili alla realizzazionedei loro
progetti, facilitando però il loro con-
tatto con aree sommerse, nelle quali
sonomaggiormenteespostialrischio.
Ilweb,oggi,èdunqueunaltroambito
nelquale intervenireper la tuteladei
minori in generale, e specificamente
per i minori stranieri non accompa-
gnati18, rispetto al rischio di sfrutta-
mentoodiaccessoapercorsidireclu-
tamentoinattività illegali19. Inquesta
direzione,sisegnalailfattoche,tragli
strumentidichildprotectiondedicatiaiMSNA,fossestatapensataerealizzata
una app (Miniila), con l’obiettivo di
contrastare il fenomeno della scom-
parsa di MSNA, app presentata l’11
aprile2018aBruxelleseattivainItalia
da maggio 2018 a dicembre 2018,
19A.DiNicola,G.BarattoeE.Martini,SurfandSound.The roleofInternetinPeopleSmuggling,eCrimeResearchreports,n.3.,2017.
174
nell’ambito del progetto europeo
multi-agency“Amina”,finanziatodalla
H&M Foundation, guidato da Missing
ChildrenEuropeecoordinatoinItalia
daTelefonoAzzurro.
Il rischio è comunque dietro l’angolo
anchenelcasodiquestefontidiinfor-
mazioni istituzionali, che possono
creareunsensodifiduciaediffondersi
nell’usodeiminori,senzaperòpoiga-
rantire lacontinuità.Dopopochimesi
dalla sua attivazione Miniila, non più
supportata da Missing Children Eu-
rope, è stata a gennaio 2019 trasfor-
mata dagli stessi sviluppatori in
20FonteAppstore.
un’altra app, REF AID (Refugee Aid
App),nonsovvenzionatadaorganizza-
zioniogoverni,chedichiaranellapre-
sentazione di essere frutto dell’impe-
gnovolontarioegratuitodeglisvilup-
patoriedigarantiremassimasicurezza
peridati.
Don’tworry-wearenotgoingtogivethisinformation to anyone (not police, notasylumauthorities,noone)!Andwewon’ttellanyonewhereyouare.Wejustwanttoshowyouhelpclosesttoyouonamap.Noonecanusethisapptofindortargetyou!20.
DisponibileinEuropa,StatiUnitieTur-
chia, in tre lingue (inglese, arabo e
farsi), si propone, in una vestemolto
piùsimileadunsocialcheadunaapp
di servizi, di segnalare a migranti od
operatoriluoghierisorsesignificative
nelraggiodi150Km,grazieallageolo-
calizzazione.
175
Conilparadosso,bendistantedalleesi-
genze tipiche del quotidiano dei mi-
granti in transito, di far sì che lo
smartphoneresticonnessoanchealo-
calizzazione disattivata (questa app
potrebbeusarelatuaposizioneanche
quandononèaperta)edellarichiesta
di informazioni personali, anche dati
sensibili,peraccederealservizio.
Piùcheunarisorsa,dunque,unaltrori-
schioperlamaggiorpartedeiminoriin
viaggio.
176
LACAMPAGNAPERLEELEZIONIDEIMEMBRIDELLA
CONSULTADELLECULTUREDIPALERMO:PRIME
RIFLESSIONIAPARTIREDAUNARICERCASULCAMPO
diMarilenaMacaluso
(RicercatricediSociologiadeifenomenipolitici,
DipartimentoCultureeSocietà,UniversitàdegliStudidiPalermo)
177
NelRapportoMigrazioni 2015defini-
vamoamacchiadi leopardo le inizia-
tiveperlapartecipazionedemocratica
dei migranti in Sicilia1. Oggi la situa-
zione appare analoga, infatti mentre
alcuni organismi si sono ormai istitu-
zionalizzatialtri,seppurprevistidalla
norma,nonsisonomaineppureinse-
diati.Traiprimic’èlaConsultacomu-
naledelleCultureistituitadalComune
diPalermonel2013per lapartecipa-
zionepoliticadeicittadinistranieried
apolidi, tra i secondi invece vi è la
Consulta regionale dell’Emigrazione e
dell’Immigrazione costituita nel 2010
(conD.A.698del12/08/2010,Decre-
todinominadel30/09/2010)edifat-
tomaiavviata.
1 M. Macaluso, «Candidati “stranieri” e organi
consultivi: uno sguardo sulla partecipazione
politica dei migranti», in S. Greco e G. Tummi-
nelli(acuradi),MigrazioniinSicilia2015,Istitu-to di Formazione Politica “PedroArrupe” - Os-
servatorio Migrazioni, Palermo, 2016, pp. 114-
119.
LaConsultadelleCulturedelComune
diPalermoèunorganoelettivocheha
funzione consultiva e di mediazione
conlediversecomunitàcittadine(Re-
golamento Del. n. 49 Consiglio comu-
nale, 15/05/2013). Essa rappresenta
“tutti coloro i quali hannounanazio-
nalitàdiversadaquella italianaoche
hanno acquisito la cittadinanza italia-
naedèunorganoconsultivoepropo-
sitivo per le scelte di governo
dell'amministrazione”2.
Questobreveboxriflettesulprocesso
di progressiva istituzionalizzazione3
della Consulta delle Culture di Paler-
mo prendendo, inoltre, in considera-
zione le trasformazioni in corso per-
2www.comune.palermo.it.
3P.BergerandT.Luckmann,SocialConstructionof Reality, Anchor Books, NewYork 1967; P. S.Tolbert&L.G.Zucker, “Theinstitutionalization
ofinstitutionaltheory”[Electronicversion],inS.
Clegg,C.HardyandW.Nord(Eds.),Handbookoforganization studies, London: SAGE, 1996, pp.175-190.
cepitedaalcuni testimoniprivilegiati,
candidatialmomentodell’intervistaal
ruolodiconsiglieredelleculture.
Formatada21eletti,contemplavaini-
zialmenteseiareegeografiche,oggine
rappresenta sette, ponderando il nu-
mero di rappresentanti in base alla
distribuzione della popolazione dei
cittadinistranieriresidentiaPalermo.
Dal 24 giugno 2018 è così composta:
Asia Centro Meridionale (7), Asia
OrientaleeAsiaOccidentale(2),Africa
Settentrionale (2), Africa Occidentale
(2), Africa Orientale e Africa Centro
Meridionale (1), Paesi membri del
Consiglio d’Europa (4), Americhe e
Oceania(1)4.
Comerilevavamoanche inpassato, lo
spazio dedicatoallaConsulta sul por-
tale istituzionale del Comune di Pa-
lermopresentailregolamento,lepre-
ferenzeelettoralipercandidatoeidati
storici,leinformazionisulleprocedure
4Datiaggiornatial31dicembre2017.
178
elettorali in varie lingue ed i moduli
perpresentarelecandidature;manon
fornisce notizie sulle “sedute della
Consulta”, né sul “calendario degli
eventi” legati all’organo consultivo, a
distanza di tre anni dalla precedente
ricerca, ai link corrispondono ancora
paginevuote5.
Se la partecipazione pubblica attra-
verso il portale istituzionale del Co-
mune anche soltanto di tipo informa-
tivononèprevistaoèmoltolimitata,
durante la campagna per le elezioni
della Consulta nel 2018 è stato fatto
grandeusodei socialnetworkedelle
nuove tecnologie da parte dei singoli
candidati e delle candidate consiglie-
re6.
5www.comune.palermo.it/partecipa.php?sel=3
&asel=11.
6SiringraziaStefanoEdwardPuvanendrarajah,
già Consigliere nel 2013, che ha realizzato, nel
2018, le interviste ad alcuni dei candidati e ha
documentato attraverso l’osservazione parteci-
pante la campagna elettorale per la Consulta
Il “portaaporta”e la frequenzadelle
attività socialie religiose della comu-
nitàdaalcunicandidatisonostaticon-
sideratiglielementideterminantidel-
la campagna elettorale: “Nella mia
campagna elettorale stiamo utilizzan-
dotanti,tantistrumentieilprimoèdi
portaaporta,eilsecondosonoanche
le reti sociali Facebook, le pagine Fa-
cebook, e poi anche quello flyer che
abbiamo anche dei volantini che dia-
mo ingiroma facciamopure incontri
con gruppi proprio […] ci muoviamo
ancheconaltrecomunitàandiamodi-
rettamente a parlare e incontrare le
persone” (M., 34 anni); “In campagna
elettorale[…]facebook-messengerele
comunale delle Culture, nell’ambito della sua
tesidilaureatriennaleinScienzedellaComuni-
cazioneperimediaeleistituzioniaicuidati si
fa riferimento in questo box (Università degli
studi di Palermo, relatrice MarilenaMacaluso).
Unringraziamentovaancheaipartecipantialla
ricerca che con la loro preziosa collaborazione
hannopermessodiportarlaavanti.
presentazioni inchiesaortodossa,do-
ve ogni domenica incontriamo 300-
400personeedistaresempreincon-
tatto con loro, non solo nel periodo
preelettorale” (M., 45 anni, intervista
inviatainformascritta).Altricandida-
ti non hanno organizzato incontri e
hanno preferito affidare la propria
campagnaquasiesclusivamenteaiso-
cial network: “allora, ehmm, non ab-
biamo… non ho fatto incontri, ho
sfruttatomoltissimo i social comeFa-
cebook, messaggi su WhatsApp, foto
su Instagramedeivolantiniprestam-
patiinmodotaledapoterfareportaa
porta e di incollarli diciamonei posti
frequentatidaimaurizianiquindima-
gariimercatieneipostitipicidovesi
riuniscono. […]Peròè statoutilizzato
moltissimo il, il social media di Fa-
cebook perché appunto ormai oggi-
giornosiaadultichegiovaniutilizzano
tantissimo Facebook quindi girano le
foto,giranoinformazioni,diciamoche
179
è più facile è più diretto e poi ovvia-
mente i soliti messaggi di whatsapp
quindi permequest’anno […] la con-
sulta è stata facile da divulgareattra-
versoisocialperchéèveramenteuno
degli strumentipiùsempliciepiùve-
loci”(F.,22anni).
Tutti i candidati hanno dato grande
importanza alla comunicazione attra-
versolareteInternet,isocialnetwork
più usati per la campagna sono stati
Facebook eWhatsApp, tra i candidati
piùgiovanièstatoutilizzatoancheIn-
stagram.
Tra le motivazioni della propria can-
didatura gli intervistati ricordano il
desideriodi lottarecontro le ingiusti-
zie, impegnandosi per la comunità
d’appartenenza ed in particolare per
la tutela delle nuove generazioni.
L’invitoalvoto,dapartedeicandidati,
desideravaspingereadunapartecipa-
zionepiùattiva ipropri connazionali.
La valutazione dell’attività della Con-
sulta negli anni precedenti da parte
dei candidati risulta prevalentemente
positiva:“ehm,permegià la consulta
come organo è stato pensato bene e
questo ci dà anche la possibilità di
sentircimagaricittadinipalermitanie
direichequellichehannopartecipato
allaprimaconsulta,per loroerapure
nuovaesperienzaquindihannopreso
tempo per capire e direi che hanno
fattoilloropercorso,stradahannoda-
to anche visibilità, hanno dato anche
forza all’immigrato, ho visto che la
Consulta che era ferma veramente di
fronte alle decisioni che tendonoma-
gari a dare diritto, più diritto
all’immigrato, la consulta era là! E
quindi iopensocheè stataunaespe-
rienzapositivapernoiimmigrati”(M.,
34 anni). Alcuni, però, parlano della
necessitàdiunricambiogeneraziona-
lenellarappresentanzadellecomunità
sianelleassociazioni,sianellaConsul-
ta, con un coinvolgimento più diretto
deipiùgiovani:“alloraiomisonocan-
didataperchéquest’anno […] laasso-
ciazione […] si è presa in carico di 9
membri, che sono perlopiù giovani,
cosachenonèmaiaccadutadal2000,
da quando è nata la nostra primaas-
sociazione e quindi diciamo che
quest’anno abbiamo deciso di essere
attivinonsoloinqualcosachenonab-
biamo mai fatto perché diciamo che
c’è stato molto disinteresse però sic-
come ci siamo sempre lamentati del
fattochegli adultinonavessero fatto
nulla per noi e comunque crescendo
qua a Palermo volevamo principal-
mentevolevamofarvederesiaalleal-
tre comunità eanchea noi stessi che
volevamomantenerelanostracultura
e quindi non dimenticarla, quindi la
nostra idea era appunto prendere
l’associazioneefaretuttoquellochei
grandiavevanopromessomachenon
hannomantenuto”(F.,22anni).Alcuni
sono già stati impegnati in passato
180
nellaConsulta,altrisonostaticandida-
tiedelettiperlaprimavoltaloscorso
giugno, pur essendo stati indiretta-
mente coinvolti in precedenza nelle
attività della Consulta tramite amici.
Rispettoalpassatocresconoivotitra-
sversali che aggregano preferenze al
di làdelgruppoetnicodiriferimento:
“hofattopartedicentriaggregativi,ho
l’appoggio deimiei amici africani, tu-
nisini, eccetera, eccetera, quindi io
parto comunque dal presupposto di
avereunbuonnumerodipersoneche
verrannoavotarmiperchéappuntoin
questomomentocredono inme, cosa
cheprimamagarinonsifaceva”(F.,22
anni).
I risultati complessivi delle elezioni
(4.795votiespressi)segnanoperòun
decremento rispetto al 2013 (6.857).
Crescono lepreferenze individualiot-
tenute dai candidati per area. Nel
2013 il candidato che aveva ottenuto
piùvotieradelloSriLanka (706pre-
ferenze), nel 2018 è il candidato del
Bangladesh con 1.055 voti (gli altri
due connazionali ne hanno ottenuti
648intotale),seguitodallacandidata
delloSriLankachenehaottenuti872
(il candidato connazionale 681). Ma
diminuiscono i candidati consiglieri:
nel2013,competevanoin45,nel2018
in26per21posti.
IlnuovoPresidenteèKobenaOuattara
Ibrahima della Costa d’Avorio (area
Africaoccidentale),giàpresidentedal
2016dellacomunitàivorianainSicilia.
Rispetto alle modalità decisionali au-
spicatenellaConsultailPresidenteaf-
ferma:“all’internodellaConsultadelle
Culture, credo che dobbiamo cercare
[…] di creare un clima di fratellanza
all’interno […] Quindi avere proprio
un linguaggio di fratellanza come ho
detto,esoprattuttoascoltare,confron-
tarsi,contutti.Senzadistinguere,sen-
za,escludere”.
“L’istituzionalizzazione ha luogo
ovunque vi sia una tipizzazione reci-
proca di azioni consuetudinarie da
parte di gruppi di esecutori: in altri
termini, ogni simile tipizzazione è
un’istituzione. Ciò che va sottolineato
è la reciprocità delle tipizzazioni isti-
tuzionali e la tipicità non solo delle
azionimaanchedegliattorinelleisti-
tuzioni”7. L’istituzionalizzazione della
Consultaèsegnata,oltrechedallapre-
senza di un regolamento formale, dal
replicarsi delle elezioni nel tempo a
scadenzeregolariedallo svolgimento
di una vera e propria campagnaelet-
torale indiversiquartieridella cittàe
attraverso la rete,utilizzandovolanti-
ni, immagini, bandiere, slogan, comizi
che in modo mimetico riprendono
quellidellecampagneelettoraliper le
elezionilocali.Imembrielecomunità
hanno acquisito azioni consuetudina-
rielegateallapartecipazioneallaCon-
7P.BergerandT.Luckmann,cit.,p.84.
181
sulta (“da cinque anni partecipo alle
attivitàsvoltedellaConsultadelleCul-
ture,mipossoesprimerepositivamen-
teperquellocheriguardalamiaespe-
rienza nei confronti di altri parteci-
pantiappartenendoallealtrecomuni-
tà,cioèhoimparato,ecredoche tutti
hanno imparato della cultura e delle
tradizionideglialtrui…ilmododive-
dere le cose vantaggiose o no che la
vitacioffrecome immigrati, iproble-
mi raccontati da noi stessi, dai nostri
paesidiorigine.Tuttoquestofacrede-
re che noi dobbiamo essere implicati
dipiùnellavita socialeepolitica,per
lefuturegenerazioni,perunlorofutu-
romeglio”,M.,45anni).Lenuovege-
nerazioni, seppur in alcuni casi criti-
cando quanto realizzato in passato,
riconosconol’istituzionedellaConsul-
ta e decidono di impegnarsi in essa.
Dunque, essa appare in una fase di
“piena istituzionalizzazione” e di “se-
dimentazione”8, in cui l’istituzione
vienericonosciutaeperpetuataperun
periodo di tempo considerevolmente
lungo.
8P.S.Tolbert&L.G.Zucker,cit.
182
VULNERABILITÀ
SBARCHIEMINORISTRANIERINONACCOMPAGNATI(MSNA)
diElioTozzi(RicercatoreIstitutodiformazionePolitica“PedroArrupe”–CentrodiStudiSociali)
184
Nel 2018 sono arrivate in Italia, viamare, 23.370 persone1. Rispetto agliultimi anni la contrazione in termininumerici è lampante (cfr. Graf. 1). Inparticolare, rispetto all’anno prece-dente, si è registrato un calodell’80,4%.Aldilàdell’enfasimediati-ca posta sulla presunta “fine deglisbarchi” o forse proprio in risposta atale narrazione, occorre evidenziarealcuni passaggi chiave che hanno for-tementeincisosulfenomeno.Innanzi-tuttopremericordarecheic.d.accor-diItalia-Libia2hannodeterminatouna1 Dati ufficiali del Ministero dell’Interno – Di-partimentoperlelibertàciviliel’immigrazione,sezioneCruscottostatisticogiornaliero:http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/it/documentazione/statistica/cruscotto-statistico-giornaliero.2 Memorandum d’intesa sulla cooperazione nelcampo dello sviluppo, del contrastoall’immigrazione illegale, al traffico di esseriumani,alcontrabbandoesulrafforzamentodel-lasicurezzadellefrontiere traloStatodellaLi-biaelaRepubblicaItaliana,sottoscrittoaRoma
notevoleriduzionedellepartenzedal-lecostelibichegiànel2017.Significa-tiva in tal senso, è l’inversione deltrend avvenuta nel mese di luglioquandosiregistròunaflessionediol-tre il 50% rispetto al corrispettivo
il2febbraio2017.Perun’analisidettagliatacisipermettedi rinviare aE.TOZZI,Sbarchi, inMi-grazioni in Sicilia 2017, a cura di S. Greco e G.Tumminelli,Mimesis,Milano2017,p.188ss.
mese del 2016 e soprattutto a frontedi un primo semestre 2017 in cui sieraosservatounincrementocostantedegliarrivi3.Secondariamente occorre porrel’accento sul ruolo crescente nelleac-que internazionali del MediterraneoCentrale della c.d. Guardia Costiera
3Ivi.
Graf.1–MigrantisbarcatiinItalia.Anno2014-2017(valoriassoluti)
Fonte:ElaborazionesudatiDipartimentoperlelibertàciviliel’immigrazione
185
libica.Atalpropositosisegnalacheil28 giugno 2018 il governo di Tripolihanotificatoall’OrganizzazioneMarit-tima Internazionale (IMO) la propriazonadiricercaesoccorso(SAR).Oltreal pattugliamento delle proprie costevoltoesclusivamentead intercettare inatanti per riportare indietro i mi-granti - senza considerazione alcunadelle possibili conseguenze cui questivanno incontro – alla presunta Guar-diaCostieralibicaèstatoriconosciuto,esemprepiùspessodelegato,ilruolodi coordinamento delle operazioni disalvataggio.Segiàapparivacomplessosorvolaresull’operatoesullemodalitàdi ingaggio delle motovedette libichenelle proprie acque territoriali, ancorpiùarduoèdefinireericonoscerequa-li “salvataggi” interventi effettuati inacque internazionali che riconduconoi migranti in Libia che tutto apparefuorchéunluogosicuro(POS,placeof
safety) 4. Per render l’idea di quantoabbiaincisosultotaledeglisbarchi lacostituzione di una così estesa areaSAR libicabastacitareil seguenteda-to: nel primo semestre 2018 il 50%circadeimigranti soccorsio intercet-tati in quella che sarebbe divenutaareaSAR libicasonosbarcati in Italiamentre il46%èstato riportato inLi-bia; nel secondo semestre, invece, lapercentuale dei migranti riportati inLibia è salita all’85%, mentre la per-centualedeimigrantisbarcatiinItaliaèscesaal3%superatadaMalta(4%)eSpagna(8%)5.4 Sul piano nazionale si rinviaallemotivazioniper cui il Tribunale del Riesame di Ragusa harigettatoilricorsodellaProcuracontroildisse-questro della nave della ONG Proactiva OpenArmseaidiversirapportidell’OIMeUNHCR,inparticolare:UNHCRPositiononReturnstoLibya-UpdateII,settembre2018,disponibilesu:https://www.refworld.org/docid/5b8d02314.html.5 Cfr. Viaggi Disperati – Rifugiati e migranti inarrivo inEuropa e alle sue frontiere–gennaio–
Lo scenario delMediterraneoCentra-le, comevisto,è incostanteevoluzio-ne: se i principali attori istituzionali,MaltaesoprattuttoItalia,hannovolu-tamentecompiutounpassoindietroinfavoredell’avanzatadellac.d.GuardiaCostiera libica, gli altrettanto impor-tantiattorinonistituzionali-omeglionongovernativi-sonostatiosteggiatiin tutti i modi possibili ed(in)immaginabili. L’interminabilecampagna d’odiomediatica, le accusedicollusioneconitrafficanti,laperse-cuzioneamministrativa,politicae tal-volta giudiziaria senza dimenticare ilnoto “codicedi condotta” - introdottosempre nell’estate del 2017 – hannoprodottolaprogressivariduzionedel-la presenza delle navi delle ONG im-pegnateinattivitàdiricercaesoccor-
dicembre 2018, UNHCR reperibile al seguenteindirizzo:https://data2.unhcr.org/en/documents/download/67715.
186
so. Anche il “vuoto” lasciato è statostrumentalmente cavalcato: l’enormecontributo fornito negli anni nelleoperazionidi salvataggioè statodefi-nitocomeunpullfactor(cioèunfatto-re di attrazione per i migranti, unasortadiincentivoallepartenze)esièdiffusa anchea livello istituzionale6 –nonsolopolitico-mediatico-l’ideachelacontrazionedellepartenzefossele-gataallaminorpresenzainmaredelleONG7. Ciò che appare inconfutabile e
6Cfr.ConclusionidelConsiglioEuropeo,28giu-gno2018:https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2018/06/29/20180628-euco-conclusions-final/; Relazione sulla politicadell’informazioneperlasicurezzadel2018acu-radelSistemadi informazioneper la sicurezzadellaRepubblica–Presidenza delConsiglio deiMinistri:https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wpcontent/uploads/2019/02/Relazione-2018.pdf.7 Sirinviaall’articolodiA.Camilli“Lenavidelleong influiscono sulle partenze di migranti dalla
forseappositamente taciutoè, invece,l’incrementodellamortalitànella rot-ta del Mediterraneo centrale che siconfermalarottapiùpericolosa.Con-frontandolestimedell’OrganizzazioneInternazionaleperleMigrazioni(OIM)edell’AltoCommissariatodelleNazio-niUniteperirifugiati(UNHCR)sino-ta, infatti, la riduzione delle morti invaloreassoluto–da2852a1306–maun notevole aumento in rapporto altotaledellepersonesbarcate:dal2,4%del2017al5,3%del20188.Taledatononvachiaramentelettocomeconse-Libia?”chepassainrassegnaleprincipaliricer-chechemostrano l’assenza diunacorrelazionedirettatrapresenzadelleonginmareenumerodiarriviinItalia:https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2019/01/21/ong-pull-factor-migranti-libia.8Elaborazionesudatiparziali(dal1°gennaioal19 dicembre 2018) stimati dall’OIM inhttps://www.iom.int/news/mediterranean-migrant-arrivals-reach-113145-2018-deaths-reach-2242.
guenza diretta dellaminore presenzadelleONG,tuttaviataleassenzaponeilfondato timore che il dato sia sotto-stimatoperlararefazioneditestimoniinquellavastaareadimarelasciataalcontrollodelpresuntoMRCCdiTripolila cui affidabilità appare quanto maidubbia.Alla luce di quanto esposto, apparemenosorprendente ildato relativoaipaesidipartenzadeimigrantisbarcatisullecosteitalianenelcorsodel2018:suuntotaledi23.370personesoltan-to 12.977 sonopartite dallaLibia ov-veroil55,5%.Nel2017imigranti in-tercettatiabordodi imbarcazionisal-pate dalla Libia furono107.212 ossial’89,8%deltotale(cfr.Graf.2).Perquantoconcerneiportidiarrivo,invece,laSiciliasiconfermaanchenel2018 la regione maggiormente inte-ressata.LacittadinadiPozzallo(RG)èquella in cui si sono registrati piùsbarchi seguita a breve distanza
187
dall’isola di Lampedusa. Seguono poinell’ordineCatania,Augusta– intestaalla graduatoria nel biennio 2016-2017– Messina, Trapani, Palermo edinfinePortoEmpedocle.In fortecorrelazionecoldatorelativoaipaesidipartenzaèlatrasformazio-nedelquadrodelledieciprincipalina-
zionalitàdeimigrantisbarcatiinItalianell’ultimoanno.LaTunisiadiventailprimo Paese di provenienza. Se intermini assoluti il valore rispettoall’anno precedentemente è legger-mente diminuito, i 5.181 cittadini tu-nisinigiuntiviamareinItalianel2018rappresentano il 22,2% del totale.
L’Eritrea(3.320)tornaadessereilse-condopaesediprovenienza,comeerastatogiànel2016,mentrealterzopo-stosicollocal’Iraqchenegliannipre-cedentinon figurava tra ledieciprin-cipalinazionalità.Seguonopoiabrevedistanza Iraq (1.744), Sudan (1.619),Pakistan (1.589), Nigeria (1.250), Al-geria(1.213)eCostad’Avorio(1.064).Chiudono Mali (876) e Guinea (810).Rispetto all’anno precedente si evi-denzia il nettocalo degli arrivi di cit-tadiniprovenientidaNigeriaeGuineascese rispettivamentedallaprimapo-sizione alla sestae dalla seconda alladecima.In linea con gli anni precedenti è, in-vece, la composizione demograficadegli arrivi viamare: anche nel 2018la componente maschile si confermaassolutamente preponderante (72%)rispetto a quella femminile (10%). Ilrestante 18%è rappresentato dami-noridicuil’83%nonaccompagnati.
Graf.2–PaesidipartenzadeimigrantisbarcatiinItaliadal1°gennaioal31dicembre.Confrontoanni2017–2018(valoriassoluti)
Fonte:ElaborazionesudatiDipartimentoperlelibertàciviliel’immigrazione
188
Nel2018sono3.536iminoristranierinonaccompagnati(MSNA)sbarcati inItalia9.Rispettoall’annoprecedente, ildecremento in valori assoluti è abba-stanzainlineacoldatogeneraledegliarrivi (-77,6%) mentre si registra unlieveincrementodell’incidenzasulto-tale (15% rispetto al 13% registratonel2017).Anche fra i MSNA la Tunisia rappre-senta il primo paese di provenienza(940) seguita anche qui dall’Eritrea(633). In terza posizione la Guinea(251)epoiaseguireIraq(192),Paki-stan (184), Sudan (179), Costad’Avorio (178), Mali (156), Somalia(140)eNigeria(92).Rispettoal2017è interessantenotarecome laTunisianonfigurassefraidieciprincipalipae-si di provenienza al pari del’Iraq. Datale graduatoria si segnala invece,
9 Dati pubblicati dalla Direzione Generaledell’Immigrazione e delle politiche di integra-zione.
sempre con riferimento all’anno pre-cedente, la fuoriuscita di paesi qualiGambia, Bangladesh e Siria. Lamag-giorpartedeiminoristranierinonac-compagnati è di genere maschile(92,7%)edietàcompresatrai16ei17 anni (85%). Tali caratteristichenon si riferiscono ai MSNA sbarcatinell’ultimo anno bensì ai 10.787 pre-senti in Italia al 31 dicembre 2018. Ilnumero diMSNA censitima irreperi-bili rimane stabilmente sopra quota5.000. Nel 2018 gli irreperibili sonocomplessivamente 5.229 mentrel’anno precedente erano 5.82810. An-corpiùsovrapponibileèildatorelati-voaiMSNAdicuisièpersatracciane-gli ultimi due anni: 2.440 nel 2017 e2.378nel2018.E’evidentequantosiadelicata tale situazione e quanto sia
10 Cfr. Reportdimonitoraggio dicembre2017edicembre2018elaboratisempredallaDirezioneGenerale dell’Immigrazione e delle politiche diintegrazione.
elevato il rischio che corrono talimi-nori.Così comecomplessae rilevanteèlaquestione-anch’essanotamanonadeguatamenteaffrontata - relativaalcompimento del 18° anno. Al 31 di-cembre 2018, i diciassettenni erano6.492(ossiail60,2%deltotale)esesiconsidera chemoltiMNSA - in attesadi identificazione formale -perprassivengono registrati come nati al 1°gennaio, si può comprendere quantosia rilevante in termini numerici talecondizione. A parziale riprova diquantoespostosievidenziailconfron-to delle presenze sul territorio nazio-naledeiMSNApassateda10.787 (31dicembre2018)ad8.971(31gennaio2019)oancoraildatosugliirreperibi-liscesi,nell’arcodiunmese,da5.229a4.492.Tali dati testimoniano quanto sia ne-cessaria una tempestiva ed adeguatapresaincaricodeiMSNAattualmentepresenti sul territorio nazionale. A li-
189
velloregionaletaleobbligomoraleol-tre che giudirico assume particolarerilevanzaperché, incontinuitàcongliultimi anni, la Sicilia resta la regioneche accoglie il maggior numero diMSNA (al 31 dicembre 2018 il 38%del totale nazionale).L’accompagnamento socio-legale alcompimento dellamaggiore età, fatti-specie critica come già evidenziato,divieneancorapiùimportantealla lu-cedellemodificheintrodottedallac.d.legge sicurezza, in particolare sullenuove prassi in tema di rinnovo delpermesso di soggiorno per motiviumanitari11.11Sirinviaallasezione“Migrazioni:dirittoedi-ritti”.
190
MINORISTRANIERINONACCOMPAGNATIE
VULNERABILITÀ
diMariaPiaCastro
(UniversitàdegliStudidiCatania)
191
QuandosiparladiMinoriStranieriNon
Accompagnati(daoraMSNA)cisirife-
risceaunacategoriadisoggettiincon-
dizionediparticolarevulnerabilità.In-
tantoperchélaminoreetàcostituisce
in sé un elemento di fragilità al di là
dellaprovenienzageografica,inquanto
lecapacitàdiprendersicuradiséedi
saper giudicare le situazioni sono an-
cora in via di sviluppo. Dunque si è
svantaggiati in termini di risorse e di
conoscenze che derivano dall’espe-
rienza di vita1, per cui il minore «a
causadella suamancanzadimaturità
fisicaedintellettuale,habisognodiuna
particolare protezione e di cure spe-
ciali»2.Insecondoluogoperchéallami-
noreetàsisommaungrossobagaglio
di pericoli e incertezze derivanti dal
1UnitedNationsChildren’sFund(UNICEF)and
InternationalOrganizationforMigration(IOM),
Harrowing journeys. Children and youth on themoveacrosstheMediterraneanSea,atriskoftraf-fickingandexploitation,September2017.
lungoviaggiointrapresoel’arrivoinun
Paesestranierosenza figureadultedi
riferimento, con tutti i rischi che ne
conseguono.
Aprescinderedall’età,l’art.2co.2della
direttiva 2011/36/UE sulla preven-zioneelarepressionedellatrattadies-seriumanielaprotezionedellevittimehadefinitola«posizionedivulnerabi-
lità»come«unasituazioneincuilaper-
sonainquestionenonhaaltrasceltaef-
fettiva ed accettabile se non cedere
all’abusodicuièvittima».Eimigranti
chearrivanoviamare,siachesitratti
didonne,uominiobambinisonoestre-
mamentevulnerabiliinquanto«mani-
festano forme reattive agli eventi di
traumatizzazione subìti nelle diverse
fasidellamigrazione(prima,durantee
2 Dichiarazione Universale dei Diritti del Fan-
ciullo,1959.3S.LaPlaca,La salute deimigranti in Italia trapassato,presenteefuturo:sfideeopportunità,inS.Greco,G.Tumminelli(acuradi),Migrazioniin
dopo il “viaggio”)e di ri-traumatizza-
zione (durante il viaggio e dopo l’ar-
rivo)3». Tali forme reattive simanife-
stanospessoindisordinipost-trauma-
ticidastress,disturbidiadattamentoe
stati d’ansia, il cui riconoscimento fin
dalmomentodellosbarcorappresenta
un elemento determinante per poter
affrontarelediversequestioniproble-
maticheinmodoadeguato.
Recenti indagini hannomostrato che,
inparticolare, si riscontranoalteper-
centuali di abuso, sfruttamento e di-
scriminazione tra gli adolescenti e i
giovanichesimuovonolungolerotte
delMediterraneocentraleeorientale.
Gliadolescentieigiovani,infatti,sem-
branoesseremoltopiùsoggettiaifeno-
menidella trattaedello sfruttamento
Sicilia 2017, Mimesis Edizioni, Milano 2017, p.140.
192
rispettoagliadultietraquestilosono
ancor di più quelli che provengono
dall’area sub-sahariana, quelli che
viaggiano da soli e coloro che hanno
bassilivellidiistruzione.Nelcorsodel
processo migratorio, inoltre, «le ra-
gazzenonaccompagnatesonopartico-
larmente a rischio in quanto sono
spessoilprincipaleoggettodellosfrut-
tamento sessuale, degli abusi e della
violenza»4. Superata la soglia della
maggioreetà,infine,ibisogni,ledipen-
denzeelevulnerabilitàassociateall’in-
fanzia non sembrano scomparire, in
quanto alcuni dei fattori che aumen-
tanoirischidisfruttamentoinetàado-
lescenziale(soprattuttoiviaggidasoli
e la mancanza di risorse) lasciano i
neo-maggiorenni più vulnerabili ri-
spettoacoloroiqualihannopiùdi25
anni5.
4Parlamentoeuropeo,risoluzionedel12settem-
bre2013.
Al fine di garantire un adeguato si-
stemadiprotezioneinfavoreditaleca-
tegoriadisoggettiparticolarmentefra-
gili,laleggen.47/2017recanteDispo-sizioni in materia di misure di prote-zione dei minori stranieri «in ragionedella lorocondizionedimaggiorevul-
nerabilità»(art.1,co.1),haintrodotto
alcunenovitàeapportatomodificheal
D.Lgs.142/2015,neltentativodifavo-
rireunarispostatempestivaallamolte-
plicitàdeibisogni,spessononespressi,
dei minori stranieri. Già nella fase di
identificazionedelminorelaleggepre-
vede la realizzazione di un colloquio
«volto ad approfondire la sua storia
personaleefamiliareeafaremergere
ognialtroelementoutileallasuaprote-
zione»(art.5,co.1)dapartediopera-
torispecializzati,conilsupportodiuna
cartella sociale che dovrebbe
5UnitedNationsChildren’sFund(UNICEF)and
InternationalOrganizationforMigration(IOM),
cit.
accompagnareilminoreduranteilsuo
percorso nel sistemadi accoglienza e
dovrebbe confluire in una banca dati
nazionale, al fine di garantirgli mag-
giorituteleperisuoidirittifondamen-
tali.
Inlineacontalidisposizioniealfinedi
sperimentareazioni innovativeorien-
tatealsostegnodeiMSNA,l’Unioneeu-
ropeaeilMinisterodell’Internohanno
cofinanziato il progetto PUERI (Pilotaction forUams:EarlyRecovery Inter-ventions),coordinatodallaFondazioneNazionale degli Assistenti Sociali.
Nell’ambito del progetto, diverse
équipemultidisciplinari hanno realiz-
zatounaseriedicolloqui con iMSNA
che sono giunti negli hotspot italiani
dal febbraio 2017 al giugno20186, al
finedirilevarnelacondizionepsico-fi-
sicaall’arrivoedurante laprima fase
6 Nel periodo di realizzazione del progetto le
équipemultidisciplinari sono intervenute negli
hotspot di Lampedusa, Trapani, Pozzallo e
193
del loropercorsonel sistemadiacco-
glienza, la storia familiare, ilpercorso
migratorio,particolarisituazionidifra-
gilitàe/oeventualiviolenzesubite.Tali
condizionisonostateindividuateprin-
cipalmente nell’essere stati vittimedi
tratta,nelriconoscimentodellaneces-
sità di ricevere assistenza sanitaria
specialistica,nellapresenzadiqualche
formadidisagiomentale,nel trovarsi
instatodigravidanza,nell’aversubìto
torture/stupri,nell’esserestatioggetto
diviolenzapsicologica/fisica/sessuale
olegata,piuttosto,all’orientamentodi
genere7.
Diseguitosipresentanoidatirelativi
ai1.580minorigiuntineglihotspotsi-
ciliani di Lampedusa, Trapani e Poz-
zallo nel periodo febbraio 2017 –
Tarantoinoccasionedeglisbarchi,prendendoin
caricoiminorichevenivanoospitatinellestrut-
ture di prima e di seconda accoglienza della
stessa provincia. Dal febbraio 2017 al giugno
2018ilprogettoPUERIhaseguitointotale1.815
minori.
giugno2018epresiincaricodalpro-
getto PUERI. Tali dati riguardano la
quasitotalitàdeiMSNAgiuntiinSicilia,
laregioneitalianacheaccogliedigran
lunga il maggior numero di MSNA
(43,3%deltotale)8.
Inlineaconidatisulladistribuzionedi
genere, il90,0%deiminoriarrivati in
Sicilia nel periodo considerato sono
maschieil47,2%aveva17annialmo-
mento del primo colloquio. Circa la
metàditaliminorihaunlivellodialfa-
betizzazionepariaquellodellascuola
primariaeunquartodiessiunlivello
pari a quello della scuola secondaria.
Comesievincedallatavola1,iminori
giuntiinSiciliasonosoprattuttodina-
zionalità tunisina (21,4%) ed eritrea
7Perciascunadi tali categorie l’informazioneè
stataregistratacomesì/noasecondacheilmi-
noreabbiaesplicitamentedichiaratoditrovarsi
inunadellecondizioni indicateomeno,maan-
che“forse”nelcasoincuiglioperatoriabbiano
percepito la presenza di una (o più) delle
condizioni indicate, pur senza un’esplicita di-
chiarazioneintalsensodapartedelminore.
8Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali,
Report di monitoraggio, I Minori Stranieri NonAccompagnati (MSNA) in Italia (Dati al giugno2018).
Tav. 1 – Principali nazionalità diprovenienzadellamaggioranzadeiMSNA giunti in Sicilia dal febbraio2017algiugno2018
Fonte:DatiPUERI
PrincipaliNazionalità
v.a. %
Tunisina 338 21,4Eritrea 278 17,6Guineana 146 9,2Gambiana 139 8,8Bengalese 95 6Maliana 94 5,9Senegalese 88 5,5Ivoriana 79 5Nigeria 74 4,7Totale 1.331 84,1
194
(17,6%) e comunque quasi esclusiva-
menteafricani. Infatti, oltre aiminori
provenienti dall’Africa si sono regi-
stratesolo95presenzediminoriben-
galesi e pochissime altre presenze di
minoriprovenientidapaesiqualiPaki-
stan,Palestina,Libanoealtri.
Tralesituazionidi fragilitàeviolenza
considerate, quelle indicate con mag-
giorefrequenzadaiminorigiuntiinSi-
ciliadalfebbraio2017algiugno2018
riguardano principalmente l’essere
stati vittime di torture/stupri, l’aver
subito violenza psicologica e/o fisica
e/osessualee l’esserestativittimedi
tratta.
Inparticolare,latavola2mostracheil
32,8%deiMSNAhadichiaratodiaver
subìto violenza psicologica e/o fisica
e/osessuale,masesiconsideranoan-
che i casi dubbi (v. nota 5) tale
9UnitedNationsChildren’sFund(UNICEF)and
InternationalOrganizationforMigration(IOM),
cit.
percentualesuperalametàdeiminori
giuntiinSicilia.Inoltreoltreil30%dei
MSNAèstato(opotrebbeesserestato)
vittimaditorturee/ostupriequasi il
20%vittimaditratta.
InlineaconidatidelrapportoUnicefe
IOM9emergecheiminoricheproven-
gonodall’areasub-saharianasonopiù
soggetti degli altri minori africani a
violenze e abusi. Dall’analisi si rileva,
inoltre,chenonostanteiminoribenga-
lesirappresentinosoloil6%deiMSNA
giuntiinSicilianelperiodoconsiderato
(v.Tav.1),colorochehannovissuto(o
potrebberoavervissuto) le situazioni
di violenza indicate provengono dal
Bangladesh in misura proporzional-
mentemaggiorerispettoachiproviene
Tav.2–SituazionidiparticolarevulnerabilitàeviolenzesubitedaiMSNAgiuntiinSicilianelperiodofebbraio2017–giugno2018(valoripercentuali)
Sì Forse TotaleViolenzapsicologica/fisica/sessuale 32,8 19,7 52,5Vittimaditorture/stupri 17,5 15 32,5Vittimaditratta 10,4 8,8 19,2Disagiomentale 1,1 6,1 7,2Necessitàdiassistenzasanitariaspecialistica 2,7 3,9 6,6Violenzalegataall’orientamentodigenere 0,2 5,3 5,5Statodigravidanza 0,2 0,2 0,4Fonte:DatiPUERI
195
da Eritrea, Gambia, Guinea, Nigeria e
Somalia.Inparticolare,iminoribenga-
lesi sonoquelli chepiùdi tuttihanno
dichiarato di essere stati vittime di
tratta(operiqualisipresumechelo
10 OIM, La tratta di esseri umani attraverso larotta del Mediterraneo centrale: dati, storie e
sianostati).Analogamentepurrappre-
sentando, i minori nigeriani, solo il
4,7%deltotaletraiminorigiuntinegli
hotspot siciliani, insieme ai minori
bengalesi e somali costituiscono la
informazioni raccolte dall’Organizzazione Inter-nazionaleperleMigrazioni,2017.
maggioranza di coloro che sono stati
vittimeditratta,opotrebberoesserlo
stati(Graf.1).
Inoltre,selediverseformediviolenza
indicatesembranoesserestate subìte
inmisuraproporzionaledaiminoridi
entrambiisessi,l’esserestativittimedi
trattaèstatorilevatoinmisurapropor-
zionalmente maggiore tra le ragazze,
nonostantequeste rappresentinosolo
il10%deiminoridelcampione.Alri-
guardosievidenziacheproporzional-
menteilmaggiornumerodelleragazze
giunteinSiciliaprovienedallaNigeria
(30sultotaledei74MSNAnigeriani)e
che oltre lametà di queste ha dichia-
ratodiesserestatavittimaditratta.In-
fine,sel’OIMharilevatounlegametra
le vittimedi trattaa scopodi sfrutta-
mentosessualee lapresenzadigravi
patologiepsichichecherichiedonoin-
terventi professionali specializzati10,
Graf.1–Principalinazionidiprovenienzadeiminorichehannosubìtoleviolenzeverificatesiconmaggiorefrequenza(valoripercentuali)
Fonte:DatiPUERI
0
2
4
6
8
10
12
14
16
Bangladesh Eritrea Gambia Guinea Nigeria Senegal Somalia
vittimeditratta vittimeditorture/stupri violenzapsicologica/fisica/sessuale
196
dai dati sui MSNA giunti in Sicilia è
emerso che ben il 42,4% dei soggetti
che hanno manifestato condizioni di
fragilità legate a varie forme di di-
sturbomentale è stato vittimadi tor-
ture/stupri,mentreil77%diessisem-
braaversubìtoviolenzefisichee/opsi-
chichee/osessuali.
Comeemersoinaltreanalisi11,anchein
questocasosiconfermacheatitolidi
studio inferiori corrisponde un au-
mento del rischio di vulnerabilità. In-
fattiil53,6%deiminoritracoloroche
sono stati (o che potrebbero essere
stati) vittime di tratta ha un livello
d’istruzioneequivalenteaquellodella
scuola primaria, così come quasi la
metà di coloro che hanno subito vio-
lenzefisichee/opsicologichee/oses-
sualiedicolorochesonostativittime
ditorture/stupri.Dicontro,tracoloro
11UnitedNationsChildren’sFund(UNICEF)and
InternationalOrganizationforMigration(IOM),
cit.
chehannounaformazioneparialmeno
allascuolasecondariasolol’8%èstato
(o potrebbe essere stato) vittima di
tratta,il18,5%vittimaditorture/stu-
pri e il 36%vittimadi violenza fisica
e/o psichica e/o sessuale. Complessi-
vamente, infine, il numerodeiminori
chehannosubìtotaliformediviolenza
è proporzionalmente maggiore tra i
minorianalfabeti.
Ilminorecheintraprendeilviaggiomi-
gratoriodasoloècertamenteunsog-
gettoparticolarmentevulnerabile,per
via dei rischi connessi all’intero per-
corso. E le strumentazioni informati-
che,perquantononpossano inalcun
modopreservare iMSNAdaipericoli,
attualmente sembrano costituire un
supporto fondamentale poiché garan-
tisconoaiminori ilmantenimentodei
contatti con la famiglia d’origine.
12SavetheChildren(2016),Minorimigranti: inviaggioattraversolarete.Rischieopportunitàdi
Rappresentano,inoltre,unimportante
strumentodiviaggioinquantoconsen-
tonodidefinireletappesuccessiveat-
traversoicontatticoniconnazionali12.
AlriguardolaquasitotalitàdeiMSNA
giunti in Sicilia nel periodo febbraio
2017 – giugno 2018 ha affermato di
possedere competenze adeguate per
l’usodeltelefono/smartphone,mentre
il90%hadichiaratodiessereingrado
di utilizzare internet e i socialmedia.Masedaun lato le tecnologiedigitali
costituisconounafontediopportunità
per iMSNA, dall’altro un utilizzo non
consapevoledellaretepuòrappresen-
tareunulterioreelementodivulnera-
bilità,perviadei rischi connessiaun
usoinconsapevoledellarete13.
Gli elementi di vulnerabilità rilevati,
confermatidadiversericerche,alimen-
tano la necessità di un adeguato
internetdallavocedegliadolescentistranierichearrivanoinItaliadasoli.13Ibidem.
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interventoprofessionalechesostenga
il minore fin dal suo ingresso nel si-
stemadiaccoglienza.Siritiene,infatti,
cheunapresa incaricodeiMSNAgià
nelleprimefasidell’accoglienzaattra-
verso un intervento multi-professio-
nalechetengacontodellorovissutoe
della complessità dei loro bisogni
possacontribuireadattivareunarete
diinterventipersostenereeaccompa-
gnare il minore straniero quale sog-
getto particolarmente vulnerabile, fa-
vorendoneunadeguatosviluppoeva-
lorizzandonelepotenzialità.
Elaleggen.47/2017,neltentativodi
consolidare un sistema organico di
accoglienzadeiMSNA,promuovean-
che l’attivazione di interventi voltia
tutelare la particolare condizione di
necessità, fragilità e vulnerabilità in
cui si trovano i minori che proven-
gonodapaesipoveriecheintrapren-
donoviaggimoltolunghierischiosi.
Alriguardo,inviasperimentaleeinli-
neaconlaratiodellalegge,leéquipemultidisciplinariche inSiciliahanno
preso in carico i MSNA nella prima
fase del loro ingresso nel sistemadi
accoglienza nel periodo febbraio
2017–giugno2018hannosegnalato
alle istituzioni sanitarie e alle orga-
nizzazioninongovernativeenonpro-
fit presenti sui territori iminori nei
confronti dei quali è stata accertata
qualcheformadiabusoequelliperi
qualisièritenutoopportunoattivare
interventispecialistici,perunapresa
in carico integrata emirata rispetto
alle specifiche questioni che sono
emerse. In accordo con le finalità
dellaleggenelprossimofuturosiau-
spica, quindi, il consolidamento di
tale prassi operativa, la messa a si-
stemadiuninterventointegratoela
costruzionediunaretestabiletraidi-
versisoggettidelterritoriocoinvolti,
a vario titolo, nell’accoglienza dei
migranti e nel sostegno ai soggetti
particolarmentevulnerabili.
198
LATUTELADEIMSNAINSICILIA
diTeresaConsoli(ProfessoreAssociatodiSociologiadeldiritto,
DipartimentodiScienzePoliticheeSociali,UniversitàdegliStudidiCatania)
199
1.LatuteladeiMSNAIl sistema di Tutela volontaria1 per iMSNAhaottenutoungrandeimpulsoconl’adozionedellaL.n.47/2017“Di-sposizioniinmateriadimisuredipro-tezione dei minori stranieri non ac-compagnati”, la c.d. legge ‘Zampa’.L’art.11dellacitataL.47/2017 fa ri-ferimentoall’istituzione,presso tutti iTribunaliperiMinorenni,dielenchidi1 L’istituto giuridico della Tutela (Titolo X delCC) ha subito delle profonde trasformazionigrazie all’arrivo nell’ultimo decennio di moltiminorenni stranieri sul territorio italiano.L’istituto,regolatodagliartt.343ess.delCodiceCivile,nasceconfinalitàdituteladeibenidimi-norenniicuigenitorisonomortiochenonpos-sonoesercitarelapatriapotestà.LapresenzadinumerielevatidiMSNAhadeterminatolarivisi-tazione dell’istituto nei loro confronti oggi de-clinatocomeespressionedi“genitorialitàsocia-le”edi“cittadinanzaattiva”ehapostol’accentosullarelazioneconilminoreeilconfigurarsidelTutore come adulto di riferimento. Per questiragazzi/e, infatti,raramentecisonobenida tu-telare, ma certamente bisogna fare i conti conundifficileprogettomigratorioedivita.
tutorivolontari2“selezionatieadegua-tamente formati da parte dei garantiregionali”. Sul territorio siciliano, cheregistrava da anni una presenza cre-scentediMSNA,eranogiàstaterealiz-zateattivitàorientatealla formazionediTutori,ma l’art.11definiscecriteri,obiettivi, tempiemodalità.Subitodo-pol’approvazionedellalegge,infatti,ilGarante nazionale pubblica le LineeGuidaper laselezione, laformazioneel’iscrizione negli elenchi dei tutori vo-lontariexart.11della l.7aprile2017n.47evengonoformalizzatiipassaggi2 Il tutore può essere un cittadino residente inItalia che abbia compiuto i 25 anni di età, nonabbiaprecedentipenalie,traisuoicompiti,ri-cadono:assicurarechesiagarantitoallaperso-nadiminoreetàl’accessoaidirittisenzaalcunadiscriminazione; promuovere il benessere psi-cofisico della persona di minore età; seguire ipercorsi di educazione e integrazione, verifi-candoche si tengacontodelle suecapacità, in-clinazioni naturali e aspirazioni; vigilare sullecondizioni di accoglienza, sicurezza e protezio-ne;amministrarel’eventualepatrimonio.
e le procedure necessari per la sele-zione dei tutori.3 In Sicilia, come giàrendicontatonelprecedente rapportodell’Osservatorio sulle migrazioni, il30Agosto2017èstatopubblicato,surichiesta del Garante Regionale,l’avviso pubblico per la selezione deiTutorienelcorsodel2017edel2018sonostateavviateiniziativeformativefinalizzate alla formazione di elenchidi Tutori volontari da consegnare aiTribunaliperiMinorennidivenuti,nelfrattempo, gli unici organi deputatialla nomina dei Tutori di MSNA. Ilprocedimento di accoglienza dei ra-gazzi/e minorenni stranieri senzaadultidiriferimentovienequindipro-filato nella legge e vengono definiti icriteri,icompitieleresponsabilitàper
3 Perconsultareildocumentosirimandaalsitodelgarantenazionale:https://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/Linee%20guida%20tutori%20volontari.pdf.
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l’eserciziodellatuteladiquestiragaz-zi/e.2.LaformazioneedilmonitoraggiodeiTutoriVolontariinSiciliaLa richiesta di formazione di TutoriVolontari secondo lo schema indicatonellecitateLineeGuidahadetermina-to, a seguito della pubblicazionedell’avviso regionale, l’attivazione di17Corsiduranteil2018.Con il supporto diUNHCR, sono statirealizzaticorsiaPalermo,Catania,Cal-tanissetta,Messina e Agrigento desti-natiacirca135volontari.Sempresot-to il controllo del Garante regionalesono stati attivati corsi realizzati daassociazioniattivedatemposulterri-torio (AccoglieReteaSiracusa,CentroMediterraneoLaPiraaCataniaeTra-pani).Nelcorsodel2017ilComunediPalermohaavviatounlungopercorsodiformazionechehaconclusivamenteconsentito di selezionare 55 Tutori a
cuisisonoaggiuntialtri18formatiincorsi successivamente organizzati dalGarante Regionale. Nel mese di No-vembre 2018 il CIR (Centro ItalianoRifugiati),conilsupportodiUNHCResempre sotto l’egida del Garante Re-gionale,hadatoavvioacorsinellecit-tàdiTrapani,Nicosia,Messinaenuo-vamente a Catania. Infine, recente-mente, è stato realizzato un corso diformazioneanchesulterritoriodiRa-gusa.LapresenzadiTutoriformatisecondol’iterprevistodallanormativasembraquindicoprirel’interaRegioneeilGa-rante regionale ha progressivamentefornitolelistedeiTutoriselezionatiaiTribunali dei Minorenni presenti inSicilia.Non è ancora disponibile un numerocomplessivodiTutoripresentisulter-ritorio regionale4 in ragione del fatto4UnquestionarioelaboratodalCIRefinalizzatoallarilevazionedeibisogniformativideiTutori
che i nuovi iscritti si aggiungono co-munque a precedenti liste di cui di-sponevano iTribunali (OrdinarieMi-norili)echespessocontinuanoades-sereutilizzate.A fronte di questo percorsod’istituzionalizzazionedella figuradelTutore Volontario si registra, per unverso, la progressiva riduzione delnumero diMSNA che riescono a rag-giungerelecosteitalianeesicilianee,peraltroverso,lanecessitàdimonito-rare quanto vieneeffettivamente rea-lizzato dai Tutori e le loro esigenzelungo la “presa in carico” dei ragaz-zi/e5.
Volontari in Sicilia è stato inviato a circa 350Tutori. Il numero non racchiude la totalità deitutoripresentisulterritorio,maprobabilmentetutti coloro che hanno partecipato a corsi diformazionenell’ultimoanno.5Save theChildrenhaapertodei centriper fa-vorirel’incontrotraiMinoriediTutoriin4cit-tàitaliane:Torino,Catania,MilanoeRoma;Cfr.:https://www.savethechildren.it/press/minori-
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In Sicilia, il CIR (Centro ItalianoRifu-giati) con il supporto di UNHCR e incollaborazioneconilGaranteRegiona-le, hanno già avviato una rilevazionedeibisogni formatividei tutorie spe-rimentato sessioni di aggiornamentopertutorigiàformati. Ilprogettoèfi-nalizzatoacostruireunaretediorga-nizzazioni coinvolte nella protezionedeiminoriedhaconsentitodieviden-ziare alcune richieste di approfondi-mento formativo (sanità, mappaturadeiservizi,formazioneinterculturale),nonché la necessità di costruire mo-menti di confronto con altri tutori. Ilprogettohaevidenziato leaspettative(spessodeluse)deiMSNAneiconfron-ti dei Tutori, ma ha anche registratotestimonianze di relazioni costruttiveefortialleanzeeducative.6
migranti-un-anno-dalle-legge-zampa-tutta-italia-4000-cittadini-pronti-diventare-tutori.6IlProgetto“TutoriVolontariperiMinoristra-nieri non accompagnati: percorsi di sensibiliz-
APalermo,conilsupportofondamen-tale del Garante Comunale perl’Infanzia7 è stato sperimentato uncomplessivo“sistemadisupporto”cheha visto coinvolti AmministrazioneComunale, ASP, Ufficio scolastico Re-gionale,Questura,Università e Tribu-nale per i Minorenni. I tutori sonoconsideratiunapresenza“amicalecheaffiancandocostantemente i ragazziele ragazze nei loro percorsi di tutela,insieme agli altri soggetti coinvolti, liaiuta nell’esercizio dei diritti che lalegge nazionale ed internazionale ri-
zazione, costruzione di una rete di organizza-zioni coinvolte nella protezione dei minori epercorsi di formazione pe tutori volontari”, re-peribilesullapaginaweb:http://www.cir-onlus.org/tutela-volontaria-msna/.7IlComunediPalermohaistituitoconDelibera156/2013 l’Autorità Garante Comunale, il dott.D’Andrea,intervistatoaPalermopressol’ufficiodelGaranteil28Gennaio2019.
conosce loro”8. Il processo relativoall’intervento dei Tutori prevede,quindi, una serie di fasi, attività estrumentichecoinvolgonoevincolanosindall’iniziotuttigliattoriresponsa-bili. L’esperienza avviata a Palermoancorprimadell’entratainvigoredel-laL.n.47/2017,sièavvalsadellacol-laborazione con l’Unicef9 e dell’avviodiunufficiodiSupportoeMonitorag-gio dei Tutori Volontari che ha vistogermogliareufficisimilinellecittàme-
8Sirimandaaldocumento:“IlMosaicoPalermo.La presa in carico delle ragazze e dei ragazzistranierinonaccompagnati”,10Luglio2018.9 L’Unicef, che opera principalmente in paesiAfricani,Asiaticiedell’Americalatina,inragionedell’elevata presenza di minori e adolescentimigrantierifugiati inItalia,hasiglatonelMag-gio 2016 un protocollo d’intesa con il GovernoItalianopergarantireilpropriosupportotecni-co ed operativo in questa fase particolarmentedelicataper imigrantipiùgiovanievulnerabilipresentisulterritorioitaliano.L’ufficioMonito-raggio Tutori dell’Unicef di Palermo è attivopressolasededelGaranteRegionale.
202
tropolitane di Catania e Messina10.Nell’Aprile del 2018, infatti, l’autoritàGaranteRegionalehasiglatounproto-colloconl’Unicefconl’obiettivodire-plicare l’esperienza palermitana e so-prattuttoforniresupportotecnicoperilcoordinamentodeitutorivolontari.IreferentiUNICEFoperantipressogliuffici diMonitoraggio e Supporto deiTutori presenti nelle aree metropoli-tane di Palermo, Catania e Messinarappresentano, in collaborazione conil Garante Regionale e Comunale, lemiglioriantennesulterritorio, ingra-do di interloquire quotidianamente eorientareiTutori,maalcontemposol-lecitare le istituzioni coinvolte e rile-vareleesigenzedeiMinori.
10 A Messina l’Ufficio supporto e Monitoraggiodell’Unicefvieneospitato presso ilCentroPoli-funzionale del Comune e a Catania presso unasededell’AssessoratoaiServiziSociali.
3.ITutorielatransizioneinattoDalle interviste condottecon i tre re-ferentidegliUfficidiSupportoeMoni-toraggio dei Tutori Volontari11 emer-gonosoprattuttocriticitàconnesseal-la attuale fase di transizione. Il 2018ha registrato, infatti, una progressivariduzionedeglisbarchiedeiMSNAre-gistrati sul territorio, il ridimensiona-mentodellestrutturediaccoglienzae,conclusivamente, l’approvazionedellaL.n.132/2018.Comenoto,il testohaintrodotto alcune modifiche normati-ve che intervengono direttamente eindirettamente sulle condizioni di tu-teladeiMSNA.Innanzitutto, lamaggiorpartedeimi-norihaottenutounpermessopermo-tiviumanitari, abrogatodalnuovo te-11Ildott.LioperilComunediPalermointervi-stato in data 29 Gennaio 2018; il dott. Grassoper l’areaMetropolitanadiCatania intervistatoin data 16 Gennaio 2018; l’avv. Carmina perl’area Metropolitana di Messina intervistato indata10Gennaio2018.
sto12, e attualmente sia i tutori che iminori vivono una fase di profondosmarrimentoeanchebruscheinterru-zioni dei percorsi di integrazione inattoefaticosamentecostruitineltem-po.Insecondoluogo,pocosièriuscitoadottenereinquestiannineirapporticonleambasciateperl’effettivatuteladi questi ragazzi/e. Difficoltà logisti-che ed economiche caratterizzano dasempre la possibilità di rilascio delpassaporto e alcune ambasciate pre-senti in Italia non sono neanche di-sponibili a rilasciare passaporti per iloro cittadini, rendendo praticamente12SirimandaallaSchedaperiTutoriegliopera-toricheseguonominorinonaccompagnati“Qua-li percorsi per i minori non accompagnati inseguitoall’abrogazionedelpermessopermotiviumanitari?” redatta da ASGI e INTERSOS e ac-cessibileonline:https://www.asgi.it/wp-content/uploads/2018/12/Scheda-Percorsi-dei-MSNA-in-seguito-allabrogazione-del-permesso-per-motivi-umanitari.pdf (aggiornataal12.12.2018).
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impossibile la conversione dei per-messi di soggiorno da minore età astudioolavoro.Infine,vièancoraunasproporzione tra i numerosi MSNAospitipressoiCentridisecondaacco-glienza e la ridotta presenza negliSPRAR.Lariorganizzazioneinattoelatransizione verso il SIPROIMI speria-mo che garantisca la fine di percorsiparalleli,maprofondamentediversiintermini diaccessoai servizie costru-zionedipercorsidiintegrazione13.AiTutorispettapertantounonerean-corpiùdelicatodiquantotratteggiatonellepagineprecedentiperchéinque-stafaseditransizionelarelazioneconilTutorediventaancorpiùstrategicae
13Cfr.Oxfam,La lotteriadell’accoglienza in Ita-lia. Il sistema dell’emergenza permanente, no-vembre2017:https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2017/11/La-Lotteria-Italia-dellaccoglienza_Report-Oxfam_8_11_2017_Final.pdf.
forsel’unicaingradodicostruireper-corsi“amisura”delragazzo/a.4.RiflessioniconclusiveL’adozione delle legge 47 ha certa-mente consentito di far emergere lafigura dei Tutori volontari e di poterragionare in maniera sistematica suiloro compiti e sulle loro funzioni,maancora alcuni passaggi della legge ri-mangono incompiuti e molto potreb-bero aiutare nella realizzazione di unpercorso di inclusione. Fra tutti, se-gnaliamolacostruzionediunsistemainformativo unico che consenta ditracciare i percorsi diquesti/e ragaz-zi/edipoterfinalmenteragionaresuimodelli di accoglienza che sono staticostruiti inquestianni,didifferenzia-reefareemergereancheletantereal-tà virtuose d’integrazione e di convi-venza.
È opportuno però concludere questenoteconqualcheriferimentononsoloa chi è comunque ancora “dentro” ilsistemadell’accoglienzaperchémino-renne,ma segnalare il grandedisagioche(spessosolo)iTutorimanifestanoal compimento del diciottesimo annodi età.Dal punto di vista giuridico suquelconfines’interrompelatutelaelaresponsabilità (e certamente molteistituzioni contano su questo princi-pio), ma nessun adulto responsabileritienechedaquelgiornononavràpiù“cura” del ragazzo/a.Ovviamente perquelragazzo/airischiaumentanoeletutelediminuiscono.ForseilTutoreèil solo ingradodicomprenderecomeaiutareilminoreneltrovareunastra-da e nell’accompagnare il giovaneadulto lungo quella strada, ma certa-mente nessun tutore può essere la-sciatosolo.Laresponsabilitàdiquellastradaèdituttiediciascunodinoi.
204
LEADOLESCENZETRAUMATICHEDEIGIOVANIERRANTI
diFilippoCasadeieMariaChiaraMonti(AntropologoePsicologoclinico-Onlus“CentroPenc.AntropologiaePsicologiaGeoclinica”;
Psicoterapeuta-Onlus“CentroPenc.AntropologiaePsicologiaGeoclinica”)
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Quotidianamentelanostrapraticacli-nicacihapermessocomepsicologidiincontraremoltiragazzi,alcuniadole-scenti,altriancorabambini,eascolta-re le loro storie costruite spesso su“infanzie infelici”1, il cui ricordo e lacuinarrazionenonsempresi risolvo-no in modo chiaro e lineare; storieraccontateinmodoframmentario,cheappaiono quasi dimenticate, appenaperdute. Sono biografie spezzate daesperienze traumatiche spesso ine-narrabili,danascondere,nellasperan-za che vadano disciolte nell’oblio ocarcerate dietro impenetrabili murapsichiche.Atalepropositoscrivel’autricepsico-terapeuta AliceMiller: «Quanto più èrobustoilprigioniero,tantopiùspessedevono essere le mura della sua pri-gione; una prigione che ostacolerà, o
1L.Cancrini,Lacuradelleinfanzieinfelici.Viag-gio nell’origine dell’oceano borderline, RaffaeleCortinaEditore,Milano2012.
addirittura impedirà, il futuro svilup-poemotivo»2.Neicolloquiconigiova-ni stranieri, provenienti da paesistrematidalledittature,osconvoltidaguerreeguerriglie, ilclinicoraccoglieparti di storie, scene di vita, solo ac-cenni di racconti nonmessi in forma;lastoria,dietroquelmuro,halaformadel trauma, in cui il ricordo delle vi-cendevissuteèmescolatoaemozionitroppoviolentee,perquesto,datene-re“sottochiave”.L’esperienzaemotivadeigiovanimigranti chearrivanosolinelnostropaesea seguitodiunviag-giofattoconilgruppodeipari,conunfratello, con un amico, è dilagante,“scombinata”, a volte si percepiscecomedirompente.Isentimentideipiùpiccoli sono molto intensi, e quandopoi ci si avvicina alla fase pre-adolescenziale e adolescenziale essi
2 A. Miller, Il dramma del bambino dotato e laricerca del vero Sé, Bollati Boringhieri, Torino2018,p.63.
diventano paragonabili a tempesteemozionali. Più intensi sono i senti-menti,piùessisarannopercepiticomeminacciosi,ediconseguenzapiùmas-sive dovranno essere le strategie (ledifese) convocate e utilizzate per te-nerli sotto controllo, in assenza di ungenitoreodiunafiguradiriferimentosaldaecostante; infatti ilproromperedegli stati emotivi, tipico delle fasiprecoci dello sviluppo psicologico, èpossibile inpresenzadiunregolatoreesternostabile,ungenitore,chefungadanormaelimite.Tradizionalmente è sempre accadutoche nei mondi altri questa funzioneregolatrice e contenitrice al tempostesso,potesseesseredepositatasuungruppo,anzichésoltantosuunafigura,osullafunzionedelritualeedellace-rimoniacheavrebbeassicuratoalgio-vane in transizione (quello che daquesta parte del mondo chiamiamo“l’adolescente”)laregolazioneeilcon-
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tenimento dei propri stati d’animo.Infatti all’internodei contesti familia-ri-gruppali si trovano le regole e lepratichechepermettonoipassaggidelciclo di vita; in molti gruppi africanitradizionali, nelle zone rurali, nei vil-laggi distanti dai grandi agglomeratiurbani, ancora oggi l’età dei ragazzinon è una questione individuale, checorrisponde al numero di anni tra-scorsi, ma essa si definisce relativa-mente al “sistema delle classi d’età”:ogniclasseècompostadaqueiragazzichehannoraggiuntoalcunecaratteri-stichefisiche,hannoanchedellecom-petenze specifiche e dunque possonopartecipareallavitasocialeconruoliecompitidefiniti3.Spessounodeiprimipassaggièsegnatodallacirconcisione.Inunprecedentearticoloavevamode-scritto quanto le vicende geopolitiche
3 F. Remotti (a cura),Forme di umanità.Progetti incompleti e cantieri sempreaperti,Paravia,Torino1999.
diunpaese(ilcasodelGambia)potes-seroavereun impattosulladefinizio-neesullacifradellosviluppopsicolo-gicodelgruppodeigiovani4;talieventiinfattimodificanol’ecologiadellerela-zionipolitiche,sociali,familiari,einci-dono sull’organizzazione dei sistemirituali che promuovono il passaggiod’età e modellano gli stadi del Sé at-traversoilciclodivita.Ritornando infattialcasodelGambia,le testimonianze cliniche da noi rac-colte indicano che nell’ultimo venten-nio si è notevolmente ridottal’importanza del Kankurang come ri-tualediiniziazioneperigiovanidiet-niamandinga5;cisembraassaiproba-
4F.Casadei,M.C.Monti,Psicopatologiageoclini-ca: il caso del Gambia, in «Migrazioni in Sicilia2017», Istituto di formazione politica “PedroArrupe”–CentroStudiSociali,Mimesisedizioni,Milano2018,pp.149-155.5 Il Kankurang è un rituale durante il quale laMaschera, raffigurazione e presentificazione diunospiritoprotettivo,radunailgruppodeigio-
bilechelalungafasepoliticadelladit-taturadiJajaJammehabbiacontribui-to a erodere il potere delKankurang,poichéhamessoincrisigliassettiso-cialievalorialitradizionalisucuiessosi basava. Questo di conseguenza haportato una crisi generazionale dei“nuovi adolescenti” non circoncisi ocirconcisiinformaprivata,individualee“laica”,ovverosenzal’interventodel-laMascheraedellasuafunzionerego-latrice e drammatizzante della forzadelgruppo.LastessasortedelKanku-rangtoccaoggiinAfricaOccidentaleamoltealtrecerimonie,cherischianodiessere abbandonate insieme ai valoricui sono connesse, diventando in al-cunicasisoloformedi intrattenimen-to folklorico; come abbiamo spiegato
vanimaschiiniziandieliconducenellaforesta,dove si procederà alla circoncisione, sancendocosìilpassaggioall’etàadulta,conconseguenteintroduzionedeigiovaniaicompitidellasocietàdegliUomini.
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piùsopra,oggipuòaccaderecheritua-lidipassaggioodiiniziazionenonrie-scono più a “contenere” e regolare itransitidistatoediclassedegliappar-tenentiadungruppoversounaltro.Inassenza di ritualistiche forti i confinideigruppi pertanto diventano aleato-ri,ilegamigruppalipiùfragilieincer-ti.Ipiùvulnerabiliedespostialleconse-guenze di tali trasformazioni sonoproprio i più giovani, che sono mag-giormente a rischio di turbe identita-riequandononriesconoaparteciparealla costruzione collettiva del mondomitico-ritualedel lorogruppo.Il logo-ramento delle strutture tradizionali,nonchéspessodellesolidarietàsocialie familiari, rende più facili ed estem-poranee le partenze dei ragazzi, cheinizianoilviaggiosenzaalcunproget-tomigratorio,molte volte senza nep-purecomunicareagliadultilaloroin-tenzione.Alcuni ragazzici raccontano
insedutacheimprovvisamentehannodeciso di allontanarsi da casa, e chesoltantoinseguitoquesto“allontanar-si” si è trasformato in una “migrazio-ne” verso l’Europa: dapprima è unafuga dal compound familiare, poi untrasferimentoprovvisorioinunaloca-litàvicina,eviaviaassumeiconnotatidi un viaggio verso un altro mondo.Puòaccaderecheildistaccodallacasapaternasiaancheundistaccoemotivoesimbolicodalnome,perchénoncisiriconoscepiùinquelpatronimico,chenelfrattempohapersoperilragazzoilsignificato originario di connessionevitaleconunastoria familiare,unan-tenato,un’impresavenerabile.Unavolta,ungiovaneragazzodinomeAlhaji, al quale stavamo facendo pre-sente quanto fosse importante il suonome,risposechea luinoninteressa-
va,cheilsuonomeeracometantial-tri6.Alhajii, Lamin, Ousman, tutti giovaniragazziconun’etàchevadai13ai17anni,partitidacasaperlasciarefami-gliemaltrattantiopovere,operpren-dere le distanze da luoghi dove leidentità e i legami tradizionali sonoentrati in crisi. I racconti dei giovaniche ascoltiamo in seduta così ci mo-stranoscenariesperienzialidiincontriconaltrigiovani,diaffiliazionitrapari,cheavvengonoperlestradediquestocammino.
6L’Hajjè ilpellegrinaggio allaMecca, il viaggioreligioso più importante per unmusulmano (èuno dei cinque pilastri dell’Islam), e che do-vrebbeesserfattoalmenounavoltanellavitadaognibuonfedele:quandosiriesce,accadechelapersonaassumeilnomediAlhajj(oAlajieo si-mili) accanto ai precedenti, ed esso viene tra-mandatoancheaidiscendentimaschiperricor-dare che in quella famiglia c’è stato un fedelechehafattoilpellegrinaggioallaMecca.
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Lanotteèunadimensionenuova,sco-perta dall’adolescenza errante solodopol’allontanamentodacasa,senoncisonopiùadultiaccantochepossanooffrirealmenounaparvenzadiprote-zione e senso di sicurezza. Poiché dinotte – come diceva uno dei nostrigiovanipazienti–bisognerebberesta-reacasaconlafamiglia,einvececisitrova a dormire per strada, alla sta-zione degli autobus, davantiall’ingresso di un negozio o diun’officina. Le stazioni degli autobus(diBamako,diOuagadougou) finisco-nocoldiventareluoghiabitualidivita,prima che arrivi finalmentel’occasione giusta per (ri)mettersi inviaggio; i ragazzi inquesti crocevia sipreparano raccogliendo informazionidai conducenti degli autobus; vivonodelle piccole mance lasciate loro daiviaggiatori; stringono legami amicalicon altri pari nella loro stessa situa-zione, e si addestrano a resistere ai
frequenti pericoli della vita di strada,facendosi scudo l’un l’altro contro leaggressioni notturne da parte diubriachi e malintenzionati. Spesso inseduta ci mostrano i segni di questelotte:lacicatricelasciatadaunacoltel-lata, da un pugno, da un colpo di ba-stone. Alcune ferite in particolare co-stituisconolatestimonianzaeilricor-do visibile di veri e propri legami disangue.Ilsentimentodiappartenenzaallaclassed’età,cosìfondamentaleperi giovani delle società africane, si ri-trovaperciòdeclinatonella formazio-neoccasionalediunmanipolodiparichesi dà sostegnonel fronteggiare leavversità;siimpongonopertantonuo-vi rituali di passaggio, ora non piùconnessiadun’etnia,adunclan,adunantenato mitico, bensì pensati e ap-prontati dal gruppo dei pari. Al di làdell’aiuto materiale fornito dai com-pagni di viaggio, si stabilisce tra i ra-gazziunlegamepsicologico,maritua-
lizzatoinunmodonuovo,cheoffreunsensodiprotezionepersinocontrogliattacchi provenienti dal mondodell’invisibile.Qualcosadelgenereav-viene nei gruppi d’iniziazione, e nellavita militare: «Nei soldati il senso disicurezzaè investitonelpiccologrup-po di combattimento. Stretti l’unoall’altro durante le prolungate condi-zionidipericolo,ilgruppocombatten-te sviluppauna fantasiacondivisa se-condolaqualela lororeciprocalealtàedevozionepotràproteggerlidalma-le»7.Lanotteèilmondodeijinn,dellecrea-ture spaventose, dei serpenti; si pos-sono fare incontri con esserimalvagi,e se non si è abbastanza forti e resi-lientisirischiadisoccombere,diper-derelavitaodiventarefolli.Unmino-reciraccontachelaserauscivadina-
7 J.L.Herman, Guarire dal trauma. Affrontare leconseguenzedellaviolenza,dall’abusodomesticoalterrorismo,EdizioniMagi,Roma2005,p.87.
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scosto dal centro di accoglienza e siallontanava per lunghe passeggiatesolitarie in zone poco frequentate, vi-cinoacasediroccateosusentiericheconducevano fuori dal paese, quasicercandocattivecompagnie,mossodaunaspintacontrofobicachegli facevaincontrare puntualmente un esseredellanotte.Dopoquestiincontriilgio-vanerestavaimmersopergiorninellostupore e in una specie di atmosferaallucinatoria,perpoi usciredaquellacondizione e cominciare di nuovo laricerca del suo demone8. A volte chirimane solo non può resistere ai ter-roriportatidall’oscurità,anchesevive
8 Nella demonologia islamica il nome propriodel jinn che si ribella a Dio diventando nellostessomomento nemico giuratodegliuominièIblīs,dalverboablasa,“esseredisperato”,“esse-re stupefatto”, attestato nel Corano (vedi allavoce“Demoni”delDizionariodelCorano,Arnol-do Mondadori Editore, Milano 2007). Questonomedescrive innuce isintomipsicopatologici(disperazione,stupore)diunattaccodajinn.
acasapropriaenonèproiettatoinunmondo estraneo potenzialmente in-quietante. Alcuni ragazzi infatti rac-contanoanchequesto:dopoaverper-soifamiliari,decedutioandatiavive-re altrove, hanno abitato da soli permesi finché non sono fuggiti per lospavento,ossessionatidarumoriinso-liti e apparizioni di sconosciuti neidintorni della casa. Altri minori sem-brano imbattersi in questi fenomenimentre stanno vivendo esperienzeestremedistressnelcorsodelviaggio.Uno di loro riferisce in colloquio chenel passaggio dal Niger alla Libia havistoqualcosaditerrificante,impossi-bile da dimenticare, e da quella nottelavisionedisturbailsuosonnoelofatremare visibilmente: una creaturavestitadinero–nonèchiaroseuomoo donna – che cercava di afferrarlomentreluisiriposavaduranteunaso-sta nel deserto. Ha fatto di tutto persottrarsiallasuapresa,manonc’èan-
cora riuscito. Spesso di notte vedequesta immagine, rapida come un fo-togrammamarealecomevitavissuta,e non può più dormire per la paura.Anche i tremori allemani aumentanoo diminuiscono secondo la forza e lafrequenzaconcui l’esseresipresenti-fica. Una volta che esso fa irruzionenellacoscienza–propriocomelapau-racheinduce–diventaunapresenzacostante, che con molta difficoltà ab-bandonalapersona.Iminoristranierinon accompagnati parlano spesso inseduta di questa ombra con cui com-battono, soprattutto di notte. Essa èuna forza paralizzante, che puòaveresembianze umane oppure di animale,maspessononhaun’identitàprecisa,néunnome,edèassai complicatadarappresentare. Anche nelle modalitàdipresentazionequestoesserehasta-tuto incerto, passando da un registrovisivo– incui lavisioneha laqualitàvivida e intrusiva di una memoria
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traumatica – a uno prevalentementecorporeo, dove il paziente avverte alivello tattile e muscolare qualcunocheloavvinghiabloccandoloalletto,oche gli sale sopra e lo schiaccia (co-stringendolo in alcuni casi ad avererapportisessuali).Talvoltanonèchia-ro neppure se l’incontro angoscioso,vissutocomeunaprevaricazionefisicae psichica allo stesso tempo, vengasperimentato nello stato di veglia, inunacondizionedialterazionedellaco-scienza,onelsogno.Talipresentazionisomatiche e psicopatologiche sono ingenere difficili da codificare, e moltoresistentiai trattamenti, sianella cul-turad’originecheinquelladiarrivo.Iguaritoritradizionali,quandovengonointerrogati sui malesseri dei minorigiuntiinItalia,tendonoadarerispostenonaderentiaimodellieziologici cul-turali, come se per questi giovani pa-zienti cresciuti nell’erranza avesseropersolasofisticatabussolainterpreta-
tivacheliguidanellacuradeidisturbimentali. Allo stessomodo i clinici oc-cidentalirimangonoperplessidifron-te ai comportamenti di questi ragazzicon storie difficili da condividere, so-prattuttonellerelazioniasimmetricheconl’adulto:attraversamentidiluoghitraumatizzanti, rituali e patti segretitra pari, esperienze di sopravvivenzachedevonorestarenascoste.La relazione terapeuticacon igiovanipiù sofferenti deve quindi muoversiversolaricercaelascopertadeinuovitransitiidentitari,nonpiùrispondentialle logiche tradizionali del clan. Acausa della sfiducia che i minori nu-tronoversoisistemiingenerale(ilsi-stema d’accoglienza, il sistema delleregole, il sistemadel “padre”)diventaperloroparticolarmentecomplessalasfida dell’autonomia, al posto dellaquale potrebbe prevalere la sceltadell’anarchia («mi comporto comesento,comedesidero,nelquieoradei
mieibisogni»);inoltre,èminacciatalacapacità di base dellamediazione tramondiculturali,perunasortadidefi-citdi“sintesidelleesperienze”,abilitàche si apprende attraverso il compi-mentodipassaggi(ritualizzati)trafasidelciclodivita,percuiciòcheèstato(quello che ero) transita inmodo ar-moniosoinciòchesarà(quellochestoperdiventare).
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LOSFRUTTAMENTOSESSUALE
diGiuseppinaTumminelli(RicercatriceOsservatorioMigrazioni,
IstitutodiFormazionePolitica“PedroArrupe”–CentroStudiSociali)
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Nel1996,ilParlamentoEuropeonella"Risoluzione sulla tratta degli esseriumani",hadefinitolatratta:l'attoillegaledichi,direttamenteoindi-rettamente, favorisce l'entratao il sog-giornodiuncittadinoprovenientedaunpaeseterzoaifinidelsuosfruttamentoutilizzandol’ingannooqualunquealtraformadicostrizioneoabusandodiunasituazione di vulnerabilità o di incer-tezzaamministrativa.AnchelaConvenzioneOnusullacrimi-nalità organizzata ha ampliato il con-cettodi“traffico”includendoiltrafficodegli esseri umani, definendolonell’art.3aicommia,b,c,d,come:il reclutamento, il trasporto, il trasferi-mento, l’alloggiamento forzato, attra-versolacostrizioneousodellaforzaodiqualsiasi altra forma di coercizione otrattenimento coatto (…) sfruttando lacondizionedivulnerabilitàdegliinteres-sati(…)alloscopodiacquisirevantaggi
economicieilcontrollosualtrepersone(…) a scopo di sfruttamento (…) dellaprostituzioneodialtreformedisfrutta-mentosessuale(…)lavoroforzatooser-vizi,schiavitùopratichesimiliallaschia-vitù,servitùerimozionedegliorgani.Glielementichesonostati individuatinel tempo comediscriminanti perchésipotesseparlareditrattasono:iltra-sportoforzatodellevittime(uominiodonne, maggiorenni o minorenni), laviolenza, la minaccia, l’inganno e losfruttamento (non necessariamentesessuale).Latrattaprevedelosradica-mentodalPaesed'origine,lariduzionedella libertà dei soggetti attraversoformedicoercizioneviolentaelaridu-zioneadunacondizionechepuòessereassimilataallaschiavitù.Lasceltadiutilizzareiltermine“trattadiesseriumani”èrilevante,perchésifariferimentoall’enormebusinessdeltrasportodimigranti,chenonhannolapossibilità di accedere regolarmente
all’ingresso nei Paesi dell’Europa, epuò includere attività illecite finaliz-zate al lavoro nero, alla schiavitù do-mestica, all’accattonaggio, alla prosti-tuzione. Inoltre, l’uso del termine in-cludeledifferenzedisesso,provandoascardinareglistereotipidigenere.Un’ulterioredifferenzaètrail trafficofinalizzato all’ingresso illegale e clan-destinodipersone,dettosmuggling,edil trafficofinalizzatoallosfruttamentosuccessivo del migrante nel Paese didestinazione,cioètrafficking.Latratta,adifferenzadeltrafficodimi-granti,avvienesenzailconsensodegliindividui e non è finalizzata al tra-sporto in un altro Stato, ma al lorosfruttamento..Nelcontributosi farà riferimentoallosfruttamento sessuale delle migrantipresentinelterritorio.Quando si parla di sfruttamento ses-sualeècomesesideterminasseunadi-
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rettacorrelazionetrailconcettodiet-nicizzazioneel’immaginedellaprosti-tuzionealpuntodapensarechequestasia legatainparticolarmodoallapre-senzadidonnenigerianeedalbanesi,donneprovenientidall'Estdell'Europa,eauominialbanesirumenierussi,chegestiscono l'attivitàe i guadagnidelledonne.Le donne migranti fanno i conti conuna rappresentazione che come evi-denziava Palidda1, in tutta la storiadellemigrazioni,cheèlastoriadituttelesocietà,allamigrantenonèmaistatoriconosciuto ilmotivo più importantedella sua migrazione: l’aspirazioneall’emancipazionenonsoloeconomicaesociale,mapoliticanell’accezionepiùcompleta, ossia l’emancipazione daogni subalternità, compresa, ovvia-mente,quellarispettoall'uomo.
1S.Palidda,Ilclichédellamigrante:colfoprosti-tuta,inC.Morini,Laservaserve.Lenuoveforzate
[…] Lamigrante si configura come unsoggetto sociale “sovversivo” che nes-sunovuolericonoscere,nélasocietàdiorigine,néquelladiarrivo.Ledonnemigrantisonoledestinatariedi quella che viene chiamata “doppiadiscriminazione”: discriminate perchémigrantieperchédonne.Ma quando pensiamo allo sfrutta-mentosessuale,nonabbiamosoltantodonnemigranti,maanche l’immaginedidonnedeviantie/odivittime.Ledonne,comegiàemergevadallalet-teratura, decidono di emigrare, oltrecheperlecondizionieconomiche,permotivipolitici,religiosi,etc.;maancheperchécercanodiattivarestrategiediresistenzaediresilienzanellarealizza-zionediunprocessodiemancipazione
dellavorodomestico,DeriveApprodi,Roma2001,pp.9-10.
edirealizzazionechesirealizzi inunaltroPaese.[…]donneforti,determinateacambiareil corsodella lorovita che le vedrebbecondannateasubirepovertàemiseria,oltreche(enonèunaspettosecondario)allasudditanzadallefiguremaschili:pa-dre,fidanzatoomaritochesia2.La migrazione femminile manifestamaggiorivulnerabilitàerischirispettoaquellamaschile,nontantoperchéledonnesianopiùdeboliopiùfragili,maperlepossibilitàcheilmercatodella-voronazionaleeinternazionaleoffreinterminidiaccessoedidiscriminazionedigenere.Inquestoscenario,losfrut-tamento sessuale è una forma di in-gresso e la criminalità organizzatal’unicocanaleperarrivareinEuropa.
2M.PraPocchiesa,L.Grosso(acuradi),Prosti-tute, prostituite, clienti. Che fare?, EdizioniGruppoAbele,Torino2001.
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La“schiavizzazionedelledonne”,cheèuna diretta conseguenza della nega-zionedellapossibilitàdiemanciparsiedi muoversi liberamente, attraver-sandoiconfini,eilrafforzamentodellacriminalitàorganizzatachegestiscegliarrivi e l’intermediazione do-manda/offerta di lavoro nel campodellaprostituzione,sonoincrementatidapoliticheeuropeenonadeguateari-spondereatalisituazioni.Lemotivazionichehannoportatoalladiffusionedellosfruttamentosessualesonodiverseecomplesse,cosìcomeicambiamenti non possono essere ri-condottiesclusivamenteall’offerta,maanchealladomanda,aimutamentichehanno interessato i tipi di clienti, allavisione consumistica del sesso e delcorpofemminile,all’etàgiovaniledelleragazze, alla moda per l’esotico, allarappresentazionedidonnelibere,sel-vagge,disinibite.
Siamo davanti a un fenomeno com-plesso, la cui evoluzione e trasforma-zioneèperòmoltoveloce.SeinItalia,finoaglianni70,erapreva-lentemente un mercato locale dellaprostituzione, negli anni 80 si inseri-rono donne tossicodipendenti che siprostituivanoperprocurarsiladroga.Neglianni90loscenariositrasformaenel mercato della prostituzione en-trano donne straniere provenientidall’Africa sub sahariana, dal sud estAsiaticoedall’Americalatina.Ciòcheaccadecomportalapresenzadidonnesullastrada,ilribassodeiprezziancheinrelazioneallanazionalitàdelledonne,lescarsecondizionidisicurezzanellestrade.A partire dagli anni 2000, è stata av-viata un’azione di repressione dellaprostituzione per le strade delle cittàitaliane, considerando lemigranti re-sponsabili dell’insicurezza. In questa
fase,leattivitàsisonospostatedaout-doora indoor.Èpurverochel’evolu-zionedelfenomenodellosfruttamentosessuale è caratterizzato damomentidi maggiore o minore visibilità nelleprovinceinrelazionealmomentosto-rico.Nonostanteciò,ilfenomenosicaratte-rizzaperinvisibilità.Quattroinbaseallaletteraturasonogliaspettiprincipali:1. la tendenza all’occultamentodell’attivitàinluoghichiusi;
2. l’usodimetodidisfruttamentochesibasanosulcondizionamentosog-gettivo e sulla compartecipazionedelle ragazze agli utili. In questomodo si sentono libere e apparte-nentiaunsistema;
3. un’accettazione temporaneadell’eserciziodellaprostituzione;
4. gli aspetti normativi e le motiva-zioniumanitariedituteladellevit-time.
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Guardandoaidatidifontidiversecomela Commissione Internazionalesull’art.18 del Dipartimento per i Di-rittielePariOpportunità,laDirezioneInvestigativa antimafia, Transcrime,emergono degli elementi relativi allesolepersone trafficateo sfruttatechesonoentrateincontattoconiservizidiprotezionesocialeeconleforzedipo-lizia,ciòperchésialatrattasialapro-stituzionesonofenomeniinvisibili.Lapresenzadigruppinazionalifemmi-nili,comealbanesi,nigerianeedonnedell’Estdell'Europa,all'internodelsex-business,nondeveessereattribuitaapropensionispecifichediquestenazio-nalità, ma alla specializzazione che igruppi criminali hanno negli anni ac-quisitoealrelativoconsolidamentodispecificisettoriillegaliperdeterminatigruppinazionali,inbaseallecaratteri-stichesiadelPaesediprovenienza,siadiquellodidestinazione.
Dall’1.01.2017 al 31.12.2017, le per-sone inprotezione, inbaseaidatidelSistemaInformatizzatoperlaraccoltadiinformazionisullatratta(SIRIT),Di-partimentoperiDirittielePariOppor-tunità; Consiglio dei Ministri, sonostate1.865,diqueste1.050sonostatele nuove prese in carico. Sul totale,
l’85% sono femmine, il 14% maschi,mentrelo0,9%transessuali.Imaggio-rennisonol’89%,iminorennil’11%.Il72% provengono dalla Nigeria che sidistacca enormemente dal secondoPaeseossialaRomaniadallaqualepro-vengonoil4,2%dellepersoneinprote-zione (Tav. 1). Guardando lo stato al
Tav. 1 –Personeprese in caricodalSistemaNazionaledall’1.01.2017al31.12.2017perPaesediorigine
Fonte:SistemaInformatizzatoperlaraccoltadiinformazionisullatratta(SIRIT),DipartimentoperiDirittielePariOpportunità;ConsigliodeiMinistri
Paesediorigine
v.a. % v.a. %Nigeria 797 75,9 1.337 71,7Romania 44 4,2 79 4,2Marocco 31 3,0 65 3,5Bangladesh 25 1,6 36 1,6Pakistan 11 1,1 30 1,9Ghana 12 1,1 29 1,6Albania 8 0,8 25 1,3Costad'Avorio 14 1,3 20 1,1Ucraina 14 1,3 20 1,1Senegal 12 1,1 16 0,9Brasile 6 0,6 14 0,8Altro 76 7,2 194 10,4Totale 1.050 100,0 1.865 100,0
Nuovepreseincarico Totalepersoneinprotezione
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momento dell’emersione, il 72% eravittimaditrattaeil26%destinatoallosfruttamento. Per il 78% l’ambito disfruttamentoèsessualeeil13%lavo-rativo(Tav.2).InSiciliasonopresentidue gruppi: quello provenientedall’Africa,inparticolarmododallaNi-geria,equelloprovenientedall’Europadell’Est:moldave,ucraine,bulgare.Lemodalità organizzative adottate dalla
criminalità organizzata nella gestionedellaprostituzionesonolegateallado-manda proveniente dai territori. Pos-sonoprostituirsinellastessazonae/ospostarsidaunacittàaun’altra.Gli spostamenti seguono percorsi in-ternialterritorionazionaleedesterni,cioèinaltriterritori.L’individuazioneeladestinazioneven-gonostabiliteallosbarcodaitrafficanti
che immettono le donne nei circuitidellaprostituzione.Nelterritorioregionale,leprovincein-teressatesonoMessina,Catania,Agri-gentoePalermo.Inqueste, ilmodelloattivatoèquellodellamobilitàedellastanzialità. Le donnedi età differenti,vengonodistribuiteneicentristoriciolungo le stradeadiacentiaiporti,oaiparchi.Gli spazineiqualivieneprati-catal’attivitàsonopiuttostostabili.Neicontestidovesembracheilfenomenononsiapresente,essoappareconaltrecaratteristiche.Uncasoeclatanteèrap-presentato dalla provincia di Ragusa,dovelosfruttamentosessualeèlegatoallo sfruttamento lavorativo, soprat-tuttonelcompartoagricolo.
Tav. 2 –Personeprese in caricodalSistemaNazionaledall’1.01.2017al31.12.2017perambitodisfruttamento
v.a. % v.a. %Accattonaggio 12 1,6 25 1,9EconomieIllegalipercontoterzi 14 1,9 36 2,7Lavorativo 111 15,0 174 13,0MatrimoniForzati 2 0,3 5 0,4Servitùdomestica 16 2,2 32 2,4Sessuale 569 77,1 1.045 78,3Datonondisponibile 14 1,9 18 1,4Totale 738 100,0 1.335 100,0
AmbitodisfruttamentoNuovepreseincarico Totalepersonein
protezione
Fonte:SistemaInformatizzatoperlaraccoltadiinformazionisullatratta(SIRIT),DipartimentoperiDirittielePariOpportunità;ConsigliodeiMinistri
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LATRATTADEIMINORI.ILQUADRONORMATIVO
diDeborahDeFelice,ElisaLombardoeGiulianaSalerno(*)((DipartimentodiScienzePoliticheeSociali,UniversitàdegliStudidiCatania)
(*)Laparte1èdaattribuireaE.Lombardo,laparte2aG.Salerno,laparte3aD.DeFelice.
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1.Recentiriferimentiinternaziona-liLa definizione organica di traffico diesseriumanialivellointernazionaleècontenuta nel Protocollo addizionaledellaConvenzionedelleNazioniUnitecontro la criminalità organizzatatransnazionale per prevenire, repri-mere e punire la tratta di persone, inparticolaredidonneebambini1.Ilreatoditrafficodiesseriumani,co-meprevisto all’Articolo 3 letteraa, sicostituiscedel“reclutamento,traspor-to, trasferimento, accoglienza o rice-zionedipersone,mediantelaminacciao l’uso della forza o di altre formedicoercizione, di rapimento, frode, in-ganno,abusodipotereodiunaposi-zionedivulnerabilitàolaconcessioneolaricezionedidenaroobeneficiperottenere il consenso di una personachehailcontrollosuun’altrapersona,
1 Risoluzione dell’Assemblea Generale 55/25adottataaPalermoil15novembre2000.
ai fini dello sfruttamento. Lo sfrutta-mento comprende, come minimo, losfruttamentodellaprostituzionealtruioaltreformedisfruttamentosessuale,lavoro forzato o prestazioni forzate,schiavitùopratichesimiliallaschiavi-tù,laservitùolarimozionediorgani”.Nello stesso articolo, alla lettera c, sitrovalospecificoriferimentoallatrat-ta dei bambini, quindi alla configura-zionedel reatoattraverso le condotteelencate a fini di sfruttamento, ancheinassenzadeimezzidicuiallaletteraa.IlProtocolloimpegnagliStatiacoope-rare invistadel raggiungimentodegliobiettivi di prevenzione della tratta,protezionedellevittimeepersecuzionedei trafficanti. In particolare, gli Statiratificanti si impegnano a garantirealloggio, consulenza, informazioni,opportunità formative, di impiego ecure adeguate alle vittime (art. 6); siimpegnano a proteggerle, consenten-
do la loro permanenza sul territoriodelloStato“permotiviumanitari”(art.7); fronteggiando anche il rischio divittimizzazione secondaria (art. 9).Sono questi i presupposti che hannopoi orientato l’attuazione dell’intesaversopiùspecifichedisposizionivoltea considerare le specificitàdellevitti-me, sulla base dell’età e del genere,conparticolareriguardoaibambini.Nel corso degli anni Novanta, le Na-zioniUnitesisonoimpegnateadefini-re un quadro di indirizzo contro ilcrimine organizzato transnazionale,esortando il coordinamento da partedegliStati, loscambiodi informazionie l’impiego di strumenti investigativiadeguati (ad esempio, il Pianod’azione sottoscritto a Napoli nel1994).Ilreatoditrattaassume,infatti,tutte lecaratteristichedei reatidina-tura transnazionale,essendoun feno-menogestitodaorganizzazionicrimi-nali che operano a differenti stadi in
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più Paesi (quelli di provenienza, ditransito e di destinazione delle vitti-me) e secondo un disegno criminosolacuilogicaeconomicarifletteglistes-si meccanismi delle altre formazionicriminali.2.LadisciplinaeuropeaCon il progressivo perfezionarsi dellemodalitàdiemersionedelfenomenoegrazieallecrescentipossibilitàdivalu-tazione delle sue caratteristiche,l’analisidelreatosottoilprofilopena-le della repressione è stata integratadagli strumenti di protezione e assi-stenzadellevittime,tramitel’adozionedi un sistemadi tutelee prevenzionenei confronti delle categorie mag-giormente esposte al rischio di sfrut-tamento.ÈilpercorsocheinEuropasiavviaconlaConvenzionedelConsigliod’EuropafirmataaVarsavianel2005-ratificata dall’Italia con legge n.
108/20102-esiconcludeconlaDiret-tiva 2011/36/UE del Parlamento eu-ropeoedelConsiglio.Al fine di monitorare e valutare leazioni messe in campo dagli Statimembriperilcontrastoallatrattaelaprotezione delle vittime, la Conven-zione ha istituito il Gruppodi espertisull’azione contro il traffico di esseriumani(GRETA).IlcontrolloesercitatodalGrupposupportal’attuazionedegliobblighi di protezione e assistenzadellevittime,nonchédirisarcimentoavaleresufondidedicati,ricavabilidal-la confisca dei beni e dei guadagniconseguiti dagli sfruttatori (artt. 15,23).LaDirettivadel5aprile2011,concer-nente laprevenzionee la repressionedellatrattadiesseriumanielaprote-zione delle vittime, costituisce il qua-drodisintesirispettoalledisposizioninormativepreesistentisullaquestione2https://www.minori.gov.it/it/legge-108-2010.
edelaboraicontenutifornitidalleNa-zioniUnite, dall’Organizzazione Inter-nazionale del Lavoro, dal Consigliod'Europa e dalla Carta dei diritti fon-damentalidell’Unioneeuropea.La Direttiva 2011/36/UE rafforza lavolontà dell’Europa di agire inun’ottica globale contro il fenomenodellatratta.Daunlato,essapromuoveunamaggiore integrazione tra le isti-tuzioni già attive a livello internazio-naleeuropeoetraquesteeleorganiz-zazioni della società civile e non go-vernative. Dall’altro lato, essa pro-muove un impegno particolare neiconfronti delle categorie più vulnera-bili,riconoscendonellavulnerabilitàlacausaprincipaledellavittimizzazione.Lavulnerabilitàè intesa, infatti, come“situazione in cui la persona in que-stione nonha altra scelta effettiva edaccettabile se non cedere all’abusodicui evittima”. Lasituazionedivulne-rabilitàdellavittimasiradicaindiver-
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sedimensioni,legateallafragilitàeco-nomica e legale del territorio di pro-venienza,allivellodiistruzione,alge-nere, e all’età in particolare.Nel casodeiminori, si sottolinea la situazionediparticolarevulnerabilitàe laneces-sità di tener conto “dell’interesse su-periore del minore conformementealla Carta dei diritti fondamentalidell’UnioneeuropeaeallaConvenzio-neONUdel1989suidirittidelfanciul-lo”.Le vittime minorenni sono assistitemedianteazionispecificheinteseaga-rantirne il recupero fisico e psico-sociale,tenendocontodel loroparereattraverso l’ascolto, la nomina di untutore, l’inserimento scolastico el’assistenza familiare (art. 14). Sulpiano procedurale, al minore vittimadi trattaè inoltreassicurata la consu-lenza e l’assistenza legale gratuite,nonchéunaseriediaccorgimentirela-
tivi al momento dell’ascolto ai finidell’indaginepenale(art.15).3. Il sistemapenale e gli strumentidellatutelainItaliaNel nostro ordinamento, la tratta diesseri umani è punita dall’entrata invigoredellaL.228/2003con laqualesonostatiriscrittigliarticolidelcodi-ce penale relativi alla riduzione inschiavitù (artt. 600, 601 e 602). Lalegge, oltre alle sanzioni penali, ag-giunge per i delitti in questione dellesanzioni amministrative nei confrontidi persone giuridiche, società e asso-ciazioni3.
3Sanzioniamministrativeprevisteneicasiincuiisoggettichelerappresentanoochenellestessericoprano le particolari cariche previste dallalegge, commettano alcuno dei reati contro lapersonalità individuale previsti agli artt. 600-604delcodicepenale.Sonolesanzionipecunia-rie "per quote" previste dal D.lgs. 231/2001(Cfr.Cameradeideputati,Documentazionepar-lamentare).
L’art. 83, par. 1, TFUE, sancisce chel’Unione “è legittimatacondirettiveastabilire norme minime relative alladefinizionedeireatiedellesanzioniinsfere di criminalità particolarmentegravechepresentanounadimensionetransnazionale”.Laparticolaregravitàdi tali reati presuppone che vi sianogiàdellerispostepenalidicontrastoalivellonazionale,echequestemanife-stino un progressivo avvicinamentoagli orientamenti comunitari e inter-nazionali.IlrecepimentodellaDirettivaeuropea2011/36/UE, con Il D.lgs. 4 marzo2014n.24,coinvolgel’Italiainunade-finizione più ampia del reato e dellavittima, individuando un’azione dicontrasto,apartiredaglielementichecostituiscono la fattispecie, ovvero lacondotta,lacoercizioneeloscopo;ma
https://temi.camera.it/leg18/post/pl18_la_tratta_di_esseri_umani__quadro_normativo_e_statistiche.html.
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anche un’azione sociale, che imponealle istituzioni provvedimenti relativialla tutela della vittima e il coordina-mento sui principali meccanismi diemersioneeprevenzionedel fenome-no.Sotto il profilo penale in Italia, comenegli altri Stati, il superamento delleoriginarie qualificazioni coinvolge ilconcetto di schiavitù, decisamenteanacronisticoneiPaesichehannoabo-litolaschiavitùgiàconlaConvenzionedel1926(conRegioDecreto26aprile1928n.1723).Sulpuntolagiurispru-denzahapostoun’interpretazionelatosensudellaschiavitùcome“situazionedi fatto” (Cass. pen. n. 40045/2010),preoccupandosi poi di prevedere inmodoesaustivolecondottericonduci-bili a tutte le componenti del reatonellaricercadiunapiùstringentede-terminazione della causazionedell’evento.
Oggi all’esclusiva valutazionedell’attivitàpostainessere,latratta,siaggiungelavalutazionediunelencodicondotte alternative che possono es-sererivolteadannodiunaopiùper-soneelavalutazionedellecircostanzeambientaliesoggettivedellavittima.IlD.lgs.4marzo2014n.24, inattua-zione della Direttiva europea2011/36, evidenzia la realizzazionedella condotta dolosa tramite “ingan-no,violenza,minaccia,abusodiautori-tàoapprofittamentodiunasituazionedi vulnerabilità, di inferiorità fisica,psichica o di necessità (…) al fine diindurre o costringere (le vittime) aprestazionilavorative,sessualiovveroall’accattonaggio o comunque al com-pimentodiattivitàillecitechenecom-portanolosfruttamentooasottoporsialprelievodiorgani”(art.2).Sitrattadi una definizioneche si lega alla ne-cessità di un’analisi complessiva delfenomeno intesa anche come “valuta-
zione individuale della vittima, dellaspecificasituazionedellepersonevul-nerabili quali i minori, i minori nonaccompagnati,gli anziani, idisabili, ledonne, in particolare se in stato digravidanza, i genitori singoli con figliminori,lepersonecondisturbipsichi-ci, lepersonechehannosubito tortu-re,stuprioaltreformegravidiviolen-zapsicologica, fisica, sessualeodige-nere”(art.1).Questeduedisposizionirisultanopar-ticolarmente ricettive rispetto allaspecificità del profilo del minorennevittimaditratta.Laprima,infatti,sta-bilisce una tutela anticipata, ovverouno strumento che anticipa le stesseipotesi costitutive, poiché punisce lesingole condotte a prescinderedall’effettivo sfruttamento4. La secon-
4 Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23368del 10 giugno 2008; Cassazione penale, sez. V,sentenzan.40045del24settembre2010;Cas-
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da è un’integrazione che introduceuna valutazione del vulnus che tienecontodiaspettipsicologiciedemotivievidentemente legati a una misura-zione più ampia della vulnerabilità,vulnerabilità che non è solo lo statodella vittima quanto piuttosto la suaposizioneoesposizione5.Infine, in ambito penale, l’ultima re-cente modifica coinvolge l’art. 600-octies c.p., relativo al reatodell’impiego di minorinell’accattonaggio. In questo caso sirendeesplicito il riferimentoalmino-re di anni 14. Si tratta dellaLegge 1°dicembre2018,n.132diconversionedel cosiddetto Decreto “sicurezza”(D.L. 4 ottobre 2018, n. 113), cheag-
sazionepenale,Sez.V,sentenzan.39797del1°ottobre2015:https://www.brocardi.it/massimario/41038.html.5 Tribunale Catania sez. V, 20/06/2016, Reda-zione Giuffrè 2016, Prostituzione - Tratta didonneodiminori.
giungeunsecondocommaalladispo-sizione prevista dal Codiceallo scopodi punire “chiunque organizzi l’altruiaccattonaggio,seneavvalgaolofavo-riscaafinidiprofitto”.Aldi fuoridelladisciplinapenale,perquanto riguarda la tutela dei minorinonaccompagnati,inItalia,idueprin-cipaliriferimentilegislativisonoilT.U.Immigrazione (D.lgs. n. 286/1998), elapiùrecenteLegge47/2017,“Dispo-sizioni inmateria dimisure di prote-zionedeiminoristranierinonaccom-pagnati”, nota come Legge Zampa. Inentrambiècontenutoildivietoassolu-todirespingimentoperiminoristra-nieri non accompagnati. Si tratta diuna disposizione che affronta eviden-temente in primo luogo la gestionedell’accoglienza e della protezione dicategorie vulnerabili, ma che sottoli-neaanchel’importanzadistrumentidiprevenzionerispettoall’esposizionedi
talicategoriealrischiodisfruttamen-to.La Legge del 2017 conferma, inoltre,per i minori vittime di tratta,l’applicabilitàdellenormeinrelazioneal diritto all’ascolto del minore eall’assistenza legale finalizzata ancheadunadeguatorisarcimentodeldan-no,dicuiagliart.15e16(comma2).IlT.U.I. viene invece sostanzialmentemodificato dalla Legge 132/2018nell’applicazione dello strumento piùutilizzatoperlevittimeditratta,ovve-roilpermessodisoggiornoper“moti-viumanitari”abrogatoesostituitodal-la protezioneper “casi speciali”. Que-stopotrebbedeterminareperiminoristranieri non accompagnati prossimialla maggiore età la fuoriuscita dalpercorso di regolarizzazione comin-ciatonellafasediaccoglienzaequindila ricaduta inquellacondizionedi in-visibilità che spesso precede il reclu-tamentooilcoinvolgimentoinattività
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illegali.Cisiricollegaalloraalleprevi-sionidelCodicepenalenellamisuraincui è lo stesso art. 600 che rintracciacomebenegiuridicoprotettolafacoltàdel soggettodiaccedereaunproprioprogetto di vita attraverso l’esercizioconsapevole delle libertà riconosciuteallapersona(unanorma, in tal senso,destinataatutelareladignitàumana).Ci si ricollega,anche,allaconstatazio-ne dello scarso utilizzo dell’art. 601,chepunisce il trafficodiesseriumanicon riferimento proprioall’approfittamento dello stato di vul-nerabilitàdellavittima.Sututtoilter-ritorio nazionale, le statistiche mo-strano che spesso è la riduzione inschiavitù ad essere contestata. Ecco,allora, l’importanza di leggere nellacodificazioneundictumchevadaoltrele espressemisure punitive per dive-nireunpiùampiomezzodicontrastoallosfruttamentodiessereumani,nelcoinvolgimento delle responsabilità
plurimediuncontestogiuridicoeisti-tuzionale.
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ILCONTRASTOALLATRATTADIMINORENNI.
ILSISTEMADICOORDINAMENTOMULTI-AGENZIAACATANIA
diDeborahDeFelice
(RicercatricediSociologiadeldirittoedelladevianza,DipartimentodiScienzePoliticheeSociali,UniversitàdegliStudidiCatania)
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1. Cos’è il sistema multi-agenzia ecomenasce1Nel contrasto alla tratta di esseriumani (minorenni) in Sicilia, assumeun’importanza strategica l’esperienzamaturataaCataniatraattoriistituzio-nalieattorisocialicoinvoltiadiversotitolonell’ambitodelfenomeno.L’idea di un sistemadi azioni coordi-nate e condivise nasce dal fortissimoscarto rilevato nel 2015dallaDDAdiCataniatrailnumerodiprocedimentidi tratta e il numero delle presuntevittime di tratta rilevato1Idatieleinformazioniquiinseritirappresen-tanosolo unaestremasintetica descrizione delsistemamulti-agenzia;sonoestrapolatidalpro-getto,incorso,“HanSEL.Legalcontexts,citizen-ship and human trafficking investigation. Im-proving transnational investigations betweenItalyandFrance”finanziatonell’ambitodelpro-gramma europeo di ricerca scientifica Galileo2018:https://hanselproject2018.weebly.com/.Siringrazianogliattoriistituzionaliesocialichevengono citati per la preziosa collaborazioneallosviluppodelprogetto.
dall’Organizzazione Internazionaledelle Migrazioni; scarto che andavaben oltre quello che sarebbe stato fi-siologico, giustificabile dal fatto chenon tutti i fenomeni delittuosi si tra-ducono automaticamente in procedi-mentipenali2.Acquisita laconsapevo-lezza di questo scarto anomalo,l’ufficio della DDA, nella persona delPubblicoMinistero (PM) incaricato, siè attivato per intercettare quelle vit-timedi trattachenonarrivavanoallaidentificazionegiudiziaria.A partire dal 2016, lo stesso PMdell’UfficiodellaDirezioneDistrettua-le Antimafia (DDA) di Catania3 ha
2 Per gli operatori OIM l’identificazione di unavittimaèilriconoscimentoincapoadunsogget-todiindicatoriditratta,aprescinderedalfattochequestosoggetto poi effettivamentedichiariomenodiesserlo,facciaunraccontoosiastatoriconosciuto come persona offesa in un proce-dimentopenale–identificazionegiudiziaria.3 Il progetto organizzativo della Procura di Ca-tania2016/2018(chevieneaggiornatoognitre
quindi sperimentato il c.d. sistemamulti-agenzia,ovveroilcoordinamen-todelleattivitàdipiùattori istituzio-nali e non che su parte del territoriodella Sicilia orientale interagisconoconiminorivittimeditrattadiesseriumani4:laProcuraperiminori;laPo-anni) prevede un’assegnazione in via esclusivaadununicomagistratospecializzatodeiproce-dimentiinmateriaditraffickingdiesseriumani(eventualmente in co-assegnazione con altricolleghi).4Inquestasede itermini “minore”e “minoren-ne” vengono utilizzati senza riferimentoall’identitàdigenere, indicandoquindi soggettiminorenni di età sia di sesso maschile, sia disessofemminile.Si fa inoltre riferimento all’espressioneminorevittimaditrattaintendendo:unsoggettopoten-zialmentevittimaditratta,machenondichiaradiesseretale;unsoggettominorenneinposses-so di una serie di indicatori di tratta di esseriumanichelascianopresumereche,aldilàdelledichiarazioni che vorrà o meno rendere, siapossibile considerarlo un soggetto vulnerabilealla tratta di esseri umani; un minore ricono-sciuto persona offesa nell’ambito di un proce-dimentopenale.
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liziadiStato;ilTribunaleperiminori(TM); la Commissione Territoriale; leAssociazioni antitratta; gli operatoridell’Organizzazione Internazionaledelle Migrazioni (OIM); le strutturededicate;itutori.Con questo sistema si intende coniu-gare l’efficacia dell’azione investigati-va con le misure di protezione dellevittimeditrattamedianteilpersegui-mento di tre obiettivi principali: 1)veicolare alla Direzione DistrettualeAntimafia, attraverso la sinergiadell’operatodiattoriconcompetenze,ruoli e missioni differenti, il più altonumerodinotiziedi reato;2)miglio-rare la capacità repressiva del feno-meno; 3) assicurare una protezioneallevittimecontestualmentesuipianigiudiziarioedicura.A fronte dei pochi fascicoli per trattadiesseriumaniinpossessodellaPro-cura fino al 2015, nel 2016, l’anno incui è stato avviato questo sistema,
l’ufficio di Catania è stato il primo inItalia per numero di procedimenti acaricodisoggettinoti,soggettitrattiinarresto, vittime identificate e salvate,arrivandoaddiritturaacoprireil50%dituttoilcaricogiudiziarioinmateriadi tratta di esseri umani a livello na-zionale.L’implementazione delmodello ha ri-guardato l’istituzione di un Tavolotecnico,denominatoCTCountingTraf-ficking. Al Tavolo partecipano, oltrealla DDA che ne coordina i lavori, laProcura per i minori di Catania, laCommissioneTerritoriale,ilTribunaleper i minorenni, l’Associazione anti-trattaPenelope,l’OIM,laSquadraMo-bile dellaPolizia di Stato. Il Tavolo siriunisce periodicamente con l’intentodi un aggiornamento-confronto sumacro fenomeni o casi che meritanoun “approfondimento” (nel rispettodelle informazioni coperte da segre-to). L’istituzione del sistema è stata
scanditadanumerosiincontri,ognunodei quali ha costituito un tassello ne-cessario a costruire il rapporto di fi-duciachesostieneoggi il legametraidiversi attori. Si è trattato principal-mentediincontridipresentazione(deiruoli, connessi alle responsabilità), dicomprensione (delle funzioni) e dicondivisione(degliobiettivi).2.ComefunzionaLeparoledelPMdellaDDAdiCataniaesprimono in modo chiaro l’idea difondo: «non si può pensare che conl’azionepenalesiriescaacopriretut-to, così come la protezione in ambitodiverso nonpuòpensare di fare pro-tezione in quell’ambito se non comu-nica alla Direzione Distrettuale Anti-mafia elementi che possono essereimportanti sotto il profilo dell’azioneinvestigativa»5.
5SostitutoProcuratorediCatania.
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La DDA assume quindi un ruolo dicoordinamento, di catalizzatore delleinformazioni,conil finedi implemen-tareunastrategiadi contrastodel fe-nomenoadampiospettro.Il Pubblico Ministero ha inizialmenteconvocatogliattoricheritenevacoin-voltinell’ambitodeifenomeniditratta-echeoggifannopartedeltavolotec-nico–presentandoilpropriolavorointerminidiresponsabilitàdiruoloedipossibilitàdiazionilegateallepropriefunzioni (per esempio specificando aquali tipi di agire fosse vincolatol’ufficio,tracuianchel’impossibilitàdicondividerealcuneinformazioni).Cosìèstatopertuttiglialtriattori;unper-corsodistudioindividualeecollettivoperchéognunopotesseassumerecon-sapevolezza dell’agire degli altri, ri-spettandone i limiti e le competenze.Un percorso tradottosi non sempre enon necessariamente nella condivi-sione delle singole scelte d’azione dei
variattori,manellaaccettazionedellestessesullabasedel legamedifiduciaincuiquellesceltesiiscrivonoperri-spetto e riconoscimento delle profes-sionalità, delle competenze e degliobiettivicondivisi.Lacondivisionehaconsentitouncon-frontosucomefossepossibileattivareuna lineacomunedi contrastodel fe-nomenocheriuscisseafarconvergereinmodo sinergico, in un lavoro “uni-co”, leazioni cheidiversi soggetti in-traprendono singolarmente, ognunoperlepropriecompetenze,nellevariestradeincuièpossibileintercettareilpercorsodiunminorevittimaditrat-ta.A tal fine, la DDA svolge un ruolo dicoordinamento rispetto a quattromomentifondamentali:1)ilmomentodellaprimaidentificazionedelminorecomevittimaditrattaalmomentodel-losbarcodeiminori(icuiattoriprin-cipalmente coinvolti sono l’OIM e la
Squadra Mobile); 2) il momentodell’identificazione del minore comevittima di tratta non intercettato du-rante lo sbarco (questa fasedi identi-ficazione puòavvenire inmodie luo-ghidifferentierisultafondamentaleilcoordinamento con la CommissioneTerritoriale; tra ilTribunale per iMi-norenni e la Procura presso il TM;nonchétralestruttureeleassociazio-ni anti tratta – fondamentale il ruolo,trasversale,del tutore;3) ilmomentodell’incidente probatorio durante cuiviene ascoltata la vittima (in questafase è necessaria la collaborazione ditutti gli attori coinvolti, che devonoinformare l’autorità giudiziaria suelementichepotrebberoviziarelage-nuinità della testimonianza); 4) ilmomento in cui interviene l’attivitàgiudiziariacivileintemadiprotezione(inquestocasositrattadellacollabo-razioneneipossibilimomentidiinter-
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ferenzatraleindaginieilgiudiziocivi-leintemadiprotezione).3. L’identificazione della vittima:un’organizzazione reticolare a piùlivelliIlminorevittimaditrattavieneidenti-ficato(allosbarconellamiglioredelleipotesi, in una struttura, in altri casi,dallaCommissioneterritoriale,inaltricasi ancora), viene quindi trasmessaunanotiziadireatoallaDirezioneDi-strettuale Antimafia e da lì parteun’indagine giudiziaria. Il coordina-mento serve a questo, a far sì che siarrivi a riconoscere e identificaretempestivamentesialaminoreetà,siala condizione di vittima o potenzialevittima di tratta. L’identificazione im-mediata del minore come vittima ditratta è strategica, perché quando laminoreetànonvienericonosciutae/olavittimanonladichiara,affermandoal contrario di essere maggiorenne,
nonèpossibileattivarealcunaazioneinambitodiprotezione.Asecondadelmomentoquindi,del livellodicoordi-namentodelsistemamulti-agenzia, lemodalità con cui si apprende dellapresenzadiunavittimapresuntaoac-certatapossonoesseredivarianatura.Quella che risulta più efficace nel si-stema di contrasto è l’identificazionecomevittimaditrattaalmomentodel-lo sbarco. Ilmiglioredei casièquelloincui ilsoggetto(nellamaggiorpartedei casi i dati catanesi registrano lapresenzadiragazzineprovenientidal-laNigeria) sidichiariegli stessovitti-madi tratta.Ovviamente non sempreaccade.Perchéadesempiosesitrattadi ragazze, queste hanno paura, per-chéa loro è stato ordinato di nondi-chiararsiminorenniequestoostaallatempestivaidentificazione.Spessoallosbarco purtroppo la vittima di trattanon viene identificata e lì è determi-nante che siattivino gli altri livelli di
coordinamento del sistema multi-agenzia,sempreconimedesimiattori.Perché, ad esempio, gli operatori diOIMsirecanoall’internodellestruttu-re per gli adulti e, allora, lì possonoentrare in contatto con delle vittimeche sicuramente si sono dichiaratemaggiorenni pur non essendolo. Aquel punto OIM, se riconosce che c’èun soggetto minore vittima di tratta,procede immediatamente con le co-municazioniallaProcuraperiminori,alTribunaleperiminori,allaDirezio-neDistrettualeAntimafia.Ancora, può accadere ad opera deglioperatoriodegliAssistentisocialidel-le strutture, che, ad esempio, hannoricevuto in carico un minorenne chenonsièdichiaratovittimadi trattae,anzi, nega di esserlo,ma ad un certopuntoglioperatoridellastrutturano-tano tutta una serie di indicatori chefanno sì che lo si possa ritenere tale.Sonotantiglielementicheglioperato-
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rispecializzatidiunastrutturaposso-nonotaree riferiree che consentonodi attivare un percorso di identifica-zionee,quindi,averedaquelmomen-to l’informazionedacui far partire leindagini.Ancheilruolodeltutoreèfondamen-tale, anche se presuppone che ci siagiàunsoggettoriconosciutominoren-ne. Può capitare che un soggetto mi-norenne neghi di essere vittima ditratta,mavengacomunquedichiaratominorenne a seguito degli accerta-menti.Ècapitatocheiltutoreriesca–quando è un tutore specializzato – aspiegareleopportunitàcheglisipre-sentano e ad avere un racconto suc-cessivochecostituisceunreatodivit-tima di tratta che viene comunicatoallaDirezioneDistrettualeAntimafia.PuòaccadereanchechesiailTribuna-le per i minori6, nel momento in cui6Nellafasediaudizionediminoriemergeilca-ratterepositivodiunaprassidelTribunaleperi
procede all’ascolto giudiziario delmi-nore inserito nell’ambito di una pro-ceduradi tutela, a raccogliereunrac-contoditrattaeadinformarelaDire-zioneDistrettualeAntimafia.AltromomentopuòesserequellodellaCommissione Territoriale. Talvoltapuòaccaderecheunavittimachenonaveva precedentemente dichiaratoelementiutiliadefinirlatale,auncer-minori diCatania.Nei casi diminorivittime ditratta,neldecretoconcuidisponel’affidamentoe la nomina del tutore, il Tribunale ordina allastruttura di non consentire al minore l’uso delcellulareechiedeanchecheicontattitelefonicidelminoreconlafamigliadiorigineavvenganosempreallapresenzadiunmediatoreculturalecheparlilastessalinguadelminore,ondeevita-re che vengano veicolate informazioni tali dafacilitare la presa di possesso del trafficante.Questa prassi, da alcuni interpretata come unalimitazione della libertà personale del minore,viene posta in essere per esigenze superiori ditutela del minore e si è dimostrata,nell’esperienzadegliultimianni,unaprassieffi-caceinterminidiprotezionedelminoreecon-trastodelfenomenoditratta.
to punto, davanti alla Commissioneterritoriale,dicadellecosedallequaliemergono fondatimotivi per ritenerechesitrattidiunavittimaditrattadiesseri umani. In questo caso, la DDAha una procedura di comunicazionecon la Commissione che consente dipoter iniziare rapidamente un’attivitàdiindagine.L’identificazione del minore vittimapuòavvenireancheinfasisuccessive.Imomentisonotantissimi:lacosapiùimportante per questo sistema è chetalemomentopossaessereilpiùtem-pestivopossibile.4.ProspettivedimiglioramentoDalle interviste raccolte emerge cheuna delle sfide maggiori posta allaprofessionalità dei magistrati è spo-stareilbaricentrodelle indaginidalledichiarazioni della vittima. L’ascoltodellavittimavulnerabilerisultaessereun terreno scivoloso, perché quanto
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più un soggetto è vulnerabile, tantopiùilsuonarratorischiadiesserefra-gile.Lasfidastaproprionel tentaredico-struire dei procedimenti che non sibasino esclusivamente sulle dichiara-zionidellavittima,siapernonrespon-sabilizzarla eccessivamente, sia per-chéilprocedimentononpuòavereba-sisolideinquantolavittimapuòaveremolteragioniperrimanereinsilenzioo dichiarare il falso. L’obiettivo è co-struire un apparato probatorio cheriesca a prescindere dal narrato dellavittima.Ancheinquestorisiedelara-gionedell’approcciomulti-agenzia.Adesempio,quandolaDDAriesceasen-tireunminorennevittimaditrattanelmomento in cui i trafficanti sono giàstati arrestati, e lo sente soltanto du-rantel’incidenteprobatorio,èdifficilechesirifiutidiparlare.Diversamente,se gli indagati sono liberi, se tuttol’impianto accusatorio si basa sull'in-
cidenteprobatorio,sulsuonarrato, leprobabilitàche lavittimadiràil falso,temendo ritorsioni, sono alte. In que-stosensol’intenzioneèdipotenziareesfruttare maggiormente lo strumentodelle intercettazioni, perché questoconsentirebbedi raccogliere elementidiprovaaprescinderedalnarratodel-lavittima-einalcunicasianchecon-tro. Capita spesso che le vittime nonvoglianoparlareodicanoilfalso,mailprocedimentovaavanticomunqueelemisurecautelarivengonoconfermate.Il risultatovuoleessereproteggere lavittimaavendoalcontempoun’azionegiudiziaria efficace. La protezione èquindiintesainunduplicesenso:pro-tezione dalla condizione di sfrutta-mento (a) e protezione dal carico distressedaltraumachepossonoderi-vare dalla partecipazione al procedi-mentogiudiziario(b).Altrasfidariguardapianidifferenti:1)interveniresulnumeroinsufficientedi
alcunefigureprofessionali(inpartico-lare l’assenza di unnumero adeguatodi interpreticreadifficoltànella com-prensione delle intercettazioni e du-rantel’ascoltodellavittima);2)soste-nere circuiti di formazione specializ-zatadeglioperatorichelavoranonellestrutture; 3) evidenziare la necessitàdi un numero maggiore di strutturesul territorio dedicate a soggetti chepresentanoindicatoriditratta.L’ufficiodellaDDAdiCataniaha rice-vuto diversi riconoscimenti sui pianinazionaleeinternazionale.Traquesti,nel 2018 è stato l’unicoUfficio giudi-ziariocitatocomebuonaprassiperleprocedure di identificazione al mo-mentodellosbarcodeiminoritraffica-tinelReportoftheSpecialRapporteuron trafficking in persons, especiallywomenandchildrendelleNazioniUni-te7; il 25 ottobre 2018, l’OSCE ha or-7https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/HRC_38_45_en.pdf.
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ganizzato un workshop a Catania,condividendo e promuovendol’esperienza dell’approccio multi-agenzia8:ha indicato laprassicatane-secome “rolemodel practice” da ren-dereaccessibile a tutti gli stati parte-cipanti e ha voluto organizzare unworkshop a Catania nella fase di rac-colta e studio delle prassi finalizzataalla redazione e pubblicazione delleguidelinesforvictim-centredidentifica-tion.
8https://www.osce.org/secretariat/401093.
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MIGRAZIONI:DIRITTOEDIRITTI
L’ISCRIZIONEANAGRAFICAPERIRICHIEDENTIASILO.PRIMERIFLESSIONISUIPROFILIDI(IN)COSTITUZIONALITÀ
DEL“DECRETOSICUREZZA”
diAlessandraPera(ProfessoreAssociatodiDirittoComparato,UniversitàdegliStudidiPalermo)
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1.IlDecretoL’art. 13 del Decreto, in materia diiscrizione anagrafica, prevede che: “1.Aldecretolegislativo18agosto2015,n.
142,sonoapportateleseguentimodifi-
cazioni:a)all'articolo4:1)alcomma1,
èaggiunto, in fine, il seguenteperiodo:
«Il permesso di soggiorno costituisce
documento di riconoscimento ai sensi
dell'articolo1,comma1, letterac),del
decretodelPresidentedellaRepubblica
28 dicembre 2000, n. 445.»; 2) dopo il
comma1,è inserito il seguente:«1-bis.
Ilpermessodisoggiornodicuialcom-
ma 1 non costituisce titolo per l'iscri-
zione anagrafica ai sensi del decretodel Presidente della Repubblica 30maggio 1989, n. 223, e dell'articolo 6,comma7,deldecreto legislativo25 lu-
glio1998,n. 286.»;b)all'articolo5:1)
ilcomma3èsostituitodalseguente:«3.
L'accessoaiserviziprevistidalpresente
decretoeaquellicomunqueerogatisul
territorioaisensidellenormevigentiè
assicuratonelluogodidomicilioindivi-
duatoai sensidei commi1 e2.»; 2)al
comma 4, le parole «un luogo di resi-
denza» sono sostituite dalle seguenti:
«un luogodidomicilio»;c) l'articolo5-
bisèabrogato.
Dunque, l’esito della novella implicacheexart.4,comma1e1-bisdelde-creto legislativo 18 agosto 2015, n.142, “1. Al richiedente è rilasciato unpermessodisoggiornoperrichiestaasi-
lovalidonelterritorionazionalepersei
mesi, rinnovabile fino alla decisione
delladomandaocomunqueper il tem-
po in cui è autorizzato a rimanere nel
territorionazionaleaisensidell’art.35-
bis,commi3e4,deldecretolegislativo
28 gennaio 2008, n. 25. Il permesso di
soggiorno costituisce documento di ri-
conoscimento ai sensi dell’art. 1, com-
ma 1, lettera c), del decreto delPresi-dente della Repubblica 28 dicembre
2000, n. 445. 1-bis. Il permesso di sog-
giornodi cuial comma1non costitui-
sce titolo per l’iscrizione anagrafica ai
sensi del decreto del Presidente della
Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, e
dell’art.6,comma7,deldecretolegisla-
tivo25luglio1998,n.286.
Ilcomma1-bisaffermacheilpermes-sodisoggiornorilasciatoairichieden-ti asilo non costituisce titolo perl’iscrizione anagrafica ai sensi di duedisposizioni: la prima, contenuta nelNuovo regolamento anagrafico della
popolazioneresidentee,laseconda,nelTestoUnicoImmigrazione.Tuttavia, occorre rilevare che in nes-sunodiquesti testinormativi si fa ri-ferimento al concetto di “titolo perl’iscrizioneanagrafica”1.
1Cfr., inparticolare,l’art.7,comma2,rubricatoiscrizioni anagrafiche, e l’art. 14, comma3, cheregola l’iscrizione di persone trasferitesiall’estero del Nuovo regolamento anagraficodella popolazione residente, D.P.R., 30 maggio1989,n.223,cosìcomemodificatodalD.P.R.,17luglio2015,n.126.
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In generale l’iscrizione anagrafica re-gistra la volontà delle persone che,avendo una dimora, hanno fissato inun determinato comune la residenzaoppure,nonavendounadimora,han-no stabilito nello stesso comune ilpropriodomicilio2.Dunque,nonèchiaroilriferimentoalRegolamento anagrafico della popola-
zioneresidentedelnuovocomma1-bisdell’art.4,D.lgs.142/2015.Analoghe considerazioni valgono perilrinvioall’art.6,comma7,deldecre-to legislativo 25 luglio 1998, n. 286,cheprevedeche:“Leiscrizionievaria-zioni anagrafiche dello straniero rego-
larmente soggiornante sono effettuate
alle medesime condizioni dei cittadini
italianiconlemodalitàprevistedalre-
golamento di attuazione. In ogni casola dimora dello straniero si considera
2Cfr.l’art.43,comma1,Cod.Civ.,“Ildomiciliodiunapersonaènelluogoincuiessahastabilitola
sedeprincipaledeisuoiaffarieinteressi”.
abitualeanche incasodidocumentata
ospitalità da più di tremesi presso un
centro di accoglienza. Dell'avvenuta
iscrizione o variazione l'ufficio dà co-
municazione alla questura territorial-
mentecompetente”.
Ilregolamentodiattuazioneall’art.15,a sua volta, modifica il già ricordatoart.7delRegolamentoanagraficodellapopolazione residente, inserendovi leprevisioni relative all’iscrizione ana-graficadeglistranieri.Il testo non menziona il concetto di“titolovalidoper l’iscrizioneanagrafi-ca”.Dunqueèdaritenersichelarego-laritàdelsoggiornocostituisceunpre-suppostoperl’iscrizioneanagrafica3.
3 Così anche E. Santoro, In direzione ostinata econtraria. Parere sull’iscrizione anagrafica dei
richiedenti asilo alla luce del Decreto Sicurezza,accessibile on line suwww.altrodiritto.unifi.it/,giàneiprimissimigiornidopol’entratainvigoredellenormeincommento.
2. Le circolari del Ministerodell’InternoLa volontà e le scelte di politica legi-slativa dell’esecutivo sul tema sonochiare dalla lettura della circolare n.0083774del18.12.2018delMinisterodell’Interno, ove si chiarisce che “airichiedentiasilo–che,peraltrononsa-
rannopiùiscrittinell’anagrafedeiresi-
denti (art. 13) – vengono dedicate le
strutturediprimaaccoglienza(CARAe
CAS), all’internodellequalipermango-
no, come nel passato, fino alla defini-
zionedellorostatus”.Dunque, secondo l’interpretazioneministeriale, l’art. 13 impediscel’iscrizione anagrafica dei richiedentiasiloospitidiCARAeCAS.Ciò peraltro conferma la lettura giàoffertaconlacircolaren.15/2018del-lostessoMinistero–Dipartimentode-gli Affari Interni e Territoriali del 18ottobre 2018, ove si afferma che conl’“entratainvigoredellenuovedisposi-
236
zioni il permesso di soggiorno per ri-
chiesta di protezione internazionale di
cuiall’art.4,comma1,delcitatoD.Lgs.
142/2015, non potrà consentire
l’iscrizioneanagrafica”.
3.Riflessionisull’articolo13Iltemachequisiintendesviluppareechiarireèsetalesceltalegislativa(De-creto convertito in Legge) el’interpretazionechenedà l’esecutivo(circolariministeriali)sianoonocoe-renticonlacornicecostituzionaleedidiritto internazionale (CEDU e Con-venzione di Ginevra) e, quindi, connormedirangosuperiorerispettoallalegge ordinaria ed alle circolarimini-steriali.Si offriranno alcune riflessioni, sullabase delle quali valutare il senso deldibattito tecnico-giuridico e politico(forse troppo) di questi ultimi giornitraGoverno, Sindaci, Presidenti di al-
cuneRegioni,maggioranzaedopposi-zione.L’art.13,alla lucedell’interpretazionefornita con le Circolari ministeriali,sottendeunsistemaincuiiltitolarediun permesso di soggiorno per richie-sta asilo non è uno straniero regolar-mentesoggiornante.Ciò incontrastocon ilprincipiogene-ralefissatodall’art.7,comma6,T.U.I.,maancheesoprattuttoconilprincipiodi parità di trattamento, non solo tracittadini italiani e stranieri regolar-mente soggiornanti, ma anche tra di-versi tipi di stranieri regolarmentesoggiornanti4.Ilvulnuschenederivaènotevole,sesiconsidera che, ai sensi dell’art. 6,comma 2, T.U.I, il permesso di sog-
4 “Le iscrizioni e variazioni anagrafiche dellostraniero regolarmente soggiornante sono effet-
tuate allemedesime condizioni dei cittadini ita-
lianiconlemodalitàprevistedalregolamentodi
attuazione”.
giorno è “titolo” per conseguire ognitipo di “licenze, autorizzazioni, iscri-zioni” e per il conseguimento di tuttiglialtri“provvedimentidiinteressedel-lo straniero comunque denominati”,fatta eccezione per quelli relativi alleattività sportive e ricreative,all’istruzioneobbligatoriaeall’accessoalle prestazioni sanitarie ex art. 35T.U.I.Èevidentechetalecontrastopo-trebbe divenire oggetto di esame dapartedellaCorteCostituzionaleodellaCorteEDUperpossibileviolazionedelprincipiodinondiscriminazione.3.1 Sui concetti di residenza e do-micilioIl “decreto sicurezza” manca di coe-renzaallivellosistematicoanchenellamisura in cui considera “dimora abi-tuale”diunostraniero ilcentrodiac-coglienza presso cui è “documentato”cheeglisiaospitatodapiùditremesi.
237
Orbene,exart.43cod.civ.,“laresiden-za è nel luogo in cui la persona ha la
dimora abituale”; l’art. 3, comma 1,Regolamento anagrafico della popola-
zione residente prevedeche: “Per per-sone residenti nel comune s'intendono
quelleaventilapropriadimoraabitua-
lenelcomune.
Secondo una attenta dottrina, dopo 3mesidipermanenza, ilCARAo ilCASsono da considerarsi, ex lege, dimoraabituale. Pertanto, dopo 3 mesi, il ri-chiedente asilo accolto nel Centro hadiritto all’iscrizione anagrafica inquantopersonaresidente5.Nonsembracheil“DecretoSicurezza”abbiatoccatoquestadisposizione,checontinua a regolare l’iscrizione ana-grafica degli stranieri regolarmente
5Questa lettura è offertadaE. Santoro,op. cit.,onlinesuhttp://www.altrodiritto.unifi.it/,acuisirinviaperunacompiutaanalisi,riccadirinviinormativi, che qui per ragioni di spazio nonpossonoesserereplicati.
residenti“dimoranti”pressoicentridiaccoglienza.Sotto altro e differente profilo,l’esclusione dell’iscrizione anagraficaappare incontrastoanchecon ilcom-binato disposto dell’art. 5 del D.lgs.142/2015, così come modificato dal“Decreto Sicurezza”, con l’art. 6, com-ma7T.U.I. e art.1, comma1,Regola-mento anagrafico della popolazione
residente.L’art.5delD.lgs.142/2015,nella suanuova formulazione post-Decreto,prevedeche:“1.Salvoquantoprevistoal comma 2, l’obbligo di comunicare
allaquestura il propriodomicilioo re-
sidenzaèassoltodalrichiedentetrami-
tedichiarazioneda riportarenellado-
manda di protezione internazionale.
Ogni eventuale successivo mutamento
deldomiciliooresidenzaècomunicato
dalrichiedenteallamedesimaquestura
eallaquesturacompetenteperilnuovo
domiciliooresidenzaaifinidelrinnovo
delpermessodisoggiornodicuiall’art.
4,comma1.
2.Perilrichiedentetrattenutooaccol-
toneicentriostrutturedicuiagliarti-
coli 6, 9 e11, l’indirizzodel centro co-
stituisce il luogo di domicilio valevole
aglieffettidellanotificaedellecomuni-
cazioni degli atti relativi al procedi-
mentodiesamedelladomanda,nonché
diognialtroattorelativoalleprocedu-
redi trattenimentoodiaccoglienzadi
cui al presente decreto. L’indirizzo del
centroovveroildiversodomiciliodicui
alcomma1ècomunicatodallaquestu-
raallaCommissioneterritoriale.
3. L’accesso ai servizi previsti dal pre-
sentedecretoeaquellicomunqueero-
gati sul territorio ai sensi delle norme
vigentièassicuratonelluogodidomici-
lio individuato ai sensi dei commi 1 e
2”.
IlCentrodiaccoglienzacostituisce,neiprimitremesi,primadidiventareluo-godidimoraabituale, ildomiciliodel
238
titolaredelpermessodisoggiornoperrichiedenteasilo.Orbene, ai sensi dell’art. 1, comma 1,Regolamento anagrafico della popola-
zioneresidente,“L'anagrafedellapopo-
lazioneresidenteèlaraccoltasistema-
ticadell'insiemedelleposizionirelative
alle singole persone, alle famiglie ed
alle convivenze che hanno fissato nel
comunelaresidenza,nonchédelleposi-
zioni relative alle persone senza fissa
dimorachehannostabilitonelcomune
il proprio domicilio”, ed, ai sensidell’art. 7, comma 6, T.U.I., ciò trovaapplicazione anche per gli stranieriregolarmentesoggiornanti.Pertanto, un’interpretazione sistema-ticadellenorme,chesiarispettosadeivalori costituzionali, porta a ricono-scere al titolare di un permesso disoggiornocomerichiedenteasiloildi-rittoall’immediataiscrizioneanagrafi-cacomesenzafissadimora,datocheilD.P.R.142/2015,cosìcomemodificato
daldecretoSicurezza,egliattribuisceildomiciliopressoilcentro.Inoltre, in virtù dello stesso art. 7,comma6, ladimoradellostraniero siconsidera abituale anche in caso didocumentata ospitalità da più di tremesi presso un centro di accoglienza.Pertanto, l’art. 3, comma 1, Regola-mentoanagrafico,prevede“Perperso-ne residenti nel comune s’intendono
quelleaventilapropriadimoraabitua-
le nel comune”, il richiedente asilo hadirittoall’iscrizionecome“dimorante”pressoilcentro.Unatalericostruzioneapparecoeren-teconleLineeguidasuldirittoallare-sidenza dei richiedenti e beneficiari di
protezioneinternazionale,emanatenel2014dalMinisterodell’Interno,incol-laborazione con UNHCR, ASGI, ANU-SCA e Servizio Centrale SPRAR. Esseindicano che “i titolari dello status dirifugiato,dellostatusdiprotezionesus-
sidiariaodelpermessodisoggiornoper
motivi umanitari possono circolare e
soggiornare liberamente sul territorio
nazionale” (art. 29, comma 1, D. Lg.251/2007).Talisoggettihannodirittoad essere iscritti nelle liste anagrafi-chediunComunealparidegliitalianie degli altri stranieri regolarmentesoggiornanti, con alcune particolaritàconnesse con la loro peculiare condi-zione.Del resto nella Convenzione di Gine-vra, 28 luglio1951, ratificata in ItaliaconL.722/954,siriconosceaglistra-nieririfugiatiildirittoallaresidenza6.
6Cfr.Art.26“Libertàdicircolazione”dellaCon-venzionediGinevra,28luglio1951,ratificatainItaliaconL.722/954,secondocui“ciascunoSta-tocontraenteconcedeairifugiatichesoggiorna-
no regolarmente sul territorio il diritto di sce-
glierviilloroluogodiresidenza”;cfr.art.27“Do-cumentidiidentità”,ovesiprevedeche“gliStaticontraentirilascerannodeidocumentidiidentità
atuttiirifugiatichesitrovanosulloroterritorio
e che non possiedono un documento di viaggio
valido”.
239
Occorre evidenziare che la parità ditrattamento tra stranieri regolarmen-tesoggiornantiecittadinièconsidera-ta fondamentale dalla Corte Costitu-zionale, laqualehagià inprecedenzastatuitoche:“unavoltache ildirittoasoggiornare(…)nonsia indiscussione,
nonsipossonodiscriminareglistranie-
ri, stabilendo,nei loro confronti, parti-
colari limitazioni per il godimento dei
diritti fondamentali della persona, ri-
conosciutiinveceaicittadini”7.La negazione ai richiedenti asilo deldirittosoggettivoall’iscrizioneanagra-ficaponesignificatividubbiinterminidi legittimità costituzionale, anche aisensi art. 117 Costituzione, perché incontrasto con l’art. 14 della Conven-zione Europea dei Diritti dell’Uomo,che sancisce il divieto di discrimina-zione.
7Cfr.C.cost.306/2008,§10),accessibileonlinesuwww.cortecostituzionale.it.
Larelazioneillustrativaaldecretogiu-stifica la legittimitàdelladifferenzaditrattamento con la precarietà delpermesso di soggiorno per richiestaasilo. Secondo la stessa ratio, sarebberagionevole rinviare l’iscrizione almomentodellaconclusionedelproce-dimento che riconosce lo status di ri-fugiato.Non è possibile condividere una taleimpostazione. Ciò anche perché lamancata iscrizione anagrafica del ri-chiedenteasilo incide (inmodonega-tivoelesivo)anchesuldirittoallacit-tadinanza, conseguente all’eventualeacquisizionedellostatusdirifugiato.Inproposito, gli artt.9 e16,L.5 feb-braio1992,n.91,recanteNuovenor-me sulla cittadinanza, prevedono, chelostranieroriconosciutorifugiatodal-lo Stato italiano possa richiedere lacittadinanzaquando“risiedelegalmen-tedaalmenocinqueanninelterritorio
della Repubblica”. È evidente che re-
stare per anni - come succede ai ri-chiedenti asilo, in attesa del ricono-scimento dello status di rifugiato -senzaresidenzaregolare,ritarderebbel’acquisto della cittadinanza. I richie-dentiasilosarebberopertuttoquestoperiodo semplicemente domiciliatipresso il luogo indicato al momentodella richiesta del permesso di sog-giorno. Il tempo trascorso in attesadelladefinizionedellostatusnoncon-terebbe,aifinidelriconoscimentodel-lacittadinanza,come“periododiresi-denzaregolare”inItalia.Alla luce di queste considerazioni, lereazioni,forsepocoortodossesulpia-no istituzionale, di alcuni Sindaci, chehannomanifestato ilpropriodissensorispetto al contenuto delle norme inesame, appaiono in parte comprensi-bili.Sulpianodelmetodo,forsetroppoinfluenzato e sporcato dalla bagarrepolitica, c’è stata qualche défaillance,perché,inunoStatodidiritto,lalegge
240
varispettaedapplicataunavoltacheèstataemanataedè invigore.Ciòvaleancordipiùper chi èpartedelle isti-tuzioni.Ildirittodiopporsialla legge ingiustaeildirittodiresistenzasonoteorizzatie riconosciutidall’anticaGrecia inpoi(Antigone di Sofocle, Cicerone, S.Tommaso, S. Agostino, Locke, Thou-reau,Gandhi…) comepatrimonio fon-damentale della tradizione giuridicaoccidentaleenonsolo,ma, inunade-mocrazia costituzionale, tali dirittivannoesercitatidaunSindacoedaunPresidentedellaRegioneattraversoglistrumenti che l’apparato istituzionaleoffre(idest ricorsoallaCorteCostitu-zionale)enonaldifuoridiquesti.Delresto, proprio il Sindaco, ai sensidell’art. 3, L. 24 dicembre 1954, n.1228,Ordinamentodelleanagrafidel-la popolazione residente, “quale uffi-ciale del Governo, è ufficiale dell'ana-
grafe”, ha l’obbligo di procedere alle
iscrizioni anagrafiche, secondo lemo-dalitàprevistedalla leggeedalRego-lamento anagrafico della popolazioneresidente. In caso di rifiuto, i richie-denti asilo potrebbero rivolgersi algiudice,ovverossiaallanuovaSezionespecializzata per l’immigrazione com-petenteperterritorio(istituitadalDe-creto in commento), per chiedere diordinare all’anagrafe del Comune incui sono accolti di provvedereall’iscrizionee ilsindacopotrebbees-sere chiamato a rispondere dei danniprocurati dalla ritardata iscrizione, inprimo luogo a coloro che, avendo ot-tenuto lo status di rifugiato, non po-tranno contare il tempo trascorso inattesadelladefinizionedellostatusaifinidellarichiestadellacittadinanza.Dunque,questapotrebbeesserelase-de giurisdizionale (Sezione specializ-zata per l’immigrazione) per il mi-grante ricorrente e/o perl’amministrazione comunale resisten-
te per proporre l’incidente di costitu-zionalitàdapiùpartisollecitato.
241
L’ELIMINAZIONEDELPERMESSODISOGGIORNOUMANITARIONELC.D.‘DECRETOSICUREZZA’:
ALCUNECONSIDERAZIONI
diSaraRigazio(DocentediConflictofLaws,UniversitàdegliStudidiPalermo)
242
Sin dalla sua presentazione in Parla-mentoe,ancorpiùdallasuadefinitivaapprovazioneeconversioneinlegge,ilD.L.113/20181–ribattezzatodaimassmedia e, forse, anche dal suo stessomassimo promotore, l’On. Ministrodell’Interno Matteo Salvini, ‘decretosicurezza’–èstatoalcentrodimolte-pliciquantoaccesecritichedapartedinumerosi esponenti politici (alcuniappartenenti alla stessa maggioranzadi governo), dei rappresentanti delleorganizzazioni non governativee, più
1Ildecretoinoggettoèstatoconvertitonellal.1dicembre n. 132 recante “Conversione in leggecon modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre2018, n. 113, recante disposizioni urgenti inmateriadiprotezioneinternazionaleeimmigra-zione,sicurezzapubblica,nonchémisureperlafunzionalità del Ministero dell’interno el’organizzazioneeilfunzionamentodell’Agenzianazionaleperl’amministrazioneeladestinazio-nedeibenisequestratieconfiscatiallacrimina-litàorganizzata.DelegaalGovernoinmateriadiriordinodeiruoliedellecarrieredelpersonaledelleForzedipoliziaedelleForzearmate”.
in generale, della società civile impe-gnatanelc.d.terzosettore.Daultimo,anchedaalcuniSindacididiversiCo-muniitaliani,ancheseconriguardoadun aspetto diverso da quello oggettodi queste brevi considerazioni sulpermesso di soggiorno umanitario2.Come si evince dalla stessa rubricadella legge, si tratta di un interventomiratoal riordinodel sistemadipro-tezione internazionale,
2Atitolodiesempio,sivedanolecritichealde-creto del Sindaco di Palermo, LeolucaOrlando,cheguida,percosìdireilfrontedei ‘dissidenti’.Orlando ha, infatti, impartito agli uffici del suoComune di sospendere l’applicazione della l.132/2018.Laquestioneriguarda, nello specifi-co, i migranti richiedenti asilo i quali, secondoquanto previsto dal decreto, non potranno piùessere iscritti all’anagrafecon l’inevitabile con-seguenzachenonpotrannobeneficiaredeidirit-tibasilariquali,traglialtri,dell’assistenzasani-tariaedell’istruzione.Alfrontedel ‘no’parteci-pano i sindaci di Firenze, Napoli, Parma e, adoggi, l’assessorealwelfaredel comune diMila-no.
dell’immigrazione e della sicurezzaall’interno del territorio nazionale. Ildecreto incide, altresì, sul funziona-mentodelMinisterodell’Internoesulgenerale funzionamento degli organideputatiall’amministrazioneeallade-stinazione dei beni confiscati alla cri-minalità organizzata. Come poc’anziaccennato,ildecretoinoggettohasu-scitato una serie di reazioni negativecon riguardo, in particolare,all’eliminazionedell’ipotesi di rilasciodelpermessodi soggiornopermotiviumanitari. Alla complessità intrinsecadella questione, peraltro, si sono ag-giunte una sistematica propagandadidisinformazione sul generale fenome-nodell’immigrazione,daunlato,eunadiffusa indifferenza di buona partedell’opinione pubblica, dall’altro. En-trambiifattorihannoinfatticontribui-to, a nostro avviso, ad aumentarel’incertezza e la scorrettezza delle in-formazioni relative allamisura in og-
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getto,cosìche,suquest’ultima,occor-refarechiarezza.PrimadelD.L.113/2018,lanormativadi riferimento era contenuta nell’art.5, comma 6, del Testo unicosull’immigrazione (T.U.I.).Talenormaprevedevacheilrifiutoolarevocadelpermesso di soggiorno potesse avve-nire anche sulla base di convenzioniinternazionaliamenochenonsifosseinpresenzadi“serimotivi”.Inpartico-lare,illegislatorefacevariferimentoaquellidi“carattereumanitarioorisul-tanti da obblighi costituzionali o in-ternazionali dello Stato italiano”3. Il3 L’art. 5, comma 6, T.U. immigrazione (d.lgs.286/1998)cosìdisponeva:«6.Ilrifiutoolare-vocadelpermessodisoggiornopossonoesserealtresì adottati sulla base di convenzioni o ac-cordi internazionali, resi esecutivi in Italia,quandolostranierononsoddisfilecondizionidisoggiorno applicabili in uno degli Stati con-traenti,salvochericorranoserimotivi, inparti-colare di carattere umanitario o risultanti daobblighi costituzionali o internazionali delloStatoitaliano.Ilpermessodisoggiornopermo-
permesso di soggiorno umanitario,dunque, costituiva una norma di af-fiancamento,potremmodire,alle ipo-tesi di permesso rilasciato a coloro iqualigodevanodellostatusdirifugiatoodellostatusdiprotezionesussidiariaiquali,com’ènoto,aisensideld.lgs.n.25del2008,compongonolac.d. ‘pro-tezione internazionale’4. La valutazio-
tiviumanitari è rilasciatodalquestoresecondole modalità previste nel regolamento di attua-zione».4 A tal proposito si veda l’art. 2 del d.lgs.25/2008 che definisce il rifugiato “il cittadinostraniero ilquale, per timore fondato diessereperseguitato permotivi di razza, religione, na-zionalità, appartenenza ad un determinatogrupposocialeoopinionepolitica,sitrovafuoridalterritoriodelPaesedicuihalacittadinanzae non può o, a causa di tale timore, non vuoleavvalersidellaprotezionediquelPaese”.Perso-na ammissibile alla protezione sussidiaria è,invece,il“cittadinostranierochenonpossiedeirequisitiperesserericonosciutocomerifugiatomaneicuiconfrontisussistonofondatimotividiritenereche, se ritornasse nelPaesediorigine,
nedei“gravimotividicarattereuma-nitario” spettava alla Commissioneterritoriale che, in caso affermativo,trasmetteva gli atti al questore perl’eventuale rilascio del permesso disoggiorno. Il T.U.I. prevedeva, inoltre,alcunicasi tipicidelpermessodi sog-giornoumanitarioiquali,dunque,an-davano ad aggiungersi alla generaleprevisione di cui all’art. 5 e che rien-travano nelle ipotesi di: protezionesociale, vittime di violenza domesticae sfruttamento lavorativo. Il decreto113/2018 interviene in maniera dra-stica e netta giacché abroga qualsiasiriferimentoal ‘permessodi soggiornopermotiviumanitari’intutteledispo-sizionidileggeediregolamento,sosti-tuendolo con la generica espressione“percuremediche[…]”ovverocon“ilpermesso di soggiorno rilasciato ai
è[…]correrebbeunrischioeffettivodisubireungravedanno”.
244
sensi dell’articolo 32 […] del decretolegislativo28gennaio2008,n.25”5.Illegislatoredel2018introduce,altre-sì,trecasispecialidipermessodisog-giorno:quelloappuntopercuremedi-che(art.19,c.II,lett.d-bis),percalami-tà(art.20-bis)eperattidiparticolarevalorecivile(art.42-bis).Ilprimocasoriguarda coloro i quali non possonoessere espulsi giacché si trovano incondizioni di salute particolarmentegravi e tali che il rientro nel Paese diorigine arrecherebbe un irreparabilepregiudizio al loro stato di salute. Sitratta,dunque,diun’ipotesidifferenteda quella disciplinata dall’art. 36 deld.lgs. 286/98 che riguarda, invece, ilrilascio del visto per curemediche alfine di sottoporsi a terapiee/o inter-5Ladicituracompletaè“percuremedichenon-chédeipermessidisoggiornodicuiagliarticoli18,18bis,20bis,22,comma12quatere42bise del permesso di soggiorno rilasciato ai sensidell’articolo32,comma3deldecretolegislativo28gennaio2008,n.25”.
ventichirurgiciacoloroiqualiposso-no permettersi di sostenere il costodellecurenecessarie.Nell’ipotesicon-templata dall’art. 19, il questore rila-scerà un permesso per il tempo atte-stato dalla certificazione sanitaria ecomunquenonsuperioreadunanno,rinnovabile fino a quando persistonole condizioni che hanno legittimato ilrilascio6.Ilsecondocasoprevedel’ipotesinellaquale allo straniero, pur non più inpossessodeirequisitiperrimaneresulterritorio nazionale, viene rilasciatodal questore un permesso di soggior-6Particolarmente interessanti, inproposito, so-noleosservazionisvoltedallaASGI(Associazio-ne per gli Studi giuridici sull’immigrazione) inLe modifiche in tema di permesso di soggiornoconseguentiall’abrogazionedeimotiviumanitariesull’art.1,D.L.113/2018,25ottobre2018,nel-lequalisirilevacome,inrelazioneatalenuovadisposizione,qualsiasi interpretazionerestritti-vadellecondizionidisalutedelpazientedebbanecessariamentemisurarsi con il dettato costi-tuzionaledicuiall’art.32Cost.�
nopoichéilPaesenelqualedovrebbefareritorno“versainunasituazionedicontingente ed eccezionale calamitàche non consente il ritorno in condi-zioni di sicurezza”. Sul punto, ci sem-bra opportuno osservare chel’espressione utilizzata dal legislatoresiaquantomenopocochiaraedeltut-to generica. Cosa si intende, infatti,con ‘eccezionalecalamitàecondizionidisicurezza’?Com’ènoto,datempoladottrina discute della nozione di mi-grante ‘ambientale’ ovvero chi è co-stretto a lasciare il proprio Paese acausadicondizioniambientalieclima-tiche divenute ormai proibitive, peresempioaseguitodicarestie,alluvioniedisastriambientali7.Alla lucedi ciò,
7 Senza alcuna pretesa di esaustività, si veda ilReportCNR2017,MIGRATIONANDTHEENVI-RONMENT: SOMEREFLECTIONSONCURRENTLEGAL ISSUES AND POSSIBLE WAYS FOR-WARD,editodaG.C.Bruno,F.M.Palombino,V.Rossi.Conriferimentoallanozionedi‘migranteambientale’,vaperaltroosservatocomelaCon-
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dunque, l’art. 20-bis rappresentereb-be, per così dire, l’appiglio normativo‘perfetto’ nel quale fare rientrare ap-pieno tale nozione. Non da ultimo, ilmaggior numero di migranti che ap-prodanonelnostroPaeseprovienedaiPaesi nord-africani, notoriamente fla-gellati da carestie, siccità e calamitànaturali.Cisembradipoteraffermare,allora,chepurnonpotendopiùbene-ficiaredelpermessoumanitario,stan-do alla lettera della norma, gli stessipotranno comunque ottenere un per-messo per calamità secondo quantodisposto dall’art. 20-bis.L’accertamento della sussistenza deirequisitispettaalquestoreche,nelca-sodipositivavalutazione,rilasceràun
venzione di Ginevra del 1951 non riconosca lostatusdirifugiatoatalegruppodipersone.Tut-tavia,comesiaccennavaneltesto,dapiùpartisirichiedeunanettaedecisapresadiposizionedaparte,inprimis,delleNazioniUnite.
permesso di durata semestrale, even-tualmenterinnovabile.Infine, il terzo caso contemplal’ipotesi, del tutto nuova rispetto allanormativa previgente, del permessorilasciatoperattidiparticolarevalorecivile.Lanovelladell’art.42bisinseri-tanelT.U.I.del1998prevedechesiailMinistrodell’Interno–supropostadelprefetto–adautorizzaretalepermes-so per la durata di unbiennio, rinno-vabileeconvertibileinunpermessodilavoroodistudio.Gliattidiparticola-revalorecivile,aiqualiillegislatorefariferimento, sono quelli indicatinell’art.3della legge13/58e,sostan-zialmente,consistonoinazionivolteasalvare da pericolo imminente altrepersone,mettendoarischiolapropriaincolumità8.Intalsenso,nonpuòfarsi
8 Si fa qui riferimento, come indicato nel testo,alle ipotesi contemplate nell’art. 3, l. 13/1958ovveroallenormeper la concessionedi ricom-pense al valore civile: “Le ricompense al valor
amenodi rilevare il gradodielevatadiscrezionalitàchecaratterizzalapre-visione in oggetto, considerato chel’eventuale rilascio dipende, inmassi-maparte,dalMinistrodell’Interno.Infine, il D.L. ha previsto un’ulteriorecategoriadipermessosottoladicitura“protezionespeciale”,dicuialnovella-
civilesonoconcesseacolorochecompironogliatti di cui all’art. 1, scientemente esponendo lapropria vita a manifesto pericolo: per salvarepersoneesposteadimminenteegravepericolo;per impedire o diminuire il danno di un gravedisastro pubblicoo privato;per ristabilire l'or-dine pubblico, ove fosse gravemente turbato, epermantenere forzaalla legge;perarrestareopartecipare all'arresto di malfattori; per pro-gresso della scienza od in genere per benedell’umanità;pertenerealtiilnomeedilpresti-giodellaPatria”.�Decisamenteprovocatoriamafonte di profonda riflessione al riguardo, èl’osservazione dell’ASGI, cit., nella quale ci sichiede: “se un africano salva in mare un altroafricano compie un atto di particolare valorecivile o si tratta di favoreggiamentodell’immigrazione?”.
246
toIIIc.dell’art.32,d.lgs.25/2008.Lanuova disposizione prevede che, nelcasodidiniegodelladomandadipro-tezione internazionale da parte dellaCommissione territoriale,overicorra-no ipresuppostidell’art.19, Ic.e1.1T.U.I. – ovvero il divieto di rimpatrioperrischiodipersecuzioneerischioditortura – gli atti si trasmettano co-munquealquestoreper il rilasciodelpermesso di protezione speciale, conla durata di un anno eventualmenterinnovabile.Sotto un profilo strettamente giuridi-co,unprimodatosulqualesoffermar-siconcerne,anostroavviso,ilcaratte-reeccessivamenteframmentariodellanovella legislativa. Il legislatore, inve-ro, sembra essere intervenuto conl’unico scopodiabrogare il permessoumanitario–edèquestounpuntosulquale occorre riflettere e sul qualetorneremoabreve–senzafornire,pe-rò,un’altrettantoadeguataalternativa
adesso.Itretipidipermesso‘speciali’dei quali abbiamo accennato sopra,infatti,nonsoltantononcopronotuttele ipotesi invece contemplate dallaprecedente fattispecie ma, altresì, ri-sentonoinmisuraeccessivadelpoterediscrezionaledell’autorità statale,conlaconseguenza–tralealtre–che,an-che sul piano della tutela giurisdizio-nale,quest’ultimarisultaestremamen-te tipizzata e frammentata special-mente contro i provvedimenti di di-niego9.Da questo processo di tipizzazione especialità, che permea l’intero prov-vedimento,discendeunasecondacon-
9Ladifferenziazionedelle tutelegiurisdizionalidellepersonestraniereeragià iniziata,aonoredelvero,conilD.L.13/2017(cd.DecretoMinni-ti). In particolare, ciò si desumedall’eliminazionedelricorsoallaCortediAppel-lo e la ricorribilità esclusiva in Cassazione perquanto concerne la domanda di protezione in-ternazionale.
siderazione, relativa al rispetto degliobblighicostituzionalie internaziona-li.Dovrà presumibilmente ricorrersi, in-fatti, all’Autoritàgiudiziariapervede-rericonosciutiipresuppostiditaliob-blighi–inspecie,manonsolo,conri-guardoalriconoscimentodeldirittodiasilo, ex. art. 10, III c. Cost – vistal’abrogazione dell’art. 5 che esplicita-mentefacevariferimentoalleconven-zioni e agli accordi internazionali. Inmerito, giova ricordare che lo stessoPresidente della Repubblica, all’attodella promulgazione, con appositomessaggioalPresidentedelConsiglio,hafortementeribaditoildoveredios-servanza della Carta costituzionalenonché delle norme internazionali,sebbenenonespressamentecitateneltesto di legge. Proprio il riferimentoallefontisovranazionali–edinparti-colare europee – ci spinge ad
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un’ulteriore riflessione, di caratterepiùgenerale.L’attuale sistema giuridico italianosull’asilo e sul complessivo sistemadell’immigrazione è per gran parte ilprodotto delle decisioni assunte a li-vellocomunitario.Veniremenoades-se significherebbe non soltantoun’evidente violazione degli obblighidel nostro Paese ma, ancor più, sot-trarsiadunprincipioche,anostroav-viso,rappresentaunodeipilastri fon-danti dell’Unione, specie in relazionealla tutela dei diritti umani, ovvero ilsistema di responsabilità degli Statimembri. Se questa, come crediamo, èlaratioallabasedella legislazioneco-munitariainmateriadiprotezionein-ternazionalee,dunque,dellanormati-va interna, allora l’abrogazione sic etsimpliciter del permesso di soggiornoumanitario altro non è che la sottra-zioneataleresponsabilità.D’altrapar-te,vistal’assenzadiunalineacomune
di azione tra tutti i governidell’Unione, deve riconoscersi chespesso le istituzioni comunitarie nonsono state in gradodi interpretare almeglioleesigenzeelepreoccupazionideisingoliStatimembri,alimentando,per converso, reazioni antieuropee edistampopopulista.Tuttavia,comedapiùpartiriconosciuto,nonv’èaltraviache quella della condivisione edell’accoglienza. Ciò non significa as-senzadiregolema,piuttosto,unapoli-tica legislativa delle migrazioni chemiri alla creazione di un sistema enon, comenel caso delD.L. 13/2018,all’eliminazione di una norma eall’inserimento di altre singole dispo-sizionisenzaunobiettivoa lungoter-mine quale, la regolazione del feno-menomigratorio, necessariamente ri-chiede.Ciòchepesamaggiormentenelgiudizio negativo sullamisura di can-cellazione del permesso umanitarionelpresentedecretoè l’assenzadiun
disegnonormativo unitario che, inve-ce, è indispensabile per affrontare unfenomeno come quello migratorio.Quest’ultimo richiede al legislatore e,dunque, all’interprete uno sforzo dibilanciamento degli interessi – il ri-spetto dei diritti fondamentali di chimigradaunlato,eilrispettodellere-gole dello Stato ospitante dall’altro –indubbiamente maggiore rispetto adaltrequestioni.L’esigenza di unitarietà normativa èstataperaltroconfermatadalla stessaCommissione europea la quale, rico-noscendo gli errori commessi in pas-sato, specie con riferimento al Rego-lamento diDublino, ha richiamato adun nuovo corso del c.d. migrationcompact fondato su di un approcciocomune e, soprattutto, condiviso tragliStatimembri10.
10 Si vedano il Comunicato della Commissioneeuropea del 4 dicembre 2018, “Gestione dellamigrazione:laCommissioneinvitaasbloccarela
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Cancellare,quindi,datutte ledisposi-zioninormative,iriferimentiallapro-tezioneumanitarianonsaràcertosuf-ficiente ad arginare l’arrivo dei mi-granti e, al contempo, nonpuò e nondeve essere la risposta dell’Italia –qualeStatodemocraticoedeuropeo–alfenomenomigratorio.
riformadelsistemadiasilo”,nellaqualesiesaltail c.d. approccio globale alla migrazione atto acreareunveroepropriosistemadimigrazionesostenibile.Inparticolare,ilCommissarioperlamigrazione, gli affari interni e la cittadinanza,Dimitri Avramopoulos, ha osservato come, aseguitodiaccordiepartenariatitraisingoliSta-ti membri e gli Stati extra U.E. (in particolarenord-africani)abbianoprodottounadiminuzio-ne degli sbarchi irregolari pari sino all’80%. Siveda, inoltre, la proposta di decisione del Con-siglio europeo, del 21.3.2018 COM(2018) 168final, 2018/0078 (NLE), “authorizing the Com-mission toapprove,onbehalfof theUnion, theGlobal Compact for Safe, Orderly and RegularMigrationintheareaofimmigrationpolicy”.
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ILSISTEMADIACCOGLIENZAPERRICHIEDENTIASILOINITALIA,NUOVEDEFINIZIONIPERLEPOLITICHE
DIESCLUSIONE
diFulvioVassalloPaleologo(Avvocato;CoordinatoredellaClinicalegaleperidirittiumani,UniversitàdegliStudidiPalermo;
Direttoredell’AssociazioneL’AltroDiritto-Sicilia;componenteADIF-AssociazioneDirittieFrontiere)
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1.MentreilMinistrodell’Internovan-tailsuosuccessonella“chiusura”del-la rotta libica,un “successo”smentitoda nuove stragi sulle rotte del Medi-terraneocentraleedacontinuiarrivi,non solo a Lampedusa, il sistema diaccoglienza italiano si contrae ed as-sume nuove definizioni. Per effettodella legge n. 132 del 2018 (decretoSalvini) il sistema SPRAR (Servizioprotezionerichiedentiasiloerifugiati)cambia denominazione e si chiameràSIPROIMI(Sistemadiprotezioneperititolari di protezione internazionale eper i minori stranieri non accompa-gnati) diretta conseguenzadell’abolizione della protezione uma-nitaria e di una contrazione deglisbarchicheilMinisteroprevedepossaprotrarsiancheneiprossimimesi,for-se sulla base degli accordi bilateralichesistatentandodiconcludereconiprincipali paesi di origine e transito.Aumentaintantoinmodoesponenzia-
le ilnumerodei ricorsi contro iprov-vedimenti di diniego adottati dalleCommissioni territoriali, già orientateadindirizzimoltopiùrestrittivicheinpassato,dopolacircolaredelMiniste-rodell’Internodel18luglio2018.2. L’utilizzo della circolare ammini-strativarimanelostrumentoprincipa-le di conformazione della condizionegiuridica deimigranti in Italia, in pa-tente violazione della riserva di leggeprevistadall’art.10dellaCostituzioneNella Circolare del 18 dicembre 2018(conuncorrelatoDossierinformativopienodierrori)diramatadalMiniste-rodell’Internoaiprefettiedaiquesto-riperleprimefasidiapplicazionedel-la legge 132 si legge che “...la nuovalinea operativa di governo”sull’immigrazione sarebbe quella di“…riportare, nel medio periodo,l’intero sistema nazionale a una ge-stioneordinataesostenibilebasatasucanalilegalid’ingressoesulrimpatrio
degli immigrati in condizioni di sog-giorno irregolare,espostial rischiodimarginalitàsocialeedicoinvolgimen-to in attività illegali”. Nei vecchiSPRAR,attualmenteinItalia877quellifinanziati,per35.881posti,con1.825comuni interessati che adesso vengo-no denominati come SIPROIMI” ven-gono assicurate le iniziative di orien-tamento a quei servizi integrati cheagevolano l’inclusione sociale e il su-peramentodellafasediassistenza”.SecondodatidiffusidalViminaleinundossier allegato alla circolare del 18dicembre 2018, sarebbero 140.000 lepersone accolte nei diversi sistemi diaccoglienzaeallafinedelloscorsoan-no resterebbero in trattazione circa110.000 domande di asilo. Evidentecome la maggior parte delle personeaccolte in Italia negli anni scorsi sitrovi ancora nei CAS (Centri di acco-glienza straordinaria), e come sia al-tamenteprobabilechelamaggiorpar-
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te di loro possa restare presto senzauna qualsiasi accoglienza, per la con-trazione che pure sta interessando icentriSPRAReanchepereffettodellapercentuale sempre più alta di dinie-ghiadottatidalleCommissioniterrito-riali.ComericordailSole24ore“sesiguardaaidatidinovembrelapercen-tuale di domande respinte è statadell’80%(afrontedel7%didomandediasiloaccolteedell’8%diprotezionisussidiarie concesse) rispetto al 75%di ottobre, al 72% di settembre e al59%diagosto”.Secondolastessafon-te, dunque, “in base alle prime stimedell’Ispi(Istitutoperglistudidipoliti-cainternazionale)unodeglieffettideldecreto sicurezza sarà la presenza di140milastranieri irregolari inpiù,so-prattutto come conseguenzadell’abolizione dell’istituto della pro-tezione umanitaria, sostituita da ‘per-messi speciali’, di carattere residuale,che danno al titolare una condizione
giuridica più precaria: ad esempio,nonconsentonol’iscrizionealserviziosanitarionazionale,masoloacureur-gentiedessenziali”.Tuttequesteper-sone potranno risultare presto desti-natariediprovvedimentidiespulsionecon l’avvio delle relative pratiche perl’allontanamentoforzato,cheperònel-la maggior parte dei casi non potràavereluogo,perlamancanzadiaccor-didiriammissioneoperativiconipae-sidiorigine,edunquetuttosirisolve-ràcon la consegnadefinitivaal limbodellaclandestinità,dopolanotificadelrituale ordine del questore a lasciareentro sette giorni il territorio dellostato.3.Glisbarchicomunquenonsonoces-satie noncesseranno. Rimane opera-tivo il sistema degli HOTSPOT, intro-dotto nel 2015 su pressione europea,conilcompitodiselezionareimigran-tiallosbarco,conlapossibilitàperòdiutilizzare le relative strutture come
centri di detenzione per una duratamassima di 30 giorni. Chi non riescead accedere alla procedura previstaper la protezione internazionale, o siveda rigettata la domanda di prote-zione per manifesta infondatezza, oancora non riesca a formalizzare ladomanda o non la presenti affatto, fi-nisce per essere destinatario di unprovvedimento di respingimento dif-ferito,senondiespulsione,conconse-guente trasferimento inunCPR(Cen-tro per i rimpatri), oppure qualoranon vi siano posti disponibili, con lanotifica di una intimazione del Que-storea lasciareentro7giorni il terri-toriodellostato,penalaricorrenzadeireatiprevistidallalegge132incasodiinottemperanza. L’intento espulsivodel governo è del resto chiarito nelDossier informativo diffuso lo scorsodicembredopol’entratainvigoredel-laLeggen.132del2018.
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“Sarà sicuramente più facilel’allontanamentodalterritorioperchireitera in maniera strumentale unaidenticadomandadiasilogiàdenega-ta,alsolofinedipermanereinterrito-rio nazionale pur non avendo titolo.Verrà, del pari, subito rimpatriatochipresentaunanuovadomandadiasilomentre sta peressereallontanato dalterritorio, al solo fine di evitare o ri-tardare l’esecuzione di un provvedi-mentodiespulsione.Èprevistopoiunesamepiùvelocetuttequellealtrevol-te in cui è fondato ritenere la prete-stuositàdelladomanda:èilcasodichichiede asilo subito dopo essersi sot-tratto ai controlli di frontiera o pro-vienedaunPaesedioriginesicuroincui è garantito il rispetto delle Con-venzioni internazionali sui dirittiumani o ha sollevato solo questionichenonhannoattinenzaconlaprote-zione internazionale,ovverorifiutadifarsiidentificare.
Il sistema di accoglienza italiano siconnotacosì conunaprecisadestina-zioneescludentemirataalladetenzio-neamministrativaedalconfinamentodei migranti che ancora riescono adesseresoccorsi inmareeda sbarcaresulle coste italiane, mentre rimanepreclusoacolorocheabbianounper-messo di soggiorno per protezioneumanitaria e per lamaggior parte dicolorocheotterrannounpermessodisoggiorno “per casi speciali”. Siman-tieneinveceunaqualcheaperturaperi minori non accompagnati, ma connorme più rigide non appena questiraggiunganoidiciottoanni.Chiprimapoteva ottenere la protezione umani-tariaorasitroveràrigettatonellimbodellairregolarità.Mancanocritericer-ti di orientamento per operatori edutenti.La conformazione “per circolare pre-fettizia” dei centri di accoglienza ri-sentiràdiquestaimpostazione.Inogni
caso, i gestori delle strutture diacco-glienzasaranno tenutiadunaverificagiornalieradellapresenzadegliospiti,ancheaifinidell’erogazionedeifinan-ziamenti, e i Prefetti potranno fissareregolepiùrigideperglioraridiuscitadai centri di accoglienza, introducen-do, che già è successo in alcune sedi,l’obbligo di rientro per le ore 20. Lestrutture di accoglienza tenderannocosì a trasformarsi in luoghi parago-nabili ad un domicilio coatto, con unforte pregiudizio delle possibilità dilavoro di quanti vi vengono ospitati.Un passo ulteriore nella direzione diun confinamento forzato che derivaanche dalla ubicazione di molte diqueste strutture in luoghi lontani daicentriabitati (ancora una volta il CA-RAdiMineorimaneuncasoemblema-tico,cheilgovernomantieneneltem-po). Dietro lo sgombero del CARA diCastelnuovo di Porto, che comunqueera una strutturamolto critica, si na-
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sconde il progetto della dispersionedeirichiedentiasilonelterritorio,pertrasformarli in senza fissa dimora, equindi, privi di ogni supporto sociale,lasciarli precipitare nella condizionedi “clandestini” sempre utili, oggi cheglisbarchisonodiminuiti,peralimen-tare altre campagne elettorali basatesullapauraesull’indifferenza.4. La Legge 132/2018 in materia diimmigrazionee sicurezza, per quantoconcerne il sistema di accoglienza,prevedeche“condecretodelMinistrodell’Interno,sentitalaConferenzauni-ficata di cui all’articolo 8 del decretolegislativo28agosto1997,n.281,chesi esprime entro trenta giorni, sonodefiniti i criteri e le modalità per lapresentazionedapartedeglientilocalidelle domande di contributo per larealizzazione e la prosecuzione deiprogetti finalizzati all’accoglienza deisoggetti di cui al comma”. La stessanorma precisa tuttavia che solo “nei
limitidellerisorsedisponibilidelFon-dodicuiall’articolo1-septies, ilMini-strodell’Interno, conpropriodecreto,provvede all’ammissione al finanzia-mentodeiprogettipresentatidaglien-ti locali”. Appare quindi evidente chela fortecontrazionedella spesadesti-nataal fondo,sullabasediunaprevi-stariduzioneesponenzialedegliarrivi,comporterà la chiusura dellamaggiorparte delle strutture di accoglienzaoggiattiveinItalia.Lostesso“Decretosicurezza”,alcom-ma5bisdell’art.12deld.l.113/2018,prevede poi la nuova denominazionedelsistemadiaccoglienzagiàdenomi-nato SPRAR che adesso diventa SI-PROIMI. È nella circolareministerialedel 18 dicembre 2018 che si ritrovapoi la nuova denominazione del SI-PROIMIe la confermadefinitivadellosnaturamento del sistema di acco-glienza italiano. Nella circolare, sichiariscecheic.d.“centriFAMI”eicd.
CASperminori dovranno essere pro-gressivamente chiusi, assicurando iltrasferimento nel SIPROIMI di tutti iMSNAospitiditalistrutture.Secondoil Dossier informativo diffuso dal Mi-nistero dell’Interno, “sarà accolto neicentriSIPROIMIchideveesseresotto-posto a urgenti o indispensabili curemediche,chirisultavittimaditratta,diviolenza domestica, di grave sfrutta-mentolavorativo,chinonpuòrientra-renelproprioPaeseacausadicalami-tàochihacompiutoattidiparticolarevalore civile, oltre che i minori stra-nieri non accompagnati per i qualivengono riservati percorsi dedicati inragionedellalorocondizione”.5. I minori stranieri richiedenti asilorimangono dunque nel sistema di ac-coglienza solo fino al momento della“definizione” della domandadi prote-zioneinternazionaleeneicasidipro-sieguoamministrativo finoai21annidecisi dal Tribunale deiMinori.Nulla
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si chiariscesui casidi impugnativadiunadecisionedidiniego.Nel dossier esplicativo diffuso dal Vi-minale si prevede che “coloro chehanno proposto un ricorso giurisdi-zionale avverso il provvedimento didiniegodiriconoscimentodellostatusdiprotezioneinternazionalecontinue-ranno, come per il passato, a perma-nereinaccoglienzafinoalladecisionedefinitiva”. Nella circolare del 18 di-cembre si legge invece che potrannoaccedere al SIPROIMI “i minori stra-nierinonaccompagnati,anchenonri-chiedenti asilo. I minori richiedentiasilo, al compimento della maggioreetà rimangono nel Sistema fino alladefinizione della domanda di prote-zione internazionale (art. 12, c. 5 bis,D.L. n. 113/2018) e, nel caso di con-cessione della protezione internazio-nale, per il tempo riservato alla per-manenza dei beneficiari. Il SIPROIMI,inoltre, si potrà sviluppare ulterior-
mentecomesistemadiaccoglienzaedinclusionedeiminoristranierinonac-compagnati che, per effetto delle di-sposizioni introdotte dall’art. 13 dellaleggen.47del2018,potrannoprose-guire, in presenza dei presuppostiprevisti dalla medesima legge, il loropercorso diaccoglienza finoal ventu-nesimoannodietà”.IlMinisterodell’Internononchiariscese le indicazionidi cui soprasiappli-chino anche ai MSNA che, a causadell’indisponibilitàdipostinell’ambitodel SIPROIMI, non siano stati inseritiall’interno di tale Sistema durante laminore età. In base aun’interpretazionecostituzionalmenteorientata dell’art. 12, c. 5-bis del d.l.113/18,ancheiMSNArichiedentiasi-lo che non siano stati inseriti nel SI-PROIMI durante la minore età do-vrebbero esservi inseriti qualora di-venti disponibile un posto in tale Si-
stema dopo che hanno compiuto 18anni.ComericordaArticolo21 “Lerassicu-razioni del Ministero, però, non con-vincono le associazioni... in occasionedellaGiornatainternazionaledeidirit-tideimigranti,Oxfamhadiffusoilre-port“Isommersieisalvatidellaprote-zione umanitaria”, secondo cui oltre12milamigrantivulnerabili,inregolacon il permesso di soggiorno, rischia-nodi restarein stradanelleprossimesettimane. La stima per i prossimi 2annièdicirca120milapersonedesti-nate a scivolare nell’irregolarità, trapermessi per motivi umanitari nonrinnovati(circa32.750),nonrilasciati(27.300), e pratiche arretrate che sa-ranno esaminate dalle CommissioniTerritoriali secondo le nuove disposi-zioni di legge (70mila). A subire leconseguenze più gravi sono neomag-giorenni,madriconbimbipiccoli,per-soneinfugadall’orrorediguerre,per-
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secuzioni e torture che saranno sem-plicementetagliatefuoridalsistemadiaccoglienza. Anche l’ultimo reportdell’Ispi,redattodaMatteoVilla,parladiunincrementodi irregolarisulter-ritorio che potrebbero raggiungere lacifrarecorddi700milanel2020″.6.Lerispostefornitedalgovernonellariunione con l’ANCI del 14 gennaioscorso,di frontealleprotestedei sin-dacicheintendevanoapplicareinsen-so costituzionalmente orientato lenuove norme inmateria di iscrizioneanagraficaappaionodilatorieetalidanon fugare i numerosi dubbi di costi-tuzionalitàchesuscitaindiversipuntilanuovalegge132del2018.Secondofontigiornalisticheilgovernostarebbe preparando altre circolari“interpretative” per venire incontroalle richieste dei singoli, senza peròmodificare neppure una virgola dellalegge appena approvata, manifestoelettoraledaspenderenellaprossima
campagnaelettorale,primachelaCor-teCostituzionalesipossapronunciaresuinumerosiaspetti cheappaionovi-sibilmenteincontrastoconlaCostitu-zione. In particolare, secondo RaiNews “Alcune delle quattro proposteavanzatedall’Ancisonostateaccettate– dichiara uscendo dall’incontro ilpresidente dell’associazione, AntonioDecaro– laprimaèquelladicomuni-care ai comuni, dunque ai sindaci, lepersone che sono domiciliateall’internodeicentridiaccoglienza,siail numero che la composizione che ilturnover,primaavvenivainautomati-coconlaresidenza;ilsecondotemaèstatoquellodell’omogeneizzazionesulterritorio nazionale della presa in ca-ricodelSsn,perchécisonoalcuneAslchefannopresaincarico”edaltreagi-scono diversamente; “il terzo tema èl’attenzione alle categorie vulnerabili,perinserirleall’internodelloSprar:cisarà un’interlocuzione tecnica in que-
ste ore”. “Il quarto punto abbiamochiestounfinanziamentoperiminoristranierinonaccompagnati”,eliminati“nellamanovra”ma il governo “ci haspiegatochelaprocedura,giàavviata,è quella di spostarli sui centri Sprar:dunquegestitidaloromapagatidiret-tamente dallo Stato. Si tratta di inte-grazionimaancherichiestedispiega-zioni di circolari che verranno fattedalleprefettureinquestigiorni”.Soltanto lo schieramento politico dimolti sindaci chehannochinato la te-sta,perchéappartengonoaipartitiog-gialgoverno,hapermessoall’ANCIdiesprimere una “moderata soddisfa-zione”afrontedegliesitiinconcluden-tidell’incontroedellacircostanzacer-ta che il nuovo sistema denominatoSIPROIMI non sarà in grado di acco-gliere che in minima parte i minoristranieri ed i richiedenti asilo attual-mente presenti nei cd, CAS, la cui so-pravvivenza appare sempre più dub-
256
bia,afrontedeiconsistentitagliimpo-stidalMinisterodell’Interno.Unimpegnodilavoroenormeattendei cittadini solidali, gli operatoridell’accoglienza, gli amministratori elecomunità localiresistenti,unimpe-gnochedovràportarealegamisocialisemprepiùstrettiedaformedilottaedi resistenza innovative, nelle aule digiustiziaeneiterritori.Saràimportan-teancheportareladenunciadiquantosta avvenendo in Italia al di fuori deiconfini nazionali, perché l’Unione eu-ropea impone standardminimi di ac-coglienzaed il rispettodeidiritti fon-damentalideirichiedentiasilo,epiùingeneraledellepersonemigranti,oltrechedellecategoriepiùvulnerabili.
257
ISLAMEPREVENZIONEDELRADICALISMOINCARCERE
diVincenzoCeruso
(ComunitàdiSant’Egidio)
258
Kheit Abdelhafid è l’imam della mo-
scheadiCatania,unadellepiùantiche
del meridione, ed è il responsabile
dell’UCOII (Unione delle comunità
islamiche italiane) inSicilia.Uomoda
sempreattentoaldialogointerreligio-
so–hoavutomododiincontrarloagli
incontri internazionali di preghiera
perlapace,organizzatidallaComunità
di Sant’Egidio1 - è noto perché nella
sua moschea distribuisce cibo per i
poveri,aqualunquenazionalitàereli-
gione appartengano. A luglio è stato
coinvolto, suomalgrado, in una sgra-
devole polemica da Il Giornale. Com-
mentandoildecretoSalvinisullasicu-
rezza,KheitAbdelhafidparlavadeiri-
schilegatiallamancataintegrazionee
allepossibiliconseguenzeperlasocie-
tà italiana. Il Giornale ha ritenuto di
etichettare questa posizione come
1https://www.santegidio.org/pageID/30064/la
ngID/it/DIALOGO-INTERRELIGIOSO-E-
ECUMENISMO.html.
“minacce”2, travisando evidentemente
leposizionidell’imam.Peraltro,anche
unuomononsospettabiledisimpatie
islamiste,comeilleghistaRobertoMa-
roni, alloraMinistro dell’Interno, ave-
va cercato di coinvolgere l’UCOII in
una consulta dell’Islam italiano, pur
criticandonealcuneposizioni, per av-
viareundialogoconinterlocutoriaffi-
dabili e che fossero rappresentativi
del mondo islamico in Italia. Infatti,
unodeigrandiproblemidiuna inter-
locuzione con l’Islam è quella di
un’autoritàriconosciutaconcuidialo-
gare. Un problema superabile, attra-
verso la costruzione di “strutture or-
ganizzative nazionali”, in cui si espri-
ma la voce di imamecapi autorevoli
nel confrontocon le istituzioni: “Que-
stiindividuisiconquistanolaloroau-
2http://www.ilgiornale.it/news/cronache/migr
anti-minaccia-dellimam-ci-saranno-delle-
conseguenze-
1549380.html?mobile_detect=false.
torevolezzaattraversouna leadership
personaleeconillavorochesvolgono
nella comunità, concentrandosi so-
prattutto sui problemi dei loro com-
pagnididiaspora”3.
Ancoraoggi,Islameradicalismoappa-
rea tantiunbinomio indissolubile, in
particolare nel mondo post 11 set-
tembre, dove i comportamenti degli
uomini e delle donne vengono osser-
vatisemprepiùsecondounaprospet-
tiva religiosa.Nelle societàcosiddette
multiculturalisimoltiplicanoiconflitti
identitari,chesiesprimonoattraverso
domande di riconoscimento e la ri-
chiestadiunamaggiorepresenzanel-
lospaziopubblico.Nellecittàocciden-
tali, in cuivigeunregimedi laicità, il
dilemma si manifesta su come conci-
liareidettamireligiosicongliobblighi
ditipogiuridico.Unproblemachetoc-
ca diversi ambiti, come le festività,
3R.W.Bulliet,Laciviltà Islamicocristiana.Unaproposta,Laterza,Bari2005,p.175.
259
l’abbigliamento,l’esibizionedisimboli
religiosi4 e che non riguarda solo
l’Islam, ma che vede spesso i musul-
manisottoosservazione,quasifossero
cittadiniparticolari,chedevonoconti-
nuamente esibire la loro fedeltà alle
leggi. Una speciale lente
d’ingrandimento è all’opera nei con-
fronti dei detenutimusulmani in car-
cere,chedovrebberousufruiredeidi-
rittidiognicarcerato,tracuilalibertà
religiosa.Anchequi,però, ilproblema
nonèdatodaunaparticolarepropen-
sione dell’Islamal radicalismo,mada
una connotazione propria dei luoghi
carcerari, che funzionano spesso da
vereepropriescuoledelcrimine,oltre
chedaspazidiprossimitàper forma-
4G.Pino,Libertàreligiosaesocietàmulticultura-le,inT.Mazzarese(acuradi),Diritti,tradizioni,traduzioni.Latuteladeidirittinellesocietàmul-ticulturali, Giappichelli, Torino 2013, pp. 157-188.
zionieversive,criminalitàorganizzata
ecomune5.
“Si era radicalizzato in carcere”; è
l’espressionericorrenteperindicareil
processodiavvicinamentodiun indi-
viduorispettoall’ideologiajihadista.Si
trattadisoggettichenonavevanoma-
nifestato una particolare inclinazione
religiosa prima del loro ingresso in
carcere, né durante il periodo di de-
tenzione.L’attentatorealmercatinodi
NatalediStrasburgo,incuisonomor-
te quattro persone, tra cui il nostro
connazionale Antonio Megalizzi, si
chiamavaCherifChekatt,ederadiori-gininordafricane.Ilgiovaneterrorista
–eranatoaStrasburgonel1989–si
eraavvicinatoalradicalismoreligioso
durante la sua detenzione in Francia,
trail2013eil2015,maavevagiàsu-
5 Mi permetto di rinviare al mio V. Ceruso, Lamafianera.IdepistaggitraeversioneneofascistaeCosanostra:storiadiun’Italiaoscura,Newton&Compton,Roma2018,p.54.
bito ventisette condanne, tutte per
reaticomuni.
L’avvocato che lo ha difeso non lo ri-
cordava per la particolare religiosità.
Al contrario, Cherif Chekatt manife-stavameno inclinazione verso il fatto
religioso di molti suoi compagni di
prigionia:“Quandol'hodifesoio,Che-
rifChekatteraunragazzodall’aspetto
occidentale:senzabarba,tifosodical-
cio,capellilunghetti.Certo,ameaveva
dettoanchechenonbevevaalcoleche
non faceva uso di droghe,ma l’unica
richiestachepotevaesserelegataalla
sua religione musulmana era stata
quelladinondovermangiarecarnedi
maiale, in carcere. Alcuni detenutimi
chiedonoperesempiodiavereunan-
golo per pregare, cosache lui nonha
maifatto”6.
6https://www.repubblica.it/esteri/2018/12/13
/news/strasburgo_avvocato_cherif-
214161230/.
260
Lasuasembralastoriadiunavitavis-
sutaaimargini,condeitratticomunia
tantealtrebiografiedigiovaniterrori-
stinatiecresciutinelleperiferieeuro-
pee,incuiilfattorereligiosononrive-
ste alcuna valenza identitaria, fino a
che l’incontro con la propaganda del
radicalismo islamico non ti porta a
scegliereperlaviolenzaterroristaea
trovareunsensonelnichilismojihadi-
sta.Sequestopercorsoèveropertan-
tigiovanimusulmani, ladomandache
si pone è: che fare? Non esistono ri-
spostesempliciadomandecomplesse,
ma si può iniziare a cercare di rove-
sciareiterminidellaquestione.Lare-
ligione che tanti disperati incontrano
in prigione, propugnata dai maestri
del terrore, è spesso una miscela di
precetti pseudoislamici e di odio an-
tioccidentale, che servono a dare una
patina identitaria a individui total-
mente sradicati. La prospettiva che
propongoèquelladivederenell’Islam
un frenoaiprocessidi radicalizzazio-
ne incarcere.Alcuneesperienzesono
incoraggiantiintalsenso,comelacol-
laborazione tra l’UCOII e il Diparti-
mento dell’amministrazione peniten-
ziaria7.
Oppure l’esperienza della COREIS
(Comunità religiosa islamica italiana),
un’associazione nazionale di musul-
maniitalianiattivadagliinizideglian-
ni ’908, che ha promosso unprogetto
triennale in nove istituti di pena in
Lombardia, con una pluralità di sog-
getti, tra cui il Provveditorato Regio-
nale dell’AmministrazionePenitenzia-
ria,laDiocesidiMilano,laCaritasAm-
brosiana,laComunitàEbraicadiMila-
no, l’IstitutodegliStudidiBuddhismo
7Cfr.V.Ceruso,Più Islam,menoradicalismo; inCaritas e Migrantes, XXVII Rapporto Immigra-zione2017-2018.Unnuovolinguaggioperlemi-grazioni,Taueditrice,Todi2018,pp.112-114.8http://www.coreis.it/wp/.
Tibetano e l’Università degli Studi di
Milano9.
Il referentedellaCOREISaPalermoè
l’imam Ahmad Abd al Majid,
all’anagrafe Francesco Macaluso, che
dice:“ilcarcerepuòesserel’occasione
perradicarsinelpentimentoscopren-
dounmodonuovodiintenderelafede
in maniera più essenziale. Un nuovo
modo di vivere spazi, tempi, regole e
compagniancheconleloronecessarie
differenze, nella luce di una Grazia e
conunapprocciodiservizioallacono-
scenza cheDio ha delle nostre stesse
vite.Laddoveciònonavvenga, lama-
lattia che già costituiva “fuori” la ra-
gione della perdita di una via retta,
“dentro”si ingigantiràirrobustitadal-
la ribellione verso questa nuova con-
dizionedicoercizione,finendoperra-
dicalizzarsi nella non accettazione di
9 Orogetto Simurgh - “Conoscere e gestire il
prluralismoreligiosonegli Istitutidi pena lom-
bardi”.
261
unavolontàdiversadallapropriaedi
una condizione che non si è avuto
l’illusionedipoterscegliere”10.
Anche l’esponente della COREIS vede
nella trasmissione degli insegnamenti
autentici dell’Islam a individui nomi-
nalmente musulmani, ma spesso sra-
dicati da ogni identità religiosa, un
freno a possibili derive radicali:
“L’Islam è infatti essenzialmente ed
etimologicamente, sottomissione ad
unaVolontàchecitrascende,laVolon-
tàdiDio,inunosforzoattivadiricerca
di una pacificazione, di una armoniz-
zazione superiore, la SuaPace. Allora
il contributo dell’Islam vissuto, anche
in carcere, diventa proprio quello di
potereunificareil“dentro”eil“fuori”,
leconfliggentivolontàdipotenzadegli
individui, in un processo di purifica-
zione che passa necessariamente at-
10Leopinioni riferite dall’ImamMacaluso sono
il frutto di domande poste in una mail
dall’Autore.
traverso l’accettazione della Realtà
perquellacheessaautenticamenteè”.
L’imam Macaluso, che in passato ha
visitatoicarceratidellacasacirconda-
riale di Sciacca e ha potuto pregare
con loro, si rammarica del fatto che
“per quanto riguarda la confessione
islamica, in assenza di una Intesa ex
art. 8 Cost., non esista attualmente la
possibilità di accedereagli istituti co-
meministridiculto,chepossanoope-
rareperl’assistenzaspiritualedeide-
tenuti in quadro normativo e regola-
mentarecorrispondente”.
Agevolare il lavoro di organizzazioni
strutturate attraverso apposite con-
venzioni con lo Stato, è il solo modo
peraiutareilpercorsodisoggetti iso-
latitralemuracarcerarie.Ipredicato-
ridell’Islamradicalefannoproselitiin
persone senza un’identità chiara, che
possonousare la religionecomepun-
telloadunaidentitàdeboleesilascia-
no affascinare da un’elementare
grammaticajihadista.
OlivierRoy,unostudiosochepreferi-
sceparlaredi islamizzazionedelradi-
calismo anziché di radicalizzazione
dell’Islam11, ha scritto: “La religione
può giungere finoalla perdita di ogni
dimensione religiosa riducendosi a
marcatoreidentitario”12.
Sequestoèvero,c’èancheunaforza
deboledelladimensionereligiosa,che
può sostenere gli individui nel corso
dell’esperienzacarceraria e protegge-
redalcoinvolgimentonell’estremismo
islamico.
11https://www.internazionale.it/opinione/olivi
er-roy/2015/11/27/islam-giovani-jihad.
12Cfr.O.Roy,Lasantaignoranza.Religionisenzacultura,Feltrinelli,Milano2009,p.59.
262
ATTIVITÀECONOMICHEESCELTEDIPOLITICALEGISLATIVA(DELDECRETOSICUREZZA).
LEDISCRIMINAZIONIINDIRETTEVERSOOPERATORIEXTRACOMUNITARI
diStefanoInsinga(Dottorediricerca,DipartimentodiScienzePoliticheeRelazioniInternazionali,
UniversitàdegliStudidiPalermo)
263
1.IntroduzioneConilD.L.4ottobre2018,n.113,“Si-curezza-immigrazione”, il Governo,nellasuavestedilegislatore,haintesointervenire in diversi settoridell’ordinamento,con ildichiarato in-tento,traglialtri,digarantiremaggio-resicurezzaaiconsociati.Il testo del provvedimento prevedenumerose novità riguardantil’immigrazione,lecuinormecambianonotevolmente l’attuale politica di ac-coglienza, lasicurezzaurbana, la lottaalla mafia e al terrorismo, attraversol’inserimentodinuovireatielaconse-guente modifica della normativa delcodicepenale1.La parte del decreto che ha suscitatomaggiori discussioni è sicuramentequellasull’immigrazione(TitoloI),cherisulta anche la più corposa. L’elenco
1Sipensiadesempioall’introduzionedeldelittodi esercizio molesto dell’accattonaggio, all’art.669-bisdelcodicepenale.
delledisposizionièmoltolungo,maèragionevole affermare che le normevadanotutte,piùomeno,nellamede-simadirezioneovverorenderepiùdif-ficile,peririchiedentiasilo,laperma-nenza in Italia. Specularmente, il de-cretointervieneanchesullaproceduraperilriconoscimentodellaprotezioneinternazionale, prevedendo una seriedi misure restrittive qualora i richie-dentiabbianocommessoreati,sulde-potenziamentodelsistemaSPRAR(Si-stema di protezione per richiedentiasilo e rifugiati), che, gestito dai co-muni, ha avuto un importante ruolonell’accoglienza diffusa, fornendo airichiedentiasilocorsidi lingueealtripercorsidiintegrazione.Al Titolo II sulla sicurezza urbana elotta al terrorismo, tra le norme chehannodestatoaccesecritichefiguranol’ampliamentodelDivietodiAccederealle Manifestazioni Sportive (DASPO)adulteriorifattispecie,ilreinserimen-
to del reato di accattonaggio el’annosa questione della chiusura deicosiddetti esercizi “etnici”, limitandoglioraridivenditanelsettorealimen-tareemisto.Tuttavia,sealTitoloIrisultasempliceevidenziare norme contenenti discri-minazioni dirette, laddove, ad esem-pio, si enuncia l’eliminazione del per-messo di soggiorno umanitario, nellarestante parte, la questione sembre-rebbedipiùcomplessaevidenza.In realtà si tratta di una complessitàapparente: occorre, infatti, contestua-lizzareildecretoallapropagandapoli-tica svolta dai suoi promotori incen-trata principalmente sulla “minacciadellostraniero”.Quindi,secomedetto,nellaparterela-tiva all’immigrazione si evidenzinonorme contenenti forme di discrimi-nazione diretta, nei successivi Titolil’attenzione si sposta sul concetto didiscriminazione indiretta. Secondo
264
l’articolo 2, co. 2, b), della direttiva2000/43/CEsull’uguaglianzarazziale,“sussiste discriminazione indirettaquandounadisposizione,uncriterioouna prassi apparentemente neutripossono mettere persone di una de-terminata razza od origine etnica inuna posizione di particolare svantag-giorispettoadaltrepersone”.LaCorteEuropea sui diritti dell’uomo ha fattopropria questa definizione, afferman-doindiversesentenzeche“unadiffe-renza di trattamento può consisterenell’effetto sproporzionalmente pre-giudizievole di una politica o di unamisuraingeneraleche,sepurformu-latainterminineutri,produceunadi-scriminazione nei confronti di un de-terminato gruppo”2. Quindi la diffe-renza non risiede nel trattamento ri-servatosoloadalcunisoggetti,quanto
2Sentenza20giugno2006,ZarbAdamic.Malta(n.17209/02).
piuttostoaglieffetticheessoproducesulle differenti categorie di destinata-ri.Sebbene il decreto presenti diffusa-menteelementididiscriminazionein-diretta, le mie considerazioni si sof-fermeranno, in particolare, sulle nuo-vemisuredelDASPO, sul reatodiac-cattonaggioesuglioraridichiusuradialcuniesercizicommerciali.2.DASPOeilreatodiaccattonaggioGliinterventinormatividelTitoloIIinmateria di sicurezza urbanae lotta alterrorismo, aumentano sensibilmentei poteri dei sindaci, dei prefetti e deiquestoriinmateriadidecorourbanoetuteladell’ordinepubblico.Unadellemisureantiterrorisicheinse-rite, elencata all’art. 20, riguardal’estensionedelDASPOaisospettatiditerrorismo,anche internazionale,e direaticontroloStatoe l’ordinepubbli-co.Oltre ai soggetti destinatari, il de-
creto sicurezza include ulteriori luo-ghi, rispetto la precedente normativa(D.L. 11/2017)3, ai quali applicare latutela interdittiva: presidi sanitari eareedestinateallo svolgimentodi fie-re,mercatiepubblicispettacoli.Con tale interventomirato, il Legisla-tore non ha snaturato l’istituto delDASPO,masièpostoinlineadiconti-nuità con il precedente legislatore, li-mitandosi ad introdurre nel tessutonormativo nuovi destinatari e luoghiche assolvono a una elevata funzionediutilità sociale,concentrazioneeag-gregazionedipersone.
3IlDASPO, inizialmenteregolamentatoall’art.6dellalegge13dicembre1989,n.401,riguarda-va essenzialmente reati in relazione ai quali ilpericolodelverificarsidi eventi lesivi si presu-meva essere maggiormente elevato, come lemanifestazioni sportive. Successivamente conD.L. 14/2017 il campo di applicazionedell’istitutoerastatoampliatogenericamenteailuoghipubblici,equinditrasformatosiinDASPOurbano.
265
La legittimitàdelDASPOeragià stataprecedentemente dibattuta, al tempodelprimodecretodiampliamentodel-le fattispecie imputabili. Restano idubbicircalasuacostituzionalitàpoi-ché, oltre alla previsione di un prov-vedimento diallontanamento senza ilpreventivoaccertamentodeireati,conl’aumentodellefattispecieadoccasio-ni diverse rispetto alle originariema-nifestazionisportive,ilcuisacrificiodibenicostituzionalmentetutelatième-no evidente, comprometterebbe alcu-ne libertà fondamentali come quellapersonale (art. 13 Cost.) e quella dicircolazione(art.16Cost.).Al nuovo articolo 21-bis il provvedi-mento ha previsto la reintroduzionenelcodicepenaledel“delittodieserci-zio molesto dell’accattonaggio”4. Il
4 Art. 21–quater: dopo l’articolo 669 de codicepenale è inserito il seguente: “art. 669–bis(Eserciziomolestodell’accattonaggio).Salvocheil fatto costituisca più grave reato, chiunque
reato, previsto nel Codice Rocco, erastatoeliminatonel1999,dopolapro-nuncia della Corte Costituzionale cheaveva ravvisato elementi di incostitu-zionalità nel primo comma dell’art.670delcodicepenale,incuieraprevi-sto il carcere fino a tre mesi per chi“mendicainluogopubblicooapertoalpubblico”. La Consulta aveva stabilitoche non poteva costituire reato lasemplice richiesta di aiuto economi-co5.Pertalemotivo,nelprovvedimen-to si recupera il secondo comma
esercital’accattonaggio,conmodalitàvessatorieosimulandodeformitàomalattieoattraversoilricorso a mezzi fraudolenti per destare l’altruipietà è punitocon la penadell’arresto da treaseimesi(…).5SentenzaCorteCostituzionaledel28dicembre1995, n. 519: “Non può considerarsi reato unarichiestadielemosinafattaperottenereumanasolidarietà, volta a far leva sul sentimento dicaritàenonidoneaaintaccarel’ordinepubblicoolapubblicatranquillità”. Successivamenteconleggen.205del25giugno1999vieneabrogatol’art.670delcodicepenale.
dell’ex art. 670 c.p., non consideratoincostituzionale, in cui era previsto ilcarcere“seilfattoècommessoinmo-do ripugnante o vessatorio, ovverosimulandodeformitàomalattieattra-versoilricorsoamezzifraudolentiperdestare l’altrui pietà è punito con lapena dell’arresto da tre a sei mesi(…)”6. Secondo gli addetti ai lavori,l’esigenzanascedallacostantepresen-za di stranieri extracomunitari o pro-venientidaipaesidell’EstEuropachemendicando spesso davanti chiese,supermercatieattivitàcommercialiingenere,creanodisturboallaquieteur-bana.
6 V. Sentenza Corte Costituzionale, cit. supra,nota5.
266
2.1 Orari di chiusura delle attivitàcommerciali o solo dei “negoziettietnici”?In una diretta Facebook, il Ministrodell’Interno aveva dichiarato “guerra”ai negozietti etnici, che sonomigliaiain tutta Italia e concentrati principal-mente nei centri storici dei principalicapoluoghi,prendendoilpostoditantinegozi al dettaglio che hanno cessatolapropriaattivitàperladilagantecri-si. Tale misura era stata aspramentecriticatadadiversiesponentipoliticiedaalcuneassociazioni,chel’hannode-finitarazzistaediscriminatoria.Il Ministro ha insistito sul punto, af-fermandocheilprovvedimentopuntaacolpirequeilocalichesitrasformanoin “ritrovo di spacciatori”, quasi tuttigestiti da stranieri, sottolineando cheil suo intento non è danneggiare leimpresegestitedastranieri.Nella prassi, il decreto ha modificatol’art.50delTestoUnicodegliEntiLo-
cali.Lanormagiàprevedevalapossi-bilità per il sindaco di “disporre, perunperiodocomunquenonsuperioreatrenta giorni, con ordinanze urgenti,limitazioni inmateria di orari di ven-ditaedisomministrazionedibevandealcolicheal fine di garantire le quietepubblica”.Lariformaamplialefacoltàdelsinda-co,espandendotalipoterianchenelleareeinteressatedafenomenidiaggre-gazione notturna e la possibilità diimporre degli orari di vendita agliesercizicommerciali.Taledisposizioneintrodottainsedediconversione sembra rispondereall’esigenzadiporreunfrenoallaven-dita indiscriminata ad ogni ora dellanottedibevandealcolichedapartedeiminimarket,gestitidaimmigrati.Lamodalitànonèstataancoraspecifi-cata, ma per logica bisognerebbe in-tervenire sulla liberalizzazione degliorari,argomentosucui ilGovernodi-
scute da tempo (basti ricordare il di-battitosullachiusuradomenicaledelleattivitàcommerciali).Sebbene la modifica del TUEL nonpreveda la discriminazione in baseall’etnia, norma che sarebbe stata pa-lesemente incostituzionale, le dichia-razionidelMinistrononlascianodub-bisul fineditale intervento,chemiraacolpireleattivitàgestitedaimmigra-ti e quindi l’intervento risulta ugual-mente, anche se indirettamente, di-scriminatorio.L’annuncio,infatti,avevafattoscattarelaprotestadimolteorganizzazioni,tracui Confesercenti, che avevano evi-denziatol’incostituzionalitàedilchia-rointentodiscriminatoriodellaprevi-sionepoichéessaavrebbepenalizzatodeterminati imprenditori rispetto adaltrisoltantosullabasedellaloropro-venienzaetnica.In effetti oggi, che l’imprenditoriastranierainItaliaè increscita, impor-
267
redei limitiall’attivitàdiminimarket,che rappresentano lo zoccolo duro, edi altri esercizi commerciali compor-terebbeundannononsoloper ipro-prietari ma anche per l’economia delnostroPaese7.IdatidelrapportoUnioncamere2017,in collaborazione con le Camere diCommercio, evidenziano come le im-presegestitedastranierisianoinsen-sibile crescita (con un più 3,4% nel2017)sfiorandoquota600mila.La conferma dell’importanza del fe-nomenosievidenziaosservando il ri-lievodel saldodi impresedi stranieriinalcuneregioni(Toscana,Veneto,Li-guria,Marche)dove,senzailcontribu-to di questa componente, il saldo re-
7 Il Rapporto 2018 sull’economiadell’immigrazione “Prospettive di un’Italia cheinvecchia”rivelacheglistranieriregolariinIta-liacontribuisconoaprodurrequasiil9%delPilitaliano.
gionale 2017 sarebbe stato negativo8.Dunque,perchéscoraggiarechiriesceaportareavantiun’attivitàeconomicae a produrre ricchezzaal nostroPae-se?Personalmente credo che se la que-stione venisse affrontata, con criterioebuonsenso,interminididecorour-banoequindituteladeicentristorici,unprovvedimentorisulterebbeneces-sario9.Il problema, infatti credo non sia ilminimarketinsé,mailfattochequestiesercizisianospessotutt’altroesiso-
8PeresempioperlaToscanasiregistraunsaldodi 1.637 imprese di stranieri, contro un saldototaleimpresedi1.578.9Adonordelvero,questiabusiel’interesseallatuteladelpatrimonioculturaledeicentristorici,haspintosindacidicittàcomeFirenze,RomaoPisa, a deliberare provvedimenti di stop allenuoveapertureadeccezionedicolorochesod-disfanodeterminatecondizioni,comeilrispettodegli orari di vendita degli alcolici, e la conse-guentepresenzadicontrollipiùferrati.
stanziano in attività poco curate dalpuntodivistaestetico,convenditadialcolici sottocosto a qualsiasi ora delgiornoedellanotte.Per tale ragioneritengoche, sedaunlato, la ratiodelprovvedimentorisul-terebbe giustificata, dall’altro lato,perde in parte la sua finalità se ac-compagnatadaunapropaganda poli-tica che, oltreadalimentare un climadi intolleranza diffusa, spostal’attenzionedalproblemareale.3.RiflessioniQuanto riferito, seppur molto breve-mente,conriguardoalleprincipalimi-suredeldecretoincommento, inducead alcune considerazioni. Il decretopresenta un evidente componente dinaturapropagandistica,comepiùvol-te richiamato ed evidenziatodall’opinione pubblica e dalle forzepolitiche, che ha determinato così lacreazionediuntestodileggecheinci-
268
de, profondamente e inmodo negati-vo, sul tema dell’immigrazione o, piùingenerale,dell’accoglienza.Ad esempio, con il depotenziamentodel sistema SPRAR si annulla un effi-cace strumento di accoglienza che èstato in grado di garantire, a livellonazionale, possibilità di integrazioneperimigrantieunnuovomotoreperleeconomieditanteareemarginaliinvia di spopolamento. La conseguenzasaràlaconcentrazionedistranierineicentridiaccoglienza(ancheinterminitemporalidipermanenza)el’aumentodi clandestini, che inevitabilmente,amplificherannoquelletensionisocialifruttodel climachehaaccompagnatoilprovvedimentoinoggettoechecon-tinuanoadiffondersiamacchiad’olionelterritorionazionale.Esisteunagrandevoraginetralaper-cezioneequindiilsentirecomuneelarealtàdeifattiedeinumeri,inpartico-
lare sui temi caldi di immigrazione esicurezza.Talepercezionerisultaevidentetantosulprimotema(lacollettivitàpercepi-sce numericamente la presenzadell’immigratoinmanierasemprepiùingombrante, nonostante negli ultimianniidatidimostrinolaforteriduzio-ne del fenomeno), quanto sul temadella sicurezza (percependo lo stra-nierocomeunaminacciaallapubblicasicurezza).Glievidentiemiratiatteg-giamenti populistici hanno fatto il re-sto, rendendo lequestioniconnesseeinterdipendenti, associando inevita-bilmente l’immigrazioneall’insicurezzasociale.La percezione di un senso di insicu-rezzaquotidiano,principalmentelega-toallapresenzadeimigranti,lapauradi attacchi terroristici, e l’incapacitàdeigovernidiattuaredellevalidepoli-tichedisicurezza,sonoipuntifocalidialcunimovimentipolitici,che,anchea
livello europeo, stanno trasformandounfenomenoinunafalsaemergenza.Laprincipaleconseguenzadivieneco-sì la diffidenza e, dunque, il veniremenodell’accoglienza,unotraivalorifondantidell’UnioneeuropeaediunoStatodemocratico.
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Finito di stamparenel mese di maggio 2019
da Geca Industrie Grafiche – San Giuliano Milanese (MI)