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Biomasse Curiosità Eolico Fotovoltaico Idrogeno Idrogeno Libero mercato Scuola Energie rinnovabili Storia dellenergia Storia dell energia Centrale ENEL Credits Uscita

energia.ppt [modalità compatibilità] · industriale dell’energia eolica. • In Italia le prime macchine eoliche sono state installate nel 1990, ma solo dal 1996 si è avuto un

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BiomasseCuriosità

Eolico

Fotovoltaico

IdrogenoIdrogeno

Libero mercato

Scuola

Energie rinnovabiliStoria dell’energiaStoria dellenergia

Centrale ENEL Credits Uscita

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Da dove prendol’idrogeno per produrreenergia?l idrogeno per produrreenergia?

risposta

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Da composti che lo contengono inabbondanza, come l’acqua, combustibilifossili, minerali e organismi vegetali.

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Che cos’è una wind farm?

risposta

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Le wind-farm sono le cosiddette “fattorie delvento”, sono composte da più aereogeneratori checollegati i sieme forma o a vera e propriacollegati insieme formano una vera e propriacentrale elettrica.

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Periodicamente si sollevano allarmi di tipo catastroficoPeriodicamente si sollevano allarmi di tipo catastroficosulla fine del pianeta, sfruttati specialmente in campocinematografico Cosa ne pensi?cinematografico. Cosa ne pensi?

risposta

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Un film come “The day after tomorrow” hasi r t r s ti i r d lsicuramente una presa emotiva maggiore deldocumentario di Al Gore “An inconvenient truth”che però mostra dati veritieri e non storie inventatestracolme

pstracolme di effetti speciali.

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Ch l bi ?Che cosa sono le biomasse?

risposta

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Con biomasse si indicano materiali di natura organica.La biomassa utilizzabile a scopo energetico comprendezzprincipalmente: gli scarti del legno, i rifiuti agricoli ezootecnici, rifiuti solidi urbani, i rifiuti domestici edz f findustriali.

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Q l l’ lQual è l’applicazione piùdiretta del fotovoltaico?f

risposta

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Può essere utilizzato sia nel settoreindustriale che in quello residenziale. Un

lampade,

q zimpianto di 1 KW può far funzionarelampade, televisori, frigoriferi…

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La storia dell’energia in ItaliaAncora nel 1850 la legna da ardere, il carbone da legna e la paglia, costituivano le principali fontidi energia in ogni parte del mondo. La transizione ad energia solare fossile, vale a dire aicombustibili fossili, carbone prima, petrolio e gas poi, quali fonti della produzione di calore evapore per alimentare i primi motori fu completata in Europa solo prima della seconda guerravapore per alimentare i primi motori, fu completata in Europa solo prima della seconda guerramondiale.Per quanto riguarda l’Italia, fu il “carbone bianco”, cioè l’energia idrica dei bacini alpini acontribuire all’industrializzazione italiana alla fine dell’800. Infatti, l’Italia, a causa dellamancanza di carbone, perse l’appuntamento della rivoluzione industriale degli anni 50 dell’800,basata sul ferro e sull’acciaio. La produzione di energia elettrica in Italia ebbe inizio con lacostruzione dell’impianto termoelettrico di Santa Radegonda messo in esercizio a Milano l’8marzo 1883 L’industria elettrica italiana si sviluppò grazie all’energia idrica: il primo grandemarzo 1883. L industria elettrica italiana si sviluppò grazie all energia idrica: il primo grandeimpianto elettrico in Europa fu costruito a Paderno d’Adda nel 1898 dalla Edison. La spintaall’uso di questa energia venne dalle possibilità offerte dalla corrente alternata, che consentiva ditrasportare economicamente l’energia elettrica sulle lunghe distanze e di sfruttare le risorseidriche delle Alpi, evitando cosi di dipendere dal carbone di importazione. L’Italia fu anche ilprimo paese che dimostrò, nel 1904, la possibilità di produrre energia elettrica dalla fontegeotermica. Dal 1883 al 1914 la produzione elettrica aumentò del 28%, la maggior parte diorigine rinnovabileorigine rinnovabile.Tra il 1913 e il 1915 furono avviate nuove produzioni geotermiche su larga scala; nel 1914l’idroelettricità contribuiva per il 74%, mentre i piccoli impianti termoelettrici venivanoutilizzati come riserva.

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La prima guerra mondiale rivelò la dipendenza dell’Italia dai combustibili fossili diimportazione in particolare dal carbone Gli sforzi fatti nel 1917/1918 per incrementare laimportazione, in particolare dal carbone. Gli sforzi fatti nel 1917/1918 per incrementare laproduzione nazionale, sfruttando le scarse risorse fossili del paese, la legna da ardere, il carbonedi legna e le risorse idriche, al fine di rimpiazzare il carbone, non impedirono una seria crisienergetica.L i di i li l f ili i i id i d ll l i iLa penuria di energia portò a tagliare le foreste e a utilizzare tutti i residui delle lavorazioniagricole, al fine di alimentare gli impianti di produzione elettrica e di calore. Per produrrequest’ultimo fu utilizzata anche l’elettricità di origine idrica e la potenza degli impiantiidroelettrici raddoppiò. A seguito della crisi energetica sofferta durante la guerra, il Comitatoidroelettrici raddoppiò. A seguito della crisi energetica sofferta durante la guerra, il Comitatoper i combustibili nazionali e il Comitato per l’industria chimica raccomandarono che l’Italiaavrebbe dovuto, al fine di garantire la propria indipendenza energetica, impegnarsi in 3direzioni, tutte direttamente o indirettamente connesse all’utilizzo di energia solare:

l d i id l i- aumentare la produzione idroelettrica;- aumentare la produzione di alcool per alimentare i motori mobili e fissi;- aumentare l’utilizzo del legno nelle costruzioni e per la produzione di calore.L’interesse per le energie rinnovabili, trovò un terreno fertile nelle politiche autarchiche delL interesse per le energie rinnovabili, trovò un terreno fertile nelle politiche autarchiche delregime fascista. Dopo la seconda guerra mondiale, il piano Marshall, a sostegno dellaricostruzione, diede uno speciale impulso all’installazione di nuovi impianti termoelettrici. Trail 1956 e il 1965, per la prima volta, la potenza sviluppata in impianti con combustibili fossili

i iò ll i i i i id l i icominciò a superare quella in impianti idroelettrici.Le nuove politiche erano mirate ad assicurare rifornimenti energetici attraverso l’importazionedei combustibili fossili e lo sviluppo dell’ energia nucleare; quest’ultima avrebbe dovutocontribuire ed assicurare l’indipendenza energetica del paese.contribuire ed assicurare l indipendenza energetica del paese.

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La produzione idroelettrica da più dell’80% del totale nel 1955, scese al 56% nel 1965 e sotto il30% nel 1980. L’utilizzo del petrolio negli impianti termoelettrici passò invece dal 6% nel 195530% nel 1980. L utilizzo del petrolio negli impianti termoelettrici passò invece dal 6% nel 1955a oltre il 60% nel 1980. L’interesse per l’energia solare continua a restare confinato a pochipionieri fino alla prima crisi petrolifera del 1973; subito dopo il Consiglio Nazionale delleRicerche (CNR) avviò il Progetto Finalizzato Energetica (PFE1) che, insieme al PFE2, fu il più

d f i f i I li l l igrande sforzo mai fatto in Italia per promuovere la cultura energetica e comprese unimportante impegno anche sul risparmio energetico, l’efficienza energetica e l’energia solare.Agli inizi degli anni 90, l’Italia era il più avanzato paese europeo nell’applicazione dell’energiafotovoltaica, ma l’uso dell’energia eolica era meno diffuso rispetto ad altri paesi europei. Con lafotovoltaica, ma l uso dell energia eolica era meno diffuso rispetto ad altri paesi europei. Con ladiminuzione dei prezzi del petrolio, molte delle iniziative citate sopra furono velocementedimenticate; negli anni 90 invece vi fu un rinato interesse per l’energia solare in Italia,soprattutto a seguito delle preoccupazioni di natura ambientale.

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Storia dell’eolicoUn’energiaUn’energia anticaantica comecome ilil mondomondo

• L’uomo utilizza la forza del vento da oltre 4000 anni. Già in alcune raffigurazioni egizie delg g2500 a.C. compaiono immagini sull'uso della vela per lo spostamento di imbarcazioni, cherappresenta l'esempio più antico di impiego delle energie naturali come forza motrice.

• Nel 1700 a C in Mesopotamia furono costruite le prime “giranti eoliche” In Babilonia il re• Nel 1700 a.C. in Mesopotamia furono costruite le prime giranti eoliche . In Babilonia il reHammurabi progettò un complesso impianto di irrigazione per mezzo delle stesse.

• In Persia attorno all’ 800 d.C. furono messi in esercizio i primi mulini a vento utilizzati perp pmacinare i cereali.

• Attorno al 1000 in Cina furono costruite giranti eoliche ad asse verticale.

• Nel 1105, in Europa fu costruito il primo mulino a vento a torre girevole. A caratterizzarequesto tipo di mulino è il rotore ad asse orizzontale girevole, le cui quattro grandi paleruotavano su un piano in direzione perpendicolare al vento. Passando, la corrente d’aria generavap p p gsulle pale una forza ascensionale che muoveva il rotore.

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• Tra il 1600 e il 1700, la costruzione dei mulini a vento prosperò tra i Paesi Bassi, furonop pcostruiti per macinare cereali e come pompe d’acqua per modificare terreni situati sotto il livellodel mare, furono utilizzati nelle segherie, nelle industrie del tabacco e nelle tintorie.

• Nel 1719 in Francia furono sviluppati mulini a vento ad asse verticale con pale ribaltabili• Nel 1719 in Francia furono sviluppati mulini a vento ad asse verticale con pale ribaltabili.

• Nel 1854, negli Stati Uniti nacque il famoso “Westernmill”, giranti eoliche a motore utilizzatenelle regioni interne dell’America del Nord per azionare pompe d’acqua.g p p p q

• Nella seconda metà del diciannovesimo secolo furono sostituiti da macchine a vapore e motoria combustione interna.

• Nel 1891 Poul la Cour realizzò la prima centrale eolica Europea.

• Tra il 1980 e il 1981 venne costruito il primo impianto da 55 KW che segnò la vera svoltap p gindustriale dell’energia eolica.

• In Italia le prime macchine eoliche sono state installate nel 1990, ma solo dal 1996 si è avuto unsignificativo numero di impianti collegati alla rete di distribuzione elettricasignificativo numero di impianti collegati alla rete di distribuzione elettrica.Il primo aereogeneratore fu installato nel 1989 in Sardegna.A Dicembre del 2004 in Italia risultano installate 1880 macchine per una potenza di 1265 MW

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Per utilizzare l’energia eolica vengono utilizzati due tipi d’impianti: impianti per utenze isolate eimpianti concepiti per essere allacciati a reti già esistenti. Il primo tipo di impianto è quello per laproduzione di energia elettrica “di servizio” fornita da piccoli aerogeneratori (1 kw), perl’alimentazione di apparecchiature poste in luoghi isolati come ripetitori radio rilevatoril alimentazione di apparecchiature poste in luoghi isolati, come ripetitori radio, rilevatori,impianti di segnalazione spesso concorrenziali o integrativi ai sistemi fotovoltaici. Esiste poi, unaproduzione di elettricità per l’alimentazione di case sparse o insediamenti non allacciati allarete,costituiti da aereogeneratori di piccola taglia (3-20 kw) e un sistema di accumulo (batteria)g p gdell’energia prodotta nei momenti di vento favorevole. Gli impianti eolici connessi alla rete sidistinguono tra la produzione di elettricità per l’alimentazione di piccole reti e quella fornita dacentrali collegate alla rete nazionale. Nel primo caso gli impianti sono situati su piccole isole, o inaree remote alimentate da sistemi elettrici non interconnessi con la rete nazionale Trattandosi diaree remote alimentate da sistemi elettrici non interconnessi con la rete nazionale. Trattandosi direti poco estese si possono impiegare una o più unità di taglia media (300-400kw). In questatipologia di sistemi si può prevedere l’impiego congiunto di eolico e fotovoltaico (impiantiibridi), che potrebbero, in alcuni casi, integrarsi a vicenda su base annua. L’applicazione dip g ppmaggiore interesse per l’eolico è comunque l’alimentazione delle grandi reti nazionali; per questoscopo sono utilizzate macchine di taglia grande, installate singolarmente o in gruppi di unità(wind farm) con potenze totali dell’ordine di alcuni megawatt.La produzione di energia meccanica attraverso l’utilizzo del vento è caratterizzataLa produzione di energia meccanica attraverso l utilizzo del vento è caratterizzataprincipalmente dalle aereopompe. Esse rappresentano l’applicazione eolica più diffusa nelmondo (due milioni di unità). Le applicazioni di energia meccanica da fonte eolica appaionointeressanti specialmente per le aree rurali dei paesi in via di sviluppo, dovel’approvvigionamento energetico comporta difficoltà e costi eccessivi.

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PRONon inquinante

- Può contribuire in maniera significativa

CONTROImpatto ambientale

-OCCUPAZIONE TERRITORIO: Il territoriogalla riduzione delle immissioni dei gasserra;

-Presenta il vantaggio di rendersil

OCCUPAZIONE TERRITORIO: Il territorionecessario per realizzare un impianto è vasto. Perché ènecessaria una distanza tra un generatore e l’altro.

-IMPATTO VISIVO: l’impatto visivo è presente,disponibile sotto forma meccanica equindi facilmente trasformabile inelettricità;

non roduce i atto radioatti o o

considerando le notevoli dimensioni di unaereogeneratore che va dai 40 ai 60 metri di altezza.

-RUMORE: troviamo 2 tipi di rumore:-non produce impatto radioattivo ochimico;

-l’energia di un areogeneratore è circa 80volte superiore a quella necessaria alla sua

-meccanico,proveniente dal generatore

-aereodinamico,proveniente dalle pale

Quindi se in gran numero le pale originano un grossovolte superiore a quella necessaria alla suamanutenzione,costruzione.

Quindi se in gran numero, le pale originano un grossoimpatto acustico.

-INTERFERENZE: la macchina eolica può interferirecon la propagazione delle telecomunicazioni;con la propagazione delle telecomunicazioni;

-FLORA E FAUNA: Le possibili interferenze che puògenerare un impianto eolico, riguardano solo l’impattodei volatili con il rotore.

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L f d ll i li l i i i i i i i l liLo sfruttamento dell’energia eolica nel nostro Paese è iniziato nei primi anni novanta, ma solo neglianni seguenti si è raggiunto un numero significativo di impianti eolici installati. Il primo prototipo digeneratore fu installato nel 1989 ad Alta Nurra in Sardegna.La realtà eolica italiana di questi anni è il risultato di varie iniziative promosse da soggetti pubblici eq p gg pgrandi società private; al contrario lo sfruttamento di questa fonte rinnovabile da parte dei comunicittadini è praticamente inesistente. In altri paesi europei, invece, si incontrano realtà contrarie, dove iprivati cittadini, fabbriche, imprese agricole producono l’energia di cui necessitano grazie a piccoliimpianti eolici installati sulle loro proprietàimpianti eolici installati sulle loro proprietà.Il processo di evoluzione dell’applicazione dell’eolico in Italia è avvenuto conseguentemente alleiniziative dell’ENEL e dell’ENEA. L’Enel infatti porterà a termine due parchi eolici: il primo dipotenza di 11 Mw, sarà situato nella zona costiera di Monte Arci in Sardegna , (provincia di Oristano);il secondo avrà una potenza di 9 Mw e sarà collocato sull’Appennino abruzzese I due impiantiil secondo avrà una potenza di 9 Mw, e sarà collocato sull Appennino abruzzese. I due impiantisaranno ubicati, rispettivamente, in un ambiente marino e in uno montano, rappresentativi delletipiche tipologie di siti eolici in Italia.La potenza eolica in programma in Italia è in gran parte concentrata nella zona tra la Campania e la

liPuglia.Altre regioni, quali la Campania e la Sicilia, sono orientate a seguire l’impegno di Umbria e Puglia.Gli incentivi predisposti dal Governo per le energie rinnovabili renderanno economicamenteconvenienti gli investimenti del settore eolico.gUn ulteriore impulso verrà dall’attività dell’ ENEA, finalizzata oltre che all’individuazione di altri sitiidonei, anche all’individuazione di adeguati meccanismi di finanziamento delle iniziative.Il futuro dell’eolico in Italia deve costruire nelle regioni un quadro di regole condivise che consenta diconseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 previste dal protocollo di Kyoto ma ancheconseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 previste dal protocollo di Kyoto ma anchedi creare migliaia di nuovi posti di lavoro. home

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COSA SONO?Con biomasse si indicano genericamente materiali di natura assai eterogenea. In linea di principio si può direche è biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche di origine petrolchimica e deicombustibili. La biomassa utilizzabile a scopo energetico comprende principalmente: gli scarti del legno(silvicoltura, segherie,edilizia/industria), i rifiuti agricoli e zootecnici (paglia, scarti di colture varie, concimi),rifiuti solidi urbani, i rifiuti domestici e alcuni effluenti industriali (in particolare del settore agroalimentare).In paesi con alta densità di boschi (Scandinavia) viene ampiamente praticata la silvicoltura di alberi a crescitarapida (salice, pioppo) per la produzione di legname da destinare alla produzione di energia.

VANTAGGI•Usa prodotti di scarto come fonte energetica oppure materie prime abbondanti e rinnovabili.•Tecnologia disponibile ed economicamente accessibile.•Favorisce potenzialmente il riutilizzo di terre coltivabili abbandonate perché infruttuose.•La loro combustione non contribuisce all’effetto serra.•Non contribuiscono alla produzione di ossidi di zolfo.•Eventuali residui possono essere impiegati per la produzione di fertilizzanti.

SVANTAGGI•Hanno una resa energetica relativamente bassa.•L’estensione delle coltivazioni a uso energetico è limitata dalla sottrazione di terre coltivabili a usoagroalimentare.•I costi di produzione non sono molto inferiori rispetto a quelli dei combustibili fossili.•L’impatto ambientale è solo relativamente ridotto.

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Prodotti che si ottengono dalle biomasse BIOGASIl biogas è una miscela gassosa costituita da metano, anidride carbonica, prodotta dai batteri metanogeni nelladigestione anaerobica, e altri gas in tracce.Esistono microrganismi che per la produzione di energia non utilizzano glucosio ma partono da sostanzeEsistono microrganismi che per la produzione di energia non utilizzano glucosio ma partono da sostanzeinorganiche:questi sono gli archibatteri che hanno capacità,in assenza di ossigeno, di espletare unarespirazione anerobia utilizzando materiale inorganico come fonte primaria di energia. Nel caso specifico visono gli archibatteri metanogeni che hanno capacità di ossidare idrogeno molecolare accoppiandolo allariduzione di anidride carbonica: 4H2 + CO2 CH4 + 2H2Oriduzione di anidride carbonica: 4H2 + CO2 CH4 + 2H2OIl biogas rappresenta il prodotto della fermentazione di alcune biomasse in ambiente privo di ossigeno.Presenta un potere calorifico di 4000-5000 kcal/m3, che ne consente l’impiego in svariate applicazioni, comeprocessi di recupero energetico immettendolo in motori a combustione interna, collegati a generatori per laproduzione di energia elettrica e calore. Le sostanze che più si prestano alla trasformazione in biogas sono iproduzione di energia elettrica e calore. Le sostanze che più si prestano alla trasformazione in biogas sono igrassi, poi in ordine decrescente vengono le sostanze oleose, i carboidrati, le proteine, le schiume.IL BIOETANOLOIl bioetanolo viene ricavato dalla biomassa (orzo, mais, barbabietola da zucchero) e dalla frazionebiodegradabile dei rifiuti, può essere impiegato puro o in miscela con i carburanti convenzionali, senzabiodegradabile dei rifiuti, può essere impiegato puro o in miscela con i carburanti convenzionali, senzaricorrere ad alcuna modifica del motore per una miscela contenente fino al 15% di bioetanolo.Il bioetanolo risulta il biocarburante maggiormente prodotto nel mondo; è ottenuto essenzialmente inBrasile e negli Stati Uniti. Per la fabbricazione del bioetanolo vengono impiegate le culture alcoligene e tra lepiù interessanti troviamo il sorgo zuccherino, una cultura di origine tropicale.più interessanti troviamo il sorgo zuccherino, una cultura di origine tropicale.Le materie prime per la produzione di etanolo sono tutte le biomasse vegetali contenenti carboidratifermentescibili; in particolare, gli zuccheri semplici sono forniti da barbabietola e da sorgo zuccherino,mentre i polisaccaridi derivano dal mais, dalla ganella, dal frumento, dall’ orzo, ecc.. L’ etanolo si ottiene datali substrati attraverso una fermentazione anaerobia dovuta all’opera di alcuni microrganismi quali latali substrati attraverso una fermentazione anaerobia dovuta all opera di alcuni microrganismi quali lafamiglia dei lieviti.

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BIODIESELRispetto al normale gasolio il biodiesel presenta i seguenti vantaggi:Rispetto al normale gasolio il biodiesel presenta i seguenti vantaggi:•Non produce sostanze altamente inquinanti (biossido di zolfo)•Riduce le emissioni di monossido di carbonio•Non contiene sostanze pericolose per la salute•Diminuisce i rischi nelle fasi di trasporto e stoccaggio•Diminuisce i rischi nelle fasi di trasporto e stoccaggio•Riduce la fumosità dei gas di scaricoIl biodiesel è un prodotto vegetale rinnovabile e altamente biodegradabile ottenuto dalla spremitura di semioleaginosi di colza, girasole o soia e da una successiva lavorazione degli oli.Negli ultimi anni il mercato nazionale di biodiesel si è indirizzato verso i seguenti “scopi energetici”:Negli ultimi anni il mercato nazionale di biodiesel si è indirizzato verso i seguenti scopi energetici :•Riscaldamento fino al 100%•Additivo per gasolio nei mezzi pubblici fino al 30%•Additivo per gasolio nei mezzi privati fino al 5%

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Distribuzione geografica

La distribuzione geografica dell’utilizzo delle biomasse è disomogenea; nei paesi industrializzati le biomasserappresentano solo il 3% della produzione energetica. A fronte di un potenziale assai maggiore, la mediaeuropea di energia è del 3,5% con punte attorno al 15% per Finlandia, Svezia e Austria. L’Italia invece è al dip g , % p % p ,sotto della media (2,5%) a fronte di un potenziale non indifferente.A differenza delle altri fonti rinnovabili, le biomasse rappresentano una sorgente di energia utilizzabile in piùsettori, come generazione elettrica, produzione di calore e trasporti.Viene ormai ampiamente accettato che l’uso di combustibili di tipo classico, quale l’etanolo, diesel e gasp p , q , gprodotti da biomasse siano sostenibili in termini economici e ambientali.Infine va detto che le tecnologie per l’ utilizzo delle biomasse ai fini energetici spesso fanno uso dellacombustione, pertanto non hanno impatto ambientale trascurabile. Sebbene il bilancio di emissione dianidride carbonica venga considerato come nullo, possono venire emessi altri inquinanti come le polverig , p q psottili.

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ÈCOS’ÈL’idrogeno, di formula H2 , a temperatura ambiente si presenta come un gas incolore,inodore e poco solubile in acqua.Ha un contenuto energetico ottimo per unità di massa ma scarso in unità di volume. L’idrogeno è l’elemento più diffusonell’universo e uno dei più comuni nel mondo, tuttavia è molto difficile trovarlo in natura allo stato elementare. Se si vuolesfruttare questo elemento occorre perciò estrarlo da composti che lo contengono in abbondanza (acqua, combustibili fossili,q p p g ( q , ,minerali, organismi vegetali), utilizzando l’energia derivante da un’altra fonte.L’idrogeno infatti è un vettore energetico e non una fonte energetica primaria.

COME SI PRODUCEL’idrogeno può essere prodotto partendo da fonti fossili dall’acqua o dalle biomasseL idrogeno può essere prodotto partendo da fonti fossili, dall acqua, o dalle biomasse.Le tecnologie di produzione dell’idrogeno da combustibili fossili, gas naturale e olii pesanti sono già ampliamente consolidate.In questi processi le molecole degli idrocarburi vengono trattate fino ad eliminare completamente il carbonio.La tecnica più diffusa è lo “steam reforming” che consiste nella reazione tra metano e vapore acqueo in presenza dicatalizzatori, ad una temperatura di circa 800°C. Come prodotti si ottengono idrogeno e anidride carbonica secondo la

ireazione:CH4 + 2H2O + calore = 4H2 + CO2

Queste tecniche che utilizzano fonti fossili sono molto efficienti ma hanno il problema delle emissioni di CO2 e il fatto che sonocomunque fonti esauribili.qL’idrogeno può essere ottenuto anche scindendo la molecola d’acqua nei suoi componenti, mediante elettrolisi. Questoprocesso consiste nel far passare corrente elettrica attraverso l’acqua. In questo modo idrogeno e ossigeno si separerannodirigendosi verso i due poli opposti, secondo la reazione:

H O + elettricità = H + ½ OH2O + elettricità = H2 + ½ O2

I problemi dell’elettrolisi come metodo per produrre idrogeno su larga scala sono le grandi quantità di energia necessaria per faravvenire la reazione e i costi elevati dell’intero processo.Per quanto riguarda la produzione di idrogeno dalle biomasse ci sono numerose possibilità ma sono ancora tutte in fase di

di istudio e ricerca.

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L’i i ll è ll d llL’impiego per eccellenza è quello delle autovetture.Al momento esistono due tecnologie alternative per realizzare un'auto a idrogeno. La prima è conosciuta con il nome di FuelCell ed è basata sulle celle di combustione da cui scaturisce l'energia elettrica per muovere i veicoli dotati a loro volta di motoreelettrico. La seconda strada è la combustione diretta di idrogeno, in questo caso le automobili mantengono il tradizionalemotore a combustione ma sono alimentate dall'idrogeno anziché da benzina o diesel. Quest'ultima strada viene seguita inparticolar modo da BMW.L’idrogeno permette di avere inquinamento acustico minimo,bassi costi di manutenzione per l’eliminazione nel motore di moltisistemi meccanici ed idraulici.I problemi sono però ancora molti.La membrana permeabile che nelle celle a combustibile separa l’idrogeno da ossigeno ha una durata di circa 2000 ore, che èLa membrana permeabile che nelle celle a combustibile separa l idrogeno da ossigeno ha una durata di circa 2000 ore, che èmeno della metà della vita di un veicolo.Il costo della cella a combustibile è ancora alto, il problema del serbatoio è tuttora irrisolto.Per il momento l’idrogeno è immagazzinato come gas compresso ma questo rende il serbatoio pesante e con una autonomialimitata.Inoltre c’è il roble a della sicurezza erdite di idrogeno dalle bo bole sono ericolose (co e il etano) er l’altaInoltre c’è il problema della sicurezza; perdite di idrogeno dalle bombole sono pericolose (come il metano) per l’altainfiammabilità delle sostanze, per cui diventa impossibile parcheggiare tali veicoli in luoghi chiusi (parcheggi coperti-traghetti )e rende rischioso l’attraversamento di tunnel.Visto anche i notevoli problemi di trasporto e stoccaggio (vedi problemi) legati all’idrogeno, l’utilizzo migliore attualmentesarebbe di impiegarlo in aziende di trasporti con camion o piccoli veicoli elettrici . Ogni area sarebbe dotata del suo impianto diproduzione in modo che con l’elettricità proveniente dagli impianti eolici o solari si potrebbe avviare l’elettrolisi dell’acqua eprodurre idrogeno sul posto.Le celle a combustibile potrebbero essere impiegate anche su piccoli veicoli, oggi alimentati a batterie elettriche come carrellielevatori, biciclette.Accanto a questo utilizzo ci sono studi volti a verificare la possibilità di alimentare con l’idrogeno prodotto da eolico o solareAccanto a questo utilizzo ci sono studi volti a verificare la possibilità di alimentare con l idrogeno prodotto da eolico o solarefari isolati, sistema elettrico di piccole isole o mezzi di trasporto.Progetto Adriatica è quello di dotare la barca di “Turisti per caso” (programma Rai) lunga 21metri per 50 tonnellate per tutto ilviaggio intorno al mondo, di sistemi innovativi. Si tratta di alimentare la barca con fonti rinnovabili usando come vettoreenergetico idrogeno.Vista la situazione dunque le prospettive per i veicoli ad idrogeno sono poco promettenti se non per scopi educativi

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Vista la situazione dunque le prospettive per i veicoli ad idrogeno sono poco promettenti se non per scopi educativi.

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STOCCAGGIO E TRASPORTI

L’idrogeno viene proposto come “vettore” energetico e come combustibile per autotrasporto,quindi il trasporto di idrogeno e ilsuo stoccaggio dovrebbero essere una cosa facile e pratica, ma questo non sembra essere la situazione attuale.L’idrogeno si può certamente trasportare su medie distanze per mezzo di gasdotti simili a quelli attuali per il metano TuttaviaL idrogeno si può certamente trasportare su medie distanze per mezzo di gasdotti, simili a quelli attuali per il metano. Tuttaviagli “idrogenodotti” dovrebbero usare materiali e metodi specifici e quindi non si potrà utilizzare la rete del metano esistente, checomunque sarebbe largamente insufficiente. I costi implicati per costruire una rete di trasporto a idrogeno sono talmente alti chenon hanno senso in pratica.L’idrogeno può essere trasportato e accumulato in forma gassosa, liquida o assorbita su materiali speciali, ogni forma presenta

i f li i i ià ili i hi d i ifi i i f i di i ilaspetti favorevoli e svantaggi e tutte , se pure in gran parte già utilizzate, richiedono significativi sforzi di ricerca e sviluppo perun impiego su larga scala affidabile ed economicamente competitivo, come nel caso di una rete adeguata per il rifornimento degliautoveicoli.Lo stoccaggio è il principale problema tecnologico L’idrogeno risulta molto costoso da stoccare e/o trasportate con letecnologie attuali. L’idrogeno ha una buona densità energetica per peso ma ha una bassa densità energetica/volume rispetto aglig g g p p g p gidrocarburi, e dunque richiede un serbatoio di maggiori dimensioni. Un grosso serbatoio d’idrogeno sarà sempre pesanterispetto al piccolo serbatoio riempito con idrocarburi a parità di contenuto energetico.Trasporto e stoccaggio:•In forma gassosa per il trasporto il problema principale è nelle tecnologie per i materiali. Per gli autoveicoli il problema è ilpeso dei serbatoipeso dei serbatoi•In forma liquida: in bombole ad una temperatura inferiore a 253°C per il trasporto, questo metodo è per brevi percorsi e perquantità limitate. Per gli autoveicoli devono essere costruiti serbatoi particolari adatti a sopportare basse temperature•Adsorbito su materiali speciali: l’idrogeno può legarsi a metalli e leghe metalliche formando idruri, in queste situazionil’idrogeno occupa le “lacune” all’interno delle strutture metalliche. In questo modo si riduce notevolmente il volume ma le leghe

lli h i li i N li l i i i l l i h il i lmetalliche sono materiali costosi. Negli ultimi anni le nanotecnologie hanno avuto uno sviluppo importante soprattutto nelsettore delle nanostrutture di carbonio (nanotubi e nanofibre di carbonio) che stanno dimostrando buone capacità diadsorbimento dell’idrogeno. Un’ importante nanostruttura di carbonio è quella del FULLERENE detta anche del pallone dicalcio dove 60 atomi di C raccolti in strutture esagonali e pentagonali si richiudono in una struttura ciclica cava. All’interno diquesta struttura a gabbia si possono inglobare molecole piccole, atomi di metallo e in prospettiva anche molecole di idrogeno.

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PROBLEMI AMBIENTALI

Uno dei problemi nodali irrisolvibili è l’energia necessaria per comprimere il gas. Per esempio se si stabilisseche tutto il mondo impiegasse l’idrogeno nelle automobili, un quantitativo massiccio di energia sarebbenecessario soltanto per comprimerlo ed immagazzinarlo.Altre perplessità riguardano il processo di produzione dell’idrogeno dai combustibili fossili. L’estrazione diidrogeno crea problemi all’ambiente provocando come sottoprodotto CO2, un gas serra. La maggior partedell’idrogeno “conveniente” può essere estratto da combustibili fossili, ma questi metodi, oltre ad esaurire lerisorse non rinnovabili generano CO2, aggravando l’effetto serra,in quantità pari o maggiore rispetto al loroutilizzo diretto negli autoveicoli. La CO2 prodotta non deve essere immessa nell’ambiente e quindi deveessere smaltita in altro modo. Si ipotizza il confinamento di questa sostanza in forma gassosa o liquida nelsottosuolo. Si è pensato a zone geologiche con caratteristiche particolari tipo rocce sedimentarie porosepermeabili e saturate di acqua. Altra alternativa possono essere giacimenti petroliferi esauriti o fondali marinioltre mille metri di profondità dove la CO2 diventerebbe liquida per azione della pressione. In alternativa sipensa alla riconversione della CO2 nel ciclo di produzione dell’idrogeno. La tecnologia è però ancora moltocostosa e non disponibile.Recentemente sono stati posti alcuni interrogativi su problemi relativi a fuoriuscite accidentali di idrogeno,perché con l’azione della radiazione ultravioletta si potrebbero formare radicali liberi nella stratosfera; inseguito questi potrebbero agire come catalizzatori del danno alla fascia dell’ozono, causando il cosiddettobuco dell’ozono.

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Trattato di

MAASTRICHT= libera circolazione dei beni in Europa

MAASTRICHT

Energia Energia (fasi produttive)

GENERAZIONEGENERAZIONEDecreto Bersani

Nessuna società può disporre di più del 50%

del totale di energia

VENDITA E DISTRIBUZIONEGestite dall’ENEL per l’87%

del totale di energiaprodotta in Italia TRASMISSIONE

Effettuata per oltre il 90%Dalla società “TERMA”

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I GARANTI DEL MERCATORegolano e tutelano

il f i d l i

I DISTRIBUTORISono le aziende che ottengono

la concessione per svolgereil servizio di distribuzione di energia il funzionamento del sistema

(es: AEEG, GSE,GME)il servizio di distribuzione di energia

elettrica

I PRODUTTORISono le aziende che

posseggono le centrali elettrichee che immettono l’elettricità

sul mercato

I GROSSISTISono gli intermediari

tra i produttori e i clienti;comprano grandi quote di elettricità

sul mercato e le ri endono allesul mercato sul mercato e le rivendono allegrosse industrie

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STIPULAZIONE DI CONTRATTI SCAMBIO DI ENERGIA IN BORSASTIPULAZIONE DI CONTRATTI• Sul MERCATO LIBERO:

Definendo il prezzocon l’acquirente

• Sul MERCATO VINCOLATO:Parteci ando ad aste

SCAMBIO DI ENERGIA IN BORSAProduttori e acquirenti s’incontranoin un mercato virtuale ed effettuano

la trattazione e lo scambio

Partecipando ad aste

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PORTAFOGLIO VERDEPer riempirlo gli operatori devonoavere i “certificati verdi”, emessi

REGISTRAZIONE EMASSistema europeo che premia

i siti produttivi e gli impianti tecnologici dal GSE uno ogni 50 Mwh di energia

derivata da fonti rinnovabiliche migliorano le prestazioni ambientali

( 130 centrali in Italia)

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CAMBIAMENTI STRUTTURALI NELL’ EDIFICIO ITAS “Giordano Bruno”

Nel gennaio 2005, dopo un approfondito studio delle problematiche di super-affollamento che affliggevano ilnostro Istituto già da una decina di anni il Settore Edilizio della Provincia di Perugia propone prima alnostro Istituto già da una decina di anni, il Settore Edilizio della Provincia di Perugia propone, prima alPreside e poi al Consiglio d’Istituto di portare a regime, in tempi relativamente brevi, una sorta di“rivoluzione” sia dal punto di vista strutturale ma sopratutto da quello di una diversa organizzazione delladidattica e che in Provincia chiamano, in gergo tecnico ma con un epiteto efficace, “insegnamento arotazione”rotazione .Vediamo di spiegare in cosa consiste questo “insegnamento a rotazione”.Si tratta di un diverso utilizzo delle aule: prima avevamo un abbinamento di tipo aula-classe, oral’abbinamento è aula-materia. Prima ogni classe aveva un’aula fissa per tutto l’anno scolastico; ora invece lanuova organizzazione consiste nel far ruotare le classi ad ogni cambio di materianuova organizzazione consiste nel far ruotare le classi ad ogni cambio di materia.Questo cambiamento è stato proposto dalla Provincia sulla base del seguente calcolo: dal conteggio delle orecomplessive settimanali di insegnamento si è evinto che su 1800 ore, in 600 di queste le aule non venivanoutilizzate perché le classi svolgevano le lezioni pratiche nei laboratori, dove il laboratorio è inteso in senso lato(es palestra aula di disegno aula di informatica etc ) In base a questa nuova filosofia di organizzazione(es. palestra, aula di disegno, aula di informatica, etc.). In base a questa nuova filosofia di organizzazionescolastica si è reso necessario introdurre all’interno della scuola degli armadietti adibiti al contenimento dizaino, casco, giacca a vento, ecc…La necessità di lasciare depositati gli zainetti negli armadietti si è inoltre resa necessaria per ragioni disicurezza: infatti al corpo studentesco è stato severamente vietato introdurre zaini all’interno deisicurezza: infatti al corpo studentesco è stato severamente vietato introdurre zaini all interno deilaboratori e delle aule perché in caso di evacuazione essi potrebbero essere fonte di grave intralcio.L’ulteriore ampiamento dei lavori consiste nella costruzione di una nuova palestra nel cortile internoposteriore.

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CORTILE INTERNO POSTERIORE PIANO TERRA

Oggi (giugno 2007)- una aula verde- 1 aula da disegno- centro di documentazione

Ieri- biblioteca- segreteria- bar

Oggi- sala insegnanti- sala ricevimento genitori- magazzino

Ieri (Giugno 2005)- “capanni”(magazzino con tetto in

eternit) ce t o d docu e ta o e- biblioteca- palestra- 8 aule lezione (ancora in

costruzione)

ba- infermeria- 2 aule disegno- 2 aule moda- aula insegnanti

palestra

aga o- bagno x alunni/e- 2 segreterie- 2 laboratorio fisica- sala consumazione pasti

2 spazi ricreativi studenti

ete t)- spazio a cielo libero

SEMINTERRATO

- palestra- 9 aule lezione

- 2 spazi ricreativi studenti (armadietti)

- aula magna- aula ginnica- 2 laboratori

l i diOggi- aula diversamente abili (centro referente provinciale)-un laboratorio multimediale

Ieri- 7 aule lezione

tecnologia/disegno- due aule moda- laboratorio audiovisivo- laboratorio lingue- aula ritardi/alt. religione

-due laboratori di informatica-archivio

g- aula diversamente abili- centro di documentazione

PRIMO PIANO

Oggi- aula lezione - aule lezione- aula lezione

Ieri- aula Laboratorio linguistico- aule informatica/stanza progetti

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au a e o e- infermeria

p ogett- aula informatica - ripostiglio/magazzino

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Piantina del circondario

via Pievaioliolaavanti

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Nella nostra scuola l’assegnazione della maggior parte delle aule alla materia scolastica insegnata è avvenuta in base al numero

Analisi dell’aula tipo e proposte per il risparmio energetico

Nella nostra scuola l assegnazione della maggior parte delle aule alla materia scolastica insegnata è avvenuta in base al numerodegli Indirizzi ed al numero delle Classi. Esse sono state suddivise per grosse aree corrispondenti a ciascun Indirizzo e cioè: arealinguistica, biologica, scientifico-tecnologica, economo-dietista e stiliste di moda. Altre aule, invece, sono veri e proprilaboratori.Noi studenti, dell’Indirizzo Biologico utilizziamo, nella maggior parte dell’orario scolastico, molte di queste aule laboratoriod di i ifi i h i di ifi i l l i l i I l i idotate di strumenti specifici, che ci permettono di verificare sperimentalmente la teoria con la pratica. In conclusione, esistonodue diverse tipologie di spazi didattici che richiedono un diverso dispendio energetico.Dopo aver osservato con cura le due diverse tipologie abbiamo riportato, a seguire, l’analisi specifica dal punto di vistaenergetico di un laboratorio, descrivendo schematicamente il numero e la disposizione di prese e strumenti scientifici chenecessitano del consumo di energia. Abbiamo elaborato infine le possibili tecniche utilizzabili per realizzare e favorire un validog p prisparmio energetico.

LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA

PRESE: n 37 allacci elettrici (da due prese ciascuno) su bancone: 12 sulle pareti: 9 Totale: 21 prese doppie utilizzate su 37PRESE: n. 37 allacci elettrici (da due prese ciascuno) su bancone: 12 - sulle pareti: 9 - Totale: 21 prese doppie utilizzate su 37Prese a muro: 11 di cui utilizzate 8TERMOSIFONI: 2 grandiLUCI: 6 (L’aula è esposta verso l’esterno).

N l l b i ’è i di i i ’è l di Mi i 7 F i if i 2 T i 3Nel laboratorio c’è maggior consumo di energia in quanto c’è la presenza di: Microscopi: 7 - Frigoriferi: 2 - Termostati: 3 -Autoclave - Cappa a flusso laminare - Bilancia elettronica - Transilluminatore - Agitatore – Bagnomaria - Contacoloniedigitale: 2 - PompaLe tecniche di risparmio energetico che si possono utilizzare sono simili sia per lo spazio didattico che per il laboratorio:

Spengere le luci quando non servonoUtilizzare lampadine a risparmio energeticoSpengere e non lasciare in stand-by gli apparecchi elettroniciSe si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestreRidurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare l’ariaRidurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare l ariaInserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra muri esterni e termosifoni

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Fotovoltaico

Definizione e funzione del sistema fotovoltaicoIl sistema fotovoltaico è un’insieme di componenti che, uniti tra di loro, sono in grado di trasformaredirettamente ed istantaneamente l’energia solare in energia elettrica senza aver bisogno di combustibile,direttamente ed istantaneamente l energia solare in energia elettrica senza aver bisogno di combustibile,sfruttando alcuni materiali semiconduttori tra cui il silicio (Si) opportunamente trattati, che generanoelettricità.Esso è costituito da:•Generatore fotovoltaico, costituito da un’insieme di moduli formati da un’insieme di celle. Più moduliGeneratore fotovoltaico, costituito da un insieme di moduli formati da un insieme di celle. Più moduliformano un pannello (struttura ancorabile al suolo o all’edificio). Un’ insieme di pannelli costituiscono unastringa, il generatore fotovoltaico è costituito da un’insieme di stringhe.

•Sistema di condizionamento e di controllo della potenza, è costituito da un’inverter che trasforma daiS p ,moduli la corrente continua in corrente alternata; inoltre sono presenti un trasformatore, un sistema dirifasamento e di filtraggio che garantisce la qualità della potenza in uscita. L’energia elettrica prodotta non ècostante poiché il generatore fotovoltaico funziona solo in presenza di luce solare; perciò, se si vuole dare lacompleta autonomia all’utenza occorre o collegare gli impianti alla rete elettrica di distribuzione nazionale,p g g p ,oppure utilizzare il sistema di accumulo di energia elettrica che la rendano disponibile nelle ore disoleggiamento insufficiente.

•Accumulatore di energiag•Batteria•Struttura di sostegno

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Il solare termodinamico in relazione con il solare fotovoltaico

La trasformazione diretta dei raggi solari in energia elettrica avviene per mezzo dell’effetto fotovoltaico,attraverso l’utilizzo di celle solari in silicio sistemate genericamente sui tetti delle abitazioni. Le celle solari piùdiffuse sono di due tipi: a cristalli di silicio o a film sottile. Le celle a cristalli di silicio garantisconoun’efficienza doppia rispetto alle celle a film sottile ma sono molto più costoseun efficienza doppia rispetto alle celle a film sottile, ma sono molto più costose.L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico non viene utilizzata direttamente dall’abitazione su cuiesso viene posto, ma viene immessa nella rete elettrica locale, che prevede l’istallazione di un secondocontatore che conteggia solo l’energia prodotta dal pannello fotovoltaico.Il fotovoltaico ha avuto negli anni un enorme sviluppo soprattutto in Germania diventando questa nazioneIl fotovoltaico ha avuto negli anni un enorme sviluppo soprattutto in Germania, diventando questa nazioneleader di incentivi ai privati che vogliono installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto di casa. Oltre però alsistema fotovoltaico e solare termico esistono altre tecnologie dette “a concentrazione”, basate sulla catturadella luce solare con un sistema ottico che convoglia i raggi del sole su un pannello. I concentratori paraboliciusano specchi parabolici riflettenti a forma di disco concavo per focalizzare la luce su un sistema riceventeusano specchi parabolici riflettenti, a forma di disco concavo, per focalizzare la luce su un sistema riceventemontato nel fuoco del disco.Un’ulteriore applicazione particolare dei sistemi a concentrazione è stata sviluppata dal premio Nobel CarloRubbia, con un progetto di solare termodinamico ispirato a quanto successe a Siracusa nel 212° a.C. quandoArchimede utilizzò degli specchi per dirigere i raggi del sole in una rete di tubi in cui oggi viene fatta scorrereArchimede utilizzò degli specchi per dirigere i raggi del sole in una rete di tubi, in cui oggi viene fatta scorrereuna miscela di sali (60% di nitrato di sodio NaNO3 e 40% di nitrato di potassio KNO3) riscaldabile fino a550°C.Si tratta di una tecnologia che sarà matura fra una diecina di anni e potrà alimentare un’intera cittadina senzafar ricorso ad altro tipo di fonti energetichefar ricorso ad altro tipo di fonti energetiche.

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Esperienze in Umbria

SIRCI, un’azienda di Gubbio famosa per la produzione di curve e raccordi di pvc, ha da poco installato sultetto di uno dei suoi capannoni il più grande impianto fotovoltaico dell’Umbria con 1180 pannelli e unasuperficie di 3100 metri quadrati. Quello del gruppo eugubino è stato uno dei primi impianti italiani che haricevuto un contributo dal GRTN il gestore della rete e può contare su una produzione annua di 260milaricevuto un contributo dal GRTN, il gestore della rete, e può contare su una produzione annua di 260milaKWh con un risparmio di 26mila € l’anno.Gli ultimi dati giunti dal gestore servizi elettrici collocano la regione Umbria al primo posto in Italia per lamedia prodotta di KW per ogni impianto installato e al quarto assoluto per energia totale prodotta.Terni Research Energy Spa produce in Italia un totale di 1 07 MW di energia fotovoltaica nella fascia tra i 20Terni Research Energy Spa produce in Italia un totale di 1.07 MW di energia fotovoltaica, nella fascia tra i 20e i 50 KWP, attraverso i benefici del “conto energia” . Gli impianti di Terni rappresentano il 24.5% dellaproduzione nazionale con 263 MW di energia elettrica prodotta, trascinando il valore assoluto regionale dellamedia di produzione per impianto al primo posto (22.5KWP).Terni Research SpA è una società attiva nella produzione di energia sostenibile e della fonti alternative eTerni Research SpA è una società attiva nella produzione di energia sostenibile e della fonti alternative erinnovabili. Entro la fine del 2006 Terni Research Energy SpA avrà realizzato impianti fotovoltaiciautorizzati e annessi all’incentivo per complessivi 800 KWP, portando in esercizio un quantitativo compresotra i 600 e i 700 KWP totali e centrando l’obbiettivo previsto nel piano industriale 2006, con un fatturatosuperire ai 5 milioni €superire ai 5 milioni €.

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Svantaggi di un impianto fotovoltaico

1° questi impianti sono meno efficienti degli impianti connessi in rete,in quanto una volta portata la massimacarica,l’energia prodotta dal campo fotovoltaico viene perduta.2° l’impianto prevederà due contatori per registrare i consumi energetici dell’utente , prelevati dalla retenazionale e per registrare l’energia elettrica immessa in rete dall’impianto fotovoltaico privatonazionale , e per registrare l energia elettrica immessa in rete dall impianto fotovoltaico privato.

I pannelli solari termici possono essere istallati su:•Tetto inclinato: i moduli vengono montati sulla falda più soleggiata dell’edificio.Svantaggi: inclinazione e orientamento vincolati per cui la resa può non essere ottimaleSvantaggi: inclinazione e orientamento vincolati per cui la resa può non essere ottimale.•Tetto piano(terrazzo): i moduli devono essere montati su strutture portanti, vengono montati in filedistanziate.Svantaggi: rischio di effetti di ombreggiamento.•In facciata: i moduli possono essere montati su ampie superfici che non vengono sfruttate•In facciata: i moduli possono essere montati su ampie superfici che non vengono sfruttate.Svantaggi: effetto estetico non sempre accettabile, possibilità di ombreggiamenti da parte di altri edifici,orientamenti non ottimali.

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Visita alla centrale ENEL di BastardoIl giorno 06/03/2007 noi classi quarteIl giorno 06/03/2007, noi classi quartedell’Indirizzo Biologico dell’Istituto ITAS “G.Bruno” ci siamo recati alla centrale Enel acarbone di Bastardo, in provincia di Perugia.La visita ha avuto inizio con una breveintroduzione riguardante le caratteristichetecniche e la storia della centrale stessa.Attiva dal 1967, la centrale serve circa 200.000persone e, nel corso degli anni, ha subitodiverse trasformazioni: partita come centralepad olio combustibile è poi passata a centrale acarbone alla fine degli anni Ottanta.Successivamente abbiamo potuto visitare leprincipali strutture della centrale, quali ildeposito di carbone gli alternatori le torri dideposito di carbone, gli alternatori, le torri diraffreddamento, l’elettrofiltro per i fumi discarico e la sala di controllo.All’interno del perimetro della centrale sonoinoltre presenti diversi laboratori di analisihi i h li ichimica, che permettono un’accurata analisi

degli oli delle macchine, delle acque utilizzatenel ciclo di trasformazione del carbone e delleemissioni della centrale.Attraverso indagini spettrofotometriche eg pgascromatografiche, condotte construmentazione computerizzata, vengonocontrollate le quantità delle sostanzesottoposte ai limiti di legge.

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Serena Bacioccola Elisa AmmitiChiara Alfonsi Credits4A Biologico 4B Biologico 4C Biologico Serena Bacioccola Mohamed Barrow AbukarGiorgia BizzarriRodolfo Cecchetti Giulia CecchiniLaura Ceccuzzi

Elisa AmmitiMartina BaioccoFrancesco BelliniMichele BiettaMelania CivicchioniEdith Encanacion Coloma

Chiara AlfonsiNeda BabazedehBacherini GiuliaCasciari MartinaLucia ErcolanelliAmerigo Grieco

Credits

Laura CeccuzziLivio ConticelliGessica CorapiEster Di SilverioDavide Gioè

Edith Encanacion ColomaArianna DolciamiMarika FerraldeschiAlessia GalmacciJessica Giansanti

h ll

Amerigo GriecoStefano LucianiMattia MaggiulliAlessandro MangiliSilvia Mezzasoma

lTommaso LestiDeborah MattioliLucia MediciMarina MorettiFrancesco Palomba

Chiara MarcellanoLessio MenichettiSimone OttaviValentina PacelliGiulia Pellegrini

Letizia PompiliAndrea RicciMaria Maddalena RondoniLetizia Sylla Sirà

Francesco PapaliniFederica PieriniLinda PierottiGaia TegliucciCristina Toccaceli

gViola PresciuttiSimona Vento

Cristina ToccaceliViola Vitalesta

Tutor: Stefania NarcisoDirigente scolastico: Alberto Stellage te sco ast co SGruppo di lavoro “Biomasse” seguito da: Jumara Ricciarello, Mirella TintilliniGruppo di lavoro “Clima” seguito da: Daniela Caravaggi, Filomena Ferrigno, Antonello PennaGruppo di lavoro “Eolico” seguito da: Stefania Narciso, Giovanni TassiGruppo di lavoro “Fotovoltaico” seguito da: Loredana Presciutti, Giuseppe RossiGruppo di lavoro “Idrogeno” seguito da: Simona Gallizioli Patrizia PicciniGruppo di lavoro Idrogeno seguito da: Simona Gallizioli, Patrizia PicciniGruppo di lavoro “Scuola” seguito da: Piergiovanni RossiProgetto grafico: Rossana Baglioni home