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Messaggio 7075 1° aprile 2015 TERRITORIO Richiesta di un credito quadro d’investimento di CHF 3'100'000.- per il periodo 2015-2019, destinato al finanziamento delle analisi di fattibilità e degli studi necessari per consolidare nel Piano direttore e nella pianificazione locale (PUC) i centri logistici d’importanza cantonale così come le discariche per materiali inerti Signor Presidente, signore e signori deputati, con il presente messaggio vi sottoponiamo, per esame e approvazione, il disegno di decreto legislativo concernente lo stanziamento, per il periodo 2015-2019, di un credito quadro d’investimento di CHF 3'100'000.- destinato al finanziamento dell’attuazione della politica cantonale degli inerti e dei rifiuti edili minerali definita a Piano direttore (PD) nella Scheda V6 “Approvvigionamento in materiali inerti” e nella Scheda V7 “Discariche” che consolidano, di fatto, il Piano cantonale di gestione dei rifiuti (PGR), in particolare il Capitolo C “Rifiuti edili”. Il credito permetterà in particolare di finanziare: 1. Analisi di fattibilità, valutazioni ambientali e studi pianificatori necessari al consolidamento a livello di Piano Direttore (Dato acquisito) dei centri logistici d’importanza cantonale per la gestione dei materiali inerti di origine primaria e secondaria delle future discariche per materiali inerti definiti nel cap. C del PGR e nelle schede V6 e V7 come Informazione preliminare o Risultato intermedio. 1

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Messaggio

7075 1° aprile 2015 TERRITORIO

Richiesta di un credito quadro d’investimento di CHF 3'100'000.- per il periodo 2015-2019, destinato al finanziamento delle analisi di fattibilità e degli studi necessari per consolidare nel Piano direttore e nella pianificazione locale (PUC) i centri logistici d’importanza cantonale così come le discariche per materiali inerti

Signor Presidente,signore e signori deputati,

con il presente messaggio vi sottoponiamo, per esame e approvazione, il disegno di decreto legislativo concernente lo stanziamento, per il periodo 2015-2019, di un credito quadro d’investimento di CHF 3'100'000.- destinato al finanziamento dell’attuazione della politica cantonale degli inerti e dei rifiuti edili minerali definita a Piano direttore (PD) nella Scheda V6 “Approvvigionamento in materiali inerti” e nella Scheda V7 “Discariche” che consolidano, di fatto, il Piano cantonale di gestione dei rifiuti (PGR), in particolare il Capitolo C “Rifiuti edili”.

Il credito permetterà in particolare di finanziare:

1. Analisi di fattibilità, valutazioni ambientali e studi pianificatori necessari al consolidamento a livello di Piano Direttore (Dato acquisito) dei centri logistici d’importanza cantonale per la gestione dei materiali inerti di

origine primaria e secondaria delle future discariche per materiali inertidefiniti nel cap. C del PGR e nelle schede V6 e V7 come Informazione preliminare o Risultato intermedio.

2. Progetti, analisi ambientali e studi pianificatori necessari al consolidamento a livello di pianificazione locale (Piani di utilizzazione cantonale - PUC) dei centri logistici di interesse cantonale per il trattamento dei materiali inerti di

origine primaria e secondaria delle future discariche per materiali inertidefiniti nel cap. C del PGR e nelle Schede V6 e V7 come Dato acquisito.

L’investimento previsto potrà essere integralmente recuperato: grazie alla tassa che il Cantone incassa per ogni metro cubo di materiale depositato

definitivamente nelle discariche per materiali inerti (art. 11 ROTR1); con il ribaltamento dei costi nella tariffa di deposito per quelle discariche che

entreranno effettivamente in esercizio.

1 Regolamento cantonale di applicazione dell’Ordinanza federale tecnica sui rifiuti (ROTR)

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1 INTRODUZIONELa richiesta dei crediti per far fronte alle sopraelencate stringenti necessità si è resa indispensabile a fronte di una situazione che si sta rivelando sempre più delicata per quanto riguarda la gestione dei rifiuti edili. Situazione divenuta ancor più critica a seguito del drastico aumento dei rifiuti edili prodotti a partire dal 2006. Il Sottoceneri, in particolare, sarà presto confrontato con una vera emergenza per quanto concerne i volumi di deposito. Infatti la discarica per materiali inerti, denominata Petasio e situata nei Comuni di Mezzovico-Vira e Monteceneri, chiuderà con ogni probabilità a fine 2015, mentre quella di Cadro, riaperta nel mese di luglio del 2014, dispone una volumetria limitata (ca. 100'000 m3). L’intensa attività nell’edilizia e nel genio civile degli ultimi anni, propiziata sia da fattori congiunturali favorevoli, sia da importanti progetti infrastrutturali legati alla mobilità (AlpTransit, PTL, FMV, ecc.), ha avuto indubbiamente degli effetti positivi per l’intera economia del Cantone ma ha pure contribuito al notevole aumento dei rifiuti edili, in particolare quelli di origine minerale (materiale di scavo e da demolizione). Questi, rileviamo, sono attualmente riciclati nella misura di più del 50%, facendo capo a strutture private gestiste da imprese di smaltimento dei rifiuti e ditte di costruzione e di scavo, mentre la parte rimanente viene depositata nelle discariche pubbliche per materiali inerti, pianificate e controllate dal Cantone, ma gestite da imprese private, in conformità a quanto previsto dall’Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR).

Quanto detto rientra, in generale, nell’ambito della politica degli inerti, definita nella scheda di Piano direttore V6 “Approvvigionamento in materiali inerti”, e, in particolare, nella politica di gestione delle risorse e dei rifiuti definita nel PGR, consolidata pianificatoriamente, per quanto riguarda le discariche, nella Scheda V7 “Discariche”. Si tratta, da una parte, di garantire un approvvigionamento di inerti primari, sfruttando in maniera sostenibile le limitate risorse indigene (principalmente corsi d’acqua) e garantendo nel contempo una maggiore indipendenza dall’estero. Dall’altra, occorre promuovere uno smaltimento dei rifiuti edili (materiale di scavo e da demolizione) razionale, duraturo e sostenibile dal profilo ambientale e economico.

Rendiamo attenti che con il termine smaltimento si intende, come definito dalla legge federale sulla protezione dell’ambiente (LPAmb), il trasporto, il trattamento fisico, il riciclaggio e il deposito definitivo di un determinato rifiuto. Pertanto, nell’ottica di un uso sostenibile delle risorse naturali, occorre focalizzarsi prioritariamente sul riutilizzo e il riciclaggio attraverso centri logistici d’importanza cantonale complementari a centri di portata regionale e locale ed altre misure accompagnatorie con l’obiettivo di portare il tasso di riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti edili al di sopra del 70% (Scheda V6 “Approvvigionamento in materiali inerti”). Ritenuti i tempi per il raggiungimento di tale obiettivo e che - in ogni caso - non sarà mai possibile raggiungere un tasso di riciclaggio del 100%, occorre procedere con la pianificazione di ubicazioni per il deposito definitivo di rifiuti edili minerali non riciclabili, paesaggisticamente integrate e ambientalmente ineccepibili (Scheda V7).Tuttavia, la pianificazione sia di centri logistici per la gestione degli inerti, sia di discariche, sta incontrando sempre più difficoltà per quanto riguarda l’accettazione da parte dei Comuni e delle popolazioni locali, che temono le possibili ricadute negative e gli effetti molesti (traffico, polvere e rumori).

Al fine di mitigare questi timori è emersa chiaramente l’esigenza di disporre già a livello pianificatorio (PGR, PD) degli studi di fattibilità, valutazioni ambientali e progetti di massima che illustrino con un buon grado di approfondimento i progetti che si intendono pianificare e i loro effetti sul territorio e l’ambiente. Ciò risulta inevitabile in un contesto

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territoriale sempre più urbanizzato dove funzioni di diversa natura (residenza, svago, lavoro, produzione) si ritrovano sempre più spesso l’una in prossimità dell’altra, con la conseguente accresciuta necessità di informazione alle popolazioni locali, di raccolta di dati per la ponderazione degli interessi e di coordinamento fra più attori, procedure e funzioni.

Si rileva inoltre che anche a livello di pianificazione locale (PUC o varianti di Piano regolatore) le richieste sono ancora più accresciute, rispetto alla pianificazione direttrice, in particolare per gli aspetti ambientali. Infatti i centri logistici e molte delle discariche sono soggette all’esame dell’impatto sull’ambiente (EIA) da effettuare già nell’ambito della procedura pianificatoria.

Per quanto riguarda le discariche di maggiori dimensioni, il Cantone vuole inoltre farsi parte attiva, assumendosi la responsabilità e l’onere sia della pianificazione (PUC), sia della progettazione nella successiva fase edilizia. In questo modo, in quanto committente ed eventuale proprietario dei terreni, il Cantone avrà sicuramente un maggiore controllo sul privato al quale, tramite concorso pubblico, potrà essere affidato il compito di gestire la discarica. Modalità d’azione già adottata per la discarica di Magadino-Quartino e in futuro per la discarica di Stabio (Tappa 3), che ha pure il vantaggio di accelerare le procedure a fronte di Comuni sempre più reticenti a modificare i propri piani regolatori per permettere l’insediamento di questi impianti e che ben volentieri demandano tale onere al Cantone.

Da queste considerazioni nasce l’esigenza di disporre dei necessari finanziamenti per poter portare a compimento una politica degli inerti integrata con una gestione delle risorse razionale, promuovendo uno smaltimento dei rifiuti edili (riutilizzo, riciclaggio e deposito) sostenibile dal profilo ambientale.

Il presente Messaggio propone dunque lo stanziamento, per il periodo 2015-2019, di un credito quadro d’investimento per permettere al Cantone di assumere un ruolo attivo e di responsabilità nella pianificazione e realizzazione di centri logistici integrati per il deposito e il trattamento degli inerti di origine primaria (sabbia e ghiaia) e secondaria (rifiuti edili minerali come ad esempio materiale di scavo e da demolizione) e di nuove discariche per materiali inerti.

2 LA SITUAZIONE DEGLI INERTI E DEI RIFIUTI EDILI IN TICINO2.1 Copertura del fabbisogno di inerti dell’edilizia cantonaleLa situazione delle necessità dell’edilizia cantonale in relazione agli inerti riferita all’anno 20082 è illustrata nella Figura 1.

Figura 1 – Copertura del fabbisogno di inerti in Ticino e smaltimento degli esuberi nel 2008

2 Modificato da: Rifiuti edili, Concetto cantonale di riciclaggio, Rapporto di base, Pagani + Lanfranchi SA, 07.04.2010. In questo documento l’anno di riferimento 2008 è basato sulla media 2007-2008.

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Il fabbisogno cantonale nel 2008 era di ca. 2.5 mio di tonnellate, la cui copertura era garantita per ca. il 50% da inerti primari importati (1,2 mio t/a dall’Italia e da oltralpe), il 10% da inerti indigeni (0.3 mio t/a) e per il 40% da inerti secondari (1 mio t di materiale riciclato, di cui 0.46 materiale di scavo, 0.34 detriti di cava e 0.2 materiale di demolizione).

Il tasso di riciclaggio complessivo era pari al 48% per rapporto a un quantitativo di inerti in esubero (rifiuti) di 2.1 mio t/a (cioè il totale dedotto il quantitativo esportato).Si rileva che nel 2008 il quantitativo esportato era relativamente elevato. Negli anni successivi questa possibilità è venuta a mancare a seguito di un divieto imposto dalla Provincia di Varese a partire dal 20.11.2012. Il quantitativo di materiale esportato in Italia è da considerarsi riciclato: esso è infatti utilizzato per la sistemazione di cave o riciclato nell’edilizia. Pertanto se si considera anche l’esportazione, il tasso di riciclaggio passa al 52%.

Figura 2 – Produzione di rifiuti edili (in m3 sciolti) e tasso di riciclaggio 2007-2014

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Edilizia cantonale 2008

Fabbisogno inerti 2.5 mio t

Esuberi2.3 mio t

Discariche1.1 mio t

Inerti secondari(scavo 46%, detriti cava 34%, demolizioni 20%)

1.0 mio t

Inerti primari(indigeni + import)

1.5 mio t

RiciclaggioRispetto agli esuberi:48% senza export52% con export

Export mat. scavo0.2 mio t

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Nel 2008, in discarica sono stati depositati 1.1 mio t, pari a ca. 720'000 m3. La produzione di esuberi durante il periodo 2007-2014 ha oscillato tra 1.9 e 2.3 mio di tonnellate3, attestandosi mediamente a 2.08 mio tonnellate, pari a ca. 1.38 mio di m3. In discarica sono stati depositati mediamente ca. 630'000 m3, con un tasso di riciclaggio compreso fra il 48 e 63% (media del 54%, v. Figura 2).

2.2 Produzione e smaltimento dei rifiuti edili minerali a livello cantonaleA livello cantonale il volume totale dei rifiuti edili minerali (in seguito rifiuti edili) è stato caratterizzato da una costante ma limitata crescita fino al 2005. Dal 2006 si è assistito ad un netto incremento dei rifiuti edili depositati nelle discariche per materiali inerti (vedi Figura 3). Le cause sono da ricercare nell’incremento generale dell’attività edile e del genio civile, nei grandi cantieri infrastrutturali (ATG e PTL) e nella tipologia delle costruzioni (con un aumento delle parti sotterranee soprattutto nelle aree urbane) e delle aree ancora edificabili poste sempre più in zone collinari (con conseguente necessità di maggiori scavi). Sebbene negli ultimi anni non si siano più registrati i valori del 2006, il volume complessivo dei rifiuti edili rimane nettamente al di sopra del periodo antecedente, che era servito da base per la pianificazione delle discariche a livello cantonale (vedi modifica cap. C PGR del gennaio 2006).

La pianificazione di nuove discariche deve dunque considerare una situazione diversa: da una parte tenere presente l’andamento della produzione degli ultimi 7 anni, con un volume di riferimento di rifiuti edili da smaltire in discarica per materiali inerti di 600-650'000 m3/a. D’altra parte occorre poter adeguare la pianificazione (considerando un volume minore di riferimento) in funzione dell’incisività dei provvedimenti che potranno essere attuati per incentivare il riciclaggio (compreso l’esportazione in Italia) e di eventuali cambiamenti congiunturali dell’attività edile4.Figura 3 - Rifiuti edili depositati nelle discariche per materiali inerti in Ticino dal 2001 al 2014

3 Censimento dei rifiuti 2013 e precedenti (www.ti.ch/rifiuti) 4 L’indagine congiunturale sulle costruzioni pubblicata sul Notiziario statistico 2014-06 indica che il settore, pur rimanendo robusto e con importanti riserve di lavoro, manifesta un calo dell’attività soprattutto nell’edilizia principale (genio civile ed edilizia), lasciando spazio ad una certa preoccupazione in relazione al calo degli ordinativi, dell’attività e alle possibili ripercussioni negative sui livelli d’impiego.

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2.2.1 Le differenze fra Sopra- e Sottoceneri

Il Sopraceneri contribuisce nella misura del 30% ca. al totale di rifiuti edili depositati nelle discariche per materiali inerti. Il fabbisogno di riferimento nel Sopraceneri in volume di deposito in discarica è pari a ca. 200'000 m3/a, così suddivisi: 50% materiale di scavo 50% materiale di demolizione.

Il Sottoceneri contribuisce invece nella misura del 70% ca. al totale di rifiuti edili depositati nelle discariche per materiali inerti. Il fabbisogno di riferimento nel Sottoceneri in volume di deposito in discarica è pari a ca. 400'000 m3/a, così suddivisi: 80% materiale di scavo 20% materiale di demolizione.

A differenza del Sopraceneri, la percentuale del materiale di scavo nel Sottoceneri è nettamente maggiore (vedi Figura 4) in quanto le caratteristiche del materiale di scavo del Sottoceneri (argille, limo) sono generalmente scadenti dal profilo geotecnico e dunque il tasso di riciclaggio è basso.

Figura 4 - Confronto rifiuti edili depositati in discarica nel Sopraceneri (a sin.) e nel Sottoceneri (a destra) dal 2001 al 2014.

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2.3 Il problema dello smaltimento del materiale di scavoLo smaltimento del materiale di scavo, che costituisce di gran lunga il maggiore flusso di rifiuti a livello Svizzero, rappresenta oggigiorno un problema sempre più acuto, non solo in Ticino ma anche nel resto della Svizzera, dove si stima una produzione annua pari a 40 mio m3, ossia un volume equivalente a circa 15 piramidi di Cheope (Fonte: UFAM). I motivi sono i seguenti.

2.3.1 Quantitativi in aumento

Negli ultimi anni, a causa delle limitate superfici a disposizione e dell’elevato costo dei terreni, si è assistito a un aumento delle costruzioni sotterranee per autorimesse e piani interrati. Inoltre le aree ancora edificabili si situano sempre più su declivi, il che presuppone un maggiore scavo sia per l’edificio in sé che per l’accessibilità ai fondi. Anche i grandi progetti infrastrutturali con gallerie e tratte interrate hanno comportato in generale un aumento del materiale di scavo prodotto. Pure i fenomeni naturali quali frane e smottamenti (anch’essi in aumento) comportano spesso la necessità di smaltire importanti quantitativi di materiale. I grandi quantitativi di materiale di scavo stanno diventando un problema anche nel resto della Svizzera, dove i progetti di ripristino di cave di sabbia e ghiaia non sono più sufficienti ad accogliere tutto il materiale prodotto.

2.3.2 Scarsa qualità geotecnica

Spesso, in particolare nel Sottoceneri, il materiale di scavo presenta qualità geotecniche molto scadenti (limi, argille) che ne precludono un riciclaggio quale misto granulare o quale aggregato per calcestruzzo. La qualità è a volte talmente scarsa da creare problemi di messa in opera anche nelle discariche. Per questo tipo di materiale un incremento del tasso di riciclaggio non è possibile.

2.3.3 Assenza di luoghi d’estrazione da ricoltivare

Il Ticino, a differenza dell’Altipiano Svizzero e delle Province del Nord Italia, non dispone di giacimenti di inerti in materiale sciolto (cave di sabbia e ghiaia), da cui attingere per i fabbisogni della costruzione e dove depositare il materiale di scavo in esubero in modo tale da ricostituire la geomorfologia iniziale. Le cave di granito non possono essere considerate come semplice soluzione al problema. Da una parte infatti, il Cantone intende sostenere l’attività estrattiva e lavorativa della pietra, evitando laddove possibile la chiusura o il riempimento delle cave (v. scheda V8 Cave del Piano direttore). Dall’altra le cave ticinesi, situate lungo i versanti, si prestano solo parzialmente al riempimento con

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materiale di scavo, al contrario delle cave in materiale sciolto, generalmente ubicate su terreni pianeggianti o collinari.

2.4 La situazione delle discariche per materiali inertiLe discariche attualmente in esercizio sono raffigurate nella Figura 5. Le discariche di Cevio e Giornico dispongono di volumetrie residue molto contenute (4'000 risp. 5'000 m3) e limitate alle sole esigenze dei rispettivi Comuni. La discarica di Bedretto infine, dispone di una volumetria limitata a ca. 10'000 m3 e una durata massima vincolata a fine 2015 (Ordine Dipartimentale per il ripristino paesaggistico della discarica).

Figura 5 - Discariche per materiali inerti in esercizio, stato fine 2014.

La situazione relativa alle volumetrie residue a fine 2014 delle suddette discariche è rappresentata nella tabella seguente, e mostra come nel Sottoceneri l’autonomia di smaltimento sia garantita soltanto fino alla fine del 2015, mentre nel Sopraceneri si dispone di un’autonomia lievemente maggiore, sebbene ai ritmi attuali la discarica di Magadino-Quartino sarà ultimata già entro fine 2015. Il Cantone si trova quindi in una situazione molto critica, in particolare nel Sottoceneri.

Tabella 1 - Elenco discariche in esercizio (stato fine 2014, m3 compatti)

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Comune/i (denominazione) Apertura Volumetria[m3]

Volume residuo a fine 2014 [m3]

Bellinzonese e Tre ValliBedretto (Ronco) 1995 200’000 10’000Blenio (Torre) 2009 130’000 110’000Gnosca (Spineda) 2006 1’600’000 385’000Giornico (Rivöi) 1996 55’000 5’000

LocarneseCevio (Rovana) 1997 60’000 4’000Gambarogno (Magadino) 2013 375’000 115’000

LuganeseMonteceneri-Mezzovico (Petasio) 2003 2’600’000 200’000

Lugano Cadro (Camparano) 2014 100’000 85’000

Mendrisiotto- - - -

TOTALE 5’120’000 914’000

A partire da inizio 2014 l’attività edile e del genio civile ha subito un rallentamento in tutto il Ticino, con un conseguente minor apporto di materiali minerali non riciclabili (sia scavo che demolizione) in quasi tutte le discariche del Cantone ed un prolungamento della durata d’esercizio di queste ultime.Nel caso della discarica di Petasio, la cui chiusura era prevista già nel corso del 2014 il minor apporto di materiale ne consentirà invece l’utilizzo indicativamente fino al termine del corrente anno.

Accanto a quanto appena indicato, a partire dal mese di maggio del 2014 è disponibile presso il deposito ATG di Sigirino una volumetria di almeno 170’000 m3 per l’apporto di solo materiale di scavo non inquinato proveniente da utenti terzi. Con l’avvicinarsi della conclusione dei lavori è molto probabile che la volumetria disponibile possa essere anche maggiore (ca. 500'000 m3), tuttavia la disponibilità rimane limitata nel tempo (fine 2017) poiché legata alle tempistiche del cantiere ATG.A breve termine nel Sottoceneri è prevista l’apertura delle seguenti nuove discariche, le quali dovrebbero garantire la continuità di smaltimento dei rifiuti edili non riciclabili prodotti nella regione, senza necessità di far capo al Sopraceneri: Monteggio, 500'000 m3, in esercizio a fine 2015 / inizio 2016 Stabio, 800'000 m3, in esercizio dal 2017.

Nel Mendrisiotto sta nel frattempo prendendo piede l’esportazione di materiale di scavo in Italia, la quale rappresenta un’alternativa interessante anche dal profilo finanziario per rapporto al deposito nelle due discariche per materiali inerti attive nel luganese (Mezzovico-Vira – Monteceneri e Cadro). Attualmente 3 piattaforme e 1 cantiere ubicati nel Mendrisiotto sono in possesso di un’autorizzazione per l’esportazione di materiale di scavo non inquinato destinato alla riqualifica di ex cave di sabbia e ghiaia. Alcune altre ditte stanno avviando i passi necessari per ottenere a loro volta l’autorizzazione. Nel corso del 2013 sono stati esportati in Italia ca. 30'000 m 3 di materiale di scavo non inquinato mentre nel 2014 il quantitativo è salito a ca. 100'000 m 3 , grazie in particolare all’esportazione del materiale prodotto sul cantiere della ferrovia Mendrisio-Varese.

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3 LA POLITICA CANTONALE DEGLI INERTILa Legge federale sulla protezione dell'ambiente (LPAmb, art. 31) e l'Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR, art. 17), affidano il compito ai Cantoni di determinare il fabbisogno di impianti per il trattamento dei rifiuti, deciderne le ubicazioni, trascriverle nei piani direttori e provvedere alla delimitazione delle necessarie zone d'utilizzazione a livello locale. L’Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR) assegna inoltre ai Cantoni la competenza di esigere l’obbligo di riciclaggio dei rifiuti laddove possibile tecnicamente e sostenibile sotto il profilo economico (art. 12 cpv. 3 lett. a). Essa impone inoltre ai Cantoni l’onere di pianificare il fabbisogno da adibire a discarica per i prossimi 20 anni (art. 16 cpv. 2 lett. e).

A livello cantonale, i principali strumenti per l’attuazione di questa politica sono il Piano di gestione dei rifiuti (PGR, cap. C Rifiuti edili) e il Piano direttore (PD, schede V6 e V7).

Ritenuta la situazione critica, in particolare per quanto riguarda i volumi di deposito nel Sottoceneri, e al fine di promuovere un utilizzo delle risorse ottimale e il più possibile in linea con le prescrizioni ambientali, il Consiglio di Stato ha provveduto ad attuare una politica degli inerti integrata, focalizzando la propria azione su 3 punti: il riutilizzo e il riciclaggio degli inerti secondari (rifiuti edili minerali) e la valorizzazione

degli inerti primari indigeni; la promozione dell’esportazione in Italia del materiale di scavo; la pianificazione e realizzazione di nuove discariche per materiali inerti.

In quest’ottica, nel corso degli ultimi tre anni lo scrivente Consiglio ha dunque provveduto ad allestire e consolidare la scheda di Piano direttore V6 “Approvvigionamento in materiali inerti”, ad aggiornare più volte il PGR, il documento di riferimento che definisce la politica di gestione dei rifiuti edili minerali e, conseguentemente, ad aggiornare e consolidare la scheda V7 “Discariche”.

3.1 Riciclaggio inerti secondari e valorizzazione inerti primari indigeni3.1.1 Riutilizzo e riciclaggio: indirizzi e obiettivi

Il principio del riutilizzo e riciclaggio è di fondamentale importanza nell’ottica di una gestione sostenibile del settore dei rifiuti edili minerali nel perseguimento dello scopo ultimo di un uso razionale delle risorse e per evitare un uso irrazionale dei volumi di deposito. Quest’ultimi devono essere sfruttati unicamente per accogliere materiali non più riciclabili. A tal fine il DT ha allestito e posto in consultazione nel 2012 la Scheda PD V6 Approvvigionamento in materiali inerti, che il Consiglio di Stato ha adottato il 28.05.2014 (vedi cap. 3.1.2 e 4.1).

Per consentire un riciclaggio adeguato dei materiali inerti bisogna però che lo stesso sia organizzato tramite impianti di lavorazione degli inerti. È infatti necessario che il materiale riciclato (inerte secondario) sia miscelato con materiale pregiato (inerte primario) in modo da ottenere degli aggregati di qualità tali da poter essere utilizzati al meglio nell’edilizia. Risulta perciò importante promuovere e predisporre una rete integrata di centri logistici di vario livello che possano trattare sia inerti primari sia inerti secondari. Per favorire il riutilizzo del materiale di scavo, occorre avere a disposizione delle aree di deposito temporaneo in quanto l’offerta di materiale di scavo è normalmente sfasata rispetto alla richiesta.Si rende attenti che allo scopo è stato predisposto uno specifico portale Internet (www.ti.ch/boma), che costituisce di fatto una borsa dei materiali volta a favorirne lo scambio.

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Come evidenziato anche durante l’incontro informativo sul riciclaggio dei materiali inerti5

organizzato dal DT in data 23 ottobre 2014, la filiera del riciclaggio non può limitarsi alla produzione di inerti riciclati ma deve essere accompagnata da misure atte a promuovere l’impiego e dunque lo smercio di questi materiali, che altrimenti finirebbero per accumularsi all’interno dei centri logistici. In questo senso risulta indispensabile un ruolo attivo del Cantone e degli Enti pubblici in generale al fine di favorire o imporre l’utilizzo di inerti d’origine secondaria nei lavori pubblici (condizioni e prescrizioni d’appalto). Un primo passo concreto è stato compiuto dalla Divisione delle costruzioni del Dipartimento del territorio a partire dal 1. febbraio 2011 inserendo negli appalti pubblici stradali un apposito criterio di aggiudicazione (Contributo ambientale, peso 5%) che premia le ditte in grado di riciclare il materiale di scavo dei cantieri pubblici stradali.

Occorre però che anche le condizioni quadro economiche e ambientali siano adeguate per incentivare ancor più il riutilizzo e il riciclaggio. Proprio per questo, il CdS licenzierà un Messaggio 6 che espliciterà le necessarie basi legali attraverso una modifica della Legge di applicazione della legge federale sulla protezione dell’ambiente (LALPAmb). I punti principali della proposta di modifica legislativa sono:

Introdurre l’obbligo di richiedere un’autorizzazione cantonale per l’attività di smaltimento di qualsiasi tipo di rifiuti. In pratica tutti gli smaltitori di rifiuti, siano essi riciclatori o gestori di discariche (ma questo vale anche per altri tipi di rifiuti come gli scarti vegetali), dovranno essere in possesso di un’autorizzazione cantonale. Un detentore di rifiuti potrà smaltire i propri rifiuti solo presso uno smaltitore autorizzato. In questo senso un gestore di discarica sarà autorizzato unicamente a smaltire inerti non riciclabili: si introduce così indirettamente l’obbligo di conferire ad un riciclatore i materiali inerti riciclabili prima del deposito in discarica.

Conferire una base legale sicura per tasse sul deposito in discarica per materiali inerti che permettano di finanziare gli studi che si vogliono eseguire grazie al credito richiesto con il presente messaggio, di incentivare il riciclaggio, disincentivare l’apporto di materiale in discarica aumentando l’attrattiva per l’esportazione in Italia e di migliorare il controllo sull’esercizio delle discariche.

L’obiettivo a medio termine è di aumentare il tasso di riciclaggio dal 54% (media 2007-2014) al 70%.

3.1.2 La scheda di Piano direttore V6 “Approvvigionamento in materiali inerti”

La scheda V6 definisce la politica cantonale di approvvigionamento degli inerti, che prevede un approvvigionamento sostenibile degli stessi commisurato al fabbisogno secondo il seguente ordine di priorità: inerti indigeni d’origine secondaria (riutilizzo e riciclaggio); inerti indigeni d’origine primaria straordinaria (prelievo da camere di ritenzione e corsi

d’acqua); inerti indigeni d’origine primaria rinnovabili e inerti esterni rinnovabili e non; inerti indigeni d’origine primaria non rinnovabili (cave e giacimenti).La scheda V6 prevede in particolare la pianificazione di 4 centri logistici d’importanza cantonale (detti centri A) per la gestione integrata dei materiali inerti, collegati fra loro tramite un sistema di trasporti razionale, e complementari a centri di portata regionale e locale (Figura 6).5 Una miniera di risorse - Giornata cantonale sul riciclaggio dei materiali inerti, Trevano, 23 ottobre 2014.6 Attualmente in elaborazione.

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Figura 6 – Centri logistici per la gestione dei materiali inerti di origine primaria e secondaria (Fonte: 7)

Essi sono ubicati a Castione, Cadenazzo, Sigirino e nel Mendrisiotto (ubicazione non ancora definita).

I centri logistici d’importanza cantonale (v. Figura 7) dovrebbero poter disporre idealmente di una superficie di circa 70'000 m2 (in particolare se comprensivi di depositi temporanei) e sono caratterizzati dalle seguenti componenti: depositi per materiali grezzi e lavorati, depositi da import/export, impianto di produzione aggregati per calcestruzzo e misti granulari, impianto di riciclaggio comprendente la cernita dei materiali, il frantoio, il lavaggio e la vagliatura, centrale per la produzione di calcestruzzo ed eventualmente anche per le miscele bituminose.

Figura 7 – Schema progettuale di un centro logistico d’importanza cantonale (Fonte: Error: Reference source not found)

7 Fonte: Scheda PD V6 Approvvigionamento in materiali inerti, Rapporto esplicativo, aprile 2012

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3.1.3 Scenario di copertura del fabbisogno di inerti al 2025

La Figura 8 delinea il possibile scenario-obiettivo di copertura del fabbisogno. L’aumento del tasso di riciclaggio permette, oltre ad una riduzione degli apporti in discarica e alla valorizzazione delle limitate risorse di inerti primari indigeni, una minore dipendenza dell’importazione (soprattutto dall’Italia).

Da rilevare pure l’obiettivo di riportare l’esportazione in Italia ai livelli del 2008, cioè ca. 200'000 t/a (ca. 130'000 m3/a). In effetti il centro logistico previsto nel Mendrisiotto, unitamente alle piattaforme per l’esportazione già in esercizio o di prossima apertura, potrebbe fungere da piattaforma per l’importazione di inerti primari e l’esportazione del materiale di scavo non riciclabile.

Al 2025 si potrebbe ridurre il deposito in discarica a ca. 400'000 m3/a (0.6 mio t/a) aumentando il tasso di riciclaggio fino al 70% ca.

Figura 8 – Possibile scenario di copertura del fabbisogno di inerti in Ticino al 2025 (Fonte: 8)8 Modificato da: Rifiuti edili, Concetto cantonale di riciclaggio, Rapporto di base, 07.04.2010

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3.2 Esportazione in ItaliaL’esportazione in Italia è sicuramente una soluzione che va perseguita a fondo, in quanto integrativa e complementare rispetto agli altri indirizzi della strategia cantonale. L’esportazione di materiale di scavo non inquinato in un paese confinante è una via di smaltimento sostenuta dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), contemplata dall’Ordinanza federale sul traffico dei rifiuti (OTRif, art. 17) e già praticata da diversi Cantoni di frontiera (Ginevra, Basilea Città, Zurigo, Turgovia e San Gallo).

Grazie all’esportazione di parte del materiale di scavo non inquinato si ritiene possibile coniugare tre obiettivi:

diminuire il deposito in discarica in Ticino, permettere il riutilizzo di questo materiale per il ripristino di cave dismesse nella

regione di confine delle province di Varese e Como; razionalizzare i trasporti da e verso l’Italia utilizzando gli stessi veicoli per esportare

materiale di scavo e importare inerti pregiati.

L’esportazione avviene per il tramite di iniziative private. Attualmente sono già attive tre piattaforme che centralizzano materiale proveniente da diversi cantieri, lo selezionano e lo esportano presso cave oltre confine. Sono poi state rilasciate due autorizzazioni d’esportazione legate a due grandi cantieri. Altre piattaforme e/o grandi cantieri stanno avviando le procedure per l’ottenimento dell’autorizzazione all’esportazione, la cui competenza è passata a partire dal mese di maggio del 2014 dall’UFAM al Cantone così da accelerare le procedure rispetto alla prassi precedente che vedeva quale autorità competente l’Ufficio federale dell’ambiente. Da informazioni raccolte presso la Regione Lombardia, le disponibilità annue presso le cave e gli impianti di recupero autorizzati si aggirano attorno a 1.3 mio t/a (ca. 850'000 m3/a), dunque largamente superiori ai fabbisogni di smaltimento ticinesi.

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Edilizia cantonale 2025

Fabbisogno inerti 2.5 mio t

Esuberi2.2 mio t

Discariche0.66 mio t

Inerti secondari(scavo, detriti cava,

demolizioni)1.34 mio t

Inerti primari(indigeni + import)

1.2 mio t

RiciclaggioRispetto agli esuberi:61% senza export70% con export

Export mat. scavo0.2 mio t

Politica integrata degli inerti Scheda V6

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Da parte cantonale l’esportazione potrà essere ulteriormente promossa attraverso un centro logistico tipo A nel Mendrisiotto o dei depositi intermedi nella zona di frontiera (vedi Cap. 3.1, 4.1, 6.1). Anche per questo nel PUC riguardante la discarica di Stabio (vedi Messaggio n. 6902 del 22 gennaio 2014) è prevista transitoriamente una piccola area di riciclaggio e deposito temporaneo.

Lo scorso 11 febbraio il Consiglio di Stato ha ratificato uno specifico accordo di coordinamento transfrontaliero per la gestione dei materiali inerti fra il nostro Cantone e l’Italia, elaborato grazie all’impegno della Comunità di lavoro Regio Insubrica, e sottoscritto formalmente il 12 marzo 2015. Con questo trattato si intende promuovere gli scambi commerciali in relazione ai materiali inerti per l’edilizia (sabbia e ghiaia) dall’Italia verso il Ticino ed al materiale di scavo non inquinato (terra e rocce) e dei rifiuti edili di origine minerale dal Ticino verso l’Italia.

Un obiettivo realistico è quello di riuscire ad esportare almeno 130'000 m3 di materiale di scavo all’anno, riducendo di fatto gli apporti in discarica del 30% ca. per il Sottoceneri.

Sebbene meno prioritaria rispetto all’esportazione del materiale di scavo, va segnalata pure la possibilità offerta dall’OTRif di esportare materiale di demolizione, a condizione che lo stesso venga destinato ad impianti di riciclaggio autorizzati. Non è invece permessa l’esportazione se il materiale viene depositato in una discarica (art. 17 OTRif).

3.3 Nuove discariche per materiali inerti3.3.1 Il Capitolo C del Piano di gestione dei rifiuti (PGR)

Secondo il diritto federale i Cantoni sono tenuti ad allestire un Piano di gestione dei rifiuti che stabilisca, fra le altre cose, le quantità attuali e future dei diversi rifiuti, l’uso di materiale di scavo e di sgombero e il fabbisogno in volume da adibire a discarica (artt. 31 LPAmb e 16 OTR).Conformemente al PGR, i Cantoni decidono inoltre l’ubicazione delle discariche e degli altri impianti di trattamento importanti, trascrivendo le ubicazioni previste nei Piani Direttori e delimitando le necessarie zone di utilizzazione (art. 17 OTR).

Il cap. C del PGR sancisce i seguenti punti cardine su cui si basa la politica di gestione dei rifiuti edili:

riduzione degli scarti alla fonte; separazione e riciclaggio (inerti di origine secondaria); esportazione materiale di scavo in Italia; pianificazione e realizzazione di discariche pubbliche.

Nel nostro Cantone già negli anni 1988-1990 è stato messo a punto un Concetto cantonale per lo smaltimento dei detriti edili e di scavo (approvato dal Consiglio di Stato nel dicembre 1990). Tale documento ha consentito una prima valutazione dei quantitativi di rifiuti edili prodotti nel Cantone e ha permesso di pianificare e realizzare in tempi brevi una serie di discariche pubbliche e regionali (Stabio, Coldrerio, Rancate, Melide, Barbengo, Canobbio, Lopagno, Curio, Cadro, Croglio, Gudo, Gordevio, Lumino, Lodrino, Giornico e Bedretto), necessarie per far fronte alla penuria di siti di deposito definitivi

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venutasi a creare dopo la metà degli anni Ottanta, in seguito ad un primo incremento dell’attività dell’edilizia.

Nel corso del 2003 il Dipartimento del territorio ha istituito il Gruppo di Lavoro Discariche (GLD) con l’obiettivo di reperire ubicazioni idonee per la realizzazione di discariche per materiali inerti, in particolare nelle regioni periferiche del Cantone. Il GLD aveva prodotto un rapporto preliminare nell’ottobre 2003, un rapporto finale nel dicembre 2004 e un aggiornamento nel gennaio 2006, quest’ultimo contenente 18 schede di dettaglio concernenti altrettante proposte di nuove discariche, per un volume utile totale di 5.4 mio di m3. Sulla base di questo studio si era proceduto all’aggiornamento del cap. C del PGR nel gennaio 2006. Esso è poi stato nuovamente modificato, parallelamente al Piano Direttore, nel settembre 2007, con l’inclusione delle discariche per materiali inerti di Magadino (Quartino), di Blenio (Torre, località Crenn-Prato), della Valle Malvaglia e lo stralcio delle discariche per materiali inerti nel Comune di Blenio a Olivone (Marzano) e Torre (Piazza). Nel settembre 2007 il CdS ha adottato anche le seguenti discariche: Bedretto (Ronco), Faido (Chiggiogna), Iragna (Monda), Personico e Pollegio (Piretta tappe 1 e 2), Cevio (Boschetto), Gordola (Selvatica).Per diversi motivi, non tutte le discariche allora pianificate hanno potuto essere realizzate. La discarica di Faido (Chiggiogna), per esempio, ha dovuto essere abbandonata a causa di problemi geologici emersi a seguito del deposito eseguito da AlpTransit (deposito Cavienca). La discarica di Cevio (Boschetto) non è ancora stata messa in esercizio a causa del proseguimento oltre i termini inizialmente stimati dell’attività estrattiva. La discarica di Gordola (Selvatica) risulta invece difficilmente raggiungibile e molto probabilmente potrà essere utilizzata solo nel caso di spurgo della diga della Verzasca. Anche ulteriori piccole discariche periferiche non sono ancora state realizzate.

L’abbandono o il ritardo nella realizzazione di alcune delle discariche pianificate nel 2006, unitamente al forte aumento della produzione di rifiuti edili (più del doppio rispetto agli anni antecedenti il 2006, vedi Cap.) e nonostante gli sforzi in atto per incrementare la quota di riciclaggio, ha portato alla situazione di emergenza attuale e alla necessità di pianificare nuove discariche, in particolare nel Sottoceneri.

Si ricorda infatti che la discarica di Personico è stata chiusa nel 2012, quella di Stabio (tappa 2) è stata chiusa a fine 2013, entro fine 2015 è prevista la chiusura della discarica di Petasio (Mezzovico-Vira - Monteceneri), la più grande del Cantone, e di quella di Magadino-Quartino.

Ai ritmi attuali, e senza misure complementari, le discariche in esercizio permettono un’autonomia di deposito inferiore a 1 anno nel Sottoceneri e di ca. 3 anni nel Sopraceneri.

Pertanto, già nel corso del 2011, constatata l’impossibilità di garantire il deposito di materiali inerti per i prossimi 20 anni come prescritto dall’OTR, preso atto della difficoltà tecnica di realizzazione di alcune discariche già pianificate e della necessità di pianificarne di nuove, è stato commissionato un mandato esterno per la ricerca di nuovi siti adatti a tale scopo su tutto il territorio cantonale.

La metodologia di ricerca e selezione dei siti ha tenuto conto di questa situazione e ha utilizzato i volumi di deposito di riferimento per gli anni 2006-2011, pari 500'000 m3/a per il Sottoceneri e 200'000 m3/a per il Sopraceneri. I risultati dello studio sono illustrati nel documento “Pianificazione discariche per materiali inerti in Ticino – Studio di base per la modifica della scheda PD V7 Discariche e del PGR cap. C” (febbraio 2013), che ha

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accompagnato l’aggiornamento del cap. C del PGR e della scheda V7 del PD posti in consultazione durante l’estate 2013.

Lo studio è stato suddiviso in due fasi:

la prima ha consentito l’aggiornamento della Scheda V7 del PD e il cap. C del PGR, adottati dal CdS nell’ottobre 2012, con tre nuove ubicazioni quale Dato acquisito per la regione delle Tre Valli: Cresciano, Iragna-Lodrino e Personico Tappa 3, per un totale di ca. 600’000 m3;

la seconda ha portato all’aggiornamento del PGR e della Scheda V7, posti in consultazione nel corso del 2013 e adottati dal CdS il 28.05.2014 (vedi cap. 3.3.2 e 4.2).

Parallelamente il Consiglio di Stato ha portato avanti quanto previsto dal PGR e dalla Scheda V7 in vigore. In questo senso rileviamo:

l’apertura della discarica di Magadino (450'000 m3) nella primavera del 2013;

l’adozione, il 16.04.2014, del Messaggio n. 6902 concernente il Piano di utilizzazione cantonale (PUC) per la Tappa 3 di Stabio (800'000 m3).

Al fine di garantire la continuità di smaltimento dei rifiuti edili e materiali inerti ai sensi dell’OTR, come già accennato al cap. 2.4, il Dipartimento del territorio ha intensificato gli sforzi per:

permettere l’utilizzo da parte di terzi del deposito ATG di Sigirino (170'000 m3), in esercizio da aprile 2014;

la riapertura della discarica di Cadro (100'000 m3), in esercizio da maggio 2014;

l’apertura della discarica di Monteggio (500'000 m3), entro fine 2015 / inizio 2016.

3.3.2 La scheda di Piano direttore V7 “Discariche”

Il Piano direttore ha coordinato dal profilo territoriale le modifiche del cap. C del PGR susseguitesi negli anni, sia attraverso le precedenti schede 5.4 e 5.3 (PD90) sia attraverso l’attuale scheda V7. La penultima modifica adottata dal Consiglio di Stato alla fine del 2012 riguardava le tre nuove ubicazioni per discariche in Riviera e Bassa-Media Leventina.

La scheda V7 di Piano direttore coordina unicamente le discariche con volume superiore ai 100'000 m3, indicandone l’ubicazione, la volumetria indicativa, il grado di consolidamento (informazione preliminare - Ip, risultato intermedio - Ri, dato acquisito - Da), le modalità di coordinamento e le indicazioni per la pianificazione delle utilizzazioni (Piani regolatori - PR, o Piani di utilizzazione cantonale - PUC).

Dell’adattamento generale della scheda V7, posto in consultazione durante l’estate 2013 e adottato dal Consiglio di Stato in data 28.05.2014, si citano le seguenti nuove ubicazioni:

Sottoceneri : Monteceneri (Monte Ceneri), Monteceneri-Sigirino (Motti), Ponte Capriasca-Torricella Taverne (Crevogno), Canobbio (Piano Stampa), Monteggio (Fonderia 2), Mendrisio-Rancate (Cantone) e Melide (Falciö) (di cui solo le ultime due di Dato acquisito);

Sopraceneri : Gnosca (Spineda, estensione discarica esistente); Biasca-Serravalle (Buzza), Gambarogno-Magadino (Quartino 2), Faido Osco (Ponte di Mezzo), Avegno-Gordevio (Pieccio) (di cui solo le ultime due di Dato acquisito).

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Da segnalare che fra la consultazione e l’adozione sono state apportate diverse modifiche sostanziali, in particolare con l’abbandono delle ubicazioni di Monteceneri-Mezzovico Vira (Petasio) e di Mendrisio Genestrerio (Prella), che avevano sollevato aspre critiche nella popolazione e nelle autorità locali (v. cap. 4.2).

3.3.3 Modalità di gestione delle discariche

La gestione di una discarica può essere affidata unicamente a chi è in possesso di un’autorizzazione di gestione, rilasciata dal Cantone soltanto se ne è dimostrata la sua necessità (art. 30e LPAmb). Per contro, né la LPAmb né l’OTR impongono dei vincoli circa lo statuto del gestore, che può essere sia una persona fisica, sia giuridica o un ente pubblico (Comune o Patriziato). Il personale addetto alla discarica deve invece disporre di un’adeguata formazione (art. 26 OTR).

Attualmente la gestione delle singole discariche presenta delle importanti differenze: alcune di esse sono progettate e gestite interamente da imprese private (p.es. Petasio, Cadro, Gnosca, Monteggio).Altre sono proprietà dei Comuni o dei Patriziati i quali gestiscono tutti gli aspetti amministrativi e affidano unicamente la messa in opera del materiale ad un’impresa privata (p.es. Blenio, Cevio, Giornico). Altre invece sono di proprietà del Cantone e solo la gestione è affidata ad imprese private (Magadino-Quartino e, in futuro, la tappa 3 della discarica di Stabio). La scelta del tipo di gestione dipende di caso in caso e anche in futuro non si ritiene opportuno imporre un unico regime di gestione.

In generale tuttavia, per le discariche di maggiori dimensioni e/o potenzialmente più conflittuali l’intenzione è quella di rafforzare il coinvolgimento diretto dell’ente pubblico e diminuire la dipendenza esclusiva dai gestori privati. I recenti esempi di Magadino-Quartino e Stabio tappa 3, pianificati dal Cantone attraverso dei PUC, lo dimostrano. Per questi motivi nel PGR è stato inserito un nuovo paragrafo che propone, per le future discariche che saranno pianificate tramite un PUC, la possibilità che il Cantone assuma un ruolo sempre più attivo non solo a livello pianificatorio e edilizio, ma anche a livello di gestione. In tal senso è ipotizzabile, oltre al ruolo di concessionario (come nel caso di Magadino-Quartino), che il Cantone assuma, in certi casi, la funzione di gestore vero e proprio della discarica.

4 LE CONSULTAZIONI DELLE SCHEDE PD V6-V7 E DEL PGR CAP. C4.1 Scheda PD V6 Approvvigionamento in materiali inertiLa scheda PD V6 è stata posta in consultazione presso le Cancellerie di tutti i Comuni del Cantone dal 23 aprile al 23 maggio 2012.

Dalla consultazione pubblica è emersa una generale condivisione dei principi della strategia cantonale (maggiore autonomia nell’approvvigionamento in inerti e incremento del tasso di riciclaggio dei rifiuti edili) mentre è emersa una certa resistenza e delle critiche nei confronti delle principali misure operative, l’estrazione di inerti dal lago Verbano e i centri logistici, verso le quali sono stati:

- espressi timori sui possibili impatti territoriali e ambientali;- avanzati dubbi sulla loro fattibilità e sostenibilità economica;- criticati i livelli di approfondimento e coordinamento territoriale;- richiesti maggiori elementi informativi su aspetti tecnici e gestionali;

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- lamentati insufficienti coordinamento e integrazione con la gestione delle discariche e delle cave.

Alla luce delle osservazioni pervenute è stato ritenuto necessario:

- riflettere sull’ordine di priorità degli strumenti che si intende mettere in opera per concretizzare gli obiettivi della strategia cantonale;

- condurre delle verifiche e degli approfondimenti sugli strumenti e sulle misure che sono ritenuti prioritari;

- predisporre le basi per sostenere la strategia cantonale dal profilo tecnico, finanziario e giuridico, coordinandola con la strategia cantonale delle discariche (e delle cave);

- precisare la portata dei contenuti della scheda V6 per renderli più concreti.

Più precisamente è stato deciso di porre l’accento sulle misure per incrementare il riciclaggio dei rifiuti edili, con l’obiettivo di far evolvere il tasso di riciclaggio dall’attuale 50% al 70% a lungo termine .Conseguentemente gli sforzi sono stati concentrati nel consolidamento pianificatorio dei quattro centri logistici d’importanza cantonale per la gestione integrata dei materiali inerti , dei quali tre hanno potuto essere adottati in Dato acquisito mentre il quarto, nel Mendrisiotto, è indicato in Informazione preliminare in quanto non è ancora stato possibile individuare un’ubicazione idonea.

Per quanto attiene invece l’estrazione di inerti dal lago Verbano e il loro sbarco a riva, dai risultati della consultazione risulta che il consolidamento pianificatorio richieda ancora un importante lavoro di ricerca di soluzioni che scaturiscano da un’ampia ponderazione degli interessi.Questa misura è dunque mantenuta nella scheda V6 adottata col grado di consolidamento Risultato intermedio (Ri), ritenuto adeguato rispetto ai risultati dei molteplici studi eseguiti fino ad ora. La scheda indica pure i passi ulteriori da effettuare per consolidare la misura in Dato acquisito (Da).

4.2 Scheda PD V7 Discariche e PGR cap. C Rifiuti ediliLa scheda PD V7 e il cap. C del PGR sono stati posti in consultazione presso le Cancellerie di tutti i Comuni del Cantone dal 27 giugno al 27 agosto 2013.

La consultazione pubblica ha suscitato numerose osservazioni critiche, da un lato riguardanti la stima del fabbisogno annuo di smaltimento, ritenuto eccessivo e disincentivante nei confronti del riciclaggio, dall’altro nei confronti di numerose singole ubicazioni proposte con l’adattamento della scheda. In particolare, le maggiori critiche hanno riguardato le ubicazioni proposte nel Luganese, più specificatamente nella Valle del Vedeggio, e nel Mendrisiotto.

L’analisi delle osservazioni e i numerosi incontri effettuati con i Comuni maggiormente colpiti dalle misure proposte hanno portato a delle modifiche sostanziali dei contenuti della scheda V7 e del cap. C del PGR. Il fabbisogno annuo in volumi da adibire a discarica è stato rivisto al ribasso, mettendo l’accento sulla necessità di incrementare il tasso di riciclaggio e favorire l’esportazione in Italia del materiale di scavo non inquinato e non riciclabile, indirizzi che risultano ora perfettamente coordinati fra le schede V6, V7 e il PGR. Le ubicazioni maggiormente conflittuali (l’ampliamento della discarica di Petasio e l’ubicazione di Mendrisio-Genestrerio) sono state abbandonate, evidenziando tuttavia degli

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importanti deficit di deposito regionali e di conseguenza l’impellente necessità di consolidare le altre ubicazioni, a loro volta non esenti da conflitti e per le quali saranno necessari importanti approfondimenti, attuabili attraverso le richieste di credito oggetto del presente Messaggio.

5 ADOZIONE E PUBBLICAZIONE DELLE SCHEDE V6 E V7La scheda V6, la scheda V7 nonché il cap. C del PGR sono stati adottati dal Consiglio di Stato il 28.05.2014. In seguito le due schede di Piano direttore sono state pubblicate dal 30.06.2014 al 01.09.2014.

Contro i loro contenuti sono stati inoltrati alcuni ricorsi, di cui i più significativi sono i seguenti:

- richiesta di stralcio del centro logistico per la gestione degli inerti a Sigirino da parte dei Comuni di Mezzovico Vira e di Monteceneri

- richiesta di “declassamento” da Dato acquisito a Risultato intermedio della discarica di Gordevio da parte del Comune di Avegno Gordevio

- richiesta di conferimento del Dato acquisito al giacimento per materiali inerti di S. Antonio e Pianezzo da parte del Comune di S. Antonio

Le argomentazioni a sostegno di tali ricorsi corrispondono in buona parte alle osservazioni inoltrate durante la consultazione ed alle quali il CdS ha già risposto nell’ambito del Rapporto sulla consultazione ed esplicativo che ha accompagnato la pubblicazione delle due schede. Tali risposte sono confermate – in maniera ancora più dettagliata – nell’ambito dello specifico Messaggio relativo alle osservazioni dello scrivente Consiglio sui ricorsi, il quale, dunque, conferma l’impostazione e le misure (compreso il grado di consolidamento) adottati dal Consiglio di Stato il 28.05.2014.

6 FINALITÀ DEL CREDITO RICHIESTOOggetto del presente Messaggio è la richiesta di un credito quadro d’investimento di CHF 3'100'000.- per il periodo 1.1.2015 - 31.12.2019 per il finanziamento dei necessari studi pianificatori e delle analisi di fattibilità per consolidare nel PD e nella pianificazione locale i centri logistici d’importanza cantonale per la gestione integrata dei materiali inerti e le nuove ubicazioni per le discariche per materiali inerti.

I centri sono pianificati a livello cantonale tramite la scheda PD V6, e le discariche tramite la scheda PD V7 e il cap. C del PGR, con diversi gradi di consolidamento. Il grado di consolidamento si fonda essenzialmente sulla necessità di verifiche in merito al coordinamento con altri elementi o funzioni del territorio di rilevanza regionale, cantonale e federale e/o sulla necessità di approfondimenti progettuali preliminari.Tale necessità è rilevante per il grado di consolidamento Ip, risulta parzialmente soddisfatta con il grado Ri ed è conclusa con il grado Da. Quando una misura o un impianto (come una discarica) sono consolidati nel PD con il grado di consolidamento Da, vi sono le premesse per allestire la pianificazione delle utilizzazioni (PR o PUC) e la progettazione definitiva.

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Attraverso il credito quadro richiesto si tratta quindi di far fronte alla necessità di allestire analisi di fattibilità, studi pianificatori, progetti di massima e valutazioni d’impatto ambientale per il passaggio dai gradi di consolidamento Ip/Ri a Da per quanto riguarda la pianificazione cantonale, e per la trasposizione di oggetti Da in Piani di utilizzazione cantonale (PUC) per quanto riguarda la pianificazione locale.

La pianificazione locale tramite PUC si sostituisce a quella eseguita tramite i Piani Regolatori comunali e verrà adottata per gli impianti (centri logistici e discariche) di maggiori dimensioni e/o laddove i Comuni preferiscono demandare al Cantone l’onere pianificatorio.

Lo schema alla Figura 9 esemplifica questo concetto, valido sia per i centri di gestione degli inerti (vedi cap. 6.1), sia per le discariche (vedi cap.6.2).Il presente Messaggio si inserisce in un momento critico per lo smaltimento dei rifiuti edili a livello cantonale e si prefigge di dar seguito in modo attivo alla politica di gestione e approvvigionamento degli inerti che il Consiglio di Stato ha fatto propria con l’adozione delle schede PD V6 e V7 e del cap. C del PGR.

Figura 9 – Schema esplicativo

L’elenco degli impianti e delle ubicazioni di cui ai capitoli successivi fa dunque riferimento alle schede V6 e V7 adottate dal CdS (vedi Cap. 4.1 e 4.2 ).

6.1 Investimenti per i centri logistici d’importanza cantonale per la gestione integrata dei materiali inerti di origine primaria e secondaria (scheda V6)

I 4 centri logistici d’importanza cantonale per la gestione integrata dei materiali inerti (primari e secondari) individuati attraverso la scheda V6 sono ubicati nei Comuni di Arbedo-Castione, Cadenazzo, Monteceneri-Sigirino e nel Mendrisiotto (ubicazione esatta non definita). Si rimanda alla scheda stessa e al relativo Rapporto sulla consultazione e esplicativo per ulteriori dettagli. Ad Arbedo-Castione l’area individuata è situata in zona industriale ed è già oggi utilizzata per il deposito e la lavorazione di inerti (primari e secondari). È situata poco distante dallo svincolo autostradale di Bellinzona Nord e può potenzialmente disporre di un accesso ferroviario. L’ubicazione non presenta elementi di conflitto o di coordinamento non risolti a

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PIANIFICAZIONE

CANTONALE Ip Ri Da

PIANIFICAZIONE LOCALE

PUC

Richiesta di credito Analisi di fattibilità, valutazioni ambientali e studi pianificatori

Progettazione, analisi ambientali (RIA) e studi pianificatori per l’allestimento dei PUC

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livello di PD, e può dunque considerarsi consolidata a questo livello. Per questo motivo è inserita nella scheda V6 come Dato acquisito. Si ritiene che l’ubicazione potrà essere consolidata a livello locale tramite Piano regolatore comunale, dunque senza investimenti da parte del Cantone per l’elaborazione di un PUC.

A Cadenazzo l’ubicazione prescelta è situata all’interno della zona industriale, dove sono già presenti impianti legati alla lavorazione degli inerti (primari e secondari) e dove un accesso ferroviario è possibile. La relativa esiguità dello spazio a disposizione, la presenza di numerose attività separate e l’esigenza comunale di procedere ad un riordino pianificatorio del comparto artigianale e industriale situato a nord della linea ferroviaria Bellinzona-Locarno hanno determinato l’esigenza di attivare un Gruppo di lavoro Cantone-Comune con l’intento di elaborare degli studi tecnico-pianificatori che permettessero l’adozione di questa ubicazione a Dato acquisito nella scheda V6 del PD. Sebbene il Gruppo di lavoro proseguirà anche in futuro la propria attività coinvolgendo anche gli operatori privati del settore già presenti, i risultati sin qui ottenuti hanno già permesso di consolidare a Da l’ubicazione di Cadenazzo.A livello di pianificazione locale è probabile che si opti per una revisione del Piano regolatore. A copertura degli investimenti sin qui sopportati per gli studi preliminari e in vista dei futuri studi di base per la modifica del Piano regolatore, i costi presumibili per questa ubicazione sono quantificabili in ca. 300'000.- CHF.

A Monteceneri-Sigirino l’area prescelta è quella attualmente occupata dal cantiere AlpTransit della galleria di base del Ceneri, con impianto di lavorazione inerti e produzione calcestruzzo attivo fino al 2020. Essa dispone di un accesso ferroviario e sono possibili sinergie con l’esistente impianto di miscele bituminose. L’elaborazione di uno studio preliminare ha permesso di confermare la fattibilità del progetto, ancorché alcuni aspetti debbano essere ancora verificati e coordinati dal profilo procedurale (mantenimento dello svincolo autostradale e del raccordo ferroviario, trapasso proprietà e oneri da AlpTransit al Cantone). L’ubicazione è dunque inserita nella scheda V6 del PD quale Dato acquisito. A copertura degli investimenti sin qui sopportati e in vista dell’elaborazione di un PUC, gli investimenti necessari sono quantificabili in ca. 350'000.- CHF.

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Tabella 2 - Investimenti previsti per i centri logistici di importanza cantonale per la gestione integrata dei materiali inerti.

Regione/Comune Cons. Studi necessari Costi stimati [CHF]

Bellinzonese e ValliArbedo-Castione,zona industriale

Da Nessuno 0.-

LocarneseCadenazzo, zona industriale

Da Studi tecnico-pianificatori eseguiti per consolidare l’ubicazione a Da

100'000.-

Studi tecnico-pianificatori di base per la revisione del Piano regolatore

200'000.-

LuganeseMonteceneri-Sigirino, area cantiere AlpTransit

Da Studi tecnico-pianificatori eseguiti per consolidare l’ubicazione a Da

50'000.-

Elaborazione PUCIncl. RIA e trattative con UFT, FFS, AlpTransit e Comune per la ripresa di infrastrutture (svincolo autostradale, impianti, accessi, ecc.) e per il trapasso di proprietà e oneri ATG.

300'000.-

MendrisiottoComune e zona da definire

Ip Passaggio da Ip a Ri/DaRicerca di un’ubicazione idonea e trattative con il Comune sede.

50'000.-

Ev. elaborazione PUC 200'000.-

Totale 900'000.-

Nel Mendrisiotto non è stata individuata un’ubicazione precisa. Rispetto agli altri centri, l’esigenza in questo distretto è anche quella di disporre di una piattaforma per l’esportazione di materiale di scavo (ev. anche di demolizione) e l’importazione di inerti (sabbia e ghiaia) in/dall’Italia.Per concretizzare a Dato acquisito questa scelta è necessario innanzitutto la ricerca sul territorio di un’ubicazione idonea e condivisa a livello locale. A dipendenza del Comune individuato è probabile la necessità di elaborare un PUC al fine di codificare l’impianto a livello di pianificazione locale. L’investimento preventivato è quantificabile in 250'000.- CHF.

6.2 Investimenti per la pianificazione di nuove discariche per materiali inerti(scheda V7 e PGR)

La scheda V7 (parzialmente) e il cap. C del PGR adottati il 28.05.2014 prevedono, con diversi gradi di consolidamento, 34 ubicazioni per discariche per materiali inerti (10 nel Bellinzonese, 10 nel Locarnese, 11 nel Luganese e 3 nel Mendrisiotto).

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Per buona parte di esse (26) il Cantone non necessita approfondimenti o studi: alcune discariche sono infatti già in esercizio, altre sono di dimensioni ridotte e contenute solo nel PGR, altre sono già consolidate in Da e possono essere pianificate a livello locale tramite Piano regolatore, altre ancora sono già pianificate da tempo (per es. Stabio Tappa 3) o in fase procedurale avanzata (p.es. Monteggio). Per le rimanenti 8 ubicazioni, oggetto della recente modifica della scheda V7 e del cap. C del PGR, si necessitano invece ulteriori approfondimenti sia a livello di pianificazione cantonale sia a livello di pianificazione locale. Essi sono descritti di seguito e riassunti nella Tabella 3.

Nel Bellinzonese e Valli le discariche pianificate sono in larga maggioranza già consolidate quale Dato acquisito e possono essere concretizzate a livello di pianificazione locale attraverso la modifica dei Piani regolatori. Unicamente l’ubicazione in zona Buzza (Comuni di Biasca e Serravalle), per essere confermata quale Dato acquisito e successivamente essere pianificata presumibilmente tramite PUC, necessita di ulteriori approfondimenti in relazione all’oggetto IFP no. 1814 (Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale), al corridoio faunistico d’importanza sovra-regionale TI10 e al deposito AlpTransit. Di particolare interesse per questa ubicazione è pure la possibilità di integrare, su una superficie piuttosto vasta, un’importante attività di lavorazione e riciclaggio degli inerti e dei rifiuti edili, che pur non assumendo lo statuto di centro d’interesse cantonale può certamente contribuire in modo significativo alla riduzione degli apporti nelle discariche della regione. Si tratta quindi di elaborare uno studio pianificatorio che tenga conto di tutti gli elementi territoriali presenti, di un progetto preliminare che ipotizzi forma e dimensioni della discarica e dell’area di lavorazione e riciclaggio ed infine di un PUC.

Nel Locarnese e Valli il fabbisogno in discariche rimane scoperto, nonostante la recente apertura della discarica di Magadino-Quartino e le riserve costituite dalle ubicazioni di Cevio (Boschetto) e Gordola (Selvatica), difficilmente realizzabili a corto termine. Sono dunque state individuate due nuove ubicazioni a Avegno-Gordevio (Pieccio) e Gambarogno Magadino (Quartino 2).La prima, seppure caratterizzata da una limitata volumetria, risulta altamente necessaria per garantire la continuità di smaltimento quando sarà terminata la discarica di Magadino-Quartino (fine 2015). Essa è consolidata in Da e deve ora essere pianificata a livello locale, presumibilmente attraverso un PUC.La seconda ubicazione è invece stata proposta dal Comune di Gambarogno in sede di consultazione. Si prevede in questo caso la necessità di elaborare uno studio di fattibilità che consideri sia aspetti progettuali, sia pianificatori e territoriali al fine di consolidare l’ubicazione in Ri/Da. Se confermata la fattibilità, la pianificazione locale potrà essere realizzata direttamente dal Comune tramite variante di Piano regolatore oppure dal Cantone attraverso un PUC.

Nel Luganese buona parte delle ubicazioni previste necessitano di ulteriori approfondimenti per raggiungere il grado di consolidamento Dato acquisito, rispettivamente per elaborare dei PUC. A Canobbio (Piano Stampa) è necessario approfondire ulteriormente l’ubicazione esatta e le necessità di coordinamento con i contenuti ricreativi e sportivi del Piano regolatore intercomunale (Canobbio-Lugano), così da permettere il passaggio da Ri a Da. Si stima che, vista la volumetria contenuta, la pianificazione locale possa essere realizzata tramite Piano Regolatore e non attraverso un PUC.

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Sul Monte Ceneri (Comune di Monteceneri-Rivera), per permettere il passaggio da Ip a Ri/Da sono necessari degli approfondimenti pianificatori volti ad individuare un’ubicazione idonea, verificando in particolare i possibili conflitti con l’area militare, il passaggio faunistico d’importanza sovra-regionale TI24 e il progetto di ripristino di una selva castanile. Lo studio dovrà, inoltre, elaborare una prima bozza di progetto per determinare l’ubicazione esatta e il dimensionamento. La pianificazione locale verrà effettuata tramite un PUC.A Monteceneri-Sigirino (Motti) gli approfondimenti necessari concernono in particolare il coordinamento con le misure di ripristino già attuate da AlpTransit, l’accessibilità al sito attraverso il deposito ATG e le possibili sinergie con il centro di riciclaggio promosso attraverso la scheda V6 (v. cap. 6.1). Anche in questo caso la pianificazione locale sarà effettuata tramite un PUC.L’ubicazione situata sul confine fra i Comuni di Torricella-Taverne e Ponte Capriasca necessita dell’elaborazione di un progetto di massima che definisca la possibile ubicazione di dettaglio e il dimensionamento della discarica, così da permetterne il passaggio da Ri a Da. Anche qui, in ragione della presenza di due Comuni e della necessità di pianificare parallelamente anche l’impianto di compostaggio sovracomunale, la pianificazione locale sarà attuata tramite PUC.Infine, l’ubicazione di Monteggio (Fonderia 2) dovrà essere approfondita in particolare in relazione all’effettiva necessità sulla base dell’esperienza dell’ubicazione Fonderia 1 e in relazione alle misure per garantire la ricolonizzazione del Topino (rondine rara), così da permetterne il consolidamento a Da. La pianificazione locale potrà essere fatta tramite il Piano regolatore comunale.

Nel Mendrisiotto non si necessitano approfondimenti pianificatori tenuto conto che per le due discariche le procedure pianificatorie sono già avviate (PUC nel caso della discarica di Stabio, variante di Piano regolatore per l’ubicazione di Mendrisio-Rancate).

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Tabella 3 - Investimenti previsti per le nuove discariche previste dalla scheda V7

Regione/ComuneVolumetria

Cons. Studi necessari Costi stimati [CHF]

Bellinzonese e ValliBiasca e Serravalle (Buzza)

1'300'000 m3

Ri Studi tecnico-pianificatori per consolidamento a DaStudio pianificatorioProgetto preliminare discarica e centro riciclaggio

150'000.-

Elaborazione PUC Incl. RIA

250'000.-

Locarnese e ValliAvegno-Gordevio (Pieccio)150'000 m3

Da Elaborazione PUC 150'000.-

Gambarogno-Magadino (Quartino 2) 350'000 m3

Ip Studi tecnico-pianificatori per consolidamento a DaRicerca ubicazione esatta e dimensionamentoStudio pianificatorioProgetto preliminare

100'000.-

Elaborazione PUC 200'000.-LuganeseCanobbio (Piano Stampa)

100-200'000 m3

Ri Studi tecnico-pianificatori per consolidamento a DaStudio pianificatorioProgetto preliminare Verifica compatibilità con il Piano regolatore intercomunale

150'000.-

Monteceneri Rivera (Monte Ceneri)

- m3

Ip Studi tecnico-pianificatori per consolidamento a DaRicerca ubicazione esatta e dimensionamento, incl. trattative con ArmasuisseStudio pianificatorioProgetto preliminare

200'000.-

Elaborazione PUC Incl. RIA

250'000.-

Monteceneri Sigirino (Motti)

1'300'000 m3

Ip Studi tecnico-pianificatori per consolidamento a DaRicerca ubicazione esatta e dimensionamentoStudio pianificatorioProgetto preliminare

150'000.-

Elaborazione PUC Incl. RIA

200'000.-

P. Capriasca e Torricella Taverne (Crevogno)

100-200'000 m3

Ri Studi tecnico-pianificatori per consolidamento a DaRicerca ubicazione esatta e dimensionamentoStudio pianificatorioProgetto preliminare

100'000.-

Elaborazione PUC Incl. RIA e incl. Impianto di compostaggio sovracomunale

200'000.-

Monteggio (Fonderia 2)

700'000 m3

Ip Studi tecnico-pianificatori per consolidamento a DaStudio pianificatorio e naturalisticoProgetto preliminare

100'000.-

Totale 2'200'000.-

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6.3 Oneri amministrativiPer assumere il ruolo attivo descritto nei capitoli precedenti, oltre all’impegno finanziario il Consiglio di Stato dovrà far capo alle necessarie risorse di personale. Infatti il coordinamento dell’attività, l’accompagnamento degli studi e dei PUC, e la fase successiva della domanda di costruzione (nel caso delle discariche) non possono essere demandati all’esterno dell’amministrazione.

In particolare, l’elaborazione degli atti definitivi dei PUC è svolta dalla Sezione dello sviluppo territoriale (SST) che si basa sui documenti preparatori allestiti da operatori esterni, mentre il coordinamento e l’accompagnamento degli studi di fattibilità, delle valutazioni d’impatto ambientale e della progettazione delle discariche sono svolti dalla Sezione protezione aria, acqua e suolo (SPAAS).Per svolgere in modo adeguato questi compiti si stima un impegno pari a 2 unità da attribuire ai servizi menzionati per il periodo di 5 anni oggetto della presente richiesta di credito.

Dando seguito alle ripetute sollecitazioni ricevute dal Parlamento, e a dimostrazione della volontà dello scrivente Consiglio di non far corrispondere a ogni nuovo compito un aumento del personale, le 2 unità indicate in precedenza saranno ricercate all’interno dell’attuale organico del Dipartimento del territorio, rinunciando nel contempo ad altre mansioni ritenute meno prioritarie o comunque non strettamente necessarie.

Al lato pratico, calcolando per queste unità uno stipendio lordo di CHF 200'000.-(compresi gli oneri sociali e logistici), il risparmio così ottenuto ammonta a CHF 1’000'000.- sul periodo 2015-2019.

6.4 RicapitolazioneIl credito richiesto ammonta complessivamente a CHF 3'100’000.-, suddiviso nella misura ca. del 30% per la concretizzazione dei centri logistici d’importanza cantonale per la gestione integrata dei materiali inerti (primari e secondari) e del 70% ca. per le discariche per materiali inerti. L’orizzonte temporale di utilizzo del credito è fissato per il periodo 2015-2019.

Tabella 4 - Ricapitolazione degli investimenti (centri logistici e discariche) e oneri amministrativi.

Oggetto Periodo Richiesta credito [CHF]

Centri logistici d’importanza cantonale per la gestione integrata dei materiali inerti

2015 - 2019 900’000.-

Discariche per materiali inerti 2015 - 2019 2’200'000.-

Totale 3'100’000.-

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7 PROGRAMMA E INDIRIZZI OPERATIVISi sottolinea l’importanza degli interventi descritti nel capitolo precedente, sia in relazione alla situazione d’emergenza venutasi a creare nel nostro Cantone nello smaltimento dei rifiuti edili, sia per la crescente preoccupazione della popolazione e dei Comuni, disposti ad accogliere impianti del genere sul proprio territorio solo a patto di garanzie ben precise circa il carico ambientale e paesaggistico. Tali garanzie possono essere date unicamente sulla base di studi e progetti sufficientemente dettagliati già in fase pianificatoria.

Gli investimenti potranno essere messi in atto a partire dal 2015 e per un periodo stimato di ca. 5 anni (fino al 31.12.2019), sufficiente ad implementare le misure previste, sia nell’ambito dei centri logistici, sia in quello delle discariche.L’elenco di oggetti per i quali vengono richiesti i finanziamenti non va interpretato in modo troppo rigido. Rappresenta infatti un’indicazione dell’ordine di grandezza degli interventi sulla base delle misure contenute nelle schede V6 e V7 recentemente adottate, le quali possono essere soggette a modifiche nell’arco dei prossimi 5 anni a dipendenza dell’evoluzione della situazione (stralcio di ubicazioni inizialmente previste o adozione di nuove ubicazioni).

La realizzazione degli studi pianificatori e progettuali proposti sarà di principio affidata ad operatori esterni, con importanti ricadute positive per il settore. Al Cantone saranno affidati i compiti di coordinamento, supporto e implementazione di questi studi, nonché di allestimento dei PUC (rapporto di pianificazione e piani). Un importante compito del Cantone sarà pure quello di garantire un sufficiente coinvolgimento dei Comuni nell’elaborazione di questi studi, con il duplice obiettivo di elaborare soluzioni condivise e di risolvere, laddove necessario, situazioni esistenti problematiche. Per i Comuni si prospetta quindi anche la possibilità di un riordino territoriale per il quale a livello locale spesso mancano le risorse necessarie. A livello cantonale il necessario supporto sarà garantito in primo luogo dalla Sezione protezione aria acqua e suolo (SPAAS) per gli aspetti tecnici legati ai rifiuti edili e alle discariche, agli studi di fattibilità e d’impatto ambientale, e dalla Sezione dello sviluppo territoriale (SST) per quanto riguarda gli aspetti di pianificazione. Pure l’Ufficio corsi d’acqua (UCA), coordinatore degli studi realizzati nell’ambito della scheda PD V6, sarà coinvolto per il tema dei centri logistici.

Visto che le unità necessarie saranno ricercate all’interno dell’attuale organico del DT, gli interventi proposti non hanno incidenza sull’effettivo del personale per il periodo 2015-2019. Gli studi necessari per l’incremento dei gradi di consolidamento dovrebbero invece essere in gran parti svolti da operatori esterni.

8 FINANZIAMENTOIl credito quadro richiesto è interamente compensato, da un lato, dagli introiti derivanti dalla tassa di pianificazione prelevata dal Cantone sul materiale depositato in discarica per materiali inerti ai sensi dell’art. 11 del Regolamento di applicazione dell’Ordinanza tecnica sui rifiuti (ROTR).D’altro canto, attraverso una tassa di concessione che i gestori degli impianti (centri logistici o discariche) che entreranno effettivamente in esercizio dovranno riversare al Cantone.

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La tassa di pianificazione è stata introdotta nel 2009 ed è destinata a finanziare la pianificazione e lo studio dei necessari interventi (art. 15 cpv. 2 lett. f. LaLPAmb) per le discariche per materiali inerti previste dal Piano di gestione dei rifiuti.La tassa ammontava, fino al 2012, a CHF 1.00 il m3 di materiale sciolto depositato definitivamente, mentre a partire dal 1. gennaio 2013 essa ammonta a CHF 1.50 per le discariche in esercizio prima del 31 dicembre 2012 e a CHF 3.50 nel caso delle discariche aperte dopo il 1. gennaio 2013. Secondo l’art. 11a ROTR il Dipartimento del Territorio ha la facoltà di riversare ai Comuni sede che subiscono dei disagi causati dall’attività delle discariche un massimo del 50% della tassa di pianificazione, definito contestualmente al momento del rilascio dell’autorizzazione di gestione.

La tabella seguente illustra l’andamento degli introiti e il riversamento ai Comuni sede di discariche dal 2009 al 2014.

Tabella 5 - Introiti cantonali e riversamenti comunali della tassa di pianificazione (art. 11 ROTR), 2009-2014.

Anno Tassa di pianificazione

[CHF/m3]

Introito lordo [CHF]

Riversamento ai Comuni [CHF]

Introito netto [CHF]

2009 1.00 210'946.- 33'192.- 177'754.-2010 1.00 636'941.- 149'630.- 487'311.-2011 1.00 757'017.- 283'573.- 473'443.-2012 1.00 554'607.- 198'240.- 356'367.-2013 1.50 / 3.50 1’134’395.- 374'959.- 759'436.-2014 1.50 / 3.50 1'102’563.- 255'662.- 846'901.-

Totale 3'101'212.-

L’aumento del 2013 è stato introdotto proprio a fronte della necessità di intensificare l’azione del Cantone a livello pianificatorio e progettuale.Si rileva che gli importi indicati nella Tabella 5 sono incassati effettivamente l’anno successivo, una volta che i quantitativi depositati sono stati verificati.

Nella tabella seguente viene fatta una proiezione per gli anni 2015-2019 degli introiti e dei riversamenti ai Comuni ipotizzando una produzione annua di rifiuti edili non riciclabili pari a 550'000 m3, come indicato nel PGR cap. C. Dalla tabella si evince come il credito quadro d’investimento richiesto (3.1 mio), anche nel caso di un riversamento massimo a tutti i Comuni sede di discariche, sarà ampiamente compensato dalle entrate generate dalla tassa di pianificazione (tenuto conto pure degli ammortamenti e degli interessi sul capitale investito).

Si ribadisce infine che per i centri logistici e le discariche che potranno effettivamente essere concretizzati e messi in esercizio vi sarà l’ulteriore possibilità di recuperare i costi pianificatori e di progettazione attraverso una tassa di concessione, in analogia a quanto già praticato per le discariche di Magadino-Quartino e Stabio Tappa 3.

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Tabella 6 – Proiezione 2015-2019 degli introiti cantonali e riversamenti comunali della tassa di pianificazione (art. 11 ROTR).

Anno Tassa di pianificazione

[CHF/m3]9

Introito lordo [CHF]

Riversamento ai Comuni [CHF]10

Introito netto [CHF]

2015 2.50 1’375’000.- 687’500.- 687’500.-2016 2.50 1’375’000.- 687’500.- 687’500.-

2017 2.50 1’375’000.- 687’500.- 687’500.-

2018 2.50 1’375’000.- 687’500.- 687’500.-

2019 2.50 1'375'000.- 687'500.- 687'500.-

Totale 3'437’500

7 RELAZIONE CON LE LINEE DIRETTIVE E IL PIANO FINANZIARIO7.1 Linee direttiveLa presente proposta è coerente con Linee direttive 12-15, Area “Energia, ambiente e territorio”, in particolare la Scheda programmatica no. 30 “Ambiente e risorse – Prevenzione, risanamento, valorizzazione”, misure e) e f).

7.2 Piano finanziarioa) Conseguenze finanziarie sulla gestione corrente e sul personale

Nessuna, le 2 unità necessarie per svolgere i compiti indicati nel presente messaggio saranno ricercate all’interno dell’attuale organico del DT.

b) Collegamento con il PFI

Il credito è previsto a PFI al settore 53 “Raccolta ed eliminazione rifiuti”, posizione 532 “Eliminazione rifiuti” della Sezione protezione aria, acqua e suolo e collegato al WBS 731 57 “Impianti smaltimento inerti” ed è interamente coperto dagli introiti della tassa di pianificazione prevista dall’art. 11 del Regolamento di applicazione dell’Ordinanza tecnica sui rifiuti (ROTR).

9 Per semplicità la tassa di pianificazione per il periodo 2015-2018 è calcolata quale media (2.50 CHF/m3) fra la tassa delle discariche già in esercizio (1.50 CHF/m3) e la tassa delle nuove discariche aperte dopo il 1.1.2013 (3.50 CHF/m3).

10 Per tutti i Comuni si ipotizza un riversamento massimo (50%) della tassa di pianificazione.

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8 CONCLUSIONILa proposta contenuta nel presente Messaggio, unitamente alle proposte di modifica legislativa oggetto di un Messaggio specifico in fase di elaborazione, costituisce un elemento centrale della politica legata agli inerti e ai rifiuti edili nel Canton Ticino.

Essa fornisce un segno tangibile della volontà del Cantone di promuovere il proprio ruolo attivo nella ricerca di soluzioni il più possibile condivise nei confronti dei Comuni e della popolazione in materia di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti edili.Le proposte e le misure che il presente credito vuole finanziare rispondono ad effettive esigenze e sono conformi a quanto richiesto dall’Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR).

Vista la situazione di emergenza con la quale il Canton Ticino e in particolare il Sottoceneri sarà confrontato tra meno di un anno e in considerazione della necessità di supportare i Comuni nella delicata scelta di accogliere sul proprio territorio impianti di difficile accettazione da parte della popolazione, si ritiene determinante l’approvazione della presente richiesta di credito quadro.

In caso contrario le conseguenze potranno essere gravi e coinvolgere numerosi settori:

nessun incremento del tasso di riciclaggio dei rifiuti edili e dunque mantenimento degli elevati quantitativi oggi depositati nelle discariche;

aumento del traffico e dell’inquinamento fonico e atmosferico dovuto alle accresciute distanze di trasporto per depositare materiale nelle poche discariche ancora in esercizio (in particolare trasporti dal Sottoceneri al Sopraceneri) e all’importazione di inerti primari dall’Italia e da oltre Gottardo;

perdita di concorrenzialità da parte delle imprese di costruzione che operano in zone discoste rispetto agli impianti e alle discariche;

aumento dei depositi abusivi con conseguenze negative per l’ambiente e la popolazione;

aumento dei costi nel settore edile a conseguenza dei maggiori trasporti;

rischio di situazioni di monopolio.

Sulla scorta di queste considerazioni, si chiede al Gran Consiglio di approvare l’annesso disegno di decreto legislativo.

Vogliate gradire, signor Presidente, signore e signori deputati, l'espressione della nostra massima stima.

Per il Consiglio di Stato:

Il Presidente, M. BertoliIl Cancelliere, G. Gianella

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Page 32: Modello Messaggio - ti€¦  · Web viewOggetto del presente Messaggio è la richiesta di un credito quadro d’investimento di CHF 3'100'000.- per il periodo 1.1.2015 - 31.12.2019

Disegno di

DECRETO LEGISLATIVOconcernente la richiesta di un credito quadro d’investimento di CHF 3'100'000.- per il periodo 2015-2019, destinato al finanziamento delle analisi di fattibilità e degli studi necessari per consolidare nel Piano direttore e nella pianificazione locale (PUC) i centri logistici d’importanza cantonale così come le discariche per materiali inerti

Il Gran Consigliodella Repubblica e Cantone Ticino

visto il messaggio 1° aprile 2015 n. 7072 del Consiglio di Stato,

d e c r e t a :

Articolo 1

È stanziato un credito quadro d’investimento di CHF 3'100'000.- per il finanziamento di studi pianificatori e analisi di fattibilità atti a consolidare a livello pianificatorio i centri logistici per la gestione integrata dei materiali inerti e dei rifiuti edili minerali e le nuove ubicazioni per discariche per materiali inerti previsti dal Piano direttore e dal Piano di gestione dei rifiuti.

Articolo 2

È data facoltà al Consiglio di Stato di suddividere il credito quadro in singoli crediti d’opera.

Articolo 3

Il credito è iscritto al conto investimenti del Dipartimento del territorio, Sezione protezione aria, acqua e suolo.

Articolo 4

Trascorsi i termini per l’esercizio del diritto di referendum, il presente decreto è pubblicato nel bollettino ufficiale delle leggi e degli atti esecutivi ed entra immediatamente in vigore.

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