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Monica Bellucci"La Callas insegna:la forza delle donne
è nell'attesa"di Rodolfo di Giammarco
Ho debuttato inteatro ma ne sono
stata lontana peranni, colpa della miatimidezza. Hofattocinema per reagireall'introversione
Monica Bellucci è a tre
dimensioni, ha messo piede nelteatro. Conversiamo, noi daRoma, lei dalla costa atlanticadella Francia. La distanza è la
riprova della sua natura vagante.Cresciuta in Umbria, ha vissutoall'estero, in più città, conresidenza a Parigi. Parla trelingue. È stata testimonial di varimarchi mondiali. Ha avuto registidi cinema cosmopoliti. Èun'icona narrante per uomini edonne di più continenti, restandoun archetipo mediterraneo.Benvenuta nello spettacolo
dal vivo, signora Bellucci, dopoaver battezzato in due saleparigine "Maria Callas: lettere ememorie". A cosa attribuisce ilsuo destino nomade?«Non so se farlo risalire a mio
nonno nato a Chicago, a unaradice familiare di gente ches'adatta, o alle opportunità chem'ha offerto il cinema. Decisiva è
una certa mia natura personaleche ha agganciato lecircostanze».Lei è reduce da un debutto in
palcoscenico, nei panni della piùgrande diva della lirica del 900.Una performance a tu per tu colpubblico dopo tre decenni diset. Un passo compiuto a 55anni. Dopo due maternità, a 40e a 45 anni. Vantando il pregiodella lentezza.«Lo so che non era inclusa nelleLezioni americane di Calvino,però la lentezza è una partecongenita della biologiafemminile. L'opposto, la rapidità,è un concetto maschile. L'energiadelle donne è nell'attesa, nei novemesi per concepire, nei processiideativi e creativi».
Monica Bellucci è a tre
dimensioni, ha messo piede nelteatro. Conversiamo, noi daRoma, lei dalla costa atlanticadella Francia. La distanza è la
riprova della sua natura vagante.Cresciuta in Umbria, ha vissutoall'estero, in più città, conresidenza a Parigi. Parla trelingue. È stata testimonial di varimarchi mondiali. Ha avuto registidi cinema cosmopoliti. Èun'icona narrante per uomini edonne di più continenti, restandoun archetipo mediterraneo.Benvenuta nello spettacolo
dal vivo, signora Bellucci, dopoaver battezzato in due sale
parigine "Maria Callas: lettere ememorie". A cosa attribuisce ilsuo destino nomade?«Non so se farlo risalire a mio
nonno nato a Chicago, a unaradice familiare di gente ches'adatta, o alle opportunità chem'ha offerto il cinema. Decisiva è
una certa mia natura personaleche ha agganciato lecircostanze».Lei è reduce da un debutto in
palcoscenico, nei panni della piùgrande diva della lirica del 900.Una performance a tu per tu colpubblico dopo tre decenni diset. Un passo compiuto a 55anni. Dopo due maternità, a 40e a 45 anni. Vantando il pregiodella lentezza.«Lo so che non era inclusa nelle
Lezioni americane di Calvino,però la lentezza è una partecongenita della biologiafemminile. L'opposto, la rapidità,è un concetto maschile. L'energiadelle donne è nell'attesa, nei novemesi per concepire, nei processiideativi e creativi».
Dopo distanze e indugi, orac'è l'approdo alla scena. Cherapporti aveva col teatro?«Una volta m'ha colpito a Parigiun Sogno di Shakespeare conattori giovani e bravissimi. Sonostata affascinata da un musicalcui ho assistito a Broadway. Ma atenermi lontana dalle impresedel palcoscenico è stata semprela mia timidezza. Io faccio tantifilm per reagire all'introversione,esponendomi solo nei minutid'ogni ciak del cinema. In questaresistenza ha fatto breccial'intensità senza fronzoli diElvira, con Toni Servillo, visto aParigi. E se ho detto un no a unaproposta di tragedia antica aEpidauro ora è possibile che ciripensi».Ha interpretato cinque volte
personaggi di artiste. In"Sangue pazzo" era LuisaFerida, di nuovo un'attrice in"VilleMarie", nella serie"Mozart in the jungle" unacantante lirica, sul palco "MariaCallas" e all'inizio dell'anno in"The Girl in the Fountain" ha
affrontato il suolo di AnitaEkberg. A proposito, cheEkberg?
«Una volta m'ha colpito a Parigiun Sogno di Shakespeare conattori giovani e bravissimi. Sonostata affascinata da un musical
cui ho assistito a Broadway. Ma atenermi lontana dalle impresedel palcoscenico è stata semprela mia timidezza. Io faccio tantifilm per reagire all'introversione,esponendomi solo nei minutid'ogni ciak del cinema. In questaresistenza ha fatto breccial'intensità senza fronzoli diElvira, con Toni Servillo, visto aParigi. E se ho detto un no a unaproposta di tragedia antica aEpidauro ora è possibile che ciripensi».Ha interpretato cinque volte
personaggi di artiste. In"Sangue pazzo" era LuisaFerida, di nuovo un'attrice in"VilleMarie", nella serie"Mozart in the jungle" unacantante lirica, sul palco "MariaCallas" e all'inizio dell'anno in"The Girl in the Fountain" haaffrontato il suolo di AnitaEkberg. A proposito, cheEkberg?
«È un film nel film, con la storia diun'attrice cui viene chiesto di
interpretare il mito di Anitona,suscitandole dubbi e fobie prò econtro Ekberg, con un percorsoche passa per i suoi film, le sueinterviste, rioffrendo aglispettatori di oggi un certo tipo dicinema, di cultura madre. Non mi
Data: 19.04.2020 Pag.: 34Size: 800 cm2 AVE: € 136800.00Tiratura: 286505Diffusione: 220895Lettori: 1883000
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chieda (ride, ndr) se ho rifatto lascena della fontana di Trevi».
Veniamo allo spettacolo"Maria Callas: lettere ememorie" ideato e diretto dal33enne Tom Volf.
«Due miti, anche se lontanissimi,nello stesso periodo: Maria Callasa teatro, Anita Ekberg al cinema.Noi chiamiamo coincidenzel'intromettersi di Dio in
incognito. Tom Volf s'è
Nell'orrore e nellesofferenze del viruspuoi riscoprirecose essenziali
Forse la smetteremod'essere la rovinadel pianeta
presentato da me con una letteradella Callas piena di slancio perOnassis, e con una riflessione dilei sull'avere fede in se stessa.M'ha convinta d'istinto. Hoaccettato di rischiare la pelle. Hoprovato, ho letto e man manointerpretato questi materiali, unaventina di testi, al Petit Marigny, epoi al Théàtre desBouffesParisiens, stando accantoa un divano giallo, copia d'uncanapé di casa sua, con estrattid'opera alternati alla mia voce.Un'esperienza profonda,ripagata dal calore del pubblico,spingendo sulle corde d'unapersona dotata di emotività forteal di là del genio lirico: sulladualità di Maria e Callas, donna esoprano».Come mai Tom Volf l'ha scelta
perii ruolo?«Non me l'ha mai detto. Emir
Kusturica, scritturandomi perSulla Via Lattea, mi confidò:"Qualunque cosa tu faccia, seisempre innocente, anche se faiun film comelrréversible". Però
Tom, anche biografo della Callas,è stato maniacale con me: hatrovato lui nell'atelier dellaFondazione Marzotto di Milano
l'abito nero di scena di lei che ioindosso senza modifiche nellospettacolo. È una reliquia, perme. Alle prime rappresentazioniè venuto a vedermi GiorgioFerrara, che m'ha invitata eprogrammata al Festival diSpoleto, con date che ora non sose confermate o rinviate. Nelfrattempo questa "Callas" èrichiesta anche a Londra, inRussia, in Grecia, a New York. Perme è una rivelazione, un regalo,un'altra soglia per conoscermi ecomunicare».
Lei ha scoperto altri valori,con l'attuale maturità, e nellecondizioni di quest'emergenza?«Ho verificato che la vita è un
continuo cadere e rialzarsi, e ognicaduta, paura o malinconia ha unsuo significato che ti migliora.Nell'orrore e nelle sofferenze del
virus che ci assedia si possonoriscoprire cose essenziali comel'amicizia, la famiglia, l'amore,l'approfondimento di noi stessi edegli altri, del bisogno di lottareanche senza conclusioni, perchéin genere si muore senza avercapito. Anche se un pochino...Ora le circostanze mi vedono inquesto sud ovest della Franciacon le mie figlie Léonie e Deva,alle prese solo con l'essenziale.Nell'ultima guerra non c'eranoneanche gli alimentari e lefarmacie. Ci riprenderemopensando altre cose, forse lasmetteremo d'essere la rovina delpianeta. Chissà».
presentato da me con una letteradella Callas piena di slancio perOnassis, e con una riflessione dilei sull'avere fede in se stessa.M'ha convinta d'istinto. Ho
accettato di rischiare la pelle. Hoprovato, ho letto e man manointerpretato questi materiali, unaventina di testi, al Petit Marigny, epoi al Théàtre desBouffesParisiens, stando accantoa un divano giallo, copia d'uncanapé di casa sua, con estrattid'opera alternati alla mia voce.Un'esperienza profonda,ripagata dal calore del pubblico,spingendo sulle corde d'unapersona dotata di emotività forteal di là del genio lirico: sulladualità di Maria e Callas, donna esoprano».Come mai Tom Volf l'ha scelta
perii ruolo?«Non me l'ha mai detto. Emir
Kusturica, scritturandomi perSulla Via Lattea, mi confidò:"Qualunque cosa tu faccia, seisempre innocente, anche se faiun film comelrréversible". Però
Tom, anche biografo della Callas,è stato maniacale con me: hatrovato lui nell'atelier dellaFondazione Marzotto di Milanol'abito nero di scena di lei che ioindosso senza modifiche nellospettacolo. È una reliquia, perme. Alle prime rappresentazioniè venuto a vedermi GiorgioFerrara, che m'ha invitata eprogrammata al Festival diSpoleto, con date che ora non sose confermate o rinviate. Nelfrattempo questa "Callas" èrichiesta anche a Londra, inRussia, in Grecia, a New York. Perme è una rivelazione, un regalo,un'altra soglia per conoscermi ecomunicare».Lei ha scoperto altri valori,
con l'attuale maturità, e nellecondizioni di quest'emergenza?«Ho verificato che la vita è un
continuo cadere e rialzarsi, e ognicaduta, paura o malinconia ha unsuo significato che ti migliora.Nell'orrore e nelle sofferenze delvirus che ci assedia si possonoriscoprire cose essenziali comel'amicizia, la famiglia, l'amore,l'approfondimento di noi stessi edegli altri, del bisogno di lottareanche senza conclusioni, perchéin genere si muore senza avercapito. Anche se un pochino...Ora le circostanze mi vedono in
questo sud ovest della Franciacon le mie figlie Léonie e Deva,alle prese solo con l'essenziale.Nell'ultima guerra non c'eranoneanche gli alimentari e lefarmacie. Ci riprenderemopensando altre cose, forse lasmetteremo d'essere la rovina del
pianeta. Chissà».
Sullo schermo
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Che personaggio lepiacerebbe essere, e di qualeautore?
«Una figura sarcastica emetaforica di Shakespeare».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Data: 19.04.2020 Pag.: 34Size: 800 cm2 AVE: € 136800.00Tiratura: 286505Diffusione: 220895Lettori: 1883000
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ti Diva e divinaMonica Bellucci,55 anni, comeappare inMaria Callas:letteree memorie
portato in scenaa Parigi
Data: 19.04.2020 Pag.: 34Size: 800 cm2 AVE: € 136800.00Tiratura: 286505Diffusione: 220895Lettori: 1883000
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