2
MONUMENTI CHE POSSIAMO VEDERE A VILLAFRATI SONO: LA CHIESA DEL SS. CROCIFISSO IN SANT’ ANTONIO DI PADOVA Fu costruita nel 1745 dalla famiglia Filangeri e dedicata a Sant’ Antonio di Padova. Oltre che luogo di culto , fino all’ anno 1874 , fu adibita a cimitero. Coesistette , nel quartiere Casale alla chiesa di San Giuseppe ,fino all’anno 1839 All’ interno si può ammirare la statua lignea di S. Antonio e la statua della Madonna Delle Grazie. Percorrendo Via Vittorio Emmanuele e arrivato a parco delle rimembranze si nota il Monumento dei Caduti in Guerra. MONUMENTO DEI CADUTI È un monumento costruito in onore di tutti gli uomini morti durante la prima e la seconda guerra mondiale. Ogni anno in occasione del 4 novembre la cittadinanza e le forze politiche e militari portano una corona d’ alloro per non dimenticare. Proseguendo la passeggiata per le vie di Villafrati si arriva al Calvario CALVARIO Fu costruito alla fine del 1700 su un’altura a monte del quartiere Casale .Fino a qualche anno fa era costruito con conci di tufo arenario locale ed era sovrastato da una grande croce visibile anche da molto lontano. A causa del colera morirono molte persone, che furono sepolte nel 1837 al Calvario. Recentemente sono state abbattute le vecchie mura in pietra e sostituite con mura di cemento. Ogni anno il venerdì santo viene messo in croce e portato in processione il Crocifisso per ricordare la morte e la passione di nostro Signore. Fuori dal centro abitativo, non lontano da qui si arriva alla Chiesa di Santa Maria in San Lorenzo. CHIESA DI SANTA MARIA IN SAN LORENZO Fu costruita alla fine del 1700 dai De Stefano e dedicata alla Madonna e a San Lorenzo. Essa sorge al centro di vecchie costruzioni su un’ area che prima occupava l’’hospitale’’ Sancti Laurenti funzionante nell’ alto medioevo e la chiesa di Santa Maria, di cui si hanno notizie certe fino al 1300 . La famiglia nobile dei De Stefano, venuta in possesso del feudo di San Lorenzo, volle illustrare ai posteri la loro provenienza dalla città di Trapani, così fecero realizzare una pala d’altare su tela che raffigurava la Madonna di Trapani e nell’angolo destro in basso era descritto il martirio di San Lorenzo. L’Ospedale o ospizio di San Lorenzo e la chiesetta di Santa Maria erano gestiti dai Cavalieri Teutonici. Sul Corso San Marco(ideato e realizzato da Bernardo Filangeri, Conte di San Marco, che da lui prende il nome) si trova la Chiesa dell’Addolorata detta Del Collegio. CHIESA DELL’ADDOLORATA O DEL COLLEGIO Fu costruita accanto al collegio di Maria in una zona chiamata ‘’Isola D’Immezzo’’ e fu dedicata alla Vergine Addolorata. Sia la chiesa che il collegio furono voluti dal conte Bernardo Filangeri per l’educazione delle fanciulle villafratesi che lasciò come carico testamentario al figlio Don Giuseppe Antonio. Fu la figlia Vittoria Filangeri che fece costruire il collegio e la chiesa, su progetto redatto dall’architetto Fiorellini. La prima pietra della chiesa fu posta il 23 aprile 1865 dall’arciprete Don Mario Caltabellotta. La Chiesa fu ristrutturata in malo modo negli anni 1964-1965, oggi è l’attuale Scuola Media di cui noi ragazzi siamo studenti. In questo posto, ossia zona corso San Marco e Via Pozzillo c’era un ponte sul Torrente Pozzillo che divideva in due il paese: Quartiere Basso chiamato “Casale” e Quartiere Alto chiamato “Castello”. Qui sorgeva la zona chiamata ‘’Isola D’Immezzo’’. Proseguendo per il corso principale si arriva alla piazza Umberto I. Qui c’è la sede del Municipio e la Chiesa Madre SS. Trinità. CHIESA SS. TRINITA’ Fu costruita per volere di Don Vincenzo Filangeri, Barone di Villafrati, nell’anno 1750 e fu dedicata alla SS. Trinità e alla Beata Vergine Immacolata. L’interno è sobrio e solenne, maestosa la facciata in barocco sereno e lineare. La chiesa fu progettata dall’ingegnere Anito a navata unica con cappelle laterali ricavate nel consistente spessore murario, terminata da un’abside semicircolare e caratterizzata da un ‘’litterino’’(cantoria) ossia un soppalco ligneo con balaustra, posto sopra l’ingresso principale. La chiesa fu arricchita di un Battistero con il fonte in pietra di Castronovo, con copertura in legno intagliato a forma di tabernacolo, le cui pareti interne raffigurano il Battesimo di Cristo. Ai lati dell’altare maggiore sono a sinistra : la lastra tombale di Giuseppe Antonio Filangeri e a destra quella di Ignazio Lanza . Una cornice in stucco con puttini alati riquadra la pala centrale raffigurante l’Immacolata. Ci sono pale d’altare realizzate da pittori dell’ età tardo barocca. Queste pale rappresentano: l’ Immacolata e la SS. Trinità, San Vincenzo Ferreri, l’ adorazione dei pastori e la natività. A sinistra della chiesa si trova il Crocifisso datato al 1766. Si può ammirare ancora la statua dell’ Immacolata del 1858, la statua di San Giuseppe e il monumento a Domenico Filangeri . Di recente costruzione è la porta bronzea realizzata dallo scultore siciliano Biagio Governale (1991). I pannelli di questa porta rappresentano: la SS. Trinità e la Beata Vergine Immacolata , la Sacra famiglia, La resurrezione di Cristo e la costruzione della chiesa del Baglio e il lavoro degli abitanti di Villafrati concernente la produzione del gesso. Il BAGLIO Sulla parte alta del corso San marco si possono vedere i resti di quello che fu il Baglio e la residenza estiva dei Filangeri, conti di San Marco. L’imponente portone in ferro, ancora visibile, è sormontato dall’emblema con il monogramma del conte di San Marco. Gli arredi e gli oggetti personali della famiglia, purtroppo, non sono più a Villafrati, ma si possono ammirare a Palazzo Mirto di Palermo, che era di proprietà della famiglia Filangeri. Dopo anni di abbandono, la struttura del Baglio è stata rivalorizzata per il beneficio della collettività ed è divenuta sede di spettacoli teatrali, convegni, attività ricreative ed altro, tanto da essere un punto di riferimento per tutti i Villafratesi. PIZZO CHIARASTELLA La Riserva Naturale Orientata Bagni di Cefalà Diana e Chiarastella è stata istituita nel 1997 per proteggere una zona di 137 ettari fra i comuni di Cefalà Diana e Villafrati. La Riserva si estende su di un’aspra prateria da cui spicca Pizzo Chiarastella, un rilievo di calcare carbonatico incuneato tra il torrente Bagni ed il vallone Buffa, entrambi affluenti del Fiume Milicia. I versanti nord ed est presentano pendii molto ripidi e strapiombi in cui si trovano delle cavità naturali, idonee ad ospitare l’uomo preistorico, la cui presenza è confermata dai reperti neolitici provenienti da questo luogo esposti al Museo Geologico ed al Museo Archeologico di Palermo. Dalle esplorazioni di superficie sono stati identificati almeno tre villaggi appartenenti ad epoche diverse, mentre sulla sommità rimangono evidenti i resti di un’imponente struttura in pietra, probabilmente un castello medievale documentato da fonti archivistiche del 1121. LA FESTA DEL SS.CROCIFISSO La festa in onore del SS. Crocifisso ricade la terza domenica di settembre, che secondo il calendario liturgico corrisponde alla settimana in cui si vuole celebrare la festa dell’esaltazione della Santa Croce. Si suppone che tali festeggiamenti abbiano avuto inizio nel 1780, anno dell’arrivo del simulacro a Villafrati, tuttavia notizie certe si hanno solo a partire dal 1880, quando fu istituita la Confraternita del SS. Crocifisso. La festa, originariamente in tono minore alle altre, è oggi un’occasione particolarmente sentita dai fedeli villafratesi, che attribuiscono al SS. Crocifisso diversi miracoli. Tradizionalmente i festeggiamenti iniziano il venerdì della seconda settimana di settembre e si protraggono fino alla quarta domenica. Il venerdì e le due domeniche sono i giorni più importanti della festa, poiché vengono celebrate le messe solenni e si svolgono le tre processioni. Durante queste ultime , la ‘’ la vara’’ con il simulacro del SS. Crocifisso viene portata devotamente a spalla per le vie del paese, seguita da una folla di fedeli che, a piedi scalzi e con ceri accesi, esprimono la loro devozione e gratitudine per le grazie ricevute. Un momento particolare è costituito dalla tradizionale ‘’volata degli angeli’’, nella quale due bambine proclamano le lodi al SS. Crocifisso ed esortano i fedeli ad avere fede in lui. Il sabato è il giorno dedicato per lo più al folklore e all’aspetto puramente profano dei festeggiamenti: è ormai consuetudine, infatti, organizzare un concerto di musica leggera con la partecipazione di cantanti famosi del panorama musicale italiano, una vera attrattiva per il paese e le aree limitrofe. Varie iniziative religiose , per tutti i giorni della festa, sensibilizzano le diverse categorie sociali e tutta la comunità. La domenica, giorno della festa solenne, si apre con la fiera agricola, tradizionale appuntamento per la compravendita di attrezzi agricoli . Nel pomeriggio si svolge la ‘’bardatura’’, una sfilata di muli riccamente bardati, con bisacce piene di caramelle e confetti che vengono offerti agli astanti. Assieme ai muli sfilano anche i cavalli e cavalieri che reggono “la torcia’’, composizione di fiori di carta con l’effigie del Crocifisso, a seguire una sfilata di personaggi storici, con costumi dell’epoca, omaggio al Casato dei Filangeri di Villafrati. Durante il resto dell´anno i Villafratesi continuano ad esprimere la loro devozione con continui pellegrinaggi anche a piedi scalzi verso la chiesa del Crocifisso soprattutto il martedì e il sabato quando viene celebrata la Santa Messa. RICETTE TIPICHE DI VILLAFRATI LA PASTA DI SAN GIUSEPPE A Villafrati alcune famiglie per voto preparano “LA PASTA DI SAN GIUSEPPE”, piatto tipico della dieta mediterranea, che cucinano a mezzogiorno della festa di San Giuseppe in pentole giganti davanti la porta delle loro case. La pasta, di diversa forma è condita con lenticchie, fave, fagioli, castagne secche ,finocchi selvatici, broccoletti e abbondante olio d’oliva. Tutti i paesani vi si recano con i pentoloni e scodelle per averne una porzione. La festa offre alle famiglie un momento di comunione poiché è consuetudine riunirsi davanti ai cesti di pane e pasta e recitare il rosario. SFINCI DI SAN GIUSEPPE Sono gustose e morbide frittelle villafratesi, coperte di crema di ricotta, gocce di cioccolato, pistacchi tritati, ciliegie e scorze d’arance candite. Vengono preparate con una frittura lunga e dolce che fa gonfiare l’impasto, rendendolo soffice e alveolato al suo interno.

MONUMENTI CHE POSSIAMO VEDERE A VILLAFRATI SONOicvillafratimezzojuso.gov.it/wp-content/uploads/2017/03/brochure... · Percorrendo Via Vittorio Emmanuele e arrivato a parco delle rimembranze

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: MONUMENTI CHE POSSIAMO VEDERE A VILLAFRATI SONOicvillafratimezzojuso.gov.it/wp-content/uploads/2017/03/brochure... · Percorrendo Via Vittorio Emmanuele e arrivato a parco delle rimembranze

MONUMENTI CHE POSSIAMO VEDERE A VILLAFRATI SONO:

LA CHIESA DEL SS. CROCIFISSO IN SANT’ ANTONIO DI PADOVAFu costruita nel 1745 dalla famiglia Filangeri e dedicata a Sant’ Antonio di Padova. Oltre che luogo di culto , fino all’ anno 1874 , fu adibita a cimitero. Coesistette , nel quartiere Casale alla chiesa di San Giuseppe ,fino all’anno 1839 All’ interno si può ammirare la statua lignea di S. Antonio e la statua della Madonna Delle Grazie. Percorrendo Via Vittorio Emmanuele e arrivato a parco delle rimembranze si nota il Monumento dei Caduti in Guerra.

MONUMENTO DEI CADUTI È un monumento costruito in onore di tutti gli uomini morti durante la prima e la seconda guerra mondiale. Ogni anno in occasione del 4 novembre la cittadinanza e le forze politiche e militari portano una corona d’ alloro per non dimenticare. Proseguendo la passeggiata per le vie di Villafrati si arriva al Calvario

CALVARIOFu costruito alla fine del 1700 su un’altura a monte del quartiere Casale .Fino a qualche anno fa era costruito con conci di tufo arenario locale ed era sovrastato da una grande croce visibile anche da molto lontano. A causa del colera morirono molte persone, che furono sepolte nel 1837 al Calvario. Recentemente sono state abbattute le vecchie mura in pietra e sostituite con mura di cemento. Ogni anno il venerdì santo viene messo in croce e portato in processione il Crocifisso per ricordare la morte e la passione di nostro Signore. Fuori dal centro abitativo, non lontano da qui si arriva alla Chiesa di Santa Maria in San Lorenzo.

CHIESA DI SANTA MARIA IN SAN LORENZOFu costruita alla fine del 1700 dai De Stefano e dedicata alla Madonna e a San Lorenzo. Essa sorge al centro di vecchie costruzioni su un’ area che prima occupava l’’hospitale’’ Sancti Laurenti funzionante nell’ alto medioevo e la chiesa di Santa Maria, di cui si hanno notizie certe fino al 1300 . La famiglia nobile dei De Stefano, venuta in possesso del feudo di San Lorenzo, volle illustrare ai posteri la loro provenienza dalla città di Trapani, così fecero realizzare una pala d’altare su tela che raffigurava la Madonna di Trapani e nell’angolo destro in basso era descritto il martirio di San Lorenzo. L’Ospedale o ospizio di San Lorenzo e la chiesetta di Santa Maria erano gestiti dai Cavalieri Teutonici. Sul Corso San Marco(ideato e realizzato da Bernardo Filangeri, Conte di San Marco, che da lui prende il nome) si trova la Chiesa dell’Addolorata detta Del Collegio.

CHIESA DELL’ADDOLORATA O DEL COLLEGIO Fu costruita accanto al collegio di Maria in una zona chiamata ‘’Isola D’Immezzo’’ e fu dedicata alla Vergine

Addolorata. Sia la chiesa che il collegio furono voluti dal conte Bernardo Filangeri per l’educazione delle fanciulle villafratesi che lasciò come carico testamentario al figlio Don Giuseppe Antonio. Fu la figlia Vittoria Filangeri che fece costruire il collegio e la chiesa, su progetto redatto dall’architetto Fiorellini. La prima pietra della chiesa fu posta il 23 aprile 1865 dall’arciprete Don Mario Caltabellotta. La Chiesa fu ristrutturata in malo modo negli anni 1964-1965, oggi è l’attuale Scuola Media di cui noi ragazzi siamo studenti. In questo posto, ossia zona corso San Marco e Via Pozzillo c’era un ponte sul Torrente Pozzillo che divideva in due il paese: Quartiere Basso chiamato “Casale” e Quartiere Alto chiamato “Castello”. Qui sorgeva la zona chiamata ‘’Isola D’Immezzo’’. Proseguendo per il corso principale si arriva alla piazza Umberto I. Qui c’è la sede del Municipio e la Chiesa Madre SS. Trinità.

CHIESA SS. TRINITA’ Fu costruita per volere di Don Vincenzo Filangeri, Barone di Villafrati, nell’anno 1750 e fu dedicata alla SS. Trinità e alla Beata Vergine Immacolata. L’interno è sobrio e solenne, maestosa la facciata in barocco sereno e lineare. La chiesa fu progettata dall’ingegnere Anito a navata unica con cappelle laterali ricavate nel consistente spessore murario, terminata da un’abside semicircolare e caratterizzata da un ‘’litterino’’(cantoria) ossia un soppalco ligneo con balaustra, posto sopra l’ingresso principale. La chiesa fu arricchita di un Battistero con il fonte in pietra di Castronovo, con copertura in legno intagliato a forma di tabernacolo, le cui pareti interne raffigurano il Battesimo di Cristo.Ai lati dell’altare maggiore sono a sinistra : la lastra tombale di Giuseppe Antonio Filangeri e a destra quella di Ignazio Lanza . Una cornice in stucco con puttini alati riquadra la pala centrale raffigurante l’Immacolata. Ci sono pale d’altare realizzate da pittori dell’ età tardo barocca. Queste pale rappresentano: l’ Immacolata e la SS. Trinità, San Vincenzo Ferreri, l’ adorazione dei pastori e la natività. A sinistra della chiesa si trova il Crocifisso datato al 1766. Si può ammirare ancora la statua dell’ Immacolata del 1858, la statua di San Giuseppe e il monumento a Domenico Filangeri . Di recente costruzione è la porta bronzea realizzata dallo scultore siciliano Biagio Governale (1991). I pannelli di questa porta rappresentano: la SS. Trinità e la Beata Vergine Immacolata , la Sacra famiglia, La resurrezione di Cristo e la costruzione della chiesa del Baglio e il lavoro degli abitanti di Villafrati concernente la produzione del gesso.

Il BAGLIO Sulla parte alta del corso San marco si possono vedere i resti di quello che fu il Baglio e la residenza estiva dei Filangeri, conti di San Marco. L’imponente portone in ferro, ancora visibile, è sormontato dall’emblema

con il monogramma del conte di San Marco. Gli arredi e gli oggetti personali della famiglia, purtroppo, non sono più a Villafrati, ma si possono ammirare a Palazzo Mirto di Palermo, che era di proprietà della famiglia Filangeri. Dopo anni di abbandono, la struttura del Baglio è stata rivalorizzata per il beneficio della collettività ed è divenuta sede di spettacoli teatrali, convegni, attività ricreative ed altro, tanto da essere un punto di riferimento per tutti i Villafratesi.

PIZZO CHIARASTELLALa Riserva Naturale Orientata Bagni di Cefalà Diana e Chiarastella è stata istituita nel 1997 per proteggere una zona di 137 ettari fra i comuni di Cefalà Diana e Villafrati. La Riserva si estende su di un’aspra prateria da cui spicca Pizzo Chiarastella, un rilievo di calcare carbonatico incuneato tra il torrente Bagni ed il vallone Buffa, entrambi affluenti

del Fiume Milicia. I versanti nord ed est presentano pendii molto ripidi e strapiombi in cui si trovano delle cavità naturali, idonee ad ospitare l’uomo preistorico, la cui presenza è confermata dai reperti neolitici provenienti da questo luogo esposti al Museo Geologico ed al Museo Archeologico di Palermo. Dalle esplorazioni di superficie sono stati identificati almeno tre villaggi appartenenti ad epoche diverse, mentre sulla sommità rimangono evidenti i resti di un’imponente struttura in pietra, probabilmente un castello medievale documentato da fonti archivistiche del 1121.

LA FESTA DEL SS.CROCIFISSOLa festa in onore del SS. Crocifisso ricade la terza domenica di settembre, che secondo il calendario liturgico corrisponde alla settimana in cui si vuole celebrare la festa dell’esaltazione della Santa Croce. Si suppone che tali festeggiamenti abbiano avuto inizio nel 1780, anno dell’arrivo del simulacro a Villafrati, tuttavia notizie certe si hanno solo a partire dal 1880, quando fu istituita la Confraternita del SS. Crocifisso. La festa, originariamente in tono minore alle altre, è oggi un’occasione particolarmente sentita dai fedeli villafratesi, che attribuiscono al SS. Crocifisso diversi miracoli.Tradizionalmente i festeggiamenti iniziano il venerdì della seconda settimana di settembre e si protraggono fino alla quarta domenica.

Il venerdì e le due domeniche sono i giorni più importanti della festa, poiché vengono celebrate le messe solenni e si svolgono le tre processioni. Durante queste ultime , la ‘’ la vara’’ con il simulacro del SS. Crocifisso viene portata devotamente a spalla per le vie del paese, seguita da una folla di fedeli che, a piedi scalzi e con ceri accesi, esprimono la loro devozione e gratitudine per le grazie ricevute. Un momento particolare è costituito dalla tradizionale ‘’volata degli angeli’’, nella quale due bambine proclamano le lodi al SS. Crocifisso ed esortano i fedeli ad avere fede in lui. Il sabato è il giorno dedicato per lo più al folklore e all’aspetto puramente profano dei festeggiamenti: è ormai consuetudine, infatti, organizzare un concerto di musica leggera con la partecipazione di cantanti famosi del panorama musicale italiano, una vera attrattiva per il paese e le aree limitrofe. Varie iniziative religiose , per tutti i giorni della festa, sensibilizzano le diverse categorie sociali e tutta la comunità.La domenica, giorno della festa solenne, si apre con la fiera agricola, tradizionale appuntamento per la compravendita di attrezzi agricoli . Nel pomeriggio si svolge la ‘’bardatura’’, una sfilata di muli riccamente bardati, con bisacce piene di caramelle e confetti che vengono offerti agli astanti. Assieme ai muli sfilano anche i cavalli e cavalieri che reggono “la torcia’’, composizione di fiori di carta con l’effigie del Crocifisso, a seguire una sfilata di personaggi storici, con costumi dell’epoca, omaggio al Casato dei Filangeri di Villafrati.Durante il resto dell´anno i Villafratesi continuano ad esprimere la loro devozione con continui pellegrinaggi anche a piedi scalzi verso la chiesa del Crocifisso soprattutto il martedì e il sabato quando viene celebrata la Santa Messa.

RICETTE TIPICHE DI VILLAFRATILA PASTA DI SAN GIUSEPPEA Villafrati alcune famiglie per voto preparano “LA PASTA DI SAN GIUSEPPE”, piatto tipico della dieta mediterranea, che cucinano a mezzogiorno della festa di San Giuseppe in pentole giganti davanti la porta delle loro case. La pasta, di diversa forma è condita con lenticchie, fave, fagioli, castagne secche ,finocchi selvatici, broccoletti e abbondante olio d’oliva. Tutti i paesani vi si recano con i pentoloni e scodelle per averne una porzione. La festa offre alle famiglie un momento di comunione poiché è consuetudine riunirsi davanti ai cesti di pane e pasta e recitare il rosario.

SFINCI DI SAN GIUSEPPESono gustose e morbide frittelle villafratesi, coperte di crema di ricotta, gocce di cioccolato, pistacchi tritati, ciliegie e scorze d’arance candite. Vengono preparate con una frittura lunga e dolce che fa gonfiare l’impasto, rendendolo soffice e alveolato al suo interno.

Page 2: MONUMENTI CHE POSSIAMO VEDERE A VILLAFRATI SONOicvillafratimezzojuso.gov.it/wp-content/uploads/2017/03/brochure... · Percorrendo Via Vittorio Emmanuele e arrivato a parco delle rimembranze

CENNI STORICI SU VILLAFRATI

Villafrati dista 35 km da Palermo e sorge in una zona collinare interna, posta a 475 m sopra il livello del mare. L’attuale centro abitato ebbe origine verso la metà del 1700 e prese la sua denominazione probabilmente da

una Masseria (‘’Villa’’), un grande caseggiato con magazzini in cui conservare e custodire prodotti della terra. Il nome Villafrati deriva probabilmente da Villa Del Fratello, poiché nel dialetto siciliano “FRATELLO” si dice “Frati. Il barone don Vincenzo Spuches alla fine del 1500 acquistò il territorio corrispondente a quello attuale del comune ed ottenne nel 1602 la licentia populandi per fondare un centro abitato da denominare Clara Stella, che avrebbe dovuto presumibilmente sorgere nei pressi del monte Chiarastella prima denominato Chifala; tuttavia i successori dello Spuches, cioè la famiglia aristocratica Filangeri, preferirono fondare il paese nel sito attuale, nei pressi della masseria di Villafrati posta sull’antica trazzera regia che conduce da Palermo ad Agrigento e dove già esistevano probabilmente i resti di un piccolo insediamento (casale)di età arabo- normanna. L’insediamento abitativo iniziale avvenne nei pressi di tale casale, che poi fu ampliato con la costruzione del Quartiere Castello, che prende la sua denominazione da un complesso edilizio, denominato Baglio, già utilizzato come residenza baronale, posto in posizione elevata. L’abitato crebbe molto lentamente, tanto che dopo mezzo secolo dalla formazione, erano presenti solo 500 anime e la parrocchia che guidava la comunità. Villafrati si distinse, nel secolo immediatamente successivo, come paese produttore di gesso per costruzione con il proliferare dell’attività su base familiare. In seguito il paese divenne comune autonomo, ottenendo l’abolizione della feudalità. La produzione di gesso avvenne fino all’ultimo dopoguerra in numerose caratteristiche piccole costruzioni a gestione familiare denominate “Calcare”, nelle quali si procedeva alla cottura della pietra viva gessosa sistemata in apposita fornace costruita a forma di tronco di cono. Curioso è il soprannome che un tempo venne dato ai Villafratesi: essi erano detti “Issalora” perché possedevano un ingente numero di asini adibiti al trasporto del gesso che producevano. La popolazione del centro abitato subì una sensibile riduzione in occasione dei due principali cicli migratori verificatisi all’inizio del ‘900 verso l’America e negli anni ’60 verso la Svizzera e il Nord Italia, dovuti all’insufficienza e alle cattiva distribuzione delle risorse provenienti dall’economia prevalentemente agricola, nonché al notevole sviluppo demografico . Alla emigrazione ha però fatto seguito una forte espansione edilizia negli anni ‘70 , conseguente all’ arrivo delle rimesse proprio dei migranti che avevano scelto di trasferirsi in America, in Svizzera e nel Nord dell’Italia nei decenni precedenti.

A BRIEF HSTORYThe territory of Villafrati was governed by the Saracens and the Normans, but it was abandoned by its inhabitants, who preferred simple work to hard agricultural labour. In this way many territories remained deserted. In 1132 Ruggero, the king of Sicily, consigned the fiefs that today form the territory of Mezzojuso to the fiars who managed

the vast territory, in which they produced farm products that were brought to the poor in Palermo.They constructed a country house, a big group of houses with large storehouses to preserve and store the farm products. This went on for many centuries, and for this reason the name “Villa of Friars” wash coined, which then became “Villafrati”. The friars kept this territory until the town of Mezzojuso was founded. There settled a colony of Albanians who also settled in the villa where the friars offered their hospitality. In the year 1500 a noble of Messina, Don Pietro Fillangeri, bought the entire barony (Baucina, Ciminna, Mezzojuso, Chifale and Ogliastro). Later on, Don Vincenzo De Spuches, a noble of Taormina, bought the large estate of Villafrati. Vincenzo’s daughter married Don Piro’s son. So a new clan, the Filangeri-De Spuches, was formed. They governed Villafrati, giving life to the history of the town.

THE PRINCIPAL MONUMENTSThe Holy Trinty Church is Villafrati’s most important monument. The beginning of its construction dates back to the year 1750. The church is without aisles with six symmetrical side altars. It was enhanced by an artistic pipe organ, a rare example of the Sicilian art of organ building. In this church precious works of art by various artisans are found (Vinci, Randazzo, Guastaferro, Corbella). The inside is sober and solemn, while the majestic facade is calm and in a linear baroque style. The door of the Mysteries is a characteristic bronze portal made by the sculptor Biagio Governali.The Filangeri Palace, an eighteenth century “Baglio”, is a building complex built by the homonymous family during the foundation of the town with a residential, economic and jurisdictional function. The architectural structure recalls, with evident simplifications, the bourgeois models and the eighteenth century villas in Palermo reflecting the rules of baroque style.

THE FEAST OF THE HOLY CROSSLegend says that in 1780 some carters carried a relic of Christ on a wagon drawn by oxen on their way to Castronovo in Sicily. When the wagon arrived at St. Anthony’s Church in Villafrati, built on a steep slope, the oxen, exhausted by the long trip, stopped and did not want to continue their jouney. The Count and the people of Villafrati, dismayed but happy, thought that the event was a sign of God’s benevolence and predilection, so they didn’t allow anyone to remove the relic. This drew many people to abandon their own towns and move to Villafrati, where they found a home, some work and spiritual protection. The feast is celebrated on the third Sunday of September.

EGLISE DU SS. CRUCIFIXEdifiée en 1745, par la famille Filangeri, l’Eglise était dédiée à Saint Antoine de Padoue. En 1874, elle a été démolie et reconstruite aux dépenses du peuple. Alors, elle a été consacrée au SS. Crucifix. A l’intérieur on peut admirer la statue en bois de Saint Antoine et la statue de Notre-Dame des Grâces.

EGLISE NOTRE-DAME DES DOULEURS DE L’INTERNAT L’église édifiée à côté de l’internat du Saint-Nom-de-Marie, dans un endroit appelé « Ile du Milieu », a été consacrée à Notre-Dame des Douleurs. C’est le comte Bernard Filangeri qui a commandé la construction de l’église et de I ’Internat, pour l’éducation des filles de Villafrati. La première pierre de l’église a été posée le 23 Avril du 1865, par l’Archiprêtre Don Mario Caltabellotta. Elle a été restaurée entre 1964-1965. Aujourd’hui, l’Internat n’existe plus ; à sa place est née l’actuel collège (scuola media), dont nous sommes les étudiants.

MONUMENT AUX MORTS DE LA GUERRECe monument a été construit pour commémorer les soldats morts pendant la Première et la Seconde guerres Mondiales. Tous les années, le 4 Novembre, tous les habitants de Villafrati, les forces politiques et militaires portent aux pieds du monument une couronne de laurier, pour ne pas oublier.

EGLISE SS. TRINITE’L’église de la SS. Trinité, a été édifié en 1750, grâce au Baron de Villafrati Don Vincent Filangeri, et consacrée à la SS. Trinité et à la Sainte Vierge Marie. L’intérieur est sobre et solennel, majestueuse est sa façade dans un baroque serein et linéaire. A’ l’intérieur il y a une seule nef avec des chapelles latérales.L’église a été enrichie par un Baptistère, dont le font est en pierre de Castronovo de Sicile, avec un toit en bois sculpté en forme de tabernacle ; dans les parois internes il y a la représentation du Baptême de Jésus Christ.A cotè de l’autel principal il y a : à gauche la pierre tombale de Giuseppe Antonio Filangeri, à droite celle de Ignazio Lanza. Un cadre en stuc avec des angelots encadre le retable central représentant la Sainte Vierge Marie. A l’intérieur de l’église on peut admirer un Crucifix du 1766, une statue de la Vierge du 1858, une statue de Saint Joseph et le monument à Domenico Filangeri. De construction récente c’est le portail en bronze, du sculpteur Biagio Governale (1991)

LE BAGLIOAu côté supérieure du village, vous pouvez admirer les restes de ce qui était autrefois la résidence d’été de la famille Filangeri, les comptes de Saint-Marc. Sur l’imposante portail en fer il y a l’emblème avec le monogramme du comte de Saint-Marc. Les meubles et les effets personnels de la famille ne sont plus à Villafrati, mais vous pouvez les admirer à Palazzo Mirto, à,Palerme . Après des années de négligence, la structure du Baglio a été réaménagé au profit de la communauté et elle est devenue : bibliothèque de la ville, siège du thèatre, de conférences et d’ activités récréatives. I.C. Villafrati- Mezzojuso - Classe 2A a.s. 2016-2017