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MOSTRA delle TECNICHE “PITTORICHE - DECORATIVE” Gli alunni della CLASSE TERZA Scuola Primaria – Castell’Azzara Anno scolastico 2014/2015

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MOSTRA delle TECNICHE “PITTORICHE - DECORATIVE”

Gli alunni della CLASSE TERZA

Scuola Primaria – Castell’Azzara

Anno scolastico 2014/2015

“ARTE..GGIANDO”

PROGETTO didattico di ARTE ed IMMAGINE

Classe terza- Scuola Primaria di Castell’Azzara

Anche questo anno scolastico, gli alunni della classe terza, sono stati protagonisti di un

coinvolgente percorso teorico e pratico (già iniziato in seconda), nell’ambito

dell’educazione all’immagine:

“ARTE..GGIANDO” sta a significare un vero e proprio “cammino” lungo il piacevole ed

articolato sentiero dell’Arte, nella conoscenza e nell’uso di varie tecniche pittoriche e

decorative.

Alcune sono state “conosciute” tramite un approccio pragmatico: con una semplice

spiegazione dell’insegnante ed un’immediata “produzione”, per altre, è stata effettuata

un’attività di ricerca attraverso l’acquisizione di informazioni teoriche, letture riguardanti

alcuni artisti, visione di filmati ed opere d’arte, anche con l’ausilio delle tecnologie

multimediali (lavagna LIM) e tutti gli “stili” affrontati, sono stati “trascritti” in un piccolo

manuale d’uso.

Il progetto si è rivelato funzionale per molte attività interdisciplinari: Italiano (struttura del

testo regolativo, informativo, descrittivo, realistico, avvio al riassunto…), Storia ( studio ed

approfondimento delle attività quotidiane dell’uomo preistorico; le pitture rupestri come

“prima forma di arte”...), Arte ed Immagine (brevi e semplici accenni storici sulla nascita e

l’uso di alcuni stili pittorici, da parte di importanti pittori del presente e del passato…).

I testi che troverete nella presentazione del progetto, sono stati creati dagli alunni, che

hanno lavorato in un clima collaborativo, divertente ed armonioso, sapendo esprimere

emozioni, stati d’animo e pensieri, in maniera libera e personale …. come vere prerogative

del linguaggio artistico.

Gli alunni sono stati impegnati in una mostra di tutti gli elaborati eseguiti e nella

spiegazione delle procedure relative alle varie tecniche utilizzate: puntinismo, stencil,

collage, spugnatura, mosaico, graffito, pitture rupestri, pittura su stoffa, sia durante la

giornata del 13 Maggio, dedicata alla metodologia “Senza Zaino”(in presenza dei propri

familiari), sia come “scambio” fra le classi del plesso e come attività di sintesi del progetto

organizzato per la Commissione TAMB, svoltasi proprio l’ultimo giorno di scuola.

LA TECNICA DEL PUNTINISMO

Il puntinismo nacque in Francia tra la fine del 1.800 e l’ inizio del 1.900. Il primo pittore ad utilizzare questo modo di dipingere fu Seurat il quale creò il nuovo movimento artistico del

“NEO – IMPRESSIONISMO”.

In questa tecnica si possono utilizzare pennelli, pennarelli, matite, cere….. che lasceranno una serie di punti e tracce di dimensioni ed intensità diverse, a seconda della forma della punta dello

strumento usato, della “forza” utilizzata nel pigiare sulla superficie scelta e dei diversi materiali pittorici usati: acquarello, tempere, olii.

Lavorare con questa tecnica è un po’ faticoso: ci vogliono tanta pazienza ed impegno ma…. i disegni sono veramente particolari e belli!

LA TECNICA dello STENCIL

Stencil significa “stampino”. Sopra un pezzetto di cartoncino o ,meglio, di plastica viene ritagliata una forma a piacere: lo “spazio” che rimane sarà riempito dal colore. Questo strumento si chiama «maschera». Essa verrà appoggiata sopra qualsiasi superficie: un mobile, un muro, un quadro, della stoffa… e «riempita» dai colori (acquarelli, tempere, acrilici..) utilizzando tanti strumenti diversi come: pennelli, spugna, colori a spruzzo, bombolette spray. La maestra ci ha spiegato che i colori spray possono dare fastidio, soprattutto se vengono utilizzati in luoghi chiusi, così abbiamo deciso di lavorare solo con le tempere.

Ognuno di noi ha creato il proprio Stencil usando: matita, goniometro, squadra, righello, foglio di album, forbici.

Con questa tecnica si possono decorare tanti oggetti che abbiamo a scuola od a casa: è molto semplice e divertente.

LA TECNICA DEL COLLAGE

Collage significa ATTACCARE semplici pezzetti di carta colorata che vengono messi insieme, a

seconda della propria fantasia e bravura, sopra ad una superficie (tavole di legno, cartoncino, tele per

quadri...)

Oltre alla carta, possono essere utilizzati diversi materiali: legno, piume, stoffa, chiodi, sughero,

bottoni, materiali di recupero……

E’ una tecnica decorativa molto semplice e nuova perché iniziò ad essere utilizzata solo nei primi anni

del 1.900 (nel secolo passato),da pittori come Picasso o Braque. Questo fu un modo diverso, originale e

libero, per fare Arte, invece di usare sempre la pittura con pennelli e colori.

Attenzione: questa tecnica NON è uguale al MOSAICO!!

Nel MOSAICO, i pezzetti di carta, vanno a ricoprire spazi già disegnati dove tutti i colori sono già

stati scelti.

Nel COLLAGE, invece, si può anche seguire uno schema già preparato ed organizzato ma, la bellezza

di questa tecnica, sta tutta nel fatto che si può lavorare in modo molto libero e personale, lasciandosi

guidare solo dalla propria fantasia.

Nel nostro, abbiamo attaccato matite e pennelli, righelli, orologi, cd musicali, bicchieri di carta,

lettere dell’ alfabeto, numeri, frutta e verdura fatti con il pongo, foto di classe, per ricordare tutti i

momenti e le attività che abbiamo fatto a scuola.

Nel mosaico abbiamo preparato un semplice disegno geometrico e sopra ci abbiamo attaccato tante

«tessere» di pietra, cioè tante piccole mattonelle di colori diversi. Abbiamo eseguito la vera ed antica

tecnica del mosaico che veniva fatta dai Romani.

La TECNICA del GRAFFITO.

Il GRAFFITO, cioè GRATTARE una superficie, è sicuramente una fra le tecniche di

“pittura“ più antica, usata già dagli uomini primitivi che GRAFFIAVANO le pareti delle

grotte dove vivevano. I loro disegni rappresentavano soprattutto gli animali, molti momenti

della loro vita ( la caccia, la pesca….) ed anche figure particolari (il sole, la luna….) che

venivano adorate.

Il nostro graffito è stato fatto su fogli di album che abbiamo preparato passando, una

sull’altra, le cere di vari colori ( giallo, rosso o arancione, verde o blu).

Questo è un modo più “moderno” di “decorare” ma il sistema è sempre lo stesso:

con un legnetto o con una punta di metallo, abbiamo «graffiato» la superficie

colorata ed abbiamo lasciato il «contorno « dei disegni scelti.

Le femmine hanno raffigurato un bellissimo ambiente di montagna mentre i maschi,

le scene di caccia dell’uomo del Paleolitico.

LE PITTURE RUPESTRI

« Il 27 Aprile siamo andati in gita a Campagnatico, a visitare “GLI ALBORI”, cioè un parco dove

l’antropologo dott. Riccardo Chessa ha ricreato il villaggio neolitico, ricostruendo fedelmente,

ambienti di vita ed oggetti utilizzati dall’ Homo Sapiens Sapiens.

Fra tutte le belle ed interessanti cose che abbiamo visto, l’archeologa Martina, ci ha spiegato e poi

ci ha fatto provare ad utilizzare, l’antica tecnica di pittura con la quale l’uomo primitivo, si

“esprimeva“ e “raccontava” le proprie attività quotidiane e le proprie “credenze religiose”,

decorando le pareti di antiche grotte.

I colori più usati erano: giallo, rosso, marroncino, arancione, bianco, nero e venivano presi dagli

elementi della natura: rocce, conchiglie, legno bruciato.

Il giallo si ricavava dalla pietra Limonite che, a seconda di quanto tempo ed a quale temperatura

era esposta, creava diverse gradazioni di colore, passando dal giallo-limone all’arancione, al

marroncino , al rosso acceso. Il colore nero che, di solito, era usato per creare i contorni del

disegno, proveniva da bastoncini di legno bruciato. Il bianco si otteneva graffiando la roccia con

un sasso calcareo che lasciava segni chiari.

Non avendo la possibilità di pitturare grotte e caverne ed usare questi materiali, abbiamo creato

le nostre pitture su carta da pacchi, con i gessi colorati. Il signor Riccardo ci ha regalato due

pezzetti di carboncino che è stato fatto veramente con l’antico metodo della «carbonaia», a

Pomonte (frazione di Scansano). La maestra Tiziana ci ha spiegato che quando insegnava nella

scuola di quel paese, ha portato i suoi alunni a vedere come si otteneva il carbone da queste

enormi pile di legna che venivano sistemate seguendo un metodo ed una struttura particolari e

lasciate bruciare per tanti giorni. La maestra ricorda il signor Lino ed altri abitanti del paese che

si sono dedicati a questa attività ormai scomparsa, a volte organizzata appositamente per far

partecipare tutti gli alunni delle scuole.

E’ stato bellissimo usare uno strumento «vero», come gli uomini della Preistoria!!!!!! «

La tecnica della SPUGNATURA

Questo tipo di stile decorativo è veramente semplicissimo e super

divertente!

Si può effettuare sopra molti tipi di materiali: carta e cartoncino, tele

di quadri, mobili, pareti…. usando colori poco acquosi, come le

tempere o gli acrilici.

Materiali e svolgimento della tecnica:

1. Scegliere e preparare la superficie da decorare ( noi abbiamo

scelto un semplice foglio di carta da pacchi, abbastanza ruvido,

per far attaccare meglio i colori);

2. prendere una spugna, meglio se di tipo naturale, molto morbida

e porosa, tagliarla in tanti piccoli pezzetti da usare ognuno per

un solo colore;

3. preparare tanti recipienti (piatti o ciotoline) per quanti sono i

colori da utilizzare nella pittura;

4. inzuppare la spugna nella tempera (senza usare l’acqua),

scaricare il colore su un foglio bianco e tamponare, pigiare sul

disegno.

Noi abbiamo unito questa tecnica a quella dell’acquarello, scegliendo

di “spugnare” solo alcuni pezzi dell’opera che sembrano tante

nuvolette colorate, molto irregolari ma simpatiche da vedere.

TECNICA di PITTURA su STOFFA La decorazione sulla stoffa era una tecnica già utilizzata da molti popoli antichi. Abbiamo scelto di pitturare una maglietta bianca, come attività finale del nostro percorso sulle tecniche decorative. Ognuno di noi ha scelto un piccolo animaletto del bosco. Saranno bellissimi!!!

MATERIALI OCCORRENTI: Maglietta di cotone oppure altro materiale di stoffa;

Colori per tessuti; Matita e carta carbone;

Carta di giornali. ATTIVITA’: Lavare la maglietta e stirare bene la parte da dipingere. Scegliere un disegno che poi sarà calcato sulla stoffa, con l’aiuto della carta carbone. Mettere dei fogli di giornale sotto la parte che verrà pitturata (per non macchiare la

maglietta). Usare colori specifici, senza aggiungere acqua. Per stendere le tinte, si possono utilizzare

pennarelli e pennelli. I pennelli possono essere a punta tonda e piatta, a seconda del disegno che voglio creare,

ma tutti molto morbidi. Abbiamo pitturato sia con i pennelli sia con l’aiuto del tappo – dosatore del flacone di colore. Poi abbiamo abbellito i nostri animaletti, passando dei pennarelli glitterati (con i brillantini).

Siamo molto contenti di aver creato anche queste «opere»…… credevamo di non farcela perché le abbiamo eseguite proprio gli ultimi giorni di scuola.

Con il lavoro delle maestre ed il nostro impegno, ce l’abbiamo fatta! Ecco le magliette …… uno dei tanti bellissimi ricordi di questo anno scolastico!!!!

Grazie, maestra Enrica …… grazie maestra Tiziana!

Almir, Martina, Anouar, Laila, Riccardo, Tommaso, Elisa.

Insieme alla classe quarta, è stata effettuata una interessante attività laboratoriale dedicata alla «produzione artigianale del sapone», con l’intervento della signora Patrizia Redica (in qualità di esperto esterno), la quale ha saputo coinvolgere attivamente tutti gli alunni attraverso semplici spiegazioni e, soprattutto, li ha impegnati nella oggettiva preparazione dei singoli pezzetti di sapone che, ogni bambino, ha potuto «confezionare» secondo i propri gusti e preferenze. Sono state riproposte tutte le fasi di lavorazione attraverso l’impiego di essenze, olii e materie naturali. L’ esperienza è stata assolutamente positiva e pienamente educativa, al fine di avviare tutti i bambini alla conoscenza ed all’uso di elementi e prodotti naturali, importanti per la salute e la propria crescita ed avvicinarli ad attività e mestieri, purtroppo, ormai in «disuso».