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domenica 9 novembre 2014 Anno 4 n. 4 7 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO INTER VERONA Bianca Ara pag 12 Parola al Baffo SIAMO CADUTI Sandro Mazzola pag 2 Severa Bisceglia pag 2 LA PARTITA A MILANO DOMINIO MERCEDES QUAL BUONVENTO INTER BIORITMI Enzo Occhiuto pag 3 FORMULA1 Marby pag 15 ARTE ANDREA E PIERO POLLAIOLO I DIPINTI DI “Non è forte colui che non cade mai ma colui che cadendo si rialza” J. W. Goethe MOLTO IN BASSO LO PORTERÀ VIA SARÀ ANCORA UN FALLIMENTO HAMILTON E ROSBERG PER IL TITOLO SENZA CAMBIAMENTI QUESTA INTER FALLIRÀ ANCHE IN EUROPA A SAN SIRO

N 47 2014 inter verona

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domenica 9 novembre 2014 Anno 4 n. 4 7 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

I N T E R

VERONA

Bianca Ara pag 12

Parola al Baffo

SIAMO CADUTI

Sandro Mazzola pag 2

Severa Bisceglia pag 2

LA PARTITA

A MILANO

DOMINIO MERCEDES

QUAL BUONVENTO

INTERBIORITMI

Enzo Occhiuto pag 3

FORMULA1

Marby pag 15

ARTE

ANDREA E PIERO POLLAIOLOI DIPINTI DI

“Non è forte colui che non cade mai ma colui che cadendo si rialza” J. W. Goethe

MOLTO IN BASSO

LO PORTERÀ VIA

SARÀ ANCORAUN FALLIMENTO

HAMILTON E ROSBERGPER IL TITOLO

SENZA CAMBIAMENTIQUESTA INTER

FALLIRÀ ANCHE IN EUROPA

A SAN SIRO

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domenica 9 novembre 2014 2

Walter Mazzarri

INTER (3-5-2)

Arbitro: xxxxxx di xxxxx

STADIO MEAZZA ORE 20.45INTER VERONA

Andrea Mandorlini

VERONA ( 4-3-3)

partita

DOVE’È IL CAPO E DOVE LA CODA

Handanovic;Ranocchia, Vidic, Juan Jesus;

Obi, Kuzmanovic, Medel, Kovacic, Dodò; Icardi, Palacio

Rafael;Martic, Moras, Marquez, Agostini;

Ionita, Obbadi, Hallfredsson;Christodoulopoulos, Toni, J.Gomez

Di difficile comprensione lo stato di salute dell’In-

ter, almeno quanto difficile è giustificare un tale stato di ma-lattia, ormai cronico, che solo uno scossone, ma di quelli veri, potrebbe salvare la Beneama-ta dalla Serie B. E’ una squadra che non sa cosa sia il gioco né il riscatto rabbioso che la con-sapevolezza di indossare la ma-glia nerazzurra dovrebbe dare. Una squadra che non è riuscita, in nessuna delle partite con alla guida Mazzarri, a rimontare un gol spilorcio subito nei primi 5 minuti di gioco, non merita nep-pure di essere analizzata. Si fa un gran parlare di quanto ‘broc-chi’ siano i calciatori nerazzurri, quali sono i supercampioni del Parma e del Cagliari, solo per citarne due delle ‘supersquadre’ che hanno umiliato Mazzarri? Il mio personale rispetto per il Parma e per il Cagliari non è in discussione e tanta è la stima per i tecnici Donadoni e Zeman. In questi casi, dove la pochezza la fa da padrona in campo, le sorti dell’incontro stanno tutte nella capacità dell’allenatore di motivare i suoi ragazzi anche a

DOV’È THOHIR E DOVE MAZZARRI

calci nel sedere, se non riesce in altro modo. Facciamo largo ai complimenti che arrivano anche dagli ex buttati fuori dallo stesso Mazzarri, uno su tutti: Cassano, ha sicuramente più carattere del tecnico toscano, che a Juan Jesus avrebbe chiesto di fare i com-plimenti all’allenatore per come gioca bene la sua squadra. An-che contro gli emiliani la Benea-mata ha dimostrato di non poter competere in questo campiona-no, non con questo “non gioco”. Mi viene il dubbio che Thohir sia un uomo di altra squadra del nostro campionato mandato all’Inter con il preciso obiettivo di distruggerla. Se fosse davvero così? Perché dovrei parlare della partita odierna, cosa mai potrei dire di diverso da quanto già detto delle sessanta partite che

l’hanno preceduta? Preferisco parlare del Verona che dopo il capitombolo di Napoli ce la sta mettendo tutta per rialzare la te-sta. Pareggio in casa con la Lazio e pareggio a Cesena, chi pensa che Mandorlini si accontenterà del terzo pareggio consecutivo alzi la mano. Ritengo inoppor-tuno sprecare fiumi d’inchiostro nell’analisi di un malato termi-nale. Tutto è risaputo e scontato, l’Inter perderà a San Siro anche contro il Verona, nella migliore delle ipotesi pareggia grazie al ri-gore che arriva miracolosamente al 94’. Un solo messaggio per il signor Walter Mazzarri: l’umilia-zione di scendere in campo, con questo stato emotivo e con que-sto non gioco, vale i 3,5 milioni di euro a cui non vuole rinuncia-re? Cos’altro si può aggiungere!

L’Italia esce dall’Europa anco-ra con qualche livido, gonfia

di botte, seppur con qualche ce-rotto in meno, rispetto all’ultima volta. In Champions, la Juven-tus ha vinto con l’Olympiacos, la Roma ha ancora pianto con il Bayern, mentre nell’altra coppa (che finalmente ha un senso, dopo che l’UEFA ha deciso di mettere in palio un posto in Champions per chi la vince) anche il Torino ha conosciuto l’umiliazione del-la resa. In campionato è ancora tutto da decidere. Nessuno è più imbattibile. Quasi un paradosso se, carta alla mano, sia Juventus, sia Roma sembrano rinforzate ri-spetto allo scorso anno. Ma come avrebbe detto il mitico Vujadin Boskov: ‘’In campo non va car-ta, ma giocatore’’ e quindi tutto diventa più chiaro. Dietro stanno risalendo Lazio e Napoli, mentre la Lanterna sta abbagliando tutta la Serie A. Inter e Milan, invece, sono la delusione. Walter Maz-zarri e Pippo Inzaghi sono ancora alla ricerca di qualche argomento, ma la pazienza non ha più citta-dinanza dalle parti di San Siro. E’ l’amara legge del calcio. Il tecnico toscano sembra più a rischio: il pareggio con il Saint Etienne lo ha, per l’ennesima volta, salvato dalla gogna. Contro il Verona, però, potrebbe rischiare capra e cavoli. I gufi sono appollaiati sulle tribune del “Meazza”, an-che se proprio in questi frangenti l’allenatore di San Vincenzo dà il meglio di sé. Come già dimostra-to chi si accomoda sulla panchi-na nerazzurra deve essere più di un allenatore, altrimenti fallisce. Hector Cuper, Roberto Mancini, José Mourinho sono stati gli unici a dare un senso alle fatiche inte-riste. Lo spagnolo andò vicino a tanto così dallo scudetto (5 mag-gio 2002 docet), mentre lo jesino aprì il ciclo vincente (complice an-che “Moggiopoli”), mentre il por-toghese vinse il Triplete, cosa più unica che rara. Scorrendo le pagi-ne del libro di morattiana memo-ria c’è anche l’Inter di Gigi Simoni a meritare una piccola menzione, ma si comincia ad andare troppo indietro. Per dare un senso a que-sti pensieri vale la pena dire che il 2010 non è tanto lontano, ma la polvere sta diventando fastidiosa. Nel frattempo è cambiato anche il presidente. Di più: nemmeno un giocatore è rimasto di quell’In-ter. Attenzione al pericolo perché “La sola funzione della memo-ria è di aiutarci a rimpiangere”.

Emil M. CioranFilosofo e saggista rumeno

Ieri ho compiuto 72 anni. Sono tanti, anzi tantis-

simi, ragazzi. Pensavo di poter festeggiare con qual-che giorno d’anticipo in

SPERO DI FESTEGGIARE IL COMPLEANNOterra di Francia battendo il Saint Etienne. Ma è andata male. Con Saint Etienne ho visto una buona Inter nel-la prima mezz’ora, poi la squadra poco per volta si è spenta. D’accordo, l’impor-tante era conquistare un risultato positivo per poter vincere il girone. Giriamo pagina e troviamo il Vero-na, che sembra abbia perso lo smalto d’inizio campio-nato. Tuttavia non sarà fa-cile conquistare i tre punti perché Mandorlini sicura-mente imposterà una par-tita perfetta sul piano tatti-co. Dovremo fare parecchia attenzione a Toni. Luca sta vivendo la seconda giovi-nezza e sicuramente sarà una spina nel fianco della nostra difesa. Guardando il campionato in maniera

profonda direi che oggi, salvo sorprese, Juventus e Roma potrebbero allunga-re il passo considerando in particolare modo che la terza forza del campio-nato, cioè il Napoli, dovrà vedersela con la Fioren-tina. La squadra di Beni-

tez si è ripresa molto bene dopo la sbandata casalinga col Chievo e la sconfitta in Svizzera col Yang Boys si è ripreso bene Battendo pri-ma la Roma e giovedì gli elvetici. Sono curioso di vedere come andrà a fini-re il match di Cagliari fra la formazione di Zeman e quella di Gasperini. Il Ge-noa, se dovesse vincere, si proietterebbe veramente alla grande in zona Cham-pions. Un occhio particola-re questo pomeriggio alla Lazio sul campo dell’Em-poli, dove Klose potrebbe ancora regalare spunti da campione ai propri tifosi.

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3domenica 9 novembre 2014

L’INTER FALLIRÀ ANCORA A SAN SIROINTER-HELLAS VERONA, OCCHIO AL GOL I bioritmi danno vincene il Verona

La macchina dell’Inter ha il motore imballato che non si

accende, tossisce un paio di vol-te ma alla terza si spegne. Walter Mazzarri per la nona volta, da quando è a Milano, non è riusci-to a mettere in fila la terza vitto-ria. L’ennesima frustata, a Parma, è parsa a molti la resa definitiva. La macchina non parte, stop. Purtroppo, se l’allenatore non corre subito ai ripari rivoluzio-nando l’attuale formazione non solo fisicamente ma sopratutto mentalmente, anche la prossima partita con il Verona si presen-terà bioritmicamente in salita. Dalla lettura della biosituazione dei singoli giocatori emerge un maggior stato di benessere psi-cofisico del Verona 5,99 contro

da parte dei loro trainers. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, il Verona con il quoziente di 5,96 risulta più tonico fisicamente ri-spetto ai nerazzurri con 5,87. Dal punto di vista emotivo gli uomi-ni di Andrea Mandorlini dimo-streranno maggiore agonismo e voglia di lottare rispetto agli av-versari con 5,99. Sul fronte delle energie intellettive ed intuitive la formazione del Presidente Mau-rizio Setti saranno più incisivi e determinati con un valore di 6,01 contro un 5,90 dei lombardi.

un valore medio di 5,91 della formazione di casa. Secondo questa analisi bio il pronosti-co dovrebbe favorire gli ospiti avendo un margine in più di vittoria, sempre salvo rivoluzio-ni di formazioni dell’ultima ora

I miglior in campo potrebbero essere dalla parte interista Icardi 6,17 e Palacio 6,24 (in ottima for-ma psicofisica), dall’altra invece J.Gomez 6,24, Nico Lopez 6,20, Marquez 6,08 e Hallfredsson 6,03. Al campo l’ultima parola.

Omai lontano dal pal-coscenico calcistico,

almeno quello che conta, Luciano Moggi prova ad essere protagonista ancora una volta in tribunale. La vicenda Moggi-Facchetti probabilmente non scri-verà mai la parola fine. L’ex dirigente bianconero ha confermato quanto detto quattro anni fa nell’aula del Tribunale di Milano dove si è tenuto il processo per diffamazione per le ac-cuse rivolte all’ex capitano nerazzurro Giacinto Fac-chetti: ““In quella trasmis-

Zitti tutti, parla ancora e solo Moggi

sione televisiva mi trovai a dovere difendere la Juven-tus dalle accuse dell’allora capitano interista Javier Zanetti. Confermo quello

che dissi quattro anni fa: Giacinto Facchetti chiese a un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari. E l’arbitro era

Bertini”. Luciano Moggi, in quella stessa occasione, non perde l’occasione per dire qualcosa anche all’at-tuale presidente dell’Inter Erick Thohir: ““Vedo che il nuovo presidente dell’In-ter attacca la Juve. Ma su quali elementi? Se si tratta di organizzazione societa-ria, è meglio che stia zitto. E se si parla di gioco, an-che”. In conclusi stiamo zit-ti tutti e parli solo Moggi.

L’Inter di Mazzarri tor-na a San Siro, dopo

la batosta di Parma ed il pareggio in Europa Lea-gue, per affrontare l’osti-co Verona di Mandorlini. Entrambe le formazioni non stanno vivendo il loro miglior periodo di forma con risultati altalenanti ed un gioco corale che fatica a decollare. Il pesante ko contro il Parma al Tardini ha tolto tutte le certezze che i nerazzurri avevano ritrovato dopo le due vit-torie consecutive con Ce-sena e Sampdoria, facendo sprofondare nuovamente

La squadra di Mazzarri cerca di rilanciarsi in zona Championsl’ambiente nel pessimismo totale, ma la classifica dice di un’Inter ancora più che in corsa per il terzo posto: sarà importante avere la meglio contro una squadra scorbutica come il Verona che però non vince da 4 gare, in cui ha ottenuto due pareggi con Lazio e Cese-na perdendo con Milan e Napoli. Gara dunque com-plicata da pronosticare, ma le difficoltà difensive mo-strate dalle due formazioni ci fanno pensare ad un’op-zione Gol, offerta dai con-cessionari italiani intorno all’1.80, come quella con

maggiori possibilità d’usci-ta. Vi proponiamo anche un ‘Risultato Esatto’: il 2-1 dell’Inter che è in lavagna intorno a 8 volte la posta: con 5 euro se ne possono portare a casa 40. Per i più tecnologici ricordatevi che attraverso il vostro Iphone, Smarthpone o Tablet pote-te scaricare le applicazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi permette-ranno di scommettere live sull’evento. Il divertimento è assicurato ma ricorda-tevi di GIOCARE CON RESPONSABILITA’. Infi-ne vi proponiamo le quote

relative al ‘Primo Marcato-re’ di Inter-Hellas Verona: favori del pronostico che vanno in direzione di Icar-di e Palacio offerti intorno al 4,50-5,50, più staccati Kovacic (9,50) e Osvaldo (12,00), mentre tra i ragaz-zi di Mandorlini i più get-tonati risultano essere Toni (7,00) e Gomez (9,5), ma occhio anche a Nico Lo-pez che paga oltre 12 volta la giocata. In bocca al lupo

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domenica 9 novembre 2014 4

l ’ospite

Un calciatore dai TONI decisamente altiLuca Toni

Se ne 2009, mentre giocava nel Bayern Monaco, gli è sta-

ta dedicata la canzone Numero Uno, interpretata da Matthias Matze Knop, ci deve pur essere una ragione. Luca Toni porta con sé la dignità di essere partito da zero per divenire un nume-ro uno, senza mai dimenticare, però, lo zero di partenza. L’attua-le capitano dell’Hellas Verona, campione del mondo nel 2006 con la nostra Nazionale in Ger-mania, non si è mai opposto alle esigenze professionali che l’han-no visto girare non poche socie-tà. Gli inizi lo vedono tra le gio-vanili del Modena, può vantare di essere stato allenato, all’età di 13 anni, dal campione brasiliano Cinesinho. La carriera professio-nistica parte sempre dal Modena in Serie C1 e siamo alla stagione 1994-95, 7 partite e due gol, la stagione successiva segna 5 gol in 25 partite giocate. L’anno suc-cessivo passa all’Empoli, Serie B, in compartecipazione dove se-gna un gol in tre presenze. Dopo Fiorenzuola, Lodigiani, Treviso e Vicenza arriva finalmente il grande palcoscenico della Serie A. L’esordio nella massima serie lo fa a 23 anni con la maglia del Vicenza il 1° ottobre 2000 con-tro il Milan. La prima stagione nella massima serie ha messo a segno 9 reti in 31 partite. L’anno successivo Carlo Mazzone l’ha voluto al Brescia, costo 30 mi-liardi di lire, con cui giocò due stagioni, la prima andò discreta-mente bene, la seconda fu segna-ta da un lungo infortunio. Nel 2006 lo acquista il Palermo co-stretto alla retrocessione. Anno fortunato per Toni che lo vide capocannoniere con 30 gol in 45 partite. Anche la seconda stagio-

Nato a Pavullo nel Frignano il 26 maggio 1977. Ha vinto la scarpa

d’oro 2006 ed è, ad oggi, il quinto cal-ciatore italiano capace di aggiudicarsi il titolo di capocannoniere in un campio-nato straniero. La sua compagna Marta Cecchetto l’ha reso papà di Bianca e Le-onardo. Nell’ottobre 2006 gli viene asse-gnato il collare d’oro al Merito sportivo e il 12 dicembre 2006 il Presidente della Repubblica lo dichiara Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

ne in rosanero è andata bene, 20 gol in 35 gare e convocazione in Nazionale. Nell’estate del 2005 passa alla Fiorentina per 10 mi-lioni di euro, nella partita d’esor-dio segna il primo gol in viola, su calcio di rigore, che assegnerà anche la vittoria alla sua squadra

una Coppa di Lega. Ha vinto 3 classifiche cannonieri: 1 in Serie B, 1 in Serie A e 1 in Bundesliga oltre ad essere stato capocanno-niere anche nelle competizioni Europee nella stagione 2007-2008. Lasciato il Bayern fa ritor-no in Italia, prima tappa Roma.

contro la Sampdoria. Passano solo due settimane e segna anche la sua prima doppietta nella gara vinta contro l’Udinese per 4-2. Per la tripletta bisogna attende-re il 22 ottobre contro il Parma. La maglia viola ha portato bene all’attuale attaccante gialloblu andando a segno in tutte le par-tite ad eccezione delle due gare perse contro l’Inter e contro la Lazio. Con la squadra toscana ha superato il record di Omar Batistuta (26 gol in una sola sta-gione) mettendone a segno ben 31 che lo proiettano in testa alla classifica marcatori. Il palcosce-nico italiano è ormai divenuto piccolo e Luca Toni nel 2007, all’età di 30 anni, passa al Bayern Monaco per 11 milioni di euro. L’esordio in Bundesliga e col gol tedesco è contro l’Ansa Rostock, a segno al 13’. Con i tedeschi vince un campionato tedesco ed

Con i giallorossi segna 5 reti in 15 partite, la stagione 2010-11 la gioca con i colori del Genoa (3 gol in 16 presenze). L’anno suc-cessivo va alla Juventus (14 par-

tite e solo due gol all’attivo), par-te del 2012 lo passa all’Al Nasr di Dubai (14 presente e 7 gol), anche qui segnerà all’esordio il gol vittoria. Il 31 agosto 2012 farà ritorno a Firenze battendo il record del gol all’esordio, gli sono bastati 87 secondi. Chiude-rà la stagione con i Gigliati con 8 reti e 27 presenze. Il 5 luglio 2013 firma un contratto annua-le con il Verona neopromosso in Serie A. Il primo gol in gialloblu arriva contro il Palermo il 17 agosto. Il 13 giugno 2014 rinno-va il contratto che lo legherà agli scaligeri fino al 2015, ad oggi in gialloblu è sceso in campo in 44 partite e messo a segno 22 reti.

Chi è…

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5domenica 9 novembre 2014

Domenico Morfeo al Verona nel 2000

amarcord

Domenico Morfeo all’Inter 2002-2003

Pietro Fanna al Verona 1982-1985 e 1989-1993.

Cristian Brocchi con l’Inter 2000-2001 Cristian Brocchi al Verona 19998-2000

Pietro Fanna all’Inter 1985-1989

Silvano Fontolan 1983-1988

Silvano Fontolan oggi, ha giocato nell’Inter 1978-1979

Roberto Bonisegna oggi, ha giocato nel Verona la stagione 1979-1980

Roberto Boninsegna all’Inter 1969-1976Sébastien Jacques André Frey all’Inter 1998-1999 Sébastien Jacques André Frey al Verona 1999-2000

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domenica 9 novembre 2014 6

Consiglia

Due Mastini per il Biscioneo s p i t i

primavera

L’Inter Primavera è avanti anni luce ri-

spetto alla prima squadra.

Una squadra che riesce a dettare legge anche in as-senza di cinque titolari: Bonazzoli, Puscas, Gnou-kouri, Donkor e Camara. A Pescara non ha lascia-to nessuna possibilità agli avversari portando a casa l’ottava vittoria consecuti-va su otto gare giocate in campionato, cose dell’altro mondo se si pena agli uo-mini di Walter Mazzarri, ma Stefano Vecchi non è il tecnico toscano e fa filare i suoi ragazzi come mac-chine, con o senza titolari. Chi è chiamato in campo non deve far rimpiangere la convocazione. La Prima-

vera nerazzurra è capace di fare pressing, senza mai mollare, mostrando grande sicurezza e consapevolezza delle proprie capacità. Tut-ti protagonisti, da Ventre a Steffè e Baldini. Non a caso può segnare Rocca di testa, seconda rete per lui in tre gare ufficiali, o Ventre su rigore, Baldini strappa ap-plausi con le tante fughe sulla fascia sinistra e tutti, come una vera squadra, mostrano la giusta maturi-tà per amministrare il gio-co che gli consente di sal-vare il risultato. L’Inter ha battuto, senza grossa fatica il Pescara di Oddo per 0-2.

OTTAVA VITTORIA CONSECUTIVA

Michele Rocca

Sono stati dei bravi studenti del locale Liceo Classico, nel

1903, a chiamare Hellas la pri-ma società di calcio di Verona. Si sono ispirati all’Ellade, culla della civiltà greca e anche del-lo sport, visto che le Olimpiadi hanno una eguale matrice, che rendeva sacro quel periodo, in cui erano bandite guerre e ven-dette, in nome della pace, che di ogni sport dovrebbe essere la bandiera. Lo stemma della Società, sempre con opportu-no riferimento storico, è quello della nobile famiglia Scala: una grande scala, sulla cui sommità giacciono rognosi due mastini, che guardano da parte opposte. Mastini o scaligeri, sono così etichettati i giocatori del Verona calcio. In un modo o nell’altro, comunque, gli undici in casac-ca gialla hanno sempre onorato al massimo le varie categorie in cui hanno militato, fino al glo-rioso scudetto vinto nel 1985, con Osvaldo Bagnoli e giocatori come Fanna, Garella e Galderisi, tanto per citarne qualcuno. Sta-sera, più mastini che scaligeri, hanno di fronte un Biscione (al-tro stemma storico della Milano degli Sforza) ferito e malandato come non mai. In cuor loro, i giallorossi di Giulietta e Romeo si aspettavano di affrontare in questo punto del campionato

che, nonostante tutto, non ha ancora un capo sicuro che lo go-verni e nessuna squadra si possa già dire votata a retrocessione si-cura. Si lotterà fino alla fine, pro-prio come ha promesso, a none dei suoi ragazzi, l’ex di turno Mandorlini, fiero e scaltro con-dottiero alla testa di un manipo-lo di coraggiosi, che si godono la tranquillità di metà classifica, a soli due lunghezze dei neraz-zurri. “A Milano, una volta si veniva solo per perdere, dice il

mister, canuto e riccioluto. Oggi le situazioni sono cambiate a tal punto da sperare di fare ad-dirittura bottino pieno perché, purtroppo per loro, i nerazzurri si trovano in una situazione sur-reale, cosa che negli anni non era mai successo. Non vorrei essere nei panni dell’amico Mazzarri, ma stasera dovrà guardarsi da noi che attraversiamo un buon momento che ci vede a metà graduatoria, con possibilità di migliorarla ulteriormente. I miei

ragazzi sono, però, coscienti che una crisi non possa essere eter-na e perciò si sono allenati con massima concentrazione, per-ché Milano è pur sempre una piazza difficile e l’Inter avrà il dente avvelenato per i troppi punti persi in partite facili”. I “mastini”, gli scaligeri altrimenti detti, sono quanto mai carichi e non sembrano di essere inclini a fare sconti a nessuno, neanche in cambio di mille panettoni dorati che, di questi tempi, non valgono poi più di tanto dei fra-granti pandori. Natale è ancora lontano, ma per qualcuno po-trebbe arrivare con largo antici-po, senza avere così la possibilità di mangiare il classico panetun.

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7domenica 9 novembre 2014

c u g i n i

Anche il Palermo squadrone a San Siro

I rosanero avevano una

sola possibilità per espu-

gnare il Meazza e l’han-

no sfruttata. Al maniacale

possesso palla del Milan, il

Palermo ha risposto con un

efficace contropiede, la sua

arma migliore, mettendo a

segno comunque il gol vit-

toria. Prima rete regalata

dalla fortuna, ma la secon-

da ha fatto si che nessuno

potesse lamentare una scon-

fitta dovuta al fato. Milano

non sa più segnare, vincere

è diventata una conquista

da festeggiare oltre il do-

vuto. Inzaghi non è ancora

riuscito a risanare le larghe

autostrade che si aprono in

difesa e Torres ce l’ha mes-

sa proprio tutta per segnare,

peccato. Il tecnico rossonero

deve assolutamente cercare

delle soluzioni che mettano

la squadra al riparo da cat-

tive sorprese. Ieri a Genova,

contro la Sampdoria ha vi-

sto i sorci verdi. Il prossimo

turno, nella speranza che

la pausa nazionale abbia

dato modo ad entrambe le

compagini milanesi di ritro-

varsi, sarà di scena il der-

by della Madonnina. Quel

derby che teneva incollati

era un evento per veri ap-

passionati ed intenditori.

alla televisione tutti gli ap-

passionati di calcio anche

di fede calcistica diversa,

perché il derby milanese

Oggi di tutto questo resta

un lontano ricordo, e chissà

per quante stagioni ancora.

Inter ed economia

La gestione Thohir ha compiuto il suo primo

anno di vita e come sem-pre l’Inter ha percorso una strada inedita e innovativa. Con l’avento del tycoon in-donesiano è finita l’era di Moratti e della figura cari-smatica, paterna e mecena-te di un presidente, che in-sieme alla sua famiglia, ha scritto la storia del calcio. Con l’avvento di Thohir sono piombati nel mondo interista termini di econo-mia e marketing, di bilan-cio e quadratura dei conti. Se si legge un qualsiasi ar-ticolo sulla gestione Thohir si nota come il contenuto sia sempre più incentrato sugli impersonali numeri di bilancio e non più sui colori della passione. Se si parla di calcio-mercato il termine più presente è low cost, ossia cercare un gio-catore a basso costo con un rendimento sopra la media.

Ovviamente è come cerca-re un ago in un pagliaio. Ma il brand inter se viene continuamente accostato al concetto di risparmio e gestione ottimale rischia di produrre un rendimento negativo nei confronti dei tifosi e poi degli sponsor in-vestitori. Investire significa anche rischiare altrimenti si espleta solo il compitino di avere i conti precisi ma un prodotto poco appeti-bile dal mercato. L’unico modo per creare il circolo virtuoso che porta passio-ne, tifo, vittorie e investi-menti è quello che Massi-mo Moratti e prima di lui gli altri presidenti hanno sempre messo in pratica: investire su un giocatore o allenatore di classe per creare fidelizzazione nei ti-fosi e incrementare le pos-sibilità di vittoria. Vincere un trofeo aumenta l’appe-al dell’intera società nei confronti dei media, degli sponsor, del pubblico ge-nerando un ritorno econo-mico che nessun risparmio può dare. Il detto che re-cita chi più spende meglio

spende è sempre di attua-lità nel mondo del calcio e sinceramente non abbiamo mai visto squadre dalla ge-stione oculata nei primi posti dei vari ranking na-zionali e mondiali. Il brand Inter deve essere sempre accostato al concetto di for-za e vittoria e con Moratti questo non è mai venuto meno. Ora tocca a Thohir.

Marco Papetti

riflessioni

Luigi Rubino

Tornare a vincere in campionato si può. Lo

si è visto nella gara di Euro-pa League contro i francesi

L’INTER ORA DEVE SOLO VINCERE!I tifosi lo grideranno a squarciagola contro il Veronadel S. Etienne. L’Inter, scesa in campo con molte novità e con l’impiego per la pri-ma volta in Europa League dei primavera Bonazzoli e Palazzi ( esordio in prima squadra), ha comandato il gioco per tutto il primo tempo, creando molte oc-casioni da gol. Nel secondo tempo sono emerse le do-lenti note. Paure, incertezze non possono e non devono apparire in una squadra illustra come l’Internazio-nale. Si, Internazionale, la chiamo così perché è la squadra di tutti, che quasi sempre in più occasioni fa trepidare i tantissimi cuori nerazzurri che battono in tutto il mondo. Anche in piena emergenza, costretto a tratti ad adottare il turno-

ver, con l’impiego di gioca-tori freschi che dovrebbe-ro spaccare il mondo, nel secondo tempo contro i francesi, la squadra, come verificatosi in molte gare giocate in trasferta ( vedi particolarmente Parma) va in affanno, evidenzian-do paure, incertezze e so-prattutto una condizione atletica non sufficiente per affrontare gli impegni a tamburo battente. Certa-mente, gestire le forze, al-lenarsi con gradualità per qualsiasi squadra di calcio quando gli impegni sono ravvicinati, non è facile, anche perché spesso gli al-lenatori devono fare davve-ro i conti con gli infortuni che spesso arrivano a ca-tena. L’Inter, secondo me,

potrà tornare a volare, se Mazzarri lavora con senso logico, partendo dalla te-sta dei giocatori, caricando

tutto il gruppo soprattutto dal punto di vista psico-logico. Ora c’è il Verona al Meazza. Ci auguriamo di poter rivedere l’Inter ri-prendere la sua corsa e fare punti anche per acconten-tare il presidente Thohir, impegnato a coprire il buco finanziario apertosi nel club dopo l’abbuffata dei trofei conquistati dalla gestione Moratti. Occor-re assolutamente vincere, ma per centrare gli obiet-tivi, la squadra ha bisogno della fiducia e dell’appor-to caloroso. Fischiare ora non è il momento. Cari tifosi, ci vuole serenità e tanta pazienza. Unica cosa da fare è per ora gridare “Inter, Inter”… a squar-ciagola contro il Verona.

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domenica 9 novembre 2014 8

RINGRAZIA SANDRO MAZZOLA PER LA PREZIOSA COLLABORAZIONEE L’INTERA REDAZIONE URLA ALL’ICONA NERAZZURRA

Buon CompleannoUna storia

tutta NERAZZURRA

Tantissimi Auguri Sandro da: Beppe Vigani, Andrea Anelli, Bianca Ara, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Lara Comi, Leone Di Lernia, Giovanni Labanca, Fiore Marro, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali e Federico Zanon

Inter-Torino ’62-63, Enzo Bearzot e Sandro Mazzola

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9domenica 9 novembre 2014

INTER CLUB TRAMUTOLAvita di club

Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso

Tramutola è uno dei 131 co-muni della Basilicata con

quasi 4 mila abitanti, fondata, come tanti altri paesi, da monaci benedettini ,che la edificarono dopo aver lungamente bonifica-to una zona paludosa e perciò, molto ricca di acqua, da cui de-riva anche il nome Terra motola, ricca di acqua. Oggi gode anche dei benefici di alcuni pozzi da cui si estrae una buona quantità di petrolio, a beneficio dell’eco-

nomia locale. Non poteva man-care, anche in questo suggestivo angolo della Basilicata , un Inter Club che , assieme ad altri 34, fanno della terra lucana una del-le più prolifere regioni legate alla Beneamata. Tante sono le attivi-tà che fanno capo all’Inter Club “Zanetti”, alcune delle quali par-ticolarmente radicate nel territo-rio, come per esempio la Sagra della Castagna Munnaredda che, giunta alla V* edizione, si è svolta

il 25 e 26 ottobre scorso. E’ stata, ovviamente, grande la partecipa-zione popolare e non meno im-pegnative la presenza e l’operosi-tà del club che, idea bellissima ed originale, ha predisposto un vero e proprio “trenino nerazzurro” che è servito a trasportare i tan-ti ospiti della sagra in giro tra i suggestivi castagneti del grande territorio tramutoleso ed le stra-dine storiche del centro abitato. Il presidente Antonio Liuzzi, promotore dell’iniziativa assie-me a Claudio Sacco, Bruno Pas-sarella, Michele Albini ed Imma Sacco, ci ha dichiarato tutto sod-disfatto “E’ stato un modo per far conoscere ai tanti turisti le nostre origini, il nostro patrimo-

nio e le nostre tradizioni. E’ per questo che ricordiamo a tutti, INTERISTI e non, che far parte di un Club o di un’associazione non significa solo tifare ,ma sti-molare aggregazione, costruire rapporti, creare cultura. In un momento di difficoltà per la no-stra Inter cosi criticata è bellis-simo aver visto cantare durante i tragitti percorsi, bambini ed adulti il nostro INNO AMALA e continuare a cantarlo il giorno

dopo nelle aule delle scuole di Tramutola. Obiettivo raggiunto :far innamorare dei nostri colo-ri le nuove generazioni. Questo evento sarà certamente seguito da altre iniziative. Un ringra-ziamento personale va a tutto il direttivo ed a quelle persone che con la loro partecipazione diret-ta hanno permesso la riuscita dei due giorni di viaggio con il Tre-nino Nerazzurro”. A conclusione della ben riuscita sagra, il diret-tivo e i soci tutti, in una appo-sita riunione, hanno ribadito la massima stima e fiducia nel pre-sidente Thohir e nell’allenatore Mazzarri, cui chiedono, tuttavia, un impegno maggiore per un pronto riscatto dell’amata Inter.

L’Inter ed il Centro Coordina-mento Inter Club dedicano

sempre più attenzione, con nu-merosi vantaggi , ai propri asso-ciati Junior, ovvero a tutti i tifosi nerazzurri di età inferiore a14 anni. In particolare, sono stati prodotti esclusivi gadget adatti alla loro fascia di età e predi-sposta una piacevole ospitalità presso lo stadio ,che permette la visione gratuita di molte gare interne ,oltre alla bella e ago-gnata possibilità di scendere in campo con i propri beniamini. Questa ultima novità è stata ac-colta con molto entusiasmo ed ha riscosso un inaspettato suc-

JUNIORES tanto amaticesso. 10 soci junior, per esem-pio, hanno accompagnato in campo i calciatori in occasio-ne di Inter e St. Etienne , mano nella mano. C’erano Manuel, Lorenzo, Cristian, Alessandro e Lorenzo, Giorgio Luca e Sayuri, Andrea e Alessandro, che gra-zie alla loro tessera Inter Club, hanno visto avverarsi un so-gno da lungo tempo accarezza-to. Un grazie particolare è stato rivolto dai presidenti dei Club interessati al presidente Thohir ed ai premurosi dirigenti del Centro, Nicola Ranieri, Valerio Bressani ed Alessandro Buono.

Graditissima sorpresa negli uffici del CCIC:

Zuheir Alshammasi, presi-dente dell’Inter Club KSA (Arabia Saudita) ha fatto visita agli uffici del Cen-tro, in compagnia di tre fidati soci. I rappresen-tanti del club Arabo ave-vano già assistito alla gara Inter-Napoli, approfittando dell’ospitalità riservata loro dal Centro Coordinamento

Inter Club KSAe hanno poi assistito an-che alla partita di Europa League Inter-St. Etienne. Il loro rientro in Arabia Saudita è stato sicuramen-te molto piacevole, perché tutti molto soddisfatti della ineffabile accoglienza e con la gioia nel cuore di poter raccontare agli altri soci del club l’esperienza bellis-sima, vissuta tutta all’inse-gna del nero e dell’azzurro.

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champions champions le altre

I bianconeri contro l’Olym-piacos hanno messo in cam-

po le sette vite, hanno sbaglia-to Morata e Pogba, ma non si no persi d’animo ed hanno giustamente vinto una par-tita che li ha rimessi in corsa per il proseguo in Europa. Pirlo si è rivelato la perla di sempre, per lui una punizione equivale ad un rigore. Bravo Allegri che è riuscito a tenere calmi i suoi pur tenendo alta la concentrazione. Peccato per il rigore sbagliato da Vidal a tempo scaduto. La Juve final-mente può tirare un sospiro di sollievo e concentrarsi sulla qualificazione agli ottavi con più tranquillità. E’ iniziata in salita la partita allo Juventus Stadium, alla rete magistra-le di Andrea Pirlo, alla 100° sfida Champions, risponde subito Botia, oscurando Chiel-lini, con una testata vincente.

JUVENTUS IN PIENA CORSAI bianconeri posso sperare di andare oltre i gironi

sfida diretta, una vittoria ed una sconfitta, 3 gol segnati e tre subiti, a fare la differenza,

almeno quello nell’immedia-to, è meno arduo. Per la qua-lificazione basterà una vit-

toria in Russia e un pareggio all’Olimpico con il Manche-ster City per la matematica.

Sfruttando la scia dell’entusia-smo i greci si portano addirit-tura in vantaggio ancora con un colpo di testa, questa vol-ta è N’Dinga ha far temere il peggio per la squadra di casa. Ma, come sempre, la Juve non molla mai e, grazie alla fortu-nata di autorete del portiere greco, può insistere per la pal-la vincente che capita giusta-mente a Pogba per festeggiare le 100 partite in bianconero. Allegri ha mandato in campo uno schieramento rivoluzio-nato, rinuncia alla difesa a tre, deve vincere, e punta tutto sui quattro centrocampisti. Sulla trequarti vediamo Vidal e in attacco Tevez e Morata, gara sbiadita per quest’ultimo. Ora il cammino della Juventus è più agevolo ma in caso di pa-rità con i greci perderebbero la

però, sarebbero i gol realizza-ti nelle sfide fuori casa. Con un secco 2-0, invece, la Roma chiude finalmente il capitolo Bayern. Anche all’Allians Are-na i giallorossi raccolgono una sconfitta, Ribery al 38’ e al 64’ chiude la partita Goetze, ma almeno è andata meglio delle sette reti subite nella partita di andata. La squadra italiana può comunque ben spera nel-la qualificazione restando al secondo posto grazie alla sor-prendente sconfitta casalinga del City contro il Cska Mosca. La squadra romana, più che dei prossimi incontri in Cham-pions, dovrà preoccuparsi del campionato nazionale, 2 sconfitte, quattro con le due sfide europee contro il Bayern, Juve e Napoli fanno ancora male. In Europa il cammino,

IL BORUSSIA BUSSA 4 VOLTE ALLA PORTA DI PRANDELLIAnche il Basilea detta legge

Il martedì europeo non ha sorpreso nei risultati. Lo

Zenit, unica partita che ha deluso le aspettative, per-

de in casa per 1-2 contro il Leverkusen mettendo un piede fuori dalla compe-tizione. Il Benfica fa suo il match per 1-0 contro il Monaco, il Borussia, inve-

al Ludogorets senza subire reti. Il mercoledì ha sen-tenziato altri verdetti, il più clamoroso è il capitombolo in casa del Manchester City contro il Cska Mosca. Due giornate a suon di gol eu-ropei, 50 gol segnati e sei squadre già matematica-mente qualificate al turno successivo: Real Madrid a punteggio pieno, il Borus-

ce, umilia Cesare Prandelli battendo il Galatasaray per 4-1 e portandosi già agli ottavi. L’Atletico Madrid, ospitato dal Malmö, non sbaglia e mette in cassa-forte ancora tre punti gra-zie allo 0-2 finale. Anche il Real Madrid conquista altri tre punti faticando poco contro il Liverpool grazie al gol partita di Ben-zema. Arsenal-Anderlecht

ha macinando gol per il 3-3 finale, che ha beffato l’Ar-senal sullo scadere, e il Ba-silea ha suonato ben 4 gol

sia Dortmund ringrazia Ciro Immobile, sul Bayern Monaco resta poco da ag-giungere, ci pensa da solo a mietere vittime, una per-fetta macchina da ‘guerra’. Leo Messi con la doppietta e record per i 71 gol euro-pei, porta direttamente al turno successivo il Barcel-lona a danno dell’Ajax, nel PSG ci pensa Cavani, suo il gol decisivo contro l’A-

poel. Chiude, solo in ordi-ne di tempo, l’elenco delle già qualificate il Porto vit-torioso per 2-0 a Bilbao.

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11domenica 9 novembre 2014

Per questo match di campionato il Napoli

affronterà forse la squadra che più gli rassomiglia dal punto di vista tecnico-tatti-co, anche la squadra viola di Vincenzo Montella, tra l’al-tro unico allenatore napo-letano di serie A per questa stagione, gioca o prova a imitare il calcio “palla a ter-ra”, il fraseggio elegante, la famosa teoria del sin prisa pero si pausa che ha come primo sponsor il don Rafè di casa nostra. Sarebbero tante le splendide parole da raccontare in questo primo quarto di stagione agonisti-ca, la ritrovata vena realiz-zativa di Gonzalo Higuain, sei gol nelle tre partite di campionato. Gonzalo è il migliore attaccante del no-stro torneo e non lo dico perché gioca nel Napoli, questo è un dato di fatto a mio sommesso avviso in-controvertibile. Potremmo parlare della striscia posi-tiva e del risultato europeo che ci proietta già al pros-simo turno della Europa League; del ritrovato Wal-ter Gargano che potrebbe risultare quel leader che serve al Napoli non solo in campo ma soprattutto

UN CALCIO AGLI INCOMPETENTI

dell’olandese Jonathan de Guzmán, altro oggetto mi-sterioso fino all’altro ieri, di tutto ciò e di tanto ancora tipo la campagna acquisti di Riccardo Bigon che pare non sia stata così fallimen-

delusione subita dall’elimi-nazione dalla Champions League e le scorie tossiche che i tanti atleti partenopei si sono portati dietro dopo la fine del Mondiale, siano oramai situazioni lasciate definitivamente alle spalle. Tutte queste splendide cose sono state invece spazzate via da un servizio di Sport Mediaset dove un giorna-lista (stento considerarlo tale) in maniera davvero infima ha tentato di spac-ciare la vittoria del Napoli sulla Roma non avvenuta per la manifesta superiorità degli azzurri nella partita che ha visto Callejon & Co. vincere in maniera inecce-pibile, non per l’evidente supremazia tecnica e atleti-ca degli uomini di Benitez, ma presentata come una sorta di compromesso taci-to, una sconfitta preventiva per tenere buona la tifose-ria napoletana … Mi sento, da tifoso  di calcio, da alle-natore di settore giovanile e da presidente dei Comitati delle Due Sicilie, profonda-mente offeso e deluso dalle illazioni infami del servizio in questione, un approfon-dimento giornalistico che rasenta il ridicolo quello andato in onda.  Le tele-camere della nota trasmis-sione, per l’ennesima volta hanno perso una buona

occasione per fare almeno per una volta, un prestazio-ne seria e imparziale, non solo hanno offeso una tifo-seria, già ferita per la mor-te di un giovane ma hanno soprattutto offeso un’ inte-ra comunità, ulteriormente

infamata in maniera gratu-ita e senza nessuna ragione, dipingendo così una realtà che magari esiste nella te-sta bacata di questo pre-sunto giornalista. Finchè in Italia non verrà debellata questa categoria di assurdi millantatori della notizia,

fino a che non si smetterà di dare spazio a questi pre-sunti cronisti il calcio, ri-marrà il mondo dei Moggi e dei Pairetto. Ritornando alla partita di oggi dove si affronteranno le squadre gigliate di Firenze e Napoli per quelli che hanno avuto la fortuna di poter godere delle qualità inimitabili di Diego Armando Marado-na, c’è da annotare tra le sue tante perle un gol asso-lutamente indimenticabile fatto a Giovanni Galli. La gara risale al 13 gennaio 1985, stop perfetto al limite dell’area di rigore dei tosca-ni  e tiro al volo in diago-nale, rete da antologia e da far vedere e rivedere ai ra-gazzini del settore giovani-le, anche in quella stagione il “Ciuccio” partì male per poi riprendersi e preparare la squadra che tempo dopo vinse quel agognato, primo scudetto, scudetto che vide la Fiorentina campione d’I-talia nella stagione 1968-1969 guidata da un tecnico argentino che ha fatto di Napoli la sua seconda Pa-tria, il grande, immortale Bruno Pesaola e che ebbe, ai suoi ordini in quella stagio-ne vittoriosa, un talentuoso centrocampista napoletano di nome Salvatore “Ciccio” Esposito che tempo dopo anche sotto il Vesuvio fece intravedere tutte le sue eccelse qualità balistiche. Tiempe belle ‘e na vota...

Diego Maradona e Giovanni Galli - Tiempe belle ‘e na vota

Bruno “Petisso” Pesaola cittadino onorario di Napoli

negli “spogliatoi”,  prota-gonista della spensierata banda Lavezzi; potremmo parlare e scrivere fiumi di inchiostro per la definitiva consacrazione di Kalidou Koulibaly, giovanissimo e  forte difensore francese ai più sconosciuto fino a qualche mese fa; potrem-mo esaltarci della tripletta

tare a parte Michu, perché anche David Lopez sembra stato un eccellente “col-po” vista la proporzione qualità-prezzo, si potrebbe finalmente parlare di una ritrovata serenità di grup-po, di una crescente qualità fisica dei calciatori azzurri e della consapevolezza che il peggio è passato e che la

giù al nord

Fiore Marro

Luigi Rubino

In Francia, a termine della sfi-da di Europa League pareg-

giata contro il S. Etienne, si può dire che hanno vinto i giovani. La palma del migliore in cam-po va assegnata senza dubbio a Josè Rodolfo Pires Ribeiro, detto Dodò. Contro i francesi, il di-fensore brasiliano non solo ha realizzato il gol del momentaneo vantaggio dell’Inter nel primo tempo, ma non si è mai fermato. Come un indemoniato ha corso in lungo e largo sulla fascia sini-stra, creando seri problemi agli avversari che in molte occasioni si sono salvati con un po’ di for-tuna. Il brasiliano ha provato su-bito a perforare la difesa france-se, per poi offrire a Mbaye, pochi minuti dopo, un cross delizioso sprecato di testa dal giocatore se-negalese e realizzare, intorno alla mezz’ora su respinta del portiere e con un tiro di sinistro dall’area piccola, il momentaneo vantag-

In Francia hanno vinto i giovaniQUANTO CORRE DODÒ

gio dei nerazzurri. Per l’ex cal-ciatore della Roma, è la seconda rete realizzata in maglia neraz-zurra, dopo quella messa a segno di testa nei preliminari di Euro-pa League lo scorso agosto con-tro gli islandesi dello Stjarnan. BONAZZOLI, MBAYE e PA-LAZZI, CHE FUTURO! Buono anche l’esordio in Europa League di Federico Bonazzoli. Il giovane bomber della Primavera recente-mente è stato addirittura convo-cato da Gigi Di Biagio nell’Under 21 in vista della gara amichevole degli azzurrini, in programma il 17 novembre a Matera contro la Danimarca. Il ragazzino bre-sciano ha mostrato subito gran-de personalità, proponendosi e muovendosi molto bene, in fase di verticalizzazione. Molto peri-colosa una sua azione nel primo tempo, quando da sinistra, pur pressato da un avversario sulla linea di fondo, è riuscito a ser-

vire Kusmanovic a pochi passi dal gol. Soddisfacenti anche le prestazioni degli altri due gio-vani, Mbaye e Palazzi. Il sene-galese, di ritorno quest’anno dal prestito livornese, rispetto alle ultime tre gare di campio-nato, questa volta ha giocato con grande dedizione sull’out destro, mettendo a centro area il cross invitante dal quale poi è scaturito il vantaggio dei neraz-zurri, provando anche nel corso della gara il colpo di testa, il tiro da fuori area e sacrificandosi in copertura soprattutto nel finale di gara. Per Andrea Palazzi, in-vece, la felicità è stata grandissi-ma. Giocare anche se per pochi minuti in una squadra come l’Inter, al posto di Kusmanovic e in Europa League è il massimo per un ragazzo cresciuto con addosso la maglia nerazzurra.

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europa league

e.l. le altre

L’inter ritrova finalmen-te il gol su azione, ma

dura poco anche questo vantaggio. Vidic torna alla papera consentendo al Saint Etien di segnare il pri-mo gol in Europa League. Buona la soluzione a sor-presa di inserire Bonazzoli dal 1’ assieme a Palacio. Lo stadio Guichard tinto solo di verde ha mostrato poca ospitalità, si fa per dire, lanciando precisi messaggi ai nerazzurri con striscioni che urlano “Inter, stasera la corsa è finita”, ma ci pensa-no i mille tifosi della squa-dra milanese a sostenere i loro beniamini. L’Inter di giovedì al ‘Calderone’ ha quasi del miracolo, Nagato-mo rimasto in albergo con 40 di febbre, Guarin non ancora pronto, neppure per la panchina, ma il rientro di Osvaldo, seppur dalla panchina, lascia ben spera-re. I nostri nella prima fra-

L’INTER RIESCE A FRENARE L’ONDA VERDEDodò e Carrizo indicano la strada per i sedicesimirompe in un’azione partita da Mbaye che mette dentro un tiro preciso per Palacio, il ‘Riccio’ taglia l’azione ed insacca per lo 0-1. Mazzar-ri inculca ai suoi la forza di resistere alla sofferen-za, perché questo è stato il secondo tempo in terra di

dicesimi è cosa quasi fatta. Il Saint Etien ha fatto vedere i sorci verdi dal pareggio in poi. I francesi nella ripresa sono tornati in campo mo-dello ‘bidone aspiratutto’ seminando letteralmente il panico e mandando in crisi la compagine italiana. Un

concentrarsi sulla partita a San Siro contro un Vero-na affamato e, subito dopo la sosta per la partita della Nazionale a San Siro con-tro la Croazia, agli impe-gni veramente ardui: ospite del Milan nel derby del 23 e con il Dnipro sempre a San Siro il 27 novembre.

zione di gioco mettono in campo la giusta mentalità, una salutare fame con idee chiare che non si vedevano fra tempo. L’uomo partita è risultato Dodò che al 33’ ir-

Francia, un assedio verde. Grazie a questo pareggio la Beneamata conserva il pri-mato del suo girone e quat-tro lunghezze di vantaggio sulla seconda. Il salto ai se-

pareggio quasi immeritato vista la caparbietà france-se che però non ha visto premiati gli sforzi. Un pa-reggio salvato da Carrizo sul finale. Ora l’Inter può

La quarta giornata di Europa League dice male al Torino

uscito sconfitto dallo scontro con l’UJK. Quaglarella prova a pareggiare i conti sul finale, ma gli va bene un solo pallone, al 90’, grazie ad un rimbalzo e che man-da in rete con potenza fulminan-

IL NAPOLI DOVEVA VINCERE E LO HA FATTOFiorentina, Inter e Torino non malacciote. Troppo tardi per rispondere ai gol di Gideon Baah al 60’ e Valtteri Moren che all’81’ gonfia ancora la rete granata. Si è rivela-to inutile il possesso palla dei to-rinesi al costretto del contropie-de avversario che ha consentito diverse e rapide ripartenze. Il 2-1 subito gli consente comunque di restare in seconda posizione a 3 lunghezze dal Copenaghen. Non è andata benissimo neppure alla Fiorentina contro il Paok, in casa è riuscita ad acciuffare con fatica un sofferto pareggio all’88’ con un calcio di punizione di Ma-nuel Pasqual degno di cineteca in risposta alla rete subita all’81’ da Maarten Martens che, solo davanti al portiere, deve solo mettere la palla in rete. I viola incassano la prima sconfitta eu-ropea ma restano saldamente al comando del girone con 10 pun-ti e 3 di vantaggio sul Guingamp. Tutto liscio, invece a Napoli. Gli azzurri hanno fatto degli Young Boys un solo boccone, anzi 3. Un 3-0 che ha convinto anche i più

scettici. Rafa Benitez non ha sba-gliato nulla, squadra alta, mag-gior possesso palla e senza per-

dere tempo ha macinato azioni offensive che hanno divertito il pubblico del San Paolo. I primi 45’ non hanno premiato i par-tenopei, ma al secondo minuto di recupero Jonathan Guzman ha deliziato i palati più fini con una cannonata che ha penetra-to il sette di destra. Che gol! Al 65’ è ancora Guzman a manda-re con freddezza la palla in rete vincendo lo scontro diretto con il portiere. E, tanto per cambiare, all’83’ è ancora Guzman a firma-re la tripletta con un tiro basso e centrale. Grande Napoli, nulla da aggiungere. Contro un Napoli così ben messo in campo gli Jung Boys non potevano molto di più di quanto hanno fatto per conte-nere le rapide ripartente. Ora gli azzurri possono tirare un sospiro di sollievo, primi del girone con lo Sparta Praga. L’Inter in Fran-cia ha strappato un pareggio che le consente comunque di restare in testa con quattro punti di van-taggio sul Dnipro che affronterà nella prossima sfida a San Siro.

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SFIDA AL VERTICE FRA PSG E MARSIGLIA

estero

A qualcuno oggi, poco dopo mezzogiorno,

in Inghilterra, potrebbe andare di traverso la bi-stecca appena mangiata. E’ andata in onda Liverpool-Chelsea con due squadre che sono arrivate affaticate dagli impegni di Cham-pions League, dove i Reds hanno perso a Madrid col Real e i Blues hanno fati-cato parecchio in Slovenia col Maribor. Ad approfit-tare di questa sfida potreb-be essere il Southampton chiamato fra le mura ami-che contro il modesto Lei-cester terzultimo in classi-fica. I campioni in carica del Manchester City, dopo aver battuto nel derby lo United per 1-0 affronte-

dato il Borussia Dortmund nello scontro dell’Allians Arena affronterà in trasfer-ta l’Eintracht Francoforte, con l’Everkusen ad incro-ciare le armi col Mainz. Il sorprendente Wolfsburg, secondo in classifica, rice-verà invece l’Amburgo. In Spagna il Real Madrid cer-cherà di difendere il primo posto, da poco conquistato grazie al capitombolo ca-salingo del Barcellona col Celta Vigo, ospitando il Vallecano, mentre i catala-ni di Lui Enrique andrà in viaggio per affrontare l’Ar-meria, una squadra capace di giocare uno scherzetto alle grandi in qualsiasi mo-mento. Difficile, infine, la trasferta dell’Atletico Ma-drid in terra basca contro la Real Sociedad dal dente avvelenato per la sconfit-ta rimediata col Malaga.

ranno a Londra nel tardo pomeriggio il Qpr, reduce dalla sconfitta di misura rimediata con il Chelsea nella decima di campio-nato. In Ligue1 da segui-re con molta attenzione la sfida del Parco dei Princi-pi fra il PSG e il capolista Marsiglia. I parigini pro-babilmente saranno ancora orfani di Ibra nuovamente fermo per infortunio. La squadra di Blanc è reduce dall’impegno di Cham-pions con l’Apoel e dal suc-cesso esterno dello scorso turno di Ligue1 in quel di Lorient. Dello scontro di Parigi potrebbe usufruirne il Lione, attualmente terzo in classifica alle spalle delle due protagoniste. Il Lione affronterà, difronte al pub-blico amico, il Guingamp. In Bundesliga il Bayern Monaco, dopo aver affon-

LA JUVENTUS RITENTA L’ALLUNGOIndovinate qual’è la par-

tita più interessante dell’undicesima giornata? E’ sicuramente quella del Sant’Elia dove il Genoa, lanciassimo per le tre vit-torie consecutive con Ju-ventus, Chievo e Udinese, proverà col Cagliari il po-ker. Se i Grifoni dovessero sbancare anche in Sarde-gna, liquidando la squadra

Il Genoa al Sant’Elia per la quarta vittoria consecutivadi Zeman, ci sarebbe vera-mente una nuova stella in questo campionato ad af-fiancare Juventus e Roma, le protagoniste del torneo. Nel pomeriggio odierno, in attesa di Inter-Verona e Roma-Torino, la Juve, re-duce dalla sofferta vittoria in Champions con l’Olym-piacos, riceverà il Parma, formazione in piena ripre-

sa non solo per il successo conquistato al Tardini con l’Inter domenica scorsa. Da sottolineare la trasferta del Napoli con una Fiorentina rientrata mazziata e basto-nata dalla Sampdoria nel match di Marassi sette gior-ni fa. Molta curiosità per vedere all’opera il Palermo al Barbera contro l’Udinese dopo la vittoria di San Siro

col Milan, Udinese ridi-mensionata, come noto, dal poker incassato dal Genoa al Friuli. Interessante pure la trasferta in Toscana della Lazio ad Empoli. La squa-dra di Pioli ha rischiato pa-recchio col Cagliari all’O-limpico, però alla fine si è portata a casa tre preziosi punti che l’hanno collocata al terzo posto in classifica alla pari della Sampdoria che ha ospitato ieri sera un

Milan alle prese con mil-le problemi. Tornando ai due match di questa sera per l’Inter di Mazzarri col

giornata la Roma rientrata alla base dopo lo scontro di Champions a Monaco contro il Bayern. Dal can-

Verona potrebbe essere l’ultima spiaggia, soprat-tutto per il tecnico livorne-se. Chiuderà l’undicesima

to loro i granata di Ventu-ra avranno nelle gambe il viaggio in Finlandia di Eu-rolega con l’Hjk Helsinki.

Il grande maestro Mar-cello Lippi lascia il te-

stimone al campione del mondo e pallone d’oro Fabio Cannavaro. Sulla panchina del Guangzhou arriva ancora un italia-

DA MARCELLO LIPPI A FABIO CANNAVAROIl Guangzhou continuerà a parlare italiano

no a tenere compagnia ad Alberto Gilardino e Ales-sandro Diamanti. Inizia dalla Cina la carriera di allenatore del napoletano che ha visto nel tecnico to-scano il suo personale ma-

estro e mentore. All’ex di-fensore della Nazionale Italiana auguriamo tanti successi in terra d’oriente ed un presto ritorno nel bel Paese, magari alla

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Lewis Hamilton si presta a vincere il mondiale

Nico Rosberg sfiderà il compagno di scuderia fino all’ultima curva

QUI CASA MERCEDESA Red Bull e Williams solo le briciole

f o r m u l a 1

La Mercedes domina an-cora la sciando dietro

di sé solo briciole, troppo poco per soddisfare il biso-gno di Red Bull e Williams, di Ferrari è meglio non par-lare. Anche negli Stati Uni-ti è ancora una volta la casa tedesca a dominare, sulla pista di Austin Lewis Ha-milton sorpassa in modo magistrale alla curva nu-mero 12 al 24° giro il com-pagno di squadra Rosberg, arrivato secondo, aggiu-dicandosi il 10° GP della stagione. In casa Ferrari il buio continua ad essere pe-sto. La lotta al titolo si gioca in casa Mercedes, l’inglese Hamilton, alla sua quinta vittoria consecutiva stagio-nale, porta a 24 i punti di vantaggio sul tedesco. Visti i 75 punti ancora in palio, è presto per parlare di vinci-tori, ma l’inglese argentato non sembra voler mollare. Non bastano le 32 vittorie in carriera, vuole chiudere

la stagione con 34 vittorie e sulle piste di Interlagos e Abu Dhabi ne vedremo veramente delle belle. Le frecce d’argento corrono il mondiale da soli con 14 vittorie, 10 per Lewis e 4 per Rosberg, dietro il vuo-to. A turno ci provano, in-cassando insuccessi, le Red Bull e le Williams con ritar-di abissali. Daniel Ricciar-do si deve accontentare del terzo piazzamento, visto il dominio Mercede non è poi poca cosa. Per le Ferra-ri ancora un capitolo nero, tutto da dimenticare. Sesto sofferto posto per Alonso e Raikkonen solo 13°. Le due Williams occupano il quarto e quinto piazza-mento in gara rispettiva-mente con Massa e Bottas.

Pos Pilota Team Punti

1 Lewis Hamilton Mercedes 3162 Nico Rosberg Mercedes 2923 Daniel Ricciardo Red Bull Racing-Renault 2144 Valtteri Bottas Williams-Mercedes 1555 Sebastian Vettel Red Bull Racing-Renault 1496 Fernando Alonso Ferrari 1497 Jenson Button McLaren-Mercedes 948 Felipe Massa Williams-Mercedes 839 Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 7610 Kevin Magnussen McLaren-Mercedes 5311 Sergio Perez Force India-Mercedes 4712 Kimi Raikkonen Ferrari 4713 Jean-Eric Vergne STR-Renault 2314 Romain Grosjean Lotus-Renault 815 Daniil Kvyat STR-Renault 816 Jules Bianchi Marussia-Ferrari 217 Pastor Maldonado Lotus-Renault 118 Adrian Sutil Sauber-Ferrari 019 Marcus Ericsson Caterham-Renault 020 Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 021 Max Chilton Marussia-Ferrari 022 Kamui Kobayashi Caterham-Renault 023 Andre Lotterer Caterham-Renault 0

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15domenica 9 novembre 2014

Quella di Valencia è sempre stata una

gara speciale per tutti i pi-loti. Marc Marquez, già campione del mondo in Giappone e per la secon-da volta consecutiva, vuo-le chiudere il mondiale in bellezza vincendo la gara di casa. Valentino Rossi, dodici punti di vantaggio sul compagno di scude-ria, e Jorge Lorenzo sono in piena lotta per la con-quista del secondo posto, quindi entrambi puntano al massimo. Ovviamente i tre posti sono già occupati,

MARQUEZ, premiato con il casco d’o-ro come Top Rider del 2014 alla fiera del motociclo Eicma grazie alle dieci vittorie consecutive ed il titolo conquistato con tre gare d’anticipo: “Il mese scorso è stato un turbinio e sembra già passato molto tempo dalla vittoria del Mondiale in Giappone. Ora ci dirigiamo a Valencia per l’ultima gara di una stagione incredibile. E’ sempre bello cor-rere davanti ai tifosi di casa, quest’anno poi sarò molto più rilassato e potrò godermela senza alcuna pressione”. Alla fiera del mo-tociclo, invece: “Pensavo che avrei potuto vincerle tutte ma non sono un super eroe. Dopo la gara negativa di Brno, ci sono stati gli errori anche di Misano e Aragon. Rischia-vo troppo e così ho deciso di pensare solo al

MARQUEZ VUOLE VINCERE ANCHE A VALENCIARossi e Lorenzo in lotta per il secondo posto

resta solo da assegnare gli ultimi due tra i due piloti del team Yamaha. Il Dotto-re si presta a chiudere una stagione eccellente, su una pista però a lui poco con-geniale, e Lorenzo, dopo le difficoltà iniziali, ha inten-zione di chiuderla in pieno recupero bissando la vitto-ria della passata stagione. In casa Honda, invece, tut-to è già deciso. Marc Mar-quez campione del mondo e Dani Pedrosa quarto. Il più deluso da questo mon-diale resta Pedrosa, cadu-to a Sepang ed inevitabil-mente 4° nella classifica finale, che correrà il Gp di Spagna unicamente per la gloria, e vincerla farebbe

sicuramente morale dopo la delusione in Malesia. Il catalano, veterano in casa Honda, ha oltre 100 punti di distacco dal compagno di squadra ‘pivello’. Diciot-tesima ed ultima gara, dun-que, di un mondiale domi-nato in modo strepitoso dal fenomeno di Cervera che l’anno scorso vinse il primo titolo mondiale della sua carriera proprio su questa pista. Anche per Andrea Dovizioso sarà una gara speciale, ultima corsa in sella alla Ducati Desmose-dici GP14 e via a preparare

e conoscere la nuova GP15 che dovrebbe, almeno se-condo le aspettative degli addetti ai lavori, finalmente rilanciare la casa di Borgo Panigale. Quest’anno, più che in passato, il circuito di Ricardo Tormo proclamerà diverse sentenze: in primis il posto d’onore di vicecam-pione del mondo, Marc proverà a strappare anco-ra un record, quello del maggior numero di vitto-rie della stagione e quindi proverà a salire sul gradino più alto del podio per bat-tere il record di Doohan.

La delusione sul volto di Dani Pedrosa

PEDROSA “Ovviamente sono ormai fuori dalla corsa per il secondo o terzo posto finale nel Mondiale, soprat-tutto dopo quanto accaduto in Malesia, ma non vedo l’ora di andare a Valencia e voglio finire la stagione alla grande. Questa è sempre una gara speciale per me, i tifosi sono fantastici e cre-ano sempre una splendida atmosfera. I miei risultati qui in passato sono stati ot-timi e questo fine settimana spero di ripetermi e di lotta-re per la vittoria”.

Le due diverse facce della stessa medaglia in casa Honda

mondiale, dopo al resto”. Con la gara di Valencia, in caso di vittoria, Marquez potrebbe battere ilrecord

di Doohan (13 vittorie in una stagione), il campione si dice determinato a dare il massimo per riuscirci.

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domenica 9 novembre 2014 16

Per provare una tantum l’emozione di un volo

in parapendio e deltapla-no non serve conseguire un attestato, obbligatorio per legge solo quando si inten-de praticare il volo libero da solisti. In tal caso è neces-sario frequentare un corso presso una scuola certifica-

Anche quest’anno la Ma-ratona di New York parla

italiano: Danilo Goffi, Cam-pione Italiano in carica sulla distanza, concede il bis nella Grande Mela migliorando la prestazione dello scorso anno. In condizioni meteo avverse e di gran lunga peg-giori rispetto al 2013, il por-tacolori del Monza Marathon team a.s.d. si è migliorato di 2’40”: 2:19’43” il suo crono fi-nale. Il freddo e il vento forte

Chiara Franzetti

atletica DANILO GOFFI MORDE LA GRANDE MELAe contrario non gli hanno im-pedito di centrare gli obiettivi della partenza: primo master; primo italiano; primo euro-peo; e 15.esimo assoluto al traguardo. Il tutto, a un mese e un giorno dal compimen-to dei 42 anni - e, tolto  Meb Keflezighi, classe 1975, l’età media di chi lo ha preceduto è di 30 anni. “Sono contento”, la sua prima dichiarazione a caldo. “Ho corso bene di gambe e soprattutto di testa. Per non bruciarmi, ho la-sciato il treno dei più veloci

al sesto km; ho visualizzato nella mia mente la gara, pas-so dopo passo, per arrivare in progressione al traguardo.” Nessun rimpianto quindi per la prestazione odierna; non manca invece un pensiero ai recenti Campionati Europei di Zurigo: Danilo sapeva di stare bene, e New York, gara con un percorso non certo facile corsa oggi con clima sfavorevole, ne è la dimostra-zione. Se vi avesse preso par-te in una condizione simile...

volo

Gustavo Vitali

ta, con istruttori abilitati e superare un esame pratico e teorico, un po’ come si fa per la patente auto. Fortemente sconsigliate pratiche fai da te od affidarsi ai suggeri-menti di qualche presunto esperto. Invece, chi vuole staccare i piedi da terra giu-sto per capire cosa si prova a volare (non ci sono parole per descrivere l’emozione!) prima di decidere se la vita in mezzo ai volatili fa per lui, può orientarsi verso un

volo cosiddetto “biposto”. Ci si affida ad una scuola e ad un istruttore abilitato a condurre una vela costruita appositamente per reggere il peso di pilota e passeggero. Quest’ultimo viene istruito brevemente prima del volo sulle fasi di decollo ed atter-raggio. Niente di extraterre-stre: è il pilota che conduce il mezzo, mentre il passeggero deve semplicemente aiuta-re l’involo con una breve corsa in decollo. In cielo ci

sono istruttori che passa-no i comandi al passeggero per fargli toccare con mano quanto sia facile volare, ov-viamente tenendo gli occhi bene aperti. Tutto ciò com-porta un’istruzione al quale il pilota deve sottoporsi. In-fatti l’attestato per volare in biposto necessita di un ul-teriore corso ed esame, così come non ci si improvvisa istruttori, ma si deve fre-quentare apposite selezioni. Per il 15 e 16 novembre a

Borso del Grappa (Treviso), presso l’Albergo Ristorante Garden Relais, l’Aero Club Montegrappa ha organiz-zato uno stage per piloti di parapendio e deltaplano bi-poso, o aspiranti tali. Si trat-ta di un incontro-confronto indispensabile per chi prati-ca o vuole praticare questa specialità, durante il quale si affronteranno argomenti fondamentali per la sicurez-za del volo in due. C’è una parte tecnica su come volare

in biposto in totale sicurez-za, ma si parlerà anche di preparazione mentale e di self controlling, di relazio-ne e comportamenti con il passeggero, di omologazioni e materiali di ultima gene-razione, di come fotografare in volo e del volo con disa-bili e mezzi speciali. Il tutto sarà illustrato dai miglio-ri professionisti del settore presenti in Italia che, grazie al cielo (è proprio il caso di dirlo!), non ci mancano.

DUE FRATEL

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17domenica 9 novembre 2014

DUE FRATEL

LI PER 4 DA

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Per la prima volta riuniti a milano i dipinti di Antonio e Piero Pollaiolo

La celebre Dama del Polla-iolo insieme agli altri tre

splendidi ritratti femminili di epoca Rinascimentale possia-mo ammirarli dal 7 novembre al noto Museo Milanese Poldi Pezzoli. Con il sostegno della Fondazione Bracco, protagoni-sti della mostra sono i quattro splendidi ritratti femminili, ri-feribili ad Antonio e Piero del Pollaiolo riuniti per la prima volta nella loro storia uno ac-

Antonio del PollaioloScudo parata con Milone di Crotone

Piero del Pollaiolo Apollo e Dafne Londra

Immagine 4 Dame dei Pollaiolo

Antonio del Pollaiolo Ercole e l’Idra Galleria

Piero del Pollaiolo Davide vincitore

canto all’altro. Nella mostra, inoltre, sono presenti anche gli altri dipinti femminili che pro-vengono da importanti istituti internazionali come la Galle-ria degli Uffizi di Firenze, la Gemaldegalerie di Berlino e il Metropolitan Museum of Art di New York. L’esposizione racconta la storia di un gene-re, quella del ritratto nuziale,

specchio della società elegante di fine Medioevo praticata nel-le tradizionali botteghe fioren-tine gestite dalle famiglie che, come i Pollaiolo, fecero ricca e famosa in tutto il mondo, la tradizione dell’arte non solo pittorica ma sculturea e orafa fiorentina. Di fatto i Pollaio-lo, Antonio e Piero, figli di un venditore di polli da cui pre-sero l’allegro cognome, erano artisti a tutto tondo e come

nella tradizione rinascimenta-le artisti e artigiani di grande maestria. Dei due fu Antonio il più versatile. Esperto nell’ar-te orafa prima che in quella pittorica, diede vita insieme al fratello a una bottega arti-giana, sullo sfondo di una To-scana moderna, dove era nata una classe sociale raffinata e ricca che amava posare, per farsi ritrarre, come facevano gli imperatori e le gentil donne dell’antichità, di profilo, come nei cammei e nelle monete. Giorgio Vasari, biografo e cri-tico dell’epoca, nel suo libro Vita di Antonio e Piero Polla-iolo scritta nel 1550 parla di Antonio come un bravo orafo e Piero più votato alla pittura. Racconta il Vasari: “ Antonio dunque tirato innanzi da Bar-toluccio, oltre il legare le gioie e

lavorare a fuoco smalti di ar-gento, era tenuto il più valente che maneggiasse ferri in quella arte”. A questo proposito, tro-viamo nel percorso espositivo la grandiosa croce d’argento del Battistero di Firenze, alta quasi 2 metri di cui Anto-nio realizzò la parte inferiore mentre l’altra parte è opera di un maestro sconosciuto. Il maestro nella sua nota botte-ga Fiorentina, a due passi da Palazzo della Signoria, realiz-zava non solo croci, candelieri e rilegature di libri ma anche disegni che poi si traducevano e declinavano nelle tecniche più diverse. In mostra è anche esposto un selezionato grup-po di disegni realizzati nella maturità tra i quali spicca

l’Arciere dei Musei di Berlino, che dimostra la straordinaria conoscenza e perizia di Anto-nio nella rappresentazione del nudo in azione. Ma per torna-re a quel genere del “ritratto” per cui il Rinascimento fu un secolo proficuo, Il Museo Poldi Pezzoli, cavalcando il glamour senza tempo della sua presti-giosa Dama, ha organizzato in concomitanza con la mostra, un ciclo di shooting fotografici per le dame di oggi che amano

i ritratti principeschi. I gran-di nomi della fotografia come Maki Galimberti, Giovanni Gastel, Maria Mulas e Massi-mo Zingardi si cimentano nel ritratto e offrono al pubblico femminile la possibilità di farsi ritrarre e di diffondere on line e sui media istituzionali del Museo alcune immagini sele-

zionate che saranno successi-vamente esposte in alcune sedi civiche come l’Urban Centre in Galleria Vittorio Emanuele II e nello spazio dell’Ex Fornace di via Gola. Un momento ma-gico per riscoprire non solo la voglia di selfie ma anche quella di farsi ritrarre dai professioni-sti dell’immagine.

“Le Dame del Pollaiolo, una bottega fiorentina del Rinascimento”

da venerdì 7 novembre al 16 febbraioMuseo polsi Pezzoli, via Manzoni 12 Milano

info: 02794889

arte

Marby

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011