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    CAPITOLO 4

    LA ROTTA

    PremessaPer risolvere il secondo problema della Navigazione Aerea dobbiamo denire un sistemaconvenzionale di orientamento.Si denisce:

    L’intersezione del piano orizzontale di un punto con il piano del meridiano passante per il punto determina una retta orientata nella direzione Nord-Sud Invece, l’intersezione del pia-no orizzontale di un punto con il piano contenente il parallelo passante per lo stesso puntoindividua una retta orientata nella direzione cardinale ESTOVEST (E-W).

    Sul piano orizzontale passante per un qualsiasi punto della Sfera Terrestre Convenzionale possono essere determinate quattro direzioni fondamentali chiamate direzioni cardinali.

    Le bisettrici degli angoli formati dalle quattro direzioni Cardinali determinano nuove dire-zioni chiamate direzioni Intercardinali.

    Il complesso delle direzioni Cardinali e Intercardinali costituisce la Rosa dei Venti.

    La direzione dei venti è ricavata in base alla Rosa deiVenti posizionata in prossimità di Malta o di Zante.

    piano orizzontale, il piano tangente alla Sfera Terrestre Convenzionale nel punto stesso.

    Verticale Vera, la retta che congiunge il centro della Sfera Terrestre Convenzionale conil punto della supercie e che prosegue all’innito; la Verticale Vera è sempre perpendi-colare al piano orizzontale.

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    La rotta è la congiungente il punto di partenza ed il punto d’arrivo.

    Quando si parla di ROTTA (COURSE o TRACK) ci si riferisce all’effettivo percorsodell’aereo rispetto alla supercie terrestre per spostarsi da un punto ad un altro.

    Da uno stesso punto si diramano innite rotte con diverso orientamento.

    Per poter distinguere una rotta da un’altra occorre denirne l’orientamento, e per poter farequesto è indispensabile assumere un riferimento.

    La direzione del Nord Vero viene assunta come direzione fondamentale.

    Così si può denire in ogni punto della Sfera Terrestre Convenzionale l’orientamento di unqualsiasi percorso.

    ANGOLO DI ROTTA VERA (True Course:TC):è l’angolo che in ogni suo punto la Rotta forma con la direzione del Nord Vero, si misura

    in gradi  da 0° a 360° in senso orario a partire dal Nord Vero.

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    Per unire due punti sulla supercie terrestre, così come sul piano, ci sono innite possibilitàdi percorso e solo dopo aver stabilito quale percorrere, si possono misurare l’orientamentoe la distanza del percorso che li unisce. Ma tra tutti questi inniti percorsi, ce ne sono alcuniche si fanno preferire per alcune loro caratteristiche particolari.Sul piano, il percorso ottimale è rappresentato dal segmento di retta perchè riunisce in sédue caratteristiche fondamentali: è il percorso più breve ed anche il più facile in quantomantiene uno stesso orientamento.Sulla sfera, invece, queste due interessanti caratteristiche sono proprie di due percorsi diversi.

    1. ORTODROMIA (Great Circle Track: GC): è il minore dei due archi della circonferen- za massima che congiunge il punto di partenza con il punto di arrivo. Rappresenta la di-stanza più breve tra due punti sulla sfera e taglia i meridiani sotto angoli sempre differenti,ad eccezione dei casi particolari di percorsi equatoriali o meridiani, nei quali le ortodromiemantengono con i meridiani angoli costanti, rispettivamente di 90° e di 360°. Per un punto

     passano innite ortodromie. Per due punti passa una sola ortodromia. Sono ortodromie par -ticolari quindi l’Equatore e i meridiani.

    2. LOSSODROMIA  (Rhumb Line: RL): è quel percorso che passando per il punto di partenza ed il punto di arrivo taglia tutti i meridiani sotto lo stesso angolo di rotta. È una

    linea che offre la convessità verso l’Equatore e può essere assimilata ad una spirale che siavvolge intorno al polo senza mai raggiungerlo, per questo i poli sono punti asintotici perle lossodromie. È più lunga della corrispondente ortodromia. Per un punto passano in-nite lossodromie. Per due punti passa una sola lossodromia. Sono particolari lossodromiel’Equatore, i meridiani e i paralleli.

    È evidente che sia interessante pianicare il volo in modo da raggiungere la destinazionenel più breve tempo possibile con la rotta più diretta tracciabile. Se il volo viene condotto

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    lungo un arco di cerchio massimo, si sta seguendo un percorso ortodromico (percorso più breve fra due punti distanti sulla supercie terrestre), o si può raggiungere l’obbiettivo conuna rotta che “tagli” i meridiani che attraversa con un angolo costante seguendo con un

     percorso lossodromico (percorso più lungo rispetto al primo).

    L’ortodromia e la lossodromia sono gli unici due tipi di rotte che possono essere controllatecontinuamente con gli strumenti e gli apparati di bordo. Il percorso ortodromico necessitadi un accurata pianicazione e comporta cambiamenti di rotta continua; il percorso losso-dromico ha il vantaggio di mantenere costante il valore angolare di rotta.

    Tutti i meridiani e l’equatore (che pur essendo un parallelo ha le stesse caratteristiche deimeridiani) sono simultaneamente ortodromie, come archi di cerchio massimo e losso-dromie. 

    I paralleli (eccetto l’equatore) sono tutte lossodromie, perché secanti tutti i meridianicon angolo costante di 90° o 270°.

    Es: La differenza tra un percorso ortodromico ed uno lossodromico per la rotta Roma- New

    York e di 180 MN (333 Km circa)

    A causa dei continui moti che sono presenti nell’atmosfera, in Navigazione aerea non è qua-si mai vero che il percorso più breve sia anche quello al quale corrisponde il minor tempodi volo (Fligh Time: FT). Di conseguenza, un altro percorso, oltre a quelli appena deniti,che ha un interesse per la Navigazione è la:BRACHISTOCRONA o MTT (Minimum Time Track): percorso sul quale, in quelledeterminate condizioni meteorologiche, si impiega il minor tempo per andare dal punto di

     partenza al punto di arrivo prestabiliti. Questo percorso fra un punto ed un altro punto nonè sempre lo stesso, cambia in funzione delle condizioni meteorologiche esistenti.

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    Appendice al Capitolo 4POSIZIONI RELATIVE

    Abbiamo visto che ogni punto della terra è perfettamente individuato dalla coppia propriedelle coordinate geograche, e considerando che “navigare” signica trasferirsi da un pun-to ad un altro, è interessante fare qualche considerazione sul confronto tra due posizionidiverse partendo dalle rispettive coordinate.

    Le posizioni relative di due punti vengono espresse mediante la DIFFERENZA delle loroLATITUDINI e la DIFFERENZA delle loro LONGITUDINI.

    Si denisce differenza di latitudine (Δ φ), fra due punti della Sfera Terrestre Convenzionale,l’angolo al centro sotteso dall’arco di meridiano, compreso fra i paralleli dei due punti. Simisura in gradi da 0° a 180° ed è NORD o positiva se il punto di arrivo si trova più a norddi quello di partenza; SUD o negativo se il punto di arrivo è più a sud.

    La relazione che lo rappresenta è:

    Δ φ = φB

     - φA

    Quando i due punti si trovano in due emisferi diversi la differenza di latitudine si ottiene sommando i valori assoluti delle latitudini dei due punti.

    Si denisce differenza di longitudine (Δλ) fra due punti della Sfera Terrestre Convenzionalee l’angolo al centro sotteso dal più piccolo arco di Equatore compreso fra i due meridiani

     passanti per i due punti. Si misura da 0° a 180° e si indica EST o positivo se il punto diarrivo è più a EST di quello di partenza, WEST o OVEST o negativo se il punto di arrivo è

     più a OVEST dell’altro.

    Δ λ = λB - λ

    A

    Quando i due punti si trovano in due emisferi diversi la differenza di longitudine si ottienesommando i valori assoluti delle longitudini dei due punti.

     Attenzione!! La differenza di longitudine non può essere mai maggiore di 180°.

    Facendo la somma delle due longitudini può anche succedere che la somma superi 180°,ma in quel caso Δλ e rappresentato dall’esplementare.

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     Esempio1: Determinare la differenza di latitudine e di longitudine fra i seguenti due punti:A (48°36’N; 012°00’E) B (51°45’N; 033° 13’ E)

    Δ φ = φB - φ

    A= 51°45’ - (48°36’) = 03°09’ N

    Δ λ = λB - λ

    A = 033°13’- (012°00’) = 21°13’E

    Il punto B è più a Nord e più a Est del punto A, quindi per andare da “A” a “B” dovrò se -

    guire una rotta NE (settore TC compresa tra 360 e 090; 1° quadrante).

     Esempio2: Determinare la differenza di longitudine e di latitudine fra i seguenti due punti:A (23°10’N; 120°00’E) B (15°40’S; 140° 00’ W)

    Δ φ = φB - φ

    A = - 15°40’ - (+23°10’) = - 38°50’ (- cioè verso SUD)

    Δ λ = λB - λ

    A = - 140°00’- (+120°00’) = - 260°00’(- cioè verso West)

    In questo caso, è più conveniente:Δ λ = 360° - 260°00’ = 100°00’(cioè verso Est)

    Per andare da “A” a “B” sarà conveniente seguire una rotta SE (settore TC compresa tra090 e 180; 2° quadrante).

     Esempio 3: Un a/m deve volare da “A”(27°N; 158°E) a “B”(12°S; 172°W).Determinare le differenze di latitudine e longitudine che si devono superare eindividuare in quale quadrante è orientata la rotta.

    Δ φ = φB - φA = -12° - (+27°) = - 39° (- cioè verso SUD) TC = 180

    Δ λ = λB - λ

    A = - 172° - (+ 158°) = - 330° (- cioè verso WEST) (TC = 270)

    Ma, attenzione, quando Dl presenta un valore superiore a 180°, per andare da “A” a “B” èconveniente seguire una rotta verso EST (TC = 090).In particolare:

    Δ λ = 360° - 330°00’ = + 30°(+ cioè verso Est) TC = 090Quindi, per muoverci da “A” a “B” dovremo seguire una rotta con angolo di TC compresotra 090 e 180, cioè, nel 2° quadrante.

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    CALCOLO DELLA DISTANZA TRA DUE PUNTI DI COORDINATE NOTE(casi particolari)

    Premettendo che esistono delle relazioni analitiche di trigonometria sferica che permettonodi risolvere sempre questo problema sia per ortodromia che per lossodromia, possiamovedere alcuni casi particolari che si possono risolvere attraverso dei calcoli molto semplici.Quando la rotta è l’ortodromia che unisce i due punti, vale la seguente relazione:

    1’ di grado = 1 NM

    E si possono risolvere i seguenti esercizi: Esempio 4: Un a/m deve volare da “A”(28°N; 158°E) a “B”(12°S; 158°E). Determinare ledifferenze di latitudine e longitudine che si devono superare, individuare in quale quadranteè orientata la rotta e calcolare la distanza tra i due punti.

    Δ φ = φB - φ

    A = -12° - (+28°) = - 40° (- cioè verso SUD) TC = 180

    Δ λ = λB - λ

    A = + 158° - (+ 158°) = 0° (cioè, mi mantengo sullo stesso meridiano)

    In questo caso, i due punti sono sullo stesso meridiano, quindi la rotta da seguire haTC = 180.Ma, il meridiano è un cerchio massimo, e 1’ di grado = 1 NM, quindi:

    AB = 40° x 60 = 2.400’ = 2.400NM

     Esempio 5

    Un a/m vola da “A” (00°N; 012°30’E) per 360 NM con TC = 270 (p.to “B”), poi vira evola per 420NM con TC = 360 (p.to “C”). Trovare le coordinate del punto di arrivo “C”.

     Risultato: “B”(00°N; 006°30’E); “C”(07°N; 006°30’E)

    Tutti i paralleli, ad eccezione dell’Equatore, sono “cerchi minori”.Il loro raggio diminuisce allontanandosi dall’Equatore, cioè aumentando la latitudine. La legge di riduzione si esprime con una funzione trigonometrica nota col nome di “coseno” della latitudine e che assume valori variabili da “1” a “0” al passare della latitudine da 0° a90°. (In particolare raggiunge il valore di “½” per la latitudine pari a 60°, pertanto il paral-lelo 60° è lungo la metà dell’Equatore, cioè 10.800 NM).

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     Esempio

    Determinare la rotta e la distanza per volare seguendo la lossodromia da “A”(60°S; 013°W)a “B”(60°S; 007°E).

    Δ φ = φB - φ

    A= -60° - (-60°) = 0° (- cioè mi mantengo sullo stesso parallelo)

    Δ λ = λB - λ

    A = + 007° - (- 013°) = +20° (+ cioè, verso EST) TC = 090

    Se il percorso coincidesse con un cerchio massimo la distanza tra i due punti sarebbe stata   pari a:

    AB = 20° x 60 = 1.200’ = 1.200 NM

    ma il volo avviene sul parallelo 60° N che una circonferenza minore, e quindi:

    AB = 1.200 x cos 60° = 1.200 x ½ = 600 NM

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    Concetti fondamentali della navigazioneCosa è la Navigazione? E cosa signica Navigare?

    Gli elementi fondamentali della Navigazione sono:- Posizione

    - Direzione

    - Distanza

    - Tempo

    - Quota

    Infatti:La posizione, risponde al quesito fondamentale della Navigazione:“dove sono?, quale punto della terra sto sorvolando?”

    La direzione, risponde al secondo quesito relativo all’orientamento:“come devo orientare il mio aereo per dirigere dove desidero?”......

    E subito dopo:

    “Quanta distanza devo superare?”“Quanto tempo mi occorre?”

    “Quanto carburante mi serve?”

    E, inoltre:“a quale quota?”

     Nel dare risposta a tutte queste domande c’è l’essenza della Navigazione Aerea.Per rispondere al primo problema, abbiamo denito le coordinate geograche che ci per -

    mettono di dare a ciascun punto della Terra una propria identicazione.Confrontando due posizioni diverse è possibile tracciare la rotta, capire quale orientamentosi deve assumere per “navigare” tra loro e quale distanza si deve volare.Queste operazioni descritte si possono realizzare in due modi:

     Sulla carta nautica: le operazioni da eseguire sono prettamente di natura graca. I puntisi riconoscono tramite le loro coordinate geograche e il reticolato geograco, che deveessere sempre presente, la rotta è sempre un segmento di retta che unisce i due punti,l’angolo di TC e la distanza si misurano con un goniometro ed un righello.

     Analiticamente:  conoscendo le coordinate dei due punti, si applicano delle relazionianalitiche che ci permettono di trovare l’angolo di TC….. e la distanza in NM…… perortodromia o per lossodromia ……..

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    Determinati questi valori e, conoscendo la velocità del nostro aereo (GS) e la distanza (AB)tra i due punti, si può semplicemente ricavare il tempo di volo (Flight Time = FT ) dallaseguente semplice relazione:

    Nota: la velocità che si deve impiegare deve essere quella al suolo (Ground Speed  = GS) inquanto la distanza AB tra i due punti è riferita al suolo.

    Di seguito, noto il FT e il consumo orario dell’a/m (Fuel Flow = F/F ), si può ricavare ilcarburante necessario per il volo (Fuel = F ):

    ESERCIZI SULLA RELAZIONE “SPAZIO-TEMPO VELOCITÀ” Esempio 1

    Un a/m deve volare da “A” (43°30’N; 17°20’W) a “B” (42°N; 17°20’W) mantenendo GS=180Kts e F/F = 50 Kg/h.Determinare la TC che deve seguire, il FT (ight time) e il carburante necessario.

    Dal confronto delle coordinate dei due punti ricavo le seguenti considerazioni:

    1’ = 1 NM e la distanza AB = 90NM

    GS 

    60=

     AB

     FT (1)

     F/F 

    60=

     Fuel 

     FT (2)

    i due punti hanno la stessa longitudine (17°20’W) pertanto si trovano sullo stesso meridiano e la TC sarà 180 o 360.trovo: Dj = j B - j A = 42° - 43°30 = - 1° 30’ (- cioè verso SUD) TC = 180il meridiano è un cerchio massimo, quindi

    -

    -

    -

    GS 

    60

    180

    60= =

     AB

     FT 

    90

     FT 

     F/F 

    60

    50

    60= =

     Fuel 

     FT 

     Fuel 

     FT 

    g

    g

    FT = 30 minuti

    Fuel = 25 Kg

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     Esempio 2

    Un a/m per volare da “A” a “B” distanti 40NM su una TC = 235 impiega un FT=20 minutie consuma 20 Kg di carburante. Se deve arrivare a “C” distante 100 NM da “B” lungo la  stessa rotta, quanto tempo impiegherà e quanto carburante consumerà?Dalla relazione

    GS 

    60

    GS 

    60= =

     AB

     FT 

    40

    20g- GS = 120 KTS

    GS 

    60 =

     BC 

     FT 

    120

    60 =

    100

     FT g- FTBC = 50 minuti

     F/F 

    60

     F/F 

    60= =

     Fuel 

     FT 

    20

    20g- F/F = 60 Kg7h

     F/F 

    60=

     Fuel 

     FT 

    60

    60=

     Fuel 

    50g- Fuel

    BC = 50 Kg

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    CAPITOLO 5

    LA PRUA

    Un aeroplano (a/m) è una macchina munita di propulsori ideata e costruita per muoversinell’atmosfera.

    Ha tre assi di simmetria ortogonali così denominati:

    Longitudinale (asse di rollio = roll)

    Trasversale (asse di beccheggio = pitch)

    Verticale (asse d’imbardata = yaw)

    Un a/m riesce a sollevarsi ed a sostenersi in aria grazie all’intervento di una forza chiamata“portanza”. La portanza è la forza responsabile del sostentamento di un aeroplano, poichési oppone alla forza peso. Solitamente, la portanza si sviluppa sulle ali, ed è legata al motorelativo dell’a/m rispetto all’aria.

    La sua espressione è:

    Dove:“ρ” è la densità dell’aria“S” è la supercie portante“c

    P” è il coefciente di portanza

    “V” è la velocità dell’a/m rispetto all’aria, determinata dall’azione degli elementi propulsori.

    Questa velocità dovuta alla spinta, o trazione, dei motori avviene lungo la direzione dell’as-se longitudinale dell’a/m (asse di rollio).Questa direzione viene chiamata

    PRUA (HEADING)Un elemento fondamentale per analizzare il moto all’aria dell’a/m è l’orientamento della

     prua, e, come già visto per la rotta, per denire l’orientamento è necessario ssare un rife-rimento da cui iniziare la misura.

    Prendendo come riferimento la direzione del Nord vero, si denisce:

    TRUE HEADING (TH) Angolo di Prua Vera: l’angolo che la prua forma con la direzione del Nord geograco.Si misura in gradi , da 0° a 360°, in senso orario a partire dal Nord.

     P  =1

    2 ρ. V 2. S. c

     P 

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    CAPITOLO 6

    IL TRIANGOLO DEL VENTO

    L’aeroplano, o aeromobile (a/m), è un mezzo di trasporto più pesante dell’aria capace di vo-lare nell’atmosfera, utilizzando una forza aerodinamica ( portanza), generata grazie al motorelativo dell’aria lungo una supercie ssa (ala). Quindi, l’a/m vola grazie al moto relativorispetto alla massa d’aria nella quale si trova immerso.Questo moto è determinato generalmente dall’azione del (o dei) propulsore che agisce lun-

    go la direzione dell’asse longitudinale dell’a/m (asse di rollio) e viene rappresentato dalvettore velocità all’aria TAS (True Air Speed ) che ha le seguenti caratteristiche:

    - Direzione: asse longitudinale dell’aereo- Verso: la prua dell’aereo (Heading)- Intensità: espressa in Kts ed è legata alle caratteristiche dell’aereo ed al livello di

     potenza del motore.

    Ma, come abbiamo visto, ai ni della Navigazione aerea, della pianicazione di un volo edel controllo del Trafco aereo, quello che interessa veramente è il moto dell’aereo rispetto

    alla Terra (Course e Ground Speed) parametri che servono per conoscere quali saranno i punti sorvolati dall’aereo ed in quali tempi.

    Se la massa d’aria fosse ferma rispetto alla terra non ci sarebbe alcuna differenza tra questidue moti: i vettori HEADING/TAS e COURSE/GS coinciderebbero.Questo, però, succede raramente. Quasi sempre l’aria si muove rispetto alla Terra e questomovimento si chiama VENTO.Brevemente si può sintetizzare:

    VENTO:  spostamento orizzontale di una massa d’aria  determinato dalle differenze di pressione e temperatura da luogo a luogo.Gli elementi caratteristici del vento sono la direzione e la velocità che sono indicati con ilsimbolo:

    W/v

    “W” sta per Wind direction: direzione di provenienza del vento.“v” sta per wind velocity: spazio che la massa d’aria percorre nell’unità di tempo.Ad esempio un vento proveniente da NE (vento di grecale) con velocità di 25 Kts vieneindicato:

    W/v = 045/25K.Se non ci fosse il vento, l’a/m avrebbe un moto simile a qualsiasi veicolo terrestre.

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    Ma, non possiamo dimenticare che l’a/m vola immerso nella massa d’aria e, quando questasi muove rispetto alla terra, il moto dell’a/m rispetto alla terra ne sarà inuenzato.

     L’effetto del vento sull’a/m è indipendente dalla forma e dalla massa del corpo; un grandeaerostato ed un palloncino immersi nella stessa massa d’aria si spostano rigidamente, per -corrono gli stessi spazi in tempi uguali.

    fig. 3.1

    La sola differenza tra un aerostato ed un aereo consiste nel fatto che l’aereo, mentre vienetrasportato, come l’aerostato, dalla massa d’aria nella quale è immerso, si sposta anche ri-spetto alla massa d’aria stessa nella direzione del suo asse longitudinale (Heading) con lavelocità TAS. Pertanto la traiettoria che l’a/m segue rispetto al suolo risulta diversa dallaHeading.

    Fig. 3.2

    Va sottolineato che l’azione del vento non ha alcun effetto aerodinamico sull’aereo (ai nidella navigazione si considera che il vento abbia sempre velocità e direzione costanti).

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    In altre parole, da qualunque direzione provenga rispetto alla traiettoria di volo, il vento non può far cambiare in nessun modo i parametri di volo dell’a/m, nè la velocità all’aria nè tan-to meno la Heading e gli assetti dell’aereo. Invece, due corpi (AA/mm) che sono immersinella stessa massa d’aria, e che viaggiano in essa con velocità propria diversa, percorrono alsuolo uno spazio diverso, ma per effetto del vento subiscono lo stesso scostamento lateralenello stesso tempo.

    Quando un a/m parte da un punto A per dirigersi verso un punto B, in assenza di vento,orienta l’asse longitudinale dell’a/m con la direzione del percorso stesso. Ma, se eseguela stessa procedura anche quando si trova in presenza di vento, dopo un certo intervallodi tempo si troverà, rispetto al suolo, in un punto C distante da B di una quantità pari allospostamento della massa d’aria nello stesso intervallo di tempo.L’a/m mantenendo la direzione della heading segue rispetto al suolo un percorso diverso(Course o Track ).Il triangolo ABC che risulta, prende il nome di triangolo del vento.

    Fig. 3.3

    Come si può vedere dalla gura, il percorso all’aria (heading) è diverso da quello fattorispetto al suolo (course). L’angolo compreso tra queste due direzioni (BÂC) assume duenomi diversi a seconda del riferimento che si assume.Quando si assume la heading come riferimento principale, l’angolo si chiama:

     DERIVA (Drift Angle “DA”).

    La  Deriva  si misura in gradi dall’asse longitudinale dell’aeromobile no al percorso ef -fettivamente effettuato (Track), è  positiva o destra (R) se il vento proviene dalla sinistradell’a/m, (infatti scarroccia l’a/m verso destra), negativa o sinistra (L) se il vento provienedalla destra dell’a/m.

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    (nella g. 3.3 l’a/m è soggetto a vento da sinistra e l’angolo di deriva è positivo. Notare ilsenso orario nella misura!).

    Quando si considera la course quale riferimento principale e si tiene conto del vento infase di programmazione, si imposta una prua che ci permetta di contrastare l’azione che ilvento ha sul moto al suolo del nostro a/m.

    Il triangolo che risulta è simile al precedente; i tre lati sono rispettivamente il W/v, la TASe la GS. Le direzioni dei tre vettori sono rispettivamente WD (la direzione di provenienzadel vento, TH, TC.

    In questo caso l’angolo si chiama:

    WCA (Wind Correction Angle)

    è l angolo di correzione del vento, cioè l’angolo di cui bisogna correggere la prua dell’aero-mobile rispetto alla rotta prevista per poter raggiungere l’effettiva destinazione.

     Il WCA è positivo se il vento proviene da destra rispetto alla TC, è negativo quando in-

    vece proviene da sinistra. Nel caso in gura l’a/m è soggetto a vento da destra e il WCA è positivo (notare il senso orario di misura!). Nota: la DA e il WCA hanno lo stesso valore, ma segno opposto.

    La relazione che lega la TC la TH è la seguente:

    TH = TC + (±WCA)Oppure

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    TC = TH + (± DA)

    Si denisce angolo di impatto del vento, l’angolo che si forma fra la TC e la direzione di provenienza del vento, esso va da 0° a 180°.

    Quando esso è minore di 90° il vento proviene in maniera frontale per cui la GS è minoredella TAS; se invece l’angolo di impatto è maggiore di 90°, il vento proviene dalla coda percui la GS è maggiore della TAS.

    La GS e il WCA di un a/m variano al variare dei parametri del vento e con gli elementi delmoto dell’aeromobile stesso. In particolare essi variano:

    • Con il variare della intensità del vento;

    • Con la variazione della direzione di provenienza del vento;

    • Con il variare della TAS;

    • Con il variare della TC.

    Il valore massimo del WCA si ha quando il vento ha direzione perpendicolare alla rotta che

    l’aeromobile vuole percorrere, cioè quando l’angolo di impatto è 90°.

    Il triangolo del vento, e tutti i problemi connesso con esso, si possono risolvere in tre modi:

    - Gracamente;

    - Analiticamente;

    - Con il regolo di navigazione.

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    Riassumendo:il triangolo del vento è caratterizzato dalla presenza di tre vettori:

    - TH /TAS True Heading /True Air Speed- TC /GS True Corse /Ground Speed- W /v Wind direction /wind Velocity

     Risolvere il triangolo del vento signifca:

    noti quattro dei precedenti parametri, trovare gli altri due.

    L’esempio più classico è quello che si incontra durante la pianicazione di un volo.Siano noti:- TC e la distanza tra il punto di partenza e quello d’arrivo- TAS dell’aereo (caratteristica del mezzo impiegato)- W/v dalle previsioni meteo

    Trovare la TH che si deve impostare e la GS per determinare poi il tempo di volo ecc…. Esempi.

     Nota la direzione della rotta che si intende seguire e la provenienza del vento, determinare

     se il vento agisce di coda o di prua, da destra o da sinistra.

    1- Come agisce un vento di levante su un a/m che deve seguire TC = 045?

    Ricordando che un vento di levante è un vento che proviene da 090, sul nostro volo chedeve seguire una rotta verso Nord-Est agirà con componenti di prua e da destra, pertanto laGS sarà minore della TAS e il WCA sarà positivo.

    2- Come agisce un vento W/v = 190/20 Kts su un a/m che deve seguire TC = 330?

    Il volo segue una rotta diretta verso Nord/Ovest, il vento proviene da Sud/Sud/Ovest e ladifferenza angolare tra le due direzioni è maggiore di 90°, pertanto il vento agirà con com -

     ponenti di coda (GS sarà maggiore della TAS) e da sinistra (WCA negativo).

    3- Come agisce un vento W/v = 315/20 Kts su un a/m che deve seguire TC = 225?

    Il volo segue una rotta diretta verso Sud/Ovest, il vento proviene da Nord/Ovest (vento dimaestrale), la differenza angolare tra le due direzioni è uguale a 90°, pertanto il vento agirà

     perfettamente al traverso da destra (WCA positivo), senza componenti di coda o di prua(GS sarà uguale alla TAS).

    4- Un a/m in volo con TH=090 è soggetto ad un W/v = 240/25Kts che determina una deriva

     DA = 10°. Determinare la TC seguita. Il vento da Sud/Ovest agisce sull’aereo che ha la prua verso Est con una componente dadestra, pertanto WCA positivo o DA negativo, quindi: TC = TH ± DA = 090 – 10 = 080