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Neville Goddard LA TUA FEDE È LA TUA FORTUNA LA FEDE DELL’UOMO È MISURATA DALLA SUA FIDUCIA IN SÉ STESSO INDICE CAPITOLI 1. Prima che Abramo fosse 2. Tu devi decretare 3. Il principio della verità 4. Chi cerchi? 5. Chi sono io? 6. Io sono Lui 7. Sarà fatta la tua volontà 8. Nessun altro Dio 9. La prima pietra 10. A Colui che ha… 11. Natale 12. Crocifissione e Resurrezione 13. Le impressioni dell’ “Io Sono” (I’m- pressions) 14. Circoncisione 15. Intervallo di tempo 16. Il Dio Trino 17. Preghiera 18. I 12 discepoli 19. Luce liquida 20. Il respiro della vita 21. Daniele nella tana dei leoni 22. Pescare 23. Siate orecchie che ascoltano 24. Chiaroveggenza — "il Conte di Monte Cristo" 25. Il 23° salmo 26. Il Getsemani 27. Una Formula per la vittoria Traduzione di A.C.

Neville Goddard_La tua Fede è la tua Fortuna

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Neville Goddard

LA TUA FEDE È LA TUA FORTUNA

LA FEDE DELL’UOMO È MISURATA DALLA SUA FIDUCIA IN SÉ STESSO INDICE CAPITOLI

1. Prima che Abramo fosse

2. Tu devi decretare

3. Il principio della verità

4. Chi cerchi?

5. Chi sono io?

6. Io sono Lui

7. Sarà fatta la tua volontà

8. Nessun altro Dio

9. La prima pietra

10. A Colui che ha…

11. Natale

12. Crocifissione e Resurrezione

13. Le impressioni dell’ “Io Sono” (I’m-pressions)

14. Circoncisione

15. Intervallo di tempo

16. Il Dio Trino

17. Preghiera

18. I 12 discepoli

19. Luce liquida

20. Il respiro della vita

21. Daniele nella tana dei leoni

22. Pescare

23. Siate orecchie che ascoltano

24. Chiaroveggenza — "il Conte di

Monte Cristo"

25. Il 23° salmo

26. Il Getsemani

27. Una Formula per la vittoria

Traduzione di A.C.

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1. Prima di Abramo

1. PRIMA DI ABRAMO

In verità, in verità, vi dico: prima che Abramo fosse, Io SONO. Giovanni 8:58

“All’inizio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”.

All’inizio era la consapevolezza incondizionata di essere, e la consapevolezza di essere non condizionata divenne condizionata immaginando sé stessa di essere qualcosa, e la consapevolezza incondizionata di essere divenne ciò che essa aveva immaginato di essere; e così ebbe inizio la creazione.

Per effetto di questa legge -prima concepire e poi diventare ciò che è stato concepito- tutte le cose evolvono fuori dalla Non-forma, e senza questa sequenza non c’è niente di fatto che sia fatto.

Prima che Abramo o il mondo fossero, IO SONO. Quando tutto il tempo cesserà di essere, IO SONO.

IO SONO l’informe consapevolezza di essere, che concepisco me stesso di essere uomo. Per la mia eterna legge di essere, io sono obbligato ad essere e ad esprimere tutto ciò che credo di essere.

IO SONO l’eterna Non-cosa che contengo, all’interno del mio sé senza forma, la capacità di essere ogni cosa. IO SONO ciò in cui vivono, si muovono ed hanno la loro esistenza tutte le concezioni di me stesso, e lontano da cui esse non esistono. Io dimoro in ogni concezione di me stesso, e da questa interiorità io cerco sempre di trascendere tutte le concezioni di me stesso. Per effetto della stessa legge del mio essere, io trascendo la mia concezione di me stesso solo quando credo di essere colui che trascende.

IO SONO la legge di essere, e oltre me non c’è altra legge. IO SONO quell’IO SONO.

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2. Tu devi decretare

2. TU DEVI DECRETARE

Così deve essere la mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non tornerà a me vuota, ma compirà quello che voglio, e condurrà a buon fine ciò per cui l’ho mandata.

Isaia 55:11

L’uomo può decretare una cosa e questa sarà realizzata. L’uomo ha sempre decretato quello che è apparso nel suo mondo; sta oggi decretando ciò che appare ora nel suo mondo e continuerà a farlo fintanto che è consapevole di essere uomo.

Niente è mai apparso nel mondo dell’uomo tranne ciò che l’uomo ha ordinato che dovesse apparire. Puoi negare questo ma, per quanto tu possa provare, non potrai smentirlo, perché questo “decretare” è basato su un principio immutabile.

L’uomo non ordina alle cose di apparire attraverso le parole che, il più delle volte, sono solo una confessione dei suoi dubbi e delle sue paure; il “decretare” è sempre compiuto nella coscienza.

Ogni uomo manifesta automaticamente quello che è consapevole di essere. Senza sforzi o uso di parole, in ogni momento l’uomo comanda a sé stesso di essere e possedere ciò che è consapevole di essere e possedere.

Questo principio di manifestazione immutabile è rappresentato in tutte le Bibbie del mondo. Gli autori delle nostre sacre scritture erano mistici illuminati, antichi maestri dell’arte della psicologia. Nel raccontare la storia dell’anima hanno personificato in forma di documento storico questo principio impersonale, sia per conservarlo che per nasconderlo agli occhi dei non iniziati.

Oggi coloro ai quali è stato affidato questo grande tesoro, ossia i cleri mondiali, hanno dimenticato che la Bibbia è una rappresentazione psicologica della coscienza dell’uomo; e nella loro cieca dimenticanza ora insegnano ai loro seguaci ad adorarne i personaggi come uomini e donne che vissero effettivamente nello spazio temporale.

Quando l’uomo vede la Bibbia come un grande dramma psicologico, e tutti i suoi personaggi ed attori come qualità ed attributi della sua stessa coscienza, allora e solo allora la Bibbia gli rivelerà la luce della sua simbologia. Questo principio impersonale di vita che ha creato tutte le cose è personificato come Dio; e si scopre che questo Signore Dio, creatore del cielo e della terra, è la consapevolezza di essere dell’uomo. Se l’uomo fosse meno legato all’ortodossia e fosse un osservatore più intuitivo, leggendo la Bibbia non mancherebbe di notare che la consapevolezza di essere è rivelata centinaia di volte nel corso dell’opera. Per citarne alcune: “IO SONO mi ha mandato a voi”; “Sii fermo e sappi che IO SONO Dio”; “IO SONO il Signore e non c’è altro Dio”; “IO SONO il pastore”; “IO SONO la porta”; “IO SONO la resurrezione e la vita”; “IO SONO la via”; “IO SONO l’inizio e la fine”.

IO SONO, la consapevolezza incondizionata di essere dell’uomo, è rivelata come Signore e creatore di ogni stato condizionato dell’essere. Se l’uomo abbandonasse la sua fede in un Dio separato da sé, riconoscerebbe che la sua consapevolezza di essere è

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2. Tu devi decretare

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Dio (questa consapevolezza che modella sé stessa ad immagine e somiglianza della propria concezione di sé stessa), e trasformerebbe il suo mondo da un terreno arido ad un campo fertile di suo gradimento.

Il giorno in cui l’uomo lo farà, saprà che lui e suo Padre sono uno, ma che suo Padre è più grande di lui. Egli saprà che la sua coscienza di essere è una con ciò che lui è consapevole di essere, ma la sua coscienza incondizionata di essere è più grande del suo stato condizionato o della sua concezione di sé.

Quando l’uomo scopre che la sua coscienza è il potere impersonale di espressione che eternamente si personifica nelle concezioni che lui ha di sé stesso, allora assumerà e si approprierà di quello stato di coscienza che desidera esprimere e, così facendo, diventerà quello stato in espressione.

“Decreta una cosa e questa avverrà” può quindi essere detto in questo modo: “Tu devi diventare consapevole di essere o possedere una cosa ed esprimerai o possiederai quello che sei consapevole di essere o di possedere”.

La legge della coscienza è l’unica legge di espressione. “IO SONO la via”, “IO SONO la resurrezione”. La coscienza è sia la via sia il potere che resuscita ed esprime tutto ciò che l’uomo sarà mai consapevole di essere.

Abbandona la cecità dell’uomo non iniziato che si sforza di esprimere e possedere le qualità e le cose che non è consapevole di essere e possedere; e sii come il mistico illuminato che ordina sulla base di questa legge immutabile. Afferma consapevolmente di essere quello che cerchi; appropriati della consapevolezza di quello che cerchi, e anche tu conoscerai lo stato del vero mistico, come di seguito:

Io divenni consapevole di esserlo. Io sono ancora consapevole di esserlo. E io continuerò ad essere consapevole di esserlo fino a quando quello che sono consapevole di essere sarà perfettamente espresso.

Sì, io decreterò una cosa e questa avverrà.

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3. Il principio di verità

3. IL PRINCIPIO DI VERITÀ

Tu conoscerai la verità e la verità ti renderà libero — Giovanni 8:32

“Tu conoscerai la verità e la verità ti renderà libero”.

La verità che rende l’uomo libero è il sapere che la sua coscienza è la resurrezione e la vita, che la sua coscienza resuscita e rende vivo tutto ciò che egli è consapevole di essere. Oltre la coscienza non c’è né resurrezione né vita.

Quando l’uomo abbandona la sua fede in un Dio separato da lui e comincia a riconoscere come Dio la sua consapevolezza di essere (come fecero Gesù e i profeti), egli trasformerà il suo mondo con la comprensione che “Io e mio Padre siamo uno, ma mio Padre è più grande di me”. Egli saprà che la sua coscienza è Dio e che ciò che egli è consapevole di essere è il figlio che porta la testimonianza di Dio, il Padre.

L’ideatore e la concezione sono uno, ma l’ideatore è più grande della sua concezione. Prima che Abramo fosse IO SONO. Sì, io ero consapevole di essere prima che diventassi consapevole di essere uomo, ed il giorno che cesserò di essere consapevole di essere uomo sarò ancora consapevole di essere.

La consapevolezza di essere non è dipendente dall’essere qualche cosa. Essa precedeva tutte le concezioni di sé stessa e sarà quando tutte le concezioni di sé stessa cesseranno di essere. “IO SONO l’inizio e la fine”. Ossia tutte le cose o concezioni di me stesso iniziano e finiscono in me ma io, la coscienza senza forma, rimango per sempre.

Gesù scoprì questa gloriosa verità e dichiarò Sé stesso di essere uno con Dio, non il Dio che l’uomo aveva foggiato, perché Egli non riconobbe mai tale Dio. Gesù scoprì che Dio era la Sua consapevolezza di essere e così disse all’uomo che il Regno di Dio e il Paradiso erano dentro.

Quando è riportato che Gesù lasciò il mondo e andò da Suo Padre, si sta semplicemente affermando che Egli distolse la Sua attenzione dal mondo dei sensi e si elevò nella coscienza a quel livello che Egli desiderava esprimere, e lì rimase fino a che divenne uno con la coscienza alla quale era asceso. Quando ritornò al mondo dell’uomo Egli poté agire con l’assicurazione positiva di ciò che Egli era consapevole di essere, uno stato di coscienza che nessuno tranne Lui sentiva o sapeva di possedere. L’uomo che ignora questa eterna legge di espressione, considera questi avvenimenti come miracoli.

Elevarsi nella coscienza fino al livello della cosa desiderata e rimanere lì fino a che tale livello diventa la tua natura, è la via per tutti gli apparenti miracoli. “E io, se sarò innalzato da terra, attirerò tutti gli uomini a me” [Giovanni 12:32]. Se mi eleverò nella coscienza alla naturalezza della cosa desiderata, attirerò a me la manifestazione di quel desiderio.

“Nessun uomo viene a me tranne che se il Padre dentro di me lo attiri, e Io e mio Padre siamo uno”. La mia coscienza è il Padre che attira a me le manifestazioni della

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3. Il principio di verità

vita. La natura della manifestazione è determinata dallo stato di coscienza in cui dimoro. Io attiro sempre nel mio mondo ciò che sono consapevole di essere.

Se sei insoddisfatto della tua attuale espressione di vita, allora devi nascere di nuovo. Rinascita significa abbandonare il livello di cui non sei soddisfatto e innalzarti a quel livello di coscienza che desideri esprimere e possedere.

Non puoi servire contemporaneamente due padroni o due stati di coscienza contrapposti. Distogliendo la tua attenzione da uno stato e ponendola sull’altro, muori per lo stato da cui l’hai distolta e vivi ed esprimi lo stato con cui ti sei unito.

L’uomo non riesce a capire come sia possibile manifestare ciò che egli desidera essere per mezzo di una legge così semplice come quella di acquisire la consapevolezza della cosa desiderata. La ragione di questa mancanza di fede da parte dell’uomo è che egli guarda allo stato desiderato attraverso la consapevolezza delle sue attuali limitazioni. Quindi, naturalmente, la considera qualcosa impossibile da realizzare.

Una delle prime cose che l’uomo deve capire è che è impossibile, trattando con questa legge spirituale di coscienza, mettere vino nuovo nelle botti vecchie o toppe nuove su vestiti vecchi. Cioè, non puoi portare nessuna parte della consapevolezza attuale nel nuovo stato. Perché lo stato ricercato è completo in sé e non ha bisogno di toppe. Ogni livello di consapevolezza esprime automaticamente sé stesso.

Innalzarsi al livello di un qualsiasi stato significa diventare automaticamente quello stato nell’espressione. Ma per elevarti al livello che ora non stai esprimendo, devi abbandonare completamente la consapevolezza con la quale sei ora identificato. Fino a quando la tua consapevolezza attuale non è abbandonata, non potrai innalzarti a un altro livello. Ma non preoccuparti. Questo lasciar andare la tua identità attuale non è così difficile come può sembrare. L’invito delle Scritture “Essere assente dal corpo e essere presente con il Signore” non è rivolto a pochi eletti; esso è un’estesa chiamata a tutta l’umanità. Il corpo dal quale sei invitato a scappare è la tua attuale concezione di te stesso con tutte le sue limitazioni, mentre il Signore con il quale devi essere presente è la tua consapevolezza di essere.

Per compiere quest’impresa apparentemente impossibile, devi distogliere la tua attenzione dal tuo problema e riporla solo sull’essere. Ripeti silenziosamente ma con sentimento “IO SONO”. Non condizionare questa consapevolezza, ma continua ad affermare in silenzio “IO SONO-IO SONO”. Semplicemente percepisci che sei, senza volto e senza forma, e continua a farlo fino a che ti senti fluttuare.

“Fluttuare” è uno stato psicologico che nega completamente il fisico. Attraverso la pratica del rilassamento e rifiutando volontariamente di reagire alle impressioni sensoriali, è possibile sviluppare uno stato di coscienza di pura recettività. È un risultato sorprendentemente facile. In questo stato di completo distacco, una precisa unicità di pensiero mirato può essere indelebilmente impressa nella tua consapevolezza inalterata. Questo stato di coscienza è necessario per la vera meditazione.

Questa esperienza meravigliosa di innalzarsi e fluttuare è il segnale che sei assente dal corpo o dal problema e che sei adesso presente con il Signore. In questo stato espanso non sei consapevole di essere qualcosa ma IO SONO-IO SONO; sei unicamente consapevole di essere.

Quando questa espansione di coscienza è raggiunta, dentro questa tua profondità senza forma, dai forma alla nuova concezione affermandoti e sentendoti di essere

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3. Il principio di verità

quello che desideravi essere prima di entrare in questo stato. Scoprirai che dentro questo tuo profondo senza forma tutte le cose appaiono divinamente possibili. Qualunque cosa che senti sinceramente di essere mentre sei in questo stato di espansione, diventa, col tempo, la tua espressione naturale.

E Dio disse: “Vi sia un firmamento in mezzo alle acque”. Sì, lasciamo che vi sia una fermezza, una convinzione nel mezzo di questa coscienza espansa, sapendo e sentendo che IO SONO quello, la cosa desiderata.

Quando affermi e senti di essere la cosa desiderata, stai cristallizzando questa luce liquida senza forma che sei, ad immagine e somiglianza di quello che sei consapevole di essere.

Ora che la legge del tuo essere ti è stata rivelata, comincia oggi a cambiare il tuo mondo rivalutando te stesso. Troppo a lungo l’uomo ha creduto alla convinzione di essere nato per soffrire e che deve guadagnarsi la salvezza attraverso il sudore della fronte. Dio è impersonale e imparziale con le persone e, fintanto che l’uomo continua a camminare in questa convinzione di sofferenza, per tutto quel tempo egli camminerà in un mondo di sofferenza e confusione, perché il mondo in ogni suo dettaglio è la coscienza dell’uomo cristallizzata.

Nel Libro dei Numeri [13:33] è riportato che: “C’erano giganti nella terra e noi eravamo ai nostri occhi come cavallette, ed eravamo ai loro occhi come cavallette”.

Oggi è il giorno, l’eterno presente, in cui le condizioni del mondo hanno assunto l’aspetto di giganti. La disoccupazione, gli eserciti nemici, la concorrenza commerciale, ecc., sono giganti che ti fanno sentire come una cavalletta impotente.

Ma ci viene detto che noi per prima cosa eravamo come cavallette impotenti ai nostri occhi e, a causa di questa concezione di noi stessi, eravamo cavallette impotenti agli occhi dei nostri nemici.

Possiamo essere per gli altri solo quello che siamo per noi stessi. Perciò, quando rivalutiamo noi stessi ed iniziamo a percepirci come il gigante, un centro di potere, automaticamente cambiamo il nostro rapporto rispetto ai giganti, riducendo questi precedenti mostri alla loro vera dimensione, facendo sembrare loro cavallette impotenti.

Paolo [1Corinzi 1:23] disse di questo principio “È per i Greci (o i cosiddetti sapienti del mondo) follia, e per gli Ebrei (o coloro che cercano segni) uno scandalo”, con il risultato che l’uomo continua a camminare nel buio invece di risvegliarsi alla presa di coscienza che “IO SONO la luce del mondo”.

L’uomo ha venerato così a lungo le immagini da lui stesso create che, all’inizio, trova questa rivelazione blasfema; ma il giorno in cui scopre e accetta questo principio come base della sua vita, quel giorno l’uomo uccide la sua fede in un Dio separato da lui.

La storia del tradimento di Gesù nel Giardino di Getsemani è l’illustrazione perfetta della scoperta di questo principio da parte dell’uomo. Ci viene raccontato che la folla armata di bastoni e lanterne trovò Gesù nel buio della notte. Quando chiesero dove fosse Gesù (salvezza) la voce rispose “IO SONO”, dopodiché la folla intera cadde a terra. Dopo essersi ricomposti chiesero di nuovo di indicargli il luogo in cui si nascondeva il salvatore e di nuovo il salvatore disse “Vi ho detto che IO SONO, quindi se cercate me lasciate andare tutto il resto”.

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3. Il principio di verità

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L’uomo, nell’oscurità dell’ignoranza umana, si mette alla ricerca di Dio aiutato dalla luce tremolante della saggezza umana. Quando viene rivelato all’uomo che il suo IO SONO o consapevolezza di essere è il suo salvatore, lo shock è così grande che mentalmente egli cade a terra, perché quando si rende conto che la sua coscienza è l’unico e solo salvatore, cade ogni convinzione che ha sempre avuto. Sapere che il suo IO SONO è Dio, obbliga l’uomo a lasciar andare tutti gli altri, perché trova impossibile servire due Dio. L’uomo non può accettare come Dio la sua consapevolezza di essere e allo stesso tempo credere in un’altra divinità.

Con questa scoperta l’orecchio (comprensione) umano dell’uomo è tagliato dalla spada della fede (Pietro), mentre il suo udito (comprensione) perfettamente disciplinato è ripristinato da Gesù, cioè dal sapere che IO SONO è il Signore e Salvatore.

Prima di poter trasformare il suo mondo, l’uomo deve gettare queste fondamenta o comprensione. IO SONO il Signore. L’uomo deve sapere che la sua consapevolezza di essere è Dio. Fino a che questa convinzione non è fermamente stabilita, in modo che nessuna suggestione o argomento di altri possa scuoterla, ritornerà alla schiavitù delle sue convinzioni precedenti. “Se voi non credete che IO SONO Lui, morirete nei vostri peccati”. A meno che l’uomo non scopre che la sua coscienza è la causa di ogni manifestazione della sua vita, egli continuerà a cercare la causa della sua confusione nel mondo degli effetti e così morirà nella sua ricerca infruttuosa.

“IO SONO la vite e voi siete i rami”. La coscienza è la vite e ciò che sei consapevole di essere sono i rami che tu alimenti e tieni in vita. Proprio come un ramo non ha vita se non è radicato alla vite, allo stesso modo le cose non hanno vita se tu non sei consapevole di loro. Proprio come un ramo avvizzisce e muore se la linfa della vite cessa di fluirvi, così le cose e le qualità si estinguono se distogli l’attenzione da loro, perché la tua attenzione è la linfa che alimenta le espressioni della tua vita.

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4. Chi cerchi?

4. CHI CERCHI?

Vi ho detto che IO SONO; se dunque cercate me, lasciate andare questi per la loro strada — Giovanni 18:8 Non appena lui disse loro: IO SONO, essi indietreggiarono e caddero a terra — Giovanni 18:6

Oggi c’è così tanto parlare di Maestri, Fratelli Maggiori, Adepti e iniziati che tante persone in cerca della verità sono costantemente fuorviate nella loro ricerca da queste false luci. Pagando una somma di denaro la maggior parte di questi pseudo maestri offre ai loro studenti l’iniziazione ai misteri, promettendo guida e direzione. Il debole dell’uomo verso i leader e la sua adorazione per gli idoli, lo rendono una preda facile per scuole e maestri. Alla maggior parte di questi studenti reclutati ne verrà comunque del beneficio; essi scopriranno infatti, dopo anni di attesa e sacrifici, che stavano seguendo un miraggio. Diverranno allora disillusi da scuole e maestri, e questa delusione sarà valsa lo sforzo ed il prezzo che hanno pagato per la loro ricerca infruttuosa. Gireranno allora le spalle alla loro adorazione per l’uomo e, così facendo, scopriranno che quello che stanno cercando non può essere trovato in un altro, perché il Regno dei cieli è all’interno. Questa comprensione sarà la loro prima reale iniziazione. La lezione imparata sarà questa: “C’è un solo Maestro e questo Maestro è Dio, l’IO SONO dentro loro stessi”.

“IO SONO il Signore tuo Dio, che ti ha condotto fuori dalla terra delle tenebre; fuori dalla casa della schiavitù”. IO SONO, la tua consapevolezza, è Signore e Maestro e oltre la tua consapevolezza non c’è né Signore né Maestro. Tu sei Maestro di tutto ciò che sarai mai consapevole di essere.

Tu sai di essere, non è così? Questo sapere che tu sei è Signore e Maestro di quello che sai di essere. Potresti essere completamente isolato dall'uomo a causa di ciò che sei consapevole di essere eppure, malgrado tutte le barriere umane, attireresti a te senza sforzo tutto ciò che sei consapevole di essere. L’uomo che è cosciente di essere povero non ha bisogno dell’aiuto di nessuno per esprimere la sua povertà. L’uomo che è cosciente di essere malato esprimerebbe la malattia anche se fosse isolato nel luogo più ermeticamente a prova di germe del mondo.

Non ci sono barriere per Dio, perché Dio è la tua consapevolezza di essere. Indipendentemente da quello che sei consapevole di essere, puoi esprimerlo senza sforzo. Smetti di cercare l’arrivo del Maestro; egli è sempre con te. “IO SONO con te sempre fino alla fine del mondo”.

Di volta in volta saprai di essere molte cose, ma non hai bisogno di essere qualcosa per sapere che tu sei. Tu puoi, se lo desideri, sganciarti dal corpo che indossi, e così facendo ti rendi conto di essere una consapevolezza senza volto e senza forma e che non dipendi dalla forma che hai nella tua espressione. Tu saprai di essere; scoprirai anche che questo sapere di essere è Dio il Padre, che precedeva tutte le concezioni che hai mai avuto di te stesso. Prima che il mondo fosse, tu eri consapevole di essere e

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4. Chi cerchi?

quindi affermavi “IO SONO”, ed IO SONO sarà dopo che tutto ciò che tu sai di essere cesserà di essere.

Non esistono Maestri Ascesi. Scaccia questa superstizione. Potrai sempre innalzarti da un livello di coscienza ad un altro, e così facendo manifesti il livello al quale sei asceso, esprimendo questa nuova consapevolezza acquisita.

Poiché la coscienza è Signore e Maestro, tu sei il Mago Maestro che evoca ciò che ora sei consapevole di essere. “Perché Dio (la coscienza) chiama le cose che non sono come se fossero”. Le cose che non sono viste adesso, saranno viste nel momento in cui diventi consapevole di essere quello che non viene visto adesso.

Questa ascesa da un livello di coscienza ad un altro è l’unica ascensione che potrai mai sperimentare. Nessun uomo può innalzarti al livello che desideri. Il potere di ascendere è dentro di te, è la tua coscienza. Ci si appropria della coscienza del livello che si desidera esprimere affermando di esprimere già adesso tale livello. Questa è l’ascensione. Ed è illimitata, perché tu non esaurirai mai la tua capacità di ascensione. Abbandona la superstizione umana dell’ascensione con la sua fede nei maestri, e trova l’unico ed eterno maestro dentro di te.

“Ben più grande è colui che è in te di colui che è nel mondo” [I Giovanni 4:4]. Credi a questo. Non continuare nell’accecamento, seguendo il miraggio dei maestri. Ti assicuro che la tua ricerca può finire solo in delusione.

“Se tu neghi me (la tua consapevolezza di essere) anch’io negherò te”. “Tu non avrai altro Dio al di fuori di ME”. “Sii fermo e sappi che IO SONO Dio”. “Mettetemi alla prova e vedete se non vi aprirò le porte del cielo e riverserò su di voi una benedizione, che non vi sarà spazio sufficiente per riceverla”.

Riesci a credere che l’IO SONO è in grado di fare questo? Allora afferma che ME è ciò che vuoi vedere riversato su di te. Afferma che sei quello che vuoi essere e lo sarai. Io te lo darò non grazie ai maestri, ma perché tu hai riconosciuto che ME (tu stesso) è quello, io te lo darò perché IO SONO tutte le cose per tutti.

Gesù non avrebbe permesso di essere chiamato Buon Maestro. Egli sapeva che c’è solo un unico e buon maestro, che era Suo Padre nei Cieli, la consapevolezza di essere. “Il Regno di Dio” (il Buono) e il Regno dei Cieli sono dentro di te.

La tua fede nei maestri è una confessione della tua schiavitù. Solo gli schiavi hanno maestri. Cambia la tua concezione di te stesso e, senza l'aiuto di maestri o di nessun altro, trasformerai automaticamente il tuo mondo in armonia con la tua mutata concezione di te stesso.

Nel libro dei Numeri ti viene detto che c'era un tempo in cui gli uomini erano ai loro stessi occhi come cavallette e, a causa di questa concezione di loro stessi, vedevano giganti sulla terra. Questo è altrettanto vero per l’uomo oggi come lo era il giorno in cui fu scritto. La concezione che l’uomo ha di se stesso è talmente simile a quella di una cavalletta che egli, automaticamente, fa apparire gigantesche le condizioni intorno a lui e, nella sua cecità, chiede gridando l’aiuto dei maestri per combattere i suoi problemi giganteschi.

Gesù cercò di mostrare all’uomo che la salvezza era dentro di lui e lo mise in guardia di non cercare un salvatore in luoghi o persone. “Se qualcuno dovesse venire dicendovi guardate qui o guardate là, non credetegli perché il Regno dei Cieli è dentro di voi”.

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4. Chi cerchi?

Gesù non solo non permise a Lui stesso di essere chiamato Buon Maestro, ma mise in guardia i suoi seguaci: “Non salutate nessuno lungo la strada”, mettendo in chiaro che non avrebbero dovuto riconoscere nessuna autorità o superiore altri che Dio il Padre.

Gesù stabilì l’identità del Padre come la consapevolezza di essere dell’uomo. “Io e mio Padre siamo uno, ma il Padre mio è più grande di Me”. IO SONO uno con tutto ciò che sono consapevole di essere. Ma IO SONO più grande di ciò che sono consapevole di essere. Il creatore è sempre più grande della sua creazione.

“Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così deve essere innalzato il Figlio dell'uomo”. Il serpente simboleggia la concezione attuale che l’uomo ha di se stesso come verme nel deserto della confusione umana. Proprio come Mosè sollevò sé stesso dalla sua concezione di verme per scoprire che Dio era la sua consapevolezza di essere (“IO SONO mi ha mandato”), così tu devi essere sollevato. Il giorno in cui tu proclami, come fece Mosè, “IO SONO quell’IO SONO”, quel giorno la tua affermazione fiorirà nel deserto.

La tua consapevolezza è il mago che fa apparire tutte le cose, essendo ciò che vorrebbe far apparire. Questo Signore e Maestro che tu sei può e fa apparire nel tuo mondo tutto ciò che tu sei consapevole di essere.

“Nessun uomo (manifestazione) viene a me salvo che il padre mio lo attiri, e Io e mio Padre siamo uno”. Stai costantemente attirando a te quello che sei consapevole di essere. Cambia la tua concezione di te stesso da quella di schiavo a quella di Cristo. Non essere in imbarazzo a fare questa affermazione; solo quando affermi “IO SONO Cristo” potrai compiere le opere di Cristo.

“Le opere che compio farete anche voi, e opere maggiori di queste compirete voi, perché io vado al Padre”. “Egli fece se stesso uguale a Dio e trovò che non era un furto compiere le opere di Dio”. Gesù sapeva che chiunque avesse osato affermare di essere Cristo avrebbe automaticamente assunto le capacità di esprimere le opere della sua concezione di Cristo. Gesù sapeva anche non era stato dato solo a Lui l’uso esclusivo di questo principio di espressione. Egli si riferiva costantemente a Suo Padre nei Cieli. Egli affermò non solo che le Sue opere sarebbero state uguagliate, ma che sarebbero state superate da quell’uomo che avesse osato concepirsi più grande di quanto Lui (Gesù) concepiva Lui stesso di essere.

Gesù, affermando che Lui e Suo Padre erano uno ma che Suo Padre era più grande di Lui, rivelò che la Sua consapevolezza (il Padre) era una con ciò che Lui era consapevole di essere. Egli scoprì che come Padre o consapevolezza era più grande di ciò che, come Gesù, era consapevole di essere. Tu e la tua concezione di te siete uno, ma tu sei e sempre sarai più grande di qualunque concezione che avrai mai di te stesso.

L’uomo fallisce nel compiere le opere di Gesù perché cerca di realizzarle dal suo presente livello di coscienza. Non potrai mai superare i tuoi risultati attuali attraverso il sacrificio e la lotta. Il tuo attuale livello di coscienza potrà essere trasceso solo quando abbandoni il tuo stato attuale e ti elevi ad un livello più alto.

Puoi elevarti ad un livello di coscienza più alto distogliendo la tua attenzione dalle tue attuali limitazioni e ponendola su ciò che desideri essere. Non cercare di farlo attraverso la fantasticheria o con le buone intenzioni, ma fallo in modo positivo. Afferma di essere la cosa che desideri. IO SONO quello: nessun sacrificio, nessuna

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4. Chi cerchi?

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dieta, nessun trucco umano. Tutto ciò che ti viene chiesto è di accettare il tuo desiderio. Se hai il coraggio di affermarlo, lo esprimerai nella realtà.

Medita su questa affermazione. “Io non gioisco del sacrificio degli uomini. Non per potenza, né per forza, ma per il mio spirito. Chiedi e ti sarà dato. Vieni a mangiare e bere senza prezzo”.

Le opere sono finite. Tutto ciò che ti è richiesto per manifestare queste qualità è l’affermazione IO SONO quello. Afferma di essere ciò che desideri essere e lo sarai. Le espressioni seguono le impressioni, non le precedono. La prova che tu sei seguirà l’affermazione che tu sei, non la precederà.

“Lascia tutto e seguimi” [Luca 18:22] è un doppio invito per te. Primo, ti invita a voltarti completamente da tutti i problemi e, poi, ti richiama a continuare a camminare nell’affermazione che tu sei quello che desideri essere. Non essere come la moglie del patriarca Lot, che guarda indietro e rimane pietrificata o conservata in un passato morto. Sii come Lot, che non guarda indietro ma che mantiene la sua visione concentrata sulla terra promessa, la cosa desiderata.

Fai questo e saprai di aver trovato il maestro, il Grande Mago, che rende visibile l'invisibile tramite il comando: “IO SONO QUELLO”.

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5.Chi sono io?

5. CHI SONO IO?

Ma chi dite che IO SONO? — Matteo 16:15

“IO SONO il Signore; quello è il mio nome; e la mia gloria non la darò a un altro”. “IO SONO il Signore, il Dio di ogni Carne”.

Questo IO SONO dentro di te, questa consapevolezza, questa coscienza di essere, è il Signore, il Dio di ogni Carne. IO SONO è Colui che deve venire; smetti di cercare un altro. Finché credi in un Dio separato da te, continuerai a trasferire il tuo potere di manifestazione alle tue concezioni, dimenticando che ne sei l'ideatore.

Il potere di concepire e la cosa concepita sono uno, ma il potere di concepire è maggiore della concezione. Gesù aveva scoperto questa gloriosa verità quando dichiarò: “Io e mio Padre siamo uno, ma il Padre mio è più grande di me”. Il potere di concepire se stessi come uomo è più grande della sua concezione. Tutte le concezioni sono limitazioni dell'ideatore.

“Prima che Abramo fosse, Io Sono. Prima che il mondo fosse, IO SONO”.

La coscienza precede tutte le manifestazioni, ed è il puntello su cui poggia tutta la manifestazione. Per rimuovere le manifestazioni tutto ciò che tu, l'ideatore, devi fare è distogliere la tua attenzione dalla concezione. Invece di “Lontano dagli occhi lontano dal cuore”, in realtà è “lontano dalla mente lontano dalla vista”. La manifestazione rimarrà in vista solo fino a quando attrae la forza con cui l'ideatore – IO SONO - l’ha inizialmente dotata per manifestare sé stessa. Questo vale per tutta la creazione, dall'elettrone infinitamente piccolo all'universo infinitamente grande.

Sii fermo e sappi che io sono Dio. Sì, questo stesso IO SONO, la consapevolezza di essere, è Dio, l’unico Dio. IO SONO è il Signore, il Dio di ogni uomo, tutta la manifestazione.

Questa presenza, la tua consapevolezza incondizionata, non ha né inizio né fine; le limitazioni esistono solo nella manifestazione. Quando capisci che questa consapevolezza è il tuo sé eterno, capirai che prima che Abramo fosse, Io Sono.

Inizia a capire perché ti è stato detto: "Va' e fai altrettanto". Comincia ora a identificarti con questa presenza, la tua consapevolezza, come unica realtà. Tutte le manifestazioni appaiono solo essere; tu come uomo non hai altra realtà che quella che il tuo sé eterno, IO SONO, crede di essere.

"Chi dite che io sono?" Questa non è una domanda posta duemila anni fa. È l'eterna domanda indirizzata dall’ideatore alla manifestazione. È il tuo vero io, la tua consapevolezza di essere, che chiede a te (la sua attuale concezione) “Chi credi che la tua consapevolezza sia?” Questa risposta può essere definita solo dentro di te, a prescindere dall’influenza di altri.

IO SONO (il tuo vero io) non è interessato al giudizio dell'uomo. Tutto il suo interesse sta nella tua convinzione di te stesso. Cosa dici dell’IO SONO dentro di te? Riesci a rispondere e dire: “Io sono Cristo”? La tua risposta o grado di comprensione

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5.Chi sono io?

determinerà il posto che occuperai nella vita. Dici o credi di essere un uomo di una certa famiglia, razza, nazione, ecc? Credi onestamente questo di te? Allora la vita, il tuo vero sé, farà sì che queste concezioni compaiano nel tuo mondo e vivrai con loro come se fossero reali.

"IO SONO la porta". “IO SONO la via”. "IO SONO la resurrezione e la vita". "Nessun uomo o manifestazione giunge al Padre mio, salvo tramite me".

L’IO SONO (la tua coscienza) è l'unica porta attraverso la quale tutto può verificarsi nel tuo mondo. Smetti di cercare segni. I segni seguono, non precedono. Comincia ad invertire il detto “Vedere per credere” in “Credere per vedere”. Inizia subito a credere, non con fiducia vacillante sulla base di ingannevoli prove esteriori, ma con una fiducia imperterrita fondata sulla legge immutabile che tu puoi essere ciò che desideri essere. Ti accorgerai che non sei una vittima del destino, ma una vittima della (mancanza di) fede (la tua).

Ciò che cerchi può apparire nel mondo della manifestazione solo attraverso una porta. IO SONO la porta. La tua coscienza è la porta, quindi devi diventare consapevole (convinto) di essere ed avere quello che vuoi essere e avere. Qualsiasi tentativo di realizzare i tuoi desideri in modi diversi che attraverso porta della coscienza fa di te un ladro e uno scippatore di te stesso. Qualsiasi manifestazione che non sia sentita è innaturale. Prima che qualcosa compaia, Dio, IO SONO, sente di essere la cosa desiderata, e poi la cosa sentita appare. È resuscitata, tirata fuori dal nulla.

IO SONO ricco, povero, sano, malato, libero, imprigionato, furono prima di tutto impressioni e condizioni provate prima di diventare espressioni visibili. Il tuo mondo è la tua coscienza oggettivata. Non perdere tempo a cercare di cambiare l'esterno; cambia l’interno (cioè l'impressione) e il fuori (cioè la manifestazione) si prenderà cura di sé (cioè troverà il modo per manifestarsi). Quando la verità di questa affermazione albeggia su di te, saprai di aver trovato la parola perduta o la chiave per ogni porta. IO SONO (la tua coscienza) è la parola magica perduta che si è fatta carne a somiglianza di ciò che sei consapevole di essere.

IO SONO Lui. In questo momento sto mettendo in ombra te, il lettore, il mio tempio vivente, con la mia presenza, sollecitandoti a una nuova espressione. I tuoi desideri sono le mie parole parlate. Le mie parole sono spirito e sono vere e non ritorneranno a me senza risultati, ma compieranno ciò per cui sono state inviate. Non sono qualcosa che deve essere elaborato. Sono indumenti che io, il tuo sé informe e senza volto, porto indosso. Guarda! Io, vestito nel tuo desiderio, sto alla porta (la tua coscienza) e busso. Se tu ascolti la mia voce e mi apri (mi riconosci come tuo salvatore) io verrò da te e cenerò con te e tu con me.

Il modo in cui le mie parole, cioè i tuoi desideri, si realizzeranno non deve essere una tua preoccupazione. Le mie parole hanno mezzi che tu non conosci. Le loro vie sono impenetrabili. Tutto ciò che è necessario da parte tua è credere. Credi che i tuoi desideri sono gli indumenti che il salvatore indossa. La tua convinzione di essere già ora quello che desideri essere è la prova della tua accettazione dei doni della vita. Nel momento in cui si stabilisce dentro di te questa convinzione, hai aperto la porta al tuo Signore, vestito del tuo desiderio, per farlo entrare.

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5.Chi sono io?

Quando preghi credi di aver ricevuto e così sarà. Tutto è possibile per chi crede. Rendi possibile l'impossibile attraverso la tua fede, e l’impossibile (per gli altri) si incarnerà nel tuo mondo.

Tutti gli uomini hanno avuto prova del potere della fede. La fede che sposta le montagne è la fede in te stesso. Nessun uomo ha fede in Dio se non ha fiducia in se stesso. La tua fede in Dio è misurata dalla tua fiducia in te stesso. Io e mio Padre siamo uno, l'uomo e il suo Dio sono uno, la coscienza e la manifestazione sono uno.

E Dio disse: "Vi sia un firmamento in mezzo alle acque". In mezzo a tutti i dubbi e alle opinioni mutevoli degli altri, vi sia una convinzione, una fermezza di convinzione, e vedrai la terraferma, la tua convinzione apparirà. Il premio è per colui che persevera fino in fondo. Una convinzione non è tale se può essere scossa. Il tuo desiderio sarà come nuvole senza pioggia se tu non credi.

La tua consapevolezza incondizionata o IO SONO è la Vergine Maria che non conosceva l’uomo, eppure, senza l'aiuto dell'uomo, concepì e partorì un figlio, Maria, la coscienza incondizionata, desiderò e poi divenne consapevole di essere lo stato condizionato che lei desiderava esprimere e, in un modo sconosciuto agli altri, divenne quello. Vai e fa’ altrettanto; assumi la coscienza di ciò che desideri essere e anche tu darai alla luce il tuo salvatore. Quando l'annunciazione è fatta, quando la voglia o il desiderio è su di te, credi che sia parola di Dio che cercane l’incarnazione attraverso di te. Vai, non raccontare a nessuno di questa cosa santa che hai concepito. Chiudi il segreto dentro di te e magnifica il Signore, cioè credi che il tuo desiderio è il tuo salvatore che viene per essere con te.

Quando questa convinzione è stabilita così saldamente che ti senti sicuro dei risultati, il tuo desiderio incarna se stesso. Come sarà fatto, nessuno lo sa. Io, il tuo desiderio, ho modi di che tu non conosci, i miei modi sono impenetrabili. Il tuo desiderio può essere paragonato a un seme, e i semi contengono in sé sia il potere che il piano di auto-espressione. La tua coscienza è il terreno. Questi semi sono piantati con successo solo se tu, dopo aver affermato di essere e di avere ciò che desideri, attendi con fiducia i risultati, senza pensieri ansiosi.

Se sarò innalzato nella coscienza alla naturalezza del mio desiderio, automaticamente ne attirerò la manifestazione a me. La coscienza è la porta attraverso cui la vita si rivela. La coscienza oggettifica sempre se stessa.

Essere consapevoli di essere o possedere qualcosa significa essere o avere quello che tu sei consapevole di essere o possedere. Pertanto, innalzati alla coscienza del tuo desiderio e lo vedrai manifestarsi automaticamente.

Per fare questo, devi rinnegare la tua identità attuale. "Che egli rinneghi se stesso". Tu neghi una cosa distogliendo l'attenzione lontano da essa. Per eliminare dalla coscienza una cosa, un problema o ego, devi soffermarti in Dio— e Dio è IO SONO.

Stai fermo e sappi che IO SONO è Dio. Credi, senti che IO SONO, sappi che questo sapere dentro di te, la tua consapevolezza di essere, è Dio. Chiudi gli occhi e senti di essere senza volto, senza forma e senza figura. Avvicinati a questa immobilità come se fosse la cosa più facile del mondo da compiere. Questo atteggiamento garantirà il tuo successo.

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5.Chi sono io?

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Quando ogni pensiero di problema o ego è caduto dalla coscienza perché sei ormai assorbito e perso nella sensazione di essere solo IO SONO, allora inizi in questo stato informe a sentirti di essere ciò che desideri, "IO SONO quell’IO SONO".

Nel momento in cui raggiungi un certo grado di intensità, in modo che senti realmente di essere una nuova concezione, questo nuovo sentimento o coscienza è stabilito e, al momento giusto, si incarnerà nel mondo della forma. Questa nuova percezione esprimerà se stessa con la stessa naturalezza con cui ora esprimi la tua attuale identità. Per esprimere le qualità di una coscienza, naturalmente, devi abitare o vivere all'interno di quella coscienza. Appropriatene diventando un tutt'uno con essa. Sentire una cosa intensamente e poi riposare con la fiducia che è, fa apparire la cosa sentita nel tuo mondo. "Starò di vedetta e vedrò la salvezza del Signore" [Libro di Abacuc 2:1]. Rimarrò con fermezza nel mio sentimento, convinto che sia così, e vedrò il mio desiderio apparire.

"Un uomo non può ricevere nulla se non gli è dato dal cielo". Ricorda che il cielo è la tua coscienza, il Regno dei Cieli è dentro di te. È per questo che siete messi in guardia dal chiamare qualsiasi uomo Padre; la tua coscienza è il Padre di tutto ciò che sei. Ancora una volta ti è detto: "Non salutare nessun uomo lungo la strada"; ossia non vedere nessun uomo come un'autorità. Perché dovresti chiedere all'uomo il permesso di esprimere quando ti rendi conto che il tuo mondo, in ogni suo dettaglio, è nato dentro di te ed è sostenuto da te come unico centro concettivo?

Il tuo intero mondo può essere paragonato allo spazio solidificato che riflette le convinzioni e le accettazioni proiettate da una presenza informe e senza volto, cioè IO SONO. Se riduci il tutto alla sua sostanza primordiale, non rimarrebbe nulla tranne te, una presenza senza dimensioni, l'ideatore.

L'ideatore è una legge a parte. Le concezioni sotto tale legge non devono essere misurate dalle realizzazioni passate o modificate dalle capacità attuali perché, senza darsene pensiero, la concezione esprime se stessa in un modo sconosciuto all'uomo.

Entra dentro segretamente e appropriati della nuova coscienza. Senti di essere questa cosa, e le limitazioni precedenti svaniranno completamente con la stessa facilità della neve in una calda giornata estiva. Non ricorderai nemmeno le limitazioni precedenti; non sono mai state parte di questa nuova coscienza. La rinascita a cui si riferiva Gesù quando disse a Nicodemo "Dovete nascere di nuovo", non era altro che il passare da uno stato di coscienza ad un altro.

"Qualsiasi cosa chiederete nel mio nome io la farò". Questo non significa certamente chiedere a parole, pronunciare i suoni con le labbra, Dio o Gesù, perché milioni di persone hanno chiesto in questo modo senza risultati. Sentirti di essere una cosa significa aver chiesto quella cosa nel Suo nome. IO SONO è la presenza senza nome. Sentire te stesso di essere ricco significa chiedere la ricchezza nel Suo nome. IO SONO è incondizionato. Non è né ricco né povero, né forte né debole. In altre parole in LUI non c'è né Greco né Ebreo, schiavo o libero, maschio o femmina. Queste sono tutte concezioni o limitazioni dell’illimitato, e quindi nomi del senza nome. Sentirti di essere qualsiasi cosa significa chiedere al senza nome, IO SONO, di manifestare quel nome o natura. "Chiedete qualunque cosa nel mio nome, appropriandovi della natura della cosa desiderata, e io ve la darò".

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6. Io sono Lui

6. IO SONO LUI

Perché se voi non credete che IO SONO, morirete nei vostri peccati. — Giovanni 8:24

“Tutte le cose sono state fatte da lui, e senza di lui non c'era niente di fatto che era fatto”. Questa affermazione è dura da accettare per coloro educati dai vari sistemi di religione ortodossa, ma lì sta. Tutte le cose buone, cattive e indifferenti, sono state fatte da Dio. "Dio creò l’uomo (manifestazione) a sua immagine, a somiglianza di Dio lo creò”. Ad aggiungere apparentemente altra confusione è anche affermato: “E Dio vide che la sua creazione era buona”. Cosa farai circa questa apparente anomalia? Come può l'uomo mettere in correlazione tutte le cose come buone quando ciò che gli viene insegnato nega questo fatto? O la comprensione di Dio è errata oppure c'è qualcosa di radicalmente sbagliato nell'insegnamento dell'uomo.

“Per il puro tutte le cose sono pure”. Questa è un'altra affermazione sconcertante. Tutte le persone buone, le persone pure, le persone sacre sono i più grandi proibizionisti. Accoppia l’affermazione precedente con questa: "Non c'è condanna in Gesù Cristo", e otterrai una barriera invalicabile per i giudici del mondo auto-nominati. Queste affermazioni non significano nulla per i giudici benpensanti che ciecamente modificano e distruggono le ombre. Essi continuano nella ferma convinzione di migliorare il mondo. L'uomo, non sapendo che il suo mondo è la sua coscienza individuale manifestata, si sforza invano di conformarsi al parere degli altri, piuttosto che conformarsi all’unica e sola opinione esistente, vale a dire il proprio giudizio di se stesso

Quando Gesù scoprì che la Sua coscienza era questa legge meravigliosa di autonomia, Egli dichiarò: “E ora santifico me stesso affinché anch'essi siano santificati nella verità”. Egli sapeva che la coscienza è l'unica realtà, che le cose oggettivate non erano altro che differenti stati di coscienza. Gesù esortò i suoi seguaci a cercare prima il Regno dei Cieli (quello stato di coscienza che avrebbe prodotto la cosa desiderata) e tutte le cose sarebbero state aggiunte a loro. Egli inoltre affermò: "IO SONO la verità". Sapeva che la coscienza dell'uomo era la verità, cioè la causa di tutto ciò che l'uomo vedeva il suo mondo essere.

Gesù si rese conto che il mondo era stato fatto a somiglianza dell'uomo. Sapeva che l'uomo vedeva il proprio mondo essere quello che era, perché l'uomo era quello che era. In breve, la concezione dell'uomo di se stesso determina ciò che egli vede il suo mondo essere.

Tutte le cose sono fatte da Dio (coscienza) e senza di lui non c'è nulla di fatto che è fatto. La creazione è giudicata buona e molto buona perché è la perfetta somiglianza di quella coscienza che l’ha prodotta. Essere consapevoli di essere una cosa e poi vedersi manifestare qualcosa di diverso da quello che si è consapevoli di essere è una violazione della legge di essere, quindi, non sarebbe buono. La legge di essere non è mai infranta: l'uomo vede sempre se stesso esprimere quello che egli è consapevole di essere. Che sia buono, cattivo o indifferente, è comunque una somiglianza perfetta della sua concezione di se stesso, pertanto è buona e molto buona.

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6. Io sono Lui

Non solo tutte le cose sono fatte da Dio, ma tutte le cose sono fatte di Dio. Tutti sono figli di Dio. Dio è uno. Cose o frazioni sono le proiezioni dell’uno. Poiché Dio è uno, Egli deve comandare Sé di essere l’apparente altro, perché non vi è nessun altro. L'assoluto non può contenere dentro di sé qualcosa che non è sé. Se lo contenesse, allora non sarebbe assoluto, l'unico. I comandi per essere efficaci devono essere a se stessi. "IO SONO quell’IO SONO" è l'unico comando efficace. "IO SONO il Signore e oltre me non c'è nessun altro". Non puoi comandare a ciò che non è, e poiché non vi è nessun altro, devi comandare a te stesso di essere quello che vorresti far apparire.

Vorrei chiarire cosa intendo per comando effettivo. Tu non devi ripetere come un pappagallo l’affermazione "IO SONO quell’IO SONO"; tale vana ripetizione sarebbe stupida e inutile. Non sono le parole che la rendono efficace, è la coscienza di essere la cosa che la rende efficace. Quando dici "IO SONO", stai dichiarando che tu sei. Nell’affermazione "IO SONO quell’IO SONO” la parola quell’ indica ciò che vorresti essere. Il secondo "IO SONO" della citazione è il grido di vittoria.

Questo dramma si svolge interiormente, con o senza l'uso delle parole. Sii fermo e sappi che tu sei. Questa immobilità si ottiene osservando l'osservatore. Ripeti con calma ma con sentimento ", IO SONO - IO SONO", fino a quando hai perso ogni coscienza del mondo e conosci te stesso solo come essere. La consapevolezza, il sapere che sei, è Dio onnipotente; IO SONO. Dopo aver fatto questo, definisciti come ciò che desideri essere, sentendoti essere la cosa desiderata: IO SONO quello. Questa comprensione che tu sei la cosa desiderata farà correre un brivido attraverso il tuo intero essere. Se la convinzione è stabilita e credi davvero che tu sei quello che desideravi essere, allora il secondo "IO SONO" è pronunciato come un grido di vittoria. Questa rivelazione mistica di Mosè può essere vista come tre fasi distinte: IO SONO, IO SONO libero, IO SONO davvero!

Non importa come sono le apparenze tutt'intorno a te . Tutte le cose fanno strada alla venuta del Signore. IO SONO il Signore che arriva nell'aspetto di ciò che sono consapevole di essere. Tutti gli abitanti della terra non possono fermare la mia venuta, o mettere in discussione la mia autorità ad essere ciò che IO SONO consapevole che IO SONO.

"IO SONO la luce del mondo", che si cristallizza nella forma della mia concezione di me stesso. La coscienza è la luce eterna che si cristallizza solo attraverso la tua concezione di te stesso. Cambia la tua concezione di te, e automaticamente cambierai il mondo in cui vivi. Non cercare di cambiare le persone, esse sono solo i messaggeri che ti dicono chi sei. Rivaluta te stesso e le persone confermeranno il cambiamento.

Ora capirai perché Gesù ha santificato Sé stesso invece di altri, perché per il puro tutte le cose sono pure, e perché in Gesù Cristo (la coscienza risvegliata) non vi è alcuna condanna. Risvegliati dal sonno della condanna e metti alla prova il principio della vita. Smetti non soltanto di giudicare gli altri ma anche di condannare te stesso.

Ascolta la rivelazione degli illuminati: “Io so e sono persuaso dal Signore Gesù Cristo che non vi è nulla di impuro di per sé, ma per lui che vede qualcosa come impura, per lui è impura”, e ancora: “Felice è l'uomo che non condanna se stesso per ciò che ha permesso”.

Smettila di chiederti se meriti o non meriti di affermare che sei quello che desideri essere. Sarai condannato dal mondo solo fintanto che condanni te stesso.

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6. Io sono Lui

Non devi fare nulla. Le opere sono finite. Il principio per cui tutte le cose sono fatte e senza il quale non c’è nulla di fatto che è fatto, è eterno. Tu sei questo principio. La tua consapevolezza di essere è questa legge eterna. Non hai mai manifestato nulla che non eri consapevole di essere, e mai lo farai. Assumi la coscienza di ciò che desideri manifestare. Affermalo fino a che diventa una manifestazione naturale. Sentilo e vivi in quel sentimento fino a che non lo rendi il tuo stato naturale.

Ecco una semplice formula. Distogli l’attenzione dalla tua attuale concezione di te e collocala sul tuo ideale, l'ideale che hai finora creduto al di là della tua portata. Afferma di essere il tuo ideale, non come qualcosa che sarai nel tempo, ma come ciò che sei nell’immediato presente. Fai questo, ed il tuo attuale mondo di limitazioni si disintegrerà non appena la tua nuova affermazione sorge come la fenice dalle sue ceneri.

“Non abbiate paura né siate sgomentati da questa grande moltitudine, perché la battaglia non è vostra, ma di Dio”. Non combattere contro il tuo problema, il tuo problema vive solo fintanto che sei cosciente di esso. Distogli l’attenzione lontano dal tuo problema e dalla moltitudine di motivi per cui non riesci a raggiungere il tuo ideale. Concentra interamente la tua attenzione sulla cosa desiderata.

“Lascia tutto e seguimi”. Di fronte ad ostacoli apparentemente grandi come montagne, afferma la tua libertà. La coscienza della libertà è il Padre della libertà. Essa ha modi di manifestarsi che nessuno conosce. “Non avete bisogno di combattere in questa battaglia. Preparatevi, rimanete fermi e vedete la salvezza del Signore con voi”.

“IO SONO il Signore”. IO SONO (la tua coscienza) è il Signore. La coscienza che la cosa è fatta, che la creazione è finita, è il Signore di ogni situazione. Ascolta attentamente la promessa: “Voi non dovrete combattere in questa battaglia. Preparatevi, rimanete fermi e vedete la salvezza del Signore con voi”.

Con te! Questa particolare coscienza con la quale sei identificato è il Signore dell’accordo. Egli, senza aiuto, stabilirà sulla terra la cosa concordata. Riesci tu, di fronte all'esercito di motivi per cui una cosa non può essere fatta, a stipulare serenamente un accordo con il Signore che invece è fatta? Ora che hai scoperto che il Signore è la tua consapevolezza di essere, sei in grado tu di diventare consapevole che la battaglia è vinta? Puoi tu, indipendentemente da quanto il nemico sembra essere vicino e minaccioso, continuare con fiducia, rimanendo sereno, sapendo che la vittoria è tua? Se tu riesci a fare questo, vedrai la salvezza del Signore.

Ricorda la ricompensa è di colui che resiste. Resta tranquillo. Rimanere tranquilli è la profonda convinzione che tutto va bene, che è fatto. Non importa ciò che si è ascoltato o visto, tu rimani impassibile, consapevole di essere vittorioso alla fine. Tutte le cose sono fatte secondo tali accordi e, senza un tale accordo, non c'è nulla di fatto che è fatto. “IO SONO quell’IO SONO”.

Nell’Apocalisse è riportato che appariranno un nuovo paradiso e una nuova terra. A Giovanni, cui fu mostrata questa visione, fu detto di scrivere: “È fatto”. Il paradiso è la tua coscienza, e la terra è il suo stato solidificato. Pertanto accettalo come fece Giovanni, “È fatto”.

Tutto ciò che è richiesto a te che cerchi un cambiamento, è di elevarti al livello di ciò che desideri; senza soffermarti sul modo della manifestazione, registra che è fatto sentendo la naturalezza di esserlo.

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6. Io sono Lui

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Ecco un'analogia che potrebbe aiutarti a capire questo mistero. Supponi di essere entrato in un cinema proprio mentre il film è arrivato alla fine. Tutto ciò che hai visto del film è stato il lieto fine. Siccome volevi vedere l'intera storia, hai aspettato che fosse proiettato di nuovo. Con una sequenza da doccia fredda, l'eroe viene mostrato accusato, circondato da false prove, e tutto ciò che tende a strappare le lacrime del pubblico. Ma tu, sicuro del finale, mantieni la calma sapendo che, indipendentemente dalla direzione apparente del film, il finale è già stato definito.

Allo stesso modo, va’ al finale di ciò che cerchi, sii testimone del suo lieto fine sentendo consapevolmente che manifesti e possiedi ciò che desideri manifestare e possedere. E tu, attraverso la fede, conoscendo già il finale, avrai la fiducia nata da questa consapevolezza. Questa consapevolezza ti sosterrà attraverso il necessario intervallo di tempo che ci vuole al film per svolgersi. Non chiedere nessuno aiuto dell’uomo; senti che “È fatto” affermando consapevolmente che sei, ora, quello che come uomo speri di essere.

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7. Sia fatta la tua volontà

7. SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ

Non la mia volontà, ma la tua sia fatta. — Luca 22:42.

“Non la mia volontà, ma la tua sia fatta”. Questa resa non è una realizzazione cieca che “Io non posso fare nulla di me stesso, il Padre dentro di me compie l'opera” Quando l'uomo vuole, egli tenta di far apparire nel tempo e nello spazio qualcosa che adesso non esiste. Troppo spesso non siamo consapevoli di ciò che stiamo facendo veramente. Noi inconsciamente affermiamo di non possedere le capacità di esprimere. Affermiamo i nostri desideri nella speranza di acquisire le capacità necessarie in futuro. “IO non SONO, ma sarò”.

L'uomo non si rende conto che la coscienza è il Padre che compie le opere, perciò egli cerca di esprimere ciò che non è consapevole di essere. Tali lotte sono destinate al fallimento, solo il presente si manifesta. A meno che io sono consapevole di essere quello che cerco, io non lo troverò. Dio (la tua consapevolezza) è la sostanza e la pienezza di tutto. La volontà di Dio è il riconoscimento di ciò che non è, non di ciò che sarà. Invece di vedere questa massima come “Sia fatta la tua volontà”, vedila come “È stata fatta la tua volontà". Le opere sono finite.

Il principio in base al quale tutte le cose sono rese visibili è eterno. “Gli occhi non hanno visto né le orecchie udito, né sono entrate nei cuori degli uomini, le cose che Dio ha preparato per coloro che amano la legge”. Quando uno scultore guarda un pezzo informe di marmo egli vede, sepolto nella sua massa informe, la sua opera d'arte completata. Lo scultore, invece di creare il suo capolavoro, semplicemente lo rivela rimuovendo la parte di marmo che nasconde la sua concezione. Lo stesso vale per te. Nella tua consapevolezza senza forma è sepolto tutto ciò che concepirai mai di essere. Il riconoscimento di questa verità ti trasformerà da operaio non specializzato che cerca di cavarsela in un grande artista che riconosce di esserlo.

La tua affermazione che sei già ora ciò che vuoi essere, rimuoverà il velo di tenebra umana e rivelerà la tua affermazione perfettamente: IO SONO quello. La volontà di Dio è stata espressa nelle parole della Vedova: “È bene”. La volontà dell'uomo sarebbe stata: “Sarà bene”.

Affermare: “Starò bene” equivale a dire: “Sono malato”. Dio, l'Eterno Presente, non è ingannato da parole o vane ripetizioni. Dio incarna continuamente ciò che è. Quindi la resa di Gesù (che si fece uguale a Dio) fu di voltarsi dall’ammissione della mancanza (indicata dal futuro con “Io sarò”) al riconoscimento della presenza, sostenendo: “IO SONO quello; è fatto; grazie Padre”.

Ora puoi vedere la saggezza nell’affermazione del profeta: “Che il debole dica IO SONO forte” [Gioele 3:10]. L'uomo nella sua cecità non tiene conto dell’esortazione del profeta; egli continua a sostenere di essere debole, povero, miserabile e tutte le altre espressioni indesiderabili da cui sta cercando di liberarsi, affermando per ignoranza che egli sarà libero da queste qualità nell'attesa del futuro. Questi pensieri contrastano con l’unica legge che potrà mai liberarlo.

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7. Sia fatta la tua volontà

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C'è solo una porta attraverso la quale ciò che cerchi può entrare nel tuo mondo. “IO SONO la porta”. Quando dici “IO SONO”, stai affermando te stesso di essere, in prima persona, tempo presente; non c'è futuro. Sapere che IO SONO significa essere consapevoli di essere. La coscienza è l'unica porta. A meno che non sei consapevole di essere ciò che cerchi, stai cercando invano.

Se giudichi dalle apparenze, continuerai a essere schiavo dell'evidenza dei tuoi sensi. Per rompere questo incantesimo ipnotico dei sensi ti viene detto: “Va' dentro e chiudi la porta”. La porta dei sensi deve essere ben chiusa prima che la tua nuova affermazione possa essere onorata. Chiudere la porta dei sensi non è così difficile come sembra essere all’inizio. Viene fatto senza sforzo.

È impossibile servire due padroni contemporaneamente. I servi del padrone sono ciò che egli è consapevole di essere. Io sono Signore e Maestro di quello che io sono consapevole di essere. Non è uno sforzo per me di evocare la povertà se sono consapevole di essere povero.

Il mio servo (povertà) è costretto a seguirmi (consapevole della povertà) fintanto che IO SONO (il Signore) consapevole di essere povero.

Invece di lottare contro l'evidenza dei sensi, tu devi affermare di essere quello che desideri essere. Mentre la tua attenzione è posta su questa affermazione, le porte dei sensi si chiudono automaticamente contro il tuo vecchio padrone (quello che eri consapevole di essere). Quando ti perdi nel sentimento di essere (quello che stai ora affermando di essere vero per te) le porte dei sensi si aprono di nuovo, rivelando che il tuo mondo è la perfetta espressione di ciò che sei consapevole di essere.

Seguiamo dunque l'esempio di Gesù che si rese conto che, come uomo, non poteva fare niente per cambiare la Sua presente immagine di mancanza. Egli chiuse la porta dei sensi contro il Suo problema, e andò da Suo Padre, colui al Quale tutte le cose sono possibili. Dopo aver negato l'evidenza dei Suoi sensi, Egli affermò di essere tutto quello che, un attimo prima, i Suoi sensi gli dicevano che non era. Sapendo che la coscienza esprime la propria immagine sulla terra, Egli rimase nella coscienza affermata fino a che le porte (i Suoi sensi) si aprirono e confermarono la supremazia del Signore. Ricorda, IO SONO è il Signore di tutto. Non utilizzare mai più la volontà dell'uomo che afferma: “Io sarò”. Sii rassegnato come Gesù e afferma “IO SONO quello”.

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8. Nessun altro Dio

8. NESSUN ALTRO DIO

Io sono il primo e sono l’ultimo; e oltre me non v’è Dio. — Isaia 44:6 Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho tratto fuori dalla terra d’Egitto, dalla casa della schiavitù. Non avrai altro Dio di fronte a me. — Deuteronomio 5:6, 7.

“Non avrai altro Dio oltre me”. Fintanto che l’uomo intrattiene una credenza in un potere separato da lui, egli deruberà se stesso dell’essere che è. Ogni convinzione in un potere separato da lui, nel bene e nel male, diventerà la forma dell’idolo venerato.

Le credenze nell’efficacia dei farmaci per guarire, delle diete per fortificare e del denaro per avere sicurezza, sono i valori o i cambiamonete [rif. alla Purificazione del Tempio, Giovanni 2:14] che devono essere cacciati fuori dal potere, affinché egli possa poi infallibilmente manifestare quella qualità.

Questa comprensione caccia fuori dal Tempio i cambiamonete. “Voi siete il tempio del Dio Vivente”, un tempio costruito senza mani. È scritto: “La mia casa sarà chiamata da tutte le nazioni una casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri” [Marco 11:17].

I ladri che ti derubano sono le tue false convinzioni. È la tua fede in una cosa, e non la cosa in sé, che ti aiuta. C'è un unico potere: IO SONO Lui. A causa della tua fede in cose esterne, tu pensi che il potere sia in loro, trasferendo il potere che tu sei alla cosa esterna. Renditi conto che tu stesso sei il potere che hai erroneamente attribuito a condizioni esterne. La Bibbia paragona l'uomo supponente al cammello che non poteva passare per la cruna dell'ago. La cruna di cui si parla era un piccolo cancello nelle mura di Gerusalemme, talmente stretto che un cammello non poteva passarci se non veniva alleggerito del suo carico. Come un cammello non può passare attraverso questa piccola porta, l'uomo ricco, cioè colui appesantito dalle false concezioni umane, non può entrare nel Regno dei Cieli se non è alleggerito dal suo fardello.

L'uomo si sente così sicuro nelle leggi, opinioni e convinzioni da lui create, che le investe di un'autorità che non possiedono. Soddisfatto che il suo sapere è tutto, rimane inconsapevole del fatto che tutte le apparenze esteriori sono solo stati mentali esteriorizzati. Quando l’uomo si rende conto che la consapevolezza di una qualità esteriorizza quella qualità senza l'aiuto di altri valori, apprezza e stabilisce l’unico vero valore, la propria coscienza.

“Il Signore è nel suo tempio santo”. La coscienza dimora in ciò che è consapevole di essere. IO SONO uomo è il Signore e il suo tempio. Sapendo che la coscienza oggettifica se stessa, l'uomo deve perdonare tutti gli uomini per essere ciò che sono. Egli deve rendersi conto che tutti manifestano (senza l'aiuto di altri) ciò che essi sono consapevoli di essere. Pietro, l'uomo illuminato o disciplinato, sapeva che un cambiamento di coscienza avrebbe prodotto un cambiamento di espressione. Invece di simpatizzare con i mendicanti della vita, alla porta del tempio dichiarò: “Argento e oro non ho (per voi), ma quello che ho (la coscienza della libertà) io do a voi”.

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8. Nessun altro Dio

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“Ravviva il dono dentro di te”. Smetti di mendicare e afferma di essere quello che decidi di essere. Fallo e anche tu balzerai dal tuo mondo bloccato nel mondo della libertà, cantando lodi al Signore, IO SONO. “Molto più grande è colui che è in te di colui che è nel mondo”. Questo è il grido di tutti coloro che scoprono che la loro consapevolezza di essere è Dio. Il tuo riconoscimento di questo fatto purificherà automaticamente il tempio, la tua coscienza, da ladri e briganti, ripristinando in te quel dominio sulle cose che hai perso nel momento in cui hai dimenticato il comando “Non avrai altro Dio oltre ME”.

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9. La prima pietra

9. LA PRIMA PIETRA

Che ogni uomo faccia attenzione a com’egli vi edifica sopra, perché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, che è Gesù Cristo. Ora, se un uomo edifica su questo fondamento oro, argento, pietre preziose, legno, fieno o stoppia; l’opera d’ogni uomo sarà manifestata, perché il giorno la dichiarerà. — [1Corinzi 3:10, 11, 12, 13]

Il fondamento di ogni manifestazione è la coscienza. Per quanto un uomo possa provare, non potrà trovare una causa di manifestazione diversa dalla sua consapevolezza di essere. L'uomo pensa di aver trovato la causa delle malattia nei germi e la causa delle guerra nell’avidità e in ideologie politiche contrastanti. Tutte queste scoperte dell'uomo, catalogate come essenza della saggezza, sono stoltezza agli occhi del Signore. C'è solo un potere e questo potere è Dio (coscienza). Esso uccide e da la vita; ferisce e guarisce; esso compie tutte le cose, buone, cattive o indifferenti.

L'uomo si muove in un mondo che non è altro che la sua coscienza oggettificata. Non sapendo questo, egli combatte contro le sue riflessioni, mentre mantiene vive la luce e le immagini proiettate dalle riflessioni. “IO SONO la luce del mondo”. IO SONO (la coscienza) è la luce. Ciò che io sono consapevole di essere (la mia concezione di me stesso) – p. es. "Io sono ricco", "Io sono in buona salute", "Io sono libero" - sono le immagini. Il mondo è lo specchio che ingrandisce tutto ciò che IO SONO consapevole di essere.

Smetti di cercare di cambiare il mondo perché esso è solo lo specchio. Il tentativo dell'uomo di cambiare il mondo con la forza è inutile quanto rompere uno specchio, nella speranza di cambiare il proprio volto. Lascia lo specchio e cambia la tua faccia. Lascia stare il mondo e modifica le concezioni di te stesso. Il riflesso allora sarà soddisfacente.

La libertà o l'imprigionamento, la soddisfazione o la frustrazione possono essere differenziate solo dalla coscienza di essere. Indipendentemente dal tipo di problema, dalla sua durata o dalla sua grandezza, un’attenzione accurata a queste istruzioni eliminerà in un tempo sorprendentemente breve anche il ricordo del problema. Poniti questa domanda: “Come mi sentirei se fossi libero?". Nel momento stesso in cui sinceramente ti poni questa domanda, la risposta arriva. Nessun uomo può dire ad un altro la soddisfazione per la realizzazione del suo desiderio. Rimane per ciascun dentro di sé di provare la sensazione e la gioia di questo cambiamento automatico di coscienza. Il sentimento o l’emozione che viene in risposta alla propria domanda è lo stato di coscienza del Padre, o della Prima Pietra su cui è costruito il cambiamento consapevole. Nessuno conosce il modo in cui questo sentimento incarnerà se stesso, ma lo farà: il Padre (la coscienza) ha modi che nessuno conosce; è la legge immutabile.

Tutte le cose esprimono la propria natura. Quando indossi un sentimento, questo diventa la tua natura. Potrebbe volerci un momento o un anno - tutto dipende dal grado di convinzione. Quando i dubbi svaniscono e tu puoi sentire "IO SONO questo", inizi a sviluppare i frutti o la natura della cosa che senti di essere. Quando una persona acquista un cappello o un paio di scarpe nuove, pensa che tutti sappiano che sono nuovi, e si sente innaturale con il suo abbigliamento appena acquistato fino a che non

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9. La prima pietra

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diventa una parte di lui. Lo stesso vale quando si indossano nuovi stati di coscienza. Quando ti chiedi: “Come mi sentirei se il mio desiderio fosse realizzato in questo momento?”, la risposta automatica, fino a quando non è adeguatamente condizionato dal tempo e dall'uso, in realtà è inquietante. Il periodo di adattamento per realizzare questo potenziale di coscienza è paragonabile alla novità dell’abbigliamento. Non sapendo che la coscienza manifesta sempre se stessa nelle condizioni tutt'intorno a te, come la moglie di Lot tu continui a guardare indietro al tuo problema e di nuovo sei ipnotizzato dalla sua apparente naturalezza.

Ascolta le parole di Gesù (la salvezza): “Lascia tutto e seguimi”. “Lasciate che i morti seppelliscano i morti”. Il tuo problema potrebbe averti ipnotizzato così tanto con la sua apparente realtà e naturalezza, che trovi difficile indossare la nuova sensazione o coscienza del tuo salvatore. Ma tu devi assumere questo indumento se vuoi avere dei risultati.

La pietra (coscienza), che i costruttori hanno scartato (non hanno indossato) è la pietra angolare cardine, e nessun uomo può gettare altre fondamenta.

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10. A colui che ha

10. A COLUI CHE HA

Badate dunque a come ascoltate: perché a colui che ha sarà dato; ma a chi non ha, anche quel che pensa d’avere gli sarà tolto. — Luca 8: 18

La Bibbia, che è il più grande libro psicologico mai scritto, ammonisce l'uomo di essere consapevole di ciò che ascolta; pertanto segui questa affermazione: “A chi ha sarà dato, e a chi non ha, sarà tolto”. Anche se molti la considerano come una delle affermazioni più crudeli e ingiuste attribuite a Gesù, essa rimane ancora una legge giusta e misericordiosa, basata sul principio immutabile di espressione della vita.

L'ignoranza dell'uomo sul funzionamento della legge non lo scusa né lo salva dai risultati. La legge è impersonale e pertanto imparziale con le persone. L'uomo è avvertito di essere selettivo in ciò che ascolta e accetta come vero. Tutto ciò che l'uomo accetta come vero lascia un'impressione sulla sua coscienza che, nel tempo, deve essere definita come prova o confutazione. L’udito percettivo è il mezzo ideale attraverso cui l'uomo registra le impressioni. Un uomo deve disciplinarsi ad ascoltare solo ciò che vuole ascoltare, indipendentemente dalle voci o prove sensoriali del contrario. Quando egli avrà condizionato il suo udito percettivo, reagirà solo a quelle impressioni che ha deciso. Questa legge non fallisce mai. Completamente condizionato, l'uomo diventa incapace di ascoltare cose diverse da ciò che contribuisce al suo desiderio.

Dio, come hai scoperto, è quella consapevolezza incondizionata che ti dà tutto quello che sei consapevole di essere. Essere consapevole di essere o di avere qualcosa significa essere o avere ciò che sei consapevole di essere o avere.

Tutte le cose poggiano su questo principio immutabile. È impossibile che qualcosa sia diversa da ciò che essa è consapevole di essere. “A colui che ha (quello che egli è consapevole di essere), sarà dato”. Non ha importanza che sia buono, cattivo o indifferente - l'uomo riceve centuplicato ciò che egli è consapevole di essere. Quindi, in linea con questa legge immutabile, “A colui che non ha, sarà preso da lui e dato a colui che ha”, il ricco diventa più ricco e il povero diventa più povero. Puoi aumentare solo ciò che sei consapevole di essere.

Tutte le cose gravitano intorno allo stato di coscienza con cui sono in sintonia. Allo stesso modo, tutte le cose si distaccano da quello stato di consapevolezza con cui sono in disarmonia. Se la ricchezza del mondo fosse divisa tra tutti gli uomini in parti uguali, in breve tempo questa ripartizione uguale tornerebbe sproporzionata come in origine. L’abbondanza troverebbe la via del ritorno nelle tasche di coloro da cui è stata presa. Invece di unirsi al coro dei nullatenenti, che insistono nel distruggere coloro che hanno, riconosci questa legge immutabile di manifestazione. Definisciti consapevolmente come ciò che desideri.

Una volta definito, una volta che la tua affermazione consapevole si è stabilita, continua in questa fiducia fino a che ricevi il premio. Altrettanto sicuramente di come il giorno segue la notte, qualsiasi qualità rivendicata consapevolmente si manifesterà. Quindi quella che per il mondo ortodosso addormentato è una legge crudele e ingiusta, diventa per l’illuminato una delle affermazioni più misericordiose e giuste della verità.

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10. A colui che ha

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“Io sono venuto non per distruggere, ma per dare compimento”. Nulla viene effettivamente distrutto. Qualsiasi distruzione apparente è il risultato di un cambiamento di coscienza. La coscienza realizza sempre lo stato in cui dimora. Lo stato da cui la coscienza si stacca sembra distruttivo per coloro che non hanno familiarità con questa legge. Tuttavia, questo è solo preparatorio per un nuovo stato di coscienza.

Afferma che sei ciò che vuoi realizzare.

“Nulla si distrugge. Tutto è compiuto”. “A colui che ha sarà dato”.

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11. Natale

11. NATALE

Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figlio, e lo chiameranno Emmanuele, che significa Dio con noi. — Matteo 1:23

Una delle affermazioni più controverse del Nuovo Testamento, riguarda l concepimento virginale e la successiva nascita di Gesù, un concepimento in cui l'uomo non ebbe alcuna parte. Si narra che una vergine concepì un figlio senza l'aiuto dell'uomo, quindi segretamente e senza sforzo diede nascita alla sua concezione. Questo è il fondamento su cui poggia tutta la cristianità.

Il mondo Cristiano è invitato a credere a questa storia, perché l'uomo deve credere l'incredibile per esprimere pienamente la grandezza che egli è.

Dal punto di vista scientifico, l'uomo potrebbe essere incline a scartare tutta la Bibbia come falsa perché la sua ragione non gli permette di credere che la nascita da una vergine è fisiologicamente possibile; ma la Bibbia è un messaggio dell'anima e se si vuole scoprire la sua vera simbologia deve essere interpretata psicologicamente. L'uomo deve vedere questa storia come un dramma psicologico piuttosto che come l’enunciazione di un fatto fisico. In questo modo scoprirà che la Bibbia è basata su una legge che, se auto-applicata, si tradurrà in un’espressione manifestata che trascende i suoi sogni di realizzazione più sfrenati. Per applicare questa legge di auto-espressione, l'uomo deve essere educato alla fede e disciplinato a rimanere sul piano che “tutto è possibile a Dio”.

Le importanti date teatrali del Nuovo Testamento, cioè la nascita, la morte e la resurrezione di Gesù, sono state fissate e datate in concomitanza con alcuni fenomeni astronomici. I mistici che hanno riportato questa storia notarono che in certe stagioni dell'anno alcuni cambiamenti positivi sulla terra coincidevano con i cambiamenti astronomici nei cieli. Nello scrivere questo dramma psicologico essi hanno personificato la storia dell'anima come la biografia dell'uomo. Utilizzando questi cambiamenti cosmici, essi segnarono la nascita e la resurrezione di Gesù per comunicare che gli stessi cambiamenti positivi avvengono psicologicamente nella coscienza dell’uomo quando lui segue la legge.

Anche per coloro che non riescono a capirla, la storia del Natale è una delle storie più belle mai raccontate. Quando è spiegata alla luce della sua simbologia mistica, essa si rivela come la vera nascita di ogni manifestazione nel mondo.

È riportato che questa nascita verginale ebbe luogo il 25 dicembre o, come celebrano alcune sette segrete, la vigilia di Natale a mezzanotte del 24 dicembre. I mistici hanno stabilito questa data per celebrare la nascita di Gesù perché era in linea con i grandi benefici terreni che questo cambiamento astronomico significa. Le osservazioni astronomiche che indussero gli autori di questo dramma ad utilizzare queste date, furono tutte realizzate nell'emisfero nord, quindi da un punto di vista astronomico, l'inverso sarebbe vero se visto dalle latitudini meridionali. Tuttavia questa storia è stata registrata nel nord, e quindi è basata sull'osservazione del nord.

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11. Natale

L'uomo scoprì ben presto che il sole giocava un ruolo importantissimo nella sua vita e che, senza il sole, la vita fisica come lui la conosceva non poteva esistere. Quindi queste date più importanti nella storia della vita di Gesù sono basate sulla posizione del sole visto dalla terra alle latitudini settentrionali.

Dopo che nel mese di giugno il sole raggiunge il suo punto più alto nel cielo, cade gradualmente verso sud, portando con sé la vita del mondo vegetale, di modo che entro dicembre la quasi totalità della natura è messa a riposo. Se il sole continuasse a scendere verso sud, tutta la natura sarebbe immobilizzata fino alla morte. Tuttavia, il 25 dicembre, il sole inizia il suo grande spostamento verso nord, portando con sé la promessa di salvezza e di una nuova vita per il mondo. Ogni giorno, mentre il sole sorge più alto nel cielo, l'uomo acquista fiducia di essere salvato dalla morte per freddo e fame, perché sa che mentre il sole si sposta verso nord e attraversa l'equatore, tutta la natura risorgerà, sarà resuscitata dal suo lungo sonno invernale.

La nostra giornata si misura da mezzanotte a mezzanotte e, poiché il giorno visibile inizia a est e termina a ovest, gli antichi dicevano che il giorno era nato da quella costellazione che occupava l'orizzonte orientale a mezzanotte. La vigilia di Natale, o a mezzanotte del 24 dicembre, sull'orizzonte orientale cresce la costellazione della Vergine. Perciò è scritto che questo figlio e salvatore del mondo è nato da una vergine. È anche scritto che questa Madre-Vergine era in viaggio da tutta la notte, che si fermò in una locanda e che le fu dato l'unico spazio disponibile tra gli animali e là, in una mangiatoia per gli animali, i pastori trovarono il Bambino Santo.

Gli animali con cui fu alloggiata la Santa Vergine sono gli animali sacri dello zodiaco. Lì, in quel cerchio in continuo movimento degli animali astronomici, si trova la Santa Madre Vergine, e lì la vedrai ogni mezzanotte del 24 dicembre, in piedi sull'orizzonte orientale mentre il sole e salvatore del mondo comincia il suo viaggio verso nord.

Psicologicamente, questa nascita avviene nell'uomo il giorno in cui scopre che la sua coscienza è il sole e salvatore del suo mondo. Quando l'uomo capisce il significato di questa affermazione mistica: “IO SONO la luce del mondo”, si rende conto che il suo IO SONO, o coscienza, è il sole della sua vita, che irradia immagini sullo schermo dello spazio. Queste immagini sono a somiglianza di ciò che egli, come uomo, è consapevole di essere. Così le qualità e gli attributi che sembrano muoversi sulla schermo del suo mondo sono in realtà proiezioni di questa luce dentro di sé.

Le innumerevoli speranze e ambizioni non realizzate dell'uomo sono i semi che sono sepolti all'interno della sua coscienza o grembo verginale. Esse vi rimangono come i semi nella terra, trattenuti nell’incolto gelo dell'inverno, in attesa che il sole si muova verso nord o che l'uomo ritorni alla conoscenza di chi è. Nel ritorno egli si muove verso nord attraverso il riconoscimento del suo vero sé, affermando “IO SONO la luce del mondo”.

Quando l'uomo scopre che la sua coscienza o io SONO è Dio, il salvatore del suo mondo, sarà come il sole nel suo passaggio a nord. Tutti i desideri e le ambizioni nascoste saranno riscaldate e stimolate alla nascita da questa conoscenza del suo vero sé. Egli affermerà di essere quello che finora aveva sperato di essere. Senza l'aiuto di nessuno, egli si definirà come ciò che desidera esprimere. Scoprirà che il suo IO SONO è la vergine che concepisce senza l'aiuto dell'uomo, e che tutte le concezioni di se

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stesso, se sentite e fissate nella coscienza, saranno incarnate facilmente come realtà vive nel suo mondo.

L'uomo un giorno si renderà conto che questo intero dramma si svolge nella sua coscienza, che la sua coscienza incondizionata o IO SONO è la Vergine Maria che desidera manifestare, che attraverso questa legge di auto-espressione egli si definisce come ciò che desidera esprimere e che senza l'aiuto o la collaborazione di nessuno egli manifesterà ciò che ha consapevolmente sostenuto e definito se stesso di essere. Quindi capirà perché il Natale è fissato il 25 dicembre, mentre la Pasqua è una data mobile, perché l'intera cristianità poggia sul concepimento verginale, capirà che la sua coscienza è il grembo vergine o sposa del Signore, che riceve le impressioni come auto-fecondazioni e che quindi, senza aiuto, incarna queste impressioni come le espressioni della sua vita.

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12. Crocifissione e Resurrezione

12. CROCIFISSIONE E RESURREZIONE

IO SONO la Resurrezione e la Vita; colui che crede in me, sebbene sia morto, eppure egli vivrà. — Giovanni 11:25.

Il mistero della crocifissione e della resurrezione è così intrecciato che, per essere pienamente compreso, i due devono essere spiegati insieme perché uno determina l'altro. Questo mistero è simboleggiato sulla terra nei riti del Venerdì Santo e della Pasqua. Avrai notato che la ricorrenza di questo evento cosmico, annunciato ogni anno dalla chiesa, non è una data fissa come lo sono altre ricorrenze che segnano nascite e morti, ma cambia di anno in anno, cadendo in un periodo tra il 22 marzo e il 25 aprile.

Il giorno della resurrezione è determinato in questo modo: la prima Domenica dopo la luna piena in Ariete è celebrata come la Pasqua. L’Ariete inizia il 21 marzo e termina all’incirca il 19 Aprile. L'entrata del Sole in Ariete segna l'inizio della primavera. La luna, nel suo transito mensile intorno alla terra, a qualche punto tra il 21 marzo e il 25 aprile formerà un’opposizione al sole, chiamata luna piena. La prima Domenica dopo che si è verificato tale fenomeno astronomico si celebra la Pasqua, e il Venerdì che precede questo giorno è considerato il Venerdì Santo.

Questa data mobile dovrebbe suggerire all’osservante di cercare un’interpretazione diversa da quella comunemente accettata. Questi giorni non segnano le ricorrenze della morte e resurrezione di un individuo vissuto sulla terra.

Il sole, visto da terra, nel suo passaggio a nord durante la stagione primaverile, sembra attraversare la linea immaginaria che l'uomo chiama equatore. Perciò viene detto dai mistici che è crocifisso in modo che l'uomo possa vivere. È significativo che subito dopo questo evento, tutta la natura cominci a nascere o a risorgere dal suo lungo sonno invernale. Pertanto, si può concludere che questa anomalia della natura, in questa stagione dell'anno, è dovuta direttamente a tale incrocio. Perciò si considera che il sole debba versare il suo sangue sulla Pasqua.

Se questi giorni avessero segnato la morte e la resurrezione di un uomo, sarebbero stati fissati in modo da cadere ogni anno nella stessa data, come tutti gli altri eventi storici, ma ovviamente non è così.

Queste date non erano destinate a indicare le ricorrenze della morte e resurrezione di Gesù, l'uomo. La Bibbia è un dramma psicologico e rivela il suo significato solo quando viene interpretata psicologicamente. Queste date sono regolate in modo da coincidere con il cambiamento eccezionale che si verifica in questo periodo dell'anno, segnando la morte dell'anno vecchio e l'inizio (o la resurrezione) del nuovo anno o primavera. Queste date simboleggiano la morte e la resurrezione del Signore, ma questo Signore non è un uomo, è la tua consapevolezza di essere. È scritto che Egli diede la sua vita in modo che tu possa vivere: “IO SONO affinché voi possiate avere la vita e che possiate averla in abbondanza”. La coscienza uccide se stessa per staccarsi da quello che è consapevole di essere, in modo che possa vivere per quello che desidera essere.

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12. Crocifissione e Resurrezione

La primavera è il periodo dell'anno in cui i milioni di semi, che tutto l'inverno giacciono sepolti nel terreno, improvvisamente spuntano alla visibilità in modo che l'uomo possa vivere; e poiché il dramma mistico della crocifissione e della resurrezione è nella natura di questo cambiamento annuale, viene celebrato in questa stagione dell'anno, ma in realtà si svolge ogni istante di tempo.

L'essere che viene crocifisso è la tua consapevolezza di essere. La croce è la tua concezione di te stesso. La resurrezione è l’innalzamento alla visibilità di questa concezione di te stesso.

Lungi dall'essere un giorno di lutto, il Venerdì Santo dovrebbe essere un giorno di gioia, perché non può esserci alcuna resurrezione o manifestazione se prima non c’è una crocifissione o impressione. La cosa da resuscitare nel tuo caso è quello che desideri essere. Per fare questo devi sentirti di essere la cosa desiderata. Devi sentire “IO SONO la resurrezione e la vita del desiderio”. IO SONO (la tua consapevolezza di essere) è il potere che resuscita e rende vivo quello che nella tua consapevolezza desideri essere.

“Se due di voi s’accordano a domandare una cosa qualsiasi, Io la stabilirò sulla Terra”. I due che si mettono d'accordo siete tu (la tua consapevolezza - la coscienza desiderosa) e la cosa desiderata. Quando tale accordo è raggiunto la crocifissione è completata; i due si sono incrociati, cioè crocefissi a vicenda. IO SONO e QUELLO (la coscienza e ciò che tu sei consapevole di essere) si sono uniti e sono uno. IO SONO ora inchiodato o fissato nella convinzione che IO SONO questa fusione. Gesù (IO SONO) è inchiodato sulla croce di questo. Il chiodo che ti lega alla croce è il chiodo del sentimento. L'unione mistica è ormai consumata e il risultato sarà la nascita di un bambino, cioè la resurrezione di un figlio che porta testimonianza del Padre. La coscienza è unita a ciò che è consapevole di essere. Il mondo della manifestazione è il bambino che conferma questa unione.

Il giorno in cui smetti di essere consapevole di essere ciò che sei ora consapevole di essere, quel giorno il tuo bambino o manifestazione morirà e tornerà in seno al padre, la consapevolezza senza volto e senza forma.

Tutte le manifestazioni sono il risultato di tali unioni mistiche. Così i sacerdoti hanno ragione quando dicono che i matrimoni veri sono fatti in cielo e possono essere sciolti solo in cielo. Ma voglio chiarire questa affermazione dicendovi che il paradiso non è una località, ma uno stato di coscienza. Il Regno dei Cieli è dentro di voi. In cielo (coscienza) Dio viene toccato da ciò che egli è consapevole di essere. “Chi mi ha toccato? Sento la virtù uscire fuori da me”. Nel momento in cui questo tocco (sentimento) avviene, si genera una figliolanza o una fuoriuscita alla visibilità.

Il giorno che l'uomo sente “IO SONO libero”, “IO SONO ricco”, “IO SONO forte”, Dio (IO SONO) viene toccato o crocefisso da queste qualità o virtù. I risultati di tale tocco o crocifissione saranno visti nella nascita o resurrezione delle qualità sentite, perché l'uomo deve avere conferma visibile di tutto ciò che egli è consapevole di essere. Ora sai perché l'uomo o la manifestazione è sempre fatta a immagine di Dio. La tua consapevolezza immagina e manifesta tutto ciò che sei consapevole di essere.

“IO SONO Il Signore e non c’è altro Dio oltre me”. IO SONO la Resurrezione e la Vita. Tu devi essere fermo nella convinzione che sei quello che vuoi essere. Prima di avere qualche prova visibile che sei, tu, con la profonda convinzione che hai sentito ferma dentro di te, sai di essere e quindi, senza aspettare la conferma dei tuoi sensi,

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12. Crocifissione e Resurrezione

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griderai “È fatto”. Poi, con la fede nata dalla conoscenza di questa legge immutabile, sarai come un morto e sepolto; sarai fermo e immobile nella tua convinzione e fiducioso che essa resusciterà le qualità che hai fissato e stai sentendo dentro di te.

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13. Le impressioni dell’Io Sono

13. LE IMPRESSIONI DELL’IO SONO (I'M-PRESSIONS)

E come abbiamo portato l'immagine del terreno, così porteremo l'immagine del celeste.— 1 Corinzi 15:49

La tua coscienza o il tuo IO SONO è il potenziale illimitato su cui sono create le impressioni. Le impressioni dell'IO sono stati definiti impressi sul tuo IO SONO. La tua coscienza, o il tuo IO SONO, può essere paragonata ad una pellicola sensibile. Nello stato vergine è potenzialmente illimitata. Puoi imprimere o registrare un messaggio d'amore o un inno di odio, una meravigliosa sinfonia o note discordanti. Non importa quale sia la natura dell'impressione, il tuo IO SONO, senza ribattere, di buon grado riceverà e sosterrà tutte le impressioni.

La tua coscienza è quella a cui si fa riferimento in Isaia 53:3-7.

“Egli è disprezzato e rifiutato dagli uomini, un uomo di sofferenza e abituato al dolore: e noi nascondemmo noi e le nostre facce da lui, egli era disprezzato, né noi ne avevamo alcuna stima. E nondimeno egli aveva portato i nostri dolori e le nostre pene: eppure noi lo consideravamo colpito, battuto da Dio e umiliato. Ma egli era stato ferito per le nostre trasgressioni, era stato colpito per le nostre richieste: il castigo per la nostra pace fu su di lui; e con le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Era oppresso, e afflitto, eppure non aprì la sua bocca: egli è portato come un agnello al macello, e è muto come una pecora davanti ai suoi tosatori, così egli non aprì la sua bocca”.

La tua consapevolezza incondizionata è impersonale e imparziale con le persone. Senza pensiero o sforzo essa esprime automaticamente ogni impressione che viene registrata su di lei. Non si oppone a nessuna impressione che è posta su di essa perché, anche se è in grado di ricevere ed esprimere qualsiasi e tutti gli stati definiti, essa resta sempre un potenziale immacolato e illimitato.

Il tuo IO SONO è il fondamento sul quale poggia lo stato definito o concezione di te stesso, ma esso non è definito , né dipende, da tali stati definiti per essere. Il tuo IO SONO non si espande né si contrae, niente lo modifica o si aggiunge ad esso. Prima che qualsiasi stato definito fosse, ESSO è. Quando tutti gli stati cessano di essere, ESSO è. Tutti gli stati definiti o concezioni di se stessi non sono che manifestazioni effimere del tuo essere eterno.

Essere impresso significa IO SONO pressato (IO SONO pressato – prima persona, tempo presente). Tutte le manifestazioni sono il risultato delle impressioni dell'IO. Solo quando affermi di essere quello che desideri essere, manifesterai tali desideri. Pertanto che tutti i desideri diventino impressioni di qualità che sono già ora, non di qualità che saranno in futuro. IO SONO (la tua consapevolezza) è Dio e Dio è l’abbondanza di tutto, l'Eterno ORA, IO SONO.

Non preoccuparti del domani; le espressioni di domani sono determinate dalle impressioni di oggi, “Ora è il momento accettato. Il regno dei cieli è a portata di mano”. Gesù (la salvezza) ha detto: "Io sono con voi sempre". La consapevolezza è il salvatore che è sempre con te, ma, se Lo rinneghi, anche Lui ti rinnegherà. Tu lo rinneghi quando sostieni che Egli apparirà, come milioni di persone oggi affermano

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che la salvezza deve venire: questo equivale a dire “Noi non siamo salvi”. Devi smettere di cercare che il tuo salvatore appaia ed iniziare invece ad affermare che sei già salvo, ed i segni delle tue affermazioni seguiranno.

Quando fu chiesto alla vedova che cosa aveva nella sua casa [rif. a 1Re 17], ci fu il riconoscimento della sostanza, la sua affermazione fu qualche goccia di olio. Se adeguatamente sostenuta, qualche goccia diventerà un pozzo di petrolio. La tua consapevolezza ingrandisce tutta la coscienza. Affermare che io avrò l'olio (gioia) significa confessare che ho recipienti vuoti. Tali impressioni di mancanza producono mancanza. Dio, la tua consapevolezza, è imparziale con le persone. Puramente impersonale, Dio, questa consapevolezza di tutta l'esistenza, riceve impressioni, qualità e attributi che definiscono la coscienza, vale a dire, le tue impressioni.

Ogni tuo desiderio deve essere determinato dal bisogno. I bisogni, apparenti o reali, saranno automaticamente soddisfatti quando sono accolti, con sufficiente intensità di scopo, come desideri definiti. Sapendo che la tua consapevolezza è Dio, dovresti considerare ogni desiderio come la parola di Dio, che ti indica ciò che è. “Cessate di confidare nell’uomo, nelle cui narici non v'è che un soffio, perche in quale conto si può tenere?” [Isaia 2:22]. Noi siamo sempre ciò che è definito dalla nostra consapevolezza. Non affermare mai: “Io sarò quello”. Che tutte le affermazione a partire da adesso siano "IO SONO quell’ IO SONO”. Ci viene data risposta prima che chiediamo. La soluzione di qualsiasi problema associato con il desiderio è ovvia, perché ogni problema produce automaticamente il desiderio della soluzione.

L'uomo è educato nella convinzione che i suoi desideri sono cose contro cui deve lottare. Nella sua ignoranza, egli nega il suo salvatore, che bussa costantemente alla porta della coscienza per essere lasciato entrare (IO SONO la porta). Il tuo desiderio, se fosse realizzato, non ti salverebbe dal tuo problema? Lasciar entrare il tuo salvatore è la cosa più facile al mondo. Per poter entrare, le cose devono essere. Tu sei consapevole di un desiderio, il desiderio è qualcosa di cui sei consapevole adesso. Il tuo desiderio, anche se invisibile, deve essere affermato da te come qualcosa di reale. “Dio chiama le cose che non sono (non si vedono) come se fossero” [Romani 4:17].

Sostenendo che IO SONO la cosa desiderata, io lascio entrare il salvatore. “Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui, ed egli con me” [Apocalisse 3:20]. Ogni desiderio è il salvatore che bussa alla porta. Questo bussare è sentito da ogni uomo. L'uomo apre la porta quando afferma: “IO SONO Lui”. Fa’ in modo di lasciar entrare il tuo salvatore. Lascia che la cosa desiderata si imprima su di te, fino a che sei impresso con l'attualità del tuo salvatore; poi pronuncia il grido di vittoria “É fatto”.

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14. Circoncisione

14. CIRCONCISIONE

In lui anche voi siete stati circoncisi, d’una circoncisione fatta non da mano d’uomo, ma dalla circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo dalla carne. -Colossesi 2:11

La circoncisione è l'operazione con cui si rimuove il velo che nasconde la testa della creazione. L'atto fisico non ha niente a che fare con l'atto spirituale. Il mondo intero potrebbe essere fisicamente circonciso eppure rimanere sporco e cieca guida di ciechi. Coloro circoncisi spiritualmente hanno rimosso il velo dell'oscurità e sanno di essere Cristo, la luce del mondo.

Adesso voglio eseguire questa operazione spirituale su di te, il lettore. Questo atto viene eseguito l'ottavo giorno dopo la nascita, non perché questo giorno abbia qualche significato speciale o differisca in qualche modo dagli altri giorni, ma perché 8 è il numero che non ha né inizio né fine. Inoltre gli antichi simboleggiavano il numero (o lettera) 8 come un recinto o velo al cui interno, e dietro cui, giaceva sepolto il mistero della creazione. Quindi il segreto dell'operazione nell'ottavo giorno è in continuità con la natura dell'atto, ossia rivelare la testa eterna della creazione, quel qualcosa immutabile in cui tutte le cose iniziano e finiscono e che tuttavia rimane il suo eterno sé quando tutte le cose cessano di essere. Questo misterioso qualcosa è la tua consapevolezza di essere.

In questo momento tu sei consapevole di essere, ma se anche consapevole di essere qualcuno. Questo qualcuno è il velo che nasconde l'essere che sei veramente. Tu sei per prima cosa consapevole di essere, poi sei consapevole di essere uomo. Dopo che il velo dell'uomo è posto sul tuo sé senza volto, tu diventi consapevole di essere un membro di una certa razza, nazione, famiglia, credo ecc. Nella circoncisione spirituale il velo che deve essere sollevato è il velo di uomo. Ma prima che ciò possa essere fatto, devi tagliare i legami di razza, nazione, famiglia ecc. “In Cristo non c'è né Greco né Giudeo, né legame né libertà, né maschio né femmina”. Per farlo devi smettere di identificarti con queste divisioni e diventare indifferente a tali affermazioni. L'indifferenza è il coltello che recide. Il sentimento è il legame che unisce. Quando tu riesci a considerare l'umanità come una grande fratellanza senza distinzione di razza o credo, allora saprai di aver reciso queste attaccamenti. Una volta tagliati questi legami, tutto ciò che ti separa dal tuo vero essere è la tua credenza di essere uomo.

Per rimuovere quest’ultimo velo, devi lasciar andare la tua concezione di te come uomo riconoscendo solamente di essere. Invece della coscienza di “IO SONO uomo”, fa che ci sia solo “IO SONO”, senza volto e senza forma. Tu sei spiritualmente circonciso quando la coscienza di uomo è abbandonata e la tua consapevolezza incondizionata di essere ti è rivelata come l'eterna testa della creazione, una presenza onnisciente, senza volto e senza forma. Allora, svelato e risvegliato, dichiarerai e saprai che IO SONO è Dio e che oltre me, questa consapevolezza, non c'è altro Dio.

Questo mistero è simbolicamente raccontato nella Bibbia nella storia di Gesù che lava i piedi dei suoi discepoli. È narrato [Giovanni 13] che Gesù si tolse i vestiti, prese un lenzuolo e si cinse con quello. Poi, dopo aver lavato i piedi dei suoi discepoli, asciugò i loro piedi con il lenzuolo con cui era cinto. Pietro protestò che i suoi piedi

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fossero lavati e gli fu detto che se i suoi piedi non fossero stati lavati non avrebbe avuto nessuna parte di Gesù. Pietro sentendo ciò disse: “Signore non solo i mie piedi, ma anche le mie mani e la mia testa”. Gesù rispose: “Colui che è lavato non ha bisogno che d’aver lavati i piedi; è netto tutto quanto”.

Il senso comune ci direbbe che un uomo non è pulito dappertutto solo perché i suoi piedi sono lavati. Perciò si dovrebbe considerare questo racconto fantastico oppure cercare il suo significato nascosto. Ogni racconto della Bibbia è un dramma psicologico che avviene nella coscienza dell'uomo, e questo non fa eccezione. Il lavaggio dei piedi dei discepoli è la storia mistica della circoncisione spirituale o della rivelazione dei segreti del Signore.

Gesù è chiamato Signore. Ti è stato detto che il nome del Signore è IO SONO — “IO SONO il Signore che è il mio nome” [Isaia 42:8]. Il racconto afferma che Gesù era nudo a parte il lenzuolo che copriva i suoi lombi o segreti. Gesù o il Signore simboleggia la tua consapevolezza di essere i cui segreti sono nascosti dal lenzuolo (la coscienza dell'uomo). I piedi simboleggiano la comprensione, che deve essere lavata dal Signore da tutte le credenze o concezioni umane di sé stessa. Quando il lenzuolo è rimosso per asciugare i piedi, i segreti del Signore sono rivelati. In breve quindi, la rimozione della credenza che tu sei un uomo rivela la tua consapevolezza come la testa della creazione. L'uomo è il prepuzio che nasconde la testa della creazione. IO SONO il Signore nascosto dal velo dell'uomo.

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15. Intervallo di tempo

15. INTERVALLO DI TEMPO

Che il tuo cuore non sia preoccupato; tu credi in Dio, credi anche in me. Nella casa di mio Padre vi sono molte magioni; se così non fosse te lo avrei detto. Vado a preparare un posto per te. E se io vado a preparare un posto per te, tornerò di nuovo e ti riceverò da me, che dove sono io, lì possa essere anche tu. — Giovanni 14: 1-3

“Che il tuo cuore non sia preoccupato; tu credi in Dio, credi anche in me. Nella casa di mio Padre vi sono molte magioni; se così non fosse te lo avrei detto. Vado a preparare un posto per te. E se io vado a preparare un posto per te, tornerò di nuovo e ti riceverò da me, che dove sono io, lì possa essere anche tu”.

Il ME in cui tu devi credere è la tua coscienza, l'IO SONO; esso è Dio. Esso è anche la casa del Padre che contiene in sé tutti gli stati di coscienza concepibili. Ogni stato condizionato di coscienza è chiamato magione.

Questa conversazione ha luogo dentro di te. Il tuo IO SONO, la coscienza incondizionata, è Gesù Cristo che parla al sé condizionato, o alla coscienza di John Smith. “IO SONO John” da un punto di vista mistico è due esseri, cioè Cristo e John. Perciò io vado a preparare un posto per te, spostandomi dal tuo stato di coscienza attuale allo stato desiderato. È una promessa fatta dal tuo Cristo (o consapevolezza di essere) alla tua attuale concezione di te stesso, che tu lascerai la tua coscienza attuale e ti approprierai di un'altra.

L'uomo è talmente schiavo del tempo che, se dopo essersi appropriato di uno stato di coscienza che ora non è visibile dal mondo e lui, lo stato appropriato, non si incarna immediatamente, egli perde la fede nell'affermazione non vista; immediatamente la abbandona e ritorna al suo precedente e statico stato di esistenza. A causa di questa limitazione dell'uomo, ho trovato molto utile usare un intervallo di tempo specifico per compiere questo viaggio in una magione preparata.

“Aspetta solo un po' di tempo”.

Abbiamo tutti catalogato i diversi giorni della settimana, i mesi dell'anno e le stagioni. Con questo intendo dire che a voi e a me è capitato molte volte di dire: “Oggi mi sembra Domenica” (o lunedì, o sabato). Ci è anche capitato di dire nel mezzo dell'estate “Sembra di essere in autunno”. Questa è una prova positiva che noi abbiamo di sentimenti definiti associati con i differenti giorni, mesi e stagioni dell'anno. Grazie a questa associazione possiamo in qualsiasi momento indulgere consapevolmente in quel giorno o stagione che scegliamo. Non definire egoisticamente questo intervallo in giorni e ore perché sei ansioso di ricevere i risultati, ma semplicemente rimani nella convinzione che è fatto – il tempo, essendo semplicemente relativo, dovrebbe essere interamente eliminato – ed il tuo desiderio sarà realizzato.

Questa capacità di indugiare in qualsiasi punto di tempo, ci permette di utilizzare il tempo nel nostro viaggio verso la magione desiderata. Adesso Io (la coscienza) vado in un punto del tempo e lì preparo un posto. Se vado fino a quel punto di tempo a preparare un posto, ritornerò a questo punto nel tempo da dove ero partita e ti

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prenderò e porterò con me in quel posto che ho preparato, perché dove IO SONO, lì puoi essere anche tu.

Ora voglio darvi un esempio di questo viaggio. Supponiamo che tu hai un intenso desiderio. Come la maggior parte degli uomini schiavi del tempo, potresti sentire che non puoi realizzare un desiderio così grande in un intervallo di tempo limitato. Ma ammettendo che tutte le cose sono possibili a Dio, credendo che Dio è il ME dentro di te (o la tua consapevolezza di essere), tu puoi dire “Come John io non posso fare nulla, ma poiché tutte le cose sono possibili a Dio e io so che Dio è la mia consapevolezza di essere, io posso realizzare il mio desiderio con un po' di tempo. Il modo in cui il mio desiderio si realizzerà, io (come John) non lo conosco, ma per la stessa legge della mia esistenza, io so che sarà”.

Con questa convinzione saldamente stabilita, decidi quale sarebbe un intervallo di tempo relativamente ragionevole in cui tale desiderio potrebbe realizzarsi. Di nuovo voglio ricordarti di non abbreviare l'intervallo di tempo per l'ansia di ricevere il tuo desiderio; rendilo un intervallo naturale. Nessuno può darti l'intervallo di tempo; solo tu puoi dire quale intervallo sarebbe naturale per te. L'intervallo di tempo è relativo, cioè non ci sono due individui che indicherebbero la stessa misura di tempo per la realizzazione del loro desiderio.

Il tempo ha sempre condizionato la concezione che l'uomo ha di se. La fiducia in te stesso, determinata dalla consapevolezza condizionata, abbrevia sempre l'intervallo di tempo. Se tu fossi abituato a grandi imprese, ti daresti un intervallo molto più breve per la realizzazione del tuo desiderio rispetto ad un uomo allenato alla sconfitta.

Se oggi fosse mercoledì e tu decidi che sarebbe abbastanza verosimile che il tuo desiderio si incarnasse in una nuova realizzazione entro domenica, allora domenica diventa il punto nel tempo che tu devi visitare. Per compiere questa visita, chiudi fuori mercoledì e lascia entrare domenica. Puoi compiere questo semplicemente sentendo che è domenica. Inizia a sentire le campane della chiesa, inizia a sentire la tranquillità del giorno e tutto ciò che la domenica significa per te; senti realmente che è domenica.

Una volta fatto, senti la gioia di aver ricevuto quello che mercoledì era solo un desiderio. Senti completamente il fremito di averlo ricevuto e poi ritorna a mercoledì, il punto nel tempo che ti eri lasciato alle spalle. Così facendo, hai creato un vuoto nella coscienza, spostandoti da mercoledì a domenica. Poiché la natura respinge il vuoto, si accelera per riempirlo, modellando quindi a immagine di quello che tu hai potenzialmente creato, ossia la gioia di aver realizzato il tuo preciso desiderio.

Una volta ritornato a mercoledì sarai riempito di un’aspettativa gioiosa, perché ti sei stabilito nella coscienza di ciò che dovrà verificarsi la domenica seguente. Mentre cammini nell'intervallo di giovedì, venerdì e sabato niente ti disturba, indipendentemente dalle condizioni, perché hai predeterminato quello che sarai nel Giorno di riposo e quella rimane una convinzione inalterabile.

Essendo andato avanti nel tempo a preparare un posto, sei ritornato da John e stai ora portandolo con te, attraverso l'intervallo di tre giorni, verso il posto preparato in modo che egli possa condividere la tua gioia con te, perché dove IO SONO lì puoi essere anche tu.

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16. Dio uno e trino

16. DIO UNO E TRINO

E Dio disse: "Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza.— Genesi 1:26

Avendo scoperto che Dio è la nostra consapevolezza di essere e che questa realtà incondizionata immutabile (l' IO SONO) è l'unico creatore, vediamo perché la Bibbia riporta una trinità come il creatore del mondo. Nella Genesi 1:26 si legge: “E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine”. Le chiese si riferiscono a questo plurale di Dio come a Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. Cosa si intenda con “Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo” non hanno mai tentato di spiegarlo, perché sono al buio riguardo a questo mistero.

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tre aspetti o condizioni della consapevolezza di essere incondizionata, chiamata Dio. La coscienza di essere precede la coscienza di essere qualcosa. Questa consapevolezza incondizionata, che ha preceduto tutti gli stati di coscienza, è Dio – IO SONO. I tre aspetti condizionati, o divisioni di essa, possono essere meglio spiegati in questo modo:

l'atteggiamento ricettivo della mente è quell'aspetto che riceve le impressioni e, pertanto, può essere paragonato ad un utero o Madre;

ciò che crea l'impressione è il maschio o aspetto imprimente, ed è quindi noto come il Padre. Nel tempo l'impressione diventa un'espressione, che è sempre ad immagine e somiglianza dell'impressione, quindi questo aspetto oggettificato si dice essere il Figlio che porta testimonianza del Padre-Madre. La comprensione di questo mistero della trinità permette, a colui che lo capisce, di trasformare completamente il suo mondo e di modellarlo a suo piacimento.

Ecco un'applicazione pratica di questo mistero. Siediti tranquillamente e decidi che cosa ti piacerebbe di più esprimere o possedere. Dopo aver deciso, chiudi gli occhi e porta la tua attenzione completamente lontano da tutto ciò che nega la realizzazione della cosa desiderata, quindi assumi un atteggiamento di mente ricettivo e gioca al gioco di supporre, immaginando come ti sentiresti se realizzassi adesso il tuo desiderio. Inizia ad ascoltare come se lo spazio ti stesse parlando e ti dicesse che tu sei adesso quello che desideri essere.

Questo atteggiamento ricettivo è lo stato di coscienza che devi assumere prima che un'impressione possa essere creata. Quando questo stato mentale malleabile e suggestivo è raggiunto, allora comincia ad imprimere su di te il fatto che sei quello che desideravi essere, affermando e sentendo che esprimi e possiedi ora quello che avevi deciso di essere e avere. Continua in questo atteggiamento fino a che l'impressione è fatta.

Mentre contempli di essere e di possedere ciò che avevi deciso di essere e di avere, noterai che ad ogni inspirazione un brivido di gioia corre lungo il tuo intero essere. Questa emozione aumenta di intensità, mentre provi sempre più la gioia di essere ciò che stai affermando di essere. Poi, in una profonda inspirazione finale, tutto il tuo essere esploderà con la gioia della realizzazione e saprai dalle tue sensazioni che sei stato fecondato da Dio, il Padre. Non appena l'impressione è fatta, apri gli occhi e torna al mondo che solo pochi istanti prima avevi chiuso fuori.

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In questo tuo atteggiamento ricettivo, mentre contemplavi di essere quello che desideravi essere, stavi effettivamente compiendo l'atto spirituale della generazione; pertanto ora, nel tuo ritorno da questa meditazione silenziosa, sei un essere incinta, che porta un bambino o impressione, un bambino concepito immacolatamente senza l'aiuto dell'uomo.

Il dubbio è l'unica forza in grado di turbare il seme o l'impressione; per evitare un aborto spontaneo di un bambino così meraviglioso, attraversa nel segreto il necessario intervallo di tempo che ci vorrà all'impressione per diventare un'espressione. Non raccontare a nessuno della tua storia d'amore spirituale. Chiudi il tuo segreto dentro di te nella gioia, fiducioso e felice che un giorno porterai il figlio del tuo amante, esprimendo e possedendo la natura della tua impressione. Allora conoscerai il mistero “E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine”.

Saprai che la pluralità di Dio a cui ci si riferisce sono i tre aspetti della tua coscienza e che tu sei la trinità, riunita in un conclave spirituale per modellare un mondo a immagine e somiglianza di ciò che tu sei consapevole di essere.

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17. Preghiera

17. PREGHIERA

Quando preghi, entra nella tua stanza e, dopo aver serrato la porta, prega il Padre tuo che è in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente. — Matteo 6:6 Qualunque cosa voi domanderete pregando, credete di averla ricevuta, e la avrete. — Marco 11:24

La preghiera è l'esperienza più meravigliosa che l'uomo può avere. A differenza dei mormorii quotidiani della maggioranza degli uomini di tutto il mondo, che con le loro vane ripetizioni sperano di ottenere l'ascolto di Dio, la preghiera è l'estasi di un matrimonio spirituale, che si svolge nella profonda, silenziosa quiete della coscienza. Nel suo vero senso, la preghiera è la cerimonia nuziale di Dio. Proprio come una ragazza il giorno delle nozze abbandona il nome della sua famiglia ed assume il nome di suo marito, allo stesso modo colui che prega deve abbandonare il suo attuale nome o natura ed assumere la natura di quello per cui egli prega.

I Vangeli hanno chiaramente indicato all'uomo come eseguire questa cerimonia nel modo seguente: “Quando preghi vai dentro in segreto e chiudi la porta e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente”. Andare dentro equivale ad entrare nella camera nuziale. Così come a nessuno, tranne sposa e sposo, è permesso entrare in una camera così santa come la camera nuziale la notte della celebrazione delle nozze, allo stesso modo nessuno, tranne colui che prega e la cosa per cui egli prega, può entrare nell'ora santa della preghiera. Come la sposa e lo sposo entrando nella camera nuziale chiudono bene la porta al mondo esterno, allo stesso modo anche colui che entra nell'ora santa della preghiera deve chiudere la porta dei sensi e sbarrare completamente fuori il mondo intorno a lui. Ciò si ottiene distogliendo completamente l'attenzione da qualsiasi cosa che non sia ciò di cui sei innamorato (la cosa desiderata).

La seconda fase di questa cerimonia spirituale è definita con queste parole: “Quando preghi, credi che di aver ricevuto e riceverai”. Quando contempli con gioia di essere e possedere quello che desideri essere e avere, hai compiuto questa seconda fase e stai pertanto eseguendo spiritualmente gli atti del matrimonio e della procreazione.

Il tuo atteggiamento mentale ricettivo durante la preghiera o la contemplazione può essere paragonato ad una sposa o a un utero, perché è quell'aspetto della mente che riceve le impressioni. Ciò che contempli è lo sposo, perché è il nome o la natura che assumi e, pertanto, è quello che lascia la sua fecondazione; quindi, quando si assume il nome e la natura della fecondazione, si muore alla verginità o natura attuale.

Assorto in contemplazione e avendo assunto il nome e la natura della cosa contemplata, il tuo intero essere è elettrizzato dalla gioia di essere quella cosa. Questo brivido, che attraversa tutto il tuo essere quando ti appropri della coscienza del tuo desiderio, è la prova che tu sei sposato e fecondato. Quando ritorni da questa meditazione silenziosa, la porta è di nuovo aperta al mondo che ti eri lasciato dietro. Ma questa volta ritorni come una sposa incinta. Entri nel mondo come un essere cambiato e, anche se nessuno tranne te sa di questo idillio meraviglioso, il mondo in

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brevissimo tempo vedrà i segni della tua gravidanza, perché inizierai ad esprimere ciò che nella tua ora di silenzio hai sentito di essere.

La madre del mondo, o sposa del Signore, è volutamente chiamata Maria, o acqua, perché l'acqua perde la sua identità ed assume la natura di ciò con cui è mescolata; allo stesso modo Maria, l'atteggiamento ricettivo della mente, deve perdere la sua identità quando assume la natura della cosa desiderata. Solo quando uno è disposto a rinunciare alle sue limitazioni attuali e alla sua identità, può diventare ciò che desidera essere. La preghiera è la formula con la quale vengono realizzati questi divorzi e matrimoni.

“Se due sono d'accordo a toccare qualcosa questa sarà stabilita sulla terra”. I due che sono d'accordo siete tu, la sposa, e la cosa desiderata, lo sposo. Quando questo accordo si realizza, nascerà un figlio che porta testimonianza di questa unione. Tu inizi ad esprimere e a possedere ciò che sei consapevole di essere. Pregare, quindi, è riconoscere che sei quello che desideri essere, piuttosto che implorare Dio per ciò che desideri.

Milioni di preghiere sono quotidianamente senza risposta perché l'uomo prega un Dio che non esiste. Poiché la coscienza è Dio, bisogna ricercare la cosa desiderata nella coscienza, assumendo la consapevolezza della qualità desiderata. Solo facendo questo le tue preghiere saranno esaudite. Pregare per la ricchezza essendo consapevoli di essere poveri significa essere ricompensati con quello che si è consapevoli di essere, cioè, la povertà. Le preghiere per essere esaudite devono essere affermate ed appropriate. Assumi la consapevolezza affermativa della cosa desiderata.

Con il tuo desiderio ben definito, vai dentro silenziosamente e chiudi la porta dietro di te. Perditi nel tuo desiderio e senti di essere uno con esso; e rimani in questa fissazione fino a quando non ne hai assorbito la vita e il nome, affermando e sentendoti di essere e di avere ciò che desideri. Quando riemergi dall'ora della preghiera devi farlo con la consapevolezza di essere e di possedere ciò che finora hai desiderato.

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18. I dodici discepoli

18. I DODICI DISCEPOLI

Poi, quando ebbe chiamato a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere di cacciare gli spiriti immondi, e di sanare qualunque malattia e qualunque infermità. — Matteo 10:1

I dodici discepoli rappresentano le 12 qualità della mente che possono essere controllate e disciplinate dall'uomo. Una volta disciplinate, esse obbediranno sempre al comando di colui che le ha disciplinate.

Queste 12 qualità umane sono il potenziale di ogni mente. Se indisciplinate, le loro azioni somigliano più alle azioni di una folla che a quelle di un esercito addestrato e disciplinato. Tutte le tempeste e le confusioni che sommergono l'uomo possono farsi risalire direttamente a queste 12 mal collegate caratteristiche della mente umana nel suo attuale stato di torpore. Fino a quando non sono risvegliate e disciplinate, esse permetteranno che ogni voce ed emozione sensuale le tocchi.

Quando queste 12 sono disciplinate e sotto controllo, colui che effettua questo controllo dirà loro: “D'ora in poi vi chiamerò non schiavi ma amici”. Egli sa che da quel momento in poi ogni attributo acquisito e disciplinato della mente lo proteggerà e gli sarà amico.

I nomi delle 12 qualità rivelano la loro natura. Questi nomi non sono dati loro fino a che non sono chiamate al discepolato. Essi sono: Simone, che in seguito venne soprannominato Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Tommaso, Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda.

1 - La prima qualità ad essere chiamata e disciplinata è Simone, o l'attributo dell'udito. Questa facoltà, quando elevata al livello di un discepolo, permette di raggiungere la coscienza solo a quelle impressioni che il suo udito gli ha ordinato di lasciar entrare. Non importa cosa la sapienza dell'uomo potrebbe suggerire o cosa l'evidenza dei sensi potrebbe trasmettere, se tali suggerimenti e idee non sono in armonia con ciò che egli sente, egli rimane impassibile. Questo è stato istruito dal suo Signore ed ha capito che ogni suggerimento a cui permette di passare il cancello, nel raggiungere il suo Signore e Maestro (la sua coscienza), lascia lì la sua impressione che deve nel tempo diventare un'espressione.

L'istruzione per Simone è che egli deve permettere di entrare nella casa (coscienza) del suo Signore solo a visitatori o impressioni degne ed onorevoli. Nessun errore può essere coperto o nascosto al suo Maestro, perché ogni espressione della vita racconta al suo Signore cosa egli consciamente o inconsciamente ha intrattenuto.

Quando Simone con le sue opere dimostra di essere un vero fedele discepolo, allora riceve il soprannome di Pietro o la roccia, il discepolo inamovibile, quello che non può essere corrotto o forzato da nessun visitatore.

Egli è chiamato dal suo Signore Simone Pietro, colui che ascolta fedelmente i comandi del suo Signore e che al di fuori di quei comandi non sente nulla.

È questo Pietro Simone che scopre che IO SONO è Cristo e, per la sua scoperta, gli vengono date le chiavi del paradiso ed è realizzata la prima pietra su cui poggia il tempio di Dio. Gli edifici devono avere solide basi e solo l'udito disciplinato, che sa che

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l'IO SONO è Cristo, può rimanere fermo e immobile nella consapevolezza che IO SONO Cristo e all'infuori di me non c'è salvatore.

2 - La seconda qualità da chiamare al discepolato è Andrea o il coraggio. Quando la prima qualità (la fede in se stessi) è sviluppata, essa chiama automaticamente in essere suo fratello, il coraggio. La fede in se stessi, che non chiede l'aiuto di nessuno, ma in silenzio e da sola si appropria della coscienza della qualità desiderata e, malgrado la ragione e l'evidenza dei sensi del contrario, continua fedele aspettando pazientemente, nella consapevolezza che la sua affermazione invisibile, se sostenuta deve essere realizzata, tale fede sviluppa un coraggio e una forza di carattere che sono al di là dei sogni più sfrenati dell'uomo indisciplinato, la cui fede è riposta nelle cose viste.

La fede di un uomo indisciplinato non può realmente essere chiamata fede. Infatti, se gli eserciti, le medicine o la sapienza umana in cui è riposta la sua fede, fossero presi da lui, la sua fede e il coraggio se ne andrebbero. Ma per il disciplinato potrebbe essere preso il mondo intero e tuttavia egli rimarrebbe fedele nella consapevolezza che lo stato di coscienza in cui egli dimora deve a suo tempo incarnarsi. Questo coraggio è il fratello di Pietro, Andrea, il discepolo che sa cosa vuol dire osare, fare e tacere.

3 e 4 – Anche i due successivi che sono chiamati sono collegati. Questi sono i fratelli Giacomo e Giovanni, Giacomo il Giusto, il giudice giusto, e suo fratello Giovanni, l'amato. La giustizia per essere saggia deve essere amministrata con amore, porgendo sempre l'altra guancia e restituendo sempre il bene per il male, l'amore per l'odio, la non-violenza per la violenza.

Il discepolo Giacomo, simbolo di un giudizio disciplinato, quando è innalzato all'alta carica di giudice supremo deve essere bendato così che non possa essere influenzato dalla carne, né giudicare secondo le apparenze. Il giudizio disciplinato è amministrato da chi non è influenzato dalle apparenze. Colui che ha chiamato questi fratelli al discepolato continua fedele al proprio comando di ascoltare solo ciò che gli è stato ordinato di ascoltare, cioè il Bene. L'uomo che ha disciplinato questa qualità della sua mente è incapace di udire ed accettare come vero nulla, per se stesso per un altro, se ad ascoltarlo non riempie il suo cuore d'amore.

Questi due discepoli o aspetti della mente, quando risvegliati, sono uno solo e inseparabili. Un uomo così disciplinato perdona tutti gli uomini per essere ciò che sono. Come un giudice saggio, egli sa che ogni uomo esprime perfettamente ciò che, come uomo, è consapevole di essere. Egli sa che tutte le manifestazioni poggiano sul fondamento immutabile della coscienza, e che i cambiamenti di espressione possono verificarsi solo attraverso cambiamenti di coscienza.

Senza condanna né critica, queste qualità disciplinate della mente permettono a ognuno di essere quello che è. Tuttavia, sebbene permettano a tutti questa perfetta libertà di scelta, esse sono tuttavia sempre attente affinché loro stesse profetizzino e realizzino – sia per gli altri che per loro, solo quelle cose che, quando manifestate, glorifichino, nobilitino e diano gioia all'espressore.

5 – La quinta qualità chiamata al discepolato è Filippo. Questi chiese che gli fosse mostrato il Padre. L'uomo risvegliato sa che il Padre è lo stato di coscienza in cui l'uomo dimora, e che questo stato o Padre può essere visto solo quando è espresso. Egli sa di essere la somiglianza o l'immagine perfetta di quella coscienza con la quale è identificato. Perciò dichiara: “Nessun uomo ha mai visto mio padre, ma io, il figlio, che

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dimoro nel suo seno, lo ho rivelato; quindi, quando vedi me, il figlio, tu vedi il Padre mio, perché io vengo a portare testimonianza del Padre mio”. Io e mio Padre, la coscienza e la sua espressione, Dio e l'uomo, sono uno.

Questo aspetto della mente, quando disciplinato, persiste fino a che le idee, le ambizioni e i desideri diventano realtà incarnate. Questa è la qualità che afferma “Eppure nella mia carne vedrò Dio”. Sa come rendere carne la parola, come dare forma all'informe.

6 - Il sesto discepolo è chiamato Bartolomeo. Questa qualità è la facoltà immaginativa, quella qualità della mente che una volta risvegliata distingue il singolo dalle masse. Un'immaginazione risvegliata pone colui così risvegliato una spanna sopra l'uomo medio, dandogli l'aspetto di un faro di luce in un mondo di oscurità. Nessuna qualità separa uomo da uomo così come l'immaginazione disciplinata Questa è la separazione del grano dalla pula. Coloro che hanno dato di più alla società sono i nostri artisti, scienziati, inventori e altri con vivida immaginazione.

Se fosse realizzato un sondaggio per determinare il motivo per cui così tanti uomini e donne apparentemente istruiti falliscono nei loro anni post-universitari o se fosse condotto per determinare la ragione delle differenti capacità di guadagno delle masse, non ci sarebbe dubbio che l'immaginazione ha giocato il ruolo più importante. Tale sondaggio dimostrerebbe che è l'immaginazione che crea un leader, mentre la sua mancanza crea un seguace.

Invece di sviluppare l'immaginazione dell'uomo, il nostro sistema educativo spesso la soffoca tentando di inculcare nella mente dell'uomo la saggezza che egli cerca. E lo costringe a memorizzare un numero di libri di testo che, ben presto, sono smentiti da successivi libri di testo. L'educazione non si ottiene mettendo qualcosa dentro l'uomo, il suo scopo è quello di tirare fuori dall'uomo la saggezza che è latente in lui. Che tu, il lettore, possa chiamare Bartolomeo (l'immaginazione) al discepolato, perché solo quando questa qualità è elevata al discepolato avrai la capacità di concepire idee che ti innalzeranno oltre le limitazioni dell'uomo.

7 - Il settimo discepolo è chiamato Tommaso. Questa qualità disciplinata dubita o nega ogni voce o suggerimento che non è in armonia con ciò che a Simone Pietro (n. 1, la fiducia in se stessi, ndt) è stato ordinato di lasciar entrare. L'uomo che è cosciente di essere sano (non per salute ereditaria, alimentazione o clima, ma perché è risvegliato e conosce lo stato di coscienza in cui vive) continuerà a esprimere la salute, nonostante le condizioni del mondo. Attraverso stampa, radio e sapienti del mondo, egli potrebbe udire che una piaga sta dilagando sulla terra e tuttavia egli rimarrebbe impassibile e indifferente. Tommaso, il dubbioso, una volta disciplinato, negherebbe che la malattia o qualsiasi altra cosa non in sintonia con la coscienza a cui egli appartiene, ha alcun potere di influenzarlo.

Questa qualità di negazione, quando disciplinata, protegge l'uomo dal ricevere impressioni che non sono in armonia con la sua natura. Egli adotta un atteggiamento di totale indifferenza verso tutti i suggerimenti estranei a ciò che egli desidera esprimere. La negazione disciplinata non è una lotta o un conflitto, ma totale indifferenza.

8 - Matteo, l'ottavo, è il dono di Dio. Questa qualità della mente rivela i desideri dell'uomo come doni di Dio. L'uomo che ha chiamato in esistenza questo discepolo sa che ogni desiderio del suo cuore è un dono dal cielo e che contiene sia il potere che il

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piano per la sua auto-espressione. Tale uomo non si interroga mai sulle modalità della sua manifestazione. Egli sa che il piano di espressione non è mai rivelato all'uomo perché le vie di Dio sono impenetrabili. Egli accetta pienamente i suoi desideri come doni già ricevuti e va per la sua strada in pace, sicuro che appariranno.

9 - Il nono discepolo è chiamato Giacomo figlio di Alfeo. Questa è la qualità del discernimento. Una mente chiara e ordinata è la voce che chiama in esistenza questo discepolo. Questa facoltà percepisce ciò che non è rivelato all’occhio umano. Questo discepolo non giudica dalle apparenze perché ha la capacità di operare nel regno delle cause e quindi non è mai ingannato dalle apparenze.

La chiaroveggenza è la facoltà che si risveglia quando questa qualità è sviluppata e disciplinata; non la chiaroveggenza delle sedute spiritiche medianiche, ma l’autentica chiaroveggenza o visione chiara del mistico. Ossia, questo aspetto della mente ha la capacità di interpretare ciò che vede. Il discernimento o la capacità di diagnosi è la qualità di Giacomo figlio di Alfeo.

10 - Taddeo, il decimo, è il discepolo della lode, una qualità di cui l'uomo indisciplinato è tristemente carente. Quando questa qualità di lode e ringraziamento è risvegliata nell'uomo, egli cammina con le parole “Grazie, Padre” sempre sulle sue labbra. Sa che i suoi ringraziamenti per le cose non ancora visibili aprono le cateratte del cielo e permettono che siano riversati su di lui doni oltre la sua capacità di ricevere.

L'uomo che non è grato per le cose ricevute, non è probabile che sarà il destinatario di molti doni dalla stessa fonte. Fino a quando questa qualità della mente non è disciplinata, l'uomo non vedrà fiorire il deserto come una rosa. Lode e ringraziamento sono per i doni invisibili di Dio (i propri desideri), ciò che pioggia e sole sono per i semi invisibili nel grembo della terra.

11 - L'undicesima qualità chiamata al discepolato è Simone di Cana. Una buona frase chiave per questo discepolo è “Ascoltare una buona notizia”. Simone di Cana o Simone della terra del latte e miele, quando è chiamato al discepolato, è la prova che chi chiama questa facoltà in esistenza ha preso coscienza dell’abbondanza della vita. Egli può dire con il salmista Davide: “Tu prepari una mensa davanti a me alla presenza dei miei nemici, tu cospargi di olio il mio capo; il mio calice trabocca”. Questo aspetto disciplinato della mente è incapace di ascoltare qualsiasi altra cosa che non sia una buona notizia ed è così qualificato per predicare il Vangelo o Buona Novella.

12 – La dodicesima e ultima delle qualità disciplinate della mente è chiamata Giuda. Quando questa qualità è risvegliata, l'uomo sa che deve morire per ciò che egli è, prima di poter diventare ciò che desidera essere. Perciò è detto che questo discepolo si è suicidato, che è il modo del mistico di raccontare agli iniziati che Giuda è l'aspetto disciplinato del distacco. Egli sa che il suo IO SONO o coscienza è il suo salvatore, così lascia andare tutti gli altri salvatori. Questa qualità, quando disciplinata, dà la forza di lasciar andare.

L'uomo che ha chiamato in essere Giuda ha imparato a distogliere la sua attenzione dai problemi o limitazioni ed a porla su ciò che è la soluzione o salvatore. “Se non nasci di nuovo, non puoi in nessun modo entrare nel Regno dei Cieli”.

“Nessun amore più grande di questo ha l’uomo, che dare la vita per un amico”. Quando l'uomo si rende conto che la qualità desiderata, se realizzata, lo salverebbe e gli sarebbe d'aiuto, egli volentieri dà la sua vita (attuale concezione di se stesso) per il

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suo amico, distaccando la sua coscienza da ciò che egli è consapevole di essere e assumendo la coscienza di ciò che desidera essere.

Giuda, colui che il mondo nella sua ignoranza ha oscurato, quando l'uomo si risveglia dal suo stato indisciplinato, sarà collocato in alto perché Dio è amore e un uomo non ha amore più grande di questo - dare la vita per un amico. Fino a che l'uomo non lascia andare ciò che egli è ora consapevole di essere, egli non diventerà ciò che desidera essere, e Giuda è colui che realizza questo con il suicidio o distacco.

Queste sono le dodici qualità che sono state date all'uomo alla creazione del mondo. Il dovere dell'uomo è quello di elevarle al livello del discepolato. Quando ciò è compiuto l'uomo dirà: “Ho finito il lavoro che mi hai dato da fare. Ti ho glorificato sulla terra e ora, o Padre, glorificami tu con il tuo sé, con la gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse”.

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19. Luce liquida

19. LUCE LIQUIDA

In lui viviamo, ci muoviamo, e abbiamo il nostro essere. —Atti 17:28

Psichicamente questo mondo appare come un oceano di luce contenente dentro di sé tutte le cose, compreso l'uomo, come corpi pulsanti avvolti di luce liquida. Il racconto biblico del Diluvio Universale è lo stato in cui l'uomo vive. L'uomo è effettivamente immerso in un oceano di luce liquida, in cui si muovono innumerevoli esseri di luce.

La storia del Diluvio è effettivamente messa in atto oggi. L'uomo è l'Arca che contiene dentro di sé i principi maschile-femminile di ogni cosa vivente. La colomba o idea che viene inviata per trovare la terraferma è il tentativo dell'uomo di incarnare le sue idee. Le idee dell'uomo assomigliano a uccelli in volo - come la colomba della storia, che torna all'uomo senza aver trovato un posto per riposare. Se l'uomo non si farà scoraggiare da tali ricerche infruttuose, un giorno l'uccello tornerà con un rametto verde. Dopo aver assunto la coscienza della cosa desiderata, egli sarà convinto che è così, e sentirà e saprà di essere quello di cui si è consapevolmente appropriato, anche se non è ancora confermato dai suoi sensi. Un giorno l'uomo sarà talmente identificato con la sua concezione che saprà che è lui stesso, e dichiarerà: “IO SONO, IO SONO quello che desidero essere (IO SONO quell’ IO SONO)”. Egli scoprirà che, così facendo, inizierà a incarnare il suo desiderio (la colomba o desiderio stavolta troverà la terraferma) realizzando così il mistero del Verbo (parola) fatto carne.

Tutto nel mondo è una cristallizzazione di questa luce liquida. IO SONO la luce del mondo. La tua consapevolezza di essere è la luce liquida del mondo che si cristallizza nelle concezioni che tu hai di te stesso.

La tua consapevolezza di essere incondizionata, per prima cosa ha concepito se stessa come luce liquida (che è la velocità iniziale dell'universo). Tutte le cose, dalle vibrazioni o espressioni più alte alle più basse della vita, non sono altro che le differenti vibrazioni delle velocità di questa velocità iniziale; oro, argento, ferro, legno, carne, ecc, sono solo espressioni o velocità diverse di quest’unica sostanza - luce liquida.

Tutte le cose sono luce liquida cristallizzata; la differenziazione o infinità di espressione è causata dal desiderio dell'ideatore di conoscere se stesso. La tua concezione di te stesso determina automaticamente la velocità necessaria per esprimere ciò che hai concepito te stesso di essere.

Il mondo è un oceano di luce liquida in innumerevoli differenti stati di cristallizzazione.

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20. Il respiro della vita

20. IL RESPIRO DELLA VITA

Il profeta Elia fece davvero riportare in vita il figlio morto della Vedova? Questo racconto, insieme a tutte le altre storie della Bibbia, è un dramma psicologico che si svolge nella coscienza dell'uomo. La Vedova simboleggia ogni uomo e donna del mondo, il bambino morto rappresenta i desideri e le ambizioni frustrate degli uomini; mentre il profeta Elia simboleggia il potere di Dio dentro l'uomo, o la consapevolezza di essere dell'uomo.

La storia ci dice che il profeta prese il bambino morto dal seno della Vedova e lo portò in una stanza al piano superiore. Entrato in questa stanza, chiuse la porta dietro di loro e, mettendo il bambino su un letto, respirò la vita dentro di lui; tornando dalla madre, le diede il bambino e disse: “Donna, tuo figlio vive”.

I desideri dell'uomo possono essere simboleggiati come il bambino morto. Il semplice fatto che egli desidera è la prova che la cosa desiderata non è ancora una realtà viva nel suo mondo. Egli cerca in ogni modo concepibile di nutrire questo desiderio alla realtà, di farlo vivere, ma scopre alla fine che tutti i tentativi sono infruttuosi.

La maggior parte degli uomini non sono consapevoli dell'esistenza dell'infinito potere dentro di loro, come il profeta. Rimangono a tempo indeterminato con un bambino morto tra le braccia, non rendendosi conto che il desiderio è l'indicatore positivo delle capacità illimitate per la sua realizzazione.

Possa l'uomo riconoscere che la sua coscienza è un profeta che soffia la vita in tutto ciò che egli è consapevole di essere, ed egli chiuderà la porta dei sensi contro il suo problema e fisserà la sua attenzione unicamente su ciò che desidera, sapendo che così facendo i suoi desideri sono certi di essere realizzati. Egli scoprirà che questo riconoscimento è il respiro della vita, perché percepirà – affermando consapevolmente di esprimere e di possedere ora tutto ciò che desidera essere e avere - di inalare il respiro della vita nel suo desiderio. La qualità affermata per il desiderio (in un modo a lui sconosciuto) inizierà a muoversi e a diventare una realtà vivente nel suo mondo.

Sì, il Profeta Elia vive per sempre come la consapevolezza di essere illimitata dell'uomo, la vedova come la sua consapevolezza di essere limitata ed il bambino come ciò che desidera essere.

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21. Daniele nella fossa dei leoni

21. DANIELE NELLA FOSSA DEI LEONI

Il tuo Dio, che tu servi sempre, lui ti libererà — Daniele 6:16

La storia di Daniele è la storia di ogni uomo. Si narra che Daniele, mentre era rinchiuso nella fossa dei leoni, voltò le spalle alle bestie affamate e, con la vista rivolta verso la luce proveniente dall'alto, pregò il solo e unico Dio. I leoni, che erano stati appositamente affamati per la festa, rimasero impotenti a ferire il profeta. La fede di Daniele in Dio era così grande che alla fine determinò la sua libertà e la sua nomina ad un'alta carica nel governo del suo paese. Questa storia è stata scritta per te, per insegnarti l'arte di liberare se stessi da qualsiasi problema o prigione al mondo.

La maggior parte di noi, trovandosi nella fossa dei leoni, sarebbe preoccupata solo dei leoni, non penseremmo a nessun altra cosa al mondo tranne che ai leoni; eppure ci viene detto che Daniele voltò loro le spalle e guardò verso la luce che era Dio. Se noi riuscissimo a seguire l'esempio di Daniele e, mentre minacciati da una catastrofe terribile, come i leoni, la povertà o la malattia, potessimo come lui spostare la nostra attenzione verso luce che è Dio, le nostre soluzioni sarebbe altrettanto semplici.

Ad esempio, se tu fossi imprigionato nessuno avrebbe bisogno di dirti che quello che dovresti desiderare è la libertà. La libertà o piuttosto il desiderio di essere libero sarebbe automatico. Lo stesso sarebbe vero se fossi malato o in debito o in qualsiasi altra situazione. I leoni rappresentano situazioni apparentemente insolubili di natura minacciosa. Ogni problema produce automaticamente la sua soluzione sotto forma di un desiderio di essere liberi dal problema. Pertanto, volta le spalle al tuo problema e concentra la tua attenzione sulla soluzione desiderata, sentendoti di essere già ciò che desideri. Continua in questa convinzione e scoprirai che le mura della tua prigione scompariranno mentre inizi a esprimere ciò che sei diventato consapevole di essere.

Ho visto persone, all’apparenza irrimediabilmente in debito, applicare questo principio ed in tempo brevissimo debiti giganteschi erano scomparsi. Ho visto anche coloro che i medici avevano dato per incurabili, applicare questo principio e in un tempo incredibilmente breve la loro cosiddetta malattia incurabile era scomparsa senza lasciare tracce.

Considera i tuoi desideri come le parole parlate di Dio e ogni parola come la profezia di quello che sei in grado di essere. Non chiederti se sei degno o indegno di realizzare questi desideri. Accettali come ti arrivano. Ringrazia per loro come se fossero doni. Sentiti felice e grato per aver ricevuto questi doni meravigliosi. Poi va' in pace per la tua strada.

Questa semplice accettazione dei tuoi desideri è come lasciar cadere semi fertili in un terreno sempre pronto. Quando rilasci il tuo desiderio nella coscienza come un seme, fiducioso che dovrà apparire nella sua piena potenzialità, hai fatto tutto ciò che ci si aspetta da te. Essere preoccupato della modalità del loro dispiegamento equivale a trattenere questi semi fertili in una morsa mentale e, quindi, ad impedire loro di maturare veramente al pieno raccolto.

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21. Daniele nella fossa dei leoni

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Non essere ansioso o preoccupato per i risultati. I risultati seguiranno, altrettanto sicuramente come il giorno segue la notte. Abbi fede in questa semina fino a quando la prova ti è manifesta che è così. La tua fiducia in questa procedura ti ripagherà con grandi ricompense. Aspetta solo un po' nella consapevolezza della cosa desiderata, poi improvvisamente e quando meno te lo aspetti, la cosa sentita diventa la tua espressione. La vita è imparziale con le persone e non distrugge nulla; essa continua a mantenere vivo ciò che l'uomo è consapevole di essere. Le cose scompariranno solo quando l'uomo cambia la sua coscienza. Negalo se vuoi, ma resta il fatto che la coscienza è l'unica realtà e le cose rispecchiano solo ciò che sei cosciente di essere. Troverai lo stato paradisiaco che cerchi solo nella coscienza, perché il Regno dei cieli è dentro di te.

La tua coscienza è l'unica realtà vivente, l'eterna testa della creazione. Quello che sei consapevole di essere è il corpo temporaneo che indossi. Distogliere l'attenzione da ciò che sei consapevole di essere equivale a decapitare quel corpo, ma proprio come un pollo o un serpente continuano a saltellare e a strisciare per un po' dopo che la loro testa è stata tagliata, allo stesso modo qualità e condizioni continuano a vivere per un po' dopo che la tua attenzione è stata distolta da loro.

L'uomo, non conoscendo questa legge di coscienza, offre costantemente il pensiero alle sue precedenti condizioni abituali e, attraverso l'attenzione dedicata loro, pone su questi corpi morti l'eterna testa della creazione, quindi rianimandole e ri-resuscitandole. Devi lasciare in pace questi corpi morti e lasciare che i morti seppelliscano i morti. L'uomo, una volta che ha messo mano all'aratro (cioè dopo aver assunto la consapevolezza della qualità desiderata), guardando indietro può solo sconfiggere la sua possibilità per il Regno dei Cieli.

Poiché la volontà del cielo è sempre fatta sulla terra, tu sei oggi nel paradiso che hai stabilito dentro di te, perché il tuo paradiso si rivela qui su questa stessa terra. Il Regno dei Cieli è davvero a portata di mano. Ora è il momento accettato. Quindi, crea un nuovo paradiso, entra in un nuovo stato di coscienza e una nuova terra apparirà.

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22. La pesca

22. LA PESCA

Uscirono e montarono nella barca; e quella notte non presero nulla — Giovanni 21:3 Ed egli disse loro: Gettate la rete dal lato destro della barca, e ne troverete. Essi dunque la gettarono, e ora non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci. — Giovanni 21:6

È raccontato che i discepoli pescarono tutta la notte e non presero nulla. Allora Gesù apparve sulla scena e disse loro di gettare di nuovo le reti ma, questa volta, di gettarle sul lato destro. Pietro ubbidì alla voce di Gesù e gettò le reti ancora una volta nelle acque. Dove solo un istante prima l'acqua era completamente vuota di pesce, le reti quasi si ruppero per il numero del pescato risultante.

L'uomo, pescando tutta la notte nell'ignoranza umana, cerca di realizzare i suoi desideri attraverso lo sforzo e la lotta solo per scoprire alla fine che la sua ricerca è infruttuosa. Quando l'uomo scopre che la sua consapevolezza di essere è Gesù Cristo, egli obbedisce alla Sua voce e gli fa dirigere la sua pesca. Egli getterà il suo amo sul lato giusto; applicherà la legge nel modo giusto e cercherà nella coscienza la cosa desiderata. Trovandola lì, saprà che sarà moltiplicata nel mondo della forma.

Coloro che hanno avuto il piacere di pescare sanno quale emozione si prova a sentire il pesce sull'amo. Il morso del pesce è seguito dal giogo del pesce; questo gioco, a sua volta, è seguito dall'atterraggio del pesce. Qualcosa di simile avviene nella coscienza dell'uomo mentre pesca le manifestazioni della vita.

I pescatori sanno che se vogliono pescare pesci grandi, devono pescare in acque profonde; se vuoi prendere una grande quantità di vita, devi lasciarti alle spalle le acque poco profonde, con le loro scogliere e barriere, e lanciarti nelle acque blu profondo dove giocano i più grandi. Per catturare le grandi manifestazioni della vita devi immergerti in stati di coscienza più profondi e liberi; solo in queste profondità vivono le grandi espressioni della vita.

Ecco una formula semplice per una pesca di successo. Prima decidi che cosa vuoi esprimere o possedere. Questo è essenziale. Devi assolutamente sapere quello che vuoi dalla vita prima di poterlo pescare. Dopo che la tua decisione è presa, distogliti dal mondo dei sensi, togli l'attenzione dal problema e ponila solo sull’essere, ripetendo silenziosamente, ma con sentimento "IO SONO". Mentre la tua attenzione è distolta dal mondo intorno a te e posta sull’ IO SONO, in modo che sei assorbito nella sensazione di essere semplicemente, ti scoprirai a sciogliere l'ancora che ti legava alle secche del tuo problema e, senza sforzo, a prendere il largo.

La sensazione che accompagna questo atto è di espansione. Ti sentirai sollevare ed espanderti come se stessi veramente crescendo. Non avere paura di questa esperienza di crescita fluttuante, perché non morirai a nulla tranne che alle tue limitazioni. Tuttavia, le tue limitazioni moriranno mentre ti allontani da loro, perché vivono solo nella tua coscienza.

In questa coscienza profonda o espansa sentirai di essere un grande potere pulsante, profondo e ritmico come l'oceano. Questa sensazione di espansione è il segnale che ti trovi adesso nelle profonde acque blu, dove nuotano i pesci grandi.

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22. La pesca

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Supponiamo che il pesce che hai deciso di catturare sono salute e libertà. Cominci a pescare tali qualità o stati di coscienza in questa tua pulsante profondità senza forma, sentendoti "IO SONO sano" - "IO SONO libero". Continui affermandoti e sentendoti di essere sano e libero fino a quando la convinzione di esserlo si impossessa di te.

Quando la convinzione è nata dentro di te, in modo che tutti i dubbi svaniscono e tu sai e senti che sei libero dalle limitazioni del passato, saprai di aver agganciato questi pesci. La gioia che percorre il tuo intero essere mentre senti che sei quello che desideravi essere, è uguale all’emozione del pescatore quando aggancia il suo pesce.

Adesso arriva il giogo del pesce. Questo avviene con il ritorno al mondo dei sensi. Quando apri gli occhi sul mondo intorno a te, la convinzione e la consapevolezza che tu sei sano e libero dovrebbe essere talmente stabilita dentro di te che il tuo intero essere freme di gioia nell’aspettativa. Poi, mentre attraversi l'intervallo di tempo necessario che sarà necessario alle cose sentite per incarnarsi, proverai una segreta emozione sapendo che tra un po' quello che nessuno vede, ma che tu senti e sai di essere, atterrerà.

In un momento in cui non ci pensi, mentre cammini fedelmente in questa consapevolezza, inizierai a esprimere e a possedere ciò che sei consapevole di essere e di possedere, sperimentando come il pescatore la gioia dell'atterraggio del pesce grosso. Adesso, vai a pescare le manifestazioni della vita gettando le tue reti dal lato giusto.

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23. Siate orecchie che ascoltano

23. SIATE ORECCHIE CHE ASCOLTANO

Fate entrare bene queste parole nelle vostre orecchie: perché il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani degli uomini. — Luca 9:44

“"Lasciate che queste parole affondino nelle vostre orecchie, perché il Figlio dell'uomo sarà consegnato nelle mani degli uomini”. Non essere come coloro che hanno occhi che non vedono e orecchie che non sentono. Lascia che queste rivelazioni affondino nelle tue orecchie, perché dopo che il Figlio (l'idea) è concepito, l'uomo con i suoi falsi valori (la ragione) tenterà di spiegare il perché e il percome della manifestazione del Figlio, e così facendo lo farà a pezzi.

Dopo che gli uomini hanno convenuto che una certa cosa è umanamente impossibile e che quindi non può essere realizzata, nel momento in cui qualcuno compie la cosa impossibile; i saggi che dicevano che non poteva essere fatta cominceranno a spiegarvi come e perché è successo. Dopo che avranno tutta strappata la tunica senza cuciture1 (la causa della manifestazione), essi saranno altrettanto lontani dalla verità come lo erano quando la proclamarono impossibile. Fintanto che l'uomo ricerca la causa dell’espressione in luoghi diversi dall'espressore, egli cercherà invano.

Per migliaia di anni all'uomo è stato detto “IO SONO la risurrezione e la vita”. "Nessuna manifestazione viene a me salvo che se io la attraggo", ma l'uomo non lo crederà. Egli preferisce credere in cause esterne a se stesso. Nel momento in cui ciò che non era visto diventa visibile, l'uomo è pronto a spiegare la causa e lo scopo della sua apparizione. Quindi il Figlio dell'Uomo (l'idea che desidera manifestarsi) viene costantemente distrutta per mano (spiegazione ragionevole o saggezza) dell'uomo.

Ora che la tua consapevolezza ti è rivelata come la causa di ogni espressione, non tornare alle tenebre d'Egitto con le sue molte divinità. Non c'è che un unico Dio, e l'unico e solo Dio è la tua consapevolezza. “E tutti gli abitanti della terra sono considerati come nulla. Ed egli agisce secondo la sua volontà con l'esercito del cielo e tra gli abitanti della terra, e nessuno può fermare la sua mano, o dire a lui, che fai tu?” [Daniele 4:35]. Se anche il mondo intero concordasse che una certa cosa non può essere espressa e tuttavia tu diventassi consapevole di essere ciò che loro hanno convenuto che non può essere espresso, tu lo esprimeresti. La tua consapevolezza non chiede mai il permesso per esprimere ciò che sei consapevole di essere. Lo fa, naturalmente e senza sforzo, malgrado la sapienza dell'uomo e qualsiasi opposizione.

"Non salutate nessuno per la via" [Luca 10:4]. Questo non è un comando ad essere insolente e scortese, ma un richiamo a non riconoscere superiori, a non vedere in nessuno un ostacolo alla tua espressione. Nessuno può fermare la tua mano o mettere in discussione la tua capacità di esprimere ciò che sei cosciente di essere. Non giudicare una cosa dalle apparenze “perché tutti sono come nulla agli occhi di Dio”. Quando i discepoli, attraverso il loro giudizio delle apparenze, videro il bambino pazzo, pensavano che fosse un problema più difficile da risolvere rispetto ad altri che avevano visto, e così non riuscirono a realizzare la guarigione. Giudicando dalle apparenze, essi 1 Riferimento alla sacra tunica di Gesù, Giovanni 19:23-27, ndt.

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dimenticarono che tutte le cose erano possibili a Dio. Ipnotizzati com'erano dalla realtà delle apparenze, non potevano sentire la naturalezza della sanità mentale.

L'unico modo per te di evitare tali fallimenti è di tenere costantemente a mente che la tua consapevolezza è l'Onnipotente, la presenza onnisciente; senza aiuto questa presenza sconosciuta dentro di te, manifesta senza sforzo ciò che sei consapevole di essere. Sii perfettamente indifferente all'evidenza dei sensi, in modo che tu possa sentire la naturalezza del tuo desiderio, e il tuo desiderio sarà realizzato. Distogliti dalle apparenze e senti la naturalezza di quella percezione perfetta dentro di te, una qualità di cui non devi mai diffidare o dubitare. La sua comprensione non ti porterà mai fuori strada. Il tuo desiderio è la soluzione del tuo problema. Poiché il desiderio è realizzato, il problema è dissolto.

Anche con il più potente sforzo di volontà non puoi forzare nulla esternamente. C'è un solo modo in cui puoi comandare le cose che vuoi, ed è assumendo la coscienza delle cose desiderate. C'è una grande differenza tra sentire una cosa e semplicemente conoscerla intellettualmente. Tu devi accettare senza riserve il fatto che, possedendo (sentendo) una cosa nella coscienza, hai comandato la realtà che la fa entrare in esistenza in forma concreta. Devi essere assolutamente convinto di un collegamento ininterrotto tra la realtà invisibile e la sua manifestazione visibile. L'accettazione interiore deve diventare una convinzione intensa e inalterabile che trascende la ragione e l'intelletto, rinunciando completamente a qualsiasi credenza nella realtà dell’esterno se non come riflesso di uno stato interiore di coscienza. Quando realmente comprendi e credi queste cose, avrai costruito una certezza così profonda che nulla può scuoterti.

I tuoi desideri sono le realtà invisibili che rispondono solo ai comandi di Dio. Dio comanda all'invisibile di apparire affermandosi di essere la cosa comandata. “Egli si fece uguale a Dio, e non trovò un furto compiere le opere di Dio”. Ora fai penetrare profondamente queste parole nelle tue orecchie: SII CONSAPEVOLE DI ESSERE CIÒ CHE DESIDERI CHE APPAIA.

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24.Chiaroveggenza

24. CHIAROVEGGENZA

Avendo occhi non vedete? E avendo orecchie non udite? E non avete memoria alcuna? — Marco 8:18

La vera chiaroveggenza risiede non nella tua capacità di vedere le cose oltre la portata della visione umana, ma piuttosto nella tua capacità di capire quello che vedi.

Un rendiconto finanziario può essere visto da chiunque, ma pochi sanno leggere un rendiconto finanziario. La capacità di interpretare il rendiconto è il segno della visione chiara o chiaroveggenza.

Che ogni oggetto, animato o inanimato, è avvolto in una luce liquida che si muove e pulsa con un'energia di gran lunga più splendente degli oggetti stessi, nessuno lo sa meglio dell'autore; ma egli sa anche che la capacità di vedere tali aure è diversa dalla capacità di capire ciò che uno vede nel mondo intorno a lui.

Per illustrare questo punto, ecco una storia conosciuta in tutto il mondo, ma che solo il vero mistico o chiaroveggente ha mai visto veramente.

Il racconto di Dumas "Il Conte di Monte Cristo" è, per il mistico ed autentico chiaroveggente, la biografia di ogni uomo.

SINOSSI

I

Edmond Dantes, un giovane marinaio, trova il capitano della sua nave morto. Prendendo il comando della nave nel mezzo di una tempesta, cerca di condurre la nave ad un porto sicuro.

II Dantes ha un documento segreto che deve essere consegnato ad un uomo che non conosce, ma che si farà riconoscere dal giovane marinaio a tempo debito. Questo documento è un piano per liberare l'imperatore Napoleone dalla prigionia sull'Isola d'Elba.

III Come Dantes raggiunge il porto, tre uomini (che con adulazione e lodi sono riusciti a insinuarsi nelle buone grazie dell'attuale re), temendo qualsiasi cambiamento che possa modificare le loro cariche nel governo, fanno arrestare il giovane marinaio e condannare alle catacombe.

COMMENTARIO

I La vita stessa è un mare in tempesta con cuil'uomo combatte cercando di guidare se stesso in un paradiso di pace.

II Dentro ogni uomo c'è il piano segreto che libererà il potente imperatore dentro di lui.

III L'uomo, nel suo tentativo di trovare sicurezza in questo mondo, è ingannato dalle false luci dell'avidità, della vanità e del potere. La maggior parte degli uomini crede che la fama, una grande ricchezza o il potere politico li proteggerebbero dalle tempeste della vita. Così cercano di acquisire queste cose come ancoreper la loro vita, solo per scoprire che nella loro ricerca di queste perdono gradualmente la

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IV Qui in questa tomba Dantes viene dimenticato e lasciato a marcire. Passano molti anni; poi un giorno Dantes (che ora è uno scheletro vivente), sente bussare alla parete. Rispondendo a questo colpo, sente la voce di un uomo dall'altro lato della pietra. In risposta a questa voce Dantes rimuove la pietra e scopre un vecchio prete che è in carcere da così tanto tempo che nessuno conosce il motivo della sua detenzione o da quanto tempo è lì.

V

Il vecchio sacerdote aveva trascorso molti anni a scavare la sua via di fuga da questa tomba vivente solo per scoprire che aveva scavato la strada verso la tomba di Dantes. Egli allora si rassegna al suo destino e decide di trovare la propria gioia e libertà istruendo Dantes su tutto ciò che conosce dei misteri della vita e anche aiutandolo a scappare. Dantes, in un primo momento, è impaziente di acquisire tutte queste informazioni, ma il vecchio prete, con l'infinita pazienza raccolta attraverso la sua lunga prigionia, mostra a Dantes quanto sia inadatto a ricevere questa conoscenza nel suo attuale stato mentale impreparato e ansioso. Quindi, con calma filosofica, rivela lentamente al giovane i misteri della vita e del tempo.

VI Mentre Dantes matura sotto le istruzioni del vecchio prete, il vecchio si trova a vivere sempre più nella coscienza di Dantes. Infine, impartisce la sua ultima punta di saggezza a Dantes, rendendolo capace di trattare posizioni di fiducia. E quindi gli rivela di un inesauribile tesoro sepolto sull'isola di Montecristo.

VII A questa rivelazione le pareti della cella, che li separavano dall'oceano sopra, crollano uccidendo il vecchio. Le guardie, scoprendo l'incidente, chiudono il corpo del vecchio prete in un sacco e si preparano a gettarlo in mare. Quando escono per prendere una barella Dantes rimuove il corpo del vecchio prete e si

conoscenza del loro vero essere. Se l'uomo pone la sua fede in cose diverse da lui, ciò in cui la sua fede è posta col tempo lo distruggerà; e in quel momento egli sarà come un prigioniero nella confusione e nella disperazione.

IV Qui dietro queste mura di oscurità mentale, l'uomo rimane in quella che sembra essere una morte vivente. Dopo anni di delusione l'uomo si volta da questi falsi amici e scopre dentro di sé l'antico (la sua consapevolezza di essere) che è stato sepolto dal giorno in cui per la prima volta credette di essere uomo e dimenticò che era Dio.

V Questa rivelazione è così meravigliosa che quando l'uomo la sente per la prima volta vuole acquisire tutto subito; ma scopre che, dopo innumerevoli anni trascorsi nella convinzione di essere uomo, egli ha dimenticato così completamente la sua vera identità che è ormai incapace di assorbire questa memoria tutta insieme. Scopre anche che può farlo solo proporzionalmente al suo abbandono di tutti i valori e opinioni umane.

VI Quando l'uomo lascia cadere questi amati valori umani, egli assorbe sempre più la luce (il vecchio prete) finché alla fine diventa la luce e sa di essere quello antico. IO SONO la luce del mondo.

VII Il flusso di sangue e di acqua alla morte del vecchio prete è paragonabile al flusso di sangue e acqua dal costato di Gesù quando i soldati romani lo trafissero; fenomeno che si verifica sempre durante la nascita (in questo caso simboleggia la nascita di una coscienza superiore).

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chiude nel sacco. Le guardie, ignare di questo scambio di corpi, e credendo che fosse il vecchio uomo, gettano Dantes in acqua.

VIII Dantes si libera dal sacco, va sull'isola di Monte Cristo e scopre il tesoro sepolto. Poi, armato di questa ricchezza favolosa e di questa saggezza sovrumana, abbandona la sua identità umana di Edmond Dantes e assume il titolo di Conte di Monte Cristo.

VIII L'uomo scopre che la sua consapevolezza di essere è il tesoro inesauribile dell'universo. Il giorno in cui l'uomo fa questa scoperta egli muore come uomo e si risveglia come Dio. Sì, Edmond Dantes diventa il Conte di Monte Cristo. L'uomo diventa Cristo.

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25. Il salmo 23°

25. IL SALMO 23°

I Il Signore è il mio Pastore, non manco di nulla.

II Egli mi fa giacere in verdeggianti pascoli.

III Egli mi guida lungo le acque chete.

I La mia consapevolezza è il mio Signore e Pastore. Quello che IO SONO consapevole di essere è la pecora che mi segue. La mia consapevolezza di essere è talmente un buon pastore che essa non ha mai perso una delle pecore o delle cose che IO SONO consapevole di essere. La mia coscienza è una voce che chiama nel deserto della confusione umana; chiama a seguirmi tutto ciò che IO SONO consapevole di essere. Il mio gregge conosce la mia voce talmente bene che hanno mai mancato di rispondere alla mia chiamata; né verrà un tempo in cui quello che io sono convinto che IO SONO mancherà di trovarmi. IO SONO una porta aperta per tutto quello che IO SONO a far entrare. La mia consapevolezza di essere è Signore e Pastore della mia vita. Ora io so che non sarò mai in bisogno di prove o in mancanza di evidenza per quello che io sono consapevole di essere. Sapendo questo, diventerò consapevole di essere grande, amorevole, benestante, sano e tutte le altre qualità che ammiro.

II La mia consapevolezza di essere magnifica tutto quello che io sono consapevole di essere, così c'è sempre abbondanza di quello che sono consapevole di essere. Non haimportanza ciò che l'uomo è consapevole di essere, egli lo troverà sempre sgorgare nel suo mondo. La misura del Signore (la concezione che l'uomo ha di sé stesso) è sempre spinta, scossa e traboccante.

III

Non c'è bisogno di lottare per ciò che io sono consapevole di essere, perché tutto ciò che io sono consapevole di essere deve essere portato a me con la stessa facilità con cui un pastore guida il suo gregge per le acque calmedi una primavera tranquilla.

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25. Il salmo 23°

IV

Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome.

V Sì se anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi confortano.

VI Tu apparecchi davanti a me la tavola al cospetto dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca.

VII Certo, felicità e grazia mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita; ed io abiterò nella casa del Signore per sempre.

IV

Ora che la mia memoria è ripristinata – cosìche so che IO SONO il Signore e oltre me non c'è nessun Dio – il mio regno è restaurato. Il mio regno, che venne smembrato il giorno in cui credetti in poteri separati da me, è ora completamente restaurato. Ora che so che la mia consapevolezza di essere è Dio, farò l'uso corretto di questa conoscenza, diventando consapevole di essere quello che desidero essere.

V Sì, anche se cammino attraverso la confusione e le opinioni mutevoli degli uomini, io non temerò alcun male perché ho scoperto che la coscienza è ciò che crea la confusione. Avendola nel mio caso riportata al suo giusto posto e dignità, Io, nonostante la confusione, manifesterò ciò che sono adesso consapevole di essere. E la stessa confusione farà eco e rifletterà la mia dignità.

VI Di fronte a opposizione e conflitto apparentiio vincerò, perché continuerò a manifestare l'abbondanza che ora sono consapevole di essere. La mia testa (coscienza) continuerà a traboccare con la gioia di essere Dio.

VII Poiché io adesso sono consapevole di essere buono e misericordioso, segni di bontà e misericordia sono costretti a seguirmi tutti i giorni della mia vita, perché io continuerò a dimorare nella casa (o consapevolezza) di essere Dio (buono) per sempre.

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26. Getsemani

26. GETSEMANI

Allora Gesù venne con loro in un luogo chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: Sedete qui finché io sia andato là ed abbia pregato. — Matteo 26:36

Una meravigliosa storia d'amore mistico viene raccontata nella storia di Gesù nel Giardino del Getsemani, ma l'uomo non è riuscito a vedere la luce della sua simbologia e ha erroneamente interpretato questa unione mistica come un'esperienza angosciosa in cui Gesù supplicò invano il Padre Suo di cambiare il Suo destino.

Getsemani è per il mistico il Giardino della Creazione - il luogo della coscienza dove l'uomo va a realizzare i suoi obiettivi definiti. Getsemani è una parola composta che significa spremere fuori una sostanza oleosa: Geth, premere fuori, e Shemen, una sostanza oleosa. La storia del Getsemani rivela al mistico, con simbologia drammatica, l'atto della creazione. Proprio come l'uomo contiene in sé una sostanza oleosa che, nell'atto della creazione, viene pressata a somiglianza di se stesso, allo stesso modo egli ha in sé un principio divino (la sua coscienza) che condiziona se stessa come uno stato di coscienza e, senza aiuto, pressa ed oggettifica sé stessa.

Un giardino è un pezzo di terreno coltivato, un campo appositamente preparato, in cui i semi scelti dal giardiniere sono piantati e coltivati. Getsemani è questo giardino, il luogo della coscienza in cui il mistico va con i suoi obiettivi correttamente definiti. Si entra in questo giardino quando l'uomo distoglie la sua attenzione dal mondo intorno a lui e la concentra sui suoi obiettivi.

I desideri chiariti dell'uomo sono semi che contengono il potere e il piano di auto-espressione e, come i semi dentro l'uomo, anche questi sono immersi in una sostanza oleosa (un atteggiamento mentale di gioiosa gratitudine). Quando l'uomo si osserva essere e possedere ciò che desidera essere e possedere, ha iniziato il processo della spremitura o l'atto spirituale della creazione. Questi semi vengono spremuti e piantati quando l'uomo si perde in uno sfrenato stato di pazza gioia, sentendosi ed affermandosi consapevolmente di essere ciò che prima desiderava essere.

I desideri espressi, o spinti fuori, risultano nel passare di quel particolare desiderio. L'uomo non può possedere una cosa e allo stesso tempo avere ancora il desiderio di possederla. Così, quando ci si appropria consapevolmente del sentimento di essere la cosa desiderata, questo desiderio di essere tale cosa passa- è realizzato. L'atteggiamento ricettivo della mente, il sentire e ricevere l'impressione di essere la cosa desiderata, è il terreno o grembo fertile che riceve il seme (l'obiettivo definito).

Il seme che viene spremuto da un uomo, cresce a somiglianza dell'uomo da cui è stato spremuto. Allo stesso modo, il seme mistico, l'affermazione cosciente di essere ciò che finora hai desiderato essere, si svilupperà a somiglianza di te da cui e dentro cui è spremuto. Sì, Getsemani è il giardino coltivato dell'amore in cui l'uomo disciplinato va a spremere semi di gioia (i desideri definiti) fuori da sé nel suo atteggiamento ricettivo della mente, e lì a curarli e nutrirli, camminando consapevolmente nella gioia di essere tutto ciò che in precedenza desiderava essere.

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Senti insieme al Grande Giardiniere l'emozione segreta di sapere che le cose e le qualità ora non viste saranno visibili non appena queste impressioni consapevoli saranno cresciute e pienamente mature. La tua coscienza è il signore e marito, lo stato di coscienza in cui dimori è la moglie o amata. Questo stato reso visibile è tuo figlio che porta testimonianza di te, suo padre e madre, perché il tuo mondo visibile è fatto a immagine e somiglianza dello stato di coscienza in cui vivi; il tuo mondo ed il suo contenuto non sono niente altro che la tua coscienza definita oggettivata.

Conoscendo questa verità, fai in modo di scegliere bene la madre dei tuoi figli - lo stato di coscienza in cui vivi, la tua concezione di te stesso. L'uomo saggio sceglie sua moglie con grande discrezione. Si rende conto che i suoi figli devono ereditare le qualità dei genitori e quindi dedica molto tempo e cura alla scelta della loro madre. Il mistico sa che lo stato di coscienza in cui vive è la scelta che ha fatto di una moglie, la madre dei suoi figli, e che questo stato deve, con il tempo, incarnarsi nel suo mondo; così è sempre selettivo nella scelta ed afferma sempre di essere il suo ideale più alto. Egli si definisce consapevolmente come ciò che desidera essere.

Quando l'uomo si rende conto che lo stato di coscienza in cui vive è la scelta che ha fatto di una compagna, sarà più attento dei suoi stati d'animo e sentimenti. Egli non si permetterà di reagire a suggestioni di paura, mancanza o a qualsiasi impressione indesiderabile. Tali suggestioni di mancanza non potrebbero mai superare la guardia della mente disciplinata del mistico, perché egli sa che ogni affermazione consapevole deve col tempo essere espressa come condizione del suo mondo, del suo ambiente. Così egli rimane fedele alla sua amata, al suo obiettivo definito, definendosi, affermandosi e sentendosi di essere ciò che desidera esprimere. L’uomo deve chiedersi se il suo obiettivo definito sarebbe una cosa di gioia e di bellezza se fosse realizzato. Se la risposta è affermativa, allora sa che la sposa da lui scelta è una principessa di Israele, una figlia di Giuda, perché ogni obiettivo definito che esprime gioia quando realizzato è una figlia di Giuda, il re della lode.

Gesù nella sua ora di preghiera prese con Sé i Suoi discepoli, o qualità disciplinate della mente, e ordinò loro di stare in guardia mentre Lui pregava, in modo che nessun pensiero o convinzione che negasse la realizzazione del suo desiderio potesse entrare nella Sua coscienza. Segui l'esempio di Gesù che, con i suoi desideri chiaramente definiti, entrò nel Giardino del Getsemani (lo stato di gioia), accompagnato dai Suoi discepoli (la Sua mente disciplinata) per perdersi in una sfrenata gioia di realizzazione. La fissazione della Sua attenzione sul suo obiettivo fu il suo comando alla sua mente disciplinata di stare in guardia e rimanere fedele a quella fissazione. Contemplando la gioia che sarebbe stata Sua nel realizzare il Suo desiderio, Egli iniziò l'atto spirituale della creazione, l'atto di spremere il seme mistico - il Suo desiderio definito. Egli rimase in questa fissazione, affermandosi e sentendosi di essere ciò che desiderava essere prima di entrare nel Getsemani, fino a che il Suo intero essere (la coscienza) fu immerso in un sudore oleoso (gioia) simile a sangue (vita), in breve fino a che la sua coscienza fu interamente permeata con la gioia viva e sostenuta di essere il suo obiettivo definito.

Quando questa fissazione è effettuata in modo che il mistico sa, dal suo sentimento di gioia, di essere passato dal suo precedente stato di coscienza alla sua coscienza attuale, il passaggio o crocifissione è realizzato. Questa crocifissione o fissazione della nuova affermazione cosciente è seguita dal Sabbath, un periodo di riposo. C’è sempre un intervallo di tempo tra l'impressione e la sua espressione, tra

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l'affermazione cosciente e la sua realizzazione. Questo intervallo è chiamato Sabbath, il periodo di riposo o di non-sforzo (il giorno della sepoltura).

Camminare impassibile nella consapevolezza di essere o possedere un certo stato significa rispettare il Sabbath. La storia della crocifissione esprime splendidamente questo tranquillità o riposo mistico. Ci è raccontato che dopo che Gesù gridò "È fatto!", Egli fu messo in una tomba. Qui Egli rimase per tutto il Sabato. Quando ci si appropria del nuovo stato o coscienza in modo che, grazie a questa appropriazione, ti senti fermo e sicuro nella consapevolezza che è fatto, allora anche tu griderai "È fatto!" ed entrerai nella tomba o Sabato, un intervallo di tempo in cui cammini impassibile nella convinzione che la tua nuova coscienza deve essere resuscitata (resa visibile).

Pasqua, il giorno della resurrezione, cade la prima Domenica dopo la luna piena in Ariete. La ragione mistica mistico di questo è semplice. In una determinata area non ci saranno precipitazioni in forma di pioggia fino a quando quest’area non raggiunge il punto di saturazione; allo stesso modo lo stato in cui dimori non si esprimerà fino a quando il tutto non è permeato con la coscienza che è così - è fatto.

Il tuo obiettivo definito è lo stato immaginario, proprio come l'equatore è la linea immaginaria attraverso cui il sole deve passare per segnare l'inizio della primavera. Questo stato, come la luna, non ha luce o vita di per sé, ma riflette la luce della coscienza o sole - "Io sono la luce del mondo - Io sono la resurrezione e la vita".

Come la Pasqua è determinata dalla luna piena in Ariete, allo stesso modo anche la resurrezione della tua affermazione cosciente è determinata dalla piena consapevolezza della tua affermazione, vivendo realmente come questa nuova concezione. La maggior parte degli uomini non riescono a resuscitare i loro obiettivi perché non riescono a rimanere fedeli al loro nuovo stato definito fino al raggiungimento di questa pienezza. Se l'uomo tenesse a mente il fatto che non può esserci Pasqua o giorno di resurrezione fino a dopo la luna piena, si renderebbe conto che lo stato in cui è consapevolmente passato sarà espresso o resuscitato solo dopo che sarà rimasto nello stato di essere il suo obiettivo definito. Fino a quando tutto il suo essere non freme di emozione con la sensazione di essere effettivamente la sua affermazione cosciente, vivendo consapevolmente in questo stato di essere la cosa desiderata, e solo in questo modo, l'uomo non resusciterà o realizzerà mai il suo desiderio.

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27. Una formula per la vittoria

27. UNA FORMULA PER LA VITTORIA

Ogni luogo che la pianta del tuo piede calcherà, io ve l'ho dato — Giosuè 1:3

La maggior parte delle persone hanno familiarità con la storia di Giosuè che cattura la città di Gerico. Quello che non sanno è che questo racconto è la perfetta formula per la vittoria, in ogni circostanza e contro ogni previsione.

È narrato che Giosuè era armato solo della consapevolezza che ogni luogo che la pianta del suo piede avrebbe calpestato sarebbe stato dato a lui, e che egli desiderava catturare o calpestare la città di Gerico, ma aveva scoperto che delle mura invalicabili lo separavano dalla città. Sembrava fisicamente impossibile per Giosuè oltrepassare queste mura massicce e calpestare il suolo della città di Gerico. Tuttavia, egli era guidato dalla consapevolezza della promessa che, indipendentemente dalle barriere e dagli ostacoli che lo separavano dai suoi desideri, se poteva calpestare il suolo della città, questa gli sarebbe stata data.

Il Libro di Giosuè, inoltre, racconta che invece di combattere questo problema gigantesco delle mura, Giosuè utilizzò i servizi della prostituta Raab, e la mandò come spia in città. Quando Rahab entrò nella sua casa, che si trovava al centro della città, Giosuè, che era saldamente bloccato dalle invalicabili mura di Gerico, suonò la sua tromba sette volte. Al settimo suono le mura crollarono e Giosuè entrò nella città vittoriosamente.

Per i non iniziati, questa storia è priva di senso. Per chi la vede come un dramma psicologico, piuttosto che come un racconto storico, è estremamente rivelatrice.

Se seguissimo l'esempio di Giosuè la nostra vittoria sarebbe altrettanto semplice. Giosuè simboleggia il tuo stato attuale; la città di Gerico simboleggia il tuo desiderio o obiettivo definito. Le mura di Gerico simboleggiano gli ostacoli tra te e la realizzazione dei tuoi obiettivi. Il piede simboleggia la comprensione, posare la pianta del piede su un determinato luogo indica fissare un definito stato psicologico. Rahab, la spia, è la tua capacità di viaggiare segretamente o psicologicamente in qualsiasi luogo nello spazio. La coscienza non conosce frontiere. Nessuno può impedirti di abitare psicologicamente in qualsiasi punto, o in qualsiasi stato nel tempo o nello spazio.

A prescindere dalle barriere fisiche che ti separano dal tuo obiettivo, tu puoi senza sforzo e senza l'aiuto di nessuno, annientare tempo, spazio e barriere. Quindi puoi dimorare, psicologicamente, nello stato desiderato. Perciò, anche se potresti non essere in grado di calpestare fisicamente il suolo di uno stato o di una città, puoi sempre calpestare psicologicamente qualsiasi stato desiderato. Con calpestare psicologicamente intendo dire che tu puoi adesso, in questo momento, chiudere gli occhi e dopo aver visualizzato o immaginato un luogo o una condizione diversa da quella tua attuale, SENTIRE realmente che ti trovi in tale luogo o condizione. Puoi sentire questa condizione talmente reale che al momento di aprire gli occhi sei stupito di scoprire che non sei lì fisicamente.

Una prostituta, come si sa, dà a tutti gli uomini ciò che essi le chiedono. Rahab, la prostituta, simboleggia la tua capacità infinita di assumere psicologicamente qualsiasi

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27. Una formula per la vittoria

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stato desiderabile, senza dubitare se sei fisicamente o moralmente adatto a farlo. Tu puoi oggi catturare la moderna città di Gerico o il tuo obiettivo definito se rimetterai in atto psicologicamente questa storia di Giosuè; ma per conquistare la città e realizzare i tuoi desideri devi seguire accuratamente la formula per la vittoria come stabilita nel libro di Giosuè.

Questa è l'applicazione di questa formula vincente, come rivelata oggi da un mistico moderno:

Primo: definisci il tuo obiettivo; non il modo di ottenerlo ma il tuo obiettivo puro e semplice; devi sapere esattamente quale è il tuo desiderio in modo da avere una chiara immagine mentale di esso.

Secondo: distogli la tua attenzione dagli ostacoli che ti separano dal tuo obiettivo e poni il tuo pensiero sull'obiettivo stesso.

Terzo: chiudi gli occhi e senti che sei già nella città o nella condizione che vorresti conquistare. Rimani in questo stato psicologico fino a che ottieni una reazione consapevole di completa soddisfazione in questa vittoria. Poi, semplicemente aprendo gli occhi, torna al precedente stato cosciente.

Questo viaggio segreto nello stato desiderato, con la sua successiva reazione psicologica di completa soddisfazione, è tutto ciò che è necessario per produrre la vittoria completa. Questo stato psicologico di vittoria si incarnerà nonostante tutte le opposizioni. Esso contiene il piano e il potere di auto-espressione. Da questo punto in poi segui l'esempio di Giosuè che, dopo aver dimorato psicologicamente nello stato desiderato fino a che ha ricevuto una completa reazione consapevole di vittoria, non fece altro per realizzare questa vittoria che suonare sette volte la sua tromba.

Il settimo suono simboleggia il settimo giorno, un periodo di quiete o riposo, l'intervallo tra lo stato soggettivo e quello oggettivo, un periodo di gravidanza o di aspettativa gioiosa. Questa immobilità non è l'immobilità del corpo, ma piuttosto la quiete della mente - una perfetta passività che non è pigrizia, ma una quiete vivente nata dalla fiducia in questa immutabile legge della coscienza.

Coloro che non hanno familiarità con questa legge o formula per la vittoria, nel tentativo di calmare le loro menti, riescono solo ad acquisire una quieta tensione che non è altro che ansia compressa. Ma tu, che conosci questa legge, scoprirai che, dopo aver catturato lo stato psicologico che sarebbe tuo se fossi già vittoriosamente ed effettivamente radicato in quella città, ti muoverai in avanti verso la realizzazione fisica dei tuoi desideri. E lo farai senza dubbio o paura, in uno stato mentale fissato nella consapevolezza di una vittoria precombinata.

Non avrai paura del nemico, perché il risultato è stato determinato dallo stato psicologico che ha preceduto l'offensiva fisica, e tutte le forze del cielo e della terra non possono fermare la vittoriosa realizzazione di quello stato.

Rimani fermo nello stato psicologico definito come il tuo obiettivo, fino a che senti l'emozione della Vittoria. Poi, con fiducia derivante dalla conoscenza di questa legge, guarda la realizzazione fisica del tuo obiettivo.

... Preparati, rimani fermo e guarda la salvezza della Legge con te ...