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1 NEWSLETTER A.O. TREVIGLIO In questo numero: Pag.1: POT: Presidio Territoriale Ospedaliero Pag.2: I Servizi Psichiatrici rivolti alle famiglie Pag.3: Iniziativa di prevenzione contro l'ipertensione Pag.4: Ambulatorio vaccinale HPV Pag.5: Ambulatorio vaccinale HPV Pag.6: Nuova TC per l’UOC Radio- logia dell’Ospedale di Treviglio e Gruppo frigor per il condizionamen- to della piastra servizi Pag.7: Società Italiana di Diabetolo- gia: il dr. Antonio Carlo Bossi nel Direttivo Nazionale Pag.8: “Liceo in Pista”: l’Ipertensio- ne in gara al Galilei di Caravaggio Pag.9: Nomina dr.ssa Giuseppina Belotti nel consiglio direttivo AIAC Lombardia Pag.10: POT: Presidio Territoriale Ospedaliero Pag.11: POT: Presidio Territoriale Ospedaliero Pag.12: Pubblicazioni scientifiche Relazione dr. Cesare Ercole presentata al Convegno Sanità CISL – Bergamo 2 Luglio 2014 POT: PRESIDIO TERRITORIALE OSPEDALIERO La sostenibilità del SSR presuppone quale condizione irrinunciabile, la rior- ganizzazione della rete ospedaliera per acuti. Tale realizzazione è possibile solo attraverso il potenziamento dell'assisten- za territoriale intesa come l’insieme delle attività e prestazioni sanitarie e socio sanitarie e sociali dirette alla prevenzione, al trattamento delle malattie e degli incidenti di più larga diffusione e di minore gravità e delle malattie e disabilità ad andamento cronico che non necessitano di prestazioni speciali- stiche di particolare complessità clinica e tecnologica. Il tema della cronicità richiede modelli centrati su una nuova modalità di pre- sa in carico integrata della persona, che garantisca una continuità di assi- stenza tra i servizi territoriali e servizi specialistici ospedalieri e percorsi di cura o di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari. Occorre che il processo di revisione del sistema sani- tario e socio sanitario sia orientato complessivamente al prendersi cura di queste persone offrendo servizi adeguati ai bisogni espressi da loro e dalle loro famiglie e ne consegue la necessità di integrare l'ambito ospeda- liero con quello territoriale affinché sia possibile garan- tire un percorso ottimizzato per la gestione della patologia cronica e delle piccole urgenze che attualmente trovano inappropriata risposta nell'ospeda- le per acuti, distogliendo competenze e risorse al trattamento di condizioni di maggiore gravità e complessità clinica. Tale quota di attività, inappropriata dal punto di vista organizzativo, rappre- senta una percentuale rilevante delle risorse complessivamente impiegate nell'assistenza ospedaliera, con esclusione di quella indotta dal ricorso alla medicina difensiva. Infine, mentre l'ospedale nell'immaginario collettivo rap- presenta chiaramente il luogo dove si erogano le cure, l'assistenza territoria- le non è ancora riuscita a costituire un punto di riferimento altrettanto forte per i cittadini. SEGUE A PAG. 10 Notiziario A.O. Treviglio - Caravaggio Luglio 2014

Newsletter aziendale A.O. Treviglio Luglio 2014

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Page 1: Newsletter aziendale A.O. Treviglio Luglio 2014

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NEWSLETTER

A.O. TREVIGLIO

In questo numero:

Pag.1: POT: Presidio Territoriale Ospedaliero

Pag.2: I Servizi Psichiatrici rivolti alle famiglie

Pag.3: Iniziativa di prevenzione contro l'ipertensione

Pag.4: Ambulatorio vaccinale HPV

Pag.5: Ambulatorio vaccinale HPV

Pag.6: Nuova TC per l’UOC Radio-logia dell’Ospedale di Treviglio e Gruppo frigor per il condizionamen-to della piastra servizi

Pag.7: Società Italiana di Diabetolo-gia: il dr. Antonio Carlo Bossi nel Direttivo Nazionale

Pag.8: “Liceo in Pista”: l’Ipertensio-ne in gara al Galilei di Caravaggio

Pag.9: Nomina dr.ssa Giuseppina Belotti nel consiglio direttivo AIAC Lombardia

Pag.10: POT: Presidio Territoriale Ospedaliero

Pag.11: POT: Presidio Territoriale Ospedaliero

Pag.12: Pubblicazioni scientifiche

Relazione dr. Cesare Ercole presentata al Convegno Sanità CISL – Bergamo 2 Luglio 2014

POT: PRESIDIO TERRITORIALE OSPEDALIERO

La sostenibilità del SSR presuppone quale condizione irrinunciabile, la rior-ganizzazione della rete ospedaliera per acuti.

Tale realizzazione è possibile solo attraverso il potenziamento dell'assisten-za territoriale intesa come l’insieme delle attività e prestazioni sanitarie e socio sanitarie e sociali dirette alla prevenzione, al trattamento delle malattie e degli incidenti di più larga diffusione e di minore gravità e delle malattie e disabilità ad andamento cronico che non necessitano di prestazioni speciali-stiche di particolare complessità clinica e tecnologica.

Il tema della cronicità richiede modelli centrati su una nuova modalità di pre-sa in carico integrata della persona, che garantisca una continuità di assi-stenza tra i servizi territoriali e servizi specialistici ospedalieri e percorsi di cura o di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari.

Occorre che il processo di revisione del sistema sani-tario e socio sanitario sia orientato complessivamente al prendersi cura di queste persone offrendo servizi adeguati ai bisogni espressi da loro e dalle loro famiglie e ne consegue la necessità di integrare l'ambito ospeda-liero con quello territoriale affinché sia possibile garan-

tire un percorso ottimizzato per la gestione della patologia cronica e delle piccole urgenze che attualmente trovano inappropriata risposta nell'ospeda-le per acuti, distogliendo competenze e risorse al trattamento di condizioni di maggiore gravità e complessità clinica.

Tale quota di attività, inappropriata dal punto di vista organizzativo, rappre-senta una percentuale rilevante delle risorse complessivamente impiegate nell'assistenza ospedaliera, con esclusione di quella indotta dal ricorso alla medicina difensiva. Infine, mentre l'ospedale nell'immaginario collettivo rap-presenta chiaramente il luogo dove si erogano le cure, l'assistenza territoria-le non è ancora riuscita a costituire un punto di riferimento altrettanto forte per i cittadini. SEGUE A PAG. 10

Notiziario A.O. Treviglio - Caravaggio Luglio 2014

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La famiglia rappresenta una risorsa fondamentale nel

percorso riabilitativo della persona con problemi di salute

mentale e allo stesso tempo è un ulteriore soggetto di

bisogno. Infatti, se da un lato le famiglie dei pazienti risul-

tano figure indispensabili e necessariamente coinvolte nel

processo terapeutico, dall’altro non può essere ignorato il

carico emotivo e concreto che tale coinvolgimento com-

porta; da ciò discende la necessità di dare un sostegno

che permetta loro di svolgere i propri compiti di cura con-

sapevolmente e continuativamente. Nello specifico presso

l'U.O.P. 17 sono attivi interventi multifamiliari di diversa

natura.

La Funzione di Ascolto Familiari rappresenta un’orga-

nizzazione interna e trasversale al servizio psichiatrico, che funge da collegamento tra i familiari e l’équipe curante,

occupandosi dell’organizzazione e del coordinamento dei diversi interventi di sostegno rivolti ai familiari. Il Gruppo

Informativo rappresenta un percorso di comprensione del disturbo psichiatrico, si svolge seguendo un calendario defi-

nito annualmente, presso il C.P.S. di Romano e l'Ambulatorio psichiatrico di Caravaggio, il mercoledì dalle ore 17.30

alle ore 19.00 e vede la presenza di quindici nuclei familiari ed è caratterizzato da incontri di approfondimento di diver-

se tematiche esposte dagli specialisti operanti nel servizio. Il Gruppo di Sostegno è un gruppo di confronto e supporto,

si svolge a Romano di L. presso il Centro Diurno, il mercoledì dalle ore 10.00 alle 11.30 ogni quindici giorni e a Trevi-

glio presso la sede del Centro Civico, il lunedì dalle 14.30 alle 16.00 ogni tre settimane. A tale iniziativa aderiscono

circa venti nuclei familiari e gli argomenti affrontati provengono dalle esperienze vissute dai partecipanti, condividendo

emozioni e aspetti comuni legate alla patologia psichiatrica. Il Gruppo di Auto e Mutuo Aiuto ha l'obiettivo di potenziare

le risorse dei caregivers e facilitare la nascita di nuove reti sociali tra i familiari che condividono le stesse difficoltà, si

svolge presso l'Oratorio S. Filippo Neri di Romano di L. il lunedì sera dalle ore 17.30 alle 19.00 ogni quindici giorni.

I familiari interessati a tali iniziative possono richiedere informazioni agli operatori dei servizi dell'U.O.P. 17.

Il setting di tipo gruppale all’interno dei servizi psichiatrici rap-

presenta una tipologia di intervento clinico idoneo alla condivi-

sione di un’esperienza comune da parte dei familiari. L’inter-

vento multifamiliare di gruppo è considerato oggi uno degli

strumenti più validi nel contrastare il numero di ricadute e di

ospedalizzazioni in pazienti con disturbi psichici gravi (Dixon e

Lehman, 1995; McFarlane e colleghi, 1995; Pitschel-Walz e

colleghi, 2001; Bazzoni e colleghi, 2003). Infatti, tale intervento

favorisce sia una significativa riduzione del carico familiare,

che l'alleanza terapeutica con i familiari del paziente, con con-

seguente impatto positivo sul decorso della patologia.

Il 30.11.2013 si è svolta una mattinata di confronto e discussione rispetto alle iniziative offerte tra i servizi di salute

mentale, i familiari dei pazienti del dipartimento di salute mentale U.O.P. 17 e le loro associazioni. L'iniziativa ha rap-

presentato un momento di condivisione della propria esperienza, riflessioni e suggerimenti, così come proposte di mi-

glioramento, nell'ottica di una collaborazione e di un supporto reciproci tra Servizi e cittadinanza.

U.O.P. 17

NUOVI SERVIZI A.O.

I SERVIZI PSICHIATRICI RIVOLTI ALLE FAMIGLIE

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Con lo slogan “Impara a conoscere la tua pressione arteriosa” anche quest’anno, con una nuova location, è tornato l’appuntamento annuale della SIIA (Società Italia-na per l’Ipertensione Arteriosa) con la Giornata Mondiale contro l’ipertensione. Lo slogan è anche la raccomandazione che la Società Italiana per l’Ipertensione Arteriosa rivolge da sempre ai cittadini per creare una coscienza del problema degli elevati valori pressori e dei rischi ad essi correlati ed informarli dei vantaggi di una corretta gestione di una patolo-gia che affligge quasi una per-sona su tre. L’obiettivo della Giornata, svol-tasi Sabato 17 maggio, è quin-di quello di diffondere un mes-saggio sociale sull’importanza di tenere sotto controllo questi valori, imparando anche a co-noscere i sintomi più tipici della malattia ipertensiva, per una prevenzione che, a partire dal-la consapevolezza e attraverso l’adozione di piccoli accorgi-menti, possa consistentemente limitarne i danni. L’Azienda Ospedaliera di Treviglio ha aderito a questa iniziativa, organizzando due eventi, per Sabato 17 maggio:

• all’Ospedale di Calcinate dove il personale sanitario ha distribuito materiale informativo, misurazione pressoria, consigli terapeutici ed effettuazione di ECG (solo in casi selezionati) presso gli Ambulatori n°4 e n° 7. L’accesso è stato libe-ro e gratuito

• A Treviglio, invece, l’iniziativa si è svolta sul territorio e più precisamente in Piazza Garibaldi, dove è stato allestito un gazebo per l’intera giornata. Qui il personale sanitario, sempre con accesso libero, senza necessità di impegnati-va, e gratuitamente, ha fornito a circa 120 cittadini informazioni sulla malattia ipertensiva (tramite compilazione di un semplice questionario con domande le-gate ai rischi della patologia, per coinvolgere i cittadini nella conoscenza di que-sta malattia), eseguendo la misurazione pressoria, consegnando ai soggetti a rischio una provetta ed un’impegnativa gratuita per la misurazione della microal-buminuria.

RAPPORTO OSPEDALE—TERRITORIO

INIZIATIVA DI PREVENZIONE CONTRO L'IPERTENSIONE

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AMBULATORIO VACCINALE HPV

AMBULATORIO VACCINALE HPV

Dal mese di settembre 2011 è in funzione presso l’ospedale di Treviglio il servizio di counseling per la vaccinazione anti HPV. Si tratta di una attività interdipartimentale e interdisciplinare che coinvolge gli ambu-latori di Colposcopia e Pap test (dott. ssa G. Cecchetti e ostetrica M. Carne) e la Struttura di Citologia (dott. ssa D. Corti e citotecnica D. Simoncelli). L’ obiettivo è di fornire informazioni corrette, complete, omogenee e comprensibili per facilitare scelte libere e consapevoli in tema di prevenzione. L’integrazione delle competenze scientifiche e dei contenuti, con le abilità di coun-seling è un presupposto essenziale per garantire interventi comunicativi efficaci, personalizzati e, professionali in grado di:

• rispondere alle esigenze informative e alle specifiche richieste di interventi di

prevenzione

• accogliere e ascoltare preoccupazioni individuali e reazioni emotive.

L’integrazione e la collaborazione tra le diverse figure professionali sanitarie diretta-mente coinvolte costituisce un valore aggiunto che rafforza e rende più efficace l’intervento e la comunicazione. Questa attenzione alla comunicazione e alla collaborazione integrata è particolar-mente importante per la vaccinazione contro il papilloma virus. Durante la seduta di counseling viene somministrato un questionario di n°5 doman-de, che viene ritirato alla fine della riunione. I risultati ottenuti hanno dimostrato la bontà del metodo comunicativo utilizzato: il 90% circa ritiene di aver avuto sufficienti informazioni. Il 94% intende sottoporsi al ciclo vaccinale dopo l’attività di counseling. I dati hanno confermato l’importanza del ruolo del medico di base per l’accesso alla vaccinazione (60% ha avuto informazione sulla vaccinazione dal medico di base). Il nostro impegno è di rendere più snello e facilitato il percorso “prenotazione coun-seling, sede dell’evento informativo, appuntamenti per l’inoculo e sede dell’ambula-torio vaccinale”. Il momento del counseling comune e della vaccinazione è una opportunità per sen-sibilizzare anche le madri delle minorenni che desiderano essere vaccinate sull’im-portanza della prevenzione, con il Pap test. Ricordiamo che il vaccino è sicuro ed efficace per prevenire i tumori della cervice uterina correlati ad HPV 16 e 18 che sono circa il 75% , pertanto è importante che la vaccinazione si accompagni all’esecuzione del Pap test almeno a cadenza trien-nale per coprire anche i restanti HPV ad alto rischio. Per questo proponiamo una integrazione tra vaccinazione e Pap test . Il progetto “ Insieme per la prevenzione del tumore del collo dell’utero” preve-de:

• L’integrazione dell’invito alla vaccinazione per le minorenni con una lettera ri-

volta alla madre.

• La possibilità per le madri di prenotare il Pap test contemporaneamente alla

vaccinazione della figlia. L’allestimento di un ambulatorio, adiacente a quello per le vaccinazioni, dove l’oste-trica possa effettuare i Pap test e/o dare informazioni.

Daniela Corti Direttore di Citologia Diagnostica

A.O. TREVIGLIO

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AMBULATORIO VACCINALE HPV

IL VOLANTINO

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Nuova TC per l’UOC Radiologia dell’Ospedale di Treviglio E' stata installata in questi giorni la nuova TC presso l’UOC Radiologia dell’O-spedale di Treviglio. La nuova apparecchiatura, scanner veloce a 32 strati, si inserisce nel processo di miglioramento di qualità delle immagini e riduzione della dose di radia-zioni per il paziente, intrapreso in questi anni da AO Treviglio e che ha visto l'arrivo di:

• Nuovi mammografi digitali

• Diagnostiche telecomandate digitali dirette

• Ecografi

• L’implementazione di un nuovo sistema di archiviazione delle immagini

(PACS). La TC entrerà in servizio ai primi di luglio, garantendo esami più veloci, con mag-gior risoluzione e minor dose radiologica. La vecchia TC, ancora in buone condizioni, non sarà dismessa ma sarà utilizzata per la centratura dei pazienti sottoposti a Radioterapia e per, quando non usata per questo scopo, permetterà di aumentare l’offerta anche per i pazienti esterni, in un’ottica di snellimento delle liste d’attesa.

SEZIONE TECNICO—IMPIANTISTICA

Gruppo frigor per il condizionamento della piastra servizi

Chi si fosse trovato a passare di fronte all’Ospedale di Treviglio all’inizio del mese di giugno, avrà sicuramente notato l’enorme gru installata all’interno del nostro nosocomio. Il voluminoso gan-cio è servito per posizionare uno dei nuovi impianti acquistati ed installati presso l’A.O.: il gruppo frigor per il condizionamento della piastra servizi. In parole povere, tutta l’area est dell’Ospe-dale avrà, da questa settimana, un nuovo impianto di condizio-namento, in sostituzione del preesistente, guasto e non ripa-rabile: il Laboratorio Analisi, l’Anatomia Patologica, l’area Poliam-bulatori, il Day Hospital Oncologico saranno condizionati attraver-so un sofisticato impianto di raffreddamento acqua tramite fan coil. La spesa dell’intervento, interamente finanziata da Regione Lombardia con l’Allegato A della Delibera di Giunta Regionale n. X/821/2013 (tot. importo finanziato 1.226.000,00 €) e dalla Delibe-ra di Giunta Regionale n. X/1521/2014, così come le spese che elencheremo in coda, è stata di 95.000€, a fronte di un budget iniziale più alto, previsto di 120.000€. Questa miglioria, permetterà sia ai pazienti-utenti sia ai dipendenti impegnati nell’area est, di muoversi e lavorare in ambienti con condizioni ottimali di temperatura, di umidità dell’aria ed habitat gradevole, oltre al risparmio energetico garantito dall’utilizzo di un’apparecchiatura di recente tecnologia rispetto alla precedente.

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RICONOSCIMENTI A NOSTRI MEDICI

Società Italiana di Diabetologia: il dr. Antonio Carlo Bossi nel Direttivo Nazionale

Durante l’ultimo Congresso della SID, Società Italiana di Diabetologia, tenutosi a Bo-logna, è stato rinnovato metà del Consiglio direttivo. Il Prof. Enzo Bonora, ordinario di Endocrinologia dell’Università di Verona, è il nuovo presidente per il biennio 2014-2016. Il nuovo consiglio della società scientifica, formato da 13 membri, è ora così compo-sto:

• Enzo Bonora (Presidente)

• Membri confermati: Geremia Bolli, Raffaella Buzzetti, Rosalba Giacco, Francesco

Giorgino, Livio Luzi, Laura Sciacca.

• Membri neo-eletti: Antonio Carlo Bossi, Daniela Bruttomesso, Gabriella Gru-

den, Davide Lauro, Roberto Miccoli. Antonio Carlo Bossi, Direttore UOC Malattie Endocrine e Centro Regionale per il Diabete Mellito dell’Ospedale di Treviglio, entra cosi a far parte dell’importante organi-smo collegiale. “La Diabetologia a Treviglio ha una storia che risale al 1979 – ci ricorda il dr. Bossi – con la creazione di un Servizio autonomo dedicato a tale pato-logia. Le attività ambulatoriali hanno richiesto la presenza degli specialisti sul territorio in tutte le sedi dell’Azienda. Oggi, infatti, sono attivi 6 ambulatori (Treviglio, Romano, Calcinate, S. Giovanni Bianco, Dalmine e Villa d’Almè) che si prendono cura di circa 10.000 pazienti. Le attività – prosegue il neo consigliere SID – fiore all’oc-chiello della struttura possono essere considerate:

• La cura del diabete gestazionale

• La terapia con microinfusori per diabetici di tipo I

• Gli ambulatori dedicati alle complicanze croniche della malattia (piede diabe-tico, nefropatie e retinopatia diabetica), con attività di ricerca clinica e speri-mentale.

• I rapporti con il volontariato istituzionale e le relative iniziative concordate.

È la prima volta che un medico dell’A.O. viene nominato nel Direttivo della SID; per l’azienda ospedaliera questa collaborazione con l’importante società scientifica (nazionale, ma riconosciuta internazionalmente) ha il significato di stimolo quotidiano al miglioramento per offrire alla nostra popolazione un servizio qualificato e sempre più all’avanguardia”. La sfida del nuovo direttivo è stata esplicitata anche nella dichiarazione del presiden-te Prof. Bonora: “In Italia ci sono almeno 3,7 milioni di diabetici noti e in cura ma anche almeno 1,3 milioni di persone con la malattia che non sanno di averla. Tutte queste persone hanno bisogno che la Società Italiana di Diabetologia produca scien-za e trasmetta conoscenza e che i diabetologi italiani esprimano in tutti gli ambiti la propria professionalità, partecipando alla battaglia contro il diabete con i propri sape-re, saper fare e saper essere. Vincere questa battaglia era il sogno dei 7 padri fonda-tori nel 1964. I 2000 membri della Società Italiana di Diabetologia condividono questo sogno nel 2014 e vogliono con determinazione partecipare alla sua realizzazione, nei laboratori, nelle aule, nelle corsie, negli ambulatori e ovunque sia necessario essere presenti. Noi ci siamo”.

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“Liceo in Pista”: l’Ipertensione in gara al Galilei di Caravaggio

All’interno delle manifestazioni per la X

giornata mondiale contro l’ipertensione ar-

teriosa, la Medicina Generale dell’Ospe-

dale di Treviglio diretta dal dr. Maurizio De-

stro, lo scorso 29 maggio, ha partecipato

con due medici all’evento “Liceo in Pista”.

Come ogni anno, il Liceo caravaggino, or-

ganizza la giornata sportiva sulla pista dell’-

adiacente centro polivalente. La mattinata è

dedicata principalmente all’atletica leggera,

ma spesso gli alunni svolgono attività alter-

native, quali coreografie o spettacoli di a-

crosport. Quest’anno, all’aspetto sportivo, si

è voluto accumunare anche un aspetto di

prevenzione degli stili di vita: una po-

stazione sugli spalti ha permesso alle dottoresse di coordinare gli alunni nella fase di auto-rilevazione della Pres-

sione Arteriosa e di compilazione di un breve questionario sugli stili di vita e le conoscenze sui problemi cerebro-

cardio vascolari.

Al Centro sportivo sono stati cosi rilevati 259 va-

lori pressori utilizzando sfigmomanometri elet-

tronici, a 231 studenti e 28 adulti (di cui 8 già con

ipertensione diagnosticata). A 3 “pazienti”, due

alunni ed un adulto, è stato proposto un control-

lo più approfondito attraverso la consegna di

altrettante provette per la rilevazione gratuita del-

la Microalbuminuria; a 2 studenti sono stati rico-

nosciuti valori pressori troppo elevati ed sono stati

invitati a presentarsi al Centro per l’Ipertensione

del nostro Ospedale.

Alcuni studenti, appartenenti per l’occasione al

gruppo del primo soccorso dell'Istituto, hanno

collaborato fattivamente con il personale medico nella rilevazione della pressione e nell’aiuto, ai compagni, nella

compilazione del questionario.

RAPPORTO OSPEDALE—TERRITORIO

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RICONOSCIMENTI A NOSTRI MEDICI

Nomina dr.ssa Giuseppina Belotti nel consiglio direttivo AIAC Lombardia

È’ con piacere che l’A.O. di Treviglio comu-nica che la dr.ssa Giuseppina Belotti, Resp. SSD Servizio di Elettrofisiologia è stata eletta nel Consiglio Direttivo della Lombardia della Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC). L’AIAC è un’associazione apolitica, senza scopi di lucro, finalizzata esclusivamente alla solidarietà sociale nel settore della me-dicina. In particolare, si dedica all’aritmolo-gia cardiaca e riunisce circa 1400 speciali-sti cardiologi o cultori della materia, atti-vamente impegnati nei settori dell’elettrofi-siologia, stimolazione e defibrillazione car-diaca.

CHE COS’È L’ELETTROFISIOLOGIA

La struttura di Elettrofisiologia offre tutte le prestazioni per la diagnosi e la cura delle aritmie cardiache sopraventricolari e ventricolari e della sincope per causa cardiova-scolare. In particolare, la Struttura effettua la valutazione clinica aritmologica ed i con-seguenti appropriati approfondimenti diagnostici ambulatoriali (Holter 24 h per il moni-toraggio prolungato del ritmo cardiaco, Test alla Flecainide nel sospetto di sindrome di Brugada, Tilt Test per lo studio della sincope) o in regime di ricovero quali Studio ElettroFisiologico (SEF) Transesofageo per la diagnosi delle aritmie sopraventricolari, anche in età pediatrica (in particolare per la stratificazione del rischio aritmico nei por-tatori di preeccitazione ventricolare, WPW), Studio Elettrofisiologico Endocavitario e Ablazione Transcatetere (anche guidata da un avanzato mappaggio elettroanatomico, sistema CARTO), del substrato aritmico delle tacharitmie sopraventricolari (Flutter e Tachicardia atriale, Tachicardia da rientro nodale e da via accessoria atrio-ventricolare) e ventricolari. Vengono, inoltre, effettuati l’impianto di Loop Recorder per il monitoraggio prolungato, di Pacemaker (PM) e di Defibrillatori Automatici (AICD), anche dotati di compatibilità con esame di Risonanza Magnetica (RMN) e l’impianto di sistemi di stimolazione per la resincronizzazione cardiaca, anche associata al defi-brillatore, in caso di scompenso cardiaco. La struttura esegue anche il follow-up am-bulatoriale e mediante monitoraggio remoto (per i dispositivi che sono compatibili) di tutti i sistemi di stimolazione e defibrillazione cardiaca impiantati, anche presso il pre-sidio di San Giovanni Bianco. La struttura è pertanto centro di III livello (livello più elevato delle prestazioni erogabili per l’Elettrostimolazione e l’Elettrofisiologia diagno-stica ed interventistica).

Il volume annuo di prestazioni della struttura è di almeno 200 interventi chirur-gici di impianto di dispositivi di elettrostimolazione e defibrillazione, di circa 100 procedure di elettrofisiologia invasiva, di circa 3000 prestazioni ambulato-riali per pazienti esterni e di circa 2000 trasmissioni in remoto. A tale attività si aggiunge l’attività ambulatoriale svolta per pazienti ricoverati nei presidi della AO.

Il Responsabile della Struttura, dr.ssa Belotti, è Fellow della Società Europea di Cardiologia (FESC), effettua relazioni su invito a Convegni/Corsi, è autore di pub-blicazioni scientifiche ed esegue attività di revisore di articoli scientifici per riviste scientifiche internazionali ed è membro attivo delle Società Scientiche di Aritmo-logia (Italiana: AIAC, Europea: EHRA, Americana: Heart Rythm Society), riveste/ha rivestito ruolo di componente di importanti Task Force dell’AIAC (Commissione DRG e Commissione per la Certificazione in Elettrofisiologia); è inoltre in possesso della Certificazione di competenza per le procedure di Elettro-stimolazione e di quella per le procedure di Elettrofisiologia Cardiaca Interventi-stica, rilasciate dalla Società Europea di Cardiologia (ESC).

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POT: PRESIDIO TERRITORIALE OSPEDALIERO CONTINUA DA PAG. 1

Un passo deciso verso il prendersi cura della cronicità parte quindi dalla costituzione di un distinto polo territoria-le che sia in grado di generare una propria offerta e capacità di attrazione alternativa all'ospedale.

Rispetto a tutte queste considerazioni è stata elaborata dall’Azienda Ospedaliera e dall’ASL la proposta di pro-muovere la riqualificazione del Presidio Ospedaliero per acuti di Calcinate, in Presidio Territoriale Ospedaliero, inserendolo organicamente in un'ottica di rete territoriale di cui costituirebbe un nodo connesso, da un lato, con le strutture per acuti afferenti all’AO di Treviglio e, dall'altro, con le realtà territoriali sanitarie e socio sanitarie.

In questa ottica il Presidio territoriale può essere pensato come un'articolazione funzionale del Distretto Socio Sanitario che diventa la sua interfaccia naturale verso il territorio, essendo la struttura organizzativa che meglio conosce la realtà territoriale interagendo con i medici di assistenza primaria, le strutture sanitarie territoriali (farmacie, Adi, ecc), le strutture socio sanitarie e le amministrazioni comunali.

Il rischio reale appare quello di focalizzare l'attenzione sugli aspetti decisionali che potrebbero derivare dallo sviluppo di un determinato assetto organizzativo in un terreno che storicamente ha invece dimostrato maggiore propensione a misurarsi sui risultati a fronte di schemi organizzativi spesso diversi.

In generale, rispetto agli assetti organizzativi storicamente sviluppati nell'assistenza sanitaria sul territorio, si possono concettualmente distinguere due principali modelli di riferimento:

• il modello settoriale, dove le responsabilità sono orientate per servizi specialistici e per discipline

• il modello integrato, dove le responsabilità sono orientate per aree complessive di bisogni e di domanda.

Nel primo modello, il focus organizzativo è centrato sul sistema dell'offerta e la ricomposizione delle prestazioni specialistiche in un unico e coordinato processo che pesa sostanzialmente sull'utente. E', infatti, la persona che, per ricostruire il percorso di cura e assistenza è costretta a passare da un servizio all'altro attraverso procedure e modalità eterogenee e non coordinate tra loro, generate dal prevalere della tensione tecnico-professionale.

Nel secondo modello il focus organizzativo è centrato sul bisogno di salute e la funzione di integrazione e coor-dinamento è svolta dal Distretto, con correlata responsabilità e potere gerarchico diretto nei confronti del perso-nale e dei fattori produttivi territoriali. La dimensione tecnico specialistica viene presidiata attraverso la realizza-zione di servizi funzionali e non strutturali, che non hanno potere gerarchico diretto sui fattori produttivi, bensì la responsabilità di definire linee guida e procedure, sviluppare e rendere omogenee le tecniche professionali e curare l'aggiornamento professionale degli operatori.

La scelta di potenziare l'assistenza territoriale è ormai imprescindibile.

L'aumento della morbilità e mortalità derivante da patologie croniche è comprovata ampiamente dai dati epide-miologici e richiederebbe che l'intero sistema sanitario si strutturi e si organizzi per rispondere a questo tipo di bisogno.

Per fare questo è necessario intervenire in profondità modificando il paradigma su cui finora si è basata la medi-cina, anche quella territoriale:

IL PARADIGMA DELL'ATTESA

Vale a dire quello tipico delle malattie acute e dell'attività ospedaliera, con il quale si evidenzia un pattern assi-stenziale ad elevata standardizzazione ed intensità tecnico assistenziale che si attiva e si mobilita in presenza di un evento nuovo su cui intervenire per risolvere il problema.

SEGUE A PAG. 11

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POT: PRESIDIO TERRITORIALE OSPEDALIERO CONTINUA DA PAG. 10

Applicare alle malattie croniche il paradigma assistenziale delle malattie acute provoca danni incalcolabili: il sistema si mobilita davvero solo quando il paziente cronico si aggrava, si scompensa, diventa finalmente un paziente acuto.

Ciò significa rinunciare non solo alla prevenzione, alla rimozione dei fattori di rischio, ma anche al trattamento adeguato della malattia cronica di base. Un tale atteggiamento sposta inevitabilmente la presa in carico ad un’-età che è già, di per sé, fattore di manifesta fragilità e comunque genera spessissimo un’istituzionalizzazione, vale a dire ciò che si vuole evitare o quantomeno controllare.

Non va certo dimenticato poi quello che già da alcuni anni rappresenta un fattore di patologia del sistema ospe-daliero: il fenomeno dei ricoveri ripetuti che evidenza una carenza nei processi di continuità assistenziale ospe-dale-territorio, problema che potrebbe trovare idonea risposta in una dimissione partecipata e concordata e nella formalizzazione di percorsi post-dimissione che coinvolgano sia l'unità operativa sia dimette che il distret-

to che effettua una corretta presa in carico .

IL PARADIGMA DELL' INIZIATIVA, invece è quello che meglio si adatta all’approccio verso la cronicità, perché permette:

1. la valutazione dei bisogni della comunità e l'attenzione ai determinanti della salute (anche quelli socio-

economici che sono alla base delle disuguaglianze nella salute dei malati cronici); 2. l'attenzione agli interventi di prevenzione; 3. Il coinvolgimento e la motivazione degli utenti.

La sanità di iniziativa ben si adatta alla gestione dell'assistenza nei Presidi Ospedalieri Territoriali, dove l'assi-stenza deve essere estensiva e caratterizzata dalla presa in carico a lungo termine, dove il valore aggiunto dei processi di cura è rappresentato dalla capacità di presidiare la continuità delle cure e di rispondere alla cronici-tà attraverso team multiprofessionali in grado di gestire sul territorio polipatologie e multiproblematicità evitando il ricovero ospedaliero. La continuità delle cure vuol dire centralità dei cittadini, presa in carico, percorsi integra-ti e personalizzati, dimissioni protette e cure intermedie. Oggi appare a tutti semplice percepire i valori intrinseci ad una valutazione multiprofessionale, ma chi opera sul territorio da alcuni anni ha conosciuto le difficoltà e le tensioni che ha generato questa modalità operativa: la perdita del valore delle gerarchie, la necessità di rivede-re costantemente i propri punti di vista rinunciando a posizioni apodittiche che erano proprie del lavoro in sani-tà. Il ruolo e la funzione di tale processo può e deve essere oggetto di valutazione, di dibattito, ma la modalità di coinvolgimento delle professioni non può essere messa in discussione: è la modalità con cui deve lavorare un sistema territoriale che voglia e sappia costruire una rete adeguata della presa in carico.

La natura del presidio ospedaliero territoriale non può che essere funzionale nella misura in cui supera le diffe-renze relative alle provenienze (sanità, sociale, altri settori) degli operatori che vi partecipano ed alle tipologie contrattuali (pubblico, privato, rapporti di collaborazione) e ne riallinea, sulle basi di un obiettivo comune, la spinta progettuale, spinta che trova nel Piano di assistenza individuale il prodotto finale, misurabile e verificabi-le. La valutazione multidimensionale e multiprofessionale è quindi uno strumento complesso il cui governo ri-chiede capacità relazionali e gestionali elevate e, come tale, non può essere banalizzato o usato per ogni tipo di bisogno che si evidenzi nella popolazione. L'utilizzo appropriato di questo strumento non può quindi prescin-dere dall'istituzione di un punto unico di accesso che orienti ed accompagni il cittadino, operando una prima e fondamentale analisi dei bisogni, fornendo direttamente la risposta ai bisogni semplici e attivando la valutazio-ne nei casi complessi. Questo sistema, se ben organizzato e condiviso dai professionisti, può consentire di garantire una presa in carico più sistematica ed estesa nell'area della cronicità. Per un vero Presidio Territoria-le sarà indispensabile passare dagli attuali budget sociali e sanitari, separati e settoriali, ad un budget della salute che divenga poi un budget del presidio territoriale come progetto attivo e come patto solidale socio-sanitario. Il Presidio Territoriale diventa un macroambiente dove si governa la produzione, si ricerca l'appro-priatezza, si definiscono atti e funzioni condivise che non sono più percorsi di malattia ma progetti di vita.

IL DIRETTORE GENERALE DR. CESARE ERCOLE

Page 12: Newsletter aziendale A.O. Treviglio Luglio 2014

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PUBBLICAZIONI

Titolo : Predictive value of a proteomic signature in patients with non-small-cell lung cancer treated with second-line erlotinib or chemotherapy (PROSE): a biomarker-stratified, randomised phase 3 trial Autore/i: Gregorc V, Novello S, Lazzari C, Barni S, Aieta M, Mencoboni M, Grossi F, Pas TD, de Marinis F, Bearz A, Floriani I, Torri V, Bulotta A, Cattaneo A, Grigorieva J, Tsypin M, Roder J, Doglioni C, Levra MG, Petrelli F, Foti S, Viganò M, Bachi A, Roder H. Rivista: Lancet Oncology Tipologia: studio di fase III randomizzato Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24831979 Titolo : Cisplatin or not in advanced gastric cancer: a systematic review and meta-analysis. Autore/i: Petrelli F, Zaniboni A, Coinu A, Cabiddu M, Ghilardi M, Sgroi G, Barni S. Rivista: PLoS One. 2013 Dec 27;8(12):e83022. doi: 10.1371/journal.pone.0083022. Tipologia: Free PMC Article Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24386137 Titolo : Increasing the Interval Between Neoadjuvant Chemoradiotherapy and Surgery in Rectal Cancer: A Meta-Analysis of Published Studies. Autore/i: Petrelli F, Sgroi G, Sarti E, Barni S. Rivista: Annals of surgery 2013 Nov 20. [Epub ahead of print] Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24263329

Titolo: BK virus associated haemorrhagic cystitis in a scleroderma patient after cyclophosphamide therapy Autore/i: A. Belotti Masserini, P.L. Colombelli, S. Panza, G.P. Dognini, F. Cagnoni, C. Mastaglio, M. Destro Tipologia: poster presentation (3rd systemic sclerosis world congress) Link: http://web.aimgroupinternational.com/2014/patientcongress/patientprogrammeITA.html Titolo: Pre-.hypertension and hypertension prevalence: results of a survey in Northern Italy population Autori: GP Dognini, A Belotti Masserini, F Cagnoni, D Mori,A Facchetti, M Destro Tipologia: presentazione orale, dr M Destro (3rd International Congress on PreHypertension and Cardio Metabolic Syndrome 2014) Link: www.prehypertension.org Titolo: The role of ambulatory blood pressure monitoring in evaluating cancer patients treated with antiagio-genetics Autori: GP Dognini, VC Galimberti, PL Colombelli, F Cagnoni, G Manzotti, S Panza, C Cavalleri, S Barni, M Destro Rivista: Journal of Hypertension (vol 32, e-supplement 1, 2014) Tipologia: Poster presentation (European society of Hypertension/International society of Hypertension Joint Meeting 2014) Link: www.hypertension2014.org Titolo: the potential benefits of a workup and a multidisciplinary approach in the diagnosis, management and therapy of resistant hypertension Autori: M Destro, F Cagnoni, GP Dognini, VC Galimberti, S Panza, A Belotti Masserini, C Cavalleri, PL Colombelli Rivista: Journal of Hypertension (vol 32, e-supplement 1, 2014) Tipologia: poster presentation (European society of Hypertension/International society of Hypertension Joint Meeting 2014 Link: www.hypertension2014.org Titolo: Multidisciplinary approach to achieve lifestyle modifications in hypertensive adolescents: a topic case report Autori: F Cagnoni, PF Della Mussia, F PIerazzuoli, VC Galimberti, GP Dognini, A Belotti Masserini, PL Colombelli, M Destro Tipologia: poster presentation (3rd International Congress on personalized Medicine, 2014) Link: http://2014.upcp.org/ Titolo : BK virus associated haemorrhagic cystitis in a scleroderma patient after cyclophosphamide therapy Autore/i: Belotti Masserini A, Colombelli PL, Panza S, Dognini G, Cagnoni F, Mastaglio C, Destro M Tipologia: abstract a Terzo Convegno Mondiale sulla Sclerosi Sistemica Link: http://web.aimgroupinternational.com/2014/patientcongress/patientprogrammeITA.html Titolo: Protocollo provinciale Interaziendale. Diagnosi monitoraggio della malattia celiaca. Percorso Diagno-stico Terapeutico. Coordinatore: Ezio Pezzica. Tipologia: Percorso Diagnostico Terapeutico adottato con delibera ASL n.152 07/02/14 a seguito del Tavo-lo Tecnico tra Medici di Assistenza Primaria e Specialisti delle Strutture Pubbliche e Private Accreditate della provincia di Bergamo Link: http://www2.asl.bergamo.it/portale/libreria_medici.nsf/6cea06ffd855ed52c1256bc00052adfa/dd85770872905edcc1257ac3003351f1?OpenDocument

Carcinomi d'intervallo dello screening Screening mammografico dell'ASL di Bergamo: mammografico: metodi e modelli un processo ed un organizzazione in continua evoluzione. dell'ASL di Bergamo.