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BOLLETTINO DELLA PARROCCHIA DI REGINA PACIS (V. GORIZIA 19 42124 RE T. 0522/304258) suoi geni tori e ai suoi amici, an- che loro allontanati dal Seminario e magari esposti al disprezzo dei materialisti e alla violenza della guerra. Dalla missione reggiana del Mada- gascar ha scritto, alla vigilia della beatificazione di Rolando, don Pie- tro Ganapini: "come vorrei essere presente anch'io, che l'ho cono- sciuto e che ben ricordo dagli anni del seminario di Marola, in cui abbiamo studiato, se pur in classe diverse, durante quegli anni torbi- di della seconda guerra mondiale 1940-45. Rolando entrò in semi- nario nell'ottobre del '42. Io cominciavo proprio in quell'ottobre la quinta gin- nasio." Ecco uno spaccato di Chie- sa reggiana, debolezza ed eroismo, nel passato ed og- gi. La gioia e la speranza sono ben visibili in questo momento di chiesa, intorno al successore di Pietro, Pa- pa Francesco. Altro motivo di speranza e attesa, la suc- cessione nella guida della Chiesa reggiana- guastallese. Compito certa- mente esigente e difficile quello di ogni vescovo. Facciamo molte preghiere per il nostro Vescovo Massi- mo. Rincuorati dai doni dello Spirito nella perenne Pentecoste della Chiesa, con apprensione e fiducia vogliamo attivamente accompa- gnarlo, partico-larmente nel lavo- ro, già da lui avviato, con i giovani e le vocazioni Don Riccardo Il tempo della Chiesa che stiamo vivendo, nonostante l’odierna fragilità e indifferenza di noi cristia- ni, è senza dubbio sorprendente e carico di speranza. Potremmo dire che questo momento va oltre le ri- ghe e le previsioni specialmente dei grandi mezzi della comunicazione. Solo la preghiera semplice del po- polo di Dio, che ancora abita tutte le latitudini della terra, può aver pensato, aver fatto suppli- che e aver invocato lo Spiri- to Santo perché fosse invia- to il Pastore che ora riuni- sce nella carità operosa tutta la Chiesa. Certo il do- no va ben oltre a quanto le nostre preghiere avessero richiesto. Il popolo ha pre- gato ed è rimasto in attesa. Nella predicazione di questi mesi Papa Francesco ha confermato la Chiesa verso le periferie del mondo. Senza quel dinamismo mis- sionario che cosa restereb- be del Regno di Dio tanto annunciato e promesso da Gesù? Questo tempo, questi mesi per Regina Pacis sono stati particolar- mente densi. Momenti del tutto speciali gli eventi attorno alla partenza di don Luca per la missione e l'arrivo di don Pa- olo rientrato dalla stessa missione diocesana del Brasile. Quale rifles- sione? Tutti, giovani e adulti, ab- biamo già sperimentato che non c’è crescita nel cammino umano e del- la Chiesa senza tempi, giornate e tappe segnate dalla Croce. In que- sti giorni abbiamo davanti a noi la testi-monianza straordinaria del piccolo seminarista di San Valen- tino, Rolando Rivi cresciuto nel seminario di Marola; a quattordici anni, nei giorni violenti dell’epilogo della guerra, il tredici aprile 1945, ha offerto la sua vita, nella determinata coscienza di ap- partenere al Signore, essere di Ge- sù. Lui che voleva diventare un prete missionario, nei pressi di Piane di Monchio, Modena, da un manipolo di violenti, accecati dall' ideologia, ai bordi della fossa già preparata, viene colpito e sepolto. Immaginiamo gli ultimi due-tre giorni di Rolando, in abito talare, in balia del male, alternando pre- ghiere e lacrime con il pensiero ai

Novembre Dicembre 2013

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BOLLETTINO DELLA PARROCCHIA DI REGINA PACIS (V. GORIZIA 19 42124 RE T. 0522/304258)

suoi geni tori e ai suoi amici, an-che loro allontanati dal Seminario e magari esposti al disprezzo dei materialisti e alla violenza della guerra. Dalla missione reggiana del Mada-gascar ha scritto, alla vigilia della beatificazione di Rolando, don Pie-tro Ganapini: "come vorrei essere presente anch'io, che l'ho cono-sciuto e che ben ricordo dagli anni del seminario di Marola, in cui abbiamo studiato, se pur in classe diverse, durante quegli anni torbi-

di della seconda guerra mondiale 1940-45. Rolando entrò in semi-

nario nell'ottobre del '42. Io cominciavo proprio in quell'ottobre la quinta gin-nasio." Ecco uno spaccato di Chie-sa reggiana, debolezza ed eroismo, nel passato ed og-gi. La gioia e la speranza sono ben visibili in questo momento di chiesa, intorno al successore di Pietro, Pa-pa Francesco. Altro motivo di speranza e attesa, la suc-

cessione nella guida della Chiesa reggiana-guastallese. Compito certa-mente esigente e difficile quello di ogni vescovo. Facciamo molte preghiere per il nostro Vescovo Massi-

mo. Rincuorati dai doni dello Spirito nella perenne Pentecoste della Chiesa, con apprensione e fiducia vogliamo attivamente accompa-gnarlo, partico­larmente nel lavo-ro, già da lui avviato, con i giovani e le vocazioni

Don Riccardo

Il tempo della Chiesa che stiamo vivendo, nonostante l’odierna

fragilità e indifferenza di noi cristia-ni, è senza dubbio sorprendente e carico di speranza. Potremmo dire che questo momento va oltre le ri-ghe e le previsioni specialmente dei grandi mezzi della comunicazione. Solo la preghiera semplice del po-

polo di Dio, che ancora abita tutte le latitudini della terra, può aver pensato, aver fatto suppli-che e aver invocato lo Spiri-to Santo perché fosse invia-to il Pastore che ora riuni-sce nella carità operosa tutta la Chiesa. Certo il do-no va ben oltre a quanto le nostre preghiere avessero richiesto. Il popolo ha pre­gato ed è rimasto in attesa. Nella predicazione di questi mesi Papa Francesco ha confermato la Chiesa verso le periferie del mondo. Senza quel dinamismo mis-sionario che cosa restereb-be del Regno di Dio tanto annunciato e promesso da Gesù? Questo tempo, questi mesi per Regina Pacis sono stati particolar-mente densi. Momenti del tutto speciali gli eventi attorno alla partenza di don Luca per la missione e l'arrivo di don Pa-olo rientrato dalla stessa missione diocesana del Brasile. Quale rifles-sione? Tutti, giovani e adulti, ab-

biamo già sperimentato che non c’è crescita nel cammino umano e del-

la Chiesa senza tempi, giornate e tappe segnate dalla Croce. In que-sti giorni abbiamo davanti a noi la testi­monianza straordinaria del piccolo seminarista di San Valen-tino, Rolando Rivi cresciuto nel seminario di Marola; a quattordici anni, nei giorni violenti dell’epilogo della guerra, il tredici

aprile 1945, ha offerto la sua vita, nella determinata coscienza di ap-

partenere al Signore, essere di Ge-sù. Lui che voleva diventare un prete missionario, nei pressi di Piane di Monchio, Modena, da un manipolo di violenti, accecati dall' ideologia, ai bordi della fossa già preparata, viene colpito e sepolto. Immaginiamo gli ultimi due-tre giorni di Rolando, in abito talare,

in balia del male, alternando pre-ghiere e lacrime con il pensiero ai

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Giovanni Ferrari, giovane educatore di Regina Pacis ha vissuto quest’anno un’estate missionaria nel Nordest del Brasile nelle parrocchie dei sacerdoti reggiani. Per posta elettronica manda una lettera agli amici che stanno camminando sui sentieri dell'Ap-pennino verso l'Alpe di San Pellegrino e il Santuario del Volto Santo di Lucca.

4/8/2013

Ciao 98,97,96,95, educatori, don, genitori...

è già qualche giorno che camminate! come va? a parte

caldo e vesciche che erano prevedibili, state tutti bene?

riuscite ad arrivare abbastanza presto per fare dell'al-

tro o le tappe son molto lunghe?

Io mi trovo qui, nel nord-est del Brasile già da più di un

mese. In questo periodo ho vissuto in casa con Alex e

Laura, una giovane famiglia con due figli piccoli (Matteo

e Benedetta) che esattamente tornano domani in Italia,

dopo due anni di missione qui in Brasile. E’ stato molto

bello vivere con loro per l'accoglienza che mi hanno da-

to.

L’ultima settimana di luglio sono stato alla GMG subito

non dovevo andare, ma poi un ragazzo aveva rinunciato e

io non ci ho pensato due volte! eravamo 60 ragazzi da

tutta la diocesi (grande come l'emilia-romagna).

E’ stata molto bella, un clima di festa, forse creato dai

tanti latinoamericani, forse perché Copacabana non è

quatrosvientos (pensate che la gente il sabato della

vigilia faceva il bagno! un pò come a Madrid no??). ci

sono stati 3 mln di giovani, tanti canti e balli. E’ stato

bello vedere come i ragazzi brasiliani hanno vissuto la

GMG, qui tanti problemi: tanta violenza, tanto alcool,

tanto maschilismo, tante ragazze madri, tante famiglie

senza padre, tanti uomini che anziché lavorare stanno

tutto il giorno davanti a casa a guardare chi passa.

Un popolo che ha tanti problemi, sì, ma che ha anche tan-

to da insegnarci: rimettere al centro la relazione con le

persone. Forse è il tempo molto più abbondante che da

noi, qui le persone si fermano molto a parlare, a ospitarsi

per un caffè ... credo che valga la pena nella nostra vita a

Reggio, svuotarci di tanti impegni superflui per dedicare

più tempo agli altri, per andare a trovare la persone ... e

essere missionari è questo.

Sono contento di questi 3 mesi e questa esperienza.

Spero di tornare molto ricco (non di dinheiro) per poter

poi condividere con voi!

Prego per voi e per il campeggio. Mi raccomando, non

sprecatelo come occasione per divertirvi. Fate delle bel-

le condivisioni, delle belle messe. E’ la prima estate che

manco a un campeggio!

Buon viaggio.

Lettera dal Brasile agli amici pellegrini

DAL DUE AL DIECI AGOSTO

Riportiamo il servizio del giornale cittadino “Prima Pa-gina”, che ringraziamo.

Una cinquantina di giovani di Regina Pacis hanno rag-giunto a piedi il santuario di San Pellegrino in Alpe ed a seguire il Volto Santo della cattedrale di Lucca. Si è trattato di una importante e indimenti­cabile esperienza per i numerosi pellegrini reg­giani che nei giorni scor­si erano partiti dalla parrocchia di San Pelle­grino a Reg-gio. Cristian Maffei, educatore del gruppo di ragazzi di Re­gina Pacis, è molto con­tento per quest'iniziativa (appena conclusa) che si è svolta recentemente: «Quasi 200 chilometri - racconta Maffei - separano Reggio da Lucca: in macchina è una questione di po-che ore, ma a piedi sono necessari otto giorni. E così una cinquantina di giovani di Regina Pacis, capita­nati da don Luca Grassi, sono partiti a piedi da San Pelle-grino città per arrivare a San Pellegrino in Alpe e per poi proseguire fino al Volto Santo a Lucca». Circa 25 chilometri ogni giorno tra salita, discesa, sentiero e a-sfalto: dalla pianura di Reggio agli Appennini reggiano-modenesi per poi passare al versante toscano.

Cinquanta ragazzi di Regina Pacis a San Pellegrino in Alpe

Otto giorni di cammino per il pellegrinaggio

Foto del campeggio itinerante di cinquanta giovani in cammino verso il

Santuario del Volto Santo a Lucca

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Il gruppo di giovani giunto a Lucca si rifocilla dopo il lungo

pellegrinaggio.

R olando Maria Rivi nacque il 7 gennaio 1931 a

San Valentino di Castellarano (Reggio Emilia).

All'inizio dell'ottobre 1942, terminate le scuole ele-

mentari, entrò nel Seminario di Marola (Carpineti,

Reggio Emilia). Quando Rolando stava per terminare

la seconda media, i tedeschi occuparono il Seminario

e gli alunni furono mandati alle loro dimore. Egli però

continuò a sentirsi seminarista: la chiesa e la casa

parrocchiale furono i suoi luoghi prediletti. I genitori,

spaventati dall'odio partigiano, invitarono il figlio a to-

gliersi la talare; ed egli rispose: "Ma perché? Che male

faccio a portarla? Non ho voglia di togliermela. lo stu-

dio da prete e la veste è il segno che io sono di Gesù".

Questa pubblica manifestazione di appartenenza a

Cristo gli fu fatale. Un giorno, mentre i genitori si reca-

vano a lavorare nei campi, Rolando prese i libri e si

allontanò, come al solito, per studiare in un boschetto.

Arrivati alcuni partigiani, accecati dall'odio ideologico

contro la Chiesa, lo sequestrarono, gli tolsero la talare

e lo torturarono. Rimase per tre giorni loro prigioniero,

subendo offese e violenze; poi lo condannarono a

morte. Lo condussero in un bosco, presso Piane di

Monchio (Palagano, Modena); gli fecero scavare la

sua fossa, lo fecero inginocchiare sul bordo e gli spa-

rarono due colpi di rivoltella, una al cuore e una alla

fronte. Poi, della sua nera e immacolata talare, ne fe-

cero un pallone da prendere a calci. Era il venerdì 13

aprile 1945. È stato beatificato a Modena il 5 ottobre

2013.

(dal Proprio della Memoria del beato Rolando Rivi, ap-

provato dalla Congregazione del Culto)

NB. La memoria liturgica del beato Rolando Rivi, seminari-

sta, si celebra il giorno 29 maggio.

Per l'educatore Maffei è stata «un'esperienza d'amicizia e condivisione: durante il cammino si parla molto tra amici e si condividono anche fatiche, dolori e stati di animo. Sicuramente una bella prova fisica però tutta ripagata dalla soddisfazione dell'arrivo. Ogni giorno la sve-glia era alle cinque, seguita dall'inizio del cam-mino con lodi e poi silenzio, si camminava fino al pranzo e nel primo pomeriggio l'arrivo alla struttura che ci ospitava per la notte come le palestre, case per campeggi e rifugi». E' stato inoltre affrontato il tema "Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro" di Papa Giovanni Paolo II: in questi giorni i pellegrini hanno riflettuto molto su come non banalizzare la propria vita, non cadere nella “globalizzazione dell'indifferenza", ma giocarsi fin da subito e non sprecare il tempo, Cristian Maffei è convinto che sia stata «un'esperienza d'amicizia e di crescita spirituale: il cammino porta ognuno di noi a scontrarsi con i propri limiti, sia fisici che di pensiero. Intendiamo rin-graziare tutte le persone che ci hanno aiutato a realizzare questo pellegrinaggio: i vo­lontari di Montalto che da anni lavorano per aprire questo sentiero, chi ci ha ospitato fatto da mangiare e chi ci ha seguito con i pulmini. Le fatiche di tante persone sono state un momen-to di grazia per tutti i camminatori. Un grazie speciale anche alle persone che lungo il cam-mino si sono mostrate disponibili anche solo nel dissetarci». I pellegrini di Regina Pacis hanno percorso il cammino di San Pellegrino che è stato riscoperto e rilanciato da di­versi anni dalla Polisportiva di Montalto in collabora-zione con il Comune di Vezzano.

Beato Rolando Rivi

Beato Rolando Rivi

Seminarista martire

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MAROLA 31/8 - 1/9 2013

P artecipare agli esercizi spirituali è rispondere all'invito che il Signore ci

fa a stare un po' con Lui, a fermarci dal nostro correre frenetico per gustare la bellezza della sua presenza e della sua

compagnia e per dire, come Pietro sul monte della Trasfigurazione: "é bello per noi stare qui ... " Ma cosa sono gli esercizi spirituali? "Un momento di meditazione e preghiera in un'atmosfera di raccoglimento e di silenzio dove potrà particolarmente agire lo Spirito Santo, condotto con la mediazione di una guida spiri-tuale". Giorni nei quali il silenzio parla attraver-so la bellezza della natura, il sorriso degli altri e soprattutto la parola di Dio che riesce a rag-giungere il cuore e la mente per un po' libera dai mille pensieri che quotidianamente la avvol-gono. Il tema di quest'anno era il tempo, dono prezio-so di Dio che noi sciupiamo senza neanche ren-dercene conto. Il tempo nelle sue molteplici sfaccettature il tempo della nostra giornata, della nostra vita, della storia…“Insegnaci a con-

tare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore” recita il salmo 90. Contare i nostri giorni vuol dire viverli assaporandone ogni momento, cogliendo la bellezza dei gesti e degli incontri quotidiani con chi ci sta accanto senza darli per scontati, vuol dire trovare quotidianamen-te qualche momento per stare con il Signore perché è Lui che da senso al nostro tempo. Mi sono resa con-to che i nostri ritmi veloci, il nostro correre sempre, il nostro incastrare mille cose ci porta a vivere i no-stri giorni come se fossero tutti uguali, alzandoci al mattino già stanchi per tutto quello che dobbiamo fa-re e desiderando solo che arrivi la sera e in questo modo il tempo scorre veloce e non ce ne accorgiamo. Siamo sempre di corsa, vediamo ma non riusciamo a guardare le meraviglie del creato, sentiamo ma non riusciamo ad ascoltare le persone che incontriamo. Quest'anno più che mai, al termine degli esercizi, ho colto che questo momento forte di incontro con il Signore dev’essere quello che rafforza il desiderio di un incontro quotidiano con Lui nella preghiera e nell'eucarestia per poter dire ogni giorno "è bello per noi stare qui ... "

Donatella

Il nostro centro d'ascolto, denominato "La parola di Dio aperta a tutti", nasce dalla necessità di incamminarsi alla scoperta della parola di Dio e di entrare in dialogo con Colui che l 'ha aperta a tutti fin dall' inizio della creazione. Dio c'è e vive in mezzo a noi. La Sua parola è verità e vita: ciò è perfettamente visibile appunto attraverso il creato. Per mezzo della sola parola Dio ha dato forma e vita al più affascinante dipinto di tutti i tempi, come artefice abile di un'opera d'arte viva e pura, dentro la quale l'uomo, creato a sua immagine e somiglianza, gode di privilegi straordinari. L'intelligenza, i sensi e i sentimenti dell'uomo introducono ad una conoscenza più intima della Sua parola, ne esaltano la grandezza e la bellezza e ne confermano l'autenticità, in quanto essa si rivela all'uomo attraverso se stessa. La parola di Dio è ben strutturata, ha una misura, un peso ed un valore, è soave e gelosa, aspra e dolce, gradevole e pungente, ruvida e raffinata; per questo la si ama, rendendo saldo il principio per cui Dio l'ha cre-

ata: l’amore . Il centro di ascolto è il mezzo migliore per scoprire Dio dentro sé stessi, accrescere la fede e rinascere a vita nuova. Facendosi imitatori di Cristo l'uomo apre i confi-ni del suo piccolo mondo, per lasciare entrare persone sempre nuove e di ogni età e con esse instaurare rela-zioni vive, che rendono armoniosa operativa una comu-nità parrocchiale dentro la quale ognuno scopre il pro-prio stile missionario. La Parola di Dio va dunque a-scoltata, ragionata, condivisa, profondamente compre-sa e messa in pratica affinché ognuno possa rendersi fautore di un'attiva evangelizzazione. Il nostro centro d'ascolto, la parola di Dio aperta a tutti, esiste da 3 anni ed è guidata dal diacono Giorgio, ac-cogliendo persone dai 20 ai 60 anni. Nella parrocchia di Regina Pacis esistono tanti centri d'ascolto, alcuni con più di trent'anni di vita. Ci augu-riamo di vederne crescere tanti altri.

Momento di relax di alcuni partecipanti agli esercizi spirituali di fine

agosto

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S. Messa di saluto alla comunità di Regina Pacis 15 settembre 2013

La prima parola che esce spontanea dal mio cuore è un grande grazie, un ringraziamento vero, pro-fondo e personale che voglio fare a ciascuno di voi e a tutta la comunità. Veramente mi sento di dirlo con la massima franchezza e con tutto Il cuore. Se mi guardo indietro e penso a otto anni fa, mi sento una persona nuova, diversa, mi sento" cresciuto in umanità, mi sento cresciuto in fede, non voglio essere troppo presuntuoso, ma almeno posso dirvi di avere compreso meglio l'amore grande che Dio ci vuole. Lo devo a voi che mi avete accompagnato in questi otto anni. Lo devo alle conoscenze, alle relazioni che ho vissuto con voi e che mi hanno mostrato il volto del Signo-re e senza che io me ne accorgessi mi sono trovato una persona nuova. Questa vita nuova che attraverso di voi il Signore mi ha dato mi rimarrà per sempre come un dono, un'eredità che non mi potrà mai essere tolta e quindi sento anche che il rapporto con voi non finirà mai, ma rimarrà per sempre vivo nella mia vita. Ecco, la seconda cosa che invece voglio fare di cuore a ciascuno di voi è chiedervi perdono. Vera-mente, chiedere perdono per le mie omissioni, i miei peccati, i pensieri, parole, opere omissioni, per tutte quelle volte in cui sono stato pietra d'inciampo anziché compagno di viaggio. E veramente più si cam-mina nella propria vocazione di sacerdote e più ci si accorge delle mancanze. Questa la voglio dire ai giovani, ma dicendola ai giovani la voglio dire a tutti: Gesù è vivo. È vivo ed è in mezzo a noi, cammina con noi e bussa al nostro cuore, perché non solo vuole vivere in

mezzo a noi, ma dentro di noi vuole stabilire una comunione profonda, dentro di noi, e tutti i giorni, minuto do-po minuto, secondo dopo secondo, bussa con delicatezza al nostro cuore per poter entrare e donarci la vita, la gioia e l'amore. Un Dio così ti commuove, un Dio così veramente ti fa cambiare vita e allora smettiamola di giudicarci e aiu-tiamoci veramente l'un con l'altro, stimiamoci a vicenda, diciamoci parole che ci edifichino che ci correggano per entrare a questa festa meravigliosa. Scusate l'ultima parola, permettetemi di essere un atti-mo più lungo. Partirò la prossima domenica, starò nove mesi in Israele e poi dovrei partire per il Brasile, per 10 anni. È stata anche per me una grossissima sorpresa, non me l'aspettavo. Quando sono stato ordinato sacerdote, mi era stato chiesto di dare la disponibilità per le missioni; io ci ho pensato, ci ho riflettuto su e poi mi sono messo davanti al Signore a pregare e ho detto: " Perché devo dare la mia disponibilità? Adesso io non sono in grado di capire se questa è la mia strada e allora perché andarsi a com-plicare la vita?". E allora ho detto: "Se il Vescovo non mi chiama, io la mia disponibilità non la do”. Sapete io non sono un mostro di salute e allora ho detto: "Guardi, guardi anche Lei se è giusto che vada". E alla fine si è visto che quella è la mia strada. E vi posso dire che quella richiesta l'ho proprio presa co-me un invito e una chiamata del Signore e quindi fin da subito mi sono sentito in pace. Avrei potuto dire di no eppure il mio cuore era in pace e sereno per rispondere al Signore. Quindi voglio condivi-dere con voi questa scelta, vi voglio chiedere di pregare per me e di sostenermi in questo mio cammino; Io vi pro-metto da parte mia una preghiera costante per voi.

Alla vigilia del saluto

alla comunità di

Regina Pacis, don

Luca assieme a don

Riccardo

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Da un po' di tempo ne parlano in tanti,

anche al di fuori degli ambienti di chie-

sa. Negli anni '60-70 era stato elegante-

mente parcheggiato nel dimenticatoio. E'

un progetto tipicamente italiano, apparso

inizialmente nel 1500 per intuizione di

S.Filippo Neri, a Roma, quindi nella

Chiesa ambrosiana nel dopo-Concilio di

Trento e infine a Torino con il grande ca-

risma di Don Bosco. Ora l'attuale grande

fermento dell'Oratorio ha indotto la Con-

ferenza Episcopale Italiana a farne uno

studio ampio e a metterlo a disposizione

di tutta la Chiesa nazionale. Titolo della

"Nota pastorale": Il Laboratorio dei talen-

ti. Qui ne presentiamo una sintesi del giornalista dell'Avvenire, Umberto Folena.

Un luogo. Un luogo reale, abitato da persone reali. Un luogo dove nascono e crescono le relazioni. Un

luogo che diventa comunità e fa parte di una più vasta comunità. Un luogo: un presidio solido per resi­

stere all'assalto della modernità liquida, per dirla con Zygmunt Bauman. Un luogo che sia «laboratorio

di talenti», come suggerisce il titolo della Nota pastorale dei vescovi italiani. Quel luogo è l'oratorio (o

patronato, com'e denominato in alcune diocesi). Generazioni di italiani gli sono grati. Hanno imparato a

pregare e a tirare calci a un pallone, a pensare e a ridere, a confidarsi e ad espri­mersi allestendo spet-

tacoli; hanno appreso, in una felice sintesi, sia a contemplare i segreti della Via Crucis sia a domare le

traiet­torie velenose di una pallina da ping pong. Perché la vita questo e non altro è: una miscela di alto

e basso, di contemplazione e azione, di poesia e di prosa. E perché questo è l'oratorio: un luogo dove

la vita, tutta la vita, la vita intera viene accolta. Gli innumerevoli italiani che gli sono grati vorrebbero che

l'oratorio ci fosse anche per i propri tigli. I tempi sono cambiati? Cambiano, un poco, anche gli oratori.

Non per «adattarsi», ma per accogliere. E se oggi le famiglie soffrono di più, le relazioni si tanno più

difficili e fragili, la comunità sembra perdere coesione, l'oratorio diventa, ancor più che in passato, un

luogo di integrazione sociale, un laboratorio di armonia dove, assieme all'abc della fede, si apprende

l'abc dello stare insieme, costruendo storie, generando idee, elaborando progetti. La Nota, in una felice

sintesi, spiega: "L’oratorio educa ed evangelizza (….) soprattutto attraverso relazioni personali autenti-

che e significative». Educa ed evangelizza: insieme. Guai a commettere l'errore di considerare lo sport,

il gioco, il divertimento, il cinema e il teatro, una semplice canzone suonata e cantata assieme come

una sorta di «evasione», di «ricreazione», un pedaggio da pagare per ciò che soltanto conta: la cate-

chesi e la celebrazione, l'annuncio kerigmatico. Tutto, ci deve stare tutto dentro l'oratorio. Nelle giuste

dosi, nei giusti tempi. Senza frizioni né contraddizioni. Ma anche una partitella di calcio ben giocata è, a

suo modo, «evangelizzazione», se dentro il gioco si respirano quei valori preziosi umani e cristiani, oggi

rarissimi, che si chiamano gratuità, lealtà, generosità, altruismo, collaborazione. Solo se nel gioco,

nell'attività culturale e artistica, nel semplice stare insieme bevendo un chinotto si vivono quei valori,

allora la catechesi, che quei valori annuncia nella persona di Gesù, è credibile. Altrimenti sarà come ac-

qua sui sassi. La compagnia di Gesù Cristo o abbraccia tutte le espressioni della vita, oppure semplice-

mente non è. L'oratorio, luogo reale, fatto di persone reali, potrebbe infine essere contrapposto ai luo-

ghi virtuali, alle comunità digitali, al web. No. L'oratorio semmai integra i luoghi. Un ragazzo del Due­

mila, «nativo digitale», non sarà mai posto di fronte all'alternativa di dover scegliere tra l'oratorio e il pc.

Molti oratori hanno il proprio sito. Usano il web. Con intelligen­za. La stessa appresa dai ragazzi accan-

to ai loro educatori. Mai improvvisati: la semplice buona volontà non basta. Investire energie nella for-

mazione di educatori competenti è forse la vera sfida decisiva per la comunità ecclesiale. Affinché quei

luoghi che si chiamano oratori siano vivi e generino vita, oggi e domani proprio come ieri.

Scorcio dell’oratorio dei ragazzi dal lato di Via Zandonai

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Mi presento.

Sono Giovanni Borghi, 28 anni,

provengo dalla parrocchia di

Massenzatico e sono un semi-

narista al quarto anno di teolo-

gia del seminario di Reggio E-

milia.

Sono nato a Correggio, ho fre-

quentato la parrocchia di Mas-

senzatico fin dall'infanzia, mi

sono diplomato all' ITIS Zanelli

nel 2005. Ho intrapreso subito

dopo l'attività lavorativa con i

miei genitori nell'azienda agri-

cola di famiglia.

Il mondo agricolo mi ha sem-

pre attratto ma mai davvero

conquistato: ecco perché paral-

lelamente al mio lavoro come

coltivatore diretto ho comincia-

to a cercare dell'altro. Una ri-

cerca cominciata subito lavo-

rando in alcune aziende metal-

meccaniche della zona. il pas-

CIRCOLO PARROCCHIALE ANSPI Mentre i lavori del Nuovo Centro parrocchiale pro-cedono, anche se con qualche rallentamento e, fra le tante attese c'è quella dell'apertura del Cir-colo parrocchiale che speriamo possa coincidere con l'inaugurazione della nuova struttura. Gli spazi riservati al circolo sono a buon punto. Vogliamo

pertanto sperare che all'epoca delle feste di Natale e Capodanno si possa dare inizio a quella realtà, che interessa sia gli adulti e anziani, sia i ragazzi e giovani, seppure con interessi e momenti diversi. Gli adulti e i ragazzi hanno spazi loro propri. Questi più legati all'Oratorio, al gioco esterno e interno, al doposcuola e altre attività di laboratorio e di teatro. Gli spazi per adulti invece offrono occasioni di compagnia bri-scolate e cura della gestione stessa dell'ambiente, del bar e magari dei nipotini loro affidati.

so decisivo, mosso da un biso-

gno di spendermi per la Chiesa,

l'ho compiuto con la scelta di

prestare servizio civile volonta-

rio alla Caritas diocesana, dove

ho prestato servizio come ope-

ratore in collaborazione con gli

assistenti sociali offrendo il mio

servizio anche presso il dormi-

torio dei senza tetto.

Difficile spiegare che cosa pas-

sa dentro il cuore di una perso-

na che medita la scelta di con-

sacrarsi per tutta la vita a Dio.

Dentro di me sentivo una chia-

mata ma molte paure affiorava-

no: queste mi facevano indie-

treggiare. Sentivo il bisogno di

crescere ed essere seguito.

Un frate cappuccino conosciuto

da quando ero bambino mi ha

accompagnato negli anni prece-

denti alla mia entrata in semi-

nario. Nel mentre, oltre al ca-

techismo in parrocchia, mi

sono lasciato affascinare dal

mondo missionario operando

servizio al centro missionario

di San Martino in Rio e andan-

do i missione in Romania,

Turchia ed Etiopia.

Ho quindi colto dentro alla

mia vita una chiamata alla se-

quela del Signore, special-

mente dopo la mia esperienza

in Etiopia nel Gennaio del

2009. Accompagnato dalla

direzione spirituale, ho deciso

di entrare in seminario nel set-

tembre del medesimo anno. La

scelta non è stata semplice, la

vita del seminario ti porta ad

abbandonare e rivedere la tua

visione di Chiesa, il tuo rapporto

con Dio, partendo dalla consa-

pevolezza di essere un peccato-

re, e, in primis un salvato.

In questi quattro anni di forma-

zione in seminario, ho prestato

servizio nel gruppo vocazionale

Samuel e sono stato catechista

ed educatore nella parrocchia di

villa Sesso. Sono esperienze che

mi hanno dato molto, mi hanno

fatto capire la bellezza e il cen-

tuplo che Gesù promette a chi lo

segue (Mc 10,28-30).

Posso quindi affermare che nella

mia vita (almeno fino a questo

punto), ho fatto e faccio espe-

rienza di un Dio che ha cambia-

to e cambia il mio orizzonte e la

realtà che mi circonda continua-

mente perché l'incontro con

Dio sconvolge tutti i nostri sche-

mi. E' Lui che cambia il nostro

cuore, la nostra mente e il no-

stro modo di vivere la realtà. Ho

cercato di riassumere una vita in

poche righe, consapevole che

questo sono io "un po' di polve-

re dove il Signore tenta di scri-

vere". Quindi incomincio il mio

cammino nella nostra unità pa-

storale Regina Pacis, Santo Spiri-

to e Roncina con grande entu-

siasmo e faccio mie le parole di

Papa Giovanni XXIII "di mettere i

miei occhi nei vostri occhi e il

mio cuore accanto al vostro cuo-

re".

Giovanni seminarista

Giovanni (il quarto in piedi da sini-

stra ) assieme alla “banda dei 5 +1”

Page 8: Novembre Dicembre 2013

8

I giovani e il vescovo

Massimo

Come nella quaresima passata,

i giovani stanno affollando la Chie-

sa cattedrale, il Duomo, negli in-

contri con il Vescovo Massimo. Un incontro al mese. Questo il calen-

dario: venerdì 25 ottobre, sabato

23 novembre, venerdì 31 gennaio,

venerdì 28 febbraio, domenica

delle palme 13 aprile, venerdì 16

maggio. Come nella quaresima

passata, i giovani di Regina Pacis

stanno partecipando numerosi.

La preghiera delle

“Ore del giorno”

La Chiesa universale, unita a Cristo, eleva al Padre la propria preghiera in

ogni ora del giorno: dal mattino con le Lodi, fino alla notte con la Compieta.

Con l'inizio dell'Anno della Fede (ottobre 2012) in parrocchia si è iniziato a

pregare insieme due "Ore del giorno": alle 7,45 l'Ora delle Lodi e, alla sera,

alle 18,30, l'Ora dei Vespri, durante la stessa Messa.

Un piccolo gruppo, assieme ai sacerdoti, sta partecipando con costanza.

La parrocchia raccomanda la partecipazione: da lunedì mattina a sabato matti-

na.

...DA UNA MISSIONE ALL’ALTRA

Sono don Paolo Cugini, prete da 18 anni. Dopo i primi tre anni a Castelnovo Sotto

sono stato chiamato dall'allora Vescovo Paolo Gibertini a servire la Chiesa di Reg-gio nella missione in Brasile, nella quale sono stato per circa 15 anni. A Castelno-

vo Sotto il mio sevizio pastorale era soprattutto orientato ai giovani, non solo

quelli della Chiesa, ma anche a quelli che incontravo. Sono stati anni molto intensi e ricchi di incontri significativi che hanno segnato la mia vita. In Brasile ho svolto

servizio pastorale in tre parrocchie. Le parrocchie nella Chiesa brasiliana sono una

comunione di comunità e, quindi molto estese. La diocesi di Ruy Barbosa, nella quale la Chiesa di Reggio Emilia collabora da circa cinquant'anni è grande come

l'Emilia Romagna. Per servire pastoralmente questa grande regione attualmente

ci sono 18 sacerdoti e circa trenta suore. A Miguel Calmon, la prima parrocchia che ho assunto in Brasile, c'erano settanta comunità. Spesso partivo al lunedì po-

meriggio e tornavo al venerdì sera. Visitavo le famiglie, incontravo i giovani e i

bambini mangiavo e dormivo nelle case della gente delle comunità. Condividevo la vita della gente semplice che incontravo. Siccome il prete non può essere con-

temporaneamente presente in tutte le le comunità, sono i laici che la animo e che celebrano la Parola alla Dome-

nica. Noi sacerdoti ci preoccupiamo soprattutto di organizzare momenti formativi per mettere in grado i laici di svolgere il loro mandato nella comunità. Che bei ricordi che ho quando incontravo centinaia di laici nei corsi di

formazione mensile! Bellissimi ricordi, uniti ad un pizzico di nostalgia, anche per le assemblee diocesane annuali

nelle quali preti, laici e suore si riunivano per tre giorni assieme al Vescovo per valutare il cammino svolto e indi-care le nuove mete. E' stato in contesti come questi che ho capito il significato della Chiesa Popolo di Dio, così

come il Concilio Vaticano II indicava. Una Chiesa dove visibilmente tutti si sentono responsabili per l'annuncio

della Parola e per incentivare la fede alle persone incontrate nel cammino. Quanto volte ho preso la bicicletta per dirigermi in una comunità e realizzare un incontro biblico con i giovani! Bei ricordi che senza dubbio mi daranno

forza in questa nuova esperienza pastorale di Regina Pacis. Aquele abraço.

Ritiro Spirituale

adulti

I tempi forti dell'Avvento e della Quare-

sima sono preparati in par­rocchia con

un ritiro spirituale, al quale sono invitati

gli adulti e i giovani più grandi. Sede

del ritiro è la sala parrocchiale di Ron-

cina. Quest'anno sono state scelte la

prima domenica di avvento, il primo

dicembre e la prima di quaresima il 9

marzo: dalle ore 15 alle 19,00. I Ritiri

sono momenti preziosi per mettere

ordine alla nostra vita umana e cristia-

na.

Sedie, poltroncine, tavoli

per il nuovo centro

parrocchiale/oratorio

E' iniziata la campagna di donazioni del mo-

bilio indispensabile per le sale del Nuovo

Centro parrocchiale/Oratorio. La commissio-

ne incaricata ha concluso la cernita fra le

diverse proposte e ha definito l'arredo ne-

cessario:

200 poltroncine per la Sala maggiore

(costo di ognuna euro 37,00)

150 sedie per le sale del primo piano

(costo di ognuna euro 23,00)

25 tavoli pieghevoli (costo di ognuno eu-

ro 130,00)

Si fa appello alla generosità di tutte le fami-

glie. E’ arredo assolutamente necessario e

che useremo tutti. Dona anche tu una o

più sedie… poltroncine ... tavoli.

Camminata

della Pace

La tradizionale camminata

della Pace di fine anno per-

correrà le vie della città non

più nella notte di San Silve-

stro ma il primo dell’anno,

giorno della Pace. La partenza

sarà dal piazzale della stazio-

ne ferroviaria alle ore 15,30 e

si concluderà nella piazza del

Duomo verso le ore 18,00

con la partecipazione del Ve-

scovo Massimo. Chi vorrà

potrà partecipare alla S.Messa

in Cattedrale, sempre alle ore

18,00.

DON PAOLO:

Page 9: Novembre Dicembre 2013

9

14 ottobre 2013

Compieta Lettura da “Lettera ai cercatori di Dio”; rinviata per

ragioni di orario Adorazione del giovedì sera. L'adorazione iniziata

recentemente, di natura vocazionale presenta qualche difficoltà di orario per i preti impegnati in quell'ora nei quotidiani appuntamenti, anche se ben collocata proprio dopo la Messa. Nelle prime sere la gente si è fermata veramente poco. E' bene che i giovani continuino ad ani-mare quella Messa e che si fermino per l'adorazione. Si consiglia di raccomandare la partecipazione, sia durante gli avvisi della domenica, sia nei gruppi dei giovani e delle famiglie. L'adorazione termini alle ore 20,00;

Avvento Fino a qualche anno fa si faceva in parrocchia la “Lectio Divina” nel tempo di Avvento, sospendendo però gli incontri dei Centri di ascolto della Parola. Vista l'esperienza, si decide di non sospendere i Centri di a-scolto. Ritiro Spirituale per gli adulti di Roncina, Spirito Santo e Regina Pacis all'inizio dell'Avvento, domenica 1° dicem-bre, dalle ore 15 alle 19, predicato da don Gabriele Bura-ni, a Roncina. Esercizi Spirituali guidati da Don Paolo per i giovani (18-25 anni) delle parrocchie di Roncina, Spirito Santo e Re-gina Pacis nel Centro di Spiritualità-Seminario di Marola, da venerdì 22 novembre a domenica 24.

Centri di ascolto, Domenica 27 ottobre durante la Mes-sa delle ore 10,30 il mandato ai Centri di ascolto, con la consegna del Cero che accompagnerà ogni incontro. Il libro biblico sarà quello scelto dalla diocesi, Atti degli A-postoli. Il Consiglio propone che venga in parrocchia un biblista a presentarlo ai Centri di ascolto.

Caritas parrocchiale Data l’emergenza, viene proposta una raccolta straordinaria di alimenti nei quartieri. Viene assicurato che i gruppi di seconda e terza media ne fa-

ranno una in Avvento. Viene proposta anche una raccolta presso i centri commerciali Le Querce e Esselunga.

Nuovo Centro Parrocchiale / Oratorio La commissione incaricata per i lavori del Nuovo Centro aggiorna: sono terminati i lavori per i nuovi ambienti degli Scout, mancano solo le porte; per gli ambienti della parte nuova sono state ordinate: 200 poltroncine per Sala polivalente, 150 sedie per le sale, 25 tavoli con piedi pieghevoli. Costo delle pol-troncine e sedie Euro 11.000 e dei tavoli Euro 3.050. Si farà una campagna per la donazione di sedie, poltroncine e tavoli da parte delle famiglie. Per quanto riguarda il movi-mento dell'Oratorio sarà indispensabile il servizio delle famiglie nei pomeriggi di sabato e domenica. La commis-sione incaricata è invitata a studiare il documento appena preparato sull'Oratorio dai Vescovi italiani: "Il laboratorio dei Talenti", Nota pastorale sul valore e la missione degli Oratori.

Campeggi invernali Giovani e universitari stanno prepa-rando il campeggio parrocchiale: dal 27 dicembre al primo gennaio a Folgaria. Le famiglie vorrebbero fare qualche cosa nei nuovi locali della parrocchia, in sostituzione del campeggio invernale degli anni passati. Il diacono Rober-to fa presente che la parrocchia dello Spirito Santo sta organizzando il campeggio in due case a Giarola: una per giovani e l’altra per adulti. C’è la disponibilità per famiglie di Regina Pacis.

Catechisti ed educatori dell’Unità pastorale. Don Paolo ha incontrato i catechisti e gli educatori di Roncina ,a bre-ve incontrerà quelli della parrocchia dello Spirito Santo. Ha incontrato pure i Capi Scout. Certamente si occuperà della formazione degli educatori, in generale, delle tre parroc-chie.

Benvenuto a Don Paolo e Giovanni E' il primo consiglio pastorale a cui hanno partecipato. Don Paolo ha chiesto pazienza e collaborazione. In pochi mesi ha dovuto passa-re dalla pastorale dell'America latina a quella "reggiana". C’è di mezzo un mondo. Ognuno peraltro porta con sé dei propri valori e convinzioni.

Prossimo Consiglio Pastorale martedì 12 novembre ore 21.

12 novembre 2013

Compieta Brani della Costituzione Sacrosanctum Concilium

del Concilio Vaticanio II sulla Liturgia. Preghiera delle ore.

Pastorale del Dopo-Cresima, Superiori, Giovani, Ma-nuela Prati aggiorna il Consiglio su tutta la pastorale Gio-vanile, a poco più di un mese dall’arrivo di Don Paolo.

Prima media: passaggio dalle Catechiste agli educatori. Collaborazione dei Genitori.

Seconda media: (cammino dopo la cresima) Terza media: gruppo numeroso e unito. Gruppi 98-99

e 96-97 gruppi affiatati. Don Paolo incontrerà i gruppi una volta al mese. Il percorso è quello tracciato dalla pastorale giovanile della diocesi. Don Paolo curerà la formazione degli educatori, nel tardo pomeriggio della domenica e incontrerà tutti i gruppi una volta al mese

Campeggio invernale: è in fase di preparazione: cinque giorni, di cui uno e mezzo sulla neve (sci).

Adolescenti e giovani nella liturgia: si avverte il proble-ma, come fossero nascosti dietro le colonne.

Scout: Don Paolo li incontra ogni quindici giorni. Avvento Caritas: Monica Catellani presenta le diverse

proposte e programmi per età, sul tema “Siate custodi”. Consegna il fascicolo delle diverse proposte ai catechisti interessati.

Staffetta di preghiere: (secondo anno). La nostra Zona ovest avrà a disposizione la staffetta tutto il mese di mag-gio, tre giorni per parrocchia, Due simboli da curare: la croce e il momento della consegna.

Eucarestia e preghiera delle ore. Assieme formano la grande preghiera della Chiesa: la Sposa che incontra lo Sposo, in tutte le ore del giorno. In Parrocchia un piccolo gruppo partecipa alle Lodi e ai Vespri. L’invito è rivolto a tutti.

Lavori nel Nuovo Centro Parrocchiale. Marco Gabbi aggiorna il Consiglio. Si spera che i locali nuovi siano agibili per il 15 dicembre, in vista anche delle feste del Capodanno.

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Con il Battesimo ha ricevuto la

nuova vita:

Okpara Davide Godwill di Lucky e

Juliet Aghahogoa

Acampora Carmen di Francesco e

Virginia Bosco

Menta Laura di Fernando Antichi e Annalisa Menta

Gabriel Brando Gambarelli di Michael e Maria Giliberti

Ukhu Reigbe Osarugue Praise di Igbineweka Eunice e

Ijiogbe Ukhure_Igbine

Vuksani Samuel di Mondi Vuksani e Catia Manfredi

Simonazzi Christian di Filippo e Barbara Volpi

Anagrafe parrocchiale Deceduti in attesa della risurre-

zione:

Fuschi Giovanni anni 88 vedovo di Adriana Dall’Asta

Durigon Rina anni 90 sposa di Dello Iacono

Pecorari Marta anni 84

Crotti Emanuela anni 71 sposa di Giuseppe Gaspari-ni

Paterlini Eva anni 87 vedova di Luigi Casoli

Giuberti Velia anni 86 vedova di Ugo Righi

Pregheffi Anna anni 84 Sposa di Umberto Levrini

Yabre Valerio 6° mese

Bertucci Pasquino anni 93 Sposo di Elide Sassi

La fa- miglia Bigliardi all’unanimità ha votato per una settimana di

vacanza e relax sui monti con la Parrocchia! E cosi', ci siamo iscritti, per la

prima volta, al Campeggio Famiglie a Fontanazzo (Val di Fassa), per la setti-

mana di Ferragosto. Che dire?

Bello il posto, bello l'albergo, bellissima la compagnia: ci siamo sentiti come a

casa! Infatti, l'esperienza che si fa in campeggio con tante famiglie corrisponde

proprio a vivere una settimana con una grande famiglia allargata: si mangia, si

dorme, si chiacchiera, si gioca, ci si conosce meglio; a volte si discute anche

un po', ci si "scontra", si tiene persino il broncio e si fanno capricci! Ma c'è

qualcosa che si trova in Campeggio che non si trova facilmente a Reggio: la

Comunità! Rafforzata dalle S. Messe giornaliere, dalle preghiere delle Ore,

dagli incontri sul tema scelto, ma anche dai pasti consumati in comune, dalle

gite, dai giochi organizzati per grandi e piccoli, dalle passeggiate. Ci siamo

trovati proprio bene! Abbiamo pensato spesso in quei giorni agli apostoli all'i-

nizio del libro degli Atti, che pregavano insieme, mettevano in comune tutto,

spezzavano il pane, compivano segni e prodigi. E il prodigio dell'Amicizia,

della Condivisione, dell'Amore si è compiuto, a Fontanazzo, per opera dello

Spirito.

Ritiro di Avvento. E’ destinato agli adulti delle tre par-rocchie dell’Unità Pastorale: domenica 1° dicembre dalle 15 alle 19 a Roncina. E’ guidato da don Gabriele Burani.

Messe feriali in Parrocchia. Don Riccardo propone di ritornare a due Messe, anche il mercoledì, sospendendo quella delle ore 18,30. Motivazioni:

non è un giorno festivo e, spesso, uno dei preti

deve celebrarne tre. Il Vescovo Baroni diceva: meno Messe e più Messa.

Fra pochi anni ci sarà un calo vertiginoso di preti;

bisogna allenarci a cercare Messa, anche fuori dai confini della parrocchia.

Dove prenderanno il tempo i sacerdoti per le altre

urgenze: malati, famiglie, oratorio dei ragazzi, confes-

sioni, guida spirituale, accoglienza a chi bussa alla porta anche solo per una buona parola, incontri per i preti in Zona, Vicariato, diocesi ecc.? Il Consiglio Pa-storale si è dichiarato contrario alla sospensione della messa del Mercoledì.

Circolo parrocchiale ANSPI. Il giorno 11 novembre in parrocchia si è costituita l’Associazione denominata CIR-COLO PARROCCHIALE PAPA FRANCESCO, con sede nei locali stessi della Parrocchia in via Gorizia 19, con quindici soci fondatori. Diventerà operante con tanti, tanti soci appena i locali saranno agibili, nella stessa festa di inaugurazione del Nuovo Centro Parrocchiale.

Prossima serata del Consiglio: lunedì 13 gennaio ore 21.