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PERIODICO DELLA ZOOTECNIA PRODUTTIVA NUMERO 20 • ANNO XI (n° 1) • MARZO 2016 Alimentati da una grande passione Alimentati da una grande passione L’Italia che va: storie di zootecnia d’eccellenza L’Italia che va: storie di zootecnia d’eccellenza

NUMERO 20 • ANNO XI (n° 1) • MARZO 2016 Alimentati da una ...dellaventino.com/download/zoo-zoom/zoo-zoom20.pdf · Gravidanza iniziale: periodo che intercorre dalla monta fertile

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P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I V A

NUMERO 20 • ANNO XI (n° 1) • MARZO 2016

Alimentatida una grandepassione

Alimentatida una grandepassione

L’Italia che va: storie di zootecnia d’eccellenzaL’Italia che va: storie di zootecnia d’eccellenza

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Gentili Lettrici e Gentili Lettori,dopo un periodo di pausa siamo tornati con Zoo-Zoom. Siamo giunti al numero 20, un bel risultato!Abbiamo riflettuto lungamente se il format della newsletter che vi stavamo proponendo potesse essere rivisto e migliorato. Alla fine, però, è emerso il desiderio - e con esso la volontà - di proseguire con l’impostazione originaria che ci ha fatto apprezzare da tantissimi affezionati lettori.Negli ultimi mesi l’Azienda non è rimasta ferma, anzi, ha proseguito il suo percorso di sviluppo.Innanzitutto, abbiamo “arruolato” il Dott. Fabrizio Lasagni in qualità di Direttore Commerciale.Forte di una lunga e positiva esperienza maturata in primarie aziende del nostro settore, il Dott. Lasagni ha condiviso l’ambizioso progetto di crescita che la Dell’Aventino Mangimi si è data e sta contribuendo in maniera determinante a raggiungere gli obiettivi aziendali.In particolare, grazie alla sua opera, abbiamo aperto il mercato in due regioni importanti per la zootecnia e al tempo stesso strategiche per la Dell’Aventino: l’Umbria e la Toscana.Nel corso degli ultimi mesi, per affrontare al meglio queste nuove zone, abbiamo creato una rete vendita composta da ben 9 persone, miscelando figure con elevata esperienza nel settore zootecnico con giovani vogliosi di cimentarsi nel campo della rivendita agraria, coordinate dalla Dott.ssa Sabrina Cazzaniga, altro innesto di grande qualità.Nelle pagine che seguono conoscerete entrambi (il Dott. Lasagni e la Dott.ssa Cazzaniga), insieme a due nuovi e blasonati Clienti allevatori che operano magistralmente nelle regioni citate.“Sotto i riflettori” di Zoo-Zoom troverete anche le storie di due Clienti storici.Inoltre in questo ultimo periodo ci siamo dedicati al rinnovamento e all’ampliamento della gamma di prodotti per le rivendite agrarie.Il contesto nel quale ci muoviamo è sempre molto complesso, a volte anche sconvolto da superamenti della normativa europea; nel comparto vacche da latte, ad esempio, l’abolizione delle quote latte sta ridisegnando completamente la mappa delle produzioni di latte in Italia e gli allevatori sono

costretti a sfide sempre più complicate per trovare il giusto equilibrio tra dimensione aziendale e sostenibilità economica.Dell’Aventino rimane al fianco degli allevatori convinta che la rotta tracciata sia quella giusta e consapevole che assieme ai Clienti costruiremo il nostro futuro.Vi invito alle lettura di tutti gli interessanti articoli e colgo l’occasione per ringraziare il Dott. Luis Marquez, nostro consulente e vero luminare del settore ovino, per aver scritto l’articolo di entrata di questo numero.Buona lettura.

Nereo Dell’Aventino Amministratore Unico - Dell’Aventino Srl s.u.

Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag 3Migliorare l’efficienza riproduttiva nell’allevamento ovino

La parola al tecnico . . . . . . . . .Pag 5Vitamina A: nuovi limiti, vecchi eccessi e in mezzo... istruzioni per l’uso sempre meno generaliste

Direzioni ...........................Pag 6 Riflessioni e approfondimenti a firma del Direttore

Buone nuove ...................Pag 7 Le ultime novità in casa Dell’Aventino

Sotto i riflettori .................Pag 8Az. Agr. Sebastiano Della VecchiaAz. Agr. Giuseppe Sardone

Nota bene . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. Pag 10 Appuntamenti da non perdere

In linea con il mercato ....... Pag 11Il mercato dei cereali e della soia

L’esperienza positiva ........ . Pag 12 • Soc. Agr. Monnalisa• Az. Agr. Calisti

Graffio .......................... Pag 15Le provocazioni del Campanaro

A rigor di legge ............... Pag 16Norme e regolamenti

Vita d’azienda ..................Pag 17Premi tesi di laurea “Paride Dell’Aventino”

Area marketing ............... Pag 18Nuova gamma petfood Dell’Aventino

P E R I O D I C O D E L L A Z O O T E C N I A P R O D U T T I VA

Editore Dell’Aventino S.r.l. - S. U. 66022 Fossacesia (CH) - S.P. Pedemontana, 8 Tel. 0872.62.211 r.a. - Fax 0872.62.00.05 www.dellaventino.it [email protected] [email protected] Posta Elettronica Certificata: [email protected]

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NUMERO 20ANNO XI (n° 1)MARZO 2016

Dettotra noi

Migliorare l’efficienza riproduttivanell’allevamento ovino

L’allevatore può in breve tempo (una stagione) cambiare il risultato economico del suo allevamento concentrando le sue scelte sul miglioramento dell’efficienza riproduttiva.Per comprendere il processo produttivo della pecora da latte, si ritiene opportuno descriverlo per fasi fisiologiche.

Periodo di rimonta o allevamento: va dallo svezzamento dei giovani riproduttori, da circa 35-40 giorni fino agli 8-9 mesi di età, al raggiungimento della maturità sessuale. In questo periodo si creano le basi del futuro allevamento.Stagione della monta: è la stagione nella quale vengono immessi i maschi con le femmine, sia con quelle giovani che con quelle adulte, in diversi periodi dell’anno. Le giovani in autunno e le adulte in primavera.Gravidanza iniziale: periodo che intercorre dalla monta fertile fino al primo mese di gravidanza (fecondazione e attecchimento).Gravidanza intermedia: periodo che intercorre dalla formazione degli embrioni fino ai 100 giorni di gravidanza (crescita della placenta).Gravidanza finale: (crescita dell’agnello, risveglio dell’epitelio secretore della ghiandola mammaria, produzione del colostro, preparazione al parto) corrisponde alle ultime 6 settimane prima del parto ed è il periodo in cui crescono i feti per circa il 70% del peso vivo.

PartoDopo il parto la Lattazione può essere suddivisa in:• lattazione iniziale: fino a circa 100-120 giorni, compresa la montata lattea;• lattazione intermedia: fino a circa 140 giorni;• lattazione finale: fino a 8 mesi di lattazione.

É auspicabile che in tutte le fasi fisiologiche e riproduttive, il management aziendale sia razionale. Questo vuol dire che gli animali devono essere curati dal punto di vista della sanità, dell’alimentazione e della riproduzione, allo scopo di mantenere un costante stato di benessere.

Stagione della montaÈ un momento strategico del processo produttivo

Primopiano

L’articolo di apertura

perché influenza in maniera determinante il risultato economico e le performance produttive.Conviene, pertanto, mettere in atto una serie di misure concrete volte ad ottenere il maggior numero possibile di gravidanze in modo tale da immettere sul mercato i prodotti aziendali (latte, carne, formaggio) nei periodi più favorevoli.

Costo dell’infertilità Ogni pecora che non arriva alla gravidanza (e di conseguenza non partorisce) è una perdita netta per l’azienda. Si può calcolare in circa Euro 80 all’anno come costo di alimentazione, di mantenimento a cui vengono aggiunti circa Euro 220 per mancata produzione di latte e carne. Ogni capo non partorito costa circa Euro 300.

Preparazione dei maschi alla montaIsolamento: è consigliabile una durata di 60 giorni di isolamento in cui i maschi devono rimanere in ambienti tranquilli e poco illuminati e non devono vedere, sentire, né odorare le femmine, in modo tale da permettere la maturazione degli spermatozoi e migliorare la capacità fecondante. La spermatogenesi dura 49 giorni nel testicolo e 13 giorni nell’epidìdimo.Un ariete produce circa 20 milioni di spermatozoi per grammo di testicolo al giorno.Se è ben preparato può fare 80-90 salti utili, mentre senza preparazione i salti utili diminuiscono a 20-25 (per la fecondazione artificiale un eiaculato, a seconda della concentrazione, può servire per fecondare 15-20 capi). Alimentazione: l’alimentazione in tutte le fasi produttive - oltre al bilanciamento - necessita dell’integrazione vitaminico-minerale (Vitamina A, D, E, minerali fosforo e calcio, così come zinco, selenio, biotina, selenio/metionina, ecc.). Una razione bilanciata (secca) può essere costituita da fieno di leguminose a volontà, più 800/900 grammi di concentrati.Oltre all’alta concentrazione energetica, l’alimentazione deve essere preferibilmente secca (senza pascolamento), per evitare il rischio di diete molto azotate e anche il consumo di erbe contenenti fitoestrogeni che agiscono negativamente sulla spermatogenesi, sull’ovulazione e sull’attecchimento.Gli animali devono essere sottoposti, oltre che alla valutazione dello stato fisico, a controlli sierologici e

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Dott. Luis Marquez MonsalveLaureato in Medicina Veterinaria

e Ciencias Pecuarias nel ‘67a Santiago presso l’Università del Cile

e successivamente nel ‘76 in Medicina Veterinaria

all’Università di Bologna.Libero Professionista

ed esperto del settore ovino,è consulente Dell’Aventino dal 2007

coprologici e a terapie e profilassi in base al risultato delle analisi di laboratorio eseguite. I testicoli devono essere valutati fisicamente, con misurazione della circonferenza testicolare, mediante ecografia e con valutazione della qualità del seme all’esame microscopico (concentrazioni degli spermatozoi e presenza o meno di difetti).Il numero di maschi è molto importante in rapporto a quello delle femmine. L’Effetto-maschio ha una ricaduta molto positiva quando c’è un maschio ogni 15-20 pecore ed è molto evidente in primavera sulle pecore adulte e meno marcato in autunno-inverno.

Preparazione delle femmine alla montaL’obiettivo di questa fase è far diventare cicliche le pecore in anaestro, cioè animali con le ovaie in fase di riposo come in uno stato di sonno profondo.Richiede pertanto interventi mirati e un lavoro organizzativo molto complesso con divisioni degli animali in gruppi. Può avere una durata da 7 a 30 giorni prima dell’immissione dei maschi.E’ prioritaria la valutazione dello stato fisico (Body Condition Score) per modulare l’intervento di flushing alimentare. Le pecore eccessivamente magre non ovulano, così come quelle particolarmente grasse hanno difficoltà a rimanere gravide. La forzatura alimentare non ha effetto senza valutazione dello stato fisico.E’ una buona pratica la misurazione dell’urea del latte quale indicatore della concentrazione proteica della razione durante la stagione della monta. Questo è possibile nelle pecore adulte che sono in lattazione mentre nelle giovani femmine e nelle pecore adulte in asciutta si può valutare ricercando l’azotemia per conoscere la percentuale della proteina della razione.A seconda dello stato fisico riscontrato, una razione

media di preparazione alla monta può essere così costituita: fieno 700 grammi, concentrati compresa la polpa di barbabietola, grammi 750/800 per 10 giorni, più pascolamento controllato. Subito dopo - per un mese - il concentrato deve diminuire a 550 grammi capo/giorno. Con questo protocollo si stimola la comparsa dei cicli sessuali e si favorisce la fecondazione e l’attecchimento dell’embrione. Nella fase di monta è auspicabile non effettuare nella gestione degli animali, interventi stressanti quali vaccinazioni, tosature e movimentazione/spostamenti con lunghi percorsi.Questa fase deve comprendere tutte le profilassi per la prevenzione delle malattie della sfera riproduttiva e, di seguito, devono essere eseguite le terapie necessarie in base alla ricerca di anticorpi presenti nelle pecore che hanno abortito durante la stagione precedente (virus visna, border disease, abortigeni, ecc).Uno dei fattori più importanti per influire sull’attività riproduttiva è l’alimentazione delle pecore da latte. Abbiamo fatto riferimento in maniera dettagliata solo alla stagione della monta, ma abbiamo affrontato in maniera sicuramente parziale tutte le misure che devono essere applicate in un allevamento razionale per migliorare l’efficienza riproduttiva, cioè riuscire a mettere il maggior numero di animali in gravidanza fertile, dato che negli ultimi anni, per motivi ancora da accertare, gli allevamenti del centro Italia hanno subito un elevato calo della fertilità pari al 10-15%. Le cause di questo fenomeno continuano ad essere dibattute da allevatori e tecnici ipotizzando che lo stato di profondo anaestro può essere anche dovuto ad alterazioni dei bioritmi come conseguenza dei cambiamenti climatici.Tutte le altre componenti del processo produttivo sono

collegate e costringono gli operatori a seguire una linea di comportamento che tenga sempre presente il bilanciamento della razione alimentare e tutte le sue implicazioni.Sono da evitare le razioni sbilanciate aventi il 50% in meno di copertura del fabbisogno, così come quelle che superano il 150% del fabbisogno, con il conseguente ingrassamento e la comparsa di turbe alimentari. La fertilità ed anche la gestione dell’allevamento delle pecore da latte costituiscono questioni molto complesse perché anche condizionate dal fotoperiodo.Possiamo affermare che si tratta di un problema non lineare in quanto i vari componenti del sistema interagiscono gli uni con gli altri rendendo impossibile la loro separazione (e la soluzione del problema stesso). Differentemente, nel caso di un cosiddetto problema lineare, i componenti possono essere trasformati in una somma di sottoproblemi indipendenti fra di loro.

Luis Arturo Marquez Monsalve

Parametri riproduttivi

Parametri riproduttivi da tenere in considerazione allo scopo di potere correggere i problemi che si presentano in maniera più tempestiva, quindi è sempre utile registrare gli eventi nell’annata produttiva.

Tasso di calore n° di animali ciclici diviso per il n° di animali trattati

Tasso di ovulazione n° di ovociti stimati su il n° di pecore osservate

Tasso di concepimento n° di pecore fecondate in relazione al n° di pecore coperte o inseminate (diagnosi ecografica, proteina del trofoblasto, ecc)

Tasso di fertilità n° di pecore partorite in relazione al n° di pecore coperte o inseminate

Tasso di prolificità n° di agnelli nati vivi/morti o abortiti in relazione al n° delle pecore partorite

Tasso di fecondità n° di agnelli nati in relazione al n° di pecore coperte o inseminate

Tasso di pecore vuote n° di pecore vuote in relazione al n° di quelle coperte o inseminate

Tasso di nati/mortalità n° di agnelli nati/morti o abortiti in relazione agli agnelli nati

Tasso di mortalità perinatale agnelli morti tra il 1° e 5° giorno, in relazione al n° di agnelli nati vivi

Tasso di produttività n° di agnelli viventi (allo svezzamento e/o macellazione in relazione al n° di pecore alla monta)

Alcuni parametri di base

Temperatura corporea degli ovini 38,5-39,5°C (in giovani animali può essere superiore)

Frequenza cardiaca 60-90 battiti per minuto

Frequenza respiratoria 25 atti per minuto

Durata della gravidanza 147 giorni (più o meno 3 gg)

Ciclo sessuale 17 giorni

Estro (accetta il maschio) 24-36 ore

Ovulazione alla fine dell’estro

Vita produttiva della pecora da 6 a 8 anni in media con variazioni sensibili a seconda dello stato di benessere

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La parolaal tecnico

Il punto di vistadei professionistidel settore su un temadi interesse generale

A far data dal 26 novembre 2015 chi fabbrica premiscele e additivi contenenti la Vitamina A lo deve fare in conformità a quanto disposto dal Regolamento UE 724 del 2015 e che disciplinerà anche la produzione di mangimi composti e materie prime a partire dal 26 maggio di quest’anno. Cosa dice questo Regolamento? In buona sostanza ridisegna i limiti massimi di inclusione di Vitamina A per tutte le specie di animali destinati alla produzione di alimenti e non. Nella tabella seguente sono riassunti i nuovi limiti per le diverse specie.

Innanzitutto bisogna distinguere i mangimi completi dai complementari. Per i primi, infatti, l’indicazione di Vitamina A che comparirà a cartellino - as is - dovrà rispettare i limiti per la specie, mentre per i secondi destinati prevalentemente ai ruminanti, per verificare se il contenuto di Vitamina A dichiarato rispetta il dettato di legge occorrerà andare a leggere quanto riportato nelle istruzioni per l’uso. Per intenderci: restando sul mangime complementare, in una razione per vacche da latte costituita da

Vitamina A: nuovi limiti, vecchi eccessi e in mezzo...istruzioni per l’uso sempre meno generaliste

Dott. Andrea Carusi Laureato in Scienze Agrarie presso

l’Università degli Studi di Milanodal 2013 è Direttore

Area Tecnica Dell’Aventino

mangime e fieno in rapporto 1:1, per rispettare il dettato di legge il mangime non potrà contenere più di 18000 U.I. di Vitamina A e nelle istruzioni per l’uso andrà indicato che questo non potrà superare il 50% della razione giornaliera. Ecco perché diventa ancora più importante che le indicazioni d’uso riportate a cartellino, come già ribadito nella 767 (legge quadro per l’etichettatura nel nostro settore), siano il meno generaliste possibile. Il mangimista infatti, dovrà riportare sempre, sulla base della specie di destinazione, la percentuale d’uso consigliata e, qualora siano presenti dei limiti massimi

per uno o più additivi, quella massima utilizzabile nella razione finita.Indicazioni d’uso rispondenti alla realtà interessano in primis l’allevatore e il tecnico alimentarista che devono alimentare gli animali soddisfacendone i fabbisogni nutrizionali nel pieno rispetto della legge: la quantità di mangime riportata nella razione dall’alimentarista deve trovare riscontro nelle dichiarazioni del cartellino o quantomeno non esserne in contrasto.La Vitamina A in particolare è da sempre la prima vitamina che compare nell’elenco degli additivi (che generalmente è in ordine alfabetico), quindi quella su cui l’occhio casca prima, sia quello del mangimista o integratorista, sia quello dell’allevatore.Proprio a causa di questa posizione dominante a cartellino la concentrazione di Vitamina A è stata spesso impropriamente usata come leva per dimostrare la bontà di

una integrazione rispetto ad un’altra, di un prodotto rispetto ad un altro. Questo spesso, anzi sempre, dimenticando che i fabbisogni per questa vitamina sono stati nel tempo ampiamente superati creando in primis eccedenze pericolose per l’ambiente. Ed è proprio una motivazione di impatto ambientale e di sicurezza per il consumatore che ha portato l’EFSA (European Food Safety Authority) a suggerire la rivisitazione dei livelli massimi impiegabili nelle razioni/mangimi. Andrea Carusi

Specie o categoria Età massima UI di Vitamina A/kg mangime completo

Suinetti (lattanti e svezzati) - 16.000Suini da ingrasso - 6.500Scrofe - 12.000Altri suini - -

Polli e specie avicole minori ≤ 14 gg 20.000

> 14 gg 10.000

Tacchini ≤ 28 gg 20.000

> 28 gg 10.000Altro pollame - 10.000Vacche da latte e vacche da riproduzione - 9.000Vitelli da allevamento 4 mesi 16.000Altri vitelli e vacche - 25.000

Agnelli e capretti da allevamento ≤ 2 mesi 20.000

> 2 mesi -Bovini, ovini e caprini da ingrasso - 10.000Altri bovini, ovini e caprini - -Mammiferi, solo nei mangimi d’allattamento - 25.000Altre specie animali - -

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DirezioniRiflessioni e approfondimenti a firma del Direttore.

Dott. Fabrizio Lasagni Direttore Commerciale Dell’Aventino dal 2014

La Qualitànon conta, solo quandonon ce l’haiLa competizione verso il basso

Produrre molto e spendere poco. Questa è la parola d’ordine ricorrente e quanto mai abusata. Manca però un parametro per dare un senso alla frase: il guadagno. Per completezza dovremmo scrivere: “Produrre molto, spendere poco per non guadagnare nulla”, così dicendo avremmo fotografato molte realtà della zootecnia dei nostri giorni.Anni addietro, in un’altra mia vita professionale, definivo questa stortura “Sindrome Cinese”, cioè il voler competere con prezzi sempre più bassi con o contro prodotti di bassissima qualità intrinseca. C’è chi chiama tutto ciò “globalizzazione”, personalmente preferisco il termine di “desertificazione economica”.Anni addietro ci si riempiva la bocca parlando di “delocalizzazione”, cioè spostare le produzioni in paesi ove la miseria dilaga, le tutele sociali ed i controlli sanitari sono pressoché inesistenti. Paesi non sempre siti nel terzo o quarto mondo, anzi è sufficiente varcare le Alpi o l’Adriatico per trovarne molti di questi “paradisi in terra”.Così facendo anche noi italiani abbiamo contribuito all’invasione di questa mediocrità che ci circonda in ogni settore della vita economica, compreso quello alimentare. Competere con la miseria ci rende poveri, ma

soprattutto distrugge quell’enorme “spessore” di patrimonio culturale che nei secoli il nostro popolo ha saputo costruire e preservare. Si, perché anziché frapporre, fra la pochezza delle produzioni di massa e totalmente indifferenziate, la nostra “specificità ed unicità”, si cade nel più stolto autolesionismo: competiamo sul prezzo. Competere sul prezzo significa comprimere i costi, sacrificare la qualità, rinunciare alle unicità e poi scoprire che non siamo ancora abbastanza miseri per competere con questi, ma di questo passo ce la faremo a spalancare le porte delle nostre Aziende alla povertà. Allora sì che ce la giocheremo alla pari.Da bambini, nelle scuole, l’Italia ci veniva dipinta come un paese di Santi, Poeti e Navigatori; forse questo appagava l’io popolare di allora, ma l’Italia è molto di più e tra le tante cose in più c’è anche un crogiolo di culture millenarie capaci di sviluppare il più vasto e ricco campionario di eccellenze alimentari, tra le quali le produzioni di origine animale.Ognuna di queste unicità va difesa dagli attacchi esterni, ma anche e soprattutto dalle ipocrisie e dagli egoismi interni. Sostenere la qualità delle produzioni implica da parte di tutte le componenti della filiera un’assunzione di responsabilità nei confronti della stessa, che non si concretizza in quattro parole intorno ad un tavolo, ma con azioni precise sia in termini politici che economici. Garantire la qualità, o meglio quel tipo di qualità attesa per quella specifica unicità, significa inevitabilmente investire.Svuotare di significato tutto ciò agevola l’approssimazione, il riciclo di tecnologie obsolete, il basso costo, i controlli scarsi o inesistenti, ma soprattutto i furbetti. Per un po’ si munge la vacca che altri hanno ingravidato, ma poi inevitabilmente il latte finisce e si diventa poveri.Filiera significa tracciabilità, controlli qualitativi e sanitari,

difesa degli onesti e lotta ai furbi.

La Dell’Aventino produce mangime per animali da reddito, non vi è automezzo in entrata le cui materie prime non vengano controllate prima di essere scaricate nei silos, al fine di garantire gli elevati standard qualitativi interni (superiori a quelli imposti dalla normativa di settore).Per fare questo l’Azienda si è dotata di strumenti e personale addetto ai prelievi, strumenti e personale dedicati al controllo qualitativo e sanitario di questa merce che, in tempo reale e per 16 ore al giorno (gli unici due turni di lavoro in cui è possibile scaricarla) viene analizzata e, solo se conforme, accettata.Soprassediamo a tutte le certificazioni di Sistema, dall’ UNI EN ISO 9001:2008 (norma sul Sistema di Gestione Qualità) al Codex Assalzoo (certificazione di Sistema tesa ad innalzare ulteriormente l’asticella della sicurezza alimentare), alla ormai prossima certificazione OHSAS

18001: 2007 (sistema di gestione della Sicurezza e Salute Professionale), ma è opportuno capire che questa è qualità con la Q maiuscola, poi viene il resto (le formule, l’assistenza tecnica, ecc.).La filiera si difende così, tutelando gli altri attori della stessa. Scaricare un camion di mais il cui prelievo è stato inviato ad un laboratorio esterno e la cui risposta arriva in differita dopo una decina di giorni, suona alle nostre orecchie, in termini di difesa dell’unicità delle produzioni nazionali, come alle vostre può risuonare il sapere che le cagliate per la produzione della mozzarella fiordilatte arrivano congelate dall’Europa dell’est.Ovviamente il prezzo di queste è più basso di quelle di vostra produzione, ma anche quel mais per un motivo o per l’altro vi costerà meno. Fabrizio Lasagni

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Buonenuove

Uno sguardo attentoalle ultime novitàfirmate Dell’Aventino

Gran Chef è una linea di alimenti che trae ispirazione dalla storia, dall’esperienza e dalla passione di casa Dell’Aventino.È ideata per gli allevatori esigenti e buongustai che hanno a cuore la qualità eccelsa delle produzioni e che amano le gioie della tavola.I prodotti Gran Chef sono realizzati grazie ad accurati processi produttivi e a partire da materie prime proprie della tradizione italiana nel rispetto delle più severe norme di controllo della salubrità e

Arriva Gran Chef!Il massimo per allevatori esigentie amanti dei sapori genuini di una volta

conformità delle stesse secondo quanto previsto dalle seguenti certificazioni di Sistema aziendali:• Uni EN ISO 9001:2008 Norma sul Sistema di Gestione della Qualità• Codex Assalzoo Certificazione di Sistema per la Sicurezza Alimentare• OHSAS I 800 I:2007 (imminente) Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute Professionale.

Gran Chef, il pranzo è servito.

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Sottoi riflettori

Allevatori, rivenditorie personaggi di successo alla ribalta

Un pezzo di storia dei rinomati allevamenti bufalinicasertaniA Santa Maria La Fossa (CE), protagonista da decennil’Az. Agr. Sebastiano Della Vecchia

Il contagiosissimo sorriso del Sig. Sebastiano Della Vecchia.

il quadro cambiò con le bonifiche, la creazione di infrastrutture e la suddivisione in lotti assegnati alle famiglie del posto.L’avventura dei Della Vecchia iniziò con il sig. Sebastiano (bisnonno dell’attuale titolare), che a suo tempo dimostrò una certa intraprendenza abbinando alla canonica attività locale di pastorizia la meno praticata attività di coltivazione (ortaggi ecc.). Fu così che un proprietario fondiario dell’epoca, apprezzando quest’approccio innovativo, gli affidò nel 1880 la coltivazione dei suoi appezzamenti con la formula della mezzadria e proprio nel comune di Santa Maria La Fossa, territorio oggi conosciuto con il nome di “Mazzoni” e famoso un tempo, come riferiscono gli storici locali, anche per le copiose coltivazioni di rose. Un passaggio chiave per i Della Vecchia avvenne nel 1999, per l’esattezza il 19 febbraio, quando nacque ufficialmente l’attuale azienda magistralmente diretta dal sig. Sebastiano, una bella realtà che insiste oggi sui terreni di proprietà di sua moglie, la sig.ra Filomena Federico.Sul piano zootecnico, da 140 capi iniziali si è arrivati attualmente a 350, una giusta dimensione per sviluppare un lavoro di estrema qualità e sull’organizzazione generale il sig. Sebastiano puntualizza: “Mio figlio Michele

si occupa dei vitelli e della gestione delle colture aziendali (mais e loietto in primis), l’altro figlio più giovane Francesco (in foto) è l’addetto all’”anagrafe” dei capi, funge da aiuto veterinario e segue in toto la parte alimentare. Mi piace dare fiducia ai figli, anche se faccio ancora la mia parte supervisionando ogni fase.”La produzione giornaliera di latte, circa 1000 litri, viene conferita a 4 caseifici artigianali della vicina Capua e di paesi in provincia di Napoli, ciascuno lavora esclusivamente il latte delle bufale “Della Vecchia” dando vita alla meravigliosa Mozzarella di bufala Campana DOP e ad altre eccellenze tipiche di questo territorio.

“...e sembra che il condottiero cartaginese Annibale, dopo le sue note battaglie che lo vedevano opposto a Roma, nel III secolo a.C. lasciò in quest’area alcune bufale di origine asiatica che portava con sé! Perché questo è un luogo d’elezione per l’allevamento bufalino.” Storia, leggenda, fantasia… è bello iniziare questo articolo con l’appassionante narrazione del Sig. Sebastiano Della Vecchia, titolare dell’omonima azienda oggi “Sotto i riflettori” di Zoo-Zoom.La fortuna di questa terra per l’allevamento bufalino, quindi, va ricercata in un tempo molto lontano.La particolare natura del terreno (aree fertili ed argillose bagnate dal fiume Volturno non distanti da aree di origine vulcanica) e il microclima unico creano l’habitat ideale per esaltare gli allevamenti che danno vita alla Mozzarella di Bufala Campana DOP, ormai nota in tutto il mondo.La storia più recente ci dice che nell’800 i terreni della zona erano in mano a pochi latifondisti napoletani e perlopiù adibiti a pascolo, mentre nell’epoca fascista

Sebastiano Della Vecchia, Singh Gurpreet e Francesco Della Vecchia tra Leonardo Ragosta e il Dott. Nicolino Beatrice (rispettivamente Agente di Zona e Area Manager Dell’Aventino).

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Una ricetta vincente: qualità assolutae incremento del numero dei capi A Genzano di Lucania (PZ), l’Az. Agr. Giuseppe Sardone propone la sua soluzione per i momenti difficili

Quella che raccontiamo è una realtà storica per la zona, con alle spalle circa mezzo secolo di attività e - come spesso capita in questo settore - che si tramanda di generazione in generazione.Il sig. Giuseppe Sardone esplicita subito la sua filosofia: “Per avere successo in questo settore occorrono due fattori fondamentali, oltre al corretto management aziendale: un’alimentazione ineccepibile a monte, e con questo voglio dire un partner mangimista che offra anche un’assistenza tecnica ai massimi livelli e un serio e solido partner a valle a cui conferire, che deve essere molto affidabile”.In questo caso specifico, la Dell’Aventino Mangimi e

Granarolo rappresentano due capisaldi dell’attività del sig. Sardone. Granarolo è sinonimo di fiducia, qualità e serietà per la raccolta del latte, lo stesso dicasi per Dell’Aventino nell’ambito dell’alimentazione animale e del servizio tecnico.“Già da piccolino - continua il sig. Giuseppe mentre la mamma annuisce - preferivo marinare la scuola pur di stare in campagna, magari sul trattore, o a governare gli animali, fonte di reddito familiare. Senza una sconfinata passione, questo lavoro vale meno di zero”.Nel lontano 2004, il sig. Sardone si pose un obiettivo: raggiungere i 200 capi in lattazione, traguardo non facile considerando i contraccolpi negativi dell’economia generale sull’attività agro-zootecnica.

Il sig. Giuseppe Sardone tra Saverio Lancellotti e il dott. Stefano Albanese (rispettivamente Collaboratore Commerciale e Area Manager/Product Manager Ruminanti Dell’Aventino).

Un “piccolo” vitello bufalino si alimenta con il Calf Easy Meal Dell’Aventino (mangime glassato per lo svezzamento precoce).

Leonardo Ragosta e il Dott. Cristiano Chiappa (rispettivamente Agente e Tecnico Alimentarista Dell’Aventino) seguono da quasi un lustro questa realtà con molta attenzione, con la supervisione attenta del Dott. Nicolino Beatrice (Area Manager).Per i vitelli bufalini svezzati precocemente è stato scelto l’ormai noto Calf Easy Meal, mangime Dell’Aventino glassato realizzato con una tecnologia molto innovativa, mentre per i capi in lattazione viene fornito un mangime personalizzato e periodicamente “modulato” in funzione delle stagioni e delle particolari esigenze d’allevamento. Il “Personal Della Vecchia” è oggi uno sbriciolato con fiocchi che ben si omogeneizza con il resto della razione ed è composto da materie prime nobili; è molto grassato e presenta un’alta concentrazione energetica ideale per animali di elevata genealogia: un aspetto cruciale quest’ultimo, considerando che il fiore all’occhiello dell’Azienda Della Vecchia è l’attenzione al miglioramento della genetica.Questo senza dimenticare l’altro “ingrediente” del successo di questa azienda: una sconfinata passione, motore quotidiano di un’azienda vanto dell’intero comprensorio.E proprio con le significative parole del sig. Sebastiano chiudiamo il resoconto di una bella realtà da prendere a modello: “In azienda cerco di far respirare quotidianamente un piacevole clima di serenità e positività:

la fiducia nei figli è totale, ma devono essere ben consapevoli che il futuro potrà essere roseo come il nostro presente solo se attenzione alla qualità e corretto management in tutte le fasi d’allevamento continueranno ad essere punti cardine del nostro fare impresa”.

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Notabene In ogni numero

i principali appuntamenti del periodo per esseresempre aggiornatie al passo con i tempi.

Manifestazioni e date sono desunte, al momento della stampa di questo numero di Zoo-Zoom, da siti internet e da materiale diffuso dalle singole organizzazioni.

• MOSTRA INTERREGIONALE DEL CENTRO SUD DELLE RAZZE BRUNA E FRISONA Foro Boario, Martinafranca (TA), 22-24 aprile

• 38a FIERA DEL MADONNINO Polo Fieristico Braccagni, Grosseto, 22-25 aprile

• 55a FIERA NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA Area Fiera, Lanciano (CH), 23-25 aprile

• 67a FIERA INTERNAZIONALE DELL’AGRICOLTURA E DELLA ZOOTECNIA IN CONTEMPORANEA A • CUNAVISUD FIERA NAZIONALE DELLE ATTIVITà CUNICOLE, AVICOLE, SPECIE MINORI Quartiere Fieristico, Foggia, 27 aprile-1 maggio

APRILE 2016• AGRIUMBRIA - 48a EDIZIONE Bastia Umbra (PG), 1-3 aprile

• FIERA AGRICOLA - 11a EDIZIONE Polo Fieristico, Pastorano (CE) Uscita A1 Capua, 22-25 aprile

Stand D56-D57-D58-D59

Stand 47 Padiglione 8

Stand 43-44

Corner all’interno dello stand ANCI(Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani)

L’Az. Agr. Sardone immersa nell’incontaminata natura lucana.

Alcune Frisone dell’Az. Agr. Sardone di livello genealogico altissimo.

E’ noto dalle cronache quotidiane che in quasi tutti i settori lavorativi si attraversa un periodo non proprio roseo, ma il sig. Sardone con orgoglio puntualizza: “Dalla crisi del nostro settore si esce in due modi: o si abbandona e si cambia mestiere oppure si punta sulla qualità assoluta e si decide anche di aumentare il numero dei capi”.Dell’Aventino serve in questa realtà i prodotti per tutte le fasi d’allevamento: svezzamento, lattazione (con un nucleo personalizzato) ed anche la fase di asciutta (con un prodotto innovativo denominato B-400 Plus).I capi complessivi sono circa 500 (dei quali 240 in lattazione), tutti di razza frisona.Essi vivono in strutture perfettamente immerse nella natura di questo incontaminato angolo della Basilicata. Il clima ideale è un ottimo alleato per un allevamento di qualità. L’alto livello quantitativo e qualitativo delle produzioni è assicurato dal palese benessere degli animali dovuto al connubio tra un’appropriata struttura provvista di cuccette e ampi paddock esterni che garantiscono agli animali un’adeguata ginnastica funzionale. Continua con una nota di fierezza il sig. Sardone: “Molta attenzione in questi ultimi anni è stata posta al miglioramento genetico; in quest’azienda ci sono capi di livello genealogico altissimo”.Questa realtà, sin dall’inizio della collaborazione con l’Azienda Dell’Aventino, ha potuto contare su un’assistenza quasi quotidiana da parte di Saverio Lancellotti (collaboratore commerciale Dell’Aventino) e sulla competenza e sull’esperienza del Dott. Stefano Albanese (Area Manager e Product Manager Ruminanti Dell’Aventino).Il sig. Sardone non vuol far mancare una nota di merito per i suoi collaboratori e soprattutto per la moglie, la sig.ra Anna, che lo aiuta nella gestione amministrativa aziendale. Anche i genitori Nicola e Carmela - che vivono proprio a ridosso delle strutture aziendali - controllano con sguardo attento le attività quotidiane di stalla.Il sig. Giuseppe conclude affermando: “Si può rimanere fuori dalla crisi: basta fare scelte oculate, sensate e tutte orientate alla qualità: ribadisco che molto dipende dalla selezione dei parnter che devono essere estremamente qualificati”.

Stand/gazeebo c/o area animali

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In lineacon il

mercatoRubrica dedicata al mercato delle materie prime, con un breve accenno alla situazio-ne dei prezzi dei principali prodotti della trasformazione zootecnica

Il mercato dei cereali e della soiaNel 2015 l’imprevedibilità dell’andamento dei mercati nel medio-lungo periodo ha raggiunto livelli problematici.Chi ha operato troppo in anticipo ha evidentemente sbagliato; chi sta comprando “oggi per avanti” (approfittando di prezzi ai minimi dal 2007) continua a sbagliare vedendo i prezzi che - seppur con minore vigore di qualche mese fa - continuano a scendere; chi non compra affatto è nel dubbio e si chiede: “E se all’improvviso i prezzi riprendessero un’ascesa repentina? Avrò perso l’occasione!”. Della serie: comunque si faccia, è alto il rischio di sbagliare.Le problematicità, oggi, sono legate ai fattori esterni ai mercati agricoli che montano sulle dinamiche che determinano i prezzi.Ad incidere sono:- l’andamento del dollaro (ma non doveva essere ormai alla parità con l’euro come avevano previsti i grandi guru?);- la discesa del petrolio ed un’assurda indifferenza dei paesi produttori (che assistono al lento prosciugamento delle loro casse);- la Cina che non lavora più abbastanza metalli o le banche centrali di tutto il mondo che veicolano gli umori delle borse, allarmando i grandi fondi di investimento che non sanno più dove mettere i soldi dei loro azionisti.E’ evidente quanto sia difficile concepire un’efficace strategia d’acquisto di mais o soia se bisogna fare i conti con questo scenario!In attesa di maggiore chiarezza sulle dinamiche monetarie e finanziarie internazionali, potrebbe essere utile concentrarsi su alcuni argomenti “più vicini”, comprensibili e direttamente riconducibili alle nostre materie prime: i cosiddetti fondamentali di settore. Innanzitutto le scorte: gli ultimi tre raccolti di frumento, mais e soia sono stati da record per quantitativi finali. Nonostante la curva dei consumi (legata inesorabilmente all’aumento demografico mondiale) sia ancora nella sua fase di crescita costante, i magazzini di venditori e acquirenti sembrano essere al massimo della capienza. Questo elemento ha un grosso impatto sulla leva prezzo, che fatica a prendere la salita quando sa di contare su un ampio cuscinetto di riserva. La primavera è alle porte e siamo anche vicini alle previsioni di semina per la stagione 2016-2017. Gli appuntamenti più importanti (fine marzo e fine aprile) vedranno gli americani comunicare ufficialmente quanto verrà seminato nelle loro grandi pianure del Midwest (soia e mais). Anche in Europa ed in Italia, tra non molto, le solite fonti (COPA / COCERAL / ISTAT / ISMEA) ci diranno cosa è nelle intenzioni dei nostri agricoltori.Nel frattempo sappiamo che nell’emisfero Nord sono andati giù più ettari a grano (sia tenero che duro) e che lo stesso faranno gli agricoltori argentini che stanno beneficiando delle nuove politiche fiscali del neoeletto presidente Macrì. Incertezza ci

Dott. Giovanni Aruffo Dopo la laurea

ha frequentato master e corsi di alta specializzazione

nell’ambito delle tematiche caratterizzanti

la filiera cerealicola. Dal dicembre 2012

è in Dell’Aventino ed è Responsabile Acquisti e Logistica

sarà sulla volontà di coltivare mais, soprattutto in Europa, dove la scarsa presenza di ‘sementi biotech’ ci condanna a fare i conti con tossine e rese scarse. Per la soia pare siano tutti d’accordo nell’aspettarsi gli stessi ettari coltivati, cioè tanti!In Italia le prime voci parlano di un aumento ulteriore di coltivazione di soia e sorgo a discapito del mais: come biasimare i nostri agricoltori, costretti a coltivare sementi ormai obsolete (che nulla possono di fronte all’imprevedibilità metereologica moderna o agli infestanti sempre più aggressivi) ed impoveriti da trattamenti chimici sempre più costosi ed inefficaci !?!Se ci fermassimo qui, sulla base degli elementi citati (scorte e previsioni di raccolti), si potrebbe dire: nulla di nuovo per i prossimi mesi, i prezzi potrebbero rimanere bassi e stabili ancora a lungo. Ma la variabile metereologica purtroppo non va trascurata e la sua imprevedibilità va affrontata. Ad oggi la situazione è la seguente:- i fenomeni globali El Nino e Signora fino ad ora non hanno influenzato il clima come ci si aspettava ed i prezzi ne sono il giusto riflesso. Ma per i mesi a venire le condizioni potrebbero cambiare. E’ vero che gli ultimi mesi sono stati più secchi per Brasile e Argentina, così come per il Sudafrica che sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi anni, ma non senza particolare allarmismi;- notizie positive arrivano dall’Australia: al contrario delle aspettative per un anno da El Nino, il raccolto di frumento è stato buono sia in quantità che qualità;- dati più interessanti arrivano dalle previsioni di primavera/estate per gli USA: in marzo salirà la probabilità di avere maggiori precipitazioni rispetto alla media nel Midwest (zone di mais e soia). La maggiore umidità potrebbe causare un ritardo delle semine! Invece da maggio ad agosto ci sono buone probabilità che gran parte delle zone di produzione del Midwest siano più calde e secche rispetto alla media. La combinazione di questo andamento climatico opposto di primavera ed estate nelle campagne del Midwest americano genererebbe qualche preoccupazione sulle aspettative dei raccolti e chissà potrebbe invertire la rotta dei prezzi a breve! Naturalmente l’attendibilità di previsioni meteo di medio termine è bassa ma i modelli matematici previsionali vanno considerati e quindi le premesse ci sono salvo cambiamenti dell’ultim’ora. - Altra conclusione dei meteorologi è legata ai fenomeni El Nino/El Nina che potrebbero attenuare la propria forza nei prossimi mesi allungando però nel tempo l’influenza (fino ai primi mesi del 2017). Gli effetti potrebbero essere: 1) per la prossima estate buoni raccolti USA ma siccità in Canada e danneggiamento del raccolto di frumento; 2) gravi problemi per i prossimi raccolti di India ed Australia (frumento), sud est asiatico (riso e palma), America e Africa Centrale.In conclusione si può ritenere che a breve - dopo tre anni di buone coincidenze meteo - le condizioni potrebbero mutare negativamente ed i prezzi aumentare: decida il lettore se è una buona notizia! Giovanni Aruffo

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L’esperienzapositiva

Alle porte di SienaBellezza e performance dell’Italia di successo.

Soc. Agr. MonnalisaMonteriggioni (SI)

Alle porte di Siena, a quindici minuti d’auto da Piazza del Campo, incastonata in una incantevole cornice ambientale, è sita la Società Agricola Monnalisa, esempio unico nel suo genere di integrazione tra territorio e tradizione zootecnica.L’Azienda è dedita all’allevamento ovino e si compone di un nucleo stalla caratterizzato da moderne strutture d’allevamento inserite in un complesso architettonico in totale armonia e simbiosi col territorio. La struttura in legno lamellare rivestita da paglia pressata, le coperture sormontate da un prato di erbe grasse destinate alla fioritura nel momento in cui farà capolino la primavera, fa di quest’ovile un tutt’uno con la natura circostante.

Per quanto non ancora completato e fotografato in una grigia giornata invernale, l’impatto è da mozzafiato. L’Azienda si compone anche di altri nuclei d’allevamento organizzati secondo i tradizionali schemi di gestione e sfruttamento del pascolo con pecore di razza Sarda. In questa nuova stalla vengono invece allevate 1.200 pecore Lacaune in stabulazione

fissa, alimentate esclusivamente con fieno, foraggi insilati e mangime.Probabilmente per molti le produzioni raggiunte da questo gregge potrebbero apparire inverosimili, quindi lasciamo agli allevatori giudicare il potenziale produttivo di queste mammelle e lo stato di benessere percepito guardando queste fotografie.

Come già accennato la struttura non è fine a se stessa, oltre agli animali di grande genealogia, al suo interno troviamo attrezzature di primissimo livello. Nelle immagini a seguire, possiamo apprezzare la moderna e luminosa sala di mungitura da 48 poste, con annesso distributore automatico di concentrato. Il successo dell’allevamento ovino inizia dall’amore

Corsie di stabulazione ed alimentazione.

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per questi animali, ma soprattutto dalla cura dedicata alle alleve.E’ indubbiamente una grande soddisfazione per Dell’Aventino contribuire al successo dell’Azienda Monnalisa per la quale, per la prima volta, è stata applicata in campo l’alimentazione prodotta mediante la nuova tecnologia “EVO”, grazie alla quale è possibile somministrare agli animali significative concentrazioni proteiche ed energetiche (amidi e zuccheri) gestendone la modularità di utilizzo a livello ruminale, in funzione della tipologia del foraggio o del pascolo aziendale.

A fianco il particolare aspetto dei prodotti a tecnologia EVO. La sua unicità è da ricercarsi nel particolare trattamento a cui sono sottoposte le materie prime prima della pellettatura, finalizzato a non “polverizzare” con macinazioni cruente la struttura amidacea e fibrosa delle stesse.

La gamma EVO si compone dei seguenti prodotti:

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Il gestore sig. Sergio Zucca e la D.ssa Sabrina Cazzaniga (Nutri-zionista e Responsabile Territoriale Dell’Aventino). A sinistra: sala di mungitura e paddock d’ingresso.

Per ogni ulteriore informazione è possibile rivolgersi alla struttura Tecnico-Commerciale Dell’Aventino.

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Alle luci del tramonto una suggestiva foto di gruppo della famiglia Calisti davanti ai capi di razza Limousine; a destra Alessio Sotgia (Collaboratore Commerciale Dell’Aventino).

Az. Ag. CalistiBastia Umbra (PG)

In una cornice storico-culturale che ha pochi eguali nel mondo occidentale, ai piedi di Assisi ed a ridosso della basilica di Santa Maria degli Angeli, a pochi minuti da Perugia, è sita una delle più importanti realtà zootecniche dell’Umbria: l’Azienda Agricola Calisti, leader nella produzione di bovini da carne di alta qualità.

Agostino Calisti pone le basi dell’attuale Azienda già nel 1935, è poi il figlio Mario a caratterizzarne la vocazione zootecnica, edificando strutture dedicate prima all’ingrasso di vitelli raccolti nel territorio circostante e successivamente di soggetti di razza Limousine acquistati in Francia.Fino ad arrivare ad oggi con oltre 300 fattrici selezionate ed iscritte al Libro Genealogico della razza Limousine, a cui si aggiungono altri soggetti acquistati sul territorio

Allevare per tradizione

Roberta, Marcello, Simonetta e Mario: gli artefici degli ottimi risultati conseguiti dall’Azienda Agricola Calisti.

La piccola Aurora (anche nell’immagine di copertina), Nicola, Alessia e Silvia: la nuova generazione Calisti si prepara a prendere l’eredità di famiglia.

Per nascita e vocazione so di essere una testa quadra, una testa dura, un capoccione insomma. Mi presento, son Prospero, di professione Campanaro. Ho i capelli bianchi e le gambe fiacche, ma il mondo l’ho girato. Quante gite, col prete, colla scuola, con la casa del popolo, coi nostalgici di Pre-dappio e pure col mio cognato. Ho visto i posti più belli dell’Italia tutta, son stato anche all’estero, da giovine a San Marino ed a Lugano, che è in Svizzera, poi negli anni più vicini son stato al Vaticano ed a Lourdes, che è in Francia.A proposito dei francesi devo dire che son proprio dei galletti, parlano sempre di formaggio, ma ne avessero uno fatto come Nostro Signore comanda. Un giorno scriverò un libro sui formaggi che ho mangiato: le mozzarelle bufaline della Campania, la Fiordilatte della Murgia, il Caciocavallo silano, il Pecorino sardo, il Reggiano delle vacche rosse, il Gorgonzola delle nebbie, e chiedo scusa a tutti gli altri che son buoni e sono tanti, ma che qui non ci stan tutti.

Professione campanaro, ma per hobby e null’altro. Vado meglio col tressette e la briscola parlata, anzi a cianciare son proprio forte, tanto che mi porto a spasso quel po’ di turisti del paese mio, non mi danno soldi, ma il ristorante è gratis ed io, non per vantarmi, son proprio una buona forchetta. Mi difendo pure col bicchiere, se c’è quello buo-no, ma non disdegno nulla della mia terra. Basta vederli sti poveretti come spalancano gli occhioni e le ganasce davanti ai nostri piatti e come cantano felici a bere il nostro vino.Che disgrazia nascere stranieri, cioè fuori dall’Italia nostra.Se non fosse per i furbi, che fessi fanno gli altri, sto Paese sarebbe un paradiso, ma non si può avere tutto dalla vita. Però di più potremmo avere e meglio potremmo stare, se solo ci ricordassimo, una volta tanto, che quel che noi sappiam fare, gli altri non se lo posson neppur sognare. Se non fosse pei furbetti, che fessi fanno gli altri, null’altro avremmo da chiedere a Nostro Signore se non la salute di tutte le persone. Prospero il Campanaro

TESTA QUADRA Graffio

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per una produzione annuale totale di circa 2000 capi. La terza generazione dei Calisti vede Marcello alla guida dell’Azienda concretamente supportato dai figli Nicola, Silvia ed Alessia, supervisionati dall’occhio vigile della mamma Roberta e di Simonetta Calisti dedite entrambe all’attività amministrativa.L’azienda Calisti fa parte del Consorzio Regionale Operatori Filiera Carne dell’Umbria (Carne mia) che certifica per ogni capo il numero di identificazione, il paese di nascita e di allevamento, il luogo di macellazione, la categoria di animale, l’allevamento (nome e comune), la data di macellazione, il peso, la razza, il tipo di stabulazione, etc.Tutto ciò per affermare il concetto che la tracciabilità è la miglior difesa della Qualità.

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A rigordi legge

Come essere informatie districarsi tra normee regolamenti

Dott. Antonio De MattiaResponsabile Amministrativo

Dell’Aventino

Legge di stabilità 2016: interessanti novità per il nostro settoreLe principali novità: abolizione dell’Imu sui terreni agricoli e l’azzeramento dell’Irap, l’estensione del credito d’imposta e la crescita delle compensazioni Iva per i produttori di latte e carne

Con l’approvazione della legge finanziaria 2016 c.d. legge di stabilità, sono state inserite interessanti norme per il settore agricolo, che finalizzate all’abbassamento della pressione fiscale sulle aziende agricole, di fatto possono fornire occasione di nuovi investimenti e opportunità di nuova occupazione; in sintesi il riepilogo delle principali misure con alcune note: (fonte MIFAP).

VIA IMU E IRAP DAI TERRENI AGRICOLI600 milioni di euro di risparmio per le aziende agricole con l’eliminazione totale delle due imposte.Il ddl introduce l’esenzione dall’IRAP per i soggetti che operano nel settore agricolo, per le cooperative di piccola pesca ed i loro consorzi e per le imprese che forniscono in via principale, anche nell’interesse di terzi, servizi nel settore selvicolturale.La legge di Stabilità prevede la cancellazione dell’Imu su:• i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina, come individuati ex lege;• i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione;• i terreni agricoli ubicati nei comuni delle isole minori indipendentemente dal possesso e dalla conduzione da parte di specifici soggetti• i terreni agricoli con specifica destinazione, ossia con immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile, dunque indipendentemente in tal caso da ubicazione e possesso.

AUMENTO COMPENSAZIONI IVA PER PRODUZIONE DI LATTE E CARNIOltre 50 milioni di euro per alzare subito la compensazione Iva sulla produzione di latte al 10% e sulle carni bovine e suine (rispettivamente al 7,7% e all’8%).In linea con quanto previsto dal Piano latte, la manovra aumenta dall’8,8% al 10% la compensazione Iva per la cessione di latte fresco. Per ogni litro di latte il

risparmio fiscale conseguente per le aziende del settore vale circa 0,5 centesimi di euro per litro venduto;Inoltre, aumenta anche la compensazione Iva sulle carni bovine e suine, che passa, rispettivamente, al 7,7% e all’8%.

CREDITO D’IMPOSTAEsteso il credito d’imposta per gli investimenti produttivi anche all’agricoltura e alla pesca nelle aree del Mezzogiorno.

FONDO MACCHINE AGRICOLEStanziati 45 milioni per il rinnovo delle macchine agricole. La misura ha l’obiettivo di favorire l’innalzamento dell’efficienza e delle prestazioni dei mezzi, degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori, l’abbattimento delle emissioni e dell’inquinamento acustico e soprattutto che assicurino alti standard di sicurezza sul lavoro.La legge di Stabilità prevede quindi l’istituzione di un Fondo presso l’Inail, diretto a finanziare gli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali innovativi, attraverso la pubblicazione di bandi annuali da parte dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

CONTRIBUTI PER LE ASSUNZIONI IN AGRICOLTURA SETTORE PESCAPer la tutela del reddito dei pescatori e degli operatori ittici viene rifinanziata la cassa integrazione della pesca per 18 milioni per il 2016.

ASSICURAZIONI CONTRO LE CALAMITÁConfermato il budget di 140 milioni in due anni a sostegno delle assicurazioni contro le calamità. La misura intende garantire la tutela del reddito degli agricoltori danneggiati da fenomeni di eccezionale avversità atmosferica.

RAZIONALIZZAZIONE ENTI: ACCORPAMENTO ISA E SGFA IN ISMEA Per aumentare l’efficienza dell’amministrazione e favorire l’accesso al credito delle imprese agricole, l’Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) e la Società Gestione Fondi per l’Agroalimentare (SGFA) vengono incorporati nell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).

Come sempre invitiamo i lettori ad approfondire i punti di interesse presso gli uffici preposti o le associazioni di categoria. Antonio De Mattia

Vita d’aziendaFilo diretto tra Dell’Aventino ed i suoi collaboratori

Per il 3° anno consecutivo,assegnati i Premi “Paride Dell’Aventino”alle migliori tesi di laurea ad indirizzo agro-zootecnicoGli studenti premiati (della Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo)già “in cattedra” alla presenza di tecnici e commerciali Dell’Aventino

Nell’ambito di un importante meeting formativo svoltosi presso la sede Dell’Aventino alla presenza del Team Tecnico e della rete vendita aziendale, si è svolta la scorsa estate la cerimonia di premiazione dei Premi Tesi di Laurea istituiti nel 2012 alla memoria di Paride Dell’Aventino, papà dell’attuale Amministratore Unico della Dell’Aventino Mangimi.I premiati - selezionati come sempre da un’autorevole commissione scientifica - hanno avuto subito l’occasione di esporre le loro ricerche ad un “parterre” di tutto rispetto, composto da tecnici, alimentaristi, veterinari e commerciali, tutti estremamente competenti nel settore dell’alimentazione zootecnica.

La Dott.ssa Dalinda Rossi è stata premiata per l’innovativa tesi di Laurea Magistrale dal titolo “Caratteristiche qualitative di latte ottenuto da bovine sottoposte a dieta arricchita con iodio”, sviluppata nell’ambito di un filone di ricerca in atto nell’ateneo teramano che - nell’ottica del miglioramento e della differenziazione di prodotto - prevede l’arricchimento del latte con importanti microelementi indispensabili per la nutrizione umana, a partire già dall’integrazione dell’alimentazione della vacca (e non a latte ottenuto).Il Dott. Lorenzo Garbatini, invece, ha ricevuto il premio per la tesi di Laurea Triennale dal titolo “Metodi diagnostici per l’individuazione delle malattie dei pesci in base alla decisione 2001/183 CE”, ricerca di assoluto

interesse che ha destato molta curiosità tra i presenti.Entrambi gli studenti, iscritti al Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari della Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Teramo hanno mostrato ottime doti divulgative oltre alle competenze specifiche maturate.La giornata si è conclusa con

l’augurio ai premiati da parte di tutta l’Azienda Dell’Aventino per una splendida carriera nel settore agro-zootecnico.

Nereo Dell’Aventino con gli studenti premiati: i neolaureati Dott. Lorenzo Garbatini e Dott.ssa Dalinda Rossi.

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