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Numero 3 10 Maggio 2004
AGGIORNAMENTO DELLE TABELLEPARAMETRICHE PER L’ANNO 2004 Pag. 69
MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO IIPER LA 90a GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO(21 novembre 2004) » 94
Aggiornamento delle tabelle parametriche per l’anno 2004
Le tabelle parametriche per l’anno 2004, predisposte dal Servizio Na-zionale per l’edilizia di culto, nella sessione del 19-22 gennaio 2004 sonostate approvate dal Consiglio Episcopale Permanente, ai sensi dell’art. 5delle Disposizioni concernenti la concessione di contributi per l’edilizia diculto.
Le nuove tabelle si ispirano ai seguenti criteri: 1) il limite massimofissato per l’anno 2003 viene elevato in maniera forfetaria nella misura del3%, tenendo presente l’indice medio del tasso d’inflazione ISTAT previstoper il 2003; 2) resta fermo che il costo unitario per mq. prende in conside-razione non solo la superficie coperta, ma anche alcune opere essenziali difinitura rese obbligatorie per legge o comunque inevitabili per l’urbanizza-zione delle nuove costruzioni, quali l’abbattimento delle barriere architet-toniche, gli allacciamenti alle reti comunali, la sistemazione del sagrato,ecc.; 3) gli incrementi di costo necessari per realizzare strutture con suffi-ciente grado di sicurezza (adeguamento sismico) sono determinati con pa-rametri specifici sulla base della nuova divisione in zone sismiche, estesaa tutto il territorio nazionale con ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003, di-sposta dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Le tabelle approvate sono ispirate a criteri di economia e di funziona-lità, soprattutto nell’attuale situazione di urgenze e di ridotte disponibilitàfinanziarie.
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NOTIZIARIO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
a cura della Segreteria Generale
NUMERO 3 10 MAGGIO 2004
Tabelle parametriche
I dati delle superfici e dei costi descritti nei prospetti che seguonorappresentano limiti invalicabili ai fini dell’ammissibilità al finanzia-mento.
L’ammontare del contributo è calcolato in base all’aliquota percen-tuale stabilita dalla normativa vigente, applicata al costo effettivo risul-tante dal computo metrico estimativo con il limite massimo delle su-perfici e dei costi parametrici.
La spesa eccedente l’importo del contributo è a carico della comu-nità (diocesi e parrocchia) richiedente l’intervento della CEI.
I. SUPERFICI: inclusi i muri perimetrali
1 - COMPLESSI PARROCCHIALI
a) chiesa- aula liturgica (inclusi battistero, penitenzieria, luogo della custodia
eucaristica, luogo per il coro, cappella feriale);- sacrestia, ufficio, archivio e locali di servizio.
b) case canoniche e locali di ministero pastorale- compresi i vani accessori (atri, corridoi, scale e ascensori, ripostigli,
locali tecnici, servizi igienici).
2 - ALTRE TIPOLOGIE ASSIMILABILI: art. 1, § 3 del Regolamento:- lett. a) edifici di culto e opere di ministero pastorale appartenenti
ad enti ecclesiastici secolari diversi dalle parrocchie, purché sia prova-ta la loro stabile funzione sussidiaria e l’assenza di idonee e sufficientistrutture parrocchiali in un territorio ben individuato e definito: su-perficie parametrica riferita al numero degli abitanti residentinel predetto territorio;
- lett. b) strutture interparrocchiali, allorché abbiano natura condo-miniale:
b. 1) chiesa: superficie parametrica attribuita ad una parroc-chia che abbia una popolazione pari alla somma degli abitantidelle parrocchie destinatarie del contributo;b. 2) case canoniche: per ogni parrocchia, inclusi vani e localidi pertinenza condominiale: mq. 140;b. 3) locali di ministero pastorale: superficie parametrica at-tribuita ad una parrocchia che abbia una popolazione pari allasomma degli abitanti delle parrocchie destinatarie del contri-buto;
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- lett. c) episcopi: limitatamente all’abitazione del Vescovo: mq. 350;- lett. d) uffici di curia: come strutture accessorie di natura pertinen-
ziale dell’episcopio: mq. 1.000;- lett. e) case del clero: limitatamente agli appartamenti destinati al cle-
ro in servizio attivo a favore della diocesi, titolare di uno specifico uffi-cio canonicamente costituito durante munere, inclusi vani e locali dipertinenza condominiale: mq. 70 per ciascun appartamento.
3 - ACQUISTO AREA: superficie massima ammissibile mq. 5.000.
4 - ACQUISTO FABBRICATI: sono ammesse a contributo le stesse superfi-ci previste per le nuove costruzioni.
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II. COSTI:
- “chiavi in mano”, incluse IVA e spese tecniche.Escluse “voci non ammissibili”. Art. 5 del Regolamento: “Non sonoammissibili ai contributi previsti dalle ‘Disposizioni’ altri locali (peresempio: aule scolastiche, impianti cine-teatrali, impianti sportivi,impianti di ristoro o di accoglienza), gli arredi mobili, i banchi, le si-stemazioni cortilizie esterne e/o a giardino. Non possono essere og-getto di finanziamento, in ogni caso, gli interventi di manutenzioneordinaria e straordinaria, cioè i lavori di riparazione, rinnovamentoe sostituzione di parti anche strutturali, delle finiture degli edifici equelli necessari per realizzare, integrare o mantenere in efficienza iservizi igienico-sanitari e gli impianti tecnologici esistenti”.
- Il costo parametrico include anche alcune opere essenziali di finitu-ra rese obbligatorie dalla legge o comunque inevitabili per l’urbaniz-zazione delle nuove costruzioni, quali gli abbattimenti delle barrierearchitettoniche, gli allacciamenti alle reti comunali (acqua, luce, gas,telefono, fognature), la sistemazione del sagrato;
spese tecniche:sono ammesse a contributo le seguenti voci di spese tecniche con unimporto complessivo non superiore al 20% del costo di costruzione abase d’asta:
1 - ARCHITETTURA • fattibilità urbanistica• rilievi del terreno o del fabbricato (topo-
grafia)• progetto preliminare• progetto esecutivo• accatastamento
2 - GEOLOGIA • relazione geologica
3 - GEOTECNICA • relazione geotecnica
4 - STRUTTURE • progettazione delle fondazioni e dellestrutture in elevazione
• progettazione delle opere geotecniche(es. muri di sostegno)
5 - IMPIANTI • progettazione dell’impianto elettrico• progettazione dell’impianto termo-idrau-
lico• altro
6 - DIREZIONE DEI LAVORI • controllo sui lavori• contabilità
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7 - COLLAUDO STRUTTURALE
8 - COLLAUDO TECNICO-AMMINISTRATIVO
9 - COORDINAMENTO
DELLA SICUREZZA
IN FASE
DI PROGETTAZIONE
10 - COORDINAMENTO
DELLA SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
11 - QUOTA PARTE RISERVATA
ALLA DIOCESI PER LE
SPESE DIRETTAMENTE
SOSTENUTE DALL’UFFICIO
DIOCESANO
PER L’EDILIZIA DI CULTO
III. PROGETTAZIONE - Progetto esecutivo (art. 13): la progettazione ri-chiesta è quella necessaria per un appalto “chiavi in mano”.
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PARAMETRI 2004 - COMPOSIZIONE DEL COSTO PARAMETRICO AL MQ.
Nota sulla valutazione del maggior costo di costruzione in zone sismiche
Riferimenti normativi
Con ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003, disposta dal Presidentedel Consiglio dei Ministri, è estesa a tutto il territorio italiano la zoniz-zazione sismica, cioè la divisione del territorio secondo il grado di si-smicità, ed è stabilita una disciplina più rigida ed onerosa per realizza-re strutture con sufficiente grado di sicurezza.
Alle tre zone previste dalla disciplina previgente è aggiunta unaquarta zona, che individua quelle parti del territorio mai finora prese inconsiderazione perché soggette a fenomeni tellurici inesistenti o di bas-sa intensità.
È importante notare che nell’ordinanza n. 3274 è lasciata facoltà al-le singole regioni di introdurre o meno l’obbligo della progettazione an-tisismica delle costruzioni ricadenti nella zona 4.
È altresì demandato alle regioni il compito di individuare le variezone sismiche all’interno del proprio territorio.
In funzione di tutto ciò il territorio nazionale risulta essere suddi-viso nel seguente modo:
• 4a zona dichiarata non sismica;• 4a zona sismica;• 3a zona sismica;• 2a zona sismica;• 1a zona sismica;
Valutazione del maggior costo delle strutture
Gli incrementi di costo necessari per realizzare strutture con lo stes-so grado di sicurezza e ricadenti nelle diverse zone sismiche sono staticosì determinati:
1. dal costo di costruzione totale a base d’asta, per unità di superficie,è stata valutata una percentuale pari al 30%, riferibile alla quota par-te necessaria per la realizzazione delle strutture, tale valore è quindiriferibile a elementi portanti realizzati in zona 4 dichiarata non si-smica;
2. il primo passaggio di zona (da zona 4 dichiarata non sismica a zona4 sismica) si è ottenuto applicando una percentuale maggiorativa pa-ri al 33,33% del costo di costruzione delle strutture, determinato perla zona 4 dichiarata non sismica;
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3. gli altri passaggi di zona (da zona 4 sismica a zona 3, da zona 3 a zo-na 2, da zona 2 a zona 1) sono stati stimati applicando un’aliquotamaggiorativa del 12,50% sul costo degli edifici determinato per la zo-na precedente.
Riepilogando, le aliquote maggiorative dei costi strutturali, riferitaalla zona 4 dichiarata non sismica sono:
• 4a zona dichiarata non sismica; 0,00%• 4a zona sismica; + 33,33%• 3a zona sismica; + 37,50%• 2a zona sismica; + 42,18%• 1a zona sismica; + 47,46%
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Cancelliere n. 2 x mq. 20 Mq. 40
Economato n. 1 Mq. 20
Amministrativo n. 1 Mq. 20
Tecnico – Edilizia di culto n. 2 x mq. 20 Mq. 40
Liturgico n. 1 Mq. 20
Beni culturali n. 1 Mq. 20
Cassa diocesana n. 1 Mq. 20
Coordinamento pastorale n. 1 Mq. 20
Famiglia n. 1 Mq. 20
Scuola n. 1 Mq. 20
Comunicazioni sociali n. 1 Mq. 20
Caritas n. 2 x mq. 20 Mq. 40
Missionario n. 1 Mq. 20
Assistenza clero n. 1 Mq. 20
Ecumenismo n. 1 Mq. 20
Segreteria generale n. 1 Mq. 20
Centro meccanografico n. 1 Mq. 40
Tribunale ecclesiastico n. 3 x mq. 20 Mq. 60
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Archivio corrente n. 1 Mq. 50
Servizi igienici n. 3/6 Mq. 50
Archivio storico Mq. 100
Ingresso Mq. 50
Appartamento custode Mq. 90
Superficie totale Mq. 1.000
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Appartamento privato del Vescovo
Camera con bagno Mq. 25
Studio Mq. 30
Soggiorno pranzo Mq. 40
2 camere con bagno (familiari) n. 2 x mq. 25 Mq. 50
Cappella Mq. 40
Sacrestia Mq. 10
Segretario: camera con bagno Mq. 25
Zona di servizio (suore)
3 camere con bagno n. 3 x mq. 20 Mq. 60
Cucina Mq. 20
Dispensa Mq. 5
Lavanderia-stireria Mq. 20
Bagno di servizio Mq. 5
Camera con bagno - ospiti Mq. 20
Superficie totale Mq. 350
Episcopio
Messaggio di Giovanni Paolo II per la 90ª Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato(21 novembre 2004)
Migrazioni in visione di pace
1. - La Giornata del Migrante e del Rifugiato, con il tema “Migra-zioni in visione di pace”, offre quest’anno l’opportunità di riflettere suun argomento quanto mai importante. Il tema, infatti, attira per con-trasto l’attenzione dell’opinione pubblica sulla mobilità umana forzata,focalizzandone alcuni aspetti problematici di grande attualità a causadella guerra e della violenza, del terrorismo e dell’oppressione, della di-scriminazione e dell’ingiustizia, purtroppo sempre presenti nella crona-ca quotidiana. I mezzi di comunicazione sociale veicolano nelle caseimmagini di sofferenza, di violenza e di conflitti armati. Sono tragedieche sconvolgono paesi e continenti, e non raramente le zone che piùcolpiscono sono anche le più povere. In tal modo a un dramma se neuniscono altri.
Ci stiamo, purtroppo, abituando a vedere il peregrinare sconsolatodegli sfollati, la fuga disperata dei rifugiati, l’approdo con ogni mezzo dimigranti nei paesi più ricchi in cerca di soluzioni per le loro tante esi-genze personali e familiari. Ecco allora la domanda: come parlare di pa-ce, quando si registrano costantemente situazioni di tensione in non po-che regioni della terra? E come il fenomeno delle migrazioni può con-tribuire a costruire fra gli uomini la pace?
2. - Nessuno può negare che l’aspirazione alla pace sia nel cuore digran parte dell’umanità. Proprio quello è il desiderio ardente che spin-ge a ricercare ogni via per realizzare un futuro migliore per tutti. Ci siva sempre più convincendo che occorre combattere il male della guerraalla radice, perché la pace non è unicamente assenza di conflitti, ma unprocesso dinamico e partecipativo a lungo termine, che coinvolge ognifascia della società, dalla famiglia alla scuola, alle varie istituzioni e or-ganismi nazionali ed internazionali. Insieme si può e si deve costruireuna cultura di pace, atta a prevenire il ricorso alle armi e ogni forma diviolenza. Per questo vanno incoraggiati gesti e sforzi concreti di perdo-no e di riconciliazione; occorre superare contrasti e divisioni, che di-versamente si perpetuerebbero senza prospettiva di soluzione. Va poi ri-badito con vigore che non ci può essere vera pace senza giustizia e sen-za rispetto dei diritti umani. Esiste, infatti, uno stretto legame tra la giu-stizia e la pace, come già evidenziava nell’Antico Testamento il Profeta:“Opus iustitiae pax” (Is 32,17).
94
3. - Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne imigranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardareanzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nellapropria patria. Grazie a un’oculata amministrazione locale e nazionale,a un più equo commercio e a una solidale cooperazione internazionale,ogni paese deve essere posto in grado di assicurare ai propri abitanti, ol-tre alla libertà di espressione e di movimento, la possibilità di soddisfa-re necessità fondamentali quali il cibo, la salute, il lavoro, l’alloggio, l’e-ducazione, la cui frustrazione pone molta gente nella condizione di do-ver emigrare per forza.
Esiste certamente anche il diritto ad emigrare. Alla base di tale dirit-to, ricorda il Beato Giovanni XXIII nell’Enciclica Mater et magistra, c’è ladestinazione universale dei beni di questo mondo (cfr nn. 30 e 33). Spet-ta ovviamente ai governi regolare i flussi migratori nel pieno rispetto del-la dignità delle persone e dei bisogni delle loro famiglie, tenendo contodelle esigenze delle società che accolgono gli immigrati. Al riguardo, giàesistono accordi internazionali a tutela di coloro che emigrano, comeanche quanti cercano in un altro paese rifugio o asilo politico. Sono ac-cordi che possono sempre essere ulteriormente perfezionati.
4. - Nessuno resti insensibile dinanzi alle condizioni in cui versanoschiere di migranti! Si tratta di gente in balìa degli eventi, con alle spal-le situazioni spesso drammatiche. Di tali persone i mass-media tra-smettono immagini toccanti e qualche volta raccapriccianti. Sono bam-bini, giovani, adulti ed anziani dal volto macilento e con gli occhi pienidi tristezza e solitudine. Nei campi dove vengono accolti sperimentanotalora gravi restrizioni. E’ però doveroso, a questo riguardo, riconosce-re il lodevole sforzo compiuto da non poche organizzazioni pubbliche eprivate per alleviare le preoccupanti situazioni venutesi a creare in piùregioni del globo.
Né si può tralasciare di denunciare il traffico praticato da sfrutta-tori senza scrupoli che abbandonano in mare, su imbarcazioni preca-rie, persone alla disperata ricerca di un futuro meno incerto. Chi versain condizioni critiche necessita di solleciti e concreti interventi.
5. - Nonostante i problemi ai quali ho accennato, il mondo dei mi-granti è in grado di offrire un valido contributo al consolidamento del-la pace. Le migrazioni possono infatti agevolare l’incontro e la com-prensione tra le civiltà, oltre che fra le persone e le comunità. Questo ar-ricchente dialogo interculturale costituisce, come ho scritto nel Messag-gio della Giornata Mondiale della Pace 2001, una “via necessaria per l’e-dificazione di un mondo riconciliato”. Ciò avviene quando gli immigra-ti sono trattati con il rispetto dovuto alla dignità di ciascuna persona;quando con ogni mezzo si favorisce la cultura dell’accoglienza e la cul-
95
tura della pace, che armonizza le differenze e ricerca il dialogo, pur sen-za cedere a forme di indifferentismo quando sono in questione i valori.Quest’apertura solidale diviene offerta e condizione di pace.
Se si favorisce un’integrazione graduale fra tutti i migranti, pur nelrispetto della loro identità, salvaguardando al tempo stesso il patrimo-nio culturale delle popolazioni che li accolgono, si corre meno il rischioche gli immigrati si concentrino formando veri e propri “ghetti”, doveisolarsi dal contesto sociale, finendo a volte per alimentare addiritturail desiderio di conquistare gradualmente il territorio.
Quando le “diversità” si incontrano integrandosi, danno vita a una“convivialità delle differenze”. Si riscoprono i valori comuni ad ognicultura, capaci di unire e non di dividere; valori che affondano le lororadici nell’identico humus umano. Ciò aiuta il dispiegarsi di un dialogoproficuo per costruire un cammino di tolleranza reciproca, realistica erispettosa delle peculiarità di ciascuno. A queste condizioni, il fenome-no delle migrazioni contribuisce a coltivare il “sogno” di un avvenire dipace per l’intera umanità.
6. - Beati i costruttori di pace! Così dice il Signore (cfr Mt 5,9 a). Peri cristiani, la ricerca di una fraterna comunione tra gli uomini trova lasua sorgente e il suo modello in Dio, Uno nella natura e Trino nelle Per-sone. Auspico di cuore che ogni comunità ecclesiale, formata dai mi-granti e rifugiati e da coloro che li accolgono, attingendo stimoli allesorgenti della grazia, si impegni instancabilmente a costruire la pace.Nessuno si rassegni all’ingiustizia, né si lasci abbattere dalle difficoltà edai disagi!
Se il “sogno” di un mondo in pace è condiviso da tanti, se si valo-rizza l’apporto dei migranti e dei rifugiati, l’umanità può divenire sem-pre più famiglia di tutti e la nostra terra una reale “casa comune”.
7. - Con la sua vita e soprattutto con la morte sulla croce, Gesù ciha mostrato quale è il cammino da percorrere. Con la sua resurrezioneci ha assicurato che il bene trionfa sempre sul male e che ogni nostrosforzo e ogni nostra pena, offerta al Padre celeste in comunione con lasua passione, contribuisce alla realizzazione del disegno universale disalvezza.
Con tale certezza, invito quanti sono coinvolti nel vasto settore del-le migrazioni a essere operatori di pace. Assicuro per questo uno spe-ciale ricordo nella preghiera e, mentre invoco la materna intercessionedi Maria, Madre dell’Unigenito Figlio di Dio fatto uomo, a tutti e cia-scuno invio la mia Benedizione.
Dal Vaticano, 15 dicembre 2003
GIOVANNI PAOLO II
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