Upload
lekhue
View
220
Download
2
Embed Size (px)
Citation preview
�LUCA ROVINI
Figure Senza Età(Il nuovo disco)
Luca Rovini: chitarra acustica, voce e armonica Stefano Cudia: chitarra acustica, chitarra slide
Stefano Costagli: batteria Paolo Ercoli: dobro su "Figure senza età" e pedal steel su "Companeros"
Mike Perillo: tromba su "Companeros" Eugenio Corsaro: fisarmonica su "Disperati in cerca di una via" Stefano Corsini: cori su "Corri uomo corri", "Boogie
finché mi va" e "Figure senza età" Giorgio Biancalana: cori su "Fermando la notte" e "Disperati in cerca di una via"
Registrazione, mix e mastering
presso Big Green, Pisa Prodotto da Stefano Cudia e Luca Rovini
Marino Severini dei Gang ha detto: “...m'hai fatto tanta Buona Compagnia con le tue canzoni lungo le strade italiane in questo periodo, ho trovato molta autenticità, poesia, qualcosa di inedito e commovente ..BELLO , proprio un bel disco” Paolo Vites ha scritto: "Rovini raggiunge l'eccellenza di uno stile compositivo sviluppatosi in un lungo arco di tempo. Fra le cose migliori Companeros, appena sussurrato, che regala atmosfere cinematografiche così vicine al Dylan inquietante di Oh Mercy. Rovini è un balladeer nella miglior tradizione" (Il Sussidiario)
�Luca RoviniLinks
Recensioni ed altro
Corri Uomo Corri - Ascolta qui
Boogie Finché Mi Va - Live Video
Il Quartiere Della Follia - Live Video
Fermando La Notte - Ascolta qui
ContattiLuca Rovini
Via Cisanello n° 112 56124, Pisa
Tel. 349-5752593
E-Mail [email protected]
Sito Ufficiale www.lucarovini.com
(clicca per visualizzare)
Luca Rovini
LUCA ROVINI/ "Figure senza età":
ballate tra il tramonto e il silenzio
Terzo disco del cantautore pisano Luca Rovini, prova di maturità nel
linguaggio musicale e lirico, un disco dai sapori americani ma fortemente
italiano. PAOLO VITES
31 MARZO 2017 - AGG. 31 MARZO 2017, 10.22 PAOLO VITES
Luca Rovini è un "balladeer" nella
miglior tradizione. Scrive e canta
ballate. E' un termine ormai in
disuso, sostituito da decenni dal
più accattivante "songwriter".
Accattivante e semplice da usare
perché dentro ci puoi mettere di
tutto: canzoni folk, rock, pop,
magari anche blues.
Probabilmente anche il vincitore
di Sanremo si definisce un
cantautore. Scrivere ballate è invece un'arte antica, quella che
discende dai trovatori medievali e giunse attraverso secoli di musica
popolare fino ai giorni nostre: sono i cantastorie.
Il più grande autore di ballate dell'epoca moderna è senz'altro Eric
Andersen (di cui Bob Dylan una volta dal palcoscenico disse essere
appunto il più grande "ballad writer") e Luca Rovini non manca di
mostrarne l'influenza, già sullo scorso disco che su questo nuovo
"Figure senza età".
Questa volta le ballate, declinate in chiave leggermente bluesy, la fanno
da padrone. Non è facile scriverle, perché bisogna avere una
musicalità profonda, introspettiva e allo stesso tempo saper cantare di
fatti, bisogni, esperienze comuni un po' a tutti. Nei testi di Luca Rovini
ULTIMA ORA CRONACA POLITICA ECONOMIA E FINANZA SPORT CINEMA E TV AUTORIMENU
infatti è facile - e divertente - ritrovarcisi, in quella malinconia, in quel
desiderio di bellezza, in quei momenti di paura e sconforto nel
profondo della notte per le strade deserte di Pisa o della città che
volete, e poi risvegliarsi davanti al sole e al mare su una spiaggia
deserta. Ma soprattutto non darsi mai per vinti nonostante tutto.
Con l'eccezione di alcuni brani più briosi e rockeggianti, Corri uomo
corri, Vite di contrabbando e la divertente Boogie finché mi va,
Rovini raggiunge l'eccellenza di uno stile compositivo sviluppatosi in
un lungo arco di tempo, in modo artigianale.
Fra le cose migliori Companeros un brano minimale, appena
sussurrato, impreziosito dalla tromba di Mike Perillo che regala
atmosfere cinematografiche così vicine al Dylan inquietante di Oh
Mercy.
Il climax lo si raggiunge alla fine con due brani straordinari. Il primo
la versione in italiano (Rovini è bravissimo non solo a tradurre, ma a
rendere con immagini personali e allo stesso tempo fedeli all'originale
brani scritti da cantautori americani) della leggendaria Desperados
Waitin' for a Train dello scomparso Guy Clark, che diventa Disperati
in cerca di una via. Il secondo, nonostante il debito che tantissimi
cantautori di casa nostra hanno verso di lui, è il primo tributo allo
scomparso organizzatore di concerti Carlo Carlini, che portò in Italia il
meglio della musica d'autore americana, L'ultimo hobo. Rovini
commuove per l'intensità della dedica e per la bellezza della melodia e
discreto, lontano da ogni circo mediatico. Sarà per questo che le sue
canzoni trasmettono una intimità che oggi è merce rara-
E' la cifra del disco, dal valzer malinconico di Fermando la notte, tra
De Gregori e John Prine, all'arpeggio country di Porto per mano,
brano che è anche difficile inquadrare in uno spettro di influenze tanto
Rovini ha sviluppato un proprio linguaggio autonomo. In Figure senza
età in primo piano l'ottimo dobro di Paolo Ercoli, una country song
che si srotola piacevolmente.
Fino al mattino, con le acustiche ancora dalle parti dello swamp della
Louisiana, incantevole ballata notturna ricca di mestizia, con la voce
quasi dialogante, brano onirico e visionario.
Tra i musicisti già citati, da segnalare il bravissimo Stefano Cudia alla
chitarra acustica e slide, nonché co-produttore e arrangiatore del
disco; Stefano Costagli, batterista raffinato e discreto; Eugenio
Corsaro fisarmonica, Stefano Corsini e Giorgio Biancalana ai cori.
Sarà la presenza della base militare americana nei dintorni, ma a Pisa
si respira un'aria densa di profumi tra il Texas, New Orleans e
Nashville. Ma la forza di questo e dei precedenti dischi di Rovini è che,
fin dall'uso dell'italiano, le nostre radici non vanno perdute, anzi sono
esaltate.© Riproduzione Riserv ata.
Guarda anche
Pancia piatta?Fai palestradirettamente acasa tua(desiderimagazin…
U.S. / ARepublicanWoodstock?
Elimina l’allucevalgo, i calli e igonfiori. Metodoaffidabile >>(giornaledimedic…
U.S. / Freedomdetached fromtruth | Pages 2
Link che ci piacciono
Pancia piatta? Fai palestradirettamente a casa tua
(desiderimagazine.it)
Elimina l’alluce valgo, i calli ei gonfiori. Metodo affidabile>> (giornaledimedicina.com)
Da semplice casalinga a44.500€ al mese:la storia di
chi ce l'ha fatta!(newsdiqualita.it)
Little Italy: il rock made in Italy
m a r t e d ì 2 5 a p r i l e 2 0 1 7
Luca Rovini e Francesco D'Acri
Gli anni settanta sono stati gli anni d’oro della musica italiana. Avevamo Banco e PFM,
Finardi e Bennato, Guccini e De Gregori, Perigeo e Napoli Centrale e ancora tanti altri.
Di cantautori oggi c’è più che penuria, le canzoni sono ormai tutta fuffa leggera per un
Blue Bottazzi
Di cantautori oggi c’è più che penuria, le canzoni sono ormai tutta fuffa leggera per un
pubblico ignorante. Specie protetta, mi viene da citare solo Massimo Bubola, fra i nomi
noti, e Ruben, fra i carbonari.
Luca Rovini e Francesco D’Acri sono per l’appunto due cantautori italiani, toscano di Pisa il
primo, milanese il secondo, veterani della scena musicale dei nostri giorni. Musicisti
militanti che giorno dopo giorno, notte dopo notte, battono locali, si conquistano il
pubblico, traducono in canzoni quello che vedono e quello che vivono.
Luca Rovini (Figure senza età) è un figlio di De Gregori, quello più americano, dylaniano,
quello ispirato agli hobo. Arrivato al quarto disco, Figure senza età, ha trovato l’equilibrio
del proprio stile. È più profondo e intimo, la voce morbida e armoniosa, i brani sono
ballate lente e delicate, i testi sfumati ed evocativi. Fra le righe Rovini canta con il cuore
della strada che ha percorso, gli incidenti che gli hanno teso agguati lungo la via, le
esperienze che lo hanno atterrato e quelle che l’hanno aiutato a sollevarsi, e nelle parole
delle sue canzoni l’ascoltatore può specchiarsi e riconoscersi.
«E pensare che cadevo e di certo non credevo ma è sicuro che cantavo». Alla fine della
sua strada ci sono sempre l’amore, la speranza, la voglia di vivere.
«Me lo disse un mendicante, tutto è solo di passaggio, e io scelgo i miei compagni e le
strade del mio viaggio».
Francesco D’Acri (Il principio di Archimede) ha una gran voce. L’ha messo in chiaro nel
suo recente Over The Covers, dove si confrontava con le canzoni dei suoi eroi, da Johnny
Cash a Bob Seger e Bruce Springsteen, uscendone a testa alta. Tutto diverso Il principio di
Archimede, un album di canzoni italiane dalle parti di Guccini (ma anche di Bubola, De
André e De Gregori). Non c’è America questa volta; gli arrangiamenti, asciutti e
sofisticati, girano attorno alla chitarra acustica o al pianoforte ed a una sezione d’archi,
violino, viola e violoncello, che conferiscono al lavoro un’atmosfera da musica da camera
- che più che l’America può portare alla mente certi Beatles. I suoi testi sono più nascosti,
si coglie la gioia di giocare con le parole, ma alla fine è sempre l’anima ferita ad
affiorare: «Questa brezza di mare non sa niente di me».
Nessuno dei due dischi ha troppo potenziale commerciale, non ci sono singoli radiofonici.
O quasi: Il Principio di Archimede gira nelle orecchie ed ha una confezione sontuosa,
Corri uomo corri scorre leggero come un’auto lungo la strada.
Ma sono belli. Se l’ascoltatore, invece che di consumare canzoni orecchiabili, ha voglia di
un album da leggere, da scavare, penetrare e da lasciar suonare, questi sono due dischi di
canzoni a cui prestare ascolto.
Condividi 1
Nessun commento:
Posta un commento