12
Gen/Feb 2011 La Newsletter del Benessere PARLIAMO DI: Iperpigmentazione Gambe pesanti: sollievo e benefici dalla ricerca Un dilemma: trattare o non trattare la pressione da normale ad alta

Nutraceutici e Cosmeceutici

Embed Size (px)

DESCRIPTION

La Newsletter del benessere

Citation preview

Page 1: Nutraceutici e Cosmeceutici

Gen

/Feb

201

1La Newsletter del Benessere

PARLIAMO DI:Iperpigmentazione

Gambe pesanti: sollievo e benefi ci dalla ricerca Un dilemma: trattare o non trattare la pressione da normale ad alta

Page 2: Nutraceutici e Cosmeceutici

Tekno Scienze SrlViale Brianza 22, 20127 Milano, ItalyTel: +39-02-26809375/28381260Fax: +39-02-2847226E-mail: [email protected]

Direttore ResponsabileCarla Scesa - [email protected] EditorialeSilvana Maini - [email protected] Weighardt - [email protected] GraficoElisa Novaresi - [email protected] & VenditeRoberta Soresina - [email protected]@teknoscienze.comAmministrazioneAlba Aprea - [email protected]

Web: www.teknoscienze.com www.chemistry-today.com www.agro-food-industry.com www.HPC-today.com

http://www.teknoscienze.com/lp/benessere/index.html

In questo numero:4 NUTRI-FACTS E

Nutraceutici: Da DSM Nutritional Products Un efficace strumento d’informazione

DALLA RICERCA5 Sport: in crescita il

mercato dei prodotti nutrizionali per sportivi

6 Iperpigmentazione: migliora il trattamento con la tetraidrocurcumina

7 Gambe pesanti: sollievo e benefici dalla ricerca

7 Un dilemma: trattare o non trattare la pressione da normale ad alta?

8 Obesità: riabilitazione fisiologica, nutrizionale e psicologica

8 Cosmetici e cosmeceutici a confronto

LA VETRINA dell’innovazione 9

MOLTO E DI PIÙ10 Eventi10 Dizionario 10-11 Curiosità11 L’angolo di... ”il chimico” DALLE AZIENDE 12

Una voce scientifica sul benessere e la bellezzaSecondo i dati congiunturali Unipro (dicembre 2010), pur in una situazione di crisi internazionale, é continuata la crescita dei consumi dei cosmetici (+1,3%). Il segreto di questo successo è da ricercare nella grande vitalità del settore

che, puntando sull’innovazione e sulla ricerca applicata, riesce a offrire ai consumatori nuovi stimoli e importanti risultati nella lotta all’invecchiamento estetico. Tra i più recenti successi, si possono citare alcuni interessanti linee di ricerca quali la cosmetologia “in & out” e la neuro-cosmesi. Nel primo caso si associano trattamenti “per os” e cosmetici per uso topico, ottenendo una azione integrata nel prevenire e trattare i più diffusi problemi estetici, stimolando l’auto ri-equilibrio delle funzioni cutanee. I neuro-trasmettitori, olfattivi e cutanei, sono studiati dalla neuro-cosmesi per ottenere benessere ed efficacia e indurre una minor iperreattività della pelle. Si utilizzano i peptidi biomimetici per affrontare i disagi delle cuti sensibili: un fenomeno in notevole aumento in tutto il mondo. Ma innovazione vuol dire anche ecocompatibilità, cosmetici biologici e nuove “texture” sensoriali, o che si trasformano durante l’applicazione, potenziando l’azione dei principi attivi contenuti.

La Newsletter “Cosmeceutici e Nutraceutici” si propone, in questo circuito di innovazione, come una voce scientifica nell’informazione sul benessere e la bellezza, raccogliendo e selezionando, con grande rigore, gli stimoli della ricerca internazionale per essere vicino a chi trasforma la teoria in pratica: consigliando, prescrivendo, applicando e valutando gli effetti sulla cute umana di ciò che i laboratori di ricerca studiano e propongono.

Il suo percorso editoriale, iniziato nel 2010, si è progressivamente consolidato. Oggi propone una versione stampata (18 mila copie spedite) e un’informazione on-line, che ha dato vita a un elevatissimo numero di contatti: con Medici, Farmacisti ed Esperti del mondo accademico e industriale che desiderano approfondire la conoscenza di nuovi cosmetici e nutraceutici, di nuovi ingredienti e dei loro meccanismi d’azione.

Uniti da questo comune interesse, il 2011 ci vedrà sempre più impegnati nella nostra “mission” di informazione e aggiornamento sulle proposte di innovazione dedicate a bellezza, salute e benessere che si svilupperanno durante l’anno.

Carla ScesaDirettore responsabile

2 Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere

Page 3: Nutraceutici e Cosmeceutici
Page 4: Nutraceutici e Cosmeceutici

4 4

NUTRI-FACTS E Nutraceutici: Da DSM Nutritional Products Un effi cace strumento d’informazione

“DSM Nutritional Products” è leader a livello mondiale nella produzione d’ingredienti nutrizionali nel settore dei nutraceutici: integratori alimentari, alimenti funzionali, alimenti speciali; n asce nel 2003 con l’acquisizione da parte della casa madre DSM (uno dei maggiori fornitori a livello mondiale di prodotti specialistici per l’industria chimica fi n dagli anni ’80) di Roche Vitamins, nome storico nella produzione di vitamine e carotenoidi.

Per quanto sembri banale dirlo, uno degli aspetti con cui l’informazione scientifi ca si deve sempre confrontare, è quello della sua correttezza, utilità, puntualità ed effi cacia. Cosa non sempre facile, considerando il surplus d’informazioni cui oggi siamo esposti. Sempre più ci rendiamo conto come sia importante informare per formare: a maggior ragione questo vale nel settore della nutraceutica e del benessere che sta conoscendo oggi una rapida evoluzione cui regolamentazioni e legislazioni non riescono ancora a rispondere adeguatamente.Accade quindi che se mancano punti forti di riferimento l’informazione può diventare disinformazione, alle mercé d’interessi di parte, di movimenti di opinione che nascono più sull’onda dell’emozione che da riscontri obiettivi e motivati. Ci sarà allora chi, per esempio, ostacola l’uso d’integratori per una mancanza di conoscenza o per interessi personali e chi li favorisce, chi promuove campagne pro e chi contro. Dinamiche ben note in ogni campo.

NUTRI-FACTS un’iniziativa di DSM Nutritional Products

E’ proprio per agevolare un corretto processo d’informazione in questo contesto che presentiamo NUTRI-FACTS, un portale d’informazione web, un’iniziativa di DSM Nutritional Products che merita attenzione e che può diventare un valido supporto, una fonte di riferimento e uno strumento per il nostro lavoro quotidiano.L’iniziativa dell’azienda olandese nasce dalla constatazione che non sempre la comunicazione sui benefi ci o meno di un prodotto, sulla sua effi cacia e sicurezza poggia su riscontri scientifi ci oggettivi ma è soggetta ad interpretazioni o preconcetti; anche legittimi ovviamente, in un’ottica di libertà di opinione. Tuttavia in un ambito così delicato come quello che riguarda la nostra salute, il nostro benessere è fondamentale avere un confronto reale e corretto tra ciò che noi pensiamo e quello che l’evidenza scientifi ca dica.Essendo DSM Nutritional Products una realtà attiva sul mercato globale in questo campo, si è visto come nei confronti dei prodotti nutraceutici ci siano tendenze di approccio, di pensiero, di opinione che variano addirittura da nazione a nazione. Atteggiamento che può tradursi quindi in un’accettazione più o meno condizionata, più o meno “tranquilla” di prodotti che hanno lo scopo di agire a benefi cio della nostra salute.Per essere chiari: è possibile che un prodotto in commercio sia tacciato espressamente di essere pericoloso e di favorire l’insorgere di patologie anche pesanti senza una motivazione reale e basata su elementi comprovati.Giustissimo vigilare ovvio, tanto che, lo abbiamo già evidenziato su queste pagine, si sente l’esigenza di un meccanismo di controllo che abbia lo stesso valore dei controlli svolti per i medicinali. Attenzione però anche a conclusioni frettolose. Ecco allora l’idea di creare un portale d’informazione che possa rappresentare un punto d’incontro neutro basato su riscontri oggettivi, accessibile a chiunque ne abbia bisogno. E’ un progetto che nasce dalla lunga esperienza storica di un’azienda che ha nella sua struttura di ricerca e sviluppo il suo punto di forza che l’ha portata a occupare in questi settori un ruolo di protagonista chiave su scala mondiale.

Il portale NUTRI-FACTS (www.nutri-facts.org) è disponibile in quattro lingue (Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo) e attraverso una impostazione semplice, lineare, molto effi cace, permette di accedere rapidamente a molte informazioni in campo nutraceutico espresse con un linguaggio scientifi co ma accessibile, completo ed esaustivo con un lavoro supportato e monitorato da un comitato scientifi co internazionale, è bene sottolinearlo, esterno all’azienda. Un’informazione quindi rapida, obiettiva e affi dabile su temi di carattere generale, su tematiche del momento, sulle novità espresse dalla ricerca.E’ un modo importante di fare cultura, di creare confronto, di fare formazione. E il fatto che arrivi da un’azienda così importante è anche esempio di una visione imprenditoriale in cui quello che più conta alla fi ne è la singola persona, siamo ognuno di noi, i destinatari di prodotti che possono aiutarci a vivere meglio. E’ quella visione di un’ottica “sostenibile” del lavoro, di cui si parla sempre molto oggi che può portare ad una relazione nuova tra le parti di una catena che parte dalla ricerca, passa dagli specialisti per arrivare nelle nostre case.Conoscere quindi per sapere e per stare bene. Non è una sfi da da poco e ben vengano iniziative come questa se raggiungono quello che dovrebbe essere l’obiettivo di ognuno di noi: stare meglio per vivere meglio.

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosm

eceutici - La Newsletter del Benessere

Page 5: Nutraceutici e Cosmeceutici

5

DALLA RICERCA

Sport: in crescita il mercato

dei prodotti nutrizionali per sportivi

Tradizionalmente usate sotto forma di polvere per la crescita della massa muscolare, queste proteine stanno trovando un impiego crescente nelle bevande pronte al consumo per sportivi.Le proteine del siero del latte producono un senso di sazietà che le rende ideali nella formulazione di prodotti destinati a sportivi ma anche per il controllo del peso. Questo evidenzia la possibilità di controllare l’appetito conseguente all’attività sportiva nella fase di recupero dallo sforzo e quello sull’incremento della massa muscolare.Detto questo il labile confine fra bevande per sportivi ed “energy drinks” per la moderna vita “urbana” rischia di indurre in confusione i consumatori. Anche in considerazione di una tendenza che vede crescere la proposta di prodotti “ibridi” che combinano attività e ricreazione. Tutto ciò porta quindi ad un impegno per le aziende produttrici che dovranno sempre di più chiarire la funzionalità dei loro prodotti segnalando le occasioni in cui questi vanno consumati. Avere consumatori informati e consapevoli è quindi non solo una esigenza dovuta nei loro confronti, ma rappresenta

anche una opportunità per un corretto posizionamento di questa categoria di prodotti. A livello globale, dal 2003 al 2008, il settore degli “energy drinks “ è passato dal 20% al 25% del mercato delle bevande funzionali. In generale il settore degli “energy drinks” ha rappresentato un campo in espansione per i produttori di bevande. Per quel che riguarda il consumo in generale, nel 2008, in occasione della crisi economica mondiale, il settore ha sofferto una decrescita a livello globale. In ogni caso, a prescindere dalla crisi, fino al 2008 il mercato delle bevande per sportivi è cresciuto in Europa oltre 1,2 miliardi di litri per anno. Il Paese che ha registrato il maggiore consumo di bevande per sportivi, ed in particolare di formulazioni ipotoniche a basso contenuto di carboidrati, e stata la Germania, seguita da Spagna, Italia, Regno Unito e Francia.

GARY ROETHENBAUGH Zenith International Ltd

7 Kingsmead Square, Bath BA1 2AB United Kingdon

Articolo originale: “Growth of the sports nutrition opportunity”, AgroFOOD industry hi-tech, Vol. 21 n. 4 pp. 12-14 (2010).http://agro-food-industry.teknoscienze.com/pdf/Roethenbaugh_AF4_2010.PDF

La crescita globale della partecipazione ad eventi sportivi più o meno competitivi ed in genere della frequenza alla pratica sportiva, ha portato ad una crescita del mercato di prodotti nutrizionali dedicati a questo settore. La gamma disponibile oggi sul mercato è estremamente varia. Si possono avere prodotti sotto forma di compresse, polveri solubilizzabili, barrette, gel commestibili, bevande, ecc. In aggiunta a ciò, questi alimenti hanno una serie d’indicazioni che variano a seconda dello scopo per cui vengono consumati e delle esigenze dei consumatori. Tuttavia questa varietà di scelta rischia anche di ingenerare una forte confusione nei consumatori. Oltre a ciò non bisogna dimenticare che molti di questi prodotti sono consumati anche al di fuori dell’attività sportiva da una più vasta fascia di consumatori “urbani”. Nel settore specifico delle bevande funzionali per sportivi, queste sono in genere formulate per compensare la perdita di fluidi corporei e per ristabilire l’equilibrio isotonico dopo una attività sportiva intensa. Questi prodotti possono essere iso-, ipo- o iper-tonici ed essere bilanciati, ad alto o a basso livello: questo per quanto riguarda il loro contenuto in carboidrati. Nel caso invece degli “energy drinks” il focus delle formulazioni è più incentrato su uno stile di vita “urbano”; utilizzano quindi additivi come la caffeina, la taurina, ed altri ingredienti atti a provocare un “boost” di energia al consumatore. Studiati per gli amanti della vita notturna, studenti e autisti di professione, questi prodotti sono essenzialmente pensati per aumentare il livello di vigilanza dei loro consumatori. Nonostante queste differenze sostanziali, si è osservato che sempre più spesso gli “energy drinks” (come “Red Bull”) sono consumati anche in occasione di attività sportive. Non ultimo, constatiamo che bevande formulate per gli sportivi sono oramai normalmente consumate anche al di fuori di questo ambito come bibite normali. Un ingrediente che sta riscuotendo sempre più successo è rappresentato dalle proteine del siero del latte.

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere

Page 6: Nutraceutici e Cosmeceutici

6 6

DALLA RICERCA

Iperpigmentazione: migliora il trattamento

con la tetraidrocurcumina

comparabile a quella della Vitamina E. Studi effettuati dagli autori, hanno evidenziato che un preparato a base di tetraidrocurcuminoidi è un effi ciente inibitore dell’attività della tirosinasi in-vivo. Allo scopo di dimostrare l’effi cienza della miscela di tetraidrocurcuminoidi come agente schiarente, è stato organizzato uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, in cui sono state comparate due creme, una contenente lo 0,25% di tetraidrocurcumina e l’altra contente il 4% di idrochinone. Lo studio è stato effettuato di cinquanta volontari fi lippini di età compresa fra 21 e 45 anni, aventi una lettura di mexametro pari a 200 unità o più a livello del muscolo estensore dell’avambraccio. I dettagli dello studio possono essere reperiti nella pubblicazione originale. Nello studio di fase 1, nessuno dei 50 partecipanti ha avuto problemi avversi alla crema allo 0,25% di tetraidrocurcumina. In

aggiunta, secondo gli standards della “National Institute for Occupational Safety and Health Interpretation of Skin Ratings” o NIOSH, la crema è stata classifi cata come non irritante e sicura per il contatto con la pelle umana integra. Nello studio di fase 2, entrambe le creme a base di tetraidrocurcumina e d’idrochinone, hanno dato un decremento signifi cativo del colore della pelle, senza differenze signifi cative fra i due preparati. Dal punto di vista degli effetti collaterali, mentre la crema a base di tetraidrocurcumina non ha dato effetti collaterali in nessun caso, la crema a base d’idrochinone ha dato lievi reazioni avverse nel 18% dei volontari dalla prima settimana di trattamento. Un ulteriore 10% d’individui ha sviluppato effetti avversi lievi a partire della seconda settimana mentre un altro 10% dimostrava effetti avversi moderati. Al termine dello studio, dopo quattro settimane, il 50% dei soggetti sotto indagine ha avuto reazioni avverse: il 30% di entità leve ed il 20% di entità moderata. In conclusione, lo studio presentato ha dimostrato che dal punto di vista dell’effi cacia le due preparazioni hanno effetti equiparabili, mentre dal punto di vista degli effetti collaterali avversi la crema a base de tetraidrocurcumina non presenta effetti collaterali signifi cativi, mentre la crema a base d’idrochinone presenta effetti collaterali in un individuo su due.

MUHAMMED MAJEED et al.Sabinsa Corporation, USA

e Research Institute for Tropical MedicineSection of Dermatology, Philippines

Articolo originale: ”A randomized, double-blind, placebo-controlled, comparative study”, Household and Personal Care Today, n 3/2010, pp. 44-46 (2010).http://hpc-today.teknoscienze.com/pdf/prakash_HPC3_2010.pdf

Gli agenti depigmentanti per la cute sono prodotti utilizzati per schiarirne il colore; nella pratica medica sono utilizzati dai dermatologi per il trattamento di disordini della pigmentazione come l’iperpigmentazione post-infi ammatoria successiva alla dermatite da contatto, Tinea corporis estesa, lesioni diffuse da acari della scabbia, melasma o chloasma oppure come opzione per pazienti aventi forme di vitiligo refrattarie al trattamento allo scopo di depigmentare la restante pelle normale. Nel settore cosmetico, invece, questi agenti sono usati come ingredienti attivi per ridurre un’iperpigmentazione localizzata oppure per avere un tono di pelle più chiaro. L’Idrochinone, un inibitore dell’attività della tirosinasi, l’enzima limitante nella biosintesi di melanina, è stato ampiamente utilizzato per oltre cinquanta anni come ingrediente attivo per formulazioni atte allo schiarimento della pelle. Il numero di prodotti presenti sul mercato contenenti idrochinone sono andati aumentando nel corso degli anni. Un problema è rappresentato dal fatto che i consumatori tendono ad utilizzarli senza un’adeguata conoscenza delle loro controindicazioni e delle precauzioni necessarie per utilizzarli. L’incidenza di reazioni avverse all’idrochinone, quali dermatiti da contatto di natura allergica oppure da irritazione, leucoderma oppure, nel caso di utilizzo prolungato, può portare anche a condizioni più gravi quali l’ocronosi, lesioni acneiformi o cancro. Gli effetti collaterali non trascurabili dell’idrochinone hanno stimolato la ricerca di alternative a questa molecola. Nel mondo vegetale si possono reperire diversi agenti che infl uiscono sulla via metabolica della biosintesi della melanina. Queste molecole, più sicure nel loro utilizzo, oltre ad agire da inibitori della tirosinasi, spesso hanno anche effetti addizionali quali quelli di boosters dell’azione di fi ltri solari, d’idratanti della pelle, oppure di agenti “anti ageing”. Un ingrediente di origine botanica è la tetraidrocurcumina, derivata dalla curcuma, uno dei componenti di base del curry. Il curcuma (Curcuma longa L.), noto anche come “zafferano delle Indie” oppure turmerico, è una pianta erbacea perenne il cui rizoma dal colore giallo aranciato è ampiamente impiegato come spezia nella cucina asiatica. Quando i curcuminoidi naturali (curcumina, demetossicurcumina, bisdemetossicurcumina) estratti dal rizoma della pianta sono idrogenati, si ottiene una miscela di tetraidrocurcuminoidi incolore che è utilizzata come antiossidante ad uso topico, antiinfi ammatorio, come scavenger dei radicali liberi e che ha un’attività d’inibizione della perossidazione dei lipidi

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere

Page 7: Nutraceutici e Cosmeceutici

7

DALLA RICERCA

Un problema in aumento, quello delle gambe pesanti, è legato a fattori genetici predisponenti, ad aumento ponderale, a fenomeni di cellulite localizzata e al passare degli anni. Tra i meccanismi più effi caci, ottenibili con preparati per uso topico c’è la capacità di modulare la microcircolazione sanguigna.

Nell’articolo è illustrato un nuovo principio attivo coperto da brevetto (X-Solve), costituito da una combinazione di sostanze (INCI Name: Ethyl ximenynate Lecithin) in grado di agire sui capillari di superfi cie con aumento della perfusione sanguigna, un’azione resa più effi cace da un sistema di rilascio e veicolazione. Infatti, il principio attivo, microincapsulato con una tecnologia innovativa, permette di sviluppare un’elevata effi cacia con dosaggi inferiori alla molecola non veicolata. La sostanza studiata è l’acido ximeninico, un acido grasso poliinsaturo (PUFA) a lunga catena, con un doppio e un triplo legame, presente in natura nel genere Ximenia, nell’Olax dissitifl ora e nel Santalum album, piante tradizionalmente usate in cosmetica, soprattutto nel trattamento di stati cellulitici.I PUFA (Polyunsatured Fatty Acid) sono presenti nelle membrane cellulari e costituiscono importanti fattori per il mantenimento

e il riequilibrio del trofi smo cutaneo. L’acido ximeninico è in grado di interferire con numerosi enzimi cutanei: cicloossigenasi, lipoperossidasi, fosfatasi A2, con la possibilità di agire sul metabolismo dell’acido arachidonico, attraverso due possibili azioni:

- stimolarne la conversione in eicosanoidi nel derma, con un incremento, ad essi correlato, dell’azione vasocinetica e l’aumento del microcircolo

-una seconda ipotesi è una potenziale azione sulle cellule della muscolatura liscia arteriosa.La modulazione del fl usso sanguigno gioca un ruolo importante nel trattamento dell’accumulo di fl uidi interstiziali, in caso di rallentamento e riduzione del drenaggio linfatico.Tali premesse sono state confermate da studi “in vivo” su cute trattata con emulsioni contenenti rispettivamente 2% di ximeninato di etile e 2% di X-Solve. Dopo appena 30’ la misurazione del fl usso capillare con Flussometria Laser Doppler, ha evidenziato

un signifi cativo aumento (+ 4,8%) nell’area trattata con l’emulsione al 2% di ximeninato di etile microincapsulato, rispetto alla molecola libera cinque volte più concentrata.

GIANCARLO GUGLIELMINISinerga S.p.a.

Articolo originale: “How to benefi t heavy legs with an hight performance microcirculation modulator” Household and Personal Care today - n 3/2010 pp. 62-65 (2010).

http://hpc-today.teknoscienze.com/pdf/guglielmini_HPC3_2010.pdf

Dati epidemiologici dimostrano che vi è una relazione diretta fra rischio cardiovascolare ed una pressione sanguigna dai 115/75 mmHg che raddoppiano ogni 20/10 mmHg d’incremento, anche se va enfatizzato che non è possibile stabilire un preciso livello di soglia per il rischio. Le linee guida

internazionali per la diagnosi ed il trattamento dell’ipertensione arteriosa, tenendo conto della natura graduale e continua della relazione fra pressione sanguigna e rischio, ha introdotto i nuovi concetti di pressione “normale -alta” e di “pre-ipertensione”. Nelle linee guida Europee

la pressione normale-alta comprende chi ha una pressione sistolica di 130-139 mmHg o diastolica di 84-89 mmHg. I comitati hanno richiesto l’individuazione di questi casi in quanto a rischio di progressione verso

l’ipertensione ed i conseguenti disordini cardiocircolatori. Questa condizione è spesso associata ad altri fattori di rischio cardiovascolare – specialmente in giovani adulti obesi – ed incrementa

indipendentemente il rischio. In concordanza a ciò l’ipertensione è spesso riscontrata nei casi di sindrome metabolica e rappresenta uno dei cinque criteri diagnostici per l’identifi cazione di questa condizione.

Riguardo all’eventuale necessità di un trattamento farmacologico della condizione d’ipertensione elevata-normale, gli autori fanno una serie di considerazioni e valutazioni dei benefi t rispetto agli effetti indesiderati dei farmaci sulla base delle evidenze ad

oggi disponibili. Sicuramente il controllo delle abitudini di vita e della dieta sono fondamentali nella valutazione sul trattare o non trattare questa condizione. Le

misure prescritte per ridurre e controllare l’ipertensione sono sempre le stesse e vale sempre la pena presentarle: 1. Smettere di fumare; 2. Riduzione del peso corporeo; 3. Moderazione del consumo alcolico; 4. Attività fi sica; 5. riduzione dell’assunzione di cloruro di sodio; 6. Aumento del consumo di frutta e verdura e riduzione del consumo di grassi.

CLAUDIO FERRI, DAVIDE GRASSIUniversità di L’Aquila, Dipartimento di Medicina Interna e Salute Pubblica

Articolo originale: ”To treat or not to treat normal-to-high blood pressure?” Agro Food industry hi-tech Vol. 21 n. 4 pp. 2-3 (2010).

http://agro-food-industry.teknoscienze.com/pdf/ferri_edit_AF4_2010.PDF

Un dilemma: trattare o non trattare

la pressione da normale ad alta?

lipoperossidasi, fosfatasi A2, con la possibilità di agire sul metabolismo dell’acido arachidonico, attraverso due possibili azioni:- stimolarne la conversione in eicosanoidi nel derma, con un incremento, ad essi correlato, dell’azione vasocinetica e l’aumento

del microcircolo-una seconda ipotesi è una potenziale azione sulle cellule della muscolatura liscia arteriosa.La modulazione del fl usso sanguigno gioca un ruolo importante nel trattamento dell’accumulo di fl uidi interstiziali, in caso di rallentamento e riduzione del drenaggio linfatico.Tali premesse sono state confermate da studi “in vivo” su cute trattata con emulsioni contenenti rispettivamente 2% di ximeninato di etile e 2% di X-Solve. Dopo appena 30’ la misurazione del fl usso capillare con Flussometria Laser Doppler, ha evidenziato

la pressione normale-alta comprende chi ha una pressione sistolica di 130-139 mmHg o diastolica di 84-89 mmHg. I comitati hanno richiesto l’individuazione di questi casi in quanto a rischio di progressione verso

l’ipertensione ed i conseguenti disordini cardiocircolatori. Questa condizione è spesso associata ad altri fattori di rischio cardiovascolare – specialmente in giovani adulti obesi – ed incrementa

indipendentemente il rischio. In concordanza a ciò l’ipertensione è spesso riscontrata nei casi di sindrome metabolica e rappresenta uno dei cinque criteri diagnostici per l’identifi cazione di questa condizione.

Riguardo all’eventuale necessità di un trattamento farmacologico della condizione d’ipertensione elevata-normale, gli autori fanno una serie di considerazioni e valutazioni dei benefi t rispetto agli effetti indesiderati dei farmaci sulla base delle evidenze ad

oggi disponibili. Sicuramente il controllo delle abitudini di vita e della dieta sono fondamentali nella valutazione sul trattare o non trattare questa condizione. Le

Gambe pesanti: sollievo e benefi ci dalla ricerca

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere

Page 8: Nutraceutici e Cosmeceutici

DALLA RICERCA

8 8

I tassi d’incidenza e di prevalenza dell’obesità sono estremamente alti ed in costante crescita in entrambi i sessi ed in tutti I gruppi d’età. Le conseguenze dell’obesità sullo stato fi sico e psicologico, sulla disabilità e sulla qualità della vita impongono lo sviluppo di strategie d’azione complesse e coordinate in termini sia di prevenzione primaria e trattamento

che di prevenzione secondaria. La defi nizione di queste strategie deve coinvolgere le autorità sanitarie, i centri di ricerca, le società scientifi che, gli specialisti ed I medici di base. Sulla base della letteratura scientifi ca e delle esperienze ottenute in Italia, è dimostrato che l’approccio riabilitativo è uno dei più appropriati per il trattamento dell’obesità, ideale per I casi cronicizzati comportanti patologie associate e disabilità che richiedono il coinvolgimento di diverse fi gure professionali coinvolte nel trattamento. Trattamento che va adattato alle caratteristiche cliniche, funzionali e psicologiche del paziente singolo e che richiede un grado d’intensità superiore nel caso che le condizioni di obesità e le patologie associate siano serie, quando le condizioni psichiche del paziente siano particolarmente fragili e disturbate e quando l’impatto sulla qualità della vita della disabilità associata sia invalidante. L’Obesità rappresenta oggi un signifi cativo problema per lo stato di salute della popolazione che porta ad un incremento di diverse patologie quali il diabete di tipo due, cardiopatie ischemiche, ipertensione atriale, patologie muscolo-scheletriche, respiratorie, tumorali ed una riduzione generale dell’aspettativa di vita. L’obesità porta inoltre a serie ripercussioni sulla qualità della vita portando a diversi gradi di disabilità. In Italia negli anni fra il 2003 ed il 2005, le patologie associate all’obesità hanno comportato una spesa sanitaria pari a 23 miliardi di Euro di cui il 60% era associato all’ospedalizzazione dei pazienti.

LORENZO M. DONINI, MASSIMO CUZZOLARO, GIOVANNI SPERAICR Villa delle Querce Rehabilitation Team

Articolo originale: “Metabolic-nutritional-psychological rehabilitation of obesity”, Agro Food industry hi-tech Vol. 21 n. 4- pp. 20-23 (2010).

http://agro-food-industry.teknoscienze.com/pdf/donini_AF4_2010.PDF

Il termine cosmeceutici è da sempre oggetto di aspre controversie fra esperti del settore. C’è chi lo utilizza senza troppi problemi attribuendogli un significato ben preciso e c’è chi lo rifiuta con forza. Il termine fu coniato dal dermatologo americano Arthur Kligman agli inizi degli anni ’80 per indicare

quei prodotti cosmetici che pur non essendo farmaci hanno ingredienti particolarmente attivi in grado di penetrare la barriera formata dall’epidermide. A prescindere dal fatto che per

ora non è stata data una chiara definizione normativa su che cosa sia un cosmeceutico, gli esperti di cosmetica e dermatologia dibattono sull’appropriatezza di questo termine.

Karl Lintner, membro del comitato editoriale del nostro giornale tecnico-scientifico Household and Personal Care today (HPC today), consulente e cosmetologo di

fama internazionale, non ama particolarmente la parola “cosmeceutico”; anche per un certo uso che ne è stato fatto dal marketing. Il Dr Lintner nel suo editoriale

del numero di marzo 2010 della nostra rivista HPC today, presenta il suo punto di vista e propone al posto del concetto “cosmeceutico” tanto denso di claims spesso non sostanziati dai fatti, il concetto di “evidence based cosmetic” (EBC), ovvero di un prodotto cosmetico sostanziato dai dati. In primo luogo

il concetto di EBC fa una netta distinzione fra cosmetico e farmaco, anche nelle situazioni indefinite, “borderline” e viene anche sottolineato che per quanto il cosmetico sia supportato da

dati oggettivi sulla sua efficacia, non è comunque oggetto di sperimentazioni che portano a protocolli comparabili a quelli dei prodotti farmaceutici. In secondo luogo, l’EBC, vuole essere un prodotto per il quale si abbia a disposizione una serie di dati bibliografici, che contiene principi attivi il cui meccanismo d’azione è stato caratterizzato in-vitro, per il quale esiste un’adeguata sperimentazione clinica su un campione significativo e suffragato da dati elaborati statisticamente. EBC, piuttosto che “cosmeceutici” – solo una questione di definizioni?

KARL LINTNERMembro del Comitato Scientifi co di HPC Today

Articolo originale: “Evidence based cosmetics vs. cosmeceuticals” Household and Personal Care today n 1/2010 pp. 5-6.

http://hpc-today.teknoscienze.com/pdf/lintner_HPC1_10.PDF

Cosmetici e cosmeceutici a confronto

Obesità: riabilitazione fi siologica,

nutrizionale e psicologica

che di prevenzione secondaria. La defi nizione di queste strategie deve coinvolgere le autorità sanitarie, i centri di ricerca, le società scientifi che, gli specialisti ed I medici di base. Sulla base della letteratura scientifi ca e delle esperienze ottenute in Italia, è dimostrato che l’approccio riabilitativo è uno dei più appropriati per il trattamento dell’obesità, ideale per I casi cronicizzati comportanti patologie associate e disabilità che richiedono il coinvolgimento di diverse fi gure professionali coinvolte nel trattamento. Trattamento che va adattato alle caratteristiche cliniche, funzionali e psicologiche del paziente singolo e che richiede un grado d’intensità superiore nel caso che le condizioni di obesità e le patologie associate siano serie, quando le condizioni psichiche del paziente siano particolarmente fragili e disturbate e quando l’impatto sulla qualità della

L’Obesità rappresenta oggi un signifi cativo problema per lo stato di salute della popolazione che porta ad un incremento di diverse patologie quali il diabete

patologie associate all’obesità hanno comportato una spesa sanitaria pari a

Articolo originale: “Metabolic-nutritional-psychological rehabilitation of obesity”, Agro Food industry hi-tech Vol. 21 n. 4- pp. 20-23 (2010).

quei prodotti cosmetici che pur non essendo farmaci hanno ingredienti particolarmente attivi in grado di penetrare la barriera formata dall’epidermide. A prescindere dal fatto che per

ora non è stata data una chiara definizione normativa su che cosa sia un cosmeceutico, gli esperti di cosmetica e dermatologia dibattono sull’appropriatezza di questo termine.

Karl Lintner, membro del comitato editoriale del nostro giornale tecnico-scientifico Household and Personal Care today (HPC today), consulente e cosmetologo di

fama internazionale, non ama particolarmente la parola “cosmeceutico”; anche per un certo uso che ne è stato fatto dal marketing. Il Dr Lintner nel suo editoriale

il concetto di EBC fa una netta distinzione fra cosmetico e farmaco, anche nelle

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere

Page 9: Nutraceutici e Cosmeceutici

9

LA VETRINAdell’innovazione

DA MIOBLU:idromassaggio per il wellness

MIOBLU srl nasce nel 2003 prima come MIOBLU Piscine per iniziativa dei fratelli Marco e Luca Gabbriellini a seguito di una lunga esperienza nel settore piscina. Fin dall’inizio della sua attività l’azienda si distingue per l’originalità e qualità delle sue proposte che raggiungono privati, hotel, villaggi turistici, insediamenti pubblici. Il 2005 segna una fase di ulteriore sviluppo con la commercializzazione di vasche per idromassaggio che MIOBLU importa dagli Stati Uniti. Insieme alla progettazione di saune, questo porta l’azienda ad una sempre maggiora penetrazione nell’area “wellness” che sta conoscendo in questi anni un crescente interesse testimoniato dalla costante diffusione di centri benessere su scala nazionale. E’ del 2007 il passaggio da MIOBLU Piscine a MIOBLU srl, passaggio che segna una svolta per l’azienda che investe signifi cativamente in personale tecnico e commerciale, nell’ampliamento dei servizi offerti alla clientela, dalla fase progettuale, alla vendita e post vendita, alla assistenza. Il tutto accompagnato da un adeguato potenziamento di immagine che porta in breve l’azienda a diventare un riferimento nell’area “wellness”.

www.mioblu.it

La curcuma (Curcuma longa L.) è nota anche come Zafferano delle Indie ed è ampiamente utilizzato nella cucina indiana per le sue qualità di colore e gusto e nella medicina tradizionale asiatica per le sue proprietà antinfi ammatorie. Più di 2.500 studi preclinici hanno dimostrato le potenzialità della curcumina, il pigmento giallo della curcuma, nel trattamento di patologie croniche di tipo infi ammatorio. Lo sviluppo clinico di questa sostanza era stato però fi nora ostacolato dalla sua ridotta biodisponibilità orale. Per superare questi ostacoli Indena, la società italiana leader nella produzione di principi attivi botanici, ha sviluppato un complesso di curcumina e lecitina di soia (Meriva®) avvalendosi della propria tecnologia Fitosoma® (Phytosome®), che prevede la formulazione con fosfolipidi e garantisce maggiore stabilità e un migliore assorbimento per via orale della curcumina. Meriva®, somministrato come integratore alimentare in associazione ai migliori trattamenti disponibili stabiliti dai medici, si è rivelato clinicamente effi cace nel trattamento farmacologico delle malattie osteoarticolari. Meriva® é supportato da studi farmacocinetici e clinici.www.indena.com

DA INDENA: Meriva®, la curcumina per le malattie osteoarticolari

DA LIFE SOLUTIONS: una bevanda naturale per essere in forma

“Green Coffee for Slimmers” è una bevanda naturale a base di caffè verde da consumare la mattina, 15 minuti prima della colazione, di gusto piacevole, indicata per raggiungere una forma fisica ideale. Tra i suoi effetti una sensazione di energia ritrovata, minor fame, maggior quantità di calorie bruciate, trasformazione velocizzata di grassi e di zuccheri in nutrimento per i muscoli, eliminazione più rapida delle tossine grazie all’azione degli antiossidanti naturali del caffè.“Green Coffee for Slimmers” è fatto con estratto di speciale caffè verde di alta qualità e di caffè torrefatto.

Allo stato non torrefatto, a seguito di adeguato processo di estrazione, i grani di caffè verde hanno la naturale proprietà di far perdere peso. Il processo di estrazione attiva i grani di caffè verde e lo speciale estratto di caffè verde riduce l ’ a s s o r b i m e n t o

dello zucchero ingerito attraverso il cibo

trasformandolo in energia. Una volta che

Green Coffee for Slimmers ha ridotto l’assorbimento dello zucchero dal cibo, questo si rivolge al grasso depositato per trasformarlo in energia da consumare o bruciare con conseguente perdita di peso. Associato ad una dieta equilibrata e non rigorosa e a un po’ di attività fi sica, Coffee for Slimmers produce risultati visibili in una pelle più liscia e sana entro 3-6 settimane di assunzione a seconda del metabolismo.Disponibile anche in versione Decaffeinata e al gusto di Cioccolato.www.slimmersgreencoffee.eu

dello zucchero ingerito attraverso il cibo

trasformandolo in

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere

Page 10: Nutraceutici e Cosmeceutici

10

DALLA RICERCAMOLTO E DI PIÙ

10

Eventi

saranno presenti a:

In Cosmetics: 29-31 marzo – Milano Fiera di Rho. In Cosmetics, la più significativa mostra internazionale che riunisce e presenta al pubblico altamente specializzato tutte le innovazioni nel settore degli ingredienti cosmetici e del personal care. Il giorno 31 marzo il nostro gruppo editoriale organizza un seminario scientifico dal titolo: Nanotecnologie e biotecnologie applicate alla cosmeticawww.in-cosmetics.com/scientificseminars

XXXVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica: 6-8 maggio – Romawww.lamedicinaestetica.it/CongressoSIME/Indice.asp

Vitafoods Europe: 10-12 maggio – GinevraMostra internazionale su nutraceutici, cosmeceutici, cibi e bevande funzionali ed ingredienti www.vitafoods.eu.com

CuriositàENERGIA DA ALGHE ALIMENTATE DALLA CO2

DELLE EMISSIONI DI CENTRALI A CARBONE

Il concetto è semplice: far fi ssare da alghe l’anidride carbonica prodotta dalle centrali a carbone per produrre biofuel. Il risultato sarebbe di ridurre considerevolmente le emissioni di CO2, o meglio, di ottimizzare al massimo queste. Il problema delle fonti di energia fossili risiede nel fatto di reimmettere in atmosfera quella CO2 che è stata fi ssata diverse ere geologiche, fa con un conseguente squilibrio della composizione dell’atmosfera che è andata formandosi nel corso della storia della terra. L’azienda californiana OriginOil ha messo a punto un progetto pilota realizzato in Australia con la locale MBD Energy una società specializzata nella produzione di biocarburanti. Il sistema ha al suo centro un impianto in cui il processo produttivo di biocarburante avviene con un veloce ed economico processo produttivo che utilizza microalghe di specifi ci ceppi selezionati, in grado di raddoppiare di volume in 48 ore attraverso l’intensiva somministrazione di nutrienti tanto diffusi quanto dannosi: CO2 e fanghi pesanti carichi di olio combustibile. L’impianto è stato creato in una centrale elettrica a carbone della MBD Energy, nella quale la CO2 derivata dalla combustione è stata convogliata all’interno dei bioreattori contenenti le microalghe, da cui successivamente è stata estratta la biomassa lipidica. Ogni milione di tonnellate di CO2 sequestrato dall’impianto (5000 metri quadrati), ha nutrito 50.000 tonnellate di alghe che, giunte a maturazione, sono state pressate: il 35% del peso è servito per la produzione dell’olio utilizzato per la produzione di biodisel, plastica e glicerina, mentre il restante 65% è stato convertito in farine ad alto contenuto proteico, destinate all’alimentazione animale o alla creazione di biomasse per fertilizzanti, per la produzione di bio-plastica o per quella di energia elettrica. Inoltre, l’impianto è in grado di funzionare utilizzando solo acque refl ue che l’uso converte in acqua pulita adatta a numerosi utilizzi, mentre un altro sottoprodotto del processo è la produzione di ossigeno che è restituito all’atmosfera. L’uovo di colombo? Questo non è dato ancora sapere, ma sicuramente siamo di fronte ad un passo avanti nell’ottimizzazione dei nostri consumi energetici. Per saperne di più: www.mdbenergy.com e www.originoil.com

I telomeri sono la parte terminale dei cromosomi. Queste strutture sono composte da DNA altamente ripetuto (nei vertebrati la sequenza ripetuta è TTAGGG) non codificante. I telomeri hanno un compito fondamentale: evitare l’accorciamento dei cromosomi e garantire l’integrità dell’informazione in essi contenuti. Il “paradosso dei telomeri” risiede nel fatto che la DNA polimerasi, l’enzima che replica il DNA non è in grado di replicare un DNA lineare (come i nostri cromosomi) sino al termine. Infatti, la replicazione del DNA necessità di un breve “primer” di RNA (i cosiddetti frammenti di Okazaki) che viene sintetizzato da appositi enzimi. I primers di RNA vengono normalmente rimossi una volta che la sintesi di DNA è iniziata. Il punto è che i primers per essere rimossi hanno bisogne di un nuovo innesco della sintesi di DNA a monte, cosa non possibile al termine di un cromosoma. Con questo meccanismo i cromosomi si accorcerebbero di qualche decina di nucleotidi ad ogni ciclo di divisione dei cromosomi. Per evitare tutto ciò esiste un meccanismo di sintesi di DNA altamente ripetuto (i telomeri per l’appunto) mediato da enzimi specifici: le telomerasi degli enzimi che mantengono l’estensione dei telomeri. In ogni caso la lunghezza dei telomeri non è sempre costante. Durante il corso della vita di un individuo si ha un costante accorciamento della lunghezza dei telomeri che è correlato al numero massimo di divisioni che una cellula può avere. Oltre a questo importante meccanismo di determinazione dell’invecchiamento cellulare, la lunghezza dei telomeri ha un ruolo fondamentale nella cancerogenesi, oltre a segnare un importante limite delle procedure di clonaggio di vertebrati superiori. Gli animali clonati da individui adulti ricevono, infatti, un set di cromosomi già invecchiato e vanno pertanto incontro a tutta una serie di disturbi dovuti ad un invecchiamento cellulare precoce.

DizionarioIL PARADOSSO DEI TELOMERI

La Newsletter del Benessere

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere

Page 11: Nutraceutici e Cosmeceutici

MOLTO E DI PIÙ

11

L’ANGOLO DI... ” il chimico”o”o”o”Naturale uguale bene, sintetico uguale male: possiamo così riassumere una tendenza in atto, ed anche crescente, nell’opinione pubblica mondiale. Non è così, la realtà è assai più articolata. La natura è, sì madre, ma è spesso anche matrigna, come siccità, terremoti, inondazioni, epidemie dimostrano. E ci presenta anche veleni annidati dove meno te lo aspetti, e cioè nei cibi genuini, naturali. Quelli della nonna. Sulla “tossicità dei cibi genuini” esistono volumi: attingo spesso al manuale della CRC “Toxicity of pure foods”, e ho appena fi nito di leggere “Naturally Dangerous” di J.P. Collman, University Science Books, California. Un libro che si occupa principalmente dei cibi, ma anche di altri agenti negativi propri della natura.Collmann riprende un vecchio detto: non esistono i veleni in sé, ma esiste una dose tossica di ogni cosa. Vale per lo zucchero, per la pasta, perfi no per l’acqua. Ma uscendo dal paradosso, vediamo che il problema diventa sottile. Esistono metalli – ad esempio il selenio o il cromo o il magnesio – che sono essenziali per il nostro organismo. Essenziali, al di sotto di una certa soglia, perché al di sopra sono tossici. E’ impossibile stabilire dosaggi certi: dipende dal singolo individuo, da cosa altro mangia ecc. Un caso particolare è costituito dallo zinco: si tratta di un elemento essenziale, che si trova nel sito attivo di molti importanti enzimi. Se ne consiglia l’assunzione durante la gravidanza. Ma guai ad eccedere: si possono verifi care aumenti del colesterolo, e secondo studi preliminari australiani un eccesso di zinco favorisce la comparsa dell’Alzheimer.Il testo è seriamente gradevole, nel senso che veicola argomenti seri in modo lieve, che invita a proseguire nella lettura, pur se lo sconcerto aumenta col girare delle pagine. Come, ad esempio, per i pesticidi naturali, e cioè le sostanze che molte piante fabbricano per difendersi dagli insetti e da altri parassiti. Caso eclatante la patata, che nella buccia ha un veleno molto potente, la solanina, che la difende dai parassiti. Con una notazione: la solanina aumenta se la patata viene coltivata senza insetticidi sintetici. Secondo Ames, scienziato molto noto ed attendibile, ”praticamente ogni cibo vegetale che compriamo in un supermarket contiene cancerogeni naturali”. La lista continua: i cibi affumicati contengono formaldeide, sostanza notoriamente tossica, i cibi arrostiti contengono acroleina, anch’essa tossica, molti vegetali comuni come caffè, cioccolato, tè, spinaci, rabarbaro, ecc., contengono acido ossalico, componente essenziale dei calcoli renali, alcuni frutti di mare possono essere contaminati da un’alga velenosissima, lo stesso vale per alcuni pregiatissimi pesci giapponesi che possono contenere un veleno potentissimo, la tetrodotoxina. Cibi che producono allergie, intolleranze al lattosio o al glutine (il famoso morbo celiaco). Non solo, ma “siamo tutti radioattivi”. Il libro esamina, riporta, smantella miti, pone problemi di priorità: si dà importanza a fatti che non sono importanti, si trascurano problemi seri.Con una morale da trarre, che Collmann segnala in più punti: a meno di tossine violente (alcuni funghi, alcune alghe, alcuni insetti) è solo un problema di dosaggio. E’ importante l’alimentazione variata, un po’ di attenzione alla conservazione, e, soprattutto, buonsenso: non mitizzare il positivo, non demonizzare il negativo.

Luciano Caglioti - Pro-rettore, Università “La Sapienza” di Roma

Curiosità

Uno studio condotto su 126 donne e uomini in buone condizioni di salute over 60 da un team di ricercatori dell’Università di Ibadan in Nigeria e pubblicato nella prestigiosa rivista Otolaryngology - Head and Neck Surgery ha evidenziato che bassi livelli di acido folico nel siero erano associati in maniera signifi cativa con un defi cit uditivo nel range delle frequenze più elevate. I risultati dello studio suggeriscono un ruolo importante per le vitamine anche per quel che riguarda una corretta funzione uditiva, soprattutto in quei paesi ed in quelle regioni del mondo in cui esistono problemi di nutrizione.

Buone notizie per i pelandroni amanti delle lunghe dormite! Il Sleep Research Centre della Loughborough University (UK) ha pubblicato uno studio che spiega il meccanismo già noto per il quale coloro che dormono solo sei ore o meno hanno il 35% in più di probabilita’ di ingrassare di cinque kg, c.a. Il meccanismo si basa sull’equilibrio fra gli ormoni grelina e leptina. La grelina, rilasciata dallo stomaco, è un ormone responsabile per la stimolazione del senso di appetito i cui livelli aumentano come conseguenza di periodi di sonno troppo corti. La leptina, di converso, è l’ormone prodotto dal tessuto adiposo che provoca sensazione di sazietà viene secreto maggiormente in seguito a dormite più lunghe.

Un drink al collagene contro l’invecchiamento?In Asia, da Shangai a Pechino passando per il Giappone, si sta diffondendo un nuovo tipo di trattamento anti età proposto da varie companies di livello anche internazionale: i drinks al collagene. Questi nuovi prodotti dal sapore di un succo di frutta al contempo dolce ed asprognolo contengono collagene di pesce. Le ditte produttrici affermano che il prodotto preso la sera prima di dormire darebbe effetti visibili in poco più di dieci giorni. Di converso, Brian Huawei, vicedirettore del centro per gli studi nutrizionali della Sun Yat-Sen University, e’ decisamente scettico sull’effi cacia di questi prodotti in quanto solo poca parte del collagene viene assorbita a livello digestivo: meglio mangiare più frutta e verdura che contengono diverse sostanze antiossidanti la cui azione è stata scientifi camente assodata.

ACIDO FOLICO PER L’UDITO DELL’ANZIANO

DIMAGRIRE DORMENDO DI PIÙ

UN DRINK AL COLLAGENE CONTRO L’INVECCHIAMENTO?

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere

Page 12: Nutraceutici e Cosmeceutici

12

DALLE AZIENDE

12

contributo alla innovazione nei settori nutrizionale e cosmetico, applicando a bioattivi naturali scarsamente solubili o poco stabili le proprie tecnologie, brevettate, SOL-MEX® e ACTI-COMPLEX®, dedicate con successo alle componenti attive di Propoli, Uva rossa, The verde, Rhodiola rosea e Boswellia - solo per citarne alcune. Studi condotti in cooperazione con importanti centri dimostrano l’effettivo miglioramento delle performance dei prodotti interessati. ACTISCIENCE ha realizzato per il canale farmacia diverse linee di integratori basati sui propri, innovativi ingredienti con specifici target di benessere come Propociclina plus per la stagione fredda, Rodiogen per lo stress fisico, Biodefender per le difese immunitarie, Golaflash per la gola infiammata, Fluipulmin per i primi sintomi di tosse, Studium memory per la memoria e Mivaben per il buonumore.

particolare durante la stagione invernale.E’ distribuito, in esclusiva per Probiotical, dalla casa farmaceutica Bracco. Studi clinici hanno dimostrato che Bifivir® costituisce uno strumento innovativo di prevenzione delle malattie influenzali e parainfluenzali, rivelandosi altresì utile nella riduzione della severità dei sintomi ad esse associate. L’integrazione con Bifivir® è particolarmente indicata nei cambi di stagione e durante i mesi invernali, così come in tutte le situazioni in cui le difese naturali possono risultare indebolite (stati di convalescenza, stanchezza e stress, malessere generale, uso di farmaci e/o antibiotici).

ACTISCIENCE E ACTIMEX: INNOVAZIONE NEI SETTORI NUTRIZIONALE E COSMETICO

Actimex, con le sue linee a marchio ACTISCIENCE, presenta un interessante

CURA DELLA PERSONA E BENESSERE DA JENTSCHURA: I SALI DA BAGNO MEINE BASE

Jentschura, azienda tedesca specializzata nella fornitura di prodotti per il personal care e la

nutrizione, nasce negli anni ’90 diventando rapidamente

una realtà affermata a livello internazionale: oggi

è presente in oltre 25 Paesi. I sali da bagno Meine Base garantiscono una igiene della persona accompagnata da una adeguata cura della pelle. I benefici dei Sali sa bagno sono noti: essendo alcalini stimolano l’eliminazione di acidi e tossine e provocano un naturale riequilibrio lipidico della pelle coadiuvandone la rigenerazione.

BIFIVIR: UN INTEGRATORE A DIFESA NATURALE DURANTE LA STAGIONE FREDDA

Bifivir® è un integratore alimentare a base di fermenti lattici probiotici in grado di favorire le difese naturali dell’organismo, in

Per ricevere gratuitamente la nostra newsletter registratevi compilando le seguenti voci:

NomeCognome Studio/farmacia/azienda

IndirizzoCAPCitta’ProvinciaNazioneTelefonoFaxE-mail

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs. n.196/03.

Firma

Inviare il modulo compilato via fax al numero 02-2847226oppure via email a [email protected].

Grazie!

Jentschura, azienda tedesca specializzata nella fornitura di prodotti per il personal care e la

nutrizione, nasce negli anni ’90

Gen/Feb 2011 - Nutraceutici & Cosmeceutici - La Newsletter del Benessere