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Curia Generalizia e Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Bimestrale della Curia Generalizia e dell’Ospedale “San Giovanni Calibita” Fatebenefratelli - Isola Tiberina L’isola della salute 2OII Anno 6 n. 29 DONA SALUTE CON L’UOVO DELLA SOLIDARIETÀ Sostieni gli Ospedali FBF dei Paesi più poveri NUOVI SERVIZI PER LA CITTÀ inaugurazione dei nuovi locali dell’Ospedale nel Palazzo di Lungotevere de’ Cenci, 5 FEBBRAIO/MARZO La Famiglia Ospedaliera di S. Giovanni di Dio

O Z R A M L’isola a a O I A R Bimestrale della Curia ... · Il Capitolo Generale del 2006 ha affermato in - ... i c dp e . Anch e ade so, c n l t i mpuls od a reciproco e creat

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Curia Generalizia e Ospedale San Giovanni Calibita

Fatebenefratelli

Bimestrale della Curia Generalizia e dell’Ospedale “San Giovanni Calibita”Fatebenefratelli - Isola Tiberina

L’isola della salute2OII

An

no

6n. 29

DONA SALUTE CON L’UOVODELLA SOLIDARIETÀSostieni gli Ospedali FBF dei Paesi più poveri

NUOVI SERVIZI PER LA CITTÀinaugurazione dei nuovi localidell’Ospedale nel Palazzo di Lungotevere de’ Cenci, 5

FEB

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La Famiglia Ospedaliera di S. Giovanni di Dio

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EDITORIALEAnno della famiglia di San Giovanni di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3Fra Donatus Forkan

IL FONDATORESan Giovanni di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .4Fra Benigno RamosFra Nemesio Vargas

FAMIGLIA OSPEDALIERAAl via l’anno della famiglia di San Giovanni di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5

ATTUALITÀCentro San Benedetto Menni . . . . . . . . . . . . . . . . . .6Franco Ilardo

Notizie dalla Curia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8Silvia Farina

FBF NEL MONDOCommissione d’animazione regionaled’America . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9a cura di Laura Mariotti

UFFICIO MISSIONIAlbergue San Giovanni Grande . . . . . . . . . . . . . .11Programma di sicurezza alimentare . . . . . . . . . . . .12Fra Moises Bosca

GIORNATA DEL MALATOGiornata mondiale del malato e i media . . . . . . . . .13

ATTIVITÀ GIURIDICAIl giudice del lavoro legittima l’operato dell’Ospedale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14Luigino Di Mattia

ETICA E OSPITALITÀLa privacy come diritto fondamentale della persona umana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15Veronica Fabiano

PSICOLOGIA E SALUTEIl desiderio di genitorialità tra fantasia, possibilità e realtà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16Daniela De Berardinis

INIZIATIVENuove frontiere della diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . .17Tromboembolismo venoso . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18Corso di educazione sanitaria . . . . . . . . . . . . . . . .18Ambulatorio per le ulcere cutanee . . . . . . . . . . . . .19Giornata epatologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19

FIFBiblioteca online . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20Fondazione Doppia Difesa . . . . . . . . . . . . . . . . . .20Corso management delle organizzazioni sanitarie . .20Giovanna D’Ari

AFaRVincitori delle borse di studio . . . . . . . . . . . . . . . . .21Dario Manfellotto

PROPOSTESedersi o non sedersi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22Angela Chiofalo

INSERTO VITA ALL’ISOLA

4

12

24

DIRETTORE EDITORIALE: Fra Donatus Forkan

VICEDIRETTORE EDITORIALE: Fra Rudolf Knopp

DIRETTORE RESPONSABILE: Franco Ilardo

COMITATO EDITORIALE:Fra José Maria Chávarri,Mons. José Luis Redrado,Fra Benigno Ramos

IN REDAZIONE:Silvia Farina,Emanuela Finelli,Laura Mariotti

PROMOZIONE:Susanna Bubbico

FOTO:Augusto Fabbroni,Arnaldo Lucianetti,Franco Ilardo

REDAZIONE:Ufficio Stampa FBFLungotevere de’ Cenci, 5 00186 Roma - [email protected]

GRAFICA ED IMPAGINAZIONE:Cristina Zarli

STAMPA:Arti Grafiche s.r.l.Via Vaccareccia, 5700040 Pomezia (Rm)

Fra Donatus ForkanFra Benigno RamosSiliva FarinaFra Moises M. BoscaLuigino Di MattiaVeronica FabianoDaniela De BerardinisGiancarlo M. LiumbrunoValentina CossaroGiovanni M. VincentelliFilippo AlegianiStefano CapecchiGiovanna D’Ari

Dario ManfellottoAngela ChiofaloChiara DonatiFabio SpagnoliAmalia Rossi

AUTORIZZAZIONE:Tribunale di Roman. 52/2005 del 21/02/2005

TIRATURA: 18.000 copieDIFFUSIONE GRATUITA

Anno 6 n . 29 - febbra io/marzo 2011

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:

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S O M M A R I O

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Fra Donatus Forkan

Priore Generale

Edito

riale

Editoriale

Anno della Famiglia di San Giovanni di Dio

2011

- 201

2

Siamo sempre più consapevoli che il Dono del Carisma dell’Ospitalità secon-do lo stile di San Giovanni di Dio non è stato affidato soltanto ai Religiosi chehanno professato nell’Ordine. Il Capitolo Generale del 2006 ha affermato in-fatti che anche i Collaboratori hanno ricevuto il Dono dell’Ospitalità, dimo-strandoci che questa visione è andata lentamente evolvendosi lungo gli an-ni, ed esortandoci ad identificarci fortemente con Giovanni di Dio e la suamissione. Certamente i diretti beneficiari di questa visione sono i malati e lepersone che curiamo e assistiamo nei nostri Centri, in quanto operiamo e cirapportiamo con loro in modo diverso rispetto al passato, ma lo sono anchequanti entrano in contatto con noi, per i quali possiamo costituire un model-lo da seguire in campo sanitario e sociale. Possiamo dire che i Collaboratori sono corresponsabili, assieme ai Confra-telli, della missione di Ospitalità, e questa affermazione ci offre molte oppor-tunità per espandere l’operato di Giovanni di Dio, dal quale trarranno bene-ficio tante persone sofferenti e che si trovano in una situazione di bisogno.Per costruire una solida base per la Famiglia di San Giovanni di Dio, tutti noiabbiamo bisogno della formazione del cuore, come dice il Santo Padre Be-nedetto XVI. Dobbiamo avere pazienza, perché sta avvenendo un importan-te cambiamento che si ripercuoterà sulla nostra vita, sul nostro rapporto conDio, con i nostri cari e con gli altri, in special modo con i colleghi che comenoi sono al servizio dei fratelli e delle sorelle in difficoltà. Come accade sulla spiaggia, se guardiamo alle impronte che abbiamo lascia-to sul bagnasciuga ci accorgiamo della strada che abbiamo percorso. Allostesso modo, se guardiamo al passato vediamo che anche il nostro Ordinedi strada ne ha fatta tanta. Ci è sembrato appropriato allora dedicare un an-no intero a celebrare proprio il nostro operato, ma anche a riflettere, a raf-forzare il legame che ci unisce attraverso seminari, giornate di studio su SanGiovanni di Dio e la sua eredità spirituale, pellegrinaggi a Granada, condivi-sioni di esperienze, favorendo la comprensione e il rispetto reciproci, e fa-cendoci capire cosa significhi veramente far parte di questa grande famiglia,la Famiglia di San Giovanni di Dio. 8

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

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Anche quest’anno abbiamo celebrato la festa delnostro Fondatore, San Giovanni di Dio. Per tuttala famiglia ospedaliera è una gioia ricordare in unmodo particolare quest’uomo che - nato in Porto-gallo nel 1495 e morto in Spagna nel 1550 - svi-luppò proprio a Granada il suo enorme impegnodi aiuto ai più poveri. Non possiamo dimenticareche l’appassionato lavoro di San Giovanni di Diosi è concretizzato in una grande innovazione del-l’assistenza sanitaria del suo tempo. La sua pro-fonda sensibilità umana e la sua forte fede ispira-rono un progetto di cura globale alle persone indifficoltà che entusiasmò molti del suo tempo.Con dinamismo e creatività aprì spazi di dignità,di rispetto e di accoglienza per coloro che viveva-no ai margini della società, rispondendo ai lorobisogni e difendendo i loro diritti. Così, con sem-plicità e tenacia, fondò un grande ospedale, chedivenne modello per molti altri, e seppe riunire

attorno a sé un gruppo di persone che, con il pas-sare del tempo, dettero origine all'Ordine Ospe-daliero di San Giovanni di Dio. Oggi questa realtà è grande, molto grande. Que-sta famiglia è cresciuta e la nostra presenza siestende per i cinque continenti, realizzando il no-stro servizio in ospedali generici, di salute men-tale, di cure palliative, di malati di AIDS, di mala-ti di Alzheimer, di centri per persone con disabili-tà fisiche o intellettuali, centri per gli anziani, peri senza tetto e alcuni programmi per la cura deitossicodipendenti. Anche adesso, con lo stessoimpulso di amore reciproco e creativo, Giovannidi Dio continua a stimolare molti progetti pieni divitalità. Questa grande famiglia ospedaliera è compostada circa 1.300 confratelli, 45.000 collaboratoriprofessionali e 8.000 volontari, e realizzano tut-ti insieme un sogno, il sogno di San Giovanni diDio, la cui vita è stata animata dall’ideale del-l’Ospitalità. Seguiamo il nostro Ospedale, l’Isola Tiberina, etutte le opere dell'Ordine, impegnati in questagrande missione che non è altro che manifesta-re l'amore di Dio ad ogni persona, e lo facciamocon questi segni: guarendo, riabilitando, accom-pagnando sia nella malattia che nell'emargina-zione, accogliendo. Questi sono i segni del Re-gno, che accompagnano sempre i discepoli diGesù nello sforzo di costruire un mondo più uma-no e solidale. Che San Giovanni di Dio aiuti ciascuno di noi chelavora in questo ospedale, a scoprire i segni cheoggi devono caratterizzare una casa come la no-stra, che guarda sempre verso di Lui come mo-dello e ispiratore. Così noi continueremo a mani-festare il Regno di Dio nel nostro ambiente, nellenostre famiglie, con i nostri amici e nella nostravita. L’augurio è che sia stata una felice giornataper tutti, specialmente per le donne che in questagiornata hanno festeggiato doppiamente.

San Giovanni di dio 2011

San Giovanni di Dio diede un senso alla parola Ospeda-le, dandogli il significato di Accoglienza. Dietro questaspinta innovatrice gli ospedali incominciarono ad orga-nizzarsi creando un nuovo regolamento, che sostituìquello generico, filosofico, religioso del 1400. Questonuovo regolamento è la base da cui mosse i primi pas-si una Organizzazione Ospedaliera generale e dell’Infer-meria in particolare.In esso appaiono i criteri, le funzioni e le responsabilitàdegli Amministratori, Priori, Infermieri, Farmacisti e Sa-lassatori. Accanto agli Ospedali generali trovano postoOspedali di alta “specializzazione” dedicati all’assisten-za dei malati di mente, ospizi per minorati psichici edepilettici, sanatori, ospizi per tubercolotici, etc.È in questi luoghi che si diffonde maggiormente l’atti-

vità sociale dei Fratelli di San Giovanni di Dio (Fatebe-nefratelli) e a prova di ciò, ancora oggi sono presenti inquei luoghi, dove esistono situazioni che richiedonoun’assistenza particolare: nei lebbrosari in Africa, con imalati di mente nel Senegal e in tante altre missioni.Tutto è opera delle scuole che gli Ospedalieri dell’Ordi-ne di San Giovanni di Dio hanno fondato, dalle quali so-no usciti maestri di gran fama, anche al di fuori dell’am-bito conventuale, e che hanno lasciato il pro-prio nome nella storia.

(tratto da “Giovanni di Dio un caso limite” di Fra Nemesio Vargasresponsabile Area Qualità)

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Il Fo

ndat

ore

di Fra Benigno Ramos

Padre Priore

Una figura carismatica

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A L V I A L’ A NNO DELLA FAMIGLIA DI SAN GIOVANNI DI DIOA Roma, in Curia Generalizia, la cerimonia d’apertura per le Province d’Europa

Da quanto tempo operi in un questo centro?Tra poco saranno 16 anni che lavoro quinella casa di accoglienza come religioso.

Come sei diventato un religioso Fatebene-fratelli?La mia vocazione è nata grazie all’ambientein cui sono vissuto ed è cresciuta insieme aimiei compagni nelle istituzioni in cui ho la-vorato. Facendo parte di un gruppo di gio-vani ho la possibilità di conoscere i fratellidella casa di accoglienza e di fare un’espe-rienza di vita e di ospitalità con loro. Tutto ènato dalla collaborazione tra la clinica SanJuan e quella di Nuestra Señora De La Paz.

Qual è il tuo lavoro?Il lavoro che svolgo presso la comunità èquello di supervisore e animatore, ma hoanche il compito di accompagnare le per-

sone in un percorso di crescita,perché questo è un centro di for-mazione.

In che modo il tuo lavoro ti fa sen-tire parte della famiglia ospedaliera diSan Giovanni di Dio?Il carisma e l’ospitalità sono una parte fonda-mentale del nostro centro. Credo che la testi-monianza sia il modo migliore di trasmetterequesto carisma. Dai ragazzi addetti alle infor-mazioni, ai collaboratori, verso i pazienti etutte quelle persone che ne hanno vera-mente bisogno.Mi sento parte di questa Casa d’accoglienzaperché è grazie alle persone che vi ho incon-trato che sono diventato quello che sonooggi. E anche perché ho potuto fornire lemie conoscenze e la mia esperienza per farcrescere questa opera.

Èstata celebrata per la Regione Europea dei Fatebenefra-telli, sabato 12 marzo, a Roma, presso la Curia Genera-lizia, l’apertura dell’Anno della Famiglia di San Giovan-

ni di Dio. Per l’importante occasione, che ha segnato l’avviodell’anno dedicato a confratelli, collaboratori, volontari e be-nefattori dell’Ordine nel mondo, si sono riuniti attorno al Prio-re Generale, Fra Donatus Forkan, presso la sede di via dellaNocetta, i Superiori delle Province Religiose presenti nel con-tinente europeo, con le tre comunità di San Giovanni di Dio diRoma: Curia Generalizia, Ospedale San Giovanni Calibita al-l’Isola Tiberina, Farmacia. Nel corso della giornata, che si èaperta con la Santa Messa, si sono succeduti diversi momen-ti celebrativi, tra cui il discorso del Priore Generale e la proie-zione del filmato di presentazione dell’Anno della Famiglia diSan Giovanni di Dio, tradotto nelle diverse lingue.

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Fam

iglia

Osp

edal

iera

Intervista a Juan Carlos Tovar (43 anni – Bogotà Colombia)

“Vorrei esortarvi a preparare bene uno degli eventi più impor-tanti nel calendario della nostra Famiglia: la festa di San Gio-vanni di Dio, un uomo che seppe sorprendere, stupire ma allostesso tempo ispirare i cittadini di Granada, tanto che l’uniconome che potesse esprimere ciò che egli significava per lorofu quello che gli diedero chiamandolo Giovanni di Dio. Non cirisulta che ad altri venne mai dato dal popolo un nome cosìeloquente, adeguato ed esaltante. Chi avrebbe immaginatoche l’umile Giovanni di Dio avrebbe affascinato, ispirato e at-tirato migliaia di seguaci che ancora oggi continuano a por-tare avanti la sua opera, seguendo il suo stile?Facciamo in modo che l’Anno della Famiglia di San Giovannidi Dio sia speciale, diffondendo il messaggio del Santo ed in-

vitando gli altri a condividere la gioia che scaturisce dal faredel bene agli altri per amore di Dio. Nelle nostre preghiere e nelle celebrazioni liturgiche, pre-sentiamo al Signore i bisogni di questa nostra Famiglia, glieventi di questo Anno per noi così particolare e soprattuttole necessità delle decine di migliaia di persone che si trovanoin un nostro centro o servizio, e che vengono curate e assi-stite da un seguace di Giovanni di Dio. Preghiamo affinchépossano sperimentare la presenza di Dio nella loro vita el’amore che Egli nutre per ciascuno di noi, un amore che sor-passa ogni conoscenza”.

Dalla lettera del Padre Generale Fra Donatus Forkan

UN UOMO CHE SEPPE SORPRENDERE

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Taglio del nastro con il Sin-daco di Roma CapitaleGianni Alemanno, marte-

dì 8 marzo, solennità di San Gio-vanni di Dio, per l’inaugurazionedei nuovi locali dell’Ospedale nelPalazzo di Lungotevere de’ Cen-ci 5, a Roma. “Sono venuto a rin-graziare tutti i Confratelli per que-sto sforzo e per questo esempioche danno a tutto il sistema sa-nitario della nostra città. È un gio-iello, è un luogo dove si affron-tano tanti drammi e tante diffi-coltà con successo, professiona-lità, cuore e cervello”. L’edificio appena ristrutturato acco-glie il trasferimento degli Uffici e de-gli Ambulatori del nosocomio dallesedi dell’Isola Tiberina e dintorni: unanuova location sul Lungotevere.Presente all’inaugurazione, il Prio-re Generale dell’Ordine Ospeda-liero dei Fatebenefratelli, Fra Do-

natus Forkan. “Si tratta di un passaggio impor-tante – ha detto Carlo Maria Cel-lucci, Direttore Generale dell’Ospe-dale – che faciliterà l’accesso ai ser-vizi ai 300 mila cittadini che usu-fruiscono ogni anno delle presta-zioni degli ambulatori, alcuni deiquali operano nella Zona a Traffi-co Limitato di Trastevere, con dif-ficoltà di accesso per gli utenti; lospostamento di alcuni ambulato-ri dalla sede dell’Isola Tiberina fa-vorirà il decongestionamento diquell’area pedonale”. “È una struttura di eccellenza, inquesto luogo – ha detto Aleman-no – si lavora con abilità ma so-prattutto con cuore e cervello”. IlSindaco ha ringraziato chi lavoranel nosocomio dando un esempiodi come si rispetta la persona “avolte trattata come un oggetto. Quisi accompagna anche nel percor-

so difficile della sofferenza, ci vuo-le – ha concluso Alemanno - an-che una grande forza spirituale peraiutare le persone ad uscire dallamalattia e a trovare la guarigione,una nuova vita normale ”. Nella stessa giornata - Festa dellaDonna - la Presidente della Regio-ne Lazio Renata Polverini, si è re-cata nel Reparto di Ostetricia e Gi-necologia per incontrare le mam-me ospiti e gli operatori sanitaridel Dipartimento per la Salute del-la Donna e del Bambino. La presi-dente ha voluto salutare la picco-la Ginevra, nata pochi giorni pri-ma da una giovane coppia con laquale ha scherzato ed alla qualeha fatto i migliori auguri: “Ci tene-vo ad essere presente. È un ospe-dale che è sempre di più un pun-to di riferimento per i nostri bam-bini. Qui si vive il momento più al-to della donna che è la maternità”.

Centro San Benedetto Menni Nuovi servizi per la città

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Attu

alità

La cerimonia è iniziata nella Chie-sa dell’Ospedale con la Santa Mes-sa: “Accendiamo in noi, nella so-cietà, la fiamma dell’amore, la ca-rità attiva, efficace, smettiamola diessere passivi, meri spettatori - hadetto Mons. J. L. Redrado durante

l’Omelia della Messa da lui officia-ta - chiediamo che ci siano menospese belliche, meno sprechi; chie-diamo più sviluppo, più risorse perla ricerca, per la sanità, per le ne-cessità legate alla vita, alla cresci-ta dell’uomo, al suo benessere.”

DALL’OMELIA di Mons. J. L. Redrado

di Franco Ilardo

Direttore Responsabile “Isola della salute”

La nuova sede Centro FBF San Benedetto Menni su Lungotevere de’ Cenci, 5

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Questo presidio sanitario, che acco-glie malati dal 1584, e che oggi ope-ra con più di venti Unità Operative e7 Dipartimenti, si distingue in modoparticolare per il numero di parti che

vi avvengono annualmente: oltre4.300 i nati solo nel 2009.Il Dipartimento per la Salute della Don-na e del Bambino, Centro di III livello,è diventato in 35 anni di attività un

punto di riferimento per tante donnee mamme, un esempio di accoglien-za e di efficienza in ambito maternoinfantile nel panorama della assisten-za ospedaliera romana e del Lazio.

Questi gli ambulatori che presteranno servi-zio nei nuovi locali: endocrinologia, neurolo-gia, otorinolaringoiatria, ostetricia, ginecolo-gia, pediatria, cardiologia, chirurgia, ortope-

dia, dermatologia, oculistica, odontoiatria,centro ecografico, laboratorio di analisi. Unampliamento sostanziale verrà dato alla se-zione delle Biotecnologie con tutte le attività

che riguardano la citogenetica e la biologiamolecolare. Una grande sala prelievi offriràuna migliore accoglienza agli utenti di questoservizio, sempre numerosi.

Nuova sede e ampliamento degli ambulatori

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Attu

alità

L’Ospedale San Giovanni Calibita Fate-benefratelli, solo nel 2009, ha registratooltre 20 mila ricoveri ordinari; circa 4 mi-la ricoveri in Day Hospital; oltre 900 mi-la prestazioni ambulatoriali in convenzio-ne; 40 mila accessi di pronto soccorso;14 mila interventi chirurgici.Nel nuovo palazzo sul Lungotevere, unastruttura a 5 piani di oltre 5000 mq, si so-no già trasferiti circa 150 dipendenti del-l’amministrazione dell’Ospedale; mentregli ambulatori saranno operativi entrol’estate del 2011.

Un po’ di cifre...

8 marzo: la Presidente della regione Lazio in visita al reparto di Ostetricia e Ginecologia

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Come ogni anno, il Defini-torio Generale si è riunitoper una settimana (in que-

sta edizione dal 10 al 14 genna-io), per valutare l’attività svoltanel 2010 e programmare il lavo-ro per l’anno appena iniziato. Ogni componente del Definitorioha avuto a disposizione uno spa-zio per parlare del lavoro di suacompetenza e dei rapporti con lealtre Province e Regioni; in parti-colare è stato sottolineato il lavo-ro realizzato dalle diverse Com-missioni (come Bioetica, Pasto-rale della Salute, Gestione Cari-smatica, ecc.), che si riuniscono

abitualmente due volte l’annopresso la sede della Curia Gene-ralizia. Riguardo il 2011, si è po-sto l’accento in particolare sullacelebrazione dell’Anno della Fa-miglia di San Giovanni di Dio, chesi terrà in tutto l’Ordine e la cuiapertura è prevista per l’8 marzo,giorno in cui si festeggia la solen-nità del Fondatore. Nel corso della settimana, duegiornate intere sono state dedi-cate ad un Corso sulla ‘Sponsor-ship’, tenuto da due esperti in ma-teria giunti appositamente dagliStati Uniti, che aveva come obiet-tivo quello di informare e forma-

re sulla creazione di una entitàgiuridica canonica come possibi-lità di nuove strutture per il futu-ro delle Istituzioni. Al Corso han-no partecipato, oltre ai membridel Definitorio Generale, anche iProvinciali italiani, i Superiori del-le Comunità di Roma e alcuni Col-laboratori laici. Degno di nota è stato anche lospazio dedicato, nel corso dellariunione del Definitorio Genera-le, ad una prima stesura del pro-gramma di preparazione delprossimo Capitolo Generale del2012, per il quale è stata formatauna Commissione ad hoc.

DEFINITORIO GENERALE

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Attu

alità

di Silvia Farina

Curia Generalizia

PREPARAZIONE ALLA PROFESSIONE SOLENNE

La nostra Curia Generalizia ha ospitato 20 giovani

Confratelli che hanno partecipato ad un Corso di

Formazione in preparazione alla Professione Solenne (dal

24 gennaio al 2 marzo 2011). i Confratelli provenivano da

vari Paesi d’Europa, africa, asia e america Latina.

durante il Corso sono state approfondite diverse materie

attinenti la formazione personale, spirituale e apostolica di

questi giovani che dovranno svolgere il loro ministero nei

Centri e Servizi dell’ordine.

dopo il corso i Confratelli Scolastici si sono trasferiti a

Granada, in Spagna, per vivere l’esperienza del cammino

di San Giovanni di dio e celebrare la Festa del Fondatore

nel luogo in cui ha avuto inizio la sua missione di ospita-

lità. durante il Corso, inoltre, hanno visitato luoghi che

raccontano la storia dell’ordine, come l’ospedale

dell’isola Tiberina e l’ospedale San Pietro sulla via Cassia

(Roma), oltre a due pellegrinaggi: a Trivolzio (Pv), ove

riposano le spoglie mortali di San Riccardo Pampuri, e a

Jerez de la Frontera, in Spagna, che accoglie quelle di San

Giovanni Grande.

“Il ministero della sponsorship per le opereapostoliche nella Chiesa Cattolica” è il temadel corso tenuto - durante il Definitorio Ge-nerale - da Suor Catherine I. O’Connor, CSB,PhD e dal Prof. Thomas H. Morris, PhD. Han-no partecipato i Confratelli e Collaboratoridelle Province italiane, dell’Isola Tiberina,della Farmacia Vaticana e della Commissio-ne Interprovinciale di Spagna. Il Definitorioha trattato – inoltre - i temi attinenti alle Con-ferenze Regionali, la nuova sede della CuriaGeneralizia e il Capitolo Generale del 2012che si celebrerà a Fatima, in Portogallo. I pre-cedenti incontri annuali si erano tenuti a Gra-nada, Spagna (2007), a Kostenz, Germania(2008), a Madeira, Portogallo (2009) e a Pa-rigi, Francia (2010).Fra Daniel MARQUEZ Ufficio ComunicazioneCuria Generalizia FBF, Roma

LA SPONSORSHIP PER LE OPERE APOSTOLICHE

Si è aperta il 14 mar-zo in Curia Generali-zia a Roma, la setti-mana di formazioneper il rinnovamentodella vita religiosadedicata ai SuperioriProvinciali e ad unarappresentanza diConfratelli della Re-gione Europa.

FORMAZIONE PER IL RINNOVAMENTO:un corso per le Province europee

dedicato ai Confratelli

CONFERENZA REGIONALE D’EUROPALa famiglia di San Giovanni di Dio al servizio della missione11/15 aprile 2011 Dublino (Irlanda)per info: www.oh-fbf.it

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COMMISSIONE D’ANIMAZIONEREGIONALE D’AMERICA

MEDAGLIA D’ONORE 2011ALL’ARCHIVIO-MUSEO SAN GIOVANNI DI DIO

La Giunta Generale Straordinariadell’Accademia Reale di Belle Arti

“Nuestra Señora de las Angustias” di Granada, ha deciso di assegnare la Medaglia d’Onore dell’anno 2011

all’Archivio-Museo San Giovanni di Dio “Casa de los Pisa”, per il lavoro di conservazione dell’edificio che sta

portando avanti da molti anni, e per la formazione e l’esposizione

della sua collezione artistica e devozionale in stretto legame

con il patrimonio culturale e spirituale della città di Granada.

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Fbf n

el m

ondo

a cura di Laura Mariotti

Ufficio Stampa FBF

52 Confratelli provenienti dalle diverse Provincedella Regione America si sono incontrati presso ilCentro “La Rondalla” a Guarne, Antioquia (Colom-bia), per partecipare al primo Incontro di Forma-zione Permanente per i Confratelli della RegioneAmerica. I partecipanti arrivati da Stati Uniti, Mes-sico, Cuba, Colombia, Sud America Settentriona-le, Sud America Meridionale, Brasile sono stati ac-compagnati da Fra Daniel Márquez, della CuriaGeneralizia.Il Corso è iniziato con tre giorni di ritiro spiritualeguidato da Pascual Piles Ferrando, Superiore Pro-vinciale Aragonese.

Obiettivi:Stimolare la formazione permanente dei confratel-li ad una maggiore dinamicità dell’identità e dellaspiritualità, per rispondere alle sfide che pone l’at-tuale situazione in cui vive il continente, ed esami-nare le proposte della Chiesa.Incoraggiare e promuovere il rinnovamento dellavita dei confratelli d’America, seguendo le indica-zioni del Concilio Vaticano II e i documenti fonda-mentali dell’Ordine.Condividere, riflettere, pregare e stare insieme, peroffrire a tutti i partecipanti una ricca esperienza dirinnovamento.

“PER UN PRESENTE CHE ABBIA FUTURO”I° Corso di formazione permanente per i confratelli della Regione AmericaGuarne, Antioquia - Colombia - 19 gennaio – 5 febbraio 2011

CONGRESSO EUROPEO per operatori FBF dell’assistenzaa persone con disabilità Straubing/Germania26 - 28 giugno 2012

Su iniziativa della CommissioneEuropa della Curia Generalizia,l’Ordine dei Fatebenefratelli invitai suoi collaboratori operanti nelcampo dell’assistenza a personecon disabilità a un congresso della durata di tre giorni che si svol-gerà dal 26 al 28 giugno 2012 aStraubing in Baviera/Germania.

“PARTECIPAZIONE”

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Con l’occasione della Conferenza Regionale Asia-Pacifico, FraDonatus Forkan e Fra Vincent Kochmkunnel si sono recati in In-dia per visitare alcuni Centri dell’Ordine.Dal 23 al 29 gennaio hanno visitato le Comunità e i Centri di De-shgaon, Trichy e Poonamallee, appartenenti alla Provincia India-na dedicata a San Tommaso Apostolo condotti dal Provinciale,Fra Antony Palamattom. Il Priore della Comunità di Khandwa,Fra Savio Padinjarekutte, li ha accompagnati nella visita al nuo-vo ospedale, ancora in costruzione, che avrà una capienza di 150posti letto. Nella zona non ci sono strutture sanitarie adeguate ei Confratelli prevedono di fornire cure e assistenza secondo il ca-risma di San Giovanni di Dio. La visita è proseguita a Deshgaon, e precisamente alla prima Co-

munità, che ospita 21 postulanti che si trovano nella fase dellaloro formazione iniziale. I Confratelli stanno costruendo un altropiano che ospiterà alla fine di aprile altri candidati.Tornando a Trichy, Fra Donatus e Fra Vincent hanno reso visitaall’Arcivescovo Abraham Viruthakulangara, della Diocesi di Nag-pur, membro aggregato dell’Ordine, che ha mostrato loro il Se-minario minore e quello maggiore della Diocesi. Dopo la visita aNagpur, sono stati accolti calorosamente dalla Comunità di Tri-chy, e dal Superiore, Fra Francis Mannaparampil; qui hanno po-tuto intrattenersi con gli utenti del Centro.Da Trichy si sono poi recati presso la casa che ospita la Curia Pro-vinciale, a Poonamallee, per partecipare alla Conferenza Regio-nale Asia-Pacifico.

Fra Donatus Forkan accompagnato da Fra Rudolf Knoppe da Fra Moisés Martín hanno realizzato una visita fa-miliare alla Provincia Coreana. Assieme al SuperioreProvinciale, Fra John Jung, dal 17 al 22 dicembre si so-no recati in diversi Centri della Provincia in Corea in-trattenendosi con pazienti, confratelli e collaboratori econ alcuni dei primi benefattori che hanno aiutato con-cretamente i confratelli all’inizio dell’attività.I Confratelli della Provincia hanno voluto poi festeg-giare Fra Donatus in occasione del suo 50° anniversa-rio di professione religiosa, con la celebrazione di unaEucaristia molto semplice e sentita nella cappella del‘St. John of God Hospital’ di Gwangju, cui ha fatto se-guito la celebrazione annuale del riconoscimento peri collaboratori con più anni di servizio e in questa oc-casione per la prima volta sono stati festeggiati colo-ro che collaborano nell’istituzione da più di 30 anni.

Dal 23 al 26 dicembre, Fra Donatus, Fra Rudolf e FraMoisés si sono recati poi a Yanji (Cina), per trascorre-re il Natale nell’Hospice e per visitare la nuova strut-tura che si sta preparando per accogliere le personecolpite dalla malattia di Alzheimer. Profittando dell’oc-casione, si sono complimentati con i responsabili pub-blici dell’Ufficio Regionale per la Salute ed hanno vi-sitato il ‘Yanbian Brain Hospital’ (Centro Pubblico perla Salute Mentale e la Neurologia).La sera del 24 dicembre, hanno partecipato ad un con-certo organizzato dall’équipe assistenziale per i pa-zienti e i loro familiari, offerto da diversi gruppi di vo-lontari e amici, mentre la Messa di Mezzanotte è sta-ta celebrata nella residenza della Comunità. Il giornodi Natale, tutti i Confratelli e i Collaboratori del Centrosi sono riuniti per condividere il pranzo della giorna-ta di festa.

NATALE IN COREA E CINA

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

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VISITA IN INDIA

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Con più di 100 anni di presenza in Messico,attraverso le opere per l’assistenza ai mala-ti mentali, l’Ordine Ospedaliero ha avverti-to, da una quindicina di anni, la necessità dicreare un’istituzione che permettesse di ar-rivare anche alle popolazioni più vulnerabi-li e bisognose. È sorto così a Guadalajara(Jalisco, Messico) 12 anni fa, l’Albergue SanGiovanni Grande, rivolto a persone indigen-ti e senza fissa dimora che prevede attual-mente anche un programma di assistenzaai malati mentali poveri. Questi programmi mirano al recupero so-ciale delle persone che si trovano in situa-zioni di vulnerabilità, prevedendone il rein-serimento in famiglia e nella vita lavorativa.Le azioni intraprese includono: alloggio not-turno, mensa sociale, attività destinate al-l’educazione sanitaria, alla prevenzione dal-le tossicodipendenze e dall’alcolismo, e unsostegno spirituale. Tutto ciò è stato ottenu-

to attraverso una sensibilizzazione socialeche ha coinvolto benefattori, volontari e ope-ratori del servizio sociale.L’Albergue notturno San Giovanni Grandeogni anno dà ospitalità a 12.000 indigenti,mentre la mensa sociale fornisce 28.000 pa-sti l’anno. Sono state avviate convenzioni e accordi dicollaborazione con istituzioni pubbliche eprivate: recentemente è stato donato un ter-reno per costruire il nuovo Albergue e unCentro Comunitario che consentirà di dupli-care il numero delle prestazioni e migliora-re qualitativamente i servizi. Attualmente le spese sono a carico dell’Or-dine di San Giovanni di Dio, ma si sta lavo-rando ad un progetto di auto-finanziamen-to attraverso l’organizzazione di eventi chepossano sensibilizzare i donatori. Questa at-tività è coordinata dalla Fundacion San Juande Dios.

Direttore UfficioMissioni

e CooperazioneInternazionale

Curia Generalizia

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albergue San Giovanni GrandeM E S S I C O

Un film sul dono della propria vi-ta a Dio. È la testimonianza di 8monaci cistercensi rapiti nel mo-nastero di Tibhirine, in Algeria, nel1996, da un gruppo di integralistiislamici e poi uccisi. La preghierae il servizio ai bisogni e alle infer-mità della popolazione locale, inlarga parte musulmana, rappre-sentano la missione di questi uo-mini, esercizio concreto del lorocarisma, dinanzi al quale, pur contutti i limiti e le paure umane, i re-ligiosi non si tirano indietro nono-stante la prospettiva incombente

della morte. Un servizio all'uo-mo per amore di Dio che non di-scrimina i suoi beneficiari né siferma dinanzi alle minacce di uo-mini armati. Un film sul corag-gio della testimonianza, potrem-mo dire, frutto di una umana etravagliata condivisione fraterna,nel quale ognuno di noi può tro-vare motivi di ispirazione al dia-logo e alla pace. Uomini di Dio (2010), regia di Xavier Beauvois(Vincitore del César 2011 come miglior film)

ABBIAMO VISTO....

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Il ‘St. John of God Catholic Hospital’ di Lunsar, in SierraLeone, ha avviato un programma di sviluppo per la si-curezza alimentare nei villaggi di Marampa e Buya Ro-mene, nel distretto di Port Loko, per 600 famiglie di con-tadini e 30 gruppi di donne come beneficiarie. Questoprogramma è stato sperimentato nel 2006 in un altrocentro dell’Ordine in Malawi.L’obiettivo iniziale del programma è stata la creazione diuna “banca di sementi”, con la partecipazione delle 600famiglie e dei gruppi di donne. Sono stati forniti i semiper la coltivazione di riso, mais, manioca e arachidi, ali-menti indispensabili nell’alimentazione della popolazio-ne locale. Sono stati messi a disposizione – in seguito -i semi di altri vegetali, come melanzane, pomodori, pe-

peroni, per aumentare la diversificazione della dieta emigliorare così l’alimentazione delle famiglie. Per potersviluppare al meglio la coltivazione, ad ogni comunitàsono stati forniti gli utensili necessari e sono state orga-nizzate delle dimostrazioni pratiche. I finanziamenti perla realizzazione di questa prima fase del progetto sonoarrivati dall’Europa, e precisamente dalla ‘Juan CiudadONGD’ (Spagna) e dal ‘St. John of God DevelopmentCompany’ (Irlanda).I villaggi – per mezzo di altre iniziative - saranno dotatidi pozzi d’acqua e di latrine. Il St. John of God CatholicHospital ha deciso che entrerà nella terza fase del pro-gramma che prevede la costruzione di granai ed essic-catoi in alcuni dei villaggi coinvolti.

Il risultato dei raccolti è stato positivo, e addiritturain eccedenza. Si è pensato allora di acquistare deimacchinari per macinare il riso e le arachidi, facili-tando così il lavoro dei contadini e migliorando laresa degli alimenti. Come complemento è stato pro-posto di offrire la formazione per gestire la manu-tenzione di queste macchine, e per la conservazio-ne e il trattamento del raccolto. I villaggi si sono riu-niti ed hanno deciso quali terreni cedere per la rea-lizzazione del progetto dato che saranno messi a di-sposizione della comunità e potranno essere usatida tutti coloro che ne fanno parte.Questo programma si completa poi con un program-ma nutrizionale nell’Ospedale: una volta raccoltoquanto coltivato, i beneficiari si impegnano a devol-vere all’Ospedale la parte delle sementi che sonostate prestate (con qualcosa in più) in modo che sipossa coinvolgere nuove famiglie nel programma.Questi ‘interessi’ si utilizzeranno per dare da man-giare ai malati ricoverati nell’Ospedale, evitando co-sì che siano i familiari a portar loro cibo.

PROGRAMMA DI SICUREZZA ALIMENTARE IN SIERRA LEONE

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Cari fratelli e sorelle!Ogni anno, nella ricorrenza della memoria della BeataVergine di Lourdes, che si celebra l’11 febbraio, la Chie-sa propone la Giornata Mondiale del Malato. Tale cir-costanza, come ha voluto il venerabile Giovanni PaoloII, diventa occasione propizia per riflettere sul misterodella sofferenza e, soprattutto, per rendere più sensibi-li le nostre comunità e la società civile verso i fratelli ele sorelle malati. Se ogni uomo è nostro fratello, tantopiù il debole, il sofferente e il bisognoso di cura devo-no essere al centro della nostra attenzione, perché nes-suno di loro si senta dimenticato o emarginato; infatti"la misura dell'umanità si determina essenzialmentenel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Questovale per il singolo come per la società. Una società chenon riesce ad accettare i sofferenti e non è capace dicontribuire mediante la compassione a far sì che la sof-ferenza venga condivisa e portata anche interiormen-te è una società crudele e disumana" (Lett. enc. Spe sal-vi, 38). Le iniziative che saranno promosse nelle singo-le Diocesi in occasione di questa Giornata, siano di sti-molo a rendere sempre più efficace la cura verso i sof-ferenti, nella prospettiva anche della celebrazione inmodo solenne, che avrà luogo, nel 2013, al Santuariomariano di Altötting, in Germania. […] Guardando all’appuntamento di Madrid, nel prossimoagosto 2011, per la Giornata Mondiale della Gioventù,vorrei rivolgere anche un particolare pensiero ai giova-ni, specialmente a coloro che vivono l’esperienza dellamalattia. Spesso la Passione, la Croce di Gesù fannopaura, perché sembrano essere la negazione della vita.

In realtà, è esattamente il contrario! La Croce è il "sì" diDio all'uomo, l’espressione più alta e più intensa del suoamore e la sorgente da cui sgorga la vita eterna. Dalcuore trafitto di Gesù è sgorgata questa vita divina. So-lo Lui è capace di liberare il mondo dal male e di far cre-scere il suo Regno di giustizia, di pace e di amore al qua-le tutti aspiriamo (cfr Messaggio per la Giornata Mon-diale della Gioventù 2011, 3). Cari giovani, imparate a"vedere" e a "incontrare" Gesù nell'Eucaristia, dove èpresente in modo reale per noi, fino a farsi cibo per ilcammino, ma sappiatelo riconoscere e servire anchenei poveri, nei malati, nei fratelli sofferenti e in difficol-tà, che hanno bisogno del vostro aiuto (cfr ibid., 4). Atutti voi giovani, malati e sani, ripeto l'invito a creareponti di amore e solidarietà, perché nessuno si sentasolo, ma vicino a Dio e parte della grande famiglia deisuoi figli (cfr Udienza generale, 15 novembre 2006). […] Cari fratelli e sorelle, in questa Giornata Mondiale delmalato, invito anche le Autorità affinché investano sem-pre più energie in strutture sanitarie che siano di aiutoe di sostegno ai sofferenti, soprattutto i più poveri e bi-sognosi, e, rivolgendo il mio pensiero a tutte le Dioce-si, invio un affettuoso saluto ai Vescovi, ai sacerdoti, al-le persone consacrate, ai seminaristi, agli operatori sa-nitari, ai volontari e a tutti coloro che si dedicano conamore a curare e alleviare le piaghe di ogni fratello osorella ammalati, negli ospedali o Case di Cura, nellefamiglie: nei volti dei malati sappiate vedere sempre ilVolto dei volti: quello di Cristo. A tutti assicuro il mioricordo nella preghiera, mentre imparto a ciascuno unaspeciale Benedizione Apostolica.

XIX Giornata MondialeDEL MALATO

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Dal Messaggio del Santo Padre (11 febbraio 2011)“Dalle sue piaghe siete stati guariti” (1Pt 2,24)

La Giornata Mondiale del Malato, come ha ricordato Papa Benedetto XVInel suo messaggio pronunciato, come ogni anno, per tale celebra-zione, è un’occasione “per rendere più sensibili le nostre comunità e lasocietà civile verso i fratelli e le sorelle malati”. Con questo spirito, i Fa-tebenefratelli - attraverso l’Ufficio Stampa - hanno preso parte ad alcuniservizi organizzati con i media per tale ricorrenza. In particolare, dome-nica 13 febbraio, su RAI UNO, per la rubrica “A Sua Immagine” che pre-cede la consueta Messa in diretta, Fra Marco Fabello, Direttore della Ri-vista Fatebenefratelli, è stato presente in studio in compagnia delconduttore e di una giovane religiosa con sindrome di Down per discu-tere attorno al tema “La famiglia che non abbandona”, nel tentativo diindagare come la sofferenza può divenire una risorsa per la crescita dellafamiglia nell’amore. Sabato 12, per la stessa ricorrenza, Fra Marco ha rilasciato un’intervistaa Radio Vaticana all’interno del Giornale Radio delle ore 14.00; mentre,per la Rubrica Fatebenefratelli, è andato in onda su Telepace in tre re-pliche, a partire da lunedì 14 febbraio, il servizio sul tema “Vivere la Ma-lattia”, dedicato al valore della pastorale sanitaria nella sofferenza. Perla visione del servizio: http://www.vimeo.com/20063039

GIORNATA MONDIALE DEL MALATO E I MEDIA

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N on di rado la magistratura del la-voro viene chiamata a pronunciar-si sulla vexata quaestio della cor-

retta qualificazione del rapporto di lavorotra autonomia e subordinazione.In effetti ogni attività umana economica-mente rilevante può essere oggetto sia dirapporto di lavoro autonomo che subordi-nato, a seconda delle modalità del suo svol-gimento.L’elemento decisivo che permette di distin-guere tra i due generi di lavoro, secondoun consolidato orientamento dottrinale egiurisprudenziale, è costituito dalla “subor-dinazione o dipendenza” intesa come as-soggettamento del lavoratore al potere di-rettivo, disciplinare e di controllo del dato-re di lavoro.In tale fattispecie si inquadrano due recen-ti sentenze del giudice del lavoro, di cui unain sede di Corte di Appello a conferma del-

la sentenza di primo grado, con le quali sono stati re-spinti i ricorsi di due professionisti, muniti di specializ-zazione in disciplina sanitaria, che avendo a suo tempoinstaurato con l’Ospedale un contratto di lavoro auto-nomo, alla conclusione dello stesso, hanno adito il giu-dice del lavoro per ottenere il riconoscimento e la qua-lificazione del rapporto di lavoro subordinato.In entrambi i casi il giudice del lavoro, prescindendo dalnome iuris, cioè dalla volontà espressa dai contraentinella stipula del contratto, che di per sé non assurge aelemento decisivo della qualificazione del rapporto dilavoro, ha ritenuto non sussistenti, sulla scorta delle ac-certate in concreto modalità di svolgimento della atti-vità lavorativa, la posizione di soggezione tecnico ge-rarchica e l’inserimento continuativo e strutturato deiricorrenti nella organizzazione aziendale, indicatori rile-vanti della eventuale subordinazione.Nel rigettare i ricorsi il giudice del lavoro, in uno dei duecasi, ha inoltre disposto la liquidazione delle spese se-condo soccombenza in luogo della abituale compensa-zione, condannando pertanto il ricorrente a rifondereall’Ospedale le spese di giudizio. Ulteriore contenzioso, conclusosi anch’esso con esitofavorevole all’Ospedale, ha avuto ad oggetto una diver-sa fattispecie nella quale la discussione ha riguardatonon già la qualificazione del rapporto di lavoro ma la(de)qualificazione professionale.In sostanza il ricorrente, medico dipendente, ha lamen-tato di essere stato ingiustamente demansionato essen-dogli state sottratte nel tempo le mansioni della specia-lità per le quali era stato assunto. Il giudice, per conver-so, ha accertato come in concreto le funzioni rivendica-te dal ricorrente hanno avuto carattere non prevalentee come tali non ne hanno specificatamente connotatola posizione professionale per cui il venir meno dellestesse, per ragioni di ordine organizzativo, non può qua-lificarsi come demansionamento ma rientra nel legitti-mo ius variandi dell’Ospedale.Anche in questo caso il giudice del lavoro ha condan-nato il ricorrente al pagamento in favore dell’Ospedaledelle spese di lite.L’esito favorevole delle controversie giudiziarie a com-mento è stato accolto con viva soddisfazione, in quan-to pone in risalto l’impegno dell’Ospedale volto a cor-rispondere alle esigenze oggettive inerenti la funziona-lità della struttura nel rispetto della complessa discipli-na in materia di lavoro.

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IL GIUDICE DEL LAVORO legittima l’operato dell’Ospedale

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di Luigino di Mattia

Responsabile Area Personale

Un filmato sulla Famiglia di San Giovanni di Dio

Alla Famiglia di San Giovanni di Dio è dedicato il nuovo filmatovoluto dal Padre Generale. Presentato lo scorso 12 marzo in Cu-ria Generalizia annuncia e argomenta l’Anno dedicato ai con-fratelli, ai collaboratori e a quanti operano a vario titolo nellestrutture dei Frati Ospedalieri nel mondo. Il filmato – realizzatodall’Ufficio Stampa FBF – è disponibile attualmente nella lingua ita-liana. Presto saranno a disposizione le versioni nelle altre lingue. Per informazioni: 06.68.37.301

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L’argomento privacy negliultimi anni ha acquisito,spazi sempre maggiori,

sia dal punto di vista normativoche sotto il profilo culturale. Ladelicatezza, la complessità e ri-gorosità delle norme, rappresen-tate dal DLgs 196/2003 e alcuneincomprensioni, anche seman-tiche, sul reale significato del ter-mine e, quindi, sull’ambito del-la sua tutela, rischiano di com-promettere dal punto di vistapratico la reale attuazione delledisposizioni normative nell’atti-vità quotidiana del personale sa-nitario. È interessante notare co-me la definizioni di privacy siacambiata nel tempo: la sua pri-ma introduzione viene storica-mente attribuita a fine ‘800 a dueautori Samuel Warren e LuoisBrandeis i quali parlarono di “theright to privacy” identificandolocome diritto a non subire inge-renze nella propria sfera privata,in ordine a quelle attitudini edazioni che riguardano l’intimitàdel soggetto, successivamente,in età moderna, diventa dirittogiuridico e nella fattispecie rico-nosciuto tra i diritti della perso-nalità e sancito nelle carte costi-tuzionali; si segna quindi il pas-saggio dalla mera difesa del se-

greto dei dati a quello più com-plesso della valorizzazione delcontrollo sulle proprie informa-zioni. La riservatezza si riferiscequindi non solo al riserbo dei da-ti tecnici, ma esprime il comples-so dei principi ispiratori che sot-tendono e permeano la partico-lare relazione che si crea tra ope-ratore sanitario e paziente, rela-zione nella quale quest’ultimoapre e scopre i più vari ambitidella sua vita privata.È di tutta evidenza pertanto, il ri-lievo che la tutela della privacyassume in ambito sanitario, do-ve, in aggiunta alla tipologia deidati trattati - pressoché esclusi-vamente di natura sensibile, gliinteressati si ritrovano, per lo più,in una condizione di fragilità,connessa ai problemi di salutefacendo emergere in tutta la suapienezza la stretta correlazionetra riservatezza e dignità. Questaparticolare condizione deve es-sere tenuta in debito conto daparte di tutti gli operatori sanita-ri coinvolti nel percorso assisten-ziale, per adeguare il loro agiread efficace tutela dei diritti fon-damentali dell’individuo, impe-dendo la degradazione della per-sona umana da soggetto ad og-getto e dal rischio di essere con-

siderata come fonte di dati,“banca ”alle quali attingere libe-ramente. Le norme, se osserva-te, consentono un’adeguata pro-tezione dei dati con la conse-guente tutela della libertà e del-la privacy del soggetto interes-sato, prevedono misure di sicu-rezza, quali ad esempio la nomi-na di responsabile del trattamen-to dei dati personali, ma occor-re guardare alla norma non co-me uno scomodo obbligo daadempiere per evitare le sanzio-ni previste ma piuttosto acquisi-re la consapevolezza che una sua

violazione lede i diritti fonda-mentali della persona umana.Solo una maggiore sensibilizza-zione che valuti la privacy comeun valore comune a tutti coloroche operano all’interno del-l’Ospedale può garantire effetti-vità al dettato normativo e allatutela della dignità della perso-na malata in ogni momento delpercorso assistenziale.

La PRIVACY come diritto fondamentale della persona umana

Il Santo Padre ha nominato membro del Pon-tificio Consiglio per gli Operatori Sanitari ilnostro Superiore Generale, Fra Donatus For-kan, e Consultore del medesimo PontificioConsiglio il Dottor Daniel A. Cabezas Gomez,Psichiatra presso l’Ospedale “Fatebenefra-telli” dell'Isola Tiberina, Roma.

PONTIFICIO CONSIGLIOPER GLI OPERATORI SANITARINuove nomine

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Etica

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spita

lità

di Veronica Fabiano

Servizio di Bioetica

Fra Donatus Forkan Daniel A. Cabezas Gomez

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Una Pasqua all’insegna della solidarietà quella che propone quest’anno l’Ospedale.Nel mese di aprile, infatti, presso il cortile dell’accettazione si svolgerà l’iniziativa be-nefica “Dona Salute con l’Uovo della Solidarietà”, il cui obiettivo è quello di finan-ziare e sostenere le Missioni nel mondo dei Fatebenefratelli.L’uovo, nella versione da 250 grammi fondente e al latte, oltre alla sorpresa interna,sarà accompagnato anche da una simpatica scatola colorata che racconta, attraver-so parole e immagini, i progetti di solidarietà avviati dai Fatebenefratelli a sostegnodegli Ospedali dell’Ordine presenti nei paesi più poveri.Con un contributo minimo avrete la possibilità di rendere il classico uovo di Pasquaun segno carico di solidarietà. Per informazioni telefonare allo 06 68.37.301 oppurescrivere a [email protected].

DONA SALUTE CON L’UOVO DELLA SOLIDARIETÀ

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Il desiderio di maternità e paternità di moltecoppie si incontra sovente con l’impossibilitàdi realizzarsi; quello che era un momento na-

turale, programmabile e da vivere nell’intimitàsi rivela essere un processo che sfugge ai pro-pri desideri.Desiderare un figlio, cosa che si credeva essereun evento naturale, semplice, programmabile eda vivere nell’intimità individuale e relazionale,si rivela essere un processo che sfugge ai pro-pri desideri e progetti. La coppia è messa duramente alla prova e la re-lazione diventa il facile “bersaglio” dei molti sen-timenti negativi sperimentati individualmente;così la scelta di mettere al mondo un figlio è unascelta accompagnata da tensioni emotive, disa-gi fisici e notevole dispendio economico. Presso la comunità scientifica c’è consapevolez-za delle dimensioni psicologiche legate alla con-dizione di infertilità: vengono riportate situazio-ni di stress prolungato, con conseguente frustra-zione, senso di inadeguatezza, sentimenti di pro-fonda solitudine simili alla condizione del lutto. All’ansia e al senso di depressione che nasconoa seguito della diagnosi, si accompagnano di-namiche e conflitti psicologici profondi.Il problema dell’interazione tra aspetti psicolo-gici e biologici dell'infertilità pone alla clinica una

vasta serie di domande alle quali si è tentato dirispondere con la messa a punto di una ricercanata dalla collaborazione tra l’U.O.C. di Patolo-gia Clinica (sezione di biotecnologie) che da tem-po si occupa delle problematiche relative all’in-fertilità, l’U.O. di Psicologia Clinica e dalla par-tecipazione dell’U.O.C. di Ostetricia e Ginecolo-

gia. La ricerca è anche finalizzata ad individua-re un percorso che permetta di comprenderel’interazione tra aspetti psicologici e parametribiologici nella diagnosi di infertilità al fine di of-frire alle coppie la possibilità di una risposta glo-bale necessaria per affrontare in modo sano i di-versi percorsi terapeutici.

Il DESIDERIO DI GENITORIALITÀ tra fantasia, possibilità e realtà

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

a cura di Daniela De Berardinis

U.O. Psicologia Clinica

Accogliere un bambino…“con gli occhi della mente”.

Psico

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Dott. Maurizio Cortesi, Dott.ssa Mariachiara Pielich, AllievaOstetrica Laura Calmanti e Dott.ssa Mariagrazia Pellegrini.

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di Valentina CossaroPresidente AVOF

L’organizzazione di questo corso ha richiestoun notevole impegno del Consiglio Direttivoe della segreteria dell’Associazione per coor-dinare e definire con la Direzione Sanitariaed il personale ospedaliero il programma diformazione. I partecipanti e aspiranti volon-tari dovranno frequentare il corso obbligato-rio (15-20 incontri). Al termine è previsto untirocinio pratico con un tutor che li accompa-gnerà in tutti i reparti e che valuterà le effet-tive attitudini personali facendo loro cono-scere anche i vari servizi dell’Ospedale. Unaformazione accurata dei volontari che dedi-cano parte del proprio tempo in manieragratuita e la collaborazione del personaleospedaliero, faranno si che il nostro serviziopossa pienamente rispondere alle aspetta-tive contribuendo fattivamente all’opera diumanizzazione che da sempre caratterizzal’Ospedale dell’Isola.

XIX CORSO DI FORMAZIONE PER I VOLONTARI

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Nuove frontiere della diagnosi

Le apparecchiature:• la Sezione di Microbiologia (responsabile

dr. Luchino Bonito) ha acquisito un sistema

automatizzato per l’inoculo e la semina dei

campioni biologici su cui effettuare ricerche

microbiologiche, che garantirà: automa-

zione della fase pre-analitica; controllo delle

fasi lavorative; rapidità di refertazione. Tutti

gli esami microbiologici (tamponi vaginali

e faringei, urinoculture, emocultore, etc.)

potranno essere effettuati con sempre mag-

giore sicurezza e rapidità.

• la Sezione di Biologia e Genetica Moleco-lare (responsabile dr. Mauro Rongioletti),

già dotata di alta tecnologia in automa-

zione per qualsiasi tecnica di biologia mo-

lecolare (estrazione, preparazione master

mix e rivelazione), oggi ha aumentato il

suo livello di evoluzione, acquisendo uno

strumento che racchiude in sé elevate po-

tenzialità e capacità, in quanto è in grado di

svolgere tutti i passaggi prima effettuati

singolarmente. Tale strumento, messo a

punto dall’azienda produttrice in collabo-

razione con la sezione stessa, comporta

l’eliminazione totale della manualità e

quindi degli errori ad essa correlati; una

standardizzazione totale dei vari pas-

saggi; una riduzione ulteriore dei tempi

di consegna dei referti di biologia e gene-

tica molecolare. Come sempre, la Sezione

di Biologia e Genetica Molecolare si distin-

gue per l’utilizzo in anteprima di prototipi

che verranno poi acquisiti nella routine da

strutture analoghe del settore. a conferma

del livello di avanguardia di cui gode la Se-

zione di Biologia e Genetica Molecolare, il

premio ricevuto dall’Intercongress Mee-

ting of the European Society of Patho-

logy (Cracovia, 31 agosto - 3 settembre),

per la presentazione del poster “Ruolo

dell’estrazione di HPV-mRNA nelle infe-

zioni da HPV”.

Aumentano i servizi di diagnostica presso il nostro Ospedale.Gli strumenti all’avanguardia, attivi presso l’Unità Operativa Complessa di Patologia Clinica,diretta dal Dr. Giancarlo M. Liumbruno, consentono di effettuare referti con procedure sem-pre più rapide, sicure e sofisticate, partendo da un semplice prelievo, e permettono di effet-tuare nuovi esami riguardanti, ad esempio, alcuni tipi istologici per mammella, utero, colon,polmone nel campo della farmacogenomica, al fine di personalizzare ed adattare al meglio incampo oncologico la terapia farmacologica al “profilo genetico” del paziente. Anche nel campo dell’infertilità, sarà possibile effettuare nuovi esami: tra questi, l’ormoneanti-mulleriano e l’inibina B per testare la riserva ovarica della donna. Per le mamme in gra-vidanza, invece, sarà possibile effettuare l’esame del Parvo Virus, importante per la crescitae lo sviluppo del feto. Direttore UOC

Laboratorio analisi e Centro trasfusionale

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Inizi

ative

di Giancarlo Maria Liumbruno

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18

Sono stati presentati in dicembre i risultati diuno studio multicentrico condotto per la defini-zione di linee guida per la prevenzione del ri-schio di tromboembolismo venoso (TEV) nel pa-ziente medico.Mentre esistono delle chiare e definite linee gui-da nella prevenzione del rischio TEV nel pazien-te chirurgico ed ortopedico, nel caso del pazien-te medico, le linee guida non sono univoche espesso la prevenzione è legata alla percezionedel singolo medico piuttosto che alla adesionead un determinato protocollo.Lo studio è stato proposto dall’AMEC, Associa-zione (Scientifica) per la terapia delle MalattieMetaboliche e Cardiovascolari, di cui GiovanniMaria Vincentelli, responsabile dell’Unità Ope-rativa di Breve Osservazione dell’Ospedale, ècoordinatore per il Lazio. Il ruolo di Centro Co-ordinatore dello studio, condotto in 33 UnitàOperative di Medicina Interna e d’Urgenza del-la Regione Lazio, è stato affidato al Dipartimen-to delle Discipline Mediche dell’Ospedale diret-to dal prof. Filippo Alegiani.La ricerca, condotta su oltre 850 pazienti, è stata ri-volta alla identificazione della percezione del rischiodi tromboembolismo venoso, vale a dire di trom-bosi venosa profonda e di embolia polmonare.Queste infatti rappresentano condizioni che coin-volgono costantemente i Dipartimenti di Medi-cina Interna e d’Urgenza, ma spesso non sonotempestivamente sospettate e ciò determina ladiagnosi tardiva, con conseguenze negative sul-la morbilità e sulla mortalità.I risultati dello studio hanno confermato comei principali “score” a disposizione del medicoper l’individuazione del rischio di TEV non so-

no in grado di identificare con certezza tale ri-schio. Ad esempio, mentre utilizzando uno “sco-re” si è calcolato che il 20% di una determinatapopolazione sia a rischio di TEV e quindi debbaintraprendere un adeguato trattamento preven-tivo, utilizzando un altro “score”, di pari digni-tà scientifica, si è invece evidenziato come il ri-schio di TEV, nella stessa popolazione, possa es-sere anche del 40%.Ciò conferma la necessità per il territorio del La-zio di un approfondimento della ricerca, in quan-to lascia spazio alla individuazione e compila-zione di linee guida e/o di protocolli condivisi-bili volti alla identificazione precoce del rischiodi TEV. A tale riguardo il Comitato Scientificodello studio, composto dal prof. C. Di Veroli, dalprof. E. Bologna, dal prof. M. De Simone, dalprof. F. Alegiani, dal dott. G.M. Vincentelli e dal-la dott.ssa M.R. Pirro, ha già istituito dei tavolidi lavoro ad hoc preposti.

Tromboembolismo venoso risultati di uno studio multicentrico

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

CORSO DI EDUCAZIONE SANITARIA LA PREVENZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE

s

(a cura di Aspasmed onlus)

Il corso – partito il 27 gennaio con un appuntamento suSindrome metabolica e il 24 febbraio su Dislipidemia - èrivolto a tutta la popolazione e si propone, con un lin-guaggio semplice, di illustrare: le modalità con cui ma-lattie comuni quali il diabete e l’ipertensione favorisconol’aterosclerosi; nozioni di epidemiologia delle malattiecardiovascolari; i mezzi a disposizione per una diagnosiprecoce; i mezzi a disposizione per una corretta terapianon solo farmacologia; il ruolo riconosciuto ai cambia-menti dello stile di vita (abolizione del fumo, dieta, atti-vità fisica); la corretta misurazione di parametri comepressione arteriosa, frequenza cardiaca e glicemia.

24 marzo Ipertensione, ore 19.00 – 20.00

Sala Verde

21 aprile Diabete mellito, ore 19.00 – 20.00

Sala Verde

26 maggio Stile di vita: la dieta, ore 19.00 – 20.00

Sala Assunta

16 giugno Stile di vita: l’attività fisica, ore 19.00 – 20.00

Sala Assunta

di Giovanni M. Vincentelli

U.O. del Dipartimento Discipline Mediche

Inizi

ative

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19

L e ulcere cutanee degli ar-ti inferiori colpiscono ol-tre 2 milioni di italiani, e

nel 2008 si sono poste al 32°posto quale causa di grave di-sabilità e al 14° quale motivodi assenza dal lavoro. Ma no-nostante l’elevato numero deipazienti, la notevole domandaa livello della medicina di ba-se, la carente qualità di vita deipazienti e dei familiari e le pe-santi implicazioni socio-econo-miche, non se ne parla affattonon esistendo una rete orga-nica di strutture sanitarie edospedaliere integrate.Per la cura di tale malattia daldicembre 2008 è attivo presso

il Dipartimento delle Discipli-ne Mediche l’Ambulatorio diPrevenzione e Trattamento del-le Ulcere Cutanee e del PiedeDiabetico, gestito dall’equipemedica ed infermieristica co-

ordinata dal dott. Stefano Ca-pecchi, responsabile dell’Am-bulatorio.Dall’inizio dell’attività sono sta-ti trattati oltre 200 pazienti af-fetti dalle varie tipologie di ul-cere (venose, arteriosclerotiche,vasculitiche, diabetiche), otte-nendo la guarigione entro 6mesi dal primo accesso ambu-latoriale nel 93% dei pazienti. È stato possibile ottenere talerisultato grazie non solo a trat-tamenti già consolidati, comeil bendaggio compressivo nelcaso delle ulcere venose, maanche all’utilizzo delle più re-centi metodiche di medicazio-ne avanzata previste dalla

Wound Bed Preparation, cioèdalla corretta gestione del let-to della ferita, in associazionea terapie farmacologiche siste-miche e locali, come l’ossige-no-ozonoterapia, nonché alla

collaborazione delle altreUU.OO. dell’Ospedale nell’ot-tica della multidisciplinarietàdel trattamento, ormai neces-sario, visto l’alto grado di spe-cializzazione raggiunto.Difatti l’Ambulatorio si avvaledel Servizio di Ecografia Clini-ca per gli ecocolordoppler, del-l’Ambulatorio di Endocrinolo-gia per l’ossimetria transcuta-nea e, in associazione conl’Ambulatorio di Diabetologia,per il controllo del diabete mel-lito, con l’U.O.C. di Radiologiaper lo studio TC e RM dell’al-bero arterioso degli arti infe-riori e per l’esecuzione della ri-vascolarizzazione endovasco-lare mediante angioplastica ol’applicazione di stent, conl’Ambulatorio ortopedico diChirurgia del Piede per il con-trollo statico e dinamico delpiede.L’Ambulatorio è in convenzio-ne con il SSN (è necessarial’impegnativa con la dizione“Visita Ambulatorio Ulcere Cu-tanee”) ed è attivo il lunedì evenerdì dalle ore 15.00 alle ore19.00, Scala A II Piano. Le visi-te possono essere prenotatetramite il CUP dell’Ospedale(06.68136911).Per ogni informazione è pos-sibile contattare telefonica-mente il dott. Stefano Capec-chi (06.6837307 o 06.6837323)o la dott.sa Diana Falanga(06.6837299).

Ambulatorio per le ulcere cutanee

di Filippo Alegiani

e Stefano Capecc

hi

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Inizi

ative

nell’ambito dei convegni scientifici organizzati dal dipar-

timento delle discipline mediche si è desiderato quest’anno

dedicare un’intera giornata alla diffusione di recenti acqui-

sizioni su importanti aspetti della gestione clinica del pa-

ziente epatopatico. Una particolare attenzione scaturisce

peraltro dall’incremento della attività del Servizio di Epa-

tologia del dipartimento, coordinate dalla dott.ssa Silvia

Gentile, cui si intende offrire opportunità di ulteriore svi-

luppo. i relatori e i moderatori avranno l’opportunità di ag-

giornare i partecipanti sulle problematiche derivanti dalla

diffusione delle infezioni da HBv e da HCv e sui possibili

percorsi diagnostici e terapeutici per le epatiti croniche vi-

rali, per alcune delle temibili complicanze della cirrosi

epatica e per l’epatocarcinoma. Un particolare interesse su-

sciteranno infine le attualità riguardanti il trapianto di fega-

to a cui sempre più spesso, nonostante le difficoltà orga-

nizzative, è possibile ricorrere, se sussistono le indicazioni,

per salvare la vita del paziente con grave epatopatia. ad

ogni argomento è dedicata una sessione in cui saranno pre-

sentati casi clinici in tema che offriranno lo spunto per un

attento approfondimento da parte di esperti del settore con

una “lettura” dedicata. al termine di ogni sessione uno

spazio adeguato è previsto per una discussione il più possi-

bile partecipata che deve essere occasione per chiarimenti

e per confronto di idee. (Prof. Filippo Alegiani - Diretto-

re Dipartimento Discipline Mediche)

GIORNATA EPATOLOGICA 25 marzo 2011

Dipartimento Discipline Mediche

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La Fondazione Doppia Difesa, crea-ta da Michelle Hunziker e Giulia Bon-giorno, si occupa di assistere e tu-telare le vittime di violenza e stal-king fornendo loro assistenza psi-cologica e legale gratuita, anche at-traverso una costante attività di co-municazione e sensibilizzazione del-l’opinione pubblica sul tema degliabusi e delle violenze. Grazie alle donazioni raccolte trami-te SMS solidale, al numero 45509,attivo nel periodo dal 30 gennaio al18 febbraio 2011 Doppia Difesa so-sterrà le attività del progetto A.P.E.ovvero “Accoglienza Persone Espo-ste”, che sarà attivato nei primissi-mi mesi del 2011 presso una sedededicata dell’Ospedale in collabo-razione con la Fondazione Interna-zionale Fatebenefratelli. Il progettoA.P.E. è frutto di una proficua colla-borazione pluriennale tra i tre Enti.Il progetto A.P.E. si articola su duearee, una formativa ed una di cura.L’area formativa curata, dalla Fon-dazione Internazionale Fatebenefra-telli, prevede un percorso di “edu-cazione all’affettività” presso scuo-le superiori ed inferiori e/o asso-ciazioni giovanili; un percorso for-mativo per il personale dell’ospe-dale e della Fondazione Doppia Di-

fesa coinvolta nel progetto; azio-ni di sensibilizzazioni dell’opinio-ne pubblica.L’Area di cura prevede l’attivazionedel “servizio di accoglienza personeesposte”, attraverso un percorso bio-psico-sociale a favore delle personepiù deboli, in particolare delle don-ne, che potranno essere sostenutenel difficile percorso di denuncia distalking, abusi e violenze sia nel-l’emergenza del pronto soccorso del-l’Ospedale Fatebenefratelli sia nel-l’accoglienza successiva. Ciò avviene attraverso la Fondazio-ne Doppia Difesa e il “servizio di ac-coglienza persone esposte” dei Fa-tebenefratelli. Il servizio attivo tregiorni a settimana con personale spe-cializzato medici, psicologi ed assi-stenti sociali, offre oltre all’accoglien-za telefonica, percorsi di cura in grup-po e se necessario individuali.

Il progetto APE così strutturato, uni-co nel suo genere, rappresenta unaesperienza pilota che Doppia Dife-sa auspica di poter replicare nel no-stro Paese grazie ai contributi pri-vati che riceverà. Il coordinamentoorganizzativo del progetto A.P.E. èaffidato alla Fondazione Internazio-nale Fatebenefratelli

Management delle organizzazioni sanitarie e gestione carismatica

Il 19 Gennaio 2011 presso la “LUISS Business School” è ini-ziato il corso di “Management delle organizzazioni sanitariee Gestione Carismatica” per il personale dell’Ospedale Ge-neralizio. Il percorso formativo, frutto della collaborazionetra la LUISS Business School e la Fondazione Internaziona-le Fatebenefratelli, ha visto il coinvolgimento nella giornataaugurale del Direttore Generale LUISS Guido Carli, Pier Lui-gi Celli, del Direttore LUISS Business School, ProfessoreOrdinario di Economia e Gestione delle Imprese LUISS Gui-do Carli, Franco Fontana, del Direttore Generale Ospeda-le San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Carlo Maria Cel-lucci, del Direttore Fondazione Internazionale Fatebenefra-telli, Giovanna D’Ari. Ha partecipato ai lavori il Padre Prio-re dell’Ospedale Fra Benigno Ramos Rodriguez

Il percorso didattico, organizzato in moduli, ha avuto e avrà(si chiuderà il 21 settembre) il seguente svolgimento

• I Modulo: Sistemi sanitari nazionali e regionali a con-fronto

• II Modulo: Pianificazione e Organizzazione sanitaria• III Modulo: La gestione delle risorse umane nelle or-

ganizzazioni sanitarie • IV Modulo: Amministrazione e Controllo• V Modulo: Il ciclo degli acquisti• VI Modulo: Dal gruppo di lavoro all’integrazione per

il miglioramento delle performances• VII Modulo: Change management e Leadership

Giornata conclusiva e valutazione del percorso formativo

La Fondazione Internazionale Fatebenefratelliha siglato un accordo, sperimentale per un an-no, con l'Elsevier di diritto non esclusivo e noncedibile di accesso e uso dei Servizi on-line diinformazione medica: “Biblioteca on line” Possono accedere al servizio, a titolo gratuito,nell’anno 2011 gli utenti autorizzati dalla Fon-dazione Internazionale Fatebenefratelli. Gli utenti autorizzati sono: • il personale sanitario dell’Ospedale Generalizio S. Giovanni Calibita;

• i referenti qualificati degli Enti Fatebenefratelli;• i docenti e collaboratori della Fondazione In-ternazionale Fatebenefratelli;

• i diplomati della “Scuola Internazionale di Me-dicina Estetica” Fatebenefratelli;

• i ricercatori Afar (Associazione Fatebenefratel-li per la Ricerca).

I potenziali utenti attraverso la richiesta del-l'attribuzione di una password, alla Fondazio-ne Internazionale Fatebenefratelli, saranno au-torizzati ad accedere ai prodotti in abbonamen-to, consultabili tramite una rete informaticaprotetta.Sul sito della Fondazione internazionale Fatebe-nefratelli:www.fondazionefatebenefratelli.it so-no disponibili tutte le informazioni utili.Il servizio, a titolo sperimentale, offre l’oppor-tunità di consultare on-line risorse bibliogra-fiche dedicate al personale sanitario tra cui 50libri medici di riferimento, 88 riviste medico-scientifiche (con ricerca anche in Meline), ban-ca dati del farmaco, linee guida, educazionepaziente, immagini e news. Al termine dell’an-no, in ragione degli accessi, si valuterà se pro-seguire l’iniziativa.

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Direttrice FIFFondazione Internazionale Fatebenefratelli

di Giovanna D’Ari

BIBLIOTECA ON LINE

FATEBENEFRATELLI Fondazione Doppia Difesa

Fif

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Comincia bene il nuovo anno “accademico” dell’AFaR, l’Asso-ciazione che coordina e guida le attività di ricerca nell’ospeda-le Fatebenefratelli. Quest’anno sono stati tre i bandi per le bor-se di studio, ai quali hanno partecipato numerosi giovani ricer-catori. Il primo bando istituzionale, dedicato a progetti sulle li-nee di ricerca del nostro Ospedale ha portato all’assegnazionedi 12 borse di studio. Il secondo bando, su progetti finanziatidalla donazione di un benefattore dell’ospedale dell’Isola Tibe-rina ha portato alla concessione di quattro borse di studio pergiovani ricercatori impegnati nei campi della Pediatria, dellaCardiologia e dell’Analgesia Ostetrica. Il terzo bando ha premia-to progetti di ricerca nei campi dell’Odontoiatria e delle Neuro-

scienze, e una borsa di studio è sta-ta invece dedicata ad un progetto“Istituzionale” sul Business Admi-nistration Simulator, rivolto ad unamoderna gestione della SanitàOspedaliera.Una riunione generale dell’AFaRper la presentazione dei nuovi pro-getti e per la discussione di nuoveattività avrà luogo il 22 marzo alleore 11.30 nel Polo Didattico nel nuo-vo Centro dell’Isola2.

NUOVOANNO ACCADEMICO

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

AfAr

Coordinatore scientifico AFaR Isola Tiberina ROMA

di Dario Manfellotto

VINCITORI DELLE BORSE DI STUDIO AFaR 2011Ospedale San Giovanni Calibita (Isola Tiberina – Roma)

Linea di Ricerca 1: neurosensoriale

Profilo biologico e genetico della disfunzione

dei metalli della malattia di alzheimer e nel

“Mild Cognitive impairment”.

vincitore: Maria Gabriela Bevacqua

Linea di Ricerca 1: neurosensoriale

Profilo biologico e genetico della disfunzione

dei metalli della malattia di alzheimer e nel

“Mild Cognitive impairment”. Effect of Pas-

sive immunization on the Progression of al-

zheimer’s disease: LY2062430 versus Pla-

cebo - Prot. H8a-MC-LZan.

vincitore: Simone Migliore

Linea di Ricerca 1: neurosensoriale

La contaminazione batterica dell’intestino

prossimale nei pazienti affetti da malattia di

Parkinson: relazione con le fluttuazioni moto-

rie, meccanismi patogenetici, efficacia della te-

rapia antibiotica, strategie terapeutiche alterna-

tive alle formulazioni standard di levodopa.

vincitore: Alfonso Fasano

Linea di Ricerca 1: neurosensoriale/Pressione ar-

teriosa

Glutatione S-transferasi e ambiente: interazione

tra predisposizione genetica e fattori di rischio

nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa.

vincitore: Natalia Lazzarin

Linea di Ricerca 4: Tecniche e Tecnologie inno-

vative

Caratterizzazione tissutale del miocardio tra-

mite indagini di Risonanza Magnetica: ottimiz-

zazione delle sequenze di acquisizione, gene-

razione mappe T1 e T2, implicazioni cliniche.

vincitore: Carlo Loiudice

Linea di Ricerca 4: Tecniche e Tecnologie inno-

vative

individuazione e delimitazione del letto tu-

morale nel trattamento radioterapico del carci-

noma mammario per ottimizzare il boost e/o

l’irradiazione parziale della mammella.

vincitore: Palmira Caparrotti

altre Linee di Ricerca - Unità di Ricerca: Svi-

luppo (neonatologia)

analisi metabolomica delle urine nel nato a

termine e late preterm con parto spontaneo o

con taglio cesareo. Studio preliminare per la

supplementazione di olio d’oliva nell’alimen-

tazione del neonato gravemente pretermine.

vincitore: Simona Ciccarelli

altre Linee di Ricerca - Unità di Ricerca: Svi-

luppo (neonatologia)

Studio multicentrico randomizzato per la com-

parazione degli effetti sull’outcome polmonare

dell’uso della ventilazione nasale a pressione

positiva intermittente flusso-sincronizzata

(nSiPPv) rispetto all’uso della ventilazione

nasale a pressione positiva continua (nCPaP)

in neonati di età gestazionale <32 settimane con

Sindrome da distress Respiratorio. assistenza

respiratoria in sala parto con sustained lung in-

flation nel neonato pretermine a rischio di RdS:

studio randomizzato controllato. valutazione

dell’efficacia della ventilazione nasale a pres-

sione positiva intermittente flusso-sincroniz-

zata (nSiPPv) nel trattamento dell’apnea della

prematurità.

vincitore: Chiara Mariani

altre Linee di Ricerca - Unità di Ricerca: Svi-

luppo (neonatologia)

Follow up dei bambini nati pretermine e delle

loro famiglie.

vincitore: Ausilia Sparano

altre Linee di Ricerca - Sito Web aFaR

Collaborazione redazionale e consulenza edi-

toriale sito Web aFaR

vincitore: Pietro Viola

SeSMiT – Servizio Statistica Medica e infor-

mation Technology

“impostazione, gestione ed analisi dei dati re-

lativi alle pubblicazioni scientifiche dei centri

Fatebenefratelli e gestione del sito web aFaR”

vincitore: Alessandra Campolongo

SeSMiT - Servizio Statistica Medica e infor-

mation Technology

“Supporto biostatistico per la pianificazione,

l’impostazione e l’analisi dei dati di ricerche

biomediche condotte presso l’ospedale Fatebe-

nefratelli-isola Tiberina”

vincitore: Silvia Donno; Ilaria Simonelli

IRCCS – Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli – Brescia

Miglioramento della plasticità cognitiva me-

diante stimolazione elettrica transcranica

vincitore: Laura Laghetto

Prospettive terapeutico riabilitative nelle ma-

lattie neurodegenerative: applicazioni di tecni-

che innovatiche

vincitore: Michela Petesi

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SEDERSI O NON SEDERSI… CHE PROBLEMA!Siamo nati nomadi e invece il progresso ci ha “costretti” a con-durre una vita innaturale da seduti. Il problema è che ci siamoadattati all’ambiente in maniera imperfetta.Dalla seconda metà del secolo scorso abbiamo inventato se-die e marchingegni ergonomici, ma il problema di essere af-faticati dopo tante ore da seduti è rimasto quasi invariato.Basti pensare che un bambino, appena comincia a cammina-re, si ferma solo per stanchezza. È quasi impossibile “costrin-gere” un piccolo a stare seduto ed è uno dei primi problemipedagogici che si pongono gli educatori delle materne perpreparare i bambini alla loro lunga vita di scolari.Per un musicista questi temi sono estremamente importanti.Una percentuale rilevante di essi si scontra nella sua carrieracon problematiche di tipo muscolare o tendineo che possonointerferire in modo rilevante nella sua carriera e un compitofondamentale di noi maestri è quello di impostare una didat-tica “posturale e motoria” che possa prevenire tali disturbi.Nel mio percorso da “seduta” ho incontrato tanti problemi dacompromettere a 20 anni la possibilità di fare la pianista. Do-po aver innumerevoli volte rimosso il problema, ma non lacausa, usando e abusando di farmaci e fisioterapie, ho capitoche dovevo rieducare il mio corpo.Ho avuto la fortuna di conoscere la tecnica Alexander. Essa sibasa sul principio che l’uso influisce sulla funzionalità.Il modo in cui si adopera il proprio corpo in ogni momento(uso) ci fa realizzare o no ciò che abbiamo progettato di fare(funzionalità).Come quasi sempre accade, il pensiero precede quello che la

scienza e la tecnica sanciscono in seguito. Già Shopenhauerscriveva: “[…] la pura adeguata espressione dell’intenzione,senza alcuna superfluità, che possa esibirsi in un agitarsi sen-za scopo e senza significato[…]”.Quasi tutti noi pensiamo che la nostra “macchina” sia una do-tazione della natura e non sia modificabile. Ciò è vero per quan-to riguarda alcuni aspetti (essere alti o bassi per esempio).Il principio di Alexander, si basa sul fatto che il “come” stia-mo in piedi o seduti e come “usiamo” il nostro corpo, può es-sere modellato dalla nostra volontà e diventare funzionale aseconda di quello che a noi è salutare o funzionale, appunto,ad uno scopo.L’efficacia della tecnica Alexander sta soprattutto, secondome, nell’associazione di una nuova sequenza di pensiero aduna nuova maniera di usare il corpo.Immettere maggiore energia nella parte bassa della schienae delle gambe libera la tensione del collo e delle spalle.La tensione può non essere conscia, ma può arrivare a domi-nare le caratteristiche di una persona. Quando a Sally Brownviene chiesto cosa ha imparato nella sua nuova scuola, lei ri-sponde orgogliosa che le hanno insegnato a sedersi. Si sco-prirà presto che frequenta la “scuola cinofila Tum”, una scuo-la per cani…La vignetta ha fatto ridere intere generazioni di grandi e pic-coli, ignari del messaggio che forse inconsapevolmente il ge-niale Schulz ha trasmesso: sapersi sedere è davvero una co-sa che andrebbe imparata a vantaggio della nostra schiena edel nostro modo di porsi nel lavoro, a tavola, nella vita.

22

L’ISOLA DELLA SALUTE > FEBBRAIO/MARZO 2011

Marcatori molecolari ed abuso di alcol: di-

pendenza, tossicità e riabilitazione

vincitore: Greta Savio

Presidio Ospedaliero Riabilitativo“Beata Vergine della Consolata”San Maurizio Canavese – (TO)

Studio osservazionale prospettico su pazienti

“Grandi vecchi” in situazione di ricovero tem-

poraneo presso un presidio ospedaliero riabi-

litativo

vincitore: Anna Lucia Melegari

Ospedale San Raffaele Arcangelo –Venezia

Studio delle variabili cognitive coinvolte nel-

l’action observation Therapy. implicazioni sul

piano riabilitativo nella malattia di Parkinson.

vincitore: Anna Marchetto

il ricovero ospedaliero in pazienti anziani con de-

terioramento cognitivo: fattori di rischio, eventi

avversi ed esito. Uno studio multicentrico.

vincitore: Matteo Signorini

Vincitori delle borse di studio AFaR 2011 (Bando straordinario)Ospedale San Giovanni Calibita(Isola Tiberina – Roma)

Ricerca clinica in CaRdioLoGia

intitolata alla memoria di alberto Maggini

Progetto: Monitoraggio di pazienti con scom-

penso cardiaco tramite sistema optivol.

vincitore: Marco Natalucci

Ricerca clinica in PEdiaTRia

intitolata alla memoria di Giacomo venuti

Progetto: Efficacia dell’intervento abilitativo

Guidato nella prevenzione dei disturbi della re-

golazione del neonato prematuro e dei disturbi

della co-regolazione genitoriale in un reparto

di terapia intensiva neonatale.

vincitore: Simona Matricardi

Ricerca clinica in

PEdiaTRia - nEonaToLoGia

intitolata alla memoria di Giacomo venuti

Progetto: valutazione degli indicatori

di vitalità e morbosità in una popolazione di

neonati con Età Gestazionale <32 settimane:

influenza sull’outcome a breve e a lungo ter-

mine.

vincitore: Nicola Cotugno

Ricerca clinica in MaTERno inFanTiLE

intitolata alla memoria di Pancrazio venuti

Progetto: verifica della soddisfazione e dell’ef-

ficacia nell’assistenza al parto in donne sotto-

poste ad analgesia epidurale

vincitore: Simona Sacchi

Vincitori delle borse di studio AFaR 2011 (Bando n. 3)Ospedale San Giovanni Calibita(Isola Tiberina – Roma)

Linea di Ricerca 1: neurosensoriale

“Efficacia della stimolazione transcranica con

correnti dirette (tdCS) nel modificare i livelli

di sonnolenza”

“variazioni di plasticità corticale nella corteccia

somatosensoriale dell’uomo: un modello trasla-

zionale di potenziamento a lungo termine (PLT)”

vincitore: Luana Novelli

Linea di Ricerca 3: Testa/Collo

“analisi della flora microbica e dei gas del

cavo orale: l’alitometro come nuovo strumento

per la diagnosi e la cura dell’alitosi”

vincitore: Francesca Santini

Linea di Ricerca 4: Tecniche e Tecnologie innovative

“Business administration Simulator” (BaS)

vincitore: Lorena Lagana

Pianista, docente al Conservatorio di Rovigo

di Angela Chiofalo

AfAr

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Vita all’IsolaInserto della rivista Isola della Salute n. 29 > FEBBRAIO/MARZO 2011

Di fronte alla porta della chiesa di S. Gio-vanni Calibita si può notare un’epigrafelatina, forse per questo trascurata, ma dinotevole importanza per la storia del-l’ospedale tiberino. In sintesi ricorda lastoria della Sala Amici realizzata duranteil pontificato di Pio IX nel 1865 grazie alcospicuo patrimonio che Francesco Ami-ci, cittadino romano, destinò secondo lesue volontà testamentarie alla costruzio-ne di due corsie ospedaliere capaci diospitare venti letti: una per gli uominipresso l’ospedale dei Fatebenefratelli eduna per uso muliebre presso l’ospedaleS. Giovanni. Gli esecutori del testamen-to furono Monsignore Salvatore NobiliVitelleschi, arcivescovo di Osimo e Cin-goli, P. Alessandro Carnelli dell’Ordine deiPredicatori e il Procuratore Luciano Ca-pocci-Egizi. All’architetto Francesco Az-zurri, professore insigne della pontificiaaccademia di S. Luca, furono affidati i la-vori di rifacimento dei locali, dai quali furicavata la sala. Questi dimostrò grandecompetenza in fatto di tecnica ospedalie-ra, che aveva approfondito nei diversiviaggi intrapresi all’estero per benignagenerosità di Pio IX. Questi, accolto dalPriore Generale Giovanni Maria Alfieri,visitò la sala il 10 marzo del 1865, qual-che mese prima dell’inaugurazione, av-venuta il 2 luglio. La cronaca della visitapapale fu registrata ne L’Osservatore Ro-

mano del 28 marzo. L’opera di Azzurri fu un vero sag-gio di edilizia ospedaliera, che rispondeva efficace-mente alle nuove dottrine igieniche del tempo. Gra-zie all’impiego di ingegnosi artifici trasformò la salain un ambiente salubre ed adeguato alla sua prima-ria utilità. Oggi della Sala Amici non resta più nulla,fu demolita nel corso delle successive ristrutturazio-ni; l’unica traccia e memoria di quest’opera è propriol’iscrizione marmorea.

LA SALA AMICI

È stato organizzato a di-cembre. Una piccola PortaPortese che ha animatoper tre giorni il Cortiledelle Tartarughe, offrendoagli acquirenti oggetti varie capi di abbigliamentoraccolti e selezionati daivolontari. Il ricavato, pari a2000€, è stato devolutoalle Missioni Fatebenefra-telli. (Valentina Cossaro –presidente AVOF)

MERCATINO AVOFTra le celebrazioni indette a Roma per commemo-

rare i 150 anni dell’Unità d’italia meritava visitare

due interessanti mostre: a Palazzo Braschi

(19.9/13.2.2011) ed alle Scuderie del Quirinale

(6.10/16.1.2011) illustranti in che modo i pittori ita-

liani dipinsero gli eventi più significativi del Risor-

gimento, ossia dalla Repubblica Romana del 1849

fino alla presa di Roma del 20 settembre 1870. Le

due mostre hanno dato un particolare rilievo ai di-

pinti di Gerolamo induno, che non solo ritrasse gli

eventi militari, ma ne fu anche valoroso protagoni-

sta, riportando ferite per le quali nel 1849 fu rico-

verato nel nostro ospedale dell’isola Tiberina: in

quell’occasione meritò la nomina a sottotenente e

fu definito da Garibaldi uno dei “più trepidi e va-

lorosi combattenti di Roma”.

(Fra Giuseppe Magliozzi)

150 anni dall’Unità d’Italia

Curia Generalizia

di Chiara Donati

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Vita all’IsolaVOLONTARIATO NEL REPARTO PER LE MALATTIE PSICHIATRICHEdi Fabio Spagnoli – Educatore SPDC

s

Fra Bartolomeo Coladonato su-periore del Centro S. Nicolò aPerugia lo scorso 11 febbraio haricordato il 65esimo anniversa-rio della prima professione re-ligiosa emessa all’Isola Tiberi-na l’11 febbraio 1946 nelle ma-

ni del padre provinciale Giovan-ni Berchmans Merendi alla pre-senza del priore generale dei Fa-tebenefratelli P. Efrem Bandeauinsieme ai Padri Definitori, del-la comunità religiosa, dei sani-tari dell’ospedale e dei fedeli.

In religioso silenzio ha ringra-ziato il Signore per i suoi nu-merosi benefici con una so-lenne concelebrazione eucari-stica presso il convento deiPadri Cappuccini di Monte-malbe (PG).

Fra Bartolomeo Coladonato

persone che avvertono anche solo un soffio di amicizia.” Que-ste parole sono di Giuso Fossà che ha ispirato e fortementevoluto il corso di formazione per volontari e famigliari in re-te della Fondazione Don Luigi Di Liegro. Per finire con allegria vi lasciamo con una “gentile freddura”di Giancarlo – un paziente del SPDC - che potrete raccontareai vostri bambini. Qual è l’animale che non dorme mai? Ma ov-viamente il “mai a letto”! Il calendario del 2011, che stiamo pre-parando per raccogliere fondi, sarà molto bello e artistico co-me quello precedente e conterrà i pensieri e le poesie degliospiti del SPDC. Invece per le notizie sul prossimo corso divolontariato www.fondazionediliegro.it

Sostieni la ricercadona il tuo 5x1000 all’AFaRAssociazione Fatebenefratelli per la Ricerca biomedica e sanitaria

Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute

che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997

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Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

Finanziamento della ricerca sanitaria

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FIRMA

Finanziamento della ricerca scientifica e della università

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Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

FIRMA

Sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza

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Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

FIRMA

Sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale

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Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

FIRMA

I

SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)

M A R I O R O S S I9 7 1 0 7 9 6 0 5 8 1

In SPDC ci sono due associazioni di volontariato che col-laborano e partecipano alle attività di reparto: l’Avof e laFondazione Don Luigi Di Liegro. I volontari della Fonda-zione Di Liegro, da quasi due anni sono presenti nel repar-to per alcune ore alla settimana e partecipano alle attivi-tà di laboratorio svolte dai ricoverati. La parola, quindi, ad un volontario.

“Nella formazione ricevuta ci è stato ricordato che la per-sona che abbiamo di fronte può avere valori immensi spes-so solo nascosti dalla malattia. L’aiuto che possiamo dareè quello di favorire la riscoperta delle proprie capacità esu quelle magari iniziare un nuovo cammino. Ci rivolgia-mo quindi, per usare una semplificazione, alla parte sana,non stravolta dalla malattia. Tale parte c’è sempre. Lascia-mo invece che siano gli operatori sanitari, come è giusto,ad occuparsi della malattia con tutte le potenzialità e cau-tele fornite dalla scienza medica. Ascoltateli, ci è stato proposto anche se non si rivolgonodirettamente a voi, ascoltateli mettendo a loro disposizio-ne tutto l’amore possibile - perché è di questo che hannomaggiormente bisogno – anche solo con un piccolo ge-sto, una mano tesa sfiorando la spalla o una loro manosenza parlare. Ricordatevi che nella loro sofferenza sono

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3 FEBBRAIO: benedizione della gola

Si è spenta nel nostro ospedale il 22 gennaio Tullia Zevi,

la “voce laica dell’ebraismo”.Per 16 anni – dal 1983 al 1999 – è stata pre-sidente dell’Unione italiana delle Comunità

Ebraiche Italiane mediando tra le loro diverse sensibilità politiche

e religiose. Ha spiegato all’Italia cattolicacosa sia l’ebraismo contemporaneo, anche laico. Soprattutto a lei si deve,

dopo il 1985, l’intesa tra Stato italiano e Comunitàebraiche: e questo basta per assicurarle un posto nella nostra storia.

Molte le personalità politiche e istituzionali giunte in ospedale per dare l’ultimo saluto: il presidente

della Repubblica Giorgio Napolitano, il sindaco di Roma GianniAlemanno e la presidente della Regione Lazio Renata Polverini.

“LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO”(Fëdor Michajlovič Dostoevskij)

L’Associazione “La Cicogna Frettolosa” ha organiz-zato, presso l’ospedale, la Mostra “Giochi Policromi”della pittrice Vilma Maiocco. La visione dostoevski-jana si incarna perfettamente nella policromia caldae onirica della produzione pittorica dell’artista por-tandoci, con la bellezza delle sue opere, verso la “sa-lus”, intesa qui nel suo duplice etimo di “salute” e“salvezza”. La pittrice ha donato parte del ricavatodella vendita dei propri quadri all’associazione “LaCicogna Frettolosa”, per sostenerla nella sua attivi-tà di supporto ai bimbi prematuri o nati con patolo-gie, ricoverati nel reparto di Terapia Intensiva Neo-natale e ai loro genitori. (Maria Ester Mariano - La Cicogna Frettolosa onlus)

San Biagio (iii secolo – Sebaste, 316), è stato un

medico, vescovo e santo armeno. vissuto tra il iii

e il iv secolo a Sebaste in armenia (asia Minore)

è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e

dalla Chiesa ortodossa.

a causa della sua fede venne imprigionato dai Ro-

mani, durante il processo rifiutò di rinnegare la

fede cristiana e per punizione fu straziato con i

pettini di ferro, che si usavano per cardare la lana.

Morì decapitato. Gli sono stati attribuiti diversi

miracoli, tra cui il salvataggio di un bambino che

stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di

pesce. i fedeli si rivolgono a san Biagio, nella sua

qualità di medico, per la cura dei mali fisici e in

particolare per la guarigione dalle malattie della

gola: è tra i quattordici santi ausiliatori. durante

la sua celebrazione liturgica (che ricorre il 3 feb-

braio) in molte chiese i sacerdoti benedicono le

gole dei fedeli accostando ad esse due candele;

per questo è anche Patrono degli specialisti oto-

rinolaringoiatri.

Presso la Farmacia interna è disponibile il nuovodepliant contenente

le indicazioni per la continuità

terapeutica dei pazienti

dimessi.

Vita all’Isola

Per info: 06.68.37.369

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Vita all’Isola

Anche S. Giovanni Rotondo è ormai una meta fissa dei pelle-grinaggi che ogni anno partono dal nostro Ospedale. Alla fi-ne di ottobre abbiamo infatti organizzato un viaggio in que-sto luogo al quale hanno partecipato una cinquantina di per-sone, la maggior parte delle quali dipendenti della struttura. L’intento era quello di visitare i posti in cui San Pio ha trascor-so l’adolescenza e quelli in cui ha vissuto gran parte della suavita da adulto fino alla morte avvenuta il 23 settembre del 1968.Siamo partiti da Roma la mattina presto sotto la guida spiri-tuale del nostro Padre Priore Fra Benigno, coadiuvato da FraAngelo e Fra Louis oltre a suor Dasy Madre superiora delleCarmelitane e suor Margherita delle suore Colombiane. Laprima tappa del nostro viaggio è stata Pietrelcina, paese na-tale di San Pio situato nelle colline del beneventano. Moltoemozionante è stata la visita a Piana Romana, luogo in cui ilgiovane Frate si rifugiava spesso per pregare e respirare ariapulita sedendosi all’ombra di un olmo. Fu in questo luogoche per la prima volta il Santo vide manifestarsi il “Dono”delle stigmate. Durante la sosta, in questo posto tanto ama-to da S. Pio, il Padre Priore ha concelebrato con Fra Louis laS. Messa.Dopo aver consumato un ottimo pasto in agrituri-smo, ci siamo spostati nella parte più antica del Paese arroc-cata su uno sperone di roccia detto “La Morgia” dove, per-correndo caratteristiche stradine tipiche di un borgo medie-vale, abbiamo visitato le case ed i luoghi dove nacque il gio-vane Padre Pio e rimasti a lui cari per tutta la sua vita. In que-

sti umili luoghi iniziò il suo cammino di Fede, i suoi primi in-contri con il Divino ma anche le prime lotte con il maligno.Il viaggio è proseguito verso S. Giovanni Rotondo dove ab-biamo passato la notte. La mattina del 28 ottobre, dopo averassistito alla S. Messa concelebrata dal Padre Priore nellachiesa antica di S. Maria delle Grazie, una guida ci ha accom-pagnati per circa un’ora e mezza nella nuova Chiesa di S. Piofino a raggiungere la cripta dorata dove sono conservate lespoglie del Santo. La rampa che conduce alla cripta è magni-ficamente impreziosita da splendidi mosaici in oro di un ar-tista di fama internazionale, il padre gesuita sloveno MarkoIvan Rupnik, che rappresentano scene della vita di San Fran-cesco e di San Pio da Pietrelcina. “Un'opera di una bellezzastraordinaria, ma anche una lezione di teologia magistrale”così descrisse l’opera Papa Benedetto XVI il 21 giugno 2009,durante la sua visita a San Giovanni Rotondo. Ovviamente ilcontrasto fra tanta magnificenza e la vita votata alla povertàdel Santo ha creato non poche polemiche fra i fedeli.Sfortunatamente il tempo inclemente non ci ha permesso dipartecipare alla Via Crucis.Dopo pranzo siamo ripartiti passando per Monte Sant’Ange-lo, famoso per il Santuario di S. Michele Arcangelo, per poiproseguire verso Roma con la serena convinzione che perquanto possibile, ognuno di noi ha dedicato un po’ del pro-prio tempo alla meditazione ed alla preghiera a differenza diS. Pio che alla preghiera ha dedicato una vita intera.

DALL’ISOLA A SAN GIOVANNI ROTONDOdi Amalia Rossi – Direzione Generale

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Iniziative Fondazione Internazionale Fatebenefratelli

I programmi dettagliati sono consultabili sulsito www.fondazionefatebenefratelli.it

Programma iniziative MARZO 2011

1 segue corso residenziale ECM “Il Piede Diabetico” U.O.C. di Radiologia - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

1 segue “Corso OSS (Operatore Socio Sanitario) Cod. SIMON 17383 (B)”SALA VERDE Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

2 e 23 Corso aziendale ECM “La cura del paziente psichiatrico acuto: percorsi clinico assistenziali diagnostici in SPDC” SALA VERDE Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

3-4 segue corso residenziale ECM “Corso Biostatistica per la Ricerca Clinica”SALA ROSSA - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

05-12-19-26 segue 2° anno 2010/11 “Scuola di Assistente di Studio Odontoiatrico”SALA ROSSA - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

5 Corso residenziale ECM - “Corso Artro RM-Spalla”U.O.C. di Radiologia - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

7-14-21-28 segue “Corso OSS (Operatore Socio Sanitario) Cod. SIMON 17397 (A)”SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

07-08-09 Corso residenziale ECM “Corso di Imaging e Refertazione in CARDIO-RM”U.O.C. di Radiologia - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

07-14-21-28 segue corso residenziale ECM “Corso sulla Sperimentazione Clinica Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina - TRIALS CLINICI” (SALA ASSUNTA 07-14-21/03 - SALA ROSSA 28/03)Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

9-10-11 segue corso “Management delle Organizzazioni Sanitarie e GestioneCarismatica” – Corso rivolto al personale amministrativo dipendentedell’Ospedale “S. Giovanni Calibita” Curia Generalizia FBF Via della Nocetta, 263

09-14-21-28 Corso aziendale ECM“Sicurezza negli ambienti e luoghi di lavoro e/o patologie correlate: Stress e Burn Out”

12 Corso residenziale ECM - “Corso di Refertazione: RM Mammelle. Tecniche digitali in senologia precoce” U.O.C. di Radiologia - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

12 e 13 segue 3° anno “Scuola Counselling” POLO DIDATTICO P.zza Oderico da Pordenone, 3

14-15-16-18-19 3° SETTIMANA Scuola di Medicina EsteticaI - II - III - IV annoPOLO DIDATTICO P.zza Oderico da Pordenone, 3

15 Visita Ispettiva Certificazione Qualità - Uffici FIF - Lungotevere De’ Cenci, 5/722 Corso aziendale ECM rivolto a tutte le professioni

“CORSO BLS-D (Rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce)”- SALA VERDE - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

24, 25, 26 Corso residenziale ECM“Corso di Imaging e Refertazione in CARDIO-TC”U.O.C. di Radiologia - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

25 Corso residenziale ECM“Giornata Epatologica”SALA ASSUNTA - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

25 e 26 Inizio “Master di Psicologia” POLO DIDATTICO - P.zza Oderico da Pordenone, 328 e 29 nuova edizione corso residenziale ECM

“Il Piede Diabetico”U.O.C. di Radiologia - Osp. “S. G. Calibita” Isola Tiberina

Corsi di preparazione al parto:DAL 07 MARZO AL 04 APRILE CORSO PREPARTO BISETTIMANALE LUNEDÍ e GIOVEDÍ - DALLE ORE 18,00 ALLE ORE 20,00 Confraternita De’ Genovesi, Via Anicia 12

Dal 3 gennaio 2011 è attivo il servizio di Puerperio Domiciliare: “Sostenere l’avvio dell’esperienza genitoriale al fine di contenere il disagio emotivo vissuto dalle donne nel post-partum

Ma r z o 2 0 1 1

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