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7/23/2019 Odierne Tendeze Letterarie e Politiche in Turchia-E.rossi-1929
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http://www.jstor.org
ODIERNE TENDENZE LETTERARIE E POLITICHE IN TURCHIAAuthor(s): Ettore RossiSource: Oriente Moderno, Anno 9, Nr. 12 (Dicembre 1929), pp. 580-590Published by: Istituto per l'Oriente C. A. NallinoStable URL: http://www.jstor.org/stable/25808316Accessed: 02-01-2016 07:57 UTC
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SEZIONE
CULTURALE
ODIERNE
TENDENZE
LETTERARIE
E
POLITICHE
IN
TURCHIA
(,)
i.
Recenti
pubblicazioni
del
poeta
Mehmed
Emln.
?
2.
Polemiche letterarie
e
politiche.
Nazionalismo
turco e
comunismo
bolscevico.?
3.
II
rinnovamento
letterario,
1'interesse
per
le
tradizioni
popo
lari.
?
4.
Crisi libraria
e
crisi
di
scrittori.
i.
-
Recenti
pubblicazioni
del
poeta
Mehmed
Emln.
Mehmed
Emln,
nato
a
Costantinopoli
nel
1869,
tiene da
un
trentennio
un
posto
premmente
nella letteratura
turca
(2).
La
sua
fama
poetica
?
legata
ad
una
serie
di
pubblicazioni
iniziata nel
1897,
a^
tempo
della
guerra
greco-turca,
con
la
raccolta
Ttirkge
shirler,
che
contiene,
tra
le
altre,
la
poesia
intitolata
?
Una
voce
deH'Anatolia
ovvero
Andando
alia
guerra
?,
molto
nota
e
spesso
ripetuta
tra
i
Turchi,
la
quale
in
comincia
con
la
quartina:
Ben bir
tiirkiim,
dinim,
ginsim
uludur,
Sinem
bjjim
atesh
He
doludur,
Insan
olan
vataninin
kuludur;
Turk
evl&di
evde
durmai,
giderim.
10
sono
un
Turco;
la
mia
religione,
la mia
stirpe
e
grande;
11
mio
petto,
il mio io
e
pieno
d'ardore;
Chi
e
(veramente)
uomo
e
schiavo
della
sua
patria;
I
figli
dei Turchi
non
restano
a
casa;
io vado
(alia
guerra).
(1)
I
vocaboli
turchi
sono
riferiti
nella
trascrizione
scientifica;
si
noti
per6
che
g
senza
segno
si
legge
come
in
italiano
davanti
a
i
ed
e;
quando
i
vocaboli
si
riportano
nel
nuovo
alfabeto
(turco)
latino, se ne fa
espressa
menzione.
(2)
Su di lui
si
vedano
specialmente:
Fr.
Giese,
Neues
von
Mehmed
Emin,
in
Zeit. der
Deutscben
Morg.
Gesellschaft,
LVIIl,
1904,
pp.
117-146;
id.,
Neue
Gedichte
von
Mehmed
Emin
Bly,
in
Mitteil. des
Semin.
f.
orientalische
Sprachen,
1910,
Abt.
II,
pp.
1
-51;
P.
Horn,
Geschichte
der
tiirkischen
Moderne,
Leipzig,
1902,
pp.
58-59;
M.
Hartmann,
Unpolitische
Briefe
aus
der
Turkei,
Leipzig,
1910,
passim;
O.
Hacht
mann,
Die
ttlrkische
Literatur des
iwaniigsten
fahrhunderts,
Leipzig, 1916,
pp. 46-51;
L.
Bonelli,
Del
poeta
naxionalista
turco
Mehmed
Emin,
in
Annuario
R.
1st.
Orientate,
Napoli,
1920,
pp.
39-45;
Isma'il
IJabib,
Tiirk
Tegeddfid
Edebiyyati,
Stanbul,
1924,
pp.
569-573.
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7/23/2019 Odierne Tendeze Letterarie e Politiche in Turchia-E.rossi-1929
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-
58i
-
Nella
stessa
raccolta
Mehmed Emln
precisava
il
suo
ideale
poetico
con
i
versi
Bi%
0
shiri
isteri^
ki
cifte
gideii
bdbalar
Ekin
bicen
geng.
qiylarla
odun kesen
malar
Yan'iq
sessin
dinlerken gd% yashlar'in silsinler.
Noi
vogliamo
una
poesia
tale
che
i
padri
recantisi
al
lavoro dei
campi,
le
madri
che
tagliano
la
legna
e
le
giovani
che
nrietono le messi
s'asciughino
le
lacrime
ascoltandone
la
voce
accorata.
Piu tardi
(1914)
un
altro canzoniere
intitolato
Turk
Sa%t
?
La
cetra turca
?
con
fermo
i
pregi
del
suo
stile
e
della
sua
materia
poetica,
cioe
la
semplicita,
Tavvicina
mento
al sentimento
popolare,
la
simpatia
per
gli
infelici
e
gli
umili,
il
vivo
amor
di
patria,
la-fierezz^^^
che
raramente
s'ittcontravano
nei
poeti
pre
cedenti,
fatte
poche
eccezioni: Mehmed Emin contribui
anche
a
nazionalizzare la
poesia,
abbandonando
la
prosodia
arabo-persiana
estranea
ai
Turchi
e
seguendo
il ritmo
sii
labico.
Le altre
sue
poesie
pubblicate
in
seguito
in
riviste
o
giornali
e
raccolte
in
opu
scoli
(Turk
Yurduna,
1914;
Tan
Sessleri, 1915;
Urdunun
desitan'i,
1915;
Zafar
Yolunda,
1918;
Turana
Doghru,
1918;
'OsyUn
ve-dua,
1918)
conservarono
a
Mehmed
Emin
la
palma
di
?
poeta
nazionale
?
(millt
shtfir)
in
un
periodo
che fu
per
la
Turchia
assai
agitato
e
gravido
di
conseguenze.
Dopo
l'armistizio M. E.
non
cesso
di
adoprarsi
con
la
penna
per
difendere
il
suo
paese;
b
del
1919
un
volumetto
Turkiin
huqUqu
? I diritti dei Turchi ?, che contiene una specie di rivendicazione dei diritti della sua
patria
di fronte
alia
Conferenza
per
la
pace.
Anche
durante
la
guerra
per
T
indipendenza
combattuta
in
Anatolia da
Mustafe
Kernel
nel
1919-1922,
M. E.
sostenne
il movimento
nazionale ed
esalt6
Mustafa
Kenlal
salvatore
della
Turchia;
entro
quindi
nella
Grande
Assemblea
Nazionale,
della
quale
e
tuttora
membro.
La
sua
attivita
letteraria
negli
ultimi
tempi
non e
stata
molto
feconda;
solo
nello
scorso anno
uscirono
due
sue
pubblicazioni
(ancora
in
caratteri
arabi);
Tuna,
intitolata
Danteye
?
A
Dante
?
(Tip. Ahmed Ihsan, in-8?,
12
pp.),
e una
concitata orazione rivolta
a
Dante;
le sorti
recenti
della
Turchia, passata
attraverso
all5inferno delle
guerre,
sono
paragonate
a
quelle
del mondo
descritto
dai
Poeta,
il
cui
spirito
di
giustizia
e
invitato
a
giudicare
le
iniquita
presenti.
II
volumetto
e
dedicato
a
Gabriele
D'Annunzio.
L'altra
opera
intitolata
Mustafa
Kemal
(in-8?,
82
pp.)
contiene
diversi
brani
in
poesia
e
prosa;
una
lunga
poesia
in
lode
di Mustafa
Kemal,
a
parte
il
tono
eccessi
vamente
enfatico di
alcune
strofe,
e
spesso pervasa
da
sincero
afflato
poetico.
Essa
termina
con
i
seguenti
versi:
Ecco
la
bandiera di
fiamma che
tu
hai
spiegato
e
una
fiaccola
del
(nuovo)
mondo che
incomincia.
Questa
nuova
aurora
che
arrossa
i
quattro
orizzonti
e
il
piu
bello colore di
porpora.
Ogni goccia
di
quel
(colore)
e
un
faro,
la cui luce
rossa
e
(luce)
di
tutta
l'umanita;
e
1'astro
a
cui mirano coloro
che
si
tfascinano
con
i
piedi sanguinanti
per
le
vie
spinose.
A
quest'astro
che
sorge
mandano
il
saluto dai
loro esilii
paria
e
fellah;
bianchi
e
neri
lo
salutano
dalle
isole
d'lrlanda
e
di
Zanzibar.
Questa
poesia
era
gia
stata
pubblicata
con
il titolo
Zafar
?
Vittoria
?
in
un
nu
mero
del
giornale Iqdam
all'inizio del
1923;
la
poesia
constava
di sole
17
quartine,
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7/23/2019 Odierne Tendeze Letterarie e Politiche in Turchia-E.rossi-1929
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?
582
?
mentre
l'edizione
ultima
ne
contiene 68.
Un
confront?
tra
le
due versioni
rivela alcuni
mutamenti
che
si
spiegano
con
gli
avvenimenti
iiitercorsi
tra
il
1923
ed
il
1928:
la
laicizzazione dello
Stato
e
la cancellazione
di
ogni
ricordo
della decaduta
dinastia
otto
mana.
Cosi
alcune
espressioni
relative
al
sentimento
religioso
sono
state
modificate;
la
frase
?
scudo
santo
della fede
?
e
stata
mutata
in
?
scudo
dell'onore
?;
i
due
primi
versi
di
una
quartina:
?II
platano
secolare
(1)/che
'Osman
aveva
piantato,
e
diventato
l'al
bero
di
una
nuova
visione...?,
sono
stati
cambiati
nei
seguenti:
?
II
platano
secolare,
che
la
tua
stirpe
aveva
piantato,
e
diventato
l'albero
di
una nuova
visione?.
Queste
ultime
pubblicazioni
di Mehmed
Emln
sono
state
poco
notate
dalla
critica
turca;
qualcuno
ne
ha tuttavia lodato
la
chiarezza
e
la
semplicita.
Va
osservato
che
Parte di
Mehmed
Emln,
come
di altri
della
sua
generazione
(ad
es.
Tewfiq
Fikret
morto
nel
191s),
non
e
piu
apprezzata
oggi,
anche
sc
si
continua
a
riconoscere
Pim
portanza
del
rinnovamento
portato
da
lui e da altri nella letteratura moderna.
Recentemente
(7
giugno 1929),
per
festeggiare
il sessantesimo
compleanno
di
Mehmed
Emln,
il
Ministro
della
Giustizia Mahmud
Es'ad
Bey
diede
ad
Angora
un
ricevimento,
nel
quale parlarono
vari oratori
esaltando
il
merito
del
?
poeta
nazionale
?
e
citando
i versi
piu
famosi della
sua
opera
poetica.
II
Ministro della
Giustizia
colse
Poccasione
per
riaffermare
l'indirizzo nazionalista delPattuale
regime
turco,
che
vuol
dare
al
popolo
liberta,
ma
educandola
alia
disciplina
ed evitando
gli
errori
ed
i
pericoli
delle moderne
democrazie
europee.
II
Ministro
dell'Istruzione
pubblica,
Gemal
Husnl
Bey, ricordo insieme con Mehmed Emln, gli altri sostenitori del nazionalismo turco,
i
defunti Isma'll
Gasprinski
e
Ziya
Gok
Alp
ed
i
viventi
Aq?ura
Oghlu
Yusuf,
Agha
Oghlu
Ahmed
e
Hamdullah
Subhl
Bey.
2.
-
Polemiche
letterarie
e
politiche.
?
Nazionalismo
turco
e
comunismo holscevico.
Contemporaneamente
alle
onoranze
tributate
a
Mehmed Emin
si
affacciavano
in
alcuni
giornali
turchi
le
tendenze
ribelli
di
un
non
ben
precisato
gruppo
di
?
moderni
?,
i
quali
attaccavano
in
termini
offensivi
scrittori
e
poeti
rispettati
come
Mehmed
Emln,
Ya'qub
Qadri
(2)
ed altri.
(1)
Allusione
al
?
sogno
di
'Osman?
(Osman
ruyasi).
Un
giorno
'Osman,
il
fondatore
della
dinastia
ottomana,
mentre era
ospite
nella
casa
di
un
pio
sheikh Edebali
(<J>^0>1)>
presso
il
quale
inutilmente
insisteva
per
avere
in
isposa
la
figlia
Mat
KhatOn,
ebbe
un
sogno:
gli
parve
che
una
falce
di luna
uscita
dal
petto
dello
sheikh
Edebali
e
poi
cresciuta
in
luna
piena
penetrasse
nel
petto
suo e
dai
suoi
lombi
uscisse
un
albero
che,
giganteggiando,
copriva
le
terre
e i
mari;
i
monti
del
Caucaso,
del
Tauro,
dell'Atlante
e
dei
Balcani
stavano
sotto
il
grande
albero
e
alia
sua
ombra
scorrevano
il
Tigri,
TEufrate,
il
Nilo
ed il
Danubio;
sorgevano
dalla
terra
citta
e
castella
sormontate
dalla
mezzaluna;
improvvisa
mente
si
levo
un
forte
vento
che
agitava
le
foglie
e
infine le
piegava
verso
Costantinopoli,
la
quale
brillava
fra
due
terre
e
due
mari
come
un
diamante
tra
due zaffiri
e
due smeraldi
ed
era
come
la
pietra
preziosa
deiranello
dell'Impero
che
abbracciava
il
mondo;
'Osman
gia
stendeva la
mano
per
prendere
l'anello,
quando
si
sveglio.
Raccontato
il
sogno,
lo sheikh Edebali
si
decise
a
dargli
in
isposa
la
figlia,
dalla
quale
nacquero
fAla' ud-Dln
Pascia
e
Orkhan
(secondo
Sultano
ottomano).
(2)
Piu
volte ricordato
in
Oriente
Moderno;
e
uscita
quest'anno
a
Costantinopoli
una
raccolta
(vol.
I,
in
8?,
165
pp.)
di
articoli
da lui
scritti nel
giornale
Iqdam
durante
l'occupazione
interalleata;
il
libro
e
intitolato
Ergenehon
(cosi
nel
nuovo
alf.)
dal
nome
di
una
localita, dove,
secondo antiche
tradizioni,
i
Turchi subirono il
servaggio.
Cfr.
O/iente
Modenio,
IV,
1924.
p.
582,
nota 1.
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-
583
-
Rispondendo
in
un'
intervista
alle
offese
di
costoro,
Ya'qub
Qadri
(Iqdam,
27
giu
gno
1929)
usava
parole
assai
risentite
e
li
definiva
gente
senza
coscienza
e senza
patria^
strumento
della
propaganda
bolscevica,
avanzi
di
galera.
Essi
non
desistettero
dai
loro
attacchi,
anzi
spiegarono
anche
meglio
il
loro
programma, che
era
di abbattere gli
?
idoli
?
(putlar)
letterari
ed
i
tiranni
politici.
Questo
tentativo
rivoluzionario
fu
denunziato
con
parole
gravi
da
Hamdullah
Subhi
(uno
dei
piu
attivi
organizzatori
dell'Associazione
.nazionalista
Turk
Ogiaghi,
deputato
di
Costantinopoli,
scrittore
(1)
ed
oratore
stimato)
in
un
articolo
(Iqdam,
7
luglio)
riportato
da
quasi
tutta
la
stampa
turca
e
intitolato
?
Come
si
spezzano
gli
idoli
?.
?
Profittando della
sosta
delle
correnti
di
sano.
pensiero
nel
paese
e
della crisi
degli
scrittori
-
diceva Hamdullah
Subhi
-
le forze
straniere
lavoranti neli'ombra hanno
preso
ardire
e
speranza.
?
A
Smirne
si
processano
persone
per
avere
fatto
propaganda
eccitatrice
tra
le
classi
operaie;
ed
ecco
che
parlano
di
processo
ai
bolscevichi.
?
A
Qoniyah
si
stampa
una
rivista
intitolata
Halka
dogru
(2)
"
Verso
il
popolo
nella
quale
e
uscita
una
poesia
che invita
i
contadini ad
assalire
coloro che
vestono
il
fraky
fatto
con
la
pelle
del
contadino,
e
dice
a
questo:
"
Alza
bene
i
tuoi
pugni,
raccogli
tutte
le
tue
forze,
frantuma
la
testa
del
tiranno
"
?
L'uomo
al
quale
si
vorrebbe frantumare
la
testa
e
al
di
sopra
della
patria
turca,
un
uomo
sacro
quanto
la
patria.
?A Costantinopoli si stampa un giornale intitolato Hareket (3) " Movimento ";
esso
riproduce
a
grandi
caratteri la
poesia
pubblicata
a
Qoniyah,
che
s'intitola
Alev
yagmuru
"
Pioggia
di
fiamma
"
?.
?
Nella
rivista
Resimli
Ay
?II
mese
illustrato
?
leggiamo
una
poesia
di
Nazim
Hikmet,
stampata
in
vistosi
caratteri,
dove
k
fatta
l'apologia
delle
manette
e
della
forca.
?
L'altro
giorno
volevano
spezzare
l'idolo di 'Abd
ul-Haqq
Hamid.
Perche?
Perchfe
e
un
poeta
che
insieme
con
Namuq
Kemal,
ShinasI
e
Seza'i
ha
insegnato
ai
Turchi
l'amor
di
patria.
?
Ieri cercavano di abbattere Mehmed Emln; nelle pagine della Resimli Ay ho
veduto
il
volto
del
poeta
del
nazionalismo bollato con.inchiostro
rosso.
Perche?
Perche
e
un
poeta
che
ha
dato
ai
Turchi il
sentimento
nazionale
?.
Dopo
aver
difeso
Ya'qub
Qadri
da
analoghi
attacchi,
Hamdullah Subhi
afferma
che
i
responsabili
di
questa
campagna
sovvertitrice
sono
strumenti
della
propaganda
russa
bolscevica
e
cita
discorsi di
capi
e
scritti di
giornali
dei
Soviet,
nei
quali
si
ac
cusa
il
regime
turco
d'essere
un
regime
liberale,
borghese
niente
affatto
democratico,
che
opprime
i
contadini
e
gli operai.
I
bolscevichi
usano
in
Turchia
gli
stessi
sistemi
di
propaganda
che
usano
nei
paesi
capitalisti
d'Europa;
essi
vogliono
mandare
in rovina
la
Turchia
perchfe
il loro
sogno
e ancora
quello
degli
Tsar:
giungere
al Mediterraneo.
I
bolscevichi
svolgono
un
piano
di
disgregazione
di
tutto
il
mondo
turco,
a
cominciare
(1)
Una raccolta
di suoi
discorsi,
con
il
titolo
Dagh
Yolu,
e
stata
pubblicata
a
Costantinopoli
nel
1928.
(2)
Cost
nei
nuovo
alfabeto.
(3)
Cosi
nel
nuovo
alfabeto
anche
il
titolo
della
poesia
e
della
rivista che
seguono.
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-
584
-
dai
Turchi della
Russia,
che
hanno
suddiviso in
tante
piccole
repubbliche
e
che
op
primono
in tutti
i
modi,
avviando correnti
migratorie
di Russi
ad
usurpare
le
loro
case
e
i
loro
campi.
Recentemente
si
uccise
a
Mosca
un
tale
Khizr
'AlTyef,
comunista
del Turkestan; fu trovato presso di lui un foglio, dove diceva di togliersi la vita per
disgusto
della
politica
di
oppressione
dei Soviet
nel
suo
paese;
egli
affermava
che in
una
nuova
guerra
i
Turchi
del Turkestan
non
combatteranno
piu
con
i
Russi,
anzi
prenderanno
le armi
contro
di
loro.
AlPindomani
della
vibrata
denuncia di
Hamdullah
Subhi,
P8
luglio,
molti
giovani
universitari
si
raccolsero nella
sede
del Turk
Ogidgh'i
a
Costantinopoli
per protestare
contro
la
.manovra
dei
comunisti.
Parlo
ad
essi
ancora
Hamdullah
Subhi
confermando
che
gli
autori
degli
attacchi
contro
scrittori
e
poeti
turchi
rispettati
e
venerati
dovevano
essere
gente
assoldata
dai
Russi;
insistette
sulla differenza
che
passa
fra le
teorie
dei
Bolscevichi
e
il
nazionalismo
quale
e
inteso
in
Turchia
e
sulle
conseguenze
che
por
terebbe alia Turchia
l'applicazione
delle
idee
bolsceviche;
ricordo
a
proposito
l'esempio
delPAzerbaigian
e
di altri
popoli,
che
hanno
accettato
il
comunismo
e
termino
gridando:
?Siate
vigili gPinvasori
sono
alle
porte
?.
Gli
studenti
votarono
un
ordine
del
giorno
di
protesta
contro
i
denigratori
delle
glorie
letterarie
turche,
che
terminava
con
questa
raccomandazione:
?
Gente
senza
patria
Non
ardite
piu
attaccare
persone
che noi
amiamo;
se
sara
necessario,
vi mostreremo
in modo
piu
efficace
che
gli
uomini
che
la
Turchia
ama
non
sono
lasciati
soli
contro
gli
attacchi dei
senza
patria ?.
Anche fra
gli
studenti v'era
pero
qualche
voce
discorde;
lo stesso Presidente del
l'Associazione
degli
studenti,
Farrukh
Bey,
in
dichiarazioni
fatte
ai
giornalisti,
defini
puerili
le
dimostrazioni
dei
suoi
colleghi.
Gli studenti
si
raccolsero
nuovamente
nella
sede
del
Turk
OgiUghi
il
15
luglio,
ribadirono le
proteste
precedenti
e
destituirono
il
Presidente.
L'
incidente ebbe
un
seguito giudiziario;
il
redattore
responsabile
del
Hareket,
Fa
khri
Kemal,
comparve
il
29
luglio
davanti al
Tribunale;
interrogato
sul
significato
delle
minacce
espresse
contro
i
tiranni
della
liberta,
dichiaro
trattarsi
di
espressioni
figurate senza individuazioni personali. II processo subi di versi rinvii e termino il 20 ot
tobre
a
Costantinopoli;
furono
condannati
Fakhri
Kernel,
Su'ad
Tahsin,
redattore
respon
sabile
del
giornale
Hareket
e
Riza
Pulat,
direttore del
giornale
Halka
dogru,
a
cinque
mesi
e
Na'il
Bey,
autore
della
poesia
incriminata,
a
quattro
mesi
e
cinque
giorni
di
car
cere,
con
il
beneficio
della
sospensione
della
pena.
A
dare
maggiore
colore
politico
alia
polemica
letteraria
contribuirono
altri
fatti,
la
cui
coincidenza
?
facilmente
spiegabile.
In
aprile
e
in
maggio
furono arrestati
a
Co
stantinopoli
ed
a
Smirne
alcune decine
di
comunisti;
essi
agivano specialmente
tra
gli
operai
addetti
alia
manifattura dei
tabacchi;
alia
vigilia
del
i?
maggio
alcuni
erano stat
sorpresi
a
distribuire
manifesti in caratteri
arabi
contenenti
appelli
ai
lavoratori
e
por
tanti
il
motto
?
Proletari
di
tutti i
paesi
unitevi
(1)
?.
II
processo
si
svolse
a
Smirne
in
luglio
e
si
chiuse
con
la
condanna
di
26
impu
tati
a
pene
variabili
da
cinque
a
due anni
e con
l'assoluzione
di
dieci;
pero
un
terzo
dei
condannati
erano
latitanti.
(i)
Cfr.
Oriente
Moderno,
IX,
1929, pp.
170,
205.
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-
585
-
Nell'attesa del
processo
di
Smirne
i
giornali
bolscevichi
avevano
iniziato
una
cam
pagna
ostile
al
regime
turco
accusato
di
tiranneggiare
il
popolo.
II
giornale
Pravda
di
Mosca
ai
primi
di
aprile,
commentando
telegrammi
dell'Agenzia
Tass
da Costanti
nopoli, esaltava il diffondersi del comunismo in Turchia, diceva che gran malcontento
regnava
nella
popolazione, esagerando
la
gravita
della
situazione economica.
Gli
attacchi
della Pravda furono
rintuzzati
dai
giornale
Hakimiyyet-i MUliyyeh
(e
dai
Milliyyet
di
Costantinopoli),
il
quale
contesto
ai
comunisti russi il
diritto
d'im
mischiarsi
nelle
faccende
interne
della
Turchia.
?
La
Pravda
-
concludeva il
giornale
turco
-
puo
considerare
il
comunismo
come
una
causa
sacra.
Ma
nessuna
ragione
al
mondo
potrebbe
essere
addotta
come
motivo
plausibile
per
considerare
il
nazionalismo
turco
come
una
causa
meno sacra
?.
(Statnboul, 6-7-1929)
(i).
Cosi
la
polemica politico-letteraria
si
chiudeva
con
una
nuova
affermazione
del
Pintransigenza
del
nazionalismo
turco.
Pero
il dibattito
svoltosi
sulla
stampa
poteva
essere
interpretato
come
segno
di
una
crisi che
risehiava
di
turbare le relazioni
turco-russe;
contemporaneamente
cre
scevano
le
lamentele
dei
commercianti
turchi
per
le
arbitrarie
imposizioni
delle
auto
rita
sovietiche
e
si
parlava
di
un nuovo
Trattato di
commercio da
concludere
tra
i
due
paesi.
Ai
primi
di
agosto
nuovi
articoli
delle
I^vestia
e
della
Hakimiyyet-i
MUliyyeh
tendevano
a
svalutare
gli
attacchi
della
stampa
e
a
far
rilevare
la
sempre
viva realta
degli
interessi comuni tra la Turchia ed i Soviet.
(Stamboul,
6-8-1929).
Lo
stato
d'animo
predominante
nella
generazione
che
e
uscita dalla
rivoluzione
kemalista
dopo
aver
sperimentato
gli
ultimi
anni del
regime
ottomano
e
che
si
crede
in
diritto
di
dar
consigli
alia
generazione
crescente
e
espresso
in
articoli
che
Ya'qub
Qadrl
ha
pubblicato
nel
giornale
Iqdam
durante
i
mesi
di
luglio
e
di
agosto
del
1929.
Merita
d'essere
tradotto
qualche
brano d'un
suo
?
appello
alia
gioventu?
:
?
Le
generazioni
che
vi
precedettero,
sovrattutto
quella
di
chi
vi
parla,
nacquero
e
crebbero
in
un
profondo
carcere.
NelPantica
Roma
v'era
gente
che
abitava
sotterra,
nelle catacombe, senza aria ne luce, ignorata, priva d'ogni diritto, solo confortata da
un
segreto
amore,
da
una
speranza.
Noi
eravamo
nelle
stesse
condizioni;
la
nostra
unica
speranza
era
la
speranza
della
liberta,
il
nostro
unico
amore
era
l'amore
della
liberta
...
Noi
aspiravamo
non
solo
alia
liberta
politica,
ma
a
tutte
le
liberta
sociali.
La
donna
era
per
noi
un'immagine
santa
lontana
quanto
la liberta.
Non
potevamo
vestirci,
ne
pettinarci
o
lasciar
crescere
o
tagliare
i
baffi
a
nostro
piacimento.
Alle
volte,
quando
sentivamo
il
bisogno
di
gridare
per
ribellione,
la
prima
mano
che
si
portava
alia
nostra
bocca
era
la
mano tremante
di
nostro
padre.
Era
quello
il
tempo
che
le
madri
ogni
mattina,
salutando
i
loro
figli,
o
alia
sera,
aspettandoli
alia
pallida
luce della
lampada,
temevano
qualche
triste notizia.
?Voi
non
avete
veduto
neppure
Tultimo atto di
questa
tragedia;
invece
noi
abbiamo
ancora
nelle
orecchie
lo
stridere
delle
porte
del
carcere
che
abbiamo
lasciato
alle
nostre
spalle.
Percio
vi
dico che
in
questo
paese
altra
gente potra
tradire
la
liberta,
noi
no
..
.
(i)
Cfr.
Oriente
Moderno,
IX,
1929, p.
304.
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?
586
?
?
Ora,
dopo
questa
lotta silenziosa
e
soffoc&ta,
ritenete
forse
di
aver
raggiunto
la liberta ideale
?
Non
oserei
affermare
questo.
Tuttavia,
quante
volte,
dopo
aver
visto
sui
nostro
cammino
attorcersi
il
drago
dalle
mille
e una testa
detto
"
anarchia
", dopo
aver visto la prepotenza straniera rovesciarsi come nera nube sulP indipendenza nazio
nale,
ho
pensato
che
per
una
nazione
vi
sono
ideali
assai
piu
cari
di
questa
liberta.
<(
l
di
sopnr
della
nostra
liberta
v't
l'indipendenza
della
patria;
e
questa
indi
pendenza
non
puo
venire
che
da
una stretta
disciplina
(i).
Ogni
nazione
moderna
lavora
anzitutto
per
assicurare
questa
disciplina; ogni
nazione
e
giunta
a
comprendere
questa
verita
dopo
lunghe
e
dolorose
esperienze
.
.
.
?
La
liberta
non
e
uno
scopo,
ma
un
mezzo;
vi
deve
essere
la
liberta di
dire
il
vero,
di
fare
il bene
...
La liberta
b
un sacro
deposito
affidato
alia
coscienza del
go
vernante
che
porta
la bilancia della
giustizia.
?
Le altre
liberta
non sono
che
uno
strumento
pericoloso
in
mano
di
demagoghi,
di
politicanti
di
piazza,
di
persone
animate da
cattive
ambizioni?.
(Iqdam,
30-7-1929).
3.
-
77
rinnovamento
letterario.
Interesse
per
le
tradiijoni
popolari.
Le
polemiche
sopra
riferite
potrebbero
far
credere
al
prevalere
di
correnti
con
servatrici.
Esiste
realmente
un
desiderio
di
disciplina
nazionale
giustificato
dal timore
che
un
abuso
di liberta
apra
la
porta
a
nuovi interventi
stranieri
e
consumi
le
scarse
energie
di cui la Turchia deve far tesoro
per
assestarsi civilmente ed
economicamente;
ma
continua
a
svolgersi,
secondo
le direttive
del
Governo,
il
programma
rivoluzionario
di
rinnovamento
nel
campo
delle abitudini
e
delle tradizioni. II
distacco
dal
passato
deve
essere
assoluto;
deve
formarsi
una
Turchia
nuova,
deve
crescere
l'?
uomo
nuovo
?
(yent
insan),
per
usare
un'espressione
dello
stesso
Ya'qub
Qadri,
il
quale
scrive
(Iqdam,
18-9-1929):
?
II
mondo della
nuova
Turchia,
la
Repubblica
di Turchia
odierna,
e
abitato
dagli
antichi
Turchi,
dal
popolo
dell'antico
Impero
ottomano.
Sebbene
il
regime
si
sia
cam
biato, sebbene il sistema governativo ed amministrativo sia stato da cima a fondo rin
novato
e
gli
uomini
che
stanno
a
capo
di
questa
amministrazione
siano diversissimi
da
quelli
delPantico
Stato
(ottomano),
tuttavia
resecuzione
degli
ordini dei
capi
b
affidata
a
gente
antiquata
che
rispecchia
nella
mentalita,
nello
spirito
e
nel
carattere
la
vita
di
ieri.
?Ne
potrebbe
essere
altrimenti. Noi
non
crediamo
che
le
cose
possano,
come
nelle
favole,
mutarsi
totalmente
al
tocco
della
bacchetta di
una
fata.
Supponiamo
che
la
Rivoluzione
sia
ancora
sulla
carta;
il
Ministero della
Pubblica
Istruzione
deve
tra
sportarla
dalla
carta
alia vita.
?
Questa
grande
impresa
tocca
al
Ministero
della
Pubblica
Istruzione;
ad
esso
affidiamo
le
fresche menti
e
gli
animi
(dei giovani),
che
non
hanno
alcun
legame
con
il
passato.
?
Occorre
che
davanti
a
loro
non
si
trovi traccia
nb
ombra
di
cio
che
ci
puo
ricordare TAsia
arida
e
tenebrosa.
(1)
ln%xbd{
nel
nuovo
alfabeto
in%ibat).
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-
587
-
?Uno
dei
mezzi
per
conseguire
tale
scopo
&
di
cancellare
dai
programmi
d' in
segnamento
Tantica
e
abolita
letteratura
ottomana.
Questa letteratura,
che
insinua nel
nostro
carattere
la
tendenza
alia
vita
oziosa,
dissipata
e
molle
(kalenderlik,
kharabafil'iq,
cwiqliq), che discorre di
"
vino" (mey)
e
di
<c
amato" (tnahbub), b pornografica al
punto
da
non
poter
essere ammessa
nelle
scuole
di
qualsiasi
nazione
virtuosa.
?
Uno
dei
piu grandi
errori
in cui
siamo
caduti nel
campo
deiristrtrzione
e
stato
di considerare
come
nostra
"
letteratura classica
"
e
di
insegnare
per
anni ed
anni
ai
nostri
giovani
poesie
che
furono
elaborate
per
divertire ebbri Padiscia
e
stolti
e
bar
bari Vezlr
?.
Percio
Ya'qub
Qadri
si
compiace
che il
Ministero
della Pubblica
Istruzione abbia
escluso
dai
programmi
scolastici
la
letteratura
anteriore al
periodo
del
TanXymtii
(inizio
sec.
xix).
In
compenso
gli
studi
letterari
avranno
ancora
un
campo
vastissimo
nelle
ma
nifestazioni culturali
propriamente
turche
che
vanno
dalle
iscrizioni
deH'Orkhon
(sec.
viii
d.
C.)
ai
canti
popolari
antichi
e
nuovi.
L'affermazione
paradossale
di
Ya'qub
Qadri,
che
rinnega
tutta
l'attivita letteraria
ottomana
dei
secoli
xiv-xvin
e
mette
nell'ombra
figure
di scrittori
e
di
poeti
dei
quali
i
Turchi
si
gloriarono
fino
a
ieri,
risponde
a
una
tendenza
non
nuovissima
dei
nazio
nalisti
turchi.
Invece
1'
nteresse
per
i
canti
popolari
e
piii
recente;
da
circa
un
decennio
i
Turchi
si
sono
dati
a
raccogliere
le
tradizioni,
i
proverbi,
i
racconti,
i
canti
del
popolo i).
Queste
ricerche
si
sono
fatte
piii
attive
negli
ultimi anni
e
non
v'?
rivista im
portante
(Turk
Yurdu,
Hayat)
che
non
ospiti
nelle
sue
pagine
la
rubrica
Khalqiyyat
(nel
nuovo
alfabeto
HalHyat),
con
esempi
di
canti
popolari
e
di
poesie
popolareggianti
di
poeti
contemporanei
o
dei secoli
scorsi. Molte
raccolte,
se
anche
non
sono
stam
pate,
vengonb
conservate attentamente
nelle
nuove
biblioteche,
specialmente
ad
Angora.
Fino
a
tutto
il
1928
si
impiegarono
i
caratteri
arabi;
ora
i'uso
del
nuovo
alfabeto
per
mettera
anche
una
trascrizione
piu
esatta.
Tra le pubblicazioni uscite sono da ricordare:
Mehmed Ferld
e
Sa'd
ud?Din
Niizhet
(insegnanti
nella Scuola
Nor
male
maschile
di
Qoniyah),
Qoniyah
Vilayeti
khalqiyyat
ve?harthiyyati, Qoniyah,
1926,
in-8?, 347
+
4
pp.
Ahmed Tal'at
(deputato
di
Canqiri),
Khalq
shirlerinin
shekil
ve-nevi,-
Stan
bul,
1928,
166
pp.
[Rif'at
Efendi],
Maniler,
Stanbul,
1928,
270
pp.
?
il
primo
volume
di
una
raccolta
intitolata Anadolu Tiirklerinin
khalq
edebiyyat'i:
contiene circa
2000
mani
(quar
tine
popolari)
e
un
glossario
di
44
pagine.
(i)
I
Turchi
sono
stati
preceduti
in
queste
ricerche
da
studiosi
europei,
tra i
quali
s'e
distinto
il
prof.
I.
Kunos,
deH'Accademia
ungherese;
nel
1887
ega
pubblico
la
prima
raccolta
di
eanti
popolari
turchi
e
nel
1908
diede
alia
stampa
la
trattazione Das tiirkische
Volksschauspiel
?
Orta
Ojnu?;
turcologhi
tedeschi
(come
G.
Jacob)
hanno
piu
recentemente
studiato
altre
forme della
tradizione
popolare
turca.
II Kunos
fu nel
1925
ad
Angora
ed
a
Costantinopoli
per
invito del Governo
turco
e
vi tenne
confe
renze,
pubblicate
a
Costantinopoli
in
turco
con
il
titolo
Turk
khalq
edebiyyafi,
1925,
in-8?,
206
pp.
Cfr. la
recensione
di
L.
Bonelli,
in i7
Folklore
Italiano,
III
(1928),
pp.
318-319.
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?
588
?
Ad
Angora
e
stato
istituito da alcuni anni
un
Museo
Etnografico;
nella
stessa
citta
si costitui
nel
1927
una
?Associazione
per
lo studio
delle
tradizioni
popolari?
(khalq
bilgisi
derneyi),
che
pubblica
una
propria
rivista. L'associazione
ha
a
Costanti
nopoli una sezione, il cui presidente YOsuf Ziya Bey, direttore del Conservatorio di
quella
citta
(1),
ando
con una
missione
nella
scorsa
estate
nei
wilayet
orientali del
PAnatolia
per
raccogliere
canti
popolari.
II
viaggio
della
missione
iniziato da
Sinope
si
svolse
lungo
le
coste
del
Mar
Nero
(Trebisonda,
Rize)
e
nei
territori
di
Gumushkhaneh,
Erzingian,
Erzerum;
i canti
furono
raccolti
con
le
rispettive
notazioni
musicali;
alcuni
giochi
(oyun),
ai
quali
presero
parte
anche
le
donne,
furono
cinematografati (Iqdam,
18-9-1929).
L'interesse
per
lo
studio
delle
tradizioni
popolari
sembra
aver
fatto lasciare
in
disparte
le ricerche
storiche
che
da
venti
anni
in
qua
erano
molto
seguite
in
Turchia
e
negli
ultimi
anni si
erano
rivolte
anche
alia raccolta di iscrizioni
e
documenti
(2).
Lo
studio
del
passato
in
quanto
coincide
con
l'Ottomanesimo
non
e
piu
favorito
in
Turchia;
il
passato
storico
e
letterario
trova
cultori in cio che
rispecchia
aspirazioni
nazionalistiche
o
porta
il
segno
d'una
originalita
turca.
Cos
si
spiegano gli
omaggi
tributati
in
questi
ultimi
tempi
al
poeta
mistico Yunus Emre
(sec.
xiv),
che
e
considerato
come
Pinizia
tore
della
poesia
turca
in
Anatolia
(3);
il
15
aprile
di
quest'anno
egli
fu
comme
morato
in
tutta
la Turchia
con
manifestazioni,
alle
quali parteciparono specialmente
i
giovani.
Continua
anche
Pattivita
di
studi di
turcologia
in
generate,
che
fanno
capo
al
Tiirkiyyat
Enstitiisii di
Costantinopoli.
II
turcologo
russo Barthold tenne nel
1926
nel
TUniversita
di
Costantinopoli
una
serie
di
conferenze
sulla
storia
dei
Turchi
dell'Asia
Centrale,
raccolte
poi
in
un
volume
(Orta
Asya
tiirk
ta'rtkhi
haqq'inda dersler)
pubbli
cato
a
Costantinopoli
nel
1927
(4).
Va
segnalato
qui
anche
un
importante
?
Annuario
turco
?
(Tiirk
Y'il'i)
pubblicato
a
Costantinopoli
nel
1928
(in-8?,
650
pp.)
dai
Comitato Centrale
dell'associazione
Tiirk
Ogiaght
e
curato
specialmente
da
Aq?ura Oghlu
Yusuf.
Esso contiene
notizie
d'infor
mazione
generale
sull'organizzazione
amministrativa
della
Repubblica
di
Turchia,
un
capitolo assai ampio (pp. 289-455) ed importante sulle origini e lo sviluppo del Tur
chismo
(turkgiiliik),
ossia
del
nazionalismo
turco,
in Turchia
e
negli
altri
paesi
turchi
dell'Asia,
infine
cinque
brevi
monografie
di autori
diversi
sui
Turchi
che
si
trovano
fuori
della
Repubblica
di Turchia
(Turchi
della
Tracia
occidentale,
Turchi
del
Caucaso,
Turchi
della
Crimea,
Qaraiti
della
Crimea,
Turchi del
Volga).
Per
1'Annuario
del
1929
sono
promesse
anche
monografie
sui
Turchi
della
Persia,
del
Turkestan,
della
Siberia
e
della
Cina.
(1)
Cfr.
Oriente
Modemo, IX,
1929,
p. 143.
(2)
Le
pubblicazioni
scientifiche
apparse
in
Turchia
negli
ultimi
anni
sono
state
annunziate da
P. Wittek
nella
Orientalische
Literatur^eitung,
1928,
nn.
3
e
7;
1929,
nn.
2
e
4.
(3)
Cfr.
Herbert
W.
Duda,
Junus
Emre.
Estratto
dalla
Turkische
Post,
1929,
in-120,
22
pp.
(4)
II
volume
rielabora
con
una
trattazione
ampliata
la
comunicazione fatta
dal Barthold al
i?
Congresso
di
Turcologia
a
Baku
nel
1926
e
tradotta
recentemente
da P.
Wittek
(Der
-heutige
Stand
und
die
nachsten
Aufgaben
der
geschichtlichen
Erforschung
der
Turkvolker)
in
ZDMG,
N.
F.,
Band
8,
pp.
121-142.
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-
5%
-
4.
-
Crisi
libraria
e
crisi
di
scrittori.
Nei
giornali
turchi
si
leggono
spesso
da
un
anno
in
qua
lagnanze
per
la scarsita
di nuove pubblicazioni (i). Si muovono accuse ai librai che mancherebbero di inizia
tiva
e
di
gusto;
e
i
librai
si
giustificano
con
le
difficolti
economiche
causate
special
mente
dairintroduzione
del
nuovo
alfabeto.
Le
opere
nuove
uscite nel
corso
di
quest'anno,
osservava
il
giornale
Milliyyet
di
Costantinopoli
verso
la
meti di
settembre,
non
superano
il
numero
di
due
dozzine
e,
mentre
nelle vetrine
delle
librerie
straniere
appaiono
ogni giorno
libri nuovi
ad
attirare
l'attenzione
del
pubblico,
le
botteghe
di
Bsb-i
f
Ali,
principale
centro
librario
di
Stanbul,
espongono
soltanto
libri
scolastici;
mancano
altre
pubblicazioni
che
appaghino
il
desi
derio di
leggere
e
di istruirsi.
La
crisi libraria
b
tanto
sentita
che
gli
editori
turchi
hanno
dovuto
ricorrere al
Ministero
della
Pubblica
Istruzione
per
ottenere
un
prestito.
La
Tipografia
dello
Stato
di
Costantinopoli,
che
s'e
provveduta
di
macchinario
nuovo
e
dispone
di
fondi
consL
derevoli,
b
assorbita
dai lavori
di
carattere
ufficiale
e
dalla
preparazione
dei
testi
scolastici.
In
reaiti,
oltre
le difficolti
economiche
aggravate
dairintroduzione
del
nuovo
alfabeto,
v'e
in
Turchia
una
crisi
di
scrittori;
e
forse
b
anche
giusto
pensare
che
i
due
fatti siano
in
relazione
tra
di
loro.
Mentre
gli
scrittori
gia
conosciuti
alia critica
ed
al
pubblico
danno
ancora
scarsi
contributi
all'attivita
letteraria
(2),
b manifesto nei
piu
giovani
lo sforzo
per
trovare
nuove
vie.
Un
gruppo
di
sette
si
raccolse
lo
scorso
anno
a
collaborare
in
una
rivista
Mesh*ah
?
La
Fiaccola
?,
il
cui
primo
numero
usci
il
i?
luglio
1928.
Uno
dei
prin
cipali
collaborator ,
Yashar
Nabl,
rispondendo (nel
fascicolo
del
15
ottobre
1928)
a
un
giudizio
troppo
pessimistico
di Yusuf
Ziya
sulla
odierna
letteratura
turca,
scriveva:
?
La
nostra
letteratura
sta
attraversando
un
nuovo
periodo
rivoluzionario;
non
e
giusto
incolpare,tutta
la
nuova
generazione
per
gli
scritti
privi
di
senso
artistico
di
alcuni
giovani,
i
quali
hanno
perduto
la
via
confusi
tra
le idee letterarie
di
ieri
e
quelle
di oggi.
?
I
giovani
d'oggi
hanno lavorato
in
un
ambiente
sordo
ed
ostile,
disprezzati
in
vece
che
incoraggiati
e,
nonostante le
difficolta,
non
hanno
indietreggiato.
?Coloro che
accusano
di
monotonia
gli
scritti
dei
giovani,
sono
quelli
che
chiudono
deliberatamente
gli
occhi
per
non
vedere
il
passato;
come
si
puo
dire
che
la
poesia
di
oggi
sia
piu
uniforme di
quella
passata,
nella
quale
non
si
parlava
che
di
u
tristezza
"
e
di
"occhi
lagrimanti"?
?
II
passato
suole
apparir
bello
per
il
solo fatto
d'esser
lontano;
ogni
generazione
si
e
sempre
lamentata
della
produzione
letteraria
che
le
succede;
e
questa
una
legge
immutabile
della
letteratura;
il
nuovo
incontra
ognora
ostilita.
(1)
Cfr. Oriente
Moderno,
IX,
1929,
pp.
205-206,
261-262;
Der Nabe
Osten
(cosi
s'intitoia,
dal
l'aprile
del
1929,
l'organo
dell'Associazione
tedesco-turca
di
Berlino,
gia
Milteilungen
der
Deutsch
Turkischen
Vereinigung),
giugno
1929,
pp.
106-107.
(2)
I
pochi
libri
usciti
nei
primi
mesi
del
1929
nei
nuovo
alfabeto
sono
ricordati
a
H.
v.
Duda
in
Orientalische Liter
aiur\eitung,
1929,
colL
449-450,
nota
i.
39
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?
590
?
?
Tuttavia
la
generazione
nuova
possiede
un
principio,
sa
dove
arrivare,
procede
con
passo
fernio
e
sa
che,
se
anche
non avesse
fatto
altro,
ha salvato
la
poesia
dalla
decadenza
e
dagli
"
occhi
lagrimanti
"
?.
I
"
sette
(scrittori)
della
Fiaccola
"
(yedi mesh*alegiler)
sono
innovator
in
quanto
cercano nuove
fonti
d'ispirazione
artistica,
ma
rimangono
fedeli
alia
forma
poetica
della
classica letteratura
turca;
sospesa
la
pubblicazione
della
"
Fiaccola
essi
si
sono
uniti
recentemente
a
collaborare
nella
rivista letteraria
Igtihad
?
Lo
sforzo?.
II
movimento di
questi
giovani
b
stato
lodato
da Ahmed
Has
him
(nato
a
Baghdad
verso
il
1885),
?ggi
considerato
come
uno
dei
piu
originali
poeti
turchi
e
come
il
migliore
rappresentante
della scuola
letteraria
formatasi
tra
la rivoluzione
del
1908
e
la rivoluzione
kemalista.
Ahmed
Hashim
e
un
seguace
del
simbolismo;
i
suoi
scritti,
contraddistinti
da
musicalita
di
stile
e
ricchezza
d'immagini,
costituiscono
una
reazione
al razionalismo
che
domino nella letteratura
turca
di
qualche
decennio
fa.
Le
migliori
sue
poesie
sono
raccolte
nel volumetto
PiyUk
?
La
Coppa
?
(ia
edizione
1926,
2a
edizione
1928)
insieme
con
una
prefazione,
nella
quale
sono
esposti
i
suoi
criteri estetici
(1).
Ettore
Rossi.
(i)
Su di lui cfr.
il
bel lavoro
di
Herbert
v.
Dupa,
Ahmed
Haschim.
Ein
turkischer
ichter
der
Gegenwarl
in
Die
Welt
des
Islams,
1929,
pp.
200-244.
RECENSIONI
Henri
Lammens,
S.
J.
-
Li
Mm.
Manuale
delle
cre
dence
ed
istitu%ioni
musulmane.
Traduzione
e
ap
pendice
di
Ruggiero
Ruggieri.
Bari,
Gius.
La
terza
&
figli,
1929. In-8?,
xxiv
-f-
278
-f-
[1]
pp.
L.
20.
Quando
il
signor Ruggieri
chiese
al
Padre
Lammens
il
permesso
di tradurre
in
italiano il
suo
bel
manuale
(1)
evidentemente
non
aveva
un'idea
molto
chiara dei
doveri
che
incombono
a un
tradut
tore.
Percio
gli
avrei
risparmiato
la
presente
critica,
se non
fosse
che la
sua
traduzione
-
purtroppo
-
e
uscita
in
una
bella
veste
tipografica,
edita
da
librai
che
sanno
Parte
di
diffondere
le
loro
stampe;
peggio
ancora:
e
apparsa
in
una
Collezione
che,
per
la
se
rieta
degli
altri libri
pubblicativi,
si
e
fatta
apprez
zare
dalla
gente
che
legge.
D'altra
parte
Oriente
(1)
Recensito
da
C.
A.
Nallino
in
Oriente
Moderno,
VII,
1927,
45-46.
Delle
osservazioni
fatte
dai
Nallino
il
traduttore
ha tenuto conto
solo
in
parte.
Moiierno,
vedendo
apparire
sui
mercato
librario
d'Italia,
rara
avis,
un
manuale
che
tanto
da
vi
cino
riguarda
i
suo
campo
di
lavoro,
potrebbe
tacere?
II
signor
Ruggieri
non
traduce,
manomette,
Anche
quando
le
parole
francesi
hanno
in
ita
liano
un
cosi
perfetto equivalente
che
il
purista
piu cruscheggiante
nulla
troverebbe
a
ridirvi,
egli
a
questo
equivalente
spesso
crede
necessario
sosti
tuire
un
sinonimo,
se non un
vocabolo di
signifi
cato
del
tutto
diverso;
a
tempi
e
modi di
verbi
da
un
valore
assai
relativo
e
con
la
massima
disin
voltura
non
di
rado li
muta,
trasformando talvolta
in
pure
affermazioni
quelle
che
nel
testo
del
Lam
mens
sono
dubitazioni, concessioni,
litoti;
nutre
evidente
disprezzo
per
gli
avverbi,
ai
suoi
occhi
trascurabili
parti
del
discorso,
si
da
esserne
indotto
a
cambiarli,
a
sopprimerli,
ad
aggiungerli;
il
pe
riodare
del
Lammens,
la
specialmente
dove
si
pre
senta
spezzato
secondo
il
gusto
francese,
non
gli
piace
e,
anche
senza
bisogno,
i
ritiene
in
obbligo