22
Indice: Scuola e riforme pag. 2 Cinquanta e sessanta pag. 3 Intervista alla Preside pag. 4 Studiare in America pag. 5 Libertà pag. 6 Angelica e Samar pag. 6 Perdono/giustificazione pag. 7 Riforma delle superiori pg. 8/9 La scuola in Europa pag.10 Amnesty International pag. 11 Artisti e campioni pag. 12 Ex 7 in condotta pag. 13 Splash pag. 14 Test di cultura pag. 15 Musica&film pag.16 Max Manfredi pag.17 Tutti gli studenti pag.18/19 Primo giorno di liceo pag.20 Compagni cannibali? pag.20 Confusione e agitazione pag.20 Lettere alla redazione pag.21 Lettera 4BL agli studenti pg.21 Ritorno a scuola pag.22 ONDA DURTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XII, n.1, Ottobre 2009 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni ITALIA CREATIVA - sostegno agli studenti creativi

Onda durto ottobre2009

Embed Size (px)

DESCRIPTION

N.1 Giornale degli studenti del Liceo Porporato

Citation preview

Page 1: Onda durto ottobre2009

1

ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XI, n.4, Maggio 2009

www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni

1

Indice: Scuola e riforme pag. 2 Cinquanta e sessanta pag. 3 Intervista alla Preside pag. 4

Studiare in America pag. 5 Libertà pag. 6 Angelica e Samar pag. 6 Perdono/giustificazione pag. 7 Riforma delle superiori pg. 8/9

La scuola in Europa pag.10 Amnesty International pag. 11 Artisti e campioni pag. 12 Ex 7 in condotta pag. 13 Splash pag. 14

Test di cultura pag. 15 Musica&film pag.16 Max Manfredi pag.17 Tutti gli studenti pag.18/19 Primo giorno di liceo pag.20

Compagni cannibali? pag.20 Confusione e agitazione pag.20 Lettere alla redazione pag.21 Lettera 4BL agli studenti pg.21 Ritorno a scuola pag.22

ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XII, n.1, Ottobre 2009

www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni

ITALIA CREATIVA - sostegno agli studenti creativi

Page 2: Onda durto ottobre2009

2

La scuola e le “riforme” Avevamo già dedicato alla scuola un numero di Onda d’urto del 2004 dal titolo “Dove va la scuo-la?”. Ci riproviamo ora a cinque anni di distanza, alla vigilia della riforma Gelmini, che non ci piace perché incentrata principalmente sui tagli economici legati alla Finanziaria. E non ci piace anche la

mini riforma dei presidi pinerolesi che hanno introdotto le ore da sessanta minuti, aumentando il tem-po scolastico e diminuendo il tempo dello studio individuale che è fondamentale nella scuola superiore.

È comunque questa la cornice nella quale dobbiamo affrontare l’anno scolastico 2009/10 e prepararci a quello successivo. In questo numero del giornalino abbiamo tentato di dire la nostra sulla mini e maxi riforma senza la pretesa di essere esaustivi, in particolare per quanto riguarda il diffuso disagio, per via dell’alto tasso di pendolarismo del nostro istituto. Abbiamo sentito in proposito la Preside per dar spa-

zio alle sue ragioni e abbiamo dato voce a tre nostri redattori che hanno raccolto giudizi ed impressioni. Per ragioni di spazio manca l’opinione degli insegnanti, ma sappiamo che c’è una spaccatura del corpo docen-

te: alcuni sono contrari (la maggioranza), altri favorevoli. Non mancheranno comunque occasioni nei prossimi numeri per parlare di ciò, in particolare di “didattica distesa” e di “tempo scuola dilatato” di quantità di ore di “studio individuale” e di tempo libero per coltivare passioni estrascolastiche come la musica, lo sport, il volontariato, ecc. Abbiamo anche tentato di riportare per sommi capi quello che ci attende dal prossimo anno, in base alle informazioni che abbiamo finora e che saranno esplicitate in modo più dettagliato nelle prossime settimane. Così pure abbiamo rias-sunto in una breve panoramica il sistema scolastico europeo, completato con un’esperienza nella scuola americana. Il clima culturale e politico di contrapposizione che stiamo vivendo non è dei migliori per avviare riforme che si aspet-tano da circa 60 anni. Ma nonostante tutto confidiamo nel dialogo, nella creatività delle nuove generazioni e nella convin-zione che l’humanum (quindi gli studenti), nonostante tutte le tecnologie, debba rimanere al centro della scuola. Oltre al tema di apertura del nostro giornalino abbiamo le varie rubriche, con due novità “Sopra i diciotto”, dove diamo spazio soprattutto ai pensieri-riflessioni dei ragazzi degli ultimi anni, e uno spazio Amnesty dedicato all’omonima asso-ciazione, a cura di un gruppo di ragazzi della 3B classico. Articoli, caricature, ipse dixit e altre segnalazioni sono sempre gradite. Potete darle a mano a qualcuno dei redattori o inviarle al nostro indirizzo [email protected]. Ricordiamo che si può partecipare alla redazione del giornale co-me esterni, inviando gli articoli come indicato prima, oppure partecipando alle riunioni del martedì pomeriggio alle ore 13,30, presso il centro stampa della sede. A breve speriamo di attivare un blog.

La Redazione

Almeno l'italiano sallo

* Scendi il cane che lo piscio. * Che fisico....fai bidi bolding? * Posso affliggere questi manifesti? * Riposiamoci e diamoci una rifucilata. * Tomba ha vinto lo slavo gigante. * Al Tg parlavano degli ambientalisti islamici. * Il patè d'animo. * Di fronte a ‘ste cose rimango putrefatto. * Siamo agli antilopi. * Quando muoio mi faccio cromare. * Ho un dolore in mezzo allo sterco. * Purtroppo è nel mio carattere: sodomizzo tutto. * I raggi ultaviolenti. * Anche l'ottico vuole la sua parte. * Anche l'occhio va dalla sua parte. * Spezziamo un'arancia in favore. * Spezziamo un braccio in favore della pace. * Non piangere sul latte macchiato. * Uniamo l'utero al dilettevole. * Arrivano certe zampate di caldo. * Piume di stronzo. * Mi son dato la zuppa sul piede. * C'è peluria di operai. * Ha studiato da solo: è un'auto di latta. * Da vicino vedo bene, da lontano sono lesbica. * Sono animali che vivono solo allo stato ebraico

Detti&Massime “Senza entusiasmo, non si è mai compiuto niente di gran-de”. Ralph Waldo Emerson Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata. Albert Einstein Prepara mali a se stesso l’uomo che prepara mali agli altri Esiodo È nostra esperienza che i politici sono soliti realizzare il contrario di quello che dicono. Abba Eban Tutti sanno che una cosa è impossibile da rea-lizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa. Albert Einstein

Page 3: Onda durto ottobre2009

Cinquanta e Sessanta minuti Un’ora che si rispetti, si sa, è composta da sessanta minuti. Ma gli studenti del Liceo Porporato, unitamente a quelli di altre scuole del pinerolese, non ci stanno: organizzano manifestazioni e riunioni, invocano il loro diritto a rincasare a orari che definiscono “perlomeno decenti”. Alcuni, più moderati, si accontentano di telefonare alle compagnie che gestiscono il trasporto pubblico, pregando che i pullman e i treni siano stati informati della politica di cambiamento che ha interessato quest’anno anche il nostro istituto. E la Preside ha un bel garantire, proporre, pianificare: - Vogliamo la guerra -, riassume con misura una delle studentesse che ha partecipato alle proteste svoltesi nell’arco di poche settimane lungo le vie di Pinerolo. Cos’ha generato un simile scompiglio? La durata delle ore, appunto. Infatti, benché l’orario scolastico in molti istituti italiani fosse suddiviso in lezioni da sessanta minuti l’una, tale modello è stato introdotto solo recentemente nel Porporato: in effetti, risale all’agosto-settembre scorso, quando è stato definitivamente approvato a livello co-munale. – Si tratta – spiegano alcu- ni – di un cambiamento che dall’anno prossimo dovrà obbligato-riamente interessare le classi pri- me, secondo una delle ultime riforme sulla scuola. Per questo si è deciso di “prepararsi” e di adeguare i trasporti all’orario fu- turo. Tuttavia, molti studenti la pensano diversamente. – E’ ingiusto che gli effetti della riforma si fac- ciano sentire fin da quest’anno, per il quale non si prevedeva niente di nuovo – affer-ma una ragazza. – E’ stato un cambiamento trop- po repentino – aggiunge un altro, – e poco rispettoso di chi, come me, viaggia ogni giorno –. Da qui le proteste, gli scioperi, le manifestazioni. Quali sono le migliorie che il cambiamento d’orario apporterà? Indubbiamente, l’aumento di dieci minuti (o cinque, per le lezioni che precedo- no e succedono immediatamente gli intervalli), pur non essendo troppo consistente, incrementerà la possibilità di recupero interno ed anche di condurre la lezione in modo più rilassato, alme- no a parere degli insegnanti. Inoltre, dal mo-mento che dall’anno prossimo tale mutamento diverrà obbligatorio, è comprensibile la volontà di anticiparlo in via sperimentale, per verificarne i disagi e porvi da subito rimedio. D’altro canto, però, secondo molti l’aumento del tempo-scuola è addirittura controproducente, in quanto comporta una conseguente diminuzione del tempo da dedi-care al lavoro individuale a casa (- Abbiamo una vita sociale! – precisano soprattutto gli sportivi, facendosi porta-voce del proprio desiderio di occuparsi di attività extrascolastiche). Per tacer poi delle linee ferroviarie, che non hanno in alcun modo, almeno per ora, modificato i loro orari e costringono molti studenti ad aspettare per oltre quaranta minuti il proprio treno, nonché dei pasti, non molto salutari, che da molte classi verranno consumati in aula per ben quattro volte la settimana. – La scuola non educa ad un’alimentazione corretta – si lagnano anche i genitori, che, giustamente, preferirebbero tirar su i figli a pastasciutta piuttosto che a merendine. Le proteste si sono dunque riaperte. Capitanate da intraprendenti studenti del nostro stesso liceo, hanno avuto luogo alcuni cortei ed una manifestazione in piazza Facta; il sedici ottobre, molti ragazzi prenderanno parte ad un corteo organizzato a livello torinese. Verrebbe tuttavia da chiedersi come mai le reazioni siano riprese con straor-dinaria alacrità proprio in merito all’aumento del tempo scuola, quando si erano invece interrotte sui temi riguardo

ai tagli alla scuola, al voto in condotta, alla chiusura delle piccole scuole delle comunità montane. In altre parole, ferma restando la validità di molti argomenti che supportano le proteste, stiamo dav-vero comunicando il nostro desiderio di studiare al meglio e con impegno, come solo un anno fa intendevamo fare?

Pinerolo 317 Piossasco 117 Cumiana 79 Volvera 61 None 51 Orbassano 46 Villar Perosa 45 Luserna 45 Torre Pellice 44 Rivalta 40 Giaveno 39 Bruino 37

Bricherasio 35 Vigone 35 S. Secondo 34 Piscina 33 Cavour 27 Frossasco 25 Perosa 23 Scalenghe 24 Trana 20 Candiolo 20 Roletto 19 Barge 18

Gli studenti del Porporato Da dove vengono i 1500 studenti del Porpora-to? Da 71 comuni del Pinerolese e della bassa pianura. Il top delle provenienze è il seguente:

Gloria Lizza, 1A Cl

3

Page 4: Onda durto ottobre2009

Intervista alla Preside Maria F. Amico Cercare un appuntamento con la Dirigente scolastica in questo periodo di fermento per l’orario da 60 minuti è “quasi” come combinare un appuntamento con Obama. Ma alla fine ci sono riuscita. Ecco a voi un chiarimento sull’ultima riforma, alla luce an-che degli ultimi fatti avvenuti nelle scuole del Pinerolese. Quali effetti ha la nuova riforma sul Porporato? Innanzitutto verranno riformati alcuni indirizzi: si conserveranno gli indirizzi Classico e Linguistico, mentre Sociopsicopedagogico e Scienze Sociali si fonderanno dando ori-gine alla denominazione Scienze Umane, con l’opzione Economico-Sociale. Inoltre verrà introdotto un nuovo indirizzo: il Liceo Musicale. Le ore di lezione saranno 26 (o 27, se si conta l’ora di religione facoltativa) uguali per

tutti gli indirizzi. Queste variazioni avverranno soltanto per le classi prime dell’anno 2010/2011. Il decreto sarà legge a partire dall’anno prossimo: come mai al Porporato è entrato in vigore con l’orario da 60 minuti già da quest’anno? La scelta è stata fatta in base a problematiche amministrative legate alla gestione del personale docente, che in realtà coincidono con ciò che la riforma prevede. Gli alunni con problemi di orari di trasporto con quali modalità potranno sostare a scuola? È necessaria una richiesta scritta da parte dei genitori da consegnare in segreteria: essa può essere temporanea o permanente. Dieci minuti per pranzare non sono pochi? È una problematica non indifferente, specialmente per chi ha due pomeriggi di lezione a settimana, infatti a breve il Consiglio d’istituto si riunirà per rivedere la gestione degli orari e valuteremo se sarà possibile avere una pausa pranzo di 20/25 minuti. [ndr. Il Consiglio d’Istituto in data 21.10.09 – successiva all’intervista - ha stabilito l’intervallo per il pranzo di 25’) Ci saranno convenzioni con bar o mense? È possibile pranzare presso la mensa del SUMI al prezzo di 4,90 euro (primo, secondo e contorno). Successivamente sarà allestito un nuovo bar all’interno del cortile della sede del Porporato. Come verranno gestite le attività extrascolastiche, i corsi pomeridiani, i recuperi ed approfondimenti? A partire dall’anno prossimo l’orario scolastico si ridurrà nuovamente per tutti e il Consiglio d’istituto valute-rà le integrazioni.

Giulia Antonucci, 5A/S

4

“ A me i 50 andavano benissimo”. Quante volte si è sentita ripetere questa frase, soprattutto in questi ultimi mesi? Già, perché dal corrente anno scolastico la vita di noi “poveri” studenti è stata notevolmente rivoluzio-nata dal cambio dell’orario. Le ore che da ormai diver-si decenni avevano una durata di 50 minuti sono state “allungate” dai 5 ai 10 minuti. Cos’è, uno scherzo? Quando ho scelto questa scuola (ebbene sì.. ormai 5 anni fa!), avevo ben chiaro che la mole di lavoro e di tempo sarebbe stata notevole (frequentando il linguisti-co, oltretutto, si sa che le ore sono di un numero supe-riore rispetto ad altri corsi), ma pensavo comunque che i miei orari non sarebbero cambiati.

Il punto è questo: questa tipologia di orario è adatta per chi ha un minore numero di ore settimanali (non per chi, come me, ne ha ben 35!) e per chi ha optato per tale modello; non certamente per chi s’immaginava una determinata situazione e, da un mese all’altro, si è trovato spiazzato sia con lo studio (che, soprattutto in quinta, non finisce mai) sia con la gestione di un tipo di orario completamente differente e inusuale. Noi siamo quelli che con le ore da 50 minuti siamo giunti fino alla quinta, quelli che nell’intervallo del pranzo uscivano dalla scuola per comprarsi un panino, quelli che conoscevano l’orario a memoria (perché ba-stava aggiungere 50 minuti al suono della campanel-

la!?!)… Noi siamo quelli obbligati ad accettare que-sta nuova realtà, visto e considerato che di tempo da perdere proprio non ne abbiamo, ma ciò non signi-fica che riteniamo giusto questo cambiamento.

Silvia Garis V A/L

I “50” mi andavano benissimo

Page 5: Onda durto ottobre2009

Viviana Gallo della 4BL ha trascorso un anno in Ameri-ca, più precisamente ad Albuquerque, nel New Mexico. La intervistiamo per farci raccontare le differenze più marcate tra la scuola statunitense e quella italiana. In America vi è un’unica scuola secondaria, senza divisione in ulteriori indirizzi. Questa offre una vasta gamma di materie e ciascuno studente è parzialmente libero di scegliere i corsi da frequentare, creandosi così il proprio percorso di studi. Quali sono i criteri con cui si possono scegliere i corsi? Quante materie totali? Ce ne sono di obbligatorie? Ci sono 29 materie totali obbligatorie nell’arco di 4 anni, che si devono superare con un voto posi-tivo. Naturalmente questo è solo il mini-mo, se si punta ad entrare in college im-portanti ne sono richieste di più e più impegnative. Ogni anno se ne possono frequentare 8, senza contare le attività che si svolgono al di fuori dell’orario scolastico (ad es. Senato, l’associazione di rappresentanza degli studenti, e Banda musicale). Ci sono delle materie obbliga-torie come lingua inglese per quattro an-ni, quattro diversi corsi di matematica, tre di scienze, edu-cazione fisica, educazione alla salute, tre corsi di storia, di-ritto e altre. Per il resto dei “crediti” - sono chiamate così le classi frequentate e superate con voti positivi - si possono scegliere delle materie di interesse personale, che possono essere pratiche come cucina, di approfondimento (chimica, fisica o inglese ad un livello più alto), lingue straniere, o sportive/organizzative per la scuola (coro, recitazione, foo-tball americano, basketball, pallavolo, Senato, Banda). Com’è organizzato il piano orario settimanale e giornaliero? Si va a scuola 5 giorni alla settimana, per 7 ore di scuola giornaliere, con 4 lezioni da un ora e mezza circa più le pause. Io entravo alle 7.25 e finivo alle 14.20, con il van-taggio però che la maggior parte dei compiti veniva svolta in classe. Dopo la seconda ora avevamo una pausa pranzo e alla fine di ogni lezione c’era un momento di relax, al mo-mento di lasciare la classe e i compagni dell’ora prima per andare all’armadietto, effettuare lo scambio dei libri e av-viarsi verso la prossima aula. Come si svolge un’ora di lezione tipo?

Come ho già detto una lezione ha la durata di circa 90’. Poi il suo svolgimento dipende da ogni insegnante; spesso una prima parte è utilizzata per correggere degli esercizi svolti a casa, in seguito vi è la lezione frontale vera e propria e gli ultimi 20’ vengono concessi per studio di gruppo. C’è la possibilità di utilizzare laboratori? Sì, cambiando classe a ogni lezione, le aule sono dedicate a un solo corso e sono già di per sè dei laboratori. Come attività extracurricolari la scuola cosa offre? Praticamente ogni tipo di sport che mi viene in mente: cal-cio, nuoto, football, golf, cheerleading, squadra di ballo,

pallavolo, wrestling, atletica, e molti altri. Alcuni prima e altri dopo la scuola, ma sempre con la supervisione degli insegnanti, che al mattino magari inse-gnano letteratura inglese e al pomerig-gio guidano i ragazzi nell’allenamento di cheerleading. In più ci sono almeno un centinaio di clubs, che coinvolgono praticamente tutti i 4.000 studenti della mia scuola, cioè ragazzi che si riuniscono prima o

dopo l’orario scolastico, oppure durante il pranzo e si orga-nizzano / dibattono attorno ad un interesse comune, che sia esso legato a qualche disciplina scolastica o aperto al mon-do esterno, (ce ne sono di tutti i generi, dal gruppo che rea-lizza il giornale scolastico, a quello dell’Annuario, al club di francese, a quello collegato ad un’associazione di volon-tariato, e poi il club di filosofia, la “Black Students Union”, la “S-Troupe” che scrive e prepara delle scenette che si mettono in scena per degli spettacoli serali). Come sono le festività e le vacanze? Gli americani sono molto nazionalisti, questo è risaputo. Perciò è festa nazionale il giorno in cui è stata promulgata la Costituzione, il giorno dello sbarco di Colombo in America, il giorno dei veterani di guerra, il giorno dei Presidenti… Hanno un sacco di festività, ma le vacanze estive sono mol-to più brevi (io ho iniziato scuola il 12 di Agosto e ho finito a fine maggio). Per il resto hanno due settimane a Natale, il giorno del Ringraziamento e il giorno di Pasqua, mentre la settimana che noi abbiamo intorno a quel periodo è chiama-ta “vacanza di primavera” e quasi mai è a cavallo di Pasqua.

Segue a pag, 21

Sono all’ultimo anno dell’indirizzo linguistico e, dopo l’approvazione da parte dei Dirigenti delle scuole supe-riori del pinerolese di modificare l’orario scolastico da 50 a 60 minuti mi ritrovo, come moltissimi altri ragazzi, a dover modificare anche il mio stile di vita. Questo perché il nuovo orario incide in modo profondo sui mezzi di trasporto che io devo prendere. L’orario sta-bilito per il corso linguistico infatti, prevedendo la sesta ora, impone a noi studenti di uscire quotidianamente (eccetto il Sabato) alle ore 14.20. Essendosi però adattata solo in parte, la mia compagnia di trasporti (Cavourese) non ha inserito alcun pullman che venisse incontro a chi, come me, frequenta l’indirizzo linguistico e abita a Vil-lafranca: così mi ritrovo a dover attendere dalle 14.20 fino alle 16.30, arrivando infine a casa alle ore 17.10 cir-ca. Ciò, come si può immaginare, va a discapito della

mia intera giornata poiché, arrivando ad un simile orario, il tempo per studiare rimane davvero poco. Senza poi contare che, sem-pre a causa dell’ora in cui torno a casa, mi ritrovo a dover rinunciare anche all’ attività sportiva che, ormai da anni, ho sempre prati-cato: atletica. E’ davvero incredibile come quindi “10 minuti” possano modificare radicalmente le abitudini di noi studenti, senza poi contare gli altrettanto importanti scompensi riguardanti l’alimentazione. Numerosi sono poi gli altri disagi derivanti da questa riforma che toccano ognuno di noi allievi. Speriamo quindi che questi disagi possano essere presi in conside-razione, proponendo delle soluzioni che vadano incontro alle esigenze di tutti. Elena Novarino, 5B/L

Come 10 minuti in più ti possono sconvolgere la vita

5

Studiare in America Le differenze tra la scuola statunitense e quella italiana

Page 6: Onda durto ottobre2009

Credo, credo. Credo soprattutto all’incredibile. Io non credo nel possibile. Non

solo a quel che vedo. Credo che sia vero soprattutto il non intero. Ma forse anche il cavaliere, sul suo destriero. Che s’arrampica sulle stelle. E il gracidar di raganelle. Credo all’odore del pane. Credo nelle speranze contadine. Credo all’amore per la terra. Credo che in fondo il tempo corra. Credo alla luce del sole. Credo alla luce delle parole. Credo alla libertà.

La bella che è prigioniera Lalalà lalalà lalalà Ha un nome che fa paura, Libertà Libertà Libertà… (I Carbonari, canto risorgimentale) Credo che il potere non esista in natura. Credo ai brividi dell’avventura. Credo in un mondo che sia

giusto. Credo che quel mondo non sia questo. Credo che sia bello credere. Credo nel passa-to. Forse nel presente. E, certo, nel futuro. Non credo nel pos-sibile, ma credo che sia possi-bile. E se è possibile, per il possibile, credo nella guerra. Ma senza l’appartenenza ad una terra. Credo nell’amore. Ma quello universale.

La bella che è addormentata Lalalà lalalà lalalà Ha un nome che fa paura, Libertà Libertà Libertà…

Carlo Guassone

Sopra i diciotto

Afghanistan, guerra e libertà

Il mese scorso sono morti sei militari italiani in Afghanistan, sei gio-vani paracadutisti. Un attentato subito rivendicato dai talebani. E si sca-tena la tempesta, il dibattito “post-tragoediam”: qualcuno dice “Basta, ritiriamo i soldati”, qualcuno “Onore ai caduti”, qualcun altro ancora “Si resti in Afghanistan, i soldati sono lì anche per noi!”. C’è da essere orgogliosi di mandare a morire gente per imporre in paesi stranieri i propri sistemi politici, ed è un onore morire per lo stesso motivo, men-tre la madrepatria lavora di xenofobia. Lutto nazionale (una trentina di soldati morti in 7 anni di Afghanistan, e parecchi lutti nazionali; un paio di migliaia di operai morti in 2 anni di lavoro in Italia, e ogni tanto l’articolo sui giornali comunisti), fu poi anche annullata la manifesta-zione per la libertà di informazione (che ebbe luogo il seguente 3 otto-bre), mentre si gridava e grida allo stop delle polemiche, perché “è morta della gente”. Mi chiedo se forse non sia ora più che mai tempo di polemiche, proprio perché è morta della gente. Proprio perché si conti-nua a confondere la guerra, il nemico, con un motivo di onore. Con l’orgoglio patriottico. Proprio perché si tenta di mettere a tacere l’unica guerra davvero santa: quella per una vera, completa, indiscriminata, senza confini, senza bandiere, per la Libertà. C.G.

Libertà

Amo te Amo te, dolce e feconda Libertà. Amo te, che sei il sapore del miele, che addolcisce le cose più amare con l’incanto del naturale. Amo te, dolce e feconda Libertà. Amo te, che sei l’aria che respiro, che è aria tersa e pura, è libertà senza cure. Amo te come madre, che sei l’unico passato che può dar vigore alle mie membra. Amo te come compagna, che sei l’unico presente che libero mi rende, e non mi illude. Amo te come figlia, che sei l’unico futuro a cui, sicuro, affidarle, le mie membra. Amo te, dolce e feconda Libertà.

C.G.

Angelica e Samar: un’amicizia al di là del muro Angelica Edna Calò Livnè, israeliana e Samar Sahbar, palestinese, vivono a poca distanza l’una dall’altra, ma fra loro c’è un muro. Un muro che da tre anni impedisce loro di incontrarsi. Di qua e di là del Muro di se-parazione lavorano perché un giorno quella barriera non ci sia più. Le due donne combattono l’odio in modo diverso. Angelica è insegnante e regista e ha creato la Fondazione “Beresheet LaShalom” che realizza progetti di educazione alla pace e sostegno al dialogo interculturale e interreligioso. Nel 2004 è stata insignita del Pre-mio Assisi e nel 2006 candidata al Nobel per la pace. Samar ha creato la prima casa d’accoglienza per don-ne:”Casa di Lazzaro”. Accoglie e cresce trenta bambine e ragazze palestinesi orfane e cerca di dare loro un

futuro. Continua l’opera dei suoi genitori che nel 1971 aprirono un orfanotrofio per tanti piccoli abbandonati e soli. An-gelica e Samar si sono incontrate nel maggio scorso a Bergamo per ritirare il Premio alla solidarietà Takunda al Teatro Donizetti. Istituito dall’Ong Cesvi, il Takunda, da cinque anni, premia le buone idee di Ong, aziende, associazioni che si sono distinte nell’impegno e in progetti per la cooperazione e lo sviluppo. Sul palco Angelica e Samar hanno parlato po-co. Il messaggio di pace l’hanno lasciato i ragazzi del teatro dell’arcobaleno, la compagnia di 40 giovani ebrei, musulma-ni, occidentali e arabi, creata dalla fondazione di Angelica. Le amiche Angelica e Samar condividono il sogno che israeliani e palestinesi non si temano, né si odino e possano impa-rando a conoscersi ed apprezzarsi per sempre.

6

Page 7: Onda durto ottobre2009

7

Saana e i suoi diciott’anni perdonati “Tutta una vita da immaginare”

Pordenone. Saana, giovane sognatrice col vizio di vivere all’occidentale in Italia, è stata uccisa dal padre. Morta sgozzata per essere andata contro l’arretratezza di un genitore ignorante dei fondamenti del proprio credo <<Uscire di casa a di-ciott’anni è quasi un obbligo, un dovere>>, così come è naturale frequentare per-sone e talvolta legarsi ad esse. Ciò che più lascia perplessi, oltre all’inumano gesto del padre, è il perdono che la madre della ragazza ha concesso al marito. Ci si chiede: “Non dovrebbe forse una mamma essere straziata, i-norridita, sconvolta per un simile gesto? Non dovrebbe forse cancellare il marito dalla propria esistenza fini-ta?”. E invece ciò non avviene. Il padre di Saana ha ottenuto un perdono di giustificazione da parte della moglie. Questi fatti non serviranno comunque a riportare in vita il fiore di una giovinezza negata. Rimane la foto di una splendida ragazza dagli occhi neri e tanta, tanta rabbia. Cristina P. III B\Cl

La pioggia è sempre diversa Ero lì, sotto la pioggia. Sotto quel vecchio ombrello nero. Logoro. Quell’om-brello da funerale. Ero lì, su quella panchina. La nostra panchina. Su cui ci riunivamo ogni settimana. Per parlare, sparlare e sognare. Sarei dovuto essere all’università, a Tori-no, sarebbe dovuto essere il primo giorno della mia nuova vita. Uscire dal mio nuo-vo appartamento, dove vivevo con i miei nuovi coinquilini. Nella mia nuova città. E invece ero lì, ad aspettare che gli altri mi raggiungessero, e invece non arrivava nessuno. Non so quale parte del mio cervello lo decise. Però buttai via l’ombrello. Volevo che la pioggia mi rigasse il viso, mi infradiciasse tutto. Ne avevo bisogno. Non ave-vo più voglia di novità, volevo rituffarmi nel passato. Perché la pioggia è ogni volta diversa, con la sua miriade di gocce, eppure sempre diversa, quando si una alle mia lacrime amare. Massimiliano Granero III B\Cl

Sopra i diciotto

La crisi delle verità assolute Ciò che oggi è impossibile esplicare è parlare dell’inizio e della fine, del prima e del dopo. Non si può spiegare l’inizio del tutto, perché nessuno vi era presente e, fortuna-tamente, nessuno più riesce a convincerci pienamente della validità e della veri-dicità delle sue rivelazioni presunte. Né si può conoscere la fine, a cui noi, con un enorme senso di giusta inferiorità, sentiamo di appartenere. È una sete di conoscenza che si trasforma in crisi della verità. Non esistono più teoremi che siano validi per se stessi. Quelle norme etiche ed estetiche per cui diciamo giusto o bello dovunque nel mondo tendono a perdere di validità perché inesplicabili. Massimiliano Granero III B\Cl

Nujood Ali e Shada Nasser Nujood Ali e Shada Nasser, due sconosciute yemenite, in-sieme alle più famose Hilary Clinton, Condoleeza Rice, Nico-le Kidman sono tra le dieci vincitrici del premio Donne del-l'anno 2008, attribuito da Glamour America. La bambina e la donna yemenite sono state premiate per ave-re dato voce ai diritti dei bambini. La giovane yemenita Nujood Ali, soli 10 anni, ha rotto la tradizione dei matrimoni precoci combinati, riuscendo ad ot-tenere un divorzio legale, grazie all'avvocato Shada Nasser, che si è battuta per garantire la sua libertà. Dopo aver subito ripetute percosse e violenze sessuali, Nujood, andata in sposa all’età di nove anni a un 37enne, è scappata di casa cercando

scampo in tribunale in cerca di aiuto. A differenza delle deci-ne di migliaia di bambine che sopportano la terribile tradizio-ne dei matrimoni in età pressoché infantile, Nujood ha avuto coraggio ed ha avuto la fortuna di trovare una avvocata altret- tanto coraggiosa nella persona di Shada, specializzata nella difesa dei diritti umani. Grazie all’intervento di Shada, Nujo-od non solo ha ottenuto il divorzio, ma ha visto premiato il suo coraggio e indicato una strada per la difesa dei diritti u-mani delle donne e delle bambine. Nujood è tornata a scuola e quando le si chiede cosa intende fare in futuro risponde: «....Voglio esercitare la professione di avvocato».

Las Mariposas Era il lontano 1960 quando il Sud America fu sconvolto da una terribile perdita: le sorelle Mirabal furono tro-vate morte in un burrone, bastonate, pugnalate e strangolate. La loro mor-

te le ha rese famose, ma la loro vita le ha rese immortali. Patria, Minerva e Mate, le “Farfalle”, furono uccise per or-dine del dittatore Trujillo, nella Repubblica Dominicana, mentre tornavano da una visita alla prigione dov’erano rin-chiusi i loro mariti, attivisti anch’essi nella lotta del Movi-mento Democratico 14 di Giugno.

La loro lotta le portò ad essere incarcerate e torturate più volte, ma continuarono a perseverare nel loro movimento con grinta e leggerezza, da qui l’epiteto “Farfalle”. La loro morte, avvenuta precisamente il 25 di novembre, creò nel loro Stato uno scompiglio tale da arrivare all’assassinio del dittatore il 30 maggio del 1961. In onore di queste tre grandi donne nel 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134 con cui scelse la data del 25 novembre per la Giornata inter-nazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, purtroppo troppo spesso dimenticata. Non si può dire altro, se non….VIVAN LAS MARIPO-SAS….. Lara, 1B CL

Page 8: Onda durto ottobre2009

[…]

Le novità della riforma: Per cancellare la frammentazione e consentire alle famiglie e agli studenti di compiere scelte chiare i 396 indirizzi sperimen-tali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tantissime sperimenta-zioni attivate saranno ricondotte in 6 licei.

Rispetto al vecchio impianto che prevedeva solo il liceo classi-co, il liceo artistico e lo scientifico, oltre all’istituto magistrale quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, con la riforma avremo:

* Liceo artistico, articolato in tre indirizzi: o arti figurative - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di cogliere i valori estetici nelle opere artistiche ed individuare le problematiche estetiche, storiche, economiche, sociali e giuridiche connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici e culturali; o architettura, design, ambiente - a conclusione del per-corso di studio gli studenti dovranno essere in grado di conosce-re e utilizzare i codici della comunicazione visiva e audiovisiva nella ricerca e nella produzione artistica, in relazione al contesto storico-sociale; o audiovisivo, multimedia, scenografia - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di impiegare tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nel-la progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità arti-stiche. * Liceo classico. Con la riforma sarà finalmente introdotto l’insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio.

* Liceo scientifico. Oltre al normale indirizzo scientifico le scuole potranno attivare l’opzione scientifico tecnologica che consentirà l’approfondimento della conoscenza di concetti, principi e teorie scientifiche e di processi tecnologici, anche attraverso esemplificazioni operative.

* Liceo linguistico. Il liceo linguistico prevederà l’insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terza liceo un inse-gnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera.

* Liceo musicale e coreutico. E’ una delle novità della rifor-ma. Il liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni musicale e coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivati in collaborazione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro com-petenza. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in grado di: o cogliere i valori estetici delle opere musicali; o conoscere repertori significativi del patrimonio musica-le e coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli median-te l’ascolto, la visione e la decodifica dei testi; o individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad ope-re, autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e allestimenti coreutici; o conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del lin-guaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizio-ne, dell’interpretazione, dell’esecuzione e dell’improvvisazione;

o conoscere le relazioni tra musica, motricità, emotività e scienze cognitive.

* Liceo delle scienze umane. Altra novità della riforma è il liceo delle scienze umane. Sostituisce il liceo sociopsicopeda-gogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Il piano di studi di questo indirizzo si basa sull’approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. o Le scuole potranno attivare l’opzione sezione economi-co-sociale in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche.

Altre novità introdotte:

* valorizzazione della lingua latina. Il latino è presente co-me insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane; come opzione negli altri licei; * incremento orario della matematica, della fisica e delle scienze per irrobustire la componente scientifica nella prepara-zione liceale degli studenti (gli insegnamenti di fisica e scienze possono essere attivati dalle istituzioni scolastiche anche nel biennio del liceo classico); * potenziamento delle lingue straniere con la presenza ob-bligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. * presenza nel liceo scientifico di una opzione in cui conflui-sce l’esperienza del liceo tecnologico, che ha rappresentato negli anni trascorsi un significativo filone di innovazione; * presenza delle discipline giuridiche ed economiche sia nel liceo scientifico (opzione tecnologica), sia nel liceo delle scien-ze sociali (opzione economico-sociale), sia negli altri licei attra-verso la quota di autonomia. * insegnamento, nel quinto anno, di una disciplina non linguistica in lingua straniera, che ci allinea alle migliori e-sperienze del resto d’Europa. * Sarà valorizzata la qualità degli apprendimenti piutto-sto che la quantità delle materie. I quadri orari saranno ade-guati a quelli dei Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nelle classifiche Ocse Pisa come la Finlandia (856 ore all’anno). Il quadro orario sarà annuale e non più settimanale, in modo da assegnare alle istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità. Tutti i licei prevederanno 27 ore settimanali nel primo bien-nio e 30 nel secondo biennio e nel 5° anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), per preservare le caratte-ristiche rafforzando la lingua straniera, dell’artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32), perché questi ultimi prevedono materie pratiche ed esercitazioni. * Entrano a regime le sperimentazioni che hanno coinvolto gli istituti d’arte, i percorsi musicali, i vecchi istituti magistrali e le sperimentazioni scientifico tecnologiche e linguistiche, que-ste ultime nate dall’esperienza delle scuole non statali, private o degli enti locali.

Nuova organizzazione

La nuova organizzazione dei licei prevede:

* Maggiore autonomia scolastica: (segue a pag.9)

La riforma delle superiori dal 2010 Da 400 indirizzi sperimentali a 6 licei. Come li presenta in un comunicato stampa il Ministero della P.

Istruzione - Nota del 12 giugno 2009 - www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/120609.shtml

8

Page 9: Onda durto ottobre2009

o Possibilità per le istituzioni scolastiche di usufruire di una quota di flessibilità degli orari del 20% nel pri-mo biennio e nell’ultimo anno e del 30% nel secondo biennio. Attraverso questa quota, ogni scuola può decidere di diversificare le proprie sezioni, di ridurre (sino a un terzo nell’arco dei 5 anni) o aumentare gli orari delle disci-pline, anche attivando ulteriori inse-gnamenti previsti in un apposito elen-co. o Possibilità di attivare ulteriori insegnamenti opzionali anche assu-mendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio. * Un rapporto più forte scuola-mondo del lavoro-università Possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del percorso attraverso l’alternanza scuola-lavoro e stage o in collegamento con il mondo dell’alta formazione (università, istituti tecnici superiori, conservatori, accade-mie). * Nuove articolazioni del collegio dei docenti: o costituzione in ogni scuola di dipartimenti disciplinari, che riuni-scono i docenti di uno stesso ambito disciplinare, per sostenere la didattica, la ricerca, la progettazione dei percorsi. o costituzione di un comitato scientifico composto paritariamente da docenti ed esperti del mondo della cul-tura e del lavoro.

Dipartimenti disciplinari e comitato scientifico non ledono comunque la sovranità del collegio docenti.

9

Piano di studi del Liceo Classico

Piano di studi del Liceo Linguistico

* Con informatica ** Biologia, Chimica, Scienze della Terra

* Con informatica ** Biologia, Chimica, Scienze della Terra

* Sono comprese 33 ore annuali di conversazione col docente di madre lingua ** Con informatica *** Biologia, Chimica, Scienze della Terra

Conseguenze della riforma I tagli nella Scuola superiore Per la scuola superiore i tagli saranno circa 27.500 in tutto, così distribuiti nei prossimi tre anni: 14.500 il prossi-mo anno e rispettivamente 4.500 e 8.500 nei due successivi. Ci saranno 5.000 tagli per effetto dell'innalzamen-to del rapporto alunni/classi dello 0,4. Per la riduzione del tempo scuola in media di 3 ore i tagli saranno 14.000. Per effetto della rimozione della clau-sola di salvaguardia per i soprannume-rari generati dalla riconduzione delle cattedre a 18 ore saranno tagliati 2.000 posti. Per la riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore saranno tagliati 5.000 posti. Nella scuola serale saranno ta-gliati 1.500 posti. Il tutto è sintetizzato nella seguente tabella. Da http://www.chiedoasilo.it/0/i%20numeri%20dei%20tagli.doc.

Docenti A.S.09/10 A.S.10/11 A.S.11/12 Totale Scuola elementare 16.435 9.119 4.516 30.070 Scuola media 22.320 6.710 710 29.740 Scuola superiore 14.445 4.674 8.474 27.593 Totale 53.200 20.503 13.700 87.403 Legge n.133/08 42.105 25.560 19.676 87.341

Piano di studi del Liceo delle Scienza umane

9

Page 10: Onda durto ottobre2009

Questo sarà un anno scolastico molto particolare per tutti. Le ore da 60 minuti hanno sconvolto un bel po’ di persone, che però si sono dimenticate che tra il 2009 e il 2010 ci sa-ranno altri cambiamenti (alcuni già in corso) ben più impor-tanti. Ecco i punti salienti: Obbligo d'istruzione Resta confermato l'obbligo scolastico fino al sedicesimo an-no di età. L'obbligo di istruzione potrà essere assolto anche con la frequenza dei percorsi di istruzione e formazione triennali avviati attraverso accordi regionali. Le valutazioni Nelle medie i voti relativi alle singole discipline saranno nuovamente espressi in decimi. Nella scuola secondaria la valutazione del comportamento sarà espressa con tutta la scala dei decimi. Con una votazione insufficiente lo studente non sarà ammesso all'anno successivo. La valutazione intermedia e finale degli apprendimenti sarà effettuata dal consiglio di classe, che nello scrutinio finale sospenderà il giudizio degli alunni che non hanno consegui-to la sufficienza in una o più materie. Gli alunni che avranno ottenuto delle insufficenze dovranno frequentare dei corsi di recupero. A conclusione dei corsi di recupero il consiglio di classe, dopo aver accertato il recupe-ro delle lacune formative, formulerà il giudizio finale e l'am-missione o meno alla classe successiva. A partire dall'anno scolastico 2009/2010 saranno ammessi

all'esame di Stato solo gli studenti che con-seguiranno la sufficienza in tutte le materie, compresa la condotta. Nuovi insegnamenti L'insegnamento della disciplina "cittadinanza e costituzio-ne" partirà, nell'anno accademico 2009/2010, come speri-mentazione in alcune scuole italiane per poi entrare a regime nel 2010/2011. Libri di testo Oltre ai tradizionali libri di testo le scuole potranno scegliere testi scaricabili in tutto o in parte da internet. Le scelte fatte dagli istituti riguardo ai libri di testo non potranno essere cambiate per almeno 6 anni. Gli editori potranno integrare e aggiornare i testi con appendici se necessario. Per limitare al massimo la spesa a carico delle famiglie le scuole potranno continuare a ricorrere al comodato d'uso gratuito e al noleggio dei testi scolastici. Per gli studenti delle scuole medie e dei primi due anni delle scuole superiori appartenenti a famiglie meno abbienti è in-vece possibile richiedere borse di studio e rimborsi parziali della spesa sostenuta per l'acquisto dei libri. Dall'anno scolastico 2009/2010, inoltre, le pagelle degli stu-denti potranno essere consultate online e i genitori riceveran-no degli sms per segnalare le assenze dei figli.

Karin Occhetti, 5 A sc.sociali

Austria: l’obbligo scolastico va dai 6 ai 15 anni. Si va a scuola per 215 giorni all’anno dal lunedì al venerdì.

Gli studenti più grandi vanno a scuola a tempo pieno mentre i più piccoli frequentano solo il mattino. La scuola secondaria superiore si sceglie a 14 anni, dura dai 4 ai 5 anni e può essere di tipo umanistico, tecnico o pedagogico. Belgio: si frequenta dai 6 ai 18 anni a tempo pieno dal lunedì

al venerdì per 182 giorni all’anno. La scuola seconda-ria inizia a 12 anni e dal secondo anno si può scegliere l’indirizzo di studi (generale, tecnico, artistico o pro-

fessionale). La scuola si articola in tre bienni. Dopo aver ter-minato il primo si può scegliere se frequentare gli altri due o studiare solo per un giorno alla settimana e lavorare come ap-

prendista gli altri quattro. Danimarca: l’anno scolastico dura 200 giorni. La scuo-la superiore è costituita da ginnasio e scuola HF che du-

rano 2 o 3 anni e preparano agli studi universitari; scuole pro-fessionali che impegnano 3 anni e predispongono all’università o al lavoro e una “formula mista” della durata di 3 anni in cui lo studio è affiancato a stage lavorativi.

Francia: La scuola è obbligatoria dai 6 ai 16 anni, dal lunedì al sabato a tempo pieno per un totale di 180 giorni. Il liceo, che si inizia a 15 anni, si divide

in due indirizzi: liceo generale e tecnologico, che dura 3 anni e termina con il Baccalaurèat e liceo professionale, che prevede due bienni e al termine di ciascuno dei due viene conferito un diploma.

Germania: si frequenta dai 6 ai 16 anni, dal lunedì al venerdì o al sabato, spesso solo al mattino, per un tota-le di 188-208 giorni all’anno.Dopo i 14 anni si può

proseguire gli studi al ginnasio per quattro anni o in scuole professionali a indirizzo specifico. A 15 o 16 anni si può sce-gliere di studiare, solo per limitate ore settimanali, e lavorare tramite tirocini.

Grecia: le lezioni durano195 giorni all’anno dal lune-

dì al venerdì solo al mattino. La scuola secondaria superiore si inizia a 15 anni, successivamente al Gymnasio, e si divide in licei e professionali. I primi danno un’istruzione di tipo gene-rale mentre i secondi preparano, in modo più specifico, al mondo del lavoro.

Irlanda: nella scuola primaria vi sono 183 giorni di le-zione all’anno, nella scuola secondaria, invece, solo 17-

9. Si frequenta cinque giorni a settimana, generalmente solo al mattino. la scuola secondaria superiore, chiamata senior cycle, dura due anni, è divisa in tre indirizzi e può essere frequentata dopo il Junior cycle oppure in seguito a un anno preparatorio. Paesi Bassi: la scuola è aperta per 200 giorni all’anno, a tem-

po pieno dal lunedì al giovedì, il venerdì solo al matti-no. La scuola secondaria non si divide in “inferiore” e “superiore” ed è strutturata in tre indirizzi: pre-

universitaria, generale e professionale. Regno Unito: si frequenta per 190 giorni dal lunedì al venerdì

a tempo pieno. La scuola superiore dura dai 16 ai 18 anni (i due anni più lunghi della loro vita…). Alcuni

college offrono un’istruzione generale, altri sono misti (istruzione generale + formazione professionale), altri solo professionali. Spagna: la scuola è obbligatoria dai 6 ai 16 anni. Si studia 180

giorni all’anno nella scuola primaria e 175 nella scuola secondaria, per cinque giorni alla settimana. La scuola secondaria si divide in Bachillerato, che offre studi

generali divisi in quattro indirizzi: arte, scienze naturali, uma-nistica, tecnologia, e Formaciòn profesional especifica, che introduce al mondo del lavoro. Svezia: l’istruzione è obbligatoria dai 7 ai 16 anni, si studia

175 giorni all’anno, dal lunedì al venerdì. Il numero delle ore di lezione aumenta nel corso degli anni. La scuola secondaria superiore, chiamata Gymnsieskola,

ha la durata di tre anni e offre 17 diversi indirizzi. Sintesi da Onda d’urto, ottobre 2004

L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA NEI PAESI EUROPEI

10

Altri cambiamenti dal 2009/10

Page 11: Onda durto ottobre2009

Che cos’è Amnesty Amnesty International è un movimento internazionale, indipendente da qual-siasi governo, ideologia politica, inte-resse economico e credo religioso.

Cosa si propone · la liberazione di tutti i prigionieri di coscienza, incarcerati per le loro con-vinzioni o in base a discriminazioni et-niche, sessuali, di razza, di lingua; · lo svolgimento di processi equi e sol-leciti per i prigionieri politici; · l’abolizione della pena di morte, della tortura e dei trattamenti crudeli, inuma-ni e degradanti verso i prigionieri; · la fine delle esecuzioni extragiudiziali e delle “sparizioni”; · l’opposizione ad abusi commessi da gruppi di opposizione quali: cattura di ostaggi, torture, uccisioni di prigionieri, omicidi arbitrari; · negli ultimi anni, Amnesty Internatio-nal ha deciso di abbracciare nella sua azione tutti i diritti umani delineati nella Dichiarazione dei Diritti Umani e nelle Convenzioni sui Diritti Civili e Politici e sui Diritti Economici, Sociali e Cul-turali.

Con una particolare attenzione a: · donne, spesso sottoposte a discrimina-zioni, violenze ed abusi come gli stupri utilizzati quale arma di guerra, le muti-lazioni genitali, gli omicidi d’onore, i traffici sessuali; · bambini, che possono veder violati diritti basilari quali quelli all’educazione, alla libertà di movimen-to, alla libertà dalla tortura e dalla di-scriminazione, alla protezione dai con-flitti armati e dallo sfruttamento; · rifugiati e richiedenti asilo, che hanno diritto alla libertà ed alla sicurezza per-sonale ma possono rischiare rimpatri forzati verso paesi dove vanno incontro a detenzioni inique, torture, “sparizioni” o esecuzioni. · sindacati, perché i lavoratori vedano rispettati i diritti stabiliti dagli standard internazionali e dalle Convenzioni ILO. · obiettori, purché agiscano per motivi di coscienza. Ogni anno Amnesty International lan-cia una campagna mondiale sulle vio-lazioni dei diritti umani in un paese spe-cifico o su un tema particolare.Ci stiamo infatti concentrando nella campagna IO PRETENDO DIGNITA’, e cioè: La povertà non è né naturale né inevita-bile ma è il risultato di decisioni. La po-vertà non è solo relativa alla mancanza di risorse ma soprattutto ai comporta-

menti e alle scelte di chi detiene il po-tere. Le persone che vivono in povertà speri-mentano la loro condizione come man-canza di reddito ma anche, in modo molto forte, come una combinazione di deprivazione, insicurezza, esclusione e impotenza. Queste sono violazioni dei diritti umani! Se vuoi cambiare il fatto che almeno 963 milioni di persone ogni sera van-no a dormire affamate, che un miliar-do di persone vive in insediamenti abi-tativi precari, che ogni minuto una donna muore per complicazioni legate alla gravi- danza, che 1,3 miliardi di persone non han- no accesso all'assi- stenza sanita-ria di ba- se, che 2,5 mi-liardi di persone non hanno ser- vizi igienici ade- guati e che 20 mila bam-

bini ogni giorno muoiono per questo, allora devi ascoltarci! Per ottenere un cambiamento profondo, occorre interve-nire in tre aree che finora hanno impedi-to progressi nella lotta alla povertà: - Responsabilità dei governi, delle im-prese e delle istituzioni finanziarie inter-nazionali. - Accesso ai diritti e ai servizi essen-ziali per la dignità umana senza discri-minazione. - Partecipazione attiva delle persone che vivono in povertà e dei loro rappre-sentanti alla lotta contro la povertà. Con questa campagna Amnesty Interna-tional intende porre i diritti umani al centro della lotta contro la povertà, perché proteggere i diritti di chi vive in povertà non è solo un'opzione: è un ele-mento essenziale di qualunque soluzione.

Cosa puoi fare tu per Amnesty? Firma gli appelli! La tecnica degli appelli da oltre 40 anni mostra la sua efficacia nel lavoro di Amnesty. L'obiettivo è quello di mobili-tare l'opinione pubblica sulle violazioni

dei diritti umani, comprese quelle legate alle tematiche o ai paesi oggetto delle campagne dell'associazione. Migliaia di cartoline, telegrammi, lettere, fax, mes-saggi di posta elettronica creano intorno ai singoli casi una visibilità e un interes-se mondiale difficili da ignorare da par-te dei destinatari. Quando occorre agire tempestivamente in favore di una vitti-ma di viola-zione, Amnesty lancia le azioni urgenti, attivando una rete di contatti per rendere veloce ed efficace l'intervento.

Gruppo giovani amnesty international Marta, Federica, Arianna, Fabio, A-

lessandro, Massimiliano, 3b cl

11

SUPPLEMENTO D’ANIMA Acura del gruppo di Amnesty International del Porporato

“Io pretendo dignità” Aveva dodici anni. A dodici anni le bambine muovono il primo passo verso l'adolescenza, comprano le prime mini-gonne e spettegolano tra loro, sognano di avere diciotto anni e non vedono l'ora di avere un fidanzato vero. Ma lei viveva in un inferno quotidiano, dove il maschilismo è struttura della socie-tà e la donna è una macchina per sfornare bambini. E guai se non sono maschi. La sua infanzia è stata distrutta nel momento in cui le è stato imposto di sposare un uo-mo che lei non amava, non voleva. E come avrebbe potuto? A dodici anni non puoi nemmeno immaginare quanto possa fare male lo stupro su un corpo ancora così pic-colo, il corpo di una futura donna. Fawzia Abdallah Youssef è morta due volte. La prima quando suo marito le si è avven-tato addosso preso da un desiderio incom-prensibile di farsi una bambina, lacerando-le corpo ed anima. La seconda domenica 13 settembre 2009 nel partorire un figlio, perchè il suo corpicino di bambina spezza-ta non aveva retto al grande dolore e nes-sun medico dell'ospedale di Hajja è stato capace di bloccare l'emorragia che l'ha uc-cisa nel dare alla luce un bambino morto. E così, tra l'indifferenza di tutti, si è perpe-trato l'ennesimo massacro, l'ennesimo femminicidio. Io mi chiedo e ti/vi chiedo: per quanto an-cora dovremo accettare stupri, pedofilia, matrimoni forzati, mutilazioni genitali, lapidazioni, morti per parto, percosse, vio-lenza psicologica, intimidazioni, leggi bar-bare, ipocrisia? Fawzia, come migliaia di donne, era troppo giovane, troppo inno-cente per morire. E' arrivato il momento di dire: basta.

Ale Ari Fabio Fede Marta Maxi Amnesty

Page 12: Onda durto ottobre2009

12

Artisti e campioni tra noi Iniziamo con la “storia” di questa tua passione: quando hai iniziato a pratica-re questa disciplina? Quando andavo alle media, all’età di quat-tordici anni. Com’è nato il tuo interesse per questo sport? Per curiosità! A scuola era arrivata la

lista delle attività in programma per quell’anno nella manife-stazione “Porte aperte allo sport” ed ho visto che nell’ambito del pattinaggio c’erano delle cose che potevano interessarmi. Allora ho deciso di provare e mi sono appassionata. Quali sono stati i periodi che hai sentito più “speciali” nell’ambito del pattinaggio? Forse l’anno che è appena passato: è stato ricco di soddi-sfazioni e di risultati positivi e spero che la mia carriera sportiva possa continuare di questo passo. Sappiamo che recentemente hai partecipato ai campio-nati nazionali: ci racconti la tua esperienza in questa competizione? E’ stata una grande soddisfazione arrivare a questa gara dopo sei anni di lavoro, ed essendo arrivata settima è stata una grandissima soddisfazione.

Passando alla “vita quotidiana”: quante volte ti alleni alla settimana? Mediamente due volte al giorno per cinque-sei giorni alla settimana, dipende anche da quanto ho da studiare in quel periodo. A proposito di studio: come concili scuola e allenamenti? Mi devo ancora abituare al cambiamento degli orari. Dato che tuttora mi alleno a Torino spero che presto questo sport si possa praticare anche in Pinerolo, in modo da avere più tempo libero. Per adesso comunque generalmente torno a casa alle 5 e quando arrivo mi metto a studiare. Hai dei modelli a cui ti ispiri? Ci sono molte pattinatrici brave, sicuramente c’è Carolina Kostner come atleta italiana, ma ammiro molto anche altre pattinatrici internazionali. Pensi che il pattinaggio possa diventare la tua professione? Lo spero, in quanto già ora ho iniziato ad insegnare a patti-nare ai bambini più piccoli, e spero di poter continuare su questa strada. Quindi nel tuo futuro non ti vedi come agonista? No, anche perché gli impegni iniziano a diventare tanti, e comunque trovo che sia molto bello trasmettere agli altri ciò che so. Lorenzo, 5° A Ginn.

Giulia Bonetto, “campionessa” sul ghiaccio della 4° B ling.

Simone ha frequentato i primi due anni di scuola superiore al liceo Porporato e ora, seguendo la sua passione per la danza, con-tinua gli studi in Germania, all’Hamburg Ballet. Com'è nata la tua passione per la danza? È nata nel momento in cui in televisione trasmettevano il programma televisivo

"Saranno famosi", poi diventato "Amici"... e mi sono si-critto ad una scuola di danza Da quanti anni pratichi questo sport? Ho iniziato in una piccola scuola a None in prima media e dopo due anni mi sono spostato in una scuola professionale a Grugliasco. Adesso sono in Germania e questo è il quinto anno. Per arrivare dove sei ora, che traguardi importanti hai dovuto raggiungere, ad esempio audizioni con personag-gi famosi, ecc... ? Ho partecipato a numerosi concorsi in Italia: uno è quello di Pinerolo, poi Biella e Sanremo, dove sono arrivato primo. Quindi ho passato l’audizione per lo stage estivo al Royal Ballet School a Londra, ho fatto uno stage con insegnanti della scuola ucraina e della Scala. Infine ad aprile ho supe-rato le audizioni per entrare all’Hamburg Ballett. Come si sono svolte le audizioni per l'Hamburg Ballet? Nonostante gli innumerevoli successi, eri emozionato? Ero emozionatissimo!!! L’audizione si è svolta ad Ambur-go, dentro l’accademia. Nel primo pomeriggio tutti i candidati, tra cui io, si riscalda-vano in una delle tante sale e a gruppi ci chiamavano in una

sala più grande. Qui dovevamo svolgere davanti alla giuria degli esercizi. Tra loro il direttore, nonché un importantissi-mo coerografo, John Neumeier. Alla fine della lezione ha comunicato chi ce l’aveva fatta, eravamo passati in 4 su 30. Poi ho dovuto sostenere una seconda selezione e ho passato anche questa. Così sono stato convocato nell’ufficio del di-rettore con la mia famiglia e qui mi hanno comunicato che ero stato preso. Come sono organizzate le lezioni all'Hamburg Ballet? Com'è la giornata tipo di uno studente ballerino come te? La mattina vado a scuola, mentre le lezioni di danza inizia-no alle 15.15 e finiscono alle 19.45. Si fa tutti i giorni classico e altre materia come moderno fol-klore e pas de deux, che sono suddivise nei giorni della setti-mana. Poi ci sono giorni in cui bisogna provare balletti per gli spettacoli. Come speri di continuare la tua carriera di ballerino? C'è qualcosa, in particolare, che nell'ambito della danza vorresti fare? Beh ovviamente la mia speranza è quella di diventare un étoile… ma adesso penso solo a lavorare bene, tutto il resto viene da sé. Nella danza non conta solo essere bravi, ci sono molti fattori che influiscono sulla carriera di un ballerino o di una balleri-na: ad esempio il supporto della famiglia e la fortuna nel tro-vare un bravo coreografo che ti prende. Alessia Martino,3CS

Simone Repele dal Porporato all’Hamburg Ballet

Page 13: Onda durto ottobre2009

13

Ex 7 in condotta Finite le imprese scolastiche degli studenti da “sette in condotta”, anche perché ora c’è il 5 iniziamo que-sta nuova rubrica, che è una miscellanea di vari argomenti leggeri, umoristici e a volte anche seri. L’obiettivo di far sorridere della rubrica originaria rima- ne. Anche per questo motivo abbiamo man-tenuto lo stesso titolo, aggiungendo solo una ex

NOTE E GIUSTIFICAZIONI Assenza 30 maggio per motivo sportivo: salto del compito

Giustifico l’entrata in ritardo per problemi con la cerniera lampo

Giustifico l’assenza del 7/10, motivo: con-vocato da satana per assemblea straordinaria

L’alunno S. entra alle 12 dicendo che si era perso nel giardino della scuola

L’alunno B.B. giustifica l’ assenza del giorno 24/05/09 per: Tempesta di sabbia sahariana

L’alunno G.L. entra in classe in ritardo dicendo di essere in-ciampato ripetutamente per strada

L’alunno C.M. giustifica il ritardo di mezz’ora alla lezione di ginnastica dicendo di avere pedalato controvento

L’alunno M.L. rientra dopo 35 minuti dal bagno affermando che il bidello l’aveva sfidato a poker e che lui doveva difen-dersi

BARZELLETTE

* Un tizio in un ristorante ordina una minestra ma, appena arrivata la minestra, comincia a scappargli la pipì. Preoccupa-to che qualcuno gli mangi la minestra mentre sta in bagno, scrive su un tovagliolo: "HO SPUTATO NELLA MINESTRA" Tornato dal bagno, sul tovagliolo, sotto la sua scritta ne trova un' altra: "ANCH IO". * Prima di sposarsi: Lei: Ciao! Lui: Finalmente! Da quanto tempo aspettavo questo momento! Lei: Vuoi che vada via? Lui: NO! Come ti viene in mente? Solo a pensarci, rabbrividisco! Lei: Mi ami? Lui: Certamente! A tutte le ore del giorno e della notte! Lei: Mi hai mai tradito? Lui: NO! MAI! perché me lo chiedi? Lei: Vuoi baciarmi? Lui: Sì, ogni volta che ne ho l’occasione! Lei: Saresti mai capace di picchiarmi? Lui: Sei impazzita? Lo sai come sono io! Lei: Posso fidarmi di te? Lui: Sì! Lei: Tesoro … Dopo sette anni di matrimonio: Basta leggere il testo dal basso in alto. * Un contadino sta ammirando il proprio allevamento di galline all’aria aperta. Ad un certo punto si avvicina un

tipo distinto e gli chiede: “Belli i suoi polli, cosa mangiano?”. “Ah guardi … solo roba di prima qua-lità, costosissima”. “Ma non si vergogna? Io sono un commissa-

rio della FAO incaricato di multa-re chi spreca cibo e le farò avere una multa di migliaia di euro!”. Qualche giorno dopo l’allevatore viene avvici-

nato nuovamente da una persona: “Belli i suoi polli, che mangiano?”. L’allevatore ricordandosi del tizio di prima gli fa: ” Ah … roba da poco, scadente, di scarto …”. “Ma non si vergogna? Io sono della protezione animali e presto le farò arrivare una bella multa di un milione!”. Dopo una settimana l’allevatore, ricevute le due multe, viene nuo-vamente avvicinato da un ammiratore dell’allevamento: “Che belli i suoi polli, che cosa mangiano?”. “Ah, guardi, io gli do diecimila lire a testa e si comperano quello che vogliono!”.

FREDDURE

Perché il bue dà tante cornate contro i muri? Perché vuole farsi la bua!

Perché i pesci hanno le spine?" "Perché nel mare c'e' la cor-rente

Le tende da sole ... soffrono di solitudine?

Sai dove abita lo strappo alla regola? - In via del tutto ecce-zionale!

Che cosa fa un drogato in lavatrice? - Il bucato!!!

Che differenza c'e' tra un filosofo, un matto e uno psicolo-go? - Il filosofo costruisce castelli in aria, il matto li abita e lo psicologo incassa l'affitto!

Yahoo! Answers Cosa fare con un amico con cui mi chiedo con-tinuamente se ci potrebbe essere una relazione tra noi?! Gloria B C'è un mio amico, che è qlcs di più di un amico...caratterialmente è perfetto: simpatico, divertente, mi capisce, mi distrae quando ho dei problemi... ma fisicamente non è propriamente "bello". Lui mi vuole bene, davvero tanto e io tra una cosa e l'altra mi chiedo se tra noi ci potrebbe essere una relazione... ma mi blocca il fatto che io non lo ve-da "bellissimo", da innamorata invece lo dovrei vedere tale... secondo voi è una cosa superabilissima in quanto superficiale?? o meglio la-sciare stare?

Dettagli aggiuntivi: ho già conosciuto uno più bello, ma solo bello...poi dentro non c'è niente, invece lui è davvero speciale!!!

Miglior risposta - Scelta dai votanti Alla pagina: http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=AlQ1nNr4rjxD2ef5gPAIXy8ZDgx.;_ylv=3?qid=20080806072530AA70Gao

Page 14: Onda durto ottobre2009

14

Contrappasso...

ALUNNI! (Ebbene sì… anche noi ci siamo!!!) • Ilenia P. - I neonati venivano aiutati a ve-

nire alla luce da lavatrici. • Stela M. - C’è un piccione alpino (...

sarebbe albino) • Valerio P. - “By the way” significa “per la

strada”… • Matias B. - Pensavo che mi chiedesse la

differenza tra mascolino e neutro • Cristiano M. - La meridiana funziona con

l’ombra del sole • Diletta G. - Tizio, Caio e Cosimo… • Elisa M. - ...L’opposto contrario

Dal giornale scolastico La zanzara

...comico, ma vero...

COMICO MA VERO La rubrica in cui si narrano cose divertenti accadute realmente!!!

Mai Chiedere informazioni ai vigili!!! Allora iniziamo con una cosa accaduta ad una mia amica: stava andando in macchina per raggiungere dei parenti, ma non essendo esperta con le strade del posto si è fermata in uno spiazzo e ha chiesto ai vigili che erano lì le informazio-ni e loro, gentili direi, come risposta: «Favorisca per favore patente e libretto» . Poi, nonostante la regolarità dei docu-menti, volevano trattenerla .. magari si sentivano soli! xD Ora pure per avere delle informazioni per raggiungere una riunione di famiglia bisogna esibire i documenti? Prossima-mente anche per respirare!!! Morale: Mai chiedere informazioni ai vigili! xD

Incomprensione mattutina Maggio 2009, mattina di un normale giorno di scuola, ora di francese, una classe sta discutendo se avrà il ponte del pri-mo giugno o no .. Prof: ma guardate che i ponti li hanno aboliti!! Studentessa: nooo e ora come facciamo ad attraversare i fiumi???

Nuove Regole di Calcetto Normale giornata in parrocchia, partita di calcetto. A sfidarsi ci sono due ragazze contro un ragazzo, e essendo in svantaggio creano delle nuove regole di calcetto: 1. tu non puoi segnare finchè non lo facciamo noi 2. noi vinciamo sempre Che ne dite?? .. Vi piace vincere facile??? (in questo caso ci starebbe bene in sottofondo la musichetta Bonci Bonci Bom Bom Bom della pubblicità! xD)

Se avete vicende inverosimili, divertenti potete farmele ave-re e vederle qui pubblicate per coinvolgere tutti in risate e divertimento! Alessia Martino, 3cs

Ipse Dixit • Rosia: “Contavo di vederlo di stamattina, ma ora è solo

fantascienza!”

• Ferrero: “Esercizio inventato.” Studentessa: “Che numero??”

• Usseglio: “Cerco di stare zitta quando parlo, se riesco.”

• Sappè: “… sti fighetti stilnovisti si scrivono poesie al posto degli sms …”

• Sappè: “Che bello fare lezione in pochi!” Studentessa: “Bisogna eliminare qualcuno!” Sappè: “Facciamoli stare in sciopero permanente!”

• Priolo: “Se siete a terra incominciate a scavare.”

• Priolo: “Ragazzo mio sei una purga! Appena faccio un Lassativ-party

Filippo Monti

Page 15: Onda durto ottobre2009

15

Enigma Test di cultura generale

1:Quando fu concordato l'armistizio di Villafranca?

a) 1857 b)1859 c)1870

2: Quale pianeta del sistema solare ha cinque satelli-ti?

a)Plutone b) Giove c) Urano

3 In quale anno Ignazio di Loyola fondò la Compa-gnia di Gesù?

a)1534 b)1543 c)1453

4. Un celebre musicista italiano, spinto dal bisogno, compose canzonette che gli venivano ricompensate con poche lire. Quale?

a)Verdi b) Donizetti c)Rossini

5. In architettura, come si chiama la guglia di forma piramidale o conica tipica dello stile gotico?

a) Pinnacolo b) Portale c) Chiave

6. Chi è stato il fondatore del futurismo?

a) Calvino b)Verga c)Marinetti

7. In Italia per l'elezione del Presidente della Repub-blica quale maggioranza dell'assemblea è necessaria?

a) 2/3 b)50%+1 c)1/3

8. Dov'era situato il campo di sterminio di Dachau?

a)Polonia b)Germania c) Austria

9. Un famoso filosofo fu maestro di Alessandro il Grande. Chi?

a) Aristotele b) Platone c) Eraclito

Risposte: 1-a;2-c;3-a;4-b;5-a;6-c;7-b;8-b;9-a

Sarà vero? Provate a discuterne. Poi mandateci le vs. osservazioni a [email protected]

Yahoo! Answers Furbizia, ricchezza... e felicità del cuore Sweet Love Molti racconti insegnano che la furbizia può far raggiungere la ricchezza ma non la felicità del cuore, per avere la quale occorre agire con animo puro e onesto. Vorrei che esponeste le vostre considerazioni al riguardo! Sono proprio curiosa! avanti datevi da fare!! P.S.accendete una stellina se volete… a me farebbe piacere se la domanda circolasse! x avere più opinioni e poterci con-frontare!

Dettagli aggiuntivi x irenicaa..non hai capito proprio nulla..forse facevi meglio a leggere bene la domanda.. poi..nel mondo non è affatto vero ke sono tutti furbi..qua intendo che di solito i furbi non hanno mai un animo puro..x qst motivo non riescono a co-strursi una vita x' la fiducia sta alla base di tutto e i furbi nn danno nessuna fiducia..e il loro animo non sarà mai puro..automaticamente una persona molto ricca ma senza nessuno ke lo vuole lo renderà triste..i soldi non fanno la felicità..sostanzialmente.

x sarà deviata: nella mia domanda..intendevo dire ke una persona furba ha difficoltà a trovare la felicità più di una persona umile e onesta. l'ho spiegato nell'appunto preceden-te..leggilo..un bacione e grazie lo stesso Miglior risposta - Scelta dai votanti Jake43 Ci sono 3 possibili interpretazioni della felicita': (1) la felicità è uno stato di appagamento temporaneo che si ha per un brevissimo periodo quando si raggiunge un obiet-tivo (2) la felicita' e' uno stato mentale personale dell'individuo indipendente dalle circostanze esterne e come tale la capaci-ta' di essere felici va allenata scacciando dalla propria mente i pensieri negativi e caricandola di pensieri positivi (o me-glio di immagini positive visto che se provi ad osservare i tuoi pensieri ti accorgi che sono composti da immagini!) (3) la felicita' e' uno stato che dipende dalle circostanze e-sterne e si ha quando vengono coltivati simultaneamente gli obiettivi esistenziali.. Gli obiettivi esistenziali sono 3: (a) salute (si riferisce sia al corpo che alla mente)...Una buo-na salute mentale si mantiene prendendosi il giusto tempo per il divertimento.... (b) ricchezza : ti aiuta a conservare la salute e le relazioni (c) amore: si riferisce sia alle relazioni sentimentali,sia agli amici ai familiari sia ai rapporti con i colleghi di lavoro

Il seguito della risposta ed altre opinioni su: http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080711093228AAN1oiP

Page 16: Onda durto ottobre2009

16

Musica & film

Il laureato Il film esce nel 1967, e da tempo è stato consacrato tra i cult del

cinema. La trama parla di Benjamin Braddock, giovane di brava famiglia fresco fresco di laurea.

È appena tornato dall’università, convinto di aver solo vissuto passivamente la propria esistenza, quando decide di recuperare il tempo perduto. La ribellione e la rabbia nei confronti dei genitori assopita negli anni torna quindi a far-si sentire, specie quando la moglie di un collega del padre, la signora Robinson lo se-duce. La sua vita percorre quindi una strada eccitante, almeno fino a quando Ben non si inna-mora di Elaine, figlia dei signori Robinson. La signora Robinson non ne è felice, ma ancora meno la ragazza, quando scopre che il ragazzo che ama ha intrapreso una relazione con la madre. Questo la porterà a trasferir-si e ad accettare la proposta di matrimonio di un altro giovane. Ma non si possono mettere all’amore i bastoni tra le ruote e allora… mi spiace, ma il finale non lo posso svelare, altrimenti nessuno guarderebbe il film!! Come ho già detto, il film è considerato una delle stelle più brillanti del firmamento del cinema, anche grazie all’Oscar assegnato al regista Mike Nichols, e alla spettacolare interpretazione di un giovanissimo Dustin Hof-fman, che per la sua performance ricevette il suo primo Golden Globe e la sua prima nomination agli Oscar. Il film fu un successone, parlando di ribellione, di rabbia e di lotta al perbenismo, all’avanguardia rispetto ai moti del ’68. Paradigmatico il personaggio di Ben, che disobbidisce, ma non si ribella mai apertamente, che teme di rimanere soffocato dalla vita e che alla fine decide di prendere le proprie decisioni e andare per la propria strada, nonostante le intimidazioni e i rischi. Il film può vantare inoltre una delle più importanti colonne sonore della storia: quella firmata da Simon and Gar-funkel, che con questa pellicola hanno dato un’immagine alla loro musica e alla loro epoca. Film come questi non possono essere spiegati in un articolo, l’unico modo per poterli apprezzare è vederli, fidate-vi di me, non resterete delusi.

Lara 1b cl

Simon and Garfunkel La prima cosa che mi viene in mente parlando di questo duo non ha nulla a che fare con la musica. Subito riaffiora nella mia memoria una frase del telefilm Num-b3rs, quando Charlie dice a Larry che un suo lavoro era il frut-to della mente di un genio, ma se l’avessero fatto insieme sa-rebbe stata l’unione di due geni, allora Larry risponde sognan-te: “come Simon and Garfunkel??”. Questa mia citazione erudita non serve solo a dimostrare il mio amore per la serie tv con l’fbi o a tentare di corrompere la prof. di matematica, serve a dimostrare l’opinione del mondo nei confronti di questi due personaggi. Essi hanno cominciato la loro carriera nel lontano 1957 sotto il nome di Tom & Jerry. Dopo un periodo di pausa tornano nel 1964 sotto il nome di Simon and Garfunkel. Il loro primo album si rivela un flop commerciale e il duo si

divide nuovamente, avviso che nella loro carriera sarà quasi una costante, fino a riunirsi per il capolavoro “Sound of silence”, è il 1966. Il ’67 sarà l’anno dei “Grammy awards” per la colonna sonora de Il Laureato, la canzone “Mrs Robinson” riesce a mettere i brividi ancora oggi, figuriamoci allora. Ma quale è stato l’evento che li ha resi personaggi storici alla stregua di Giulio Cesare e Napoleone?? Il loro concer-to a Central Park del 19 settembre 1981. Chi ha avuto la fortuna di esserci ricorderà sicuramente le 400000 persone che gremirono il polmone di New York, uno spettacolo che resta ancora oggi incastonato tra i gioielli della musica. Spettacolo più grande ma meno storico fu quello di Roma nel 2004: stime non ufficiali parlano di una folla di 6000-00 persone… da rimanere senza fiato. Parlare della crema può dare un’idea della sua bontà, ma ascoltando “The Sound of Silence” si può capire fino in fondo la sua dolcezza, provare per credere!! Buon appetito… Lara 1B Cl

Capolavori del cinema

Page 17: Onda durto ottobre2009

Libri & Cantautori Rubrica per gli amanti della lettura, del racconto, della poesia, dei fumetti...

Da questo libro non sapevo cosa aspettarmi, poiché è stato talmente discusso, elogiato, criticato, che nella mia mente si è creato un miscuglio di impressioni non mie… Parla di Mattia e Alice, due ragazzi che si ri-trovano vicini nella loro solitudine senza mai però toccarsi. Lui è un ragazzo prodigio por-tato per la matematica che ha una sorella ge-mella ritardata, e un dramma che lo accompa-

gnerà per tutta la vita; lei è una ragazza zoppa per un in-cidente avuto sugli sci da piccola che ha problemi di a-noressia, ma non vuole ammetterli neanche a sé stessa. Per caso s’incontrano e per tutta la vita l’uno riconoscerà nell’altra sé stesso, ma mai saranno davvero insieme, talmente vicini da toccarsi.

E’ un libro indubbiamente triste. Fin troppo, per i miei gusti. A tratti è angosciante. Ma è reale, dà emozioni dif-ficili da capire, ogni tanto bisogna chiudere il libro e fer-marsi a riflettere, anche se si vorrebbe sapere che cosa succederà dopo. La storia è scorrevole e, quando si arriva alla fine, non si pensa nemmeno che la storia possa finire lì, in quel pun-to. Qualcuno pensa che il finale sia deludente, un taglio che lascia in sospeso, che non permette che tutto si possa aggiustare… insomma, molti speravano in un happy en-ding. Ma secondo me il finale è adatto, quello giusto, perché è così che deve finire la storia: i numeri primi non saranno mai così vicini da toccarsi, nonostante pos-sano desiderarlo. Elisa Garis

Max Manfredi è un cantautore genovese, artista di pa-role e di musica, apprezzatissimo dagli specialisti del settore. Il suo ultimo album, Luna Persa (settembre 200-8), ha vinto la Targa Tenco per il miglior disco dell’anno, che, nell’ambito della canzone d’autore, è il premio sicuramente più pre-stigioso. Andiamo a porgli alcune domande… Max, sappiamo del tuo inizio molto precoce con la scrittura di canzoni; vuoi dirci brevemente come av-venne? Avvenne a tredici anni, avevo una chitarra in mano e la voglia di essere un altro, nonché una sensibilità innata verso la musica sentimentale. I più gagliardi a quell'età si dedicavano al sesso o, almeno, alla masturbazione. Io mi misi a fare canzoni. Scoprii che ne ero capace. Hai qualche aneddoto del tour particolare o diver-tente da raccontarci? Tutti riguardano Marco Spiccio, il pianista ed affabula-tore, ma ci vorrebbe un intero best seller. Il divertente è che ci sia il tour. Quando dico che abbia-mo fatto sessanta concerti in pochi mesi, l'interlocutore si stupisce parecchio. De André in persona apprezzò il tuo operato. Vuoi spiegarci meglio del tuo rapporto con lui e della sua dichiarazione che diceva "Max Manfredi è il più bravo di tutti"? Gli è scappata parlando con una coraggiosa giornalista, Monica Di Carlo. Perché dico coraggiosa? Perché triste consuetudine italiana è parlare del già detto, non sforare mai, con il timore di perdere l'attenzione del lettore pro-ponendogli un nome non sancito. I media tutti così ra-

gionano (se ragionassero). Invece a Monica sembrò una notizia; e, memore dell'antica consegna secondo cui il

giornalismo serve a propagare notizie (che abbiano riscontro in fatti documentati o reali), questa curiosità la diffuse in un artico-lo. L'articolo era in un giornale a tiratura regionale, ma "come una freccia dall'arco scocca" volò abbastanza veloce da mouse a mouse, e si espanse in rete a macchia d'olio... Tornando a Fa-brizio e a quell'uscita: gli scappò detta, appunto, quando Monica gli domandò di segnalarle il no-me di un cantautore che secondo

lui valesse la pena di ascoltare. Come ci conoscemmo? Attraverso un altro amico, Vanni Pierini che, ospite del-la sua casa in Sardegna, gli portò una mia cassetta musi-cale e gliela fece sentire. Prima l'avevo solo intravisto di persona. Lui sapeva chi ero perché, come suol dirsi, non gli sfuggiva nulla. Mi propose di cantare un mio brano con me in quello che sarebbe stato il mio prossimo di-sco. Ne fui felice. Cominciai ad inseguirlo per i suoi concerti in modo da metterci d'accordo, infine regi-strammo per qualche giorno ad Acquapendente, in uno studio-ostello in cui si viveva anche, si mangiava e si dormiva. Qual è, qualora ce ne sia solo una, la ragione princi-pale che ti spinge a creare canzoni? Non sono un santo, né un ciclista: qualcosa uno deve pur praticare, nella vita. Io, per adesso, quelle so fare. Neppure sono un cineasta o un romanziere. Anche se forse potrei diventarli. E poi una canzone è un piacere perfetto, come la sigaretta per Oscar Wilde: è squisita e lascia insoddisfatti. Sia chi le fa, sia chi le sente.

Intervista di Carlo Guassone

Intervista a Max Manfredi

La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano

17

Page 18: Onda durto ottobre2009

18

TUTTI GLI STUDENTI DEL PORPORATO Anno Scolastico 2009-2010

CLASSICO

4A: Eleonora, Sara, Federico, Stefano, Francesca, Agnese, Davide, Giorgia, Elisabetta, Selene, Valentina, Alessandro, Vanessa, Nicolas Piero, Giada, Jessica, Davide, Gemma, Roberto, Francesca, Amedeo, Marcello, Lucrezia, Giulia, Alessia. 4B: Beatrice, Francesca, Tommaso, Chiara, Ilaria, Eleonora, Alberto, Rebecca, Rebecca, Elisa, Giorgia, Marta, Lucia, Patrizio, Federica, Stefano, Mattia, Edoardo, Gabriele, Chiara, Tea, Teresa, Alessandro, Vincenzo, Greta, Paolo. 4C: Nicolò, Eleonora, Valeria, Federica, Francesca, Emanuele, Giovanni, Silvia, Giovanna, Francesco, Selene, Beatrice, Rossano, Carlotta, Filippo, Alessandro, Valentina, Miriam, Ioana Maria, Matilde, Matteo, Marica, Stefano, Claudio, Edoardo, Anna. 5A: Chiara, Selene, Giulia, Marta, Selene, Diego, Francesco, Andrea, Andrea, Ludwing, Sara, Norma, Lorenzo, Stefano, Erica, Stephanie, Cecilia, Lorenzo, Benedetta, Jolanda, Luca. 5B: Debora, Serena, Andrea, Annalisa, Ileana, Fabio, Gloria, Samuele, Beatrice, Arianna, Francesco, Andrea, Clara, Giacomo, Francesca, Lara, Matilde, Mattia, Andrea, Lucia, Alessandra, Doralice, Davide. 5C: Chiara, Camilla, Alessandro, Dennis, Stefania, Chiara, Sarah, Marco, Elisa, Federica, Niccolò Umberto, Francesca, Luca, Gabriele, Ire-ne, Alessandro, Mirko, Federica, Gabriele. 1A: Chiara, Alice, Luca, Luigi, Andrea Silvia, Serena, Andrea, Sara, Jacopo, Catalin, Giorgio, Vittorio, Serena, Ilaria, Alberto, Marta, Fran-cesca, Maria Chiara, Roberto, Alessandro, Chiara, Andrea, Alessia, Graziella, Valentina, Cristina, Margherita, Silvia, Veronica. 1B: Laura, Chiara, Nicola, Ramona, Francesca, Cecilia, Federico, Lara, Martina, Rebecca, Zoltan, Lucio, Matteo, Gloria, Martina, Pietro, Cecilia, Filippo, Elisa, Silvia Maria, Edoardo, Stefano, Lorenza, Cristina, Eugenio, Nicolò, Lucrezia. 2A: Martina, Martina, Isotta, Sara, Sara, Anna, Giulia, Francesca, Nina, Valeria, Francesca, Marzio, Cristina, Chiara, Adela Cristina, Weiya, Stella, Valentina, Pietro, Giulia, Lucrezia, Matilde, Michela, Simone, Cristina, Davide, Stefano, Sara, Valerio, Martina. 2B: Fabio, Arianna Carlotta, Andrea, Ludovica, Chiara, Martina, Giulia, Francesca, Giulia, Giulia, Agnese, Nicla, Federica, Stefania, Miche-la, Nadia, Carlotta, Erika, Federica, Silvia, Ilaria, Federica, Andrea, Ramona, Federica, Alessandro, Elena, Ilaria. 3A: Sara, Yousef, Marco, Alessandro, Stefano, Carlotta, Giulia, Gianluca, Michela, Laura, Valentina, Chiara, Vittoria, Matteo, Silvia, Cristi-na, Ettore, Cristiano, Carola, Noemi, Michela, Dario, Fabiana, Vanessa, Chiara. 3B: Carlotta, Andrea, Federica, Arianna, Laura, Alessandro, Eleonora, Vittorio, Sonia, Massimiliano, Carlo Alberto, Francesco, Filippo, Giu-lia, Elena, Simone, Fabio, Natalia, Cristina, Emanuele, Federica, Emanuele, Sara, Marta, Stefano.

LINGUISTICO 1A: Alice, Emilio, Barbara, Pamela, Gerarda, Mihaiela, Manuela, Francesca, Zainab, Giulia, Elena, Federica, Arianna, Alessia, Giorgia, Na-tasha, Alessandro, Giulia, Chiara, Alessia, Elisa, Fabio, Dalila, Francesca, Silvia, Paola. 1B: Alice, Davide, Carolina, Irene, Gaia, Sara, Michela, Francesca, Arianna, Chiara, Alessia, Manuel, Alice, Virginia, Alessio, Giorgia, Kristi-na, Harpreet, Giulia, Erica, Chiara, Simona, Elena, Veronica, Jasmine, Ilaria, Federica. 1C: Daniele, Chiara, Cristina, Davide, Selena, Dragos, Violeta, Alessandra, Alberto, Emiliana, Alice, Miriam, Francesca, Annamaria, Adria-na, Matteo, Maria Madalina, Lorenza, Francesca, Ludovica, Alessandra, Giulia, Sara, Greta, Simona, Debora, Jennifer, Marta. 2A: Carlotta, Elena, Barbara, Giorgia, Greta, Stefania, Giorgia, Giulia, Ambra, Chiara, Sabrina, Valentina, Silvia, Debora, Alessia, France-sca, Eleonora, Gaja, Luca, Francesca, Mirala, Nicoleta, Lorenzo, Stefania, Andrea, Morena, Chiara, Beatrice. 2B: Giulia, Gloria, Manuela, Alessandro, Giulia, Alice, Denise, Ana, Deborah, Valeria, Giulia, Erika, Arianna, Cristina, Elisabetta, Malin, Marta, Carola, Lorenzo, Beatrice, Alessandra, Davide, Lucrezia, Mara, Andrea. 2C: Chiara, Francesca, Jessica, Ilenia, Federico, Sonia, Chiara, Ingrid, Magda, Valeria, Valentina, Giorgia, Martina, Arianna, Carlotta, Aa-ron, Giulia, Valentina, Ilaria, Sara, Chiara, Marta, Alessandro, Valentina, Samanta. 3A: Irene, Andrea, Jessica, Giulio, Alessandro, Giada, Alessandra, Cristina, Yendry, Lucrezia, Sara, Cinzia, Giulia, Alessia, Angelica, Bea-trice, Alice, Stefania, Cecilia, Francesca, Oleksandra, Serena, Chiara. 3B: Alessandra, Christopher, Silvia, Fabiana, Chiara, Stefania, Alice, Giulia, Martina, Chiara, Sofia, Mariaserena, Chiara, Irene, Silvia, De-bora, Francesca, Miriam, Gloria, Marta, Marzia, Ambra, Veronica, Valentina. 3C: Jean Marc, Noemi, Chiara, Marzia, Francesca, Ilaria, Desireè, Viviana, Matteo, Elena, Fabiola, Noemi, Debora, Anna, Rita, Federico, Giulia, Elisabeth, Valeria, Amalia, Miriam, Martin, Valentina, Sara, Alessandra. 4A: Aurora, Emily, Martina, Marta, Sabrina, Martina, Debora, Giuliana, Chiara, Simona, Luisa, Giuditta, Adriana, Erika, Abdel, Elena, Fran-cesca, Silvia, Carolina, Ritika, Valeria. 4B: Alice, Roberta, Denise, Silvia, Giulia, Martina, Mirko, Veronica, Eleonora, Miriam, Viviana, Marianna, Milena, Marzia, Federica, Federi-ca, Francesca. Jessica, Shanel, Mirjam, Marta, Sara. 5A: Angelica, Valentina, Gianluca, Elisa, Federica, Valerio, Veronica, Silvia, Silvia, Valentina, Chiara, Gaja, Sarah, Lucia, Patrick, Ramona, Valeria, Renata, Gilda, Veronica, Alice. 5B: Marta, Alessia, Valentina, Serena, Ilaria, Cristina, Morena, Dalila, Isabella, Giulia, Marta, Daniele, Giulia, Chiara, Chiara, Elena, Elisa, Arianna, Stella, Michela. 5C: Vittoria, Anays, Arianna, Chiara, Lorenzo, Serena, Eleonora, Roberta, Martina, Jessica, Maddalena, Karim, Federica, Sara, Sarah, Ste-fania, Rossana, Jennifer, Ilaria.

SCIENZE SOCIALI 1A: Giorgia, Stefano, Krizia, Beatrice, Valentina, Beatrice, Jessica, Stefania, Federica, Ylenia, Alice, Alessia, Devis, Stefania, Jessica, Fran-cesco, Alessandro, Valentina, Alessio, Martina, Valentina, Cristina, Giorgia, Miriana, Isabelle, Marco, Madalina, Samira, Sara, Giorgia, Ve-ronica. 1B: Emilia, Sonia, Gloria, Paola, Camilla, Giorgia, Roberta, Davide, Miriam, Noemi, Alessio, Sara, Alessandra, Martina, Fabiola, Martina, Federica, Franco, Giulia, Andrea, Andrea, Riccardo, Carol, Giorgia, Irene, Alice, Vanessa, Jonatha, Aia, Elisa, Giulia, Silvia, Lorenzo. 1C: Cristina, Sara, Francesca, Davide, Miriam, Eleonora, Alexa, Alice, Rebecca, Melissa, Alessandra, Brisindò, Micaela, Andrea, Vittoria, Laila, Raffaella, Elisa, Martina, Chiara, Jessica, Elisa, Marta, Alexandra, Sara, Giada, Federica, Maria, Federica, Sara, Vanessa.

Page 19: Onda durto ottobre2009

1D: Elisa, Valentina, Cristiana, Francesca, Fatima, Simona, Clelia, Alessia, Veronica, Chiara, Mirian, Marzia, Giada, Claudia, Mary, Emily, Roberta, Cristina, Beatrice, Isabel, Anna, Shana, Elisa, Mattia, Beatrice, Alessia, Sara, Sharon, Francesca, Margherita, Nicoleta. 2A: Erika, Francesca, Irene, Nadia, Giulia, Eleonora, Isabel, Pamela, Giulia, Arianna, Angela, Katia, Margherita, Deborah, Eleonora, Ales-sandra, Chiara, Rebecca, Monia, Elisa, Ilenia, Alessandra. 2B: Sara, Sara, Micaela, Alessia, Veronica, Alessia, Chiara, Chiara, Camilla, Andrea, Alessandro, Luca, Vanessa, Alessandra, Valentina, Cristina, Noemi, Sharon, Alberto, Cassandra, Emilia. 2C: Chiara, Francesca, Jessica, Ilenia, Federico, Sonia, Chiara, Ingrid, Magda, Valeria, Valentina, Giorgia, Martina, Arianna, Carlotta, Aaron, Giulia, Valentina, Ilaria, Sara, Chiara, Marta, Alessandro, Valentina, Samanta. 2D: Federica, Chiara, Michela, Fabio, Elisa, Cristina, Naomi, Filippo, Giulia, Federica, Maria, Margherita, Chiara, Ambra, Mara, Giada, Silvia, Giorgia, Mariana, Roberta, Alessandra, Carola, Lisa. 2E: Ylenia, Eleonora, Francesca, Sara, Maddalena, Ilaria, Veronica, Federica, Alice, Martina, Eleonora, Dayana, Elena, Luca, Marta, Sara, Denise, Lara, Noemi, Marta, Isabella, Carlotta, Marika, Valentina. 3A: Federica, Michela, Krissy, Elena, Giulia, Giulia, Elisa, Giulia, Virginia, Alessia, Valentina, Elisa, Alessia, Ylenia, Luca, Alessia, Marzia, Giulia, Giulia, Anamaria,Giulia, Chiara, Annalisa, Tiziana, Ilaria. 3B: Certaine, Miriam, Miriana, Michaela, Ilaria, Elisa, Miriana, Elisa, Giulia, Tommaso, Monica, Luca, Arianna, Camilla, Ankie, Lucia, Cas-sandra, Francesca, Sonia, Chiara, Ilaria, Giulia, Barbara, Deborah, Martina, Elisa, Gjyljana. 3C: Alessia, Guglielmo, Arianna, Valentina, Paola, Samanta, Beatrice, Deborah, Althea, Ioana, Carlotta, Martin, Alicia, Alessia, Arianna, Jessica, Francesca, Martina, Ilaria, Valentina, Cristina, Ilaria, Irene, Simona. 3D: Marica, Federica, Stefania, Cristina, Enrica, Daniela, Brunilda, Jessica, Giulia, Sara, Debora, Anna, Giulia, Debora, Andra, Martina, Emanuela, Andreea, Naomi, Giulia, Alessia, Salvatrice, Mery, Aurora, Giorgia. 4A: Alice, Gloria, Letizia, Vanessa, Chiara, Joselito, Stefania, Giulia, Patrizia, Valentina, Laura, Cristina, Ilaria, Renato, Marlon, Alessia, Giulia, Ilaria. 4B: Federica, Erica, Federica, Alessandra, Michela, Sabrina, Alice, Giulia, Federico, Martina, Valentina, Sonia, Sabrina, Valentina, Annali-sa, Elisa, Maurizio, Andrea, Chiara, Patrizia, Serena, Sara, Laura, Serena, Valentina. 4C: Giada, Simone, Erika, Valentina, Erika, Gloria, Erika, Ilaria, Zuleika, Angela, Valentina, Chiara, Martina, Alice, Rocco, Annunziata. 5A: Giulia, Beatrice, Ilenia, Lucrezia, Angelica, Eleonora, Serena, Karin, Serena, Enrico, Mariangela, Giulia, Federica, Noemi, Pierangelo. 5B: Valentina, Giorgia, Daniela, Cristina, Manuela, Debora, Francesca, Michele, Eleonora, Nicolò, Paola, Sarah, Ilenia, Alice, Noemi, Lu-crezia, Elisa, Brisette, Claudia. 5C: Jessica, Serena, Erika, Silvia, Domenica, Monica, Luana, Alice, Melanie, Sara, Tamara, Veronica, Erica, Chiara, Roberta, Michela, Nadia, Noemi. 5D: Roberta, Martin, Eliana, Andre’, Federica, Raffaella, Fabrizio, Laura, Alice, Eleonora, Annalisa, Carola, Daria, Sonia, Manuela.

SOCIOPSICOPEDAGOGICO 1A: Cristina, Serena, Omar, Sonia, Martina, Jasmine, Ilaria, Alice, Desiree, Serena, Sara, Chiara, Federica, Claudia, Giulia, Veronica, Fa-biola, Sara, Chiara, Antonella, Debora, Francesca, Mara, Francesca, Chiara, Noemi, Paolo. 1B: Sara, Nadia, Serena, Francesca, Marika, Laura, Annalisa, Emanuela, Samuela, Camilla, Deborah, Francesca, Barbara, Hoyam, Erica, Ilaria, ,Martina, Alessia, Simona, Elisa, Maurizia, Veronica, Veronica, Vanessa, Isabella, Marta, Margherita, Simone, Adina. 1C: Valeria, Irina, Claudia, Marianna, Martina, Ana, Alice, Francesca, Gloria, Rachel, Sara, Silvia, Martina, Alessandra, Erica, Sofia, Chia-ra, Giulia, Giulio, Rachele, Valentina, Federica, Angela, Mara, Denise, Michela, Serena, Tiziana, Luca, Ginevra, Christian. 1D: Francesca, Serena, Veronica, Chiara, Jennifer, Giulia, Martina, Giulia, Elena, Lorenza, Valentina, Martina, Jessica, Diana, Marilena, Eleonora, Alessandra, Marica, Alessandra, Susan, Rosamaria, Giulia, Alessia, Elisabetta, Paola, Giulia, Giulia, Valeria, Federica, Ilaria, Martina, Elisabeta, Marika, Valentina, Paola, Enrica, Federica. 2A: Marta, Sara, Francesca, Alice, Giulia, Ilaria, Luana, Marta, Miriana, Noemi, Chiara, Erica, Debora, Elisa, Silvia, Stefania, Marianna, Simona, Luca. 2B: Davide, Valentina, Luana, Ilaria, Gioele, Chiara, Alice, Margherita, Teresa, Ilaria, Federica, Rosy, Emanuela, Mirjeta, Elisa, Giulia, Alberto, Elisa, Camilla. 2C: Elisabetta, Johara, Noemi, Jessica, Beatrice, Anna, Francesca, Valentina, Erica, Eliana, Michele, Astrid, Chiara, Naomi, Alessia, Sa-manta, Sandra, Michelle, Chiara, Arianna, Sara, Erica. 2D: Clarissa, Martina, Martina, Adelaide, Claudio, Sabrina, Carola, Silvia, Antonietta, Camilla, Francesca, Bruno, Giulia, Veronica, Noemi, Silvia, Sara, Xhensila, Sabrina, Erika, Greta, Alessia. 3A: Serena, Irene, Alessia, Monica, Raffaella, Paola, Marta, Giulia, Greta, Veronica, Morena, Sara, Martina, Sara, Micaela, Giulia, Stefa-nia, Antonella, Giulia, Elisa, Francesca, Beatrice, Beatrice, Alessia, Angela, Elena, Serena, Tatiana. 3B: Luana, Annalisa, Chiara, Serena, Vanessa, Giada, Naomi, Omar, Coraline, Cristiana, Noemi, Laura, Carola, Cristina, Lucrezia, Clau-dia, Chiara, Alessandra, Fabio, Tamara, Elisa, Silvia, Francesca, Genny, Jennifer, Martina, Carlotta. 3C: Liliana, Alice, Francesca, Valeria, Sara, Stefania, Roberta, Sonia, Giusi, Silvia, Erika, Samantha, Federica, Emanuela, Carlotta, Vivien, Samantha, Federica, Francesca, Nadia, Marta, Martina, Cristina, Giulia, Annalisa. 4A: Sonia, Elena, Valentina, Ambra, Alice, Sara, Francesca, Federica, Serena, Elisa, Federica, Maya, Lisa, Marta, Barbara, Chiara, Marti-na, Sabrina, Elisa, Alessandra, Irene, Alessia, Denise, Matteo. 4B: Francesca, Ilenia, Adele, Martina, Elena, Sara, Jessica, Ilaria, Federica, Simona, Chiara, Valentina, Valentina. 4C: Giulia, Sara, Federica, Celeste, Federica, Martina, Giulia, Elena, Alice, Chiara, Monica, Cinzia, Elisa, Marta, Francesca, Michela, Deni-se, Linda, Erika, Mihaela, Anita, Ilaria. 5A: Martina, Gloria, Chiara, Simone, Alessia, Gloriana, Elena, Luna, Sara, Marzia, Giulia, Karen, Federica, Martina, Debora, Santina, Ele-na, Giulia, Cristina 5B: Francesca, Francesca, Chiara, Claudia, Ilaria, Annalisa, Serena, Chiara, Silvia, Noemi, Luana, Federica, Martina, Maria, Francesca, Ambra, Carmela. 5C: Serena, Erika, Andrea, Emanuele, Jennifer, Andrea, Chiara, Denise, Raffaele, Michele, Letizia, Mikela, Sabina, Giada, Marta, Miriam, Francesco, Martina, Giulia.

19 A cura di Selene, 4A ginnasio

Page 20: Onda durto ottobre2009

Tanto per iniziare potrei parlarvi dell’ ansia (che sicura-mente avrete provato anche voi il primo giorno delle supe-riori) che mi ha accompagnata all’ entrata a scuola: immagi-natevi dei “piccoli scriccioli” come noi entrare in un posto così grande insieme a moltissimi altri ragazzi di cui, se an-dava bene, ne conoscevamo sì e no 2 o 3......Pensate a ritro-varsi in classe con compagni del tutto (o quasi!) sconosciuti e sapere che, ti vada bene o no, quella sarà la tua classe x cinque lunghissimi e interminabili anni........... Beh a dir la verità non mi è sembrato poi così traumatico! Basta semplicemente non fare lo scontroso, mettere da parte la timidezza e iniziare a far conoscenza...Si scopre così che i tuoi compagni non sono cannibali, i proff non sono mostri

(su questo però ho ancora qualche incer-tezza!) e che il liceo è mille volte meglio delle medie. Infatti se alle medie eri in clas-se con persone dagli

interessi totalmente diversi dai tuoi (con cui a volte non riuscivi neanke a parlare), ades-so i tuoi compagni so-no moooooooooooooo-olto ma moooooooolto più simili a te! Senza contare poi che finalmente ti senti “grande”, t i senti “indipendente” e sei sicuro di essere pronto ad affrontare questi 5 anni che ti aspettano con tutta la carica e tutta l’energia che ci vuole. Allora lasciatemelo dire.... il percorso che ho intrapreso non è semplice, magari a volte potrei anche scoraggiarmi, ma sono abbastanza certa che questa sarà comunque un’ e-sperienza che mi farà maturare, pronta ad affrontare le situa-zioni belle e brutte che mi capiteranno nella vita..... Concludo facendovi gli auguri di un buon anno scolastico (sperando che non sia troppo “pesante!!”)

Selene IV A Ginnasio

Il primo giorno è speciale, e non si scorda mai. Che cosa ho provato il primo gior-no di scuola al liceo? Semplice-mente tutto. Il Porporato, il 14 set-tembre 2009, sembrava il mercato dell’antica città di Samarcanda:

gente da ogni dove, confusione, agita-zione, discorsi frenetici che si assomigliavano

un po’ tutti. Il profumo dei vestiti puliti e dei quaderni nuovi, dei caffè e dei cappuccini gustati per colazione. I visi delle madri più ansiosi di quelli dei figli, addirittura preoccupati per la sorte dei loro “rampolli”. I vestiti, che sembravano tutti uguali, ma che celavano invece una me-ticolosità nel sceglierli e una precisione esagerata nell’indossarli, come se davvero importasse

l’abbigliamento o il numero di pinzette nei capelli. Giac-che tenute in mano a causa di un calore immaginario do-vuto ai pensieri agitati e ai muri che sembravano stringer-si ad ogni passo verso l’aula magna. Il Porporato sembra-va l’entrata di un labirinto dove poter scegliere se ritirarti o continuare attraverso quel corridoio all’ apparenza lun-go che sapeva di futuro. Ci somigliavamo un po’ tutti, carichi di aspettative e su di giri per il cambiamento dalle medie. Sono passate tre settimane e non posso ancora esprime-re un giudizio obbiettivo su questa scuola perché, come ogni cosa, ha i suoi lati positivi e quelli negativi, ma sono convinta oggi come ieri della mia scelta e sono determi-nata a superare questi cinque anni (professori permetten-do!!!!). Lucrezia IV A Gin

Confusione, agitazione… ci assomigliavamo tutti

I nomi più diffusi al Porporato Giulia 71, Chiara 64, Francesca 50, Sara 49, Federica 44, Valentina 41, Elisa 29, Alessia 28, Debora 24,Jessica 20.

I nomi unici Marcello, Tea, Ludwing, Norma, Ste-phanie, Jolanda, Ileana, Doralice, Dennis, Catalin, Zoltan, Isotta, Mar-zio, Weiya, Nicla, Yousef, Natalia, Mihaiela, Zainab, Natasha, Kristina, Harpreet, Dragos, Violeta, Malin, Yendry, Oleksandra, Christopher, Ma-riaserena, Jean Marc, Rita, Elisabeth, Amalia, Giuliana, Giuditta, Abdel, Ritika, Milena, Shanel, Patrick, Gilda, Vittoria, Anays, Karim, Krizia, Devis, Isabelle, Samira, Carol, Jonatha, Aia, Brisindò, Laila, Fatima, Clelia, Mi-rian, Shana, Monia, Mariana, Dayana, Krissy, Certaine, Ankie, Gjyljana, Al-thea, Guglielmo, Brunilda, Andreea, Joselito, Zuleika, Marlon, Karin, Bri-sette, Melanie, Irina, Hoyam, Gioele, Mirjeta, Johara, Astrid, Clarissa, San-tina, Vivien, Coraline, Xhensila.

Il nostro primo giorno di liceo

I compagni non sono cannibali e i proff non sono mostri

Pettegolezzi & Facebook In facebook ci sono, come in tutte le cose, i PRO e i CONTRO. Sicuramente è un utilissimo metodo di conversazio-ne, fino a che non si aggiungono al pro-prio profilo informazioni, video o foto troppo private. Sono molte le persone a cui sono successi spiacevoli inconve-nienti come quello di non poter più en-trare nel proprio profilo perché sono state “rubate” e cambiate tutte le infor-mazioni in modo anche spiacevole. Op-pure di incontrare persone che si spac-ciano per conoscenti e si rivelano poi degli sconosciuti. Sono tantissimi gli inconvenienti che capitano su Facebook e sicuramente non si potrebbero elencare tutti, ma basta andare sui tanti forum anti-facebook per dar luce a molteplici storie che non han-no un lieto fine (sempre su questi forum,

molte persone hanno dato vita a petizio-ni per abolire il famosissimo Network). Non dimentichiamo al contempo che Facebook è un buon metodo per risco-prire una vecchia amicizia interrotta per le circostanze della vita, può anche esse-re un passatempo per sorridere, per po-tersi iscrivere ai più disparati gruppi e diventare fan delle più diverse e assurde cose; è un po' come il vecchio pettego-lezzo, sai tutto di tutti e nessuno sa che tu lo stai guardando. Certo, ognuno è libero di fare quello che ritiene giusto e divertente ma davve-ro vogliamo un mondo in cui si sentono sempre di più frasi come “Ma lo hai vi-sto su Facebook?” o “Commenta il mio…”

Gemma IV A Ginn

20

Page 21: Onda durto ottobre2009

Siamo gli studenti della 4b/linguistico e con questa lettera vogliamo informare gli studenti del liceo di un fatto molto grave avvenuto martedì 13 ottobre. In quella data, durante la seconda ora di lezione, ci siamo allontanati dall’aula per svolgere un test orale di tedesco; al nostro ritorno abbiamo trovato tutti gli zaini aperti con i portafogli vuoti. Inoltre mancavano interi portamonete, portafogli contenenti documenti e altri oggetti personali. Oltre al dispiacere delle perdite più o meno ingenti dovute al furto di per sé, siamo rimasti tutti amareggiati e sdegnati al pensiero che in questa scuola possano esserci persone prive di rispetto e di educazione al punto tale di non avere un minino di maturità e di-gnità. E’ vero, fatti simili sono già ac-caduti in passato e vogliamo farci senti-re appunto, perché siamo veramente stan-chi di venire a scuola con la paura che qualcuno possa rubarci persino i cente-simi, di non poterci fidare di nessuno, di sentire quindi che continuano a verificarsi furti; e tutto questo per cosa? Perché deve sempre esserci chi vuole distinguersi, farsi vedere più furbo, “divertirsi” utilizzando metodi che anche un bambino con un minimo di buon senso capirebbe che sono disdicevoli e in-degni. I responsabili, perché secondo noi per compiere un gesto simile c’è voluto innanzitutto del tempo e la cooperazione di più persone, sicuramente non si sono resi conto della gravità dell’atto… VOI siete venuti nella NOSTRA classe vi siete permessi di

mettere le mani nelle NOSTRE borse, vi siete appropriati dei NOSTRI effetti personali senza scrupoli, avete violato la NOSTRA privacy, la NOSTRA stessa persona, per ricavar-ne cosa? Pochi euro!! A noi sarebbero invece serviti per comprare il pranzo, il bi-

glietto del pullman per il ritorno a casa; per non parlare di chi è dovuto andare a rifare tutti i documenti e il men-

sile dell’autobus, le varie denunce, di chi invece ha perso oggetti personali con valore principalmente affettivo che ora non riavrà più. Come riuscite a guardare in faccia i vostri compa-gni sapendo che avete perso la loro fiducia, perché

con la vostra disinvoltura avreste potuto farlo anche a loro. Quali sotterfugi avete utilizzato

approfittandovi della nostra assenza per com-piere un gesto più adatto a dei delinquenti che

a studenti di una scuola superiore. Oggi si par-la tanto di criminalità e violenza, ma se siamo

NOI adolescenti a farlo per primi… Non lamentiamoci quando ci accusano ingiustamente, perché è stato di-

mostrato che tra di noi c’è qualcuno che non rispetta le norme della convivenza civile.

Non pensiamo sia stata un’offesa diretta a noi, bensì una bravata, quindi vi invitiamo a riflettere e a pensare alle con-seguenze delle vostre azioni prima di agire. Vediamo di crescere e vivere la scuola nel miglior modo possibile, perché siamo qui per questo, instaurando prima-riamente tra noi studenti un rapporto di fiducia o per lo me-no più sincero. Indignati per quanto successo, vi auguriamo un buon anno scolastico! 4BL

Studiare in America (segue da pag. 5)

Nelle prove di verifica e criteri di valutazione quali sono le differenze tra la scuola italiana e quella americana? Nelle scuole americane non ci sono interrogazioni orali men-tre sono più frequenti i test scritti. Ad ogni compito in classe viene dato un voto in lettere: A+ (corrispondente al ns. 10), A (9), B (8), C (7), D (6) e F (5-0), che equivalgono al nostro sistema di valutazione numerico, ma la F è l’insufficienza più bassa che si possa prendere. Ogni test è basato su un certo numero di punti, tutti questi punti vengono sommati per il primo o secondo quadrimestre di scuola, come anche tutti i punti ottenuti dall’alunno; ai punti delle verifiche bisogna aggiungere quelli dei compiti e della presenza/attenzione in classe (l’equivalente della nostra condotta, solo che è compre-sa in ogni materia). La media finale si calcola dividendo i punti totali personali per quelli totali possibili. Alla fine di ogni quadrimestre c’è un test obbligatorio in ogni classe e il voto si presenta in pagella accanto a quello ottenuto con la somma dei punti, ed è necessaria la sufficienza in tutti e due i voti per ogni quadrimestre per “passare” la materia e per otte-nere un intero credito. Quant’è il numero medio di ragazzi per classe? Dipende, se è una classe ambita fino a 35, altrimenti anche solo 15 Fino a quale età c’è l’obbligo di frequenza? Dipende da Stato a Stato. In New Mexico fino ai 18 anni sen-za il consenso dei genitori, mentre con il loro consenso fino ai 17. Purtroppo però alcuni ragazzi smettono di andare a scuo-la, illegalmente, anche prima. Il costo del trasporto è a carico della famiglia o vi sono

agevolazioni statali per gli studenti? Ci sono quei bus gialli che si vedono nei film, che sono gratuiti e portano direttamente a scuola, senza giri inutili. Quali materiali vengono forniti dalla scuola? I libri e i materiali utilizzati in classe. Il resto è a carico dello studente. Per alcune materie è previsto un ulterio-re versamento di 10 o 15 dollari, perché in questi casi il mate-riale fornito è molto superiore alla norma (quando sono previ-ste molte fotocopie per esempio). Per consumare il pasto vi è la possibilità di utilizzare una mensa o un’area attrezzata per chi si porta il cibo da casa? Vi sono tutte e due le cose. Nei locali mensa, inoltre, sono presenti dei distributori automatici di cibo e bevande, e co-munque ci sono anche dei ragazzi che vendono panini, appe-na comprati nei take-away più gettonati (di questo se ne occu-pa un club) Quali sono i vantaggi e gli svantaggi nello scegliersi i corsi, rispetto al sistema italiano? In America si può orientare parte dello studio verso le proprie inclinazioni ed attitudini, si può cambiare la materia di scelta personale nel corso d’anno se ci si accorge che quella che si sta frequentando non è adatta. Il sistema permette di avere nella stessa scuola persone che fanno il minimo per avere un diploma e altre che invece puntano più in alto, e nelle classi si crea in modo naturale un livello più omogeneo, perché se una persona gradisce uno studio più accurato sceglie una classe più difficile e si troverà insieme a persone che hanno fatto la sua stessa scelta. Federica Noardo, 4B/L

Lettera agli studenti del Porporato Lettere alla redazione

21

Page 22: Onda durto ottobre2009