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Di fede e natura STORIA DI PIETRA Rocca Janula, presso l’abbazia di Montecassino. 10 VAL COMINO E MONTECASSINO p 88-95 Comino_Cassino p8_lbm_1 15-07-2008 13:17 Pagina 88

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Di fede e natura

STORIA DI PIETRA Rocca Janula,presso l’abbazia di Montecassino.10

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Montecassino

LA

ZI ORoma

della roccia calcarea causate dal-l’acqua). Di natura artificiale è in-vece il piccolo lago di Grotta Cam-panaro, di poco a valle dell’areadel santuario, dove uno sbarramen-to arresta e raccoglie in un bacinole acque del Melfa. L’escursione più bella parte dal san-tuario e arriva fino al confine conl’Abruzzo, sotto al Monte Petroso.Ve ne sono diverse altre, tra cui quel-le che invece salgono verso la cate-na mezza molisana delle Mainarde.E sempre a piedi si perlustrano i pic-coli mondi dei centri abitati.Poi pian piano si scende a valle edil paesaggio cambia. È Atina lospartiacque, coi suoi insediamentiin crescita tumultuosa, gli svincoli,le case nuove. Dopo, quella versol’autostrada diventa una corsa eCassino spazza via in un colpoquel mondo appartato visto tra lemontagne. Per fortuna c’è ancoral’abbazia, alta su un cocuzzolo.Lassù la pace c’è ancora.

Dalla bella val Canneto, lembo di Lazioricco di boschi e d’acque che rientra nellostorico parco nazionale, fino alla celebreabbazia benedettina.

Se la Ciociaria ha un cuore ver-de, sta da qualche parte tra le

montagne che si allineano possentialle spalle di Sora. È qui che il par-co nazionale più noto d’Appennino- quello denominato ora d’Abruz-zo, Lazio e Molise - rivela il suo vol-

to più segreto. La natura grandiosaè la stessa, così come i rappresen-tanti della grande fauna: orsi e lu-pi, camosci ed aquile. Ma strade esentieri sono solitari, mentre i paesihanno mantenuto davvero le atmo-sfere di un tempo. È soprattutto la bella val Canneto,ricca di boschi e di acque, il settoreregionale che rientra nello storicoparco nazionale. Dieci chilometriche si allungano tra le montagne,tra boschi solitari di faggio solcatidal torrente Melfa. Vi si possono in-contrare caprioli, cinghiali, ma an-che vacche e cavalli allo stato bra-do. Il torrente che ne percorre ilfondovalle appare e scompare tra imassi, formando bellissime pozze,piccoli salti e – soprattutto nel trat-to presso il pianoro del santuariodella Madonna di Canneto - le ca-ratteristiche “marmitte dei giganti”(forme di erosione chimico-fisica

ORA ET LABORA Il chiostro centrale dell’abbazia di Montecassino. In alto: l’abbazia di Montecassino,fondata da San Benedetto nel VI sec. Nella pagina a fianco, in alto: veduta del borgo di San DonatoVal di Comino; in basso: il corso del torrente Melfa in Val Canneto.

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0 2 4

chilometri

Abbazia o santuario

Madonna di Canneto

Settefrati

M. Petroso2247

Casone Bartolomucci

Forca Resuni1931

Rifugio

Va l F o n d i l l o

Opi

Sora

V a l d i C o m i n o

Alvito

M. Morrone1053

Chiesa

Palazzo

Castello

San DonatoVal di Comino

Forca d’Acero1535

Pescasseroli

Museo

Artigianato

Va

l l e d

i Ca

nn

eto

Picinisco

M. Cairo1669

Lago diGrotta Campanaro

La Meta2242

M. Cavallo2039

Prati di Mezzo

AtinaMelfa

Cassino

Abbazia diMontecassinoRoma

Zona archeologica

Napoli

Punto di partenzae arrivo

Primo itinerario

Secondo itinerario

Punto di arrivo

Punto di partenza

A B R U Z Z O

L A Z I O

M O L I S E

A 1

Gli itinerari

Primo itinerario: La Valle di CannetoLocalità di partenza e di arrivo:Madonna di CannetoDurata: 4 oreDislivello: 400 m circa

Da Settefrati, seguendo una lunga etortuosa stradina si arriva al santua-rio della Madonna di Canneto, insplendida posizione su una raduraerbosa. Prendendo a seguire a pie-di la stradina di fondovalle si entranel bosco, tra faggi e grandi agrifo-gli. Inizia il sentiero, che rasenta iltorrente dove questo forma piccole

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cascate e pozze limpidissime. Piùavanti il percorso si fa decisamentesolitario, risalendo a tornanti la fag-geta e la valle che più in alto si re-stringe. Su una bella radura si af-faccia un rifugio, di proprietà delCAI di Cassino: il luogo è adattissi-mo a una sosta, di fronte alla nudacresta del monte Petroso che si al-lunga a destra. Proseguendo lungoil cammino indicato dai segni trac-ciati sui tronchi dei faggi, si attra-versa un piccolo fosso che forma asinistra una cascata e si giunge in vi-sta dei ruderi del Casone Bartolo-mucci, che sorge sull’altra spondain bella posizione (a 1332 m). Tragrossi massi precipitati sul fondoval-le, si attraversano piccole radure etratti di bosco sempre lungo la co-moda mulattiera che d’inverno sitrasforma in una straordinaria pistaper lo sci da fondo. A un bivio fra itornanti, si lascia a sinistra una de-viazione e si prosegue verso i TreConfini. Più avanti la valle si aprea sorpresa. E questo è il tratto piùsolitario, il più bello, dove il torren-te fa da confine tra Lazio e Abruz-zo. Con un po’ di fortuna si può av-vistare l’aquila reale sui cieli del Pe-troso, oppure il camoscio. L’ultimotratto è lungo le acque cristallinedel torrente, dove si cammina tragrossi faggi e massi che intercalanogli spazi delle radure. In fondo,presso i Tre Confini, davanti ai ver-di pendii oltre i quali si apre la fa-mosa conca della Camosciara, lavalle si biforca: a destra si va allaForca Resuni, oltre la quale si apro-no le ben note valli Iannanghera edi Rose. A sinistra, superato il Pas-saggio dell’Orso, ha inizio invece laverde val Fondillo che scende versoOpi. Ambedue le deviazioni, dun-que, offrirebbero spunto per unacamminata eccezionale di una gior-nata dal Lazio all’Abruzzo, nellanatura incontaminata del parco na-zionale. Fino alla radura dei TreConfini, comunque, occorre calcola-re 2,15 ore di cammino; il ritorno èovviamente per la stessa via, senzamai abbandonare la mulattiera, eprende circa 1,45 ore.

Secondo itinerario: Dalla valledi Comino a MontecassinoLocalità di partenza: AlvitoLocalità di arrivo: MontecassinoLunghezza: 120 km

Per chi viene da Sora e dall’A1, Alvi-to è tra i primi paesi aggrappati allefalde di quel severo Appennino chegià si osserva dalle corsie dell’auto-strada. Con le case disposte a scalaresul fianco orientale del monte Mor-rone, offre subito quell’atmosfera tipi-ca dei piccoli centri appenninici: l’o-dore dei camini a legna accesi, il ru-more dei passi sul selciato in pietra, ibattenti di un portone dalla forma cu-riosa. Chiese e qualche palazzo offro-no lo spunto per qualche sosta, fino al-l’uscio di qualche pasticceria dove na-scono i famosi torroni di pasta di man-dorle, giusto vanto della gastronomia

ACQUA VERTICALE Il bacino del Melfa in Val Canneto è ricco di cascate.

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locale. Una decina di chilometri divi-dono Alvito da San Donato Val diComino, da cui parte anche la stradaper Forca d’Acero e Pescasseroli. An-che San Donato è un piccolo mondoda scoprire; qui anzi piazzette e vico-li sorprendono ancor più per l’abbon-danza di scorci. Ci sono ben due mu-sei da visitare, piccoli ma ben struttu-rati, dedicati rispettivamente alla ci-viltà contadina e a una raccolta geo-logica, con esposizione didattica. Nel-le stradine, poi, si affaccia la bottegao magari solo la casa di qualche arti-giano che volentieri mostra le suecreazioni: come Lucio Gatti, che lavo-ra il legno, oppure il fabbro AntonioPaglia che crea oggetti in ferro battu-to. Dal vicino e ancor più piccolo pae-sino di Settefrati si accede invece al-la splendida valle di Canneto, cuoredel versante laziale del parco nazio-nale. Dopo una decina di chilometri lastrada termina davanti al santuariodella Madonna di Canneto, a quo-ta 1020 m, fondato forse nel secoloVIII. L’edificio conserva una veneratis-

sima statua in legno della Madonna colBambino, alta circa un metro e risalen-te al sec. XIII-XIV, probabile opera diun artista abruzzese. Peccato che lachiesa abbia subito nel corso dei se-coli innumerevoli rifacimenti, fino allaradicale riedificazione degli anni Set-tanta del secolo scorso, i cui lavorihanno risparmiato la sola facciata, pe-raltro risalente agli anni Venti. Nonostante la vicinanza in linea d’a-ria, ci vuole un bel giro per raggiun-gere Picinisco. Da qui si può arriva-re solo a piedi al lago di GrottaCampanaro (sentiero 02), servitoda una strada riservata ai mezzi del-l’Enel. Dal paese conviene invece se-guire per 12 km la strada asfaltata esegnalata per i Prati di Mezzo: ter-mina in un grande piazzale in asfaltocon rifugio e skilift, da cui parte l’im-pegnativo sentiero N1 che conducein un paio d’ore sulla vetta della Me-ta, a quota 2242 metri. Scesi ad Ati-na, il centro oggi più vitale e moder-no della valle, e lasciandosi sulla de-stra la poderosa silhouette del monteCairo, si arriva nella piana di Cassi-no, ricca di fabbriche, insediamenti,strade. Ma la quiete è subito rigua-dagnata salendo i tornanti della stra-da segnalata che porta alla celebreabbazia. In città da vedere c’è la zo-na archeologica con i resti di un anfi-teatro romano, del teatro e delle ter-me Varroniane, e un museo storicosulla seconda guerra mondiale.Quanto all’abbazia, casa madre ditutti i cenobi benedettini, fu fondatadal santo nel VI secolo. Purtroppo ibombardamenti durante l’ultimaguerra ne hanno causato la distruzio-ne quasi completa, e quel che si vedeoggi è frutto di un’imponente ed im-mediata ricostruzione secondo le li-nee originarie. Varcato il cancellod’ingresso, al termine della stradadove sorge anche il Museo archeo-logico nazionale, si visitano i trechiostri, la chiesa e il museo cheespone materiali d’età etrusca e ro-mana, croci devozionali, libri coraliminiati e altri reperti, compresa unaraccolta fotografica che documentagli effetti del terribile bombardamen-to del 1944.

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Come arrivareIn auto: con l’autostrada A1 Roma-Na-poli, uscita Frosinone-Sora oppure Cas-sino.

Quando andareDalla tarda primavera all’autunnoper le escursioni a piedi, naturalmentetutto l’anno per le visite ai paesi.

Prodotti tipiciTra i prodotti locali dei paesi della val-le di Comino, spesso in vendita su ban-chetti improvvisati, vi sono formaggicome la marzolina a base di latte dicapra oppure il pecorino, il miele, laventresca e il prosciutto crudo diSan Donato. Posto d’onore spettaperò al torrone di Alvito, perlopiù te-nero e in vari gusti (caffè, cioccolato,nocciola, bergamotto, rhum, mandorlee miele).

ManifestazioniDal 18 al 22 agosto di ogni anno, inoccasione dei festeggiamenti in onoredella Madonna, accorrono al santuariodella Madonna di Canneto migliaia dipellegrini, molti dei quali emigranti di ri-torno dall’estero. A San Donato Val diComino la festa del patrono è il 7 ago-sto, mentre il 18 agosto nella vicinaSan Biagio Saracinisco è il turno dellaFesta dell’emigrante.

Da visitareAbbazia di Montecassino, tel. 0776.311529,www.montecassino.it. Museo Historiale aCassino, tel. 0776.313852, www.historia-le.it. Museo geologico (nella foto) a San Do-nato Val di Comino, tel. 0776.508701. Mu-seo della civiltà contadina a San Donato Valdi Comino, tel. 0776.508701.

Attività sportiveEscursioni apiedi e con leciaspole ven-gono organiz-zate dal CAIdi Cassino, viadegli Eroi, tel.0776.311418.

Aree protetteParco nazionale d’Abruzzo, Lazio,MoliseUffici di zona e centri visita ad Alvito, SanDonato Val di Comino e Picinisco: per pe-riodi ed orari di apertura rivolgersi agliuffici del parco di Pescasseroli, tel.0863.91131, www.parcoabruzzo.it

InformazioniAPT Frosinone, Via Aldo Moro 465,03100 Frosinone, tel. 0775.83381,www.apt.frosinone.it.

INFORMAZIONI UTILI

SACRA CANNETO Il santuario della Madonnadi Canneto, situato a quota 1020 m.

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All’inizio ve n’era solo una varietà, a base di pasta reale bian-ca, canditi e glassa. Ma oggi il torrone di Alvito, piccolopaese ai piedi delle montagne del parco nazionale d’Abruzzo,Lazio, Molise, si è moltiplicato in un’offerta che accontenta ognigusto. Si va dal torrone Regina ricoperto di cioccolato e coi pi-noli nell’impasto, al Croccantino con mandorle, miele, zuc-chero e scaglie di cacao, fino alle varietà al caffè, alla noc-ciola, al gianduja e al pistacchio. La base resta sempre la cosiddetta pasta reale,vale a dire un impasto di mandorle, zucchero e acqua, cotto a bagnomaria, raffinato e ta-gliato nelle dimensioni volute. I risultati sono tali che resta davvero solo l’imbarazzo dellascelta: non a caso i torroni di Alvito vengono esportati in tutto il mondo.

Delizie pedemontane

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