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1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Andrea Palladio” Via Dante Alighieri, 4 – 36026 Poiana Maggiore (VI) Tel 0444 898025 – fax 0444 799098 – e_mail: [email protected]; PEC: [email protected] Cod. Mecc.: VIIC814001 – C.F.: 80015470240 P. O. F. Piano dell’Offerta Formativa Triennio 2016-2017 2017-2018 2018-2019

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Andrea Palladio”

Via Dante Alighieri, 4 – 36026 Poiana Maggiore (VI) Tel 0444 898025 – fax 0444 799098 – e_mail: [email protected];

PEC: [email protected] Cod. Mecc.: VIIC814001 – C.F.: 80015470240

P. O. F.

Piano dell’Offerta Formativa

Triennio 2016-2017 2017-2018 2018-2019

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INDICE TITOLO I PREMESSA Pag. 3

Analisi della realtà locale Bisogni e aspettative La qualità delle relazioni nell’azione educativa per favorire l’apprendimento

TITOLO II PROGETTAZIONE Pag. 7 (CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA)

Presentazione d’Istituto Organigramma d’Istituto I Servizi Amministrativi Consiglio di Istituto e altri Organo Collegiali Criteri formazione delle classi – Assegnazione Docenti alle classi Rapporti Scuola-Famiglia Sicurezza e prevenzione Rapporti con il Territorio I cicli dell’Istruzione – Il Curricolo Disciplinare Scelte Educative Prioritarie - Scelte Didattiche Inclusione alunni B.E.S Profilo competenze fine 1° ciclo di Istruzione - Valutazione Prove Invalsi Piano dell’Offerta Formativa - Progetti Coordinati dalle F.S. - Progetti fondi finalizzati

TITOLO III PIANI DI MIGLIORAMENTO Pag. 27

Predisposizione – valutazione del PdM TITOLO IV FABBISOGNO ORGANICO Pag. 30

Posti Comuni, Posti di Sostegno, Posti dell’Autonomia (Potenziamento) Posti personale Amministrativo e Ausiliario

TITOLO V PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA FORMATIVE Pag. 32 RIVOLTE AL PERSONALE

Formazione del personale Docente e ATA TITOLO VI FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE Pag. 33 MATERIALI

Risorse strumentali – Risorse Economiche

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TITOLO I PREMESSA

Il PTOF – Piano dell'Offerta Formativa, ora Piano Triennale – è “il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”. Non è da oggi che la società chiede alla scuola di rendere esplicite le proprie scelte formative. Le norme riguardanti la “carta dei servizi” prevedono già che la scuola elabori un Progetto educativo d'istituto. Esso è il documento che “contiene le scelte educative ed organizzative delle risorse e costituisce un impegno per l'intera comunità scolastica”. Integrato dal regolamento d'istituto, definisce, in modo razionale e produttivo il piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola. L'esigenza di progettare un più generale Piano Triennale dell'Offerta Formativa che prenda atto dei bisogni formativi del territorio e tenga conto delle condizioni di erogazione del servizio e delle risorse disponibili deriva, alle scuole, dalle nuove funzioni che l'autonomia scolastica ha attribuito loro. Le istituzioni scolastiche possono infatti compiere adesso scelte che investono la determinazione di alcune "quote" del curricolo e l'uso della flessibilità su tutte le "quote" del medesimo curricolo. Si tratta, come è evidente, di un compito molto più complesso per il quale, non a caso, è prevista la partecipazione di tutte le componenti. In sintesi il PTOF è: Il documento fondamentale costitutivo identità culturale e progettuale delle istituzioni

scolastiche Esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa E’ coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi distudi Riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale Tiene conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa Riconosce le diverse opzioni metodologiche e valorizza le relative professionalità Mette in atto il Piano diMiglioramentoelaborato nel RAV Elabora il potenziamento dell’Offerta Formativa Promuove finalità, princìpi e strumenti previsti nel Piano Nazionale Scuola Digitale Programma le attività formative rivolte al personale Docente e ATA Presenta il fabbisogno di posti comuni e di sostegno dell’Organico dell’Autonomia per il

potenziamento dell’offerta formativa e del personale ATA e del fabbisogno di infrastrutture e attrezzature materiali.

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ANALISI DELLA REALTÀ LOCALE Le scuole del nostro Istituto, appartenenti ai comuni di Pojana Maggiore, Agugliaro, Asigliano Veneto, Campiglia dei Berici, Orgiano e Alonte, distribuite in un territorio vasto, sono inserite in un contesto geografico, storico e socioculturale simile. Dal punto di vista geografico, l’Istituto si trova in una zona di pianura e di collina con interessanti opportunità dal punto di vista economico, storico e paesaggistico; tale ambiente non agevola molto i collegamenti tra i vari plessi. La campagna è urbanizzata. Sono presenti insediamenti artigianali e industriali di medie e piccole dimensioni, aziende agricole, piccoli centri d’acquisto, banche e assicurazioni. La popolazione residente nei paesi inseriti nell’Istituto è sostanzialmente costante. Si assiste ad un inserimento di nuclei familiari di extracomunitari di provenienza varia, non sempre stabile. L’istituto è collegato anche ad altre scuole private parificate, presenti nei territori comunali di competenza: scuole dell’infanzia private, con nido integrato, di Campiglia dei Berici, Pilastro, Pojana

Maggiore e della frazione di Cagnano. Ogni realtà scolastica si pone in continua collaborazione con le altre agenzie educative presenti nel territorio (amministrazioni comunali, parrocchia, ASL, biblioteche, Pro Loco, associazioni di volontariato, comitato genitori, Associazioni sportive, Enti territoriali…), partecipando attivamente ad alcune loro manifestazioni e richiedendo il loro aiuto per attuare i progetti programmati dalle singole scuole. Il nostro Istituto attua una costante e continua comunicazione con le famiglie, sostenendone ed integrandone l’azione educativa specifica con progetti che favoriscono le relazioni interpersonali, il dialogo e l’apertura alle diverse culture. L’istituto, inoltre, aderisce alle seguenti reti costituitesi fra scuole dell’area sud-ovest della provincia di Vicenza (area Berica): C.T.S.F. – Centro Territoriale Servizi e Formazione – per il coordinamento delle attività di

formazione destinate al personale della scuola e il raccordo dei servizi scolastici; C.T.I. – Centro Territoriale per l’Integrazione – per la promozione di tutte le attività

relative al miglioramento dell’offerta formativa per alunni portatori di handicap. Si progettano e si attuano in collaborazione con i 13 Comuni del Basso Vicentino, i Distretti Socio-Sanitari, i Servizi sanitari privati e gli altri Istituti Comprensivi interessati per territorio, iniziative inerenti “l’area dell’agio”, previste dalla L.285/97 (legge Turco). E’ parte di tali iniziative il Laboratorio Psicopedagogico, che offre consulenza ai docenti, ai genitori e attività per gli alunni con problematiche relazionali e comportamentali nell’ambito del progetto “Integrarsi per integrare”, che si auspica possa essere continuato nel triennio 2016-2019. Infine l’Istituto ha stipulato convenzioni per la formazione degli insegnanti con le Università di Padova e Bologna e con le Facoltà di Scienze della Formazione e, pertanto, ospita tirocinanti.

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BISOGNI E ASPETTATIVE La scuola deve rispondere a chiare, anche se non sempre esplicitate, richieste da parte della collettività, che si possono schematizzare come richieste di attività, di personalizzazione e di inclusione, assicurando l'attuazione dei principi di pari opportunità e promuovendo la prevenzione di tutte le forme di discriminazioni. Molteplici sono state le domande di concessione di uso dei locali scolastici da parte di Enti, Comitati Genitori e realtà locali. La sfida di garantire una formazione adeguata ad un’utenza che non può che essere disomogenea porta la scuola ad adottare strumenti sempre nuovi:

- i protocolli per l’inclusione degli alunni con i diversi Bisogni Educativi Speciali, - il modulo che permette ai Consigli di Classe di programmare le attività annuali per gli alunni stranieri come

da progetto di rete, - i modelli di PDP, PEI, PDF.

Nei vari regolamenti interni la scuola si è dotata di strumenti che possono permettere di tutelare chi, debole, è soggetto a soprusi. Le norme disciplinari vogliono puntualizzare, da un lato quali sono i limiti alla libertà individuale, dall’altro permettere a chi sbaglia di ravvedersi. Il dirigente è affiancato nel compito di garante dai docenti dei Consigli di Intersezione, Interclasse e da quelli di Classe. Può avvalersi anche di una commissione, nominata dal Collegio Docenti. Nel corso dell’incontro del 30 settembre 2015, tra Istituto e rappresentanti degli Enti Locali, dei genitori, delle scuole paritarie, delle associazioni e del mondo produttivo, sono emerse alcune aspettative ed esigenze che il territorio ha nei confronti della scuola:

- collaborazione più frequente tra scuole dell’Infanzia statali e paritarie; - maggior partecipazione della scuola alle commemorazioni civili perché è importante che i giovani

coltivino la memoria; - intensificazione delle relazioni e delle comunicazioni tra scuola, genitori e territorio; - intensificazione delle collaborazioni alla realizzazione dei “Doposcuola”; - migliore preparazione nelle lingue straniere; - miglior conoscenza del territorio da parte degli alunni, sotto il profilo naturalistico e culturale, anche per

comprenderne le potenzialità di sviluppo; la scuola dovrebbe passare dalla progettazione di singole iniziative realizzate da alcuni docenti, all’inserimento nel curricolo di istituto dello studio dell’ambiente di vita degli alunni;

- prevenzione delle violenze in rete ed approccio consapevole alle nuove tecnologie; - azioni di prevenzione del disagio e di promozione del benessere in collaborazione con i servizi del

territorio (Distretto, Amministrazioni, ecc.); - sviluppare ed ampliare le attività relative all’orientamento, programmare visite alle aziende; - raggiungimento dei gradi più elevati dell’istruzione da parte dei nostri alunni.

Mission Il compito dell’Istituto è accogliere, educare, istruire ed orientare ogni studente, dargli la capacità di apprendere ed aggiornarsi, secondo le sue capacità, lungo tutto l’arco della vita e di comprendere la necessità di rispettare la libertà e i diritti altrui. Vision Vogliamo dare il nostro contributo alla formazione di un cittadino, futuro lavoratore, competente, responsabile, solidale, autonomo, con una preparazione che gli consenta un proficuo proseguimentodegli studi ed un futuro inserimento nel mondo del lavoro; un cittadino in grado di interagire nel contesto del proprio territorio e in quello nazionale ed internazionale, capace di aggiornare autonomamente le proprie competenze, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie, in modo che questa capacità di interazione sia possibile lungo tutto l’arco della vita. Queste opportunità dovranno essere garantite a tutti i nostri alunni, impegnandoci a “…rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (Cost., art. 3) e consentendo, in futuro, ai nostri alunni “…di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società “ (Cost. art. 4).

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LA QUALITÀ DELLE RELAZIONI NELL’AZIONE EDUCATIVA PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO

La scelta di riservare nel P.O.F. triennale un’attenzione particolare all’aspetto sociale scaturisce dalla consapevolezza che la qualità delle relazioni all’interno della scuola è una condizione imprescindibile per assicurarne il buon funzionamento, per garantire il benessere degli alunni e di tutti coloro che operano al suo interno nonché per meritare la fiducia delle famiglie. Star bene a scuola significa star bene con sè stessi e con gli altri, nel pieno rispetto della propria persona e della comunità in cui si è inseriti e in cui si realizza la vita di ciascuno quotidianamente. Star bene non si esaurisce in una mera sensazione di benessere fine a se stessa, ma equivale alla consapevolezza delle proprie potenzialità, alla capacità di riconoscere, analizzare e risolvere efficacemente i problemi, alla responsabilità che serve per prendere decisioni. Star bene vuol dire conferire senso alle proprie azioni, vivendo ideali e valori che danno significato al proprio agire, in stretto rapporto con quello degli altri, per crescere e dare un contributo costruttivo alla società. La classe-comunità di apprendimento ridà empowerment alla scuola e ne potenzia la funzione. Il gruppo-classe è un luogo privilegiato dove sperimentare i valori utili alle interazioni sociali, dove si lavora sull’autostima, sulle competenze relazionali, sulla soluzione dei problemi personali e collettivi, dove si realizza il “pensare positivo” e si sperimentano valori come la solidarietà, la libertà, la giustizia, il rispetto per l’altro e la sua diversità, il senso critico. Nella mappa che segue, viene messo in evidenza che i fattori relazione educativa-apprendimento-gestione del gruppo classe sono in una inter-azione reciproca e sono inscindibili.

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TITOLO II PROGETTAZIONE

CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA

PRESENTAZIONE DEL NOSTRO ISTITUTO SEDE DELL’ISTITUTO E DEGLI UFFICI DI SEGRETERIA: Via Dante Alighieri, 4 - 36026 - POJANA MAGGIORE (VI) 0444/898025 - ??0444/799098 – Codice Ministeriale: VIIC814001 e-mail: [email protected] e-mail PEC: [email protected] SCUOLA DELL’ INFANZIA “Giovanni XXIII ” VIA BEDESCHI, N. 1 – ALONTE (VI)- TEL/FAX 0444/830837

N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 41

N. ore settimanali

Orario Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Sì Sì

SCUOLA DELL’ INFANZIA “San Gaetano Thiene” VIA ROMA N. 11 – AGUGLIARO (VI) – TEL/FAX 0444/891077

N. 3 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 63

N. ore settimanali

Orario Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Sì Sì

SCUOLA DELL’ INFANZIA “E. Guerra” VIA VELA N. 1 – ASIGLIANO (VI) – TEL/FAX 0444/872220

N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 47

N. ore settimanali

Orario Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Sì Sì

SCUOLA DELL’ INFANZIA “Maria Immacolata” VIA LIBERTÀ N. 35 – ORGIANO (VI) – TEL/FAX 0444/874561

N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 56

N. ore settimanali

Orario Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Sì Sì

8

SCUOLA PRIMARIA “Suor M. Andreoli” VIA UMBERTO I, N. 12 – AGUGLIARO TEL/FAX 0444/ 891123

Scuola a tempo normale n.5 classi - Alunni n. 94

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

27 Dal lunedì al venerdì 8,10-12,40

Lunedì e mercoledì 13,45-16,00

SCUOLA PRIMARIA “G. Marconi” VIA ROMA, N. 1 – ALONTE TEL. 0444/439222 - FAX: 0444/432168

Scuola a tempo pieno n.6 classi - Alunni n. 110

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,10-16,10

Si Sì

SCUOLA PRIMARIA “G. Zanella” VIA VELA, N. 1– ASIGLIANO VENETO TEL/FAX 0444/ 872016

Scuola a tempo normale n.4 classi (1 pluriclasse) - Alunni n. 72

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

27 Dal lunedì al giovedì 8,10-12,40 Venerdì 8.10-12.10

Lunedì e mercoledì 13,40-16,10

SCUOLA PRIMARIA “G. Pascoli” VIA MARPEGANE N. 7– CAMPIGLIA D. B. TEL/FAX 0444/ 866150

Scuola a tempo normale n. 4 classi (1 pluriclasse)- Alunni n. 66

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

27 Dal lunedì al venerdì 8,00-13,00

Martedi 14.00-16.00

si

9

SCUOLA PRIMARIA STATALE “A. Fogazzaro” VIA PERARA, N. 2 – ORGIANO (VI) TEL/FAX 0444/874087

Scuola a tempo normale n.5 classi - Alunni n. 72

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

27 Dal lunedì al sabato

8,15-12,40

No No

SCUOLA PRIMARIA “Don Ignazio Muraro” VIA FRASSENARA, N. 21 – PILASTRO DI ORGIANO TEL/FAX 0444/785368 Scuola Ambasciatrice Unicef di Buona Volontà

Scuola a tempo pieno n. 4 classi (1 pluriclasse) - Alunni n. 82

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,30-16,30

Si Sì

SCUOLA PRIMARIA “Suor Olga Gugelmo” VIA CALDUMARE N. 19/A – POJANA M. TEL/FAX 0444/ 898019

Scuola a tempo pieno e normale n.10 classi Alunni n. 203

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

40 corso A Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Si Sì

27 corso B Dal lunedì al sabato 8,00-12,30

No No

10

SCUOLA SECONDARIA I GRADO “F. Petrarca” VIA G. PASCOLI, N.1 – CAMPIGLIA DEI BERICI TEL/FAX 0444/ 866050

Scuola a tempo normale– n.4 classi - Alunni n. 65

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

30 Dal lunedì al sabato 7,50-12,50

No No

SCUOLA SECONDARIA I GRADO “G. Piovene” VIA D.ALIGHIERI, N.9 – ORGIANO TEL. 0444/874517 - FAX 0444/775455

Scuola a tempo prolungato – n.7 classi - Alunni n. 153

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

36 Dal lunedì al sabato 7,50-12,50

Martedì e giovedì 13,45-15,35

SCUOLA SECONDARIA I GRADO “A. Palladio” VIA D.ALIGHIERI, N.4 – POJANA MAGGIORE TEL/FAX 0444/ 898025

Scuola a tempo prolungato – n.7 classi - Alunni n. 142

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

36 corso A e B Dal lunedì al sabato 8,00-13,00

Martedì e giovedì 14,00-16,00

30 corso C 8,00-13,00 No No

Si precisa che l’organizzazione oraria potrebbe essere rivista annualmente per far fronte ai bisogni e alle necessità degli utenti del territorio.

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ORGANIGRAMMA D'ISTITUTO

DIRIGENTE SCOLASTICO Barbara Frizzi

COLLABORATRICI DEL DIRIGENTE

M. Donatella Costalunga

DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI AMMINISTRATIVI

Lorenzo Ginato

DOCENTI RESPONSABILI DI PLESSO (Docenti di riferimento anche per i genitori degli alunni frequentanti in caso di necessità)

Scuole dell’Infanzia Scuole Primarie Scuole Secondarie I grado

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Agu

glia

ro

Alo

nte

Asi

glia

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iano

Poja

na

Mag

gior

e

FUNZIONI STRUMENTALI

AREA INFORMATICA - DIGITALE REGISTRO ELETTRONICO

POF - RAV INCLUSIONE (L. 104) INCLUSIONE (BES-DSA-Stranieri)

1 funzione scuole primarie

1 funzione scuole secondarie 1 funzione suddivisa fra due docenti

1 funzione 1 funzione

COMMISSIONI

ORIENTAMENTO POF - RAV INCLUSIONE (L. 104) INCLUSIONE (BES-DSA-Stranieri)

All’inizio di ogni anno scolastico, nel corso della triennalità, saranno definiti i vari attori che si avvicenderanno nei vari incarichi (in allegato nell’anno di pertinenza)

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I SERVIZI AMMINISTRATIVI Attualmente l’Ufficio della Segreteria dell’Istituto Comprensivo di Pojana Maggiore è composto come sotto descritto; tuttavia l’attuale gestione dei servizi amministrativi sarà confermata o rivista nelle annualità del triennio:

- un Direttore dei Servizi Generali Amministrativi; - sette assistenti amministrativi.

L’orario di apertura al pubblico è il seguente:

GIORNO MATTINO Dal Lunedì al Sabato dalle ore 07.30 alle ore 08.00

dalle ore 11,00 alle ore 13.15 Martedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00

Qualità del servizio offerto: - procedure per quanto possibile celeri; - trasparenza garantita con l’esposizione all’Albo on line degli atti rilevanti per i terzi (graduatorie,

contratti individuali di lavoro a tempo determinato, Circolari e Ordinanze Ministeriali, supplenze, trasferimenti e passaggi, concorsi del M.I.U.R. e ogni altro argomento che sia rilevante per l’utenza);

- riduzione dei tempi di attesa agli sportelli; - massima riservatezza sulle pratiche d’ufficio. Organizzazione interna: - informatizzazione dei Servizi di Segreteria; - uso conciso del telefono; - divisione del personale in tre uffici: didattico, personale e amministrativo/contabile. Standard specifici delle procedure: - rilascio certificati: entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di iscrizione e frequenza e

cinque giorni per quelli con votazioni e/o giudizi; - rilascio certificati di servizio: giorni dieci se in possesso di tutta la documentazione, in caso contrario

occorre il tempo materiale per produrre agli atti la documentazione mancante; - pratiche personali (carriera, riscatti, pensioni, prestiti …) su appuntamento, anche telefonico, nel più

breve tempo possibile.

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CONSIGLIO DI ISTITUTO COMPOSIZIONE ATTUALE:

RAPPRESENTANTI DOCENTI

RAPPRESENTANTI PERSONALE A.T.A.

RAPPRESENTANTI GENITORI

BIASIOLO MARZIA TRICARICO ANNA GRAZIA PIGATTO ERICH CRESTALE MARIA PIA RANDON ROMEO DE TOMMASI LUIGI

GNESIN MARTA BOLLA CINZIA BUSELLATO SERAFINA GIACOMETTI FABIO

SOATTIN SARA DE FACCI DAMIANO

DANIELI ILEANA SCARLASSARA MARIA TERESA

VIGOLO LUIGINA ROVERON MAURO FRIZZO MARIA CINZIA MARTINI DEBORA

Prof. BARBARA FRIZZI Dirigente Scolastico Consiglio di istituto – E’ composto da 19 membri, rappresentanti di tutte le componenti della scuola: docenti (8), genitori (8), personale ATA (2) e Dirigente scolastico, membro di diritto. Tutti i genitori (padre e madre) hanno diritto di voto per eleggere i loro rappresentanti ed è diritto di ogni genitore proporsi per essere eletto. Le elezioni per i consigli di istituto si svolgono ogni triennio. Le competenze del Consiglio di Istituto sono descritte nelle seguenti norme: art. 8 del Testo Unico della scuola, art. 3 del DPR n. 275/99, art. 33, DI 44/2001, art. 1, commi 6, 7, 14, 22, 56, 58, Legge107/2015. Giunta – E’ composta dal Dirigente scolastico, che la presiede, dalla Direttore SGA, da due membri del Consiglio di Istituto, eletti tra la componente genitori, da un docente e un dipendente ATA, membri del Consiglio stesso.

ALTRI ORGANI COLLEGGIALI La scuola italiana si avvale di organi di gestione, rappresentativi delle diverse componenti scolastiche, interne ed esterne alla scuola: docenti, studenti e genitori. Questi organismi a carattere collegiale sono previsti a vari livelli della scuola (classe, istituto). I componenti degli organi collegiali vengono eletti dai componenti della categoria di appartenenza; i genitori che fanno parte di organismi collegiali sono, pertanto, eletti da altri genitori. La funzione degli organi collegiali è diversa secondo i livelli di collocazione: è consultiva e propositivaa livello di base (consigli di classe, interclasse e intersezione); è deliberativa ai livelli superiori (consigli di circolo/istituto, consigli provinciali). Consiglio di intersezione: organo della scuola dell’Infanzia, composto da tutti i docenti e da un rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni interessate; presiede il dirigente scolastico oun docente da lui delegato, facente parte del consiglio. Consiglio di interclasse: organo della scuola Primaria: tutti i docenti e un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente da lui delegato, facente parte del consiglio. Consiglio di classe: organo della scuola Secondaria I grado, composto da tutti i docenti della classe e quattro rappresentanti dei genitori; presiede il dirigente scolastico o un docente da lui delegato facente

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parte del consiglio. Tutti i genitori (padre e madre) hanno diritto di voto per eleggere i loro rappresentanti in questi organied è diritto di ogni genitore proporsi per essere eletto. L'elezione nei consigli di classe si svolge annualmente. I consigli di intersezione, di interclasse e di classe si occupano dell'andamento generale della sezione/classe, formulano proposte al Collegio dei docenti per il miglioramento dell'attività, presentano proposte per un efficace rapporto scuola-famiglia, si esprimono su eventuali progetti innovativi. Collegio dei docenti: è composto da tutti gli insegnanti in servizio nell' Istituto Scolastico ed è presieduto dal Dirigente scolastico. Quest'ultimo si incarica anche di dare esecuzione alle delibere del Collegio. Si riunisce in orari non coincidenti con le lezioni, su convocazione del Dirigente scolastico o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti, ogni volta che vi siano decisioni importanti da prendere. Competenze: art. 7 del Decreto Legislativo 297/1994, comma 14, art. 1. Legge 107/2015. Organo di garanzia interno: composto da due docenti titolari, due supplenti, due genitori titolari e due supplenti, nominati dal Consiglio di Istituto e dal Dirigente scolastico, membro di diritto, che la presiede. E’ competente a decidere sui ricorsi presentati dai genitori degli alunni delle scuole secondarie contro le sanzioni disciplinari comminate agli alunni stessi dal Consiglio di classe o dal Consiglio d’Istituto. Servizio di prevenzione e protezione: composto dal Dirigente scolastico (Datore di Lavoro), dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), dall’Addetto al servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), dai Dirigenti della sicurezza (un docente referente per plesso), con il compito di coadiuvare il Dirigente scolastico in tutto ciò che concerne l’individuazione, la prevenzione, la valutazione dei rischi per la salute dei lavoratori e degli studenti e nell’attività di gestione diretta alla riduzione/eliminazione dei rischi e alla formazione del personale e degli alunni, onde raggiungere livelli sempre più elevati di sicurezza nell’ambiente scolastico. Unità di autovalutazione: commissione composta da due docenti e dalle due collaboratrici del DS, nominati dal Collegio dei docenti che si occupa dell’analisi dei risultati degli alunni, della predisposizione del Rapporto di Auto-Valutazione (RAV) e del Piano diMiglioramento, da realizzare in tre anni. Comitato di Valutazione: (art. 1, comma 129, legge 107/2015) composto dal Dirigente scolastico, che la presiede, da tre docenti, di cui due eletti dal Collegio dei docenti e uno dal Consiglio di Istituto, da due genitori, scelti dal Consiglio di Istituto e da un componente esterno, individuato dall’Ufficio scolastico regionale. Competenze: a) esprime il parere al Dirigente scolastico sul superamento del periodo di formazione e di provaper il personale docente; b) valuta il servizio di un docente che ne fa richiesta, previa relazione del Dirigente scolastico; c) giudica sulla riabilitazione del personale docente (art. 501, TU Scuola), vale a dire, valuta omeno come “meritevole” la condotta del docente, che chiede siano resi nulli gli effetti di unasanzione disciplinare; d) individua i criteri per la valorizzazione del personale docente. Solo per la competenza di cui alla lettera “d” il Comitato si avvale della presenza dei rappresentanti dei genitori e del membro esterno.

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CRITERI DI FORMAZIONE DI CLASSI INIZIALI AVENTI MEDESIMA TIPOLOGIA

Le classi devono essere il più possibile equi-eterogenee fra loro. Per consentire ciò, nella formazione si terranno presenti: • il rendimento scolastico riportato sulla scheda di valutazione; • le indicazioni delle insegnanti dell’ordine scolastico precedente, soprattutto per quanto riguarda il

comportamento ed eventuali compatibilità/incompatibilità di carattere; • le classi prime vengono formate sulla base innanzitutto del DPR 416, quindi dei seguenti criteri:

1. inserimento degli alunni diversamente abili nelle classi ove sia possibile realizzare le migliori modalità di integrazione con il gruppo;

2. distribuzione degli alunni e delle alunne per fasce di livello, in riferimento alla preparazione di base e alle caratteristiche della personalità, in modo da ottenere classi equilibrate fra loro ed eterogenee al loro interno;

3. gli eventuali ripetenti saranno inseriti di norma nella sezione già frequentata, salvo diversa richiesta dei genitori e/o parere dei docenti per equilibrare numericamente le classi ed evitare problemi di incompatibilità.

In tutti i plessi sono previste attività di accoglienza ed iniziative di continuità, per accompagnare gli alunni nel passaggio alla scuola di ordine diverso.

ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI In base a quanto previsto dalla vigente normativa, tale attività è una prerogativa del DS, che può liberamente considerare anche i seguenti criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi:

- continuità didattica; - anzianità di servizio, nel caso in cui manchi il dato della continuità e siano pervenute più richieste

a pari condizioni; - eventuali situazioni di incompatibilità ambientale o personale, opportunamente valutate dal

dirigente.

RAPPORTI SCUOLA -FAMIGLIA Il dialogo e la collaborazione con i genitori sono considerati preziose risorse per la costruzione, realizzazione, valutazione del progetto formativo, che è centrato sui bisogni degli alunni. Fatte salve particolari situazioni che vengono di volta in volta affrontate dai singoli docenti, dai Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe o dal Dirigente, l’Istituto offre alle famiglie un ventaglio di diverse opportunità di colloquio e di incontro:

• il Dirigente scolastico riceve su appuntamento e comunica con i genitori anche tramite messaggi di posta elettronica, compatibilmente con gli impegni richiesti dalla propria funzione;

• i docenti ricevono i genitori durante due visite generali annuali (cd “visitoni”); • i docenti della scuola secondaria ricevono anche su appuntamento, durante un’ora settimanale

messa a disposizione; • tutti i docenti dell’Istituto sono comunque a disposizione per colloqui, previo appuntamento ed

utilizzano il libretto delle comunicazioni scuola–famiglia per note disciplinari e comunicazioni varie.

I rappresentanti dei genitori negli organi collegiali comunicano con gli altri genitori tramite report cartacei o messaggi e-mail.

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SICUREZZA E PREVENZIONE PREMESSA: GLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO Le aule del nostro Istituto dovranno essere strutturate ed organizzate come “Ambienti di Apprendimento”, ovvero come spazi fisici e/o virtuali, ma anche mentali e culturali, emotivi ed affettivi dove i docenti pianificano e realizzano attività volte a promuovere processi educativi e didattici di crescita e di apprendimento. Le aule, quindi, dovranno diventare laboratori, intesi come ambienti dove i docenti promuovono e sostengono conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti, e dove gli alunni vivono esperienze significative, imparano attivamente attraverso il fare, sviluppano interazioni e scambi interpersonali. L’organizzazione degli spazi rappresenta, quindi, uno sfondo che fa da cornice agli apprendimenti: le aule, i laboratori, le palestre, i corridoi con le librerie, strumenti multimediali, materiali didattici vari, che coinvolgano le “intelligenze” degli alunni e rispondano ai loro diversi stili di apprendimento. Il clima e le relazioni dovranno richiamare i valori della cooperazione e dell’inclusione, grazie ai quali chi agisce, condivide comportamenti, regole, compiti, tempi di operatività. Gli spazi dovranno essere accoglienti, “caldi” e curati, con tempi di stesi e stili educativi improntati all'osservazione, all'ascolto e alla progettualità; spazi che vedono i piccoli alunni impegnati attivamente in processi di apprendimento, dove sperimentano e conoscono la realtà, collaborano e socializzano nella pratica quotidiana delle relazioni. Nel nostro istituto è attivo il Servizio in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in attuazione del D.L. 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 123 del 2007, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Sulla base della vigente normativa per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sono redatti i documenti di valutazione del rischio. Per ogni edificio scolastico sono predisposti i Piani di evacuazione con definiti i comportamenti in caso di incendi o di terremoto o di alluvione. Sono nominate inoltre, tutte le figure sensibili comprensive degli addetti al primo soccorso ed alla prevenzione incendi. Il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è affidato a personale esterno su incarico specifico del Dirigente Scolastico, datore di lavoro. Per ogni plesso è prevista la figura del preposto alla sicurezza. I documenti sono disponibili presso l’Ufficio di dirigenza dell’Istituto. In particolare è prevista annualmente la formazione di tutto il personale come da normativa vigente.

RAPPORTI CON IL TERRITORIO

All’inizio dell’anno scolastico che precede il triennio di vigenza del PTOF, il Dirigente scolastico convoca i Sindaci e gli Assessori delle amministrazioni comunali, i Rappresentanti dei Comitati genitori, i Presidenti di Enti ed Associazioni operanti nel territorio, ad un incontro per illustrare gli indirizzi per il Piano Triennale, il Rapporto di Autovalutazione e per conoscere le aspettative, le proposte che il territorio rivolge alla scuola. Tale incontro si ripete all’inizio di ogni anno di vigenza del PTOF. Al termine dell’anno scolastico, la riunione viene convocata nuovamente a titolo di rendicontazione delle attività svolte, dell’uso delle risorse e dei risultati raggiunti. Ordinariamente, l’Istituto stabilisce rapporti con questi soggetti: - le Amministrazioni comunali territorialmente interessate, per la definizione degli orari, delle

problematiche relative ai trasporti, alle funzioni miste, alla sicurezza degli edifici, all’assistenza ai disabili, ai contributi per le attività del PTOF;

- le associazioni culturali e sportive, per cercare collaborazioni nella realizzazione di specifici progetti;

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- con le imprese locali per attività di orientamento e formazione; - con i servizi sanitari e sociali per le questioni relative a studenti che vivono particolari forme di

disagio; - con i Responsabili dei Comitati dei genitori dei vari Comuni del territorio dell’I.C. - con gli Istituti facenti parte delle medesime reti per il coordinamento delle attività comuni. A seguito dell’incontro svoltosi il 30 settembre 2015 i vari Enti territoriali hanno presentato alla scuola interessati proposte progettuali da realizzare, con scadenze differenziate, nel corso del prossimo triennio2016-2019. Dalle varie proposte pervenute alla scuola a seguito della suddetta riunione con Comuni, Enti e Associazioni del territorio per il POFT 2016-2019, si svilupperanno specifiche progettualità che saranno di anno in anno concordate, pianificate e attuate a beneficio dell’utenza scolastica in base alle risorse disponibili e agli effettivi attori protagonisti. (Vedi proposte sul sito)

I CICLI DELL’ISTRUZIONE

“La scuola dell’infanzia, non obbligatoria e di durata triennale, … realizza il profilo educativo e la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola primaria” (Art. 1, comma 1, D.Lgs. n.59/2004 di Riforma della scuola)

“ Il primo ciclo dell’istruzione è costituito dalla scuola primaria, della durata di cinque anni, e dalla scuola secondaria di primo grado della durata di tre anni…..

La Scuola Primaria è articolata in un primo anno e in due periodi didattici biennali; la Scuola Secondaria di primo grado si articola in un biennio e in un terzo anno.” (L.53/2003 art.2.

comma f).

IL CURRICOLO DISCIPLINARE Le scelte didattiche vengono elaborate all’interno del quadro disciplinare, previsto per ciascun

ordine di scuola, dagli insegnanti che precisano obiettivi, contenuti, metodi e materiali, tenuto conto delle disposizioni del DPR 89/2009.

Il tempo scuola della Primaria (ai sensi dell'articolo 4 della legge 30 ottobre 2008, n. 169) si va progressivamente strutturando “secondo il modello dell'insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze...”. Nel Comprensivo sono presenti due diverse articolazioni dell'orario scolastico settimanale: a 27 ore e a 40 ore, corrispondente al tempo pieno.

SCUOLA PRIMARIA

MATERIA ORE SETTIMANALI

TEMPO NORMALE TEMPO PIENO ITALIANO 7-9 7-10 STORIA 2 2 GEOGRAFIA 1-2 1-2 MATEMATICA 6 5-7 SCIENZE / TECNOLOGIA 2 2-3 RELIGIONE 2 2 INGLESE 1-3 1-3 MUSICA 1 1-2 ARTE E IMMAGINE 1 1-2 EDUCAZIONE FISICA 1 1-2

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MENSA - 7,5-10 TOTALE ORE 27 40

Anche per la Scuola Secondaria di primo grado sono presenti due articolazioni dell'orario

settimanale: a 30 ore e a 36 ore, corrispondenti al tempo prolungato. I quadri orari settimanali delle discipline sono pertanto i seguenti:

SCUOLA SECONDARIA

MATERIA ORE SETTIMANALI

TEMPO NORMALE

TEMPO PROLUNGATO

ITALIANO 5 9 STORIA 2 3 GEOGRAFIA 2 2 MATEMATICA 4 6 SCIENZE 2 2 TECNOLOGIA 2 2 INGLESE 3 3 SECONDA LINGUA EUROPEA 2 2 ARTE E IMMAGINE 2 2 EDUCAZIONE FISICA 2 2 MUSICA 2 2 RELIGIONE 1 1 APPROFONDIMENTO DISCIPLINARE 1 - MENSA - 2 TOTALE ORE 30 38

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SCELTE EDUCATIVE PRIORITARIE Ispirazione e fondamento delle scelte educative prioritarie del Primo Ciclo d’Istruzione, comprendente le scuole Primarie e le Scuole Secondarie di Primo Grado, sono desunte dagli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana, dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012:

LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA Definizione e realizzazione di percorsi e strategie educative che pongono al centro la singolarità e l’originalità della persona, sotto tutti i suoi aspetti (cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, spirituali, religiosi), promuovendone il progressivo sviluppo.

LA CITTADINANZA

Attivare una collaborazione con le famiglie per condividere l’acquisizione delle regole del vivere e del convivere, nell’ottica di formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla vita sociale e culturale, in una realtà non più omogenea, ma aperta all’Europa e al mondo.

L’UMANESIMO Sviluppare la consapevolezza che l’uomo vive in un mondo globale, che influenza l’esistenza di ognuno creando molteplici interdipendenze tra i popoli, ma che richiede anche responsabilità nell’affrontare e risolvere i grandi problemi della condizione umana.

La Scuola dell’Infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo:

• DELL’IDENTITÀ • DELL’AUTONOMIA • DELLA COMPETENZA DELLA CITTADINANZA

La Scuola del Primo ciclo si pone come finalità l’acquisizione delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona:

• IL SENSO DELL’ESPERIENZA • L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE • LA CITTADINANZA • L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

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Le scelte didattiche debbono rispondere a priorità strategiche, individuate nella Direttiva MIUR n.11 del 18 settembre 2014:

• la riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico; • la riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli

studenti; • il rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; • la valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.

In rapporto a queste priorità e considerando i risultati di apprendimento degli alunni, messi in relazione con il contesto territoriale in cui si colloca l’Istituto e con le scuole in situazioni analoghe, è stato elaborato un Rapporto di Auto-Valutazione (RAV), dove vengono messi in risalto i punti di forza e di debolezza dei risultati e delle scelte didattico-organizzative della scuola, in rapporto al quale si è predisposto un Piano di Miglioramento (PdM), da realizzare nel triennio (vedi Allegato). Inoltre la scuola, nel Triennio 2016-2019 si impegna ad attuare: Flessibilità didattica: al fine di garantire il diritto di apprendere, il successo formativo, la crescita educativa di tutti gli alunni, di promuovere le potenzialità di ciascuno, l’Istituto intende adeguare i tempi dell’insegnamento ai ritmi di apprendimento degli alunni adottando le seguenti forme di flessibilità didattica:

• suddivisione della classe in gruppi di livello in orario curricolare; • Insegnamento a “classi aperte”;

Modalità di recupero, potenziamento e valorizzazione delle eccellenze: le attività di recupero, destinate agli alunni delle scuole primarie e secondarie, che manifestano difficoltà di apprendimento, si concentreranno su conoscenze, abilità e competenze di italiano e matematica e saranno organizzate secondo le seguenti modalità:

a. attività in orario curricolare per gruppi di livello. Le attività di potenziamento e valorizzazione delle eccellenze, destinate agli alunni più dotati, saranno organizzate con le modalità di cui al precedente punto a, ma potranno sfruttare anche altre opportunità, di ampliamento dell’offerta formativa, partecipazione a concorsi, esperienze che consentiranno agli alunni di mettere alla prova e valorizzare, ma anche arricchire il bagaglio di conoscenze, abilità e competenze già acquisito. Metodologie opzionali: i docenti riconoscono la libertà di insegnamento come una funzione strumentalmente posta al servizio di un diritto assoluto, quello degli alunni ad apprendere secondo i propri ritmi e stili, così da porre le condizioni per il raggiungimento del successo formativo. La lezione frontale, tecnica privilegiata dalla maggioranza dei docenti, va migliorata, facendo acquisire agli alunni un efficiente metodo per la stesura degli appunti e per lo studio individuale, un metodo che faccia leva su tecniche di memoria, estrapolazione di concetti chiave, elaborazione di mappe e schemi riassuntivi. Affinché sia resa più efficace, il docente deve mettere in atto tutti gli accorgimenti e le strategie per stimolare l’attenzione e la motivazione dell’alunno. Accanto a questa tecnica didattica, si riconosce l’importanza di alcune innovative metodologie di insegnamento, che trovano riconoscimento sia nel pensiero dei più noti autori della pedagogia contemporanea, sia in alcune fonti normative di notevole rilevanza, non da ultime, le Indicazioni Nazionali del 2012:

- l’approccio laboratoriale e per problem solving, - la “classe capovolta”, - il “Cooperative learning”, - il “metodo analogico” per l’apprendimento del calcolo,

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- metodi che enfatizzano il “lavoro” degli alunni, l’attività pratica e di gruppo. Considerati i risultati molto positivi che tali approcci hanno avuto nell’esperienza di alcuni sistemi scolastici europei, l’Istituto si impegna a curare la formazione in tal senso e a sperimentarne l’applicazione, in modo tale da fornire agli alunni maggiori opportunità di apprendere. Lo studio della lingua straniera dovrà privilegiare tutte quelle attività e progetti, che tentano di ricreare a scuola un ambiente comunicativo, simile a quello che l’alunno troverebbe se si trasferisse nel paese dove si parla la lingua che sta imparando: i lettorati, la CLIL, tutte quelle attività che consentono all’alunno quasi una “full immersion” nella lingua che deve conoscere.

INCLUSIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Premessa Il Piano per l’inclusione definisce principi, criteri, strategie utili per l’inclusione degli alunni che manifestano un bisogno educativo speciale, chiarisce compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituto e azioni e metodologie didattiche per facilitare il loro apprendimento, a partire dai bisogni e dalle specificità degli studenti con BES. Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita dell’educazione e/o apprenditivo. “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta con un piano educativo individualizzato o personalizzato” (Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e C.M. n. 8 del 06/03/2013). L’I.C. “A. PALLADIO” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che manifesti Bisogni Educativi Speciali. A tal fine si intende: - creare un ambiente accogliente; - sostenere l’apprendimento sviluppando attenzione educativa in tutta la scuola; - promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; - centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno; - favorire l’acquisizione di competenze collaborative; - promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante. Piano per l’inclusione Sempre più negli ultimi anni sta diventando cruciale l’impegno che la comunità promuove verso l’inclusione. Un orientamento divenuto prioritario per la scuola anche in seguito all’introduzione di alcuni documenti ministeriali come la D.M. del 27 dicembre 2012 e la successiva circolare n. 8 del 6 marzo 2013. L’inclusione porta l’attenzione sul contesto, i suoi ostacoli e i suoi facilitatori, e quindi una scuola inclusiva è una scuola che si deve muovere sul binario del miglioramento organizzativo perché nessun alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e quindi non accolto (Canevaro, 2008). Una delle chiavi per incidere positivamente sui livelli di apprendimento degli studenti è il buon governo delle istituzioni scolastiche e la sfida inclusiva parte inevitabilmente da una ristrutturazione d’insieme – globale, complessiva – del sistema educativo/formativo (Caldin, 2009). La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e la successiva Circolare n.8 del 6 marzo 2013 recante le indicazioni operative per la sua attuazione contengono alcune indicazioni e strategie precise che sono proprie della scuola italiana in ottica inclusiva, volte a consentire a tutti gli alunni, qualunque siano le loro difficoltà, il pieno accesso all’apprendimento. L’attenzione è estesa ai Bisogni Educativi Speciali nella loro totalità, andando oltre la certificazione di disabilità, per abbracciare il campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, lo svantaggio sociale e culturale, le difficoltà linguistiche per gli alunni stranieri, ecc. Occorre intanto chiarire che i BES non sono una categoria nuova, ma la siglainclude tre grandi categorie:

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1. alunni con disabilità o deficit definibili in termini medico-sanitari, che derivano da carenze organico - funzionali attribuibili a menomazioni e/o patologie organiche (deficit sensoriali, motori o neurologici). Sono alunni che hanno la certificazione in base alla legge 104/92, di competenza dell’USLL;

2. alunni con DSA che fanno riferimento alla L. 170/2010, che hanno una diagnosi di competenza dell’USLL o enti convenzionati;

3. alunni con svantaggi, cioè problemi dovuti all’ambiente socioeconomico, culturale e sociolinguistico di provenienza, che sono individuati dal Consiglio di classe o dal team.

“La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53 del 2003. Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. La Direttiva ben chiarisce come la presa in carico dei BES debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia” (Circolare n. 8 del 2013, p.2). La normativa prevede un Gruppo di lavoro che assume la denominazione di gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI) che svolge le seguenti funzioni: 1) rilevazione dei BES presenti nella scuola; 2) raccolta e documentazione degli interventi didattico – educativi posti in essere; 3) focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi; 4) rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola. Con riferimento a quanto prevede la Legge 104/92, la nostra Scuola si organizza per rispondere ai bisogni di ogni singolo alunno, nel seguente modo:

• organizzazione del fascicolo personale; • colloqui con gli insegnanti per il passaggio di informazioni al momento dell’iscrizione ad un altro

ordine di Scuola; • rapporti con le equipe socio – sanitarie, le famiglie, le istituzioni private e gli operatori specialisti

delle stesse; • progettazione di un percorso educativo e didattico individualizzato; • attività di orientamento rivolta agli alunni, anche con forme di convenzioni con Enti o

Associazioni del territorio; • verifica e valutazione degli interventi operati; • attivazione della Commissione BES.

Nella nostra realtà territoriale si é stabilizzata già da tempo la presenza di alunni stranieri. Accanto a un considerevole numero di alunni che possiede una buona padronanza della lingua italiana, ogni anno si registrano ancora iscrizioni di bambini provenienti direttamente dall'estero, che non conoscono alcuna lingua comunitaria, iniziano a frequentare a scuola già iniziata e provengono da situazioni sociali ed economiche difficili. Spesso questi ultimi si aggiungono ad un nucleo di alunni extracomunitari con sufficiente conoscenza della lingua italiana ma con scarso desiderio di integrarsi nella comunità dei pari. Frequentano attualmente il nostro Istituto circa n. 138 alunni di origine straniera, suddivisi fra i vari plessi e ordini di scuola. Per conseguire gli obiettivi sopra esposti sono stati predisposti i seguenti documenti, che facilitano l'inserimento nel contesto sociale e scolastico:

• Protocollo d'accoglienza per alunni (e famiglie) stranieri provenienti direttamente dall'estero; • Raccolta e sintesi della normativa inerente gli alunni di origine straniera; • Curricoli disciplinari per alunni di origine straniera; • Prove d'ingresso per una valutazione degli alunni neo-arrivati; • Materiale didattico specifico messo a disposizione dalle scuole della rete Area Berica; • Piano di studio personalizzato per l'inserimento di alunni neo-arrivati.

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Si segnala che tali documenti sono reperibili presso la segreteria didattica dell'Istituto Comprensivo. Nell'ambito del progetto di rete fra Istituti del territorio "Uniti per crescere insieme" continuano a diminuire i fondi per promuovere i corsi propedeutici alla conoscenza della lingua italiana per alunni stranieri, finanziati dalla Regione Veneto, dai Comuni e dal CTFS "Area Berica". L’Index per l’inclusione: risultati, priorità individuate. Nel corso dell’anno scolastico 2013- 2014 è stata condotta una ricerca per rilevare, monitorare e quantificare il livello di inclusione nell’istituto e individuare i punti di forza e i punti di deboli. Complessivamente, gli stakeholders mettono l’accento sulla bassa qualità delle relazioni. Mentre gli alunni si soffermano soprattutto sul clima relazionale di classe, i docenti si focalizzano sulla qualità relazionale tra colleghi, laddove i genitori allargano il loro focus alla rete di collegamenti tra famiglia, scuola e comunità. Alla luce dell’analisi dei dati e considerando i suggerimenti raccolti in fase di restituzione degli stessi, sono state delineate alcune azioni di cambiamento: Migliorare la comunicazione scuola-famiglia. Migliorare il clima relazionale tra docenti e alunni. Migliorare la definizione dell’organizzazione del lavoro del personale di sostegno.

La vera sfida a scuola è di riuscire a promuovere le differenze delle persone e nelle persone al fine di valorizzare pienamente le stesse sotto tutti i punti di vista. E questo non riguarda solo le persone disabili presenti nelle classi, ma tutti gli allievi. Per i riferimenti operativi del Piano di Inclusione si rimanda all’allegato “Indicazioni Operative BES”.

PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio

personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.

Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.

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Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

VALUTAZIONE Coerentemente con quanto previsto dal DPR n. 122/2009, al quale si rimanda per quanto qui non riportato, vengono esplicitate le modalità ed i criteri per la valutazione e gli obiettivi di apprendimento ai quali si riferiscono le verifiche e la conseguente valutazione, in modo che vengano garantite coerenza, omogeneità, equità e trasparenza del processo valutativo. Le verifiche avranno il compito di controllare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, come definiti nelle unità di apprendimento dei piani di lavoro. Gli obiettivi di apprendimento a cui fa riferimento ogni singolo docente sono riconducibili alle “Indicazioni per il curricolo” del 2012. Modalità e criteri di valutazione Funzioni e fasi della valutazione La valutazione degli alunni risponde alle seguenti funzioni fondamentali:

- verificare l’acquisizione degli apprendimenti programmati; - adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità e ai ritmi di apprendimento individuali

e del gruppo classe; - predisporre eventuali interventi di recupero o consolidamento, individuali o collettivi; - fornire agli alunni indicazioni per orientare l’impegno e sostenere l’apprendimento; - promuovere l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e difficoltà; - fornire ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento didattico; - comunicare alle famiglie gli esiti formativi scolastici e condividere gli impegni relativi ai processi

di maturazione personale. Che cosa si valuta Costituiscono oggetto della valutazione, secondo l’attuale quadro normativo, e sono competenza del gruppo docente responsabile delle classi:

- la verifica degli apprendimenti, ossia delle conoscenze, abilità e competenze indicate negli obiettivi di apprendimento, elaborati dalla scuola e codificati nel curricolo di istituto sulla base delle Indicazioni Nazionali rapportati alle attitudini e al grado di applicazione personale;

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- la valutazione del comportamento, cioè della partecipazione, dell’impegno manifestato, dell’interesse, del rispetto delle regole e del grado di autonomia, come condizioni che rendono l’apprendimento efficace e formativo;

- la rilevazione delle competenze di base, relative agli apprendimenti per aree disciplinari e funzionali alla crescita.

La loro certificazione sarà espressa sulla base delle indicazioni e dei modelli che saranno predisposti dal MIUR a norma dell’articolo 10 del DPR 275/99. Le fasi della valutazione La valutazione accompagna e regola l’azione didattica rispetto alle capacità ed esiti registrati nel gruppo classe, sostiene i processi di apprendimento e di maturazione dell’alunno. Per questo si distinguono tre fasi fondamentali, che sottendono tre diverse funzioni:

- la valutazione iniziale o diagnostica è interessata a conoscere l’alunno per individualizzare il percorso di apprendimento con riferimento ai caratteri personali osservati (caratteristiche della personalità, atteggiamento nei confronti della scuola, ritmi e stili di apprendimento, motivazione, partecipazione, autonomia, conoscenze e abilità in ingresso...);

- la valutazione intermedia o formativa accerta la dinamica degli apprendimenti rispetto agli obiettivi programmati, adegua la programmazione, progetta azioni di recupero, modifica all’occorrenza tempi e modalità, informa tempestivamente l’alunno circa il suo progresso orientandone gli impegni;

- la valutazione finale o sommativa rileva l’incidenza formativa degli apprendimenti scolastici per lo sviluppo personale e sociale dell’alunno ed è sintetizzata in un voto o giudizio conclusivo (quadrimestrale o annuale).

E’ necessario tenere distinta l’azione di verifica, che comporta l’accertamento degli apprendimenti disciplinari, dall’azione di valutazione che, a partire dagli esiti formativi registrati, considera i processi complessivi di maturazione della personalità dell’alunno. Gli alunni verranno ammessi alla classe successiva se:

• hanno una frequenza pari ad almeno i tre quarti dell’orario annuale, con motivate deroghe deliberate dal Collegio Docenti, viste le norme vigenti;

• sono valutati con voto non inferiore a sei decimi nel comportamento; • sono valutati con voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina.

In quest’ultimo caso può essere ammesso alla classe successiva un alunno che presenta lacune nell’apprendimento: l’alunno avrà comunque una valutazione non inferiore ai sei decimi nella/e materia/e dove presenta carenze ma si troverà una nota allegata al documento di valutazione che indicherà le materie non pienamente sufficienti, per recuperarle durante l’estate. Alla fine della classe terza della scuola secondaria di I grado, dopo un giudizio di idoneità positivo da parte del Consiglio di Classe, l’alunno sostiene le prove d’esame, che consistono in prove scritte (compresa una prova nazionale, nota come prova Invalsi) ed un colloquio pluridisciplinare. Il punteggio finale dell’esame verrà determinato facendo la media aritmetica tra i voti delle prove scritte (compresa quella nazionale), orali ed il giudizio di idoneità. Al termine della Scuola Secondaria di I Grado verrà, inoltre, consegnato un documento che certifica le competenze acquisite. (Vedi Allegati “Indicazioni per la valutazione” SU SITO ISTITUTO)

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PROVE INVALSI La scuola nei vari ordini e come stabilito dalla normativa vigente è interessata alla somministrazione delle Prove del Servizio Nazionale Valutazione (INVALSI) per le classi seconde e quinte della Scuola Primaria e terze della Scuola Secondaria di I grado. In ottemperanza a quanto previsto dalla direttiva del Ministro 85/2012 e dal D.P.R. 80/2013, che istituisce il Sistema Nazionale di valutazione (SNV) di cui le prove Invalsi costituiscono un importante elemento, gli studenti delle suddette classi saranno tenuti a svolgere le prove nella data annualmente stabilita dall'INVASI a livello nazionale. La rilevazione esterna degli apprendimenti costituisce uno strumento di autovalutazione essenziale di conoscenza e di miglioramento. L’analisi dei risultati conseguiti nelle prove standardizzate nazionali consente di riflettere sul livello di competenze raggiunto dagli alunni della nostra scuola in relazione alle altre scuole della nostra area geografica e a quelle con background socio-economico simile e al valore medio nazionale. Tale analisi permette anche di valutare la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento dei livelli essenziali di competenza. L’azione della scuola è quindi volta a ridurre l’incidenza numerica e la dimensione del gap formativo degli studenti con livelli di apprendimento sotto una determinata soglia, considerando la variabilità di risultati interna alla scuola (tra le classi), così come la distribuzione degli studenti nei diversi livelli di rendimento.

PROGETTI di PLESSO Le specifiche progettualità dei vari territori decisamente importanti per gli stessi, nel futuro potranno essere realizzate prevalentemente con le risorse economiche dei Comuni e/o Enti vari, Associazioni, ecc. considerato che “per il triennio 2016-2019 e successivi, le risorse del FIS dovranno essere anche orientate al raggiungimento dei risultati previsti dal RAV e pertanto avranno precedenza le varie progettualità volte a soddisfare le PRIORITA’ della scuola in termini di ESITI degli alunni da concretizzare in TRAGUARDI che saranno raggiunti perseguendo gli obbiettivi di PROCESSO.” VEDI QUADRO RIASSUNTIVO DEI PROGETTI DI PLESSO SUL SITO DELL’ISTITUTO

TITOLO III L'(auto)valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti ed è particolarmente indirizzata: - alla riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico; - alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli

studenti; - al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; - alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE L’I.C. di Poiana M. ha provveduto a compilare il Rapporto di Autovalutazione (RAV) secondo quanto stabilito dalla recente normativa: • DPR n. 80/2013; • Direttiva MIUR n. 11 del 18 settembre 2014 “priorità strategiche del Sistema Nazionale di

Valutazione per gli anni scolastico 2014/15, 2015/16 e 2016/17″che articola il processo di valutazione delle scuola in 4 fasi: a) autovalutazione; b) valutazione esterna; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale

• Circolare MIUR n. 47 del 21/10/2014 “Trasmissione della direttiva n. 11″

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• Circolare MIUR prot. 7904 del 01/09/2015 “Pubblicazione del Rapporto di AutoValutazione (RAV) e primi orientamenti per il piano di Miglioramento” Il RAV e la normativa di riferimento sono disponibili nel sito della scuola.

Secondo la direttiva n. 11/2014 per l'a.s. 2015/16 è prevista la definizione del "Piano di Miglioramento" in correlazione con la predisposizione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF). A tal fine l’apposito nucleo di valutazione interno ha elaborato le azioni previste dalla Direttiva predisponendo il PdM di seguito riportato:

PIANO DI MIGLIORAMENTO Sulla base dell’esperienza del PDM sviluppata nel corso dell’a.s. 2015/2016, il D.S., in accordo con gli Organi Collegiali della scuola, ritiene di ripetere lo stesso percorso nel triennio 2016/19, aggiornandone gli obiettivi e le azioni in base ai risultati che emergeranno di anno in anno. La “diminuzione della varianza”, attesa con le azioni concrete previste dal PDM, costituirà l’obiettivo di traguardo per l’intera comunità scolastica.

Attività per la predisposizione del Piano di Miglioramento (PdM) Il nucleo di autovalutazione dell’IC, con la supervisione del DS, ha elaborato il PDM (relativo all’anno scolastico 2015/16) sulla base dei traguardi previsti dal RAV, partendo dalle priorità individuate nell’ambito degli esiti. In maniera particolare il nucleo si è occupato di individuare e formalizzare le azioni necessarie al miglioramento della riduzione della “varianza” nei vari plessi dei risultati delle prove standardizzate nazionali con l’intento di migliorare, per quanto possibile, anche l’inclusione. Tenuto conto dei dati del RAV 2014-2015, di seguito riportati la scuola svilupperà delle progettualità con azioni che privilegeranno le PRIORITÀ degli ESITI degli studenti, da concretizzare in TRAGUARDI che saranno raggiunti perseguendo gli obbiettivi di PROCESSO. Contestualmente, per l’azione prevista è stata effettua una verifica della convergenza con le priorità individuate dalla legge 107/2015 e dalle Avanguardie Educative dell’INDIRE.

Individuazione delle priorità Priorità e Traguardi ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITÀ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO Risultati nelle prove Standardizzate nazionali

Il nucleo di Autovalutazione, sentito il parere del Collegio dei Docenti, ha deciso di scegliere come priorità quella di Imparare ad Imparare

L'Istituto vuole raggiungere come traguardo l'elaborazione di un'unità di apprendimento per l'acquisizione di un'autonoma capacità di apprendere.

Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione L'Istituto ha scelto di lavorare su questa priorità per ridurre le criticità di varianza, rilevate nelle Prove standardizzate. Riteniamo, inoltre, che lavorando sulla competenza dell'imparare ad imparare, si possano affinare le capacità di comprensione degli alunni. Si ritiene che questa competenza possa essere migliorata trasversalmente in tutte le discipline, e non solo per italiano e matematica, sia della Primaria che della Secondaria, e possa avere una ricaduta positiva sulle prove standardizzate e di conseguenza sui risultati a distanza. Finora l'Istituto ha lavorato su questa competenza esclusivamente in ambito disciplinare, si auspica che la progettazione di unità di apprendimento multidisciplinari sensibilizzi il corpo docenti e gli permetta di comprendere che questa competenza è trasversale ed è fondamentale e spendibile, non solo per gli esiti delle prove standardizzate, ma anche a livello europeo. In un contesto in cui gli strumenti di informazione e di apprendimento sono molteplici e di vario tipo, è necessario che gli alunni imparino a scegliere, criticare e rielaborare i contenuti. Il raggiungimento di questa competenza potrebbe migliorare gli esiti delle Prove standardizzate e ridurne la varianza.

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Obiettivi di processo AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO

DI PROCESSO Curricolo, progettazione e valutazione

Progettare, attraverso gruppi di lavoro per classi parallele o per dipartimento, una semplice unità di apprendimento.

Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità Partendo dalle varie realtà e anche dai risultati scolastici, ogni gruppo di lavoro all'inizio dell'anno scolastico progetta una unità di apprendimento individuando gli obiettivi didattici specifici e le abilità da perseguire, i contenuti e le metodologie da utilizzare, le verifiche e le valutazioni intermedie e finali da sottoporre agli alunni. Sarà cura del gruppo fornire anche indicatori per la valutazione del grado di competenza acquisita. Si auspica che questi momenti di progettazione e condivisione possano rendere più omogenee le modalità didattiche e i risultati dei numerosi plessi. Per concretizzare quanto sopra riportato e per raggiungere i traguardi prefissi, gli Organi collegiali prevedono di perseguire gli obiettivi di seguito riportati: A. predisporre prove di somministrazione congiuntamente nei vari plessi, per Ordine di scuola, che vadano a rafforzare le competenze degli alunni, per migliorare la loro capacità di risolvere problemi e di imparare ad imparare. In base ai risultati raccolti, progettare attraverso gruppi di lavoro per classi parallele o per dipartimento, una semplice unità di apprendimento che focalizzi la sua attenzione sulla competenze richieste dall’Invalsi. B. attraverso il confronto fra i docenti e i momenti di informazione-formazione, si prevede non solo di migliorare le competenze acquisite dagli alunni ma anche l’inclusività degli stessi. Inoltre questo favorirà una maggior coesione a livello di Istituto, utile anche per la rendicontazione sociale e una limitazione della variabilità presente tra i plessi.

Attività e strumenti per la valutazione degli esiti del PDM Gli esiti del PDM saranno valutati dal nucleo di valutazione attraverso un monitoraggio annuale dell’andamento dei processi ed illustrati al collegio dei docenti, ai consigli di classe/team, ai di partimenti disciplinari/gruppi di progettazione. Gli esiti di tali prove, di italiano e matematica, saranno tabulati in modo da permettere, nel lungo periodo, di confrontare i risultati degli studenti nei singoli anni scolastici (dalla II primaria alla III secondaria di I grado), e nel breve periodo nel passaggio da una classe all’altra, con particolare riferimento alle variazioni percentuali nei livelli di apprendimento delle singole classi. Il monitoraggio degli esiti sarà completato e reso maggior mente oggettivo da un’attenta osservazione dei dati restituiti annualmente dall’ INVALSI. Il processo relativo alla continuità ed all’orientamento, renderà necessario uno specifico monitoraggio dei risultati in italiano e matematica ottenuti dagli studenti nel passaggio dalla primaria alla secondaria. Il processo di sviluppo e valorizzazione delle risorse umane verrà, infine, monitorato attraverso il calcolo delle ore di formazione e di aggiornamento metodologico e didattico organizzati dalla scuola e la valutazione della frequenza da parte dei docenti.

(In allegato la previsione del PdM per il triennio 2016-2019 sul sito dell’istituto)

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TITOLO IV FABBISOGNO DI ORGANICO

Consultando le proiezioni anagrafiche relative al numero degli obbligati per i prossimi tre anni, si prevede una sostanziale conferma del numero attuale di classi e di docenti (salvo i docenti di sostegno vista la specifica normativa). a. Posti comuni e di sostegno SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA Annualità Fabbisogno per il triennio Classi Posto comune Posto di

sostegno Scuola dell’infanzia

a.s. 2016-17 9 18 2 a.s. 2017-18 9 18 2 a.s. 2018-19 9 18 2

Scuola primaria a.s. 2016-17 15 TP + 23TN 59 9 a.s. 2017-18 15 TP + 23TN 59 9 a.s. 2018-19 15 TP + 22TN 58 9

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Classe di concorso/sostegno classi a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19 A043 - MATERIE LETTERARIE 18 15 15 15 A059 - SCIENZE MATEMATICHE, C-F-N 18 8+6h 8+6 h 8+6 h A345 - LINGUA INGLESE 18 3 3 3 A245 - LINGUA FRANCESE 10 1c+ 2 h 1c+ 2 h 1c+ 2 h A545 - LINGUA E CIVILTA' TEDESCO 8 16 h 16 h 16 h A028 EDUCAZIONE ARTISTICA 18 2 2 2 A030 - EDUCAZIONE FISICA 18 2 2 2 A032 - EDUCAZIONE MUSICALE 18 2 2 2 A033 - EDUCAZIONE TECNICA 18 2 2 2 AD00 - SOSTEGNO 18 6 6 6

b. Posti per il potenziamento Organico potenziato (art. 1, comma 7, legge 107/2015) Visti gli obiettivi e le finalità del PTOF e del PdM 2016-2019 il D.S. formula la richiesta dell’organico dell’autonomia (potenziato) come di seguito riportato: a. un semiesonero per H 9 dall’insegnamento R.C. del primo Collaboratore del Dirigente Sec. I grado Poiana;

un semiesonero per H9 dall’insegnamento A043 del secondo Collaboratore del Dirigente Sec. I grado Orgiano. Considerata la complessità di questo I.C. al fine di coordinare e risolvere le svariate problematiche giornaliere che richiederebbero la presenza costante e contemporanea del D.S. nei plessi della scuola Secondaria, i semi-esoneri dei Collaboratori del D.S. necessitano di essere così strutturati per:

- esigenza organizzativa; - supporto alla dirigenza; - coordinamento delle attività a causa della complessità organizzativa dell’Istituto, articolato su 14

plessi, posti in 6 comuni diversi; b. quattro docenti di scuola primaria (00EE), con specializzazione in sostegno e inglese, da impegnare nelle sette scuole Primarie per:

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- esigenze progettuali; - prevenzione e contrasto della dispersione scolastica; - potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni in difficoltà; - attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, finalizzati in particolare alla realizzazione del Piano di

Miglioramento; - articolazione della classe per gruppi; - potenziamento del tempo scolastico con lezioni di recupero o potenziamento pomeridiane, per la

valorizzazione delle eccellenze e finalizzati anche alla realizzazione del Piano di Miglioramento; - insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri;

c. due docenti di italiano (A043)e due di matematica (A059), da impiegare nelle tre scuole Secondarie per:

- esigenze progettuali; - prevenzione e contrasto della dispersione scolastica; - potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni in difficoltà; - attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, finalizzati in particolare alla realizzazione del Piano

di Miglioramento; - articolazione della classe per gruppi; - potenziamento del tempo scolastico con lezioni di recupero o potenziamento pomeridiane, per la

valorizzazione delle eccellenze e finalizzati anche alla realizzazione del Piano di Miglioramento; - insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri;

d. due docenti di inglese (A345) da impiegare nelle tre scuole Secondarie per:

- esigenze progettuali; - insegnamento di discipline non linguistiche in modalità CLIL; - lettorato nelle scuole primarie e secondarie;

e. un docente di tecnologia (A033) della scuola Secondaria con elevate competenze informatiche per:

- esigenze progettuali; - coordinamento del progetto di Innovazione tecnologica e metodologica; - supporto e formazione al personale dell’Istituto. -

f. un docente di educazione musicale (A032) della scuola Secondaria per: - esigenze progettuali; - coordinamento di attività di inclusione, prevenzione e contrasto della dispersione scolastica; - supporto e formazione al personale dell’Istituto.

Si ribadisce la necessità di poter disporre, inoltre, della figura dell’Assistente Tecnico di informatica, attualmente previsto solo negli Istituti Secondari di secondo grado. ANNO SCOLASTICO 2016/17 L’organico di potenziamento assegnato all’istituto è il seguente: Scuola primaria 4 docenti di posto comune Scuola secondaria 1° grado 2 docenti (1 Lingua straniera inglese e 1 musica). c. Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015.

Tipologia n.

Assistente amministrativo 7

Collaboratore scolastico 26

Altro /

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TITOLO V

FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE E A.T.A. La nostra Scuola attribuisce alla qualificazione professionale di tutte le componenti scolastiche un ruolo strategico nell’attuazione qualificata del PTOF e nel processo di innovazione. Pertanto l’aggiornamento e la formazione in servizio del personale docente e A.T.A. costituisce un diritto-dovere di ciascuno. Con la legge n. 107/2015, la formazione in servizio è diventata “obbligatoria, permanente e strutturale”. Pertanto essa va rapportata al fabbisogno professionale della scuola, definito in base alle esigenze di miglioramento, che sono ineludibili perché emerse dall’autovalutazione d’istituto. Per quanto riguarda, invece, l’aggiornamento professionale personale, la legge prevede l’attribuzione nominale di una “Carta elettronica”. Si tratta, in ogni caso, di arricchire le competenze professionali, sviluppando un’articolazione della funzione docente sempre più qualificata e complessa. La qualità di una scuola ha come condizione essenziale una elevata qualità della professionalità docente, intesa anche come la capacità dei singoli professionisti di porsi all’interno di una logica di sistema che vede il contributo di ciascuno per il miglioramento dell’offerta formativa di tutta la scuola, valutata in base ai risultati formativi. Nel corso del triennio di riferimento l’Istituto scolastico si propone l’organizzazione delle seguenti attività formative, suddivise in pacchetti di 20 ore per ciascun anno scolastico, che saranno specificate nei tempi e con modalità nella programmazione dettagliata all’inizio di ogni anno scolastico:

Il Collegio dei Docenti prende atto delle necessità formative emerse dal RAV ed inserite come priorità nei processi del Piano di Miglioramento (PdM) e ritiene che, nei tre anni, siano da realizzare le seguenti attività di formazione: Personale Docente

a.s. 2016/17: - Didattica delle competenze - L’approccio laboratoriale e per problem solving

a.s. 2017/2018: - Nuove tecnologie e ambienti di apprendimento per l’inclusione - Corso avanzato sulla didattica con uso della LIM

a.s. 2018/2019: - Privacy e trasparenza nella gestione dei documenti scolastici - I reati contro la Pubblica Amministrazione - Eventuale ripetizione di corsi già proposti gli anni precedenti

Personale ATA–Collaboratori scolastici

a.s. 2016/17: - Assistenza di base e specialistica agli alunni disabili - Corsi base di informatica

a.s. 2017/18 - 2018/19 - Corsi base ed avanzati di informatica

Personale ATA – DSGA e Assistenti amministrativi

a.s. 2016/17: - Formazione sugli obblighi relativi alla riservatezza e protezione dei dati personali (cd privacy)

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- Formazione sugli obblighi di pubblicità e trasparenza nella gestione dei documenti e del sito d’Istituto, con particolare riguardo all’Albo on line e alla sezione “Amministrazione trasparente”

- Corsi di formazione/aggiornamento per le specifiche competenze degli Assistenti (gli appalti pubblici dopo le riforme del 2014; gli acquisti con MEPA; le assenze del personale…)

a.s. 2017/2018: - Aggiornamento sugli obblighi relativi alla riservatezza e protezione dei dati personali (cd privacy) - Aggiornamento sugli obblighi di pubblicità e trasparenza nella gestione dei documenti e del sito d’Istituto,

con particolare riguardo all’Albo on line e alla sezione “Amministrazione trasparente” - Corsi di formazione/aggiornamento per le specifiche competenze degli Assistenti

a.s. 2018/2019: - I reati contro la Pubblica Amministrazione; corsi di formazione/aggiornamento per le specifiche competenze

degli Assistenti Ogni anno, saranno garantiti anche la formazione e l’aggiornamento sulla sicurezza e prevenzione infortuni, in particolare:

1. formazione/aggiornamento dei lavoratori (Accordo Stato Regioni del 2011): 2. primo soccorso; 3. antincendio; 4. stress lavoro correlato; 5. somministrazione dei farmaci “salva-vita”.

Le Amministrazioni Comunali interessate dall’ambito di competenza territoriale dell’Istituto stanno dotando le scuole di defibrillatori. Pertanto, sarà data la possibilità al personale disponibile di formarsi sull’uso di questo strumento, anche grazie al contributo delle Amministrazioni stesse e/o delle Associazioni sportive del territorio.

TITOLO VI

FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI 1. RISORSE STRUMENTALI ( realizzate e completate entro novembre 2016)

5 LIM per completare la dotazione di questo strumento per tutte le aule dell’Istituto; 30 pc e monitor per il rinnovo dell’aula di informatica delle tre scuole secondarie I grado; 35 antivirus per i nuovi dispositivi dell’Istituto; 4 antenne e cavidi per implementare la rete WiFi delle quattro scuole dell’infanzia; 3 filtri per i dispositivi delle scuole Secondarie I grado dell’Istituto.

2. RISORSE ECONOMICHE ANNUE

Vedi programma annuale L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta comunque condizionata alla concreta destinazione a questa istituzione scolastica, da parte delle autorità competenti, delle risorse umane e strumentali con esso individuate e richieste. TUTTI GLI ALLEGATI SONO REPERIBILI SUL SITO DELL’ISTITUTO Delibera del Collegio dei Docenti per la elaborazione del PTOF: 14 GENNAIO 2016 Delibera del Consiglio di Istituto per l’approvazione del PTOF: 14 GENNAIO 2016