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PA GA NI NI COMUNE DI GENOVA FOGLIO INFORMATIVO DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI VIOLINO “PREMIO PAGANINIGenova, Numero doppio Gennaio 2006, Anno IX, N.1 Registrazione presso il Tribunale di Genova, autorizzazione n. 9/2003 Premio Paganini 2006: Syncopations by Azio Corghi Q&A Volker Biesenbender Paganiniana 2005 Largo ai giovani ! Give Youth a Chance! I voli di Niccolò by Luca Francesconi “Paganini” per Paganini Intervista a Carla Magnan The “Paganini” for Paganini Q & A with Carla Magnan

PA GA NINI - Carla Magnan · 2016-10-05 · PA GA NI NI COMUNE DI GENOVA F ... perform Paganini's Concerto n. 1in the ... l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l’Accademia

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PAGA NI

NI COMUNE DI GENOVA

FOGLIO INFORMATIVO DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI VIOLINO “PREMIO PAGANINI”

Genova, Numero doppio Gennaio 2006, Anno IX, N.1 Registrazione presso il Tribunale di Genova, autorizzazione n. 9/2003

PremioPaganini 2006:Syncopationsby Azio Corghi

Q&AVolker Biesenbender

Paganiniana 2005Largo ai giovani !Give Youth a Chance!

I voli di Niccolò by Luca Francesconi

“Paganini”per PaganiniIntervista a Carla MagnanThe “Paganini”for PaganiniQ & A with Carla Magnan

A distanza di un anno dall’ultima edizionedel “Premio Paganini”, il Comune diGenova ha rinnovato il suo impegno pervalorizzare non solo il concorso ma anche lealtre iniziative nate a cornice del concorso,quali la “Paganiniana”.

L’obiettivo è di far convergere attorno allafigura di Niccolò Paganini le maggioriistituzioni cittadine (Comune, Provincia,Regione ed Università) per dare vita ad ununico progetto che coinvolga diversi aspetti:quello ormai “storico” del ConcorsoInternazionale di Violino che ha superato i50 anni dalla sua fondazione, quelloconcertistico con il Festival Paganiniana,quello della ricerca, degli studi e dell’attivitàeditoriale con un centro studi dedicato aPaganini ed infine quello legato alla liuteriacon la conservazione e l’utilizzo del“Cannone” il violino prediletto dal grandemusicista, che lo lasciò in eredità alla suacittà natale.Un unico progetto trasversale che raccogliele diverse anime di Paganini: l’innovazione,la creatività, il virtuosismo, lo spettacolo e la

ricerca che lo ha portato ad esplorare nuoviterritori musicali.Questo percorso, iniziato con la sigla di unaccordo con una delle maggiori istituzionimusicali, l’Accademia Nazionale di SantaCecilia di Roma, proseguirà con l’intesa trale maggiori istituzioni cittadine percollaborare insieme e dare vita ad un“coordinamento Paganini” in grado divalorizzare anche nuovi apporti, quali quellisulle tecniche del suono, approfonditedall’Università di Genova. Mi auguro che in tanti possiate seguirci inquesto viaggio, venendo a Genova per laprossima edizione del “Premio Paganini”.Vi aspettiamo.

Just one year after the last “Premio Paganini”,the City of Genoa has renewed itscommitment to enhancing not only thecompetition, but also the other initiativescreated within the framework of thecompetition, such as the “Paganiniana”.The goal is that of bringing together the majorinstitutions of the City (the governments of theCity, Province and Region, as well as theUniversity) around the figure of NiccolòPaganini, to give life to a single projectinvolving various aspects. One aspect is historical by now: theInternational Violin Competition that passedthe 50th anniversary from its founding;another are the concerts of the “Paganiniana”Festival. Then there is the research, the studies andeditorial activity with a study center dedicated to Paganini, and finally the violin making, with the preservation and use of the“Cannone”, the great musician’s favoriteinstrument that he bequeathed to his nativecity.A single, transversal project that ties together

the various souls of Paganini: the innovation,creativity, virtuosity, performance andresearch that caused him to explore newmusical territory.This route, begun with the signing of anagreement with one of the major musicalinstitutions, the National Academy of SantaCecilia in Rome, will continue with anunderstanding among the city’s majorinstitutions to collaborate together and givelife to a “Paganini coordination” able to make maximum use of new contributions as well,

such as those on sound techniques investigatedby the University of Genoa. I hope that manyof you will be able to come along with us onthis voyage, and come to Genoa for the next“Premio Paganini”. We are expecting you!

Anna Castellano(Assessore alla Comunicazione e Promozione della Città)

(Councillor for Genoa City Promotion and Communication)

In base alle proposte avanzate dal ComitatoArtistico presieduto dal dott. CesareMazzonis, il Comune di Genova - Asses-sorato alla Comunicazione e Promozionedella Città - ha predisposto il nuovo bandodella 51ª edizione del “Premio Paganini”,concorso internazionale riservato a giovaniviolinisti tra 16 e 33 anni. Per la prima volta nella storia del concorsotra i brani che i concorrenti dovrannosuonare nelle fasi eliminatorie figura ancheun nuovo brano appositamente commis-sionato per il concorso. Azio Corghi uno dei più noti compositoriitaliani, famoso a livello internazionale, haaccettato di scrivere un breve brano ispiratoalla musica di Paganini che i semifinalistidovranno eseguire insieme a brani delrepertorio classico e romantico.Ma non è la sola novità: al vincitore del“Premio Paganini” verrà assegnata unasomma di 25.000 euro (contro i 12.000euro della precedente edizione), anche ilsecondo ed il terzo classificato benefice-ranno di un aumento dei premi. I concorrenti che arriveranno in finaleavranno anche la possibilità di eseguire ilConcerto n.1 di Paganini nella tonalitàoriginaria in mi bemolle maggiore oltre chenella consueta tonalità in re maggiore.Ricordiamo che le prove del concorso sonopubbliche e si svolgeranno a Genova alTeatro Carlo Felice dal 22 settembre al 1°ottobre 2006 con il seguente calendario: lepreliminari dal 22 al 24 settembre 2006 (seil numero dei candidati fosse particolar-mente elevato le prove potrebbero protrarsial 25 settembre), le semifinali si svolge-ranno il 26 e 27 settembre 2006, mentre lefinali con orchestra del Teatro Carlo Felicesi svolgeranno il 30 settembre ed il 1°ottobre 2006. Il testo del bando è disponibile su internet,dove è possibile anche scaricare ilformulario all’interno del sito del Comunedi Genova al seguente indirizzo:http://www.paganini.comune.genova.it Copia del bando può essere richiestascrivendo oppure inviando un fax o una e-mail a: Segreteria del Concorso “Premio Paganini” Settore Turismo e Promozione della Cittàfax + 39 010 5574326e-mail: [email protected] domande, corredate della documenta-zione richiesta, dovranno essere spediteentro il 2 maggio 2006 al seguenteindirizzo: Concorso “Premio Paganini” Archivio Generale del Comune di Genova Via XX Settembre, 15 - 2° piano I - 16121 Genova

The City of Genoa - Municipal Departmentfor Communication and Promotion accordingto the proposal made by the PaganiniCompetition Artistic Committee chaired byMr. Cesare Mazzonis - has issued the newrules and program for the 51st edition of the“Premio Paganini”, the internationalcompetition for young violinists between theages of 16 and 33. For the first time in thehistory of this competition, participants willhave to play a piece that is to be writtenespecially for the competition, in addition tothe pieces that are usually played in thepreliminary stages. Azio Corghi, one of themost renowned Italian composers whose fameis well known throughout Italy and abroad, isgoing to write a new short piece inspired byPaganini's music that semi-finalists will haveto perform together with other pieces from theclassical repertoire.But this is not the only important news: thewinner of the “Premio Paganini” will receivea sum of 25,000 Euro (compared to 12,000Euro assigned in the previous edition); thesecond and third prize winners will alsobenefit from increased monetary awards.The finalists will have the opportunity toperform Paganini's Concerto n. 1 in theoriginal key of E flat major as well as in theusual key of D major.

The Competition will be held in Genoa at theCarlo Felice Theatre from September 22nd toOctober 1st 2006 with the following schedule:the preliminary stage will take place fromSeptember 22 to September 24 2006 (in casethe number of participants is high thepreliminary stage could last throughSeptember 25), the semifinal stage will takeplace from September 26 to 27 2006, whilethe final stage with the Carlo Felice Orchestrawill take place from September 30 to October1, 2006. It possible to download the rules ofthe Competition and the application form atthe following website:www.paganini.comune.genova.itTo get a copy of the brochure with the rulesand application form, please send a writtenrequest (by fax or e-mail) to:“Premio Paganini” Competition Secretariatc/o Settore Turismo e Promozione della Cittàfax: +39 010 5574326e-mail [email protected] application form, together with thedocuments required, must be returned,postmarked no later than May 2, 2006 to thefollowing address:“Premio Paganini” Competition Secretariat -c/o Archivio Generale del Comune di GenovaVia XX Settembre, 15 - 2º piano I - 16121 Genova

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Genova per Paganini Genoa for Paganini

Premio Paganini2006

Chlöe Hanlisp

Anna Castellano

Viktoria Mullova

Leonidas Kavakos

Barnabas Kelemen

Lenuta Ciulei

Nato a Ciriè nel 1937. Esteso ormai su unintero quarantennio, il catalogo di AzioCorghi ha attraversato stagioni diverse dellastoria della musica, navigando lungo unarotta originale: rotta spesso appartatarispetto a quelle percorse dai colleghi dellasua generazione e, forse proprio in virtù diquesta collocazione eccentrica, nonorganica, in grado d’intercettare ecomprendere per tempo alcune istanzeineludibili dell’esperienza musicalecontemporanea. Non sarà un caso se la produzione delcompositore, nato a Cirié (Torino) il 9marzo 1937 e formatosi nei conservatori diTorino e Milano (dov’è allievo dicomposizione di Bruno Bettinelli),pervenga alla compiuta realizzazione atrent’anni dalle prime esperienzecompositive, a partire cioè dall’importantegruppo di lavori nati intorno a una dataepocale come il 1989. In realtà, tralasciando le proved’apprendistato di fine anni Cinquanta, giàdal ‘63 Corghi aveva dato alle stampe leproprie opere; nel ‘66 aveva vinto ilconcorso "Ricordi-RAI" con Intavolature;da “...in fieri” (1969) alcuni suoi lavoriavevano ricevuto un battesimointernazionale; dal ‘71 il compositore si era aperto al medium fondamentaledell’elettronica con Symbola; nel ‘74 avevaaccostato il teatro d’avanguardia con Tactus;nel ‘77 il balletto con Actus III; nel 1982,infine, era stato eseguito a Parigidall’Ensemble Intercontemporain. Un percorso di un quarto di secolo dunque,lungo il quale si è andata progressivamenteampliando la portata degli interessi delCorghi compositore, le cui energie restanotuttavia contese dal didatta (una serie dicattedre ricoperte dal ‘77 nei conservatori diTorino, Parma e Milano, una masterclass a Berkeley) e dal musicologo (l’edizionecritica dell’Italiana in Algeri). Con l’allestimento dell’opera Gargantua al

Regio di Torino (1984) s’inaugura unastagione nuova, che porta a compimentopremesse lungamente coltivate e definisce,nel giro di pochi anni, uno stile dellamaturità chiaramente individuabile. Come mai prima, Corghi si rivolge conassiduità alla grande forma, conseguendoun notevole rilievo internazionale. Se nonabbandona l’attività didattica (pressol’Accademia Nazionale di Santa Cecilia el’Accademia Chigiana di Siena, ma ancheuna masterclass nell’Università di Cincin-nati) né la musica da camera (dal quartetto“animi motus” al raffinato “a ‘nsunnari...”),arricchisce il proprio catalogo di opereteatrali (sette lavori in vent’anni e altriprogetti in cantiere), balletti (titoli strepitosicome Mazapegul e il rossiniano Un petittrain de plaisir), vaste pagine sinfoniche esinfonico-corali, la Rapsodia in re (D), Lacetra appesa, per il cinquantenario dellaLiberazione, La morte di Lazzaro e ilrecentissimo De paz e de guerra, entrambi sutesto di Saramago). Un catalogo che affronta con determi-nazione alcune apparenti antinomie del fare musica oggi, a cominciare dalla più ingombrante, la dialettica impegno/comunicazione, che Corghi sottopone a unaggiornamento significativo: supera infattiil dogma per cui tra valenza politico-socialedella creazione artistica e fruibilità da partedi un pubblico non engagé si dia alternativaradicale, e guadagna a una valenzacomunicativa carica di significato atteg-giamenti ascritti dall’intelligencija musicaledegli scorsi decenni a divertissementinautentico. L’atto del comporre viene così a configurarsiquale testimonianza nei confronti dell’altro,gesto di responsabilità etica che lega ilmusicista agli uomini del suo tempo. Opere teatrali e cantate, soprattutto, vivonodell’impegno umanistico di contagiare una“nostalgia inguaribile della speranza”, un“desiderio disperato di vita”, complice ilvalore delle scelte letterarie del compositore,su cui spicca il premio Nobel JoséSaramago, operosissimo indagatore delladrammatica opacità della Storia, legato aCorghi da un ferace e duraturo sodalizioche ha già fruttato sei lavori importanti, tracui le opere Blimunda e Divara. Ma intimamente corghiana è anche quellavocazione affabulatoria che ricerca unaqualità narrativa della scrittura musicale neicontinui incontri con forme quali il ballettoe la cantata, disponibili ad assecondarel’estro incoercibile di fare teatro, e nelconfronto con testi di altri musicisti poeti eprosatori, attraverso i quali Corghi realizzauna fitta trama simbolica, ricca di relazioni,risonanze, diffrazioni di significato. Spesso ciò comporta la rivisitazione dellatradizione musicale, secondo modalità cheimitano la nostra recezione corrente dellamusica del passato: non la trascrizione“innocente” ma la citazione calata in uncontesto linguistico ironicamente straniato,un milieu compositivo moderno, comeinevitabilmente moderno è il nostroapproccio alla memoria musicale. E ancora, emergono come centralinell’esperienza compositiva di Corghi lafrequentazione degli archetipi della culturapopolare, la raffinata ricerca timbrica, il

ludus di ascendenza rossiniana. Filonecreativo, quest’ultimo, che risponde allapoetica del divertissement, di quel giocoarguto e ironico dell’intelligenza che nelcompositore s’intreccia indissolubilmentecon la pensosa esplorazione del destinostorico e individuale dell’uomo. Due volti di un’antinomia dell’esistenza chela musica di Corghi certo non pretende dirisolvere, ma ugualmente investiga conpassione tenace.

Raffaele Mellace © Casa Ricordi, Milano

Azio Corghi, who was born in Cirié (nearTurin) on 9 March 1937 and trained at theconservatories of Turin and Milan (where hewas a pupil of Bruno Bettinelli), has acatalogue that by now embraces a forty-yearperiod, encompassing a series of differentseasons in the history of music. The path he has followed is an original one,often clearly distinct from those pursued by thecolleagues of his own generation. Indeed it is perhaps precisely because of the

eccentric, non-organic place he occupies that his work succeeds in absorbing and responding to certain unevadable demands of thecontemporary musical experience. Nor is it very surprising that his productionachieved full realisation some thirty years afterhis first experiences in composition; that is,with the important group of works createdaround that epochal year of 1989. For, leaving aside the apprentice pieces of thelate Fifties, Corghi began publishing his worksin 1963. In 1966 he won the “Ricordi-RAI”competition with his Intavolature; from “...infieri” (1969) onwards certain pieces wereaccorded an international hearing; withSymbola in 1971 he embraced thefundamental medium of electronics; in 1974he approached the avant-garde theatre withTactus; in 1977 ballet made its appearancewith Actus III; and finally, in 1982 he hadhis work performed in Paris by the EnsembleIntercontemporain. It was a quarter century,therefore, during which Corghi the composer

progressively widened the horizons of hisinterests, while at the same time continuing todevote energy to his work as a teacher (a seriesof chairs at the conservatories of Turin, Parmaand Milan from 1977 onwards) andmusicologist (the critical edition of L’ Italianain Algeri). With the staging of the opera Gargantua atthe Teatro Regio in Turin (1984) a newperiod of activity began. Certain premises, long cultivated, finallyreached fulfilment and a clearly identifiablemature style emerged within the space of just afew years. As never before, Corghi assiduously cultivatedlarge-scale forms, to considerable internationalacclaim. Without abandoning either his teaching (atthe Accademia Nazionale di Santa Ceciliaand the Accademia Chigiana di Siena) or hischamber music (from the quartet “animimotus” to the refined “a ‘nsunnari...”), heenriched his catalogue with a sequence oftheatrical works (seven in twenty years, with

other projects in the offing), ballets(sensational titles like Mazapegul andRossinian Un petit train de plaisir) and huge symphonic or symphonic-choral compositions,the Rapsodia in re (D), La cetra appesa forthe 50th anniversary of the Liberation of Italy,La morte di Lazzaro and the very recent Depaz e de guerra, both to texts by Saramago).His catalogue tackles with determination someof the apparent conflicts in music makingtoday, starting with the most prickly of all: thecommitment-communication dialectic.Corghi’s treatment of this issue can be viewedas a significant updating. Transcending the dogma that posits a radicalalternative between the politico-social value ofan artistic work and its accessibility to a non-engagé public, he instead finds a use forcertain tendencies that the musicalintelligentsia of the previous decades hadbranded as inauthentic divertissement andincorporates them within a new com-municative message charged with significance. The act of composition is thus a testimony: anact of ethical responsibility linking themusician to the people of his time. The theatrical and vocal works, above all,spring from a humanistic commitment totransmitting an “incurable yearning of hope”,a “desperate desire for life”. In this task he is admirably assisted by thesheer quality of his literary choices: amongthem stands out the Nobel prize-winner JoséSaramago, a prolific investigator of thedramatic opacity of History (the fertile andenduring collaboration between Saramagowith Corghi has already spawned siximportant works, including the two operasBlimunda and Divara). But another profoundly characteristic featureof Corghi’s work is its story-telling vocation,which imparts a narrative quality to hismusical writing. This is achieved not only bythe continuous recourse to forms such as balletand the cantata, which offer ample scope forhis irrepressible feeling for the theatre, but alsoby his engagement with the texts of othermusicians, poets and prose writers, throughwhich he achieves a dense web of symbolicreferences that abound in relations, resonancesand diffractions of meaning. Often this involves revisiting the musicaltradition, using methods that imitate ourcurrent reception of the music of the past. They are not “innocent” transcriptions,therefore, but quotations embedded in anironically estranged linguistic context: amodern compositional milieu, just asinevitably modern is our approach to musicalmemory. Other central features of Corghi’scompositional experience are the recourse tothe archetypes of popular culture, therefinement of his research into timbre and,finally, a pronounced taste for ludus(displaying the influence of Rossini),responding to the poetics of the divertissement.In his work the witty, ironic play ofintelligence is indissolubly linked with themeditative exploration of the historical andindividual destiny of man - two faces of anexistential antinomy that his music certainlydoes not presume to resolve, but nonethelessinvestigates with great tenacity and passion.

Raffaele Mellace © Casa Ricordi, Milano(translated by Hugh Ward-Perkins)

Vi presento...Azio CorghiLet meintroduce you...Azio Corghi

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*Opera per violino solo (durata 8’)commissionata dal Comitato Artistico delConcorso Internazionale di Violino “PremioPaganini” Genova - Edizione 2006 che saràpubblicata da Casa Ricordi, Milano

Due interrogativi motivano l’astratto giocospeculativo della composizione:1°) possono essere ribaltati i termini della

classica trascrizione che, partendo dalvirtuosismo violinistico di stampopaganiniano, giunge a influenzare latecnica “pianistico-corporea” di Liszt(tecnica trascendentale che colloca lamusica in uno spazio teatrale)?

2°) può sussistere un punto d’incontro fraopere musicali appartenenti a generidifferenti, opposti nella loroconcezione?

Ho cercato di rispondere a queste domandescandagliando i materiali puramente musi-cali che compongono due pezzi destinati alpianoforte - Nuages gris (1881) di FranzLiszt, ed Elite Syncopations (1902), di ScottJoplin - nel tentativo, assurdo ma avvin-cente, di trovare una soluzione attraversol’impiego della tecnica “violinistico-corporea” di Paganini (applico la precedentedefinizione lisztiana).Il primo pezzo è un “andante” che oscilla fra movimenti intervallari di saporeespressionista e colori timbrici di marcaimpressionista. Il secondo è un “rag”,ballabile ma “dolce”, caratterizzato dacellule tematiche di derivazione chopiniana(con il caratteristico salto iniziale di sestamaggiore). La modalità d’impianto contrap-pone il minore di Nuages al maggiore diElite. Sotto il profilo armonico, il cromatismoesasperato dell’ultimo Liszt solo apparente-mente si riflette negli scivolamenticromatici di Joplin mentre gli incisimelodici, in entrambe le composizioni,sono generati da accordi arpeggiati. È invece il principio del ritmo sincopato (diqui il titolo) a stabilire un concreto puntod’incontro: alle figure per “aggravamento”di Nuages (es. batt. 3-4), si contrap-pongono quelle per “diminuzione” di Elite(es. batt. 21-22). Si tratta di figure chegenerano un mosaico ad incastri all’internod’alterne permutazioni agogico-dinamiche.Ne consegue l’aspetto “dialettico” diun’insolita scrittura violinistica che si

articola su due pentagrammi (già anticipatada Paganini nel Duo Merveille), sia perseparare la tecnica dell’arco da quella delpizzicato che per evidenziare le differenzefra i materiali citati.

Azio Corghi

*Work for solo violin (duration 8’)commissioned by Artistic Committee of theInternational Violin Competition “PremioPaganini” Genoa - 2006 Edition to bepublished by Casa Ricordi, Milan. Two questions motivate the abstractspeculative play of this work:1st: is it possible to reverse the terms of the

classic transcription that takes its cuefrom Paganinian violin virtuosity andeventually influences the “corporeal-pianistic” technique of Liszt (a transcen-dental technique that places the musicwithin a theatrical space)?

2nd: can there be a point of encounterbetween musical works that belong todifferent genres and are opposed inconception?

I have tried to answer these questions byprobing the purely musical materials thatmake up two pieces written for the piano -Nuages gris (1881) by Franz Liszt and EliteSyncopations (1902) by Scott Joplin - in the(absurd, yet absorbing) attempt to find asolution through the use of the “corporeal-violinistic” technique of Paganini (here Iapply the preceding Lisztian definition).The first piece is an “andante” that oscillatesbetween intervallic movements of anexpressionistic flavour and timbral colours ofan impressionistic quality. The second is a“rag”, danceable yet “sweet”, characterized bythematic cells of Chopinian derivation(featuring the characteristic initial leap of amajor sixth). In terms of key, the minor modeof Nuages contrasts with the major of Elite.From the harmonic point of view, the extremechromaticism of late Liszt is only apparentlyreflected in the chromatic sliding of Joplin,while the melodic motives in bothcompositions are generated by arpeggiatedchords. Instead, a genuine point of encounterlies in the principle of syncopated rhythm(hence the title): here the figures “by augmentation” of Nuages (e.g. bars 3-4) areopposed to those “by diminution” of Elite (e.g.bars 21-22). They are figures that generate amosaic of fitted pieces within alternating

agogic-dynamic permutations. A result is the“dialectic” aspect of an unusual violinnotation that unfolds on two staves (as alreadyanticipated by Paganini in his DuoMerveille) both to separate the technique ofthe bow from that of pizzicato and toemphasize the differences between thematerials cited.

Azio Corghi(translated by Hugh Ward-Perkins)

Paganini ha caratterizzato il suo temposviluppando nuove tecniche violinistiche.È stato anche uno dei primi divi “antelitteram”. Oggi chi può essere il prossimoPaganini?Non credo che Paganini abbia sviluppatoconsapevolmente una nuova tecnicaviolinistica - come artista creativo avevatrovato mezzi inusuali e nuovi modi perincantare il pubblico, ad esempio si dice cheparecchie signore tra gli spettatorisvenissero quando lui suonava. In qualche modo Paganini interpretava unruolo che oggi è tipico di altri mediaculturali: il cinema, la TV, i concerti pop evia dicendo. Nella sua epoca era legittimo e nuovo“stregare” il pubblico con una tecnicapirotecnica. Ai giorni nostri, dove tecnicamente tutto èpossibile, personalmente trovo sia fuoriluogo esercitarsi per anni per ottenereottave perfette oppure un fantasticostaccato con un arcata in giù: oggi c’èbisogno di un’altra concezione di musica sela musica classica deve avere un senso. Oggi la tecnica violinistica ha raggiunto unlivello “astrale”, ma sfortunatamente si ètrasformata in un sorta di esercizio sterile,immacolato, noiosamente distaccato, cheper timore di fare errori e di ricevere votibassi dalle giurie tende a dimenticare la vera

ragion d’essere della musica: trasmetteresentimenti e significati, “raccontare unabella storia”. Dal momento che oggi nonc’è più niente da scoprire, a mio modo divedere il prossimo Paganini deve essere ingrado di colpire il pubblico con la suapersonale visione musicale “la sua storia”piena di vita.

Quale sono le qualità che dovrebbepossedere un solista, e non intendo solosolista di strumenti ad arco? Paganini era solito improvvisare molti deisuoi pezzi dando al suo accompagnatore(sia che fosse un pianista o un chitarrista)scarne indicazioni, quindi, secondo me, lapiù importante qualità per un solista è unapproccio alla musica di improvvisazione,che conferisce un tocco di “casualità”all’interpretazione musicale.

Musica e concorsi. Quali consigli darebbead un giovane musicista che si stapreparando per un concorso? Se i giovani (ed i loro insegnanti) vivono unconcorso di violino come un giocodivertente, nel quale non è così importantevincere (e non sempre vince il migliore!), selo vedono come uno dei tanti terreni dovemettere alla prova il loro potenziale, allorapuò diventare una bella esperienza.Secondo me oggi i concorsi non sonoaffatto l’unico biglietto per iniziare unacarriera, al contrario la maggioranza deisolisti delle nuove generazioni non sembraaver mai partecipato ad un concorsointernazionale.

Lei suona in un ensemble e il suorepertorio non si limita alla musicaclassica. Come mai questa scelta?Oggi il mondo è un “villaggio globale” conla possibilità di ascoltare i diversi stilimusicali di tutti i tempi. Così il concettodel tradizionale “musicista classico” misembra piuttosto datato. Ho scelto disuonare anche diversi stili, perché la musicaclassica da sola non soddisfa il mio desiderodi improvvisazione. La musica occidentaleclassica è la sola musica al mondo in cui latradizione di improvvisazione oggi nonesiste. Nonostante questo, ho scopertosempre più l’importanza della musicaclassica per l’umanità e noi, come musicisti,dobbiamo fare tutto quello che è in nostropotere per proteggerla. La musica classica,secondo me, è in grave pericolo a causa delpotere commerciale, così noi musicistidobbiamo sviluppare un atteggiamento ditutela per conservarne la sua forza vitale.

Musica classica, opera, musica da camera,jazz, fusion, world music, hip-hop. Lagente sceglie la musica che più gli piace permotivi generazionali, per moda, osemplicemente perché si viene influenzatida ciò che si ascolta quando si cresce? La musica che ascoltiamo dipende moltodal nostro background sociale. Dal momento che la classe media staperdendo rapidamente la sua connessionecon la musica classica e persino la capacitàdi comprenderla, dobbiamo fare uno sforzodi consapevolezza e agire nuovamente damediatori con il pubblico. La musicaclassica può essere la “musica per le masse”

(come è sempre stata), ma i musicistidevono sviluppare anche un atteggiamentoda pedagogo, per fare in modo che lospettatore sia in grado di comprenderequello che sta ascoltando.

Paganini during his time developed anentire set of innovative violin techniques.He was one of the first superstars of publicconcertizing. Nowadays who can be the nextPaganini?I don’t think Paganini developed a newviolin-technique conscientiously like a kind ofengineer. As a creative artist he found unusualand new ways to enhance his spell on thepublic, for example it is known that severalladies in his audience periodically faintedwhen he played. In some way Paganinifulfilled a role that today is covered by othercultural sensations: movie, TV, pop-concertsand so on. At his time it was new andlegitimate to “bewitch” people with technicalfirework. In our times, where technically everything ispossible, I personally would feel somehow outof place to practice for years a fantasticdownbow-staccato or fingered octaves: ourtime needs other dimensions of music ifclassical music is to stay. Today we have an “astronautic” level inviolin-technique, but unfortunately it is moreoften than not a kind of boringly immaculate,distanced and sterile technique that for fear ofwrong notes and bad marks from a jury tendsto neglect the only raison d’être of music: Totransmit expression and meaning, to “tell agood story”. As technically every “white spot onthe map’ seems to be discovered nowadays, thenext Paganini in my eyes is the one who canstrike people most with the most personal andlively musical “story-telling”.

Which qualities should a soloist (not onlyrelated to strings instruments) have?Paganini used to improvise many of his piecesdelivering only a scarce accompaniment (to hispianist or guitarist), so the most importantquality of a soloist is in my eyes animprovisatory approach to music that givesany of his interpretations a “here and now” -quality.

Music and competition. Which suggestionswill you give to a young musician who ispreparing for a competition? If young people (and their teachers) can regarda violin-competition simply as a joyful game,in which it is not very important to win (andnot very often the best wins!); if they see it asjust one of many playgrounds to unfold theirpotential, it can be a very good experience.Competitions in my eyes are by no means theonly ticket to start a carrier nowadays, on thecontrary, most of the young generation-soloistsnever seem to have competed in aninternational competition

You play in an ensemble and your repertoireis not limited to classical chamber music.Why?Today the world is a “global village” with thepossibility to hear all the musical styles of alltimes. So the concept of the traditional“classical musician” seems to me ratheroutdated. I choose to play also in other styles,because classical music alone could not satisfy

my desire to improvise. Classical western music is the only music inthe world in which the tradition ofimprovising today is non-existent. Yet, Idiscover more and more that classical music istremendously important for mankind andthat we musicians should do everything thatwe can do to protect it. Classical music seems to me in real dangertoday due to the forces that make business withit, so we musicians should develop a kind of“Greenpeace” attitude to preserve its liveliness.

Classical music, opera, chamber music,jazz, fusion, world music, hip-hop. People choose the music they would like tolisten for generation reasons, fashionablemotivations, or the reason why is simplyrelated to the musical education you weregrown with? The music we listen to depends very much onour social background. As also the middle-class is loosing rapidly itsconnection with classical music and even itscapacity to understand it, we all have to makea conscious effort to mediate it anew to thepeople. Classical music can also be “music forthe masses” (as it always has been), butmusicians have to develop also a pedagogicalattitude about it, to find a way to make theirlisteners understand.

VOLKER BIESENBENDER

Violinista, nasce in Germania e oggi vive inSvizzera. È stato allievo di Yehudi Menuhin,ha studiato ad Hannover, Tel Aviv e Basilea(dove ha approfondito lo studio del violinobarocco). È concertista (fa parte del Trio Avodah) einsegna improvvisazione a Zurigo e aLosanna. Si occupa di musiche di culture diverse: nel2004, ad esempio, ha effettuato un tour conalcuni musicisti arabi in Siria, Giordania eLibano. Jacques Loussier (“Play Bach”) al momentoè impegnato nella composizione di unconcerto d’improvvisazione per violino perVolker Biesenbender. È l’autore di “Aufforderung zum Tanz, oderWas hat klassische Musik eigentlich mitImprovisieren zu tun?” (“Invito alla danza,oppure cosa ha realmente a che fare lamusica classica con l’improvvisazione?”).

Violinist, was born in Germany and livestoday in Switzerland. He was a pupil of theYehudi Menuhin School, studied inHannover, Tel Aviv and Basel (Baroqueviolin). He is a concert musician (Trio Avodah) and aprofessor of improvisation in Zurich andLausanne. He works with the music of different cultures,touring for example in 2004 with Arabmusicians in Syria, Jordan and Lebanon.Jacques Loussier (“Play Bach”) is currentlywriting a violin concerto for improvising forVolker Biesenbender. He is the author of “Aufforderung zum Tanz,oder Was hat klassische Musik eigentlich mitImprovisieren zu tun?” (“Invitation to dance,or what does classical music have to do withimprovisation?”).

Piacere... Syncopations*

Pleased to meet you...Syncopations*

Q&AVolkerBiesenbender

Volker Biesenbender

La “Paganiniana”, rassegna di concertiincentrata sulla figura di Niccolò Paganini,è stata inaugurata il 12 ottobre da unconcerto di Julia Fischer accompagnatadall’Orchestra della Radio di Berlino,diretta da Marek Janowski. Per l’occasionela giovanissima violinista ha suonato ilConcerto in re maggiore op. 77 di Brahmssul violino di Paganini, il prezioso Guarneri‘del Gesù’ del 1743. La Fischer ha mostratouna sicurezza e padronanza non solo nellatecnica ma anche nelle doti interpretative,riscuotendo un grande successo sia di criticache di pubblico. Questa edizione in veritàha avuto un’importante anteprima amaggio con due recital: Leonidas Kavakos,vincitore del “Premio Paganini” nel 1988 eLenuta Ciulei anche lei primo premio del“Paganini” nel 1976.Il festival è proseguito con due concertiLilya Zilberstein e Viktoria Mullova duesoliste di fama internazionale che si sonoripresentate al pubblico genovese con unnuovo repertorio, accompagnate rispettiva-mente da Sergej Krylov (violino) e daOttavio Dantone (clavicembalo). Questi due concerti si sono tenuti al TeatroCarlo Felice, mentre, a partire dal 26ottobre la stagione Paganininana si ètrasferita nell’auditorium della CasaPaganini, spazio recentemente restaurato erestituito alla città. Il pubblico ha così avutomodo di apprezzare le qualità acustiche e labellezza architettonica del complesso di S.Maria in Passione, situato proprio nelcentro storico a due passi dalla Chiesa di S.Maria in Castello e dalla Facoltà diArchitettura dell’Università di Genova. A Casa Paganini i protagonisti sono stati igiovani virtuosi del violino, vincitori diprestigiosi concorsi di violino: BarnabasKelemen, Baiba Skride e Nicolaj Znaider(n.d.r. per motivi di salute è stato sostituito

dalla giovanissima Chloë Hanslip). Inoltre èstato presentato in prima assoluta il brano Ivoli di Niccolò, composto da LucaFrancesconi, ispirato a Paganini ed eseguitodal Quartetto Arditti. In programma anche l’esecuzione di braniappositamente composti ed eseguiti daglistudenti del Conservatorio “N. Paganini” diGenova. Si delinea così la vocazione della rassegna:identificare sempre più Genova come cittàPaganiniana per eccellenza, dando spazio agiovani artisti: sia compositori già affermati(Luca Francesconi) o diplomati delConservatorio di Genova (Carla Magnan,Andrea Campora e Stefano Guarnieri), oviolinisti ambiziosi e ricchi di talento(Sergej Krylov, Barnabas Kelemen, ChloëHanslip e Baiba Skride), per offrire allospettatore un’ampia possibilità di scelta incampo musicale, ed un’esperienza unica nelsegno del grande Paganini. Ricordiamo che il Festival, divenuto unodegli appuntamenti culturali di rilievo dellacittà, è biennale e si alterna al ConcorsoInternazionale di Violino “Premio Paganini”,che si svolgerà nel 2006.La rassegna si integra con le altre offerteculturali della città ed in particolare colprogramma mozartiano del Teatro CarloFelice (dal 21 ottobre 2005 al 4 aprile2006).Abbiamo rivolto alcune domande a JuliaFischer, Sergej Krylov, Baiba Skride eNicolaj Znaider. Ad eccezione di Znaidertutti hanno iniziato a muovere i primi passimusicali in famiglia. Infatti i loro genitorierano musicisti professionisti che li hannoincoraggiati ad imparare a suonare unostrumento così come è successo a BaibaStride: “Nella mia famiglia la musica haavuto un ruolo importante nella vita, così

per me è stato naturale diventare unamusicista. Ho sempre suonato insieme allemie sorelle, ci divertivamo e allo stessotempo ci incoraggiavamo l’un l’altra. Manon è necessario che i genitori sianomusicisti, fin tanto che comprendano ildesiderio di un bambino di fare musica e loincoraggino il più possibile. Ad esempioportando i loro figli ai concerti oppureeducandoli a sentire musica a casa”.Aggiunge Krylov: “Per coloro che noncrescono in un ambiente musicale risulta

però più difficile accostarsi al mondoartistico e impiegano più tempo a penetrarenella musica sebbene siano accompagnatida un bravo maestro. La famiglia musicale èper me un po’ come quella del circo, dovetutti, nonni genitori e figli condividono al100% l’atmosfera artistica”.Anagraficamente i quattro violinistiappartengono alla stessa generazione, qualisono state le loro influenze musicali? Sergej Krylov: “I miei genitori hannorappresentato per me l’influenza musicalemaggiore e tuttora ho un forte scambio conmia madre, purtroppo mio padre non c’èpiù. Nei miei anni di formazione AbrahamStern e Salvatore Accardo sono state dueguide fondamentali, alle quali si è aggiuntorecentemente Mstislav Rostropovich, dalquale ho avuto straordinarie lezioni dimusica quando ho eseguito sotto la suadirezione il concerto di Beethoven a Madride quello di Caikovskij alla Tonhalle diZurigo. Molto importante per me èl’apporto dei miei amici musicisti con cuiparlo e discuto quotidianamente di musica,creando uno scambio di idee proficuo insede di studio e di elaborazione di un mioproprio pensiero musicale”.Anche Nicolaj Znaider ritiene chel’incontro con il grande Rostropovich siastato fondamentale, così come quello conBarenboim. Ma dal punto di vista musicalechi lo ha influenzato di più è stato il suoinsegnante Boris Kuschnir, che tra l’altro hafatto parte della severa giuria della 50ªedizione del “Premio Paganini”. Per Julia Fischer diversi fattori l’hannoinfluenzata: “Prima di tutto mia madre cheè una pianista, i miei insegnanti HelgeThelen, Lydia Dubrowskaya e, ovviamente,soprattutto Ana Chumachenco. Ci sonostate poi le registrazioni di David Oistrakh

e anche quelle di Glenn Gould che sonostate per me molto importanti. Infine igrandi direttori d’orchestra con i quali hoavuto occasione di suonare abitualmente:Lorin Maazel, Christoph Eschenbach,Marek Janowski e Yakov Kreizberg”. Per Baiba Skride, cresciuta in Lettonia, sonostati importanti i suoi due insegnanti,Ludmila Girska in Lettonia ed il professorePetru Munteanu di Rostock dove haproseguito gli studi. “Ma è moltoimportante ascoltare diverse registrazioni,

non solo con il tuo strumento, e lasciare chele altre cose della vita, non direttamentecollegate alla musica, ti influenzino”. Tutti hanno partecipato ed hanno vinto ipiù importanti e prestigiosi concorsimusicali di violino. Quali consiglidarebbero ad un giovane concorrente? Julia Fischer (vincitrice del YehudiMenhuin nel 1995) è la prima a rispondere:“Non prendere la cosa seriamente! Iconcorsi non sono obiettivi – in effetti sonoMOLTO soggettivi. È bello partecipareperché studi e impari tanto e poi incontritanti altri giovani e simpatici violinisti.Tutto il resto è irrilevante”. Aggiunge BaibaSkride (vincitrice del “Queen Elisabeth” diBruxelles nel 2001): “La cosa migliore in unconcorso è l’opportunità di preparare unampio repertorio e di esibirsi di fronte adun pubblico, ma bisogna ricordarsi che si èlì per suonare musica. Non bisogna esserespaventati di mostrare la propria perso-nalità, le proprie idee. Mi sembra invece cheoggi giorno molti giovani siano piùpreoccupati di essere perfetti e dimen-tichino che la musica è sempre piùimportante, bisogna viverla, sentirla elasciare che gli altri la apprezzino. Persino inun concorso. Naturalmente ci si devepreparare adeguatamente e il livello dipreparazione raggiunta paga sempre,qualunque sia il risultato, ma occorrericordare che bisogna concentrarsi sullamusica.” Anche Nicolaj Znaider (vincitoredel “Carl Nielsen” di Odense nel 1992 e del“Queen Elisabeth” di Bruxelles nel 1997) èd’accordo su questo aspetto: “Suggerirei diconcentrarsi sulla musica e non sulconcorso”. Sergej Krylov (vincitore del “Fritz Kreisler”di Vienna nel 2000) affronta due temiimportanti; l’approccio al concorso e quellodella preparazione: “Tra i numerosi suggeri-menti che si potrebbero dare, il primo èquesto: avere la consapevolezza di iscriversia un concorso per competere, vincere e nonsoltanto per partecipare. Lo spirito dellagara è l’anima del concorso e arrivare infinale per poi tentare con tutte le forze divincere deve essere l‘obiettivo principale. Èmolto pericoloso, al contrario, iscriversisolo per partecipare perché una voltaeliminati accade sovente che i ragazzisprofondino in lunghi periodi didepressione. Credo inoltre che gliinsegnanti abbiano un ruolo importante neldecidere quali tra i loro allievi e in qualemomento del loro percorso di studiopossano iscriversi a un concorso interna-zionale. Un secondo suggerimento riguardail programma: è uno strumento fonda-mentale da elaborare con grande cura eintelligenza poiché deve mettere in luce lemigliori qualità del concorrente; purtroppoil 95% dei candidati sbaglia la sceltacercando di sfoderare capacità tecniche oartistiche che in realtà non padroneggia deltutto.” Ma quali sono gli elementi che aiutano lacarriera di un giovane musicista? Secondo la Fischer è sbagliato l’approccio diquesta domanda perché in realtà: “Èintorno alla musica che si sviluppa unacarriera, non viceversa. Se un giovanemusicista decide, senza alcun motivo, difare carriera, invece di sviluppare le sue

motivazioni musicali, vi posso assicurareche sarà una carriera breve – se carriera cisarà. Sono sinceramente convinta che sequalcuno vuole diventare un musicistaprofessionista, lo farà indifferentemente, siache sia solista, orchestrale, insegnante,promotore di concerti o agente. Sidovrebbe scegliere di fare il musicista perchési crede che il mondo abbia bisogno dimusica e senza musica le emozioni di essereumano muoiono. Tutto il resto arriverà conl’impegno ad applicarsi, studiare e con ladedizione.” Stesso concetto espresso da Znaider, cheribadisce che il fattore più importante è “ladedizione allo sviluppo di idee musicali e lacostante concentrazione sulla musica,NON sul fare carriera”. Anche per Baiba Skride la cosa piùimportante è lavorare sodo, imparare tuttoquello che c’è da imparare, rimanere sestessi ed il resto verrà di conseguenza.Krylov sottolinea che: “La possibilità diregistrare dischi è l’unico modo per lasciaretracce concrete dietro di sé. Per quanto

riguarda il contratto discografico credo siastrategico e molto efficace da un punto divista promozionale essere appoggiati daun’importante casa discografica. Il caso diLang Lang mi sembra emblematico inquesto senso: è un pianista che non sarebbearrivato al grande pubblico così in fretta senon avesse beneficiato di una massicciaopera di promozione delle sue registrazionida parte di Deutsche Grammophon stessa”. Per la Fischer un contratto può esserecontroproducente soprattutto se la casadiscografica non conosce la differenza traspettacolo e arte. Tutti sono impegnati sia in concerti che insala d’incisione. Julia Fischer sta perincidere il Doppio Concerto di Brahms conDaniel Müller-Schott al violoncello, e laNetherlands Philharmonic Orchestra, direttada Yakov Kreizberg. Krylov sarà al TeatroLirico di Cagliari con il Primo Concerto diPaganini. Uno dei grandi progetti dell’anno2006 è l’impegno con Vladimir Ashkenazye la English Chamber Orchestra per eseguireil Concerto di Mendelssohn. NicolajZnaider, oltre ad alcuni recital in Italia(Bologna, Milano e Roma) e all’estero conRobert Kulek sarà impegnato nell’incisionedell’integrale delle Sonate per violino epianoforte di Johannes Brahms, con YefimBronfman. Baiba Skride sarà impegnata in concerti,sperando di “far conoscere brani di musicainteressanti e dare emozioni e gioia alpubblico“. Un augurio che facciamo a tutti loro.

The “Paganiniana”, a series of concerts focusedon the figure of Niccolò Paganini, opened inGenoa on October 12th. The young violinist,Julia Fischer, accompanied by the SymphonicOrchestra of the Berlin Radio (RSO)conducted by Marek Janowski, inauguratedthe festival. For the occasion, they performedthe Brahms Concerto in D major op. 77 onPaganini’s violin, the precious Guarneri delGesù of 1743. Fischer demonstrated self-

Paganiniana2005: largo aigiovani! GiveYouth a Chance!

Julia Fischer

Baiba Skride

Sergej Krylov

“Avere l’opportunità di suonare lo strumento di Paganini èsicuramente il sogno di ogni violinista. Considerato che questomeraviglioso Guarneri è stato suonato raramente durante i passati150 anni, il suo stato di conservazione è straordinario. Non lo dico perché lo strumento sembra avere un bell’aspetto (esicuramente lo ha) ma perché questo violino suona davvero inmaniera completamente diversa da qualsiasi altro Guarneri del

Gesù. È come se il suono fosse nuovo, ancora da scoprire. È un’esperienza incredibile esserein palcoscenico con questo violino potente, impetuoso ma anche pronto ad eseguire tuttoquello che il violinista voglia provare, offrendo possibilità che si possono solo immaginare.Suonare con questo strumento dà una grande soddisfazione. È solo un peccato che si debba restituirlo dopo il concerto …”.

“Having the possibility to play on Paganini’s own instrument is probably any violinist's dream. As this wonderful Guarnerius instrument has been played so rarely during the past 150 years,the condition of it is unbelievable. I don’t write it because the instrument looks nice - it surely does - but because this violin trulysounds completely differently from any other ‘del Gesù’ I have ever seen. It sounds almost new, like still undiscovered. It is an incredible experience to stand on stage withthis violin, as it is powerful, passionate and also ready for anything the player might want to try. It gives one any possibility one might hope for and playing on it is truly rewarding. It's only a shame that one has to return it after the concert ...”

Julia Fischer e il “Cannone” Julia Fischer and the “Cannone”

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because you'll meet many other nice youngviolinists. Everything else is irrelevant.”Baiba Skride (winner of the “QueenElizabeth” in Brussels in 2001) adds: “Thebest thing about a competition is that it is a great opportunity to prepare a big repertoireand an amazing stage training, but alwayskeep in mind that you are there to play music.Don't be scared to be a personality, to showyour ideas. It seems to me that nowadays moreand more young musicians are trying to beperfect and forget a little that the music isalways the most important thing, you have tolive it, experience it and let others enjoy it.Even in a competition. Of course you have toprepare the best you can, and the amount ofpracticing you do will always pay off, whateverhappens. But remember that it’s all about themusic.” Nicolaj Znaider (winner of the “CarlNielsen” in Odense in 1992 and the “QueenElizabeth” in Brussels in 1997) agrees too: “Iwould suggest that the most important thinghe should do is to focus on the music… andnot on the competition.” Sergej Krylov(winner of the “Fritz Kreisler” in Vienna in2000) deals with two important themes: theapproach to the competition and to itspreparation. “Among the numerous suggestionsthat could be given, the first one is this: tohave the self-awareness that you enter acompetition to compete, to win and not only toparticipate. The spirit of competition is thesoul of the contest and placing in the finals tothen try to win with all your might must bethe main goal. It is very dangerous to do theopposite, to enter only to participate, becauseonce they are eliminated it often happens thatyoung people fall into long periods ofdepression.

I believe moreover that the teachers play animportant role in deciding who from amongtheir pupils and in which moment of their studies can enter an internationalcompetition. A second suggestion regards theprogram: it is a fundamental instrument to beworked on with great care and intelligence sothat it brings to light the best qualities of thecompetitor. Unfortunately, 95% of thecandidates make a mistake in their choice,trying to reveal technical or artisticcapabilities that actually they do not havecomplete mastery of.”But what are the elements that help the careerof a young musician? According to Fischer theapproach of this question is wrong. “What is helpful for a career is that it is alwaysabout the music and not about the career. Assoon as a young musician decides for certainreasons to have a career instead of usingmusical reasons, I can guarantee that it will be- if it will be at all - a short career. I trulybelieve that if someone wants to spend hisprofessional life with music, he will - either as a soloist, orchestra member, teacher, concert promoter, or agent - in the end it isunimportant. One should choose to become amusician because one believes that the worldneeds music and without music, the emotionallife of human beings is going to die.Everything else will come with dedication andhard work.” The same concept is expressed byZnaider, who emphasizes that the mostimportant factor is: “The dedication todevelopment of musical ideas and the constantfocusing on the music, NOT the career.”For Baiba Skride as well, the most importantthing is working hard, learning all that thereis to learn, stay yourself and the rest will

follow. Krylov underscores that “The possibility of making records is the only way to leave a concrete trace, make one’s own mark.As regards a recording contract, I think it isstrategic and very efficient from a promotionalpoint of view to be supported by an importantrecording company. The case of Lang Langseems emblematic to me in this sense: he is apianist who would not have reached the widerpublic so fast if he had not benefited from a massive promotional campaign for hisrecordings on the part of DeutscheGrammophon itself.“ According to Julia Fischer a contract with arecord company can be bad for a career, if therecord company doesn't know the differencebetween entertainment and art. These young artists are very busy: they are allengaged in concerts as well as in the recordingstudio. Julia Fischer is going to record the Brahms Double Concerto with Daniel Müller-Schott (cello), NetherlandsPhilharmonic Orchestra and Yakov Kreizberg(conductor). Krylov will be at the OperaHouse in Cagliari with Paganini’s FirstConcerto. One of the big projects for 2006 isthe commitment with Vladimir Ashkenazyand the English Chamber Orchestra to performthe Mendelssohn Concerto. Nicolaj Znaider,besides playing some recitals with RobertKulek in Italy (Bologna, Milan and Rome)and abroad will be busy recording theJohannes Brahms Complete Sonatas forviolin and piano with Yefim Bronfman. Baiba Skride will be playing concerts, hopingto “continue to work even more than up tonow and to bring lots of interesting music toaudiences.” We can only echo this sentiment asa wish for all of them.

confidence and mastery, not only in hertechnique but also in her interpretation, withgreat success among critics and the audience.This year there was an important première inMay, with two recitals by Leonidas Kavakos,winner of the “Premio Paganini” in 1988 andLenuta Ciulei also a winner of the Prize in1976. The Festival continued with twoconcerts by Lilya Zilberstein and ViktoriaMullova, two internationally renownedsoloists who performed a new repertoire for theGenoese audience accompaniedrespectively by Sergej Krylov(violin) and Ottavio Dantone(harpsichord). These two concerts took place atthe Carlo Felice Theater, whilethe Paganiniana season trans-ferred to the auditorium of theCasa Paganini starting onOctober 26th. This space wasrecently restored and given backto the City. The audience thus had theopportunity to appreciate the acoustic qualitiesand the architectural beauty of the complex ofS. Maria in Passione, situated right in theheart of the medieval quarter, just a few stepsaway from the Church S. Maria in Castelloand the Faculty of Architecture of theUniversity of Genoa. At the Casa Paganini the protagonists were theyoung violin virtuosos, winners of prestigiousviolin competitions: Barnabas Kelemen,Baiba Skride and Nicolaj Znaider (ed. note:for health reasons, he was substituted by thevery young Chloë Hanslip). Moreover, the world première of a new piece Ivoli di Niccolò composed by LucaFrancesconi, inspired by Paganini, took placein a performance by the Arditti Quartet. Butthat is not the only new element, because therewere also performances of pieces expresslycomposed and played by students from the “N.Paganini” Conservatory of Genoa on theprogram. The vocation of the event may bedescribed thus: to increasingly have Genoaidentified as Paganini’s city par excellence,giving space to young artists, both recognizedcomposers (Luca Francesconi) or those withdegrees from the Conservatory of Genoa(Carla Magnan, Andrea Campora andStefano Guarnieri) or ambitious violinistswith great talent (Sergej Krylov, BarnabasKelemen, Chloë Hanslip and Baiba Skride),to offer the audience wide possibility of choicein music and a unique experience under thesign of Paganini.It should be remembered that the Festival, oneof the most important cultural events of thecity, is now biennial and alternates with theInternational Violin Competition “PremioPaganini” that will take place in 2006.The “Paganiniana” is integrated with othercultural offerings in the city, especially withthe Mozart program of the Carlo FeliceTheatre (from October 21, 2005 to April 4,2006). We asked Julia Fischer, Sergej Krylov,Baiba Skride and Nicolaj Znaider a fewquestions. With the exception of Znaider, allstarted their musical careers in their family.In fact, their parents were professionalmusicians who encouraged them to learn toplay an instrument, as was the case withBaiba Skride: “In my family music has alwaysbeen a very important part of life, so for me it

was natural to become a musician. My sistersand I always performed together, so we alsohad a lot of fun and we all encouraged eachother. But it is not absolutely necessary to havemusician parents, as long as the parents canunderstand the wish of a child to do musicand encourage him or her as much as possible.For example, bring the kids to some concerts,or listen to some music together at home.”Krylov adds: “For those who do not grow upin a musical environment, it ends up however

being more difficult to get close tothe world of the arts and theytake more time to get into themusic even if they areaccompanied by a good teacher. A musical family is for me a bitlike a circus family, whereeverybody, grandparents, parentsand children share the artisticatmosphere 100%”.In terms of age, the fourviolinists belong to the samegeneration. What were their

musical influences? Sergey Krylov says: “Myparents represented the biggest musicalinfluence for me and even now I have a lot ofdialogue with my mother, unfortunately myfather is no longer living. During my training,Abraham Stern and Salvatore Accardo weretwo fundamental guides and more recentlyMstislav Rostropovich, from whom I have hadextraordinary music lessons when I performedthe Beethoven concerto in Madrid under hisdirection and the Caikovskij concerto at theZurich Tonhalle. The contribution of my musician friends withwhom I speak and discuss music daily is alsovery important for me, creating an exchange

of ideas that is useful in terms of study and working on my own musical thought.”Nicolaj Znaider also considers meeting thegreat Rostropovich as fundamental, as muchas meeting Barenboim. But from the musicalpoint of view, who influenced him the mostwas his teacher, Boris Kuschnir, who was alsoa member of the very severe jury of the 50th“Premio Paganini”. For Julia Fischer many things have influencedher musically: “ My mother, who is a pianist.My teachers, Helge Thelen, Lydia Dubrowskayaand most of all of course Ana Chumachenco.Then there were the recordings of DavidOistrakh and also Glenn Gould, which werevery important to me. And later on of coursesome great conductors with whom I had thechance to work regularly - Lorin Maazel,Christoph Eschenbach, Marek Janowski andYakov Kreizberg”.For Baiba Skride, brought up in Latvia, herteachers were very important: Ludmila Girskain Latvia and professor Petru Munteanu inRostock where she studied. “But it is alwaysvery important to listen to many recordingsand not only for your own instrument. It is also important to let other things in lifenot connected to music influence you”. Each of them has participated in and wonsome of the most important violincompetitions. What suggestions would they give to a youngviolinist who wants to participate in acompetition? Julia Fischer (winner of the“Yehudi Menhuin” in 1995) is the first toanswer: “Don’t take it too seriously!Competitions aren’t objective - they are in factVERY subjective. It is nice to go because you prepare well and learn a lot and secondly

JULIA FISCHER

Julia Fischer viene già annoverata tra lemigliori giovani violiniste degli ultimitempi, applaudita da un pubblico semprenuovo e dalla critica di tutto il mondo.Dopo la pubblicazione nel 2005 del CDcon le Sonate e Partite per violino solo di J.S. Bach (PentaTone), si è aggiudicata il piùalto riconoscimento delle tre più prestigioseriviste discografiche francesi. Nell’estate 2005 Julia Fischer ha inauguratoil Festival Schleswig-Holstein (Tilson Thomas/Brahms) e suonato al Mostly MozartFestival di Londra presso il Barbican(Swenson/Bruch), prima di debuttareall’Aspen Music Festival (Zinman/Concerton. 1 di Bartok). La stagione 2005/06 la vedeimpegnata con la Boston Symphony(Berglund/Sibelius), Atlanta Symphony(Krivine/Cajkovskij), New York Philharmonic(Maazel/Cajkovskij), Baltimore Orchestra(Temirkanov/Beethooven), St. PetersburgPhilharmonic (Temirkanov/Dvorak) allaCarnegie Hall, Philadelphia Orchestra(Eschenbach/ Brahms) al Casals Festival diPuerto Rico. Gli impegni europei comprendonol’Academy of St Martins-in-the-Field(Marriner/Quattro Stagioni di Vivaldi,disponibili anche in DVD), Orchestra dellaRAI di Torino (Tate/Concerto K.218 diMozart), St Petersburg Philharmonic(Temirkanov/Dvorak) e Filarmonica Ceca

(Mazal/Beethoven). Julia Fischer parteciperà anche a dueprogrammi in mondovisione da Salisburgoil 27 gennaio 2006 per il 250° anniversariodella nascita di Mozart: uno con il baritonoThomas Hampson e l’altro con ilvioloncellista Daniel Müller-Schott. Conquest’ultimo ha registrato il ConcertoDoppio di Brahms per la PentaTone - di cuiè artista esclusiva – e un CD di musica dacamera sempre con Daniel Müller-Schott eil pianista Jonathan Gilad. Con YakovKreizberg, Julia Fischer ha in programma diregistrare il Concerto di Brahms e i Concerti3, 4 e 5 di Mozart. PentaTone ha pubblicato anche Concerti

Russi con musiche di Khatchaturian,Prokofiev e Glazunov. Julia Fischer suonaun Guadagnini del 1750.

Julia Fischer has emerged as one of the mostexciting classical artists, acclaimed by bothaudience and critics. With the 2005 release ofher J.S Bach Sonatas and Partitas for soloviolin, she has won the highest recognitionfrom each of France three most distinguishedrecord magazines.In summer 2005 Julia Fischer inauguratedthe Schleswing-Holstein Festival (TilsonThomas/Brahms) and performed at London’sMostly Mozart Festival (Swenson/Bruch) atthe Barbican Centre, before making North

America debuts with the Aspen Music Festival(Zinman/Bartok Concerto n. 1). Highlightsof the 2005/06 season include concerts withthe Boston Symphony (Berglund/Sibelius),Atlanta Symphony (Krivine/Tchaikovsky),New York Philharmonic (Maazel/Tchaikovsky), Baltimore Orchestra(Temirkanov/ Beethoven), St PetersburgPhilarmonic (Temirkanov/Dvorak) atCarnegie Hall and Philadelphia Orchestra(Eschenbach/Brahms) at the Casals Festival inPuerto Rico. European engagements includethe Academy of St Martins-in-the-Field(Marriner/Vivaldi Four Seasons, also inDVD for Opus Arte), the Orchestra of RAITurin (Tate/Mozart Concerto K.218) andthe Czech Philharmonic (Mazal/Beethoven).Julia Fischer is also prominently featured ontwo world television programs both fromSalzburg on 27 January 2006, the 250thanniversary of Mozart’s birth, one withbaritone Thomas Hampson and the otherwith cellist Daniel Müller-Schott. WithMüller-Schott she also records the BrahmsDouble Concerto for PentaTone – herexclusive record label – and a CD of chambermusic, again with Müller-Schott as well aspianist Jonathan Gilad; with Yakov Kreizbergshe supplements her growing discography withrecordings of the Brahms Concerto andMozart Concertos 3, 4 and 5.In autumn 2004 the label PentaTone releasedJulia Fischer’s first CD: Russian ViolinConcertos by Khatchaturian, Prokof ’ev and

Glazounov. Julia Fischer plays a 1750Guadagnini violin.

BAIBA SKRIDE

Nata nel 1981 a Riga da una nota famigliadi musicisti, riceve la sua prima lezione diviolino all’età di quattro anni. Nel 1995prosegue gli studi alla “Musikhochschulefür Musik und Theater” di Rostock(Germania) con il professor PetruMunteanu e prende anche parte ai corsi diperfezionamento di Ruggiero Ricci e LewisKaplan. Prima di vincere il primo premio alconcorso “Queen Elisabeth” di Bruxelles nel2001, partecipa ad altre competizioniviolinistiche internazionali ottenendo anchequi tre primi premi: Concorso “KlosterSchöntal” (1995), Concorso “JeneusseMusicales” di Bucarest (Romania - 1997) edinfine al Concorso “Lipizer” di Gorizia nel2000.Sin dal 2001 è stata chiamata ad esibirsi inconcerto in importanti festival e rassegnemusicali (Montpellier Festival, RheingauMusic Festival, Palais des Beaux Arts aBrussels). Come solista è stata invitata a suonare confamose orchestre e noti direttori, tra cuiHelsinki Philharmonic Orchestra, HetResidentie Orkest Den Haag, St. LouisSymphony Orchestra, German SymphonicOrchestra di Berlino, Bournemouth

Nicolaj Znaider

Anna Castellano Julia Fischer Baiba Skride

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Come solista Nikolaj Znaider registra inesclusiva per RCA Red Seal: il suo ultimoprogetto, comprendente i Concerti perviolino di Beethoven e Mendelssohn con laFilarmonica di Israele diretta da ZubinMehta, verrà pubblicato alla fine del 2005.La registrazione dei Concerti per violino diProkofiev e Glazunov con l’OrchestraSinfonica della Radio Bavarese, e il suo album ‘Bravo’ contenente musicavirtuosistica e romantica per violino, hannoricevuto un grande successo di critica e sonostate nominate Editor’s Choice dalla rivista“Grammophone”. Nikolaj Znaider è fondatore e direttoreartistico della Nordic Music Academy, scuolaestiva fondata con l’intento di creare unosviluppo musicale coscienzioso. Nikolaj Znaider suona un violino Stradivari“ex-Liebig” del 1704 su concessione delTeatro Reale Danese, grazie all’intercessionedella VELUX FOUNDATIONS e dellaFondazione Knud Højgaard.

Born in Denmark, Nikolaj Znaider hasstudied with Boris Kuschnir, he is nowestablished as one of the foremost violinists ofhis generation. When he was still very young,he won the first Prize at the Carl NielsenInternational Competition of Odense in 1992and the Queen Elisabeth InternationalCompetition of Brussels in 1997. He is now established as one of the foremostviolinists of his generation. He is regularlyinvited to work with many of the world’sleading orchestras, including the BerlinPhilharmonic, the Vienna Philharmonic, theRoyal Concertgebouw Orchestra, the LondonSymphony, the St. Petersburg Philharmonicand the New York Philharmonic. He also enjoys artistic collaboration withhighly acclaimed conductors including DanielBarenboim, Myung Whun Chung, Sir ColinDavis, Charles Dutoit, Valery Gergiev, MarissJansons, Lorin Maazel, Kurt Masur, ZubinMehta, Mstislav Rostropovich, Yuri Temirkanovand Thielemann. Nicolaj Znaider is also anacclaimed chamber musician, he hasperformed with Daniel Barenboim, Leif OveAndsnes, Yuri Bashmet, Yefim Bronfman,Lynn Harrell, Lang Lang and PinchasZukerman. He is now recording the completePiano Trios of Mozart with Barenboim andZlotnikov: that will soon be released by theEMI Classics record company. As a soloistZnaider records exclusively for the RCA RedSeal, his latest recording of the Beethoven andMendelssohn Violin Concertos with the IsraelPhilharmonic, under the baton of ZubinMehta, is due for release later in 2005. Hisrecording of Prokofiev’s and Glazunov’s violinConcertos with the Bavarian RadioSymphony Orchestra and “Bravo”, his albumof Romantic Virtuosic violin music met withextraordinary critical acclaim and have beenEditor’s Choice in Grammophone Magazine.Nicolaj Znaider is the founder and the artisticdirector of the Nordic Music Academy summerschool of music whose vision is to createconscious and focuses musical development.Nikolaj Znaider plays the AntonioStradivarius “ex-Liebig” 1704 on extendedloan to him by The Royal Danish Theaterthrough the generosity of the VELUXFOUNDATIONS and the Knud HøjgaardFoundation.

Per la rassegna “Paganiniana 2005”, alla“Casa Paganini” di Genova il QuartettoArditti ha presentato il 26 ottobre in primaesecuzione assoluta il IV Quartetto “I voli diNiccolò” di Luca Francesconi.Si tratta, come spiega il compositore, di un“lavoro imprevedibile, come lo eraPaganini. Perché è acrobatico ma serissimoal tempo stesso. Volante, ma complesso.Radicato nella tradizione quartettistica (eviolinistica in particolare) ma ancheimmerso nell’energia dionisiaca dellamusica popolare. Duro a volte, ma semprecon una storia da raccontare. Anche con unbriciolo di ironia (il secondo movimentoreca il sottotitolo Folk Dance, mentrel’ultimo movimento Dyonisian)”. Basato sualcuni frammenti di Paganini, il IVQuartetto è costruito su intervalli di quintagiusta. Una curiosità: per la prima voltaFrancesconi presenta un’opera con lasuddivisione in movimenti.

Roberta Milanaccio © Casa Ricordi, Milano

The world premiere of Francesconi’s FourthQuartet “I voli di Niccolò” was given by theArditti Quartet at “Casa Paganini” in Genoaon the 26th of October for the “Paganiniana2005” festival.About this work, the composer says that it is“unpredictable, like Paganini himself. Becauseit is acrobatic, yet at the same time veryserious. Soaring, but complex. Rooted in thequartet tradition (and violinistic in

particular), but also embedded in theDionysiac energy of folk music. Harsh attimes, to be sure, but always with a story totell. Also with a hint of irony (the secondmovement is subtitled Folk Dance, the lastmovement Dyonisian)”. It is based on certain fragments of Paganiniand built on intervals of a perfect fifth. Just one other curious detail: it is the first timehe is presenting a work divided intomovements.

Roberta Milanaccio © Casa Ricordi, Milano(translated by Hugh Ward-Perkins)

LUCA FRANCESCONI

Luca Francesconi ha studiato pianoforte alConservatorio di Milano e composizionecon Azio Corghi, a Boston, a Roma conKarlheinz Stockhausen e a Tanglewood conLuciano Berio. Nel 1990 ha fondato aMilano Agon Acustica Informatica Musica,un centro di produzione e ricerca musicalecon le nuove tecnologie.Ha ricevuto numerosi premi e riconosci-menti internazionali tra cui ilKranichsteiner Musikpreis (Darmstadt), il Förderpreis der Ernst-von-Siemens-Musikstiftung (Monaco) e il Prix Italia conBallata del rovescio del mondo, operaradiofonica su testi di Umberto Fiori(1994).Molte importanti istituzioni internazionalihanno programmato concerti monograficidedicati alla sua musica. Francesconi hascritto finora più di cinquanta lavori per gliorganici più diversi, dal solista alla grandeorchestra, molti dei quali commissionatidalle maggiori istituzioni musicali eradiofoniche.Ha composto musica elettronica e vocale,fra cui Etymo per soprano, orchestra da camera e dispositivo elettronico, commis-sionato dall’Ircam, e Sirene/Gespenster,oratorio pagano per quattro cori femminili,percussioni, ottoni ed elettronica; musicaper fiati fra cui un quintetto (Attesa), unottetto (Aria), una suite strumentaledall’Orfeo di Monteverdi, un vasto lavoroper cinque bande in movimento (Mittel).

Symphony Orchestra e la Saarland e HessianRadio RSO. Ha suonato inoltre condirettori d’orchestra del calibro di LorinMaazel, Marin Alsop e Paavo Berglund. Haeffettuato una tournèe ad Hong Kong conla Leipzig Gewandhausorchester diretta daHerbert Blomstedt, dove ha suonato ilConcerto per violino di Beethovennell’ambito dell’Hong Kong Arts Festival.A soli 23 anni Baiba Skride è stata artistaospite, per la prima volta, al Festival diSalisburgo (2004), dove si è esibita con laMunich Philharmonic Orchestra diretta daMikko Frank. Inoltre Baiba Skride amasuonare musica da camera. Insieme con lesue due sorelle Linda Skride (viola) eLauma Skride (piano) si esibisce in trio.Lauma Skride è la sua accompagnatriceufficiale. Baiba Skride suona sullo Stradivari“Huggins” costruito nel 1708, cortese-mente prestatole dalla Nippon MusicFoundation.

Baiba Skride was born in 1981 in Riga as thedaughter of a well known Latvian family ofmusicians. At the age of four she began herfirst violin lessons; in 1995, as a young studentof Petru Munteanu she transferred to theCollege of Music and Theatre in Rostock. Shealso attended Master Courses under RuggieroRicci and Lewis Kaplan.Her victory at the International Competition“Queen Elisabeth” in Brussels in 2001marked only the tip of an extremely successfulseries of presentations before internationaljuries. As early as 1995 she had already wonfirst place at the International Competitionfor violin “Kloster Schöntal”. In 1997 at theInternational Violin Competition “Jeunessemusicales” in Bucharest (Romania) and in2000 at the International Competition“Lipizer” in Gorizia (Italy).Since 2001 she has regularly been invited tosolo soirées at renowned festivals and concertseries (Festival de Montpellier, RheingauMusic Festival, Palais des Beaux Arts inBrussels), well known orchestras and directorshave already engaged her as a soloist. Amongothers she has performed with the HelsinkiPhilharmonic Orchestra, with Het ResidentieOrkest Den Haag, with the St. LouisSymphony Orchestra, the German SymphonicOrchestra of Berlin, the BournemouthSymphony Orchestra as well as the Saarlandand Hessian Radio RSO. Lorin Maazel,Marin Alsop and Paavo Berglund arenumbered among her musical partners. Shetravelled to Hong Kong with the LeipzigGewandhausorchester directed by HerbertBlomstedt, where she played the Beethovenviolin Concert within the scope of the HongKong Arts Festival.At the tender age of only 23 Baiba Skrideappeared as a guest for the first time at theSalzburg Festival (2004), as soloist with theMunich Philharmonic Orchestra underMikko Frank.In addition Baiba Skride is also anenthusiastic chamber musician. With her twosisters Linda Skride (viola) and Lauma Skride(Piano) she performs in a trio. Lauma Skrideis her permanent piano accompanist. Baiba Skride plays an instrument fromAntonio Stradivarius, the “Huggins” built in1708, cordially provided by the Nippon MusicFoundation.

SERGEJ KRYLOV

Nato a Mosca da una famiglia di musicisti,Sergej Krylov inizia lo studio del violino a 5anni con Volodar Bronin e a 7 tiene il suoprimo concerto pubblico. Negli anniseguenti prosegue i suoi studi con SergejKravschenko e Abram Stern e all’età di 10anni debutta con l’orchestra nel Concerto inla minore di Bach. Nel 1989 Sergej Krylovriceve il Primo Premio al ConcorsoInternazionale “R. Lipizer”.

Dopo un periodo di perfezionamento conSalvatore Accardo raggiunge famainternazionale con le vittorie al Concorso“Antonio Stradivari” di Cremona e alConcorso “Fritz Kreisler” di Vienna. Krylovha suonato nelle più prestigiose sale daconcerto tra cui l’Auditorium di RadioFrance a Parigi, alla Philharmonie di Berlinoe alla Philharmonie di Monaco, alMusikverein e alla Konzerthaus di Vienna, alMegaron Centre di Atene, alla Suntory Halldi Tokio, ai Festival di Santander eGranada, al Prague Spring Festival, al TeatroColon di Buenos Aires e alla Scala diMilano. Ha collaborato con prestigiose orchestre, tracui la Vienna Symphony Orchestra, l’EnglishChamber, la Camerata Academica Salzburg,l’Orchestre de Chambre de Lausanne, laFilarmonica Ceca, l’Orchestra “GiuseppeVerdi” di Milano, l’Orchestra della Radio diLugano, gli “Archi della Scala”, i “SolistiVeneti” e con direttori quali VladimirAshkenazy, James Judd, Jutaka Sado,Dmitry Kitaenko, Saulus Sondezkis, ZoltanKocsis, Ralf Gothoni, Muhai Tang, FranzWelser-Most e Mstislav Rostropovich. Nelcorso della sua carriera ha suonato inprogetti di musica da camera con YuriBashmet, Maxim Vengerov, Nabuko Imai,David Geringas, Lilya Zilberstein, eStefania Mormone. È stato insignito del prestigioso premio“Viotti d'Oro” e del “Premio della CriticaCilena” quale miglior interprete stranierodell’anno per la musica classica. La suaattività discografica include registrazioniper EMI, Melodya e Agorà. Sergej Krylovsuona un violino del 1747 di GiovanniBattista Guadagnini di proprietà dellaFondazione “Pro Canale” di Milano.

Born in Moscow into a family of musicians,Sergej Krylov started playing the violin at theage of 5 with Volodar Bronin and at 7 he gavehis first public performance. In the years that

followed, he continued his education withSergej Kravshenko and Abram Stern, andaged 10 he made his debut with the orchestraplaying Bach’s Concerto in A minor. In1989 he was awarded the first prize at theLipizer International Competition and after aperiod of studying with Salvatore Accardo hebecame well-known to the internationalpublic by winning the Antonio StradivariCompetition in Cremona and the prestigiousFritz Kreisler Competition in Vienna. Krylovhas performed in the most important halls, i.e.Auditorium of Radio France in Paris, at thePhilharmonic in Berlin and Munich, at theMusikverein and at the Konzerthaus inVienna, at the Megaron Center in Athens, atSuntory Hall in Tokyo, at the Festivals inSantander and Granada, at the PragueSpring Festival, at the Colon theatre inBuenos Aires, and at La Scala Theatre inMilan. He has worked with prestigiousorchestras, including the Vienna SymphonyOrchestra, the English Chamber Orchestra,the Camerata Academica Salzburg, theOrchestre de Chambre de Lausanne, theCzech Philharmonic, the “Giuseppe Verdi”Orchestra in Milan, the Orchestra of LuganoRadio, the “Archi della Scala” and the “SolistiVeneti”, as well as with conductors such asVladimir Ashkenazy, James Judd, JutakaSado, Dmitry Kitaenko, Saulus Sondezkis,Zoltan Kocsis, Ralf Gothoni, Muhai Tang, Franz Welser-Most and MstislavRostropovich. During his career Krylov hasplayed chamber music with Yuri Bashmet,Maxim Vengerov, Nabuko Imai, DavidGeringas, Lilya Zilberstein and StefaniaMormone. He has been awarded theprestigious “Viotti d’Oro” Prize and theChilean Critics’ Award as best foreigninterpreter for classical music. His discographyincludes recordings for EMI, Melodya, andAgorà. Sergej Krylov plays a GiovanniBattista Guadagnini’s violin (1747), propertyof the “Pro Canale” Foundation of Milan.

NIKOLAJ ZNAIDER

Nato in Danimarca, Nikolaj Znaider hastudiato con Boris Kuschnir ed è oggi unodei violinisti più rinomati della suagenerazione; ancora giovanissimo ha vintoil Primo Premio al Concorso internazionale“Carl Nielsen” di Odense nel 1992 e alConcorso “Queen Elisabeth” di Bruxellesnel 1997. Si esibisce regolarmente con lepiù importanti orchestre del mondo (tra cuile Filarmoniche di Vienna e Berlino, laRoyal Concertgebouw Orchestra, la LondonSymphony Orchestra, le Filarmoniche di SanPietroburgo e New York, etc), inoltrecollabora con rinomati direttori qualiBarenboim, Chung, Davis, von Dohnanyi,Dutoit, Gergiev, Jansons, Maazel, Masur,Mehta, Rostropovich, Temirkanov eThielemann.Nikolaj Znaider è anche un richiestomusicista da camera: si è esibito con DanielBarenboim, Leif Ove Andsnes, YuriBashmet, Yefim Bronfman, Lynn Harrell,Lang Lang e Pinchas Zukerman.Attualmente sta registrando l’integrale deiTrii per Pianoforte di Mozart conBarenboim e Zlotnikov: la pubblicazione èprevista entro breve, per la casa discograficaEMI Classics.

I voli diNiccolòby LucaFrancesconiPubblicato da Casa Ricordi, MilanoPublished by Casa Ricordi, Milan

Sergrj Krylov

Monteverdi’s Orfeo, and a huge work for fivemoving windbands (Mittel). He has alsowritten two works for large orchestra:Wanderer for the Orchestra Filarmonica dellaScala, conducted by Riccardo Muti, andCobalt, Scarlet for the Oslo-Filharmonien(subsequently played also by the Los AngelesPhilharmonic conducted by Roberto Abbadoin 2003 and the Orchestre Philharmoniquede Radio France conducted by Kazushi Onoin 2004). The choral music includes Terre delrimorso for soloists, chorus and orchestra,composed for the Festival Musica of Strasbourg2001 and conducted by Eötvös, and Let meBleed for the New London Chamber Choir.Works dated 2002 are Buffa Opera,commissioned and produced by the PiccoloTeatro of Milan, and Ballata on a libretto byUmberto Fiori (after Coleridge’s Ballad of theAncient Marriner), commissioned by theThéâtre de la Monnaie of Brussels anddirected by Achim Freyer. In 2004 theHolland Festival commissioned GesualdoConsidered as a Murderer, a chamber operacomposed to a text by Vittorio Sermonti anddirected by Giorgio Barberio Corsetti.The year 2004 also saw the premiere of Rest,“Luciano Berio in memoriam”, for cello andorchestra commissioned by the OrchestraSinfonica Nazionale della Rai, written for thesoloist Anssi Karttunen and conducted byJukka-Pekka Saraste.He regularly collaborates with the world’sleading musicians and internationalorchestras. He also conducts.He teaches and is at present head of thedepartment of composition at theMusikhögskolan of Malmö in Sweden.

Ha scritto inoltre due composizioni pergrande orchestra: Wanderer per l’OrchestraFilarmonica della Scala, diretta da RiccardoMuti, e Cobalt, Scarlet per la Oslo-Filharmonien (con numerose riprese tracui: Los Angeles Philharmonic, diretta daRoberto Abbado nel 2003, OrchestrePhilharmonique de Radio France, direttada Kazushi Ono nel 2004). Tra le opere corali: Terre del rimorso per soli,coro e orchestra, per il Festival Musica diStrasburgo 2001 con la direzione di PeterEötvös, e Let me Bleed per il New LondonChamber Choir.Del 2002 sono Buffa Opera, commissionata

e prodotta dal Piccolo Teatro di Milano, eBallata su libretto di Umberto Fiori (da Laballata del vecchio marinaio di Coleridge),commissionata dal Teatro La Monnaie diBruxelles con la regia di Achim Freyer. LoHolland Festival gli ha commissionatol’opera da camera Gesualdo Considered as aMurderer (2004), su testo di VittorioSermonti e regia di Giorgio BarberioCorsetti.Sempre nel 2004 è stata eseguita la prima diRest, “Luciano Berio in memoriam”, pervioloncello e orchestra commissionatadall’Orchestra Sinfonica Nazionale dellaRai, per il solista Anssi Karttunen con la

direzione di Jukka-Pekka Saraste. LucaFrancesconi collabora regolarmente con ipiù importanti interpreti e le più prestigioseorchestre internazionali. Svolge ancheattività di direttore d’orchestra.È docente e capo del dipartimento dicomposizione alla Musikhögskolan diMalmö in Svezia.

Luca Francesconi studied piano at theConservatory of Milan and composition withAzio Corghi, Karlheinz Stockhausen (inBoston and Rome) and Luciano Berio (atTanglewood). In 1990 he founded AgonAcustica Informatica Musica, a centre forproduction and musical research with newtechnologies based in Milan.Among the many prizes and internationalawards he has received are the KranichsteinerMusikpreis (Darmstadt), the Förderpreis derErnst-von-Siemens-Musikstiftung (Munich)and the Prix Italia for Ballata del rovesciodel mondo, a radio opera with texts byUmberto Fiori (1994).Many important international institutionshave programmed concerts dedicatedexclusively to his music. He has so far writtenover fifty works for very different forces(ranging from a soloist to a large orchestra),many commissioned by leading musicalinstitutions and radio corporations.His electronic and vocal music includesEtymo for soprano, chamber orchestra andelectronic device, commissioned by Ircam, andSirene/Gespenster, a pagan oratorio for fourfemale choirs, percussion, brass and electronics.The wind music includes a quintet (Attesa),an octet (Aria), an instrumental suite from

Quartetto Arditti

Luca Francesconi

Il “Paganini” per Paganini. Quest’anno laPaganiniana offre ampio spazio alla musicacontemporanea. Oltre alla composizione diLuca Francesconi I voli di Niccolò eseguitain prima assoluta dal Quartetto Arditti, il 3novembre 2005 due giovani compositoridel Conservatorio di Genova “N. Paganini”Carla Magnan e Stefano Guarnieri hannopresentato i loro brani insieme ad AndreaCampora. Un concerto diretto da GianMarco Bosio ed eseguito dall’EnsembleStrumentale degli allievi e docenti delConservatorio in una produzione originaleche vuole offrire al pubblico l’opportunitàdi conoscere la musica contemporanea.Abbiamo rivolto alcune domande a CarlaMagnan.

Qual è il tuo rapporto con Genova equanto ha influenzato il tuo modo dicomporre musica?Sono nata a Genova e ci vivo, ed è una cittàcon cui ho un legame fortissimo. È una città affascinante, particolarissima,decisamente unica.

Dire in che modo influenzi il mio lavoro èun po’ difficile da spiegare, ogni individuo èinevitabilmente il risultato del suo passato,dei posti, dei luoghi e degli individui che haconosciuto.Sicuramente hanno influito sul mio mododi comporre gli insegnanti e le persone concui ho studiato e lavorato al Conservatorio“N. Paganini” nel corso degli anni, e da cuiimparo tuttora, docenti meravigliosi, alcunidiventati amici poi (citarli tutti nediverrebbe un elenco troppo lungo), chehanno inciso fortemente sulla miaformazione e che mi hanno dato molto.

“Intrusioni” per violino solista, oboeconcertante ed Ensemble è il brano che haicomposto: c’è un legame con la musica diPaganini?

Nel senso più ampio del termine,soprattutto teatrale. Il brano è un continuogioco tra il solista violino e l’oboe chevorrebbe prendere il suo posto e non ciriesce, entrambi sostenuti o “ingoiati” dalresto dell’ensemble.E nel suo essere solista, il violino percorrediversi stadi:il desiderio di raggiungere il virtuosismopaganiniano, impossibile almeno in questocaso se non per alcuni brevissimi momenti,l’esaltazione che porta il raggiungimento dicerti risultati e le cadute inevitabili. Ho scelto poi passaggi e posizioni sullostrumento che “costringono” l’esecutore adassumere atteggiamenti fisici volutamenteteatrali.È un brano paganiniano nell’animo e neldesiderio, teatrale nella realtà e nello spirito.

Puoi parlarci delle tue influenze musicali edel rapporto che si instaura tracompositore ed esecutore?Le influenze sono molteplici, tutto ciò checi circonda contribuisce a far nascere leidee. Svilupparle nel miglior modo possibilepoi è questione di tecnica.Il rapporto tra compositore ed esecutore èfondamentale.Molto spesso “la chiave di volta” finale perla soluzione di qualche intenzioneall’interno di un brano che non riesce atrovare l’espressione giusta nasce propriodalla collaborazione con gli strumentisti. Per citare un carissimo amico violista concui ho lavorato molto: “l’uno dovrebbe consegnarsi all’altro, il primo sapendorinunciare a buone idee, se queste sirivelano non attuabili senza che la naturadell’impianto ideologico della composizionevenga snaturata, il secondo offrendo la più completa disponibilità e la più apertadisposizione mentale verso il fine daraggiungere.”Purtroppo questo non avviene tanto quantodovrebbe. Approfitto anche per ringraziare tutticoloro che hanno contribuito all’idea e allarealizzazione di questo avvenimento,soprattutto il Conservatorio “N. Paganini”Paganini, contribuendo in maniera concretaalla creazione di nuove opportunità per ladiffusione della musica contemporanea.

Paganini: musicista e compositore. Qual è l’eredità musicale che ci ha lasciato? L’eredità lasciata da Paganini è enorme, hainfluenzato sia compositori che esecutoridalla sua epoca ad oggi. È ovvio che il miointeresse verso la sua figura verta più sulcompositore, ma come non subire il fascinodella sua persona?Paganini è “Paganini” in quanto insieme di tutte le sue molteplici capacità edimensioni.

Musica classica ed improvvisazione sonodavvero in antitesi? In realtà ogni brano musicale per vivere habisogno di uno o più interpreti che loesaltino e lo potenzino a seconda delle lorointenzioni. Ogni esecuzione poi, può esseretalmente diversa da includere quasi unasorta di “improvvisazione”, vuoi perchéprevisto dal compositore (basti pensare allezone di “alea” utilizzate dai compositoricontemporanei e che anch’io utilizzo inIntrusioni ma in una forma più controllata) o per certa libertà dello stesso lasciataall’interprete.In realtà l’improvvisazione ha sempre fattoparte dello studio musicale, gli organisti lofanno obbligatoriamente ed in parte anchei clavicembalisti, non si capisce per qualemotivo anche altri strumenti non lodebbano fare.Bach deve essere stato un improvvisatoregeniale e ha scritto quei capolavori chesappiamo, ma la capacità d’improvvisarenon nasce dal nulla, richiede ore e ore distudio per permettere dei comandiautomatici tra il pensiero e le mani.

Pensi sia utile inserire una prova di “improvvisazione” in un concorsomusicale?Inserirla come prova in un concorso senzaun’adeguata preparazione alle spalle (che inItalia tranne per il jazz praticamente nonesiste) è assurdo.Altra cosa sarebbe inserirlo nei programmidi studio e poi di conseguenza nei concorsi.

Può la mancanza di improvvisazione avercontribuito al distacco del pubblico dallamusica classica?

Non credo che la mancanza dellaimprovvisazione tipica del jazz sia la causadel distacco dal pubblico dalla musica,come non credo che il pubblico giovane siadistaccato dalla musica classica econtemporanea, semplicemente in molticasi sa che esiste solo di nome e negli altrinon ha i mezzi linguistici per avvicinarla.La soluzione è sempre la stessa. Fare uninvestimento a lungo termine (vent’anni) sulla scuola e la cultura di base, dall’asilo allesuperiori, ma non sono certa la prima io asostenerlo…

Per la prossima edizione del PremioPaganini è stato commissionato ad AzioCorghi un nuovo brano che i concorrentidovranno eseguire nel corso delle prove. È importantissimo ed è una cosa bellissima che proprio il Premio Paganini abbia decisodi intraprendere questa strada e mi sentomolto orgogliosa che ciò avvenga nella miacittà.Ogni concorso strumentale dovrebbe avereun pezzo d’obbligo contemporaneo sceltotra una “rosa” di autori, come del restodovrebbe essere obbligatorio inserire (equindi studiare ed eseguire) la musicacontemporanea nei programmi di studiodei conservatori.Ormai il repertorio musicale globale ètalmente ampio che si rende necessario unanuova diversificazione dei corsi: musicaantica, repertorio tradizionale e musicacontemporanea, che, non dimentichiamo,comprende ormai più di sessant’anni diproduzione elevatissima, la maggior partegià passata alla storia.Il futuro non è certamente continuare adeseguire un ristretto repertorio di un paio di

“Paganini” per PaganiniIntervista a Carla MagnanThe “Paganini”for PaganiniQ&A Carla Magnan

Stefano Guarnieri - Riccardo Agosti - Gian Marco Bosio

Andrea Campora - Gian Marco Bosio, direttore - Ensemble Strumentale degli allievi e dei docenti del Conservatorio Niccolò Paganini

Carla Magnan

secoli, ma rendere i programmi più vari e ipiù interessanti possibile, percorrendo tuttele possibilità che il nostro passato e presenteci offre.

Hai seguito i corsi di specializzazione diAzio CorghiIl mio incontro con Azio Corghi è statofondamentale. Ho studiato con luiall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia,all’Accademia Chigiana e alla FondazioneRomanini, anche adesso appena è possibilecerco di incontrarlo. Da lui ho imparato la professionalità, latecnica, il senso e la funzione del teatro.È stato ed è un Maestro straordinario ed uncompositore geniale, sono sicura che il pezzo per il Concorso Paganini saràdivertentissimo ed affascinante.

Puoi parlarci dei tuoi progetti futuri?Sempre molti, per il prossimo annosoprattutto per il teatro e l’orchestra ma per scaramanzia (che ha sempre il suo peso…) èmeglio non dire di più.

The “Paganini” for Paganini. This year thePaganiniana offers ample space tocontemporary music. In addition to thecomposition by Luca Francesconi I voli diNiccolò performed as a premiere by theQuartetto Arditti, on November 3, 2005, twoyoung composers of the Genoa “N. Paganini”Conservatory, Carla Magnan and StefanoGuarnieri presented their works, together withAndrea Campora. A concert directed by GianMarco Bosio and performed by the

Instrumental Ensemble of students from the

Conservatory in an original production thatoffered the audience a chance to get to knowcontemporary music.We asked Carla Magnan a few questions.

What is your relationship with Genoa andhow much did it influence your way ofcomposing music? I was born in Genoa and I live here, and it isa city that I have a very strong tie to. It is a fascinating place, a special city,decidedly unique. To say in what way itinfluences my work is a bit difficult to explain,every individual is inevitably the result oftheir own past, places, and people that they

have met. The teachers and people with whom I studied and worked at the “N. Paganini”Conservatory over the years have surelyinfluenced my way of composing. I continue to learn from them even now, marvelous teachers, some have become friends(to cite them all would be too long a list!), andhave strongly impacted my formation; theyhave given me a lot.

“Intrusions” for violin solo, concertanteoboe and Ensemble is the piece that youcomposed: is there a link with the music ofPaganini? In the widest sense of the term, above all,

theatrical. The piece is a continuous playbetween the violin solo and the oboe that would like to take its place but can’t, both aresupported or “swallowed” by the rest of theensemble.And since it is a solo, the violin follows variousstages: the desire to reach Paganini-stylevirtuosity, that is impossible at least in thiscase, if not for a few fleeting moments, the exhilaration that brings about theachievement of certain goals and theinevitable downfalls.Then I chose passages and positions on theinstrument that “force” the performer toassume physical postures that are deliberatelytheatrical.It is a Paganini-style piece in soul andintention, theatrical in reality and spirit.

Can you tell us about your musicalinfluences and the relationship that isestablished between the composer and theperformer? There are multiple influences: everything thatsurrounds us contributes to making our ideas.Developing them in the best way possible thenis a question of technique.The relationship between the composer andthe performer is fundamental. Very often, thefinal “keystone” for the solution of someintention within a piece that cannot find theright expression comes exactly from thecollaboration between the instrumentalists.To cite a very dear violinist friend with whomI have worked a lot: “One should give oneselfover to the other, the first one knowing that hehas to give up some good ideas, if these prove

not to be feasible without distorting the natureof the ideological layout of the composition,the second by offering the most complete availability and the most open mentaldisposition toward the goal to be reached.”Unfortunately, this does not happen as often as it should. I would take this opportunity to thank allthose who contributed to the idea andrealization of this event, above all the “N.Paganini” Conservatory, contributing in aconcrete way to the creation of newopportunities for the spread of contemporarymusic.

Paganini: musician and composer. What isthe musical inheritance that he left us? Paganini’s inheritance is enormous; it hasinfluenced both composers and performersfrom his day to today. It is obvious that my interest in his figureconcerns more the composer, but how can onenot be subject to the fascination of his person?Paganini is “Paganini” in that it is an ensemble of all his multiple abilities anddimensions.

Are classical music and improvisation reallyantithetical? Actually, every musical piece, in order to live,needs one or more interpreters to extol it andempower it according to their own intentions.Every execution, therefore, can be so differentso as to include almost a sort of“improvisation”, either because it is plannedfor by the composer (just think of the aleatoryzones* used by contemporary composers and

that I also use in Intrusions, but in a morecontrolled form) or certain liberties left to theinterpreter by the composer. Actually, improvisation has always been a part of musical study, organists are obliged to do itand in part also harpsichordists, and for whatreason should other instruments not do it?Bach must have been a genius improviser andwrote the masterpieces that we all know, butthe ability to improvise does not come fromnothing, it takes hours and hours of study toallow for automatic commands betweenthought and hands.

Do you think it is useful to insert an“improvisation” trial in a music competiti on? To insert improvisation as a trial in acompetition without adequate trainingbeforehand is absurd (in Italy, aside from jazz training, it is practically non-existent). It would be different if it were included inprograms of study and then subsequently incompetitions.

Can the lack of improvisation have to contributed the detachment of the publicfrom classical music?I don’t think that the lack of improvisationtypical of jazz is the cause of the audience’sdetachment from the music, just like I don’tthink that a young audience is detached fromclassical music and contemporary music -simply in many cases they only know that itexists in name and they do not have thelinguistic means to approach it. The solution is always the same. Make a long-term investment (twenty years) in schooling

Teatro Carlo Felice - Le finali / Carlo Felice Theatre -The finals

Gian Marco Bosio, direttore - Ensemble Strumentale degli allievi e dei docenti del Conservatorio Niccolò Paganini

Bruno Pestarino, Baritono

and basic culture, from nursery school to highschool, but I am certainly not the first one tosupport this idea…

For the next edition of “Premio Paganini” awork has been commissioned from AzioCorghi, a new piece that the competitorswill have to perform during the trials.It is extremely important, and a great thingthat the “Premio Paganini” should havedecided to undertake such a route and I amvery proud that this is happening in my city.Every instrumental competition should havean obligatory contemporary piece chosen fromamong a host of composers, just as it should beobligatory to include (and therefore study andperform) contemporary music in conservatoryprograms of study.By now, the global musical repertory is sobroad that it has become necessary to diversify courses differently: early music, traditionalrepertoire and contemporary music that, weshould not forget, includes more than sixtyyears of high level production, the majority ofwhich has already passed into history.The future is certainly not to continueperforming a strict repertory of a fewcenturies, but to make programs more variedand as interesting as possible, going throughall the possibilities that our past and presentoffer.

Have you taken Azio Corghi’s specializationcourses? Meeting Azio Corghi was fundamental forme. I studied with him at the Accademia

Nazionale di Santa Cecilia, at the ChigianaAcademy and at the Romanini Foundationand even now I try to meet up with himwhenever possible. From him I learnedprofessionalism, technique, and the sense andfunctioning of theatre.He was and he is still an extraordinaryMaestro and a genius of a composer, I am surethat the piece for the Paganini competitionwill be fun and enchanting.

Can you tell us about your future projects?There are many for next year, above all fortheatre and orchestra, but to ward off any badluck (that always has its role…) better not tosay more.

CARLA MAGNAN

Carla Magnan, genovese, si è diplomata incomposizione e pianoforte nel conserva-torio della sua città, compiendocontemporaneamente gli studi clavicemba-listici ed universitari. Ha seguito corsi di perfezionamentostrumentale sul repertorio antico, classico,contemporaneo e jazzistico con docenti difama, perfezionandosi anche in composi-zione ottenendo inoltre il “Diploma di AltoPerfezionamento” in Composizione allaAccademia Nazionale di Santa Cecilia inRoma (2003) sotto la guida di Azio Corghi,all’Accademia musicale Chigiana di Siena(2001) con assegnazione di Borsa di studio, il “Diploma di Perfezionamento in

Composizione” con Mauro Bonifacio allaFondazione Romanini di Brescia. Ha approfondito i suoi studi di compo-sizione in Seminari tenuti dai compositoriDetlev Gardner nel 1997, John Harbison

nel 1998 (Pulitzer Prize in Music), ChesterBiscardi nel 1999 e Mauricio Kagel nel 2002.Nel febbraio 2000 ha vinto, come clavicem-balista, una borsa di studio della Comunità Europea per il “Corso di Alto Perfezio-namento” in musica antica alla ScuolaMusicale di Saluzzo, diplomandosi nel-l’agosto successivo, estendendo le suecollaborazioni come pianista e clavicemba-lista a diversi gruppi da camera, dedicandosisia al repertorio rinascimentale e baroccoche a quello del Novecento.Autrice anche di spettacoli teatrali,vincitrice di diversi concorsi di compo-sizione nazionali ed internazionali e spessosegnalata per merito artistico delle suecomposizioni ha al suo attivo diversecommissioni da parte di associazioni, solisti,ensemble ed orchestre e suoi lavori sonoperiodicamente eseguiti in sale prestigiosein Italia e all’estero.È redattrice della rivista di ricerca musicalecontemporanea SuonoSonda dalla suafondazione. I suoi lavori sono pubblicati ed incisi daRaiTrade Edizioni (Roma, Milano) e daSuonoSonda Edizioni (Genova). È docente presso il Conservatorio LucioCampiani di Mantova.

Carla Magnan, born in Genoa (Italy), got herdiploma in Composition and Piano at theconservatory of her city, carrying out in themeanwhile also university and harpsichordstudies.She attended instrumental specializationcourses on the antique, classical, contemporaryand jazz repertoires with famous teachers.She deepened her studies in composition with Mauro Bonifacio at the RomaniniFoundation in Brescia. In 2001 she got her Diploma at theAccademia Musicale Chigiana in Siena underthe guidance of Azio Corghi, and she alsoearned a scholarship. In 2003 she got the Diploma di AltoPerfezionamento at the AccademiaNazionale di Santa Cecilia in Rome, and theComposition Master under the guide of AzioCorghi.She took part in master classes by J. Harbisonin 1998 (Pulitzer Prize in Music), ChesterBiscardi in 1999 and Mauricio Kagel in2002.She is also a pianist and an harpsichordist inseveral chamber groups, and plays music of theRenaissance and the Baroque as well as theTwentieth-century repertoire.In February 2000, as harpsichord player, shewon an European Community Scholarship fora high specialization course in ancient musicat the Scuola Musicale di Saluzzo,graduating in August of the following year.She is also author of theatrical operas, duringher intense activity as a composer she wasawarded prizes and her works are regularlyperformed by chamber and orchestral groupsin prestigious places all over Italy andabroadh. She also collaborates withSuonoSonda, contemporary music researchmagazine, from its fundation in 2003.Some of her works are edited and recorded byRaiTrade Edizioni (Roma, Milano) and bySuonoSonda Edizioni (Genova).She teaches at the Conservatory “LucioCampiani” in Mantova.

Massimo Quarta

Riccardo Agosti

Casa Paganini

Yuki Manuela Janke miglior classificata al50ª edizione del “Premio Paganini” hasuonato al Zentrum Paul Klee di Berna inoccasione del Bach Festival . Il “Zentrum Paul Klee” di Berna raccoglie lapiù grande collezione di opere d’arte delpittore elvetico ed è anche un centroculturale e polivalente, progettato dal-l’architetto genovese Renzo Piano edinaugurato il 20 giugno 2005. Non tutti sanno che Paul Klee oltre adessere un celebre pittore era anche valenteviolinista, per questo motivo la musica hauna forte presenza, con un auditorium dovesi svolgono concerti. Tra le manifestazioni previste il “BachFestival” rappresenta uno degli eventi dimaggior rilievo, con un programma checomprende musiche barocche eseguite daalcuni tra i più promettenti giovani talentinel campo della musica classica, accompa-gnati dalla famosa Orchestra da Camera

dell’Accademia di St. Martin in the Fields. L’obiettivo principale del Festival è renderepossibile l’incontro tra giovani artisti,avvicinando anche un pubblico giovane aivalori e alle emozioni insite nella musica diBach. Tra i musicisti che si sono esibiti YukiManuela Janke il 15 dicembre ha suonato laSonata in mi maggiore per violino e piano diBach (BWV1016) e la Trio Sonata per dueviolini, violoncello e piano di Bach. Il 16 dicembre la violinista si è esibita colfratello Andreas Janke, semifinalista alPremio Paganini 2002, eseguendo ilConcerto in re minore per due violini eorchestra di Bach, mentre il 18 dicembreYuki ha suonato il Concerto Branden-burghese n. 3 di Bach.

Nel marzo 2006 la giovane violinista faràuna tournée in Germania con la WDRRundfunkorchester di Colonia, diretta daMichail Jurowski; in programma il Concertoin sol minore op.26 per violino e orchestra diBruch e il Concerto n. 2 in sol minore perviolino e orchrstra di Prokof ’ev.Il 5 luglio 2006 suonerà il Concerto in miminore op. 64 di Mendelssohn ad Osakacon la Osaka Century Symphonie Orchestra,sotto la direzione di Yuzo Toyama.

Yuki Manuela Janke, who ranked highest inthe 50th Premio Paganini, played at theZentrum Paul Klee in Berne on the occasionof the Bach Festival. The “Zentrum Paul Klee” in Berne bringstogether the biggest collection of works of artby the Swiss painter and is also a cultural andmultipurpose center, designed by the Genovesearchitect Renzo Piano and inaugurated onJune 20, 2005. Not everyone knows that Paul Klee, inaddition to being a famous painter, was also atalented violinist and for this reason musicfigures prominently with an auditoriumwhere concerts are held. Among the events planned, the Bach Festivalrepresents one of the most importantinitiatives with a program that includesbaroque music performed by some of the mostpromising young talents in the field of classicalmusic, accompanied by the famous ChamberOrchestra of the Academy of St. Martin in theFields. The main goal of the Festival is to facilitate meetings among young artists, as well asgetting a young audience to appreciate thevalues and emotions inherent in Bach’s music.

Among the musicians who played, YukiManuela Janke performed on December 15th,playing Bach’s Sonata in E major for violinand piano (BWV1016) and Bach’s TrioSonata for two violins, cello and piano. On December 16th, the violinist performed with her brother Andreas Janke, a semi-finalist in the 2002 Premio Paganini,

performing the Concerto in D minor for twoviolins and orchestra , while on December18th, Yuki played Bach’s BrandenburgConcerto.In March 2006, the young violinist will do atour in Germany with the WDR Rundfunk-orchester of Cologne, conducted by MichailJurowski.

On the program is Bruch’s Concerto in Gminor, op. 26, and the Concerto n. 2 in Gminor by Prokof ’ev. On July 5, 2006 she will play the Concertoin E minor for violin, op. 64 by Mendelssohnin Osaka with the Osaka Century SymphonyOrchestra, under the direction of YuzoToyama.

Quarta Corda“Foglio informativo delConcorso Internazionale diViolino” Premio PaganiniGenova 2005, Anno IX, N.1 Registrazione presso ilTribunale di Genova,autorizzazione n. 9/2003

Direttore responsabile: Cesare Torre (Comune di Genova)

Coordinamento artistico:Cesare Mazzonis

Redazione: Anna Rita Certo, Rita Zino (Comune di Genova) Giorgia Marchi, Paola Mosca, Elena Raffo, FabianaVirgilio (Solidarietà e Lavoro - Gestione Turistiche e Culturali)

Traduzione e revisione testi in inglese: Suzanne Branciforte

Concorso Internazionale di Violino “Premio Paganini” - Comune di Genova [email protected]

Impostazione grafica: Livio Santi “Visuals”

Stampa: Stabilimento grafico G7

Fotolito: Fotolito Marione

Foto Paganiniana e Premio Paganini: Archivio del Comune di GenovaStefano Goldberg © Publifoto

Si ringrazia: Volker Biesenbender, Azio Corghi, Julia Fischer, Luca Francesconi, Sergej Krylov,Carla Magnan, Roberta Milanaccio - RicordiBMG, Baiba Skride, Nicolaj Znaider

PAGA NI

NI COMUNE DI GENOVA

FOGLIO INFORMATIVO DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI VIOLINO “PREMIO PAGANINI”

Genova, Numero doppio Gennaio 2006, Anno IX, N.1 Registrazione presso il Tribunale di Genova, autorizzazione n. 9/2003

PremioPaganini 2006:Syncopationsby Azio Corghi

Q&AVolker Biesenbender

Paganiniana 2005Largo ai giovani !Give Youth a Chance!

I voli di Niccolò by Luca Francesconi

“Paganini”per PaganiniIntervista a Carla MagnanThe “Paganini”for PaganiniQ & A with Carla Magnan

Dopo il PremioAfter thePremio

Teatro Carlo Felice - Genova

Yuki Manuela Janke

Yuki Manuela JankeYuki Manuela Janke, violino - Julian Kovatchev, direttoreOrchestra del Teatro Carlo Felice

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