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occe ferme, pare, almeno in su- perficie. Nonostante siano ormai tra- scorsi quasi cinque mesi dalla misera caduta dell’amministrazione Nicassio, ad opera dei 9 consiglieri d’opposizione con la firma de- cisiva dei due dissidenti del Pdl Pontrelli e Lanera, il nuovo scenario politico adelfiese non assume ancora contorni definiti. Dopo un’estate all’ombra, nei partiti che almeno possono contare sulla presenza di una sede, si riprendono cautamente le fila di blande discussioni in vista del prossimo appuntamento elettorale che, in primavera, segnerà il destino politico-amministrativo di questo paese. Ma, per ora, nessuna fuga in avanti. Neanche di notizie. E allora non resta che riportare umori e “rumori” che si percepi- scono e diffondono di là dalle scure stanze dei “bottoni”. I diplomatici, spole tra vicini, contrari, entusiasti e scontenti, solcano strade, piazze e bar, quotidianamente dediti a pubbliche relazioni che possano allargare la base del consenso e regalare il “polso” della cosid- detta volontà popolare, per tessere la tela degli accordi più graditi e fiutare se spira vento favorevole. Gli ambiziosi, con fare circospetto, si muovono silenti, controllando a vista i po- tenziali avversari e mandando in avansco- perta amici, parenti o seguaci, a spianare il terreno della battaglia. I revanscisti, reduci da recenti sconfitte che li hanno adombrati del tutto, si affan- nano energicamente per riemergere. I defenestrati, scalpitano inquieti tra le pagine dei giornali, per nuovi posiziona- menti che possano riportarli puri e casti alle luci della ribalta. I disadattati non si espongono, sperano in un segnale che non arriva e preparano a tavolino l’ennesimo alibi per correre da soli. Gli inarrendevoli faccendieri, a viso aperto e con nuove vesti, rinsaldano le pro- prie forze per darle al migliore offerente. I cittadini, quelli più curiosi, costante- mente s’interrogano su quali saranno gli uomini e/o le donne alla guida delle future coalizioni di governo del paese. Tra quelli a sinistra, c’è chi esplicitamente richiede leader clamorosamente affermatisi nei piani alti della politica, grazie ai consecutivi suc- cessi elettorali degli ultimi anni, qualcuno perché convinto della necessità di una forza in grado di superare conflitti interni ed ester- ni ai partiti e di rimettere al centro la buona politica di governo, qualcuno perché ritiene che, scendere in campo ora, sia un atto di responsabilità dovuto. C’è chi, invece, senza pretesa di sorta, si limita timidamente a fare l’identikit dell’uomo giusto: una persona capace e volenterosa, non logora da lunghi anni di vita politica e non certo incline a spostarsi a destra o sinistra a seconda della convenienza. E chi, infine, invoca le richie- stissime, democratiche primarie, con la spe- ranza di sottrarre la patata bollente ai gruppi dirigenti per lasciarla raffreddare o infuo- care ancor più – chissà! – a suon di voti. Tra quelli a destra, poi, c’è chi ritiene si possa subire, o ci si possa rifugiare dietro, l’onda nazionale del divorzio tra finiani e berlusco- niani, per arrivare ad una can- didatura in entrambe le fila, e chi scommette, invece, che ancora una volta si richiuderanno tutti, “traditori” compresi, in un gran calderone – come nel 2006 – pronto ad esplodere appena sollevato il coperchio, esat- tamente come è accaduto pochi mesi fa. Gli altri, infine, quelli che hanno a cuore le sorti del paese, più che pensare a nomi noti o sconosciuti, a colori accesi o sbiaditi di partiti radicati o im- provvisati, aspettano proposte di idee valide e concrete di cui fidarsi, competenze utili a ri- solvere annosi problemi e so- prattutto una ventata di aria ripulita da ripicche di mezz’uomini che paralizzano dalla notte dei tempi, ormai, lo sviluppo sano del territorio. Quale film produrranno tutti questi protagonisti? Scene già viste o un inedito entusiasmante? Trionferà la buona politica o l’accomodamento delle solite famiglie che da anni si alternano sulle poltrone dell’aula consiliare? I rumori captati non forniscono indizi chiari. La strada non è ancora tracciata: perché si vada nell’una o nell’altra dire- zione, buona parte della responsabilità sarà della capacità dei politici di costruire progetti credibili, ma decisivo – è bene ricordarlo! – sarà soprattutto il contributo che noi cittadini daremo con la nostra scelta. PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁ www.associazionehinterland.it ANNO IX- N. 7 - Ottobre 2010 Distribuzione gratuita Direttore responsabile: Silvestro Paolo Covella www.hinterlandadelfia.blogspot.com Reg. Trib. di Bari n. 1509 del 2/3/2001 I cittadini si interrogano, ma i partiti non si espongono. Rumori, ancora troppo silenziosi Lo scenario politico del pre-elezioni. 2 Intervista al Commissario Prefettizio Dott. Vittorio Lapolla 4 Circonvallazione: un’annessione insensata Tarsu: cronaca di un aumento annunciato 6 Il talento di Pietro Verna Il libro: Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez 7 I cittadini scrivono Premio “Il Melograno d’argento” a Giovanni Gasparro e Michele Nitti 8 Nuove conquiste e nuovi appuntamenti per il ciclismo adelfiese Calcio: il Casamassima conferma l’adelfiese Trifone Iacobellis INDICE 5 Difendere la scuola B di Antonella Gatti

PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

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Periodico locale

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Page 1: PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

occe ferme, pare, almeno in su-perficie.

Nonostante siano ormai tra-scorsi quasi cinque mesi dalla misera cadutadell’amministrazione Nicassio, ad opera dei9 consiglieri d’opposizione con la firma de-cisiva dei due dissidenti del Pdl Pontrelli eLanera, il nuovo scenario politico adelfiesenon assume ancora contorni definiti.

Dopo un’estate all’ombra, nei partiti chealmeno possono contare sulla presenza diuna sede, si riprendono cautamente le filadi blande discussioni in vista del prossimoappuntamento elettorale che, in primavera,segnerà il destino politico-amministrativodi questo paese.

Ma, per ora, nessuna fuga in avanti.Neanche di notizie. E allora non resta cheriportare umori e “rumori” che si percepi-scono e diffondono di là dalle scure stanzedei “bottoni”.

I diplomatici, spole tra vicini, contrari,entusiasti e scontenti, solcano strade, piazzee bar, quotidianamente dediti a pubblicherelazioni che possano allargare la base delconsenso e regalare il “polso” della cosid-detta volontà popolare, per tessere la teladegli accordi più graditi e fiutare se spiravento favorevole.

Gli ambiziosi, con fare circospetto, simuovono silenti, controllando a vista i po-tenziali avversari e mandando in avansco-perta amici, parenti o seguaci, a spianareil terreno della battaglia.

I revanscisti, reduci da recenti sconfitteche li hanno adombrati del tutto, si affan-nano energicamente per riemergere.

I defenestrati, scalpitano inquieti tra le

pagine dei giornali, per nuovi posiziona-menti che possano riportarli puri e castialle luci della ribalta.

I disadattati non si espongono, speranoin un segnale che non arriva e preparanoa tavolino l’ennesimo alibi per correre dasoli.

Gli inarrendevoli faccendieri, a visoaperto e con nuove vesti, rinsaldano le pro-prie forze per darle al migliore offerente.

I cittadini, quelli più curiosi, costante-mente s’interrogano su quali saranno gliuomini e/o le donne alla guida delle futurecoalizioni di governo del paese. Tra quellia sinistra, c’è chi esplicitamente richiedeleader clamorosamente affermatisi nei pianialti della politica, grazie ai consecutivi suc-cessi elettorali degli ultimi anni, qualcunoperché convinto della necessità di una forzain grado di superare conflitti interni ed ester-ni ai partiti e di rimettere al centro la buonapolitica di governo, qualcuno perché ritieneche, scendere in campo ora, sia un atto diresponsabilità dovuto. C’è chi, invece, senzapretesa di sorta, si limita timidamente a farel’identikit dell’uomo giusto: una personacapace e volenterosa, non logora da lunghianni di vita politica e non certo incline aspostarsi a destra o sinistra a seconda dellaconvenienza. E chi, infine, invoca le richie-stissime, democratiche primarie, con la spe-ranza di sottrarre la patata bollente ai gruppidirigenti per lasciarla raffreddare o infuo-care ancor più – chissà! – a suon di voti.Tra quelli a destra, poi, c’è chi ritiene si possa

subire, o ci si possa rifugiaredietro, l’onda nazionale deldivorzio tra finiani e berlusco-niani, per arrivare ad una can-didatura in entrambe le fila, e chiscommette, invece, che ancora una voltasi richiuderanno tutti, “traditori”compresi, in un gran calderone –come nel 2006 – pronto ad esplodereappena sollevato il coperchio, esat-tamente come è accaduto pochi mesifa.

Gli altri, infine, quelli chehanno a cuore le sorti del paese,più che pensare a nomi noti osconosciuti, a colori accesi osbiaditi di partiti radicati o im-provvisati, aspettano propostedi idee valide e concrete di cuifidarsi, competenze utili a ri-solvere annosi problemi e so-prattutto una ventata di ariar ipul i ta da r ipicche dimezz’uomini che paralizzanodalla notte dei tempi, ormai,lo sviluppo sano del territorio.

Quale film produrranno tuttiquesti protagonisti? Scene già viste oun inedito entusiasmante?

Tr ionfe rà la buona pol i t ica ol’accomodamento delle solite famiglie cheda anni si alternano sulle poltronedell’aula consiliare?

I rumori captati non forniscono indizichiari. La strada non è ancora tracciata:

perché si vada nell’una o nell’altra dire-zione, buona parte della responsabilitàsarà della capacità dei politici di costruireprogetti credibili, ma decisivo – è benericordarlo! – sarà soprattutto il contributoche noi cittadini daremo con la nostrascelta.

PERIODICO DI POLITICA, CULTURA, ATTUALITÁwww.associazionehinterland.it

ANNO IX- N. 7 - Ottobre 2010Distribuzione gratuita

Direttore responsabile: Silvestro Paolo Covellawww.hinterlandadelfia.blogspot.com

Reg. Trib. di Bari n. 1509 del 2/3/2001

I cittadini si interrogano,ma i partiti non si espongono.

Rumori, ancoratroppo silenziosi

Lo scenario politico del pre-elezioni.

2Intervista al CommissarioPrefettizio Dott. Vittorio Lapolla 4

Circonvallazione:un’annessione insensata

Tarsu: cronaca di un aumentoannunciato

6Il talento di Pietro Verna

Il libro: Cent’anni di solitudinedi Gabriel Garcia Marquez 7

I cittadini scrivono

Premio “Il Melograno d’argento”a Giovanni Gasparro e Michele Nitti 8

Nuove conquiste e nuovi appuntamentiper il ciclismo adelfiese

Calcio: il Casamassima confermal’adelfiese Trifone Iacobellis

INDICE 5 Difendere la scuola

Bdi Antonella Gatti

Page 2: PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

ual è la condizione in cui hatrovato il nostro paese? Qualel’aspetto da risolvere immedia-

tamente e quali i problemi e le esigenzemaggiormente sollevate dai cittadini?

CONDIZIONE ATTUALE

Adelfia ha il problema di fondo di unadivisione evidente tra le due frazioni (piùnell’animo dei cittadini che amministrativo)che porta a duplicare gli impegni finanziari.Asetticamente sarebbe meglio che questacontrapposizione venisse meno.

Dal punto di vista amministrativo, hotrovato un Comune composto da personaledi grande valore ma, ahimè, avanti con l’età.Nove dipendenti, su circa cinquanta, andran-no in pensione, nei ruoli strategici, entro lafine dell’anno. Dopo quarant’anni di lavorolasceranno il posto a giovani colleghi sceltiattraverso procedure di mobilità che la leggeci impone e poi, eventualmente attraversoconcorsi pubblici, qualora le procedure ob-bligatorie non dovessero avere buon esito.Tali procedure sono già in atto e riguardano8 ruoli: 2 responsabili dell’ufficio di ragione-ria, 2 vigili di cui uno entrerà in servizio giàdall’1 Dicembre, 2 geometri, 1 ingegnereresponsabile dell’ufficio tecnico. Ho avutol’esigenza di coinvolgere tutti i settori percercare di raggiungere gli obiettivi di correttae ordinata gestione amministrativa.

PROBLEMI DA RISOLVERE

Il compito del commissario, normalmen-te, è quello di assicurare la gestione ordinariadi un comune, ma non è detto che non possaadottare provvedimenti complessi. Sto per-tanto tentando di portare avanti:

1. Il completamento dei lavori sull’alveotorrentizio fermi da anni e per i quali cisiamo attivati in Regione per ottenere unprovvedimento che ci autorizzi al completa-mento dell’opera, secondo la variante del2005 al progetto iniziale, precedentementebocciato, che prevede un attraversamento. Atale progetto la Regione sembra ben propensaa dare quel parere paesaggistico negato inpassato per le complesse vicende che avevanoportato al sequestro giudiziario e al bloccodei lavori.

2. La bonifica dell’azienda Sapa dismes-sa, per la quale la vecchia amministrazioneaveva richiesto un finanziamento regionale,nell’ambito dei “piani di area vasta”: abbiamosviluppato un buon dialogo con la Regionee ripresentato ed integrato la documentazionegià inoltrata. Ad oggi, posso dire che le notizieche giungono sono più che positive, visto chestiamo attendendo solo la formalizzazione

della delibera per i finanziamenti di tutte ledieci aree vaste. Finanziamenti che ci permet-teranno di effettuare uno studio preliminare,la messa in sicurezza e la bonifica del sito.

3. Per quel che riguarda i PIRP, secondolo schema presentato dalla precedente am-ministrazione, per ottenere dei finanziamenti,

era necessario l’intervento da parte di privati.A seguito di incontri con rappresentanti dellaRegione, tali interventi sono stati smodulatie richiesto soltanto un finanziamento pub-blico senza il coinvolgimento di privati. Ilfinanziamento è di circa 2 milioni di euro,dei quali 800mila presto erogabili, perché

fanno capo a fondi già a disposizione dellaRegione, mentre gli altri 1,2 milioni, previstinei fondi FAS nell’ambito degli accordi Re-gione-Governo, sono attualmente congelati.Abbiamo presentato una scheda di previsionedella riqualificazione delle aree periferichee del campo sportivo comunale che dovràsuccessivamente essere riempita di contenutitecnici progettuali, che non sono quelli pre-sentati dalla vecchia amministrazione. Questeindicazioni consisteranno nella realizzazionedi urbanizzazioni, marciapiedi, strade e aiuo-le, per ciò che riguarda le aree periferiche,mentre per quanto riguarda il campo sporti-vo, stiamo facendo delle valutazioni, in attesadella formale comunicazione della Regione.Le aree individuate rientrano in una zona diespansione ex-area 167 nel rione Canneto.

4. Stiamo poi mettendo in atto, viste ledifficoltà notevoli segnalateci circa la raccol-ta differenziata dei rifiuti solidi urbani, uncapitolato speciale d’appalto, perché il con-tratto con l’attuale gestore del servizio scadeil 30 giugno 2011 e dobbiamo attivarci pertempo per ottenere un servizio più puntale,ordinato ed efficace rispetto a quello cheavviene oggi. Da circa 10 anni c’è anche uncontenzioso in corso con l’attuale ditta chegestisce tale servizio, che comporta un note-vole impegno finanziario per spese legali, etc.

5. Per ciò che riguarda la manutenzio-ne del verde pubblico, fino ad oggi questoera gestito un po’ attraverso gli operai delcomune e un po’ attraverso interventi affidatiall’esterno in modo estemporaneo, a seguitodi segnalazioni particolari o eventi occasio-nali. Anche qui stiamo preparando un capi-tolato speciale d’appalto che consenta, da unlato, di garantire una puntuale manutenzionee, dall’altro, di mettere a dimora, in alcunezone del Comune, nuove essenze arboree efloreali che consentano un miglioramentodell’aspetto estetico del territorio.

6. C’è poi un argomento per cui il comu-ne di Adelfia è salito alla ribalta: il randagi-smo. È un problema che riguarda tutta laPuglia. Ci sono tantissimi rifugi che per leggenon possono ospitare più di 200 cani. Tuttii rifugi presenti in Puglia sono saturi. La leggeprevede anche che tali cani randagi presentinel territorio pugliese non possono esseretrasportati al di fuori della regione stessa.Bisogna quindi seguirli e per questo occorresterilizzarli. Stiamo quindi perfezionandoun’intesa con le autorità sanitarie, il respon-sabile del servizio sanitario e un’associazionedi valenzano operante nel ramo, per la steri-lizzazione di tutti i cani presenti e la lorodegenza post intervento. Questo avverrà pressoun centro di valenzano con il quale ci con-venzioneremo. Solo in seguito questi caniverrebbero reimmessi sul territorio, salvoquelli particolarmente aggressivi e mordaci

PAESE CHE VAI2

ADELFIA

Anno IX n. 7 - Ottobre 2010

L’Adelfia del dopo Cellinodi Antonella Gatti

Intervista al Commissario prefettiziodott. Vittorio Lapolla,

subentrato in seguito alla cadutadell’amministrazione di centrodestra.

SCHEDA PERSONALE

Dott. Vittorio Lapolla, viceprefetto di Bari. Ha esperienze pregresse presso la

prefettura di Varese, Matera (città dove vive) e l’ufficio di Gabinetto del

ministro dell’Interno. Da maggio 2009 è a Bari. Ha competenze in materia

di contenzioso giudiziario, sanzioni amministrative, violazione alle norme

del codice della strada e illeciti amministrativi. Ha svolto una quindicina di

amministrazioni commissariali da Varese, Andria, fino a Pantelleria, comune

sciolto per mafia come già avvenuto in Calabria in provincia di Vibo Valentia.

Q

Page 3: PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

che verrebbero inevitabilmente affidati alrifugio di Altamura per il trattenimento dellungo periodo.

7. Stiamo perfezionando la gara di ap-palto per l’aggiudicazione del servizio divideosorveglianza che nel giro di 15 giornicredo potrà avere esito positivo, in modo dadotare il territorio di videocamere che realiz-zerà una rete di controllo sia dal punto divista della sicurezza, sia sotto il profilo dellagestione del territorio.

8. Vi sono stati poi interventi per lescuole, molto esosi, sacrificando i contributialle associazioni, che sono stati drasticamenteridotti. Tali interventi riguardano la tinteg-giatura per entrambe le scuole ed è previstoil rifacimento del manto stradale interno checirconda la scuola Aldo Moro, il cui statoattuale crea disagi e problemi di sicurezzaagli utenti.

A proposito di contributi alle asso-ciazioni, è al vaglio l’opportunità di cre-are un regolamento per tali concessioni?

No. Per ora, al fine di garantire una equi-tà di trattamento stiamo lavorando su rego-lamenti che disciplinano sia la concessionesia l’uso di immobili comunali. Per raziona-lizzare le spese a bilancio del Comune, stapartendo una ricognizione degli immobilicomunali che sono stati affidati alle associa-zioni. Sulla base di convenzioni in essere,cercheremo di capire il motivo per cui il Co-mune sta sostenendo spese che avrebberodovuto essere di competenza delle stesse as-sociazioni beneficianti.

È previsto qualche intervento per ladiminuzione del traffico su Via VittorioVeneto?

È stato adottato dal Comandante dellaPolizia Municipale un provvedimento cherestituisce il senso unico (in direzione Mon-trone) su Via Vittorio Veneto e che sarà ope-rativo a giorni, non appena completata lasegnaletica stradale. Non è escluso, che neltempo, questo provvedimento possa riguar-dare anche Montrone sul proseguimento ditale strada. Abbiamo poi considerato la pos-sibilità e stiamo valutando i costi per la rea-lizzazione di una pista ciclabile su questastrada.

Un articolo del nostro giornale ri-portava la proposta dei consiglieri delPD per la realizzazione di due ascensoriper la struttura comunale, eventualmen-te in sostituzione delle due fontane. Cisono le condizioni per cui si possa darseguito a tale proposta?

Abbiamo stanziato dei fondi per larealizzazione di uno dei due ascensori. Ilprogetto è in atto e a brevissimo sarà re-alizzato. La fontana già messa in operasarà completata e attivata a giorni. Ilprogetto della seconda fontana, previstadalla precedente amministrazione, saràrivisto e sostituito con un’opera notevol-

mente minore da collocare in Piazza Le-one XIII, ed i fondi previsti per tale inter-vento saranno destinati anche alla riqua-lificazione della stessa area, a causa disituazioni meritevoli di attenzioni urgen-ti. Nel frattempo qualche ulteriore inter-vento è in atto in Piazza Trieste sulla“Gabbia dei Leoni” ed inoltre è stato at-tivata una procedura di decadenza perquanto riguarda il bar presente: valute-remo se sarà il caso di affidare quellastruttura, da subito o in seguito, ad asso-ciazioni o a terzi.

Sappiamo di rallentamenti in meritoalla realizzazione del sovrappasso car-rabile nei pressi della nuova stazione,per problemi legati alle modalità di ri-sarcimento dei terreni da espropriare.C’è la possibilità che si possa intervenireper trovare una soluzione e completareai lavori?

Mi è stato posto il problema nei terminidi un intervento sostitutivo da parte del Co-

mune, ma reputo che il Comune non possaimpegnare le risorse di migliaia di cittadiniper un problema che le FSE dovrebbero af-frontare con i singoli cittadini proprietaridelle aree. Ma vista l’importanza dell’operae le difficoltà incontrate stiamo valutando lapossibilità di creare, già dalla prossima setti-mana, un tavolo tecnico con le due parti,quelle dei cittadini e delle FSE, per cercare ditrovare una soluzione, sperando che da partedi queste ultime ci sia sempre la stessa dispo-nibilità manifestata fino ad oggi alla risolu-zione di ogni difficoltà.

PAESE CHE VAI 3Anno IX n. 7 - Ottobre 2010

ADELFIA

Page 4: PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

opo un anno e mezzodalla delibera del 21 luglio2008, con cui la GiuntaNicassio annetteva al ter-

ritorio comunale la circonvalla-zione e parte delle due strade pro-vinciali Adelfia-Valenzano e Adel-fia-Ceglie, i cittadini continuanoa farne le spese.

E se per la circonvallazioneuna sorta di giustificazionel'amministrazione aveva provatoa darla - obblighi di legge, espan-sione urbanistica, incentivazionedel settore edilizio in crisi- proprionon si capisce la ragione per cuisi sia reso necessario appropriarsianche di quei due tratti stradaliextra urbani.

Soprattutto sapendo che ciòavrebbe inevitabilmente fatto ri-cadere sul Comune spese che finoa quel momento erano in capoalla Provincia. Su quei tronchi

stradali sono presenti 35 organiilluminanti che dopo l'annessionesi è provveduto a collegareall'impianto comunale con uncosto per gli adelfiesi di ben 22.000euro.

Il comune, inoltre, ha dovutostipulare un nuovo e maggioratocontratto per la manutenzionedella allargata rete di pubblicailluminazione. Per non parlaredell'aumento delle spese per ilmaggiore consumo di energiaelettrica. A fronte di tale incremen-to di costi, quale beneficio hannotratto i cittadini?

Pagano forse meno tasse allaProvincia? Certo che no, piuttostorischiano di pagarne qualcuna inpiù al comune.

Dunque, non sarebbe statomeglio lasciare le strade alla Pro-vincia e spendere questo denaroin maniera più proficua? Per le

scuole, per esempio, con l'acquistodi banchi e sedie nuove, di moder-ni attrezzi per le palestre; con lariparazione delle crepe che lascia-no filtrare l'acqua piovana daisolai. Oppure si poteva dotare dialtri libri la biblioteca comunale,o di una giostrina in più uno deigiardinetti. E ancora si potevaattivare una rete wireless pubblicaper la connessione ad internet, oriparare la recinzione della“Gabbia dei Leoni”. Ma se propriosi voleva spendere di più in ener-gia elettrica, meglio sarebbe statoilluminare il parco di via Fieno,la cui oscurità istiga a delinquereed è motivo di preoccupazione permolti genitori. Tanti, e quanti altrimodi ci sarebbero per impiegaremeglio il nostro denaro anzichésperperarlo in sterili giochi dipotere che fanno male ai giocatoriprima ancora che alla città.

surriscaldare l’estate 2010, che nonsarà ricordata come una delle piùafose, ci ha pensato la pioggia dicartelle esattoriali della TARSU ca-

duta sulle teste dei cittadini.Si è trattato di una pioggia rovente a

causa dell’aumento del 17% circadell'aliquota imposta. Le comprensibili pro-teste che si sono levate, sono state raccoltedai partiti politici di ex opposizione – PD eSEL - che le hanno tradotte in manifesti didura accusa di negligenza della ex maggio-ranza.

A tutt’oggi il PDL adelfiese, che ha am-ministrato la città fino a maggio scorso, nonha neanche tentato di spiegare ai cittadinile ragioni di questo considerevole incrementodella tassa. Proviamo allora noi ad interpre-tare un silenzio che probabilmente nascondedelle mancanze. Per gli addetti ai lavoril’aumento della TARSU – Tassa sui Rifiuti

Solidi Urbani - non è stato unasorpresa, anzi.

Sapevano bene che cisarebbe stato - noi stessi neavevamo paventato la possi-bilità nel numero di novembre2009 - e sapevano anche fintroppo bene, che c’era una solavia per evitarlo o quanto menolimitarlo.

Tutto è cominciato nel1997 quando il decreto legi-slativo n. 22 e, più tardi, ilCodice dell’Ambiente del 2006hanno introdotto proceduremirate allo sviluppo di tec-nologie di smaltimento deirifiuti più pulite e avviato una gradualetrasformazione della TARSU in TIA – Tariffadi Igiene Ambientale. La finalità di questanuova tariffa era quella di consentire ai

comuni di co-prire l’intero costo del

servizio esclusivamente con iproventi incassati dagli utenti, impedendoneanche una parziale copertura con fondi dibilancio come avveniva in passato. Unalunga serie di proroghe ha consentito allaTARSU di sopravvivere fino al 2009, quandoil Governo Berlusconi – orgoglioso di nonmettere le mani in tasca ai cittadini –perseguendo politiche di federalismo fiscale,ne ha sancito definitivamente l’abrogazioneponendo al 30 giugno 2010 la scadenzaultima per l'emanazione del provvedimentodi attuazione della TIA.

Oggi dunque, i costi di smaltimento deirifiuti ricadono interamente sui cittadini esono suscettibili di sensibili variazioni dovutea molteplici fattori. È accaduto infatti chedal 7 gennaio di quest'anno sia entrato infunzione l'impianto di biostabilizzazione diConversano, presso cui vanno conferiti irifiuti indifferenziati, che solo dopo un

processo di selezione e trasformazione, pos-sono essere depositati in discarica. Questotrattamento preliminare ed obbligatorio hacomportato un incremento della spesa diconferimento, passata da 56 a 87 euro pertonnellata depositata, con conseguenteaumento della tassa imposta agli utenti.

Ma se tutto questo è ciò che le leggidello stato da tempo preannunciavano eoggi impongono, cosa avrebbero dovuto farei governi locali saggi e lungimiranti? Adottareuna politica preventiva di educazione, sen-sibilizzazione e incentivazione alla differen-ziazione dei rifiuti, potenziando la raccoltaporta a porta, prevedendo una riduzionedella tassa per i più virtuosi, indicendo garedi raccolta fra ragazzi e bambini. Azioni cheavrebbero ridotto sensibilmente il tonnellag-gio della indifferenziata da smaltire, conconseguente riduzione dei costi di conferi-mento da imputare ai cittadini. È questa lanegligenza che si contesta alla ex ammini-strazione di centro-destra. La sua incapacitàdi andare al di là del proprio naso,l'arroganza con cui si è arroccata nei suoiottusi principi e che l'ha resa sorda alleesortazioni delle opposizioni che in più oc-casioni, anche pubbliche, hanno lamentatouna scarsa attenzione alle politiche ambien-tali. Anche oggi tace, non avverte la necessitàdi spiegare e preferisce chiudersi in un silen-zio che suona come colpa.

4 Anno IX n. 7 - Ottobre 2010PAESE CHE VAIADELFIA

Aumenta del 17% la tassaper lo smaltimento dei rifiuti

Cronaca di unaumento annunciato

I costi di un'annessione insensata

Dieci modi perimpiegarli meglio

Spesi 22.000 europer collegarealla rete elettricacomunale i lampionidi via Cegliee via Valenzano

Una politica di incentivazionea differenziare i rifiuti avrebbe

limitato i danni

Canneto

lunedì

mercoledì

venerdì

sabato

Montrone

martedì

giovedì

venerdì

sabato

Differenziare è importante, differenziamo di più

Calendariodella Raccolta

PLASTICA

VETRO

ALLUMINIO

CARTA

A

D

Page 5: PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

12 marzo è stato proclamato losciopero generale del mondo dellavoro, le ragioni che hanno

portato a questo sciopero sono ritenuteimportanti per tutti i cittadini e lanostra società: lavoro, fisco, cittadinan-za.

Il mondo della scuola ha aderitoa questo sciopero, perché ormai sonoevidenti le problematiche che la coin-volgono: la precarietà, i tagli ai fondie la mancanza di dialogo tra i lavoratoridella scuola e il governo.

Quest’ultimo, infatti, nonostantele molteplici proteste e pressioni, nonha mai inteso coinvolgere gli addettiai lavori per la realizzazione della ri-forma, che alla fine si è tradotta inmeri “tagli” di personale ed economici;adeguamenti che vengono fatti passare“sulla testa” di chi già lavora e annullauna qualsiasi illusione d’inserimentoin quei giovani che attualmente il postonon ce l’hanno. Analizzando più detta-gliatamente quella che viene presentatacome “r iforma” - dal la scuoladell’infanzia alla scuola superiore -appare evidente quanto sia più densadi ombre che di luci, e non pochi deisuoi passaggi lasciano dubbi e perples-sità in chi nella scuola crede e operacon grande senso di responsabilità.

Il senso dei cambiamenti che questoprogetto ministeriale porta avanti, sem-bra andare nella direzione opposta ri-spetto a quella che i docenti e tutti glioperatori si sarebbero auspicati.

Vale a dire che, piuttosto che unmaggiore investimento nei confrontidella scuola pubblica, siamo in presenzadi un tipo d’intervento che, con terminitipici delle politiche industriali, si puòdefinire di “ristrutturazione aziendale”.La storia insegna che questo si traducepraticamente in mobilità, precarietà,licenziamenti e quindi, nel caso dellascuola, in una politica di privatiz-zazione sempre meno strisciante e piùmanifesta.

La scuola senza risorse umane edeconomiche non può più andare avanti:come si fa a rimanere indifferenti difronte a quello che sta avvenendo?

È una domanda che ci facciamotutti noi: docenti, alunni e genitori -che molto spesso arrivano a pagare ditasca propria l’essenziale per mantenerea galla una scuola pubblica che rischiaseriamente di affondare -.

Si manifesta nelle piazze per mo-strare un profondo malessere dettatodalla volontà di poter lavorare condignità e nel rispetto del diritto costi-tuzionale, di garantire un istruzionedi qualità ai nostri alunni/figli a pre-scindere dalla propria appartenenzasociale, religiosa, razziale e sessuale.Calamandrei, in un discorso tenuto aRoma l’11 febbraio 1950, richiamaval’attenzione dei presenti su alcuni temi

che erano importanti allora, ma lo sonoancor di più in questo momento storicoper la scuola: “Cari colleghi, noi siamoqui insegnanti di tutti gli ordini discuole, dalle elementari alle università[...]. Siamo qui riuniti in questo con-vegno che si intitola alla Difesa dellascuola.

Perché difendiamo la scuola?Forse la scuola è in pericolo?Qual è la scuola che noi difendiamo?

Qual è il pericolo che incombe sullascuola che noi difendiamo? […]

La scuola, come la vedo io, è unorgano "costituzionale".

Ha la sua posizione, la sua impor-tanza al centro di quel complesso diorgani che formano la Costituzione.

La scuola, organo centrale dellademocrazia, serve a risolvere quello

che secondo noi è il problema centraledella democrazia: la formazione dellaclasse dirigente. La formazione dellaclasse dirigente, non solo nel senso diclasse politica, di quella classe cioè chesiede in Parlamento e discute e parla(e magari urla) che è al vertice degliorgani più propriamente politici, maanche classe dirigente nel senso cultu-rale e tecnico: coloro che sono a capodelle officine e delle aziende, che inse-gnano, che scrivono, artisti, professio-nisti, poeti. Questo è il problema dellademocrazia, la creazione di questa clas-se, la quale non deve essere una castaereditaria, chiusa, una oligarchia, unachiesa, un clero, un ordine. […]

A questo deve servire la democrazia,permettere ad ogni uomo degno di averela sua parte di sole e di dignità.

Ma questo può farlo soltanto lascuola, la quale è il complemento ne-cessario del suffragio universale.

La scuola, che ha proprio questocarattere in alto senso politico, perchésolo essa può aiutare a scegliere, essasola può aiutare a creare le personedegne di essere scelte, che affiorino datutti i ceti sociali. […] Vedete, questaimmagine è consacrata in un articolodella Costituzione, sia pure con unaformula meno immaginosa, l'art. 34,in cui è detto: "La scuola è aperta atutti. I capaci ed i meritevoli, anchese privi di mezzi, hanno diritto di rag-giungere i gradi più alti degli studi".

Facciamo l'ipotesi, astrattamente,che ci sia un partito al potere, un partitodominante, il quale però formalmentevuole rispettare la Costituzione, non lavuole violare in sostanza.

Non vuol fare la marcia su Romae trasformare l'aula in alloggiamentoper i manipoli; ma vuol istituire, senzaparere, una larvata dittatura. Allora,che cosa fare per impadronirsi dellescuole e per trasformare le scuole diStato in scuole di partito? Si accorgeche le scuole di Stato hanno il difettodi essere imparziali. Comincia a trascu-rare le scuole pubbliche, a screditarle,ad impoverirle. Lascia che si anemizzinoe comincia a favorire le scuole private.Non tutte le scuole private. Le scuoledel suo partito, di quel partito.

Ed allora tutte le cure comincianoad andare a queste scuole private. Curedi denaro e di privilegi…”

Leggendo le parole di Calamandreinon è difficile dare una spiegazione aduna politica sociale che affonda e cal-pesta tutti i privilegi che solo la scuola - intesa come fucina di menti e dicultura - può forgiare.

È forse la possibilità che i nostrifigli vogliano ambire di far parte dellaclasse dirigente, di una classe dirigenteasettica, democratica e apartitica, chespaventa e che porta questo governo aimmiserire la scuola di stato?

È questa la politica del Governoper i nostri figli?

La riforma può essere letta solocome un ulteriore smacco a chi dicultura vorrebbe vivere, grande è giàil divario fra chi il “sapere” lo comprae chi se lo deve conquistare con i proprimezzi e possibilità.

Noi non ci stiamo e come Calaman-dre i asser iamo for temente che:“…Bisogna, cari amici, continuare adifendere la nostra scuola”.

PAESE CHE VAI 5Anno IX n. 7 - Ottobre 2010

Una riflessione sulla riformadella scuola attraverso leparole di Calamandrei

ADELFIA

Bisogna, cari amici,continuare a difendere

la nostra scuola

Insegnanti, genitori e studenti ancorain tumulto contro i tagli del Governo

di Mariateresa Panarese

Il

Page 6: PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

ietro Verna, giovane adelfiesenato il 2 Aprile 1986 a Bari,

laureato in Scienze dell’Educazione edella Formazione presso l’Universitàdegli Studi di Bari, ha scelto di assecon-dare già da piccolo la sua vocazionemusicale iscrivendosi a nobili scuole diMusica e Canto del capoluogo e prose-guendo con numerosi stage e Mastersotto gli occhi di importanti Maestri eCantautori italiani. Voce solista delgruppo “Le Tentazioni” (rock and bluesband), avverte l'esigenza di avviare unproprio percorso musicale, favorendola sua voglia di libertà espressiva, siadal punto di vista testuale, sia musicale.Affascinato da cantautori come De Andrè(oggetto della propria tesi di laurea),Capossela e Fossati, trasportato dallesonorità mediterranee, etniche e dallamusica francese, associa questo amorealla forte passione per la scrittura ed iltesto letterario, che assume un ruolovitale nelle sue canzoni.

A  Settembre 2008, il giovane Pietropartecipa alle semifinali del Tour MusicFestival, mentre a dicembre dello stessoanno prende parte alle finali nazionalidel concorso “La Bella e la Voce”, tenu-tasi al Palais de Saint Vincent in Valled’Aosta. L’anno successivo concorre alle

finali dell’“Azimut Live Music Fest”,svoltosi a Bernalda (MT) ed apre il con-certo di Don Backy ad Adelfia (BA) allaFesta dell’Uva.

Il 2010 è l’anno della consacrazione.Oltre a raggiungere le semifinali alconcorso “Cantautori Bitontosuite 2010”presso il Teatro Traetta di Bitonto (Ba),è finalista al “Festival Città di Bari”,ma soprattutto viene selezionato tra150 cantautori emergenti italiani alle

semifinali del concorso nazionale“Musica ControCorrente”.

Concorso dedicato alla canzoned’autore, nato dalla passione per il duoMogol-Battisti - che hanno segnato lepagine più belle della storia musicaleitaliana - ha lo scopo di valorizzaregiovani artisti, solisti o gruppi, chaattraverso la musica manifestano lapropria unicità. La prima edizione delConcorso si è tenuta a Poggio Bustone,

paese natale di Lucio Battisti, già nel2005. Nel 2010 giunge alla sesta edizio-ne da svolgere a Roma, con tre semifi-nali nazionali e le due serate finali del2 e 3 Ottobre. È qui che il nostro Pietroavrà l’opportunità di esibirsi con il pro-prio brano inedito intitolato “Genova”– chiara espressione di affetto e diriconoscenza nei confronti di tutti icantautori che la città ligure ha allevato– e una cover assegnata dalla giuriadella gara canora.

Anche se alla domanda “Cosa tiaspetti da questo Festival?”, Pietro harisposto di non volersi creare delleaspettative, e di preferire il gusto di unmomento, di un'esperienza, di una si-tuazione vissuta al massimo, istante peristante, siamo sicuri – dopo avernea s c o l t a t o i l b r a n o s u l s i t owww.musicacontrocorrente.it – che faràvivere emozioni vere, intense e sincerealla giuria e al pubblico accorso ad unevento davvero importante.

Nell’attesa di rivedere Pietro, e farconoscere attraverso il nostro giornalei risultati di questa gara, l’AssociazioneHinterland e la redazione di P&p, augu-rano il meglio al giovane cantautoreadelfiese.

ent'anni di solitudine” di GabrielGarcia Marquez (Cien años desoledad) pubblicato nel 1967 è

uno delle opere più importanti della nar-rativa del '900 e forse il miglior romanzoin lingua spagnola

del secolo. L'opera si apre conl'imminente fucilazione di uno dei princi-pali personaggi del racconto: il ColonnelloAureliano Buendía. Attraverso i suoi ricordi,Aureliano ci porta a Macondo, il villaggiodove è nato, cresciuto e vive la sua famiglia.Inizia così la saga familiare dei Buendía,la cui sorte è legata inevitabilmente a quelladella cittadina ove risiedono. Lo stile diMarquez è inconfondibile, caratterizzatoda una narrazione fluida con una continuaalternanza di personaggi. Tutto ciò rappre-senta una sfida per il lettore che è portatodi volta in volta a ricostruire il racconto,nelle infinite sfaccettature dei protagonisti.Il luogo è un concentrato di magia e misti-cismo, crocevia di storie molto diverse traloro e tutte le sue fortune sono solo ilrisultato dello straordinario incontro direaltà totalmente differenti tra loro.L'elemento che lega i Buendía e il micro-cosmo di Macondo è la solitudine: una delle

“condizioni esistenziali” che riguarda tutti,militari, circensi, musicisti, avventurieri.Questa sorta di “tragedia umana” - comemolti commentatori hanno sottolineato -è come un marchio a fuoco che perdurerànel tempo e da cui nemmeno la sesta ge-nerazione dei Buendía riuscirà a sollevarsi.Come espiazione di tale colpa, Macondoverrà spazzata via da un “vento biblico”

che laverà i “peccati” e le incapacità degliindividui di vivere per gli altri e non soloper sé stessi. Marquez sottolinea con forzaquesto messaggio: tutte le azioni e impresedegli uomini rappresentano vana gloria seessi non si liberano dal fardello della soli-tudine. È come un macigno che porta lepersone a fare scelte sbagliate, ad allonta-nare gli altri, a fuggire dalla vita...non è

un caso, infatti, che quanto più la vita diuno dei protagonisti diventa cupa, tantopiù si avvicina alla sua fine.

Cent'anni di solitudine è senza dubbioun libro affascinante, ma con un velo diprofonda tristezza. Il racconto induce aduna riflessione: tutti vorrebbero soggiornarealmeno per un giorno a Macondo, ma infondo ognuno spera di non passarci mai.

6 Anno IX n. 7 - Ottobre 2010PAESE CHE VAIADELFIA

P

Cent'anni di solitudine

Il racconto dell’affascinante ma, allo stessotempo, triste libro di Gabriel Garcia Marquez.

Pietro Vernadi Antonella Gatti e Vito Coppi

Parole e notedel giovanecantautoreadelfiese,per raccontarel’amore perla musica edesaltarnela sua unicità.

“Cdi Salvatore Ilacqua

Page 7: PAESE&paesi Adelfia - Ottobre 2010

questo premio, co-stituito da una me-lagrana in argento e

da una pergamena con il logo dell’Asso-ciazione Culturale “il melograno”, i sociintendono dare lustro e risonanza al ter-ritorio di Adelfia attraverso l’operato deisuoi figli migliori che si siano distinti oche si distinguano nel proprio lavoro rag-giungendo traguardi luminosi che sianod’esempio “positivo” per le generazionifuture. L’associazione, nata nel mese digennaio 2008, opera per favorire, divul-gare e realizzare iniziative idonee a pro-muovere e valorizzare il patrimonio cul-turale locale, le tradizioni popolari e lastoria del Comune di Adelfia.

Si propone, per tale fine, come unodei punti di riferimento delle attività cul-turalmente rilevanti e soprattutto attinential territorio in collaborazione con le altrerealtà ed enti ivi operanti con finalità escopi affini.

Il premio, pertanto, intende avere lafunzione di presa di coscienza che Adelfiaha una sua storia importante, sia comeunico Comune nato da non molti anni,

sia come individualità dei borghi di Can-neto e Montrone, con una storia pregnadi patrimonio artistico, sociale e culturaleda tutelare e valorizzare anche con questainiziativa. Alla luce di quanto esposto ildirettivo dell’Associazione, dopo aver pre-miato nel 2008 il dr. Franco Lorusso, (Pro-curatore Regionale della Corte dei Conti)e nel 2009 il dr. Giovanni Francesco Mon-teleone (Prefetto di Matera) ed il dr. Bal-dino Stea (Medico Oncologo a TucsonU.S.A.), ha individuato in Giovanni Ga-sparro (Pittore)e Michele Nitti (Direttored’orchestra) i destinatari del premio con-siderando le loro elevate qualità morali ele indiscusse capacità artistiche in ambitidiversi dei due giovani, decidendo di fe-steggiarli il 16 ottobre 2010 nell’Audito-rium della biblioteca comunale alla pre-senza delle autorità civili, militari e reli-giose.

Il premio, alla sua 3^ edizione, an-novera come motivo d’orgoglio la conces-sione del Patrocinio dell’Assessore al Me-diterraneo della Regione Puglia, dellaProvincia di Bari e del Comune di Adelfia.

Il Presidente Nino Gargano

PAESE CHE VAI 7Anno IX n. 7 - Ottobre 2010

ADELFIA

Il melograno d’argento

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

ent.ma Redazione,utilizzo la Vostra rubrica peresprimere pubblicamente il mio

rammarico su quanto è accaduto Do-menica 26 Settembre nel nostro paesedurante lo svolgimento della gara ciclisticaamatoriale “Il Velograno”inserita nelCampionato Regionale di CicloTurismo.Erano le ore dodici, e come tanti curiosie appassionati di questo bellissimo sportero in Piazza Roma pronto ad attenderela passerella finale di 140 ciclisti giuntida ogni parte della Puglia per parteciparealla gara organizzata ad Adelfia.

Purtroppo però, lo scenario che siprospettava ai nostri occhi era inconsueto

per un traguardo di ciclismo. All’affettodella gente e alla trepidazione di un arrivoin bici, si erano sostituite lunghe fila diauto strombazzati e motociclisti selvaggi,impegnati a serpeggiare nel traffico. Nonfeci in tempo a chiedermi come mai quelluogo fosse così pieno di veicoli e comeavrebbero fatto i ciclisti a sfuggire aipericoli di questa “giungla”, che improv-visamente giunsero in gruppo, dividendosiin più parti come una goccia di mercuriocascata per terra. Mentre una decina dicorridori riuscirono a raggiungere PiazzaRoma, molti di loro rinunciarono a ta-gliare l’ipotetico traguardo arrestando lapropria corsa in Piazza Cimmarrusti,evitando così scontri con altri ciclisti o,

peggio ancora, con auto e motori. Unaimmagine surreale e davvero incredibile!Non poco tempo fa ero stato a Barlettaper una gara simile a questa, ma lo sce-nario era totalmente diverso. Aree precluseal traffico, ordine, rispetto, tifo e voglia dipartecipazione ad una gara il cui sensoè quello di una “passeggiata” salutare inbicicletta tra le bellezze del territorio.Purtroppo Adelfia sembra uscire da questischemi! Da noi non esistono più regole, rispetto per gli altri e buone maniere!Neanche l’impegno degli organizzatori,in sostituzione delle forze dell’ordine, èbastato a fermare i numerosi automobi-listi che da ogni parte eludevano le tran-

senne per transitare in Piazza Roma,destinata - per una sola domenica, e nonper tutto l’anno! - a celebrare lo Sport. Illivello di inciviltà, di maleducazione e diprepotenza di noi adelfiesi sembra ormaiaver raggiunto i massimi livelli. Occorre,e a maggior ragione in queste manifesta-zioni, la presenza delle autorità preposteal controllo e alla vigilanza, senza doverlisubordinare alle stesse associazioni.

Fortunatamente non è accaduto nulladi grave, ma non è più possibile rischiarela pelle in questo modo. Spero non sichiudano gli occhi su questa vicenda …perché se la Fortuna è cieca, la malasorteci vede benissimo!

Vito Mastrogiacomo

Premio all’adelfiese positivo a: Giovanni Gasparro pittoree Michele Nitti Direttore d’orchestra

Con

GI cittadini scrivono

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delfia c’è!”. Ore 6,30 del primoLuglio 2010. Questo è l’urlolanciato da un gruppo di ciclisti

temerari della Polisportiva Velo ClubAdelfia- capeggiati dal Presidente Gio-vanni Lafirenza e guidati da Pino Schi-rone – alla conquista dei Passi Dolomi-tici, in una delle più celeri Granfondodi ciclismo del mondo. La Granfondo inquestione è la Maratona Dles Dolomites,giunta alla 24esima edizione e che havisto la partecipazione di circa 9000corridori provenienti da 42 paesi diversi.Una adesione davvero importante, conuna grande presenza di donne a stupirepositivamente gli organizzatori e i par-tecipanti. I percorsi previsti erano tre:uno di 55 km, il secondo di 106 km edil terzo di 138 km, con relativi dislivellidi 1780 m, 3090 m e 4190 m. Nobili iPassi che hanno caratterizzato questegare. Se per il primo percorso infattierano presenti le tradizionali mete delGiro d’Italia come il Campolongo, ilPordoi, il Sella e il Gardena, quelli delsecondo invece, erano il Falzarego e ilValparola. Infine per il terzo era presenteil Passo Giau di 2236 m e dalle pendenzenotevoli, che non ha demoralizzato iciclisti della Velo Club, conquistatori diqueste cime già due giorni prima dellagara. Tra i corridori adelfiesi, oltre i giàcitati Giovanni Lafirenza e Pino Schiro-ne, c’erano Antonio Paciulli, MicheleLoconte, Benedetto Chiechi, Gino Morel-lo, Onofrio Dentamaro, Antonio De Gior-

gio, Sergio Mancinelli, Alessandro Anto-nacci (932° in classifica generale) eLuigi Chiechi (2085° in classifica), chehanno portato orgogliosamente i coloridi Adelfia e della Velo Club in cima aquesti monti. Per la società adelfiese,oltre la soddisfazione per gli ottimi ri-sultati raggiunti, quella di aver iscrittoper la prima volta il nome del nostropaese ad una manifestazione di livellomondiale, nella speranza che possa es-sere nuovamente rappresentata da ciclistivecchi e nuovi, pronti ad avvicinarsi aquesto magnifico sport.

Vito Coppi

appuntamentoinaugurale dellaStagione Sportiva

2010/2011 di calcio a 5, la Pol. Dil.Velo Club non ha deluso le tanteaspettative, strapazzando il FutsalBari con un sonoro 5 a 0.Per lunghi tratti non c'è statapartita, malgrado l'impegno degliavversari. Tutto merito degli uo-mini schierati da Mr Mastrogia-como, scesi in campo concentratie forti di una preparazione atleticache sta cominciando a dare i proprifrutti.

Tatticamente i giocatoriadelfiesi non hanno sbagliatonulla, i loro movimenti sono statial limite della perfezione, esaltandolo spirito di squadra e la voglia disacrificio. Aspetti non solo utili ma cer-tamente positivi in vista di una stagionelunga e difficile dove la Velo Club è chia-mata a migliorare le prestazioni delloscorso campionato.

Ad aprire il tabellino della gara nelp.t. ci pensa l'ultimo acquisto, FrancescoPirolo, che ha messo a segno un precisodiagonale dopo aver saltato l'uomo.D'autore il raddoppio: esterno destro agiro sotto l'incrocio opposto.

E' il solito Davide Antonacci (nellafoto)pronto a confermarsi dopo la splen-dida passata stagione. Il terzo gol portala firma di Antonio Pagone a conclusionedi una sontuosa azione di squadra fatta

di soli tre tocchi e partita da un rilanciosmarcante del portiere Antonio Gargano.

Il s.t. ha confermato la superioritàdella squadra adelfiese che ha arroton-dato il risultato con le doppiette di Piroloe Antonacci.

L'ultimo sussulto della gara è statodel Futsal Bari che ha avuto l'occasionedi segnare il gol della bandiera graziead un giusto rigore assegnatogli daldirettore di gara. Purtoppo per gli ospitisulla loro strada si è opposto uno strepi-toso Antonio Gargano, classe '91 e nuovoportiere di una ringiovanita Velo Club.

Antonella Gatti e Vito Coppi

er chi come Trifone Iacobellis, hacalcato palcoscenici prestigiosi conla Primavera dell’A.s. Bari, è stato ungioco da ragazzi conquistare le

simpatie dei tifosi dell’A.s.d. Casamassima,soprattutto quando si contribuisce ad iscrivereil nome della propria squadra nell’albo d’orodella Coppa Puglia e del Campionato diPrima Categoria. A favorire l’inserimentodel giovane giocatore adelfiese, classe 1989,giunto nell’estate 2009 dall’U.c.d. Japigia(campionato di Eccellenza), hannocontribuito non solo le indiscutibili qualitàtecniche e tattiche del ragazzo, ma anchel’umiltà, il sacrificio, l’impegno e la dedizioneal gruppo del giocatore.

Trifone, centrocampista centrale diinterdizione, ha mosso i suoi primi passicalcistici nel glorioso CUCRA Adelfia,partecipando ai campionati Esordienti,Giovanissimi e Allievi, con i quali ha vintoun Campionato Provinciale. Nel 2006/2007

fu acquistato dal Capurso, per disputare ilCampionato Regionale di Under 18,conquistando il primo posto e le fasi finalinazionali, dove non passò inosservato agliemissari del A.s. Bari che lo segnalarono aitecnici alla corte dei Matarrese. L’ annosuccessivo infatti, il giovanissimo Trifoneindossò la maglia biancorossa disputandoil Campionato Primavera Nazionale agliordini di Mr Tavarilli, con altre promesse delcalcio come Strambelli, Loseto e Fiorentino.Durante l’anno furono numerose le sueaggregazioni in prima squadra chepermisero al giocatore di crescere sotto ilprofilo tecnico oltre che umano. Nel2008/2009 restò a Bari nelle fila del gloriosoJapigia, per poi tornare in prestito a dicembrea Capurso per disputare il Campionato diSeconda Categoria con la prima squadra. Ilsuo innesto nell’A.s.d. Casamassima ha fattosì che la squadra giovasse di una diga davanti

ad una difesa già granitica e compatta, tral’altro ben comandata dall’altro adelfiese inrosa Gianmarco Demola. Anche grazie alleprestazioni di Trifone Iacobellis (conditeanche da tre gol), la squadra ha potutoraggiungere lo scorso anno dei risultatiprestigiosi, rendendo la stagione davveroindimenticabile. La Coppa Puglia – vintacontro il Botrugno (Le) nella finale diManduria –, e la vittoria nei Play off – controSammichele e Fragagnano (Ta) in finale –,hanno permesso ad un intero paese difesteggiare con fierezza l’accesso della propriasquadra di calcio nella categoria Promozione,dopo anni di investimenti e occasionimancate, mettendo a segno nel giro di pochimesi una doppietta storica nel mondodilettantistico. A Trifone e agli altriprotagonisti adelfiesi in forza al AsdCasamassima, i complimenti della redazionedi P&p e dei loro concittadini.

8 Anno IX n. 7 - Ottobre 2010PAESE CHE VAIEsordio nel Campionato di Promozione, dopo aver con-quistato Coppa Puglia e le finali Play off con i gialloblù.ADELFIA

di Antonella Gattie Vito Coppi

Per la prima volta la Polisportiva Velo Club ha partecipato aduna delle Granfondo di ciclismo più importanti del mondo

“AAlla conquistadelle Dolomiti!

All’

È partito martedì 28Settembre il TorneoCoppa Puglia di c5

L’ A.s.d. Casamassimaconferma

il centrocampista adelfiesedopo l’indimenticabile

passata stagione

Dei circa 9000 iscritti,provenienti da 42 paesi diversi,

ben 11 i temerari adelfiesiche hanno conquistato le vette

più alte d’Italia

Partita a senso unico controil Futsal Bari. Ora si attendeil derby del 26 Ottobre control’Adelfia in Movimento per ilpassaggio alla seconda fase.

PIl Casamassima vincela scommessa Trifone Iacobellis